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L'AIIBAZIA
DI

CARCERI
a cura di don franco scarmoncin SETTEMBRE 1991

ORTGINE DEL NOME

l" Il nome "CARCERI" non deriva probabilmente

dalla

parola "carcere", "prigione"; Este non mai stata una citt cos estesa da dover dislocare le prigioni a sette chilometri di distanza. 2" L'ottgine del nome pu essere dovuta a "Carceres", le piccole stalle, recinti, box per uno o pi cavalli in pi ampie scuderie. 3" Altra origine: da "clzare" = calzn, tipiche calzature usate dai monaci. 4" Oppure da "crceres" - piccola cella simile alla cella di un carcere; le stanze con letto e inginocchiatoio chc si affacciavano sui chiostri dell'Abbazia. Da notare che queste due ultime spiegazioni non possono essere accettate, in quanto il nome "CARCERI" precedente alla venuta dei monaci sul posto. In altre parole, una spiegazione esauriente e sicura sull'origine del nome non I'abbiamo ancora.
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Nel 1107 Enrico il Nero, Duca di Baviera, clottir i tt't't't' ni detti "Le Carcere" alla Chiesa di Estc pcrclr' rtlcttrtt
canonici formassero sul posto una comunit rcligiostt t'r,lt la regola di S. Agostino (l Portuensi Agostirtiarti).

I monaci, sulla vecchia chiesa primitiva, edil-icalrtr() rrrr;r seconda chiesa pi ampia e a tre navate, consitct'rtlrt ttt'l 1189, alla presenza di tutte le autorit civili c r-clilros,' del Veneto. Nello stesso periodo costruirono un chiostro. l)i (ltt('sl() attualmente rimane un lato adiacente la Chicsa.
Grandi benefattori dell'Abbaziadi Carceri fin dallc sttt' origini furono i nobili della Casa Estense, primo l'a ltrl ti il Marchese Arrigo III d'Este. Naturalmente la vita dei monaci non era solamcntc colr dita di quiete, di pace e di preghiera, ma era fhttl prirr cipalmente di lavoro per risanare la zona malsitttlt t' paludosa, incoraggiando la popolazione e lavoralttlo irr sieme con i contadini. Non erano infrequenti le calamit: barbari, scorru'ic tlr bande armate nella buona stagione. rotta dei fiumi. vitittlo. siccit.

Nel 1340 si ebbe un'invasione di cavallette: fu tra fartrc. Nel 1348 si diffuse la peste e un terzo della popolazitr ne ne fu colpita e gran numero di persone morirono.

Anche il monastero sub le consegLrerrze della carestia, della fame, della peste e inizi un periodo di profonda crisi. Nel tentativo di ridare vita all'Abbazia il Papa Gregorro XII nel 1401 trasfer il possesso e la cura della Chiesa e del monastero dai monaci Agostiniani ai Camaldolesi, che la ressero fino al 1690, per quasi tre secoli.
il periodo di maggior splendore per l'Abb azia di Carceri: furono completati un secondo e un terzo chiostro; la biblioteca si anicch di migliaia di volumi e divenne centro di cultura per tutta la regione; dava ospitalit a pellegrini e a poveri della zoa nel capace ospedaleforesteria-albergo; insieme con i contadini delle campagne e lavorando con loro resero agibili alcune strade, prosciugarono le terre paludose costruendo degli argini alle inondazioni, dissodarono e coltivarono le campagne dentro e fuori le mura dell'Abbazia.

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PIANTINA DELL'ABBAZIA ALLA FINE DEL


Da
notarre:

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I LA CHIESA
2 LA CASA DEL PADRI] ABATE 3 I TRE CHIOSTRI 4 LA PICCOLA FORESTERIA 5 IL PORTICHETTO D'ENTRATA 6 LE STALLE

Bisogna tener presente che siamo in pieno medioevo, con pochissirni ricchi feudatari latifondisti che potevano disporre di tutto e di tutti e dall'altraparte una massa di gente, il popolo, che viveva e moriva nella pi nera
miseria. Le strade erano pressoch inesistenti; quindi le comunicaziont tra villaggi si rendevano oltremodo difficili; probabilmente erano consideratc anche "zone franche" cio "sicure" per quinli ccrcirsst'rrr t'ifrgio e anonimato per clLritlchc lot'o I'clrlo.

questo punto si rende opportuno un breve passo indietro per poter osservare da vicino la situazione storica degii Stati d'Europa e della Penisola, in quanto la nascita, la vita, la storia, le vicissitudini della nostra Abbazia sono intrecciate con la vita, la storia, le guerre, i personaggi del tempo.

la polvere da sparo
viveva e partecipava alle grandi scoperte di Colonl bo (1492) e alle grandi conquiste del Per e clel Mcrs, sico (1522); anche se di queste non possianl() \rr tarcene troppo.

* L'Abbazia sorge con le crociate (1099-1229) * Vede sorgere i Comuni; citt, borgate e villaggi tentano di sottrarsi al dominio feudale.

L'Abbaz;a si andava formando e viveva il morlcrrlo pi significativo della sua esistenza mentre lu Ir'lrr cia e l'Inghilterra si dissanguavano nella gucrrrr tlt'i cento anni (1371 -1453); mentre scendeva in Italia Carlo VIII re di Friurr'r;r
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Vive tutte le lotte tra il Fapato e gli Imperatori di Svevia, da Federico il Barbarossa, fino a Corradino.
Viene favorevolmente contagiata dalle riforme spirituali di S. Francesco d'Assisi (1226) e di S. Domenico.

4es)

if tempo del Savonarola a Firenze (1498)


di Cesare Borgia che conquista la Romagna in rrorn,.' del Papa. il tempo di Papa Giulio II (1513) e dcllo Stuto l)orr tificio, delle guerre tra Francesco I di Francia c (':rr'lo V di Spagna, della riforma protestante di Martirr l.rr tero ( 1546)

il t"-po della prima


(1313), Petrarca...

letteratura italiana: Dante

Ha vissuto gli anni difficili e tristi del Papato ad Avignone (1301-l3ll'), della signoria diBzzelino da Romano, degli Scaligeri a Verona, dei Visconti e degli Sforza a Milano, dei Medici a Firenze, della Repubblica di Venezia.

il vento della Riforma proteslaritc t' tlt'11., controrifbrma portata dal Concilio di Trcnto ( l \ )o
Certamente

ha scosso la comunit relisiosa di Carccri corrrr' lrrl,.

la cristianit;
nascono nuovi ordini religiosi (Gesuiti | -5-5(r ) ('( )n (' risposta al Concilio di Trento; vengono ribacliti pi lbrtcrnente e mcglio clcf ilriti. t',,rr tanto cli scornrrniclr llcl' i libcri pcnsatrlri, rrrolli prrnti {ctllo:lir'i r',rtl t o\ r'r'si.

L'Abbazia fu certamente. anche se involontariamente coinvolta nelle guerre tra Venezia e le altre Repubbliche marinare; tra Venezia e gli Sforza di Milano; tra Veneziael'tmpero Turco per il dominio del mare Mediterraneo.
L'Abbazia viveva il tempo c l'cntusiasmo per le grandi invcnzioni: la slunrpl (1,1.50;

Solto ln('()r;r llr ;rrr nr t'ui i llot'lrotti si inst'rli:rrr,r_ t'ott l'.lu tt r ' l\ t lt,lO t rr,'l Srlrl rlt'll;r I'r'rrisgl;r-

si consolidano i confini dello Stato Pontificio; sono i tempi dei cosidetti "grandi" Papi; . Pio V per la sua vittoria a Lepanto sui Turchi (1571) . Gregorio XIII per la riforrna del calendario . Sisto V per la riforma liturgica . Clemente VIil noto per il supplizio a Giordano Bruno (1600) . Urbano VIII (1644) per l'inflice processo a Galileo.

L'Abbazia da luogo di preghiera, di cultura, cli litvot'o. di silenzio, di ospitalit venne trasformata in una grrttt de fattoria agricola; parte dei chiostri vennero abbatltrti' i rimanenti vennero adibiti ad alloggio per gli anitttali. per le attrezzature agricole, per i contadini chc vct.livrt no a versare le quote e le decime e come magazzirri t'
granai.

il tempo del massimo potere e splendore della Repubblica di Venezia.

Nel 1643 un incendio distrusse le tre navate della chiesa; si salvarono il coro con gli stalli dei monaci, il presbiterio e le adiacenze. La parte distrutta, cio la navata principale, fu subito ricostruita (in stile barocco) e venne consacrata da S. Gresorio Barbariso nel 1686.

Cos I'Abbazia di Carceri, la Montecassino dcl Nortl. I'Abbaziapi ricca di storia, di arte, di vitalit, cli ctrllrr ra, di religiosit, di fede dell'Italia settentrionalc ccssrt va di esistere come per incanto e i suoi monaci clisll,-'r'sr per i vari conventi del Veneto.

E mentre gli Stati europei si stanno avviando verso il Risorgimento e si vanno preparando i segnali per il superamento del sistema feudale, il Papa Alessandro VIII sopprime I'Abbazia di Carceri (1690) e i suoi territori (Yrghrzzolo, la Vangadizza, tl 'fresto, S" Salvaro, lsola di S. Michele) vengono messi all'asta per finanziare la Repubblica di Veneziane,lla gueffa c<,ntro i Turchi musulmani, pericolo per I'Europa e per tutta la Cristianit.

I Carminati portarono grandi modifiche al complesso ccli lizio dell'Abbazia e non sempre in meglio: abbatterorttr le stanzette dei monaci; la foresteria-albergo, ambiente tra i pi signorili clcl lctrr po, venne adibita a granaio; venduti e dispersi i lib[i tlt'll:r biblioteca, le numerose tele della chiesa e della srrlrr lri blioteca asportate e alienate.
La cura della Chiesa e della Parrocchia, doptl lit prtrlt'rr za der monaci, venne affidata al Clero della Dioct'si tlr
Padova.

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complesso di edifici dentro le mura e ottomila campi vennero acquistati dai conti Canninati, corrunercianti bergarnaschi residenti aYenezia. per 300.000 ducati, sommer corrisponclcntc oggi zr circa 5 miliardi.
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I Carminati rimasero proprietari dei luoghi dal l(r9o :rl


1951 anno in cui cklnar<tno tutto il complcsso ctlilizio (esclr,rsa llt lr't'slt'r'il ) lrllrr ('hicsa di Carccri; cnr I'trllinto trllo rli tttt;t l:tttti!lilr chc rlcgli tlllilrri tlct'etl

llr lrvcvn perso frccnezza, nobllt, Iorza, ruolo,


dignit.

autortt,

A onor del vero bisogna pure aggiungere che in tempi


di estrema miseria, come erano quelli, i conti Carminati, a differenza di tanti altri nobili e signori del tempo, furono le uniche persone a cui la povera gente del posto faceva riferimento per aver un aiuto. I conti hanno avuto sempre un atteggiamento molto liberale e umano con i contadini, la loro servit e la gente di Carceri, specie negli ultimi anni. Probabilmente la mancanza di una buona amministrazione e l'eccessivo sperpero di denaro hanno portato le ultime senerazioni dei Carminati sul lastrico.
Attualmente il complesso in muratura dell'Abbazia di propriet della Parrocchia di Carceri, praticamente senza alcun terreno,

Nt'l gllttttlr' t'lttrrslttt f'lllil\('ltllt'ltl;tlt' st't'. .\ V :lllll:ll Iticlttc tt'ovlttto ltlloggio ltl ;ritttttttt'lt'lt l'Asilo irrl:tlttilt'. lc stanzc clcllc Sltot-c. LtltLt sitllt llcl'la lllttltllt tttttsit'ltlt'tlt'l puese. C Utt ('Ctll'o l'ier-citlivtl pct-it'ltgltzzi e ir:iorlttlt. al piano superiole: la sala con gli al'f'rcscIi (cx IiIli.tt' ca)" il museo. corridoi e saloni vuoti.

* *

la foresteria-albergo-granaio di propriet privata sta cadendo a pezzi; la Chiesa, (dopo le modifiche degli anni 1936-45) stata riportata alle sue linee originali nel 1990.

l2

VISITA ALL'ABBAZTA
Quanto noi oggi possiamo ammirare dell'Abbazia cosli tuisce appena la met di quanto doveva essere f intero corrr plesso alla fine del'600. Negli ultirni 150 anni la gentc rli Carceri ha costruito le proprie case e il paese stesso usanrlo i materiali, le pietre, i mattoni di quella parte di Abbaziu clrr' andava in rovina. Le case pi vecchie del paese sono stltt' edificate usando principalmente i materiali che il grandc corn plesso edilizio offriva, senza alcuna spesa. I punti pi caratteristici: 1" L'ingresso con la torre 50 Il Chiostrino del '2(X) 2" La foresteria - alberso 6" [1 grande chiostro clcl '.5(X) Il museo 3" La Chiesa 4" La Villa Carminati 80 La sala degli al'lrcsclri (r'r (Casa Canonica) biblioteca)

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1' L'INGRESSO opera risalente al

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L'ingresso costituito da un arco a fornice a scslo r ilr;r', sato, che durante la notte veniva sbarrato dit utt lx'\;url(.
portone. Sopra si apre una loggetta a quattro archi e ncllu prttlt' lrrrr alta fa bella vista una serie di merli a "coda di nrnrlirt"' t'lrr' hanno solo scopo ornamentale e nulla centrano con il 1r;rr tr

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Il prtrtichetto con kt torre

to ghibellino. Di fianco alf ingresso, s'eleva alta e leggera lat tort'c tli grr:rr dia abbellita da un piccolo portico. Contigua allu lon'c. l'r'r t"lrtotticu l'ino al "-5l. orisitt;rri;r menlc abilitziortr'tlr'l l'rttlrt' I'tt;tt'tlirttto: itlttntltncttlt' pt'ollttt' t privitllt c t'islrtrllttt;tl:t "('n,/.t tis1rt'1lltt'r' l'ittsir'tttt't' llt sloli:t tlcl cotttplt'sso r'rliltzt,,

II

2" LA FORESTERIA . ALBERGO


un edificio imponente costituito su due piani: al piano terra massicci pilastri sostengono al piano superiore una f ilrr di colonne reggenti a loro volta il tetto. Risale al 1400 la parte legata alla farcciata, la seconclil ;'rrtrlr' legata alla prima fattura dei Carminati, quindi pi rcccntt' La foresteria (con la facciata e un bellissimo timpatio) ct'rr il luogo dove i religiosi ospitavano i pellegrini (romiti) c clr.lu ti desideravano passare o alcuni giorni o parte della loro r ta con i frati. Attualmente in stato di completo abbandono; n.it tte I I (rfit, ospit e pernott S. Gregorio Barbarigo, quindi tlovt'r'rt ,',, sere un locale-albergo come pochi altri della zorr. A1 tempo dei Carminati (quindi dopo il 190) lrt lttt':.lt ria fu trasformata in magazzini, in granaio. Vicino alla foresteria si pu amr-nirare un po/,/(t. irt lr;r chite, ottogonale di notevole pregio, segno pnrbtrlrilt' ,1,'ll,r presenza di un chiostro o di altre costruzioni lulirtt't'rrlr
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3' I,A CHIESA


Si..no degni cli nofa e cli attenzione:

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,'interno, gli altari le fele gli affresehi il hattisfero


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La Chiesa che noi vediamo la terza in ordine di lcltrP,t cl;rl1' ori sine dell' Abbazia" Della prima chiesa costruita dagli Agostiniani verso il l2(X) su altra chiesa prececlente, rimangono: il Lrattistero c gli irl freschi, le dr.re arcafe tra il battistero e il preshitericl, c lxtrtr.'
r-k:l camp;rnile. I-)erlla seconda chiesa (l3CIfl-"1500) rimangono:

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coro, e parte del carnpanile" Della terza chiesa (1600) rimatre la grande llitvrtlrt tli I'rr sto baroc;co. l,'inferno della chiesa (navata) costiltrif o rl;r una grancle sala rettangolare con gli angoli smllssltli. l;tttl,' da dare I'impressione di una ellisse. [,a. navata molto alta (quasi m. 19 interno), l.ttollo ltttttt nosa per le numerose aperture su tre piani diversi
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'lutto intorno coffe un cornieione,


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Il soffittoavela.

a ncltevolet ttllczzlt. tt'l

cla colonne piatte con capitello composito.

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Intorno si aprono sci cappelle con altrettanti ;tltirri, irtl;rr si;.rti cou matritti nolit't"ottti. c ltlc:ttni arricchili ctltt cttloltttt' rJi rnarrno pt'c,rlirtlo.;tll:u't'rlt'llrr ('t'ocif issiortc (il lt'l'zo lt tlt" sll';r crrll'lrrrtl,r) r'rli S ll,'llrrro (il sr't'ottrlo rt sirristt-rt clt(t'rttttlo) l);t rrrrl;rrr' Irrr' lr' ,lrr, lt'lr l:r ( 'tot'il'issiottt' (sttl l,'t'zo ltl

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tare a. clestra entrando) della scuola di Guitlo llt'rri t' l';rll.r,' di S. Romualdo, (il terzo altare, a sinistra cttlt'rtlttlo rn r lttt' sa). Tufte le altre tele sono comunque dcl '6(X). II prestliterio, aperto sul coro, e con I'altarc r;ultsi :rl t't'rr tro della chiesa stessa (m. 47 e l'altare a m. 24 dirll'ir1-:r'('s so), contrasta nn poco con la navata per le suc ditrtersiottt pir ristrette, ma sappiamo che il presbiterio fa parlc tlcllrr chiesa precedente disfrutfa cla un incendio (1643); sc l'Alr bazia non f-ossc statzi soppressa, sarebbe stato certantcn[c tlt' rnolifo e rifiitto sr.rilo stile clella navata. Le due lr,rnette in alto ai lati dell'altare sono stittc rtl'f rt' serate da Jacopo cla Montagnana (1300), sono un po' st'itt;r;r te e non sono nclppurc ctriiirissinre le scene rapprtse ttt;rl(' frurse la parahola clel buon samaritnno a sinistra: qLrcllrt rr .1,' stra ptobabiln"lente ricorda un fattcl notevole del tctttpo rrr.r di cui noi non si;rmo oggi abbastanza al corrcntc. Ai due lati del preshiterio: a destra guardando I'itll:ut'. ,. ,' Llni cimpata sotenuta da quattro colonne in stile l-oll:tllr( () bizantino della prima chiesa costt'uita clai monaci Agostittt:tttt nel I l8 e consacrata dal Patriarca cli Aquileia, allit pt't'st'tt z,a- dei Vescovi e cielle autorit del tempo. A sinistra si trova la cella per salire sul carnpattilc; rtttt'lrt' questa parte risale alla prima chiesa. I)a notare ancora n presbiterio a destra e a siltislt'rt tlt'l l'altare i due poetli con architrave in pietra lavot'atl l rrr(). Oltre il preshiterio si aprc il (lonr: un grattclc sltlottt'(rtt. 15 per lato) dove i l'ra{i rvcvlulo i lt.rro "stltlli" ltcl'lrt t't't'il;t

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(per L. 15.000 pari a 17 campi oggi) e perch in coro si vo leva ricavare alcune stanzette ad uso parrocchiale, drsegrr. e progetto poi bocciati dalla Soprintendenza di Vencziir c dalla Curia di Padova. Attualmente gli stalli si trovano parte nelPalazzo Ducrrle di Venezia e parte nel Duomo di Chioggia, praticamentc irrecuperabili: erano circa 60. Ai tre lati del coro, sopra la trabeaz,ione che corrc lurrt, le pareti, tre nicchie incorniciate come altrettanti quaclri rrrr.r tevano in risalto tre tele, di cui una sola recupereta. c;ur'ilrr centrale di Luca da Reggio (1550) di grandissimo valore sr, rico e artistico. In mancanza degli stalli I'organo fa bella vista, crt'rrnrlo un ottimo effetto entrando in chiesa; ai due lati, drrc r.orrlt.s sionali in noce del '600, segno di un tipo di conl'cssi.r(. ('lr(' si spera finito; belli da vedersi, ma poco pratici r l)rr' rrit'rrt'

funzionali. La chiesa misura nella sua lunghezzabcn zl7 rnt'tri t. ;rl visitatore fa un grande effetto entrando pcr: I iu'r()rr;r. rl .,r lenzio, la sobriet dello stile, la luminosit, I'antlrir.zz:r tlt.r,lr spazi,la mancanza di sovrastrutture c di licgi vrrli lun.,r, 1,. pareti, la qualit e la semplicit dci colori. Degna di nota pure la possibilit cli l'iuscirc r r'o1,li,'1,' con un unico colpo d'occhio I'insicnrc clclla clricsrr t'lr.srr,, parti principali: I'altare, il tabcrnacolo illurnirrirto. il ('r,,t.r fisso, I'ambonc per la Parola. l'organo, c la tcllr tlcll'Arrrrl ciazione sullo sflrrcl<1. A dcstra clcl pl'csbilcl'io si lrovlr il lr:rf lislt'r'o (r'\ srrt'rr'slr;r) lll l)oco f'ttltziotlltlt':tllo s('()lx). ('()t.1 rrrlrrirril'it'i trl'li'st'lri tlrrt' tlr'i t;urrli sorro tlt'l \lll st't' I'Arrrrrrrrt'i:rzir)n(' (. l: ('r't.ilrs '.t()n('. rlt'l \ V st't ,1. l;r l{ r:,rrnt.zi,rrt. t' l:r l)t'rrlt't..slt,. l.ritlr'rtllt'lr tttlltr',',1 tll (itollo tlrr'rrr t;rrr'l lt'nt1ro:,1;rr;r l:r

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vorando alla Cappella clegli Scrovegni in pado'r,a (i30-5): t. del Mantegna che staver affrescando la chiesa clegli Ererni(rr ni (1450). Lo spessore del lnuro (m. 1,20) larebbe pensare che il lo cale un tempo potesse essere usato come campanile o corr(" "tesoro" per gli oggetti sacri clella chiesa. Probabilmente invece erii Lrna spccie di grandc vrrsclr ;rit' na d'acqua e il locale veniva usato per i battesimi clegli rululti. i quali scendevano acuni gradini e entravano in acc;rnr: il battesimo per immersione esprirneva la sirnlrologia clclla M'r te e Risurezione di Cristo. Al centro in alto 9 cerchi concentrici afll'escati srrr s,f'lirr. a vela con la figura dell'Eterno Padre.

una chiesa aitrettanto bclla e armoniosa nofr c f'rrr'irt' ;r


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ljscencio elalla chiesil, sulla sinistra, osserviamo la faccil ta dell'aftuale c;nonica. un tempo residenza del Paclrc Srrperiore ale i C;ln;-llclolesi er poi clelia famiglia Carminati, clrc tra ristr"utturtrono e Ia arnpliarono agli inizi dell'800. Il piano terra stato recentemente ristrutturato; di ol'i ginale conscrva il portale con lo stemma dei Carminati (rrrr carro c un"acXuila a due teste), il salone cli ingresso corr il softltto ancora eftiescato e le sei porte in noce col vctnrtr.. Il scconclcl piancl il rnezzanino per la servit, c:r)n stlrrrzt. piccolc e hllsse, allc quali si accedeva tramit.e una sclllr st'
conclaria.

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ll piano snperiore cra per la notte: con stanzc ntollo:rllt'


c tutle afescate; i pavimenti, in alcune stanze. sotro irr 1,. gno cli noce lavorato e intarsiato. Nal-urillnienf.e tutto lo stabile, cor eccezione clcl lliruro tt'r reno, in cornpleto atrbandono, senza lucc, n riscirltlrnr('r to, n rlobilia; I'unic-;l entrata c 1'unico scarlolrc corrtlur'()n() a tutr-{c le -18 stanze del palazzcl. In utra cielXe sl.anze affrescata "la Sinurritrrrrr" tl,.l Salviati.

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[L CHIOSTRINO DEI, '2OO

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Di questo chiostro, opera dei primi Padri Agostiniani, I l(X) - 1300, rimane solamente un lato; poca cosa rispetto all'in tero chiostro, ma suffciente per farci capire come dovcvrr essere l'insieme: uno dei pi belli del Veneto e probabillncrrtc anche unico nel suo genere per l'epoca e per lo stilc. Il lato l'unico superstite probabilmente perch adckrssrr to alla chiesa. Il chiostrino costituitcl da 1-5 colonnine in marno r'()\s() di Verona, variamente abbinate e composite, sostcncrrti :rl trettanti capitelli e archetti, tanto da formare una stnrtttr;r graziosa e leggera alla vista ma solida tanto, cla soste rrt'rr' una parete in rnuratura massiccia e pesante. Sono state rovesciate le leggi della statica.

6"

IL GRAI{DE

CHIOSTRO DEL

'5OO

Questo opera dei Fadri Camaldolesi, i quali entrarono in Carceri nel l4'07 e vi rimasero fino al 1690; quasi tre secoli. E una vasta costruzione con archi a tutto sesto. soslctuli da colonne in pietra d'lstria. Al centro del chiostro sorge il monumentale pozzo in nurr mo rosso di Verona, sormontato dallo stemma dei Carrrrrl dcilesi: due colombe bianche che bevono al calice dclla vitrr Ilpozzo a pianta ottagonaie, simbolo della perl'czit,rrt' Una pafie del chiostro, lato nord-est, crollata dumntc l'rrl tirna guerra, ma non a seguito di bombardamenti, quunto piut tosto per l'eccessivo carico di zucchero e frumento sLri pi;rrrr superiori. Al piano terreno attualmente trovano posto: le lsturrzr' tlt'l le Suore, 1'Asilo dei barntlini, la sede della bancla rrrrrsit':rl.' il Centro Giovanile per i ragaz,'zi. Al piano superiore si trovano; il museo, lar loglcilrr. lrr :;r la degli affreschi (ex biblioteca) e i saloni vuoti. un t('nrlr(| divisi da tante pareti quanti eralto i Padri. Le ceile dei fr-ati nei chiostri venivano sistcnrirlt'srrl l,rt,' interno, tnentre su quello csterno si trovavano i scri t/1. I tl postigli, le sale di lettura e di incontri, i crtrridoi pt'r rl tt'rrr po libero. Da vari anni i grancli stiurzorti clcl pilno strl-rcriort' s()n() apcrti alle intcntpclic c agli irrtrrrsi: rturclu'to c()rr1llt'trurrr'n tc i scrnrrncrrti. la lrrr-'c. I itr'(tulr. i scrvizi. eet'.

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MUSEO *

stato allestito nel 1991 mertendo insieme i poclii pL:/,/l di valore rimasti dal depauperarnento continuo e sisternar.ic' delle persone e degli anni. Gli oggetti messi in luce acquistano valore s vicnc n:srr pi problematica I'alienazione. Ipezzi di maggior valore: un crocif.isso in legno del '"5{X) un paliotto in pelle e leEno rkrnrli i reliquie del '600-70CI un ostensorio dorato clcl '7(X) tre cimieri in legno lltvulritr "r mano del '60i) croce d'argentc del '7(Xt pietra con croce in rilicvo th.:l I r r( i(
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museo ha trovab spazio nell'ala E,st dcl grancle chittstro r-lcl )(){) lo scalone pcr accedere alla sala clcgli ;rffrcschi. si pussr rlrrirrrrlr .rl I colo museo di storia ed artc dell'Atrbazia.
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LA SALA DEGLI AFFRESCHI


una grande sala (m. 18 x 7,5) con grandi affreschi, cupolavoro del Salviat (1520-157 5). Un tempo la sala conteneva migliaia di volumi e tele srrl soffitto: tutto asportato parte dai Camaldonesi stessi, partc dai Carminati. Attualmente lungo le pareti corre una serie di pannelri rr protezione del muro stesso, dove un tempo si trovavarro !li scaffali. Le grandi figure bibliche e simboliche divise da finti pi lastri e da nicchie pure dipinte danno una impressioncr st, lenne e grandiosa. tutto un gioco di prospettiva e di illusione ottica. Entrando sr-llla destra, al centro, I'immagine dell'Anlrrrr ciazione con in mezzo il profeta Isaia; altre figure chc si rrrr tano: S. Agostino, S. Gregorio Magno, il re David; a sirrislr,r entrando: il Padre abate che commission il lavoro, poi l'rrrr magine dell'abbondanzae come terzafigura, un poclrr irrt'o
ronato.

Salu degli ffiresch.i

Attualmente la sala, pur essendo di notevole valor-e ,.' ,r gnificativa poco sfruttata, mancando entrate e r.rsci(c tri si ctJrezza, riscaldamento, luce e aria sufficienti pcr ir.rcorrtri . intrattenimenti.

conclusione: Tutto il complesso dell'Abbazia cli ('ir't't.r vcrsa in uno stato pictoso; il tcrnpo c le personc. hlrnro t'orr lribLrito all'opcrir rli tlt'gnrtlo. Urgc l'irrlcrvt'nlo r'ont rt'lo t'rrrrssiccio tlcllo Slrrlo o l'irr It't't'sslttt'lttrt tli tltt;rl, l(^!'t().,.,o nlitl'rr;rlt.tlt'll't.r.9tt91i:r rrt rt' rr;t tli ()lx't(' llron,'
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Ori-qine del nome Storia

Visita all'Abbazia
Ingresso Foresteria Chiesa

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Villa Chiostrino del '200

Ii grande Il Museo

chiostro

La sala degli affreschi

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