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LJ\ CONFESSIONE

DELLA.

BASILICA LIBERIANA

RINNOVELL/\TA ED AMPI..IATA

DALLA SANTITA DI NOSTRO SIGNORE

PAPA PIO NONO

DEscmTTA ED ILLl.s'I'RATA

DA

FRANCESCO DE'CONTI FABI MONTANI

l'AIlI.ATO DO~ESTICO

f. C"\NO~ICO 1lf.f.L\ STES~;\ IIASII.rCi\

ROMA

TII'O(:IIAF['\ DELLA HEV. CAMETtA ,\POSTOLICA

186i

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:}

I

,

AL SANTISSI~fO E BEATISSIMO SIGNOR NOSTRO

PIO

IX

PONTEFICE l\'IASSIMO

FELICEMENTE REGNANTE

II pontificato della SANTITA'VOSTRA segnera ai certo nella istoria un' epoca memoranda. Conciossiache tutti addimanderanno chi fosse quel Sornmo , il quale alIa meta del secolo XIX seduto nella cattcdra eli san Pietro ehbe SI grande nominanza e splendore.

Lascio a penna assai pili valente della 111ia 10 accennare quanto la SANTITA' VOSTRA COOle principe secolare opera, essendo per singolar benefizio di Dio nel supremo capo della chiesa alIa tiara eli sacerclote congiunta pur la corona eli reo Trapasso sotto silenzio i henefizi alla cristiana religione renduti, non ultimi dei quali sono la gerarchia ecclesiastica restituita nell' Inghilterra e nell 01anda, i vicariati apostolici accresciuti, e Ie vescovili sedi fondate in luoghi SI deserti e rernoti, cia non aver forse gianl111ui vecIuta faccia eli uorno straniero. Asseriro solo che nulla giamnlai nll'occhio perspicace e paterno della SANTITA' V OSTRA jsfuggl eli quanto pill influire potesse alla maesta, aUa santita e allincremento della cattolica religione.

Se non che per parlare almeno eli una cosa, quanta mai

non zelo la BEATITUDINE VOSTltA I' onore e Ia gloria della casa eli Dio? Quale chiesa 0 pubblica cappella non ricorda un Vostro segnalato beneficio, non pure i lJ questa Roma, rna oltre monte eziandio ? San Pancrazio a1 GianicoIo) santa Agnese fuori Ie rnura, isanti Vincenzo ed Anastasio alle acque salvie, san Niccola in earcere, san Clemente nella via celimontana, san Lorenzo nella tiburtina col contiguo cemeterio ingrandito e fornito di pili vasto tempio, santa Maria in Trastevere, non sono forse risorte pili splendide e helle per 1a pieta e m uniGcenza della BEATITUDINE VOSTRA? Non semhro forse, che a slidare la rnaguanimita del Vostro Cuore e della Vostra pieta ricomparissero i ruderi delle basiliche di santo Stefano nella via latina e di santo Alessandro nella nomentana? preziosa scoperta eli cui tanta Festa mono l' archeoJogica cornmissione eli sacre antichita , dalla SANTITA' VOSTRA istituita a tutelare Ie catacombe, e a prornuovere i1 vero decoro delle nostre chiese,

Non de\ e adunque recar maraviglia, se la BEATITUDINE VOSTRA, CODle gia Ie altre patriarcali, vo dirc san Giovanni,

~,

san Pietro c san Paolo, cosi riguardo eziandio con particoIare henevolenza il liberiano ternpio , sacra a quella Madre di Dio, di cui con domrnatica dcfinizione la SANTITA' VOSTRA dichiaro immacolato il concepirnento.

Infatti facendosi Ella di buon grado incontro ad un vivissimo e Jungo desiderio del capitola liberiano e eli tutti i divoti volle novcllamente al pubblico culto aperta Ia Confcssionc dcll'apostolo san~fattia, quasi del tutto sparita nel restauro benedettino. E come cio Fosse poco, ricostruitone can vaghezza l'altare ordino, che vi si riponesse quella sacra Cuna, della quale e la uostra basilica fortunata posseditrice e gelosa custode. Ne ancor questo bastaudo alIa SANTJTA' VoSTRA volle con le sue stesse rnani consecrate quell' ara.

La descrizionc eli questa ammirabile lavoro, che ideo e diresse il valentissimo architetto romano, signor conte commondatoreVirginio Vespignani, arricchita di undici tavole, che assai maestrevolmente il ritraggono e ne rnostrano ogni decorazione ed ornato, fu pel' onorevole incarico da file intrapresa, c giovato clall'egregio artista medesirno per tutto cia chc alJa parte

tecnica si appartiene, fu condotta felicemente a fine sotto i valevolissimi auspici della BEATITUDINE VOSTl\A. Pertanto ardisco umiliarla oggi ed offerirla aHa SANIITA' VOSTRA medesima come cosa tutta sua.

Degnisi, 0 SANTISSliVIO PADRE, di farle huon viso accogliendola, ad onta della sua pochezza, con benignita e clemenza, mentre a far meglio non altro a me mancarono, se non le forze,

E qui a nome dellintero clero liberiano ed in particolar modo de' cauonici, riferendo alia SA TITA' VOSTRA somme grazie pe' benefizi, di cui ci volle cumulati fin dal primo istante del suo glorioso pontificato; ed implorando per noi tutti ed in peculiar modo per me I'apostolica benedizione, prostrato al bacio de'santissimi piedi ho l'onore di rassegnarmi con vivissimo ossequio e can Ia pili profonda venerazione

Della BEATITUDINE VOSTRA.

Homa il 4 novembre del 1865.

l'mi!i~1im() IJrt"(}l~'III'mo rd ('Jfft.:~-onn'i»lfM serre f Jt~~iiJ~'ti) 1'1l.\NCESCO .'.Ull-IIJO:'l'A.'i1

LA NUOVA CONFESSIONE

DELLA

BASILI'CA LIBERIANA

CAPITOt() I.

COMPEl\DIOS.\ [STOIUA DELLA BASll..lCA

Appena faxoreggiala dnllimpcralorc Costantino pote uscire dalle tcnebre In chiesa , incominciaronsi ad innalzurc in Horna lcmpli al rero Dio, al Re dei I'C, al Signore della gloria. Prescclsero i crisliani la forma basilicale, comc quella che avevan ?"ia in qualche guisa introdotta negli orator! delle catacombe, assai bene acconciandosi al culto divino. Pill tardi, quando .ioc I'll ]01' onscntito, a vicmmeglio trionfarc di ogni memoria didolatria, gioyc:u'ollsl Jogli slcssi tcmpli de' gelllili (1), bene jlul'gali in pria da o?,ni superslizione c sozzura. Cos; f'c .ero a mo' di es mpio Bonifacio IV col Iarnoso Pantheon di .tgl'ippa, Za caria CUll fju clio da Pompeo innalzalo a Mincna, cosi eli asi di molti altri, che lunge sarebbe it novcrarc.

Se f,1I' 10 dovcssi Ia descrizionc di una profana basilica, dirci ch' erano isolate in ogni lor parte ; .hc avean porliei , vcsliboli , sale, lo~gic Irihunali, nel ui cenlro sedevano i giudici, .ornc pure al ri , bihliol crhc c quunto pil't addi evasi al decoro C alla rnaesta del popolo romano. i\OIl css ndo pel't) 'Illcslo il rnio scopo, noteru di yolo, he altrettanto troviamo nell basili .he Tlsli;lllC II .: primi sccoli. \ i si as .cndcva infatli PCI" al uni g,'adini, per 10 pill eran vollc ad uri .u!e , isolate, a croce latina, II .lcro stava affatto scgregato daJla plebe nel IlIo~o il piil nubile la .atrcdr a del vescovo bra isolata ed unica da tutti vcduta e di cortino accerchiata, per CSSCI" a SlIO 1 mpo ora scopcrta cd ora .hiusa: luoghi separ-ali e divisi per le vcrgini, pCI' Ie altre donne e pCI' gli uunuui; posti assc;rnati ai catecumcui c ai \"::11"1 gradi de' pcuitenli: alTO!')' seer tari ballistcrI, e quanto allro ci viene can ~ra1ll1c prccisionc descritto dagli al'{'hcologi anticlu e 1110- rlerni (2), cui rirncltiarno l'rrudilo e urioso lenore. Sc 11011 chc 1l1{11 assai viudichercbbe

(I) ~[arnllgolli CiU"Jlllli .• Delle cuse gcutilcsche c prO(;lijC traspur uuc oll usa e ",I urunmcut« ,kll" chic c. Houl.! I j.i i pru-su il p~rfl'inrtlli in tL·. 'D

(:!,l ~Iolisiglior Pompeo • aruclli illustn ,:,;",,\,.0 IIi llbcl'glin, rr" Jc 1110110 01'~nJ 'l'Ti,s~ I'ure • J.' Hlllka 1I""ilit""~r:lli", r-c , :\:11'0- li 161:)6 II .Iillro A ,oj timato e "ell' rnro. i\' 110$1'; giorn,i il cuvulicre Lu.igj Cnninn hn pulil,ljcnlo le !I Ilkt'rchc >ull'ur(ilil,·l.lttra I,ill pn'l'ria ,It, l.cHlI,li cr istiuui. lIulU" IiH3. " 001'0 '1Iwsii ci scmbru lnutile ;1 cit.rrc nltr i ruuuri , IIl"c!!,lolll' " ,IOl"i,iJ o"lli ,'I:' " uaziouc.

delle primitive n-islianc basiliche chiunquc '". c:u'~omc~lLa~s~ la COSll'uzi?ll? dallc au~,ali. Col volacr desccoli. col causiarsi della ccclesiastica disciplina, col sosuluu-e cd aggnmaere il nuovo a1 y~cchio, cot sollomellersi al volere 0 al disegno di persone imperiLe, se ~c c a poco a poco cangiala c guasta l'architettura, per non dime quasi perdula l'idea

La chiesa eli santa Maria Maggiore (1), sebbene sia stata pur essa soggetta a cotali svcnture, pur nondimeno anco a' nostri giorni conscrva i principali yestigi dell' antica sua forma, disgrazialamente sparita nelle hasiliche costantiniane, laterancnse e vaticana L'ostiense per ordine dell'impcralorc Valenliniano Iu ingrandita e voltata (2).

II pontelice Liberio la edifice nel IV secolo ne pliO in alcuna guisa mettersi in rlubbio, chiaramcntc narrandoci lnaslasio (3), avcrc innalzala una basilica presso il rnacello di Livia (4), oat quale in verila e la liberiana poco distante sepplll' non ridusse a sacro qualche aIL1'o gentilesco lempio in sull' Esquilino.

Disconoscerc il mirncolo delle nevi cadute it 5 tli agoslo SOHa questo Iortunatissimo colle, sarcbbe cosa non pure assai lemeraria,ma stolta, essendo cosl cara tradizione non solo ricevuta dnlla chiesa romana, rna oggimai dal mondo t ullo,il quale nel sopradclto giorno festeggiamlolo, ne ricordail prodigio, C va altere d' infinite cappelle e di chiese intitolale alla sanlissima Vergine della neve (5). Nulla poi cliro dcll'aruico musaico , posleriore eben vcro di tempo, rna ehe al vivo rapprcsenla il sogno contemporaueamenle avuto da Libcrio , da Giovanui romano patrizio c dalla sua pia consorle (6).

Se non che varcati appena seltanla anni, il tempio di Liberio, la cui gl'andezza affaUo ignoriamo, ricostruivasi pCI' intcro ed ampliavasi da Sisto Ill, in memoria della divina malernita eli Maria santissima, delinita dal concilio efesino nell' anno .1,31, e con vivo entusiasmo accolta da tutti i Ierleli (7). Benche i papi non cessassero alla lor volta di abbellire e di restaurarc COIl molta cura la basilica lihor-iana, appellata anche sislina, nOI1- dimeno conserva aucora, come acccnnai , gran parte dell' antico. Iniatti di Sisto III sono le trentasei colonnc di candidissirno marrno imezio, Ie quali ompongono it pei-islilio della nave ma~glOrc: di Illi (bcnehe diversamentc collocale) Ie quallro di granito CUI

(1) 11""c ell hu qucsro nome, pcrchc c In m""~iore c ln pill illustrc delle chiese dedicate nil" Ycrgluc 5001'5S'OIO .. II suo titolo peru C l'Assunaionc,

(2) Leggnsi ln memoria « Sulln gramlclZn c disposizionc ,lelin primitiv» Ilnsilicn csticnse stnbilit.a rlulln sua "hsilla rinvcnuta ucll'nnno .• 8.'50 .• ltoma tipo;;talla r"ren e 1853 cgregio Invoro con tnvole dcll'nrehirctto J)3010 Belloni rornnno.

(3) • Hie Iecit basilicam nomine suo juxtn maccllum Libine (I'ari"nl") Livine .• Cu.·j Auustusio nella vita ,Ii !.iheria I. VC~~3~i la splcndidn cdizionc di Anaslo;io bibllorccario nrr icchitn <li pretoriolli, variam i c note che souo gli auspici til CINn~nIC X[ co'lil'i della bibliuteen vntiecna puLhlidl mOllsi;;nQr Frnn('csco Bianchini vcronc: c. ESli e uun vcro gloria del nostro capitolo C il uo nome vale hen ,,'iI. di agni eloOio" Mut; II 2 mnrzo 172~ <Ii nnni 67. 11 Fabroni lie scrissc 13 \'il." in<crendoln fr" quctle <lcgi'illuslri italiani del sccclo XVIII parte I. cal'. VII.

('I) Yuolsi suuatn 0\"(' om i: In chic." ,Ie'salili Vilo c Modcslo. -

Cre<l" inutile ;1 dire chc Ann la io fiori lid unno secolo , intcrvcunc all' ouuvo cnnrilio ccnmenico ,Ii Coustamluopoli , C compilo lc vitc tic' I,api dn S;oo Pietro a 1'\;('('010 I. ~loD$i.nor Gio\'nnlli \'i;;lIoli Jluhblko lin codice iurdito ,Id ",,1;","110, c ci die call erudite 1I0lC cd in Ire "0- I",,,; ncl n2.~ linn nuova cdizionc dell' .\";)'13,io, HOII rneno pregcvole Iii quclln ,lei ninnchiui, cui il nipote ~i cui parlcrcmo , o;;;;iumc poi 1111 quarto tome.

(5) Leggnsi Bcncdcuo X[V " Dc rc~li5 Domini Noslri Jcsu Christ] et i,('olae Mariac Vir~iuis » ove 01 capitola '"II del libro 11 traua • Dc Icstu dcdicntionis snncrnc ~Iari"c ",I nivcs '.

(f;) Si Hgg~ il C"I'. XXII MI pr irun 101110 dell, crudirissimn opera <Ii monsignor Gin"Jnni C.iampini romnno , 1)0"1.1 n stampa in due pnrti (16~0 16!l~) • Velcro monumcnta, in quibus prnccipue musivn OIH!,", sncrarum profunururnquc ncdiurn structura ae nonnulli uliqui ritu di~Cr1ationihus lconlbusquc illnstrantur )J.

(7) l'ioi non siamo lorunni dall'uccostnrci " qlle.li archcologi, i quali crcdono, clu: Sisto III si giovassc a in tuuo 0 in parte dcll'unrico temple di Giunonc Luclnc. il qunlc sus ';,Ic\," ancora a tempo rl i 1'"1'" Lih~rin, IJ Venlili inf,!lli, che scrnhr di QIlC5IJ opinionc, la conr,'non nell" SIJO accurate descrizicuc delle unlichil" ,Ii 1:01113 tOIll. I cap. VII dil'ClIllo, ~hc lIel 17,~i oi corer'C 0110 p"lmi soller", lin p3\'i" menlo di nutrmo :lIUil'O binflco e nero n fror:uni, ('h~ '"enOl! suhilo ricol'CrlO.

Chc poi nell, hasilica .Ii 'i 10 III i POIIC<5tro ill ope." mollc colonnc ,Ii 'lilt I ICU1pio, siluolo lIclla 501111Oil,\ tiel colle quitiDo ie ([udb

!'artc chinmMn Ol'l'io 'I ,liITctCIlZO ddl"nllra ,lelln Ci,~pia, I"'u illIche cOIISdlll""i ,10 1111 onlko co,licc "he, mUle nola il P. Bianchini, npparlcnulo Jiiil 8113 rCAi .. , di S\'f:t.i. porn Irovosi IIclln Y"lieona, II ~bhi"on che pcr primo I" ruhhlicb 10 nllrihui.cc;t Giovanni t1iacnn(l tlcl ceolo IX. hi 5i IccDc, the onco dol'O son P35!IU,ic Ia bn,ilicn li[,criann • Tol columnas loahel In sun ]>(I,ilioll" 'Plnl 511111. ill anni linin; position!! '. Om ch' !lOll sa rile fl1l i molti omci ol.lr-iDuili n Gillnonc I.II('il1:1, cili,1nlola con '[lIcll" illHIC"ziI)IIC JWIO NOt'ella, ern I,ur '1'1c11n. eli. clllcltdarc. [ufalli d, o~lluna delle colollne ,Ii 'IUtl Il''''l'io dumulC Ja r~rubhlic" "dl~ curia ellabrll dill IlDlllcfo"~ ",illnre S'i'l,licJvollu Ie calcmlc i giowi rfcce,l.clll,i Ie none ~ ~r idi <Ii o;;lIi UlC>C. " \"CS""u;; fro £Ii IIllr; O"i,1. F£I.sWrum lih. I e ~L,"ruIJilll S lIt1nltrlill'" .,

SI appoggiano gli arcoui Iaterali: di lui In linc ;. il ~r~lIld(~ arce (",iourale ('0' rnusruci che 10 adornano. I trcnlollo quadn (1) poi della nave tlj mezzo bell 'hial'O ci additauo fa \'iUo~ia della chiesa, scgnalata alb, pill Iarda pOSleriUl can un tempio, nelle cui parcti leggonsl ad O~f~ll lratto gli anatemi lulminati dai padri di Eleso contra I' empio eresiarca Xestol'io. E che 10 mal non mi apponga, ancor meglio i1 conierma nella Ir-onte dell'areo il. codice desanti evangeli , '011 i selle slIggclli'ollocalo sur una specie di lrono, Er-a questa l' usa Be' coneili universali serhato ; e troviamo nella nosh-a basilica Iulle 1(' decorazioui perfettamcntc uguali a qllell" delle :llll'c chiese, cun cui si vollero le dommalithe dcc~siolli alla pilJlar-da postcrita tramandare. So peru la basilica tIi Sisto cbbe pim'! Iunga vila della prima, devette so Llost arc pur essa alit· in!-!;im·,i.e delliuesorabilc tempo, II ponlefic:hll"iano I ncl 772 IIC rcslauruva il Ieuo: san Pasquale I la risar ,ira ,I'innovellando l'abside e rialzandone od ampliandono il preshiterio (:2),

Sollo J'~ugenio In venue I'ornita di que I pavimentn lIi mezzo (3)., chc COil mara,-igi,a: si osserva anco o!rgidl, ricostrucndovi iI pontI·fice stesso it quadriporlico cia Iacciata ornata di pilturc a musai -·U.. :\iccol.:t ]V la reslamo .. Gregorio Xl, chiudendo i due intercolunnt della narc destra, vi eresse r arliil 0 e ma~ui~eo campanile, aUa cui allezza cede ogni altru di Homa. !\iccola V ne l'ii'alJ.bricO il patriarchio innalzalo gi11 da Clemente Ill. .tlessandro H col prirno oro venuto dallc Americhe, IlC abbelli it maestoso soflitlo gi~l risarcito da Celestino HI. Gregorio XIII I'iedifich Ull lato del quadriportico, it solo ·hc su])cralo avesse l' cdaeita del tempo, Sisto c Paolo Y azsiunser-o l.ericchis-

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sime cappcllc, che dovrebbcro appcilarsi can mfll]:giol' prop"icla due vasle ·hiese. Nella

prima lu lrasporlala Ia cappella del saulo prescpio, Bella scconda Ia mirncolosissirna immaginc L1i Xosll':l SigllOl'(l (;.) dipililil da san Luca , c .he in solennc supplicazione I'Ccala tla san Gregorio 'la~l'no I'e mirncolosamcntc cessare la p stilenza, ClemcnLe IX ne voleva arnpliar la lribuna, rcsluurnla solo da Clemente X immcdiatumentc succcsso a quel breve pUlili~'('ato .. A tacerc de rardinali Colonna, Esloutcville. Borromeo .. Pinelli eli altri, Benedetlu X!I\' circa lam."th del sccolo ullimamf'nie varcnto , demoli il portico , rifece lu facciala oricutale . copri di vulta amhcduc Icintcl'lle navi laterali, le incroslo di mnrmi, e riediri'll r :Ira massima nel modo , con cui IWITCI'Cmo. PCI' ultimo Leone XU novellamenle ricoverso di Ul'O lulti i metalli delle colonnc c del baldacchino , eresse il Ionte h attcsima le . giorandosi di una pl'cgcyolissima e granuiosa tazza di porfido, omandolo eli ulabasni e di pidl'(~ prcziose, ed cg'li slesso 10 benedi nel sahalo di Penlecoste dellauuo 18~ft

~ I) FurlLiruuv ~I coucilio uircno scccu.l» UIL \ .. ltdi ... ,illitl .~(r.nmcntu coutro ~r Il:UUI)CL.I:!!li.

I:!) Ire rurono i 11I0n"Il'Fi in ,.',r;" I"ml'" d",Liu"li ,hi l'''l'i nd "nicia.c I" I""ili,'" liberi.um. II [ir imo .letto (tel l,ma". stahilito J, <ant' n:JrJu fin ... In (11I.:uII10 cr.' urridiacnrm th·lb j,hjt":;3 romnna, riunu\:ato pni lIa .\"hi:UIO II e ,.h:'iJ'ienlo ;Ii: ~nnli Lorenzo ed .\lldaflo I: il sccurulo di 5~.nt'.\nllre;1 in C;:H;J BarbJr;J crcuo al.~ "~IIJ SilllJdiciulc'J. il h:rzo da (;r(.'gurjo 1ft il ~pIJ,k ronver i] in monistcro un uspizio i]i vccclri >i!"~IO prC5$O l'a]',i,lc ,lelia 1I1I,!'r" ba,ilica,

Chi.Julo'_\'lll1i:ti que-ti mouuci hil:)ilic3rj, S.:1hll ... ·;.:~ra"'aIlO di "turno c ~Ii IIOUt: e scrvivauo IJ chicsu : lion potcauu pcrt~ C3Ut:JfC [e IItCS~C 'I' il chc \'CUI;) fano 0 1131 p~lp" Sh~~)Ot 0 dJ;ic~nd.il1;:di ebrlornnrlnrii coll'us-istcuza th·'pH'I" c del clcro sccolarc. Iii Ilill nnzlanu dcprcu per ordiuaziune chiamava c j an-iprctc, C' ialo ra Ir()\':H~I1I'l.i riuuiri pit') :rrcipn'[j,. q'I~lando er;wi 11 ch-r n inrurdin.un .:1 l'i~l. chi., -, (;. 1'I Panvlnio dice, chc in ,,0 ... 1~1 ~I:tri:t }[ilt=;;io.rc 1.1:. circ:! ;JOO ~t1ni indictro ernno in ruuo Ji .uounci :-;urLc~.;i i l'hl~ricj t cio~· verso il sccolo H!ldct'imo.

C01lHIIlCI'IICIHC il prirno nostro cardiu.ilc arciprcte s i fi5S11 nell' J!I!W 1117 in Paolino Scabr.i divcnuto poi Ci'cIIICI!IC ilL II :p. OiJncliini I,._~ru nella (tono1ogit.:':l i':;'h~lr~iJ! dH,' l v- ;;o;;.; ih:_,' ~H~ ... tri ,1rl'iprcti~ ~,c'! [t"O'i."iJ net 9D8 ..:on~Cml}f}t:;lne!ifl_ll·'IIlC qU'-III,tl' rll'Or{~':lli in un iuc.lito (,ill~ic~ I.klr::u~ d!i\LO drl urolo di S,3nt:'L rra"_"l'dl'~ CiOl' Bl'ucdcLHl, pjG(ro~ Lnpo, 4~,iO"':Jnui~ I~ prim~ IIz,no S{'olarj !lG ril'orda du.:. f"iul' It:mh.!fo I.!" !\bH~O; nc uulli'o ;)~5cdr("~ che He :)_\'tcbtli:~' 'lru\'3t! !}lIj,;"!J altri pill wllidlL :--c IH"l entlic:c IIOIl ro,,",~ro ~t;~ti .... onru"i ~·i1n IIUl"l'lj IJ~ :tllrc dlic-:oc.

~3,) Fu ra.tlo :l . pe~C" di =::'n:tn r:ou...:u1(' i~~ 1~lIln:-t c ..Ii f.:io\·:um. Papcrolli lIobili romaui, 'lun~;i-!:nQr t:,~o\".LIlni Ci:l!r!(~lni nella. !\U!l OIh.:r.l , ','dt.·Ta 11lonum._~nl;1~ in tJlI~lJU:-O prjcl.:ipIIt .. ' IlJII ... i\·a opera .. ,l~r:Ullln prOrt,Ul;.ttllill<[W" ::wdiulil ~~'t1h"hjra~ ,.14.: IlOuuLllli anlil)ui :ritu" di.;;;s,cr(:3'lionHJu;" 'i"Ofllhu<quc illll>lr~rllur. " I;untac 1690-·9~1. .\1 ~;'1)O XXYJ:I ,Jplla prilll1 porte I).: .'llJs;l·;~ '10 II:, ·il:lll,lr.llo porgend,,"e il ,Ii'l'gno, ;\ssni I]iu larJr. cLl- ~nco:r ml'(!,liu lo h:t ~.]"::=HilO S;'lnLc nJnL1~i. Uuolc i~ dido, ff1t1 tllili Bit alttichi mU5ai('~ delhi Ilo'dr::l L-l~ili;JJ. Illcrill.!"n:hl',cfO (ii c~_,.cre ('IUl piu \·\.·rit~ e pfl·ci~I,QllC lIu\'cllamt·nt..-; int.:t:oi.

\ i.) • [)dl' "n!i~o iilllllJHinc ,I! _\bri'1 <Joti,;ima 111·11> On,ilil'.l lib"tiall,l " tid ,uo ,Ul!ll ., "~morjc ",to:rkhc d.l uu; ,[c"i l'ubl>li,'alc :1 II:l1UM I 'G'! til'il~r"1jiJ ~kfl~ bdl,' :In;. HlHtI.) 18li,1', EI!h:iOIli.: Itrim:! [" ~"'·t'OiHI~I.

I",

-4-

Ora dovendo, come di sopra ho dichiarato, favellare non ~i~\ dcll'intero tcni.pio lil criano, rna bensi dell'ipogeo di san Mattia, c dell'altare su ui In Santita eli Nostro Siznore P :\PA PIO IX ha volute che si conservasse la sacra cuna, pria eli ogni altro parmi convenevole il ragionare delle sacre reliquie che in questo sotl erraneo conservansi tanto pill che alcune di esse sonosi pw'c racchiuse nella piclra sacra della nuova mensa. Du'u dunque in prime Iuogo della veneranda cuna, quindi eli. san Mattia apostolo, de' sanli Innocenti, del santo vescovo e martire Epafra e delle sante rergini H .. ornola e Redenta. In ultimo faro menzione di san Girolamo, iI cui corpo ancora SI possiede dalla nostra basilica .. Ricordata brevementc la preziosita di qucste sacre reliquie, discorrero in pria dell'altare innalzalo da san Pasquale I; e riepilogalane listoria fino a Benedetto XIV aceennata r origine delle confessioni ossia sepolcri de' martin, scendero a dcscrivere tultocio , cite ad abbellimenlo e splendore del ternpio libcriano ha aggiunlo ia non mai alibastanza cncomiala piela del sommo pontcllcc e padre nostro Pio IX.

CAPITOtO II.

L . .\ S J C R.\ C U X 1

Quanto i primili~~ el'is~inni aves~cro a .. ~uore :il conservar lu~lo~iu, che in (jua'isirogiia. guis~ appartenuto fosse al Hedentoi e e alla Madre Sua augUSllsslma, potrebbe solo neaarsi da colui, ilquale ignori, con quanta diligenza e premura si scrbasscro da essi le rcli'qute demartiei Se grandissima era la loro sollecitudine per raccoziierne il sangue, i cor pi, i resti , le vestimenta ed ogni. memoria <Jltalunquc,. non dona °d.:irsi, chc as~ai maggio,'c ne avessero nel custodirequelle eli gran Iunga piil preziose del He e della Heina dei martiri ? Un saldissimo argomento per reliquie silfattc ce 10 apprcstano gli stessi gentili, i quali perche fossero lIni eristiani appnrcntomente adornti i .100'u idoli, Ii collocarouo SOVl'a i luoghi contenenti lc preziose mernorie del Snlralol'c. In tale guisa vennero 1.01'0 malgrado a serbarle. e a rendersene pf'es~o Ia posterita garanti. COS! accaddc circa ccnt'ottant'armi prima dellimperatore Costantino , quando Adl'iano nel monte Calvario fece innalzare il simulacro eli Giove, e nella spelonca di Bcllern quello di Adone (I). 1\on pub pertanto negarsi , che ivi SI custodissero alcune r-eliquie della passione c della sacra

infanzia .

A questa lnculentissima prorll che ne piacc tran-e dalle dernolizioni deternpli pagaJ1i ordinate dana pia imperatrice sant' Elena, In quale avidamentc l'i·cCI'CaY3 le rdiquie e gl'istl'omenti delia passions ill Cristo, potremmo, se ue avessimo !!OPO, aggiungcl'e le peregrinazioni d'inllnila moltitudine di fedeli fatte a tal nne ai Juoghi sanli, 10 straordinario coneorso de' Iorasticri al ritoruare di alcunc principali l'esliTiU., ed in lIhinlO [>0- tremmo riferir-e tutti qucgli allri argomenti, con cui ad cvidenza SI pro\"a, essersi dni cristiani sernpre con vera gclesin tenuti tesori 51 importanti , e tin luui altamenle invidiati,

Mapel' non sembrar di arreslarci ad una gcncrica c semplice asserzione ,udlc molte testimonianze arrecate a tal fine daglistoriei anlichi e moderni, ne riportcremo due 801,e, ma clie sono al cerlo di gran peso. Origenc ncl libro primo centro G lso, lnvcllando deH' antro betlernitico e delle reliquie dell' Infante divino ivi serbatc, dice oSI; « Se alcuno non pago del vaticinio del prnleta Michon chiedcra qualchccosa di pit', « a persuadersi essere Gesl', Crislo nato in Betlemmc, rarnmeati che coE. si ruoslra la « spelonea, in cuie venule alia Iuce, e vedesi nella gl'olla slcssu il prcsepe, su cui fll.ton ( le fasce avviluppato. » Sono queste rose I ul'le (chi nol sa?) conscutance alia narruzronc

(1.) • Dc >e"ori"nis prnecipuis I'Js;ioni~ O'11TlJlli ;"iusl .r ; Jesu Chri'l.i rdi'IUii" Cununcutnriu». nmnuc 18:10. ,\.II"''''C I>, 1,l'",,,lr,. ,1,Corr,i(;'ris rnouarho cistcrcicnsi. J!

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che fa il nmgelo del nascimento diviuo; e lIUil solo SOIlO a futti notissnne, rna nep-

l)lII' venaono nerrate c1ai nernici della nostra f~de, Origellc ('l) fu lra il secondo e it terzo secolo della era cristiana: fu di tal acumo d'ingcgno e di tal critica , da render anco og.~ridl~rli uornini maruvigliali a lanta sapienza. Puo chiedersi dunque autorila maggiorc?

Parlando pero del presepc di Nostro Signol'c, potrebbcsi mai passar sotto silenzio

quel doUor massirno, la cui aulorila C grarissima, sia pel' [a perspicacia dell'intelletto , sia per avere prcposto alia macsla del. C~unpidoglio l' oscurila di quell' antro ? Non pago egli ill consumarvi Ie arc ed i giorni, vi. chiamava ed a[rel(ava da Roma Ie M<u'ceUc, Ie Paole, lc Lee per irmamorarle tli quclla solitudine beat a, « Con quali parole, can quali accenli, scriveva un dl a Marcella, ti possiamo mostrare la spelonca del Salvatore, e quel presepe nel quale vagi bambino? Esso deesi pit't Laslo col silenzio, che COil inferme parole onorare. Ove sono gli spaziosi portici, are i dorati sonIUi, ove Ic case adornale con Ialiea e pena degli uornini? OYC a somiglianza di basiliche i palagi innalzati dana riccliezza dei privati, affinche il vile eorpicciattolo umano s'aggiri in mezzo a cose preziose, c dove, quasi che al mondo possa esservi cosa migliore, yogLia l'uomo pi~l" tosto mirarc un tetto anziche un cielo? Eppure in questo piccolo angola della terra e nato it He del mondo. Qui fu ne' panni ravvolto, qui veduto dai pastori, qui mostrnto daUa stella, adorato dai magi. E non e forse questoluogo assai pit'l santo della I'upe tarpea , la quale colpita assai spesso dalla folgorc addimostro ad evidenza, quanto spiacesse al Signore? n, Qui.ndi, agf,riunte altre circostanze bellissime 11 sempre pit\ inraghirla, conclude dieendo aspettare con ansieta il momento, in cui gIi venga anmmzialo esser Marcella per'venula ai licli della Palestina; correra can tutti i suoi monaci ad iucouu-arla nel cocchio, l'aiutera con le sue stesse mani a discenclerne,la condm-ra nella hcata !.T1'oLla ultima meta del suo for'lunato viaggio. Come poi fossc grande il numero de' pellegrini, i quali al Iornare del Natale accorrevano a Gcrusalemme, il mcdcsimo Girolam.o in una letlera COSt ne scrivera al suo Paolino « Da tuUoil mondo qua si coucorrc in gran folIa; gl'cmila e r intern citta di ogni genere di persone, e lalce la moltitudine eli ambo i sessi , ehe quelli che altrove in qualche gnisa avrcsii polulo s .hivar-e, qui sei costretto ad incontrar tutti insieme. )J .• E perehe . mai , dimanderem . noi tutto questa concorso? Perche Iulla quest' a[:· fluellza. cit popoIo? Pel' niun nitro motive, se non pel' adorar e Ie reliquie dcllinfanzia divina ivi serbatc.

Salutiamo dunque ancor c cantiamo con Ambrogio:

. .

nOI con rrverenza e con

giuhiloluoghi si santi si belli,

Prncscpc iarn ful!,'c( [ullin.

Lumenque nox spiral: novum, Quod nulJa nox interpolet Fideque iugi lucent. (2)

Polrebbonsi af!;crolmcntc prolungat'c I addotlc lestimonianze cia secolo in secolo fino

' .. el) \,<';;."~i In !Jell" nl'cr~ .pu,bblirata in HIllllo nello scor-e .rLlI!lU 1865 co· [·il); del ~[orin;,I:"1 chi;ui;;iluo seriuore oIi lingua cbr.iic.r IIcUa '!JlbIJOIc.ca \';lIICJnn, Don I.u~gl 'V inccnn « In snucti Grcgorii ~YSSCIl( I:l Ortscni~ scriIHa eL doetrinaru 110\',] rccensio cum nppcndice (h~ .ol'Hl) s)~I]Q4Iit \' i. occurncnicae 'P.

o (2) llyn",,,, i,n "Qd~. :\~!alis, pl1l."in~, • Carmi di;an,',\mlJrQgio \'CS~O\'{) .Ii Milanu. illustruli dnl prcic Luigi Ilimgh] dotturc dell" chiesu

ambr'u":lalJ:'. ~hlaun; ,I,ir:'l PO.l_:ll.""!rn I, h,;2 !II :0)11. Ii:!

7

all' oltavo se it Bianchini ('l), il Bauelli (2), e a' nosui !J"iorni il Liverani (3), IJcr nulla dire del Tillernont , del Baronio e di allri pil'l antichi , 11011 ci avessero prcceduti. Le preziose reliquie della cuna, e della sacra inlanzia vennero in Roma nel secolo vn delI' era crisliana, ?"oyernando la universale chiesa Teodoro I, cd essen do san Sofronio il vescovo di G erusalernme. Questi sconsolato C lacriman tc, poiche vide Ie coutrade della Paleslina santificate dal sanguc del Rcdentorc, invase dallc armi de'muSlilmani, inviolle in gran parte aquel sommo pontefice per salvarlo dalle ingiurie c dai s;l?,rilegi di quei barbari, he senza I'ilcgno e piera poneyano a sacco e a Iuoco o~ni cosa piu yen randa e prcgevole.

InfaUi dopo questo tempo, iucominciasi a dare da Anastasio bibliolc .ario alia basilica lib riana aneo il nome di santa Maria ad Praesepe, sia ch' cgli rifcrisca i ric .hissimi donalivi a lei falti, sia che ne ricordi Ie sacre cercmonio c i restauri.

i\ oi non abbiamo sicurc mernoric pcr ass rire , S qucslc preziosissime reliquie venissero riposte in lin parlicolare oratoric come allora coslumavasi, incorporate poi col ternpio stesso. Gli antich: picui veramente eli Iedc e di piet~l 110n Iin-ono si prcUlurosi di com unicarci nolizie anco important issimc lle a v rvano pCI' vcrila quei rnczzi di

ui noi larghcggiamo. Bastava ad essi acccnnarc i Ialli pill esscnziali trnmaurlnndosi il di pill ai posleri religiosarnente c on iscrupolosila tli bocca in hoc a. Solo acceuncremo che alcune rcliquie, corn in apprcsso si dira, ne yen nero da sail Pasquale I riposte sotto I' altare papale, c che I' antichissima cappella del presepio, sc non venue ricdificata dal pnntefice Innocenzo III, Iu per 10 meno da lui risarcita (4) giorandosi dell' architeLto Marchionne (3).

Essa e I' anlichissima cdicola, di cui Sisto V (6) nohiiitar volle la !y1'andiosa sua .appclla, he dedico al santo PI' sepio slesso, chc voile losse la pi-in ·ipalc parte del ternpio lihcriano ami la maggiore, avcmlolu dedi 'ala non alla soln VCl'gine sanlissima , ma allo stesso \ erbo incarnate. L· arricchl in faUi di scgnalalissimi pririlcgL eli .opiose indulgcnze, di altare papalc: il percho la n0511';1 basilica, 'on sill!l-ol~u'issimo anzi uuico esempio nelle palriarcali , ha non uno rna due altari riservati al solo sornrno pontclice ,

(I) u. Uc truu 'Iillhluc sncrururn c.;.unnlJuIUI:'UIH i!C prncsepe J)omiui NuHri Jcsu Christi, ct lh! IIHI~i\'h;, basilica» lihuriuuue ere, Ilissertutium-s iluav. • QLJCSlC dissertnzioni vcunero offcrte lid I i28, a nome del capitulo lihurianu, a BCIICdcLLO XIII reduce ,Ial \'ii!;;.aio di Ileuevcuto, C quiwJi ill;l'r;le ncllc uotc "l1a \'i13 di Sisto III, "I tomo III ,ldr_\uoISIJsio ,Ia lui I",hhlicalo; 1718- 28_

(2) Cristoforo ILllclii di Sassocorbaru, diocus i tli UriJillo, (u hcncllcinto della I,",ilica ""I.i"311". Clemente XI chc nssai 10 lima". per 1" sua varin ,lol.lrill[[ 10 promosse a ccnouico di sarun ~Iari(l ~lll~~io,c, nominnu.lulo ureivcscovo di .,\11I0,i3. ;Xc parl» uelt'cpuscolo iruirolntu • Brevis cnarrutio s.icrnrum rituurn scrvurorum in upcri~lHlo CI clnudemlo portam snncmm pruriarchnlis busillcac liherianac b ltomae li:!7 Iyl,o.,o1'hin Dc-lIossi_ " nlll',I'opusculo cornparve in lucc ll"I'O la morrc dellnutorc ,

. (3). IJcI nome IIi santa ~Inrin ad Prncscpc, e1IC ln basilica Iihcrinnn porta, C delle rcliquic dcllu ,mli\'i!:. cd jnl,",i3 ,lei i;ah'<llore_

Commcntnrio. I\oma 185 ~ tip, Morini .. n \' enne ristampato in. OrViCL." rlnl lil'Q""(o Spcrnndio PQlJlllci lid 1858, riveduto CII i u sr.," parte nccrcsciuto ,lnl1'nulotC il quale chiude In sCCOlllia cdizioue COil questa dolce preghieru, chc di huon grndo cgli pcrmeuere aneo a 1I0i di usurparu : .'c

• meritai ili re ulcuu IIOCO, Ycruiuc bcncdeua, se I' 'r illustrure i mouumeuu S"I'Cr;;.lili dell'innuacolnto '"0 porlO ' ,Iell;. diviua mnlcruita, nun cbbi ritcgno di gilt.lrc 10 sr;uardo sicuro Ira Ic rcnehrc Ili lIll·clil 1:1 pilt d1l101:! C paurosa, sc ill Ilia onore Iltl io sagriflcato le lire pill belle

• della min vita, se io ho vcglinto sulln tua soglin cd ho Iattn In scoltn nil" ruu porrn, del,! non sia scriuo induruo per me 010 qunuto In

• chiesa Ii lin mC5SO in hoccn : Qui c/ucidnlJI mc. vil·am. aC/CTllam hnbcbnn: n ,

(~) IIIUOCCIlW III, -'iit 1.013rio della nohili sima Iamiglia Cour], (II c,,"nu 1'1I11ld;"c ncllo stcsso ~iMIlO in cui r.1 sepouo Celestino III. rioc il di 8 gClluaio 119 . I'crili,-imo ,Id dir itto cunonico C civile, II'",,, SlnlO cdc lire professorc in noI0611~, Coil\'emi, IJ chic-a per ollr~ 2:l anlli, C lie fll WtO rilurlllalorc. FLO I'uomo ;1 pi" grande. ,kSlIo <Ii d~rc il nom~ ,d S,1ll ,ceolll, Si consull; I" bcltJ cd crudili 'simD \'il~. chc ,,' nOoilri sior ... ; DC "uhbHCti r Hurler,

(5) Milrch;onRc aretino, ;lrcloilCUO c ,cullon: lioril!) lid secolo XIII. lJi Illi 111011" ,i 'io\'o l'IIIU<'Cllln Ill; allo",,,,,III;;.li j""dificozione ,kilo sp~,It.lc iii Santo "'piri(o ill Sa:hi!), hi chiesa ,ii 5:111 Sih!.!5crOt In lorrc dc COllti_ ~dl,-' slIa I'llria f.:cc La r;lLccdruk ~ol c;:l!1Ll'tll1ik, assai jlrc~c\'oli, o\,ulO peru ri ·uardo al ~l'" Lempo_ ~i r')l! 'ulli In \'i'a, cit' lit) ,cris 'C il ~lilizia.

(6) "i.;lo. V pcr m·cZlO LId FOlllnn" I" (cee lal 'Iuul'cru Ir~s,I'orl'1r' u.i peso. c Co.II0l'arc StHIII "I [I:I\',illl""[o nel ,'culro Jell,. ;Uel ;;"1'0- ,Iio i:;sima CUI'l'clla_ 1'.,.n: rosa rrllr3\'i~lios.1, cPI'llrc clli i;;nora, cOllie in Bolo;;na ;1 .. i! 11"0 1(1 1!1-I,5 1:1 .urre .Idla ~'n'·iollc 0" lIudolro Fior;l\"a01C, sopralJ[JOIII:IIO 1I13""ro .\ri:'ill)lilc C l'",ln'.Ollli(1:110 !"Iure ~\Ibcrli~ tOil milchillc cd iuc;c,gni \'l'lIissc lrn ... rcrita p or 10 ~lt:1.l.iu di 115 I'!c,li holo6U~i!i? Era "Ila 6:; 1,ic,li, c l'c'al'U colic call1jl~IlIC oll'e lOll lIIiliouc IIi lillre; JI'I!Jrlcn~\'a ;):1:1 chic>;) co,i chi:"'.~J.a, ,\c!Lilic ~bl~,'zzi, COlnTOClldJIUre Ilc' r;\'Jlicri u.i Hodi. d,e allorn vi risicdcv.11l0, I'roni,lc aile IIcccssJric 5I'C.'C •. \I'd morzo del 18;!" 'luc,l" "'Jf,I\'I;;J,U>" lurr'C fu lkUlolila,

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e quasi cio fosse poco, Ia Iorui pure di un elero proprIo con cui Iargbeggio di grazle, di favori e eli un cardinale prolctlore. E' poi da sapersi, che cornpiuto eli gia interamente I' edificio, essendo da Gerusalemme tornali in Roma alcuni illustri pellegrini, con ~randc 101'0 giubilo rilerirono a Sisto, ehe avendo in BeIlenUl18 visilala la cappella del santo prcscpe I' avevano vtrovata in ogni sua parte uguale alla sistina : lc stesse costruzioni , 10 stesso sotterrnneo , gli stessi due altari lalerali , con Ia sola differenza, ehe quello, irrcui riposavano i. corpi desanti Innocenti invece eli santa Lucia era dedicate a santa Caterina. It pontcfice all' udirlo 11e fu si lielo, ehe come narra nella bolla eli erezione CJ) non dubiLo dire, che come Ia VCl'gine beuedetlaera apparsa a Liherio, a Giovanni I) atrizio e alla sua moglie pCI' indicar loro il Iuogo, DYC voleva essere onorata, cosi egli divinamente erasi inl.eso ispirato a fare quel santuario, ad eseguirlo ill tale modo, e a dichiararlo primaria parle della basilica Iihcriaua.

Ma per torn arc alle nostre reliquie, dallo quali ci eravamo alquanlo dilungati, teSOI'l siffatti Iuron COil apostoliche letlere e con parziali indu.lgenze commendal], chiamaron pellegrini dane pil~' rimote parti del. mondo, animaron Ie penne de' pil~l valenti scriltori e veanero oncrati can sontuosissime fesle. Quanto rarie commoventi c belle non eran queUe nella uotle del Natale celcbratcvi dai pcntelici ncsecoli di mezzo? A-revano un tipo tutloJor proprio, e ad esse, col. papa ed it cleru, iI, popolo tutto ])I'endeva parte, Leggansi gli ordini romani pubbli 'ali daJ Mah ill 011. (2), e si ycelra corne un 'tempo nell'esquiliuo si festeggiasse la notte cd il giorno eli Natale. E 110n abhiam Iorse net nostro secolo vedute rinnovellarsene alcnne cerernonie da Leone XU eli santa memoria,e dal regnautc Pio IX?

Non sara poi inutile il notare , che passa molta differenza fra Ie reliquie della sacra infanzia (3), e la sacra cuna. Lc prime sono rcliquie del Iicno , delle fascc , de' panni lini del Iledentore e desassi del santo prcsepc. Consiste Ia scconda, cioe la sacra cuna, in sei tavole di legno, con lc quali, siccornc dimosb-o jl Bianchini dandonc anco un disegno, potrebbe agCYOhnellte costruirsi una pm·era e rozza cuna (4).

i\'on prima del 1750 fu in una eli quelle tavolc letta un'antica iscrizione greea,. la qualevcome rennc intcrpretata dai primi lctterati c scriUori dena biblioteca vaticana, sembrn pit'l LDSlo un avviso al niellatoro per copr-ii-la tIi ricclussimi illrogli d' 01'0, COllie forse antiehissimarnenle 10 erano tutte Ic tavole , a meglio custodirle. Vi si dice d' eifigiani frJ gli allri alcuni martiri disposti in bella ordinanza intomo a Cristo Hgm'al0 Ira le corna t1i un cervo.

Queslc S;tC'I'C reliquic (5) vcnnero piu e pi!'1 voltc deruhate delle preziose 101'0 custodie.

(I) 1'~Hl:1.~ I'C"~) ;:.inc:no 1387. ,7\~~_li~!lh:! il jus p:Hron;l{o nib sun f:uuto'lia" (. vivi-nn- :lUl'un! vi rt!~1! il uo deposito. [ p~PE ;~cpo~t,i, ncllu no'tr"I:~,;ilic" ,0"0 DIIorio .111, "il·culll IV, san Pio v , Sisto V, Clemente \"111. Paolo \1", CI~ll1cJltc IX e CIc!llWLC X;. r~r nulla dH"C dell ;,mll[1:q~;l llc-ucucno- X l' chc vollc csserc SCI'O'10 in qucstn chic-n, press» cui avun funo J'UE!_;~ pcnitcuz: •.

(2) Gi",·,,,,,,j ~1'ILilloll cclebro mouaco hencdettiuo rlclln congrcgnxione rnaurinn. Fra le rnolrc opere ,blui 1'"I,hlic"tc C pure il MruQcU'm, itulicum, il~_ CUt inscr] moire cnsn ~flcdiIC' n:-;";,3j prq;c"oli I C u:n"tu qUI1!110 Iti pill irnpnnante avcvn veduio riel SUU \'ia;::gLo en] p. t:crmuin r"no 1Il·1I·11:lli". ,·isiL,1U!JO c I.III:.",ln le piu eicche " .,·dle hihliotcchc. II ~"h;lIu" enrico di nnni C ,Ii rnerh] mori in P"ri~i in .~nGcrnHmo dC'l'raLi il 25 diccmhrc 1701. 'II d.i"ri>sim~ M"II~i~!Hlr Yinrcnzo .\nidLti hn publrlicato xlne \'oILC,. clue ncl 18:'3. c G:, ill. di,$CrL"ziOIlC, chc ,{11,m ~Ii onlinl romani lessc .,,11.1 prcscnzu di BrncdeLHl XIV ne! 1717 i'I padre Pietro Loueri: dcllu COII]11,,&ni3 !Ii. GC,il, professorc d" istorin ('cctl,· ... irHLlrn net coHe,:tio rumnuo.

(:1) Fr.l qur-ste rcliquie i; PIIt,C [u ""·U.I1CII" ,Ii l>'011to .lormc, UII panuolinn dountu 011" uostra lJ"ilien dalla s:mLilil diPnpn Pio IX.

H quale se In cbbe in dono <lOll '·C'COI'O !Ii 1'\,,~u5i, '·"'pilule dcllu I),Jlm .• zia .. f~) Iliauchini. l.ungo dJ t:j~ citato.

(.11) A dli nmn .. ~' con prccisione eonosccre lu lun~)H',ZZ:l delle tnvolc, direrno , d!!! qwuldo ucl 17,:10 ru ~J1Crl,;J I'urnn, ,',j si tr.,J'\~U

IpU'~ln t'ic·o'r.ln i1l C"1ro[t{'ri m..~;1,~ ~mtit.:lli!, the IIno IcHef-a lra~c.rivJamo:

I: U" pazo di !'olmi .h'e c duc !:crzi.

2.1 [n pe'Z1...0 di (!.Jlmt 'Ire c mezzo, nlcno .fuf' ,llita. !I.I LU fli:"ZlQ It i p.1hni ~rc c due tCfzi.

!,: rll ,1t_'ZZil di Iplmi' :I,rc c tlU'LLUjl !Ue-Hn un dJ.t)~ ~lJpr:'l \'i I_' ,criUo Cunubnla Uumin: :'\'1) .. lri JC'i:! Xli.

Primierarnente da {IUC' barbari , che usciu dal seltenlrionc tanto malmenarnno la nostra Italia In appres 0 per ben quattro rolte fu rinnovellato ]' orrendo sagrilegio· dai 501- dati cice dell' imperatore A rnolfo a tempo eli papa Formoso: dan' esercito dell' imperatore AI'I'igo IV allorche devette san Gregorio \ II riparare in Sal rno ; nel sa 'co eli Borbone si funesto aRoma ed assai pill alla noslra basilica; Iinalment quando nel 1798 la ciua dei papi fu guasta da popolare licenza. Conciossia 'he I ricchezze della ehiesa han fatto scm[>l'e ?,ola ai suoi nermci , sono slate il pretesto , con

.ui 51 e ognora cercato di accalappiar gli slolli, Basta ricordarc il martirio eli. saIl Lorenzo : basta leg?,erc I' apologia di san Giustino , Ia prima che si scrivess della 1'1"ligione cattolica Siccoms peru gi~unmai nel moudo avvicnc un male, da cui il misericordiosissirno Iddio non derivi .J.CUIl bene cosl 10 spogliam nto eli quest sucre roliquie, ziaciute assai a lungo in una iznobile urna eli leguo dorato (1), ccito Bel ponlif alo di Paolo V la pieta ela munilicenza di donna ~b['ghe!'ila di Austria regina delle Spagne' e al orrunciare di queslo secolo la gcn I'osila della spagnuola principessa di ,rill.a Hermosa donna EmanuellaPi?,natel!i Pigrnenlcl. .lmbcdue :-rarqu:r;ial'ono nc' nporl in ric hissim= cuslodi di ar'genLo ornate di oro c di ristalli , dai quali si poless a?,evohnenlc vederc it tesoro --he VI si serbava racohiuso, Della prima non ci rirnane Sf' non il discsno: c la s conda id"ala dal valcule architetto romano cavaliere

n '

Giuseppe \'aladicl' i~ sormontata t.!a vaghissimo bambino di oro, eli (' molto pit'! ric aed

f'lf'ganlc dcll'altra (2).

\"oi non possiarn I:negho dar fin' a qucsto capitolo , sc non usurpando Te parole slessc con cui Cl mente XI (3) l'uuno l705, invidiata lavvenlurosa lena Ji B tlern, chiudeya la commovenlc sua Omelia cosi trndotla dal Guidi {4}:

(( 'IT a p 'rch(~ varca il penslc!' noslro ru a 1'1

E yolg il pic Iii Palcslina ai lidi.

Se in questo Tcmpio, ill questall arc apIH'I"'SS( , llov« nui siamo al somm'olficio iutcnli

I nosll'i sguardi l'all(,!..;I';l1' nc pOUIIO?

;";',." l'n lH.!zZdIO tl'i 'I~iw cinque ill circa l'l':1 lin ~:tpo lcxato. G.' l'n pczzo di palmi ue " mezzo, IIICIIO due ditn,

Non s;)ril di score, [lC inutile l'nvvcrtire, che un lelOlw Hill Iii qucste urvotc, Cidt·~ 1;, pi,'L piccu!u , ~i!l\"a Ibll'nILre :,-cparnla, C. gclO";]UlC'nl,c CUStOdLl3 ill lin rclilluiado della puerperiwu: .n-n }l'er{1 C riuuita nncor (11I{'~1:J Ollie: ahrc riuquc.

(Ii 1'\011 deve [:11· maravigtia, che cu,j saero-antc retiquic ,1"1 1."i:l7 ,1 IGUli Josscro in lal modo tcuure , ove riflcu i oi ~ronJi5,im; dnnni, che da qucll'cmpin masnada Iii ugonoui cd "ltri err-tici ru-evcue I" nustra basil;"". In tilt iucdiLIJ IloCllmcnfo puhhlicatu .Inl l.ivcrani nelI'opcra ,~iil_ citntn le1gi a mo QU3'!110 sezue Of: U!1rc bn~ilil·.1 liberiuun ClIHl multis :dii5. \ta$i~ i'1r~C'nlci gnudcret , ex IJUU a mitiEc C3 nreo urh dlreptn fuit [tcmponbus ,·itlcliccl Clementi;; \"11) pcnilU; fuil Orb31;]: nee quidqu.un ernt nrgeuteum, nisi ruribulum CUIII nuvi et duo candelabra urgemcn n Guido _\ canio (Srnrli" 15li j.) cardinnl] cnruernr io 110110 IInlO " Epilurc cr, .• n d i '·i,' 1'''''''li 0111";. quaraut' 'IIIlIi .. vnco la c;lppclb del preseplo avea Ic' Illurn gll:ltnilc di urp:erHo C ricC'hi~ irue ,,.,uppcllcu.t i,

(2) f: inuulo il urrc , che 't:lllclij~illm i: lu divoziouu di lUtti cd ill iSI'~,t'ic de' rOlOJ11i a questa santa CUIlJ, e cue per IIHJ£eioflllCIlIC ncrre cerne il culto vcnnc alcunl anui imlietr [olldala un' 'HSI'Il'i:uioIlC Iii perpetu« ndornzionc , appromla poi dulla .~nlil" di ~o Iro Slcuorc con apo51~lie6Iuo!\'c dc' 23, diccmbre ·18G:L :'i'era si.uo promorore il II Ilrl' Lorenzo. ~'b·ri" II.i "Ill Frnuccseo Saverio saecrdotc 1113.,iolli510., morto pocbi anni imlictro iu couceuo di :i!)ulit~l. Divoli::dimo del smuo Il.rrnbiu», nc [HOII;1'-'i, cou uAlli studio ln divcxionc, cd a lui si deve l'05CCrico tibreu .. piil voltc cd in piu luoghi stnmpare " L' ""ima iuuamormu .Ii (;"Sil fl;lIl1IJiIlO, tin cui riccvc o un i !liomo brcvissim! SfJiriLu~li

~~erdz.i e . .

(:I) CltlUenlC XI "hinlllOIQ Iii "iii Cio: Fr:l1lcl"C<1 .'\I luni, iii [rloillo Iu ",,"110 POllldil'cil 2J novi-ruhre I jOO. E rnemorabile I" SII3 r~i.s.1Cllza in aeceunrc il f'31131Cl, chc tennc per ann] 'l'llli 1:1)11 lu:Hb"lima J.;h)tj~ .. Era n~sJi innanzi 11"1 !'I'rcco, lie! launo, c neUe -cierue cccle:--i!lSLichc. In mezzo a rente cure dJ ~l~ mede ... imo ":OIIIPUIIC\i,1 I(ucl,k unldiL', l'hl' :t5 ... ai :-J.lC~"'U rccil,O,\',l. c cile tanto si 3cco!:'l3no ,J q,ucHc: ueIi anlichi pO!,i. Cotl''t:r,rurolls·i aUIO r:l[~ ~ ,'011 ril'~llLli crncllLlamcnli 1l~11a ;;:'1 llibliolL'CJ .\l"ani, "011110 1'.1~!nrO"O nib ,'alicol1a nella ,'cn~ilo ..II 'Iuello bibliolcc~.

(1) II eel.hr.· liric., ,\Ics;on"ro ,;"illi, rra ~Ii nrC.J,1i Erilll ·"'(oIl"1I " .. ,Ii :I""llu c I'rolCI.lO ~a qtld I'onl.cficc 110 01". 'IU311110 ern pre- 1:I1t>. !,~r >lfnlitullinc 11e Ilfa,IIIS'e iu Ilob.ili "cr;i Ie ollldic \"oIL"le pure ill Ilton il.J11all:l ilol Crcscimb"ni. ~I~nl.u dn Frnsr~l,i si p~rlhlll per c"slcl (;olldol[o ~I fine <Ii pre'cillaric in Ilohili>,imo c5cmplor.: "I ;;110 IllcccllalC, >oqorc<o III ;'U~il.IlIC" OI"Cl'lIiionc di capo, pa "'enl -co- 1'<fIO un. lipOKr:ltlco crrol"C, u-ci eli \'ilo il 1:2 ~iusnu Ii I:! in elil Iii nnni (i:i, II ponh'lil'" o"li"" d,c S' "" ll!Cfl; e in lIum3 il .. c3doycrc. , ~.i, sCpjtcllis>c in 'JI1L··llnilfrio 31 ,G,i,l!lieolo a~l·~nhl "I Tn, 0" con, ollor~"oli 'sima 1!1onuull'l1'lo ["!lOBli I'c:t ("dillC .I'el I'"P~ ,](.1 c~rdllloic 1.0- dm in" I';.." >UO pro - IlIa""iordolllu.

..

'10 -

Ei qui gli aflanni e gli usi Incomincio dalla terrena vita, Qui noi veggiam la venerabil cuna, Ove l'eterno Genitor ne diede La prole sua d'umanita vestita,

Qui furo oppresse dal notturno gelo

Le pargoleue membra, e ai lor martin Lento e debiI ristoro

Porse il presepe qui co' suoi respiri,

Qui nelle fasce avvolto

Fu dalla genitrice il divin figlio:

Qui il miraro i pastori

E I' improvvisa pellegrina luee

Tra gli astri accesa qui mostrollo ai reg1;

Ghe d' oriente abbanrlonando i troni Qui l' adoraro sotto r umil tetto Enlro poYcl'e lane e in rozzi veli

Quando egli siede sopra i nembi c i luoni Ed agli omeri suoi fan manto i cieli,

Qui LI [ieno slesso ne' pietosi offici

H ~cl) al tenero corpo ohraggio o pena. ))

..

-·11 -

CAPITOLO III.

DEL L' A P 0 S T 0 LOS \ N M 1 TTl A

Fra le

piu insigni reliquie de' santi primcggiano al c :1'10 quelle J,'>gli aposloli. Ed ecco la nostra basilica andar glol'iosa delle mortali spoglie eli uno di quesci (1), i cui corpi riposano in questa alma citta, vodire dell'apostolo, che in Gerusalemme successe a1 traditore Giuda Credon gl'istorici, che san Mattia non solo fosse annoverato {fa i discepoli del Salvatore, rna che il fosse pUT' tra quedel Battista Egli e pero certo, essere stato tra' colore, che seguendo it Redentore dal battesirno di Gio, anni, l' avean veduto morire e risorgere: condizione essenziale volula da san Pietro in quella solennissima elezione.

F ecesi essa, come ci narrano gli atti deali apostoli a] prirno capitolo, nel ccnacolo ove g1i apostoli con Maria santissima e co' discepoli per comando del divino maestro aspeltavano in orazione 10 Spirito Santo. II nurnero elegli lettori , 10 abbiamo dallo stesso san Luca , I'll di cento venti , e due soli furono tra essi i prcscelti , Mallia cioe che si vuole della I rib II dj Giuda, eli nobile lignaggio, piamente istruito dasuoi g nitor-i, e Giuseppe eli cui sommo closio C il SOpr:1I1110me clie area di Giusto.

Non sapendosi dagli astanli cui dare la prcfercnza, tanto amcndue erano corumendevoli, ricorsero con la prcghi ra a Dio, c gillalc I sorti, f'u Mallia l'avventurato, cuitocco il nome di aposlolo .. \ssai fra eli 101'0 disputarouo gl'inlcl'preli ncllo labilirc ill che COIlsislessero queste sorti, Chi vuole che lc tracssero ne] modo usato anco cla'gentili cioi eo'dadi altri che una improvvisa luce sfolgorcn'giasse ncl volto eli )rallia, altri che una colornba si fcrmasse sui capo di lui, altri che In sua verga, come quclla tli Aronne Iiorisse altri che in quello istante gli venisse largito 10 spirilo di profczia, ed altt'i finalmcnle che ricere tie l' univ rsale suflragio , tutti su di lui concorr ndo i voti degli astanti, 1\011 deve poi fare maraviglia, se ~7li apostoli ricorressero all' cspcdienle delle sorli, in primo luogo perche SSt non avcvauo ancora ricevuto 10 Spirito Santo, cd in seconrlo luogo perche nulla di male hanno ill sc stessc lc sorli cd an 0 in laic guisa prcsso gli cbrei si scopri del Giosue reo .icano , Iu I ra le ll'ihil divisa la terra di C(lnaam, cletto rc Saulle , I C[' ta r cli lliona c eli ogni allru , Ira i snccrdoli .i distribnivano gii offizi del ternpio.

None mestieri il parlar qui della vita (2) ili qucslo santo, il finale prcdi '0 Ia fcde nella Paleslina, provincia a lui toccata nella divisiouc he I'c .crsi gli apostoli del momlo

(I) . 110 ~>,i i corpi ,Ii ~UII I'idro lid Vnlie:lIIo, di .011 Paolo nella l.asilic:l osticnsc, di san Filippo e san t:i~colII(l miuure nella basihell ,Ic' senti XII apostoli, c <Ii ,JI, Bartolomeo nella sua chicsn ol1'i,ula ubcriuu.

(2) , boll'lIHIi'li "1'I.r~1.l0"" Jliu tli ogni altra, c rilcriselllli) l'crintcro [;, vita ili san ~!JtliJ, chc doll'eu r, rico i'thro .d"mwllorlllll IrJ~ du-sc uu monaco di Trc\ iri ,'.,;1110 net secolo XII.

12 -

inlero, Opcrali rnolti miracoli e convertilo a Dio grandenumcl'o di que' popoti" trcntaIre anui incirca dopo la morte del Iledentore Iu Iapidato per cornando dl quello stesso An.ano, chc avera fatto ucciderc in Gerusalcmmc san Giacomo. Allri roglion ch' eyangelizzasse nella Etiopia esleriore. I gl'cei linalmentc prelendono the abbia prcdicalo la fede verso la Cappadocia clc coste del Mar Caspio l aggiungendo che fumal'tirizzal.o nella l:olchicle" cui. prcsso un' antica tradizione esprcssa nc'Ioro menologi danno il nome di Etiopia. I latini ue fanno mcnzione il ell 24 Icbbraio : ed i greei ne celebrano il natale il 9 di agosto. Sono questc nolizie assai inccrte, le quali Il,ossono agerolmenlc attingersi tin chicchessia , consultandone i pil~' accrcditati scritlori dell' ecclesiastica istoria

Quando questo santo venisse ad arricchire il tesoro delle liberiane reliquie nol 1)0- Ircmrno can sicurezza asserire , volendo alcuni, che it suo cor'po fosse tra le preziose rccate in noma daHa pia imperau-ice santa Elena al ponlcfico san Silvestro: altri vogliono, chc 11. tempo des:l' ieonoclasli vcnisse in ROina. insieme a motte illustri imrnagini de' santi " lc quali si cacciavano 0 p,'odigiosamcnLe partivansi cia Costaruinopoli Allri (t) fin alm enIc,che fossc Ira lc reliquie inviatc , comenbbiamo gia detto cia san Sofronio. Secondo quest' ultima scntenza , il pontelice Tcodoro 10 colloco nella nostra basilica: si opina poi dai pill'l che Innocenzo III il ponessc in un eubicolo soUo l' altar maggiore; imperocche ne Liberia, ne Sisto HI vi fccero aleuna cripta, non essendovi ancora per quanto sap~ piamo, carpo eli. mar tire.

Questa opinione l)o'i acquista grande pl'obabilila, per non dire certezza, dal vedere, che dopo it secolo VII, e non prima, lroviamo fra noi menzione di san Mattia. E pm' vero che i pil~1 antiehi monumenti delle nostre chiese aneo pill insigni" son a in gl'aIl parle perili uel restaurarle, 0 rumovellarlc, e cio ch' e peggio, qualunque siane statu it motive, lion si penso ncpplII'c alaseiarne memor-ia. Chi mai avrebbc creduto che sotto la chiesa d1 san Clemente presso In rC!yione celirnontana se no discoprisse a caso UB' altra assai piu anlica (' da tuUi gli scriltori picnamente igl:lOl'ala, ami neppm' sospetlata? ~.fa COline duhitare solo potrebbesi tIi san Mallia, so il suo nome a grandi carattcri leggerasi nell'antico musaico dell' ahsidc (2), ore insieme agli allri santi , ,he nella nostra basilica riposano , ;_~ annoverato per prime il COI'pO diquesto lpostolo? Cc 1.0 ripetono i. pit', antichi agiografi, vale a dire Pietro de' Natali vescovo di Equilin nel veneto, Claudio de nola" i.I beato J acopo xla Varagine, it Lipornnno , il Snrio -ed altri antichi serittori delle nosl.re chiese , Ira quali Panvinio (8) 1I0mo cosi -rilico c sevcro , In cui autorita e di grandissimo peso. Questo asseriscon Ie antichc Iezioni della nosh-a basilica, le h,picli. ddle indulgenze, 1·[" quali 51 lucrnno maggiori nelle fes!e d,el nosh-o santo (4.); questo ripetono i catalogi manoseritti 0 incisi in pietra delle nostrc reliquie, eros] appunlo all' allollato popolo si unnunzia ad. alia YO(,(, nel ~nOl'no tli Pasqua, quando pCI' antica .onsuetudine , prima

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I

..

(l) ),'luu!I;r;uor Uirmchtl1i m-llc thH! dissertuzium ;.:i;"\ rll"ltrllal~' i· tli Ql1l''''CO l!~lj"crc.

(2) E,""CI!!(' lc parole .111 I,~c sacra hnsilic" 1""ti'"rII ';;'"l"IUrUUl )hlhi:lc :lpOSloli, Ilicrunyrni dneroris, Ho:nulnc CI llcdcrnptnc Yirgimun n-ruuduutur R QlIt!~t:. L=t·ti:r..i(IZ'H_' In mu-nicn fll f;IUu rifnrc d:lI cardinale (~iiH'uIlLU Cnlonna r~IIII)O 12g5; cd c ilul Ilaronio rircr'l.::t nellc uote nl m;lrl,trolu:.:;,io _'nun:IIIO ~(1E11\ il di 23 I,ll''"liu. ell o~:.:.idi trovu ... j l rn-cpurtutn ~1I,a'~HHn ,a1 U!OI1!.H1l1!1110 drll' insigne eardinale Prospcro s.anta-Croce ve~l""u\'O tl i 1\lh~UIO ]HCS'olO ln :)ini~Er.;] :rtOrl;C('!k!: rlul!n trihuml.

(~) Onotrio Pnnvinio '-CFOI!C:;_C, rnrnitnuo di S:UIlf) .\'oo~linut nm: i in Palermo tli nnni :J~" Fra le malic opere cia 'lui scrluc in' vi pur quclln • De ~CI'IC:~' urbi" basiticis. Co]onitlc 1.58t » f::. IOlila I, crudiz.ionc dlf cnstui , C .1 profoudo il S'PCfC, che SUllie citarsi per 1(1 I'iu a nome, c non~ltl ~ CO';UO'!TIl'.

('I) • :1'f1 fc,lo lt~"'i ~'Il!lhiou apostoti annl d~c"JII ct 'ex. 'I'H"lf~;c"ac et in <ocla\':o I'ju,dcul~('X mill; ct 10't quallra;;c,wc • Co .. 'i 1I,,~rcl:~'"";1 'iccob .IY I' ~Il~," ·12!J.5. F~ril 11I",r-:lI'i;;1i:l, rile ]If.im:t ,Ii Nk'"ob IV !I'''' ,i lnod ;llt':l i'I![III;:ellz," "ella .IlD,lra di"·<:'. '~H"Q I'cr.o .~Ii (·tmhml, die sebbene lc Inllulf',"nz.c pc~unJl! sicuo anlEl:hi: ... · ... iuic , uoruluueuo lc !ot.:,ali futun I:ullf'{'[iu.tc assai Ili'l: :Iardi, C' come si fLCOJ'-,J, tlal Z.:w~ri~1 ~1.(:lI:1i:5ua ::,toTia {!l'ch nnni ~auli '" l'~mj'nci~1ronf) "'~r:~n 11 mille. n I.empo (·~oi~ di S'ihcslro U . .ludiC 1:1 Ijhcrr:Jna Ie :I,\"r£. forsc tn"ute prim:.. di ~1('colil 1\,' mn 0 1]011 furona rc,;p!!£f.:lh~, 0 ~I; 11 rurOIl() lie pcrinmll tl~ iHl'1110riL', Chi, t.:rt'ilt·I"'I·h[W, rhe 113 prEffI;1 iudul';;cnz:l d~'II:t b;)~,ili"J: \ nlil~;'In~! .Ii, ("u i ~ i r:. m"IIZ~OIIl'~ ~EiI: di I,Ci; i~Ufli t'lIIWe11t1t.J l1.d P')uh: Ike I: rt'fOri\, I X I',LJUIU Ll ~,O·~ " BuJl,u i.tHH Valle'. .1.001. I r.rt,;. 281.

-_ 13 --

e dopo i SOICDlli vesperi, si fa r ostensione del vcnerando 'lI0 capo (L): Che diro poi della sua immaginc in musaico effigiata nell' ahside? dell' antichissimo monumento del cardinale Consalvo vescovo albanese (2), nel quale vedesi il uostro sant colla med sima epigrafe,

;\IrE TENET AR \ PRIOR

e del martirologio romano annotate dal Baronio ? .hToge la divozione , rile i, rornani cd i papi ri hanno avuto , Ie Iestc che s ne so no scmprc elcbrute con siuzolar pompa e costanza net giomo del suo natale. Una tradizione percnnemcntc serhata pel non breve pazio di tanti seeoli non puo non essere se non una piena onlerma diquanto abbiam detto.

Ghe se ei 'rerd't dimandato il precise h,O~'O, arc ogrid', riposi questa 'aero corpo, risponderemo stare presso r altaro maggiorc salt a LIlla pi tra di porlido, sub lapide P'": pliyretico, COSt nola il Panvinio. Siccome peru quest' altarc venue pill volt sog?,cllo a ITIIItazioni, cosi pill non COI'l'i ponde al sottcrrnnco [uogo, ill' cui il sartta npostolo Iu per la prima volta collocate. Sappiamo poi da memoria dcgn di I' dc ch fJ.uallllo Benedetto XlV riabbasso it presbiterioveome a sub hlOgo narrer mo, quautunque i canonici c i divoti ardcntcrncutc dcsideras cro di ricercarlo, vieto nondimcno ehe si Iaeessero uuove iIH.lagilli pel' timore eh <Tli s .avi prulungali e prolondati in pil~' parti cd til pil'l scnsi non avcssero a damlccrgi;:u'e c lorsc aneo a crollarc le mur a della tribuna.

Saremmo al certo chiamati colpevoli di sludiata pretcrizione, s ncppurc una parola facessimo del santuario eli, Trcviri, illustre rn tropoli delle anti ihe Gallic,la fJlIale credo possedere il '01'110 di san \.fa.ui,a c ,he ncl J 148 vide il pontefice Eugenio HI partil'si da Rorna agl'idi eli acnnaio insi m al sacr o collczio pCI' cons crarvi appunlo la rinnov llata chiesa di que to santo. Hispondercmo duuquc sscrc Ia lelT,o'cnela eli Cristoforo BroY 1'0 (3), una di quellc istoric dc'sccoli di mezzo, cui la poesia raga1' volle il suo tributo (' he passu p i di padr in figlio come buena dcrrala, l\" solo ill allora , rna fino dai primi 'ceoli, non si costume Iorse di allerarc, o ring- re i faUi c le circostnnzc ? Chi non cr eder bbe alla pal tica isloria <Ii santa Tecla, so non ci dicesse sail Girolamo stcsso esscre slala una inv nzion di un lroppo aldo amrnirnlore diPaulo? La luec pcrb della crilica ha Iatto oggi(H conoscere di non poche il vera ed iulrinscco valorc. 1110l11'e SOil a a tutti bile nte I spedizioni sul [inire del sccolo IX Iatte ill noma dai Iamosi abati E<Tillardo cd Ilduino (4) per rapire i corpi de' sanli martiri, i quali dalle alacombc con;inriavano ad csuar si t er comandameulo desommi poutcfici Or bene allorquando a otlcsli mouaci non riusciva eli av 'I" aile mani alcun santo 'm'po !,cllllino, 0 l' invo- 1<1\,an'O, U impouevano ad alll'u iI, nome di alcnn marlirc de' pil~' illuslri. dando cos. ad intender eli "redo otlcnulo dalla noslra Homa. i '01105 e assai bene, come in que'Iernpi di relic si accendcssero i l,)Qpoli P r "" corpo santo si fa 'ss~ro ~-rller~' - .j C'OlllpOncsseru pa -i. e non di rado Sl I1ngessr d. dare un corpo santo mvcce til un all ['0,

~I) ~:art.:ld)C ;c.~ui dirlil·l!· I' iu,lu\iuJrt' it Il'ml'o, in .ui il (,:IPU Iii -nu ~luLli..l :I_puSlQ,lo ri,"l.a .. e ,Ij"btl d.,l corpu. Forse (u in qunlche

I, 10 ." 11C rinnnvcllu il O:III>;rol .. , torsc quando 5" Ill! r~cc qualehe auicnuca ,'CO UllIUI,,?

~._ll"C Il· .... ~It)' 'IUn1U ~... ' " . .• ' ..... . .' " . _ • ' •

(2) \'c;;;:asi ta IIlhlm illustr.rz ioue rllu"llc~la ocl \'01. XV .tell,' '" >cl'l.11101l1 .klla l'OIlI'h~1lI rumauu uccatlcmia ,I, :tfrhcologw, nOIJ~" ~86l

,,' I' I-I cardinale ·\Ihani pria vicario II poi nostro nrciprete Ieee rc tnurare "OS! prcgcvole suonumeuto, discznnre I'll iucidcre

~l3IUpetJ;l \..ofilllCr;l t: -' • -

Ilnl ~hnoni: in 31111F;C5!<o venue anco da nllr,i riprodouo

\:1) \'c; an.i i bollandist], i qunli a lunco ne rraunno at ,Ii ;U rcbhr~io, " ." " (~) :'i consultiuo gl; ani tie' snnti martiri ,\,~ 1011 e SCIII1CU, illu,lr;tli dn H1UII"iaIlOf Ririolilll, "·.n'lun,, ddla -acr, ,',w;;n''';tZll>lI' de HilI,

0": .l~~.li bene t.: COil mull:1 crul].z.iOIlI'. vicne ~llIl'jC ar;::omclllo Lral'li'tllL

..

- '14-

Ma non volendo neppur sospcttare d'inganno, benche Ja leggcnda del Brovero narri essersi jn Treviri a(fatlo perduta ogni memoria del corpo di san MaUia,. ed aver dovuto il santo stesso comparire ad un monaco per farglielo sapere, ed indicargli il luogo in cui riposava, cio ehe avvenne non molto prima ill Eugenio III, diremo, ehe possono i treviresi 0 da Gerusalemme stessa a da Roma, pill 0 meno tardi , averne ricerula uninsigne reliquia, e prendendosi, come suole spesso farsi, una parte pel tutto poteron can qualehe ragione chiamarsi ancor essi possessori del. corpo di questa apostolo, Can siffato canone S1 spiega assai bene pure l' esistenza delle medesime reliquie nelle varie parti del mondo, e delle quali piace sostenere l' autenticita; cosi non ne rimarrebbe frodato il trevirensc monistero , henche la liberiana basilica ne serhi la maggiore e miglior parte. Questa senlenza sembraci assai migliore di quella, che vorrebbe confondere le reliquie del nostro apostolo con quelle di un altro san Mallia martire, ehe fu I' ottavo tra i vescovi gel'osolimilani (1) .

. ( I) • De Ilalri3~lmlu Jlicru'Q!)'lIIil~rro ." "egga'i. u Lcqulcn Michael ordinis pracd icniorum • Qri.clls cirri tinnus in quatuor pn.trior-

..II Ius digc IU , quo eshiheutur cclcsiac , pntriarchne , cocicrinuc praesulcs oricnti » Orre to lIum"nic'110 ' sai douu cd rlit .

• ;_~ _ •• _9' ~. • __ ., :1, .-- '. - •• '~,- .... ~ •• I ... ~, U L: CflHIO nacqun In

Uoulognc II dl 8 ouobrc lij61. d.1 circa vcnu nnru abl"·:lCCIU I istrtuto .1. son Domenico. I·" nllievo 11'1 celebre pad ",.[ . -I· j •• _

. e. I _ ~ __ - I) .... rc n n SOU_ler, Cu mtnno

DlD,cO del padre ~IOlllraucon e dellnbat» Lcnguern« c .'Il ruolri Hillstri IlCtsOn"""i chc assnl '10 srlrnavano per I- S - .. . -

'" . . . . __ - "'0-' -"_ - ~ ~!J .... omlUo sua virtu C"SQI1Cre

archeolcgico. Mon nel suo convento d. Pangl ,I t_ rnurzo 1',:23, COOlI'oSC molte opere assai prcgiare Ira I I'· • '

'. ..., . '. • _ ~~. c qua I c certnmcute I or'{"I~

chrisuenus. Fornitn di nssm helle ilissertazioni venue <101'0 fa sua rnortc publicatn in Patioi in Ire "olumi,' r· I· I'·' '1 ""(J

•. ~ •• •• • C'.. n nSIO, .111110 ~':Ii t :l[U':O 031

dl ti, u-"" \ n 31 nnomntn , ,0 fa porte ,Irlla ~"II~z'UI!<' .Ieg!" istorlcl hiznntiui.

- ·~5-

CAPITOLO IV ...

DE'SANTI INNOCENTI) DI S.AN1" EPAFllA,

E DELLE SANTE VERGINl flOMOL,\ E REDENTA

Incominciando uaUe reliquie desanti Innocenti (1) vennero aneor esse in Roma da Gerusalemme,e conservavansi un tempo nella basilica ostiense, enlro un sarcofazo cerlamente cristiano, gia ad altri usi servito (2), e dove luron pestequando, Come v~ole r Ar~ ringl)j, dal eimitero . di Lacina, in cui pcrqualche secolo giacquero, furouo collocate in que] tempio. Sisto V nel 1586) eompiuta gia la sua cappella, per maggiol'mente uobilitarla volle, che vicino al presepc stessero pure Ie. ossa di que' heati fanciulli, i quali non gi;l con Ie parole rna co' 'mgiti e col sangue pubblicaron Ia nascita di Gesu Cristo, e pero ve ne fece trasportare due corpi con 10 stesso sarcofago, collocaudolo nella interna cappellina di santa Lucia rergine e martire, di cui era divotissimo (3) .. L':trringh:i sosticne esser veramente questi i corpi desanti Innocenti; anco it Bottari e della stessa sentenza; soloegli aggiungc non arrivare a capite, come un tempo possano essere stati nel eirnitero di Lucina

Dena vita del martire e vescovo santo Epafra poco possiamo con sicurezza dire pemotivi appunto gia da no] accennati di sopra. Nacquc in Colossi, nobile ci.ua della Frigia maggiore,. ed e fama, che all'udire la predicazionc dcll'aposlolo Paolo, 110n pur ahlir acciasse subitamente la religione crisliaua, rna venisso dallo slesso baltezzato ed ordinato vescovo della. sua patria, Ebbe per qualche tempo anco la cura delle chiese di Laodicea e ell Gerapoli. Quanto poi si travagliassc nel bandito l' enmgclo, quanti sudori e Iatiehe sostenesse, loabbiamo daUo stesso Paolo , il quale scrivendo ai colossesi ringrazia Iddi.o e 51 rallegra can essi sentendo, ehe la lora fede in GCSt't Cristo, e l'amore che scamhievolmente si pori avano nella speranza di una vita fuLura, CI'<1 statu opera di quell' Epafl'a,. che can essolui sen-iva a Cristo, del qualceraappo 101'0 fedele minislro. I colossesi amavano tanto I'apostolo , che avendo udito cssere state carcer-ato in Bonia, spedirongli a eonfortatio 10 stcsso lora vescovo, ben persuasi, che ne 111. Paolo avrebbcro potuto I~H'

(I.) Sarebbc fllori di luogo il discutere sui uumcro di quesri santi Ianciulli, 51 heuc cnntati lin Prudenaio. elli :[IWlSSC vcuirnc appleno istruito, legga tabella disscr tnriouc, chc su qUcSL';)rHOm~UlO scrlsse il padre maestro C3',IO Inuocenro !\!l.saldidelfordinc dc' prcdlcaron. c Ilerudiani infnnticidli vlndlciac. llrixinc li&5 .•

- (2) £ uno de' pill belli che abbiamo, cd. assai bene conservato, l.eB"rlsi 1'1 eruditn disscrtezicnc, dIe mlornD :' questo sarcotago Jcssc

il ·'0 maggio 18'2i, ed inscrl nel 10100 IV delle disscrtnzinni rlelln rornanu nccndemlu di urcheelogin , it eh. Niccola HatH" cui .81 deIce pure una. breve isteria della nostra chiesa. Pare incredibile , ma C pur vero, che questo soreolngo btsomo, ciQ~ per due persone, ricord3t" dal Bottari c dn altri scrillor.i, stesse poi nella nostra 1;3 ilien rlcoperto do un razzo e vccehio pnliottn, che il tcnnc a tutri 1l1lSCOSlo lIDO .aU'DO- 110 ISi!.6. 11 RoUi 10 auribuisce 31 seeolo I\', ne chiama assnl buouc le SCUIIUri!,. ne crude entorc un certo Acaaio, o che fosse dc.linnEI) 1"Ie' -tue consolar] Petronle e P.robioo; uuorno ,j 'lunU si versa nOD. poco quell' cruditls ime scrilto.

__ (3) Et3 nato aile Groue dieeesi di Monlallo lid '1521 ill3 diccmhre, Icstn della. \T~rsi"c e martire santa Lucia, csscudo i curdi-

unli in. conclave per la mortc !Ii: Leone X.

- ·.1 Ii -

'osa pilL g-rala. 11' al ~UIlO mcslio di Epafra Idi avrchhc saputo rCllu r ra,ri IIC d 1I[~ .hiesa di Colossi. tome essi stessi br.unavano. Con vivissiruu giubilo del suo CUOI' sli riride Paolo d cbbe 1<1 sorte eli dividerc con essolui lc eaten c la prigionia, Lo narra r apostole ai m xlesimi colosscsi . ' 10 ripele nella lcllcra a Filemonc, magnifi ando i rneriti dcl suo discepolo ' cornmilitone.

Liberato dal care ire , turnatu a Colossi continuo Epafra con pit:, ardorc di prima, scppur puu dirsi COSI, a haudire la religionc crisljana, a f.u'si lullo pel' lulti c a muever guerra alla idolalria. II pcrche catturato, sotloposto ai pit'l 1'1 ercati ~ormcnti s'ebbe la bella sort di sparger il sangu' ill tcstimonianza di qu lla fcdc da Ill! COil !'Tande CUOI'C ahbracciala c con mago-ior .ostauza prcdicala. 11 'Ol'pO del santo Y covo c martir I'll l"'imi ramentc sepolto nella sua pat ria d' mule in appresso venue trnsportalo nella nostra basilica ' cello ala IH'CSSO quel!o tli san XlaLlia, con cui prohabilrnente era vcnulo, Si c 1 bra dal capilolo libcriaun la Icsta di sant' Epafra con officio messa it ~'Tiorno 1. 9 di Iuglio, in cui il martir-ologio romano ne fa solcnne cornmcrnorazionc.

Le sante "'I'gini Romola e Iiedenta erano della nohilissima Iamialia J\nicia (l). 111- ralli san Gregorio - 'lao'no J "'II a stessa s[ irpo Ie ricorda nc' suoi dialozhi (2) e piu volte an '01'3 nelle omelic I'agiona di qll stc due YerO'illcU , delle quali si mostra assai arumiratore divoto. Vircano vila , dic'cgli , pil'l eli angiolo che di nomo, si sercitavano nella pratica delle cristianc yil'lll ill modo maraviglicso. ~on dirnoravano in ruonastero, rna solclt ill una casa prcsso <Ii santa '[aria assai app,u'lala e remota dill volgo , tenendo un' allra COll1pa:rna, 11 loro ahito era que! di romite, umilissima la lora cella. Hedcnta era stala discepola di un' antica solitaria, chiamata Erundina , vcrgine assai famosa in sauliUl, la qualc fUfrgita dal sccolo erasi chiusa in un romitorio nemonti tIi Palestrina. Qucste Ire donn crau poverissime di bcui tcrr ni, rna ricchissirne eli celestiali

II Signo)'c volcndo scmprc pitl purif ala Romola la per oss di paralisia, inicrmita

on siugolurc pazicnza c p'l' pill anni cia essa sopportala. Unn ra senlcndosi assai

pc~gio chiamo le sue ompagllc lc quali ~IC('OI'se intorno al lello crcd ano he 11 per H 5i morisse , e la volcano conlortala '011 gli osu-cmi sagrnmenti d lla chic a. Ma insolita luce rio mpielte lulla la cella, si dilluse pCI' ogni interne lale fragranza <.Ii paradise, hc UOII poteano sostenerla e Romola volta a Heden!a, che venerava quale sua maestra, I, disse , fa CUOI' , 0 m.adrc uon ICHICI'C: io questa sera non muoio, dalevi pure pace: io yi ho chiamate, perch'. sapcsl c. ehc mi C venule a visitare GCSt:t Cristo, ripet ndo quest soavi parole la lucc a po 0 a poco cssava rcstando pCI'U (lll II' odor celestialc, G iunl d Ia (lll~II'la no II c. Hornola 110 vcllamcn t c chial110 Hcdcnta, si couscdo da essa c dal-

ralll'a sua 'ompa!.(lla, riccvuto ii santo viatico fra lIll liclissimo COl'O di aJW Ii 'hc voci

da lull dislill!~rllCnlc udilo, , 'he di m;mo in mauo senlivausi alloutanarc, rol~ quelfanima boned Ita al ci 10 a ricevcr il ;ruidcrdone della santa sua rita; 11' rnolto tardo a raegiungel'la Hcdenta as .ai eli lei ])il~1 anziana, n

. Essendo ,<unbduc, nlOl'l_c ill ~rl'and farm di santila, ed arendo volute esscr sepolte 111 santa 'lana 'bg;glore, tl popolo cornincio suhito a venerarle quali sante c ne fu- 1'0ilU a g;ara rapilc Ie r.-liquic e rccalc ancor a in allr cillE .. II martirolozio romano nc b mcnziour solln il di 23 IIIg:lio (3), ill cui se 11 eel bra la festa.

(I) lJi que",':l n·lt:J.r~ fami;.:lra. U;I cui poi vcnucro 1 Ff'.m~ill,:Uli t i Piurleoui , i ~bs.silll0. ella cui olrre ~DIl Cre orto uscirouu un "':111 n~llIC'h·t.[.o. il j(l,'~rc. deOIl\!ltl3Ci t'l.·cidcula~i . l1Iil~c :l~lri i.llu~tri in sa:1IiL:'!, III hWil cd ill nrmi, multi ll~muo scriuo. YC"£;l~i la gencalogio, ... h ... , 111.,,' te ...... C 11 !.III\mm,. 1:1 ljll;ll" Ul3LUI~l;rJllZl ell lfIedlt:1 ~I CQII.;;cr\,a nella hihliotccn .oHgC~jL:J"

. (~):\I lil,ro IV d,·"'II); murnli (II I'lll'i~olo XV rc('~ il ["Un dn nol rilcrito, chinmumloue iu testimonio il pretc Spccioso, c diccndo (Ii"

4'lu'lll,lu '"J.!lil ~f rn:-'!,,: WI~U~it.·U Ilc411"II.L:J, ~llJnJru \,"I\·II.!\.l"

r:11 1.('=_.,11.; ; Bull.wdl'l; lie! ",unlY >°111,;,,1,]"1"10, ; '[U~1i I'Jrlull I'url' tldlr rciillui.·, clIl' 5C Ill' O'nUSCrVJI,O in Ti\'OIIi.

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CAPITOLO V ..

))1 SAN GIROL\MO

Appariamo da antico anonimo scrittore , che per acqnistare scoop,'c pi.. credenza alle sue parole assicura aver-lo appreso da savie e vecchie persone, le quali allalor "alta 10 avevano udito da santissimi vescovi, sacerdoti, abati e da altri degnissimi di fede, che san Girolamo nel .piu bujo della noUe comparisse ad un monaco di piissima vita, ne riernpisse ill celestiale luee la cella, ed indicatosli it luoso del suo sepolcro or imponesse di sottrarlo

. u u

agli oltraggi de' maomettani invasori di queUe contrade; c che assoeiatosi a due compagni

dal santo slesso indicati, i soli posh a parte del segreto, scendessero nella tomba a notte inoltrata , rapissero il cadavere e racehiusolo in u~a cassa di legno volgessero al marc con sl prezioso deposito, troverebbero cola pronta la narc, con propizio vente valichcrchbero Ie onde: meta del 101'0 riaggio fosse in Roma , santa Maria ad Praesepe. Come ad essi fu impo to fecero i tre monaci: arrivati at tempi a liheriano trorarono dischiuse le porte, e i canonici piangendo per la lelizia e pieni di aiubilo ricevetlero il recato COI'PO, scpolto poi, come 11 santo doltore bramava, innanzi ual divino presepe (I). II fatto non poleya a lunge serbarsi in silenzio, a poco a poco audo di bocca in bocca, propalossi in Homa e fuori , e tras cro in copia pellegrini anco da r motissirni luoghi a renerarlo.

Non pub negarsi essere ancor questa isloria assai graziosa; rna regcre poi essa alia severita della critica? Lasciarno da banda siilatte leggende, cui come abbiam deLto, la poesia vollc rccar suo tributo, e dill cui nitro non ricaviamo di vero, se non che da'mona i perseguilali e fuggiliri fu in Boma recato il sacra eorpo, per salvarlo dalle ingiurie degli .-\ rabi 'la, an or qui dimanderelllo, in qualc invasionc arvenne ? Forse nella prima a l mpo d I vcscovo san Sofronio , ovvcro, quando ncl 1187 Saladino soldano dell' Egillo c della Siria rilolse per scmprc at ristiani Cerusalemme, e pose fine a quel regno chc vi avean foudato i crociati condotti clal pio Buglione, dal duca cioe della hassa Lorena il quale met ito per primo avcrnc la corona e 10 sceltro ? Qualunque delle due opinioni si ahbracci, se ne leal'dl sempl'e la conseguenza rnedcsimaLa prima c scguita dal gia nominate monsignor Bianchini, ed anchc da Benedetto xn (2); la scconda c soslcnuta dall' crudilissimo padre Giuseppe Bianchini (3) e dal quanto pia altrettanto

(I) II (lI.; noscri 110 , t1a cui questa istoria i: de uutn , conservasi nell' archivio vaticauo , cd il liberinno ne ha un'Dnlien COpi3. Vegsa i il De Angeli nella storia di questa basilica.

(2) lklwlcHo XIV nell' omclin rccitnrn il 30 scuernhre 175Q.

(3) Giuseppe Bianchini, nacquc in Verona j] 9 scuembre I iO~ dol conte Gia: Dutli.la [ratcllo germane <Ii mousignor FroocI!.SCQ: siudiil in non,.~ .0:.1 ill MOlIlcfinscooc. Heslituito i in pntrln rll per vnri uoui canonieo e hibliotceario di 'luella cauedrnle. DO.jI1) sene nnni rornnto in llama ril1uuzio al suo beneficia per vestirvi l'nbito ~c"FjJir,pini,. trn' qoalidcdico.si in particolnr 6uiS.; alle opere di pielll c. asli studio Fu dotussuuo. Llencucllu XIV it .rc<C\!· segretario dell' nccadcmia ,I' istoriu ccclesiaetica , In quulc rcncvasi nella casa Iklln \'.alliccl1u, clo ebbc SClIlprc·

3

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dotto Pier Filippo Strozzi (1) canonico della noslra basilica, de' quali due tomeremo a parlare III appresso, ed at Iuali aderirono pure i Bollalldisti rafl'arzando cosl la 101'0 sentenza, La Strozzi e il Bianchini, dandosi a vicenda la mano , con ogm rnanicra di argomenti sostcngono essere cotale traslazione avvenuta ctrca il finiTe del secolo decimoterzo. Ed invero da allor a in poi ne troviamo continua ed in piu modi

menzrone.

Veggiamo infatti nella seguente eta crescere a mille doppi in tutti fa div ozione al

sepolcro di san Girolamo presso cui illustri vescovi sceglicvansi la tomha , darsene contezza con la grande iscrizione dell'ahside, concedersi dai sornrni ponlefici indulgenze a chi il visitassc (2), sollevarscnc l' officio a rito doppio, da mille scrittori sia di vile de' santi , sia ditinerari farsene menzione, ricordarsi nc' pill antichi caLaloghi delle nostre reliquie, onorarsi con magnifiche Icste, e can frcquenti visite non pur del popolo e del clero, ma degli stessi sommi pontefici , c finnlmente accorrere Ira noi que' pellegrini stessi , che

pria ill La] tempo conducevansi in BeLlemme,

Ma per ricordare qualeuno pit':! antico e men nota, il celebre canonista c giurecon-

sulto Ciovanni d' ~ndrea it quale divotissimo del santo dol tore ne scrisse latinamenLc la vita, riporta un inn 0 proprio in versi saflici (3), di cui queste sono lc prime strofe:

Ecce qui Christi decoravit aulam, Summus interpres Iideique doctor, Ut Deum li~gua reseraret omm Urbe peregit.

Dogmata vitae praernonens docebat, .'\.n~eli tollunt animam canenles:

Roma traslatum jenet inde or pus Vir?,inis aula,

!\c di cio pago, ce ne .onserva questo epitaflio che un tempo legCTcvasi sopra 101 sua tomba :

IIIC DVX DOCTOHVM IACET ET FLOS PRESBYTEHORVM' S \NCTVS JIlEHOl\') MVS SED EI LOCVS hST l\IMIS IMVS HIC TV DJSCIlETE CATHOLICE SIVE F ACETI~

DIC VEl\IENS AVE DESVPEH IRE CAVE.

carissirno. Mori 'I 15 II I 1-6& l?, -' - . ' '

, I 0 0 ire J .' ",r" e IIOCO arunnte del dcnnro, chc avcudogli Bcacdcuo XIV dlmandnto qU3IIlO dennro uc,'"lc'r:I C I

I'to\'vc,l- II ' ' J' . .' .' '" Icr

_ , ere 0 c spese couunue I I~nlc opere chc per lui vider 1<1 luce, tl pose chc bastavnngli 5010 dodiei scudi il mesc i 'illali 5Cnz.1 induciu

Sll furono ass~gnntl ,j~I, I'O~l.ICOCC, .clnoslro archivio 5i. conservn mnnoseriua In latina istorin elm compile della bnsilicn ;ihcriana, .,.

(I) e·m nnto In ""renzc iii quella nohilissimn stirpc. Usci di vitn in conceuo rli snnro l'nnno ·1 i6·~ in et', 11'1 anni <;n IlI'[IU -'0' ,

ICI1ICnlC I I'."~' .' ' , . ... v~, nzr cos and 3 II"n:,~a .' 1 arcrvcsccve n~'" ,I \'ol,e":1 prODlUO\·c.rc, Fu sapolLo, con enorcvollssima iscrizione in basilica prcssn In sagrcsrin, c poco

opo da ?" rC".10 0 della compagma II, Gcsu luran pubhlicate lo rnemonc sopra Ie lie virtu lornitc del ritrauo Frn 'I -UO'I scri II' ,

vera • 1 ass n ' I' ,I ·1' 'I ' I' ,.., - ,~, ,I I I anno-

, U zroue J ".e 0 1 I a ar .. IIlIl05Irn!a sccendo II scnumeruu III sornn chicsa centro I' 0 ., di I h' 0-

I ee-i .' _ b . .., ,. ~ j'"I1DDC I qua t C 5tfJllure,» J'Cr:I chc

~ C131.1 !Il. '1\1 none fll. ridoun 11,1 f'"~re hill1CCSCO 'trozzi della compagnin di Gc-u C P I 'I .' [I I"'GG·'

10 tCSSO nutore ddl'noonilllO elogio. e , as n IIlUCC III omn nel j, .1 suppone c sere

, (2) _: no i 11()II~cfici I'io U, 1'Iiccola IV e nltri , che nbhinrno riferito nl capirolo III partnndc di san Mallia opoSI I ' ' ,I', I -

gior 1I0tlc'l JCt n~on,lIo;cnll che aUUIJmo per qucsto npostolo , Ii rrovinm pure per san Girolamo c per gli allri corpi sauti ~:Il: I;~::~~c b~-;~:a

" . (,_l L 1111110 ntn Or~' III erolly"lIuFlUm .. u pndrc Binnchiui ns crisce consurvnr: erie copie mnnoseriun IIC1l3 bihliotcc. "a II iccll i'"lIn ';1\ .~~

CO' ICC mem rall~"co ~cgn"lo nuui. .\, dive che il Dc Andrea corn pose quest' or,er" circe i1 1300, ilia che I -r' .. ' .',.' . -','

cssere stata varmmciue 1'"""llcnt, In rclaxione dctrc 1110110"; I\n '0 . II-II "_I' f ' n 11\111,,0 • m vccchio. NoL1 pure

, ' ", ... C I _ I) ~1I1 I> I lie 311110 mcnZlonc notand .he I ' 'I ' ,

1l1lltS della iscrizionc lcggeudo lIIinium.if. t;io\';mni tit '\1I1Irc" [u 'I .~l' I . - l' 0 ceo trczzr corrcgsc.- I U/I1II_.t

. " . .," I PC!" 0 t;lUrCconsli 10 C canornsta d ',11' CI,\ e N I '-, " '[" ,

PH" Q f'1tt;i.llCt IIbt'~nu :ulIlJ(."tIIJC 1 diriu] in Pi,'~ . 1"_ d • _ " " - t,: - ... UJ. :I O. cnrnc vuolsi, a ;1 U ello

. - - . a , III J 0\13 C per quarantncrnque "IIn, III ltolognn O\'C II 'd' - - 'I _ .. "1'. 13\" '

sopranuomaiu ,I umuurca -lcl diritto, 1Ie1 suo CJdlnlH" [u II '\101> • 11',1·)00" I 'I 1 ' ,IOn I [lCS\C! I lu ro .' -c Fu

'i..... _. _l!J I. 01.: orum, I U;(, censor, norrnnque morum 'I.

-- I ~l

versi rozzi CpUI' vcro, maucanli di sillabc e di acccuti, rna chc IH'IIC Ianno conoscerc cssere sLaLi scritti prima del. secolo decirnoquarto dell' era eristiaua. Non sapremnlo dire, come questa iscrizione , Iorse logora dal tempo, andasse perdula ne' vari reslauri del pavimento (1).

Chi ignora if mouumento del cardinal Consalvo ? in cui se, come ahbiamo veduto mirasi elfigialo da una parte in mosuico san Mallia, trovasi purc dall' allra come ai-

r absid san Cirolamu col motto

BECVBO PHAESE'PJS i\1) ,\~THVM (2)

AnLicamcnfe celebravasi Ia festa della sua traslazione il giol'lIo U mausnc: area-

'fJ nf ,

dendo pero non di rado che tale giorno fosse irnpcdito dall' As cnsiou di I\"osll'o :-ii-

gnore 0 dalla Iestivila dello Spirito Santo, venue stabililo che pcrpcturuncnto 1'011 officio ceo". messa si I'cslcggiasse Ia yigilia dell' !\.scclisione, Ia quale per 10 pill cade 11.1',1 magglO,

And» sillattamentc crescendo la d vozione al uoslro santo che si volea assolutarncnl f' tolto dalle tcnebre in cui ~ia era, con trnsporturne lc reliquic sovra if suo allure. II nosho canonico Stefano di Ottaviano de' Cuas hi ordinava con testamento nel 1:398, che si ponessc ,·opr<l quell' ara in una nohilissima lima: i carrlinali Pien-o Morosino yen ziano (3) l' Estouteville detto it Hotomagense e pill tardi it Pinelli lasciavan alia 10[' rolla pingui legali ac iocche se ne accresccsse il culto, e si dissoltcrrasscro una rolla Ie sospirate ceneri. Eppure chi il credercbbe? l' univcrsnle voto non venue mai alluato, e direbbesi ch Ioro malgrado volle Iumilissimo santo rimanersi occulto,

.\ vcndo Sisto V nel I.erzo anno del suo pontificate compiuta la nobilissima cappclla d,1 PI' sepio COli mirahile artilicio architettata dal Fontana ordino la dcmolizionc dellantico altar di san Girolamo SI perchc gliene aveva erelto laddcnlro un allro, SI pCIThr: in qualclic guisa ingombrava b. visualc del nuevo rlilicio. Forse peru cravi UII allro 1110- Iivo. Voleva assolutament trovare il corpo di san Gir-olamo, volcva ad ogni cosIo aucor questa ?,loria al suo pontificate. Sc non che pCI' (Iuante inda~ini si laccss '1'0 per quanlo si scavassc in o?,ni senso c luogo non Iu possibilc it ri .. rvcnirlo,

Siccorne peru lc prolungatc nccrche di Sisto orninciatc fin da cartlinalc pCI' "it 1'0- "are I ceneri di Niccola IV avcan PUI'tl'OPPO Iatto sospeuarc al capitol», cho da lui dal .. mata p r originc, cd anco pCI' tal motive maggiOI'lJICnle divoto del santo Dottor , anzich,,! csser direlte ad onornr Ia nostra La ilica , ruirassero piultosto au iSJlogliarla di s] hel tcsoro per collocarlo nella .hiesa eli san Girolamo de;di illirici , g;i;l suo titolo crudiualizio, pCI' suo volcrc COIl SOil tuosita (' magni fieenza ricostruita; cost 11110 dei nosl ri ('(1110- nici pit'l dest r i daft' zionati cioe Lodovico Ccrusola (.".) nobile bC'l'g-all1;tsC'o, all'insapula tli 00'1111110 'on luussimo accorzimento ill allru luogo il nascosc, Narra in Ialti Giovanni

, ,., ~ ','

(I) QLlt.·~ti vcr ... j clii:mHlli ICOlliui Iurnuo in i;r:1I1 nwda IIC' hussi tempi: hnuuo nd I1IC2.Z0 ' net rille Iii oclli verso ta rillu 1 41. per thr 1I"'~li., I:. sre, ... ~a 0 quasi somigliante dcsiucnz». ~c ne nurihuisce I' oriuine ad un ccrlu Leonin , clic Ii componcvu net secolo duodceirno : .dlri 11: r~1I'Ino luvcuture un nitro J.('0l1i,1 I) l.cone lUul1:1CO e rl';uc Iii ~.ill~ \"iH{}r~', d;l cui lli~t..·.:ii clic l'H'IILh:~Sl!rO a 1101111: • ..-\hri [innlmcntc li "0- ~lioL10 ~lIl(U pii'l antichi. 'I riconti ricn!! celebre scuola .... nleruitnnn ~(HlU suui PQ~Li ill qut.:":'-li verst da lIU mil!1l1c ... t! the 111·1 "i\.'l·U'I() XVI vollc imitarli ,

(:!) Ciui' ill \ i~inanla della nu H.I "nll!' '1Ia, 0'" C il santo prcscpc. .. . ..

(:1) Pierro "oro,i,lY!li scuntoria famiRlia vunctn, illustrc ("cr [liel;l C I'cr lcttcrc ; iii!) scucmhre I.WL fll.,·rC;l!u (:3rlllll"1~ III ~ICflU .1 .. t:r·c~oriu XII', \:,1'11110 1"0(';11(.113';0 "1'(l,loliro. Fu dinconn prima di S~III:l Maria ill C0311IC,lill, quindi di .autn ~I.triil ill U'"ll11IC'1. lurervi-nne ~I ··olll·ilio oIi Co,l~nla. ~IQri ill (;:oIlicallo ,I i'll"c,i ,Ii Vale.,rilla. Porturuuc il caduvcrc " 110111" fu scpolto ill santa ilbria Xuova. 1)~{:li .;1ltri dur- ,·:1ftlin.,li a\ rr-mn 11I0(;!, :1 par lare in ;lpl'rC$~(I,

(i.) 'II Cl'ra~okl ern ('u:-t ill'limn at 'PI'n'aL, rhl' :ll'lllftitlaw!o PlIl,ril in l'OUd,1\(' i!li prC's((') [u-rlinn 1111 leuo. r~ti'tilfl{_'i 'ltil'Sli p outcliec no

pL'rrl(_~Hl· I~I hl·:~I·\ "ll"Iti:1.

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Battista GOllfal.onicri, cuslode dell'archivio d tto allora di Castello, pcrsonaggio di intcgrila somrna ed assai erudite che essendo andato I anno 1636 nel di della traslazionc a visilare la basilica liberiana con essolui ritrovaronsi Ugo Ubaldini canonico vaticano c FI.arnuuo Cerasola, canonico della attedrale di Bergamo c protouotario apostolico. Ilsciti i due primi in parole di dolorc per non trovarsi pill ivi, come scmpre avean creduto, il COl'pO del santo dottorc , it Cerasola li conforto e disse 101'0 quanta udito area dalla slessa bocca eli Lodovico suo zio, yale a dire, ch' czli ternendo 10 sdcgno eli Sisto, chc il segretopotesse in qualsiasi modo discovrirsi, non mai erasi indotto ad appalesarnc ad alcuno il luogo ave l'avea cclato, dandosi anzi a credere aneo al pontcfice venire quella traslazione controversa Ira gli cruditi (1). La fama di qucsto innocente inganno si mallLenne sempr'e viva non solo trail noslro clero , ma pcr fino tra gli inservienti e gli artisli , i quali ricordano ognol'a il buon sussidio dotale concesso all' orfnna figlia del muratorc , che seppe sl bene serbare il ricevuto segl'eto (2), l\c l' oceultamento di un corro santo nel secolo XVI dee far maraviglia , sapcndosi bene, come nel seguente secolo, cioc nel pontificate di Urbano 'III venissc in Roma nascoslo quello di san Filippo (3) appunto perchc il papa volea , che una parte se ne concedesse a' Iilippini eli Napoli, che ardentemenle l' addirnandavano. Buon pero, che ad Ilrbano sopravvissero colora, che aveano occultate quelle sacre reliquie iJ che non accaddc a Lodovico (4), il

(I) l.nrelnionc tiel GOllfnlonicri rrovuvn i nutngrafn in uu ccdice misccllnnco della bihliotccn del. cardiunle riu1.zi, 1'3SS310 di poi nelle mnn] del chiarissirno nosrre cnnonico monsignor Giu>to Fontnnlni. Non sati. disgradevcle, che rilcriarne le parole dello stesso Goilfnlonicri, too- 10l'iil che sebbene I,iil volte citato, crcdiamo inc-lito I'inlcro scrittn, u Dopa aver ralle le nostre devotion; deplore sima chc lion si Iossc rnai trovnto it luogo, ove sics c il corpo ,lei dcuo snnto, dopo chc fu levato il suo altnre, che stnvn nclln travcrsa della nuve uccnnto "I cibor io eve ~i conscrvano le sncrc reliquic , che vienc ad esscrc nl pte cnte incoruro ni pilaslri della cappclla di SUo V della del . nntissimo I'r cpc. Che tosse il eorpo souo dcuo ntture s] rcnevn dn ognuuo per ccrussuno , cd anccra si vcde , chc mohi vcscovi c prelnt] chu st fnCClIII cprcllirc accauto al deuo 'Jol,;,rc con In lapidc di runnuo, si eolloeavano can it capo verso In porta della della 1I0'·C, che ri ·I,ouue alln gll"lin con Ii l'iL~1i verso I'nltarc. Oltrc IJi cib Llana parte 1.1i ,liclro I"i era come una zonfcs ioncinn dove sL1\":\ 11M lnmpada ronlinll,IIllcnle ucecsa , C vi si ICIICV'H'O delle camlclcne , eire si neccmlcvnno sluuhncnte n eerie Ierrntc n ccrehi di ferro se hell OIi ricordn .• E nnrrntu r Mnicizia del Ccrasola col papn c it sospcno ch'ezti II\·CI'" , segue co·1 u si risolse pcro csso cauonico ,010 0 accompaxnoro una uoue S~~rclissim"mcnlc tli lcvarlo souo del suo nltare c portar!o privntamente nel piano I.lcl coro , cioe fta le colonue IIi portillo dell'allar rna 'biarc eLI il uionumeuro Iii !'iicQb IV pure Iauo da Sisto V, cioe souo nd un tonilo di porlido, che c 5i rimlrn bene si vcde cue C Sialo rimosso c roue tin una pnrtc , il qualc fu allora malamentc ncconciuto , I'crrhG si vedono due 0 Ire pczzi di porfldo 0 altro non bell COIIUflCSSO "I luogo loro. Si credo pc·ro che possa csscre ill qualchc c.apclla, Alln I,robnhiliti, che possa e sere conservnto souo ~I dcuo londo io o .... iun i clre pOlrin csscrc ch'esso canoulco avessc avuro riguanlo di ripnrlo souo il dello rondo di porfido I'cr maggiore onorcvolczzn del nnto , IICtchc vcnivn 0 stare Ira l'al1nrc maggiore souo il quale i: riposte il CIHI"J tli san Matlia apostclo cd incontro a qucl dcpo ito che ora vcdmrno !Ii NiccolI! IV dove a qucl tempo si couservavu il sanrissimo sagrurnento , in UD cnnreue ove nrdcva qunlchc Iarnpruln evi era un ferro a trnverso, dove 5; nccemlevnno le candelcuc per devozlonc, vi era unu flnestr inn nl rnuro, dove SI.III"n 10 piside del sanri imo sngramentn e ndli 6ionri feSlivivi si mcLlC\.'MO due bnntlinclle grandi di hroccnto di qucll" sorle., che in quel tempo .sj !raVJI·rIOO Ie cohre. Net IIIctlc,illlO modo i conScrTO\'a il Qnlissimo sagtalllcnlo n 5"" Cio. Lolcrallo sino a lCIIII'o <Ii Gregorio XIII ill on c..,ntonc del I'ilaslra della lri~un~ \"cr.o In porIa SOl,ta 13 qtlalt! sUI. r or~nllo. Il"C~ ,,,I pcrpctunm rei memoriam. LOllS Dca, [lentne 'irs;ni M3ri~C cl anclo Ilicroninlo ". Fill qlli il m~Do cril(o, ctli segue I'alllcllti~n,

(i1) i'legli nil; cnpilolilri old 29 "cnn3io 1596 5i Icg;;c, cue i c~no"ici co.lillli cono tli propria borsa ad una figliuola del fll w,rlo Pini mllrato~c unn ,laIc Ili sClllli cinqllnllln, dn darsi ill rlue \"olle in due nUlli, ,omma n IItlc'lcmpi 31 corl.o nOll ICIIUC, n""i~lIscUilu c". crll SIn I" tlaln julll;11I p"·loris; <[Jrcssiollc ehe non mai si troya usnlo. nl! I,rimn, nl! poi co' Ilostri nrlisli.

(3) CancclIi'ri •• II ~Icrcnlo, it logo dell'n,'qlla I"crgilll', ,,1 it palazzo P'JIII,hili ce .• ROlOn 1821 n pag. 21t.

el) H Cern .010 era ,livCl1l1lo canonico lihcriano nel 1569: tellnc rrn i suoi collc£hi i (!rimi omci. NOll scnZD pcrch" c chinlllnto uomo "ill"oIMmClllc IIcucllIcrilo 11('(10 h".-ilica c Lli c~;m;!! tlc,lrc,Ul nella scguenlc iscriziollo.! l'<Islo;;li Ilnl nil'OIC iu ,·il·inallla tlella CJI'I'eila 'i5tina.

I.. \"OOVICO CEIIASOLA

IlEHGAM.\SC(l

11'·.1\'5 . BASI.!.IC!\E , C,\!'IONICO

OEQVE , E,\ . DI'Tlm: . MERlTO E\IMI,\E . !'!lORlTATI ,ET. DEXTEIlITATIS \,1110

FUm:"I\"' . CEnA::iOL,\ . PROTON. AI'OSTOLlCVS BEIICmL'TIS , ECCLESIAE . C.'\.NO~IC\'S P.\THVO . C.\nISSI~IO , 1'0 ·YIT

\"IXIT . AN7'I . LXII . MEN~ES . "

nIlllT PIIIIlIE. II) . DECEMIl!lIS

.HiND . nO~flNI . ~IllXr.1

..

- 21 -

quale benche morisse un anna dopa di Sisto, non tlisvelo ad alcuno il scgrel.o, non senza ragione temendo, che 10 sdegno eli Sisto non passasse maggiore nel potentissimo cardinals nipote (t).

Cbecche . sia pero ,di quesf istoria ricordata pure dal ~fabiUoll (2) certo si e ehe le speranze, di ritrovare il corpo di san Girolamo non vennero mai meno, ell altri tentatiri pure, si fecero a tempo eli Alessandro VII, di Clemente XI e eli Benedetto XIV nell' eseguire i restauri che abbiamo aecennato , e di cui avremo ancora a favellare. Iliremo intanto ehe vivo fn agiubilo, quando nella dernolizione dell'altare papale rinvennesi unurna di pietra can poche ceneri .. Ben presto pero si conobbe essere reliquie di sanli martin auonimi. Proseguendosi 10 scavo appanre soUo una lastra di marrno, detto pavouazzetto, UIl' urnetta orale di argento. Immensa fu la Ietizia degli spetlatori, e calltavasi omai viltoria. Toltasi con ogni diligenza dallincastro, e minutamente osservatasi, vi si ravrisarono e '{era alcuni fili tli seta con suggello, cotantopcro logoro dal tempo da non potersi aifallo conoseere, cui ]0 stcmma gentililio appartenuto gin fosso, Scoperchiatasi vi si trovarono frammenli eli ossa umane ed una mandibola quasi intern: 11011 eravi 1) ero neepigrafe, ne SCgIlO qualsiasi, da cui si potesse lrarre una sicura notizia.

II canonico Pier Filippo Slrozzi, il quale, come sagl'ista maggiore, insieme al suo collega monsignor Sartoni presiedeva alia demolizione, si die a credere essersi r.nalmentc appagwli i comuni voti Pieno di questa cara idea compile loslamente tina assai erudila e sottilc dissertazione con la quale volea provarlo (3), e confortava it SlIO seritto di tutti quegli argumenti chcgli giudicu pill espedienti, Diceva, che questo corpo non aveva ognora serhalo sotterra 10 stesso luogo, benche semprc in vicinanza at santo prcsepe, C 80- sleneva con huoneragioni l' occultarnento del Cerasola. In una parola era lIIl pio cd ingegnosissimo lavoro, che ill un bel giorno impetro eli leggere egli stesso iunanzi a Beuedetto XIV; i~ quale lodo il huon volere delle Slr-ozzi, ma trattandosi di negozio 81 delicato ed importante (4), non volle pronunciare : ordino solo, che co] motto ossa human! corporis, venissc Ia stessa teca eli argento con grnnde riverenza (5) collocata enlro Ia nuova urna dell' altare papale insieme alle altre reliquie de corpi sanli che vi Iacea porrc. Anco it padre Bianchini ayeva seritto nel medesimo senso , ed ambedue , comcgia ahbiamo notate eransi aiiaticati per 10 stesso motive, Quando poi Benedetto XIV il 30

(t) II eardinale Alcssundro Peretti ern Ii;;lio ,Ii Fabio D~ma,cl!"i c di Marh! Peretti HS'i~ di 'CAlmilio Mignucci. sorelln Germann di Sisto V, II I'ro zio 10 erei'} ~;lrtlinalc diacono, dornlc QSCCSC pui all'cnlinc '[c'preli, nella [lfilllil promoztonc da lui Jatta il 13 maggie J.,585. Ilichlaenudolo cnrdiuale nipote. [\iel 1589 il nornmo "icc ccucellicre !Ii 5"01' ronuna chiesn. Fu assai dovizioso, poteruissime c di somma I'iel"', Inter\-cnuc 11 seue conelavi, ncll'ullimo tic' qunli poco mane.) ,. che IlUII sulissu al [l.pata. A lui 5i deve In grandicsn chicsa di: santo Amlf'Ci\ .Iell" """~. Prorcsse grnudcmenro Ie scicnzc ctc an;" !l.lorl it 2 giLl;;lln 162.3 .li auui 53 circn, nvcndo per Iorse quuront'anul 'Pot~'tnlo. por-

pora C()lIrcril~gli oJ" Sis,to di nuni I.'~ 0 come dice ll Bcnrivcgtlo di 15, . . "

(2) ~hblUou lid sao iter ilalicltm, ricnrihnilQ gli. cdil1zi <Ii Sisto V ucll'csquilino, I'''tln !!!Il'O di questa m~gnific.'l cappella <la lUI "1- ,ilnl,'! il i lcglic del 1685, e ,1,,1 COrJlQ. cl,i sau Girol~mo ivi sepolio, Ile lascln tli ncccnnnrc ;1 fallD del Ccrasoln.

{3j Si conscrva uell'arehivln ltbcriauc. to SlfOZZi SI.CSSOlll illl'i/).!!i llllllnnd:is1i. i qunli patlaDilo di 5011 Giralumo. il30 scuemb.c. r,umo [llcn~iO[lc· neu l1ur dli qucsro serino·, mn anco <Ii quetlo •. 1,,1 padre Blanchilli iruirolato « M:ollUI!lCltln histurica ordino chrenologico 1";;esl" ad ostundeudem rmnslntionem corporis snnct] Ilicronpili de Betlrlecm Judoc·"d Utl:CIl1 Bomont circa ICIL11'or3 Nic.olni I,V •• n Iliancilini fm le moue ragioui ehe adducc, crede I'll" anco, chc Niccoli> I V volessc ncl coro esscr SCI'O](O per esserc viciuo al corpo del sonia doUo_re, ell Inelinerebbe a credere ,. cho i monaei i qunli ·fCC.fOIIO il COt]'O di sou Gir.olamo tosscro ;Ii ospiiaticri vicuncsi ,. cui, 10 s\esso .Nil'Col:~ IV ilene I'o<pizio di ~anl: Anurea in C"ln Barharn, della OrR tli santo A!!lonio abate.

I,: nutografo del p. BiaDChini l.riIvns; Ilclln "aUicdlan" e !lei !loslro m·'hi\'i.o sc 110 IrOlnl it compcn.Jio in,crilo dnHo sIess!) ~Dlorl) n.ella

inediln Siil .ricordnl<'l slorin dcJI~ !J~;ilicn. ... . . ,

(4) Leuera lIen'abate CDilaolino I\ugger; a monsignor Ooornli i!(i gCDnnio 17,'Ii8_ Cod. \':1.1. q . .'3-I> f,. 32rCI,[0. lilC:iSa. "!'a,le ~I!rc 'Cllse

ra""1I3~li(! 'iI orelato di 'quC,IO fM'lo, O"lIun sit. clIO il Itu"gicri [u. hih1!iolccario, ·cd u,sui amico. di quel pOl1lcfit·c. Per comando, d·1 IUl !'f,ccols.:

C ~"'ub~ico in' un ii"Hlcle ,'olume Ie pi':' belle cd iml'orlJlnti mClU<lric uel benlo C'IflHnale Niccola AlhcrD~!i arcl,'c,<eO\'D' ~i Ilolo;;na·c uoS!.t'O

P: ,'I . D' qllc,olO scr~o dil Uio il mcdcsimo p3p.'l r;\'cmlicu, l'immclllomlJilc cullo, illlilul~ndogli c.~ialldl() uun delle IIUO\'O cnT.pclle dcllD. !Jaarcl:"prc1c,- I',:."ieri 'era !lOlo ill S31110 Ar(',a!lgrelo lieU' Emilia ,. c motl iUlll1iUUr31l1CIIIC r allllO l7IiGconl~nt[o .')lllli. 5,2', .~'!! fra i piu tlotli, cd

,"e~.· 'D'. ... I r r die I '

enldili, ,crillori tiel suo sel)olu_ L'Alnnduui suo inlima lie .erissu III \,ila i,13crilQ nella seconda ,o"colto ug ,I OPIlS~O" ,c. ,a oger,I, _ ,

{5} Fu ,prOl~cs,ion3hn~nIC [lQfl"la. 1I.3 mOLlsig.nor Gio: Ihnisl,n Gi~!!l.1'C Ji ~'~briano \'c,co\·o ,Ii Filippor.o·l, C<1110UIC.o hbenal1o,. 3CllOIl!I"G""IO d31 eupmd,!('lli, Shoui ell .. \ol.Qoio Sa.toni <Ii II,imini. non dm ,I,! !!lOlli "lIr.i del elcr'o,_

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settembrc dcll'anno 1750, giorno sacro alla memoria del massimo dottore di santa cluesa, consecrar volle egli stesso i.1 novella altare, l' otluagenario ponteflce supplic(wa nella ornelia focosamente il santo, 0 ad irradiate In sua mente di vivissima luce a [ine eli non i"ngannarsi nel dichiarar sue Ie gia trovate reliquic, o. a disvelarsi da se stesso e ad indicargli il _ Iuogo, ave in quella basilica Ie sue morlali spoglie riposavano. COSt gih aver fatto san Leone il grande col pontelice Sergio; egli pieno eli gioia pCI' primo, benche indegno , le bacerehhe, per primo Ie onorerebbe ed esporrebhele quindi alla vista della esultante Boma, la quale con giubilo rivedrehbe sebhene morto, colui chc tanto si era un tempo travagliato per essa (1).

Ma leI)regbierc e Ie lacrimc di Benedetto, i voti del clero liberiane , Ie speranzc eli noma, anzi del mondo tutto, rimasero inesaudite, e la nosh-a basilica, ignorandollc il preciso Iuogo, se non puo, discoprirne le ossa, va certamcnte Ireta eli possederle e d.i appagare almena la piela de' Fedeli col mostrar 101'0 (2), Ia pianeta, Ia stela, ed il serico manipolo , con cui il santo celehrava nella grotta eli Betlem, Non potria forseanco S1 bella gloria toccare al nostro secolo? Giovi sperarlo , io porto fede, che come non 11a gnari, e quasi non volendo apparve l' urna del grande arcivescovo eli Milano sane Ambro· gio (3) cosi ancor noi vedremo allimprovviso comparire Je ceneri del massimo doUore di santa Chiesa,

" (I) "lIlJllnrium "!JcllcIJiclinurH 10m, III Appendix, Per concessione ~i Clemente XI il C31'.ilu1Q lihcriallo il 2~ scucrnbrc in\"ccc de" sc-

condt \'csJ'cr., di san !~I,chcl·c Arc.nsclo. celebrn solclIncI1!C!1!c i primi del smno dolton,

(2) hal non sapers] il Iuogo precisn, in cui nposa n cOff'o di san Gitobmo. non II,'! viene per COfl~C'~UCtl1.;1 essere 'ilH~f"fl io I'.., _

Iiquie co. nservme in 'r~r.ic chicsc di lIolJlo e Fund. potcndesi b('~issimo come ~iu nhbinm hHII notnre f"""c-J-I C ,,' "'I" - - 'I· .. - , .. c· ,.ue re-

I _ ,. _ -'- - j ~.. ~,. -- '" t! '" - • anyo (_ I, SJU ~! ,jUt!]:, c.s.ser'S. ouc-

null! nelle vane traslnaloni del IJcflcllctlo suo corpo.

(3} Vee";!.i I_a hcll~ cd erudiia opera old snccrdotr, Lui,,'·' !lira"hi dnttorc dellu biblioreen •. arubrus ,'.'I!I"·. I

e y_" ~ , y Ire sepolcri s~III~lIlbfll,i"!li

SCoPNt; ucl gcunaio Hlfi I· Illustrmi, .\li"'I1~ t.iI'Q~ralia " lihrcrin nrvivcseovile j 81.i,~i'! 8.' • .

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CAPITOLO VI.

DELL' ALTAHE COSTHUITO DA SAN PASQUALE PAPA

N oi erediamo di non punto ingannarci dicendo, <he r absidc della basilica rimase sempre deUa stessa forma, ed e come it vertice della croce latina, quantunque it. preshiterio ed i[ piano in appresso variassero non poco eli decorazione e cli forma. n medcsimo opiniamo del nobilissimo altare , ereltovi da san Pasquale, creato papa l' anno 817 e morto nel 24, dopo un pontificate non Iungo evero, rna assai per la religione e per' le sante sue. impress glorioso. Egli adunque con Ia nostra basilica oltre modo largheggio di oro, di argento e di riechissime suppellettil.i; restauro ed in gran d.1 la tribuna cingendone l' ara di sci colonne di porfido, e rifacendo it presbiterio, cui si ascendeva pCI' otto gradini delle stesso porfido, corrispondenti ad otto palmi romani, Cos] divenne il pill alto presbiterio che fosse in Roma. Anastasio bibliotecario apertamente ei dice, che appunto 10 innalzo cotanto e vi trasporto la sedia episcopate, pel' allontanarlo dalle donne ehe poteano udirne ogni parola, ed egli stesso starsi in Dio pill santamentc raccolto.

r\elfornarc il propiziatorio ossia la confessione non profuse meno eli centosettautaquattro lihbre d' oro. L' altare sorgeya isolato , volto ad oriente e ricoverto sccoudo che allora si usava di cornice di oro e di argcntoisto['iato, ne ve n' avera egli in cio solo impiegato meno eli trecentosessantacinque I:ibre; pel' nulla dire di oUo archi con sedici colonne eli argento, e delle ricche decorazioni volute in ogni parte della nostra basilica e degli splendidissimi tessuti di ogni genere a. maggior decoro della casa di Dio e delle sacre cerimonie. Noi ben volentieri li descriveremmo , se A.nasLasio non ci avesse gia precednti minutamente nan-andoci ogtrli cosa; iI perche a lui rinviamo chiunque ne avessc ,,-aghezza. (1)_

eio che abbiamo accennato delia ricchezza da san Pasquale profusa nella nostra hasilica potra soIL<1I1I:o far maraviglia a colui, che ignori quanto questo santo papa si ado- 11erassc nel ristorare le nostre chiese guaste Jane ingiurie de' tempi e dallc consucte rapine di que' harbari , cui come gia ad Anlioeo, faeean Iroppo gola i tesori de[ tempio. Assai diITicilmente potreanno oggi giomo formarci unidea delle dorizi.eche vi si raechiudevano da que' cristiani pieni di fede.

Le ultime memorie di san Pasquale, trionlando de' reslauri di Niccola IV (2) c dei

(I) Ncll~vitll ~i '11!C'Sto ponreflce CO"! sl espeime .• Propuiatotium sacri altarls , SCI! contcs ioncm interius exterinsquc ('urn rugulis suis ex auro pl!ri~imo mirifke decemvis PC!1S'!lti3. lihras CLXXIV. cl uncles H. Similiter ct altarc ipsius bosilicae cxotgcnlcis laminls cum Iiisturiis !Iiversis rlll'chcrtim~ compsn nhlue deauravit pcnsentia librns CCCLXXXV .• Qui·nlli segue minutamente a deseriveme Sli !lllri .1(lni'. Per dir tuuo in poco i soli donativi di SOil Pasquale (Illn oln nostra chiC:il\ asccndovano ad oU're 200 libre di oro e a 1.525 Iibre dior6culO.

{iI) l'iiccob IV .Ii .\,coH nella marea piccna, fu clcuo ucl marso <leI 1.288 tcuuc ilponlilicalo .,~ auo;,1 meso e 'I" "jami" fll frau(cscano, cli, ;iliil~ prcSl'-o la hasilicn lihcr iane, Q·\'C vollc esserc scpoho, Sisto V gl; pose il tuonuuieuto , IIi cui .o.Llm!HQ giil i'".btu.

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cardinali Giacomo e Pietro Colonna (t)., del Rotomagcnse (2),. di san Carlo ~orroll1eo (3) e del Pinelli, sopravvissero fiuo all' ann 0 '1747, in cui vennero Hnalmente dlstrutte,. Seo: prironsi allora in questo altare due .mens~,.1' una all'altra so,?'apposta. E,ra .la ~r-Ima. d1 san. Pasquale stesso, la secunda aggnnl~avi d~ CleD1en~e. Ill, for~e perche rmsciva d,:~asevole alia celebrazione dedivini misleri l' anuca ara, intorno CUI correva una cormce ~ \;yagno rilevato, l'uno soUo dell'altro. Appal'vero pure due .ur~c in ~ui ,e~ano r~li(~uj[e del Iieno e de'pannilini di Noslro Signore; Ie quali con,rror~l~le .1J1sIemev~der.sl l~guahss~me. aIle altre della nostra basilica. Trovaronsi pure quatt.ro IscnZIOlU, 0 a meg~lO du:e 1~U"oeazlOm scolpitc ne'qualtro lali dell' altare col nome di quell' insigne pontefice, ~OJ le rifenre~o non pure per cssere assai semplici e belle, rna pel grande alletto che splrru10 da ogm parte

Nella fronle

Sl'SCIPE INTEME

RATA VIRGO PRECES FAMVLI TVI PASCAL.' p,

A lergo

·1iI TVERE XPE FAMVL VM TVl'M PASCALEM .. PP.

iii INTENDE VOCI ORA. ,[,IONIS MEAE REX ME VS ET DS MEl'S PASCALI PAPAE

A destra

A sinistra

!II EXA VDl ))Nl~ VOCEM SERVI TVI PASCAL PP.

Cite nne abhian fatto qnesle epigraH ci cignoto (4). Forse furono a perpetua memoria riposte nell'urna del novelle altare papalc. I bollandisti, cui furono inviate dal nostro canonico Strozzi, le pubbliearono soUo it di 30 novembre, ne dopu quel tempo si sono pill vedule. Tvon potendo credere, che siensi 0 spezzate 0 srnarrite ci atteniarno a questa sentenza, ch'e pure del Bartolini e del De Rossi. Ripeterem solo che assai dillicilmcllle si Iaranno epigl'afi pil:' afieUuosc, piu ingenue, pill divole,

Te beato, 0 Pasquale, che a Dio r-endesli quell' oro e quell' argento ch' e pur suo, e al pari del reale profeta, arnasli 10 splendore e il decoro della sua casa. Godi in vedere nel luo successore Pio IX un tuo imitatore verace,

(1) IIc3rdiooic Giacomo Colonna romanc areldiacuno di Pisa (atlo cardinale di santa Prnssede da Ollorio HI, mor] in ,\\risnone ncl 1318 dopo un cardlnalato Iii quarnnt'anni .. n co.UQ\WC trnsportntu in Romo fu scpolto nella basilicn Iiberinnn di cui em stato tanto benemerito qunnto dlvoto. ;\d intercessioue della Ycrglne sanussimn Iu scamputo du flern tempcsta Iii rnnre, cd cssCIldopcri1o iI musaico dellnhside raHo <1~ snn Tnsqunle, cgll il riunuove, come cggl sl "cdc.

Pietro Iu nipnte del prcccdenic, Niccoln V nell '288 10 rccc c.1tllinnlc dincono <Ii snnt' Eustachio. Marl in Avignonc ne11326. II suo car dinnlato ro ossal bU.IT:lsCOSO, pcrdendo In STazin di Tloniracio VIII elm 10 sco!1lll!lico, c 10 privil di tutti gli onori, Itenedeno XI 1.0 essolvctte e ~i~colnV 10 restuul nl sacro collcglo. Come 10 zlo lu tenere della nostrn chiesa O\!C Iu SCI'Ollo. Dicesi che il cndavcre dopa 2.50 unni discopertosi nvcs e ancora i copeHi nel capo.

(2) nel BOlomn~cnsc c del Pinelli pnrlcrcrno in appresso.

(3) Ad 0;;-01100 c nolo cui Iosse il Borromco dcuo il canliuale iii. santnPrasscde, c qunuio nrnnsse la nostra hasilicn, !Ii cui Iu arcipretc.

Anc·or C5S0 rCSlo"1rO il prcsbirerio, C ai grudin] di "or11110 Ili~ .. 111 grnn parle depcriti sostitui alLri di rnnrum bianco. B eapitnln, come rcliqt1;~ !1C conserve I pa,amcnlisacri d~ lui donarigli , e per concessione di Gregorio XVI. 1;1' iudossn "ell" solenue messu il 4 di novcrnbrc sinton dell. sua Jesta.

(.i,) Duole II dirlo, rna c pur vero, Ncl rcstauro henedettlno lnmcnrasi 10 perditn <Ii. molt] '"II,,,iJi mouumenri. Gl.i scalpcllini isoari dcll'Intriuseco rom mer ito per ~·\·idit" di lucre o rh'olgc\'an le lnpidi o le raschinvnno, e (-ii! ch' iJ I'c~gio non sc lie prese mernnrin, Alncllanlo tceero ddlHllllUlUcll1i,lc cui pictrc scrvirouo ad ultrc dccornzioui, cssemlosi . .1111.0 uuu IIUO\'(I dispnsiziuuc "lie 131,illi .tell'iDlem basilic a,

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CAPITOLO VII.

IL CAHDIN \LE ROTOMAGENSE

It cardinale Guglielmo d' Estoutevillc (1) non contentossi deHe g.'anoi migliorie aUe navi minori della nosh-a basilica, rna volle restaurare il magnif '0 altare di san Pasquale, guasto dalla eta e dalle consuete rapine, DC saprei dire, se il nuevo ag4ruagliasse, 0 vincesse in pregio di arte l'antico. Egli lasciandon intalto it corpo e la mensa SOPPI'CSSC due delle sci colonne che ne adornavano il vestibolo, e costrul con lc altre quatlro un zrundioso tabemacolo su cui pog?,iava un'alla e graziosa trabcazione. Le sculturc eran tulle in bussorilievo , peste in quadrati e tondi pill 0 meno granoi, divisi con bel partite eli corniciamenJi. Fu questo un lavoro di Mino cia Fiesole (2) il cui stile per Ie numcrose figm'e,pe'rabeschi e pe' simboli adoperati, assar bene a primo aspetto si conosce dag!' intlligenti. Vi avea infalti in proporzlOm assai maggiori scolpito l' Assunzione di Maria, Iadcrazionc dei magi, it prodigio delle nevi , il prcsepio di nostro Signore' in minori dimensioni pOl vi avresti trovalo i profeti, i santi pill illustri dell' anlico testamento, it Salvatore, )JI'LllCIPI dcgli aposloli , i simboli dcgli cvangclisti , e i doltori della chiesa

(1) La sun famlglia era dci siguorl di EsIoulcI1illc c Vullcmont. NilCqUC ill No·rmontlia l"anuoI!02. I'll cgli Iii regia snugue, anco per esscre In sua, m~tlre lhrgberiln quinta Ilglluoln eli COL·crilln. Borboue. Peakssl) In. rcgoln di san Bcucdcuo nel celebre tnouistcro do'mouaci di CIUIlY, Iu douorc in dirino C: priorc tli sal] Marlino clc' em,,)!i. prusso Pnrig]. Hitenne secondo I' lI0 ili que' tempi, benefic] assai ricchi, c l'i08UI. vescovalLKugcoio IV il18 diccmbre li~:l9 il cr"Q Ilrele cardinale , usscgnolluugli il titolo di SHU .iI'[nrlino n'Monti. Niccolo V 10 spcdl legato n latere nl rc di Francia cd Il!~hill<'fra. F.bhrico in Homo d,'lIe [ondalllcnln c dOlO In chic a di S IlL'.\60_lino per que' romitnni di cui era il proteucre. fUll(l flrdpre1e della basilica libcrinnn lie Iu assni beucmcrito, impcrocche non solo l'adorno di qucsro rabernncnlo , rna I' arricchl di moHc sacre suppellcuili , di vasi di oro c Iii (1r~CI\IO, risnrci le unvi I'llcrnli cO'SOOHli, C cosrrul nll' arcanuclo S31l llichdc ed 01 principe ,le"li npo loli san Picrrn unu cappella situatn ovc ora .. In porucelln d'illgrc 0 nlln snare lin, Sisto IV 10 crell camerlengo di santa chiesa c fu uno de'cnrdiuuli che accompagno rill If in ~lanIO\·3 ..... I conclave in cui fu qucsti clcuo lIapa, sl IrnUil di innnlzarlo alla C3llcd.a di san Pietro, ~lori in noma carieo IIi anni c oIi "llori r QUOO J .tin, e Iu nella sun chicsa di santo ASOSlil!oCI,ollo. 'cone chinlu~lo .1 eardinote noloma'~nsc per es ere 51(110 Iauo ucl Il.:i3 tin Niccoln V ,"ciCOI'Q Iii Rouen delCo in larino liQtlwtlw(]u..s; scde tin lui occupata per circa sci lustri, II CillCCOllio con lc no tc di 01do;110 rifcrisce le lapidi postcgli in santa llaria Maggiore, C nul suo scpolcr ....

(2) Mino ossia Gugliclmiuo ,10 Flcsolc 11~C(IUC in quest« cilltl della Toscnnn, Posto as_oi per tempo all' orl~ di squndrare Ic pictrc , ehbc per compngno Desiderio da Seuignano ~io\'ajlC', dice il Ynsnri , assn; ccccllenre 1)c113 cultura. Mino "invaghl 1.01110 ,Ii quclla rnnnlcrn , che rolse 0.<1 imilado lid manuo. A~qld'lil neH' nrte sun Olin vera cctcbru«, "CDUlD in Itomn Ifi cscgur vert lavuri, I qunli 50110 311tO Ql;sit.li stimnti tanto pel meruo intrinsecov-qunntu per In sturin dell' arte allor« rlnnscentc. Trovnsi in13110 neltc groue vutienne , it mcnumcuto di Pnolo II. una delle miglior] sue opere. Tomato in patriu vi rnorl ncl t !~BG prr la gran Iatiua sostcnuta lid voler do sc st '<50 pcrtnre alcune pictrc. Fu scpono ill 'luella C3DOni~J assai ouorcvolmcnte ; e pili tardi si crissero sulla sua tomba questi versi co'quali per '·criw. non 51 dice ,Ii eepoto rna cmulo lIcl cuiguano :

Dc idcrando, 31 rari

Di De idcrie, andar nella bell'arte :

Mi trovai Ira quc'vnri,

\ cui voglie si belle il del compartc.

II p. maestro Della Valle eouventuale , il quale pubbllce in Siena lie I. 1791 Ie vile del Vn,3ri da lui si hcne ricerreue ell annotate, prOlm nella ".itD di Mino, cbe non pOIC· umi cssere scol ro di De idcrio. Quanta poco peril rosse diligcnte il Vo'uri in raccoglierc notiaic perrebbc da qucsrc solo ricavursi, d~II'.avercioo esB detto, che MinD scolpissc sopra l'nltarc nmggiore 13 srorln di san Gi~olamo, non nvcndoveuc po ra, sc nou I.'· irllOla 'inc.

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greca e latina. II tuLLo era disposto simmetricameute per. modo, che la molLitu~ine delle figure, punto .. non offendeva r oechio , e yenira.ll~ anzi. a formare _ beU~ e. va.['lat~ unita Una specie di cupola sorrnontata da crcce termuiava il tabernacolo, a CUI augoh vaghissimi putti alati graziosamenLe fra di lora a due a due innalzavano a viccnda chi Ieoni chi sbarre , sicche in ogni coppia di essi ravvisavi l' intero gentiiizio stemma del cardinale , il cui nome a grand.i caraucri vedevasi cosi scritto nel monumento.

« GVILLELJ\nrS ESTOVTEVILLE CARD, UOTHOMAGEN"SIS S \.CRVM FECIT AN~O MCCCCLXL »

Non sapremmo per verita dire ill quale anno fu compiuto iI monumento dal Iiesolano; probabilmente sara slalo consecrate dal ardinale non appena pole iJ valente artista terminarIo. Una breve latina descrizionc ce nc ha data il De AngoLis nella sua storia della nostra basilica inserendovene anco il disegno. E a dolersi che I Agincourt (1) nella sua istoria dell' arte provata cornonumcnti della sua decadenza nel secolo n Iino aJ suo risorgimenLo nel secolo XVI non ne ahbia parlato. Vero e PCl'O che r illustre archeologo ['Jeri, a solo i monumenti superstiti , ne poteva ragionare di queslo , che pill non trovavasi ..

Passato poco pill eli lIll secolo il cardinale Domenico Pinelli (2) di nobilissimo sangue e ill euore assai generoso non solo fece nell'interno della nostra chiesa, di cui fu arciprete, ridipingere i dottori e gli evangelisti presso il grande arco eli Sisto III, ma volle abbelJire Ia cappella di san Mattia la quale sottostai a all' altare del Ilotomascnsc. L' adorno d.i scelti marrni, e la fornl eziandio di una gra1.iosa inferriala , per cui mezzo la eripta riceveva luce e potevasi appieno vedere da chi non amassc discendervi, Ne pago di questo vi si preparb entre un magnwco mausoleo ornate eli colo nne in cui dieei anni dopo fu sepolto, con modestissima iscrizione da se slesso composta, aggiLLlltOyj 501.0 il di della morte.

DOMINICVS

C 1R]) , PIl\'ELL VS A.RCHIPUESBYTER

VIVENS NOVISSIM.\.. COGITA~S

SIBr , FIERJ , MANDA VIT ANNO. IVBILAEI , MCCCCCC AET \ TIS _ LX.

OBIIT . \N~O . MDCXI . ID , AVGVSTI

(1) Gio; Bauistn l:c~ox ",,~giocoUrL tI! noblli sirnn (~mj~lin frnllCCSC !1aC'IIlC II Ucnlll',)is [lei 1730, Divcnuro col tempo ~ppassiono[n cultore _0 protcuorc delle art. nc ~cmsc 13 rorln. Amaro c stimnto mnlrissimo dn tutt] lunBh;;simo tcrnpn ~illlorl! in Roma. ove morl il 2i scucmbrc 1B14. II cav, Cesparo 531 ... lie lessc l'elouio in unn straordiunria tornuta ,Icll'uccatlcmia Tiberiun.

(2) " Pinelli B.cnove~, lu prolessore di diriliO in Padova : vcnuto in Homo souo Pio r,' ebbcvi varlc carichc , c fu cia S3n Pio V

ndoperato anehe nella f'(orma dc' tribunnli. MollO IIi lui si cio,'., Gre~orio XII'. chc il fc succcderc nel ve .covntn I' F I _I' I P

. -. - S. . . . Q Q -- .. " ermo 0 carU'IL" e c-

reru, di poi 1.10 V. Hinunziatn 13 scdc elllr;, fra i chierici di camera, e mentre 10 tcsso 'isla 10 destinnva . - S ..

.- '. .. . , . .'. . u, u .. DUIIZ'O In p~gun, quas: ,mp.o,'-

HSIImc.nle, can I~Lo co. D5'81.'O. ,I. creo enrdinnle .. pl~te dCI .. !i!olo di snn J. .. orenzo in I ""C ncrun Fu vnlentisslmn (·01 . d' . .. .

• • , • ,. .' ~ " ' • ,. L. U ~:" V' 11,;', man('S'lo ' e Degoll ed

rn gran 5L,m3 appo turu .. Pns " ~, vescovau subnrhicarl <Ii Frasc.1·ti c quindi IIi OSIIJ come dccano del sncro II ,. T . _ ..

. I -' '.' '·1 GO - - . '. .,' co cg'o. 10VOS' a SCI eoneln« ,

e net 6lUu,lco del 0 apurse c clriuse Ja parlll sauta della nnstra hasilicn.

u

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CAPITOLOVIII.

BENEDETTO DECIMOQ1\RTO

Sarebbe al certo argomcnlo di animo poco gralo il non annoverare il Lambertini (I) fra quei pontefici che piu si segnalarono in beneficarc la nostra basilica La. visitava assai eli frequente da cardinale, e piacevasi anco da papa in ten enire nesabati alle litanie cantate nelle ore pomeridiane nella cappella borghesiana. Fin clal principio del l:iUO pontilicato rivolse le maggiori sue sollecitudini verso di questo lempio sl CiU'O alia gran Madre d.i Dio ; e maturate assai bene il suo pensiero , il di 4· marzo del 1743, secondo anno del suo innalzamento alia cattedra ill san Pietro, venne con molta pompa e splendore a henedire laprima pietra della nueva facciata , essendo stato di gia demolito ogni avanzo dell' antico portico, Vagheggio egli eli migliorare e eli abbellire con sovrana munilicenza il tempio liberiano , di cornpiere la parle orientale dena canonica, rendendola simmctrica a quella innalzata cia Paolo V, alllnche questa basilica in nulla fosse i.nferiore alle altre palriarcali eli Roma. Che se non venne nel huon volere appicno corrisposto, fu pili colpa del callivo gusto allor dorninanle, eli quello che della val ntia dell'architetto ; imperocche egli prescelse il cavalicrc F erdinando Fuga Iiorcutino (2) assai rinornato ed uno de' migliori della sua eta. Taccio tutti gli altri lavori intemamente ed eslernamenle escguiti dal Fuga, e ,·cugo sohanto a quelli che ne riguaroano il presbiterio e l' altare maggiore, ossia la tribuna ..

Tra it Iinire del pontificato di Gregorio XIII, ed if cominciare di queUo eli Sisto V, eran eli gin. interamentc pariti gli amhoni fino a qucl tempo Call gelosia conservati , come li yeggiamo ancora superstiti in qualche altra chiesa. Probabilmente pin non eran gli anti hi di AlessaJ.ldro III, 0 se quelli , eransi gia in buona parte restaurati. Vi rimanevano nondimeno l' altare della confessionc isolate in mezzo al prcsbiterio, ed i. sedili del COl'O can la sedia pontificale neI mezzo. Stavano al eli fuori i due grandi cihori destinali I'uno a custodire la sacra cuna, poiche limrnagine tli Maria sanlissima fu da Paolo V racehiusa nella sua cappella, l' altro Ic venerande reliquie d.ei sanli, co' respcttivi altari, detto il prime di san Gl'e~orio, ed it secondo intilolato ai santi medesimi.

(l) Benedetto X1\' Prospero Lamber tini botcgneso arcivescovo della sun patria , gil iilustre avvocato couci toriale c grande canonista Iu elcuo pontcflce nel 17;u): govern/) la chiesa per anni 18, lasciaoLlo di sun virh't e dourina gr~n Iarnn,

(2) II Fuga Dncquc ill Fireuze ncl1.699. cd opprese l'artc do Gio: R111i Ul fog"ioi.lo clil di anni 18 I'COIiC ill Roma, ovclolsc moglic e s] domicilill, arricchendo 10. cilt.'1 di: motte e belle rabllriche: chlamnlo. lin Carlo .111 n Napoli vi .tcc~ rnoll' .Invori. ~i sraude i~rorumaa, cd ivi .mor:1 I'anno 1782. Lcanoaicl d] SJOla ~hri3 Massior~ per grallflldinc ghcollccsscro 6cnllhzm scpoltura "ICIIlO 31 presbiterio iunanzi alla c~ppc113 horghcsiaua.

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n prcsbiterio venuc , come accennammo, assai abbassalo,. il parimcn~to dell~ ~larc di mezzo di antico mosaico bizanlino rnbescato, ristoralo a l1UO\'O (1), e rialzato msicme a quello delle navi Taterali, cingcndosi di IlUOY basi. Ie colonne (2). Venncro distrutli inlcramente i due cihori corcspettivi allari; il prirno de' quali, cioe quello di san Greeorio Iauo a spese del senate romano , c dipinto da Giacomo Semensa , il secondo co~truiLo nel 1256 da Giacomo GiOyanlli Capozzi c da 'cnia sua moghe, aveule un bel quadro del Zucca liorentiuo. I monumcnti I' uno eli Niccola IV, ai cui pie stava con iscrizione sepollo il cardinalc Pietro Colonna, l'altr o di Clemente IX, situati gi[l ncl pl'esbitcrio al eli sollo e1egli organi, eollocarousi in fondo alta chiesa, ove tultora si veggono: pCI' salire al prcsbilcrio SI lasciaron soltanto due gradini, Iuron rinnuovali gli stalli del COl'O aggiuntoyj laltare canonicale amovihilc. II tabernacolo eli Mino, che ricordava I.a pieta del cardinale rotomagcnse , e che importantissimo SI reudeva per la storia dell' arle , fll pur esso distrutle, 0 per dir megEo scomposlo. Inlatti conservandosi a perpetua memoria quelle parli , cite giuwcarousi pit', opportune alia nueva decorazione , vennero eollocali soUo lc Iincstrc del COI'O quatlro grandi bassirilievi, chc rappresenlano r assunzione dena Vergine santa, I' adoraziono dei Magi, 11 prodigio delle nevi c it presepe; can gli alui o fu abhellita Ia sotlerr-anea cappella eli san Mattia, 0 dccorato r amhulacro del palriarchio, nelle cui. pareli vcnnero pure conservate alcunc antiche iscrizioui, e I)(ute dei rnonumenli che pel' le nuove opere si 10gIicvuIlo dalla chiesa (3),

Ad ingranclirnc poi it presbiterio, csscndo l'nntico troppo angusto alia magnificcnza delle papali ccremonie , devette il l<uga trasportarc it nuevo altare al di fuori deli' ahside, rosa, che in egual modo veggiamo in altre anliche basiliche, Ne poteva farsi altrirncnli. Imper-ocche c a sapere, che Clemente IX sl tenere della nostra basilica, eli cui era state ad lUI tempo canonico e vicario, avea 5(abililodi prolnngarne la parte orientale (4) o ne area. fallo dal cavaliere Bernino gillal'e le fondamenla fin quasi p,'csso all' obelisco, e henche ne venisse dissuaso da colore i quali terneano , che con Ie nuevo opere non avcssero 11 risenlirne i musaici ed il grande arco di Sisto HI, punto non nrrcndcvasi: prcvcnuto pcro (lalla morte , non pol e compiere it SliO disegno) laonde Clemente X si gioro delle prcparale piclre a rafforzar-e e ad abbellire [a esterna tribuna come ogg;idl si vede. Ora Iornando al Fuga, per Ie mutazioni da lui fatle non trovandosi pit'l il sotlcrranco altarc corrispondcnte al sllperiore, fu ginoeo Iorza rimuovcrlo , c rnurala l' anlica cella eli san Mattia, aprime una nueva. II monumenlo del cardinal Pinelli fu folio, cue ill solo in mezzo della chiesa

"

(I) Abhiam gi" vcdnto , ella lu lotto a spcsc Papcroni , mcnirc Eugeni» III riI3C.C"n In laccinl:'l della basilica.

, .. . (21 .!uuc que,lIe co!onnc che Jc adornavann ,1~lt(Hl mcsse in opera nelle HIIO"C custodic delle rcliquic trasportate nella cappulla del Gonf"Ionc;. 6'<1. d:clt~ d·, SOUl Alberlo cd Or:l <lei Croclflssc , nbhdlila dallo ·t0550 scmmo pontcflec. QucstQ mirucoloso croclfisso prima di Benedcuo X.IV sivcllcrnvo in un' altnre prcsso 10 porta mngsiorc nccanto 01 campanile,

(3) Ora var] di qucsri hassirilicv! '1I1or11300 ln ~nh canouiculc, come a. suo luogo accennercrnn.

("l I'er qucsto I~"oro ahhiamo In mcdaglia rU;Q Ii; Clemente IX con 1I0PI';0 ritrnuo. In uno vcdesi il husro del ponte Gee con Cam3Hr,O mozzcrtn C stola; COil l'qJigmlc • CLE~'IE~~ IX PO.;';:T. :\L\X, :\1IINO 5.\1.. ~'IDCLXIX IJ !\MPLIFICAT,\ BASILICA LlnEIllAN,\ ..• /1 rovescio rapprcscnrn 13 IIUO,'3 raceial;" occldcntnle della basilicn cui motto " Diligil Dominus dccnrern domus gcnitricis sune D. It sccondo 10· r~pprcsCllta can. Irire .• no c ph'ialc, ,~ porta 10 stcsso '1]ot'I,O .. \"rI,e Clemente X conie alia sua volta una mcdaglin , ne) cui diriuo ~ I'imm'611l: del. ~!lJl" ,n carnnuro , 1Il01ZClln C, stela col!'cpigrnl~ CLEME~S X PONT" M,\X. ANNO III, c ncl rovesclo l'aspcuo C-l'criorc delln mC~C>101n tribunn ('01 mouo uDell' luudo\'ll. com j) Allno MDCLXXll. A,'CI13 cgli compiuta 10. rribunu con discgne dcll'urchiteu» C".lo Ihin.l<li do. lui ch i311J(1 10, pcr esserc do nom~ nS'culC il Bernini, il quale rorunrovi mod ncl 168:2, Vcgsan;i il Yeuuti « Prucstantiurn uumismnra snmmorum peutificurn , ;1 Bonnnni , :\Iollnct, cd altr i che pnrlnno delle poutificie rueduglic.

Clr.lUcl~~e ~X~ ,Giulio. I~O"lliBliosi, tli I'ISt~"iD, ~,:<!hI 1'"110 il 20 ap rile 1(;67, rnorl dopo nnn] :Ire circa di puutiflcato : gh SUCCCS5c Cle.

"ICHtc X. gm I-., II il '0 Atticri, creole II 2!l aI''']'' 1:1,.,/0, II"II'"11.in,,, promozionc tenure daquel .1';11'3 morihoudo, che ;1 ,rnccuman~u per suo sue-

('C'~SO.tl!. -

coHocata [a epigrafe, accanto a quella del cardinale Colonna trasportatari dal COl'O ('1). Non sara fuol:' di [uogo 10 aggiungere, che in questa occasioue, perehe gli arconi laterali fossero simmetrici, il Fuga aperse pure quello della Sis tina. , Iaeendoli ambedue sorreggere da colonne binate: (2) che se con eio videsi interrotto l' antico e mal'aviglioso peristilio delle colonne, diedesi un pill spazioso adito aHe due cap pelle , e vollesi mantenere sempre pil~ la forma basilicale primitiva.

Vano a noi sembra, vedendola ognuno di per se stesso co' proprt occhi, il deseriverc [a bella tribuna falta da questo ponlefice. Pel' var! scalini si ascende ana grandiosa ara, che nel mezzo maeslosa sinnalza. E. formula dall'antico sarcofago, che nel fondo della chiesa chiudeva un tempo Ie ceneri di Giovauni Patrizio e della sua consorte (3) ,fondaLori della basilica, In lora vece furorrentro riposti i corpi de' santi Simplicia , Faustina, Beatrice martiri, i quali gia vencravansi nel ciborio delle saere reliquie, e ad essi venne unita la piccola cassette di argento, di cui abbiarn parlalo nel capitolo V. Furon lascialc Ie due anliehe sovrapposte mense,. nella sacra pietra si chiusero le reliqnie desanti Stefano prolomartire e Lorenzo Levita, e I intero altar-e resto, come era, dedicate ana. gran Madre di Dio (4). Le quattro colonne di porfido, chc acerescevano ornamento al tabemacolo del cartlinale Rot:omagense, fasciate spiralmente a palrne di bronzo dorato sOITcggono il rnagnif '0

(I) Avcndo fir~riln J'cpjwmfe del cardinule Pinelli, non sari, rliscaro, che ripcrtiarno pur 'luella assni curiosa del cardinnlu Pietre CoIouua, csseudo orcambednc I'uua nccanto all'ahra

D., 0, M.

PETRA PETnVM TECIT nEC

;\" 1~M.J1Q, FOVET PETnA CRISl'V8 SIC SAL VYM HETIl'iET ,rTRAQ, PETHA PETRV~I CARDIN.\LIS FVIT PETRVS IAGET IHC TVlUVLATVS TIlA:'ISl,A TVS none DECESSIT A Vl~IONE

AN~b ~ULLENIS TEIlCENTV~[ BlSQ, DECENIS

SENIS ADlYNCTlS CVM svsnnns QVOQ. l\'IVLTlS

£1' L;\Cmm'lIS ossx SVNT

HAC eo 'DITA FOSSA STUl.PE COLV~INU,~ENAFVIT lUG SInI VITA SEJlEl'iA LETITliS PLENA SIT cvn SANCTlS £1' Al\mNA AMEN

(2) IlcllrhC il De Angelis ci nbbin' dato l'Imcrno dcllu bnsilie« COLI Sli nrconi lntcrnli sostcnuti Si1l. lin eolormc hinntc, dobbiomo nondimeno uotare •• che qucl prime e principale scritlorc della nostra ba>ilic~ po c lctavolc non com' erano , rnn com' egli Ie dcsidcrn,,'a, Cosi :1 modo di csempio, i!)\lCC,C !Ii U!) campanile ve lIC pose per simrncuia due ; it ehe rcce COl) 10 speranza di vcderlo un ciorno cscguuo.

(3) l' urua di porfldo c somigliantc nll'ultra, che trovnta ucl Pnnrnccn d"\Eril'pa 'Cr\'C in san Gio17nnni laierano n custodirc Ie OS$(I dd ommo pouteflce Clemente XII,. Sarubhe assai difllcile il dire n chi nppartcuuc , c come Iu nella nostrn chicsn collocate. Ileucdcuu C?" miglior ccnsiglio 13J deuic:nu 3 DiD, rucclrinrlendnv] o.s::!. di sauti uurtirl. I.e (\cneri, dei Iondatorj, furono scpolte pr ,.50 b, rorla,d~l1a saSrl':'Ja, o'('·c om j] [onte .b~nC3iuHuc, anueo com d.' invcrno, S'incaslro nel muro I'onti.co inclsiuuc 0 latcrculo, c e ne pose dUI CJtlllU!CI nnco u~. 31- tra che ricordasse il Iatto e Itt traslnaioue !Ii que' corp], i qnali peru o~gi 3 rnaggior onere 50110 stnti Irusfer;'t; alla n3~'C mnggiore della Il:t!ll.hc~.

(:~) Vedi la bolla <Ii Benedcuo XIV iudirizznta 31 cnnlinale Francesco S~,'crio Gcntili, "CSCO\'O ·,1; P'llc'l~ina ,che. ~cr primo dopa In cousecraztone <Ii qucll'almrc pupate vi celebro I'incruculo sagriHziQ u giorno ,Ii SJn GirolnulQ. I anne santo. BoIIDf!o b~!!cdcllmo IO,ma ICrlD, ,Ii IlUOH' altere fu dicbiJral.o p~p~lc, com'ern r antico. L' nso degli altari riscrvnti al solo pontefice C(l!ni~ciil, ben ~Ofoli, .',ioe verso II. sccolo X~' Anticnmcme UIIQ sola lJlC;SQ cclebravasi in ogni altare , ell II popa col cardiunli prcti avevano i &,orll1 c gli "Un:1 ~cllc ~h"!sc .asse.gn:Hl. ·Qllondo cominciarousi a lDoltiplieare i: sacerdoti e si modifiro In. ~3Cf.~ lil.l]rgio, alloru stabilirousl ~Ii altari pnpali, doC r.ls£n'~h, "I solo ,S~'fI1l!!,O

. ,., ' r· d I ·11' h 'I I . lru uontiflci '. per 10 -1'1'1'1' U'I pictra Co! rieostruirsi 0 abbellirsi II

pontefice. TOile le patrinrcali nveuuo un tempo nel . OIl' 0 i c 3 su e a cattec ra ponn era ~ .; . , .. : .•. ~,", .; .. .'

. 'I'" m' d ,. d'" , r d' . ' 'II re amovibile \·C""O"I·IS·I ,I Ilbro • Saerarum cocrcmonmrum •

presbitcrio venne 1.0 t!l ,Cu 0 emu OVISI. spesso '31 Ca110!llC!U ,\lOJlO UIl ... a ~ ~. ..,". '. cO~'.. ., ' .. ' - ,

3l1ribui·lo '1 ~larccHo. e l'cpcra d:i monsignor Domenico Giorsi ~ Liturgln romanl pODlificl5 • Tom, .111 dissert. I.

baldacchino, ncco di mel alli dorati , di figUl'e di angeli, che sostenendo lieti corone e palme iunalzano il vessillo della Iedc, la .roce, Gli sternmi di Benedetto XIV camp ggiano ne' picdistalli , su cui poggiano tulle le parti architettoniche del monument». Una balaustra di marrni greeo c bigio cliiudcva tulla l'area del prcsbiterio,

La cella di san Mallia, la quale aveva nella sua sernplicita e rozzezza un non so ehe di venerevole, fu ricostruita , per quanto si pote , sorniglianlissima all' antica: sopra l' ara eravi incastrala ana parete una inlerriata, la quale abbastauza per se st ssa indicava riposare net, sotterraneo insiem a quello di san Mattia, anco i corpi degli altri santi. 'i Iuron solo aggiuuti quattro bassonilievi di Mino, gia da noi ricordati, il Salvatore cioe nel lucgo il pill vencrando , sopra l' altare , e nelle pareti la Vergine Santissirna col bambino, l'Annunziala e i principi degli \postoli. Negli angoli poi dell' edicola si posero Ie quatlro piccole statue che trovavansi nel tabernacolo delle stesso MUlO, nel cui nome non convenivano gli areheologi, ma che a giuclizio de' pili intelligenti riputavansi i quallro dottori della chiesa greea.

Nel demolirsi la rnisteriosa parete Benedetto XIV area comandato (1), che non si facesse aleuno se~1YO 0 inclagine per riconoscere Ie sante reliquie , che ivi da immemorabile tempo giacerano, aJ1CO perche , come abbiam delta, potea soffrirne la basilica stessa, Alla nueva cella non si poteva disccndere, perche 10 impediva it sepolero de' Colonnesi di gia pit'l volte cangiato di luogo. Vi si peneti-ava soltanto e a grande stenlo per mezzo di una strctta c disagiata scala di legno, posta sotto di una cataratta , che aprivasi ne' feslivi giol'ni di san Mattia e di santo Epafra per celebrarvi lincruento sagriiizio 0 per soddisfare alla privata divozione. Una piccola grata, a' cui Ganem ardevano perpetuamente due lampade con una terza sopra r altare palesava it santuario visitato con arande frcquenza anco da pellegrini.

La diflicolta pcro trovata ne' Colonnesi a tempo del Lambertini venue felieemente snperata dalla Sanlita di Nostro Signore PIO PAPA IX, siccome vedremo, essendo qucsto il principale sropo della nostra illustrazione, Se non ehe pria di cominciarla riputiamo non vano c Forse aneo gradito I' accennare qualehe cosa inlorno ai sepolcri 0 con ressioni dernartiri, diehiarandone l'origine, il progresso e le varie forme, secondo ehe troviamo negli ecclesiastici scrittori

(I) lrbane \,111 aveva ordinate nltrettnnto, quando nella il.1silicn vmicana si giuarono lc rondnmen[3 di quells magnlflca tribuna: il medesimo volle Gn: zorio XVI ocl ticostruiec I.' altere maggiore della basilica osticnsc: cscmpi, cui si C strcunmcnte nucnuro ;1 rcgnnntc ponIclloc.

..."

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CAPITOLO IX.

DEGLI IPOGEI 0 SEPOLCRI DE'MAnTIRI

I vocaholi orypta gl'otta ed itypoge'um, lalinizzali Jal ?"reco, uou altro sic:rniGcano adoperati in senso architettonico , se non 1uogo s 'parato c nascoslo coperto llj volta , sopra cui girano varie fmestre. Tal e la descrizione, che ce ne ollre VanoDe presso Nonio. SiJI:IlLe costruzioni in ogni tempo servirono a piu usi, e Vitruvio COSt chiama quelle sotlo il 1ivello del su010. Eran talvolta corridor, ce 10 dice Giovcnale parlando dena Saburra, 01'vero eran lunghe vie , come In grolla di Posilipo ricordata pure da Seneca, la quale, com' eben noto, prohmgasi per ben mille ed oltocenLo piedi. Col nome di cripte furono aIlCO dagli serittori ecclesiastici chiamati i sotterranei delle calacornbe (1) ossia quelle vie e quei cubicoli pill 0 meno ampi scavati ncIatilondi 0 aviti 0 comprali, e pi 1'1 tanli" anche del comune , i quali ai cristiani massime in tempo di pcrsccuzione serviron di cirnitero (2) ossia di necropoli, e dove pur anco adunavansi a compier i sa ri riti, Lascio it notare, che lc catacombs non furono generalmente arenarie, vuotate gia da genlili, ma cimiteri dai crisliani scavali (3). L'uso di nascoudcre i cadaveri in seno amonumenti incavati nelle roccie deriva dai patriar-chi , avendo Abramo cosi sepolta la sua consorte Sara, e venira tal rito sl gclosament serbalo dagli ebrei che vediam purc il lledentore posto da Giuseppe d'Arimatea in un nuevo scpolcro di pietra.

Anche i primi cristiani mantennero tal costume: seppellivan peru i marhrr con maggiore gelosia, e con particolari segni si volcan que' fortunnti cada -cri distinti dagli allri. Per 10 piu, ed in specie se fossero stati cclebri 0 per disnita 0 per rirtl:1 per co:plome o per acerbila eli tormenti coraggiosamcnLe sostenuti, si scrivcva al eli fuori del loeulo il nome, vi si chiudeva dentro 0 incaslrava at di lucri l'amp oll a , ossia vasetto del sangue, con somrna sollecitudine raccolto, e vi si gl'affiY<l talora la palma: l' ancora, il pesce, la nave , i pani , la colomha ed altri gerogliflci, erano sirnboli della santa noslra religione comuni a tutti i Iedeli , ne mai a'''·Cl1IIC, che ad un gentile si concedesse sepcllura fra i cristiani, I fedeli visitavano assai spesso quesli sa ri luoghi , fomiti di tralto in tratlo di spiragli per l'aria e per la luee. Allorquando poi si avricinava Ia persecuzione sispiravano in essi, c spesso eziandio vi furono ue ·isi. Quindi gl'imp ralori e i 101'0 ministri

(I) Voce rormata dal grcco vocnbolo cumJIIl lcuo per riposarc c Jolla preposiaionc caul chc vuole dire DPI,rC5io. Que 10 nome, che Don prima del secolo " Iu dato 01 eimltcro di JD Sebastiane nella via appia, divcnuc in apprc 50 ncgll ecclesiastic! seriueri COOlUOC a lulli gli altr] di Rema.

(2.) Cioe dcrmirorio. I crlsiiani COil pill ragiouc de' pagani uhlarn.rron 1(1 morte soonov nucso il dogruu della risurrezionc.

(3) i consultino le anticbe opere del 805io, old Scvcrano , del Boldillti. del Bottari, 1M p. IAlIP;" del p. Manolor,i, dxl )Iarnu"on.i e le pili reeenti del cancnieo Sencle, lie' pp. Marchi c Carrucci, di Haul - Bochcllc G del cav, Cio. Ilullisln De I\ossi.

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con severissimi editLi divietavano 101'0 il frcqueutarli, e talvolla aneora venian queUe ossa sagrilegamente violate o confuse con quelle de' pil~' riba1di, e per fiuo bruciate, come in san Gregorio l\azianzeno leggcsi aver ordinate l' ernpio Giuliano.

Le catacombe oltre i loculi lungo gli amhulacri avean pW' anco de' cubieoli, 0 cripte di varie dimensioni, in cui venivano a prelerenza collocati uno 0 pili martiri e C01]tavansi in maggiore 0 minor nuruero a scconda della 101'0 ampiezza e celebrita. Chiamavansi pure i cubicoli de' rnartiri, oralori , cappclle ed aveano allri nomi che qui non monta il rifcrire : li troviamo quadrati, ovali, sfcrici, peutagoui, ill ogni forma, pill o meno grandi. .\ vevano talvolta incavate nel tulo Ie colonne per sostenernc la volta assai. spesso fl'cgiata di dipiuture ; it pavimenlo quasi sempre a livello della via, e molti di essi crane oziandio forniti di marmi, Quello poi chc a dorizia Ii nobililava e rendevali oltremodo cari ai cristiani, si era l'ollcrire sopra di qucste Lombe neigiorno anniversario lincrucnto sagl'ifizio, c quindi r usa di raccogliervisi col popolo il vescovo a compiervi i divini rnisteri (l). La cosa 110n puo mcllersi in dubbin, cd it tarragonese poeta (2), cclebrando il cimitero di sane Ippolito nella via tiburtina canlava cosi :

Talibus ] lippolyti corpus mandatur opertis, Propter ubi apposita est ara dicata Deo.

Ilia acrameuli donalrix mensa, cademque Custos Iida sui mart) ris apposita,

Scrvat ad aeterni spern vimlicis ossa sepulchre:

Pascit idem sauctis Tybricolas dapihus.

Quindi era la stessa cosa dire sepolcro di martir e 0 allarc, vcnendo r uno e l' altro vocabolo vieendevolrnent usurpalo. Chiamavansi pure questi cuhicoli confessioni, dalla areca voce marturitn: testirnoninnza. Imperoc ·he aveano que' prodi rcsa col proprio sanzue testimonianza alia religione cristiana , cd cran gillJlli a confessarla li'a i tormenti pill atroci e perlino can la stessa morte ; ne al solo sepolcro s,i die questo norne, ma pill tar di anco all' intero tcmpio, Non ignot'o volersi cla alcuni dcrivata Ia parola confessionc dalla tomba del principe dcgli apostoli, innanzi alla quale i vescovi ei crisliani lcggcrano e facevano la professioue della lor iedc , ossia di lulto cio ch' essi credevano.

Custodivansi questi cnbicoli cia particolari ministri, i quali pili Iardi Iuron chierici, pr ndevano il luogo dopo i suddiaconi, c YeniY,U10 .hiamati martirari, cioe cusLodi dc'sepolcri demartiri, TanIa era let stirna chc se nc faceva ! Magiit pil~l volte ho dichiaralo di non parlar qui minulam ntc di ogni cosa, 50]0 di accennare le pili importanti potendole ognuno a suo bell' agioll'o,-are ncgli scritlori eli sacra archeologia antichi e moderni.

II culto dernartiri usci dalle catacombc , quando data la liberia d I culto alia chiesa, I' itnperatore vper prirno innalzu quellc qualtro hasili he da lui d Ue Coslantinianc, Tralasciando il Iavellare della Ialcrancnse , perche non fa al caso noslro , edifice la vaticana sopra la Lomba stcssa del principe elegli apostoli nobdilando ed ingraj]dendo quell' oratorio, che dicesi erctto cia sant' Anaclcto (3)- Costrui r ostiense ucl "predio,

(I) Qucsio non illlpedi;ce, chc ovcssero anco p~rlicolnri crnrori nolle en c entre 0 fuori In cill,l, 0\'0 di nascosio csercitavanc il ClIIIQ divino. Clli i·.,lOrn come as'''; '[lC350 san Pietro opcrnsse i divini iuisteri nelln casa del scnntorc Pudcnlc?

(i1) \"';:00-; In celebre ,·.hziollc delle opere di Clemenle Aurelio Pru-lcna!o illustrc pocta del V_ sccolo Iaua .Inl lie·uila Fau rino Arevalo in nom~ Ii 8 ill .Inc volurni en'lipi del nernah.), r iprurloun nell'nnno SlCO,O ill Parillo dnl Ilodoni.

(3) 1. ... :60$i. r crurliti sima l'U assai criticn uisscrlniollc tli monsignor Stefnno Bor"ia 0 VilliCJHO COUrC$,;O bcnl,iPelri principis AposlOlurum chtOllolu;;ici, ram vcterum qUJUI rCcCflliorullI scriptorum rcstimoniis illustrata h Itonm 1116. Tipo;;l1llh del collegia Urbano.

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ove era stale da Lucina scpo Ito il dotter delle !renli, Iabbrico quclla del martire san Lorenzo nella via liblll'liu<l all'ingresso della sua cata ornha. Ln siflauo costume venne coslanlcrnenle dai primitivi cristiani scguiLo, i quali coslruirono semprc le chiesc demartir-i, 0 n 'ILloghi ove ne riposavano i corpi all'ingl' sso delle catacornbe ('1) 0 rlove avevano maggiormenle patilo 0 dove aveano abitato 0 lasciate di se stessi maggiori memorie. l\e sien d' esernpio santa Prisca all'Avcntino, san Clemente prcsso il monte Celio, santa Cecilia in Trastever " i santi QuaLtl'o Coronati e molte allre antich ~ basiliche della nostra Roma La forma, come abhiamo fin dal noslro primo capitolo acccnnato, Iu basilicale : erun piccolo, PCI' 10 pill vollc ad oriente, lie Lli quell'ampiezza che in appl'csso ed assai pill tardi si vide .. herano prcsso l'abside, per ricordnrc l'ullirna cna di nostro Signore, l'allare a guisa di mensa, solto Jcl quale giacc\"J il marlirc, cd ra ill lullo somiglierole a quegli altri altari, chc da JUII?"O tempo erano usali a vcd rc coslruili Belle catacombe entro ai cubicoli (2)-

Ed eeco it vero motive pel' cui in appr'csso si vollero anco entre Ic pielre sacre dell' aluu-e .Ie rcliqu ie de' marl iri, che il sa '(,I'dole, ncl cominciare il san to sagrificio, salula, bacia c nella soIcnne mcssa rivcrcnlcmcntc inceusa. La primitiva hi zsa era COS! ten ace ncl vol rvi LI COl'pO d I mar liru , thr'c qualcho volta avvcnu " come pur lroppo fu talora di non polerlo avere unto inlcro , si contcnlo plIre di una qualche parLc. COSt ricaviaruo da una lcllera eli santo Ambrogio alla pia sua sorclla ~larcellina, che avendo in Milano dcdicata la sua basilica, scnza collocarvi lc rcliquie dcnuuliri ne rimase it SlIO clcro bravclll ntc sor-preso. II pcrche 1Il0SS0 il santo vescovo da divino lumc si die suhito nella Xahor iana a ricci-cnrc i. corpi dcsanli GCl'Yasio e Protasio, trasportati poi nell'Ambrosiana can quella fesLa C pOlnpa ,he 0gllUIlO ben sa. E I' istcsso Gregorio it Magno volendo due sccoli dopo innalznre III 1 tcmpio prcsso il palazzo Mcrulano all' illustrn martire Severino, J10n oso dcdicarlo prima di (lYCI'IlC avule alcunc reliquic da Pietro suddiacono della Cam I ania, cui nrdcntcrnenl c Ie richiesc.

Ke qui sara fuor di luogo il nolare he i primilivi crisliani lion chiamarono come i gcntiJi i luoghi delle sacre riunioni [ana temp/a, drdnbra ma hcnsi ecdesiae, oratoria., dominicum , memoriae , basilicae (3), cioc riuuioni, Inoghi cli ornzioue , luogo d 1 Signorc , memorie de'martiri) hasiliche, usurpando pcru uu l;!l vocaholo nel lora senso.

Anaslas.io bibliotccario di gi;t da noi ricortlato pill volte, assai bene ci da contezza di queste antichc hasilichc, c ce ne descrive alia occasion oglli lora parte iulerna cd esterna. Fino dal tempo del papa san Silv 8[1'0 avcvano sotlerrnnei, chiamati con greco vocabolo catabtuicum (t'.-): vi si disccndova a mezzo di .ornmcde scale sp sso di marmo, come era il pavimenlo. hC\',UlO, come il scpol TO del pi-in ipc dcgli apostoli, un Iabernacolo dello pure baldacchino 0 umbracu{ullI) sostenuto da varie COIOIlIlC d erano pi,'. o meno adorni di pilturc, eli marrni prcziosi c di ricchc supellellili. Segucndo l'uso in-

(1) Si l'on,uILi I~ disscrtazionc dcll'uvvcc.uo Fc" • SOl'r" lc quauro h:l 'ilictoc rOIllJl1C deuc costantinianc. • Alii ,Iclla romana Aecndemia di Areheolo in. Torno Ill. Rornn tipo"raO" cnmcralc.

(2) No Ira scopo c il pnrlarc solo lk'scl'okri di martir] ncllc chicsc, c non 6i;\ <lelia form~ di c se. Qu '>I, ,'ari" non 1'0<:0, Gli ecclcsiastici criuori pcro concordano nell' asscauarc aJ esse, alcuni quauro l';lrl; cioc ;1 portico, 0 vestiholo , le II"";, l'cstrcm r delle qual; d,cevasi pure nartccc 0 [erula, l'nmbone ossia parte supcriorc, ovc "!sgel'ansi I'cpisrnla c r cvancelio , cd il santuari , d,ia!nato pure con altr] nomi, ove stava it clero col YCS-COyo. Que' poi che tlivisero it tcmpio in ire II~Hlil chinnurono n3rlCCC il lunzo o ... .c stavano i pi'Il1:;~nti: templum, il mezzo di esse, ossia la nave, c [,emil iI snnruar io. l.eggnsi il ~Inmachi " Dci C0511111li tic; pr imitivi cristioni • Iii" I cal" ,~, il quule assai bene lie scri e.

(3) Furon pure chiamntc apostoiicum lc chicse dedicate nil un apostolo, propltcricum ad un pro [C1-1 , marl!Jrittm ad till martire : [lIro:

IlO pur deue tituli quello ehe avevano 111\ .lero a: -cgnn1o, c distruttn oruai ozni memoria del pngnnesime si usurpc il vocaholo templllm., As:\a~ pili lard; si dedicarono le chicse :Ii coufc5sori." ;\ quell; cio;' ch~ Ilon gi col S3I1SIlC, nla con Ie· v;rh) a,'can confessolo nelb lor ,',In la Hr.I;, della snnta nostra religionc,

('I) Dall(propo,iz;ollc c,lla. Sill, c d,,1 vcrbo &0.0 (ler baino disccudcrc, a.l.ltlarc in giil.

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trodottc gi~l nelle catacombc, ornavanst di drappi c di fioi-i, non gia ad indicare la cadueila della vita, rna a simboleggiare Cristo, vern giglio delle convalli, ed in segno eli resla e di gioja; vi sintreceiavan corone di 01'0 e di Iauro ad indicare la. riportata vittoria; si arricchivan di lurni nou tanto pCI' dil'adare le tcuebre, quanlo pCI' dinotare I' allegrezza e la Iuce che emana da chi appellate vieue dall' ev;mgclisla veta lace del mondo; ne cosa alcuna omeltevasi, che potesse scmpre pil~l nohililare que'Irioniali sepolcri. Se ne dis celldevano e salivano S))CSSO que' gradini in ginocchio, si posarau veli sopra quelle lombe, rilenuti poi })cr reliquie ed inviati scambievolmente per gl'atissimo dono: e 1'olio sparso sorento di balsami, che in quelle Iampadi ardeva, lenevasi pef' rniracoloso e can la bornbage si raccoglieva. Straurdinario poi era il concorso e magnifica 111 fesLa nel eli anniversano della morte del martire, vi si tenevano le slazioni , e vi si recavano processionalmente col pontcfice massimo i CIeri delle altre hasiliche.

E poi da nolarsi, cho que' tabcmacoli pCI' 10 piu soslenuti da quattro colonne appellavansi cibori , nOB gi~l perche entro essi dall' alto pendcva la sanlissima Eucaristia racchiusa ill una colomha, rna perche avendo la forma di una Iava egiziana della con greeo vocaholo ciborion dalasi il 110Il1C di cihorio al tabcruacolo stesso, in cui slava l'altare col corpo uelmartire (1).

I sommi pontcfici, i vcscovi, i fedc1i tutti ehbero scmpre a eucre Ia conservazione d.i rnonumenli si cari ad ogni cristiano. TuUo si lece pCI' islrapparli dalle ullghie allinesoeabilc tempo, ristauraronsi, e eli mane in mano che ruinarono , riedilicaronsi SCf'Upolosamcnte nello slesso Iuogo. Ed ecco ancora secondo alcuni la ragione di .. molti sotterranei delle nostre chiese: essi Ii vorrcbbero originati dalla ruina delle medesime, dalla elevazione del suolo avvenuta coll' andare degli anni, e dal desiderio di conservare quelle

tombe nel medesirno Iuogo, ore eransi collocate la prima volta. .

Quando poi a salvarli dalle scorrerie de' barhari c dalle ingiurie detempi, per mezzo desanti Stefano II detlo HI,. Paolo 1, Pasquale I, Gregorio IV c di altri sommi pontefici, molli corpi di martiri vcnncro u'asportal i. nelle interne chicse di Boma, si moltiplicarono i 101'0 ipogci, si costruirono pil'! 0 meno gr:lndi secondo il nurnero de' martiri che ri si racchiudevano ; ed in tat guisa pure rnoltiplicaronsi nellc noslre chiese gli altari (2),

Assai car-a ci si rendercbhe, ed assai utile ancora ei scrnbrcrebhe una crunolozica

. ."

istoria di questi sepolcri, seguendo passo passo il movimenlo dell'artc cristiana e !e co-

stnmanze del popolo : rna oltrc che non e questo it nostro argomenlo, enlrcremmo in un vero labiriulo, punto non comenendo fra 101'0 gli archeologi anco in cos cite diremmo sostanziali , e I r ovandosi continua varicla nella forma eli qnesle ct-ipte . D' altronde non

(11 \1. Du C3no(!-Gloss3rium medlne "t iuflmnc IJlillit,]"li,~d vocem CibOl'iwlI_

(2) ,Inco dopa 101 tempo coutiuunrono i. ,:ri,li"ni a [rcqU"ut:l,c lc catncomhe. A I'OCu " poco ncllu I1I"Uio. 1'0,Ic pel volgcr dcll'c!o. c per le rn;:;ioni' di sopra acccnnarc, sl chiuscro e li'i rescro quasi imprnticnhil], ol1 ccccziouc di (IUcH:. dj sail Sebastinno, the veuivn da:icristiani vcncratn IJcr' esscrvi alcun tempo S'nL~ i corpi dc' priuci:l}i (h'e1i npo~totL

er,c per qualchc tempo questc heucdctte rcliquic stesscro nascostc ill l.lli cutncombc non no possiame dubitare I'et i'aUlorilio del poureflcc san Damnso chc neue cMacombc stessc Ieee scrivcrc i uoti-sirui vcrsi.

• lIie hobil:lHC prius ·5nIlCI0. cog"o~ccrc dches, Nomiuu quisque Petri pariter Pauliqne rcquiris

,\"d,C $'111 Grc.~."rio ~Iagllo. il confcrmn nella lcuern 3 Costnnzn Augll;H!. Solo i~nori"mn il u-rnpo, ill cui vi Iurono cccuttntc : e sembra lie." ccr,lo che snl hnlliC del secoudu secolo [osscro quest! santi corpi rcsliLn~lir1l1c' !OTO L:15ifkhc '\'at,jl:i!OC cd osricnsc.

Mn hl$ciaw questa qulsrionc, i' plr. trOPfIO nolo, clio Ie altrc caraeombe fino IIi lcmpi di CICOlClllc VII! rimnscro alob.ndoIwlccioi: per seue sccoti: sc 11~.n. dIe. ~ ',Ii. vero I'~,ullollio Lela circn CCIIIo nnni primn lie 3\"C\"3 .'·i~il"·I~ (p'olcUIIO", 1'1010 C a luU, rimpulso d310 II 'p,esIll d"'OlOO".C"',ia ~"n hl.qll'o "en. ,h 5~II C"rlo ~"~I:'omco., Uti. son Giuseppe C,Ja~ollzio, If "lIorr. in ,"oi i 50"'111; I'omclki ~.'''egSi"r(lno ncl d,scormr1c," ,,~bello,k, r~stnll~n.k.. lJ"p~. BCI1Cllclio XI. \ dlc. m no ",,(1; sc;;nil~05;.i., II i un "II ro IIC fu pi,·,. di'010 C prcmuroso del regn.nlc Ilonlcficl'." SoliO ~ 'SlIOJ ::)u~r"n (lout ,'Wr110 ~I Janna sfopc-r[c .:l~"~1 importauti per b ::;loti~_ 1· ... dcsins.ic;l~ pc," Hlo-numcr!l.i C I'cr r:l'rl,(! (otis. inn:!.

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pochi sana gii antichi e moderni scrittori, i quali con malta erudizioue, critica ed assennatezza ne hanna 0 in generaie 0 in particolai-e parlato. Pill. Loslo vogliamo accennare I' opinione di colore (1.), i quali trattando del modo di racchiudervi i corpi de'santi martiri vogliono ravvisarvi tre epoche. Ne' primi secoli ::ii .ollocavano non solo sotto l'altare, rna soUo 10 stesso pavimento, vale a dire sotto Lena, cd in hwghi nascosti per salvarli dalle ingiurie , daUe scorrerie de' barbari e 'dai Inru sacri divenuti si comuni nesecoli di mezzo. Ed ceco perche tah olta ancora giunse a perdersene la memoria. Questo fatto non abbisogna di prOle, essendosi anco fra noi ,iu oceasione 0 eli nuove fahbriche 0 di risarcimenti scoperti molti corpi di sanli martiri, i quali (11 certo ebbero culto nelle ehiese, ave se ne trovarono gl'ipogei, ovvero ne'luoghi da cssi stcssi manifestati (2). Fra gli altri ne siano ad esempio i venerandi corpi eli StU) Felice II papa e marlire rinvenuto sotto il pontificate di Gregorio XUI nel soltcrrunco della chiesa dci santi Cosma e Diamiano al foro romano, orc era slate scpolto, e della illustre ycrginc e martire romana santa Bihiana (3), scopertosi nella sua chiesa, PI'C::;SO il palazzo Liciniano a tempo di Urbano 'III. Si sapna cssere slata ill quel luogo, gi~l sua casa , sepolta con la madre Dafrosa, e con la sua sorell a Demetria, so ne ignoraY<l red) il luogo precise: sicche dubilavasi perlino che 0 non vi Iosse mai state, 0 che venisse rapito,

l\ci secoli di mezzo per 10 pil~l collocavansi sotto l'allare , ma sopra il pavimenlo, sieche l' allare reniva ad essere pit'l elevate, cd ordinariamente consistcva in una cassa vuota , quasi secondo coperchio, Assicuravasi poi l' allare U' oglli intoruo con qualche artificio e costruivasi al di sopra un novella allarc , ricco di marmi di preziosi 01'-

namenti, fornito di archivolti tribune (4).

Nella terza cpoca per sempre pill crescere it culto al santo, se He rese visibile il cor po, 0 per 10 meno se n' esposc sovra l' altare il capo tolto allorquando 0 si Ieee la ricognizione di quelle benedelle ossa, 0 si trasportarono nltrov , 0 in qualsivoglia altra guisa si ebbe (5).

In qual tempo propriarnentc siasi inlrodoU.o l'uso degli altari sovrapposti non saprebbesi asserue: dircm solo essere antichissimo il costume di cotali allari, il principale de' quali sorge vicino l'abside isolate can gnmdioso baldacchino per 10 pill oslenuto da colonne marmoree, cui si atlribuisce ii nome di confessione 0 tribuna, c che viene a formare un tulle coll'unito sotteri-aneo.

Sappiamo poi dal Du- Cange e da altri scrittori, che chiamavansi aniri 1 sotterranei con pill corpi santi e con pill altari , ove spesso scendevano ad. officiare e pregare i monaci ed i canonici regolari, e dare spcsso per divozione Iacevansi i vescovi seppel-

(Il Di qucsri usi trallo :1 sui bene il Bir3~hi oi" ricordaro nulla sun discrtazione u I Ire scpolcri antnmbrosinni • lIil3110 18Gt (2) Di Pl1l30!losi dal Baron!o C 41,,1 C:nolinolc Sautorio, se questa pontcflce Iossc santo c martire, In yisilin della sua restn cioe il 28 Iuglio ·1582, fu pcr pura accidentc ri tro"r:1 to. il corpo di lui nclln soprndcun chiesa ,Ic'souti CQS01J e Dainluuo, COli uno i crizione che didliuro,'nlo cnre c marurc , sicehe parvc aver esse sciolta In cuntroversia ,

(3) La chiesn ,Ii santa Dibiona c Ira le pili nnticlrc ,Ii 110m3; Iu cdificnta tin Olirnpina matrone romano; a' tempi di &III Simplkio 1'"1'0 c iii Ouorio In, dIe 13 unl alla nostra basilica, fu ristnurata. Nel sccolo XVI'! risarcendosi dni cononiei libcriani vi Iu ritrovato iJ ce-pe !Ii santa Bibinna, della .. L13 madre C serclla ; DOli chc di molte miglinra di mnr tiri. 11 ponteflce Urloooo \"111 he nllora scdeva nella cauedrn !Ii sanT'ictro, omillo chc i corpi tlcHe sante orelle Bibi·oon a Dcmcer!n Call quello oIclhl pin loro madre Darros, martire .nilI'll' assn ros cro depositat] l1e113 nostra b3 ilica, col it giorno tG novcmhre dell' anno 1626 COD solcnnissima preces ionc [urono riportati alln loro chicsn, amplintn e riccnmenrc ornata dDI medcsimo pontefice per opera del en,". Bern ino. Urbano u' era devotissimo ; cd n vicppiit propagate il culto di queSl3 romano eroina apcrse nlln uacbiesa uelt'csqultiuo, UI] arnpla c bella via. ·0 tempo fu in saut« Bibinna uri muul (era di munaehe, COllie I~ggcsi ill un'nntien iscrizione ora posta nella porta di rncxzo e Ir:1sporlJt3vi dni Ir"rei di ,ill! rio , I' cui vcsriaic sono poco di tanti,

(4) Li troviaino ncgli ~cril.tori ,lelia b~ a latinilil clliomnt' IUlnldus l!rClIulu-s, monumcnl"m, 1I.<'lIaUlm de.

(5) i COo'ollino il ~Io.billon c.1 il ~huoccbi, chc su laic orgomcnto I1l1l1a ci 10$ci:\00 n dc-iucrarc cd ossni b.:.oe ci Jlic"~no iJ diwrsitil dc' \·o~aboli drpo&jlio, ill~CIIJio, ez,aluJ1;Q, c IraJI&irllio, cioe ~cl, .. ltur". ritrovnOlclIlo, ino.alzum Jlto, 11L1 nello ~te-<o luooo, c lrasporto d.1 UII hlago ~1l'Qllro tli UIJ carpo 01110: ,'oca!!oli di cui s(lcsso rill{)cc"lIo Ie oUlieh.e ICSHcnilc-

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lire; non erano paghi di avere in vita abitato n lie 101'0 celIe (1). N oi non crediamo eli errare accostandoci a coloro, che opinano averc avuto da cio origine le chiese sovrapposte Ie une aile altre. Furono in principio oralori privati: eel a poco a poco facendovisi entrare ed assistere qualehe laico pill divoto 0 henefatlore divennero insensibilrnente pubbliche chiese. Assai chiaro 10 addita la seralica basilica di Asisi , il cui sotterraneo coro divenne pubblica chiesa, ed e la secunda eli quel santuario , che , come ognun sa, ne annovera Ire costruite [una sovra dell'altra, comprcsa la piccolo cappella ove riposa il corpo del santo scoperLo nel 1818; luoghi tutti ne' quali le arti belle e Ia pieta parvero ill gareggiare per adornarle visitarle, e rcndcrle sempre pili celebrate e famose.

Ma egLi e tempo di pass are a descrivere Ia novella confessione eli san Mattia, oggetto principale della nostra storica illustr azione, e delle gra.1ldi munilicenze dell' augusto nostro santo Padre e sovrano.

(I.) Col nome IIi eclle 0 cellule chiamarousi pure le Inbbrichc situate presso i sepolcri de' rnartiri , c duve una 0 "iii persuue strctl.c rl~ ~,jncolo seavissimo di carilil "i,'o,'onoill custodia di qucl samunrio. Cosl ilv.c,co,·o san Pnolino , imitaudo il ,UD amice sorn'Ambrogie, n'cdiOco una in Nola pre so il scpolcro del mnrtire SDn Felice. Ossi gioruo cotnli snutunri vcngono per 10 pili custoditi 0 do claustrali, che vihanno il proprio convcnto, a dn 'Ierzinrl di qunlchc ordlne religloso.

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CAPITOLO x.

IDEE GENERALI DELLA IVUOVA CIUP'IA E SUE SCALE

N el Capitolo 'Ill fu gdl da noi a ceunato, come pel' i gr;mdiosi I' estauri eseguiti da Benedetto XIV, la Cella eli san Mallia vcnisse dal Fuga interamente murata, cd allra se ne aprisse a quella somigliantissima Ma I' accesso jnolto incomodo, la ristreltezza del vano e l'umidita eli cui era pregno, mal confaccnlesi alla vcner azione che esso inspirava, non poterono sfllggire ana devozione ed alia genel'osita del Sommo Ponlelice Pio IX il quale venne nella deterrninazionc di ricostruirlo con magllificenza degna di Lui (1).

La malagevolezza dell' assunto compito non isl'uggl an' accortezza dell' architetto. Vide egli doversi ideare ed in ristretlo spazio svolgere tal monumento .hc per la ricchezza della materia, per la rnaesta delle forme, pCI' la finezza del lavoro orrispondess alIa grandezza, pieta c muniliccnza del poutefice, che pCI' sua special devozione del proprio peculio volevalo costruito. l~ ride altrcsi, doversi siflattamente condurre I'opera che non solo non recasse sconcio alcuno al sovraslaule tabernacolo rna anzi serbandone la solidita armonizzasse 'on esso per guisa da rilevarne la Icggiadria, ed aggiungerc in pari tempo d coro al l mpio luILo pCI' monumcnli d c1eganza uobilissimo. Tali difllcolta pero ed nitre minorichc si presentavano, lungi dallo scol'ago-iarlo I' animarono anzi a cercare on ma,r?"iore alacrita il modo di sorldisfar aile esigenze dellopera. \Hedutosi quindi, polere cssergli di grande vanlan·gio l'area occupata dall'attiguo sepolcro dei Colonnesi (2), si fece a prcgar - la signoru principc: sa SCi~IITa Colonna onde volesse cederla a queslo oggeUo; ed all -nuta'u gl'atuilamenlc dalla sua gentilczza sui principiare del 1862, pose mano ai lavori della cripla e dell'area , nella quale rlovevansi primieramente pOrTe c sisternarc Ie scale pCI' disccndervi, Ie quali in assierne assunsero le propnrzioru di III lri t 2 in lunghczza e di meu-i 8, 70 in larghezza nelle loro rnagO"loI"i dimensioni. Gli ornati chc decoravano I' antica cella e specialmente i quattro bas-

b .

sorilievt le quattro statue ell tabcrna 010 di Mine eli cui si e gia l nulo parola , Iu-

rono con ogni cura Iauc tr-asportarc cd ordinare dul Bino Capitolo nell' aula capitolare.

Se non cite la 11110ya disposizion della Cl'ipla c l'ampio vano ideate a precederla non crano suffi ienti ad espellere del tutto r urnidita deU' alto terrapieno , da cui enrva

(1) II gioruo ;29 scuembre 1861il . a mill 0 Pontcflcc, CQItIC lcggintno, L:iulio II, Leone X cd nllri principi coi pi'; illusrrj over lalto della loro cWo dliamb a sc l'architeuo Vespignani, proressorc c .onviglicrc della pcntiflcia accadcmia di SJD l.uca, e l'iocarico ,lei ItrO"ctlo, "nill""done In I'orle economica nll'c regia cemmcndutorc GioJcchino pagnn camcricrc Iii on ore di spada C cappa, • maestro Iii case de'sacri I,olazzi apostcliei.

(2) II sepolcro de' Colonnest tanto heuerucriu della nosrrn hosilico, lu 1'0 10 innanzi nlla cappclla di snnr'Auna, alia mcdesimn Iamiglia Sociaml Colonna data in propricl.n de! gmlo capitolo. t inutile il dire , cit" un tempo i Colonnesi non ,·i avevnno me no di quauro cappelle, ilemolilc in IJol; restauri C \1uieta. della bn-ilica liherinna.

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attorruata, A tale fine lascio il valente architetto tutto all.' ingiro del llUOVO muro di sostruzione I intercapedine , come si vede nella ta:, ola II. Essa comunicando con i vespai sottoposti al pa imento della Cripta ed alle scale, come si osserva nella tavola n, va per mezzo di due hmghi ventilatori at metter capo aUe porte later-ali del prospetto posteriore della Basilica.

Quantunque tali opere accessorie sembrassero esigere it differimento delle costruzioni, queste furono alaeremeute intraprese e proseguite; COSt che nell' ottobre dello stesso anno il S an to Padre trove cornpiuta l' opera muraria della cripta intera e delle scale. Colla stessa celerita di poi si procedette nelle decorazioni , Ie quali nell' ottobre seguente furono dallo stesso sornmo pontefice vedute si avanzate , da essere fra DOll molto condoLLe a termine. E difalti sei mesi dopo , ossia nell'aprile 1864 Egli pots solennemente consagrare il nUOlO altare di san Mattia. Cosi in poco piu eli due anni si eompiva LID' opera, la quale , se non per l' ampiezza della mole, certamente per le elifficolta opposte dalla condizione del luogo, dall' angustia dello spazio e dalla rnalagevolezza del combinare Ira lora tanti marrni teneri e duri che vi si adoperarono a profusione ; sernbrava richiedere un tempo ben piu lungo.

Se non che a descrivere con ordine la disposizione generate di 81 nobile e splendido Iavoro, ed a vederne Ie parti nel piu minute aspetto, fa duopa regoIarmente percorrerio e confrontarlo con le incisioni, di cui viene corredata la nostra illuslrazione. Al principia del presbiterio , e pr ecisamente dove fu dal Fuga costruita sotto l' altare papale la cella eli san Mattia, venue ideata e ridotta la nuova, preceduta da un' area rettangolare che terrnina a semicircolo , come ben mostra la veduta prospettica della tavola I. In questa si scorge l' assierne generale dell'intiera nuova opera, come Ie tavole V e IX ne additano Ie parti principali.

Una balaustrata di marmo greco fetido can ispecchi e fregio di bellissimo verde antico, elevata sapra continuaLo gl'adino di marmo lunense, simile in tutto nella materia e nella forma alla preesi tente, che separa it presbiterio dalla gl'an nave, corona la parte rettangolare e semicircolare anteriore alla Cripta. SuI diametro dellideato sernicircolo ed alle due estremita del medesimo, due ricchissimi cancelli di metallo cesellati e dorati, chiudono I' accesso alle scale. In questi fra ornati ra chiusi da una cornice campeggia to stemrna con Ie insegne pontificali dell' Augusto Sox rano. Di qui muovono Ie due scale a doppia rampa co' 101'0 riposi: questi ricoperti a dischi di gl'anito rosso degli obelischi con fondi eli pavonazzelto, serpentina eli Tenos e portasanta ; quelli di marmo Iunense. Seconds r inclinazione delle quattro branche di scaJa la stessa balaustrata ; e le pareti reUe ed inclinat , che Ii racchiudono (compl'esa quella sotloposta ai piedestaUi delle eolonne del tabernacolo) S0l10 tutte rivestite eli sceltissimi marmi disposti in ispecchi tramezzati da pilastri , corrispondenti sotto quelli della balaustrata , la cui intelaralura e di marmo con rincassi eli occhio di pavone rosso e fas etta di nero anlico. II primo riquadro a destra ed a s111i$I1'a nel discendere Ie scale di forma trapezia e contomato da fascia di giallo antico brecciato, sic come luui ali altri, efta due piccole fas di marmo bianco e intarsiato di cipollino rosso ristrello come i pilastri da listelli di nero antico, Lo sfondo e tulto di bianco e nero antico, con rientranze cur, ilinee di fOSSO anti 0 e lisleLli di giallo. Nel secondo specchio di forma retlangolare, Ira listelli di marmo bianco ri orre il verde anlico sempre riquadralo da lislelli di nero, e lo sfondo gencrale on ri ntranze reltilinee e cur viliuee di rosso brccciato e tutto di breccia dorata. N'ell'altro pecchio aualment rettangolare eli prospeuo alla scala ed atliguo al superiore piedestallo della colonna del tabemacolo, la disposizione e la qualita delle pie-

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tre e uguale a quelle descritte nel riquadro di forma trapezia. Sottoposto agli indicati piedestalli delle colorme del tabernacolo, ricorre allrn specchio eon riquadrature di bianco

. e nero antico, fascetta di giallo e listello di nero, che racchiudono 10 sfondo gcnerale di verde antico, sui quale campeggia 1.0 specchio di bellissima breccia pa,·onazza do rata orecchiuta negli angoli. Sotto la base della balaustr ata, e superiormente ai descrilti specchi, ricorre una fascia di portasanta rossa poligonia, in parte Iumachellata, ed a' piedi degli specchi stessi uno zoccolo eli afri .ano. Le lre pareti sottoposte aile due descritte branche di scala, che racchiudono nel tempo slesso la seconda branca, sono Lramezzate da pilastro siccorne Ie prime e divise in due riquadri, l'uno triangolare, I' altro di forma trapezia, ambedue contornate da fasce di giallo antico brecciato. Nel triangolo 10 sfondo e di verde antico orecchiato eli Iior di pcrsico , e quello Irapezio racchiuso fra listelli di marmo lunense con una fascia parte di breccia di sette basi I'ipiegata ad angolo, parte ill cipollino verde mandolalo terminata in curva, Lo sf 011(10 orecchiato di 1'OSSO anti co e di alahastro orientale con lisLelli di I'OSSO, cui fa centro un'elissi di rarissimo alabastro a pecorella

Finalmente nella parele soLloposla al secondo rampante, e che forma quasi il seguito della Cripla Ira gli slessi pilastri eli marrno e eli occhio di pavone, sono ricavati tre specchi tutti contornati di giallo brecciato. II primo eli forma triangolare con isfondo di breccia eli settebasi e listello eli nero, il sccondo eli forma trapezia con fascia di breccia eli sette basi racchiusa Ira Iasce eli marmo e listelli di nero, ha 10 specchio di breccia aleppina con listello eli giallo antico su campo di cipollino 1'0550. Nel terzo riquadro fra listelli sempre di marrno bianco risalta l' alabastrn a p corolla con orecchie rette e semicircolari, in c<unpo di verde antico clie racchiude anche due scmicircoli di alabastro orientale Iortezzino (tav. IV.)

.\11' estremita delle ultime due branche di scala, ha principio la decorazione nella parte semicircolare. Questa si compone di due pilastri, due semipilastri e di quattro colonne di ordine ionico risaltate dal muro che sostengono una trabeazioue architrav ala sulla quale poggia la balaustrata di sopra descritta, Le basi tanto dei pilastri ehe delle colonne si elevano sopra uno zoccolo di Africano. Le basi suddelte ed i capitelli intagliati con volute in angolo, sono di marrno lunense statuario. Ciascun fusto di pilastro ha l'intelaratura sagomata di guscio e gola eli alabastro di Egitto, che racchiude uno sfondo di rarissimo flor di persico con listeUi di nero antico. Le colonne sono dello stesso alabastro di Egitto di un sol masso. L' architrave e la cornice che ricorre SOpl' a i capitelli risaltata soltanto sopra i due primi pilastri, tutta di marrno lunense, ha I'ovolo intagliato con inlarsialure di s, ariate forme di cipollino verde mandolato, occhio di pa\IOne fOSSO e verde antico

Il lacunare rincassato da gole, ha circoli di rosso antico e rettangoli di breccia di settebasi con listeUi di nero.

La parete eli fondo nei cinque intercolunni ha il 1°, il 3°, erl it 5" specchio eguali di forme rra eli 101'0, come il 2°, ed il 4.° In ciascuno degl'indicati cinque intercolunni ricorre 10 stesso zoccolo di Africano come sotto le colonne, un controzoccolo di breccia settebasi cenerina ; superiormente all'altezza dei capitelli una fascia di breccia corallina marmorlna.Fra W1 intercolunnio e l' altro in corrispondenza delle eolonne, a foggia di pilasLro e una fascia verticale di fior di persico racchiusa da lislello di marrno ; ed una. riquadratura d:i verde antico gira l'intero sfondo degf intercolunni. Di questi i due estremi hanno una seconda fascia costituita da larghi listelli di marmo lunense , che intersecandosi fra loro producono quattro quadri negli angoli tagliati da segment! di circolo ..

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Gli. spazi che risultano fra i detti quadri 50.UO suddivisi ciascuno in lre parti, quali con orecchie rientranti e quali can orecchie salienti Le pietre che occupano Ie suddette fascie sono I' argilla verde, il semesanto, l' alahastro orientale, il nero antico, il cipollino rosso, la breccia d' aleppo cenerina, il rosso ed il giallo antico. Lo sfondo delle orecchie dentro Ie suddelte fasce e di rOS50 antico, e quello dello specchio e di brec ia dorata con sopra un rettangolo di bianco e nero antico ( lay. IV). I due inlerpilastri medii. conservano 10 slesso riparto nella fascia che ricorre dopo quella di verde antico, Le pielre della fascia e delle specchio sono alabastro orientale Iortezzino, argilla verde, alabastro Iiorito, breccia aleppina, nero antico, cipollino mandolato verde, alahastro orientale orecchiato , alabastro a peeorella, I'OSSO brecciato e giallo antico. Lo sfondo principale nei due interpilastri medii ha nel centro un'ellissi di alabastro a pecorella, legato alle estrernita dei due assi COil cipollino verde mandolato centinato e retto, e i quattro spazi che risultano angolarmente sana riempiti da alahastro orientale forLezzino. Lo specchio di mezzo mentre conserva uguale riparto ai due estremi varia perc in parte nelle pietre, vedendovisi it sernesanto l' argilla verde, r alabastro orientale, l' alabastro a pecorella, In breccia aleppina, il rosso antico e Ia breccia dorata. Sopra 10 specchio suddetto ornate dei descritti marrni campeggia 10 stemma del. pontefice, sormontato dal triregno e dalle chiavi, e fiancheggiato da festoni , il tutto in metallo dorato. Sotto in una lastra di rosso antieo, racchiusa da una fascia di verde e gola intagliata di metallo dorato , leggesi in leUere ugualmente dorate l' epigrafe monumentale dettata dal ch. padre Francesco Tongiorgi della Compagnia di Gesll membro della commissione sacra d'archeologia, e professore nel Collegio

PIVS . IX . PONT . MAX .

CVN IS . DEI . PVERl . EXCIPIEND IS HYPOGEVM .. PERFICI . NOVISQ . OPERIBVS AD . FASTIGII . ET . SEPTl . FOHMAM . EXACTJS AMBIRI . ORNARIQ . IVSSIT

ANNO . SACB.I . PRINCIP \T' S . XVIII

romano.

La parte inferiore e superiore della cartella e decorata di volute, eonchiglie e nascimenti di foglie di verde antico con isfondi triangolari di fOSSO brecciato (tay. VI).

Tutta la descritta parte che precede la cripta e recinla mediante un arco eli forma ellittica, ehe si estende da un piedestallo all'altro del Tahernacolo , e poggia sopra due piedritti sui quali gira l' archivolto tullo messo ad oro con cornice di metallo intagliata AUomo all'arco e neUe parti orizzontali di tutla la fronte del rnedcsimo, eampeggia una fascia eli verde antico con cornice simile interr otia da fusarola eli metaUo dorato. Una seeonda fascia di cipollino fOSSO continua a riquadrarne la fronte , ed una cornice dj met.allo can gola intagliata e dorata, divide Ie due Iasce di verde antico e eli cipollino 1'OSSO che racchiudono un triangolo mistilineo eli alahastro orientale contornato da listelli di nero antico. Sulla chiax e poi dell' arco vedesi una preziosa cartella il cui ornato inlagliato a volute teste eli seralini e conchiglie, e di metallo dorato, e sopra sfondo del pit'l bel Iapislazuli si legge a lett ere dor ate r iscrizione :

INVENIETIS I1'\FANTEM . POSITVM IN . PRAESEPIO

(he ricorda la destinazione della Cripta alla quale il descritto arco forma ingresso (tav, IX).



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Tutta la superlicie compresa Ira le due scale e l' emicido, e ricoperta da svanati marmi teneri e duri. La parte rettangolare ha nel centro un graIl disco di serpentine verde bizzarramenle venaLo, contornato da fascia di rosso. Queste fasee raechiudono anche gli spazi mislilinei orecchiati i quali risultano dallintero riquadr o che secunda la forma rettangolare e sono ricoperti eli broccatello con fasee di pavonazzetto e "cede antieo e sfoudi di africano. UBa fascia di ruarmo bianco contorna 10 spazio residuale e 10 divide in quattro quadrati, due rettangoli e sei rettangoli mistilinei. I quattro quadrati hanno Iascie ill rosso antico, sfondo di africano e quadranti eli giallo brecciato negIi angoli I due rettangoli minori hanno la fascia di serpentina di Tenos, le orecehie di POI'· tasanta e 10 sfondo di pavonazzetto, I due maggiori Ira fasce di serpentina di Tenos e di rosso anlico hanno sfondi di pavouazzetto e portasanta orecchiali. La parte semicircolare seconda la distribuzione della rettangolare descritta e della lunghezza dei due ultimi rarnpanti. Una fascia eli portasanta divide questa in due zone. Fra le colonne SODO riquadrature alternate di portasanta e serpentine di Tenos, ed anteriormente ad esse l' intiero pavimento viene riquadrato da una fascia di rnarrno lunensc in undici trapezi mistilinei, cinque di maggiore ampiezza, sei di minore tutti raslrernati verso il centro. I mi- 110ri sono formati da elissi di portasanta e rettangoli mistilinei di giallo brecciato. Dei maggiori tre hanuo 10 sfondo di pavonazzetto con orecchie curve e rette di portasanta rossa e fasce di serpentine di Tenos. Gli allri due sopra campo di portasanta e serpentina di Tenos hanno s1'ondi di africano e fasce eli giaJlo brecciato. La zona minore e anch' essa divisa cia fasce eli marrno in cinque rettangoli mistilinei egualmente rastremati al centro: due minori e tre maggiori. I rninori entre fasce di rosso anticu e sfoudo eli giallo breceiato hanno due dischi eli africano : i maggiori contornati cia fasee di serpentina di Tenos, racchiudono il pavonazzetto orecchiato da portasanta rossa. Finalmente 11 sernicircolo della larghezza della parte media del rettangolo , e ricoperto di bellissirno porfido russo contornato da fascia di serpentine eli Tenos e controfasce di giaUo (tav. II).

Come l'iUustre architetto abbia l'aggiunto il doppio scopo, di cui si tenne parola - al principio di queslo capitolo, pub eli leggieri ravvisarsi qualora si ponga mente a cio che Iinora abbiamo dcscriuo, L' econornica disposizione del vano anLeriore della Cripta, risulta dalla parte circolare non solo rna dal ripiegamento eziandio in doppia rampa delle scale unica disposizione che avesse potuto oecupare il minimo spazio senza riprodurre quanto si era pralicato da all!'] in consimili casi, Quanto poi all' armenia che richiedex asi del nuovo lavoro con l'antico, chi anche per poco si fermi a consider-are la forma generale della decorazione, iI garbo delle cornici e degli altri ornamenti metaliici, Ie forme mistilinee degli spartili , e la fortunata combinazione delle moltiplici tinte eli tanti e sl vari marrni, sara forzato a confessare non sembrar questo lavoro novello, recentemente azsiunto al tahernacolo preesistente, rna piuttosto una costruzione e decoranone contemporan a a quello, quale il Fuga non poteva ideare nel suo tempo pili bella ed armoniosa.

...

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CAPITOLO XI.

CRIPTA

P or aprire .1' ingresso alla eripta doveasi traforare un grosso muro della spessezza di metro l. 5'0. II vano interne non poteva essere di maggiore ampiezza di quello costruito dal Fuga, poiche sorra i SUOL muri poggia l'intero tabernacolo e sulla volta la pesante urna di porfido che ne stabilisce l'ara maggiore. Quanto Fosse ardita limpresa, per evitare gl" inconvenienti ehe ue sarebbero potuli derivare, ciaseuno che per poco si conosea dell'arte, pub da se idearlo ; tanto piu, che una delle pettine della volta a schifo che copriva la Cripta, era basata sopra 10 stesso muro, Tutto perc venne can maestria eseguito non solo senza lesione della solidita, rna eziandio con bel risultato di decorazione. Questa parte che precede l' interne della Cripta, venue decorata eli due parastate per ciascunlato COIl basi eli marrno statuario, sopra zoecolo eli Uricano e controzoccolo eli breccia di settebasi, Esse paraslale hanno una cornice eli giallo antico sagomata, con gola lislello che raechiude 10 sfondo di breccia corallina marrnorina conlornato da fascia di verde antico. Una cimasa con orolo rncsso ad intaglio formando cornice d' imposta alla rolla, ricorre anche nellinterno della cripta. II {"regio cli essa cornice e eli alabastro rosa lislato. Fr a una base e l'altra delle parastate, ricorre la base di sfondo sagomata nel solo taro superiore. All'altezza di circa un metro , tramezzale due parastate una fascia di giallo antico, con gola rincassata econ sfondo eli lumacliella indiana pistacchina.Lo spazio media a queste linec e ornate con fasee eli breccia di settehasi e eli verde antico basallino, che contornano anche il rornbo della piu bella breccia quinlilina delta della' illa Adriana girata da listelli di giallo schietto menlre i triangoli ehe ne risultano sono di alabastro liorito. Le sopradetle decorazioni Iorrnano come il basarnento di un rincasso rettangolare lerminato a sesto a foggia eli nicchia, Due colo nne in ciascuna di esse del pill prezioso alabastro violelto, orecchiuto, nuvolato (t) con basi e capitelli di metallo inlagliato e dorato, sostengono la cornice architravata di alabastro rosso a pecorelle incassato nell' asuacane, con gola roveseia intasliata e gola dritta di metallo dorato, Sopra la descritta cornice un archivolto di breccia do rata COIl cornice di rnctallo dorato inlagliata, cd una mensola della stessa materia di graziosissima forma serve di 5 ITaglia all' archivolto stesso. Lo sfondo del rincasso e il soltarco sono ornati da rosso brccciato astracane , cipollino verde mandolato, broccat ·110, verde, antico, breccia -orallina rnarmorina alabastro orientale fortezzino e alahastro a pecorella, ed i pennacchi superiori hanno specchi di alabastro 1'0550 palatine su fondo eli pavonazzetto. Due angeli morlellati dallo scultore Achille

(I) COlllUnellwnh' ,iell dl'IIOOlncli>lino.

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Stocchi posauo sopra un piedestallo con zoccolo l1i porfido rosso, corniei eli giallo antico , specchi eircolari di ametisle contornati da astracane derate, e rettangolari d.i breccia quintilina contornati cli .. malachite e fregio eli alabastro a pecorella minuto ... Essi anseli sono composti ad alto di preghiera: l' uno con le mani dolcemente congiunte, r altr~ colle braceia incrocicchiale al seno. ll modesto atteggiarsi di quegli angelici spiriti e il riverente abhassar del capo dirnostrano chiaramente gli afietti di devozione e di preghiera de' quali l' ahile artista Ii volle improutati (tar. '1I).

L'Intradosso den' areo d' ingresso e diviso in Ire parti: le dueestreme corrispondenti sopra le parastale enlro un incasso di go la, harmo una treccia doppia tutta messa ad 01'0: la parte media c scompartita in quallro reuangoli e in ire quadrati '. Essi sono contornati tutti cia un meandro a rnsoncini efiori. Nello sfondo dei reUangoli prodotto dalla cornice inlagliata,e un ornato con horchia nel centro formate a volute di .ltogliami I quadrati hanno una seconda r-iquadratura di. 0'\"01.0 intagliato ehe racchiude un ben modella to rosone.Frat Ie due riquadrature gira un ornata a cicci e faye di basso rilievo, Tutto il descrillo sottarco, siccome si e della per le trecciee messo ad oro e produce un effetto sorprendente sia per Ia yaghezza, proporzione ed esecuzione degl' inlagli, sia per )'01'0 che vi risplende (tar. X).

Il riparto del pavimentu segue quasi quello della volta poiche in linea delle basi delle due parastate, sono due fasce di porfido 1'0580 contornate da listello di nero antico e fascia di giaHo e fra Ie medesime due quadrati, due piccoli retlangoli, ed un grande rettangolo, tutti. coutornali da fascia di serpentina di Tenos e controfascia eli pavonazzetto. Nei quadrati e iscritto un otlagono di portasanta con triangoli eli broccatello, Net piccoli I'cUangoli 10 sfondo e di serpentine verde e nel gran I'etlangolo un disco eli africano con trapezi di broccatello (tav. II).

Le pareli later ali della Cripta sono decorate eli. due paraslate e eli due semiparastate eguali i.n tutto sia pei marrni sia per r intaglio a queUe descritte nell'arco dingresso· e sono disposte a distanze ineguali, cioe maggiore in quella di mezzo e minori in quelle laterali. Ricorrono Ira esse gii stcssi zcccoli, Ia base di sfondo e la fascia, come gi11 si e dcscritto, Sollanlo variano Ie fasce dintelaratura, alcune delle quali sono di pavonazzel!o, verde e nero anlico, altre di cipollino rosso , giallo e rosso antico : gli slondi poi sono eli lumachella plumhea giganLea c occh:io di pa.vone rosso, Gli spazi superiori comprcsi tra la fascia c Ia cornice net due intcrpilastri minori, sono ripartiti in quadrati, circoli e rettangoli rnislilinei in campo cli cipollino verde mandolato, contor- . nati da fasce di portasanta c cipollino rosso can Iistelli di giallo e nero, argilla rerde e giaHo can astracane doratovalabastru fiorito fasciato e alahastro a rose fasciato aueh'esso. L'jnlerpilastro maggiore Ita due quadri dipinti a buon fresco dal valentissimo professore commendatore Francesco Podcsli, contornati da cornice ragamenle intagliata e dorala , c da una fascia di cipollino verde mandolato. In uno dei suddetti quadri il Iodate professor-e rapprcsento I.' apostolo san Mallia, nell' altro il dottor massimo san Girolamo. 1..,' apostolo crangclizzatore dell' Etiopiae della Palestina nobilmente ritto della persona e it volto elo sgual'do composto a maesla, sorregge colla sinistra poggiata al lato manco lc sacre carte e colla destra tien quasi trionfalmente calata sugli e~angeli la scure, glol'ioso istromento del suo mar+irio. Dalla parte opposta san Girolamo e ritralto immerse nella pil~l profunda meditazione , intento a leg;rere uno desacri . volumi , pic::rando leggcrmenle il capo Sl~l. di esso. La fronte rugosa e la barba prolissa indicano l' uomo pcnitente. Ha calzari ai picdi e rnacstoso ed ampio pallio, 1)n leone giace ai suoi piedi pel' esprimere ad un tempo la robustezza della dottrina , che

..

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acquistogli il bel titolo di dotter massimo e l'affetto speciale per Ia solitudine da lui desiderata come pur 10 e dal biondo re della foresta e dorninatore del deserto (lay. \ 11).

Sulla cornice di coronamento alle paraslate c girata la volta della stessa forma di quella dell'arco d' ingresso: e soltanto aperta in lunette sopra ai due quadri, Essa volta ha uno scomparto di sci rellangoli intersecati da fascia con doppia ueccia rincassala a rosoni corrispondenti ai sottoposti pilaslri.l\ello sfondo dei due maggiol'i rettangoli sono due grandi rosoni a foggia di horchie, dai quali nascono due vaghissimi 01'nali eli oeste eli fieri e volute: nei quattro minori cguali ornati, rna modellati e disposti sempre per variela e diversamente, II rettangolo magf!ioJ'c e medio che risulta dallintersezione della fascia, contiene una pittura a fresco egualmente eseguita dal lodato prolessore Podesti. In essa volle ralligurati il valente artista due anzeli che con diverse atteaaia-

v ilJ ;:'t'

menlo sorreggcndo tina eartella indicano il caro anuuneio di cui fu Cristo fin dal suo

nascere apportatore alla terra

GLOHI:\ IN

EX CELSIS DEO

La soffitta delle lunette ed i. trian1foli che ne risultano , sono anch' essi riquadratr da cornice e riempili di omati simmctricamente disposti. Il sordino poi delle lunette stesse ha un'archivolto in cui c riprodotto 10 slesso ornate che gira attorno ai sottoposti quadri : una vela leggermenle modellata riempie 10 spazio del sordino suI quale poggia 10 sternma dell' Augusto Pontefice Pio IX, rucchiuso da una corona d'alloro del piu eletto stile [Lav, X).

~ella parete di fonda della cripta in tulta quella parte non oceupata dall' altare, sono ripetute I stessc decorazioni delle parti laterali e i marrni che vi campeggiano singolarmcntc sono la lumachella plumbca gigantea l'alabastro a rosa pomellato, I' alahastro palombino forLezzino, l' alabastro orientale cotogniuo C il fior di pcrsico, con fascc di giallo antico, cipollino rosso, cipollino verde mandolato, ver-de antico giallo e nero, e breccia di setlcbasi policroma (tav. VIII).

II pavimento ehe contorna la mensa dell'altare e la predella, che ha Iintelaratura di Africano bigio. e for malo da una piccola fascia a meandro di esagoni a lati ineguali e eircoli jn Ull campo eli serpentina di Tenos: i circoli sono di alabastro appennino con iistelli di palornbino, gli esagoni di breccia corallian e pavonazzetto can lisLelli di rosso, Altrafascia maggiore chiude 10 spazio del pavimento fra Ia descr-itla fascia la predeUa e la mensa, formata egualmente a meandro, da circoli e piccoli rombi contornati da fascia di marmo sopra campo cli porlasanta:i cit-coli sono di breccia dorata e hroccatello allernali, ed i rombi di africano (lay. II).

7

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CAPITOLO XII.

MENSA E CUSTODIA DELLA CUNA

L.' i?tel'a mensa ha l' intelaratura nei due pilastrini, nei due rettangoli e nel 'luadra!o di hellissimo glallo schietto anuco , la base e la . cimasa simile, can zoccolo di portasanta rossa e fregio di breccia dorata Nel centro dei due pilastrini, 10 sfondo dei due dischi e di verde plasma can listelli di portasanta Iumachellata c quello dei due trapezi di alabastro fiorito frnngiato con listelli di verde antico. Nei due rettangali 10 sfondo e di alabaslro orientale listato con fascia di occhio di pavone fossa; e nel quadrate una fascia di verde antico con triangoli di alabastro Iiorito contorna la cornice circolare di metallo dorato , nella qaale e la croce terrninata con teste di serafini di simile metallo finissimamente cesellata, con raggi messi a faye e cicci e sfondini di diaspro reticellato rosso .. Nel gocciolatojo della mensa trovasi ricordato in lcttcre incise il nome del Sommo Pontefice, ed il giol'J1o che consacro l' altare in onere dell' apostolo san Mattia. Un "radino ricchissimo per inlarsialura e metalli dorati, risaltato solto Ie basi delle due colonne, poggia suUa descritta mensa. Ha esso uno zoccolo di cipollino rosso mandolato, r inreiaratura di lurnachella gialla eli sant'Andrea, ed e diviso in circoli, reltangoli e rcUangoli mistilinei. Quelli sotto Ie basi delle colo nne hanno una fascetta eli lapislazuli di America, un cordoncino di metallo, un rombo di pudingo eli Ungheria e quaUro triangoli di diaspro relicellato fOSSO. I circoli hanno la fascia alcuni eli spalo ftuore rosso, alcuni di pavonazzo: i dischi sana di a~ala rosa e gialla: i rettangoli mistilinei sono contornati con agata fasciata can gli sfondi di amelista, Due calonne di rosso antico con basi atliche e capitclli bellamenle composti di rnetallo intagliato e dorato , soslengono la tr'abeazione risallala sulle colonne slcsse, con architettur a e cornici delle stesso giallo schietlo della mensa) con fusaruola, ovolo e gola eli metana dorato. 11 fregio poi e di rosso antico con ornata in metallo dorato di cicci e canestri, di Irutti c Iiori, Lna conchiglia contornata da meandro e terrninata con rosoni e fare, forma il compirnento dell' ornate della custodia tutla messa ad oro, nel centro della quale racchiusain tin disco vedesi la croce di forma greca [tav. VIII).

Un rincasso profondo quanta richiede la preziosa reliquia della .acra Cuna, pone [ermine alla Crip!a, tutto ricoperto di velluto in seta di color cremisi tempestato da stelle di varia grandezza, con fregio cenlinato can Iiocchi ed ornate in oro. Viene questo ermeli.cam nle racchiuso da uno sporteJlo rappresentato in due partite, il quale per mezzo di un inrregnoso macchinismo si aha e si aLbassa all'opportunita, Ciascuna delle due partite dello sportello ha unintelaratura con fascia che la riquadra e la divide in due rettangoli ed un oHagono di lati ineguali. Un listello contorna l' indicata fascia e Ia



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suddivide in otto quadrati e dieci rettangoli: nei quadrati e un rosoncino intagliato; nei rettangoli verticali sana candelahri e candeliere gl'aziosamellte intagliate: negli orizzontali, ornati a volute, Negll sfoodi dei due rettangoli superiori, contornati da ovolo intagliato sooo due cartelle sopra due festoni di Irulti e fieri e svolazzi, In esse cartelle a lettere rilevate leggonsi le parole

ADORENT . E\ M .-\J\'GELI . En s

con le quali i fedeli tutti sono im itati ad adorare insieme con gli Angeli il sacra tesoro [vi raccliiuso. Nei due rettangoli infericri sopra un vasa contornato da ornata a volute e I'Agnello giacente con croce. Nei due oltagoni sono dipinli ad olio dall'encorniato professor Podesti sopra campo azzurro due angeliche figure, che urnilmente piegate le ginocchia, chine il capo ed il corpo, can Ie mani in diverse att itudini congiunte si stanno l'una verso dell'altra rivolte il viso, tra un effluvio di raggi splendenti, come in aUo di profonda vener azione.

Nel descrirere la parte che precede la cripta, non tralasciammo di notare l'accortezza e 1'ingegno dell'architetto che dircsse tulle le decorazioni, per averle sapute cosi ingegnosamente arrnonizzare nelle pill piccole parti Call Ie gia esistenti del cavalier Fuga: ora ci piace aggiungere che in quelle della cripta esso non seppe dipartirsi dalla bella scuola pur a e cinquecentistica, della quale ha data spl ndidi sa~gi in tulle Ie sue opere.

11 perche, 0 si riguardi r arrnonica combinazione della parte anteriore con Ie costruzioni gia esistenti, 0 Ie "\'aghe proporzioni e le gentili forme dell' interno , niuno , ci giova il ripeterlo , polra restarsi dall' amrnirare la fertile mente e 10 squisito gU!:ito del Vespignani (1). Grande infaUi si fu r ammiruzione , che nel prime suo vederle produsse nell'animo dell'augusto sovrano PIO IX, che cornpiuto appena il monumeuto, il volle graziosamente decorate della cammenda dell'ordino piano, da lui islituito. Dopo cio nulla aggiungeremo del plauso, con cui, i concittadini, i divoti e gr iulclligenti tutti accolsero un lavoro, percui il nome del sapiente architetto verra aggiul1Lo a quelli del Buonaroti (2), del Fontana, del Ponzio, del Bernini, del Fuga e di altri egregi ingegni delle cui opere si Fregia e si fregia la liberiana basilica.

(I) Kon dobbiamo qui raccre j noml dcgJi nrtisti che con bcll'nrnore condussero i lavori. Furono ~ssi Francesco Viii e Sante Cianferani per 13 parte di sC3lpellino; - Pietro Paolo Pi oni per In parte murnria ; - Giuseppe Urli" per quell. dcgli stucchi ; _ Pasquale Fil)rcniini per Ie doraturc ; - Antonio Delli cesclto Ie lompodc chili; gli allri lavori di mctallo Iuso c cesellat» uscirouo dallo studio del defllnlo Gioacchinn Spagna,

(2) Tuui (orse non ricordcranno, chc I. cappella Slurz" dcdlcata ulla Vcrglne Assuuln, ovc in ogSi e il coro d' inverne III discgnara du Michc1anscJo. C schbcne lIon!ia ri'·C'I·i~n di marmi, vicne ccruinuarncnrc amruirnta. Ln sua faeci~la d" ingrcsso vcnne distruun dol Fuga per rendcre lc navi latcrall interarnente ncll'esternn parte suumetrichc.

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CAPITOLO XIII.

CATALOGO DELLE PIETRE POSTE IN OPERA l\ELLA CRIPTA E NEL VANO \_NTERIORE

Acciocche a prtmo aspetto possa da ognuno conoscersi ia moltitudine e varieta dei marmi e delle pietre adoperate in questa nuova cella, quantunque le abbiamo gia. par· zialmente indicate, tuttavia qui ne diamo l' elenco.

Marmo

((

ex:

('(

«

Marmo

«

«

((

«

«

«

«

0:

MArum UNICOLORI

lunense

greco fetido palombino giallo schietto giallo brecciato nero ant.ico rosso antieo

MA.RMI VE~ATI

«

Bigio

bigio lumachellato africano

africano bigio

africano nero sangmgno portasanta

portasanta rossa

portasanta rossa poligonia portasanta rossa lumachellata bianco e nero anlico pavonazzetto

Iior di persIco

cipollino 1'0550

cipollino mandoIato verde cipollino mandolato fOSSO

MARMI CONCHIGUAlU

Occhio eli pavone 1'0550 Broccatello

Ash'acane

« dorato

Lumachella gialla di S. Andrea

« plumbea gigantea

« indiana pistacchina

I

~

I)

.

I

ALABASTlU

Alabastro fiorito

«

Iiorito fasciato fiorito frangiato appennmo

a pecorelle

a pccoreUe minuto d'Egilto

t..

orientale

orientale fortezzino orientale occhiuto orientale cotognino orientale listato rosa palatine

rosa fasciato

rosa pomellato

«

«

«

«

«

«

(C

«

«(

«

Alabastro

Breccia

Breccia

palombino fortezzino violetto occhiuto nuvolato volgarmente ametistino

detto

BRECClE ANTICHE

«

di settehasi

di settebasi cenerina di settebasi policroma dorata

pavonazza dorata d'aleppo

d' aleppo cenerina a semesanto corallina

corallina marmorina

quintilina detta della Villa Adriana Rosso brecciato

«

«

«

«

«

«

ARGILLE

Argilla Verde

SERPE:'ItrNE

Serpentina di Tenos Verde antico

cc antico basaltino

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SPATO FLUORE

Spato fIuore a fondo pavonazzo

t( a fondo rosso

PUDINGBI

Pudingo d'Ungheria

POItFIDI

Porfido rosso Serpentino verde

GRAt"ITl

Granito rosso degli Obelischi

PIETRE FINE

Lapislazuli

«( di America

Verde plasma

Diaspro reticellato rosso Agata orientale

Agata fasciata (1)

(1) 'on vogliamo in ultimo rncerc, che vnrl illustr! persoaaggi amrniruudo la muniflcenra del sommo pontcflcc dOD3fODO spcntaneamente oil" noslra basilica alcunl de' soprndcui marmi.

11 Cardinnlc Pcntini gia cnnonlco decano della sressa basilica - Breccia Aleppina.

II principe don Marcantonio Borghcsc - Breccia quiutilina dettn di Villa Adriana.

Monsignor Domenico Girlluli cconorno e scgretnrlo della rev. Fnbbrlca di son Pietro - Verde aruico lin altino c Gor di persico,

II marehese ;\ ICS50ndro Savorclli - Lumnehclln ptumbcn gigentcn, della occhio di Ammcne 0 Lumachcllnne Saverelli.

Gioseppe P~g("ll1i - Dreccio r ornlllnn runrrnurina, at quoit lu,U1 vcglionsi qui trlbuirc le dovutc azionl di grazie.

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CAPITOLO XIV.

SOLEl\NE CONSECRAZIONE DELL' ALTARE

Compiuto appieno il Iavoro, piacque alla Santita di Nostro Signore di acconsentire ai voti dellintero capitola liberiano , e al comuue desiderio dei devoti, venendo egli medesimo a consecrare l' altare , siccome cento dieci anni in pria falto avea I' immortal Benedetto nella stessa basilica (1). Al cornpimcnto del sacro rito fli statuita la terza domenica dopo la Pasqua, la quale cadea it 17 aprile 1864, saero al patrocinio del purissimo sposo della piu santa fr a le yergini. Siccome pero (a funzione era assai lunga, cosl la Santita di Noslro Signore piacquesi delegarc I' erninentissimo ere, erendissirno cardinale Costantino Patrizi vescovo Portuense, suo vicario generale, amatissimo e zelantissimo nostro arciprete a rappresentarla ed incominciare l' augusta ceremonia ed a proseguirla fino aUa immediata consecrazione dell' altar e, la quale diviso egli medesimo eseguire.

Cantati di gia i vesperi e la compiela, letti it matulino e le Iaudi del dl seguente giunse nel sabato circa le ore 5 pomeridiane l' eminentissimo principe, aceolto alia porta maggiore della basilica al lieto suono desacri bronzi e degli organi, da monsignor Augusto de' conti Negroni uditore della sacra Rota. suo vicario e dell'intero capitulo, in abiti cot-ali, cui secondo il costume ricevuto r aspersorio con I' acqua santa benedisse. Con sitJatto corteggio oro dinnanzi all' augustissimo Sagramento, alia cara effigie di nostra Signora nella cappella borghesiana, e dircttosi alta sagrestia de' canonici, tegalmente riconobbe le reliquie della sacr a cuna, ed appostivi i consueti suggelli ne fece pri\ ato trasporto aila novella edicola di san Mattia.

Si esposero intanto nellinterna cappella della stessa sagrestia queUe reliquie, che aveansi a riporre nella pietra sacra, ed innanzi a cui durante la notte doveansi fare Ie vigilie, secondo che viene dal romano pontificaIe prescritto. Erano Ie reliquie della santissima Cuna, dell' apostolo san Mattia, dell' apostclo ed evangelista san Matteo, eli cui il nostro santuario possiede il destro braccio, de' santi Innocenti e del vescovo sant' Epafra (2). Le veglie ossia vigilie da trapassarsi in sempre vicendevoli salmodie doveano durare tre ore l' una: vennero a gara divise tra i canonici , i beneliciati ed il resto del clero liberiano. Gl'individui non dovean esser meno di quattro alia volta; le incominciarono

(I) Aneho Gregorio XVI di santa memoria voll'cgli stesso cousecrarc il novelle altnre papule della basilica esticnse. Veggasi In bella descrizione del Tabcrnncolo che ornn In Coules ione della basilica di sail Paolo, salmlo dalr iuccndio dell'unno 1823; e riposte sopra In ConIessione mede ima, per decreta della S:totila UD. Romn 1840.

Fu pubblicata e rassc nntn al sommo pontcflcc il 5 di ouobre del 18.iO, giorno della Consecrneionc della nave trnversa della Basilica OSliense. dnl ch. CD:", Luigi Morc5cbi, scgrctarlo della lodnta Ccmmlssionc, soclo urdlnario della romnna accadcmia di archeologia.

(2.) VegltUsi quanto si C 81h da noi dello De'precedenli cnplroli lnrorno a qIl:C~IC rcliquic.

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i canonici alle ore oUo della sera e finironsi alle seUe del mattino. Allri canorucr o beneficiati oraronu quindi innanzi all' ardenle cappella fino at memento, in cui ne incomincio la processione ('1).

La slracrdinaria serenita del nuovo giorno, ed ULl ciclo oltre ogni credere mitissimo parea invitar Roma tutta al monte Esquilino.

II cardinale, compiute dai canonici di giil. le ore, veniva dal capitolo e clero lib e·· riano ricevuto col medesimo ccremoniale della sera innanzi, Assunti gii abili pontificali a\ eva a diacono monsignor Girolamo Mattei suddiacono della cappella ponlificia e a suddiacono monsignor Cesare Prosperi Buzi votanle nel supl'emo trihunale della sacra Consulta, ambedue eletti dallo stesso Ponl.efice, cui alla lor volta dovcvano nel sacro rilo munstrare. L' eminentissimo YCSCOYO seguito dai soli canonici discese nel soLterraneo cubicuIo, me pW' Ira altri troi avansi gli illustri prelali Andrea Maria Fratlini, promotore della fede canonico vaticano , Domenico Bartolini, segretario della sacra congregazioue de' Riti e Pietro Minetti asscssore della stessa sacra congregazioue canonici enlrambi della basilica lateranense ; il perche in bell' arnistanza fra 101'0 uniti parea che rappresentassero il clero delle ll'e patriarcali sorelle. II pontificio maestro delle ceremonie monsignor Pio Martinucci, segretario della sacra congregazione Ceremoniale, accompagnalo da altri suoi colleghi dirigeva I' augusta ceremonia, cui servis ano i cappellani comuni. 11 collegio de' cantori pontific! intuono allora Ie antifone ed a vicenda saJrneggiarono rispondendo alle comrnoventi preghiere del cardiuale vescovo , il quale supplicava I'Altissimo ad aver caro que! luogo, a santilicare quell' ara edificata ad onore di esso Dio onnipolente, della beatissirna VC1'gine di tutti i beati ed in particolar guisa eretta alia memoria di quello cui era intitolata vo' dir e eli san Matlia, ara figurata eli gia nella pieta di Giacobbe, e simboleggiata nell'allar della croce. Oh! con quanto affetto il min istro di Dio pregara iI Signore, perche diffondesse 10 spinto di orazione in questa sua casa, esaudissevi quanti vinvocherebbero il santo suo nome, propizio riguardasse ognora quel luogo, e tutti Iieti ne partissero neIoro spirituali e temporali desidert pienamente esauditi.

Ma gia chiamate le celesliali bcnedizioni sopra i cementi del novelle altare e con odorosi profumi purilicatolo da ogni paI'le) e giunla r ora della processione solenne, II talamo delle sante reliquie e sostenuto cia quattro canonici in tonacella: 10 accompagna con accese faci r intero capitolo, 10 segue il Pontefice co' cardinali palatini, cioe gli cminentissimi e reverendissirni cardinali Ma Itei vescovo di Ostia e Velletri, decano del sacro collegio, e Pro-datario, Clarelli, segl'eLal'io de' Brevi, Antonelli, segretario di State e pl'eIetto de' sacri palazzi apostoliei, Roberti, segreLario de'memoriah. Corteggiano a gran Sacerdote Ie gual'die nobili precedute dai prelali Borromeo-Arcse maggiordomo, Pacca maeslro di Camera, Hohenloe arcivescovo di Edessa elemosiniere, Marinelli vescovo di Porfirio sagrista, e da altri di minor grado. Disceso it sornmo Pontcfice nella novella Cripta e posate sapra la mensa le insigni reliquie vengono can Ieslivi inni accolte dai ponti1ici cantori.

It clero liheriano allora schierossi all'estemo della nuova halaustra heva a man dir Illa in apposili distinti seggi lc Mocsta Reali eli Francesco II, re delle due Sicilie, della infanta eli Portogallo Donna Elisabetta eli Braganza, i reali della Borboniea faD1iglia di NapoLi eel altri personaggi di ambedue Ie nobilissime corti di Napoli vo' dire e di Lusilania.

(1.) I cnnonlcl Girol.mo Mnllci suddiuceuo, QnJ cnnonico vnticnno, l:iuscl'l'c Franchi vice-presidente del supremo tribunale criminale dell" Cousultu , LUiSi dc' conti l'ia elli enmcrjcrc scgrero sopmnumcrnrlo, cJ Ii:uricu "e' conti Campcllo.

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I'

Ora il sacro rilo scmpre maestoso o bello assume un carulter e assai. piu spleudido e grande. NOll sernbra cosa di terra rna di Paradiso. Pio IX circondato dal clero , in mezzo ai cari suoi figli net centro di sotterranea cella rassembra uu pontefice de' primi secoli quando disceso nelle catacornbe celebrava col popolo isanti misteri, Era una rnaraviglia [LOU consolazione l' udire il patetico canto de' musici salmeggiaIlli e Ie divotissime preghiere, con cui il Vicario Ji Gesu Cristo supplicava alla sua volta l' unnipossenle a novellamente benedire quel luogo, ad aggrad.ire il profumo degl'inccnsi ed esaudire Ie orazioni, con le quali santilicava un'ara , sopra cui in breve si imrnolerebbcro 1I0B gia viventi creature, fila 10 stesso figliuolo del Padre il V crbo Eteruo per noi faLlo uomo,

Compiuto il maestoso rito, concesse in quel giorno a lulli gLi aslanLi la plcnaria indulgenza e la parziale di anni 50 ed altreltante quarantene a chiunque nel giorno anniversario , statuito nella Lena Domenica dopo Ia santa Pasqua, avesse visilala la basilica liberiana, In mezzo alla universalc cornrnozione , c au un silenzio che Pu.o imrnaginarsi, rna non dirsi, prostrossi il papal tHUO genullesso al suolo, ed il supremo Gerarca salilo sull' ara stessa da lui consecrala chiamo SOHa r affollato popolo le celesli e LCIlJpoi-ali grazic e da quella Cripl.a con la consucla sua espansione tli eucre comparti l' aposLolica benedizione. Quindi deposti gli abiti pontilicali assistetle in ginocchio al prime incruento sagrilicio, che vi venne oflerto dal sopradcuo cardinalc Patrizi, che lanla parte aveva avuto nell' augusta funzione.

A coronal' la letizia di quel giorno il santo Padre cell' accompagnamcnto de' cardinali soprannorninaLi torno alla sagrestia, ed asceso al trouo, alla prcsenza della Maesta reale di Francesco II, dellinfanta di Portogallo, della sua nobile corte fe C da monsignor Bartolini , segretario della congrcgazione desacri riti Icgg're it dccrcto ; COIl cui approval a i miracoli del venerabile padre Pietro Canisio, uno de' prirni seguaci di santo Ignazio di Loiola ed insigne apostolo della Gerrnania. Quindi COil quella eloquenza e soavita di modi) che gli sono si propri avendo risposto aile azioni di gl'azic del padre Beckx preposito gcne['ale della Compagnia, ammesso al hacio del piede r inLero capitolo , con molti de' pill illuslrj, che aye van volute prcmlere parte all' una e all' altra cer emonia si restitui fra lc piu vivo acclarnazicni alia sua rcsidenza nel Vaticano.

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CAPITOLO

ULTINIO

NUOVE BENEFICEl\ZE DEL SANTO PADRE E CONCLUSIONE

'N on ebbero qui fine le beneficenze del sommo Pontefice Pia IX verso il santuario liberiano. Quasiche rosser poehe Ie gravi spese da lui incontrate per abbellire nel modo, come abbiamo descritto, la cripta eli san Mattia, feee eziandio dono all' al tar e di vaghissimi candelieri con croce e carte di gloria eli melallo cesellato e dorato can interziature ru lapislazuli., Al che fece eeo la <1i, ozione somma del cardinale Patrizi, si benemerito in ogni tempo della nostra basilica, arricchendo la nuova cripta di cinque lampadi in metallo ugualmente cesellato c dora to ; Ie quali veggonsi accese nel centro di rosoni del sottarco dingresso. SI questi candelieri s] quelle vennero bellamente eseguiLe corlisegni della stesso V cspignani (lay, VI). Ne il capitolo las cia in questa occasione di provvedere al maggiol' decoro del ternpio santo (1),

Era poi suo slretto doverc il perpetuate in qualehe guisa i singolari benefizt fatti dall'augusto Pontefice fino dal primo istante, in cui con straor dinaria esultanza di Roma, e della chiesa universale sali al luogo santo ,

[( U' SIEDE IL SUCCESSOR DEL MAGGIOR PIERO »

Pertantofu dai canonici solennernente deeretato, che non solo da una delta di eSSI venissero al santo Padre riferite solennissime azioni eli grazie per questa nuova munificenza, rna che nella sala del foute battesimale sovra la porta maggiore della sagrestia,

(I) 111 questa occasioue i cnnonici, oltre III rcstauro dC'pill prcziosi arrcdi tlelln chiesa c al rifornirla di nuovi, tornnrcno nll'nntico splendorc ln sngrcstia canonicalc, e rivcstieonn di nuovc dccornaioni In saln capitolare, nflldando I' esccuzione del lavoro nll'cgregio cnnonico monsignor Luigi de' cooti ['in,elli, chc ne 3,'C3 I'resenloto un assai minute progeuo, Nella sagrestia architcuuta 11 tempo di Paolo V dn FI",minio Ponzio, lu tutm ridornta la volta nc' suoi rilievi a stucco; si re taurnrono nelto luncuc gli nITrC5chi del Passignani ; nelle paecri , le qunli alcune memorie lndicnvano es ere slale nntlcamcnte ricoperte di nrnzz l , ru •. lipinto un nraezo sullo stile .Ii quello cho vcdcsl ne1l3 C3Ppella dj Slstc IVaI Yaricano ; si torunrono a nuevo gli. armadl di Paolo V o rivcstissi di marrni il pavlmcnro.

Nella saln capitolare si collucarono i bn sorilicvi chc adcenavnno il tabernacolo del cardinal Roromagcusc c che da Benedetto XIV (urono trasportat: ncll' ambulaern della cnnonicn. Questi hassorilievi sono ill numcro di 28 e rapprcsentano una delle piu complete e ricche collezioni dc' suoi lavori. Quatlro di cssi so no quei rncdesimi, di cui nbbiatn parlato nl cap. \,111, e che siavano un tempo nella coufes ionc di S81) Mnt.lin: 0110 di csai son quadrilunghi, uella parte supcriore mpprcscutano con dulicutissirno intaglio Ie lmrnnginl dei principi dcgli aposrol! e di nltri santi, c nella parte inleriorc dei puui ala ti, che sorreggono 10 stemmn tiel cardinal Rotomagense : 0110 tondini moslrnno ll busto dcgli 0110 principali IIrorcli; quauro ]' imagine de' quauro douori della chiesa latina, cd altri quauro i simboli del quauro evangelistl. Tutti questi btl sorilievi futon destinati 31 novelle ornurncnro delle parcti dcll'auln eapitolarc, nelle quaf n guisa di altrettnnt] ioiclli Iurono incastonari e uirconrlati do. ogn] .131.0 ,Ii rilievi <Ii stucco ad oro, La 1'0111\ della soh nurcsl presso In nUOl'D. decoraaionc de11e paretl In gluocororsa adornare. E poiche il eemro della medcslma COIlICOC\'ll gill un affrcsco del Passignani rapprescntante il glorloso transite di Maria santlsshna , cosi ncllc perrine della volta mctl".imni tliI'iso dipingcrc le quauro \'irtu principali di t'iostrn Signora cite Iurono il (ODtl3mcoto di sua glorinc:uioDe, la tcdc , In purila, In cuit!1 c r urnilta, Tali dipinti cscguiri dnl Fontana in altrcuanti Landini sono flancheggiati tin angel; cite in alcunc serine indicano In virtu, chc vuolsi nei mcdcsirni rnppreseutatn , e rtchinmano ucgli ornati c nellc cornici di stucco derate lo stile dell'epoca del rinescimento delle art], corne bene nelle pareli SI appalesn .

S*

- 56-

se ne ponesse in marmo la cara effigie. Non potendosi poi tutti ramrnentare i favori da lui a noi largiti, si volle, che una latina epigrafe, d~ttata. anco~·. quesLa dal .padre Tongiorgi appalesasse almeno il principale de' benelizi l'lCevull. dall immortale PlO IX.' v~ro emulatore de' pontefici san Pasquale, Sisto V e Paolo V .llellamare, onor~re ed arricchire la pil~1 bella e rinnornata basilica, cousecrala alla Vergme santa. Essa e la seguente

PIO IX PONTIFICI MAXIMO

QVOD HYPOGAEVM LIBERI1NVM MATHI£ APOSTOLO SACRVM DESCENSV FACTO

:\HEAQVE IN INTROITVi\rI APERTA AERE S\ 0 PERFECTVM ET EXORNATVM PVBLlC£ HELIGIONI

PATERE IVSSERIT INLATISQVE DEI PVEHI C\NIS

XV KAL. MAIAS SOLEMNIBVS C \.EREMONIIS PRAESENS DEDICAVERIT CONSTANTINVS P ... \.TRITIVS C \'RDIN. ARCHIPRESBYTER ET COLLEGIVM C \NONICORVM

F AVTORI PIETATIS M\ NIFIGENTISSIMO P. ANNO CHRISTIANO MDCCCLXIV

Pill che nemarrni pero rimarra viva nel cuore de' canonici e di tutto il clero liberiano la memoria di si amato e generoso pontefice e la gl'atitudine di essi passando di bocca in bocca giungedl pura ed incontaminata alia pili tarda posterita,

S1; hai alzato a Te stesso, 0 immortale Pio IX, un monumento pili durevole delle piramidi egiziane, quando svelasti alle desiose genli quel diadem a fulgidissimo che redimiva il capo delJa Vergine Immacolata. Pareva che ogni mente non potesse fare di piu ad onore e gloria di Maria Eppure chi il crederebbe? II tuo eucre amoroso immagino di ornarev iemmeglio quel tempio , che famoso nel mondo tutlo , a lei sorge sull' Esquilino, e volesti apparecchiarvi nobilissima sede a quella Cuna, ove la ,erginella eli Iesse umilmenle adorandolo colloco il suo divinc figliuolo.

Dio, ottimo massimo, conservi a Iunghi e felici anni S1 grande pontefice, dato alia Chiesa in tempi cotanto malagevoli e mernorancli. Questo e il vola del clero liberiano e della tua Boma; anzi de' cristiani tutti del mondo universe e per fino eli quei, che ahitano le pill remote ed inaccessibili sponde di esso, su i quali hai Tu a larga mano versati benefizi e grazie.

,II

- 57-

SONETTO

o

peregrin, che delle Esquilie al colle L'umile Cuna riverente adori

,

In cui vagi I Uom Dio, e il ciglio molle Del verno sopporto gli aspri rigori.

Or ve' qual nuova a lei Ara si estolle .Ricca per marmi di pill bei colori:

L' arte pugnal' con la materia volle,

Ne sai di lor qual merti i primi onori.

Opra e del N ONO P 10, che in tempi avversi Archimandrita della santa Chiesa,

Gli ocehi del mondo intero ha in se conversi,

Nel dar gloria a MARIA pose sua 5peme; Ne pave, con tal Donna. in sua difesa, Terra ed inferno congiurati insieme.

- 59-

APPENDICE

C rediamo di far cosa g['ata ai lettori riproducendo l'elegantissirno Iatino carme del professore don Giuseppe Conti romano, can cui si bene descrisse la basilica liheriana, e la nueva cripta di san Mattia destinata a conservare la sacra Cuna: De dispiacera eli trm ani aggiunte una epigrafica latina istoria della stessa Cuna, e quelle iscrizioni, che nella fausta occasione del. consecrate altare io scrittore di questa memoria, composi, ed ebbi l'onore ill offerire stamp ate aJl'auguslo nostro Pontelice e Signore.

.1

Num. .. O I.

PIO . IX. PONT, MAX.

Ir> , tIDFlllll\NA • D'ASILlCi\

Cyt'llS • DEI . p\fErU • EXCIPIENDIS UYPOGBO • I'RRFECTO • NOVISQ ' OPEII18VS

AD. FASTIGI • ET • SEPTI • fORMAM • EXACT IS. ORN,\TO IOSEPIIVS • CONTI • PRESBYTER • 1I0MA.I';'VS

IN • COLI.. \'RD. DE • pnOPAG, HDE • IIUETOIIJCi\f; . PROFESSOR

eXVLTANTI ANLMO

OliNIA • ~AVSTA , At ' PELlel,\

Qua Libycis refluens undis immurmurat, tuque AC8aCUOl eandet pclagus, jncet insnla : Cretam Appellant, ubi, Satumo sub rege, tenantem

Clam venisse lovem memornnt a~ Ouminis oms. Mons Idaeus ibi viridanri culm inc celsus Praeruptas inter cautes monstraverat antrum Graminc mnllidulo tectum, quod glauca tcuellis Brachiolis hcdera ernnbat. Cunabula parvus

Ric Iovis invcnit. Nc vagitum nura refcrrct CUTe'um scniius, crepitantinque nern pucllum Servnrunt, 01 apes redolcntia rnclla labellis, Pulcbraque Arnillth~.a indulgens plcnn uborn, parvl Vitam aluere 10\"5. Sic Inlsis vnnn remiscens Prlsea superstitio edocuit 1 Sed nocus opneae Nigrantes pellens nebulas splcndentius a e AITulsil lumen, quo plaudcus protinus orbis I\.drisi·t: tunc, vana Iovis cuncbuln, Crete Contrcmult, posnitque suos tcmcraria fastus, Rex etcnim aeternus, Hector tcllantis Olympl, Omnia, quem ludae Valum menumentn conebant Adveniens Modem morralc lnduit arms, Tarlnrcaspeliclls atrae cnljginis umbras.

En UctMcm exesis pc r scrupee snxn In (chris

CAR MEN

l:cspilc proiectus candenua membra Puellus Lnerimutas rund;I, niveum ccu sacpe lignstrum Parthenice pluvin rorantia colin recllnat.

Dius Amor iergens guuns pueri halitum hiulca Ore haurit, 'fOgilu! CI. bibi! nure tcnellcs.

Nale Dco, Deus ipse neterno e lurnlnc lumen Bcihlcmlac plaudunt tibi sedes, Ephrata plaudunt Iessaeus proavus, laetanti ct cermine David. Audin ? dulciscnis dissultal planslbus nether, Auratne resooanl. citharae, cantusquc dcdere Aligcri, cl vnriis ornanres Hmina sertis

Pastores tenere modulantur carmlna avena.

Sed quid? splendenti dillulgens lumine sidus Anlr:! soper sistit, clara et duiene pl'(lrCCIOS

Tres ducil reges divi cunnbula visum I

Ell Pueri ante pedes gemrnis ostroque decori Sese demluunt prunes donn nmpln rcreotes. Fortunstum antrum pnerl male eomoda sedcs, Humnno nullo ndCulges spectabile eultu ;

As! libi dernissi pia Ilgenl oscula regcs :

Tc populi exquircnt, quos 501 spleadentlor one Minct, et occiduus; Boreas quo" igJ\cus Ausler Impc!lc! :prooo ct veniet lliodcmole Boma,

lias cunas llcginn potcns afflntu supcrnn Numiuc, regali [ustralnt scdula eultu,

Auratum auollcns hutuili de pulvcrc tcuipluui.

Sed Petri eptabunt Christi cunabule udern, HODllloa ut melius sacra tellurc quicscant.

Namquc Asiae ineumbeus host is diro ngtniue freuucus Cum patrias urbes ferro vastaret ci igue ;

Ar~enli studio charo sacra piguora H00l3

Amplcxu rovil_ Qua Lucinae alnrn nilcnM

MODtc sub Exquilio sedes, ac qucrcubus ingcns

--Lucus crat divae lunonis nomine clarus ; Libcrius pastor mansura extrui; nrus 'irgioei partus decori. lam lumine solis Picta vidcn sedes caelo fnsligia 1011;1.

Char" ihi Belblncos refercns quoque cella rCCC55U, Aura dilfulgcns gremio euuabulu cr""I,

Llmina ct usque novis redolent Iragrantia serus. l'i'cc iarn chams abcst rccubans prac epis ad antrum Facundus Doctor, rcllus quem l)almal8 Iudit, Louga sed incumheus tacitis labcntibus anuis, Actns abstulerut niridos, pulchrosque colnrcs Priscum suhduccns dccus. AI Iustmrc bcatus Virgincns cunns supremo numine mmulm

En Deus, atque Pium sncro permovit nrnorc

PIO

60

Num." ll.

IX _ P

Aetcrni ut culru dccoret eunahula ati,

Baud mora: ad iugeutes ausus, animosaquc cepta Artiflces simul impcllit. Qua cclsu vetusto

Ternpln solo ill Ole~i() surgunt, rurnpuurur opacce Subter humum lalcbrae: extcmplo pars marmora. dura Excudir, llngitquc modis splrautia signa ;

Pars vehit aureoles AcgYl)ti c liuore cippos :

Pars studct cois stratum \'o.riarc lapillis,

HIe 1I0VU> nn[Jb~d uulae caelestis alumna DC]liligit. retcraut divac qui gaudin pacis, lamque duo heroes Iulgcnt : Stridoue di ertus Progcuitus Doclor: vidcn ? ut llnmmantia corda Os pandal divi veucraus cunubuln nnti ?

lee lion Malthias proprio qui sanguine Chrtsium Tcsratus. Pulehro land em sub rornice surgcns

Am niter gemmis atsenlo auroquc decor. Comptccteus cunas. Fidei haec rneuumcnta pereuuis l'\unus restiunt PIUS! ,\ I tu Dive Puellc

Hurnani columcn gcneris pro munerc 131i

IIl'i adsis relis .. Caclcsu uumine terris

Pall iterum uiteat, saevique herrenria Morlis Pmclin dill'ugian!_ Fac Socri l'a tor ovilis

Florida Jactus agat securne lCJl1I)Ora Vil.3C, Mocrorcm et pollens, Summo sub Pracside, tandem I\clligio crlnes sertis praccingat OIi"DC.

M

ET

VOTA.

,\!lAM , IN • LlDEI\lA;>;j\ 1I.\SlI.ICi\

clIlusn _ CVN1S • IIEI'ONENDIS CO;>;SECIlANTI

CBATVLATIONES

INfAt'I'l'IS _ IESV • C\,l'iARVM ' * IIEtIQVJ.\S - S\'MMI\ • IlELlGtoNJ:: _ I:> _ IIETlILEMlTlCO IIABVEIIE.

II!JIVPTIS. IN. PALEsn:;,ul • SAUACOE:;IS • TIIEODOUYS _ I • POI'ITlfEX • MAX_ ,\VCTORE • :; • 501'I1ROl'I0 _ IIIEROSOLYMAII Al\'-ISTITE

,\Io&110 _ CIIIIISTIADES • AD • EXORDIO

ANGELO • 1I0:-lAII01'I0 • OJ.IM

LAETVS • EXCEI·IT. flASQ\'E • SECVS _ ARA:\! _ lIYIVS _ L1DF.IIIANAF.. 0,1511,ICAE • pmNCll'f:iU , GflMMI~. A\'80Q''"£ • REDIMIT,,"S rRIMVS " CYM • 1'01'V1.0 • IlEVEUITVS • EST • CEU,Mf • CONDIDIT _ TEMPOIIYM • \'ET\'STATIi " COLLAPSAM_

AETATE • EYGENI • I!l • OI'T - DE _ BASIL " MEnlTI • EllITIOIIJ:: • 1.0CO • IN " MA.RMOREI\ • HPSANOTUECA • COLHINIS l.IJ~C

H'-DE • SVPflR ..... DDITIS " flT • SAEI'E • i\ • nil • PO~Tll'[CII)\1S • 1.AU£NT.lBVS • ,H,NlS _ rtF.F.F.CTA • REI'OSITAF..

PAI'LVS • v . IN • V:ETVS - DEATAE • MAlllAE .\lII\G[NI5 " CVSTOl)lAII1VM • ,\ _ MICIlAEI.Ii

IiXCOGITATV:U - £T • i\ _ CA:;O:;JCORVM • COtl-EGIO _ MillIS _ LAPlDIDVS" MAXIMO • C\lM • ,\I\TI'I'ICIO • FERE TRA;o;SFEIIRI _ 1\'55IT.

BENEDlCTV5 • XI\, - M,\GNIS - OPERIDVS • IN • NOSTRA _ DASILICA • EXI:ITATIS • EAS • IN • SACELLO • D. N • 165V • cnRl5T1 • l;oi

nI,:;OVAT\'M

CRVCEM • ACT) • FVNDITV • A _ SOO,ILlIlYS • VEXILI,,\UIIS • Eflr.CTO • 1I0:;011.1[1t • I'OLYIT_

I'll'S. IX • IN • CfI\'PT;\ • AD • CORPVS _ M,\TIIIAF. _ ,\1'0 TOU _ PEIlI'ETYO • AD5EIIYAIU • MA;';DAI-IT _ ,IliA _ liT • Ul-POGAEO

VAIIIO • MARMonr. _ SEPT IS • Slll\'UCRI • 1')CrVRIS • AEI.lE • VEUMICVLATO _ Ef'f'YSA • MVNII'ICESTIA. DE. PECVN1,\ • S\'A

£xonNATIS • AlICIIITECTO • I'IRGI:O;10 • VESPtGNA:-<lO • COMITE _ MITIS SV,\E • SCIENTISSlMO.

1D1i1l _ PO:>TlI'EX • MAX. TEllTl0. I'OST • I'ASCII/ILE • GAVDJ\'M • DIE. I)OlIII'lICO • ,INNO • UEPAI!,\.tA£ _ Si\LYTIS • M • D • cce • LXIV ARMI • DF.VOVIT • COMFIlIITISSI~[VlI " POI'VI..VM • S,ILVTAlll • 1'lIflCATlONE • LYSTRAVIT.

DEI • I'I'EUI - .;\':011\5 • ['Eft. [II Ell • EXPOSlToIS • S110iGVLIS • nlTE • YRNF.lIA!I;'TIlI\'5. ,ID.MISSOR , OMNII'M. VENIAM. _ ANN1VIlIlSARIA AV'TEM • DIE • L _ AN"NOS '" DE " POF.NAI.1VM • NV,lUino. INDVLSIT_

,11\,\&1

IJENEIJ1GTYS D,\SILICAE

5l'LENDID E _ EX Til I'X IT QVOD • VNVM , SVI'EIlEItAT

I.

XI\" _ PO~'"T. MAX, MAXUIUI • O'M

t',\STlGIO

• Vnl~c inter so diflcrunt cunnhuln ct prucscpe D. N, I. C_ Nonnullnc huius reliquinc a soncto Pnschalc I papa sub aru moxima clausae 5UoI : ex ceteri confcctum ruil ultnre ilhul , quorl mitilicn orre nihil dividendo sed omninconjullc.lim servnndn , Siarus V '0" ara 'II1o,jori sacelf gentis sunc a c cxtructi comli [ussh.

61

II.

P[VS

IX

PONTIFEX , MAX

TASTI

,\nAll ' MATIII.\F. , AI' • CV)! , enrl'TA 1:'<}'[I1IVS , I'OSITA,M , S\'l~ • SYlII'l'I8VS

11Et'EeIT ,Am'J.IAVIT SACJl,\\'IT

A • M, D • cee, • t.X IV.

III.

I.,\ETISSUJO • blEilI'M, xv • IUL • 11.11 • lJ , 11 , f.cr: . I.X!I'

10 EI'II0 • 1IAIlI,IE • SI'OX,:O • l'ATlltl);O CAELESTI. SACIlO

PIVS

IX

POXTIF

M\X

AnA1I . lJATHlAI' , ,~I'OST • J)Olll.'ICI' • (1':-11.

SOLLB1~1 • BIT\' • f:OliSEc'UAVlT

£XCII'IE);)1JS

CO:>lSTA:-ITlSO • 1111 1'I11r 10

1;1" " l'onTI'EN • CII:Il! . ,\HCH.II'11E:;J)YTF.11O JIllSTA:-\TIDOS • FlU:\CISf.O . II " SICILI.I[ . HEGE C.lII[)O. 0011\'5 , "O~TIFJC.\ I.IS EI.ISADETI1A • In:r.n , I, VSIT,IXr.IF. • I'III:\CIPE \':-\11'£11,,0 , U,ISI!,IC,U: , C1. 1::111 , lL\GX,\QI'E ' l'UPI'Ll , f'flEQI'I':\TI.\

OI'OTQvor , DOSI' , \,OLENn;s • TE1IPL I'M • S\'CCEDITIS

I'I'EIII'l( • II::S\':.I ' t:1\'~ • lUTlIEll , I.AIII • :>I ESC! ,HI

omiESQI'F. • r.AHICOI.\S , E;oiIXE • ROG,\TE

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PONTIFICEM

PIVM

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VEHE . MAXIMVM

1\'SlI , IIECTlQI'E • TE:'U(};M

TOT , :,\OlIiXIfI\', • \'BIQI't: , r\'l,r.F.~TE~J onJJI~ • TEll 11,\[1 Yll • ORlIClnl

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1)11'TIS51111: , FlIllT\':'<E:'iT SF.III'ENT • !;oiCOI,YMF.ll

IV,

INGIlRDEFlI! " 0 . ~l;ATI"S1ME • PATEn

LIDI~fI[A;;1

PETltV)! • CANISlnl . S • I ,

"IlIDENT. SY~OI). THEOLOGY11 , GEIIM,\:'<I:l1! , '\£'05T01.1'11 I'RUDIGII, , AI) , 5\'I'£RVll • J[o;;onES • [If:CII'IESllOS CLAR \'ISSF. • EDICITO

SI . I.YIll::T , I'AVLISI'EIl . slsn;

CEIlXE ,AEDES .\I'\!tlIOIlE. rlCTI'RIS • A \'110

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11'IPHI.IUTUll

r. De Vllltlnm~I.c.;I'ilcn.!'Cd ,{\r('II~I'~I. Prlrnr "io'''!.c''rf'n'.

- 63-

INDICE

LETTER! DEDICATORIA

CAPITOLO I Compendiosa istoria della Basilica

« II Della sacra Cuna .

« III Dell' Apostolo sen Jl1 auia .

o: IV De'santi Innocenti, di sasuo Epafra e delle sante Ve'1'gini Romola

e Redenta.

« V Di san Girolamo

« VI Dell' altare costruuo da san Pasquale.

« VII Il ca1'Clinale Rotomaqense .

« VIII Benedetto XIV .

« IX Vegl'ipogei 0 sepolcri de' martir;

« X Idea, generate della 7woVCt Crip/a e sue scale

« XI C"ipta .

« XII jlJensa e GUsl.oelia della Cuna.

« XIlI Cataloqo delle pietre peste in opera nella C1'ipta e net vano anieriare.

« XIV Solenne consecrazione dell' Arlette.

« ULTIMO Nuooe beneficenze del Santo Padre e Con.cl;usione ApPENDICE Num. I Carmen. Num. 11 Inscriptumes

TAVOLA I
« II
« III
« IV
« V
« VI
« VII
« 'III
« IX
« X
« XI pag. 1
« 5
« 11
« 15
« '17
« 23
« 25
« 27
« 31
« 37
« 4,3
« 47
« 49
« 51
« 55
« 59 TAVOLE

Vednua qenerale della confessione e nuooa Gripta della basihoa tiberiana. Nuoua scala e Cripta sotto let confessione della basilica liberiana. Pianui al piano della Cripta.

Nuoxa scala, e Cripta ouo La confessions della basilica liberiana. Piania al. piano delle colonne della Cripta.

Sesione Ionqitudinale della scala e Cripta.

Nuoca scala innansi fa confessione delta basilica Iiberiana. Vedsua dall'interno della Cr{pta souo essa confessione.

Particolari della decorasionc clelle pareti insumni la Cripta:

Sesione lonqiuulinale della Cripta.

esione trascersale della Cripta.

T cdula dell'inferno della Cript« souo la confessione della basilica liberiana. Decorazione della volta della Cripta. souo let confessione della stessa basilica. Particolari delle decorazioni della Cripta.

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