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Gli ebrei in Russia Alla fine del xrx secolo vivevano nell'Impero del7o Zar, circa cinque milioni

e duecentomila ebrei, olme il 90 per cento dei quali risiedeva nelle regioni pi occidentali dlla

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Russia nonch

LA SINISTRA E GLI EBREI IN ITALIA

LE ORIGINI DEL

CONFRONTO

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in Lituania, Bielorussi a, U craina e Polonia. questa v^sta geografica, gli ebrei diedero vita a ^rea grandi e rigogliose Comunit, che si svilupparono attorno agli shtetl: i villaggi contadini, a popolazione prevalentemente ebraca,la cui origine risale a quando, ra il 1790 ed il 1815, gli Zar crearono le zone di residenza coatta. Si tattava di un gigantesco perimetro-ghetto dal quale gli ebrei non potevano uscire, se non con speciali permessi. I successivi decreti zatisti, che consentirono ad alcuni ebrei di poter risiedere in grandi citt, come Mosca e Pieroburgo, non si dovettero allatolletanza bens alla necessit che l'Impero aveva sia dei loro legami con altri Paesi sia della loro abilit nel gestire i rapporti commerciali. La maggiotanza degli ebrei russi comunque era composta da contadini e da artigiani,le cui condizioni di povert e di miseria non erano diverse da quelle in cui viveva il resto dei russi.l E proprio I'esistenza di un < proletariato ebraico >>, come vennero definite le masse degli shtetl dell'Europa Orientale, fu una delle principali caratteristiche di queste Comunit, nelle quali i benestanti non erano che una ristretta minoranza. Gli ebrei russi dovevanola loro abilit commerciale e il loro bagaglio di conoscenze alle particolari condizioni di vita a cui erano stati costretti proprio dalle leggi antiebraiche degli Zar. Costoro infatti, avevano permesso agli ebrei di avere solo delle attivit commerciali e di riscuotere le imposte presso i contadini non ebrei. Inoltre, la segregazione entro le zone di residenza coatta li aveva ulteriormente stimolati a studiare testi biblici e letterari della tadizione ebraica, a tal punto che I'analfabetismo fu praticamente assente. La prima conseguenza di questo stato di cose fu che gli ebrei vennero, al tempo stesso, dispregiati dalla popolazione e manipolati dalle autorit, pronte apresentarli come gli << sfruttatori >> su cui far cadere ogni colpa per la disasffosa situazione economica e sociale nella quale

In

Questa opera di disinformazione fu la prima e pi micidiale fonte di un'intolleranza popolare che si sfogava nei pogrom, ovvero nelle devastanti e sanguinose scorrerie negli shtetl da pate dei contadini russi aizzatr dagli agenti dello Zar.2 Il nuovo secolo si apr con il massacro di Kisinev, nella Pasqua del 1901: il primo di una serie di grandi pogrom antisemiti, che si protrassero fino all'inizio della guerra contro il Giappone nel 1904. Mal'antisemitismo era oamai in crescita esponenziale: tanto pi franava I'Impero, tanto pi gli agenti dello Zar diffondevano ad arte ltodio contro gli ebrei - ricomendo alle accuse di deicidio e omicidio rituale - con il duplice fine di conrollare I'insoddisfazione popolare e di indiriz zarla contro i < giudei >>, identificati come fonte di destabilizzanti idee rivoluzionarie e liberali. Non deve dunque sorprendere che proprio in quegli anni venne stampato e diffuso - probabilmnte da parte dell'Ochrana,la polizta segreta dello Zar - il tibello dei Protocolli dei Saui Anziani di Sion.r in cui si rivelava urr complotto ebraico conro I'umanit. E che, nei 1911, si potessero celebrare processi come quello contro l'ebreo Bejlis di Kiev, accusato di < omicdio rituale > di un giovane. russo. L'Impero aveva sempre pi disperato bisogno dell'antisemitismo e cos l'atmosfera peggior ancora, producendo violenze che fecero ricordare la stagione di prsecuzioni che segu I'assassinio dello Zar Alessandro rr nel 1881. Solo tenendo presente tale quadro generale e I'atmosfera di < caccia all'ebreo >>, che distinse quegli anni, si pu comprendere in che misura I'ebraismo russo ripose spontaneamente grande speanza nelle << nuove idee r>, che serpeggiavano nel paese, atffaverso i centri rivoluzionari clande-

stini.

versava

il

Paese.

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