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5/2/2021 Antonio del Pollaiolo - Wikipedia

Antonio del Pollaiolo


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Antonio del Pollaiolo o Antonio Benci (Firenze, 1431 circa –


Roma, 4 febbraio 1498) è stato un pittore, scultore e orafo italiano.

Fu discepolo di Domenico Veneziano, ma subì una forte influenza


artistica da Donatello e da Andrea del Castagno. Ebbe un fratello
minore, Piero del Pollaiolo (1441/1442 - post 1485), anche lui noto
artista.

Spaziò dalla pittura alla scultura all'oreficeria, esprimendo le arti


come strumento per esternare il suo stile, che sovente minimizzava
la rappresentazione in sé, per uscire prepotentemente. La sua
bottega fu una delle più importanti ed interessanti a Firenze, ed era
in competizione con quella di un altro grande maestro: Andrea del
Verrocchio. Presso Antonio erano impiegati numerosi apprendisti e
collaboratori, impegnati nella produzione di statue, dipinti, opere a
rilievo e anche manufatti tessili. Antonio del Pollaiolo

Indice
Lo stile
Le sculture
Le pitture
Opere
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Lo stile
Ercole e l'idra, Firenze, Uffizi
L'attività del Pollaiolo dimostra chiaramente la sostanziale
indifferenza dell'ambiente artistico fiorentino verso le influenze
provenienti dall'esterno; gli artisti locali, ad esempio, si disinteressarono quasi del tutto delle proposte di
Piero della Francesca, che pure si era formato in città (dal mese di febbraio del 1439) frequentando la
bottega di Domenico Veneziano e rielaborando poi secondo i suoi personali ideali il linguaggio di
Masaccio e di Brunelleschi. Ciò che invece caratterizza maggiormente le opere del Pollaiolo si mostra in
perfetto contrasto con lo stile di Piero, che attraverso la sua ricostruzione assolutistica e simbolica del
mondo, aveva cercato di offrire certezze di valori immutabili, celando quanto di mutevole possa esistere
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nella natura. Antonio, invece, tese sempre ad esaltare


questa mutevolezza, il divenire incessante di ogni cosa
rappresentato attraverso la riscoperta del dinamismo
dell'arte classica. Egli comprese infatti che gli antichi
non si erano semplicemente limitati a raffigurare corpi
ben proporzionati, solidi e plastici, ma anche a rendere
il senso di movimento delle loro azioni: ecco perché i
tratti distintivi dello stile del Pollaiolo sono il marcato
linearismo, in continuità con quella che era stata la
corrente dominante tra gli artisti già dai tempi di
Filippo Lippi e Andrea del Castagno, ed il grande
dinamismo delle figure.
Battaglia di dieci uomini nudi, 1471-72
Egli unì allo studio delle proporzioni antiche una
profonda conoscenza dell'anatomia umana, per
conferire ai suoi personaggi maggiore coerenza e credibilità; un primo esempio in questo senso è dato
dalla Battaglia dei nudi, un'incisione su rame, di cui un esemplare si conserva al Museum of Art di
Cleveland, Stati Uniti. La scena non ha un senso preciso, se non quello di presentare un repertorio di
figure nel corso di un'azione di guerra e riunite in un insieme ben bilanciato. La propensione dell'artista
verso il linearismo risulta evidente dalle linee di contorno dei personaggi, ciascuno immortalato nell'atto
di compiere il suo gesto, con particolare attenzione alla resa naturale dei corpi. Questa incisione ebbe
molta influenza sulla realizzazione del Combattimento tra Amore e Castità di Perugino, realizzato per lo
studiolo di Isabella d'Este, oggi al Museo del Louvre e sulla Battaglia di Cascina di Michelangelo.

Le sculture
Nel campo della scultura Antonio prediligeva le piccole composizioni
in bronzo e non si rivolse mai al marmo. Resta un'unica terracotta
attribuitagli con certezza: si tratta di un giovane guerriero, modello
per un bronzo forse mai realizzato, caratterizzata da una vivace
rappresentazione del movimento.

La prima opera assegnabile ad Antonio è la grande Croce d'argento


del Tesoro di San Giovanni, all'Opera del Duomo di Firenze (1457 -
1459), realizzata in collaborazione con Francesco Betti. Antonio fu
pagato 2006 fiorini per la parte inferiore, mentre Betti 1030 per
quella superiore.

Tra le opere più celebri, va innanzitutto menzionato il gruppo di


Ercole e Anteo, eseguito per Lorenzo il Magnifico, oggi al Museo
Nazionale del Bargello a Firenze, databile al quinquennio 1475 circa.
Le figure sono disposte su due archi contrapposti e spiccano per la
forte gestualità e l'esasperazione dei movimenti; molto accurata è la La tomba di Innocenzo VIII (1497)
resa dei dettagli anatomici, attraverso linee nette che quasi
"scarnificano" il modello, fino ad individuare i tendini tesi per lo
sforzo, mentre dal punto di vista iconografico, si nota il pieno recupero del mito antico, per cui Ercole è
vestito solo con una pelle di leone e Anteo è completamente nudo.

Altro celebre bronzetto (altezza 40,5 cm) è l'Ercole in riposo (1475 - 1480), oggi agli Staatliche Museen di
Berlino. Ercole, nudo, ha ai suoi piedi la pelle del leone nemeo, mentre nella mano sinistra stringe i pomi
delle Esperidi.
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Assegnato ad Antonio anche il grande Crocifisso (160 x 160 cm) in sughero (1470 - 1480) oggi nella
Basilica di San Lorenzo a Firenze. La scelta del materiale, sughero, è dettata dalla destinazione
dell'opera: si tratta infatti di una croce processionale.

Pur essendo uno degli artisti più amati dal Magnifico, Antonio trascorse l'ultima fase della sua vita a
Roma; partì nel 1484 (seguito dal fratello Piero) e fu prevalentemente impegnato nella realizzazione di
due importanti monumenti funerari, considerati i suoi massimi capolavori nell'ambito della scultura.

Il primo è il monumento funebre per Sisto IV risale agli anni 1484-1493 e si trova esposto all'interno del
Museo del Tesoro di San Pietro, nella Sagrestia di San Pietro in Vaticano; venne commissionato dal
cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II e fu realizzato in bronzo, a dimostrazione
dell'altissima qualità di cesello raggiunta dallo scultore. Il defunto è posto su un largo catafalco
elegantemente decorato e circondato dalle personificazioni delle Virtù e delle Arti, in omaggio al
mecenatismo che aveva contraddistinto il suo pontificato e tra cui spicca la Prospettiva, musa del
Rinascimento.

L'altra opera, che ebbe una notevole influenza sull'ambiente artistico locale è il monumento a Innocenzo
VIII, situato nella Basilica di San Pietro in Vaticano, ma fortemente rimaneggiato; il Pollaiolo adottò in
questo caso il modello della tomba a muro, ma la particolarità sta nel fatto che la figura del pontefice
appare due volte, in basso, disteso sul letto da morto, ed in alto seduto, vivo, nell'atto di benedire. Questo
nuovo impianto compositivo ebbe un notevole successo a Roma e costituisce l'originale alternativa
proposta da Antonio al tipico modello della tomba a parete della tradizione fiorentina.

Le pitture
Contemporaneamente all'attività di scultore Antonio vi affiancò quella di pittore, cosa che manifestava il
suo bisogno di spaziare in diversi campi e con diverse tecniche, alla base delle quali restava il disegno.

Il primo dipinto conosciuto è l'Assunzione di Santa Maria Egiziaca (tempera e olio su tavola, cm 209,5 x
166,2), del 1460 ca., conservato a Staggia Senese, frazione di Poggibonsi, in provincia di Siena, nei locali
attigui alla chiesa di Santa Maria Assunta. L'iconografia, così riconosciuta dal Berenson, è plausibilmente
errata; sembra più felice leggervi un momento della leggenda di Maria Maddalena, che, ritiratasi in
eremitaggio in una zona desertica della Francia, si nutriva del pane eucaristico portatole
quotidianamente dagli angeli, che la elevavano al cielo. A sostegno di questa lettura, la considerazione
della somiglianza della figura femminile con la famosa statua della Maddalena scolpita da Donatello
pochi anni prima per il Battistero di Firenze.

Il suo interesse verso la mitologia lo portò a realizzare per il Palazzo Medici, negli anni Sessanta del
Quattrocento, le Fatiche di Ercole, in tre opere perdute, ma di cui esiste una riproduzione in due piccole
celebri tavolette oggi agli Uffizi: Ercole e l'idra e Ercole e Anteo, databili tra il 1470 e il 1480.

L'artista viene ricordato anche per i freschissimi ritratti di Giovani gentildonne, quasi tutte anonime: la
più nota è certamente il Ritratto di donna di profilo, opera simbolo del Museo Poldi Pezzoli di Milano
(1470-1475), anche se si tratta di un'opera variamente attribuita sia ad Antonio che a Piero (la critica
comunque recentemente sembra protendere per il primo - cfr. A. Galli, 2005, p. 35), cui è però riferito
dal Museo medesimo.

Secondo le sue volontà testamentarie Antonio fu sepolto a Roma, nella basilica di San Pietro in Vincoli,
sulla sinistra, entrando in chiesa.

Opere
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Croce del Tesoro di San Giovanni, 1457-1459, argento e smalti,


altezza 250 cm, Firenze, Museo dell'Opera del Duomo
San Michele Arcangelo, 1460, Museo Bardini, Firenze
Busto di ragazzo in armatura da parata, 1460-1470, terracotta,
altezza 50 cm, Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Assunzione di santa Maria Maddalena (o di Maria Egiziaca),
1460 circa, tempera e olio su tavola, 209,5x166,2 cm, Staggia
Senese, Museo del Pollaiolo
Battaglia di dieci uomini nudi, 1460-1465, incisione,
42,4x60,9 cm, Cleveland, Cleveland Museum of Art
Milone di Crotone, 1465 circa, stucco dipinto e dorato su legno,
Parigi, Museo del Louvre
Nudi danzanti, 1465 circa, affreschi, Firenze, Villa La Gallina
Ventisette disegni per i ricami del Parato di San Giovanni, 1466-
1488, seta e filo d'oro, 22x33 cm circa ciascuno, Firenze, Museo
dell'Opera del Duomo
Pala del cardinale del Portogallo (con Piero del Pollaiolo), 1466- Antonio del Pollaiolo (o Piero del
1467 circa, olio su tavola, 172x179 cm, Firenze, Galleria degli Pollaiolo), Ragazza di profilo,
Uffizi Museo Poldi Pezzoli, Milano

Niccolò Machiavelli, 1465 circa , 53cm, Museo del Bargello,


Firenze
Ercole e Deianira, 1470 circa, olio su tavola trasferita su tela, 54,6x79,2 cm, New Haven, Yale
University Art Gallery
Ritratto di donna di profilo (attribuito da alcuni al solo Piero del Pollaiolo), 1470-1475, tempera e olio
(?) su tavola, 45,5x32,7 cm, Milano, Museo Poldi Pezzoli
Adamo, 1470-1480, matita nera, penna e acquarello su carta, 28,3x17,9 cm, Firenze, Uffizi,
Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
Ercole e l'idra, 1475 circa, tempera grassa su tavola, 17,5x12 cm, Firenze, Uffizi
Ercole e Anteo, 1475 circa, tempera grassa su tavola, 16x9 cm, Firenze, Uffizi
Ercole e Anteo, 1475 circa, bronzo, altezza 46 cm, Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Ercole in riposo (attr. incerta), 1475-1480, bronzo, 40,5 cm, Berlino, Bode-Museum
Crocifisso, 1470-1480, sughero, 160x160 cm, Firenze, Basilica di San Lorenzo
Croce di San Gaggio, 1477-1480, smalto su argento, Firenze, Museo nazionale del Bargello
Studio per la statua equestre di Francesco Sforza, 1480 ca., disegno a penna e bistro, New York,
Metropolitan Museum of Art
Natività del Battista (pannello dell'Altare argenteo di San Giovanni), 1477-1483 circa, argento,
Firenze, Museo dell'Opera del Duomo
Monumento funebre di Sisto IV, 1484-1493, bronzo, Città del Vaticano, Basilica di San Pietro, Museo
del Tesoro di San Pietro
Ercole, 1492-1494 circa, bronzetto, h 44,1 cm col piedistallo, New York, Frick Collection
Monumento funebre di Innocenzo VIII, 1493-1497, bronzo parzialmente dorato, 335x238 cm
(dimensioni massime nell'assetto attuale), Città del Vaticano, basilica di San Pietro

Bibliografia
Aldo Galli, I Pollaiolo, collana "Galleria delle arti" n.7, Milano, 5 Continents Editions, 2005. ISBN 88-
7439-115-3
Nicoletta Pons, I Pollaiolo, collana "Biblioteca d'arte 2", OCTAVO Editore, 1994
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Nazzareno Gabrielli, Sante Guido, Giuseppe Mantella, Monumento di Sisto IV, 1484-1493.
Descrizione, analisi tecnologica e interventi di restauro Archivium Sancti Petri, Edizioni Capitolo
Vaticano, n.6-7, 2009. ISBN 978-88-6339-006-3 "Monumento al re Giorgio di Spagna"
Andrea Di Lorenzo, Antonio e Pietro Pollaiolo, Skira, 2014

Voci correlate
Piero del Pollaiolo

Altri progetti
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Collegamenti esterni

(EN) Antonio del Pollaiolo / Antonio del Pollaiolo (altra versione), su Enciclopedia Britannica,
Encyclopædia Britannica, Inc.
Antonio del Pollaiolo, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Opere di Antonio del Pollaiolo, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Bibliografia di Antonio del Pollaiolo, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
(EN) Antonio del Pollaiolo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
VIAF (EN) 79398580 (https://viaf.org/viaf/79398580) · ISNI (EN) 0000 0001 2282 3030 (htt
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np00397011) · WorldCat Identities (EN) viaf-79398580 (https://www.worldcat.org/identities/v
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