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L'Europa del Cinquecento e le guerre di religione

L'Europa del
Cinquecento e le guerre di
religione
Assoluto protagonista delle vicende
avvenute nel '500 fu Carlo V che in
questi anni riusc ad unificare
territori completamente diversi in
ambito: geografico, economico e
culturale. Tuttavia fu proprio la
vastit
di
questi
territori
a
determinarne la debolezza.
In un contesto di costanti conflitti di
ordine religioso tra i sostenitori della
Riforma e i cattolici, la Spagna
acquisisce
potenza
rinforzando
l'egemonia sull'Italia e riuscendo a
guidare la coalizione europea contro i
minacciosi Turchi, vincendo nella
battaglia di Lepanto.
In Francia si apr una crisi derivata
da conflitti dinastici e guerre civili che
termin solo con la ripresa sotto il
regno del grande Enrico IV.

Marco Zedda 3A SB

Liceo Brotzu

L'Europa del Cinquecento e le guerre di religione

INDICE
1. L'Impero di Carlo V
1.1 Carlo V e la guerra contro la Francia

2. La Spagna assolutistica di Filippo II


2.1 Filippo e la situazione nei Paesi Bassi

3. L'Inghilterra elisabettiana
Scheda: I corsari
3.1 Elisabetta, la Chiesa anglicana e Maria Stuart
3.2 Il conflitto tra Inghilterra e Spagna

4. La Francia tra crisi dinastiche e guerre di religione


4.1 Il regno di Enrico IV

5. L'Italia sotto l'egemonia spagnola


Galleria di Immagini: La Repubblica Genovese

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Bibliografia
Sitografia

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1. L'impero di Carlo V
Carlo V d'Asburgo fu indubbiamente un uomo di notevole importanza e anche di grande
potere nel quinto secolo, nelle sue mani racchiudeva un impero davvero imponente. Alla
giovane et di soli sedici anni dalla madre eredit il Regno di Spagna che in questo
periodo comprendeva: la Spagna, parte dellItalia meridionale, la Sicilia, la Sardegna,
lAustria, i Paesi bassi, le fiandre e gli sconfinati possedimenti del nuovo mondo.
Tutti questi possedimenti nelle
mani di un unico uomo erano
qualcosa di inedito, perci nel
1519
Carlo
venne
eletto
Imperatore conosciuto con il nome
di Carlo V. La maestosit dei
possedimenti per Carlo era
soltanto qualcosa di formale, infatti
allinterno
del
suo
Impero
persistevano
e
coesistevano
ancora diverse lingue, usanze e
costumi che prima della sua
ascesa al trono detenevano le
singole zone. In un clima di non
impeccabile gestione arrivarono
ben presto le rivolte dei pi
scontenti, una rivolta che prese
piede nella stessa penisola Iberica
fu quella dei comuneros, le
I domini di Carlo V in Europa
principali citt della Spagna si
sentirono infatti minacciate e
abbandonate da un Imperatore che
abitava a migliaia di chilometri di distanza. La rivolta, che vedeva partecipe con un ruolo
fondamentale la madre di Carlo Giovanna la pazza, venne stroncata dallaristocrazia
Spagnola che al contrario era felice di questa situazione che sfruttava per aumentare il
proprio potere grazie alla lontananza del sovrano. Per Carlo V al comando dellImpero vi
fu ben presto un problema di maggiore importanza; la Francia, governata da Francesco I
si sentiva soffocata tra i domini di Carlo per questo vi fu un importante conflitto tra Impero
e stato francese. Il conflitto che scoppi dur circa quarantanni (1521-1559) e vedr
come principale teatro del suo scontro la penisola italiana con due momenti culminanti e
di importante caratura storica: il sacco di Roma (6 Maggio 1527) e lassedio di Firenze.

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1.1 Carlo V e la guerra contro la Francia


La prima fase del conflitto (1525-1529) vedr in un primo momento Carlo che deciso a
conquistare il ducato di Milano si spinge nella citt Lombarda, la assedia e riesce a
catturare Francesco I. Grazie alla pace di Madrid
Carlo ottiene il controllo del ducato d Milano e la
rinuncia da parte di Francesco I all'espansione.
Tuttavia Francesco I circa un anno dopo il trattato
riprese le ostilit tramite la Lega di Cognac grazie
alla quale si univano tutte le grandi potenze Italiane,
la Francia e il Papa Clemente VII contro
lImperatore Spagnolo. Questo fatto turb e non
poco Carlo che nel 1527 fece scendere in Italia circa
14000 Lanzichenecchi che tramite diverse battaglie
riuscirono ad arrivare a Roma e nello stesso anno la
saccheggiarono. Il Papa Clemente VII della famiglia
dei Medici tramite il trattato di Barcellona del 1529
concedeva a Carlo V la
corona di Re dItalia in cambio
della concessione da parte Principato:
sua del rientro dei Medici a Firenze in seguito alla cacciata da parte Modello politico
del potere Repubblicano che ormai si era instaurato. Grazie a un che prevede il
assedio durato 10 mesi Carlo riusc nel suo intento, cos facendo governo di un
reintegr a Firenze il Principato dinastico e la famiglia Medici. Le principe.
ostilit che si erano interrotte nel 1529 avevano sancito una pace
che per dur ben poco. Infatti, nel 1535 inizi la seconda fase del
conflitto, un periodo durante il quale Carlo, vista lalleanza tra Francesco I e lImpero
Turco si dovette impegnare in una guerra in pi fronti, questa strategia in precedenza
accuratamente studiata da Federico non port a nessun particolare cambiamento nelle
sorti del conflitto, la seconda fase si concluse nel 1544 con la pace di Crpy che vide
arricchitosi solo il papa Paolo III Farnese che ebbe dei territori da assegnare ai figli.
Anche questo trattato si sciolse ben presto e diede inizio cos alla terza e ultima fase della
guerra, nella quale Enrico II successore di Francesco I sal al potere, si alle con la
Germania e costrinse, tramite una vittoria a campo aperto, avvenuta a Innsbruck, Carlo V
ad accettare un trattato nel 1555, oggetto di questo testamento era la libert di culto ai
protestanti in Europa. Dispiaciuto e umiliato da questi fatti nel 1556 Carlo abdic e divise
i suoi domini tra suo figlio Filippo II e suo fratello Ferdinando. La guerra si concluse
definitivamente nel 1559 con la pace di Cateau-Cambrsis che pose fine alle guerre e
sanc un importante passo nella formazione dellEuropa moderna. Secondo questo
trattato di pace la Spagna rafforz la sua egemonia su tutti i territori della penisola Italica
mentre per la Francia si apri un periodo di crisi.

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L'Europa dopo la pace di Cateau-Cambrsis

Clemente VII
Clemente VII nacque nel 1478 a Firenze, fu un noto
esponente della famiglia dei Medici, egli infatti
nipote di Lorenzo il Magnifico. Divenne papa nel
1523 e fu protagonista nelle vicende di contrasto tra
Carlo V e Francesco I, oltre a essere papa egli riusc
a governare Firenze e quando suo cugino mor ci fu
il sospetto che Alessandro il Moro fosse suo figli.
Quest'ultimo govern Firenze a partire da quando
Carlo V aiut i Medici a riprendere il potere nella
citt. Nei periodi in cui non dovette dedicarsi alla
politica egli divenne un grandissimo mecenate,
commission l'affresco della cappella sistina e fece
costruire la biblioteca vaticana. Mor nel 1536 a
Roma a soli 56 anni a causa di una grave malattia.

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2. La Spagna assolutistica di Filippo II


Alla morte di Carlo V al trono gli succedette suo figlio
Filippo II che nonostante la perdita del trono
imperiale a favore dello zio Ferdinando riusc a
mantenere stabile il proprio potere amministrativo
tanto che alcuni lo definirono perfino pi potente del
suo predecessore infatti il suo potere regnava non
solo sulla Spagna ma anche sui possedimenti Europei
e nel 1557 in seguito alla morte di Sebastiano di Aviz
anche nei possedimenti Portoghesi, un enorme Stato,
questa grandezza politica per come spesso accadde
in vari periodi storici non si dimostr una grande
potenza economica infatti in seguito alle persecuzioni
di Arabi ed Ebrei che fecero scappare dalla Spagna i
moriscos e i marranos. La cacciata di questi due
gruppi etnici non fece altro che peggiorare la
situazione Spagnola, incentivando ulteriormente la
Filippo II
crisi e evidenziando quindi un ormai spesso dislivello
tra la potenza Spagnola e quella delle altre potenze Europee. Filippo aveva nella sua
mente dei sogni egemonici e governava in maniera assolutistica1 egli considerava la
Spagna invincibile e per realizzare il proprio sogno di egemonia si concentr sulla politica
estera rafforzando cosi la flotta prima e lesercito poi. Una volta rafforzato lesercito ci
volette ben poco prima che si verificasse loffensiva infatti il primo conflitto fu contro i
Turchi. Il conflitto inizi nel 1560 e nello stesso anno Filippo sub una dura sconfitta presso
Djerba, nel 1570 lavanzata Turca sbaragli i veneziani che persero l'isola di Cipro, a
risollevare le sorti dello scontro fu nuovamente una lega, definita lega Santa da Papa
Pio V. Lo scontro che vedeva protagonisti da una parte lo stato pontificio, Genova,
Venezia, i Savoia e gli spagnoli e dallaltra limmenso Impero Turco, lo scontro avvenne il 7
Ottobre 1571 a Lepanto e la spuntarono gli uomini di Venier mettendo cos fine al mito
dellinvincibilit Turca e dando inizio a una lenta decadenza di questo popolo nellEuropa
Occidentale.

1 Assolutismo
Tra il XVI e il XVII secolo, la monarchia in Europa si trasforma in un regime politico assolutistico,
il sovrano in questo tipo di governo al di sopra delle leggi e non viene sottoposto a vincoli ti
controllo dal basso. Egli governa per diritto divino, deve rispondere del suo operato solo a Dio e
deve agire per il bene dei suoi sudditi, il sovrano non viene limitato nel suo potere neanche dalle
massime autorit religiose che sono obbligate al rispetto verso la Corona.
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2.1 Filippo e la situazione nei Paesi Bassi


Nel frattempo Filippo II si trov davanti a un altra situazione ben pi minacciosa, infatti gli
abitanti dei Paesi Bassi che fin dallinizio della carriera politica di Carlo V vedevano con
grande ammirazione la sua persona nel momento in cui il potere pass nelle mani di
Filippo si rivolt la popolazione, gli abitanti vedevano Filippo con gli occhi di un invasore
che cercava sempre di pi di esautorare le istituzioni locali in svariate occasioni aveva
aggiunto tasse e eliminato tutti i privilegi in precedenza introdotti da Carlo a favore dei
locali, inoltre Filippo che era un fervente cattolico andava contro il Calvinismo, religione
che nelle fiandre aveva preso notevolmente piede soprattutto nel ceto medio e nei nobili.
La rivolta scoppi nel 1567 quando Filippo II decise di applicare severamente i decreti del
concilio di Trento instaurando anche un tribunale dell'inquisizione che fece gestire dal
temibile Fernando Alvarez di Toledo che condann migliaia di eretici al fine di far cessare
la diffusione del Calvinismo. Nonostante il massiccio intervento spagnolo la rivolta prese
forza e Filippo II fu costretto a firmare gli accordi per la pacificazione di Gand avvenuti nel
1576 che sancivano la libert di culto ai Calvinisti e l'allontanamento delle truppe spagnole.
L'accordo di pace dur poco infatti sotto il comando di un nuovo generale: Alessandro
Farnese la Spagna di Filippo II torn a perseguitare i calvinisti riportando all'ordine alcune
provincie cattoliche, dopo tale avvenimento le provincie rimaste contrarie all'occupazione
di Filippo II si unirono aderendo all'unione di Utrecht che comprendeva sette provincie del
Nord, nel 1581 tale unione divenne una vera e propria istituzione sotto il nome di
Repubblica delle Provincie Unite, tuttavia il conflitto non si ferm e il riconoscimento
ufficiale da parte della Spagna nei confronti delle Provincie Unite avvenne solo nel 1648.

Fernando Alvarez de Toledo


Terzo duca di Alba fu un generale e uomo politico
spagnolo (1508-1582). Valoroso e ambiziosissimo, ritenuto
il pi capace generale di Carlo V, divenne, con l'avvento di
Filippo II, influente consigliere. Governatore di Milano nel
1555-56, vicer di Napoli dal 1556 al 1558, comand le
truppe spagnole nella guerra contro Paolo IV e il duca di
Guisa, nell'Italia meridionale. Inviato nel 1567 nei Paesi
Bassi in agitazione contro il dominio della Spagna e contro
il cattolicesimo, si rese famoso per la sua repressione
implacabile e crudele che fin per esasperare ulteriormente
la situazione. Richiamato nel 1573, dopo un periodo di
disgrazia, fu ancora comandante nella dura campagna per
la conquista del Portogallo.

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3. L'Inghilterra elisabettiana
Dopo la morte di Enrico VIII Tudor, fondatore della chiesa
anglicana che si era distaccata da Roma, l'Inghilterra sub
un tentativo di restaurazione cattolica da parte di Maria la
Cattolica che attu una politica repressiva nei confronti dei
protestanti e dei calvinisti e stermin gran parte dei suoi
parenti, per questo venne chiamata Maria la sanguinaria.
Dopo questo breve periodo di terrore politico, l'Inghilterra si
riprese grazie all'avvento di una nuova regina ossia
Elisabetta I, giovane figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Il
suo fu un regno che dur circa 48 anni e fu costellato da
numerose riforme che portarono alla rinascita economica
dell'Inghilterra.
La prima riforma che fece fu quella dell'agricoltura, favor
l'eliminazione degli Open Fields ossia i terreni aperti: tali
terreni vennero recintati e privatizzati divenendo quindi a
gestione individuale. Oltre a questo Elisabetta favor lo
Elisabetta I
sviluppo dell'allevamento degli ovini per la produzione di
latte e di lana, cos facendo avvi l'Inghilterra verso uno sviluppo industriale tessile
favorendo il commercio interno e aumentando sempre di pi le esportazioni. Sorse quindi
una nuova classe sociale ossia quella degli imprenditori e dei grandi commercianti.
Durante il suo regno si sviluppo notevolmente anche la marineria britannica con la nascita
di nuove imprese commerciali a lungo raggio, furono proprio queste compagnie che
superarono il primato spagnolo e portoghese nel commercio marittimo.

Maria I Tudor Bloody Mary


Mara I Tudor regina d'Inghilterra, detta la Sanguinaria
figlia di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona, dopo che la
madre fu caduta in disgrazia visse soprattutto presso la
sorellastra Elisabetta. Costretta a riconoscere l'Atto di
supremazia e il suo stato di figlia illegittima, nel 1544 le
fu riconosciuto il diritto al trono dopo la morte dei figli
legittimi. In forza di ci, morto Edoardo VI (1553).
Divenne regina, nonostante l'opposizione del partito
protestante poich voleva ristabilire il culto cattolico. Si
spos con Filippo II di Spagna che dopo breve tempo la
abbandon si dedic quindi alla restaurazione cattolica.
La sua azione persecutoria gli fece inimicare la borghesia
e la classe media inglese la cui ricchezza era non di rado
fondata su terre confiscate alla Chiesa. Intanto nel marzo
1557 torn Filippo per ottenere l'aiuto dell'Inghilterra in
una nuova lotta contro la Francia ma la perdita di Calais a opera dei Francesi segn il
completo insuccesso della sua politica.

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La concorrenza alle marine mercantili spagnole e portoghesi era garantita da esploratori e
contrabbandieri ma soprattutto dai Corsari, essi erano dei navigatori esperti che con
azioni di pirateria assaltavano le navi spagnole per depredarle di
oro e metalli preziosi provenienti dal sud America, formalmente Contrabbandieri:
essi erano dei fuorilegge ma erano segretamente finanziati dalla
Sono dei trafficanti
regina Elisabetta. Elisabetta finanzi inoltre delle esplorazioni
clandestini di merci
geografiche come la circumnavigazione del globo e prendendo
che circolano in
possesso della California situata sull'oceano Pacifico.
spregio alle regole
che
limitano
il
commercio
di
determinati prodotti.

Nave commerciale inglese

Sir Francis Drake


Sir Francis Drake fu in navigatore e condottiero britannico. Avviato fin da giovane alla vita
di mare, divenne ben presto esperto nella guerra di corsa e per lunghi anni combatt contro
gli Spagnoli assalendone le colonie e disturbandone i
commerci. Partito con 5 navi e 166 uomini per l'America
del Nord e attraversato lo Stretto di Magellano, nonostante
che le burrasche gli avessero lasciato una sola nave,
costeggi il Cile, il Per e si spinse fino alla California
predando e catturando un enorme bottino. Dalla California
fece rotta verso le Molucche e Giava e dopo per il Capo di
Buona Speranza rientr ne 1580 a Plymouth, dopo aver
compiuto, primo tra gli Inglesi e secondo in ordine assoluto,
il viaggio intorno al mondo. Attacc ancora gli Spagnoli
nell'America Centrale (1586) e a Cadice (1587), e nel luglio
1588 svolse un ruolo di primo piano nella sconfitta della
Invencible Armada nella Manica. Nel 1595 torn, con J.
Hawkins, nelle Indie Occidentali, ma, colpito da febbre
violenta, mor sulle coste del Panama.

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I Corsari
Il corsaro era una persona al servizio di un governo, cui
cedeva parte degli utili, ottenendo in cambio lo status di
combattente lettera di corsa e la bandiera, il che lo
autorizzava a rapinare solo navi mercantili nemiche e ad
uccidere persone, ma solo in combattimento. Una nave
privata, armata e dotata di capitano ed equipaggio, che
operasse con una lettera di corsa talvolta intestata
all'armatore, che restava a terra era chiamata una nave
corsara. Nel parlare comune, un corsaro agisce al di fuori
delle regole, ma non solo per il proprio interesse, in
quanto opera per conto di chi rappresenta un'autorit e
quindi con una legittimazione da parte di una autorit
sovrana (differentemente dal pirata). Sia durante la prima
che la seconda guerra mondiale navi militari tedesche compirono azioni contro il naviglio
mercantile delle nazioni considerate nemiche. Pur essendo attivit inquadrate nella
marina ufficiale, venne usato il termine di corsaro. In alcuni casi si trattava sia di navi
originariamente mercantili, poi armate, che potevano passare per la loro sagoma
inosservate, sia di navi dall'origine militare: particolarmente famose furono la SMS
Emden e la SMS Mwe e, le prime fasi della seconda guerra mondiale, si distinse la
corazzata tascabile Admiral Graf Spee. In origine la "lettera di
corsa" era un'autorizzazione del sovrano, concessa al
proprietario di un mercantile, con la quale si prevedeva che, nel
caso in cui la nave o il carico andassero rubati o distrutti, il
mercante potesse reagire attaccando a sua volta il nemico per
rifarsi delle perdite. In un secondo momento i governi si resero
conto che questo poteva essere un mezzo efficace per
contrastare i commerci delle potenze rivali in tempo di guerra.
Molte navi corsare furono armate da societ private. Famosi
furono i corsari inglesi Francis Drake ed Henry Morgan che,
rispettivamente, sul finire dei secoli XVI e XVII, assaltavano i
porti spagnoli nelle Americhe e attaccavano i galeoni carichi di
Ren Duguay-Trouin oro ed argento diretti verso la Spagna. In Francia sono famosi i
corsari della citt bretone di Saint-Malo come Ren DuguayTrouin o Robert Surcouf, che catturavano navi inglesi e olandesi pi grandi con le loro
piccole e agili imbarcazioni. Saint-Malo divent, dal Seicento in poi, un vero e proprio
bastione corsaro, il che fece la ricchezza della citt e suscit vari attacchi infruttuosi al
porto da parte della marina britannica. I corsari di Saint-Malo erano protetti dal re di
Francia e spesso finivano la loro carriera come ammiragli nella marina reale. Un corsaro
italiano fu Giuseppe Bavastro, e anche l'ammiraglio Andrea Doria fu considerato tale,
venendo soprannominato appunto Il Corsaro, esattamente come gli ottomani Khayr
al-Din Barbarossa o Kurtolu Muslihiddin Reis, malgrado fossero diventati regolari
ammiragli della marina da guerra d'Istanbul. Durante la Guerra dei Farrapos anche
Giuseppe Garibaldi pratic la "guerra di corsa", ottenendo regolare "lettera patente di
corsa" da parte della Repubblica Riograndense.

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3.1 Elisabetta, la Chiesa anglicana e Maria Stuart


Per completare il suo disegno politico Elisabetta I si impegno anche sulla situazione
religiosa britannica, rafforz la Chiesa anglicana e ci gli risult molto utile in quanto
accentrava a se pi potere poich era lei il capo della chiesa. La sua posizione fortemente
favorevole alla Riforma gli porto alcuni problemi sul versante irlandese e sull'inimicizia con
la Spagna di Filippo II.
Il rapporto con la Spagna si complic ulteriormente quando
nelle vicende politiche entr in scena Maria Stuart, figlia di
Giacomo V Stuart e regina di Scozia, Maria era andata sposa
al re di Francia Francesco II che pochi mesi dopo mor e
costrinse Maria al rientro in Scozia dove non era ben vista data
la sua fede cattolica, infatti in Scozia si era affermato il
calvinismo a opera del teologo John Knox. Forte dell'appoggio
del papato e delle minoranze cattoliche, che contestavano la
carica regale di Elisabetta I che era una figlia illegittima di
Enrico VIII, Maria si attribu il titolo di regina di Inghilterra
anche se privatamente disse alla cugina Elisabetta che non
avrebbe mai reclamato la corona fino a quando essa fosse
rimasta in vita. Un insurrezione popolare costrinse Maria a
rifugiarsi presso la corte di Elisabetta e ad abdicare la corona
Maria Stuart
scozzese in favore di suo figlio Giacomo VI, la sua presenza
nella corte di Elisabetta costituiva un motivo di instabilit poich Elisabetta temeva che si
potesse ribellare la minoranza cattolica favorendo la successione di Maria al trono dato
che Elisabetta non aveva figli. Data questa situazione tesa in un clima di intrighi di corte
nel 1587 Elisabetta fece condannare a morte Maria con l'accusa di alto tradimento.

3.2 Il conflitto tra Inghilterra e Spagna


L'uccisione di Maria provoc la reazione della
Spagna che accus l'Inghilterra non solo di
perseguitare i cattolici ma anche di finanziare i
corsari che avevano arrecato perdite economiche
alla Spagna. Fu cos che si arriv allo scontro tra
questi due stati, Filippo II arm una flotta
potentissima che pass alla storia come Invincibile
Armada, tuttavia nonostante la superiorit di navi da
parte degli spagnoli il conflitto venne vinto dagli
inglesi che con le loro navi piccole e agili arrecarono
gravissime perdite alle navi spagnole che sul punto di
ritirata vennero distrutte da una tempesta. Fu cos
che tramont l'ideale di Filippo di trasformare la
Spagna nel centro politico ed economico europeo
mentre per l'Inghilterra si avvi un periodo di
prosperit economica e l'acquisizione di una
Battaglia tra la flotta inglese e quella
posizione di primo piano sulle marine di tutta Europa.
spagnola
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4. La Francia tra crisi dinastiche e guerre di religione


Dopo la sconfitta contro Carlo V per la Francia si apr un periodo di crisi, nel 1559 mor il re
Enrico II di Valois che aveva tra figli maschi minorenni che erano quindi inetti per
governare, quindi sal al potere come reggente Caterina dei Medici che era una abile
donna politica ma veniva vista di cattivo occhio da parte della popolazione locale perch
era un sovrano straniero. Si apr quindi una crisi dinastica dove si opposero due fazioni
rappresentanti rami secondari della famiglia di Enrico II. Queste due fazioni erano: i Guisa
di fede cattolica e i Borbone di fede calvinista, questi ultimi avevano molto consenso nelle
provincie meridionali mentre i Guisa in quelle
settentrionali. A complicare il quadro politico vi furono
le continue lotte a sfondo religioso tra i cattolici e i
protestanti che in Francia venivano chiamati ugonotti,
tali lotte finirono per destabilizzare fortemente il paese
e iniziarono a sfociare violente ribellioni e rappresaglie
da parte del popolo.
La regina Caterina assunse una posizione neutrale al
fine di creare una situazione di equilibrio tra le forze
opposte,
quest'equilibrio
cerc
di
rafforzarlo
promulgando l'editto di Saint Germain nel 1562, in
tale provvedimento veniva sancita la libert di culto
agli ugonotti. Per rappresaglia i cattolici risposero con
un massacro nella cittadina di Vassy alimentando
nuovamente la guerra civile tra ugonotti e cattolici, non
calm la situazione neanche la promulgazione di un
secondo editto dopo che la guerra civile aveva visto
vincitori gli ugonotti. Pochi anni dopo quando la lotta
sembrava essersi conclusa, Caterina de Medici per
ottenere il consenso del papa e per evitare l'intervento
Caterina de Medici
cattolico spagnolo in Francia ordin la strage degli
ugonotti che avvenne nella notte di San Bartolomeo nel 1572. La situazione divenne
ancora pi complessa quando il figlio di Caterina, Enrico III divenne re, il sovrano si trovo a
fronteggiare i due spiranti al trono. Enrico di Guisa ed Enrico di
Borbone, scoppi quindi un conflitto che venne definito la guerra
Rappresaglia:
dei tre Enrichi. Inizialmente venne ucciso Enrico di Guisa da
un'azione punitiva
parte di Enrico III ma Enrico III venne a sua volta assassinato
caratterizzata
da
facendo decadere quindi la dinastia dei Valois, divenne re Enrico
inumanit e da una
di Borbone che venne chiamato Enrico IV.
violenza
indiscriminata.

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4.1 Il regno di Enrico IV


Appena divenuto re Enrico IV dovette affrontare la forte
opposizione dei cattolici che crearono tumulti popolari a
Parigi, per evitare il decadimento della situazione Enrico
Iv decise di convertirsi al cattolicesimo. Nel 1598 eman
l'editto di Nantes dove sanciva la libert di culto e
l'uguaglianza civile agli ugonotti, Enrico diede loro la
possibilit di formare uno Stato dentro uno Stato e ci fu
indispensabile per garantire l'unit statale e per porre
fine alle guerre civili che travagliavano il paese da
mezzo secolo.
Dopo aver raggiunto la pacificazione religiosa Enrico si
mosse per effettuare le prime riforme per promuovere
uno sviluppo economico e per far riprendere alla
Francia una posizione di primo piano nella politica
europea. Per la realizzazione di questo progetto Enrico
dovette accentrare a se tutti i poteri, svuot di potere
tutti i parlamenti locali e i nobili. Enrico IV favor quindi
Enrico IV
lo sviluppo di una nuova classe sociale: la borghesia.
L'opera di riorganizzazione statale fu sostenuta anche dal ministro delle finanze ossia il
duca di Sully, egli fece bonificare molti territori e gli rese produttivi eliminando gran parte
dei pedaggi che rendevano difficile il commercio interno. Dopo aver reso di nuovo
produttiva la campagna il ministro favor le esportazioni di frumento e di vino e si dedic
alla lotta del banditismo nelle campagne.
La sua opera di riforma economica fu definita una politica mercantilistica2 basata cio
sullo sviluppo dei mercati interni e sulla riduzione delle importazioni. Enrico inoltre riform
l'esercito preparandosi a fondare una coalizione antiasburgica, ottenne l'appoggio della
Svezia, della Danimarca e delle Provincie Unite ma appena si avviava a fare altrettanto
con gli stati italiani egli mor per mano di un monaco fanatico che lo uccise il 14 maggio del
1610. Il monaco giustific l'uccisione del sovrano dicendo che egli voleva salvare la
religione cattolica visto che Enrico si era avvicinato troppo agli ugonotti.

2 Mercantilismo
Il mercantilismo una politica economica che venne teorizzata nel Cinquecento, essa fondata sul
principio del protezionismo che si attuava imponendo pesanti dazi alle merci provenienti dall'estero.
Cos facendo si riducevano le importazioni favorendo il mercato interno fino a ricoprire il
fabbisogno nazionale di prodotti e addirittura fino a esportare i propri prodotti all'estero. Il
mercantilismo si colloca nella formazione dello stato moderno che si occupa di: accrescere la
ricchezza del paese, di unificare economicamente la nazione, di eliminare i dazi e i pedaggi interni e
di migliorare le infrastrutture.
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5. L'Italia sotto l'egemonia spagnola


La pace di Cateu-Cambrsis nel 1559 aveva sancito il dominio spagnolo su gran parte
dell'Italia. In Italia rimanevano indipendenti solo i territori del ducato di Savoia, del
granducato di Toscana, della repubblica di Genova e dello Stato Pontificio,tutti questi
territori subivano comunque una certa dose di influenza spagnola. L'unica entit statale
che rimase autonoma fu la repubblica di Venezia.
La Toscana era fortemente sotto controllo degli spagnoli poich Carlo V aveva favorito il
ritorno dei Medici a Firenze, tuttavia l'attivit di politica interna fu fervente, sotto il governo
di Cosimo I si operarono numerose riforme che risanarono l'economia e rafforzarono il
commercio e l'agricoltura. Con l'aiuto spagnolo e con l'appoggio del pontefice il granducato
conquist la repubblica di Siena, questa fu l'unica azione di politica estera che comunque
non permise al granducato di discostarsi dal controllo spagnolo che avveniva sul fronte
della repubblica di Lucca e sul fronte dello Stato dei Presidi.

L'Italia dopo la pace di Cateau-Cambrsis


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L'influenza spagnola si faceva sentire anche
nei confronti dello stato pontificio, soprattutto
quando si dovevano operare le elezioni del
nuovo pontefice. Lo stato pontificio versava in
condizioni economiche pessime in quanto
l'economia era debole e il settore primario
arretrato e improduttivo.
Il territorio era poco controllato e per questo
erano frequenti le azioni di brigantaggio che
minavano ulteriormente il commercio. Dal
punto di vista politico ci furono dei successi
durante il papato di Clemente VIII in quanto fu
unificato il territorio e fu annesso il marchesato
di Ferrara dopo l'estinzione della famiglia degli
Estensi.
Estensi:

Clemente VIII

Furono una
famiglia
che prese il
nome
da
Este
ossia
un
comune in
provincia di
Padova

Dell'egemonia spagnola si avvantaggi la repubblica di Genova, la quale


dopo la fine del conflitto tra Carlo V e la Francia riusc a risollevarsi
economicamente acquistando il titolo di superba. Alla base della fiorente
economia vi erano certamente le attivit finanziarie, fu fondato il Banco di
San Giorgio3 che fece degli enormi prestiti alla corona spagnola,
ottenendo in garanzia dei ricchi feudi. Fu effettuato un notevole potenziamento della flotta
commerciale e fu avviato un programma di rinnovamento urbanistico. I maggiori vantaggi
della potenza della repubblica andarono ai nobili che detenevano il potere politico, venne
istituita una nuova costituzione molto simile a quella veneziana che prevedeva un governo
su base oligarchica. Dopo il governo dell'ammiraglio Andrea Doria e il declino della Spagna
anche per la repubblica di Genova si avvi un lento declino favorito dalle lotte interne per il
potere politico.
3 Banco di San Giorgio
Il Banco di San Giorgio fu dal 1797 al 1805 la nuova denominazione dell'antica Casa delle compere
e dei banchi di San Giorgio. L'occasione storica della costituzione della Casa delle compere e dei
banchi di San Giorgio fu il dissesto finanziario del comune medievale di Genova prima di costituirsi
in repubblica, dissesto causato dalle disastrose guerre contro Venezia. L'ente fu fondato con
provvedimento statale nel 1407 dalla riunione di tutte le "compere" gi esistenti, che avevano fatto
prestiti allo Stato, per gestire in modo unitario il debito pubblico. La Casa continu a concedere
nuovi prestiti alla Repubblica; inoltre faceva credito anche ad altri stati, in particolare alla Spagna
cui Genova era legata, e ad enti religiosi. Conseguentemente il capitale dell'istituto aument
gradualmente fino a raggiungere i 52 milioni di lire genovesi.

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Galleria Immagini- La Repubblica


genovese

Stemma di Genova

Rotte commerciali genovesi

Andrea Doria
Colonie commerciali

Le suddivisioni amministrative

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Banco di San Giorgio

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L'Europa del Cinquecento e le guerre di religione


La repubblica di Venezia cerc sempre di pi di conservare la propria autonomia dalla
potenza spagnola e dalle pressioni austriache, essa era circondata su pi fronti da
numerose potenze. Perse molti territori a favore dei Turchi che cominciarono una forte
politica espansiva, Venezia decise quindi di dedicarsi all'espansione nell'entroterra
riuscendo a spingersi fino al fiume Adda, raggiungendo
quindi l'assetto territoriale che sarebbe rimasto Pirati Barbareschi:
invariato fino al 700. A minare ancora di pi lo sviluppo Sono dei pirati originari
di questa repubblica vi fu il decentramento dell'attuale Libia, essi erano
commerciale del Mediterraneo causato dai nuovi estremamente
organizzati
commerci con l'America e le azioni di pirateria da parte nelle attivit di pirateria.
dei pirati barbareschi situati nelle coste dell'Africa Erano fortemente dipendenti
settentrionale.
dai Turchi che li aiutavano
Tuttavia Venezia mantenne la propria potenza navale e militarmente.
ci si pot constatare dal successo nella battaglia di
Lepanto avvenuta nel 1571.

I domini veneziani nel 1500

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L'Europa del Cinquecento e le guerre di religione


Lo Stato sabaudo alla fine dei conflitti che avvennero in Italia settentrionale riusc a
svilupparsi notevolmente sotto il governo del duca Emanuele Filiberto. Egli era l'eroe
della battaglia di San Quintino che vide prevalere gli spagnoli sui francesi. Rientrato in
possesso dei domini paterni, Emanuele riusc a risollevare l'economia statale accentrando
tutto il potere nelle sue mani e dotando lo Stato di un efficace apparato burocratico.
Una volta riassestata l'economia egli si dedic all'espansionismo che avvenne verso
l'Italia, spost la capitale del regno a Torino e impose l'italiano come lingua ufficiale dello
Stato. I rapporti con la Francia rimasero molto tesi e per questo Emanuele decise di
rinforzare l'esercito introducendo la leva obbligatoria, cerc di espandersi ai danni dei
francesi ma con scarsi risultati.
Sotto il regno di Carlo Emanuele lo Stato sabaudo riusc a occupare il marchesato di
Saluzzo che in seguito divenne parte integrante dello Stato dopo il trattato di Lione dove
in cambio i Savoia cedevano i territori oltre il Rodano.
Emanuele Filiberto nacque a Chambry nel 1528, fu al
servizio dell'imperatore Carlo V e di Filippo II d'Asburgo,
si distinse in particolare per la sconfitta inferta ai Francesi a
S. Quintino (1557); con la pace di Cateau-Cambrsis
riottenne il ducato sabaudo, precedentemente occupato
dalla Francia. Trasferita a Torino la capitale, si dedic
all'organizzazione amministrativa dello stato sabaudo.
Educato nelle lettere e alla vita militare, raggiunse a
Worms Carlo V, sia per una pi efficace preparazione alla
carriera delle armi, sia per ottenere l'appoggio e il sostegno
imperiale nelle tempestose vicende che minacciavano di
travolgere lo stato sabaudo. Partecip alla campagna contro
la lega di Smalcalda segnalandosi nella battaglia di
Ingolstadt. Nel 1551 fu in Spagna con Filippo d'Asburgo e
nel 1552 in Piemonte con Ferrante Gonzaga, ma torn ben
presto con Carlo V e partecip all'impresa di Metz. In tutte
queste vicende militari mostr doti eminenti di capitano.
Alla morte del padre, divenuto duca, egli indirizz tutte le
sue azioni allo scopo di riavere il ducato sabaudo integro e
libero da occupazioni straniere. La nuova guerra tra Enrico II e il nuovo re di Spagna, Filippo II,
vide Emanuele a capo dell'esercito spagnolo Lo splendido successo forn una forte somma di
denaro, che fu impiegata per costituire il primo nucleo d'una marina militare; egli guadagn
inoltre l'appoggio di Filippo II, che gli permise di ritornare in possesso dello stato sabaudo, in
seguito alla pace di Cateau-Cambrsis. La pace con la Francia veniva sancita dal matrimonio con
Margherita di Valois. Da questo momento si dedic alla ricostruzione del suo paese organizz
anche una piccola flotta militare che partecip onorevolmente alla battaglia di Lepanto, in
politica interna riform la Camera dei conti fece di Torino la capitale dello stato. In politica
estera, Emanuele riusc, con una serie di accorte trattative, a sistemare sempre meglio il territorio
del suo stato, finch, nel 1575, si liber definitivamente d'ogni occupazione straniera, mor nel
1580 mentre tentava di impadronirsi del marchesato di Saluzzo.

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Bibliografia
Dialogo con la storia e l'attualit
Noi siamo la storia

Sitografia
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
Enciclopedia Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/

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