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UOUIO LAVORO
ATTREZZO
PROPOSTA PER UN MUSEO
CHIOGGIA
PALAZZO GRANAIO
26 LUGLIO - 31 AGOSTO
1980
ALLESTIMENTO MOSTRA
ldeatore
PINO DE RIVA
Responsabile
allestimento
P. VITTORIO CASSON
UMBERTO CESTEH
Colori
e Arazz
Esecuzione
CATALOGO a cura
Introduzioni
GILBERTO TONELLO
di
Lulcl
TOMAZ
di
padova
Padova
Fotografe
PINO DE RIVA
PRESENTAZIONE
Nel gi'o di una generazione siamo passati dalla preistoria alla mo" oernt ,, Attrezzi e strumenti della vita quotidiana hanno cambiato forma strut_ iura e sostanza sotto i nostri occhi dopo essere rimasti pressoch gli stessi per millenni. Pietra legno metallo osso corno vetro cuoio sono state dalla pi remota antichit le materie degli arnesi dell'uomo. Arnesi inerti, succubi all'uomo, che I'uomo creava a sua misura per imprinrervi la propria energia muscolare e I'estro del proprio ingegno che li elevava a prolungamento della mano e a supplemeno del sabile nel momento creativo. "or"pjindiipLnTra I'uomo e il suo attrezzo si era instaurato un Iegame intimo che entrambi condizionava, per cui I'oggetto che I'uomo aveia creato a sua im_ nragine, a sua volta imponeva - nell'esercizio educandone ilall'uomo la dimensione propria modellandone la muscolatura, gesto,imponenclosi su di lui fino a diventarne la caratteristica distintiva. " ll.zappatore " rimaneva tale anche..quando fischiettava dopo la parca nlensa il sabato sera e, come lo scalpellino D, portava il segno bel mbstie" re nelle mani adattatesi allo strumento di lavoro. Poi arrivata la macchina, I'elettronica, la materia * sintetica D e sempre pi speditamente si va verso I'uso esclusivo del solo dito che pru*" il pulsante. stiamo vivendo una svolta di portata imprevedibile sulla quale non qu il luogo di discutere. Non ci resta che prendere atto che un numero infinito di oggetti, collaboratori indispensabili dell'uomo duranre il suo lunghissimo cammino, oggi buttato nelle soffitte e nelle cantine in attesa di venir distrutto nei civici inceneritori. Ma la fine nobile del rogo spetta ai pi fortunati perch a molti tocca la dissacrazione del piccolo antiquariato'che li umilia a servizi innaturali: il rastrello fa I'appendiabiti; la carriola fa il portafiori da giardino; il ferro da stiro fa il vaso di fiori. Quale confusione per i posteril Una civilt che scompare se non ne salviamo le vestiora. Ouesto il significato della mostra. Che incompleta,"che manca di serie intere di attrezzi e in cui non ci sono le distinzioni che un lavoro minuzioso richiede. . E'una provocazione e un grido di allarme nato dall'incontro con pino de Fiva poeta veneziano di rara sensibilit che nel suo peregrinare attento e commosso soprattutto dentro quesfa scatola cinese che chioogia, ha raccolto con religioso rispetto buona parte degli oggetti esposti. lo ho accettato con gioia la sua proposta. Altri^oggetti sono arrivati: barche, reti, macchinette primitive, starnpi . da pipe. Si lavorato con entusiasmo. Sar una proposta affidata alla bottiglia del naufrago? speriamo di no. Noi vogliamo che l gente capisAa che non bastano, a tramandare una civilt, statue dipinti spde e corezze quando si dimentica la grande e nobile epopea del lavoro manuale fatto ngli sgueri, nelle botteghe, nelle barche e tra le pareti casalinqhe.
LUIGI TOMAZ
Sindaco
di
Ghioggia
INTRODUZIONI
Perch un Museo? i chioggiotti ma i pescatori in particolare hanno nel tempo sviluppato una fede religiosa che va al di l dei Santi Patroni cittadini " Felice e Fortunato ". Se, come generalmente siamo abituati a vedere, in mofte citt e Paesi della nostra Penisola, si festeggia il Patrono con una grande festa popolare che dura un giorno, a Chioggia si celebrano tantissime feste. Come atto di devozione al Capitello che st a protezone della stessa, la comunit della calle o del Rione si riunisce a recitare il Rosario o la Novena, creando cos oltre che I'unione dello spirito anche una comunanza di lavoro addobbando I'intera zona con piccole bandiere di carta colorata fatte a mano, palchetti rivestiti di velluto e oro ecc... Nelle case si confezionano dolci particolari tra iquali i " papini " che non sono come pu sembrare dal dialetto veneto (" te dago un papin ") non sono dicevamo sberle, ma ciambelle dure della cui ricetta non si conosce la data di nascita, ma che indubbiamente risalgono a tempi antichi. Un buon numero di poeti in vernacolo si esibisce principalmente ai matrimoni. Ninne nanne, villotte, tiritere tradizionali, si possono facilmente recepire dalla viva voce dei commensali che per la loro volont ed attaccamento alle tradizioni se li sono tramandati di padre in figlio. Molto meno facile il reperimento di attrezzi, manufatti, e quant'altro in uso per il lavoro e la vita operosa dell'uomo. Un esempio: da stagnino assieme al genero, nel 1944 il Cav. Scarpa esce in proprio costruendo (su imitazione di tanti altri a Chioggia) la sua prima bussola Una povera cosa, un povero oggetto (anche se della massima precisioneJ per povera gente; lavoratori della pesca, capitani di bragozzi con una istruzione limitata che non sarebbero stati in grado di leggere le carte nautiche, ma che comunque mandavano avanti la loro barca affidandosi a vecchie teorie naturali, basate sul sole, sulle stelle, sui venti. Questa bussola cos semplice diventa per loro uno strumento inrportante anzi essenziale oer la vita. Con I'avvento della tecnologia, tutta qr-rella parte di attrezzi e manufatti atti ad alleggerire la fatica dell'uomo viene via-via accantonata per lasciare spazio a strumenti pi precisi, pi maneggevoli, di minor costo [fcrse), e che danno un maggior rendimento (dicono). N/lacchine elettriche ed elettroniche, fredde, impersonali, che fanno con il tempo affettuosamente rimpiangere il vecchio attrezzo, che entra cos nelle case come oggetto di ornamento, souvenir, e perch no, anche di pseudo antiquariato. Un lVluseo dunque! Perch tutto questo abbia a restare nel tempo come testimonianza di una civilt con dei valori ancora umani, senza quella parte di disumanizzazione della macchina e della scoperta elettronica. Ouesto non significa andare contro la tecnologia, contro il progresso, anzi, serve proprio per far capire forse questr ultimi alle generazioni presenti e future che possono essere indotte a pensare che all'uomo sia sempre bastato premere un pulsante per sopravvivere, e a dimenticare la fatica c' voluta per raggiungere la . . . meta.
Tutti
PINO DE RIVA
modo con cui obbedivano a una funzione precisa, a un preciso valore d'uso. o,yuti tut-ti questi utensili costituiscono spesso delle invenzioni molto sem_ plici e affascinanti, per il modo con cui si cercato di interpretare funzione, di obbedire a.una esigenza elementare del lavoro umano. una Ma queste realizzazioni molto semflici c' sempre qualcosa dl necessario, in di rigoroso, con istintivo ?::ollto e di remo di una gondora carcolo belle'trz-i gio.o, Ia forcola che regge il e un oggetto di tale rriore geometrico di farlo diventare atto poetico estremo, p"in" triio-ui-"i 't'va fuso e realizzato in modo che non lascia sconti di materia inutile. prima ancora che pensati a freddo, questi. oggetti sono stati sentiti e vissuti nel vivo del lavoro. sono nati non solo,per il lavoro, plasmati ru.ono calcoli sottili e astuti cos da impri,mere alla materia coriezioni e aggiustamnti in funzin di una tatica da ridurre di uno sforzo da contenere. ouesti oggetti tra I'intelligenza dell'uomo e le tante materie da aoinu; sono irstanno frutto di r-lna fatica. ci che sorprende il modo con cui si adeguano a una tensione fisica, a un gesto sino a diventare spesso il prolungamento di una mano da rac_ cogliere e trasformare .una spinta der corpo."r' ._tna-cnue'gunru di fori, di respiri, di fatiche e di sudori che d vita a questi ogg"tii.' se continuamente usati acquistano una lucentezza straordinaria, una eleganza che redime la materia'povera di cui r"o ?iti. "Non usati, sviliin preda alla ruggine. per questo molti sono in procinto di sparire -s_cono fisicamente e di sparire anzi dalla memoria senza lasciare traccia, forse rnesorabilmente condannati all'oblio. Niente forse li pu salvare; non il loro valore intrinseco, non Ia loro rarit, ma solo ta coscienza del loro vaIore culturale, perch Ia storia del lavoro storia della cultura nel senso pieno del termine. Ma se essi sparicono segno che sta cambiando il mondo: sono state cancellate delle funzioni, ne sono state introdotte delle altre,.perch la societ industriale ha ridotto ta fatia-dlt'rorno, eliminato il sudore, ha introdotto ansie e stress, cambiano-ii ipprto con la natura. Ma se molti di questi oggetti spariscono, una frte della n.i storia, della nostra cultura, def iostro'stesso corpo che' se ne va. . un museo allestito con la provocazione e il coraggio di alcuni, con ia risposta corale di altri, con la ferma determinazione"il tuttu unu comunit un modo di resistere al silenzio e alla scomparsa efinitiva di un mondo: un museo (Tq..a proprio il caso di chiamarl cosi?i, che racolga gli oggetti scovati dall'immaginazione, Iogo,rati atir".r-p og"gi una testimonianza di vita contro certi naufragi, un messaggio affidato""a ""r"r" una bottiglia perch arrivi a destinatari a ni ignoti, ai nostri posteri.
SISTO DALLA PALMA Segretario Generale della Bennale di Venezia
,. ci sono.oggetti esposti nella mostra noti e meno noti, oggetti talvolta di scarso valore venale, oggetti anzi banali, togori ait's. s_i_tratta spesso di utensili che molti di noi hanno visti e rivisti adope_ rare,. Molti di questi g.gsetti, come ad esempio un falcett, una fiocina" pialla, un coltello dalle forme singolari, di uso rr"qrnl" nelle nostieLin fa_ miglie ad un certo momento si soo eclissati, fino cmparire del tutto. .oggetti fatti di poco e con, poco, tuttavia spesso straordinari per il
Questa esposizione racconta Ia storia della vita quotidiana dell'uomo e della donna " coruoi " di oueste terre. di loro non vi traccia nei librl di scuola, e tuttavia hanno fatto la storia: anonimi come individui, noti come
popol i.
Nessuno, o quasi nessuno racconta le sofferenze, le fatinei libri che, il lavoro, le malattie, le gioie e idolori di coloro che non scrivono, che non parlano in pubblico. Chi scrive la storia si basa su documenti e ido* per lo piu cumenti li compilano individui e gruppi che in qualche modo sono dominanti. Ci si basa, per raccontare, sui grandi eventi, le battaglie, le rivoluzioni, le vittorie e le sconfitte: raramente il popolo, pLrr protagonista riesce ad essere riconosciuto e ( raccontato " come tale.
O forse il popolo non vuole essere protagonista, vuole che di Iui si ricordi la vita quotidiana. Ed appunto la vita quotidiana, o meglio uno squarcio di vita quotidiana, che viene raccontato minutamente, quasi puntigliosamente, nella mostra che questo catalogo illustra. Quardare quelle lampade, quegli scaldini, quelle pipe, signif ica tornare indietro nel tempo, un tempo che, per alcuni oggetti e alcuni di rroi - a volte significa I'infanzia, per altri o altri oggetti gi storia, storia antica.
gli oggetti esposti c' di tutto, anche le pialle e le seghe dei tenrpi del " Sabato del Villaggio " di Leopardi, di un tempo e un mondo artigiani e contadini che si sono in gran parte perduti. Con quel mondo si sono dissolti una maniera di pensare irapporti fra gli uomini, la politica, il lavoro. la religione, I'amore, la vita di casa, il tessere, il cucire, il pulire, il lavare, il cucinare icibi, I'aiutare, la fatica dell'artigiano: gli oggetti qLli esposti sono spesso strumenti eguali a se stessi da secoli o millerrni. Altri strumenti accompagnano per mano nel periodo che vede il passaggio da una societ agricola ed artigiana ad una industriale, cor.ne nel caso del ferro da stiro, prima scaldato attraverso il surriscaldanrento della piastra sul fuoco e a carbone, poi elettricamente, anche se irr rnaniera ancora rudimentale.
Tra Dunque una mostra che racconta un'immagine del rnondo che si perduta e il muto messaggio degli oggetti forse pi ricco, per certi versi cle! racconto scritto sulla e della stessa epoca. Soprattutto descrive Lt la manieera di concepire la vita pi semplice e vicina alla natura, piu faticosa ed autentica, una maniera ormai perduta nell'artificio tecnologico. nellr-rr.nanit di una cultura e di uno stile di vita per certi versi sempre pir lontani dai bisogni della donna e dell'uomo"
SABINO S, ACOUAVIVA
Docente
di Scienze Politiche
Universit di Padova
E'noto ormai e da mclti sostenuto che, se vi cultura ancora da salvare.prima che vada irrimediabilmente perduta, essa quella del costume e delle arti popolari. Qualcosa in tal senso, ma non molto in verit, si c\ iatto e si sta facendo, in sedi diverse e per individuali iniziative che, sernrnai, abbisognerebbero di reciproci contatti o di un comune coordinamento. ouanti oggetti si trovano ancora, nelle citt o nelle campagne, appartenenti a quella cultura, dove si rispecchiano usanze e modi di viirere d'un tempo, superati dall'affannoso incalzare del moderno tecnicismo? oggetti cui non cor-npete in genere n un valore propriamente materiale o intrinseco, n un interesse artistico, se non proprio in quanto genuina espressione di un linguaggio popolare e come tale degno di essere conservato.
. E'questa una delle ragioni per cui sentiamo sempre piu vvo il clesi" derio di vedere riunite le iestimonianze di quella cul'tura, disseminate o sepolte in granai, cantine, soffitte. un'opera paziente di ricerca va fatta in tal senso, sottraendo materiale ad un commercio spesso ciecamente Interessato e dissacrante, ma con lo scopo di salvare e conservare quanto ancora possibile.
Benvenuta quindi, e particolarmente lodevole la manifestazione che oggi si presenta nella citt di chioggia, grazie alle pazienti fatiche del giovane signor De Riva ed all'appoggio illuminato dell'Amministrazione comunale. ll tema prescelto L'uomo.il lavoro, l'altrezzo e il suo corollario: " " " Proposte per un Museo " sono inseme una spiegazione e una promessa. Pochi luoghi infatti, quanto chioggia, citt antica d"i origine, ricca di monumenti e opere d'arte insigni, esemplare per fioritura di attivit popolari artigiane, si presterebbero ad attirare oggi I'attenzione sul problema ed a concretarne una soluzione. Basta una rpida scorsa sul maieriale qui raccolto, frutto di quanto si potuto fare sinora, per persuaderci della validit siorica dell'iniziativa.
Da quella che fu ed tuttora la principale industria, la pesca Ilegata quindi all'arte navale, alla preparazione ed all'uso di attrezzi particoiari, sino alla fabbricazione dei modellini di barche e bragozzi) si 'passa per stretta parentela all'arte del merletto: arte che un'antca leggenda, non priva di qualche fondamento, collega con la nascita delle reti d"pescatore. ll merletto, industria femminile, curiosamente connesso alla viia marinre e si sa quanto la stessa chioggia ne fu famosa per secoli, specie nella tecnica tutta particolare della trina al tombolo o ai fuselli altro 'genere' che fu specialit dei laboratori chioggiotti quello della pipa, modellata in gesso, con stampi abilmente ispirat"i-a forme umane, a teste e visi colti con acuto senso naturale e spirito tra il caricaturale e il grottesco.
D tali cose I'attuale rassegna allinea esempi ricchi di interesse, e ad essi si aggiungono gli attrezzi usati nei vari mestieri locali. Oltre che oer ia navigazione e la pesca, il lavoro del falegname, quello del calzolaio e ciabattino (ricordiamo che sulla Laguna era questa una delle'Arti 'protette dalla Repubblica, sotto il segno di s. crispino), o del contadino e dell'ortolano, abile e costante nel trarre dalla terra sabbiosa ipi saporiti frutti. E via dicendo, senza trascurare quegli arnesi domestici che i pi anziani
ancora ricordano di aver visto usare nelle case dei padri o dei nonni: dai ferri da stiro a carbone, ai macinini da caff, dagli scaldini da letto ai tosta-caff in ferro, da camino. Non possiamo chiudere, senza esprimere un voto: che questa Mostra possa tradurre secondo le premesse enunciate, nella realizzazione di un Museo, in un futuro non lontano e in sede adatta: nuova attrattiva non soltanto, per chioggia stessa, ma anche centro di studio e raccolta delle arti popolari di tutto I'Estuario e dell'entroterra Iagunare.
si
GIOVANNI MARIACHER
Libero docente di Storia dell'arte g Direttore del Museo Correr e delle Belle Arti di Venezia
- Padova
TRAPANO
lprimi
esempi risalgono a
COBDA
1300
FATTOFINO
( servitor D Serviva a sostenere al banco nel segare travi o tavole molto larghe
MORSA
GARZONE
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VERNA
il
sollevamento di travi
J.
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SCALDA ACQUA
lmmerso arroventato nell'acqua la scaldava immediatamente. Era usato nei cantieri IsqueriJ.
coMPASSO
PUNTE FISSE
riportare
ha aste diritte e punte rivolte verso l'esterno. Serve per controllare e rilevare interni e dia,
BALLERINO
metri di for.
E' costituit^o dalla punta-centro e dalla punta da tracciare. Serve per tracciare circonferenze cj
grancle raggio.
ADASTAOAVEBGA
il graffietto un atLrezzo combinato di riqa. squadra e punta tracciante. Usato per riportare su iavole spessori prefissati con il tracciamento di linee rette o saqomate parallele al contorno della tavola.
.':
Servono per praticare cave o incastri di varie forme. L'azione si effettua a mano per essenze tenere oppure con il martello per le forti. Gli scalpelli piu comuni sono di tre specie: 'l I Scalpello ordinario 2l Bedano o Pedano
3J Sgorbia
SCALPELLI
SCALPELLO OBDINARIO
Rettangolare o trapezoidaie con lama dritta e tagiiente orientata nel senso della larqhezza.
BEDANO
dello
E'p stretto dello scalpello. Serve per scanalature rettangolari. Ha il tagliente nel senso
spessore.
PEDANO
SGORBIA
Si
bl mezzo cl mezzo
d.) curve
a) Sgoi'bie piene
e semicircolari.
MOBSETTI
TENAGLIE
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f.-!
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| SUCCHTELLT
FORARE COMpRENDONOT
2J LE TRIVELLE
3)
ln
acciaio cor
e-
tA TRIVELLA Utesile g_rosso che si adopera per fori gi fatti col succhiellc.
allarqare
SCAFFALE
DI
SOUERO
PUNTA AMERICANA
OA
TORTIGLIONE
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dette anche MECCHIE Le piu usate specie di mecchie sono:
1J punta inglese 2) punta americana o a tortiglione TAPANI
SAETTE
VITE SCORREVOLE
2) punta tagliente 3) funziona come uno scalpello e serve asportare il trucciolo nel senso radiale.
tre pLtnte 1l punta assiale per individuare il centro foro chiamata in dialetto ( verme
>
oer
per
MARTELLO
nelli (bedani o sgorbiel ur, colpo elastico meno dtrro del martello in acciarr.
La testa di legno duro a forma di prisma o dt ;rar'ilcito sefve per bailere srrlla tesia di scat
e
DI LEGNO O
MAZZUOLO
MAZZUOLA E SCALPELLI Per calafatare cioe per introdurre la sLopoa r,"i, le lessrtre del fasciame delle barche
wffiffiq*
IMPIALLACCIATUBA
ffi'
del piallaccio si fa mediante la colia; la superf ice che lo deve ricevere va la, vorata con Lrn pialletto a denti. ll foglio si
L'applicazone
E MARTELLINA DA
PIALLETTO
DENTI
IMPTALLACCIATOBE
L'ossatura dei mobili costituita di leqno comLlne si ricopre di un foglio di legno pregito di spes_ sore dr U,5 mm. detto " pIALLACCIO, le cLri fi. bre tortuose fornrano venature di effetto deco_
rativo.
stende scaldato dalla parte interna medinte la martellina da impiallacciatore. per miclliorare la adesione del piallaccio alla tavola. in ooni sua parte, si usa comprimere I'impiallacciato con morsetti multipli.
PIALLA O "SPIANA"
1)
Sbozzino
si
hanno
1l Pialletto 2) Pialla
3J Piallone
ln
fondamental i: al il ceppo
qualsiasi tipo
pat;
O TAGLIENTE E'costituito da una lama in acciaio e viene introdotto inclinato nella cavit. Viene tenuto fisso per mezzo di un cuneo o zeppa.
FEBRO
CEPPO
cavit o bocca della pialla, la parte inferiore piana o liscia forma Ia suola.
runa
ll
ceppo
fa
considead
E'detta cos perch agisce sulla sponda del le. gno da piallare. Serve per cornici, battenti delle porte, finestre e lavori di modanatura n genere.
Dette cos dal luogo di origine, contengono un dispositivo per Ia regolazione della sforgenza del ferro che mediante vite puo assumere quaIunque rnclinazione.
*:&@d "'s;
r d;tt9;
SEGHE
Secondo
seghe.
SEGA
TELAIO
SEGA
TELAIO DA GIRC
SARACCO
di legno dr_rro.
fornra
tr"
di
E'un saracco che ha la lama lunga e stretta. Serve per eseguire tagli cLtrvi o fori.
STRADASEGA
GATTUCCIO
PINZA F ALTRI
MAZZA DI LEGNO Grosso martello di legno con le estremit protette da due anelli di ferro. Altamente robusta e resistente serviva soprattutto a rompere i grossi tronchi battendo sui
la
venatura
del
SEGAZZO
d albero negli
per
Usato da due uomini per segare i ironchi . squeri , [cantieri) e trarne le assi
il
LAMA DA SGROSSARE LE
DUE MANICI
TRAVI
ASCIA
da pochissimi specialisti
chi di dimensioni notevoli La lama dal filo molto tagliente e il morl,t in cui viene.. adoperata la rendono molto perico, losa perci in questi tempi usata ormai solo
dai carpentieri in le. gno. per la lavorazione delle barche. Nome da! quale hanno ricavato la professione Imacstro d'ascia). A forma di zappa ma con la stessa
TASSO
di
piccola dimensione
COLLANA DI BIGLIE Ouesto attrezzo, ora del tutto in disuso, serviva per 0are la curvatllra ai tr,rbi mantr:nendone la
draulico.
da
i_
Successivo alla collana di biglie serviva allo stesso scopo. La sua durata fu breve data la poca praticit [flr sostituito dalla sabbja].
MOLLONE
SANDOLINO
canal! del
BATTELLO
ancora
BRAGAGNA
Per
I
la
pesca
rca.
in
laguna
usata fino
al
1940
BBAGOZZO
il
1950.
Barca per la pesca lagr:nare e costiera in uso - a vela fino al 1950. Ne esisle qualcuno an-
BRAGOZZETTO
cora ma a motore.
Iann; 1940
1960]
marinaro e domestico-comserve al barcaiolo per espellere I'acqua dalla sentina della barca. Con piccole variazioni serviva per il trasferimenLc di farine, cereali legumi secchi e polveri di Jgni qenere da un recipiente grande ad rrn
nrerciale. Serviva
SESSOLA
Utensile
di uso
tro.
CARBUCOLA DOPPIA
croctoto
PENELO
P.eservava dall'usuro
rere.
@ffi
EUSSOLE
BORSOLE (fdrre
mnot
FORCOLA
DA
if
remo)
CABRUCOLE E RUOTE
DI
CABRUCOLE
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delle reti
il
rammendo
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MAZZETI
Ballipesce
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SUGHERI (CORTEGAE)
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i"""r"'a
GALLEGGIANTI
RETI
SCASSADIAVOLO
molluschi, crostacei
IagunareJ
pesr:i
SALTORELLO
#;i"I':
RESELLO
Piccola rete
ARCHETTO
Nassa per bassi fondali sabbiosr delle foci dei Iri r:ri 3renta Adige e Po.
#
COGOLETTI
(da
posta)
BBAGAGNA
fino al
IRete
1930.
GRANZERO
COCCIA DA PORTO
r r
t, F}
cocclA
VoLANTE
OSTREGHERO
schi e crostacei.
mollu-
TABTANA
VOLEGA O VUOLEGA
BAMPONE
dali mariniJ.
:
L--
FERO DE VALTE
Sistema
cefal
i.
di reti per la
cattura
di
anguille
delle maglie).
Per sogliole
sgombri
'
acquadelle (a seconda
c K
FERRI E BUOTE {canevin )
t
J
MANOVELLA
Vi scorrevano intrecciandos le
corclr:.
i$hl*.
locale
la
- vi si
sbizzariva
estro artistico
poi,10-
re-
-*::;ffY'-
dr Chroggia Vecchie ppe venule alla luce recenlemenle durante gli scov della rele fognaria
Ouesto attrezzo tutto in legno (per raccoglie re il fienoJ stato soppiantato dal mezzo ec.
BASTREILO
canico
fe rro.
o sostituito da
materiale plastico
FALCE
Antichissimo attrezzo fondamentale nel lavorc dei campi. Ha subto la stessa sorte del ra_ strello, quasi completamente escluso dal mez, zo meccanico. Le poche in commercio hannc
I'asta
di
metallo o
di
plastica.
BONCOLA
questo attrezzo varia di zona in zona eambiando spesse volte anche il nome
dialettale.
Serve per tagliare legni non troppo duri prattutto in molte zone per la potatura.
FALCE fVIESSORIA Non si costrulsce piu. Fra fatta essenzialmente per mietere il grano. La lama e piu ampia e piu arcr{ata del falcetto il qrrale per altri usi serve
affi latrice.
r,rn coltello ricavato dalla parte fjnale della alce consumata dal contirruo r,rso clella pietra
,, CCDER , Iin bellunese) . icentinoJ trn conteniLore o COARO " ln per la pietra da attilare la falce; va appeso alla cintura dei pan_ :atonr, comunemente era di corno di bue vJota_ .o all'interno o di legno Iavorato; ora stato .osiituito da Iamiera zincata o da plastica
, ".elte*Ee*g
MANTICE
s
Per irrorare
ita r ie.
SOFFIETTO
le piante con
sostanze antiparas
ZUCCA DA VINO Zucca essicata e liberaa dai semi interni R' vestita talvolta con un intreccio di vimini, serviva come fiasca per il vinc o I'acqua, Se d piccole dimensioni veniva appesa alla cinlura come boraccta.
Fasco di vetro rivestito cll ''iitini gemello rustcc del fiasco ci serie ri'''es.lo di paglia
:'
si
hatrno
Jls
"q;{jbe-;.j*:,
ZAPPA E VANGA
tipi per
per
L_rsi
vari
CESTO
DI
VIMINI
si conosce il suo nome specifico. Serve ancora oggi. con forma piu moderna, per infi. lare il tappo alle boj tiqlie di rino
Non
tL
VINO
GIOGO
Serviva e .serve per attacca r.e buoi al carro rta meno ttnimenti di quello per cavalli - molto meno complesso e di diversa t"ir.ed e
ar
O"
lfilet
TELAIO
" SCAGNO " PIEDISTALLO DEL TOMBOLO O CUSCINO Per il ricamo a mazzetta dei merletti
Per macinare il caff in grani, I'orzo, il to e gli altri surrogati del caff.
MACININO DA CAFFE'
frumen"
MACININO DA PEPE Ouasi simile al macinino da caff anche se molto piu piccolo serviva per macinare i grani di pepe e altre spezie similari.
SOTTOFERRO
e viene usato per appoggiare il ferro da strro durante la stiratura affinche il calore non danneggi Ie superfici di appoggio.
Veniva, FEBRO DA STIRO
SOpreSO <( SUpfeSO
BRACE
D D
tra un recipiente di ferro ccn coperchio tal. volta decorato; veniva riempito di braci pi."i_
darne la base.
FILATOIO
Serviva per filare la lana in casa. La donna di casa contezionava maglie. calze. quanti e co. prlcapr partendo dai fiocchi di lana erezza.
MACCHINA DA CUCIRE
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AHCOLAIO
Serviva a disfare la malassa di iana' canapa, seta o altro ricavate dal filatoio.
ILLUMINAZIONE
Lampade a diversa combustione Iolio d'oliva' l'tius'si anitali, olio di noce' carburo petrolio -66.) di ogni dimensione e per oqnl Lrso
LUME
FOHNELLO
SPIRITO
" Soiritera " f ictolo fornello alimentato ad alcool tspiritoJ in qualsiasi posto per le sue dimen. "olloiuuil* ed essenzialmente economico per sioni ridotte ll basso costo del combustibile.
SPIFITIEBA CLASSICA
SAPA.PIE
Copriva uno " scaldino " e serviva a scaldare oiedi alle donne che lavoravano sedute.
MATO
iar salire in
superficie
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Serviva per tostare il caff o i suoi surrogati. Nelle case del popolo veniva usata molto piu per l'orzo che per il caff.
PALLA DA CAFFE'
con portello per introdurre e togliere igrani di caff o orzo, con manovella centrale che, fatta ruotare, muo,,'eva, con una
Teg.ame chiuso
non bruciassero.
grani affinch
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FORNELLO TRASPORTABIL
Per..
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PINZA PER GUANTI lntrodotta nel guanto ne allargava le dila adat' tandolo alle mani.
TAGLIA PANE Non essendo il pane qttasi mai fresco perch veniva conservato per giorni e giornl' veniva consumato bagnato nel latte o nell'acqua Nel brodo o con acqua e olio formava la " Pa' nada ". Or,resto atlrezzo serviva per tagliarlo.
MUNEGA
Attrezzo a forma di navicella che teneva alzate le coperte sopra un piccolo recpiente con la brace per scaldare il lelto.
SLITTINO
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FORBICI
suonare. CHILO
ll campanello montato su una molla fissatcr allo stipite.interno del portone, segnalava la apertura della porta che, urtandolo. -lo faceva
E CAMPANELLO DA
SERRATURE
CHIODI
PORTONE
E' una bilancia a stadera per ,i gr,andi pesi fino al quintale; bilancia e peso vegono tenuti al. due persone cne sostegono un palo i9,li,9u dentro un robusto qanco. Inllato
STADERA O BALANSA (bilancial La balansa una stadera formata da un piatto su cui si mette la merce da pesareunico e di
pesatore.
del
una leva che indica il peso. fl tLrtio- e ieuto alto da un gancio spesso sostenuto dalla mano
CASSETTA DA CALZOLAIO
Vi si riponevano gli attrezzi per la riparazione '1 c3sa o a domicilio delle calzature.
Scodella
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occole
in legno in cui sr riponevano I solol iu u"Aioit, in molte case contadine e botteghe soltanto a questo scopo'
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carne
e la brace ma S"ru" p", smuovere la cenere rimettere i cer' senrialmente per togliere.. e chi di ferro che coprivano il tuoco'
ARRICCIA CAPELTI . fero da bucoi (bocoli) "
*ii"" i
uomini.
RAGANELLA
( racola o ranella ecc. " Strumento'giocattolo di legno usato dai raIri pin.ipaimente nella sttimana santa . in
hiesa'durahte i riti dei " mattutini ", speclal' ;;;i; - ;i;;o alle chiese se ne sentiva il fraoe qricidante, simbolo di caotico strepito' peni".i ", sgraziata anti-musica. a scopo. 4i
tenza. Usata ancora in alcune localit delle due
i-oon"- att'ndriatico'
parsa...
ora appare. talvolta nei cmpi di calcio ad incitare la squadra del cuore' m'oetatu nei grandi magazzini ove ricom-
di
materia Plastica.
MOTORINO
VAPOFE
Tip. vIGOROVEA
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