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PIERO DELLA FRANCESCA (1415 circa-1492)

Pittore toscano, non fiorentino di nascita. È stato a Firenze per la sua formazione, ha lavorato per i
signori del tempo, delle principali corti. È stato un pittore che ha sempre mantenuto vivo il
rapporto con le sue terre natie = Borgo San Sepolcro – alta valle del Tevere = si formò giovanissimo
con Antonio d’Anghiari, pittore che dipingeva stendardi. Fu allievo soprattutto di Domenico
Veneziano, ereditò alcuni aspetti che sarebbero stati fondamentali per la sua proposta artistica.
Sono caratteristiche che possono essere riassunte in una coerenza spaziale, capacità di
rappresentare prospetticamente lo spazio e la capacità di rendere la terza dimensione (prospettiva
brunelleschiana). Egli non si limita ad essere un pittore prospettico, Piero muore nel 1492
(scoperta America e morte di Lorenzo de Medici) = aveva smesso di dipingere intorno alla metà
degli anni 70 = gravi problemi agli occhi (cecità) ciò nonostante si dedicò a un aspetto teorico =
teorizzare la prospettiva, teorizzare le leggi matematiche e le leggi prospettiche all’arte e alla
pittura. Abbiamo una serie di trattati, il più noto è la “prospettiva di dipingere”.
Dal suo maestro ereditò anche una luce abbagliante = luce zenitale (luce dell’atmosfera quando il
sole è allo zenit = quando i corpi non fanno ombra). Si concentra nei corpi ma in maniera meno
drammatica di Masaccio, riuscendo a leggere di meno l’animo dei personaggi, ma acquistando una
maggior padronanza nella rappresentazione geometrica, volumetrica della figura umana alla
conquista dello spazio interno della composizione pittorica.

- polittico della misericordia = polittico vuol dire una serie di tavole. I pittori, in quest’epoca
dipingono ancora prevalentemente delle tavole (tele fine 400). È un’opera che è un insieme di più
tavole, la maggior parte delle volte pale d’altare che ornavano gli altari dove si diceva messa.
Erano immagini che rispecchiavano l’intitolazione dei luoghi sacri.
Questo polittico aveva una carpenteria, un’armatura …
La cosa che ci colpisce in Piero è lo sfondo delle sue opere = sfondo oro = retaggio, eredità con cui
Piero deve fare i conti perché il committente (confraternita della Misericordia di San Sepolcro)
aveva richiesto il fondo oro che doveva rappresentare una continuità con la tradizione. Ciò
nonostante, nelle tavole che dipinge, Piero mostra aspetti rivoluzionari nella rappresentazione
della figura umana = raffigurazione concreta.
Iconografia tradizionale = Vergine allarga il mantello in segno di protezione. Il volto è abbastanza
stereotipato, Piero ha utilizzato gli stessi cartoni per raffigurare gli stessi volti (angeli – Vergine _
bambino ripetitività delle fisionomie, delle espressioni = diversità da Masaccio che andava nel
cuore dell’individualità umana). È tutto rivolto alla rappresentazione razionale, volumetrica,
geometrica dell’uomo, del paesaggio e dell’architettura. La Vergine sembra essa stessa
un’architettura, tabernacolo che accoglie i fedeli. -> volontà di ridurre la realtà a forme
geometriche

- Battesimo di Cristo = novità = rappresentazione del paesaggio. Vediamo Giovanni Battista che
battezza Gesù = momento centrale, inaugura la vita pubblica di Gesù. Quello che ci sorprende è la
straordinaria apertura paesistica = rappresentazione della luce atmosferica (luce zenitale) e la
capacità che Piero ha di raccontare lo spazio naturale servendosi di strumenti scientifici
(prospettiva ancorata a leggi matematiche) = si serve della scansione dei piani. Anche qui episodio
feriale = catecumeno che si sta spogliando della veste per ricevere il battesimo dopo Cristo.
Attenzione rappresentazione anatomia umana (opere classiche).
La pala era inserita in un polittico – trittico affidata a un altro pittore Matteo di Giovanni.
Nella piccola folla alle spalle del catecumeno, figure vestite all’orientale = personaggi che sono
identificabili in un ricordo (che non c’entra con il battesimo di Cristo) che Piero ha voluto inserire =
delegazione della Chiesa d’Oriente al concilio 1439 – Firenze e Ferrara. Scopo riunire le due chiese.

- Arezzo, chiesa di San Francesco riceva la commissione più importante. Gli affreschi del coro della
chiesa, cappella maggiore (si trova alle spalle dell’altare maggiore). Il committente è la famiglia
Bacci, mercanti di seta.
L’iconografia = raffigura episodio leggendario della tradizione cristiana, leggenda aurea (fonte
privilegiata di queste storie). Storie della vera croce storie del legno su cui Cristo fu crocifisso. La
storia parte da Adamo ed Eva quando il figlio di Adamo, al momento della morte del padre, ha
posto il germoglio dal quale sarebbe cresciuto l’albero del legno della croce di Cristo. La storia
arriva fino storia tardo antica (VII secolo) quando il legno viene conquistato dai Persiani
dall’imperatore Eraclio.
La sequenza non è cronologica, ma pensata su piano compositivo = gli episodi che si affrontano,
posti speculare l’uno con l’altro, si richiamano fra di loro per ragioni di carattere formale-
compositivo.
Adamo = Piero guarda alla tradizione classica, riferimento anche per la posa delle gambe (copia
romana del Pothos di Skopas).
Costantino vince Massenzio grazie alla rivelazione che l’imperatore ebbe dalla croce, simbolo nel
quale ebbe vinto. La premessa della battaglia è testimoniata da un notturno, Costantino dorme
sorvegliato dalla guardia imperiale, ma anche da cubicolario (valletto). La cosa che ci sorprende è
che si tratti di un notturno, la rappresentazione del cielo astronomico nella storia dell’arte. La
possibilità di identificare una rispondenza con il cielo reale (osservazione naturale che il pittore
riporta nell’affresco). Presente scorcio dell’angelo, sbuca dal cielo che fa capire tutto il virtuosismo
di Piero nella rappresentazione dei volumi, dei corpi, della rappresentazione razionale dello spazio.
Contrapposizione chiaro scuro tra luce e ombra = innovativo.

- rappresentazione edifici/architetture forte continuità con la tradizione classica ma anche con la


tradizione rinascimentale:
particolare con il ritrovamento e la verifica della croce = edificio che avrebbe potuto essere stato
concepito da un grande architetto contemporaneo della tradizione fiorentina come Alberti.
Città in prospettiva con ancora le sue mura difensive = formazione medievale. Tentativo di ridurre
la realtà a forme geometriche piacque moltissimo alla modernità. Piero ha avuto una fortuna
importante = contrapposizione Piero e Cezanne

- scontro fra Costantino e Massenzio = Piero si sia divertito ha dipingere stendardi (formazione)
Specchio d’acqua con cielo che si riflette (visto con il battesimo di Cristo).

Differentemente da Masaccio, che morì molto presto e che non riuscì concretamente a esportare
la sua novità, Piero visse a lungo e viaggiò molto. Ebbe la possibilità di soggiornare presso alcune
delle principali corti del tempo = determinò un suo contributo rilevante a un’unificazione del
linguaggio figurativo che poi avrebbe avuto come conseguenza quella di una identificazione, di una
lingua figurativa unitaria italiana (Antonello da Messina).
- Ferrara = fine anni 40 = Leonello d’Este, dipinse alcuni ambienti del castello che però sono andati
perduti. Influenza e orienta pittura
- Rimini = Sigismondo Pandolfo Malatesta e aveva realizzato un affresco celebrativo nella sua
cappella funeraria
- Urbino = Montefeltro, realizzò per Urbino e Federico opere molto importanti
- Roma

- rappresentazione della Madonna del Parto, madonna gravida = questo affresco originariamente
ornava una chiesetta Santa Maria di Momentana, altare di Sant’Agostino. Chiesa di un cimitero
(nel 700 è stata sventrata e costruito un cimitero) = affresco si trovava in questa chiesa, oggi si
trova in un ex istituto scolastico. Contesa se affresco spetti alla diocesi o al comune o al ministero.
Il dipinto è all’origine di alcune pagine che Piero Calamandrei dedica. Fiorentino = fonda una rivista
chiamata il Ponte, nel ? racconta come ha scoperto il capolavoro di Piero della Francesca.

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