Indice
Lo stile
Le sculture
Le pitture
Opere
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Lo stile
Ercole e l'idra, Firenze, Uffizi
L'attività del Pollaiolo dimostra chiaramente la sostanziale
indifferenza dell'ambiente artistico fiorentino verso le influenze
provenienti dall'esterno; gli artisti locali, ad esempio, si disinteressarono quasi del tutto delle proposte di
Piero della Francesca, che pure si era formato in città (dal mese di febbraio del 1439) frequentando la
bottega di Domenico Veneziano e rielaborando poi secondo i suoi personali ideali il linguaggio di
Masaccio e di Brunelleschi. Ciò che invece caratterizza maggiormente le opere del Pollaiolo si mostra in
perfetto contrasto con lo stile di Piero, che attraverso la sua ricostruzione assolutistica e simbolica del
mondo, aveva cercato di offrire certezze di valori immutabili, celando quanto di mutevole possa esistere
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5/2/2021 Antonio del Pollaiolo - Wikipedia
Le sculture
Nel campo della scultura Antonio prediligeva le piccole composizioni
in bronzo e non si rivolse mai al marmo. Resta un'unica terracotta
attribuitagli con certezza: si tratta di un giovane guerriero, modello
per un bronzo forse mai realizzato, caratterizzata da una vivace
rappresentazione del movimento.
Altro celebre bronzetto (altezza 40,5 cm) è l'Ercole in riposo (1475 - 1480), oggi agli Staatliche Museen di
Berlino. Ercole, nudo, ha ai suoi piedi la pelle del leone nemeo, mentre nella mano sinistra stringe i pomi
delle Esperidi.
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Assegnato ad Antonio anche il grande Crocifisso (160 x 160 cm) in sughero (1470 - 1480) oggi nella
Basilica di San Lorenzo a Firenze. La scelta del materiale, sughero, è dettata dalla destinazione
dell'opera: si tratta infatti di una croce processionale.
Pur essendo uno degli artisti più amati dal Magnifico, Antonio trascorse l'ultima fase della sua vita a
Roma; partì nel 1484 (seguito dal fratello Piero) e fu prevalentemente impegnato nella realizzazione di
due importanti monumenti funerari, considerati i suoi massimi capolavori nell'ambito della scultura.
Il primo è il monumento funebre per Sisto IV risale agli anni 1484-1493 e si trova esposto all'interno del
Museo del Tesoro di San Pietro, nella Sagrestia di San Pietro in Vaticano; venne commissionato dal
cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II e fu realizzato in bronzo, a dimostrazione
dell'altissima qualità di cesello raggiunta dallo scultore. Il defunto è posto su un largo catafalco
elegantemente decorato e circondato dalle personificazioni delle Virtù e delle Arti, in omaggio al
mecenatismo che aveva contraddistinto il suo pontificato e tra cui spicca la Prospettiva, musa del
Rinascimento.
L'altra opera, che ebbe una notevole influenza sull'ambiente artistico locale è il monumento a Innocenzo
VIII, situato nella Basilica di San Pietro in Vaticano, ma fortemente rimaneggiato; il Pollaiolo adottò in
questo caso il modello della tomba a muro, ma la particolarità sta nel fatto che la figura del pontefice
appare due volte, in basso, disteso sul letto da morto, ed in alto seduto, vivo, nell'atto di benedire. Questo
nuovo impianto compositivo ebbe un notevole successo a Roma e costituisce l'originale alternativa
proposta da Antonio al tipico modello della tomba a parete della tradizione fiorentina.
Le pitture
Contemporaneamente all'attività di scultore Antonio vi affiancò quella di pittore, cosa che manifestava il
suo bisogno di spaziare in diversi campi e con diverse tecniche, alla base delle quali restava il disegno.
Il primo dipinto conosciuto è l'Assunzione di Santa Maria Egiziaca (tempera e olio su tavola, cm 209,5 x
166,2), del 1460 ca., conservato a Staggia Senese, frazione di Poggibonsi, in provincia di Siena, nei locali
attigui alla chiesa di Santa Maria Assunta. L'iconografia, così riconosciuta dal Berenson, è plausibilmente
errata; sembra più felice leggervi un momento della leggenda di Maria Maddalena, che, ritiratasi in
eremitaggio in una zona desertica della Francia, si nutriva del pane eucaristico portatole
quotidianamente dagli angeli, che la elevavano al cielo. A sostegno di questa lettura, la considerazione
della somiglianza della figura femminile con la famosa statua della Maddalena scolpita da Donatello
pochi anni prima per il Battistero di Firenze.
Il suo interesse verso la mitologia lo portò a realizzare per il Palazzo Medici, negli anni Sessanta del
Quattrocento, le Fatiche di Ercole, in tre opere perdute, ma di cui esiste una riproduzione in due piccole
celebri tavolette oggi agli Uffizi: Ercole e l'idra e Ercole e Anteo, databili tra il 1470 e il 1480.
L'artista viene ricordato anche per i freschissimi ritratti di Giovani gentildonne, quasi tutte anonime: la
più nota è certamente il Ritratto di donna di profilo, opera simbolo del Museo Poldi Pezzoli di Milano
(1470-1475), anche se si tratta di un'opera variamente attribuita sia ad Antonio che a Piero (la critica
comunque recentemente sembra protendere per il primo - cfr. A. Galli, 2005, p. 35), cui è però riferito
dal Museo medesimo.
Secondo le sue volontà testamentarie Antonio fu sepolto a Roma, nella basilica di San Pietro in Vincoli,
sulla sinistra, entrando in chiesa.
Opere
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Bibliografia
Aldo Galli, I Pollaiolo, collana "Galleria delle arti" n.7, Milano, 5 Continents Editions, 2005. ISBN 88-
7439-115-3
Nicoletta Pons, I Pollaiolo, collana "Biblioteca d'arte 2", OCTAVO Editore, 1994
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Nazzareno Gabrielli, Sante Guido, Giuseppe Mantella, Monumento di Sisto IV, 1484-1493.
Descrizione, analisi tecnologica e interventi di restauro Archivium Sancti Petri, Edizioni Capitolo
Vaticano, n.6-7, 2009. ISBN 978-88-6339-006-3 "Monumento al re Giorgio di Spagna"
Andrea Di Lorenzo, Antonio e Pietro Pollaiolo, Skira, 2014
Voci correlate
Piero del Pollaiolo
Altri progetti
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Collegamenti esterni
(EN) Antonio del Pollaiolo / Antonio del Pollaiolo (altra versione), su Enciclopedia Britannica,
Encyclopædia Britannica, Inc.
Antonio del Pollaiolo, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Opere di Antonio del Pollaiolo, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Bibliografia di Antonio del Pollaiolo, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
(EN) Antonio del Pollaiolo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
VIAF (EN) 79398580 (https://viaf.org/viaf/79398580) · ISNI (EN) 0000 0001 2282 3030 (htt
p://isni.org/isni/0000000122823030) · Europeana agent/base/62432 (https://data.european
a.eu/agent/base/62432) · LCCN (EN) n85265409 (http://id.loc.gov/authorities/names/n8526
5409) · GND (DE) 118638696 (https://d-nb.info/gnd/118638696) · BNF (FR) cb133239899 (h
Controllo di autorità ttps://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb133239899) (data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/cb133
239899) · ULAN (EN) 500013242 (https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=&role=
&nation=&subjectid=500013242) · CERL cnp00397011 (https://thesaurus.cerl.org/record/c
np00397011) · WorldCat Identities (EN) viaf-79398580 (https://www.worldcat.org/identities/v
iaf-79398580)
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