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PUBBLICAZIQNI REQLIARHIVI DISTATO

SUSSIDI 10

HARRYBRESSLAU

Manuale di diplomatica per la Ge11Tlania el'Italia

traduzione di
ANNA MARrA VOCI-ROTH

sotto gliauspici della


AssocIAzIONE ITALIANA DEI PALEOGRAFI EDIPLOMATISTI

, -, f: di dell'Amministrazione archivistica destina


La traduzione stata realiz~a~a ~on 1 or; ntifica '. ' MINISrtROPER..IBFN1C=PL':['URAUEAMBIENTALI
al finanziamento &m()getti pnsgc~ SC1~ 'b" '''del Corisiglio)lazionale.
. ., . ' , rte con un contrl uta. - .. "-.
AeI1 e ticerche. UFFICIOCENTRAI~_E:P:E<:R rBENARCHlVISTICI ; .
il volume estampato,ll!j>a.... "C,, '......) .C' '. , ." '. "'<.. ,.' , '19.98
UFFICIO CEN11\ALEPERIBENI ARCHIVISTICI SOMMARIO
DIVISIONE STumE PlJBBLICAZIONI

Direttore generale per i beni archivistici: Salvatore ItaIa. Presentazione di Antonio Dentoni-Litta VII
Direttore della divisione studi e pubblicaziorti:. Antor)io.Dentoni-Litta Ragioni e propositi della traduzione di Giovanna Nicola} IX

Comitato per le pubblicazioni:-Salvatote It~Ia; prSidente, Paola Carucci, Antonio Notizia biografica XIII
Denroni-Litta, Ferruccio Ferruzzi, Cosimo Damiano Fonseca, Guido MeIis, Awertenzadel traduttore XV
Claudio Pavone, Leopoldo Puncuh, Isabella Ricci, Antonio Romiti, Isidoro ElcrJ.co delle sigle '
Soffietti, Giuseppe Talamo, Lucia Fauci Moro, segretaria, Forlti e bibliografia

Cura redazionale: IvIauro Tosti:Crdce


VOLUME I
Dalla premessa alla prima edizione 3
Premessa alla seconda edizione dcI primo volume 5

I. Nozioni fondamehtalie lefinizioru 9


II. Storia della diplomatiCa 18
ill. Pamzione e classificaii6fie dddociliienti 48
Iv. Tradizione e riproduzione .peidocumenti 83
V. Gli archivi 137
VI.' lfUnzionaridi canceW~riidegliimperatori ro1llanie dei papi 168
VII. I funzionaridi cancdleriadegli imp'~rat()rie dei reitaliani, 315
franchi e tedeschi . . .
vtI. Altri fUnzionari di can2elleriaes2rittoridid6<:llmenti fu Ger- 534
ma#!a~inItalif ,'> _~, ........... '. .'
IX. La apacit giuridica di prova dei'dQcumentimedioevali 580

VOLUME T!

~._.,",_.,."._ .... __ ...._ Ministero pr i beni culturali e ambientali


._.,' ,i<.,,,,,.i, //'; 'Pr~messa.alla prima pahedelse<:ondo~6liline 675
Ufficio centrale per i bem archivistici Piem<Tssa alla second~ parte del secondo yq~llm~ 677
ISBN 88-7125-140-7
Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato
Piazza Verdi lO, 00198 Roma
x. um
i
Lagenesidei doc el1tEl.Petiiionie pre!iTinari 679
XI. La genesi dei d()Cumenti:2. Azione e docuw-entazione~Fasi
delladdturIleIitazion.e . . . 731
Firiitcl.staripare ndinesednoyeinbre1998
ac,,~ad~aE"ipr0tSeMce,s:rJ. . . XII. La genesi dei documenti: 3. Intercessori etestimoni 842
, di Citt di Cstello(PG)' . XIII. La genesi dei documenti: 4. I modelli degli-scrittori dei dqcu"
con i tipi delle'Giafiche PLMA. menti. Formulari. Documenti anteriori. Atti 870
VI
..:... Sommario
::--_ ----- ---== .:.::: ...... .._-- _.--- ----- ---
XIV. La genesi dei documenti. Rappor to'dei docume nti derivari
(Nachbildungen) con i loro modelli 932
XV. La lingua dei documenti 957
'VI. La datazione dei documenti 1015
'VII. Le materie scrittorie 1093
XVIII. La scrittura dei documenti J 124
XJx. La sigillatura 1154

INDICI La traduzioneitalana del Manual ediclipl omatica del Bresslaucostitu


isce
il primo risultato editoriale di un vasto programma scientifico avviato
Indice dei documenti regi e pontifici con il
'1225 sostegno finanziario dell'Amministrazione archivistica e con !aco!laborazion
Ird'ice delle persone e dei luoghi e
1266 diretta degl istituti archivistici che, grazie alla conoscenza della realt
Indice delle fonti locale,
1352 sono in grado di segnalare progetti di rilevante interesse. Scopo del program
ma
Indice delle formule.e degli incipit affidare a istituti; associazioni culturali e dipartimenti universitari iniZiativ
Indice delle cose notevoli 1357 e
1365 di ampio respiro, finalzzate da un lato alla valorizzazione del patrimo
nio
archivistco tramite riordinamen# inventa riaziom ;censim entie guzde,
e dal-
l'altro - come in questo caso~ a una maggiore divulgazione, tramite traduzio
-
ni, .ristampe, edizioni critiche, di una letteratura specialisticarelatitJa all'archi
-
vistica, alla pale()gra/ia,a!la diplomatica, alla sfragistica.La pubblic
azione
nelle collane edit()rialidegli Archivi di Statofa s che i risultati di questa
atti-
vita .scientifica .nOn restino chiusi nella ristretta cerchia degl addetti ai
lavori,
ma. trovino' un'ampia risonanza esterna, fornend ounfond amenta le contribu
al mondo deglistudi. to
Nellospeci/ico, il Manuale del Bresslaurappresenta ilfrutto di unapro
/i-
cuac()llaborazione tra l'Ufficio centrale peri beni archit/istici e l'Associ
azione
italiaiia deipale ogra/i' e.'. diplomatisti.' . . Viene'c ostmes soper la. prima
volta a
disposizione degli studiosi italiani nella sua comple tezzan tegiitu n
testo di
fondamentale importanza, forse pi citato che effdtiva mente conosciu
to nella
sua inesauribile ricchezza informativa en~llasuacoreniee organica struttura
-
zioneo11 volume ha trovato la sua naturale collocazione'nella r:ollana "Sussidi"
;
dedicata d repertori, bibliog ra/ie,m anuali, ciO a tutt{ quegli strumen
ti di
ricerca che costituiscono la chia:venecessaiiaper accedere in .mdoa
gevolea
un patrimo niodico nosceti ze quale quello offerto:da un. testo come.qu
esto, .
unic() nel suo genere pervast iteprp fondit di:inda ginun "libermanualis"
che} per riprendere le parole di PaulRabikauskasn~llasua Diplom aticapo
tificia, "melus diceretur monum entalis ")' . .'. n-
Uno specialeringraziamentova in/ine lla professoressa GiovannaNicola
J,
che'. ha promosso un progetto' dicosz'ampiarilevanza, e'. lladOttoressa.
Anna
Maria Voci Roth che ha portato a termine con competenza e rigore un
compito
davvero arduo per le innumerevoli di/ficoltlinguistiche ecoizcettuali.

ANTONIO DENT()NI-LITIA .
Divisione Studi e pubblicazioni
dell'Ufficio centrale per i beni archivistici
RAGIONI E PROPOSITIDELLATRADUZIONE

Quando proposi all'Associazione italiana dei paleografi .e diplomatisti la


- traduzione:: italiana del poderoso trattato delBresslau,molestamenteilltitpc
iatp#andbt{ch; non.avevo certamentd'illtenzionedi m,ettere in canti~re
un'opera antiquaria n tanto meno ,celebrativa, e invece sentivo.e peIlsavo
alcuni~rnotiyiforti <:l'attualit per 1'iniziativa e li fondante proiezione.al
fu~uro,.cheespqngoin:breve. 'H' . ' .....

, LW6ffrire . alla ricefc .di oggi unaxaccolta. organica;.di dati e di f()!ltl


enormee.riIna~ta insuperata,che aticoraper tllttinoi l,lnpuntg di J:"if~ri
mento obbligato e per un po' rituale e talvolta froppo circoscritto; tant'
che, se molti settori.di diplomatica inun,sec(Jloquasi di studi sonqstati
allargati e rivisitati, tale raccolta invece ~andataperdutaIlel suo complesso
.perunastranam,emqria. storic~, per..un .verso. massiccia--raccoglitrie.di
'repertiliplomatici e produttricediteIIJi ep~ ,un ~tr()Versodimentia gei
Jpadri, dei f011d,amenti,. delle, onoscenze e lei tragull,rdidelpassato,:)
,2,1Wne::tterein hrce ein giocgunaorganizz,azione. globaleesisteUlati,a
clellam,ll.teria, cpnclgtta conrigorosom~tod() stpricp-filologico, tesoll,1J~a.c:
certaple,nt(J ,qei.fatti, for~e ancheon,qualc/:u:rigidi,t, e:p!:()pen~q li cqn~~;tr
;tuali?zll.ree::adefin'ire, magar,iper qualche,jpfluenza ,d~a contewpor,a1!ell
pfl!llettisti.c:ll,teqeSS:ll.ill11!l s;~te,1Il.:iiionet4tt_ fla, 1,li neceSsanamente .an.cQ,f:i
pa11:ire7cOm,e da una base diriferiInento,cgereptee1:ucila,di fatti, lii<ee
e.di .term11plggie. chiari, .dist.irtti,e ondivisipe1l)nteIlcl.illre,nto. ~,anhe,;1'e
,perp~Qce,c:ler~,pggi,ai ripensamenti, superatl1entie, tel11Pep@e,ntirichiesti .
_dallIl,a, a.c<:l:'esc;i1,tll on.sllpeyqlezzadella omplessit~ s:ftrggent~; prism,ati,fl;;e
spesso insndabile della storia UIIlana. . ,::-L
. ?.I~jprppqJ:'re;unquadrp,di diplomati<:;atar<oll11ticll.e,itglo~ge111l11riica
.medieyale,cos.ampio. comegggi non,s,i. hg piA e he inV:ec:e-l,esta.inlPPl:i;a.n-
ttissill;1o: per l'Italia, 11pa11:icolare;. Per ;tutti;;wgew:rale" sontro llI1a:frap,t,-
..f1le.ntazione gellal'icercaindiplomatich~I1a;>;iimali;se.n.q11;atldirittllrlrn1p1i
,ipali;;e '. spe~s-assai .se::ttqtia!i; per, gJi J;tinlPli.J:: Je ll.lihcllI1 cqp1par,a.i:iyi-
srnOn.911.supeJ.iicialeoffre: yal e adire.cll<:leyol4:?;i()ni e soluzi()I1i.di,Ptll.ssi
,cloculleritarie,diverse ealternativesegI,Iite, eggo,ttategll,ipopoliA'::E:1,lrqpll.-:si
-.il,ltmrirJ,ano apchereciproaUlente ech,e, perci, l:Inc.he.ll1l~partiolatepm~i
:!edesca;asl esempio, puserY!re_a cap;r,e,meglio, in pntrolllct::,upa via i}l1-
lianaO .Iialtri paesi. ..'. . ., > ".> ,
....Leragiqni :qtilla)raduziopesisono cqollfermate. nel pro<:edered~t1l1vqXi
. ~. allorocompimentQ, l!lolt()l~oddisfa<:eIltemetlt<:l;maprestp Si-SOtH;> p.o*
~n:che,.innumer<:lv()lie pesanti, ledifficqlt~, checertoavev;osQttQyalu~gtoo
x Ragioni e propositi della traduzione Ragioni e propositi della traduzione XI

almeno creduto con troppa baldanza di poter superare. Si trattato, infatti, tato nel sistema del diritto comune: perci mi sembrato pi calzante e
di non tradire il testo di uno studioso:difine Ottocento, cordesue vedute e meno stonato usare i termini di convalidare o corroborare per i documenti
le prospettive della cultura del suo tempo, espresse in una 'lingua irta di precedenti, grosso modo, quel periodo di svolta e riservare quello di-auten-
strutture e peculiarit proprie e segnata dalla frequente germanizzazione di ticare per le scritture successive.
una terminologia medievale attinta alle fonti, e non sempre perspicua, e da . Naturalmente abbiamo preventivamente escluso qualunque aggiorna-
una forte attenzione al profilo storico-istituzionale ed anche politico di mento bibliografico, anche il pi banale (e proprio perch banale) come
allora. quello' al Codice diplomatico longobardo o alle Chartae latinaeantiquiores,
. Si mirato al massimO rispetto del p11siero del Bresslau, cercandb'evi- che sarebbe rimasto ridicolrnente appeso e isolato nella massa della materia
denternente '. di' capire, per'quanto. si ' stati capaci, cosa l'Alitreaveva'in e tutto Sommato inutile, visto che qui si tratta di un testodestinato a chiha
mente' e le espressioni e locuiioni talvolta mltopregnantida1ui dsate~ (e gi o vuoie ~qual~e base di dipiomatica e perci certi strumenti deve
per questo;'ariche, ci si serviti della pgriiione amrginc,cheririviaaJ.l'o; conoscerli o trovarli.
riginale tedesco, e del riporto' di ferinmitdeschi'i'ptehtesi);'Ccft61e Ringrazio l'Editore tedesco De Gruyter, Hdott. Antonio Dentoni-Litta,
innumerevoli soluzioni adottate possono essereOpinabili,ilIlasiptegadiCre- direttore della Divisione studi e pubblicazioni del Ministero per i beni cul-
dere che sono state sempre scelte dopo vari cohtrolli, dflessioni; rieorsi alla turali e ambientali, e quanti hanno prestato incoraggiamento e. aiuto. Rin-
storiogrfifia,e grazie ad una serisibilitdelltrachittriceVOci RothpiiiJlca grazio particolarmente Anna Maria'Voci Roth, senza la cuiinesausta labo-
che rara. ... ,~; riosit,' generosit e capacit storico-linguistica non avremmo' oggi, tutta
Gli interveritisono statililIlitati e pesati:pet sempio,perrispettodiIrta accessibile, un'opera di questo peso.
nobile e consolidata tradiiioneitalianaed anhe per scorrevolezza, si 'pre"
ferito ,adottare i tettnini e le locuzioni 'di. Diplinatica e hon;dir:>ttiiri:del GIOVANNA NICOLA]
docllinento (Urkundenlehre, d\7e piUrkundeha un sig1iftcatdircstri- Universit degli studi dj Roma "La Sapienza"
ziato) o di atotedel documentoenori.di~mittent~(A.usstell~f: peraltro il
Bresslaii individua solo due partineldllinentb,l'a'twemitt~nte'e,il
destinatario, tat' che il ferm~eidiUrheber a nt.16d~l'ap ..~Tstat6;tia
d?tto .conpromcit?re della, docllmentaziorre) odi copi~~:itef1ticae,-fioh
'autenticata alla tedesca;si teso' c?n ,laparolanorma~'ri~'sens?d rMola,
'canolle, consuetudine riorlll~tiva- il b:>11cet~o dif~icile'd,iMasSigkett'f1ei
c'omposti Kanzieimiiisigkeit eiSiegelmiissigkeit;si' "coniato qull1he'ri~pl6
gismo .necessatio,c0tnequello di hitogrllfaiiOne '(Chirgraphierung, 'cap.
IX);" si .ricol1vertit9 al,latiriotranssinfltu1JZiltermih'gerrnliriiiihPin
Trnssumpt dar Btsslau, che lo ha usato per i11i:licar(': insertf; opiufliti-
che, vidimus... ....." . ' .'. . ' . . ' i . '.U:",ti',';"" :',
"tTn solointerv~nto;indsivo mi sono permessa,dopotifle~sioru:e'dVbbi.
Bresshuusa rarmeIite r termin~ di authentifizieren' (I,p;9?n.t)?authen'tis~e
ren(I"p..~79.nt.) ,:Authentizitat(I,p~ 692)dotta' usualfuehtel qellNli
beglaubigene Beglauoigung,..inentre la"diplotilapc~ita1ia11a,par1~rpref~fi~,il
r1erit.egen~raltnente.dialltenticaree:di,lmteiiticzion . Enoto"chernella
lotta.. alfalsb,enella rjcerc~ligarnzie;petgli sriuidiplo~atii;;quelldd~
1'autentic;it >in sensogerieried di:getnrinit e' otiginalitc''tirl,problema
antichissimo' e di' hingoCorsb,ma sdnonviritach' essasiastat6iriri~e
posto pressantemente dal ririasCiriento giuridico dell'XI/XII . . ~ec9lo;d:il
rinnovafilento del diritto proc~ssuale di quel tempo echisi's~ato'qifridi
definito come unpostulato - in senso giuridico e tecnio:diplofutieo "-solo
dalla scienza canonistica dellasecohdametdl XII seclo(c0111adecretale
di Alessandt;UI2, X, 22,Z'ecfr.gl.Authenfi:zm d2-;..x;22,1}e osilaat-
NOTIZIA BOGRAFICA

. li "pdncip~ d~icliplomadsti':',1secondo ladefip~i()ne diLuigiS~hiap~


rclli,poi dpresadaFranoBartoloni,nacqu: il 22 marz() 1848 a l)annen~
berg, nella. regione. di Hannov~r,_d~(famiglia ebrea.Nel . 18i5/Ssi.iscrisse ~a
facoit.digi\lrisprud~nza: dell'lJpiversit di Gottinga, maben:presto, ab.ban-
donati gIi studi .giuridici e ,wl~fedtosi, a.Berlino,si dedicQ, alJ.()'. studioqt:illa
storia e della filologia. A Berlinoudl~lezionidi BhiliPI5Jllff, Th~QlQr
MOlnmsen,Leopoldvon Ranke, Friedrich von Raumer, Adolf Tobler,ma
egli dichiara che i suoi maestri furono il medievista Rudolf Kopke e Johann
Gustav Droysen. Dell'interesse suscitato in lui dalla storiografia droyseniana
danno testimonianza i suoi studi sul XVII secolo, soprattuttosu Pufendorfe
Leibniz; Bresslau deve per senza dubbio la sua fama internazionale alla
medievistica. Dopo avere conseguito il dottorato nel1S69 a Gottinga, pres-
spGeorg Waitz, con un lavoro sulla cancelleria di Corrado II, ottenne subi-
to un posto di insegnante prima in una scuola di Berlino, poi 'a Francoforte
. sul Meno, poi di nuovo a Berlino; l consegu nel 1872la libera docenza in
storia escienzeausiliarie della storia e, nel 1877, ottenne un posto
all'Universit come professoresEraordinario., .Negli, anni successivi diver,si
tentativi di procurargli l'ordinariato ~ BerlinofalliFono, e solo nel 1890p()t
divenire professore ordinario di storia medioevale 'all'Universit di
Strasburgo,dove insegn fino aI 1913. . ' .
'IncaricatO gi nel. 1870 da Rankedi poriare a termine gli "Annali di
Enrico II'' (Jahrbucher des deutschen Reiches unterH~in,rich II.)rilllasti
inc0tnpleti e che termin nel 1875,glifu poi affidata lac()mpilazionedegli
"Annali di CorradoII'' ,che usciionoindue volumi neI. 1879 e1884.
Dal 1877 data la sua collaborazione con i 1yfonme'ntilGermanife
Historica. In un'primo, momento lavor alla' sezione degli Scriptoresalla
quale diede alcune edizioni notevoli di fonti deI. secolo XI, uno dei s,uoi
prinCipali campi d'indagin. Dal 1888 membro dellaDirezione centi:aled~i
MGH, assunse la r~dazione del~euesArchivderGesellscha/tf.ur iiltere deut-
sche Qe:hichtskunde e kdireziol1edella sezionedeiDiplomataperlaqal~
cur l'edizione dei diplomi da Enrico II a Errico IILNel1912 gHfu affida.
ta anche la direzione della sezioneScriptores. Verine irioltre incaricato di
preparare per il 1919 (il centenario di fondazione della Gesellschaft/ur a'lte-

l Su Bresslau cfr. il mio aiticolo Harry Bresslau, l' ultimo allievo di Ranke, in ,<<Bul1ettino
dell'Istituto Storico Italiano periI Medio Evo e Archivio Muratoriano, 100(1995), pp. 235-
295, nel qualesi trover ulteriore biografia.
XIV Notizia biografica
.(
re deutsche Geschichtskunde) una storia dei MGH che prepar durante la
guerra e port a termine subito dopo la sua fine. Ma l'opera alla quale AVVERTENZA DEL TRADUTTORE
legata la fama di Bresslim senz'altro il suo "Manuale di diplomatica"
(Handbuch der Urkundenlehrefiir Deutschland und Italien) , la cui prima edi-
zione in un volume usc nel 1889. li manuale fu poi profondamente rielabo-
L' el~ncobibliogr~fico (che. ll1ancapell'edizione .tedesca del. 1912 . e
rato e grandemente ampliato dall'autore che ne procur una seconda edizio-
ne in due volumi: il primo usc nel 1912, la prima partedelsecondov6lume
nel 1915 .La seconda parte di questo secondo volume fu completata da 1915!1931in quanto Bresslau lo aveva riservato al s~condovolume, non pi
Hans'WalterKlewitzdopola morte di Bresslau e apparve nel 193 Lo prtatoa termill e da lui) omprende, citati per esteso,Juttiititoli che Ilel
Nel 1918~resslau elarrioglie furono espulsi daStrasburgo, Dopo un manllak$ono~enziOJ;1ati"pi, di. uua yo~ta e in .apitohcliversi. Nel t~st()
breve soggiorno ad Amburgo si stabil a Heidelberg dove lavorfin.oall'ul" della traduzione tali. citazioni bibliografiche:ippaiono dunque. abbrevi::tte. I
timo peri MGH.Lmoril270ttobre1926. J;inyiipipliggrafii. che compaiopo unasol~YQlta..nonsi):r()vanonelia biblio-
gr:ifia In:i sopo staticitatipereste~odirett:imenteneltesto.I)i solito iri"lVii
ANNA MA:R:rA VotFROTII bibliogtafiidiBres~launonsono. complleti,pel.'cignella traduzionson~
stati.c.ompletarL:pulj:roPP9nOnll1i .statOP9ssipiJ~ r-intrciaree ,completa-
re tuttek citazicmi bibliografichelliBreslallrinviain modo sOmmario, '" .
il pf.issi.deILiber.Boptifzea!issoIo.tatiitatiolo seconcl0 l'edizione. cii
Dl.lchesneet\pancheiseconclo quelladi,Mommsen, .cui Bresslau,rinvia
accanto alla prima, ma discontinuamente.. '> > .. ....

Le aggiunte al. testo, che nel primo volume si trovano in appendice sotto
la rubrica Nachtriige und Verbesserungen, sono state inserite nel testo italia-
no tra parentesiquadre. ... .... .... . ..' . ' ..
Le pocheilot del traduttore. sitrovano tra parentesi acute.
In corsivo, oltre natura1rIlente i titoli bibliografici, sono state datele defi-
nizioni, le formefonetiche,le formule; lequalifiche.dellepersone;.tra virgo-
lette le citazioni testuali da fonti narrative e documentarie e dalla letteratura
s~condaria, le Voci di dizionari, le leggende &lei sigilli.
. '. La forma dei nomi propri di persona, che Bresslau normalIIlente germa~
nizza,' stata, pe~quanto . possibile,. italianizzata.Dei nomip~r.i quali .nori
esiste un equiyalellteitaliano si data la fornia ricavata dalla fontelitina. .
In fondo all'opera sono qui riprodotti iinqu~ in.dici dell'edizione tede-
sc (dei doumellti,.delle cose notevoli,cielle formule, delle fonti e dei
nomi) con qualche interventoorrettivo.
Al.margine di ogni pagina della versione italiana si data l'indicazione
della rispettiva pagina dell'edizione tedesca, e negli indici il numero delle
pagine rinvia a quest'ultima. li numero tra parentesi quadra si riferisce aliapa'
gina del testo tedescoaggiuiltohell'Appendice Nachtriige ndVerbesseri/ngz.
!titoli correnti deidue voll.lmi siriferiscono, comen.-e1l'edizione tedesca,
all'oggetto di cui si tratta nelle relative pagine.' .
Nella traduzione, oltre ai normali lessici, si sono. utilizzati i seguentisussic
di lessicografici specializzati: A. Lanzara, Dizionario.Gz'uridio Tedesco- .
Italiano, in cui si contengono le pi usuali voci ed espressioni attinenti al dirit-
to pubblico e privato. Deutsch-Italienisches Worterbuchdes Allgemeinen
Rechts, Roma 1846-1849, rist. -anast. Sala Bolognese, Forni, 1978; G. Conte-
XVI Avvertenza del traduttore

H. Boss, con la collaborazione di L. Regele, Dizionario giuridico ed economi-


co. Worterbuch derRechts- und Wirtschaftssprache, 2, Tedesco-Italiqno,
Miinchen-Milano, BeckcGiuffr, 19894 .
I capitoli I, II, III, V, IX, XI, XII, XIII, XIV, XVII e XVIII sono stati
rivisti dalla prof.ssa Giovanna Nicolaj (Roma); il capitolo XVIII .stato letto
anche dal P. Leonard E. Boyle O.P.; i capitoli IV, VI eX dal prof.Gerrnano AA SS: . J!eta Sa~et~~um '. ....
Gualdo' (Roma); il capitolo XV dalprof. Alfredo Stussi (Pisa)";' il capitolo AdG: Altes' Archiv der GeseI1schaftfiir altere deutscheGeschichtskunde
XVI dal prof. Alessandro Pratesi (Roma); i' capitoli VII e VIII insieme. dai AF: NteJ<'olge . .' '
dottori Francesca Santoni e Antonio Ciaralli (Roma); ilcapitohXIXdalla AfU
O';'G'.:' .Archi" fiir Urkundenforschung
dott.ssa Stefania Ricci (Roma). li dotto Vincenzo Matera e la dott.ssa Santoni
o AK Archiv fiir Kunde osterreichischer Gschichtsquellen
minanno aiutato nella redazione degli Indici;. . .' . ' : ' i 'id ,ALI<G: ..' . ~<.Archivfiir.,Lit(;:raturU11d Kirchengeschichte des Mittelalters <.'
AOG: Archiv fiir osterreichische Geschichte ... . .
A loro, al dotto Martin Bertram (Roma) e al prof.' Knut Schulz' (Berlino), APF: <<Archivfiir Papyrusforschting und verwandte Gebiete
e inoltre al dotto Mauro Tosti-Croc(Roni);esprinillllvivoecordialerih- API: Archivio Palegra/ieo !t'aliqno . .
grazianiento. Un' grazie tutto particolare vorrei'riv'olgereallaprof.ssNic ASI: <<.Archivio storico itaIiar~> .
colaj, all'iniziativa della quale si deve.questa versione.italiana del Manuale di ASL:; ..}0rhivi() srork() lombardo>; . J .. ' '.' "...
Bresslau.. Ella ne ha seguit~ tutte le iappe,spesso non facili 1 econhrsa ASPN:" "<<Archivio storico'per le provinde nap'oletane
profonda conoscenza della materia mi ha sempre aiutato nel tentare di tapi- ASRSP: ArclviodellaS()cietromana di storia patria .
re edi risolvere i molti problemi, talvolta complessi e non solo dinatra lih- AZ: <<Archivl1illr~:z(;:itschrift ...
guistica, posti da questo lavoro. . ' BAV: BibliotecaApostoliaVaticana
BEC:B~bli()t:h,q~<::.cl9}~Eoleces .clal1~s~>. ." ," ...> ..'. . .' . 'L::
l?FW: Die.~egesten..desKaisep:eiebsunterPbilipPrOtto.lV:, Friedriep'IJ:;
Retrteh (VII.), Cnrad W;' HeinrichRMp,'WilhetmundRiehard 1i98-
,,1272, nah cerBearbeitungund gemNachJaBJ.EBohiner's, 1: Ktii$er
...nd Konzge,' a~ J.FlcKER,)rinsBic~ J8~1:~2; 2: l:iip~te und ~~Ni1
saehen,.(;:d.E WINKELMANN,iInhS]:l1u,ck 1892:~4; J:Einleitungu1:id
Regis~~(,~d~EiWIiHELM, Irillspmlc)901 (R~estaImperii, Y;l-,J)~~;;t
BISI: Bullttih l~~Istitll.to:Sto~i<:l.Ii:@ano>? '" . / : '{Ei~:;
BZ:< f~l?yz9!1tipi.~ht~e:itschrift .c..
.';'O.\i
{;C' Codex Iustinianus, ed. P. KRUGER, BerliriJ877'.<i'
C.The~d.: '..Theodo.siqfiilibri.)(VI eum constitufiofiipus; SiriiipndianJs'et;{eg~s
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Weruns.!<'y,' Romisehe Beriehte. III;= E.WERUNSKY;R6inischeBerich1. III, in
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R. WILMANS; 4: DieUrkunden des Bisthums Paderborn von 1201-1300;Eed. R.
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Zimerman, Zur Geschiiftsgebahrung = H. ZrMERMiY.'I, Zur Gescha/tsgebahrungin der VOLUME I


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Zimmermann, Die Datierungsformel = ZrMMERMANN,Die.Datierungsformel in


Urkunden Karls IV, Diss. Berlin 1889 .
DALLA PREMESSA ALLA PRIMA EDIZIONE

Sugli scopi dame perseguiti in questo libro mi sonogi espresso alla fine
del secondo capitolo, e poich dalla pubblicazione della prima parte di que-
st'opera cos tanti colleghi tedeschi e italiani hanno manifestato il loro con-
senso alle idee l esposte; posso rinunciare a illustrarli ulteriormente in que-
sta sede.
. Mi sar consentito esporre pocheosse.rvazioni anche per d che ri~
guarda il piano e l'impostazione della mia opera. La restrizione geografica
alla Germania e all'Italia si resa necessaria per forza di cose; difficile
che,yolendo soddisfare le giuste esigenze di oggi, un singolo studioso
possa elaborare. una diplomatica generale per tutti i paesi dell'Europa
medioevale.
Avrei. volentieri incluso nella mia. indagine la terza. terra dell'Impero, .la
Borgogna; ma gi durante i lavori preparatori perveooi alla convinzione che
ci non eta possibile, a meno che non avessi presinampia.considerazione
anchei documenti francesi dando quindi al mio libro tutto un altro caratte-
re. Per ci che concerne l'estensione cronologica, nella maggior parte aei
casi ho trattato l'intera. et medioevale, e, .soprattutto l dove occorrevarifar~
si agli istituti dell'antichitromana, ho cercato di dimostrare il rapporto tra
questi e!'evoluzione altomedioevale.
Ho tentato dilimitarminell'addurre. esempi e . nelle citazioni; sarebbe
stato facile aumentare ancor pi le dimensioni del mio libro, gi accresciute-
si oltrele mie.aspettative eimiei desideri.
.Soprattutto nelle .citazioni bibliografiche ho voluto menzionare {in
maniera corripleta) solo gli scritti che mi sono serviti da fonti,e queicontri-
buti dai quali, a mio parere; si pu trarre ancora oggi u1l utile insegnamento
su un argomento trattato nel testo. Invece, ho gettato a mare tutte le inutili
citazioni da opere vecchie dalle quali oggi non si pu imparare pi niente e
consultandole quali si perde solo tempo, e ho rinunciato altresf a citarecen-
tinaia di volte, per le materie pi disparate, i vecchi lavori di diplomatica
che ognidiplomatista.dovrebbeben conoscere,come ad esempio Mabillon,
il NoZtveauTrait ecc.
Mi sono sforzato anche di limitare il pi possibile lapolemica.Horite-
nuto fosse mio dovere non tacere ai lettorile questioni particolari nelle quali
l mia opinione diverge da quella mmaestri; come Sickelo Ficker,o di cole
leghi pi giovani, con i quali nel complesso mi trovo d'accordo. Dove per
sussiste una differenza fondamentale nel metodo e nel modo dilavorare, ho
ritenuto che non fosse sufficiente dare risalto a-tale contrasto solo in singoli
','
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J

Il
il,~,j';
4

il ~
il
casi particolarmente importanti. E del tutto superfluo mi sembrato critica-
re meschinamente le opinioni di predecessori, nella misura in cui queste non
j debbano considerarsi ancora oggi dominanti.
PREMESSA ALLA SECONDAEDIZIONE DELPRIMO.\TOLlJ1\;1E

I i Berlino, gennaio 1889


if
Allorch, all'iniziodel1889,pubblicai il prtmovolumedi questq ma~lla

Il
"
H. BRESSLAU
le, era mio desiderio, far, seguire presto la cqntinllazion,e dell'opera, ,n,ella
quale ,doveva essere trattata ladiplolllatica speciale elci elo culllen,4 tmp(':IWi
e pqntifki ,Ragioni personali e oggettive mi ,hann,q impedito di r~,ali:z.?gr~
/n questo proposito. La. redazione' del Neues Arhiv, illayqro all' edi?ibn~lei
docUlllenti tmp~riali clel s~colo Xlejnll0vi cqtnpitie, obblighi risW!fitLg?l1l:!

i'l mia, chiatnata ,a, Strasbllrgo,.(l890)tnihannqassorbito totalmente"e;,n,egli


annisucc;essivi, hanno, impewto didedicaIIlli con;cllra.almanualeIJli,pI9~
matica.Jn,oltre,negli amli'5}Odelse;colo scoro;siposemanoanlloy~.~
I ampie #erchnel ,campo, dellacliplQmatica imp~dale, e:pontificia. ,Me;l1tJ;,~
l io stessOIl1! Ol1O occupatode;i .dipl()midel~~cqloXI;:E:. Miihlbach~rl1,xJ.
1892, si, accinse all'edizione clei dotumenti deiCarqlin,gi)asciandosi ancllirt::

~I
!j~'
l a.lla sp~ranza. troppqo:ttimista W potereolllpl~tareJa grlil1deopera in"We}::i
anni.Qualch~. linnodopo la, Gesellschaft" der. Wi~sn.schaftetldi 'G9:ttfnga
concep il piano di pubqliare)docymenti ,p()n1ifiifinoall1~~J~()ti9J!J.
direzione c1i.,J?auIKegr in, p.n' ediziQneintegrale;)?a.slltaJsllaccllra.ti~sime
riercpearchiyi~tiche., IntOrl1o ,' allo stesso pei:iqc1q"L. ,Scgiapar,~hi.lli?i ,I!
preparare l'edi?ione criticli' dei ,docllmenti ,dei. re;italIiU:li,della. fin,<::)qeL,I,X
secoloe.qeiPIiIlJ,i ,seiqecenni del XE j:laYotiil1gapl"t::~inelI:i)..rpjYiQ
VatiC;MQ,dall'E,cole fraJ,l.aisediRoma<::c1aip,rlllIll:evo)i stllcligsi W,a.J!te
n aii9ni hann()accre;siuto .,<4" al1n9 .in,annq la l1QstJ;,a C()l1qsenz a. ,clt:iclg<:tJ.:
tneritipontificidel tard,9M~Woevq. . '.. ,'" .'. . ../ ..
In talidrcqstaqze rnisembr necessario. attendere,.sen()n la.cqndusio:ne,
almenQilprogie~s() di :tuttiquestilayoripritn~w ..a.ccWgt::rtni;lll1l;P!O;i:cq,
t-ii zione.delmio llla:nuale; se;ave~siagit9 .altrtmenti,.avn:i~<()vut(J t~tp.er~W
iii
i-'I offrire qualcosa di troppo imperfetto e c;peprel?tl).sareb1;>e.potUt9 ~d~:rejtl.
ii ~
il' 9isuso" . ' ; , . , ....,;,.".') .....,,>' :",.,,'C':."'"''"'''''
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.erta..tl1ente,.. anche qggisjam,q anC;Qra lontalJ-il.a.J,completa11.1e;ntQ9J.. ~uttj.
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i" gueUa.vori, ma stato fattomohil?sirno . .[)il?P9:fil@() orll:cli nlloYI3ripl;Qcl1J.'


zioni eccellenti dei dqutnenti. oXigil1ali d 13iJJy1(':J;qyingi; Dei..dip19mi :l~i
i: Carolingi .,. gscito ilprtmo.yqluml3 e,. cQl1111 . l1uova ediziqne. deir<::ge;gi di
ii Miihlbach,er, .si .l".esaclisponipil~:.ill1agran.p?'rtl3 l~i laYQ:ri:ptep:.ir.lltgJ;i;p.er
Il
I!'I
r edizi9ri<:: c;ompleta e generale di tali.dipI9l11i;in9ItresolJ,o. statepllpqJicat.e
ticercb.eimportaJ,l.tida.l\L.':['angl,M,Jllsselinealtri.!;Sgnq(uscitijg9cll1ll.entj.
[<I gei .sovrllni ita.lIMi fil19al?2~;. llna. splelldida.,ra.c91ta"ljJac;~irrjjli;.cli;:tll1i

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sliplom,i ,. apparsa ,nell'Archivio. PaleograficoIta.li@o.L't::Wzione,lei . dql::l1!
lllentilegliitnperatorisa.ssoni cP:nclusa. pei dotUlllen#lei Salii uscito il
primo volume; ho raccolto tutto ilmatt::rialep~rquellidiE:nricoIII, ,.e l~
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III~ l maggior parte di quello per i documenti di Enrico IV ed Enrico V. Per il All'indice del contenuto, che molto esauriente e che, credo, permetter
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periodo svevo e l'epoca successiva ci si pu basare ~ulcompim~nt0clelle di orientarsi facilmente, faccio seguire un elenco un po' pi ampio delle
Kaiserurkunden in Abbildungen; ricerche di Schultze; Graber, Erben eH. sigle usate. Al secondo volume riservo la lista dei titoli dei libri citati; per il
IJI Hirsch hanno ampliato notevolmente la nostra conoscenza dei documenti momento i lettori hanno a disposizione quella stampata nella prima edizio-
Il del XII secolo; anche per il periodo successivo disponiamo di alcuni buoni
lavori recenti, e per il momento non possiamo aspettarci qualcosa di pi
ne. Desidererei riservarmi la decisione se sar possibile e necessario allegare
al secondo volume un indice delle materie: tale decisione potr essere presa
esauriente al riguardo. Nel campo della diplomatica pontificia nohuscito solo dopo avere tentato di compilare un tale indice.
ancora nulla dell'edizione progettata da Gottinga, ma i Regesta Ponti/icum Durante la preparazione di questa nuova edizione ho trovato cos tanta
Romanoru11Z di Kehre Bracktnahn vagliahoilmaterialepergrandiparti
1:1
cortese assistenza alle mie domande e alle mie richieste che mi devo limitare
d'Italia e della Germania; 1 rapporti di Kehr e dei suoi collaboratori 'suricer li ringraziare in generale tutti i benefattori e gli amici dai quali ho ricevuto
t
che archivistiche in questi paesi einFnlncia cipermettonodi'tbhoscereil consiglio e informazioni. Solo ai miei amici W. Lenel e H. Wibel sento l'ob-

~lr
materiale manoscritto esistente;Pflugk-Harttung ha pubblicato ihuhfiu0'l0 bligo di formulare anche pubblicamente un. caloroso ringraziamento per
libro cihe ha raccolto soprattutto sUi caratteri estrinseci deidocmenti 1'aiuto pieno df abnegazione da loro prestato nella correzione delle bozze.
pontifici dei secoliXI e XII e ci ha fotriho chiarimenti nuovi p~rilperiodo Che la nuova edizione del mio manuale,'sulla quale sar possibile un giu-
tra la seconda met del secolo XI e 1'inizio .del XII secolo; l'epoca-:: di trahsi ~ dizio definitivo solo dopo la pubblicazione del secondo volume, possa esse-
zionenellapmsi di caticelleria che lapi difficile a trattarsi. Le;ptibblicli'- re accolta con la stessa benevolenza accordata alla prima, dopo alcuni dubbi
Il zioni francesi dei registri hanno fatto grandi progressi e alune sitigleparti e critiche iniziali.
!i!
sono state terminate; d1j.tala regolarit e lacostanza.coii laqua1lacancelle-
rip~pale' si svilupp nel tardo Medioevo,. quant6)possiamaBpreti~ere'da Strasburgo, lO dicembre 1911
tali pubbliazionie da altri lavori re~entibasta pertlila tf,attazionediploma-
fica dei dbcumentiporitifici.apartire.dalXIIIsecblo.... .. .. , ". , .." .... c;: H. BRESSLAU
c
Cos ho pensatochE(fosse giuntoilmo111ento di t::ntafe. eiche .venti mr:i
fan~l1 mi sembr ancora opportuno, e s~erocli ffrireUn~qu~dtcompleto
con .quest~ nuova edizione' del mio nallt!e. N elp'riln0Volume, che' com~
prende ipr4ninovecapitoll deWopera, h8l11antentola <:lisp()siiioriedell'~~
dizione precedente; pet il resto; per, mi sonosfbrzato di prender~~schipo
losamente ID consideniiiotie tutto"i"'chedi nuoyo ,e di verailent'ffijpot:
tante apparso nella l~tt~ratura degliultimideenni,urielldo~i'risUltati
nuovi ricavati dai miisttldL Seperciquasihessunpagina'd#libro
ri1Ilasta:itialterata;se"certematerie,"delle'qualinllaptiriledizioneri-~n
avevo 'potuto . tenere icont0(come ,ad esempio la cah'celleria dei}r.;itaH i)
brasonO' state trattatem'matiieracoerenfe,- e si fatta chiareizasu iiltre 3R che
in passato erano. rirrta~t~oscure, la conseguenza inevitabile statacheati.cfie
le dimensioni di quei' cpitoH sisonoaccresciuteriotevolmente;circa ,di un
terzo. N onhopotuto .evitado\,ol~nd()mntenerea:lmio 'libr,ilcrattr
che nella prilnaedizine mi ero sforziitodi conferirgli.''- ::-'-.;c. ..'
Nel secondo volme la suddivisione el'ordinamento del matetialesbir
alcunelnodifilie.La .'diplomatica sl?e~i~le .'deidocumenti fegiepptiflci
sar inserita. nei capitoli gi esist~ptisui; fo~ulari, !aooglia; lemateriescri~"
torie,lascrittur;ladatazioneelasigillafura,c?megivvenuto-'negHalffi
capitoli pella pririlaedizione. Oltre a ci,' alc~i nuovi capitoli tJ:3itteranh
della' composiziorieefrmulaziohe,della scrittu'brnamentaleedeisegrii
grafici:ll lavoroalsecon.do vol1ne a cbsbubn>pililt'ch nutro'la ferma
speranza di potedo dare alle stampe nella primaveradel.1,912. .'.,i
I

NOZIONI FONDAMENTALI E DEFINIZIONI

Conformemente all'esposizione che seguiti chillrniamod.o c llrne:titi' 1


(Urkunden) le dichiarazioni scritte secondo forme determinate, anche se
variabili in relazione. alla persona, al luogo, al t<;:lTlpoe all'ogge~to, destlnate
aservire cOrnetestimonianze di fatti cli lllltllra giuridica1 . < j' cii)
Questaclefini~ionedel terrnineserYe~iloagliscopi della 'll<;>,stra rifl~~siQ~
ne scientifica e differisce sia.dall'usQlingilistic:o oggicorrent~;.'che '. <::on~pte
unimpiegqirnpreciso di tale espre~sione e~teso allefonti~toriqhedi\qual~iac.
si Jipo, sia dall'usolinguisticq medioevaleyNeli' antico, alto t~cl~scQ la pir,QJa
urchuncloindica il testis, il testim0lle viy~nte2, urchu.ntiz" il test11onitttlJ,
ciQ~ sia la testimonianza orale o sritta sia ,quella resarnediantun simQlo3 , , 2
Gli scritti redatti per tale testimoniinzaV'engol1o cllia1l1atil1el tardo MeS:
diqevo" quando si .comincia a redigerlijnli,ngl,la tedesca4,quasisernRt:e,

1 Cfr. Sch6nemann, Versuch, 1, p. 17seg.; Sickel, Acta, 1, p.1 seg.; Ficker, Beitrge,l,p. 1
60seg. L'osservazione di quest'ultimo, che in alcuni casi anche fatti privi di rilevanzagi~ridi-:
ca sono scritti in fOrma di dOcUffiento;si riferisce solo arare e<:~ezioni;~,inoltre,ilcoI1feri
men.t() p()srerlore diforme docurilentari~alI'~ttest~Zionedi,fitti gi~ridiiltrient nI1't'ilij~!i
non p~ modifiCare in nulla l' essenza 'della question::Prci<,>cherigllrd.aliidefu1iZiQn~pa'
scarso ,rilievo il fatto chetino scrittO deve servircmemezzbdiprovonq,'esistolJ.0inllu;
merevoli dOCumenti privi di ogniforz di pr9va;-Bernhim,.Lehrbuch,p:'302,ffrepria
deflllizionediversai.da UlJ.Iat picomprensi\;~,na' daIraltr() anche. mlJ.oampia,:~'):Utti e
due i sasi,a miparerein().n felice. e,scars~eilte f()ndatll;'[;dfiniZi()IldiRdli0frl)en~
Urkunde~I~~~~;'.l, p;'.lseg.,.corrisponde invec~o~UipziiiliIlen~ea.!que]JaqiIf.propos~a.~ "'i,
'ii . . '
:'. 2 Latra~zione in antico alto tedesco di A[tsegisiis,fapitlariilm.collr/ctioi4, 18;risaI~tS'
al 900 ciice proveniente dalla Lorena; rnde ~i:esteiidoneos"in";~rCUJ.duri,iehtIicl1~~:;~9
stes~o modo I~ versione. inantio alto te<Iesco d~',opera di ~~idor?;D~fiiffciltbolifiJ ;~wra
Idaeos, 9,1; ed. KWeinhold,Pderborn 1874; 'p; 33; traduc"tescisirrelofi<Ielis".,~op.
"chitrilluui trrep.~doin himile".InFrisia. questo uso ~~istio si~ conservato fmQ.all~.fme
del.M:edioevo:(~fr.K.Freiherr~on:Richi:hofen,AltfiiesischesWiirt(?r(?uck;.Giittingeii:)~.~9,
aUa .voce"orkrid"); !vl16 si incontra an0encl!Il~ai() illto -ted~sco, 'cfr,v.a:' flagen,'
Minnes:2; 354a:"dessl gotmmurkiinde",e aJJ.che.Sachsenspieg~f;Kelirir~cb,t22;3:~levende'
orkUlJ.de". Dalla fine del. XIII. sec. nel territ<id()d.elBasso Renoein VeStfali il-triiline
Urkunde,' talyolta latinizzato in orkundia, indica sp~ssi.>,analogiuneiite a testiiizi:Jnium,lll tassa
da versare ai testi in vino e denaro. ..... ' n . ." "(........'-
3 Cfr:ipassi in E.G. Grff,-Altho:hdeutscher Sprachschati.;7 yo]J;/Berlin1834 c46: :l}'p.
425 sego .' '. .'. ". '. . < > . ' > ' . .' .....)". .')-
41:spressionegermanica wmune e piantlcil Buch,in gotico bOka(pliirale:bOk6s) ,in
l1glosassone bOc; in antico alto tedesco Plfoh, in medioli:o tedesco bup:h.Cfr.le citazioni in
Brunner, Deutsche Rechtsgeshicht:l, p.-565.
lO Documenti. Atti Documenti pubblici e privati. Autore. Destinatario 11

Brie/e, e si afferma che questi Brie/e sono stati scritti per servire da "vera, I documentidell'alto Medioevo - una suddivisione temporale pi ptecic
stabile e durevole testimonianza"5. Dalla fine del XIV secolo comincia ad sa risulter dalla trattazione successiva - si possono ripartire in due gro'Ssi
apparire con frequenza la combinazione di Brie/ und Urkunde6; nello stesso raggruppamenti in considerazione del loro valore di testimonianze di
periodo si riscontra gi anche il termine coII1posito Urkundbrieft. Al princi- natura giuridica, sul quale torner a parlare. Al primo gruppo,quellodei
pio del XV secolo- gli esempi pi antichi a mnotirisa1gono al 1422 e pro- d o c um e Ilfi p u b b li c i, appartengono quei documenti emessi da
vengono dal territorio di Basilea - gli scritti (Brie/e) emessi in relazione a una sovrani indipendenti o semiindipendenti, vale a dire re e imperatori; a
testimonianza giudiziaria vengono indicati solo col termine Urkunde 8; ma questi si aggiungono,perl'ambito della Chiesa, i documenti pontifii,e;'in
soltanto nel XVI secolo si accrescono gli esempi nei quali Brie/e di ogni tipo Italia, ai documenti regi sono equiparati, quanto alloro valore giuridico,
vengono definiti semplicemente Urkunden. ... ' .' .' '. . " ' , anche tuttii documenti emessi sulla base di un ordine giudiziaro di docu-
c Alla categoria dei documenti appartengono non s()lo queg4scrittiqesti, mentazione. Al secondo gruppo ascriviatno tutti i restanti documenti, da
nati a dare conto direttamente della conclusione di titinegozio giuridio,ma chiunque essi siano stati emanati. Chiamiamquesti ultimidocti m enti
anche qllelli derivanti dai rapportitra'il sovrano isoi funzi{)~ari oi~uoi p ti v a ti; nei formulari del periodo franco essi sono denominati chartll
sudditi; o di ques~ tralor,chedispongonq,prepar {), danll{) izi llul1 'iTI pagenses (Gauurkunden), poich vi si tratta soprattutto di negozi compiuti
negozi giuridico osi riferi~conoalla sua attuazione."a11 . t:> .,: ,) presso ilmallo (Malstiitte)l1 di un pagus (Gau). Nel periodotatdomedioe-
Qtiegliscritti.ili"ece .che,. come i'docilinenti,' ~erivanodirettamerit:.d vale anche tutti i documenti dei principi, dei signori territoriali e delle
rapprtinegoziali e n<m solo dal desiderio di trasmettere ai p0Steri aicph- citt posseggono un carattere pubblic012 , e, per distinguete i documenti 4
temp()ranei la notizia di eventi storici, che per,a 'differenza' dei'~oumeriti; pubblici dai privati, si tiene conto di altri elementi dei quali si tratter pi'
3 non sono intesi adaesta:re un fatto giuridic09 , lettere nel senso moclerqo avanti.
della parola,' relazioni di atnbasterie e simili; rientrano ssieme aidocilirleriti All'emissione di un documento partecipano nella maggiQrparte deicllsi
veri e propri 'nella categoria degli atti {Akten);di essiCioccupiatno' pet'solo d,ue persoIle o parti l3 . Chiamiamo a ut or e14 .(emittente,Aussteller) colui il
nella misura in cui i loro caratteri formali abbiano influito su quelli dei docu- quale richiede o dispone la redazione di un documento,' sia:. che egli abbia
menti o siano stati invece da loro influenzati10. partecipato personaltnente alla sua produzione, '10 abbia egli stesso. scriit06
sottoscritt01 oppure no. n documehtoviene.fattorisalirea lUi, anche se: egli
hasoltitnto dato .l'incarico .diredigerhDefiriiamo des tiha t r:ifo
(Emp/iinger) colui in' favore del quale si emette undocumehto,cui essO. .
. .1degdadi'~ttel1,Zi~nel'espressione.presentein,ur!d~g;~~~t<tddC9n~~&N~s~d~~~ consegnato come testimonianza e che lo coIlserva15 . Aut6reedestihatrio
13~~, (fIohenlghfsqhej', Qr~undenbuc~; .ed,Kj,.Wel1er, 2,,v()IL,$Wttgll[t.. l~9?:J?Q1;2,,p:!;'}]tJh
137): ;"sogeben. Vlir, clisen. prief Zl). einemsihtigenllrhundeuncl,zue.inem 'Ya!elJ., :gez~.uge
di
disersache "t" rilasciamo l:J.Ilestoscritto a testInoni~zt;l chiarlle ve.ri1ier ll qlle~ra: cosa ~.) 'i> .
~ ,Tra)pri,IW esemP'vi sono,ll,1cuni passi dellecroJ:?a<:he citt.llc!ine: ;"gap c1e.J:?,v()pHll~~o
einen.brieflindurkiinde";(hronfken StrafSburg, 2,p. 647,)., Ne.lla pii;t:l\ll~jSt;l .c~~maca,c:lL . . . -.. -'."

Augusta .all' l1llll() 139c5,si legge .'~besie.geltpriefflllldwki.in4'", Die,hrotiikerz,o,r!.e",s,bH)qpi: in~ece ai monumenti (Denkmiiler). Secondo Droysen la caratteristica distintiva sianello'stbi-
schelf SJiidte. Aug~burg, 2yql1.,;.Leip2:ig J865:66.(D.ieCkro(lik~n,d~r4eutsF1{epP!4teVl)1J1;14. lire sealmomentodella produzione di uno scritto vi sia stata la volont di trsmetterIoalla ..
bisin~s J6.Ja.krhulftlgt,vol1. ~-5):1,p, ,IQQ.,All'incircll contemp()ran~ ~Ollq~ <lsempi ,jtati memoria. dei posteri; secondo questo critedo,allora, ad esempio una gran .parte deimanda'd'
da Sickel,A.,cta,Lp; 2,p.t, }.' .... L,... ,.,., . ,. "'''' .,.,.' I. .''; ..'':,01 i;:' "DC T"".,;.? regicoritenentisemplici ordini non rientrerebbero tra idournentL:Una tale distinzione,
... ] Qrk.u.ndetib.uchl~~StiftesJ(lgsterneuburg; ~c1. II. Zeilig;2 .volJ.;,Wi.en )8."51-6!3, Ilfl?~{t;l anche se corrisponde a cetteconsiderazionidicritica storica, non si addice agli scopidi'oo
1398);n. 44~ (a. 137)k.." , ............. ' ............ , . " ,.. ,."",,'.:;;; .....,. diplomatista... . ' .. .. . . '
? prk~n4enbucb d,erLandscbaft }3asel, ,ed. R BOq~, J voli" ]3a~ell!3kJ:,,~,p,]}l,n; llNellaprcrazione al suo.formulario Marculfo (MGH, Formulae,p. 37 e39) distingu
627: "haI1llllb han idlcleroilgenanJe schultheis,.,. di~ Vrktlnd mit, IIlineml\llgepenkten.msige.l "negotia h~minum tam' in palatio quam in pago" e, corrispondentemente, nel1'intitolaziorie
gebell versigelt"J"Pt':,rci?>io,} sllmenzionatosculdascio,.,.ho rilascil1to, gue~~qdo.cllIl1en,to del primo libro "regales velcartas paginsis" ; Simile il titolo delieFonhulaeSdlicae
munito dellI1i9~igillo"). Cfr. anche ibid"p.. 7503 ,n.63~. ."'. L.- i'. ,.: . L , , Bignonianae (ibid.,p. 228): "incipiunt cartas.regales sive. pilgensalis" . .
3 . 9 Nella Sum11'ta prosarum dicta11'tinis .sassone. (QE, '}, p. 260) questisc~itti;:\'~l1goIlo.cliffe: 12 Gi nel 1255 il duca Enrico di Baviera contrappone ai documenH d lui emessi quelli 4
renziati da altre litterae mediante la definizione di litterae mis~iles e.cart;ltte~iz2:~ati.coll}e.quelli che riguardano i "gesta hominurn privatorum" (QE,5,p;>1J6).
"que nichil auctoritatisJribuunt,nichil iu.ris acquipmt, nichilpecessitatisjm.pql'tant,~inuno 13 Cfr. Brunner, Zur Rechtsgeschichte, p. 23 seg.; Paoli, Programma scolastico, 3, p.4 sg;..
solurn intendonem mittentis etrecipientis exprimunt et dec1arant". . .' 14 Nel periodo medioevale pi antico egli viene spesso definitoauctor..E sempi ped'Italia
lO La. distinzione qui proposta non- del tutto idntica a quella .fatta.MJ.,prqysen, si trovano inPaoli,Programma scolastico, 3, p. 4; per laSvevia in UBAbteiSt.Gallen;o1"n.
Grundrifl deT Historik, 2Leipzig 1875, p. 14 (dopg di, lui Bernheirn, I,ehrbyp,p.f5,fl)Jra 28,31, 62, 80, 130, 131, ecc.
carte negoziali, che egli fa rientrare negli avanzi (Ub"rreste),e~0<:ulIlenti, che eglillssegna 15 Brunner preferisce usare r espressione Destinatar.
'. -',.......
12 Dettatori. Scrittori. Redazione soggettiva e oggettiva Caratteri intrinseci ed estrinseci 13

coincidono nel caso in cui qualcuno faccia redigere un documento per con- del dettato con a1cunefrasi espresse in forma soggettiva e altre in forma
servarlo per ~ e presso di S16. ' . oggettiva. Seil documento redatto in forma oggettiva, i verbi usati perJa
Solo in casi rari gli alltori di undQcumento lo stendevano. o lo mettev3," descrizione degli avvenimenti devono essere coniugati al passato perch
no per iscritto personalmente. Di norma essi si servivano di altre persone, o riferiscono di' un'azione compiuta da terzi. il passato possibile anche nel
scrittori professionisti di documenti, oppure copisti che venivano ingaggia,ti caso di una stesura soggettiva del documento, ma solo in questo tipo di for.,
in casi singoli e in circostanzepartiolari. A parte le formalitdiesecu:z;ione mulazione ammissibile il tempo presente o il futur0 21 .
(sottoscrizione, apposizione del sigillo ecc.) delle quali si parler pi avanti, In tutti i documenti dei quali si occupa la critica diplomatica distingue
due sono soprattutto gli atti da cClnsiderare nel processodiproduzion~di c a r a tt e ti i n t r i n s e c i ed e s t r i n s e ci22 . li diplomatista per non
r un documento: la steSUtll del cloculllento, compresa la confezione della, si serve di qllesticoncetti come usa fare lo storico .che, per <Hfferenziarli, 6
minuta, nei casi in cui vi sia, e la preparazione della stesura a hqqnocheil
Il destinatario conserva.' come testimonianza.. li Medio~v99e,fiIlis~ la prima,
attivit Con il termine clictare gi~jn us.o.nel periodo romano t~J:dqaJ;ltico17;
considererebbe fattori. determinanti contenuto e forma e di conseguenza
designerebbe come estrinseci tutti i caratteri ricavati dalla formadiu ll o
scrit~o pro o contro la sua attendibilit, e come intrinseci tutti9uellideunti
5 coloro che svolgono tale attivit sono i. d e t t a t o r i, deidocurnentL .Per dal suo contenuto, Per il diplomatista!'esame del c;ontenutodiun gq<:uc
indicare il procedimento di confezione del mundum i manuali e lere,gole"li mento .passainsecondo piano; egli .esamina soprattutto le sue caratteristi-
Il cancelieriamedioevaliadottano spesso l'espressione.grossare, ingrqssar,e.a:
causa dei caratteri pi spessi e grandi usati; corrispondentemep,te, noi Pllrc
liamodiscr i t tor i o gr o.s sa to ri .deidqcumelltilli.Ecpi?.rl:lpl,1e
sche formalie deve pertanto tenere conto del fatto che non tutte queste
caratteristiche possono ess~rea!lalizzakse1llpreallostessomodo.AlfllIli
caratteri di un documento .sono strett.amente legatiall'ori~iinale eposs9l.)O
molto spesso il dettato e l'ingrossatura di un documento drivano<?Ua essere giudicati con assoluta certezza solo suquello;n.essuna. riproduzIone,
stessapersona.. .. . ..' .'>:CX' ..:, neppure la piti fedele e la migliore, permette al ricercatore di pronunciarsi
li detta,to .liun documento pu- essere impostato o iIllllOdgch(jH'sgQ con sicurezzasul1aqualitdella materia scrittoria,dell'inc~iostro e'.della
autore sembri" parlare di sestes~o, oppure che, ull'altra pe,rsqna.rifegsC:l.li scritfura, del sigillo~dei segni di sottoscriziope diundocUlIlentocom~l'e,~
lui. Nel Primo caso l'autore parla, ip prima persona,wgolareoplllraJe,e sa,.rp.e direttosul1'origillale; esequest'ultimo non pii'! dispotiibile,egli;q~ye,
chiamiamo la redazione del qQcumento sog g e tt i'l a; ne1secoIldoc?s,o rinunciare all'analisi di quei caratteri o, nel migliore dei casiicostretto.a
l'autore deldoClllllento appare in terza personae la sua redazione ge,tta.o g- basarsisuidati foinitidaaltri, che per non.sono in.nessun.caso in grad~di
g e tJ i va 19 Entrambi i tipi diformulaziortesiincontranogi neJ perjodo sostituife .10 .studio. 'direttosuldoumento originale. Altticaratteridt11
romal19 antico, ,tuttavia .1' oggettiva la pi antica, e solo 'llPocq) ~po<i()Ja aocllmelltopossplio. inveceesser riconoscilltinon solo1l1e#iant~~!i:~
soggettiva cominci a venire usata accanto ad essa.e a guad?gnare.t~rrenq2~. buona rip.r0duzionefotografica.o un facsimile,ma a,nch~daogtii;suaf~a('M
Talvolta in un documel.)to possono riscontrarsi entrambi i tipidirdazione trascrizione: il contenuto di un documento eIa sua lingua,Je indicazioni di
luogo e di tempo eilcontesto delle formule usate sonotuttielementi c~T;s~
t5s.critti e~ttatl1eritedagli originali, possono essere.giudi7':#'scfllsicll:zz.a,
".16P~~U,ch~.d~finisce.autore l'emittente(A~ssteller) . (cfr.isopra,ni14),cl;:;ll1uia~~t;r cOme .se avessimo' davanti gli originali stessi.. I!l<qu~s'te.<)~s~r\r~zi<)ni~,&i
modo non il promotore. (Urheber) della d6cumentljzione; bens quello del fattQ.gi)Jt(:liQ. contenuta la distinzione fondamentale per noi tra'caratteri estririsei"
documentato (azioile'giuridica) (Paoli, Programma scolastico, 3,p.' 4); cos che secondo la sua int~seci: in questi ultimi rientrano tutti gli elementiche possibile. ricono-
definizione non possibile in generale l'idehtittra autore (Ausstellerledestinatario. . .... scere dauria trascrizione corretta del documento, coscom~lisipotr~lslse
17 Su questa espressione e la suaorigine cfr. Wattenbach, Das Schriftwesen 3, p.457 seg.;
Jacob e Wilhelm Grimm, DeutschesWorterbuch; alla voce '~dichten";Norden,.Dieantike
clecurredall'originale; nei prirni invece rientrano Wttigli el~me,ntip~r:i
quali ci none possibil: .... . . . . '. .... . . . . . . .
Kunstprosa; 2, p}53 seg,. ' . . ...... ' . " . .... ..... .. C'." .. < . . . .
5 18 Esempi traiti dalla cancelleria diCarlo IV in Linclner,DasUrkum!enwest'1 Ki1r!s N, p.
19 seg.; ":grossareptteras" :iWinkelmann,Kanzleiordnungen,' p. i.14;'~gro~sareriotas": Tangl,
Die plipstlichenKanzleiordnungen, p.66 i . 9; "ingrossare minutas'~: ordodiEgenioIV-per
gli scriptores sedis apostolice (Ottenthal,.Die Bullenregister, p. 573). Gliesempi.daitate 21 11 futuro ricorre spesso nei documenti anglosassoni; in quelli prodottiJuori
sarebberonumetos. '., < . . } ....... ..... .... . '. . ..C' . ..i< dell'Inghilterra invece solo raramente, a parte i docU1nenti relativi a prestazioni i;la effettultein
19 Cfr.. Bnmrier,ZurRechtsgeschichtt'i p.17 seg.' Quando la forma di un documento uhh1omentO successivo nei quali chiaro che bisognasetvirsi delfututo:Ho potutO osservate
oggettiva, non vi. alcuna differenza sOstl!11ziale se il dettatore 010 scrittore, diversodall'au, j'usodel futuro solo in alcune traditiones bavaresi, cfr. UB desLtlndes ob der Enns, l, n. 8:'~vlo
tore, si introduce p'ar1ando in prima persona oppure no. ". . c" ..... redonare", "redonabo~'; n: 89: "trado atque transfinnabo", ecc.
20 Cfr. H. Erman, Zur Geschichte der romischenQuittungen;Diss. Berlin.1883,pi5seg. 22 Cfr. Sickel,Acta,l,p. 56 sego
',-
14 Genuinit e non genuinit dei documenti Non genuinit/ormale e di contenuto 15

li compito della diplomatica23 quello di accertare il valore dei docu, re di termini, occorre designare come falsificazioni anche tutti gli scritti che, 8
7 menti come testimonianze storiche24 Perci tale disciplina deve prima di secondo Vintenzione di colui che li ha confezionati, devono suscitarel'im-
tutto stabilire se un documento siag e n u i n o o n o ng en uin o pressione di essere originali (nel senso che verr pi in l definito) senza
(falso). Nel senso stretto della parola designamo falsi i documenti che, esserlo in realt; in generale, almeno per il periodo postcarolingio,il sigillo
secondo l'intenzione di colui che li ha prodotti, danno a credere. di essere costituiscel'elemento determinante per stabilire se vi sia. stata la volont di
qualcos'altro da quello che sono inrealt25 . Ne consegue. che, a stretto rigo- dare quell'imprssione oppure no: secondo la concezione prevalente nel
periodo medioevale un documento munito del sigillo dell'autor - vero o
imitato -era senza dubbio destinato ad avere valore di originale. Se in realt
6 23 L'espressione d i P 10m a t i c a (Diplomatik) , usata dipreferenzadl tempo di non lo , allora dobbiamo definirlo non genuino dal punto di vista
Mabillon in.poi per indicare la nostra disciplina,. e solo recentemente,Sostituita dalla parola formale26
tedesca Urkundenlebre, deriva dal termine diploma. Quest'ultimo pro",iene d~lgreco ptj't.6Ol, Con la prova della non genuinit formale di un documento pon per in
raddoppiare; originariamente indicava quegli scritti redatti su due tavol~tte I~g~te l'una 'all'al- alcun modo dimostrata anche la falsit del suo contenuto. Evero chein
tra,. ma gi in epoca romana veniva usato per designare. determinati tipi di d()cuffienti:innan-
zitutto quei permessi di requisizione che autorizzavano all'uso del serv-izi6postaledell ogni caso nel quale un preteso originale si dimostri non genuino dalpunto
Stato, del publicus cursus, poi i provVedimenti mediante iquali si conedeva'ildirittodi citta- di vista formale, cio non originale, sussiste la possibilit che vi sia stata!'in-
7 dinanza e il connu.biumai veterani onorevolmente congedati (cfr. FOl'cellini; 'L,exicon toiius tenzione .di ingannare anche nel merito della materia trattata; perci occor-
latinitatis, alla voce "diploma"; Wiinsch,)nPi\uly,Wissqwa, Rea!en.zyklopiid~e, aUa yqc<;: rer sempre esaminare con attenzione anche il contenuto di scritti di questo
"diploIIla"; Faass, Studien, p. 216 seg')'IJIlc()spicuo n~rq cliquestidiRlqin.i@li!ll.r~cj
stato tramandato gi dal I sec. d.C. (cfr. Faass, Studien, p. 202 seg.). In alctmicisi lap~rola tipo. Ma non vi. alcuna ragione per rigettarli aprioristicamente, Nel
sembra designare i privilegi imperiali in genere: cos in particolare figura pi. volte in Medioevo spesso si desiderava fornire a copie di originali perduti O danneg-
Svetonio. In un senso analogo essa sembra essere stata usata neLMedi6evo; un periodo giati I:apparenza di questi ultimi, cercando di imitarne,perquantosi:pote-
durante il quale per appare raramente, cfr.. gli esempi addotti da 5ickel; Acta, 1, p 4, nt.); va, la 10roJorma grafica, il sigillo ecc. Se non sempre, almeno m:oltospesso
p. 5, nt. 5 (deiqu~per alcuni non sonopertinenti, sfr.Giry,Mal'{uel,p. 7, Ilt. 3), .ino!tt<;: simirav..in questo modo a trarre in inganno quanto alvaloreprobante.e al
quello di un doCllll1ento. del1032ptovenientedal!'Itali~meridioI1alegrec~~.inQ.pe "I31as~s!
La insurrezione pugliesee la conquista normanna ne/secolo XI, 3 vll., Napoli 1864-73:"l,p. significato giuridico dello scritto prodotto, ma anche niente pi che ql,l{~sto;
263 :."Pothus Argyrus nobilissimus prothospatharius catapaIlus Italiae etdominus hostet:' documenti eli questo tipo possono essere nel loro contenuto perfettamente
praedict.ummeum. prototypurri diplom~venerando suo. diplomat)"p!hiJiJ:mayit'';.Hinkm~r, genuinieaffidabili27 .:.: -.. ... . ..,
AnnafesBertiniani,a. 878 (p. 141 e 143) usa il termine4yplomadJle;voltel'ifereIl;d()~iauno. Inoltre, l'esame critico circa la genuinit del contenuto .dindocum:tlt9
scrjtto.medianteil qualealcuru vescovi della Gallia dannoilloro~ss'enso ~ una. s~m:unia
lan(:jata dal pap Giovanni VII. Del rotto diverso il signjficato nella Vita RichardiabbatiS.s'. solo raramente arriver alla conclusione che esso in tutto il suo insime
Vitoni Virdunensis,MGH 55, 11, p. 285:"sic iustus iste quacumque iba{semper e.cClesiae inventatoce perci da rigettare. Proprio come al giornod'oggiifalsific:a.tori 9
suae diplomata conquirebat".In un documento del 1295; ]..Schwalm;:Reise.:nach.Oheritalien dibancon.oteo di cambiali si servono disolito di campionigenuini.per;con,
undBurgund im.!lerbst ]201,. NA, 27 (1902), p, 695,733;717;. si afferma.che.unp1~sso.n()ii
avrebbepotut() traslllettere .Ia notizia di. un avvej.1im~nt()"eciam. si. felisiduPRIQll).ate,1~ere
.tur"; qui semb,ta lllsoIJ:lll).ache il term.ine sia stato usato nelsigIlifiCat~nqcl; ~i?2~e
inipiego di agevolazioni di viaggio. La parola usata frequentellentes6r~'pilftir'dal~ VeiemsfurGeschichte una Altrtumskunde, 23' (1890), p. 351, ha convenutd sud. La non
l'UmanesimO, e,comeptesso gHumanistiessa usatidiprefetnza petindicaredoln.~nti veridieitdei fatti testimoniati pu essere un argomento utilizzabileariche dallcrificdiplo-
diprincipiemessi:!1 forma~olenne, allo stesso modo 'QPportuno usrla ancheoraI1qi.wst~ matistica;ma non.ilsolo sul quale e per il quale decidere la questione della' genuinit;. n
acezione ri~tretta, cos.c0Ine fa Sickel, Acta, e in. c()llgastocon altri studiosi 1110drniche)e documento.ellless().dall'imperatore Carlo N dopo l'incoronazione del figlioVences]ao,avye,
'i'.;;.)
aci#buisconol.lil significat() pi ampio. . ... .. ...... .... . . . . ': ....., .............. ".: ;.'"
24 La .lintazione ai documenti medioevali non corrisponde allanozioneclidipl>niatica,
nutail6 hglic> 1376, e retrodatato. al 6 marzo, conilqualesichiedeya al papaJ'auto~iz7azio.~
ne all'elezione e all'incoronazione di Venceslao, vuole far credere che il permesso sia. stato
8

anche se la critica diplomatistica si applica di preferenza ad essi;' ." .". .. -. ..... richiesto prim dell' elezione,cosa che in realt non avvenne, cfr.. Th;Liridner, DiWhl
25 Questa definizione, che corrisponde all'esposizione di Ficker, Beitriige, 1,5, mi sembra Wenzels von Bobmen zum romischen Konige, FDG, 14 (1874), p.249 c301:296 seg>Tale
contenere tutti gli elementi essenziali del concetto. In.un primo momeIl;to Sickel, !lcta,J,p. documento falsifica la verit, ma per il diplomatista costituisce un documento genuino.
21, consider falsa anche la confezione di nuovi documenti che vogliono far credere CQSein 26 Cfr. su ci - contro Kehr, Urkunden Ottos III., p. 265 sego - Bloch, Die Urktmden /iir
realt maiesistite,ma questo un criterio di giudizio storico, non diplomatistico;casisimili Kloster Michelsberg zu Bamberg, p. 647 sego Anche Giry, Manuel, p. 13, riconosce il concetto
costituiscono. una falsificazione della verit, ma non .sempre una falsificazione del.doctW1ellto della falsit formale contestato invece da Kehr.. Cfr. anche Redlich-Erben, .Urkundenlebre, p.
in senso diplomatistico. I documenti mirano ad essere testimonianze..dei rispettiviautQl'isu 35seg. . ' ..... ..... .'c:
fatti; e, se lo sono, il diplomatista li deve.p.efinire genuinLTocca all()'~toricO,nqllal diploll).a- 27 Un esempio calzante offerto dai documenti .diAbdinghof,la cui genuinit ho dimo-
tista, accertare se questi fatti siano veridici o no. Pi tardi anche Sickel,Zur Urkundedf?s strato (Bresslau, Jahrbiicber Konrads II, 2, p. 460 seg.). Esempi.piantichisi.trovano in
Kaisers Otto III. fiir die BiscbO/e von Halberstadt vom 2Q.Aprij 997..Zeitscnriftdes Harz- Sickel, Acta, 1, p. 368; cfr. anche Ficker, Beitriige, 1, p. 33.
',-
16 Parti genuine di documenti non genuini Metodo della diplomatica 17

ferire ai loro prodotti una parvenza di autenticit, cos anche i falsari di del documento e confermarne, integrarne, correggerne il contenuto median-
documenti medioevali in tempi pi antichi e pi recentipreferironoricorre~ te il confronto con altra tradizione. Compito del diplomatista invece quel-
re a modelli genuini e ispirarsi ad essi fino a un certO puhto. Anche docu- lo di soddisfare il secondo punto di vista servendosi degli strumenti partico-
menti non genuini possono contenere parti genuine; talvolta le varianti che lari del suo metodo; nell'insegnare a conoscere quegli usi diplomatici egli
alterano il tenore di un modello genuino si limitanoa interpolaziohio omis~ mostra fino a che punto 1'0sseivanzaditali usi hainfluenzatb la rappresen-
sioni di poco cont0 28 , mentre in altri casi si estenqbno a tal punt al conte- tazione del caso singolo data nel documento, e in tal modo rende la testimo-
nuto giuridico complessivo che solo la data, o i nomi e iltitolodell'autore, nianza del documento stesso utilizzabile per quel caso particolare.
oppure la sottoscrizione del funzionario di cancelleria addetto a:lla convali- li metodo della diplomatica non si differenzia nella sua sostanza da quel-
dazione, o dello scrittore, sono conformi al modello originale: Perci il com- lo storico generale; ma il metodo storico generale, quando viene applicato a
pito dello studioso di documenti non si esaurisce nel momento in cui ha un determinato e particolaregtuppo difonti st<>riche, viene elaborato.in
dimostrato la falsit del contenuto di un documento. Eglidevinnanzitlltto Il1odopeculiare conformemente al carattere proprio di quell'insieme di
stabilire se per la falsificazione si usato un modello genuino oppurho,c, fonti. Ne consegue che nessuno studioso pu essere diplomatista senza esse-
nel primo caso, deve inoltre provare ad accertare quali elementi del falso re contemporaneamente anche storico, mentre possibile il. contrario.. Per
sono riconducibili al modello genuino. Anlisi di questotipo'sonotantopi numerosi lavori lo storico non ha sempre necessit della qiploma,tica;,ma
necessarie in quanto spessoIa notizia di docU!Ilenti geminiilsatda falsifica': quando ne ha bisogno dovr accontentarsi, nel caso in cui non abbia cono-
tori, ma poi perduti. Ovvero distrutti intenzionalmentedopbssere stati scenza delladisciplina,del giu'diziodi diplomatisti competenti. ... . '
usati,ci pervenuta .appunto solo attraverso i falsi da loro ricavati. . La diplomatica una scknzaausiliaria e.alIostesso tempo un ramo della
Infine anche i documenti completamente falsificai:i,'coscomegIlele- ricerca storica; ma tocca anche altre discipline, la geografia, la linguistica, la
menti riconosciuti non genuini di docu1nen~falsificatisoloin parte/posso- cronblogiit, soprattutto. per la paleografiae la storia del diritto. li diploma-
no in taluni casi servire da testimonianze storiche; essi possono contribuire a tistaapprendee.insegnll,in entrambi questi campi. Dall'evoluzione.generale
chiarireleintenzibnideifalsari, le condizioni egli usi al tehipq dellafalsifi- della scrittra pos$ibile comprendere la struttura particolare dei. tipi di
cazione emolte altre COSe simili. Da ci derivaa:llacriticadiplomaticalfulte:: scrittura usati nei documenti, e tale struttraha 'I. sua volta influenzato.q1.1el~
riore compito di fare il pi possibile luce sul promotore (Urheber),'sul l'evoluzione generale..Senza la conoscenza .delle consuetudini .e delle norme
periodo di redazione e sulle circostanze di produzione ditin'documentodel gi1.1ridichediuna:data epoca e di un datohogo II diplomatista. non, . in
quale stata dimostrata la falsit. '. .. .. .,.. .' ..... , > grado di comprendere i documenti, che. sonotestimonfnze di fatti di. natura 11
Nella misura in cui la scienza della diplomatiCa avviaaunesarne'critidb giuridica, 'e d'altro cntb. il S1.10 Iavoroinsegna allo storico giurista a seJYirsi
dei documenti secondo tutte le osservazioni espbste'Sopra,essa'assolve'solb dei documenti come fonti di conoscenzagiuridicasenzapericolo&adere
lO una parte:del suo compito, quella cio di aecertarellvaloredeidocu:mriii in errore2 9
come testimonianze sforiche; non meno importante lasecon~apartecli
tale compito: l'interpretazione dei documenti. Da.to che occorre considerare:
9l}e fatteri nella. produzione di ogni dO~Ul;n.ent8,rossia inpriIIJ.l).lw:>goJe
situazioni particolari del caso singolo da.ctiesso;deriva, poU'uso:diplomati-
co della cancelleria dalla qule stato prodottb,cie1' dett~tre? scrittQ:eda
cui st~t8 coIIlPostoe redatto, del luogo ede1 tempoincuistt()~meSs?;
. peq:ssario .Qnsiderar~ anch.dYe: diversfpli11ti& vista per)'inr#Pt~tazi9:'
ne di ogni documento, Ecompitode.gli storici, non gei .diplomatisti,chirire
le particolari situazioni del casosmgolo,irt baseaquesteispiegaryil..tenofe

2~ S~loperincisoric()rdianlO in quest sede che in ta1unecircos~anzegliJsi1BI()In~~ci Il


9 28 suac{jpi~,cheHoh
Le modifiche al tenore di un doculIlelJ.tooriginale apportate in una hanno concorso alla creazione del diritto, coll1 e in un
interessante. caso ha nostratoLCiIiirig;
derivano da un intento fraudolento, cos ad es. emendamenti di stile, di ortografiaefc:; Uber Urfprungufldrechtliche.Bedeutung d in den alten deutschen Ur/reunden tltpatenn
oppure semplici inesattezze del copista,'non autorizzano naturalmente a definire il docmnen- Stra/klau,seln, fist, inLoning,per Vertragsbruch, .StraEburg 1876, p,435 seg., o come ha illu:
to come un falso. Elemento essenzialea11a nozione difalso in senso diplomatistico, cos<ome strato Ficker, Italienische Forschngen, 1, p. 63 seg., in riferimento all'evoluzipne de~ c<?Ilcetto
anche in senso penale, appunto l'intenzione di ingannare. di banno regio. '. .
Falsificazione di documenti nel Medioevo 19

secolo XI per iniziativa del vescovo BennoneII al fine di fare vincere. alla
dioc.esi la sua contesa sulle decime con i monasteri di Korvey edi HerfQrd?;
II quelli per il monastero di St. Maxi.min a Treviri, fabbricati all'inizio del XII
secolo per sottrarre l'abbazia, mediante la finzione di un rapporto diretto di
STORIA DELLA DIPLOMATICA quest'ultima con la casa imperiale, alla sovranit rivendicata dagli arcivesco-
vi di Treviri6; o baster pensare ai prodotti pi o meno contemporanei diun
monaco di Reichenau, che mediante diplomi falsi cerc di difendere il suo e
altri monasteri della Germania'meridionale dalle prevaricazioni degliadvo-
11 La storia della trattazione scientifica della diplomatica medioevale catz7 (Vogte); alla grandiosa attivit falsificatrice svolta nel XII secolo.da
strettamente connessa alla .storia' delle' falsificazioni.. In quasi' nessun'altra Eberardo di Fuida in Germania' dal diacono Pitro .di Montecassino in
epoca storica incontriamo una tale massiccio numero di falsi COme nel Italia con la fabbricazione in massa di documenti falsi 8 ; ai numerosidocu-
periodo medioevale, e ci dipende dagli aspetti tra loro molto diversi della menti pontifici e imperiali risalenti ai secoli XII o XIIHalsificatinel mona-
vita medioevale e dai modi, altrettanto differenti tra loro, nei qualigliuo.mi c stero di Reinhardsbrunnin Turingia per procurarsi titoli giuridici al posse$- 13
ni medioevali concepivano la vita1 . Ed innegabile che persino i pi illustri so dibenieal godimento di diritti9; infine ai' privilegi di imperatori preCe-
uomini di Chiesa, ecclesiastici la' cui piet e .condotta divitaineccepibili dentifabbricati verso la met del XIV secolo su mandato del clucaRodolfo
furono grandemente elogiate, che si reserobenmeriti' per;lacura avuta IV d'Austria: il riconoscimento della loro validit da parte dei sovranisuc-
verso le loro diocesi e iloro monasteri, come si servironodelcfurta'edella cessivi serv all'Austra da base. per assurgere a una posizione preminente
menzogna per entrare in possesso di reliquie venerate e tauniaturgiche2 ,' cos nell'Impero tedesco 1o . Molto pi numerosi sono, natralmntei.casiin,cui
ricorsero al falso e alla frode al fmedi incrementare odifendereilpatri.mo c non era necessario un lavoro cos lungo, ma si poteva raggiungere l'obiettivo
nio, i diritti, il prestigioclelle loro chiese;ll principiocheilfinegi~stificai .desiderato mediante la falsificazione di un singolo documento: non vi
mezzi.insegnava'aritenere leciti'anche'quei mezzi . deplorevoli:ieinfatti
all'interno della somunit ecclesiale il supremo scopo di vita della maggio-
ranza degli ecclesiastici era appunto quello di innalzare,diarricchire,'di
aunientareilpotere e il prestigio della chiesa cui erano legati in mod? perso c Entstehungder.LorcherF"lschungen, SBder PreuBischen Akadeniiecler Wissensi:haften zu
nale ei.mmediato;Spesso per raggiungere questi obiettivi furono ideat~ihte Berlin, 1898,p. 758-775, e per ultimo W Lehr, Piligrim, BischofvonPassauund dieLorFper
re serie di documenti. Per citare solo alcuni esempi si possbno ricordare i Falschungn, Diss.Berlin 1909. . . . . ". .... .' ..' , ..... . . . . , . ' ...
- 5 Cfr. per ultim9 E. v. Ottenthal, Bemerkungen zu denUrkunden der s?ichsischen Kaiser
12 diplomi perLe Mans' intesi aprocacciare alcuni' diritti a' qestadiocesi;.m fur Osnabruck, MIOG, Erg. 6 (1901), p.25'40; K. Brandi, Die Osnabrucker F"lschungen,
soprattutto a di.mostrare la legittimit delle sue pretese sul moIJ.asteto' di WZ, 19 (1900), p. 120-173; F. Philippi, Bemerkungen zu den unechten UrkuiideiiKaflSds
Anisola (St-Calais)3; quelli per Passau, mediahte i quali il vescovoPellegrinb :(;roflen, Mitteilungencles Vereins fiirG.eschic1Jte und.I-andeskunde v()n:QsnalJi:iick, '27
nel X secolo intendeva assicurarsi i suoidiritti.su vari possedimenti; ma (1902), p.245 seg., eIangl, Forschungen,.p.18.6seg. . . . ,,',00' " 'L"-';>:'
. '.' . 6 Cfr. Bresslau,.. St. Maximin. L~. osservazioni formulate da A.:Dopsch, Die /alschen
soprattutto voleva dimostrare l'esistenza di un' antica sedearciveScovile.a karoiinger~Urk.tlden furSt. Maximin (Trier),MIOG, 17 (1896),p;]-34 {d!. per:Qop~Ch,
Lorch e il suo trasferi.mento a Passau4; quelli per Osnabriick,prbdottinel TriererUrkund.enfhchungen, p, 343)contrQ.le mie tesi non si riferiscono aquest gruppq di
.falS-:Qelresto essenn sono pertinenti, .come sservaanche.Tangl,.DD)'Car.,1,p.562
(aggiunta il DDKar:;n. 39). . . . , . . ...... '.' . ' ..... ","". . ''i'',
. ...
.
... .) Cfr. Brandi,Die F,eichenauer Urkundenf"lschungen;Lechnet,Schw"bi.sche Qrkunien'
1 Cfr. su ci, tra gli.altri, G. Ellinger, DasVerhtiltnis det offentlichenMeinungzu Wakrheit f"lschungen, p.37 seg., e H. Bloch, NA,26 (1901),p.282,284......, . . . . . ...,
und Lugeiml0., 11. und 12. fahrhundert,Diss. Berlin 1884. '. '.' .... . . ... 8 Su Ebera,dodi.fulda cfr. K.Fo1tz, EberhardvonFul4aimd.dieKaisqyrle.utiden d.es Sti/ts,
2 Cfr. W Wattenbach, Die translatio Alexandri et fustini, SB der PreuEischen Akademi~ FDG, 18 (1878); p. 49,3:515; Pflugk-Harttung, DtplO/1;la#sh.bf.stQr1.rche forsr:.hungen,p.,2,QO
der Wissenschaften zu Berlin, 1884, p. 1127-114l. r ,seg.;A. Dopsc1J,Zuden.F"lschungen.Eberhard-s von F.uldtz,/MlOq., 14(18S1;3);p. 327.329; K.
12 3 Cfr. Siekel, Acta, 2, p. 286 seg.; B. Simson, pie Entstehung d~r pseudoisNorischen .\XTISHcenus,Die Urkundenaszuge Ebrha.rdsvon Fulda,Diss, J<:iel1897 ;.Q.I,Roller,,Eberhard
F'ischungen inLe .Mans.Bin Beitrag zurLpsungderpseudo-isidorischelf Frf,ge,Leipzig 1886; von Fulda und seine Urkundenkopien, Diss. Marburg 1901. Per.quelc,he riguarla ilm()l1acoAta-
Havet, Oeuvres, 1, p. .103. sego ep. 271 seg;, e la premessa a DpKar., n. 253.. .' ............... '........ liano baster in questa sede fare riferirpentQal1'gttinJ.o librgqjCaspar,peirusDiaconus.
. '. 4 Cfr. E. Diimmler, Piligrim. von Passu und dasErzbistu17l IiJrch, Leipzig 1854; UhIirz, 9 Cfr. A.Naud, Die Falschungder 'ltesten Reinhar4sbrunnerfJrkundett.>Be,lin18f;J,-e 13
pie Urkundenf"lschung, p. 177 seg.; Sickl, Diplome Ottos I" p.m seg.;\X( Hauthaler~ pie Wibel, hronologiederAbtevon Reinhardsbrunn. . C". .........,. '."
Uberlieferung der gefalschten Passauer Bullen und Briefe,MIOG, 8 (1887), p.604-(j09;poi, in lc;fr. per ultimo A. Huber, Uber dieEntstehungszeitder osterreichischen Freiheitsbriefe,
risposta alle critiche di Juritzsch, Widemann, Ratzinger ecc"",~. Diimmi,'Ube'die SB der Wiener Akademie der Wissenschaften, 34 (1860), p.V-56.
20 Falsificazione di documenti nel Medioevo Falsificazione di documenti in et modna 21

bisogno di addurre esempi, dato che ogni raccolta di documenti antichi ne desiderio di procurare a potenti famiglie un albero genealogico risalente a
contiene in abbondanza. un passato avvolto nell'oscurit o di dare maggiore lustro alla storia della
Del resto gi la serie dei privilegi austriaci dimostra che i falsari non propria patria, spesso anche solo all'esigenza di una certa vanit erudita..di
appartenevano esclusivamente al ceto ecclesiastico: Anche le citt comincia- gloriarsi per avere fatto importanti scoperte storiche, o allo sforzo di addur~
rono ben presto a percorrere lo Stesso sentiero: gi all'inizio del XIII secolo, re prove sufficienti a dimostrare una data ipotesi. In Italia sono particolar,
adesempio,aWorms fu prodotto un documento di Federico Iche garanti- mente numerosi j falsi genealogici dei Bianchini, Galluzzi, Cecarelli,
va alla citt ampi diritti, e a poco pi tatdi risaleunWeistum interpolatoche Sclavo l6 , e di molti altri, ma anche in Lorena ne1XVI secolo de Rosil'es
si pretendeva essere del 1169 ed era destinato a fornire il sostegnogiutidico mise in piedi una grandiosa attivit nella fabbricazione. di tali documentj;17.
ad alcune "ivendicazioni contestate dei cittadini di Coloniai~. Anche iIi Italia In Gerinania sono preponderanti iJalsi per cos dire patriottici; in. questa
non mancano i falsi prodotti dalle citt: Asti, almenonelXVsecolo; si van- categoriarientr~ il documento di Carlo Magno per il presunto conte
tava di possedere un falso privilegio di dazio e.dirnercato concessole' da Trutmann, fabbricato dallo scrittore della citt di Dortmund Detmar
Carlo Magno; un falso la lunga lettera di franchigia di Enrico VI che Miihlerall';iniziodelXVII secolo l8 ; diessafa parte, per fare llll altro es.e!Il, 15
garantiva a Messina i pi ampi diritti e libertl2 , ecanche comunipiu piccoli, pio, la serie di tre documenti imperiali del secolo XI, mediante i quali in
come quello diMaderno sul lago di Garda, tentarono di elIlulate lecitt pi epocaumanista il dotto medico Erasmo Stella (Stwer) diLipsia inv:ent!1a
14 grandicon le loro falsificazioni. Pure i Frisdni,per sostenere la lottadilibe- storia fittizia. di Zw;ickau, la cittadina. nella quale egli viv:eva19 Infinejfal~i
razione condotta nel tardo Medioevo contro doro oppressori,tentaronodi chedevonoJa loto origine ,unicameniealla vanit ercudita,e coni. quali
procurarsi una 'base .giuridica attraverso la fabbdczione.didocumentidi JohannesFalke, Paullini, Grandidier,' Bocimann,. Schotte altri hanno mac;-
Carlo Magno, Guglielmo d'Olanda e Rodolfo d'Asburgo 13 . ' chiatoilloro nome, arrivano quasi fino alla nostraepoca20 Gliiniziclegli
li lungo elenco qui presentato' comprende solo una partelIloltciridotta studi diplomatistii si riallacciaIloai tentativi di individuare lenumerosdal,
dei falsi medioevali che dalla critica recente soho stati ricoll<')sciutiedimo- sificazionidi documenti risalenti alle diverseepoche21
strati Come tali. Finora non sono state invece menzionate' le innumerevoli
falsificazioni dotte, mediante le quali i secoli pi recenti hanno accresciuto il evidente ~he ilMedioevo non co~obbe quel tipo di critica. che pil
numero dei falsi tramandati dall'epoca medioevale l4 . Esse sidifferenziii sopra stata definita, come .il compito della diplomatica;.un documentO che
da quelle medioevali in quanto solo in rari casi furono,U!ilizzateperfare non, .era riconosduto cC)me perfettamente genuino ve.niva se.n:za dubbio OJJ-
ottenerimmediativantaggi pratici a'color infav~redefC(41idafano~ct
dere diessere stateredattel5 . La maggior parte<;l.ies~d()Xl.MJ.:>fu1;1:ostoal
16 Sui primi due cfr. il commento di Sickel a DD O I, n. 462; Fumagalli, Istitu;;i()nXdjpZ~:
matiche, 2, p. 419seg.; R Holtzmann, Die Urkunden Konig Arduins, NA, 25 (1900), p.A53-
11 Cfr. K.F. c Stumpf, Z~r K(itik deutseherStiidte-Piivikgien i111XII.;jahrhula'Jt(~B der .479: 469 seg.; s C~ccare1liefr.A. Riegl, Alfo1;SO Cecearelliundseine .Fiilschungenvon
Wiener Akad~mie der Wissenschaften, 32 (1859),p. 603-638. A mio patere;nonsono'riusdti Kaiserurkunden,MlOG, 15 (1894},. p.193-236; O.von Mitis, EineFizlsehungCeccarellisund
i teIltativi recenti diSchaube di salvare la genuinit del documentoc:li\XT().rms;ie'diRi~tschel ihre Nachwirkung, MlOG, 23 (1902),p. 273-289; su Sclavoe isuoh:mplici cfr,Bresslau,
per quello di Colonia.Contr Rietschelcfr.Seeliger, Studien zur iilter1;Yef/assu~~sgesi:hichle JahrbiicherKonrads1L,I,p. 3 8 0 s e g . , ' ... c .'
Kolns, le cui tesi comunque non condivido interamente; Un Jalsoli1che il:p'riVilegio di 17 Sul suo libro, condannato nel 1583 per falso, Stemmatum Lotharingiae,acBarri>ducJifn
Federico I per Amburgo (Stumpf, Die Reiehskanzler, n;4522);inoltte'diversiddcinentia tomiYII, Paris1580,cfr.1arelazione diJacques Auguste deThou all'an.i1o 1583.
favore di Brema (Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3056, BFW,n. i 505l),u'1diplolnd.i : l sCfr.K.Koppmann, Dortmu1;der Fizlsehungen, FDG, 9 (1869),1'. 607,6,17. ...'" 15
Venceslao del 1396 e altri ancora. I falsi di Magdeburgo(Stumpf,Die Reiehskiinzler, n: 146) e .J9 Cfr;O.. Posse;Die Markgra/envon Meijjen unddas Haus Wetti1;bzszu Konrdddem
altri furono fabbricati in epocapirecente. . .. ' . .., " <} < ' Groj5en,Leipzig1881,p.. 95, nt.316. . , 'c.. ..... . " , c,

12 Cfr. O. Hartwig, Codex iurismunicipatis Siciliae... .Das Stadtreehtv?nMesszna, cKassel- ,20 Indicazionibibliografichesitrovano'in Wattenbach, Gesehiehtsqudle1;;h, p. 489.sg.
Gottingen 1867; p. 30;Sch~ffer-Boichor~t,Zur Gesehiehte,p:225 seg.'( > .'
c \ < .' (dove per sono elencati prevalentemente lavori storici}, e in Wibel, Urkundenfiz'lsehungen
14 13 Cfr. 1<:. Freiherr von Richthofen, Untersuehung~n iiberfriesiseheReehtsgesehiehte,4 Sehotts, p.655,1l. 2, 3, 4. Su Paullini, Falke e Harenbergefr; recentemellte].Die!erichiUber
volI., Berllii 1880,86: 2/1, p. 145seg.;cfr. su ci (anche contro le te'si successive di Heck)1a Pauli1;zeller:Urkunden undSigeboto's Vita Pauli1;ae, NA, 18 (1893 },p. 44h489:.449 segi; J.
premessa a DD Kar., n. 269: '.' .. <H .... ... .Backhaus; DieCorveyerGeschiehtsfilsehungendes17.und}8. ]ahrhunderts,MiinsterJ905/'.
14 Cfr. irl generale la' mia Rektoratsrede tenuta a Strasburgo nel 1904: Aufgaben'm,ittelal- 21 Pi si risale nel tempo, pi risulta sfavorevole il rapporto dei docurrientifalsiconi
tertieher Quellenforsehung, p. 8 sego .'.<'i<
. . ......................... '"
15 Ci 1)on esclude che i dotti falsificatori non abbiar:o aspirato a vantaggi pratici\~d
> genuini. Se prendiamo in considerazione tutti i documenti totalmellte o inpartefalsi consta-
tianioche ad' esempio sono falsi quasi il 50% dei diplomi meroVingi,quasii1J5%diquelli
esempio ottenuto una ricompensa materiale dalla gratitudine di quelle famiglie delle .qll&i deiprimi quattro carolingi, quasi ilIO % di quelli dei.primi sovranisassoniiCJ.usi solo il 6%
avevano ricostruito gli alberi genealogici sulla base di documentHal~i. . .' . " . c di quelli di Corrado II. .' .
22 Esame critico dei documenti nel Medioevo Esame critico dei documenti nel Medioevo 23

siderato totalmente falsificato e privo di ogni valore. Ma anchehelperiodo Petrarca, il quale, senza peraltro esercitare una vera e propria critica oggetti.
medioevale si sapeva bene che molti, moltissimi documenti vehivano falsifi- va, su richiesta dell'imperatore Carlo N dichiar che i presunti privilegi di
cati. A partire dal noto racconto di Gregorio di Tours22 , che narra comeil re Giulio Cesare e Nerone per la casa d'Austria erano grossolaniJalsi29 . Gi nel
franco Childeberto dimostr la non genuinit di un documento del vesCovo Medioevo si faceva caso se vi era una contraddizione tra la datazione di un
di Reims, falsificato nel nome del sovrano, mediante la dichiarazione del documento e altri dati riconducibili a un'epoca successiva, e, fino all'et a
referendario che riconobbe come imitata la sua sottoscrizione deldoc1J.ti1en- noi contemporanea, questo elemento statovalutato'comeuna delle pi
to, fino agli sforzi del pontefice Innocenzo III23 di enunciare 'criteri certi per importanti ragioni per impugnare la genuinit di un documento. Per quailto
la valutazione di documenti pontifici non genuini, e successivamente, non possiamo constatare, solo per questa ragione un documento di Corrado II
mancano in nessuna epoca esempi di ome siano stati riconosciuti e trattati con la data 1025 e il protocollo imperiale "et chronicorum vetustate etgestis
16 documenti falsi. E gi molto presto si cominci a inserire nelle leggi disposi- Chounradi"fu respinto e dichiarato non genuino dal tribunale.di corte di
zioni penali contro i falsificatori di documenti24 ea fissare con normegiri- Enrico V nel 112530 ; dello stesso argomento si servirono nel 1187icailonici 17
diche le forme processuali da osservare quando un documento venivaimpu- diS. Vincenzo di Bergamo contro un diploma di Enrico II a favore del c'api-
gnat025 . Quasi sempre quando dai secoli dell'et' di mezzo ci viene riferito tolodiS. Alessandro della stessa citt3 1; e di nuovo per la medesima ragione
deWesamesulla genuinit di documenti esibiti, si tratta in realt solo di nel 1175, nel corso di un processo tenuto a Costanza davanti alvescovo,fu
documenti della stessa epoca o di quellaimrnediatamenteprecedenteeper respinto un documento imperiale pi antic032 . In questi due ultirhi casda
la valutazione dei quali occorreva semplieementerifarsial ric9tdoancora critica fu rivolta alsigillo, come del resto avveniva spesso: ne11187 inql.lan-
vivo dei contemporanei, alla conoscenza degli usi della propriancelietia26 , to senza ragione fu sollevata un'obiezione contro la sigillatura con bolla di
eventualmente alla capacit ,di nn ragionamento, logim )Ma non del tutto piombo su lacci di cuoio; nel 1175 perch si dichiar ch(\il sigilloeraur
rari sono anche i casi in cui tutto ci non era sufficiente, perchcisitrovava prodotto falso quanto a colore e odore dellacera33 . Questo esame eriticodel
di fronte a documenti di epoche ormai lontane e per valtatne' cottettamn- sigillo fu effettuato in modo ancora picompetenteneLl17LdaLpapa .
te la genuinit occorreva possedere gli strumenti della critica propriamente Alessandro III su un privilegio di un pontefice Leone (probabilrhenteLbrie
diplomatica; ,', ' IX) che gli era stato presentato in relazione a una controversia: Alessahdro
"Si ritenuto chetale capacit critica sia del tutto mancata nelMdioevo si fece portare un certo numero di bolle' di piombo di Leone IX, constat la
fino al XIVsecol027 ;' invece alcuni esempi;inparteabbastilnza'singolari, loro completa :rispondenza, le confront con quella del docmentoirJ.oltra-
dell'uso di questo tipo di critica sono attestati28 gi primadeWepoca di togli e lo tesp,inse; perch la suabolla sidiscostavain 1116do's()stimzi~e:d~
qu~~e altr{:34.Anhe oggi il proceclirIlentosarebbeJo stesso;noi;pe,r,pXew
dimo in.,considrazione la possibilit.che' vi f()sseropi1matr~i~'ip.olti~;pg&i
non siconhdebbe necessariamente che un documento falso qualoidsia
22 Historia Francorum(lO, 19.,Cfr. anche il documento di TeodoricoIII,DDM; n0'4~,
secondo il qua1:Chranilinus si era impossessato della diocesi di Embruri :~'perJalst~rta'su
per revcllacionisaudacia, sed non'per nostraordenacione". . : .' ;... '.' :,::.. < . . . . :
23 Cfr. Lasch, Das Erwachen der historischen Kritik, p,102seg.;Krabho,Die cUrknde;t,. 29 Cfr. L Geiger, P~~:arka.,BerliIl187 4, p. 77; S. Steinherz,~arl rv.unddieOsten}ichi-
275-293; Stengel,Urkundenlehre des dreizehnten Jahrhunderts..') . , . : : " ' . ' . schenFreiheitsbrie/e, MlOG;,9 (1888), fJ.63.81. . ". . ... '.... .....oi<""
16 24 Roth. 243: "si quis artolaffi falsamscripserit aut quocllibetmembraIluIn,IllaIlusei 30 Cfr. la premessa a DD.KII; n. 281: Gi Corrado de Mure, QE,9;p:A77;affermil'v 17
incidatur". Liutpr. 63: ~'quis ... in cartola falsa se scienteIll manumposllerit/.cnfJonat\Vrigild . che dalla cronologia ''cfalsitas littere seu surreptiofacillimepoterit deprehe:ndi~;.:.> '.::>'.,
suum". Lex Ribuaria59; 3: "si autem testamentus falsatusJuerit... cancellrio'polixdexter 31 Lupi, Codex diplomaticui; 2, p. 468; i canonici di San Vmcenzoresp1,serRil docunlen.
auferaturaut eum quis in 50 solidosredimat". CapitulariaKaroliMagni,inMGH, to prodotto"quinto; quia in eo legitur essefactum anno domini MXIIJ: et dicitui; il11P~rator,
Capititlaria regumFrancorum, 1, p. 143, n. 56: "siinventusfuerit quis cartamfalsa'nfecisse... aliud veroeiusdemHenrici abeadem parte producttimfactumfuit annoMXV et primo
manurn perdataut r e d i m a t " . , .. .' ,annoimperii eiusetXII regni,unde apparet primum esse falsum";cfr.. persirquestola
. 25Cfr>pi avanti, capitolo nono. .c .i.)''.'': messaaDDHII;h.254. . .. , ".'
26 Un esempiinteressante di questo tipo di critica, risalente al period()d' Cr1() TV, 32 Diirng, Regesta Badensia, p.145, n. 98; ThurgauischescUB, 2, pd8Q,n, 51: WI~icus
citato da Lindner, DasUrkundenwesen Karls IY.,p.-125 e 199; esso dimstra quanto' ci idem scriptum... tanquam falsitatis et mendatiiplenumarguebaL. et falsa imperatorisanno.
potesse trarre in. inganno. . . . tatione signatum, quod per cronicoruminspectionem colstabat". . .
27 Cos ha ritenuto Sickel, Acta, l, p.25. . '~" 33Ibid.: "percerae etiam novitatem, quam ex colore et odore liquebat".
28 Oltre i.passisopra citati cfr. anche Epistolae saeculi XIII, l, p. 200 (esatriedi lindotu. 34 Su un altrcaso di confronto di sigilli in territorio boemo; risalente al 1284 c., dove si
mento di Callisto H all'epoca di Onorio HI), e MartIleeDurand,Collecti/l;coLl066 misur attentamentel'immagine e il bordo dei sigilli posti a raffronto; cfriil 'documento
(esame di un documento di Clemente III al sinodo di Metz, c. 12051" . . pubbL da Nov3k, Henricus Italicus, p.273275.
24 Esame critico dei documenti nel Medioevo Esamecritico dei documenti nel Medioevo 25

stata accertata la non genuinit del suo sigillo. Oltre a ci, furono sollevate scrittura di un documento genuino del producente sospettato della falsifica-
obiezioni del tutto inesatte contro questo documento e n altro del papa zione:le conclusioni di tale esaIIie risultarono per molto divergenti l'una 19
Zaccaria presentato insieme a quell035 dall'altra38.Purtroppo in entrambi i casi non siamo in grado di formarci un
18 Degni di nota sono anche singoli casi nei quali persone competenti effet- parere certo sui fatti in questione perch il documento sottoposto li' esame
tuaronoun esame di documenti. Nel 1177, ad esempio, l'arcivescovo nel primo caso ci pervenuto solo in una copia, e nel secondo Caso ti
Corrado III di Salisburgo, cui era stato presentato un privilegio delsecolo addirittura ignoto. [Infine merita di essere citato ancora un caso singolare di [739]
XI, ,lo fece analizzare da una commissione, composta" da tre ecclesiastici,'i esame didocumenti da parte di esperti. Da un documento del papa
quali,dopo un accurato studio, lo dichiararono falso; non conosciamo le Clemente VI del 12 gennaio 1347 apprendiamo che un privilegio di
motivazioni di questa decisione (come anche nel caso che esporremo qui di Clemente III del 1190 fu affidato dal pontefice alla cancelleria affinch lo
seguito) ma tale decisione pu essere considerata giustaessendci pervenu- analizzasse e che in cancelleria essofuaccuratamentecohfrontato"curn plu-
to il, docUlIlento esaminato J6 N ell161 il doge veneziano Vitale Michiel' p.rd- ribusaliis veris litteris predecessoris eiusdem per eum quasi'edem tempore
cedette in modo pi meticoloso allorch davanti alsuotribunalefllimpu- diversis personis concessis" e dichiarato falso:, "in cancellariaipsa comper-
gnata una carta securitatis del 1067: eglifece chiamare un cospicuo numero tumest, dicts litteras... fore falsas")9 Purtroppo non viene detto a' che cosa
di notai,che'~subtiliter et caute in concilio eam examinare tperscrutare si sia esteso iltaffronto]'
ceperunt, cumque sollicit undique eam examinssent" ne,riconobbero la In generale sono moltorari i casi nei quali si procedett auti esmecritico 19
genuinit. Non meno di diciotto notai presero, partaquell' esamee,sotto~ di documenti sulla base.di argomenti che useremmo anche noi Oggi. Intorn-
scrisserola conclusioneraggiunta37 .AIIostessomod nel1289ilgiudkedel parabilmente pi frequenti sono i casi di docurnetiticheoggisappiano~on
podest diBologna, il celebrepenalistaAIberto Gandino, fece esaminare la certezza esser~in parte rozzefaIsificazioni, ma che-furorro riconosciuti c0JJ:le
genuinit di un documento sosptto del 1235 da alcune persone competen- .genuini e convalidati dai successori dei sovrani che dovevano aver1i~messi,
ti,tra cui notai ,ecartolai, che,' dovevano esprimere il,lorogiudizi s:Lill'et cos come dai funzionari ed.i notai ai quali furono presentati per la confer-
della pergamena e ,della scrittllra, e fece confrontare.quest'uItimacon la ma o l riproduzione. E il modo in>crud avvenne dimOstra'me in. generale
.n le cancellerie n i tribunali o i notai medioevali possedevano conosenie
.precise degli usi osservati in epoca precedentetiellaredazionedi docUlIlnti.
35 J aff.L. 41896, Contro il privilegio di Zaccariasiobietta che la pergamen~ non risaliva Come presso la cancelleria di Ottonedln6ti siconcep:alcun, sospetto"sUi
'l. oltrecemoanni prima; 11n argpmento ,di per s nonjrragion~\,ole,cheRl:~tra.C:lJ~Sl:111:1().tll.- prodottiin~redibilmente l11aItiusciti clieerano'stati forgiati ne11l1ort~Sir6di
le. ignorap.za dell'usq.~ticodic~celleria: unpriyilegio pelJ?apaZaccl}rian.on pQ~ey~. in SL Maximmattribuendoli ai sovrani merovingi e c~rolingi40i'cosJ1eVXg
18 a.l~un .ca.soessere.stato scritt() su pergamena,. ma solo su, pa.piro..R0i'elltrllribi' yel1~8no
respinti a causa. di errori grammaticali e, Ilel caso del priVilegio di Zccaria, soprattutto per- secolo 'la cancllriae il tribunale di corte di Corrado III si feceroih?~I1i1ar
!ch esso contiene un contratto simoniaco, ritenendo'mpiocredreunuomocos'santo capa- daifalsinon.IIieno scadentiinoltratidall'arcivescovo-di Trvitia dnnoodi
ce di tale azione. L'interO passo, che comunque molto singolare, reCita: "privilegiuin q'uelmonaStero41 ..Innocenzo III;' che seppe' dare avviommodocbs'ihtllii
Zachariae propter stilum dictaninis et corruptionem grammaticae artis t proptc;r,sYl!l()!1ia- gente,'all'esam della genuinit dei suoi docurnentie. di' quelli <lei's6i ironi-
curn contractum quem, continebat, videlicet quod ecclesiam venditam, quod de tam saneto diatipf(~decessori,nel1205ric'onobbecome genuini due docul1lentidelpapa
viro>nefas est ereder,confJImasst, et propter pergamenurn,etiamqodyilt):i1huiideba-
tur esse annorum,curnquadrigentorum annorum p~()ut in croniCishabewspatitirndecurre- Costalitino Igtossolanamente falsificati'ponendoli alla base di 11stiadeci-
rit,quod idem Zacharias decessii;privilegiurn autem Leonis proprer,vitium,et. crruprionem sionem un processo tra il monastero di Evesham'eilvescovo'diWorcestet;
grammaticaeartis, de ,quo turr litteratoet prudenti viro absurdum est eXistimare,quodtam e, sebbene egli affermasse che "huius modi priVilegi... nobissuntnotissi-
.ydiotassci-iptoreshabu,erit, et propterbullam,. quae, a bulliseiusdem Lonis,qua coram ma", egli in realt ignorava sia le formule consueteaiprivilegipapaliclel
nobis productae fueraiit omnino, comparebat dissimilisetdiversa, cum illaeiinteLSe.compare-
,rentper Orriniasimiles:imspecta et fide non digna iudicavimus". Dccorreriotarequichgi
secolo VIII, sia il fatto che un documento pontificio di'quest'epoca-avtebbe
nelperiodo:&Onorio,III gli errorillnguistici venivapogiudicati in tutt'altro, modo:. il papa
rinnov un privilegio di Alessandro II "non obstante quod in ipso privilegioinmultis.locis
est in latinitatepeccatum,sicut in antiquiOribus privilegiis per manurntapellionurii.collscrip-
tisfrequentiusinvertitur" (Marini, Lpapiri;.p. 219). 38 Gli atti sono stati pbblicati e commentati daR-V. Katltorowicz, Schriftvergleichung 19
36 Cfr. Redlich,Kiirntnisch.salzburgische Privaturkunden. _ d,., _ ..
37 Gloria, Codicediplmnaticopadovano, 2; p. 72, n:766; cfr.ibid., 1,n.J96.Iriquesta fat-
und Urk~ndenfiilschung. Beitrag zur Geschichte der Diplomatik im Mittelalief, QFIAB, ~
, (1906), p. 38-56: 48 sego . .
tispecie rientra anche resamedi un documento del re Filippo.a favore del.Brabanteaffidato 3.9 Kehr, Aeltere Papsturkunden, p. 481, n. 23.
nel 1309 da Enrico VII all'ex-cancelliere del re Alberto d'Asburgo.e al. suo stesso protonota- 40 Cfr. Bresslau,St. Maximin, p.34.
rio: B6hmer, Regesta Imperii (Enrico VII), p. 259, n. 19. - 41 Ibid., p. 44; Dopsch, Trierer Urkundenfiilschungen, p. 320.'
26 Umanisti Bella diplomatica 27

dovuto essere scritto su papiro e non su pergamena, come lo scritto a lui pre- Solo nel XVII.secolo si cominci in Germania e in Francia, in ciascuno
sentat042 Nel 1225 la cancelleria di Onorio III non si scandalizz miniIIla- dei due paesi per indipendentemente l'uno dall'altro e con cliversamotiva-
mente alla vista degli innumerevoli errori formali e delle assurdit e contrad- zione, a studiare criticamente i documenti e a enunciare regole. per questo
dizioni. contenute nel tenore di un presunto documento di Ludovico il Pio a studio;
20 favore delmonastero di Murrhardt, e ne fece un transumptum43 ;E laca,ncel- In Germania questi studi risposero inizialmente a esigen:z:e.di natura
leria di Carlo IV, che nel 1348 conferm un presunto documento di Carlo sostanzialmente pratico-giuridica..In particolare controversie di diritto pub-
Magno per il monastero di St-Denis, non si lasci fuorviare neanche dalfatto blico, soprattutto relative ai pretesi o. contestati diritti di sovranit. di un ceto
che in esso era menzionato un duca di Lorena44 . , dell'Impero (Reichsstand> su un altro, furono vivacemente discusse in terri-
Si potrebbero addurre innumerevoli esempi di questo tipo pertuttii torio tedesco verso la fine della guerra dei Trenta Anni.e nel periodosuces-
secoli dell'et medioevale: .da loro ricaviamo l'aril.IIlonimentq anqtlfid;l1:ci sivoalla pace di Vestfalia; le parti contendentLcercarono di provarelalegit-
delle .ripetute_assicurazioni di coloro dche candidamente riconobbero come timit della loro causa non solo davanti ai tribunali ma anche..di fronteaII'o-
genuini e confermarono() trascrisserotali"~criptaauthentica,J1011flJpta, pinionepubblica,e riuscirollo in alcuni casi ad assicurarsi l'appoggio digiu-
non abolita nec in aliqua partevitiata". Per il nostro giudizio crigcotaliassi- risti famosi che con i. loro scritti la difesero. E poich ci si richiam per lo
curazioni o attestazioni non hanno assolutamente aluna rilevanza e le. copie pi a documenti.antichiper attaccare1'avversarioo difenderSi,Jagenuinit
autenticate ufficialmente solo in casi molto rari hanno l..lUvalore sUPeriore. a diquesti documenti fu affermata da unadelkparti conIa stessadedsioue
qualsiasi altro.documentoprivo di una tale autenticazione.,. >c. L, conIa quale .l'altra la. contestava: ebbero origine in questo modo. numerosi
"Anchequalldo llell'epoca. dell'Umanesimoe della CQ1ltrorifor.IIlaQr:n.in- bella, dip!oma#ca,cos come suona 1'espressione usata per tallcontese.apar-
.ci. a .risyegIiarsi la. critica storica, allorch Lorenzo Valla di.IIlQstr lafal~it tire dall'inizio del XVIII.secol047 li pi antico .diquesti bellalacoritrover-
della Dollazi one di Costantino,ly1attia Elaiq lllit'.ico eiCep,turiatQric;di sia tra .l'arcivescovo di Trevirie il monastero. diSto Maxitnin nella. megesirna
Magdeburgoquella .delle cosiddette ;decretiliisidoriane"5i'llgrchsiacla ,.citt circa l'immediatadipendenza di quest'ultimo daII'ImPero:gli stessi
parte protestante .che cattolica con. eguale zelo si' esaminarQno"criticartlente .documenti .gi presentati nel XII secolo al tribunale. deUa.cort~ imperiale-
le antiche leggende e tradizioni della.storiadeUaChiesa, noP'lsipervll.ne tutte Jalsificazioni furono esaminati in duescritti.del163}.edel;T6}8.
perJillbitqallafqrmulazione.di regole, speciaIrnenteper lav)J1:qtaziol.1e. di 'NicolausZyllesius, difensore del monastero;:non solo si acquist il merito di 22
'docU11H~l1ti, o. addiriFtura all'elaborazione di un sistemadi.critica:diplo111a{i ~ averne 'portatq alla luceiforidi archiyistici con una pubbliClJ.zt6nedidoq~l
ca,.]?ure ,ilpil importante tra gli storici. umahisti, ,ilprim~tradqrQ.peri1 rnentiabbastanza.buona per quei "tempi, ma,. accanto a,nurilerosierro.riin
quale gli. studistoiicicostit1,1irqno proprio la professii:mecddht$1..:lltvit~, . c.uiincorsenella. difesa dei propridiplomi.nellacritica, aquellLdellap~rte
JohannesJ1J.urtIlait (Ayentinus) (1477-1534),.pet .qliantastimap~:g,limitfjsse .avversa1 8 , formul" anche alcune osservaziolli critiche che sopq .'es~tt;,(ad
verso l'autorit del documenti, daJui .considerati."i Eondamenfi-.j:>il1,,,'si<:lIfi esempio egli osserv giustamente che nella cancelleria ddremer'ovi11gi)i.6n
della. storia"; e preferitiaIIe .~'favole .deironisti"46, in. sostanza P.erpes.t:!r#.it si COnQsceyaancora il calcolo del tempo secondo 1'racristialll1,do,liilla
la sua riticasolo versoquesteultime,esell;>:aesitaziqne}ite1l!1ecgetiuitli;1!ia
IIlassaclidocU.IIlellti Ealsi:in questo sens egliptqcedetteesattall).ente .Qti.e
21 queinumerosistoriografi che nel Medioevo fecero uso di materialedip19~
maticoperiJoio r a c c o g t i . . , . . . 47 Essa fu introdotta da Johann Peter von Ludewig in una dissertazione premessa 21.
primo libro delle. sue Reliquiae manuscriptor/.im, Lipsia .1720: ~'pe usuet praestlll1tia diplo-
matum .et diplomaticae artis. Porro de bellis diplomaticis cum in Gilli,eX,cittis,'Jll!hin
Italia atque in supremisGermanici imperiitribunalibus?' .. Lude)VigdMque:.t:qmehaosser-
vatogiustameri.te RLehmann;inTraube, Vorlesungen, 1, p,22; n, ;1, ha usat;>l'esprssione
42 Cfr. Spaethen, Giraldus Cambrensis, p. 631 e 638 sego . . .... . . . . riferendosi ancheal1apolemicatol'ica dei diplomatisti francesidicuisiparlet qui di segui-
20 43 Cfr. MB, 31/1, p. 39; cfr. anche il dibattimento rotale del 1323 su un privilegiofalsifica- to,e ha. distilltoquestibelltldipl9matica litterariadai bella diplom.atica forr;nsia; cio)e .con-
to di Giovanni XIX in favore di Fulda(Tangl, Eine Rota-Verhandlung, p. 323seg:J: l-ieJ.atl- ..'troversieinsorte su.questioni. giuridiche.. Successivamente per J?espressione:stata riferita
veosservazioni di Tangl, ibid.,p. 321, sego .. . .solo a.queste ultime,!ndicazioni bibliografiche suibelladipfomaticairiBarmg,Cft!vis diplo-
4~ Cfr. DD.Kar;,n. 262. . .'. .... . ' .' ' . ' .\.';'. '" 'C'. m.atica, p. 26 seg,; Namur,Bibliographie palographico-diplom.atic9-biNi9Iog,iquegn.rale,
45 Cfr. J. Vah1en, Lorenzo Valla, Berlin 1870; J.W: Preger, MatthiasFlaciuslllyricus(und Lige 1838, 1, p. 5Qseg.Cft;anche Raguet, Histoire des contestationssur1adiplom.atique,
seine Zeit, 2 voll.,Erlangen 1859-61. ',.'. . .... ... . ParisJ708. .. . ..... . .'. '. . . . . ; . ,i
46 Cfr. S. Riezler in Johannes Thurmair's benanntAventinus siimmtliche.Werke,6voll., 48 Ad. es., egli. era. dell'opinione che un presunto,documento. di Dagopf!:o a favore. del 22
Miinchen 1881-1908: 3, p. 602. . ' . monastero fosse da respingere "quia manifeste falsam in constructione latinitllt.em continet" .
28 Bella diplomatica Hrmann Conring 29

nascita di Cristo. Nel complesso sia Zyl1esius, sia la maggior parte degli altri propria54 fotmlandola in modo analogo a quanto; inIinead! massima,
scrittori che presero parte a questi bella diplomatica riuscirono a migliorare faremmo anche noi oggi: gIierrorilinguistici cla soli non costittiisconoaku-
di poco la conoscenza che gi il Medioevo aveva avuto dei documenti e solo na prova contro l genuinit di un documentporiginale; se per l'ortografia
una di queste controversie fece fare alla nostra scienza un considerevole e la lingua di un documento divergono completamente'dal costume del
passo avanti,ilbellum diplomaticum Lindaviense49 tempo e .dall'uso della cancelleria, allora tale elemento costituisce un segno
In questa annosa contesa su beni, diritti e sovranit territoriale tra la citt di non genuinit.
dell'Impero e il monastero di Lindau gioc un ruolo rilevante un documn- Lo scritto. diConring fond il metodo sul quale si basano in sostanza
to di un imperatore Ludovico falsificato nel XII secolo e oggi conservato tutti .i progressi della diplomatica moderna. Proseguendo suL cammino da
nell'Archivio Imperiale di Vienna, '. attribuito ora a Ludovico'II,oraa lui tracciato si cloveva. senza dubbio pervenire alsuperamento. degli errori
Ludovico il Pio o a LudovicoilGermanic050; La difesa della sua genuinit daiui commessi,alia formulazione di regole fisse, all'acquisizione di una
da parte del monastero, e viceversa l' attacco ad essa da parte della citt; in conoscenza pi. certa quanto pi cresceva il materiale di riscontro a.disposi-
un primo momento non oltrepassarono. il livello consueto dellearg0I:l1entfi- zionemedianteJe pubblicazioni di documenti (nel corso degli anni in contic
zioni solitamente addotte in tali questioni. La citt per richieseun<parre nuoincremento per numero e valore) e quanto pi si affinava il senso critico
su quel documento al famoso storico di Helmstedt,il professore Hermllnn attraverso l'uso eil confronto, il pi possibile completo, di quelm~teria1e;
. Conring51, che nel 1672 prepar un ampio studio daltitoloCensuradiploc E non c' dubbiochelo scritto di Conring ebbe efficacia in questo senso,
matis quod Ludovico imperatori/ert acceptum. coenobiumLindaviens~52.j In anche se inizialmente da un'altra parte provennero impulsi che, in (}er-
23 questo scritto per la prima volta fu adottato in maniera sistematica'il. giusto mania,inun primo momento fecero passare inseconclo piano gli inizi di
metodo di ricavare le regole per giudicre un documento dubbio dal cbn- una critica scientifica.dei documenti.
fronto con altri documenti dello stesso autore e sicur~entegenuini;ihalo Partencloda un punto divista sostanzialmente differente cla quel10che
re di questo trattato e il merito che il suo autore si acquist nella n'ostra fino ad alloraavevaispiratoi lavori tedeschi di eriticadeidocu,menti,il
scienzariposano~oprattuttosull'elaborazione di questa idea. llfattopoiche dotto gesuita Daniel ,Papebroch (1628,1714), che.dopoJalllorte.dUean
egli' incorse' in vari errori da attribuire alla carenza del materiale, ~a~ua Bol1and(1665) aveva assunto assieme al suo confratello Gotfried Henschen 24
. disposizione .periI raffronto che' egli. condusse'sulla' scritturai. la linguaeJe la direzione clelIa grandiosa impresa degli Acta Sanctorztm55 ;pubblic n~
formule. Un solo esempio baster . per aciimostrare quanto.egli,nono- 16.75.il suoPropylaeum:n#quarium circa veri ac/alsi disqimel1i1J: vetus.!zs
stante ci, abbia superato i suoi predecessori. Si app1la; dett 3 chenella membranis56 Nella sua analisi anch'egli presele mosse da un unicQWpl>m.a
. controvrsiasui documenti di Treviri fufatto valere 1'argomento05degli'irori falsificato,da un pr~sunto documento di Dagobertit1. favore.delmol1~~te.ro
.dilatinocontro un diploma .merovingio;Anchnelfa' caUsa .diLindau diOeren a Treviri5!; ma' al suo studio egli non eratnQsso: clfiinteressi pratid,
Heider, che prima diConring era stato IIrappresentante degli ihteressi.della .bens solamentescientifici58 .NeL cors.0 ddsuoi lavori preparatori ll.1l.an.tl9ya
citt;avevasostenuto'Ta m~clesima opmione.Per quanto irragionevole sia edizione delle vite deisantLsi trovpivoltecQstrertoaclaccertare lagenui-
una tale obiezione, tuttavi Conring ebbe incontestabilmenteragioneafarla nit o lafaIsitdi clocumenti antichi e sent il hisognodip?ssareda osserva-
zioni sin~ole alla formulazione di regole generali {generC!liaprincipia)59.: li

. 49A questopropoSito&G; Meyervon Knonau,Das bellumd!plomatiCumL!ftlMfJinse,


HZ,26(1870),p.75-130. .'. .' ..... '.' . .... .... '.' .' ... ........ ..... .. 54 Cfr. cap. XVII... . . ....__ _
50 Cfr. Miihlbacher, Regesteiz, n.992, eIa relativ~ appendice; ibid.,p.J48 seg;>< ' , .. . 55Cfr.A. de Backer, Bibliothque des crivains de la compagnie de. Ihus, vol.I-10, 24
51 Gi nel 1652, nel suo Grnndlicher Bericht vonder Landes FurstlichenErtzbisi:hofflich.en 3Bruxelles-Paris-Toulouse 1890-1911:5, p. 41 sego .i i'.'. .,;. ,';.':';.'.::.<. i-"
.Boch- und Gerechtigkeituberdie StadtBremen, Conring. aveva esaminatocritican nte un
falso documento di EnricoYa favore di quella citt (St:unJ.pfiDieReichskanzl~h re.7J056).
i;.5I?Pllpbl;priJ::uanegliMSS, Aprilis tornuslI. La prima pill.te, he tratta in l110cl<Jwedale
della diplomatica; fu ripubbl. in Baring, Clavis diplomatica, p. 229 sego
'. Ma le osservazioni lfatte nonposs<mo .essere poste sullo stesso piano della trattazione dedi- 57J)DMr spur. ll.52. . ,... .i . . /.... <!<- ...."'.. -...,'~;<;." .
cata al caso di Lindau erconmeritanoin alcun modo l'encomiorivolto loro da Goldsch1ag, 58 Perci egli dichiara espressamente che non possibi1epreglUdiqire'JlIlt~chi.c:limtl:c:Ii
Beitriigezur politischenundpublizistischen .TiitigkeirHermannConrings, Diss.<]ottingen possesso anhe se dovesse essere dimostrata la.non ~etluinitclei doc0e;tiattesrantiquel
1884; p.20, nA, chele definisce "una splendida prestazione di diplomatica~. . . ' . ' ....... possesso.. ........ '.. . i..:.: ...., ., .;.' .' .. _
52 Helmstedt 1672, in quarto. Gi nel 1673 usc una seconda edizione. Questo scritto ~?L'espressione,che. Tra)..1be,;Vodesungen;_l,l.21,;l1t',,?;;non h:lJintr~ci:lto.~Rape
stato poi ripubbliatonell'edizione dell' opera omnia di Conrihg a cura di Gobel, br~ch, si trova nella premessa del Propylaeum: constItutlssemel generallbus qUlbllsclam
23 53 Cfr. sopra, nt. 48. discriminis inveniendi principiis". .
30 Daniel Papebroch Jean Mabillon 31

metodo da lui seguito era sostanzialmente identico a quello di Conring,il niti dal 1618-1621 in una congregazione intitolata a san Mauro, i quali, a
cui trattato Papebroch sembra avere ignorato; il materiale a sua disposiziorie partire dal 1630, sotto la guida del superiore generale DomGrgoireTarisse
non molto pi abbondante. Egli conosceva solo il facsimile completo di un e rifacendosi all' antica tradizione dell'ordme, avevano volto i loro sforzi
documento di Dagoberto per il monastero di St. Maximin60 e il presunto soprattutto agli studi scientifici, specialmente a quelli storici, e dal 1648
originale di un documento di Enrico IVa favorediSt. Servatiusa lavoravano seguendo le linee di un programma enunciato daDom Luc
Maastricht61 , ed entrambi erano appunto dei falsi, cosa che egli intu peral" d'Achry66, credettero di scorgere nelle opinioni. di Papebroch una sfida
tro solo del secondo; disponeva inoltre di un ristrettonffiero di prove di lanciata contro il loro ordine e ritennero di doverla accettare.
scrittura tratte dai diplomi di St. Maximin dei secoli IX,X e XI;.i. quali a Dom Jean Mabillon(1632-1707)67, un allievo di d'Achry,daquest'ulti-
loro volta in gran parte erano falsi. Grazie al mirabile acume critico da lui mochiamato nel 1664 da St-Denis all'officina degli studi scientifici della
applicato in questo e in altri suoi lavori storici pervenne a un certo numero congregazione, cio al convento di St-Germaincdes-Prs, dal 1667illa guida 26
di risultati esatti e a formulare un giudizio corretto anche suldocumerito da della grande impresa degli Acta Sanctorum Ordinis S. Benedicti,'un uomo
cui era partito, essendo questo stato falsificato ancora pi grossolanamente atJ:ltnirevolenonso1o per la sua enormeeapacit'ddavoro, ma anche per il
diquelli coni quali lo aveva confrontato; ma quanto pi egli,mlinea;di suo eccellente acume critico,si assunse il compitei di corifutare gli attacchi
massima giustamente, poneva l'accentosul1'importanza dei caratteriestrin" di Papebroch. Nel 1681 apparve la sua opera, dedicata al ministro francese
seci per la critica dei documenti62 , tanto pi grandi eranodestinatiadiveni" Colbert, De re diplomaticalibriVI68,cheha dato il nome illa nostradiscipli c
25 re i suoi erroridati la sua scarsa conoscenza di quei caratteri. Questa scarsa na e ne ha determinato l'ulteriore sviluppo. Per quanto in un' certo senso
conoscel1zanon basta per a spiegare il metodo ipercriticoe deLtutto non uno scritto d'occasione, il lavoro di Mabillon rradiscein realt poco ditale
scientifico con il qllale Papebroch approvespressarnentela!frase.di carattere. li benedettino tratta delle tesi sostenute dal suoavversatio solm
Marsham, secondo il quale i documenti pi davanoacrederedi~sseteanti- alcuni capitoli del primoe del terzo libro(elo stessoPap<:broch non esit a
chi pi perdevano di credibilit63 , o la sua. affermazione che 'non esistesse riconoscere come perfettamente riuscita la eonfutazioneivitentata da
alcundocumentogenuin~risalente al periodo precedente a Dagobertohe Mabillon); la parte principale dell'opera era per dedicata' alla costruzion
solo pochi esempi di documenti genuini dei sovrani merovmgie 'crolffigi. di un nuovo sistetna69 ..
In questi. casiPapebroch fu influenzato da .opinioni precostituitedallli
abbracciatein'pa~te.a seguito dei suoi studi,cheloaye"anoindott?a
respingere qualche favolamonasticameclioevale,inparte;pereffett?~egli
66 Per la coIlgregaziontdei Maurilli,. sulla cui storia non .pos~ibile i;off~r~llfsi,~ff.
scritti di Launoye Naudiche egli senza dubbio ~onobbeieneiqJ)ali,~veniva
Wttenhach,Das Schriftzi;sen3 , p. 13seg.,gli .sentti .ivrdtlld~eBater;. rllabiog~afill~w
violentemente' attaccat~la genuinit dei documentip?~sdutida ,?UlJ.1erosi Mabill6I1{efr.lant.su~cssiva), p.' 41 sego '. ," .' , . ..' '. . . - . .'. < '
monasteri benedettini; ~ele analisi da lui condotte'sualcunidoclin:ntHo 67 Cfr. la biografia di Jadart,Dom Jean Mabillon;Reims1879,e quella diS Baumer,
avevano poi anCOr di'pi rafforzato in queste sueconvinzi?ni64 .;;i<.,C '.' ....~ JohanneSMabillon, Augsburg .1892;inoltre E. deBroglie,Mabillont la s()citdel'abbaye,de
Occasionalmente, 'e; s~nza .dare una motivazioneaccurata,Papebroch Saint,G,ermdin,2 .voll.;:pris 1888..lJna ):>ibliografia dt':glisc:ritti rtlativillMabillclJ]..pub1:>!-, 26
ave\Taespresso anche un giudizio sui documenti del mohasterofdiSt-Deriis dafLStein,in Mlanges et documents,p.XXX:yseg.,., . ' C ' C ,y. .",
68 Ad esso si aggiunse poi ilUbrorm de re diplomatica suppletn~ntu:m, Paris1704. L
vicino Parigi, pubblicati mezzo secolo prima da Doublet65 , e aveva dichiara- stesso supplemento. fu aggiuntoal1a seconda edizione dell'o~era,' rile~a,ncora da Mabillon;
to in blocco la falsit pella maggior parte di essi. I benedettini franesi,rill~ ma velmtaalla: luce solo dopo la sua morte per cura di DomTh.Riiinait'{Paris 1709). Oltre
alla premessa, .cheha sopratturto ad oggetto Hickes, sono di Ruinart solo pocheintegrazioni
el' apPt~dic~'lJna terza edizione, menoprtgeyole,. diss~rtat(qnibus variorum,locupftata
notisque,!u~cpri~1f111illust~ata.a marchiotze Bum.bqe Joh, Adi0'ar(,appary~ a.t;Japo4n~117S9
60Cf~. Bresslau, SFMaximin, p. 32. . . .... . . .'. . ' . ; : l i - in due voluilli. [Su questa terza edizione dell'opera di Mabillon cfr: N. Biror,redizione [739]
, 6: Srompf, Die Richskanzler, n.2886, oggi conservatone! Regio Arc1Jivioder Paesi Bassi napoletana dell'opera Dere diplomatica del Mabillon, Napoli 1911, Atti dell'Accademia
al A i a . . . H.... ,' . Pontaniana di Napoli, voI. 41.] ,
62 Egli frattcon particolare cura la teoria dei mnogrammi,Imrincorrertdc'pl'vlte 69 Contenuto dell'opera: Libro I: tipi di documenti, nozioni fondamentali,materie scritto- 26
anche qui in qualche errore. . ". . ., . .' .'<';:'~ rie, tipi di scrittura. Libro II: stile dei documenti, formule, personale ,di cancelleria, sigilli,
25 . 63'~ Chrtadidem habent eo ininore , quo niairem praeferunt antiquitatem'l, ;,' ... testimoni, sottoscrizioni, datazione. Libro III: .confutazione delle tesi di Papebroch, Conring,
Il1
64 L'opinione di Ludewig,.pi volte confutata, scondo cui la critica di Papebrochnon Naud e altri.. Notitiae, nirtulari. Libro IV: le rsidenze'dei r franchi. Libro V:. prove. di scrit"
sarebbe stata altro che un complotto'gesuita contro' l'ordine benedettino, invecprivadi tura. Libro VI: allegati a documenti, A ci si aggiunge il supplemento con'digressionieappenc
fondament.' . dici. Un'analisi approfondita dell'opera contenuta in L. Levillain,.inMlangesetdouments,
65 J. Doublet, Histoire de l'abbaye de St-Denis en France, PariS'~25. p. 210 sego li giudizio sullapate paleografica si trova in Traube,Vorlesungen;l;' p: 24 sego
'.
I
32 Jean Mabillon Mabillon. Germon 33

Il Che questa costruzione sia riuscita in manieracosleccellente per l'epoca si classificazione scientifica accettabile dei tipi di scrittura, fondamento di tutti
IJ deve a una circostanza in particolare.,Non. possibile pensare che la' meiltee i successivi trattati di paleografia, 1'opera di Mabillon contiene lo studio par-
l'intelligenza di Mabillon siano state cos superiori.aquelle dei suoi predecesc ticolare dei diplomi dei re franchi e' francesi, che, alineno per il periodo
I sori Papebroch e Conring come il suo libro supera le loro opere. nfatto che merovingio, non stato finora superato da nessun altro lavoro.
mentre quegli eruditi, come abbiamo visto, dovettero lavorareonunmate~ Mediante l'opera di Mabillonla diplomatica - in un primo tempoancota
riale molto scarso e incompleto, Mabillon ne ebbe a disposizione in' gran unita alla paleografia e poi, un secolo dopo, staccata da quest'ultima c~sstlt
I se al rango di disciplina scientifica e in pari tempo risult la sua grande
27 quantit. Oltre al grandioso archivio di St"Denis, che, quasi unico intuttala
Francia, conservava veri originali di documenti dei sovrani merovingi e inoltre importanza per affrontare questioni di carattere pratico-giuridico, stisdtan-
un ricco tesoro di antichi privilegi papali, diplomi dei re carolingi e documenti do perci unvivissimo interesse non solo in Francia, ma anche in Germania,
privati risalenti a epoche antiche, gli furono accessibili gliarchivimoTlastiie .Italia, Inghilterra. . ...
vescovili di tutta la Francia, che egli in parte visit .e in parte fece COnsultare In un primo momento segu una vivace polemica contro le regole enufi-
dai suoi confratelli .e collaboratori Ruinart, Germain, Estiennot;.egli ricevette ciateda Mabillon.Alcune furono attaccate violerttementedaU'iriglese
anche dall'Italia e dalla Germania qualche comunicazione preziosa epot George Hickes 73 che rimprover Mabillondi avere voluto insegnarecoh
usare e pubblicare per la prima volta alcuni documenti importantLChiuni:rtie eccessiva furbizia ai monacigliaccorgime,nti e i sotterfuginecessari a difen-
esamini anche superficia1mentei facsimili e gli allegati deidocumentipubbli- dere i lorodcicumenti falsi. La confutazione di queste accuse fu condottaaa
cati nel quinto e neLsesto libro della sua operariconosc:er facilmente in que- Ruinartnellapremessa allasecondaedizione dei Libri de rediplomati(a, .
sta abbondanza' di materialela vera ragione della suasuperiorit;lntalmodo essendo nel frattempo morto Mabillon.
egli pot estenderele sue osservazioni a unaquantitdiJnomeni cheisuQi Una controversia ancora pi accesa sorse allorch il gesuita Bartoloineo
predecessori non potevano aver colto;'per questo trascur solo pochi elementi Germon74 riprese le tesi abbandonate dal suo confratello Papebroch e~pin
tra quelli che oggi riteniamo ,necessari per lo studio critico deidocumeilti, eil se la sua critica ancOra pi in l di questo. Egli dichiar semplicemente, che
lavoro delle generazioni successive, col prendere}'aVvio .dalla.sua opera). era inconcepibile reperi.reancora documenti genuini risalenti al peri0cl0
stato in grado di ampliarne il numero solo in maniera insignificante;>', merovifigio, afferm l'impossibilit' di-distinguereil verodalfalso.indoc-
TI merito di Mabillon non deve risultare sminuito da queste osservazioni, . menti cos aritichi,respinse con le argomentazioni piinserisatel' applia~i-
bens solo chiarito; i risultati da lui raggiunti con questo materialegli?ss~<::ll~ litdi criteri; paleografici,e attacc soprattutto i documentidell'arc~iVio di
rano per sempre uno dei primi posti nella storia. delle discipline scientifiche. St"Denis. N il suo scritto, n quelli dei suoi seguaci, l germonisti;tra cui
~a suaop~rauriatrattazi()ne. generale'(Hdiplomatica;~a1ida.pertttij occorre ricordare soprattutto il gesuita Raguet (1708)75, n quellideidif~tl 29
tmpie tutti i paesi anche seconHtiferimetlto j:>~iti<:9larellaFFan<:i,?>,~ ~ sori di Mabillon, Fontanini (1705), Ruinart (1706), Lazzarini (1706); Gatti
primi seoli del Medioe,Yo,In questo senso la sua hjave divolta ,datadalle (1707),Maranta(l708),diedero un qualsiasi .contributo direttoall.'~v>liI7;i<:)
regole. generali.perkvalutazione.critica dei docU!l1entienunciate,peraltro ne ~ellariost~~~~ienza;. Lalorounica ~poryanza. data dalfa~to'~h~iessi
con molta ciicospezione,nel sestocapit()lode1t~rzolibr07o.Seyef.h~ spinsero i.monci mauririidi
,': .. ,'.", ,:".:,c;',-,,;,;,',' ,,:'.-::' ,';:,':" ,:__
;,:.~.,-
Mabillori a prosegru.re senza sosta i1 19rolaYQro
'. : ' . ' , - .'.'", ,-.::,'," __ ". ':",: " . ,' "".,,- '.: 'c_o: .,.Cc'
> -,_ ': >L._,,:',_,',;_
esse nonson9d~.tutte> es.enti da una cett~tetide17;a71'Fhnon~~9pi'e;rie~
scono a esaurire cOlnpltamente un tema,e chealcUBe.ipfiri~J)9tre,Rb~r9
,essere a buon ;diritto contestate, tuttavia occCJrreriOl'losere;cilie,l1:i:en~ .:. ~. ,'.' .. ~.'... . '-., .. , "'. .'~ c

tengono verit incrollabili;daallorariinastepatrimoniocoinunedellariceI:- testimonlUlzedeglistrittori non. sono neessariamente d preferirsiaqllelie"cleiclo~~e~ti


ca scientifica, e .priI1cipiiche, elaborati t4teriorineri~ee appr()foili:liti;SOll? (una' regola spesso violata ad es. da Papebroch};allasettinache; n~'esame ~riti? dei.doc~
menti' trditi solo' in.copia,raccomandal'uso diun metro di giudizio .dive~so?a.qu~osegi-
stati alla basedeipro~ressi di quella ricercano qtreapresentaf~Ja; PFip}3. t? petgli rigiriali'i .... . . .. . ....... '. '.' '.. '. ' . .:L
H '. .

.... 73. Linguarum veterum septentrionalium thesaurus gramma'ticoccriticus 'etarchaf:?ologicu$;A


iloli., Oxford 1703~1705.' .... .' i , . . . . . . . ' ,.... ...../";.:

74 De veteribus regum Francorum diplomatibus et arte secerfll:ndiantiquadiplomdta:t/era et


27 79Derediplomatia,p..24l. , ..... : " <'H ",ci,; falsadisceptatio,Paris l703.Una disceptatio secunda apparveaPlirigin~ 170?,ene11707.1ill
. 7Un particollitre la seconda, ottava e decima regola. Cito qui l'inizio diquest'uItim,ap~r terzosritto di Germon contro Ruinarte altri. ....... ' ' <''<'i'
caratterizzare cjuestatendenza: "Si qua inmuItis optimis (sciLarchivis) falsa lIut vi:tiatadiploc 75 Inquestapolemic~chi and piinl full gesuita Hardouin conle~uedichiarzioni 29
mata occurrunt,noncontinuo monachis insultandum aut impt9peiandUl1l ;'" .; . .. '<'i, '. cherion solo tutti i docUmenti pi antichi, ma anche la maggior parte delieper deglia~tori
28 72 Penso alla quarta regola, secondo la quale la genuinit dei documentideye essere val)]- classici; molti libri dei padri della Chiesa ecc. fossero trdive falsificazioni monastiche;. nel
tata considetanclononuilo solo,<ma tutti glielementi messiinsiem~alla s~sta, per 1a qualeJe 1708, per, i suoi superiori lo costrinsero a ritrattare. Cfr. Traube, Vorlesungen, l, p.3l sego
'-
34 Nouveau trait de diplomatique Diplomatistifrancesi 35

di diplomatisti. Dai loro lavori nacque poi, in occasione di una vivace con- una' serie di preziosi lavori specialistici. Inoltre nel corso degli ultimi anni,
troversia scoppiata nel 1742 intorno alla genuinit di alcuni doclimenti..del per impulso diLeopold Delisle (1826-1910)7 8 , uno dei migliori paleografi
convento di St-Ouen, gi precedentemente contestati, la seconda opera fon- dell'et contemporanea, che si occupato per anche di problemi di diplo-
damentale in lingua francese della nostra disciplina, che; iniziata. nel 1750 matica con grandissimo success079 , numerosi giovani studiosi80 , purrisen-
dai maurini DomCh. Fr. Toustain e Dom R. Fr. Tassin,dal175A:p~r la tendo l'influenza dei pi recenti lavori tedeschi di cui si prler pi avanti,
morte di Toustain fu proseguita dal solo Tassin e venn.e termillata nel hanno pubblicato individualmente scritti anche di una certa importanza per
176576 . Quest'opera supera di gran lunga quella diMabillonperl'incredibi- la nostra disciplina. Ma a lungo si attesa un'opera generale. La pi ampia
le erudizione, la diligenza con la quale fu raccolto il materiale, e la quantit finora uscita, gliElments depalographie di N.de;WaillYll, si limita, l dove
enorme. di documenti studiati; ma i. due autori non posseggono la ste:;;sa vengono prese in. considerazione questioni di diplomatica,aripreseIltareil
grandezza del loro predecessore quanto a forza creativa e a talentoscientifi- materiale gipubbHcato dai Maurini organizzandolo in maniera pichirae 31
co. Essi.riunirono una massa immensa di materiale dominandolo per solo incrementandolo di singole aggiunte basate su studi personali; solo in'epoca
30 in parte,el'utilit del loro lavoro risultanotevolmeilte pregiudicata~dall:or recentissima l'eccellente Manuel de diplomatique diA.Giry82 si staccato
dinamentoinfelicedella materia, che da unIato costringe afrequenti. ripeti- dal modello dei Maurini; anche se non completamente83 ,comunq.1iepidi
zioni, dall'altro scinde materiali omogenei. La paleografia ladisdplina qualsiasi altro lavoro di diplomatica finora apparso in Francia, e, rifacendosi
trattata .nel modo pi esauriente; la parte pi pregiata la diplomaticaspe- alle ricerche tedesche delle quali si parler, ma anche sulla base di suoi
ciale dei documenti pontifici contenutanelquartolibro,heancoraoggi studi, ha riassunto!p stato della nostra conoscenza nel campodelladiplo-
deve ritenersi indispensabile: tanto pi bisogna considerarne irneriti 'qllanto maticagenerale84 .
pi tale materia era stata trascurata in precedenza. AnchinItalia si constata in epoca recente uno slancio di studiin questo
.- ., ..... ,... c,',
campo. I lavori di Scipione Maffei85 e di Angelo Fumagalli86 sono tra i pi
Possiamo limitarci a riassumere brevemente l'evol~zionesu.<:ces:;;ivadela importanti tra quelli apparsi in passato. li primo si occupa soprattutto di
.diplomatica generale nei paesi romanzi dopo il Nouveau.t"":it. IiJ.Francia documenti dei prirlli secoli; egli si acquistato molti meriti soprattutto nel
l'Ecqledeschqrtes fondata dal governo, neL1821ha favorit IaJ9rmazione campo della paleografia p~endendo energica po~izicme contrala dassifica-
pratica digiovanistudiosiinpaleografia,diplomaticaecrono!ogia;:clanclo;al
paese. U], .bllonnumero.di eccellenti archivisti re:;;isi .ben~meritineWordin41i.e
e catalogare i tesori loro affidati; nella Slla rivista7? sta.ta P'llbblicata ancQe
7aDal 1874 al 1904 direttore della Bibliothque Nationale diPlIrigi ".\ ..........
79 Ha studiato i docmnentidi Innocenzo m, FiliplJoAugusto di Francia ed Enrico il
d'Inghilterra.
76 Nouveautraiti de diplomatique. Traduzione tedesca dal. titol6'Neues LeErgebiiitdti der . 80Ades~IUpio VI. Robert, rfister, A. Luchaire,J :Havet, M.Prou, Jusselirl,Halph?1,p~t,
Diplorylltik, jl1iziata paJolI: 4L.AdeIung,a. pa~tiredll1!()mo.qlla.rt0Sol1tiguaM;c:Ia,Ant. Lauer e alta. . . : . . '; ... . ....... . . '" .:
:Rudolph, Q.voll,~ifurt 17.?9,6Q,conn()teeaggi)lIlte. CoIltenuto. pep"9pefa.: ,:r;.iq~Q'l?ri1p(): .81 2' vlL; .Paris183 8. Uopera fu pubblicata per inizitivll del ministr() Guizot ec()niI
princilJii generali, credibilit diaocumenti, archivi, originali. e copi,"tipi' cl.i acmneilti. finanziamento dello statoe'd'veva servire da manuale. . ". . , .
82Paris1894. Uautore, specialista peri dOc\1IH~ntideicaroIingifrancesi, Iior heliS99.

Libro secondo: Materie scrittorie, strmnenti scrittori, inchiqstr(), origine e'storia della-scrittu- 31
ra, tipi di scrittura in particolar modo della scrittura latina, interpunzione, abbreviazioni, Su eli lui cIr;Prou, Revueintematinale de l'enseignement;15marzo1900.... + e
>C'.,
.

cifre, legature, notetironiat].e, scrittura dei docmnenti, sigiIli,caratteri esterni Clglioi@rilili. 83Pl1re Giry dedica ancora lunghi capitoli della suapera a esposizioni/come neI libro
Libro terzo: Tipiciscrittura, ortografia, Iinguepeidocmnenti, titoli,noll1i,fPtmWe,da.~<J.L;io terzo, capitolo secondo ,e terzo (nomi, dipersna e di luogo), capitoloquart<) (inclicaZiolli
JJ.e,sott9Scr~zi()ni,personll1edicancelleria... Libro.quarto: j)iplOluaticaspeqiale,dei.P9cu1l1enti geografiche e topografiche, misure, pesi, monete), checon hdiplomaticainqu3.rit?sci~nza
pontifici. I,i1:no quinto: j)iplomatica speciale dei. doqumenti dialtrep~rsoneedi<:(jrp()ta.z~() non hanno nulla a chetare, e sono utili solo afini pratici. Per lamedesima ragi0n.eegli aCC?,-
ni ecclesiastiche. Libro sesto: Diplomatica speciale dei docmnenti di imPeratori;. re;priIlcipi, glie nel suo manull1edidiplomatica l'intera cronologia tecnica (jJp; sn4): Allo stesso tito-
.di.altre pers()ne laiche e di corporazioni. Mbro settimo: Storiadelle.fals.ifiqlz~olli.c:I~idocu lo, allora,avrebbepotuto ess~rvi incorporata anche la paleografia. Sul tapp0l1:0 d~Mnuel
menti (ilibri 4-7 sono al loro.intemo ordinati cronologicamente). Libro.ottavo:M~w.do,c:Iella con la prima edizione del mio'manuale dr. Rosenmund, FortschrittdDiplOrrli:ltik,p.123.
eliplomaticaecritica diplol):latistica.. ". . ' ,. .., 84 La maggior parte del libro dedicata alla diplomatica generale. La diplomatica sp~ill1e
30 TI Bibliothquede.1'c()le des Chartes, Paris 1849. sego :perl'uso d~ascuola,st:ltilPUPQ~ trattata esaurientemente solo per l'area francese, poi in qualci1e misuraan<!he,peripofltefi-
cata una racclta molto utile di eccellenti riproduzionididocume:nti daltitoloBeqt~il4~fl1si ci.' Ci che viene .detto sui documenti regi e privati dell'area tedesca, i11glesN spagnola'
miles l'usagerje l'cole nationale. des chartes, Paris . 1889 sego Un'altrllIIlpprtiltllepoVpbIicazio- eccessivo per una diplomatica generale, insufficiente lJir peruria dilJlomtica spedale'
ne di facsimilifucuratadll1 Mus~e des tchives dpartement*s, Recueildesfacsif1lz1es;h.4Iio- 8'; Istoriadiplomatica che serve d'introduzione all'arte critica in tal materia, Mantova
graphiquesde t!ocuments tirs des archives des prfectures, mairz.'es et hospices,Paris1879(~estQe Cfr. Traube, Vorlesungen, 1, p. 44 sego .
60 tavole); una terza pubblicazione c:Iata dall'Album palographiq~: Delisle,Paris 18.87. 86 Delle istituzioni diplomtiche, 2 volI., Milano 1802.
36 Diplomatisti italiani Diplomatisti tedeschi .37

'lI zione dei tipi di scrittura proposta da Mabillon e ponendo l'accento sull~e" Johann Christoph Gatterer a Gottinga (1727-1799)94, da GregorGruber, pro-
Il
Il
voluzione unitaria della scrittura latina. Il. secondo, purpoggindosisul fessorealla Ritterakademiea Vienna (1739-1799)95, infine da Carl Traugott

Il lavoro dei Maurini, ha compiuto per anche studi personali sui docunenti
italiani che conferiscono al suo libro un valore particolare. Ascopi didattici
sono concepiti il compendio di Gloria, basato quasi esclusivamente sUi lavo"
Gottlob Schonemann,il successore di Gatterer a Gottiriga (1765-1802)96.
Tra 1'altro tutti costor univano all'insegnamento della paleografiae diplo-
matica anche quello della storia e della giurisprudenza, e solo recentemente
111 ri dei francesi e degno di attenzione non tanto per lltesto, quanto perl in Austria ein Germania sono state istituite appositecattedreper1'insegna-
32 tavole con esempi di scritture ad esso. allegate 87 ,. e il manuale 'molto, pi mento delle scienze ausiliarie della storia97 .
importante di Cesare Paoli88 , lo studioso, fiorentino, ben noto petuna serie In Germania fino ai primi decenni del XIX secolo laproduiione di scrit-
di studi specialistici, deceduto ncl1902,i cui lavorimostrnounaperfetta ti nel campo della diplomatica si mosse essenzialmentelung due direttrici
padronanza della materia, e non sono poveri di idee feconde.' < . , ' c ; . ' i ' mentre da essa si staccavano gradualmente la paleografiae la cronologia
In Germania subito dopo l'apparizione della grande opera di Mabillon8~ divenendo due discipline indipendenti~ Da un lato numerosi compendi e
ci si immerse con ardore operoso nello studio di questa nuova disdplina. manuali, pi o meno ampi, tentarono in parte di organizzare inm6dopi
Ancora prima della metdclXVIII secolo venneintrodottanell?insega" semplice, sistematicoe comprensibile il materiale di studitramandfoeda
mento universitario, inizialmente aJena con il professore ChristianHeinrich essi incrementato anche di nuove e persOnali osservazioni,diforniulare ncl
Eckhard (1716-1751)90, e poi, ncl periodo successivo, fucuratainparticolc modo pi certo e preciso possibile le regole per la valutaiionedeidlimen-
re da JohannJoachim a Halle (1713cl768)91, daJohannHeumannvgn ti, infine di servire agli scopi pratici degli archivisti e deigiuristi 98 .Cii:he
Teutschenbrunnen, professore all'universit di NorimbergaadAltdorf stato fatto su questa strada non per molto, n di importanza duratura; in
33 (1711"1760)92, da Jeremias JacobOberlin a Strasburgo (1735,1806)93, da particolare il tentativo di Gattererdifondare diplomatica e paleografiasu
una base !talmente nuova mediante l'applicazione aqu.este discipline di
principii del sistema di Linneo 99 rappresent n .cllriosotraviamentodi:~t 34
tivo gusto che ha fattoprecocenierite cadere in disuso i' suoilibri,peraltr
32 87 Compendio delle lezioniteorico-prafiche di paleograf/rIe dipIOZatica',Pado.JaT870(tg~to honprividi ossetvazioniutili. li migliore lavoro sctittoin Germania il
e atlante con 29 tavole).
88 Programma scolastico di paleogra/ia latina e di diplomatica, sec. ediz., l''i,.z~.:I:.i:\~s.:
1899. Traduz. tedesca (on aggiunte dell'autore) a cura di K. Lohmeyer; Innsbruck,J899-
1900. La terza parte deIJ:opera tratta la diplomatica.Separatamente~,apparso Le.abf?t{jpiazio- 94 Gatterer, Elementaartis. diplomaticae; Idem, Abri/S der Diplo.11Jati/e;
ni nellapaleogra/ia latina, Firenze 1891 (traduz. tedesca: Innsbruc.k1892).Degnacli'nota Diplomatik .. :' ...... , ' . . , '. ,., . . .....
anche la recensione comparativa di Paoli alla prima edizione del mio manuale e al]yfamteldi .. 95 Lehrsyste.tneiner allgemei~enDiplontatik, 3vo11" Wien 1783-84.... '. . . . . ' .........
Giry, in ASI,ser. .5,.)5 (l8~),.p.109-121. Tra gli altri Jayoti specialistici italiatJimehziono % Versuch'eines vollstiindigen Systems der allgemeinen,besondersiilteren DiplO,?!tik,
Datta, Lezioni di pale()grafi (ora 9a confrontare con i facsimili. pubbl. da Vayra, Mttseo storie Hamburg 1801 e 02 (2Leipzig 1818, 2 '1011.); Codex fur die praktische Diplomatik;'2' volL,
co l,poi Ru~si, pale.ografia.L. Schiaparelli ha recentemente pres,entatoecteUelitilayors,pecia- GottngenlSOO-03. ...... ... ,.... .. . . . .... . ..:,." ... "
listicie ottlIDe edizioni. Le pi importanti edizioni italiane 1iJac:Smilisono:Ern~stoMqnaci, . .'. 97ANflli"burg statofqndato unistitutoper la formazione dei fun~iona,id'a~chiyio>.ch
in API, Rgma 1882 seg.; G. Vitelli-C Paoli,; Collezione fjore.ntiria.difacsimilipaJe.ogra/ici, PSfin quest'ultimo periodo ha perso la sua originaria importanza: A Viennaj'Institutfur
Firenze 1884-1897. Altre dovranno essere citate pi ayantLTrale edizioniinglesidi facsinilli asterreihische Geschichts/orschung (fondato nel 1854) si propone anche questo obetiiv; cfr.
mertano:attenzione, anch<;.per)aproduzione doctpJlentaria tedesca e italiana,. i]'ae>i111 flesof E. Ottenthal, Das k-k.lnstitut fur Osterreichische Geschichtsforshung, Wien 1904.
manuscripts and iriscription.spubblicati <;!aB<)lldeThompson 'perJaPaleographil:aJ,iSpciety 98 Oltre a1avori qui gi menzionati alle note 90-96, occorre citare Hert,De/idediplom(J-
(LondOll'~878seg.). ..... .... H. . ... . . . .. <2" tum Germaniae imperatorum et regum, GieEen 1699; Aldenbriick, In arte"! diplomaticani isa-
89 Cfr. su quanto segue.f,x. vonWegele, Geschichteder deutsch.en. Histori()graphie, gog;2K6ln F69; Schwab, Brevis introductioin rem dzpIOlnaticam,Hedel~erg1776;Mereau,
Miinchen-LeipziglIl85,p. 550 seg.; Rosenmund, Fortschritte.de.r Diplomatik,p.) lseg:-/;;; DiplomatischesLehrbuch;zur Beforderung derdemonstra.tiven Lehrmethode, Jena 1791; C. von
90 Autore dr una lntrodttctio in rem diplomaticam, praeciptte.Germanicam,Jena '1742 Schmidt-Phiseldk,.Einleitung furAnfiinger derdeutsc:hen. Dipl0tnati~, Bratishweig'f894.
(2Jena 175:>, a cura. diBlasche). .... ....... ....... ...., ... '.... > .< ... L'ultmo saggiodiuna.nuova trattazione sistematicastatofornitodH.A.Erhard,K~itische
91 Einleitung zur Teutsch.en I)iplomatife, Balle 1748 (2Halle 1754;3Hal1e 17?5); , UbersichtderDiplomatik inihren bisherigen Bearbeitungen undEntwUlfeinesSystemsder
C011?mentarii de rediplOf!,atica imperatorumauegumGermanorttm, inde, a.C4rofiMagni
.92 Geschichtsquellenkunde,Zetschrift fiir Archivkunde, Diplomatikund Geschichte; 2(18:>6),
temporibus adornqti, 2 '1911., Niirnberg 1745-53; Com11?entariide re diplomatica impratriCttm p. 217-312 e371-445. . ... . . . . . . '.. . . . . , ...........
ac reginarulnGeimaniae, Nijrnberg 1749. Ho citato qui anche Heumannsebbel1enonsia 99 Gatterer, Elfmenta artisdiplomaticae, 81: "nos itaque,partim a~s diplomaticae~?re 34
33 sicuro. che egli insegnasse gi diplomatica, (cfr. Gatterer,Praktische Diplomqtik,.p.10Yseg.; capti, partimhaccogitatione. confirmati, natur~e et artium maximarnsinlilitudirienresse, in
Schonemann, Versuch, 1, p. 137 nota). adrniranda methodi Linnaeanae pulchritudine acpraestantia eo usque progressisumus; yt
93 Artis diplomaticae primae lineae in usum auditorum, StrEb"lrg1788, . . crederemus eamad dividendas etiam scripturas haud incommodeaccotl1modri posse";.
""'-""'-....
Il

I
I 38 Diplomatisti tedeschi Diplomatisti tedeschi 39
iii
Il libro di Sch6nemann, rimasto purtroppo incompiuto, al cui sistema per ha conoscenza di riproduzioni non fu n abbondante, n sufficiente, cos che
I nociuto la sua infondata avversione verso la distinzionetra.elementiintrin-
seci ed estrinseci100.
diversi fenomeni dovettero risultargli incomprensibili.
I due volumi del lavoro di Heumann sui documenti carolingi 103 rappre-
J Sin dall'inizio, per, oltre a queste opere di sistemazione generale della sentarono poi un ulteriore e significativo passo avanti. Heumann che, lavo-
J materia, furono anche prodotti lavori specialistici suddivisibilililoro volta rando presso una piccola universit,non aveva mai visto documenti origina-
in due categorie. Da un lato vennero trattati singoli capitoli della diplomati- li, pot ricavare la sua conoscenza dei caratteri estrinseci dei diploil1i soloda
ca generale, come la dottrina dei sigilli, dei' monogrammi,lelladatazione, facsimili e da descrizioni efu perci indotto a sottovalutarli ingiustificata-
della scrittura dei documenti, delle abbreviazioni, delle singoleformule dei mente 104;diede d'altro canto un notevole impulso alprogresso metodico
documenti. I relativi lavori non hanno grande importanza, trall11e qualche della nostra. scienza perch consider il contenuto giuridico dei diplomi
!!'li eccezione, e sono oggi. superati. Dall'altro lato si procedette a estrarre dalla com~ un elemento della critica diplomatica.
I, ~i massa del materiale medioevale gruppi di documenti circoscritti riel tempo e
I, nel luogo, .e a sottoporli a un'analisi .separata. In GermaniajJprirnoaJ~(':r Altri progressi sostanzialisi sono verificati solo negli ultinJ.idecetlni,nd
l! correre questa strada 101 , su cui doveva seguire l'ulteriore progresso della periodo dopo la fine del dominio napoleonico. Prima di tutto, a seguito
diplomatica, fu Johann Georg Bessel (1672-1749), abate del mopilS!(':JO delle trasformazioni causate dalla Rivoluzione francese. nella vita politica
benedettino di G6ttweig nell'Austria inferiore. La parte dedicata ,alladiplo- europea, e sop~attutto nei due paesi dei quali qui ci occupiamo inparticolar
matica nella sua .aptera,. eccellente. per i tempi102 , tratta i clOGllmentideite modo, la Germania e l'Italia,. il fatto pi riIevantefuche i documepti 36
tedeschi da Corrado Ifino a Federico II. L'autore fonda le.sue osservazioni medioevali persero progressivamente il lorovalore pratico,giuridico. Mentre
su una serie di facsimili per ogni periodo di.regno,j quali iyerit/a Plirte il periodo dei bella diplomatica giunse quasi fino alla fine dell'antico Impero
35 le deficienze tecniche - hanno il difetto di non conservare ilfQrmato ,e la tedesco itlquanto ancora in numerosi processi del XVIII secolo sifece
divisione delle righe degli originali, e perci>non sono 41 graclodi dare w- ricorso !ii. diplomi antichi e perci fu necessariodiscuterne,la gerf].linitM?5,
dea corretta dell'aspetto di undocumentoregio tedesco. Baslindosisl] qu- cdopol'ra napolebnica, invece, lo status giuridico Pllbblico.cliqu~i paesi
sti facsimili t autore .commenta ogniyolta prima i.caratteries!ripsec:i'i]'?oi poggisuprigcipii nuovi di diritto Pllbblicoe internazionale, per cui solo .il:l
quelli intrinseci dei diplomi, citando per anche nel modo pi completo .' casill1 olto ra~i fu necessario richiamarsi all'amica condizionte giuridica fis sll-
possibile le pubblicazioni di documenti a lui accessibili.. Quest'oper;a ~l:lRer;a ta neivecchiclocumepti medioeyali. E inolttela J:11aggiorpartediqlleidol1-
tutti i precedenti lavori di diplomatica speciale, anche quellideifr~ncesi, menti. perse la ~ua rilevanza pratica inquanro le istituzionitecclesia~tichete)l~
per la sua erudizione, l'accuratezza) e la vasta conoscenza.n.suol~~9~i8rte corporazioni, cui .eranoliPpartenuti, eranostatesoppresste.9 almetlomeclia-
difetto consiste da 1l1:L1ato !lel fatto chte BesseltenneU~i5am(':nt~,c81.to,cl(':gli tizzateMentre a questo modo la diplomatica PterdteVli quasi tlltta.llasua
~ementi formali per la yalutazione deido:1llIlen~i,.iqualiinvtece)lotisJno ,inJ.portanza per la vita giuridicapratica106 , divenne sempre pi una: sciet1~a
sufficienti, dall'altro, ,nl fatta che egli non giunseaformularte criteri certi
per decidere se un documento fosse veraTenteorfginale eh'peFficltille
~ue .riflessioni egli spesso si mosse da premesse. sbagliat~. It1oltFeB~ss~l~on 103 ,Cfr. sopta, nt. 92. Tra Bessele Heumann si inserisce cronologitament~Ul.lav()rOdi 35
xidealcun originale deiqgcumentiitaliani sl~gli inlP~rlitoriteC!eschi;~I~.~lla poco conto di L; Grebner (1742) sui documenti di Corrado 1: Pi tardi HeUmann pubblic
,.una breve, Commentatio de re diplomatica FridericiII imperatoris, Altdorf 17~6. '
104.Cfr.,Sickel,Acta,1,p.37. . . . ' '.'< .... )
.. IO?h,Ialistadi Deduktionsschriften del XVIIIsecolq chesitrova inSchonem:anl1, 36
Cfr; capitolo primo.
100 ...' .. . '.. . . ,. Ver~uch,1,p.213seg. '. .... . ' . > .. '.m .... .._-

101 Tra i lavori non tedeschi del XVIII secolo che rientraIl. in questa ategoriacito q1J.elli 106Ipochiasineiquali nel corso degli ultimi decenni si fatto uso .di docUmenti
di Madox per l'Inghilterra (1700), di AndersonperJa Sozia(1739),di.}1aJtperlaSvezia . m~di?e,:aliperfini pratico-giuridici hanno ad oggettoconttoversie.didiritto privato~ciue
(1780-81), di Schwandtner per l'Ungheria (1790) e di Alter per la Boemiii el8Qn...)f;', stlOlll di status. Cfr. per queste ultime la decisione Nesada] governol1u~trico(\l(fiener
102Chronicon Gotti!icense... Tomus.prodromus de codicibusantiquis manuscriptisde impe- Zeitung .1861,n. 149, 16 giugno, AnItlicher. T~il) s1la base di un presunto docluuentodi
ratorum ac regum Germaniae diplomatibus,Tegernseel73.2.Nel titolo, Besselsi,itaon. il Corra~o.II grossolanamente falsificato. Tuttavia!'interpretazionedilll1diploml1di:F~dericoI
suo nome di religione, Gottfried.Su di lui cfr. P.P. Albert, Freiburger Diozesnarchiv, 27 del 1188 ha avuto un ruolo fondamentale ancora' al Pi'oces"so tra Llibeccaei due
(1899), p.217seg.,c1).einquesto e in un altro saggio altrettantoe!ogiativ.;'WefiSt der Meclemburgo <Schwerin e Sttelitz, n.d.t.> circa i diritti di sovranit sul fiume Trave, conclu-
Verfasser des Chronicon >Gotwicense?, H], 31.(191O),p. 66-74,trattadellaprt~cipazion~al sosi nel 1890 con una sentenza del tribunale imperiale: cfr. NA, 17(1892), p: 235;ri.,55.E
Chronicon Gotwicense del collaboratore di Bessel, FranzJoseph von Hahn, sopravva)utata da anche al processo, risolto nel 1904 dall'OberlandsgerichtdiKiel, tra la citt oIIonimae il
Heigel, Wegele e Traube, ma che Albert stima troppo poco. fisco prussiano circa il possesso del porto di Kiel sono risultate determinanti alcune questioni
40 Nascita dei Monumenta Germaniae Historica Johann Fr. Bohmer 41

puramente teorica al servizio degli studi storici e si liber cos,consuogran- pur nel1aa.renza di un vero e proprio ordinamento e di un piano dilavo-
de giovamento, di tutti gli orientamenti non scientifici che' avevano-pur sem- ro 107 ,sefossero state pubblicate precocemente avrebbero potuto essered"di
pre avuto grande importanza nei lavori apparsi fino ad allora. . grandissima utilit. Ma non si arriv alla pubblicazione. Perquasicin-
A ci si collega un' altra riflessione. Proprio quella.' secolarizzazione e quant'anni la direzione dell'impresa tenne presso di s quei tesoriacumula- 38
mediatizzazione di monasteri e diocesi fecero affluire la. maggior parte dei ti; e allorchfinalmente nel 1872 fu pubblicato da K,Pertz (il' giovane) il
documenti medioevali negli archivi comunali e statali. m queste sedi essi primo volume dei Diplomata, contenente i documentimerovingi, fu eviden-
furono riordinati e, nel corso dei decenni successivi, messi a disposizione te che tale opera non era assolutamente all'altezza delle esigenze scientifi-
della ricerca scientifica con sempre crescente liberalit: quanto minore rile- che, nel frattempo notevolmente accresciutesi 108
vanza pratica possedevano adesso questi documenti, tanto minori-erano i Frattanto, infatti, si era giunti a dominare meglio il materiale documenta-
37 motivi di limitarne la consultazione. E poich conilcontinuoesorprenden- rio disponibileerontemporaneamente si era imparato a giudicarlo secondo
te incremento dei mezzi di comunicazione i viaggi per ricerche archivistiche altri punti di vista. Johann Friedrich Bi:ihmer (1795-1863), il ollega.delpi
divennero possibili in una.misura e in un'estensione che gli eruditi del anziano Pertz" alla guida della Societ per lo studio dell'antica storia tedesca,
XVIII secolo mai si sarebbero sognati, lo studio della diplomaticapotesse- inizialmente si era assunto l'incarico di pubblicarei documenti imperiali,
re posto sempre pi sulla base sicura dell'esamediretto dei documenti. poi per, non essendo pi d'accordo conPertzsulprogetto e sullayeste
Di queste facilitazioni sifece tanto pi un uso. abbondante quanto pi esteriore di questa edizione, ebbe l'idea di preparare da solo e liberarrtente
esse coincisero .con un periodo' di considerevole.slanciodellasen~ibilit-per un'edizione di diplomi.Pur non avendo realizzato questo progetto109 , .dai
gli studi storici in generale e, in modo tutto particolareiper l'indagine sul lavori preparatori furono ricavati i suoi grandiosi elenchi di documentino,
periodo medioevale. .. . . . ...... -/ che; tenendo soprattutto conto del materiale stampato, e,impiegandoper
In questa sede non si pu illustrare nei particolari come questo ardore sempre pi m::iteriale inedito, hanno. aperto la strada .ailavorididiplomatica
verso tali studi sia riconducibile in parte alla nuova organizzaiione" politica quali da allora sono divenuti consueti. Bi:ihmer inizijsuoiregesti~Fc?n i
della Germania, in parte a quella corrente dipensiero'thepervase-allorala documenti ~periali e regi dal 911al 1313. (1831), aquestiseguiro.no/poii
letteratura, l'arte,'!'intera vita spirituale, e che' usiamo 'chiamare! Rqmantici- documenti caro.li11gie.dei redel1a Borgogna (1833); poco dopoap]?arye,Ia
srno. Baster ricordare due iniziative cheda11110 la pivivatestimoninza'di continuazione fino. al 1347(1839). I regestidiRoberlo. deLPalatinatoejdi
questo slancio. Nel 1819, grazie all'energico patriottismo del baronevbn Federico III furono pubblicati .da Chmel (1834 e 1840); l'edizione di quelli
Stein, a Francoforte sul Meno si riunlaSocietpe,ldstudiodell'iifitiCiistd- di Carlo IV .stata .curata'da Huber sulla base delmateriale>lasciatoda
ria tedesca. (Gesellscha/t fur a"lteredeutschTGeschichtskimde); nel 1834 L?- Bi:ihmer, arricchito .da numerose futegrazioni (1877; poiunfa.s.cicolo~upple
poldRa!1ke inizi a farelaborare dai suoi alIieviin maniera sistematica,me- mentateuscito nel. 1889). Lo stesso Bi:ihmer port a termine la riediziqneisJi
diante il ricorso a tutte le fonti egli strumenti disponibili, gli Annali della singole sezioni relative al periodo dal1198al 13.13 (1844-1849) elllo1rre
storia dell'Impero tedeSco lJahrbucher der Geschichte des deutschen Reiches) a pubblic qualche appendice in fascicoli supplementari1I2.mcoliaborazloue 39
cominciare dal periodo sassone. Ben presto; nel 1824, la Societ,sottola conlui,>inoltre,.Karl.Friedrich Stumpf Brentano (1829-1882) pOSrm::lilo::i
guida competente diq.fLPertz (1795-1876), insern~Lsyod~fini~ivo. pro-
gramma di lavoro la pubblicazione dei documenti dei sovrani tedeschifinp
al XIV secolo; i collaboratori degli Annali si videro. richia.n~atii l!;utiuso
molto pi ampio e intenso dei documenti di quantofoss~consuet9fiB() ad 107 Cfr. Sickel, Programm, p. 432. . 3 7
allora dovendo ordinare il materiale secondo criteri ssenzialmen.te .crpp,i9- 108 Cfr. MGH Diplomatum impen"i tomus I, besprochen von Th. Sickel, Berlin 1873, e la 38
recensione dell'edizione di Pertz da parte di K.F. Stumpf, HZ, 29 (1873), p. 343sg: .............
gici e ricostruire l'itinerario dei sovrani. m .questq mod.osembr::iy'~p(),cise .109. Fu pubJ:,licato per prova solo un fascicolo, non certo sufficie11te: Act4Conradi Itegis,
re contemporanemente e il desiderio di un ampliamento dellenQsirecOllo- Frankfurt 1859. .... '. . . ." . '. . . :
scenze di diplomatica ei mezzi persoddisfarlo. .. .<i cui ..' d . 110fr. s.u cihJ generale1e osservazioni di Ficker nella premessaa.B6hIIldj",A.ta.<
mD termine stato usato per la prima volta in questa accezioneda P.. Georgisep,.RegeSt4
Per decenni gli studiosi inviati dalia Societ consultaml1()gB.~rchiyi t~.de
chronologica;tliplopzaticain quibus recensentur 0??tnisgeneris monumentaet1ocuinpzta Pflb1i-
schi, italiani, francesi, preparando racc()lte moltoalJ1pi~di:docllll1~ntiClj~, a; Ayoll. ,!,tlinkfurt;Leipzig .1740-44 . Richiama alla .mente l'uso meclioevale qella .pllw1:l.
regestum, registrum (cfr. pi avanti) con laquale per non coincide. " .. i.:...-
112Ades.due Additamenta airegesti delJ246-1313 (puJ:,bl. nel 1849 eJ857),Du~ 39
relative alla genuinit e all'interpretazione di documenti medioevali: cfr. NA,34 (1909);'p. Additamenta.ai regesti dcl1314-1346 furono pubbl. ancora daB6hmer (1841 e 1846), ilterzo
291, n. 162. usc ad opera di Ficker nel 1865. ..,
42 Johann Fr. Bohmer e i suoi successori Julius Ficker 43

un nuovo elenco dei documenti dal 919 al 1197 113 , mentre,dopo'la morte di In questo modo Stumpf pervenne apparentemente a risultati certi, ma
Bohmer, Julius Ficker prese in mano la direzione dell'intera imptesa(passa c chiaro che il suo metodo si muoveva all'interno di un circolo vizioso. Si rica-
ta subito dopo la morte di quest'ultimo prima a Engelbert Mihlbacher, vavano le regole per il giudizio sulla genuinit dalla conformit. tra loro di
quindi, dopo il decesso di questi, a Oswald Redlich, e recentemente aEmil un certo numero di documenti ritenuti genuini, e si respingevano tutti quelli
von Ottenthal) e, valendosi degli strumenti di lavoropreparatida'B6hmer, che si allontanavano da tali regole. Si partiva dal presupposto di norme fisse
cominci una nuova edizione dei regesti dal 1198 al 1273, portata a'termine vigenti nelle cancellerie, ma si dava dimostrazione di un tale presupposto
da EduardWinkelmann e da Friedrich Wilhelm (1881-1901); Ficker.diede semplicemente non prendendo in considerazione tutto ci chesi scostava da
inoltre impulso a un'analoga edizione anche per il periodo carolingioaffic quelle norme.
dandola a E.Mihlbacher (seconda edizione terminata da JohanrtLecnner Questo sistema fu scosso nei suoifondamenti da due parti. Da, urlIato da
1899-1908), per l'epoca sassonea E.vonOttenthalCI893),perRodolf6 Julius Ficker (1826-1902)116, il quale dovette maturare la convinzione del-
d'Asburgo a O. Redlich (1898)114. l'insostenibilit di tale sistema lavorando alla nuova edizione.dei regesti. Egli
Ci che gli studi sul Medioevo tedesco devono a questi lavori diB6hmere insegn a considerare ogni singolo documento .come una fonte storicaas
dei suoi successori stato ripetuto talinente spesso e percepito tosvivInette stante che, come.tutte le testimonianze storiografiche, doveva essere esamie
da ogni singolo studioso che appare superfluo parlame ancota. Occorrer nata alla luce del suo processo di formazione: Egli studi il processo difore
altres ricordare solo brevemente che l'esempio dato con i tegestideidoCllc mazione dei doumenti. nelle sue singole fasi e nei suoi. fattori, e distrusse
menti imperiali, trasferito in altri campi, fu imitato daPhilipp JiJ.ff'tt819 c completamente la leggenda dell'ordine perfetto nella produzionedeidocu-
1870) per idocumentipontificifino al 1198 e poi da numerosistudiosipiu menti medioevali, dimostrando che .una serie di irregolarit presenti in sin-
giovani per altri gruppi di documenti. Qui baster esporre in qualeniisilra golidocumentipotevano essere spiegate meglio 'studiando la storia, della
questi studi abbiano avuto una ripercussione sul metodo della nostra scienza. loro formazione piuttosto che supponendo, come. fino ad allora era stato
Innanzitutto fu chiaro che da allora in poi ogni studioso che si 'occupasse fatto, un errore dirradizione ouna falsificazione;. Facendosi guidaredallHe
di documenti doveva' essere in grado di dominare in mcido;possibilmente dea di prendere in considerazione tutti i caratteri intrinseci ed estrinseci dei
completo ruttO il materiale disponibile; Insecondoluogotperoidalla;conr; documenti, egli trasmise una quantit di impulsi che ancora a lungo produr-
pilazionedei regesti doveva scaturire un certo criterio per la valutazione dei ranno un effetto fecondo, anche se alcune delle sue ipotesi, come del fest 41
docum~nti. Nell'ordinare cronologicamente i diplomi emessidai:s'ovraniiti{ egli aveva preveduto, non si sono dimostrate valide. Indubbiamente nella
neranti,. a Bohmer,a Stumpf e ad altri dop di loro parvechetuttiidocil: sua dottrina era insito il rischio che gli strumenti da lui forniti per spiegare
40 menti non ordinabili a causa di contraddizioni nella datazione;,rionconCic alcun?~n()ltialierieidoctimenti potessero essere .us~ti' dafutll:isttidi?si
liabiliconaltre testimonianze irrefutabili,fossero cOrJ:'6ttidaerroridiscrir: \ meno attentie~omp~tenti (eci talvolta gi a.vyenllto)117per.Bre@ere
tumo'di tradizione,'o completamentefalsificati;A1lo stesso temp(j; ndfor: posizione a favoredivere falsificazioni, indegne'di essere. difese.. Ma.diqu.~-
mulare in astratto,])asandosisuuna~'granquantit didoc~menticonJrmi sti errori non responsabile Ficker, bens coloroehe hanno applica~omaleil
tra loro e che essi ebbero' tralemani,alcuni'criteri di Unanorma'di'cancelle: suo metodo. . ........ , '."
ria (Kanzleimitigkeit) da loro supposta, essi giudicarono non genuino o cor- pall'altrll parte .1:Ji~ognaricordare qui l'attivit di Th?c0r.Sicf?J;t826-
rotto qualsiasi documento che non osservasse queste regole;ess:oera.,da. 1908)118. Ci imbatteremo pi volte in queste pagine nel nome di guest'P9filo
espungere dalla serie ,dei regesti oppure da segnalare a parteco1l1,e falso 115 . cui la nostra scienza deve pi che ad ogni aJtrostudios-dai~i()rni,di

_~_----.,.-' .'. >:., .. 'c-


";:-,- ',:-,'-', '-:-;;",- -":,::~'-":-"'<'--"':. >'.

113 Come secondo volume di una grande opera sulla storia della canc~ll~rahtip'eJ:i#e, 116 Beitriige, e appendici in MIOG, voI. 1,2, 6. Su di lui cfr. ]'J&.ng, Julius Ficker,
rimasta incompiuta: del primo volume di tale opera uscirono solo cinque fogIldi siamp~; Innsbruck 1907... . '....... ' .,' .',
mentre il terzo ha ad oggetto una raccolta di documenti iIIlperialiin~diti(Ilms~ruck'186~-83, 117 Cosad es. ha fatto Baumann nell'edizione dei do.cumenti del monastero di Ognissanti 41
con appendici di]. F i c k e r ) . . : ' .'" ....... 0'<:,.. ,:., .,,' .. a Schaffhausen.
114 I regesti di Sigismondo (1896-1900),curati daW. Altmannindipe~c1ent~riientedalla 118 Beitriige, 1-8; Acta regumKarolinorum; Programm; pA29 seg.; Kaiserurkundenind
gestione del lascito di Bohmer, si congiungono cronologicamente e nellalorolorina' esteriore Schweiz; Monumenta graphica medii aevi; Schrifttafelnaus,demNachlafivO/'{U.Ev. Kopp,
a questi lavori.. '. .... ". ..... . .. . L \XH
Wien 187 L Altri lavori sono stati gi citati sopra e dovranno essere menzionati pi avanti.in
40 115 P~r quello <:be so, Bohmer e Sth1pf hanno perseverato fino al1afine in questa convin- altr9. contesto. Manca una sua biografia completa. Per ilniomento cfuEvonOttenthal,
zione. Oggi essa non pi condivisa da alcun diplmatista tedesco,ad eccezione forse ,di MIOG,29,(1908),p. 545-559; W. Erben, HV, 11 (1908),p.333-359; M.'farigl, NA, 33
Pllugk-Harttung, che preferisce lavorare ancora con il concetto'OJ:.~anzleil1lfligkeit: (1908), p. 773-781. '
Il

44 Theodor Sickel Progressi del metodo diplomatico 45

Mabillon e dal frequente uso che dovremo fare dei risultati dei suoi studi si il confronto di scritture121 diveniva il primo postulato della moderna diplo-
ricaver chiaramente la sua importanza per la storia della diplomatica. Per il matica e allo stesso tempo lo strumento pi distinto di una conoscenza 43
momento sar sufficiente esporre un punto centrale e fondamentale dei suoi indubbiamente pi sicura perch poggiante sull'immediata evidenza dell'im-
lavori:Sickel, mediante un'idea semplice ma di cogente evidenza, tir la pressione ottica; si potrebbe essere tentati di affermare che in questo modo la
nostra scienza fuori dal circolo vizioso nel quale, come abbiamo visto,si diplomatica si innalz al rango di una scienza esatta. Fu necessario fare un
muoveva~ Se da tempo si era riconosciuto che le regole per la valutazione di solo passo avanti per trasferire lo stesso criterio di indagine dalla scrittura
documenti dubbi dovevano ricavarsi dall'esame di pezzi sicuramentegenui~ allo stile e awalersi del confronto del dettato come di un ulteriore, anche se
ni, cio originali, occorreva allora pervenire a un criterio certo per decidere meno sicuro (come pi avanti si dir) strumento di critica diplomatica, utiliz-
se un documento era genuino. Ci stato fatto da Sickel, prima peridocu- zabile entro certi limiti.
menti carolingi, poi anche per quelli degli imperatori sassoni. . .. Contro l'evidenza dell'ideasoprli formulata concisamente non vi sarebbe
42 Egli part da un'osservazione che poi nel corso degli anni formul in da sollevare alcuna obiezione. Erano concepibili e sono stati espressi alcuni
modo sempre pi chiaro e preciso 119 Se pi documenti del medesimo autore dubbi solo in relazione al suo impiego pratico, se cio sia possibile unadif~
diretti a differenti destinatari chiaramente indipendenti l'uno dall'altro,. cos ferenziazione' sicura delle mani di singoli scrittori contemporanei. Questi
ad esempio una diocesi italiana e un monastero tedesco, oppure una chiesa dubbi furono eliminati attraverso una duplice impresa. Nell'assumrenel
bavarese e un laico della Bassa Sassonia, sono stati scritti in parte o intera- 1873 la direzione della sezione dei Diplomata dei Monumenta Germaniae
mente dalla stessa mano, questa uniformit di scrittura. pu essere. alloni spie- Historica e nel terminare nel 1893 l'edizione dei documenti regi dal 911 al
gatasolo pensando a una comune origine nella cancelleria dell'autore, dato 1002 122 , Sickeloffr la possibilit di una distinzione pi sicura tra scrittori e
che, in base a tutto ci che sappiamo sulla produzione di falsi medioevali, si dettatori sulla base di un materiale di circa 1.300 diplomi. E,con l'accordo
p~ escludere in linea generale, e prescindendo da poche eccezionidaillu- tra Sickel e Heinrich von Sybel per la grandiosa iniziativa di pubblicare una
strare a parte, l'ipotesi che essi possano derivate dallo stesso falsario l20.Cos raccolta di 361 riproduzioni, perfette e del tutto fedeli, di docUlIlenti di re e
imperatori tedeschi 'dall'epoca di Pipino a quella di Massimiliano,corredati
di un commento illustrativo l23 , si data la possibilit, anche a coloro . che

42 119Cfr. Beitriige, 6. . . . ' .. .... .. .'.


120Due di queste eccezioni sono state recep.temente trattate afondo; una la falsificazio-
ne di documenti carolingi a favore di numerosi monasteri svevi da parte di 1I11 falso/"io.A~XII 1178, allor~hl'arci;escoyo e il convento agostiniano fecero dinuovo un processo a Roma.
secolo (cfr. L~chner, Schwibische Urkunden/iilschungen, p. 3.7sg.), poi yi )a'eclaziqndi
quattro diplomi presunti diC;orrado II ed EnricO III (prodotti;verso la met del secolo
un chierico torinese) a favore delle diocesi di Torino; Modena, Bergamo e per imnasteri di
xr da
In questeci,rcostanzel'interacosa mi appare dubbiosa.. ' . '.... '.. .,.. , . ',
121 A partite dai tempi di Mabillon si sempre proceduto al confronto di scrittura. Ma Iii
differenza tra Sickel e i suoi predecessori consiste nel fatto che questi si limitarono a dimo-
S. Salvatore di. Tolla e dj8.Costanzo a Villar SanCostanzo:cfr.A. Hessel,H. Wibel;Ein strare che il carattere di una scrittura era in generale confo=e a quello della sua epoca, men,_ 43
Tu.riner Urk~ndenjiJl~cher des F.lahrhunderts, NA, 32 (1907), p, 321-376. Ma,ql.lo/ltojl1,la ?i
tre Sickel fu ilprimo a studiare sistematicamente il carattere individuale della scrittura un
prima ecceZIOne, qUel monasteri della Germania meridionale probabilmente eJ:o/l9 tr~Joro in singolonotaio.< . - .. ' ,:.. " _ .
un certo rapporto, n si pu in alcun modo pensare alla genuinit dei.docUffintiaronngi in 122 MGH Diplomatum regum et imperatorum Germaniae tomu~ I, II, Hannover1878-93; I
questione perch la loro scrittura risale concertezza al XII secolo.' Quanto alla seconda ecce- volumi III e IV dei Diplomata, Hannover 1900-09, a cura di H. Bresslau con'H; Bloch, R.
zione, chiha studiato criticamente i quattro diplomi italiani deve avere notato che' ess"i sono Holtzmann, H. Meyer, H. Wibel e A. Hessel contengono i diplomi di EnricoU, Arduinoe
accomunati dal fatto che uno stato emesso per il vescovo di Toriro, Guido, e negli altri tre Corrado II, tutti insieme circa 850 altri documenti. Dei documenti carolingi (Diplomata
lo stesso vescovo menzionato come interveniente. Pi difficile risulta spiegare C9me ,un Karolinorum) , editi da E. Miihlbacher con A. Dopsch, J. Le~hner, M. Tangl, apparso il
monaco di St-Mdard di Soissons durante i primi tre decenni del XII secolo possa averefalsi- primo voluine, Hannover 1906, con i documenti di Pipino, Carlomanno, Carlo Magno (319
ficato alcuni privilegi ,papali di esenzione per un gran numero di. chiese, tra clli St-Audoenlls numeri). Secondo gli stessi criteri L. Schiaparelli sta pubblicando per l'IstitutoSiorico
a Rouen e S. Agostino a Canterbury. Ma siamo venuti a conoscenza di questo caso attraverso Italiano i documenti dei re postcarolingi d'Italia nelle Fonti perla storia d'Italia. Fino lld ora
un racconto parecchio tortuoso, secondo il quale il falsario lo avrebbecohfessatosulletto di sono usciti due volumi coni diplomi di Berengario l,Guido, Lamberto (Roma 1903-06; circa
morte alyescovo Goffredo di Chalons, che a sua volta lo avrebbe riferito.davanti.a 190 numeri);. . . : :-,' ... -
Innocenzo II al concilio diReims. Ugo, l'arcivescovo di. Rouen,jo fece poicOlIlunicar.ill'ar, <12? Kaiserurkunden in Abbildungen, a cura di H: vonSybel eTb~"on Sickel,11 fasc.,
civescovo Tomm~so di Canterbury, e la relazione di Ugo fu infiieinviatadalla~hies!!di Berlin 1880-91. Da Sickel furono pubblicati i documenti dei sovrani carolingi esass{)nifmo
Canterbury ad Alessandro III attraverso la mediazione 'del vescovo Egidio di Evreux;'che al 1002, da V. Bayer quelli di Enrico II, da H. Bresslau quelli dei re salii, da W Schum quelli 44
tese una deposizione al riguardo: Bouql\et, Recueil, 15, p. 961, n. 398, cit.inmodoincomple- di Lotario III e degli Svevifino al 1208, e anche quelli di Ottone IV, da F.Pbilippi quelli di
to da E. Miiller, Die Nithard-Interpolation und die Urkunden- und Legendenjiilschungenim Sto Federico II e dei ,suoi figli, ,da S. Herzberg-Frankel quellidell'Interregno e dei re Rodolfo,
Medardus-Kloster bei Soissons, NA, 34 (1909), p. 692, nt.l. CiQ avvenne probabilmente nel Adolfo, Alberto I ed Enrico VII, da H. Grauert quelli di Ludovico il Bavaro, da K. Uhlirz
~,..
46 Progressi del metodo diplomatico Progressi della diplomatica 47

44 non sono in grado di prendere visione diretta di un numero sufficiente di riassumere di volta in volta i risultati raggiunti almeno per il territorio che
originali, di controllare i risultati del confronto di sciitture 124 qui ci interessa, la Germania e l'Italia, dare un rendiconto d::lle conoscenze
Da questa pubblicazione risultata evidente l'applicabilit del principio certe da noi possedute e di quelle incerte, colmarne almeno ID parte le lacu-
della collatio litterarum ai documenti imperiali fino al XIV secolo inoltrato, ne, oppure, qualora non sia possibile, farvi esplicito riferimento indicando
dato che il confronto di scrittura ancora possibile in questa epoca, special, cos al futuro studioso da dove dovr partire con la sua ricerca. Questo libro
mente per ci che riguarda i segni di sottoscrizione e di registrazione. intraprende tale tentativo 127
Recenti studi di diversi ricercatori hanno dimostrato che tale confronto deve
trovare applicazione anche per i documenti pontifici almeno del. periodo
pi antico 125 Esso pu intraprendersi con non minri risultati pure per i
documenti privati tedeschi pi antichi126 , e non vi ragione per dubitare
che sia applicabile a tutti i documenti prodotti in una cancelleria: anche di
fronte a un' analogia, apparentemente strettissima,~ della scrittura ditali
documenti, si notano differenze di natura individuale quando l'occhio erat-
tenzionesono sufficientemente affinati. Ma anche i gruppi di documenti per
i quali non possibile fare ci potranno essere giudicatiinmodo:incOIlTpa-
rabilmente pi sicuro di quanto fosse possibile prima grazie alla salda cono-
45 scenza ormai raggiunta della produzione documentaria della corteimpetiale
e papale; produzione che, nel Medioevo, costitu un modello per tutti gli
altri. .. .
I lavori clinumerosi studiosi pi giovani usciti neglitiltimi anni si rifa1l11o
ai progressi del metodo qui sopra menzionati e conseguiti dalla nOstra scien~
za grazie alle ricerche di Ficker e diSickel. Tra loro regna, facendo salva
ogni indipendenza di opinione, una gradevole armonia sugli scopi da rag-
giungere e sui metodi per conseguirli. Mentre la nostra conoscenza sLallarga
e si approfondisce sempre pi, lastoriografia vera e propriaini~i~aricavare
Un profitto sempre maggiore dai risultati dei nostri s~udi.9~~tclj)i~p~t
gli studi di diplomatica si sono specializzati, tantO piapparfS()l:rveriiente

quelli di Federico Bello, da n. Lin~er


quelli del periodo asburgico...
Lussemburgh~si,da S.St~iIJher~irime
quelliclei
.. '.. .'.~. .....
124 Di una simile raccolta di facsimili pr l'Italia, cio Clei Diplomiirhpendli e reali delle
canc.ellerie d'Italia pubblica)i dalla Societ Romana di Storia Patriit, apparso solo ilprinio
fascicolo (Roma 1892,conJ4 tavole). A compensare l'interruzione di questa ini2iativa.. gi
uscito in API,? (1910) (cfr. sopra, nota 88) il prinio fascicolo con 12 tavole dell'edi2ionedei
diplolUi regi italiani del IX eX secolo curata da L. SchiapareIli.Sulle riproduzioni di diploini
merovingi cfr. pi avanti. quando si parler della storia della scrittura merovingia.". . C'. ". 1271\Jlorch apparvela prima v~lta r{~11889,un t~~~tivodelgenerenon e:ra.stat;.~tra- 45
12,5 J. von PflugkHarttung ha pubblicato un'ampia raccolta di riproduzionididocumenti -preso da 80 anr.rLDa allpran~ vo~un:ea'cura eli A..Meister,rilnd~ifS .de"~s~hicl!tswtss~n-
pontifici sotto iltitoloChartarnm pontificum Romaizrum speciminaselecta;' Stlittgart1885. scha/t sonostatLpubbl: 1 contnbutl eli Thommen SUl. documenti regi e'l1TIl?en~,ili.Sclu:n%
87, che ne:Lfrattempo non pu reggere il confronto con l'opera Kaiserurkunden.in Kallenberg sui documenti pontifici, eli Steinacker. sui cosiddetti.docUlIlentLpnvatl"cheforlIl-
Abbildungenin parte per il metodo di riproduzione usato, che nell'epoca della fotografia sconouna trattazione concisa e riassuntiva della materia. Inoltre. nello Handbubderrntttetal-
risulta antiquato, in parte per altre ragioni. " " '. i'c'> terlicben und neuerettGeschichte eli F. Meineck e G. vonBelow apparso il primo volume
126 Cfr. Bresslau, Urkundenbeweis, p,51 seg., edi recentesophittuttolefiniricerchedi dedicato alla diploinatica(Miinchen 19071,nelquale.O;R~dlichha curat () .l'introduzione
O. von Mitis, Studien zum iilteren osterreichischen Urkundenwesen, fasc.1'3,>Wien 1906- .generale alla. disciplina, W..Erben la eliplomatica speciale dei. documenti regi in.G~Imania,
1908, inoltre .j lavori elencati nel capitolo ottavo sulla storia delle cancellerie dei principi Francia e Italia. TI piano e l'esecuzione eli tali opere non coincidono con quelli di questo
tedeschi. manuale.
Testo e protocollo. Formule del protocollo . 49

circostanze il contenuto giuridico di un documento inf1uenzaanche ilprot?-


collo, in quanto certe formule di questo veng~no ge?eral~enteusate l?
III determinati tipi di documenti, mentre mancano m altn.. Mailcar~ttere ~ il
tenore giuridico del documento condizionano soltanto ~ grado d~complU
PARTIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI DOCUMENTI tezza del protocollo e la scelta delle formule occorrentI; 1aredazlOr;e ,delle
sue formule nella maggior parte dei casi indipendente. da essI. Que-
st'ultima dipende soprattutto dalle regole in vigore nella cancelle~ia~ell'au 47
tore (nel caso si tratti di un documento scritto in una canc~en~),..~nol.tr.e
Ogni documento, in qualsiasi epoca e da chiunque sia stato emesso, pu dall'uso variabile in relazione al tempo e al luogo, e dalle abItudinI mdiVl-
essere suddiviso in due parti principalil. La composizione di una parte duali dello scrittore del documento. Perci spesso letteralmenteidenticoil
determinata essenzialmente dal contenuto giuridico del documento, cio dal protocollo di due documenti di un unico autore o di due documenti didue
46 tipo di negozio giuridico in esso attestat02; pu perci essere uguale in tutto autori diversi redatti dallo stesso scrittore pubblico, tanto pi se ris~gon() al
o almeno nella parte principale in documenti di diversi autori, risalenti a medesimo periodo di tempo, anche se il loro conten~tog~uridic~.'~.total:
diverse epoche e luoghi, qualora coincida il loro contenuto giuridico, deve mente differente' mentre d'altro canto due documentuegl,pontifici o di
invece essere differente in documenti di diverso contenuto giuridico, anche principi, proveni~nti da diverse cancellerie, o due d~cum~ntip~~vaEi prodot-
se sono stati emessi dal medesimo autore nello stesso giorno. M~tre docu- ti da notai di diversi paesi possono presentare le diff~r~ze plU Vlstose nel
menti dal diverso contenuto giuridico avrannonecessariament~ .differenti loro protocollo pur avendo un contenuto giuridico uguale o sim~e... . .... ".
redazioni, la conformit delle stesure nel caso di documenti dallo stesso con- Testo e protocollo dei documenti si scompongono inpna serle dlfornm-
tenuto giuridico pu essere pi o m.eno grande a seconda delle situazioni del le, le pi importanti delle quali dovranno.essere menzionate gi da ora per
caso singolo. Chiamiamo questa parte dei documenti t e s t o (contesto)3. poter far uso nel corso del libro delle definizioni tecniche che' ass~gnamo
Nellamaggior parte .dei documenti il testo costituisce la p~rte centrale, loro. .... .. . ...'.........
preceduta da certe formule e seguita da certe altre. Per indicarequ~st~f()r- Tra.leformwe del protocollo, senza differenziare in unprimOIIlOn.:'ento
mule di apertura edi chiusura usiamo il termine p r o t o c o Ilo, defmen- il protocoll() di apertura da quello di chiusura, annoveriamoles~guent1:>i.
do, pero, qualora sia necessario specificare, le prime protocollo inizialejp.r(J- L Invocatio, invocazione del nome divino all'inizio del documento. .t'v
tocollo in senso stretto),le seconde protocollo finale (escatocollo)4. Intalune essere espressa a parole o simboleggiata mediante un segno; distinguiamo
perci uri'irivocazione verbale e una simbolica (monogrammatica).
1 Quest'importante distinzione, che pu applicarsi gi ai documenti dell'aI.tichit .roml-
2. Iniitulatio 5, indicazione del nome del titolo deU'autore,spesso legata
na, fu introdotta per la prima volta da SickeI, Acta, 1, p. 106 sego e p. 208 seg.; cfr. su ci alla f o r m u l a di d e v o z i o n e esprimente l'idea che l'autore deve alla
Ficker, Beitrage, 1, p. 16;02;' p. 3 sego e p. 111 seg.; Paoli, Programma scolastico, 3, p. 9 seg.; grazia divina la sua posizione terrena. '. .. .., .' . "
46 Giry, Manuel, p. 527 seg.; RedIich-Erben, Urkundenleh~e,p. 304. Gi~ nel ~e?io~vo nel for- 3. Inscriptio, indicazione della persona o delle persone cmerlvolta~a
mulario di Baumgartenberg (QE,9, p. 790) fu enunCIata la medeSIma distrnzlOne. il suo dichiarazione di volont contenuta nel documento 6. La infcriptio'.spes~o
autore distingue un "tenor speciaIis, qui ex proprietate ipsius materie dinoscitur emanare", e
una "generalis cuiusdam tenoris formula". il tenor specialis corrisponde a ci che noi definia- unita a una f or my l a d i s a l ut o (salutatio). . . . .... .
mo testo, la/ormula al protpcollo. Rolandino Passaggeri, Summa totius artis, notariae, Venezi~ 4.. Subscrif;tiones, sottoscrizioni (autografe ~non autografe) 48
1546, c. 469 sego chiama il testo tenor negocii, il protocolIopublicationes.-L'idea dI
Herzberg-FriinkeI, KUiA, testo, p. 214 (nt. 2), di usare per i documenti imperi~p~~tefi(lfii
termini testo e protocollo diversamente dall'uso linguistico comune, poco felice e non meri
ta di esSere imitata. ' <Questa denominazione introdotta da Paoli . riscontrabile gi nel Medioevo (cfr. le lette- 47
2' Mah6nnellast~ssa misura dagli altri elementiparticolari del 'aso singolo. Ades.docu- re di Gregorio X in Theiner, Codex, 1, p. 192 seg.)..,. .' .....)
menti di donazione possono avere lo stesso contenuto giuridico e dionseguenza Ip stesso ~A differenza di Sickel Ficker ed Erben, d'accordo rnvece con Paoli(e ora anche cpn
testo, a parte i nomi dipersona,sia che l'oggetto della donazione sia grande o piccolo;sia.che Girye K.A. Kehr), faccio rientrare questafotmula nel !'fotocollo. et:0n nel testo. Decisivo
la person oggetto della donazione sia altolocata o di basso rango. . " ...,.... ..'. . '. .. . r i secondo me il fatto che l'inscriptio nella sua redazione del tutto rndiPend:nte dal con~c:nuto
3 Per l'uso del termine tex.tus nei formularifranchi cfr. l'indice al volumeMG
Formulae,all. voce "textus", Anche in Italia l'espressione attestata molto ptesto,cos ad es.
II, giuridico del documento (anche se naturalmente determina~a dal cas~ .sm.golo: percI~ che
riguarda il nome e il titolo del destinatario) e che essa spesso .e legata .ali tntltUltitl? forn:~?o
Pactiones de Leburiis cum Neapolitanisjactae,MGHLL; 4, ed. G.H. Pertz,Hannover 1868, assieme aquesta un'unica frase, e addi~tturaprec:de?-do!a rn aI~rdo~entIPontif,I~I:
p. 216:'''iuxta textum'cartulae"', . <.. '. regi pi antichi, come anche in numerOSI documentI pnv~tl. - Ne! L,berd/~rnus; 1 seg.; I In,tl-
4 Su queste espressioni cfr. SickeI,Acta, 1, p. 208; Paoli, Programma scolastico, 3,1': 106. tulatio eI'inscriptio sono riunite come superseriptio, nel tardo Medioevo spesso come salutatlO. 48
"
50 Formule del protocollo e del testo Tipi di documenH Jntichi romani 51

a) dei testimonF, solo la trattazione specialistica pu fornire maggiori particolari in relazione


b) dell'autore, ai singoli gruppi di documenti.
c) del personale di cancelleria che ha partecipato alla redazione del docu-
mento (ricognizione cancelleresca) o dello scrittore del documento. La stessa riserva espressa nel trattare la struttura dei documenti e le loro
5. Datazione. parti necessaria per poter parlare dei tipi di documentLAnch'essisono
6. Appreeatio, breve preghiera di chiusura affinch si realizzi la dichiara- differenti nei singoli gruppi di documenti, che sono distinti per luoghi e per
zione di volont enunciata nel documento. tempi e sui quali dovremo soffermarci pi avanti, e a tutti questi gruppi di
Nel testo del documento distinguiamo: documenti applicabile in uguale misura soltanto una distinzione fonda-
1. Arenga8 ,esposizione in termini generali della motivazione per cui il mentale. Essa risale a un uso dell'antichit romana 13 e poggia sulla grande
documento stato emesso. contrapposizione tra d o c u 1 e n t i d i s e m p l i c e p r o v a, ci
2. Promulgatio (notiji'eatio) , comunicazione della dichiarazione di volont documenti che servivano solo a fornire una relazione scritta ascopoproba-
contenuta nel documento ai destinatari menzionati nella inscriptio o all'inte- torio su un atto giuridicamente vincolante, il quale gi prima dell'emissione 50
ra comunit dei cristiani. del documento era stato perfezionato, e do c u m e n t i ne g oz i alio
3. Narratio, f;accontodelle circostanze che hanno preceduto l'emissione di s P o s i t i v i, vale a dire documenti relativi a quei negozigiuridicU:he,
del documento. .' .. come i primi, dovevano essere provati con il. documento, ma,adifferenza di
4. Dispositio, espressione della dichiarazione divolont da parte dell'au- quelli,si perfezionavano solo con l'emissione del documento. Il diritto
tore9 romano pi antico conobbe soltanto il primo tipo di documento, e precisa-
5. Sanetio lO (formula penale), minaccia di una pena per la violaziqI1e di mente nella forma, del documento disemplice testimonianza, che conteneva
questa dicmarazionedi volont,in molti documenti unita a umlpromess~di un rapporto - esposto naturalmente in forma oggettiva -. sull'atto giuridico
ricompensepeda sua osservanza; . .. . . i' .d compiuto davanti ad alcuni testi convocati, e la, cui intera forzaprobatoria
6. Corroboratio, indicazione dei mezzi di convalidazione del doc~entoll: poggiava sulla deposizione di questi testi. I documenti di testimonianza
49 Questo elenco sufficiente per comprendere l'esposizione <?heseglli,-, e erano scritti su tavolette. dicera o dimetallo- dittici o trittici";nessinon,si
perci stato qui comunicato. Esso non ]:Jer affatto esauriente'!lels.~11S0 trova menzione di un autore, e di solito venivano prodotti dal destinatario,
che in certi. tipi e in certi gruppi di docume,nti. si trovano a1treJortIlule,q~ l'unco ad avere un interesse alla prova;Je tavolette di quietanzapompeiane,
non menzionate, n va interpretato nel senso che in tutti i documenti siano
presenti tutte le formule qui enumerate, o che questeultime,1dovecom-
paiano, vengano enunciate so1nell'ordinequi seguito12.InentramDiic~si
L'inscripttoad es.pU trovarsi prirIla dopol'intttulatio;h datazione pu appart;pe~~,&
protocollo iniziale o a quello finale, la sottoscrizione dell'autore pu prelere seguire
quella dci testi ecc. Nei documenti privati pu anchdarsi il caso che parti del testo, ad es.
7 Ficker, Beitrge, 2,. p. 5; 'considera le liste dei testimoni come un terzo elemento l'arenga, vengano inserite tra inscriptio e intitulatio oche l'arenga' preceda entrambe;
documento. che .non rientra n nel. protocollo,. npel testQ; ma ~.e. tepi~o a.p]~J:lteiLqit~ii() 13 Sui documenti antichi romani;cche.ancora non sono stati trattati in modo esauriente e
'di distinzione enuniato - dipendenza oipdipendenzasoloidal contenuto giuriclic()deldRP' completo e sui quali in questa sede non ci si pu soffermare a lungo, cfr. H.R Gneist,Die
mento, non dalle. altre condizioni del casosingolo -non si potr~ dllbita~e dellalor(j apparte- /ormellen Vertriige.des neueren romischen Dbligationsrechts in Vergleichung mitden
nenza al protocollo. Dalle argomentazioni di Erben non mi risUlta chiaro in qualepartedel Geschii/ts/ormen des griechischen Rechts, Berlin'1845; Bruns, Die Unterschriften; Bruns,Die
documento egli le faccia rientrare. .' sieben Zeugen; G. de Petra; Le tavolette cerate di Pompei, Napoli 1877; Brunner;Zur
8 I:espressione presente gi in Guido Faba (QE,9,p. 185) e si incolltra poispesso.Nel Rechtsgeschichte, p. 44 seg.; H. Erman, Zur Geschichte'der romischenQuittungen:und
Medioevo vengono usati come sinonimiiferminiexordium, proverbium, proemium, pr?logus.. Soluktionsakte, Berlin 1883;; Karlowa, Romifche: R~chtsgejchic1Jte,l,p. 778 sego e p. 994 seg.;
9 In numerosi documenti la narratio e la dispositio sono riunite in una formula. I~'alcunl inoltr(: i saggi di Th.Mommsen, Diepompeia,!iichenQ.u.ittungsia/el1! des L~ciliuducu.ndus,
tipi di documenti la dispositio pu mancare del tutto. Certe parti all'interno dellanilrr~tio e Hermes, 12(1877),p. 88~141; Iderri., qiorniIle.deglisayidi Pmpei,1879, ri:28;Jdem, ZSR,
della dispositiopossorioessere definite formule particolari: si pu ad es. padaredi.llilafor- 29, Rom. Abt., 16 (1895), p. 195 seg.; larecensionedi O. Karlowa, a Bruns, Die
mula di intervento;'dipetizione,di' pertinenza ecc. I . ' / .. " . ' ' o , , , , Unterschri/ten, in Zeitschrift fiir das Privat- und 6ffentliche Rechtcle, C!egepwart,4 (lS77),
lO Su' qestotermine, che era in uso in .questa I accezioneginell'antichit;.cfr. Ka,rlo\'l~' p. 497 -508; Karlowa, Erlasser6mischerKaiser,C.G.Bruis, Diepompejanischen Wachsta/eln,
Romische Rechtsgeschichte, 1, p. 427 seg; . . . , .... ..' ............ . / , L 5 ; , Zeitschrift fiirRechtsgeschicht~; 13' (1878); 'p. 360"372 ;Zarigemeister, Tabulaecf!ratae;
11 La corroborationel periodo postsvevo spesso unita strettamente alla ~ata~ioneejJ~? Erman,PompjnischeWachstafeln; Idep]' Zum antiken Urkundenw~sen'ZSR,39,Rom.
perci essere considerata addirittura cme una parte del protocollo.; ;,;. . '..... ,'" '....... Abt., 26 (1905),p. 456-478; Idem,Siegelung, p:'68 seg.; GAGerhard, ZSR,38, Rom. Abt.,
49 12 L'ordine scelto per questo elenco senza dubbio quello in genere dominante nei docu- 25 (1904), p. 382-389; Idem, Philologus;63 (1904),p.498 seg.; H. Steinacker, in Meister,
menti regi e pontifici e nella maggioranza di quelli privati,manog affatto l'unico possibile. Grundri/l deT Geschichtswissenscha/t, l, p. 238 sg:; Faass, Studien, p. 185 sego
"
52 Tipi di documenti antichi romani Carta e notitia 53

rintracciate nel 1875 e appartenenti a questo tipo di documenti, sonoaddie Non tutti i tipi di documenti dell'antichit romana si conservarono nel
rittura scritte in gran parte in maniera visibile dallo stesso destinatario l4 . A periodo medioevale; quello dei documenti di semplice testimonianza si perse
questi documenti di semplice testimonianza si affianc pi ta~di, un altro quasi del tutto in questa forma e altri tipi nuovi di documenti vennero in uso.
tipo di documento probatorio che col passar~ ~el tempo a.cq~st?sempre Ma la grande contrapposizione tra documenti semplicemente probatori e
maggiore importanza e, dal terzo secolo,sostltUl del tutto 1 prllm, almeno documenti dispositivi mantenne per forza di cose la su importanza e
per alcuni negozi giuridici. Questi nuovi documenti furonochiamatichiro~ domin a lungo tutta la documentazione medioevale l6 . Nel diritto longobar-
grafi; la loro forza di prova poggiava .sul fatto di ~sser~aut~grafi? mapot~v~ do e franco i due tipi di documenti sono distinti in modo certo; il documento
naturalmente essere accresciuta dal ncorso a tesomom..Essl velllvano sento dispositivo definito carta, testamentum, epistola, quello. probatorio notitia,
o dalla mano della controparte del destinatario, oppure; se questi era impe- breve, memoratorium l7 Nel periodo pi antico queste denominazioni vengo-
dito o del tutto incapace, da un suo incaricato; nel primo caso sono redatti no generalmente usate operando una netta distinzione; solo pi tardi, dal IX
in forma soggettiva, nel secondo in forma oggettiva; in entrambi i casi si secolo in poi, l'usolingliistico diventa pivago, l'espressione cartaocartuli
faceva menzione dello scrittore l5 . Mentre il documento disemplice testimo- usata genericamente per tutti i tipi di documenti,talvoltasi definisce anche
51 nianza era emesso dal destinatario stesso, l'autore e il destinatario del chito~ notitia un documento che presenta la forma e la stesura di una cartal 8 ,Pure
grafo erano di solito persone diverse.
Accanto a questi documenti sempIicemente probatori ildirittoT()n;ano
conobbe per, almeno a partire dal III secolo e in relazione a tutti i iipidi 16 Vi ha gettato luce H. Brunrier,' prima nel saggio Cart und nOtitia, poi nel libro Zur
negozi giuridici, documenti che avevano un valore dispositivb;Laformadel Rechtsgeschichteinteramente dedicato ad essa; cfr. anche Brunner, Deutsche Rechtsgeschichte,
chirografo si' addiceva anche ad essi e fu pi volte usata; la loro. stesul."acpote- 1,p.567 seg., e RedIich, Gf!schiiftsurkunde,p. H6. [Nel libro di Freundt,Wertpapiere, espo- [739]
sta Ima. teoria della funzione giuridica dei documentitardoromani e anticogetnlanici,soprat-
va essere in questo caso oggettiva o soggettiva, a seconda.che l'autote-scrie tutt.diquelli longobardi, confutazione di tutta la dottrina che stata fondata da BI1J1lIler; si
vesse . personalmente o facesse scrivere da un' altraperson~. pi sp.e~so per? iinposta in Ge=ania ed alla base delle osservazioni esposte nel nostro testo. In questa sede
tali documenti dispositivi erano redatti in forma di lettera; e mfatt1lllsegm- rilever soltanto quanto segue. Melltre FreUndt,ibid., p. 85 seg., quahtoai dotillnenti dialie
to vennero .definiti .senz'altro epistolae donationis,traditionis;ecc.; chiaro nazione tardoromani, anunetteche erano allo stesso tempod()cumenti di prov~ed()c:ll11lenti
dispositivi; ai documenti anticoge=anici del medesiIno tipoclisconosce totalmente,s~ hPPen
che queste epistolaeerano sempre formulate soggettivmente~~nche quando co presp le s1.l7affe=azioni, il significato dispositivo,e livorrebb~considerare solo aIl~ stre-
venivano scritte.dauna persona divrsa dall'autore; .' . . di I11
gua documenti eli prova. Con grande fe=ezza egli sostienee vuoledimostrare{p.127seg.}
"cheall'anticacirta germanica in realt non spetta alcuna' dellefunzioniattribuitIecda
Brunrter, a parte quella di strumento di prova, che dunque prima di tutto la differenzatnr,caria
e notitia (oppure memor,atorium) consiste semplicemente nella.fo=a esteriore dien~~ij.mbi,
50 14 Losch.ema di questo tiP(J di docUillento risulta chiaro dal segu~IlteeseITIpio(<::IJ:.".4, senza che alle. due cat~gOI-ie di documenti corrisponda una.dive~it giuridica, e in ses6J:ldo
Supplementum, p.321): '. ' - luogo la traditio cartae non costituisce n una fOrma di costituzione del contratto obbligatorio,
-HS.N.MMMMCXCIL .. _.' .i n una fo=a di trasferimento della propriet. L'unic affeTIizioneSatta di Brun.rir querra
Quaepecunia in stipulatumL. Caecili Iucundi venit obauctione DduniErotis, merce,de;1JZzus secondo cui un documento pu fungere da simbolo dell'investitura;'maaifiniditale funzione
persoluta,habere se dixsit D.luniusEr6sabLCaecilioIucul'zdo. Se
la sua fo=a documentaria del tutto indifferente". Anche ci fosse giusto, ladiplorriatica
ActumPompeisVII.1d.Apr. dovrebbe continuare ad attenersj alla differenza tra i due tipi di documenti che, nella fo=a, si
. "..' .'. .;NeroneCaesareII.L..ca1purnio Coso distinguono l'uno dall'altro nel modo pi netto. Ma, analogamente a RedIich, Privaturkzt,nde.'!,
Iucundus' il destinatario della quietnza e l'ha scritta; p. 4, nt. 4,p.30, nt. 3, e p.47,nt. 1, non riesco a riconoscere allaricercadi Freundt,condotta
15 Esempi dei due casi: con una dialettica giuridica penetrante,.il merito di averefatto crollrecompletamente l'edifi-
a)CTL,4, Supplementum, p.302: '. . .. ..... .:./ .....i do dottrinale costruito da Brunner. Poich il giudizio circa la funzione giuridica della' carta
_ Q.Valusio Saturnino P.CornelioCos.VIILK. ltil. . .' '..:.> dipende essenzialmente dall'interpretazione data alla consegna del documento (traditiocartae)
M. AlleiusCarpusscripsi meaccepisse ab L. CaecilioJucundo S.H~.M:CCC)(.XCYI()b aUCe nell'alienazione di propriet fondiaria, potremo trattare esaurientemente tale questione solo
tione rne sup stipulatueius; . . - neI secondo volume di quest'opera, quando parleremo dell'azione edella documentazione];'.
....17 In. Baviera il docllffientodispositivosichiarnava epistola; per.cartasiintendevasia,il 51
ActumPomp: c',
docllffiento' dispositivo che.quello probatorio.
b) CTL, 4,SZlPplementum,p.J~8: . . .... ' d ..... '. ..... < d . d i .i _ , '
18 Es Pi di tali imprecisioni dell'liso linguistico si trovanoinBtunner,Zur RechiYge-
Nerone CaesareII. L.,CalpurnioCs..VII.K.Feh-i' i ......:; .... schichte, p;I11216. Ne aggiungo due significativi risalenti al X secolo. Poich i documenti giudi-
Ti. Claudius. Syn... scripsirogatu e{mandatu Aba"scant(CaesarisAugustiPhflippian(eum ziarisolitarnente sononoti'tiae, si danno questa denominazione lU1chei documenti Bohm.er,
51 accepisse ab L. CaecilioJucundo sstrtia duo miliaseptingelftos triginta4u(}s nutnmos.:. reso Regesta Karolorum, n. 1949,e poi-DD O I, n.Hl, nonostante appartenganoallecartae.. n
quos instipulatu eius:...... . mandato di OttoheI del 968ielativo all'arcidiocesi di Magdeburgo (DD OI;n: 366) si defi- 52
ActumPomp. nisce "carta vel notitia haec".
54 Carta e notitia Diplomi e mandati 55

52 in questo periodo permane per, almeno in Italia, la distinzione formale e c) i documenti dei re normanni di Sicilia,
sostanziale tra i due tipi di documenti, mentre tale differenza in Germania d) i documenti dei re merovingi, carolingi, sassoni esalii24 ,
perde senza dubbio il suo significato l9 e) i documenti dei sovrani svevi e postsvevi fino alla fine del XIV secolo,
Come i documenti degli imperatori romani - e, conformemente ad essi, le fHdocumenti dei sovrani lussemburghesi e asburgici.
disposizioni ufficiali di tutti i funzionari dell'Impero romano -presentano In questa sede non necessario tracciare un'ulteriore suddivisione all'in-
quasi sempre20 la forma della carta o, per meglio dire, dell' epistolq, cos terno dei primi due gruppi; nell'interesse di una migliore comprensione di
anche, a parte qualche eccezione di cui si parler, rientrano tra le cartae tutti ci che seguir essa verr invece introdotta all'interno dei restanti quattro
i documenti emessi dalle cancellerie dei papi e dei sovrani dell'Occidente e gruppi.
anche dalle cancellerie di altri principi organizzate in.modo. analogo.. Solo
nell'Italia longobarda ci imbattiamo. in certe disposizioni legislative. regie A parte i documenti giudiziari e le lettere vere e proprie, le quali non
che vengono definite notitiae e sono redatte come tali. I. documenti giuclizia- rientrano tra i documenti nel senso stretto della parola avendo lo scopo di
ri21 dei Merovingi e dei primi Carolingi, dei quali i primieranoredatti,.cla comunicare solo un'informazione, non quello di trasmettere una dichiara-
funzionari dicancelleria, isecondi di solito da speciali notai deiontipal~ti zione di volont produttiva di effetti giuridici, i documenti dei sovrani
ni, sono certamente da assegnare, quanto alla sostanza, alla categoria delle merovingi, carolingi, sassoni e salii, come anche quelli dei re normanni
notitiae piuttosto che a quella delle cartae, ma sono pi vicini a queste ulti- dell'Italia meridionale, si dividono in due gruppi principali chedistinguia-
me per quanto riguarda.1a loro composizione stilistica, quantunque si distin- mochiamandoli d i p lo m i o pr e c e tti; e m a n da t i. r.:elemento
guano da alttidocumenti regi in virt di alcune particolarit presenti nel determinante di questa differenziazione sta nella pretesa della disposizione
testo e nel protocollo. A partire dalla morte di Carlo Magno in territorio adottata di avere un valore duraturo oppure transitori025, vale a dire nello
tedesco non si incontrano pi nel corso di moltisecoli.d()cum<:ntigiudizia.ri stabilire se tale disposizione intenda creare un rapporto giuridico,perdimo-
regi veri e propri; in.Italia,dalpriodo di Carlo)II in poi, i dcumentLgiu- strare il quale si pu ricorrere in ogni momento al diploma, owerose essa
diziari del tribunale di corte, come quellLdi tutti gli altritribunalidell.'egno, ordini misure che, una volta prese, non rendano pi necessario il ricorso al
rappresentano delle semplici notitiae, mai scritte per da funzionarLc1ic.an- inandatoin un momento successiv026 Jnaltreparole:ildiploma docu-
celleria,bellssempre da altri notai. .'. '. ... . .'. .. < . / i < mento dispositivo e probatorio allo stesso tempo, il mandato essenzial- 54
Se dunqe la gmn massa.di tutti i dOCumenti regi/eP8ntif~l: fsiili~nie mente un documento dispositivo; quello perfeziona e rende notunne;go,2:!o
tedeschi rientra nella categoria delle cartae, questa rri~ssa;v~p~ps.of.l1posta giuridico, questo serve in primo luogo a scopi amministrativi. Se questo
in gruppi singoli in base a determinati criteri personali,temporali, locali e carattere oggettivo di distinzione . sufficiente nella.maggior parted<;i'casia
oggettivi. . . . . . .... .. . . .' . / ' i . ." differellziare i due tipididocuni~nti,perquelli deisecoliIx:,:X:XI;si
Perci che riguarqa i documenti regi, fino alla fine del Medi9~voO~c:6r- aggiunge un altro .elemet1t formale didistinzi6n~:.Apartirecil'c~dall;@;-
re distingueretempcif~ente e localmente i seguenti grm)pi: ..
53 a) i documenti dei re ostrogoti22 , .
b)idocumenti dei re longohardi23, .
24 I documenti di Lotario III costituiscono il momento di passaggio dal documentO regio
.salico a quello svevo.
25 Fin qui concordo con Ficker, Beitrage, 2, p. 6; cfr. anhe Sickel, Acta, 1,p;399.Devo
19 Cfr. Recllich, Geschajtsurkunde, e pi avanti capitolo nono ' ..... ,..... . peraggiungere che, .almenoper i secoli IX,' X e XI,' possibile ricavareancheUll cerio
20Ad eccezione solo delle disposizioni informa. di editto. (cfr. Faass;St~dien;p.i248e25A carattere cii distinzione formale, .' ... ; . .. ;. .c.;;;;'
seg.). Questa forma non pass nel Medioevo. . '.' .' . . . . . '/i< ......c.......
21 Tra i documenti giudiziari veri e propri non rientrano i mandaticheils()yran,o,dp?o
<.. 26 un'eccezione isolata il caso di DDO I,n. 366, in cui viene espressamente ordinata la
;duratura conservazione di un mandatO; talvolta, per, anche in alcuni mandati dell'Italia
avere avviato o,svolto un dibattimento giudiziario, indirizzava ai suojfunzionaJjpierasegna- meridionale troviamo un accenno a uni loro rileviUlzaduratura(cfr. K.A. Kehr,Die
re loro l'ulteriore assunzione delle prove, l'eseu:zionedella senreri:zaoaltl:o,.l'limandati Urkunden, p.234, nt. 2).- Alla distinzione evidenziata qui nel testo si ricolleganatura1men~e
vengono Chiamati itJdiculi regales, e H. Brunner, Vie EntstehungderSchwurg!;richte,J3erlin il fatto che ci pervenuto solo un numero di mandati incomparabilmente piridottorispetio
1872, p. 76seg.,liha studiatiin modo moltoapprofondito., < ....... ' ; ".. " ." a quanti debbono essere stati prodotti considerando la natura della cosa e lerisultanze della
53 . ~2poich tali dO<:Ufi1enti dal punto di vista formale corrispondoll() in ttltt() a quelli del- tradizione storica. Da parte mia non dubito che ad es: ne1secolo.XI siano stati emanatia1me' 54
1'antichit romana, possono venire trariati solo in connessione con questi, e percijn quest'o- no altrettanti (se non pi) mandati che diplomi dalla cancelleria regia. . .. '
pera potranno essere presi in considerazione solo occasiona1mente. . ." ........... .. 27 Possediamo solo pomi mandati del periodo merovingio. Ma naturale che non dove-
23 A questi sono strettamente congiunti i documenti deidilchilongobardidi:i3enevento e vano essere rari; e ci provato anche da' testimonianze storiografiche (cfr.ad es. Gtegorius
Spoleto. Turonensis, Historz'a Francorum, 6, 46); possediamo anche formulari per i mandati, ad es.
56 Diplomi e mandati Donazioni, Rest#uzioni. Permute. Infeudazioni 57

no 800 scompare dai diplomi l'inscriptio, che fino a quel periodo presente beni ad altri. Nella misura in cui le donazioni si riferivano alla propriet fone
in ogni tipo di documento regio, mentre essa, con o senza la salutatio, conti- diaria32 , l'emissione di un documento era, se non necessaria per la sua piena
nua a comparire nei mandati dopo il nome e iltitalo del re. A partire da validit, di certo consueta nella maggioranza dei casi33 , e solo molto sporadi-
quest'epoca, perci, la presenza o la mancanza di questa formula costituisce camente ricorrono donazioni di terra senza la redazione di un diploma3 4
un segno distintivo dell'appartenenza di un documento all'uno o all'altro Nei doeumenti di donazione meritano particolare attenzione le formule per
tip028;inoltre i mandati del periodo presvevo presentano senza eccezione un la cessione (Auflassung) e per il trasferimento del possesso (vestitura,
protocollo pi semplice, sono privi della sottoscrizione del ree del cancel- Gewere), che poteva dare luogo a una disposizione del bene illimitata ovve-
liere, talvolta anche dell'invocazione verbale o monogrammatica, e, almeno ro limitata in diversi modi, e la formula che elenca le pertinentiae unite al 56
nei secoli X e XI, furono emessi senza apporvi regolarmente la data. bene ceduto. Alle donazioni si avvicinano le re s t it u zioni35, mediante
Non vi bisogno di suddividere ulteriormente i diplomi o precetti del le quali chiese o privati venivano reintegrati nei possesso di beni sottratti a
periodo presvevo in base a criteri formali29 ; pu per avere interesse ricor- loro con una sentenza o in maniera illecita; nel caso di chiese si tratta gene-
55 dare qui i diversi tipi di negozi giuridici che di solito vengono convalidati ralmente di un bene concesso loro in beneficio; nel caso di laici soprattut~
mediante diplomi; dato chele formule del testo, come sopra si notato, to frequente il caso di restituzione di beni sottratti ai soggetti colpiti dalla
sono determinate dal contenuto giuridico, i tipi di documentidif:(erenti da confisca o ai loro eredi. I beni del re potevano essere alienati anche a mezzo
questo punto di vista corrispondono ai diversi tipidinegozigiuiidici. di permuta; i d o c u m e n t i di p e r m u t a 36 emessi a tale riguardo in
Occorre per notare subito che spesso pi negozigiuridici,diversitrloro, genere .menzionano solo brevemente la propriet ceduta al. sovrano,rarn-
sono stati documentati mediante un unico diploma e che 'di conseguenza mentano invece pi estesamente quella da lui data usando formuleniblto
compaiono anche le combinazioni pi disparate di formuledocumentarie3o . simili a quelle delle donazioni. Dal periodo presvevo ci sono pervenllte solo
La maggior parte dei diplomi a noi pervenuti si riferisce alla proprit,e poche!i tt e r a e in/e u da t i ani s (Leh.enbriefe) nel senso vero e pro-
precisamente soprattutto alla propriet fondiaria dei destinatarideidocu- prio; tuttaviaabbiamollotiziacertiruun tale documento diCorradoII37..
menti, ecclesiastici e laici. Tra questi documenti citiamo in primoluogo le . Meno. ampio del numero di documenti su beni immobili il numero di
d o n a zj on i3l, mediante le quali il sovrano trasferisce una parte dei suoi quelli mediante i quali si concedono privilegi odititti d'uso. Tra questi rieric
tranale.ca rfa e m un de bu r di t38 (Mundbrie/e), documenti con i quali

- ... - .. " .....


FormulaeMarculfi, 1,6,11,26-29 ecc. (MGH, Formulae, p, 46,49, 5~e61,~cc.t-Apcheiper
il periodo carolingio abbiamo pochi mandatirisilienti ili periodo anteriore ll!800(ad~s.pD 32 Non il caso di trattare in questa sede la questione dell'efficacia giuridicaditilidcessio-
Kar.,n. 77e 88). Su uno dei pri!8paIi tipi .di maIldati, gli indiculigilldizi(J.J:i, cf,r. sopraIlt. 21. nidi beni regi nel periodo pi antico; cfr. per ultimi Waitz, Ver/assungsgl?scpichti!,2/1,p,)10
La definizione indiculus ~/usataper in epoca merovingia e nella prima et carolingia anche seg.; H. Brunner, Die Landschenkungen der Merowinger und del'Agilolfinger, S13.<;I~.5
per indicareilitri mandati e pe~ lettere. Pretillischen. AkadeITIie der Wissenschaften zu Berlin, 1885, p .. 1173,1202; Brimnet;'Z'itr
28 Sulla ricomparsadell'inscriptio all'inizio del XII secolo, cfr. pi avanti. Hfatt() che Un- Rechtsgeschisht~: 2, p. 243 sego ,Leformule usate per le donazioni diproprie! fondiria
scriptio tratta da modelli pi antichi si mantenga sporadicamente ancora in diplomi del perio- sono molto simili a quelle che riguardano servie schiavi. >. '.........' . }.\\_
do posteriore, non intacca la fondatezza della distinzione. ' .. . ' . T . . i , 33 Cfr. Sickel, Acta, 1, p. 6; 2, p. 239; Ficker, B!!itriige, l,p. 125,maanche Redlich
29 Cfr. tuttavia pi avanti, nt. 68. Sulla struttura formale delle leggi e deicapitolarkcfr.Je (;esch/tsurkunde, p.10seg.. . .' .' . .... .. . . . i '
istruttive osservazioni di G:Seeliger,Die Kap#ularierder Karoliger, Miinchen 1893, p: lO sego 34Cfr..il donunento di Enrico ID,. Stumpf,Die Ri!ichskanzleri n.213 ?:Corrado II e.ffet:
Essi non possono. essere SOttoposti a llil esame secondo criteri rigidamente dipl()matisticiper- !U "solatraditione" una donazione di beni in favore del monasterodiBuftscheid chequ~e
ch nessuna legge del periodo presvevo ci pervenuta in originiliee.itestiiram!li:ldatihanno st'\timo fece confermare "marmscripti testamento"so~odal successore di Corrad~ II Altri
subito numerose modifiche .per. mano di redattori . raccoglitori. Perci non" osereiaffrmare es.inSickel,ibid.;Ficker, ibid. Di solito veniamo aconoscenza di questicasiolo.quandoil
con decisione, come fa Seeliger, ibid., 24, chele redazioni originili dei capitolari carolingi erano donatario otteneva dili successore un documento: sullacessione avvenuta original'iamente
sprovviste di convilidazione mediante sigillo e ricognizione, ma ammetto che questa ipotesi senzal'elTIissione di.un documento. ..... . . ' .. , .'. " ..... '
55 possiede un"certo grado di probabilit. La costituzione suifudi. di Corrado II; per.(DDX TI, 35 Rest.itu:zones,re~ditiones, restaurationes. Anche termini citati illla.nt.}lvellgollo:!al, 56
n. 244), della quale possediamo una copia coeva, era tutta redatta in forma di diploma: volt~ applicatl illle. restltuzioni. .. '.
30 Un ottimo tentativo .di. una tale distinzione in gruppi a seconda delle materie trattate 36 Commutatzones, scambia; concambia. . . . . ' ' ; ; . .'c' .'.
nei documenti statofatto da Miihlbacher, Die Urkunden KarlsIII.,p,442seg., perilrhate- . 37 Cfr. Bresslau, Jahrbiicher Konrads n., 2, p. 510 seg.-Una littera infeudationi~diEnrico
riale tramandatoci dili periodo di. governo di CarloTII. Cfr. anche gli'indiciin DD K ar;l, p. V per il conte di Ziitphen il documento pubbl. in Stumpf, Die Reichsleanzlel,n. 3Q21. ....
492 sego e in MGH DD, 4,. p. 447seg. ". . ". ...... ' " i ' ... 38. Cartae mundeburdii, tuitionis, defenszonis. - Su questi documenti, priyilegi, immunit
31 Donationes,. traditiones, cessiones, concessiones, largitates,largitiones. Quasi tutti questi cfr. Slckel,Beitriige, 3-5; F.1eger, Immunitiitsprivilegien; E. Stengel, Die Immufzi('tsurkunden
termini sono naturalmente usati anche in senso pi generale. .~ der deutschen Konige vom 10.-12 Jahrhundert; Innsbruck 1902. In. questa sede non possibile
58 Mundeburdio. Immunit Privilegi di elezione. Diritti'di mercato e di moneta

privati o fondazioni religiose vengono posti sotto la speciale protezione del il diritto all'elezione libera, o vincolata a determinate condizioni, dff'abate
re, che scaturisce dalla sovranit regia fondata sulla commendatio e conferi- o del vescovo si trova spesso congiunto all'immunit per monast~ti;~succes
sce certi privilegi, soprattutto una maggiore sicurezza di persone e possedi c sivamente qui e l anche per diocesi; esistono pure documen,tLparticolalilif:
menti e, almeno in tempi pi antichi, un foro privilegiato. In Germania dal che conferiscono questo diritto e che potremmo chiamare p riv i l e g i .<3.'i-
periodo di Ludovico il Pio in poi incontriamo raramente documenti emessi e l e z i o n e. Altrimenti per p r i v i l e g i, nel senso pi stretto della pa,(J
solo a garanzia di questa protezione. regia, mentre sono consueti in Italia; e in conformit all'uso linguistico del periodo merovi.t1gioe anche inpajite 58
Soltanto con il periodo svevo tornano in uso anche in Germaniale semplici di quello carolingio, intendiamo solo quei documenti regi che regi;ilari"oi
cartae tuitionis39 ; invece durante la seconda met del IX,e nel corso dei rapporti dei monasteri con il potere spirituale dei vescovi diocsani.
secoli X e XI la protezione regia appare di norma congiunta all'immunit e Tuttavia gi a partire dall'epoca di Ludovico il Pio questo tipo di documenti
57 quale sua derivazione. La formula caratteristica per ilconferimen:o dell'i m- di sovrani temporali ricorre solo molto raramente, e successivam.ente 1'(':-
m u n it 40, che possiamo senz'altro definire formula d'immunit,consiste spressione perde questo significato circoscritto.
in una frase che interdice ai funzionari regi l'accesso nei possedimentiinvec Cos come con la giurisdizione si concede uno ius regale a fondazioni
stiti d'immunit e il compimento ivi di certi atti d'ufficio elencati neldocu c religiose45, allo stesso modo anche altri iura regalia, di dazio, di mercato, di
mento41 ; nella maggior parte,dei casi a questi divieti associato un trasferi- moneta, passano in possesso di privati. Le c o. n c e s s i o n i del cl. ifitt O
mento al titolare dell'immunit delle rendite da ricavare mediante l'esecri- ' di m e r c a t o e di m o n e t a sono di norma legate tra loro; tuttavia, (':si"
zione di quegli atti d'uffici042 . Sporadicamente a partire:dal.periodo tardo-o stono anche documenti che garantiscono soloJ'uno o l'altro diritto; a partire
carolingio, pi spesso dal X secolo in poi, vi si collega.unafraserhediantela dal X secolo mediante una formula tipica di questi documenti siconede il
quale al titolare dell'immunit, o al suo advocatus(Vogt), viene trasmess'ol'e- banno regio a coloro che ne sono investiti, spessoconun'altraforinulasi[a
se.J:'cizio dei diritti interdetti ai funzionari regi,soprattutto della giUl'isdizioc riferinientoanche al diritto di un altro luogo,cui il nllOVO luogo, dotato ora
ne; ricorrono anche altre estensioni di diritti43 ,e i diritti conferiti con l'im-, di regaliedi mercato e moneta, deve essere equiparato46 .Regolarmeptecon"
munit si ampliano sempre pi nel corso del tempo. Contemporanearriente giunto aLconferimento del diritto dimrcato (anchesenonvi~neqetto
si perde a poco a poco il concettoprecisodiimmunitadel periodopidanti' espressamente) il diritto alla riscossione di un daziodimerato;,a,ltre
co e i termini di imm;cinit e protezione,a1meno nei documentitedeschi; co i l ce ss.io n i di d az i, che si trvano in parte unite a doclltl'lel1ti4
sono usati in parecchi" casi indifferentemente e nella medesima accezione44. immunit,in parte in documenti a s stanti, si riferiscono invece al djtigo
alla riscossione di dazi permanenti di transitoperstrade,potlti, pott(':,;porii,
approdi ecc. Se vero che non tutte le concessioni quimenzionate ricorro"
no nelprimo.periodo carolingio, gidall'epoca.piantica ab.bialIlope.t:
entrare nel merito' delle controversie, recentemeIJ.temolto dibattute, sull'evoluziolle stotico-
giuridicadell'immunit./ .. .. ,.'.
notizia di e s e n z i onidai da z i, rimaste poi a hmgo m JISO, lllelia,pte1e
39 I termini mundeburdium, ttlitio, defensio sono P9C usatiiIJ. qUeStid0u!nehti;'generaI; quali a una fondazione religiosa si concede la .franchigia. dal.dazio. m.tl.mO
mente vi si dicecheil re ha preso una persona o una corporazione S?tto lasuaspeciali~protctio. tImpero,oinunterritorio limitato, in. relazione a tutti i. suoi mOvI11E:fi.ticli
57 40 p"rivilegia immunitatis, emunitatis, munitatis; anche semplicemente iiluiiiinitltesY... '. traffico o per un circoscritto numero di navi, carri, o per islloi beni diprg-
41 E la frase: ut nullus(nullusque) ... audeat (praesumat), le 'cui paroleiIJ.iZialiefiIJ.ali iIJ. duzionee di consumo. ....:
genere restano immutate nonostante tutte le variazioni nelle .pactiiIJ.terll1edie:J:)is6litohei
documenti carolingi pi antichi iIJ. questa formula non compare l'eleicodeifpn~ionarLUn Infine occorre menzionare le c o n ce s s i o.n idi f ore -rta tiore.eli
divieto formulato analogamente contenuto iIJ. genere anche nelle cartae tuitionis;rpa 111en~re i n fOrest a t i o47,che, a partire dall'ultimo quarto del X secoloE:llel
nelle immunit vengono proibiti l'accesso e gli atti d'ufficio dei funziqnri .regi per il territo~
rio che gode dell'immunit, le semplici 'cartae lititionis proibiscono laviblazionedipossedic
menti e persone posti-sotto la protezione regia.' . ",.
42 Anche questa frase contiene una formula tipica che iIJ.iziac()n.le parole: et (sed)quic- 45 A partire circa dall'anno 1000 si riscontra il conferimento di iIJ.tere contee a diocesi, 58
quid exindefiscus ecc. . .. pi tardi anche a monasteri. . .' .....
43 Sull'evoluzione delle immunit italiane, oltre allibro prima Citato diRieger,'cfr.aIJ.che ." 46 Cfr: K.Th. Eheberg, Uber das 'ltere deutsche Miinzwesen unddie Hdusgetlossen-
Handloike, Die lombardischen Stiidte. I teoremi costruiti daStu.mpf; Wirzburger 'scha/ten,beSonders in volkswirtschajtlicherBeziehung, Leipzig 1879,p.6seg.;Rathgen;Ent-
Immunitiitsurkunden, sull'evoluzione delle formule di immunit iIJ.Germaniasi sono per pi stehungder.Miirkte in Deut~chland, Diss.StraBburg 1881, p. 15 seg.;.Waitz; Ver/assungs-
versi dimostrati errati. .. geschichte, 4,p. 52 sego e p.95 seg., 8, p. 282 sego e p. 317. seg.; Brunner, Deutsche Rechts-
44 Cfr. l'elenco nell'iIJ.dice delle parole e delle cose del terzo e quarto v6hiriiedi Die geschichte, 2, p. 239 sego
Kaiserurkunden der deutschen Konige und Kaiser, Hannover 1900-1903~1909(MGH 47'Cfr: W, Sickel, Geschichte des Bannes, p. 41 seg.,.e Thimme,Forestis,p.-l01"154.
Diplomatum regum et imperatorum Germaniae tomus III et IV), lla-yoce "immuhitas". Maggiori particolari pi avanti dove si tratter della dottrina del consensus.
- .'-. ...........
60 Inforestatio. Affrancamenti Documenti di conferma 61

secolo XI, acquistarono una rilevanza tutta particolare. Mentre nel periodo in altri casi si riferiscono soltanto a singoli beni, il cui modo di acquisto ren-
pi antico concessioni di distretti forestali, che da terra di nessuno erano deva auspicabile una tale convalida scritta del sovrano; einaltri casiancora
divenuti beni particolari del re, non si erano sostanzialmente differenziate a diritti e privilegi di immunit, di mundeburdio ecc. del destinatario. Molto
59 dalle altre donazioni di beni regi, le cose cambiarono con la crescente spesso anche le con/irmationes del primo e dell'ultimo tipo furono accordate
importanza che il diritto di caccia acquis in queste concessioni; Neiboschi mediante uno stesso documento. Nel loro testo esse si rifanno in parte,esu
appartenenti a privati o a chiese 1'esclusivo diritto di caccia del signore della questo si torner pi avanti, alla lettera dei documenti che devono essere
foresta venne allora posto sotto la protezione del banno regio mediante la confermati dal nuovo diploma; in parte si allontanano dal testo di quei
in/orestatio. E inoltre, sporadicamente a partire da Ottone II, sempre pi documenti e ne integrano, accrescono o limitano il contenuto. Degna dipar-
spesso nel periodo di Enrico II e dei primi tre Salii, alcuni distrerti,. spesso ticolare nota la circostanza che il tenore di queste con/irmationes talvolta
molto estesi e delimitati in maniera precisa nei documenti, purappartenen" quasi non lascia trasparire il fatto che non si tratta di una concessionefatta
do in realt solo in parte o per niente ai destinatari del favore regio,furono per la prima volta, bens di una conferma; non rari sono i termini donamus,
trasformati in foreste a favore di una singola persona o di una corporazione tradimus, concedimuse simili, ed il confronto con i documentipian-tichi
ecclesiastica, nelle quali a queste spettava il banno dicaccia (Wildbann),vale del medesimo destinatario a farci comprendere che in realt non abbiamo a
a dire il diritto garantito dal banno di impedire a ogni estraneo di. valersi del chefare con una prima donazione o concessione.
diritto di caccia. ConIa menzione ancora delle concessioni pi rare dei Un gruppo da trattare separatamente all'interno della categoria di queste
di r i t t idi d e C i m a, di mi n ier a ecc. e degliaffranc amen ti48, con/irmationes regie dato dai diplomi che venivano redatti per sos t i t u i-
che, comparendo dal periodo merovingio fino alla fine diquellosalico,con.c redoc um e n ti' s m ar r i t i51 ;Chiunqueacausa diunqualsiasdnd-
servalloinsolitamente intatte leioro formule;einfine dei d o c ument i di del1te- assalto dinemici, furto, incendio; negligenza avesse perduto docu-
c

pa eta o p a c tion e s,oscillanti invece tra forme molto particolari49 e menti necessari a dimostrare il possesso legittimo di beni ediritti,sirivolge-
stipulati dai sovrani con i pontefici o cOn potenze estere,i.dovremm() aver va,. seguendo un procedimento consueto'nella Ga,lliaromanizzata52 ;. all'auto-
esaurito le principali categorie effettive di documenti risalentiaquestiseco- rit municipale (curia) con una petizione53, alla quale si dava pubblicit
li, nella misura in cui abbiano ad oggetto concessioni dibenie<dirittifatte mediante affissione pubblica prolungata per pi giorni. Al petente si~esti'
per la prima volta. Non vi bisogno di dire cheincerticasiparticolari,nei tuiva poi il verbale relativo alla pubblicazione del suo scritto,.convaliclato
quali si richiedeva la partecipazione del re, furono emanati documentich dall'autorit: esso possedeva linvalore giuridico, che per la verit non ci;
non rientranin nessuna di queste categorie. noto in tutti i particolari54 ,nel caso si arrivasse in un secondo tempo calla 61
contestazione del possesso del petente.Nel regnofrancoql.lestaprocedllra
Una parte del materiale documentario a noi pervenuto; almeno a,ltrett
tocospicuaquanto queste concessioni di beni e diritti fatte per 1a prima
an- romana' sub alcune singolari modifiche55 ; chi avessesll1 arrito i SU9i'do'u-
menti nel modo sopra descritto faceva prima di tutto registrare questo fatto
volta, costituita dai diplomi mediante i quali i sovrani corifermanoilvigor(: in una dichiarazione redatta da uno dei suoi compaesani o da U1lodei.pm.:~
giuridico di disposizioni emanate o dai loto prdecessorio'da altrepers9ri.e. rocchiani, presentava poi al conte, o a lui e al vescovoinsiem~56~questatloti"
Questi' d o c um en t idi c o n fer m a50siriferiscono:spessoall'intera tiareldtionis, che anche altri testimoni potevano udire, e ottepeva a gue~t()
60 propriet delle fondazioni o delle singole persone destinafariedel documen"
to, la quale poi in Italia veniva generalmente elencataperitlteroco~lndica~
zioni molto dettagliat,in Germania spesso solo sommariamente. riepilogata;
.51 Cfr.Sickel, Neuausfertigung oder Appennis?,p.227 seg.; KZeumer,Oberden Ersatz
verlorenerUrkundenc im fr'nkischen Reich, ZSR,.14, Germ. Abt., 1. (1880),p ..89-123;
BlUIllenstok; La rfectiondes titres perdus.
59 48 Vengono chiamate cartaedenariales in corrispondenza alla forma; regolata dalla Lex 52 -La testimonianzilPiantica e pi esauriente su questo procedimento data-dalla
Salica 26, Lex Ribuaria 57, 1 dell'affrancamento (manumissio) dipienodiritto.Uriafoima Formulae Arvernenses, 1 (MGH, Formulae, p. 28). .
particolarenanno i documenti di affrancamento in Italia (cfr, DD Ber.T;ri. 86;'l)D,W, ri. 16).. 53 Contestatiuncula seu plancturia.
49 Sulle singolarit formali dei pacta pi antichi ~fr.Sickel; Das PrivilegimOtto~L;p.84 54 Blumenstok, L.a rfetion des titres perdus, p: 332 seg;,ritienecheinquesto"mdo i 61
seg,; Fanta, Ve~triige der Kaiser mit Venedig; Bresslau-Sickel, WQrmserConcoi'dat,p:13,6seg> documenti smarriti eranatutti gli effetti sostituiti. '. . ..' .
50 Confirmationes, corroborationes,roborationes. TI fatto che anche rnovare (renovatio), 55 Cfr. Formulae Andecavenses, 31-33 (MGH, Formulae,p. 14-15).
almeno in epoca presveva, abbia lo stesso significato di confirmarestlitodimqshato da 'j6Non 1 solo vescovo, come suppone Blumenstok;dvesi parkdelslovescovo-nelle
60 Sickel, Neuausfertigung oder Appennis?, p. 236 seg.. (coril'indicazione di 1tri sirioniffii), con- Formulae Turonenses, add. 7 (MGH,' Formulae, p. 162) si trattadell'ottenimentodi undc'
tro l'opinione di Ficker; Beitriige; J., p. 308 seg., e leipotesi di Wilmans.e Philippi. mento regio.
, "'--.,
62 Appennes. Pancarte. Precarie Epocasveva. Privilegi e mandati 63

punto un nuovo documento detto a p p en n i S57, che da quel momento della conferma regia62 Non si finora ben chiarito quali fossero questi casi;
equivaleva al suo titolo giuridico per tutta la sua propriet al momento in cui il monastero di Lorsch aveva ottenuto da Ludovico il Germanico il diritto a
aveva dato inizio.alla procedura. Un diploma del re assicurava petalpeten- concludere contratti di permuta relativi a meno di tre. mansi di terra senza
te una certezza ancora maggior di questo tipo di documento e perci gi dal- dover chiedere espressa autorizzazione63 ; e in Baviera in tutti i casi in cui si
l'epoca merovingia si fece ricorso al sovrano in alcuni casi di smarrimento di trattava di non meno di cinque mansi di terra ecc1esiastica,si. affermava
documenti. Nel periodo pi antico ci aweniva solo dopo che siera conclu- senz'altro che in virt di un antico dirittofosse necessaria una c o n f er -
so il procedimento per 1'appennis, sul quale veniva inviata una relazione<al m a della p e r m u t a da parte delsovrano 64 Solo con il periodo svevo
re; successivamente ci si limit al racconto di altre persone credibili o anche divenne raro questo tipo di documento di cui si hanno numerosi esempi in
alla semplice narrazione del danneggiato. n sovrano concedeva poiundiplo- epoca pi antica.
ma a conferma dell'intero patrimonio del petente all'epoca della sua emis- Anche peri documenti regi del periodo svevo e postsvevo dobbiamo atte-
sione58 ; nei secoli X e XI spesso vi si univano anche privilegi particolari per nerci' alla distinzione fondamentale tra d i P 10m i o, usando un termine
facilitare la prova della consistenza dei beni. Documenti regidi'questo'tipo meglio corrispondente all'uso linguistico di questa epoca, tra p r i v i l e g i65 e 63
sono stati di recente chiamati anche appennes; le fonti medioevali non usano m a n d a t i. Suddividiamo ulteriormente iprivilegi in so le n n i e se m-
per questo termine; noi preferiamo chiamarli pane ar te.servendocidi
un termine usato nel IX secolo nella Francia occidentale59
62 Il fatto che, anche prescindendo dall'ultimo caso qui menzionato; .si 62 Cfr. Sickel, Beitriige, 1, p. 361 sego (il quale osserva a'torto che non .era ilclirittodi
richiedesse spesso una conferma regia per acquisiziorii fatte'mediariteun disposizione delle chies~ ad essere litnitato, bens quello della controparte).; Diplomata cen-
documento privato, dovuto alla maggiore forza probatoria inerente ai tul1t, p. 177; J. Ficker, Uber das Eigenthum des Reichs am Reichskirchengute,SBderWiener
Akademie derWissenschaften,72 (1872), p.55-l46: 90 seg.; Waitz, Ver/assungsgesch(chte,],
documenti regi rispetto a quelli privati;. della quale dovremo'ancoraparlare p.20lseg. .
pi a fondo. In certi casi, per, la conferma regia veniva definita addirittura 63 Chronicon Laureshamense, MGH SS, 21, p. 366.
come necessaria ai fini della validit deL negozio giuridico,<adesempio jn 64 In relazione aWaitz, Verfassungsgeschichte, 7, p. 201, nt. 4, cfr. il passo importante e
tutti i casi di alienazione di feudi regi, peri quali chiaroche.eraindispen- finora non considerato del Liber/undationis di Ebersberg (DD K II, n. 213): "nam hlxta anti-
qua iura omne concampium eclesiastici praeclii quinque mansos continens instabile computa:
sabile l'autorizzazione del sovrano in quanto signore feudale6. Jnquale batur, nisi' regia auctoritate firmaretur" . .' ' . . . . '. . ..... .,'.. . ...'
misura siano daannoverarvianchei contratti dip r.ec ar,i a,periq.ali 65 Nel periodopresvevo si distingue spesso (ci molto chiaro ad es. in Hinkmar,A12nales 63
ripetutamentesi fa menzione della conferma regia,questionerche.lascio Bertiniani,a. 878, p.143) tra privilegium e praeceptum, usando il primo termine peti docli-
aperta 61 ; sicuro invece che i contratti di permuta stipUlati dalle ,chiese mendpontiHce il secondo per quelli regi; un'eccezione . costituita dai privilegi regimenziOc
dell'Impero (Reichskirchen) per avere validit necessitavano in.talunicasi nads?pmche regolano i rappotti tra monasteri e vescovi diocesani.J2uestollsolingufstico
dominante anche in Alberico di Montecassino,'il quale d questa .deHnizione: "precepi:avel
mundiburdia magnarum et secularium potestatum solummodo, pr()prie autem regUlbvel
principumsunt;privilegia summorum sunt ecclesie' cuiuslibet concessiones pontiHcum;":(QE,
9,p. 38,:36). Anche nel testo di documenti papali e regi si trova spesso la medesima distirizio-
57Da appendere; iI documepto venivapreparato)n dueesemjJlari secon~ole.Fdrmulae ne;. cfr. ad es. DD O l,n.' 337: "per praecepta regumLangobardorum.;seu et.imperatof1llJl
Turonenses, 28 (MGH, Formulae, p. 151), dei quali uno veniva appeso al meri:o'. Zellm~r Francorum.'.sive etperprivilegia pontiHcum...", o DD K II, n. 249: ".quam pernostrum praec
interpreta giustamente 1'appennis come sentenza del tribunale cotnitale, cosa che Blumenstok ceptum et apostolicumprivilegium usque nunc visusestpossidere\ o il privilegio diNkeol
contesta senza essere in grado di deHnirne con precisione il significato giuridico.' , ,' ..... I, Jaff-E. 2848 (Kehr, Papsturkunden in Venetien, p. 215): ."que anteriores agustiimperato-
58 L'efficacia giuridica di un tale diploma consisteva dunque nell'escludere ogni conte- resquam pontifices apostolice sedis Romane... contulerunt tam, per precepta quain perprivilec
stazione della propriet del suo destinatario sulla base di eventi risalenti alpefiodo prece- gia". Pure altrove si faceva questa distinzione; ad es. ancora nel XII secolo negli elenchi/di
dente all' emissione del diploma. Pi tardi lo stesso diritto fu talvolta<concessogi prima documenti cii Ebrardo di Fulda, sui quali cfr. 1. Gegenbaur, Das KlosterFuldaim:kar6lingi-
della perdita del documento per il caso di un suo smarrimento: cfr. ad es, DD l(.II, n.58'il sche12 Zeitalter, 2 voli., Fulda 1871-74: 1, p. l2.e 13. Ma essa mantenutaaltrettantoipocO
primo documento regio ottenuto dal monastero milanese di S, Dionigi che era stato appe- rigorosameI).te come quella tmcarta e notitia;gi sporadicamente in. epoca tardocarolingia;e
na f o n d a t o . . . ," ............:,\.., ,>.. > nei secoli successivi sempre pi spesso, i documenti regi di tutti itipivengonochiam~tiPrivile-
59 Gi Gtterer, Praktische Diplomatik, p. 69, scelse questa espressione...,,:;, gia; nei documenti svevi questo uso linguistico gidel tuttocorren~Cl;enellaseconda met
62 60A partire dall'epoca sveva esiste persino una speciale categoria di documehti mediante del XII secolo l'Ars dictandi Aurelianensis (QE; 9, p, 111) dava la definizione: "privilegiumest
i quali vengono confermate una volta per tutte queste alienazionLgieffettuate da patte' di apostolica vel imperialis sanctio ratione fumata'" (cfr. anchelaSummaprosarumdictamJissas-
vassalli regi o di ministeriali, o da effettuare in futuro a favore di fondazioni religiose.-; sone,QE, 9,p.2l5).Pi tardi il diritto ad accordare privilegi .assegnato a tuttiiprincipi,al
61 Non solamente nel caso citato da Waitz,Ver/assungsgeschichte, 7;p.20l,nt;1; altri es. papa e all'imperatore, mentre i documenti di altre persone in realt non meritano rale.defirii'
anche in Miihlbacher, Vie Urkunden Karls III., p; 467 sego - In Germania .talicohtratti sono zione. Cos nel formulario di Baumgartenberg (QE, 9, p. 781l;ilcui autore per aggiunge
chiamati pi volte convenientiae. subito: "tamen usus in terra nos-tra obtinuit, ut omnes litere vocentur privilegia". Di contro gi
64 Privilegi solenni e semplici Periodo lussemburghese. Letter,e aperte e chiuse 65

p l i c i, i mandati in g e n e r a l ie s p e c i a l i66 Mentre per iLperiodo prova di un diritto, oppure per scopi amministrativi. Nella maggior parte
64 precedente con la presenza o mancanza della inscriptio possedevamo un cri- dei casi baster questo elemento per assegnare un certo documento all'una
terio di distinzione in genere molto attendibile tra i diplomi e i mandati, ora o all'altra categoria; ove questo non basti, dovremo in linea di. massima
questo elemento viene a mancare. Infatti all'inizio del XII secolo - a comin- rinunciare a un giudizio a questo riguardo. In generale si pu solo dire che i 65
ciare da Enrico V-l' inscriptio irrompe anche nei privilegi, evidentemente a mandati spesso sono riconoscibili anche per una redazione pi stringata e
imitazione dello stile della cancelleria papale, che del resto da allora in poi una veste esteriore pi modesta, caratteristiche che tuttavia posson essere
prese a influenzare sempre pi gli usi vigenti nella cancelleria imperial67 Se comuni anche ai privilegi semplici. Per la differenza, del resto pocorilevan-
l'inscriptio continua ad addirsi a tutti i mandati, non resta per pi limitata a te, tra mandati generali e speciali naturalmente decisiva solo la forma del-
quelli, ma d'ora in poi pu trovarsi in qualsiasi documento. Anche in queste l'inscriptio, a seconda che si rivolga a tutti i fideles, a tutti coloro che legge.
circostanze comunque sempre possibile distinguere facilmente ilgnippo rannoo che udrannoieggere il documento regio, o a persone singole ben
dei privilegi solenni da tutti gli altri; essi sono contraddistinti dal protOcollo, specificate, o a categorie di persone. Del resto i mandati generali sono rari e
che completo, e fino alla met circa del XIII secolo hanno l'invocatioe la l'indirizzo ad personam assolutamente preponderante nella categoria dei
sottoscrizione del re, spesso anche quella' del cancelliere, e una datazione mandati, masi trova pure nei privilegi, anche in quelli solenni. ... '
dettagliata 68 , e da allora in poi sempre almeno l'una o l'altra di queste.for- N pi semplice appare in un primo momento il compito di differenziare
mule6 9 ; atali caratteri si accompagna una forma esteriore pi curata,sopratc in maniera precisa i tipi di documenti prodotti. dalle. cancellerie dei sovrani
tutto per ci che riguarda la sigillatura. lussemburghesi e dei primi re asburgici70. Mentre i privilegi solenni conti-
Non facile invece tracciare una linea di demarcazione netta tra iprivile- nuano a distinguersi nettamente dagli altri documenti per il loro protocollo
gi semplici e i mandati; determinante in questo caso ladifferenzao?gettiva (contenente l'invocatio, la sottoscrizione regia, la ricognizione, la datazione
tra provvedimenti duraturi nel tempo e provvedimenti dagli effetti tPulsito- completa con indicazione dell'indizione o almeno alcune di queste formule),
ri, tra disposizioni che dovevano servire in primo luogo .come mezzi di la categoria dei mandati generali ora quasi del tutto scomparsl:1; a parte
alcune rare eccezioni, disposizioni d'importanza transitoria vengono in que-
st'epoca documentate normalmente solo in formaidimandatispeciali.
ne1Liber diurnus (cfr. pi avanti il capitolo sui formulari) sono impiegat~moltospe~soJe Viceversa un)lt,radifferenzaa(:quista ora un magi4op:sign~ficat(),gueJ1a
espressioni praeceptumepraecptio anche in.relazione a documenti pontifici. . ... cio tra.litterae apertae, o patentes, e litteraeclausae,Ecert0 (:he, coinepr~-
66 Cfr. Ficker, Beitrage,2,p. 5 seg,: limitatament a questo periodo concord conislloi so i Romani71 ,anche presso i Germani vigeva la consuetudine di chiudere 66
argomenti diretti contro la Introduction di Huillard.Brholles, Historia, p; 23seg.-;e;lemie con un sigillo lettere o d?cumenti contenenti rispettivamenteinf()rtnaziollip
osservaziorii.in Diplomata centum, p. 182 seg., pur senza condividere in pieno l sua classifi- disposizioni ed il cui contenuto doveva rimaner~risetvt9' in mod() che}~
cazione. Allo stesso modo non riesco ad accettare del tutto la terminologia scelta da Fhilippi,
Zur Geschichte, p. 8 seg.;11 seg., 27 seg., e ancor meno posso GOnsidemreriuscitalasuddivi-
sione proposta per il periodo postsvevo da Herzberg-Friinke1,KUiA,testo, p. 214 seg.').che
artificiosa e allo stesso tempo arbitraria: Nori-nego che anche la classificazione dame pplicc
ta pu non esserede1 tutto soddisfacente, ritengo per che costituisca pi delle altremnfacile 70 Ldocumenti di Ludovico il Bavaro costituiscono il momntodltransizione dfllp~~i~do 65
strumento di lavoro, e perci coritinuero ad attenernici anche dopole.osservazionidiErberi, svevo e postsvevo a quellolussemburghese e possono essere suddivisi come questiuItimi (dr.
in Redlich-Erben,Urkundenlehre,p. 236 sego . Grauert, KUiA, testo, p. 300 seg.; Schaus, Zur Diplomatik Ludwigs desBayern,p;:Jseg.J;La
64 67 Cfr. Miihlbacher, Kaiserurkundeund.Papsturkunde; distinzione fatta inoltre da quest'ultimo tra privilegi, mandati (che. egli divide in mandfl-ti di
68 I privilegi solenni esemplici possono in un certo senso esseredistiritigiinepocapre- grazia.emandati negoziali) e lettere si riferisce solo al contenuto e corrisponde in sostarizaa
sveva; ad es: nei secoli IX; X e XI le cartae mundeburdii, come anche le cartaedenariales e le quella gi valida per l'epoca pi antica (cfr. sopra). Sui documeritidelperiodolussemburgh-
nomine di messi regi (dr. pi avanti nt/80), non presentano alcuna sottoscrizione regia, e se, nei quali sono da fare nntrare ancheque1li di Roberto, cfr. Lindner, Das Urkundenwesen
queste ultime inoltre-hanno una forma esteriore molto pi semplice. Mi in>onfronto al Karls IV., p. lseg.;e Th. Lindner, Beitrge zurDiplomatik derLuxemburgischen Periode,AZ,
numero complessivo dei diplomi quello dei 'privilegi da designare semplici,in questoperio. AF, 9 (1884), p:168 cl92;W.Friedensburg, HZ, 50 (1883),p. 339.342;E.Werunsky,GGA,
do, talmente scarso da non rendere necessaria una suddivisione> Nel periodo svev'non sus- 1883, p.609-628.La partizione proposta da Fr;Zimmermann;: Die Datierungsjormel in
siste una differenza oggettiva tra privilegi solenni e semplici; disposizioni dic~ntemitollguale Urkunden Kaiser I01rls IV, Diss. Berlin 1889, p.12 seg.,.si allontana in parte da quella accolta
sono documentate ora nell'una, ora ne1l'altm forma,.Forse la forma,pio meno solenIeclin qui ed un po' pi complicata. Anche per il primo periodo.asburgicoSteinherz,KUiA,
documento dipendeva dall'ammontare delle tasse pagate. Sulla differenza .tra privilegiumsim- testo, pA7I, ha adottato una suddivisione in base alla sigillatura eha individuato, acc~rata-
plex e privilegium compositum o sol!empnev.anche Boncompagno,iinFicker,'Ittilienische rriente1e caratteristiche dei singoli gruppi. ..<,< .
Forschungen, 4, p; 306. " 71 Sull'uso romano cfr. Claude de Saumaise (Claudius Salmasius),De subscribendisd 66
6.9 l privilegi semplici sono rari fino al 1159 e' solo. da allora in poi compaiono.pifre- signandistestamentis, Leiden 1653. lldocumentodi semplice testimonianza era sempre chiu-
quentemente. ''''-.. so; sulla sua struttura cfr. Karlowa, Romische Rechtsgeschichte, 1, p. 778 sego
'.
66 Lettere aperte e chiuse Tipidi documenti del periodo lussemburghese 67

loro apertura non era possibile senza commettere una violazione72 Ma solo Alfine dunque di suddividere i documenti di quest'ultimo periodo, sar
a partire dal periodo svevo possediamo informazioni pi precise su queste meglio considerare in primo luogo non pi i caratteri intrinseci, come
litterae clausae73 e soltanto da quest'epoca ci pervenuto un numero mag- abbiamo fatto per l'epoca precedente; bens quelli estrinseci76 In. questo
giore dioriginali di tali litterae74 Risulta che queste, a parte l'indirizzo sul periodo distinguiamo perci d i P l o m i sol e nn i e s emp l ic i,
verso, nella scrittura e nelle formule non si distinguono in nessun modo da l e t t e r e a p e r t e o p a t e nt i e l e t t e r e ch i u s e. Entrambi itipi
alcuni mandati speciali spediti aperti; perci non vi ragione per trattaregi di diplomi hanno sigilli pendenti e si differenziano per il loro protocollo che
in questo periodo le litterae apertae e le litterae clausae come tipi particolari pi o meno completon . Le lettere aperte hanno un sigillo aderente; quelle
di documenti; e nei casi in cui possediamo solo una copia di. un mandato chiuse sono chiuse col sigillo e presentano una disposizione dell'intitulatio
speciale senza alcuna informazione sulla fattura dell'originale, non abbiamo quale sopra si descritta.
67 alcuna possibilit di giudicare se esso sia stato spedito come lettera aperta o Nelcorso di questi secoli tardi crebbe notevolmente il numero dei grup"
come lettera chiusa. pi di documenti regi da differenziare a seconda del contenuto. Mentre solo
Nel XIV secolo le cose cambiano. Le litterae clausaedel periodolussem- poche categorie di documenti dell'et presveva scompaiono in epoca suc c
burghese - a eccezione di pochi pezzi anomali - si distinguono come un par- cessiva, perch relativi a negozi giuridici o istituzioni giuridiche cadute in
ticolare tipo di documenti per la tipica disposizione della loro ihtz'titldtio, disuso o non pi rilevanti, sopraggiungono ora numerosi altri tipi di docu-
e
perch il titolo il nome del sovrano non sono legati al testo, comeavvien menti assenti nel periodo precedente78 Non possibile, n necessario, offri-
re in questa sede un quadro esauriente di tuttiicasi singoli che.si presenta,
di solito, ma sono separati da questo e suddivisi generalmente in duerigh
soprastanti, o, nel caso di litterae indirizzate al papa eaicardiriali,isottoc no; & questi nuovi documenti dovremo menzionaresdoi tipi principali e
stanti al test075 . pi frequenti79 Traessi rientrano in primo luogo i privilegi che si riferiscono 68
alle condizioni personali e di status del destinatario. Mentre in. precedenza
avevamo incontrato quasi solo documenti di tuitioe diaffrancament0 8o ,rin-
veniamo ora anche un gran numero di altri documenti: in vestifuree
72 Ad esse si riferisce la disposizi(medel Decretum Tassilonis in Ioco quidiciturNi~kinga, n omi n e; mediante le quali il sovrano conferiva un .ufficiooun titolo,
MGH LL, 3, Hannover1863,p. 464-468: 467, con la minacciadiunapenaperlaYiolazione
del ."signurn quod estsigillum" .Non corretta l'ipotesi di Sickel, Acta,.r: P.402,sec(m~~ la
quale le lettere munite disalutatioerano sempre chiuse; dal periodocarolingi;sssori~ sli-
co ci sono pervenuti infatti mandati.originli con la salutatiochesono'senza' dubbiolitterae
apertaeed erano provvisti di sigillq. apposto sul lato della scrittllra nellamanira c::onslletaai 76 Sll'esempiodi Lindner,il quale per, come altri studiosi recenti, non. slldlivide.l.I1te-
J,
diplomi:cir. Miilbacher, Regesten,. n. 1932 (KUiA, fasc. 1, tav,]), DD O p. )6q(KlJiA, ri0rme':tei diplomi. Inprecedenz~hochiainato i diplomi usaIldoil tenn.irie privilegi,abbarl-
fase. 3, tav. 29), DD K II, n. 130 (KUiA, fasc. 2, tav. 4a), UB Osnabiiick, l,tav. r'(Eriri IV ?ono per ora questa defrnizioneper il periodo postsvevo perch la primll sigenralmente
unposta; , .. . . .. . . ' .
del 1084, non presente in S!umpf); Stumpf, Die Reichskanz/er, n. 3098 (originale a Mons).
73 Tra esse naturalmerite non .rientrano i documenti chiusi solo con i lacci :d~.sjgillQ,)a 77 Per il periodo asburgico Steinherz, KUiA, testo, p. 473, quanto alla vest esterna, vor-

cui apertura era possibile senza danneggiare il sigillo, il documento o iL cordone (cfr. rebbedistinguere addirittura tre gruppi: la forma pi sontuosa di diplomi conboUa aurea,
'Philippi,Zur Geschichte,p.55seg.). Maggiori particolari sucieslla sigillaturadellditterae quellame<liaconszgillummaiestatis, e quella pi dimessa con sigillo araldico.. ..... . . . i
clausae pi avanti al. capitolo sllasigillatura. Nel mio saggio Reise nach Italien,p;132;ho .78 Per ci che seguir cfr. le accurate rillessionidiHerzberg-Frankcl, KUiA,testo,p: 229 s~.
pubblicato una relazione notarile sll'apertura di un mandato speciale Chiuso di Federico.1, 79 Occorrer escludere dalla trattazione i numerosi mandati attinenti all'amniinistrzione 68
del quale fu fatta immediatamente una copia autentica. .' corrente,. chellel contenuto e nella forma sonoalt:rettanto vari quanto gli affari da quella sbrigati:
74 Conosciamo finora solo due litt'erae clausaedel periodo carolingio: un mandatQ di 80 In realt iformulari prendono in considerazione anche altricasi:ad.es.iFormulae
LudovicoilPio al vescovo Baderad di Paderborn(Miihlbacher,.Rege.iten,n;'924;.I1a:Simile Marcul/i,1,8:nomina di un dux ocomes; 1, 18: ammissione nelseguitoregiQ;:lA9:permesso
in KUiA, fasc. l,tav. 7a)e uno di Carlo il Calvo agli abitanti di Barcellona, pubbl:perultimo di abbracciare gli or~i religiosi (MGH, Formulae, p. 47-48, 55-56); Formulae imperiales, 30
daCalmette, Lettreclose .deCharles le. Chauve, p. 1,35-139. (con d facsimili);<cfr.ancne sego e 52 (MGH, Formulae, p. 309 sego e p. 325): salvacondotti per Ebrei; salvacondotto per
Erben,iriRedlich-Erben, Urkundenlehre;l,. p; "182,. nt; '1, Lall:r, Lettre closede Char!eS!e mercanti ecc., ma i documenti di questo tipo effettivam.ente redatti sono moltrari. T~aque
Chauve, p.696"699. Entrambi contengono l'indirizzo sul verso; per il modo in cuiJ'indirizzo .stivi .sono DD M, 13: nomina di un vescovo; Miihlbacher, Regesten, il. 988: salvacondotto
stato scritto bisogna supporre che in entrambe le lettere vi sia stato Un sigillo; rielmandato per un ebreo; inoltre i documenti di nomina di ambasciatori regi in Italia:. Miihlbchh,
di Carlo il Calvo Calmetteha rilevato la traccia del cordone sigillare impresso; in nessUno dei Regesten, n. 1066 (ora pubbl. da Schiaparelli, Il Rotolo, p. lO, n; 2), DD Ber. T, n. 1,,3; DDO
due mandati per .possibile. capire chiaramente come sia stata'effettuata tale chiusura;, su ID, n..195, DD H II, n. 308, 308bis,Stumpf,Die Reichskanzler,n.. 2502. Questi ultimi sono
quello di Ludovico il Pio cfr. 1'0ss.ervazionediWigand, in WilmanfY; ..Westjiilische assegnati da Steindorff, Jahrbiicher Heinrichs IIL, 2, p. 387,alla categoria deLmandati; ma
Kaiserurkunden, 1, p . 2 9 . ". solo DD Ber. I, n.133 presenta veramnte la forma del mandato, mentre gli altri peziLparla-
67 75 Questa particolarit era osservata anche dai copisti. Sll'usodifferente seguito durante no in terza persona del designato, non si rivolgono direttamente a lui e perci non possono
il periodo di Ludovico il Bavaro cfr. Grauert, KUiA,test~, p. 305s~. annoverarsi tra i mandati.
68 Lettere araldiche. Legittimazioni. Documenti di pegno Documenti di protezione. Preces primariae 69
ovvero, senza affidare un preciso incarico, accoglieva il destinatario al suo relazione a feudi, vengono strutturati in maniera sempre pi varia in corrie
seguito tra i suoi/amiliares;i n n a l z a m e n t i di s t a t U s,tra cui. dalla spondenza alla variet di quelle disposizioni. I cambiamenti pi significativi
fine del XIV secolo in poi risaltano particolarmente, anche esteriormente, le si verificano nei rapporti dei sovrani con le chiese dell'Impero. Mentre ora i
lettere araldiche, nelle quali lo stemma concesso dipinto con un disegno d o c u m e n t i di p r o t e z i o n e, ricorrenti sempre pi spesso e accor-
colorato; l egi t t i m a z i o n i, mediante le quali si cancellava la macchia di dati sia a chiese che a laici, presentano un carattere del tutto diverso dai
una nascita illegittima in forza della pienezza del potere imperiale81 ; .. c o n- diplomi mundeburdii dei secoli VIII e IX, mentre l'immunit e i diritti a essa
ce ss io n i della venia aetatis(dichiarazioni di maggiorit) e altri. Non collegati sopravvivono ancora nelle grandi conferme81, che continuano a
meno numerosi sono i nuovi tipi di documenti che attengono. al campo del essere richieste e accordate, ma quasi mai concesse ex novo, mentre. i privile- 70
diritto delle obbligazioni. Mentre nel periodo precedente1e disposizioni gi di elezione diventano superflui a partire dal concordato di Worms del
regie relative a quest'ambito si riferivano quasi esclusivamente a beniimmo- 1122 e ancor pi dallo scisma guelfo-svevo all'inizio del XIII secolo8.5;men'
bili, adesso, in virt del passaggio sempre pi rapido da un'economia riatu~ tre la regolamentazione dei rapporti tra monasteri e vescovi, avvenuta nell'e-
rale a una monetaria, i documenti regi eimperialLdi carattere giuridico- poca precedente mediante l'emissione di privilegi regi, adessoin pratica
patrimoniale hanno almeno altrettanto frequentemente a oggetto somme di lllteramente sottratta alla competenza imperiale, vengono introdotti due
danaro; chiaro allora che occorreva modificare anche le formule dei docu- nuovi tipi di documenti dei quali prima non avevamo .alcun sentore. Il
menti. Inoltre, mentre nel primo periodo s'levo tra i documenti coni quali i primo quello .dellepreces primariae, per le quali ci sono pervenuti alcuni
sovrani alienano beni prevalgono le donazioni, dalla met delXIHsecolo in formulari dalla cancelleria di Ludovico il Bavaro; che per si rifanno a una
poi queste ultime si fanno rare in conseguenza di alcuni cambialTIenti.di consuetudine pi antica 86; si tratta di docUmenti mediante i quali i sovrani
69 natura giuridico-costituzionale dei. quali dovremo ancoraparIare82:nei casi dispongono di benefid vacanti presso capitoli cattedrali delle diocesiimpe-
in cui prima sarebbero ricorsi a donazioni i sovramsi servono adesso di solie riali e presso altre chiese immediatamente soggette all'Impero a favore di
to del d ocum e nt b d i P e g n o,con cui si riconoscono debitori per un persone loro gradite; essi sono redatti in forma di petizione, ma il loro
determinato importo e impegnano per esso beni o diritti d'uso erendite83 , o adempimento veniva considerato obbligatorio, pur con la riserva che ogni
per una serie di anni o fino al pagamento, oppure fino ~ che il titolare del sovranopoteva.esercitare solo una volta il diritto a lui spettante pressocia-
pegno sia soddisfatto dai proventi del. bene impegnato. E chiaro. che.anche scunachiesa; Differenti da questepetizioni,che richiedono l'ammissione del
prestiti effettivi ricevuti dal re possono dare luogo a undo)lIIl~Ptgc:li destinatario della grazia nel capitolo cattedrale o conventuale in qualit di
pegno; dal rapporto giuridico. che pu scaturire da questi eda altri n\gozi membro effettivo, sono le litterae panis, con le quali i sovrani incaricavano
memetari della corona nascono poi ancora altritiBidi dO~Y1l1en,ti:>t~'t?li
eli cr e d i to,q l i Le t a n z edi pagamentr inc~ssati,ri1l1.~sse,,11J.Tdia,l1te
le quali si d disposizi9ne a qualcuno, da cui ilsovianodevricever~.:dlj1la
84 A partire dall'poca sveva queste ricevettero spesso una forma div~isa heIsenso theVi
ro, di rimettere quell:f somma a un terzo,e altrisimili..,>". furono inseriti i testi interi dei privilegi da confermare. Tratteremo pi avanti di questi t r a n-
Cos come per il passaggio dall'economia naturale a quella:motietaria" sumpta o vidimazioni.
allo stesso 1110do anche il sempre maggiore consoYdament0cle.lfelldaIe#lllo 85 I ~ovrar;i man~engon~ per un diritto di presentazione per le chiese soggette al giuspa- 70
trova.espressiqne in nuove forme dotimentarie; comele l(tl ra;.t.'i;n
dati o n is divengono serripre pi numerose, cos anche i doci,uilenti.coIli
teu- tro?ato lmpenal: e, ID relaZIOne a questo, emettono l''e t te r e di p r e.s en ta z i o n'~e; un
es. e dato da KUiA, fasc. 11, tav.16a. .".,
86 Cfr. Hinschius;Xirchenrecht, 2, p. 639 sego In questo lavoro i! primo esempio, che poi
quali i sovrani, in quanto signori feudali, esprimonoilloroconsensosugni quelbgeneralmente citato, dato dal documento di Corrado IV del 1242(BFW n. 4461)
sorta di disposizione giuridico-,patrimoniale; adottata dail().tvssa,~iin indirizzato al capitolo di Hildesheim. Ma Ficker osserv che gi Federic H nel 124 pretese
un'elezione vescovi!e.m~diante le "precuni. nostrarum primitias"{BFW, n. 744), cosa chnori
si verificher pi in seguito; Nel 1219 Federico davanti ai canonici del capitolo di Zurigo
rin~ci. a e.sercitare i! diritto di petitiopro aliqua prebenda a favore di person non apparte-
8lPer gli esempi pi antichi di legittimazioni imperiali risalenti al periodo di Federico H nentla! capitolo o alla popolazione di Zurigo (UB Ziirich, l,p. 275; n. 389, BF\XT,n.14662),
dr. Ficker;ItaI:nische Forschungen,2, p. 96 sego ~he'per i! diritto del re a costringere le chiese a concessioni valendosi delleprecesprimariae
69 .82 Cfr. pi avanti alla dottrina del consensus. . .">', . nsallssea epoca molto pi antica e potesse essere esercitato anche in altro modo, dimostra-
83 Tra esse, accanto ai diritti di dazio, moneta, mercato, miniere esimili, acquistano.ades- to da un documento dell'abate Teodoricodi St. Maximin a Treviri (MittelrheinischesUB, 1,
so una grande importanza i t r i ,b u ti delle c i t t (cfr. A.Wermirighoff,Die p; 439, n.382) nel quale egli racconta di essere stato costretto da Enrico Hl ("ad primameius
Verpj'ndungen der mittel- und niederrheinischen Reichsst'dte wiihrenddi:s13.und14. petitionem nimiumconstrictus") a conferire un' "maximum bonum.;; cuidam fideli" del
Jahrhunderts, Breslau 1893) e gli utili dalla re g a I i a degli Ebr e i; dai rapporti.tra la coro- sovrano, "non sine multislacrimis". Nell'uso pi tardo il diritto originario del re apparedun-
na e gli Ebrei in generale scaturito un numero non scarso di do~entL que notevolmente ridimensionato.
"
70 Litterae panis. Privilegi alle citt Suddivisione formale dei documenti pontifici 71

una chiesa situata nell'Impero di assegnare alla persona menzionata nel lo pi la forma di privilegi; ad esse possono aggiungersi le paci territoriali
documento una cosiddetta prebenda laica, vale a dire di provvederlaa vita (Landfrie~en), assomiglianti a loro volta per pi versi ai t r a nat i: Riparti-
di cibo e del necessario senza che prendesse gli ordini. Anche questo diritto, re ?~ penodo svevo questi ultimi assumono di nuovo forme pi stabili e di
che parimenti poteva essere esercitato da ogni sovrano solo. ~r:-a ,,:olta presso eSSI Cl sono pervenuti numerosi originali. Infine, tra tutti gli scritti originati
71 ciascuna chiesa, risale almeno al XIV secolo, forse ancora pmmdietr087 . dai rapporti diplomatici della corona92 , nella categoria dei docUlllenti veri e
Ip r i v i l eg i a Il e c i t t posson~ essere definiti com~ una nuov~~ propri rientrano soltanto le l e t t e r e c r e d e n z i a l i (Kreditive) degli
importante categoria di documenti del penodo svevo e succeSSIVO. In Italia l ambasciatori, che poi venivano perfezionate ricorrendo all'uso di formule 93 .
documenti in forza dei quali gli abitanti di una citt vengono posti sotto la
protezione regia e fomiti di certe prerogativ~ ris.al~ono ~i all' epoca~:Jtto~ia
na88; in Germania i primi esempi89 sono datI dal diplomI del 1074 d.l EnrICO Nell'accingerci a tentare una suddivisione formale dei documenti pro-
IV per Worms, del 1111 e 1112 di Enrico V rispettivamente per SpIra e per dotti dalla cancelleria pontificia ci imbattiamo in un numero incomparabil-
Worms, ma solo con l'epoca sveva aumentano e assumono certe forme mente superiore di difficolt rispetto ai documenti regi. La ragione sempli-
canttteristiche. li loro contenuto varia naturalmente in relazione alla posizio" ce. li documento pontificio pi antico a noi pervenuto in forma originale
ne giuridica e al grado di sviluppo delle singole citt90. . . un p~ivilegio dell'819 emesso da Pasquale I per l'arcidiocesi di Raverina94 ;
Anche il supremo potere giurisdizionale del sovrano,espresso soloocca~ perCI che riguarda i circa 2500 documenti pontifici dell'epoca pi antica
sionalmente nei diplomi deLperiodo sassone e salico; diede origine a ~a siamo costretti a fare riferimento a copie spesso fortemente corrotte. Molto
serie di nuovi tipi di documenti. Tra questi rientrano le d o c u men t a Zl?- spesso in queste copie furono abbreviate, o del tutto omesse in qUanto con-
n i dis en t e n z e del tribunale di corte91 , che di solito hanno laforma sideratenon indispensabili ai fini del copista, proprio quelle formuledel
dei semplici privilegi e le cui formule sono molto costanti;inoltreles en~ protocollo che, se fossero state conservate, avrebbero offertocriterideci-
t e n z e emesse dai sovrani nell'esercizio immediato delle loro competenze sivi per questa suddivisione: Dobbiamo rinunciare deltutto allo studio
digiudici supremi, cos come gli a rb i t ra t idaloropron~ciat~c~me anche dei caratteri estrinseci di qUesto gran numero di documenti95 ; la:'ded- 73
arbitri electiechein questo periodo di norma vengono attestatlp~rlscntto sione sulla genuinit o non genuinit di un determinato pezzo, che, pur non
mediante un documento redatto dalla cancelleria informa. di privilegio, lasciando spazio a dubbi quanto al suo contenuto, diverge perdagli-altri
72 inoltre i documenti con i quali si decreta il b a n do ,o si libera daesso;pi
citazioni in giudizio, proroghe dei termini, e altri ancora. 'L'
Nel periodo svevo anche l'evoluzione legislativa del diritto avvenne pre-
. .... 92 l' m ani f e st i, mediante i quali i sovrani rendevano noti eventi verificatisi ihp~litica 72
valentemente sotto forma di sentenze del tribunale di corte. Solo sporadica- mtemaed estera, non costituiscono dei documenti veri e propri, presentano perspess(j'la
mente incontriamo c o s t i t u z i on i e l e g g i. vere e prof>*~,,~ntiper fonnadeldocumento. Quest'ultima caratteristicamahca invece allei s t ruzion.id7gli
..ambasciatori, per redigere le quali spesso non si osservava alcun criterio formale; .'. . .. ,.. T>
-, " 93 Gi in Formulae Marcul/i, 1,9-10 (MGH, Fortnitlae, p; 48-49) si trovano formule'clilet-
tere credenziali e di richiamo di ambasciatori; Manca ancora inquest'epoca la clausola; che
71 87 Moser, Teutsches Staatsrecht, 3, p. 415seg., tratta ahrngocliquesf~litte~a~.i:e~~cipio nel periodo posteriore diviene caratteristica di questi documenti; con 13. quale si chiede al
pi antico da lui addotto un documento di Carlo IV del 1360 (Huber, Vie ~egest~n,n. destinatario di prestar~ all'inviato la stessa fede che all'autore deldocumento,uniicliitisola
3054). Ma ne esiste gi Mci di Enrico VII del 18 marzo 13l3,che per non diretto ~l1lla che conferisce alla lettera credenziale il carattere di un documento giuridicamente vincolante.
fondazione religiosa, bens alla citt di Metz (MGH, Constitutiones, 4, p.953,n.920)., Sui documenti che traggono origine dai rapporti diplo.r;natici e.sugli atu (Akten) gn:erale in
.88 Bresslau,JahrbiicherKonrads II., ha !;iunito tutti gli esempi del periodopres'Jevo.. . .cfr. v.. Menzel, Deuts~hes Gesamltscha/tswesen im Mittelalter~Hannover 1892. '. . '....".........
. ,89 Le concessioni diprivilegi a mercailti clideterminati luoghi risalgono tuttavia a epoca .94Jaff,E. 2551. Apcora pi antico solo uri frammento incompleto di una lettera" di
anteriore, rientrano per in un'altra c a t e g o r i a . . ' ..'. " . > -:. Adriano I,Jaff-E. 2462,conservatonelle Archives NationalesdiP~rigi.H . . . .. " '
90 Tra i privilegi alle citt un posto importante occupato dalle es enz l:onl., .. 95 Gi per questo motivo non ammissibile considerare i caratteri estrinseci come i; trite- 73
g i uri s di z i o n e a I t r 11 i; questoprivilegiofuperconcesso anche ad altndestmatan.C. ridecisivi di suddivisione dei doclltnenti'pontificianche deiprimi.secoli, conkHJ.von
911 dociunenti che, a pattire dalla nomina di un iustitiariuscuriae imperialis permanente PElugk-Harttung, .Die .Urkunden der papstlichen Kanzlei vomlO. bis 13.. JahrhUlidert,iAZ, 6
(1235) furono emessi da questi in suo nome, e non nella cancelleria, bensnell'ufficio.degli (1881), p.h76; Idem, Technische Ausdrucke fur das Urkimdenwesen deriilterenP;ipste;AZ,7
scritto~i giudiziari del tribunale di corte, non fanno parte dei documenti regi veri e pr~prL, (1882), p. 239-266; Idem, Die Arten der p;ipstlichen Urkunden bis zum 13. Jhrhundert, AZ, 9
Bisogna rettificare quanto a questo proposito afferma Herzberg-Friinkel, KUiA, testo, pi.250. (1884), p. 1-13; cfr. anche Idem, PapstlicheOriginal-Urkunden und S,eheinoriginale,Hf,5
Dopo le ricerche di Franklin non. si dovrebbe pi parlare di due tribunali di corte (1884), p. 489-575. Non posso accettare neanche la suddivisione da luipfcipostanelsuoHbro
nell'Impero. Ve ne. era uno solo, sia che fosse presieduto dal sovrano o dal giudice di corte; pi recente, Die Bullen, p. 12 seg.; che per appropriata per i documenti dei secoli XIe
Ma solo nel primo caso i documenti erano redatti nella cancelleri~,imperiale. XII, di cui egli soprattutto tratta in questo suo lavoro. . ,
'-.,
l!I 72 Forma epistolare dei documenti pontifici pi antichi Constituta 73

IIj I
contemporanei per le formule usate, risulta dunque. tavolta st~aordina~i~
mente complicata. Le cose cambiano poco anche nel due secoli succeSSIV!.
Abbiamo notizia di oltre 4000 documenti pontifici risalenti al periodo fino
alla morte di Benedetto VIII (1024), durante il quale sembra che l'uso della
Per quello che possibile giudicare, quasi tutti i documenti dei primi
pontefici sembrano' dunque essere stati redatti secondo le forme appena
descritte. Le formule del testo dipendono naturalmente dal contenuto giuri-
dico del documento e sono perci molto differenti; quanto a quelle dci pro-
Jj pergamena sia divenuto pi frequen.te nella. cancelleria 'par:al~ perchqu~sto tocollo, non vi differenza se .ci troviamo di fronte un privilegio per un

I materiale consentiva una conservaZIOne del documentI mIglIore del papIrO;


pur considerando che in questa cif~a s?n~ ~ompresi i falsi? ~aneil fatt?
monastero, in cui si concedono per sempre ampi diritti,oppure una lettera
che comunica infof1llazioni, riporta suppliche, impartisce ordini. Solo pochi

Il grave che ci sono pervenute le redaZIOnI ongmali soltanto di CIrca tre dOZZI- scritti fanno eccezione a questa regola. Innanzitutto i dibattiti de delibera-
ne di documenti risalenti a tutto questo periodo 96 zioni dei sinodi tenuti dai pontefici, che venivano messi per iscritto in fOf1lla
il Per quello che si pu giudicare invia generale date queste circostanze, da di annotazioni stenografiche ed' erano chiamati con il 'termine tecnico di
l 74 tenere a mente per comprendere la cautela con cui oc~orre procedere in. q~e c o n s t i t u t a99 Possiamo citare qui questi scritti perch furono redatti
Ili
sto campo, i documenti pontifici del periodo piantlcosembranocostltmre comunque da funzionari della cancelleria papale lOO e depositati negli archivi

l
'~ una massa del tutto omogenea. La loro forma uguale a quella dei.documen- pontifici101 ; essi sono dei documenti veri e propri, dato che non solo danno 75
ti degli imperatori romani e delle autorit dello Stato romano, vakadirela un rendiconto storico delle sedute sinodali, ma costituiscono anche la stesu c
forma della lettera (o epistola). li protocollo iniziale consta semplicemente raautenticaenormativa delle loro risoluzioni. Questi documenti sinodaU
_ ,Ii
dell'intitulatio e dell'inscrzptio ~ con o senza salutatio -;l'esca,tocollo consiste pi antichi presentano una forma assolutamente omogenea. Cominda~o
1 nella sottoscrizione autografa del papa, che per nOn fa menzione delsuo quasi sempre con unainvocatio; segue la datazione, poi la menzione del
nome ma contiene solo un augurio di buona salute rivolto al destinatari097 , e papa che presiede il sinodo e dei suoi membri, quindi, in forma rigorosa-
nella datazione. Mai si trova la sottoscrizione eli un cancelliel'e;quandoviene mente oggettiva, la relazione sui dibattiti, nella quale sono inseriti testual-
menzionato il nome dello scrittore, cosa che si verifica tararnente,ci avviene mente i documenti letti al sinodo, infine le risoluzioni prese.L'escatocolio
nella frase finale del testo, come nell'epistola privata neoromana98 . , inizia conIa sottoscrizione del papa che, a differenza delle lettere, non con-
siste in un saluto augurale (Segenswunsch), ma comincia con il nome 'e'il
titolo e si chiude con la parola subscripsi; in modo simile sottoscrivono subi-
96 Nel mio articolo Papyrus und Pergament, p. 9,nt. 1, ho raggruppato tutti gli originali su
to dopo gli altri partecipantialsinodo in ordine di rango102 . .. '" .

papiro a .me notitino al 1888; da allora. sono stati individuati altri cinqueoriginalUt~~ di Se questi constituta sinodali rinunciano del tutto alla forma epistolare
Giovanni XlII uno di Benedetto VlI, uno di Gregorio V, Jaff-L. 3746, 3747, 3750,}794,}888)
nell'Archivioclelcapitolo di Vich, un altro originale Ij Silvestro IL(Jaff~L. 3 n~) p.ell' Ar~hivi~
del capitolo di Urgel, e un altro originale di Benedetto VIII (Jaff-L. 4Ql9perilITl()!las~ero di
:1 Camprodon) nella BibliotlJque Nationale di Parigi. C0!lla l~tteradi AcIri.aIlCl I e,i frarrun~ti di 99Cosgi nel formUlario del Liberdiurnus, l I2,e in numer':'sialtri e~empi citati.~1ii
privilegi a Parigi, Amiens ePuy"c~e H.. Omont n~nha 1llsen!pnellasua ~sbl.lJ3lj11eHontificale~ diseguito. La definizione constitutum, constitutio viene per usata anche per'indicr~altri

j surpapyrus,p. 5.77seg.) ma ha cItato mnota- ai qualiperononya aggluntoilJ1w:nmento di


Monza da me recensito, Zusatz iiber einenGregor L zugeschriebenenBrief/r:;JrigillalaufPapyrus
in Monza), NA,15 (1890), p.550-554, e inclicato. daOmon~, ibid.,p. 575,.nt'3,~rriviamCl ayen-
privilegi papali, cfr. ad es. Liber diurnus, n. 86; Jaff-E. 1875-1877 (nonostnte i dubbi
Sickel e di altri la genuir:litdel primo. di questi documenti garantita dalla sua provenienza
dal registro di Gregorio I, cfr. Registrum Gregorii l,I, p. 376-378); viceversa,l'espressicille
df

iI l
tisette pe~zi (a questi si aggiungono i facsimili di Jaff-L. 2717~3.6~6, ediun traI11lTI.ento;proba:
bilnJente di unpriviIegio, di Giovanni VlII, posseduto da Marl111:1,dClrunel1tlstessl~onoanda~
perduti). -Degli.qriginali redatti su pergamena nd periodofin0: 1024, q.,I18SS,nu<;:I<li10 qotl
soloJaff-L. 3714;4000, 4001, 3I92(che appartieqe al perioclodiJ3enedettoVIIIedovrebbees-
privilegium usata anche in riferimento ai costituti sinoc!ali (cfr. Giinther, Kritische B'itriige,
p. 246 seg.). ...
100 Gli scrittori non vengono nominati espressamente, ma in molti di questi attis.inodali
ci imbattiamo in funzionari della cancelleria papale che fungevaho di segrefari dei siriodi.
101 Cfr. ad es. Thiel,Epistolae, Gelasius, n. 30, eJaff-E: 2123. .... m. 75
1- "~ sere indicato come4042a} e 4057. Avevo inesso in dubbio l'originalit di JaffcL.3953; ma ades-
so, a seguito di nuove indagini, la ritengo sufficientemente accettata. Di r~cent~ sttqsegnalato 102 Esernpi:entrambi i Constitut di Sirnrnaco del 498 e del50T(MGH AA, 12,p.399 il':
l afirem;e un nuovo originale su pergamenadi J3en~c1etto VlII daindicare ome JaffH;,402Ia. 438); quello di Martino I del 649 (Mansi,Collectio, lO, col. 863 seg); quell diGregorioll
" del 721 (Mansi, Collectio,12, col. 261 seg.); quel10di Gregorio III del 732 (GiiIith~',
I 1: 1\
74 97 Ad es. Deus te incolumemcustodiat, ,reverelltissime frater, oppure Ben'valeas" bene
valete e.simili,-TIsl!1llJO augurale manca nelpraeceptum di Felice IV del53Q(dr.['h. 11om- Kritische Beitriige, p. 244 seg., cfr. K. Hampe,Badrians I. Vertheidig'ung der zw'iten nrileni-
schen Synode gegen dieAngriffe Karls des Grossen, N'A,2I [1896], p:85-I1J:'I06); quelldi
msen,ActenstiickezurKirchengeschichteausdemCocj; Cap..!-Tqvqr,30,N'A,lIH88,6],.p;)6I-
I, ,,'1
368: 367) che il pontefice sottoscrisse con la formula recogno1!i (cfr. su ci Karlow;i,l2'rlllsse Zaccaria del 745 (Mansi, Collectio, 12, col. 374 seg.); quello di Stefano' III del 769 (.Mansi,

lli
I
il
romischer Kaiser,p. 216). , / .'. ' / i ' : " Collectio, 12, col. 713 seg.),e altri ancora. Simile, nella disposizione generale, il pe~z0in
1I 98Si confronti la chiusa del testodi.Jaff,E. 1341, 1391,1622 con la. formulacorrlspon- Registrum Gregorii l,I, p. 362 seg., del 595, che per indicato. come'"decretuma santo
dente delle epistole private neoromane in Marini,] papiri,n. 80 (p. 124), n.86 (p. 133),n;89 Gregorio constitutum". Da non confondere con questi documenti sinbdaliveri e propri sono
(p. 138) ecc. le encicliche e le notificazioni emanate dal papa o dal sinodo solo in forma di lettera.
:i
I
74 Forme documentarie particolari Privilegi e lettere a partire da Adriano I 75

degli altri documenti pontifici, quest'ultima :im~n~ per in altri scritti che Datumper manus, contiene la menzione di un alto funzionario di,cancelleria
citeremo qui in via di esempio, ma che tuttaVIa SI discostano dallanorma103 e, fornisce indicazioni temporali' pi ampie, in particolare gli anni di regno
Si trattainnanzitutto 104 delle tre lettere gi citate di Gregorio I, che fanno dell'imperatore e, cosa che egualmente compare perla primavoltasotto
menzione del loro scrittore e delle quali due annunciano contemporanea- AdrianoI, anche quelli del papa. La formula dello scrittore eIa data lunga si
mente alla fmedel testo la sottoscrizione papale, un fatto insolito; una fu incontrano solo nei documenti che adottano disposizioni solenni e durature;
inoltre sottoscritta anche da tre presbiteri e da tre diaconi. Gi abbiamo la presenza di entrambe le formule o di una di esse pu d'ora in poi essere
notato che questi documenti ricordano le forme dell'epistola privata neoro- considerata il segno 108 di distinzione tra i privilegi e le letterepapali109 Nei 77
76 mana' a ci si accorda il fatto che uno introducela datazione non con data, due secoli successivi la differenza trai due tipi di documenti si fa sempre
come'avviene di solito, bens con actum e con il nome del luogo; Un quarto pi precisa. Mentre nelle lettere il saluto augurale, che costituisce la sotto-
documento, una donazione, presenta ancora di pi questo cara~tereW5; scrizione delpapa, rimane elemento variabile e pu trasformarsi a secl:'nda
anch'esso menziona il notaio-scrittore, il cui nome non stato trascrItto solo della posizione del destinatario e dei rapporti pi o meno stretti o distanti
a causa diun errore del copista, e la sottoscrizione del pontefice,.etermina intrattenuti con lui dal pontefice, nei privilegi si usa di solitoJaJormula
con "actum Romae";c6ntiene per anche la clausola di stipulazione dell'e; breve del Bene valete. Tuttavia, ancora nelsecolo.XI, pure in questi ultimi
pistol~ privata neoromana e il permesso.~ allegare lo scri~o ai gestamunici- compaiono altre formule llo , e viceversa il. Bene valete non, scompare del
pali. E probabile che anche la sottoSCtlZlOne del pap~cltatane.htest0n.0n. tutto dalle lettere. La datazione delle lettere inoltre, quando non manca del
consistesse in un saluto augurale, ma nel nome e nel tItolo con il$ubscrzp~z tutto, sembra sia stata sempre meno ricca di dettagli che nei privilegi. Infine 78
alla fme, come avveniva nell'epistola privata; e si puconcluderecheanc~e anche nella redazione del testo emergono gradualmente certe differenze che
la cancelleria papale ,del periodo pi antico in certi casisUspirava allafolflllfl
del documento privato neoromano 10G ., ,'<.",'
Casi eccezionali, come quelli ora trattati e altri simili, sono talnientescarc
si in numero e importanza rispetto alla quantit complessivaderdocumenti 108 Occorre per osservare che molto' spesso i dOclJmenti a noi tramandatinmcallodella 77
pqntificida consentirci di tenere fermo il principio enunciato, cio quello di datazione dato ,che.questa,negli originali, era pi facilmente ,espstaa ,danneggiamriti; che
inoltre la riga dello scriptum, aggiunta di tanto in tanto negli originali, spesso fu sole} irtiziah,l
trattarliuniformemente. ma non terminata (dr. Bresslau, Papyrus und pergament, p.H, nt;.}). E'chiar(Jclie]:ie,zzidi
, 'Solo verso la fine del secolo VIII si manifesta un i cambiaplentohiara- q.ues~'ultimo tipo, emessi in forma incompleta,devono nondimeno essere annoveratitl"aipti.
mente riconoscibile. Per la prima volta sotto Adriano l,per quanto sappia- vilegI: '. " .' , ' , . . d i ' , ) ""'-"
mo fino ad ora, nell'escatocollo di numerosi documenti compare regolar- 109Sclgo queste due denominazioni perch le ritengo le pi corrispondenti;alla termin~
mente'la menzione dei funzionari di cancelleria partecipantiallalororedt logia medioevale. Cosades. Wibaldusabate .diStavelot e Korvey (Jaff,Bibliotheca,;l;'p.
492, n. 364),ssrive di essere stato ben ricevuto dal papa,"ita ut nequeinprivil?iis,nqil~in
zione. Per, fareqi ,'si isavano due formule.. L'un.a; che si<;ongi~ge8iJ:,~tta epistolispro nostra oportunitate impetrandis ullam difficultatemsustinu~rimus"'AIS~l1i
mente altestomehiiona)o scrittore deldocum~nto ,e inQica ilm~se.,~l'fu<# diplomatisti recenti chiamano i privilegi anche bolle. Nel periodo pi antico,per, tale teIlIli.
zione della su~ emis~ion~lo7; la chiamiamo formuladelloscrlti:or~X:dg,'Q{;llo ne veniva usato dai papi solo per il sigillo di piombo, non per il doci.unento,. e. pi tardi
scriptum).l:altra formula, che d~nominiarno data lungada1leparole~fali indic in un primo temp un, certo tipo di documenti,in seguito invce tutti quelli Imini1:i di
bolla di piombo, anche le lettere. E' ancora menoopportuno.- chiamare lelet'tere .dei papi
brevi.IJespressionebreve possiede un preciso significato tecnico nell'usoJinguistico altoine-
dioevale;soprattuttoin Italia; di norma essa usata assieme a un'aggiunta {brevcommema-
ratorium, breve iudicati, breve investiturae ecc.), e quasi, sempre indica' una .notitia, ,non una
103df;. soprant.98. Jaff-E.. 1341, ~ "1622contengonoleIlomineclicl~je~;ores,J~#"-l~. lettera. Solo'a partire dal IX secolo capita talvolta, ma non molto' spesso; che la parola brevis
1391 un'affrancazione. ,,', " . ' , '", .. >i: (al femminile) o brevesia usata in riferimento a un mandato dell'imperatore o dei suoifun-
" 104 Una forma-molto particolare hannole due quietanze (apochae) di Gelas,ioI(in,Thiel, zionari emesso in forma di lettera (cfr.DDK II, n. 266; Ficker, ItalienischeForschungen,4, p.
Epistolae, n. 31, 32}, il cui escatocollo comincia conIa par~la.notavi.AncheinU11ltqll!et@:za 281; in DD O II,n. 209 il significato dubbio) e solo nel XV secolo il termine brevdivemie
di Pehigio I (Jaff-K. 953) si trova 1'escatocollo.con notavI. FIDO ad ~p.oca tar8a9uesti do\l- una definizione tecnica usata per indicare un determinato tipo di documenti pontifici,dicui
mentiislati, relativi al1'amministrazionefinanziaria del patrimolllo t:cc1eslas~ICO,de\Tono si parler pi avanti,e che non affatto identico alle antiche lettere. Infine vorreiproporre,di
essere trattati come una particolare categoria di documenti(cfr,Jaff.L441?, 46?J"A706).; chiamare le lettere con 1'espressione latina epistolae e non con l'altra di litterfle;Innanzitutto
76 105Iaff-E>1623; cfr. Liber diumus, n. 7L. , i.i '. . 'c.' . . / 0 . ". .perch anche i privilegi molto spesso vengono chiamati litteraeapostolicae;poi perch episto-
106 chiaro che documenti pontifici scritti da n o t ;lip u b bl.i c i fuori della canelle- la termine che si pu usare anche al singolare, cosa chenon pssibilep'i:litterae. ,'. "
fia hanJ.o la forma di documenti privati. Su questo torner pi avanti. ' > . '" " ' c ; 110 I;ultimoesempio che conosco la formula Valete in.Christopresentenel privilegio
107 Mi riferisc.oqui solo al caso consueto; in questa st:de non possibileprertclereinc(}n- per Naumburgde11028 (Jaff-L. 4087). NeL documento di Eenedetto.IX per Brond{)lo
siderazione le eccezioni. (Jaff-L. 4H5 a) 1'ampio saluto augurale proviene dal cancelliere, non dal papa.
76 Cambiamenti a partire da Leone IX Cambiamenti a partire da Leone IX

probabile .corrispondessero alla veste esteriore dei documenti sulla quale ci domina una grande variet di forme che almeno in parte dipende dai
praticamente non abbiamo informazioni dato che non possediamo alcuna mutamenti verificatisi nell'organizzazione e nella composizione della cancel-
lettera originale' risalente all'epoca precedente il, pontificato di Clemenfe leria, dei quali si parler nel sesto capitolo di quest'opera. Mentre l' orga.hiz-
IIlll, a parte un frammento del secolo VIII che per non significativo a zazione e la composizione della cancelleria subiscono continui cambiamenti;
questo riguardo. cambiano anche la scrittura e la veste dei documenti e inparticolare.la for,
Con il pontificato di Leone IX comincia una nuova epoca nella storia mulazione dell'escatocollo. Sempre pi spesso manca nei privilegi la riga
della documentazione papale. Nel trasformare il beneiJalete, fino ad allora delloscrzjJtum, che gi nel periodo di Clemente II era stata omessa in alcuni
scritto per esteso, in un monogramma, alla cui esecuzione il papa nonpartec casi e pi tardi fu adoperata solo da una categoria di funzionari licancell,
cipava pi, eIa sottoscrizione papale in un nuovo segno da noi 'chiamato ria, mentre un'altra non ne fece mai uso; sotto Callisto II essacompare.per
rota, egli fece sparire del tutto il saluto augurale autografo1F dai documenti l'ultima volta in un documento del 1123 115. Non tutte le novit introdotte da
pontifici113 Sotto Leone IX i segni distintivi dei privilegi sono diconseguen c Leone IX si mantennero a lungo: sporadicamente compare di nuovo il sall1:
79 za la rota, il monogramma e laclata lunga con la menzione del funzionario di to augurale scritto per esteso al posto del monogramma l16; maanchesepza
cancelleria che haappostola data 114 fare. ricorso. all'antico. bene valete si osservaoccasionalmente la mancanza
Durante i secoli successivi alla morte di Leone IX nei.documentipontifi- del monogramma durante il pontificato di Alessandro II, pi spssoinquel-
lodi Gregorio VII117. Al tempo eli Alessandro II unfunzionariOdicancelle,
riariempielo spazio tra rota e monogrammconilnomedel suo signore 1l8 ;
e da Pasquale Il in poi in quel posto subentra una sottoscrizioneformaledel
78 111 In queste e nelle successive osservazioni non abbiamo conside;a:~ i d o c u m e n t
papa. Mntrenel periodo pi antico le sottoscrizioni di cardinali,co.me
g i u d i z i a r i dei pontefici, che sono relativamente rari ed estremamente vari nella loro
forma. Nel periodo pi antico si incontrano spesso notitiae iudicati, analoghe agli altri docu- anche quelle dite~timoni,venivanoaggiunteregolarmentsoloinquei
menti giudiziari italiani. Pi in l l'inizio della loro datazione con la parola Actum costituisce documenti' emanati in occasione di dibattimenti sinodali () giudiziari, lesote
una particolarit dei documenti pontifici basati su dibattimenti giudiziari e sinodali.. toscrizioni di cardinali e di. altri testi compaiono .talvolta ginelX.secolq
'. W Nonostante tutte le obiezioni non mi sentodiabbandonarel'opinionechefinp ad anche nei privilegi emessi indipendentemente da quelle circostanze;talisot~ 80
allora il Benevaletefosse scritto dal papa di SuO pugno, o che almeno, come in J ilicL. 3953, toscrizioni si trovano per solo raramente e mancano del tutto durante il
3976,10 fosse la croce che lo precedeva, oppure che, come in diversi documenti di.Clemente
rr,'i segni successivi di interpunzione fossero traciati in tutto o inpart~ dalui,e;delresto periodo di regno di alcuni pontefici anche del secolo XI (ad es.xStefanoIXe
tutti gli originali confermano questa tesi della formula di sottoscrizione ereditatada un uso Gregorio VII); pi frequenti divengono a partire dal pontificato di Pasquale
romano antico. Talvolta si parla..anche espressalI\entedLsottoscrizioneautogrfa, cfR gi n,e solo da quello.'di Innocenzo II in. pclifustabilitoun ordin~fissonell'aIJ-
sotto.PaoloT"praeceptum... manu nostra roboratum ~. (Codex Carolinuf,Embolu.meal n:. 24, posiiionedelle sottoscrizionic~rdinalizie(altri testimoni noncompaion9
in EpistolaeKaroliniAevi, 1, p. 529), inoltre JilicL.. 3796,3798,3856,3903, 4115 ecc:.Le
osservazionidi Rodolico,Note, p. 42, non hanno rilevanzapoggian~9Si su]ili+,4099,clie pi nei privilegi). cLa, 8.i.fficolt di suddividere jdocumentipontificicres
un falso, e poco felici sonoanchele sue riflessioni successive sui segni che accompagnano il nella misura in cuiq~esti fe~omenisimanifestano.incomb.inazioni plolto
<"
Bene valete: . ...).....'.; ; '.;..
1p .In epoca posteriore solo saltuariamente' ompareil Bene valefe scritto per.estes6: Nei
differenti 119.Lastessa datazine con la menzione deLdiitariocnncostituisce
pi un elemento assolutamente certo per. distinguere lettere eiprivilegH20;
casi trattati da Bresslau, Papyrus undPergament,p;.29 -duetransumpta.di privilegipapiicei
diLeone IX confezionati nella cancelleria papalene1 XIII secolo cLmonogranllnidegIi origi-
purvero che anche in quest'epoca essa ricorre solo neiptivilegi,aparte
nali potrebbero .esseregati sciolti nelle copie; ci comunque non affatto sicuro erieanche
probabile a'causa della croce che li precede; forse fu mantenuta l'antica forma di sottoscrizio-
ne averidousatoeccezionalmente l'antico materiale scrittorio. AltreeccezionLson JilicL.
4338, 5071; cfr.. Kehr, Scrinium und palaiium, p. 86, ntA, e 101. .' . . . . . . llaff-L 7075a.
79 ,.114 F'inoalla met del secolo XI nella cancelleria papale la datazione autografa da parte 116 Cfr. sopra, nr. 113. . . ' . ... ....
deHunzionario detto datario, sia che tosse i! cap;della cance1leriaoin suo 'supplerite; csti- 117 Kehr, Scrinium undpalatium, p. 94, nt. 5, e 100; J?flugk-Harttung, Die Bullen,p.197 ez07,
tu la regola el'elemento essenziale dell'originalit di un documento. Solo li. partire dall'otto- 118Kehr, Scriniumundpalatium,p. 95, .. " '. ...
bre 1050 il datario dei documenti pontifici-come ancheilticognitoredique1liimphiali- . 119PflugkeHarttung; 1)ie Bullen; p. 12 seg.,pa enunciato un nuovo.sistem.a di suddivisio- 80
non partecip pi con una sua aggiunta autografaallaproduzionedeLdocumento(cfr,K~hr, ne dei documenti pontifici, che divide le bolle e ibrevi in. numerosi sottogruppi,distnl5llen;
Scrinium und palatium,p. 83seg.).Ma gi sotto Urbano II si era torntialprincipio'de~a . do da questillumerositipi di cosiddette Nebenurkun4en (documenti secondari, accessori).
datazione autografa (Kehr, ibid., p. ~07seg;}.Altempdi Callisto IIinvalseJ'uso per. cui il Dato che questo' sistema, per quanto so, non stato accolto da nessun altro studioso,non c'
datado sLlimitava ad aggiungere diproprio. pugno solo il suo nome nella ,rigade1datm, e bisognoditrattarne pi a lungo. Cfr. sopra, nt. 95. . ' .....
alla fine semplicemente la lettera iniziale di quello; Inseguito parleremo pi a llingdi glie' 120 Cos adt:s. lecito dubitare.sebisogna considerareJaffcL. 5780 c con data lunga, per
st'uso conservatosi sotto i successori di Callisto II. ' . il resto informa epistolare - una lettera o un privilegio.
78 Privilegi solenni e semplici. Lettere Lettere digra:da e di giustizia 79

qualche rarissima eccezione, ma non in tutti i documenti che dobbiamo XIII questi tipi di documenti divennero sempre pi frequenti. Se da un lato
annoveraretra i privilegi. . quest'ampio uso della forma epistolare ha condotto all'elaborazione di
FareIIlo bene, dunque, a impiegare la distinzione gi nota tra privilegi forme di transizione e miste tra privilegi e lettere, che rendono la nostra
solenni e semplici anche in relazione ai documenti pontifici,'essendoinquee c1assificazioneancora pi difficile, dall'altro per esso ha dato luogo a
st'epoca evidente un'influenza reciproca degli usicancellereschi imperiali e un'ulteriore e importante distinzione all'interno del gruppo dlle lettere, che
papali l21. Dal tempo di Innocenzo II in poi le caratteristichefisse dei privile- risulta evidente nella seconda met delXII secolo. li carattere estrinsecO,
gi papali solenni sono: 1) la scrittura pi grande della prima riga; 2) lacon c facilmente riconoscibile, della distinzione tra i due tipi di lettera, da tenere
c1usione dell'inscriptio con le parole in perpetuum; 3) la ripetizione per tre d'ora in poi nettamente distinti, consiste nll'apposizione del sigillo a'una
volte dell'amen allafme deltesto;4)la rota;5).lasottoscrizione.del pontefi c corda di seta o di canapa; a questo elemento distintivo si affianca anche la
ce; 6) il monogramma; 7) le sottoscrizioni dei cardinali; 8) la data lunga cori forma pi solenne che .contraddistingue le litterae cum filo. serico da quelle
menzione del funzionario di cancelleria che appone la data.Finoa.Fasquale cum filo canapis l24 . A tale differenza ne corrisponde anche un'altra di conte-
II basta la presenza solo della rota, del monogramma e della dataJunga per nuto l25 : quella tra litterae de gratia 126 e litterae de iustitia l27 ,secondo ledefie 82
conferire al documento il carattere di privilegio solenne, sottO Alessandro II nizioni tecniche introdotte pi tardi dalla cancelleria pontificia. Quest'ul-
e Gregorio VII il monogramma pu addirittura anche essere assente seriza tima distinzione nella maggior parte dei casi corrisponde infatti anche al
che perda il suo carattere; invece a partire dal pontificato di Fasquale II, contnuto rispettivo di questi documenti, perch. di norma lelitterae cum
oltre la rota, il monogramma e la data lunga,deve essere presente ancheJa filo sericoconcedono grazie e accordano diritti, le litterae cum filo canapis
sottoscrizione del papa. Tutti i docuinentiche.non corrispondbno.a'qusti impartiscollQordinLedecidono su controversie. Le disposizioni aggiuntive
requisiti, ma che almeno presentano alcuni degli .elementisopracitati~pos:'
o (emanate in documenti a parte) alle litterede gratia, che, per garantire rese-
sono essere considerati privilegi semplici, mentre tutti quelli che SOP() COme cuzione di quest'ultime, contengono un'ingiunzione o danno un incarico
81 pletamenteprivi di quegli elementi devono riteriersilettere.Sedbasiamosu (litteraeexecutoriae),sono perci trattate gi nel XIII secolocbnielelitfrae
questa suddivisione,'restano per sempre alcuni pezzi che non; vi Tintrano de iustitia, e a queste ultime vengono equiparate anche le cosiddette litterae
per le loro caratteristiche complessive l22 ; ma il loro numero cOs scarso'che secretae e de curia l28 , vale a dire la corrispondenza ufficiale dei pontefici su
pu non essere preso in considerazione difronte alle ~gliaiadid<>cum~I1ti questionipolitiche eamrninistrative della Chiesa l29 .
ai quali qulla suddivisione pu applicarsi; essi devono appunto essere}giu~
dicati alla.stregua di redazioni anomale. . '., . .
Dal punto divista del contenuto non . possibileoperare,~ division Allerheiligen zuSchaf/hausen]-L. 5167, GGN,i904; p; 463-468),Iibn si f~lIlffizi()l1e(liun
perfetta dei documenti pontifici in corrispondenza ai tre grt1Ppi~in~icati; funzionario di cancelleria -sia pertutte le sue caratteristiche. . " . .. . ' : . . . . <
Nonraramente.i.privilegi.semplicidei.secoliS:xr.~,.XILhannoadoggetto;Ja. 124 Inelazioneal1e forme di questi due tipi di lettera verso la met del XIII~eolo ~is~
stessa materia trattata in altri casi da. quelli solenni. E, per ci cheriguafda lupparono reg()lefisse che furono messe per iscritto nel corso della secondam,etdelseclo e
che sono state pubblicate con un accurato apparato da M. Tangl (Amdt-T~gl,Schriftlafe{n, 82
la differenza tra privilegi elettere, purveroche dal IX alla mt delsecol testo; p. 47). Per maggiori particolari su questo tema cfr. pi avanti. . . . . . ' ..
XI circa si osserv la regola di documentare in formdiprivilegiotutteile 125 Cfr. Delisle, Actes d'Innocent III, p. 16 seg.; Kaltenbrunner, Bemerkungen,p,405;
concessioni papali emanate affinch durassero'nel tenipoinientre le lettere; Berger, in Les registres d'Innocent IV, Prface, P: XXIX; Diekamp, Zum piipstli,hen:
a somiglianza deim~dati imperiali, oltre alla trasmissionedinotizie~ervi Urkundenwesen.II., p.' 529seg;; Simonsfeld, Beitriige zum piipstlichen' Urkundenw~fe~; M:
Tangl, DZG, l'lF,Monatsblatt 2(1897/98), p. 158-162. '.' ..... . .' ... o" ... .:
vano a scopi p04tici, giurisdizionali e amministrativi. Ma gi nell:isecClIlda
o
126 Ess~ comprendono naturalmente anche tutti i privilegi che 'Sono se pre sigillati ctn
met del secolo XI incontriamo. sporadicamente concessioni duraturdi 111
filoserico. . . .' .. . . ' .'. . ' '. '. i
127 L'espressione tecnica litteraed~ iustitia' testimoniata gi nella secndamet dl
diritti e dilibert documentate;anche in forma di lettera l23 ;l1ei secliJCII e XII
secolo; Si trova in uno scritto dell'abate Stefano di S.te-Genevive a Parigi diretto al. cncl,
liere papale Alberto attivo sotto Alessandro III; l'abate lamellta:. "commun~slitterasillas
121 Cos ancheKaltenbrunner, Bemerkungen,p.403; ma senzaiorr:ire~iHefinzioI1ePi
quas de iustitia appeUant, in. qibus' Graecusef Latinus et barbarus et Scyrha adie~ti()nem
'remota appellatione' sese consequi gratulantur, nos qui speciales filii Romanae ecclesiae dici-
precisa.,. o .'. '. -.,S, .
. ,,,'
mur non potuimusobtinere" (Stephani episcopi Tornacensis epistolae, p.67,n; 50) [ora nella [740]
81 122. E chiaro che .siamo in grado di affermare con certezza .lamancanza .di un elemento nuova edizione a cura di Desilve,Lettres d'Etiennede Tournai,Paris 1893, p. 78, n.63,
solo nel cas' in cui p'ossediamo un originale. .oJ. . ... . . '. .. ". '. secondola quale al posto di gratulantur va gloriantur]. "
123 Cos ad es. Jaff-L. 5167 a favore del monastero di Ognissanti a$chaffhausell,ch 128 Cfr.M. Tangl, DZG, NF, Monatsblatt 2 (1897/98), p; 161-162. 82
deve essere considerato una lettera sia secondo la definizione da noi data sopra ,nlla'data- 129 La chiusura o la mancata chiusura delle lettere dipende naturalmente dal loro conte-
zione, che tra l'altro forse fu interpolata (cfr. P. Kehr, Gre~orsNII. BrevefurKloster
.
nuto; per ci che riguarda la loro formulzione,'per, in questo periodo non vi differenza se
80 Bolle Brevi. Motus proprii 81

Nel XIII secolo, sotto Innocenzo IV, compare poi un nuovo ,tipo di colarmentesegrete furono chiuse non mediante una bolla &piombo,ma con
documento accanto ai privilegi e alle lettere. In un primo momento questa un sigillo di cera su cui era impresso 1'anulus piscatoris139 Dal pontificato di
nuova forma fu creata solo per decreti e disposizioni di validit generalerin Martino V in poi quest'uso divenne generale140 Oltre che per la chiusura con 84
particolare anche per le scomuniche aventi una valenza politica 130. 'fale il sigillo con l'anulus piscatoris e per altri caratteri estrinseci141 , tali scritti si
nuovo tipo risulta dalla combinazione di caratteristiche,sia dei privilegi differenziano dai documenti pontifici finora conosciuti anche per la lorofor~
83 solenni che delle lettere. La prima riga di questi documenti scritta in lette- mulazione; a tale proposito 1'elemento di maggiore rilievo dato dal titolo
re allungate e tenriina con la formula ad rei memoriam semplternam131 jad del papa, che nei documenti muniti di sigillo di piombo recita invariato epi-
observantiam et memoriam perpetuam 132 , ad memoriamreigeste inperpe" scopus servus servorumDei, mentre' in quelli sigillati. con 1'anulus piscatoris
tuum 133 , ad certitudinem (notitiam) presentium etmernoYiamfuturorum 134 , consiste soltanto nella parola papa seguita dall'ordinale del corrispondente
molto spesso per con le formule ad perpetuam rei memoriamo ad futuram pontefice {Martinuspapa V); nella dntazione di solito si menziona espressa-
rei memoriam135~ La scrittura del testo e 1'escatocollocorrispondonoalleletc mente lasigillaturasubanulopiscatoris o subanulo nostro secreto.Questi
tere, la data dunque quella breve; il sigillo pende da un filoserico/Jin' scritti, ch.firio a Paolo II sono redatti solo per questioni politiche e atnmini-
primo luogo a questo tipo di scritti che viene dato il nome di bol!e,checuel strative e da quell'epoca in poi sempre pi spesso anche per questioni digra-
resto in questo periodo esteso spesso a tutti i documenti muniti di,sigillo zia, vengono chiamati nel linguaggio tecnico b r e v i (brevia):Infirie;d.urante
di piombo. A partire dalla stessa epoca si fanno sempre pi rari i privilegi il pontificato degli ultimi papi del XV secolo, per quanto ci noto per la
solenni redatti nella fOlma antica; essi sono chiamati oraJ7rivilegiac6mmu~ prima volta durante quello di Innocenzo VIII, compare uh terzo tipo di
nia 136;nelperiodo diClemerite VI si ritennenecessarioredigerecappositac documenti chiamati motus proprii. Essi non sono sigillati in alcun modo, al
mente le regole137 per la loro formulazione e la loro vestegrafia e illustrarle posto del sigillo hanno per la sottosizione autografa del papa.
conesempi138 . , Al termine del periodo medioevale dobbiamo perci distinguere tre tipi
Gi nel XIII secolo avvenne moltre che le litterae clausae da tenere parti" principali di documenti papali: le bolle, i brevi e i motupropri. Le prime si
suddividono a loro volta in bolle nel senso stretto recanti la formula ad ftu-
ram operpetuam rei memoriam e in letteretollate 142 con la formtJ1asalutem
una lettera veniva spedita segretamente o chiusa, oppbr n<J. Nellaili~1J.eri~pipal~di~Il~ et apostolicam benedictionem.Una categoria speciale di bolle data da quel-
sto periodo, come anche in quella imperiale, le litterae clausae non costituiscono perci un le con la.rota, il monogramma e le sottoscdzioni cardinalizie; esse ve!livano
tipo particolare di documento. Sull'uso del XV secolo dr. pi avanti. concesse solo per provvedere a nomine o per altre disposizioni importanti
130 Cfr. piekamp, Zum papstlichen Urkunde,nwesen.,II., p.501,J~cuit~sLpers()11(),qui deliberate in concistoro 143 e perci le definiamo bolle concistoriali.
integratecorrett. " ....,.....: ...... ii., ';, <., .'.,;i; In questa sede non possibile, n necessario, tracciare una suddivisio- 85
83 ' YlCos j1el decreto discomurucadi Innoc~nzo IVc()ntro FedericoJJ:CBrger,ipLesi'egi-
ne dei documenti pontifici anche in base ai loro contenuti, c()ll1esopra
stres{l'Jnno.cen.l IV,PrfaFe,p.Xl:V). . . '. ', .. ", ...,,"".'.. .; ......" . " . . .:,;; .
.132 Cfr. De1isle, Acts d'Il1nocent III, p: 28, .nt. 2; Berger, in Les.regiSiYs.t1'Iitfo.niIJf, abbiamo tentato di fare per i documenti regi144 Baster constatate in linea
prface,p. XLVI: .. . .' '. .c>;
133Berger,. i~id.> > ',. .. ." ... . ". c ' . ' . . ;..." . . .: . .
. 134 Cos sotto Ciemel.1teIV al processo contro Corradin() (cfr; Posse,AnalectaVatican(i,p;
16, 18,)9) ~ molto spess().in sC()lllunichee. in import:anticaUSe. giudiziarje.. '" . > i . < } ' ; 139 Potthast, Rege$ta, n. 19051. Cfr. F. Kaltenbrunner, Romische Studien. L,p. 266. Forse
135 Entrambe1e formli gi sotto InnocenzoIY (Berger, in Les.rf!gistres{l'Inn9penf.IV., l'uso addirittura molto pi antico. In Jaff-L. 5242 Gregorio VII scriveva al conte di
Prface, p. XLVsg.); tultimaric()fre frequentemente li. partire da:reII1ente.I\T,llla,soprat- Fiandra "plumbeo sigillo idcirco signari litteras istas noluimus, ne, si forte caperentur ab 84
tutto da Urba110 IV in poi. Questi scritti contengono solo molto raramenteuria iscriptio. . impiis, eodem sigillo possit falsitatis quippiam fieri". E' ovvio supporre che gi in questa
136 Cos ad es. nella co.nstitl!tioqel 1278 (Tangl,DJe piipstticben Kanzlei()rdpungen;p.73). occasione si sia fatto uso di un sigillo di cera al posto eli quello di piombo.
Dicontro si trova usato semplicemente il termine privilegia nel pianticoordoJa~ationis'(cfr. 140 TI breve originale pi antico a noi noto del 29 giugno 1423 (riproduzione in Arndt-
Tangl,ibid.,.p.61).:: ' ' - . . - Tarigl, Schrifuafeln, 3, n. 99).
137 Tangl, Diepiipsdicbi?nKanzleiordnungen,p. 303;n.102... ' '....' '............: ..' : ... ''': 141 La pergamena pi sottile lavorata uniformemente da entrambe le parti; poche linee
138 Le-diyise. rotaliperiprivilegia communia di Innocenzo VI,Urban Ve lJrbanVI scritte,. mano1to lunghe; violazione delle regole perla veste grafica citate sopraal1ant. 124;
sono annotate ancora nellibercancellariae(Tangl, Diepiipsdichen Kanzleiordnunge~,p.!306, da Eugenio IV. in poi scrittura umanistica;sottoscrizioriedel segretario; indirizzoslll ve'$o;' .
n.l05).-.I privilegi semplid divngmlO molto rari gi nel sec. XIII. cLe brevi annotazioni 142 Scelgo quest'espressione per evitare ogni confusione coni brevi.
che, a partire da Innocenzo III, compaiono anche nelle lettere e indiCanO inomi deifunzio- 143 Ma nemmeno per.tutti questi provvedimenti. . . . '
nari di cancelleria, non hanno nulla a.che fare con l'antica data Illga d~i privilegi solenni, 144 N possibile parlare gi. qui di altre definizioni relative a documel.1ti pontifici, come 85
munita del riome di un alto funzionario .di. cancelleria. (da ultimo' regolarmente' di qell6 del ad es. le espressioni litterae simplices,communes; curiales;legendaeeccd tertriini pi impor-
cancelliere o vicecancelliere), e nel docmento sono poste altrov~<: tanti verrano illustrati nei capitoli successivi di quest'opera.
82 Suddivisione per contenuto dei documenti pontifici

generale che il numero dei negozi giuridici oggetto di provvedimenti papali


crebbe via via nel corso dei secoli, cosa che naturalmente collegata allastoc
ria del papato. Mentre tale numero appare ancora relativamente ristretto nel IV
pi antico formulario papale, il Liber diurnus, verso la fine del Medioevo
non vi quasi pi campo .del diritto pubblico o privato nel quale i docu- TRADIZIONE E RIPRODUZIONE DEI DOCUMENTI
menti dei papi non tentino di intervenire con norme e disposizioni. E cos, a
parte poche eccezioni, nella cancelleria papale ritroviamo tutti i tipi di docu-
menti a noi gi noti dalla cancelleria imperiale145 : nella prima incontriamo Usando un'espressione gin6ta alla terminologia dell'antichitroman'a 86
inoltre un gran numero di altre categorie di documenti mancanti nella chiamiamo or igi n al r (autographa)l laredazione o le redazioni di . 1J!1
seconda perch essi appartengono esclusivamente alla sfera del governo documento che nascono da una. disposizione dell'autore o su sua autorizza-
della Chiesa esercitato dai pontefici in via mediata o immediata146 zioneesono d~stinate a servire' al destitlatario come testimonianzedeJ1'azio~
Ancora meno praticabile o necessaria un'ulteriore suddivisione dei nedoumentata2.Dquest~ definizione si ricava che la provadell'briginalit
documenti privati in questo capitolo. Per la trattazione successiva occorrer di un documento racchiude in s la provadslla sua genuinit, e che perci;
avere presente solo la differenza sopra illustrata tra carta e notitia. se l'espressione pleonastica originale genuino pu venire ammes~a tutt'al pi
incerte circostanze, non si pu mai parlarecli0tiginali.nongenuini o fal~i3.
DocllIl1 eIlti ~~pretendonodival.ere .come oi:iginali, senzaesser1(), PoSS?I1C?
essere defin.itiorigin~ presunti, me1tre chiamerem()oiigin.alidubbiqu eJ1i
la cui rigin.alit 10ripu essere garantita,ma neanchenegaia con sicurezza.
Vi un solo c~so in. cui in. effetti si potrebbe a buon diritto parlarecll ori-
ginali f~sificati .resgitlgendodUIlque per UIl verso la portata del principi()
~ppel:la . e!lUIlciato. N~11\.1edi()evo,;irlfatti, . .s.llccede\7a .talvolt~ c~e.ns~a$aIl
BeJ1 eria 'dil.iso\Tran~ si. prodll~evanodoU1I1entisenza. il suoperiness();:
addirittura. contro il suo volere,_ che poi venivano muniti di tutti gli e1einenti
formali della convalid.azione4.E .chiaro che guesti pezzi, ai qu~p()ssiaV1q 87

pro~ecllinel1to'~Biociezia!lo
ltfr,.il d el292 (CI, l, 23,3 ):"sancimus utdtiilienticai~i~; 86
atquegriginaliarescripta.,;nonextmpla eoruminsinuentur",. Alcuni esempi lalMec!ioevo:
pecre.talespreg9iii IX, 2,22, J6:'~instrumen:taexemplataperpublicampersonameal1dem
aetoritatem peFhocumoriginalibushabitura~; documento di Ottone. di Baviera del 1240
(QE(J,p. 72h'~omnias,criptasiveDJerint originalia, siv~.sllffiPta:'; Sumrna pr6.sarttm .dict11!l~
nis sassone (QE,9, P,.3 ~4); "quia idem originale'privilegitim... non potuit appellatui praesenc
taIe'~;. (pronicon Lauresharnense (MGHSS, lI,p. 342);"nominatestium... studiositlsinqlli~
rentiin o~iginali9us.carti~il1serta rperientur'? ;;.fo~mulari di. Passau del xrv sec. (QE,9,p;
937) :~testamenturn aperiatur.. ut. ipso originali extrahi,possintalia. instrumenta"., ,TI termine
cOmpare anche i,nre.zzi.tedeshi(J"anssen, F,eichsc9rre_pondem:,l, pi 326, a;14l8):/~niYn
herrederkunig begertzusehin. das. original.une! rechten heubtbrieff desvidiinus".U'TIlllio
~ignore,il re, desidera vedere il documentQ origin~e e VerQ InQe!ellodel vidi/7Jus::}.,c_ .
,} Questa.definizione.si differenzi~da quella di Sickel, Acta,. 1; p. 13, .Cfr; Sickel,.Das
Privilegiurn Qttos)., p.37. segi,;checonsidera solo l'origine su disposizione dell'a.wore cOme
145 In 'parte tuttavia solo sotto fonna cdi conferma delle disposizioni presedai<deteritori determinante per la nozione di originalit. A me sembra che anche il secondo eleml1tosia
laici del potere, accordata in forza della superiore autorit rivendicata.dai pontefici.. >' :. e~senzialealladefinizione.di questo concetto,soprattutto per cich riguard!l.lecopie dei
146 Alcuni termini usati nella cancelleria papale peri diversi tipi di documentiaseconda registri, che ancheconlal.efinizione.&Redlich; in Redlich-Erben, Urkunde.n!<:hre, J,p. .32,
del loro contenuto o della loro forma si trovano nellaconstitutio sopra citata del 1278 (Tangl, nonvengononettamenteescluse.,) .. . ' . ; . ..... . . i.. '...........
Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p. n seg.), altri in diversi formulari elibritaxationis. e 3 Cfr. Sickel, Acta, 1; p..367, nt.}; Ficker, Beitrge, 1, p. . ' .., . . ' .'.:.' .
nelle regole di cancelleria, delle quali si parler pi avanti.'. Cfr. anche la classificazione ID .4 Non .rientranoinquestafattispecie alcuni casi di doumenti di precedenti sovfal1i,fa~ 87
Teige, Beitriige, p. 72 sego 9.ricatio falsificati da funzionari di cal1celleriadelperiodq degli Ottoni: per RheinaucfI:K.
84 Falsi di cancelleria. Copie Copie imitative 85

assegnare la denominazione di f a l si d i c a n c e Il e r i a5, non rientrano primo, secondo, terzo grado ecc., a seconda che derivino direttamente dagli 89
a rigore di termini nella definizione sopra data; quest'ultima pu tutt'al pi originali oppure da copie di primo o secondo grado ecc. Chiamiamo c op i e
essere loro applicata solo in quanto tali falsi non si differenziano dai veri ori- i m il a t i v e (Nachzeicbnungen) quelle che non si limitano semplicemente
ginali in modo a noi riconoscibile. Siamo in grado di riconoscere queste fal- a riprodurre il tenore degli originali, ma che, come avviene spesso, tentano
sificazioni di cancelleria solo nel caso in cui o la frode fu scopertil tempesti- di imitarne in tutto o in parte anche le caratteristiche grafiche.'
vamente e ci stata riferita dalle fonti, oppure quando nel processo di pro- Sia 1'antichit' romana che il Medioevo usarono il termine autbenticum
duzione dei falsi, nonostante la loro origine cancelleresca, si verificarono come sinonimo di'originale7 Tale parola per nel periodotardomedioevale
delleirregolarit che ci permettono di smascherarli. Epe~ci non impen- fu applicata talvolta anche a un certo tipo di copie. Poich infatti non .si
sabileche vi sia qualche falso del tipo citat anchetra ipezzi che~nOioggi
riteniamo y~ri originali in base alle nostre conoscenze. Tuttavia questi c<l.si
sono c()srari che possiamo in generale prescindere da lorpe preupporre
88 l' origi1}alit di quei documenti destinati ad avere un valore .ditestimonianza exemplar,exemplum, transscriptlfm,transsumptum. Exemplare, transscr,ib.ere, transsumere:vuol
direp~odu~reuna copia..- [\differenza di Sickel, Acta, 1, p..14seg. e p.405 seg.,non ritengo
giurielica.e di cui siamo ilI grado di cllinostrare l' origine c~ncelleresca; ammissibilesuppprre un secondo sigriificatodella parola exemplar, ol~re aqullp:da lui
I testi manoscritti didocumenti che. non possono cOllsiderrsioriginaJi dnostratO con numerosi esempi facilmente rn0ltiplicabili (cfr.~d es. "exemplasive ttans-
nel senso della definizione data sopra o precedono nel ternp() la, prodUZIone scripta"nel Libro verddi Asti, Rieger, Immunitiitsprivilegien, p. 113), o addirittuta,ome
degliqriginaJi oppure la seguono. Nel primo .caso lichiamiamo Jl1 i.nute egli pretende (Das PrivilegiumOttos 1., p. 39l;parlatediexemplariaoriginali dacollsiderare
ese ne tratter ampiamente pifIavanti; nel secoll do caso lidfini.til0tr, a~ colIleuna fOrma,giuridicill11ente non definibile, della .tradizione dei documepticint[pnedia
tra. originali ,e copie. Nessuno deid?cumenti da lui,analizzati (Acta,), p.4Q?segJ.ci.:pbblig~
s c r i.zi o n i (Abscbrzften)o opie (Kopien)6.Parli amo
di tEa,sc*iopi eli a peJ:1saJ." ci: Se Reralcunidi questi (come ad es., :OD Kar., 11' 88) non possia!Ilq~c;~rtare
cori sicurezza se.sianda ritenere originali o copie, ne esistono altri di dubbiaoriginlit risa-
lenti :anche al priodopostcatolingio; e il fatto che non siamo in grado di dartiI'giudizio
Rieger, 06,er. eine Urkunde Ludwig des Deutsh~h JurdasKlosteri.h;i1?au.~i~J3eitrag;~u~ definitivo sul loro carattere dipende sia dall'inadeguatezza degll strumenti critici a nostta
disIJosizione, sia dalle eC(:ezioni, spesso verificates~, nel Medioev(), (I quelle regl~che.suPIJo
Geschichte des Kanzleiwesens im, N[ittelalter, SB der Wie1er,Akademie der,Wi~sen,~haft~,76
(1874),p. 477-496;Sickel, Kaiserurkunden in derSchweiz,p.92 seg.;SiCkeliNettausfertigung
oderAppennis?, p. 240 seg.; Das Cartular von Rheinau,ed.G. MeyervonKnna.u,Basel'1883
niam() a?bi an() guidato ,~aprodu~iol1e, degli,origmali in . quel periqdo. Comeei,.emplar viene
definito nella sua scritta. dorsale solo uno di q:qei do~umenti (Miihlbacher; Regesten l n. 77~);
(QuellenzurSc;hweizerGeschichte, )/2), p. 24,seg.;Ficker; Beitriige;l,p.:310; per'Passaudr: e, adifferenza di Sickel e Miihlbacher, considero. proprio questo maridato(facs,iIhile,in
Uhlirz, Die Urkundenfiilschung, p. 177 seg.; Sickel, Diplome Ottos IL, p. 135 seg.; per Worms KUiA;fasc;ll, tav.l)solounacopiacompilata a Salisburgo, destinata aunsuffraganeodd-
dr. Lechner, Konigsurkundenjiir Worms; cfr. per anche H. Bresslau, NA, 27 (1902)"p.545- l'arcivescovo,m!l.llon speditaperch:.era stata storpiata da un'0ri:lissiolleprovqcl!tl!:4auna
547, e Uhlirz, Jahrbucher Ottos IL, p. 217 sego Oltre a ci in n~ss~o di questi casi si haJa cer- svistade1col?ista~h ne,deformava grandemente il senso, e che lJerc;irimas~nfll'aJ.":hiyi()di
tezzache i falsi siano stati prodotti da notai nel periodo in cui prestavano' servizi? herliicanc~ Salisbtirgo: Arich s SikeI, KUiA, testo, p. 466, obietta contro questa opinione' che a
leria. Invece provata la falsificazione .di un provvedimento di'Carld J:V'perIJ:lario: dls:qo Salisburgo non vi era ragione di compilare copie del mandato per i vescovi suffraganei, a me
notaio di cancelleria Henricu~ Australis (cfr. Kaiser,Der Co(lectarius perjJetudruin!I1Ulrum;t invece sembra che in base al testo di MGH, Capitularia regum Francorum, 1,p.277"n.6:
125) corrotto daun mercante di Costanza, e anche quella cii dOaunentidi'Sigismodo infliv()- "decretum est lit archiepiscopi... nostram auctoritatem, suffraganei vero illorum exemplr
re del ducadi,Sassonia-Lauenburg perIIlano del cancelliere di due ilfficialidicanceIIeria~el illius' (scil. nostrae auctoritatis}penes se habeant"' sipossa' coriC1uderecon'ceitzzchi
re (dr. LindiIer, Das UrkundenwesenKarls N,p.20I seg.;'Aschbah,Sigtntmd,3; p.22heg~; metropolitidovevano procurare queste copie aiIoro suffraganei;:se si fosse volbtocoll1unica-
uno c1i'gilestifalsi riprodotto in KUiA, fasc. 5, tav.18); etnoltosingolarlsridi'nulnefosi re ai,stJffraganei ilprovvednento direttamente dalla corte del re;esi sarebbe.-potuto maridare
documenti, la cui falsit stata accertata solo di recente, che Kaspat Schlik, ilcai:leJ1iei~di lor()degli .originali.Cfr, anche MGH, Capitulana regumPrancorum, 1; p.,307; n;26;dove si
Sigismondo,Albert0 II e Federicoill,fece compilare - attenendsirigorosamenteall'uso can' d espresso ordine ffinch gli arcivescovi ricevano dalla canceIleriale rdazioni:de~capitola
celler~sco., e poi addirittura inserire nei registri nperlali (dr. Dv6rak,D? Fiilsc,?ungen;A ridaci essi devono.trar,recopie pd loro suffraganei.lnHne la scritta dorsale di DDKar.;n.
Permrlch, Die Urkundenfiilschungen ds Reichskal1Zlers KasprSchlicknebst Bitriigenzu sei' 122'(comunicatada Sickel, Acta, 2; p. .250!,pr.mepu essere solo interpretata come una
nem Leben, Gotha1901). Incontriamoquesti falsi anche nella cariceIIefia.papfnelJ2,58;'a segnalazione dell'esistenza di copie accanto all'originale nell'archivio diSt-Germain;' ...,
causacliunftirio, Eu rnosso uno scrittore papale che gi altnipdi InriocerizQIV~ra/ami ',.7, Esempi inSickel;Acta, l,p. 14, nt.3; ',cfr. anche sopra,nt;'.l; e Paolo, in,D,c22,A;'2: 89
gerato}'defalsitate in litteris apostolicis commissa" (Acta pontificuin Hetvetia,p,410,n. 675); ,"quicuriqueafisco convniturnou.ex indice et exemploalicuius si::tiptqrae,sed,erauthenH-
nel tardo:Medioevo si trov spesso menzione di questifalsL' ,.. . ' : '. " . : . < : . co conveniendusest"; Decretales Gregorii IX, 2, 22, 10:.;'!si scripriIramauthenticaIIlnn-videc
5 Cos Redlich,in Redlich-Erben; Urkundenlehre,l; p;:36,che rspingetgion1c:lfi' mus, ad eJ{emplaria nihil facere possumus"; Summa prosarum diclaminissassne(QEi9, p.
nizione scelta da Giry, Manuel, p. 865, di actessubrptices:Documentiotten:qtic(mTin~ann 229): "rescriptum.autenticF;;QE,9,'p,244:,"auctenticum domini papae~(dr"QE;'9"I?:J.34
sulla base di un resoconto sbagliato Q incompleto non possono solopr questo esser~ chi- e 52.3; nota); QE; 9,p; 325: "nostri autentic:i testnonio";' Ficker,Italienis~eFor$chungen;A,
mati non g e n u i n i . . , ' , ,". . p,36: "uctenticum huius' exempli'!(dall' exemplumvienericavatarsliavolta 1lll.~dpi[di
88 '. 6 ,"Abschrift" L 1363): Huber, Die Regesten, n. 3954i,"Copia": MIOG,l(1880);p.121, second'ordine] e si attesta la sua conformit alla copia diprith'qrdine,all'''exemplumhuius
123: 122; QE, 9, p. 699; Ficker, Italienische Forschungen, 4, p"-4(l, 498 ecC. Sinonimi sorio exempli"). Ottone IV ne1l209 parla ai un authenticum di,Federico I (BFW,-'n, 281).
86 Convalidazione delle copie Convalidazione delle copie in Italia 87

poteva attribuire alcuna forza giuridica di prova a una c o p i a s e m p l i c e, relazione allo svolgimento del processo apparente si riportava solo il contee
tanto pi se era prodotta dal destinatario del documento, ben presto si nuto, non il tenore letterale dei titoli d'acquisto esibiti; loscopodell'intra
dovette sentire la necessit di trovare forme capaci di munire le copie di tale procedura era in primo luogo il conseguimento di untitolod:acquisto
forza probante. Si aveva bisogno ad esempio di tali copie a u t e n. t i c h e incontestabile (quale era un documento giudiziario regio) al posto di quello
(beglaubigte Kopien) .nel caso in cui si dovesse produrre il medesimo docue oppugnabile che si era prodotto. In Italia questa procedura fu seguit anche
mento contemporaneamente in posti diversi, owero quando non si yoleva davanti ai tribunali ordinari; persino documenti regi furono in questo modo
esporre 1'originale al rischio di una spedizione in un luogo lontano, ad esem- resi pubblici in un processo apparentell ; e qui, rifacendosi a un uso corrente
pio alla corte dell'imperatore o del papa, a causa dei danni gi subitLoche gi molto tempo addietro 12, si arriv spesso all'inserimento letterale del
avrebbe potuto subire, o per il suo valore, oppure quando la scrittura dell'o- documento pr010tto nel documento giudiziario emesso in relazione all'esito
riginale offriva tali difficolt di lettura che non ci si poteva senz'altroatten- del processo 13 E molto .probabile che, almeno nei casi di un semplice pro- 91
90 dere la sua decifrazione da parte dell'autorit cui doveva venire esibit.Ci cesso apparente, la parte che produceva i documenti abbiaavutosoprattut-
nonostante ci volle molto tempo prima che fossero elaborateformepi:defic. to interesse a ottenere dal tribunale una copia autentica dei suoi documenti;
nite per la produzi?nedi tali copie autentiche. A questo scop in Gerniania ma videntemente la procedura intrapresa non era n facile, n agvole.
in epoca franca non si fece alcun ricorso all'istituto dei cal1cellar', iAJtlllia Incomparabilmente gi comodo, e certamente anche meno costoso e
solo in misura ridotta alnotariato pi antico. Quando in Germania&in complicato, era invece il riCorso all'istituto del notariato pubblico per l'au-
Italiasi esibivano documenti al successore del sovrano che li aveva emessi e tenticazione di copie di documenti, che per anche in Italia divenne consue:
questi ne rinnovava ilontenuto e molto spesso anche il teJjore8 ,cinll to solo relativamente tardi. Qui, gi nella seconda met del secolo VIII e
avvepiva seIllpIicemente, e nel periodo pi antico neanch~t1ipre~ere~z~; nella prima del IX, abbiamo copie lllu itediunanota di convalida 14 ; tali
con J'intenzi<me .di. ottenere una. copia autentica, gens piMttOS~ pe(aye,re ll
copie compaiono soprattutto nella Tuscia e specialmente,nel territori04i
una. conferma di quei documenti. Peraltro sia nel regnofranco 9.sia.in Lucca,dove.spesso erano opera degli stessi notai e $crittqri che ave;yano
Italia10,equL fino al secolo XI inoltrato,di solito sipoteva~crescereil steso gli originalil5 , ma talvolta anche di altri. Fuori della TusciaincontriarIlo
numero dei titoli gitlridici su posseclimentiaquisitiesibendoiIltribllrialei
titoli d'acquisto, Jac:endone. accertare lagenuinite in()pp~gna1:>ili~.i:tra
versQ un proesso apparente (Scheinproz;ef,) efacendo redigeJ:eUllilt'7sturio; 11 Ad es. i documenti DD O I, n. 247, cfr. HPM,Chartae, l, col. 196; DI).I,n.268;cfr.
nianza documentaria sulla sentenza. Nel regno franco/questa procedur si DD O I, n. 269; DD O II, n. 272, cfr. Astegiano, Codice diplomatico cremonese, l,'p; 42; 'n. 2;
svolgeva solo presso il tribunale. regio e poteva essereintrapresa'soloiin,tela~ DDO III,.n.165,cfr. O. KohIsmiitter,Venedigunterdem HerzogPeterILOrseol9?1 bis
zione il doc:umenti di acquisto non emanati dal re; neldocU1lJ.e,!ltpe111e~s9iI1 1009, G6ttingen 1868, p. 84; DD O III, n. 222, cfr.. DD OIII, n.270; DD OIII;.n;414;(;f'r.
DD H II,n.299,. ecc.._ . . ..... . ' . - ..... ..' .."
.12Ad es.. gi nell'824 in un placito del inissus regio Guido fu inserito:undiplom~(di
~--'-' -- ., <'. Liutprando,Fi<:k:er, Italienische.Forschungen, 4,p. 13. ..,";,'
13 Cfr,spra, nt. IL Per fare altri esempi ricorder che in quest~Lcategoriarientrano.il 91
Giovanni da Bo!ogna (QE,9, p. 605, 697 seg.) d istruzionisucome1Ji~()g~~ e;~~~le documento di Ugo e Lotario del 939 inserito nel placito del 1016 del mrmese c1iTusda
copie per dotarle della forza probaioria degli originali; !'ut sui .autenticir()bur optihe;mtJirc (Pasqui, Documenti, l, p.152, n. 109: non un processo apparente);.un documentoclive11di-
mitatis". - La pretesa di. Sickeldiriferire l'espressione iluthenticumsoloagliscrittiJ()rigiIlali tadeLgastaldo Saligo inserito in DD..o I, n. 399; un documento di donazione ,deL piacono
emessi in forma.particqlarmente solenne legata ...alla sua opinione, .diuisipferito~opr~, Guglielmo in DD O I, n. 400; un documento dipermuta in un .documento giudiziario del
circa il signific~t() diexemplar. - Non' conformeaII'usoIinguisticomdioevalere per<:i?>;Ilon messoregioWaltarideI 974 (Ficker, Italieniscbe Forschungen, 4, p; 3:3 ); unalettera'e un
dovrebb essere ripresa, l'espressione originale usara da Buch;-vald;Bischofsc;ul1dBirste~ur: documento cii rinuncia in un documento 'giudiziario dell'imperatrice Adelaide (fi.ckeriibid;,
kunden, p.,7seg., per indicare gli scritti originali "di mano cnoseiuta"e qllelladiauthei1ti: 4, p. 38) ed. .. .... " . , .. . "Co' . .,5(,.01
cum PerqueIIi"di'mano ignota". Su questa suddivisione, del tuttosconoseut<talMedip,"Yo, 14 Poim tutte le copie notarili italiane pi' antime non indicano la data della convalida,
cfr. Bresslau; Urkmidenbeweis,p. 51,nt. 2.Steinacker, in Meister, Grundrij!,(:derGscbz~ l'et delle copie pu essere ricavata solo dalla scrittura o da altre circostanze particolari., . '
chtswissenschaft,1,p.236, parla in un altro senso di mano notaeignota;io'preferisco,non 15 Cfr.d es. Troya,Codice diplomatico longobardo, n. 867, del 767,.1'originale scritto d
usare affatto queste espressioni ambigue. Sichiprando: "ego Sichiprarid post tradita complivi etdedi",poi~'goSichiptand exautenti-
90 8 Su d cfrepi avanti; ..' c coqudn ego ipsi.manibus mei scripsi, hanc exemplar relevavi, etipso atenticosariusfesti-
9 I relatividocumenti addotti da Brunner, Gerichtszeugnis,p.l5i'seg.;risaIgonosoloaI tui"; analogamente Memorie e documenti di Lucca, 4/2, p. 17ecc.Patticolanrintfrequhti
periodo merovingio; di quello. carollIIgio eglLproduce solo un formulario, lJn documertodi sono le copie di Osprando, me dopo il 750 fungeva da scrittore di documenti a Lticca;Di un
CarloMagno del 781 (DD Kar., n. 138), addotto da Barchewitz,Konigsgericht;p;:35, stato documento da lui stesso scritto egli riferisce nel 758 (Troya, Codice diplomatico longobardo,n.
discusso da Brunner, ibid.; p.164. 723): "egoOsprandus diaconus supra scriptus scriptorquantInin autenticuminveni extjli-
10 Cfr. Ficker, Italienische Forscbungen, l, p.:37 se~.; 3, p.3:ZZ::g. plavi, nec plus addedi, nec IIlenime scripsi" e cos anche altre volte. Una volta nel 754 sitrova
88 Autenticazione delle copie in Germania Autenticazione delle copie in Germania 89

92 qualcosa di simile in Romagna, ma pi raramente; n qui.nl, per,ap- il formulario di Baumgartenberg osserva che l'autenticazione di transumpta 93
prendiamo maggiori particolari sul valore probatorio attribuito a questo di documenti imperiali e regi pu avvenire solo mediante i sigilli di vescovi,
tipo di copie. Solo a partire dall'inizio del XII secolo, allorch ilnotariato duchi, marchesi o conti, perch non quasi possibile prestarefedea sogget,
acquist m.aggiore importanza (e su questo torneremo)i6, la produzione di ti distatus inferiore cornei prelati oi ministeriali21 . Queste riserve non sono
copie notarili autenticate si fece pi frequente in tutta l'Italia17, e nel corso per condivise da tutti: nella seconda met del XIII secolo.gi abbastanza
della seconda met del secolo, come anche in quello successivo, il loro usa frequente l'autenticazione di transumpta da parte di abati, diprepositi e' dei
divenne generalizzato; ormai era indubbio e noto a tutti che'si attribUiva alle capitoli22, e anche le autorit cittadine esercitano. il diritto allariproduzine;
copie prodotte da un notaio pubblico la stessa forzaproQantedegli ori- nel corso del XIV secolo poi in Germania con il notariato penetra anche la,
ginali 18. . copia notarile. Cos come si definivano viri authentz' le persone titolari di
Per ottenere una copia autentica in Germania inizialmente,' a .partire un' sigillo autentic023 , allo stesso modo si chiamarono scriptaauthentica le
dalla prima met del XIII secolo, ci si rivolgeva ad arcivescovi eavescovi19 , copie da loro autenticate24 .
pi tardi anche ad altre persone e corporazioni ecclesiastiche~elaiche; la"cui Anchese, dal punto di vista giudiziario il valore.probatorio ditali copie
posizione offriva la necessaria garanzia della loro credibilit e che erario tito- autentiche equiparato a quello dell~originale, lo stesso non si pu dire
laridi un sigillo-.riconosciuto (autentico)2o. Ancora all'inizio del XIV secolo quanto alloro valore probante dal punto divistadiplomatistic6. Come gi si
accennat025 , non abbiamo alcun motivo di attribuire ai soggetti o alle auto-
rit che autenticavano le copie una qualche capacit di esercitare una Critica
~. - diplomatistica maggiore eli quella posseduta ddtesto' da colorq che di solito
Ill;;;~ion::a m{2he la persona' cui consegnata una copia (Troya, ibid., ~.686):~it~l\~~'~ un confeziol1~yario trascrizioni . di documenti;illor. giudizio sullgenllinit dei
testamento e, come si apprellde dal codicillo, la copia fu approntatadopolaI]1oti~de1t~stl\ peZzi a 10ropreseJ::ltati nonha peinoi alcunyalore cllautorit;laJoro acura=
tore. Possediamoper anche copie didocumenti di altri scrittori. Ades: neI7620s.ptlllldo
fu rogato di scrivere ed esegu; poiper egli dett una copia al stiaitante"Filippo!ego teii!lella riproduZione degli originali lasciaspessornoltocadesidrre.
Filippus dericus ex .dietatomagistrimei Ospranddiaconusnecplus addedi-nec'minuncrip- Perci per noi non sussiste alcun~ differenza essenziale tra copie semplici e
si" (Troya, ibid.,n. 785); e un altro documento di Osprando del 7(,2 (Troya,zbid;,n3~2) fu copieautenticate;'s?stanzialmente noi le valutiail10.secondo i'J:l1edesimipunti 94
copiato dal chierico Austriperto, che compare alcuni anni dopo molto SP~~s?c?D:1.escritt()re di vista senzaten~re contodellorovll1orgiuridico probat()ri():, . . .
in proprio a Luc:.ca. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi, ma quelli citati siranno sllificienti a Cos come il nostro giudizio pococondizi():tiato.dall~lprsenzao t.nam
illustrare quanto si affermato nel testo. . . .. . ,
92 16 Cfroi capitoli ottavo e nono. canza in una. copia dell'autenticazione formale"altrettantopoeoimportante
17 Fuori della T uscia,tra i pi antichi esempi databilivisllo le cpie:cIi notai romani perlloi laforrna esteriore nella qualeessaredatta. Gi nelp~~ibdopi~. .
redatte intorno al 1115.1125 (Marini,Ipapiri, n.89, 102, 130). ,:.' ..>,'.,>< antic?,.;c>.in.seguitoripetutament~., .furonoprodottecojJie~ingole, talvolta..
18 Singolare il caso verificatosi ad Arezzo nel 1187, quando a una copiiJ.otatiledi'h solo poo.t:empo dopo avere ricevuto gli originali, talvoltasqlomolt() p~Y:
. documento del 1129 si diede la definizione di nova .carta in contrpposizioI1eall~originale,
all'antiqua carta (Pasqui, Documenti, 1, p. 445). Ancora pi strno Husolillgisticovenezia'.
no, studiat0minuzios~ente da Pitzorno, La "carta mater" e la "cdrta filia':, coniI qmile tutta-
vianonconcqrdo:seondo Pitzorno l' originale si .chiamamater;lacopianotarilederivata
/ilia.Mediante1a/irmatio in matrem il doge aveva la.facolt di conferire alla copia il valore di 21 QE,9, p. 771: "quiainferioribus personisvix adhibereturfidei, utptelatisecclsiasti~ 93
un originale;'se il possessore della fi"lia giurava che essaprovenivadebona'matre:eche1a cis vel ministerialibus '; . ....'
mater si eta perduta. . /' ". . ,... . ' '. .... ".- 22 Vi' sono esempi ovunque; Citer solo l'autenticazione del 1266 da parte di due abati
19Trag~esempi pi antichiin Germania vi quello citato da Ficker; Beitrage,:2; p.492, (Sickel, Kfiiserurkundeninder Schweiz, p. 54), e quella intorno al 1250 da partedelapitolq
cio la vicliffiazione .(Transsumierung) .diundiploma.di Enrico II da parte dell'arcivescovo di Magonza (LWeilahd;Friedrichsl!. Privileg fiirdiegeistlichenFiirsten,in Historische
Engilberto di Colorua tra il ma e il 1225 (Lacomblet, Urkundenbuch, 1, p. 89),Piuantica Aufsa~zefiir Waitz, p.249-276: 253, nt. 2). Quanto fossero talvolta modeste llelXIV secolo le
per lavicliffiazione di due privilegi per il monastero di Gandersheirndapartdi.quattro pretese circa la posizione de qualit delle persone autenticanti cliffiostratoin manieralletta
vescovi e quattro abati incaricati da InnocenzoIII (ckiloro documentidel1206in].G. daliransumptum di dqc;umenti per Eberbach convalidato nel 1329 da due cavalierichehon ..
Leuckfe1d,-Antiquitates Gandersheimenses oderhistorist:he Beschreibungdes ReichSti/ts sapevano leggere e non capivano il latino e chesifecetoleggere etradllrtidoq.llnentida
Gandersheim,Wolfenbiittel1709,78 seg.); ma questo caso nonindicativo.cIiunaconsuet- autenticare da alcuni lz~erati (Nassauisches DB, 1/1, p. 117, h.185). Del restofise viera una
dine tedesca. Gi la Sutnma prosarum dictaminissassone risalente al 1240 circa (QE;:,9, p. ragionepreeisapet richiedere 1'autentica'zihe proprio a quei'due cavalieri:. ilpiirnportante
333, n. 89) offre un esempio di lettera conIa quale probabilmente un vescovo; su richiesta di dei documenti autenticati eraun' falso!' o ......... > c' o" . ".'. .. ...\
un abate, inviava al pontefice un transumptum da lui autenticato. Una gujdi ufficiale alla pro- 23 QE,9, p. 772.. '. '. .
duzione ditransumptdda parte di vescovi contenuta nel formulario di Baumgartenberg 24 Nel tardo Medioevo per indicare ci si usava l'espressione vidimusriprendendola da
(QE,9 ,pin1) sotto il titolo De modo exemplandi litteras. un termine spesso comparente nella clausola di autenticazione. '
20 Sulla nozione di sigillo autentico cfr. pi avanti, capitoll~~no. 25 Cfr. sopra.
90 Rotuli. Cartulari Cartulari in terra tedesca 91

tardi. Poi .spesso, sia per un'occasione particolare, sia sempIicementea sburgo34 ,cui non saprei affiancare alcuna opera italiana coeva. Solo nella
seguito di circostanze casuali, pi copie di documenti furono riunite su un prima met del secolo XI abbiamo qui i cartulari di Farfa35 eSubiaco, men:
foglio di pergamena26 o su pi fogli pergamenacei attaccati l'uno all'altro tre in Germania a Utrecht, Malmedy, Bonau, St. Mihiel, Kempten,Bres_
(rotuli)27. Infine, le fondazioni religiose tedesche, e pi tardi quelle italiane, sanone, Magdeburgoe in molti altri luoghi si cominci a compilare opere
concepirono ben presto l'idea di riunire informa di libro le trascrizioni cii simili e il loro numero crebberapidamente nei secoli successivi.
documenti ricevuti. In territorio tedesco uno degli esempi pi antichi di . Cos come l'ordinamento di questi cartulari estremamente vario, nel
questi libri di copie (Kopialbucher) o cartulari dato dal Codextraditionum senso che i documenti sono riuniti o in base a criteri diluogo,oconsideran-
di Frisinga, compilato dal diacono Cozroh 28 su iniziativa del vescovoHitto do il loro contenuto giuridico, oppure in base a criteri cronologici, e talvolta
(811-835), e dalla parte principale del primo cartulario di Fulda, cheforse la loro disposizione persino deL,tutto priva di un ordine sistematico, allo
risale al tempo di Rabano Mauro (828-842)29; dalla seconda met del IX se- stesso modo il loro valore intrinseco e l'attendibilit non dipendono n dalla
colo derivano poi i libri traditionum del monastero diMondsee, della dio- loro et, n dall'autenticazione esteriore36 , In taluni casi lo sforzo degli scrit-
95 cesi di Passau, e dei monasteri di St. Emmerama Ratisbona.l O e di WeiBen- tori di questi cartulari arriv al punto di imitare quanto pi perfettamente
burg31 . Tra i principali del X secolo possiamo citare .Iapartepi antica del possibile anche i caratteri esteriori dei modelIi originali, come ad esempio
Liberaureus di Priim32 ,il pi antico cartulario di Corvey33e di Sali_ avvenuto in modo molto singolare nel pi antico cartulario delmonasterdi
Kempten37; in altri casi sono omesse non solo singole formule38;ma talyolta 96
addirittural'intero escatocollo, cosche si trova trascritto solo il testo, corre-
94 26 Sul verso di documenti originali di Amolfo per Niederaltaichsi trovanocopiedeise<;o:., datoal.massimo di alcune indicazioni tratte dalla riga del1adataziorie;in
li X e XI (cfr. SickeI, Acta, 2, 1'.295 su K. 234;Miihlbacher,Regesten,n. 466, DD Kar., P:.
211). Allo stesso modo nel monastero di ()gni~santi a Schaffhausen fur()no riunIte diverse'.
o
quest'ultimo tipo rientra ad esempio il cartulario delladiocesidi.Basilea, ora
volte numerose copie di documenti sul recto o sul verso diunfogIio (Baumann,chaffhausen; all'ArchiViodiBema,lacui stesura risale all'inizio del XIV secolo3!,. Anche i
p. 48, 60 ecc.). In KUiA, fasc; '1, tav. 11 si trova la riproduzione-delle copie su uil fogli'di copisti pi coscienziosi raramente lasciarono inalterata l'ortografia dei lqro
due praecepta di Ludovico il Germanico. i ' , '.. " :> ' . " .. ;,:" modelli.. Persino il ,notaio palatino' italiano del tutto contemporaneo, che il
27 Su un rotulus di Salisburgo contenente ottodocumenticfr.SickeI, Acta,?, p.26sll K. 27 settembr~962 riprodusse il documento di Ottone LdeL25 settembre
120; su un rotolo con copie sii doclilllenti di, San Gallo depositato nell'archivio eli Enrico \III,..
9624, modific spesso l'ortografia e lo stile dell'originale confoiniandolialle
0 ,

ora a Pisa, cfr. Ficker, Die Uberreste, p. 26; le copie di documenti per Cambrai eWt'll'is ivi
pubblicate si trovano rispettivamente in numero di tre e di sei su due fogIidi pergneria:Le propri ,abitudini; chi conosce i documenti nierovingi sohda copie ,tarde
copie dei privilegi della Chiesa romana, autenticate solennemeilfe, che Innceilzo IV fece'.~ non pu avere un'idea chiaradell,linguausatadalla canc]Jeria franca. del
redigere nel 1245 a Lione, avvan<)la forIlla di rotuti (cfr. pi ayantiAcapitoloqlJint q); periodo pi antico;Cozroh di Frisinga ricevette dalsuovescoyo1'incaricodi .
in
Rotuli sono le traditiones di Polling Baviera e di St. P~ter nella~eIvaj\Jera)Ml3,.lO,p. k ,. non aggiungere niente ai suoi modelli n di togliere alcunch, '~nisi scribto:
seg.); cfr. pi avanti, nt. 54. Sul rotullfs del capitolo deIGro.Bllliinst~r eli Zul:ig~r,yoll\X7Yss,>
Zeitschrift fiir Schweizerisches Recht, 17, p. 67 seg.; UB Ziirich, 1, n.289;Urii'tlusdeI X ' ris vicio aliquid depravatum repperisset"41; lo scrittore del cartlllario'di
secolo piovenieq~e da Novara descritto da A. von Jaksch, Unedirte Diplome.1. Aus Arezzo
und Novara, MIOG, 2 (1881), p. 441-454: 446 seg., e da SchiapareIli, Il rotolo, p. lseg.;w
due rotuli del secolo XI da Arezzo cfr. Pasqui, Documenti, 1, p. 3 el, p. 79.
28 Cfr. Bitterauf, Die Traditionen, 1, p.XVII seg.;2,.p. xxnI seg.>;. " ' _ 34 Pubbl..in UBSalzburg, 1, p .. 1898. seg.; cfr, anche W Hauthaler, Die Salzburgishen
29 Cfr. E. Heydenreich, Das iilteste Fuldaer Cartular im Staatsarchivzu]y[arburg. Vas .0. Traditionscodicesdes XundXI. Ja/?rhundertsI: Beschreibung der Codicesund Abd~uck.der
umfangreichste DenkmaJ in angelsiischsischer Schrift aufdeutschemBoden,Leipzig1899.: . bisherunbekannten Stiicke, MIOG, 3 (1882), p;. 63-95; Richter, DieSqlzburgischeft
95 .. 30 In generale su questi libri cfr.E.~dlich,BairischeT\aditinsbiic~er, 1',\1_82, eQ,Redlich, . TraditionscodJces,p .. 3 69-3 85; W..Erben; Untersuchungen zudem, Code.!f traditio,!,um
Uber Traditionsbucher, Deutsche Geschichtsqlatter, 1 (l9QO), p. 89,98;.Susta/Urbriala- '.' Odalberti;Mitteilungen der GeseIIschaft fiir. SalzburgerLandeskunde; 29 (1889),1'.454-480.
fzeichnungen, p. 1 seg.; sul codextrailitionumdi Mondseecfr.Hauthaler,nDr Mondseer' 35 Cfr. Brun er, Das Registrutn Far/ense,p.3~eg . .'... , . ... . . > " ; " /
Codextraditionuf?!; sui libritraditionutndi St. Emm~ram dr.B.Bretb,olz;Stud~enZlfden ll
36 Anche i cartulari, infatti; furono spesso autenticati da notai, sia che lisi,facesseredigere
Traditionsbiichern von S. Emmeram in Regel1sburg, MIOG, 12 (189ll,p, 1-45; sul pi antico del tutto da loro, come ades;.queIlidiPfavers eHuysburg; sia che siJacesse.vidimar~ogni
liber tradit!:onum di Passau dr. l Zibermayr,Dasiilteste Traditionsbuch desBochsttftes. singolo documento da uno Q pi notai, come ad es. avvenne a Lucca e a Treviso" '. '.2,,;
Passau,MIOG, 26 (1905), p. 369-414. . . o' ,.... .... . .."'.' 37 Cfr: -$ickeI, Acta, l; p. 307; Ja determinazione dell'et del manoscritto. stata modifica'
31 PubbI. a cura di Zeuss, Traditiones; Cfr.W. Harster, Der Giiterbesitzdes.Klosters ta ( M G H D D ; 1 , p . 6 4 5 ) . . ' d ., . , " " , . ,

Weiflenburg i,E., Programm des humanistischen Gymnasiums .zu Speier 1893; Eossert, 38 Cos ades. lo scrittore del pi antico cartuIariodiWorms (ogginella Biblioteca regiadi 96
Wiirttembergische Geschichtsquellen, p. 263 sego .. . . ' ... . : , . Hannover) omise costantemeilte1a riga della sottoscrizione regia. .
32Cfr. K. Foltz-M. Thausing, Ds.goldene Buch von Priim, MIOG,l (1880),p. 93'104:95 39 SickeI;Kaiserurkunden in der Schweiz,p. 53.
seg.; Lamprecht, Deutsches Wirtscha/tsleben, 2, p. 738 sego 40 DD OI,n. 247.
33 Cfr. Wilmans, Westfiilische Kaiserurkunden, 2, p. 18. 41 Bitterauf, Die Traditionen, p. 2.
92 Uso delle copie da parte del diplomatista Uso di documenti in opere storiche 93

Lorschsiscusa persin042 di non avere corretto tutti i barbarismi e isolecic ancora: pi di fronte a, falsificazioni intenzionli. TI nostro. compito quello
smi dei modelli da cui ha copiato; e fino alle epoche pi tarde i<notai,che di esaininareilpi rigorosamente possibile l'attendibilit della tradizione
vidimavano e certificavano la fedelt di una copia all'originale, usavano farlo del documento ogni volta che insorge un sospetto. Una tale analisi facile
con la riserva che essi ne garantivano "quantum ad sensum et significatio-, quando, accanto alle trascrizioni di un cartulario, ci sono' stati tramandati
nem"43. E non solo le varianti operate in buona fede e senza intento. djsone- anche singoli. originli dei pezzi ivi contenuti:in questi casi il loro confronto
st044 hanno stravolto le trascrizioni di documenti a noi trasmessi;dcopisti offre un buon punto di partenza' per la valutazione ,anche di quelle copie
97 pi di una volta si sono resi colpevoli anche di falsificazioni e di frodi. Un delle .quali non possediamo pi glioriginli. Ma anche quando quest<J stru~
esempio famoso dato dalla gi citata raccolta di documenti di Fulda,com- mento non disponibile non si pu tralasciare quell'esame; in questo caso
pilatadal monaco Eberardo intorno alla met ,del XIIsecolo,dranteil bisOgna misurare l'attendibilit delle copie da esaminare riCorrendo aulte-
governo dell'abate Marquardus, profondendovi un enorme zelo bench riori originali o a copie sicuramente affidabili dinocumentideL medesimo
indirizzato sul binario sbagliat045 . Ricerche recenti hanno dimostrato chiara- autore; risalenti allo stesso periodo e provenienti dallo stessoluogo,ettin- 98
mente che in molti casi egli non solorielabor lo stile.dei suoi'modelli, ma gendo a una vasta conoscenza dell'evoluzione diplomatica46 .
oper anche numerose aggiunte e interpolazioni, trasform documentipri_ Non sussiste alcuna differenza sostanziale o di principio tra le copie di
vati in documenti regi e arbitrariamente si invent doc:umentiaffattomiovi; documenti fin qui esaminate e tramandate singolarmente o in raccolte, la cui
Queste esperienze impongono. al diplomatista e allo storico la maggiore origine dovuta a scopinegozili, e quelle che sono confluite in opere stori-
cautela critica possibile nell'uso di copie di documenti. Laprovadell'origi- che. oletterarie. Naturalmente si cominci molto presto a usare documenti e
nalitdiun.documento d garanzia deL suo.contenuto non nellamisllra;in letterecomeJonti storiche e ariportarli per interoin9pere, storiche. Game
cui la sua attendibilit .storica debba valeresenz'ombra di dubbio come Beda e. Paolo Diacono danno notizia di lettere papali epriVilegi,eil primo
dimostrata (perch anche originli moppugnabiliposs'onoineffettiC:ont!1.e- organizz. persino ricerche archivistiche per procurarserie, cos Qttonedi
reindicazionifalse), ma nella misura in cuil'interosuotenore~oPiJt.ittii Frisinga e Ragewin si misero in contatto con Jacanclleriaimperialepr
. suoi dettagli pu ritenersi una dichiarazione del dettatoredel.docinento ottenere trascrizioni di documentiimportariti il cuitestod noto solo dalle
risultante dall'incarico dell'autore.. Tale garanzia mancaintut~elecopie <:li loro opere;Jinoagli ultimi secoli medioevliincontriamoquesteinforma~io
documenti. Nello studiare queste ultime, mentre da un lat()ariomaliernarca" ni su documenti. in opere di storia demImpero o della Chiesa o di storia uni-
te rispetto a. usi. cancellereschi consolidati non ci autrizZanosenz~altrog versale:-Peraltro le troviamo pi fiequntementein lavori ,di stria)ocale,
formulare, ungiudizionegativo,potend risalire 'a. variantiarbitiariexdei come ad esempio l'opera' di Folcuino Degestis;abbatum elprivil:giis
. copisti, dobbiamo per stare costantemente allerta di frontatliyariaritie Sithiensis coenobif.47 ,0 la HistoriaRemensisdiFlodoardo e altre ancora,iche
presentano, proprio up carattere, di eSPS'sizionestbrica basata su docu,rrt~)."ti,
ocomei cronisti di Lorschedi Echternach, diSLlvlihieledi St~Benignea
42 Chronicon LaurShamense, MGH SS, 21, p. 344. Analogamentesi procedette nella
compilazione del Registrum' Far/ense, cfr. Brunner, Das Registrum Far/ense,p.. 5.Invece il
compilatore de! cartulario del capitolo cattedrale di Lubecca si vanta di ~vere usato una par-
ticolare cura:. le 'sue nascrizioni aspirano essere credibiliquanio."ipsasigilltaprimari~ 46~hiarochele copie di documenti possono in certi casi avere uI1",loreanch~i)e,~~a 98
instmmenta, quippe curo nec unum apicem subtractum nec unum iota.superadditumin pre- storia dci falsi. Ad es. dal transumptum di un documento di Enrico III dl1053 (Sfumpf, Vie
senti volumine valeas reperire!'(UB Bistum Liibeck,l, p.'130,n.14l).. . . " : Reichskanzler, n. 2442), confezionato nella clU1celleriadi Enrico V ne!1111(StuIllPf,~ki4:,.n.
43 Uno ,degli ,esempi pi antichi, ladausoladi autenticazione diuntransumptuiftdel 3081),si potuto constatare che al tempo della ri~rodllzionenon esistevaancrauna,s.~esllra
1173" "00 addensvel diminuens quantumadsenstim etsignificittionemnisifortelitterarirvel interpolatadello stesso documento (Stumpf, ibid.,n. 2441)per-venutaci inlin'presunto ori~i
punctum sic exernplavi" (Bresslau, Reise nach Itqlien, p.132):'.,~,:'{ j'; . .nale dl XII secolo (cfr. KUiA, testo, p. 28). Parimenri, la falsificazione del documentoI)DH
44 Esempi interessanti di queste modifiche dei testi originaliinediallte.riduzoni;accresci- II, n.498, avvenuta mediante rasura, pi recente del cartulario diRheinau de!1126~circa, e
m~nti, correzioni, tratti dal cartulario di Cluni,si trovanbin.A:Bruel,Nbt.surla. transcrip- il testogenuin? fu ricavato da questo.-ll fatto che per concessionedlresi conferisse a certi
lion des actes privs dans les cartulaires antrieurement auXlleside, BEC,36 (1875),p.445' cartulari la stessa forza giuridica probatoriadegli originali, com~ ad es. Jece Federico UIne!
456: Come in certi casi si procedesse in modo ingenuo nella stesura cliuna copia che doveva 1442 per i Mannbiicher (libri dei feudi) di Treviri (ChmeliRegestaFridericiJII,n.1048)~ non
sostituire un originale danneggiato, dimosnato da un documento dH188,UB5tirmdrk, accresce.naturalmente la .loro attendibilit diplomatica; einfattinoncrecl che guestadeci-
97 1, p: 675: ~sed quiaevaganteigne idemprivilegium (diunvescovodiSalisburg9)xparte sione sia stata presa alla corte di FedericoIU a seguito di un esame acrurato (cfr: Erberi, Ein
combustum repertum est, domnus Rdecanus et minister s: Martinide v.patruusnoster... oberpfiilzischesRegister, p. 62, nt. 1). . . ',' ./i'
idem privilegium cuidam monache de GossePerhtenomine, cui eiusdeinprivilgii:nor 47. Cartulaire de l'abbqye de St-B.ertin, ed. B.E.C. Gurard;Paris 1840.(Collection cles car-
notissimus erat, reparandum tradidit". ' tulairesdeFrance,3); cfr.Fr. Morand,Appendice aucartulairedel'abbaYe.de St-Bertin;Paris
45 Cfr. la bibliografia citata al capitolo secondo, nt. 8. 1867. Nell'edizione inigliorein MGH SS,D,p. 600 seg: i documenti sono omessi:
94 Codices traditionum Libri di protocolli 95

Digione, che, accanto alle loro opere storiche, composte impiegando in-parte miinstere in altri luoghi. Questi libri, o parti di libri, costituiscono perci
un cospicuo numero di documenti,per fini pratici ne raccolsero anche altti scritti originali e non raccolte di trascrizioni: da ci risulta chiaro che essi
99 non utilizzabili a quello scopo e li aggiunsero in appendice ai loro lavori. E devono essere giudicati dalla critica diplomatistica diversamente dai sempli-
chiaro che anche di fronte a documenti tramandatici a questo mododobbia- ci cartulari. Fuori della Baviera non si hanno testimonianze di casi iri cui dai
mo essere preparati a imbatterci nelle stesse varianti apportate in buona o libri traditionum si pass ai libri di protocolli (Protokollbiicher),compilati
cattiva fede a noi gi note dai cartulari veri e.propri: il modo in cui, ad esem- contemporaneamente54 . Anche in Sassonia, il cui pi antico corpus di docu-
pio, Anselmo,Tautore dei Gesta episcoporum Leodiensium, non esit a mddi" menti privati pi affirie. a quello bavarese che a quello franco,alamanno,
Bcare tendenziosamente'anche le lettere inserite ndlasuaopera,. . stato dove per l'usanza di tenere i libri traditionum era di gran lunga menodiffu-
recentemente illustrato tenendo conto di un'altra compilazione del. suo libro sa cheiri Baviera, non vi alcun caso del genere. Le lraditiones. Corbeien-
risalente sempre a lui48.Del resto, in questi lavori la critic grandemente ses55 irifatti,conservatesi solo in una copia del XV secolo,che per .laloro
facilitata dal fatto che siamo quasi sempre in grado di foinnrcLri quadro forma potrebbero esseroconfrontate con quei libri di protoclli bvaresi,
sufficiente sull'orientamento, l'accuratezza e l'attendibilit dei loroautori49 ;" devono essere in realt giudicate diversamente, come ha dimostrato, una
Tra le varie forme ditradizione documentaria un posto a parte 6cbipa- recentericerca56. Si tratta di due scritti diversi, risalenti alla prima met del
to dai cosiddetti codices traditionum (Traditionskodizes},cio da quei libri secolo XI,che contengono concisi estratti da modelli pi antichi, uno del
nei quali venivano registrati - in genere separatamentedai.privilegiverie IX eJ'altro dei secoli X e XI.
propri - i documenti di donazione in pOssesso diUila diocesiodiunmona- Dalla met del XIII secolo ancheiri Baviera scompaiono i libri traditio-
stero; i contratti di permuta da questi conclusi e aItri contri:tiutili.'Nelle num compilati in forma protocollare e alloro posto ricompaiono i cartulari 101
regioni in cui vigeva il diritto svevo e franco questi codici ribn'differiscono veri e propri. Gli inventari della propriet fondiaria (Uibare) del periodo
dai cartulari: i libritraditionum (Traditionsbiicher) di Fulda,PritnWer- segu~nte57?c0111eanche i pi antichi pplypticha, esulano dal campo della
den, di Lorsch5o e Weillenburg, tra i pi antichi eimportantidiqll;stere- -diplomatica58 .
gioni, ebbero origiriedalla raccolta e trascrizione dei singoli docurneriti con-
servati negli archivi di queste fon-dazioni. Di un tipo analogo sono llnchei Tutte le copie cii documenti o le raccolte di trascrizioni fin?ra trattate~~no
pi antichi libri traditionum' bavaresi: il gi. citato codextraditiorium di acc:()munate dallacircostaIlza, fondamentale ai fini di, una loro vallltzione cri-
Frisiriga di Cozroh,e i pi antichi libri di MondseerPassaueSt.Emmerarra . . .. . - . -. -. - .
Ratisbona51.Anche una parte di quelli del X secolo presenta il. medesimO
carattere. Ancora in questo secolo,per,sembrache aSalisburg()52,;sttgli cono piuttosto acreder~ch~ anche a Frisingasolo neLXII secolo si sia. passati alla c~~idd~;a
arcivescovi Federico e Hartwig, si sia cominciato a non mettere pi per registrazione informa di protocollo nei libriiraditionum; e che i .liJ:,ri pi antichi si. siano
rifa~ti a modelli documentari. [Contro r opinione di Bitterauf,direcente LZibermayer, [740]
iscritto ogni singolopegozio giuridico da documentare, ma-ad annotare nei MIOG, 32. (1911),p. 210,213, ha sostenuto nuovamente che gi nella secondii met lelX
libri traditionum,hforma per cos dire protocollare, solamente alcuni :sec. le registrazioni nei libri traditionumcli Frisinga hanno un carattere protocollate;' Sar
100 appunti relativi a tali negozi e pi o meno vicirii alla forma dcwnent~ria.Jn necessario studiare an,cora tale questione]. ,... .' . _<"~c _'...'/ . C"
modo simile si procedette nel secolo Xla Passau e nel fD:0Il~~t~eroA,i.S,t. 54 I:unica eccezione noinota finora data forse dal rotulus di SLPeternella.Selva Nera 100
,(Der Rotulus Sanpetrinus nach . dem Originai im Groth.. General-Landesarchi1J.zuKarls~he,
.EmmeraJ11, a, Rlltisbona, nel XII secolo a Frisinga~3, .El:>ersb~ig;MHnchs- ed. Fr;von Weech, -Freiburger Diozesanarchiv, 15[1882], p.135,184),periI quale,secpndo
( le osservazioni non sempre formulate felicemente o sufficientemente '. fondate di ,E.; Fleig,
-""-',' , "Handschriftliche,wirtsi:hafts- und verfassungsgeschichtlicheStudien zurGeschichtedesKlsters
99 48 Cfr; G.,Waitz,Uber Anselms Ge~ta episcoporum Leodiensium, St. Peteraufdem Schwarzwald, Programm desFreidrichsgymnasiumzu Freiburg, 1908, p; 11
75seg. , .. ' "',: ". ,.->. sego e49 seg;, si usarono in genere come modelli singoli scritti, ma nel quale sembra che ogni
49 Ci detto solo in riferimento a lavori storici niquali sianoconfIuitilocUIIlenti.pi tanto sianostat inserite direttamente notizie di traditiones a prescindere da quei modelli.: _
rari sono altri lavoriJetterari che. eontengono testi di documenti, manonperquestp deVono 55 PbbL da P. Wigand, DieCorveyschen Geschichtsqullen. EinNachtragzurkritischen
essere trattati in-modo diverso. .' . ,.. ".. '. > . : < . " . ' .'>. Priifung des ChroniconCorbeiense, Leipzig 1841. Cfr. H.Diirr; Ueberdi~angbliche
50 Suquello&Lorsch cfr. Bossert, Wiirttembergische Geschichtsquellen;p;)seg: OrdnungslosigkeitundLiicken!}a/tigkeit der Traditioljes Corbeinses, .Zeitschriftfiir'laterliin-
51 Cfr.labibliografia.cit. sopra alla nt. 30. " ".- .-.--'''-:'- .--d-.,-_-_ discheGeschichteund AhertumskundeWestfalens; 6 (1878), p;164,185;' M;Meyer"Zur
52 Cfr. Richtr,Die Salzburgischen Traditionscodices, p: 37Jseg;; Redlich,Bairtf~~eTradi- '."lteren GeschiChte Corveysund Hoxters, Diss.Miinster 1893,p.:lseg. . ' C "':> , ..........
tionsbiicher, p. 23 sego . .'. '.._"_-".-_-.-_';.--> _'-,'_' 56 Cfr.Schr6det,. Urkundensiudien,p. 27seg.
100 53 Per Frisinga, Redlich, Bairische'Traditionsbiicher, p. 5 e 18 seg.,lo has1.lppostogi rela- 57 Cfr;Susta, Urbartala/Zeichnungen. 101
-tiviimente al periodo di governo del vescovo Abramo (957,993); ma gli st)ldiapprofonc\itidi 58 Occorre ribadire .ci contro 1'opinione di G. Caro, Zur Quellenkunde derWirtsc:ha/ts-
Bitterauf, Die Traditionen, 2, p. XXIV seg., sebbene ~onconviQ.~~ntiin t1.ltti idettagli,indu- geschichte, Deutsche Geschichtsbliitter, 11(1910), p.113-125.
96 Registri Registri in et romana 97

tica, di essere state prodotte su incarico o almeno nell'interesse del destinatario copie non venivano conservate sciolte, ma riunite in rotoli dipapiro 62 , e pi
o del suo successore di diritto e, proprio per questo, di essere state riposte nel tardi furono forse raccolte in volumi che probabilmente comprendevano gli
suo archivio. Essenzialmente diversa da queste . per un seconda e.ampia atti emanati durante ogni singolo anno di consolato, Tali volumi venivano
categoria di copie documentarie che traggono ofiginedall'iiiiiiativadel- denominati commentarii(t>1tOIlVTUl.U'tu); gi allora per indicarli si adoperava
l'autore.Le ragioni della loro esecuzione erano divario tipo. Ogni amministra" anche l'espressione gesta, regesta; i funzionari che li compilavano si chiama,
zione ben ordinata doveva annettere importanza alla conservazione di tali tra- vario a commentariisoppure commentarienses. All'interno dei singoli rotoli o
scrizioni per potere avere un quadro completo dei negozi onclusinel passto; volumi gli atti si succedevano generalmente in ordine cronologico, ma que:
esse inoltre, nel caso in cui originali consegnati fossero stati smarriti dai desti- sto criterio non era sempre osservato rigorosamente. Certi gruppi diprovve-
natari, potevano servire a confezionarne nuove redazioni59; infinejueste copie dimenti venivano raccoltianche in base aUorocontenuto: ad esempio vi
davano all'autore e al suo successore la possibilit di formarsi un giudiZio c:erto erano commentariiche.cQntenevano solo privilegi imperiali (beneficia), altri
sull'autenticit e l'attendibilit di originali e copie di documenti dall'apparenza forse i provvedimenti inmateria penale; infine; almeno nelVIsecolo,trovia-
sospetta, ai quali si richiamava il destinatario o il suo successore di diritt9. mo libri specialiper1e leggi vere e proprie. Unite alle disposizioni imperiali
Ricerche recenti hanno dimostrato senza ombradi;dubbio;che'inepoca erano spesso anche le trascrizioni di scritti pervenuti in relazione;ad esse,
102 romana antica60 sia il senato che i consoli e successiyamente gli.ufficiTIpe- come suppliche, relazioni, denunce ecc.. . ....
riali nelle provincie e nella capitale, soprattutto lacancelleriaimperiale,tft- Noli ci pervenuto nulla dei "registri" (Registerbucher) degli imperatori
tenevano di norma le trascrizioni61 delle disposizioni daJoroiemesse~Tali romani63 : questa infatti l'espressione che designa meglio di altretaliraccol- 103
tedi trascrizioni64 Possediamo per numerosi scritti provenienti' da quelli,

59 Cfr. ~des. WJJ:lkelmann, Actaltnperii, 2, p. 534, n. 84l:unacopi~tIficiaIe.fatt~Al


registro di Carlo IV con la nota: "sumptum de registro"; Lindner, Das UrkundenwesenKarls 62 A forma di rotolo sono i resti a noi perVenuti dei commentarii di uho stratega provin-
N., p. 186. I:ordo taxationis di Giovanni XXII contiene una disposizione circa le tasse da ciale egiziano ;del232,. diari ha trattato a fondoLJ.Wild(el,1,~Y1tOIlVTlIlq:'ttO:J10{, Philologys,
versare ai registratori papali perle "litterarum. copiaequlle sumlJ.!ltllr c!ler.egestro:frllllgl, 53(1894); p. ~0-126, servend?si di abbondante materiale. Non possibilestabilireqHllllcl?si
pie piipstlicfenKanzleiordnu,;gen, p. ll0,n. 239). . . .....< ...... .... i . c verifi~il passaggi .all forma. di libro e se ginell'lllltichit.sifacesseuso~che dipergame-
60 il legam tra i ommentarti' dell'antichit romana e i registii~edioevali statoillus~ito na per icommentarii; cfr. Steinacker; Uber dasalteste piipstlich Registerwesen,p. 44, ni. 3....
per la prima volta dal mio saggio sui commentarii degli imperatori romani e i regigri.Pi1IJ1i 63 Cfr. per la nota precedente.. . ; . .... . .... ' , ' . '. ... , . . 103
(Bresslau, Commetitarii, p. 246 sego Cfr. anche Mornrnsen, R6misches Staatsrecht, 2;p.908, 64 Nel Medioevo il termine registrum (regestrum,regestum eda esso registrare, registrator)
nt.. 2). Una iaccoltaeccellente di tutte le informazioni da hbipossedutestltalicolJZmentarii fu ad?perato n?n solo per indicarle le raccolte. 4i. trascrizionipr9dottenellc:~celJeria del-
data da A. von Premerstein,alIa voce "Cornrnentarii" in P~uly,Wissowa,'Realenzyklopiidie,A, l'autore, ma anche i. ~artulllriqe;quali si PW1atp.s()pra, depositati u,egli '!r1llyiqri qle stip.ll;
coL 726 seg.;cfr. anche~teinacker, Zum Zusammenhang,p.301 seg:,e Heckl,Das siiilische tari. Al contrHo; stlldiosi recenti definiscono 'ancheiprinli art~lari (cfr.~d.:l'irittcl*i():
undpapstlkheRegistenpesen, p. 371 seg:; in particlarep..394 seg.-I:opinione:diQ;Se&, ne ai RTA,4). Manell'mteiesse'di una divlsionletta (che, comevedreino,lli.po'rrapiper
Die Zeitfolgeder. Gestze Constantins, ZSR, 23 , Rom. Abt., 10(1889) ,j;; 1-44' p.'17T-251: layalutirziorle critica ditali trascriziOni) convietiesegyirepil.lttostO la termihlOgiaptopst
llseg., che la stesurdei ommentarii, secondo lui testimonia'tanel periodo;pinti,o,sia in questo libro; e. dsignareperci'solo i' primi registri, e sOletisecondi Ctirfi4ari. I tgistti
'stata abbill1donata durante l'era diodezianea, alIorch~alpostodelpalazzoirnpleriale"'u1:>en contengono dunque trascrizioni di dOCUffientidiun autore diretti a diver-sicle.stinatari, iCllr~
102 tr un. accampamento di corte in perenne movimento!',si.scontra con ogni verosimigliill1za tulari documenti di diversi utori per un uriico destinatario (o per il suo successoi'e ili dirit-
storica ed ddtutto infondata. Ci che fu possibile aisovranimedioevali;ads.aCarlo.IV, to). I registri vanno tuttavia considerati alIa stessa stregua dei cartulari nella misura in ari,
nonostante Horo freqllnti e talvolta continui viaggi; non pu ritenersi impraticabile da parte come sopra si gi osservato, vi si usava registrare anche.trascrizioni di documenti.pervenuti,
degli imperatori romani,. che avevano a disposizione un rlUmero di fUIlzionri.molt() pi e solo per quel che riguarda questi pezzi. Ma tali registrazioni dei documenti pervenuti ricor-
cospicuo! E .proprio dalI'epocasuccessiva a' Teodosio;comehaosservito.ancheMoriullsen, rono spesso e inrnisura cOspicull solo nl periodopiantico;in.etinedioevaJevera;ep~oc
a sono pervenute numerose e sietrre>testimonianze circa la sopravvivenza di quest'uso. Per pria sonorelativamente.rare eil carattere generale. deiregistri nonne risulta prcimodifica-
una critica alI'intera ricer~a diSeeckdr.le osservazionidiTh:'Mommsen;Die'Benenn~ngen to. - Le obiezioni sollevate da M.]. Neudegger,.Systemund Systemaisiertl~gd~r;.Papst.-,
der. Constitutionensa'!lmlungen,ZSR, 23, Rom. Abt;,10(1889), p.345'351: 350;~Idem,pas .Kaiser-. undLandesregz'>ter, Miiricheri 1900,coritro la terminologia quiprqp9sta.sonqispirate
theodosiscbe Gesetzbucb, ZSR, 34, Rom. Abt., 21 (1900), p.148-190A80. ...... '.' .. . i ..... dalIe esigenze dell'archivista, ma non tengono sufficiente conto di quelle.dlladipIQIliiitiea; e
61 (';ontrola congettura di Mornrnsenedi altri resto dll' opinioriecheicommentariicon- lo stesso vale per le osservazioni di Bier, Kanzlei vonBrandenburg;p. 11 seg.,' chesirialIaccia
tenessero trascrizioni; ilOn le minute originali dei provvedimentiemanati>Mcir1msn.stai:o a "Neudeggeranche" se. parteridO da differenti. punti di vistai.Cfr, Erben,. Ein ;oberpfiilzisches
indotto a tale ipotesi soprattuttOdalIe sottoscrizioni resCripsi;recogn6vi posi:einalcealIa Register, p;58 sego Come diplomatista non posso chedokrmidelfatto che la. termip.ologia si
copia di un rescritto imperiale del 527 in un'iscriiione proveniente dall'AsiaMinre;nl'in- di nuovo ingarbugliata con l'introduzione del termine registri di ingresso (Einlaufregister)ie
terpretazionedi. queste sottoscriziorii molto dubbia, cfr. H. Bresslau; irilahresbichie der spero' che :non verr irriitato l'esempio offerto. da Bier.. [Dell'opinione di;Bier. an.che K. [740]
Gescbichtswissenschaft,I9(1896),IV, p, 122-158: 131'132; Faass,Studien,'p:236seg.; Wagner, Das brandenburgche Kanzlei- und Urkundenwesen zur Zeitdes f<z;rfurstenAlbrecht
Heckel, Das sizilische und piipstlicbe Registerwesen, p. 417 se-g.,: > . ' . , ' . c >,~ .'., . Achilles, Diss. Berlin 1911, p. 13seg.Su ci cfr. ora anche Redlich,Privatzirkunden,:p.162
'.
98 Registri dei pontefici Registri dei pontefici 99

in parte pezzi singoli tramandati soprattutto da iscrizioni; in parte quantit giudicare da certe loro caratteristiche, alcune lettere di questi papi a noi per- 105
maggiori passate nelle opere dei giuristi romani e nelle grandi raccolte delle venute devono provenire da quei registri68 Quantit maggiori .ditali lettere
leggi romane e del diritto romano. provenienti dai registri si sono conservate nelle opere erielle raccolte
L'uso di tenere registri non scomparve in Italia con la caduta dell'Impero medioevali di diritto ecclesiastico; come i giuristi dell' antichit romana
romano. Come le istituzioniostrogote si rifecero invia generale e per quan' attinsero dai registri imperiali, cos anche i canonisti. medioevali dai registri
to fu possibile a quelle romane, cos Teodorico eredit e conserv anche papali, che tuttavia poterono in parte consultare solo indirettamente. Gi
quelle di cancelleria: dai registri della corte diRavenna devono trarrorigi' nell'alto Medioevo numerose e grandi collezioni canonistiche, in particolar
104 ne le Variae di Cassiodor065 Nel periodo successivo per i Longobardi ab, la collectio Dz'onysiana, la collectio Quesnelliana,.la raccolta di Frisingadel
bandonarono questa prassi, come del resto fecero ancheconaltrebuorie CodexMonacensis 6243, la cosiddetta collectio Avellana69 , le raccolte delle
consuetudini dell'amministrazione romana, n se netrova traccianell!ammi' lettredi Leone I in un codice gi a Ratisbona, ora a Monaco, proveniente
nistrazionecentrale di altri stati germanici sorti sul suoloroinano,in~parti' dalla biblio.teca smembrata del cardinale. Grimani, e altri manoscritti!si
colare presso i Franchi66 .In alcuni casi, per, i refranchirmerovingie'caro' basarono soprattutto sui registri dei papi dei secoli VeNli e solo per,il tra-
lingi, conservarono nei loro archivi copie singole (exemplaria)deiprovvedio mite di tali raccolte ci stata tramandata la maggior paitedelleJettr<:di
menti da loro emanati e di leggi a carattereamministrativ067 ; ma non ordi e questipontefic:i71 In seguito sembr cessare,oa1meno climinuirenotevol-
narono una registrazione sistematica dei docunientida loroemessi,come mente;l'uso sistematico dei registri ascopicanonistici72; ma su queslO non
del restonCln lo fecero i re di Germania, Francia;ItaliaeBorgognadeiseco' possibile esprimere un giudizio definitivo, dato' chele' raccolte di diritto
li seguenti. . ecclesiastico dei secoli.posteriori al sesto non sono state ancora studiate
Anche per questo aspetto, come per tanti altri, la cancelleria papale, nel accuratamente per ci che riguarda le loro fonti.'.Ad ogni mo.donels~colo
rifarsi direttamente alla consuetudine romana, si dimostr superiClre;qu.elle XI si riprese a consultare direttamente l'archiviopontificio:perlasria rac-
dei principi laici d'Europa. E seunodei caratteri pi eminemi dell',e'voluzio- colta di canoni il cardinale Deusdedit fece ampio uso dei registri a partire 106
ne storica del papato romano dato dalla conse.rva~i?ne.iniiiterrottdiuna dal periodo. di Gelasio 173 Parimenti un manoscritto di Londra del XII
tradizione certa~questo ?ssequio alla
tradizioneJusenza clY1Jbio'f~tWt~!&
appuntqdall'usqmai abbatldonato di tener~ registri, cheitl<(J~fni m,orr:trit8
permetteva ai pontefici cii farsi un'idea complessiyadelle direttricipo,litich
ed ~cclesiastiche.deiloropredecessori. .... .. ' / 68 Cfr. Bresslau, Commentarii; De Rossi, De origine, p'XLVIIIseg.;St~acker,Uber<itzs 105
E pr?babil~chdyescoyi ro~anirdal mo~entoin cui,muniti&pn'~~ti iiltestepiipstliche Registerwesen, p. 7 . i"'::' . c""" .: .. ::..,. ,i'
9,Su.queste raccolte.. cfr. in. generale Fr.. Maassen;, Geschichte der Quellennd;:der
ht. rico.posciutadatutti,entrar,ononella ."it~ .p~bpMc~! abbiano. f~tt6regi~ Literatur des. cancmischen Rechts.im Abendlande.bis 'zum AiisgangedesMittelalters;'vol.:l,
strarel~ lettere ..e i. douffietiti da .l)to eman~ti :AiWitaziMe.4ellepip )ilte Gra:d870.L'unicapubblicatafinora.c;on apparato critico l'Avellana (nella collanaviennese
autqrit romane. L'fsisteJ)za. di registri papali attestata cn.sic:urezz.gi degli Scriptores ecclesiastici latini, XXXV, l/2,Wien 1895-98). . ::'. '..:........::
per il pontificato di Liberio; quindi intorno alla met del IV secolO, e poi di 70. ~ulla raccolta di Ratisbon cfr. per ultimo R. vonNostitz,Rieneck,Dz;!". Brie!ePapst

nuovo durante quello di Zosimo di Celes~9 I, ~prinSipi()d~ry:~.~~lo;a, Leos L im Cod. Monacens. 14540,H],:18. (1897), p.H7-13J. Sulle questioni di diplomatica
legate a tutte queste raccolte cfr. soprattutto O. Giinther;vellana-Studien,SBderWiener
Akademie der Wissenschaften, 134 (1896), p. 1-134; R. yon.]'\Jostitz-Rieneck,Diepapstlichen
Urkundenfur Thessalonikeundderen Kritik durch Pro! Friedrich,Zeitschrift.furkatholische
Theologie, 21 (1897), p'cOl-50; Nostitz-Rieneck, Zum piipstlichen BriefundUrkundenwesen,
seg., che propone distinguere dagli altri cartulari i libri nci~u~i~~a~~cell~r1ave~v;
di p.15}seg,; Steinacker, Uberdasiilteste papstliche Registerwesen, p; lseg~; Heckel,Dassizili-
no registrati i pezzi pervenuti, definendli cartul~ri cancellereS~hi(Kanzleikopialbucher).] sche und pa'pstliche Registerwesen,p, 424seg. ... ' .., ". ./\: '." :';".
104 65 Sulle Yariae dr. pi avanti al capitolo sui formulari....., .:.. c:.;: , 71 Ma anche collezioni ,di diverso carattere,.derivanti non dauninteresse:.generle:pe:rJa
66 llpassoda una lettera di GregorioIalia regina Brunilde; (Regis{rum Gregofiil;.2,p. storia ecclesiastica,bensi da. un interesse. per una singola chiesa, collle acles.:l:collectio
'371-373), citato daSteinacker, Deusdedithandschrift; p~ 135, nt. 2;dillOstra'almassiJno che:il Arelatensis (cfr, W; Gundlach, Der Streit der Bisti;mer Arlesund ViennemdenPrimatus
papa era dell'opinione che anchealia cortefrancasi tenessero registri, ma non che ci fosse Galliarum. Ein philologisch,diplomatisch-historischer BeitragzumKirchenrecht,Hannover
vero. Manc qualsiasi prova.per.pterlo affermare. Invece Steinacker,ZumZusal?Znienhdng, 1890), contengono talv.l?ltaalcunipezzi riconducibili airegistrL . ' ......'. . .
p. 304 seg., ha provato che Iacompilazione di registri si mantenne pi a lungo pressole aut, .72 CkSteinacker, Uber das iiltestepa'pstliche Urkundenwesen,p..20 sego
rit municipali in Italia ein Gallia; su questi atti municipali, sUi quali non ci si pu soffeiina c 73 DieKanonessammlung desKardinals Deusdedit, ed.VWolfvonGlanvell, Paderborn 106
re in questa sede, cfr.B.Hirschfeld, [)ie gesta municipalia in romischer imd fruhger.manischer 1905. Cfr. E. Stevenson, Osservazioni sulla Collectio Canonum di Deusded#, ASRSP; 8(l885),
Zeit, Diss. Marburg 1904. . . p. 305-398;DeRossi, De origine, p.XCI seg.KHampe; HddriansLVertheidigungderzwei'
67 Per alcuni esempi cfr. pi avanti al capitolo sugli archivi" ten nicaenischen Synodegegen die Angriffe Karls des Grossen, NA;2l (1896), p. 83 -113: 109
.'"
100 Registri dei pontefici Registri dei pontefici 101

secolo (British Museum, Add. 8873) contiene numerosi estratti dai registri TI successore di Giovanni VIII, Stefano V, l'ultimo papa del IX secolo 107
di Gelasio I, Pelagio I e Pelagio II, Leone IV, Giovanni VIII, Stefano V, dai cui registri i canonisti trassero estratti; nel X secolo i registri mancano
Alessandro II e Urbano 1174, e un manoscritto del Trinity College di Cam- del tutto, e solo con Alessandro II inizia di nuovo la serie dei pontfici dei
bridge un estratto' di settanta lettere provenienti dai registri di Alessandro registri dei quali abbiamo una certa conoscenza. Mentre da questo bisogna
III75. Circa 850 lettere, originariamente suddivise in tre raccolte,madalIX concludere che i registri del periodo intermedio, durante iLquale Romafu
secolo variamente unite tra loro, ci sono pervenute. dai registri di Gregorio teatro di violenti conflitti, furono presto distrutti, occorre invece respingere
I, sulla cui struttura possediamo informazioni pi precise76 Sappiamo che l'ipotesi ancora pi azzardata78 secondo cui l'uso di tenere registri. si sarebbe 108
ancora nel IX secolo nell'archivio lateranense vi erano quattordici libri papi- interrotto per pi di un secolo e mezzo; tutta la storia della cancelleria papa-
racei di questi registri, ciascuno relativo a unanno,nonnaturalnintepi
consolare, bens dell'indizione; anche aWinterno deisingolianni,suddivisi
in sezioni mensili, prevaleva in generale l'ordine cronologico;che:per.non integrale degli ultimi due terzi (forse libri?) del registro originale, e non (cme i registri a noi
era rigorosamente sservato dato che ogni volta venivano .registrate.insiem pervenuti di Gregorio I e diGregorio VII) un suo comp~dio,e t~ta disostenere questa tesi
grandi quantit di lettere; non si preferiva ancora suddividerle per materia. con nuovi argomenti. Essa per non Viene del tutto dimostrat neanche da Caspar, n pos-
sibile, anche per ci che egli osserva a p. 121, confutare l'obiezione a tale tesi da lui stesso
Un ordinamento' simile presentano i registri diGiovanni VIII: per i suoi preVista a p. 105, nt. 3. Non ritengo corretto il parere espresso da Caspar in linea di princi.
primi anni di pontificato possediamo alcuni excerptacontenutinelle opere pio, che si possa cio esprimere un giudizio sull'attiVit di registrazione sotto Giovanni VIII
dei cannisti e nella raccolta londinese, sopra citata,mentreunmarioscritto solo sulla base del registro a noi pervenuto senza tenere' conto dell nostre conoscenze sui
del secolo XI, gi nel monastero di Montecassinoe oggi.nell'Archivio Vatie registri di pontefici precedenti. e successiVi. n fatto che, accanto a pezzi di rilevante contenu~
cano, riconducibile al registro originale di quel pontefice, tramanda314let c topolitico, nel nostro registr se ne trOvano altri, per noi apparentementeinsignifianti, e
che non possibile riconoscerVi un criterio coerente di scelta, non dimostra affatto che non si
tere risalenti agli ultimi sei anni del suo pontificaton . sia proceduto a una scelta; entrambi questi caratteri sonoomuni anche ai registri di
Gregorio I e di Gregorio VII, e del resto sappiamo bene che i compilatori medioevali spesso
procedevano disordinatamente. Soprattutto per io non credo che la registrazione dei priVi-
seg., ha dimostrato che i pezzi eli cui Deusdeelit d notizia "ex registro Gregorii iuiiioris" legi durante il pontificato. di Giovanni VIII sia stata completamente abbandonata, e che
risalgono al periodo di Gregorio ID, non di Gregorio II. Jaff"L. 3181 (l'unico privilegio contenutonel registro) sia stato registrato sOlo per un errore
74 Cfr. Ewald, Papstbri~fe" .. . , . .. " ... ..... ,. ,.0 nel disbrigo dell'attivit butocratica. llitengopiuttostoche la scelta fatta in relazione. alla
75 Cfr. S" Lowenfeld, Uber ein Registed"ragment Alexanders III. mit unbekannten Briefn compilazione di questo registro sia stata originariamenteequelladiescludervi i privilegi e, che
und eine neue Canonsammlung, NA, lO (1885), p. 586-587..Le lettere sia del manoscritto lon- per una qualcher~gione poi' Vi fu, aggiunto solo' quello, Forse si pu 'ancheimmaginareJa
dinese che di quello di Cambridge, fino a quel momento sconosci\lte;sonosttejmbbb<la ragione: non da escludere che la frase"~olumusquasquecausas praedictoHecfrido episco-
Lowenfeld, Epistolae ponti/ieum Romanorum; Sulle primecfr.'Th,.Iyl:omms~"HiBresslau, poinde motasin nostrapraesentiaadducendas" (una disposizione che in effetti di un note:
Bemerkungenzu den Papstbriefen der Britischen Sammlung,NA,15q890),p;'187:193;,~Ulle voleinteresse dal punto di Vista canonistico"giuridico) abbia dato luogo allatrascriZinedel
ultime dr. ,E. Friedberg,Die Canc:nessammlungen' zW}chenGrcitia~ undBernha.idvonPavia, priVilegio nel nostro registro. [I:opinione qui esposta, che altempodiGiovanni VIII non sia [740J
Leipzig 1897, p. 5 sego Nellaraccolta di Cambridgel'esFrattodalregistro di Alessandro III stata omessa la. registrazione dei privilegi,trovaunv,alido sostegno in un passo trttodalle
preceduto da una raccolta di canoni, trascritta forse dallo stesso copista. AnalogaIl1ente lett~re diNiccol I, sul quale E. Perels ha cortesemente attirato la mia attenzione; NeW866
anche in altre raccolte posteriori di canoni (ad es. nella AppendixconciliiLatermii,.scuidr. Niccol censurava l'arcivescovo Hinkmar di Reims(Jaff-E. 2823,d'orainpoiEpistolae
Friedberg,ibid., p. 67e71, o nella collectio Taurinensis, Su cui dr. Ewald,Papstbriefe, p>325) Karolini Aevi, 4; p.'423 seg., n. 80) accusandolo di avere falsificato un privilegi di Benedetto
si trovano tracce dell'uso dei registri... . '. ., .. . ' . ' , ID (Jaff-E. 2664). In parecchi passi al t~ore d<:i priVilegio falsificato da HinktIlr eglicon-
76 Cfr. Ewald, Studieh;Mommsen,Papstbriefe bei Beda,p.:393seg. Edizi?iiea cllradi trapponeva quello genuino che evidentemente conosceva dalregistrodiBenedetto, ebiasi'
Ewald eHartmann (MGHEpistolae,1I2).. ' .... . "..... ,'. o < . <.:: mava soprattutto la sfrontatezza del su()comportamento:'.'namcum nobis; quoi> nostiutique
77 Cfr. Ewald, Papstbriefe, p.295seg.; P. Ewald,NA, 6 (1881), p; 647-648; GuidoLeVi, Il priscoeclesiae Romanae more in regestis exemplaria scriptofUffi;quaea sededanturapo~to~
tomo I. dei Regesti ,Vaticimi (lettere di Giovanni VIII), ASRSP, 4 (1881); p.16F194;~soprat licafreservar, 'et quos c()ilicere potuisti, .cum tempore decessoris mei. dal,"entur, eaetiam
tutto.Caspar,Register]ohannsVIII.'lVi a p.'80, nt. 1e2si trovaunalist~dellredizionifinora praesentialiterintuitos esse, sic mutilatum;.. ideminstitutum mitterenon formidaverisiquam
107 l!.scite. Una nuova apparir tra poco nei MGH. Prove di facsimilidelmanoscrittoinPal~:ky, depravatumu. nupam huius experienti~m habentibus;.. forsitan exhibuisti?" Qui dunque
Uber Fdrmelbiicher, 1847, p. l seg.,inAPI,l, tav.16, e NA,36(191l),HeftL'SUllaprove. Niccol presupponeva persino che Hinkmarsapesseclie i privilegi a Roma venivano registr-
nienza eIa storia del manoscritto cfr. Regestum ClementisV~l,P~olegome~a,p'XIXse,g:; ti in modo completo; e perci nori si potr pi dubitare che ci avvenne anche durante il s
Lapotre, IlEurope, p. lseg.; Caspar, ibid.; p. 85 s~g; certo chela seconda parte del registro, periodo di pontificato, o che almeno cos doveva aVvenire. Se per al tempo di Niccol si
tramand~ta dalla copia diMontecassino, era unita alla prima, quella presa a modello in epoca usava tale procedura nella registrazione; del tutto improbabilechelecosefossero cambiate
successiva dai canonisti (efr.Ewald, papstbriefe, p. 319 seg.;,Caspar; ibid.,pYI06). Caspar, qualch~ anno dopo, quando regf.lava Giovarmi VIII.) '.' , ....
ibid., p. 83, ha giustamente respinto l'ipotesi di Lapotre che il registro originale sia stato ...... 78 ].von Pflugk-Harttung, Uber Archiv.undRegister der Pl.ipste, ZKG, 12 (1891) 'P; 248- 108
smembrato dai formosiani in due parti distruggendoper le lettere della nnaindiziom~. 278:'265seg;AncheLapotre,'IlEurope, p. 16, Vi pens, ma, ritenendo poi questa idea poco
Invece condivide l'opiriiorie di Lapotre che il manoscrittoas~~_esecostituiscaunacopia probabile,ebbel'intelligenza di respingerla.
102 Registri dei pontefici Registri dei pontefici 103

le e della sua ininterrotta evoluzione dai tempi pi remoti fino ai nostri gior- tala trascrizione di un frammento del registro di Anacleto II: comprende
ni smentisce nel modo pi risoluto questa congettura79 Possediamo poi in trentotto lettere, tutte risalenti al 113 Oe, a eccezione di tre, tutte del mese di 109
un manoscritto dell'Archivio Vaticano un estratto di 381 pezzi dai registri di maggio di quell'ann0 83 .
Gregorio VII80, riuniti insieme non pi secondo le indizioni,ma secondo gli Questi resti miseramente scarsi in confronto alla gran quantit un
anni di. pontificato, un libro per ogni anno; occorre lasciare aperta 'laquec tempo esistente costituiscono tutto ci che ci pervenuto dei registri papali
stione se fu Gregorio VII oppure uno dei suoi predecessori a introdurre gi fino al1198. Le fonti non ci hanno trasmesso alcuna informazione sul
tale modifica81 ; questo nuovo criterio di ordinamento fu da allora conserva' momento in cui si persero i registri originali dai quali questi avanzi erano
to 82 . Infine in un manoscritto del XIII secolo di Montecassino si conserva~ stati desunti. Si gi detto che i libri di papiro contenenti i registri di
Gregorio I ancora nel IX secolo si trovavano nell'archivio lateranense: essi
e altri ancora, scritti sullo stesso materiale deperibile, saranno stati i primi
79 Cfr. anche Heckel, Das sizilische und piipstliche Rgisterwesen, p; 441;.rit. 5. ad andare in rovina. Invece i registri membranacei di Urbano II e della
80 Pubbl. da]aff, Bibliotheca,vol. 2. Cfr.leosservazionidi.Giesebrechtin]aff;cRegesta, maggior parte dei papi del XII secolo si trovavano senza dubbio ancora' a
p.594 seg.;WvonGiesebrecht, De Gregorii VII registro emendando;Mijnchen1858,.e W. Romadurantela prima met del XIII secolo; ne abbiamo notizia. fino all'e-
von Giesebrecht, Die Gesetzgebung der romischen Kirche zur2eit Gregors VIL,Miinchener poca di.Onorio III, nelle cui lettere spesso vi si fa riferimento 84 Poipr
HistorischesJahrbuch,2 (1866), p. 91-193. Il facsimile di tre pagine deLmanscrittocon il ne sparisce ogni traccia 85 ; nel XIV secolo, per quanto'possiamogiudicare,
[740] testo di G. Levi in API; 2, tav. 6-8. [Sul registro di Gregorio VII bisogniloraconsultare lo
studio di Wilhelm M. Peitz, Das OriginalregisterGregorsVII. im VatikanischenArchiv (Reg. eranoandatiperduti86 ; la cosa pi probabile che essi, come gi ha suppoc
Vat. 2) .nebstBeitriigen zur Kenntnis der Originalsregister Innocenz'IIL. und. Bonorius'III;(Reg. sto Sickel,siano stati distrutti a seguito dei tumulti verificatisia Roma nel
Vat. 4-11), $B der Wiener Akademie derWissenschaften, 165(1911), 5.,Abhandlung, basato corso del XIII secol087 .
[741] su un'approfondita analisi dei manoscritti. Peitz perviene alla conclusione che il manoscritto Solo a partire dal pontificato di Innocenzo III i registri papali sono con- 110
vatican() (Reg. Vat. 2), dal quale ha tratt<J una serie dibelle riproduzioniallegandkalle sue
ricerche, non . un estratto dal registro di Gregorio VII tenuto nellacancelleriil; bens piutt6;
sto iI registro originale stesso, compilato e scritto dal notaio papale Raniero sulla.base_delle
minute, e che inoltre questo registro l'unico tenuto.nella cancelleria. E dato chen.!PIossi,
mo futuro attendiamo .da E. Caspar un ulteriore .studio.suI registro di Gregori6VII, in queSta (dr. Lapotre,VEurope, p.17.seg.; Caspar, R~gister JohannsVIII.; p.94 segJ, bisogner pen-
sede mi limiter a rinviare alle. importanti osservazioni .di. Peitz e alla' recensione. di Tangl, sare, qualora tali informazioni siano credibili, solo aexcerpta di registri nonpervenutjci.
NA, 37 (1912), p. 363, riservandqrniper,all'uscita>dello studio di CasPar, una trattazione
pi approfondita delle importanti questioni che, per diversi aspetti, si collegano al lavoro di
Peitz.Indipendentemente da questo occorre gi da ora osservare che peitz()ffrerileyanti
83 Cfr. P. Ewald, Reisenach Italien im Wintervon.1876 au/1877, NA,J (J878),.p.139-
181: 164.seg. . . ..' .... . " , .... v...
.' 84 Alcune citazioni nelle lettere di Onorio ID dai registri di AlessandroID;"'AdrianoIV;
109

integrazioniecorrezioniall'edizione del registro di]aff;J '.' , ..,.. . . . '. . '. ','. ....... AnastasiO'IV; Lucio II, Gelasio II, Pasquale II, Urbano II sono state riunite nella.premessa
108 81 Gli ~xcerpta dairegistr:idi Alessandro II nella raccolta inglesnon consentono di.trarre all'edizione. vaticana del registro .di. Clemente V (Prolegomena, .p. XXIIIse!D;fr;anche
.alcuna conclusione sicur/l\a quest'o riguardo. , .. . . . . " ' . ' ..... , . ":.' ." Pitra"De epistolis, P: .196 seg.; Pertz,Italienische Reise,p. 30 seg.; Rodnberg, Register,p.
82 Sulle note cronologiche del registro di Gregorio VII cfr. E. Dijnzelmann, Diechronolo, 572, secondo cui durante il pontifiato di Onorio vi erano ancora pure i registridiIrirlocenzo
gischen NotendesRei,istrunGregorii . VII, FDG,.15.(1875), .p.. 51347;K:Beyr,Ueberdi II; Delisle;Actes d'Innocent III,.p.15; Krabbo,Die Urkunde, p; 28LSuIl'uso dei registri di
Datierung einiger Briefe. im Registrum Gregorii .VILundim Codex Udalricj,FDG,2L(1881), Eugeni() III al tempo di Innocenzo III, cfr. Spaethen, Giraldus Cambrensis;p. 612.. .
p. 407-413;,PElugk,Barttung,Register.GregorsVII., p. 229seg.;S;.LQ'Yenfeld, inJiff, 85 UriaJettaa di Gregorio IX all'arcivescovo di Toledo pubblicata da Ewald, Papstbriefe,
Regesta, p. 59hUnaquestionetrattata gi da ]aff e Giesebrecht, e sulla quale di recente si p. 453, nella quale sifa menzione del registro di Urban() II, riproduce soltanto iltenotedi
tornato spesso a dibatt<;re; quella se il cardinale Deusdedit abbia usato perJa.sua racc()1ta di una lettera di Onorio ID e dunque non dimostra che li registro diUrbano esistevaancorl\
canonisolo l'estratto. del registro pervenuto a noi, o uno pi ampio, oaddirittlirailregistro all'epoca di Gregorio IX (cfr. De Rossi, De origine, p. XCVI, nt. 3). AncheJedtazionida
originale . deWarchiviopapalecCfr.Pflugk-Harttung;'Register Gregors VII.;p. 227-250; J;,vn questo registro presenti in manoscrittipostericiri di Toledo (cfr. Robett,.CalixteII;"p. 11;
PElugbHarttung, Register undBriefe Gregors VII., NA,11(1886);.p, 141-172; H Ewald, Z1lm Ewald,.Papstbriefe, p. 295 seg; ep.319) si rifanno in ogni caso a ricerche effettuate a ROllla
Register GregorsVII.,inHistorische UntersuePungen Arnold Schaefer gewidm.et, B()nnd882, nel 1215 da Rodrigo di Toledo o a comunicazioni fatte nel 1218 d Onorio:IDall,chiesadi
p. 296-318;' S.L6wenfeld, Die Canonsammlungdes.CardinalsDeusdedii und dar Registr Toledo(cfrcRegesta Bonorii III,n. 972, 976,.977; 979, 980). A questLmanoscrittisi.ri;ollega
Gregors VII.,NA,lO (1885); p. 309-329; Lapotre, DEurope, p. J8 seg.;cW. Martens,Gregor anche la parte del Cod. vallicell. C 23 (XVII seolo) descritta da Kehr, Papsturkimden in den
VILSeinLeben und .Wirken, 2voll., Leipzig 1894: 2, p. 298 seg: A me appare pi proba,bile romischen Bibliotheken, p.J27 sego
l'opinione di L6wenfeld, secondo cui Deusdedir.conobbesolo il nostro estrattodalregistfo. ~6 Cfr. Denifle,Registerba'nde, p.15. ..,...... . .....
Cos anche !'ipotesi proposta con cautela daESackur, Der Dictatus papaeund'd;Canon- 87 I;ipotesi di De Rossi, De origine, p. XCVIII, che la loro perdita sia da fare risalire alla
sammlung des Deusdedit, NA, 18. (1893 ),p.135d53:144,nt.2; che Deusdeditabbia egli caduta, nel 1244; della Turris cartularia iuxta Palladium (scui cfr. pi avanti) nelle mani dei
stesso prodottol'estrtto a noi pervenuto, non mi appare affatto priva di fondamento. Ariche nemici della Chiesa, stata gi contestata da Spaethen, Giraldus Cavibrensis;p.613nota,.cui 110
quando Pietro Diacono indica un cardinale Leone come autore o scrittore deLregistro di si associato Heckel, Dassizilische und papstfiche Registerwesen, p.A25, rit.1. Ora questa
Urbano II, e un cancelliere Giovanni da Gaeta (il futuro GelasQ II) per quello di Pasquale II supposizione stata definitivamente confutata dal saggio di Ehrle,DieFrangipani..
'--
104 Registri papali dal periodo di Innocenzo III in poi Registri papali dal periodo dilnnocenzo III in poi 105

servatia Roma, a parte qualche perdita isolata88, e possono essere consultati terano etrasportati in Vaticano solo nel 1892: la serie dei registri di cancelle-
dagli studiosi da quando Leone XIII con gesto illuminato apr l'Archivio ria comincia in questo fondo dall'anno 1389, e illro numero complessivo,
Vaticano. In passato si molto discusso sul numero dei registri ivi conserva" fino al pontificato di Pio VII, ammonta a oltre 2150volumi92 .Infine dal XV
ti; oggi nuove e numerose pubblicazioni, e soprattuttouncatalogopubbli- secolo ci sono pervenuti alcuni registri di brevi che per per iprimiinrii
cato dall'altercustos pontificio G. Palmieri8 9, consentono di farci un quadro sono ancora molto incompleti93 . .' .. c
esatto di questo ricco fondo e di arrivare alla conclusione che l'Archivio Negli ultimi anni la ricerca diplomatistica si occupata con molto fervo-
Vaticano possiede pi di 2000 registri dal periodo di Innocenzo III fino a re del modo di compilazione e della struttura di questi registri94 , senza per
quello di Sisto V90. Questa cifra si accresce notevolmente qualora visi
111 aggiunga le serie di registri non compresi in questo grandeforido, cio!
registri cartacei dei pontefici avignonesi conservati separatamente'e che per" 92 Wirz, Bullen und Breven, p. XXXI; Brom, Guide, p. 58.
ci non sono compresi nel numero sopra citato; secondo leultjmestimeca 93 Wirz, Bullen undBreiJen, p. XXIII seg.; Brom, Guide; p. 26 sego
me note esistolloancora circa 350 volumi di' questi registri91;Eperyero 94 D.ei molti lavori apparsi menziono solo quelli usciti neglitiltimianni, perch la maggior
chela maggior parte di questi registri risale al XVI secolo; dei circa duemila parte di quelli pi vecchi non ha pi valore.
1) Peri facsimili cfr. Denifle, .5pecilJJina, con 60tav.daInnocenzo III a Innocenzo VI,e
volumi sopra menzionati della serie principale pi di 1200 appartengono al introduzione diH.Denifle in collaborazione con G. Palmieri. Per facsiTili, di singoli fogli dai
periodo di AlessandroVI e dei suoi successori. Per gli ultimi secoli del registri (esclusi iregistri delle suppliche e i volumi di minute) di Innocenzo 1lI e Gregorio
Medioevo a questifondi pi antichi dell'Archivio Vaticano si aggiungono IX, cfr. Steffens, Lateinische Paliiogrl1phie; 3, tav, 87; per. quelli.di Onorio III, cfr. Munch,
poi anche quelli dell'Archivio della Dataria,. depositati in passatO aLLa., Opslysninger, p. 62, e diverse pagine anche alla fine dell'introduzione nell'edizione deireg-
stri di Pressutti; di Gregorio IX, cfr. ,Krabbo, Die. Urkunde, p. 292; di Alessandro Iv, cfr.
Recueil defacsimiles l'usagede l'cole des chartes,tav. 97; di Niccol III~ cfr. Kaltenbrunner,
Romische .5tudien.. I.; di .Gregorio X, cfr. Posse,Privaturkunden, tav., 35; di: Clemente "";cfr,
88 Sui registri del XIII secolo non pervenutici, ma esistenti ancora nel 1339, cfr. Denifle, l'edizione vaticana del registro; di Gregorio XI (?); cfr.Posse,Privturkunden, tav,.34 (l!affer"
Registerbiinde, p. 21 sego Completamente perduti sono. quelli di Celestino N e InnocenzqcV; mazione di Posse che .questa tavola .provengadal registro delle suppliche di Clemente',VJ
di Celestino V si sono conservati solo pochi frammenti del registro camerale, su cui cfr. P.M. certamente errata; i nomi dei vescovi menzionati risalgono' al. periodo di Gregorio XI);idi
Baumgarten, Il regesto di Celestino V, Chieti. 1896. Un.registro di InnocenzoIII, a lungoc;re- Giovanni XXIII, cfr. Amdt-Tangl, .5chrifttafeln,3,tav.98. " ...' ; ,
duto disperso,dstato donato nel 1885 da Lord Ashbumham, nella cui biblioteca,si,troyaya; 2}Edizionidai registri: Epistolarum InnocentiiIII libri undecim, ed. E. :saluze, Paris 1682
al pontefice Leohe XIII e riunito all'Archivio Vaticano: cfr. Delisle,Kegistresd'lhnoctlt III, (Migne, PL, voll.214-216); cfr. A. Luchaire,Lesregistres, e Regesta Hoizorii III;conGr~' 112
p. 84 seg.; A.Battandier,. Un volume dei regesti di Innocenzo In donato allaSan.titdi N..5. gorio IX inizianole pubblicazioni' dei registri.curate dall'EcolefranaisedeRome,~uddivise
Leone XIII da LordAshburnham,Studi e documenti di storiaediritto,6(1885),.p,'81-86;pn in due serie. 1aprima (da Gregorio IX a Benedetto XI compreso) offre un'~dizionecompl~,
frammento dei registri. diGregorioIX stato rinvenuto da. Lo Auvrynella biblioteca',di tadei registri con la pubblicazione odi tutto iLtenore~ppure almeno cli.unregestodi t1ltSii
Perugia;contiene:83.pezzi per la maggior parte finora :sconosciuti;pul:>bLdaAuvraynei documenti presi in esame (non teniarilOcontoinquesta sede di ltrepartidell'edizionep?~(~
Registre~de Grgoire DI;, 3, p. 562 seg.; cfr. anche L. Auvray, Le. registrede. GrgoirdX de/a nelle appendici). La pubblicazione diquesta serie cominciata~ Pariginel1884ed ancor
Bibliothque municipai dePe.rouse; BEC, 70(1909hp. 313,J34. Nella biblioteca diParigisi lontana dall'essere completata; fInora sono apparsi sloiregistri diOnori Nacuradi~i
trovano un registro di InnocenzoI'" parti dei registri piAlessandroIV; ClemehtY, Prou, di Niccol N a cura di E. Langlois, di Benedetto XI a cura di J. Grandjean. Di tutti gli
Bonifacio VIII; GnorioN, Niccol N" Celestino V eunregistrodiunJegatopapal~pel altri sono uscite alcune parti; in molti casi mancano gi. da anni soltanto gli indici,senzai
periodo di Onorio III (cfr, la descrizione dei manoscritti in Denifle; Registerbiinde;p;16 quali non quasi possibile constiltareesaurientemente tali edizioni: Gli editorisono:Au~ra)'
seg,). In un manoscritto parigino della fine del XIII secolosisono conservatiino1tre,a parte per Gregorio IX; Bergerper Innocenzo IV; Boure!. de la Roncire"Deloye:CouloIlP~:
gli excerpta deicannisti, alcunHmportanti, estratti da registriperdutidiInnoc~zolll'e Alessandro N; Guiraud per Urbano N; JordanperClemente IV; Guirallde Cadierpr
Innocenza N pub1:>L 'q!! K.Hampe, Aus verlorenen Registerbiiizdender5Piipstdiinozen1.:IIL Gregorio X e Giovanni XXI; Gay per Niccol III; "les membresdel'colefranaisede
und Inno1.en1.IV.,MIOG ,23 (1902),p. 545-567;;24(1903)" p .. J98 c 237,Un.copicedella Rome"(senza specificare i nomi) per Martino N; Digard"Faucon,Thonias. per :Bonifacid
BibliotecaVaticanacontiene frammenti dei registri di Giovanni XXII; lmyolme8ellesti VIII. A questa prima serie si congiunge cronologicamente il RegestumClementisV." La,'sB
lettere segrete finito nella biblioteca di Cambrai; un manoscritto parigino ancora da.studi~ conda serie delle pubblicazioni francesi iniziata nel.1899 si posta l'obiettivo.di pubblicare i
re sembra contenere excerpta daj suoi registri, (cfr. Goller, Mitteilunget; unrl;;Untersuchungel, registri dei papiavignonesiesi suddivideanch'essa in dllesezion; da unlatoI'edizi()rie delle
p. 12 seg;). Stil frammento di un registro di Urbimo VI di. M, Tang!, MIOG, ll( 1890), p. in
lettere segrete' e curiali diciascun pontfice, dall'altro' quelladelleJettere.comuni v91llll1i
337-342: 339.1 registri dell'antipapa Felice V sono conservati a Torino. '.' ' . . '. ' separati: Per le lettere segrete e curiali,delle quali in parte siriportaI'intero ~enore~inpart~
89 G. Palmieri, Ad Vaticani archivi Romanorum pontzficum regestamanuduCtio, Roma exceipta o regesti, l'edizione dovrebbe limitarsi ai documenti relativi alla Fr~cia Cla Napoli!
1884. . una restrizione che per fortuna non osservata rigorosamente;pr l lettercomuni, ridotte
'. 90 SecondoPalmierisono 2019.registri,dei quali per alcuniconiprendonopilibri,c:os a brevi regesti, l'intento quello di una pubblicazione completa. Nessuna delle due sezioni
che nel complesso. si arriva alla cifra'di 2050 volumi,>' '...... ,<i.:>;::', stata terminata fino ad oggi; si dato inizio allavoro sui registri di Giovanni XXII (lett~re
111 91 Wirz, Bullenund Breven, p. XXXI; Brom, Guide,p. 35. A questi siaggiungonoi regi' segrete e'comuni a cura diCotilon, lettere comuni a cura di Mollat), di Benedetto XII (lette-
stri delle suppliche dei quali tratteremo in altro luogo. re segrete e curiali, ivi definite lettres doses, patentes et curiales, a cura di Daumet, lettere
106 Struttura dei registri papali Struttura dei registri papali . 107

112 riuscire a fare piena luce su t~tte le questioni sollevate oa raggiungere una todei singoli pezzi era esclusivamente cronologico, gi dallafinedelXIl
113 completa unit di vedute 95 . E chiaroche:inquesta sede potremo trattare secolo a questo criterio se ne affianc un altro, quello cio di raggruppare i
solo le questioni principali. documenti da l'egistrare in base alle materie. Gi sottoInnocenzb III dall'in-
Prima di tutto occorre ricordare che,mentre nel petiodopi imticola sieme degli scritti fu estratta la parte principale della sua corrispondenza
maggior parte degli scritti pervenuti, soprattutto le lettere degli imperatori, politica - quella in arrivo, quella in partenza e altri pezzi pertinenti a questa 114
ma anche altri pezzi importanti, venivano trascritti nei registri, come materia - e la si riun in un unico volume dal titolo Regesta dominiInnocencii
dimostrato in particolare dalla corrispondenza del papaOrmisda conservata tertiipape super negotio Romani imperii, osservando una certa successione
nella collectio Avellana, pi tardi, all'incirca dalla met del VI secolo in poi, cronologica senza per distinguere i singoli anni di pontificato. con fascicoli
queste registrazioni si fecero sempre pi rare. Tuttavia anche in quest'epoca distinti o rubriche speciali96 Poi, al tempo diGl'egorio IX, certi gruppi di
nei registri troviamo talvolta ancora scritti di diversq tipo che si giudicava lettere aventi rilevanzapoliticae dal contenuto affineful'OMtl'ascrittisu
importante conservare, e di tanto in tanto pure appunti di carattere storico fascicoli separati come appendici all'interno dei registl', cheapbi:acciapo
su atti d'ufficio dei pontefici; anche nel tardo Medioevo non ci si attenne ciascuno uno o pi anni di pontificato. Sotto Innocenz() IVedurant~il
rigorosamente al criterio. sempre pi~ emergentedilimitarn~ilcontenritd primo anno di Alessandro IV furono inoltre riuniteinfascicoli a parte le
soltanto a trascrizioni o excetpta.delle lettere e dei pr!")Vvedimenti papali.. <:osiddette.litterae curiales o de curia, cio .soprattutto' le Jettere&.contenuto
Un. altro importante cambiamento si verific~in' relazione alla disposlzio- politico,e quellela cui .stesura avveniva non dietro richiesta delle parti,ma
ne delle trascrizioni nei. registri. Mentre nel periodo pi' antico l'otdinameri c per ordine della curia, e che perci erano esenti da tasse97;sottoIru::1bcenzo
!V in tali fascicoli compaiono le lz'tterae beneficiorum, valeadir~lelettel'esui
<:onfetimentidi benfici. Mentre quest'Ultimo gruppo riappal'e pi tardi 'solq
comuni a cura diVidal, [che stata completata con il terzo volulleuscito nel 1911, cui an<:ora una volta sottoVrbano IV, dal terzo annodi pontificato.diquesilti-.
premessa una pregevole introduzione sui registri e i procedimnti di registrazione]), di mopapa si impose la regola di. allestil'e i registri suddividendoJuttijdocu~
Clemente VI (lettere. segrete e curiali, chiamate analogamente a quelle di Benedetto XIIi a menti da registrare in due categorie, quella delle litterae,commun6s?,~ e quella
curdi Dprez), di Innocenzo VI (lettere segrete. e curiali a.cura diDprez);diUrbafioV delle lz'ttetae curiales. Occasionalniente gi sotto Niccol III econTegolarit~
(lettere segrete e curiali il cura di Lecacheux), di Gregorio Xl (lettere segrete cectiriali a cura
di Mirot);- il registro dell'antipapa Niccol V stato. pubblicato perregestida Etibel,
Registerband des Gegenpapstes Nikolaus V.- Oltre a queste grandi pubblicazioni sono appar-
se. numerose edizioni eli registri. relativamente a singoli paesi,"diocesi o proviircie, he n?IJ.. ~ ~6Cfr.Kltenbrunner, Romische Studien; I;,p. 262 seg.; RSchwemer,lnnozenz!II}cund 114
necessario enumerare in modo t:saustivo. Alcuni elenchi;' tuttavia non completi, si trovarloi die d.euNcheKirche u)iiqren.d d(!s. Tqronstreite$,StraBbyrg i1882"p,.13?seg';;Fl!9h aif , 'k?!c
tragILaltri,..inL.Schmit'z, Ubersicht uberdie Publikatidnn<aus den'p'pstlichen regist<re$;Tucek; Un.te~suchungen. ,Tucek, ibid.,p, 48 seg"tentadicllinostra,I;~c1J.~ilregistr(j
Registerbuchernd13:-15'Jahrhunderts, RQ, 7 (1893l,p:209-223e..p; 486A91;Haskins, prinJi~v()di Irm0cen~oI1.[, dlquale furono copiti ivolllffii anoi pervenuti (Cfi pi availti);
AmericaIl HistoricalRriew,2, p. 50s~g.;M. Wehrmann,Vatikanische Quelleni.u~4eutschen vem;'ecompilato ancora secondo un riterio unitario, e chela seIezioneddl~gttr~'rel~i:ive'l
Landesgeschichte, DelltscheGeschichtsblatter, 8 (l907),p. 93-108 (dove per si prendono in negotiumimperiiavvenne solo nel 1209, in occasione delle trattative del papan'Qttoile tv;
113 considerazione anche paesi vicini non tedeschi). Numerose info1nazioni bibliografiche,rag i e port alla redazi()ne del.,R(?gistrum sup(?nzegoti.oi11!periinella,foqnac:h~ si} consel'Vatafino
gruppate tuttavia in modo poco opportuno, sitrovano.inBrom,Guide. ai nostri giorni. Sar per necessario sottoporre questa ipotesi apcheall'esame..dii.mam~ticoi
3) .Ricerche sui registri: .Munch; Opslysninger;Pitra,. De epistolis;' HeckelrDassizilische losa indagine paleografica. [Nel lavoro di Peitz, Das. Originalregister.Gregor~YJL,p.154, [741]
und piipstliche' Registerwesen, p. 394 sego e p. 477 seg; Non possoattribuire.alcullvalore sopra citato alla nt. 80, 1'autore tratta anche dei registri di InnocenzoIII e diQn()rioIII~,
scientificoall tratta?iorie di B. Baudidi Vesme, IregestipontijiciiVaticni;'Torinod903, contro Deriifle, esprime. il parere che anche i registri di, Innocenzo ID siano rgistri origin;ili,
estratto dal Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino,8 (903) ,p. 376-389;.PerilXIll ~ec&; non trascrizioni sontuose tr~tte dai registriorigiriari; su ci cfranCheM;:o'.I'arigl; NA,37
lo: Kaltenbrunner,Romische Studien. I; Delisle; Registres d'InnocehtIII, p; 84seg:;\:G. (1912), p. 364 seg., che esprime dubbi da me condivisiesui.quali cisa~certamenteoccasi6-
Digard, Lasriedesregistres poniificauxdu.XIIIesicle, BEC,47 (l886), p. 80-87; ne di tornare quando siparler del registro di GregoriovrL-Peitz,coni:rop:iiek, ibid.;
Rodenberg, Register,p. 507 seg.; De~ifle, Registerb'nde, p. 24 sego Per il XlV secolo: E.von dichiara che anche il Registrum supernegotio imperii un'registro originale, :ein.qusto con-
Ottenthal,Romische Berichte;I.,MlOG, 5 (1884),p. 128-141; Werunsky,RomischeBerichte. corda.con lui anche Tangl, ibil,365, ch~ ha studiato personalmente il volurrie;J:".n'
IIL,. p. 140-155; Tomaseth, Register. und Secret're; Tangl, Diep'pstlichenRegister; G6ller, 97 In una disposizione della met del XIII secolo si trova: "littere curiales etrescrib.end 114
Mitteilizgen undUntersuchungen; Per il XV secolo: Kaltenbrunner,RomischeStudien. II,,p; gratis scribende" (Tangl, Diep'pstlichen Kanzleiordnungen., p. 61);.iniunacostituzione del
79 seg;; Otte~.thal,' Die Bullenregister,p.A01.seg.; Idem,Vie KanzleiregiSterEugensIV.Ein 1372: "littere de curia et gratis scribende" (Tangl, ibici., p. 126); ~ ,in una c()stituzioJ:te;del
Nachtrag,MIOG Erg. 3 (892),p.385-39G; Repertorium Germanicum, 1, p; XXI seg:.Inoltre 1445: "littere de curia qu~de sui naturagratisscribendesunt~(Ottenthl,DieBullenregiSter,
nelle introduzioni alla maggior p~rte delle edizioni eli registri si trovano le descrizioni dei p: 575). . ' . i . . '
registri e osservazioni su sirigole qustioni relative alla registrazione. 98 Secondo Denifle, Specimina, p. 55, solo a partire daClemente V l'espressionelittera
95 Alcuni problemi discussi a fondo e con grande vivacit hanno poca rilevanza per il communes diyenne.consueta nei registri. Sul suo clifferente significato nel periodo precedente
diplomatista. cfr. Spaethen, Giraldus Cambrensis, p: 644, nt. 4.
108 Struttura dei registri papali Struttura dei registri papali 109

115 dal periodo di Giovanni XXII in poi, dalle litterae communes e curiales furo- non sene conservato nessuno; in epoca successiva,omllDqlle,.un~,gal1:f
no s~p~ra~e le litterae secretae99 ,che poi venivano registrate in volumi a parte delle lettere ivi registrate fu trascritta nei registricamerali 104 .Sgloa p,artire
(re!p~tn d~ !e~tere segrete). Sot~o Niccol III,.tuttavia, solo lacoirispondenza dal'pontificato di Martino V possediamo notizie pi precise,sulla struttura
pOlltl~a p~u I.ml?0rtante, spedIta a mezzo di lettere chiuse, fu trascritta in dei registri. Ormai occorre suddividerli secondo criteri diversichenelpllssa~
~uestl r~glstn di lettere segrete; durante il pontificato di Giovanni XXIIIOO, to; accanto ai registri dei brevi dobbiamo distinguere tre serie di regisgi di
mv~ce, ~ contenuto di questi vo~umi fu considerevolmente ampliato; vi furo~ bolle: registri di cancelleria, camerali e di segreteria; elemento decisivoperil
.le
no It:sente anche lettere relatlve allo Stato della Chiesa e allasuaammini~ modo di registrazione era il modo di spedizione. dei relativi dQcumenti;di
cui si parler per esteso in altro luogo I05 . .
~trazlOneIOI,e pOI anche alcune litterae degratia, cio quelle che toccavano
m q~alchemodo la sfe~a d'azione della call1erae del call1erario, cos che si ,Di recente si discllsso con particolare fervore sulla questionesela regi-
res~rm~e notev<;>lmente il numero delle litterae curiales trascritteneiurestanti strazione' alla quale, almeno nel tardo Medioevo,nellacancelleriap?:pale
regIstn. In. partIcolare. tali letten; fu~on? ordinate secondo criteri geografici o era addetto un apposito ufficio l06 , avvenisse in base: alle minute (d.1ia111atea
per matenee, a partIre dal qumdIceslffio annO di pontificato di Giovanni Roma notae, pi tardi minutae), o sugli originali finiti; Non siamo in grado
XXII, anche nel complesso delle litterae communes, come per i registri delle didare una risposta a questa domanda n in generale, n per unpeJ:'iodq,dr-
letter~ segr~te, s~bentr una separazione in gruppi, divisi asetonda 'della coscritto, e non siamo neanche sicuri del fatto che nello stesso periodo.si.sia
matena trattata (mdulgenzee privilegi, provviste,cnservatoriae ecc.)Io2;sol~ seguito sempre lo stesso procedimento. Per i registri pi antichi, anteriori al
t~nto le lettere che~on .rientravan~ in n.es~uno diquestigruppirimasr~ ri~ XIII secolo, possiamo comunque supporre sulla base delle ricerche pi
lllte .sotto.la denomma~lOne collettIva di lttterae communes. Nelpeti6do sc~ recenti che con ogni probabilit la registrazione avvenissedisolitQ.dagli
cessI':o SI mantenne 'sIa la. separazi<;>n.e.dei registri delle lettere segrete da originaliIo7 ; tuttavia non si procedeva sempre cos, e nel periodo di Giovanili
quelli delle letterecOmUD1,Sla la dIv1Slone delle lettetepermaterie-sotto VIII si Utilizzarono invece le minute, almeno per la registrazione deWHette-
,(::.: .. .
~ : '. ' .'.,
117
~e~edett0X!I,tutt~via,fudi nuo:"o ridotto il-numero dei gruppi e lasl1ddi-
VlslOneda lU1~~ttarlffiase, s?stanzialmente in vigore perl'intero periddoa.vi~
~non~se; ma gm al tempo di Benedetto XII in pratica si abbandondeltuho 1 04 Cos Tangl, Die papstl'chenRegister, p. 306..Egli annovera traIregistri came;ali:allcne 116
l o~dmamento.geogr~ftco e per materia nei registri delle lettere segrete. i tre volumi di Urbano VIa noi pervenuti (M. Tangl,MI;il [l890],p: 337-342:339); sui
Inf~e.sotto .GlOv~nDl XXII ~ Bene~etto XII nonvi furopo probabilri:iite quili cfr,aIche Krofta, Monumenta J(aticana, 5, p.lI sego .. . . . , '., .
10~Cfr. pi avanti alla fine del sesto capitolo.
regrstn. particoiancontenenti matene camerali, quali erano statiinttodotti
lQ6Cfr. piavanti il sesto capitolo.., . . . .'. ..' .' .'. .'....
per ~a pnmayoltada Urbano .IVI03; essiriapp~ono sldllrante'ilpOlltifica"
,"i"

107 Fu supposto gi da Delisle; J:)udik, Ficker, Munch,L6wenfeld,rn~ntl'eJ;':wa.Jcl, <:;.


t0cli gel?~nte\11, .ma. non ~I. son~c~n~ervatltutti:SuirgistrLlelp~,'t~d9 Levi, Pflugk-Harttung ritennero che pi probabilmente la registraziolle. avy~nisS;e:ill.;bise
?OPO lmlzI\?~e1G~a,nde SCIsma dOCCIdetlte (1378) ab9iam0]inQ~:lsc:arse alle ,minute (c~r. di recente Kehr,. Minuten pon Passignano, 1>,,)2).. La. teoria di E'wldha
116 informazlODl; :n.qu~sti~~itati decenni.mol~o~d disttlltto.Parch~per'un eseritato un'influenza decisiva sulle ricerche di Gnndlach circa le lett~re diArleseYienne
e 'sull~ osservazioni di Giinthercirca la cotlectioA~ellan,a;. ll~h'io. vi avevoadetlto}Jdla
certo tempo SISIannunciato a tenere IregIstn delle lettere segrete, o almeno prima edizione. di quest' opera. La teoria fu ,poi aspram'Onte criticata.da M9~m,'seIl,
'papstbriefebei Beda, p. 387 seg., che ha rilevatp comele letterepapili, tl'aman,datee~~sto
ria ecclesiastica inglese di Beda corrispondono perfettamente agli originali,men.tresecndo
l'assicurazione. attendibile di Beda furono ricavate dall'archivio di Roma,.. cio dair~gistri
115 99L'~spression~,c:~mpa~e peda pri,ma voltasottp ClementdV eprob~bilmentegi papali. La suaopip.ion~ stata' poi. condivisa da Hlrtrnannnell'ino-duzioneals~.condo
volurne delJ'edizime del Registrum Gregorii I; fuv.eceNostitz-Rieneck;.z~m papstli~ht:n
durante iIsuo pontiflcato;e~l~tevaun regIstro particolare per le lettere segrete noinon:per'
ven~~b(cf:.Hec.k~,D,as szzzl:!che un4p~pstlicheRegisterwesen, p.482 se~J: .;,' BriefundUrf,;undenwesen, P.: 155 seg., hatentato di.difendt:re(:Iinpovo):9pinionec!i
Dal pass1.sltatlda Goller ~zttez!u~gen undf!nter~uchungen;p,43seg.,n(jnsideve Ewald.J:)aultimo Steinacker,Uber das /teste papstlic!;eRegisterwesen"p,10seg.,haesa1l1i:
concludereche sotto Clemente V SlaeSlstltauna regIstrazIone segreta; ivi lpostodiR(ege- nato ancora una volta l'interaqpestione con un'analisi acc'lJrata dlleletterepregieg>l'iane 117
stra;% occorre ~e!llpre leggere R(ecipe). . .' " .... . . . . . i ' C 'i> addotte da Nostitz;Rieneck'e. provenienti' dai regis,i. Egli si schiertp.dall!lPl1i~edi
. ,queste ,SI trovano tra le lztterae de curia fino al quarto anno del pontificato di Mommsen e ha mostrato che l'abbreviazione o l'omissione delle for!D.uI~-.del.proi(jc?llo
GlOvanru. ..... .'. nelle lettere tratte dai registri non autorizza a .concludere che si uSas~eun)iin~e;sistem
.. 102 Sia l'futr'od.u.zi~nedei rgistridelle l~ttere segrete che la divisione per mt:rie fUr'on6 anche nei registri, ma che.jl fatto invece ricond)libilesolo allai:iadiziI1epost~~iore.
Perci . mpltoprobabile che i documenti registratipresentasserodiregol,a ilprotpsollo
mIsure.. che'1' forse
h R SI '.'
IspIrarono
. al. modello della cancelleria
.angioina . . , D as szzz
(cfr Heckel "l"h1se e completo, che cio si rifacessero agli originali.-Seguono Steinackeranche.ScB1l1itz-Kal-
un d fofPst z; e egzsterwe!en, p. 479~eg.). . ... . . '. '.'
. ES~l fur.?no compilatl probabilmente non nella. cancelleria, ma nella camera (cfr..De- lenberg, fuMeister, GrundrifS der Geschichtswissenschaft, 1, p. 197, e Heckel, D'api:til(sche
nifle, Regzsterbande, p. 19, e Heckel, Das sizilische und ppstlicQeRegisterwesen, p.479 seg.). undpapstliche Registerwesen, p.436 e 442. .
................... ,
110 Struttura dei registri papali Struttura dei registri papali Hl
re10S. pi difficile giudicare i registri del XIII secolo; fondate ragioni sono Un'altra questione molto discussa e di non facile soluzione quella sei
state addotte a favore della tesi che la registrazione avvenisse sulla base degli registri del XIII secolo a noi pervenuti debbano ritenersi i registri' originali
originali, ma non meno importanti ragioni sussistono anche a favore dell'al- prodotti sulla base dei documenti stessi, ovverosedobbiamoconsidetarll
tra tesi, che cio si registrasse dalle minute 109 , ed ben possibile chesipr c manoscritti di rappresentanza compilati successivamente e secondo un crite~
cedesse talvolta in un modo e talvolta nell'altro. Quanto alla registrazione rio unitario sulla base di originarie e provvisorie trascrizioni su registrill~.
dei privilegi solenni e anche di alcune litterae de gratia,inquestO periodo Quest'ultima ipotesi comunque quella pi probabile in relazione ai registri
probabile piuttosto che fosse di soiito effettuata dagli originlillo,mentre di InnocenzoIII a noi pervenuti115 ; quahto ai restanti registri delXlIIseco~
esistono sufficienti indizi per ritenere che le litierae de curia, soprattutto la lo, non siamo invece in grado di dimostrarla con certezza: per un gran 119
corrispondenza politica, fossero registrate in genere dalle minute1l1.Lostes- numero di volumi abbiamo ragioni importanti per ritenere chei registri oggi
118 so discorso vale anche per il XIV secolo ll2 ; per il XVinvece occorre operare ancora esistenti siano quelli originali. Le cosecariibiano" nel.'XIV secolo:.,a
un'ulteriore distinzione a seguito dell' accurata disamina di Oitenthal: i regi- partire da Clemente V si impose la regola di compilare in un primbmoIIietl~
stri della camera, della cancelleria e una parte di quelli dei segretariveniv,ac to registri provvisori, nel suo primo annodi pontificato scrittiancorasup~r"
no formati prevalentemente sugli originalil13 ; i registri dei brevi e 'un'altra gamena 116,iuseguito su carta, sulla base dei quali poi venivanoeffettuatde
parte dei registri dei segretari per lo pi sulle minute. trascrizioni pulite e ben scritte su volumi di pergamena. Mentre si sonoper~
dutii registri cartacei di Clemente V, ci sono invece pervenuti quelli a parti~
re dal pontificato di Giovanni XXII; occorre dire per che solo t registri
108 Gi Lap6tre sost~nne questo"e ora Caspar, RegisterJohanns VII!., p. 109seg.,lha contenenti le fitterde'communes sono quasi completi,' mentre lamentiamO
dimostrato. Dato che ilsuo registro contienesolo)ettere,con una solaeccezione,'el'unico grosse perdite nella serie delle litteraesecretae di Giovanni'XXIIw.Dal
privilegioinserito costituisce un caso particolare (cfr. sopra, nt.77), possiamoesp.itllre un
giudizio sol sulla registrazione delle lettere. ' ' , ' . , . .' periodo di Benedetto XII in poi si cesso del tutto di registrare lelitterde
109 La prima opinione sostenuta da Delisle, Munch, Berger, Diekamp,ealtri. secretae in volumi cartacei e tale uso rimase in vigore solo per le litterae 'come
Kaltenbrunner non si espresso con decisione n a favore dell'una iIafavpredell'altra.
Anche Denifle, Registerbiinde,-p..68, nt 4,. e Specimina, p. lO seg., ha abbracciat()lat~~iche
tis" invece che~supr bullisriginalibus", e, rieI ~~~.odi Violazionedi taledivit6,0eA'rui.
la registrazione avvenisse nel1maggior parte dei csisulla basedegli originf4j;ossrVa per,
Specimina,p. 14, che spesso anclie le minute furonci uSate per le trascrizipn1neirgistri. D'al-
tro .canto Rodenberg, che nell'introduzione ai volumiseeorid e terzo delle' Epistolaeseculi novatauna sanzione introdotta da Sisto IV eanoi norinotda altrefonti:. ........................... ' .
XIII tornato sulla questione gi trattata ncisuosaggiRegister,p. 516'seg;~aIJ1mettein 114 Soprattutto Kaltenbrunner, Romische Stuaien.' L, p.2l5 seg. p.' 223,seg.; ha sosten~
determinati casi la registrazione dagli orginali,maritieneche in re.1tlancirmJossequella tola seconda opinione in relazione alla maggior parte dei yolumidel XIII secolo. Egli'perQsi
di usare le minute, mentreHeckci, Das sizilisheun,d papstlich Registertbesen;p. 44~e48? basato in, parte su alcuni presupposti che nel frattempo Denifle hadim,ost<1\t.essere'qel
seg" si di novoschiertoa favore dell'opinioneopposta, .' ..' . " .. . . < , c " ' c . tutto erronei.Ha. ritenuto infatti che alcuni appunti presenti nel nostrireglsir~aggiliri4
IlOCi stato ammesso anche da Rodenberg alnienopeiil.periodoapaitiredalse1d dagli scrittori del periodo di Urbano V, risalissero invece al XIII secolo. AllortMttasfer'la
ann dipntificat di-Innocenzo IV; ma valeanchepr quello precedente, Per il pontificato curia a Roma lasciando ad AVignone i registri pi antichi, Urbano V sicuramentenefecefa~e
diGregorio IX, cfr.Krabbo,Die Urkunde, p. 292. .... . . . . '. .. ) " " delle copie per poterli consultare in Italia (cfr. Denifle, Registerb'nde, p. 40 seg..e Specimin,
111 Con. questa ipotesi enuriciata da Heckci, Das sizilische undpiipstliche R~i,isterwesdz, p. 56 seg., tav. 59). Ma queste copie della seconda met del XIV seclonon hanno natural-
concordano anche le mie riflessioni. Cfr. irioltre leosservziorii diFinke,inWestf'lisch UB, mente alcuna rilevanza ai firii della questione qui trattata. .
5, p. XII s e g . ' '. ' . . 115.Decisiva a questo riguardo la circostanza messa iIrevidenza.daDenifle,
118 112 Cfr. Tangl,Die,papstlichen Register, p. 291 sego e p.299 seg.;Galler~Mitteilunn Registerb'nde? p. 60 sego e Specimina, p. 14, che Innocenzo III stesso menziona due volte
und Untersuch/{ngen,'p.87 seg~- Che sotto Bonifacio VIIUelitterae deg~tiaJos~e~oiiiol alcune lettere dci suo secondo anno di pontificato, ,affermando che sono conteriutenel regi-
traie alla registrazione solo dpo la bollatura si ricava concertezzada U!l~l~i:tradiIe'. stro,.ltterechenon si trovano nel registro del, secondo anno conservatosi intattO. Anche 119
menteY (Regestm ClementiiV,Prolegomena;,p.LVI) .. Che la loro registrazione'aV'yenisse Rodenberg (Epiitola saeculi.XIII, 2, p. VIIseg.; 3, p. XI seg.),che per il resto sicipposto
:solo in. casi eccezionali .dalleminut dimostratO, oltre che dagli appurtti tratti dai rt:gistri con decisi~neall'ipotesidiKaltenbrunner, ha riconosciutola validit diquestoargoinento.l~;
cartacei avignonesi pubbl. da Galler; ibid., anche dal passQin Regstum"CI~nntisV, 116 Cfr. Denifle,.Registerb'nde, p.l,nt. 2; p. 68; Denifle, Specimina, p.A6 e tv.fl9."Si
Prolegomen,a,p. XCII, nt. 2: "Regestrata est desedula signataperdom.vicecricellarilim, potrebbe essere tentati di pensare che Clemente, il qllalecomearcivescovodi Bordeuxera
non deJittera biillata"',' . . .' . . " . ',' stato suddito del re d'Inghilterra, nel riprendere la doppia registrazione, a quantosefubr

I, 113 Gi sotto Alessndro VI ci si larn.entavache i registrliltori nori ;rispettasseioqhesta


regola: "namantiquitus bulleconsueverunt registrari in dicto registroFri1iriintite,'ut
hodie'sepius registrantur minute et non bulle". (Tangl, Die p'pstlichen K{/nzleiO~dnung(!n;p.
abbandonata nel XIII secolo, si sia rifatto all'esempio inglese. Ma contro questipotsiSta il
fatto clie gi sotto Enrico III si era cessato di preparare duplicati dei rol!s.e che;jrei'Ci al
tempodiClementeV questo uso non sembra pi essere stato osserVato (cfr. Hardy,Rotli lit-
391). Nella costituzione di Leone X]?astoralis offii' (Bullarum,privileg/orninadiplomatum terarum clausarum, l, p~ XII). . ;' .-".c,'
Romanorum ponttficum amplissima collectio, ed. Ch. Cocqucliries, 14 voll.;'Roma 1739-62: 117 Degli originari 34 volumi cartacei di litterae seretae di GiovanniXXII solo 'dueci
3/3,383) per i registri di cancclleria si proibisce espressmepte la registrazine "supermillii- sono pervenuti (cfr. Galler, Mitteilungen und Untersuchungen, p. 15 seg.).

'"
112 Struttura dei registri papali
Struttura dei registri papali 113
munes; sin dall'inizio, cio, le litterae secretae furono trascritte suregistri di
pergamena senza che dovessero essere successivamente copiate dinu'ovQ.118 esauriente ad alcune richieste dell'am~inistratore del patrimonio siciliano,
Da principio la trascrizione su pergamena delle litterae cominunesavveniva adott alcune disposizioni periI caso che lo avesse oche.nonloavesse
quasi subito dopo la compilazione dei registri cartacei;1l9in seguitoJa tra- fatto,l24 mentre, se i registri fossero stati completi; avrebbe pensato subito a
scrizione su pergamena fu sempre pi ritardata; gi sotto Urbano Ve farvi controllare li tenore della sua risposta su cui era incerto. Se pefl'epoca
Greg?rio XI veniva ancora effettuata solo per determinati gruppi di docu- successiva 'siamo privi di qualsiasi indizio' che ci permetta di esprimere .un 121
120 menti, e cess del tutto negli anni successivi al Grande Scisma l20 . Apartire giudizio stIlla completezza dei registri l25 , possediamo invecduetestimo,
daquest'epoca si tennero duhque solo registri cartacei, fino a che poi, nel nianze chiare e quasi coincidenti relative al periodo tra la fine del XII d~ini"
XVI secolo, subentrarono dinuovoalcunicambiamentinellalorosttllttura zio del XIII secolo. Stefano, vescovo di Tournai e noto canonista (t 1203),
che. non .sat?ece.ssarioillustrare. qui. N eLperiodo in cui si usava la doppi~ afferma essere .consuetudine della Chiesa 'roman, quando inviava a .qualcu,
regIstrazIOne I regIstri cartacei erano spesso pi completi e pi ampi di quel- no una lettera "de magno negotio", di trattenerseneuna copia,126 eilvesco,
li ~er~amenacei che spesso non sono esenti anche da errori; tuttavia questi vo valleseGeraldo, eletto di St. Davids, che rimase alungo pressoJacuridi
ultImI non solo sono meglio ordinati e pi facili daconsultare,:ma talvolta InnocenzoIII; attesta che i registri papali contenevano trascrizioni di rutti i
contengono anche documenti che mancano nei registri cartacei, perchfuro- privilegi e delle lettere f'super magis ardis causis"127, Ma queste affermazio-
no consegnati perla registrazione solo al momento della compilazione dei nisonoesagerate;Comela stessa corrispondenza ufficiale dei papi su quec
vol)l1TIi dicopie. l2l . .' .
stioni politiche (che la curia: aveva grande interesse a tenere costantemente
PeriI periodo pi antico non .possibile s.tabiliresetuttiiprovvedimenti in e:ridenza)' non fu trascritta interamente '. nei registri '" dd. XIII., sec610,ma,
emessi sotto il nome di un pontefice;oppre quanti e quali, siano stati tra, per quello che sappiamo, non dirado ci pervenuta da altra tradizione; cos
scritti nei s.uoi registri. Dalle notizie a noi giunte sul loro uso da" parte dei in questo periodo neanche i privilegi solenni arioi giunti. in originale oin
papi stessi.o di altre persone cui era consentito l'accesso all'archivic:ipontifi- copia furono tutti registrati senza eccezioni128 . Non siamo in grado di accer-
cio, si pu solo dedurre l22 che ci si aspettava di trovarvi privilegiinportanti tate chi avesse l'incarico di scegliere dalla corrispondenza politicaipeZ:zida
e provvedimenti significativi in materia di dogmi e di diritto ecclesiastico. trascri~ere nei, ~egistri;. per .altre lettere' papaliayenti .aoggetto. questioni di
T~ttaviapudarsi ch~ ~i c;regorioI abbiatenlltoc911todellap()ssibilitcli grazia()'digiusti~iacidipelldevacoIIlu!l9ue,ancora nel XIII ~e,colo~dal
una iegistiazionemo'r1pleta, visto che quel papa dovette cNe,Cl~t~9tieyolt volere dddesdptario.che. potevadecide,re,difafler~gist~re;6v:Y~r,'di
a. vescovi .dellaGallia~che)o avev@o.pregato . di confermare. afcunIandchi rinUI.ldarvi rispa~miandoJt::rdai:ive. tasse: inqesf e,pocanon~us~i~teyasisti
privilegipapali,di ma dargli a Roma idocumentiiIFquestione,avendsli egli ralllente un obbligogenerale di registrazione12~,Quest'ultimo, dovettee~~ere
ll
fatti ce:c~EeinutilIllenteIlei registriI23 . E, . cosa alloralJid~gn~dinota; introdotto. nel periodo avignonese, forse gi so1:t9Cle,menteY,pipro~a?il
GregorIe>; lllla volt~chen(m si rieorday~ 1:>ene se ir\l'esseda.to.uga.:i~p()st~ mente.a.l te,IllPocli Gioval1 ni XXII, tl1tt~~assl?inrdazi()neaIlelitl~l'twde
gl'atiq;,erie>l1.a ,que,lle deiusitiq; einc[ue,~tostesso temp() pf()1:>,~pilih~ri;~i
impose l'uso di registrare l'intera corrispondenzaffisia.leqe,ll~i:qlr#r,
soprattutto le lettere aventi aoggettoquestionifinanziarieepoltiche,
118 N~Ua cancelleria di Niccol V, 1'antipapa. diLudovicoilBavaro,.nonfu~6IIlpilat() seondouh prindpiodella prassi amminist.tativa enUliciatodaBeiedetto 122
akun registro cartac~o: nvol~e a noi pervenuto (Reg.Vat.118) unregistro origirialeper- XIP3Anche pi tfirdi n~turalmel1te si p()ssol1() essere verificate ecc~~iIli.'
gamenaceo (cfr. Denifl17.Speamzna, p.52 etav. 55). .', .....' . .. .,::: ....'i..., .
.119.Cfr; Ta,ngi, Diepiipstlichen R egister,p..294 seg.;Denifle,Specimina, p..50seg;',;,
120 }~O .Apartlre dal ~odicesimoannodi pontificato del papa avignonesec:Iemnte WItutti i
reg1sttl sono, carta.c~l(dr .. Regestum.ClementisV; Prolegmena;p.Xy:m:peLregistri. di 124 RegistrumGregoriiI, 1,288. ..' . ,i, . :.:
Ur~ano VIJArc~IVlOVatlCanoconserva solo tre volumi,tuttivergatisucart~;a;que.ti si 125 Sul registrodiGiovanniVIU cfr. sopra, nt. 77. ". .. . . ." '." ...... '. . , . .."L 121
ag~lUnge u~Jrammentodel registro di litterae communes risalerite al.ncnoannodiiuelpon' 126. Die Summades Stephanus Tomacetlsis iiberdas DecreturnGratiani,ed,J:Evon
tef1~e (cod1ce Ottob. lat. 1443 della. Biblioteca Vaticana); su cuicfr. Krofta,'Mol1menta Schulte, GielSen 1891,p.l04: "Consuetudo est.Romanae ecclesiae, quod, cumalicuide
Vatlcang,.5,p: II seg. .. ,':. . . magno negotio mittit epistolam, apud se retiriet exemplum.. Qu'aeomnia exemplain unum
121 Cfr;. DenifIe, Spedmina, p. 50. _, libtunl conficit~ quemvocatregisttunl"; . ..... /</.

122 Cfr. Heckel, Dassizilische undpiipstliche Registerwesen, p.430.. .... ..... /, 127 Questo passo speSso citato, per ultimodaSpaethen, Giraldus Cambrensis,p.612; nL L
123 Registrum GregoriiJ, 2,p. 212 e 314.n terzo Ci;\SO citato da:Heckel,DassiziIche,und 128 Cfr. ancheTucek, Untersuchungen,p.J6 sego '.,. ". .
p'pstliche Registerwesen, p. 430; nt. 3, pu essere spiegatoiulche in altro. modo)cfr. 129 Di quest'avviso ora anche Heckel,Das sizilische undpip~tliche Registerwesen, p. 431seg.
Mommsen, Papstbriefe bei Beda, p.390). Di contro si pu.citareancoraRegistrumGregorii I, 13QCfr.ladicruarazione di Benedetto XlI citata da Brgerllel1a prefazione ai Registres 122
1, p. 212. . ." d'Innocent N, l;p. XV: "registra nostra, inquibus omnesetsirigulae litterae,cjuas rgibust
prirlcipibus acquibllsvis. personis aliis... destinavimus..., registrate suntet registranturde
114 Struttura dei registri papali Struttura dei registri papali 115

Come fanno supporre alcune recenti ricerche,13 1 nell'epoa pi antica, della trascrizione di una lettera appariva un sempliceaP1?untoTirc~aa:~la
almeno fino al periodo. di Gregorio VII,132 le lettere trascritte. nei registri spedizione, cos venivano trattate in modo analogo anche ldettere ~eco.rida-
venivano copiate per intero e letteralmente compreso tutto il protocollo. rie inviate assieme a una principale, in particolare quelle dicuisi.faceva
Invece da sempre si usava registrare solo una volta quelleletteredal'conte~ menzione gi nella lettera principale: se ad esempio in quest'ultima siscrive-
nuto' identico o con lievi varianti che dovevano essere mandate a diversi va alioqut"n N.N per litteras nostras iniungimus ecc., allora bastava aggiunge-
destinatari.m In epoca antica l'indirizzo veniva poi scritto neliegistrOinse, re la nota illi scriptum est ,oppure scriptum est dieto NN per dichiarare l'e-
rendovi i nomi di tutti i destinatari, mentre da una nota di cancelleria sirica, missione effettiva di quella lettera secondaria.. Ma. anche per' il tenore di
vava. che la medesima lettera era stata inviata a .ciascuno di' essi. 134 Nei regi- quelle lettereJa cui trascrizione non veniva sostituita da tali locuzioni, cio
123 stri posteriori, a partire dal XIII secolo, veniva copiata invece una dellelet, mediante una .breve fiota cancelleresca redatta in' formaoggettiva~nei regi-
tere inviate senza ampliarne l'indirizzo per tenere conto degli esemplari stri posteriori si adottarono varie abbreviazioni che, hr parte,potr~bbero
dello stesso tenore; visi aggiungeva per allafine che sLerascritto.anhe ad essere comparse gi alla fine' del secolo XI e nel XII,135. mahe'SorlO' accerta"
altre persone, di cui sifaceva menzione, in eundem modumo in eundem/ere bili con sicurezza solo nei volumi a noi pervenuti apartir~d~LXIILsecolo.
modum oppure simili modo. Modifichealtesto apportate nel sec.ond<:>Aerzo Piuttosto regolarmente si abbreViava il protocollo segnando solo iln0m.eeil
o in uno degli altri esemplari venivano annotate a pai1:e,seeJ:'ano diun.a titolo del destinatario e gmettendo.o. semplifiando Jasalutat{o, una parte
certa rilevanza,.mentre non si registravano espressamente le differenzest:ili- della datazioneecc.l'l6;. e- anche alcune formule. del testo sempre ,ricorrenti,
stichedi minore conto che risultavano all'interno"di passi conformi;piutto- ad esempio le arengae,le sanetiones e altre simili, nei registri venivano ripro-
sto visi faceva riferimento al massimo mediante 1'annotazione.odi cncelleria dottesohraramente per intero, bens di norma trascfivendohe:sb la
verbiseompetentermutatis o simili locuzioni. Come in questi casi al posto prima e l'ultima parola oIe l~ttereiniziali delle singole par?le}37 .A questo 124
rigllardo, per, i vari registratori. non procedettero. sem.preunif0rI11em~nte,
ma in modo. differente in temf>i diversiepersinocontemporaneam~~te.\; ,"
[741] verbo ad verbum". [Vidal nella sua introduzionelle l~ttere comuni di Bened~tto:x:rr' p. In linadi principio la registrazione. delle lettere venivaffetttlatain qrdic
XXIV seg., comuilica alcune ()sservazi()J1i m()lto)struttiVest;ll~ ragioJJi dell~incorppleteizi\lei ne cronologico, coshhein.generaleil.mirnero complessivodell~lettererip-
registri diBene,dett()JaI. 1mportame in modo particolar~l'accenn():al fart9c~e.circq~at nite in un' volume .annuale progredivacosfantemente di. mesejn~es~.
tro quinti dei documenti. conservatisi' negli archivi dei. destinatari; e' mailduiti.neire,gistri, Tuttavia molto, spesso. questa sequenza cq:inologicafu considerevol4ieit
regolano rapporti di propriet . e' giJ.lridicidi chiese emonasteTi;' VidalJitih~<che phiali
documenti non sllssistesse Un obbligo di registrazione.] ..... - _ 'mi. '-.'.'. [. .. T:'}. intralciata. da. ostacoli. di ogni tipo, in partic6hire dallarit:ardat consegna
122 131 Cfr; sopra, m: l07;Anchein questo caso, per, il regis~ro di Gi>varuu.\lIII;coJ1lP[illito delle stesure a buono o delle minute per la registrazione, o dalla negligenza
solleminute delle lettere,costit)lisct: un'ecezione. '. . ,. '.' [..' ...... .... dei funzionari incaricati di quest'ultima, che neanche le disposizioni pi
132, fr; HeCkel,Dassizilzsche nd plizwliche Regtrw.es.en;. p~ 436. .<mcta().~9ri IlliCrid
ritenere possibile al J1lassimo un'abbreviazione nella datazione con. il rinvio dounntipr-
se,,\re d~ipq?!efisi/iusciro~().a.. eliJ:niI1ar~~ 13~M~11tr~ .sapitapll . ril:(!ill1 ente
cedenti aventi la stessa data. o, < c::<. .:o'Tn< cheletter~ figurino nel registJ:()inunPuntosuccssiv:( cio~ch~W1~iJ~ttera
13'l Su quest'Usoneicortimentari dell'antichit romana dr.Bresslau,CommeHtarii;p.24S:seg. compaiain,plezzoa documenti appartenenti a-uh mese P?steriore):al\c:onira-
134QUi:~tLppuntidi cancelleria si trovan> nei commentdriidell'anti,chit~roJ1laIla:epaem
tenore, eodem eXfmploe epistola uniformtS.Quest'ultimaespressioneric()~ranhnell:i!]et-
tera di Liberio, ]aff:K216 e nel Regisirum Gregrii l,I, p. 463: Pi consueto l'appuIto a
pari o aparibus (gi testimoniato in manoscritti di .una novella giustinianealchenelle lettere qu~ste lettere 11 parisiannotavanetesto cheesseerano~guli'soloffu6a .~~c~rtd~~s~>s(Cfr.
papali compare per la prima volta sotto Zosimo (Jaff-K.}31), dove la.inscriptt"orecita: Heckel, Dassizilische, und piipstliche Registerwesen,p; 439, 11t.4,Je:notediEWald,al
"Zosimus Au~elio etuniversis episcppis per Africam cortstitutis, univ:rsisep~sopis per Registrum GregoriiI, l, p. 79, e Caspar, ibiti.). Queste lettre dallo stesso tenorevenhrano
Galli!.lS et Septem Provindas, universis episcopis. per Hispaniamconstitutisapari!\,Furono chiamate appare oap/rum (cfr. le testimonianze piantichedtatedaBressl!.lJi"ommntar, 123
dunque spediti tre eSemplari di, questa lettera. Sotto GiovanniVIIlsi ritrova J}corlltrey()lte
l'annotazione a pari; in altri casi prima dei nomi dei. destinatari, cui.doveva essere inclliizzata
p..245, nt.l, 'equella ancora del
xn secolo citata. da. Gloria,Codicediplomaticopadovno!
2/1; p; 447: "hocapanimscripsi")." Vspressioneparlitteraruin,che comparespe$so;aparti-
una lettera dallo stesso tenore, vi similiter, item; unam talem; -talvolta per mllllca ,anche re dal XIIsec.olo, non ha nullaa.che fare con q pari. Essa significa '~una letteraY;:\Cfr... K.
qualsiasi annotazione prima della lettera (cfr. Caspar, Register ]ohannsVII!"'p:103,nt.A). Zeumer, Par litterarum, NA, 35 (l910),p. 232-245.. .' . . .......'. . ,re
Sotto Gregorio VII l'uso enigi un po' c1iverso:.Dell'annuncio della sua,elezionefui:oio tra- 135 Cfr. Heckel, Dassizilische uiidpiipstliche Registert!/esen; P: 437., " > ' ...........
. 136 N ei registri 1'escatocollo deiprivilegi solenni (sottoscrizioni dei .cardinli,sottoscrizio-
scritti nel registro quattro testi in extenso. Dopo il quarto rivolto a Guiberto c1iRave a nn
(Registrum Gregorii VII, l, 4,.iri.]aff, Bibliotbeca, 2) furono aggiuntialtricinquejnclirizzi(a ne ,del papa, dattilonga, rota, monogramma) :iportato,nonunifoimement;talvolta tra-
Beatrice della Tusda, a Ugo di Cluny, a Manasse diReims,aSven di Danirnari: e all'abate serittointeramente; talvolta a b b r e v i a t o . , ,< ' . ' c ' <" '.' ..... ........_ J "
Bernardo di Marsiglia) e ad essi segue la frase: "in ceterisquidem a paribus; sea drcafinem 137Munch,L6wenfeld,Aufschlusse, p: 52seg., tratta aluhgo di gueste abbreviazioni. 124
singulis epistolis iuxta locorum et personarum competentim"cIiscrepantibus:'. - Talvolta in 138 Cfr. su d anche le osservazioni di FiCker, Erorterungen, p. 382.
116 Registrifrancesi
Registridz' Federico!! 117
rio deLtutto consueto trovare la registrazione in un punto precedente, vale
a direchesingble lettere risultino accanto a documenti emessi in un mese N~~li uff.ici finanzia~i siciliaJ?-i, .che i Normanni ereditarono dalla prassi
anteriore. Queste irregolarit nella successione cronologica divengononatu, ammInIstratIVa araba, VI.erano.librI e s.corte didocumenti di 'diverso tipo;143
ralmente ancora pi grandi .e pi frequenti se' si prende in considerazione ma, p~r q?ello ~he sappIamo, 1 ~ovra~l normanni non tennero registri veri e
non solo il passare dei mesi, ma quello delle settimaneo deigiomi. proprI nel qualI facevano traSCrIvere 1 testi completi dei loro documenti. 144
L'uso di tenere registri fu introdotto in Sicilia solo da Federico II: sicura-
mente egli seppe apprezzare i vantaggi che!'amministrazione papale e quel-
Una gran parte dei fenomeni osservati per i registri papali riscontrabile la del suo alleato francese traevano da tali registri, ma impost i suoi in un
anche nei registri tenuti durante la seconda parte dell'et medioevale dalle modo molto differente sia dalla consuetudine papale che daquellafiancese
cancellerie di .principi Jaicied ecdesiasticifuori Roma.. In Occidente139 . essi e,. per ce~j versi, si ispir forse al modello dei registri inglesi.l 45 N cin possi- 126
sono documentati per la prima volta alla corte dei rediFrancia14Qdovefuro- bile s.tabilir~ co~certeZzase questa innovazione dell:imperatore collegata
125 no introdotti a seguito di un avvenimento molto particolare. Allorchinfahi alla rIorganIZZaZlOne dell'amministrazione siciliana attuata negli anni 1230 e
in occasione dell'assalto di Frteval del 11 94 il tesoroelaappeliadeL r 1?31, come.sta~o supposto146;pos~e~iah1o s<:lo ul1frammento dehegistro
Filippo.Augusto caddero nelle mani degliinglesi,questiultimisiimpadronic dI cancellerIa SCrItto su carta bomblcma;oggl conservato presso l'Archivio
rono anche di tutti i documenti, delle liste delle contribtizioniJiscaliedialtri di Stato di Napoli,che' abbraccia il periodo dall'ottobre1239>finoall'mizio
atti scritti, relativi alle tasse e ai diritti dello stato,ch il re aveva portato'con di gi?g?o.1240,147 mentre in un manoscrittopbsteribreconservatoa
s sul campo. 141 ll. camerario.Gualtiero il Giovane fu incaricato di !rimettere ~arslglIa SI trovanoexcerpta da altre partiche coprono il periodo dal 1230
ordine tra qustomaterialee fu lui anche aprovvedereall'allsti:nentodi fmo al 1248J48 Dal primo frammento si pu dedurre che ciascun registro
registri nell'archivio regio permanente che venne allora fondato,ihcosiddetto com~rendeva.una~noindizionale. Esso contiene esclusivamente' provvedi-
Trsor' des chartes. Nonpossediam>piili-egistro risalente a: Gualtiero; ma mentI emaIitlperil Regno di Sicilia e soltanto mandati tratti dalla orti-
sulla base di quello fu compilato ill'egistro di Filippo Augusto, il pi ahtico a spondenzadell'imperatore coni suoi funzionati; sembra che vi siano stati
noi pervenutorredattointorno al 1204; che raccoglievanellasuaprima:sezioc regis.trati tutti i mandati emessi nei mesi sopramenzionati,perchtuttii
ne, scritta tutta in una tirata, gli atti sritti ancoraesistentl e risalenti fino al 'pez~l pres~Iiti negli~x~erpta.marsigliesi,chesicuramente risalg6no'a'queito
1192, mentre la suapart~)principale proseguivapoifinocal1212}42Daquel perlOdodi tempo, slrItrovanoanchenlregistro napoletano;l4 9;Invece,in
momento in poi lacance1leriafrancese con~~rv l'uso della registrazione.: i;,

l4>.Cfr,piljvanti, capitolo quinto. . ' .' .....,. .......... ....


139 'Ngri si iincord)tudi~t6qulUlto,al~g();latrafuzi6~etn;anahtit~1niaccd~sriat~a .}4;. Cff.J<:.A.Kehf, p'ieJ!rkunden ,p. 132s~g.,ilquale, pur contestandpl' esisJ'en~a di
Bisizio:'Per qumto::sia ov\itospporreche; come si accertato per Iaract6ltii. deJIeoNoveJ! reglstn c~~pl~~i W.dos~eliti,for11ula per l'ipotsihe.fsserregistra'tii mahdati 'Spediti
giustiniariee,e'ncheperquelladi 113Novelled~1l'iI:1pratoreLe6neilSggidcOp.servta alle autonta ammmlst~atJve. Cfr. anche Heckel; Das sizilische undpiipstlicheR'gzstn0esn;p.
nel Cod. Marcianus 179 e in alcuni manoscritti da questoricavati(pubbl. daZachariae von 392, che nega pure questo. ..' .: . . '.....:'.. . L.,'.'.:.. . ... l'
Lingenthal, Ius graeco-romanum, 3), siano stati usati i registri dell' archivio, tuttaviil.n,inqj1e- n}45. Questa ~cun'ipotesi non priva di probabilit? formulata ,da Heckel, Dassizilische IJ.nd 126
ste Novelle n nei restanti documenti di imperatori bizantini pubbL da Zachariaevon papstl!che Regzsterwesen,'p' 449 sego Purtuttaviarimane da chiedersi fino ahe pilnto
Lingent~alsitrovanojn(:!izi sicuri. circa l'esistenza di registri di' questotipo.ltJ.veceancoran~ Fedenc? o .la sua cancellena conoscessero nei particolari il modo in cui gli inglesi tnevan6 i
681 abbIamo testimonianza di:registri dei patriarchi di CostUltinopoli'(cfr.Steiricker/Zum lororeglstn. . . '
Zusamme~bang; p:307).. .. ..."c.: .. '., ' : , : . . . . ..' ' :. . 146 Cfr. Heckel, Das sizilische und p"pstliche Registerwesen, p. 449.
. 140 In Aragona la registrazione comincia sotto Giacomo I ' (1213 -127 9) idi AlfolJ.soI 147 Pubbl. daG. Carcani, Constitutionesregum regni utriusque Sici/iae, Napoli '1786; .p.
(1~62-~1?6) pos.sediam?un librodei.feudi,niaduranteilsuoregnononvi eraIoancor regI- 233seg., e,daI;I:,illa.rd-Brholles, Historia; 5,p. 409 sego. Cfr. Ficker, Beitrge;2,p.15 sego e
125 stn ven epropn' (cfr. Fmke, Acta Aragonensia,l, p. XCVI seg.):-InInghilterii primi regi- ;.p. 3?seg.;Phlhppl,ZurGeschzchte, p. 30 seg.;Heckd, DassizilischeUlidpiipstliche
stri furono compilati sotto Giovanni (1199-1209) (cfr:Hardy,Rotulilitteraru171cldiisarum,1, Reg!.sterwe~e1, p. 449seg: Un facsimile in KUiA; fasc. 6','tav. 17, e in Steffens,LateiniShe
p. VIIIseg., e poi Heckel,Das sizilische undp"psilicheRgisterweseiz, p.446seg.}."'" . Palaographze, 3,tav. 92,. , ......'..':.. C
.141 Cfr. W~ltten.bach,DasSchrzftwesen3, p. 634; Cartellieri;PhilippILAugust, 3; p: 94. 148 Pubbtda Winkelmann, Acta Imperii, 1, p.599 seg.;~friFicker,Beitriige,2,p: 503 e
142 Cfr; L Dehsle,Catdlogue des actes dePhilippe Auguste;' Paris 1856;p>VII seg.; Giry, 506. - ~. Quater~us de excadenciis et revocatis Capitinataede'mandato imp'rialismaiestatis
Manueli p. 752'seg. llregistro pi antico (registtok ~econdola definizionedi:Delisle)'si Frederzcz. secundz, recentemente pubbl:' da A.. Amelli,' Montecassino '1903, su cui cfr. K.A.
trova oggi nella Biblioteca Vaticana ed stato interamente pubblicato inJacsimile da L. Kehr, NA, 28(1903), p. 776-777, non un vero e proprio registro & documenti:
Delisle, Le premier rgistrede Philippe Auguste: Rprodctionhliotipique. du 'maizuscnt du 149 I man?ati che Fickerinserisce nel registro durante questo periodo, ma che non sit'o-
Vatican, Paris 1883. . " vano nel re?lstro napoletano; sono tutti privi di data, cos che illorinseriment< appare
molto dubbIO.
118 Registri di Federico II
Registri angioini 119
quest'ultimo mancano del tutto i privilegi; epoich ,da altrafo nte150
ci serie dei registri angioini comprendente pi di 380 volumi depositati presso
stato, tramandato un privilegio risalente al marzo 1240, che sicunim entenon
era J'nico, occorre lasciare aperta la questione sea quel tempo) privileg l'Archivio di Stato di Napoli, la cui struttura e i cui caratteri sono stati
i stu-
non siano stati affatto registrati, oppure se per essi si siano tenuti registri diati accuratamente solo di recente.l55 Da questo studio si ricava che
a anche
part. Gli excerpta marsigliesi conteng ono per 10 meno alcuni privileg in questo caso la tecnica della registrazione si form solo molto gradual
i men- 128
soprattutto del 1238;151 perci si pu supporre cheise mai sia esistita te; tale sistema fucreato daunu omo di rilevante talento amministrativp
una ,
127 divisione tra registri dei mandati e registri dei privilegi, essa fu Geqffroy de I\eaumont, che nel 1266 dal servizio presso la curia romana
introdotta pass a quello .di Carlo I di" Sicilia e nel 1268' fu nominato cancelliere.
solo dopo il 1238. L'ordinamento di cancelleria di F'ederico II,risal enteal Nei
1244,152 non offre alcun indizio che ci consenta di rispondere a tale questio- primi annidi Carlo I i registri - per i quali gi nel 1266 si faceva distin.zi
one
ne, visto che non tratta in akun modo della registrazione. La struttur tra r.egistra cancellariae e registra camerae - contengono solo un certo n,um~c
a del ro di pezzi scelti; solt~nto a partire dal 1268 si pass alla registrazionec0
registro 153 particolarmente degna di nota perch il notaio che redigev In;-
a il pl~ta di tutti i documenti' di, governo importanti, mentre per
mundum di un documento ne procurava ogni volta anche unat,rascrizione i privilegi ~)e
nel registro, come a un'analisi accurata del frammento originale napolet litterae. de gratia in parte si faceva dipende re la registrazione dalla volont~
ano del destinatario, seguendo il modello della cancelleria papale; e in parte.ci
risu1tato evidente lalconfronto delle scritture: gi per questo non si si
pu accontentava di sernplici liste con gli elenchi dei documenti emessi. Fino
dubitare che la registrazione fosse effettuata sulle stesure a buono, In alla
alto,a met del regno di Carlo II i registri camerali ~ranodi un tipo particolare;ida
ciascuna pagina ,del registro si trovano 1'indica zionede l mese eqellllo
go; quel periodo in poi,per , anche per essi fu adottato. il tipo di registro_U.Si(f9
ciascun provvedimento preceduto dal giorno, del IIleSe in'cuifurilisciat
>; in. c:ancelleria, Dal regno di,CarIo II in poi si distingero{lO tre serie diregist
si cominciava una nuova pagina ogni volta che cambiaYll o ilcmeseoill11og ri:
0. quellidelcanceUiere, .', dd protonotario e dei magistrirationalesl56.Iregistri
Anche qui ldormu le iniziali efinali son.o fortementeabbrevillte;talvoltl
lal di. cat1celleriap()ssono.supdividersi,in sette sezioni priJ:J.ciPlili:.le prime
posto dell'intera trascrizione di un mandat o si trovll~oIQ, quald1 edgto,? qua.i~
w tro contengono i documenti distinti in base al des,tirtataiiocui eranoin
suo contenuto redatto in forma ?ggettiva; inoltre alprin ipio di gniprp lirizc
v- ~ati.V sono dunque .innanzitutto due sefioni perIe dispo~izioniaigi
.vedim entoil registro contiene appunti sull'iter burocrllticode1.pe:z?o,
i gliali tlstizie-
non compaiono nelle stesure originali, soprattutto'inlicaziolli r~golari ri e per quelle ai secreti, ai magistri procuratores et portulal1i, ai magzstr
suJ i ,sicla.-
rii, ai 1JZagistri1JZassarii; le disposizioni inviate ai giustizi~rieaisecreti
1'ordine di documentazione, sull' alto funzionario' che lo aveva impartit
sul !lame delnota io redattore,154 Con una sola eccezione l'ordine cronolo
O e orc:linatesecondo i .P?trettitlei quali. esercitavapo il loro ufficio. Vi ?oJ:J.opq
sorio
i
co vi osservato r i g o r o s a m e n t e . " gi- duealt> t;pezio nidireg istri ch.e conteng ono tutti i restantiprovyedimep!
i
. concernenti. qllestioniamministrative ,'~.,' politiche,. de1].omiIlati, extravpg
L:u~odi t~nereregistri, che Federico II conserv 'fino,a JIafiP-e qnts
deisuoi infrare gnum ed extravagantes extra regnum: nei primi si trova la corrispo
giorrii,c?1Ile gli e:{cerpta marsigliesii :collsenton04is~PPofre,p:as~anche nc
ai sui.successori/nel:Jiegnodi,Sidlia:Pu.Fhonpossedendo.U&lfld(reg :clenza arnlI1in.istrativascambiata con fuIlzionari diversi daq~ellisop.ra
istri lnen- 129
di Manfrecli,. comunque pro!Jabilechesmgoli attfs:ilitLdlsuopeJ;io
drdi
regno a noi pervenuti siano ad ssi 'riconducibili., Conil1 265llll zia
.:
" ' n
poiJa
..". 5 Cfr. Dutiis~,Les archiv~s an~evt~es, inoltrelnver;tario o!to!ogi
' ","
,.0_. -
' , __ ,,_::;_',_

cosistefnaticodeir;g}-
stii Angiini conseiva ti nell'architiic/J- stato di Napoli, Napoli 1894,
con itiduz ionediB .
Capasso, e Heckel, Das sizi!ischeund papstliche Registerwesen, p, 463
seg., che, oltre all'in- 128
150 BFW;n. 2 8 7 9 . . . . .
fluenza esercitata dagli usi cancellereschi dei pontefici e di Federico
II sui iegistriangiQitli,
151 Winkelm ann,Aaa lmperii, l,n. 817, 823, 826,827, dirriostra l'importanza dell'esempio offerto dalla cancelleria del conte
830 e 867. L'ltimo pezzo,risale,a Alfonso di Poitiers.
quanto sembra, l5 settembre 1241,.am eno che non sia stato messo in Prima dilui A.Fanta, Dieangiovinishen Register.imArchivio di-?tato
un postp .sbagliato tra zuNeape l,MIOG ,4
gli excerpta (cfr. nt. -1 in Winkelmann, ibid.). Ma, anche se> cos n()n fosse, .(1883), p. 450-462, aveva trattato brev:ementedi questiregistri.M~trene1)
potrebbe tuttavia 585 neesisteya-
trattarsi solo di una singola eccezione. noanC9r a 444volu mi,oggi ne possediamo solo 378" tutti. scrittislI
. pergamena, ai quali di
127 152.Su questotfr . pi avanti. recente se ne sono aggiunti altri cinque,ricavati in parte da quaternio
ni sciohfe fogli,. s,uc.ui
15~ Cfr.Philippi, Zur Geschichte, p. 31 sego cfr. B. Capasso, Nuovi volumi di registri angioini, ASPN, 10 (1885),
. ," . - p. 761-784. I;regist~i
154 Si pu supporre che il notaio, del. quale viene detto "deman dato.iJnp degliann i 1265,68 sonp stati pubbLd( l Del. Giudice, Codice diplomati
erialifacto,per co, einpltreQ umeroi
Petrurnd e Vineascr ipsit Petrus de Capua", fosse il grossato redeI excefpta dai registri si trovano negli scritti di C. Minieri Riccio (elencati
documen to proprio in da B. Capasso in
virt del termine scripsit.l:attivit di stendere una minuta, cui ha pensato ASPN,7 [1882], p.437c45-7)e altrove. ..... ., .',.
Ficker,Beitr"ge,2, '.' .....,
p. 16, in epoca medioevale non veniva in genere definita, u~ando,.ilverbo 156 Nel 1316 i registri del cancelliere ecIel.protonotar!o
scribere. Su questo furono temporaneaInente riuniti.
torner pi avanti. Cfr. anche Philippi, Zur Geschichte, p. 3 rseg, Nel1294 -96 si tenevano dueregis tricamer ali, uno dei quali per i magistri
rationales . Dal
1290 in poi le litte~e; secrete furono registrate a Parte:
120 Registri angioini Registri degli imperatori tedeschi 121

zionati, con barohi, prelati, comuni eperso ne private del rgno;i secondi ghi dove nel Medioevo fu introdotto l'uso dlla registrazione<cancellere
sca
contengono lo stesso tipo di documenti indirizzati a fu~z~~nari ecC' tale consuetudine non fu poi abbandonata; ma non abbiamo alcun element
dell~ per ritenere che in Germania sotto Enrico (VII)161, Corrado IVe i sovranio
provincie governate dagli Angi e situate fuori del regnosl~ihano, e laco.w-
spondenza politica. Negli extravagantes infrd regnlfm .1' ordine e~a se!.nplic dell'Int erregno ,o sotto i successivi tre re, Rodolf oI, Adolfo, Alberto
~ siano stati tenuti .registri di cancelleria,162 ed essi mancano anche dd
I,
mente cronologico, in quelli extra regnum spesso SI creavano serle'a parte tutto
m per il primo periodo diregn odi Enrico VII. Durant e la discesa aRoma
relazione ai singoli territori. Infine nelle alti:etre sezioni 6entravano ~?cu di
menti relativi a questioni di grazia e casi p6vati, e precisamente anzltu.tt questo sovrano, per, le cose cambiarono. Allorch Enrico nel 1310
o -e su
privilegi e concessioni, in secondo luogo manifstazi?ni difavor e(perm questo dovremo tornare in altro contesto l63 - cre un ufficio di notai camera-
essi li, distinto dalla cancelleria, anche se per certi versi legato a questa,
di matrimonio, nomine ecc.), in terzo luogo quietanze. Talvolta furono nel
Bom- quale Jurono assunti notai pubblic i al servizio .permanente delre,q
pilati registri speciali seguendo anche altri criteri: Lesin:gol sezioni conten- uesti
gono in volumi o fascicoli separati iprowe diment i ditlllannoindizi?n~e~ impressero una nuova forma pure alla produzione di atti della corte:A
nche
talvolta per un periodo di tempo limitato, comea des.du rante lacro~l a:llacorte regia fu ora introdotto d che da lungo tempo era usuale
ata di per i
Tunisi, iprowe diment i furono riuriiti a formare regi~trisp~ciali:Anch notai italiani al servizio di principi' o dicomu nitcitt adine,c io l'ordina
e ~a
nella cancelleria angioina aweniv araram entech e i douIIlentl foss~ro compilazione di acta publica, in parte inseriti in registri pubblici; .etrail
tra b
scritti completamente alla lettera; Dinori nasi abbreviavano lef?rInll1~ini materiale archivistico relativo al periodo di Enrico VII,de lqualed ovremo
zialie finaJi.e di prowed imentim erio importanti, colIlea d es,:l~n par1are,ci sono pervenu ti resti notevoli di tali actapublica. Il notaio camera~
mi11e
ecc:, 'spesso si registrava solo un breve. estratto m.forma.diXegesfo. L,a],j'cu le di Enrico, Leopardo Frenetti, ad esempio, stese tali atti daiqua lifuton
o
'liarit .dei registri angioini consiste pereisoprttuttonelialorolIleti?I - 6cavate alcune copie che ancora possediamo; alcuni anni dopo il fratello
~a Enrico lichiamaya: "Acta et gesta serenissimi princip isdomi niHenr
di 131
articolazione, che molto pi pronunciata di quella della cancell e6apa
p~e icidei
e che si deve essere 6velata moltou tile a scopi amministrativi ' gratia: Roman orumre gis"164 , Eunal tro ntaio camerale, Bernar
Nell'isoIa di Sicilia, staccatasi dal regno di NapOli sottola dominazione i ' Mercato, il giorno della sua nomina a tale ufficio. (20. novembre 1)1
do de
O), su
aragonese, l'uso di tenere registri pare sia iniziatb nel Ul~;petlIlfllltnersi ordine speciale del re. cominci acbmpilare un 'librmagnificalI}ented<
::coc
fino al 1819: neWArchiviodi Stato di Palermo oggi sonoso nservat i pi~di rato,de stinat a raccogliere "omnia iJlstrum entaef actapublica,.que;p~rp
e
1100 rgist6. 157 Per mancanza di. buoni lavori preliminat:i U?ri ~p?ssi15i tuarrien l06aind igent, ipsum dominu mregem et sactul1l Romanum"impe
le.in -
ques~a sede.' tr~ttare:d~t~ag~ata~eri~e' di iniziative. flllal?gheprese~l 6umtan gentia facta,re ceptaet notata etque fient, recipientllJ:etnotabun"
Medioevo dagli statlmm ondll Italia centrale e settentrlonate)5s, ;~ar~? turtam per,m e quamp ercete ros nQtari ossacre ipsius' domini
. iregis
camere"165. Il libro doveva dunque divenire un registro a uso dei
:notai
Non si pu pr9';are; n probb ileche l'us dllreg~straiio~e;attestat carnerali, ma - a differenza dei registri camerali dei papi - doveva contelle
re
per il Regno di Sicilia, sia stato introdotto ~i al teu:po ~ Fe~erlCb I~anch anche e per intero tutta la corrispondenza arrivata. In reaItn on sFgiuns
nel territ06 0 dell'Impero 159, che dunque sIano statI reglstra tlanche ldocu-e
e
130 menti emessi da questo imperatore per l'Italiac:entrale e setteiitr~omil
per
la G~rmania:,come recentemnte stato supposto.!6E infatti iiltutti
nel giustiz~ratod~gli
iJuo: .es. pensare al monaste ro di San Bartolom eo. di Carpinet o situato
Abruzzi (cfr. Winke1Inann,Actalmperii,l, n . 2 5 4 ) . >
"... :.;.', ..
161 Anche Philippi,ZurGeschichte; p, 52, dubita che durante ilregno:,d
iEnrico (VII) esi-
stesse.un registro deve ammettere che, sevene erauno,n on:potev
a,avere la medesima
129 .157' Cfr.1'Inventario officiale del grande archivio di
Sicilia, Palermo 186T,p.2 eg.Sare,b.be struttura di quello siciliano di Federico II; quanto al regno di Corrado
IV egli suppone (ibid.,
per molto desiderabile uri nuovo studio su questi registri. p. 54) un' attivit di registrazione per. via delle consuetu dini della
. .' ." . . '" . - ' '. canceller iaimperi ale;
158 Sui registri fiorentin icfr:D.M arzi, Notizie storicheintorno ai documen Qesta~ naturalmentunapetitioprinipii. '.' . ".
ti d agli archivi ..... i..'
pi antichi della Repubblica Fiorentina (sec. XII-XIV), ASI,ser. V, 20(1897 l~'Cfr. le osservazioni di P. Schweizer,Ueber dassogenannteF(j
), p.74;9? ep. rmelbuchAlbn:chtsL;'
MIOGi 2(l881) ; p.223-26 4:248 seg;; Herzberg,Friinkel, Deutshe
316-335. ..'.' .. .' ,..... , .... . .. .... . Reichskanzlei,p.291
159 Sui registri tenuti presso la corte mperiale tedesca cfr, in generale:,Seeliger;
.... ' .. '
Regisrer-
seg., e Kretzschmar, Formularbucher, p.131 sego DaB6hm er, RegestaI
mperii (Enrico VII), n.
fiihrung. 470, si ricava cheEnric oVII.non conobbe un registro di.Alberto.,
130
' . . .' .Y, .">:',
160 Philippi, ZUI" Geschichte, p.'41. La trascrizione neiregistiiVieriemenzionata 163Cfr.pi.av;mti, capitolo settimo .. ,.. '
'.
nel(jocu ' . .... . . ' ........, ,':'
mento trasform ato in formulario pubbL daWmke lmann, Acta Imperii, 164 MGB, Constitutiones, 4,p. 655, nt. 5; cfr. anche ibid., p.710,n t.l;
1,n.432: Ma non p. 757,nt. l; p: 131
sappiamo con certezza se esso derivi da Fedetico II, n', sicuroch 951,nt.1 , e p:418; nota introduttiva al n . 4 7 0 .
il }'rector ecclesieS. . '
Bartholomei", alle questioni del quale si riferisce, fsse suddito.,dell'Imper . 165 La prefazione a questo libro stata pbbL in,MGH, Constitutio.nes,
o;' si potrebbe ad 4, p. 432, n. 478.
i
I :1""'
: ;"'R:

11 122
Il'l:~ll'
Registri di Enrico VII
Registri di Ludovico il Bavaro 123

I
,~I'"",'+
" alla realizzazione completa di questo progetto: iI libro rimase mcompi
l (
,;
I~: uto;i66 un certo numero di documenti risalenti agli anni 131l~1313, che conteng
Bernard o e i suoi colleghi stesero i loro actapublita in modo diverso o-
e coJ.1}- no inviti a intervenire all'incoronazione imperiille o a diete; e ingiunz
~ :r pilarono altri libri ufficiilli (Amtsbiicher), dei quaHciteremo qui solo ioni a
due: H prender e parte 11a guerra, si fa esplicito riferimento alla registrazione,171
:':'
~ ;
librode iverbal i (Protokollbuch), iniziato da Bernat donella primav Se
.-
erade1 dunque non vi sono dubbi sul fatto che la cancelleria di Enrico VII
1313 su mandat o dell'imperatore e scritto principillmente in lingua francese abbia 133
, tenuto un registro, di quest'ultimo non possediamo nulla, n abbiam
che conteneva i dibattiti e le risoluzioni del consiglio segreto ertel o alcu-
quille na notizia sul suo destino dopo la morte dell'imperatore. m Ma l'uso ditene-
furono registrati pure appunti circa docume nti e lettere redatte'sulla base
di re registri si mantenne anche nella cancelleria del suo successore, Ludovic
decisioni consiliari, ma anche copie ed estratti di suppliche pervemJ!e;16'1
Liber de gestisper consilium impera toris,sc rittocon tempor aneame ntecom
eH il Bavaro, e di tilli registri ci sono giunti due frammenti oggi conservati preseo
e so iI Reichsarchiv di Monaco.
supplem ento al primo libro e destina to soprtt utto allareg istrazio
nedi
istruzioni di ambascerieimperiilli;168 ,',' ," ' , '
Inoltre; seguendo un'usanza che probabi lniente risaliv:la un periodo
pi 171 Il primo caso dato dall'invito rivolto al vescovo
diStrasbu rgoapres enziarea ll'inow,
antico, nella cancelleria di Enrico VII gi prima della discesa a Roma:
si regi- nazione imperiale (MGH, Constitutiones, 4, p. 570, p. 607) risalente forse
.all'apri!e}31l,rie.1
stravano spesso sufogli singoli o rotli copie di docume nti del sovrah quale si, par~ di "litterarum, quas de verbo ad verbum in nostro regali
;11e registro registrar ifed,
quilli talvltavenivano uniti anche illtriatti a loro correlati docum entireg lTIus" .Seguo~o poi ibid., p. 857, n. 850, un Mandatum de guerriivzva coiztra
i rivolto all'abate di Monte Amiata, in cui si legge: "has autem litteras repelles indpien.1f
132 di illtro contenuto emessi contemporaneamente, per conservarle in vista registrari fecimus"; una
di convoca zione a una dieta "cum decenti armorum comitiva " indirizza
una suCcessiva utilizzazione;169 a noi giunto uncetto numero~italitr ta al vescovo di
ascri Strasburgo, ille citt, di Besanon e Venne e a Raimondo di Medullio
nedel dicembre -1}126
zioni, in cui il protocollo iniziille contiene tillvolta delle abbreviazinic
>~ gennaio 1313 (ibid" p. 906, n. 893,893a), in cui si trova: "has autem
litterasacl caute.lllffiin
comea: llora' si,' usava spesso nei' registri. Tali trascriz ioni furono redatte t:egistris curie nostreregistrari fecinius"; infine una convocazionesnil
spedita ai Vescq:v,idi
anche nel DUe 1312; magi durante1a primavera,~el13ll;senonp Brescia, Verona, Vicenza, Maritova e Modena nellaprimavera del131J
rima, dove si legge: "presentium quas in registris cUrie nostre signari (registrq
Ubid., p: 954, n,9~3):
la cancelleria dovette passare a un sistema: pi ordinat oditegi strazion )Jecirnus" e;~preseil
,e: A tiumqua sad, cautelarnregistrri 'fecimus". Nella prima edizione del
favore diquest 'ipotes ( sta li fatto che d'ora'i npi sulverSo~dei,dc!Jill ,manuale .riferii 'queste
enti dausole, nella misura incllifos sew gi note, a registri speciali'contennti
taliconyoc;aziopi;
redatti nella,' cancelleria (daprin cipiosp otacl.ic amenle ,pol sem.fJrepi1sp ,~dess() per, essendo ,~t~taaccertatal'esistenza diunregi stro generale
~s disancelleria9alJ~llote
so, sebbene fino 11a Hne non con regolarit) appare una nota:scritta,nel di registrazione sopramenzionate~presenti sul verso di doclllIenti dalconte
la nutopipvrio~ 133
cancelleria regia sull'avvenuta' registrazione, conformemente atm J,lsogi concordo con l'opinione diSeeliger, RegisterfUhrulig,p. 231,Che idocurne
da ntiqui citatisiario
lungo, tempo in vigore nella cancelleria papa:lePo, Inoltre Jlel'tstQ stssd stati traseritt iinquelr egistro.P uitroppo rionposs ediamo l'original
dinssim odi gusti
i pezzi,pe rcui non si pu pi verificare se contenevano una notadire gistrazio
ne.,Schw almha
richiamato l'attenzio pe sul, fatto che una clausola molto simile sitrova
inpn m.andato:dj.
di
l)iethalm Glltrung en,il ,Vicar~odi R()dolfoI in Italia, iridiriZzitoaI:it~
t:nel1284,'\ry.rgff~
Constitutio~es, 3, p.575, n, 6L3):ess aquindi compare comunqu
e in Italia. Sareiin<;lIDcin'-
166 Per il momento cfr: S~anek, Genua, p: 298 sego sIderare cornei! registrogenetal di cancelleria anchi regiStra'cUii, nl
quali; seconclo':tv{GR'
Quanto sosten.tliinpassato, eqtab.to Constitutiones, 4, p. 752, n. 762, erano segnate le contribuzioni annuali
ha osservato Seeliger, K.ammernotariat, p. 427 seg., sugli acta publica e delle citt di Frieilberg
i libri ufficiali dei notai e' Wetzlar: elenchi di tasse delle comunit cittadine sono contenuti
cari:Ierali di Enrico VII, potrebbe essere per moltiasp etti integrato e rettificato infatti anche_in_registri
a seguito del- posteriori (cfr.Chmel, Regesta Ruperti, p. 231, e Seeliger, Register/uhrung,p
l'edizione di Schwalm (MGH,C onstitutio nes, 4). Qllest'ul timo,il primo . 266).Inv~ceilre
cunic() ad avere gistrumcamere,menzionato dal documento per Amedeo di Savoia (MGH;,
finora studiato l'intero e molto disperso materiale arhivistico del peridd Constitutione's, 4,p.
suoi notai camerali ,ha promesso di trattare pi a fondoIaqestione':, i'EnriCo VIT e dei 928, n;914,r, 18e25) sar stato piuttosto un registro ilei notai carnerali
.', ",' a noi non:pervenuto,:
167 Cfr, la prefazione a questo Liber propositorumetexpeditorumconsilii;c orne lo chiari:Ia
172 Noti concordo conIa supposiz ione di Seliger,
Register /uhmng,p >231,sc ondola
Schwalm inMGH, Constitutiones, 4; p. 968,n.93 3! quale gran parte del materiale d'archivio lasciato dal defunto llperato
" , re sarebbe giuntbll a
168 Cfr.MGH , Constitutiones;4,p. 969, n.934'94 1. 'corte di Giovanni'cli Boemia, perch manca qualsiasi indizio a sostegio
:di'questa tesi: 'A.hche
132 169 Ci avvenne ginel gennaio 1310, dunquep rlladel yiaggio il Rolh' (cft, Msm,Cb se Carlo IV l'n aprile 1368 fece fare una copia autentica deldocum
n- ntoDud umantq uam
stitutiones; 4; p.292,n. 342-343 ; 294, n. 345:346 e lenotein troduttiv emesso da Enrico VII per il papa il 6 luglio 1312/de lqaleeg li dice;i~ip
sas(scil:~tt~ras)de
Cfr. it61tre ibid.,p. 596 seg., n. 635'637; p. 766, n: 775; p,' 1120,n; 1110,-11 i docun~nti).
aqst nostris imperialibus registris extrahi et coram nobis aperte legi mandavu,
1b',risillentiaun nus", riconoscerlcl0vi
periodo,successivo; Ficker, Die Uberreste; p. 84, nt. 60" l'estensi oni. dello Sttodel la Chiesa sulla base della promissib Lausann
' , " , . , < .. ' ",' , :.,' nssiviir is.erita
170 E merito di Schwalm diavere attirato per primol'attenzion (Huber, DieRgesten, n. 4647), tuttavia controI'avViso di Seligerc6rtinuo
esuqueste~()te,delle ritenr~ che i
quali finora non si conosceva nulla per il periodo di regno di Enrico VII, 'registri di cui si pada in questo passo siano quelli di Carlo. Se sHosse
trattato
loro provenienza dalla cancelleria'regia. Se' non mi sbaglio, il primo
ellvere ccertato la ;nonno, cisreb bestatoeV idenziato ' con chiarezza; neltegist ro'di Grlovie di quelli del
caso da luisgrlato, ra persiur~'
quello di un documen to de15 luglio 1311 (MGH; Constitu tion,4, mente una trascrizione' di questo documento che egli fecrinnovare ginel,13
p>627, n.659);p oi 46 (H~ber; Die
seguono i n. 670 e 671 emessi iln agosto 1311 a fvore dE~lirtgen. Regesten ,n. 244) e successivamente altre volte. Cfr. anche pi avanti
al capitolo quintale mie
- "', ~ osservazioni sulla sorte del materiale d'archivio lasciato da Enrico VIT.
124 Registri di Ludovico il Bqvaro
Registri di Ludovico il Bavaro 125
Il primo di questi framme nti si trova oggi in un volume miscellaneo
segnato Tomus Privilegiorum 25 inserito tra gli avanzi dei registri di Ludovi con sicurezza l'ordine in cui avvennero le registrazioni; quanto ai modelli
co da
il Vecchio, in possesso del quale dunque pass dopo la mbrted isuopa cui il registratore trasse la copia, in alcuni casi siamo in grado di afferma
dre re
Ludovico il Bavaro. Consta di 53 fogli di carta alquanto spessa in formato che egli utilizz solo minute.
mezzo-fo~o. (Mitt~lfolio)P3 Fu compilato nel 1322 adAugu Rimane aperta la questione se durante la discesa aRoma di Ludovi coil
stadal registra
134 re e notal011npenale Bertoldo di Tuttlingen, che cominci il 22 novemb to, Bavaro siano stati tenuti registri,181 Subito dopo il suo ritorno, comunq
re di ue,
qu.ell'arnio finendolo da SO~0.174 Tale frammento copre il periodo finoalg l'uso fu ripreso. Gi nel 1330 comincia il secondo frammento di registro
en, a
nalO 1327; 1 due documentl emessi a Innsbruck il 4 e 5,gennaio di quest'an 182
noi pervenuto contenutb in un manoscritto di venti fogli cartacei aventi
no Un
sono i pi recenti tra quelli ivi registrati. Secondo la sua struttura originar formato molto pi grande. 183 Anche in questo caso la registrazione
iail della
r~gistro doveva essere diviso in tre parti; la prima destinat maggior parte dei docUil1enti fu effettuata da un solo scrittore, cheper
a agli affari bavare, nol1
SI, la seconda a quelli italiani, la terza a quelli imperiali. In realt vi fu fa menzione di se stesso, ma non Bertoldo' & Tuttlingen' oltre a lui
regi' anche
strato solo un documento italiano dell'H dicembre 1322 a favored eimar- altri due scrittori; ugualmente anonimi, registrarono i dO~UJ:nenti)84TI
chesi d'Este;175 altri provvedimenti reltivi al regno mericli6nale, tra stro copre il periodo che va dal maggio 1330 fino al dicembre 1332,185
regic
cui ma
anche una littera in/eudationis emessa nel 1324pe r imedesinlidestinatari.1 molto meno completo del primof ramme hto 186; ad esempio non contien
76 e
devono essere stati registrati in ,un altro' volume, se pur lo furon~.E:inf~tt.
non tutti i documenti venivano registrati. Adese npiotra il].marzoe~i
i alcuno scritto degli ultimi tre mesi del 1330 e dei primi tre mesi dell'ann
o 136
112 succes.sivo, n dei primi due mesi del 01332 e del periodo trail19 maggi
luglio del 1323, troviamo' solo,' due pezzi;177.al1alogamentetntil15 luglio: oe
e il 1'11 dicemb re 1332. I documenti registrati si riferiscono prevalentemen
14 settembre dello. stesso anno di nuovo solo'd\l~pezzi;178 trai127~ptile te a
il questioni che interessano il territorio dell'Impero; perci si autorizz
5 agosto L324 non troviamo alcun documentoregisl'r~to;1()stesso:nel1 ati a
325, pensare che sia esistito un registro particolare perla Baviera. Questa conclu-
dal) .~gosto al6sett embre. Sembra, ch.e si registras~ero .sop;at tutto;m sione non per nulla inficiata dal fatto che singoli documenti relatiVi al
esclUSIvamente, .i documenti relativi a transazioni finanziarie;delsovrano ann terri-
torio bavare sefuron o inseriti tra quelli aventi come oggetto ffarid
~emmenb tutti.: 79 In?ltre solo in pochi casi :it Fegistratbrecopiidoc~n~ti.e l'Imper o.l 87 In questo framme nto la registrazione fu effettuata in
el-
mtegralmente gIovandosi soltanto qmiel cli.abbre~a~i?nic(nlv~tfZid:noal modo
norma si limitava a 'unbreveriassUtit. redattb'in forn}aoggettiva'~riJ? tdi
cente gli elementi essenziali del contenutoe l'. data; i docurnetitidlpiees
rodu~
prz~ 181 Un argomento a favore dato dal fatto che nel registro di Ludovico
mariae furonod a luiriuni ti'alla fine in un fascicolo a parte e inform a ritoun docum~nto delpadre emesso a Milano (B6hmer, RegestaLudovidBa
il Vec'ChiooU;se-
diuna 1!ari, Il' 938); che
lista.in c~ erano indicat isolo i nomi.dellarel~tivafondaziob:ereligidsade pe~ la for~a sIIIg()lare. ?~a data; "anno domini CCC. vicesimo secundo'
destmataflo del b.eneficio, e in ci' spesso 'fu'Oln~sa 'persiiio' la:" d?ta..:re l fe~l~ illze ~uz~endet phingstwochen" ; .certaine ntenon fu
(invece . disiptimo )
ricavato da un originale. palih
135 plodo particolare Ile! quale il registrofucoiripilato18()J:i9nps~ ril orIgln~e dqlya u:;vece il ?ocumehto B6hmei, ibid., n: 1049, che
ssib4~, ~t:ibil!fe stro di Ludovlco il VecchIO.. ' .....
fu pure incorjJratonel regi-
. . . ......,:...,' ... y.: ....
182 Allostesso abnorisale anchela compilazione di quello strano Il1aloscr
riel.i?eichsarch'v di Monaco con la segnaturaOberpfiilzerLiteralien
itto~()Jshvato
1, sul:qual'cfr. ?rbll,
m Fi. 77-131 secondo la numera~i~ne at~ll1e d~ifogli de1~~~s~~i~t~d;~~;~~diato' Ezn oberpf/zischei Rgister. Questo codic contiene soprattutto documen
duca Ludovico il Severo (1253-1294) e di suoi due figli Rodolfo (W19)
tidelperi od6del
mar;cano'per ~ue. fog~;/TI frar:=en to pubbl. in Oefele, Scriptores; 2, p.]35 Ludovici> (ilfutu-
134 duz~oneln f~cs~~e SI trova In Chroust, Monumentapalaeog
seg,Unaripro~ rare e imperator~)~e si riferi;;conoa possedimentiducali nell'Alto Plilatina
raphica, fasc.l, 8; dr. 'anche
See~~:r, Regzsterfiihru~g, p. 233 seg.;~:ben, Ein obe.rpi.1l.ische.s
furono presentati daI feudatarI e detentori deipegni in occasiorie'diunar to) cuiorigmali
Regis:er; p. 64seg.: icognizioneqella
. Solounl! volta il documento Ilohmer, RegestaLudovzcz Bavarz,n ;0817.fua __ propriet [ondiaria disposta ne11326, e che poi sembrano in' certo qualm:od
ggiuntod a 'registrati in lm momento successivo. TI IIian,lscrittononcostitiiisce o essere stati
altra mano; "'.' . . . unrgist roIielsn so
o-

175 B6hmer, RegestaLudovici Eavari;n. 514. stretto dellaparola: cfr. anche O.Redlic h,MIOG ,31 (1910), p.13H3
4;< '.. .....< . . '
176 BFW, n.}226., ... .... ~83Non pergamenacei, come afferma B6hni.er. Cfr. EL6hr; Kiser
..... .... Ldwigd esBayefn
Regzstr~turbuch,AZ, AF, 12 (1887), p. 280-287; Seeliger,RegiSterfii
177 Tra B6hmer,R egesta LudoviciI3vari, n. 548
e~. 590, solo il n; 560 eU.n.J l'I ",.,., ment~ e stato pubbLd a Oefele; Scriptores, 1, p. 756 seg.Una
hrung,p. 235seg, TI fram-
178 Tra B6hmer, ibid., n.594e n.624, solo il n.616ei
ln. 617,' trova In Chroust;Monumentapalaeographica,fasc. 2; 9. riproduz ioneinfa similes i
. 179 A. questoda~o cortisp~nde il fatt? che anche Ludovico, come giEnri~ . .
o,'
. .
di~cum.documentlia,lmenom. certi. casI, diede esplicita disposizio
o vrLbclte sto 184 Cfr. Herre;in Chrotist, ibid. .
ne. affinch l!veSSe lu.ogQla
reglstrazlOne(cfr. Seeliger, Regzsterfuhr.ung, p. 2}8,nt. '.1, e360).. ,.....''..... 185B6hmer, RgestaLudoviciB~van', n. 1685,del 1335 fu aggi1li).to pi tardi.
186 Seeliger,Registerfiihrung,p. 236, osserva pergius
135 .180 Nonf\! s~ritt~ tutto di s~guito: spesso furono lasciate tarnentche alcunido cumeriti del
" 0

in linprimo momento inbi~co p.erio?o 133?-13.32. potr~bbero essere' stati registrati anche .su fogli successiv
pagine o parti di pagine che pOI furono riempite. i. a qlieIlia ni
giunti, andl!tI por perduti; ;" . ,. .
187 Cos ad es. i documenti inB6hme r,Regesta LudoviciBavarz; ri.1369,
1440 e 1450. 136
126 Registri di Carlo IV Registri di Carlo IV e Venceslao 127

diverso dall'altro pi antico; vero che anche qui solo pochi documenti sono nel XIV secolo - non si sa in quale circostanza- finirono nelle mani deI 13 7
riprodotti per intero, ma i riassunti nella maggior parte dei casisonQ reda.tti marchese di MetlSen. 190 il manoscritto oggi conservato Ilel Hattptstaats-
in forma soggettiva. Di solito la registrazione avvenne dallemimlte, sporadi- archivdiDresda:esso copre principalmente il periodo dal genn~io 1360
camente per gli scrittori potrebbero avere avuto davanti anche degli origi- all'aprile 1361, ma contiene anche pezzi isolati risalenti fino al 1355 e altri
nali; sembra che spesso le minute. utilizzate non fossero ancoradatat~,epi due deLluglio 1361. Anche in questo manoscritto, per, non furono regi-
volte si tralasci di aggiungere la data. In generale il registro d~lasensazione strati numerosi documenti di cui abbiamo notizia da altra tradizione e
di essere stato compilato con molta minore cura che il precedente;.. . . . .. parecchi dei quali ci sono pervenuti in originale provvisto Persino del
Se nel periodo di Ludovico. il Bavaro siamo ancora agli ini?i.di un'orelie segno di registrazione. Alcuni di questi documenti potrebbero essersitfo"
nata tenuta dei registri nella cancelleria imperiale, questa sipresentaiJ}plto vati in altri registri che sono andati perduti, ma ci.non .affatto probabJle
pi regolare durante il regno. di Carlo IV: Da tinafontedel n63aPPr~D,di:i: per tutti; perci anche la nota di registrazione non offriva alcuna. garanzia
mo che allora, almeno in linea di principio, ci si proponeva una registr~ziQ~ sicura che la registrazione fosse poi effettivamente eseguita. Perla maggior
ne completa di tutti i privilegil88 ; nuove redazioni di docum~ntiperdllti parte dei pezzi registrati il testo copiato interamente mentre,.coille' di
venivano ricavate dal registro; all'interno della caricelleriasi yaenucleando consueto, le formule delprotocoliosonoabbreviate;purtuttaviacoilll?aioc
una distinta sezione dotata di numerosifunzionari incaricatidellaregistrac no ancora alctine registrazioni che danno solo.un riassunto dei documenti
zione; a partire dal 1347 ,per maggiore sicurezza, la xegistrazinefuregolar- redattQin forma oggettiva. Si ricorse a quest'ultimo procedimento non solo
mente; anche se non sempre, annotata sul documentooriginale?cOsacgenel per scritti di minore importanza e dallo stile. convenziollale, come.legit- 138
periodo di Enrico VIle di Ludovico il BavatO avveniva solo dixlldo: inspJ:Ilc timazioni, quietanze fiscali ecc., ma anche per quei documepti che in altri e
ma si ha l'impressione che la cancelleria imperiale faceSSe. ()gnisfof2;O per analoghi casi furono trascritti completamente; sembra che. a questoriguar:,-
trarre gli stessi vantaggi che quella papalericavllva dal suosistetna c:liprdina c dosi sialasdatoun ampio margine di discrezionalit al registwtore; E
tae regolare registrazione. . .i.>i' ill dubbio che quasi sempre la registrazione veniva effettlllltasullaQasel~e
In realt ci non riusc del tutto, come mostrano glisqrsi resti dei regi: minute.';'. . ' ...' . . . . . . . , '.<
stri di Carlo IV a noi pervenuti.I89 Si tratta di 78 fogli cartacei che forse gi Non.possediamoalcunregistro.del periodo di.VenSeslao, illallPPtendia-
mo.della loro esistenza dalla nota di registrazioneconservatasi~uislloi
documnti.I91 . Sappiamo iIioltrechein parecchie occasiQniR?bertQ,'l1el
corso delle .sue trattative con Venceslao,.gli. fece richiestadicon~egIlllrgMj
.188H~ber, Die Regesn, n. 3 958:~rloty dic:hiara di aYt:~t: \i9}'at()~g9'~Uf11er,it6.~d~!Bi registri e gli scrittirdativiall'lmpeto..192 Tuttavia le;rrattative nongiun~etQJl
stessoemessont:11355 (Huber,Die R.egesten,.n. 2901); "in rege8\}:> Clffi.c#1a:rie ppstre, esari, cOIiclusioneeRobei:to non ricevette eff.ttivamente nulladi.ques1:o.materiale
qUa singulaprivilegia a, nobise,manantia. re,gestra,nturd~ye,rboaclverlJU1lli'.;J:;es!s~eJ;lz~ d~1
registrum cancellarie ):estimoniata gi nel. 1353 (cfr.Huber, ibid., n:16.?7 e t6.?) .... ;.c dalsuopredecessore)93
.' . 189Cfr.J..,indner,Das Vrkut.<demqeset.<K.arls rv., p. p5seg:;Ficker,Bl?it(age,2,p. 33 seg.;
Seeliger,Rl?gisterfuhrut.<g, p. 238seg.)1 fral1!wento stataPlllJQUcato.daG1afe:y,
Anef:dotorumsacri Romani imperii historiam aciusptfbl~cum illustrantiumt:ql!ec!iq,D,t~sd:p- E~fatti Uoglie~ticon appunti contabili uniti registro e m~zionatidaL~c!ner,J5as
al
137 Leipzig 1734. Nel mio l'~diconto Aus Archivenund J?ib!iothken;N"A,ll (186i, p.95.1.o8. Urkundenwesen Karls IV, p. 156, non si riferiscono all'amministrzionedella corteimperiale,
!:lqelePcatoung serie: di pezzi che c;.lafey ha. tend~riziosal1!.~nte >messp .Iip.u?blic:a.~e. ma a quella della casa del marchese di Meillen. A me sembra m()ltoimprobabil'che-questi
FacsiInili inK:UiA,fa,s{.6, tav. 21; Arndt-Tangl, Schrifttafefn, ~,tav,95,eSte~t:J;ls,Lqt~il1i$<:ge foglietti scritti nel XIV.secolo sianO stati solo pi tardi erroneamentipseriti nel J:egi~tr0di
Pa!iiographie, 1,. tav.l0'7.c Non. prolJabile che esi~tes~ellJ:l tegistrq v~rq:$propriq,s>.s, Carlo IV,. cosa che \nyeceSeeliger,Registerfiihrung, p. 239,nt. 1, ritieJ:l) possiQile.,l':J ciedo
.c:ome lo. intencliamo noi,appositamel)tdedicato alla :S.oella.,.pedaquale,Clirlo ry!10~P che questo frammento & registro siafmito a Meillena, causa dciclis>rdiniav;venuti d)Jra,ptela
un registratore (dr. anche Seeliger, Kegisterjuhrung,p:.24));questa..llOmina.(F)vI,J?elzel,Jarl rivalta <iHus. Piuttosto riterrei che un qualche funzionario della anc:elletiadi Cllr.lqIYpdi
IV,K.ol7iginBohmen,2volL,Praga 1780.1}81: 2,T)B,p. 362,n. 324) anclr~piuttosto'intd Venceslaa si $ia portato consqu~sti fogli dopo .essere passato .al. serv;izio. dell1!fifcllesedi
pretataip COI1J:lessionealla, cOl1!pila,zione di un cartwari> nel quale veniv?ll0~<:gis,tratiid2CJ.j Meillen. Ma ci pu essere avvenuto sia nel XIV secolo, sia in un p~ri>dQsucsessiY>..<
.menti ricevuti; ederto che. nelframmento di registro oggi.a Presda s,itroyanoPa.recchi 191 Su un manoscritto oggi nella Biblioteca upiversitariadiprga, le 9liprtipi antishe 138
documenti :Wessi da Carlo come re di Boemia. Invecela can<;elleria .coll~t)raleper}a. Sl~sia redatte nel)42:irisalgono ai registridiVenceslao, cfr. Seeliger,1iegist~rfijhru.ng, p.)4.3s,~g.
istituita a Breslau (cfr. Lindner, ibid., p. 27) avr avuto in ogni caso lltltegistr,opr,>prio,e. il Nel documento citato da Lindner, DasUr!eundenwesenK.arls,rv.,p. 182,si trovalllenzionato
registro, spesso menzionato, deltri~unale.deUa corte imperialerimas,ea.J;lches,Mcc<:s~i'Varnente il registro della ancelleria in Boemia. < ...... . .........' " ."...
sempre. separato. da quello della cancelleria, cfr. Franklin, DasRdchshofgericht,2, p. 199; 192 RTA,4, p. 398,n.340, 2; p. 471, n. 392, 4; 5, p. 419, n:312;p.678,n. 468.. .....
Vogel, Beitrage zur C;p~hichtedes'delltschenRefh$hofgericht$, ZSR, '1,:5; Germ...A!J t., 2 193 Sembra che anche' alcuni accordisllccessiyi tra Venceslao.e SigiSl1!ondo,ipyirtdt;i
(1881), p.151-197: 181. - Sembra che, ancora nel 1416, Venceslao fosse in possesso cii registri quali il primo si obbligava a prestar~ o a fare copiare i regis\ti "app~eIl~nti alSaroR>ma,po
di Carlo IV, almeno di quelli relativi al Brandeburgo(cfr.Mnu~l?nta Zolleranll:, 7, p,.405).. Impero" (14 giugno 1416, in Monumenta Zollerana, 7,p; 404), non.abbiano avuto esecuzione.
Registri di Sigismondo 129
128 Registri di Roberto

Abbiamo dunque un volume per i documenti tedeschi muniti dLsigillum


Solo a partire dal regno di Roberto ci sono giunti i registri della cancelleria
maiestatis, un altro per quelli tedeschi con il sigillo segreto pendente ?ade-
imperiale in misura pi completa. Tre volum~. si tro~ano o.ranel. Hau~-Bo!-.
rente infine un volume contenente tutti i documenti latini, divisi per m due
und Staatsarchiv di Vienna; si pu avanzare llpotesl che SI trattl deglI stessI
volumi rimasti fino al 1422 in po'ssesso del vescovo Rabano di Spira,l'antico
sezio~i,. quella dei pezzi con il sigillum maiestatis e quelladeido~umenti
emessi sotto il sigillo segreto.I 98 Successivamente, ma ancora durante il regno
cancelliere di Roberto, e che egli in quell'anno, per ordine dell'imperatore
di Roberto, fu fatta una copia diciascuno di questi tre volumi,199j?cuivenne 140
Sigismondo, doveva consegnare al camerarioi~per!aleCorr~dod~
omessa una parte dei documenti contrassegnati ~ome non emes~l. Le ~etter;e
Weinsberg;194 nell'agosto dello stesso anno furono nmesSl al cancellIere dI
rilasciate sotto il sigillo segreto - almeno quelle lanne.- so~o ~~asl tutte.mser:-
Sigismondo,il vescovo Giorgio di Passau, e pi tardi finirono agli Asburgo
te in forma di breve estratto; quanto alle letteremumte diszgzllurn171az~statz~?
assieme ai registri di Sigismondo. Molti registri di Roberto erano per passati,
spsso.avviene che aundocume?t? .copiato integ:-almente so.no.affIancat~
assieme al resto del suo lascito, nelle mani del suo erede nelPalatinato; essi
excerpta di altri simili;detenninatltlpl d1 documenti, ad esempIO ncevutedi
giunsero poi nel Baden con tutto l'archivio del Palatin~to~~ggisonoc~n~e:-"
tasse e scritti relativi, sono riuniti in gruppi a parte all'interno dei:yolUIIli:
vati presso il Generallandesarchiv di Ka.rlsruhe.l 95 Ireglstn diRobertosvdiw
Nei registri di Sigismondo non troviamo traccia delle varieripartizioni
139 dono in due categorie, la prima delle quali riunisce i registri che dobbiamo
effettuate in. base ai criteri pi. diversi,' come .si gi osservato per .quelli .di
chiamare generali, la seconda quelli che dobbiamo invece definire particolari:
Roberto.. Sette volumi .(E-L). sono conservati nell'Archivio di. Stato diViene
Possediamo quattro volumi di questi ultimi: l96 il primo riguarda le trattative, 1
na200 ,e sono tutti registri generali attinent~a questionideU'Iiri~~ro;ising?li
bandi, le ricevute, gli appunti, i conti ecc. relativi alla discesa aRoma. del~e,
volumi si succedono in sequenza cronologICa e comprendono l rnteropen?e
mentre il secondo contiene innanzitutto i documenti suliadeposizione'di
do di regno dell'imperatore. n,fatto che nel periodo agosto .1415cfebbraIp
Venceslaoe l'elezione di Roberto, poi lettere e documentie'ncernentile
ambascerie e le relazioni estere del sovran();il terzo riunisce .estta.ttie trascri-
1417. 'siano registrati solo pochi.documenti d0v.uto. alla.;clr~osfanza.che
Sigismondo in questi mesi sitrattennea lun&ofuofl del ter~ltorlo I1I1pefl~~;
zioni didocrnenti sulle investiture di feudi da luia.ccbrdate;e 'il :quartb un
che. dunque con .certezza furono prodotti meno documentle. ~tlche,la,regl:
registro speciale relativo ai territori ereditari diRoberto delPalatinat?b~~ate'
strazionediquellLemessi potrebbe essere stata sospesa.. Accantoaques~
se. n secondo eilquarto volume sono suddivisirispettivamentein-lla sezio-
registri generali, in cui i documenti venivano registrati senza Opera~euna
ne tedesca e in una latina. e la medesima suddivisione tra spedizione tedesca e
selezione in ,base a criteri geografici, linguistici, di contenuto o fonnali; pro-
latina osservata anche ~ei registri generali. 197 .Nel registro dei feticJile infeu-
babfunente si tennero sempre ariche registrirela~viai domini. ere~tari ?el~
dazionieffettuate in Italia sonoseparatedaguelle diGefIl1a~i~;jnoltr~ J l'imperatore, dei quali. per possediamo un UOlCO volume;201:nel reglstrl
documenti relativi a feudi tedeschi specialisonann()tati~?a~~;:UIlase,zi0!le
staccata del quarto volume sopra citatocontienejeinfelfd~zioni:neLI3~a'
tinato. Nei registJ;i,generali si riscontra inoltre unadistiIlziohebasata.s{illa
sigillatura delle lettere, l documenti provvisti di sigillum maiestatis:s~!12.s~pa~ 198 I trevlumiriginali sonoiregistrivieilllesi C eA e inoltre Karlsr.ube,K0J:idlbuchSY2
(poi 467, ora 809). Facsimili tratti da questi tre volumi con .com:mentocliB~uerSlW)V"Pgll:1
rati da quelli emessi con il sigillo minore, quello segreto (Sekret~i~gel).
. ,'.,' . "',":.<' ,:', " . :,',;- -":-',',.i'. .....:,";, .... , . ,.:'.:..... >' -.,.-..:,.,',:',,".-',:., -:'.>;;<i;;:'> '- ',-.'-, Chroust,Monu l17e'nta paleographica, fascI2, 1-3;,.' .... ... ..... ." ";.' .':;';;'.. 40
'199 I tre volunii.~ copie, che,pur essendo statI reqa~tl Sll. ca:t~, ?~l cQnfrontjAelfeglsw
originali hanno lo stesso rapporto esistente a Roma ~a 1reglStn aVlgnoneslpergamenacel e
cartacei, sono Karlsruhe, Pf'lZisches Kopialbuch 4 (p01459, ora SOl), 149 (~01 ~4S, ora 905) e
194 Su questiavvenlmenti cfr. Zimerman, ZurGeschttsgebahr~ng,p:n6-~ 19:. '. ...>i. 5 (poi 460, ora S02). Bernheim anunette che il 149 un ~,stratto o 'una copia ql SY2;C?n.t~stll
195 Sui volumi. oggi a Vienna cfr. quanto scrive Chme1 nella premessa lr g1stn diR().-
berto' Lindner,' DasUrkunde.nwesen.Karls 110; p.171 seg.; J Wclzsacker,RTA,74, premessa,
per che i registri 4 e5 siano copie di C ed A,maa me CiO appare mconfutabileprOlWos@~
base delle sue.indicazionicfr: Qraanche Seeliger, Register/ii~rung, p. 262seg. Dl)\eeslste
139 p. m'sego Su quelli oggi a Karlsrune- dei qualiaIrncr;t0 ottosono registri veri e propri: cfr. persino una terza copia, Karlsruhe 143 (poi 592, ora 949), che accresciuta~akunipezzi
E.Bernheim, RTA, 4, premessa, p. V ~eg. Ditutuha' trattato~GcurataTentsS:etl~g' ma priva di altri. . ....., .,.. c'. . . . . .... <.;: .;'jc'
Register/iihrung,p.24Sseg.. .. .'.c' .. , . . . . : ' " ' , . . . . : . 200 Cfr. Lindner DarUrkundemi.Jesen Katls JY,p.l 7}seg.; See11ger,R.egzster/Zfbrung,p.
196 Si tratta dei vlumi dei KurpfiilzischeKopialbucher c1iKrlsruhe,<:he'Pt'ma avevano l 265 sego Facsimili tratti daivolumi E e G,commentatida:Bauer,si ttoyan~~Shr01:,~t,
numeri 111, 146; 149b,pol furono indicati coni numeri 538, 593, 549, e oggi con S96,9~Oi.~ Monumenta palaeographica, fasc. 12, 4 e 5; fasc.n,) 2. Dfvolume, K.sQnqlVlunj;>fodotte
906; inoltre il volume di ViennasegnatoB, che contiene il registro dei~~uclidell:~pero. ' . (fase. 13, .3) due minllte inolIate. Sulla distinzione, delle ~~ cfr:Dvorak'V.zeFalsc~u.ng<'n,
197 Un frammento di un registro particolare costituito anche daun ll :partede1 volUlIle p. SO. n volume vienneseD,nn citato qui sopra, non un regIstro (cfr. Lpclner,zbzd;,p.
Karlsruhe Pf1zischesKopialbuch 115 (poi 540 ora 89S), contenente lettere, deleghe eistru- 177; L Quidde, RTA, lQ,p. XXXI seg.). . . ' ..'.
zioni rela;ive soprattutto ai rapporti con il pontefice e alle questioni italiane. Sui v?lum.i ~ 201 Per questo volume, che copre il periodo dalla fme de11436 a tu~to~ 1437~ .co.ntlene
Karlsruhe139 e 53 (poi5S2e 520, ora 93ge S71),che non,sono daannoverartral reglstn documenti per la Boemia, la Moravia, la Slesia e le Lusazie, devo fare riferliIlento aLlppert,
veri e propri, cfr: Seeliger,Register/iihrung, p. 257 sego . .. ""'" .
130 Registri di Alberto II e di Federico III Registri di Federico III Hl

imperiali sono registrati solo pochi documenti su questioni boeme, lussem~ di conferimento di cappel1anie. Anche successivamente si continu amante'
141 burghesi e ungheresi. Possediamo per parecchi documenti relativi' al terri~ nere questa divisione: nei volumi Ve W risalenti agli ultimi anni diFederico
torio .imperiale. i cui. originali presentano il segno di registrazione, ma che una sezione a s stante infatti costituita rispettivamente da ricevu.te, litte-
tuttavia mancano nei registri a noi pervenuti: dobbiamo perci concludere rae in/eudationis, lettere di concessione di stemmi e di titoli nobiliari aCe'an-
che,cos come era avvenuto durante il regno di Roberto, accanto ai registri to ad altri privilegi e lettere di grazia. Inoltre, accanto ai volumi a noip~1:Ve~
generali conservatisi devono essercene stati anche di particolari che poi nuti, esistevano sicuramente registri speciali; l loro perdita ci impediSCe di
sono andati perdutP02 .. . i esprimere un giudizio sulla completezza della registrazione dei diplomi (le
Mentre. il registro di Alberto II (M), conservatosi fin()' ai nostri giomi} lettere patenti sembra siano state registrate solo di rado) .. Dei registri di
del tUtto conforme a quelli del suo predecessore,203 sostanziali cambiamenti Federico riferentisialle questiOni territoriali austriache possediamodiciap-
si rilevano nei registri relativi allungo periodo di regno di FeclericoIIUo4 nove volumi, che per. non' costituiscono affatto tutto il fondo, origin~ria
Prima di tutto occorre segnalare che sin dall'inizio del regnodiFederic(),e mente esistente: 205 Seeliger ha stimato che ne possediamo solo circa la met;
non solo a partire dall'istituzione, nel 1442, di una cancel1eriaaustriacapar~ Non necessariorrattarne pi a lungo in questa sede; baster osservar~ h~
ticolare, i documenti relativi ai territori imperialiveriivanoin linea di massi- anche in questa serie .dobbiamo distinguere registri generali e speciali
ma registratiseparatarnente daquel1i austriaci, anche seoccasionalmeme (soprattutto registri aventi a oggetto materie feudali) e che inoltre, maslo
trascrizioni di documenti del primo tipo furono inserite per erroretraqllelle per certi periodi di tempo, fu effettuata una distinzione geografica in base ai
del secondo; Vi erano dunque due serie di registri; nessun,a delled~eic:i singoli territori appartenenti ai domini ereditari del re.206 .' . ...
per giUnta integralmente. Dei registri imperialipossediamoan~orasette Anche durante il XV secolo sia nella cancelleria. imperiale che in quella
grandivolumi (0, N, P, Q,S, V,W) e due pi piccoli(CCeDD),ch,~C:0!l austriaca la registrazione dei documenti .era effettuata prevalentemente dalle
tengono solo una parte dei documenti registratialtempod~llaloroprodu~ minute. In molti casi per i registratori non ebbero davanti neanc:heque7
zione;gbbiamo inoltre un volume (T) in cui sono.riunitetrascrizisnidac:, st'ultime, ma solo ordini scritti di documentazione, sUlla basedeiquali,peri
DD e da' altri registri originali non piesistenti,.infineun,volmne(R),che documenti le cui formule erano fisse (come ad esempiole prime supplibe,
o fu anch'esso copiato .da un registro originale'poiperd~tororappreseWa le legittimazioni' ecc.), potevano sia essere prodotte le stesure.ahllono,:sia
un tentativo di registrazione successiva e pil:!niforrl1e inrelazio:b.e~pn ricavarsiJe brevi anntazioni che, redatte.inJormaoggettiva,veniva'1.;loinsec
periodo di tempo durante il quale l' attivit di registrazionefu~ospe~a.jn rite.nei registri. La registrazione dagli originali avveniva solo eccezionalmet1-
seguito a una vacanza del1acarica di cancelliere..Questivolumia.noiperve- te e in circostanze particolari. .
nuti siriferisc:ono per solo a circa tre quintidel governo. di,F~derico III: (li
circa 22 anni di regno (1449-1452, 1456-1464, 1475-148,5.),i l1fatti, nqn Alla prima met delXrv secolo risalgono anche gli uilii-dell~attivit di,re-
stato finora rinvenuto alcun registro. I registri sono ordinati~eCOi::fd.oTperi- gistrazionepressole corti dei principi tedeschi.207 Trai manoscritti pi an~h.i
di dellacancellerii e hanno anzitutto~ncaratteregenef~~~omeql.lelli.di di questi registri vi un fascicolo cartaceochecontien~docum<ptide1l'arcic
SigismondoeAlbertII;tuttavia' ben prest() si~o~.ncia s~dclivider~per vescovo Baldovino di Treviri risalenti agli anni 1311,1313, e.nol.c'd~Qpio
142 materia. raggJ:llppalld()~erte categorie didocllIliellti,ad~s~m,Rj()))rimesp che in questo egli segu l'esempio del fratello, l'imperatore Enrico VIL208 143
pliche,I~.1:J:ere di nomine .di familiari, diservitori, cli>pnce~~ioniqf~tewwi~

2.o5Diciott~ sonostati dest;itti da Seeliger; Lechnerh~ag~iuntojlclicill1lnovesimq.:;~, 142


206 Sui registri di Massimiliano, dei quali non tratter qui, cfr..W,Bauer, Da~Register, uiJ4
Die deutschenLehnbiicher, p.6,nt. 6, perch KonzeptweSen inderReichskanzlei Maximilians I. bis 1502, MIQ(;" 26. (19Q5),p; 247'21;::
accessibile a :atisadella lingua. " . 251 sego .. . .. .' ".' .'.' d , . ' .'.,9:',
141 202 Cosha ritenuto a regione anche Seeliger, Register/iihrung. . . .' '. ...\ i,' . , 207 Nelle osservazioni che seguiranno prender in considerazione solo i registripipil\1ti-
203 Srttale.registro cfr.. Seeliger, ibid., p. 273, e poi Dv6rak;Die Falschungen,.Riprodu- chi di principi, sui quali possediamo maggiori informazioni.' Rinuncio aJl' enllmerazione di
zione iilfacsimilein MrOG, 2~(1901),ta'" 2. '. i. .. .' ' ....) .. <.. >/.';
204Sti questi dr; Steinhetz, KUiA, testo, p.475;Seeliger,Register/iihrung,. p.p6seg.;J
libri dei feudi e registri dei feudi e rimando al fondamentale libro diLippett,l)ie,!elltscf.,en
Lehenbiicher,' che a p.124 sego offre un elenco. ditaliIibri e registri emate:iali sirnilL{Sui [741]
Lechner, Ein< unbeClchtetes Register Konig Friedrichs IV. (III.)J 140,J44? MIOG,,20(l899), libri dei feudi e gli inventari della propriet fondiaria (Urbare) cfr. ora anche.leqsservaziopi
p. 52'68. Riproduzioni in facsimjle dai' registri N,O, S, '. c:C;edalman~scrittCl'141 09.de~a riassuntive & Recllich; Privaturkunden; p. 158seg., .e, per il Brll11deburgQ.,lasfissertazionc;cii
Hofbiblioth~k.di Vienna, descritto da Lechner,ibid., si trovano inphroust,Monl(J?ienta Wagner, Brandefiburgisches Kanzlez~ und Urkundenwesen, p. 22 seg., citata sopraallflnt. 64],
palaeographica, fasc:l2,7; 6; 8; 9; fasc. 13,5; KUiA, fas<:.ll, tada; una minuta tratta da ~ 208 Cfr..W. Friedensburg, Beitrage zu den Regesten des Er;bischofsBalduinvOn Trier1311- 143
si trova in Chroust, ibid.;fasc. 13,7. ' . '~ ". . ", 1313,WZ, 3 (1884), p. 299~306; Lamprecht, DeutschesWirtschaftsleben,2, p. 683. Sui suc,
"
Registri dei principi tedesch i 133
132 Registri dei principi tedeschi

alcuni decenni prima, sotto il gverno d~l vescovo Gerardo insediatosLnel


Nella contea di Hainaut sembra si poss rintracciare l'uso della registrazione 1336; i registri che si sono conservati si trovano ora anch'essia Karlsruhe}14
ancora piaddietro, fino al penultimodecenniodelXII~,seco~o, ma abbiamo In Baviera l'attivit di registrazione avviata sottol'imperatore Ludovicq
informazioni troppo scarse sulla struttura del volume plU antlco,:contenente fu continuata nel periodo successivo; del registro disuo figlio Ludovicoil
documenti del conte Guglielmo I dal 1287 al 1312,209 per P?tere valutare s~ Vecchio ci sono pervenuti importanti frammenti oggiconservatipJ~ssQil
in questo caso modelli stranieri abbiano avuto una qualche u:flue;nza.Con~ Reichsarchiv di MonacQ;215 per questi possibile fare una distinzione chiara
1316 inizia la serie dei registri dei conti d'?landa dellac.asa ~ H~m~ut~~e SI tra un registro generale o principale e diversi .registripartic()lari compilati in
sono conservati' fino al 1324 per possediamo solo copIe del regIstrI orIgma, base alle materie trattate. Nell'archivio di St. Peter a Salisburgopossediamo
li in due redazioni, mentre da qu'ell'anno in poi disponiamo sia.dei reg~s~r~ ancora un registro degli arcivescovi Ortolf e Pellegrino TI diquellaarcidio~
originali sia deiregistri in buona copia da ':luelli rica,:ati.~n:rambl sor:o diVISI cesi, con registrazioni dagli anni 1364-1379, c;uiJuronq apportate poch~
alloro interno in base a un rigoroso criterIO geografICO: ClOe fu compilato un aggiunte risalenti a epoca pi antica;216e sembrach esistano anche registri
registro particolare per le lettere e i documenti relativi alle ~~estioni di sin- del XIV secolo provenienti dalla contea del Tirolq.217
goli territori, Zelanda,Olanda settentrionale, 0Iandam~rIdi6rraleecc.,~a Nella Germania settentrionale, per .quanto sappiamo, l~primacorte che 145
anche per quelle diUtrecht, del Brabante, della G~eldrla, della G:rll1a?la~ cominci a registrare i documenti fu quella brandeburghese,218 dove tale uso
dell'Inghilterra e dello Hainaut: 210 Proseguel1doa rItroso s~.Reno, 1 ~e~lstn
dei conti e duchi della marca di Cleve, recentementescopertlmuna blbliote:
ca privata,. ci hanno fornito una serie considerevole di.volu1n~jn-foliq,~
primo dei quali inizia nel 1356, ma contiene ~ch~ u9-'agglunta.~.documentl 214 TI volume pi antico ha oggi la segnatura 284 (prima:BruchsaI5~ weltlicb, poij29).
che datanoapartiredal 1352; dal 1448 questl ~eglstrI fur~nodiVIslp~r~m~te~ Sudi esso cfr. H. Reimer~Zur Gesch;htedes '$ischofsGerhart v~nSpeye~,z,GO,AIj, 26
riein registra causarum,feudorum epraesentatz~num, egla dal 1.3921 re9lstr~ (1875),p.77-1l7: 86: .' .... . ,
215 Una riprduzione' in facsimile con commento ci .Herresi trova in Chrollst,
..'
per le caUsae di Clevefurono separati da. quelli perlec~usae;della. cont.e~~ Monumenta palar;graphica, fase. 2, lO. Cfr. anche M,J. Neudegger,. Geschichte derbayeric
Mark:21lNell'arcidiocesi di Colonia l'attlVIt regolare di reglstrazlOn~jnlZ1a schen Archive; III : BayelischeArchivrepertorien. und,.Urkundenregz,?ter,MUri.'p,en, 189,9;1?OO,
144 nel 1370, durante il governo dell'arcivescovo Federic6di Saa~~rdell;~~.in p. 101 sego .' '. .. .' ' .. ' . .
216 Cfr. WHauthal~r,EinSalzburgisches Rrgisterbuch des
quella> di Magonzanel1347 sotto l'arcives~ovo Gerlach ~.~ cont1nu~ta1Illl1'
desCollegiuin Botrom~eum zuSalzburg, 1893):
tetrottamente finoallasecolarizzazione. Iregistri magontml sono OggI conser- 217 Non .sonoingrdo di riCavare niente di pi preciso dallebreviindicaZiorudi C.von
vati presso il Kreisarchiv di Wiirzb~rg, d~ve v.en~on(:rc~ia~~ti Ingro.ssa- Bohm, Die Handschri/ten desk. und k. Haus-, Ho! undStaatsarchivs, Wien 1873 ,J1.381$g.e
turbucher. Pi o m~no contemporaneI sono 1 regIstrI delprmclpl elettorI. del n.?22seg., nlle quali si citano.alcuni R,aitbpchere Kan,zleibiiqher(libri contabili eRiFal)~7
Palatinato; ora depositati a Karlsruhedove. sonoder:o~inatiK.0pia{b~ch~r: ria)'An0e per.il territorioaustriaco manca uno studio ~ccurato sugli inizi c1~ra~\yi1:di.Ofgi,
strazione. [Sui registri tirolesi cf informa oraopportunamnte Redlich, Privatu.,kunden;p:165 [741]
hannoiniziodall'apnol.353 e di essi ci sono.pervenutlcmquev9lumlfliloill sego I registri veri e propri di cancelleria cominciano qui gi nel 1308; a partire dal 1288,per,
1395, mentre .minc~o gli. anni 1371 ~ 1378, 'comp~si, .forse; i~ ;un~es~~N?: sono preceduti da libri contabili e inventari relativi alla propriet fondiaria (Urbafe):Secohao
lume. 213 Nella diocesi di Spira la registrazione dI documentlcommclo.gla Redlich, ibid., P: 164, in Austria i pi antichi registri dei duchi sono quasiesclysiYaITlenteregi
stri di pegni (Pfandregister); solo nel 1380 comincial)O i registri .generalidican~p~ria.lE
Taclia, MIOG, 14 (1893),p: 515, suppone che in Boemi~ginel:xru:seoIo~it<;t~ss~r9,regiT 144
tri;qualora tale ipo\esi si basasse solo sull'esistenza di formularidicanceM~riajn.9n,.hopotuto
cessivi libri di cancellria del wincipato di .Tr,e~ri. cfr. ~at;lpr~cht, ibid.~ nll~ oss~rv~i;;~:d~ consttare lo scritto di Tadra), allora non sarebbe valida. [O. Redlich i Die. iiftestenf'lachricht~n [742]
quale, per, non vengono chIaramente dlstIDt1 1 regIStri dal. carttan cos1cche non 51 e ID iiberdiePrager Stadtbiicherwzd die bohmische Landta/el, MIOG,32(1911.),.p.;X~5-~?1, dimo~
grado di capire bene quando cominSi la registra,zione ininter;o;ta. ... ' i .. , stra che)e testimoruanze finora citate a favore dell'esistenza in Boemiadiregistri,dicancell~ri~
209 Cfr. Inventaire des cartulazres conserves dans le depots des archzves de l Etaien dal. 1280. circa in poi, devono. essere interpretate diversamente ~ tiferit~ allaLlItd.t4e{bo~a.l
J3elgique, Bruxelles 1895, 61 e 64; E. Gachet, Bulletin de la commissionr~yale d'histoire, 21.8 Cfr. Bier, Kanzleivon Brandenburg,p. 27 seg.;sulla .tablla ap.57s~g..v~ngon,o~ep 145
2Ile sr., 4,9seg. . ... . '. . . . . . . .'> ... .' d' 'atianche i registri del successivo periodo dei \1Q'ittelsbach. DeWepQa JueWPllrgh"esesi
210.Cfr. Th:van Riemsdijk, Verslagenenmededelipgen der Akadem.1e zuArnsfer. am, ~ono' conservati solo un. frammento di .un registro originaledeIUj3,137? .epiyoll,!w,icli
Abt:Letterkurtde,3; reeks,deel 7, p.124seg.Nonhopotuto co~sltareiLrecentelib~odel copie; sui primi registri .degli Hohenzollern cfr. Lewinski, Brand~nbtzrgisch.e !\Wgle/, p: 6sego
medesimo autore De trsorie en kanSelarij. .. ' '. '.' '. . . <
211 Cfr: Th. TIgen,Die wieder aufgefundene'J Registerbiicherder Grafenu'Jd Herzoge von
< . Unariproduziortein facsimile dal registro del principe elettore Fede~ico II sJfoya in Arndt-
.Tangl,Schrzfttafeln, 3, p, 101, [Nella dissertazione di Wagner, Brandenburgis.cbesKa,!zl~i'Zfn.d [742]

144
ClevecMark,Leipzig 1909 (MitteilungenderkoJ1iglichen prelillischenArchi e altung,.14).
212 TIgert;ibid. '. . > . . '. .
vv rw
. ' ' .. ". .... .",
[Jrkundempesen,p. 57 seg., 'citata sopra,nt.64, 1'autore tratta c1ialcllhir~gistri4iFcedericoI
e FedericoJlnon considerati da Lewinski;delle ricerche da lui co,ndottesui ~egistri di
213 Cfr. Regesten der Pfalzgrafen am Rhein 1214-1508"! i ed. J Wille; InDsbruck 1894, p. Alberto l'Achille, Wagner,ap. 19 del' suo lavoro, fornisce solo un riasslli1tosolTI!Ilario,]
XVI; Inventare des Generallandesarchivs zu Karlsruhe, 1, p. i41..seg.
134 Registri dei principi tedeschi e delle citt Credibilit delle'copie nei registri 135

fu senza dubbio importato dalla Baviera/Del periodo dei marchesi Ascani al desiderio dei copisti di migliorare l'ortografia, la grammatica e lo stile del
non ci rimasto nulla che possa far pensate alla compilazione di registri; inve- loro modello. In gerierale i funzionari addetti alla registrazione sapevarlO
ce dell'epoca di Ludovicoil Vecchio dei marchesi Wittelsba~hsisonoconser molto bene223 che tali modifiche non erano loro consentite; pu darsi elle. cii
vaticinque registri originali compilati nel 1336, ma contenenti documenti che tanto in tanto avessero il permesso di correggere tacitamente uneviderite
risalgono al 1333, rispettivamente per le advocatiae di Arneburg,Br~nde errore di scrittura commesso dagli estensori (e da questi non rilevato) nell'ori-
burgo, Soldin, Havelberg e Landsberg. lprimi registri a noi gitinti dellamar- ginale o nella minuta loro consegnata; ma occorre sempreprendere in consi'
ca di Meilleri219 (che per sembra siano posteriori adaltrichesonoandati derazione l'eventualit che ci che a questi ultimi poteva apparire un errore
perduti) furono iniziati nel 1349, ma in uno di questivenneroinseritidocu- in realt nori doveva esserlo necessariamente. Per le copie neiregistridobbia-
menti pi antichi risalenti al 1340:.in questo caso si procedette anche a una mo invece escludere ogni intento di contraffazione: 224 lateriuta dei regi$tri,
divisione per materie distinguendo un registrum perpetuum e un registrum infatti, serviva traraltro allo scopo dismascherare i falsi, dato che non vi eta
temporale: nel primo furono registrati i documenti di validit permaneqte? nel praticamente alcuna possibilit di fare registrare documenti nonproverii~nti
secondo invece quelli di efficacia solotemporaneaPAnche ~ei territoriguel- dalla cancelleria o da questa non riconosciuti; perci, quanto alla questione
fi e nel Meclemburgo, infine, vennero tenuti dei registri gi nelxrv secolo.221 della genuinit, le copie nei registri elealtre copie prodotte dall'll\lfore
Sempre rielcorso del XIV secolo pure nelle cancellerie delle citt fu dovranno essere equiparate in tutto agli originali sicuri. 225 Invece in rela~ion 147
introdotto l'uso di copiare la corrispondenza in partenza su libri di lettere o alle copie. nei registri occorre prender~in.considerazione un'altra possibilit.
di missive, e i documenti su registri; possediamo per indicazioni pi preci- Copie fatte eseguire. dal, destinatario o dal suosucessore di Qirittorisalgono
se solo per un ristretto numero di citt.222 sempre a documenti effettivamente redatti consegnati,ameno chenort
siano del tutto inventate; Per i registri,invece, non possiamo avere kstessa
146 Dal p11tO di vista della critica diplomatistica le copie effettllat~sllFatic1a; certezza che il documento copiato sia semptpervenutO nelle mani del desti-
to .dell'autore, soprattutto quelle ,traIIlandate neixegistri,hannoCltlalche natarioo almeno che questiloabbill.ricevuto.in forma.J:l0l1al~erata.Tnfatti,
caratteristica in comune con le copie prodotte su in~aricodeLcl~stinata,rioo goich la registrazione di normaavveniya priniadellaconsegnadl documen-
dei suoi successori di diritto delle 'quali' si parlato sopra, mentrep~r.altri to,226 era possibile che per un qualsiasi motivo quest'ultima poi non venisse
versise ne.differenzifillo. InentralIlbe le categ9rie di sop'ied899tamO essere effettuata o che per una qualche ragione fosse .tonsgnataal'destinatarib
preparati a imbatterCiln errori dovutii ~9ltarito; all~disatt~p.ziQtte .9\alJ;~pre.: tin'altraredaziOrie modificata del doc:urnentoinvece di quella registrata:. Casi
cisione. dei. copisti: .anche i piproyetti funzionari add~ttillar~gi~trazione sinilli si sarannovermcati con pi frequenza quando si registrava dalle'minu'
possono .avere provato stanchezza' ec01llil1essodeglierrorit#volta:1Il()lt te,m mal'annullarnritoposteriore. ditin docInento avvenne talvolt nche
gra,vi. Pi raramente incontriamo nei registri varicanti cll~'.flgpoi:tat~~ nOn quando si era postO l' originale a base della regi$trazione.Inun'amIIl4Ustra~
inconsapevolmente certo senza l'intenzion~ di inga1}1}a,fe?s8H()dflJa,rJ1~ffi~ zione ben ordinata ogni modifica o cassazione doveva naturalmente ssere
segnalata all'ufficio di registrazione e da questo venire annotata nel registro.

145 219 Cfr.\X7.Lipperi, Studien iJber die wettinische Kdnzlei und ih~e;ilteJt~n F.egiste~imXW.
Jahrhundert, N'eues A-chivfur sachsische' Geschichte,24 (1993); p.1;42. Ilfll~sirriiledirt
foglio dal registrUlnperpetuum si trova in Posse, Privaturkunden, tav.33...' .'. .. . .... ......... ', . . 223 Cfr.ki il caso interessante eliscusso da Lindner, D(lS Urku.tidenwesen KarlsIY,'p..
220Una elistinzi~.ne simile si ritrova nel XIV secolo anche nel principato1:i Tre"irire nel 1(i1, nt. 2, i!J.cui nelrfgi~troeliCllrlo IV le Jcrn:w non cancelleresche dp1'origillale~rodotto
XV nelPalatinato. . .' ..' , . . . . '..' . . . ." dal dest.inatano furono sostituite tacit~ente con. qllelle s~nsuete allacf1I1cf!!fria impffi~e.;
221. Cfr. [J.rkundenbuch zur Geschichte der Herzoge vOn Br~ul1schweigas Luneburgund ,.224DobbiamoperJ n9nprendere in c9nsi9razione queiraricasi,.~ucllcfr,so?.ra"I1e,i
ihr'erLande,' ed. H:Sudendorl, Il voll., Hannover 1859-93:.,1, p'vrr;),p.rIli 0111 1inelic: quali i falsiprovenivan09all stessacancelleri~.: tali falsi cf1I1cellereschi P9tfYll,00i:atur:~~n-
zioni ivi contenute non sono sufficientemente chiare. n pi antico' regist~6delMed~m~urgo te passare .anchene,i regi~tri. ..... > ... ... .' .. '. .' . ' '
fu c01llpilafone1 1361 (cfr. Leesenberg, WochenblattderJ<;>hanniterorans-Balley, ... 225. Cfr. Sickel,Acta, 1,p.16,nt7, la cui cl?ini()lle.de,ve essererivedJit~s~l~in1.lIlpYnid~le 147
Brandenburg1884, 313 sego e Mecklenburgisches UB., 14" p. 316; Il' 8488) . Presso i. conti eli copie nei registri sono,s, 'autentiche, ma non possono essereconsider:~t~colTIescrittir1glgali.
vi
Anhaltilel XlV. sec. esistevano sicuramente libri dei feudi, ma non erll,Oo ll,Ocora;registri .' 226 Si. tl.mavia ai1che verifiq.toche documenti sonsegnatisenzaessere. stati re,gistrati
.siallo stati}tal~ine rispeeliti alla cancelleria. dell'autore; cfr:. ErbeI!,12i'!, operpfqhischS
(cfr. K. Jaeriicke, Mitteilungen des Vereins fiir.anhalt. Geschichte, 9,p. 349seg.):" , .....
222 Cito ad esempio solo Colonia (libri di lettere a partiredal1.3P:I(Keller,Di' Rgister, p. 5,5,seg.,che, torse sopravvaluta h freqeIlz~.cjiqusti casi,pe,ri9uali.naturaln1en-
stadtkolnischli Kopienbucher. Regesten, Mitteilungen aus dem Stadtarchiv K61J1~.1[l8~3], p: te non vale ci che si osservto qui nel testo. Anch in questi casi non la genuinit l\d esse-
61-107) e Hildeshein1(libri eli missivea partire dal 1368: UB Hildesheim, prem:essaalvoL 2). re IIlessa in. qllestione,perch con certezza non siprocedevaallaregistr~zionesequll~non
.era' assicurata:.. , . ' . . '. . .
146 A Basilea, mentre i libri del consiglio della cittcomincif1I1ogi nel 1357; quellicjimissive ini-
ziano solo ne11409 (cfr. Repertoriumdes Staatsarchivsz Bas.f!.., Basel1904, p.2e 40)." 227 Cfr. gli esempi Citati da Seeliger, Rgisterfuhrung,p. 318 sego
136 Credibilit delle copie nei registri

Tali annotazioni si incontrano infatti abbastanza spesso in tuttiiregistri228e


allora non vi pericolo di sbagliarsi circa il significato della registrazione.
Tuttavia, come ovvio, non possediamo una garanzia certa e del tuttq atten; V
148 dibile che l'ufficio di registrazione sia stato sempre messo a conoscenza di
una posteriore cassazione.o modifica dei documenti ivi copiati:. si hainfattilil GLIARCHM
prova che molto spesso si omise di avvertire quell'ufficio. 229 Comeevidente
che nella maggior parte dei casi non possiamo dimostrare che un documento
registrato nOlIsia stato affatto consegnato (non abbiamo infatti alclln me~zq
per provare ch~ un originale, oggi manc~n~e,non.pos.sa eserestat?smarnto
dal clestinatario), cos non possono sfugglrclle vanimtl del tenore di un docu- Dai tempi pi remoti originali e copie furono accuratal11ente conservati 149
in luoghi appositamente allestiti che; chiamiamo .archivi) Come<gine1
mento nei casi in cui gli originali conservati siano.confrontabili conle risp~~ti
ve trascrizioni nei registri. Tali modifiche compalOnonon solonellaclataz!o~ periodo romano antjcovigeva 1'uso di depositare in archivio le leggi, ldlic
ne, 230 dove possono avere una speciale motivazione, come siillustrer~;pi peta'zioni del senato e i documenti pi importanti dei ;singoli lIlgistll.ti,
avanti in altro contesto, ma. anche in altre parti .del documento,231 ese fmora come pi tardi gli imperatori e i loro funzionari nella capitale enelleprovin~
laloro presenza spesso non stata segnalata, ci dipende in parte dalfatto cie, e anche le autorit municipali delle citt,possedetteroarchivi;della.cui
che solo a partire.dalle pi recenti edizioni di registri stato effet:tivamep.t~ istituziQne e amministrazione non possiamQoccuparci pi a fondo inqu~sta .
sede,2os anche i vescovi cristiani, soprttuttoi ponteficirqmani,che si
possibile confrontare accuratamente i testi degli originali con quelli :regisFra.ti.
Quanto pi ordinata era la registrazione dei documenti presso, upa COr~e adoperarono al massimo per improntare la loro organizzazione amministra"
tivaal modello della tradizione romana imperiale, si preoccuparono molto
tanto pi tarauxente si verificavano tali.c~s~,n:a nonsQnoda;esch~lefsiinnes presto di creare istituzioni simili)
Sun luogo. E (:os,in generale, le trascr1Z10111.contenute nel reglstp-possonp
essere ,eonsiderate come equivalenti .agli. originali; in singoli, asi eCczin~! .'.. Restaapertala questione se, bisogna dare fedeall~notiziatramandata dal 150
per, sar ben~ ricordreche la copia nelregistro offrqol!anto unag:'l.ram';1 Liber. pontificalisseondocui gi il papa Anterb.(235-236) adott disposi-
sicurahe .presso la<cancelleria .dell'autore . a:.unce~. morp.entosi .irft{':n!ev:'l.
ernanareun. docmento avente 10 stesso.,tenore di quella . copia, ri:1?eSsangfl
p~ date la stessa assoluta sicurezza chetale intenziot1esiapoistat:'l.effetrix:'l.- l Comesinonimi di archivium (archivflin)nclMeliOevorkorr6no i termini arn(arium, 149
menterealizzata senza subire modifiche. Incerte circQstanze lostorio dovr hartarium,chartophylaCiuni,gazophylacium, sacranum,sanctuarium.,sch'niufn,tabulari~m;., . . }
2 Cfr. su questo tema Hirschfe1d? Die kaiserlichen Verwaltungsbeamten/p;59'seg;,.ecp:
tenete conto anche dell'eventualit che cino1).sia avvenuto. .
325, nt. J, e M.Memelsdoiff, De a[chivis imperatorum Romanoru qualia fuerintusque, ad
Diocletiani aetatem, Diss. Hall1890.' 17Z
. .
3 Sulla storia :dcl1'archivio pontificio,o1trele edizioni di registri ei relativi lavori .citati
nel capitolo precedente, cfr. Galletti, Del primzi:erio; Marini,. Memorie; Pertz, Italienische
Reise, p.21seg.;Fr:.Bluhme,IterItalicum,AvolI.;Berlin-Stettin1824_36: 3,p. 14 seg.;4, p.
228 Nei'iegistri papali e imperiali si trova: vacat, non transivit, non processite simlli,oppu-
265 seg.; BethmaniI, Nachrichten;Hinschius;Kirchenrecht;lip, 432 seg,; Gachard,
re si inseriva il testomodificato e corretto in quello originariamente scritto; talvolta le annota- Archives;Dudik, Iter Romanum,2, p.'} seg.;Fr.Maassen,Ueber eine Sammlung GregorsI
ziciIli spno\:R"~r pi. estese.e indicano ad .e~.)~ r~gione ~egY. annull:ptlent,!o la.lpro .st9ria: von Schreiben und Verordn,!ngen der Kaiser. und. P'pste, SB der Wieller Akadern.ie"de,
"he fuit ~ssata, qUladommus papa reddidltlitterameplsc()p0'If10losano. (~alt~n])~et, Wissenschaften,.85 . (18m;; p: 227,257: 250 seg.;DeRossi;babiblipteca;Idem, -De origine;
Romche Studie)z.I.,p. 27g);oppure "istalittera, post'l:u~ fuJt bl.1~ta"et r~gl~trata; fult Cdices. Palatini%bliothecaeVaticanae, 1, ed. H;'StevensncG;B;DeRossi,"Roma::18.86; A:
remissaj:lolnin(j.etpostea. m\ltata fuit, sed;r()ndum remlss~ ..adrelSestum; (I\alt~?brunIler, Gottlob; Das vatikanischeArchiiJ/H]; .6 (I885);.p;271-284;>S.Uiwenfeld,. C;eschicHte.des
ibid., p: 234). Nei registri avignonesi iltermine deregistrare Vleneusatop~~lf1dic.~r,eU11~suc p'pstlichenArchivsbiszurn Japre 1817, Historischs .Taschenbuch,. 6, Folge;5(l886);p:
cessiva. canc.ellazione. nel registm Per un caso interessante (di .due documenti reglsWltlsolo 305,327; S, Liwenfeld,Zur' neuestenGeschichte dei p'pstlihen Archz'vs,Historishs Ta-
U11oavrebbed0Vtlto essere consegnfiw).dr.Kaltenbrunner, ibid., p. 265,Ilt. 2.. .. ............ schenbuch,6. Folge,6 (I887);p, 281;301; Ehrle,Historia;E. Miintz-P.Fabre,Labiblioth~
148 229 Perci Ilon posso consentire conl'opinione di Rodenberg, Regter, p, 574, secondo
que duVat:anau XVe sicled'aprsdesdocments z'ndits;Contributi~npourse,pir/j l'h!.
cui cjii~stapossibilit sarebbe molto remota. Cfr. anch~ Seeliger, F:egiSt~rfiihrun~; p: '337. ' . stoirede l'humanisme, Pads 1887'(BibliothquedesEcolesfranaises d'Athneseide
230 Cfr. Rodenberg, in Epistolae saeculi XIII, 1; p. XI seg.; Fmke,~n Westfq{fschesUB'R' Rome, 48); F. Gasparolo, Costitu:t,ionedell'archiviovaticanoe suopYimdindicsoftoilponti,
p. XIVseg.; su errori di. data nei registri di Inno~enzo IV dr'ianche Fl~ker.,Erorterung~,;,..g. f:atodiPaolo V; Studi e documenti di storia: e dititto, 8 (1887), p: 3-64;E.Miiniz,<La
380 sego '. .. . . . . . .. '., .. , .' ' ,.. . ....... bibliothque du Vatican au XV1esicle.Notes et docum.ents,dPai:is 1886;}.W.Clark,Ontht'
231 Cfr. Finke, in West/iilisches UB, 5, p. XVI; in relazione alla nota di sottoscrizione,I)l -Vatican Library ofSixtus IV, Pioceedi1gs of theCambridge An.tiquarian Society, 10 .(1899),
registro di Carlo IV cfr. Linclner, D{)s Urkundenwesen KarhIV., p. 163. n. 41; WFriedensburg,Nuntiaturberichteaus Deutschland; 1/1, Gotha 1892,p. XVIIseg:;
. " Broro, Guide; .:
Archivi pontifici 139
138 Archivi pontifici

Non sappiamo per quanto tempo l'archivio rimase in questo luog. 151
zioni per la raccolta e la conservazione degli atti dei martiri "in ecclesia";4
non vi in realt alcun motivo per dubitare che gi allora i cristiani si fosse- Dall'epoca immediatamente successiva ci sono pervenute' tuttavia. alcline
testimonianze circa la sua esistenza. II Liber pontificalis lo ricorda gi nella
ro dotati di certe strutture archivistiche. Ma quello che potremmo ritenere
biografia di Celestino I (422-432)6 e pi spesso in quelle dei papi posteriori:
sia stato il fondo di questi primi archivi ecclesiastici di Roma non scamp
Quando, all'inizio del V secolo, san Girolamo nel suo scritto.polemico con,
certamente alle persecuzioni decretate da Diocleziano contro i cristiani all'i-
tro Rufina esorta il suo avversario, nel casod1.1bitasse dell'autenticit di una
nizio del IV secolo e solo dal momento in cui, con Costantino I, la Chiesa
lettera da lui addotta, a persuadersi consultndoil chartariumecclesiae
entr nella sfera giuridica dello Stato romano e fu da questo riconosciuta
anche gli archivi ecclesiastici poterono svilupparsi ~beramente e durevol-
Romanae,sembra . considerare1' archivio papale come facilmente
accessibile,7 Gi a partire dal periodo di Innocenzo I gli stessi pontefici
mente. Non molto dopo cominciano anche le informazioni .atten<:libili al
cominciano a menzionare il loro archivio.sOltre allelettere e ai documenti
loro riguardo. La pi antica un'iscrizione fttacollocaredaI)amasoI
ricevuti daipotltefici e concernenti questioniecclesiastiche9,esso conteneva 152
(366-384) sul portale della basilica di San Lorenzo in PrasiIla(chiam~tapi
gli attie icontitelativi all'estesa amministrazione delPatrimonium sancii
tardi in Damaso) situata nella dodicesima regione, nondistanteclal teatro..di
Pompeo. Egli vi dice che suo padre inizilasuaca:rrier~eccl~siastitin Petri, inoltre le redazioni originali degli atti dei concili tenuti a Roma-e d~i.
constituta ivideliberati, infine i registri della corrispondenza spedita dai
quella: chiesa, dove divenneexceptor, lettore,diacono eprete~hearch'e~
papi,che,come gi si, osservato, sono testimoniati: gi, dalla met del IV
crebbe l eda l ascese al soglio papale; perci egli.h cstruitoin ~uellllgo
s~colo.lOAll'archivio era per unita anche la biblioteca dei papi, e alla guid
una nuova casa per l'archivio, affinch il ricordo del suo noIIle perduri re~a
dientrambi era preposto il pi importantefunzionario dell'amministrazione
memoria dei posteri.5 . .. .
papale, che al tempo stesso-era a capo della cancelleria, il prifniceriusnt-

4 LP, 1, p. 147: "mc gestas martyrum diligenter a n qtat1ls elcquisivitiet i1i~;:~~siare7pnc


\ ,.-. ,
150 trascrsse solo una parte delle sottoscrzioni contenute nell'orgnale, mentre. per le Testariil
dit". Cfr. G:B. De Rossi, La Roma sotterranea cristiana, 3 volI.; Roma1864-77: 2,p, 180seg,; rmandall'orignlll.e depositato nell'archvio, Perci tallparole attestano soltanto il fatto.che
G.B. De Rossi, De origine, p.XIX; Duchesne, LP, p. XCV; e la dichiarazonedi Tertlllliano ,
Adversus Praxeam, cap. 1, di cui parla De Ross, De origine, p. XXIII. '. ....
n~l perodo. nor:! meglio preesabile nel quale furono. c()ippilati qllest. ex.celptapres~J' a.~chi:
vlO Rapale esisteyano apcora~~ti scrtt dell'epoca di Damaso, ma non dim0stt~o nalcun
5 De Ross, Inscriptiones christianae, 2, p.151. I:opinioneespressa da DeR;ssi;Laliiblio~
modo l'esste~zadun ~le :;1r chvio all'epoca dquelpnt~fce.- Assieme a Coustant;
teca,p. 23 seg.;e De. origine,p. xxxvm seg:;secondo cui l'archvioesistevanqlle1)ogo Bluhme e altrrtengo natiendibile la notiza (LP, 1,.p.205) secondo la 'quale il papa Gulio
g al tempo dd padre di Damaso, non trova .\illriscontro sicur,oneltenoredell'iscr~pne, I
(337-352) avrebbe organzzato il servizoarchvistco; la credibilitdi tale': nftmazione
versi n questione; cherec~r,ano: ,<,.. ' ... ...< '; .<' nvece difesa da De Rossi, De origine, p. XXVIII. . .
6 LP, 1, p.230. il passo tratto dalla vta di Sricio n LP, 1, p: 216; Cfr. De Rossi, Dori,
Hinc pater exceptor, lector, levita, .sacerdos.!.
Hin mihi provedo Christus, cui "suwmapotestas,' , gine, p.XLIV,nt. 5. . .,'
7 Adversus R.ufinum, 3, ~?: ::s a me fctam epstolam suspcars, cur eamin ecdesi~e
Sedis apostolicae voluitconcedere honorem.
Romanae chartaflo non- reqUlfls?" ... . '.": "
Archivis, fatear, voltii nova conderetecta sCfr. Jaff,K. 300 sotto Innocenzo I, Jaff-K. 350 sotto Bonifacio l;e Jaff.,K;369 sotto
.. Addere praeterea dextralaevaqtie olumnas, ......:
Celestino 1. Per i secoli successivi . cito soltanto alcuni passi particolarmente degnFdi n6ta: edi-
Quae Damasiteneant propritimpersaecula nomen,
zone "ex scrnio" di atti di un concilio daparte di un notaio f'apale sottoGelasio I (Tbel,
nondcono p~adi di piti quant9. si tradotto sopra neltesto.Pres~o~ual~iasLches~si.pote Epistolae,l, p.447, e cfr. anche Thel, ibid."l;p.795); conservazone' ordinata degli attdel,
l' amministrazione del patrmonio; al tempo di Pe1agi6 L (Jaff,K. 950,. e cfnLiberdiurnut, n.
va divente exi:eptor e leetor, e queste cariChe, con le qual ,genenilmentecomndavlacahe, 33); invio di copie didocument"d scrniisecc1esastis!'avescovispagrioli al tempo di
ra ecclesiastca, non presuppongoI)o affatto un'attvt nell'archivio papale. TIJatto prche
Ormisda (Thel, ibid., ~,p. 787-793); esame della genuinit di dOCllIl1ent "insedis apostolicak
Damaso.abbia.eretto qui un nuovo edificiodaadibre ad archivio(tecta,comemoltospesso scrnio" sotto Bonifa.cio.II riel531 (Mansi, Collectio, 8,co1.748);nviodi copiedprvilegi "de 152
151 avviene, ugui1e a domus) , non autorzza aritenere cheanche':l'edfkioantiCO" che ospitava
scrno nostro"da parte diGregorio I (Jaff-E. 1733); rcrchesenzaesitoduranteil pontifica-
l'archvio (se mai siaesstito) fosse gstuatonqueUuogo,IrlVece non.condividoidubb di to dellostesso/' n ecdesiaenostrae scrinio" (Jaff- E: 1749); resttuzone .di.un praeceptumdi
EF.Kehr, MIG, 8 (l887),p. 142-146: 143; che Cjuestopassosiriferisa.effettiva;-nenteaun
Gregorio I "nscrnia ecclesiae nostrae" dopo averlo posto nesecuzone (JaffcE.1991);
archivio papale.- Non ha I"ilievo un'altra testmoI1 anzasjJesso citata aclirnostrazion~.dell'es, 9. In questo gruppo rentrano anche .idecret dielezone de pap e leprofessionfdiJede
stenzadi un archviopontifcio n quest'epocll.Altermne dialhi framillent diun'epstoI
snodale rsalente al perodo di Damaso,conservatsin.una copa (PL;13, c1.353), .dopQ de vescov (Liber diurnus, n.73 e 82).
lO A regstri s rfersce con certezza pure l'espressioneecclesiasticiannales,neiqual
l'elenco di una lngll sere di sottoscrzioni silegge nfaui: "smiliter et aliiCXLVI.oreIitaies Bonifacio II ne1531 fece nserrea1cuni scritti dicu s era data ltturaa un concilio (Mans ,
episcopi subscripserunt, quorurrsubscrptio n authentcum hOdiein.rchviisRQmanae Collectio, 8,co1.748). Cfr. 'la Jrase "annosa merrioralis sacri scrnii hstoHa", cor;;tenuia nel
ecc1esae tenetur";Queste parole non si trovavanoper>certamente.c:os nell'orgnale. dello
scrtto, ma dervano dal copsta o dall' excelptor che conlerla questo la sua forma attuale,' falso J aff-L. 3644.
- .'"
.....
'--
140 Archivi pontifici Archivi pontifici 141

riorum. Gi una recensio della biografiadiGelasio I racconta. che i suoi Ma non tutti gli scritti e i documenti che i papi tenevano a conset\7are
~ scritti contro Nestorioed Eutiche erano conservati "bibliothecaecc1esiae
archivo")lAllorch nel.544 il poeta Aratore offr la sua opera actibus De
erano riposti sempre nell'archivio lateranense. Gi nella biografia del papa
Costantino I (708-715) ci viene riferito che la cautio, che l'arcivescov6Felice
I apostolorum al papa Vigilio, questi consegn ilpreiioso codicealprimiceriits di Ravenna doveva rilasciare a quel pontefice, era stata depositatanellaCdn c
notariorum Surgentius affinch lo depositasse nell' archivio. della Chiesa;!2 In fessio beatiPetri apostoli, situata nella cripta della basilica di SanPietro:20 E,
uno scritto del 593 lo stesso Gregorio Magno dichiarava di avere deposto l come ci insegna un formulario del Liber diurnus, 21 1 venivano deposte
le sue omelie;13 all'inizio del VII secolo i suoi Moralia furono ricercati nel- anche le professiones fideideipontefici. Da diverse testimonianzeappten c
l'archivio della Sede Apostolica senza per che si riuscisseatrovarli nella diamo inoltre che era consuetudine portarvi e Custodirvi documenti prezio c
massa dei libri ivi disponibili.I4 si,come le donazioni di- Pipino e di Carlo Magno,22 opJ:iure scritticlegli
In quel tempo archivio e biblioteca non si trovavano probabilmente pi imperatori greci ai papi, secondo quantO racconta una lettera di Gregorio II 154
presso la chiesa laurenzianadove il papa Damaso li avevafatti sisteinare;ma della quale stata contestata l'autenticit,ma che a questoriguardosicuta c
gi in Laterano. Si pu certamente supporre che nel 649 l'archiviofsse in menteattendibile. 23 Infine da uno scritto di Leone II del 682 si ricava che
153 Laterano. In occasione del concilio ivi tenuto in quell'anno ~il]Jrimodei anche attisinodalivenivano deposti 11 perragioni particolari.24 Non:pet'
grandi sinodi lateranensi - siJece continuamente richiestdi iclocumntie possibile accertare con siCllrezzase questi documenti e atti vi rimanessero
libri'~deapostolicoscrinio", "de bibliotheca"ecc.,15 chejlpriinicrio durevolmente,25 cos da potere considerarelaconfessio s. Petrz' quasi come
Teofilatto procurava o faceva portare: il. modo mcui ciaVv.enivahcindascia un secondo archivio papale, .oppure se fossero trasportatialtrove,adesem-
spazio al dubbio che archivio e biblioteca dovevanotrovarsi; nelle immediate pio nell'archiviolateranen:se26 , o in quello del capitolO diSan Pietro27 quan-
vicinanze dei padri riuniti in Lliterano. A questo dato corrisponde il Ja~tq
che anche una formula per un decreto di elezione papale, risalente forse al
VII secolo, rammenta il deposito "in arcivo cl0minae nostraesanctlle
Romanae ecc1esiae,scilicetin sacro Lateranensiscrinio".!6Pr?babilmentea 20LP, 1; p. 389.
partire dall'inizio del secolovrII. ilbibliote~ari9pal?ale,alprincipio"for,se .21 Liber. diurnus, n; 84: Sulformulano cfr. Buschbell, Die,Professionesftdei der Papste,p:
ancora sotFoil c01tr~ll0clelprimiceri6, fu post~all~~uida.,P7g'~r,c1iiX~9~ 29seg...,;,. ." . . . . . :. ... ......... ..... ;. ; ', . ::
della.biblioteca!7: un. chi.aroindiziodell'iIT1 Portall##i. qu~~tc)..}iffici9.<:Ii
22 LP, 1, p. 454~ 498. Cfr. Sickel, 1)4S Privilegt!m OUos L, p. 26~,41, il qual~. suppo~i
che in quel luogo fosse conser'vato an<:be un esemplare del patto di Ottone I, \lll'ipotesi.h~
bibliotecario . dato dalla circostanzaheginell'829!8era.ricp~rto;claun invece non mi sentolicondividere,dr.illl<:be RKehr,MIOG, 8 (1887); p. 142-146: 14?e'
vescoyo:19 ' 145;.. , Una: certa analogia con questa deposizione-di. documentiim'portanti presslatombaQj 154
San Pietro si rileva in un diploma di Ludovico il Pio (Miiblbacher, Regesten, n. 905j;'in cui.si
riferisce <:be un esemplare di un documento redatto da uno dei monacidell'al>ba~",di~ S!
. . - -~
Denis fu custodito rispettivamente presso l'imperatore, l'abate e le reliquie delpatt()n() del-
l'abbazia.<... .. . . " . '.. '. ' . , .' . . . . " "
11 LP, 1, p. 255, nt. 17: Al posto delle parole citate qui sopr~neLt~stodiversimanoscritti 2:JJaff"L: 2180. A ragioneosserva Schiaparel1i, Confessio S; Petri,p.415 seg.; che ilyal6'
presentano la variante non significativa bibliothecaeecclesiaearckivo,, re.di questa testimonianza permane anche se la lettera dovesse 'essere falsa. Invec'enonha
12 PL,68,p.55. ' alcun valore il documento di Agapito Il falsificato daPel1egrino di Passati (Taff:L'3?44),iii
13 Jaff-E;1289. misi parladiun archiv~m sancii Petti: non pensabile che Pellegrino avesse una t6hoscenzil
14 Sancti Gregori(papae Icognomento MagniOperaomnia, ed,acuradel1a congregazjone diretta di archivi romani; egli definisce l'archivio papale semplicemente come quello di san
di Si Mauro, 4voll' i Venezia 1744:1,XXXI.- Con questainformaziolle non concord.quan- Pietro. .
to,scrive Martino IadArnando.:dl Utrecht nel 649: "codicesjam'exinanitisUnt;a'l:ostra 24 Jaff-L: 2119 (PL, 96, col. 415), ..... . . . . . . .....
bibliotheca"(Jaff-E.2059).., ., ... '.'.'. '. , " 25 L: Duchesne,Le scrinium confessionis, MAH, 22 (1902), p.. 421-428, respingeqpesfa'
153 '" Cfr. gli atti in Mahsi, Collecti, lO; col. 863 seg;Unelencodeilibti I ll1,ehzionatistato ipotesi perch ritiene che nellaconfessio s. Petri non vi sarebbe statospazio sufficientep~run
fattodaDeRossi, De origine, p,LXVIII. , y ' , ........, .. <.' "'<"/,,; ';c ;n-'. archivio.Suqesto cfr. le osservazioni prudenti diSchiaprelli, ConfesSio S. Petti;p. 406s~g.
16 Liberdiurnus,. n.82. ,Cfr. anche la biografia .di Gregorio II (LP, 1;p.;396):"hic~'parva 26 L potrebbe. essere giunto il. gi citato. documelltodella donazione di. Pipin(),prth
aetatempatri1rchio nutritus..;, bibliothicaeilli est cura commiss','L\driano Lfetedepositare l'atchivumsanctaeecclesiae dov,e esso, secondo LP, lrp:45J, venne a fr()varsi ins~guito,
"in bibliotheca".un originale, con la traduzionei degli atti del concilio di Nicea (787) (LP, 1, certamente quello laterallense. E per anche possibile che questo docUm~hto, comefq'uellidi
p.512). GarloMgno~fosse stato redatto in. pieseinplari;'dei quali uno era conservato inLatetano;
17 Cfr. pi avanti, capitolo sestI". ....i
. ' .... ,;,. . . > >.,'
1'altro nella confesSio.. . . .... ..... .... .' . . ',' ..,.. . '. ..
18 Non soltanto nell'857, come ritiene Hinschius, Kirchenrecht;J,p. 435.;, 27Cossuppone Schiaparelli,ConfessioS, Petri, p. 421, che giprecedenfmente aveva
19 Regesto diFarfa; 2, p.221, n. 270: placito del gennaio 829.illa presenza di "Leoaepi-
scopus etbibliothecarius s. Rom. eccI.".
trattato a lurigo .diquesto archivio capitolare (Schiaparel1i,Le carte dell'archivio di Pietro,s.;
1901,p.397seg.). .
142 Archivi pontifici Archivi pontifici 143

dola mancanza di Waziolo rendesse necessario; tuttavia comunque pro- copie furono confezionati parecchi esemplari: uno di questi, di cui oggi TAr,
babile che un tale trasferimento abbia avuto effettivamente luogo. \ chivio Vaticano conserva ancora solo sette rotoli, era destinato a essere usato 156
In ogni caso sulla fine del secolo XI, oltre all'archivio laterariense,viera nella curia papale, mentre un secondo esemplare fu depositato nell'abbaiia
a Roma un altro luogo in cui venivano depositati i documenti. Nel registro di Cluny. Gran parte di quest'ultimo fu disperso a seguito della soppressio-
dei beni e delle :ntrate della Chiesa romana, redatto poco dopo ilI08Je ne dell'abbazia al tempo della RivoluzioneJrancese;nella Bibliothque
inserito nella raccolta di canoni di Deusdedit e in. altre collezioni simili; si fa Nationale di Parigi, oltrea un rotolo di quelli un giorno conservati aCluny
menzione, oltre che dei registri dell'archivio lateranense, anchedi lomicarti- e a un frammento di un secondo, si trova oggi solo una trascrizione di tutti i
155 cii, non libri, bens documenti singoli vergatisupapiro 28 che erano custoditi diciassette rotoli fatta nel1773 dall'avvocato di Digione Lambert de Bafive"
"in cartularioiuxtaPalladium" vale a dire in una torre ai piedi del Palatino Recentemente, per, nell'Archivio Vaticano sono state trovate altre copie di
presso l'arco di Tito.2 9 . Infine possediamo notizie secondo Jequall neL1125 quei Rouleauxde Cluny, prodotte nel 1413.
certo materiale archivistico pontificio, in particolare un .volume dei J::gistii Come nel 1245 a Lione, cos anche in occasione di altri viaggi ipontefii
di Alessandro: II, non si trovava affatto aRoma, bens era conservato sul trasportarono tutti o parte dei fondi dell'archivio e della bibliotea.Nelfrat-
monte Soratte,probabilmente nel monastero di San Silvestro;3.QinognLcaso tempo questi fondi, a seguito di un cambiamento n~ll' organizzazionedell'ap"
fu durante il tormentato periodo della lotta perle investiture che esso fu trae parato burocra.tico papale, erano entrati a far parte del tesor03 5 , ed 'erano. sot-
sportato in questo luogo sicuro. ..' cc .c .'<':'<>: toposti al controllo del camerario, al posto del quale verso la fine del XIII
A partir: dalla met circa del secolo XI31jIlValse la consuetudine didesi" secolo subentrarono i duethesaurarii,detentori di un ufficio di nuova crea,
gnare il capodell'archivio.:della cancelleria col titolodidmeelliere;'accaiJ:" zione derivato da quello delcamerario ma a questo 'subordinato. Non molto
to al quale ancora fino all'epoca di Celestino II compare talvolta ariche il dopo l'istituzione di questo ufficio, nel1295, sotto Bonifacio VIII,si procee
titolo pi antico di bibliotecario. Per la cancelleria Innocenzo-III .costru dette a stendere il primo inventario del tesoro papale di cui abbiamo noti,
successivamente nuovi edifici presso San Pietro,32 nei quali perdifficilmeiF zia)6Nel1303, durante il soggiorno di Bonifacio VIII ad Anagni; il tesoro fu
te saranno stati trasportati tutti i fondi degli archivi pi antichi:; e ci che saccheggiato perla prima volta; probabile che in questa occasionesi statq 157
non fu riunito l sar andato in gran parte distrutto neidecennisb.ccessivi..~3 sottratto anche del materiale d'rchivio, e ci anche provato almeno. per1lll
Innocenzo.rvport con s aLione lli1a p~rteimp0rt~nty,delwat,eri~eEar volume dei registrLdi. Clemente IV che fu successivamente restituito P Nel
hivio,inparticolare i; privilegiernanati Clag4.imper:1tori~direafaYOfe
della Chiesa romana, e"lUrante ilncilio de124?;neJeci:f'lniQprilolta
solennit oolransumptumsu.diia~setterotoli di pergmena)~.;Diquest Kehr, Kaiserurkunden desvatikanischen Archivs, p. 362seg. In rel!lzioneal diploma di Eflre 156
n perla Chiesa rOmana. {DD :El n,n. 427)H. Bloch,l),ie Uberlieferu11gdesPripilegs
Heinrichs II. fiir die romische Kirche, NA, 25 (1900), p. 681,693;684 seg., ha fornito una stra,
na spiegazione sul procedimento seguito nella confezione dei transumpta di Lione: il tran'
155 28 Cfr. Liber censi;'~, l,p. 2, nt. 3; Ehrle, Historia, p. 3. CencioSaveIi{'~o~~bbe ancora sumptum si baserebbe non sull'originale, bens su una copia del Liber censuum.di.Cencio,e.
questi thomi charticinii, ch'e, sembra siano stati menzionati per l'ultima volta nel13 66:.;"'. sarebbe stat9 solo~ollazionatocon l'originale, ,...... . . .' :.< .....; .
. 29 Sul sito e ilpestino di questa torre cfr. le ricerChecmo1to; approfondite' cliEhrIe, Die ,35 Non sno in grado 'didetemiinare il momento precis in"cui avVenne talecaffibiari;lent9,
Frangipani. Ehrle' sembra supp()rre che il materiakarchivistico sia pervent quisol allor, n posso in questa sede trattare la difficile questione circa l' origin~ dell'llfficiodel ca1liFarlo;
ChUrbat}oII nel 10514 cerc9 rifugio dai guibertinipressoiFrangipanerper.poLesserlO poco cos come verr inteso in epoca successiva; su ci Cfr. P. Fabre, Etude surle Lib.er, censuum fe.
dopo trasportiltodinuovo in;Laterano, Le. informazioni forniteci da;Deusde'ditjhducorio l'Eglise romaine, Patis 1892 {BibliothquedesEcoles fran~sesd'Ath~es et de Rome;~~);p;
per a ritenere che i documenti siano pervenuti nella turris chartularia gi prima del 1087;;'; 153 seg.; Halphen, Etudes;p; 38 seg.;e]. Marx, Die Vita Gregarii IX.'quellenkritiSchuiztersu::ht,
30 Cfr. l'interrogatorio di testimoni in Pasqui, Documenti, 1,p.519seg:;in paftklafep. Berlin1889, p. 51 seg.: le osservazioni di quest'ultimo meritano arnio parere pi attenzione di
534e537. ,. " .. 0 " .
quella che finora stata data loro. Bast,"r qui ricordare che nel periodo successivo a Celestin?
31 Per maggioripartkolari al riguardo cfr. pi avanti al capitolo sesto,.,. ,'....> . II scompare dai documenti il titoloclibibliothecarius riferito'al capo della cancelleria; cosch~
32DeRossi,Biblioteca,p..34;De origine,. p, XCIX; Regestum Clementis Y"f!rolegomena, certamente si collega al paSsaggio dell'amministraziondiarchivi ebibli\eca sott?il SOfitrollo
p,'xxrv. . . . . . : . ; . . ":. '.' .,.ii' .. ;::.:,c' del camerario.n passo di Giraldus Cambrensis citato da Spaethen, Giraldus Cambrensis, p.612,
n Sulla prov~nieriza dei sing9.li. documenti pi antichicoriservatiancoraogginelFAr" nt. 1, dimostra che al tempo di Innocenzo illil camerarioeracertamente a capo dell'ardiivio.,
chivi9 Vaticano cfr. l'.F.I<ehJ:,,MIOG, 8..(1887), p.142,146: 145seg; IlmterialearchiVistico 36 Cfr. E)Molinier, Inventaire dutrsor du S.5ige soUS'Boniface,vIII (1295),BEC;4?,
pi antico rimasto in Lateranopotrebbe ,essere .stlltO distrutto' <all'incendio deE13 07/1fegi; (1882), p.27n lO; 45 (1884), p. 31,57; 46 (1885), p.16A4;A7 (l886);p. 646,667; Ehrle,Zf
stri che in epoca successiva si trovavano l (cfr. sopra) risalgono a epoca molto pi recente.do-' Geschichte;Ehrle,Historia,p.5 sego ...' ... .... .... . . .... '.. ' . ' '. . "
34 Cfr. ].L.A.Huillard,Brholls, Examen deschdrtes del'gliseromainecontenuesdans 37 Cfr. Regestuln Clementis V, Prolegomena, p. XXIX; Kaltenbrunner, Roinisch Studien> 157
les rouleaux ditsrouleaux de Cluny,Notices etelttraits: des manuscrits de IaBibliothque I, p. 277; R. Holtzmann,Wilhelmvon Nogaret RiJt und GfosssigelbetiJahrer PhilippsdS
Impriale, 21/2 (1865), p. 267,363; Berger, in Les Registres~?nnocent N, l,p. XLVI seg.; Schonen von Frankreich, Freiburg 1898, p. 92seg,
144 Archivi pontifici Archivi pontifir;i 14:5

1304 Benedetto XI fece trasportare il tesoro a Perugia e qui fu-dinuavo III.44Su questi registri ricaviamo qualche ulteriore informazionedactlll
compilato un inventario; i documenti erano allora sistemati in bauli osace inventario compilato ad Avignone nel 1369,45 dl qule statatrattaJacon-
chi)8 Dal periodo di Clemente V in poi occorre distinguere un tesoro antico c1usione, senza per averne certezza, che gi allora il materiale dd XIII
da uno nuovo: il primo era quello rimasto a Perugia, il secondo fuficostitui- secolo non era pi abbondante di quello oggi esistente; visi trovano per
to a poco a poco nelle residenze francesi dei pontefici)9 Nel 1305 Clemente elencati 53 registri cartacei di Clemente V poi spariti,dei quli possediamo
Vfece portare una parte del tesoro antico a Lione per la sua incoronazione; oggi solo scarsi resti. 46 Durante il periodo del grande Scisma d'Occidente1a
in meztoa questo si trovavano tra 1'altro i registri dei suoi due immediati biblioteca e l'archivio subirono nuovamente gravi perdite; l'antipapa
predecessordo li grosso' rimase per a Perugia e dl13l0 'Clemente V si Benedetto XIII trasport aPefiiscola in Catalogna molti libri e materiali
occup del suo ordinamento, Nel 131La Perugia una commissione nomina- d'archivi0 47 , deiquli tuttavia i registriei "grandie antichi privilegi della
ta dal papa stese un nuovo inventario;41 l'anno successivo il tesoroftl Chiesa romana" furono riconsegnati nel 1429l cardinle Pietro di Foix,
diviso;42 la maggior parte' degli oggetti di vlore doveva essere 'portata ad legato di Martino V. 48 .' _ .' .
Avignone,il resto; compreso il materiale d~archivio e i libri,dovevaessere -A Romaintant049 i registri e imateriili d'archivio dei pontefici ;tomati
depositato ad Assisi, luogo reputato sicuro. ,Mentre gli oggetti preziosi arrie nella citt eterna erano stati sistemati in posti diversi (soprattutto !legli.edifi~
varono solo fino a Lucca, e qui, dopo la morteivi avvenutadelcardinle ci del convento di Santa Maria sopra Minerva) finch Mal1inoVne1JugliQ
Gentile de Monteflorum, incaricato del trasferimentb, ftronodepostinel 1428 adib il palazzo papale deiSS. Apostoli a sede deU'.aJ::chivio .e della
convento di San Fredianoe nel 1314saccheggiatidaighibellinitoscani,;il biblioteca,. Trai loro fondi vi erano gi. singoli volumi che da1J418era!lQ
trasporto alla volta' di Assisi avvenne senza incidenti. Ma nel 1319-1320 stati portati da Avignone in Italia; fu per solo Eugenio IV il papa che pens 159
anche il tesoro di Assisi cadde nelle :mani dei ghibellini e, allorch nel 1322 seriamente al trasferimento'. dei fondi archiyisticiErancesiechenel l 44l'
la. dtt~~Ju riconquistata dai sostenitori del papa, .' fu chiaro che m,entre l'ar'" diedeTincarico. a due commissari di farsiconsegnaretuttQqu,antoera anco"
chivio aveva subito solo pochi danni, la biblioteca invece era'stata pi col, ra ne11emanidel cardinlePierre de Fobcprobabilecheq.lest'ordine sia.
pita. Nel1323 Johannes de Amelio cominci ad adottare :misurepersalc stato eseguito. quanto lrriaterilearchivistico; la maggior parte deimaJ:loc:
vaguardarei fondi superstiti; possediamo due nuovi inventari risalentLal scritti dell'antica biblioteca di Pefiiscola sembra invece essere rimasta stabile
158 1327 e l1339, redatti ad Assisi ea Monteilco,il secondo dei quli pa:itie niel).teiri Francia5. Sotto Niccol Ve i pontefidsticcessivi si contim.:t:a
colarmente ricco e importante. 43 Infine, nel 1339 e negli anni seguenti,le ricondurrequelmaterile a Roma, fino a che ne115665 1,suordine di Pio Vi
parti principali dell' archivio e della biblioteca furono trasportate;ad
Avignone: in particolare, tra questo materile si trovava tutto ci che oggi
ancora"possediam deiregistri papilia partire dl--pontificato' di InnocenzQ
-.ff;:,; '. -. .- " - ", .u. -. " 44 n 30 aprile 133 9 i registri furono consegnati al tesoriere pap,ale(Denifle, Registerbiinde,
p.H)., . . . . ". - . . . . . . . _ . ........
45 Regestum' ClementiS V, Prolegomena, p.XLI seg.; Kaltenbrunner, RomischeStudielj;

qhiesa,R~Ina i:758)p~58.~eg.;Ete,
D, p,.277 seg;; ElUcon La librairie,.l, p. 93 seg. ep.257 seg.; Ehrle,BiStoria;p;'47+ sego
38 Cfr. p. Galietti; Del ve;tfFario della Santar/.dpana . (per un'edizione accurata dell'inventario cfr. Denifle, Registerb"nde; p,ll. Su.altri.'inventi!~
Z1f:rGesc,hichte,p. ?seg.e p.~l;(Wenck,Schatzver:zeicqnisse. . , . . . ..',. . ri dell'archivio redatti ad Avignone nel 1343 e nel 1366 cfr. Ehrle, Historia;-p.262seg.;
3?pell,a biblioteca di Aviltl)-one tratta Fallcon;La librairie, e,pi aCC1lrat?ffiente,EhrIe; Muratori, Antiquitates Italicae, 6, col. 75 seg.; Otto,Schillmann, Das Avignonesednventar,
Historia,.p,129seg../> . ,:.;;. ,. '.. ,' ' ;. . : ,'. '. -":.'i.:"""'u'.' p. 132seg. [Cfr. ora anche Fr;.Ehrle,Un catalogo/in qui sconosciuto della bibliotec.apapalt: [742]
40 Cfr. Ehrle, ZurGeschichte,p.A2; Ehrle; Bistoria, p.H; Wenck, Sch,atzverzeicpniss;p. d'Avignone (1407), 'rist.in 'Pasciculus Ioanni WilliSClarke dediatus, Cambridg.19Q9"P
273,nt.2. . ,.. d .,'";.. " . . . . . . . . . .. , " , ' : , ' 97-114, saggio che mi noto solo dalla segnalazione diK.Wenck,HZ,106(I911),p,:660,
41Wenek, Schatzverzei.hnisse,. p. 276. seg.; Ehrle,?,ur. Geschichte,p.. 149seg;hEhrle; 661]. .. . . , . .. ,_ "'. ". . . . . ".... ':'"
Historia, p.14 e-p.24seg. L'inv~nt!lriodelI}11 pubblicato da EhrIem, qllest'j.tim9]avorp 46 Ehrle, Historia, p. 434, suppone che lo scrittore dell'inventario abbia attribuito etr9, 158
dirrtostra quanto fosse:1Ifodest9 il numero dei.maIl9scrittimq1to antichi presenti .nellabiblio- neamente alcuni registri di Clemente VI a Clemente V; .' ". .,'" ....>" ....... '.' .... ,..... !,';
tecadi BonifacioVIIL . . . . , -c. ""'.'. . .. "..' : , : ; 47 Unatalogodei manoscrittidiPeiiiscolacontenuto nel codice lat. 5156A della Biblj.o-
4~ 'Su quanto ,segue .cfr. Ehrle, Zur Geschicht,;.p.228 seg.; Ehrle"HiStiJria,': p.12 seg.; thque Nationiedi Parigi si trova pubblicato in Fallcon, La librairie, 2"p.A3 sego ....
Faucon, Lalibrairie;cl,p. 8;ino1tre Regestum C/ementis V,Prolegomena, p:XXXLseg.ton i 48 Regestum Ctementis V, Prolegomena, p. XLIII,nt.1;.L.V.Delisle, Cabinet desmanZi-
documenti relativi pubblicati in appendice al1apremessa., . : . c ' . ' scrits de la Bibliotbqu impriale,3 volI., Paris 1868-81: 1, p. 494.; .....,. .
158 43 Ehrle, Zur Geschichte, p. 30? sego e p. 329 sego Il primo inventariodel1339 ,.Ve ne SQ' 49 Lafonteprintipalepet quanto segue il Regestum Clementis Y,; Prolegomena, p: XLIV
no duediquest'anno-stato.pubblicato e accuratamente commentato da Denifle, Register- seg.; Marini, Memorie, p. 17 sego
b"nde,p. 7l seg, Sugli importantitr4nsumpta di Johannes de Amelio deL1339 cfr. anche .50 Cfr:De Rossi, La biblioteca; p.AO; Faucon, La librairie,l; p.60 seg; 159
Kehr, Kaiserurkunden des vatikanischen Archivs, p. 374 seg>,,_ 51 Su un invio successivo del 1632 cfr. Tomaseth, RgiSter undSecretare,'p. 420.
146 Archivi ponti/ici Apertura degli archivi ponti/ici 147

il grosso dei registri membranaceiavignonesi fu trasportato a RomaNI regi- vaticano; solo per quarant'anni dopo, al tempo dell'occupazione francese,
stri cartacei rimasero invece in Francia ancora per oltre due secoli, e solo nel l'archivio di Castel S. Angelo fu portato in Vaticano. Mediante un decreto di
1784 furono trasferiti a Roma assieme ai restanti documenti eattideU'ammi- Napoleone 1 del 2 febbraio 1810 fu disposto il sequestro dell'Archivio
nistrazione avignonese. Vaticano,59 che fu poi trasportato a Parigi e sistemato in un primo momento
Nel frattempo gi sotto Sisto Vera statO completatoJ'ediEiciodella nel Palais Soubise. La sua restituzione fu decisa il 19 aprile 1814 dopo l'in~
nuova Biblioteca Vaticana.53 Nel 1475 la bibliotheca publica; che conservava gresso a Parigi del1etruppe della coalizioneantinapoleonica; matalerestitu~
i manoscritti,54 e la bibliotheca secreta, che custodivailmateri~tle d'archivio, zione potessere effettuata integralmente solo nel 1817 dopoJa seconda
furono divise in due ambienti e a loro furono applicati diversi piincipi detronizzazione dell'imperatore tornato dall'Elba. In tempi .recenti
amministrativi. La biblioteca segreta non comprendeva per affattO tutto il l'Archivio Vaticano si arricchito grandemente con l'incorporazionec:li
materiale d'archivio. Gi dall'inizic)del XV secolo una parte di questo era importanti parti degli archivi particolari disingoli uffici curiali. 60 "
conservata in Castel S. Angelo, dove Sisto IV fece portare anche i privilegi Durante la seconda met dello scorso secolo Giovanni Battista Pistolesi
pipreziosi della Chiesa romana dopo averne fatto fare copie atitentiche compil un catalogo dei volumi dei registri dell'ArchivioVaticanocompr~nc
prima da UrbaIl0 Fieschi e poi, di nuovo, da Bartolomeo Platina.55Inoltre dente irca 600.000 schede. Inoltre dal tempo del cardinaleGarampiViun
presso la camera apostolica e altri uffici dell'amministrazione' pontificia,ad tep~rtorio in dieci, volumi. che dovrebbe coprire quasi tutti i fondi del-
esempio la dataria e il collegio dei segretari, erano specialiforidi archivistki, l'Archivio, poi un catalogo a parte per l'antico archivio diCastel SAngeloe 161
e anche nella guardaroba papale ancora all'inizio del XVII seclovenivan. altri vecchi o pi recenti indici, che per ancora non consentono c:li farsi un
160 conservati materialid'archh,io, soprattutt()registri.56L'istituzionedeU'~ttuac quadro d'insiemesuH'ordinamento.e la struttura dell'archivio.61 . . .
le ArchivioVaticano avvenne al tempo di Paolo V; elnel1612 furcmotta" .Fino a poco tempo addietro l'Archivio Vaticano era difatto inaccessibile
sferiti i fondi della bibliothecasecreta057 Nel16161'archiviocameralefwriu' agli studiosi; divieti severi dei pontefici vietavano a chiunque di varcare la
nito in parte all'Archivio Vaticano,in parte a quello di CastelS:Angelb;58ai soglia delle sue sale, tranne che al cardinale segretario distato, .alprefettoe
successori di Paolo V rimase tuttavia ancor~moltodaf~r?perIl~icar?gli ai funzionari dell'archivio, e solo raramente singoli studiosistranieri,come
archivi. papali. Soltanto nel 1759, con la nomina delbenemeritoc~rdinale Pertz,Palacky, Hofler, Dudik, Berger,riuscirono a ottenere ilfavore specia"
GarampialJrefetto di entrambe le istituzioni, l'archivio di Gastel S.'Angelo le di essere ammessi a .consultare singoli documenti dell'Archivio; sembra
fii posto sotto la stessa autorit amministrativa chespraintndeva a quello che solo lo storico norvegeseP.A. Munchnel1860 sia . ~tatoa'inmesso negli
ambienti dell'Archivio grazie a un'iniziativa persorialede1;prefetto&.queHo;
Theiner. Solo nel 1881 Leone XIII" nella sua sensibilit illuminata per gli
studisdelitifici, tolse'. il divieto e aprll'Archivio.vaticanoagli stu.diosi :c:li
52. Sugli ihventaridei registri compilati nel XVI secolo cfr. Kal:nbrunner,Romsche tutte lenazioni, naturalmente con le dovute cautele;tal decisione ~~Tecato
Studien. I., p. 281 s~g"Sulle cure profuse da Pio IV e da Pio Vper l'archivio cfr. Sickel,
RomischeBerichte, p.12se,g/< . . '. grande.profitto agli studi storici. E sotto la benevola direzi011.e deic:(rdiriali
53 Cfr. Pastor, Geschichteder Piipste, 2; p.607 seg.; ASchmarsow,MelQzzod ForN, Hergenrother62 , Galimberti e Segna, da allora alla guida dell'ArchiV1o;l suoi
Berlin1886,p.37 se~. e p.206 sego ." ..... .. .. funzionari ne hanno sempre e generosamente facilitatolaconsultazion~.
54 Diversa da questa erano le biblioteche private dei singoli pontefici.
55. Cfr.P.: Fabre, Notes suds archivs'du chtiteau Saint-Ange, MAH, 13(1893),p. 3c 19;
Kehr, Papstur'kunden'in Rom, p. 115seg.Sui dOcUmenti imperialiconserv~ti aCiste! S:
Angelocfr.Kehr, Kaiserurkunden des vatikanischen Archivs, p:349 seg: Al fempo diSisioYe 59cfr:M~r11i,Memorie storiche dell'occupazione e restituzion~gljarchz;id;ll~ S.Sed~,
di Clemente VIII fu i:asportata l anche una parte dell'archivioarcivescovildiEavenn(efi. inRegestumClementis V,l, p. ccxxvm sego ...... cc g
Marini, I papiri,p. 243, n. 57). Su Fieschi ePlatina cfr. soprattutto Otto-Schillmann,Das ..6Ancora .oggi per" accanto all'Archivio Segreto, ve ne,sono. altri particolari pressola
AvigndnesetInventar, p.143seg. . . .' .' . '. ". .... '. Sacra Rota' Romana, la Signatura' gratiae .e altri uffiddella curia (cfr.R.de Hinojosa, Los
160 56 Molto di questo materiale, come si pu immaginare, pass in manoaprivatiofu despachosde ladiplomacia ponti/icia en.Espafia.Memoriade unamisi6n oficialen HArchivo
asportato..Le carte di Adriano VI (1522-23) furono portate via da RoITla dalsllo segretario, Secreto.dela Santa Sede,l, Madrid 1896,p.. XLVIseg.}..L - >.c.,._." ;,
l'olandese Hezius (Dietrich Hess),. e le ricerche fatte da GregorioXIn e poi da altri dop lui 61. Cfr. G.Palmieri, Ad Vaticaniarchivi Romanorum ponti/icum1egesia manuductio,'Romi 161
furono infruttuose (cfr.' Gachard, Archives, p, 41). I suoi registrisono per a Roma.... 1884,p..X-.ep; XVseg.;Sickel, Romische Berichte,p;95seg..e.p. 115se~.; Kehr;
57 Sui trasferimenti di materiale nel nuovo Archivio Vaticano cfr. DeRossi, De origine,p. Papsturkundenz'n.Rom,p;.l1Lseg. ep. 360 seg.;Brom,Guide,passim; . c,>
CXVIII seg.;Regestuln Clementis.V" Prolegomena, p. LXII s~g,;Sickel,Roinis~h~Biichte,p. 62 Egli fu il primo cardinale archivista e soltantoconJa sua riorriina l'Archivio fucongiunc
87 sego '. . . . . . ' .. . ' . . " . u" >>' to pienamente alla Biblioteca, al vertice della quale gi da lungo tempoviuncardiriale. Sui
58 Cfr. ]. de Loye, Les archives de la chambre apostoliqueau14sicle.lre partie: provvedimenti di Leone XIII relativi all'amministrazione dell'Archivio cfr. i] proVvedimento
Inventaire,Paris1899 (Bibliothque des Ecoles franaises d'At~~nes et de Rome, 80); papale del15 maggio 1884, pubblicato in tedesco in AZ, AF,.9(1884), p.320-32L .
148 Conservazione dei documenti presso i Longobardi Archivi dei re franchi 149

Se nell'amministrazione degli archivi pontifici si mantennero viveletradi- camera del tesoro, riposto in uno scrigno a parte, fu trovato l'originale di un 163
zioni dell'antichit romana, per lunghi secoli invece i sovrani bici di Italia e trattato stipulato tra lui e il re Childeberto. 69
Germania non applicarono affatto, a loro discapito, la medesimacurilnella Solo al tempo dei. Carolingi si. trova pi spesso menzione dell'archivium
conservazione dei loro documenti e dei loro atti. Possiamo, vero, immagina~ o armarium sacri palatii; 70 cio del luogo dove venivano custoditi i testi
re che gli Ostrogoti, dato che tutta la loro amministrazione statale si rifaceva delleleggi, i testamenti dei sovrani, le decisioni conciliari,i trattati, gli scrit-
direttamente alla tradizione romana; possedessero un archivio ordinato;senza ti di principi>stranieri, le copie di alcuni tra i pi importanti documenti
il quale non sarebbe nemmeno pensabile la preziosa raccolta diformll.1aridi regi, e altri atti scritti. Come non si pu ancora identificare in questo perio-
Cassiodoro. 63 Ma gi non pi possibile supporre l'esistenza di un archivio do kcancelleria con la cappella del re, cos la cappella non deve essere
regio ordinato presso i Longobardi: Certamente vero che;ilcortesi doveva confusa con l'archivio; per quanto sappiamo, durante tutto il periodo caro-
162 provvedere a.lla custodia dei testi delle leggi: quando Rotari stabil; che: gli lingio solo una volta fu impartito l'ordine di depositare nella cappellanna
exemplaria del suo editto avrebbero avuto validit giuridica solo se fossero redazione di un provvedimento di Carlo Magno particolarmente importan-
stati scritti dal suo notaio Ansoaldo o fossero stati muniti della stia ricogrizib,' ;te, oltre all'esemplare da conservare nell'archividipalazzo;71 PerciYar-
ne,64 questi deve avere avuto in custodia 1'originale del sU:o editto;:oppure chivio non era neimche soggetto al controllo del preposto alla cappella,rriil
quest'ultimo deve essergli stato disponibile in ogni momento. E anche in altri a quello del cancelliere;7?in un provvedimento dell'823~82573 'si ordinava
casi si parla della conservazione di documenti ,nel palazzo regio; ad eSempio che gli arcivescovi e i conti dovevano ricevere dal cancelliere i capitolari
nel 747, quando un messo del re Rachi fece redigere undocument()giu:dizia c emanati dall~imperatore per re1derli pubblici nei lorodistrettie.che il.cah-
rio in quattro esemplari e ne'tenne uno perch restaSse a palazzoiient~ene cellieredoveva tenere un elenco delle copie 'consegnate; e ancoraaltempo
trasmise un altro al duca di Spoleto' affinch anch'egli lo conservasse presso di Carlo il Calvo fu, reiterata la medesima disposizione aggiungendovi 164
di s. 65 Ma. da ;queste.fonti non si ricava 1'esistenza di un ~ ammin,istrazione
archivistica. ordinata; non possediamo alcuna notizia a tale riguard e soptat~
tuttonon vi alcuna traccia di una tenuta regolare di registri. 66 , ; ' "
Per quanto sappiamo, neanche nel regno dei Franchi a.ll'epocadisovri' regis Francorum (i\1GHSl\M, 2, p. 396:425:416-419),c. 39,e l'interpolatore di AimoW~,del
nimerovingi esisteva un archivio speciale. Come nella camera del tesoro d~ testament? di D~gobertoI(sul1a questiolle d,ella sua genuinit cfr. W" Leyison,iK,leine
Beitriige zu Qellen der/rJkischen G~schihte, NA, 27 [l901],p. 3?1-~08: 333. segJsar~bbe
re, assiemeall~oro ea ogni genere di oggetti-preziosi di suapr()priet,weni- r stati compilati quattro esemplari dei quali tre avrebbero dovuto essere CustodiHiIegii
vano conservati ifotolidelle tasse da esigere nelregno,67cosnellostes~() archivi del1echiese di Lione, Parigi e Metz e il quarto nel tesoro regio.... L'autredeita
luogo si deponevano redazioni di diplomi regi che si desiderava trattenere m afferma di ave~~rintracd~to quest'ultimo nel1'archivio diSt-:qepis. ... . " n ' 1 .';
formaautentica: 68 quando il re Chilperiso fu' assassinatohe1575,;.elliisa 69 Gregorius Tutonensis, Historia Francorum, lO, 19:~scriptael1imist,a\sc"pa<:\iODes 163
quasi.ex .110mine;C:hild~b~rcl1i ac Chilpe#ci regis) inr<:gesturn.,C:hilperipiregisipWiipsiic
rum
nio pariter suntrlpertaaetllncad eum (sc.ChildeberthU1Il) pervenerunFq1J~d'.int~
'tempto Chilperico thsaurieius... ad eundem dilatisunt". Sul significato di regestiim==thes~u-
ruscfr.Waitz, Veifassungsgeschichte, 2/2, p. 321, nt.-2. . ." ., . '.'
63 Cfr. Cassiodorus, Variae,6, 16: "a1'Il1aria quae c()ntinentmol1)illlenqhflrtlJ,UIl~.-" 70 Cfr. i passi citati da Waitz, ibid., 2/2, p.321, nt. 2.
162 64 Roth. 388, dr. Liutpr. 6 (ed. MGH LL, 4, p. 90e p. 109). 71 Capitulare del 794, MGH, Capitularia regum Francorum, 1, p.74, n.28, }:"ttesbreves
65 Regesto di Farfa, n. 35: "quatuor breves consimiles proprio ore dictantibus--l1112ten()r~ 'ex hoc capitulounotenore conmiptos fieri. praecepit,unumin palatio retili1diun~lium
conscripti slilltper marius Petri... Unumquidem brevem nobiscum detulimus add0rnniregis . pr~fato Tassiloni:..dandum, tettiumveroiri sacri palacii capella recondendum ~ . BasllIldosis
vestigia qui in sacro palatio debeatesse... tertium apparededimusLuponi duci qtio sit in questopassoSickel, Acta, 1,p.9, ha identificatol'ar~hivioconlacappella;e..,Waitz, ll
Spoleto".- . . >- '. >;' .-'i-;-'-, ) ", . '; '. Veifassungsgeschichte,3, p.'524,purcon.qualcheriserva; ha condiviso. tale tesi. Ma dalla
~Perinciso osservo che anche iVisigoti non'possono avere disposto di)ill arehivio -ordi- costiruzione di Ludovico del1'816 (MGH,Capitlilaria regum Francorum, 1, p.' 264,h:d33)
nato, COl11e .si evince da una lettera di Gregorio lal re :Reecaredo. del.599 (Jff-Ei.,.1757): occorre dedurre cheI'esemplaie d'archiviononeraquel1o portato nella cappella, bens quel'
Reccaredonon .possedeva-glibriginaH dei.trattati'.stipulati tra i s1JoLpredecessorie 'lo rimasto nel palazzo: in questo passo si ordina che. un eseffiplare. del provveclirneI1to debba
Giustiniano e, tramite la mediazione delpapa,desiderva ottenerne del1ecopidalFartlIivio . rimanere ."in archivo palatii nostri",. "ut... per exel11plar quod in palatioretinemus,sirursum
bizantllo.- Le parole finali del Breviarium Alaria: dimostrano ldeposi~ione -di atti presso il querela nobis delata fuerit, facilius possit. definiri", (cfr. il capitulare deW815; MGH,
tesoro regio: "Ahunc codicm secndumauthenticumsllbseriptum Vel,in;thesauris trdi- Capitularia regumFrancorum, 1, p. 262, n.132; 7). . .... . " .", .....
tum... subscripsi et edidi" , Presso i Visigotisi trova menzione di 'archivi privati (scriniadoine- ,'. 72 Capitulre dell'808(MGH, Capitularia regum Franorum, 1, p; 138, n; 50,8); ql.iattio
stica) nel1aLexReccesvindi,n, 5, 15, (LegesVisigothorum, d:Zeunier,p:H6). ". , redazioni: "quartumhabeat cancellarius noster, . . .. . .. . ~
6?:GregoriusTuronensis, Jfist?ri,Prancorum,-9,,-?9;' ,'~ ~.'i:: 73MGH, .Capitufaria reg,um Francorum;l, p:307,n.J50,.26; dr. Ansegiso, 2, 24;'doveque:
68 DD M, n.67:"duasprecepcionis uno tenure conscriptas exindefieri iussimus;una in sto passo (ripetuto da Carlo il Calvo in MGH, Capitulariaregum Francorum, 2, p: 327; iI. 273,
aree basilicesancti Dionisii resediat et alia in tessaurenostra:'"Secondo i Gesta Dagobertil 36) ha il titolo: "de capitulis a cancel1ario platiiab arcruepiscopis etcomitibllS'accipiendis".
150 Archivi dei re franchi Mancanza di un antico archivio imperiale tedesco 151

espressamente che il cancelliere doveva consegnare tali copie prendendole credeva di potervi conservare documenti al sicuro.1 9 Nello stesso periodQin
dall'archivio.1 4 Germania fu forse Ratisbona la citt che temporaneamente assunse un.'im-
Poich il cancelliere doveva seguire la corte itinerante del re nei suoi portanza analoga ad Aquisgrana al tempo di Carlo e di LudovicQ il Pio: 80
viaggi da regione a regione, da residenza a residenza, ma la cancelleria non poi,dlla fine dell'et carolingia, per lunghi secoli non si pu pi parlare di
poteva essere sprovvista di una certa scorta di atti per sbrigare 1'ordinaria una residenza preferita dei sovrani tedeschi anche solo nel senso. sopra illu-
amministrazione, sicuramente durante questi viaggi sar stata trasportata strato.Cos al tempo dei re sassoni e salici scompare ogni traccia di un
una parte di tutto il materiale d'archivio accumulato, mentre pu darsi che archivio imperiale; non fu adoperata alcuna cura per conservare gli atti e i
altro materiale, di cui non si aveva necessit in ogni momento, sia stato documenti che i sovrani portavano con s durante i loro spostamenti in ter-
depositato in questa o quella residenza. Daquandopoi,durahte gli>ultimi ritorio imperiale81 e tutto questo materiale andato completamente perdu-
anni di Carlo e sotto Ludovico il Pio, Aquisgrana divenne la residenza sta- tO. 82 Per la prima volta dalla fine dell'epoca carolingia si trova dinuQvQ
bile,' almeno nel senso che i sovrani vi soggiornavano quando non erano menzione di unarchivum imperii nostriin un documento di Corrado III del
richiamati altrove da affari distato o da altre particolariragioni,i pi 1l46,8~ ma n da questo diploma; n da altre testimonianze riusciamo a
importanti materiali d'archivio saranno stati depositati l75 , dove era. anche capire che cosa s'intendesse con tale espressione: non possibile metterlain 166
la biblioteca dicorte76 ,e forse in .qualche. collegamento con questa,77..Ma rapporto con documenti regi pi antichi soprattutto per il fatto che non vi
ancora non il caso di parlare di un'ordinata amministrazione d'archivio. neancheJa pi lieve traccia dell'esistenza di un tale documento regio che
Ad Aquisgrana era difficile trovare ogni volta anche solo tutte leleggi. Gi attesti quanto contenuto in quel diploma; B4 e occorre rammentate che nel
l'abate Ansegiso di:St-Wandrille, il quale fuin strettarelazionecoiiJa
corte che doveva ben conoscere in quanto aL tempo diiCrl era stato
investito di un ufficio nel palazzo di Aquisgrana, quando nell'827 compil . 79 Cfr. il testamellto del 913 del vescovo Helbuncus di Parma (Aff, Istoria, 1, p. 317) su
la sua raccolta di capitolari non attinse ai fondi dell'archiviopalatino,a cuiSchiaparelliharichiamato l'attenzione. L'originale rimase a Parma; ino1tre ne furono
somiglianza ad esempio dei canonisti che durante tutto il Medioevo con- compilti quattro ext;mplaria: "UllUm quodsitin testimonio in palatio Ticini regio,aliucLip.
sultarono l'arcl1iviopar>ale; egli invece fa~colse f~ticosame~teci.cheriu episcopio J'lacentillo, terci um illRegiense, quartum in Motinense" '. .' . . .'".'
80 \'{Taitz, yer/assungsgeschichte, 6, p. 306; Hirsch-Bresslau, JahrbucherHeinr:hs II.;l,p.
sc a. troyare in alcune copie membranacee e realizzcos la,s11acolle:;:i0ge 4 sego . . . '. . d .
che , unpq' povera rispetto ..a. tutto ilinatei:hl1e .allora,~ff~tt!~amenie . ..81 CfriSickel,Btrage, 6,p. 432; Ficker, Beitrage, 1, p. 330. Secondo uno dei libellidelite
165 disponibileJ8 Del resto anche in altre fonti del periodo postCarolingionon .'del secolo XI (MGH,Libellidelite, 1, p.459) bisognava cercare nel palacium imperatoris,una
si trova menzione di uri qualche resto di quegli archivipalatinii'n Ci .redazi(:medel decret() del 1059 sull~elezi<:nedel papa.. . . . . . .'.... , c F
p~rverluto alcunch dissi. ... .'. ...... '.' ... . .. . . .>.. . c."i \ f2 N'<;>n possedi~o al CU11 .documento. risalente al periodo sassone .esalico cfiepot~"l;)p~
essere~c()?dottoc6nunaqualche sicurezza, a fondi dell'archivi.o ilnperiale. Da.ullaosstva-
InJ~a1ia duratlr~.1'~pocapos~carolingia Pavi>lr~st9hL.car>italec4elRegho zione giusta di Uhlirz,}ahrbUher Ottos II.; p. 250, nt. 20,si ricava che FIndiculuslricato1jim
e unatstimoniapzadll'iiziodel X s~olodimQstra.h~allQraanraSi itiItaliaff/mittendorum di Ottone II del 981 (MGH, Constitutiones, 1, p. 633, ri. 436),dra-
mandato ill un codice di Bamberga, non dovrebbe provenire da quello. E l'Indieuluseuria-
rum ad mensam regiam pertinentium risalente al tempo di Enrico Iv, che per primo l:1aPtlb,
;, ,,' -; i '~'__:_;>''.':_'::; \,.:.. ;,__ blicato Ch. Quix, Codex diplomaticus Aquensis, 1, Aachen 1839, p. 30 (cfr. MGH,
164 74MGH; Capitufaria regum Francorum;2, p. 274, n: 260,11: ''capitula... de.scrinionostro Constitutiones,l,p. 646,n. 440;G. Matthiii; KlosterpolitikHeinricbs nEinBeitrdgzur
veLa nostro. cancellarfoaccipiant" . Cfr. anche ibid:,2,p.JOl,n.27h'~coniinlldati6nem Geshichteder Reichsabteien, Diss; G6ttingen '1877, p. 96. seg.; Idem; Die.lombardishe
quae ex more inpalationostro apd cancellarium retineatur";cNon vi,ragionePl':!.dubita- 'PolihkFriedrich'sI.dmd dieGrundng.von Alessandria, Progrmtn Gro:B".Lichtetfelde
re, come fa invece Erben,in Recllich-Erben, Urkundenlehre,p:48, tit.l,chequestipassiCcfr. 1888/89, p; 36 seg), fu stewnel Marienstift ad Aquisgrana. Potrebbe essere:operadi un ftiiI-
le due note precedenti) si riferiscano al capo della cancelleria. Non abbiamdalcunanotizia di zionario di cancelleria o di un cappellano che era canonico di quella fondazione religiosa:; ma
un ufficio speciale incaricato della stesura delle leggi nel quale un cancellarius avrebbe presta- 'nell'archivio imperiale pu essersi trovato al massimo il suo modello, non per lo scritto
to la sua opera e sotto Carlo ilCalvo tale titolo ha un. significatodeltutto.chiaro essendo usato'daQuix; c . ' . > .
usato solo per indicare colui che era alla guida della cancelleria. Perci anche letestimnian- 8~. Stumpf,.Die Reichskanzler, n .. 3511;.documento per Vientie: "quodin. archivisimperii
zepi antiche non possono interpretarsialtrimenti. nostri continetur"; da questo documento stata ricavata l'espressioneche.sitrovaill StU!llpf,
75 Cfr.Waitz, Ver/assungsgeschichte, 3, p: 254. . ibid., n. 3674a (anch'esso per Vienne), e nel docutnentoemesso nello stesso periodo per
76 WaitZ, ibid.; 3, p.527;Simson, Ludwig der Fromme,2;jJ.i254.. .e.e
77A favore di questa ipotesi, a parte l'analogia con le istituzioni papali,sipu addurre la
:Arles (SEumpf, . ibid., n. J 675).CfriR.Sternfeld,. Vier verwandte. arelatischr:Diplome Kdnrads
III., MIOG,17 (1896), p. 167.,176: 175, nt. 5:
fonte secondo cui Hincmar ricevette un "Jibellus de scrinio... Lotharii" (PL, .125; col. 55); 84 L'unico. documento regio tedesco per Vienne risalente al periodo pi antico e ptece- 166
scriniumappare qi usato nell'accezione tecnica di archivio. . dente a Stumpf;Die Reichskanzler, n, 3511, DD K II, n. 265, una conferma del tutto gene-
165 78 Cfr. MGH, Capitularia regum Francorum, 1, p. 383 se'g>..,_ rica .e priva di qualsiasi riferimento a speciali diritti della citt. .
152 Archivi dei re normanni Archivi dei re normanni 153

Medioevo il termine archivum non fu usato solamente per indicare 1'archi- palermitano del re Guglielmo I fu conquistato da ribelli e saccheggiatori; sia
vio, come noi facciamo oggi. 85 Anche il caso di EnricoVI, che nel 1195 l'archivio che il tesoro regio caddero nelle loro mani e furono distrutti;
interruppe i legati dei genovesi, i quali volevano ricordargli le concessioni apprendiamo dalle fonti che dopo il ristabilimento dell'ordine fu molto dif-
da lui fatte in precedenza dandogli lettura di un privilegio loroacordatonel ficile ripristinare l'archivio. 89 In particolare erano stati distrutti certilibH
1191,e osserv che egli ne possedeva un duplicato e ne conosceva bene il finanziari che, prendendo a prestito un termine saraceno, erano chiamati
contenuto,86 costituisce solo un'eccezione e non dimostra che il suo archivio defetarii(deptarii), esi dovette liberare dal carcere il notaio regio Mitteo,
sia stato pi ordinato di quello dei Carolingi o deisovrani sassonie salici. personaggio.influente dell'amministrazione rovesciata dalla rivolta, l'unico
A questo riguardo solo la conquista del Regno di Sicilia da parte di in grado dicompilare nuovi libri simili aiprecedenti: 9o
Enrico VI avr dato luogo a certi cambiamenti. Nello statodeirenormanni ILfattochedel materiale conservato negliarchivi'normanni non sia 168
i sovrani svevi conobbero una monarchia centralizzata; che, adiW:rehza sopravvissuto quasi.nulla91 forse dovuto. in parte alla deperibilit della
delle regioni dell'Impero, non veniva governata ora dall'una, ora dall'altra carta usata, in parte al fatto che Palermo durante il dominio svevo non con~
residenza di un imperatore itinerante: in tale stato, invece, tutticdilidella serv il suo rango di residenza stabile dei re e perci anche l'archivio non
vita pubblica convergevano nel meraviglioso castello regiodiPaletmo:Qui pot essere lasciato permanentemente in un posto. Le ultime traccie di fasci-
era un ceto di funzionari che, pur essendo intriso di alcuni trattiJeudali;,nel coli conteneniiattidell'amministrazione normanna rinviano a Na.poli come
suo complesso .era tuttavia organizzato in senso burocratico' e addestrato luogo diconservazione;92 poi ifondidell'archivio palermitano ricominciano
burocraticamente; qui era una polizia. In Germania, in Italia einBorgogna solo all'inizio del XIV secolo con la dominazione aragonese. 93
le funzioni esercitate dal re erano limitate praticamente solo al campo giudic Quantoall~archiviodei sovrani svevi del Regno di Sicilia lasituaziohe
ziario e militare, qualora non si tenga conto della gestione molto carente del
demanio;. nel Regno di Sicilia per la prima voltagliSvevi vetlne!'()a ontatto
con uno stato dotato di un'amministrazione vera e propria. Anche;seman-
casse qualsiasi testim<;mianza al, riguardo saremmocomunqlle'alltprizzatia nenza:adiHerenzadiKehr, non attribuirei ci a ignoranza da parte di questoscrittore.'
supporre che questa amministrazione. centralizz~taaPaler~?;ii91lP't~sse facilmente comprensibile che il notaiocuira affidataJ~.gui<:Iadell'archivio, e' che in,taIeqlia-
litport~Y'a l'aItotitolo di sf!itliaritis, fosse esonerato dalla norm~h attivit dican5elleria;-
167 fare a meno di Un archivio. Ma non siamo privi di testinioniaIlze.PiY91te Non accertata l' apparteri~nzaalla,cancelleria. di Filipp .# Matera, l1e nel 1219, aI tmpo
indocumellti del114S e del 1156 si menziollano gli, scrinitl:r'gl, nei quali di Federico II,era. investito dell'ufficio di scriniariusSiciliae (cfr. BFW;n.l078); successiva-
era conservato 'un privilegio invalidatodeLvescovodiMessiriatisalenteal mente divenne vescovo di'Martirano.. '" - ..
teil1Po del reRuggero e nei(luali il re GuglielmoI fecedeporre~pie~Lj:,pri 89 Ugo FaIcando,in Muratori,RR USS, 7,coL293(ed. G.B.Siragusa;R6ma 1897, p.
yilegi 1a1ui ,conessi ai genovesi;87 smbt:lche,~agui4~8ell'a:~h~0() f()~se 69): J~SUIn autemeis{lan.ll()va.am11111istr~zioneinsecli~tasi, d()PC' il ripristino del}' ordine)ter~
ral1l111 feucI0rum'luedistinctionesususque ,t instituta}:urieprorsus es.sel1tincogllit~Il~q)le
n "funzionario .chiamato .scriniarius, ch.e, pero 'ippai1:~ney~prob~J:ji1rl1e:llte libri, conslletu<i11um?luos defetarios appellant,potuis~ntp()st caPtlliri paIatilll? mveniri,
alla cerchia' dei funzionari di cancelleria. 88 Allorch poineL1161ilpalazzo placuit regivisuinqueest necessarium, U! Matheumnotarium educiui de carcere inpti~ti"
num officiurn revocaret, qui cum in curia.diutissimenotarius extitisset .. consuetlidinlim
totius regni plenam sibi vindicabat peritiam, ut ad componendum novos defetarios eadelIl
prioribl.lscontinentesputaretur sufficere".
85Comeiltermineregestum, cos anche archivum fu usato per indicare il tesoro;indocu, 90 Suidefetarii, che facevano partedelmateriale documentario (Aktenbestide)pr0c\0tto
menti per Cambrai si~tabilisce che una sanzione.pcuniariadeve affluire.!'in archivmipsius dalla suprema autorit finanziaria; Iadu~na de secretis, cfr. Amari, Storia deiMusulmani in
ecclesie".(cfr:Bohmer, Regesta Karolorum, n, 1108; DDO I, n, 39; DD On,n;,146; DDO Sicilia,3, p.12~; Behring, Sicilianische Studien,l, p. 8; KiA. Kehr;DieUrkUliden,p.132seg.; 168
III, n. 72;DDH n,n. 49).1n questo,caso non possiamo neanche supporrehe il ter:Jiine baster. infine un iinvioaIsaggio di Heckel, Das sizilischeund p"pstliche Registerwesen, p.
archivum sia stato usato nell'accezionenodema.. ,.<,:c : ' i ' '_'.\., . <cc 382 seg., dove si tratt~ in maniera inoltoapprofondita anche di altri atti degli alti funzionari
?6 Otoboniannales (a. 1195), MGH SS 18,p. 112: "ego consimilehabeoerhenenovi normanni. . '
quid in eo continetur" (cfr.. Toeche, Heinrich VI., p. 361). Probabilmente Enrico_\llsapeva 91 Da questi deriva solo un catalog() dei baroni del regn6,da.tato al periodo di regno di
: che nel regno normanno si tratteneva un duplicato dei privilegi redatti a favqre:diGenoya Guglielno II; una sua. copia contenuta nel registro U1gioino1322A;n. 242IiNapoli, su
(cfr: nota successiva) e segu questo esempio... cui cfr.. B. Capasso, Sul catalogo dei feudi e dei feudatarii delle provincie napolitane ,,iotto'la
167 87 Cfr. le fonti in K.A. I<ehr, Die Urkunden,p. 130seg; cjominaZionenormanna, in Atti della R Accademia di archeologia, Jetteratura e belle arti,
88 Nel XII sec;questo era il titolo di Maione (cfr.-pi avaJ.ti apitolose:timo), chpoi Napoli 1868; Heckel, Dassizilischezind papstlihe Registerwsen, p, 389. '.'
diverr vicecancelliere e cancelliere. Che gli scriniarii appattenssro aIpersoiiaIe dicaJ.celle- 92 L Ettore Capecelatro deve averne ancora vistO taluni (cfr.G.Del Giudice, Delg~ande
ria supposto anche da K.A. .Kehi,Die Urkunden,p. 131,ilquaIeper . primo,conea me archivio di Napoli, Napoli 1871;p. 4;nt. 1 ) . ' , '.'
sembra, ha interpretato correttamentetaIe titolo. Ugo. FaIcando, che'chiama.:Maione de 931nventario' blficiale delgrandearchivio di Sicilia, Palermo 1861; p. 2seg.;R. Gregorio,
volte notarius (cfr. Kehr, ibid., p. 78, nt;'6), avrprobabilment~,avutoin<mentetaIappatte- Dei reali archivi di5icilia, ed. La Mantia, Palermo 1899, p. VII sego .
154 Archivi di Federico II e dei sovrani angioini Inizi di un archivio imperiale tedesco 155

poco pi favorevole. Gi sappiamo94 che esiste ancora un frammento del tra l'altro esso contiene regole circa le condizioni alle quali eraper111esso
registro di Federico II, il cui archivio deve essere passato quasi ancora int- dare copie dei documenti custoditi nell'archivio, circa la compilazione di
gro nelle mani dei re angioini. Su ci possediamo diverse testimonianze inventari e altre disposizioni simili.
dirette Nel 1271 Carlo I ordinava di consultare iregistridiFedeiico II di
riferirgli quali feudi 1'imperatore aveva assegnato. dopo la sua deposizione; Sarebbe naturale supporre che Federico Il abbia utilizzato anche per
nel 1275 si fa menzione degli elenchi delle tasse del periodo di FedericoII l'Impero le esperienze fatte in Italia sull'utilit di un ar.chivio benfunzionan-
come facenti parte dell' archivum curiae nostrae; e ancora nel1290 ilre Carlo te,ma,perquanto sappiamo, questa ipotesi non trova alcuna conferma. Per
II impartisce certi ordini su come regolarsi con questi elenchi e registri risa- ilpericido delsuo regno n dalla Germania n dal regno dell'Italiasetten-
lenti al tempo di Federico II (" registraomnia de temporepredicti impe'rato C trionale ci sono pervenute tracciedi un'ordinata amministrazione d'archivio
ris~'),95 Indubbiamente dal materiale archivistico svevoprovieneinltre una pi numerose che per .quello dei suoi predecessori;102 e l'ipotesi che durante 170
parte del contenuto del chartularium Neapolitanum, un manoscritto conserc il suo regno siano stati tenuti registri per 1'Impero, cos come aVveniva perla
169 vato all'Archivio Dipartimentale di Marsiglia .compilatoall'inizio deLXIV Sicilia, , come gi si osservato, una supposizione che non stata provata,
secolo;96. tale codice comprende, tra l'altro, documenti del tempo di n dimostrabile.l3
Federico TI e Manfredi in cui si fa spesso riferimento all'archivio di corte;97 La situazione non migliore se. ci volgiamo al periodo dell'Interregno e
apprendiamo inoltre dll'esistenza didisposizioni relative anche 'agli archivi diprimire che si succedettero sul trono dopo questo periodQ;Delmateri3.:
degli uffici provinciali. 98 .. . . .. ............ .. le d'archivio di Rodolfo I, Adolfo di Nassau e Alberto I si sono conservati
A partire dall'epoca angioina si mantenne la continuit"dell'archivio soloalcuni.miserirsti;104 non si pu provar~, enon neanchepropa.bile in
napoletano, come in particolare ci dimostrano i registri a noi perv~nuti basea tutto ci che sappiamo, che questi so\(tani abbiano dato disposizioni
dll'Archivio di Napoli dei quali gi si parlato;99 pur vero per che anche affinch venissero tenuti registri in maniera regolare completa. 105 A1berto
parecchio materiale stato disperso perch nel primo periodo latesidenza l,che deposit i pril1cipali privilegirelativi alsQo casato nel monastero di
delsovrgpo; al cui seguito era anche il suo archivio, nneiastabiledsnvj:ac Lilienfeld 106 , nop si comportdi\(ersamente dai duchi della dinastia austria-
niangioini dedicarono una specialeattenziolleall'aml1linistrazio.;ledeLlo,ro ca dei Babenberg, ai quali sembra ,che il monastero diK10sterneuburgabbia
archivio. ~ssitrasferirono l}eglialtriterrifori soggehial rro dor:rinidl)sti- reSoilrne.desimoservizio,107 e, come questi, pu avere possedutollilarchi-
tuzio.ni che, certamente, o gitrovarono() introdLlssero.:nerRegno:diSicili~: viopermallentesolonei suoidomini ereditari. .... . ..;>
cos ad esempio nel XIV secolo Aix, la sede dlgoyeJ;Poregipnakprovel1zac ;Bisogna. per notare che, con le trasfrmazionieconomicheNe,ri,ficatesi
le, possedeva un suo. archivio COll unarchivariusstabilmeriteinipiegto.100 nell'Impero tedesco e negli altri territori soprattutto durante la seconda
Per il tempo della regina. Giovimna I(1343,1381 )poss~diarnojr\l.treun'in~ met del XIII secolo, con il graduale affermarsi qui e l di un ceto.bUrocra-
teress~nt istt;uzione per gli archivisti. c1ell'aichivio.dicqrte,chediv~ .ess~rsl tico stabile,. con il conseguente e progressivo allffiento dlla quantit 1i:serit-
trgvato sotto il controllogeiizagistrtriztionales.!ol Siirattagerr~gMrp~gt
pimtico finoraanoillotosulJunzionamento.di un archiviomeruoevale;
. 1 02 Sicons,ervatCJl'originale di un\mico dCJC1liTIentoche prCJb~b~erliefa~e~~;~~~edcl- 170
l'arc:hil1ioimperialealteIl1Po di Corrado IV: l'importanteeleno di tassed~.1240)2.4lsco.-
94 Cfr. sopra.... . / .. ....i i. .<.... , ..,... " .. :'.. :,. petto qualcheatJ1loJad~J... Schwalm(MGH, Constitutiones,.3, p, 1. segJ.S9tto:g4As]:Jurgo
9~ Cfr. AChi~ito, C011!ento istorico-criticq-dipl~11!atic(J sulla c9stjt~zioi1eD.~ instrutn:btis dev~essere.pervenutoa)nnsbrucke oggi S,i trova nel~eichsarcbivdiMon~co.C{r.SchwaJm.,
conficiendis dell'itnperatorf Federigq II; Napoli 1772, 25, :ei passi in De1.GillcUce,Cq4ic Eingangsverzeichnis, P: 551; K. Zeull1er, Zur Geschichtede,r;)~.eichssteui?r1Jimfrifhere,n
dzPlomatico, I, Introduzione,p. V. /' .. ;. .. .... Mittelalier;HZ, 81 (l8~8),p.24-45:26,nt. 2. Non {adle app\lrarecor1emaiquestopezzo
169 96 Cfr. sopra, e Winkelmann, Acta Imperii, l,p. 731. sia finito.in mapo agli Asbllrgo, nhaunsenso discutere su talequesti9ne. oc'
9,7 Archivum curi:Winkelmann, Acta Imprii,j, p. 749,lin~e 27: ~ 37:; .. . . . 1:93 Cfr. sopr.a: . . . . ... . ...'.. ....... ..... . . . . _ . . , . ,.. - :...... >:.;
98Winke1mann, il?id:,1, p.748, sllll'archivio dei.Jsub,l rtttionales in Pl.lglia. '. 104 D un lato8uelli\nposses~o&Enrico VII, suuicfr.pi avanti,4all'al~roqueWtrail
99,Cfr; sopra, e Dl.lrrieu, Les archivesangevines,'l,p. 227seg...'. .:... .' materiale arhivistio asburgico de1ReichIarchiv di Monaco proveniente9~Jnns1Jrlck,slJui
100 Cfr. C. Minieri Riccio, N.otizie storiche tratte da 62registri4ngiovini,Napoli)87;Z, p. cfr.].Schwalm,Reisebericht!" 1894-1896. I., NA,,23 (1898), p. 9-50: 26,seg,.e:Schwalm,
44. Prima dell'impresa italiana di Carlo d'Angi non vi .erairtProvenza .unarchiviosta\)ile Elngatgsve,rZdi~nis,p.5.52. . .. '. ... .... ..
(cfr. :L.Blancard,in Inventaire somm/ire des archives dpartementales, Bouhes dliRh6Iie; 1, . 105 Cfr. sopra..',.. . ..' . . ... .. . , : '. ..'. "'i~' .,:....:.'
p. 67). Sugli archivisti siciliani dal 1280 in poi cfr. DurrieuLLesarchivestpzgevines, l, p; 230. , 106 E.M. von Lichnowsky, GeschichtedesHauses Ha1;sburg,8y()U.,Wien183~:M:2, p.
101pubbL da J: Ficker, Instruction fiir Archivare ausde1Jl vieni?hnten}ahrpunclert, MIO:, CCXCVI. . . . ' .
1 (1880), p.12l-123. . . , 107 Cfr. pi avanti,nt; 150.
156 Archivio di Enrico VII Archivio di Enrico VII 157

ti prodotti dalla cancelleria, si accrebbe corrispondentemente il numero di scritti fossero stati portati in Germania in un secondo tempo, comeprobac 172
missivee rapporti, conti e registri pervenuti a corte, di copie trattenute a bilmente si era pensato di fare almeno per una loro parte, sarebbero forse
corte, di mandati, di lettere e di privilegi spediti.. Da questa produzione andati incontro allo stesso destino che tocc a quasi tutto il materiale archi-
manuale della cancelleria, cos come potremmo chiamarla prendendo il pr- visticodei predecessori di Enrico: sarebbero andati perduti,enonsarebbero
171 stito un termine della moderna prassi giuridica (Manualakten), deriva la mai arrivati ai giorni nostri. Poich invece sembra che dopo la morte del-
gran massa del contenuto di' quei numerosi formulari, talvolta:chiamati codi- l'imperatqre nisuoieredi n i suoi successori alla guida dell'Imperopensac
ces epistolares,che, almeno in parte, sembra. siano stati compilati per scopi rono di reclamarli, tale circostanza fortuita ci ha conservatoalmend una
pratici e didattici da funzionari ancora in attivit o non pi in servizio prese parte di questo materiale, anche se certamente amputatodagraviperdite;111
sO lacanclleria, e che ci sono pervenuti dal tempo di Guglielmo d'Olanda Subito dopo la morte dell'imperatore una j:>a:rtedi questi atti ft+traspor- 173
di Riccardo e, ancora pi numerosi, dal periodo di Rodolfoe di Albert) tataprobabilmente dal notaio di camera Bernardo de Mercato 112 . (che si era
d'Asburgo. Se gi questi formulari, di cui in seguito si parler pia lungo, ci
trasmettono un'idea pi chiara del materiale archivistico trasportato dalla
cancelleria imperiale durante i suoi viaggi al volgere delXIIlsecolo,per l'i,
lllCisi ricava, tra l'altro, dall'inventario didocum~ri1:i diBernardoeMercat() (MGH,
nizio delXIV.secolo.almeno in un caso abbiamo lafortunadipoten~valuta C()nstitutio~es, 4, p. 1078, n~ 1045). Esso elenca 145 pezzi (l'edizioneconta 134 numeri, ma ai
re la consistenza,se non intera," almeno di'una considerevole parte di questi numeri 85,.86,111 e 127 sono riuniti 15seritti), dei quali oggi nonpossediamo'rieilllche la
fondi d~archivio.l8 . . terza parte. 'Non entro ne! merito delle osservazioni fatte. da D6nniges, Ficker; Seeliger,
Allorch il 24 agosto '1313l'imperatore'Enrico VII,.ilralllpollo deieohti SaIllanek .e Schwalm suquestQinventario;mi limito a unl:\s01a riflessioJie.sul SU?1;>riodocli
diLussemburgo, si spense inaspettatamente nella cittadina toscana di r~dazione. Mentre J:)6nniges e Ficker, l'opinione deiqu~Fin U!} primon;PlIl~n1:oavevo
ll1lch'io accolto, supposero che l'inventario fosse stato scrirt0subito dopala morte dell'impe
Buonconvento, almarescalcus' magnae imperialis curiae. Enrico di,Fiandra ~atQre, Seeliger e Schwalmanticipano la data allglioo gosto 1313,cio. al perIodo. prima
furono consegnate le insegne imperiali, i .gisielli,glioggetti d~oroed'argen~ dellapattenzadi Enrico da Pisa pet1a spedizione contro Napoli;Samanek 110n prende posi-
to dell'estinto,.' certalllenteaffinch li portass5 in Germania; mentre las~essa zione.inmaniera decisa;Secondme l'inventario: risalea. una .datamlto anteriore perchgra-
disposizione fu adottata solo per un'esigua patte .dd dscumenti chel'impe- zie alle indicazionifOrnite daSc4waJ.m ora possibile ~alcolare lI1eglio lad~ta dei <:I0C11hlenti
ivi elencati. Se n(mvadoerrato,n9nCO!ltie!1eal~unQ ~crit1:o perVenuto nelle manidell'inipera-
ratore aveva portato con s nel suo viaggio verso l'Ita:1ia.l 09 Lmggiotp~rte tore dopoil31 agosto 1312; particolarmente importarite n fatto che vi hegisrraiosolo H
di qU:sti, come anche di quegli attle doeurnerttiche erano custoditi'a c!Jrte, primo dei conti del tesoriere Giles de le Marcelle a noi pervenuti, quello che arriva MO all'm-
nellcncelleriao presso i' notai di carnera, rimase in ItaliaCollOSe CJ.O:esti coronazione imperiale, non quelli posteriori. Ritengo perci possibile che questo inventario
sia stato compilato poco prima che Enrico intraprendesse la sua spedizione contro Firen~e, e
che gi allora ebbe luogo un deposito di documenti a Pisa. N(jn desiderollccrescer iln!.tme
ro dei tenttivigi esperiti per, decifrllr.eJ.esigle ei segni aggiunti allesillgolev(jidell:inventa
171 Ctr:Ficker, Die,: Uberreste, p. 142~eg.;D6~nig~, A.ct;;B8naiAi,Acta~S~~igi, rio; inpartico!are mi sembra de! tutto mutile lo sforzo diaccertare il significatodellasigla~.
Rammernotariat, p. 396 seg." con le osservazioni del quale concordo, pr solo in pa:te,e Un secondmventario di Bernardo (MGH, C0f1stitutionN,4, p.1085,n;l046)elencatldici
infatti sono state per molti versi corrette dalle successive ricerche di'Schwalm 'e Slunilllek; documenti" que fueruntinvent. in gatdarba. domini et que fernLin.clstodiai:!Qmjni
Samanek, Genua, p. 237 seg.; Schwalm, inMGH, Con~titutiones,p. 4 passim. '.. ' .' Gossuini capellani". SecondoSchwalm questo secondo inventario slirebbecont~prillleo.al
. . 109 Cfr. l'Inventarium iocalium et clnodiorum jmperaiorisin MGH;G5h.stitutiones, 4, p. :primo; tut\ayianon so sequest'ipmesi si fondi su elementi sicuri;'la circQ~JIiza d.I;sistato
n,
1089, 1050, dove si fa menzione di 29 documenti, di cui 19on~erpeV:anorttattatistipU1ati vergato su un foglio dLcartaconla stessa filigrana i:!el prim()t10tl pu certamente e~serecQnsi,
da' EnricocoilFederico.di Sicilia, e.. 10 privilegi papaliriguara~vanO I~ irid\Jlgenzecricesse derata una provasuffieient.. Ma se non yi una prova sicura a SQstegnQ di questa ipp,tsiiiUo'
all'imperatore. 'N?n trovo . silificientmente.fondata.l'ipotesidi.Seeliger;Kqmine.rnota fiat,' p. .ra preferirei piuttosto immaginare che questi documenti, risalenti per lo-pi ai prin:ti: llnidi
439, che il marescalcus magnae imperialis curiae si sia in ogni. caso iniposs~ssar;o anche'?egli governo.diEnrico, dopo la sua mortesillo stati. trovati da Gossumus ne!guardarobligell'im, 173
<,i
ltri doumenti d'archivio da lui trovati tra gli oggettilaseiati dall'impet8Jore. .......... .
110 E possibile peraltro che singoli pezzi, a partequelli-corisegnatial ndrscalcits,siano stati
.peratore,siano poi stati da lui trattenuti e consegnati a Pisa, dove si.era ritiratpHseguito
imperiale e dove Bernardo 1'8. settembre scrisse un documento privato (MGH, Constitutiones,
portati in Germara.. Ad esempio una lettera de! 12 luglio .1J13de! coNedi Savoia all'impera. 4, p. 1089, nt. :1). A favore di questa ricostruzione vi lacircQstanza che tra.doCliIIlen):j si
tore (MGfI,Constitutiones, 4, p. 1039; n.996)potiebbeessere~tataportra in Gennaniada trovava un diplolIladi Enrico afavore dello stesso Gosstiinus, checlifficilmente. 'PJ.l essere il
un. q?alche furizionariplservizio dell'imperatore in stretto co~tatto cotiil;fratell~di.E:4ric, stato ritrovato nel guardaroba dell'imperatore, ma potrebbe ben essere capitato per.~.rrQretra i~

172
l'arcivescovo Bldovino di TreViri, ed essere stata consegnata a que~t'ultiJ.o: tal~ letteraer~
conservata prima nell'Archivio di Coblenza, poi a Berlino: Che questoscrittosiajtatolatoa
Bal<:lovinQ dal notaio di cancelleria Giovanni, che tra l'altroscrisseMGfI,Conslitittiones,A, p.
,quelli consegnati da Gossuinus;forse aseguito di un'espUcitarichiestll. Aquesto mqdotrove-
rebbero una spiegazione le parole che concludono. l'annotazione sopracitata:"etq~e.remac
nent in Pisis cum aliis litteris domini". Di questi documenti se ne sono consetyati dli, ,]'uno a
~
964, n; 928,'e annot il suo nome sUlla plica di questo e di molti altri documel1 ti (cfr.ibzh4,p, Pis, l'altro. a Firenz.nel fondo Strozzi, doyesicuramenteperv:ennedaPi~a ...... '/; i .
994,1000, IOOl)? A favore di questa supposizione vi la circostanza checostuine!lJ14scris~ 112Cfr.. Seeliger,Kammernotaliat, p. 434; SamanekjG~nua, p. 241,nt:2, Questa.spiega- Il
ili
se un documento di Ludovico il Bavaro per Baldovino (ibid., 5;p, 149,n.156);
- ..... ,
. zione preferibilea quella proposta da Ficker.e a.ccettata atlche da me in,passato., secondoJa i~
ii
:.'il'

I~
ii!

ii
ii
158 Archivio di Enrico VII Archivi imperiali tedeschi 159

molto occupato del materiale d'archivio dell'imperatore gi quando questi dal periodo di regno di Alberto I solo cinque;120 un sesto menzionato in
era in vita) nella sua terra d'origine, la Savoia, dove fece ritorno, e oggi uno degli inventari del tempo di Enrico. 121 A giudicare da queste cifre non
conservata nell'Archivio di Stato di Torino. m Un'altra parte del lascito si pu dunque pensare che in quest'epoca grandi quantit di materiali d'ar-
rimase nella fedele Pisa: l, forse gi prima della morte dell'imperatore, nel- chiviosiano passate da un sovrano al suo successore, a .nienocche questi non
l'archivio del capitolo del duomo erano stati depositati alcuni documenti ne fosse anche l'erede; i pochi scritti sopra menzionati saranno' pervenuti 175
che non dovevano essere trasportati in tutti i viaggi e le spedizioni;114fu pro- alla cancelleria di Enrico VII in circostanze particolari, forse in parte solo
babilmente solo in epoca pi recente che parecchi di questi documenti e atti durante il suo periodo di regno.
pervennero nelle mani della famiglia Roncioni, nell'archivio privato della I depositi di atti (Aktenvorrate) diquesto imperatore comprendono i pi
quale oggi sono custoditi. APisa infine era di casa anche un altroriotaio di disparati tipi di documenti pervenuti a corte, relazioni, istanze, conti ecc.,
camera di Enrico, Leopardo Frenetti, e perci l rimaseroin<unprimo poicopie, formulari e imbreviature conservate a corte o minute di pezzispe-
momento gli atti ufficiali da lui scritti; purtroppo questo materiale di diti, infine i libri dei verbali (Protokollbiicher) e di. cancelleria
Leopardo si perduto e ne possediamo solo copie da essoricavate,oggi (Kanzleibiicher) gi trattati in altro contesto. Sialtres gi detto che al
conservate in parte a Firenze ein parte a Cremona. m .. tempo di Enrico furonotenutiregistrigenerali l22 , ma, quelli a noi giunti
174 Le odierne' edizioni di Donniges,. Ficker, Bonaini e il. quarto libro .deMe risalgono solo al periodo di Ludovico il Bavaro e di Carlo IV
Constitutiones et acta publica edito da Schwalm ci offrono un panorama':ige- . Proprio per dal destino toccato ai registri di LudovicoilBavarosi
vole e completo dell11ateriale d'archivio a noi pervenuto euna;volta in pos.- autorizzati a concludere che nella prima met del XIV secolo "non si aveva
sesso di Enrico VII o dei suoi funzionari dicancelleriaenotai:dicamerafo ancorala nozione diun archivio imperiale nel senso che noi oggi siamo, soli-
di d che dellasua consistenza originaria pu essere riCavat? da?li inverif# ti dare a tale termine. m D frammento del registro dell'imperatore
suprstiti. Se ne deduce che, a parteuncertonUllierqcli cOJli(,:clipriyg(,:gi Wittelsbach a noi pervenuto fu considerato piuttosto come sua propriet
per San Gallo;116 Cambrai, Worms, i conti palatini di Tuscia;inoqilidi privata e pass dunque nelle mani di suO'figlio,Ludovico il Vecchio; sicura-
Limburge altri ~ncorall7 ,inoltrati alla. cancelleria di E~rico\IIlperess~re mente tutto il materiale archivistico che l'imperatore. lasci fu trattato allo
confermati,nessurio dei documenti conservati.? inventariati.ri~aleoltre il stesso modo: qualche documento che oggi conservato nel Reichsarchiv di
periodo di Rodolfo d'Asburgo. Dal tempo di quest'ultimo. cisopo,perveQuti Monaco potrebbe esservi giunto in questomodo,124
solo due documenti o.riginali 118 , otto da quello di Adolfo di Nassau119 , it1fille

120 ficker,Die Uberreste,n.27 ,28 (MGH, Constitutiones, 4, p. 58 seg., n. 74 p. i'!!), n. 30,


31,J2(ibid., 4, p,1259,n.. 1205); iln. 33 peo/epfle alla corte, assieme al n, ,\9, fpqe solo. al
quale sarebbe stato iltoIte Amedeo di Savoiaitr~sl?ortareil materiale; 6ggia Torino' nel- tempo ,di Enric().VII;il n. 34 potrebbe essere appartenuto a un familiare di Fprico;in.}5 e
l'archivio savoiardo. ..... . . . .. .. 36 apflartenevano gia Enrico quando era conte diLussemburgo.. .. . '.. ., .
113 Su un docunie1toconsegnato per errore Iel1760 da Torino a Grenoble eoggiJ m Cfr.MGH, Constitittiones, 4, p. 1084, n; 113. Ficker ha osservatogiustmriteche
depositato nell'Archivio Dipartimentale, cfr. Schwilm, Nachlese,p.439. .. questo documento non esiste pi ed erroneo identificarlo con MGH,Constituti01Je>; 4,' p.
114 Cfr. sopra nt.llL . . ..... ' . ' " .. 58, n. 74P,cmefa Schwalm, n.regest()di Bernardo non si accordaeol eonten,ut() ,di Cju~sto
115 Cfr. MGH, Constitutiones, 4; p; 418, n.470 sullecopk conservateggia. Firenz.e pezzo, nel qualenon~ip~rladi un'alleanza stretta da, Filippo e Alberto "prose ets~ccessori
anch'esse nelJondo Strozzi,' provenieIiticertamente da Pisatome il documentO citato alter bus suis". Nell'u;ventado di Bernardo non tr()viamoelericato nessuno dei dOCumenti 'a noi
mine della nt.lU,e cfr:Schwalin, Nachlese, p. 433 sego (MGH,Constitutiones;4,p. 655,nt. perVenuti del periodo precedente all'elezione' di Enrico. Questi Ultimi, furono depositati a
5; p.no, nt. 1; p. 757, nt.l) suitransumpta oggi a Cremona, thefurono stesi nel 1339 e nel Pisa in un'altra occasione e le notizie dorsali citate da Ficker, Vie Uberreste, p. 157, si riferi-
174 1347 a Pisa, .dove dunque allora si. trovava ancora il lascito di Leopardo.]., Schwalm, Reise scono forse a questo deposito. Cfr. inoltre l'osserVazione di Schwalm, MGH, Constitutiones,
nach Oberitalier und Burgund im Herbst 1901. MitBeilagen, NA,28 (l 903), p;485-501:A87, 4, p. 58, nt. l.
nt. 1, osserva'che Pisa rimase anche un todice(Liber de institutione cannicrum'l,proba 122 Cfr. sopra. 175
bilnienteappartenuto a Enrico VII. . . ' . ' .' ." . ...'' 123 Quando Carlo IV nel 1369 in un documento per il conte di Ginevra.(Winkeltriann,
116Slll1e copie di San Gallo cfr. anche Sickel, Kaiserurkunden inderSchweiz;~.16seg.; Acta Imperii,2, p.591) parla. degli "scrinia sacre memorie" .usa semplicemeri: UIl trmine
UBSt. Gallen,3,p.365,n.1l85. c" .'. ....... ..' ......
anticheggiante senza attribuirgli un significato pi ampio. Subito dopo si disorrediregistri.
m Cfr. tra l'altro ancheMGH, Con'stitutiones, 4, p; 494,nt.l;p. 653,'nt;:1;Sarriimek, 'Seeliget,Katnmernotariat, p. 441 seg.;ha espresso un'()pinionediversa. Conttoquesta cfr. la
Genua, p. 256,nt. ~: . . . . > < m " ' C . mia osservazione in NA, 16 (1891), p. 218,219, e J. Schwalm,Reiseberichte (vedi nt.l04), p.
118 Ficker, Vie Uberreste, n. 13 (MGH, Constitutiones, 3;p. 253, n. 258) en.15. '. 27, nt.l.
119 Ficker, ibid:,n.17 (trimsumptum del 1292), n.18, 20,21,22, (MGH,Cnstitutiones,3, 124 Sarebbe interessante esaminare pi accuratamente questi fondi custoditi a Monaco in
p. 524, n.557 e 558), n. 23 (ibid., 3, p. 536, n. 572), n. 24e25. E necessarioun'esampi considerazione della loro provenienza; non possibile effettuare tale. analisi sulla base delle
accurato per stabilire se il n. 19 sia un originale incompletoo~sQl~ unacopia. C c C ; C riproduzioni a stampa.
160 Archivi imperiali tedeschi . Archivi imperiali tedeschi 161

L'opinione che i registri, gli atti, i documenti in possesso di un sovrano comportare anche la consegna all'insediando Reicbsregimentdei'fohdi
dovessero considerarsi propriet dell'Impero emerge chiaramente per la archivistici che finoad allora erano stati nelle mani del re. n controprogetto
prima volta all'inizio del XV secolo, allorch Robertonel:corsodellesue da lui illustrato ai ceti dell'Impero (Stiinde) nel giugno 1495, purispirandosi
trattative con re Venceslao pretese la consegna di tutti i registri e gli scritti, formalmente al tenore della proposta presentata dal principe elettore 177
soprattutto quelli relativi al Brabante, e di tutto ci "che appartiene Bertoldo,129 nella sostanza, invece, in tutti i punti trattati, e dunque; anche
all'Impero" (" daz zu dem riche gehoret").1 25 La richiesta non, fu natural- nei paragrafi concernenti l'archivio, la modific al punto quasi di capovol"
mente soddisfatta perch Venceslao non riconosceva affatto quelre;oriuii~ gerla, dato che imponeva all'organo di autorit che doveva essere nominato
176 do del Palatinato, come legittimo titolare della corona e perci i negoziati un obbligo del tutto ovvio, cio quello di conservare solo gli atti risultanti
non ebbero alcun esito. 'Neanche dopo la morte di Roberto 'siprocedette dalle sedute dei suoimembri.l30 "
secondo il principio che aveva ispirato quella richiesta: la maggior parte:dei noto che nel 1495 non si arriv a unadecisionedefiniiiva circailrego-
suoi registri pervenne invece ai suoi successori, i principi elttori del lamento del governo dell'Impero. Tuttavia non per questo si 'lasci cadere
Palatinato.126 Non sappiamo se l'imperatore Sigismondci;quaiido,nel1422 l'idea 1i dare un ordinamento giuridico all'archivio imperiale. Anzi,nd
preteseJa consegna deifegistri del suo predecessore solo dalcancelliere di decreto del7'agosto 1495 sulla nomina deltribunalecanrerale
Roberto, il vescovo Rabano di Spira, e non dal Palatinato, nohilVesseogni- (Kammergericht) fuintrodotto un paragrafo in euiil repromettevadn'rini"
zione di questo fatto, oppure se nutrisse scrupoli a. rivolgersialptiricipe re tutti i registri, libri dei feudi, lettere e documenti sui negozi e la giustizia
elettore.1 27 Da parte del vescovo, comunque, la pretesadiSigismondo fu dell'Impero" che si trovassero in suo possesso o fossero in custodia presso
riconosciuta come legittima; dal momento in cuiilmaterial d'archivio di altri,"e, assieme, a tutti gli atti prodotti in futuro, deporl1e ugaparte a
Roberto, .consegnato in questo modo. a Sigismondo,e i. suoi stessi registri Francoforte nella Camera nostra e dell'Impero onde conservarli fedelITIente
passarono nelle mani degli imperatori asburgici, che erano anche i diretti perJ'utilitdel Sacro Impero darne uso in caso di bisogno, e&trattenere
eredi di Sigismondo, quindi. dal 1422.in poi, si pu parlare veramente di. un l'altra nella nostra romana cancelleria".131 ... . ' ....... , . ;
archivio imperiale permanente nel senso moderno deLtermine. . .' Anche questa disposizione nn fu eseguita almeno per quantoriguarda;il
Per quanto sappiamo finora, :verso 'la fine deLXV secolcifu.fattoper la deposito dina parte del materialearchivisticci pres~o il tribunale c-
prima volta il tentativo diregolarne lo statusgiliridico.llprogytto>diun merale. 132.. Quest'ultimo .ebbe successivamente un archivio proprio;llJ.cui
regolamento del governo dell'Impero (Regimentsordnung) ,.presentato dal appartenevano per solo gli atti risultantidalleudiellzedeltribU?-altste~so.
principe elettore Bertoldo di Magonza alla dieta imperiale (Reichstag) di . Fu' comunque importante il fatto che, mediantequestoparagraf(),.yenli
Worms de11495, .c?nteneva una .disposizione . cheaffidavaall'i0sdiando riconosciuto giuridicamente il diritto di propriet dell'Impero nei confronti
supremo P?l1sigli?il:llperiale (Reichsrat), ass!emeall'!11teroggv~tp0llterti dell'archivio imperiale. Quando nel XVIII secolo la corona pass Carlo 178
torio imperiale' ancl1ela. gllidadell' ::lrchhj().Eglist~bilFh:.q.c:911.9iglib
irnperiale,j'dovevajJrenderepossessodi tuttiiregistri,lett~ree.d9P'llinenti
sui neg?~ie la gillstiziadell'Impero, ovunqueepres~ochiunqueessi.si.tr()-
vasser?,d()veyacon~:rvarH fedelmente assicrneal mat~rialeafchivis~ic9 che Cfr. Ulmann, Maximilian I., 1, p. 362.
129 177
13.Dart;Depacepublica,p. 856: "diese1ben riitesoellen auch alleRegi~ter,Bri:veund
sareb9tstai() prodot~(),m.futuro, e fame usope~lenece,s~it,(1TA'.linPtJ:s<':158 Urkund, .so also . beyiniiber des' Reichs Hende1gemachtwerden;die'zur NQttlirft'des
Massirlliliano nonilccett qllestalispo~izioneingll~nt():3.vrebI)e. qcwut() Reiches zu gepruchen, getrewlich verwaren". . . .'
131 Datt; ibid., p:'889. .
m Allo statO attual:' delle nostre conoscenze non sappiamo se la pretesa aVaJ1zata<qa
Massimilianone11499 verso la citt di Andernach per ottenere una copia eli unclocUm:nto
125 Cfr. capitol quarto, nt. 192. di dazio emesso da Federico ma suo favore (dr..kTille; ZumVersuch,unterM4ximilian;I.
176 126 Cfr. sopra. .' . c. einReich~archivzu . schaffen,MIOG, 22 [1901J,p.296 c298Jaffinchilresorire.irnphialelo
127 Cfr. Zimerman, Zur Geschii/tsgebahrung, p. 116seg.Sigismondopretese dal cancelliere potesse registrare ne1.registro imperiale ~'appenacompilato\fosseunilmisura isolata adotta-
"K6nig Ruprechts, seines Vorfahren andem Reich, Registerund alle anderenRegis~er, die er ta scopi finanziari, oppure se questofosse un criterio generale; n sipuancoraj>arlare'di
. inne habe"("iregistri di re.Roberto, il suo predecessore sul trono imperiale; tuttiegli.altriregi- un tentativodelre" di'creare un archivioirrrperiale~.. ..... . . . .. .
stri in sua mano"). Dalle riflessiohi esposte pred:dentementesi deduce che il vescovpRabano 133 A seguito.di una serie di.decisiohi prese .dal 1845 dalla'DietaFederalteclescarale
certamente non poteva possedere aliriregistri che quelli di Roberto. - Cfr. capitolo' qarto,'ht. e
archivio stato scisso in una parte divisibile einuna indivisibile. Quest'ultima; l~ parte toc-
193, sugli accorclitra Sigislllondo e Verceslao inre1azione airegistri in man.a qeseltimb. cata alla Prussia nella ripartizione tra gli Stati della Confederazione, sono attualrn.erit~amrn.i
128 ];Ph. Dari, Voltimen rerum Germtmicarum sive de pace imperii publica, Ulm3698, p. .nistrate dal Konigliches.Preuflisches Staatsarchiv di ,Wetzlar:' dr. R.. Goecke; Dai. siehzehnte
838, 20. PreuflischeStaatsarchiv, AZ, AF, lO (1885), p: 117"121. .
162 Archivi imperiali tedeschi Archivi imperiali tedeschi 163

VII della dinastia Wittelsbach, proprio in virt di questo rapporto giuridico maggior parte del materiale regionale, fu sistemato nella 'sede dell'Ordiile 179
pot essere richiesta la consegna dell'archivio imperiale da Vienna a Monaco, Teutonicoa Francoforte sul Meno e subordinato alla Dieta Federale; nel
una richiesta la cui legittimit fu riconosciuta da Maria Teresa purdopo aver 1866 fu sottratto dal governo austriaco e portato a Vienna dov~ venlleincor-
frapposto alcune difficolt, ma che non ebbe poi alcun seguito perch il poratoalBaus-, Hof undStaatsarchiv austriaco. Infine, da quando la dieta
breve periodo di regno di Carlo VII era gi finito prima che si terminasse di imperiale si scelse come sede permanente Ratisbona, in questacittfucra~
dividere gli atti austriaci da quelli relativi all'Impero (essendo jdue tipi di atti toun quarto archivio imperiale che, sotto la guida della cancelleria dCi
conservati tutti assieme nell'archivio .della corte imperiale di Vienna) e prima marescialli ereditari dell'Impero (Reichserbmarschalle},<iconti di
che fosse stata regolatala questione dei costi del trasporto.13 4 '.. Pappenheim, custodiva gli atti derivanti dallo svolgimento dellelorofunzio-
Oltre all'archivio del tribunale camerale del1.'Impero(Reichskammer- ni pressoladieiaimperiale.l39 Dopo il 1806 questo archivio fu in un primo
gericht) con sede a Spira e poi a Wetzlar;posto sotto il conhollodi un momento lasciato a Ratisbona dato che i conti diPappenheilIl' si aspettava'
amministratore di cancelleria nominato dal principe elettor)cliMagonza no che la Confederazione del Reno, da loro considerata come il successore
nella sua .qualit di arcicancelliere imperiale; e all'archivio della corte impc dell'Impero, lo avebbepreso in consegna; invece pi tardi conflu nemarchi-
riale(Reichsho/archiv) di Vienna, guidato dal vicecancellieredell'Impero vio privato del castello dei conti di Pappenheim e ancora oggi si trova l.l4 0
sotto l'alta sorveglianza dell' elettoremagontino,1~5vi era ancora ,una ,terza
raccolta di atti relativi all'Impero amministrata direttamente dalla cancelle-
ria del principe elettore. di Magonza o, come pi tardi si pref~dclire;'dalla Seguendo,l'esempio della Sede. Apostolica anche alcune chiesecattedrali'e
cancelleria imperialmagontina. Si pu dimostrare che gi-dalla_fin).del XV claustrali sin .dai .tempi pi antichi. provvidero" alla.conservazionedeiAoro
secolo, allorch alle diete imperiali fu elaborato un regolaIIlentofiss9 cdti fondi documentari. Nel periodo pi antico menzioni.esplicitedirali archivi
forme pi perfezionate. per la corrispondenzascritta,quest'ultiriia vniv13. provengono. prevalentemente' dai territori romanzi, 141 mentre sono pi Tare
sbrigata dalla cancelleria del principe elettore di ,Magonza;1~6',)i:1chesuc' per quelli di lingua tedesca; 142 tuttavia non c'. dubbio che la consuetudine
cessivamente gli atti delle diete imperiali, delle diete della Reich{deputation,
dei congressi, ai quali l'Impero era rappresentato nel SUQ insielIle,riIllasefo
presso l' archivio. di questa cancelleria jIllperialemagol:1tin~L137Dpo la 139 Cfr.WI1kopp, Der Rheiriische Bund,' VII (21), p. 445seg.; VIIr(24),p.fJ99seg~;* 179
nascita della Confederazione.tedesca questo archivio,traspqrtatoadAschaf (30),p. 391seg. Questo archivio contiene gli atti relativi alla preseIltazione,l'accreditaq~to,
fenburg aLtemp o dellaRivoluzione 138 , dopoessererstato:aIllPlltatodell' l'acquartierament degli inviati alla Dieta Federale,le comunicazioni perle.sedute:collegiali e
plenarie ecc., infine gli atti processuali attinenti alle controversie sottoposte alla: giurisdizIone
dell'Erbmarschallamt. .
140 Una serie discritti pi antichi sui temi trattati sopra sono riuniti ih]. W~h~ker,
Colleefa arcbiviietancell~riae iura:. quibus accdunt de archicancellariis,vicecancellariis, ',' can-
178 134 Cfr. }.S. Putter,"Historische Entwicklung der heutigenStaatsverfssung des deutschen cellariis acsecretariissommentationes; StraJSburg 1715. -Sugli archivi dei distretti della
Reichs (bis 1786), 3 voll., Gittingen 1788: 3, p. 43; Moser, Teutsches Staatsrecht,6; 15:465 sego SVeVia, dell'alto Reno, della Renania e della Vestfalia cfr. Thudichum;:Diedeutschen
e p. 469 seg, . ' . . i . . . ,,,.-.',,,';'. Reichsarchive,p.58. . ..
135 In epocapostetiorefu c!iyspin tre sezioni: a) .la:Reichshofregistrl1tuT'pe,rquestinidi 141 Per il periodomerovingio e carolingio Sickel,Acta, 1, p.LO,ha raccolto una serie di
stato, feudali,digrazia, e altre dinatu,ra extragiudiziaria;b)JaReichshgfmtsregistratz.<r,peril testirnonianzeper le diCJcesidi Reims,' Sens, Parigi, CambraJ(su Cambraicf. MGH5S,7, I>'
contenzioso giudiziario; c) l'ufficio di registrazione del Reichshoftaxqmt.per.lequestipi fisca- 402) e per Jmonasteri diSt'Elenis;StcWandrille, Aniane.. Inoltre,nellastessapocaipe~U
li. Oggi tutto questo archivio incorporato al Haus-, Ho} und Staatsarchi~ di.Nienna.<Iregi- Mans cfr. Gesta Aldrici episcopi Cenomane~sis (MGHSS,15/1,p.304-327:cap,'12); per
stri pi antichi a partire dal peripdo di Roberto furono portti in.unprimomQmento da Corbiecfr.]aff-E.'2663.Cfr. anche Steinacker, Deusdedithandschrift, p.l36.Su.archivi a
Innsbruck aVienna, ma non confluirono riell:archiviodella coiteimperiale (Reichshi)rchiv), Lucca nel periodo longobardo cfr.Memorie edocumentidiLucca,A/l, p.LOl; slloscrinium
bens in quello austriaco (dei dominieieditari): cfnG 'i Wolf;Geschichte.der k:.k../1rchivei1Z vescovile a Novara testimoniato nel 729 cfr. Troya, Codice diplomatico longobardo, n.475;sul-
Win,.Wien1871, p.40; Schinhen', Archiv zu Innsbruck, p.94seg.. ep, 114seg,;Seeliger, l'armariumepiscopiiTaurinenst"s cfr, Epistolae KaroliniAevi, 3,p.354. ' . . . . . ...
Registerfuhrung, p,' 247; G; Winter, pie Gru1Zdung des kaiserlichen' uMkijniglichenHl1us" 142Tra le citazicmipi antiche abbiamo: scriniaCon"siantiensis ecclesiae(Ratpert,Casus S.
Ho} und Stl1atsl1rchivs.J749c1762,AOG, 92 (1903);p.J-81:,34, nt.5; , Galli, MGH SS,2, p.59-74: cap. 3); armariumdi San Gallo (MGH 5S, 2,.p:90);arinarium
136 Per le diete imperiali del 1487 e 1489 cfr.]anssen,FrankfurtsRichscQrrespondr;1Jz,2, Constantieni in documenti del 1175 (Thurgauisches UB, 2;.p. 189, n. 51);Didu~documenti
p. 475 e p.536;inoltre Seeliger,Brzkanzler, p.127seg;. . . . ').,"':,' i' dell'879 uno sarebbe stato riposto nella "bibliothecam S. mart}'ris (Emmerarrimi)"(Codex
137 . Cfr. Schal,.ZuverlssigeNachrichte1Z von demz Mainz aulbewahrte1ZReichsarchiv, chronologico:diplomaticus Ratisbonensis, ed. Th.Ried, 2 voll., Regensburg.l816: 1ip.60,n.
Mainz1784;.c'.' . . ' . .. 'i', . ' 59),Cartarium della chiesa di Hersfeld: Lamperti monachi Hersfeldensis opera;ed.o. Holdet-
138 Sulle vicissitudini dell'archivio di Magonza dal 1792 cfr. Sauer, in tfl1SsuzschesUB,l, Egger, Hannover:Leipzigl894 (ScriptoreS rerum Gerrnanicarum in usurnscholarum};a. 180
p. III seg., e Thudichum, Die deutschen Reichsarchive,p. 53-58", 1059, p. 85. Archivista (custosarmariZ) a Reichenau nel 1075 .(Dumg;Regesta .Badensia,n.
- " ...... ,
164 Archivi ecclesiastici Archivi ecclesiastici 165

180 diconservare scrupolosamente i documenti importanti, comecon un'suo ~e .chies: stesse, ma anche parecchi altri emessi per. singole persone, 'relie
prowedimento Carlo il Calvo ingiungeva ai vescovi del regno francoocci- glOS:? laiche_Pi volte soprattutto i vescovi e gli abati depositarono negli
dentale l43 ,vigesse non soltanto in questi paesi, bens ovnque in Occidente, archlV1 delle loro chiese anche documenti riguardanti solo taluneloroque-
e non solo nelle diocesi, ma anche nei monasteri e nei capitoli delle chiese stioni private,148 Altrove nobili signori deposero i loro documenti nell'archi-
collegiate; ;Ci dimostrato' dal numero. di originali. a noi pervenuti,che.in vio del monastero di famiglia da loro fondatoI4~,0 stirpi diprincipi in una
Germania, Francia e Italia spesso risalgono fino. al tempo dell'istituzione delle fondazioni religiose delloroterritorio,15o Malamaggioranzadei.docu-
delle singole fondazioni religiose, mentre in altri luoghi, dove diverse vicissic menti emessi aJavore di singoli e conservati negli archivi ecclesiastici sar h
tudini causarono la perdita degli originali, ce ne sonogiunte almeno copie. ~erv~nuta perch nel Medioevo, al momento di alienare la propriet fondia-
chiaro che la cura adoperata nella conservazione dei tesori archivistici non rIa, SI usava generalmente consegnare anche i relativi titoli giuridici che si
era ovunque 'la medesima. In alcuni luoghi furono costruiti edificiappositi possedevano,151E cos dai destini dei documenti spesso si possono ricavare
per ospitare gli archivi: cos ad es. la domuscartarum fatta erigere dall'abate persino conclusioni sulla sorte dei possedimenti dei quali trattano i docu e
Ansegiso di St-Wandrille"in medio;.. porticus"quandofece ricostniireil menti.
suo monastero;144 cos i "tutissima .aedificia" che l'aicivescovoEbonedi In territorio tedesco i documenti dell'alto Medioevo emessi a favore di
Reims edific per l'archivio della sua chiesa,145 Altrove l'archivio di unadio- laici ci sOno perVenuti quasi esclusivamente per il tramite di archivi ecclesia-
cesi. era spesso situato nella chiesa cattedrale: cos ad es. secondo alcune stici e ci che non si salvato in questo modo andato distrutto; impor- 182
fonti,cheper risalgono solo al XVI secoloj:iuirichiamandosi'atetppi tante tenerlo a mente per non trarre conclusioni erronee dalla fOrte prepone
immemorabili; il cartilogium.degliarcivescovi di Ravenna, le cui chiavi erano deranza dei documenti ecclesiastici tra tutti quelli oggi a nostra disposizio-
custodite dal cimiliarca di questa chiesa. cattedrale, . l'accessoa1quale non ne: non possediamo alcun elemento che cipermetta di affermar~anchesolo
era consentito a nessuno senza il permesso speciale delvicariogenralearci~ in via di ipotesi quale fosse un tempo il rapporto tra i documenti emessi per
vescovile. 146 Talvolta i privilegi pi importanti .venivanodivisidalla1llass~ i'laici e quelli prodotti per gli ecclesiastici, perch gli archivi dei laici a noi
dei restanti documenti e conservati separatamente: cos nel convento di St. pervenuti appartengono solo a un'epoca molto pi tarda. Solo in'I.taliaqual"
Peter ad Erfurt, dove tali privilegi furono riposti, assieme ai tsoripiprec che archivio .di stirpi principesche risale fino al X secolo;152 e negliarchivi
181 ziosi di q~ella fondazione, in una stanzacostr~itain una. deUe.tQrridella
chiesa}tT" . . ..;. . . . . .. . . .... . ' ...
> . . ." .. i .....
. .....'

Tra i documenti diarchivi ecclesiastici non si trovano solo quelli concessi


....>
.. ...148. Cos ad es. diplomi del IXseolo per la cappella imperiale & Francoforte finirono
nell'archivio:del monastero di Se Maximin &Treviri (cfr: Bresslau, '5t.Maximin,p;30),e
docu~enti periontidi Traungaunell'archivio ves covile di Wiirzburg:(cfr. Bresslau,
60, p.. 112).~ Archi~.s; Mog. ecclesiae",dove furono depositate risoluzioni conciliari del Jahrbucher Konrads IL,1, p. 60, ntA). . . . , . '. . . . , . ,,'.
1071 (Jaff, Bibliotheca;5, p;)6). "Alteram armario alteram vero S;Mari~.scrinioconservanc 149 Cos i cnti di Nellenburg nelinonastero di Ognissanti aSchaffhausen. :..'v:' .."
dam suscepi",Trevird08J (Mittelrheinisches UB, 1, p; 436, n. 378). Armariumxme archivio 150 Cos i duchi d'Austria a Klosterneuburg. Allo stesso modo ancora nelXVsecoloj
del capitolo cattedrale di Treviri anche intorno al 1150 (ibid., 1, p. 616, n'55,7).'Su archiVi marchesi di Brandeburgo nel monastero di.Grauen a.Berlino e nell'archivio del capitolo cat-
bavaresi, vescovili e claustrali, cfr. Rockinger, BaierischesiSchriftwesen,p. 228 seg2 tedrale diBrandeburgo (Lewinski, BrandenburgiSche Kanzlei,p.125 seg.l. Sembra cherrel
143MGH; Capitularia regum Francorum,2,p;J36,n. 275; 12:~'episccipLprivilegia XII secolo materiale archivistico dei.conti di Fiandra ("brevia.et notationesde:redditibils
Romanae sedisetregum praecepta ecclesiis. suis .confirmatavigilisolertia custodiant"., cO?Jit!s") fosse custodito nella chiesa di St-Donatieri~a Bruges:cfr.GalbertdeBruges,
144 Gesta abbatum Fontanellensium, p.55, nt;***. . H/sto/re du meurtrede Charlesle Bon comte de Fandre(1127-1128),ed.,HPirenrie;Paris
145 Flodoardus, Historia:Remensis ecclesiae;MGH SS;.D, p:.405 c599:liK2,.ap.19; 1891, cap. 35., Esempi di conservazione di documenti altrui nell'archivio di St-J)enisin
146 Cfr.. le testimonianze inMonumentasaeculi XVlhistoriamdllustrantia,'ed.P. Balan, NoutJeau traitde diplomatique, 1, p: 108. . ......... . . .;,. ;..... , ..:...
Innsbfuck 1885, l'i p. 464 seg.; laloro veridicit conf"ermatadalraccontodiAffibrogio .151 Esempi inSickel,Acta, l;p. 11, nt.10~ e Ficker, Beitrge,l,p. 108; Cfr. anche Galletti;
Traversari, che tent inutilmente di entrare nell'archivio (L. Mehus;VitaAmbrosii Generalis Del primicerio,. p.187, e, sulla funzione del Landbokanghsassone;Brunner,Zur
Camaldulensis, Firenze 1759,p.CCCCXIII). L' archivio dei vescovi di Bambergasi trovava Rechtsgeschichte, p.167 sego Una testimonianza interessantedel 1227 da Piacenza, dovefuroc
"in sacrario nostro in Babnberch" (QE, 5;. p.Dl);-"Ista paria litterarum siibscriptainve" no consegnatisolotemporaneaniente alcuni originali di un convento di Pavia affinch fossro
niunturin sagrarioFrisingensi reposita": Monaco, Reichsarchiv, cartUlario diFrisinga (libr confezionate copievidimate dei titoli d'acquisto, si trova in MGH DD,3,p. 735;, .. . . ....
rubeus); f. 65. .." .152 Cos ad es. quello dei conti di Collalto, discendenti degli antichi conti'di Treviso: cfr. 182
181 147 Cfr. il passo in Wattenbach, Das Schrzftwesen3, p. 628 sego Nel 1259 il, 'capitolo catte- E. ~~n Ottenrhal, Das Archiv der Grafen von Collalto aufSchloss S. SalvildrebeiConegliano,
drale di Lubecca provvide molto efficacemente all'ordinamento dell'archivio, poich decise: MIOG,l (1880),p.614-618.Documentidel X secolo per i marchesialenutici e torinesi si
"scriptaprivilegiorum diffusa investigatione sagaci... conducere, conductasignare et signata trovano nell'Archivio di Stato di Torino. Nei secoli XI e XII cominciano gli archivi .degli
vividoregistrali textui commendare" (UB des Bistums Liibeck;J'IJ' DO,n.14l). Estensi, dei marchesi di Romagnano, dei conti di Biandrate ecc.
166 Archivi signorili Archivi delle citt 167

notarili l53 , che in molte grandi citt di quel paese sono sopravvissuti quasi nulla di simile in territorio propriamente tedesco. Ma dal momento in cui le
indenni alle ingiurie del tempo, si conservano numerosi documenti attinenti citt vescovili tedesche in quanto tali acquistarono diritti, si presero anche
a negozi giuridici stipulati tra laici e risalenti almeno al XIII secolo, anzi gi cura di custodire i relativi documenti di franchigia (Freiheitsbrie/e) loro con-
al XII. cessi. I fondi archivistici di Worms contengono il materiale pi antico risa-
In Germania si trova ben poco di simile per il periodo precedente alXIU lente fino al secolo XI e nei due secoli successivi numerose citt vescovili e
secolo.l54 Solo nei secoli XlII e XIV anche i principi laici iniziarono adedi- del1'~~pero,e persino alcune citt nei territori dei principi possedettero
care attenzione all'ordinamento dei loro archivi. I fondi degli archivi bayare- archlV1.l6o In queste circostanze non suscita meraviglia il fatto che, in un'e-
si, con il loro materiale che risale fino aL principio deL XIII secolo, sono poca in cui le pi potenti stirpi non principesche di aristocratici tedeschi 184
quelli pi antichi;155 un documento del 1293 del margravio Feqerico sembra cominciavano gi a vantarsi di possedere un archivio ordinato, le famiglie
accennare all'esistenza di un archivio dei margravi di Mei.&eh;156 Al XIV patrizie dir3,gguardevoli itt germaniche,comead es. Norimberga,161 ini-
secolo appartengono i registri pi antichi a noi giuntidiquesti~duecasati, ziaronoa custOdire i loro documenti nei loro archivi privati.l62
che oggi sono conservati a Monaco e a Dresda, come quelli dei margravi di
Brandeburgo della famigliWittelsbach, che oggi sono a Berlin,e quelli
183 dei conti palatinirenani, Oggi custoditi a Karlsruhe.I 57 Mal1ellamggior
parte dei principati laici iJondi d'archivio privi di lacune non-sonolIlolto
anteriori al XV secolo.l58
Solo nelle citt si applic gi molto tempo prima maggioreicuraneLcon:c
servareadeguatamentei privilegi e i documenti ricevuti,gareggiandpin
questo con le corporazioni ele autoritecclesiastiche.~SeinterritoriOgallicQ
, 160 Comunico solo alc 1ll1einformazioni. TI doeumento originale p iJ1 tico dell'archivio di
an
'Worms , del 1074 (sull'archivio cfr. H. Boos, Zur Geschichte des Archivs der weilandfreien
la tenuta dei gesta municipalia o dei codicespublici, conservatasiallIlello).ri ;-Sta.dtutzd freienReichsstadt Worms, AZ, .AF,9 [1884] ,'p.. 99~119), quello dell:archivio di~
alcUni luoghi a partire dall'et romana fino al IX secolo, presupponeva;l'esi-; , SI-'Ira~del1l82, quellodell'carchiviodiStrasburgo del 1205. Nel 1135 sembra che la citt
stenzadiarchivimunicip~ili.,1?~ nella stessa epoca non si trovanatura1mente : di Magonza ~011, disponess~ancoradi un archivio, perch non. credo che il privileili? conc.es-
so in qv~ll'allIlo dall'arc\iescovo .Adalberto I, ch~ gi er 1274risUltava. mancaIlt alle auto-
I1
rit cit.tadine "in Ilumero.rliquorumprivilegibrum nostroruni", fosse sparito dall'archivio
della cItt, maritengo pi probabile che sin dall'inizio fosse conservat6nell'rchiVio delilpi-
153 Cfr. Guttarolo, Gli archivinotarili in Italia, Messina 188I. ,tole> cat.t.edrale, dove nel 17.93,]oyide Wiirdtwein (cfr..Hegl, D'asan die StadtMain.z ertheilte
154 Vi rientrano' ad es. i libri deifeudi dei signori di Bolanden cherisalgon6 al XII secolo, Privilegium,., p. 4~~' segJ,Ancliein altri c~~i constatiamo il dep()si,o di docU1ll~ntidelle .citt
pubblicati da Sauer, Wiesbaden 1882. In generale libri dei feudi e registri fanno parte Idel in3;rchivie<:desiastici,ad es. il pi imticoprivilegio I-'erMiihlh~iusen inTuringia~nil1oto,
materiale archivistico pi antico di signori laici che .noi possediamo; a quelli-diBolanden un doclimento di Federico n,fu conserVato "ir cy:ri:leterio b.Virginis"(cfr. UBMiihlhausn, 184
fanno seguito nel tempo quelli della contea di Blankenburgdell'iniziodehXIILsecold;)uri n. 468). Allo stesso modo gli archivi degli ufficiali pubblici (Amtleute) dei distretti parroc-
elenco di rutti i libri deiJe~dianoi giunti si trova in Lippert,.Die de:,tschenfehenbiich~r,p. chiali di Colonia, risalenti fino all'inizio del XII secolo, saranno stati depositati originaria-
126 sego .; .. .., . .. j;. ">0'.' : . ' mente nelle relative parrocchie, o almeno ci si pu supporre sulla base dei foridfan-cor oggi
155 Cfr. j Monumenta. Wittelsbacensia pubblicati in.QE,5. Anch~l'archivio dei Nassau~ esistenti dell'archivio parrocchiale di S. Colwnba: cfr..R.Hoenlger,Urkunden undAkten aus
Orange sembra risalire fino alla met del XIII secolo (cfr. NassauischesUB,J;p. 389; m 639)i idem 4mtleute-Archiv des Kolumba-Kirchspiels zu Kiln,Annalem deshistorischenYereirsfiir
156Posse; Privaturkunden,p. 171, nt.5. . den Niederrhein, 46 (1887),p,J2-122. L'archivio dell'intera citt di Colonia risalefiro al XII
183 .15TCfr. sopra,anchper altri registri. secohAcI epoca ancora precedente ~ arrivano fino al 1100 ~ risalgono. i fondi pi~tichi del-
158 MassiffiililllloI nel' suo rg61amentodi cancelleria. del 1497-98 (Adler, Zentralver~ lo StadtarchivdiRatisbna (cfr. Rockinger, Baierisches Schri/twesen,p; 229); nel1q96ssoera
waltung, p. 514) diede disposizione che i documenti principali relativi ai doniiniereditari allocato nella. '~stadtkamer,,(QE,6, p.579). Cos anche lo Stadtarchivdi Noririlberga nel
austriaci fossero conservati nella tesoreria di Innsbruck Solo conii maridatoregiodel150Fsi XIV secolo. SI. trovava nella tesoreria pubblica, la cosiddetta Lisungsstube nelmuilicipio; e
ordinava lacostrzione a Innsbruck di un ambierite apposito dove d all6rampoi dovevano nel 1348 fu saccheggiato: J;Petz, Der Reichsstadt Niirnberg Archivwesen, AZ,AF;10(1885),
conservarsi "iuttele lettere, registri, e altro matetial~ impoitante, riostriedellailostraca.sa .p; 158d 92.Sull'istituzion~'disingolieimpottanti. archivi cittadini cfr.. anche Wattenbach,
d' Atistri<l"(~worinalle Unsere undunseres Hauses Osterreich Brief;Registeruhd <lllders Das Schri/twesen3 , p.638.seg:Sull'archiviodiUtrecht cfr. MullerFz., Archie/Utrecht, p. 1
daran Viel gelegen ist": Ad\er,ibid.,' p. 504). Sugli archivi di Innsbruck cfr. 'Schonherr;Archiv sego .Tra le citt minori citer solo Hameln,iI cui archivio contiene giundoturilento del
zu Innsbruck,p; 94seg.; sull'archivio degli Hohenzollernfranconi cfr.Wgner, Ktmi.letder .' 1185~12,06(cfr.UBHameln.; l,.p;;LXV). ... ' ...... ..i/' . . . . .<
frdnkischen Hohenzollern; su quello della marca di Brandeburgo cfr..Lewinski; Bralidenbur- 161 Documenti del XIV secolo dagli archivi difamiglia degli Stroniere dei Tucherdi
gische KanZlei,p.125 sego -Norimberga in ChronikenNiirnberg, 1; p. 203 sego
159 Cfr.Waitz,Verjassungsgeschichte, 2/1; p; 413, nt.l;Sickel,Acta,l, p.lO. NellFor- 162In questa sede non cisipuoceupare della sorte toccata. inepoc successiva agli
mulae Marculfi, 2, 38 (MGH, Formulae, p. 98) si ordina esplicitamente la conservazione dei archivi dei principi e delle citt. Sulla situazione alla fine del XIX secolo cfr. Burkhardt,
Gesta "in arcipibus publicis". Hand- und Adrejjbuch der deutschen Archive, 2Leipzig 1887.
Funzionari di cancelleria degli impatori romani 169

cause giuridiche, e una parte delle suppliche. Lo scrinium!ibellorumera


l'ufficio delle suppliche vero e proprio, cui erano anche assegnate le inchie~
VI ste ordinate dall'imperatore (cognitiones);J lo scrinium metnoria~ r<,:digeva le
risoluzioni imperiali pi brevi, preparava i documenti di nomina a determi-
I FUNZIONARI DI CANCELLERIA nati uffici inferiori, soprattutto militari,4 e pare che compilasse e spedisse le
DEGLI IMPERATORI ROMANI E DEI PAPI risposte alle suppliche preparate negli altri uffici.. .L'ambito di-compett1za
dello scrinium dispositionum, infine, istituito pi tardi rispetto agli altri tre 186
uffici, non definito con precisione nella Notitia dignitatum; sembra che si
estendesse principalmente a questioni dell'amministrazioneinterna.5 Al ver~
184 Come le istituzioni medioevali destinate alla conservaziohe'otdiriata e tice dei tre primi scriniavi erano dei magistriche avevano il rango di viri
sicura di documenti si rifecero direttamente astrutture dell'ahtichittonia- spectabiles, mentre loscrinium dispositionum era guidato. d un comesche
na, allo stesso modo il modello romano fu determinante anche per 1'evolu- pare fosse allo stesso livello non dei capi, bens dei funzionari loro pi vicini
zione degli uffici incaricati di produrre i documenti dei sovrani dell'alto in grado (i proximz) degli altri tre uffici. 6 .
Medioevo. Gli archivi e le istituzioni cancelleresche del MedioevohantlO la Mentre i magistridei tre scrinia pi antichi in un primo tempoconfel,"iya~
medesima origine, e per lacomprensiot1e soprattutto di queste ultime no direttamente con l'imperatore,7 persero l'importanza politica derivante
185 indispensabile conoscere le corrispondenti istituzioni romane. da questo loro rapporto da quando; su disposizione di Costantino, tra lOro e
Se prendiamo le mosse dalla situazione intorno all'iriiziodelV secolo, l'imperatore fu inserito il pi alto ufficio di corte, quello del quaestorsac.ri
che siamo ingraco ,di. dominare meglio bas a11 doci sullal)Totzfiadignitatum pa!atii, ricoperto da un funzionario che avevailrangodeiviri in!ustres. 8 Di
utriusqu(f imperi/compilata. in questo periodo,l.constlltiamo che gli uffici fllttoil decernatnelle questioni legislative .e heI disbrigo delle suppliche
adibiti alla spediziIle didocufuenti (scrinia) erano soggettiallll'direzione pass cosalquestore. 9 NeI 5.41 Giustiniano stabiliva che leordinanzeimpe-
del magister officiorum, ." che. era tra i primi ufficiali della Foite irnperfll1f e ~iali dirette a ufficiali giudiziari dovevano essere controfirmate dal questore,
a"eva ilr3.11go deipiri inlustres.2Q1rattro!r~n()qlle~tillffisi:Bispe8i2;iBej)o il quale doveva indicare i nomi delle parti, dei giudici e della perlionaincari
scrirziUrtlmertl0~ia~, l(). scriniurrifpistolarurtl,o-ji:lOrie1,te,.d6v~JgC()f!:i cata della consegna.J0 Non sappiamo se tale disposizione siarimastil in Vigo-
spondenzalatinaegrecaerasbrigata .da due,uffici.separ~ti".glifct"inia'epi
stlarum,hscriniut?2..librllorum e loscrinimdifPositionury:,pi9yestillftici
lo scriniumepistolarumtrattaval~.ql;lestioniestrn~,18.im~rpell~n~~!= i ... 3.Quanto alla. suac()mpetenza nelle cognitiones interess.ante il v<;:rbaledi lJll'inchiest~
rieorsi..de~li ()rgani.di .autorit, all'imperatqre"soppttutto Pt()R.~pilinel1te)n svolta. neI449.a. Costllntinopoli, che' fu inserito negli. atti del. concilio. c!iCalcedQnla (cfr.
Mansi, Collectio, 6, col. 758 seg.). '. .
4 Cfr:C1beocl.l,8, 2; CI, 1 , 3 0 , 1 . > ...<
5 Cfr.BqdciPg,fIlotitiadigilitatum, l,p. 237. '. > ... . 186
185 I Uso qui l'edizione. di O... Seck, Berlin1876.LaNotitl. comm<;:tata' acratillnente 6 I proximi scriniorum in epoca antica erano viri clarissimi, al tem,po di Gi stmianori
ll
nell'edizione di li; B6dcing, Bonn 1839A3.llla"oropiattento\escrupoloso sull'organizza- spectabiles (CTheod. 6, 26, 2; CI, lO, 31, 66). TI proximus scrinii libellorum eicognitionum
zione.degliuffid. dellacncelleriaimperiale fino al IVsec. ' quello' di Hirschfeld,'Diekaiserlt~ compare come.vir spectabilisgi negli atti del 449 citati sopra alla nt. 3.qr;inol.tre cl, 12,
chenVert/Jaltungsbe(1mten,p. 318seg.; cfr. anche Friedlaender, Darstellungen,l, p.'108seg. e 19,8... ' .. . . ... . ..>'<.., .>.'
p.A79 sego Sclpriodo posteoreBethmann-Hollweg, DerrOmische Civilprozess; 3,passim. 7 ~fr. il passo istrutrivo di Lampridius, Vita Alexat}dri, Severi, c<lp.31;in '.s:cript,ore,r
Cfr.an<:heSchiller,R.omischeKaiserzeit, 2,p.l01 seg., e E.Cuq,inMmoirespr~sents 'l'a- HzstorzaeAtgustae, ed. H. Peter, 1, Leipzig 1884,p. 270,eHirschfeld,piekaiserlichen
cadmie des inscriptions etbelleslettres, 1 sr., 9,2(1884), p: 361 seg., inoltr le ?~setva:zioni Ve/'U)altungs[;eamten,p. 337;
diMmmsen, OstgothischStudien, p.453seg. [Gli OstgothischeStudieil d Mommseri, dtati 8 CJr.Mommsen,OstgothischeStudien, p.453seg.. .... ........... ' i . . '.'> .
qui e spSso anche in seguito, pubblicatiprimain NiV,'l4(1889), sono st~upoi ri~tiuIiptinei , 9 Notitiadignitatum(Or.), 12, (Occ.), 10: "sub dispositi()ne viri illustrisq1.laestori~:)eges
suoi Gesammelte Schrzften; 8 voll., Berlin 1905-1913 :6,p. 362 seg.]. . ".i.':/\?> dictanda<;:,preces". Cfr. B6cking, Notitia dignitatum, l, p: 247seg. - Noil sappiamo fJ.ull>!idi
... 2 NotiZia dignitatum(in partibus Orientis), Il, 13'seg:;' (irrpartibus'Occidentis),,'J,'lOseg. sicu~o sulla ripartizione dei compiti tr>! il questore e i magistri scriniorum; da unadispbsi~i<:l'
Conform<;:mente allasubordinazione degli scrinia. alniagister.. o/ficiortiiiz;' i prepostiaiprimi ne.diZenone del 477 (CI, l, 23,7) .si ricava che sia quello che questi dettavano (componeva-
non avevano un loro officium, ma,seconcio la Noiitia dignitatum(Or.),l9,ricevevano i loro . no) i rescritti.imperiali rilasciati inseguito a suppliche. Cfr. ancheValentiniano III,Nov.19,e
adiutores dagli scrinia, i quali erano "suhdispositione" del magister offi"ciorum.:pe~darihe .su questo le. osservazioni, peraltro da verificare ulteriormente, .di Mommsen, Ostgothische
le disposizioni imperiali relative al personale clitaliscrinia sono indirizzate al magisteroffi"cio- Studieil, p. 455,nt. 2. Gli impiegatisubalrerni degli scrinia e.del primicerius notariorumsono
rum oa lui e al questore contemporaneamente.(cfr.ad es, CI, 12, 19, 6seg.).' Sui titoliine- definiti cqme scrittori di questi rescritti. .
renti alloro rango cfr. Hirsc:hfeld, &zngtitel, p.579 sego .~ IO Iustinianus, No". 114; cfr. Bruns, Die Unterschrzften; p. 84 sego
'.
170 Funzionari di cancelleria degli imperatori romani Funzionari di cancelleria degli imperatori romani 171

re, dato che nessuna di quelle controfirme si conservata. Invece gi prima ~olare (schola) e si suddividevano in numerose categorie: laprirn,ae la pi 188
doveva essere usuale un'altra forma di controfirma del questore. Gia in due lmportanteera costituita daitribu,ni et notarii, la seconda dai domesticiet
Novelle di Giustiniano del 536, contenenti entrambe prescrizioni legislative notarii, le restanti si chiamavano semplicemente dei 'notarii.l 9 I tribunfet n6ta-
187 a carattere generale, prima della data troviamo la parola Legi,l1 e nelle riiavevano il rango dei virispectabiles20 ed erano incaricati distendere i ver-
Novelle del 570 e 582 dei successori di Giustiniano, gli imperatori Giustino bali delle sedute del consiglio segreto imperiale (consistorzitm) in occasione di
e Tiberio, detto esplicitamente che tale parola veniva scrittadalquestore;12 tutti i dibattiti su questionieliStato,21 Occupavano perci unpostodipartico-
Anche il questore reclutava il personale per il suo ufficio tra i funzionari dei lare fiducia, e infatti proprio questi notarzi erano adoperati in missionistraor"
tre scrinia pi antichi sopra ricordati;13 oltre a ci, secondo una consuetudi- dinarie aventi a oggetto affari diplomatici, amministrativi, finanziari e anche
ne reintrodotta da Teodosio nel 424, erano di sua competenza le assunzioni militari.n A capo eli questi notai era il primicerius notariorum,23 uno dei fn~
da registrare nellaterculum minus, nel registro minore dellecariche;14 zionari imperiali piin vista, incaricato di tenere illaterculum maius, il regie
Accanto agli uffici menzionatifinora vi eta quello dei notaiimpeiialiche, stI'O grande delle cariche, nel quale erano elencati i funzionari militari e civi-
quantunque non fosse del tutto staccato dagli altri, era tuttavia'ull:ufficio a li. 24 Soprattutto per questo la carica di primicerius notariorum era particolar-
parte. 15 Con il passare del tempo nell'Impero romano alla qualifica clinotarzus mente influente, ed essa procurava anche un lauto profitto grazie.a.IlesporiUle
si un un significato molto diverso. Mentre il termine, corrispondentemente da versare per la redazione delle patenti di assunzione; significativoper l'im~
a.Ila sua derivazione da.Ila parola nota, in epoca antica dsigmivaquello scritto- portanza di tale carica ilfatt6 che il suo titolare Gidvann.i nel 423 ,dopo la
re chesapevascrivere velocemente, ma era usato di preferenza, per indicare morte di Onorio, oSQ allungare le mani sulla porpora imperiale. 189
scrittori privati non affrancati o operanti dietrocompenso,16purricorrendo Nel corso del V secolo ai quattro scrua,.allaquestura eal.notariatosi
successivamenteanora non di rado in questa ulteriore accezione,17 a partire aggiunse ancora un Ultimo ufficio della cancelleria imperiale: ilt;eferendaria-
per soprattrio dal tempo di Gordiano il Giovane furono chiamati cos gli to. Gli inizi dei referendarii s0:t?-0 tuttora oscuri; l.notitia dignitatu1(l nonli.
scrittori segreti dell'imperatore.l8 Costoro formavano una corporazione parti; conosce ancora eJiJoroprima menzione a me nota de1427Aj\ppren.-

187 11 IustiIliaims, Nov. 22el05. m~gistratibl(s,3.' .'b. 6, ? ~cc., spesso nomina, bisogna int~ndere gu' excepto;e;,ci.()~Ilonp'to
12 Novellae constitutionesIustini et Iiberii, 6 e 14 (Zachariae von LiIlgenthal, Ius Graec' pnamente n()tallmpenali. .' .'.. ' '. . .'
Romanum, 3, p. 14 e 31). il Legi si trova poi ancora nd VII sec. in un'ordinan~a.diJ~r~clio t9 Dai notariic{ell'imperarore in senso stretto occorredistinguer~ i notariip;aetqria1!i del
(Zachariae von Lingenthal, ibid., 3, p. 40). Rimane aperta la questione se ad esso corrisponda praefectus prae~orio,che pure avevano il rango di ufficiali e perci sichiamavanolribuni (cfr.
un. pianticosubsripsi (dr. ad es. Valentiniano, Nov.3), cotne'indinea sup~rreBI1.IIls, C.Theod.6,10,.:3;Iustinianus, Nov. 13,3). .'. .' . ..... . . . . . . '.
Die Unterscbri/ten, p. 84seg.; cfr. nche Brandi, Der byzantitiscbeKaiSerbriefausSt,-Denis; 20 Cos. giinalcunelettere di Agostino (cfr. Hirschfeld,Rangtitel,p,GOl,lit;"2);cosi
p.39../ .. , - . . : . c," . anche in unedittodiZenone (CI, 12; 7, 2) e nell'iscrizione CIL, 8, n. 989, doveappire ll1, vir
13 Notitia dignitatum (Oce.), lO, 6: "habet subaudientes adiutores 'nienibrialesdescriniis sp ecta.1?t1is tribunus et. nQtarius,. che. prima era statoagens in rbus,poiadiutor.del:inagister
diversis". Giustiniano ridusse a 26 il numero degli adiutores, 12 dallo srinium inemoriaee gli officjolJltn;. il fatto, che ancora sotto Giustiniano. vengano talvolta chiamati clarissifni I19n
altri due gruppi di 7 dagli altri due scrinia(cfr. Iustinianus; Nov.35). . smntis<:equantoqui affermato perch quest~titolo dato ~pessoanche aifunzio~ari dei.
14 CTheod.l,8, 2. . ranghi pie1evati, . , .
15 Qundspesso - e anche in Schiller, Romiscbe Kaiserzeit,2,p. 10T~soloi trib,itnie1 21C.Theod. 6,35, 7; 6,10,2; cfr. Cassiodorus,Varzae, 6,16. . . .
notarii vengonodefiniti"funzionari "delia cancelieriaimperiale", ci impreciso efuorviante, 22 Cos compaiono in modoparticolarmente'frequenteinAmmianoMarC~Q (cfr. le
come ris1.!ltevidentegi dai dtiqui fomiti in precedenza. . . ' testimonianze addotte da Gothofredus,inC.Theod., ibid.). " o : .. ,'. ,l,
16 Cfr. Oesterley, Notariat, 1, p, 7, e gli esempicitati da Momnisentie1l'edizionedi 23 ilnotaioimperi?1epi yicinoalui Il e1 rango (sequenspri11Jicerium lribunyec.i?t notarius,
Giordane,]ordanis Romana et Gtica, Berlin 1882 (MGH Ai\,5/l),p,VI,nt. 7. C.Theod.. 6, lO, 2) veniva chiamato seeundiceriusnotariorum. . . . c o . ,: '.
Nell'antichit. gli scrittori subalterni degli uffici romanisi chiamvano librarii, CjuJ.li in posi- 24 Notitia dignitatuni(0r.),.18, (Occ.), 16: "sub dispositione viri spectabili~ primierii
zione pi elevata-attivi come segretari e funzionari contabili -scribaelibrariiosribaes - notariorum Olnnisdignitatum et aclministrationumnotitia, tammilitatillmquam'.civilium".
plicement (cfr. Mornrnsen, Romiscbes Staatsrecbt, l,p. 346 seg.).Pitardicomparveanche
eITl Gi J;socking ha ossetvatochel' omnis deve essere circQscritto.Cfr..Claudiatlts, Epitbalamium
la definizione di exi:eptor, usata originariamente solo per gli scrittorisalariati. . . dictum Pallmliov. c.tribuno et notario et CderJae,v. 8:3seg., in ClaudiiClaw),ia!1i Carmina,
17Cfr.ad es: CI, 7,7,1; 8, 18, 11.- Una testimonianza a questo riguardo trattdalle iscri- ed.Th. Birt,Berlin 1892 (MGH AA, lO), p.301-307.Dal rescritto sopra citatoallnt..9 si
zioni CIL, lO, n.4798. . ~educe he.i .suoi adiutorespartecipavano alla redactio in .lJ.uf!cluI1J di provveclimentiintpetia~
18 Su questi notarii principis (Ammianus Marcellinus,Rerum gestarumlibri quisupersunt, ~1. -~erl'aIlalogia di cui si parler pi avanti,si dovr osservare qui cheil'pri'tticerius era
30,2) cfr. soprattutto Gothofredus sh CTheod. 6, lO; inoltre Bethmann-Holl~eg, Der romi- mcancato anche di dare lettura dei discorsi imperiali in senato (cfr. C.Theod. 6,2,:;>0).
188 scbe Civilprozess, 3, p. 35 sego e p. 101 sego In Zosimo, Historia nova, ed. L.Mendelssohn, 25 CI, l; 50, 2, un provveclimento indirizzato. dal referi?ndariusal praefectuspraetorio su 189
Leipzig 1887, 3, 4; 5, 40, ecc. si chiamano {moypacpEt. Per'),,'taxuypacpot,cheLydus, De mandato imperiale. In Simmaco non compare ancora un referendario.
172 Funzionari di cancelleria degli imperatori romani Funzi~nari di cancelleria diOdoacre e degli Ostrogati, 173

diamo qualcosa di pi preciso su di loro solo neisecoliVe VI e dalla parte sembra, a voce con l'imperatore su tutte le sllPplichepervenut~aventi,a
orientale dell'Impero; non possono per essere mancati in Occidente,come oggetto sia questioni extragiudiziarie che vertenze giudiziarie,eilloro com-
dimostrato gi dal fatto che li ritroviamo nehegnoostrogotO;2$ Al tempo pito consisteva nel trasmettere alle autorit giudiziarie eaisingolipetenti i
di Giustiniano vi furono in certi periodi quattordicirefetendari;na.una. responsi ricevuti; invece era loro interdetto, sotto minaccia di una pena
disposizione del 5.35 di questo imperatore stabiliva che sei eli questi posti severa, di procedere autonomamente auna qualsiasi azione giudiziaria. Poi~
dovevano gradualmente essere eliminati e in futuro il collegio deireferenda~ ch. dunque, appare!).temente,.U11a buona parte delle funzioni .sia. delnzagi~
ri doveva consistere solo di otto membri.z7Il loro rangoequiva.leva.a quello ster libellorum che del questore era passata ai referendari, sembra che a.lme-.
dei magistri scriniorum e del primicerius notariorum; etano' duflqlle,tome no una parte dei provvedimenti da essi emanati fossero rilasciati non in
190 questi, virispectabiles. Procopio descrive le loro funzioni in modoindltO nome. dell'imperatore, ma nelloronome. 29 evidente chel'llfficiodd refe-
dettagliato. 28 Secondo il suo racconto essi riferivano ditettamente e,come rendari .era molto influente; offri.va i.noltre abbondanti occasioni per accu-
mulare profitti illeciti, .einfattigial tempo di GiustinianosilevaJ:ono
lamentele sulla corruttibilitcleireferenclariimperia.li.
26 Cassiodorus, Variae,6, 17. Conosciamodu~ref~rendari os~rogoti:qpriano(Cassiodo
rus, Variae, 8,21; Anonymus Valesianus, in Cbronica min{jrasae.JV.V. yr.VII., 1, .ed.. Th.
L'apparato burocratico, lento e complicato, creatonella seclecentrale
Mommsen, Berlin 1892 [MGH AA, 9J p. 326 e 328) e Giovanni (Cassid?riIs, V'ariae, 8,25): dell'Impero romano nel corso dei secoli Ne V perildisbrigo degli~aridi
27 Iustinianus, Nov. lO. TI fatto che questa novella sia indirizzataalmag,ister officiorum cance1leria,30si. conserv quasi ina.lteratonei primi due stati gennanicicosti~
autorizza aconc1udere che i referendarii sitrovavanoconJui.nellostessoAapporto dei.magi: tuitisisul suolo italiano: Sappiamo tuttavia ben poco sulle istituzioni q~ate da
stri scrinio~1fm; e cos anche i loro adiuto~es (No\" 124, 4)s~rannostatiprobfl9i1mentep~l;si Odoacre a ta.le riguardo; l'unico documento di questo rea noigiuntoiU11a
dagliscrinia. Ma non esatta l'ipotesi di Mommsen, QstgofbisckeSiudien,p.482,nt.4, d~
teferendariIosser() identici agli antichi magistri scrinio~urnav?ndosolo canibiato denoITlii' donazion~ del 489, fusottoscrittoda.l vir illusteret .nzdgnificustAndrornachus
zione. infatti gli scrinid e l'llfficio dei loro magistr/ continaron ancora a sussisire allorch nella sua qualit di magistero/ficiorunzin rappiesentanzadelsoynirio.incapac~
comparvero i referendari. Cos non solo si trova menzione di un comes et proximus sacri scri- discriy~re,mel1tre.fu scritto da.lnotaio regio 1\1arcianus,definjto.virc{arissi"
nii libellorum sacrarumque cognitionum (Mansi, Collectio, 6, col. 822, cfr. ibid, 6, f2!, 72.8) mus.3 1 Invece .nelregnQosttogoto .ritroviamo quasitlltte. quellefiJnzion,ihe
nell'inchiesta pi volte citata del 449, il cui verbale fu inserito negli atti del sino do di
Calcedonia, Iha ancora nel 518 Giustino Tinviava un comes sacri i;6n~istoriiet1JZagister'scrinii giconosc~vW1odali'Irnpero romano; resta solamente indllbRiose,nono:
1nemoriaealpapa Ormisda (CSEL, 35/2, p. 588 sego e p. 701). Piuttostp~rechei referenda" staI1tele formule p~rle patenti di nomina tramaI1dateci da.CassiOclpro,lef1Iti: 191
riabbiano avuto origine dal collegio dei tribtmiet notariLAd es'hel449inconirianloil tribu- zioni ivi descritte fossero davvero tutte esercitate alla maniera antica; dalia
ntiS et refereildarius o,come viene chiamato pi in l, il~tribunusetn?tariu~etreferenda[ius premessaalleVariae di Cassiodoro si evince per con sufficiente chiarezzache
Macedonius"(Mansi, Collectio,6, col. 758 segJ;. ora si chiama a/l1tpoi:m;oc;(clarisfimi),
ora 1tEp{~E1t1:0 (spectabilis). Parimenti, al sinododel536 a Costantinpoli(Mansi,Collectio,
alrileIl0 il f/uaestor e il1tZ~gistero/f:'ciorum contirluavano ad esser~iNffett1v1
8,coI.880) .compare lo. spectabilis tribunus'et Dotarius etrefetendarius Thedorls": Ih dir,igeI1ti deg' attiyitcancen~resc~eiclett.atoriclei proyyed@enti:rt~i; .......'"..... \
entrambi i casi si discuteva .di suppliche rivolte' all'imperatore e sulle decisiow .adotiateal .pi sontio , n la Chiesa, cQme. comprensibile, ni. ~qllgobardi<::i
[742J tigliardo. {Sui magistri scrinirum e ireferendaridegli imperatori romani tratta ra 'ancheJ;B: Franchi32 ripresero. quell'apparato burocraticointtto' il suo complesso;
Bury,Magistriscriniortim, ANTIrPAiI>E2:, andPEiI>EPENLiAPIOI,HarvarclStudies:in piuttostoleistituzioni'cancelleresche della Chiesa in un primo m6nentosi
Classical Philology, 21 (1910), p. 23-29. Egli concorda con le osservazioni'C!ui esposte lll
respingere !'ipotesi di Mommsen sull'origine della .carica dei referendaridaimagis~riJcrinio
rum e, come me, esprin;le il parere che essi pr(}veni~anodal collegio dei tribunietnotarii. A
sostegno di questedue opinioni addce altre prove: in; CI; 4, 59,1, all'ann047Jsim~n~iona
no avnypa<pE1', cio magistriscriniorumaccantoaireferehdari,einConstantinlls ..2? Uno di questi provyedimenti cLI, 50, 2; cfr. sopra, nt. 25.Ai~s~()d();~~cb.eri~
Porphyrogenitus, De cerimoniis, 1, p. 390,cap.86,si affermaesplicitari1e~techeireferehdan nrsl Nov.113, l,dove al1tpaY/lUnK ..(mo dell'imperatore viene esplicitrilente contrapI!Q
appartenevano ai tribuni et notarii. Degne di essere menzionate sono anche le ltterdi san sta la Kc:x"ta8ecrt(dispositio) dei referend~ri, cfr. anche Noy. 124,.4:,01)O".r4p aA01tCltEiv
NiloalreferendarioGiacinto citate daBury (PG;79;coL425,n;83e84);esscostituiscon? aw (scil. "(01) pE<pepEvOaptOu) crUYXOlPO/lEV ci /l~ /lOVOV t, n/lE"tpaKEAeucrEt<p'
forse la. testimonianza pi antica dell'esistenza della carica all'inizio delVsec.No~condivido ~\(o~1to;te UftOecrEt}y;ypa<p~ iaypa<pOl 1tPOcr<pEPO/lV u ..oiP/lo(tOt i'wi:
per l'opinione di Bury che fossero gli scrinia, ma non i magistriscriniorum,a essere subordi~ a<poptcr/le"Ot(tKa.crtatq.t<PC:XVtsEtv .. . . . . . . ..... .'. '. . ' . /" ' . .
nati al magisterofficiorum, e che i magistri scriniorum non fossero affatt()acapodegli.sainia.. 3o.Sussistevano ancora gli officia. degli alti funzionariimperiali-del praef~cttis praetf}l'io,
Quest'ultima bpinione contraddetta a sufficienza gi dallomilppellativo (cfr. ah:hes6pra, delcqin,es sacrarutJ2 largitionum ecc.-. e leigovernatori delle province; su questicfrJa Noti@
nt, 2); ese gli uffici erano sottopOsti.al magister officiorum ci valeva naturalrriente anche per dignitatum.
i loro capi.] 31 Marini,) papiri, p~ 128, n. ~2. . . . . . ..... ... . . .. .....
190 28 De bello Persico, 2,23; Historia arcana, cap. 14; cfr.al1cheNov.124, 4 e Cassiodorus, 32 Non compito di ql.lesto libro. trattare pi a fondo delle istituzioni canc~lleresche clei 191
Variae,6,17. Visigoti, Burgundi, Vandali.
174 Inizi del notariato ecclesiastico Inizi del notariato ecclesiastico 1775

rifecero semplicemente al notariatoromano'antico,' quelle dei sovrani longo c. ritenere che tale informazione sia ben documentata. Tuttavia vitanto'pi
bardi e franchi al notariato e al referendariato.33 motivo di collocare la suddivisione in regioni all'epoca del papa FabianO. in
Non vi motivo sufficiente per negare che vi fossero notai ecclesiastici quanto sotto il suo .successore Cornelio sicuramente attestata l'esistenza
gi nel periodo anteriore' a Costantinoil Grande)4 Infatti, poich laqalifi- rispettivamente di sette diaconi e sette suddiaconiche certamente erano
ca di notarius, come abbiamo visto, nel periodo antico nonindce a ritenere preposti alle singole regioni)9
che il suo detentore esercitasse competenze pubbliche, ma veniva adoperata Possiamo contare su informazioni pi precise intorno all'orginizzi!-zion~
di solito per indicare proprio funzionari. privati, nello status dilibeno di della cancelleria papale40solo a partire dall'et diCostantino,durante,la
non liberi, le comunit paleocristiane potrebbero dunque ben esserslvalse quale la Chiesa, che gi allora disponeva di una sua struttura episcopale del 193
dell'opera di questi' notai. L'organizzazione' di questecoll1unit .si rifaceva, tutto fissa, fece il suo ingresso nella sfera giuridica della vita romana.come
come si pu supporre sulla base di recentiricerche,35 alle forme del diritto un'istituzione pubblicamente riconosciuta, e temporaneamente durant(til
di associazione romano; nel momento in cui le comunit cristiane si costiti- periodo che da Costantino va ad Arcadio e aOnorio- fu perfinodota.tadi
rono in collegia juneraticia,36 acquisirono i diritti ricoD.osciutidallo Stato alle poteri pubblici, visto che ai vescovi fu concessa unagiurisdizidneconc:()r~
corporazioni, ebbero la facolt di possedere propriet fondiarie e capitali, e rente con quella delle corti giudiziarie dello Stato in relazione alle contro-
poterono fare amministrare le questionirelftiveall~ loroc0niunit;d~. Un versie giuridiche civili.41
ufficio direttivo pemianente;anche un personaleausiliariodinotaLpoteva
trovare' mpiego presso.di loro, soprattutto nelle cormmit'tIlaggiori, Ahcora "~'o . ."

192 per il III secolo,. per, ci mancanotestim~)ilinze.espliciteeCalte1idibilidet" "hic (Anteros, papa dal 235 al236) gestas.martyrum... diligentera notariisexquisiviter:in
1'esistenza .dinotai papali. Infatti,'anche se nel Liberpqntzlicalis. sir1ferise ecclesia recondit", non deve affatto riferirsi a notai ecclesiastici; esso invece, a prescindere
dalla sua attendibilit e prendendo in considerazione solo il suo tenore, afferma che il papa si
di un provv~dimento del vescovo Clemente Icmedianteil<9.11ale la citt fu procurle.note degli stenografi che stendevano i verbali dei processi dei martiri JC,k
suddivisa~in sette regioni ecclesiastiche inciascimadelleqa1iun'tloraici Neumann, RomischerStaat;p. 277) per conservarlenell'archivioedllacomunit (cfr;:anche
avrebbedovto scrivere gli. atti deimartiri,tale racConto pri"odi qualsias'i capitolo quinto, ntA},. . , , ' .,' .. . . . .:. ,/:,'.
39 ]affcK. .106; cfr. L. Duchesne, Les circonscriptions .de Rome pendantJe Moyen.age;
valore storico;' come oggi tutti riconoscono.37.Equal1c10siraconta che il
Revue des questions historiqes, 24 (1878), p.217-225:218;.Halphen;.Etudes,p.7;seg. :.. ..
papa Fabiano (236-250) ai sette notarii regionariiprepose~t~ettantistfddia~ 40 Della cancel!eIia dei papi, dei re longobardi e poi di quelli italiani ha recenteniente.trat,
coni, preincaticati di redigere gli .atti dei martiri,3J!non possiamoal,1cora tato.in modoappr6fondito Mayer, Italienische Vet/assungsgeschichte,riei paragrafi }4 e 38qel
setondovolunie..Ho vemicato le mie tesi sulle sue, riuscendo pera.integrai:e e.rettificar~solo
pochi dettagli delle mie osservazioni. Sia in generale che in particolare permangonon~erO~~
divergerizedipinionidovute al modo di usrelefonti e, dunque; al metodo sdentifico~g'tri;
33' Nell'I1npero bizantino viJ\lrono .adht;' refienqaIi~tdesiastici,cfr.(Z6nstiiuti;~es to. Quanto al'pJ:im"o, esso i1 Mayer, se posso esprimermi cos" pi. estensivoche.itensivo; 193
NovellaeTustiniani Imperatorisdegraem tlatinumtranSlataifecrlulianum e{oquenfissimin addurr uneseinpio tipico in una nota dell'ottavo capitolo dove tratter degliscrittorii.di
Antecessorem Constanttnopolitanae' Civitatis, 6, 3. (il). luliniepiiomelafina NO,vr;ilarunz. documenti diGaeta';. a unltro smpiohaacceunatoW.Lenel, DieEpochefz d iilte.refz:veriJ
Iustiniani, ed. G. Haenel,Leipzig 1873,p;3Q):, "liceat)ltem epi~copist.'per'refrndarios xianischenGeschichte, HZ, 104 (1910);' p: 2J7 c 277:r 246;.nt.1;inntrambijasi.le svi~t~so:~
magnae ec.clesiae .velapocrisiarios patriarcharumreferrejmperato"ri etsi<:;irnjJetrart;!:,:sppp., prendenti di Mayersono riconducibiliall'insufficient dimstichezza con lo stiledeidOJ:unieni
sum". Nel 628 Eraclio fiss a dodici il numero dei referendaridel patriarcadiCostantinopoJ.1 ti e a imprecisione o arbitrio. E, quanto al metodo di ,utilizzarelefonti;allostorico, pediU'e .
(Oesterley, Notariat, 1, p. 84, nt. 23). In Occidente non conosco nulla. di simile. solo qualche esempio, risulter semplicemente incomprensibile qandoMayer,ibid., 2, p; 180,
34. Senza valore e quasi del tutto privo di originalit lo scritto di F. Cipolla, La cancelleria scrive "al tem.jJo dei.sovraniitaliani deiscoli IX e X; per quantsi pu vedere, si m,anteim,ero
e la diplomatica pontzficia da S. Ciriaco a Celestino III, Roma-Torino 1901. '.' .... .... ..... . nel complesso le caratteristichedellaancelleria 10ngobarda", quando cio eglimostra:dinon
35 Cfr. Loning, DeutschesKirchenrecht, 1; p. 195seg.; Neurnann;Romi-rherStaat"p, 102 avereidea che la cancelleria di queiTenonha alcun legame con ,quella' 10ngobardae1oha$olo
sego . ". .. . ./ .....
..<. .......' ................ con quel1afranca; quando egli,ibid.; 2, p.183, nt. )8a;richiamandosi Waifi;
36 Ci accadde aRoma alla fine del II o all'inizio del. IIi sec., cfr. Nellllann, ibidi, l,p. Vet/assuf;gsgeschichte, 2/2; p. 81, nt. 4; 4 (dovrebbe essere:}), p;519,nt.l, dalla Vita Audoeni;
109 sego .'. . . ." . ..<.., .... : . . ,,:.... " i )ii" risalente alla met del IX sec.; dedu.ce che "nell'et.merovingia~aunculariusera equivalent~'a
192 37.LP, 1; p. 123: "hit (Clemens) fecit septerriregiones,dividitnotariis :fidelibus,ecclesiae, referendarius; oppure quando egli, ibid., 2, p. 181, trae la seguenteconclusione:~Al,temp;di
qui gestas martyrum sollicitae et curiosae unusquisq\leper regionem suam'diligentet.perqui- a
Ldovico II (probabilmente allude Lotario I, al cui periodo di regno si riferisconol'cita;oio,
rert". Come gi ha osservato giustamente De Rossi, De origine; p. XII, in questo passcokIcu" niaddotte) .una prsona (allude a Dructemirus)che~rainrealt uirdiaconus (dovr~bbeesseJ.'~:;
ni provvedimenti adottati in' et succssiva furono serriplicrriente fatti Iisaliteepoi:il pi 'subdiaconus) fucostantemente'defmitacos: se si riflett. su questq.sidovranrioccimunque.def.~
antica. . .' . nire laici la rriaggior patte dei notai del tmpodi Li.rdovico II'' .iInquesteci-20stanzerrlivedo
38 LP, 1, p. 148; cfr. G. Waitz, Uber die verschiedenen Textedes Libespontificalis/NA, 4 costrettO a dnunciare ad appesantire il libro di'continuediscussicini,con i pareri e leacmbazie
(1879);p. 215-237: 219; De Rossi, De origine, p.XX. -IlpassdeLLP,>l; p.'147;(cfr. interpretative di Mayer. ea !imitarmi a singole osservazioni in casi particolari. . .
Duchesne, LP, p. XCV seg., De Rossi, De origine, p. XIX) spessezdiscusSO questo''riguatdo: 41 Cfr. Loning;DeutschesKirchenrecht, i,p. 290 sego
"'-"-
176 Funzionari della cancelleria papale da Gregorio I in poi Funzionari della cancelleria papale da Gregorio I in poi 177

Se riassumiamo le informazioni in nostro possesso relative al periodo che segreto dell'imperatore, cosailche i notai del papa esercitavano alcune fun,
va dal secolo IV al secolo VIII, troviamo che sotto GrgorioTi notai della zioni soprattutto ai sinodi,'i cui dibattiti si svolgevano secondo forme. per
Chiesa romana (notarii sanctae ecclesiaeRomanae)42 erano riuniti in una cor- molti aspetti vicine a quelle delle autorit romane, soprattutto del senato.41T
porazione (schola) come quelli della corte imperiale. All'interno di questa notai redigevano il verbale dlle adunanze dei sinodi e procuravano le stesure 195
schola, analogamente ai tribuni et notarii dlla corte imperiale, vi eraJa cate- ufficiali delle risoluzioni, davano lettura degli scritti prodotti e traducevano i
goria privilegiata dei notarii regionarii, il cui numero corrispondeva aqello docutnentiredatti in'una lingua diversa da quella del dibattito sinodale4~;:in
194 delle sette regioni ecclesiastiche.43 Al vertice dei notarii44 vi erano il primice- breve, costituivano il personale burocratico eIa segreteria delle .assemblee
rius eil secundicerius notariorum, due alti funzionari.dellacortepapale;45 non sinodali.Non raramente parecchi di loro erano attivi a un sinodo,. ad esem,
sonoin grado di stabilire se tutti e due erano inclusi neI numero dei<notarzi pio al concilio di Roma del 649 incontriamo iLprimiceriusnotrirum
regionarii, oppure se oltre a loro ve nefossero ancora sette di questi ultimi; Teofilattoe quattronotarii regionarii.49 Un residuo di questefunzioniorigi,
l'avanzamento di un notaio a una di queste due alte cariche per attestato narie sopravviveva ancora nel XV secolo, quando fu ticonosciutoildiritto
pi volte dalle fonti. 46 Come i notai imperialipartecipavailopaLconsiglio dei protonotari papali,. subentrati al posto degli antichi notariiregionarii,a
stendere il verbale nelle' sedute concistoriali pubbliche e semipubbliche:dei
pontefici e a procurare le redazioni delle risoluzioni prese.50
42 Questo era il loro titolo gi nel V sec., CSEL, 35, p. 487: "Sixtus noto S. eccI.Rom."; Nel periodo pi antico soprattutto il primicerius notariorumera unodei
cfr. ibid., p. 628 e 672; P. Ewald, Acten zum Schisma des ]ahres530, NA, lO (1885), p. 412- funzionari pi influenti della corte papale. Assieme all'archipresbytereall'ar,
423:414. Gi nel 422 si trovanottirius sedis apostolicae(Taff'X 363)., '. . '. chidiaconus .dirigeva l'attivit della Sede Apostolica durante i periodi della
43 Ci si ricava da RegistrumGregoriil, 2, 18, ]aff-E.J.503:"constituentes,ut, sicuim
scholanotariorum atque subcliaconorum per. mdultam longeretro pontificumlargitat~msunt sua vacanza,51 e durante il periodo di regno di un pontefice lo assistevaco e
1I1
194 regionarii constituti, ita quoque in defensoribus septen... honore regionario decorentur".' un fidato consigliere. 52 EIa storia di questi secoli offre numerosiese1I1pi
Per il periodo pregregoriano non ho trovato menzionato per nome alcun notariuginarius; della rilevante influenza da lui esercitata; Di questo non sitratter?,n sip~r
m ]aff'E. 1491 si cita un Giovanni quale regionarius, che perpotrebbeesseres.tat.oan.che ler delle; missioni speciali in affari diplomatici eamministrativipedequali
diacono o suddiacono... .. .... '.' ..... . .<:' : . ,.'< nelle occasioni pi svariate erano adoperati i notai pontifici53 in modo, aJ:lc~'e
44 Nel passo di Aratore citato sopraal capitolo.qumto, Surgeritius.chiaITlat9princerius
scholaenotariorum... . . '.. 'i". , : . . , ... .
qui, analogo alla corte imperiale. Invece occorre ancoraU11~ volta ricordare
45. Un'ordinanza relativa all'attivitdeintai.e delprimicerius.attribuita dal'LP, 1;. 'p' che il primicerio, secondo quanto si gi detto in precedenza,54'erail cpo
205, gi al papa Giulio 1(337,352), A Romail.primo titolare dellacaricadiprimicerio, diccui dell'archivio papale; la sua posizione come dirigente effettivo della cancelle-
si conosca il nome,.. "LaurentiusprimiceriusRomariaeeclesiae~: (var. lect; ::-'~notriorUll}
urbis Romae?', cfr. De Rossi, D origine,p,XXXI,nL2),cuiAgostirioddiciLsuo ria;,.. ~ll1la quale peraltro ci mancano dati pi~" precisi, si dedllc: siadar~uo 196'
Enchiridion. de vita,spe et charitate. Poi, nel 526; seguonoBonifacioeBono:come primicerius titolo sia dal fatto che nelsecolo VIII il primiceri6Cristof():o,lipo;leipl
esecundicerius,cfr. B;:Krusch, Einfiihrung desgriechischen Paschtilritusim.Abendlande;NA;
9.(1884), p. 99,169:109; B. Krusch,.HZ,54(1885),p.92-99:95;DeRossi,Deorigine;.p,
XXXI,nt'3;Galletti; Del pnmicerio; li ignora. Del restoquestecarichenonJ~rano'affatto (J~-L.35;8), prmicerius nel 930 (Taff-L. 3581). Gli esempi potrebhero faciline~t~~;iti
limitate a Roma, ima compaiono'gi molto presto anche presso altre chiese. Cos troviamo un plicarsi; .peraltro !'identit dei funzionari omonimi rion sempre accertabile con sicurezza.
'.'Petrus presbyterAlexandriae.et primicerius notariorum) gi alconciliodiEfesodel431 . 47 Cfr. ad es. le acclamazioni nei dibattiti del senato e dei concili:delle quali.trattaBr\ll1s,
(Mansi, Collectio; 4, col. .1127); "Aetius 'archidiaconusregiaeConstantmopolisnovaeRomae Die Unterschri/ten, p. 77, nt. 2.
etprimiceriusnotariorurrr"aLconc::iliodiCalcedonia del 45L (ibid; 6; coL 983); a Rvenna 48 Cfr. ad es. Thiel, Epistolae, 1, p. 165; CSEL, 35, p. 487 e passim; 195
mtorno' alla met del VI sec. ci imbattiamo m Un '''Domesticusprimicerius' notariorumet 49 Cfr. gli atti in Mansi, Collectio, 10, coL 863 sego ."
Tbomssectindocirius idemnotariorum.... eccl. sanctaecath.. Rvennatis"(Marini; Ipapiri,p. 50 Cfr. Hirlschius, Kirchenrecht, 1, p. 442. "'" ... '., '."':
115,n. 74); nella nota a questo passo Mrmi h citato altre menzioniaRJlvenna,trac~una 51 Cfr. i formulari n. 59, 61, 62 e 63 del Liber diurnus, inoltre le lettere del 640 e (,53
risalente gi al periodo del papa Felice IV (Taff-K.877LA Slonatroviamo nel 593uripi- Jaffe-E. 2040 e 2079. La qualifica ufficiale dei rappresentanti era servantes locum.sandasedis
micerusnotariorum di nome Stefano (Taff,E.. 1226) che pi volte'statoatorto ritenutun apostolitae. . .' . " ...<>.
funzionrio romano. ., ...u. . . . . . ; . 52Cfr. ad es.CodexCarOlinus, ep. 36,m EpistolaeKaroliniAevi, 1,p,546:'fdilectus.filius
. 46 Menas nel 531 era notmo, 'nel 536 secmidicerius (Mansi, Collectio;8'coJ.741e.896). nOster Christophorus primicerius et. consiliarius... nostri praedecessoris. ac germanidomni
Paterio' nek595 era notaio, nel 599 :secuhditerius' (] aff-E.'134l id 622; cfr.lohannes Stephani papaesirnulque. et nostersmcerus' atque probatissirnus. fidelis.".,~Allostessonido
Diaconus, Vita GregoriiMagni; AA SS,Martii tomus II,pp.d37,211: 149h' ,Per .il.perido l tempo di Leone III il,primicerio Pasquale era chiamato"senior (et}consiliarij1s apostolicae
posteriore: Teofatto notarius et scriniarius nell'817 (T aff-E.2549l;nomitl(!ulator (Arinales sedis" (Taff'E:.2497). Sui consiliariidel papa cfr.W. Sickel, Alb'Yich'IL und derKirchenstaat,
regni Francorum indeab a. 741 usque.ada. 829, quidicunturAnnalesLaurissenS'es Maioreset p. 53, nt. 1.
Einhardi, ed. Fr. Kurze, Hannover1895 [ScriptoresrerurnGermanicarurn inusurnschola' , 53 Le lettere di Gregorio I offrono numerosi esempi al riguardo.
rum], a. 826 e 828), secundicerius nell'854 .(Jaff-E. 2653);'St~fanosecundiceriusne1917 54 Cfr. capitolo quinto. .
'.
178 Funzionari della cancelleria papale da Gregorio I in poi Funzionari della cancelleria papale da Gregorio I in poi 179

noti titolari eli questa carica, fu in grado eli redigere importanti scritti ufficiali chitromana, che indubbiamente influenz in maniera determinante quello
a nome del papa, senza averne ricevuto da lui l'incarico, efarli spedire II sua papale, indicava non dei funzionari d'archivio, bens i membri di. un ufficio
insaputa.55 .' , di cancelleria, cio di uno scrinium. 64 Questo significato discrinium,:per,:
I documenti pontifici venivano scritti dai l?:0tai56 che, se app~rtenevano attestato con certezza gi per il periodo di Gregorio I; il papa stesso parla
alla cancelleria, erano definiti anche scriniarz"i. E oltremododubblOcheque- una volta di un notaio della curia romana, Anastasio, che lasci lo scrinium
sta qualifica, come pi volte stato congetturato, debba essere riferita in per dedicarsi completamente al servizio di Dio e sdece monaco. 65 chiaro
particolare a un'attivit archivistica, e che perci, almeno nel ,priodo anti, che qui scrinium non vuoI dire archivio,maindica l'ufficio dei notai, cio la
co, si possano distinguere gliscriniarii,in quanto funzionari d'archivio, .dai cancelleria, e perci gi al tempo di Gregorio i notai saranno staticontem'
notai, in quanto scrittori di documenti. 57 Tuttavia scriliiitm pusignificar~ poraneamente anche scriniarii. llfatto che funzionari della cancelleria papa-
archivio, e vi sono singoli passi in alcune fonti dai quali appare che gliscri~ le anche nel periodo successivo si designano talvolta come notarii (notarii
m"arii erano incaricati dell'amministrazione dell'archivio. 58 Ma, come abbia- regionarii) et scriniariisedis apostolice (s. Rom. ecc!esiae), e talvolta portano
mo gi visto, a. capo dell'archivio era il primicerius notariorum,59 e perci si ora l'uno ora l' altro titolo, dipende probabilmente solo dal caso o dal
pu supporre che il personale aluisubordinatofosse,uguale per l'archivio e capriccioitidividuale, senza con ci essere autorizzati a supporre unadiffe~
la cancelleria. 60 La combinazione notarius et scriniarius presente gi in due renzadi attivit d'u.fficioe di rango. 66
formulari del Liberdiurnus;61 nel 769 a un sinodoroman0svolgeya>ilsuo
lavoro un ."Leoncius notarius regionarius et scriniarius", e la rriedesimaper-
sona nel Liber ponttficalis viene chiamata>sel1lplicenientesdiniarius;62 da ., 6<lNelle iscrizioni ci. imbattimo in uno "scriniariusab episttis.(C1L, 10,n. 527);'in .uno
Adrianolin poi la congiunzione dei due titoli del tutto conseta;Se inol" "scriniarius a libe1lis"(CIL, 6, n. 8617) e in uno "scriniarius inl. patriciae sedis" (cio secon-
197 'tre al tempo di Gregorio] compaiono solo notai come scrittori di docill1len- do Mommsen della praefectura Urbis, De Rossi, Inscriptiones cbristianae, .l,p.!?}). !'::Jella.
Notitia dignitatum gli scriniarii compaiono soprattutto come funzionari contabili, mentrenel
ti, nel secolo IX Niccol I usa semplicemente il teiminescriniarz"i per indica" Codei: Istitiianus-per i funzionaridi quattro grandiscrinia adopetata ladefiriizione'~qi
re i grossatori delle sue lettere e dei suoi documenti. 63 A ci si aggiunge il in sacris sci:iniisrIiilitnt". Male isctizionicitatedimostrano, che'nheessi'etano chiahati
fatto che questa espressione; almeno nell'uso linguisticouffi~ialedeWanti, seriniarii; einge,nrale nella Notitiade offici prdefecti praetorio Africae et de omnYiusdefn
dioecesosstaiu,in Cl,l,27, l,il termineserinium vieneusaro,quasiasinonirn di scbol~,
per tiitti itipi di uffici, ciicostan~a che mi statasgnalatadaMminsen (cfr. anche
Mommsen; Ostg,othischeStudien,p. 468). . . ". . .,,;
196 55 Codex Crolinus, ep. 36 (cfr. nt. 52). ,.,'.;,L>'. 65 Gregoris Ipapa, Dialogorum'libri quatuor, l, 8 (PL; 77(ccil.185): "Ariilstasiusso'Roffi.
56,Citestimoniato cC!ncertezza gi per il periododi,GregorioI'al teJl?p()delguaJeun ecci. otariusfuit. Qui soli deo yacar. deside~ans scrinium deseruit'" Cfr. anche il documen-
notaio e, ima volta, ilsec:undicerio vengono menzionati come~crittori di <foclfllientf(Jai:fe,E. to diNiccol l,certamente nongeniiino, ma che ha valre probnteper la tesi qui sostenuta
134l,1622e1623). . .' . . . . '.' ." .
(Jaff cE.2709):"epistolilvero, quam vobis quasi a nobis. missain Grimaldus" o~tiilif abbas,
57 Questo sembra il/parere di Oesterley, Notariat, '1, p. 87 seg;,di Hinschius, nunquam nostro est scrinioscfipta": ..,.... ..'. ,." ; " . - )
Kirchenrecht,l, p. 433, di ~trL Le osservazioni di Rodolico, Note, p. 36 seg., soio prive di -66delhittsbagliataIatesi diOestetley; Notariat; l, p. 8?, secondo cui il titolo & scr.i-
aCinne edichiarez~a;, " . " . " " . ' ';:;,.,' hiarius compare solo a'R,0in presso l~Chisa. Non. neanche limitato alla ChiesHomana:
58 Cfr. ad es..lliber diurnus, n. 33:'!monimina. quae incclesiasticoljostroscrinio.pi:o per 'Terrainacfr. L. Tosti, Storia della badia di Monte-Cassino,3.xll.INap()li'l,842-'43:'l,p.
futuristemporibusicautela te modis omnibus contraderescriniariis sancta nostrae.:Cclesiae 245;.per Ra,:,?nna cfr. sopra, nt. -62; per Milano cfr: Giulini;Memorie, .3, p: 508; .per Gialo 198
convenit". . . ;,'."" ', .. cfr. EpiitolaeKarolini Aevi, .1,' p. 713; persino.fuori' d'Italiasidsignacosno shittore di
59 Cfr. capitolo quinto; , . . . . . :. documenti dell'arcivescovo cii' Mgonia (Nassauiscbe~UB,.'1,' n.' 59).' Pi avahti si :mu~trer
60 Gi?t nel 495 il notaio Sisto pubblicava una copia "e scrinio" (CSEL;35;p;487;cfr. che nel IX sec; i tabe1lioni si appellayano scriniarii,A1lcheil titolqdichrtiilriaS;Cspesso
anche De Rossi, De origine, p.XXXIII). ricorrentesoprilttutto 1 tenipo di Gregorio I, stato pi volteinesso in relazion coh'il s'rvi
61 Liber diurnus, n.lO} e 104. '. zio nella cancelleria o nell'archivio dei papi (cfr. ad es. Hiflschius, Kirchenrecbt i 1, p; 433).
62 Mansi,Collectio, 12, coL 716. LP, I, p. 472. A Ravenna gi nel 625 attestato un Dono Ma almeno molto dubbio che nell'amministrazione papale tale. qualificavess Ql112sa a
notarius et scriniarius s. Rav. ecc!., e nel 639 un Germano notarius et scriniarius quale'funzio.- cheJarori quel servizio; Nell'Impero bizantino'fu usato per indicare uffieidi "importanza
nario dell'arcivescovo (Marini, Ipapiri, p.146 e 149, n. 94e95l.Lo scriniarius.Sergi, che molto 'diversa (cEr..'L.M; Hartmarin,' Untersuchung'n .zurG~sckichtederbYZntihisheh
compare ill JlOquale accompagnatore del ,papa Costantino inviaggioversqGostahtinopo1i VerwaltunginJtiJlien540.75q,.L~pzig 1889, p.33 sg.). Sembra che tale titolo ~l tempo~di
(LP,l,p;.389),ei du regionarii Leone e Cristoforo,cheneL754 accompagnano Stefano II Gregorio ccill1paia essenzialment~perindicare agenti diplomatici e ufficiali dll'infuinistr"
nel suo viaggio in Francia (ibid., li p. 446),avrannoprobabilmentod:upatotlitti:ttre1o zionedeipatrinioni papali; poteva dunque venire adoperato ailcheper i notai hellainisrin
197 stesso.posto;.eil Sergio sar stato ariche notaio, mentre Leone e Cristoforo satanl,stati cui rivestissero quelle cariche, ma non era ancora legato al notariato.TuttaviaHilanis;iilcbdr-
anche s c r i n i a r i i . '.~. .. iularius Africae (Tff-E.1144; 1151, 1200 e 1853) probabilin'ntelostssocheilni:ltaio
63 Jaff-E. 2788: "hancautem epistolam ideo more solitoscribere nonfecimus; quia... ob Hilaruso Hilarius di Jff"E. 1660, forse nhediJaff~E.1142(cfr.EwaldstRegistfum
festa paschalia scriniarios eo quoddebitis vacabant occupatiorilbJ.!~~abere non potuimus". Gregorii l,l, p. 73); e, parimenti, pure altri chartularii, come ad es. Castorio'e Adriano (cfr.
180 Funzionari della cancelleria papale da Gregorio I in pi Funzionari della cancelleri papale da Adriano I in poi 181

198 Almeno per il periodo pi antico non possediamo .alcuna jnforI?aziorie gnidi viaggio di questo pontefice, menziona il secundicerius; e Liuipran:do,
sul numero dei notai papali.67 L'ingresso nella corporazIone del notace.nella ne1l1elenco dei partecipanti al concilio romano di Ottone I deL 963, ram'
cancelleria papale aveva luogo probabilmente in giovane et; in 'una singolae menta il primicerius e il secundicerius dopo tutti i diaconi ma prima.dei sudc
re lettera Gregorio I rivolgeva ali?arcivescovo Giovanni di Ravenna il rime diaconi,73 Perci non sorprende che i due capi supremi dei notai fossero
provero di avere conservato nella su~ lingu~~'modo irriden~edie.sprin:ersi sposati: ades.neH'821 il secundiceriusTrasmondo, nel 924 il.primicerio
199 usato dai giovani notai. 68 I formulan relatlVl alla paten~edi no~madiU? Sergio, nel1013 il primicerio Giovanni e altri ancora)4 Epareche .si fosse
notariusregionarius a noi giunti69 non forniscono al~una mformazlOr:e.precl- istituita perfino una certa ereditariet per queste cariche, occupate in preva c 200
sa sui requisiti chiesti ai giovani chiamati a talecanca, quanto a ongme e a lenza da uomini della nobilt romana.
istruzione;' menzionano solamente il servizio fedele ., o Jamodestia conversa- A parte quel poco che si detto in precedenza, per il periodo pi antico
tionis e la vita elegans del nominando, cui impongonoJ'obbligodibbbe- manchiamodehutto di notizie precise sulla divisione dei compitiriella Can-
dienzaJealeagli ordini dei suoi superiori. Presuppongono he il nominando celleria papale. Abbiamo un quadro pi chiaro della situazione solo apafti~
sia ancora laico e che solo al momento dellasuaassunziorie faccia. il suo re dal pontificato di Adriano I 072-795), durante il quale, come abbiamo
ingresso nel ceto ecciesiastico,70 cui dunque tuttii funzionari della cancelle: gi visto,75 si afferm l'usanza di menzionare almeno nei privilegiifutiziona-
ria devono avere appartenuto. Di solito sembrahecostbroavesserQ,solo gli ri di cancelleria partecipanti allaloro redazione. Apprendiamo'c:hein quel
ordini minori;71 cos Menas, che gi nel 531 era notaio e nel 536 appare a un tempo, accanto ai comuni notai e ai loro due capi, all'attivit di Cancelleria
sinodo a Costantinopoli come secundicerius notariorurn antiquae-RoJJZaep prendeva parte anche una'seriedi altri funzionarila cui posizibneoccorre
era allora solo lettore; cos la Vita di CostantinoI,nell~enunierarej compa- indagare meglio. . ...
~'.-:::.;'" ~,~>: -o, -:- ,:::," '-:~~,';<_: / -
>.',.".:0,:: '.:>'
Uno scritto del periodo di Ottone III, il cui nucleo fu in ogni caso com-

l'indie(leinomi.~ sinoi1l1i, come si. affermauell'1.nota


I;noll.esattocheGregOrio.~s~sseiter~~i:O!~~iUS
pilato a Roma,76 ma le cui indicazioni non devono certamenteessrritenu-
RegistryJmGregorii tesenz'altrovalide anche per il periodo pi antico,parla.disetteiudict's
echarttllaritlscome a J,:,l,.p,30fl,-
Rf!gistrumGxegqrif ordinariio palatini del papa, i quali, in quanto chierici,neranodistintidai
305)vengpno .definiti anche notai; n:a entrambin()l1er~o.f,ffatt()llnpig~tipellacapcll,eria funzionariromani laici, i cosiddetti.' iudices' de niilitia,aiqaliapP>ilieneva-
al tempo .nel quale si chiamavano chartularii; Cast()no~ra agente papale(responsalzs).,~
Ravennaie Adrianoerarruninistratore, del. pa!rimoni();papalein);ic:ilia.:;I1 .fatto ht;np_nll no,trll gll~tEi,l. consu!es,duses, tribl1ni. TaleJont~,attribJ.Iis:.~ lqrqfl!lffie
ricoprno tali uffici non per niente insolito; i fonnulari Il, 5) 5' 54.deLLfZ,q:4iW~us;PWsuP
pongcinqaddiritturache un notaio sia nominatorf!ctor pat'im()nii.]Jq,dar~i~h~altrichartu
larii,cos ad es,Grazioso,che divenne ppiAu,x.edunquuqnera.Ullhlel1Co(cfr..1'1,\ltta
Stephani, cap. 9:.LPi l,p. 470),noJ;1fossero affa!tqnPtai;l1~p'?~J Ull~hqrtulariuserac()ntetp. 73 LP,r,p:389;Liiaprandus, Liber de rebus gestis Ottonis,cap.9.TInome dd~rirhicetib
ppraneamei1temagistercensus,a Roma (Rege~to sublacf!n~e,p, 9(j,n.>55).Nel,Regt~trtl11t manca in Liutprand?uon sLpu ritenere che il Bonofilius hominatoprultiJno'tra icilidic
Gregorii Iii tennine chartarius viene us~to c~me sin?r:111;? ,clicAar~ularius.;~:;" ' C / ' nali diaconi fosse ilprimicerio' come hanno fatto Mansi,(ialletti e1tri. Lasuamenzione
6YDJ;1ac volta nel 963 vengono,menzlonatl 13 scrznzarzz tutl:!tnSl~lI1(: paJ:telpapl:!,a .lill smo - senza questo titolo aI. sinodo di Giovanni XIIdel964(Mansi;Collecti,18,.co1.471)dimo e
do rqmano; (Iue di loro, si cQlarrianp Stefano,.d}leBenedettp, pue.Ac!riaIlpe,quatJW J:,'P~~ stra che non ricopriva tale ufficio. .. . . ' , .'
(Liudprandus, I;iberde rebtls ges#sQttonfs, cacp.9).I''~ci!1on?:'1ffattoi:eJ:tg,pe glillndic1 74 Galletti, De!primicerio, p.179,194 (Regesto Sublacense,p.95, n.55 e67,n'27))ep.
dpcumenti .-diGipvanni Xlljch~ .menzipnano un.Leoneg:riniarius ,quak srittcll;e; (cft:Jaff~, 243; Solo molto sporadicamente troviamo a Roma notai congliordini.maggiori;~ds;:il
Regesta" 1, p,463),. siano.~tatiscrittidallastessapersoni. Ma Fra ql!eil?potreb1Jerq~sse~ci notaio Castono citato sopra, che era diacpno, e ne1986i1 primicerioPietro,cheerrp~rfin 200
st<ttianchenotai della citt di Roma,cheallor'1 gi si.chil\l]laYaIl 0 sc.riniarii,. :-;;;l: , : } " . presbyter (RegeSto di Faifa;3, p.l07, n.403), Uno scriniarius cheeradiaconocompare allche
199 .. :, 6P>.~egistfu,;zC;regorii , l,p. 295-296 (Jaff-E.l}3Q):egr'1vemihjes!;,qo/a~risiQnes iJla~, in]aff-L4051. , . .
quas habe'renotarii adhucpueri.slent, usque hodiefratt:r'JlleuslpQanpe~ Il1lingua,sya retl- 7:; Cfr, capitolo quinto. . .
net'L E;, piavanti,:,,~mend iIlOSffiPresnotarii'" . 76 PubbL per ultimo da Giesebrecht, Kaiserzeit, l, p;.893 ; Tale fonte. e; Stta'ampiameIlt~
69 LiZ,erdiurntls,"n. 69 e.70.,. ......' . } , - c>. <".H;:<;;: discussa da KeIler, Untersuchungen; p.16V203,su cui occorre confrontare le osservazioni di
. . 70:Ci siricaya dall'irititolazione de1foITJ1ll1ario h.70:. ~precept!Jlll quap9Q)sicl!s tpI),sgr'1- Halphen,La cour d'Otton .III, p.'354seg. Aragioneha osservato KeUer che lacollc1usione
turetfitregionarius",e. (Ialle parple d~l testo: .."censuiml\~inFt:r,cl~l1lII),hl)ius'11)qstpliedei dello scritto da "Ceterum postquam"in poi' (che peraltro non riguardaI' argom~nto9uitrat
ecclesia~ t~ connumerari". )1 fQrmulario n.69 riguarda IllPxomozlPllea re.gtOttar~us di un. uffi- tato) e opera solo di Bonizone. L'elenco dei giudici ripubbLda KeIler, ibid:, p: 202,' dalia
cialegi-~ servizip. papale ({orseun notaio?).. : AnchecliAdriaI1(1)J bi.og~atodice;.,"~.l\Jll Graphia aureae urbis Romae e irrilevante ai fini delle nostre ricerche.Pocoutilee~i theha
Paulus clericariillssit, quem notariUffi' regionarium ineccl~sia;spnstiU!ensp()s1:tp.odum"t:um espostobArmbrust, Die territorialePolitikder P'pstevon500 c 800mihbesonderer
subdiacollumfecit~(LP, 1; p.4$6)" ... ;. , ". . . , : i . ; ; _ : " ' ... , Berucksichtigun~der ro ischenBeamtenverli'ltnisse,Diss.G6ttillgen'1885,suitemiqili trat~
71 fr.Hinshius, Kircbenrecht, l,p, 381. A Ravennil; troviamopersip,o ll1lo "scriniarius 112
tati, Cfr. ancheJ.B. Sagmilller, Die Th'tigkeit und Stellungder Cardin'lebiS Fapst Borjifaz
Mich'aelius,qui l1ullo sacerdotali fungebaturhonor~" (LP,), pA77), VIII.,Freiburgi.B. 1896, p, 19 seg, .... . . ' , '. ",
72 Cfe. sopra, nt. 46. 77 Perci vengono talvolta chiamati anche' iudices:de clero: cfr. LP,1,p;A86.
182 Iudices de clero Iudices de clero 183

funzioni in occasione dell'incoronazione imperiale e dell'elezione del papa e Anastasio, quale arcarius ecclesiae'~ ;84 e nella seconda met del VII secolo
include tra loro, oltre al primicerius e al seeundicerius notariorum,l8 cinque l'ufficio dell'arcarz'us era divenuto un elemento permanente dell'amministra-
201 altri funzionari:l'arcarius, il saccellarius, il protus, il primus dejensorel'am- zioneecclesiasticaal punto che apparve strano che il papa Agatone(678-
miniculatorJ9 Lo scritto tratta poi pi da vicino delleloro funzioni infine 681) lo lasciasse in un primo momento vacante, si mettesse a fare egli stesso
dichiara che essi, in quanto ecclesiastici, non potevano esercitare giurisdizio- il ministro delle finanze e facesse .rilasciare dal nomenculator le quietanze
ne in relazione all cause criminali. relative alle somme affluit nelle casse,85 finch poi; quando si ammal,
Da altra fonte sappiamo che tutti gli uffici qui menzionatiesistevano gi dovette decidersi ad assumere "iuxtaconsuetudinem" un arcarius. 86 Non
da lungo tempo.80 Gi in et romana per indicare le casse imperiali si usava 'abbiamo notizie pi dettagliate sul rango e le funzioni degli arcdriich e sono
correntemente il termine arca, che fu adoperato anche perdesignareJe casse attestati fino alla fine del XII secolo; lo scritto sopra pi volte citato dice
della Chiesa da quando le chiese cristiane acquisirono un loropatrimonio.81 semplicemente che essi amministravano le entrate delle casse pontificie. 87
Certamente, l'ufficio degli arcarii nel periodo antico era del tutto subal:r" Mentre nel X secolo ci imbattiamo pi volte' in arcarii spo~ati,cheperci
no, e questa qualifica veniva usata solo per persone non libere; mentre i fun- avranno avuto al massimo gli ordini minori,88 al tmpodi Giovanni VIII
zionari liberi che lavoravano nell'amministrazione dellecass stataliavevario (872-882) di Stefano VI (896-897) la cariCa fu ricoperta perfino da ve-
altri titoli. 82 Ma sembra che in' epoca posteriore si, sia verificato un cambia.; sovi. 89 Non abbiamolementi per provare che vi fosseunlegametrail
mento. Gi Cassiodoro83 conosce gli arearii in servizio presso la cassa del notariatoe l'ufficio di arcarius. 90
202 praejectus praetorioiquali, a quanto pare; erano Junzionari dirango elevato; . L'ufficio di. saccellarius ad, ogni modo di origine pi recente. Aquesto
al tempo di Pelagio I nel 559 viene menzionato un banchiere (argentarius); fatto allude gi la forma della parola, che potrebbe essere definita quasi non
latina;91 il titolo proviene comunque dalla Parteorientaldel1'Imperoroma-
no, dove in seguito ricorre spess092 e fu portato aRoma probabilmente solo
78 Secondo il nostro scritto questi dueflinzionarinelle processioni e rilleso1E~rnitdov: dopo laconquistadell'Italiada parte di Giustiniano. Una volta,inuI'la lettera 203
vano avere la precedenza sui vescovi e, cosa che non pu essersi verificata neanche durariteil del 595, Gregorio I menziona il sacc~llarius presso l'esercito dell'esrcadi
periododir~gnodiOttoneIII, ancheunapart~ n~ g()vernoimperiale',c d
c... Ravenna,93 in un modo, per, che non ci permette di concludere che gia.llo-
201 . 79 Coschiama il npPtimculator, cfr. pi ~vanti,nt. lO LEtra,l'altro wplto i1:~1:9he
questa successione corrisponda all'effettivo rango diqi funzio1~ri; come accenna la notizia
e come Giesebrecht, Kaiserzeit, 1, p. 870, afferma risolutamente. E vero che nelle fonti ilprz~
miceriuse il secundicerius sono sempre menzionati davanti agli altri;questiultimi per com- '84 Jaff:K. 953 . 202
paiono in successione varia. Nel 710 (LP, 1, p. 389): "defensorumprimsisaccllidiis, ~5LP, 1,p.350;..-.. '.' . ;'.. '.' . '.' .'X '. . ' ; . '
nomenolatr";nel942 (Giesebrecht, ibid.,p.886): ~'arcarius;sacellari1s;'jJfotos'cririiaritis"; 86 Unarcariusdell"arciv<scovo diRav~a compare.nell'861 (Mansi,Collec#o,15,soL.QO).
n'e1963. (Liudpiandus,.Liberde rebus gestis Ottonis, cap.9):~'.a:miniculatoi,arcaritis;-primice, 87 Giesebrcht, Kaiserzeit, 1, p. 886: "tettius est a,charius, quipraeesttrib\lti~",,Al.uino
rius. defensorum, sacellarius";nell014. (Coppi"Notizie,p;.30):-;"adminiculator,defensorom in una lettera del 796 menziona il camerario. diCarlo.Magno Megenfridus, ~'regalis jJalatii
primicerius, arcarius"; nll060 (Ficker, Italienische Forschungen,4,p.92l: '~primus.defensor, arcarius", che altrove definisce "dispensator thesaurorum" (Epistolae Karoliniilev/, ,l"p.
sacellarius,proto". Troviamo ~nche qualche caso di cumulo di citriche chnon:sicoIicilia coIi J5~,e cfr.p.lM)' ... ;. _. . .'
quell'ordine dei ranghi;ad.es. Sergio nel 768eraseundicerius enoinencltor. (Jaff-L 2376). 88(Jr.RegestSuqlacense,p. 74, t:1.c35;p: 124,n. 81,sul943 e 984..
Probabilmenteicinque uffici erano equiparati tra loro; e pu darsichJ'ordine gerarchico . 89Jaff,E.'3288e3378;]aff'L35,lL.. . '.. '. < '. ....... ,
fosse determihato.dall'et o dall'anzianit di servizio. 90 L'affermazione di Giesebrecht, Kaiserzeit, 1, p. 870, chei setteiudicesdetler~ifJ.tlo
. ~O Miyedo costretto. ii respingerecompltamente ci che su .questi uffici ha. osservato stati i p,imi sette ne)lacorpot!1zione,deinotai,non in alc@,}TIodoprovata. .... ;....." .
Keller, Untersuchungen, p. 4 seg., e poi nel suo libro Die siebenr6fnischenPjlzrichterim , 9 1 Sarebbe meglio saccularius, te,mine usatQ da Ulpiano;; inD, 47, Il,}. InI'<trortius,
byzantinischen Zeitalter, Stuttgart 1904, nella misura in cui si discosta dalle opinioni da"me ,Saturae, 140,si trova.s.accellusalposto disacculusnel significato. di, sachettoQ,i, n1\JLlet~;)a
gi sostenute nella prima edizione di quest'opera. Qtiidi segtiito non terr conio n-di'quel jJ~ola sacceHari!lsnon..attest~ta prima.del teIiIpo di .Gregorio L. Susaccttls ,nel significato
saggio,. n.dellibro; e milimiter a rinviare allaitica rivolta alle. sue tesi da -Halphell, di cassa cfr. Tamassia,Iseicht, ;CarteJongobarde,. p.861; )alocuzione sacce/luspublicusc()mp!i-
Etudes, pA5 sego Quanto esposto daHalphencoincidesostanzialtnentecon quanto sostengo 'J:eanche,nelregpo deiFninch(DDM,n.;61e74). . . . . . . . . . . . . . ' ... ;
io; molto utili sono lelistedegli iudicespalatiJii daluicompilateap.89'seg., ".:: 92fr.S.chl\!mberger, Sigill9graphie,p:580;sulg'r~nsaccellariode1p~triarcatQ.dio
81 Qiiintus Septimius Florens Tertullinus, Libri apologetici et ijuid ritus.et inores stantinopolicfr. CodinlJS Cpropalata, PG,J57, coL.26,' e i relativicommenti ibid", col. 134seg.,
Christianorumpertinent,cap.39 .. ;,: '.' ". "'>. ,. ,.' 9~ Jaff,E.)352: .~ quibs (se; Langoba,dis)quamlJJ.Wta!ibhac eccksia, cptidianis'9i<!ms 203
82 Cfr.Birschfeld, Die kaiserlichnVerwltungsbeamten, p, 461~ nt; 3,de iscrizioni CIL, erogantut.....sugg~renda nori s\lIlt.Sec breviter indico,'quia,sicut in Ravennaepartiblsd6mi-
3, n. 556;6;n.8574-8576;8, n.c3289;.10, n: 6977; Nel380Symmachus, Epistolae,1,,68(62), norum pietasapud primiexercitus.lialiae saccellariumhabet,quicausissupervertientibus
inQ. AureliiSymmachi quaesupersunt, 'ed. O. Seeck,BerliIi 1883 (MGHAA,--6/1), p. 30-31, cotidianas expensas faciat, ita et in hac urbe in causis talibus eorum saccellatiusegosum."
menziona un'arcariusdel collegio dei pontefici (pagani). ; . .Un"I)onus magister,lJJ.ilitumet saccellarills", dell'esarca)sacio (625-64?) ,.J:I)enzionato nel
83 Cfr. Mommsen, Ostgothische Studien, p. 463, nt. 2. .LP, 1, p. 331.-Pitardiquesta carica comparir~ anch.e nel Regno. d'Italia; in un documento
184 Iudices de clero Iudices de clero 185

ra vi fosse a Roma un funzionario con questo titolo; infatti il primo saccella- voli vi erano domestici non liberi che avevano questo nome, ele1orofur1Zo-
rius pontificio ( il futuro papa Gregorio II) compare solo al tempo di Sergio ni servili erano indispensabili. anche negli uffici degli altifunzionari,l02 In
n (687-701). Le sue funzioni erano quelle di un tesoriete,94 e probabilmente n~ssuna pi:l0~.dell'Impero,per,'i'nomenculatoresstatali godeV'ano diinag-
suo compito era anche quello di tenere la contabilit delle casse pontificie; gl~repr~St1gl? che aR~ma; mentre ovunqueappartenevno alla categoria
inoltre a Gregorio. II, quando fu nominato saccellarius, .fu affidata' anche de! fUn~l?nan ~ubalter~1 0e non.a:revanoilrango difunzionariveriepro"
1'amministrazione della biblioteca papale, che in questo modo entr in un pn (off!czales), 1h quest ultlma pOSIZIOne compiono solo nell'ufficio delpre~
certo rapporto con latesoreria. 95 L'ufficio era affidato a chierici; Gregorio II fetto di Roma. 103 A partire dalla fine del VII secolo sono attestati al, servizio
si fece suddiacono quando lo ricevette; pi tardi fu spessoll1lito a quellode1 d~i p?ntefici;l~4 nel 71.0 il nomenculator Sisinnio eraJra i compagni di Viage
notariusregionarius;96 abbiamo testimonianze anche dell'avanzamento&un gl~dl Costan.tl1lo 1;105 il fatto che Sergio, il figliodeU' onnipotenteprimi.erio
notaio'asaccellarius e di un saccellarius a secundicerius notariorum;9? C.nstoforo,sl fece assegnare tale caria accanto a quella disecundicetius,
L'ufficio di primicerius o primus defensorum fu creato probabiltnenteda dimostra che questo ufficio non ra di poco conto.l 06 Ne1745 il nQmencztla-
Gregorio I quando nel 598 nomin regionarii i primi sette (priores) della tor Gr:gori.o eracont.emporaneamente notariHsregionarius;.la circostanza
204 corporazione dei defensores deliaChiesa. 98 I defensoreserano' chierici,~~ ma che egli al ~11l0dOpresIeduto dal papa Zaccaria.annunci l'arrivo dell'inviato
avevano comunque solo gli ordini minori; da una lettera di GregorioLde1 ~eU'arc!ves.c?voBopifaci~ eye lo il:trodusse.iriportaal signific::lt<;> origina-
luglio 603 all'imperatore Foca apprendiamo che il primiceriusdefensorum no delle uffICIO. ~07SucCeSSIvamente 1- nome1;lculatoresfuronoscelti soprattut- 205
era stato nominato diacono e inviato quale ambasciatore alla cortei1l1priale toperespletare,missioni importanti; ad esempionell'815e,linuovo
solo dopo. avere preStato' un lungo efede1eservizioin quellacarica.: 100 il~'817Teodorosirec .da LudovicoilPio;gi nell'821 era; pritilicerio,
Nessuno dei primicerii defensorum a noi noti attestato come ntitaio, n essi mentre la carica di nomenclator pass al genero Leone chefunseda legato
appartenevano' a quella corporazione. . papale all'::J,ssiseimperialeriunita a Nimeganelmaggi0821.l0~ Nel1'826i1
Di nuovo a un uso romano molto antico si riallacal'ufficiodelnomen- nomenculatorTeofilatto ::ld :ssereinviato legat a Irtge1peirn , e due i:lnni
clator riomenculator.l0lDa sempre in tutte le Case rornanepi:taggtaide- dopo .lo.troviamo~n'altrayolta in .quello st~ssopostO.109]:>oi, nell'875,il
nomen.cZflat.0rGfeg~rio;figF<;> diTeofilatto, visne mem:ionatoquak missus e
apocrtstarzus dI GlOvanm VIII alla corte 3ella sposa dell'imperatore
di Berengario I (DD Ber. I, 105) viene ricordato il "comes illustrisque sacellidus noste!"" Ludovico n. 11 0 Infine nel 967 il nomenculator Stefano si trova al seguito di
Grimaldo. . . ',.. "': : . Ottone I assieme allo stesso pontefice Giovanni XIII.I11Dalietestirnonianze
94 ,Cfr. la nL precedente e Giesebrecht, Kaiserzeit,l, p.886: ."saccellariusqistlpendia pi antiche.ilonricaviamo nulla dipreciso sullfunzionidelno~enculatora
erogat militibus etRome sabbato scrutiniorum datelemosinametRomanis epistopiserderi-
cis etordinatis virislargitur presbiteria". . ." ,.,...;. , . . .
95 LP,'l? p. ,;96:"sub.~rgiopapa subdiaconus fquesace1lariusfaCts bibliC1thicaeestilli
cura comm1ssa . ... . . . ". .
96 Nel 745. troviamo TeofaIio notarius regionarius et saccellarius(MGH,Concilia;2;p:41, d~cumenti ditucc~,5/;, l?" 63 9);.';jculator(DD O I,n,'.340);amitt/dtlator (L.iudpiandu~,
n. 5); nel 757Giovanniregionariuset sacellarius (Jaff-E 2335);iIel772Stefano~otarius L~per de rebusgfstzs Ot~~ms, cap.,9);amminiculator (Giesebrecht, Kaiserzeit,J, p..894);admic
regionarius et sacellarius (LP, 1, p. 487; cfr. ]aff-E. 2419 24.36 del 775 e 781!82, dove-Viene mculator(CoPP1, Notzzze,p. 30). ........... . ...... ;.
chiamato "ddU!11 saccellarius"); . '. . . . '. }02Nell:organizzar~ l'ufficio del praefectuspraetorio;Africae gli fu assegnata' ancll'tina
:7 Laprlla promozione attstata per Campolo, notalo nel 781, Co,~ex Carolin'us; ~p. 67 schola nomen,cufqtor:um{efr. anche Lydus; De magistratibus, 3, p. 8).
. 103Notttta dtgmtatu 111 (Occ.) , 4, }2,
. .
(EptstolaeKaroliniAevi, 1, p.595), che' era saccellariusalmomento della rivolta de1799 contro
Leone III (cfr. Abel-Sllpson, Karlder Grafie, 2, p.163 segJ La seconda perSrgo, il figlio 104 Cfr, il passo tratto dal LP dtato sopra,nt. 85.
del prllicerio Cristoforo sopra menzionatoilla nt.55,cheerasaccellarius'altempodi P~oJo~I, 105LP, 1, p. .389.
ill'inizio del pontificato di Stefano III scundicerius e nomeneulqtor (LP, 1; pA69 e'l73 L,;-~' 106Jaff-E.23 76.
9S]aff-E. 1503. La Scholadefensorummenzionat in]aff-E,J644.Anconinel JOll'si 107MGH,Concilia,2,p. 38, 4le42. ". i . . .... . ............ i."" 205
trovalf! primicefius defensoritmscole (Gilletti, Dl primicerio,p: 2J9);Shlle top~tnie dei 108 Sllsoll , I,udwigJer FroJ7Jme,l, p. 202, nt.5.EntraI11bifuronoassassinati~ell'823.
204 de/ensoresecclesiae cfr.Hihsc~ius; Kircheitrecht, 1, p. 3 77; I:istitutosi ispira appatentenerite 109 Sllson, ibid., 1, p. 255 e 294. Rnane aperta la questione secostusiaidentio ill'o-
a quello dei de/ensores civitatisintrodotti da Valentiniano I (cfr: Bethmann-Holl'olfeg, Der monimosecundiceriusche.compa,re,dall'854 in poi (Jaff,E2653,2663, 2~68e2672),
romische Civilprozess, 3, p.l07seg.); Si trovano anche pressClaltrechis/ad s;aRavenna~ : ".. 110 ]aff-E. 3015. Ne11'876 Gregorio esua figlia.Costantina venllero minacciati ciscolllu-
99 Cfr. le patenti di nClmina]aH~E.134l e 1622. . ~ica (Jaff, Regest~, l,p. 388),nia.p:ob,~bilm~ntefu poi graziato se~ilmeceslloGregorio
100]aff- E. 1906. .... . !lOmenculator, 111ls~llset apocnslanus. deU885(Jaff-L. }401), .che pare. abbiadi nuovo
101 Tale titolo, che pi in l bon fu pi compreso, statolteratoinvri modi:nomineula- ncopertoquesta canca illa, corte dell'llperatriceAngelberga.
tor(Jaff-E. (525);numiculafor (Regesto di Far/a,'2, P: 22l;n>2J!}.l}'omiculator (Memorieie 111 DD O I, n. 340; il passo sfuggito a Halphen, Etude;, p, 1.33.
186 Iudices de clero Iudices de clero 187

Roma. Secondo una fonte il suo ufficio consistevanell'interrogareassieineal protoscriniarius? A questa domanda risponde lo' scritto spesso" Citato:del
saccellarius i petenti che durante una processione siavvicinavanoalpapa.i 12 1000 circa: egli era preposto ai tabellioni. 121 Secondo le disposizioni di.Giu-
Lo scritto sopra citato risalente all'anno 1000 circa gli assegna la difesa delle stiniano i tabellioni, sui quali torneremo in un altro contesto, er'anosCrittori
vedove, degli orfani, dei prigionieri e degli oppressi,lDe ci trbvacohferina pubblici 122 che svolgevano la loro attivit sotto il controllo e il poteredisci-
in un documento romano del 1034 nel quale, con tifetim:ehtoI1omencu!a- plinaredelle autorit statali e nella cui' assunzione queste ultime avevano
tor Crescenzio, si dichiara che al suo ufficio legata lacur,a degli orfani e dei una qualche parte. li loro preposto era il magistercensus eorigmariamente
minori. 114 Ma difficile che questo sia stato il significatooriginariodell'liffi- non avevano nulla a che fare con la Chiesa e con il servizioecc1esiastico.
cio, poich in realt la difesa dei poveri nella prima et cristiana tiehtrava Allorch per a Roma, nel corso del secolo VIII, con il venir m.eno deil?au-
tra i compiti dei defensores ecclesiastici. torit imperiale il governo della citt passalpontefice,a quest'ultimo toc~
Infine dobbiamo parlaredelprotoscriniarius115 0primiseriniarius, il cui carono anche quei poteri che fino ad alloralo stto aveva esercitato nei cori-
206 ufficio pi recente di tutti quelli dei quali finora si patlat 116 e na,ahcne frohti deitabellioni: sar stato il papa a nominare i magistrz' censuschecom~ 207
per un altro verso, un carattere particolare. E infatti l'unico traqliellitratta- paiono ancora nel IX secolo. 123 A questo punto per si verificun'evoluzio-
ti finora del quale abbiamo' alm:eno in uh caso hatesttinonianza sicura che ne cnefu peculiare di Roma e dei suoi dintorni; vale a dire avvenne chei
fu ricoperto da un laico. Il protoscriniariusLeone,cheaplttire>qal17ago~ tabellioni, dopo essere stati subordinati all'autorit pontificia; assunsero
sto 942 attestato in questacarica ll7 . gi ricoperta daslio padre Giavanni i anche il titolo di notai della' cancelleria papale, e dalla met circa del IX
i

dal 917 al 920,118 e che nel 963 fu elettopapaa seguito delle pressioniesere seclo in poi si designarono scriniariiet tabellionesurbis Romae, pi in l
citate da Ottone l,era allora ancora laico e soltanto d6p6la'slia'el~ziotie' senz' altro scriniariz' sanctae Romanae ecclesiae)24 Questovbcabolo (scrinia-
ponteficeticevette in un giornotuttigliordinidaquellb pi basso al pi
ali:O)19. Se per Leone fu per pi di venti anni protoscriniadussenza.ess'ere
chierico, impossibile che facesse parte del collegio deinorai e degli seri- . 121Giesebr~cht, Kaiserzeit, 1, p. 886:' "quintusestprotus, qui praeesfscririiafiis, qos nos
niariiche, come abbiamo visto, dovevano avere gli ordiniriimori,'petci tabelliones vpcamus". Cfr. Fantuzzi, Monumenti,.I;.p.194:. "Apollinars prototabelliohuius
non n pu essere stato a capo,12o In' che cosa'tohsisf,,~a}l6ra"Fliffidodi civitatisRfivennae"; .... . ' i .'. ...... ",. ' .

122 Soprattutto secoIldo la Nov. 44, cfr.pi~vanti,<:apitolo ott~vo. '.. .... . .....,.......
123 NeI758aRoma ciimbattiaino in un Teodori, "magistro censeurbis R;me" , nel1'821 207
in uriZa:carl "chartiIaruset magistef censi urbisRome", nel1'850 in Un 1.astasio"c:onsul
112fIrnschius, Kirchenrecht, 1, p.382, nc8. . ' et magistro censi urbis Rome" (Regesto Sublacense, p. 158, 96 e 71, n. 111,55 di). .
113 Giesebrecht,Kaiserzeit, .1; p. 886: .'fanuniniCulator"intercedensprdpupilliser:Viduis, 124. Su queste qualifiche cfr. ora le liste di P. Kehr, Bine romische Papyrusurkunde, P.18.
pro afflictis et captiVis". Secondo. queste il prirno che port il titolo scriniarius et tabellio urbis Romae(pp!h, yiipr,e~
114 Tabularium S. Mariae in via Lata, p. 81, n. 63. Vi Viene nominato un tutore "auctorita- sunto documento. del1'843,. Galletti, Del primicerio, p. 66, appartiene al X sed' fu.nell'857
te domni Crescentii div;.mis. clem. nomenclatoriss.apost. sedisqui curam etdiligentiam Zaccaria (RegestoSublacense, p; 132;n. 87), poi Leone (ibid.;p. 128,n.83)nel1'866. il titolo
pupillorum et orfanorun sibi traditam ab imperatoribus leg\lillque d\ltoribus haberedinosci- scriniarius sanctaeRomanae ecclesiaesi trova sporadicamente gi alla fine del IX'sec. Vetsola
tur". A questa funzione leg,ita sicuramente l' alteraiionedelfitolo in tid-mFniclator; ... . met del X sec. per la prima volta un notaio si chiama nel testo scrinnuss.RL e nellf6r-
115 L forma abbreviata protuso protoin Giesebrecht;Kaiie.izeit,'I;'p:'886;e pi volte in mula di compltitio de1documentosi:riniariusei tabellio urbisRomae, e infine quest'ltiJno
documenti, ad es. Giesebrecht, ibid., p. 890; Fedele, Tabulariiim5. Praxedis, 1904;p;;6p, 8; titolo fu sostituito del tutto dal primo. Uno StefnCi'p.el924 era scriniaril's et' tab~lli()urbis
206 Regest()diFarfa;4; p.3 02, n; 906. TroViamotalvltaanche ari:hiscrininus; fchiscriliius.e pri- Tiburtinae'(RegestoSublacense, p;201, n.l53) ."In tutti. questi casisitrattasempredi_scritto-
miscrinius. / .. .., ..... ; ", . . ridi documenti privati,non di funzionaridella.~ancelledapapakCon~rpjlpar~redi
116 il primo protoscriniarius a noi noto un Giuseppe, che sottosdsseglf.aftttoni1iari Hartmann, Tabularium S. Mariae in via Lata, p. XIV seg., chevQrrebbe semplicemente'iden-
dell'861 come primiscrinius Romanus (M).ratori, RRIISS, 2/1,col. 204);lIlenzionipiec~den tifitare gli scriniarii e i tabellionion i notai e gliseriniari paP.?li;cfr. Kehr,ibid.,p..lB;'nt. 2,
ti si trovano solo.in documenti falsi (Jaff-E.2444, 2514 e 2572). . ' .' . . . . , ' eP. Kehr, GGA, 1896,p. 14:23: 18seg., inoltre M. orangl,MIOG,.l8 (1897),p. 626-631:629
117 Anno 942, Regesto Sublacense, p. 204, n. 155; ii' 943, ibid., p. 74, n;35;a;9~~,Mit seg.Cfr. ancheilforinulario perla nomina di unoscriniariusin'ficker;Jtalienische
tarelli, Annales Camaldulenses, l,p. 43, n.l6; a. 952, Regesto Sublaense,p. 2)7,n.19!1.;i!.955, Forschungen; 4, p: 22J, n.l79, dal quale risulta ben chiaro. che il l1,?minato . un notaio pub-
Jaff-L. 3669; a; 958,RegestoSublacense,p. 54, n;20; .961, Mittarelli;ibid.,), p. 64,
Ji;44. blico; ma non un funzionario .della cancelleria papale.. Con ci nonsivuoleescludereritutl-
118 Jaff-L3558; RegestSublacense; p. 248,n~ 2~?' . . . . . ..... ..... < . . ......................... mente che funzionari del1acancelleria papale in casi singoli abbiano scritto allchedourtinti
119 Cfr. le testimonianze delle fonti in K6pke"Diimlnler,Ottod~r Gr()/.?e,.:L353;Ahcheil .ptivati,i::Oine per uno di loro ha 'dimostratoKehr'Scrinium un.dpalatium;'pd108, nf.2;>:,
Giuseppe dell'86 Hdi, sopra, nt; 116) sar statoup laio.Eglisottoscriveperultimodopo i all'inizio del sec. XI; pare sia capitato in via del tutto eccezionale chescriniariidella citt
suddiacorii et' oblaiionarius. " . .. . ...., . . ,,' .,. siano stati ingaggiati per dreun aiuto nella cancelleria papale (cfr: Kehr, ibM, p.l08,nt; 5 e
120 Talelo ha invece ritenuto Hinschius, Kirchenrecht, 1; p; 382,epiimlnler, iIK6pke- p. 111, nt.2).'Varrbbelapena di fareuna ricera'seentr~biquesticasisisono verific'lti
Diimlnler, Otto der Groj.?e, p. 347 e 353, ne f un cillicelliere o addirittUra un sprdnocari- anche a Ravenna dove, cornea Roma, bisogna tenere distinti i not\li ecclesiasticidai tabellini
celliere del papa, cosa che impossibile. pubblici (cfr. pi avanti, capitolo ottavo).
188 Iudices de clero Datari 189

rz'us) si ,diffuse a tal punto che a Roma perfino inotai in:J.perialiavevanoil le - si dice da quali mani sia stato "dato" il documento. 130 Intutti gli origina' 209
titolo di scrz'nz'ar z'mperz'alz's aulae, einuna glossaaliedecretalisiaffermava li pervenutici da epoca pi recente la formula per esprimere questo stata
senz'altro che la denominazione dei tabellioni qualiscrz'n{artosse"V].gare scritta in tutto o almeno in parte dalla mano del datario>-cos si potrebbe
Roinanum'~;125 Aialeuso del tutto conforme il fatto chenelIXseclo.il chiamare il funzionario "che d".
208 preposto ai tabellioni, che esercitavale funzioni dell'antico mllgz'ster .census, I da t a l'i ordinari .che vengono menzionati erano tutti alti funzionari
ricevette il titolo diprotoscrz'nz'arz'us; abbiamo una gradita cOl:lferma di que- pontifici, non semplici notai;13l poich sottoscrivevano i documenti diloro
stO in un documento. romano del 966, '. dove ilprotqscrz'nz'arz'tls Leonesotto.- pugno, erano essi senza dubbio coloro ai quali toccavaesaminarel'ingrossa-
scrive con il vecchio eil nuovo titolo contemporaneamente.l~~n pmtqsqz'- tura consegnata dai notai assumendosi la responsabilit che fosse conforme
nz'arz'us era dunque un funzionario papale ed era preposto agliicrz'nz'arel al mandato dlpapa)?2Per questo ilprz'mz'cerz'us notarz'orum, che come
tabellionesp7.manon era il capo degli scrz'nz'arz'z'et notarz'z'rflgz'onar#;:ciQdei abbiamo visto era acapo'dellacancelieria e dell'archivio, doveva innanzitut-
funzionari effettivi della cancelleria papale: .Perci la carica ll;celj:eirco- to essere chiamato a svolgerele funzioni di datario. Questaafferrmlzione
stanze poteva venire ricoperta anche da.un laico, cos come .mp.rigil1eetllttii trova'piena. conferma nel seguente dato: se raggruppiamo i documenti; la
tabellioni erano laici;. e successivament.e lo furonoconcertezzal:l9r:i cui data si conservata, che vanno' dal periodo di Adriano! fino alla deposi'
parecchi. dilro; tuttavia ,1' equiparazione. del protosrz'rzz'arz'u; .iJllI1zjon~ri zione di Giovanni XII (772"963). eli consideriamo da qesto punto divista;
papali di cui finora. si parlato avr comportato una progressiv'a clericalizza- constatiamo che, dipoco pi di cento da prendere inlinea:dimassima in
zione di tale carica e l'inclusione del suo titolare tra gliiudz'ces:cl(!clt;:r9d 28 considerazione, trentaquattro, vale a dire un terzo circa; furono "dati'!;esot"
Tutti, gli iudz'cesde dero, per quanto poco leJoroorigina1;i;1l:l~lisiQl:li toscrittipersonalmente dal primicerio. 133 Si trover questo 'rapporto numert'
d'ufficio (eccetto quelle dei due primi notai) avesseroveraIIlentee diretta- co' veramente' considerevole se si rifletter sul fatto che durante quei de
mente a che fal'e con il servizio in cancelleria, a partire dal pomificato di secoli ilprz'mz'cerz'usnotarz'orum fu il funzionariopiinfluentedell'ammini-
Adrial:l() l preSero parte. .alla relazio.ne. diprivilegipapali.l~~,:Nei. fJ.rivilegi strazionepapale, per. cos' dire il primo ministro .del pontefice,echeper
papali risalenti alperido Successivo che si sono conservatiirltegralp7ntesi questo, e anche perch fu spesso impiegato per svolgere missioni diplomati- 210
menziona in vario~odo l'attivit dei funzionari li cancelleria. i I.tr3primo che, dovette essere frequentemente impedito di prendereparteall'effeitiva
luogo allilfine del te.sto sii!ldicaregolarD1~I1tef~iJ:l~sfri1:t~'ilpri~e,iio in attivit di cancelleria. Ma, dato che allora nella cancelleria papalecisi~tte
questi()!l(Poi.spesso alla., fme dell'escatJcollq-.sott,la.. s()t!=pscriz~o,tie.:pflpa- neva ancora rigorosamente all'uso della datazione autografa esi disdegnava
di seguire la strada imboccata altrove, cio di autorizzare a sottoscrivere una
persona delegata dal capo della cancelleria, ogni volta chesl.lb~ntrava un
tal7 in:J.peejimento .llil alt~o, funzjonarib doV'e,:,::! espletar<;I.~:fuB~ioniAid~ta-
12? OesterIey,N~tariat,1,p.88, n. 5; p: 89,n..9.,Pi tarditalequ;lific~c:0111par~aI1~he
m. altri luoghi .dllo StafodellijChiesa;efr. lo<scriniariuscivitatis f\n!lgl1iae" deL 12,31
(Epistlae saeculiXIII,I,p. 362).' . , . ' " , . ' , . ..... '.../'>. '. :"("'/;;5'" :< <""_.";'>-':.., :>\-~:"" _' ,_<~:,;,.i.\'"
208 ...... }26 RegestoStJblacense,p.166,n. J 18.. Neltesto:rLeoprotoscriniarius";.~~ttQcriziOIle: 130 Mantengo qui perII mOlnento il termme dato. Soltanto pi aVantisitra,tt~r gi,a 209
'iLeoproto etmagistereensuum mterfuir". ... '.... ., .. ',' > . ' .,,>:..." .,: fondo del. significato del datum per manus. In questa. sede ~i potr osseJ:Vareche in~caso
127 Come tale compare ancora nel sec. XI, perchsenza dupbio egli iclentic.c>a.ltprior singplo.O'aff-E. 2580) "sigillata permanum U" sta al posto di.'!dataj:Je~inanum1J'~" ....
scriniariorum" menzionato da Beno(MGH, Libelli de lite, 2, p;J69).assiem~ad altri preposti 131'Un'eccezione data .dal pritilo docu11ent"che fa menzionediun'datarioO'aff'E:
allescholaeromane. . " x.'.. ". .. . ...:i'.,' " Ci 2437). Secondo il testo a noi pervenuto tale documento fu datato dalloseriniarius A;iastasio:
128.Ci attestato al tempo diBenedetto VIII; quando.Jln :notarius Stef!lI1o; dl,lnqu~,p Se la data .di Jaff'E: 2454, dove Anastasio chiamatO primicerius, fosse attenclibile (dr. p~r
chierico, compare come Protoscr;ia.rius O'llff"L.403 3,4041, 4943ll, 4045; ,4,056; cfr. ultimo A. Hesse1,Lesplus anciennesbullesen fa1Jeurde'l'abba)'edeSailt-Delis;L~'08'jei.J.
Galletti; Delprirnicerio, p. 147LLascio aperto il quesito se gi ilprotoscriI1I'ysBE'nedettQ, age, ser. 2,5 [l901];p. 373-400:387 seg.), si potrebbe supporremJaff~E.2437 un error,ecli
ch~ compare l1elV897 non come abate macomevisitatoredel,mpl1astc::J;O dL,Etasm() lettura, quali ricorrono frequenti proprio nelle righe delle dat~ dei dOCumenti pi~tichi;M'a
(Rege.sto Sublacense,p.163'11.116;.i testimnideldocumento.soIlottesrtiarii}eraJln non neanche impossibile che per una volta, nell'epoc in cui era stt~ app;n~ mtrd?t,t,ala
ecclesiastico; ..' . ......' .. ' .' . . . . . . . " " " . ' '" '..... datazione, il lavoro fosse affidato a un semplice notaio~Peril periodo's~ccessiv?,prU;adel
129 In relazione allelettere dei pontefici si autorizzati sol() asuppptteche,!II1alogW1et1te sec. XI, cisivetifica solo m Jaff- Li 3514, che; se la tradizione del test?rretta,fu anc~e
aiprhillegi"siano state scritte da notai escriniarzi'. Mancanp indicl1zionippsitive alJ;igl1ardo, datato dallo scrittore, il notaioSamuele. . . .... , '. ..... . . ... '..... . -. .'
probabile che il dettato delle lettere politicamente rilevanti (qualoranol1f.osseroredl1tte q2 Cfr. le accuse mosse alprimicerioCristoforo di mi si parlatosopraiilJ.ant. 55,. '
direttamente dal papacome. spesso attestato al tempdi Gregorio VII) risalisse ai dirigenti m Questi documentisono:]aff, 2497,2498,2510,2606,'2616,2676;2716-2720;2759,
della cancelleria ..edicibbiamo .testimonianze. dirette per .il periodo delbibliotetario 2760,2781;,2831,3052, 3053;3455, 3465,3527,3581,3588,3596,3597, 3601,3606'3608,
Anastasio. Cfr. anche sopra. 3615,3617,3622,3623,3633,3636. . . .. . '-
190 Datali Bibliotecari 191

rio.Atal fine era ovvio ricorrere innanzituttoalsecundicerius notariorum,e clero, fu impiegato come datario. E nella seconda met del X secolo costoro
poi anche agli altri alti funzionari papali, gli iudices de clero. Einefff;tti furono da lui completamente soppiantati nel servizio incancelleria.eanche
entro i limiti temporali qui indicati troviamo che il primo menzionato nel godimento delle entrate e del prestigio probabilmente gi allora connessi
come datario tredici volte,134 ma il saccel1arius,135 l'arcarius,136 il nomencula- a quell'attivit.
tor,137 il primicerius dejensorum,13 8 rispettivamente da: sei a novevolte.129, il Gi in precedenza abbiamo esposto 142 che l' archivio e la biblioteca dei
protoscriniarius fu l'unico funzionario cui, durante tutto il periodo qui prese> pontefici in origine erano sottoposti al primicerius notariorum; .dagli attideJ
in considerazione, questo incarico fu affidato una o al massimo due volte,1,19 sinodo lateranense del 649 si pu certamente concludere che tale sitllazione
cosa che non sorprende se si pensa al posto particolare da lui occupato e sussistesse ancora a quella data. Pochi decenni pi tardi, per,gi al tempo
sopra descritto, e al fatto che fu impiegato pi voltecome scrittore. di Sergio! (687-701) l'amministrazione della biblioteca era passataa un altro
Dal materiale a nostra disposizione non siamo in grado di stabilire, in base degliiudices de clero; daIla biografia del futuro papa Gregorio II appr.endia"
a quali considerazioni si decidesse caso per caso quale dei quattro iudices de mo che costui, alIorchfu nominato saccellarius,fu posto contemporanea-
clero" che compaiono accanto ai due primi notai in qualit didatal'i;venisse mente alla guida: della biblioteca.143 Si tratt di fare solo un ulteriore passo
incaricato diespletaretale mansione. In modo particolare occorre direcheJo avanti nella medesima direzione quando si pass aIla nomina di un bibliote."
speciale ambito' di competenza dei singoli funzionati non, eradecisiv ai.fini cario papale, e ci. deve essersi verificato gi durante gli ultimi anni (iel.se<:olo
211 di questa designazione, come si potrebbe supporre. I documenti in questione VIILJ44 Data la tensione che nei secoli VIII e IX caratterizz spessoir<lppor-
sono prevalentemente concessioni e conferme di privilegi a favore di,diocesi ti dei papi con i potentes romani, che fungevano da iudices de clero ai primi, 212
e monasteri che non avevano alcun rapporto evidente conJasferadi attivit poteva apparire opportuno chiamare un altro funzionario, estraneoa'qllel1 a
di nessuno dei quattro ufficiali; inoltre documenti del tutto,conformi,quanto cerchia, per affidargli il servizio in cancelleria, il quale, per le fupzionicQegi
alloro contenuto giuridico, furono', sottoscritti talvolta,' da uno e talv'calta, da svolgeva nell'archivio, poteva sembrare particolarment adattoaquell,a:vorO:.
un altro di,loro. Si pu solo, supporre che, al riguardo 'fossero ",determinanti EperCinon r~si:iamosorpresinel constatare chegial tempo diPasquald
l'inclinazione la capacit particolare di certe personalit a svolgere ilselYi- il bibliotecario Sergio compaia due volte comedatario.l45 i""
zio in cancelleria, forse anchelaspecialefiducialoroaccordatadalpap;1~I. Da quel momento in poi divenne sempre pi freq~entla da:t~pio~~
Gi almeno dal secondo decennio del IX secolo, per~ anche un altro
funzionario papale, che originariamente non apparteneva gli,Z:udicesde
.)42 Cfr. capitolo quinto, . .' '.'
,143 Cfr.sopra,m.i;l5, . '........... , . .'. .... '<.;.', ... ...".
144. TI primo bibliotecario papale.di Clli abbiamo testimonianza 'teQfi!atto, he in, llf)a!et-
210 134 ]~ff,c 2580,2653,2663,2668, 2672,3421 (Cfr.M. Kink~rtborg,Papj;urkJhiiel1'ih tera di Adriano I (Jaff-E.2431) viene menzionato come adstansa unasedu~adelJribunale
Nonantola, Modena und Verona, GGN, 1897, p. 234-262: 241), 2466, 2467,3473,3558, del papa (prima del saccellarius Stefano). De Rossi, De origine, p. LX:XX,qata Ia).etter~:al
3626,3675,3690: . 784; appartiene per probabilmente al 781, ch.E HiI'sch"PapstHadria.nLlfnddas
135 ]aff,3429, 3535, 3538(? anche la nuova stampa di Gabotto, Antiche carte'di Astep. Furstenthum Benevent,FDG, 13(1873), p.3),68:,48; Epistqlae.J(ar()lini Aepi,l,p, 595,n.
61, n. 38,cpresentala fOrma corrotta TeodoriarchicanCl;llarii,cfr. ]aff'L.;Reg e.l'ta,1;,p>445), 67'cLadatacUJaff~E. 21.34 non poggia s alcun modellogelJ.uino;Jaff,E..2~41P?trebbe
3549,3550,3589c':J>., .' " . : .' ',>,"" :' semmirisalire aunmodello del tempo di Giovanni Xv.; ....'< '
136 ]aff, 3511,3569,3641,'3642,3671,3689,3 694. " . " , " : .,.<, . 145 Jaff-E. ,2549 e 2551 .. Nell'originale del secondo dO.<::I1J:!1ent() laformaddnme 212
m ]aff, 2544,2546,:.302Q, 3401, 3497, 3499 (?),3515, 3516 (quest'ultirI1aindicazione Sergius; la stessa testimoniata da Eginardo; Annales,a. 823 CMGH S~, 1, P: 2:[ l),e os
secondo l' originale di Grona),3682. . '. ,'...'.':> > anche nel modello genuino del n.2549, che deve essere supposto gi 'per laicQincidellza.,con
138 Jaff, ?474, 3529, 3542,3544, 36~5, 3647 (?). Inoltre]aff, 2947, chr: Diekamp in Liber diurnus, n..47, i sar. stato Sergii al. posto. di .Georgii, e parimenti ne!. modeIl9::delrL
Westf'lisches UBcSupplement,n, 282,sern.bra riteneregemiino.:::.,,::;:,o '.' .....; 2563, se questo pezzo ba aVuto ,un,modello genuino, questione cui Ilon voglio dare qui ,una
, 139 Tra loro. appareper.~cora un'altrll.. differenza.TI.nqm:enqdatqr, tiJ ,chiarrlfltOprima .risposta, sar stata questa la forma del nome. W, Gundlach, Der Streil,dei' 13istbumer:Arles
degli altri .tre fupziOUl'lri,a syolgeI'e quel seI'Vizio;ginell'81J; comp,arecorn.e,datatio.Jl.1Yec<: 'und Vienne umden Primatus Galliarum,NA, 15' (189Q), P.9,102:58"nt. l,harmmato}li
solo nell'887troviamo il saccellarius a svolgere la.stessa attivit,il preposto. ai d.!enmWsol.Q impelagarsi nella questione della data dei .due documehtL"j;'.oichentrambij fal~iJ#f~"L~
nell'891o'n:ell;87:2;:el'arcarius nell'896: o" . ',,;,' ....;., :.,.;". 2501 perii monastero diPfiivers eJaff''G. 2502 per la cappeUadi :r;n:sbu,rg rnenzionaI19<::9n-
140]aff-E,J022: Un secondo esempio potrebbe essere]affcL..408.3a,ul) !oqunentQ, di cordemente un bibliotecario .e.cancelliere Giovanni quale datario,. IleU~PI'imaedi:l.ioneidi
Giovanni XIX del 1027 per Fruttuaria con la data: "datap:IILPetri ep.S.B.fIna~ archi~ri, qut:sto libroavevo ~llppostoche le righe della data .gi entrambiidoqlmenti[ossero,qafa.r
niarii s.ap,sedis?;suquestodo CU111 ento cfr. per piayanti,nt.148".-. ' '...,'.' risalire amoclelligenuini perduti: da ci .si doveva poi dedurre<:he gi I,eone)ll dur~teil
211 141 A questo riguardo occorre ad es;<osservare chedelle sette date apposte dll.!l'.Il'[carius le suo soggiorno in Vestfaliaavesse incaricatoil bibliotecario di apporrela,c1ata., Nelfragempo,
ultime cinque risalgQno a una stessa persona,'Andrea, cheriopr quella caI'icaa1theno.dal stato constatato che una gran parte dei falsidiPfiivers dioriginerecentee;a s~guito di qe-
948 al 963. . .' sta conc!llsione si potuta prendere in considerazione l'ipotesi che]aff-L:2501 sia stato
192 Bibliotecari La cancelleria papale alla fine d!l secolo IX 193

posta dal bibliotecario; nel periodo che va fino al 963 la si trovaa11orain del tutto dalla cancelleria.l50 Anche durante le lottesvoltesiaRoma al
altri diciassette documenti.I 46 Evidentemente tale ufficio acquist presto tempo di Ottone IIIl5l e dei suoi successori passano del tutto in secondo
importanza; gi nell'829 il suo titolare era un vescovo, Leone, che a una piano; sono le famiglie nobili della campagna romana,i Crescenziorigin~lfi 214
seduta del tribunale presieduto da due missi regi veniva menzionato al della Sabina, i Tuscolani, e altri, che si contendono la supremazia a Roma; il
primo posto tra gli assessori, prima del primicerio;147 e da questo periodo in patriziato, il consolato, il ducato sono le forme delle quali rivestono il loro
213 poi i titolari di tale importante posto furono a lungo solovescoviconl'urtia potere. Gli iudices de clero vengono ridotti al godimento.dicerte p~erogative
eccezione del dotto Anastasio, che godeva di grandreputazione e che al onorifiche in occasione dell'incoronazione imperiale e all'esercizio di <:1eter-
tempo di Adriano II e Giovanni VIII compare comebibliotecario.I 48 IHatto minate competenze nella giurisdizione volontarie civile; neL corso deLXIII
che poco dopo gli iudices de clero furono del tttosostituiti'in cancelleria secolo spariscono del tutto. 152 Pi a lungo degli aItri(finoa11299) si con-
dai bibliotecari potrebbedipendeiedai mutamenti avvenuti a Roma. dal servil titolQ del primicerio, ma gi da parecchio tempo non avvapi nulli!
momento in cui la corona impriale pass ai re tdeschi; i vescovi sllburbi- a che fare conJadirezione del lavoro dei notai papali e della cancelleria.l53
cari erano senza dubbio funzionari pi affidabili d 'quegli' omini intim. c . Gi a partire dall'ultimo quarto delIXsecolo accanto ai bibliotecari, che
mentelegati alla nobilt municipale romana che da lurtgo temposolvano sono alveitice della cancelleria, compaiono per come datari anche alcuni
detenere quelle cariche. QueSti ultimHiguranocomedatarisohinsette vescovi che non portano il titolo dibibliotecarhCiavvieneperla prima
documenti dei successbridi Giovanni XII;149 dopo il'983 spariscono quasi volta al tempo di Giovanni VIII. il bibliotecario Anastasio,sopra,ricordato,
appone la data per l'ultima volta nel maggio 877; inseguitonor pimen-
zinato.Poi alcuni documenti dell'agosto dello stesso anno sono data.ti da
due vescoVi, Giovanni e Leone, dei quali non si ricorda la diocesi ech~.non
compilato usando un'edizion~ del n. 2502. Mi sono convinto ch~ci effettivamente,avvenne:
si definiscono bibliotecari ma missiet apocrisiarii.l 54 Qwndi, proba1:>ilmente
in J aff~-1: ~501 stata usa~~~' edizione di c.. Ba~.on!o, Anna~ese~~lesiast{Ci, 13, ~utc~1743,p.
349~ di Jaffe-L. 2502. PerClo il documento di Pfavers perde ogmunportai)za .come f(JUte'della gi nel maggio 878,155 in ogni caso nel luglio dello stessoanno"cOl11pareil
stona della cancelleria papale; manonnutroneanche fiducia nella datazione 6rnii. isolata del vescovo Gualbettodi Porto che attivo finoall'883; cio finoalpontifkto
documelJto di En;~burg, .quantunque. di recente anqra KuhljIlann;Papst!fo.III. im inoltrato di ,Marino I, e dat dodici. docurnenti. 156 8ebbenenOJ;J.sichiami
Pader~o~ner .La,!de, Zeitscbtift fiir vaterliindische Geschichte Westfalens, 56/2, p. 98-150:113
seg., Si sia dicblarato a ~avore della genuinit del suo contenuto. c Occorr~ purselllpr:eiIn-
~entare che Leon~ ID m Jaff-L. 2521 chiam il preposto alla cancelleriaimperialecmicella-
rzus, .sebben~ tale tlt.olo non f.asse allora usuale in quella stessa cancelleria, echaltempo del
soggIOrno di Leone m Vestfalia probabilmente si prese in seria considerazian'lapssibilit di 42, p. 440) e del 983 (non 979, come si trova in A. Brackmann, Papsturkunden des ostlichen
accogliere Alcuino nella cancell~ria papale (cfr. Epistolae KaroliniAei/i; 2\' p;:296,i:i:H79). Deutschlands, GGN, 1902, p. 193-223: 202); due volte il nomenculator in Jaff L:3790 (ed.
c

146Jaff, 2666; 2904, 3033,3034,3104,3230,3389, 3533;'3621;:3624,3669,)'61'6'3680, Kehr, Le bolle pontificie, p. 33, n. 5) e 3791, e costui forsela medesima persona1le compa-
3684;3688, J(j61,3692,.< ' . ' '.' .,.. '.... ........ , re inqualit.di primicerio nei documenti prima menzionati. .. .." '. ...: .
147 Ji.egestodi Faifa; l,p. 221, iL zio.. 150 S?~O il prQtoscriniarius compare ancora nel sec. XI,~a'nessnodegliaItriiudices
213 148 E possibileche il bibli>tecario Anastasio sia il medesimo pri;iscriniufdi]aff:R30f2 appose pnda data. .. '. ,o.:::. o > ". ':..
come gi suppose Galletti, Delprimicerio,p.135; ma nonaffait sIcuro vista la frequenzh 151 Airgione,Halphen, . Lacour d'Otton III;p. 357.seg.,'confutaIa-tsi chOrtone:III
co.n la quale compare tal~ nome. Del tuttoinsostenibilepiI'ipotesi di -G.Phillips, avrebbeloroacc9rdato c1inuovo una sfera d'azione pi ampia,una.partecipziopealgoverno
Klrchenreckt;8.v.oll., Reg~ilsburg 1845-89: 6, p.366;ediHinschius, KirchenN:cht,1,p.435 della citt, e li avrebbe creati funzionari imperiali, come. statopivoltesuppostosulIa base
seg., che gli uffICI del protoscriniarius e del bibliotecario silino stti stabilmentecongiuilti'fino dello scritto sopra citato. .. ., 0'-.
al X sec. Nessun protoscriiaris delperiod successivo chiamato bibliotecario' nessun 152 Cfr, Hinschius, Kirchenrecht, 1,. p. 383,.eHalphen;Etudes,p.40;seg:, Ch(iidduce 214
bibli~te~.ario p'rotosCrini~tius. !u.ttii bib~otecarimenzionati dopo sono vescovi e tni"iploto- esempi' dell'uso dei titoli di primicerius e secundicerius .iudicum O' iudex,3primus. defensor
scrzmarzz troviamo persmo laICI. I:unio proto~criniariusoarchiscriniarius con il rango:di iudex,archatiusiudex, sacellarius iudex, nomenclator iizdexe protoscriniarius.iudex.;,_ .
v~scovoanche .l'u!tima che.comparein qualit di funzionario della Cancelleria papale: Pietfo .1~3 L'ultimo primicerio "AngehisPetri Mathei" che appare n1l299 (Theiper, Codex,l,
di S. Rfma o di Silva Catidicla (ammesso che sia attendibile il documento di Giovanni XJX p.365).Gli altri iudices scompionogi prima: secondo le liste di Halphenil sr:cundic.erius
per Fruttuaria, Jaff-L.4083.~\ suIquale egli appose la data del i027 e che cinot9 solofram- attestato fmo al 1217, l'arcarius fmoall197 ,il primusd4ensor firoall19?; il)lmineulator
mentariaffiente); e propri di ,costui s~ppiamo .he di"ehne .bibliotecario soltatitol1ell0360 fino al 1185, il saccellarius fino al 1202, il protoscriniatius finoa!12Qh:';"o':j >
1037 (dE pi avanti). Mentre al temPo di Sergio IIItroviaiIio il vescovodiSlitri colIlebiblio- 154Cfr. Jaff-E; 3104, 3109-3111. Leone il vescovo della Sabma;G:iovannjforseqUello
tecario, Melcbisedech ilprotoscriniarius (Jaff~L3535e 3538);e bibliotecario eprtoscrinia- di Pavia.. .... . o _.' ..
riuscompiono l'uno accanto all'altro in uno stesso documentonof soltanto'nel102Ytme 155 A questoperidoappartiene probabilmente Jaff-E.2987; carnesi suppOIie gi nei
ritiene Hinschius, Kirchnrecht; 1, p.437, bens gi nel 958 (R!gestoSublacense, p. 54; Ii:20). ,: regesti.. ... . ". :. . . . ., . .'.:'. . . . ... ' ......" .:0.':.. :
149 Cinque volteil primicefio inJaff-L 3769, 3810 a; 3811, eifi due docunientidi 156 Oltre a Jaff-E. 2987 anche 3175, 3176, 3182, 3183, 3185-3187,3189;3200,3381,
Benedetto VII per Asti e per Alsleben del' 982 (Mmoriedell'-Academiadi Torr,ser.II, n~ .
'-'"
194 La cancelleria papale nel secolo X La cancelleria papale nei secoli X eXI 195

bibliotecario, dovr tuttavia essere considerato come l'effettivo capo della Anche in quello seguente la situazione rimase perci invariata. ,nsucce~sore
cancelleria vista la regolarit con cui svolselesue mansioni. Acanto a lui, di Guido di Silva Candida al posto di bibliotecario Stefano di Narni che dal
per, compare come bibliotecario il vescovo Zaccaria di Anagrii che appos~ 976 al 983 appone dieci volte la data; accanto a lui compare ancora due volte
la data solo su due documenti del marzo 879 e delgiugho 883)57 ..' Giovanni di Salerno, una volta un altro vescovo Giovanni e una volta un 216
215 Anche nel corso del X secolo si verificano di nuovo analoghe apparenti vescovo Gregorio; questi ultimi due hanno anche lltitolodibibliotecario seb-
anomalie. ,Il successivo bibliotecario che .compare come datario dopo bene debbano certamente considerarsi solo come supplenti di Stefano.l 65
Zaccaria Nicola di Sutri nel 904)58 Seguono, al tempo di Leone VII edi Seguono due documenti datati, risalenti agli anni 983,985, ch~meI1zionano
Marino II, Benedetto di SilvaCandidanegli anni 939,,943 e 944;15?soito come datario Giovanniepzscopuset bibliothecarius, probabilnienteil med~si-
Agapito II e Giovanni XII Marino di Bomarzo (955-958);160 durante il ponti' mo vescovo Giovanni di Nepi che poco dopo, sotto Giovaruii XV; dalgen-
ficatodi Giovanni XII e Leone VIII un vescovo Giovanni, sicurameni:equel- naio986 fino al febbraio 993, al vertice della: cancelleria;166 in questo tempo
lo di Narni (961-963):161 tutti e tre con il titolo dibibliotecario. Al tempo di svolgono le mansioni di supplenti il vescovo Gregorio di Potto,167 h~stdefi-
Giovanni XIII, Benedetto VI eBenedettoVII,ilvescovoGuidodi~Silva nisce bibliotecario, e il vescovo della Sabina, Domenico, che sottoscrivell!la
Candida fu bibliotecario e capo della cancelleria fino ali a Tmedell'anno975; volta nel 'maggio 993 senza per questo titolo. Successore di Giovanni di
di 33 documenti datati, risalenti a questi anni,25 presentanolasasottoscri- Nepi.divenne il.vescovo Giovanni di.Albano che ricopr l'ufficio,dibibliote-
zione)6Z Accanto a lui per appose la data due volte; nel 968 e nel >969, anche cario anche sotto Gregorio Ve Silvestro TI;168fiI1oallafin~dell'anno-1000
il vescovo Siccone di Blera, tre volte,' nell'aprile 972,'il vescovo Andrea di eglippose1a data da solo; non vi sono supplenze durante il suo mandato.
Amelia, una volta, nel 973, un Vescovo Giovanni chesidefihisce arihebiblio- . Nonsi conservata alcuna bolla datata degli ulti:niannidi pontificato.<i
tecario, infineUIa volta, nel 975, il Vescovo Giovanni diSalern.:Chein que- Silvestro II,169 e. talidoclimenti mancano anche per il periodo di: Giovanni
sti casi si tratti di date poste in supplenza' dell'effettivobibliotecal'iosi ricava XVII ei primi anni di GiovanniXVIILPoinel marzo~neElugliol005fu
chiaramente da una delle sottoscrizioni diSicconedi Bleranel1a::qualeci, bibliotecario il vescovo Gregorio di Ostia; con laJinedi;qU:esfannop~r
affertnat a chiareletteie;l63 senza dubbio anche gli altri casi devono essere compare un nuovo tipo di sottoscrizione, diversoda.quello{m6raconosciu-
interpretati cos; sia che il supplente. si definisca bibliotecario oppureno.1 i54 to. Possediamo sette privilegi di Giovanni XVIII risalenti l periodo che va
Tali supplenze si rendevano spesso necessarie iIi. quanto anche inquesto dal dicembre 1005 al maggio 1007. Sei di questi fanno menzione diwl:Pietl'O
periodo pare che ci si attenesse ancora al principio della datazione autografa. abbas et cancellarius sacri Lateranensis palatii: una volta come. srittorepO due 217
_____
c _ _. ' - . .

165Jaff-t. 3794 e 3803 (le riserve espresse da M. Prou eA:'vrdiei'~f?i:ueildesch(Jrf~I~e 216


157 J~ff-E. 3230 e 3389; in~ltre egli chiamato bibli;tecarinelt~sJo>dl' ~~letteradcl l'abbaye deSaint-Benoitcsur-Loire, voI. 1, Paris 1900, p.. 170,nt. 2,i\i:oinoll~gelliIlitd8
settembr88L(Taff,E.3353). .,< i. ',.c;;,
secondodocumento nonPcissono pregiudicare l',attendibilitd~lpio~oc61Io). - C;isopJ:a,n~.
215 158 Jaff-L. 3533. Non si deve tenere conto diJaff-E. 3559, un documenioche,assieITle:a 149, si ric:6rdato,che in questoperiodo il primicerio "'. il nqmt;ulatcJI: :0ITlpi010p,erJ'ulti-
Wattenbch eDiimmler,avevogi in passato dichiarato falso (cfr.,Bresslau,:ppyrtts und
Pergament,p.12,nt.l); adesso Brac1anaI)ll,. Papsturkun(len" der.:Schweiz;, p; A 96 seg;,' nelia
ma volta quali datari. .' . . ' '. '. .': < ',i,: .. ",_>.
. 166Si autorizzati a supporre tale identit petch anche. in quest'epocanollmtuttji
diniostratopienamente !a non genuinit. ' . doclliIlenti indicata la sede vescovile del datario (tfr. ad es.Jif:fH. 3827)"Ai G.oCUlDiiti
159 ]aff-L. 3615a , 3621 e3624. . ..... " . < , ' , elencati daJaffsiaggiimge Kehr,Italia pontificia, 2, p:??, n.8.' ,... ' - " - 0 ' ; ,,:. '.'
160 Jaff,L. .3669,3676;.3680 e :3684. Nel 948 Marino era stato legatopapaIe'inGeimania, 167 Datario in quattro documenti del 98'1e del 995; merita di esser", tl0tatQilfau(),(:he
cfr: E Curschmann,DieStiftungsurkunde des BisthumsHavelberg, NA,.28 (1903);;p.393~434: egli.noh chiamatg bibliotecario nel documento Jaff-L. 384}, emessoperh#, datiifo da
401 seg., cor1parepergi nel 942 irrun documentogiu1iziariororiIailO(Gieseprecht, Giov~idiNepi.. ..... . .. :... '. , ' ; ,;',;; ......., .
.Kaiserzeit, l, p; 886): Cfr. anche il docunientodell'aJ:,ate Le6neciSubico(Regesto 168 Evero che il primo documento datato da Giovanni diAlbano (Taff-L;3847)Pwc~le
Sublacense,p. 54;n. gO). ,. . . ' . . c ; , i >,'i," ....... apparentemente di alcune settimane l'ultimo.datato da Giovanni di Nepi(Taff-I;,}848)';lTIa
161Jaff-L3688, 3691, 3692, 3700; tfr.RegestoSublacense, p; 173,ri.124;',:' '; la sua tradizione non affidabile.Probabilmentenella da:raviun errOJ:<,:;altrime1ti,bisoglle-
162 Queste cifre sono inJaff; Regesta, .1,p.47b,477 e 480, su ci ora ancheP.~Keht, rebbe supporre che il vescovo di Albano abbiaapposto.una voltala datacQmesupplente gi
Papsturkundfi.in Umbrien, GGN, 1898, p. 349-3%: 371, e Kehr, Diplomatscf;eMiszellen. durante il millidatodelsuo predecessore. . > .,. " " , '.
IV, p. 9. Qui di seguito non ripeter i numeri di Jaff dato.cheillettore potrorientarsifail- 169 Anche il documento originale J aff-L3927 privo di data.
mente essendo i periodi di tempo di cui qui si tratta cos viciniI'unoalFaltJ:o. 17? J aff-L. 3948, secondo l' edizione in .Pflugk-Harttung;,Ac~ai2; p:60;secolido Kehr, 217
. 163 Jaff,L. 3736: "Dat.p. m. Sicconis ep. S. Bler, eccI. advice!uWidonisep. et bibl.s. Sm'nium und palatium, p. 72 (saggio che occorre consultare anche per.<tutto quanto; si dir
sedis apost.". . quidiseguito), egli sarebbe menzionato pure qui comedatario.escrittOfe;tuaviadr:Keht,
164 Di altro parere Hinschius, Kirchenrecht, 1, p. 437. Italia pontificia, 3, p. 223, n. 1 .
196 La cancelleria papale nel secolo XI ~~~~~~~~~~=La=-=-ca:::n:.:.c=e:.:.lle:::r.::ia~pc:a7.p:.::a=le:...:n=e::l::.:se=c::::o=lo:..:X:=I~~~~~~~~--,,-:'1~9!..,7ff';,

volte come scrittore e datario,17l tre 'volte semplicemente comedatrioY2 cius Giovanni, continuano a verificarsi anomalie. vero che quattro Privi1.egi~'~~"
probabilmente egli scrisse e dat tutte e sei i docuthentiJ73ll titol6d~llui diquesto papa fanno di nuovo menzione divescovi comebibliotecari,Wi>i>,;
portato, che a Rothaera allora quasi del tutto SC0l1osciuto,174 ci mostdcrua- volta Benedetto di Porto, due volte Pietro di Palestrinaeunavolta unyesc~,,<'; ',;'~
ramel1te l'influenza crescente esercitata dalle istituzioni cancelleresche degli vo Gregorio;179 ma un altro documento pi antico ddl010 fudatatoda'~
imperatori d'Occidente sulla produzione dei documenti' pontificiira quale, cardinal~ ~re~bitero, cosa che fino ad allora non era mai accaduta;18o.g~,g1tri
negli ultimi quattro decennidelX secolo e all'inizicrdell'XI ben:ritonosde sono pnvl dI data. Solo Benedetto VIII, eletto in contrapposizicme ai
bile anche nella formulazione dei documenti papaliY5Lostato'rovinoso>e Crescenzi, torn all~antico uso,a1meno in quanto feceapporreJa data.;~lQ da
carente delle fonti nostra disposizione sulla situazione di quel tempo a vescovi. Ma i v~scovi che compaiono come datari sono pi nUlll~r6siche al
Rorpa ci impediscepurtroppo deltutto di valutare quale fu ilvero:significato tempo di tutti i~uoipredecessori. Troviamo PietrodiPalestrina, :Sen~detto di 219
e l'effettiva portatadella novit voluta da Giovanni XVIIIconlainominadi Porto, BenedettodiSilva Candida, Azzone e Pietro di Ostia, BosOne di
un abate a cancelliere del palazzo lateranense,176 cos come' siamo del tutto Tivoli, infine.Benedetto, un vescovo e legato, probabilmente lo stesso che il
privi di notizie sulla personalit dell'abate. Pare ovvio supporre-the'ilprov- vescovo diPorto o quello di Silva Candida. Vi peruna tal~;confusionecro-
vedimento risalga al patricius Giovanni, membro della famiglia dei Crescenzi nologica nelle loro sottoscrizioni181 che non possibile conc1dere ~ecl.bbia~
e allora onnipotente aRoma, che potrebbe.avere voluto affiancare al papa da m? supporre ancora in quest'epoca l'esistenza. di un bibliot~cariovero e proc
lui creato un cancelliere estraneo alla cerchia dei vescovi suburbicari pi o prlo,.come stato congetturato per il periodo precedente,; e considerare al10c
218 meno indipel1dentidalpatricius;l77 Non abbiamo pra1cuna prova a soste- ra glialtl;i datari contemporanei come j suoi supplenti, oppure s~ ,pisogna.
gno di questa ipotesi e tale novit non era destinata'adurare;'Inftt,' nei ritenere che ivescovi ,e i bibliotecari comparenti)'l1o a,ccantoall'altro ab1:>ia~
documenti degli ultimi due anni di' GiovanniXVIIInotcompanipil'aba- no ~volto collegialmente tale mansione, In ogni caso pure in qus~o periodo
te-cancelliere Pietro; essi sono scritti di nuovo dagliscriniarii mentre-non vi anc;ora certo chela,data (pur es~endo,come abbiamo visto,pispe~soOllles~
menziohtoalcun'datario. 178 s~ al ten;po:deipredec;essori diBenedettoVW ~ anchedllran~eil,poptifia~o
~che altemp di Sergio IV tl009-1012), egli pureunacreatra delptri- diquest ultimo)182 nei documenti nei qualiveniva aggiunta era autografa.
"-:;:.

. ..
riempito. Tuttavia nel dicembre 1015, durante il pontificato di Bendetto VIII i imbattiaino
171 jaff-L. 3941 e3953. in un Pietro diaconus atque cancellarius (Regestodi Far/a, 3, p.21I) e,parime~ti, a un sinodo
172 Jaff-L. 3949, 3951 e 3952. di Giovanni :xIX del dicembre 1024, in un Pietro diaconus sanctae Romanae ecc!esiaeeti;an'
m E infatti non sar un caso che i tre documenti che lo designano semplicemente ,quale cellarizis sacri palatii(Jaff, L 4063 ). Rit~ngo moho probabile.checostuifosseJ'ab~te,Pietro
datario non. menzionano alcun altro come scrittore e quello chela definisce solo scrittore non del 1005-1007; chpercidovrebbe essere stato promosso.cardinale diaonomantetendo ,il
menziona alcun altro come datario.. '.' ' . ..- .
titol.ocli c~ce1liere;non possibile per dimostrare che nel periodo sucessivoall.007gli
174 Cfr; sopra, nt.145: Tuttavia tale titolo usato in una lettera di Silvestio11 (Jaff"L.
abbia eserC1tatoveramente funzioni nella cancelleria; su due documenti di Giovaru:i:x:rxche
3911)evidentementeinrelazipne al preposto oaun ufficiale'HelIancelI~riapapale.!...
dovreb?er~ essere. stati, scritti.in .sua Vece, cfr.. pi aVl1ti, nt: '202. Ma. s~;uestao1!gettl.ira
175 Dopo l'osservazione isolatafatta per primo da Ewald,ZurDiplmatikSilvstepII.,p.
esatta, jlPlj':tro diaonus etcancellarius che. trovereJ:il1o al tempo di Benedetto IX, {dr,. pi
345 seg., fu W.Erben, Die An/Cinge des Klosters Zels, ZGO, NF, 7 (1892),p: n]: 21' sego
avanti) e che attestato fino all'ottobre del1050come eff~ttivo capo deila cancelleriainy-
(cfr., anche Erben, Excurse,. p. 571 seg.) a richiamare fermamente l'attenzione 'su tale circo-
stanza; ci nonstarite essl stata del tutto trascurata nella ricerc di Miihlbacher sui rappor- ce con ogniprobabilit un'altra persona. In nessun casoP<Jssiamo pe,nsare?lla suaidentir
ti tradoc;umenti imperiali e. pontifici" (cfr. Miihlbacher, Kaiserurkfzdeuiid Papst,rkufl'del. con l:ab~tePi~tro dellOR5-1007;perqu~1!to ci possipiledareungi~dii[osullg~afiad t
Maggiori particolari verranno comuniCati inseguito. " ..... '.' . .-.....,.. ".......'- ...-..,".,' .' quest ultlID? sulla base del due documentl]aff-L. 3947 e 3953, essac()mpletameme,;diver.-
176 difficile che due nomina si colleghi a un'altra circostanz:Al!'iniziHel'1004 il sa dalla scn~t~radelcapo della cancelleria dal 1044 al 1050, che presenta F~ratteri grafici
bibliotecariovescovo Leone legato papale in Germania (cfr. le fontiinHirsch,Jabrz,iicber molto .pe~ulian. e del tu~o c?stanti;~,poi,. COme potrebbe lo stesso uomo avegicopett() per
Heinricbs II., l, p. 278,'nt;ll. Maquesta assenza non pu avere provcatola nmina-'dell'a- 45anmd1 s~gUlto la canca di cancelliere papale! _ .. ;'
..... 179 Jaff:L:.J971, J985 e3988; Kehr, PapsturkZ!ndenin Benevent,p. 55.;
batecancelliere'datoche,come sopra si notato; nel inrzoehellugli 1005tii;altrobiblio-
tecario appone la data ,e l'abate Pietro compre solo a pattire dallafinedell'annbi> .180Jaff-L3967. . . . . .. ;..... ... . ' ;.'.
218 m Cfr. anche Kehr, Scrinium und p~latium, p. 74, che pure si pone la domanda seforseil 181 Cfr. l'elenco in Jaff, Regesta, 1, p. 506. Bosone mmpareanchein.due doumentidel 219
pontefice fosse assente da Roma durante ilperiodo in cui sitrova menzione dell!abate cancel- 1017 recent.ementerintracciati, cfr. A. GiorgeUi, Bolla inedita di papa .$,tl edeito},7JII,ASI;
liere Pietro, cosa che ci riporterebbe al precedente gi menzionato sapr; che risale alpbntifi- ser. 5,11 (1893), p.104-111,.e H. Omont, Dipl8mes carolingiens. Bullejju pape Ben.oitVIII
cato di Leone VIII. Dalle fonti non abbiamo per alcuna indicazione per poterdar una sur papyruset,autres documentsconcernant les abbayes d'Amer et de Camproclon, en.Catalogne
risposta a tale quesito; . . (843-1D17),BEC,65 (1904), p. 364-389:377. .' . . ..> .
178. Neanche nell'originale diJaff-L.3956, che peraltro fu spedito in llnO stato'inconpiu- 182 Manca anche nei due originali Jaff-L.4QOl e 4036, che peraltro mostrano entrambi
to, come dimostra lo spazio lasciato in bianco per fare posto al'nQ!!le dello scrittore e poi non tracce di mcompiutezza. . .- .. .
198 La cancelleria papale nel secolo XI .La cancelleria papale, nel secolo XI 199

Benedetto VIII per, nel 1023, adott un altro provvedimento destina c un supplente; ne fece uso, dato che incaric Benedetto di Porto; gi attivo
toad avere grande importanza. A Natale di quell'annositrQvaya a Roma fino a quel momento in cancelleria, di apporre la datazione in supplenza
l'arcivescovo Pellegrino di Colonia che, tra i principie2desiastichedeschi del bibliotecario; due documenti del 1024 furono sottoscritti in questo
primi per nobilt, era il pi disposto a farsi coinvolgere neivstipinipoli' modo.l87
tico-ecclesiastici del papa; quest'ultimo lo ossequi grandemente elo Se il rapporto nel quale venne a trovarsi un arcivescovo tedesco 'conIa
nomin bibliotecario della Chiesa romana, una n011lina>mai otte:hutafino cancelleria papale fosse rimasto permanente, avrebbe potuto facilmente
ad allora da alcun vescovo tedesco. 183 In questa secienoncisi occuper esercitare una grande influenza sull'evoluzione di quell'istituzione; laconse c 221
della rilevanza politica di tale provvedimento; qui si dov:rsolo evidenziar- guenza probabile sarebbe stata una penetrazione ancora pi indsivadi
ne l'importanza per la storia della ancelleriapapale.IB4 Edifficileper sta~ usanze tedesche nel funzionamento dei suoi uffici. Ma,' almeno.periI
bilirla con certezza perch mancano inforrnazioni 'attendibili :altiguarclo. momento, non si arriv a questo. La morte di Benedetto VIlLe quella di
Gi non si pu date una risposta certa al quesitose1aconcsiorkfufatta Enrico II, avvenute a breve distanza di tempo l'una dall'altra, posero fine
personalmente a Pellegrino, oppure se gli .fu accordata .inqllantoariv6 agli stretti legami allacciati tra Papato e Impero; in Germania eaRoma
scovo di Colonia con l'intenzione di rendere l caricattasferibile'ancheai uomini nuovi giunsero al potere; Ii. Corrado n,che cerc in tutti i modi di
suoi successori in quell'arcidiocesi;185 tuttavia :la pri11lipotesiforse:la noti intromettersi nelle questioni romane, qui Giovanni XIX,che:Jinoad
220 pi probabile0186 N possibile accertate qualiprerogtiveetn6qngitifi~ allora era stato un laico e aveva avuto la citt in suo potere, e non intendeva
te a quell'ufficio, a parte gli onori tributatiall'tcivescdvoysi:P"llsol affatto rafforzare l'influenzatedesca a Roma. .. . . ......' '.
afferm~recheegli non solo dovetteessereequiparatoaiVescoyi'bibHoteca: Se,oltre a ci,si'riflttesul fatto che le relazioni tra Roma elaGermania:
ri,fino ad allora in carica, ma che venne preposto aloroe,'a.Iineno stando erano rese pi difficili dalla ribellione dei principi laici dell'Italia settentrio-
al titolo conferitogli, subentr al vertice della cancelleria papale.' Infine nale e dai. loro tentativi di eleggere un antir,sicomprende come 'per il
rimane anche:incertos egli esercitpersonalmetite lasuacarica";';noh pos- momento non si. parli pi. di un bibliotecario. proveniente da Colonia.
sediamo 'docu11lenti risalenti alle prime settimane del 1024 he'pCJtrebbr Invece, quanto alla datazione, si torn ad adottare il vecchio'sistema:
fornire indicazioni al riguardo. Invece, non avendo l'arcivescovo in pro- Bosone diTivoli, BendettodiPorto, Pietrcrru Palestrina svolsero di nJibvo
gramma di restare a Roma, pare che a lui spettasse il diritto di nominare collegialmente tie mansione usando il titolo'cji bibliotecari;188 L'unica:.ecce~
zione data da 1.n documento di Giovanni XIX deldicembrel026;thefu
datato da Benedetto diPorto in luogo di Pellegrino)1}9 Lasua,einissione
c~deneLperiodo durante il quale Corrado II, al cui seguit'si trovav;:bPelle;
183 Cfr...Giesebtecht;Kaisrzeit, 2,.p.. 198;Hirsch-Bresslal.liJahrbiicher}Ii~richsII.,:3,tfJ'
279.:Attribuis?poca importanza alle repliche di J"vOn"Pf1ugk~Harttrtg,:Beitragizur
grino,19Q indugiava in Italia col suo esercito eperci,'forse,sie~be!un:volta
GeschichteHeinrichsII.,.FDG, 16 (1876), p.587-598: 594.seg.;e~ncb6aimjm~r()sidi1:>attiti l'ocasionedi soddisfarei diritti rivendicati da Pellegrino. EC?mu.n9-11~
in recentidissertazi(mi; per ultimo WDersch;Die K.irchenp?litikdesE~bisch?fsAribovon molto strana la circostanza che questa datazione, in cui si menziona
Mainz (1081-103J);Marburg 899, che si arrovellano s1lequestioni quitrattat~{ ')c.:,.: Pellegrino, preceduta da un'altra nella quale Bosone di Tivoliviene;defini"
184 Watteildoiff;Stephllh IX.; p. 56seg., ha trattato per ultimodel1\rfficionellcanc~lle'
to bibliotecario senza alcuna indicazione di un rapportodisupplen~~TeJ:l,
ria romailaiicopert? dal dignitario di Colonia. H . T i ' < i , ' . <}"
220 185 Pi pmenpeoJile allora l'ufficio di arcicappel1andregio p~r)aGerIllaI1ia/sr~leg~to
all'arcidiocesi.diMagom:a'e come poco dopo quello diardcancelliere petl'Italia fucongiuh C ". ',',. -, ,.,' -..
to all'arcidiocesidi Colonia. .. '
'186Wattendoiff;ibid:, d1 parere oppoSto dato chepenegrah cohtode! fatt<Fhe rie!pri c 187Jaff-~.
.' 4057: "dat. p. m: Piligrimi Colon.archiep. et biblioth.s. s;d. apost.,~~r~c~
vilegio di LeondXper Ermanno di Colonia de! 7 maggio 1052 (JaffcL. 4271)'comparl'~ Benedictocommisit episcopo"; Jaff-L,' 4058: "dat.p. m.. Benedicti ep. PortuepsiS;vi<:e
spressione: "confirmamus quoque tibi... sartctaeet apostoli~ae sedis cancellatU;raJil".Ma Pe!egrini archiep.Colon.etbib!. s. ap. sedis". Nonostante le varianti nella forma (d()yevaan-
prima di tutto questo documento pedomeho fortemente interpolato la frase in questiope, corasvilupparsi una fortna stabile adatta a esprimere la nuova situazione) ritengo che;#trarii:
c()me not~ Steindorff, Jabrbiicher Heinrichs III, 2, p..141, nt.) ,fu.inseriti! lpr?KibillIlente be le datazioni siano equivalenti e credo che derivino da Benedetto. Se Pellegrino avess~aPP<l::
traendoladallabiografia di Leone IX di Guiberto{2; 4: ed,Watterich;VitaeF-1,p.155);do~e sto personaJm.ente la data a Jaff-L. 4057, come di recente stato SUppqsto,l'aggi~fa qui
il verbo dareusatdaGuiberto fu trasformato in confirmamus; ih secondolu?gq; anche se il vicemsarebbestatade! tutto superflua;. inoltre ci si sarebbe aspettatipoi'commisii!yee di
documento fosse genuino, dimostrerebbe soltanto che la coricessione;senza dubbio avvenuta commisit. - Si noti che Benedetto in entrambe le date non vienechiamatobibliotecarlo;.,'
gi ne! marzo del 1051, fu confermata urtailnodopoeon<uil dOC inento> rS~cohd6) me
ll 18~Cfr. Jaff,'Regesta, 1,p.515. ;. ....... . ' . . . . > - ; .'L" 221
decisiva la considerazione che Leone IX, il quale e:amottimi rapporti con Ermanno di 189Jaff"L,4076: "dat.p; m. Benedicti Port. ep. (dunque senza il titolo di bibliotecario,
Colonia, difficillIlente gli avrebbe' rifiutato carica e titolo fino 'al'l051; se questi avesse avuto come ndl024) vice Peregrini CoL archiep. bib!. s; apost.sedis" . .i '.. ;.,,/,;
gi prima un diritto a entrambi. 190 Cfr. DD K II, n. 56.
200 La cancelleria papale nel secolo XI La cancelleria papale nel secolo XI 201

ameno che non.vi sia stata una confusione, potrebbe perfino far pensare curiale contro l'influenza tedesca, che proprio illora in Italia sYEaeva valere
che la seconda datazione apposta da Benedetto al posto di Pellegrino sia energicamente e honcurante dell'autorit papale.
stata aggiunta successivamente a seguito di .una protesta da parte .tdesca. Per la storia della cancelleria papale tale misura ebbe per grande impor-
Per il resto, anche durante la discesa a Roma di Corrado; nei documenti tnza. Da quel momento in poi la carica di bibliotecario papale fu congiunta
pontifici non si tenne alcun conto della rivendicazione dell'arcivescovo di permanentemente a una diocesi suburbicaria;quando nel periodo successivo; 223
Colonia. Un documento del giugno 1026 fu datato da Benedetto diPorto cosa che avvenne solo molto di rado,sitrova menzione di un vescovo di
senza menzionarlo;I91Bosone di Tivoli ne dat un altro il 14 dicembre di un'altra diocesi quale;datario, costui pu cohCertezza essereconsideraibsolo
quest'anno;192 e perfino in un privilegio.perCluny emanatodurantelapre- come un supplente del signore di Silva Cndida,198 Ma vi fu ancora Un'altra
222 senza aRoma dell'imperatore l93 non si trova menzione di Pellegrino, che del conseguenza. Nell' affidare la direzione suprema della. cancelleria a Un; solo
rest eraassente,194 quale datario,bensdi Pietro di Palestrina. . :.: cardinale vescovo; che, atausa del progressivo ampliamento. dell'attiVit lega-
Tuttavia sembra che a Roma le pretese dell'arcivescovodiColOnianoil ta al generale governo della Chiesa e svolta in collaborazione col collegio car-
siano cadute in oblo;a ci fa. pensare un provvedimento:adottato ..pOQo dinlizio, sicuramente si trov spesso impedito di svolgere personalmente le
dopo la sua morte che d proprio l'impressione di volereimpedire.per.il mansioni aluiincombenti,199 doveva sembrare ovvio nominare unsupplent~
futuro' il loro .rinnovarsi. Pellegrino .mor il 24 .o il ,2) agosto 1036;195 al permanent~ dd capo della cancelleria. L'esempio. dellacancelleria~'periale,
novembre dell'anno successivo risale un documento di Benedetto:IX,:suc.ce, ne,Ma quale,in rnaW~ra.del tutto analoga,' all'arciyescovo di .Magonz' p~t l~
duto a Giovanni XIX sul trono papale; mediante il qa1e l'ufficidi.bibli. G.ermania.ea .qu~llodi Colonia per l'Itliarasubordinate: .uncar::elliere,~g2
tecariopapale fu affidato al vescovo Pietro di SilvaGandida,che ilpontfice diinostrava 1'attuabilit di una tale. disposizione; secondo mequandq anche a
aveva posto gi primal vertice della cancelleria; 196 m:conteniporapeamen- Roma al supplellte stabile del capodeUa canc~lleria, afcanto altradizionale
te anche.a tutti i suoi successori in quelladiocesi.J 97 :li :privilegiodu dato titolo' di1)ibliotecflri0 e.i supplellti .di.quesfpalto fillJziona~o.avevan?.gi
ch
mentre l'imperatore sitrovavain Itlia e dop l'incontro da luiavuto.on:il portato.ahch~in prece,denza, fu conferito. il titcilodi cancellarius,ifinqacl.all8'
papa, che era avvenuto solo pochi mesi prima;anche1' arcivescovo Ermanno rausato sqlo molto spordicamente dillo stessQ' cpodella cancelleria;jj.oIl si
di Colonia,: il successore di Pellegrino, si trovava illorainltlia.:e godeva fece altrq che imitare l' organizzazionetedesca.zo~.Lacaricfl illorapeata. di
della stima di Corrado ILin queste circostanze non probabile che da.:pi:te flJ
bibli()thecariusel~ancellariu.s sedisapostoliCae sohferita" alidiacono'Pi~tr9;
di Ermanno sianostateaccafupaterivendicazioni giuridiche;calpestate.dal che .incqntriamotte volte come. datario al tempo di Be,nede,~pl:XpegM.~BtH 224
provvedimento di Benedetto,. eiconfermal'ipotesi. da :noi:gid:~spress;
secondo cuil'fficioera stato conferito solo alla personadiPellegp~o''Ma
non si potr dubitare che tale provvedimento,perquante:Ilqppugnabiled.l
punto divista forni;ile; rappresent no:1diinno un'abile mossade~~pC?Mtica 198 Cfr. pi avanti,nt. 264. . . . . ........'....... .. i. 223
199 AI principio del ponrificato di Benedetto pu darsi che il ,y~scovo cli.Silva Candida
abbi~.effettivamente esercitato il suo incarico personalmente; uIl.privilegiodel15 aprile
1037 rintracciato recentemente . (Wiederhold, Fapsturkunden in . Frankreich. 1.; P: l~, nil) fu
datato da lui stesso; egli:vi insignito del titolo di cancellarius et bibliothecarius s.' Lateran:
191 Jaf-L.4()7'l. palatii. .
192 Jaff-L, 4075; degno di nota il fatto che Benedetto di Porto sottoscrisse anche q\le 20p Cfr. pi avanti, capitolo settimo. . H .. '. .... ....... ..........>,.
sto documento senza usare il titolo di bibliotecario. : , 201SlIi significato originario del titolo cancellariusdr. pi avanti, capitolo settimo. I(eh[,
222 193. Jaff-L. 4079.Cfr.'A Hessel, Cluny und Macon. Ein Beitrag zurGeschichti de;' ppstl~ Scrinium und palatium,p. 74, nt. 3,hamanifestatodubbi circa l'opinione qtiiespressasul
chen Exemptionsprivilegien; ZeitschriftfiirKirchengeschishte, 22 (1901); p.:516-524:520,rit.1. rapportodeivescovidi.Silva Candida con il cancelliere Pietro, ma non li ha ben Ifl()tivati.
.' .,.1~4Alrnenolasuapresenza non .pi attestata. in Itilia nel102"7;occorrerettificarele Credo di potermiciattenere tanto pi in quanto a favore di tle ipptesinon vi solo. Eanalo-
indicazioni opposte. che si trovano in' Bresslau,. Jah,hucher: Konrads IL,1 ';p:.U9t.iri 'giacon la situazione tedesca che nei sec. X e XI ag cos potentemente su quellaromana;ma
Giesebrecht;Kaiserzeit,2,p:245. anche il tipo di attivit svolta in cancelleria dal diacono Pietro;elella qt1ale si. dovrpllrla-
. 195 Bresslau, Jahrbucher Konrads II. , 2,.p: 219. re,. dimostra a mio parere chiaramente che la sua posizioneeram!to pisubalteinarisJietto
196 Cfr. pi avanti,.nt.199. . <:< 'a quella dei precedenti capi della cancelleria a eccezione solo del suo omonimo al tcinpodi
197Jaff.L. 4110: "nonsolum te, sed omnes tuossuccessoresepiscoposbibliotecarios Giovanni XVIII, e credo che la congettura diKehr,di per saffascinarite,cheihpapa
sedis nostre esse perpetuo.apostolicaauctorit:e censemus, et (Ieggi:utlmerito;qui inapo, mediante quel provvedimento abbia voluto porre sotto i! suo immediato controllo la dire-
stolica ecclesia desudatis, in apostolicis scriptis fideles testes semper.existatis";.t\fonondivi- zione della cancelleria, sia ben conciliabile con la miaopinione.E infatti, proprio cpnla
do leosservazioJ}i di J von Pilugk-Harttung su questoprivilegio(Das Papstt/Jahldekretdes nomina diun cancelliere subalterno al primo bibliotecario la carica di c:juest'ultimo siri9u- .
Jahres 1059, MIOG, 27 [1906],p. 11-53:52-53); anche Kehr, Italia pontificia, 2, p.27,com- ceva sempre pi a un semplice titolo privo di dfettiva incidenz nelldirezione dellavQrodi
mento al n. 5, le ha respinte. . .' cancelleria. .
202 La cancelleria papale nel secolo XI La cancelleria papale nel secolo XI 203

1042 e 1044.202 Purtroppo non sappiamo nuliadi preciso su1lasuaprovenien~ si accontentavano di essere insigniti del titolo onorifico di bibliotecari e,
za e sul suo passato; egli non pu avere avuto un ruolo politico, dato che forse, di godere di certe rendite ad esso legate. Tratto caratteristico di questo
rimase in. carica durante pontificati assai differenti ql.lanto ad azione politica, funzionario fedele al proprio dovere e diligente, in posizione di responsabilit
quali quello di Benedetto IX e di Gregorid VI, quello di .Glemente Ile di ma in realt subalterno, il fatto che in questo periodo di tempo relativa-
Leone IX, e dato che il suo posto non fu in nessun m o do.toccato,daAllttii mente lungo non solo appose la data da solo e con regolarit,.mascrissedi
225 cambiamenti verificatisi sia nell'organizzazionedelPapatQ che: nella prassi suo pugno in parte o interamente anche un considerevole numero,di docuc
cancelleresca durante questo periododensodiavvenim~nti.]?erottofuteri menti204 e si accontent di avere a disposizione pochi impiegati subalterni.
anni, dal. marzo 1042 alla sua morte (ottobre 1050),203 fu affidto.solo a lui il Fino ad allora i privilegi erano stati sempre scritti da scriniarii secondo la
compito di apporre la data ai documenti pontifici senzaj'interyentodei consuetudine antica. Solo molto raramente alti ufficiali di cancelleria avevano
vescvi di Silva Candida che probabilmente, come gli arcicaJ:1cellieri tedeschi, procurato il mundum, ad esempio, come abbiamo gi visto, una volta al tempo
di Gregorio I il secundicerius Paterius;205 soltanto i protoscriniarii avevano svol-
to un po' pi spesso la funzione di grossatori, e ci non sorprende affatto se si
224 202 In due documenti del giugno1044,Jaff-L. 4115a e 4115b,pubbl.da,W-Wattenbach, considera la particolare posizione di questi funzionari che,comesi osservato 226
Urkndenund andere Au/zeichnungen, NA, 11 (1886),p. }89403: 39Q; e d\lWWatteflpach, in precedenza, erano al vertice della corporazione degli scrittori professionisti
Papstbullet;1'l1 Germanischell Museum,NA, 12 (1887), p.. 4.o8-410"scfittL?aUf1{;i()vapniscri- di documenti di Roma. Cos troviamo le sottoscrizioni, come scrittori; del pro-
niariuset notan'us, "dat. per manum Petri diacOni bibliothecarii (:t ~ansellarii saneteapostlic(:
sedis", e nell'estratto diun doCumento'dell042, unavoltadeppsitatprrellWchivio diS an!!, toscriniarius Melchisedech in due documenti del 905 e del 907;206' poi di
secondo SigismondoTizio da Siena (Muratori; AntiqitatesItalicae;3,'clr833Hdat.3,kill: Giovanni in un documento del 917,207 inoltre di Pietro,che.sidesignaarcht~
apro perinanumPetri .diaconi etcah~ .. sanetesedisapost, ano deirnodo.min.l:Sepedii:1;i Papa7 scriniarius in un privilegio del 939,208 e infine di Stefano, che si definisce sia
(Jaff-L.. 4111 a) . Cfr. anche in Jaff-L.. 411,4 la sottoscrizione "Petrus SanceJlafitlsJ1oste;(, ; primiscriniariuscheprotoscriniarius in cinque documenti del1021,1023.z0~
pedocumenti diGi0'lanni XJJC(Jaff-L. 4871e 4085), ch~ 'l11eI)zionailo1W c;iovapili".ard;
nwset cancellariusvic~Petri diaconi" quillesqior, ~uriBosone(J:)?o)7?ispiJset
bibliothecatius" some datario, non possono ritenersittndibili. In quesro periodo n0ri abbia-
moillcunilltro esempio; n in reilltcpensabile che nello scrivere un doewnerito pQl:ltificio.si
sia dato ltl0goa. un t!!Pporto disuppleJ:lza:per.quant()possi~o,veder(:YIJgr()ssaturanoher!! 204 Cos gi ill tempo di Benedetto IX la prima riga dei due privilegi menzion.ati sopra an~
illora Uf1.compito .che;om~ la patazi()n~, spettava atlJ:l. 4eteirnB!!tqfurizi01~Fi()e.h(:"BerciQ, precedente nt. 202, poiill tempo di Clemente II tutto il documento Jaff-L. 4148 e forse
quandocsttii era impedito poteva essere svolto solo da tlJ:lSU supplente. N siillIlo a 'sono' anche Jaff-L. 4150 (cfr. Kehr, Scrinium und palaiium, p. 80, nt.2); sotto LeoneIXi docil-
scenza di un illtro caso che dimostri cheun cardinille e cancelliere abbia sritto senza cOntem- mento Jaff-L.4165, 4169 4170 interamente, le prime righe del n.Al72 (cfr. Kehr,ibZd:,'p.
poraneamente datare. Ma se ci imbattiamo in due casi singolari di questo geneg~_a.n~s!a.tiin 81) e parti del n. 4263 (originille a Marsiglia). Kehr, Diplomatische Miszellen.I.; p.496 seg;,
due documenti della medesima provenienza; che, oltre a ci, sono distanti di due aIlili (J aff- ha dimostrato che fu attivo anche come dettatore. . '. .. '.' .... i
L. 4071, del 1025, dispone la restituzione ill patriarca Poppone diAquil(:iadeltnonasterodi S. 205 Cfr: sopra, nL 56.Jaff-E.2952 di Adriano II, secondo 1'edizi()ne di Mittarelli,Annales
Maria in Organo a Verona; Jaff-L.4085, deLlO27,undocumento generalea conferma della Camaldulenses, 3/2, p. 3, ~. 1, dovrebbe essere stato scritto da un Paolo scrinian'us secundice-
stessa disposizione), ~hiaro allora che ab1:Jiamoa .che f~re .con:1avori non provenienti: dilla rtUsi I dubbi da me gi espressi in precedenza circa l' esattezza di questa lettura trovano oggi
cancelleria, tanto piche,fu questo caso, si, spiegafacilrrientel'origine di quelle singolarit. confe=a nell'edizione di Pasqui, Documenti, l,p: 57, n. 41, dove perilltro nel testo stampa-
Infatti ifillsifurono confezionati usando, a quanto sembra, due documentigenUini;dei'quli ta ancorala versione sbagliata, ma illmeno nelle note vi. quella giusta, n documento fu scritto
uno era stato. emesso da Giovanni XIX e datato da Bosone, e 1'altro era stato emesso dillsuo da uno .scriniario Paolo e fu datato dill secundicerius il cui nome manca. Altrettantoerroriea
successore, sCritto da un Giovanni "scriniarius et notatius'.'. e datato. d un Pietro '~diaconus dovrebbessere l'affermazione che Jaff-E. 2497 dll'8 marzo798 sia stato scritto da
cardinwsetcancellariusj';nei fillsi furono riuniti gli escatocollideidue modelli:jaffY'l071 Eustachio quille primicerius notariorum. Ancora il 20 aprile Eustachio era uri' semplice. notaio
fu respintogidaJaff e difeso a torto daLoewenfeld;JaffH. 40S5statfin(jl:asonsiderato (Jaff'E.2498) e in quel tempo il primicerio si chiamava Pasquille. Guglielmo diMillmesbury,
genuino, e anch'io loritenni tille{Jahrhucher Konrads II.,l,p. 158,ritALOccorrer stu,diare che tradusse in latino il pezzo esistente solo nella versione. in inglese, prese certamente;da
ancora in quille misuralafillsificazione ha toccato anche il contenuto dei dOcuneItti; in ogiJ.i JaffcE. 2510 il titolo attribuito a Eustachio;nell'802 Eustachio pu essere sttoprimicerio.
caso flllsa una frase del n.4085: gi ibid.Jaavevo dichiarata,incontraddizionecoriun~illfra Ir;fine nella riga dello scriptum di Jaff- L. 3688 occorre sicuramente leggere.scriniarii ill posto
disposizione adottata in 9usto periodo. Dopo quanto si detto sopra non mi soffermera di secundicerii (cfr. Pflugk,Harttung, Diplomatisch-historischeForschungen, p. 399), .. ' , ....
dichiara.resenz'altro falsala proposizione conIa quilleilponteficericonosc:Aquileiacorrieil 206 Jaff-L. 3535 e 3538. Probabilrriente costui Io stesso che loscriniarius(dill medesimo 226
"caputet metropolis superomnes Itilliaeecdesias"; essa non inillcun modpcqriciliahile son e raro nome) comparente nell'897 come teste in un documento del protoscriniarius Benedetto
la sitllzione effettiva del tempo e con la posizioneavuta da Milano 'e Ra'l'I;\n.Fu darsi che (RegestoSublacense, p. 164, n.116).
il falso appartengaaneoraillsec.XIe la sua origine dipendeforse dilla dispufaper la prece- 207Jaff-L. 3558.
denza verificatasi nel 1047 (cfr. Steinlj.orff,JahrbucherHeinrichsIII., 1, p.3,20 Seg.k. ... 208 Jaff-L. 3616.
225 203 Cfr.ChroniconS.Petri vivi Senonensis (MGH SS,26,pdO-34),P.-32:jinillo tempore 209Jaff_L. 4033, 4041, 4043a,4045 eA056. Su Stefano cfr. Halphen, Ettides;1'l3.False o
(cfr. Jaff, Regesta, 1, p.539) Leo papa venifLingones civitateIIl.... ibique obiit, pe'trus diaco- corrotte sono le menzioni di un primiscrinius. in Jaff-L. 3832 (cfr.' Westfiilisches UB, 5,p;),
nus eius sepultusque est in capitulo S. Manmetis". n. 20), di un arcbiscriniarius nel n. 3851 (cfr. UB Salzburg, 2, p. 114, n. 62), di un archisCfiv';s
204 La cancelleria papale nel secolo XI La cancelleria papale nel secolo XI 205

Del tutto eccezionalmente avvenne anche che i papi in particolari circo c documento dovevano essere due persone diverse, il primo ad allontanarsene
stanze affidarono la stesura di privilegi a persone non appartenenti alloro fu, come abbiamo visto, l'abate-cancelliere Pietro nel 1005 ~ 1007 ,poi il
personale burocratico. Ad esempio un documento di Leone VIIldelgiu- bibliotecario e cancelliere Pietro diacono, come sopra abbiamo notato. Al
gno 964 fu scritto da un Giovanni tabellione nelle forme del documento tempo di quest'ultimo, e in quello immediatamente successivo, siverificaro,
privato romano; quel pontefice creato da Ottone l,che era stato allontana- no per ancora altri cambiamenti molto rilevanti nell'organizzazione della
to dalla citt dal suo avversario Giovanni XII evi era stato ricondotto dal- cancelleria papale. 214 il fatto che i due scriniarii Sergio eGiovanni,gli scrit-
l'imperatore, non aveva evidentemente ancora riorganizzato la suacncel c tori di documentisubalterni a Pietro diacono e attivi durante il pontificato
leriaquando ordin la produzione di quel documento. 21o In circosmze di Benedetto IX, si attribuiscono il titolo ufficiale di scriniarius et notarius
simili, e certamente per ragioni analoghe, nel 980 il papa Benedetto VII, sacri Lateranensis palatii,215 non ha probabilmente un significato particolare
che si era ritirato a Ravenna per sfuggire ad alcune insurrezioni scoppiate a riguardo all'organizzazione della cancelleria. In generale, infatti, a. partire
Roma, .vi fece scrivere un documento da un' tabellione .locale nelle forme dalla fine del X secolo si trova spesso menzione delsacrumpalatium Latera-
ivi consuete. 211 Ancora meno sorprende il fatto che i pontefici, quando nense quale sede del pontefice e dei suoi uffici; e come si cominci a parlare
adottavano misure in relazione alla loro propriet privata non come reg- di pagamenti al palazzo lateranense, cio a fare menzione di questo al posto
genti della Chiesa ma come privati, fecero. produrre i documenti concer- della cassa papale o, per servirsi del.termineposteriore, della camera
227 nenti tali misure non dai loro funzionari di cancelleria ma da altri scrittori paple,216 (nel1o scritto sopra illustrato risalente al periodo di Ottone IIIgli 228
pubbliCi nelle forme abituali a "questi ultimi;212 tali pezzinoh sono affatto alti funzionari pontifici, gli iudices de clero, venivano' infatti chiamati anche
documenti pontifici e non hanno niente a che fare con le regole vigenti per iudices palatz'ni e pi tardi senz'altro iudices sacri palatii Lateranensis)217 cos
questi ultimi. 213 al tempo di Benedetto IX divenne usuale qualificareancheifunzionaridi
Se tra queste regole vi era quella per cui lo scrittore eiEdatariodi un cancelleria come scriniari e notai palatini, senza che tale designazionesigni-
ficasse niente di pi rispetto agli altricasi. 218 Un fatto nuovo e importante
per che per la prima volta al tempo di Clemente II, a quanto sappiamo,
entrarono al servizio della cancelleria papale alcune persone non pparte-
nel n.4l0S (dr. Kehr, Scrinium und patatium,p. 75, nL 1). N ella !gaclello ;triptum del n.
nenti alla cerchia degli scriniarii e dei notarii regionarii legata a RoIl1a ~alle
5905 al posto di Pyderii regionarii et re/erenclarii bisogna leggere Petri notarii rer/?narii et sue regioni. I primi documenti del papa tedescofuronoscritt[aneora da
scriniarii;,Corrotta infine anche la riga dello scriptum deln.4042 che menziolul un ypocan- quel10 stesso Giovanni che era attivo anche al tempo diBenedettoIXedi
cellarius(cfr. Bresslau, Papyrus und Pergament, p. 26,nL2). .. / , , C,>, . ' , Gregorio VIe che, per quanto sappiamo fin?ra,. dop? ilritit?di Sergi()
210 Jaff-L. 3703. La garanzia della genuinit del documen.to data ptopriordailasua
aveva fatto fronte dasolb, accanto. al cancelliere, a tuttoil.carico.de1lavor
fonna irregolare dovuta. alle circostanze particolari nelle quali fu messo. Singolare solo il
fatto che il papa dovrebbe essersi trovato gi il 13 giugno in Laterano, mentre, sulla base del cancelleresco; egli accompagn. ilpontefise . a' Salernoallorch.questi,~'ini~
Continuator Reginonis;~a. 964,. si dovrebbe supporre che torn a Romas()lo il 23 giugno. Ma zio dei 1047, lasci Roma, e nella citt campana la sua attivit. attstata
la,datapotrebbe esse~e statalterata nella copia del 1305. . . . . . . , ; ","'~ i C ' ; "
211 Jaff,L,3S02on la sottoscrizione del papa. L'edizione in Ughelli,Italia sacra,2,co1.
599, moltom,ndosa. ., 'c ,," ..,..; ' ,-
227 212 Cos Benedetto VIII nel 1007 e 1013, GiovannLXIXnel1027 (Jaff,L. 3~9S;EKehr,
Papsturkunden in Campanien, GGN, 1900, p. 286-344:305, n.LeJQ7,'n,2)<Nn.sipu 214 Per ci che segue fondamentali sono le frutiuosericerche di Kehr,S;iniulnu~d
spiegare allo stesso modo perch Celestino Il fece scrivere da unoscriniario roriian() (loscri- palatium, p. 74 sego Mi distanzio da queste in realt solo in quanto eviter di vedre una
niarius s. Romane ecclesie Giovanni, su ,cui cfr. sopra) un provvedimento relativoalpatrimo- netta distinzione .tra scrinium e palatium, dato che non credo all'esistenza di due uffici
J.1io ecclesiastico nel territorioravennate (Jaffc L. 8465) nelle forme diundoCfun~rito privato. veramente separati nella cancelleria papale del sec. XI. Cfr. su questo le osservazionich
E vero che in pezzi diquesto tipo ricorrono spesso forme differenti, mapelperiodq pi anti- seguono.
co sembra che siano stati prodotti per lo pi da funzionari di cancelleria" Idocumenti giudi- 215 Ma non sempre, come pare supporre Kehr,ibid.,p. 75; nt.1. In JaffL. 4109a si trova
ziari dei papi furono trattati in modo diverso e redatti talvolta da funzionari di cancelleria, ancora alla maniera antica: "scriptum per manusSergii scriniarii et notarii sanctaeiRomanae
talvolta'da altri scrittori. ecclesie". Ncl n. 4115a si trova:."post scriptionem Iohannisnostri scriniarii t notarli" .
213 E neanche i documenti che i papi emisero nella loro qualit & vescovi di un'altra 216 Cfr. la sanctio di JaffL, 3925; Kehr, Italia ponti/icia, 4,p. 67, n: 4;:Jaffc L:4006, 228
chiesa, cio Leone.IX come vescovo di Toul (Jaff-L. 4173, respintoatorto.,nonslo da 4024; Regesto di Far/a,4, p.B, n. 616; DD O I, n. 336 (p. 451, riga 40); DD K II;ri. 85.
Pflugk-Harttung,)Ila anche da Steipdorff, Jahrbiicher Heinrichs III., 2, p. 86),Cadalcome 217 Ckad es. RegestocSublacense, p. 88,n. 48.
vescovo di Parma (Aff, Storia, 2, p.329, n.29), Alessandro II come vescovo 'di Lucca 218 Gi in precedenza al tempo di Giovanni XV i notai Stefano e Giovanni si eranodefi,
(Jaff-L; 4486, 4487, 4554 e 4652), Guiherto come arcivescovo di Ravenna (JaffL.5318, niti notarii.regionarii etscriniarii sacri (Lateranensis) palatii" (dr. Jaff, Regesta, 1, p.486).
5327, ,5328, 5338 ecc.). Anche sotto Giovanni XVIII compare questa qualifica inJaffL. 3955. .
206 La cancelleria papale nel secolo XI La cancelleria papale al tempo di Leone IX 207

ancora il 18 febbraio. 219 Non sappiamo se poi torn aRoma; o .se mor; .prodotti un aspetto del tutto diverso da quello dei privilegi pi antichi..Lo
oppure se dovette per una qualsiasi altra ragione lasciare il servizio papale; stesso modo di sottoscrivere i documenti da parte del papa sub, mi sembra,
sicuro che non lavor pi in cancelleria e che aLsuo posto subentrarono due alcune modifiche dovute all'influenza da essi esercitata,227 e perfino iI can,
uomini fino ad allora in servizio nella cancelleria di Enrico III.12O Per quanto cellierePietro vi si adegu, come dimostra il primo documento da lui inter?-
abbiamo potuto constatare finora, uno di costoro vi aveva svolto le sue mane mente posto in mundum. 228 Gi in altro contesto abbiamo illustrato .che poi,
sioni solo aRoma e nei suoi immediati dintorni;221 possiamo sicuramente al tempo di Leone IX, 229 l'escatocolio dei documentipontificHu completa-
229 ritenere che fosse italiano. 222 L'altro era tedesco e gi da tempo al serviiiodi mente trasformato;230 ma anche l'organizzazione della cancelleria neL corso 230
Enrico; sar possibile accertare se egli lavor anche in Germania per la can- del suo pontificato sub ulteriori cambiamenti di grande importanza per l'e-
celleria solo quando i diplomi tedeschi di Enrico III sarannostudiflti meglio voluzione successiva.
di quanto non sia avvenuto finora; in ogni caso la sua presenza al servizio li collegio che fino all'epoca dei pontefici tedeschi del secoloXIav~ya
del sovrano attestata subito a partire dall'arrivo di Enrico in TtaliaP3li sbrigato il lavoro della cancelleria romana secondo norme antiche e. tradiziQ-
primo scrisse il privilegio di Clemente II per Brema del24 aprilel04J.2 24 ll ni consolidate al tempo di Leone IX fu adibito solo in misura.ridottaillio
secondo, che segu l'imperatore nel suo viaggio di ritorno in Germania e svolgimento di quelle mansioni. Poich questo papa abit a Roma soltein,
partecip ancora alla produzione di un documento del 10 giugno 1047; poraneamente e sempre per brevi periodi di tempo (ma periI resto, seguen-
deve poi essersi recatoalla corte deL pontefice; da lui nelsettembre 1047fu do .l'esempio dei sovrani tedeschi, viaggi attraverso i paesi pi davidno
redatto il mundum del privilegio di Clemente per Bamberga;225probabil- soggetti aIsuo governo ecclesiastico, cio l'Italia, la Francia eIa Germavia,
mente rimase in Italiafino alla morte del papa, ma torn poi in Germania'e per dare attuazione ora qui ora l con il suo intervento. persnal~e immedia,
nell'autunno 1048 attestato nuovamente nella cancelleria di Ehricop6, toallasua concezione clel primato papale, dei. suoi diritti edeiSoi doveri),
Facendo liberamente ricorso alle forme loro note dalla cancelleriaimpe c dai suoi documenti scomparvero gli antichi funzionari romani, gli scriniariie
riale, entrambi questi scrittori conferirono ai documenti pontifici dalor i notarii reg,ionarii, sia perch l'organizzazione del loro collegio li'legava i?
Roma, sia perch iI pontefice stesso, per realizzare i suoi progetti, desid~tava
servirsi anche nella cancelleria, come negli' altri rami dell'amministrazione
219 Jaff'L 4143,
papale e cW governo del Chiesa, di uomini nuovi proveninticlaaltri
220 Mi stato possibile differenziareli mano di questidue scrittori; la eUi s2tittura e ambienti. E vero che Leone lasci in carica il cancelliere Pietro; ma degli
straordinariarrentesimile e che in precedenza avevo confuso, solo'quandoho"presovisione scriniar#romani solo tre sono attestati al suo.servizio,dei qllaliuno.sris~~;.?
dell'originale di Stumpf, pie Reichskanzler, n. 2326a. S; Pietro in Vinoli a Rqrila, e dg<JI)~' Roma il primo documento del papa a noi p~rvenuto, datat02.6 febbrai,o
do. mi stato acc~ssibileun facsimile dell'originale di Stumpf, iDii:, n.~353a.scope1'to;d~ 1049, e gli altri due scrissero tre privilegi del marzo e april~,lQ;'53.23}Pei.il
Schiaparelli neU'Arhivio dell'Ospedale di Piacenza.C0!lst~to dunq~e c0!lpia~~r~~:jEf~rin~
esplicitrriente chePllugk-Harttung, a differenza di .me,aveva ragiol)e Ileldi~tingpei:ei due resto,puressendovero he il valente cancelliere Pietroparteip9al1ora;'Wi
scrittori (per ultimo inDie Bitllen, p. 76,nt.1). Tuttavia devo poi subito novaIn'entecontrd misura. maggiore. rispetto ai suoi predecessori alla redactioin,112undu112.dei
dirlo quant alla loro nazionlit. documenti,232 per chiaroiche non riusd pi a sbrigare dasolo~utt~l'~tt,i
221 Scrisse la prima riga e il testo di Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2320, 2321 e 232 a. vitscrittoria. 233 Come ci dimostra il confronto di scrittura degli origin?1i
229 222 Questo certo sia per la sua scrittura che per la sua lingua. Per quant(jcoIlc(':rpe 1(1
prima baster rinviare al facsimile di Jaff-L. 4146 in Rydberg, Sveriges traktater, 1,
che si sono conservati, durante il suo mandato furono assuntLduenotai
Stockholm 1877, con 1\1so frequente del segno di abbreviazione perJadsinenzamus adope- l'uno. doPO l'altro, dei quali uno era sicuramente tedeso,m<=ptreJl()nsi
rato solo da scrittori italiani; e, quanto alla seconda, si potr richianrare 1'attenzione solo sulla
forma Ammaburgensispresente nello stesso documento; anche altre forme,quali.Adhelberte,
Egidose (al pOSto di Egidore), Halersoithensis (al posto diBaluerstethensis),' Bodarbru171ensis
(al posto di Bodarbrunnensis), delle quali le tre ultime derivano da un errore di lettura del 227 Cfr.. Bresslau, Papyrus und Pergament, p. 22 sego
documento precedente, diinostrano <:be non era un tedesco. m <: ' < " ,;.'.. ' 228 Cfr. sopra, nt. 204. . . < ' ........
223 Egli scrisse Stumpf, DieReichskanzler, il; 2317, gli escatocollidei irediplorniStumpf, 229 Non si conservato alcun documento risalente al breve pontificato di DamasoJI..
ibid., n.2320, 2321e 232P, inoltre il n.2326 e lacorroboratio e l'escatocollo del n.2340 a.n 230 Cfr. c~pitolo terzo. .. . ' . ' < . . ' ,..... 230
suo dettato riconoscibile gi nel n. 2316 e an<:be nel n.2330. 231 Jaff-L.4154 di Pietro, 4292 e 4293 di Albino, 4296 di Gregorio.PJlrtroPPOBe~sh()
224 Jaff-L 4146, ' , ' .......... di questi pezzi si conservato in originale. Questi quattro privilegi sono glij.l1ici di Le,one IX
225 Jaff-L. 4149. Non stato ancora acCertato chi sia lo scrittore diJaff-L., 4238 (origi- che presentano la riga dello scriptum. I tre scrittori port:jllo il titolo discriniariussacripiilatii,
nale a Losanna),che; secondo le tesi di Pllugk-Harttung, DasBretJ ClemensII.,590-594 (cfr. cosa che del tutto conforme all'evoluzione sopra descritta.
anche Brackmann, Papsturkunden derSchweiz, p.434), deve essere attribuito a Clemente II. 232 Cfr. sopra, nt. 204. ' .
226 Scrisse Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2353 a. 233 Cfr. Kehr,Scrinium und palatium, p..Sl sego
208 La cancelleria papale al tempo di Leone IX La cancelleria papale al tempo di Leone IX 209

potuto finora stabilire con certezza la patria dell'altro. Analogamente agli grafo del pontefice, per il resto ben informato, la nomina sarebbe seguitgi
scrittori dei diplomi regi, costoro non fanno menzione di s nei documenti; nel giugno 1049, quando Leone si tratteneva a Colonia conJ'imperatore;~43 232
ma, poich il primo di loro divenne podI capo della cancelleria di ma tale. nomina trova un riscontro nei documenti soltanto all'epoca del man,
Benedetto X e scrisse e dat di suo pugno un documento di questo pontefi- dato di Federico. Dalla testimonianza di Guiberto ricaviamo la certezza che
231 ce, da tale datazione ne apprendiamo il nome: egli si chiamavaLibuinus ed questa volta la nomina non fu effettuata solo a favore della persona di
probabilmente la medesima persona della quale possediamo uno scritto Ermanno, come invece era accaduto nel 1024, ma che la carica fu concessa a
relativo alla morte di Leone IX tramandato solo in manoscritti pi recen- lui e ai suoi successori sulla cattedra arcivescovile di Colonia, che. dunque
ti. 234 Per quanto ci noto finora, la sua attivit in cancelleria attestata dal doveva essere durevolmente congiunta a quest'ultima. il fatto che si scelseil
settembre 1049 fino al luglio 1050. 235 Per il momento siamo in grado di titolo di arcicancelliere e non quello dibibliotecario pu essere dipeso dal-
seguire l'attivit del secondo notaio dal 19 luglio 1050 fino al3.febbl'aio l'influenza esercitata dal model.lodella cancelleria imperiale, nella quale
1052;236 ben presto gli fu assegnato un posto pi elevato in cancelleria. appunto Ermanno ricopriva la stessa carica perl'Italia,ma potrebbe essere
Infatti, allorch il cancelliere Pietro mor a Langres nell'ottobre del anche dovuto al. conferimento del titolo di bibliotecario ai vescovi di Silva
1050,237 il papa fece un ulteriore passo avanti nella direzione imboccata gi Candida, che era stato deciso da Benedetto IXeche allora non fu esplicita c
dal suo predecessore e da lui stesso. Nomin successore di Pietro non un mente annullato. Non sappiamo se per l'arcivescovo Ermanno tale nomina,
ecclesiastico romano, bens Udo, primicerio della chiesa di Toul;;dinbbile oltre al grande onore che gli veniva reso con la menzione del suo nome;ni
stirpe lorenese, che dopo l'elezione aveva seguito il papa a Roma assieme ad privilegi papali e i proventi del beneficio romano a lui concessicontempora,
alcuni altri fedeli;23 8 dal 22 ottobre 1050 al 16 gennaio 1051 egli ricoprl'ufc neamente, fosse fonte di altridiritti.d entrate; non troviamo alcuna traccia
ficio dibibliote:arioe cancelliere papale e, contemporaneamente, fu autoriz c di una sua partecipazione al lavoro in cancelleria.244
zato a conservare il suo beneficio di Toul. 239 Poi, quando il papa neLfebbraio
1051 torn dalla Germania in Italia, lasci Udonellasua patria dopo averlo
desighatbsuo successore nella diocesi di Toul ed averne ottenuto Ja'nomin
dall'imperatore,240 e affid la carica di cancelliere e bibliotecario a Federico, 243 Guiberto, 2,4 (Watterich,Vz'tae, 1, p. 155).. . .. .... .' .... .. .. 232
il fratello del duca Goffredo di Lorena, il quale,se non gi daprirna; in ogni 244 Tre ddumenti p~r il monastero Monaco-Nienburg, due eli LeoneIX(Taff:L. 4334. e
caso in 'tale occasione fu innalzato alla dignit di eardihalediacono,241 Al 4335) ellno diVittot II (Taff~L. 4344),portanola datazione"perll1anuscan~ellarii.(433~:
"archicancellarii")et bibliothecarii s.sed.apost.Hermanni CoL archiep."., certo che
tempo di Federico, per, i documenti sono sottoscritti inIIlanieradifferente Ermanno nori dat personahnente i documenti, e gi il fatto che tre documenti 'della medesic
rispetto a qllelladei suoi predecessori: il cancelliere comparequalesupplen- ma provenienza coincidano in questa singolarit, per il resto mai ris<:ontrabUe,climostEa..1Je
te dell'arcivescovo Ermanno di Colonia che chiamato arcicancelliere;Non qualcosa non va nella datazione. Se dunque, assieme a J. VOTI Pf111gk-Hart~lln?,
siamo in grado di stabilire con certezza quando il papa eoncesseqy.ella cari- Scheinoriginale deutscherPapsturkundn, FDG, 24 (18?4), p. 426-444: 433 seg:,contestI'o-
riginalit eli Jaff.L. 4335 (gli altri due pezzi non sono stati considerati da lui), non concorqo
ca all'arcivescovo;'un documento del 1052" che lo conferma in' q'lleU'ufficio, per con la spiegazione da lui data di quella singolarit,se l'ho compresa bene. Nel perido
non genuino nella.forma a noi tramandata;242 secondoilracconio'delbio- in cuidevecaderel'emissione del modello genuino che, come suppone anchePflugk-
I:;Iarttl1llg, fuc()munque utilizzato per produrrei documenti ~i LeoneIX (febbEaio-mllf:l()
1054), il cncellire Federico, come gi ha .osservato W. Schum, Ueberneuerdings wiedera1ff
gefundene Originale piipstlicher Bullen fuI' Nienburg an del' Saale, NA? 6. (l~81),p,613-62~:
231 234 Cfr. Steindorft,']aprbiicherHeinrichs III.,l,p. 266, nt. 7. Egliv si chiama/'LibUJ:lus, 621, si trovava a' Costantinopoli quale inviato del papa. Poich. costui, secondo quanto ha
qui est subdiaconus ac servus s. confessoris nostri papae Leonis", ed tipico che nell'epilogo accertato Kehr, Scrinium undpalatium, p. 84, durante gli ultimi tempi del suo mandato (cfr.
eli questo scritto (Watterich, Wtae, 1, p. 177) usi la formula cancelleresca.'~datum per manli1I1 pi avanti) era tornato al principio della datazione autografa, potrebbe non avere nominato
Libuini". . .
un supplente al momento della sua partenza. Ritengo possibile chela. datazioTIedelIl1(1g~go
235 Jaff-L. 4172c4230. genuino'recitasse: "dat. per manus bibli6thecarii et cancellarii S. seelis ap. viceHerimanni
236 Jaff-L. 4231-4266. archicanc. et Col. archiep.", dove fu lasciato uno spazio in bianco affinch potesseeventual-
237 Cfr. sopra, nt.203. mente essere riempito con il nome del cancelliere. A Niemburg, al momento dellaproduzio-
238. Gesta episcoporum Tullensium, cap. 39 sego (MGH SS, p; 644~ cfr Steindorff, ne dei. documenti oggi in nostro possesso, tale formula potrebbe ssere stata contratta nella
Jarhbiicher Heinrichs III., 2, p. 70). forma sopra citata per poi passare cos anche nel privilegio eli Vittore IL [T.!nfacsimil.e,;di
239Jaff-L. 4239-425 L Jaff-L. 4335 allegato alsaggio diLerche, DiePrivilegierungdedeutschen Kirche,dove a p.
24Cfr.Steindorff,Jahrbucher Heinrichs III., 2, p. 139 sego 219 seg:si trova anche una trascrizione del documento, peraltro non priva di errori. Nel giu-
241 Di Federico tratta ora Wam:ndorff, Stephan IX. Cdme cancelliere compare perla dizio sullaqata, che l'unicoaspettoperme imp()rtanteinqllesta sede,Lercheconcordac()n
prima voltail.9 marzo 1051 in Jaff-L. 4253. me; per il resto le sue osservazioni sul documento, che lasciano a desiderare quanto ad acu-
::
,
242 Cfr. sopra, nt. 186. tezza e ad esattezza, non portano ad alcun risultato concreto].
210 La cancelleria papale al tempo di Leone IX La cancelleria papale al tempo di Vittore II 211

Cos la cancelleria papale fu organizzata completamente secondo il cancelleria. 249 Uno di questi fu redatto in mundum da Umberto,ilfuturb
233 modello tedesco: .il suo superiore nominale era un principe ecclesiastico cardinale vescovo di Silva Candida,250 e cos pu darsi che anche altrieccle,
tedesco in qualit di arcicancelliere; il cancelliere era tedesco, alcuni tede- siastici del seguito papale abbiano prestato occasionalmente una collabora,
schi si trovavano anche tra gli scrittori. Nulla, tranne il titolo di biblioteca- zione in cancelleria. Inoltre si pu pure pensare che in questo periodo,ana-
rio,di cui il cancelliere si insigniva accanto al suo; elaqualifica di singoli logamente a quanto avveniva spesso nella cancelleria imperiale, anche in
scrittori come scriniarii, che compare molto raramente, ci rammenta ormai quella pontificia per casi particolari si affidasse alle parti il compito di.scri-
pi l'antica tradizione romana, e quest'ultima fu abbandonata anche in cose vere i documenti da esse richiesti, tranne la convalidazione che doveva esse-
pi importanti di quanto non fossero, ad esempio,1a strutturadellef6rmule re aggiunta dalla cancelleria.
e la veste esteriore dei documenti pontifici. Ognuno vede fino a che punto durante il pontificato di Leone IX si sia
Udo aveva apparentemente una concezione del suo rango pi alta di quel- cercato direndere le regole della cancelleria papale conformi ai principi
la del diacono Pietro al quale era succeduto nella carica.245 A somiglianza dei vigenti in quella regia. Ma questi cambiamenti non durarono a lungo; gi al
cancellieri imperiali tedeschi egli, nella sua qualit di cancelliere della Chiesa tempo di Vittore II si comincia a intravedere una. reazione. Durante il suo
romana, non volle seguire l'esempio del predecessore e non partecip perso- pontificato non si trova pi menzione di Federico come cancelliere.251Fino
nalmente al lavoro di scrittura che si svolgeva nell'ufficio a lui suborclinato. all'aprile del 1056 i suoi documenti sono datti dalldebrando comec<zrdin<zc
Non appose di sua mano neanche la data; come i cancellieriirnperiali tede- lis subdiaconusdella Chiesa romana,252 che solo una volta appose la data in
schifacevano scrivere la ricognizione nei documenti dai notai loro subaltetni, luogo di Ermanno di Colonia,253 e per il resto lo fece in nomeproprio:Egli 235
qui:itunquefosseespressa in nome del cancelliere al postodell'arccancellie- dirigeva evidentemente la cancelleria sebbene non avesse il titolo di caricellie,
re, cos anche Udo trasfer al notaio ereditato dal suo predecessore il diritto e re; probabilmente quest'ultimo sar stato ancora riservat()a Federico, anche
il dovere di apporre la data. 246 Anche a questo riguardo venne abbaridonata se costui non osava fungere da .cancelliere temendo l'ira dell'imperatore.~.54
l'antica tradizione romana sulla quale prevalse la concezione tedesca.
Come Udo, cos anche Federico non appose personalmente data sui la
documenti . durante i primi tempi del suo mandato:QuaM?egli,dopo il
249 La loro originalit dimostrata dalla datazione del cancelliere odi UIlo dei notai e dal- 234
ritiro del. notaio che Udo aveva ereditato dal suo predecessOre,dat U1la l'intervento autografo nella rota (cfr. capitolo terzo) da parte dello stesso pontefic.e,c:be,
volta di proprio pugno un privilegio dellO marzo 1052,J~ceUl;1'ecce almeno di norma, era sempre di suo pugno. Occorreranno ulteriori studi per accertare se
zione;247 allorch al posto di quel notaio due altri entrarono alservi~i6della veramente vi siano state eccezioni certe a questa regola dell'intervento autograforiell.rota
cancelleria, neanche costoro furono esclusi dalla delega ~dapp6rrela data. (cfr. P. Kehr,Das Privileg Leos IX.fiirAdalbertvon Bremen, FestschriftdemHansis.cheh
GradualmeIlteper il cancelliere ritorn all'antico uso; ginel1uglio1 052 Geschichtsverein und. dero Verein rur niederdeutsche Sprachforschung dargebrachtzuibrer
Jabresversammlung in Gottingen, Gottingen 1900, p.73-82: 81}
datava di nuovo personalmente;248e dal gennaio 1053 in poi tu.ttigli o#gina- 250 Jaff-L. 4227, cfr. Kehr, DiplomatischeMiszellen.JIL, p.l06 sego
li finora noti son() datati dalla sua mano. . . . > < . . > . 251]aff-L. 4339, che presenta la data apposta da lui,non pu essere genuino hellasua
Ma 1'abbandono delle antiche regole verificatosi nellaicancelleriadi forma attuale (cfr. anche Kehr. Scrinium undpalatium, p.. 85,nt. 5). Dalle osservazioni di.R
Leone IX non si .limit a queste. novit concernentiladataii(m~. Oltre ai Curschmann, Die "lteren Papsturkunden des Erzbistums Hamburg, Hamburg-Leipzig 1999;
p. 62 seg., si ricava che il privilegio (ivi trascritto nuovamente, p. 51, n. 24), cos comeci
documenti prodotti o dal cancelliere Pietro o dalle quattro personechepos- stato tramandato strertamente legato a due falsi notori,e, nel migliore dei casi, .costituisce
siamo cO!lsiderare come gli effettivi notai di cancelleria,possecliamonume- un excerptum tratto da un documento genuino perduto; E evidente che in queste circostanze
234 rosi altri privilegi di .quel papa, da ritenere indubbiamenteoriginaliiiquali, non ci si pu fidare in alcun modo della datazione. Mi del tutto incomprensibile1'osserva'
quanto alla scrittura del testo, fanno parte a s,edunque sicuramehte, o zone di Muhlbacher,Kaiserurkundeund Papsturkunde, p. 505, nt; 3"che dife tle1adatazio,
ll
ne perch, secondo lu,i, il titolo S.R.E. cancellarius comparirebbe solo al tempodiVittoreII:
almerio. con Ogpi probabilit, non sono opera dei flinzionaripetriiariellti di
proprio in quel tempo esso compare appunto solo in Jaff-L 4339!,Jaff"L4370 menziona
un Federico "cancell. Rom. eccI. nuncvero abbas s. Benedicti in Monte. Cassino";Jo'defini-
sce dunque chiaramente come ex-cancelliere. . . . . .' ..< " ........' . / . ' .
233 245:Kehr, Diplomatische Miszellen. L, p. 504 seg., ha enunciato un'ipotesi interessante sul . ..252 J aff-L 4336-4347. Ad essi si aggiunge, secondo Kehr,Scrinium und palatium, p;.6,
rapporto tra Pietro eUdo. nt. 1; anche]aff-L 4351 dell'8 novembre 1055;-, TIdebrando deve ritenersi anche il datario
246 Ci stato accertato per ultimo da Kehr,Scrinium und palatium,p.83, ma nonne di]aff-L. 4368. vero che questo privilegio n~npresenta una riga vera e propria della data,
conseguec;he Udo fosse "solo capo nominale della cancelleria", L'effettiva guida d&l'attivit ma.. mostra la sottoscrizione di TIdebrando con laJormula "Heldihranduscard. suhdiac.
di cancelleria era del tutto indipendente dalla partecipazione materiale al lavoro di scrittura. S.R.E. dando consensit etsubscripsit" (cfr. Kehr,DiplomatischeMisze(len. IIL, p; 104seg.).;
247 J aff-L. 4267. .. 253Jaff-L 4343;s\ll n.4344 cfr. sopra, ht.244... . . ....... 235
248 Jaff-L. 4279. 254 Cfr. Meyer von Knonau, Jahrbiicher Heinrichs Iv. und Heinrichs V,I, p. 26.
212 La cancelleria papale al tempo di Stefano IX La cancelleria ppale al tempo di Niccol II 213

Poi dal gennaio 1057 il diacono Aribone - a giudicare dal nome comunque to possiamo desumere dagli originali oggi ancora' esistenti, appose di. suo
un tedesco, probabilmente bavarese, che forse aveva seguito il papa in Ttilia - pugno la data sulla maggior parte dei documenti emessi in questo' periodo.
appone la data menzionando piuttosto che omettendo ilriferimentoall'arci- Una volta nel 1059 il monaco Mainardo, il futuro successore di Umberto,
cancelliere Annone di Colonia,255 ma sempre senza qualificarsi .cancelliere o che gi durante il mandato di questi potrebbe avere avuto una posizine ele-
bibliotecario.256 vata nella cancelleria, fu autorizzato ad apporre la data in nome proprio,ma
Segue il pontificato di Stefano IX, che, come noto,25 7 inaugura l'abban~ al posto del bibliotecario, su un documento che egli peraltro non aveva
dono della politica filoimperiale dei pontefici tedeschi. Oltremodo degno di scritto;262 in pochi casi eccezionali263 si verifica una tacita supplenza nella
nota un fatto che fino a ora non stato rilevato a sufficienza e che invece maniera consueta al tempo di Leone IX, vale a dire si.menziona il bibliote-
caratterizza questo pontificato e i suoi obiettivi: Stefano IX, che come cardi- cario come datario senza che egli abbia scritto la data. Solo due giorni.p_i'ima
nale cancelliere si era comportato sempre e soltanto come supplentedell'ar- della morte di Umberto; 113 maggio 1061, subentra al su posto ilcardiriale
civescovo di Colonia, dalmomehto in cui divenne papa ruppe,quanto Bernardo di Palestrina, che per non si qualifica come bibliotecario;264 in
all'organizzazione della sua cancelleria, con il suo passato e con quego'dei questi ultimi giorni del pontificato di Niccol II, oltre a luiancheun.nioiia-
suoi immediati predecessori e, ignorando le disposizioni di LeoneIX;sirife~ co Gerald0265funge unavolta da supplente del bibliotecario.266
ce a quelle di Benedetto IX. Nell'emissione dei documenti si. torn <unque Seguela doppia elezione dell'ottobre 1061. Non possediamo alcuna noti- 237
al vecchio USO;258 al vertice della cancelleria subentr Umberto di>Silva zia sull'organizzazione della cancelleria diCadalo (Onorio II).lprimidoC:u-
Candida, n~n come cancelliere o arcicancelliere, macotne bibliotecrio; non menti di Alessandro II sono privi di data. Ma al pi tardi nelnovembte
vi pi alcun cenno alle pretese di Colonia.259 '. <.'... . ,... . , 1062 egli concesse al vescovo Mainardo di Silvi! Candida, 11 successore di
236 E questa situazione - pur dopo una temporanea reazione durante il breve Umberto, la carica di bibliotecario, e questi fino al gennaio 1063 nellaniag-
pontificato di Benedetto X 260_non si modific durante tutto il pontificato gior parte dei casi appose la data di proprio pugno. 267 Ma gi intorno alla
di Niccol II. Fin quasi al giorno della sua morte il cardinale vescovo fine del 1062 sembra prepararsi una nuova cambiamento. Tutto il futufodi
Umberto di Silva Candida rivest le funzioni di bibliotecario,261 e,perqll?:n- Alessandro dipendeva' dall'atteggiamento che verso. di lui e Verso il suo
.avversario avrebbe assunto il governo imperiale tedesco guidatodiJattoda
Annone di olonia. Allorch nel dicembre 1062 Burcardo di Halberstadt,il
nipote di Annone, comparve in ltalia per dirimere la controversia nel nome
,255 degno di nota il fatto che tra i tre documenti di Aribone nei quali manca il nome di dell'Impero, fu necessario tenere in considerazione le pretese dell'arcivesc:o-
Annone si troviJaff-L4366 per Umberto di Silva Candida, lacuimiriuiafu ompstadllo
stesso Umberto. In questo documento, per, che confeffi1a un'altra prerogativadeLvescov(),
non si menziona l'ufficio dibibliotecario; .'. . . .. '.' . ....> ....: ...
256 Sugli scrittori giVittore II cfr. Kehr, Scrinium undpalatium,. p. 86seg'I)i~bone 262 Jaff-L. 4416.
sono JaffH. 434 Le 4364; da Umberto fu redatto in mundum JaffH:4368 e fuompos~a la 263 Jaff-L. 4417, 4418 e 4459.
minuta deln.4366. Gli altri documenti fino alla primavera del 1057 mostrano lapartecJpa- 264 In tre documenti egli data semplicemente come vescovo, una volta in Jaff-L.4468
zione di diverse mani. Poi in JaffcL 4365-67, emessi a Roma; sitrova menzione del notarius come gerens officium bibliothecarii. TI fatto che due documenti dell'arcivescovo di Benevento
etscriniarius Gregorio quale scrittore. Non sappiamo nul1asugli scrittori dein.4369e 4370. del giugno 1061 (cfr. Kehr, Scrinium und palatium, p. 93, nr. 4) lo menzionino ComecaIlcel-
257 Cfr. .Wattendorff,Stephan IX., p. 3. '. . . . . . . ' > ' . . ...... liere non dimostra alcunch quanto al suo rango ufficiale. .
258 Come scrittore in sette documenti si trova mel1zione de! Gregorio sopra citato alla nr. 265 Jaff-L. 4467: "datum per manus Geraldi monachi fungentisofficio bibliothecarii
256, e una volta (JaffcL 4384 a;ed. Kehr, Le bolle pontificie, p; 42,n. 8)di~oscriniarius S.R.E.~'. . .
Ottaviano. Dei tre altri. privilegi di Stefano IX nessuno si conservato in originale. Tre dei 266 Sugli scrittoridi Niccol I cfr. Kehr, Scn'niu1fl und palatiurn, p. 90 seg.TIpi attivO.fu
documentiscrirtida Gregorio furono emessi a Montecassino~ perci c.ostui,sebbene fosse scri- lo scrittore Ottaviano, gia menzionato sopra alla nt. 258, che avevaprestatoservizo gi sotto
niarioromano, avr accompagnato l il pontefice (cfr. Kehr, Scrinium und palatium,p:88 seg.); Stefano IX e BenedettoXesopravvissea Niccol n. Egli fu spessoattivoan,chefupriRoma.
259 Mentre Kehr, ibid., p. 87, mette in dubbio che in questo processo debba riconoscersi ARoma accantoa.1ui lavoravano anche due altri scrinjari. Mentre il papa risiedeva a Firenze
un tentativo consapevole di ritornare alle regole vigenti sotto Benedetto IX,per conto mio (novembre 1059-finegennaio 1060)questiscriniari rimasero a RomaeprQqabillIlenteal
236 non vedo motivo di nutrire tale dubbio. Certamente fu decisiva l'influenzal'ersonaleesers:i- posto loro furono assunti due notai fiorentini che non fanno menzione di s.Costoro.ria-
tatada Umberto sul papa: ma egli si serv appunto proprioditaleinf1uenzaperJareorientrare
la sua diocesi in possesso del diritto sottrattole da Leone IX. .' ...<.
260 Nomin cancelliere e bibliotecario quel Libuinus a noi gi noto (cfpopra; nt. 234)
compagnarono poiil pontefice a Roma e lavorarolloqui in cancelleria accanto agli sdinia~i
romani, certamente per non in un ufficio separato che potrebbe essere definito palatiuw in 237
contrapposizione allo scriniutn(Kehr, ibid., .p: 91): ,Da scrittori privati furono\redattiin
che scrisse e dat Jaff-L. 4391. Jaff'L. 4390, scritt()da Ottaviano, privo di data. 'mundum solo due documenti, Jaff-L. 4393, il primo privilegi() di que!papa, e}aff,L.4407 a
261 Egli viene menzionato per l'ultima volta il 30 aprile 1061 (Jaff-L4460); il5maggio (Kehr, Papsturkunden in Apulien,p.266, n. 1). .
mor. 267 Per ultimo in]aff-L. 4498 del 1:3 gennaio 1063.
214 La cancelleria papale al tempo di Alessandro II La cancelleria papale alla fine del secolo XI 215

vo di Colonia che a Roma erano state trascurate da molti anni in maniera a poco, col rafforzarsi della posizione di Alessandro,questi ultimi pr(~va.lgCt/i)it; ,
palesemente intenzionale. Ci avvenne forse gi quando Alessandro, il 19 no: dopo il maggio 1067 Annone non compare pi nei documenti pontttili,,4<
dicembre, ricorse al titolo di cancelliere, abbandonato dalla morte di Leone anche quando l'anno successivo fu a Roma, non gli riusc di ottellel'e
IX, e fece datare un documento di quel giorno da un certo 11deberto vice reintegrazione nella sua carica, anzi dovette ritenersi fortunato per nOIil (~sse'C .
cancellarii: 268 il nome del canceItiere, che questi sostituiva, fu probabilmente re stato punito dal pontefice a causa dei suoi rapporti con l'esiliato Cile"
omesso non senza intenzione. E vero che poi Mainarda fu autorizzato d dalo.275 Cos come fu eliminato il titolo di bibliotecario peri vescovi di Silv.'
apporre la data ancora il31 dicembre 1062 e iln gennaio 1063,e in que- Candida, allo stesso modo da allora in poi nei documenti non si parlJ?\~
st'ultimo giorno perfino su un documento per lo stesso Burcardo di dell'ufficio di arcicancelliere esercitato dagli arcivescovi di Colonia;276~SOlo
Halberstadt;269 ma da allora in poi il suo nome spar in modo definitivo temporaneamente, nella primavera del 1111,allorche Pasquale IIerapiigio-
dalla data. 270 Econ ci si pose fine per sempre alla rivendicazioneaeivesco- nierodiEnrico V, l'arcivescovo Federico di Colonia riuscia farsi menziona- 239
vi di Silva Candida, e rispettivamente dei loro successoti,i vescoVi di Porto, re come arcicancelliere in due privilegi papali;277 ma tale uso fii abbandona-
alla carica di bibliotecario. tosubito dopo la partenza dell'imperatore da Roma e nel periodo successic
Invece si riconobbe ad Annone la dignit di arcicancelliere;271 vo vi si ricorse solo un'altra volta, al tempo di Onorio II, che fece datare un
Alessandro torn all'organizzazione di Leone IX. Gi a Sutri,'dove il 25 documento emesso durante i primi giorni del suo pontificato nel nome del-
gennaio 1062 giunse il pontefice in viaggio alla volta di ROr.h, l'accolito l'arcicancelliere Federico, non si sa per quali ragioni. 278 Questa l'ultima
Pietro apponeva a un privilegio la data come bibliotecario "vice domini
Annonis Coloniensis archiepiscopi S.R.E. atchicancellarii" .mPitro, che
238 nella primavera 1063 divenne suddiacono, nel 1069 diacOno e nel 1070 cr~ paiono sotto Alessandro il suddiacono Rembaldo, sottoGregorioil cardinale diacono
dinale presbiterodi S. Maria Nova,273 conserv poi la carica di'cancelliere e Gregorio (cfr. Jaff,Regesta, l, p. 567 e 594; Kehr, Scrinium.und palatium,p. 99 e 101,..e pi
bibliotecario non solo fino alla morte di Alessandro II, m anche/sotto il suo avanti, nt. 282). Una patte di queste supplenze cade in periodi nei quali il cancelliere eta
successore, Gregorio VII. Egli dat personalmente la maggior parie dei pri- assente, ades; .nell070 quando svolgeva una legazione in Inghilterra, cfr. ].H.Round, An
OldEnglish Charter ofWilliam the Conqueror, 1068, English HistoricalReview,12 (1897), p.
vilegi di entrambi i pontefici; occasionalmente tale mansione fu svolta in sua 105-107: .106. - TI cancelliere Pietro dat per lo' pi di proprio pugno; sotto Alessandro II l'u-
vece da altri ecclesiastici romani che per devono essere consid~tati solo nicaeccezione data da Jaff-L. 4670; sotto Gregorio fanno eccezione alcune.date scritte daI
come suoi supplenti. 274 Invece il conferimento della carica di atcicancelliere notaio Raniero;Anche i supplenti che fanno menzione di s datarono nella maggior parte. dei
all'ardvesc9vo di Colonia non fu riconosciuto fino a che Annonffiorl; gi casidiloropugno, tuttavia anche qui vi sono eccezioni. Al tempo. di questi duepontefid,
dunque, non ci si attenne sempre e in ogni caso alla datazione autografa; La data del docu-
nel settembre 1064 abbiamo di nuovo un documento che non fa menzione mento Kehr, Nachtrge. III.,p. 441,n.2, "per manusMauri sanete ecclesie Bonifacii abba-
delsuo nome; da allora in poi fino al maggio 1067 accanto a documenti che tis", non genuina. .
ne rammentano il ll ome se ne trovano altri nei quali cinon.aca,de.Apoco 27~Cfr. AnnalesAltah.enses Maiores, ed. W Giesebrecht-L.B. Oefele, Hannovet 1890-91
(Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum), a. 1 0 6 8 . , .
276Tuttaviacon d esso non fusopptesso. Infatti, come sembra, aIcora nel 1074 Viallu-
deva Gregorio Vn'nello scrivere ad Annone (RegistruJJZ Gregorii VII,J, 79, in J aff,
268 Jaff-L.4491. Bibliot~eca,2, p.. 99):'~quanta caritate Romanaeeccl~sie Coloniensisin omnibusobsequen-
269 Jaff-L. 4493 e 4498. do COllluncta fuerit;dignitas vobis conlata testatur";Edifficile cheJa dignitassia qualcosa di
270 Mainardo visse~cora fino al 1068 (Jaff-L 4651). diverso dallacarica di arcicancelliere. .
271 Questo riconoscimento rientrava evidentemente, cosa che non statii'lottaabb-
277 ]aff-L: 6291 e 6292. A ci si ricollegher il fatto che gli AnnalesRomani (LP, 2"p. 239
stanza in passato, tra le contropartite dovut(: da Alessandro. II perl'appoggio'riceVlito da 346) affermano del cancelliere Giovanni (il futuro papa GelasioII):~'qui fuit primus diaco-
Annone. Jaff-L.1498 mostra come Burcardo provvide asstesso. .. '" ...... ' > . .... . . . 0 norum etviceFrederid cancellarii etarchiepiscopi Coloniensis"; < x > ' .
272 Kehr, Nachtrcige. III., p. 438, nt.l. Si definisce accolitoin]aff-L4499;inpr,ecedeIlzi! 278 Jaff-L. 7186 del 24 febbraio U25.TMa che a Colonia ancradubmtil regilodi [743]
aVeva gi datato (senza menzionare Annone) ] aff-L 4497 del. 7' gennaio. Ch~(luest9doCll Corrado III non si fosse rinunciato completamente al titolo diardcance1llere romano dimo-
238 mento sia stato completato poco dopo il privilegio del 13 gennaio per Halberstadt,lihcora strato da due lettere, finora non prese in considerazione a questo riguardo, in Jaff,
datato da' Mainardo? ." ,......, ' , ' Bibliotheca, l, p; 469seg. (Wjbaldi epistdae,n, 340 e 341). E infatti solo quella carica pu
273]aff, Regesta, l, p. 567; ora si aggiungono alcuni nuovi doc\lineruche soriOstaurinttac- essere la pristi~a dzgnitas che il cancelliere Amoldo reclam al momento della sua ascesa alla
ciati.Hsuo titolo cardinalizio riportato in alcuni documenti di S.Maria NVa; cft. P. Fedele, cattedra arcivescovile di Colonia richiail1andosi agli antichi privilegi; e perla quale il re gli
Tabulanitm S,. MariaeNovae ab ano 982 ad an.. 1200, ASRS~23 (1900), p.171:237:226seg.... promise di intervenire presso il papa; si cfr. il.passo del n. 341: "quodColoniensis aecclesia
274 Al tempo &Alessandro si definiscono espressamente come tali un cl1iericoPietro; al omni fere dignitateac potestate,quam a sede apostolicaprisds,temporibus gloriose accepe-
tempo di Gregorio VII il cardinale presbitero Cononee'un, certo Beniamino.Snza indica- rat,nudata prorsus et spoliata videretur". Neanche Bernhardi, KonradIII., p. 873, ha com-
zione esplicita di un rapporto di supplenza, ma siCUramente n:e1l1l.medesimaposizine, com- preso il significato di queste rivendicazioni dell'arcivescovo eletto.]
216 La cancelleria papale alla fine del secolo XI La cancelleria papale nel secolo XII 217

reminiscenza del provvedimento adottato per primo da Leone IX e divenu- port affatto il titolo di bibliotecario e solo sotto Pasquale II, che 10'coD
to ormai desueto. ferm nella sua carica, lo assunse nel 1105 al posto del titolo dicancelliere,
li cancelliere Pietro, che era rimasto con Gregorio VII fino alla fine del talvolta anche accanto a quello.
1083,279 lo abbandon al pi tardi nella primavera del 1084 per passare Da allora in poi l'organizzazione della cancelleria rimane a lungo immu-
dalla parte di Guiberto (ClementeIII).280 Cos l'unico privilegio datato di tata. A capo dell'ufficio vi un funzionario chefmo a Celestino II insigni~
Vittore III che possediamo sottoscritto dal vescovo di Segni comebibliote- todeltitolo. di cancellariuso bibliotecarius,284 o di tutti e due assieme, ma
cario. 281 Urbano II pose poi al vertice della cancelleria il monaco di Monte dalla morte di Celestino II chiamato solo cancelliere. 285 I cancellieri sono
Cassino Giovanni da Gaeta, che chiam aRoma e innalz alla. dignit di sempre cardinali, e precisamente cardinali diaconi o cardinali presbiteri; 241
cardinale diacono di S. Maria scholae Graecae;282 fino alla met del 1089 solo al tempo dell' antipapa Callisto III (1168.1178) l'ufficio fu affidato aun
240 costui port solo il titolo di protosignator, sul significato delquale dovremo cardinale vescovo, Martino di Tuscolo. 286 Le chiese titolari dei cancellieri
tomare,esolo da allora in poi si design talvolta come cancelliere, perlo cardinali vengono indicate nelle sottoscrizioni solo durante la seconda met
pi per semplicemente come cardinale. m Al tempo di Urbano II non del XII secolo, ma non regolarmente; tuttavia le troviamo anche per il perio-
do precedente. Comunico qui di seguito l'elenco dei cancellieri dalla morte
di Pasquale II fino alla morte di Innocenzo III:287
',-.-'
279 I:ultimo documento datato con certezza che porta il suo'nome Jaff-L. 5261 del 24
;

239 Gelasio II 21mar.1l18"2 gen. 1119


novembre 1083. - Sugli scrittori di Alessandro II e dei suoi immediati successori cfr. le ricer- Crisogono cardinale diacono
che di Kehr, Scrinium und palatium, p. 94 sego Callistol:r 15 apr.)119-26 giu. 1122 lo stesso '.'
280 Cfr. Meyer vonKnonau, Jahrbiicher Heinrichs IV. und HeinrichsV.,3, p. 524sg. - 8mag.1123,24 nov. 1124. Aimericocardinale diacono di
Quale cancelliere di Guiberto, Pietro viene menzionato nel 1084 e 1089 nei doumenti pub- S. MariaNova288 ' . .
blicati da Kehr, Italia pontificia, 1, p. 76, n. 16 e 17, inoltre nel 1092inJaff-1.5333 e5334.
Nel primo diquesti quattro documenti la data fu apposta in SUli vece dal vescovO Sigfrido.di
Bologna, nel terz() da un certo Bernerius, nel quarto.daLvescovo RobertodiE~enza.
Quest'ultimo forse identico al cardinale presbitero Roberto, datario di Jaff-L.5319.Per il in Jaff-L. ?430 e5430a.-A1 tempo di Pasquale II Lanfranco non scrisse pi, ma appose
resto i datari che compaiono sono: il suddiaconoServusdei in Jaff-L 5328 a (Kehr, ancora una volta la data in Jaff-L. 5827, nel quale si defin scriptorsacri palatii.In ]aff,L
Papsturkunden in Rom, p.148, n. 7),il vescovo Servusdei di Pesaro,probabilmentla~tessa 5,381 e 5382 il datario Leone porta il medesimo titolo pur non avendo scritto. queid0ctiIieh'
persona, in Jaff"L. 5335 a (Kehr, Papsturkunden in derRomagna,p.32;'nc2},ilvescovo tI, come sJlPpn~Kehr,ibid., p.l09; costui probabilmente identico al cal.'dinaledion()
Teodorico di Albano in Jaff-L. 5339 e il vescovo Guido di Ferrara. (Kehr;vue dcumenti Leone, che si menziona come datario in Jaff-L. 6207, 6209 e 6210, e comescrittoreecltlil'l,
pontifici, p. 282): Quest'ultimo appose la data vice .cancellarii, gli altri senza indica~eun rap- in Jaff-L 6204. Queste due persone, e i cardinali Docibilis (Jaff,L.?8Q8e5826)e
porto di supplenza. Non sembra sia stata consueta la datazione autografa.. ' ..." . Gualterio (Jaff-L. 5924. e 5926), apposero la data senza indicl1reun rapporto di supplnza.
281 Jaff-L. 5345. " Invece Equizio,..che patun gran numero di documenti dall1ovembrellOlall'aprVell07
282 Assieinea Lo:w:enfeld avevo supposto in passato che questo GiovannLgisotto (JaEf-L 5293-6129), e Crisogono, che apposela data~eflza titolo in Jaff-r.,. 6)91 e.6)93;ein
Gregorio VII avesse 'qualche volta svolto la mansione di datario (cos anche Kehr,::Scrinium Jaffe-L. 6504, 6522 e 6559 come subdiaconus o diaconuscardinalis, si servseIIlwedellaJor-
und palatium, p.l06). Ma: dei due dOcunIentinei quali al tempo di Gregorio compre un mula agensvicem (vices)cancellarii; entrambi sono attestati anche come scrittqri. -
datario Giovanni, Jaff- L. 5079 sicuramente non genuino (cfr. Wiederhold;,Papsturkunden Dall:entratainservizio del cancelliere Giovanni la data fu aggiunta sempre dalla maJ),C):qcl
in Frankreich. II., p. 4, .nt.2), cosache sfuggita a Caspar;Register ]ohannsVIII.,p:96;d funZIOnario menzionatoyi. .' ... ' .' ,. ..:
difficile che anche Jaff"L 5256 sia genuino,_.sullanomina di Giovaimida.parte di Urbano 284 degno di nota il fatto cherisogono sotto Gelasio IIaPP9sela data solo comeca~di:
II, la cui data ripOl;tta in modo erroneo nella cronaca di Montecassino citata da, Caspar, nalis diaconus, e soltanto al tempo di Callisto II come cardinalisdiaconus et bibliothecrius.
cfr. Pandolfo,nella' Vita Gelasii(LP,' 2,' p. 311), e,su ci, Meyer von KnonflU,Jahrbiifher 285 Non per questo scomparve il titolo di bibliot~cario; esso pass piuttosto a funzionari
240
Heinrichsrv. lind Heinrichs v., 4, p. 203, nt.18. Ma anche in questafonteladatadellanoffii- che non aveyano pi nulla ,a che fareconla cancelleria,'Inun documento del sehatoromano
del 1162 tra gli iudicesde cli:ro compare un Paolo bibliothecarius (accant6a Mardoprotoscri,
na troppo tarda; come dimostrano Jaff-L. 5365 e 5366 essa fu effettuata gi ad AnagnLIn
Jaff-L. 5365 Giovanni chiamato ancora suddiacono. l1ius) (Galletti; Del priirlicerio,p. 32); indcumenti del 1188, 1193 e 12QLtroviamo iliitolo
.283 probabile che Giovanni abbia scritto personalmente anchealcunidocumenii(cfr. bibliothecarius iudex(Halphen, Etudes, p. 41, nt. 6). ;".' '" . , " ;.. .......... ;. ,.-',"
Kehr, Scrinium undpalatium, p.l03). - Al tempo di Urbano II svolge('a le Jriansioni di sup- 286 Nei duedocum~ntidell'antipapa GregorioVIrr (13urdinus) .a noi giunti, J aff,L.}178, 241
plenteil notarius samO palatii Lanfranco, che in Jaff"L. 5457 e 545.9 e, 'in'unadiversa 'coIIibi- e Kehr, Italia pOl1tificia, l,p. 76,n. 19, si trova mnzjone diuncaJ),celliere Pietroche1~l
nazione della riga del datum e delloscriptum, in Jaffa. 5691 e 5692,fa menzioriedis,~tesso secondoc:hiaml1toabbas: [il secondo documento di13urdinus .stato wa 'puqblicatodi [743]
come scrittore edatariovicem agens cancellarii, in Jaff-L. 5498; 5688 e 5700 solo come data- nuovo da p. Kehr, RoewischeAnalekten, QFIA13,14 (1911),p. 1-37: )4, I l . 2 . ] , .
' ..., . 287 I dati poggiano sui regesti diJaff-Lowenfc;:ld e dipotthast,chc;:hointegrl1to sullaq~se
rioal posto del cancelliere~ e in J aff-L. 5446 e 5682, ai quali Giovanni apposeladata,'solo 241
come scrittore; basandoci. per sul, confronto della scritrura possiamo attribuire .acstui un c1elle recenti pubblicazioni .di Kehr~ dei suoicollaboratori.NonhapIlO I~ pret~sadie~s~~e
maggior numero di documenti che non hanno la riga dello scriptum(cfr.K#Ir,jbid,;p;:104). esaustivi.. ... .' . ,' . . '. . ,...: .,:.: .
288 Non .possibile che sia genuina la data del 13 noyembre 1120 apposta pl Aimerico al
Solo due volte compare un altro supplente, "Godescalcus Jre.;;byter vicem agens cancellarii"
- "'-.
' . '-,~,
",
218 La cancelleria papale nel secolo XII La cancelleria papale nel secolo XII 219

Onorio II 3 feb.1125-19 dico 1129 lo stesso 5 nov. 1194- 3 dico 1197 Cencio cardinale diacono di
Innocenzo II mar. 1130-20 mago 1141 lo stesso S. Lucia in. Orthea, camera'
30 dico 1141289 -16 mago 1143 Gerardo cardinale presbitero rio papale
di S.Crocein Geruslenime Innocenzo III 9 gen.- 5 dico 1205 Giovanni cardinale diacono
Celestino II 19 otto 1143-8 mar. 1144 lo stess0290 di S. Maria inVia Lata3 00
Lucio II 31 gen. 1145-14 feb.1145 Roberto cardinale presbitero 23 dico 1205- 4 mago 1213 Giovanni cardinale diacono
di S.Martin0291 di S. Maria inCosmedin301
Eugenio III lOmar. 1145-22 set. 1146 lo stesso 7 mar. 1216'13 giu. 1216302 Tommaso da Capua,prima
17 dic.1146-16mag. 1149292 Guido cardinale diacono dei cardinale diacono di S. Maria
SS.CosmaeDamiano .. in Via lata, poi cardinale pre,
4 mago 1153 -16 giu. 1153 Rolando. cardinalepresbitero sbitero diS. Sabina
di S.Marco Antipapi
AnastasioIV 8 set.1153-30 nov. 1154 lo stesso
Adriano IV 12 dico 1154-1Tago.1159 lo stess0293 . Anacleto II 27 mare 1130-14 set.1131 . Saxo cardi.nale presbiterodi
242 Alessandro III 16 feb. 1178-24 ago. 1181294 Alberto cardinalepresbitero S. Stefano in Celio Monte
di S.Lorenzo in Luciria295 " . 11 otto 1133 3o?-22 apr.1137 Matteo cardiI1alepresbhero 243
Lucio III 28 set. 1181-11 nov.1185 lo stesso . diS. Eudossi~ . , .
UrbanIII 4mat,1186296 -13 otto 1187 10stess0297 Vittore IV 5 apt. 1162-1163 Giovanni cardinale presbit~ro
Gregorio VIII vacanza I),asquale III 18.nov.1165-6ago.1167 lo stesso
Clemente III vacanza Callisto III 29. ago; 1170-24mar. 117<:1304 Martino cardinale vescovo. di
Celestino III 29 mago 1191298-11 otto 1194 Egidio cardinaledi.aonodiS. Tuscolo
Nicola in carcere Tul1ian2 99 .
'. Da. questo elenc() si ricavachel'uffido di cancelliere fu qml.~ise1l1Pfe
privilegio per Trani (Kehr,Papsturkunden in Apulien, p:273,n;7) e triunarldataslo
ricoperto dal titolare. fino alla morte. o .a un\uteriore prom()zione; icarQ.irl.ali
copia del XVIII scoIo. Gioyanl1 i.UINtllro.Gelasio II),Gerardo (il futuro .Lucio. II) 1 l{CllaI1:clP (il
289 Cfr. Wiederhold; Papsturkunden in Frankreich. L,p. 42, Il. 17. futuro Alessangro III) 1e Alberto (il futuro Gregorio VIII) da qllellacat;ic~
290Nll144 divenne papa. . furonoil111alz~tial sogV(),paPaleApal1:eque~ti casi,~ol() una vRJtaCCln)a.
291Lachi~sa titolare tramandata solo in Kehr, Papsturkunden in Parma, fine di un pontificato si verific anche un cambiamnto nell'ufficio di can-
292 Cfr. Kehr, Pap~turkunden inden Abruzzen, p.317,n.4:/. .., .

242
293 Nel1l59divnnepapa. . ...... ....... . ... . ...<
294 Cfr. Wiederhold,Papsturkunden in Frankreich. III., p. 32, n. 10,~Kehr,PapsturkUll-
. celliere: dopo la morte di Celestino III, quando Cencio cess diesserecan-
celliere()tto il ?uc.essore.. PeriI r~sto tllttijpontefici appella. cr~ati confer-
den in Parma, p. 54, n:35. .'. .'.:.: .... '.. ...... Il1arono in.carica i cancellieri dei .loro predecessori. Pi vltei cancellieri
295 Gi vicecancelliere come cardinale diacono di S. Adriano, cfr. pi avanti. provennero dalla cerchia del personale inferiore dicancelleria.Crisogo11o,
296 Cfr. Kehr,Papsturkunden inYenetien, p.241,n.28.
297 Nel 1187div;nriepapa. . .
un pisano, n()minat?cancelliereda Gelasi() U,305 a1 tempo. di.pasql.al~:J:.I era
298 Cfr. Kehr,Papsturkunden in Rom,p. 190, n. 40. . . ... . .
299 Egidio, .che'era anche vescovo di Anagni, eCencio chera:anch~CIl1rari9.J?p'a1,
non portano il titol() di cancelliere, e perci Tangl, Diepiipstlichn Kanzleiordnung,en,p: XII 300 Ne1l206 si.rec in Inghilterra comelegato;
seg., ritiene che. gi al tempo di Egidio il personale deIla cancelleriafosse almehbin patt,e 301 Cfr. ,L.]. Fraililii, Bullesindites relaiives diverses glises d'Italie tires d!un manu$crit
subordinato alla camera, e.chedopoil ritiro di quellolacancelleriasiastatariunitadeltutto de1aBibliothqueBarberini,Roina 1900, p.AO. Mor prima del 13 giugno 1213 ..
alla carnera. Nonpossibile dimostrare pienamente questa tesi'lllaneanche con~i:arla; asuo 302 Cfr. Winkelmann, Kanzleiordnungen, p. 33. .. . .
favore sipotrebbeaddutre la circostanza che nel 1192il.clericus\ca 111 ere (j.uglielmo 303 Kehr, Le bollr:pontificie,p.56, n.16; - Nel novembre 1137, essendo ancora cancellie- 243
(Wille1mus) Rofio .era contemporaneamente scriptor della' cancelleria (Liberce7s'fum,'p:A), r~;Matteo .fu.inviato da Anacleto a Ruggero.diSicilia. (cfr, Bernhardi,.Lathar.von Supplin-
ma essa non. decisiva dato. che camera e. cancellariain. questa fonte vengoJ.o tenute ben burg,p.777.seg.):, ..... . . '.:.", ..... , .... '. .' .. ' : ."
distinte, e anche pi tardi fu frequente il cumulo delle cariche. In ognica~osia:Egidio che 304 Cfr.$tumpf,Die.Reichskanzler,n.A156, dove presso Federico bi menziona.ome
Cencio occuparono in pieno il posto di cancellieri (ad es.anchediJe iscrizioniinJ;Mabillon, testimone Martino;S.KE. cardinalis et cancellarius. . .. . .. '. ....... . > '
Museum Italicum seucollectio veterum scriptorum ex bibliothecisltalicis,2 voIl., Paris1724:2, . 305 Luuan<imina menzionata nella Vita Gelasii, LP,2, p. 315. Su dilui cfr. Kehr,
p. 166, chiamano Cencio cancellarius), e perci non potevanQ..mancare nella nostra lista: Scrinium undpalaiium, p. 109 seg. ...
''''~
220 La cancelleria papale nel secolo XII La cancelleria papale nel secolo XII 221

notarius sacri palatii e dal 1110 al 1117 svolse le mansioni. di scriptor, dal pi a lungo), il supplente - dal pontificato di Callisto II a quello di Urbano
1114 al 1116 anche quelle di datario supplente; al tempo Inr:ocenzo III, ?i III - non usava quel titolo,311 ma si qualificava secondo la sua carica ecclesia-
Giovanni di S. Maria in Via Lata e Tommaso dal rango dI notaI ascesero a stica o la sua posizione in cancelleria; pur essendo privi di informazioni pi
quello di cancellieri; anche Saxo, il ~ancelliere di Anacleto,u, .p~ob~bilmenc precise, possiamo supporre che non subentrava completamente nel godi-
te gi sotto Pasquale II era stato scrzptor)06 il cum~o dell ~ICI<;> di canc~ mento dei diritti e degli onori del cancelliere. Infme, nei periodidj. vacanza 245
liere con un'altra carica attestato solo sotto Celestmo III, il CUi camerano effettiva della carica di cancelliere non si procedette mai alla nomina di un
Cencio era contemporaneamente a capo della cancelleria, ma dopo la morte cardinale vicecancelliere, sebbene tale vacanza fosse spesso di lunga dura-
del papa lasci questoposto)07 . . .. .' ; ta,312 ma ci si limit sempre a ricorrere a uno, talvolta anche a pi funzionati
Anche durante questo periodo fu salvaguardato il prmcIplO per il qu~e il inferiori della. cancel1e{ia contemporaneamente, affinch supplissero alle
datario doveva apporre la sottoscrizione di suo pugno. TuttaVia da Callisto mansioni del datario. E ovvio supporre che su questo influirono motivi
II in poi ci avvenne non pi per l'intera riga del datum, m~ ~~lo pe.r una finanziari; se, per la distinzione dei titoli attuata rigorosamente fino a
sua parte: il datario aggiungeva il suo nome, <;> solo la lettera !-1llzIal~;di.q1l7: Urbano III e prima non osservata, si autorizzati a supporre.che il cardinale
244 sto, in uno spazio lasciato in bianco nella ng~?ella data; illus~reremo l~l vicecancelliere percepisse anche tutti gli introiti del cancelliere (probabil-
seguito quale forma avesse, perci, la ~ottoscn~lOr;edehcancelllere.'~eril mente gi molto cospicui nel XII secolo), mentre questi potevano essete
momento dobbiamo constatare quest uso, pOlch~ da esso consegUiva la risparmiati facendo svolgere altrimenti le mansioni legate. a .quella .carica,
necessit di supplenze frequenti; quando il cancelliere era ~pegnato nello allora si spiega perch si rinunci cos spesso e cos a lungo alla nomina di
svolgimento di una legazione o in altri affari (e p~r qll~sto s~ trova,:~ .a~sent~ un cancelliere o vicecancelliere. Per il periodo da Gelasio ILfmoa,Urbano
dalla curia) .o a causa di una malattia o per altn mOtlvieralffiposslbilltato.a III risulta COs una doppia serie.di supplenti del cancelliere che elenchiamo
svolgere le~ue funzioni, e naturalmente anchequand~)1a .carica eravacaI1t~~ qui di seguito.
bisognava nominare un supplente;3 08 un.funzlOnanoassente non. poteva
essere menzionato come datario. In relazione a questa supplenza SI proce- 1. Cardinali vicecancellieri
dett~in due modi: o la si affida un cardinale,3090ppureaun. fun,zionario "C .:-,.'. , ... _,

della cancelleria di rango inferiore. Nel prffi.1o caso, chsi'ver~~aya s~l~ Luca, cardinale presbitero dei SS. Giovanni e Paolo (giu. enov. 1137;
quando la supplen,zadovevadtirare a lungo,;i1 suppletlt~P8r1:a,:~iltlt()!()cli nov. e dico 1138).313
vicecancelliere;310probabilmente subentrava m tutte le'PFr()g;~tlvee 17c.o~~ Ugo, cardinalepresbitero di S.Lorenzo inLucina (15 apr.-5giu.1147; 2
petenzedel cancelliere. Nel secondo caso, quando lasupplell~a~~adi b~~v~ lug. e17set.1147; 27mag. 1148).314
durata (ma.ralvolta' si .preferricorrervi anche . quando la~lj)pl:nza clll:~~a. .Alberto, cardina1ediacono di S. Adriano (2() set.-l dico 1157).315

306 Cfr. LP, 2,p;.312.-lberto, che llel1l78divenre cancelliere,hllel1l57ra. statO per 3ll Solo lo scriptor Luca, che una volta il l gennaio 1131 dat Uldocumento(Wieder-
un breve periodo'vicecallcelliere; . . . ' .' . hold,Papsturkunden in Frankreich. II., p. 20, n. 2), si discosta da questa regola e appone la
307, Cfr.. sopra, nt. 299. Nel 1200 divenne cardinale presblte;rode;LSS.Glovanm e Bao19e data "agens vicem domini Airnerici cancellarii". Sono per pi incline a supporre che egli
nel1216papa'colnome<li0norioID~ ...' . ' , ,..'... ,::,-',>.;,.; '.' allom non fosse gi vicecancelliere (lo divenne nel 1137); 'in quel tempo non era sicuramente
244 308 Ad eS. una tale supplenza si rese necessaria quando il cancelliere Rolando verso la firie neanche cardinale; solo nel 1132 attestato come tale. '. .................../-. '.,
dell'ottobre 1157 era legato papale alla corte di Federico I, e infatti i documentidi questo
periodo riflettono in modo evidente tale realt. . ... "'" .
309 Non era una questione di rango nellagerarchJaeccleslastlca; uncar~maleI)resb.ltero
sotto Innocenzo III di nuovo sette arini.- ." ">..'
312 AI tempo di Eugenio ID ad es. quattro anni, sotto AlessandroID quasiventi allIli,
..'
3.13 Nel novembre .del1137 il cancelliere Aimerico .stava 'svolgendounalegaiion~ a
245

poteva essere supplente di un cardinale diacono. I subdiaconi.eccles~'aeRomanae.,ar;chesetal Salerno presso Ruggero di Sicilia (cfr. Bernhardi, Lotharvon Supplinburg, p; 77heg.); invece
volta vengono chiamati subdiaconi, cardinales, non sono cOIlSlderatl'Come 'cardinali nel senso nel novembre e dicembre 1138 era presente in curia e non conosco i motivi che diedero
della distinzione qui fatta. .. ..', ' ..' ., .. " luogo alla sua supplenza e, in generale, alla nomina in questi anni dillilvicecancelliere. ....
310. fu questo periodo,. per, non si dice ancora vicf!cancellarius, sitrovanoinvecele l()Cu~ .. 314 Come si evince d queste date, il vicecancelliere, nominato una:v:oIta, subentrava
zioni vicem cancellariiagf!ns, o gerf!ns,ovicf! cancl:'!lal1i'.jungens.~Un'eccezione.dat~solo anche quando si rendeva necessaria solo unasupplenzatemporanea;Vapposizi9nedelladata
dal caso del notaio Ermanno, che esercit a lungo l'ufficio di datario supplente-e,anche da parte di un funzionario inferiore di cancelleriaeraarnrnessa dunquesolo nel caso in cui n
dopo la sua nomina a cardinale, durante alcunimesidel1166con~u.ad~pp?rrel~data il callcelliere n il vicecancellieresi trovassero in curia: La delega delvic~cancelliere durava
nella stessa forma nella quale aveva datato in precedenza. In passatontennl che egli fosse per al massimo quanto quella del cancelliere, del quale egli era supplente;;",, ."
stato cancelliere, ma dato che non ne port il titolo avr .ragione Tangl,piep'iipstlichen 315 Durante questo periodo vi fu una legazione in. Borgogna del cancelliere Rolando.
Kanzleiordnungen, p. XI, a considerarlo solo un supplente ancl.1.e,durante quel mes1. L'indicazione di Jaff, Regesta,2, p. 103, circa la durata della supplenza di:Alberto, errata
222 La cancelleria papale nel secolo XII La cancelleria papale mi! secolo XII 22.3

246 2. Datari supplenti provenienti dal personale di cancelleria Graziano (per la seconda volta) 7 dico 1169~7 Febo 1178
Daufeiio S.R.E. subdiaeonus (et notarius) 240tt. 1179-19 giu. 1181 in otto
Ugo subdz"aeonus 16 set. 1122-26 apro 1123 316 documenti327
Luca scrz"ptor lO gen. 11313 17 U go S.R.E. notarius lO giu.-11 dico 1184328 eincirca
Barone (Baro) eapellanus et serz"ptor 21 giu.-15 dico 1141318 20 documenti dal 25 set.1182'19
lo stesso 14 mar.1144-23 gen.1145 319 set.1185329
lo stesso 18 setA clic 1146320 Trasmondo 5.R.E. notarius 9 dico 1185-13 mar. 1186
Bosone (Boso) S.R.E. scrz"ptor 6 nov. 1149-3 magd153
Plebano Romanae eurz"ae notarz"us 30 gen. ~ 10giu.1150 Sotto gli antipapi
Mariniano S.R.E. scrz"ptor 27 apro 1150-18mag.1151 321
Bolognino S.R.E. scrz"ptor 25 apro 1151 Giovannisubdz"aeonus et scrz"ptor ott.-nov; 1159
Ugo S.R.E. scrz"ptor 21 giu. 1152 Gerardo, magz"ster, subdiaconus
SansOne (Samson) S.R.E. serz"ptor 29 dico 1152 322 (etdietator,ei notarius) 15 feb. 1160-25lug.1161
Ermanno 5.R.E. subdz"aeonuset scrz"ptor apro e mag.1159323 Goffredo notarius feb.1160
lo stesso come subdz"aeonuset notarz"us 15 otto 1159-5 ago. 1165 Riccardo episeopus vatis Castellanae 26feb.1l60
lo stesso come cardinale diacono di ..
S. Angelo e cardinale presbitero Per la prima volta al.tempo dell'antipapa Callisto III che, come gi sf
di S.Susanna 18 mar.-llott; 1166324 osservato, si allontan dalla consuetudine vigente anche nominando caneel-
Teodoro 5.R.E. subdz"aeonus et rlotarz"us 5 e 16 nov. 1162 liereun cardinale vescovo, troviamo le sottoscrizioni di persone che non
Gerardo notarz"us (scrz"ptor) 11 nov. 1166-2 mar. 1168 . erano cardinali,ad es. Stefano di Parigi e Sisto,:330 in.qualit diS.RBeaneel-
. Graziano 5.R.E.subdz"aeonus et notarz"us 21 mal'. 1168All1ag;116~.325:< . larz"z"vz"eem gerentes. Ci fece poianche Urbllo III, che nel 1186 e nelH87
247 Gerardo (per la seconda volta) 16 mag;'26 nov.1169 326 permise al spplentedel cardinale cancelliere Alberto; il canonico latera-
nenseMos;diapporre la data nel modo fino allora consueto solo pericar-
dinali; Mose, che divennesuddiacono soltanto nel marzo 1188, rimase'poi
(cfr. Jaff. ibid.,Z;p. 720), e Pf1gk'Harttllrtg, Acta, 3, p.185,rionvrebbedllrtquec\vuto vicecancelliere.anchealtempodiGregorioVIII e di ClementeIII.(heri0l:).
addurre la menzione di Alberto nella data di Jaff-L.10306 pefrespingerequesto dgcu- nominarOno alcun cancelliere) e durante le prime settimane deLpontifiqlto
mento. . .' . . ' " '. ....) " . ....
. 316 Anche scriptor di Jaff-L. 7020, cosa che non sorprende tenuto contO dille osserVazio- di Celestino III.331 Quando perpoi il papa pose di nuovo un carc4nalt.W
246
ni fatte sopra. - Isolato il caso in cui durante la supplenza di Ugo un documento del 6 apEile vertice della cancelleria, che, pur non avendo il titolo di cancelliere",ne 248
1123 venne datato da Guido Romanae curiae camerarius (Jaff-L. 7056): assunse tuttavia certamente il ruolo,3}2 si torn. allora" cio verso la Bne di
317 Cfr. Wiederhold, P~psturkundeninFrankreich;IL, p;20, n.2, e sopra, nt,311. maggio del 1191, alla prassi primitiva. purvero che.Mossiad(}p'~f
318 Lo stesso anche il 6 luglio 1142. (Jaff-L:8236, orapubbLin.Wiederhbl.d,
Papsturkunden in Frankreich. L, p.46, n.19). .... ..'
319 Dal21maggiol144 in poi Barone (Baro) si designa subdiaconus. c' ;-. _ -.. ..<-..'. ..

320 Cfr. P. Kehr, Papsturkunden im westlichen Toscana, GGN, 1903,p.592-641:i61O,~.5. 101, n. 73). Devo lasciare aperta la questione se nella data di Jaff-L. 12887deF7luglio
321. Cfr. Wiederhold,Papstrkunden. in Frankreich. III. ,p. 26in.5,; eP. Kehr, 1177 bisogna integrare Gratiani o Gerardi.. . . . .' ... ' .
Papsturkunden in Turin, GGN, 1901, p. 57-115: 98, n.12. . '. ; ' ;. . ;, )"7." 327 Ai quattro elenca~daJaff si aggiungono Kehr,Papsturkunden in derRomagna,p.u36,
322 Durante la vacanzadell"uffiiodi cancelliere;. dal.lI49 al 1153; a quanto pare fu n. 8; Kehr, Diplomatische Miszellen. IV., p. 17, n. 16; P.. Kehr, Papsturkunden in Piemont,
Bosone l'effettivo datario supplente, mentre si riCorreva solo di tanto in tanto ai suoi colleghi GGN, 1901, p.117,170: 158,n.14, e Kehr, Nachtriige. III.,p. 475,~. 17.
per fare apporre la data, e ci poteva.verificarsiperch egli non eraviCecancelliereL <" .. ' 32?Cfr. Kehr,Papsturkunden in den Abruzzen,p. 32.8;n. 15. '. ... . . > < ..
323 Non .conosciamo le ragioni deiriperutiimpedimenti di Rolando;inquesti:mesLLa 12 9 La lunga supplenza del cancelliere Alberto da parte di Ugo a partire dal. giugno 11~4
delega del vicecancelliereAlberto sar.c:ssatacoh la sua promozione a. arclinal,presbitero collegata probabilmente al viaggio del papa a v.erona?dove pu darsi che Alberto lo. abbia
di S. Lorenzo.in Lucina.(maggioo giugno 1158); , .'.' .... raggiunto solo nel dicembre. Peraltro, Alberto spesso non svolse le sue funzioni petspnal-
324 Cfr. P. Kehr, Papsturkunden in Miland,GGN, 1902,p.67129:98;n.14. .i. mente, come dimostrano anche i dati relativi a Dauferio". . .
m Cfr.P. Kehr, Nachtriige zu denPapsturkunden Italiens L,GGN, 1905, p'321aSO'344, 330 Jaff-L, 14498 e 14504.
n. 15. Poi .anche il4 agosto 1169 (Khr,Nachtriigezu denRomischen Berichten, p; 57f), n.13). 331 Ai documenti he recariola sua sottoscrizione Citatigida]aff, Regesta, 2, seheson.o
247 326 Cfr. Kehr,Papsturkunderz in denromischenBibliotheken;p. I47,n;}; e inoltre ancora aggiunti recentemente parechi nuovi. .
il 16 marzo, il 5-7 aprile, il 20 agosto 1177 (Wiederhold,PP.f~rkunden in Frankreich. v.,p. 332 Cfr. sopra, nt.299. 248
:1
ii
ii
:1
];
11
224 La cancelleria papale nel secolo XIII La cancelleria papale nel secolo XIII 225

ancora come datario supplente,333 ma in tale caso' sottoscrisse non pi vicem vennero a quell'ufficio dal personale subalterno della cancelIeria;pare
agens cancellarii, bens quale suddiacono e canonico lateranense. Ci nono- siano stati tutti uomini colti; dagli ultimi anni di Onorio IV in poi ebbero
stante il precedente creato dalla nomina di Mos a vicecancelliere ebbe una quasi tutti il titolo di magistero Nei periodi di vacanza dell'ufficio di vice-
certa importanza per il futuro: subentr un'incertezza e non fu mantenuta la cancelliere, che furono brevi dopo la morte di Onorio III, funsero da data-
netta distinzione tracciata in passato tra cardinale vicecancelliere e altri ri, come in' passato, alcuni funzionari di' cancelleria di rango inferiore.
datari supplenti. Al tempo di Innocenzo III, che lasci a lungo vacante l'uf- L'elenco dei datari dal pontificato di Onorio III fino a quello di Bonifacio
ficio di cancelliere, il primo datario, il notaio Rainaldo, futuro arcivescovo di VIII il seguente: 339
Acerenza, sottoscrisse come vicecancelliere dal 13 marzo 1198 fino al30 set-
tembre 1200;334 il secondo, il suddiacono e notaio Biagio,futuro arcivescovo Onorio III (1216-1227)
di Torres, sottoscrisse senza quel titolo dall'lI novembre 1200 fino al 7
marzo 1203, e cos anche il terzo, il suddiacono e notaio Giovanni,. dal 23 Guglielmo notarius (12 ago. 1216).
marzo 1203 fino al2 dicembre 1204. Poi l'ufficio di cancelliere fu occupato Rainerio, prior S. Fridiani Lucani vicecancellarius (11 ott 1216-14 set. 1219);
fino al maggio 1213; solo una volta in questo periodo, il25fbbraio1211, il 18 nov. 1219 divenne patriarca diAntiochia e sottoscrisse ancora ilndic.
compare il notaio Guglielmo come datario supplente. Quindi, nel 1213 e 1219 come "R. patriarcha Antiochenus cancello vicem agens" )40
nel 1214, apposero la data senza usare il titolo di vicecancellierel'accolitoe Gugliemo vicecancellarius (24 feb. 1220-3 apro 1222))41 250
cappellano Rainaldo e poi, fino alla fine del 1215, il suddiacono e notaio Gllid9, magister, capellanus et notarius (24mag-}222~9 mag.1226),
Tommaso, electus di Napoli; quest'ultimo divenne poi cardinale nel ge:rilaio Sinibaldo, magister, aitditor litterarum contradictarum (14 nov. 1226).
1216 e rimase incarica, come cancelliere, fino alla morte di Innocenzo III;
Con l'ascesa al trono papale di OnorioIII, per,lecose cambiano. Da Gregorio IX(1227-1241)
allora per quasi un secolo alla cancelleria furono preposte soltanto persone
estranee al collegio cardinalizio;335 se una di loro diveniva cardinale, doveva Sillibaldo Fieschi, magister, auditor litterarum contradictarum(fino aDO
lasciare subito la cancelleria.336 Di. conseguenza dall'organizzaiionemmi- mag.1227))42 .
249 nistrativa pontificia scomparve del tutto il titolo di cancelliere che poteva
essere conferito solo a cardinali in ossequio a .una consuetudineosstvta
per pidiunsecolo;337 da allora in poi i prepostiallacancelle'riafurono man.. N.vicecancellarii; e intomoallamet~ del secolo il sostantivo vicecancellarius entr nel'
regolarmente chiamati vicecancellieri)38 I vicecncellieri,. chei.talorapr- l'uso corrente. Anche una nota sll una consacrazione in ho dei registri di OnorioIII (cfr.
pi avanti, nt. 340) parla girlell'officiumvicecancffllariae.
339 Su quant(J segue cfr. l'elenco di Baumgarien, Apostolische Kanzlei,p. 72seg.; con
aggiunte in Baumgarten, Liste derVizekanzler,p. 40-48. La mia lista: eta gi abbozzata prima
333 Cos ad es. n'cl ma,rzo e aprile 1192, poi dinuovooccasionaln:i.ente il 13 higlio une che prendessi visione del libro di Baumgarten (che fino al1295 ha utilizzato le.indicaziorii
1'8 marzo 1194. Nel 119,2 cade un viaggio del cancellierEgidioin.Sicilial collocarsi forse contenute nella prima edizione di questo manuale), ma stata in molti punti integrat~~accu
prima di quanto supponga Toeche, Heinrich VI., p. 316 seg., tenendo conto della prima di ratamenteriveduta secqndo i dati di Baumgarten ricavatiida fonti manoscritte. Dove non
queste supplenze. - Dopo Mos, il 17 giugno 1196 (Jaff-L. 17406) compare il notaio Filippo indico alcun'altra.fonte, occorre confrontare gli elenchi diPotthastin fondo ai regesti dei sin:
in. qualit di datario supplente. Su di lui cfr. pi avanti, nt. 465. golipntefici. .... .. . .'. . . .. .... ..... .. ...
334 Sudi lui cfr; Epistolae Innocentii III, a. 2,n.161 sego . . .'. >i ...... 340 Regesia Honorii III, 1, P: 376 e n. 2261; ma cfr. Baumgarten, Apostolische Kanzlei,p.
335 Non improbabile che l'adozione di questa misura derivi dalla gelosia diOnoriolII, 72. IrtPotthast,Regesta, tL6185, al postodi.XIII:kaLitn.sideve leggere XIII. kaLdee.'La
l'antico camerarioCencio, nei confronti della cancelleria, come ritiene Tngl, Dieppstlichen datadiPotthast, ibid.,n. 6591, con lasottscriziOl.le diRairieri~crrotta.Secondo la nota
Kanzleiordnungen,p. XIY.~. '. . . . . . . " . . . ... . 0:.- sulia consacrazione di Rairierioa patriarca (RegestaHonoiiiIII, l;p. 376), egli ricopr la Faric
336 Al tempo di Gregorio IX un'eccezione data dal vicecantelliere Sinibaldo,che-dopo ca divicecancelliere per tre anni e tre mesi; fudunque nominato alla met di agosto 1216
la sua nomina a cardinale ptesbitero, prima che gli fosse dato unsuccessor.in cancelleria, pocodopoI'iniziodel pontificato diOnorioID, e non gi durante quello di Innocenzo ID 25
249 appos.ancoraunavolta la data il23 settembreJ227,e.sottoUrbano IV dalvicecancelliere comesuppos~ Pitra, Deepistolis, 1, p.187,nt.2. Non ha neppure alcun fondamento la
Giordano,chenel maggio 1262 fu creato cardinale diacono deiSS.Cosmae Damiano; ma distinzione fatta da Pitra tra due differenti. Raitieiial tempo di Onorio ID. ...... '.'
dat fino all'inizio diluglio. Cfr. Potthast, Regesta, n. 8039 e 18374.'> <H .. 341 Regesta HonoriiIII, n. 2339. 'i ' . ' ". i ... .. . . . ..
337 Risale soltanto a un errore di tradizione il caso dei vicecancellieri. Guglielmo sotto 342 Non 30 giugno, come indica BaUffigarten, ApostolischeKanzlei; p. 74;cfr.Les reg{stres
Onorio III e Guglielmo, scholasticus di Parma al tempo di Innocenzo IV,che in alcunidocu- de GrgoireIX, n.. 123. L'8 giugno gi Vicecancelliere. Dei tre documenti, che secondo
menti vengono chiamati cancellarii(Potthast, Regesta, 1, p. 679 e2, p.1285), '. >. . Potthast, Regesta, 1, p. 939, furono emessi da Sinibaldo dppol'8gignocome auditorlittera,
338 Al tempo di Onorio III troviamo ancora sporadicamente la locuzione cancellarii vicem rum contradictarum (n.7838, 7950 e 7951l, i primi due in realt lo definiscono vicecancelliere
agens (19 novembre 1219: Regesta Honorii III, n..2261);"ltrjJnentisi trova sempre dat.per e il terzo, la cui edizione non mi ora accessibile, non far diversamente~ .
226 La cancelleria papale nel secolo XIII La cancelleria papale nel secolo XIII 227

Sinibaldo Fieschi, magister, vicecancellarius(8 giu.-23 set. 1227),343 Guglielmo (de Gatadhego) magister scholarum Parmensis, vicecancellarius
Martino, magister, archidiaconus Senensis vicecancellarius (1 dic. 1227-2 (prima del31 dico 1251-17 nov. 1254),351
apro 1232),344
Bartolomeo, magister, vicecancellarius (28 mago 1232-6 mar.1235),345 Alessandro IV (1254-1261)
Giuseppe,frater ordinis Florensis, notarius" (24 apr.-22 mago 1235).346 .
Guglielmo, magister, vicecancellarius et notarius (4 lug. 1235-30 glU. Guglielmo (de Gatadhego) magister scholarum Parmensis, vicecancellarius
1238).347 (30 gen. 1255 352 -5 mago 1256).
Giacomo (Iacobus) Buoncambio, frater ordinis Praedicatorum, vicecancella- Giordano Pironti da Terracina, magister, subdiaconus et notarius (12 giu.-20
rius (15 apro 1239-15 giu. 1241),348 giu. 1256).353
Rolando, magister, vicecancellarius (28 giu. 1256354-11 mago 1257),355
251 Celestino IV (1241) Giordano Pironti, magister, subdiaconus et notarius (13 ago. 1257),356
Giordano Pironti, magister, notarius et vicecancellarius (20 nov. 1257-17 apro
Mancano sottoscrizioni del vicecancelliere. 1261),357

Innocenzo IV (1243 c1254) Urbano IV (1261-1264) 252


Giacomo (Iacobus) Buoncambio, frater ordinis. Praedicatoru172, vicecance!l~-
rius (26 set. 1243-2 giu. 1244),349 . . . Giordano Pironti, magister, notarius et vicecancellarius (24set. 1261-5 lug.
1262).358
Marino da Eboli, magister,vicecancellarius (27 set.1244clJ dic.15,51).350
Michele da Tolosa, magistet, vicecancellarius(9gen.1263 c24 giu: 1264))59

343 Les registres de Grgoire IX, n. 100. TI 23 settembre gi carclinal~p~esSitero.?fS,. 351 Cfr. Les registres d'Innocent IV, n. 8184. Salimbene, Cqronica, p. 420, lo chiama
Lorenzo in Lucina (cfr. sopra, nt. 336). TI 13 settembre non porta ancora questo titolo (zbzd., "Guilielminus de Gatadhego". In precedenza era stato auditor litterarum contradictarum (Les
n.154). registres et'Innocent IV, n. 1734 e 1795),
344 Les registres de Grgoire IX, n. 164. Mor 1'11 aprile 1232 (Annales Senenses, MGH 352 Ls registres d'Alexandre IV, ri. 129. TI 28 giugno 1256yiene ricordato come gi dece-
SS,19,p.229). ". . . > ' . . .. . ." . , : : ..... duto (ibid., n. 1381). Secondo S,ilimbene, Chronica, p.420,mor ad Assisi:
345Lesregistr?s de Grgoire IX, IJ.. 796 e 2441. Inpreedenza era stato scrtptortn()taI(). 353 Era ginotaio al tempo di Innocenzo IV.
346 Sul suo passato cfr. Baumgarten, Listr: der Vizekanzler; p..40seg.... . .... ' ...... 354 Lesregistres cf'AlexandreJV, n. '1381.11 dcumetto citatodaJ2otthast; J{,egesta, n.
347 Les registres de GrgoirdX,n. 2670 e 4439. l'ure Guglielmo d~ve esseres~ato l?rJma 16411 con la data apposta da Rolando appartiene al 14 luglio, non al 12 giugno 1256: la data
notaio e mantenne il notariato anche da vicc;:cancelliere, .comesi deduce dalle da(e:m.Wzrt~~, "II. idusiulii".
bergisches UB, 3 ,P:'422,n,.919, e Ls registm d? Grgoir? IX;n. 44J9(cfr.Ba gart en, urn '.' 355Potthast, J{,gesta, n:16841.
Apostolische Kanzlei, p. 75, nt. 1)" . '.' . . . . . ... ....>:, ..... 356 Ancora l.l1a volta cOIIlparec6me datario con questo titolo nel documento Potthast,
348 Sul suo passato cfr.. C Sutter, lohann VOn Vicenza und die italien/schr:'fried?t!Sf(e- Regesta n. 17345, del 14 luglio 1258, la cui data per non pu essere esatta.
wegungim Jahre 123,3, Freiburg 1891,.p. 85. In un doctlffiento del 24 maggIO ~2J9,<I'otthast, 357 Non comprendo l'indicazione di Baumgarten, Apostolische Kanzlei, p.}8: "finoal3
Regesta,n. 10747, pubbl. in Das teutsche Reichsarchiv, ed. J. Chr. Liinig, Leipzig;l710,yo.1. luglio 1261" fatta sulla base del Registro Vatican? 25, f .. 259, p. 121. Alessandro IV mor gi il
18, p. 320, n. 6) pe~ilIl1onastero di Irseevi appose la data.unBarto~omeonota~z,ussanctae 25 maggio 1261.. .' '., ..... .. .... .... .<B ........... '.. ... ' .
Romanae eccfesiae.Se nnsiamodi fronte a una corruttela .del testo,. slg()vl'tbbecertamente . .' 358 Nel maggio 1262 (nonin clicembre; comeffennaBaumgarten, Apostolzsche Kanzlez, 252
pensare a un;altra personadiversadalvicecancclliere ma sua .omonima, . ~e sostin {empQl'- p.78) Giordano diviene cardinale.diacono dei SS.Cosme Damiano, cfr. E. Joidan, Lespro-
neamenteil cancelliere,' e. a lui si dovrebbe allora riferire. an<:he l'.affermazioned1Jn11() cem,:() motions des cardinaux sous UrbainJV, Revue d'histoire etde littrature religieuses, 5 (1900),
IV. del. 1243 (Les. r?gistres d'[nnocentry, n. 151) citata da Batlffigarten; Apostoliscp.eKanzlei, p. 322-334: 331.~ 333, e Lenegistres d'UrbainTV, n. 108, del 22 giugno 1262. Ancora il5
251 p. 74 sego Non pensabile che il viceqncelliere possa essere stato. successiv"Illente.di.nuov() luglio appone la data con il titolo S.R.E.diaconus ca~dinalis et vicecancellarius (Potthast,
un semplice notaio, come pare supporre :Batlffigal'ten.. '. .... . . ......: Regesta,n,18374). . ' .' .... . . .
349 Nel maggio 1244 divenne vescovo di Bologna. TI 31 maggIO e hIamat9ancoraV1ce, 359 Baumgarten, Apostolische Knzlei, p. 79, dice: "fino all'81uglio 1264" ecita il Registro
cancelliere (Les registres d'Innocent IV, n. 720). Allorch il2.giugnoappost:laclat~per l'ulti- Vaticano29, f. 328r, n. 1726. Ma secondo i Registresd'Urbqin IV; n. 2674, al n. 1726 del ven-
ma volta (ibid., n. 714 ) non si. defin pi vicecaJ:lceUierema sicuramente ).icoprivaancora .tinvesimo volume dei Registri Vaticani vi , s; un documento dell'8 luglio .1264, ma non al f.
quella cari<:a, altrimentinon avrepbe apPuntopotutoapp()rla. TI 24 giugno (iqid.,rl. 741) 328r, bens al f. 325v, e, almeno nel regesto ivi fornito, Michele non vi menzionato. Non oso
designato "tuncvicecancella.rius". ' . . . .. .... dunque accogliere nella mia lista l'indicazione eli Baumgar:n.In precedenza Mic?ele era
350 Nel gennaio 1252 divenne arcivescovo di Capua (ibz:d" n. 5516; cfr.ancheLes regzstres stato cappellano papale e auditor generalis causarum palatii (cfr. Les registres d'Urbazn IV, 3,
d'Alexandre IV, n. 551, Les registres de Clment IV, n. 325k", p. 49, n. 1049).
228 La cancelleria papale nel secolo XIII La cancelleria papale nel secolo XIII 229

Clemente IV (1265-1268) Niccol IV (1288-1292)

Michele da Tolosa, magister, vicecancellarius (24 set. 1265-22 giu. 1268))60 Magister Iohannes Monachus Uean le Moine] decanus Baiocensisvicecancel-
larius (3 set. 1288-29 feb. 1292))66
Gregorio X (1271-1276)
Celestino V (1294)
Magister Ianonus Leccacorvus361 vicecancellarius (31ago.1272~7 mar.
1274). Giovanni da Castrocielo, archiepiscopus'Beneventanus, vicecancellarius. (1
Lanfranco, magister, archidiaconus Pergamensis vicecancellarius DO ago. otto 1294),367
1274-13 apro 1275))62
Per la prima volta al tempo di Bonifacio vm (1294-1303) un cardinale
Innocenzo V (1176) fu posto di nuovo al vertice della cancelleria. llnuovopapa nomin come
suo primo vicecancelliereil magister Pietro diPriverno,368 gi cappellano di 254
Pietro Peregrossi (Petrus Peregrossus) da Milano, magister, vicecancellarius OnorioIVe rettore del patrimonio nella Tuscia durante la vacanza della
(23 mar. 1276))63 Sede Apostolica prima dell'elezione di Celestino V. Come vicecancelliere
attestato a partire dal 29,marzo 1295,369 ilI7 dicembre 1295 fu creato cardi"
Adriano V (1276) nalediaconodi S. Maria Nova,370 rimaseper al servizio della. cancelleria,
dat anche ilI5marzo 1296, e viene ancora menzionato il 15 maggio di
Non abbiamo alcuna sottoscrizione del vicecancelliere, ma PietroPeregrossi quest'anno. m Ma gi nell'aprile dello stesso anno, quando nominato lega-
rimase comunque in carica to nell'Italia centrale e settentrionale, nei documenti redatti in relazione alla
sua nomina non. porta pi il titolo di vicecancelliere ed . sostitUito" !l tale
253 GiovanhiXXI (1276-1277) carica dal magiSter Riccardo (Petronio) di Siena, che il 13 ag()sto 1296appo-

Pietro J:'eregrossi<Petrus Peregrossus) da Milano,tnagister,vicecancel/arius


(1 otto 12763 64 -6 IIlar. 1277). . 366 La datafinale si ricava dai Registres dHicol~S IV, n.. 6862. Gisottb Onorio IV
Giovanni era cappellano del papa, nel 1293 divenne vescovo di Arras, il 18 settembre 1294
Niccol m (1277-1280); Mattino IV (1281-1'285); Onorio IV (+285-12?7) h
fu creato cardinale presbitero dei SS; Marcellino e Pietro, e Il)-or il 22 agosto 1) 13. Sudi
cfr. Finke,Aus denTageliBonifaz' VII!., p.126seg;.. .... . ..' ...'
367Potthast, Regesta, n. 23984; la sua nomina a vicecancelliere cade per gi nel settem- .
Pietro Peregrossi '(Petrus. Peregrossus) da Milano,magister,piceF;anct>lldrius, bre, cfr. Iacobus Stefaneschi, Vita Coelstini V,3, 77 seg., in Muratori, RR nSS,3, coL,. 634;
menzionato per l'ultima volta come vicecancelliere.illott.1286)65 Ancora nell'ottobre 1294 Giovanni fu nominato cardinale presbitero di S; Vitale e Inoril22
febbraio1295 (cfr. P.M. Baurngarten,Die Cai-dinalsernennungen Ciilestins Y.nSepiembr
~nd October 1294, in Festschriftzum eljhimdertjihrigen Jubilium des deutschen Campo Santo
.' m Rom, ed. St. Ehses, Freiburg i. B., p.161-169). Non sappiamo se riInasevicecancelliere
360 Secondo Baumgarten, Apostolische Kal1flei, .dfulO al 24 settembre 68" citando un anche dopo la sua nomina.a cardinale. -.L'affermazione di Finke, Aus denTagen. Bom/az'
VIII, p. 128, che il cardinale presbitero dei SS. Marcellino e Pietro dovette lasciare perbreve
documento del. FondCl Domenini,InstrumeiZta mqnasticadel1'Archivio Segreto ,vaticano.
La ripetizione delIa data del24~ettelIlbrelIlifa veqire dei d"b1:>i:she.Ba@igartensi:rmi tempo la cancelleria a un laico, Bartolomeo da Capua, deve essere rettificata. fu primo luogo,
incorso in un lapsus calamI? La p.78, nt.l del suo libro;dovedallap. 77, nt.6vieqe ripetuto secondo la cronologia diStef~eschi, Giovanni da Castrodelo. diveiJ.ne Vicecancelliere gi
. 16841 invecedi'17345,dimostra chetali errori c;ompaiClnonel suo lavoro...' ..' ." ................ prima dell'ascesa al cardinalato di Johannes MonachuslJean le Moine);. inoltre Battolomo
361 O Leccacorvi; per quanto ho potut() vedere il nome attestato solollellafqrlIll genitiva. da Capua non ricopr mai. questa carica, ma al tempo di Celestino V fusolo notaio papale,
362 Cfr. Les registres de Grgoire X, n. 398 e Wirtembergisches UB, 7, p. 359,n. 2491.' cfr"pi avanti. '. . . . . <..
363 Cfr.Baurngarten,ApostolischeKanzlei,p. 80, nt. .l. 368 Sul suo nome cfr. Baurngarten, Apostolische Kanzlei, p. 85, e sul posto da lui occupato 254
253 364 Secondo BaurngarteIi, ibid., p.80.. .'. ..... ..........' presso il vicario regio nella TusciaPercivalle di Lavagna cfr. il documento diquest'ultinI9 del
365. Cfr. Lesregistres d'Honorius.IV, n. 626. - Secondo i Maurini,Nouveautraitdeaiplq- 1286 (MGH, Constitutiones, 3, p. 576, n. 614), nel quale viene definito cancellarius (natural-
mqtique, 5, 298, Pietro era in seJ:Vizio ancora al tempp.di Niccolq.IV:NCln saprei. diresucosa mente del vicario). ... ...
si basi tale affermazione; nei Registres de Nicolas JVnon compare come yicecancelliere. Nel 369 Les registres de Bom/ace VIII, n. 80.
maggio 1288 fu creato cardinale diacono di S. Giorgio.in Velabro, nel 12.89 cardinale presbi- 370 Eubel, Hierarchia catholica, 1, p. 12.
tero di S. Marco e mor ill o agosto 1295. ..'-, 371 Les registres de Boniface VIII, n. 965 e 121 L
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230 La cancelleria papale alla fine del secolo XIII La cancelleria papale nel secolo XIV . 231 I

ne per la prima volta la data come vicecancelliere,372 e viene menzionato letiafino alla morte di Bonifacio VIII e durante tutto ilpontificatQdel suc-
come titolare di quest'ufficio pure nella bolla di promulgazione del Liber cessoreBenedetto XI (1303-1304)pur non facendo mai partedd sacro .col-
sextus decretalium del 3 marzo 1298, che gli attribuisce anche il titolo di doc- legio. 38l Anche sotto i due pontefici seguenti la carica di vicecancelliere non
tor iuris utriusque. 373 Il 4 dicembre 1298 Riccardo fu nominato cardinale ancora riservata esclusivamente ai cardinali. Clemente VJ82 (1305-1314) la
diacono di S. Eustachio,374 ma rimase a capo della cancelleria anche dopo affid in un primo momento a Petrus Arnaldi (de Puyanne) de Bearnio,
che Pietro di Priverno era tornato in curia,375 e viene menzionato come tale abate del monastero della Sainte-Croix a Bordeaux, il quale la deteneva gi
ancora il 15 febbraio 1300.376 Le fonti finora a nostra disposizione non ci 1'8 agosto 1305 e la mantenne (anche dopola sua nomina a cardinalepresbi c
consentono di stabilire fino a quando fu titolare di quell'ufficio;377 comun- tero di S. Prisca il 15 dicembre 1305 383 ) fino alla morteavvenutail4settem-
255 que non lo era pi nell'autunno del 1300; possediamo infatti un.documento bre 1306. li suo decesso fu tenuto nascosto per breve tempo al pontefice
del papa del 2 ottobre che fu datato di nuovo da Pietro di Priverno con il (egli stesso convalescente. e oppresso da gravi sofferenze),alqualevenne
suo titolo cardinalizio e in qualit di vicecancelliere: 378 con questa seconda comunicata solo la malattia del vicecancelliere; Clemente incaric allora
nomina di.Pietro per la prima volta dai giorni di Onorio III fu di nuovo Petrus de Podio d'Orfila, dal 4 giugno 1306 vescovo eletto di Palencia in 256
posto un cardinale in carica al vertice della cancelleria. Tuttavia con ci non Castiglia, di dirigere l'attivit di cancelleria in un primo tempo solo come
fu creato ancora un sistema nuovo e duraturo. E infatti quando Pietro anco- supplente,384 e poi, dopo avere appreso infine della morte dell'a.ltro, lo
ra prima della sua morte, avvenuta il 17 dicembre 1302,379 si dimise dalla nomin vicecancelliere: in tale qualit egli viene menzionato per la prima
sua carica, fu .nominato vicecancelliere il vescovo di Parma, Papiniano della volta il 13 ottobre 1306.3 85 Petrus de Podio, che mor gi prima del16set-
Rovere; questi gi ilI7 maggio 13 01 chiamato vicecaflc.elliere nell'inscrip- tembre 1307, fu l'ultimo detentore di questa carica chenonp~rvenIJ.eal.car
tio di una lettera papale a lui indirizzata,380 e mantenne la guida della cancel- dinalat(), ma non ancqra l'ultimo nella serie diquelli che diveIlnero .yiecan-
cellieri prima di ricevere il cappello rosso.' Il suo successore Arnaldus
Novelli, abate del monastero cistercense di Fontfroide nella.dioc;esidi
N~rbona,386Ju pominato soloil18 o il 19dicembre J31 0saFclirlale presbite"
372Les regtresde Boni/ace VIII, n.Ili)3, cfr. anche il n. 1477 del21clicembre 1296, eil ro. di S.Prisca~enza rinunciare all'ufficio di cancelliere,e il 7genJ:lio1312
n.1839 del 15 maggio 1297.
m Potthast, Regesta, n. 24632. ottenne anche l'amministrazione del titolo di S. Lorenzo in Damaso.387 Il 14
374 Eubel, Hierarchia catholica, 1,p.. 12. maggio diquest!anno fu inviato comenunzioin Inghilterra, 388 rna ri1llas~iIJ.
(75 il31 gennaio e il 7 marzo'1298 si parla di Pietro come del "tuncvicecancellarius" (Les un pJ:imomoIJ.?-ento."icecancelliere,dato che ladirezi0IJ.edellac~*celleria
registres de Bomface VIII, n. 2406~25l8). Potthast inerrore quando lo definisce datario i} ri1llase.affidata.a Ul},supplente,389 Pare sia stato soltant() .Giovannj)QCII
7 maggio 1297 (n. 24511) e il 27giugrio 1298 (n. 24706); il primo documento (con 1297 e (1316-1334) a rimuoverlo dal suo incarico, o piuttosto a non riconfei-nrargl.i.
"ind. lO", ma "anno pontif. 2"), se mai sia genuino, appartiene comunque a un anno prece-
dente, e il seondo non fa menzione proprio di alcun datario: Pietro vi citato cOll1e testimo- i poteri che con la morte di Clemente Verano cessati. Infatti gi il7settem-
ne ma senza il tito16di vicecancel{arius. Lo "strano" cambiarnento al vertice .dellacancelleria
"verificatosi ottO volte" (cfr. Baumgarten, Apostolische Kanzlei, p. 84seg.;:Baumgarten,Liste
der.Vizekanzler, p. 43seg. e M. Tangl, NA, 34[l909],p. 277,n. 120) non vi fu affatto n
(),
.' 3~lC:om(Jyicecancel1iere.cli Benedetto viene menzionato perhprimavo~ta i12.~ovembre
quanto meno, non avvenne in questa misura, e, almeno per questo periodo, non si pu pen, 13.03 (Lesregistres de Benoit XI, n. 12; questo documento, sfuggito.a Baumgarten,contiene
sare a un:attivit paral1eladi due vicecancellieri. . . .. . ancl1(J l'ultima,testimortianza della sua direzioned(Jlla cancelleria sotto.BclIu,facioyrrril.16
376 Les1'egistres. de Boni/ace VIII,n,}463. il documento non n del)(j febbraio, come agosto 1303),)'ultima il 28 maggio 1304 Ubid., n. 1271, cfr. anche Regestum ctemen.tisV,
ritiene Baumgarten, ApostolischeKanzlei,p. 83, n del 14 febbraio,cOIneafferma Baurn- p,rolegomena, p. nem. 1102). Mor il 14 agosto 1316., '. '.' .'. .. .. . . ..... .',
garten, Liste der Vizekanzler,p. 43,;)(v. kal mart. il 15 febbraio anche negli anni bisestili. 382 Le .indiazionisui vicecancellieri di Clemente V sono tratte dal Regestum Clepzet/tis V
377 Baumgarten, ApostolischeK.anzlei,p.. 45, riferendosi.ai Registres,deBoni/ace VIII,n. se nonyengoncitatealtre fonti. ..... . . . . .- .. ...
4243, afferma che si ammal nella primayera. delI3 00. Ma, seondoquesto documento,la 38~ Eubel, Hierarchica catholica, l,p. D,Secondo Baumgarten, ApostQ/ischeKanzlei,p.
255 malattia cage nel periodo anteriore al 15 aprile 1301. MoriillO febbraio 1314 (Eubel, 90, divenne card.i.nale gi il14 settembr~. . . :/" . . .
Hierarchiacatholica, 1, p. 12). Su di lui cfr. Finke, Aus den Tagen Bomfaz' VII!., p.106, nt.l, 384 Ci si deduce dai resoconti citati gi da Baumgarten, ibid.,p.91, p\1bbLinH;Finke, 256
e la bibliografia ivi citata. Papsttumund Untergang des Templerordens, 2 voll., Miinster i.W: 1907. (Vorreformatinsge-
378 Les regtres de Bpni/ace VIII, n. 3902 (=Potthast, Regesta, n.2498l). schichtliche Forschungen, 4-5): 2, p.19-23.
379 Eubel, Hierarchia catholica, 1, p. 12. 385 Finke, ibid.,2,p. 23. . .
380 Les registres de Boni/ace. VIII, n. 4050. Papiniano era cappellano del papa e auditor 386 In precedenza era stato auditor cauSarum palatii (Regestum Clementis V, n. 2262).
causarum; fu vescovo di Novara dal 4 febbraio 1296 Ubid., n. 914) e il3 giugno 1300 fu tra- 387 Regestum Clementis V, n. 8769.
sferito a Parma Ubid., n. 3631). il 13 novembre 1301 (non 1300: cfr. ibid., n. 4197) il pontefi- 388 Ibid., n. 8786.
ce respinse la sua postulazione ad arcivescovo di Trento. 389 Cfr. pi avanti. Arnaldus Novelli mor il 14 agosto 1317.
232 La cancelleria papale nel secolo XIV La cancelleria papale nel secolo XN 233

bre 1316, dunque solo due giorni dopo la consacraz~one delnuovopapa~ tempo probabilmente si riteneva che, se la supplenza del vicecancelliere
compare come suo vicecancelliere Gaucelmus Iohanms Deuza prepositodi veniva affidata a un cardinale, cosa che non succedeva sempre e in tealtdi
Sto Junien nella diocesi di Limoges,390 che il 17 o il 18 dicembre del medesi- solito non si verificava, il supplente poteva rivendicare anche il titoloeil
mo anno venne nominato cardinale presbitero dei SS. Marcellino e Pietro. rango divicecancelliere; non abbiamo per informazioni su ci che aweniva
Egli mantenne il titolo di vicecancelliere39i sebbene nel marzo deL 1317 dei proventi spettanti al capo della cancelleria.
fosse inviato nunzio in Inghilterra,392 da dove ritornsoltantoil5 novembre Dopo il ritorno di Gaucelmo dall'Inghilterra Bertrando restitu laarica
1318.393 Nondimeno sembra che anche Bertrandus de Poietto (Poget; al suo predecessore;395 Gaucelmo di nuovo menzionato come vicecancel-
257 Pugeto, Bertrand du Poujet)), suosupplente.alla direzione dell~c~ncelleria liere e fu attivo come tale;396 il 9 gennaio 1319 questo titolo gli viene attri- 258
e creato cardinale assieme a Gaucelmo nel dicembre 1316 con il utolo pre- buito per l'Ultima volta.m Nel marzo del 1319 gli fu di nuovo affidata una
sbiterale di S. Marcello, sia stato nominato vicecancelliere;nel quinto volu: missione diplomatica nelle Fiandre,398 che doveva tenerlo a lungo Iontario
me dei registri avignonesi di Giovanni XXII diversi quaternioni recano 1'an- dalla curia; e allora lasci definitavamente il servizio in cancelleria,399 A sue-
notazione" domini Bertrandi" ; uno per contiene l'appunto" quaternus lit- cedergli' fu nominato Petrus Textoris (Pierre Letessier), doctor decretorum,
terarum' domini Bertrandi vicecancellarii", evi sono altri motivi ,ancora per dal 27 marzo 1318 abate del monastero di St.-Saturnin a Tolosa; 4oo attestac
ritenere che Bertrando abbia effettivamente avutoquestotitolo.3?4dn quel to per la prima volta come cancelliere il 23 maggio 1319401 eil19 020
dicembre 1320 fu creato cardinale presbitero di S.Stefano in Celiomonte.
Letessier, che mor nella settimana tra il 17eil24 marzo 1325 ,402 fu l'Ultimo
a ottenere la carica di vicecancelliere prima della sua nomina a cardinale; da
390 Cfr. Lettris communes de Jean XXII, n:' 208. Alieinpocli Clemente ,!e~as~at:: c!!Ppel~
lano e auditor caUsarUIn e aveva il titolo di doctor legum. Anche nellepubblicazlonl plU recentI allora in poi furono posti al vertice della cancelleria solo uomini che appar-
il SIlO nome viene scritto talvolta nella forma Gaucelinus, talvolta in quella Gaucelmus; tutta- tenevano gi al sacro collegio. Quantunque potesse sembrare ovvio designa-
via quest'ultima dovrebbe essere quella co~rettl;l ~e,.c,0me afferm~Coulot;,J,eWes. secr?t:s de re nuovamente questi cardinali con il titolo di cancellieri per analogia. col
Jean XXII, p. 109, al,n. 147, essa si trova SUlS':OI SIgilli (nelle Ar~hlv~sN~v.on~e~cqfarlg:).,. XII secolo, si continu invece a usare il titolo di vicecancelliere,403 b sempli-
391 Gi Baumgarten, Apostolische Kanzlet, ha osservato she egh ne TltlSlgnltO; ID scnttl, a
lui indirizzati (dr. ad es. Lettres communes de Jen XXII; ri.3650). Maanch'gliCsi definiva
257 cos cfr. ad es. il documento emesso a Londra il5 maggio 1318,inActa Salzburgo-Aquile~
gie;sa, ed. A. Lang, Graz 1903-06 (QuellenundForschungetl zurqsterreichi~chenKir:
chengeschichte, ser. 1),31, n.17a . ,', > " " .' ... , , ) "'r "
392 Lettrs sertes de Jean XXII,n. 147; Lettrescommune.s deIea.1f XXII, Il, ?:133~eg. en.
,< 395 Il caso dunque del tutto simile a quello trattato sopra alla nt.378 perii peri9dodi
BdnlfacioVIII; solo che allora la restituzione della carica (l Pietro d Priverno ebbe luogo
5148 seg.;. Calendar 01 Entries in the PapalR.egisters relating. t~ Gret Britaittand Ire~nd, 2: molto tempo dopo il SIlO ritorno dalla legazione. .
PapalLetters, ed. W.H. Bliss,LoIldon 1895, p.I27 seg: .. .' .' 396 Cfr. Baumgarten, ApostoHscheKanzlet', p. 99. 258
393 Cfr. Coulon in Lettressecrtesde Jean XXJI, n. 424, nt.6. .... , . .. : " ........... 397 Lettres.communes de Jean XXII, n. 8795. Nelle menzioni posteriol'idel15>e2? gen-
394 Sulla denominazione del registro dr. E. Schneider-K.Kaser, T)7urttembergischesaus tlaio (n. 8822 e 8877) e del 21 marzo 1319 (n. 9102), ontenutenel registro,inanca il titolo,
romischen Archiven, in Wurttembergische Geschichtsquellen, 2, Stuttgart 1895, p.)59-5(ig: mada ci1 n consegue che egli non ricoprisse pi.quella carica.
360., Baumgatten, Apostolische Kanzlei, p.. 97 seg., che hl;l gi.ust~eIlte.de~ottola.~upplenz~ 398r,et(res secrtes de Jean XXII, n. 800 seg.; nel n. 800 cont.enuto uno straordinario
della vicecancelleriada parte di Bertrandodalle suefunZlOnI agHesaml deltabellionlr n()nsl encomio della 'sua persona. .. ,. . .'
acc()rto di questa importante testimonianza, n della nota nel formulario delc'c!icS' barbe - . 399 Mor nel 1348 come cardinale vescovo di Albano.
riniano XXXI. 11. (cfr. ].P..Kirsch, Formelbuch der pipstlichen Kanzleiausder},{ttte des,14. 400 Lttrescommunes de JeanXXII, ne 6758, cfr.. Lettres secrtesde Jean XXII, n.J8f
Jahrhunderts, H], 1n1893], p. 814-820: 817 seg.), dovTsi tr~va:"etsicservau;.,niflli~tmJ;;'6 L'ipotesi di Ciampini che Letessier gi nel 1317 sia stato promosso a vicecancelliere errata
re, quo cardinalis Albus erat vicecancellarius et magisterM~tielrege?atcancellanam (~r: ed contraddetta, tra l'altro, anche da quello che sappiamo sulla sua attivitihegliaD.tii 17
pi avanti). Tempore vero cardinalis de Pugeto servattim fulL. et etIamtempore clomml e 1318 (cfr. Coulon, in Lettres secrtes de Jean XXII, n.161, nt. 8,e Baumgarten; Apostolische
Petri tituli sancti Stephani in Celicimon~e presbiteri cardinalis:.;". Anche qui Bertrando seme Kanzlei,p. 99 seg.).
bra essere equparato non al regens cancellariam Emanu~le,m.a aj yice~ancellieriArnald,:s .de 401 Lettrescommunes de Jean'xXII, n.9742.
Bearnio e Petrus Letessier. In queste circostanze anche 1 paSSI diSCUSSI da~aumgarten,!btd., 402 Cfr. Baumgarten, ApostoHsche Kanzlet', p.99, che corregge qui le Sue precedenti indi-
p.98; devono essere giudicati diversamente' da come egl~ ha fatto. S.eil vicecanc~ere ar.ago- cazioni (Baumgarten, Aus Kanzlei undKammer, p. 214 seg., dove si trovasernprescritto 1324
nesedchenel febbraio e marzo 1318 si trovava ad AVlgnone,scnvev!! da Perplgnarr> il 22 al posto di 1325). .
mar~o di quest'anno: "vicecancellarius dixit mihi" (finke,Ac:aAragn.enst'a,l,p:A?3i 403 N(lilcondivido l'opinione di Baumgarten, Apostolische Kanzlei,p. 144 (cfr. anche
Baumgarten ncm ha tuttavia citato queste parole che sono molto lffiportantI), poteva riferIrSI Tangl, Die peipstlichen Kanzleiordnungen, p. XV), secondo cui detenninante sarebbestata]'j:
solo a Bertrando,e1o spagnolo certamente non diede al suo collega incuria un titolo che non dea. giusta che il pontefice,. nella sua qualit di persona .documentante,' dovesse in .un certo
gli spettava. Perci anche le anriotazioni alle Lettres communes de Jean XXII,n. 4034 (del 7, senso tenere anche in mano la suprema clirezionedella sua cancelleria. Taleidea contrad-
non del 6 giugno 1317),5243,5244 (dellO maggio 1317) e 8297 (dell'8agosto 1318). devono detta anche da un provvedimento significativo di Pio X,che nel 1908 abol il titolo di vice-
considerarsi altrettante prove che Bertrando era vicecanceU!.e~e. cancelliere e restitu al capo della cancelleria la qualifica di cancellarius.
234 La cancelleria papale nel secolo XN .La cancelleria papale nel secolo XN 235

cemente in ossequio a una consuetudine ben radicata, e senza rendersi Clemente VI (1342-1352) e per quasi tutto il pontificato di Innocenzo VI
conto del fatto che il titolo di vicecancelliere non aveva in realt alcun senso, (1352-1362);410 non sappiamo se fu titolare dell'ufficio fin? alla ~orte avvec 260
dato che in linea di principio non esisteva un cancelliere, oppureperchd nuta nel 1361, o se lo depose poco prima. 411 Nel maggIO o glUgno1361
259 si voleva riservare la possibilit di chiamare dinuovotiilvoltaacapo della Innocenzo VI nomin a succedergli il proprio nipotePetrus de Monteruco
cancelleria prelati estranei al collegio dei cardinali.404 (Pierre de Monteruc), gi notaio e cappellano papale, eletto .il20 nove~bre
Dopo la morte di Letessier la carica di vicecancelliere rimase alcune setti- 1355 vescovo diPamplona e creato i123dicembre 1356 cardinalepresb1terl?
mane vacante e in cancelleria non fu redatto alcun documento in questo di S. Anastasia. Costui rimase vicecancelliere non solo fino alla. morte d1
periodo. 405 li papa aveva l'intenzione di nominare a capo della cancelleria il Innocenzo VI, ma fu lasciato in possesso di quell'ufficio ~che da Urban~ V
suo rappresentante alla corte francese, ]ohannesd'Arpadola,406 e ad (1362-1370) e da Gregorio XI (1371-1378).412 Allo~c?e questo ponteflC~
Avignone il 12 aprile 1325 si supponeva che egli fosse prossimo ad arrivare. lasci Avignone nel 1376 esi trasfer a Roma, dove arnv0.nel gennalO .1377, il
Ma il papa rinunci al suo proposito - non sappiamo per quali ragioni" e vicecancelliere non sI' trovava al seguito del papa, ma nmase ad AVignone;
durante la settimana dal 14 al21 aprile fu nominato vicecancellierePetrusde alla guida della cancelleria, come suo supplente,. vi era Bartol0!ileo Prign~no, 261
Pratis (Pierre desPrz), gi professore di diritto civile a Tolosa,calJpellano dal 22 marzo 13 63 arcivescovo di Acerenza, pOldal 13. gennaiO 1377 arc1v~
papale e auditor causarum, dal 31 marzo 1J18 vescovo di Riez,dalsuccessivo scovo diEari,il quale nel 1378 divenne papa Urbano VI.413 Dopo lbseopp1~
settembre arcivescovo di Aix, dal 190 20 dicembre 1320 cardinale presbire- dello scisma sia Urbano VI (1378-1389) che Clemente VII (1378-1391)81
rodi S. Pudenziana, dal 25 maggio 1323 cardinale vescovo diPalestrina.40? sforzarono alungo di guadagnare alla loro.causa l'I:illu<:nte.vicecanc~ere;
Egli mantenne l'ufficio fino alla morte di GiovanniXXII,40s poi durante entrambi lo riconobbero come 'capo della cancellena e lillp1e~arono 1?sua
tutto il pontificato dei suoi successori Benedetto XII (1334-1342),409 e vece solo dei supplenti. 414 Petrus de Monteruco, che per unpenodo fumcerc

liere, bens auditor litterarum contradictarum. Probabilmente vi sa~st~t!l: ~a ~()llfusione con


259 404 Cfr. Hinschius,Kirchenrecht, 1, p. 440. Soltanto ClementeVIIne11532 congiunse sta- Bertrandus de Poietto, come suppone anche Baumgarten, Apos:olzscheKqnzlez~p: 105. .... .
bilmente la c~rica di vicecancelliere con il titolo cardinalizio di S. Lorenzo in Damaso. 410 Al tempo di Clemente Petrus de Pratis compare come Vl~ecancellie~e .~laoil31 ~agg;o
405 Baumgarten, Aus K11nzlei und Kammer, p. 215, e Baumgarten, ApostolischeKanzlei, 1342 (Lettres. closesde Clment VI, n. 94-153); allora fu nommato, nunzIo mfran.C1a em
p.lO~... ....... ' . ' . . . . . .' ..... " Inghilterra, riIIlase per vicecancelli~re ~ torn gi n~a 'prilIl.aver~ deL1343: n,~april~ l34~
. 40GCos.probabilmente dovr scriversi il.nome. Nella.relazione.<:\ell'inviato ragol}eS<:1 appone la data su un privilegio per I ordine benedettmo msento corneformUlan,?nelH?ro di
dalla quale lo apprendiamo, viene menzionato coille procuratore:"en la casa del rey de Er.aqa cancelleria (Tangl,Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p.304, n. 103) e da allora e meIIzlOnato
per lo papa procurador" (Finke, Acta Aragonens" 2, p. 809) ". .
'j ',' '.,
spesso ome vicecncelliere, anche nei registri delle suppliche(cfr.'ades.;Supp~:que!d~
407 Sugli incarichi da lui ricoperti al tempo di Giovanni XXII cfr, Lettres .communes de ClmentVI, n. 757,1042,1168 e 1170; Tangl, ibid.,p.3170,329,~36e355.l. Telge,Papstlzches
Jean XXII,.n. 4865,5~86, 6788 e 8409; Lettressecrtes deJean XXII, Il. 222; 11 t. 2,s\Jaglilga Kanzleiwesen, p; MO, ha pubblicato un suo ordo cqncellarzaedell11 maggl? 1347;c ......
la data della sua nomina a vescovodi.Riez(31maggio 1318) indicata!da~aumgarten,Apo- 411 Secondo Baumgarten; Apostolische K11nzlez; p.. 107, fece svolgere gli esanu a.tabe~o~
stolische K11'!zlei, p. 104. . . '.. .' .. <..' ' . , ."' finoal7 maggio 1361, mentre il suo successore, Petrus de Monteruco,assun~e,talemcarlcojl
408 Come vicecancelliere dell'antipapa insediato da Ludovico il Bavar.o,NiccolY(P2?~ 29 giugno di quell'anno. Se, come si suppone generalmente, Petrus ~e ~raus fossefllorto ~
1330), K. Eubel, Der Gegenpapst Nikolaus V. Und.seine Hierarchie, HJ,12 (1891); p.27V08: 30 settembre 1361, dovrebbe allora essere stato riIIlosso ?~a sua canca m cancellena.alcuru
279,. designa un"Johannes J acobi (Sciarrae). de. Columpna" ,senza addurre una prova. mesi prilIla de11asua morte; come anche Baumgarten, zbzd., p.107, .ccmgettura..Ma C).u.ell~
J3aumgarten, Aposto/ische Kanzlei, p. 104, suppone chela carica sia stata J:"icopert da,.I'aoIQ data di morte non pu. essere giusta, perch gi il 19 settembre 1361 sladott~o..dispOSlZlO1U
da Viterbo nominatocardinale da Niccol. . , i . ' , X ' . circa un beneficio resosi vacante per la sua morte (cfr.Calendar 0fEn~rz~rzn.'hePaPt!1
409 Al tempo di Bene4<;tto XII, dal 12 marzo 1335 in poi, Petrus dePratlspresiedetteagli Registers,l, p.321 ~37?~. P~rc!per il rr:om~to non escludo ch.e egli mon glaprunadel29
esami' di tabellione che in quest'epoca venivano di solito sostenuti davanti . \ vicec<lilcdliere giugno echetennel uffiCIO di Vlcecancellierefmo alla sua morte.. '.' . " .. '. .'
(dr. Lettres communes de Benoit XII, n. 1538). Nei registri delle lettere diBenec\etto OlIlpare 412 Cfr. ad es..Kehr, Piipstliche Supplikenregister, p. 99, nL l;,Otten~al,~egz;/a.rcancella,
spesso, ma quasi sempre solo con il suo titolo cardinalizio e senzaquellodi.vicecancelliere. _ riaeapostolicae,p. 14; Kirsch, Die Riickkehr, p. 18, n. 33; Pastor, Ges.chzckte derPapste, l, )?
L'affermazione di Ciampini, secondo cuiJ'attivit di Petrus dePratiscome vicecancellierefu 681, n. H; Brom,.Bullarium Traiectense, 2, p. 231, n. 2114. Altre tesumomar:zeaell~~\la ,atti-
interrotta perch dal 1337 al 1343 la carica fu ricopetta da Bertrandus de DeuciojBertra'rid vit si trovano in Baumgaiten, Apostolische K11nzlei, p. 108 seg.S~e. suppliche o~lgmaIi 1el
de Deux), arcivescovo di Embrun,. del tutto inverosilIlile, sebbene sibasisull'epitaffi di periodo di Urbano V edi Gregorio XI, da lui segnate con la sottoscflZlone P.'P~?JZpzl(onenszs),
Bertrando che sicuramente molto pi recente (A. Ciaconius, Vitae etres.gestae Ponti/icum cfr. pi avanti. . ." .'
260 RomanorumetSR.E. cardinalium, 4 voll., Roma 1677: 2,co1.474). Non conosCiamo'finora 413 Cfr. pi avanti. .. . ' . ......0 . 261
testimonianze certe che dilIlostrino'un'attivit di Bertrandus de Deuciocome vicecancelliere; 414 Clemente VII prilIla Niccol Brancaccio, 1al13 gennaI? 1377 arclyescov?diCos';Ilz.a,
egli inoltre, secondo la Vita Benedicti XII (Baluze,Vitae, 1, col. 216), al'momentodellasua poi, dopo che costui il 16 dicem?r: 1378 er~ divenuto cardinalepresb1t<;ro<l;iS. Mana m
ascesa al titolo cardinalizio presbiterale di S. Marco (18 dic~~bre 1338) non era vicecancel- Trastevere, dal 4 gennaio 1379 Egldius Bellemere, cappellano papale e audztor lztterarum con-
236 La cancelleria papale nel secolo XN La cancelleria papale nel secolo XIV , 237

to, si decise poi ad abbracciare il partito del papa francese e fino alla sua che al tempo di Bonifacio IX (1389-1404), nei registri del qualeeglicompa-
morte (30 maggio 1385) rimase vicecancelliere di Clemente VII.415 re molto spesso, fino alla morte avvenuta il6 febbraio 1394.
D'ora in poi dobbiamo dunque distinguere vicecancellierif01l1ani e;avi- Quindi l'ufficio di vicecancelliere rimase vacante per pi di dieci anni,
gnonesi. A Roma,Vrbano in un primo momento aveva affidato la supplenza fino alla morte di Bonifacio IX. Durante tutto questo tempo il notaio
della direzione della cancelleria a un nipote del vicecancelliere Petrus de Bartolomeo Francisci (de la Capra), preposito di S. Stefano a Prato nella
Monteruco, Rainulfus (o Ramnulfus) de Gorsa,416 dal 16 gennaio 1370 diocesi di Pistoia, funse da regens cancellariam,420 e solo Innocenzo VII -
vescovo di Sisteron, dal 18 settembre 1378 cardinale presbitero di S. probabilmente dopo la morte di Bartolome0 421 - nomin di nuovo un vice-
Pudenziana; dato che questo rapporto di fiducia sussisteva ancora nell'apri- cancelliereil 29 agosto 1405.422 Era Angelo Acciaiuoli, vescovo di Firenze
le 1380,417 pare che allora Urbano non avesse ancora abbandona.tola spe- dal 1383, dal 17 dicembre 1384 cardinale presbitero di S. Lorenzo in
ranza di attirare dalla sua parte il vicecancelliere Pietro. Poi per- primadel Damaso e dal 13 97 cardinale vescovo di Ostia, che mor il31 maggio 1408 e 263
1 giugno 1381 - Rainulfo fu nominato vicecancelliere: possediamo un privi- rimase in carica fino alla morte. 423 .
262 legio da lui datato in quel giorno in questa qualit. 418 Gi l'anno segue tela N el frattempo alla corte di Avignone a Petrus de Monteruco nel138~ era
carica era di nuovo vacante per la morte di Rainulfoavvenuta iL15 agosto
l1 successo llell'ufficio di vicecancelliere Iacobus de Menthonay (Mentonay(),
1382, e Urbano la trasfer probabilmente subito a Francesco Moriotti (Pri- Mentoniaco), dal 23 dicembre 1383 cardinale p,resbiterodei SS. Marcellino
gnano), arcivescovo diPisa dal 1362 al 1380, creato ill8 settembre 1378 ePietro. 424 Mor il 16 maggio 1391 e gli successe Johannesde Broniaco
cardinale presbitero di S.Eusebio e nel luglio 1380 cardinale. vescovo di (Jean de Brogny), dall'll agosto 1382 vescovo di Viviers, dal 12luglioB85
Palestrina; finora attestato per la prima volta come vicecancellie~eilIO
maggio 1385. 419 Francesco mantenne la carica di capo dellacancelleriaan c
420 Sono in grado di segnalarlo per la prima volta il 1o ap~ile 1394 (Erler, Liber c~ncella
riae, p. 204). il 2 maggio 1394 inizia una serie ininterrotta di annotazioni da l~i ~atte nellib~r
tradictarum(dr. Ottenthal, Regulae cancellariae apostolicae, p. 90, n. 2); Urbano VI ricorse' a cancellariae(Erler, ibid.,p. 210 seg.) che termina il 28 marzo 1405 (Erler, zbzd., p. 214 ID
Rainulfus (o Ramnulfus) de Gorsa, che in seguitodivennevicecancelliere;dr.sopra ndtesto. basso: anno. primo deve essere integrato dal paragrafo precedente). Baumgarten, Apostplisfhe
415 Durante la sua ultima malattia fu sostituito ndla guida ddla cancelleria dal corrector Kanzlei,p.)14, cita anche una testimonianza dd 29 aprile 1405. - Gi sot~() Urbanoyr~e:1
litterarum apostolicarum PontiusBeraldi (cfr. Baurngatten,ApostolischKanzlei,p.126).., . 1381 Bartolo eo .era. stato temp()raneamente regens cancellariam (M. l'angl,. Taxwese~, p.
l1l
416 Su dilui cfr. Gallia christiana novissima. Histoire desarchevechs,vechset abbayesde 105, n. 264), probabilmente du:ante una breve assenza di Rain~s de G()rsa.dalla CUl"~':
France, 1, ed.J.-H. Albans, Montbliard 1899, l,col. 733... . ......... ' L ' 421 Ri~ultll morto al7 gennaio ~406 (cfr. Baumgarten, Apoftoltsch~ ICa,nz(~z,p. 115)., "
417 Ci si ricava dalla frase finale del Liber cancellariae di Teodorico di Nieheim (TaJ1gl,Die 422 La wanominadata da questo giorno (cfr. Eubd,Hierarcria cath~lica'l'p. 23, BJ:,~,~
piipstlichen Kanzleiordnungen,p. LXV; Erler, Liber cancellariae, p.203,204;nel1aquale' B1umgarten; Apostolfsche KczfzZlei, .p. 116).. r,:opini0lle domin~te generalmente in p~s~~r(),
Rainulfus de Gorsa viene definito "tegens officium cancel1ariae inabsentia... Petritt.S: acolta anche nella prima edizione di questo libro, e a cui Baurngarten continua 13J:lcorall
Anastasiae presb. cardinalis vicecancellariS.RE."). Non ,comprendo ci che osserva BatJ,Ill- restarefedele. secondo cui Angelo .sarebbe statovicecancelli(';re gi. dal 1394, e.rrorw . ',
garten, ApostolischeKanzlei, p. 111, su questa proposizione. La frase fu scritta, come clUn0stra vi alcuna te~timonianza a suo sostegno anteriore l29 agosto 1405; inYecetptta f'ar~ . < '
la sua prima parola, dopo.che il libro di cancdleria era terminato, e poichsFaffermaesplicita, cancdleria . sbrigata da.Bartolomeo, tutti gli ordini pOl1tifici rig~a~danti la <:aqce:ll~ha))~r~
mente che il libro fu cominciato e finito ndl'aprile dd 1380 ("inceptus erperfeetus':)'anche n vengono alui., egliesmin i tabellioni, e in uno strt1lI1el1to notarile de11'l,18 Vlel1e~e:fi.Blt()
263
nizio della frase finale fu vergato in qud mese. Non si pu dunque parlare diuna "dataaggiun- perfino vicecalzcellarius (Erler,Dietrich von Nieheim,apperidice, p. 27,n.12),cosa che: ~jR.e
ta". Anche in un'ordinanza rilasciata dopo la conclusione dd liber cancellariae,dunque.alpi satta, ma molto significativa. Anche H tenore della notizia relativaallan()l1linadi_~;sl()
presto ndl'aprile 1380 (Tangl, ibid., p. 131),Rainu1fo si qualifica ancora comecap(:lsupplente esdudedeltutto l'idti:a. che nel1405 egli sia stato solamente<:?n~ermatone:ll~sua\=~rl<:.ai
ddlacancdleria. Non"so perch Baurngarten, ibid' i p. 112, citando questo provVedifnentoparli come scrive Baurngarten, ibid., p. 116. E del resto ben comprens1bile che propno Boni!1l<:19
[743] di due ordinanze di Rainu1fo. [Invece di aprile ,avrei dovuto dite. qui maggio 138Q,perch IX abbia lasciato per anni vacante l'ufficio di vicecancellier~,vis~o:~hein q~esto modo un~
anche il secondo libro di cancdleria. di TeodoricodiNie1leim,cominciatoe finitoinquestb parte delle sue ricche rendite rimanevano certamente ndla dispombilitadel papa. . . >
mese (Tangl, Vie piipstlichen Kanzleiordnungen, p. LXX), contie11e, una frasefinale,simile.J .' 423 Cfr.Eubd,}izerarchia c(jtholica, 1, p. 35, e2, p.323 ..C:ome suo supplente cOI?parepel
262 418 Citato d Baurngarten, Apostolische Kanzlei, p.llI. Aln !settembre 138lndliber 1406 Brand ll Castiglini,yescovo di Piacenza (cfr. Baurngart<:l1,.Ap~sto!isshel<:anzlez, p.m)
cancellariae(Erler, Liber cancellariae, p. 205) si trova menzione della receptiodiunfunzioI1a- P
424BalliTIgarten, Apostolische Kanzlei, p.I27, lo.segnala nel,reglsth dlS;lem eBte v:p: 28
rio dicancel1eria "per dominum vicecancel1arium". Costui dunque'era natUralmente maggio1386;nel1 e regole di cancelleria di.Clemente VII e~h c~mpar~il25gnlgBop87
Rainulfus de Gorsa. ' . , . . ..,... :.: (Qttenthal, Regulae cancellariae apostolicae, p.12l, Il' 136).Pnvadi dllta euna not~di.llH~e:11
419 Cfr. Ottenthal, Regulae cancellariae apostolicae, p. 52, n.n Baurngarten, ApoStolische ticazione (Ottenthal, ibid., p. 117,n. 119), che sJa~a fraintesa da BalliTIgarten,jbzd"p,J.2/J,
Kanzlei, p. 112, non ha apparentemente tenuto conto di questa testimonianza, arguisce per perch egli ne deduce che Jacobus era attivo in cancelleria gi il 27 .dicembre 1383. D! questo
giustamente da una notizia dd 22 ottobre 1385 da lui citata, che Francesco era vicecarlcellie- giorno la regoladicancdleria la' euitrascrizione da un. Liberregularm7Z,. autentlcatllda
re gi molto prima di quest'ultima data. Ciampinilo definisce nel 1383regens.cancellanilm, Jacobus (cfr.Ottenthal, ibid., p. XXXIV, nL 1); non sappiamo quando avvenne questa autSB'
ma non adduce prove di ci. . . ticazione.
238 La cancelleria papale nel secolo XV La cancelleria papale nel secolo XV 239

cardinale presbitero di S. Anastasia,425 il quale rimase in Carica anche al Gi tre giorni dopo, Franciscus de Meez, abate del monastero di Saint- 264
tempo di Benedetto XIII (1394-1424) e il 12 giugno 1405 fu da lui nomina c Oyen-de-]oux nel Giura, fu nominato regens cancellariam; egli gi in prece-
to cardinale vescovo di Ostia. 426 Nel 1408 si allontan da Benedetto XIII, denza, nel 1422, aveva sostituito per breve tempo il vicecancelliere assen,
ader al concilio di Pisa, prese parte all'elezione di Alessandro V,427 fu da te. 429 li 4 marzo 1426 costui fu nominato vescovo di Ginevra; rimasep:r in
questi confermato vicecancelliere e rimase in carica anche sotto Giovanni cancelleria dove fu sostituito solo il3 maggio 1428 da GeraldusFayditi,che
XXIII; dopo la deposizione di questi decisa al Concilio di Costanza e l'ele- il5 giugno 1424 era stato nominato vescovo di Montauban, poi ilIO settem- 265
zione di Martino V (1417-1431) mantenne il suo ufficio pure durante ilpon- bre 1425 vescovo di. Saint-Lizier (Conserans), e che mantenne la sua.carica
tificato di quest'ultimo papa fino alla morte (16febbraio1426).428 fino alla morte di Martino V 430
Anche al tempo di Eugenio N (1431-1447) continu la vacanza nella can-
eelleria;maalpostoJelvescovo diSaint-Lizier subentr il patriarca diGrado,
425 Finora attestato per la prima volta come vicetanceIliereil 15.maggio U92 (Otten, Biagio Molin,431 che il 20 ottobre 1434 fu nominato patriarca di Gerusalemme
thal, Regulae cancellariae apostolicae, p. 122, n. 140). Non ho potuto consultare un saggio a
lui dedicato da DuhameI, Le cardinal de Brogny, son origine, sa famille"sesalliances, Revue ed attestato c9me regens cancellariam fino al3luglio 1435.432
Savoisienne, 1900, che Ehde cita nell'edizione di AlpartiI, Chronica, p. 21O,nt:1. .. d< .. Soltanto in questo anno o all'inizio del seguente l'ufficio del vicecanceF
426 Ottenthal, Regulae cancellariae apostolicae, p. 124; Baurngarten, Apostolische Kanzlei, liere fu di nuovo occupato con la nomina di ]ohannes de,Rupesdssa(JeaIl
[743] p.128; EubeI, Hierarchia catholica, 1, p. 35 [che, probabilmente a causa di una svista, indica de la Roche taille), dal 24 maggio 1426 cardinale presbitero di S.Lorenzo
il 2 giugno; secondo E. Galler, Zur Geschichte deskirhlichen Benefizialwesens un.d.der in Lucina,433 menzionato per la prima volta come vicecancelliereil28gen,
piipstlichen Kanzleiregeln unter Benedikt XIII. von Avignon, Archiv liirkath6Iishes
Kirchenrecht, 87 (1907), p. 203-208: 208, nel Registro Avignonese 327 si trova la notizia Che naio 1436. 43 4 Dopo la sua morte (24 marzo 1437) gli succedette il nipote di
la nomina del vicecanceIliere (invece di Vicariensis, come pubblica Galler, bisogna naturaI- papa Eugenio, Francesco Condulmer,435 che dal 19 settembre 1431. era car-
mente leggere Vivariensis) a vescovo di Ostia ebbe luogo "II. id. iun.". Baurn&arten,ibid., p.
127, indica il 13 giugno.] . . . .
263 427 Cfr. Mansi, Collectio, 27, col. 331. . '. ../_.'
428 Cfr. Ottenthal, Regulae ca1zcellariae apostolicae,p. 160,n.1, p,)87,Ii.. ),p:239,n.
168; Baurngarten, Apastolische Kanzlei, p. 123; Tangl,Die piipstlic-henJ("an.zlriofdnung1n.,p. nominato un altro vicecancelliere, oppure se Guigo indebitamente qualificato in quel
147, 160 e165. TI 21 ottobre 1409 Benedetto x:rn:
lo depose assieDleg~llliri S~Fdip:lli trris- modo. Non si dovr supporre che Guigo sia divenuto effettivamente vicecancelliere, cfr.
Baurngarten, ibid., p. 132, e F. Ehde, ,Aus den Acten des Afterconcils von PerjJignan}.408,
fughi (AlpartiI, (hronica, p. 199, nt.2). Pare cheallorlin6n abbia noqlinar>ullvice:ilnsellie-
264 re; durante il periodo successivo alla defezi<me di Johannes de]3ronia<:0fuls~ro!,res~<?<# lui ALKG, 7(900),p:576-696: 694.-Anchepresso Gregorio XII non pi attestatoun vice-
da regentes cancellariam (prima. compaiono, ad es. il 14}uglio 1407 a .!'1at~igI;.grllll<:esco cahceIliei- dopo la morte di Acciaiuoli;'Nel 1408-1413 troviamo come regens cancellarlm
Lando [come sar da leggere in ()ttei:lthal, ibid.,p. 154, n.157, ~ulIiblise(iiBllUrngart~r:' Nicolaus Vivari (de Vincione), dal 21 marzo 1395 vescovo di Ferentino, che neI1410 divenne
ibid., p. 136, al postO di Lauda] il quale si definisce prf!sidenspancellariesottocrive!!.lche vescovo di Spoleto, e il 29 maggio di quest'anno fu incaricato dell'amministrazione <iella dio-
bolle dal 14 aprile 1406 fino al 28 dicembre 1407 "prdmino vkecancellatio~,;~il1 cesidi Palestrina. Dal 3 agosto 1409 in poi, quando si allontan per un certo peridodilla
dicembre 1407 a Sav9na Haimericus NoeI,vescovodi Condorn,chedipon~'1JJ1aregistrazio- curia;fusostituito.dalprotonotario Rotheriusde BaIhom, che il 19 gennaio. 1413seIlbra sia
ne nellibrodicanclleria, cfr. Ottenthal,iqU, p.15~;n.159): '. . . ....
1.Iohanne~ de Costa; dal 6 aprile 1405 vescovo di ChaIons-sur~SliOB~;dal1qmarzs)1498
'.',...>,<" stato nominato reggente effettivo (cfr. Baurngarten, ibid., p. 118 seg.; Ottenthal,ibid;';~p:87;
n. 12; EubeI, Hierarchia cathalica, 1, p.256, nt. 5; 1, p. 486, nt. 6). . .... . . '
vescovo di Mende, che, secondo Bliurngarten, ibid.,p. 131 (cfr. p.136);giil17ottobre1408 129 Cfr.. Ottenthal, ibid:, p. 230, n. 168, e p.222. seg., n.132, 135; e Baurngarten,ibid.,p.
viene menzionato come regens cancellariam, compareill questo p08~(jincqrail lmarz 137seg>
1409 nei registri di Cancelleria di Benedetto XIII (Ottepthal, ibid.,p.15g;p.)b2 a),eH4 430fr.Ottenthal, ibid.,p.232, n; 187ep, 237, n. 210; EubeI, Hierarchia catholica,1,p;363. 265
maggio dello stesso ,anno lasci la curia per recarsi a Pisa ome. inyiat()diBeJ1ed,ett:0lAlPa@, 431 :[)al,1410>al1420vescivodi Pola, poi arcivescovo di Zara,<dal 17oitobr 1427
Chronica, p. 187). . .' ' . .' . ' '.. . '........................... patriarca diGrado. .
2. il protonotario Guigo(Hugo) Flanclrini,arcicliaconodi Mai0rca, iTIenzjonatoperIa 432 Cfi:. Ottenthal, Regulae cancellaria apostolicae,p. 238, n. 1, e p; 254;)1. 106;
prima volta come reggente il 25 ottobre 1409 (Ottenthal, ibid., 'p. 157;n.166;'Cfi.If. 167e168), Baurngarten, ApostolischeKanzlei, p. 139, nr.2. . ."
ma ricopriva la carica probabilmente gi il 21 iprile dello stesso anno, (OtteJ1thaI~ibid;, p:' J5,8, 43 3, La patente della sua nomina (Registro Vaticano 370, f. 213, cfr.Ottenthal,DieBullen-
n. 171); Era incaricato anche di dirigere l'audientialitterrtimc?'!traqicfarutp,guaiido!nd.gen- register, p. 447, nt. 1) pare non porti la data. Fino al 1412era stato corredor litterarum,aposto..
naio 1418, abbandon la curia di Benedetto a lui subentr Antonioi.llfdvescy0clCret. licarum'sotto GivnniXXIII; divenne poi patriarca.di Costantinopoli, inoltre anchilriunini-
3: 'Antonio, arcivescovo di Creta (in precedenza, fino al 24 gennaio 1416 vesco\,rodi stratore delle diocesi di Saint-Papoul, Ginevra e Parigi, e il 26 giugno 1423arcivscovodi
Malta) che il 23 marzo 1419 viene qualificato comeregens cancellaria!!Zeanc()raneI1422 Rouen,Iacui amIninistrazioiIe conserv fino al 1431 anche dopo la sua nomina a cardipale.
sostiene il papa deposto (Baurngarten, ibid., p.132; EubeI, Hierarchia catholica,1;p;224,nt. Dal 1429 erlJ. anche amministratore dell'arcicliocesi.diBesanon. Nel 142laveva sostituito. per
lO). Se nelle notizie tratte dai registri e comunicate da Baurngarten, Ybid.,p?135seg,,'nel alcuni mesi il yicecancelliere assente Johannes de Broniaco (Baurngarten, ibid" p.13 n.
1409 e 1410 compare un dominus.presidens, ne11411-14I8 un domil1usvisesimcellarius,]e 434 Ballffigarten, Apostolische Kanzlei, p.139, Eubel,Hierarehia catholiea, 2,p. 6,TIt.L
prime possono riferirsi solo a Guigo Flandrin (non, comritiene Baurngarten;ibid., p,' 136, a 435 Nominato il l maggio 1437 (cfr. Ottenthal, Die Bullenregister,p. 452, nt.1; e Baum~
Francesco Lando). Per il momento non siamo in grado eli stabilire se poi nel 1411-1418 fu gatten, ibid., p. 140, nt.2).
''-,-
240 La cancelleria papale nel secolo XV Scrittori della cancelleria papale nei sec. X eXI 241

dinale presbitero di S. Clemente,436 e nel 1445 fu creato cardinale vescovo di nanzitutto dell'organizzazione del personale burocratico a lui subordinato,
Porto. Niccol V (1447-1455) lo lasci al suo posto;437 mor il 30 ottobre per quello che le fonti tramandate ci consentono di fare.
1453. 438 Finch si osserv l'uso di far seguire al testo dei privilegi papali la men-
266 Segu nuovamente una vacanza pluriennaledell'ufficiodi vicecancel- zione dello scriptor (riga dello scriptum), cio fino al periodo di Callisto II,
liere. 439 Regens cancellariam fu in un primo momento nominato -il 2 novem- nella cancelleria si usaronooccasionalmente anche le antiche qualifiche"Ma
bre 1453 il referendario Berardo Eroli (da Narni), vescovo di Spoleto.44o pare che in questo periodo il titolo di regionarius non sia stato pi compreso 267
Callisto III (1455-1458) non lo conferm nella sua carica, che il 20 aprile bene. Se gi nel X secolo certi scrittori si designano notarii et regionarii et
1455 confer invece al referendario Johannes de Mella, vescovo di Zamora. scriniar,442 se poi verso la fine di questo secolo all'antica denominazione di
Costui mantenne ancora per alcuni mesi la direzione della cancelleria dopo notarius regionarius et scriniarius sanctae Romanae ecclesiae subentra la
essere stato creato cardinale presbitero di S. Prisca il 27 dicembre 1456; e nuova di notariusregionarius etscriniarius sacri palatii o sacri Lateranensis
ancorail21 aprile 1457 menzionato come reggente. Ma gi quattrogioriii palatii,443 se inoltre, verso la met del secolo XI, quando. il riferimento al
dopo, il 25 aprile 1457, il papa nomin vicecancelliere ,il proprio nipote palazzolateranense congiunto al titolo di notaio,!'appellativo di regiona-
Rodrigo Borgia, dal 17 settembre 1456 cardinale diaconodiS.NicOla in rius viene omesso del tutto, cos che la formula suona scriniarius et notarius
Carcere Tulliano;441 non sappiamo perch questa nomina sia. stata pubblica' sacri Lateranensispalatii, e se, infine, duranteipontificati successivi i vecchi
ta nella cancelleria soltanto il 3 novembre 1457. Rodrigo Borgia rimase vicec ei nuovi titoli sono combinati variamente,444 solo per uno degli scrittori
cancelliere sotto Pio II (1458-1464), Paolo II (1464-1471), Sisto)V(1471- di Pasquale IIJ'autore della combinazione del tutto impropria di scrinirius
1484) e Innocenzo VIII (1484-1492), cos che l'ufficio si rese vacante solo. al regionariuset notarius sacri palatii che poi predomina nell'epoca successiva e
momento della sua ascesa al soglio papale col nome di AlessandroNl( 1492- che dimostra come non si avesse pi coscienza del legame una volta esisten'
1503); egli lo trasfer allora, il 26 agosto 1492 - come aveva promesso gi nel te tra ilnotariato papale e la suddivisione della citt in regioni.
corso del_conclave - al cardinale diacono di S. Vito in Macello, Ascanio Con la riga .dello scriptum scomparvero poi completamente dall'usolin-
Maria SIorza,"che portava la porpora dal 17 marzo 1484. guistico. della cancelleria papale sia il titolo antiquato di scriniarius sia rap-
pellativo di regionarius. .Il primo, trasferito originariamente.dai funzionari
della. cancelleria papale agli scrittori pubblici della citt, rimase poi, fino. al
Pri.lTIa di illustrare pi nei dettagli la posizione del vicecancelliereall'il1ter11.() XIII secolo inoltrato, peculiare solo di questi ultimi per uno strano rovescia~
della cancelleria e la rilevanza di quest'fficio, sar opporturio trattarein- mento delle situazioni,mentre i primi non lo usarono pi: gli scriniarii sanc-
tae Romanae ecclesiae, spesso menzionati in testimonianze di quest'epoca,
" .: -; .c- ..:,' ...:.:. '. ,~, .,' -: '. "
sono semplicemente notai pubblici, che, nominati e investiti dal papa, scri-
436. In precedenza era protonotario. Slle diocesidalui amministratecollle(:~rclinalecfr. ",ono documenti pubblici di ogni tipo; con il servizio in cancelleria non
Bimmgarten, ibid.,p:14L. hanno nulla a che fare. 445
437 Ottent'nal, Regula cancellariaeapostolicae,p.255. . . '. L
438 Durante la sua assenza per una legazione in Turchia dal 1444 al 1446 (ritorhiU5
febbraio 1446) sono attestati come regentes cancellariam:' L Cristofrodi' San MarcellO, 442 Cfr. ad es. Jaff-L. 3624,3626 e3689, 267
vescovo di Rimini, dal 18 settembre 1444 vescovo diSiena, morto nel novembrfdi<iuell'an- 443 Cfr. sopra, nt. 218.
no; 2.0nofrio Frandsci,dal1437 vescovo diMelfi,chegiil24 ottobiel444 dirigeva l'atti- 444 Al tempo di Leone IX i pochi scriptores che fanno menzione di s si chiamanosoloscri"
vit di cancelleria accanto a Cristoforo e poi da solo (cfr. Baurngarten, ApostolisbeKanzlei; niarii sacripalatii. Sott Vittore II e Stefano IX si dice notarius. ac scriniarius SeKE.. Durante il
266 p. 140 seg.; Ottenthal, Die Bullenregister, p.57l);Vicecancelliere del Concilio di Basila fu poritificato di Niccol II troviamo notarius' (scriniarius) S.KE. e notarius sacri palatii. Altetnj)o
dal 1439 al 1442 Ludovico Alamandi, arcivescovo di Arles, che Martino V il 24 maggio 1426 di Alessandro II scriniariuset notarius sacri platii ppure scriniarius et notariussacripalatii
aveva nominato cardinale presbiterodi. S. Cecilia. Rimase anche vicecancelliere dell' antipapa sanctaeque Romanae ecclesiae. Del tutto isolata 1'antica forma notarius regionarius et scrinia-
Felice V (cfr. Baumgarten, ibid., p . 1 4 1 s e g ; ) . , ,.. (""""',> n'us S.KE., spessd si trova noiarius et regionarius ac scriniarius s. sedisapostolicae.Al tempo di
439. Devo le indicazioni che seguonoalIe- cortesi comunicazioilidiM.Tangl.dal\codic GregoiioVII si dice solo notarius o notarius sacripalat: Sotto Urbano II compare COflparti-
barberiniano XXXv. 69. .. colare frequenza il titolo notarius regionarius et scriniarius sacri palatii.
440 Ill3 novembre 1448 era divenuto vescovo, il5 marzo 1460 carclinalepresbiterodiS; 445 Cfr. sopra, e, slla nomina, il giuramento e l'investitura di questi scriniariil'annot~zio
Sabina, nel 1474 cardinale vescovo di Sabina. Il 6 settembre 1454 defrnito regenscancella: ne in Muratori, Antiquitates Italicae, 1, col. 687. Solo per gli. scrittori camerali del papa si
riam e corrector litterarnm apostolicarum (Ellbel, Hierarcbia catholica, 2,p.243.).: ,,'.' "0 conserva il termine scriniarii ancora nel XIII sec.;- gliaItri scritliarii, cheWinkeltnann,
44 1 Nel 1471 divenne carclinalevescovo diAlbano, nel 1476 di Poito;DalI458ainmihi- Regesten Innocenz III., p.458 seg.; Winkelmann, Regesten,p; 253 seg., segnala al tempo di 268
strava l'arcidiocesi di Valencia, dal 1482 la diocesi di Cartagena, dal 14891adiocesidi Innocenzo III e dei suoi successori, e che ritiene essere funzi,onaridella cancelleria papale,
Maiorca, dal 1491 circa la diocesi ungherese di Erlau. non appartengond alla cancelleria ma sono notai della dtt di Roma. .
242 Scrittori e notai della cancelleria papale nel sec. XII Scrittori e notai della cncelleria papale nei Sec. XII e XIII' 243

268 Le informazioni in nostro possesso sul personale di quest'ultima sono che di norma componevano le minute abbiano eccezionalmente anche tra-
ancora molto esigue per il XII secolo e non ci forniscono un quadrosuffi' scritto in mundum; almeno fino a quando gli scrittori si qualificano, abbia,
cientemente chiaro dell'organizzazione dei suoi uHici e del lavoro burocrati- mo una prova diretta che anche alti funzionari funsero da grossatori;
co in essi svolto.' TI titolo di prosignator, attribuito durante il pontificato di Lanfranco al tempo di Urbano II, Crisogono durante il pontificato'di
Urbano II a un funzionario che evidentemente era a capo della cancelleria e Pasquale II ingrossarono documenti sebbene fossero non solo notai, ma,fos~
talvolta viene senz'altro designato eanee!larius, si riferisce probabilmente al sero perfino autorizzati a supplire i cancellieri.
fatto che costui doveva preparare la sottoscrizione papale dei documenti, Con questo non si vuole affermare che non vi fosse proprio alcuna
ma successivamente non compare pi. 446 Per la prima volta al tempo di distinzione trascriptores e notarii. Se permesso fare un'ipotesi a questo
Pasquale II troviamo poi nella cancelleria papale il titolo di scriptorodi riguardo, sarei propenso a congetturare una differenza tra loro non inrela-
scriptor sacri palatii. Solo dalle righe dello'scriptum dei documenti ci 'nota zionealle funzioni o al rango, bens agli introiti. Mentre nel periodo pi
la maggior parte delle persone che lo portavano; nel XII secolo troviamo antico il titolo di notarius era generico (e i sette notarii regionariierano solo i
altrove solo molto. sporadicamente menzione' di.seriptores papali. 447 Ma primifra tutti i notai) ben possibile che gi nel XII secolo, ed' sicuro che
ancora non sussiste evidentemente alcuna differenza tra scriptores enotarii nel XIII secolo 1'appellativo di notarius sedis apostolieae o domini papae
nel senso che i primi sianostatisuborclinati ai secondi eabbianosernplicec spettasse solo a sette funzionari; lo prova anche il fatto che la qualifica di
mente redatto in mundum i documenti dettati dagli altri. Mentreifunzioria- regionarius, come abbiamo visto, cade ora in disuso, e che dunque ormai.il
ri che compaiono nelle righe dello seriptum nei documenti diPasqualeUe termine notarius equivale semplicemente a notarius regionarius.Poich in
Callisto II, e che devono essere dunque ritenuti iloro scrittori,448 non si . quell'epoca sette funzionari erano sicuramente insufficienti a sbrigare tutto
chiamano mai cos, coloro che portano questo titolo fungono spesso perfino il lavoro della cancelleria papale aumentato in maniera massiccia, ma ne
da datari supplenti e perci non erano sicuramente subalterni ainotai.E,in occorreva un numero molto pi grande, pu darsi che si sia usato per tutti il
generale, difficile supporre che gi in questo periodo esistesse una rigorosa titolo di seriptor, come un tempo quello di scriniarius; nel novero degliserip-
divisione dei compiti all'interno della cancelleria papale, nel senso che alcue lores poi forse furono chiamati notai coloro ai quali venivano concessi i sette
269 ni funzionari abbiano solo redatto in mundum, mentre altri abbiano-sblo antichi posti. di regionarius, con i loro proventi fissati dalla consuetudine.. Mi
steso le minute. 449 Cos come nel secolo XI gli stessi cancellieri non disd c sembra che una tale .ipotesi. si adattLbene alla situazione sopra descritta:
gnarono affatto di prendere ogni tanto parteallproduzionedelle stes'eii naturalmente non possibile dimostrarla.
buono,45o anche nel XII secolo non possiamoesc1udere45Lche i funzionari Se dunque le cose stavano cos, da questa situazione poteva faciliJ:lent~
scaturire un'ulteriore articolazione .all'interno della cancelleria p-el s:nso eli
fa'l0rireinoti anche. nel rango e nelle funzioni.. Ci sicllro perilJFIIl 270
446 Cfr. Kehr,ScritJium und palatium, p. 106, nt. 2. Si tratta per cii U11 malinteso qUatl<() s~col(), ed ovviqpensare ch'una riorganizzazionedella caJ:lc~lleriapaPale
Kehr ritiene che io-non abbia saputo nterpretare l'appellativo. Come s'iicava d quanto-ho (cane,ellaria) ebbeJuogo al tempo di Innocenzo. III452, .un pqntefie.cui)'am-
asserito nella prima edizione, gi allora lo avevo messo piuttosto n collegamento con la sot- lllinistrazione papale deve molto anche in altri settori. Al pi tardiduraJ:.1t : il
toscrzione del papa cio con il completamento della rota. sU()'pontificatofufissata la formula di giuramento .deglis~rip~ore.~don:ini
447 Ad es. nel LP, 2, p. 312 vengono menzionati parecchi. scriptores et capellani che
Pasquale il cre cardnal. Inoltre sotto Alessandro ID e Lucio III compaiono tre francesi papae453, il.che gi presuppone un taleriordinll111ento; e asupporr~ Shl::tale
orignari di Orlans,.Giovanni, Guglielmo, Robetto scriptores dominipapaen alcune lettere formula sia stata introdotta proprio da lui ci autorizza il fattoch:cl~tahteil
dell'abate Stefano diS.te-Genevive a Parigi (cfr.Stephaniepiscopi Tornacenstsepistolae;p. suo pontificato si. afferm la prassi per gli scrittori di annotare il proprio
84, n. 65, 126, n. 85 e 134, n. 92). Lo scrittore del Liber censuumdell192 (ed. Fabre,p.4)fu nome, ingnere molto abbreviato, sulla plz'ea dei documenti da loro ingros'
Willelmus Rofio clericus camere accncellarie domini pape scriptor. .
448 Vorrei subito osservare che, secondo l'uso linguistico costante di tutti gli scritti uffcia,
li della cancelleria papale scribere (dunque anchescrzptum) significa copiare in .mundum.e
mai dettare (cio redigere la mnuta). Quest'ultima operazione detta ntam (pitardimin4- siamo attendere. solo dall~ nuova edizione dei documenti pontf a cura dell~ Gottinger
tam)frmare o lacere. Gesellschaft der Wissenschaften, potr fare certezza al riguardo. . . '.
269 449L'appellativo di dictator si trova solo. una volta al tempo dell'antipapa Nittore IVn 45ZllterJ:IJijie compare gi nel Libercensuu m delll92 (ed, Fabre, p.A) e sottInnocenzo 270
]aff-L. 14497, mentre per il resto il medesimo funzionario si chiama notrius.1)sandoquel ID divenne usuale: (Epistolae1nnocentiiIII, a. 15, n. 167; a; 16, n. 27).. . c' .,. '.
termne ha voluto certamente qualificarsi solo come colui che aveva composto il dettato di 453 Questa era la loro consuetadenomnazione nel XIII sec. Solo nel periodo avignonese
quel documento. venne n uso il titoloscriptor litterarumapostolicarum.Sul giuramento cfr. TangliDie piipstl/~
450 Cfr. sopra, nt. 204. chen Kanzleiordnungen, p.37, n. 5. Nella sua pi antica redazione si parla ancora di un can-
451 Tuttavia soltanto un confronto di scritture condotto'~,~aniera sistematica, quale pos- cellarius, che dal 1216 non esisteva pi. '
244 Scrittori e notai della cancelleria papale nel sec. XIII Notai della cancelleria papale nel sec: XIII 245

sati; molto probabile che entrambe queste disposizioni siano in relazione notai. 461 probabile che questa riduzione del numero dei notai sia awenuta
tra 10ro.454 Con esse si accordano anche altrecircostanze. 455 A partire dal solo al tempo di Gregorio IX, il cui notaio Guglielmo, quando nel1235 fu
pontificato di Innocenzo III non accade pi ci che si era verificato ancora promosso vicecancelliere, conserv le funzioni di notaio e sottoscrisse alcuc 272
nel XII secolo, cio che un funzionario chiamato notarius venga successiva~ ne volt come notarius et vieecancellarius;462 da allora, o almeno dall'epoca
mente definito seriptor. 456 Dal tempo di Innocenzo possibiledirnostrare di Alessandro IV, durante la quale cos fece anche il notaio Giordanoquan-
con una certa sicurezza un avanzamento da seriptor a notarius; cos ad es. do nel 1257 divenne vicecancelliere, sembra che uno deLsette postLdi
Roffridus era seriptor nel 1209, notarius nel 1222,457 eil magister Bartolomeo notaio con i suoi proventi sia rimasto stabilmente legato all'ufficio di vicec
era seriptor nel 1201, pi tardi notarius458 e nel 1233 cancelliere. Sotto cancelliere.463 Nei casi di vacanza dell'ufficio di vicecancelliere.o di impedi-
Innocenzo III, infine, trovo per la prima volta che due funzionari menziona- mento del vicecancelliere, quest'ultimo, almeno fino al periodo diAlessaridro
ti in un documento conie testimoni sono qualificati l'uno come notaio e Falc !V,veniva sostituito nelle sue funzioni da uno dei notai, come tsultadall'e-
tro come scrittore. 459 lenco di cui sopra. 4M Non sappiamo se questo supplente doveva essere nomi-
271 Sulla st(?ria successiva della cancelleria papale nel XIII secolo P9ssedia- nato appositamente, oppure se subentravasenz'altro il primo dei.notaL(il
mo ora una serie di scritti risalenti a epoca diversa e di differente origine, prior notariorum};, in ogni caso all'interno del collegio dei notai vi era una
per lo pi appartenenti alla seconda met del secolo, che furono inseriti nel certo ordine gerarchico stabilito probabilmente in base all'anzianit di servi,
Liber provincialis, il manuale e guida ufficiale della cancelleria;460 Con il loro zio dei funzionar. 465 ll vicecancellieree i ,notai vivevano insieme,nel senso
aiuto siamo in grado di cogliere a, sufficienza i caratteri essenziali ,della sua
organizzazione burocratica.
Secondo queste fonti, accanto al vicecancelliere, che dirigeva l'intera 461 Tangl, Diepiipstlichen Kanzleiordnungen, p. 67, n. 19: "item consueveruilt esseVI
produzione documentaria dei pontefici,vieranosette notarii dominipapae, i notarli numero etaliquando VII de gratia speciali". L' autore vuole dunque dire che il settimo
successori degli antichi nota.di regionarii. Nonostante il volume'delle pratic nNaio dipende, dallagratia specialis del papa, il quale ne avrebbe aggiunto un altro, che evic
dentemente un'ass~rzione erronea. - Ancb,e i numeri in Tangl, ibid, 1':~8, n. 1, sono esatti solo
che da sbrigare"ip,cancelleria, acttesciutosi rispetto all'epoca precedente,il s si calcolano. seinotai. L cancell~ria tkeveva quotidianamente" 18 petias, carniUln, 36
loro numero si ridusse ulteriormente' nel. corso delXIILsec6lo;negliscritti panes, 16 tatias Vini"; dunque settinianalinente sei volte queste quantit (infatti le cons'egn
risalenti alla seconda met di questo secolo troviamo menzionati, solo" sei erano effettuate solo "omni die qua dantutcarnes",cio non il venerd), vale adirt:!'108
petias carnium,216 panes, 96tatiasvini",Di,queste quantit ogni notaio riceveva unavolta
alla settirn,ana ("singuli notarli serpel inebdomada")" 10 petiasc~rnium, 18 panes, 10tati~s
vini", perci tuttie~ei ricevevano "60, petias carnium, 108panes, 60 tatias vini" . Per il vice
454, Cfr. Nouveau trait, de diplomatique, 5, 284;De4sl~, Actes d'InnocentiII; p.31seg;; cancelliere rimanevano "48 peiias crniuni, 108 panes, 36 tatias vini", dunque giomalinerie
"8 petias carnium, 18 panes, 6 tatias vini", come indicato. TI venerd la cancel1eriariceveva
'Diekamp, Zum piipstlichen Urkundefiwesen. L, p. 592 s'eg.;T?stfiilisckesT)B, 5,p, 81, nt.alI!' "ciceranon cocta" (Tangl, ibid., p. 68, n. 3). Anche in Tangl, ibid., p. 67, n. 12, sitrovala stes,
178; Berger, Les registres d'Innocent IV, p. LXVII seg:Questenote de~s!.7"iPtofersif~? sa indicliZione sulle rendite in natura dei no!aicon raggiunta che nei giorni festivi venivano
pi frequeriti dal 1204; prima, dal 1198, compaiono solo' molto sporadicainertte(di:Finke;in consegnati "piscesvel ova" (cfr. Tangl, ibid., p; 69,n: 8). ,Proventi specialidel vice~ancelli~~~,
Westfiilisches UB,5,p. XX). dei quali non eraten~to a cedere nulla, sono elencati .ancora in Tangl, ibid:, p. 68, n.2,e Cfr: Il'
IJ{'In'
455 Un elenco dei notai e, degli script()res di Inn(Jcenzo III,. Omirio,p:j:, Grgori() 4 seg; Secondo Ta1gl; ibid., p. 67, n. 13, ciascun notaio riceveva inoltre mensilniente "30 pre-
nocenzo Iv, che potrebbe ess~re facilmente completato,sulla base dell~ r~centip~bblicazi'0ni bendas equorum" (razioni di avenae di orzo). Secondo loscritto del 1278(Galletti, Me1Jor:)
dei registri; si trova in Winke1mann, Regesten Innocenz III.,p. 458,seg.;\'Iqinke1rIlan~,Re la cancelleria riceveva giomalinente 12 viandae dalla ciIcinae dalla panett~riae16 dalla canti-
gesten,p.253 seg./ ,.,' '. ,',' , ' m m ." na,inoltre7praebendae, delle quali tr tocCavano al vicecancelliere e ai notai quattro. Quest
456 Invece singole persone, he vengono mertzionitteper parecchitempo ,e frequente. ultime regole valevano ancora all'inizio del XIV sec. (cfr. Haller, Aufzeichtiungen,p.9).
mente, sono qualificate, sempre c.mescriptors e mai .come. notarii" cos ,ad es.'Petrus de 462 Cfr. sopra, nt.347. Cos, regolarmente; anche Giordano al tempo diAlessandro Iv, 272
Guarcino, che attestato dal 1233'al1240 come scriptor (cfr. HuillardBrholles, Historia, 4, cfr. sopra., . ' ." i.'. . . , ' , .. '
p. 441; 5, p. 1066; Epistolae saeculi XIII, 1, n. 542, I, 658, 661 e 791). 463 Nella costituzione Snctissimusdi Martino V (Tngl, Diep'pstlichenKanzleior,d-
457 Delisle, Actes d'Innocent III, p. 32; BFW, n. 1410, 1422 e 1429. nungen, p. 162, n. 1) si afferma: "antiqui patres septem tantum statuerilnt prothonotaris,
45~ Gesta Innocentii III, cap. 21; Epistolae saeculiXIII, 1, n. 636, II e VIII; '.. quorum primus est dominus vicecancellarius Romaneecc1esie,reliqui veroquihodiernis
459 Theiner,Codex, 1, p. 36. '" '.' temporibus prothonotarii nuncupantur". Eugenio IV nel 143? conferiva' "vicecancellariatum
271 460 Pubb1:da Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen.inoltredegriodinotaunlenco cum prothonotariatu illi adnexo" (Ottenthal, Die Bullenregister, p. 452;.nt.,l).'PoiChdun-
dei funzionari papali risalente ai primi' anni di pontificato di Niccol III edito. da Galletti, que ilvicecancelliereera anche notaio; Salimbene,Chronica,p. 388, poteva parlare a buon
Memorie,p.173 sego Osservazioni isolate sulla cancel1eriapapaledel XIII sec., dalle quali diritto dei'~septem notarii Romane curie".
per non si riava molto, si trovano in una 'poesia satirica in J.Mabillon; Veterum analetto 464 Cfr. sopra. "
rum tomi quattuor complectentes varia fragmenta etepistolia scriptorum ecclesiasticorum, Paris 465TIprior notariorum menzionato in'Tangl, Diep'pstlichen Kanzlei'Qrdnungen, p. 62, h.
167585, p. 370 sego . 5; p. 63, n.,20 e 21; nell'ultimo dei passi qui indicati siparla diun certo ordo; secondo il quale
246 Vicecancelliere e notai (sec. XIII) AbbreViatori dei notai (sec. XIII) 247

che consumavano quotidianamente un pasto in comune, avevano i domestici inoltrate dalle parti che essi dovevano esporre al pontefice "ex ordine",
in comune, i quali potevano essere assunti e licenziati solo in seguito a.decic secondo un ordine ben preciso. 474 Quindi i notai ascoltavano gli ordini del
sioni prese in comune. 466 Vicecancelliere e notai accompagnavano iLpontefi- papa in proposito e a loro toccava poi la stesura delle minute sulla base ,di 274
ce nei cortei solenni; avevano la precedenza su tutti i prelati immediatamente qu~li ordini; le minute venivano da loro sottoscritte e consegnate agli scrit-
dopo i cardinali; assistevano il papa nella camera come i cardinali in conci" tori per la redazione in mundum. Prendevano parte d'ufficio all'esame di
storo; erano' soggetti solo alla giurisdizione del papa; ricevevano dalla curia documenti dubbi.
considerevoli prestazioni in natura e in danaro che, come i doni affluenti in I notai nello svolgimento delle loro funzioni si avvalevano della callabo"
cancelleria (enxenia), venivano distribuite:secondo regolefisse.467 , razione degli.a b b r e vi a t o r i (abbreviatores, o, come sporadicamente
273 il vicecancelliereera il dirigente effettivo dell'attivit di cancelleria. il suo vengono anche chiamati fino all'inizio del XIV secolo, brevzltores),475'chesi
giuramento,468la cui formula a noi pervenuta risale, l1.el suo nuc1eo,con ogni occupavano della produzione delle minute. In questo periodo non erano
probabilit gi alla prima met deLXIII secolo, lo obbligava alla fedelt verso ancora impiegati effettivi della cancelleria papale, bens impiegati privati dei
il papa, all'esercizio leale e corretto delle sue funzioni, a impedirela corruzio- notai in quanto appartenevano alla loro jamilia;476 e infatti prestavano la
ne; in particolare egli si obbligava a non fare bollare senzal'ordineol'autoc loro opera soltanto su incarico dei notai, ognuno di loro essendo autorizzato
rizzazione del papa "nullam eciam litteram", che non potesse "excommis- a sottoscrivere soloi pezzi assegnati all'ufficio (alla camera) del suo
so... officio expedire". Esercitava il controllo su tutti gli altri e il potere disci- notaio;477 tuttavia il vicecancelliere aveva la facolt di consultarli.accantol).i
plinare sugli impiegati subalterni della cancelleria;469 presiedeva i dibattiti nei notai nell'esame di documenti dubbi. 478 Al pi tardi verso la fine del XIII
casi in cui alcuni documenti, che de iure et de stilo davano luogo a dubbi,
dovevano. essere esaminati collegialmente;470 il registro dipendeva solo' da
lui. 471 In ultima istanzatale funzionario era responsabile dell'attivit di docu~ 474 Tangl, ibid., p. 65, n. 1. I notai non davano lettura delle petizioni aventi i oggett<i il
mentazione nel suo complesso; dietro suo o~dine av~v~luogola bollatllraed conferimento di diocesi, abbazie e simili e dispense a favore di persone altolocate. Le prime
era effettuata la consegnii delle stesure a !:mollo, come si ricava dal suogiura~ gi allora venivano comunque trattate in concistoro; quanto alle seconde, ,in TaIl:g!,ibid::si
mento; egli presentava al papa i priVilegi solenru affinch li sottoscrivesse;472 rinvia a una disposizione contenuta nel ProvinCIale cancellariae, che non. siconseryatl,
dovuta a un malinteso l'opinione di Tangl, ibid., p. XXVII, secondo cui ci si sarbbe' con d
nella loro data tracciava di suo pugno la letteraipizialedel suo nome. voluti riferire alla disposizione contenuta nella regola di cancelleriaibid., p. 54, n:'3,datoch,e
Sotto la sua sorveglianza ildisbri&o material~ d~llavoro butocratic() e~a le due disposizioni non hanno nulla achefare l'una con l'altra (cfr. pi avanti allafinediquec
affidato .in un primo momento ai no~ai,che yeniV'aflonorrgrwti d,alpiipa t~ sto capitolokAnche le petizioni dei cardinali dovevano percorrere un iter burocnitico,d~
volta con il consenso dei cardinali.~73 P~r leJoro nJ.ani passavanole petizioni quale parleremo pi avanti. .... ., " . "'.
475 Cos Tang!, Pie piipstlichen Kanzleiordnungen, p. 43, n. IX, p.54,n.2 ep.58, n. 14;J'ec 274
spressione, per, ,si trova ancora nel RegestumClementisV, n. 6703 (a. 1311), mel!tre ibid., n.
6316 (a. 1310) vengono nOlninati due abbreviatores, - Peraltro degno di nota il. fatto .che il titolo
i/a1nuli dei notai risuotevano B. p~rte degel1xema spettante ai lorosign()ri. InTaIlgl,}b(, breviator compare nelle Fiandre gi nel XII sec. (cfr. Album belge de diplomatique,tav. 11).:.:; ,
p. 65,nt. 6 compare l'ultimus notariorum.t-.)cl1205 si fa menzione <li Filippo,futurovescoyo 476 "Breviatores etalii de familia notariorum"siaffermain unadisposizionedilnnocenzo
di Troia, come del primus notariorum (Ex.chronico Eveshamensl; Mc;.H.SS, 27,p. 422-425: IV adottata al concilio di Lione (Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen;p:58, n.J4)::::E
424, sudi luicfr.Spaethen, Giraldus Cambrensis, p. 606, m.l). " . ,.' .'., } : infatti, per quel che so, nel XIIlsec.<nonsifa mai menzione di unimpiegato.che:portiiltito '.
466.Tangl, Pie piipstlichf'nJf:.anzleiordn.u1fgen, p. 64, n. l e.2;p. 61; n.,l; p. 62,n:13el1; lo ufficiale di abbreviatorlitterarum apostolicarum, come pi in l accadr spesso; inveee:nel-
p. 63,n. 20, Tra i domestici si trova menzione del senescalcus cancellariae (anche senescalcs l'inscriptio di uno scritto di Urbano IV, indirizzato a un abbreviatore (Registres d'Urbain IV,
vicecancellarzi': Tangl, ibid., p. 68,. n. 1), dqcoq,lUs, dell'host"m'us (o portarzus) e delbrodariu~: n.l082) del 29 giugno 1264. si trova: "magistro 1. de P. abreviatori dilectifiliimagistriB.de
467 Tangl, ibid.,p. 53; p. 61seg.; p. 65,.ri.4; p. 66,n. 11 seg.;p.68.seg. ": . N. subdiaconi .et notarii nostri".' Abbiamo anche esplicita testimonianza che gli abbn;viatori
273 468 Tangl, ibid., p. 33, e cfr. p. x x : : x : I v . , . venivano nominati solo dai notai (cfr. Tang!, ibid:, p; 65, n.2). . ' . .ii:
469 Tangl,ibid., p. 66, n. 5. Cfr. le ordinanze delvicecancelliere Guglielmo <li pa:rIna per 477 Tang!, Pieppstlichen Kanzleiordnungen, p; 66, n. 3 e 7; cfr. il giuramento degli abbre-
gliscriptores(Tangl, Ibid., p. 60). viatori inTangl,ibid' j p. 43;n. IX, e sulle camerae dei notai, GestaJnnocent"III,cap.4Lc/
470Tangl;ibid., p. 64, n. l; p. 68, n. 23. 478 Tangl, Dieppstlichen Kanzleiordnungen, p. 68, n. 23 .. n testo di TaIigl,:ibid.,p:64,'n.
~71Ta:ngl,ibid., p. 68,n.22. l, diverso nel manoscritto bolognese e in quello parigino, e in entrambi :corrotto;N()n
472 Tang!, ibid., p. 73,n. 7. .: .. :. . condivido l'emendazione di Tang!: "qui (notarii)tenebantur, omnibus.aliis.quibusuriJ.\1e
473' N ella pi antica patente di norn.\na di un notaio a me nota.(Regestum Clementis V,!1. abbreviatoribus exclusis, litteras dubiasexaminare de iure et de stilo (cuni) bbreviatoribus
130, del 4 gennaio 1306) si sottolinea che il presceltodeve essere gradito ai ,cardinali ("gratus advocatis": data l'immediata subordinazione degli abbreviatoridiallora,ainotaieal vicecan'
plurimum et acceptus") e che la sua nomina avvenuta in loro presenza. Essendo egli asSente, celliere non ,occorreva probabilmente asserire esplicitamente che noneranoautorizzatipar-
al suo posto dell' officium notarzatus investito "per anulum "UQsostituto.n giuraJlento' dei tecipare all'esame gli abbreviatori non invitati a farlo:Invece bisognava sicuramente sottoli-
notai (Tang!, Pie piipstlichen Kanzleiordnungen,p. 35) ci stato tr~andato solo dal XIV sec. neare che, oltre ai notai e agli abbreviatori invitati, nessurialfro,..cio ad 'es;-:nessun uditore, e
'.. ' ..... "

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248 Abbreviatori dei notai (sec. XIII) Scrittori della cancelleria papale nel sec. XIII 249

275 secolo il loro rapporto di servizio con il vicecancelliere si fece pi diretto, tati dai notai o dagli abbreviatori, e la veste grafica dei quali' era legata a
dato che essi prestavano giuramento nelle sue mani;479 inoltre, gi intorno a regole fisse, elaborate durante la seconda met del XIII secolo: di tali regole
questo periodo non ricevevano pi dai' notai una parte .delle petizioni in ci occuperemo in altro contesto. Essi etano nominati dal papa e,per suo
base alle quali abbozzavano le minute, bens direttamente dall'ufficio delle ordine, prestavano giuramento al cancelliere e da lui poi eranoinvestiti;485 il
suppliche, dalla data communis. 480 Oltre a ci, gi allora erano riuniti in vicecancelliere li esaminava e li presentava ai notai,486 e, siI mandato del
un'organizzazione collegiale: al suo vertice vi erano un distributoriuratus o papa, poteva destituirli per reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni
due distributores delle petizioni,481 nominati ciascuno per un mese. Non ci o per altre colpe. 487 li loro giuramento che, come gi si detto, fu fissato al
stato tramandato chi disponeva la nomina del distributor; secondo ilrenore pi tardi al tempo di Innocenza III,488 li obbligava a non commettere na
del giuramento non escluso chetale ufficio passasse da un abbreviatore tollerare frodi, e a mantenere il segreto d'ufficio. Dovevano 'obbedire al
all'altro dei singoli notai secondo l'ordine gerarchico di questi ultimi. vicecancelliere e ai notai; ma solo il primo poteva esercitare urI potere di
Probabilmente gi verso la fine del XIII secolo la maggiorpartedelleminu' punizione disciplinare nei loro confronti.489 Ci pervenuto il testQdi alcuni
te non era pi composta dai notai, ma dagli abbreviatori su incarico di quel- provvedimenti adottati dal vicecancelliere Guglielmo di Parma al tempo di
li.482 Gi verso la met del XIII secolo, per, durante il pontificato di Alessandro Iv,490 che si riferiscono in particolare alla condotta degliscripto-
Alessandro IV, i notai sceglievano gli abbreviatori almeno inparte.dal colle- res fuori del loro ufficio. Minacciando la scomunica e illicenzianiento si
gio degli scrittori. 483 proibiva loro di tenere concubine;491 una disposizione che, almen0in:~poca
276 Gli s cr i p t o re s,484 cui gi nel XIII secolo spettava disolito il titolo di posteriore,.pare sia stata valida anche per tutte le altre persone oper tiIlel-
magister, dovevano provvedere alla redactio in mundumdei documenti det-
ro1
l'ambito della cancelleria e che tuttavia non fu ben osservata, com . dimo-
strato' da alcune ingiunzioni. successive e da. altre circostanze. 492 Inoltre si
prescriveva loro di portare un determinatoabito, almeno nei luoghi nei 277
neanche il correttore potevano partecipare alla iudicatura;perciJ.ni atterigoalliJ.nia propo- quali .lacuria risiedeva;. Gi nel XIII secolo il numero degli .scriptores .deve
sta di correzione che recita: "qui tenebantur,' omnibus aliis quibuscuhqu examinatoribs essere stato assai considerevole;493 grande era la ressa degliaspiranti.a gul-
exclusis,.litterasdubias exaJ.ninare de iure et de stilo, abbreviatoribusadvocatis".Suppongo l'ufficio lucroso e prestigioso e, poich esso veniva conferito a discrezione,
275 che nell'archetipo in un primo tempo sia staroscrirto per errore ~ orntbusaliisquibusctin,
que abbreviatoribus exclusis" e che poi fu aggiunto sulla parola "abbniviatoribus" oppure al gi al tempo diClemente V si giunse al numero di circa 110. Allora gli scrip-
margine: "examinatoribus" Nel manoscritto bolognese l'aggiuntafu o~essa;in'quello pari"
gino fu inserita al posto sbagliato e di conseguenza anche advocatis"fu frainieso. Mi sembra
che debba escludersi completamente l'interpretazione di questo passo su&geritadaSpaethel1; ",:-/:- -', " ,.. " __ - .. - - .. ' - - .. C. _ .,-:_.:-:_\:,'"_:{):.-:>,~,>,,
Giraldus Cambrensis, p'. 640, nt. 3. . . . . . ; ... ". ':'.) '. 485 PateIlte d,i nomina del 1256 per uno scriptor di Alessandro IV (LesRegistres q'41e,xan-
479 Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p. 43, n. IX. Che questo giuriunentosiriferi' dre IV, n.1381):"te per dilectum filium R. vicecancellarium nostruni.de offidoscriptorie in
sca solo agli abbreviatori dei notai, non a quelli dellacancelleria,'diversi'daiprimi'dei guaIi cancellaria nostra fecimus investiri, recepto a te quod a nostris prestari solet sc~i!'toriblls
si parler in seguito, si deduce sia dalla nota almargine.delm:inosci:itioparigino"officiUI1 iuramento". - Cfr: Les registres d'Innocent IV, n. 4455: "cum per dilectum filiunirlllOlgi~tilliIl
abbreviatrinn prothonotarii" (Erler,Liber cancellariae, p.148,'nt.3),siadal confronto .coniI M .. vicecancellarium ac notarios et scriptores .nostros receptus sissolita soll~mRnitte d~
. pi recente "iuramentum abbreviatorumqui tenent cameras dominorurri.proihonotarior:r" nostro speciali mandato ad cancellarie nostre officiumin scriptorem", "' ; H. .

inTngl, ibid:, p. 44, n. !Xc, da un lat e, dall'altro,ton il gIuramento degli abbreviatori di 486 Tangl, Die ppstlichen Kanzleiordnungen, p, 66, n. 4. Su Ci cfr. il doc}lIIlento
cancelleria (ibid., p. 4""n. IXb). . . ' .. . ..- d'Innocenzo IV citato nella nt. precedente. . . . . . . . . . . . : : ........
480 Cfr. su ci il capitolo sulle petizioni e i preliminari. 4 87Actapontzficum Helvetica,1, p.41O,n. 675, provvedimento di Alessandro IVdeli258
481. "Petitiones recipient per manusduorum vel uhius iurati distributorisertrin"(Tangl, relativo alla destituzione di .uno scriptor:('ipsumper. dilectum filiummag.I....vicecancella-
Die ppstlichen Kanzleiordnungen, pA3, n. IX). Le parole ~'vel unius':.m:incanoinunavei- rium eintarium privari fecimus offieioscriptorie". Ibid., p.298, n. 490: grazia<:oncessada
sione della fO=llla di giuramento risalente al XIV sec; .Innocenzo .IV a uho.scriptorche era stato rimosso. .,'.
482 Ci vale almeno in relazione alle comuni lettere digrazia e digiusti:i:iaiL'irnpia attivit A8~ Cfr: sopra,nt.454. '. . .... ... . . . .
di minutante svlta durante la seconda met del XIII sec. dal notaio Berardo da Napoli (cfr. 489 Tangl; Dieppstlichen Kanzleiordnungen, p.66,. n. 5;I1vicecancelliereJi poteva
Kaltenbrunner, Romische Studien. III. 1., p. 21 seg., e RomischeStudien.lIL 2., p: 555 seg.) sospenderedall?ufficio,ma non destituirli senza l'ordine del pontefice.. .
riguarda quasi sempre lettere curiali, soprattutto la corrispolldenza di particolare rilevanza 490 Tangl,Diepapstlichen Kanz!eiordnungen, p.60.
politica, che chiaramente non si aveva l'imprudenza di affidare a comuniabbreviatori:Co~e 491 Questa minaccia di pena si spiega in virt della delega concessa dal papa.alvicecah-
ha dimostrato Kaltenbrunner; ibid.,anchein quest'epoca talilettereimporantifuronotalvol. celliere, alla quale egli si richiama esplicitamente. .
ta dettate dallo stesso pontefice. "o o' 492Cfi'.Erler, DietrichvonNieheim, p. 34. . . ..... . ....:< .
483, Cfr. la disposizione del vicecancelliere Guglielmo di Parma (Tangl,'Diepiipstlichen 493 All'autore della poesia sopra citata alla nt. 460 essi apparivano come una nube; egli dice: 277
Kanzleiordnungen, p. 60, n. 4): "item nullus abbreviator,quisitscriptor" ecC. "Nec facile est omnes numero deprendere certo
276 484 Sul loro titolo ufficiale cfr. sopra, e nt. 453. _ ~' .. Sed possunt decies, ut reor, esse decem,"
Scrittori della cancelleria papale nel sec. XIII Bollatori e registratori (sec. XIII) 251
250

tores si rivolsero al pontefice lamentandosi che, a causa di questo esubero natario,501 ea loro perci toccava 1'esame e la correzione delle stesure
,i buono terminate.502 I documenti da riscrivere gratis dovevano essere a
redditi ricavati dall'ufficio non permettevano pi di viverei nmanie raa<e- come
guata alloro rango, e Clemente V con provvedimento del 27 ottobre J310494 pletati dagli scriptores prima di tutti gli altri, a eccezione delle litterae
curia-
autorizz il vicecancelliere Arnaldus Novelli a ridurre il loro numero les, che avevano la precedenza anche su quelli.
modo che gli paresse opportuno; la riduzione doveva avvenire non
nel Ancora durante il XIII secolo, per, la direzione del Javorob urocrat .
proce- lco
nel collegio degli scrittori fu suddivisa tra due funzionari. La distribu
dendo ad alcuna nuova nomina fino a che non fosse stato raggiunto il
nume- delle minute fu assegnata a un distributor notarum grossandarumgeneralzs
zio~e
ro stabilito dal vicecancelliere. In virt di questa delega ilviceca ncellier ,
e che, come in passato, doveva essere nominato ogni sei mesi dal vicecar:
prescrisse che il collegio degli scriptores doveva comprendere 90 rriembri;
495 liere e dai notai secondo un ordine fisso di successione;503 soltanto la
ce~-
ma, come vedremo; tale ordinanza fu in vigore solo per breve tempo. distn-
Sulla direzio ne del lavoro burocra tico nel' collegio deglisC riptore buzion e delle litterae rescribendae rimase al rescribendarius, che ora
sci era
inform~n? i ~ormulari per i giuramenti dei funzionari al loro vertice e qual- nomina to per lo stesso periodo solo dal vicecancelliere a esclusio
ne dei
notai. 504 NelXI V secolo si verificarono ancora altri mutamentinell'organiz
che nOtlZI~ di. altro genere. Secondo il pi antico di quei formulari 496
acap9 ~ 279
delcolleglO V1 era un rescribendarius nominato ogni sei mesi dal vicecan zazione del collegio sui quali torne remo .. . . ....... '" ...........
cel- I documenti trascrit tiin mundu mveniv ano bollati e registr~ti. Gi I}el
liere e dai notai. Suoc:o mpitoe ra quello di distribuire in parti 'uguali
tra i XIII. secolo. yi .erano naturalmente funzionari addetti aqueste .rnansi pi,i
singoli scriptores le minute per la redazione delmun dum e di fissare l'impor
- b u Il a t o re s5 5 e i re g i s tr a t o r e s506; ma in questop eriodos appif\m
to delle tasse spettanti agli scrittori secondol'ordotaxationis ufficialm o
vigore;497 gli scrittori, anche' se erano contem poranea mente' abbrevi
entein ancora b~n pocode lla loro posizio1l e della loro attiviS econd( )un
non erano autoriz zati a rediger e in mundu malcun docum ento;;d
atori, risal~nt~ al prim() anno di pontificato 7 di Niccol III (l27)507,~chei .bulla- elenco
unque tores ricevevnf\llora. regolar mente alcune fornitu re dalla cucina,
278 neanch e le loro minute, se esse non erano state trasme sseloro inqlles . cIaUa
to
n:odo.498 ~ei documen~i ~ssegnati a ogni scrittor e questi dovev ,sottop panetteria e dalla cantina del papa, e precisamente un terzo d~lla carne
e del
ena panee ye ottavi del vino chespet tavanoa llf\ cancelleria, cioalvicecanc
di sospenslOne dall'ufflClo, sbrigare prima di tuttoqu ellirigu ardanti
que- liere~ ainotai . Probabilmente gi allora vi erano due bullatore~ppart~nep- ~
stioni proprie della curia. 499 Inoltre il rescrib endariu sdoveva -eda cideri
-
vava il suo titolo - distribuire tra gli scrittori anche le litterae rescribe
ndae, ti all'ordine cistercense.50s
. _, _, .... . ;. , '.. , :" _. .
cio quei ~ocume~t~ che per un qualsiasi motivo erano stati respinti
~.- .; 'I

dopo
essere statI redattl zn mundum , e perci dovevano essere nuovamente
grossati.500 Oltre al vicecancel1iere, anche i notai egli abb~eviatoda\re~iri6i
in- - .501In~ecesec?ndoalcuhedi sposizion i posteriori (cfr. tra l'altro Tangl,,vie pd;stlicb~n
l Kanzleiordnungen;p.93, n.5; p. 101, n: 114; p. 150,n.11 ), che per probabilm
ente erano~
diritto di ordinar e che un docume nto -fosse riscritt()~r~tisp~r'}t#
es,r~- vig?re gi nel XIII Sec., l'abbreviatore o lo scritt?rep~r colpa del quale
si erll;reso. necessatl?
sarClre anch~}~
riscrivereil documento dovevano sopporta rne I costi e dovevano dunquen
collega incaricato di riscriverlo. Cfr. inoltre Tangl, ibid., p. 66,n. 7.
.. ......... i. i . '
494 Pubbl. in Regestum Clementis V, n. 6264; Tangl,Die papstlichen
495 La sua ordinanza nonsi conservata,. ma menzionata nella bolla
Ivmzldordn~~~';.;.8'2. 502 Perci deriveranno da notai e abbreviatori anche le correzioni sulle
no Diekamp ,Zum papstlichen UrkundenweSen. 1., p.598; Zum papstlich
quali si sofferma-
en:Urku1detlwes~.
& Giovann i'XXII II., p. 522 seg., e Finke, in WestfiilischesUB, 5, p. XXVI (.cfr.. an0e VB
Decet et expedidTangl,Die piipstlichen Kanzleiordnuitgen,p. 116)..
'." ;. n.5~~; 2,p, 129,n. 16~;p. 131, n. 168). QuesteannotazlOnl, gla, a sa~~aStra/Sburg , l'I?'.421~
496 Tangl, ibid., p. 37, n. VIa; cfr. ibid., p. XXXV.
497 Cfr:' pi. ava~t:l alla fine di questo capitolo. Non tutti gli scriptores
. ..... ',' i nOmi m esse comparenti, non possono avere nulla a che fare con l attlVlta ?ell
a pluralita
del
, per, prendev\ill' di uncorrectorcfr.
partea]1a distnbuzlOne delle tasse; una disposizione del vicecancelliere pi avanti). '.. . .
Guglielm6 cliPlidna ' .
sull'abIto (.T':llgl, Die papstlichen K~nzleiordnungen, p.60, ri.i}) si riferisce 503Tangl,Diep'pstlichenKanzleiordmmgen,p. 66, n. 9. . . ., b . .:
soloagliscripiotes
partes reczpzentes. Cfr. su questo' il documen to di Innocen zo IV del 1248 504 TanlSl,ibid.,'p. 66,n.lO. Il suo giuramento in Tangl, ibid.,p. 37,n.VI;~uI SIdice: 279
d'Inr:ocent IV, n: ~917) relativo ~a nomina di un? scriptor a condizione che,non(Lesregistres "distributor litterarumapostolicarum rescribendarurn". .'. . .<i . . . ..', ....'
ufficIO per tre anni. In questo penodo non percepIva naturalmente alcnch svolga il suo 505 Cfc Gesta Innocentii III,cap. 41; Tangl, Diepapstlichen Kanzleior
dalle tasse. dnungen,p. 54, n.9.
498 Qr~anza ~.Guglielmo cliPar~a(Tangl, I?iepapstlichen Kamletordiz~ngen/p / 506 Tuttavia non abbiamo ancora le prove chequesi:a qualifica appaia
278
4). Probabilme~te.gla ~el XIII sec., e slcuramentern epoca pi tarda; .60,b,; gi nel XIII sec. Al
nel disbrigo dei compi'!:
tempocli Bonifei OVill si.famn zionedi uiJ.a scriptor tenens regestum
in relazione alp~riodo
ti: loro. assegnati gli ~crzptores potevano farsi sostituire da' un loro compagn o; A.questo si rife--' ii
di Niccol IV (Les registres de Boni/aceVIII, n.2335);
nsce. il pass? ~~l gmramen t? del.rescribe~~arius; "nec faciamv icariam, .507 Galletti, Memorie, p.173seg . .
rescnben danus (cfr. anche Finke, 1n Westfalzsches UB, 5, p. XX, nt. g) qllousqu efuero' 508 Tuttavia duebullatores sono attestati solo al tempo. cii Bonifaei bVIll(Ba
, . Aus Kanzlei und Kilmmer, p. 8); in nessun caso pero si autorizzati a concludet umgarten ,
.499 Tangl, D,ie papstlichenKanzleiordnungen, p. 61, n. 8 e9; p, 66, n.
7. Su queste litterae Potthast, Regesta,n. 365, che Innocenzo III abbia avuto solo ~ b~llator,
~ dalla lett~ta
curzales cfr. capItolo quarto.
. ne Baumgarten, ibid., p. 3. Dei tre bullatores del XIII sec. di CUI conOSCIa
~omel?vecesost!e
500 Nella poesia sopra citata alla nt. 460 si parla anche (t--~IiJtera bis aut mo il nome, due
ter rescribenda".
252 Corrector litterarum apostolicarum (sec. XIII) Auditorl itterarum contradictarum (sec. XIII) 253

Infine al personale di cancelleria appartenevano ancora due alti funzion che tuttavia nel periodo successivo non fu pi osservata. Per il XIII secolo
ari
yicini ai not~i per il loro rango e le loro .entrate, ed equiparati l'uno all'altro siamo privi di informazioni sicure sull'attivit del eorreetor; pe~
il correetor lztterarum apostolicarum, e l'audito rlitterar um contradictarum. 509
: mo~to
probabile che a lui toccasse la revisione delle minute composte dal ~ot~I.O
r..:ufficio del c o r.r e t ~ o r e (officium eorreetorie)510 attestat~ dall'epo dai loro abbreviatori, e che le minute potevano essere portate nell Uffl~lO
-
ca dI Innocenzo III ID pOl, e forse fu da lui creato in connessione con degli scrittori solo dopo essere state riviste dal correttore e, se necessa
altri no,
suoi provvedimentLdei quali si giparlato.5 11 Al correttore non era corrette. 513
con-
280 sentito ri~oprire alcuna altra carica, ein particolare si asseriva esplicita Gi per il XIII secolo sappiamo qualcosa di pi sull'attivit dell'aud itor 281
men-
te che egh non poteva essere n scriptor, n abbreviator,512 una disposiz litterarum eontradictarum, per l'ufficio del quale, l' audientia littera
ione rumeon~
tradietarum,514 doveva passare una parte dei documenti re~atti
inmundu
prima di essere bollati,5 15 registrati516 e consegnati allepar w Non possedl
.m
a
vengono chiamati /rater, er~o .dun9ue membri di ordini religiosi, e
di uno. sppiam osqn
certezza che.appart~ev~ all or?ille ~1Stercense(c:fr.Ballffigarten,ibid.,p.6
seg.L,.
5HTangl in Arndt-Tangl, schriftta(eln, 3, p. 4:, haf?J:?llato l'ipotesi
509 N.egl:. elel;lchl del funzIOnarI. vengono dI norma. mem:ion tidqpqi
~angl, Dze pap~tlzchen 1!anzleiordnungen, p. 63, n. 19 e p.66, n.
notai.SecClbcl6
correttore fosse la revisione formale del documentI redattl In mundum
f~e.cwllpit()cl#1
v: va la: loro scl'ittura e il loro conedo di forme. Gi Gallel', Stellung des per CIO ch? concel'n~
Il, i loro proventi complessi,
eran~ uguali a quellI di un notaio. Ricevevano inoltre arich'essifornitute
gIO gratIs. in natura e allog- Korrektors, p.83-88;, e
. Hofmann, Corredor, p: .9l seg., hanno dimostrat~ c~eques~a con~~tm
510 Tangl, Die papstlichen Kanzleiordnungen,p.67, h. 14.
.
sembrare affascinante in un primo momento, suscita ID l'ealta graVlpSel
a, per qu~to P?ss-a
. .....
511 ~ primo corrector a noi noto il suddiacono ~'lIlagister Petrus MargIs" di guanto Ol'a conosciamo sul ru?lo ?el co~rett.ol'en~ XV sec. A mIO
'Ve ID consld!'razl0"ne
,ch~oc~~b
ID (Epzstolae Innocentii III, a.15, n. 167), dop che.quel lo"in cancellari minante. a suo sfavore la costituZIOne dI GIOvanni XXII PaterfamR~rel'e elemen.tod~~ef~
a nost.ra ladabiliter dtas, lO (Tangl,p~e
c?nversatus per diutinum exercitium in huius modi plenius estinstruc papstlichen Kanzleiordnungen,p. 93 l,nella .quale si stabilisce c~e i procurat
Sunon de M~ntfort,"conte di Leicester; il quale inten'deva porlo' a capo'
tus",raiiimdava' Il
litteris deciunel'is notariorum ad conecton am vel de correcton a ad cancellarI or~"p~o portandls 281
della sua>cancelleria. am non potes-
280 Sotto GregorIo IX soloalla.fine del 1227 troviamo il "magister Bandinus
~Qi Sien.a com<:lcQI'- sere pretende re alcuna indennit;Perc~ s~r:za dubbio le min';1te c~e
rettoreSA nnales Senens:s, MGH SS,19,. p.,2~8);~J teIIlPod'IQnocenzoIy el'ano redatt 7 nelle
il~:1I),!i!;i,st.er camerae dei notai dovevano passare per l ~ICIO del. corrett~:e pn~na.di
Thoma~ che nel 1252 divenne vescovo di Rietl (Lenegist res essere p0Ft,a~em can-
ta soltanto durante il pontificato di GIOvannI XXII; ffil .sem.b~a.mvece a una nOVlt~ lnt~O?()t
d'Innocen t)1j, cellel'ia pel' essel'e copiate in mundZfm .. unp.robabile c?e CIO CO?tltUlsc
GregorIo X nel 1274 il "magistel' Petrus", canonico di Teano (Diekamp n.5614); soo
; Znfpiip sfliihHt che dalladisposlZlOne
Urkun.den.wesen. II., p. 523). Hofmann, Corrector, p. 94 seg., ha compilato del tutto conforme."culn autem notas conectas accepent (clOe il petenteo
un elenco dei COl'-
rett~rI ~:I se~. XIV e XV; lo completo pel' il XIV sec. per quanto re) sine dilation e eas faciat scribie t scl'iptas bullari" (Tangl, un suoprocm ato-
me lo consenf6n.leihf6r-
maZlOlli III m:,0 possesso. Sotto Benede~to XI nell.304.compal"e)acobusd<: Kanzleio rdnungen /p.54, n.9)siric avicon sicurezz~ che gi.ne~
Diep~psttz'chen
stresde Benozt XI, n. 536). Al tempo di Clemente V~NicolausFabio
lR.o.cca.tLi:s.regi-
li cleFfactiscanonicl1s
'?ffiI
dal correttore era la medesima, - Secondo tutte lemformazlOnI m nostl'O sec. la funZIOne, sv?lta
Patracensis': (R.e~estum Clementis.V, p.CX,e cfr, n. 6316,6663, 9356, revisione delle stesme il buono era di competenza dei notai e degli
posses.sp l u.I=a
9641;10104ec.),-<$e ab?reviat?rI e, s ess~
mantenne l uffiCI? ro;she sotto GIOvanni XXII (Lettre,s communes. de riguardava natmalm entesopr attutto il c0l;ltenut? gi~ridico e la.f0rmu
8507; Lettres secretes 4.e feariXXI I, n. 491; Geschihtsquellen derProvi
]eanXXII .; .\1:20q9;e laZlOne~e!doumentl,
.u;che. il loro .c?rr~do
nzSachse n;21,p'). 16, non .tuttaviaaffattoescluso che costoro m certI casI non esammassero
n.65; 24~, n. 4~~; ROlJJt~cheQuellenzur Konstanz er;Btum sgeschic1
Delisle, Forme desabbrviations et desliaisons dans les lettresdes papesauXcm ha ~2attato,1,:
Jte,l,pl? /'>,'h.599 ), di forme ed esprimessero critiche al riguardo; La nota di conezion
Durante i,lpontlf lcafodl Clem nte VI correcto rpnG.uil lelmus de ed!
7
Hofma~n, Corrector, dal Regtstro d,dle Supplic1Jc, 1,f.l1v
Lhugao(1.342;1347,
48(1887 ), p. 121-124: 123-124, potrebbe pel'ci proveni:e~<:J.1e:o
IIles:ecle ,.BEf:,
,e Tangl,D iepapstl ichn daunno taloo.pa un
Kanzlezo rdnungen , 125); sotto Grego!l oXUneL 1371J e nel 1375 abbreviatore come quelle menzionate sopra alla nt. 502;lcnte~ crrca
([Baumgarten, !!pos~olis~heIvmzlei, p. 59]; Berlire, 4rchives pontijca
GUillellllus.Baronis
dare: ai documenti dovevano essere .ben noti a questi funzional'l per
la,:,e~te:stenore pa
les,:475LitlteIIlPDdi le CUI manI passavano
Urb~o VI e di BOnifaCIO IX dal 1389 al 1401 Petrusde Wserub tutt le stesme a buono prima di essere consegnate ai destin atari..
(Kochend6r,ffe~;papstUcht' . ' '.':.
Kurtalen, p. 556; Hofmann, Corrector), Sotto Clemente VUn.el1 379Ponti
nato corrector (Ottenthal, Regulae caricellariacapostolicae, p. 109, Il. 78)ecl
usBerald iftinom,i - J14 QuestoUffieio attestato perla prima volta al
tempo di Innocenzo I~ a Ro~a.1u~an,
(cfr. '.1 passLclt~tlda
attestato ancora te il processo;a Tommaso di Evesham negli anni 1204-1205 e 1206
!l;el13~5. (Baumga:ren, Apostolische Kanzlei, p.126),m~ntre.n.el1389il'~m Spathen, Giraldus Cambre nsis,p;6 35,nt. 2 e p. 648, nt: 1, dalC,hro
agister:Gil~ert\ls".
rIcop~va tale uffiCIo (Ottenthal, ifzid., p.m, n, 137), Al t~ll)podi Benedetto Evesham, p; 145 e 199). Conosciamo unacontradictio aute~tlca~a mediante
mcon abbatzae de
menzl0!l;ato co:ne. c.one~o!e C;uillelmusde Ortolan.o (Hfrnann, ibid.
. J,CITl1el1394
l'isalente al1l99;A . Gaudenzi,: Un nuovo ms. delle collezzom trlandese uncl~c:un~to.e
,p.:5/5)," ;F:acci.solo e pseudom dortanae
due agwunte al dntl fornltlda Hoflllan nper il XV sec.c1J.einsostanz degli estratti bobbiesi, QFIAB, lO (1907), p. 370-379:378, n.3, ma allora
non desl~ero riRetere in 9uesta sede. Iohannes de Rupesdssa fu corrttor
a.sqnQ(;saurientiecpe hon eraancqra~l'~'
efinoalla sua nqmj- dotta da un ufficio adibito appositamente; ' . ,'< ". ........ .
na a pattla~ca di ~ostantlnopoli nel 1412 (Eubel, Hierarchia catholic" ... ....: .. H ;
,1,p;215).J'.J~.1454si 515.Cheil dibattito nell' audientia prcedesse di normala bollatura S!flca;.'a
gla per,uXJY
.tl'ova menzl<:me di ~e!al'do, v:s~ovpdi Spoleto, cOllle"cancellariawregens sec. dalle disposizioni pi volte ricorrenti che ha:lllo a ?gget;o le. Co~dizlom
t1lln apostoli~at1lln.(.Eu?el, zbtd;, .2"p, 24,3.' n~. l);devo.lasiareancol'a
et orrectrlittera-
menti gi bollati devono successivamente :sser: nportatl nellaudtentta;
alle q~~ld~~
apeItalaq uestiQne se . . . . " ....
questo dato sIa ~on~.ilinb.ile con le informnZlQlli offert~daHofmann su]ohann 516 Cbei documenti prima di essel'ereglstrar:d~v~sser? passar~pe~laudt~~t
512 Tangl, Dze papstltchcn Kanzleiordnungen, p. 67,n. 14~
(;s Rode. .
annotazioni presenti nell'egistro di Ul'bano IV di CUl SI dal'a comurucazlone
tasl ?,cava dalle
. : ." "',,, plUavantl, nt. 532.
'-"
254 Audienti a litterarum contradictarum (sec. XIII) Audienti a litterarum contradictarum (sec. XIII) 255

mo testimonianze del tutto chiare sui tipi di documenti che erano sottopo \Terse epoche furono adottate differenti disposizioni circa i docume
sti nti da 283
alla procedu ra nell' audientia, ed molto difficile riuscire a farsi un quadro leggere davanti al papa. . '
Ancora per il XIV secolo non Slamo m grado dI. accertare se la stessa
privo di contrad dizioni . 517 Pi volte si suppos to che al riguard o
fosse
282 d.ete~inante la. dis~i~z~one per certi versi cos importante tra litterae distinzione fosse determinante per decidere se un documento doveva
essere
de gra- trattato nella audientia litterartim contradictarum, e ci tanto pi in quanto,
tza e lztterae de zustztza,m quanto solo queste ultime sarebbero dovute
passa~ come vedremo, la lettura dei documenti davanti al papa cadde sempre
re per l'esame dell' audientia. 518 In realt certo che la gran massa dei pi
docu- in disuso. In una costituzione di Giovanni XXII del 1331 le "littere
menti trattati nell' audientia apparteneva alla categoria delle litterae de ,gue
iusti- transire habean t per audientiam publicam"521 vengono una volta522. contrap
tia, ma altrettanto sicuro che in essa venivano discusse anche litterae ~
de poste in modo cos netto alle littere gr~tiose, da f~r p~safe che m
gratia. Per il XIII secolo pare che a questo riguardo si sia tenuto conto questo
della periodo effettivamente passasser<: per l esame dell audzentza solo le lztterae
differenza tra documenti definiti litterae legenda eequell i chiamati litterae
de iustitia e non quelle de gratia. E per nondimeno assolutamentec
simplices oppure communes.519 Questa distinzione era effettuata in base
alla si tratta solo di un'espressione imprecisa. Infatti in un ~tr? paragrafodell~
~rtohe
.rr::aggiore o minore rilevanza del contenuto, in base al tipo di rapport ogiuri-
medesima. costituzione523 dalle litterae de gratia sono distmte ~servenc
dICO documentato, e in base al rango e alla posizione delle personecoinvol
- peraltro di lilia locuzione altrettanto impreci,~a- non solo(l';1elle de
:losl
te. Le litterae legendae venivano chiamate cosper chloy evano ~s,sereJ~
tJ:e ~UStfti~
~ p~pa, e pi in l~ vedre~o i~ qu.ale fase della loro redazion~;daquest~si ma anche "alie gue per audientiam transeu nt ;~,essendo pOI elell cat1
a uno
a uno alcuni tipi di documenti appartenenti a quest'ultima categori~;
distmguevano le lztterae szmplzces m quanto, un volta impartito l'ordine
di da t~e
documentazione da parte del papa o di un funzionario dalui delegat elenco deduciamo con certezza che in essa rientravano pure determm
o esSe ate./zt-
potevano venire ultimate in cancelleria senzallnulterioreilitervnt()~d(
suprema istanza. Sembra per che proprio queste litte.rae simpl{'erdpves
':l1a terae de gratid.524 Anche per questo periodo dobbiamo dunque attenerc
conclusione che sebbene l'audientia litterarum contradictarum foss(,:le
i.all a
ro passare per l'audientia litterarum contrad ictarum ,ciso st iiuiya,i
se-
nun
t~a trattare pre;alentemente le litterae de iustitia,Juttavia anche certi tipi stma-
di
certo senso la loro lettura davanti al pontefice..52Jndb biall1e ntenell
edi- litteraede gratia rientravano nella sua competenza.525 . . ... . ....
il persona le dell' audientia comprendev'l'~uditor litte!'arum ~ontr.adzcta 284
ftt17Z o il suo sostituto,526. e due lectores presl dal collegIO degh
scrzPfores,
517 Cfr.. ~eige, Be~:rage, un lavoro che peraltro lascia molto a d~sid~r~re:quantoa
za e a preClSlone, e Forstemann, Novae constitutiones. chiarez"
.. ..: .. ).... :,.: , -".';:'
282 . 518 Que~ta la conceZione che ispira tutto il lavoro, di Teige;eglisi'richia 521 Questa qclsicuramente l'aildientia litterarumcontradictarum.
di B~?nagUlda d'A;rezzo (pu?bLd a Teige, papstlichesKanzleiwesen,.p,415Lnel maa unscriti:
quale:siaffer~ 522 Tang!, Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p. 'l03,127.
~a: ltem o~esJitteregratlose ~on transeunthodi"e peraudier;,tiam" 523Tangl, ibidi,p:1 98, 20S.
.Ma se in questo psso 524Cosi secondo il 2171econ/irmationes cum protectzon . . .".
omnes... non non d~ve essere mterpretato .come .nonomn es , allora tale e,' secondo il 218 Ielettere con
asserzionenon;
p. 25Se~77), seco~
giusta, .come verr. dimostrato, Che Bonaguida, quantun queiuns professo l'arenga Iustispet entium (dr. Tangl, Die papstlichen Kanzleiordnungen,
bene l'Iter burocratico seguito in curia; provato dalla frase: "sUitter
r,monconosce~se do il 222 i privilegiacommunia ecc Perci anche slll privilegio di Urbano
econtrad icunturin
Arndt,Tangl, Schrifttafeln, 3; tav.91, si trova l'annotazione: '~in tidientia IVnprod ott ln
m. po~td~tamappo
audientia coram vicecancellario": egli .cio pensa del tutto.a torto che il
vicecancel1ieref6sse
di regola a capo dell' audientia. . sitam propter cautionem" e "remittatur magistro P. de Benevento P?~t audientla
519 Per il momento cfr. Rodenberg,Register, p.511. difficile fare una differenza 525 Rodenberg,-in Epistolae saeculi XIII, 3,p,XV IIl, nt.3, rItiene cheperla m ';.":' .
traliffe- udzentza
rae sit;zplices e lit!e..raecommunes; nel passo. citato ~a Rodenberg,RegzSte dovessero passare quelle litterae de gratia "qui~us aliquis C01l;tradicerepote
r, p.510, sidovrleg~ rae'.Ma l~conn:a
ger;, m. confo~~a ~a Summ.a pr?sarum dzctamznzs sassone (QE, 9, p. 221) dictio non .era probabilmente esclusa a prlOrI per la mag~10r ,pa:r~:del
SCrIttorI posterIorI, alze sunt szmplzces vel communes, e non alie sunt simplicese contro i subitra- Secondo la costituzione di Eugenio W del 1435, 45 (Telge, Beztrag~;
lelettere dI gra,zla.
alie commnes. p.. L~), .perI au" 284
. 52~. Che fosse prop~io cosi, lo si ricava da un'ordinanza di Niccol lII dientiapassavanoallora:. 1. le litterae de iustitiasimplici; 2.le.litte rae
de zustztza mzxta cum
Dze papstlzchen Kanzlezordnungen, p. 69 seg.). Qui le "littere que solentdadL1278 (Tilg1. gratia; 3. lelittere de gratia mixta cum iustitia.
risine1ec tione" ,. .... . .
vengono definite come quelle "que transeunt.per audienuam". PeraltrO
la lezioned eltesto 526 Teige, Beitrage ,p. 27seg., ha compilato un ele~c?. degli uditon. Lonport o. qU1,per~
.
non certa; Tangl cita la frase a p. 70 nella forma "Iste sunI litterequesolent periodo fino al 1378 integrandoloe rettificandolo sensibilment~. Neanche
ne etqe transeunt per audientiam", mentte.a. p. n,nt. d, riporta la. drisineledio~ questa lista e pero
stessa 'frase senza.'il ancora complta.
283 sec~:mdo "que". ~a secondo me non questo l'importante, e, a differenza di Rodenbe 1.Siniba ldo, 14 novembre 1226-30 maggio 1227 (cfr: sopra, e nt.342).
Epzstolae saeculz XIII, 3, p. XVIII, nt. 3, non credo che si possa rgr in 2.Verhae io (Vernacius), 1229 (Regestum Volaterranum,p. 164,n.46 5).
ricavare una.
oggettiva ~ra le due versioni. - Peti! XIII sec. possediamo poche e isolatein distinzione 3. Goffredo da Trani, al tempo d'Innocenzo-IV (Teige;Piipstlich~s Kanzl~iw
esen,p.413
documenti passati per ]' audientia o che vi avrebbero dovuto passare. Tra formazio nisu
queste per almeno e cfr. 409). .. . .
due, le note a Les registres d'Urbain IV, n. 1850 e 1960siti feriscon o a 4. Guglielmo, magzSter scholarum Parmensis, 1246 (L~sregistresd'Innocentrv, ..
litteraede grtia (cfr n. 1734 e
anche pi avanti, nt. 524), ' 1795).
.
256 , ,LAu dil? ntia litterarum contradict
arum Audi entia litterarum contradictarum 257
G~e;ven~()no menzi(;mat~ pe~ ~a
GlOvannl XXII, ma il CUl uffIcIO pr~m a volta solo dra nte il pontific bab ilme nte anc he dura nte il XIII
secolo;527 inol tre all' audientiaera
eSIsteva allora gi da tem po e dun queato. di gna to:u nno taio scelto dal vice canc
elliere; successivamente si trova men
asse-
pro- ne anche di un secondo nota io imm zio-
ediatamente subordinato all'uditore;52
Soggetti al pote re disc iplin are dell 8
'udi tore eran o anc he i proc urat ori
d'Al;xa~Jr~~'?n~~~~ezano, 1252-1256 (Les regis coloro i quali volevano otte nere
un doc ume nto o sollevare opp osiz di
tres d'In noce ntN, n. 5614; Les regis
tre~ con tro un doc ume nto otte nuto da
un altro. Per potersi presentare davi
ione
381 6,e 382'
Barto lome
Hass e oRearchit diaco2' nus Ab" 1266-1270 (Les all' audientiaavevano biso gno di un' l.liti
nell'origU;ale di' ges den , ,p, 159, m tanen sts, autorizzazione dell'uditore, dal. qual
n, 381: secondo la cort~se comunicaz
registres deCl men t IV n,
questo ocumento presso l'Arc ione di I{a.ge.d6rn potevano essere espulsi tem pora nea e
men te o per sem pre dall'audientiaca
p~ 3~3, :,t~
Bartholomeus al posto di Burch hivi d' St d' Amb "b' causa di un com port ame nto inadegu
ardus; UB LUbeck, l, l;): . urgo Isogna leggere ato o per qualche altra trasgression
7. ~era~do'alm~gtster scholarum Parm e;;I
~ente entI~o ~ag, ensis, 1277 (UB Stra
,G," che compare nel 1276 al telI1P fjbu rg2p 36 n 54)' .... bbil
proc urat ori non erano funzionari
delp apa in senso stretto; mad ove
Rin~di, Gi~"arin/XXr
I pres tare giur ame nto di buo na con vn o
O
litt, contrad, (0, Annales ecclesiastici, 3, Lucca 1748 di ,pro / - dott a e le tasse da loro risc osse eran
6
8, Ia~obus, canonzcus Bononiensis, , a.12 76 31 ). come aud, regolate d'ufficio.
6 lugli o 1278 (UB Lub ck 1 '363 .'
'. , e ~. ,p" n,3 97) .
9, Glfre A certe condizioni e dietro osservan
17M 2 p 14dus de Anania 1279-1282 (G M"
za- di determinate forme le part i eVi
. , ' , ' 'nt. 1'0',ot
P .tb '.R . , ' . anm ,Deg
ast, egesta, n. 21903). '. '.lt archzatrzpontificz loro proc urat ori avevano il diritto
Lub~~k ?upld~9~enN504v8a)~illal; 1,288-1290 (L.es . < . ,....'z. . 2.voll...Ro.m
.., . a di impugnare documenti che dovevan
passare per 1'audientiadove venivano o 286
,.,. regis tres letti dai lectores. 529 Selacontradictio
(Lesregzstres d~ Nicolas N, , ne glUgno.l290 divenne vesco de
,. Nicolas IV, n.38 8 e 1079'. UB
o di L P '.j,~' 'd' non veniva accolta dall 'udi tore stes
n. 2750 e 7371). sop
e uyes lcllll llse alla.canc respinta,. opp ures e veniva ritirata senz el'ff iotiv i foratali o oggettivi; o era
'.
g. utt
Ranu~cmus
aVl~o ~
de ?"lurro, 1291 1292 (Les registres
'. v
a
~he l' avev~ s?l1evata}30 allora la controvea o a certe condizioni dal proc urat ore
' d(a Plac~ll;za, de Nico las IV n. 5S e 6591)
~ede giudiziaria.53l E evid ente che il papa poteva ordinare la pre decis~ in
1297 (Les registres de Bonzface VI.lIr rsia vnivainfine sem
13 . . gucclOne '. HUg
di' ultlO
N'" ) da. Vierce'Ili ,.13'03 (L es reg.zs '..
i.l.9 . 42)' .. .
,....'
.
1304 divenne vescovo ovara. tres de Ben.o, "it . X.I...n... 49.e."..
un docUmento nonostante fosse ogg spedizione
etto dicontradictio, e che pote va nchdi
..8..0.)....
14, Guid o de Baysio, 1304-1312 (L . ". .' . ' ' ..' ,neI
V, n, 9474; UB Lubeck 2 p.18 0 n208~ffer~zs .'
'B\~. enfn XI, n)'73 4;Re estumCle.m.entis
d B' . g .' e
15. Bern ardu s Rola ;d' 13
Na hla C'l" .'. 'v. i3'
I , . -1316 (Regestumrage,
., .
e, ez p. ,seg.. .' . '.... '..'.
e ss ,emens ., p. 130;
gere Bernardus Roiardi inveceTelge 27 Clem entts
. '.' 't. . V n.... 9..597 e 1026
'h'd ., .'.
di B~rnardus j/:;nard/)~" m elge, t
Beitrage I.
,.2.E
r ..h. .re, correttore Pietro da Teano (Diekamp
z ., p. V, nt. l bIsogna leg' 1299-1300 Uguccione da Vercelli, poi Zum piipstlichen Urkundenwesen . II., p. 536-537); nel
16. Petr us de nel 1316,1318Petrus Fabri.,archidia uditore (UB Lubeck, 1, p. 628, n. 697; l, p.65 7, h.n3 );
17. Bertrandus d D 423;Mecklenb:~giS~heso&B~eJ'p~~~~-s~g22n
Lubeck, 2, p. 371, n..Nog areto (Pie
.
d N ). eI.ge
(Y,43 O5 , Be)itriig.,.P:. 28;.'.. U..B secrte~deJeanX){lI,n. 491; Teige, conZ fs Caturcensis (EtIer, Libercancellar e
ia , p; 167; Lettres
Rot VI h dI . ,. , .' ., Betrage, p, 24 e 26); iI 4 dice mbre
a- eran ung, ep. 329; euclO, p~eposlto, pOI arcIvescovo di .. seg .... '.' ." l318 Petru s (de pratis),
Emb runl 323- 1338 CTa...... , areivescoyo di.J\ ix, poiv icec ance
Raym undi de;Montebruno(Geschi
Telge llier e{UB Lube ck, 2, p. 314, n,J6
Mec klen burg ische sUB ,8,p. 21.n Beitr age P . VI e XI, UB L.i rigF E'
cb~squellelJderProvinz Sacbsen, 6)21,.; nel 1333 Petr us
U ~ck,2,p.394,n.44
'. me
, cfr:s op rar nt :409 );' 7;
5027 8'Ba
18. Beltramino ' ..... '.. ~. l . W
" , uze, ttae" l ' coI.216 Mecklenburgisches UB, 8, p. 105, n. p, 285, n.;>14,
e12 nove.rp.bre 1338s
il cappellano Petr usBu rgun dio eraecond odlledoturien~
[743] . ' ves~ov() di Bologna, 5116 ,15); [iI 3 [743]
urgo costlll era udito [seco ndo un docu men to dell'Archi. .d' S ti nell'A rhiv iodiS tato c1iAmburgo
284 Amb
(Lettres.doses de Clment re .vl~. 156~
., il 7 l' li 134 ],' di
Inno cent iiVI summorum !g ~E.~ , e akte s;top oico met: e.d . VlO I tato supp lente deIl 'aud itor litteraru.m
Valentinensis (Mecklenburgiscpes UB,
cont radi ctar um] ;nel 1358 Petr us
tbesaurari,isdiLSn,
Maio ri., prec ento r
285
' ifi' al1J 42al 1J46
In~s~.ruck 1885, p. 45, !.0;it't;'7Jlffbe~km/KI6 h' " ... eruns y, ..xcerpta ex regzs
trzsClementisVI et 14, p. 259, n. 84;>l;Teige, Beitr'ge,
p. 26; e cfr. an1Jep;
Bettrage, p. XII seg.; .rp.or nel 1350 Perusubregimine Karo liNil lustr anfia ,
22, dove chiamato Petrus Scatinati)
?27 TangI, Die papstlichen Kanz .
); " p. 7 5 e 171 seg., n. 823. e 830 leiordnungen,p. 711 seg, TI testo del . .',
~.
seg.;Telge, lente al periodo avignonese, in Tang loro giuramento, risa:
VSCO~~c~eL:~:eif?4vesc.o~?
285 19, Giovanni, 1352-1354 vescovo di l, ibid., p.43 .
vesco,:o EIne (Perpignan): nel 1357 Val D' I' .< . / 528 Tangl,Diep'pstlichelJ KanzleiOr . o,'
<.
duel ettor i e il notaio dell'uditore (Mec dnungen, p, 112, 5. Nel 1360 vengonO menzionati i
...

mul.ano e corro tto; il deca no deld di Luon,'gnel, 1354


uom odiH 'ld h?' (elf e,Beztrage,p. trova.menzione dei.d ue,n otai.. (For
klenburgisches UB, 14, p.44 5, n. 8497
,3). Nel
l. es e~ne 1352~135
Dreinleben, che.mor nel 1359 e alla 37s e .[ilf or: 1375. si
rdosili SuccessIOne asprrayano. due. 4:era.Yolradusdl
a stem ann, Nov ae onstitutio/Jes,p.
tra loro, Bernardo di Zuden e Gera Beitrage,:p; LXIX, 39), '.. '.' 54, 22,.e cfr.T eige,
.lll c~:mt rasto .' , / . .....
20. Gaufridus (di Saligny) da 136 n 7~t~~~~f~dCf~1ll0~re9 Telge,Beztragen ; 54 e p.
XIV; MecklenburgischesUB, p.13 502. cand id,at: 5 9. QuestO il significato di '. c:'
j 2 corztradicere oppu re litteram impedire, 286
provare un documento si dice littr litteram arrestare.Ap-
Karzzle.iordnungen, p. 133' F5;s tema
9' , di' t t," p,
nn .Nvescovo ~h~o.ns-sur-.S)aon...e (Tan.
, 5~, n. 8451 );mo n nel 1361. am a b
530. (Jos ad es. nei passi gi citati del Chro s o l v ere.
21 Petros (di So gl,. Die,p.a.'p.,s.tl.t..chen nicon abba tiaed e Eveshm, poiin.. . .....
piek amp ,
'.'
F5rste~ann,tbid.), iI~~n&~e~b:~el~7;d~~:~'c:;dfu~~.
,ova e constztutzones, p.l. "
..... c. . , '
Zum papstlichen.Urkundenwesen,II.,
531 Nel 1217 ,in seguito a
p. 536, ~ UB Stra flbw g,2,p . 36, n.5c4,ecC;.
diViviersnel1374-75 .(Tangl, ibid.; una contradictio, fulo stess o pont efice ,inpr esen za deipfQcura-
Urziversi~atsbi~lio~bek,
tori delle due parti, a nominare due
22. Bertrandus, vescovo di Pariph giudi m
lia () n 11376 (J L h Traiecte1Jse, 1, p. 29; n, 78). Pi in l,ne ei che respinsero lacontradictio (Brorp.,. Bullariti
NA, 23 [l89 8J;P ' 751- /61: 755) .' oser t, Formularbuche U i casi in cui le parti no!l riuseiyano a
."

rderGrzer do sui giudici, si procedeva in mod mett ersi d'accor-


Quali sostItutI (officium gerente, o che ognuna delle due parti nominava
s ocum I tenen) tes dell' u dit.pre posso segnalare: nel tore ne nominava un terzo. un giudice e l'udi-
1274 iI .
., '-,
258 Costituzioni di cancelleria (sec. XIV) Costituzioni di cancelleria (sec. XN e XV) 259

dispensare del tutto dal seguire la procedura davanti all' audientia; da alcune pi superficiali, come la prevenzione della corruzione e altre cose simili;E
annotazioni contenute nei registri di Urbano IV apprendiamo di un certo per quanto utili siano i chiarimenti che tali costituzioni ci forniscono, tuttavia
numero di casi nei quali si verific l'uno o l'altro evento."32 non bastano a darci un quadro completo ed esaurientedellaprassiburocrati~
Nel concludere l'esposizione sulla cancelleria papale del XIII secolo ca della cancelleria. Quanto alla restante parte del XIV secolo, durante la
dobbiamo ancora ricordare che gi allora nella curia papale vi erano altri quale devono essersi verificati mutamenti non irrilevanti, disponiamo pari-
uffici amministrativi che disponevano di un personale di .scrittori e che menti di alcune costituzioni dei pontefici relative alla cancelleria,538 ma esse
erano indipendenti dalla cancelleria. Tra questi rientrano soprattutto la poe- nel complesso sono poco utili e non forniscono chiarimenti proprio sull,e 288
nitentiaria e la camera apostolica. il primo era l'ufficio addetto a trattare le questioni di maggiore rilievo. Solo per il XV secolo possediamo di nuovo
questioni penitenziali533 ed era guidato dalpenitenziere; gli scrittori.alui numerose costituzioni al riguardo che ci permettono di comprendere con
subalterni si chiamavano scriptores poenitentiariae.534 Nellacamera,suborcli- sufficiente chiarezza i mutamenti awenuti, ma non ci danno informazioni, o
287 nata al camerari~s, il supremo ufficio finanziario dei papi,il personale buro- le danno in maniera insufficiente, su quando questi ultimi si verificarono.539
cratico era meno numeroso;535 degno di nota il fatto che qui ancora nel In tali circostanze possibile formulare solo alcune ipotesi pi o meno pro, 289
XIII secolo troviamo il titolo cliscriniariusnon pi usato in tancelleria.536
Mentre possediamo molte informazioni sull'organizzazione dellacancellec 538 Due ampie costituzioni, una di Benedetto XII, la Decens et necessarium del 27 ottobre
ria papale intorno alla fine del XIII secolo, fino ad oggi non sappiamo molto 1340 (Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p. 118 seg.) e una di Gregorio XI, la Quamvis
sui cambiamenti intervenutt nel corso del XIV secolo, specialmente durante a felicisdel1 o marzo 1375 (Tangl, ibid., p.128seg.) si riferiscono ai concistori e all'audientia
il soggiorno ad Avignone. E vero che dall'iniziodelperiodoavignonesed causarum, in modo speciale agli avvocati e ai procuratori; non hanno quasi importanzapeda
stqriadella cancelleria. Alcune brevi disposizioni di Clemente VI del 1347 e del 1349 (Tangl,
sono pervenute numerose e ampie costituzioni emanate da Giovanni XXII ibid., p.124 seg.)e di Innocenzo VI del 1355 (citata ibid., p.115, n. XIV) edel1357 (ibid.;p;
'per disciplinare l'attivit degli uffici della cancelleria,537 ma il pi.importante 126) riguardanoi privilegi dei funzionari di cancelleria e il numero degli scrzptores;.Finora
e il pi vasto di questi provvedimenti ha per oggetto il riassetto delle tasse da nOI! stata rintracciata una costituzione di Urbano V sul collegio degli scrittOri, ma .viene
quella riscosse, mentre altre disposizioni si riferiscono soltanto a questioni menzionata in due disposizioni di Gregorio XI, che la modificano, vale adire in Statutumper 288
felicis e Etsi eunctis,entrambe del22 luglio 13 72 (Tangl, ibid., p; 126 seg.)...Per il periodosuc-
cessivo allo Scisma non abbiamo alcun provvedimento proveniente da Avignone, mentre da
Roma due brevi costituzioni di Bonifacio IX del 1391 e del 1397 e un provvedimento del
532 Cfr. LesregiStres d'Urbain N,n. 367: "de corisili d()]:I1ini... episcopiSablbenss t:ransi- 1380 del. cap. della. cancelleria Ramnulfus de Gorsa, tutti e tre concernenti i funzionari di
vit hee littera sine audientia"; n.1611: "de mandatd domini nostri fuitexpditafionobstilite cancelleria (Tangl, ibid., p, 131 seg.), Intine siconservato.un certo numero diprovveOimenti
multoruril contradictione"; n.1850: "concessa est obtentudomini Guidonls'Cistertocardin- degli auditoreslitterarum contradictarum risalenti al periodo 1311,1375 (pubbLda -Teige,
lis nonobstante contradictione";n. 1960: "ad instaritiam canlerariitra'nsiitsine;~ui:lienti~~;~. Beitrage, .eda.Forstemann, Novae constitutiones),' che per contengono' poche informazioIli
2772:~'de speciali gra~a sineaudientia t:ransierunt~.. "'. ..... , ":';< sulla cancelleria. Accanto a questi un'importante fonte perla storia della cancelleriariel XIV
533 Cfr. Hinschius, Kircbenrecht, l,p. 427 seg:,e soprattutto Gollet,' Ponfteiirieo.:/: ,. sec. cOstituita dalla raccoltapubbL da OtteIitbal, Regulae cancellariae'apostolicae, cuiTeige;
534 Al tempo di Benedetto XII, la cui costitzione Inagrd dominico (H. Denifl;Die a'h/?- PiipstlichesKanzleiwesen, p; 415 seg., ha fornito alcuneintegraZionio. .' ....
ste Taxrolle ~er ~p0s.tolischen Ponitentiarie, AKLG, 4 [1888],'p. 201-238:209 seg.) UIlll 539 Le pi impottanti di queste costituzioni del XV sec.. sono: 1) Martino V: In .apostolic
?elle fonte p~mcIpali per la conoscenza dell'organizzazione della peliitenzieria, si inccmtralo dignitatis del 1o settembre 1418 (Tangl, Diepiipstlichen Kanzleiordnungen,..p. 133seg.,e
~o!trealcunI correctores, distri.butores, sigillatores; per molti aspetti laslla organizzazione si Baumgarten, Aus Kanzlei und Kammer, p. 322 seg.); 2) Martino V: Romani pontzficis dellO
ISpIrava a quella della .cancelierIa. .. .. ,.' ,.,., ...' > " . .','.. ' ....:: ... i,.T" marzo 1423 (Tangl, ibid.,p.146 seg.); 3) Martino V: Sanctissimus dominusdel13 'aprile'd425
287 535 Cfr: Ottentbal, Die BullenrgiSter, p. 485seg.; Gottl?b, qamerf apstolica;p.7.0~~g.e (Dollinger,Materialien, p. 335-~44; estratto in Tangl, ibid., p. 162); 4) Eugeruo IV: Eternipatris
p. 113 sego . . .,;. '. ,.,,'" '.' ..... ,"'., familiasdell'llagosto1432 (Tangl, ibid., p.165seg.); 5) Eugenio IV: Gerentesin terrisdell'8
536. Albertino, c~e talvolta chiamato scrinidrius e talvolta notarius(Epistolf}elnnocenMi febbraio 1435. (non 1434) (Teige, Beitriig, p. LIseg.) relativaall'audientialitterarumcontradic-
III, a. 1, n. 353; T:helller, Codex, 1, p. 29, n. 36). Nel 1239 troviamo un "Magister Nicolas de tarum; 6) Eugenio IV: 'Romani pontificis. del 1445-1447 (Tangl, ibid.; p. 168.seg.); 7) Eugenio
Ferentinoscriniarius camerae" (Epistolae saeculiXIII,l,p. 736, n.: 83J; HujJlardcB:-holles, IV:Sicutprudens del 7 giugno 1445 (Ottentbal, Die Bitllenregister, p. 569,seg.); 8) CallistoJII:
Historia, 5, p. 394). '. . .. , . ' : , ., "., 'T Assidua nostri del 28 marzo 1458 (Tangl,ibid., p.177seg.);9)PioII:Rationicongruit del3 set,
53TSi tratta della costituzione Cum ad sdcrosanctae del:10 dicembre 1316 'rl~tiva alle tembre1458 (Ciampini,Abbreviator,p.22seg.);lO) Pio II: Dumingntia del24 novembre
tasse ~~gli abbreviatori di .cancelleria,' d~gli. scrittori e del tegistro(Frledberg';(opusiiiiis 1458 (Ciaffipini,Abbreviator, p. 2heg;;11) Pio II: \lices illiusdel15 novembre 146J(Tangl,
canonzCl, 2, coL 1218), e di quattro cOStituzIoni del 16 novembre 13J1:a) Ratioiurzs exigit ibid.; p.179seg.); 12) Pio II: Quosalubrius del 30 maggio 1464 (Tangl, ibid" p.183sg.);d3)
sull'aud~e.ntia ca.usarum. (Ta?gl,pie. papstlichen. Kanzleiordnungen, p :.8Jseg.);S) Paolo II: Illa quorum deU dicembre 1464 (Tangl, ibid.,p; 189seg.); 14) Paolo II:Cumpridem
Paterfmmlzas: sugli a?br.evIatorI, SCrIttOrI e registraton(Tangl,ibid.,p.92seg.); c) Qui exdcti dello stesso giorno (Tangl, ibid., p. 191. seg.); 15)PabloII: Ut in scribend del 2 maggio 1465
temportS sull au~zentza lttterarum contradictarum (Tangl, ibid., p. 111 seg.);a) Decett expedit (Tangl,ibid.,. p.l92); 16) Sisto IV: Cum sicut /requentibusdel 9 gennaio 1472 (Tangl, ibid., p.
sul numero degli scriptores (Tangl, ibid., p. 115 seg.). . . 194 seg.);l7) Sisto IV: Divina eterni dell'11 gennaio 1479 (Tangl, ibid., p. 195 seg.); 18) SiSto
260 Regens cancellan"am (sec. XIV) Regens cancellariam (sec. XIV e XV) 261

babilisu alcune importanti e interessanti questioni, e lo storico della cancel- non sappiamonul1a dilui; per quanto possi~mo ved~re,no?- sembra.facesse
leria papale dovr essere preparato a vedere la sua esposizione spesso non parte del collegio dei notai di Clemente V.544 Sott<;> GlOvanm XXII pOl,co~e 290
solo integrata ma anche corretta da pubblicazioni successive; abbiamo visto,545 il supplente del vicecancelhere. Gaucelm~s Iohan.ms
I maggiori e pi importanti cambiamenti avvenuti durante quest'llltimo Deuza inviato nunzio in Inghilterra, divenne probabilmente egli stesso Vlcec
periodo della storia della cancelleria' medioevale riguardano la' posizione' e canceliere dato che era gi cardinale, e solo al tempo di Clemente VI,
1'attivit dei notai.
durante una .legazione del vicecancelliere Petrus de ~ratis, si ~omind~
Mentre almeno fino al tempo di Alessandro IV la supplenza del vicecan- nuovo un regens cancelleriam nella persona del frate Ella (Albertl), abate di
cel1iere,quando si rendeva necessaria, era di solito assunta. da un notaio 540 St-Florentius aSaumur, che ricopr la carica fino alla primavera del 1343.546
gi dall'inizio del XIV secolo questa reggenza fu disciplinata in altro modb. questo funzionario non era allora ancorastabil~;.ricorro
li titolo ufficiale di
Quando nel 1312 il vicecancelliere Arnaldus Novelli fu inviato in no le locuzioni offi'cium 1Jicecancellarii gerens,o regens, oppure.offiaumcan-
Inghilterra come legato,541 a quanto sappiamo per la prima volta542 fu nomi- cellarie gerens, o vicecancellarii vices gerens, o anche viceca:zcellarii l?cu.mt~
nato un supplente stabile del vicecancelliere, che pare abbia avuto il titolo di nens;anche Bartolomeo Prignano, che al.tempo di Gregono XI sostltUlva il
regens cancellariam. 543 Conosciamo solo il suo nome, Emanuele, per il re~to vicecancelliere rimasto ad. Avignone, port titoli simili,547 esalo gradualmen-
te dalla fine del XIV secolo si impose il.titolo cancellarie JficiumregenSo
pi brevemente cancellariam regens. 548 L ~:.gentes c~ncellar~amdi.q~est'epo~
fino alla met del XV secolo sono statI glaelencaonella lista del VlcecanceL
IV: Cum sicut accepimus del 9 giugno 1481 (Tangl,ibM, p. 206seg.); 19)5i~to IV: Romanus
ponti/ex del 13 giU?r: o 1482 (Tangl, ibid., p. 207 seg.); 20) SistoIV: Cum'a predecesson"bus,
lieridi cui si dato conto nelle pagine precedenti;549 per quanto possiam~
senza data (T~~, zbzd., p. 213 seg.); 21) Innocenzo VIII:Cum ad sacrosancte del 15 maggio sapere, venivano nominati dal papa soltanto nei. periodi di assenza ,O~I 291
1486 (Tangl, zbzd., p. 215 seg., eB~~garten, 4us Kanzlei und Kammer,p:346seg.); 22) malattia dei vicecancellieri o durante una vacanza pI o meno lunga delluffl-
Innocenzo VIII: Non debet reprehenszbzle del 31 dicembre 1487, relativa ai segretari (Bullan"zim ciodeLvicecancelliere.Solo dalla seconda met deLXV secolo; daltemp.di
Romanum, 5,~. 3?O ~eg;~;23) .Innocenzo VIII: Licet iuxta, senza data (Tang!,ibid.;p:22.3 seg.); Rodrigo Borgia, che ricopr la carica di.yicecancelliere per 3:.~ni,;ci.per"
Oltre all~ co~ntuzlO~ d~ papi sono di particolare interesse i capitoli concernenti!a cancelleria
contenun nel progettt di riforma del XV sec. che Tang!, ibid.,p. 361 seg.iha raccolto: .'. venuto un certo numero di patenti di nomina dei supplentI rilascIate.dallo
289 54.0 Cfr. sopra. stesso vicecancelliere, peraltro quasi sempre richiamandosi esplicitame?-te-a
541 Cfr. sopra, nt.388. un incarico impartito oralmente dal pontefice.550 IL supplentenommato
542Tar:gl, .ir: Arndt-Tang!,' Schri/tta/eln, .3 ,p, 50 .(cfr.. M. Tarigl, NA,34 UQ091,.p.;277)
vorrebbe mdlVlduare un, supplente del vicecancelliere gi in un "PetrsarchidilJconus
Broliensis .inecclesia Agenensi'" menzionato nei registri. di. Urbaro rV>che vieriedefinito
qu"jesocius del. vicecancelliere Michele, eJo identifica con un "Petrus:de Benevent"(che
cert:pnente esserelllessaindiscussiOhe, dovrelllo. ~uppo.rrech~ questareg()laabbia~o.ll1ili~~to.~
partecip, n~n sa~pilJmo inq~ale.n;usura,,,j~aredazion~diyn privilegio:deL1263peril essere o.sservata solo. al tempo. di Giovanni XXII, rio.I gi so.tto Clemente V. . '. .....
monastero di Breltenau.. Ma l arcidiacono' Pietro non.Sl chiama ."de Benevento"" bens 544A!meno., per quanto. ho. potuto vedere, ~o.n si tro.ya ~c~ Emar:llele trai notrodi
second~! regi.stri <;li Urb~o Iv,. "de. Bardissen",perciquell'identificlJzionenoi pbssipile: Clemente V. No.n po.ssibile pensare al po.sterwre no.taw di Gwvanm ~II, Ema~uele,
La qualifica di soczus del Vlcecancelhere equiv"je a quella difamiliaris e non si riferiscea1na Fieschi, e lo. "scripto.rManuel de Parma" che co.mpare nel Reg,estum Clementzs V,5,g.421,
supplen~~: cfr. ad es. Lesregi~tres d'Urbain IV,n. 1847: ~Gifredus: .. socis 11~g.'Adit1lilii n. 6316, no.n certamente da identificare co.n il regens cancellariam. . .:
capellanl ; Regestum Clementzs V, Prolegomena, p. 74, annotazionereIativallatassasuun 545 Cfr. so.pra.'..' . .....:
doc~enF~ per uno .~~criptor Paganu~ de A.sprano de Traiecto":. "nichi1proPaganosocio 546.Cfr. Lettres closes de.Clment VI, n. 267 e 543,eBaumgarten, Apostolzsche Kanzlez,
do~ Vlcecanc~am . Ir:fine nel re~lstro di Urbano IV l'arcidiacono Pietro.!io.n co.mpare 105seg.
mro.m altra funzIOne. che m 9uella di,esaminato.re dei chierici da provvedere; non abbiamo 547 Cfr. so.pra, e Baumgarten, ApostolischeKiinzlei, p. 109.. . .
alcunapro.va che per il resto. sia stato.attivo..in cancelleria.. '." ........ . m i ..t!..:.: ..... 548 Nel XV sec. erano. equivalenti i tito.li di praesidens cancellarzae e locumtenensvzcecance{-
. 543 Cfr. la no.~a gi citataso.pra alla nt. 394, nel fo.rmulario. del co.dicebarberirrlanBxxxr.ii: larii; cfr: i passi elencati sotto. queste vo.ci e so.tto.regenscancel!t:riam nell'!ttdie~Tang!;D:e
~SIC servatun: fuit tempo.re, quo. ~ardinalisAlbusfuit vicecancellariuse,tm'lgister Manuel,rege- piipstlichen Kam:leiordnungen, e in Ottenthal, Regulae cancellal7;aeapostolzca~,e l apptu,Jto.m
b.at ca11sellanam".Dalco.nt~Sto.Sl deduce che il "cardinalis Albus" pu essere stato.'so.lo.l'abate Baurngarten, Apostolische Kanzlei, 119,do.ve lotumtenentzd eqUlvale a regen!za cancel~rze. K~
C1Sterc~se Arnaldu~ No.velli,.co.munemente chiamato cardinalisAlbus o.BlancS.13 Il1gartn, supplente del supplente pu naturalment~ chiamarsi s~lo. l0cu.mtenen.s regentzscancellar~am . ....
Apostol:sche J<:znzlez, ~. 57 e?4 seg., che no.n ha co.nsiderato. questa nota,ritiene-cheilfutur 549 11 referendario. abate di StcSaturnm a To.lo.sa e il cardinaj.e Mlchael de SalvaCMigueld.e
pap~ Gwv~ XXII sia stato. il supplente di Arnaldo. perch nel 1312 e 1313 effetfuq glieSmi Zalva)" che nel 1405 e 1406 trasmetto.no. alvicecancelliere alcuni ordini del papa, no.n esercI-
per il t~b~o.nato. durante l:assenza d.el vicecancelliere. In effetti Baumgarten ha rumost'ato. me tano.affatto., co.meinvecesuppo.ne Baumgarten,ApostolischeKanzlei, p. .l29,nt.2,.una so.rta
m segwto.il supplente de! Vlcecancelliere lo. So.stituiVlJ rego.larmente anche in questi esmi, men-
tre nel XIII sec. no.n SUSSisteva anco.ra un rappo.rto. permanente tra la direzione della cancelleria di supplenza. . ... , .. . b .b . .
550 Cfr. Ciampini, Vicecancellarius, p. 101 seg. Clampmlsl e servito. del co.<;lice ar .erll.l1a- 291
e l'esame dei no.tai. Perci, basandoci sulla.testimonianza addotta, la cui' attendibilit no.n pu no. XXXV 69, dal quale M. Tangl mi ha cortesemente co.ffiunicato.numero.seinfo.rmazwill su
"
262 Regens cancellariam (sec. XV) Custos cancellariae (sec. XV) 2.63

viene di solito definito locumtenens, e non piregens cancellariam; l'incarico gio, il senescalcus o, come viene chiamato ora, il custos cancel!ariae,.non eta
conferito solitamente per breve tempo e di norma motivato con Ianeces- pi un impiegato privato del vicecancelliere e dei notai, ma un funzionario
sit del vicecancelliere di !asciare la curia per affari o .per un periodo di ripoe papale che ogni anno doveva prestare giuramento nelle mani del vicecance1-
so. Cos il vescovo Alvaro de Silves, che nel 1467 fu trasferito a Evora, tra il liere;556 veniva nominato dal vicecancelliere, in seguito dal papa stesso che
1462 e il 1468 ottenne otto volte la delega a supplire il vicecancel1iere; solo lo sceglieva tra gli abbreviatori o gli scrittori: almeno dal 1439 in poi tale
una volta, nel 1464, quando egli stesso in assenza del vicecancelliere si trov nomina era a vita, a condizione che si comportasse bene, ed egli fungeva so-
impedito a guidare l'attivit di cancelleria, fu nominato un altro locume prattutto da intermediario tra i singoli uffici della cancel1eria.557
tenens. Probabilmente poi nel periodo successivo al 1468 si segu un'altra In terzo luogo, molto pi importante fu una considerevole riduzione delle
procedura, nel senso che il vicecancelliere conserv solo la spedizione delle mansioni d'ufficio dei notai. Verso la fine del XIII secolo oall'iniziodeLXIV
litterae degratia e, in caso di impedimento, nominava un. supplente- ad fu tolto loro il disbrigo della maggior parte delle petizioni nelle questioni di 293
esempio nel 1470 l'arcivescovo Simone di Antivari - mentrecedettedefinitic grazia e il relativo rapporto al pontefice, incombenze chefuronoaffidateaun
vamente il controllo sulla spedizione delle litteraedeiustitiaa un locumtee ufficio nuovo, quello dei referendari.558 Contemporaneamente, einconse-
nens, che svolgeva i suoi compiti indipendentemente dalla presenza oassen- guenza di ci, fu sottratta ai notai anche gran parte del lavoro di minutanti,
za' del vicecancelliere.551 Tuttavia questa separazione della direzione quanto che parimenti pass ad altri funzionari, come esporremo qui di seguito.
alle questioni di grazia e di giustizia non dur a lungo,552 e nel 1499, quando Nonostante questa restrizione della loroattivitufficiale,.ilmimero dei
il vicecancelliere fu assente e il supplente da lui nominatO si era gravemente notai siaccrebb notevolmente nel corso del XIV secolo. Gi nel 1425 Mar-
ammalato,fulo stesso pontefice a nominare nuovamente unlocitmtenens.553 tino V silamntava che, mentre secondo gli antichi statutin.ondovevano
292 In questa sede importante rilevare che sia il papa sia ilvic:ecancelliere essrci pi di sei o, compreso il vicecancelliere, pi di sette notai,' erano allora
nel nomin~re un regens o locumtenens procedevano. c()ll. assolutadiscreziq- invece pi di quaranta coloro che avevano quel titolo e risiedevano in varie
nalit ,e non lo sceglievano affatto sempre dl personale di cancelleria; e parti del mondo;559 egli ordin una riduzione fino a raggiungere l'antico
tanto meno .da una determinata categoria & questo .pei:sonale. Anche cllran- numeto, dando mandato di non procedere ad alcuna nomina fino a che vifos-
te i secoli XIV e XV solo sporadicamente fu chiamato un notaio a supplire il sero pi di sette notai. 560 Questa disposizione non fu comunque applicata;5.61
vicecanclliere.554 ..' '. .
Oltre a quanto appena detto, anche un altro dato indicativo di un al-
lentamento del rapporto, una volta cos stretto, tra vicecancelliere e notai:
cessarono di vivere in comune cos come avevano fatto nel XIII secolo. Non gind contidelperiododiCleIJlent V le prestazioniall~ Ff!Ilcel1eri!!y~~~oll~ ~ffettuatt:;in
sappiarnc> quando d avvenne, maprobabil!l1~nte fuall'ini~iodelp~fioeI() danarp, non pi in. fol'Il;ituredi prodotti :naturali (dr..Hal1~r,Aufzeibntlt!,g~n.,p.~).e.splci.U:~i.
intinli del papa (1astricta/amilia) riFevpnovettovaglie (dr. su p Dehi<i, JJber.ga.tig, p.5(,-7)t;
avignonese. 555 Pers.i nel XV secolq l' antico~?vri!l.~ep:den5~,q~lor()aJl()ii 556 Cos secondo la costituzione di Marti.1o V Innapos'iolice dignitatis, l()q~gl,.Hie
piipstlicben Kanzleiordnungen, p. 136). - Non si conservatala form\.a di giuram~ll!oJiss'itl3,
da Martino V; su una formula risalente altempo di Alessandro VI cfr. Iangl, ibi~" i,422.. ... .
':-':-:'-':::'?-'.:: ::._ ,:,:,'-('::-"_-i<,-~ .557 Cfr. Qttenthal, Die BullenrC/gister, p.A60,.nt: .1. Nel XVsec.. cpntrflUaya',ppltreche
cui si bas~o l~ o.sservazi?t;i che.seguono.' ~S.econdo Tang!,' Die p'pstlichen Kanzleiordnuttgen, nel1estesure.a buonp dei .documenti non si trovasse alcuna rasura deturpanfe(~Gh}l1i~z
p. LXI, C!ampm! non uso il codice barbenruano XXXv. 69, ma una sua copia:},. '. '" Kallenl:erg, Practic(j cane!laria.e, p. 3i: qui di segtto. II)i riferir a questosFritto~arn~.g.olo
55! Quest'ultimQincarico probabilmente fu esercitato.gi dal ves cov Giovanriidi Practica,dl)494, quantunque pare sia stato solo iniziato in queli'anno e Frminato soltanto
Agrigento, ~a cui nomina non menzionata nel codice barberiniano sopra citato, e, qopJa alcuni. aIltli dopo), .' . . .. ,. . '. .. ..:-.. . ... c'
sua morte, il 12 febbraio 1479 il vescovo di Glandves Marianus.(de.Qualeatis) tthne lo ??8fr. piavanti il capitolo sulle petizioni e i preliminari. '. . '.' ..............,.... .. ..... 293
stesso incarico sulla base'di una procira scritta del papa.. . '. .. . .. . ?59 Martino V, Sanctis$imus dotnintts, 1 (Tangl, Die piipstlicben I(al(zleiordnungen,p.
552 Gioel1484 da una supplica originale si ricava che Mariano vescovo di Glandves 162): "antiqui patres septem tantum .statuerunt prothonotarios,guorum prirrlUs est dOIJIlJs
prendeva parte anche alla spedizione di litterae de gratia.. . . viFeCanGel1ariusRom.. eccl.,re1iquivero qui hodiernis temporibusprothonptarii )1unrupan-
553.Cial?pini, Vicecancellarius, p. 107. Questo supplente apparteneva al col1egiqdegli tur.Et quiaad presens sunti plures .quam, quadragintaper diversan1Undilocl3,~'.. cc.(Cfr.
a~breVlaton, cOl?e del re~toanc~e ~ucces~ivamente il pi nziano abbreviatore suppl iLregens Tangl,ibid.,p.13h 12; p.149, 9)... . .. . , ..'. . ..., . : ;..
o illocumtenens m caso di semplice unpedimento temporaneo (Ciampini,Abbreviator,p;42): 560I;Avisamentum de annuosubsidio pecuniario summo pontifici, cardinalibus .et olficialJ~
292 554 Ad es. Bartolomeo Francisci al tempo di BonifacioIX (dr. sopra)': Egidius Bel1enre bus curiaeRomanae praestando, compilato per il concilio di Costanza (Dollinger, Materialien,
(dr. sopra, 01. 4 ~~) era aud:lor littemrum contradictarum.Molto pi frequentemente si incon- p. 321) assegna soloasettl: protonotari uno stipendio di 700 dUGati ciascut).O.
trano referendan m veste d! r e g e n t e s c a n c e l l a r i a m . , : .. 56! Nel progetto di riforma di Pio II del 1464 (Tangl, Die p'pstlichen Ka'1zleiordnungen,p.
555 Al tempo.di Niccol III e nei primi anni del XIV sec. la cancel1eriaricevencoraicon- 376}si prospett una riduzione del numero dei notai fino a24"inter presentesetabsentes",
sueti approvvigionamenti in natura che presuppongono unir'CQmune economia domestica: ma ma si ammette ancora un'eccezione per i figli dei re o dei principi o per i nipoti del papa.
-' '-.~' .,
264 Notai (sec. XN e XV) . . Abbreviatori dei notai (sec. XN e XV) . 265

ma certamente gi allora si faceva una distinzione tra coloro che effettivamen- te le litterae .de iustitia. 568 Gi nel XIV secolo essi avevano partecipato alla
te prestavano servizio e ricevevano anche una parte dei proventi,562. e .i notai stesura o alla correzione delle minute di questi documenti in misura ancora 295
semplicemente detentori del titolo, cui spettavano solo privilegidi rango edi minore che nel secolo precedente, e nel XV si affermava addirittura che non
onori.563 Questi ultimi erano pur sempre ragguardevoli: fu ancora Martino V fossero pi in grado di farlo. 569 Questa incombenza continuava piuttosto a
a confermare loro in particolare la precedenza rispetto ai prelati, prevedendo ricadere sugli abbreviatores notariorum o protonotariorum. 570 Anche nei
che almeno tre notai, stabiliti secondo un turno settimanale o mensile, dove- secoli XIV e XV, costoro, a rigore di termini, continuavano a essere funzio-
294 vano prendere posto nella cappella papale perfino davanti ai vescovi consa" nariprivati dei notai dai quali venivano nominati, cos comeJoerano stati
crati; solo Pio II tolseloro questa precedenza che rimase in vigore soltanto per nel XIII secolo;571 ma, data la rilevanza delle loro funzioni in cancelleria,la
le sedute concistoriali.564 Martino V diede per anche disposizione chenessu" loro posizione venne sempre pi regolata e circoscritta da provvedimenti
no .poteva diventare notaio senza essere licenziato o avere il grado di .dottore papali A questo riguardo Giovanni XXII stabil solo che i notai dovevano
in diritto canonico o civile; solo chi discendeva da genitori illustri potevaess- avere abbreviatori "bonos et expertos", i quali dovevano attenersi scrupolo-
re dispensato dal conseguimento del grado accademico. Inoltre tutti inotai samente alle "taxationes" prescritte;572 dovevano riunirsi "ab hora:nona
dovevano essere stati ordinati almeno suddiaconi. usque ad cenam... in hospitiis notariorum" per svolgervi le loro incombe:.~
A differenza di altri notai degli uffici papali in posizione meno elevata, ze; prestavano il loro giurament05 73 nelle mani del vicecancelliere;574 dacque- 296
gi nel XIV secolo inotarii sedis apostolicae .venivano cdi norma qualificati
come' protonotarii;5 65 tale titolo viene loro talvolta attribuito anche. nelle
costituzioni. papali,ma non sembra che nel XV.secolo sia gi stato il titolo
devono essere corretti dagli abbreviatores notariorutn. Pare che in quel tempo anchetaluni
ufficiale loro, proprio.5 66 .' ......, :; .cc.' .......... altri documenti di conferma rientrssero ancora nella sfera di competenza dei notai.
Nei secoli XIV e XV i compiti d'ufficio dei protonotari siJi~itavano 5,68Che queste riehtrasseronel1a competenza dei notai si ricava dagli ordines taxationisdi
sostanzialmente al disbrigo anzitutto dei documnti deliberati ril corso Giovanni XXII (Tangl, Die ppstlichen Kanzleiordmmgen, p. 92 seg.); cfr. anche Martino V,
delle sedute concistoriali, cio di quelli relativi aLconferimentodise.di In apostolice dignitatis, 12; Romani pontificis. 9 e 36 ("cum cohfectio. nota rum,
cerl1ullt iustitiam, ad notarios ipsos pertineat"); Sanctissimus dominus,9; E\.Igni() IV,
quecon- 295
vescovilie dicerti grandi monasteri,567.e in secondo luogoaldisbrigo 8iJut" Rotntmi pontificis, 10 (Tangl,ibid., p; 137,149, 159, 164 e 172; cfr.Ottenthal;Die
Bullenregister, p. 4 5 2 ) . . ' . . . .
569 Martino V, Romani pontificis, 15 (Tangl, Diepapstlichen Kanzleiordnt!ngn, p; 152):
"etquia l10tarii .dicte sedis, ad quorum officium pl\.lrimarum litterarum confe~tio et expediti()
562 Costoro sono i notarii de. numero participantiu della. co,stituzione diA;siaridi()Vr pertinent, illasper sefacere nequunt".. '.
(Tangl~ Die piipstlichen. Kanzleiordnungen, p. 226, e cfr.l1lp. 410, 34)e aloro identici sono in
d'" . '.'

570Abbreviatores notariorum vengono chiamati nellil costituzione di Givanni)XXII


ogni caso inota~iinumerarii sedis apostolicae menzionati nella bolla di SistoIV RqmnusP9n- Paterfamilias(Tangl, Diepapstlichen Kanzleiordnt!ngen, p; 95). e cos anche'spessonelperio".
tt/ex, n (Tangl, ibid., p. 210): Cfr. miche la bolla di PiolI Cum servareWitllrium do successivo. Equivalent~ l'espressione "abbreviatores qui tenebuntcaII]erasnotarj.oftl)l"'
Romanum, 5, p:153),c/ . ..' . i (Tangl, ibid., p. 94); a)oJ:o si contrappongono gli "aliiabbreviator~s qui nontenebunrSgrpe~
563 Cfr. Hinschius, Kirc:henrecht, 1, p. 443. ras notariorum" (ibid.~ p.94); la stessa contrapposizione fatta quand?Ybid., p. ?3)~j. parla,
294 564Tangl,Di~piipstlichen Kanzleiordnungen, IL 179; n; XLII.. . ..... '... ' ..... di "bbreviatoresquitenent tam primam generalem quam aliascameras \:lict0rurnpo~a:io~
565 9cisad es. neI 1367 "Niclaus de AllXim0 protllOIiotarius etsecretarius dOInini pape" rum". Sinonimo di abbreviator notariorum probabilmente la locuzione abbreviatorde. iusti.
(Kirsth, Die Riickkehr, P: 5). - Nelle regole di cancelleria questo appellativc()mparp,erla ciausata nelliber cancellarie (Er1er,Liber cancellariae, p. 205) quando si parla della reptio d).
prim voltaal tempodi Bonifacio IX, e, nelle costituzioni di cancelleria,al tempo di~artin0Y: un Turibius Fernandi (cfr. anche Tangl, ibid., p. 94, 13). Invece gli abbreviatori non subor-
566 Cfr. la gi citata bolla di PiolI Cum servare: "notariorutir nostrorum,'quosvU1go dinatiai notai sono chiamati abbreviatores litterarum apostolicarum (cos Erler,ibid.,p.205;
prothonotarios quasi per excellentiam quandam nonab re consuetud() vocat".Pettii)Wmagi- qUfUldosi padadella receptio di un Gerungus de S",aninghen, eanche altrove);equivalel1te
ster Rod~, che ufficialmente ~ chiamato notarius, intorno al 1460 si qualificaprotonqfarius, l'espressione.abbreviator cancellarie usata q\.lando si pada della receptio di un P.de Ingelhuem
appellatlvo nel quale non blsognavedere un avanzamento, 'come invece fa Meitiafdus, (Eder, ibid.; p. 206); questi abbreviatori sono evidentemente identici agli abbreviatores n9ta-
Formelsammlungen, p. 40 sego . " ...... .. i.' rum gratiosarum litterarum ecc. (Tangl, ibid., p. 98, 58). In tedesco sar meglio distinguere
567 Martino V, Inapostolicedignitatis;. 2 (Tangl; Dieptipstlichen Kanzleidrdnungen;:'p. l due Categrie usando i termini Notarabbreviatoren e Kanzleiabbreviatoren.' .
134): "notarii predicti pro minutis litterarum provisionum patriarchaliUlll,metrpolitanarum 571Non dunque esattal'opinione di Er1er, Dietrich von Nieheim, p.21, che daful1 ziona-
ac aliarum cathedralium ecclesiarum ac monasteriorum quorumqueconsistorialiter facta,rtim, ri dei notai fa divenire gli abbreviatori funzionari di cancelleria. Gli abbreviatori dei l10tai
cum alienon pertineantad ipsos, reciperevaleant"ecc. Cfr.:Sanctissimusdominus,:7e lO rimangono piuttosto,come sopra si esposto, impiegati dei notai, ma accanto a loro viscino
(Tangl,.ibid., p.. 164). " Almen() nel XIV secolo a questi documenti dipromozionesi'Tifanno altri abbreviatori che fungono da abbreviatori della cancelleria.
anche 1 documenti solenni provvisti delle sottoscrizioni dei carclinaliche in quest'epoca sono 572 Tangl, Die papstlichen Kanzleiordnungen, p. 92 seg:
chiamati privilegia communia(cfr.1aforma scribendi privilegiumcommune in Delisle,:Actes 573 Tangl, ibid., p. 44. . 296
d'Innocent III,p. 73); infatti nell'ordo taxationis di Giovanni XXlI(Tangl,Dieptipstlichen 574 Cfr. Er1er, Liber cancellariae, p. 211: "iuravit mago ECervarie officiumabbreviatoris
Kanzleiordnungen, p. 96, 38) i privilegia communia vengono elencati trai documenti che camere domini Francisci notarii".
~""-
266 Abbreviatori della cancelleria (sec. XIV e XV) Abbreviatori della cancelleria (sec. XV) 267

sta costituzione si ricava che gli abbreviatori in tutta la loro attivit erano care l'ambiente destinato lle udienze giudiziarie,580 e questi appellativipa,s"
vincolati alle istruzioni ricevute dai loro notai. saronopoi anche al collegio riunito inudienza. 581 Come siarguisc~d~una
Ancora pi restrittive sono le ordinanze del XV secolo. Martino. Vsi costituzione di Callisto III del 1458,582 gliabbreviatores de parco matorzsono
lamentava che i notai spesso nominavano abbreviatori persone poco compe- identici agliabbreviatores vicecancell~rio assiste~tes,n:enzio1atig~ in .alcuIl.e
tenti ed esperte; pur lasciando loro il diritto di nomina, stabil tuttavia che precedenti costituzioni, sopra~tutto~ qu.ell~,di Mart~~oV~8:: essi e:~oev1:
in futuro nessun notaio assumesse al suo servizio un abbrevitoreche non si dentemente considerati come 1funzlOnan plU affidabili e plU esperti dituttp 298
fosse prima sottoposto a un esame condotto da altri abbreviatori su incarico l'ufficio. Secondo quelle disposizioni solo tali ab?reviatori do,:,ey~no~ssere
del vicecancelliere e non lo avesse superato.575 In un'altra costituzione. del presenti quando si "tneva la cancelleria" ;part~cipavano llatu~tcatura ch~
medesimo pontefice si concedeva poi alvicecancelliere la facolt di rimuo- si svolgeva poi in modo solennee.ne~a~uale. Sl da;-ra let~ura ~ei docu~ent1
vere gli abbreviatori dei notai qualora sifosserodimostrati incapaci; quando redatti in mundum relativi a questiom di grazia,584 1 quali Veillvano pOi co~-
il vicecancelliere intendeva valersi di questo diritto, ,doveva fissare una. sca"
denza ragionevole al notaio in questione affinch sLnomillasse un altro
580 Littr, alla voce "parc" cita da una ordontJance del XIV sec.:."quant Ii r()ysd~frfu;2~ 297
abbreviatore e,qualora iltempo concesso fosse trascorso inutilmente, dovec
va provvedere egli stesso.576 .
viendra enparlelllent,que le parc soit tout vide". In Dits et cont'S de Bau4ouiri.de. ~~1tl!?,~t
Nel XIV secolo la confezione delle minute non assegnate ai notai e ai de sonfilsJeande ond, ed. A. Scheler, Br~x~es 1866-67: 2, p. 21; davantI a Vener~corWt
loro abbreviatori,m cio della maggior parte delle litterae gratiosae, toccava re ogni sorta di gente latticedi lagnanze, e Si dice: ..
agli abbreviatori della cancelleria.. (abbrevlt(jres litte(arufr!apostoficafu,w), "Devant,Venus sont amass
che vengono menzionati esplicitamente per .1aprirna yolta Ilelle costitY-ziqfiJ Ci! qui a besoignier avoienL.
di Giovanni XXII, ma non furono introdotti da lui per primo. Erallo'fun- En piezpardewant la diewesse
Se leva ime chanonesse
zionari papali. veri e propri, venivano nominatidalpop.tefice o.dalyiceca1- A grantroute de .blans souP~~i
celliere e prestavano giuramento davanti a quest'ulti.1l1o.~78I1num~r,?Ii Mouttost en fu li pars amplis . ., , .. .. . .,. , .
questiabbreviatori579 fu fissato da Benedetto XIIa24,masucc~~~iyane1t (Cortese comunicazione diA. Tobler)..EqUlvalenre el espressIOne parchetus (m frill1:ese....
si accrebbe di molto o oscill variamente; al tempo di PioJLfufissa~oa7.o, parquet) che ricorre tavolta (Tang1, Taxwe::'n, p. 104, ?'. 2~6). .. . , .'. .. ' m. . '

581ConJ'ipotesi che queste tre claSSI ebbero ~n~e a~ A,,~gnone ~oncorda l ~p~one
durante il pontificato di Sisto IV a 72. Abbiamo' testiplo1in~e:ch~.riella espressa da Sisto IV, Divina 'tenti, 5 (Tangl, pte pepstltchenK,anzletordnun~en'p':19~~
seconda met del XV secolo il collegio si scol1Pps~. ip. tr~ .clil~si;i:J.lieU~ipfe~ secondo 'Cui dovevano gi .esistete al tempo di BenedettoXII, o~a, che, ..~~lfferen~~ .dl
riore degli abbreviatores primae visionis, quella media deglitl;bkreyza.tQ(esde Ottenthal,Die Bullettr'gister, p. 450, nt; 8, sarei inclineanon;nette~em dubblO'Mch~l1l:~
297 parco minori e quella superiore degli abbreviatoresdeparcom~iori:.Queste provvedimento del vi.cecancelliere .Ramn~fusde.Go~aal teffio'po ?:u.rbap?yrsLgre.s~lJR?:
ultime due qualifiche derivano, da due ambientisitu.atii nell'edificio della n.ecome gi esistente la differenza tra .gli. abbr~Yl;aton addett! allaPI"t11taggfO~q~~~~:,~~
occupanodellas1!cunda litterarufn vi::io (Tang1, tbtd., p. 131)... ...... ... ....... ..... ..... '., ....
canc~lleria e.delimitatL da trans~nn~,ll'interll .deiquali .~is,,"()lge~~I1o:1e 582 Tartgl;Diepapstlichen KanzletOrdnun~en, P'.V7 s~g..~. nes~1lllcaso ~liaws~t?~\g~S'~'; ....
adutian:ze cOllegiali delle relativeseziqni .(parcus .maior;eparcus.;fr!in(5r), cdncellari() pbSsclnO essere id'ntificati con glia.bbreVl~t()f1 deln?ta;~el:x;rysec.,: :om,T~l):!RJ,1~.
probabilmente ebbero origine ad Avignone, dato cheinFra1ci;;adiffrellc Erler, Di'trichvon Ni'heim,p. 22. Tutta~aesSI sor;o l suc:esson di quec~li~~bf.eVl~tOI::u.911aJi
za che in ItaIia,troviamo gi presto il termine parc(parquet)usaioperindi- gi nel XIIIsec; ticorrevai! vicecancellierenommando~ ad. ,?oc 'per l ~xarmnatwlttf~r~ttl.m.
(cfr. sOpra,nt. 478); costoro erano allora ancoraabbreVlaton ~t;l potaI. Sull~ loro. ~~l:9n~
("ordinationotula et ej{aminaciogrossarum ac earum exp~sltH)adbun.~)cf~lrnt:fdu
rurn
zione alleiegoledi cancelleria di Giovanni XXII (Teige, pa"pstltchesJ@;znz!etwes~1I.'J?' 42 3).
.575.M~OV, RomaniPontificis, 15 Crangl,.Die papstlichen1<~nzl~to~4~~~g~n,p'.1'5).'J. 58JTlI.ngl, Die papstlichen Kaitzleiordnunge~; p.134 seg.; 1.~7 ~)47 s~~~; cf~: an5~e
576 Martino. V, Sanctissimus dOrftinus, 7 (Tangl, piepiipstlic1Je'lKqn.z.lef()r4ttlf~gen,'p. Eugenio IV, Romanip()ntificis, 2 (Tapgl, ibid., p..169) ecc. Ma.gla al t'mpo ~lqeIl)eI!tfX
164); cfr. ancheEugenio IV, Romanipontificis,14 (ibid.,p.173).. . . ....; (Regestum Clementis V, Pro!egomena, p.XC~".e. cfr. 11,423), sll?d~,?IJyscrtp~orfa.ryt{tar!s
577 ~ella Iri.i~ura in,cui,in epoca posteriore, non cadessero nella sferac!i gJ71P~;enlmdei del vicecllJ?celliere perch si era reso ben~mento Vlcecapce~arl~ CI[Ca lpsl~scanceII~pe~~e:
segretarI, cfr. plUlIvantl... .. .. . . , .'. .i." '..;.. /.g. clitionelTI officiiassistendo". E gi in un regola di cancelleria diGlOvanm PCXII( O~~~11tl1al, 298
?78Che venissero nominati dalvicecancelliere.si deducedallac!isposizion~ c!iGiOYnni Regulaecancellariae apostolicae, n.7;n. 26) si 'pa~la degli,assiste~t~s del;n.~~c~ncelli~reche
XXII (Tangl, Di' p"pstlichen Kanzleior4nutJgen, p. 92): "quodnullus lIudeat fonparen,otillIl, collaboran0all'e)amen litt'rarutne devono ncluamare 1attenzIOne del vlCe~~l1c~lliere.sll
nisi abbreviator per vicecancellariumvel. notarium seuqu~mvis eorllm factlls7,Sisto:ry certe clausole, .. ' . .. .. . .. .. . . . . . ..... . .... '.' bb'
rimette alla libera disposizione del vicecancelliere 21 dei 72 posti di abbreviatore clll'lui isti- 584. Per lelitterde deiustitia laiudicatura ha luogo alla presenza del notaI~del.I?:o ~. re:
tuiti. Cfr. pi avanti. ., '. .., ..' . ' viatori, ai quali possono aggiungersi~che i.~ocM~silfris;!a iudicatu.~~?OlSIV~riflca:ne~;casl
~79 Su quanto segue cfr.Ottenthal, Die Bullenregister,p.A49seg.AdducoesIril?i sloll delle litt'raedecttriae secretae, nel quah mfattldl sohto n~l1 vl.e alc~nasuPEhca(efr.
dove integro Ottenthal o mi distanzio da lui. . ... ' Ottenthal, Die Bullenregister, p. 451, nt. 3). - L. Celier, Appuntt sulltbro dt note dzun abbre-

i
268 Abbreviatori della cancelleria (sec. XV) .Abbreviatori della cancelleria (sec: XV) 269
frontat icon le suppliche per stabilire se erano da resping eteperi Horo sostanzia1mentele medesime funzioni. 590 Alla stesura delle minute partecic
con-
tenuto o per la fonna, oppure se, muniti della sottoscrizione degli abbrevi
a, pavano per membr i di tutte e tre le sezioni.591
tori revisori e del vicecancelliere, potevano essere consegnati all'uffic Gli abbreviatori della cancelleria furono organizzati in un collegio vero
io del'" e 300
sigillo. Second ole costituzioni di Martino V, l'ingresso nel parati maiore
ra proprio solo con le due costituzioni diPi<;> II ?-el~~63 e 140,592?elle
preceduto da un esame che doveva essere fatto dagli abbreviatori membri come si gi detto, il numero degliabbreVlatonatttVl epan:ec1panttalla
q.u~,
tlli distn:
quelparcus e da altri. chiamati dal vicecancelliere;il' candidatodoveva()it~, b;uzione delle sportule (gli abbre:viatores par~icipantes) fu flss.ato a 70-}')ue
nere la maggioranza dei voti; oltre a ci, Callisto IILdisp ose cheJ'amrnissi- st~
abbreviatores participantes furono autorizzatI a proporr eogru tre meSI Lnoml
ne nel parcus maior;da lui definito illocus praesidentiae cancellariae,585
dove~ di quattro candida ti dalle loro file, tra i quali il vicecancell!-ere oil su.0s u
va essere precedu ta almeno da un periodo di servizio triennalenellas p-
ezioe plente doveva scegliere un dtributor, un preposto alcolleglO. A costuvd
de prima visione e da uno quinquennale nelparcus minor;586 contetnpbranea- ove"
vano essere consegnate, dopo la registrazione,ttitte le suppliche approva
mente stabil che gli abbreviatores de parco maiori non dovevano te,. ed
essere egli doveva poi distribuirle in parti uguali e per ordinet ra isingoliabbrev
obbligati ad accogliere nuovi colleghi, a meno che il loro numero non ia~oc
fosse ri~ vero che queste costituzioni furono annl1ate sotto Paolo Ila
sceso al di sotto delle dieci o dodici unit. 587 s~gU1to
delle lagnanze del vicecancelliere, degli abbreviatores de parco maiofie
Siarnop rividid isposiz ioni .altretta nto precise quant()ail:l1ernb~i:d~ll ' d~gli
e scriptores,59~ e perci le funzioni assegnate da Pio II.aldistributor pas~aron
altre due classi di minutanti;. gli. abbreviatorf;s . de pri1JzCz '. vzsion~ ,cuitRc .c:di
cava nuovo, come si usava prima, al vicecancelliere; ma SlstO IV nel 1479 nstabili
299 effettuare il primo confronto delle stesure a buono ltir1ateconk.tninuJe la
:e strutturacollegiale.:>Q4 Egli fiss il numero degliab breviat ori.a72 (12df?
ordinare le correzioni ritenute necessarie sl1a basediq uellaco llazioue arco
?88 e maiori, 22 de parco minori, 38 dejJrima visione),:>95 aclottnuovi provvedllnen,
gli abbreviatoresdeparco minori, che si differenzia'lano daiprir11iper:la
loro
maggiore anziani t di servizio,589 ma per il resto seIIlb~lla1:>1:>ia~;();ayut
o

590 Cfr. .SistoN,Divina .eterni, Il (':fangl, Die piipstlichen J<:znzleiordn~nge.fz,


l?200!.N~~
viato;ed/i>~rcoMaggiore,ASRsP,30(1907}, p. 243-248,haattifat;r~~enzi~~e~~,uIl~llh{) Practicacancellariaedel.1494 (ed.Schrnitz,Kallenberg,.p.2 6)sl,affe nna;
primavis iorreper abbreviat oresde.pa rca minori", ein 1ir1 altro passo
.. facIas illas yl.lell In
scritto dellafne del XV sel:. contenen te appunti diunabbreyiator-e
deparcoi?!aiorifelativia (ibid.,.p.51l:. '''~stbaJ.1~l!s.
aboreviat onlln de prima visione: talesetiam .suntde parcotllig ori". Nel
"bancbus abbrevia torum de minori parco qui vocatur de prlmaVisione"XVI sec. SI di<:ep ffin9:
fatti avvenuti e. a dibattime nti svolti in una iudicat ura.,.; . . > e
.
,5.85 Anch.e in una regola di can~elleriadiMartinoV (Ottentbal;Reg~4z;
'. " ...... ' ; C " ; ' . '

stolicae;.. p.426,n ..153)jlparcusequiparllto.?liapraesidentia cancel!ari.ai?,~


~anci?l!arjqi?ap~ 36). -Piall, Vces illius gerentes, 7 (cfr. ancbe Quo salubrius, 7:
(BalIer, Proviszonen; p.
Tangl, ibid., p. 182 e 18:>
iS\1Qilel11bri contrapp one agli abbreviatares de parco minori e a quelli de p'!ma visione
ve,ggono distipti dagliabbreviatores extra parcum. seupresiden#am.canellarii? altri ';ad vi<er:.cIIJlll_Ut~
.;586Tangl,Die.piipstlichen K.anzleiordnungen ,p.I7f3.. Eugeni{)IV,l~,omqn',, .';',,';fi': ;ii';.'.' teras per secretarios t;-xpediendas". Forse costoro erano presI dal nllll?'~ro
degli abbre;v:ator~s ae
i fC!n#Fci{, SI parco minori., Inoltre, per,.sembra cbe secondo la practica cancelldrzae del1494(z
(Tangl, ibi4., p. 168) sud,divise il parcus maiorin unapars supe,.ioreinln"lp
ar.flnJeriQ~u:!~e gli abbreviatores de parco minori abbiano avuto la iudicatura.delJ.ebul
~zd.,'p'?0)
quali la pr:unadoveya<'ssereomposta dagli aQbreyiatori pi lI1lzinLe laepauperum.: .,::::': , ;
sJjrigilreJe,;questionl ; _5~IOtte,gtbal, Di~Bullenregister, p..450.Se mbra tutta~a <:h~ alla fine
pi difficili.L'interqparcus .'aveva.la facolta diadUpar si inseduta 'plenaria
' solon~l casQ'incW ~e1XVeall~)odel
XVI sec.; sebbene la distribuzione delJ.esllPplicbe fosseeffet~ataco
vi .foss.ero .talll:lep.tepoc~e lettere, che tllttOpgt esse esseresbrigatoin
du,e\ore,.Si!ce$~ breviator idi tUtte e tre, o, dato cbele due classi inferiori in quest'epo
meInpre:e?e:ul1l~~ ab';
sivamente,Per911ll1lt()hopotuto xedere,n onsi parla pi, di una talesllld
ivisioIle: .. ,c,' ca erano disolito"~onftIs~
assieme, ad abbreviatori delle due categorie, la stesura delle minteer
'.; 587 Tuttavia al tempo di Pi()IIer anogi di nu()vo ventj.(Ta
ngl;:D~ep/ip.ftlic a procurataescl~slvamen"
hi?~ tedagliabbreviatores deparcomqiorz' percb gli a!tri vi si s0ttr~ev~o.Ad ~s. nel.1~97s
Kanz!eiordnungen,p.183). . ' ... , < ' . ' " ... , . .. . va: "nuncau tem,sidi stribuitu r supplicatio uruAepa rco mInorI velo laff~rrna
299 588 Ottentba l; Die:Bullenregister, p. 450,l1t.1 1 (ora TanfY: Oil?pijps
tlichen Kanill!,iord., pnrna. VlsIOn~t:c~plt.pro
distribut ionecarle nosduos et non facitmin utasetpa rscogitli racceder
nungi?n, p. ;'87, 1l). Cfr, Tangl, ibid., p. 416,56 ; eil proV"l;edimel1tode
l vicel:IlCellite e ad abbr~Vlat~res de
parcoma iori,utha beatminu tas suas" (Tangl,Die piipstlichenKan~leio
Ramnulfus de Gorsa (Tangl, ibid. ,p.13l, 2).La J?ractica cancellarl
ae del 1494(ed; Schmitz, rdnungen, p.J,95).~cbe
secondo la Practicacancellariae del ,1494 (ed. Schmitz-KalIe,gberg, p.
.i, de parcomaioricolui cbe redigeva la minuta; se l supplica e:a assegnataaun.abbrabkrev~ator
I<;:allenberg, p: 27)Jl1ustrane1 modo pi chiaro le loro funzioni; e' . 22) era solol
.' .e. .. . .
589 .A11'ingres$() nel. collegiqd egli abbreviatorLsLacceC!eprimadLtutt ev{ator ~e
Qn~ilaatg()ria parco minori, la parte la doveva riscattare da lui e poi occuparsI p~rsonalmente
degli.abbreviatores di?primavision<:.(cfr. Sisto. W, Romanus pdntifex, 8,JajlglX
D.i~.piiNtll' nate l~ minuta da illl abbreviator de parco maiori:Cfr.anhe SduTIltz-K di far~ .C?meZlO'
cqen Kanzleiordnungen~p" 209): Perci, secondo un verbale relativo alla teceptiod alIenberg, Practzsacancel,
Ylat()re nel 1487 (N.. Hilling, Dze Amtseinjiihrungeines abbreviatordepraesid
iuna.bbr6 lariae, p. 67: "abbfeviatores de parco maiori sInt 12. llli iudicant bllllas et faciunt
i?ntia,Wltz01;i.i17Z minlltj!S'"
Jahre 148!, .RQ, 17 [1903], p. 407-410), colui che accolto nel collegio compieilS 592 Tartgl, Diepi/pstlichenKanzleiordnungen;p~ 179 seg; 300
11(;)piinw . . '.
atto. d'ufflcl(). apponen do una sottpscriz ione'"in Ioco. primae visionls': 593Tangl, ibid.;p.189 sego
.llfart<:i i:hediven ga 594 Tartgl, ibid.,p:195 sego
perci abbreviator depresid<:ntia minori si spiega pensandoch,e.a,Ila . . .
fInede1X :Vsec.. ledue 595poich per di questi 72 posti uno unitoall'u ffieio de1 lacumtene. ....... . .
categor!e d,i?parco minori e d<: prima visione di solito vengono accorpat
e in llha; cfr.le note re, e uno a-quello del referenda rio che sbriga le causae commissionum
ns del ~:ecancellie'
successIve. (Tangl, ibid., p: 203),
anche adesso vi sono in realt solo 70 abbreviatori:
270 Abbreviatori della cancelleria Corrt:ctor litterarum apostolicarum (st:c. XV) 271
ti sulla ripartizione del ricavato dalle sportule, che doveva essere,effttuata Anche la figura del corrector litterarum apostolicarum fu t9ccata dai ca
da -
tre receptores scelti dalle sezioni, lasci per al vicecancelliere,:oal. SU()SUp
" biamenti subiti nel corso del XIV secolo da quella dei notai. Evero che 1l1
plente, la possibilit di decidere se distribuire egli stesso le suppliche gug"
aVo dagn palesemente.in prestigio; gi al tempo di Clemente VII gli venne'a
scopo di confezionare le minute o incaricare un distributorche doveva ffi-
essere data, assieme alregens cancellariam, la decisione in difficili questioni relative
nominato da lui scegliendolo tra i 72 abbreviatori. 596 Infine lascial.vicecan alla provvista di benefici;603 inoltre riceveva spesso dal papa l'incaric
, o. eli 302
celliere le nomine di 21 abbreviatori (6 della prima classe, 7 della seconda annotare qualcosa nel libro della cancelleria604 o di trasmettere ordini
e8 orali
della terza), riservando per al pontefice le nomine ai rimanenti posti. alla .cancelleria. 605 In quel periodo gi da tempo si era abbandonato ilprinci
Per il resto gi nel XIV secolo non tutte le minute. sottoscritte. dagli pio osservato nel XIII secolo, secondo cui il correttore non potev~
abbreviatori dei notai o della cancelleria furono anche effettivamente essere
com, contemporaneamente scriptor o abbreviator;606 nella seconda met del
poste da loro. Giovanni XXII, nel proibire a chiunque, eccetto gli abbrevi XV
a- secolo, invece, di solito apparteneva agli abbreviatores de parco maiori,
tori regolarmente nominati, di stendere le minute dei documenti pontific alcui
i, vertice egli era postO. 607 Partecipava perci alla iudicatura di tutti idoc: u
ammise un'eccezione riguardo a quei documenti .che venivano scritti menti che passavano per la cancelleria, come gi per questo periodo "
sulla fiss~"
301 base di formulari fissi. 597 _Probabilmente si tratta soprattutto, -anche. snon to dal tenore illuna bolla di Bonifacio IX del 1402.6os Invece, come sidedu c
esclusivamente, delle comuni litterae de iustitia;5?Sleminute dellegw liforse ce chiaramente dal medesimo documento, il suo compito di esam~are,cor"
gi allora erano redatte in parecch i casi. daipro curator idelle;p arti; reggere e sottoscrivere i documenti era stato limitato gi allora, cos
che come
ovviamente conoss~~ano j formulari..'Per le litterae de gratia,invece;ancora era avvenuto per l'attivit dei notai, cio riguardava >rmai soltant oleboll
alla fine del XVsecol05 99.la redazione della minuta incancellei:ia d;\ie.es e
sere concistoriali e le litterae de iustitia riservate ai notai; ma non pile litt'rqe
stata la regola,60o mentre intorno al 1525 era anch'es sa consen tita degratiadiqualsiasi tipo esse fossero. 609 A questa attivit del corretto
601 alle re in
parti. In questi casi gli abbreviatori dovevano esaminare le minute
loro
consegnate, le correggevano e poi le sottoscrivevano, proprio come-q
uelle
co~pilateda loro; mediante la sottoscrizione si assUffievano-la p. 164) ordinava che gli abbreviatori consegnassero le "minutas promotionum" i protonota,
responsabi-
lit della loro5orr~ttaredazionenellaforma~nel c0!lt~!l~t?,~,qual?r~ ri per la correzione.e lasottoscrizione, e che costoro perci dovevano sostenere
:in i costi diPt1~
un. secondo mo1l1entg)a g~~ura a b~?no fss~risultataerrata. priotdolB~ rescriptio resasi necessaria a causa di errori della minuta. . .
o neg4genza, elove;va 603 Ott: thal, Regulae cancellariae apostolicae, p. 98, n. 41; p. 102, -
riosote:nre i costi dellaresrzpt,io: 602 . . . c . . - I1 l, ibid,p. 121,n.13 302
604 Ottentha 7.
.605 Ottnthal, ibid., p. 181,n. 57. . ..' i. ,
.
606 Nei secoli XIV e XV si verificano anche casi di cumulo degli uffici: quello i.o/ )rl
di c()rr~tto-
596Co~1:regola ( 1O,Tangl, Viepiipstlichen Kanziei~rdnungen;p.200):"~~~do~~~
re con il protonotariato, il segretariato con ilreferendariato.
607 Cfr. Callisto III, Assidua nostri (Tangl, Vie piipstlichen Kanzleio . .' . c , c - >.>"'.
aliis due, abbreviatori s!e prima presidentia tres. tantum supplica tionesdis rdnlfngt: n,p.p.8):
"inhibeIltesdilectisfiliis correctori:.. nec non prafatis de,parcornaiori"
conseguenza ~econdoil 8CI:angl, ibid., p, .199) gli appartenenti alla prirria tribuantu fY,Oi Pio II, Rationic ongruit, L (Ciampini, Abbreviator, pc 22); Sisto IV, (efr.iz,id.,.. p.cq;9);
.sezionencevono Divina t:temi; ,17
anche una quota di tasse pi alta di circala met rispett il que1kpe rcepited (Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p. 203), do~e il correttore.comp~
591.Pater/amilias, 3 (Tangl, Die.piipstlichen Kanzleiordnungen,p.92)::"
agllaltri ;,i' '7' recom~il ~it9lare
301 quodnUllusa\]deat delprim<;> d~i sei posti di abbreviatore de maioripreszdentia; lanom~adel<:[~alie
fortnare notam, nisi abbreviator per viceancellarium ye)notariumseq
uernviseorum Ja<;tus vicecancelliere; Schmitz-Kallenberg, Practicacancellariae, p. 68,dove ID a.ff:data,~
existat,simplicibus ac legendiset. gratiosisaliisque formis communibus una 1ista.degli~bz,:e
.de.iustitia;.qenon viatoresdeparco maiori il correttore menzionato per primo. .
mutantur, dumtaxatexceptis'~ (cfr. Tangl, Taxwesen, p, 58; Haller;Provisione 608 Hofmann, Corr.ector, p; 96:."omnia documenta, videlicet privilegia instrume .... ......, r, ":
n"p.6h
598 Nell' ordo taxation is.diGiov anniXXI Iin relazione alldittera t:de iustitiaea"',,;.: torias vider'et examinare ac dubia iuris circa illa emergentia in dictacanc nfa el{l':F~
altre siparlaprevalent~mente diuna tassa "procorr ectione notarum ':,mentte dra1cune dentibus ibidem referre et recitare debet".S u questa attivit del correttor ellaria'coramp~~sl~
maggior parte della littt:rae. dt: gratia, si menziona una tassa "pro nota facienda~ ;quantoa lla e n,ellai~dicatura
~r\ Le .0';' .. cfr. anche i progetti di riforma di Pio II, 2 e 97, in Tangl, Vie piipstlicZ
599Practicacancellariat:del1494 (ed. Schmitz-Kallenberg;p- 22, cfr. nchep.3 nu,!gn, p. 373d76 ; ,f'!~'!czlf{o.rd-
9).> " . .' . '.' ' .....' '.
600 Venne ritenuto_un abuso MattQ che Alessandro V fece dettare daislloLc 609 Solo a proposit odelleho lle concistoriali e dei "rescripta, executoril
anche delleminllte per alcune litterade gratia sUlla base del rotulussupplicatio1
hiericiprivati
iustitiarncontinentes", laholla del1402 affertna che egli le d?vevavidere"
l,et~ia~.liU~Sll.~
do cosi-proventi degli_abbreyiatori (efr. Erler, Dietrich von Nieheim; pA89)j.j Jumriduen- exalllma re,cFt
':< ............. gereet signare".a casasua. -Acicor risponde quanto osseryaAlfonso deSoto
(svnatest~5't
6~1 In.qlfes~o periodo in/elazio ne alle litteraed~IVatiasiaffe~rna(Hal nianza del quale h!! rich!amatol'at~en~ione Goller, Stt:llu~g der'r-0rr~ktors?p.
!e!,:PrlJisionen, p.
22); . ~t SI VlS htte!as .a!;'osto-,:cas facer~ d~super scnbl, oportet adireabb
reVl~toremdeJ5arto commento alle regole di cancellena di Innocenzo VIII: cornglt mmutas. 8~ seg)n~1~1I81
malOn; aut ~u facles i1li~s mmutam,. SI SClas, vel per aliurn, quampor tabis rescrlptoflllll.llIst ,
tiaeet postea corrigit ipsa rescripta" (dunque prima le minute e. .po.i l~
rumabbr eVlatoru mrevlde ndam"... .'
adaliqtie mdicto-
secondo la bolla di Bonifacio IX, venivano portatedallasuaahltazlOnea
stes.ure~b ~o.l1Q;sh~;
->,. nchellellaudzel1tla
602 Solo peri documenti concistoriali non era sufficiente lasott6scrizione litterarum contradictarum) et tnittit sua auctoritate ad plumbum nomine
'degli ahbrevia- papae etinaliquibils
tori. Ancora Martino V, Sanctissimus dominus, lO (Tangl, V~~tlichen ponit ipse nomen suum in medio tescripti a tergo". Qui non si parla delle
Kan:t.!eiordnungt:n, bolle concistoriali;
272 Scrittori (sec. XIV e XV)
Scrittori (sec. XIV eXV) 273
303 relazione alle litterae de iustitia si ricollega anche' il fatto che nel XVseco
lo temporaneamente all'emanazione del suo ordo taxationis, su richiestad.egli
egli viene spesso denominato anche correctorlitterarum minoris iustitiae 610
. scriptores dispose un'ulteriore riduzione fino a raggiungere il numero
Quanto all' auditor litterarum contradictarum, per questo periodo vi pOe d170
co da aggiungere a quello che gi stato detto; pare chela prassi burocra membr i, e questo provve diment o fu conferm ato ancora n:l 1355.d
ti- a
ca dell' audient ia litterar um contradictarum non abbia subito sostanz Innocenzo VI.617Ma il suo successore Urbano V procede tte di nuovo
iali ad
modifiche; invece sembra che la. sfera di competenza de1l'audientia, aumentare il numero dei membr i del collegio e stabili che esso dovev
come con"
quella dei notai e del correttore, il qualal lora entr in rapporti pi stare di 101 persone; al tempo di Urbano VI e di Bonifacio IX, anche questa
stretti cifra fu abbondantemente superata con nuove nomine di chiericielaici;6
conJ'audientia e nel XVI secolo venne talvolta definito'correctorlittera 18
rum Poi Bonifacio IX nel 1397 ordin dinuov o una. riduzione a 100 membri
contradictarum,611 si sia veramente limitata alle litterae de iustitia. 612 ; ma
Le minute dei provvedimenti papali pervenivano tutte nell'uffiCio degli nel periodo dello Scisma questa disposizione non potess ere esegi
ta,:
scriptores litterarum apostolicarum; in nessun. casole parti erano autorizz solo dopo che.il.c oncilio di Costanza fiss definitivamente il numerode~li
ate scriptores al01,619e dopo che Martino V ed Eugenio Nrinnovaron0'i
a prendere parte alla redazione in mundum;613i pontefi cieman aron diverse !uest~
disposizioni contro la spedizione dilittera e de iustitia direttai nenteda ingiunzione,620 essa rimase durevolmente. in vigore. Tuttavia. propno
parte ,:dal
degli uffici giudiziari, dunque sotto i sigilli degli auditorescausarum,'Cc provvedimenti di .questi due ultimi pontefici si deduce. che non fu rigid~"
me mente osservata.e che la riduzione avvenne solo molto gradualmente.~
spesso' avveniva. L'organizzazione. collegiale' degli scripto resera, comesa 21La
pc nomina deglisc riptores era effettua ta dal pontefi ce ed' era a.vita;
piamo, pi antica di quella degli abbreviatori e dunque pure>il rango 2~l1o~
degli abbiamo testimonianze che anche ilvicecance1lierepotesse nommareslngo
scriptores papali fu alungo superiore aque1lo dei minuta riti;'aip riinispe c li 305
tta scrittori, a differenza.di quanto 'avveniva pergliabbreviatori.Invece,s~
va in forza della loro carica il titolo dimagirter, che gli abbreviatori furono cbri
autoriz zati a usare solo ad Avigno ne (inseg uito, per, non do la costituzione .di Eugenio .N del 1445 che riun i precede nti prowed
sicet i-
simpliciter);614 anche Bonifacio IX riconobbe che tutti gli scriptores erano mnti.relativi. al collegio e li integr,. gli scriptores nominati daLpon
ed tefice
erano stati familiari del papa. 615 .La. pienaeq uiparaz ibnedeg liabbre viatbri prima di essere accolti nel collegio dovevano sottoporsi a un esame inrela-
304 agliscriptdres si realizz solo al temj:>odiPio II, che'confer~ai pritni.ti
tolo
e preroga tivedsi flll1l. iliari papali.61t? '... ' "... '.,n .., - <
Ricordiamo che il numero dei membri del coll~gipdegli5'CriPfof'~s,gltem '
617 Cfr.Tang l,ibid., p.115, n.XIV. . . . . . i " '
po di Clemente V erastato ridotto a 90. Poi Giovanni XXIIrt elJ331, 61 8..Ci affermato nella costituzione diBonifa cio IX che men.zio . " . .,":
netemoq
-con- (T-angl,Diepapstlichen Kanzleiordnungen, p.132,n. XXIVLC he verament c;sotto~di se~ti
il numero degliscriptores ammonta sse a 101 confermato da una.nota~ s'pesa~e UrbanoV
~Iohanni de S. Maximo scriptori et ipsius Htterarum distributo ri h1362:
ma che anch~qlIe~~dos~ero oggettod ell'attivit i del correttor e dimostrat()~~cl-fici~za
pro CI gallinissolvlcop:~u~
tis et dari CI scriptori busdomi ni pape in die coronatiorus XXX florenos".
C13.;Dprz; Les
. delle note di spesa dekXV sec, nelle quali compare un pagamen to.
"probirr eto dorilirii cor; fun!,aillesdeCfe'tnent VI et d'Innocent VI d'aprs les comptes de la cour pontijzca
recioris". . '.: '.:-.' [l900],p .244,nt.3 ); ' . - ' lefMAJ:I'IO
:".:' --'-;. ,,'~ "'; ::'_'-'_ "-'__ ":_:~ _o>'> , .. <:~,,:_,,_,..,.:_, '__ i_:::-~;, ..
:,::>".,'.' ' . . "., ..... :<..,'.;,
303 610. Hofmann , .Corrector,. p. 94; Schmitz- Kallenberg, Practicacancellaria 619Cfr.O ttenthal; Die Bullenregister,p, 453; Secondo Dachera Costanz8
Beitrtig,. p. LXXXVI ; .n. 2. Dubito che accanto aluiyi fosse anche un corrector e, p. 68;.:Teige, :?elTono ~s~e~e
stati presenti almen1 42 scrittori (Magnum oeCtfmenicumConstantiensec
maioris iustitiae, come si potrebbe supporre sulla base di .unappu ntoin Golkr,-'S 'litterarwn sali ecclesiae. reformatione, unione et fide, 6tonu, ed.H. v.d.. Hardt, Frankfur onczlzutn. ~e: umper-
Korrektors,p. 86, e com~ sembra ritenere anche Hofrnann., ibid.; per qUalltoso tellungdes 5 22).: :, .. , . L,.. " . . . ' .
t-Lelpzlg 1770:
uria tlefigu- '-,., ... , " '.-::,"
ra cnonvien e mai menziona ta. e Sulla lista deLcorre ttori del XVsec;
Hofmann , ibid,; segnala un vicecorre ttorevers ola findelX Vsec.
cfr. sopra, 'rit.-5 U.
, .. 620 Martirio V(Tangl, Die'ptipstlichen K,anzleiordnungen,p. 145,:n,
Aus Kanzlei undKamm.er, p; 336)pad atuttavia di 100 (cfr. Tangl,ibid., p-,162,n.
XXVIII; Baumgai 't:u,
611 Teige; Beitrage,p. LXXXVI .
-
165, n; XXXIV). Eugenio N per (Ottentha l, Die pul~enregister,p. ~;I>'
'.. ........ , , ' > c ' c 5?1)&101 sc;ltton ..
612 Per il XV sec. non possibile compilare una lista quasi completd 621 Alla fme de! XV .sec.siaf ferma peraltro :scnptor esaposto licl
egliiiditori~ulla suntlOl(~chmitze
base delle fonti pubblicat e. Sembra che la carica sia stataqu'a sisempre Kallenberg, Practicacancellariae, p. 66). ..,;
ricopertadavescivi. '. ".
. . 6n Invecese condo..una disposizione del XVset. (Ottenthal;Die13ti
llenregister,.p,'588}si 622Tuttavia troviamo anch nominep er.period i limitati di tempa;:c ' . " " ... .
osLades .altemp? li
poteva ricorrere all'op<,:ra di calligrafi pertracc iarddette re.decor atenelle Urbano VI Nicolaus Gilimber ti accolto ne! collegio solo fino alritom
quali veruva' scrite diEgidiusWin~s.
toil nome del pontefice nella prima riga delle litterae de.gratia Viene chiamato .grossalorlitterarum apostolicarum (Eder, Liber cancellari
<.:';; ",......,. : . '. ';"' . '.-. ae; p: 206). ~he si~
- _.614Clemente VII aveva riconosci uto loro il titolo dimagister(Ottent stato appositam ente evitato il titolo di scrz'pto.r?Su una patente dino~.
lialtRegulae cancella- a perunond i'1.uestl
riae apostolicae, p.l18, n. 127, dove bisogna leggere utal posto di etlitterar .scriptores ausiliari ,indirizz atal vicecanceIl1ere,. cfr.Sllno nsfeld, Bettrage.
scriptores).Benedetto XIIll conferm (Ottenthal,ibid.,p. 138, n. 92). ' .. um apostolicarum Kanzleiwesen,p. 265.I:uff icio gli sar stato_ conferit.oassieme agliemol um:n:tl.mz.u::: papstltc.hen
absentla et
615 Cfr. Tangl, Die pa'pstlichen Kanzleiordnungen,p.132, n,XXIII. ad locwn" di un altro; al rientro di quest'ulti mo egli.deve .scrivere al
posto diun altr? assente 305
304 616 Cfr. Pio II,Vices illius, 2 (Tangl, ibid., p.180). fino a che pu essergli assegnato un posto vacante: "nonobs tante
statuto de certo numero
scriptoru m earundem litterarunr... cui per hoc alias non intendim us
derogare~.
274 Scrittori (sec. XIV e XV) Scrittori (sec. XIV e XV) 275

zione alla loro condotta di vita e alla loro capacit "inconstructuet scriptuc due funzionari venivano nominati dal vicecancelliere ognuno per sei mesi; i 306
ra"! ch~ ?i sv~lge~a davanti ad. alcuni funzionari del collegio e a tre o quattro notai.non prendevano pi parte alla loro nomina. 627 0ltre alladistribuzi<.me
scntton mcancatl ad hoc dal VIcecancelliere.623 delle minute, oppure delle litterae rescribendae, spettava loro Jataxatiodei
Come si gi accennato,624 l'organizzazione del collegio' sub numerose documenti, cio dovevano fissare l'importo delle tasse da pagare. Essi stessi
modifkhenel corso dei secoli XN e XV e divenne sempre piu complicata. - a parte naturalmente la loro quota dalle tasse spettanti al collegio c riceve c
In. un p~imo mome.nto ~ll'inizio del XN secolo, al pi tardi altempodi vano un salario fisso ognuno di duegrossz" Turonenses per ogni giornQ di
GlOvanm XXII, l~ nduzlOne della sfera di attivit dei notai, di cui si park lavoro in cancelleria, cui per il rescribendarius si aggiungevano anche 30
to ~opra, provo~o ~che un cambiamento nella direzionedel1avoro'.degli grossi per ciascun mese di ferie.
scrzptores. Al dzstrzbutor notarum ,che gi. conosciamo,625 ui durante la Non siamo ancora in grado di stabilite quanto a lungo rimase in vigore
seconda met del XIII secolo spettava la distribuzione di tuttele minute tra questa bipartizione. dell'attivit di distribuzione; ricerche pi accurate. sui
gli s~ripto:es, rimase s?ltaD:to la distribuzione delle ininutecornpostedai rescribendarii e i distributores sono state fatte finora solo per il pontificato di
notaI e dar loro abbreVIaton, vale a dire soprattuttodelleminutedelleliqe- Bonifacio IX, e, secondo i loro risultati, pare che allora, cio negIianni
m.e ~e iustitia; da un .distributornotarum grossandarum generlzsdivenIleun 1389-1404, si sia mantenuto l'ordinamento adottato all'inizio del XIVseco-
dzstributor notarum lztterarum, que per cameras notarioru112 lranseunt; Invece lo, ma sembra pure che ogni tanto i due uffici siano stati riuniti in una sola
la. distribuzione delleininute consegnate' dagli abbreviatori di dmcellel:'ia persona. 628In ogni caso questa unione awenne o prima oalpitarlidranc
cio pr~cipalmente delle minute delle litterae de gratia, fuaffidataalreseti: te il pontificato di Eugenio IV629 In quest'epoca l'ufficio del distributor
bendarms, che accanto a ci mantenne la distribuzionedelllierae.fesCri- risulta fuso,col1quello del rescribendarius. Egli viene nominato perla.durata
bendae; precedeva.nel'rango il distributor e anche.Cjuantoal.res~o appte di tre. mesi dal vicecancelliere, scelto tra quattro e:andidati~heilc()llegio 307
essere stato l'effettIvo capo del collegio degli scrittorL626 In quelperiodc>ci doveva proporre rnediante ballottaggio e cheavevanodnque.~nni di,nzia-
nit diservizio;era ammessa una delezione per il successivo trimest:re,63O-,poi
per la stessa persona non poteva pi ricoprire quella carica per i sucessivi
due anni; lo stipendio mensile del rescribendariusera fissato in sette. fiorini-
623 SZClft prude,!s, 4 (<?ttenthal, Die Bullenregister, p. 572). Secondo la costliUzione pre-
~edente ?i Eugeruo Eternz patris familias (Tangl, Die pp~tlichen Kanzleiorqn;ungen,p.l(i7) d'oro. Egli presiedeva Jeriunioni. del collegio, eserdtavaun certopofere
l esame SI e~tendeva alla lztteratura e alla bone forme lztterae veniva fatto daltescribeiiddfius e disciplinare' suisuQimernbri,cui.poteva accordare licenZe adetermiriate
da tr~ "s.cnptores....sub.:. iuramenti vinculo". Nello stilus cancellariaeve1ivano 'trta'nihte condizioni, edistribwva ai singoli scrz"ptores631, per quanto era possibile in
esammatl gh abbreVlaton, ma non gli scrittori. '.'"'' partiuguali, lerninuteda redigere in. mundum, eprecisamentesiaqulle
624 Cfr. sopra. .
625 Cft sopra. . ..... '...... . '
deUe litterae.de gratia che quelle. delle litterae dr:' iustitia, tenendo per.cot:tto
626 Cis! deduceP/tima di tuttod~e dueJorn1Ule.delgiuramentdmTargl,Di~pajJstli:
della capacit calligrafica del singolo.
ch~n ~anzlezo.rdnungen, p. 3.9:,In effettI dllllque non :'! erano due rescribendariied irhptd-
pn~ ~ espfess~on~ usata nel. titolo della formula di glUramento nel libro dicancelleH che
?efm:sce il dzs:rzbutor delle minute delle litterae de iustitiac0rn.e rsJ:ibendarz'u~-dei~sticz: ~iRiman.eapert~laq~estionese avess~ro vn'diritt~dipreselltazi~~eJgi~"
gli scrzptores
infattI al ~afgme del manoscritto parigino si trova il termine giusto. N eltesi:o stess?'ddia ramenti non ne parlano in alcun modo, ma anche nella formula di giuramemo di Eugenio IY
formula ~g!~am~to . usat? solo quest'ultirho e a ci si accorda perfettanlenteil fattoclle non siparlaaffattQ .di presentazione, sebbenea.liora avessesieuramente luogo', ...... '". "r
306 nella cost!tm;:Ione ~ Glvanm XXII Qui exacti,' .19 (Tangl, DiepiipstlichenKtlnzlezo~~nun_ 6Z8.Cfr.Jansen, P"pstlibe$' Urkunden,und Taxti!esen,p . .150 seg,;Kocheolrffer,
gen, p. 1.14) il dzstrzbutor ~ppare a.ccntoal rescrz'bendarius,ma n qui;ninqualunqualtta Ppstliche Kurialen, p.557 sego Purtroppo non sappiaITlo a quale epocarisalga.taggilIii.ta
fonte deI sec. XIV o XV SI parla di due :rescribendarzi"l'uno'accaxto all'altro. Invece la notdi "quod autem servatur"I1 calce al giuramento dei distributpr&s, che si trovanel:c0dic brbe,
spesa. del 13?2, di cui si dato notiziasopia alla nt. 618,dirhostra che allora Viei- Uii'solo rinianq.XXXY69 (Tangl,Die papstlichen K(JnzlqrdllUngen,p:39, ot, .c)......'". ......<' .J ..,
r~scrzbendarzZl;s e. che costui era il capo dell'ufficio degli scriptors.lnoltredall~fonntJ1di 629 Cfr. Romani ponti/icis, 18 (Tangl, Die ppstlichen Kanzleiordnungen,p.174seg.J,
glU~a~ento S! ,~Vlllce.che .ild:strzbut.or non aveva nulla achdare corde litter~e~scribifndqe. Sicut prud,ens, ].seg.,23 sego e)O (Ottenthal, Die.Bullenregistl:.r,p. 573seg.,5}8 e5~5)i'
Egh glU~~ya:. quod m dIst!1buendi~ notis... eqalitatem etparit~tem servabo""lIlentreti8 ~30Romaniporztificis,1 8 . . , . . . . . . . . . ; ' '.' ,,"/>'." 307
passo sornsponder;te ~el testo d.cl glUrament? del rescribendarius si afferma: quodm disri- 631 Senza distribuzione PQtevano essere ingrossate solo le #teraede.iustitiaJa,cui tassa
buendis notlsseuhttens... equalitatemetpantatemservabo"; le litterae distribuitedalreseri- ammQntava a menocl un fiorino, e le lettere da spedirsigratis de mandato;:Qinorma.lestesl'
b~ndarzus ~onoappunte ,quelle rescribendae. Parimenti, secondo le costituzionidiUtbanoV"e re a bllono dovevanoesseretermina.tein tre giornL GHscriptQres aveVano il dirittordifarsi
d! Gregono ~ C!,angl, zbzd:, p.126 seg.l, solo il rescribendarius(accantd ai segretarildoveva sostituite da un,collega nd la.vorodella redac.tio in mZindum,coscollie spe~soera'a.cadutP.
a~segna:e agli. scrzptores le l:tterae. 4e, curia e altre lettere da scrivere gratis. Secondo la costitu- gi nel XIII sec. Nel XV sec. queste sostituzioni devono essere state molto frequenti;;~eq:mdo
ZIOne di Martmo V Romanz pontificzs, 11 (Tangl, ibid.,p.150) egli doveva teneretin elenco uno. statuto coll~giale posteriore (Ottenthal, Die Bullenregister, p. 587, ).5l; dal tempo di
a parte delle litterae rescribendae. ~ .. Martino V in poi raramente erano presenti a Roma pi di 60scriptores.
276 Scrittori (sec. XN e XV) Bullaria (sec. XV) 277
In modo analogo al rescribendarius, anche altri tre funzionari del collee ria, pervenivano nella b u Il a r i a,636 l'ufficio del sigillo,637 che peraltro
gio, un computator e due auscultatores, venivano nominati per un periodo ,
di almeno nel XV secolo, non era un ufficio di cancelleria e non era subordir 309
tre mesi dal vicecancelliere, che li sceglieva ognuno tra tre candidati.prese iac
n' toal vicecancelliere ma al camerario. 638 Come in passato, la bollatura veniva
tati dal collegio; anch'essi ricevevano stipendi fissi. Parecch ialiri funzion effettuata dai bullatores litterarum apostolicarum che erano di solito due',
ati, ma
vale a dire quattro, sei o otto assistenti del rescribendarius, tre oqllatt ad Avignone se ne ebbero temporaneamente tre;639 per lo pi proveni
ro vano
defensores, un tesoriere, due contabili, tre syndicierano -eletti 'aUtdnO dalle file dei conversi dell'ord ine cistercense; solo sotto Gregor io
ma- XII e
mente dal collegio. Quanto all'iter di documentazioneha>rilevanza soprllt- Martino Vtrovia mo rispettivamente un converso domenicano e uno certosi~
tutto l'attivit dei primi tre, i. cui uffici esistevano. gi nel XIV secolo;~
32 no in qualit di bullator. All'inizio sembra che tra i monasteri'. cister~e
anch'essi percepivano uno stipendio mensile fisso. n comptatOre glkissi- nsi
quello di Fossanoya, situato nella diocesi di Veroli, fosse il preferito.nella
stenti parteci pavano alla tassazione, il primo verific ndoe contegg scelta deibullatores;riel periodo avignonese al suo posto subentr ilfTI-ona
iando "
tutte le tasse,e, se il rescribendarius non prendeva atto dei suoi ammon sterodi Fontfroide nella diocesi di Narbon a,il cui abate ArnaldusNcrv'e
imen- lli
ti, aveva il diritto e il dovere di inoltrar e un redam oal vicecan celliete eravicecancelliere di Clemente V, finch durante la seconda met del
;l ,xv
secondi soprattutto in quanto era obbligatoria la loro partecipazione e secolo si ritorn a Fossanova in ossequio, come si ilfferm aunavo lta'riel
con-
308 trofirma alla tassazione di tutti i documenti peri qualila tassll ammontava 1486, a un'antic a consue tudine. Solo in casi sporadi ci i bullatores furono
a
pi'di quattro fiorini. Gli auscultatores avevano' a che fare soloc:olrle litteri:Je presi da altri monasteri. 64a Prima della loro assunzione nell'ufficio del
rescribendae. Mentre infatti i docume nti redatti (n mu;ndum dovevano sigjllo
in questi monaci, che non sapevano n leggere n scrivere (requisito al qu~eci
genere essere collazionati con le minute dagli stes~ifunzl0naricheli 'avevan si>attenevarigorosamente} e che per via della loro barba venivano per!5'p
o
ingrossati,6~3nel caso dei documenti respinti insecie di iudicctlurae'rin comunemente definitifratres' barbati, erano stati spesso impieg atiinial
i
viati tri
all'ufficio degli scriptores -affinchfossero., nuovam entired attiin-m undum posti al servizio del papa, ad esempio come stallieri, giardinieri, cantini~
, ri,
eseguita laseon da. stesura a buono, i due ascultatores procedevano'a"
Un
esame particolarmente ccurato di essa; scopo di questoe same'er adiacce
r-,
tare s si fosse tenuto conto delle riserve sollevate dalla iudicCltrd~634
636 Come sinonimo si usaflU~h~il termine bua,cos fcomeTu
.Dopo che i docume nti redatti in mundum. eranst ati-anc otaiuria volta fficio addertQa lla re~ftia;
collazionati con le minute dagli abbreviatores primaez;isz;onis'(chep()1:eYan.o zione chiamato anche registrum:; Dell'ufficio 'del sigillo tratta inmodom
olto accurato, e
rettificando in numeros i punti le opinioni espresse in passato, Baumgar
procedere a correzioni di poco conto)635 e avevano superato poi: la revisi()n ten, AusI:Ca1}~!~[r;!lif
e Kammer. Tuttavia per certi aspetti accanto a questo lav~ro necessario rifarsi
ancor~alle
nella' iudicatura del parcus maior,' munitidellecorrispcindentianriotazioh
i; e osservazioni diOttnt hal;Die Bullenregister, p.A57s eg;
in particolare di unavidi mazion eaggiur itain llltimo dalcapo dellacancelle c 637 Ad Avignone labullaria disponeva di un alloggio preso. in .affitto . ..... ...."
dalla came~,(h.
Baumgar ten,Aus Kanzleiund IVJmmer, p. 78).Non sappiamo dovesi
diMartin o. Va Roma:. alli fine del XVsec.. era allocata nel palazzo papale, dopo ilcitorI1 ()
sistem
cio in VatidlI1 '!i
La Practicacancellariaecdel14 94 (ed. Schmitz-Kallenberg, p. 33) afferma:.
632 Nel XIV sec. erano~eparati anche gli uffici del computat "~OII1II1urtiter,est
ore degli auscuit~i;~ip'e;l~ huiusmodi plumbari a (termine.equivalente a bullaria) 'apudsanctum.Petrum"
litterae de gratia de litteraede iustitia, che perci erano octpati da duecateg fichi. ci illustrato dallaPractica di Jakob Dittens risalente all'iniZio
':.Cosa.': ~isi$lli.
otiedHliJ.zio- del secondo quart? del
nari (cfr. ititoIi dellefotm uledi giuramento in Tangl, DiepiipstlichenIVJ XV1 sec;(Hall er, Proviorien, p; 29, .25l:"pa latiuffi apostolic um,ubi
41, n. VlIb, p. 42, n. VIIc); Auscultatores e computatores dellelitteraedeius
nilei?rdn,figen;p: est~fficiU!npl~~i"
titiaintratteneva-' (non capisco come abbiaJat toBaumg arten, ibid_, p: 85 ~ a utilizzare
no poi stretti rapporti on Pufficio del correttor e e; su suo inarico, quest"ps.so. c~~~;se 309
provvedevano all'invio risalisse all'inizio del XV see;J. Un ordine del 1467 riportato da Baumgar
delle lettere all'audientia litterarum conttadictaritm. < ' "" tn, zbzd.,p.~6,
308 _.633 Ci era stato stabilito gi da Giovann iXXrr nella
. ',>., ,, dimostra che entramb ii bullatores;costruivano .allora~na casa," apudplat
eamecclesi~s.
costituzionePatrfal1#liasi !J25 Marci et palatium apostoIicum'!;'non ;sappiamo se Jossesol o unacasa
(Tangl, Vie papstlichen Kanzleiordnungen, p.l02) Niccl Vriimov perloro abitazione,
takdlsp osizione oppure se l fossero stati tempran eamentet rasferitii localidel l'fficio
(Ottenthal,DieBullenregister,p.455, ntd). . ..,.-.. _ dellabu llaria:;
-." . - .......... -.' ...
63 Dal 18 della costituzione di Eugenio TV (Ottntl1al, Vie Bullenregistet;p/576)
4
p8 Per uh'ordinanza del 1417del camerarioaibullatores cfr.Baum garten,A us Kanzlei
si uizdIVJmmer,p. 89; .Che labullaiia nel 1497Josse_ "e~traffitionem vicecance
deve argtIire che gli auscultatores hanno a che fare solo con lelitterae llarii" si deduce
rescriben
tae e non,' come,ritiene Ottenthal, ibid.;' p; 455, con tutte le lettere. Cfr.. anch daee'escrip-
da una bzzade llabolla dLriform adiAless andro NI(Tang 1; Vie piipstliche
genp. 410;34 ): difficile dire comesi concilii c(jnques to dato l'incarico n. Kanzleior~,!.un
Practica cancellanae del 1494 (t:d. Sdilnitz-Kallenberg, p.31) sUll'attivit dell'auscu cich dice la
ltatofchel cancelliere nel 1484 di fare in modo heunbullatorrt0rrtinato da poco
rice.vuto dal VIce"
caso di b()lle~aingr()ssatenuovamente a causa diuna. rasrade turpante
(cfr. moltreib icl, p:
fosseammess~'';'a1
offidinn huiusmodieiusque-liberurn'exerciti " (Baumgarten, ibi"d.;
55). Secondo il28 (Ottenthal,ibid.;p; 579) la rescriptiodeveavveniregr
atis~infrattesdies
um
63~ Baumgarten, Aus Kanzlei>und Kammer ,>p.3seg .Secondo Baumg~rt
p. 38) : ' i . . ...:"
a requisitionepartis numerandos": en, ~bid. ,p"il O,
Cc . '

c..;"
635 Su alcune correzioni durante la prima vio' cfr. -l'ordinanza del vicecancelliet'e'Ram
- alla met di aprile del 1342 ve ne erano perfmo quattro e anchfalt empodi
Martl?o~:d()po
.' la riunione delle diverse obbedienze, vi furono-d itanto lintanto quattro
nu1fus de Gorsa 3 (Tangl, Diepapstlichen Kanzleiordnungen>p.~~31) bullatoresmcanca.
.. 64o.Cfr; telenco dei bullators in Bauingarten,AusIVJnzlei und IVJmmr
,p. 6 se-g. ..
278 Bullaria Bullaria. Segretari 279

elemosinieri ecc.;641 la loro nomina veniva effettuata dal pontefice stesso quali nella bullaria. dovevano verificare la tassa fissata' dal rescribe
al ndarius
310 quale prestavano giuramento, e solo nel XV secolo il compito di farli nell'ufficio degli scriptorese avevano la facolt di accrescerla o, in determi
giurare -
fu affidato alla camera. 642 nate casi, di ridurla.647 Erano nomina tidal.ca merario al quale prestav
ano
Tre giorni alla settimana, il marted, il giovec:l e il sabato i bullatores giuramento e sembra che provenissero per lo pi dalle file degli alti
riti- funzio,
r~v~o i documenti. terminati in cancelleria e li facevano portare nari della camera.648 La tassazione e segnatura dei documenti effettua
nella bulla- ta da
rta m una borsa chmsa;643 la bollatura era' effettuata personalmente da loro questi taxatores avveniva prima della bollatura; la tassazione era perpre
con l'aiuto di due servitori, per il manten imento dei quali ricevevano ce.
un?in- duta da una lettura del docum ento gi attestat a per il pontifi
cato di
dennit dalla camera papale. 644 .' Bonifacio IX.649
Pare c~e ~ te~po di.Innocenzo III i docume nti sigillati venissero spesso Prima di parlare dell'ultimo ufficio per il quale passavanoidoc1l1I1eriti "
consegnatI al destma tan nella bullaria stessa. 645 Alla fine del XIII secolo' redatti dalla cancelleria e sigillati, cio dell'ufficio della registrazione',
e dOb.
nel peri?do successivo, ogni sabato, i bullatores recapita vanol cameta biamo ricordare ancora una' categoria di funzionari che, purnon averido
rioil un
d~n.aro mcassato nel corso della settima na:avev an6 infatti pure rapport o stretto conIa cancelleria, ebberoun~ grandissima importa
il compit nza per 312
di nscuote re le tasse da versare per la sigillatura. Anche le matrici delle la produzi one dei documenti pontific i nel tardo Medioe vo.Cos toros(J
bolle noi
r~manevano dal sabato al luned in custodia presso ilcamer s eg re ta rUsecretarii domini papae o sedis apostolicae) che compai
ario;lad omenic a ono a
SI' procede va alla bollatura solo in casi straordi nari. partire dal periodo avignonese.
Pi tardi si incbhtr ano
anche altre scadenze per la consegna. dei proven ti della bullaria. 646 E difficile individuare l'origine e l'evoluzione di quest'ufficio perch solo
C0!l;1e avremo modo di v~dere pi avanti, la camera ;papale era gtaride- a partire dal XV secolo possediamo alcune costituzioni papali che si occupa
'
men~e m.t~ress.ata .alle tas~e nscosse nella' bullaria, mentre le no esclusivamente di loro,65o mentre gli antichi ordinamenti di cancelle
tasSe da pagare ria' e
negli uffiCI delmm utantl e degli scrittori non avevanoun'irriportariza
'cs
diretta .t;er le finanze pontificie. Certamente per questo motivo, eproba
bil-
mente gt l?-el XN secolo, fu istituito nella bullaria un collegio speciale , 647 Le notizie pi accurate su questi taxatores (dalle quali
si ricava anche che eran()in tEe)
ditte si trovano nella protesta scrittane l1497 dai collectores plumbi contro le 311
311 taxatores lztteraru apostolicarum in bullaria (cosisu onavai llorotit olouffi
rn
ciale), o magistri plumbi,cOrpe di solito furono chiamati llJ XV se'colo
- (cfr. pi avanti, nL796, Tangl; Die. piipstlichen Kanzleiordnungen, p.
prepotenze di quelli
AOO
~_~_" ;-: ,i scritto vengono per lo pi chiamati taxatores, una volta anche magistri sege); In questo
''.:--,' '.c' : . - " , . _ ' , , ' -
>,<.: _,O::;".; .?,,>.
-.'_"_.':,-... 'o' - ' , '
;inun'alt ro scritto
dellostessoaIno (Tangl,ibid.; p;3 94) magistri seu taxatoresinplumbo;
inoltre anchemagistri
plumbi nell'abbozzo della bolla cii riforma di AlessandroVT (Tangl,ib
641 r:ron 4~que .
id;, P'3419 );soltaIlto
c:Jistinzione fatta da Ottenthal,. conilq~alea~evocon~~;c1~tO magistri plumbi in un rapporto fatto a quel pontefice(TaIgl;ibid., p.386}en
ell'ele~c,dei
ne!1a,Pruna edizlon~ di questo.li~ro, trafratre s barbati o plumbatores.e funzionari papali della Practicacaitcellariae del 1494 (ed.;Schrnitz,Kallen
i bullp!dres,per'cui i berg',j:>. 68),dove si
pru;u s~~bb~ro s~at1 ~u~alt~rnlal secondi; tutti e tre i te=ini desigllva trova menzione dei tre magistri allora in carica. N onvi .alcundubbio che
n si tratti selllpre dei
gona di.1lllplegatl e sl.rifensce a loro anche la denomin azionedi custoder lainedesimaeate- medesimi impiegati; l'opinione di Ottenthal, Die,Bullenregister,p;A58,ch
U?a sola volta. Parimenti e~ronea la supposizione di Schrrtitz-Kallenber
bullae,ri correnie
guerei t~xatoresdai magistriplumbi, ritenendo cheJ'attivit dei taxatores
evrrebbetiistin~
nae, p.33, nt.2, secondo cui dalla met del XV sec. la parola bullator,
g,Practicacanelld.
sazione in generale; quellade imagtri plumbi s610 le tasse sui sigilli; varespin
concernessel.~tas,
cainbidisi~nificato.
.642 B~umg~en, AusKanz lei und Kammer, p; 44. seg;.- le tasse per le minute de stesf~ a, buono dovevno essere pagate in canceller tagiinqu aiIt()
310 Chedvessero.ess
testlmoruato plU volte nel XV sec: ~ lo si dovr ce~ameilteimruaginareancher ereanalfabeti bollatura. _ Per controllare le 'tasse riscosse dal. rescribendarius i 'due, ia prinIa:della
;erl'epoca'iJr' contabili
c~~ellte. N~ XIV sec. se~bra che lbullatores abbIano spesso
avuto alloro'servizio alcuni'cle- degliscriptores partecipavano lltassazione nella bllaria(Eugenio TV,Sicut ,del'collegio
nct lztteratz; ma nel 1420 il camerariodiede l'ordine severo "qllodnllus~orun pr'Udens ,22 e
al1qu~nilitt~ 47). ".A partire dal 1417; o meglio, dal 1422 ,itaxator es in bulla sonosta
raturr; haberet,qUi.bllas legere sci~~t~' (Baumgarten,ibid.;p. 89). Possiamo t segnalati; da
Haller,Provisz1 n/,
supporre che esso Ottentha l,DieBul lenregist er,p;458 , ed perci incomprerisibile come
non SIa stato eseguIto; nel XV sec. sttrova spesso menzione diquestilitteratifam p. 12, e nt. 5,abbia pensato diidentifiCrli conicollectores t~xaeplumbi,ilcu
membri fu istituito solo nel 1,,\86 (cfr. pi avanti, nt;,719),eaccarito ai quali icollegio;di52
iliares. . , ''',
643 Cfr. Baumgarten, Aus Kanzleiu nd Kammer, p. 125e18
4seg:".\':;'~'"
644 Hall~r, Aufteichn ungen, pdO;Ba umgarte n,AusKa
cntinu sussi-
nzleiund Kammer ;p.96 s~g: : I stere l'uffieio'dei taxator es.., ... ...'
bullat~res nc?nosce~ano se l~ bollatura. ~ovevavenireeffettuatacu 648 Cfr.Otten thal, DieBullenregister, p. 458, nt. 4.
mfiloserio ocuin-jil o . ' >., . > l . ; , ' ; ; >
canapzsdr. m:-semplicesegllo rnconfondibile anche per un analfabeta, ,649 Cfr.. lo scritto pubblicato da .Kochend6rffer, Bnifatiu
s IX; p. 68: "postea. sisin leccio-
vale a dirdalla foflna
data nello tntztulatlO alla pflma.lettera del. nome del papa .(cfr.Schmitz-Kallen ne ante bll1lariam, et cum audieris eas legere, solve quod debes":A causa
;:cancel lar:ae,p .33.. e nt. l; A~ndt-Tangl, &hriftta /eln,3,pA 8, 'e pi
berg, Prattica di questalet tura i
avanti' quando si tratter taxatores Venivano designati anchelectionarii oppure.leCtores bullarum
;secondo
.. '~d.!a scnttura del documentI). Dalla plicasi capiva se1elettre,dovev
arlo essete chius'dal cancelleria 'di'Cleme nteVII;re iterata da. Benedetto XIII e daMartino\T;pres .una fegoladi
SIgillo 0p'puren o; la plica veniva fatt~ nella cancelleria e maricava nelle mento al VicecaneIliete anche in qllesta loro. qualit (OttenthaliRegulae tavno;giura-
lettere chedove vmo cancellariae apostoli"
essere chIUse (Baumga rten;ibid .,p.197e2 01).> ", ca, pA19, n:BI; p:137,'n .83;p. 198, n.50};, . .:..... ... , . . . . , . " . :,,',".:,
.'
~~ Potthast, Regesta ,n.365(& Baumgaiten; Aus Kanzleiz :ndKamm er,p.219 6500ltre 'quella di Innoenz oVIII sopracita ta.(cfr.nt ,539) del 3 l. diceinbre
1487, Non
).> 312
Haller, Auftezchnungen, p.lO; Baumgarten, Aus KanzlN4J!.dKammer, p;247seg debet reprehensibile, occorre tenere 'presente anche Faltracostituzione
; dello stesso papafrno-
280 Segretari (sec. XIV) Segretari (sec. XIV) 281

le disposizioni papali li rammentano relativamente di rado esempre di sfug- acquista un alto grado di probabilit un'ipotesi formulata di recente che
gita. Median!e.una se~ie di ricerche susseguitesil'unaall'altra,65I stato pur vorrebbe collegare la creazione di speciali posti di segretarioa.unpreciso
sempre possIbile raVVIsare con una certa sicurezza l'origine dell'ufficio eIa evento del133 8. 660 Istruzioni segrete, inviate dal pontefice aLsuoi legati
posizione di questi funzionari. , deputati a trattare la pace tra Francia e Inghilterra erano state rivelate e nel
.Gi al tempo di Giovanni XXII,652 forse gi sotto Clemente V, della cer- corso dell'inchiesta aperta al riguardo pare risultasse che alcuni Eunzionari
chIa .d~i fam.iliaripi intimi del papa653 faceva parte anche uno scriptor di cancelleria si erano resi colpevoli della trasgressione. Dicnseguenza
dO'fzmnost;z c~e, ~strane?allaca?-ce~e~ia, era al. servizio personale del pon- Benedetto XII,secondo quanto comunic ai suoi legati, decise' di adottare
t~fIce e ,:emv:a ImpIegato.ID lavon. scnttl. A partIre dal1333corrtpaionotr provvedimenti per evitare il ripetersi di tali episodi eaffidlacorrispondenc
dique~tI !crzptores, ~he ID ~npnmo tempo erano subordinati al.prefetto za segreta con i legati a un. abbreviatore di fiducia e a uno scriptor,'daJ11i
della bIblioteca, ma il supenoredei quali era il camerario, comedel-resto definiti fideles secretariinostri. . ' /,;..; '.; n',
avveniva per.tutti i chierici appartenenti alla /amiliapontificia.6?fQuanto Ebbe cos origine un nuovo ufficio alla corte papale;661 cheperEu'Qf&a"
alle tre persone attestate dal 1336 come titolari di questo posto;65.5 che peral- nizzatogradualmente. 662 Per un periodo:')i parl solo discripto"esetsecra- 314
tro appartenevano tutte al collegio degli scrittori della. cancelleria 656'ricorre riiodi scriptores secretarii,poi per il titolo di segretariocomparv sempfe
313 per ess~ a pa.rt~e dal1341la qualifica di secretariz", perquantoall'Wzio sola- d:lsolo. llnumero dei segretari crebbe; al tempo di Gregorio 'XInesrio
mente m scnttI non provenienti dalla cancelleriama.dallacamera.657 Inoltre attestati pi di sei contemporaneamente;663 successivamente. aument; finc
uno di loro, Petrus Villaris, compare nelle Vc=stidi funzionario addetto in ch nel XV secolo Callisto III e Pio II li ridussero di'nuovo a sei mediante
modo s.peciale a sovrint~nd~re a}la r~gistra~ionedellelette:iEsegretepapali alcuni provvedimenti che non sonoanorastati rinvenuti.~<\4In~ine,sulv?l-
che velllva effettuata da altnscntton sottoilsuocontrollo.658 In considera' gere del 1487, InnocenzoVIUorganizzi segretari in un collegio di trenta
zione di quel mutamento nel titolo, che forse si verific gi nel 1339,6:;9

/,(,0 T:.u~i,Dfe papst!ick~~Register, p. 296.< ,A,...... .


po~o conside.rata,la Apostolatus' officium del 10. gennaio .1488 ,.pubbI!daTorr\in~~fui,
'. .....
fa .~IAquesto propsito e. dSgno dinota.~ . fattoch~nejI'(}Fil'lanza.dioreeJD.!U1at~.pf9.
Nuovz documentz, p. 15 s e g . . . . 'd . . 0 . '.

651 C~r; Kaltenb:=;er, ~omischeS~udien; II. ;p: 80 seg.;. Ottenthal, DieBullenregter; p.


",':
prio 'l1el1340 'daldelfino Ulllb~rt .U,. che per molti vefsi, spe~ilmell~e. pe!l~ .P:;rtS ;~el~~y~
.allcancellerii, pare si'ispiri3I .modello' dellacrt papale. di'Avignop,veng<inoado~~llt~
4~~seg., !aI!gl, Dze papstlzchen Regzster; Tomaseth,'RegzsterundSecreta're;:p:417seg:; disposizioni sull'uffiCio di .segretario, il quale, con l'aiuto di un -notaio a lui assgn~to~'ll1fh:
Goller,Mzttezlungen und Untersuchungen. '. < . t < .. pendentemeI1te.dallac~ncegeria, .d(}veva .sbrigarela .otrisp(}ndellzarise.ryll~!1;1el!"rJ,n:<;lI)l.
652. Cfr..G0lle!,Mitteilungen und Untersuchungen, p. 47 seg: .....
(cfr: J.P.M()ret c1e Bourhellu; ll1~rquis c1 e Yalb()nnais;. FIistoired7D.t!upkini~f,dt{Brt1tF!{ '1,'f/
653 Vernva chlamata/amilia stricta ointrinseca. , . ' ....... :,c< >..... tit port le ndmde dauphins, 2 volI., Genve 172122: 2, p. 399).. . "-', . .... ....,
. 654 Che ~i ~ tempo9i;GementeVil camerariosbrigassealcunefaccenclepllrticolarir;~_ 662 L'ipotesi di Tomaseth, Register und Sekret<i"re, p. 44~ seg., che l'uffici() dei segretari si 314
tellllportantl e mervate, oIdacesse sbrigare da chierici suoisubalterni dllnostrato ciaisin, sia sviluppato dall'antico notariato, del tutto priva di fondamento. ed. stata confutata d
r
golandocumenti pubblicati . commentati da Schwalm;Neue-Akte';stiickezur Geschichte Goller,Mitteilungenund Untersuchungen, p. 64seg.,. inmodQnchepie,saurientediquaIl!o
der ~ezi~hungenqemens'y. z~ Heinrich VII.; qFIABi 7; (1904),p. 220-.250. questamfeIiceidea meritasse.. ." '.~' .. 0 . ' : " .. ..,."'? .
55 Sltratta dI PetrusVillans, Amaldus Fabne Pontlus Fabri....... . ..... '.' ~~ Sei segretari compaiono nei registri di letteresgretediGtegorio XI (cfr:.Donabf!~'
6% PerPetrus Vlaris cfr. Lettres closes deJ3enott~.II,n:772;Lettrescommunesdef3~nott Kladden!Jiinde,p,10,)Jesi supposto che, allora il loro numero nonfossecma~glore,.;ruttav.l
XII,n.2560, 5546, 5823e 6141; per Arnaldus'Fabricfr,Lettres c01Jtmunes deBenottXII,n, ci non esatto; rinvengo un Grimaldus de Romanis- in ogni caso IamedesllllapeJ;>ona.]a
313 958, p82, 3361, 3374, 4766,4794 e 6144; Lettrescloses deezmentVI,n. 316;perPontius cui firma discriptorTorriaseth,E.egister und Sekretiire;p. 449, .nt.4, ha segnalato in aleunelet-
Fabn cfr. Lettres communes deBenott XII n.2784 4211 4767 '4793 e 61.43 :;l' c' .. . . . tere politiche diUrbano V tra il 1367 ed il 1369 ,ancora nel, 1376come~scriptoret r.e~istril
657 P Vill " f . . '. . '. , , < . . . . . " . ' c : : ' .
er ~rlsc r..~olle~, 1'1itteilungen und Untersuchungen,p. 28;.~t.A;peLpontiuse tor .litterarum apostolicarum et secretarius dominip~pe" CKirsch,Di.e.Rii.k.k.e.br, p: 174),
Amaldus Fa,br~ cfr. ,Go~er, zb:d..' l?' 47. Tutti e tre si distinguonodalrest(}'degH.rcrzl n'ores senza he ostui;,perquantoposs'a vedere, compaia neiregistris(';gretidi.Gregorio .xI. Pi
anche perche ncevono stIpendi fISSI. ...... '.; . , ' ' . < ..............." . () ( tardi,cosl.come ai notai titolari si contrapponevanoi:notariiI'lWJterarii",o pr.zrticipantes(cfr.
....658 .~el ~3361o scriptor.Gasbeitusde.Septemfontibus av~valstes~oin;arico,.lIl'non sopra,nt.562), vi furono anche.segretari titolari, ossiaaven!i.soloil;titolo (()ttenth~f'Die
VIene m$chlamato segretarIo. .. ' . ..... ". .' '....;..>.- Bul!enregister,. p. 472); stto Sisto' IV (RomanusuP9,ntz/ex,L 13,Tangl,I)iepapstlichen.
..65~Infa~ti ~i allora compare unPetrus decaunis,'~scriptoretsecretariusdominillostl'i" Kt!l'lzleiordnzmgen, p.Zl0) si trova menzione di secre.tt!rz"i:numerrii,e'p.e corfispon!?llolu
(Goller, MzttetlungenundVntersuchungen; p. 50, nt. 4); Erastatofunzionariodicanieradi secT'etariiparticipantesdel tempo di Callisto.III (Qttenthal,ibi,d.; p. 473 ),,-.oltre h~ .n.el1~vQ:
ClemeI!te V e sott? Giovanili XXII divenne scrjptor (cfr. Ehrle,NachlassClemens',V."p.76).> ri sopra citati. alla nk6~ 1; per il periodo di Bonifacio.IX alUlll segretarI sono. statl.llldieatl
p rermme s~cretarzus co~p~e del tutto sporadicamente, una volta perfino gi'nel 1320: in un anche da Kochendorffer, PapstlicheKurzitlen, p. 584seg. ....: ,... , .
mterrogatono del maggIO di quest'anno vengono menzionati alcuni secrdarii di Clemente V 664 Li conosciamo solo. perdi ne f~ inenzioneJa costituzione di Innocenzo VIU cItata
che, a quanto pare, erano funzionari di camera (Ehrle, ibid., p: 86.,riga 38).. . . , sopra alla nt. 650.
, .. ~
il
I

282 Segretari (sec. XV) Segretari (sec. XV) 283

membri,istitu~r:do e .vendend? ventiquattro nuovi posti;665 macontempora- nelle manide1 camerario, non del vicecancelliere,non lascia alcun..dubbio
neamente stabilI chem futuro il numero dovesse scendere a ventiquattro. Ai sul fatto che essi rientravano nella competenza amministrativa della camera;
segre~arico.nfer rango, titolo e prerogative dei notai papali e assegn loro promettevano solennemente di eseguire lealme?te e scr.upolos~ente.icolJ1
alcuru localI nel palazzo papale da adibire a loro ufficio: tali locali dovevano piti loro assegnati dal papa o dal suo camerano; deLv1Cec~celliereI,?- qu~l
essere chiamati secretaria apostolica.666
giuramento non si fa parola. In queste circostanze nonsusCltameravIghail
315 Gi. nel XIV se~olo,.a turno, uno dei segretari compare in qualit di fatto che la redazione di documenti pontifici da parte. dei segretari era defi, 316
supenore del collegIO, dLSegretario capo, come lo si denomin;667 nel XV nita nel1inguaggio tecnico expeditio per cameram, e contrapposta allaexpe,
secolo si.par1~.~ uf}-superior officio secretarius,668 ma non sicuro se questo ditioper cancellariam. 673 '.' . .'.
appellatIvo SI nfensca al posto occupato nel collegio o sempliceme:nteal In un primo tempo ai segretari fu affidata la redazione delle litter'a?:sei:re,
rango ecclesiastico dei singoli segretari. Le bolle di InnocenzoVJ:IInon con- tae674 e della maggior parte dei restanti documenti che dovevano essere pro-
tengono alcuna disposizione riguardo alla direzione dell'attivit burocriica dotti non su richiesta di un petente o di una parte; bens d'ufficinll'inte,
all'interno del collegio, invece ilpapa si riservlafacoltdinominare'n resse della politica e dell'amministrazionepapali,cio?ell~Utte.rfed~
secretarius domesticus scelto fra i trenta .segretari o al diIuoridellaloro.cer c curia. 675 Essi 'abbozzavano le minute di queste lettere e, nel caSI eccezlOnali 317
c~~a,. il qua~e d.oveya .abitarenel'palazzo ap?stolico e sbrigare gli inaric:hi
plU nservatI affidatIgk dal ponteflce. 669 Alla Ime del XV secolo comeaiutanc,
ti dei segre~ari :rovi~mo. m~n~ionatialcuni sc:jptot:ess~cre~ariorum,chepei 6'13 controverso se l'espressioneexpedire, expeditio per cameram si riferista.~a canl~ra 316
e~ano l?fO.lffipiegatI.pnvatI;-muna bozza di Uila costltlJZIOne del tempo. CIi apost()lica, cio al supreJ:ilo'llfficio finanziario e;amlllinist~ativo, OpPtire. se;qUl.;il ~erpllne
PIO II SI eSIgeva che 1 segretari li obbligassero mediante giuramento amante- cami?radebba essere inteso in altro.senso e stia aindi~are lilla specIale c~cellenar\st~ett~,
nere i segreti loro confidati.67o . unacatnera secretdel ponteEi~e( Ohenthal, Die Bullem:egister, p. 464). ()t,t,c;nthal.h~ Ro~tt:~u:
S~condo la disposizione di Innocenzo VIII i segretari, che, come vedre- tocon decisiohequest'ultimo parere, cui poi si ass()ciata la ma~gioranza~egliswcli.osl, .~
~ch'ioavevo fatto.mia questa tesinellap'rima ediiione di questo' libro. n pnmoa espnmere
~o, mtr~ttenevano vari e crescenti rapp()rti con la canc~Ueria,iich.e.Cl.opO dubbi su questa opinione stato Mayr-Acllwang, Expens~nrechnung:n, p. 8~, n.t. 5; Haller,
1accre.sclffiento .d~ll()r? numer,? d0'1evanoe~sieconsiderati 'alla;~tr7g4hdi Provisionen, p. 13, la ha energicamente confutata, e CO.SI a~c~e C?oll~r, Mztti?:Iu."~5n Cu.,!d
tt(em bt:4 c4ncellarz4?'C~e lo e:ranp.stati fiIIO ada11ora7'ric()~()SCerirvlc:7~ Untrsuchungen,p. 35 sego e p. 99 seg., adducendo mOtlvazlO111 mmUZlOse e aq,~nte,Senza
cancellie:re .come loro clBo. Questa. disposi2;i()ne .ebbe.. tutEiVia n ~h~nificato tenere conto dell'obiezi()ne contro le osservazioni diG611ersollevatadaun conOSCItore eccel-
pi formale.. Nell'abbozzo di. una bolla diriformadi'AlssandroVI'del lente della cancelleria papale, quale Tangl(cfr. NA,29{I904]; p. T~6), n?n esito afire riii.a
671 la principale conclusione di G611er,pur nori concordando cOntutt1'l pun~ della,suae;S~OSF
1497 venivano annoverati tra ifunzi()ryar non.soggettial.vic:e~an~e11ie~e zione- le testimonianze daluiaddotte dai sec.XIVe XVafavore della teslChe l espreSSIOne
la formula del giliramento,672 chei.segr7taririo.mintidalPilP~~'pfet~Yaij() came;asia semplicemente. identica a camera. apostolica sonoms numerose e '!n' p~e cos
convincenti; che mi pare si debba escludere ogni altra interpretazione,am~odil?-?nnc5'rre.,
re a una spiegazione del termine del tutt() artificiosa (cfr; soprat~utto.l passlln.;oll.er,
.665 Non diciotto, comesi'd~vrebbe Supporre sulla base del d~lla'boll~Nd"J~bet
2 Mitteilungen undUntersuchungen, p. 56.e 38); Difronte a queste teStlm?lll~:e perde lP?-p~r:
tarizaquanto,rilevatoda 'l'angl,. e. cio che' si debbanodistinguereTeglstndican,cell~rl~"di
rep:~hensibile; cfr. anche i II e 15. Questo dato risulta ben chiat6dalla bolla Apostlatus camera e. dei segretari; la tripartizione dei registrinonci.costringe aff~tto.a su?pofre.~na
officzz:m. - In un.pass.o~ub?lkatoda Tommasini,Nuovi documenti, p;'15; lit.2;'Sigisnicindo totaletripartizionedegliuffici.. N ha rilevanza decisiva. ci che probabilmente e all;ongme
ContI, .~~ degli antlchl.sel segretari (nominato. gi da SistoIV), elenca i-nanj;:deiJrenta della tesi enunciata da Ottenthalcio la circostanza che alla fine del XV sec. -sporadicamen,
segretan cii Innocenzo VIII. . . . . . .... .. . . ....... ....~ >.; te al tempo diSisto IV,pi spes~o.sottoJnnocenzciVIII-non si parli, cme c~fesprime.va
666 Fors~ nel XIV sec. i .~egretari ,lavoravano ancora nelleloroabitzioniptiv~te(cfr. 'l'~-
maseth, Regzster und Sekretare, p. 445,nt.1).. ... ..... " ... ;'! quasi sempre, semplicemente dillaexpeditio per came~am, e.n~anche,com~ plUlIohe aVVIe-
ne, di una expeditio per cameram apostolicam, bens SI parlI dI una~xpedztzoperc.atneram
315 667 'l'~gl., Die piipstlichen Register, p: 303. . ' .'<_ .
secretam.Si pu ben pensare -e.cos vorrei oraspiegare.questaespresslOn~ -che;dal~omen-
668SIs to IV; Romanuspontifex,7 ('l'angl; Die pipstlichen Kanzleiordnungenp.2(9).<.
to in cui 1'ufficiodi segretario et divnuto un ufficio a s stante purcontmuando.a9ipende:
669 Forse gi sotto Niccol V Petrusde Noxeto,qualiEicato comesecret~riimse&etus
re dalla camera sidefinissetalvoltaJa spedizione di documenti dovuta essc;nzlaline?te al
(Ottenthal, DiI? Bullenregz"ster; p. 473,nt.l), (,cupava un posto simile: . . i , ( .... " . ' /
segretari appun~operquesto comeexpeditio percameramsecret~m>(G.6Uer,ibid:~p:41.' .sem-
670 ~ozza del 1464; 4.1 e~3 CFangl.,pzep~ps~lichen ]0mzleiordnungen; p.378seg:):P6ich
..
bta spiegarsi la cosa in maniera analoga),', Riscontro .una termmologla mohosiniil~In u.na
il colleglOpa~ale degli scntton del breVl.fulSt1tu1tosolo nell503,traquestiaiutantirienttava notdi spesa del1481 (Mayr,Acllwang, Expensenrechnzmgen,p.96,n. 3),. dovejaregltrazlo-
anche q~elHi.eron~us de Car?oni~? se~alatodaKaltenbrunner,RomischeStudm:lL;p. ne nel registr dei segretarivienequalificata comeregist:azion~::in libro sec!eto.":, .. 'c'
89, che SI qualificava sub L. Grifo SIXt1 Iv. pont. max. secretarioscriptor brevh1lIl"F> 674 Sulla partecipazione della camera alla loro tedazlon~gla al tempo di Clem~teVcfr.
671 34 ('l'angl., Die ppstlichen Kanzleiordnungen;-p.41O). ' . ..... ................... ;
672 C'"1 e pervenuto
.' dall"
anno 1418 (cfr. Ottenthal; Dze Bullenregisterp.471 'nt:! 'Tangl
Die ppstlichen Kanzleiordnungen, p. 47). . ".',' sOP~~5r:t~~~{DiPpstlihen Register, p. 298,nt.l, hagi~st~enteposto 1'accento sul fatto 317
che ~chele litteraesecretae rientrano tra le litterae de cria.
284 Segretari (sec, XV) Segretari (sec. XV) 285

in cui non le volgevano anche in mundum, provvedevano' a trasmettere que- li che venivano scritti sulla base di formulari fissi e ben noti; pertanto. evi-
ste minute agli scriptores della cancelleria (mansione che di solito spettava al dente che lo scopo era soltanto quello di aumentarele entrate deisegretari.
distributor o al rescribendarius)676, ai quali toccava poi la stesura in mundum; Proprio per. questo tali documenti, nonostante la parte avutavi dai segretari,
gli scrittoriricevevano dai segretari istruzioni ben precise soprattutto sul non devono intendersi come spediti per cameram, bens. per cancellariam. 678
termine di tempo entro iLquale dovevano effettuare laredacfio in mundum. Piuttosto pare che 1'espressione tecnica in relazione a questLdocumenti,.per
Con le stesure a buono ultimate venivano restituite ai segretari anche le i quali le tasse per la stesura della minuta non affluivano agli abbreviatori
minute e questi ultimi provvedevano poi al successivo iter burocratico: ma ai segretari, sia stata litterae quae persecretarios in cancellaria expediun~
anche la bollatura dei documenti veniva effettuata su loro ordine nell'ufficio tur,679 Conformemente a ci anche la iudicaturadi queste lettere avveniva
del sigillo. davanti a una commissione di sei abbreviatori di cancelleria, almeno secon-
Inoltre dal XV secolo in poi i segretari erano anche'incaricati della h::"da- do una costituzione diPio II;680 e,.a parte il fatto che gli originalierano'sotc
zione dei brevi, cio deiprovvedimenti papali muniti di sigillo di eera~ per i toscritti dai segretari, sembra che per il restante iter burocratico fosserotiat-
quali era esclusa ogni partecipazione della cancelleria; i segretari e i l6roaiu- tate come tutti gli altri documenti redatti in cancelleda, Allafine.deLXV
tanti provvedevano sia alla stesura delle loro minute e alla rMactio ifnnun- secolo pare d' altronde' che i segretari di n011llanon si occupassero pi della
dum, sia alla sigillatura e alla registrazione. stesura delle minute di queste lettere;. riscuotevano solo leloro tasse; mentr
.Infine i segretari ebbero una parte via via creseentenella produzione le .parti facevano stendere le minute dagIiabbreviatori e dovevano accordare 319
delle .litterae de gratia che, .prima della creazione di questo.nuovol.lfficio, sL con questi sulla loro retribuzione. 681
etano redatte esclusivamente in cancelleria>Tn-primoluogo venne cotJ:cesso A parte questi documenti, per produrrei quali era prescritta e necessaria
loro il diritto distendere le minutepet certec#tegoridi letter~d'i1ithilg~* la loro . collabOxazione,.i segretaripotevanoperpartecipateanchealiaredac
za e per l~pat~nti di romina deinotaipubbli~i,677valea'Wre npIlper, clpcu ~ zione dituttele altre litterae de gratia,. soprattutto del loro gruppo pil nliIlle-
318 menti la cui minuta era particolarmente difficile da stendere,benspenji,ielc roso costituito. dalle provisiones, cio dalle concessioni di penefici (':cclesiasti-
ci,682se venivano expeditae per cameram invece che per cancellariam.'Dalle
fonti finora note del XIV secolo non riusciamo a individuare la natura e le
676 Cfr. la costituzione perduta di Urbano V, che; secondo{mproV\7edilnenttidi (}~egorio condizioni alle quali avveniva questa expeditio per cameram, invece quelle
.XI del 1372 (Tangl, Vie.papstlichen Kanzleiordnungen, p. 127); stabiliva: "guodscrip'toreslit. della fine del XV secolo ci trasmettono un quadro del tutto chiaro;683 ed
terasapostolicasdecuriasive gratis desuomandato'scribendaseis'perguemcumqueserta:
riumsuum velperrescribendarium... distribiltasinfra competentemtermllUOl.jpsisL.'per.:.
secretarium" vel rescribendarium... assignatum..; .scribere etdistribuenti'scriptasJp6rtare'seu
remittere non .postponerent", L'interpretazione del passo chiara: il segretario'distribuis:le
litterae de curia, il rescribe.ndarius le litteraede gratia o quelle de iustitia;che .devonoessere .13i8intqitu~igliqdginalida I~iesaminatidelgruppdfdocumeritiiIIl~~~i9rilltt#~~r~g~.
scritte gratis secondo h('particolare disposizione del papa. Ci confermato dallenotd la di caIlselieria di Martino,V presentano lasegnaturadei segretari. ...... . ";>'... ( " i ;
distribuzione presenti sulle minute del XIV sec: che si sono ancora conservie:e.delle;qualisi 678 il fatto ch.e, essi neir~gistri siano muniti. delianqtlldecamer(l,lla qllale. dll1J8P~()<:Ii
parler pi avanti, Solo sporadicamente.avvine cheilsegretarionori procedallasceltadello Urhan9.,Vinpoi gggiuntq Per l Clpi\1ilnOlnedel relativo segretllrio, n.on contracid,ise,credo,
scriptor,ma la affidi<alrescribendarius.Non si aricorastudiata fondo'sein'casi singoli i l'opinione qui espressa. Questa nqta. dovrebbe essereinre1azioneal versaw.entocl~glltassll
segretari effettuassero' anche la redazione in mundum di litterilesecretae:. illoro'giuramento che affluiyaal segretario e l\ meseInbra che npn costituisca una prova di. ci che. veWYllchja:
(cfr.. sopra,nt. 672) li obbligava a eseguire le marisioniassei>nat loro. "scribendonotndo mato ne,lIinguaggiotecni~oIa.expeditiopercameram~ . .'. " ..' ; '. C).. <.'C,'
regestrando\ imponeva'cio loro sia l'obbligo di redigere in mundum;'siaquello distendere 679 Pio,II, Vicesil!ius, 5 e 7 (Tangl,PiepeipstlichenKanzleiordntmgen,p.WJsegJ.fr.
le minute e di registrare.: . '.'. . . . <." . Innocenzo'ylII, Non debet reprehensibile, .15 (Bul!ariu1J7 R()1nant<t11;>5,p.334);Je)etter~
677. Questi documenti sono enumerati in una regola di cancelleria diMartin0Y(Otten- "quae.peJ;<;ameraInsecretam expediuntu(.sono da lrodistinte e vengono trattate~er.16
thal, Rgulae cancellariae apostolicae, p. 227, n.157):~tabellionatus officii,altariuffiportati" di quest'ul#inacosIituzione.; .. ,.....' : ' , ..... , . . : . . . , . , , ' : ' . " ...,.
318 lium, celebnl11diin locis interdictisetantediem, confessionalisperpetui, indulgentiaruin in 680 Cfr:soPfa,nf:,590. Secondo Ja Non. debetreprehe,nsibile. non. sembra ;ruttayiache d
mortis articulo etinvit~, recipiendi. ecclesiastica sa~ramenta 'et'il)dulgentiaruIIleccle~iis ayvenisse pi al tempo diInllqcenzoVIII.;; . . c ' . ...
monasieriis. capellishospitalibus' etaliis locis pliscoricessarum~;( cfr.anche.Non.deberrec .68rC#'cT.angl,;J)iepiiPs.#ichett.Kaftzleiordnt!.ngen,p,J~?,. . < ................... 319
prehensibile,15). Li! disposizione di Martino CV sirichiamaaunproyvedfu.1enro.prederite .6 82 Delle,22 provviste deL 1481,)a cuLnotadisp~sacomunicatada.Mayr:Acll.wang,
dello stesso pontefice,ma la cosa risale senza dubbio al XIV sec. Secondo GeSl1er;',Mittei- Expensmrechnungen, p.95 seg;,nove,ciojllumeri,2,}, 9,):2;)3, .14, )6".20 e 21, fUroi1o
'lungenundUntersuchungen, p.59 seg.,gi dal 1348 in una seri ditasi,e daClemnteVII in speditepercaJneraln' . .' . ",:,< .' . . ," ... .... ...::,.. .
poi regolarmente, tranne rarissime ecczioni,I'esame. e il giu~amento precedenti'hllOinina a 683 Su quantosegue progetti di riforma. diSisto)V del 1474 cira, 2, eidiAlesc
notaio pubblico venivano effettuati dai segretari enelle;Jor manl (cfi:.Baurngarieii,Apo- sandro VI del 1497, 3 {Tangl, Vie piipstlichen Kanzleiordnttngen. p.3 80 eLl04 ),inqltre la
stolische Kanzlei, p. 59 seg;) e Tangl, Vie piipstlichenRegister;'P.308, ha osservato che dal Practica.cancel!ariae del J494. (ed.SchmitzKaUenberg,p. 36 seg.),Ja Practicadi ]akob
',~
286 Segretari (sec.XV) Registratori (sec. XV) 287

probabile che se non tutto, almeno la maggior parte di ci che sappiamo sia questo mod dalla camera la collaborazione della cancelleria cessava perci
valido anche per 1'epoca precedente. . dopo la redactio in mundum, e il successivo iter burocratico veniva svolto
Secondo le fonti delXV secolo la expeditio percamerampoteva essere esclusivamente dalla camera e dai suoi funzionari osu loroordine. 688
richiesta quando un documento, del quale erano gi stati stesi la minuta e il Introdotta originariamente solo per casi eccezionali, verso la fine del Medio-
mundum,684 veniva respinto in sede di iudicatura o perch in qualche sua evo si fece sempre pi frequentemente ricorso a questa fOrniadispedizione,.
parte contravveniva allo stile cancelleresco, o in quanto ad esempio ilfactum Sia che i documenti fossero spediti dalla cancelleria o dalla camera; m
non era stato esposto in modo esatto o non conformemente alle regole di can- ogni caso dovevano rimanerne le trascrizioni nei registridell'amministrazio-
celleria nella supplica e poi nel documento, oppure perch eranostateomes- ne papale. Come abbiamo gi osservato,689 nel XV secolo occorre distingue c
se alcune clausole richieste dallo stile cancelleresco, o ne erano stateirtrodot- re diverse serie diregistri: oltre agli antichi registri di cancelleri,lasola 321
te altre superflue o inopportune. In tali casi, se 1'infrzione alle regole di can- serie originaria, vi erano registri propri dei segretari e della camera;690 Gome
celleria era modesta e non vi era pericolo di ledere diritti ,acC[tiisitida altre la bullaria, anche l'ufficio di registrazione della cancelleria, o registrum"bul"
persone, i funzionari della camera erano autorizzati a prescindere dllarigida larum, era subordinato al camerario, che faceva prestare giuramerito aifun-
osservanza delle regole di cancelleria. Alla fine del XV secoloildocument zionari 110minatidal papa;69l ma sia quest'ufficio che labullaria diperideva-
gi posto in mundumvenivapoipresentato a un funzionario, chiatIiatosum- no per certi aspetti dal vicecancelliere. 692 l funzionari superiori dell'ufficio
320 mator;'summista,' summarius, e' subordinato al camerario. 685 Costui indicava di registrazione erano i quattro registratores litterarum apostolicarum,,693 che
succintamente sul verso del documento il suocohtenuto criticat in caricelle- nel XV secolo venivano chiamati magistri registrorum: 694 personaggialtolo"
ria e lo esibiva al pontefice affinch decidesse. Quando il papa-ne aveva cati, vescovi e abati che in parte provenivano dai collegi degli scrittori e
accordatola spedizione; il documento era subito inviato al1?ufficio 'del sigillo. degli abbreviatori; essi si facevano spesso suppli:e da sost.it~ti n~e lor. ~ut:
Dopo la bollatura veniva prima di tuttorivisto e sottoscritto da un segretario zioni,e si limitavano all'esazione e al calcolo del proventl tlcavatl daUaregl-
e poi mandato alla camera dove il summator lo controllava dinuovocortfron~ strazione.695La loro funzione per non era la registrazione: a questaer an ()
tandolo con la supplica; dopo che era stato registrato nella camera,686 ivi veni-
va consegnato al procuratore dell'interessato. 687 In tutte le lettere spedite in
t~n6feullh.tterap~r PaderbornfJiranscripta (probabilm~tealpostoclirescr'i[J~)tre,!qlte
e tre o quattro volte presentata alsummator. . .. . ' .' . .
Dittens (Haller, Provisionen, p.51 seg.), e il provvedimentO del 1500 sull'ufficio delsUlnmiSta JY,
688 Con l'eccezione prevista dalla costituzione di Sisto Divina et~rnt, ~6 (Tang~, Dz~
(Bullarium Romanum, 5, p. 378 seg.). .. . . . '.' . ,.., piipstlichenKanzZeiordnungen, p. 202) per cui due deputati del collegIO degli abbre~latofl
684 Schmitz,Kallenberg, Practica cancellariae, p. 35: "si expedivisti litterasprcariclla- dovevano sottoscrivere anche questi documenti nella bullana. Ci l!vv~~va p'rC~tr.llr
riamet solvistiduas taxasac alifj onera et non possunt transireper cancellari~"'~uncnr<:<;~' l'importo delle tasse riscosse per il loro collegio; e a questo scopo anche.gli scrzptoresmVlf!va'
sario habestransire p~r-came~am".La ~ecessit~ di rivolgersi alla camer~subentr~vClUl:\qie no alcuni loro membri nella bullarza. .'.. ". . .
dopo la redact!o in mundum ed()poil pagame~to delle tassepe~ gli abbreviatori r'i~HscritiO 689. Cfr: capitolo g u a r t o . . . . . . ' . , . . . . . ..
.690 In questa sede;dobbiamo prescindere del tutto da.1reglstfldelle suppliche, sul quali 321
320
ri,ma p"rima de1labollatu!a; cio doveva subentrareallllomento della iudicaturai'" '."
685 H primo summatordiui si ha notizia }ohannesHorn (nel1464distfibtorlel-~oJi~,
gio degli abbreviatori, Ill0rto nel 1483, dr. Scblecht, Zeitsc!lrift des.historischeVei:msfiir
cfr. pi avanti il capitolo sulle petizioni d preliminar:.. '.. . ,< . ,-
691 Cfr. Ottenthal Die Bullenregister, p. 502.Peri in.erroreHaller, Provisionen, p; 12,
Schwabe'ri und Neuhrg, 24, p. 49 sego e IL 86 sege) ,segnalato al 1476'da.Snhiifz- quando separa l'uffitiodel sigillo dalla cancelleria, facendo p"errientrareinquest:ul~a~
Kallenberg, Practicacatzcellariae, p. 36, nt. 3: Ac~anto. fjlui compare.'helJ4,81,-U sgret!i registrum bullarum. Secondo il progetto di riforma di Alessandro VI,31 (Tangl, Dze p~pstlz
AndfeaTrapezunzio(Myr-Acllwarg, Expensnrechnungen, p. 98,n.9, 12 e.4;;dr:Tangl, . chenKanzleiordnungen,p:410) entrambi erano "extraditionem viceancellar!i"...; ....
Die piipstlichen. Kafdeiordnun~en,p. 215, .3l,che al tempo di SistoIV .eraanch'scriptor. e 692 'Secondo la regola di'cancelleriadi Clemente VII (cfr. sopra, nr. ,649) 1 funzlOnarlpre-
rescribendarius. Nel1481,' dunque,' due summatoreslavoravano l'uno accanfOl1'ltro.Slo stavano il giuramento ivi prescritto al vicecancelliere. . ..... .>. ,
Alessandro Vlres tale ufficio un officium perpetuum. Prima che .vi fossero sUJ?Zl11tfi:Jresven e 693 Che gi nel XIV sec.illoro numero fosse di quattro .s~atodimostrato. da..Koc.hen,
propri molto probabilmente era uno 'deisegretari li svolgere lelorofunzioni.(c\'ijP ..' d6rffer, papstlichKurialen,.p.589 (doye pernndov~va rmvI.area Tangl, Dze.papstlzchen
686 _os avveni'n nel XV se~... (cfr. Ottenthal, Die. Bullettregister;. pi1~0 s.~g:).Ad Kanzleiordnungen, p. 388, perch questo passo si riferisce al registro delle su?pliche);per l~
Avignolle inv~ce, per quanto posso vedere dagli studi finoradispopjbili,cheprofJ~~d~que' fine del XV sec. cfr.Schmitz:Kallenberg, Practicacancellarzae,' p.6hDue deL q~attropostl,
stoPtll1tSdi vista~onsonbcerto sufficienti, le litterae de gratiasl?~dite percame!fl11veni~ano per, erano, almeno temporaneamente, vacanti coscheiJoro proventi affluivano diretta-
ancora registrate, almeno in gran parte, nei registri di cancelleria ma.con un'anni:azioneche mente alla camera (Ottenthal, Die Bullenregister, p. 503). .
indicava la loro provenienza.dallaamera (cfr. Tangl, Die p'pstlichen Register;p".308~eg'ie 694 Cos gi nella bolla diMartino V Romanipontificis, 12 (Tangl, Difapstlicheft
Tomaseth, I;-egister ~nd Sekretare, p. 438 seg.). . . '.. . .. '.' . > .......' .'
. Kanzleiordnungen,p.151). .' . . '. .
687 Che in certedrcostanzel'iter burocratico potrsse essere pi complicato dimostrato 695 Per il periodo di Giovanni XXIII possediamo i conti del registratore Stefano da Pra,
dalla lettera del 1486 pubblicata da Ottenthal, Dif! Bullet'tegi!ter,p.588. Secondo nsuo to, vescovo di Volterra (Guasti, eli avanzi, p. 39 seg.).
288 Registratori (sec, XV) Posizione'sodale deifunzionari di cancelleria 289

addett~ alcuni impiega~i. subalterni ~ominati dal camerario,al quale presta- cora nel corso del XIII secolo ai notai e agli scrittori papali .venivano affida"
van<;> wuram~nto (tr~dici al tempo di Martino V),696 detti scriptores registri o te missioni di fiducia di ogni tipo, proprio come agli antichi .funzionari di
de'la zn regzstro scrzbentes;697 costoro percepivano uno .stipendio fisso ma cancelleria: rappresentavano il papa presso' sovrani tempbrali e principi
n~m avevano ~lc~a ~arte nella ripartizione delle tasse. 698 Ai magistri toc~ava ecclesiastici, amministravano e governavano possedimentipontifiei; talmenc
P1UttO~to la ~strIb~Zlon.e ~elle bolle tra gli scrittori, la revisione delle copie te comune.era l'impiego dei notai per lo svolgimento di mansionifuori.del
322 da essltrascr:tte nel regIstrI e la loro collazione con gli originali (ausatltatio loro ufficio che ci perfino previsto negli scritti sugli usi dicancelleriaJo6 323
bullarum regzstratarum);699 l'esecuzione di questi compiti veniva da loro atte- Tutti questi funzionari appartenevano alla familia del papa e vennero dotati
stata aPl?on;:nd? una !l0ta sugli originali e nei registriJoo di molteplici privilegi e prerogative che negli ultimi secoli dell'et medioeva-
I regIstrI. nel quali venivano' trascritte le lettere spedite dai segretari701
erano tenu~l da cost?ro..702 Di solito provvedevanopersonalmentealvolta le furono sempre pi estesi. '.0.
, La maggior parte di essi apparteneva ru.cetoecclesiastico707 e probabil-
anche. median~e SO~t1tutl) alla revisione e alla collazione' delle registrazioni mente aveva studiato nelle universit, come dimostra il titolo di magisterpor-
esegUite da SCrIttOrI loro subordinati. tato a partirei dal XIII secolo; successivamente, tuttavia, come gi abbiamo
Infine, l?er ci? che riguarda i registri camerali attestati dal periodo diCle- accennato, tale titolo spett loro in forza del loro ufficio, senza tenere CO?to
~ente VI.In P,?1,7.03 nei. quali veniva?oregis~rate le disposizioni papali di degli studi compiuti. Soprattutto durante la seconda met del ~ ndIa ?GlI.
Interesse fIn~nZlarIO, e~slerano tenutI da notalcal1ferali non appartenenti al prima del XIV secolo i pontefici tennero molto il che iSl.lpreml ufflclAell,a
personale dI cancellena: pare che costoro abbiano semprecollazionate loro cancelleria.fossero occupati da persone in possesso di una cultura.giUrI-
spesso anche effettuato le trascrizioni. dica superior.E infatti trai Vicecancellieri abbiamo. gi tro,,:ato uomini~ome
Sinibaldo Fieschi, Johannes Monachus (Tean le MOIne) e Riccardo da SIena,
La posizione sociale della maggioranza dei funzionari delladlJJcell~ria che furono trai primi canonisti del loro tempo;PetrusTextoriseradoct()r
papale ~u sin dall'inizio molto rilevante; Ci naturalmente vale non solo per decretorum,.Petrus dePratisprofessoredi diritto civil~aTolosa. ,Anche tra)
il superIore della cancelleria, che gi Bernardo di Chiaravalle nel XII secolo notai' egli,. uditori si incontrano famosi giuristi;708per gli abbrevi!1!ori della
definiva uno dei pi influenti e stimati funzionari della curia,704 ilclJi uffiio prima classe ancora durante il XV secolo sirichiedeva la conosc~nz deicllle
l1el XV secolo ,addirittura chi~mato l'occhic) destro delpow~fice:roni?'. rami del diritto,709 e al tempo di Benedetto XII al collegio degli scriptores
no,705 ma anche per la maggior parte delpersorial~ a luisupqidiriato:Aii~ apparteneva un baccalaureus in diritto Cl.llloruco.che per quattro anni Et: letto"
re di talediritto.alla curia)10 In seguito un numero sempre crescentdiUl:I1a-
nistientr. al servizio dellacancelleriapapale.711 Sin dall'inizio eprtutt() il
69~~econdo la Practica cancellariaedel 1494 (ed. Schmitz'Kallenberg,p. 34)eranodal() XV secoloillor911umero.fu preponderante nel !l1.l0vo1Ifficio,di.$e#~wrio~[il
a 12 (zbzd" p. 67). .. .... " . , ...., .c.' <.' quale.si era pensato di guadagnare anche.Petrarc;712ma.lInchen~~olleg~0 324
697 Nel r~pporto sulla rif,mna ~ questo ufficio presentato nel 1497Cfangl,Diepeipstli-
chen. Kanzlezordnung~n; l?' 393): essI. vengon~ chiamati "scripton:s i;iveregestra~ores". Pu
d~rsI.che ~a qu~do 1regIstratOrI verI e proprI vennero denominati magistriregistrorum,que"
st ultimo tItolo SIa stato dato talvolta agli scrittori" ..... . . , ',":
69sMartino V, In .apo~tolice d~gnitatis, 15 (Tangl,Diepeipstlichen Kanzleio~dnu~geiz, p.
706 Tangl, Die peipstlichenKiJnzleiordnungen,p.~2, ~; "iten:sil.otariu~~b;er:sftIe;it,
8: 323
debet habere partem de omni pecunia, que communltatI cancellane prov~ent, ac Si presens
138; cfr. Ottenthal, Dze Bullenregzster,p.506). . ..i .
322 esset, nisi legationis officio fungeretur" . , . . ... ".." i'. < .' ... ..
xy
, 69~. AlI~ fine del sec. trascurvano questo compit; cfr. larelazionedeL1497 (Tangl 707 Il fattoch Celestino V nomin un laico, I alto funZIOnario del Regno dI SIcilIa
Dze pap~tl~chen. Kanzlezordnungen, p. 391): "bulle.,. in registrodebentper magistrosascultarl Bartolomeo di Capua, suo notaio (questo il significato di scriba in J. Stef:mesch, VitaS.
quod mInIme fit". .
700 Cfr. Ottenthal, Die Bullenregister, p; 504 sego .... .' ....... CelestiniVc.2175e c. 3, 76: AA SS Maii tomus IV, pp. 451 e 455; Muraton,RRU SS,3!1,
col. 616 e 635) fu considerato un provvedimento asslutamente inusitato.Neiposti inferi~ri,
701 Non per quei documenti di cancelleria dei quali avevano steso solamente le minute per,rtei sec. XIV e XV compaiono di tanto intanto alcuni lai:i e ~el XV ses,il.loronUIne~o
cfr. sopra, .. . . . . . '
crebbe; anche la patente di nomina .citata sopra alla nt. 622, fu rilaSCiata per un lazeus uxora,tl/s.
. 702 Cfi. Tomaseth, Register und Sekretiire, p. 427; Otte~thal' Die Bulleitregister p 480 seg 70S Cfr;sopra. . . ' . . ' .. . . , .. " . ' , .,
703 Cf T: I D' .. l' h R ' , ".
704 "r. an~, te ~aps,: ze en egzster, p, 304 seg,; Ottenthal,Die Bullenregister,p. 486 sego 709 Callisto m,Assidua nostri (Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen, l'. 177).
Bernardz. a?bat/s epzstola~, n.. 280 e 311 (in Opera, ed. Venezia 1726;'1, p.274 e 292). 710 Lettrescommimes de Benoit XII, n, 4244.
r:
Cf\:che etn aobatzs t:ellens/s e?z~tolae, .8, 13 (ed. :t::aris 16B,p. 340). 711 Cfr. Hofrnanni Pipstliche Kanzlei,p. 45 sego . .
.
. .... ..'
. Callisto III, Asszdu.a nostn: attendentes quod locus praesdentiae eiusdemcancella-
rI~e dexter oculus Romaru pontificis non immerito appellatur" (Tang!, Diepiipstlichen Kanz-
712 Cfde liste in Tomaseth, Register und Secretiire, p. 447 seg.,SUl segnitandi Urbano y 324
lezordnungen, p. 178). e di Gregorio XI, e, per il periodo di Martino Ve dei suoi succeSSOrI, Ottenthal, .Dze
Bullenregister, p. 462 sego e p. 473 sego
290 Posizione sociale dei funzionari di cancelleria Venalit degli uffici di cancelleria 291

degli abbreviatori da lui organizzato Pio II chiam alcllili manisti,iquali guenza di questo. Anzitutto fu introdotta la venalit per l'ufficio' degli scripc
non erano assenti neanche nei restanti uffici della cancelleria.. tores, che sembra sia stata istituita da BonifacioIX,717 rimanendo per limi.
Non era tanto importante la dignit ecclesiastica rivestita dai singoli fune tata'a tale ufficio fino alla seconda met'del XV secolo; :probabileche ror.
zionari; Mentre da un lato non di rado compaiono alcuni vescovi nei p'osti ganizzazione rigidamente collegiale degli scriptores dipenda appunto da
pi elevati,7Ll. dall'altro spesso i funzionari di cance.11eria per. tutta' .~a. vita.s~ questo carattere venale dell'ufficio.718 Sicuramente l' organizzazione:collegia c
limitarono agli .ordini minori. Per questo tra loro VI erano parecchI uOmInI le degli abbreviatori decisa da Pio II era legata alla venalit diJlIstoufficio;
sposati, sebbene alcuni pontefici tentarono di prendereprovvedimentil Paolo II, allorch soppresse di nuovo il collegio, adott alcunedisposi?iioni
riguardo;714 e come Eugenio IV accord agliscriptoresil permesso di con- intese, a garantire la restituzione delle somme pagate dagli abbrViatorialia
trarre matrimonio con donne vergini, cos Pio II estese questo. permesso camera apostolica; con SistoIV; per,assieme all'organizzazione collegiale
anche agli abbreviatori, ai quali fu concessa pure 1'autorizzazionea unirsi degli abbreviatori fu ripristinata anche la venalit dell'ufficiorParimenti
con vedove.7 15 sotto Innocenzo VIII, che organizz collegialmente.l'ufficio deisegtetari,
,Quanto alla provenienza dei funziona~i, il personale di cancelleria l?re: diverinevenaleanchequesto, e non vi dubbio che alloraeranovnali
senta un carattere affatto internazionale. E vero che sono preponderantLgli anche la maggior part degli altri uffici di cancelleria, soprattutto'qellociei
italiani e,. soprattutto nel periodo avignonese, i francesi,epoi itedeshi;:i protonotari. Solamente p~r questa ragione nel 1482 fu creato da. SistoIV.il
quali dopo lo scoppio del Grande Scisma ompaionomoltonu~ersipres collegio dei cento sollicitatori; e almeno in gran parte per lo stesso motivo
soi pontefici. dell'obbedienza romana; ma acanto aloro troYlamoanche nel 1486 Innocenzo VIII istitu il collegio dei 52 collectoresplumbi,719ilui
inglesi;spagnoli,portoghesi, fiamminghi, danesi e scandinavi. Lmenonum- numero fu accresciuto da Alessandro VI a 104 unit; nellanosttaesposizio-
rosi erano gli slavi.7 16 . :<c.L> ne non ne abbiamo finora parlato perch.le mansioni loro assegnateer~no
325 Perla storia della cancelleria papale fu fataleYevohIZion.e: avyiatasialla del tuttosec()ndariee quasi insignificanti per il lavoro burocratico svolto in
fine' del.' Medioevo,quando la. maggior' partedegliuffid., divhnerowenali ,cancelleria e nei suoi uffici collaterali:720 gli uffici infatti non furollo istituiti 326
(ojficiavacabilia); la degenerazione che dilag fu in.griUlpartetinacon.se, perch vi era un'esigenza oggettiva, ma soprattutto peresseievenduti~.e
naturalmente occorreva .assicurare' poi ai compratori un'reqclito 'c()rrispon"
dente al prezzo d'acquisto attingendo. agli emolumenti dicancelleria.721 , .
La successiva conseguenza della venalit degli uffici ,fq la mancatarigoro-
713 Ad es. trai notai; i segretari, gli uditori dell' audieniiaHlitterarumcdntradictarurn ~'i sa osservanza delle condizioni poste per il loro conseguimento:'in' particola-
regist~atorLMartino V (Romaniponti/icis,14; Tangl, [)ie p~pst{ich..'JKa'Jzl.iord!,!uflg~n.'Pi rd'esameprescritto per l'accesso a determinati uffici siridussespesso~J~1'la
152, e cfr.anchep. 166) defin unab)lso il fatto, che anche gli ,scn,t~ort egli:'!b,lm;\7latopp er'
venissero alla. digIlit vescovile senzarinunciare ai l()fo uffici.irl!:aqcellefi!i .est8.1:>il)., cpeyes("..?-
vi,abati e prelati di alto ~ango non potessero detenere questi\Jffici: Tuttavia norirarimente si
dispens dall'osservanza di q~esta disposizione (cfr. Hofmann, Ijta~stl~che Kan~lei,p. 41) .....
714 Cfr. Hofrnann, ibid., P. 44 sego Una v.olta nel XIV sec.sl.dichiarava<:>1Ilte)lllposto?i 717 Cfr. H. B. Sauerland, Anmerkungen zum papstlichen Urkunden- und Finiznzwesen
scriptor, perch il suo titolare "ad laicalia vota adspirans cum quadammuli~~e In,atfimoI),iffi wa"brend desgrofSen Schisma, HJ, 7 (1886), p. 636-641; Kochendorffer, BonzfatiuslX, p. 16.
comraxi~" .(Documel1taaliquot q~ae ad romani ponti/ici~ .notarios~etcttri~lespel}i~:~~t,.~:I, 718 Cos secondo Hofrnann, Papstliche Kanzlei, p. 9, TIt. 3, che promette ulterioririerche
Appendice, 5/1,1817, 1".135-153. 152, n. XIII). .' ....<. .< ',' " '....., . al riguardo. . . . ..'.'-"- ..
. 715 Eugenio IV, Sicutprudens, 4 eOttenthal, Die]3ullenregister,p.fj72);.P;ioII, Yic<,s !19Tangl,Diepapstlichen Kanzleiordnungen, 1">207 sego e p. 215seg.Su1lacostitziolle
illius; .. 2 (Tangl, Die papstlichenKanzleiordnungen, . p.,180); SistoIV,. D!pina eterni, i15 del 15 maggio 1486 cfr. Baumgarten, Aus Kanzlei undKammer, p: 38,nt;3;p:92 seg;' e p.
(Tangl, ibid.,p.202).. .", .. "...~.: .' .. " , " ' c : . / . , : .. :.'. 346seg. Questi osserva che il testo di Tangl contiene alcuni errori, in particolare il numero
716 Gi nel XIV sec. al serviziodell~cancelleda papale incontriamo talvolta anche alcuni dei membri:del collegio fu fissato a52, non a 71 unit. Alessandr VI li raddoppi nel 1497;
i~piegati di principilaici. Sopra, nt..707, abbiamo. giricordatoche,Cele.srinq y.nomin .720 Anche l' obiezione sollevata da Baumgarten, Apostolische.Kanilei, p;'94;!non in 326
notaio un funzionario del tegno diS,icilia. Sotto. Clementce Y.ilnotaio.GallfriqmAeBleJCcoyo grado di modificare questa opinione; Non erano. certamente necessari 52 collectores pluinbi
(GeoffroyduPlessis), clericus el/rJmiliaris del re Eilippo .di:Ftal1cia,cera,~pce~~o ;s~en~e ;dalla percontrllare l' operato dei bullatores e per. prevenire epIsodi. di corruzione.llnmer6dei
curia perch impegnato nel disbrigo degli affari del suo signore (RegestumqelnpztitY, n. membri del collegio dimostra dunque che la sua costituzione fu .una pura operazionefitlan-
325 6708 e 7344; cfr.Ch-V: Langlois, Geoffroi du p,lessis, p~olorJOtaire derml1ce,'R,eVue.'J:J.istorigue, ziaria;ben possibile che oltre a questo si 'aspirsse a conseguire anche un'utilit reale/ma
67 [1898], p. 70"83). Al tempo di Benedetto XII era attivo loscryptorRobcettusdce)'urrede ci deve essereancora dimostrato.
Adda, "cledcus Eduardi regis et Philjppae reginae Angliace';(LettrescOl7!mu.nf/s;df/ Be1oftXII, 721 NeLI497si diceva dei sollicitatori (Tangl, Die papstlichen Kanzleiordnungen,p. 396):
n. 4454). Nel 1419 Battista igala, cnsigliere e cayaliere;<;!el re Sigi~ITlondo,divemlesegreta' "quodofficium,licet videatur aperte esse inutile et partibusdampnosum'~;cn'altra volta
rio papale (Q. Freiherr von Mitis, Curiale Eidregister. Zwei./imtsbuc.her qu~ derJ<4,!,merMa~ (Tangl,. ibid.; p. 399): "solicitatores sunt devoratores curie", Su altriofficia vacabiliacreati
v.,
tins MIOG Erg. 6 [1901], p. 413-448: 435, nt. 1). Nonmanc~oulterlOn cesempi.. . ' ..;. successivamente nella cancelleda cfr. Hinschius, Kirchenrecht, 1, p.444.
'-.
292
Venalit degli uffici di cancelleria
Retribuzioni deifunzionaridi cancelleria 293
pura .fo?TI.alit. li tito~are di un ufficio venale poteva disporne a vita e alie- venti ricavati dai loro uffici; e verso la fine dei Medioevo si accrebbero cos
narlo, SI dimetteva p'01 dalla sua carica presentando contemporanearnente il sempre pi anche le spese da sostenere per ottenere favori dal pontefice<e si
su~ successore con il q~ale aveva raggiunto un accordo sul rezzod'ac ui"
dto
, nat~rallmentecostUl doveva essere in possesso' dei reqJsiti prescri~ e..
oveva mo tre versare una sorta di "tassa di cambi" (M '" . .. .. '
raggiunsero talvolta cifre quasi proibitive.
li vicecancelliere, i notai, 1'auditor litterarum contradictarum,'ilcorrettOre
che spesso ammontava a circa il dieci per centodell utatzonsgebuhr)/22 e i bullatores ricevevano retribuzioni fisse, originariamente in natura, dall'i-
comprare l'ufficio. La libera disposizione dell'uffi' ' t a sommallapaga.taper nizio delXIV secolo in moneta;726 questi funzionari, ad eccezione dei bulla~
q d il fu . . . . ClO . ornava acunasolo tores, ricevevano anche una quota delle prestazioni (procurationes) fornite 328
uando . nZdlOnanom~nva senza avere ce.duto il suo ufficio. 7230PP' .. , alla curia dai prelati e dai comuni dove essa soggiomava,727 Nelle fonti'a me
quan o lo per eva per VIa d i . . . . . , ' ." ure
non cumulabile con esso o p U~t pr~mozlOne.aunadlgllltaeccIesiastica note non si fa menzione distipendi agli scrittori, ma una volta all'inizio del
seguito di un procedimen'to di~~ipli~~~e~gresso ID un monastero, o infine a XIV secolo troviamo notizia di cotnpensiin natura agli abbreviatori,728 che
A causa della venalit aument sem ., h il per sembra siano stati accordati solo temporaneamenteJ29 Pare che gli sti-
can.c.elleri.a 724 L'unione dell' ff' .. . di pre. pIUanc e cumulo degli uffici di .. pendi fissi dei notai furono soppressi quando questo ufficio sub una tra-
. " ,'. . U ICIO' scrzptoraquell di' bb . '. sformazione nei periodo avignonese;730 invece compaiono i segretari come
verifIcata gi prima madall f d l XN l . ? .arevzatorSlera
querite e nel XV di ' . ddi~' me e .seco o SI fece sempre. pi fre~ funzionariretribuiti.7 31 Nel 1402 fu soppresso lo stipendio fisso dei corret-

segretano, .J.'.fu' venne
sm dall" .. al nttura la. regola.All .. oste.sso
, . . ."modo"l'uff''.'
. .' ICIO..di'
ihcumulo de li . uffic~~~ egato spessoaun alt;o Uffl~lOdlancelleria:Ma

~:~~::~~;~~~~~~o::J~~n~e~~Sb~~~occle~~~I'~~~~~tf&~~A~a~~~~ 726 Cfr. sopra, nt.,461,e 509.. Gi negli scritti relativi alla curia di Niccol III (Galletti,
Memorie) erano previsti compensi in natura anche per i bullatores. Al tempo di Clemente V,
dei suoi uffici collaterali, m~ 1~~h~~~llZp~~7te1~v~tl dedllall"cancelleria~ come dimostrato dalIa sua contabilit (Regestum Clementis V, appendice al vo1.1),si comp
furono uffici uniti ad altri sui Uali' .. . enZlenae e a~amera;vI il passaggio dal sistema del compenso in natura a quello in denaro per tutti questi funzionari
controllo' in alcuni casi t 9 bb !.pnml a-yrebbero dovuto. esercitare UIf (su ci cEr.Dehio, Der Ubergang, p. 56 seg.l. Sugli stipendi dei medesimifunzionarinel
di . uff" . ul'd es remI a lamo. testl1llonianzedi:cinque,e.'perfino periodo di Giovanni XXII dr. le informazioni comunicate da Tangl,Taxwesen,p. 72, nt.4, e
seI ICI. C~atl a una sola persona.. " Goller, Stellung desKorrektors, p. 86, nt.l; sugli stipendi deibullatores nel XIV sec.
Me~~:~Z:ldlpcqui~to er.ano: alti ecrebberosemp repi's~IIafi~edel BaurngarteUi AusKanzlei und Kammer, p. 258 seg.; sugli stipendi deLvicecanceIIieie, dell'u"
d . '. o,per. baCqUlstodi .~anche elevate occorrevano som1llefino' a5000 ditore, del -correttore e dei bullatoresverso ]a. met del XIV sec.Jo sctitto pubblicato da
Haller, Aufzeicbnungen, p. 31 seg.(inoltre i dati fomiti a p. 7); e sugli. stipendide~li stessi
uca~l, m~non astavanopIUneanche 1000 ducati .d T ..' .
degIr scrzptores; la vendita dell'ufficio di . per aree,tl'alc()IleglO funzionari sotto Urbano V {cfr. Tangl, Taxwesen, p.72)idati sostanzialmente concordanti
forniti da Munch-Lowenfeld,Aufschlusse, p; 12, nt. L In queste fonti risalenti ai .decenni 328
Inn.0cenzo VIII oltre 60000 ducati,725 C' .' segJetapo ecemca~~are~d centrali e alla secorida par1;edel XIV sec. nOJ?- si fa pi menzione dei notai; invece nelle prime
nan erano tutti intenti d . ornspon entemente anche lfunzlo- c~mpare un secretan'us scn'ptor (cfr. sopralcome un funzionario dalla retribuzione fissare t:'
. ~aumentare m Oglll modo,Jecito oillecito,ipro"
viainoinoltre.isecretrii, che ricorrono anche nei libri contabili di Urbano v: . . .'
,,727 Tangl, Diepjistlicben Kanzleiordnungen, p.62, 4, p.66, lL Ibllatqresricevevano
inveceU:iaquota dei servitia communia versati dai vescovi e dagli abati la cui nomina.avveni-
va in concistoro (cfr. BaU!l1garten; Aus Kanzlei und Kammeri p. 263' segY TI vicecanceIIiere,i
. 7229~esta.definizion'probabilmente iada di Il. '. . . , ' i notai,!' auditor litterarum contradictarum e il corrector litterarum apostolicarum percepivano
di~~ t~~sadi.successione"(Erbscha/tssteu~r). tta que a usata Fa~~fn:~~c~e a a p r1 uno deiservitiacomunia. .
. . ClOeqUlvaleva anche al caso in cui la morte s b '. . ,';.' ." 728Haller, Aufzeichnungen;p. 26.
gIornI dopo avere disposto la cession dell'uffi' . ali U entr~ulss~ entro 1111 :tem:ln~ di venti 729 Vennero :menoa! pi tardi Con l'inttoduzionedella tassa degli abbreviatori {dr. pi
secondo la bolla di Ihn VIII CIO. ora. q~est, tlffianon;era valida. Tuttavia
3m questa limitazioned~r:itto il: deb.e~reprehenstbzle; 11. (Bullanutn ROJtanmi, 5, p.
cambio (Mutationsgebuhr) era limitata p~~1Zloill/:on valeva p~~ lseg~t:tari;A?0eIatassa.di
avanti):" '
730 Alrempo di Giovanni XXII si trova ancora menzione del pagamento di uno stipendio
alla cancellaria,cio alvicecancelliere e ai notai; nel periodo successivo compare solo il vice-
724 ErIer, Dietrichvon N' h' .23 oro lffiporto massuno di cento fioflnL... Cc cancellierecom destinatario dello stipendio. Come i notai,arlche l'uditore.sembra sia stato
p. 19 seg.; Hofmann,Piipstl!CheeK:~fiei s~~ e p. 34 seg.; dr. Kochend~rffer,Bon.ifatiuslX:, eliminatodallasrie dei funzionari a stipendio fisso nel periodo avignonese. Negli scritti della
327 72~ Questi dati sui prezzi si trovand Go~~b C
f:; . ' ..' met del XIV sec. (Haller, Au/zeichnungen, p. 32) viene ricordato ancora accanto al corretto-
b'
c ,' ,

nontlene sufficientemente distinti latass di ('!:1era aposto!tca,p. 245seg;;cheper re, ma non pi in Hallet, ibid., p. 37,e durante il pontificato diUrbanoV.A parte le tasse per
sto,e in Hofrnann P'pstlichel0m-l " ~2 cam IO. utat;onsabgabe) dal prezzo d'acqui- litterae de iustitia, i notai percepivano un reddit.considerevole per leprovvisioni dei-prelati
di correttore al t~po diInnocenz~e\ifu fu e 13. AggIUngo lnoltre cheilprezzo dell'ufficio nominati in concistoro; all'uditore toccavano parimenti ragguardevoli tasse per l'adempimen-
rektors, p. 84). valutato a 5000 ducati (Galler, Stellungdes Kor- to dei suoi atti d'ufficio.
~, 731 Gli scrittori dei registri venivano pagati secondo le loro prestazioni.
111

\11

294 Tasse di cancelleria Tasse di cancelleria 295 I


I
tore.732 Saranno necessarie ulteriori ricerche per chiarire quale fosse la situa- una fonte definito taxatioantiqua,737 possibile che con questalocuzion~
zione neLXV secolo. ci si riferisse proprio a quelle disposizioni di Innocenzo III;almehohon
Sia ai funzionari di cancelleria che percepivano retribuzioni fisse,sia,a abbiamo alcuna testimonianza certa che un altro pontefice del XIII secolo
coloro che ne erano privi i papi procurarono ricche entrate,' peraltro non abbia adottato ulteriori provvedimenti relativi alle tasse di cancelleria;
dalle loro casse bensi da quelle altrui con la prowista di numeroseprebende Perci non si pu escludere, anche se non lo si pu asserireconcertei1;za;
in tutte le nazionieuropee;733 mediante un sistema di regole di cancelleria che un regolamento sulle tasse di cancelleria per gli scriptores, rin\Tenutoda
329 accuratamente elaborato fu concessa loro, come agli altri funzionaripontifi" M. Tanglin un registro di Clemente VI e sicuramente risalente al XIII SeCQ-
ci, una speciale prelazionequando si candidavano a talibenefici. PeriI resto lo, possa esserericondotto a Innocenzo IIIJ38
ifunzionari di cancelleria che non avevano uno stipendio fiSS0734 si sostene". -Successivamente solo ad Avignone fu realizzato da Giovanni XXILun
vano ufficialmente solo con il ricavato dalle t a s s e di cancelleria;735 e gi vasto riordinamento' del sistema di contribuzioni alla cancelleria. mediante
molto presto J'apparatofiscale della cancelleria papale fu accuratamente due costituzioni della dicembre 1316 e del 16 novembre 1331.739 Questi 331
regolamentato. . .' <'.
Per quanto sappiamo, fu Innocenzo III iL primo papa che fissdetermi-
nate tariffe per le tasse da versare ai funzionari di cancelleria; una fonte fa
riferimento agli scriptoreseai bullatores, un'altra, che forse va ricondotta a tnei.Innoce1zo perci rilasci con certezza non solo disposizioni gnerali, bens gi Un pie-
un secondo prowedimento dipoco posteriore, ai notai e agli scriptores.7 36 Se ciso regolamento delle tasse di cancelleria. A ci si aggiunge o~~ la tes~imOl;~ianza~el
330 dunque siamo in possesso di informazioni che ci inducono a supprrel'esi- Ckrnicon S, MariaedeFerraria:~'instituit certum stipendium n9tarns et. scrJptonbl!sFtin~,
ql!od .eisdem transgredi non liceat" ,Cfr.. B.. Schmeidler, Uber. di.e Quelleq ..u.~4Af.
stenza di un regolamento delle tasse di cancelleria nel XIII secolo, che irl Entstehungszeit derCr0rtica S" Mariae de Ferraria, NA, 31 (1906), p. 13'57: 53. C~Fecostt11
ha gi osservato,questo provvedimento non sar identico a quello Citato dai Gesta Innocmti 330
III, che risale all'inizio del pontificato di Innocenzo, sia perch in tal cronaca coUo~ato ~
732 Hofmann;Corrector, p. 95. Cfr. pi)sotto, nt. 784. . . . \ .......... \ .......:. 1207, sia perch aveva valore anche per inotai,mentre ibullatores nonvengonoffiem;lona~J.
m Ci ha inizio gi neL XII sec.; nell'ultima delle tre lettere dell'abate Stefano citate OCC()ffe.dunque con ogni pr()babilitdistinglferedtie di"ersi provveclimenti .di Inno~gzo III
sogra alla nt. 447 si parla di un beneji"cium a Meung che il papa aveva assegnato aLSoscrZp- relativille tassedi.c.aricelleria. Gi piekamp, Zumpapstlichen Urkundemj)f?sen. IL,p)~O~
329 torGuglielmo d'Orlans. Al tempo di Innocenzo III esistono gi numerosetestimonii\Uze e ha rilevato che alp0ritificatodi Innocenzo risale anclle.una certa notizia sulpagarnent0 di
per l'.epoc"a.successiva nonne abbiamo pi, bisogno (dr. ad es. Kochendorffer,Bonifa#uslX;, tasse; tuttavia bisogna notare' che nei Gesta abbatuni monasterii S. Albani, li p, 199 e.217, gi
p.59 seg.; Erler;Dietrich vonNieheim,p. 38 seg). . . . ',' ' . > .. :',' ,.......:. :';.. ,."'>: per il periodo' di Clemente ID.ci viene riferito che un privilegio(Jaff-L;16342)fuo~e~l!to
,734Peri funzionari che appartenevano aunufficio organizzato collegiahnentesia~giUI '~non' sine lIlultae pecuniae effusione" . Per .ilperiododiInn0q:nzoIII.cfr. :fll}che)adih\~HJ:
gevanoa d. quote occasionalidelle tasse diaccesso alc()llgio.(iocalia)versateda'n:i.eiubri zionedi.Giralslus CaID.brensis Citatada~paetheIl' .Giraldu!Cambreq#s, P~{i?7,.:Jt~.. \
nuovi dello stesso.. Gli ordinamenti di cancelleria relativi aLsingoli collegi degli scrittori, in.
Pressutti, Regesta Honorii III,i, p. 29, n.152, dini0stra chesotto()norioTIIvi era,'irf:egnj
abbreviatoriecc.contengono disposizioni drcailloro ammontare e lalorodistribuzione,r..:'
735. Cfr. Diekamp', Zun:zpapstlichen Urkundenwesen,!JL ;p;'510;Ottenthal"l)ie
caso Una tassa per le bolle:menzine di un "txatumbullae greti
um;. quod solet ~bh\s ~xigi,
qui:littrasapostolicas impetrant" (cfr.Les registrsd'Alexandre IV, n: 573);$ uql~t1Gi:lii:
Bullenregister, p.509 seg.; Tangl, TaxJesen, p,l seg.; Janseh,' PiipstlichesUrkundeii-'und passi harichiarna.t )'attenzioneGottlob, Die Servitientaxe iml~.Ja.krhun.dert,.p;.?6".J:11-'.l;d.i.
Taxwesen,\p.146 seg, Dei posteriori libri di tasse (stampati perla prima .volta ne!i4Z9) tratta 737 Tangl, Die ppstlichen Kanzleiordnungen,.p. 66, n.9; cfr.. il plU ant1~o glUr~e?to degli
Ph.Woker, Das kirchliche Finanzwesen der Ppste,Nordlingen 1878, p. 65 seg;:l:cui osser- abbreviatori in Tangl, ibid., p,43, e il pi antico giuramento del rescrzbendartunn Tangl,
vazioni peraltro sono spesso acritiche e inaffidabili. Cfr. inoltre S, L6wenfeld, ZurGekhichte ibid.,p.37. . ' . . ':'
desppstlichenArchivsim Mittelalter, ZKG, 3 (1879), p, 139-145: 141,nt.;4;S.Lqwenfeld, 738 Tangllo ha pubblicato per la prima volta nel suo articolo Taxwesen, p.l.?, e ibid., p.<;l
HZ, 42 (1879), p; 294 seg.; Literarische Rundschau 1879, coLJseg;,34seg.; WDiekimp, seg.,neha motivato la collocazione nel periodo diAless~n~ro;IV,.:opinione~ui~iattiene
Die neuere LiteraturzurppstlichenDzplomatik,H], 4 (1883),:p. 361-394: 381.; .... '. .'i anche inDiepapstlichen Kanzleiordnungen,.p. XXX; ha pOlr1umto m.una,costituzlOne.que.-
736 G.esta Innocentii III, cal?41: -"fecit edictID,ut nullus officialium curiaesul!.quic- sto regolamento assieme ai provvedimenti del viceca,ncelliere.GuglieImo di Parma a .IlOi:trC
quamexIgeret praeter solos scnptotes etbullatores, quibustamencertum:modulIl'praefixit, mandati nel Liber cancellariae di Teodorico di Nieheim, pubblicandola.inDie papstlichen
districte .'praedpiens, utsingulisuum offic(um gratisimpenderent, .recepturigrtanter,siqllid Kanz/eiordnungen,.p. 60. Ma i suoi argomentinonrni hanno.convinto del tutto.$optaftuttQ
eis gratuitodonaretur"(cfr, Tangl, Die papstlichenKanzleiordnungen, p. XXIX seg;). Da que- non credo che il regolamento delle tasse di cancelleria, chproibisceagli scriptresj'acetta-
sto passo non si autorizzati acondudere che Innocenzo abbia generalmhteproibitol'esa- zione di doni sia in contraddizione con la testimonianza dei GestaInnocentii JIIfcfr..sopra,
zione ditasse e accordato soltanto il ricevimento di doni volontari. il tenore del passoin<uce nt.736); se h~bencapito il tenore diquestaJonte,Inno'cnzoauto~z~.piuttostoad.aq;ett,a~
piuttosto a un'altra interpretazione;. Se l'esazione di indennit . per prestazionid'cuffjcio. era re regali solo. quei funzionari che non potevano. esigere ta~se; lanchlestadelp~g~emo.li
interdetta a tutti i funzionari trflnne.che agliscriptores e ai bullatores, doveva dunque eSSere tasse e il ricevimento di doni non erano conciliabili. TuttavIa sarebbe anche,poSSIbile clieun
invece permessa il questi ultimi. Quindi Innocenzo stabil .chescrzpiores e bullatQres potes~ero regolamento originario di Innocenzo III sia stato ripetuto nella disposizione del vicecancellie-
esigere delle tasse fissandone per l'ammontare ("certmnffiodum"), mentre'proiba tutti gli re Guglielmo;
altri funzionari la richiesta di pagamento di tasse, autorizzandR~loadaccettare doni spon- 739Cum ad sacrosanctae e Pater/amilias; sulle edizioni cfr. sopra, nt. 537. 331
Tasse di cancelleria 297
296 Tasse di cancelleria

seconda met del XV secolo ci sono pervenute note dispesa relative ai costi
p.row~~enti rimasero in vigore per tutto il XIV secolo, e infatti spesso vi
da sostenere.per le bolle delle provvisioni papali, note che, in virt di un
SI fa nfenmento anche nelle formule di giuramento dei funzionari che ci prowedimento del 1462, i procuratori dovevano inoltrare alla cameraapo-
sor::ost~te tramandate ~ partire da questo secolo. Ma gi dal 1332 cantari"
t?rlZzazlO.ne del pO?teflce furono emanate disposizioni aggiuntive e intgra- stolica affinch vi fossero esaminate.7 47 ".
NeL tentare dunque di farci,sul1a base di queste fonti, ur: quadro dell'e-
voluzione deL sistema di contribuzioni.' dovute alla cancellena .papale; dob~
tlve dalV1cecar::celliere Petrus de Pratise poi dai suoi successori,laccigra-
duale. elaborazlOne chiaramente riconoscibile' nei, due manoscritti in cui biamo naturalmente limitarci a porre brevemente in evidenza le linee essen-
sono cor:tenute. Al tempo di Urbano V, o forse solo sotto Grg3rioXI;i
paragrafI della bolla del 1331 e le integrazioni furonosistemati"illunacom" ziali rinunciando a menzionare numerosi dettagli.
Gratis erano chiaramente non i documenti emessi surichiestadeidestina~
pilazione ordinata per materie,. un liber taxarum .conservatosi' in' un mano- tarima.i documenti e le lettere che dovevano essere spedite :ne)l'interesse
scritto vatic'ano, che nel XV secolo veniva definito di-solito il libro delle
della politica o dell'amministrazione papale, le litterae de cu:i~,e l?erci vi
erano speciali. disposizioni che .regolavano la l~ro celere~pediz~one~ mo~~
tasse di Giovar::ni :X:XII.740 Fu. Martino V a intimare dinubvola rigidaosser-
vanza d~lle tar~ffe conten~~e m questo liber taxarum, dopo che nel periodo
che. gli scrittori non ne .trascurassero.la produzl0ne.74~ Puo. d~rsll?ero c?e. gla
dello SCIsma SI erano venflcate molteplici violazioni e abusi,741e ancora al
nel XIV secoloco~toro venissero in qualche modo mdenmzzattpe r ,il loro
tempo di Eugenio IV vi si fa riferimento nel giuramento delrescribenda-
lavoro;749nel 'XV',. secolo sicuro che, almeno quando le!ettereeranopi
ampie, veniva versato loro un compenso pfelevatoda.ll~cas~i\ comune del
rius.712,Poi per? proprio Eugenio IV dopo il giugno 1445intraprese:;,c!i
nuovo unnordinamento delle tasse,743ch~venne registrato' in un;libroia
collegio. degli;. scriptbres. 7~OPer'~" r~sto venlv~o' speditlgfatl5,0]cOn ;tasse
parte .(quinternus taxas continens) .custoditoda ciascun rscribemlaritrs.Nn ridotte. i documenti per 1 poven di Roma,751 moltre .quelli emeSSI, secondo 333
poss.:diamo ~'origU:ale.di questolibroelle tasse di ~geniq lY'()'alII!-~~b uncrit~rio'prestabilite>, aJayore di certi dignitari e. funzionaripal?ali,u:que~
none.stato fmora rmvenuto. Invece.molto.probabile che esso .,anch~s iri
sto privilegiatUtracui,anche i funzionari dellastes~a cancell~rla).'o 110ro
seguito .accresciuto e modificato da successive aggiunte,. sia. base ddI'e- au.; congiunti e familiares.7 52 Infine evidente che l'esenZIone o la nduzlone delle
lencodi tasse contenuto in un manoscrittoroman? risalerzteallamtdel tasse poteva verificarsi anche in altri casi su speciale ordine del pomefice.753
XV secolo,744 e che proprio ad essoris~g~*0~flc~~HRr~olibr't~~4fRm
rotnano, statIlP~to nel.. 1479,e ~e suesllccessiveJist~])]pp~r~chibS?tr?tt~.';
Oltre ~.,questi.ordines.taxatt()nis,. perorripletal.'eilql.laclr()deJkt~s~~c'cl~J.l~
332 cancellena ro~ana occorre. nc?rdar~ anc.()r~ J~ n?~erel~ti'leaLloro;paga: ~'informazione importante ri~alente al 1302 sci costidell~bollediconfe~~.;e~f~bat~di
mento,. ch.~ da. Alessandro IV lll'pol:y~ntVanoapglUntes.ugli;Otiginali'dei St.. Albans (cfr. pi avanti), . '...
d?c.1lII!-~ntle nel XIV'
se.c91? fuf CJl?:? s~~.l~t.e ar:deYJ.ei T~~istri.745:Iti9ltf~'~9~r 747Cfr,.Mayr-Adlwang,Expensenrechungel1, p. 71seg.
.. 748 Cfr.SQpra;/ /." . ..... .
". ..' .'. ,,<:
. . . . . , . . .. <;.>;'
.......'
./:,.:....
sceCliawo' ancora. alclit1e,lPdicaZl9fuPl.'Oyernentlclar clcestlI,laJ:aridicl9jiffienti
749 Cfr. l'annQtaziQne in Posse, Privaturkundenip. 91:~Recipe B.StephanipstatlIn.e~
circa le sommeda lot6effettivamentecorrisposteeche.isono~t~te, tratl;lli-
h~beb,is. pecuniam; ' . . . < / .' ., ..... , '. "; .., < / .. ..::0< ' , . .:: -:
date lll!)arte da fonti narrative in parte da.fontidocumentarie;74~.mfine;dilla .t.
?5o.Eugeniory, Sicu.t prudens,. 13 (Ottenthal, Di: Bul~enregister, p. 5!5) e tltteraed~
curiaclevonoessere scritte gr:\tisfino alla lunghezz~ di 25 tlgh~, Qgl).unali?6, sillabe; pe~le
.., ," . ,_. " ._ ._.. . ,.. .,.,,' '", ,. 0_.. _:'. , . " ..:.. . '. : ,__ .:: .' _.' ~,.-; -:. _.,- " ... :... c

lettere pi 1l1l1ghe alloscriptor. accreditata nel libro .contabile ~el cOUeglO,neUa r~brlca
attendeunasQffi111a.di5g~ossi Turonenses e inoltre la sesta pattedi 1m gross~s p;~rogP1 ulte-
" .740 P~b?licatod:\iT::n~l,T;xllJefen:'l?' ?7seg.Scifn~osGi~ti~i;~;i~irie~oq~~~t~I,i~r rior~5iii~ questi docum~ti si segna gratis pro Deo. Sullecondi7;io~alle~~a1ii poveri posso- 333
laxamn:a~gnon~secfr. le . osserva2;lom ch,iaree, del tuttoconvmcentidi,Tangl,iibid. >,'p. 22 no.esseredispensatida tutte o dalla met delle tasse cfr. Eugemo TV,S'cutPr~4enf,)7
seg., CUI mI assOCIO ancheperquantosege. . '.....
(Ottenthal, Die Bul!enregl:St~r,p. 581)., . . " : ' i,.,.); .
741 Cfr. Tangl;ibid:,p.44:c;
,.742 Qttenthal, Die Bullenregister, p. 583: .
752 Su questi documenti si trova segnato gratis pro soci~'. gratis pro domzn(?C,4rdzn alz, gratIs
pro personanotarii, gratis pro familiari domini vicecancellartl:e~c. . . ' <'o .;.' """.
743 Cfr. Tangl, Taxwesen; p.45 seg.. '.' 753 1: annotazione recita allora gratis ,de mandato domlnz nostri. Secondo una regola di
744 Biblioteca Vallicelliana, cod. J. 80, cfr.:Tangl,T~lxu'esen,IP,LI7 canceUeriadi Clemente VII (Ottenthal, Regulae cancel!ariaeapostQlicae, p"18 9,. ~.77) la
appartiene anche il; breve elenco delle tasse di_cui Meiriard.usi FG,rm'els.~m,mlltngen; p;'66,;.'d dispensa dispota.ad hoc dal pontefice si riferiva di so~tosoltantoalla tassa p~rilslgillo, ma,
comunicazione da unnanoscrittoun tempo aBrema.' mediante li11a disposizione esplicita, poteva estenderSI a.~ch7all.e tasse per;il ~'mdume1:\
332 745 Nel secondo volume di quest'opera tratter della
minl.1ta;Un,esmpio degno di nota, in cui la tassa fu stabilita m "laeccezl0n~e,eoff;rto dal-
note cancelleresche. lanot<J.apposta a una minuta del XIV sec.: "satisflat prolabore I flor. etl).on taxetur(POsse,
746. Tangl, Taxwese,:, p. 60, menziona scritti di questo tipo solo a partire .d~;eri~-do
postaVlgnonese. Ma nel Gestaabbatum monasterii S. Albani, 2,'p..J6seg., possediamo gi Privaturkunden, p. 91).
Tasse di cancelleria 299
298 Tasse di cancelleria

Tutti gli altri documenti erano per tassati, ed anzi probabile che sin poste agli originali in relazione alle tasse,759 n da altre.fonti7 60 ricaviamoele-
dall'inizio- cio sicuro quanto ai secoli del tardo Medioevo c venissero menti sufficienti a valutare l'importo delle somme totali versate..
riscosse tasse particolari per ognuno dei diversi uffici della cancelleria. Gi. I;unica informazione esauriente sui costi sostenuti per il lavoro cancelle-
Innocenzo III aveva fissato le tasse per i notai (cio per la confezione delle resco che possediamo per il periodo precedente gl~ ordines~axationis d~
minute), poi per i grassatori e per i bullatores.754 Nelle fonti che possediamo GiovanniXXIP61 risale all'inizio del XIV secolo; Sl tratta del documenti
in relazione ai suoi provvedimenti non si trova ancora menzione di una tassa emessi in occasione dellaconfetma dell'abate di St. Albans nel 1302.762
speciale per la registrazione; gi. in precedenza abbiamo ricordato che nel L'abate pag dapprima' per la stesura a buono di questi docu?enti 63 '1ro~s~ 335
334 XIII secolo non era ancora obbligatoria755 e che da ci dipende la vistosa Turonenses e allorch furono cassati, diede al magister Blondinus due flOrID1
incompletezza delle registrazioni nei registri di questo periodo. perla loro c~rrezione. Poi, quando i documentivennera redatti di r:uovo ,
Non sappiamo veramente molto circa gli importi delle taSse del XIIlseco~ vers allo scriptor e ai funzionari del registro rispettivamente 60 grom, oltre
lo. I;ordo taxationis a noi pervenut0756 contiene indicazioni per uri ristn':tto a un dono. di 4 grossi a un "Magister P." af;finch~ a~re~asse la. re~i~trazione ..
numero di documenti e solo per le stesure a buono. Le tariffe:stesse:;sonoi Inoltre pag 65 grossi per tre litterae supplzcatorzae, lllflll~ 12 f~or~ e .2gro~-
relativamente basse; oscillano in generale tra i 6 e gli 8 denarii;757 sol ... ...uh si aibullatores;A questi pagamenti se ne aggiunsero altf1:50flOr1?1 ~1r:0ta1,
tipo di documenti, "che dovevano essere scritti con maggior tura;, .il"'iassa inoltre 8 fiorini per la minuta, e35 fiorini ~er la {ittera"executort~\rr;fIDel
saliva a due,e per i privilegi solenrua lO solidi. La tassa dei dolI),iep,tt-per i fiorino "pro bullis suarum litteraru? supphc~tof1arum . Per:no1e unpor-
quali nell'ordinamento del XIII secolo non era adottata alcuna'c!spi'sizione tante>stabilire che in questa fonte VIene menZlOnata per la pnma volta con
esplicita, veniva rimessa alla discrezione, del distributorchedoveval?tocedere certezza una tassa particolare del registro, e che il suo~portoequi,:,ale:,a.a:
per analogia con le tariffe fissate.7 58 Non abbiamo alcuna infotp1azionesu que1lodellatassa dello scrittore. Quanto alla tassadel slgillo,pagat~mfion
come fossero calcolate sia la tassa perle minute,.che dovevaesst(pagataai ni,perverretnmoallamedesima eonclus~one solo nel caso, pyraltro 1lllproba-
notai, sia la tassa sul sigillo: n dalle ricerche finora effettuates1i1lenote ape bile,763 ineui potessimo supporre .ches1a stata pagataperentrambeJereda-
zioni, quella cassata e quella approvata: 123 grossi Turonensesnel1302P9 te -,
vanocotrispondere a circa 12 fiorini; se per la Fassa per labo~afuve~~~ta,
solo per la seconda redazione, il suo importo doveva allora ?qUlv~er? p111 o.
754 Cfr. sopra. Abbiamo poche informazioni sulla retribuzione degli abbr<fiatori, cheIlel meno al doppio della tassa degli scriptores e del registro,764 La tassa pagat~a~
XIII sec. erano ancora impiegati privati dei notai. Nel giuramento degli abbrevi~tori (Tangl,
Dze papstlichen Kanzleiordnungen, p. 43), che risale probabilmente allapruna rn.eta-del ~I
sec., per le minute soggette a tasse essi promettevano di attenersialla.tassa, pedelitte'rae'de
iustitia non tassate dichiaravano di rimettersi alla decisione discrezionale deln6taio. Tdti:avia
nel1245 (Tangl, ibid., p. 58, n. 14) fu loro:proibito di fare Cjualsiasirichiestalle'prti"odi ;59 Cfr. DiekamP, Zump;iMlichen Urku~1e:z.UJeS6'n, II. ,P: ')07sei, 51~,7.51~.s~&.. > .. ,.. :,
stringere qualsiasi accorpo conlorocirca un onorario, ma ricevevano sicuraIIlentevua'qi.Iota 76911 pp~nti reltiviili costi~presentlsulv<ISO dlalcumd.ocYIJ.le~~l~pt~tl .clll
dei~solita salaria laboiantiu!ll'.in eisdem" (scil. litteris legendis),. di cui allora isifamenzione Diekamp, Zum papsilichn Urkundenwesen:I.?, p. 60~;ep., p. 507, hann0cIifflcilirient~ Cl~al:
(Tangl, ibid., n. 13). In una lettera di Riccardodi Pofi, che risulta essereabbieviator~papale cosa 'a che fareconla cancelleria papale; quelli menZlOnatl da Tan,gl, ~axwes.en,p ..17, nsalgo:
non molto dopo il 1245, ma che si lamenta di essere "nomine solo breviatorurtlconsots", si no forse ai procuratori e potrebbero comprendere siil laloro retnbuzlOne slaaltnpaga1Ilent~
parla dei redditi "tot centenarii et millenarii"degli abbreviatori, dei quali "nec tmicusdena., corrisposti oltre alle tassevere e proprie. .'.: .,; .,' .:,
rius in nostre (di 'Riccardo) distribucionis participium derivatur"(dr.Batzer,ZurKenntnis, 761 fr. sopra, IlQ:I9. '.' . .
p. 137,n. 6). Vi erano dnque gi allora degliabbreviatoresparticipantes,'e altri che nonrite 762 Gesta bbatummonasterii S. Albani, 2,p.56.
vevano alcunch dalla distribuzione delle tasse? 763 Infatti allorala bllatUra avrebbedov1lto preedere la cassazione. 335
334 755 Cfr. capi.tolo 9uinto.. C~e per, nei casi in cui veniva effettuata, si dovessepagirequal, 764 Sui rapporti di valore tra i grossi di Tours e i fiorir;i d' or~ dr. ~angl, Taxwese~, p. 15..
cosa per la regIstrazIOne, SI ncava da Tangl, Diepiipstlichen Kanzleiordnungenip.66,n.6, Un'indicazione molto precisa risalentl; alI291~ non presa m conslderaz~one. da Tangl, e conte'
secondo cui i notai'e i loro congiunti erano esenti da questo pagamel)to. . nuta nei conti di Lanfrancus de Scano sulla nscosslOne del census nell Italia centrale,pubbl.
756 Cfr. sopra. da P. Fabre, La perception du c~ns apostolique dans l'Itali~~entra!e e,n 1291,~,.1?\~~9~~"
757 Tangl, Taxwesen, p. 14 seg.,ha supposto giustamen.te che si tratti didenariiprovisii p. 369'383:.382: Secondo Cjuesta ~onte un gro:sz:s Tu~o'!e.nszs venlva cal~olato com,e ;qUlvl~:
(pro"veni(!nses) senatus. . . . . . . .. 0: , . . . ',' te a 32denarii provisini,e uIifiormoa25 solzdz p;()V2szm, ~ dunq,:e 3 lzb:16,den"CIO,e736.?'r,
.. 758"~abita consideratione ad alias taxatas"sidicenell'6rd teiiatibizis. Conquestdispo' Turoli.,equivalevanqa78fionni, 12 sol, e8 den. prov.; ilcamblOcorr~spond~esattams?J~'
SIZlOne SI ponga a confronto 1'altra in Tangl,Die piipstlichen Kanzleiordnungen;: p.66,.n)9, Secondo lo stesso rapporto 63 + 60, dunque123gr. Tur., sareb.be~o.statl uguali a.13fiqrJ?lSc
secondo la quale il distributor deve imporre la tassa "seCliildumtaxationemantiquarti'vel tre venticinquesimi, mentre alla bullaria furono pagati s?lo 12 fiorlnl e 2gr.Tur..Qu~.s~a .cIiffe
consideratione ipsius habita, si littera maior vel minor occurrat'!. evidente che qui si fatto renza potrebbe spiegarsi pensando che tra il 12'He.il 1302 potrebbe essersI legg<~ment.
uso dello stesso ordo taxationis; nuova l'aggiunta secondo cui, nell'esigere:latassa 'deve modificato il rapporto del valore, dato che la svalutazIOne delle mo~ete are!l.enteeprocedy~
tenersi conto anche della lunghezza del documento. . , pi velocemente di quella dei fiorini d'oro. Trai! periodo nel quale SI conteggIava sulla base di
300 Tasse di cancelleria Tasse di cancelleria 301

notai straordinariamente alta rispetto alle altre e poggia probabilmente su Giovanni XXII soppresse la parit in linea. di principio tra la tassa degli
una convenzione particolare. abbreviatori e quella degli scrittori; piuttosto fu fissato un orda taxationis
Dei due ordines taxationis di Giovanni XXII il primo, Cum adsacrosanc- proprio degli abbreviatori e indipendente da quello degli scrittori,766 Tale 337
336 tae della dicembre 1316, adotta nuove disposizioni solo per una parte delle ardo distingueva in primo luogo le litteraede iustitia dettate dagli stessi
litterae de gratia, vale a dire le bolle per le provviste di benefiCi. Esso stabili- abbreviatori sulla base di sentenze del pontefice'o di giudici da lui nominati;
sce che le tasse da versare agli abbreviatori, agli scrittori e al registro per in secondo luogo le litterae de iustitia per le quali non dovevano essere con-
questi documenti dovevano avere lo stesso importo,. mentre non. prende fezionate nuove minute, ma solo corrette le minute inoltrate dalle parti
alcun provvedimento quanto alla tassa sul sigillo. La tassa, che .doveva. dun.- oppureiformulari fissi dell'audientia, adattandoli cio al casosingolo,767e
que essere riscossa due volte, e, se le lettere venivano registrate,765 tre volte, quellelitterae de gratia che dovevano passare per l'audientia litterarum con-
ar;nmontava a lO torn.esi per tutti i documenti diprovvista diuncan6nicato; tradictarum e per le quali il lavoro degli abbreviatori si limitava parimenti a
di una prebenda odi un altro beneficio,senzatenere conto deisuoifrutti, una correzione; in terzo luogo le rirnanenti litterae degratia.Qllahto al
dunque non per i documenti con i quali si conferivano dignit ecclesiastiche primo gruppo, la tassa ammontava a 3-20 tornesi a _seconda dell'ampiezza
maggiori (arCidivescovati, vescovati, abbazie) che non vengono menzionati del documento e della cornplessit di esecuzione. Quantalsecondo,'ilsuo
nell' orda. Una soprattassa era ammessa solo nel casoincui1eletterefossero importo era per lo pi di l 02 tornesi, e, nei casi pi semplici,scende"aaI/4
munite didausole straordinarie; per ogni riga in pi diqueste ultime (calco- o 1/2 tornese e cresceva fino a 4, 6 e 12 tornesi solo per pochi documenti. Per
lando la riga di 150 lettere o 25 sillabe) occorreva calcolaretin qua!toditor~ il terzo gruppo infine furono fissate tariffe di6-20 tornesi, mentre perle
nese. Per la relativa littera' executoria la tassaascendevaa12totnesi;soprat~ bolle diprovvista la tariffa stabilita nel 1316 fu aumentat a 12 torties;L
tasse erano consentite qui solo agli scrittori e ai registratori;gliabbrevia,tori tassa degli' abbreviatori, dunque,'. non. superava in nessun cas.oi 20 grossi;
dov,:vano conteggiare solo 2 tornesi perle litteriJ,e.exeutQriqe e non poteva- tuttavia si faceva riserva di concordare unamaggioraziorH~ incasipatticolat
nonscuotere alcunasoprattassa.: Infine per Je medesime lettere in fo"m. a mente difficili e ingarbugliati; .se le parti non riuscivano a trovare Un accor~
pauperum la tassa fu ridotta generalmente a8 tornesL.>' .' ',;; .'.; do al riguardo con 1'abbreviatore, allora la tassa dovevae'sseredeterminata
Quindici anni dopo, mediante la costituzione Paterfamiliasdel16no~ da uno dei notaiindicatodal richiedente periidocurneritichedovevano
velIlbre 1331, Giovanni XXII emanunnuqvo e ampio QrdotaxcztiQl1in essere elaborati daglibbreviatori dei notai, eda unabbreviatore:riorninato
parte. radicalmente diverso dal precedente. Rimase invigqreil prinCipiq penm certo periodo dal vicecancelliere per idocurnenti delterzo gruppo,
secondo cui la tassa degli scrittori determinava anchel'importo diquell per che erano cornpostidagli abbreviatori della cancelleria. .'. ..,. .'
la registrazione, tuttavia con l'aggiunta della norma che nei docwnenti di Anche nel secondo orda. di. Giovanni XXII mancano disposiziollistilla
provvisione a favore di prelati si. dovevaveisare agli scrittori .1'mte5a.tllssa tassa dehigillo; possiarno solo supporre chesssa.dovesseinlinealirnas~i-,
sol() per la lsttera pril1 cipale, msntreppr qllelle sec~J:lciaries()l()ilaIlfst. Di ma equivalere a quella degli scriptores, ma questa:congettura,cheha"pr~;.
pi lettere sostanziali:l1ent~ coinCidenti nel sontelluto'einess~.'afavoitciella tro uncetto grado' di probabilit, .non, trovaalcunaconferm~ neilef?nti.:a
medesima persona, la tssa principaledovevaessereriscossasolop~i . ulla; nostra disposizione. ...... . .' ... '.' . . . . ...iC
per le altre' invece si poteva esigere una tassa amrnontaritealniassima 6 ...Infine; allchein relazione alla tassa degli scrittori768 si distirlguev-atracle
tornesi. Le copie da registro, qualora la tassprincipaleJsse fpriore?30 tterae de iustitia e le litterae de gratia che passavano per l'audintia, daull a 338
tornesi, dovevano es~ere pagate con la terza. partscii .quegqs6nr#~sela patte, e, dall'altra, il resto delle litterae de gratia. Per gli stessi ti'pididocu-
tassa principale superava i ~O tornesi,con laquattaparte.; '.' . ce' menti la tassa degli scrittori era per lo pi un po' pi alta, esoh in casi

pr9vvisiniequ~o in cui i calcoli erano fatti sullabasedellavautain:t;rnesi;pr~~sd)3.~ancei


766 Su quanto segue cfr: !eosservazioni di Tangl, Taxwesen, p. 58seg. Tuttavia m
Sel1Ibrll . 337
che secondo il 116 della costituzione Pttter/amilias non si pssaJareuna distinzione tta!or-
le~la pap~e le tasse devono essere state calcolate per un certo periodo in g~ossi !<.o,mf!lIilli: .cfr; mare efacerenotam. Nel secondo e terzo gruppo vengono in partem~nzionatigli stessi,1ocu-
GI,ovanm JPCII, Cum ad sacrosanctae (Friedberg, corpusiuris can(jnici, 2,c()1.1~19,inbasso); menti (cfr.ades. 16 e 56,17,18 e 57, 19, 21 e55). Ma il lavoro da parte degli abbn:viatori
elannota~I9ne su un~ bo~a d;11272 (Westfaliscbes UB,5, p. 322, n. 684), secondo)aqual~ la differente. . . . ...
tassa .delslgillo e degli scn.tton anunontava nspettivam~nte a ungross.R(jm._, i .. ' . ,'",>...... 767Cft. sopra. .. . . . . .' . . '. . " ..'.
336 765. "~andem taiationen;t.. in registro ~ostro servari vQ.l~mus,cumfuerint(litterae)regi: 768 Se una lettera deVe: essere !iscritta, ci avvierieaspese del funzion~riou:hene
strandae. La frase subordinata pare voglIa alludere al fatto chehOfi sussisteva ancora un responsabile, in caso diverso la parte paga la met della tassa. Allo stesso modo per i duplica'-
obbligo di registrazione, altrimenti sarebbe stata superflua. " . . .' . ti si versa la met della tassa. '. '
302 Tasse di cancelleria
Tasse di cancelleria 3.03

molto sporadici inferiore a quella degli abbreviatori; ma ci avveniva per i le lettere secondarie.773 E ancora nel 1455 Niccol V adott alcune particblac
doc~menti di pro,:,,:ista.a favor~ degli eccl~siastici di rango inferiore,769ped ri disposizioni sulle tasse degli abbreviatori che, almeno in linea di principio,
quali l~ tassa st~bilita runase ~ lO tc:rnesI per la lettera principale, edi 12 non divergono da quelle di Giovanni XXIl,774 Sembra per che. nella prassi
torneSI per la ltttera executorza, COSI come era stata fissata nell'ordo.del gli abbreviatori, gi durante la prima met del XV secolo, no~ SI attenessero
l? 16;770 ~imase anche in vigore la disposizione per cui, nel caso di una narra- pi a queste disposizioni, per quanto esse venissero spesso relterate;775 e nel
tlO eccezlOnalmente lunga e di clausole straordinarie, potevano essere riscos c 1463 Pio II allorch costitu il collegio chiuso degli abbreviatori, soppresse
s~ soprattasse ?a calcolarsi sulla base dellerighe,esigendoper ogni riga I/4 l' ordo taxationis di Giovanni, stabilendo che gli abbreviatori da allora inpbi
dI grosso. Per il resto la tassa delle litterae de gratzsi hasavasulcontenuto dovevano riscuotere la medesima tassa degli scrittori per tutti i documenti,
del documento, talvolta an~he sullo .s!atus. del destinatario; la tariffa pi sia che fossero spediti percameram oper cancellariamJ76. ..;\
bassa a~onta,:a a 8 torn~sI, quella plU elevata a 50 {per le conservatoriaea Quanto alla tassa diregistrazione,anche ~el XV secolo nmase~VIg.oreJ;a 340
favore dI un arCIvescovo e il suo distretto metropolitano); tuttavia solo rara" disposizione per la quale essa dovevaeqUlvalere aqu.ella ?egh s~nttOrl;
mente tro~am? ~porti superior~,ai 20 tornesi. Nei casi dilettere che passa- Quest'ultimatassa, come abbiamo gi ricordato, durante il penodo. aVIgnone7
vano per ~ au~z~ntz~,771la tass.a plU bassa ammontavaal tornese, quella pi se si svilupp e fu integrata da aggiunte dovute in parte alla comparsa~i
~ta - .pe;- l przvzlegz~ c~mmunza ~ a 8 tornesi. Per tutti i tipi didocumentiper nuovitipi di documenti e formule didocumenti, in parte per anche dovute~
l quali lordo taxatlOnzs non prevedeva una particolare tassa in .relazione al
particolari casi singoli. Le tasse stabilite in queste ~ggi~te e~an?talvo~ta~onc
loro oggetto, l'importo veniva calcolatos~a base della lorolunghezza, siderevolmente.pi elevate di quelle previste dagli ordznes di GlOvanm, ncot-
tenend? conto dell~ normache,quantoal documentinon,superiorLalle rendo spesso importi .di 50, .100 e perfino di diverse centinaia di tornesi;nel
tren.ta nghe, p~r l~ !ztterae ~e gr~tia ?ovevapagar~i mezzo torn~se riga,;per a caso di un documento di assoluzione; peraltro eccezionalmente lungo, afayo~
le lztterae .de zustztza e ,cielI ,audzetztza un terzoditornese a riga; quanto ai re di Ludovico il Romano e Margherita MaultaschdelTrolo, la tassa fu innal-
d.ocum~ntI oltre le 30 nghe, ogni riga. (per la lunghezza delle qualiri1l1il.se.in zata>addirittura a2000grossi. 777 E nella seconda met del XV secolosiveri"
VIgore lordo del 1316, come apprendiamo da uno scritto postenore) costava ficpoi, probabilmenteconl'ordodi Eugenio I\T,unUlteri.~:re e signifi~atiyo
e
un gros~o .pe.r la p~ima~ategoria di lettere, mezzo perla secqnda...' .'): aumento degli importi delle tasse per molti,manon per tuttI l documentI;.
I pnnclpldegh ordznes ta:ationisdi GiovanniX:Xllfurononol1l1ativi
durant~ il.period? a'1gnonese eo~tre. Tuttavia non sappimnO'gene perquan-
to tempo runase ID VIgore lo speCIale ordotaxatiol1isclegli apbreyatoriintrb-
dotto .dalla seconda costituzione; La costituzione di Martino \T,delM181n 77~ Queste tasse, .o almeno quelle di' 2tornesi,devon? essere versate pel;:.'eXm~I1Sis
apostolice dignitatis presuppone comunque ancoral1l1acletel1l1inazionedeUe prothonotarii, cuius abbreviator est", dunque non dalle patt!. '. . .'.' ... .",
339 tasse p.er.le. mi~ute i~dipendente dall~ tassa pergliscrittori;?7~,e,p~rgli 774 Ottenthal, Regulae cancellariae apostolicae, p. 259, n. 36. Anche E,uge~l1o IV ~I rif~ce.;~

.abbreVIatotI del notaI, lo stesso pontefice, ancoranel1425, 'richiamandqsi regolalllenti emanati da Giovanni XXII in materia di tasse degli abbreVlaton edeglisc.rlttoXI~
espressamente ~e. dis.posizi0:ll di Giovanni. XXII, stabilitg's~edi12grqssi che egli integr semplicemente... . '. . " ". . .' '...........
775 Sia in un conto di spese veneziano deI 1405 (Comaro, Ecclestae Venetae, 7, p.1l}
perle Jettere pnnclpali aventI a oggetto nomine, di.prelati, edi 2 iqrosiper seg.), sia in un altro per l'abate di St. Albans del142J(Ann~les monaster#S. :4lbqni~?,p'.
271) le tariffe per gli abbreviatori, gliscrittori e i registraton sono tut~~ u1p~.Non'n.e~a
dunque una tassa specialeclegliabbreviatori. -Invece.neU453 alcuru InVIati deIconslg~o
della citt di Liineburg per una. bolla di restituzione ottenu~a da.l futurop~otonotan?
338 769 I. d ocumer: tI. di' pr<,>VV1sta
. f' di al" eI' NicolausStoket, dopo cheil5 giugno avevanopagatoped~re Insenr~ la supplica ?eLr,eg,l-
. a a~ore. ti ~r ~tI cos.tano per ogni lettera 16 tomesi per stro dIlesuppliche; pagarono inoltre: il lO git;gno, 2 ducatl per la mll1uta;~ 14glUgn~'2
gli abati, 20 per I ves~oVl, 24.per gli arClvesc.ovl e I patnarchi. - NeI caso di provvisioni in
forma pauperum la tariffa continua ad essere di 8 tomesi. ducati e6 grossi allo scrz'ptor bullae; lo stesso glOrno,.un ducato e~grosso~plumb?:., e
due ducati e due grossi "io registro" La tassa sar stata dUIlquedi,.due ducatl, somfJ:aana
770 P~r gli ab.brviatori fu aumentata a 12 tornesi nei casi di lettere pri,ncipali (cfr. sopra). quale. sLaggiunseromodestisupplementi per scrittori e registraton,mentre nell'ufficl(jcltrl
.7? SI osserVI che per queste dovevano pagarsi. tasseM1Ie agli uffici giudizi~rieall'au- sigillo pare abbia avuto luogo una riduzione. ddia. met della tassa conUIlsuppl~entodeI
dtentta / '" . .. i" >...... :", .
339 y~;Tang!, Die f'pstlichen Kanzleiordnungen, p. 134, 2. Per 1.emin.ut(:deIleboiI~(;Q~~i 10 per cento (cfr. pi avanti, e ROl?P, Lune~ur~erRomfahrt, p.A8 seg.l.. questi datl sonopel
stonali, e I ??tal dovev~o conf~zionare,tale c<,>stituzione adotta contemporanearnenteMa
0 restodegnidin(jtaperch danno informazlOlll sulla durata della spedlZlone,dal pagamento
della tassa per registrare la supplicafinoalla regist~azionedella bolla..
nuov~ dlsposlzlo?e l?;rche subordin~ la tassa all'Importo deI servitium comrnune dellarlati-
776 Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordnungen,p.181,n.~; . .., .
ya chiesa. TllttaVla clO:,ale.solo per lli!0tai (protonotari) stessi; come. si indiaquidi seguito
n.elnos.tro t~s~o, ~a COstltuzlOne Sanctissimus dominusdel1425, (Tangl, ibid.;.p.l64, 7)con- .777 Sutasse molto pi eIevate per l'iovestitura deIreLadislao ~Napoli : l?:pprov~onecleI 340
tlene dlSpOSlZlOlll sulla tassa dei loro abbreviatori. re Roberto deIPalatiilato cfr. Tangl, Taxweseh, p. 61seg..llresto c!i 1?0 ~o:mllV1J..11e?~lon~t~a
p.63 rappresentafors il supplemento deI lO per cento alla bullana di CUI Si parlera plU avantl.
304 Tasse di cancelleria Tasse di cancelleria 305

Tuttavia anche alle parti era possibile esercitare una certa influenza sulla partire dal 1403 783. si aggiunse una quinta tassa per i documenti spediti per
tassa che.veniva calcolata dal rescribendarius, dai suoi assistenti edaicompuc cameram alla cui preparazione partecipavano i segretari (cio la quinta taxa
tatores del collegio degli scrittori: si poteva trattare con loro e portare dalla o tassa dei segretari), il cui importo doveva di nuovo equivalere a quello
propria parte, corrompendoli, i funzionari che avevano il potere&decidere. della tassa degli scrittori, ma che non di rado lo sorpass.784 .
Cos ad esempio nel 1405 il procuratore dell'ordine domenicano, che aveva In generale, per, la procedura burocratica non terminava on ilpagac
richiesto una conferma della regola dei fratres et sorores ordinis de poimiten- mento delle tasse.' In' parecchi casi, soprattutto quando si trattava didocu- 342
tia beati Dominici, mediante un regalo di due fiorini riusc ,a ottenere che la menti importanti che potenti signori o ricchi comuni desideravano ottenere,
tassa fosse ridotta a 12 fiorini, mentre originariamente doveva ammontare a occorreva versare allo stesso pontefice cifre cospicue, dette compositiones e
20,25 o perfino 30 fioriniJ78 Ci si sapeva anche in Germania, e perci il di gran lunga superiori all'irriportodelle tasse,ea tali cifre spesso dovevano
consiglio della citt di Hildesheim nel XV secolo diede istruzioniaunpro- aggiungersi altri pagamenti a influenti cardinali o altri dignitari dell~ curia.
curatore di ottenere determinate grazie solo nel caso in cuilo.potesse fare Se non si. pagava alcunch a Bonifacio IX; si. doveva essere prepa~atl a ottec
pagando una certa cifra, quattro volte inferiore a quella prima indicata dai nere ci che si desiderava con un ritardo infinito, come adesemplO dovette
funzionari di cancelleriaJ79 Ma il consiglio di Brema nel 13 92 piocedette sperimentare il procuratore della cOngregazione .dorp.enicari~ric~rdat
per una strada pi sicura stipulando un contratto con uno .di iquesti media- sopra: gli .Eu detto pi volte che il papa voleva avere denaro, .ma lsuol~om,
tori, in virt del quale costui si obbligava a procurare determinate bolle. di mittenti desideravano evitare ogni forma di simonia, e cos la loro qUestIone
Bonifacio IX, "vera bulla bullatas", al prezzo fisso &300 ducati, oppure a fu sbrigata solo dopo anni e sotto ilpontificatqdi un.altropapa,785 Era
341 restituire il denaro se non ci fosse riuscitO:7~0 tuttocichequelmeditore comunque possibile trattare con Bonifacio IX: a un inviato di. Colonia"che
poteva risparmiare trattando sarebbe rimasto a lui come guadagno; neL1394 ottenne a Roma alcuni privilegi a favore.. della suaqtt,era stato
.'. Una volta fissata; per, la tassa doveva essere pagattre,volte,come detto m un primo momento che il pontefice. doveva ricevere almeno 8000
abbiamo gi osservato sopra: nell'ufficio degli scrittori, in. quello degli ducati perI'assoluzin della citt e la soppressione dell'interdetto; .qttellne
abbreviatori e in quello del registro. Alla fine del XV secolo nell'ufficio invece poi la relativa bolla: per un settimo circa & questa somma, e per tale
degli abbreviatori si concedeva un lieve sconto qualora almorriento.della
confezione della minuta fosse gi stato pagato un onorario all'abbreviatore
che aveva eseguito quellavoro.7 81 Nella bullaria, invece, oltre allat~ssadegli fiorihi,e perlin'alha11fiorini invece della dssadi 10 fioriIii.Rimane ttraviamspiegabile
scriptores veniva riscosso un supplemento, che per tutto il XVsec:()lo ~are comeinaiper la bolla Deieiunio invece della tassa c1iSfiorihise ne dvetter()p~gare 22 alla
ammontasse al 10 per cento della tassa.7 82 Infine nel XV se~olocsemb,raa bullaria.Ma il ffil':dt':simbsupplemento di lcadino per ogni ducat<:> dell~.tassll (ilducato ha
lO carV!li)~. attest~toanche dalla Practica canriellariac{ed: Schn:l1t~-~all~k~tg, p. 8), :1~
quale aggiunge .che allora ."dt':.novo" veniva riscossoanshe,~. seconfll'::.m,~ggi<:>res,~1ppf~~
mento. Allora anche i taxatores in bullaria non si atteneY~o pi alla: tassa pl':r"gli scrzptors,
ma "interdum augmentant taxam per rescribendarium impositam, interd:u-mdirn:inuullt".
778 Cornaro, Ecclesiae Venetae, 7, p.1U; cfr.. ancherinter~ss~~teletteri~S~hIlitz. Che una riduzione della tassa non fosse rara, dimostrato dalle note di spesa 111 MllYX:-
Kallenberg, Practica cancellariae, p. 82. Adlwang, Expensenrechnungen, .p. 95 seg.; ma talv?ltaricorrono anch~ considereyoli,.al\ffi.en-
779 UB Hildesheim, 3, p. 46, n:J01;p,362,n. 821; p,,537, tLCfi. su questo le lagnanze scritte del 1497 del collectores plumbz (Tangl;Dzepapstltche
[743J 780 Bremisches Urkundenbuch, 6 voll., Bremen 18731902: 4, p. 187; n.144.[Uninteres-
Kallzleiordnungen, p.40Q seg.)... . . ... . . ..... . . '
sante conto di spese, relativo a una "littera de celebrando divina in altariportatili et tempbri- 783 Cfr. Jansen, Piipstliches Urkunden' und Taxwesen,. p. l:5J se~... ..: ...... ....
bus interdicti in turridi:ta Nygeo alias Nygewerk" (Neuwerk);sL.trovanell'ArchiViodiStaib 784 Nel 1402, allorch Bonifacio IXsoppresse la retrlbUzlOne fIssa del correctorl#terarli1/l
di Amburgo dove conservato anche il documento stesso, datato lOnovembreJ391/SulJato apostolicarum, che fino ad allora ammontava a circa209 fiorini, fu. introdotta una ta~sa spe-
esterno della plica si trova segnato: "Rta (=rescripta) gratis". Per la minuta, il m,undum :e.la cialeperlui; che per le litterae de iustitia ammontava da un quattofmo a.mezzogrosso, perle
registrazione furono pagati rispettivamente 5 ducati, perla sigillatura 5 ducatice'mezzo.,I';a executoriae a un grosso, perle bolle di provvista relative a diocesi a tre grossi, perquelle.r~la:
prima stesura a buonoJu respinta in sede di iudicatura, e perci sidovettepagiJ.re.due:volfe tivea monasteri a due grossi (cfr,Jabolla inHofmann,Correc.tor, p.95,~sopra).: COSl.~l
[744J perla pergaJ,Ilena, cio rispettivamente un. grossuspapalis.Larescnptio doveva vvertire grllfis spiegano gliimporti'!probirretto orrectoris in conti di spese del XV sec. (cf,r. !id ~s. Mayr-
'e cos si ,trova annotato sul documento, NeL contopersi'afferma:: "pro .rescriptione,;noh Adlwan~, Expensenrechnungen,p.92, n.2; p.100, n.15; p.lOl, n.. 17; p.103BezlagejII).
obstante quod fuit iudicata gratis rescribenda, medius.ducatus",. Infine fu pagato 'ancora Tuttavia in queste fonti l'importo per le diocesieun monas~eroammontano~a~ue a a Ir.::,
mezzo ducato "pro celeriori expedicione incancellaria et c1ericis,provino".} , ma a quattro grossi o arlini,fu dunque c1inuovo aurne~tato.: . " . ' .... : . d;
341 781 Schmitz-Kallenberg, Practica cancellariae,p.27. ' <.785. Comaro, Ecclesiae Venetae,}, p. q} sego Molto caratterlstlca e 1 osservaz~oIlezbzd. ,p. 342
782 Ad es. nel 1405 (Comaro, Ecelesiae Venetae, 7, p.1U) si paga un grosso come supple, '100, sul potente segretario Giovanni da Bologna; "cego cognoscebam hominem;'lps~ e~t mo~-
mento "pro quolibet floreno'1 ,Parimentinel 1423 (Alinales monasteriiS Albani, 2; p.. 271) tuus etpossumiam seeure dicere: ipse nonmOVlSset pedem per duos passus,ut alicU1 sery:t
nell'ufficio del sigillo per una bolla vengono riscossi 8 fioriiezgrossi invece della tassa di 8 ret,sine pecunia".
"
306 Tasse di cancelleria Tasse di cancelleria 307

cifra, con l'aggiunta di alcune spese supplementari, riusdad avere anche sulle boll toccava interamente alla camera apostolica; i bullatores,a parte.il
altre due bolle/86 Questi tre documenti, e altri sette ottenuti da quell'inviac loro stipendio, .dovevano accontentarsi di alcuni compensiaccessoriedlle
tO,furono muniti peraltro della segnaturagratis de mandato, domini nostri mance che erano consuete anche presso di loro e sulcuLammontre furono
pape: 787 ma quanto poco conto si tenesse di ci dimost'ratodai calcoli del- emanate' apposite ordinanze papali nel XV secolo. Gli importidiiqulla
!'inviato; quantunque egli per gli ultimi sette documenti avessepagato'altri tassa': come possiamo vederedai conti disponibili a partiredal1299,veniva~
1050 ducati alla camera, dovette ancora versare.importi abbastanzaraggliar c no pagati nello stesso ufficio del sigillo (talvolta con diversi tipi dirnonete),
devoli non solo per la preparazione dlle suppliche, ma anche per minute, erano custoditi in una cassa chiusa e, fino al 1336, consegnati ogni settiInafia
stesure a buono, bollatura e registrazione/8B E oltre a ci non si potevano alla camera, in epoca successiva perlo pi una volta al mese, talvolta per
evitare altri pagamenti supplementari in ogni fase dell'iter burocn'lticdel anche a periodi di tempo pi brevi o pi lunghi.7 94 Al principio del xy 344
documento: su questo siamo sufficientemente informati dalle note di spesa secolo per alcuni anni i pioventi dellabullaria, qandil ponteficeno'n
gi menzionate risalenti alla seconda met del XV secolo e da un breve ma- ordinava di pagare con questi fondi direttamente iereditori dellacllrja'o
nualea uso di coloro che desideravano ottenere provvisioni,pubblicatoda altre persone da questa autorizzate a ricevere soldi, venivanoversatiall'uffto
Schmitz-Kallenberg sotto il titolodiPractica cancellariae compilato alli fine cio del registro, per essere qui conteggiati da un' registratoreassiernealle
343 di quel secolo/89 Si pagava nell'ufficio delle supplicheperaffrettare)aregi c entrate di quest'ufficio,795 ed essere utilizzati. secondo.ledstruzioni date,dal
strazione dllasupplica;790 qui791 e poi dinuovo.nell'ufficiodegliabbreviac papa. o dal camerario.196 . E infatti anche leentrai:e.del registro afflivano
tori per ottenere la consegna della supplica; nell'ufficiodegliscriptoreiallo almeno in parte alla camera apostolica. Occorrono ulteriori studiperJare
scrittore, a quanto pare per la pergamena, poi all'abbreviatore'jn,primaxvic luce sulla situazione nel XIV secolo; neiregistri cameralirisalenti al periodo
sione chetivedeva la stesura a buono; alcustos cancellariae chexdoveva eone di Giovnni XXILe Benedetto XII sembra he,secondo le fudicazioniJino c
statare' eventuali cancellature, nella bullariaa tutti ifunzionri,nll~ufficio rinnostro possesso,gIi introitiricavati dalla registrazione sino statiarinoX
delregistro allo scrittore;'al summista per laspedizione'percameram;si tatisolonel1335e nel1337;;eprecisamente.pare.cheallora,standoal tenc.
doveva pagare tutto ci, a parte i costi ulteriori che insorgevano l1el casCldi re di rt delleannotaiioni .pubblicate, sia stata versata alla camera llt,tetz~
una littera rescribenda, le tasse da versare per l'esame del candidat6nelcaso parte del ricavato effettivoJ97 Secondo ilibriontabili del.registrat(}I(~
delle bolle di provvista ecc., e le taxae vere e proprie/92 . .. .......
L. tasse che dovevano. essere. riscosse. per. gli abbreyiatori .~... gli . scr~tt()ri
venivano pagate nei due uffici stessi; affluivano integralmehteifunziohfi
di cancelleria appartenenti ad essie' venivanodistribuitetralorosol1~ non solo quanto al XIV secolo (come ha gi osservato Gi:iller, Mitteilungen und Uirrsiibuii~
alcune disposizioni dettagliate e complicate contenuten~llecostitli~i?ni gen, p. 99), ma anche per i sec. XV e XVI. . "C, ...,';:)
794 Esempi in Baumgarten, Aus Kanzlei undKammer,.p.247seg.Cfr;anche'Die 344
papali e relative ad~mbedue le. categorie,d.ifull~i.qn~ri.793Jnyec~latsSa EinnahmenderApostolischenKammer unter Johann XXII.; ed. E Ge)1ler,'PaderbfO'l910
(Vatikanische Quellen zur Geschichtederpapstlichen Hokund Fina~zverwaltqngl?JQ!
1378, l),p. 7Lseg. . .), ..>. . . ..' .... :";) '.',
..' .7~5Cisi ricava dai conti .del.registratore Stefano.daPrto pubbh da Guasti;GIavanzii
7 86 H:.I(eussen, Zwei Kolner Gesandtscha/tft nach R~mim14. Jahrh~~Z;t, Mit~ei1~~en Cfr. anche: Baumgarten, Aus Kanzlei und Kammer, p.251. seg;e p;253,. ;cc ..' ...-'< ii'
aus dem Stadtarchiv von Ki:iln, 12 (1887), p. 67-88: 76 e 73; dr. Tangl,Taxwesen;p.65Seg: 796Secondouriadisposizione.di Eugenio IV deLJ435un Jerzodei proventi. delle bolle
787 Si tratta dei numeri5310-5316 dell'Archivio della citt di Colonia; ' . ; - .'" doveva esser consgnato li funzionari ,della .penitenzieria (dr. Goller, Ponitentiarie,:l' p!
, 788Tangl, Taxwesen, p. 67 sego . . . ....... >.:."c:"'':'': 149); Dall4861a metdelle.entratericavate dalla. tassa sulle. bolle andava l\collectdrestaxac
343 .789Schmitz-Kallenberg, Practicacancellariae, p. 21seg. Cfr.' inoltre larelaziOlu:deL1497 plumbi; perci nel. 1497 costoro si..lamentavano" che j taxatores in bullaria riducessero. cos
sugli abusi commessi da tutti gli uffici della cancelleria nella dscossionedelletasseJTangl, spesso questa tassa (dr; Tangl, Diepiipstlic/JenIvmzleiordnungen,; p. 400 seg.):Quand() il co!,
Die piipstlichen Kanzleiordnungen, p. 390 seg;);. '..' ......> .... . .........:_.;.
.:. ...: .' legiodei collectores fu raddoppiato da Alessandro VI, venne assegnata loro anche l'altralIlet
790 Questo pagamento ricorre gine1 comodi spesedelJ405sopramenzionato(dricnt. di questi proventi. . '. ". .. . '., . . c , ... ,' ,;,' .,,
775). - Gi nel 1302 l'abate di St. Albans dovette pagarequattrotornesi anche nell'ufficio del 7~7 Gi:iller,Mitteilungen und Ufttersuchungen;. p.99, ha notizia di una tale registrazione
registro delle bolle "magistro P. ut citius registrarentur" (dr, sopra,nt.}62);.:.:: /.t solo per il 1335. Ma 'nei conti dicuLVidal, in Lettres commu/ies de J3enoft XiI;2, p; 436seg;)
79l Questo il significato della nota c1ispesa di Liineburgdel5 giugnoJ453:."N(icohii) d comunicazione ne ricorre una anche nel 1337, poi invece non pi durante il pontificato di
supplicacien te losende in registro 7 b(010nini)".(Ropp,LuneburgerRom/ahrt,.p.48);.; Benedetto XII. Secondo l'ordo taxationiS di GiovanniXXII Paterfamilias,:235seg?(Tangl,
792 Dalla fine del XV sec. si moltiplicarono .questi pagamenti accessori. Cfr. adesi la nota Diepiipstlichen Kanzleiordnungen,p.ll0) si dovrebbesupporrehel tassidehegistroto,
di spesa di Trento del 1488 in Mayr-Adlwang, Expensenrechnungen,p.103seg;."C) ,i/ casse airegistratores. Ma, contro questa ipotesi, dalla bolla di Martino V Romani,pontificis
793 L'opinione opposta di J; Haller, Papsttum ufrdKirchenrejorm; VienKapitel,zur del 1423,'12 (Tangl;ibid., p; 151) sidedueche gli scrittori .del registropercepivrio.una
Geschichte des ausgehenden Mittelalters, voI. l, Berlin 1903, p.1D.;5~, nt. l, deltutto erronea, retribuzione fissa e non ricevevano alcuna quota di quella tassa. '.' ,"
308 Tasse di cancelleria Libri di cancelleria 309

Stefano daPtato 798 si dovrebbe supporre che nel secondo decenni6delXV e inoltre la quinta taxa dei segretari sopra menzionata e introdotta all'iniZio 346
secolo tutti gli introiti dalla tassa del registro siano stati versati alla camera, .e del XV secolo; .Come apprendiamo dalla bolla di Innocenzo VIII del 1487,
a ci corrisponde un comando impartito dal vicecamerario ai registratori nel relativa all'organizzazione del collegio dei segretari accresciuto fino arag c
1426,799 mediante il quale si ordinava loro di liquidare al tesoriere "singulas giungere il numero diJOmembri, la tassa era stata tolta in tutto o in parte ai
345 pecuniaruni'summas ex erriolumentisregistri'~.Mada un conto relativo ai segretari da alcuni predecessori del'papaeda lui stesso, e utilizzata perle
proventi ricavati dalla bullariae dall'ufficio del registro negli' anni 1418 e esigenze del pontefice: 808 il papa dispose che da allora in poi essa doveva
1419800 si evince che allora il vicecancelliere percepiva una partedelleentra~ spettare di nuovo interamente al collegio, il quale beneficiava. anchedellii
te del registro, sembra la met;801 e daun'altrainformazionede11405 802 tassa sui brevi con i quali venivano concessi alti uffici, dignit ed entrate
apprendiamo che. alloraun quarto del ricavat dalla registi:azione.spettavaal nello Stato della Chiesa;
vicecancelliere. 803 Perci dovremo supporre che, se in altriconti'nonsi parla
di queste detrazioni dal ricavato delle tasse sulla registrazione,.non.si per L'iter burocratico nella cancelleria fu regolato da costituzioni papali e or-
questo. autorizzati a concludere che non siano avvenute; giul1geremopera dinanze dei vicecancellieri che si sono conservate in gran numero a partire
una visione pi chiara della situazione solo quando saranno studiati sistema- dalXIIIsecolo. 809 Gi al principio di questo sec.olo si disponeva in cancelle-
ticamenteilibri della camera apostolica. ria di un manuale denominato liber provincialis o provincialis ancellariaeo
.Nel 'tardo XV secolo il pagamento delle tasse per le bolle e per il registro semplicementeprvincialis; la parte essenziale di questo libro; dal quale tia
fu regolato in maniera differente a seconda che i documenti veni~serospedi~ vai! nome, era un elenco ordinato secondo province rututte le arcidiocesr::e
tipercancelleriaoper cameram. 804 Quanto alla spedizione per canellariam, diocesi della .eristianitcattolica. Questo .libro veniva usato nelXIIIsecold
si tenne fermo il principh che il pagamento perlasigillattii'avvenisseriella peranriotarviogni sorta di scritti relativi all'iterburocraticonella.cancelleria,
bullaria e quello per la' registrazion nell'ufficio deL registro;80.5 nellaspdi" ai compiti dei funzionari, ai loro diritti, doveri e proventi, inoltre formule di
zione per' cameramiIlvece,nella quale i .documnti' nonvriivIloregistrati giuramento e disposizioni; vi era unita anche una raccolta diforlllulari di
nei registri di .caricelleriama' in quelli camerali,nella.bullarial 'siriscuot:eva documenti sulla quale dovremo tornare a parlare in altro contesto. . .
l'importo triplo. dllatassa fissata dal rescribndarius,8,06 ciole tassepeda Q11esto libro di cancelleria del XIII secolo810 ci hto ~oloin11l1a>copia,
bollatura e per la registrazione, che toccavano integralmente alla camera,807 c~e per l1onriproduce affatto l'interosuo. contenuto, eche S()!Ilpilata fU
probabil!llente intorno a1)280 nella curia, forse da.i1l fUI1,:i;ipI1ario delJ~
cancelleria o su incarico di uno di essi;811 oggi conservata nella biblioteca
798 Cfr. sopra, nt. 795.
.. 799 Ottenth!, DieBullenregister, p.. 514.
3 4 5 . 800 ,F.MlteIlberger, Versuh einer Ne.uordmmg del'pdi'pst'ticiJen Kamr.>ze,'zn de:>zerst,?n . .' ',' ',,' .. '
Regiel'Zfngsjahren Mart{s V:;RQ;8;(1894), p.)i~)-4)'U:q)t)se'g;. Kanzleiordnimgen'p. 390 seg.)dmo'stra perqualiricrueste supplementar v~sseroJo11l111- 346
801 C s rcava dalle annotazon fatte 31 maggo "a regstw. pro .mdtate late anchnll'.ufficio d regstrazone della cancellera; '. ',.,. <'.' ,:".,.;.'.,
deduets xpenss 480 flor. 22 sob6 den.!'einltre un mpottd per 14 bollefde qllibys :do~ 808~Ineiusdem seds opportuntatibus": Innocenzo VIII,Nondebet reprehensibile,l~
nus vcecancelladus nori debet habere partem"", .. . >, . y . L . . c. ':~ ",.'L...' (ButlaiiumRom.an~m.5, p. 334). . . .'. . r ' . . .............. ' . . . . \
. 802.Baumgarten, AusKanzlei und Kammer, p. 25J.Per il periodo di GiovanniXXIII cfr. .809 Ckspra;rit; 537, 538 e539. Per ci Che segue Cfr.oralIltroduzioniaJlePllbpli3.'
la sua bolla del 1413 (Bauinganen;Apostolische Kan:dei,pA20) isecondocuil~quotadlla zoni menzionate dTangLe Ottenth!. Non rporter la documentazone vaddotta.' .',... '.',
tassa sulla registrazone spettante'!vcecaIlclliere, che egli avev dato in prestitd!' papa, 810 Quanto.!perdo dredazone dlle sue sIlgoleparti, cu nlla'prma. ~clizioned
ammontava Il26meS lla somma enormd16000 forn; ;,; , .' questo mia opera avevo dedcato ,un esame partclare, basterorrnvare. ll trattazion~d
803 Ch~aIlchenel1437 il vcecancllierepercepsse:!curie ntratedllatassadel.regstro Tangl,: ibid.; dlle,sue cdnclusionm dstanzo solo per!cun' dettgl, motivandoogn volta
s deduce da,una patente dnomin di Francesco Condulmer (cfL .Ottenthal,rDie questodssenso.,;".,> . .' '.. ". . . .' ',.' ".]: 'r C'i,
Bullenregister, p.516). .". '. . .'. . .......... ... .'. .811 S potrebbe pensare Che Gacoino, canonico d Bologna, ilqll!e L61uglio1278com~
. '. .804Cfr.s9pr?Perc anChe .rddti rcavat' dllasigillatura dlle .litter~ perncellai'iam pare coineaditorlitterarumcontradictarum,ma g 1'anno segl1entevenesostituto da
expedite veng9no conteggiati a parte;Unatesdtnonariza del 1457 addotta da Ballingarten, Gfredo dAriagni.(cfr. sopra, nt. 526),abba poi:tatoilmanoscrtto a Bologna, ammesso che 347
AusKanzleiundKamml',p.253; -"",.' . nOI1 sia morto e CheIlvece ssa dmesso d! suotrlficio e s sa rtirato a Bologn, cosa sulla
,~05 Schmitt-Kllenberg; Practi:ncellariae, p.33 seg; ep.5L . . ' '. _ qu!e non ho !cunaIlformazone. Con questapotesi si accorda bene il fatto Che il brano
.806Schmti,Kllenberg, ibid., p.37.Perc la frequente menzione dtrestaxaenelle nof
e neconti delle spese; ,'
p recente .e databile con scurezza dImanoscrtto deU2 febbraio 127S (Tangl, pie
p'pstlichen Kanzleiordnungen, p.69 seg.). La lettura dell nota appostashI maIl0srtto;q
807 In questo casobsognavaquIld pagare al funzonaro dIregistro e ll'auseultator cu tratta Tangl,ibid.,p.LXIv" troppoIlcerta e non permette quIldd ricavare concluso-
anche uno speci!e compenso pedlloro lavoro. La relazione_. del 1497'*[arlgl, Die papstlichen
'-',
ni certe.
".
"
310 Libri di cancelleria Libri di cancellria 311

347 del collegio spagnolo di Bologna. 812 Dopo' che questa copia era stata esegui- non sappiamo come e quando fin poi a Parigi. A Roma rimase per una trae
ta, il libro di cancelleria, rimasto ufficialmente in. uso fino aL tempo di scrizionedella copia del liber provincialis fatta redigere da Teodoricodi
Urbano VI, fu arricchito di numerose e importanti nuove aggiunte. Poich Nieheim; tale trascrizione risale al principio del XV secoloe in ogni casocfu
per l'antico libro di cancelleria era fortemente logorato dall'uso, il regens usata ufficialmente anche in cancelleria; essa contiene altre aggiunte oltre 'a
cancellariam di UrbanoVI, il cardinale Ramnulfo di S.Pudenziana; incaric quelle inserite nel manoscritto parigino, soprattutto regoledicancelleria risa-
l'abbreviatore e scriptorTeodorico di Nieheim di farne preparare una copia, lenti al periodo di Giovanni XXII fino a Gregorio XII; e sembra sia rimasta
che quest'ultimo collazion personalmente con il modello; tale copia, termi e nella cancelleria di quest'ultimo pontefice anche dopo la sua deposizione da
nata nell'aprile del 1380, si conservata in un codice parigino. 813 Anch'essa parte del concilio di Pisa fino alla fine del suo pontificato.8l7
non riporta tutto il contenuto dell'antico liber provincialis; 81 4 inoltre Nel frattempo, come ha supposto Tangl adducendo validiargomenti,ad
Teodorico di Nieheim modific a sua discrezione l'ordine secondo il quale i Avignone sotto Clemente VII veniva compilata unacontinuazionede1l?anti-
348 brani si succedevano nel suo modello,815 aggiunse le rubriche in quello man- co liber cancellariae, che in cancelleria fu chiamato quaternus albus. Inque
canti e altre piccole appendici. sto libro fu inserita una nuova collezione di formulari e .una raccolta di
Dopo la produzione di questacopiadellz'ber proveialis il modello!1on costituzioni papali da Giovanni XXIHino a Urbano VI;>1amaggior parte
venne probabilmente pi usato in cancelleria e and perduto. Invece la copia delle quali concernevano riserve di benefici in Italia. Anche questo quiiter~
di Teodorico di Nieheimfu da allora adoperata come Iibro ufficiale della nus albus non si conservato; tuttavia utbcodicepetvenuterprobabilmenie
cancelleria; vi furono inserite anche alcune ordinanze deLvicecancelliere risa- attraverso il cardinale FrancescoBarbeririinella biblioteca della sua famiglia
lenti al 1380 o 1381 e altre annotazioni, soprattutto sull'assunzione:lbilgiurae contiene una copia fatta eseguire da Teod6rico di Nieheimnel maggio 1380
mento prestato da funzionari di cancelleria, chegiu!1gonoJino al 1405 ;81 su ordine delvicecancellieree che egli collaziori(come quell'altralconl'o;
riginale. 818 A differenza di .quella delliberprovincialisdesign. questa copia
liber secundus cancellarz'ae; e,come il primo liber cancellariae, ancheilsecon~
do fu utilizzato per aggiunte, che vennero inserite a partire dal 1423 e eone
.812 Codex collegiiBt1panici Bononiensis, n:)75, Descri~todaSim~)llsfelA.Beitrage~u172 temporaneamentmunitedi note autentiche di convalidazione. Nei secoli 349
papstlichen Kanzld1f.esen, p. 218. s~g.; Tangl,pil;' papstlickenKanzll;'i9rclnung~n, p':LX1I sego
Un'~dizione inCOmPleta sulla base di questopanoscritto stta.offertadaJ. Mrkl,
XV e XVI questo manoscritto costituiva il libro ufficiale di cancelleria; nel
quale vennero trascritti sia i provvedimenti dei pontefici emanati per lllca "
Documenta !Jlquot quaadimani ponttficis notarios et curiales pertinent, ASI; ApperidiC\T;
n..l9(1847}, p : 1 3 1 " 1 5 3 . . " .. , . elleria sianumrose.altre annotazioni relative all'iter burocratico e al perso:
ll
813 Bibliothque Nationale, lat. 4169. Una descrizione accurata si trova nell'edizione di naledi cancelleria. Per il periodo tra il 1380 e il 1423, invece, fu probabil-
Erler, Liber cancellariae. mente lo stesso quaternus albus, oggi disperso, a servire da libr ufficiale di
814 Mancano ad esempio il brano che in Tangl, Die piipstlichen Kanzleiordl1t!ngt?tJ.,jJ,.24
seg.,e alcuni altri prese!1tinel manoscritto bolognese e risalenti al concilio di Lione; si pu cancelleria,ek aggiunte cC)lltenute ne! p;tatl0sc:ritt09:;tr,bE;FirliaJJ.o risalel1tia
certamente supporre che que~ti'pezzi'si trovassero nelliberprovincialis'\ Unbrario;cuisH qustoperiodo potrbl:>ero essere state irI par1:e cqpiate diJ.\isto.819. ' / / ' ,
riferimento nelle consuetudines cdncellariae' (Tangl, ibid.;p. 65, ConstitutioVII;Sl):eche Se i libri di. cui si appena parlato." ,il quaternusalbuse il Hbersecun4us
secondo' queste deve essersi trovato nel provincialis cancellariae;:manca sia',nelmarioscritto canc~llariaedi Teodorico Sii Nieheimc?tllesuE;:;tggiull!E; - rappresent~ri
bolognese sia in quello parigino; non credo infatti che (come ritiene inveceTangl;ibid.,p.
XXVII ep. XXXI in basso) mel n. VII,l si rinVii a ConstituticHI,3 (Tangl;ibid., p.54, le continuazioni dell'antic? libro. di s~ncE;lleri~,ciodelliberProvt'~cialis
3). Nel n.VII,Lsiparladella lettura delle suppliche davanti alpapa;iielncII;3dell'inol, del XIIIseolo, durante il pontifictodiGiQyantii::X:XII,p~t.~atltiasp~tii
trodi suppliche alla Data c0172munis: le. due cose non hanno nulla a chfard'unacon l'altra.
InoltrenellaConstitutio II, 3laparo!a inizialenullusnon va integrata c?ntaggiunta<di
notarius, come invece. ritiene Tangl;pittosto questoparagi:afoproibisceingeneraleJapre~ .- --' ,', ,. ,-".' ,-.', .... ,_.,'.'., ... ".-.,.... :. c....

sentazione dipetitines per persone importanti senza 'la procura sigillata (cfr.piYavantiil 817 BAY, ,Ottob.lat.911, cfr. Tangl,DiepapstlihenKanzleiordnungen,p.
capitolo sulle petizioni e letrattativ~ preliminari). "Singolibrnitratti<1alliber P!oiJincialis Tangl,MIOG,U(1890},p.337:3'l2:340. .. '. " .. . . ' < , , . . ,........
sono con!enuti anche nel formulario' e libro di cancelleria descritto da. Tangl"Tax~esen,p:q, P8BAV, Codice barberiniano'XXXV. 69: cfr;M. Tangl;Der vollst'ndige Liber cancellariae
che rilegato .assieme al secondo volume dei . registri cartacei di Clemente. VI;'mncano i des DietriChvon Nieheim,'MIOG,lO (l889),p, 464-466; Tangl, Diep'pstlichenKanzle{drd-
parte sia nel manoscritto bolognese sia in quello parigino. nungen,p.XLVIIseg. ep: LXVIIseg. . .. . '."" . ' . . , . . . . . ",
348 815 Questo dev essere comunque il significato delle parole."erperordinem meliori modo ,819 Paris,'Bibliothque nationale, .cod. lat. A 172 (cfr. Tangl, Die paps~lchen Kanl-It;iord, 349
quo potuieiuscapitulaquelibercollocilvi" (Eder, Libercancellariae,p. 204); anche nel manci' nunge , p.LXXI) una copia delliber secundus cancellariae,con le aggillntefino'alJ46Sc'
scritto bolognesela successione dei brani diversa. '.' . rt
Uncopiade1l'interocodice il codice barberinian.oXXXv. 94 risalente al XVI sec. T~tti i
816 Solo una riga fu aggiunta nel 1417 e dimostra cheilmarioscritt era allora ancor a manoscrittimeiizionati.e alcuni altri che contengono singoli brani son stati ,usati nell~eccd-
Roma. lente edizionedi Tangl, Die p'pstlichen Kanzleiordnungen.
312 Regole di cancelleria Regole di cancelleria 3.13

cos importante ai fini dell'organizzazione e dell'amministrazione degli meno notizie su quest0823 che sugli altri libri di cancelleria: non ne conoscia-
uffici curiali, fu compilato ancora un altro e differente libro di cancelleria. mo ne il testo originale, ne copie autentiche usate ufficiahnente nella stessa
Tra il 1320 eil 1325 820 Giovanni eman una serie di disposizioni, di reguC cancelleria; d che ci pervenuto proviene invece dacompilazionifatteida
lae cancellariae, come furono definite, per l'emissione di litterae degratia e funzionari della cancelleria, dell'u:udientia litterarum Ol1ttadictarum, della
litterae de iustitia, (soprattutto per quelle aventi a oggetto provvisioni rota o da procuratori o avvocati per il loro uso personale.
papali,ma non solo per queste), per la loro composizione, pedeclausole il pi antico di questi manoscritti,824 che risale ancora al XIVsecolo,
da usare, per i loro limiti temporali e oggettivi, e per i presupposti.ele contiene le regole di Giovanni XXII e Benedetto XII cos come furono ptec
condizioni alle quali potevano essere spedite in cancelleria; Giovanni sentate a Clemente VI825 al momento' in cui iniii il suo pontificatoaffinche
XXII eman. poi pi volte nel. corso del suo pontificato altre disposizioni le approvasse; con aggiunte fatte dal vicecancelliere allora in carica 'ecn 351
che furono accluse alle prime regole di cancelleria;821 in seguito la consue- osservazioni che indicano come il pontefice si riservasse anCora didedder
350 tudine di formulare tali regole per la cancelleria si mantenne duratura. Le circa 1'approvazione di alcuneregole~ il manoscritto contiene inolfrenU:cve
regole avevano validit sempre soltanto per la durata della vita & un' pone regole emanate durante il pontificato di Clemente VI e di UrbanoV;I1lentr
tefice;a ogni nuovo pontificato venivano idunque rinnovate. Di. solito il non vi furono inserite quelle risalenti al periodo di Inno~enzoVI.826
,successore sirifaceva strettamente alle regole del suo predecessore; tutta- Tutti gli> altri manoscritti finora noti - tra cui quellovatkaIla:risareilt,al
via all'inizio del pontificato di un nuovo papa aveva luogo una. revisione 1403c1411, compil~to.o posseduto datino scriptor di Tnnocenzo VII',di
delle regole Eino ad .allora enunciate, nel corso della<qualequ.alche cosa Gregorio XII, il pi importante per li sua et e perilsuoccmtenut821 'o
veniva ()messa,.qualche altra aggiunta, commentata o modificata. Il grosso contengono le vecchie regole di cancelleria fino a Grega:rioXIco~lcoFe
delle regole Jormulate dai singoli pontefici. risale. dunque ai primi tempi i
furono present~te a questo pontefice e da lui approvate e come pbiHirono
del loro pontificato; pi tardi per lo pi le regole furono .emanateheigior- conservate, a pat"te qualche lieve !l10dificaordinata da Urbano VI Clemente
ni precedenti la loro incoronazione, e poi nel crso delpontificto integra\ VII conferm' le regole ~eisuoi predecessori solo il 1~. mar~o )379 ,dopo
te con a.ggiunte. '",".'c'; che.erano .state riviste da due cardinali e dopo avere egli stesso 'inanatogi
<'i -,.
Le regole & cancell~!iavenivano r~gistr!f~:dietro. ordine'scrittoyorale
~-

del papa, o di una persona da luidel~~af~in unlibrodicancelleriapartico~


lare822 denominato liberregularU171 cancellariae, maanchesemplicelTIe?te
liber cancellariae;' come quelli di cui si .trattto. sopra. .Possediamoper 82, O su questi libri,prchinfatti.dopo lo Scismadel1378ad'A\'ighonesidvefi:ecdinc
pilare un nuovo liber regularum essendo rimasto il vecchionellemariidi Urbano VI. ,ic >-:i":
824 BAV, Ottob. lat. 778, su cui cfr. Teige, Pipstliches Kanzleiwesen, p. 416 sego Occorre
riconoscergli il merito di avere scoperto questo manoscritto; purtroppo la descrizione che ne
820L~dateche S()ll~jri Ottenthal, Re~ulaecancellariaeapostolicae,p. ~ioi320-3}6:
IX' ha fatto e l'edizione del testo delle regole lasciano molto a desiderare. un peccato che
devono essere modificate secpndoquanto si indicato sopra neHesto, dato che ilvicecahW Ottenthal non abbia conosciuto questo manoscritto; avrebbe saputo avvalersene in maniera
lier~ inenzionatoa1l'inizio delle regole di cancelleria,Letessier,nonmornelB30;ma gi nel
ben diversa. . .
1325 (cfr.sowa). , '. ... ', ,....c ..u; <'." .r c;",;>', 825 Ci sicuro, dato che in primo luogo le regole si trovanonelinanoscrittotradocu-
821 Ritengo che i 31 e 32 dell'edi2ione di Ottenthrtl, Regulaewnc~l!~riaeapost~j;ct!~,p, menti di Clemente VI (il documento di Urbano V, inserito dopo lln. 107, fu aggiunt6s11cces-
8,ei 3~ seg.nell' ediziolle~1i Teig, Papstliches Kanzleiwesen, p.428 s<:g.,chesi<JjffereIl- sivamente da altra mano, cfr. Teige,Papstliches Kanzleiwesen,p. 417); in secondoluog()U11a
ziano chiaramente dai prcedenti per laforma item mandavitdominusnoster,dpminusndsier bozza che contiene solo regole di Giovanni XXII e di Benedetto XII, ma non dei pontefici
vult, e altre simili, siano tali aggiunte posteriori, mentre i 1-30 in Ottnthal, ibid;,e i 1- successivi, pu essere stata. presentata appunto solo alloro successore immediato,eintec2:o
37, in Teige, ibid., costitUiscono apparentemente una massa uniforme di regole enunciate luogo a Giovanni XXII, lO, fu aggiunta al margine una disposizione apparentem~te..aclQt:
contemporaneamente dlvicecancellire. A ci si accorda il fatto che, comhil osservato tat~ eia Cle~ente VI al mOznentill cui glifu presentata la bozza dlleregole (Teige\i~!d.,p.
Teige, ibid., p. 420'seg., il suo 40 menziona una clausola che c'orrpare. soloneFdoCurrienti 424,ntc4):Non ha alcuna validit la motivazione addotta da Teig;zbid., P: 421,nt.2, a 351
emessi a partire dal sesto anno di pontificato di Giovanni. Se dunque la miaint~rpr~ta~ione sostegno della sila ipotesi che l~ bozza sarebbestataesibitaaUrbano V..... . ' .', : .
[744] <;s~tta, l.e prime disp?sizioni furono emanate prima del. 132 l-n [Delle regole di cancelleria 826nm~oscrittonn fuprobabilinentepi usato altemP di Irinocenzo-VI e furiutiliz-
del papl e de!Ia lorolffiportanza per la Germania tratta un saggio di L. Jackowski,DiejJapstli- zatosolo duranteil pontificato di Urbno Vda1loscrittoredella terza mano (Teige,'ibid.;p.
chen Kanzlezregeln und zhre Bedeutung fur Deutschland, Archiv fur katholischesKirchen, 416), Fu compilatosicurainente sotto CleinelltVI;
recht, 90(1910), p. 3-47, p.197-235 e p. 432-463, dal quale non si ricava nlladi rilevante ~27BAV" Vat. lat. 3984; cfr.Ottenthal, Rgula i:ancellariae apostolicae; p.XL;.l\f)Tngl,
perla diplomatica].," .....< . ' : .,.c ...... .; '. MIOG, 11(l890),p. 337-3,42: 340; Tangl, Taxwesen, 22 seg.; Tangl, Dipapstlfchen
350 822 Nonnelliber p:ovincialis,onellesuecontinuazioni, cfr. M. Tangl,MIOG, 11 (l90),
Kanzleiordnungen, p. LXXLE una compilazione ricavata da tutti i libri di cancelleriaa1lora
p. 337'342: 341, con il quale ora concorda anche E.vonOttenthal,.MIOG;16 (l895) p. disponibili. _. Per gli' altri manoscritti rimando.s'olo alle descrizioni nell'introdzion" a
361-365: 362. .. , Ottenthal, ibid. .
314 Regole di cancelleria

prima ~considerevole numero di nuovi provvedimenti.828Subitodopla


sua eleZlone Benedetto XIII dispose poi il rifacimento di tutte le vecchie
regole fino a Gregorio XI, e di quelle del suo predec~ssore Clemente VII VII
facendole ordinare sistematicamente e, inmolti:csi, redigere in 'uno>stil~
pi ~~iar~;829 e .poich il suo vicecancelliere nel 1409 pass dalla parte del I FUNZIONARI.DI CANCELLERIA DEGLIUVIPERATORI
concilio pIsano, il corpus delle sue regole, grandemente accresciuto con alcu- EDEI RE ITALIANI, FRANCHI E TEDESCI:II
ne sue. disposizioni posteriori, divenne la fonte. delle successive redazioni
delle t~~ole di ca?cell~ria accanto alle regole dei papi romani,sebben~j
ponteflCl del concilio dI Costanza, Alessandro V, GiovanniXXIII e Martino
V dessero espressal?ente la lor? approvazione solo alle regole dei papi che P()ttelllmoessere beninformati sulla cal1elleria.delre&nolo n& ob r- 3~2
352 avevanoregn.ato pnma ?ello SClsma. Dal periodo di EugenioIVinpoique_ dO,1 perc1J.ein li11a forr.nUla den'escatocpll02,in1m~diatamenteprecedetitela
sta approv~~l?~e:ft:- pOI.soppressa d~l,tutto; d'ora in po~le regolefur()po data,idacumen13 danno regolarmente accuratiraggugli sull'attiVit dei
emanate all IDIZlO di ogm nuovo pontifIcato sotto forma dI una dispos};z;ione fiiiizionid d(ettiillalororedazione,se il numero dei documentiJ(':gi a poi 353
aut?n01Il:a del nuovo papa, per la quale naturalmente JeregolecleiPf~aces giugti ponfossecossarso e la 10m tradizione cos carente. Non pssedia~
son servlVanq d~modello, ed altrettanto chiaro che potevano ese,teinte- ma alcun documento. regio 10ngobirdo in originale,4 e in generale solo
grate da ~tenon provv~dime?ti'l?a Benedetto XIII ip.poi vi si ilPponeva la po1J.issilui.p~zzifino alla Illet del secolo VIII. Dar conto perci in primo
data ~el.glOr?O SUCCesSIvo all elezlOne,quantunque spes;5otaliregoleyenis_ luog() dell'organizzazione dellaancelleriil nelperiododegli Ultim.isovrani,
sera ID effettI emanate, pubblicate e registrate nel libro di cancelleria molto cio (li Desiclerioedelfiglio. eo r(':ggellteAdelchi, periodoper ilgual' pps:
pi tardi. .' . '. ..' " c "~ se9iamolarnaggior parte dei do~umenti, per risalire poi qu~to.pi indietr9'
. Tra i libri di cancelleria bisognain~ltre llnnoverarean~heilibri,;ddI~ po'ssibile sull bse delle conclusioni raggiunte: . . .. . . . ..... ....,
tasse o quaderni delle tasse, che furonocompil~tidurantei.periodQ;a.Yig:r{o_ .ItLqu~.tempoalvertice della cllnc(':lletia~prin1a il referendario$isinni;
nese ed era~lO cust.oditi dal rescribendarius del collegio (l9 gli s:4riptores; dac\lll1entato fino. al.762,5,poijl refr(':1dati{\n,dre.a, cheassuns~Iaa#ca
anc~e quest.l non Cl sono pervenuti nella redazione origiriiria,ii in una al pitardin~ 771;6 tra ledu~date.no11 si' trovamenzi()ne~di;U1- tef~rep.<:la
C?PI~.83oI~fIDe v.i erano ancora speciali manuali e libri pressoising6licolle_ rio;nonsappiam.0 .se'l'uffido rimase .scoperto, Sisinnio pi voltevienecletto
gl dlfunzlonan de;.lla canceperia, deiqualig:>nosciamo;~p].lrecopieo illust~r,,qiiant()alsllorango,~ignificatiyoche nel 761 i1ducaJli.~P8leto
excerpta, ma non sara necessano soffermarcisi inquestasede:?31:' . lo. chiat1i aniJuf nst~rtllel 773 A1ldrea svplseuna .missio1lep~ess(t:ilp,~p~

1 Cfr. Chroust,Untersuchungen, p. 35 seg.; Hattmann,Notare, p.17 sego '<." ..... .'. 352
2 I quattr,? dociunentiregi longobardi pi antichi per Bobbio (Chroust, Untetsubungen;
p. 186 seg~ n. lfin,? a 4) son tuttavia privi di questa formula nelle vecchiecopieanoijierv:
nute, perci, se sono genuini, essa. entr jn uso solo pi tardi. Receritmente Hartlilnn,
Beme~kngen, p.M2-617, sl.espresso.a favore. della loro genuinit, maJesue. bss.etYaiioni
.non hanrio a mio parere chiarito.ogni dubbio. Ci che egli a4duce dimostra infattisolo che il
loro contenuto non fu liberamente inventato, bens deve basarsi alrneno in pattes.umodelli
genuini,:lacuiutiliz.zazione ' gi stata. supposta anche da Chroust. Non epossibile risolvere
82~ Pede sue regole molto import~t~i1 ~odiceVat.laf.3,Q87,unmanoscritt6~oriipilatp la questione. Sul contesto e il significato di quella fotmulaedei soi sin~ohelementi torner
apatlre:inaltraoccasione., . . . ." :... L
ad 1~;gnone (cfr. Ott~nthal, Regul~e can.cellarz~~apostolicae,p ..:.XlI)... <... ....;.; '. .... 3 Cito.i documenti regi in base alla lista.di.Chroust,Untfrsuchungen,p..186se!l." (=.C: n,
[744] [Cfr. quan.~o sl.trova pubbl~catomE. Goller, Zur Geschzchtedes kz~chlichenBenefizial 1,2 ecc.), gli altri documenti in base ai regesridi Bethmann"Holder Egger, Ldngobardische.
u:esens u~dder papstlzchen Kanzlezregeln unter Benedikt XIII.von AvignolZ' Archiv;rur kathoe Regesten( =BH.n.l, 2 ecc.). Di tanto in tanto dovranno essere citate edizioni pi recenti. I
hsch;:s ~~chen~echt, 87 (1907), p. 203-208, che, sJilla basede1Registroavigl1gnesd27, inte- docwnenti editi nel Regesto di Farfa. sono gi identificati dalle indicazioni in Ce BH... . :. :.. ".
gra l ediZIOne di Ottenthal delle regole di canccclleria di Benedetto XIII] . . '.. ' 4SulpresUnto originale del re Astolfo per Bergamo cfr. il capitolo dedicato al1effiterie 353
352 830 Cfr. s o p r a . . ..' scrittorie dei documenti.
" .' 831 Su alc~ manoscritti che risalgoJJ.o allibro degli statuti degliscriptores cfr, Ot~enthI, 5C: n. 26 e28;BH.n.325.
Dze Bullenregzster, p. 569; Tangl, Taxwesen, p. 25 e 47; Tangl, Die piipstlichen Ki:Jnzleiord- 6:C: n.)3, 34 e39. In C. n.33 occorre forse aggiungere la parolareferendarium:
nungen,p.LXXlI. .
7BHn.325.
316 Cancelleria dei re longobardi Cancelleria dei re longobardi 317

per conto di Desiderio. 8 Entrambi iniziarono la loro carriera nella cancelle- stato istituito solo allora: 16 nell'Italia di quel tempo non abbiamo altrove
ria da una posizione subordinata e ascesero fino al suo vertice. Sisinnio testimonianze di referendari, n per questo periodo tardo si pu pensare a
compare gi nel 747 come notaio, poi nel luglio 751 sotto Astolfo nella stes- un'influenza di istituzioni pi antiche dell'Impero romano d'Oriente, e non
sa qualit, ma con l'appellativo onorifico di illuster; da quest'ultimo prima d'altra parte neanche dimostrabile un'influenza dell'uso franco su tutta la
del novembre 751 funommato referendario.~ Troviamo Anqrea gi nel 744 produzione documentaria longobarda. 17
sotto TIdebrando come scrittore di documenti senza titolo; poi nel 751, al Al tempo del re Astolfo due referendari furono contemporaneamente' in
tempo di Astolfo, come dettatore senza titolo; nel 755 notaio di quest'ulti- carica. Infatti, mentre Sisinnio testimoniato come referendario nel?51 e di
mo;10 constatiamo dunque che il personale di cancelleria rimaneva' anche nuovo nel 760-762, nel 756, ma forse gi nel 753, ci imbattiamo in un referen- 355
quando cambiava il sovrano. .' .. ", . ..< '.. .' .......... dario Theotpert (Theutpert),18 ed molto probabile che costui gi dal 751
354 Come si pu "edere dai documenti di Desiderio.edi Adelchi(itraal1che abbia svolto le sue funzioni accanto e contemporaneamente a Sisinnio,19 Spes-
da'quelli pi.antichi, tra' i refetendari si trovanoalcliIli futl:liotrarisenza tito- so si incontrano diversi notai e numerosi funzionari senza titolo impiegati con-
loe altri chiamatinotaLCon un certo grdo disicurezza, possiamo supporre temporaneamente nella cancelleria, e ci dimostrato anche dall'elenco dei
che i primi erano subordinati ai secondi> Innanzitutto non vi ,:Ucund.o,cll- nomi attestati dalle fonti che viene comunicato qui di seguito. Oltre aidocu-
mento longobardo scritto da un notaio sulla base del dettato diunfllnzina- menti regi sono state consultate le altre fonti in cui sono menzionati notai regi.
rio senza titolo,ll mentre spsso funzionari senza tit()lo scrivollosUllabase
del dettato di un notaio; in secondo luogo nei docUilleniiposieriorLnessun
notaio appare mai senza titolo, mentre vi~eversa scrittori,-~#prece?e1za'
privi di titolo, compaiono pitardi comenp!ai;12 infine, S()l()~(),che tras~et 16 Di altra opinione Hartmann, Notare, p. 19 sego
tevano agliscrittri l'ordine regio di documentazinep.()n_~ran.()nraiftItiz}o- 17 TI primo funzionario senza titolo compare nel 739 sotto Liutprando (e. n. 11).
18 In e. n. 21, del 756, egli chiamato "Theotpertus iliuster referendarius". In c.n. 23 355
nari sen~atitolo, bens notai. . . . > ." ,.-. . '.' '<.i'-
Non possibile accertare con sicure~za. fihoa 'qualeepodris:U~a1l()itre
(senza data) la subscriptio pubblicata per la prima volta da Hartmarin; Notare, p, 22, recita
"ex dicto domni regis per Theutpert ili. feliciter". Come Hartmann ha. gi osservato, occorre
liv~llidifunzione'lIlai titoli di notarius e re!erendariussirifann() ~mecliaf~ integrare "per Theutpert ili[ustrem referendarium]" Inoltre, secondo Hartmann, ibid., p; 22
mente alla tradizione romana. TI primonoiaio, Stablicianu~/~1l~hZi()nato seg.e Gaudenzl, Il monastero di Nonantola, p. 99, nt. 2, Teutperto riconoscibileanc:he nella
gi s()ttoAgilulfo; egli fu inviato aCostantinop>liper'una"riissione:139 subsa;iptio di.e. 20del753 ..che.in ogni caso risale a un modello genuino, in cui per dal ter,
mine corrottoprothonotarius non oso desumere alcun notaio Proto o Poto o Perto. c '
imbattianionelprimo referendario,Theodoracius?al. t~rnpddifertarito.nel 19 Cfr. BH. n. 232 del novembre 751: "iudicatum est permissum domni regisTeutpert
673;14 poi solo-verso la met del secolo Vnlpossediam6dinuov6 sicure et Sissinnium referendarios". Gi nella precedente edizionediquestJ manuale, p. 261,'nt.1,
testimonianze su referendari. 15 Non si pu per ritenere che tale ufficio sia avevo osservato che in questo passo fosse da emendare missum. in missos piuttosto che Tefe'
rendarios in referendarium, perci non riesco a.capire come Harimanh,. Notare, p.23,nt. 1,
possa avere frainteso queste mie parole quasi avessi voluto cambiare referendarios in referen-
darium. In contraddizione. con questa indicazione per l'.estratto di un documento di
Astolfo per Nonantola tramandato in un placitodell'898 (Tiraboschi,Storia di Nonantola, 2,
8 LP, 1,p.492,
p. 73, n. 56). La subscriptio, cos come rettificata da Gaudenzi;llinonastero di Nonantola,
9e.n.16 e 18;'BHn. 232 (cfr. pi avanti;nt. 19}.. . p. 101, recita: "ex dicto domni regis per Teutperto notarioexdictatUITl etsc:ripto perlllano
lO e. n. 14, 18,22. In e. n.18 "ex dit6 Andreatis" certamente d emendarecon'exdic
Iohannes notarii. (nell'originale deve esserci stato: et ex dictatu eius.ego,Iohannesriota-
tatu: Anche nel 767 (e..n. 32) egli ancora notaio. L'Andrea illuster referendarius che IDcon- rius) ..; Ravenna in palatio pridie kal. iun. anno felicissimi regni (manca il numero)indidio-
354 triamo nel marzo 746 (e. n.15) forse i1referendariospoletino di questo nOme (cfr. ne octava". Sarebbe cio il31 maggio 755.L'incongruenzacon e. 20 non sarebbe rilevnte,
Chroust, Untersuchungen, p.146)che una sola volta,' trovandosi allacorieregia;' trasmise perch.la data di quest'ultimo potrebbe essere corrotta. Rimane per quella con BR n.232;
eccezionalmente1'ordine di documentazione. . anch,e senon.siyolesse emendare come sopra si proposto, nonsarebbecredibile'che
11 Solo una volta in e. n. 18 (cfr. la nota precedente) compare un. dettatore privo di titolo Teptperto, ql,lalora fo~se stato an'coranotaionel755, sia stato menzionatonel noveiribre75F
accanto a unO scrittore, anch'egli, senza titolo.' Ma forse in'questo '. caso il titolo di ntl1rius prima del referendarioSisinnio. Tale incongruenza risolvibileemendando indictioneVIII
accanto al.nome del dettatore fu semplicemente .omesso..",.' ... .' .....",._. < ' . in indictioneIIII"osahe,se l'indizioneeraespressa in. cifre (non si pu sostenere che,non
12 Cos Andrea su cui cfr. sopra. Analogamente Radoaldo, senzatitolone1751;'notionel lo fosse Don possederido. alcuI1originalediundocuine~to. regio.lorigobardo),non costitu-'
755-762 ePietro,senza titolo nel 762,notaio nel 766-771; cfr. pi avanti.' . sce una variaiionetadicale.In questo caso il documento ,del31maggio 751 e contienecun.
13 PaulusDiaconus;Htoria, 4;35. ' . riferimehtotemporale alla c:onquista di Ravenna,doveAstolfo emise documenti anche ilA
14 BH. n. 28. luglio 751(C,n.J8), pi preciso di quanto fosse stato possibile fino ad ora. Qualora questa.
15 Cfr. tuttavia ci che si osserva pi avanti, nt.33, su un diplomafalsoui Lilltpratidoin emenclazione venga accolta; se ne dovrebbe concludere che.Sisinnio e Teutperto furono
cui appare un referendario di nome Scipione.Rimanecertamentein.dubbiil fatto. che tale contemporaneamente promossi da notai a referendari;e a,favore.dellatesLche Teutperto;
nome sia corretto. . come Sisinnio, sia stato in precedenza notaio vi un .documelltoemessoa Pavia nel 729
318 Cancelleria dei re longobardi Cancelleria dei re longobardi 319

356 I. Funzionari senza titolo: 9. Sigeradus 715)5


lO. Gunteram 715.3 6 357
l. Ritpertus 739. 20 11. Iohannes 715)7
2. Andreas 744-751.21 Diverr notaio. 12. Ultianus 716.3 8
3. Gavigio 747. 22 13. Ebregausus 716.3 9
4. Gauspert (Gaupertus) 747-767. 23 14. Asterius 716?40
5. Radoaldus751.24 Diverr notaio. 15. Faustinus 725. 41
6. Petrus 762.25 Diverr notaio. 16. Theutpert 729-751?42 Diverr referendario.
7. Waldefrit 771.26 17. Atto (Batto) 739-742. 43
18. Petronaxildus 742. 44
II. Notai: 19. Thomas 746. 45
20. Asterius 747. 46 Forse identico al n. 14?
l. Stablicianus sottoAgilulfo. 27 21. Gaideris 747. 47
2. Aureus sotto Adaloaldo. 28 22. Sisinnius 747-75 L48 Diverr referendario.
3. Ansoald 643. 29 23. Andreas 755-767. 49 Diverr referendario.
4. Auso 673)0 24. Radoaldus 755-762.50
5. Zauronius 688.3 1 25. Iohannes 756. 51 .
6. Tassillo 706.3 2
7. Poto 713 c715)3
8. Sichifredus714)4 35 Pasqui, Documenti,.l, p. 7,n. 4,Cfr. Hartmahn; Ntare, p.?O; . .
36hsqui, Documenti,l,p. 9, n. :');.ep;l!, n.6"~l:ffiterarIlvIenechla:pato,solo notanus, 357
non notariusregius, funge per damissus regzus (cfr. zbzd.,;l, p.18) e perclOpu() esserecerta.
mente considerato come Un fuIzioriirio di 'canceI1eria.
(BRn. 93), dove tra i testi compare un Teudpertnotarius che a questo punto identific 37 Ibid.,1,p.22,n.7.... . . . , ' .' .
il nostro. " .i . ..' . ' i , 38 BRn. 56, Per lui vale cic'he si dettoperGuntheram alla nt, 36. Ulnar;us, notanus et
356 20 C.n.ll. missus domini regis e ilnotaio'Giovanni"che scrive'~ex diciodominiLihtprandi per~:f10ne~
21 Cn. 14 e18. Cfr. per sopra nt.1l. ill.yirum\ c()lllpai0Il() neI1e fo=lI1~ di Sot1:o,scrizionedi. :BH,,?6~ec()n~o.una.trascJilZlony ,dj
22 BR. n. 187; c
Cyte Ia 1lSat~ da Astegi\ill(),CodicJiplomaticqcremoneie,), p'. 25,nth il Ul 1l;l0dello.per9
23 G.n.16, 32(ch. HartmaIn, Notare, p.24)etI;39. nonriuscl a ri.tracciare. Se il documento fosseattendibil~ risaliebbecertahIente al,715.-.
24 C. n . 1 8 . . 'WBffIli.56." ""."".>.' :'. ": ".,'
, <-c.' ... <' ... '.' . , ':.;
25 BH.n,337. 40 G. Tiraboschi, Storia di Nonantola, 2, p. 75, n. 56. Q~es~o docum~to il pla?:to sopra
26 G. n; 35. citato (nt. 19) dell'898. Vi menzionato un praeceptum dI LlUtprando per AsterlUJn?o~a'
27 Paulus Diaconus,Bistoria, 4, 35. rium scriptum dato in capite Lambrivicesima se~da die~. novembris ann,regnlelUS
28 IonaevitaColumbani, 1, 7 (ed. Krusch, p. 247). quinto,indictione secunda". il 22 novembre del qumto antl;odi .regno fa part: d~'aIlI).~716:
29 Roth;388. il 22 novembre della seconda indiziondsupponendo lo stile di settembre) nporta agli anru
30 BR. n:28. 718 e 733. Le date sono perci incongruenti. i.. ' ,..... . ' . '. . ,
3IC.n.5.
32 G. n. 6.
41 BoneIli, Codicepaleografico lombardo; tav. 2; cfr. nella recenSlOne dI L. Schi3.P elli, ar
ASI, ser. 5, 43 (1909), p'166, la nt; 3.
33 Liutpr.6: notarius sacripalatii/un appellativo c'he non compare altrove, Cfr: anche 42 Cfr. sopra.
Pasqui,. Documenti, 1, p. 7;n. 4. In questa lista non menziono i tre notai Todo; 'Auferite 43G. n. 11 e 12,
Simderam,che compaiono nel714 come testi in BR. n; 49; poich taledcumentofaIsifia-i 44 G.n. 11.
to e non offre alcuna garanzia' che tali nomiprvenganodaun modello' gentuno>Urflibtaio 45 C. n. 15 (cfr. Hartmann,Notare, p. 2 1 ) . . .. .... ;;:
Gurnfrit"comparenelfalso praeceptum diLiutprand() petS.PietroinCiel d'OtCaPaviii(G. 46 BH. n. 187. In C n. 14 del 744 "ex dicto magistri(?) notario" il nome delnotal cor"
n.7)nella redazione di questo diploma pubblicata da G.Pennotto, i Generalis 'ttius sacri ro.tto; forse .bisogna emendare con Asterii.
ordi~is clen'crum canonicorumhistoria tripartita;Roma 1624,' p.l93,eignoratadaChroust 47 Cn. 16.
n. 7. L'intera linea ~ex dieto d01l;liniregis per Scipionem illustrem refrendariumetex dicta~ A8Cfr.sopra. C.ii .. . . , . > ; . , : . ' , .';
to Gumfrit notar~" non pu ~ssere sttainventata dal falsario, ed possibilechepro"engl~a 49 Cfr. sopra.' ...:....: . ; .... , ... '.i." " ., .,:.,",.:.... . ' : ' .
un modello genumo. Cfr. pero sopra nt.15. . ..., 50 C tI, 22; 26e 28,FOJ:se anch,;: C n; 2:'), (2fr. HartJ;13.l]l1,Nqtare, p.2?
34 Pasqui,Documenti, l,p. 6, n.3. 51 C. n. 2LForse testimoniato gi nel 751, cfr. sopra;nt. 19.
Cancelleria merovingia
'321
320 Cancelleria dei re longobardi

sostanzialmente organizzata secondo il modello di quellaregia'eperci~J1on


26. Audoald 759-772. 52 necessario trattarne a parte in questa sede. c fossero titolari imshe dialtg
27. Audo 759.53 Forse identico ad Audoald- uffici riservati alaici.66 H rango deireferendari illustrato dill'appellativo
28. Gonpertus (Gunpertus) 761-769.54 . illuster aggiunto alloro nome, che solo Sisinnioebbe gi come notaio; per,il
29. Leontaces 762,55 resto la posizione. dei notai non era tra le pi prestigiose:/ue1] 69. il notaio
30. Hautilmus 762.56 Gunpertus posto alla fine diuna lista di testimoni dietro lutti igastaldieic
31. Ansemund 766.57 gasindi del re. Abbiamo gi parlato dell'utilizzazione dei funzionari dica:rt
358 32. Petrus 766-771.58 celleriaper missioni diplomatiche; non raramente furono affidateloroanClle
33. Aufret 768. 59 funzioni. giudiiiariein .qualit .dimissi regi, cos Tome parteciparono ,pure 359
34. Groso 771.60 a1laredazionedelle leggi, Dalle fonti a noi giunte non :risulta per chiara-
35. Giselit 771. 61 mente che la loroiinportanza politica sia stata pari a quella godutadairfec
36. Ermoald 772. 62 rendari merovingi di cui si parler qui di seguito: . .... ..
Quanto ai comp'ti. ~. svoltl. d al. fu' nZlOnatl,. occorre notare chi referehdari Sull'organizzazione della cancelleria deiso.v r an im er<oy i ng idl
vengon? menTzlOna~1 soprattuttocometram.iti delm.anda.t.o.,r.e.gio di docu- r.eg uo .. f ran .c.o . siarnoingrado difarciun. quadro ancora meno preiso
mentazlOne.
notai, e talvoltauttaVla
nel quest' . or.d',me fu. spesso. . . . .direttamente anche a.
ImpartIto che su quella .longobarda. 67 DivrsamentedaU'uso osservatopress'Q;i
ne non f . . PdtllOdo plU antIco fu trasmesso anche att~aversoperso- Longobardi, i documenti regi franchi nouindicanojuomi'deiloroscl:'itto~
d aceniltl partde e .. personale di cancelleria. 63 I referendarinon hanno ri. 68 Tutti per presentano, quando siano conservati in forma complet a;l a
tatore atto mun
m a1 re una' lt um'
h" il reEeren d ' And rea compare pi volte come det-
atH? sottoscrizione autografa di alti funzionari di cancelleria, che,dovvano
comuriicand~0l'~rd:e~ildreferendat1? Theodor~cius; invece Sisinni?, pur rispouclere. della genuin~t~ . dei documenti da .loro .sot~oscrittiprQclotJ:dll,
. ... . . . . ' . ' ocumentazlOne" . non S.I.. occ..upavade.l. dettat..o 64 I grossatori anonimi' sotto la 10rorsponsabilit.69 Nellesp!tosrizioniqufsti
no t al compalOno-corne t .. d l 'd di .... .'
torie6inscrifi:6ri' 'i .' r~~~t~rm~n.at.~ .. dou11"l~ntazione,c01ne.detta- 65
'
come SCtlttOtl. . ' funzlOnar.l . P~IVldl tltolo;.c.o
" ,.,cC-',' ...n
.. un..a. s.o.la.
, e.c.c..',. '. .....'e...... ..'.''.
.e.z.l.o.n
s.010. ..
a ezz~el
pallefontinonsievince 66 Cfr. Chroust, Untersuchuffgen,p. 90 seg,. e p;' 142seg. ABeneventohOn si'incontrano
;,.. :. '.,. ..... ,...con.'".. c'hl"r ."'. 'fun'Zlpnatl
. " ' . 'di" canc :.'.. 'll'.eriafosse-
',--
' casi di promozione di notai areferendari. A Spoleto si cohosce solo unreferendariodi ndnie
ro ecc l
t ..eSlastlcl
-. .. ol.al
',' ..'1-'C.I.,:tu.tta.vI,a.
.,..', pi.',probbil'e
.' '-eh'e,lossero
:'1: '. ' .' A ""f'avore-
' lalCI,- '.-di Andrea, da non corlfondereco1 notaio omonimo attivoneImedesimop~ridd(i(tft:.Chrpjlst;
~lles a}p()t~~l:'1e. ~clrco~t!lIlzahehellelisiedcit~tiinoni:' :lt 'd' h' eider
vengonouommatlsp'ss"d . '--"1''' ." ....'1 '.. '. -...,. ........,.e m.a'cn__ .~!lcl
ibid., p. 146). Inoltre il notaio Dagarius chiamato una volta referendario;dlL'EScm ,
E 'd' '.----.";'d'... ;....:.P.:?P81 .. ~I~I,.lP:ptre_possedlam.o la. :certezzach_. e. Toscanische Studien,QFlAB;13(1910hp~ 1c72: 5, nt. 5. Scrittori senza titolo nOhcofupiriono
re eren an e notaI,/ ei duchI di Benevento e' Sp"o'l'e"t'o "'1- a.'" '. ll'L ..
DeutscheR~chtsgesckidhtk;
. cm.oica.I1 ce .etla era hi documenti ducali. . ... '. ...... ' .... .." .. ' .. ; .. ' .. ;":" ... ')TY" 359
6"i Ck \X-'aitz ; Verfassungsgeschic7te; 2/2, p..,80 seg.;Blilnner,
2, p.c113 seg.;Sickel, Acta regumKarolinorum,l;p. 72 seg:;Mabillon; Derediplomatic~iP)
112 seg.; Nouveau trait, 5,A6 seg.; Du Cange; Glossarium;alla~oce~referendarius".Erbep.; o
in RecllichcErben, Urkundenlehre,p. 42 seg., tratta solo brevemehte sia deliacancelletia 10n
Cti25e36.
52
gobarda. sia di quellfi memvingia; .Giry,Manuel, p. 708 seg"rionaggiungeiilUlladi nuovo,';"'"
53BH.n.:300: " - ". .A8 .Secondo la lettura data da Jusselin, Notes tironiei1ies,p. 488;solofielle"notetirillanec
54 BH. n. 329 e 434. Missus regius neI 761 (BJS!:.]I.L319:1:' diDD M,n.IOsi menziona uno scrittore: si tratta del referendario SyggolenUschesott()scri
ve; Ma anche in questo casola nota '~scripsi Sigolenos"'siriferisceprobal:iilrtiente solO.alla
55 BH.n. 337. ' '......
56 C. n. 28. '
sottoscriziohestessa.. . . . ' .. - . '..". ....... .'. ............
57 C. n. 30e3I. 69 Il fatto che il referendarioapponesse la propria-Ofirmaautografa' si;dducea)..dll
358 58 C. n: 30, 31 e34, Gregorius Turonensis, HistoriaFrancorum, lO, 19; b) dall'identitdella.-~critturlldiq~este
59 BH. n. 431. sottoscrizioni nei. pochi originali sottoscritti dallo stesso i-eferendario(DpNi,n..57, 6?ill;
60 C. n. 33. l)D M, n.60e61;l)DM, n.77;81e.84); c) dal fattocheinqwisituttigli ()riginal})aStt()-
6ICn.35. scrizione deIreferendario proviene visibilmente da mano diversa daque1la chehasd:itt0'2il
62 C. n:36..
testo. La testinloillanza della pi recente Vita Audoini, cap:A (MGHSRM,5i p:'555,np.,p;
63 Cos.in C:n.6e9. secondo cui il referendario DadoAudoinus scrisse egli stesso anche i documentidaluis()tt"
p
' li . e . n. , ' come tuttI! ~ocumentlche non'cmen
" 64 Cos forse ancheTheotpertus''Perch' C '21 . '. .. scritti e sigillati, contraddice gli originali DD M; n.14.e 17 .npa,ssodellaYitapesiderati,.ca .
ZlOnano un dettatore sarstat
Giovanni. Di altra op~ione .m' ,.0 anChe bilmpo~t?, dalgrossatore, m.:questocasoilnotaio 2 -(Bouquet, Recueil, 3,p: 444) ne solo una trascrizione. EIa VitaAnsberti;icap.4CMGH
65 Cfr. sopra, ntlI. ' eno pro a eperoreChroust,:~tersuchungen,p. 41 sego SRM, 5,p. 621): "coepit esse aulicus scriba doctus conditorque regalium privilegirtllIl'et
'.
322 Cancelleria merovingia Cancelleria merovingia 323

360 funzionari di cancelleria non sono contraddistinti da alcun titolo, .ma da ottenne in seguito l'ufficio di domesticus,75 In et avanzata parecchireferen-
occasionali menzioni nel testo dei documenti e da numerosi passi di autori dari presero 'per gli ordini religiosi e furono spesso ricompensatic()nun~
contemporanei e posteriori70 sappiamo che venivano chiamati .referendarii, diocesi per il servizio prestato: cos ad esempio Baudinus divenIle ves~ovo di
ome i preposti alla cancelleria longobarda. Tours Flavio vescovO di Chiilon-sur-Saone, Licerio vescovo di ;:Arles,
I.:ufficio deireferendari merovingiera, a somiglianza di quello deiJongo" Char~eresvescovo di Verdun, Dado-Audoinus vescovo diRouen,Bbnit()
bardi, un ufficio di corte affidato a laici, i cui titolari godevano di grandepre- vescovo di Clermont"Ferrandecc,76 . .
stigio. Forse, almeno in parte, erano avviati a tale carriera in quelle scuoleJai- In conformit a quanto conosciamo circa il rango dei pi alti funzionri 361
che di retorica conservatesi in Gallia dall'epoca .deiRomani fino ai priini medioevali di cancelleria, anche i referendari' merovingi, a parte le funzioni
secoli dell'et medioevale inoltrata. Bonito, un referendariodi Sigebert ID, proprie legate alloroufficio,ebbe!o a co!!euna pos~i<.m~inf[ue1lte.~om~
ci nrra ad esempio che egli in giovent aveva iinparato Jagrammaticai paiono ad esempiO comeassesson del trlbunale reglO lllS1eme adaltn altl
decretade1 cdice teodosiano: pervenne poi alla cortede1 reeJu priinaprin- funzionari di c()rte,77 al tempo di Dagoberto I fu persino affidato una :,ol~a~
ceps pincernarum, poi referendarioe pi tardi patricius della Provenza?l un referendario il comando di un esercito composto dalle truppedi'diecl
Come, secondo questa testimonianza, i referendari precedevanone1 rango i duchi.78 Invece abbiamo ben poche informazioni circa il disbrigo delle fun-
coppieri, cos secondo altreessivenivanQanche priina dei senescalchiedei zionilegate alloro ufficio. Si pu supporre che nei loro compiti rientrasse
~amerar~, eranope: subordinati alle pi alte qutoritprovinciali; il patriejus; ariche la compilazione eil controllo delle liste dei prelievi fisc~;79perilr~sto
il dux e il comes;72 il loro grado equivaleva probabilmente a quello dei domi;?" sappiamo solo che essi, come si gi detto, sottoscrivevano l;document1 ed
stici;73 alcuni referendari furono contemporneamentedome5'tici,74uh~tro eventualmente dovevano convalidare la genuinit di documenti contestati,80
sappiamo anche che custodivano l'anello regio col sigillo C01l il qualesi~illa-
vario i documenti. Proprio su quest'ultiinaattivit tornano spesso le fo?t1e la
gerull..ls ailuli rgalis, quo adem signbailturprivilegia';smbralludre1lna-pr1.oziH concessiondell'anllo viene interpretata come equivalente:li1conferlffieIlto
da scrittore a dettatore e poi a referendario, ameno:he nQn sitrattislQdiun:dchiamo dll'incaricostesso.81 Non possediamo notizie per sulla parte da loroavut~
goffo a un passo biblico (Matthaeus, 13,52). Infine l'indicazione dei Gsta abbatuni per il restone11aredazione' dei documenti;82:: abbiamo gi osservato cheessl
Fontanellensium, cap. l, p. 16: "a Radone scriptore regalium privilegiorum geruloque ailuli non scrivevano i documenti, e non siamo in grado di accertarese prendesse-
regis edita est", cos pure pi aVailti (ibid., p. 17 in nota): "a Radone scriptoreauctbritatiInl roparteall'abbozzodelle minute nei casi in cui veriivanostese,83 ndist,~bili"
regiarum geruloqueanuli regii", risale solo al tempo di LudovicoiHio e sembra essere sol-
tailto. una. :onciusiQne:. inammissibile.- che TaiItore. ha ricavato dai J:'e1atividocumenti,Pe.r
maggiQri particQlaxisu1tenore;icaratteri estrinseci eil significato dellas(JttQscriziQnr cle1
referendariocfr.il seconcl0 volume di quest'Qpep..'. ',; .,; . ' , . ; ; - "',d/"":". ' i ;
[744] 70 Cfr; l' elenco fornitQpi aVailti. [Del1e SQttosriziQnicancel1ersche neidocumehtiJ:'egi 75 CharigisilussotioClotario I. . . ..... ..;,
merovingi tratta un saggio recente di L. Levillain, La soscription de ,chanelleriedans les 76 Cfr. l'elenco. Theutharius, "nuper ex refrendano Slgyberthl regls conversu~_(;.r~go:
,!ipl6mes mtfrovingiens;L .tvfoyen Age, ser.2, 15 (1911),',p/89,q4"sul qualesLdovJ:'t~in1re rius Turonensis HistoriaFrancorum, 9, 33), rimase presbitero;MarcQ (ibid.,5, 28 e 34;6, 28)
m altro contesto,nel secondo volume di quest?opera.Qi sLdiscuteJ:' so1odel1'opini<)lle di fu.tonsurato s~lo poco prima di morire. Da numerosipassicitatinell'e~e?copi av~ti s~
Levillain,seond9 cui le persQne che sottoscrivev:ano idiplQmi nonfurQno sempreJ:'eferenda' deve perdedurte che tutti questi uomini era1ocon certezza 'ailcora lroclal tempo'm fUI
ti e per:ile liste dei referendari che sono. state ,compilate devono 'essere,rttificiite,;:Pef
sostenere, :i si richiama a, DD M, n.69, sottoscritto,da ,Nordeberth,:he :QmpaJ:'eptimaI')
com7~~~~~~Zr;;';:::lf~t~5(MGH, Formulae, p.58-59).DDM, n. 35 e 66. ... '." 361
DD M,n; 64 .tra gliot.timati, e ,a DD M,n; 87; sottQs:ritto da Raganfrid, <:h~;nelmei:lsimo 78 Fredegar, Chronica, 4,78. .... .....: . . . ... . . "-
doct;Jllento menzionato come maggiordomo. Non si comprendeperpeJ:'cnuna'pefsQhiJ, 79 Gregorius Turonensis, Historia Francorum, 5, ~8 e 3.4; cfr. ~a1tz,Yerfassunpges~pfchte,
.ch~ m ~recedenza ~ra solo unodegliottimati, alcuni ailni dopo nQn possa aver ricoperto la 2/2, p. 81,nt:L Mii'forseailche questo era solo unm.canco specI~e, Visto che ID. altra. occ~
canca di referendano, ailche se temporaileamente (cfr. pi aVailti), e non .affatto situro che sionefu affidato al maggiordomo e al conte palatlno (Gregonus Turonensls, Htstorta
RaganfJ:'id" ches~ttoscrisse DD M, n. 87,siaidenticqal maggioJ:'domo ivi,menzioiJ:to; il fu~~~~. . .' .
nQme non e per mente raro.] , .. 80 Gregorius Turonensis, Historia Francorum, lO, 19. . .. '.. .' . ..... . .... , .
360 ':1 VitaS. Boniti,cap.3eA (MGH SRM, 6, p. 120.seg.)...., c.' . , .. :';r"c>'.
8lefei passi in,Waitz, Ver/asmngsgeschichte, 2/2, p. 80,nt.3, e le note tlr~maile ~DD
Min.' 83, ammesso' che la lettura di Tardif(Ermedr~m1ius sigillavit), mssa m' dub~10.da
c.,
2
1 fr:l'elencodei pi alti funzionari in Formiilae Marulfi,J, 25 (MGH, FQmzula';p.'58"-
59)eDDM;n. 66. Con ci concorderebbe l'identittra ilreferendarioAghIiberthus;&DD Jusselin, Notestironiennes,'p. 505, sia giusta.. .< . '. ... . ,-;;
M, n. 46.48 eil.comes Anghlibercthus di DD M,n. 66. Difformemente dall:uso cO1.linein 82llpassodiAimoinus.monac~usFloriacensis! Hist~ria Fr~ncor,um, 1. 4,.f~p .41{PF 139,
DDM, h.35 ireferendari compaion..o dietr(J isenescalchi.::>,'> ""~.' ...,' co1.795-796),nonpu vemr conSiderato una testImOnIailza di un uso merovmgl? . ": .......
HNel formu1ariosono menzionati.prima di qulli, nel docUlJ:lentO. dopo. , ; , ' 83 llconfronto del dettato dei documenti riconosciuti dagli stessi referendan(ck,s~pra,
74 Cos Baudinus sotto Clotario l e Wulfolaecus sotto,hildeberto III. Cfr.l'elencQfoini'
nt. 69) non fornisce al riguardo alcun indizio sicuro essendo la Iirigua di documenti mero-
to pi aVailti. . vingi rigidamente convenzionale. Comunque si.pu accennare alla coincidenza della corrobo-
324 Cancelleria merovingia Cancellerz'a merovingz'a 325

re in quale modo si facesse valere la loro influenza, ad esempio nel corso referendari, soprattutto quelli attivi come grossatori Gregorio diTour~una
delle trattative preliminari. volta parla di cancellarii regales, nei quali sono da riconoscere tali funzionari
362 Come ne.~:Impero r0l:?-a~l.O, anche presso i Franchi vi erano contemporac inferiori di cancel1eria;89jl titolo di notarius attestato ufficialmente per 363
neame?te pn: referendan; m una seduta del tribunale di corte al' tempo di Eusebio; che Childeberto II nel 584 assegn a una legazione presso la corte
qotano III SI. accenna alla l?resenzadi due referendari, in un'altra al teIIipo bizantina;9o di tanto in tanto ricorrono anche altre designazioni per questi
di q~doveo III se ne menZIOnano quattro come presenti, eundei formu c funzionari subalterni. 91
l~n di. Marc~o presup~one persino la presenza di parecchi di questi fun- In quattro documenti risalenti all'ultimo periodo del regno merovingio -
zlo~ar: nel tnbunal; r:g~~.84Anche l'elenco ~he.sipubblica qui diseguito prima in un pIacito di Childeberto III del 697 /8, poi in due pIaciti dello
las~la. mtrave1erel a~tlVlt~ contemporanea di pI referendari,> e in 'singoli stessode1709/1O e 710/11, infine in un placitodi Teodorico IV del 726 92_
casI ~1 hapersmo testlmomanza che due di loro presero parteallaproduzio c nelle righe di sottoscrizione si citano due nomi: un funzionario sottoscrive in
ne di uno stesso documento. Cos ad esempio il placitum di Clodoveo III rappresentanza (ad vicem) di un altro. Che il rappresentato sia unreferenda c
nel. quale vengon~ citati quattro referendaricome assessori, fu; vero,sotto~ rio .si deduce con sicurezza dalle seguenti circostanze: nei due pIaciti del
scr~t~oda ';lno del q~attro, ma nelle note tironianeaccanto a questsotto- 709/10 e del 710/11 il rappresentato la stessa persona, Angilbaldus;men,
scnzIOne SI fa me?ZIOneancora di un quinto come ricognitore;85 e iiJ.un tre i rappresentanti sono diversi, ed Eonardus, che nel 726 si fa supplire,
docum.ento. che J\ig~bercthussottoscrisseal posto di Chaldebercthus,nelle aveva sottoscritto egli stesso un altro documento in data anteriore. 93 E pi
notetlroillanesl CIta un Hrodobertus, forse identico al rderendario problematico appurare quale posizione abbianoocupat~ i supplenti: Il
Chrodberchtus a noi noto da altre fonti, come trarI1ite dell'.ordine di du c fatto che Gairebaldus, che nel 726 rappresenta Eonardus, l anno successIvo
mentazione. 86 Non abbiamo testimonianze precise che chiaristanoiseirefe.c apponga indipendentemente la ricognizione,94 non ci autorizza a considerar-
rendari,eserdtavano contemporaneamente le loro funzionLcoordinandosi lo gi nel 726 come referendario; egli potrebbe aver avuto in quell'anno
tra loro; o ~eviera un dirigente superiort:; della cancelleria cui gli altri erano ancora un grado subalterno ed essere stato promosso solo l'anno successivo.
subordinatl; una fonte che, facendo menzione di ungranreferendari(),8] Ed comunque pi probabile che quei supplenti non debbano essere repu-
sembrerebbe corifermare la. seconda ipotesi, risale solo.aL-periodocarolingio tati come referendari: dato che apparentemente tutti i referendari merovingi
e nOn ha dun.que valo.r~,di pro,:a. Tuttavia tale informazione possiede un avevano uguale facolt di sottoscrizione qualunque sia stato il loro rapporto 364
certo g~ado di probabilita; SlpUO presumere che, pUr essendo.diversi.refe: reciproco, non si comprenderebbe bene perch essi proprio in quei quattro
rendan cont~n:poraneamentein servizio, tuttavia solo uno fungesse da documenti dovessero. sottolineare che procedevano alla convalidazione non
custode del sl~illo, e allora si .sar autoriz~atia riconoscere inIgifl cli129
della cancellena. 88 Senza dubbIo anche altri funzionari erallos~bordinati ai
89 De virtutz'bus S. Martini, 4, 28: "Claudius quidam ex cancellariis regalibus". Per il resto 363
vengono citati altri due cancellar# me.rovingi, entrambi al tempo di ::ode?en;o I:AIidi~s~J>0~
rationei trepez~is~ttoscr!ttidaWuJfolaecus,DD M, n. 57,67e 7l:il;ertempo;~'i~nse~~_ abate di Limoges (Vi'taAridii, cap.5, MGH SRM, 3, p. 583) e Ant1dius, impiegato daire per
tur, ben noto daIformulan (For;nulae Mara:lfi, 1, 12,15.e 17, in MGH,Frlnula,1:k -51, 53 e una missione .(Vita Valentini,cap.7,. in Bouquet, Reeueil; 3, .p. 411). Sull'iilsattezzadella
55), non compare s.otto T:odonco ~ e Childeberto III in nessun documento sottoscritto da prina indi~azione (come pu dedursi da Grgorius Turon~sis, Hz'stor:'a: ~rali~orum,10, 2?)
un ~tro .referel?'dano, ~a ,ID parecchi altri pezzi tramandati senza la subscriptiodi unreferen- cfr. l'ssrvazione>diKrusch,MGHSRM, 3, p.' 583; laVztaValentmze chiaramente plU
dano e ID altn postenorl. Anche DD M, n. 81 e 84' entrambi sottoscritti da Aetulius _
mostrano alcune concordanze. . ........." .? .. , . ' 0 ' ..
n
recente e i dati ch contiene su istituzioni dell'epoca merovingia non sono utili. titolo coni,
362 pare anche presso gli Agilolfingi bavaresi (cfr. UB Salzburg, 1, p.29). '.'
.84 DD M, ~; 35 e 66. ~ormula~MarCfllfi, 1, 25 (MGH, Formulae, p;'58:59): Qu~t~ dett 90 Epistolcze Karolini aevi, 1, p. 138, n. 25.Jonaevz'ta Columbani, 2;9 (ed. Krusch,p.246)
qUI en.ellepagm.e successlVepon~ene:onto del fatto che ancheJe regine avevano ilororefe, menziona "Agrestiusqui quondam Theuderici regisnotarius fuerat"; su costui cfr. G~
rendan (GregonusTuronens1s, Hzstorza Francorum 5 42 8 32).
o

Schniirer, DieVerfasser der Fredegar-Cbronik,Freiburg 1900, p.85 sege .. .


85 DD M, n. 66. " " '.' .. .. .:
91 Nella Vi'taS. Maurz';tap;8 (AA SS; fan. 1,.1048) inventata da Oddon~diGlanfeuilnel
~DJ?M, n; 70 (cfr.Jusselin,Notestironiennes, P;?OO): difficile pensare Hr6tbrtus al IX secolo, di Ansebaldus viss.uto stto Teodebeto I si dice:"~qiscriptoribus testamen!orulll
pommato nellanotas.egu~te. Ma la lettura di JusseliJ del tuttosicra? D forse il casO di regalium praeerat";' nellaseconda'Vi'tczLMedardz'(Bollquet; Reeueil, 3; p;A53),' coni~osta
pensare a un errore di sCflttura (Hrodeberto invece di Cbaldberto)?' ............
H ; >/(,-,. solo nd periodo delle incursioni' normanne, Clotario-l fa scrivere un documento da Ull. c~m
~: ~7 Vita. S. Lantberti, cap. 1: "Hrotbertussummus palatii tUII temporis fue;aLrefer~nd~ mentariensz's. Gli altri passi citati da Waitz, Ver/assungsgescbicbte, 2/2, p. 82, nt.5, non SI rife-
~us (MGH~~,5, p.60~!; nella Vita S,Ansberti (MGH SRM,5, p. 620) questichillinato riscono probabilmente a funzionari di cancelleria, bensascriitori di tribunali:... .
gerulusanuILreglsChlotarll".
92 DDM;n.70,78,79; 94.
88 TI custod.e del sigillo nominato solo nelle notetironiaI1~di DDMn. 83(nia cfr.
sopra, nt. 81) e. ID questo caso egli anche il ricognitor~.""Z '
93 DD M, n; 92, dr. pi avanti,nt. 169.
94 DD M, n. 95.
,
Il

326 Cancelleria merovingia ,CancelleriamerOVingJa 327

in nome proprio, bens al posto di un altro funzionario. Inoltre occorre con' Sigeberto 1.
siderare che almeno in uno dei quattro pezzi ilfunzionario di cancelleria
sottoscrivente sembra avere scritto anche il testo del documento,95 cosa che 6. Siggo.103
i referendari, per quanto ci stato possibile capire finora, nn fecero mai. 7. Theutharius, poi presbyter. 104
Possiamo perci supporre che in questi ultimi decenni del regno merovingio 8. BOSO.105
talvolta anche membri del personale subalterno di cancelleria fossero abilie
tari a convalidare i documenti, che non fossero per autorizzati a farlo in Chilperico 1.
nome proprio, bens solo in quello dei referendariloro preposti.
Lo scarso materiale a nostra disposizione non cicorisentedi approfondie 6. Siggo.1OG
re lo studio dell'organizzazione e della storia della cancelleria dei re meroe 9. Marcus, 579/80; ricevette la tonsura e mo~.107
vingipi di quanto stato fatto nelle pagine precedenti. Dobbiamoaccon'
tentarci di aggiungere alle informazioni gi' comunicate un elenco dei refe' Gontrano.
rendari ricavato dalle indicazioni contenute nei documenti e nelle opere sto-
riografiche. lO. Flavius; ne1580 vescovo di Chalon-zut"Saone. 108
11. Asdipiodetus 585.109
Elenco dei referendari merovingi. 96 12. Licerius; nel 586 vescovo di Arles; mor nel 588. 110

Teodeperto 1. Childeberto II.m


1. [Ansebaldus].97

Clotario 1.

2. [Atalus539?]98
3. Baudinus99 ; anche domesticus; nel 546 vescovo di Tours. lOO
4. Charigisilus, poi domesticus.1 01
365 5. [Desideratus, poi vescovo di Bourges].102

.,.i63GJ:eg()fi~~luronensis,Hi;tori4F;aizc9;u;/,5c ,. 3 ;bevi~t~iibu; ~;Martfni,} ,'iI:.


364 95 .In DD M, ri. 70. (facsimile in Lauer-Samaran, Les diplomes,tav. 27) iltsto e la ricogni- 104 GregoriusTuronensis, HJstorjaFra1cat;u.m,'~,}3. . .
zione sonodclla stessa mano; in DD M, n. 78 (ibid., tav.32) sono di mano diversa: Di DD M, .105 VenaritiusFortupatus,.Qper,7, 22.. ...., ....
n. 94 possediamo solo unacopia,eil facsimile inconipletodcll'originale perduto di DD M, n. 106 Gregorius Turonensis, Historia Francarum, 5;3:'
79 non cipermettedi.dare un giudizio certo. , ; " " , .'." ' 107 Ibid., 5, 28e34; 6,28. .
. 96 Sulla base dclla lista di K.F. Stumpf, UberdieMerowinger-Diplome; HZ;29(1873),p. 1081bid.,5,42<,".. ...
343,407:363; che spesso ho corretto e integrato. 10~ MGB"o.n.ci{ia,l, p.162. '.' ..........m .
97 VitaS.Mauri (AASS,]an. 1, 1048).Su Aridius e Aritidius, che Stumpfcita, cfr. sopra, ll?Gregor~u~Jllron.ensis,Hist()ria Frafjco.ru171,?,}9; ?,P, . ....,
nt.89....,. . 111 Claudio e Bodilo, elencatiquLda$tumpf,nonrientranone]l~,lista deireferend~q. Su
98 DD M, spur, n. 9,'genuino secondo Sickel, Beitriige; 3,p.195,nongnuinosecondo K. Claudiqcfr.;sOPJ:a, llt.8?;s~condoGJ:egoriu~ Juronensis,. I)e;virtutibuJ S. MarttlJi,4, lO
Zeumer, GGA, 1887; p:361-3?2:~67, e B.Krusch, Zwei Heiligenleben des.fonasvonSusa. L }3oc!ilo!:ranoraiodel vescoY(jdirour~: :'<; ... ... . '.' , ; , m , . .
DieYita Johnnis Reomaensisi MIOG, 14 (1893 ),p"385'448: 407seg... . ''c:: , .c
112 C;regqrius Tllrqnensis, Hista(l l'rapq.lrum, 5,).. . . ' > . '" ."..'.'
?9 GregoriusTuronensis,RiStoria Francorum, 1O,.3l,J6. ,.J13 MG:H,apitulariaregum Fr{1llCi)rtiffl,); 17 ,n. .7 (sl)'l!.nnqcfr.:g:rusch,MGf.!$RM; 2,
100 Ibid., 4, 3. p5}7)....<-,! . . ... i>" ,' \ ' .'
101 Gregorius Turonensis, De virtutibus S..Martini,l, 25; ., . .114 (}regorillsTuronensis, IlJgloria 0l'ffmprttm, 91~.~13;[l~:%Histo.r!a.fr~mc.,o.rJ:i111,
365 102 Vita S. Desiderati, cap. 2 (Bouquet, Recueil, 3, p. 444). Questatestimoniahza ben 115 IbM, 9 , 3 8 . ' .
poco attendibile, essendo stata semplicemente copiata dalla Vita" S: Audoini.(cfr. sopra, nt. 116Jbid., .10, 19. '. . . .'.
69), cfr. per ultimo Krusch, in MGH SRM, 5, p. 550. -''-, .... ll7 Venantius F:ortunatus; Opera, 9, 12.'
Cancelleria mei:'ovingia

328 Cance!!eria'merovingia
27
25. Chadoindus, 636-637.1
Teodeperto II.
Sigeberto III. . d 128
17. Adalgrimus, 596 (602?).118 . di Clermont-Ferran. '.
26. Bonitus; p01 vesCOVO
Clotario II. 27. Erpo, 643)29
18. Hamingus, 614.1 19
Clodoveo Il. 367
366 19. Syggolenus, 625)20
20. Ursinus, prima del 22 aprile 626.12 1
28. Rado, 639~650.l3 131
29 dericus,639-642.
Dagoberto 1. 30. B~roaldus, 654.
132

21. Burgundofaro, fine 629 o poco dopo.122


22. Chrodobertus, 630;m poiproQabilmente yescovo di Tours.odiP~rigi.~24 Clotario IlI.133
23. Dado, 632-639; nel 641 vescovo di Rouen sotto ilnome,9i A wioim;t; d 658 659 134 ....
mor nel 684.1 25 28.Ra o, .' - 657-673)35
24. [Maurontus].126 ) 1. Chrodinus , 9_660.136 .
\32. Teoberctus, 65 659:661 .137 . . Wan drille; nel 684 vesCO-
33. Vidrachadus, c. . . .nel677/9 abate dl Samt-
34. Anseberchtus, Cb65~ . torno al 690.138
118 DD M, spur. n. 6. Sulla genuinit del protocollo cfr. Havet, Oeuvres, 1, p.}6,$ seg.; vo di Rouen; fu an to ID
sullo scioglimento della data, Havet, ibid., 1, p. 376; tuttavia vi s,ono deidllpbi~~ #avyt 39
abbia ragione a fare iniziare 1'epoca diTeodeberto II qllando era ancora in vita. ~1l9J'a:dre:" 35. HrotReJ;t\ls.1
119 MGH, Capitularia regum Francorum, l,-p. 23, n.9;' . '. '.' . . - , .,......
366 120DD M, n. lO. Per la cronologia dei re seguo in geneialeleconclusinidiLeVison,
Chronologie de; Merowinger, p. 37 sego . .' . ... . 'JC:
121 DD M, n. 11. Forse identico a:ll'Ursinus, vir inluster et fidelis nost~r: inPDM,n. 42
Se gli emendamenti diHavet, Oeuvres, 1, p. 259 seg., sono giusti (cfr. LeVison; ibzd.~ p. '42), C~~onica, 4i78,;1vlGiIiRM-,6,;.'12(}Sg.).~.;.
127 Fredegar,
128 Vita S.. B6ntttiCap,2, ?~A ( J57,.ri{17 . " 0 '
..... . . ,.'!'" '.
.' onela subscrtPtto ,senza.
nel 629 costui era referendariodiDagobertosecondo il tenore di DD M, spur. n. 22. Su '. ' . " '

e
entrambi i diplomi sputi di Dagoberto, n. 36 n. 37 del 636 cfr. Krusch, Gesta Dagoberti, p. odex/ta1~%fH!;;;iJtk;cap
......129 Perlbich, 1~.seg'r~o6~~t~st(iabbat~m,~ont=~
. .1 ,p'
175 sego e p. 182 (su:oD M, n. 37 anc1le Levison, Beitriige, p. 346, nt. 2); giudic1lereiDD.M, . 130Gestaabbatum on')Secoridoil,~to' e,ttagia:J rimoealdodice~1IDo. .
spur. n.}6 pi favorvolmentedi quantoh~fatto Kl1lsch:anchenel.dettato.mostra ].1l1~note
vole vicinariza aDD M, ri; 1'1, e sicuramente bisogna prsU11erealmencr un moden()~~I)llino.
.'.~. ~hfi.da.lUiie.d.
darsi un titolo .(12D i n. pparti.~r.:O~e.h~.
a.. tu.. a.. .
l 'um ind'Aclie ry,l oc al di al 63geal 650; a 0 537 t 7
e.~~a.~
it.statape.ro m
. ' A
..
367
122 DD M, n.12. Per la data cfr. Krusch;MGH Srovr,5,p: 171.' ...." .; , : . , , ' d;:~gno diC1odv}XgH~r&i,5, rp . 6;tfr.. aIl;c'p.eJbi~l!vis IIP~;'" Ferrires, LeMoy~, ge,
dub~i? ~ ~;~~~hFragm:;;~ :-;~~dipl~me . t~edtt
123 DD M, n. 13 (oraMGH SRM, 571-572).Perlll qatacfr.Krusc1l;(jhr1t qlqgieder
Merowingischen Konige,p; 466 s e g . " .. ', . . e c o
. 124 Cfr. MGH SRly1;4, p. 650 seg.; 2, p. 4 8 7 . . . . . '. ...... ser 2 3 (1899),p.A69,... .. ' ';<'.le
125 DD M,n. 14,15 e 17 (sulla tion genuinit di DD M,n.)6cfr.Krusc1l;GfOstapa$1herti, 132 DD M, n; 19. 67 nt.3. non devono esserecon~14erat1,
p. 173 seg.). Nelle sottoscrizioniDado~pparese~zatitolo, neltestodi DDM;n.15,d~yesono 133 Cfr. MGH sRM, 5'elP~nu~ e Airadus di DD M~ ~ ..41 '.U

maggiori particolari sullas'ua farriiglia/appare cornei!!. vir referendarius; Fr7degar, Chronica,4, 134 DD M, n. 33. Ab,h . diploma sono inservlbili. 1
.. e di questo
p. 78; Gesta Dagoberti f.iregisFrancorum, in MGH SRM, 2;,p. 396425: cap. 42; dr. I<iusch, . he di sottoScnZlOn .
Gesta Dagoberti,p. '181; Levison, Beitrage,p. 345,nt. 2; MGfISRM,5, p.55:5;Sulla suadat.o/ ng 135 DD M, n. 32. .. ". . .... ,> . . .. ;
morte cfr. Vacandard, Le rgne de ThierryJII; p. 504; E.Vac3.l1dard,Saint,Ouen dvanl sqii i!p;- 136DD.M, n.. 34,.-'''..>,.. c,''. ,... ,c.:,;, ..,. . ". ,c;'
. . D M35e38. 4 (MGH SRM, 5, p. . . 2 (MGRSRM,
scopat,Revue des questions historiquesi 63 (1898),p:5-50;'Idem,Unevquem'erovingie1t ,'Saint 137 D ' n. 35' Cf Vita S. Ansbertt, cap . 60S) Vitd Si Ansbertl, cap. 'bil 'di Db M,
Ouendans son diocse,ibJ.;69 (1901), p.5'58; Idem',' Saint Oun;"evqtte:deRouen. I:ordre 138 DD M,n. , ~' . "l(MGHSRlvi,5,P" .. ,. "l'ultimparolaleggl e ento
monastique et le palais 17Zerovingien, ibid., 71 (1902), p. 5-71; Idem, Vie de Saint Ouen,J?aris 139 Vita S. Lantbertt, ca~. . f inserisce un Mad~o, ~d' . i volte citato nel docuro
1902. llprotocollo di DDoM,' spur:<Il. 2 L(del628),themenzionaUnrefereIldrio Odfridus, 5 p. 620). A questo. punto . ~Madroald...,eil Madro usp
potrebbe essere genuino (cfr. Lechnet,'Konigsurkunden /iir Worms,p.364) ,. . . ~. 35 deve essere,cpmpletatalll
126 Hariulphus, Chronicon Centulense, p. 14, sulla base del cap. 15dellarion lit~endibile non era referendano.
Vita Rictrudis di Hucbald (cfr. MGH SRM, 6,p. 92), cfr. Mbi\!on,Acta,2,p.947/' T
,~
330 Cancelleria merovingia Cancellerid merovingia 331

Teodorico III. Childeberto III.

36. Gundinus, 675. 140 42. Vulfolaecus (Vulfolaicus) 694/5-697/8; anche domesticus.1 54
37. Audofredus, 676.141 49. Ryghinus, 695-696.155
38. Aghliberthus, 676-677. 142 . 50. Nordeberthus, 69617.1 56
39. Droctoaldus, 677.1 43 51. Chaldeberchtus, 697 -698.1 57 Supplente: Aigoberchtus.
40. Erchinberthus, 679.144 52. Sygobaldus, c. 700.158
41. Rigulfos, c. 680.1 45 53. Beffa, 702-703.1 59
42. Vulfolaecus, 688. 146 54. Blatcharius, 709/10-711/12.1 60
55. Actulius, 709,710.1 61
368 Clodoveo III. 56. Angilbaldus (Angylbidus), 709/10-710/11. 162 Supplenti: Dagobertus 163,
Chaldomiris 164 . .
43. Abthadus, 691.147
44. Chlodoinus, 691-692.1 48 Chilperico II.
45. Aghilus (Aiglus), 692~693/4.149
46. Walderamnus (Waldramnus), 693/4.150 55. Actulius,716.l 65
47. Attalus, 693/4. 151 48. Chrodoberthus; 716. 166
42. Vulfolaecus, 693/4. 152 57. Ermedramnus,716.1 67
48. Chrodbercthus, 693/4. 153 58: Fredebertus?716.1 68 369
59; Raganfridus, 717;169
60. Ado; 717;1(0

140 DD M, spur. n. 74. Sulla genuinit della sottoscrizione dr. Havet, oezivr's,i,p. ;(10
sego Mi sembra da escludere !'identificazione di questo Gundinus con il dux Gondoinuidi
DD M, n. 29 (del 669/70) ritenutapbssibile da Havet; difficilmente un duxpu essere dive-
15~DDM;n.67;70e71. . .' "" ............. . c
nuto in un secondo tempo referndario. Si pu per pensare a identificarlo on il Cunduinus
optimasdi DD M, n. 66 (del 693/4). . . ' . 155 DD NI, ~:; {8. La ~ettura del home qu_ella eJi ~auer~Samaran, Les diplOmes, tav. 25,
i. ".

141 DD M, spur. n. 75: Sulla sua genuinit cfr.H:avet,Oeuvres, l,p.A02:'c';' o' 1~6 DD M,x:-. ()9.Prirnain DI) NI,n.Me ,66lI?-eIlzionato tra gli optin,lat~rpr?babilmeIlte
va
142 DD M, n. 46 e 48. In DD. M, l.' 46 Glybrrus' corretto in Aglibertus, ntafisva 1dentlcoal rappresentant~a cortedi,PipU;()dtt9ne1 Lib liis!oriaeFrdncorum, cap. 48,e49
cancellato. TI nunzioAglib~rrusdi Ebroino (Continatio Fredegarii, cap;3) dOrSelo stesso; (MGH SRM, 2,p; 322seg.); Compareanchenellenotetironiarie diDD'M, n: 12 '(cfr.
forseancheilc~mes Anglibeth uf'di DD. M;n.66;IH:liploma'.diTeodorico III per
Jusselin, Notes tironiennes, p. 501).
Ebersheim (Ph. AGrandidir, Bistoire de [?glise etdes Mqeiepritie"s deStrasbourg,'2vll:, 157 DD M, n. 70.
Strasbourg1777-78:1/2;p;40, n. 23); -clifesodaKehr,DiUrkunden;Otto III:; p:292;nt:J;, 158 DD M, n. 72.
un falso di Grandidier: &H. Bloh, DieUrkundenfiilschungen Grandidiers,ZGO,NF, 12 159 DD M, n.T3: "ann.VIII.rigni". (dr. Lauer;-Samaran, Lesdiplopzes, tav.29),
(1897), p . 4 7 7 - 5 1 1 . " . . . ;. ......... . . 160 DDM, Il.. 75 (sulla.cui data' cfr. Levison, ChronQlogie derMerQwinger, p. 48, Dt. 1)
143 DD M, n.47; . . . . . " i . . . . . ,..,. e76.
161 DD M, n. 77. ...'
144 DD M,n. 49, con "anno VII. rigni" (cfr. Lauer-Silmarati.; Lesdiplornes,tav.16).U.let-
tura Erchinberthus s i c u r a . . '" .';;: 162 DD M, n. 78 e 79. Sulla data di DD M, n. 77-79 cfr. LevisoTI, Chronolgie der
145 DD M, n; 51. .' .' . n Merowinger, p. 4 8 , '
146 DD M,n. 57, 163 DD M, n. 78.
368 147 DD Mi n. 59. 164 DD M,n. 79.
148.DD M, n. 64; 165 DD M,n. 81 e 84.
149 DD M, n. 60, 61 e 66. Namucho ID DDM, n.62 noni1 nome del referndario;bens 166 DD M; n;,82.
delluogo di emissione del doc1mento(cfr. Havet, Oeuvresi 1, p. 249seg). ," 167 DD M, n: 83. '. ..... .... .............;. ."
150 DD M, n.66. . .. . , t;' '. " :'..: , " 168 DD M, n. 85. La sottoscrizione "Fredeberrus scripsit"comunguecorrotta; nbnsap- 369
151 DD M,n: 66: secondo ncit: tiroriiane ne fu il ricogllitore. Cfr.sopra,nt: 85.; piamo se anche il nome' derivi da.llIl'alterazionedi Chrodeberrus, come.suppolle Stumpf.
152 DD M;n.66. , " . .,.;.;.... ..........." 169 DD M, 87. Non Raganffridus, come leggonQ '1auer-Samaran, Les. diplomes,p. 27; dr.
153 DD M; n. 66. Cfr. sopra, nt, 86:Probabilmente diver~o' dal Hrotberrus;il n. 35: del.re-
/luvium,rav,38, r i g a 5 . .
170 DD M, n. 88.
lenco comunicato sopra nel testo. . " ~.. '.
332 Cancelleria dei maggiordomicarolingi Cancelleria dei maggiordomi carolingi 333

Teodorico Iv. 'siparla mai di convalidare, bens solo, analogamente ai documenti privati,
di scrivere e sottoscrivere. Le persone cui queste attivitvengonoaffidate,a
61. Eonardus l7l , 721~726.l72Supplente: Gairebaldus. 17:; parte i loro nomi, rimangono completamente sconosciute; e solo in un sin"'
62. Gerbaldus 174, 727. 175 golo caso un Aldo, che nel 726 scrive un documento per san Willibrord "su
ordine del suo signore Carlo", si designa espressamente comechierico.l83
Childerico III. Ma gi al tempo diCarlo Martello awiene un cambiamento importante,
forse legato al fatto che questo maggiordomo dopo la morte di Teodorico
63. Cadecissamanus 176 , 743-747. 177 IV rinunci a insediare un nuovo re soltanto nominale e continu a ,gover,
nare senza quello. l84 Cos per un certo periodo la cancelleria dei maggiordo~
Degli undici anni di regno dell'ultimo sovrano merovirigioChlldericoIII mi subentr al posto di quella regia facendo proprie determinate forinedi
si sono conservati solo due dcumenti regi, dei quali soltanto uno tramanda queseultima. L'unico documento di Carlo Martello chesi conservato e che
il nome storpiato di un funzionario di cancelleria. Come gi ,da tempo ogni fu emesso dopo quella data,pur avvicinandosi nella sua composizione;pi
effettivo potere di governo era sfuggito di mano a questi ultimi merovirigi, alle antiche chartae pagenses che ai diplomi regi,presenta per una formula
cos devono essere scemati anche il prestigio e l'ascendente dei loro'fuiizio- di sottoscrizione ricavata da questi ultimi; a differenza delle chartae jJgenses
nari di cancelleria. Gi dalla seconda met del VII secolo sono i maggiordo- esso non soltanto "scritto e sottoscritto",ma,analogamente aidocum~nti
mi a impartire loro l'ordine di documentazione;178 nel corso deLsecolc} VIII regi, convalidato, presenta cio la ricognizione.18~ E' il funzionario che
essi stessi documentano con la medesima autorit di quelle'ombrerdLre cUi effettu questa sottoscrizione, Crodegango', in una fonte successiva viene
concedono solo il nome di sovrani. persino definito referendario del maggiofdomo; come alcunireferendari-dei
NeL periodo pi antico i maggiordomi si servonodelleformeconsU:tei re merovirigi forse anch'egli dal suo ufficio di corte fu direttamente.innalza-
documenti privati di altri nobili franchi. 179 Di tantin tantoanconrCarlo to alla dignit di vescovo di Metz.l 86
Martello e il figlio Carlomanno fanno produrre i loro documenti aagliscrit" .Allorch poi,all'inizio circa del 743, i figli di Carlo Martello,Carlck 371
tori giudiziari delle contee (Grafschaftsgerichtsschreiber; cancellarii) dei quali mannoe PipinoilGiovane si decisero a nominare anCOra,l.llvoltaurire
si parler a lungo piavanti;180 pi spesso per li fanno prel?arateda,funzio" merovirigio solo titolare della corona, ,probabil~ che sidovetteridrganizza,
nari propri, i quali poi <:llrano diindicar~thehantl0svoltoqu<=lc?m-l?it?su re nuovamente una cancelleria regia, ma quella 'dei maggiordomiq:mtinull
ordine, del, loro. sig!l0re.181.Le forrpule d,L (l'.H~stes.otto~cri#o1li~()i?;l~st<=sse sussistere invariata accanto alla prima: L due documenti di Carlomanno'a"
370 che compaiono~eido~llmetltideidllchidiAl~m~nl1iae~avi~r~;'jquali noi giunti furono probabilmente prodotti da uno scrittore giudiziario diuna
:m che ,qisp()!lgo,P;oclftuil'~i?!lf!-ripfqpri.;i?~~ti,alliiPwq~'ii?l,1~.,.d,~i,loJ;cr,q()ill~ contea;187 quelli di Pipino mostrano diverse forme di sottoscrizione, talvolta
menti;182 occorrePr.estareat~rizio!leal#tro.rch<=,nelper!()d(),pi:l1!ltic()l1911
',0 ". ./._ ','.,' __ ""
la formula iussus scripsi, e talvolta quella iussus recognovi. 188 Se siarr()~t9~
--~ ',.,-

'~'! ':-,V
183 DD Am.;n.12:"Aldo clericus iussus a dominomeo Karolo scrip;iet;~bsd~ips~hnc
171 C()sloccorre leggere c()hStumpf,' enon egoY;;~nrildus ?omerportiJ:)J) ;V1 .:'92." Nel
f4 testamenti cartam'~ :>. ." ,. C i , . ; i " ,.'.: ,'.';,-.,
722 un "inl.virAmalsindo" sigilla un'testamento delI'abateWideradus di Flavigny(Par- 184 Cfr. Miihlbacher,Regesten, n; 39hdn passato stata prestata poca attenzionealcatn-
dessus, Diplomata, 2, p:323) "sigillo regio". Forse dobbiamo considerarlo un referencari6Y biainentonelIa produzione documentaria dei maggiordomi del quale siparlaqufdi seguito.":.
172 DD M, n. 92 e 94. i Y' 185 DD Arn., n. 14 del 27 settembre 741: "Crothgangus.iussus hancepistolamdonationis
173 DD M,Il; 94. '. '," , recognovi" , ' " . ' ,,' .... ',' <c ::,;, .
174 Promosso da supplente a ricognitore in nome proprio. 186Paulus.Diaconus; Gesta episcoporum Mettensium (MGH SS,2, p.260 c270:267):
175 DD M, n. 95. (Karoli) referendarius extitit, ac demumPippini .regis' temporibuspontifiCale decuspro,
176 il nome evidentemente del tutto corrotto. muerit".Pippiniregis inesatto, perch Crodegango divenne vescovogine174); secondole
177 DD M, n. 97. indicazi6nidiPaoloDiacono (MGHSS, 2, p.268) sulsu6periododi governo durat623
178 "fr.le note tironiane di DD.M, n.67, 77 e altr,e Havet, Oeuvres,2,'p:459! anni,5 mesi e 5 giorni,il vescovo Ctodegango, chenioril 6 marzo 766;, !ev'e'essere'stato
179 Cfr. E. Miihlbacher, Zur Genealogie der'lteren Karolinger, FDG,'19 (1879),p.455- nominato nell'ottobre del 742. Mi appare dubbio' che egli fosse chiedco gi Cjuando era refe,
464: 459. . - ' . . rendario, come suppone' Sickel, Acta, 1, p. 74 (cfr. Miihlbacher, Regesten,. p. XCVII); spesso 371
180 CosDDArn.,n. 11 e15e forsea.che n.16; cfr.Bre~slau, Urkund,enbeweis,p. 31. avveniva che refei:endari fosseto nominati vescovi senza essere stati gi prima ecclesiastici, .
181 Cos ad es. DD Am., n.3;5,j,:e 12;.' , . , , : ' c ' ..., . 187 DD Arn., n. 15 e 16, cfr. sopra, nt. 180.
370 182 Per l'Alemannia cfr. Bresslau, Urkundenbeweis, p.AO, nt. 1; perla Baviera cfr. Hundt, 188 Rodegarius(cos si dovr leggere anche in DD Arn., n. 17 inveCe di Rodegus o
Bayerische Urkunden, p. 178 sego Rodlgus dei manoscritti) sottoscrve in DD Arn., n: 17 e 20 "iussus scripsi",in DD Am.; n.
334 Cancelleria di Pipino Cancelleria di Pipino 335

rizzati a designare i funzionariivi comparenti come referendari.di Pipino, loro segno autografo e che in questo modo dovevano ottenere una forza giu'
allora bisogna concludere che diversi referendari furono contemporanea, ridicainoppugnabile, erano effettivamente espressione della loro volont,e
mente al suo servizio come diversHo erano a quello del re; abbiamo testimo- dovevano affidarsi al personale della loro cancelleria. Cos si accrebbe da un
nianza che almeno uno di loro era laico, e dunque, anche fu questo; si con- lato la responsabilt di quel personale, dall'altro l'importanza della sottO"
serv l'uso antico.I 89 scrizione cancelleresca dei documenti. Perci poteva apparire opportuno
Proprio quest'ultimo funzionario l'unico che rimase in servizio nella rendere ancora pi manifesta quella responsabilit non dividendola pi tra
cancelleria di P i p i n o allorch questi, nel 751, decise di porre fine per molti funzionari, bens facendola ricadere su uno solo, 'il quale venne collo-
sempre alla sovranit nominale dei merovingi e di aggiun.gere al potere regio cato con maggiore evidenza di quanto era avvenuto fino ad allora al vertice
dalui effettivamente esercitato anche il nome di re.I 90 Per il resto nella can- dell'intera cancelleria.I93 Tale rigido accentramento dell'organizzazionecan-
celleriadi Pipino compaiono solo nuovi nomi, ma si sa pocod6lleprsone celleresca avr giovato anche alla stessa attivit di quest'ultima, destinata ad
che li portavano. 191 Nel primo periodo .del regno. di Pipinoquestpersone aumentare ,notevolmente con la crescente potenza di un regno incontipua
svolgono i loro compiti fiancoa' fianco, analogamenteaireferendaridei espansione, e anche con l'istituzione di vari nuovi organismiamministratiyi
merovingi, e si servono essenzialmente delle medesime formule disottoscri- e giudiziari. Cos si procedette, per esprimersi con termini moderni,atra-
zione (iussusrecognovit); non siamo in grado di capire seuno.diloro.era sformare l'organizzazione collegiale della cancelleria ereditata dall'epocaro-' 373
372 preposto. agli altri.192 Poi per, ancora al tempodiPipino, la cancelleria fu mana in una burocratica.
organizzata pi stabilmente esi introdussero alcuni istituti che.avrebberoa Questa trasformazione avviene gi durante il regno di Pipino. DaI-
lungo esercitato un'influenza determinante sull'evoluzionedeicdocumenti l'agost del 757 in. poi, contemporaneamente ai due funzionari menzionati
franchi e tedeschi. ... sopra, Widmarus ed Eius,194 attivo anche un certoBaddilo. 195 Sembrache
Forse' questo mutamento. dipende dal diverso ruolo assunto dalla cancel, Widmarus lasci il servizio' presso la cancelleria poco dopoil.10giugn6
leria a partire dal cambio di dinastia del 75hispetto al periodo merovirgio: 760;196 nei documenti postetiori al30 ottobre 759 nonsitrovapimerizion~
Mentre i sovrani merovingi,per quantosappiamo,avevno imparato tutti a di Eius. Alloro posto compaionoduenuoviricognitori; Hitheriusl~7'e
scrivere e .a .leggere; e conoscevano 'lalingua latina nella .qalvenivano Bernericus,ma entrambi in posizione diversa dai primi due.,FinoR'h
redatti i lorodocumnti,iprimi re carolingi erano sprovvisti del tutto o in attestato il servizio di Baddilo presso la cancelleria, nessuno dei due appone
parte di questecon()scenze.Essidunque non potevano giudicare da soli sei la ricognizione; Hithetius si qualifica tre volte scrittore in altrettanti dOClk
documenti, che venivano.loro presentati affinch li sottoscrivessero con un

i93Fevol~zione quiHlustrata.~ stata trattata perprimoda Sickel,Biirti'gf,i, p.65,:{'t{g;


Mello peso attribuisco a d che. egli rileva ibid. ,p. 689 .sego Anche i rf.~rendariillei:o~&i
19 "iussus recognovi 't [sub]scripsi"; Wilecharius in DD Aro., n. 18 "iussus recognovit"; q
avevano dovere di co'rrOb6i:are in tribunale la genumit di pocumenti regi contestati p'er
Wineramnus in DD Am., n. 21 "iussus recognovit", in DD Aro., n. 22 "recogilovicersub- questo motivo non sarebbe stato hecessario modificare leregobclicancellt;ria,<Inoltre sar
scripsit"(senza iussus); La lettradelle note tironianedi:DDcMn;, n.22 Baccorogcitus reco- difficile dimostrare che i notai subordinati ai capi della .cancelleria appartenesserospesso;t
gnovi, che Tardif ha ptopostoe che io gi misi in dubbio nella precedenteeclizione,.stata un ceto sodale inferiore (Sickel, ibid., p. 690); :Hitherius,Rado e altri ascesero dal grado di
adesso .riconosciuta come erronea; deve leggersi invece' Braico fiereiussit (cfr; Bavet, Oeuvres, notai a quello di preposti alla cancelleria; :Hirminmaris non pu essere stato privo <:lifi4e,l'
2, p.' 460; Jusse1in,No,tes tironiennes,. p. 506 seg.; Bresslau;Ambasciatorenvennerk,.p; 177). publica, co1Ile dimostra la sua sottoscrizione del documento di Eginardo (MGH SS,21, p.
In DD Am;; n.23 manca la ricognizi9ne. ,;....... 360); e c~rtamentenonmolti notai regi erano incapaci di prestare testimonianza davanti aun
189 Wineramnus, che in DD Mn., n. 22 sostituisce il come palatino. tribunale; questa circostanza difficilmente era determinante per escluderli dalla ricognizione
190 DD Kar., n..5.1dubbisl documento sollevati da Oelsner, PipPin,p...51seg., e hean- in nome proprio. .
che menzionati da-Miihlbacher,non hanno rileva'nza. . -~; .. 194 Cfr. nL 192. 373
191 Per il periodo carolingio pi antico cfr. Sickel' Acta,l, p. 74 seg.; Sjckel".Beftrge,'2, p; 195 Cfr. DD, Kar.,n...9 (dove scripsit nellaricognizione dovrebbe essere una varintecor"
148.seg:, e Sickel,Beitr'ge; 7.Waitz, Verfassungsgschichte;3,:p. 512 seg.;Brunrier, rotta di subscripsito recognovit et subscripsit), lO, 13, 16,18, 21,22,23. . ,. . ' . ' .'
Rechtsgeschichte;2,p; 115 seg.; MiibIbacher, Reg~sten,p. XCVII;DDKar., l, P: J,p; 61. e77 196 Probabilmente egli identico all'omonimo abate di St-Riquier, inviat? nel 761 da Pi-
seg.; Erben, in Redlich"Erben,' Urkundenlehre,p.44 seg; e p. 88 seg; Tuttiilavripivecchi, pino al papa (cfr; Oelsner,Pippin,p. 355, nt. 3; p. 363; Harilphus, Chronicon Centulense;
citati daSickel, Acta, 1".p.']5,nt. lO; sono orainsetvibili.Lebsservazioni di E Dahn,Die 43seg.),". . . '.... ,\"
.Konige der Germanen,.14. voll.,Wiirzburg-Leipzig 1861"1911:,8/3,p;140seg:; non hanno 197 Hitherius scrisse gi DD Kar., n. 6 (sulle note droniarie, nelle quali non'appareilsllo
fatto far progressi alla questione. nome, cfr. Tangl,Die Tironischen Noten,p. 90);,setohdoMiihlbacher, DD Kar.,n.13fu
372 192 Oltre a Wineramnus compaiono:Chrodingus (DD Kar., n. 2); Widmarus (DD Kar., n. anche scritto da lui, mentreSickel,per ltimoin KUiA, testo;p. l, preferirebbeatttibuitela
4,7,11: erroneamente Wulmarus) e 14; Eius (DD Kar.,n. 6; R~ 12). scrittura del testo a Wigbaldus che comparir pi tardi.
- ..... ~.
336 Cancelleria di Pipino Cancelleria dei primi re carolingi 337

menti che Baddilo sottoscrisse,198 e lui e Bernericus apposerociascllno una medioevale, non pu non considerare il fatto che l'ufficiocentrale.piimpor-
volta la ricognizione, ma non autonomamente, bens solo in supplenza. (in tante, si pu quasi dire anche l'unico ufficio permanente diquestostato,.era
vice) di Baddilo.l 99 A partire dal luglio 766 quest'ultimo scompare daLdocU: occupato esclusivamente da ecclesiastici.
menti e al suo posto subentra Hitherius, che rimane in carica anche durante L'organizzazione della cancelleria introdotta durante gli ultimi anni
i primi anni di regno di Carlo Magno: da quel momento tttii diplomi di di Pipino e mantenuta sotto C a r lo m a nn o,C a r l o'Ma,gn.o"e
Pipino che si sono integralmente conservati portano la ricognizione apposta L u d o v i co i l P i o perci la seguente.203 li suo personale ecclesiastico
nel suo nome;200 Baddiloprima e Hitheriuspoi possono essere considerati i si trova sOtto il controllo di un solo superiore le cui' disposizioni regolano
preposti alla cancelleria nel senso sopra ill\J.~,m~ts . . . . . . l'intera attivit burocratica.20q preposti alla cancelleria di Carlo M~gno
Ma in questo.peribdo si verifica un alt5l.~R.9l:'1:antecamblamentonell'or: provengono tutti, ad eccezione dell'ultimo; Hieremias, dal personalesubal-
ganizzazione della cancelleria. Come si\,iia$,8,~nnato, i.referendari dei terno;al tempo di Ludovico il Pio ci non amene pi: al verticedellacan-
merovingi erano tutti laici; Hitherius ilP:~.,zionario di cancelleria del celleriascin invece posti uomini che fino a quel momento non necfacevn 375
regno francoche possiamo sicurament(:,{~'.....}~,ecclesiastico.2?lDa{qlfel parte. A questo dato corrisponde anche un'altrdifferenza trai due periodi
374 momento. in poi e successivamente P~l:"inoW/s(')c:Unessun laico pidocu, di regno. Comune a entrambi il fatto che la convalidazione (recognitio) di
mentato come funzionario. della canStlkrl~;;regi~Jranca. otede,sca,etutti tutti i documenti scritti nella cancelleria205 effettuata o personalmente dal
quelli dei quali siamo riusciti ad acceEtat~,ls)'1'~~tu.ssonochie~ici'F1;'rob~bile capo della cancelleria, o da un altro funzionario in nomee alpost6(ad
che anche questo mutamento sia direttall1it!elegat.o alcamblo didinastla; A. vicem) di questi: nessun altro funzionario abilitato ad apporrelarecognitio
differenza degli>ultimi merovingi, chesieta1iR~circondati ptevalenteil'lentsdi nel suo proprio nome. 206 Ma i preposti alla cancelleria del tempo di
latini o germani romanizzati, i primiCarqlirigi riposero laloroJiducisoprat- Carlomanno, Carlo Magno e Ludovico presero parteintnododiverso all' at-
tutto in tedeschidell~Austrasia cuiconfrirono leprincipali.cariche.acortie tivit didocumentazione. Mentre ancora Maginarius,' sottoCarlomannQ,
nello Stato. Ma,. da tutto. quelloche.sappifrosullivello generale/&istr1.lziCm scrisse,talvolta.personalmente. interi documenti, e Rado ed Ercanbaldus'al
nella seconda .met delseco1oVIll,posson:o,esserci ~tati henpochi tedeschi tempo di Carlo .scrissero interi escatocolli,207 mentre ancora il primo"capo
laiciinpossesso.di quel bagaglio dicognizioIiinecessarieallo svolgimentode1 della cancelleria di Ludovko'il Pio, Helisachar,incaricafino all'819,
servizio in:cancelleria; se si volevano impiegare anche: n.funzionari tedeschi, aggiunSe/spesso almeno la ricognizione di sua mano; i suoi tre successori,
si era addirittura >costrettia scegliere degli :ecclesiastici;Ebi era.tantQ pi Fridugisus,Theoto eUgo, non presero pi parte alla produzione dei docu-
consigliabile in quanto allora in territorio tedesco, per quanto .si sa, gliscrit- menti '.purnon rinJnciando,al controllo dell'attivit scrittoria;;Nessllllaste-
tori ufficiali di documenti dei tribunali comitali (Grafengerichte) appartene- sura a buono tra quelle a noi giunte fu da loro prodotta in
una .qualsiasi
vano .in m?ggiQr~Bza al c~to ecclesiastico.202 Questo c~biam~?:t()'e~beiBer parte; anche le ricognizioni sono tutte senza eccezioni scritte' da funzionari
un'rrnpqtt~ZfL<::~piteper .la successiva(:yohf1i9*c:lell'Bt.ga~~-?a~~~J;1~_d,sl subalternial posto del capo della cancelleria; in questo periodoesseflWll.q
regno frallcQ ~~eqescq,tIi. si pqtr quiacceDJiftre,bl(:xerie)ite: i;:JW 9t.sidi:~ dunql!eregolarmente menzione di due nomi,. quello deLloroscrittotee
valutare.adeguatament'e l'enorme . influenzaeserdtata:dal clero nello .stato quello del preposto alla cancelleria, ad vicem delqualeil.prim.osottoscrive.
;': . ':-', . ' .' -_'<';:'_", < ,.-', _ ':_"_" .: _ . cc'.:" -t:.: '. ~ ,'.<. '-:"':".:.
A. questo dato si so~eg~ f?rse un'altra circostanza. Sotto F ripllgis~seJ-su6i
.' '- .... -" ,',,'.,;.".:. ,-_.,..... ; ......,.. >.,.,., ..:.... : ; . : . ' . - . : : . successori.spiccanosll tutti gli altri 5lue fu11zionarisu.balterll.i;t:P1,Iran9~08;e

198DD~~.'n;21:r2e M~ 23. ili DDKar., n.21,conserva;;inodglilale,egli$cris~es(Jlo


la riga c1elsignum eJaclata; non si pu?tabilire quale parte ebbenellareclazione.4ellastes):!j
a buono degli altri due documenti tramandati solo in c o p i e . ; , ' ; " . 203Cfr. Sicke1,Aet,l, p. 77seg. ". .. . ',"C,,;,>
!99 DD Kar., ri>13e 18. '. . 204 Perci in numerose notetironiane(cfr.Tangl, Die Tironischen' Noten;.p .. 87.seg.;
200DDKar.,n;.24;26,27e28. ; ....... .... . , '. Tangl, Forschungen, p.167seg.) si parla delle sile istruzoni.Sul tlipprtotra ifunziorillrhli
20! Secondo la Vita Hadriani; cap.41 (LP, l, p. 498)apparten(va ?llacapplla regiaec\iven- cancelleria e l'arcicappellanodr, pi avanti. . < ..... <_.'L:;;" .'.
ne abate. di $t-Mrtin c\iToursquanclQeraancoraa capo della carclleril\(DI) Kar,ll.' 97). 2P5Traqllesti non rientrano iplacita, dr. pi avanti. 375
Con.Waitz; Ve.r/assungsgeschichte,3, P: 515,nt. 5, ritengopocoJndatiidIlI:MdiSic!;:el,Acta; 206 Per questa conclusione sono detenninanti idocumentioriginali.SualCuneapp~r~ti
l, p. 78 e 101, sull'esattezza della prima infonnazione. Essi scaturiscono dalla teoriadellat()tale eccezioni presenti in pezzipervenutici solo in copie dr. Sickel, Acta, l, p. 79 seg.;<
374 separazione della cancelleria dalla cappella, che, espressa cos rigidamente, non millPpaie giu- 207 Su DD Kar.,n.121 e 130 cfr. l'aggiunta ivi a p.564 seg.Una volta perRadollIlche
sta,e che, se.anche lotosse, non autorizzerebbe a contestare un eventuale curnul() dicaricheea nella sua qualit di capo della cancelleria scrisse tutto iI testo (cfr. DD Kar.,n; 123 k ..
respingere la testimonianza positiva di una fonte dimostratasi periIrestobeninforrriata. 208 Quanto alla posizione di Durando, potremmo prendere in considerazione anche i
202 Cfr. iI capitolo successivo. ''-'< versi di Ennoldus Nigellus, 3,285 sego (MGH, Poetae latini, 2,p. 49) citatidaSickel,Acta,l,
338 Cancelleria dei primi re carolingi Cancelleria dei primi re carolingi 339

:H.irminmaris, attivi l'uno dopo 1'altro; pur non prendendo pi parte all'atti, le scritture,213 solo in rari casi ne apprendiamo il nome dalle notetironiaheo
vit scrittoriavera e propria, effettuano per la ricognizione molto pi spes- dal fatto che il grossatore di un documento si definisce come ricognitor: in 377
so dei loro colleghi;209 la loro importanza si evince inoltre dal fatto che. essi altri diplomi, permettendocidi individuarlo dall'identit della scrittura.
376 vengono ripetutamente definiti come preposti agli altrifunzionarinelle Avveniva infatti che un funzionario, attivo in un periodo precedente 'Come
annotazioni stenografiche aggiunte ~i diplomi, e daHatto. che sHa riferimen, semplice grossatore, diveniva poi ricognitore,214 oppure anche cheunfun-
to a disposizioni da loro adottate. E evidente che entrambi occuparono un zionario, il quale aveva gi apposto la ricognizione, redigeva successivamenc
posto pi elevato rispetto ai loro colleghi e possono persino essere designati te in tutto oin parte in mundum documenti posteriori che un altro sottoscri-
come temporanei supplenti del capo della cancelleria.21o . . veva. 215 Perci non si pu affermare con certezza che l'autorizzazione alla
Per il resto il personale subordinato al preposto alla cancelleria si divide ricognizione presupponesse una differenza di rango oppure no; pursem-
in due categorie. A differenza della cancelleria papale del tatdoMedioevo, pre probabile che gli uomini cui veniva concessa avessero un gradopiule~
1'elemento di distinzione non si desume dal fatto che i singoli funzioimri vato_di quelli cui tale autorizzazione era negata. In ogni caso si dovr tenere
partecipassero alla stesura delle minute oppure solo alla stesura a buono dei a mente che il numero dei funzionari i cui nomi ci sono noti non copre tutto
diplomi. In questo periodo solo in alcuni casi possibiledistingueredetta.c il personale di cancelleria.216
tori (abbreviatori) e grossatori {scrittori);211 solo .raramente si fa metizione Durante il primo periodo carolingio non si ha testimonianza di alcun
esplicita del nome di un dettatore nelle>note tironiane di un documento;212e tiioloufficiale n per il preposto alla cancelleria, n per i funzionati'a>lui,
spesso furono senza dubbio gli stessi grossatoriadeterminateanchlacom- subordinati. li titolo di referendario non pi usato,217 ed probabile che
posizionestilistica dei diplomi che dovevano ingrossare. Una differenza si in un primo momento perdesignare il capo eisubalterni, senza faiuna
pu invece tracciare tra i funzionari che erano autorizzati allricogpizionee distinzione netta tra l'uno gli altri, si siano adoperate le denominazionUn
quelli che non lo erano. Pur essendo vero che coloro i quali erano abilitati uso alloranehegno franco per altri scrittori ufficiali di documenti:cSi tratta
alla. recognitiq scrissero sempre questa sottoscrizicineecadecezionedi in particolare dei due termini notarius e cancellarius, il primo dei quali
Durando e :H.irminmaris -spesso anchealtresingoh~partideidounwnti, abbiamo gi illustrato in altro contesto;2l8 e il secondo sarota chiatitbin
lrneno al tempo. di Ludovico, per,soloraramenteceseguirotio ,ilcolllPito breve. 2l9 E chiaro che anche questo tito16'de.riva dall~epocatoman;ci
della redazione di tutto il mundum. Se dalleloro sottoscrizioni cisonoriQti i imbattiamo>in cancellariinell' organizzazione statale dei secoli V. eVI sia 378
nomi deiricognitori,gli scrittori chesvolserosolol'attivit:digrossat()ti
rimangono nonimi; li possiamo distinguere l'uno dall'altroconfront.andone
213 Nellanllo"a edi~ion~dei diplomi carolingi vengonoin.dicatiper meZZ5', 01 gITe, ~e(:().ll'!
do il proc:edimento intrdotto da Si<:kel per il X secolo. Cfr. pi avanti.
214 Al tempo di Carlo questo il caso di Wigbaldus e Genesius, al tempo di Ludovico 377
p. 88, se non dvessiirio piuttosto riferirli all'dmonim.abatedi St-Agllao.l'Orlans}come fa quello di Bartolomeo, dr. la lista pi avanti. >>'-
Simson, Ludwig der Fromme,l. p.132, nt. 9,abatedanonconfQriclerecot,nostrofun:zioIlario 215 os al tempo di Ludovico fecero Faramundus e Gundulfus.
di cancelleria.. , ' . "<' .... . .> > . , . .. <.. " .. ( .. ;... ..... , 216 E molto sihgolare che sotto il preposto alla cancelleria Rado il ricognitore.li\c:bbus
209 M.Tanglha avuiQ la gentilezza di' comunicarmi cpe dallalIlano.cliDllriria9~di compaia solo in documenti per destinatari italiani, che dunque,evidentemente,gi'altempo'
Hinnirunaris non fu' scritto null'altro' che la ricognizione e al massimo anch la data; e me di Carlo Magno un not.aio vengdi.tanto in tanto inc:ari<:atodel disbrigo degli affafoi relativi al
tutti i documenti finora loro attribuiti sono scritti per il resto da altri grossatori. regno meridionale. L'unica ecceziorie sembrava DD Kar., n. 271 per Osnabriic:k c:heprtl~
376 210 Di Hirminmaris sappiamo che pi volte appose anche il sigillo: cfr. le notetironiane di ri<:ognizione diIacobus;ma Tangl, Forschungen, p. l71seg.,e p. 261 seg.,haor~ fornito liI1a'
Miihlbacher, Regesten, n. 994 e 997, documenti ai quali, secondoJusselin, Sciiit, p..37seg. spiegazione c:he appare probabile: il modello genuino dal quale fu ricavata la ricognizione di
(cfr. M. Tangl, NA, 36 [1911], p. 306'307), si aggiungerebbe anche iln.986,rilentre,secondo questo falso era DD Kar., n. 175 (o 174), c:he il falsificatore potrebbe avere conosciuto nel
la letturadellertotediquesto stesso documento data >daTangl;Forschtmg/?l1,p.. j69,.esso 1077 alla corte di Enri<:o IV: .,. . ... ' .. '.,.,., ... ,.....
sarebbe stato sigillato dal cancelliere Ugo. Secondo Jusselin, ibid.,p. 36 seg.; nelle horetiro- . . 217 Come gi osserv Mabillon, De re diplomatica, p. 114, esSo compare pi tardi ancora
niane diMiihlbacher, Regesten, n. 844 e 872 nominato gianc:henuranclocome#gillator una voltasottoreOddone (Eudes). . .. , c . , .
di questi documenti. Ma a d non corrisponde la lettura delle nOte' data da TangL J)opol'u- ,,,,,218 Cfr. sopra. ' .. . , .'.;>-'
sdtadi Hirmirunaris dalla c:anc:elleria Meginarius viene menzionato una v9ltacomejigillator Le prec:edenti opinioni sulla posizione dei cancellariirornaniespresseda Bethrriilllnc
(Miihlbacher, Regesten, n. 1006, dr, pi avanti,nt. 287); non .tuttaviasieuro che egliilbbia Hollweg, Der romische Zivilprozess, 3, p. 157, e Bethrnann,Hollweg, Civilprozess im Mitteld!-
occupato lo stesso posto; c:ostui scrisse per intero i due diplomi n.l006e 1007.'}. ter, 1, p. 267; da L Casaubon, .in Historiae Augustae scriptores,Paris 1620: Flavii Vopisc/Syra-
211 Cfr.. Sickel,KUiA,Jasc. 1, tav:-l. . .<.( . ,...., .. '> cusii Carinus imperator" cap. 1; da Gothofredus, Codex Theodosianus,1, 12, 3, e da' Bocking,
212. Cos in Miihlbacher, Regesten, n. 656, 773, 831, 872, 907;:92), 98hNeliamaggior Notitia dignitatum, 2, p. 305, 3, sono state rettificate da Kruger, Kritik des]ustinianishen
parte diqesticasi era il capo della cancelleria o il suo suppleI!.~~ fornire ildettato. Codex, Berlin 1867, p. 163 seg., e da Mommsen, Ostgothische Studien, pA78 sego .
340 Cancelleria dei primi re carolingi Cancelleria dei primi re carolingi 341

dell'Impero romano che del Regnoostrogoto, in servizio specialmentepres- . protonotarius allora non in uso n a Roma n nel regno franco;226 papa Leone
so glialtifunzionari provinciali muniti di competenze giudiziarie, dove, a III chiama il terzo; Ercanbaldus, cancellafius, mentre egli appare con il titolo
somiglianza degli adsessores e domestici; occupavano un posto intermedio di notarius negli annali contemporanei. 227 Gi al tempo di Ludovico il Pio
tra il personale burocratico subalterno (officiales) e la magistratura vera e l'appellativo di notarius viene adoperato in una ben determinata accezione
propria. 220 li loro nome deriva dalla loro collocazione vicino alle sbarre (can- ufficiale: per primo lo usa Hirminmaris228 e negli anri.i successivi anche altri
celli) dell'aula delle udienze; dato che le parti non potevano oltrepassare suoi colleghi: notaio in quest'epoca la designazione ufficiale usata peri rico-
queste sbatte,essi avevano il compito di presentare al giudice le loro pti- gnitori subordinati al capo della cancelleria e, da allora in poi, non pi
zioni e di trasmettere le necessarie notificazioni orali; ,.forse. prendevano impiegata per quest'ultimo. Nelle note tirociane che aggiungono ai docwnen-
anche parte alla stesura delle sentenze}21. Almeno per kparte occidentale ti, i notai denominano il preposto alla cancelleria semplicementemagister,
dell'Impero dalla Notitia dignitatum apprendiamo che, 6ltrea questi cancelc vale adire appunto il loro superiore; questo non per un titolo ufficiale vero
larii provinciali (come preferirei chiamarli), vi furono funzionarLcosLchia- e proprio e anche Durando e Hirminmaris sono chiamati cos in singoli docu-
mati anche nella cancelleria imperiale; nell'ufficio del magisterofficiorum, menti. Dal periodo di Ludovico il Pio, dall'820 in poi,avvienequindichne1
che, come abbiamo gi visto, era il superiore dell'intera cancelleria,222 si testo dei diplomi- non nella sottoscrizione- il preposto allacancelleriadefic
trova menzione. degli amissionales e dei cancellafii subito dopo i;quaftro cito summus sacri palatii cancellarius, o notarius oppure sacri palatii archinotac
grandiufficUscrinia) della cancelleria, cosi che forse quelli S aratno.stati in rius,229 ma anche questi non sono ancora titoli ufficiali fissi,come gi dimostra
un .certo .rapporto. con questi uffici. 223 Anche nel regno dei Franchi vi erano la loro diversit. Pi rilevante il fatto che in due capitoIaridi CarloMagno
cancellariisia a corte che nelle provincie. Gi si osservat0224 cherieLperio- dll'808e di Ludovico il Pio dell'823-825 il capo dlla canclleri~, cui vengo
do merovingio. sembra fossero chiamatiinquelmodo ifunzionaridellacari._ no trasmessi certi ordini, viene chiamato semplicementecancellarius noster;230 380
celleriaregia subordinati al rferendario;pi avanti dovremo esporre che gli questo fu il suo titolo ufficialmente riconosciuto, se mai ve ne fu uno, Visto
scrit~ori dei tribunali comitali nei territori ripuari; alamannie dei'Burgundi che ci comunque non sicuro; ad ogcimodo,. basandoci su qus'ti passi e
vengonodenominatiprevalentementecancellarii, mentre .nei territori di sull'uso linguistico dOcUmentato per il periodo di regno dei figli diLudovicd
diritto salicosonochiamati pi spesso notarii o amanuenses. ". il Pio, possiamo supporre che gi al tempo di Carlo e di Ludovico il titolo di
379 Quest'uItimodato spiega perch in origine entrambJe designaziocisiano cancelliere fosse indicativo di un grado pi elevato che quello di notaio:
state adoperate per i funzionari di cancelleria carolingi, senza che l'una o l'al- Nelpetiodo di Carlo Magno dal personale di cancelleriavero.eproprio
tra ottenessero un riconoscimento ufficiale ed esclusivo. La Vita Hadriani occorre distinguere i funzionari che producevano i docutnentigi~~izia.ri
chiama notarius il primo capo della cancelleria di Carlo Magno,225 ll1 un a.sua. (placita).231 Mentre questi, come i diplomi, nll'epocamero-vingia.era.n6sot~
lettera a Carlo papa Adriano .definisce il second'Rad6,'sand()Ytitglq 9i
.. 226JaffcE.2478.Nonnelgiustb Sickel, Acta, 1, p. 81, quando afferinacheque~totitolo
ebbe origine a Roma ed era in uso presso la cancelleria papale; il capo della call8elleri~ppa"
378 220 Conaratteristiche simili si sono conservati in Romagna fino al secolo Xlipublici can- le si chiamava, come abbiamo visto, primicerius notariorum; i protonotariivi ompaio:Oosolo
cellarii come. funzionariallsiliari deLgilldici. Qllesti lilltilizzanoper convocare'le'parti e per nel XIV secolo. . . ..
farconstatare!a loro non comparizione al fine di avviare il procedimento dLsciritumi: . 227 Jaff-E. 2521; MGH SS,I, p. 190; cfr. la VitaHludovici, cap. 19 (MGHSS, 2, p: 617).
Inoltre yengono deplltti a dare. esecuzionelle~entenze giudiziarie: ;QuesticancellariideVa TI cancellarius Wineradus presente lla donazione di Gisella del 799 (DD;Kar.,n. J19),citat
Romagna non sono s.crittori di documenti (cfr. iplacitainEantuzzi, Monumenti, l,p, ~13; da Sickel,Acta, l,p. 83,nt:2,e da Waitz, Verfassungsgeschichte,J, p. 512;nt.2,nonhanulla
228,264,274, 285;2,p. 50, 68, 71; Savioli, Annali; 1, p.81).Probabilmente da interpretare a che fare conla cancelleria regia, ma deve essere considerato come uno scrittore giudiziario;'
cos anche. ilcancellarius ilel tribunale del missus regio Guido Reggio nell'824 (cfr..Ficker, 228 Dll'823 in documenti regi (cfr. Sickel,Acta, 1, p.9l, nLU); inagi nell'819:oel
Italienische Forschungen,4, p. 12). document? di Eginardo da lui scritto (MGH SS, '21, p.360).Poichormailapresenzadi
221.Cfr.il formulario di nomina per.ilcancellarius del prae/ectuspraet(}rio(CassiodoluS, Hirminnlaris nella cancelleria attestata sin dll'8l6 (cfr. pi avanti), non sono pi corvin-
Variae, 11,6): "ut consistorii nostri secreta fideli integritatecustcidias, per te praesentandus tenti idtibbi di Sicke1contrb la datazione di questo documento. Cfr. anche Hincmar;Ve
accedt, per te nostris auribus desiderium supplicis innotescat, iussa nostrl"sin"studio praedestinatione Dei et libero arbitrio, cap. 2, 21 (PL, 125, col. 85), secondo <;uiEnea; che
venalitatis~xpedias omniaquesicgerasut nostrampossis ;commendare (cfr.ibid., nell'858 divenne vescovo di Parigi, intervenne nell'849 ili sinododi Quierzy ihqualit di
12,3). " notarius sacri palatii (nella canc~lleria del regno franco occidentale). .
222 Cfr. sopra, capitolo sesto,. m Cfr.Sickel,Acta,cl, p. 98,
223 Notitia dignitatum (in pai-tibs Occidentis), 9,.14 e 15. (ed. Seeck; p.145);. 230 Cfr. capitolo quinto;nt/72 e73. 380
224 Cfr.;sopra. 2H Cfr. Sickel,Acta, 1, p.359; Brunner, Gerichtszeugnis,p.166 seg.;BrlllIler, Deutsche
379 225 Cfr. sopra, nt. 201. Rechtsgeschichte, 2, p. 110 e 115; Barchewitz, Konigsgericht,p.38 sego
342 Cancelleria dei primi re carolingi Cancelleria dei primi re carolingi 343

toscritti dai referendari ed erano scritti nella cancelleria, e mentre ancora al merovingioalcuni capitolari presentano sottoscrizioni di funzionari di. can~
tempo di Pipino sembra si sia osservata la medesima consuetudine,232 nei celleria, da quello carolingio non ci pervenuto alcun capitolare cntenente
corrispondenti documenti di Carlo ci imbattiamo pi volte in nomi che non un qualsiasiindizio a questo riguardo, La formulazione delle leggi, molto
appartengono a membri della cancelleria,233 e solo sporadicamente i funzio- divergente dall'uso corrente per i diplomi, fa supporre che almeno il loro
nari di cancelleria parteciparono alla produzione di questi pezzi.2~4 abbozzo, steso in occasione delle assemblee generali del Regnoi non spettas-
Procedendo a esaminare i documenti giudiziari dei successivi sovrani cro- se alla cancelleria, bens fosse effettuato da membri di quelle adunanze o da
lingi risulter apcora pi chiaro che abbiamo qui a che fare connotai dei altri uomini di fiducia di sovrani,240 con che non si esclude la possibilit
conti palatini.E pur vero che di Ludovico il Pio non ci pervenuto alcun che le redazioni messe definitivamente per iscritto fossero poi volteinmun-
documentogiudiziario,235 ma dei suoi successori, almeno nella parte occi- dum nella cancelleria.
dentale del regno franco, possediamo una quantit di placita. che furono sicuro infine che anche la corrispondenza privata dei sovrani non era
381 senz'altro riconosciuti advicem dei conti palatini o di notai dei conti palati- scritta nella cancelleria, ma che ci si serviva dell'opera di segretari fidati.
ni. 236 N on ci sono giunti invece documenti giudiziari veri e propri dalla Alcuino al tempo di Carlo Magno ed Eginardo sotto LudovicoilPiopresta- 382
Gerrnania;237 non possibile determinare se mai furono emessi e in quale rono i loro servizi appunto come segretari.241
modo e da chi. Perl'Italia possediamo al massimo undocumento'giudizia- Tra i funzionari della cancelleria solo quelli superiori ebbero un ruolo
rio del periodo dell'imperatore Ludovico II, nella redazione del quale importante a corte. N ella maggior parte dei casi i notai e gli scrittori Cisono
riconoscibile una certa partecipazione dei funzionari di cancelleria;2~8 tuttii noti solo dalle sottoscrizioni dei documenti e,per il resto,nonvengbno
posteriori documenti giudiziari' italiani, che sonO molto pi lum.rosie quasi mainominati. 242 All'interno della gerarchia ecclesiastica essi sonopre-
giungono fino agli ultimi anni del Medioevo, furono prodotti da notai estra valentemente diaconi o suddiaconi: uno solo, Aldricus, divenne vescovo, ma
nei alla cancelleria. ..: molto tempo dopo avere lasciato il servizio in cancelleria; un altro, Hrot-
Non . affatto chiaro quale fosse la parte .avuta dalla .cancelleria. nell'el~ fridus,divenne abate di St-Amand. I capi della cancelleria invece furono
borazionee nella redazione delle leggi {capitularia)}39 Mentre neL perido spesso inviati in missioni diplomatiche243 e inoltre godevano della considera-
zione e della fiducia dei sovrani con i quali erano in stretto contatto:dique-
sto .ricaviamolluquadro ben vivo s>prattutto clalle.operepo~tilje.sontem'
232DDKar.,n. 6 e 12. . poranee che descrivono la corte carblingia. 244 Almeno al tempo dtLdoVc.o
.. 233 Cos in DD Kar.,n. 63 a Thiotgaudus,e in DD Kar., n. 102 e 110 TheudegariuqJroba. erano uomini di sangue aristocratico quelli ai quali veniva. conferito'questo
bilmente id~nticoal primo; in.DD Kar.,n. 204 Raphuinus, .che si definiscenotaiq;in.l)P ufficio; l'anglosassone Fridugisus, del quale si diceva che discendesse da
Kar., n. 216 Eldeberrus. La ricognizione del falso DD Kar., n. 279, "ego Heldebertusre~6 stirpe di re, e Ugo, il fratellastro dell'imperatore, nato dall'uniondCarlo
gnoVi", fu ricavata probabilmnte da un placito di Fulda, oggi perduto. Questa ipotesi, da
me formulta gi in pas,sato, ora accettata anche da Tangl, Fuldaer Privilegienfrage;p.248;e
da Miihlba~her,DD. Kar., 1!.p; 415. DD. Kar. ,n. 138 ha la sottoscrizione '~Witheriusnot. ad
Vicem .Chrotardi".Quest'ultimo non sicuramente un funzionario di cancelleria;. ma non 'si
dovr neanche identificare il primo con il notaio di cancelleriaomonimodocuIIlentat rum, 1, n. 150 (823-825) la cancelleria si sia dovuta occupare r~olarmentedella redazione
nell'B12, come invecefa DD Kar., 1, p. 78 (cfr. pi avanti). . '.. .'. "... dei capitolari. H'.' .''''''
234 Sll DD Kar.,n. J38 cfr. la nota precedente. DD Kar., n. '197 fu scritto nella cancelleria, 240 Con certezza per non dobbiamo pensare.a un ufficio speciale incaricato dellastsura
. . . i .. >..;
ma in Italia (cfr. Sickel,-Acta; 1, p.359). . ....
235Dajlndocumento dell'834 (Muse des archives dpartementales,n.5,p,JQsegi)
appn;ndiamotuttaviadi .un notaiod~i conti palatini, Archibaldus,' che prese parte:a itna
1. Cfr. capitolo. quintO, nt. 74'. . .'. . . . ... ..............t.
delle leggi,cpme invece,ritiene possibile Erben, in Recllich-Erben, Urkundenlehre, p; 48, TIt.

241 Cfr.Sickel,Ac{a, 1, p. 103seg.Non si pu per dedurr daunaletteradi Lupusde 382


s~duta del tribunale di corte di Aquisgrana presieduta dal conte palatinoWarengaudes. Ferrires (EpistolaeKarofiniAevi, 4, p. 33,.n. 28) che anche per questa attivit esistesse tin
381 236 Cfr. i passiinSickel,Acta;1, p. 359, nt. l O , . .... . . . , . " ...... ; determinato ufficio. In questa lettera si fa menzione di Carlo il Calvo eil "Ludpguicusepisto.
237 Su ci cfr. Sickel i Beitrage,6; p. 41L Anche il diplomaperPriim diCarlIII, sovrano lare in palatio gerens officium"di cui si parla appunto il capo delIa cancelleria di Dirlo; per
d<;lla par):eoccidentalede1regno franco (Mittelrheinisches UB;J, p. 222, n. l:59);.sembra definir~l'ufficiodelqllale Lupus (cfr. Epistolae KarpliniAevi, 'l,p. 22, n.13;p ..93;l. 108) si
essere Opera di uno scrittore dei conti palatini, ma non un vero placito. serve soltanto di jlll'espressip,ne classicheggiante; InsommaSickel non avrebbe dovuto nan,
238 Miihlbacher; Regestert, n.. 1216k, scritto dal notaiq Simpertus non appartenehte alla che citaretale passoin:questO,contesto..,.. '., .:<" .... ;.:.'.
cancelleria, ma ex dictatq Tructemiri archicancellarii".:Tuttavia non. sicuro.;che 242 Unli solavolta,nell'808, abbiamo notizia di una missione diplomatica del notaio
Dructemirus abbia qui agito nella sua qualit diarcicancelliere oppurecomeadstansdel tri- Hrotfridjls(cfr.. Miiblbacher, Regesten, n.431 c) . . , .. , .
bunale. Miihlbacher,Regesten, n. 1035 di Lotario I un diploma.e non unplacito. 243 Cfr. Waitz;Yeifa~sungsgeschichte,3;p.514.
239 Cfr.Seeliger, Kapitularien der Karolinger,p.22 sego Non miseritodicondividere la 244 Cfr. i passi in Simson, Karl der Grofie, 2, p. 545 seg., e Simson, Ludwig deT Fromme,
sua opinione (p. 23) che a partire dalla, promulgazione di MGH, Capitularia regumfrancc p. 234 seg.
~ ""'"-,
344 Cancelleria dei primi re carolingi Cancelleria dei primi re carolingi 345

Magno con Regina. In questo tempo per non esercitarono un'influenza 1. Hitherius, 13 gen. 769-9 giu. 776; nel 775 abate di St-Martin a Tours'
politica determinante, come dimostrato in particolaredaLfattoche al mor nel 796.250 '

tempo di Ludovico il Pio il personale dellaancelleria non fu quasi sfiorato 2. Rado, lug. 776-mar. 795; nel 790 abate di StNaastad Arras;mor 384
dalle fluttuazioni e dalle vicissitudini del1apolitica dell'imperatore e della nell'808. 251
corte, e queste non causarono alcun cambiamento nella composizione di 3. Ercanbaldus(Erchambaldus, Erchenbaldus), 31 mar.(o 4apr. o 12
quel personale. 245 Invece alla morte di Carlo Magriosi verificuna.trasfor" apr.) 797-2 apro 812.252 .
mazionecompleta: dei suoi funzionari di cancelleria uno al massimo, il 4. Hieremias,9 mago 8U;nell'818 arcivescovo diSens (forse il precedente
notaio Ibbo, pass al servizio del figlio. 246 . . capo della cancelleria); mornell'828. 253
383 Dalle fonti non risulta con certezza se il personale dicancel1eriariscuo"
tesse dalle parti tasse per la redazione dei documenti; tuttavia a favor di II. Notai:
questa ipotesi l'analogia con l'uso osservato nei confronti degli scrittori
giudiziari ufficiali.247 La principale fonte di reddito dei preposti allacancel- 1. Rado, mago 772-nov.775; nel 776 divenne preposto allacancelleria.2?4
leria consisteva comunque nei frutti dei xicchibeneficiecc1esiastici loro con- L,Wighaldus, gi scrittore ilU gen.772; ricogrutoreI4set.774Snov.
feriti; troviamo tutti i cancellieri, e qualche notaio,omeahatLdimonasteri 786.255 '

prestigiosi loro concessi a titolo di ricompensa per iservigiprestati.< . : ..' 3. Ercanbaldus (Erchambaldus, Erchenbaldus),gen. .778~22feb. 794; nel
Prima di proseguire a illustrare la storiadel1acancelleria franca'aggiUh' 797 divenne preposto alla cancelleria. 256 ,
giamo un elenco dei funzionari di <cancel1eria, di cui conosciamo il nome, 4. Giltbertus (Gilabertus), otto 778-mar. 795. 257
attivi al tempo di Carlomanno, Carlo Magno e Ludovico'il Pio. 248 5. Optatus, 27 mar. 779-25 otto 788; poi abate di St-Maur des Fosss?258

Carlomanrio 1.
250 DD Kar., n. 55 e 111. La ricognizione di DD Kar., n. 114 (genn<u() 777) "Rad() ad
vicem Liutberti", dove quest'ultimo nome corrotto da Hitherii, potrebbe essere: congruente
1. Preposti alla cancelleria: con quella del n. 113, dove Rado gi appone la ricognizione indipendentemente, qualora si
Maginarius,gen' 769-dic.. 771; .nel784ab'ate di St-b~nis~~49 .' supponga o che il documento sia stato completato con un ritardo di. circaseimesfopptire
che Rado gi prima dell'uscita definitiva di Hitherius dallacancUeri sia statdsig1ato
n. Notai: non menzionati. COllle. suo.s1!ccesso~e e perci autori~~atoaua sottoscrizio1eautonoma:Sickel,Actail; p~77,
nt. 2, .!a rltleneun aggIUnta del ~oplsta tratta dal n.' 67; SulIitheriusdr.in?ltr~s?prai'?t;,
201;cSunson, Karl der Grofle,2, p.545. ........... ' " .' . . . '. c. ....,;.',;:
Carlo LMagna, . 251 DD Kar., n. 113 e 179. Forse mantenne '. fino al 17 febbraio797 (dr:'l)I}}(ar.~n. 384
180, e ibid., 1,p.244,nt. m). Al contrario, la ricognizione diDDKar.,;n.1?8del\giugrio799
1. Preposti alla caficel1:ria: mrhimbaldus ad Vicem Radoni"causagrandidifficolt;Sickel, Acta, l,: p. 80,nt:lisTmbr~
pensare a un errore del cartulario, che per sarebbe difficilmente spiega,bile;. Miihlbachet;DID
Kar., 1, p. 78, suppone che la redazione sia stata ritardata di pi di due arini, cosa che per]on
chiarisce ognidubbio. Anche la spiegazione cui ha accennato Erben, in Redlich-Erben;
245 Cfr. Sickel, Acta, 1, p.l02 seg.; Waitz,VerfassungsgeSchichte, 3, p. 515..... Urkunden{ehre,p. 46,. accettabile per il casolli cui alla Jitkprecedente,non' lllD.IllissiEilili.'
246 Non si pu stllbilire con certezza fmo a chepuntdl1l ricambionell'uffic:io di superio' questo. L'ipotesi che Rado gi nel 780 fosse abate (DD Kar., l, p. 78) dovuta a unalettUr
re della cancelleria importasse anche un ricambio nel personale dei notai. Al tehpdi Carlo sbagliata delle note tironiane di DD Kar;;n;.l31, rettificata; da Tangl,DD Kar., l,p. 565; e da
383 l'uscita diRado dalla cr.ncelleria sembra avere avuto le maggiori conseguerize, perch nessu: Tangl, Die TironischenNoten, p. 99. Su Rado dr. anche Simson,Karl derGrofle, 2, lJ.545. .
no dei suoi notai c()ntinu il suo servizio sotto Ercanbaldus. Nel periodo di Ludovico inotli 252 DD Kar., n. 181 e 217. Forse era preposto gi ilI7 dicembre796,se la data di DD
pi attivi Duran1o, Hirminmaris e Meginarius prestarono serviziosottola>gliida di pipre- Kar;, n. 253, come la ricognizione, dovesse essere stata ricavata da un mddello genuino..' .. '~
25} DD Kar.,.n.218; Simson;Karl der Grfle, 2; p. 547; Simson, Ludwigder Eromme, l;p.
posti alla cancelleria. .' .'. . ... . ." . ..' .................
247 Cfr. Bresslau,. Urkundenbr:weis,p. 30; OccorreancheaggilingerecheHincmar,De 300,nt. 6. {
254 DD Kar.,n: 67 e 107;
ordine palatii, ed: V. Krause, Hannover~Leipzig 1894 (Fontes iurisGermaIiic:i'aIitiqui in usum
.2~5 DD Kar;, n; 64,84 b e 154. .
scholaruIIl ex momunentis Germaniae historicis.separatimediti),.p: 15, cap:16,'"afferma che
256 DD Kar. n. 119 e 176. Secondo DD Kar., n. 250, dove ilnome del ricognitore e l'inU
dovere dei funzionari di cancelleria quello di scrivere"praeceptaregi~absqe immoderata
cupiditatis venalitate", frase che non va interpretata come un'esortazione a non farsi ~orroni- zio della data derivano da un modello genuino, il4 aprile 794 era ancora notaio. Su DD Kar.,
pere, bens va riferita al fatto che essi non devono pretendere tasse esagerate;. ". '. ..' n. 188 fuopra,nt.251. . .
. 248 Su Fipino dr. sopra. . . ' . 257 DD Kar., n.120 e179.

249 DD Kar., n. 43 e 53; Miihlbacher, Regesten, p. XCVIII; T-augl, DasTestament, p: 185seg; .258 DD Kar., n.122 l62;Sickel,Acta, 1,.p. 81.'
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346

6. Widolacus, ott.781-20 lug. 794. 259 I. Preposti alla cancelleria:


7. Iacob, 24 mar. 787-4 ago. 792,260 1. Helisachar (Helisacar), 8apr. 814~7 ago. 819; nell'818 abate di St.
8. Erminus,2 feb.799. 261 Aubin ad Angers, poi anche di St-Riquier; mor prima dell'840.273
9. Amalbertus, giu. 799-28 apro 807.262 2. Fridugisus (Fridegisus, Fredegisus),17ago.819-28 mar.832; *ell'808 386
lO. Genesius,scrittore gi nel mar.~apr. 797;ricognitore 13giu.799-15 set. abate di St-Martin di Tors; nell'820 abate di Sihtiu (St-Bertin);mor
802.263 nell'834. 274 . .
385 11. Hagdingus (invece di Hardingus), 13 ago. 803,264 3. Theoto (Theodo), 16 giu. 832-15mag. 834; abate di Marrnoutiers pres-
12. Aldricus, 7 ago. 807-26 mago 808; poi abate di Ferdres, nell'829 arcive- soTours; mornell'834. 275 ..... ..... ". . ..' .. , i .
scovo di Sens; mor nell'836,265 4. Huga,3 Iug. 834-8 giu. 840; abate di Sihtiu e St-Quentin; mor il14giu.
13. Inizio dell'808: Hrotfridus notarius inviato in Inghilterra, nonnoIninato 844,276
nei documenti; abate di St-Amand; mor prima del 29 giugno 822.266
14. BIada, 17Jug; 808,267 II. Notai:
15. Ibbo, 7 Iug.809'12 ago. 810; poidpassatoalla cancelleria di Ludov1coil
Pio. 268 ., 1. Durandus, diacono, 23 apro 814-4 otto 832.277
16, Suavis(Suavius), edic. 811:269 2. Faramundus,23 apro 814-9 mago 826. 278
17. Witherius diacono, 2 apro 812~9 mag.813Po 3. Ibbo, 10 giu. 815.279
4. }oseph, 14 dico 815-13 feb.816. 280
III.' Scrittori: 5,A,rnl dus, lO feb.-21gi ll ..816.281
6.,J-lirminrnaris.Jffirmi~rnarlls),.diaco~b;311ug . 816-.6ma~.84Q;pro ba -
1. Adarulfus (Adaoulfus), 6 dico 777; documentato anche nell'ott.778.27+ .'biJmente moiucadi St-Martin a Totirs. 282 '. . .'. .
Ludovio il Pio. 272
516r;(}odeIeImus"ad~tctn c;uig?~is", il28dicqIbre. soi (ibid.;Il. ~h);A1I)()
259 DD Kar., n..136 el78. . .' .' .' ,. HIizachar", il? aprile 808 (ibid., n. 518); Helisachar,mggio 808 (ibid., n.'519) .. '.
. 2fODD Kar., n.157:1aricognizione deHalso DD Kar.,n;234 proviene da un documento 273 Era cancelliere in Aquitania, cfr. nota precedente. Rimane aperta l' questionest!
perduto, ma la data fu forse ricavata .dal n. 133, cos che da questa.nof\si desumealuiich costuisiaidentico;lo scrittore giudiziario (cancel{aritls).EIisachar, che nell'811 appone la
circa il momento in cui Iacob fece il suo ingresso nella cancelleri. Cfr.ncheDD Kar.;ri.:l75. subscriptio a un. docllffiento privat<;J p~r.~ o!re-prone,de-J'aris(dr.SickeI, 4dti, 1,p.?6, nt.
261 DD Kar., n. 187. . l); R de Lasteyrie;La harte de d(ination du domait;e 4e SUcy9 l'glise.4e ,Pa ri$ (Ul); B~C,
262 pDKar.,n. 1851.e205. '. , . 43 (1882), p. 60-7,8, ha corilUllqlle Contestato la genuinit di qllestodocumerlt2S11 di luiA~'
.263. DD Kar.,n.181;.menziohato come scrittore nelle note tironiane .diDDKar;;.ndS3; inoltre MiihlBcher'Regesten, n, 521 e' 6519. Poich la ricognizione di Miihlbii<:het; Regesten,
n. 702, "Dllrandus ad vicem Helisachar" ha ricevuto ora conferma da cjuelladeln.703 (l~
cft anche. DD Kar., n;15l0e 198.
385 }G;l.DD Kar;, n. 200. . . .. <'.<n . i.>' ottobre 819: "Helisachar rec.") cadono idubbi circa la datazione del primo documento al 386
265 DD Kat., n.206 e 207, dove il nome corrotto, in Altfredus; ma l'idntit sicur (cfr. settembre 819, e, come fa Miihlbacher, per entrambi i pezzi occorre riferire la dataii'Uii fs-
DD Kar., 1,p. 277). Cfr. inoltre Sirnson, KarlderGrofSe,,2, p.54hnt. 4, eSirnson,Ludwig dell'iter di do cum enta2ione successiva al 7 agosto 819, lariCognizione invecealinafase'pre-
cedente tale data. Cfr. infmeSirnson, Ludwig der Fromme, 2, p; 234 sego . . .
der Fromme,2, p. 259-seg.. .. ..' ..,' .. ' . .... ' . . . . . . <".f' 274 Miihlbacher, Regesten; n.700 e 899; Sirnson, LudwigderFromme,2,p; 235seg.
266 Miihlbacher, Regesten~ n. 431c;Sirnson, Ktlrlti~rGrofSe, 2, ~.398, nt,5, e P.54?,).!t. 4.
267 DD Kar., n. 208.' '. .,-,,'., . " ' d :...... .i 275 Miihlbacher, Regesten, h.900(1aricognizione. gemiiha)e n. 927;.Sirnson;Ludwigder
268 DD Kar., n. 209 e21O. d; . . .>. . . . . . ' .'<.
Fromme, 2, p. 238. . .
269 Le ricognizioni di DD Kar.,n. 226 e 268. (entrambi non genuini) derivano da ndocti~ 276 Miihlbacher, Regesten, n.929 e 1007; Sirnson, Ludwig der Fromme, 2,
27! Miihlbacher, Regesten,n. 522 e 907; cfr. sopra.
mentoperd)lto degliultirni annidi Carlo (cfr. DD Kar.; 1,p.305);Cfr.an'che DD Kf.; ri.213
e215. ..'
270 DD Kar., n. 217 (dove il nome alterato in Guidbertus, come si sllpponegiustamente
>,. 278 Miihlbacher, Rege$ten, n. 523 e 829.
279 Miihlbacher, Regesten, n. 583,SecondoMiihlbacher, econtroSickeI, Acta,1,p.88,
in DD Kar., l, p. 289, mentre ibid., p. 78, Guidbertus e Witherius sonotenucldistinti)e DD identica1l'omonirnonotaiodi Carlo Magno. .
Kat., n. 2 1 8 . : '. '. c.'':,.",:""" 280Miihlbacher, Regesten, n,603.
271 Cfr. le note tironiane c1iD~ Kar.,n. 118 ep. 564, e DD Kar., n.120.Nel777 eglisisse 281 Miihlbacher, Regesten, n. 608 e 619. . .>
anche il testamento dell'abate Fulrado di St,Denis (cfr. Tangl, Das Testament,p .. 176 seg.).' 282 Miihlbacher, Rege$ten, n. 622 e 1004. Sulla genuinit di quest'ultimo cEr.:rangI,
272 I documenti aquitani di Ludovico emessi prima della morte del padre; mrizioriano
Fuldaer Privilegienfrage, p. 237 seg.; sul rango c1iHirminrnaris cfr. sopra. Ck in6ltreSiCkeI,
come ricognitori: Hildigarius "ad vicem Deodati" il3 'agosto 794 (Miihlbacher,Regestel1, n. Kaiserurkunden in der Schweh., p. 4.
.... ~..
348 Cancelleria di Lotario I Cancelleria di LotarioI 349

7. Gundulfus, 27 apro 820-27 otto 82l.283 gnizioni erano effettuate da Helisachar.Poi, fino al 17 aprile 833; la ricogni-
8. Macedo (Machedo), 28 apro 820; pass poi forse alla canc~lleria Qi Lo- zione viene fatta da notai, per lo pi in supplenza dei preposti alJ.a cancelle
tario 1,284 . .. ,. ria. 294 A questo punto per gli avvenimenti politici produssero un mutamen>
9. Sigibertus, 281ug. 821:285 to negli usi di cancelleria. li preposto alla cancelleria Hermenfridus,.che
lO. Simeon,diacono, 21 giu. 823-30 giu. 824. 286 , .' fino ad allora aveva coperto quell'ufficio, a partire dalla rivolta di Lotario
11. Meginarius, diacono, 26 gen. 826-8 giu.840; poi nellacaricdleria di contro il vecchio imperatore scompare dai documenti deLprimo,"forse per-
Carloi! CalvO. 287 o.' o o... chfu licenziato dal suo signore, forse perch fu colto da scrupoli e non
12. Adalulfus, diacono W nov. 826?)-20 ago. 828. 288 volle continuare a rimanere al servizio del ribelle.295 Nel momento per in
387 13. Daniel, suddiacono, 24 ago, 836-20 giu. 839;probabilmentepas~ poi cui il vittorioso Lotarioassunse il controllo del regno, non os insediare altri 388
nella cancelleria di Lotario 1.289 . '. . .0.... . uomini a capo dei grandi uffici regi, o nominare un capo della cancelleria,
14. Bartholomeus, 14 giu. 838-17 feb. 839; almeno dall'833 era gi scrittore; ma d'altro canto non riconobbe pi Theoto,il capodeIlacancelleria'Cli silo
pass poi nella cancelleria di Carlo il CalvO. 290 padre, e fino alla fine dell'834 fece sottoscrivere i suoi documenti da due dei
15. Glorius, 23 gen. 839-29 dico 839; poi nella cancelleria di Lotario1. 291 suoi notai indipendentemente e. nel loro nome,296 Solo quando .Lotario,
costretto a sottomettersi in queLperiodo,fece ritornojn1talia; nomin di
III. Scrittori: nuovo un superiore a capo della sua cancelleria e affid quest'ufficio ad
Agilmarus,che all'iniziodell'842 divenne arcivescovo diVienrie; maJasci
Bertcaudus, scriptor regius nell'836. 292 la cancelleria nell'843. li suo successore fu Hilduinus,che Lotarioavrbbe
voluto arcivescovo di Colonia ma che non pot entrare nell'effettivOposseso
Dei regni. parti,colari staccatisi dallamonat~hill(li~rl()lvigIlo e
o i so diquell~arcidiocesi e al posto di questafuricmpensato con l'abbazia di
LlidovicoilPio dopo la mortei quest'ultirrl?ci'()cc.uper~l1l().s()l()dh9ue1Ii Bobbiorimanendoal vertice della cancelleriafino all' abdicazione deWimpe-
in mano a Lotario I e Ludovico il Germanico e ai lor successori; 11011 'fien- ratore. 297, Agilmarus appose forse ancora unavolta da solo la Ticognizione;29~
tra nei nostri compiti illustrare l'attivit della cancelleria .l)_~Lr~g!!Q_ Hilduinusnon sbrigrnai,questo compito; in piena conformit.all'usoiti
d~'AquitaIliatoccato ,~ Pipi!l?' i.n quello fl:~1lC?' ()<;sid<:nta,lec:l~~rl? g
o vigore nella cancelleria .diLudovicoil Pi negli ultimi annidi regno di quei
Calvo e dei.suoi successori,nc:ggstatiJ:>prg()gnoniri,ati nell~secoi:i(lll:mei st'ultimo,j .notai, come essistessi si qualificano, sottoserivonoadvi'cem dei
o

delIXsecolo. ..'>,> preposti alla cancelleria;299 due di loro, Daniele e Glorius; dopo la morte del
:SottaLot a r i o '1 in un
prima tempo ril1lasein vigor~iIiv~riatoil
rg()lamento introdotto nell cancelleri~disu?padre:lisopfpnodoclF
illento del18.dise1lb~~ 822 portal. ricogrizi?ne delcap<5st~s~;()qga.caQ 294 Gi nell'830 il notaio Liuthadus appone autonomamente la ricognizione (Miil15acher;
c~eria; Witgaril1s,2~3 ()s\:gmeanche.nella.a.Qcelleria .~. LUdpyio ialii-lc:Q- Regesten, n: 1029),.forse perch allora l'ufficio di cancelliere .erav'acante. Witgarius;'infaiti;
che compare il 22 gennaio 832 per la prima volta come vescovodiTorino,porrebbeavere
lasciato il servizio. presso la cancelleria gi prima dell'830; il suo predecessor a Torino,
Claudio, attestato per l'ultima volta nell'827. .
.283 Miilbacher,Regesten, n, 715 e 745. 295 CfiJSimson, Ludwig derPromme,2,p. 59. ,
284 Miilbacher,Regesteh,n. 716,717 e719.Cfrianche pi avariti. 296 Miihlbacher,Regesten, n. 1037-1041, 1044 e 1045. E molto carattristioil fatt() che 388
285 Miihlbacher, Regsten, na40.> " "':< . nelle note tironiane del n.1038 il notaio che appone la ricognizione si richiami espressamente
2,86 Miilbacher,Regesten, n. 776(1a ricognizione genuina) e 786. all'ordine dell'imperatore (Tangl, Die Tironischen Noten, p: 139). Anche questo modo diso!-.
287 Miilbacher, Regesten, n. 824 e 1007. Sul posto da lui occupato incarlceJleria toscrizione.un indizio del.fatto 'che non ragioni giuridiche, bens diopporfunit
sopra, Ilt.210:. .>.0" .. causatol'esclusione deinotai dalla ricognizione indipendente (cfr. sopra, nt. 193).
288 Miihlbacher, Regesten, n. 835 (la ricognizione e nchela data prcrveligono' 297Cfr.!'elenco pi avanti, dove si parler anche dei due documenti Miihlbache~,
modello genuino) e n. 853. Regesten,ri;,1095elHO. ..' . " .. , ..; ...." .. , .'.;,
387 n89 Miilbacher, Regesten, n. 963 e 994: Cfr. anchepiuavanti..,;,',:, . ' 298 Miihlbacher,:Regestn, n.. 1054,. dove tuttavia.l'escatocollo talmente. mutilato.che
290 Miilbacher, Regesten, n. 978 e 987. Secondo una cortese comunicazioll di Tarigl, potrebbe essere caduto anche il nome delriotaio che sottoscrisse ad vz'cem del capo della can-
una gran parte dei diplomi finora attribuiti a Hirminmarisfurono scritti da Bartolomeo.. ' celleria.
291 Miilbacher, Regesten, n. 986 (che, secondo Sickel, appartineall'840) en: 1001. Cfr. 29~L'unica eccezioJie data da 'tredocumeJiti,Miihlbacher, RegJten,n.l088,1102 e
anche pi avanti. . . . . .. ." 1103, in cui mancano i nomi dei preposti lla cancelleria. Ma due di essi si sono conservati in
'. 292 Cfr.Simson, Ludwigder Promme,2, p.240, m.6. copie, e,. dalle parole Hrtmundus notafius del Ji.llOJ; Miihlbacher rileva na .lacuna ip'o-
293 Miihlbacher, Regesten, n. 1015. riginale, mentre Pasqui, Documenti,. p. 46,n. 32,. segnala una lacuna solo. dopo recognovche
350 Cancelleria di Ludovicol1 Cancelleria di Ludovico II e Lotario II 351

vecchio imperatore passarono dalla sua cancelleria a quella del figlio;' Anche ha alcun titolo, nel testo viene una volta chiamato arcicancelliefe. Egli'porta 390
per altri aspetti gli usi cancellereschi rimangono inalterati; due dei notai si questo stesso titolo in un placitodell'865, e cos anche il suo successore
definiscono suddiaconi; i superiori della cancelleria non hannoalcuh titolo Giovanni nel testo di un diploma306 che, come Dructemirus, Giovannisotc
389 nelle sottoscrizioni; nel testo di pi documenti Agilmarus chiamato sacri toscrisse di nuovo autonomamente chiamandosi protonotarius, usando cio
palatii archicancellarius, Hilduinus notarius summuso archinotarius; 300nelle un titolo ufficiale che finora non abbiamo mai incontrato)07. Pi rilevante
note tironiane i notai uniscono al nome del capo della cancelleria iltitolo di il fatto che anche i notai sotto Ludovico II si attribuiscano, come sembra,
magister. 301 Come al tempo di Ludovico il Pio Durando e Hirminmaris un'appellativo pi onorifico: parecchi di loro si chiamano, vero, ancora
occuparono una posizione pi elevata rispetto agli altri notai,cos;anche al notarii, come era consueto dal periodo di Ludovico il Pio; ma altri si servo-
tempo di Lotario uno dei notai, Remigio, testimoniato dall'840alF85lal no talvolta o sempre della denominazione cancellarius, senza che per .questo
servizio dell'imperatore, svolse infine le funzioni di supplente deLcapo della possiamo considerarli cancellieri nel senso di capi dellacancelieria. 308
cancelleria; anch' egli viene chiamato magister dagli altri notai che spesso si Dall'866 circa - forse in rapporto alla spedizione dell'imperatore .nell'Italia
richiamano aunsuo ordine, fanno menzione del Suo nomemettendolo in meridionale309~ la cancelleria di Ludovico II sembra dissolversi. Non simen-
particolare evidenza, oppure rilevano che egli ha effettuato la sigillatura)o2 ziona pi un capo della cancelieria;310 i documenti vengono redatti da eccle-
L'ordinamento tradizionale della cancelleria di Lotario l non fuconser o siasticidi corte, in parte membri della cappella, che, purdefinendsianche
vato in quelle dei suoifigli, sebbene almeno Ludovico II e LotarioII accolc notai,311 si richiamanoper regolarmente a un ordine esplicito dell'impera c
sera alloro servizio funzionari del padre}03Allacorte di L u dovico II tore nel sottoscrivere come scrittori oricognitori: 312 questo richiamo sosti-
troviamo come preposto alla cancelleria il notaio DruCtemirus,<attivogi al tuisce l'indicazione prima consueta del rapporto di supplenza; e solo uno di
tempo di Lotario I, il quale appone di nuovo in proprio nome laricognizio- questi ecclesiastici di solito aggiungeI'annotazione che egli agisce ad vicem
ne, ma non sottoscrive mai al posto di un altro, mentre glialtrinotai.per lo di un cappellano'Farimundus, forse allora a capo della cappella;
pi sottoscrivono in sua vece; nelle sottoscrizioni si ttribuiscedititolidi Anche nella cancelleria di Lo tar i o II a partire dall'858 troviamo in
archinotarius' ed archicancellarius.3 04 N ell'861aluisuccedetteil'notaio uso il titolo. di cancelliere, ma,' a differenza di quanto siconstatatoper]a
Remigio che,' come. sopra .si accennato, gi sotto L<'>tirio avevabccupi6 cotte di LudovicoII.econformemente a quanto avveniva nellostesso.perio- 391
un posto pi elevato rispetto agli altri .notai e,inchesotto.LudovicoH, do nella parte rientale\del regno franco, tale titolo adoperato solo per. i
prima di divenire egli stesso capo;. della cancelleria; funse da supplente del superiri della cancelleria e,per costoro, nella singolare forma ampliata
superiore,vistocheancoi:a. durante l'amrninistrazibnedi:Dructemirusdue regiae dignitatiscancellarius. 313 Del resto i due capi della cancelleria di
volte la ricognizione fu apposta in suo nome;305 nella ricognizione egli non

zione "Dructemirusarchinotarius" sia imputabile a una documentazione effettuata successi:


egli ~olm~ con i ss. Esito per a imputare la mancanza in tutti e tre i .d6ci.nri6itidell;ad vamente o a un'altra irregolarit; deve poi spiegare la ricognizione del n. 1183 "Adalbertus
vicem Agilmari alla tradizione lacunosa del testo. cane. ad Vicem Remigii" .ipotizzando una redazione successiva -retrodatata. Se egli avesse ,gi 390
389 300 MiiblbacheriVatirungder UrkundenLothars I., 506,nt. 5. Definitonotarius summus conosciuto le note.tironiane, dalle quali si ricava il rango elevato di Remigiogi altempodi
anche in un privilegio di Leone IV deII'850 (Scheffer-Boichorst,ZurGeschichte;p.J65)... < Lotatio;avrebbe evitato di ricorrere a questi espedienti.
301 Cfr. le note tironiane di Miiblbacher, Regesten, n.1036e 1147 (Tangl,VPTirdnischen 300'Miiblbacher, Regesten, n.1223 d230 a
Noten,p~ 139d41)../ ' . '.' ... ' 307 Miih1bacher, Regesten, n. 1226 e 1227.
302 Cfr. le note ilioruanedi Miih1bacher, Regesten, n, 1096,1104,1114 (sucuicfr.]usseIin; 308 Adalberto e Heticus in tutti i loro documenti; Regnimirus nel suo\Jliicodocuillento;
Sceau, p.AO), 1143, 1147 (Tangl, DieTironischenNoten, p.140 segJ,.ediMiihlbacher, Werimboldus una volta, mentre due volte egli si chiama notarius. Di. questi, per,solo
Regesten, n.1l07, 1108, 1127, 1175: M.JusseIin, Unvocation monogrammaticjuedansquelques Adalberto appose la ricogniziQnein nome proprio e solo in uno dei diplomi dalui sottoscritti
dipl6mes de Lothaire1er et de Lothaire II, Le Moyen Age,ser. 2;11 (1907), p.J18c322;Jusselin; (MiihIbacher, Regesten, n. 1225).
Sceau, p, 40-41; Tangl, Forschungen, p. 170 e175 sego TI significatodeII'annotaziol1e"RerIligius 309 Cfr. Miih1bamer, Regesten, p. XCVIII.
signum habebat" nei n. 1114 e 1143 non decifrabile con certezza. Unavolt;rieln;ll27;. 310 Non considererei tale il cappellano Farimundus (cfr. Miiblbacher,Regesten,n;l222
Danielea-ssere menzionato come il funzionario che appon il sigillo (J'usseIin, Sceau,'p. 41):- seg., 1241,1244,' 1245 e 1265); solo Leudoinus sottoscrive al suo posto, Gauginus nonlofa
303 N on si tratter qui deIIacancelleria di Carlo di Provenza, Peri pochi funzionari com, nei.n. 1243, 1248.e 1299.. , . ....
parenti nei suoi documenti cfr. pi avanti. .. ";'C"'" 311'Protonotarius in Miiblbacher, Regesten, n. 1252 sicuramente corrotto da presbyter et
304 MiihIbacher,Regesten, n.1l86, 1187,1220; (1194), 1197,1200: Ma unavolfal1el n. notarius, cos come per il resto viene sempre chiamato Giselbertus. ,',...,.
1188 anche semplicemente n o t a r i u s . 312Iussu imperatorio, imperatoris, ipsius serenissimi augusti, ecc. Cfr. Siekel, Beitriige, 7, p. 692.
305 MiihIbacher, Regesten,n.1183 e 1217. Miihlbacher, che lo fa divenire gi piima 313 Cos si chiama sempre 'Grimblandus; cosil suo predecessore Ercambaldus'in 391
(nell'860) capo della cancelleria (n. 1217), deve perci supporr~er il n.1220 che la ricogni c Miihlbacher, Regesten, n. 1285, 1289 e 1290. Quest'ultimo per nei n. 1278 e 1303.eneIIe
352 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 353

Lotario II, Ercambaldus e Grimblandus, sottoscrissero personalmente la tempo: come Pietro di Padova, i primi due erano stati titolari in precedenza
maggior parte dei documenti, il secondo quasi tutti; Grimblandus scrisse di un umile ufficio di cancelleria. Al tempo di Guido, nei suoi primi tre
anche stesure a buono di documenti da lui stesso dettati.314 Invece sotto documenti, risalenti ancora al periodo regio; appare Helbuncus (Elbungo)
Ercambaldus i due notai Hrodmundus e Daniele, che erano stati suoi colle- come capo della cancelleria,' che in un primo momento si definisce solo can-
ghi nella cancelleria di Lotario I, ebbero il permesso di apporre la ricogni- cellarius;pu darsi. che gi prima fosse stato al servizio dello Spoletino.,
zione in nome proprio e senza indicazione delrapporto di supplenza. Dopo l'incoronazione imperiale diGuido, quando la cancelleriafuorganiu
li regno della Lotaringia scomparve con la morte di Lotario II.. L'Italia zata pi stabilmente, anch'egli assunse il titolo di. arcicancelliere318 erimse
per, anche dopo 1'estinzione della linea di Lotario I e sotto la guida di incarica sotto Guido e i suoi figli, finch, probabilmente nell'896,fu nomi-
sovrani locali o borgognoni, riusci a mantenere invitafinoalX seColoinolc nato vescovo di Parma e lasci il servizio a corte. Alla guida della cancelleria
trato una struttura statale a s stante; e per 1'organizzazionedella cancelleria gli succedette il vescovo Amolone di Torino,che appunto in quel periodo
di questi sovrani furono determinanti gli usi introdotti dagli ultimi sembra. fosse stato cacciato dalla sua diocesi; dopala morte di Lamberto
Carolingi.J15 pass a Berengario e torn alla sua sede vescovile.319 Ludovicoil Cieco non
La tripartizione dei funzionari di cancelleria, chegiconoscialllodal organizz nemmeno una sua cancelleriaitaliana; per quanto possiamo vede"
tempo di Ludovico il Pio e che evidente anche durante ilperiododitegno re, i suoidocumenti.indirizzatia destinatari italiani furono prodottLda
di Lotario I e Ludovico II- al vertice il superiore; sotto di lui, un;notaiodi uomini gi al suo servizio in Borgogna prima che egli acquistasse la corona
grado elevato, checompare'come preposto agli altri notai e come' supplente italiana: agli italiani,' in occasione della sua prima discesal1ella penisola, egli
del cap0316, infine un personale numeroso' disubalterni -questatripartizioc fece la concessione di. nominare comearcicancelliereil vescovo italiano
ne si presenta ancora pi chiaramente sotto i successivireitliani. Liutvardo di Como, n'el nome del quale egli fece .apporre sui diplomi larico-
392 Quanto ai capi della cancelleria, gi sotto BerengarioI;:Guido '.e Lame gnizione)20 .. ,..
berto il titolo diarcicancelliere diviene .l'unica qualifica 'che ,abbia valore Idocumertti rionJorniscono alcuna notizia sui diritti esercitati dagli ari-.
ufficiale)17 Al tempo di Berengario Iqnesto incarico ricopertoescliisiva- cancellieri nelle cancellerie; di Berengario e dei re su()i antigonisti,sul'posto
mente da vescovi: Adelardodi Verona, Pietro di Padova, Ardingo diBrescia cheoccupavaI1o. e. slll1'influenza daJoroavuta neLdisbrigodegliaffarLdi 393
ne rimasero ciascuno per molti anni in possesso, l'ultimo dal 9,02 o 903 fino cancelleria." Nsui.diploriii troviamo sempre' apposta laricognizione:ii:tloro
al 922; solo durante i turbolenti anni 900-902 si constata un ricambio 'pi vece; ma quando'ffianc'ailloronomenellaricognizione321 ,.si trova.sempre
frequente' e trearcicancellieri; Liutardo (di Alba),Vitale di Vicem::ae':Ga.ric aggiunto un rihiamoall'ordine del sovrano,322 e-talerichiamo divenne cos
baldo di Novara, si succedettero l'uno dopo l'altro a distanzadi>breve

.'318TuttaViainUD W, n; 12 del24novembfe 891 compare ancora u!l volta iltif61c{ili


note tiroriiane.del n.1290 s~mplicementenotarius,nel n.1280 regiaedig~i;atisn()tatius;poi cancellarius;qualorasia certa la lettura di questo documento molto danneggiato;!';- . . i ;
nei n. 1300 e 1305regiae dignitatis archicancellarius, nelle notetironiane del n.1300solamen- .... 319Cfr.c~iaparelli,r diplomi dei re d'Italia, 1905, 17 seg. e ~.Schirmeyer, Kqiser
te archicancellarius. Magister viene chiamato Ercambaldus nellenotetironi~7scritteda LaJn.beri,B~s, .;0ttingeIl19()(), p.94. nt.~, sulla diceria per la CJ.ualeeglisarbJ)statol'i~):ic
Hrodrnundus(Miihlbacher, Regesten, n. 1296). Per il resto i notai subalterninoncoriferisco- gatpre 'del PF~slJllto .assassinio .di Lamberto,
no alcun titolo ai lorosuperiori. . ....,.. ,... , < 320 Ad eccezione dl primodell'll ottobre 900; il 12ottobf sifagi mn~ione'di
314;$ickel, KUiA,fasc. 7"tav. 9. Sui documenti di Ercambaldusnonmi-risilliasiistata Lititvardo.Sui funzionari borgognoni di Ludovico cfr. l'appendic diplomatica.in G: de
fatta finora a questo riguardo alcuna r i c e r c a . , : , " . Manteyer. LdPro/Jence dupremi(!Y au douzi117 e sicle,Paris 1908 (Mmoirestdgcuments
315 Per quanto segue cfde ricerch fondamentali diSchiaparelli, I diplomi deite'd'Italia, m,'
publis par Ja Socitqel'Ecgle qesChal.1:e~. p, 451 s~g., le cui osservaziollisolloperaltro
e l'introduzione all'edizione de I diplomi di Guido e di Lamberto,Roma 1906 (Fonti per l molio contestabili s'otto molti pUnti-di vista e persino fantasiose. . . ... , ... ".
storia d'Italia, 36). .. . . .""";' 321 Non si pu dire se questo dipenda da assenza o impedimento dell'arcicancelliere. In 393
316 DlIrando, poi Hirminmaris sotto Ludovico. I, Remigio sotto Lotariole Ludovico. II. DDBer. l,n. L e 35, DD Lamb., n. 5 e 7 (ma cfr. DD Larnb., n. 9) si potrebbe essere tentati
Dopo Remigio forse fu-Adalberto, il qualenell'864 appose una ricognizione in nome 'proprio di pensare a una vac~za dell\lfficio di cancelliere, ma nella maggior parte dei isicin6n
(cfr. sopra, nt. 308), a occupare quel posto. ' Erben, in Red1ich-Erben;Urkundenlehfe,p/65 esatto. Probabilmentelaforma della ricognizione in DD Ber. I, n. 120 e.121dipeiid dal
s~g., n~n.stato in grado di valutare 9ueste circostanze, forse perch nongliera not il rango fatto che questi diplomi furono emanati per il cancellarisGiovanni6 perla suadicesi, e
di R e n u g l O . i ' <.'.' .. < ....\...... perci il suo ngmenon doveva comparire nella ricognizione.. . ><.>
392 317 Esso compare quasi esclusivamente nelle ricognizioni;so!o in quelladiDDLrilb., n. 322 Solo il notaio Restaldo sotto Berengario I, il cappellano Everardo eil notaio Rimperto
4 e nelle formule d'intercessione di DD Ber. I, n. 59,61 e 112 si trova una volta summuscan- sotto Guido usano richiamarsi alla iussiofegiaanche quando riconoscono advicendell'arcic
cellarius. . . .'. . cancelliere (cfr. DD Ber. I, n. 6, 9-11, 13, 19 e 23; DD W, n. 2,17 e 19)..
354 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 355

consueto nei casi in cui menzionato un solo nome nella ricogilizionechese divenne vescovo di Cremona, dal 915 in poi lo menzionano tutti i.diploil1i,
ne poteva fare uso anche quando, come avviene talvolta sotto Guido,323 il ad eccezione solo di pochi; nel 920, contro l'uso di cancelleria, si appone ili-
nome quello del capo della cancelleria. un documento la ricognizione in sua vece,328.e in un altrodiploma.dellugli
Non facile chiarire bene il rango dei funzionari di cancelleria di 922 329, redatto da uno scrittore che non conosceva bene il regolamentO di
Berengario I, Guido e Lamberto subordinati agli ardcancellieri;oneidocuc cancelleria, egli riceve persino il titolo di arcicancelliere, che gli sarebbe
menti mancano le note tironiane; che nel periodo carolingio davano qualche spettato solo se Ardingo, 1'arcicancelliere fino ad allora in carica; si Josse
informazione, oppure, guando ancora compaiono sporadicamente, non fore dimesso o fosse stato destituito, cosa che non attestata. Ad .ogni modo
niscono alcun dato)24 E facile riconoscere che almeno alcuni di questiJun risulta chiaro che Giovanni divenne 1'effettivo capo della cancelleria~l
zionari non occupavano un posto del tutto subordinato; sotto Berengario, tempo dell'arcicancelliere Ardingo, dopo che AmbrogioI' avevalasciataJ{r0~
Pietro I, Liutardo e Vitale da un ufficio umile ascesero alla carica diarcican~ babilmente a seguito della sua nomina a vescovO di MantovaJlo. ,.c ./'"
celliere e alla dignit vescovile; vescovi divennero anche Beato a Tortona e Per il periodo di Guido e Lamberto non possediamo testimoilianze che i
Giovanni a Cremona, probabilmente anche RestaldoadAcqui;Ambrogio.a ricognitorisupplenti dell'arcicancelliere godessero di una posizione analoga a
Mantova e, sotto Guido; Everardo a Piacenza. rtitoli di notarius ecancell.a- quella che abbiamo appena assegnato ad Ambrogioea Giovanni. Lasirua-
rius non sono sempre distinti nettamente, ma non yengono neanche adope- zione poi al tempo del re Rodolfo si presenta in maniera molto, semplice.
rati come se fossero equivalenti; e non sicuramente un puro caso, il Jatto Tutti i suoidiplbmi italiaili - con l'unica eccezione del primo>datatoA feb" 395
che, al tempo di Berengario, prescindendo da quei funzionari menzionati brai0922, sottoscritto da un notaio Girolamo "iussuetpraeceptionedomini
solo una volta, Restaldo, Teodeberto e Marziano portano sempre il titdlodi regis"331 - sono riconosciuti da Manno che si definisce ogni volta cancellarius;
notaio, e Vitale e Ambrogio .senza eccezioni quello di cancelliere/mentre in qualit di arcicancelliere in vece del quale si effettua la ricognizione,gppa-
per alcuni altri ricorrono entrambe le denominazioni. Sarei propensoa-sup:c re nel 922 un Gisldberto, che non ha alcun titoloecclesiati50esulqll~ell()n
porre che Pietro I e Vitale avessero un grado pi e1evatogi durante i primi sllPpianionull'iiltro, e negli anni 924 e 925 Beato, vescovo di 'f()[t9pa;'5':h
anni di regno di Berengario 1;325 ~ mi sembra si possa affermare consuffi- abbiamo gi incontrato nella cancelleria di Berengllrio L BeatO ri!l1ase)ll).che
394 cientesicurezza che, negli ultimi anni del suo regno, Ambrogio ,e; ,dopo di sotto il re Ugo, finoal 928, al vertice della cancelleria, menttsl'ufficioslicap~
lui, Giovanni godessero di una posizione' anloga;'Corn'harilevato cellierepass.aSigfridb; Costlli nell'autunno 926divennevesc()vocligal."!Ilae
Schiaparelli326, entrambi:non parteciparonoaffati:d alla scrittura dei diplomi; poco dopO abbandon la cancelleria: il 12 e il 28 nO',Tempre app()ne ~11S8t,aJ~
Ambrogio appare perla prima volta ilI agosto 902, e dalfebbrai0904Jino. ricognizione come vesc()yo e cancelliere, senza ritenere necessadorqenZiona-
all' agosto 906 tutti i diplomi presentano il suo nome nella ricognizione; poi re l'ardcancelliere;332 Suo successore JuGerlanno, un favorito. della regina
accanto a lui appare Giovanili, che talvolta viene chiamato cancelliere,' ma Alda,333cheben'ptesto'seese a tuigrado pielev'ato. >li 12niaggio'92,@li
negli anni 911 e 912,in cui appone da solo la ricognizione, defib.itopreva-
lentemente notaio,. quasi sempre sottoscrive iussuregio: llJatto, che,poi un
diploma del91~327pres'entaancoraunavoltailnomediA.rnbsogi~"scomc 328DR E.er. I, n.'13 L Se,' cOn:e affern:a Schillparelli, qustd. diplotiiaeb~e6rigInefubti
parso daidocumrntiapartire dal 919'd dovutoevi?enteme~teis?19a~~'5ir della ~aIicelleria, ci contribuisce ad aumentate la rilevanzadellacOsa:il'suoscrittqren.?usi
costanza che, questo documento fu emesso per l()stss,soGjoyatuli".ePel."<:i attenne all'uso cancelleresco, che avrebbe richiesto la ricognizione Iohaimes episco'pufetcan-
non pote\l~ essel."ertc;onosciuto in suo nome; proPIio.questoe.lJ.11;iilCltzio del cel!o ad vicem Ardingiepiscopi et archicancel!., bens diede risalto al posto effettivam~nterico-
petto da GiovanIl. . .'. . . , ..
fatto che, mentre Giovanni gi sbrigava di fattoiLlavorodi cancelleria, )29 DDBer.I,n. 138. .' . . . . . ........,' .'
Ambrogio ne restava, ma forses,olo di nome, il superiore.pa allora"Per, 330 In DD Ber. I, n; '117 del gennaio 918 appare come vescovo e messoregio,'m~ po~r,~?-
Giovanni ion (pi chiamato notaio, bens solo caricelliere; ri:e191? ()~16 be essere stato nominato gi alcuni anni prima.' . . .<'..
. .... "i ", <'
331 Aff, Istoria, l,p. 327. Sudi lui dr. Schiaparelli, J diplomi dei re d'Italia, 1909, p.16; 1).1.2., 395
332 CodexdiplomaticttsLongobardiae, col. 889,n. 522, eHPM, ChartCfe, l; coL128,n. 76.
[Sul primo cancelliere diUgo,Sigfrido, cfr. Ora L.Schiaparelli, Bullettinodell'API,4 (1911), [744J
p. 82seg.,secondo cui Sigfridoera ancora in carica il 25 dicembre 926J ,.,,';L> '.
323 DDW,n.l, 3,10 e15. mll 17 febbraio 927. appone la ricogniZione come "cancellariusadvicemBeatiRiscopi 395
324. Cfr.Schiaparelli, Tironische Noten. et archicancellarii" (Bohmer, Regesta Karolorum,n. 1377). La ricognizione "GerlannuscaIlc.
325 Cfr. soprattutto quello cheSchiaparelli, I diplomi dei re d'Italia, ad vicem Beati episcopi et archicancellarii" di Eohmer, RegestaKarolorum, n.. 1384 non
sulla ricognizione nei diplomi in cui si menziona Vitale. conciliabile con la data 12 maggio 929, perch in duediplomidel12e del 25 novembre 928 e
394 326 Cfr. Schiaparelli,1 diplomi dei re d'Italia, 1902,p.33. in uno del 12 marzo 929 (Bohrrier; Regesta K(irolorum, n.1382, 1383, e Cartulairede Saint
327 DD Ber. I, n. 89. Barnard de Romans, ed. U. Chevalier, Lyon 1897, p. 59, n.26) Gerlamo risulta essere gi
358 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 359

stato fino ad allora al servizio di Berengario)47 E cos comprensibile che 927, che menziona eccezionalmente tre nomi nella ricognizione: "Petrus
Berengario, dopo avere restaurato la sua signoria, riorganizzassela suacan- notarius ad vicem Beati episcopi et archicancellarii et Gerlanni cancellarii
celleria: confer l'ufficio di arcicancelliere al vescovo Guido di Modena, \ recognovi et sl.lbscripsi" )51 Apartire dal regno di Rodolfola differenziazio-
quello di cancelliere aun certo Giovanni, di cui nonconosiamo altro, ma ne tra i titoli di notarius e cancellarius del tutto' compiuta.; di nonna come
che gi nel 951 era stato .attivo nella cancelleria di Berengario;348 Pi tardi ricognitore compare il cancelliere ad vicem dell'arcicancelliere; notaio altri
398 Bruningo di Asti fu di nuovo in buoni rapporti con Berengario,ma non funzionari sono abilitati solo eccezionalmente alla ricognizione; in questi
riottenne il suo ufficio nella cancelleria, bens lo ebbe Guido fino alla cadu- casi pi volte si richiamano all'ordine del re, e tale richiamo si trova regolar-
tadel re; invece Ubertonel 958 fu reinsediato nella carica di cancelliere mente quando, durante una vacanza o per altre ragioni, nella ricognizione 399
occupata gi prima,e nel 961 venne nominato vescovo di Parma;349 solo appare un solo nome. . .
dopo la caduta di Berengario pass assieme a Guido al servizio di Ottone I. Facciamo seguire un elenco dei funzionari di cancelleria di Lotario I e
In conclusione: almeno a .partire dalla seconda met del, regno' di dei suoi figli, poi di Berengario I, di Guido e di Lamberto; quanto ai BllJ.zio-
Berengario I 1'organizzazione della cancelleria italiaMregolataintuttii nari dei successivi re d'Italia si rimanda alle indicazioni volutamentedetta-
suoi aspetti: al vertice si trova un arcicancelliere, nella maggior parte dei casi gliate fornite nelle pagine precedenti: un elenco pi preciso dell6rOperso-
un.vescovo, dopo di lui viene un cancelliere, l'effettivo capo della cancelle- nale di cancelleria sar possibile solo quando apparir 1'dizionedei.loto
ria e custode delsigillo,3 50 e poi, subordinato a quest'ultimo, un pi O merlo diplomi preparata da Schiaparelli. .
numeroso personale di notaio scrittori.. La tripartizionedel personale di
cancelleria risulta in modo molto chiaro da un diploma diUgodel22luglio Lotario I.

1. Preposti allaanceller:ia:
347 DD 01, n; 136, cfr. la nota introduttiva al diploma. . .. . 1.., Witgaris{Guitparus,Vitgarius,Vitharius), 18 dico 822-31 mago 825;tta
Al diploma pet Sant'Antimo senza indicazione di anno con la ricognizione "IohanIles
348
iussu regio ad vicem Burningi episc. et archicanc.", pubblicato da Diimmler,}tali",nische
1'827.~)'832fllvescov.diTorin(); mordopo 1'838.352
Konigsurkunden, p. 366, n. 3, assegno la data del 24 matzo 951, a causa della mri:i:ine di .2,l-I~rtJ:1enfridus,20 feb. 832-17apr. 833,353
Bruilingo, non quella del 952, come ha preferito fare Diimmler.L'obiezionedi Diimrriler~.
chetutri gli, altri diplomi .del951 furono scritti da Uberto (dovrebbe essere: sottoscritti) non V~canzadell'llfficionell'833 e 834.
harilevanza: la ricognizione di Giovanni; apposta senza il titolo di cancelliere e'con laformu'
la regio iussu,dirnostrache non era cancelliere, e pu dunque essere stata eseguita anche
398 durante il periodo in cui Ubrt era cancelliere. La ricognizionetlohannescanc. advicem 3. Agilmarus (Egilmarlls~ Algimarus,Angilmarus, A11eri;~rw;),:Z4geri.?35
Widonisepisc. et archicailc/'Jinoad ora documentata per la prima volta il9 sette bre952 15 dico 843; divenne arcivescov diVienn~dopola'1l10rtedi.Bernardo
(B6hmer, RegestaKarolorumj,n;d434).. . ITI
/ . "',""')' (t23 gen. 842),354 '. "
349 Come cancelliete ricompare per la prima volta il 13 gennaio 958 (B6hmer,Regesta 4. Hildllinus,17feb. 844-19s~t. 855;neIF842-848 arcivescovodsigna:o di
Karolorum, n. 1437). Non possibile spiegare perch abbia sottoscritto questodocjlffient.e . Colonia;nell'852 abate di Bobbio. 355 .... ............ . . . . . .... . .....,
il diploma B6hmer, Regesta Karolorum; n; 1438 regio iussu senza menzionarel'arciancelliere;
che forse allora sia stata presa in considerazione la possibilit direinsediareBfningo;sa
che poi non ebbe pi luogo? Dal solo Adalberto, ilfiglio di Berengario;furorlO e anati i tre
lll
diplomi B6hmer, Regesta Karolorum, n. 1439, Pasqui,Documen#, l,p. 94, Il' 69 (=Diiinrnler; 351 Facsimile in API, 9 (1910);tav. 6.
Italienische Konigsurkunden; p. 368,n. 4) C. Cipolla, Notedistoria.v[!ronese,IX:piplomi 352; Miihlbcher, Regesten, n.1015 e 1027; SaVio, Gli antichi vescovI d'Italia, 1; p. 399
inediti del X secolo.in/avore dei Conti diVefona;Nuovo Archivio Veneto, 16 (1898),p.89- 353 Miihlbacher,Regesten;n.1032 e 1036. . ... "
110:97. li primo h' la ricognizione: "Amicus diaconus iussu regio'?; il riogrutor' sarforse ... 354 Miihlbacher; Regesten; n; 1046, 1111 e 1113; Diimmler, OstfriinkischesReich;l, p.14h'i
quel Pietro_Amizne menzionato sopra alla nt. 345. li sconqosottoscri"Atlongus .' '. 355 Miihlbacher, Regesten; n, 1114 e 1173. La successione Agilmarus-Hilduinus con-
(corretto. da Adalongus; Diimrriler, ibid., legge erroneamente Ialozgus; si. tratta. forse del futu.: traddetta apparentemente da Miihlbacher,Regesten,n. 1095 e'1110, dei qualiilprimosot-
ro vescovo Adalongo di Lucca) diaconus ad vicem Ubetti episcopi etarchicancellarii" (in toscritto advicem' di Hilduinus; mentre il secondo lo chiama nel testoSummus nOtariits, ma
Pasqui per una svista mancano le ultime due parole). La ricogniziolle apposta' ad vicem di sottoscritto ad vicem di Agilmams. Ma quest'ultimo docum.ento, gi ritenuto falso da'Simsoh,
Uberto e il titolodiarcicancelliere conferito a quest'ultimo devonovalutarsi s come si Ludwig derFromme, 2; p; 118, nt. 1, considerato ora anche da Miihlbacher come molto
fatto sopra in relazione al cancelliere ,di Berengario I, Giovanni da Cremona: Laricognizibn sospetto; e nel primo, la tui data peraltro corrotta, la data dell'anno potrebbe riferirsi all'a-
del terzo documento senza data recita: "Urso presb. ad vicem domni Lambetti archicancella' zione, mentre la documentazione potrebbe essere stata effettuata solbal tempo in cui
rii". Non so dire nulla di pi preciso su entrambe queste persone. Hilduinus era in carica. In Miihlbacher, Regesten, n. 1132 (originale a Parigi) del 3 gennaio
350 Cfr. sopra, nt. 333. 848 si menziona un Hilduinus "vocatus archiepiscopus sacrique palatii nostri notarius SlllD.-
356 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 357

appone ancora la ricognizione a un diploma advicemdel vescovo Beato;;l34 sua volta rimosso, mentre quasi' contemporaneamente anche. il cancelliere.
probabilmente poco dopo mor il vescovo di Tortona, e Gerlanno;'nelfrat- Giseprandus, eletto vescovo di Tortona, lasci il servizio acorte)4LAque,
tempo creato abate di Bobbio, ne divenne il successore; gi nel novembre sto punto fu per primo il vescovo Pietro di Mantova ad assumereladirezio-
928 il notaio Pietro appone la ricognizione in sua vece.' TlIttavia Pietro iioii ne del lavoro di cancelleria,342 ma non divenne n cancelliere, narcicancel-
ottenne il posto di cancelliere resosivacante per la promozione di Gerlanl1o; liere: iussu regio egli appone la ricognizione su due diplomi del 22Jebbraio
a quest'ultimo succedette Recco, che compare per 1::1' prima voltanehharzo e 24 aprile 946;343 poi per, ancora durante la primavera del medesimo an-
929 e probabilmentemel 931 ottenne la diocesi di Bergamo.335 no, i due pi alti uffici della cancelleria furono di nuovo regolarnienteoccu-
396 Solo allora Pietro divenne cancelliere336 e in questa carica rimase. fino pati, quello dell'arcicancelliere dal vescovo Bruningo di Asti, quello del 397
all'estate del 936; ancora il 24 giugno di quest'anno apponeIa ricognizione cancelliere da un diacono Odelrico. Bruningo rimase in carica fino.alla
ad vicem dell'arcicancelliere Gerlanno;337 poco dopoentratnbigliuomini morte. di Lotario e ancora durante i primi anni di regno di Berengario)I,
lasciarono i loroposti.ll 5 ottobre 937 il cappellano regio Giseprafidussot- Odelrico lasci il servizio dopo 1'8 agosto 948;344 nel 949 e 950 Ldiploml di
toscrive regio iussu senza fare menzione di un arcieancelliere;il12 cdicembre Lotario sono sottoscritti .da un cappellano PietroAmizonee daunpresbyter
di quell'anno egli definito notaio, dal 938cancelliere)38Da1l2dicerhbre Paolo)45 L'ufficio dicancel1ieresembra dunque non essere statorioccupato
937 titolare dell'ufficio di arcicancelliere il vescovo Azzone di Como,339 al tempo dio Lotario, e soltanto Berengario II lo confer a Uberto;ilfuturo
che nel 9400 nel 941 fu sostituito dal vescovo Bosone diPiael1za; il figlio vescovo di Parma. Quando poi Ottone I nel951 venne in Italia,: fuggito il
naturale di UgO)40 Dopo la sollevazione di Berengario II nel 945 costui fu il. 22 settembre Berengario da Pavia, ed entrato il 23 dello 'stesso mese il re
tedesconeU'antka capitale longobarda, sembra che una parte del personale
di cancelleria di Berengario passasse al nuovo signore. Mentre un documen-
arcicancelliere;Bqhrn~r,RegestaJ(arolol"1-lm,n. J384cleye perci9 esse~~.deI92?,~'Aua,~0IIli
to di Berengario del 26 settembre 951 porta la ricognizione di Uberto al
posto di Bruningo,346 il medesimo arcicancelliere viene menzionato in un
na di GerIanoo cancelliere, non a quella posteriore ad arcicancellier~; .~i riferisce iI,raC0n.to
dei Miracula. S. Columbani,cap.. 8' (Mabillon, Acta, 2,' P: 40): "rex suum sigillrriitribuit documento di Ottone scritto solo pochi giorni dopo da un notaio che'era
summumque' cancellarium esse praecepit~ ;Jnfatti come.arcicancelliere,G,eHaI"llliera;gi
abate; Jan?]111aaclabate avvenne per second() l'indicaziolled~iM"irtiCttla{hePJ;ose~q90:
"m?rtu0autemSilverado ilbpilte tfibuit ei supra memotatam abbllt.iam')clcp? ilcpn:erj.rpell-
to appena: citato del sigillofegi:>.. . .' .. . .' .'. ,." . . . . . > '.., '
34Jr:ltiITla men~iorie di Bsone come arcicancel~re ' del 13 agosto 945'(H~Mi
334 Bohiner;RegestaKarolorin, Ii. 1384, cfr. la nota precedente;-' ..... '. < .... . . ; L i : - Charte,J,coL 157,n, 95). Cfr. Liudprandus, Antapodosis,.5, cap. 30,csu. questo 'Kopke"
il suo predecessore a Bergamo, Adalberto, viene nominato per.l'.ulclmavoli:a:-nel.928 Diimniler, Otto da" Groj5e, p, 140. sego -.Gi il 29 marzo 945. Gisepranduschiamatoepisco;
come. yescovo; d~ 93~ Recc? cOmpare ip.docume.tlti di Bergago coll1.eves.covo (Lpi,o~ex pus et cancel!arius, eil13 agosto di quest'anno. appone per l'ultimav:>lta;l11ricogni#one
diplomaticus, l,p. 181 e197). .. . ..... . . . , '. . .' .... .... . (CodexdiplomaticUsLangobardiae, col. 981, n.575; HPM, Chartae, 1;<:01:157). Ment,~e
396 336 Per la prirnavolfaappareil17 aprile 931 (Diimmler,Urkunden,p.298, n.l1). Giseprandus era cancelliere, talvolta appose la ricogniziorie.ildiacoh,cappcllllllO
337 il diploma per Viennein Cartulaire de Saint-Andr-Ie-Bas de Vienne, ed:U:Chevalier, Theodulfus, che si defin cancelliere unicamente in un diploma del27maggio.945.emesso'dl
Vienne-Lyog-1869,p.. ;132,' n.22, nonostante 'l'annq .dell'inamllziori~i93 7,a.PP!iitieI1~l936 soloLotario. ". . ... ". ... . ...".> .,,'
per la concoi:daIlzadell'ann.0di regno e de1l'indizione, elqstessoyale perildiplomllAel)7 ?KForsesi tratta del precedente cancelliere. . . ....................
maggio (odex diplomaticusLangobardiae,;c?L937, .11.549); Ne+<:!iplqrp.aI3qhm~r,Regesta 3~3.Di.immler,Urkunden;p. 310 (=E. Miihlbacher, UnedirteDiplomeIII;MIOG;7
Korolqrum, n.1399delL5, giugno 937(Codex. diplpmaticusLaIJ~obardiae., :E01.939,.n.. 52Ql, (1886),p.436-460:A58);CodexdiplomaticusLangobardiae,coL983, n.576. ......... , ..... ).
tramlllldato solo in copi posteriori, la ricognizione "Gerardus. cllllcellariu~llc\Ticecl9lll,iDus 344 Egli appone lai:icognizine ancora nel diploma Ficker,ltlienische:Forschungeni'1ip. 397
episcopi et archicance1larji" (che Mayer, Italienische Veifassungsgeschichte;2,p:181,nt. 27, 30, n.24.NoIi ideI1tificabilecon il vescovo Odelrico di Bergamo 'che entrin seiViZiodp
cita deltl.lttoingenuamente) cos fortemente corrttachcnofislPufakalcuriaffidaiIiento il novembre 953 (Lupi, Codex diplomaticus, 1, p: 223 e 227)/ . . ,.>. . . \ ' ... /,'"
sul nome Gerardo e sUl titolo cancellarius (invece> di. capel!alJ1s}.J\lpQstoc!i acvicd:>isogna . 345 Pietro-~izoneompa.renei diplomide120 agosto 949 Miihlbacher,Unedirte
naturalmente leggere' ad vicem, e in dominusdovrebbe celarsi il nome dell'arcicancelliere; Diplom.JI, MIOG;5 [1881], p.378-415: 401), del 31 marzo 950. (Dlimg;:Reg6'sta Baden:
uIi'alterazione da azonisnon daescludere dal punto di vistilpaleografico.. sia, p: 87, n. 26) e del 31 iJ:laggi0950 (Bohmer, Regesta Korolorum;n.1429);J'Amecorie,che
338l)ij.riunler,. Urkunden, p: 303, .n.J4; 305, n:.J5;Bohner,Regesta Karolorum;n" 1402. sottoscrive il13Jebbrai0948 iussu regiO,.non certamentda stessapersona'Uo notizia diun
Entrambi i diplomi Bohiner,RegestaKorolorum,n.1401, e Pasqui, Documnti, l,p. 87>ri. 63 Paolo solo da un' diploma del 4 giugno 950 (HPM, Chartae; 1, col. 166, n:lOO): . i / /
(=DlimIIer, ItalienischeKonigsurkimden, p.364;n. 2) non sono datati in modo .ullforme 346 Bohmer, RegestaKarolorum, n. 1433.Se il.luogodiemissione'~mplebesancti Marini"'
(cfr. Pasqui, ibid.,l,p. 88,nto 1). identico all'odiermjSan Marino, cosa del tutto probabile(dr. Kopke~DlimIIer, Ottoder
339 Non AttollediVercelli,comeancora recentemente stato.supposto ne1labiografiadi Groj5; p..195,. nt..1), la datazione non pu. alloraesseresatta,perchla distanza di San
questo vescovo scrittadaJ. Schultze, Atto von Vercel!i,Diss,Gottirigen1885,.p.8:" Marino da Pavia (circa 300.km.. in linea d'aria), dove Berengario.. emetteva.undocumeIito
340 Per quanto so; ci avverine tra il 20 marzo 940 e il 26rriarzo 941 (B6hner, Regesta ancora il 22 settembre, non pu essere stata coperta dal re in quattro gioi:ni anhepensando
Korolorum, n. 1403,lacui ricognizione attendibile, e n.J404)>-. ...... -.' a una fuga precipitosa.
",
360 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 361

400 II. Notai: lO. Daniel,22 ago. 843-18 ott. 849; forse gi notaio di Ludovico il Pio.365
11. Hrodmundus (Rodmundus), 17 Febo 843-9Iug.855; poi notaio di 401
1. Maredo, 4giu.. 823-3 gen. 824; forse identico a1'v1acedo, notaio di Lotario II,366
Ludovico il Pionell'820,356 . . '.
2. Liuthadus (Linthausus), 14 Febo 825-18dic. 833,357 Ludovico II d'Italia.
3. Dructemirus;.suddiacono,20 Febo 832-15 dic.840; poi cllpo dellacan-
celleria di Ludo.vico n..358 ' . .. 1. Preposti alla cancelleria:
4. Balsamus,7 apr.-25 giu. 834.359
5. Eicardus (Eichardus), suddiacono, 17 ago. 839-22 ago. 843}60 1. Dructemirus, lO gen. 851-13 gen. 861; gi notaio di Lotario I; nell'863
6. Remigius, 4dic. 840-8set. 851; poi attivo nella cancelleria. di Luqo\7l.cO divenne vescovo di N ovara.3 67
II.361 ' . ' . . '. '0 . ' . '.' . ' . .
2. Remigius, 26 feb.-6 mar. 861; gi notaio in posizione eminente; nell'861
7.. Erca!llbaldus(Hercambaldus), l set. 841-19set. 855; poi.ap(jdeMa abate di Leno.3 68
cancelleria di Lotari() II,362 '. . . 3. Iohannes, Febo 864-apr. 865.3 69
8.. Firmands, 12 nov. 842)63
9. Glorius, 21 gen. 843; gi notaio di Llldovicoil ph364 n. Notai:
1. Remigius, suddiacono, 10gen.851} oti:.860; gi nella ca.ncelleria di
mus". Parisot,Le royaume de Lorraine, p. 743 seg., e Miililbacher, Regesten, 113:2,hanno Lotario Iin posizione pi elevata rispetto agli altri notai; nell'861 capo
dimostrato che questi identico a quel Hilduinus, la cui nomina ad arcivescovo eli Colonia della cancelleria.370
comunicata dagli Annales Colonienses brevissimi, a.842 (MGHSS; l,p. 97),cfr.allche F. 2. Theodacrus (Te:odacrus),diacono, 27 giu. 851-11 gen. 857.371
Lot, De quelques personnages du IXe sicle qui ont port le nom de Hilduin, Le Moyen Age, 7
(1903), p.249-282: 264. Che fu abate di Bobbio si deduce con sicureiza 1a,bJjplolIla di 3. Adalbmus,5 9th 851-19set.864. 372
Ludovico II, Miihlbacher, Regesten, n.1217.. Invece non<SonO .d'accord(} coL tentatiy(} fatto 4.Rainus (Rabrius), 29 gen. 852-8 Febo 855)73
400 da Lot, ibid., p. 268 sego (cfr. anche F. Lot,,)u[ lesH.ilduins;~eM9fenAge, 8 [l9Q4],p.}38- 5 .Werimboldus (Verimboldus), 5 dic.852-20giu. 857)74
342), cui sfuggito quest'ultimo documento; diidentifkarloconquel Hilduins llbatedi 6. Hericus (Herincus), 4lug. 853)75" .
Saint-Denis, arcicappellanodi Ludovico il Pio, che, allontanatop'oi daCarloil Calvoisareb-
be entrato al servizio di Lotario. Cfr, infine Miihlbaher, Regesten,!ll. 1156 e 1157.
7. Regnimirus, 17 ago. S54. 376 .......... '. ' .
356 Miihlbacher, Regesten, n.1019 e 1020. Cfr. anche sopra. 8. Plato, 19 mago 856-30 mar. 85~; rlcell'87) divenneve~()vo diPisa:m
357 Miihlb!lcher,R,ege.\"te l1 , n.1022 el041.
358 Miihlbach~r,R~gsten, n:i032 e1Q77. Cfr; anche pi III. Ecclesiastici che appongono la ricognizione e fungono <ianotai:
359 Miihlbacher,Regeyen,n.l044 e 1045. '
360 Miihlbacher, Regesten, l}.1064 e 1106. . .... . "
.. 36LMiihlbacheriRegesten,n.1016e.'k147. Cfr. sQpr. ComparepeUe FkogniiioriLsolo -~--,----... . .
fino al 16 marzo 848 (Miililbacher, Regesten,n.lW);poi p~r>ne)lenqt~,.tir(}n!~edeln. 365 Miihlbacher, Regesten, n. 1105 (sul n. 1095 cfr. sopra, nt.355)e 1139.
1147 (cfr. Tangl,Die TironiscbenNoten, p. 140 e142). Su q,e$t notmo cfr: a:nche pi avanti. 366 Miihlbacher, Regesten, n. 1097 e 1172. Cfr. anche pi avanti. 401
362 Miihlbacher, Regesten, n. 1088 e 1173. Cfr. anche pi avanti. 367 Miihlbacher, Regesten, n; '1181e 1220; Er. Maassen, Eine Mailiinder Synode VOIn Jabre
363 Miililbacher,Regesten,n. 1094. . . .. . . . : 863, SB der Wiener Akademie der Wissenschaften, 49 (1865), p. 306-310: 309, eSavi,Gli
364 Miihlbacher, Rgesten, n. 1096. Cfr.' anche sopra.>Lasa identitcon]'.qm6nimo antichi vescovi d'Italia, 1, p.256.
notaio di Ludovicoil Pio, che compare nel1'839;del tuttO accertata dalle not tir6niane di 368 Miihlbcher,-Regesten, n; 1221e 1222.
Miihlbacher, Regesteni n.. 1D96, dato ch egli in que$to doi::UID.entO appone per riw larico- 369 Miihlbacher, Regesten, n. 1223, 1227, 1228 e 1230~.
gnizioneadvic:em<J:f:ugonis (il apo dellacancelleria.diLudovko)a1po$fc:li)ivicem 370 Miihlbacher, Regesten, n. 1181e1217,
Agilmari (ilap6 d~llacatlcel1eriadiLotario),dr. Tangl,DieTir9rziscbi!nN()tel1'.P.14LIy1f! 371 MUh1bacher, Regesten,n.1182 e 1209.
ben..possiqilecheegli.sia.. identico a. quelmonacoGifuggitoclaEerriresishe,Ltario .372 Miihlbacher, Regesten, n. 1183, 1225 ecfrianchri: 1228.'
rimandnel monastero, ma che nondimeno desiderava .utilizzare anc.ora"in officiocohden- 373 Miihlbacher, Regesteri, n. 1184, doveprobabillllente Raberius forma corrotta di
darumepistolarum:';{io nel1a cancel1eria, fr. sOPra,nto 24k}; cq~ilthel'abate Lupu$per Rainus e non di Remigius(come giustamente si osserva in Miihlbacher, ibid., p. ex), e .n.
n.
no.n concesse(cfr. Episr:olaeAetJiKarolirzi,4,p.93, 108). Bisogna allora supporre che egli, 1201. .. .
primadell'839,stanco del1avita monastica, si.sia recl\to alla corte di Ludoyico e sia. stato poi 374 Miihlbacher, Regesten,h. 11911212.
assunto al servizio di Lotario, finch l'abate Marquardus diPriim10 mosse al pentimento 375 Miihlbacher, Regesten, n.1194 edr.nche n. 1195.
(cfr. le lettere ibid.,4,p. 91, n.l05; p.94, n.l09). In questo sem:plicelllodosi puspkgareil 376 Miihlbacher, Regesten, n. 1199.
fatto che egli appaia solo spradicamente al tempo di Lotario."" 377 Miihlbacher, Regesten, n.1207, 1216 e 1250.
"
362 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 363

1. Gauginus, sacerdos, capellanus, 4lug. 866-13 ott. 874; nel dic.874diven- 1. Bertraus,16 gen. 858"22dic: 862,??9
ne vescovo di Volterra.3 78
2. Leudoinus, sacerdos archipresbyter palatinus, 25 mag.869-3 giu. 870; II. Notai:
riconosce solo ad vicem del cappellano Faremundus; nell'871 divenne
vescovo di Modena. m 1. Deidonus, 10 otto 856-858)90
402 3. Giselbertus, presbyter, 6 gen. 872-1 nov. 874.3 80
0
2. Aurelianus, 14lug. 861.391
4. Adalgisus, diacono, 9 otto 874. 381
5. Helias, diacono e abate, 8 dic. 874)82 Berengario I.

Lotario II. I. Arcicancellieri:

I. Preposti alla cancelleria: 1. Ade1ardus, vescovo di Verona, 21 mar. 888-2 dic.894. 392
2: PetlUs;vescovo di Padova, 29Jug.896-11.mar. 900; gi notaio e cancella-
1. Ercambaldus (Archambaldus), 11 Febo 856-4 lug. 865; gi nella cancelle- rius)93
ria di Lotario 1.3 83 3. Liutardus (Liutuardus, Liutuvardus,Liuttuardus) (probabilmente vesco~
0
2.. Grimblandus(Grimlandus), 15 gen. 866-1 Febo 869; nell'867inviato a vo diAlba),24 mag.-lOnv.900; gi 110taio)94
. Roma)84 " . '" 4., Vitalis, ve.scovodiVicenza, 23 ago. 901; gi notaio e cancellarius)95 403
5. Garibaldus,vescovo di Novam,lRago.902;morintornoal905)96. .
II. Notai: 6. Hardingus (Ardingus, Ardengus, Ardiggus, Ardinghus), vescovo di
;-',~: -~,: - _:_~~ :)."~
Brescia, Tago. 902~25 mar. 922,?97
1. Hrodmundus (Hrothmundus),9pov. 8552lTgen..866;gigll ckllcelle-
ria diLotario 1)85 . . ' '.'> ... .. . . .....i ". >... .. >/ ... II. Notai e cancellarii:
2. Daniel, 2 gen. 858; probabilmente identicoall'omonimonotgio'di
Ludovico il Pio edi Lotario 1)86 .' ..... , . . '. ~ .. Petrus I, 21,mar.-8 rn ag.. 888;diyenn~yescQyodi Padova; ,nell'895' 896
3. Bernharius,4 lu?, 865)87 '. . < . v" . arcicancelliere)98 .
4. Berlndus (Gerlaridus?), 17 gn.867,388

CarlodiProvellz.a. 389 Miihlbacher,.Regesten;n.1327el334.


390 Miihlbacher, Regesten;M1326 e1329,
I. Preposti alla cancelleria: 391 Miihlbacher, Regesten, n. 1332. . ." ,
392 DI)Ber. l,n. 2,13. Ancora invita ilIO settembre896 (GIoria,CodicedipIQfnatico
padova/io,l,p: 39, n. 26). . ' '., .'. " " ... .'
393 DD~er. 1,15 e 30. Dopo il 900 non pitespmol1iato~ Padva;probabilm~te mr'
poco dopo'" .." . ... ,,.. ...... .. , ,';."
378 Miihlbacher, Regesten, n. 1235, 1268 e ,'. 394 DD Ber.,l, n,31'e 33 ; Savio, Gli aitichivescovi dJtalia,Arp.53.
379 Miihlbacher, Regesten, n. 1241 e 1245; Miitt:ori, A;nti~luitatesIt(dic'ae;. 2, IcoLT115. 395 DD Ber. I, n. 34. ' " 403
402 380 Miihlbacher, Regesten, n. 1252 1272, 396 DD Ber. I, n.36.
381 Miihlbacher, Regesten, n. 1266. 397 DD Ber.I,.sp\lr. n.? ;ne1qllale la ricgnizioneelidata dJ:ivanmoltoprobibilmente
382 Miiblbacher, Regesten, n. 1273. da un mode1lognuulO;:in ogriiasoilprimodocumeritsostanzia1nlente genuinoin cui
383 Miiblbacher, Regesten, n. 1278el307. .. , . ' : appare.DD Ber. l,n. 38 de119 gennaio 903, su cui cfr. DDBer.l,p.509.Cfeirioltre DD
384 Miihlbacher, Regesten, n.1308,1324, 1316; dr. anche Diimmler, Ost/riikischsReich, Ber.l;n.D?; . ". '.' ,.' . ..' . ..'
H , . ' . .,.,

2, p. 161. . . . . " . " . " . . . . , .: 398 DD Ber. I; n:,2 e4.1n questi cliplomi egli chiamato sempre cancellarius.pDBecI,
385 Miihlbacher, Regesten, n. 1277, 1309. Che Hrodmundus fossesubalterri6a n. 1, sen~a data del giorno, dovinedenominatonotaiesottscrive~'iussioneregill" senZa
Ercambaldus e Grimblandus si deduce da ibid., n.1296, B08e 1309. menzionare l'arcicancelliere, fu emesso prbabilmerite priffia&DD Ber: l,n: 2. Non sarebbe
386 Miihlbacher, Regesten, n. 1283. per impossibile che H Pietro notarius cii DD Ber. I, n. 1 siadaclistinguere dall' omon~o can:
387 Miihlbacher, Regesten, n. 1307. cellariuscliDD Ber. I, il: 2A; e da identificare con il Pietro notar"ius cii DD Ber. I, n.35. Come
388 Miihlbacher, Regesten, n. 1314. suppone Schiaparelli, forse il notaio e futuro cancelliere identico al cleriCtis e cappellanits
364 Cancelleria dei re d'Italia Cancelleria dei re d'Italia 365

2. Liutardus, 18 ago. 889; divenne vescovo (forse di Alba) e nel 900arci- Guido.
cancelliere)99
3. Restaldus, 10 set. 889-6 gen. 899; divenne probabilmente vescovo di I. Arcicancellieri:
Acqui. 400
4. Teudebertus, 28 Febo 890-23 ago. 901. 401 1. Helbuncus (Helbunchus, Helbungus, Elbungus), 27 mago 889,apr..894;
5. Vitalis, 30 apro 896-7 dic. 898; divenne vescovo di Vicenza e nel 901 prima dell'incoronazione imperiale con il. titolo di . cancelliere; rimase
arcicancelliere. 402 arcicancelliere di Lamberto. 411
6. Martianus; 291ug. 896-19 ago. 899. 403
7. Petrus II, 6 nov. 898-28 mar. 899. 404 II. Notai: 412
8. Beatus, 11 mar. 900-5 Febo 903; il 24 apro 908 cappellano;divennevesco"
vo di Tortona e nel 924 arcicancelliere di Rodolfo.405 1. Heurardus (Evurardus), 23apr. 890-892; veniva chiamato solocapella-
9. Petrus III, 17lug. 902,ott. 920. 406 nus; divullevescvo diPiacnza;413
404 10. Ambrosius, diacono, 1 ago. 902-25 mag.913;divenne.probabilmente 2. Goderadus (Godradus), 2 Heb. 891-14 set. 892. 414
vescovo di Mantova. 407 3. Morpntius, presbyter, 14 mag.-20 giu.891. 415 '
1LFortunius,4gen.904. 408 .. 4. Div;Jmag;c11lug; 892.416
12. Iohannes, 24 apro 908-28Iug. 922; rieL915 O 916 divenne vescovo di 5. Rimpertus, 181ug. 892.417 . ,.. .
Cremona,409 .........,
6 .. Hairiglinus (Aihglintls,Haihglenus; AingleriUs, Eglinus,Englihlls); n
13. Hermenfredus (Ermenfredus), suddiacono, 18 dico 917/18"923. 410 apr.893;rinsentaio di Laffiberto: 418 ..' .
7. HeirIleriCus,apr. 894;rirri.aseriotaio di Lamberio;~I9

Pietro, per il quale Berengario nell'881, quando era ancora duca, riusca prtt:!lereli11dollo Lamberto.
da Carlo III (Miihlbacher, Regesten, n. 1618).
399 DDBer.l, n.5. . . .. '.' . .. . ... I. Arcicancellieri:
400 DD. Berd, ri.6e 25. Nella ricogIiizione di DD Br.I;spur. n.5dell'8Iugli6900il
nome Restus potrebbe essere corrotto da Restaldus; ma il nome dell'arcicancelliereArdingo
non si accorda .con la data, perci non se ne pu far uso. 1. Helbuncus (Helbunchus, Helbungus, Elbungus) ,gen.895 -4 il1ag.2C6;
401 DD Ber. I, n. 7 e 34. gi arCicancelliere di Guido; nell'896 divenne proabilmentey~~s?x?di
402 DD Ber. I, n. 14 e 24. Parma. 420 " . '.....
403 DD Ber. I, n. 15 e Sput. n. 4. Vescatocollo diquest'ultimoderivadaurimod~OgeriUino. 2. Amolo, vescovo di Torino, 21 mag.-30 set. 898.421 '
Vultimo documento genUino portante la sua ricognizioneDD Ber. I; n.28 del 25 april899.
404 DD Ber.l,n. 20 e 27. . '. .
405 DD Br;I;n. 30,39 e 66. l. Nctai:422 405
406 DD Ber. I, n. 35 e 131. Egli forse identico a Pietro II, o al notaio Pietro di DD Bed,
n;l.citato sopraalla nt.)98.. '. .<.. .... . '
404 407 DD Ber. I, n. 36 ec89. Con il titolo di diacono compare pIaciti DD Ber:J;n. 73e
74. il capellanus nella sotroscrizionedel diploma n; 74 fcertatriente letto o scrittpei ~~:rore .": .. : - ..'- ...:.-:.,.; .... _.c.:'_
al.posto di cancellarius (cfr. il diploma n. 73). ,', 411Dp W, n. 1 e 21.
408 DD Ber. I, n. 42. ' 412 Sui titoli cfr.. .sopra..
,4p9DD Ber. I,n,,66eJ38. Nel 913 Berengario lochiamac!ericus et fidelissimuScncella- 413DDW,n.'2-e19.
rius e gli donauna prciprietpressol'Arena di Veroria (DD Ber. I;n. 89); Perci Ilon vi pu .414 DD.W, n:Ae 18.
essere. dubbio. che egli. sia identico al}ohannes c!ericus.de Verona.di DD Ber. I;ri.74,e.al 415DD w,n/S e 9. .'.
Iohannesclericus di DD.Ber. I, n. 73. Nel primo placito egli sottoscrive dopoilcancell~rius 416 DD w,n. 13 e 16.
Ambrogio; nel secondo prima dilui, La sua origine veronese, .dunque certa (cfr. anche DD 417. DD W, n; 17;
Ber. I, n. .:>8)..Sul titolo diarcicancellieredi Giovanni.in DD Ber. I, n.U8; dr. sopra. 418 DD W,n.20.
410 D:OBer.I,n; 120 e 139.Nei:opBer.l,n.120,121 eJ23 (e nel testo del,n.J26,ernes- 419DD W,n.21.
so per lui) egli chiamato. capellanus;nel diplom n; 122 notarius, nel n. l39 ca~cellarius. 420 DD La1Ilb;,n. 1 e4.
Secondo il n.126 egli era suddiacono di Verona ed intrattenne probabilmente rapporti per" 421 DD Lamb.,n. 8 e IL
sonali con Giovanni. 422 Sui titoli cfr. sopra. 405
366 Cancelleria di Ludovico il Germanico Cancelleria di Ludovico il Germanico. Cappella 367

1. Heimericus, gen.-6 dico 895; gi notaio di Guido.423 Nell'854 431 , per, subentr un importante cambiamento a questo riguar-
2. Hainglinus (Ainglinus, Hainglenus, Ainglenus, Eglinus, Englinus), 4 do. Allorch in quell'anno mor il capo della cancelieriaRatleiCus;ilr432 ,
mago 896-27lug. 898; gi notaio di Guido. 424 che probabi1rrtente non disponeva in quel momento di una persona idonea a
3. Andreas, 21 mag.-30 set. 898. 425 coprire quell'ufficio, affid la guida della cancelleria di nuovo a Grimaldo,
.,""-,::=:._. '>::_-.<~-"'\ abate di Weillenburg43 3, e a quella data anche di San Gallo, che aveva gi
Se ci volgiamo ora al regno franco orientale, osservererrtaltempodi rivestito quella carica.' Ma costui in quel momento non era solo abate, bens
Ludovico il Germanico un'evoluzione dell'organizzazione canelll:rescache deteneva anche un altro ufficio di corte molto ragguardevole: egli era il capo
non solo incise poi per sempre in maniera determinante sulla posteriore della cappella regia.
produzione documentaria tedesca e italiana, ma ebbe anche un'influenza La cappella dei re franchi434 traeva il suo nome dal mantellokappa,capp'el-
duratura sull'intero decorso della storia costituzionale tedesca. 426 la) di san Martino di Tours, che nel VII secolo i sovrani di Neustria Panava-
Come nella cancelleria di LotarioI, cos certament('Latlch~,J1qJl~adi no con s nei loro viaggi attraverso.il regnoconsiderandolouna'reliquia:di
L u d o v i c o i IG e r m a n i c o nei primi decenni di regnomecl{)p1ina particolare valore: durante i soggiorni presso una delle loro residenze!veriiva
l'ordinamento introdottodall'819.in quella di suo padre. Q1iJlQrp:i#kphe si deposto nell'oratorio, e, secondo fonti posteriori ma attendibili; ssl'lopoftac
susseguono l'uno dopo l'altro al vertice della cancelleria,. GauzQa~clJls,'f\bate vano dietro anche in battaglia. Dall'inizio del secolo VIII tale mantellosifro-
di Niederaltaich (fino al 27 marzo 833),427 Grimalda, abat(':.cli.Weillenburg vava in possesso del maggiordomo carolingio; la sua conservazione ecustodia
(fino al 23 settembre 837),428 Ratleicus, abate di Selig(':nstalt(fino,.,al 18 era affidata ad alcuni ecclesiastici di corte che perci venivano chiamati Cap-
maggio 854); non sottoscrivonopersotlalmente, ms).docutBeptiv't::J:lgonq pellani435 e che mantennero questa denominazione anche' quand;hel'pe:io c
riconosciuti solo nel loro nome. 42 9Ipreposti alkcatlc:elleria.,nqnpq1j:ano do carolingio, la venerazione per la cappa di san :Martino perse in part; la
alcun titolo nella sottoscrizione, ma n(':lle note tironialle sOl1ochiap1a.ti.1nagi- rilevanza eccezionale goduta prima. Nel corso del secolo VIII Hespressione
stri dai loro subalterni; nel testo di un' documento una volt Grimaldo cappella fu estesa anche agli;ambienti sacri' situati nelle residenzeregie43~nei 407
chiamato summus cancellarius. 430 A seconda delle .abitudini.il}diyiguali i quali si conservavano il mantello diMartino ealtre,reliquiepreziose;oimi.
406 ricognitorisi designano con il loro titolo ecclesiastico (suddiacon~odico anche suppellettili, vesti, libri liturgici, talvolta a,nchedocumenti; rlelIXseco c
no)o con il loro titolo ufficiale di notai. lo presso le residenze ,pi frequentate dai sovrani, Aquisgrana,Diedenhofen,
Francoforte, Ratisbona ecqfurono erette a questO scopo delle . chiese . deri6~
minate anche cappelle palatine o cappellregie; il cui legame co?l~i'c()rte P9!
423bb La.r:nb.;n.
424 DD Lamb., n. 4 e 9.
persialle,nt, e.chefinironoperdiventare fondazioni'autonop1e6 oltre
rimase in uso la denominazione cappella iiferitaalla totalit di'chierikc.~e
rn
425 DD Lamb., n. 8~J1. .., " " .,,"'" .'o
vivevano a corte, i cappellani;437 il loro capo, il cui ufficio fu crea:toda;Pipiflo
426 Su quantosegGe cfr. Sickel, Beitrage, 1,2 e 7; KUiA, fasc.. 7, testo; Miihlbacher,
Regesten, p. XCVIII seg.; Miihlbacher, Die Urkunden Karls III., p. 331 se~.; 'J:'aIl~l, Die
Tironischen Noten, p. 162 seg.; Tangl, Forschungen, p. 178 seg.; Seeliger,Brzkanzler;Seeliger, 43iNonpsso condividere l'ipoteSi. di Miihlbache( Ri}s'ten, ir;XClX,lleGrilli~48~ot()
Frankische Kanzlei; Waitz, Ver/assungsgeschichte, 6, p. 337 sego e p. 345seg.; LiiderS,Capella, nell'856 siastaiOnominto a capo della cancelleria, e che i due docurilenti (n. 140gef<12),i
p. 1 seg.; Miiller, Die Kanzlei Zwentibolds; Redlich-Erben, Urkundenlehre,p.49 sego quali gi nell'854 furono riconosciuti in suo nome, debbangessere considerati 1uea~i ec~~zio
427 Anche in questvcaso, come sotto Lotario I (cfr. sopra), avvennelIl.<:?II1bi3.!Jle!lto nali. Nel documento Miihlbacher,. Regesten, D,' 1409 le notetironianerecitno'~Gr!wl!1dus
nella guida della cancelleria di Ludovicoal tempo e certamente in conseguenzadellacata- abba scribere precepit"; il medesimo ricognitoredei n. 1.374, 1.382, 1.383, 1.3Q7,. 1399'e1404si
strofe verificatasi in quell'anno. ':: ... esprime proprio nello stesso modo per indicare l'ordine di.Radeicus (Tangl, Die Tiro'1i~chen
428 Per il periodo compreso tra questa data e il dicembre 840 nonpossedianio.docuirinti. Noten, p; 152 seg.); perci il rango di Grimaldo sar stato lstesso di quello di Radeius.. "
429 L'assenza del nome del capo della cancelleria in Miihlbacher, Regestenj,n::1395 con 432 Alpi tardi nelluglio 854;dr. Miihlbacher, Regesten,n,1409.. ..'
certezza dovuta (come il titolo di cancelliere attribuito in questo documentog'notai)'aun 433 Aveva dovutocedereWei1enburg dall'840.all'846all'arcivescovpOtgaflUsdi
errore di. tradizione; probabile che alla stessa'causa sia dovuta la mancnz'Bel nome del Magonza, ma la riottenne nell'846 (cfr. Zeuss, Traditiones, p. 351). . . .
capo della cancelleria in Miihlbacher, Regesten, n. 1381. '....."< ....
,.... ,.... 434 Cfr.Liiders,Capella, p. 8 sego . ' .. ' . . .. . . ' .. ' .
430 Miihlbacher, Regesten, n. 1357. Cos anche Ratleicus nellenotetitoniaile di W Questo termindocumentat con sicurezza perla primav()ltanel741inDD,Arn,
Miihlbacher, Regesten, n. 1366 (cfr. Sickel, KUiA, fasc. 3, tav.10; Tangl,c[!ie~Tirnischen n. 14 (Miihlbacher, Regesten, n. 43). Cfr. anche Liiders,Capella, p.18. . .. ...
Noten, p. 151). Anche nel testo del diploma Miihlbacher, Regesten, n. 1340,tfaniairdatb solo 436 La prima testimonianza diquesto uso linguistico citata da Liiders, Capella, p.46,risa- 407
406 in una copia,' dove si menziona Gauzbaldus come sacri palatii Su11Jmus capellanus;aLposto di le al 765; molto probabilmente ebbe origine qualche decennio prima;' .
capellanus bisogna leggere sicuramente cancellarius (cfr. per ultimo Erben, in R&kh-Erben, 437 Questo uso linguistico spiega la definizione dell'arcicappellahocome sanctaelpellae
Urkundenlehre, p. 52, nt. 1; Liiders, Capella, p. 67). primicerius usata da Alcuino (Epistol Karolini Aevi,2, p. 1.34, n. 90), nella quale il termine
368 Cappella e cancelleria Cappella e cancelleria 369

forse subito dopo la sua ascesa al trono, venne chiamato in un ptimoiiiomen- Ratisbona, essendosi Domenico occupato anche degli affari privati dell':uci.,
to cappellanus come gli ecclesiastici a lui subordinati, talvolta .anchear'chipre- cappellano nella citt d'origine di quest'ultimo; 443 non abbiamoun testitrio-
sbyter (dal papa persinoarchipresbyterFranciae),custos cappellde; oprimice- nianzaesplicita che egli sia stato anche membro della cappella, ma in queste
rius cappellae438 , ma dal periodo di Ludovico il Pio in poi egli compare con circostanze lo si pu supporre con un certo grado di sicurezza. Abbiamo gi
l'appellativo di primo e sommo cappellano, ben presto, sempre pi frequen, visto che in Italia iJegami personali tra cancelleria e cappellann sono
temente, e infine esclusivamente con quello di arcicappellano delre. 43Q Lasua mno pronunciati; se ne hanno testimonianze certe nell'ultimo periodo di
posizione era molto influente, poich egli in un certo sensoriuniva nella sua regno di Ludovico II,444eanche al tempo diBerengario I e di Guidol4~poi
persona le funzioni di un moderno predicatore di corte con quelle idi un di nuovo durante gli ultimi annidi Lotariq;446 Le prerogative di sorveglianza
ministro degli affari spirituali. Egli espletava' O .faceva eseguire sotto la' sua disciplinaredell'arcicappellano riguardavano non solo i chierici attiviriella
guida le funzioni ecclesiastiche<a corte e poteva conferire colsovrano,inrela- canceileria,dei quali casualmente sappiamo che furono cappellani,mal'in-
zione a tutte le questioni ,ecclesiastiche; faceva rapporto al ree .davail suo tero personale burocratico, compreso il preposto alla cancelleria, e, almenO
consiglio.in materia di suppliche, reclami; controversie degli ecclesiastici del a questo riguardo, egli pu sicuramente essere definito anche cOme.superi?>-
regno; infine tutti gli ecclesiastici viventi a corte erano soggetti al suo control, re di quest'ultimo. N egli era del tutto privo di una certa influenza sull'atti
lo disciplinare. vit della cancelleria; l'emissione di non pochi documenti afavoredi.desti c
408 Forse non vi fu mai una divisione netta e chiara tra cancelleria e cappella natari religiosi avveniva a seguito di un suo rapporto al sovrano,edeglitr- 409
cos come stato supposto in passato.440 Di Hitherius, il notaio diPipino e smetteva alla canc~neria,sicuramente pi spesso di altri anche se nonesC1u"
di Carlo Magno,' edi Maginarius, il capo ,della cancelleria 'diCarl6manno, sivamente, 1'ordine regio di documentazione,447 Oltre. aquestopernqn
sa.ppiamo. che erano anche cappellani, e apprendiamo ci)nontanto dai possediamo .testimonianze circa1'ingerenza dell'arcicappelianonell'attiV'it
documel1ti dal oro sottosritti,hensda testimonianzedialtranatutagiunte- diancelleria;quando in un documento di Carlo Magno 448 si trova attestato
ci per caso; perCi .non affatto escluso cheanch~altrifunzionafidhiancel~ fu termini generali che 1'arciCappeliano Hildebaldus aveva .preso parte alsuo
leria dei primi Carolingi, per i qualiforse altrettanto accidentalmente siamo completamento, questo deve essere considerato soltantouh caso eccezionale
privi ditali tstimonianze,appaitenessero alla 'cappella... rn6lto. proba.bile che non autorizza a trarre ulteriori coriclusioni;449 secondo. il tenore ditytti
che Adar u lfoiilquleneL777 scrisse il testamento dell' arcicappellano g~ altridiplorn i, della. sottosrizione :'~" sigillatura <;ki. quaMsiJa:m~nzlo?e
Fulrado"iria che era anche attivo nella' cancelleria. comescrittore,44I.facesse nelle.lqr()no~e stenografih~, erapo sempre funzion~ridi.cancelieriaadaJ:'~
parte della cappella. 442 Pare che Adarulfosia statointrodottomellacancelle. questo incarico o a eseguiretalemansione. '.. . . . . ..... .... .:;
ria da Fulrado;cosLcertamenteanche Domenicoerttr in quell'diLdo; . Perci quante .avvenne nell'8;54, aUorch Llld0V'ic(lch1arn i il.sll03:fCi.:
vico .ilGermanico.grazieall'arcicappellano di. quest'uli:imo;:Baturich" di cappelln allagllida'-dellacanc~lleria,.rappresentl1I1a novit~;Yerqo~1.~
non ne segu uIlacompleta fu~i(?Ile dd p.r~0J:laledicanc~Mer~ae9ic~lJB~~.;
anche Se allor~ pOfeva.~ppanreuna. osanaturle affidare aIIlernprii9!tUg
cappe~a l' espletarnentoc!im~nsini di cancelleria.Questo.. ~vvenirn~nt();m
capella non . deve essere intesocolIle riferit9 a uno spa:e;io, esattarnelltesClmeIin DJ;) Kar., n. peran~()ra pi~signifi.cativoancheperun~tl'o aspetto; IJar8ic~pl?.M~?~,
162 del 788, dove si parla di Agilrarmus, colui "qui etSanctani'.cappeuatl1.j)a1~:ii~o~trigu; che -.. . oltre.ll1l'aIllministrazione del.suoffiqnasrero .che.. ditPto . lritail.Foli)
bernare VidetlIr" i... > ..
438Liiders,apella,.p:25 seg.,29e 30.'
..... .'..' , .'.' ...>,;. . . .
., .. ;. i , . . . " ' .... , ...,' . ' > c ' .?'
costfingeva ad allontanarsi da corte - anche dura~t~ laSU3:' permaneA~~~a
4 39, Liiders , ibid;, p. 56 seg; S\tirlo diapocrisiariusattribuit()gli atortpc!auHln:rnardr.
Liiders, ibid. ,p. 93~eg..., ..,.,. ... ... ,. i """". .' : .', .. , " :
408 440 I:opinionerisale aSickel,.t4cta,l, p: 101, checonsideraya lacaIlce~d.ac()rrie'~i"~fficio
del tutto separato" 1alla cappella sulla cui attivit l'arcicappellaIl0nonayreQb:e,esercitato alcu- 443 Cfr, pi avanti, nt.540.
na infl)lenz? SickelaIldQ cos oltre in questa sua tesi da diharareirlattendibilelatstimonian- : 444Cfr. sopra: ..... . ' . ..." . ..' ....
za della Yita Hadriani, secondo la quale Hitherius,funot;lio ecaPPeUMo (dr.sopra,IJ.t,ZOl). 445 Cfr. sopra, e le note398 e 410 (Petrus, Beatus, Hermenfredus,Heurardus).
Questa teoria,anchese in forma un po' attenuata, ha poi iIilluito~ututte le t.ratta,zioni successi- 446 Cfr. sopra. '. d . . ' . . . \ " . :

ve e, anche "sulla prima, edizione.. diquesw manuale. Recentemente Tangl,DieTirnischen 447 Cos ancora sotto Ludovico il Germanico; quattro volte si fa menzionedidmbasciatQ' 409
Noten, p. 162 seg., ha sollevato giustamente obiezioci contro la sua giustezza. Per tale questione res nei suoi documenti; e in due di questi quattro diplomi l'arcicappellano. a.trasmettere
dr. Seeliger,[iriinkischeKanzlei,p. ,7~ seg.;Liiders, Capella,' p.' 36 seg,;.che~per non assume l'ordindcfr. Bresslau, Ambaseiatorenvermerk, p. 182 con nt.2). ... .... . ...............' ...
una posizione netta a favore dell'lilla o dell'altra tesi, eTangl, Forschungen,~p.178 sego :: ..448 DD Kar., n. 206: "Hildebaldus ita firmavie' (dr; Tangl, DieTironischen Noten,p:J03
d63). . . . . .... ....., . . . ...
441 Cfr. sopra, nte.27:1.
442 Cos ha gi sostenuto Tangl, Das Testament"p, 181. 449 Targl, Forschungen, p. 179, sembra dare maggiore importanza a questo Caso.
370 Cappella e cancelleria nell'854
Cancelleria di Ludovico il Germanico 371
corte doveva attendere a una serie di altre funzioni ufficia~i,non?o~eva
dedicarealservizio in .cancelleria lo stesso tempo e lamedestnlaattenZlOJ:le personalmente la ricognizione; come in passato, anche in quest'epoca' erano 411
che i precedenti preposti alla ~ancelleri~, impi~gati. esch:s~val?ente a questo i notai a sottoscrivere,451 e lo facevano advieem o dell'arcicappellanoodel
scopo, vi avevano rivolto. Egh P?teva :mparure diSPOSIZlOt;l gene~ah a tal cancelliere. Non siamo in grado di comprendere perch si scegliesse talvolta
uopo ed esercitare un controllo dl maSStnla; pote:ra anche,~ tanto m tanto, l'una e talvolta l'altra forma; forse questo dipendeva dal tipo di iussioprove-
dirigere personalmente l'attivit di d~cum~ntazlOne,. ma:rt ~~acon:unque niente dal sovrano; possibile che si procedesse alla ricognizione al posto
bisogno accanto a lui di un altro ft:nzl~nano che,n~l ca~l.di lmpedimen~~ del. cancelliere o dell'arcicappellano a seconda che il;.re avesse impartito l'or-
dell'arcicappellano, potesse i sorveghare illavoro~eghufflc:.. Per.qyestowa dine di documentazione a questo oa quello; se tale ordine veniva inviato dal
nell'855 si torn alla nomina di un preposto allaca?c~llena,ufflcl0chem re direttamente al notaio, senza essere trasmesso dal cancelliere o i dall'1:"ci-
un primo momento e per breve tempo fUammlnlstratodauna?ate cappellano, era allora il notaio a sottoscrivere probabiltnente al posto del
Baldricus del quale non si hanno altre notizie e che non ebbe alcun titolo supremo capo della cancelleria, dell'arcicappellano, visto che, un notaio non
ufficiale, poi, almeno a partire dal febbraio.858.dura.ntlaproluJ:lg~taassen~ poteva sottoscrivere in altro modo che come supplente; si potevadl1nque
za di Grimaldo dalla corte, da un a1:>ate Wltganusdi Ot~obeu~en,il'9-ualeSl apporrela ricognizione anche nel nome.dell'arcicappellano.quandofe.ra
assente dalla corte. 452 ,
fece regolarmente attribuire il titolo di cancelliere.Perilpenodo di. ~udo
410 vico il Germanico non possibile provare concertezzacheentr~bl 1 CatE
cellieri (poich possiamo ritenere tale anche~aldricus)nor:;occupass;eroJo
stesso posto gi avuto dai precedenti prepostl allacan~:lle~la,'e che Invece caseccezonali. Attribuisco invece, come ho appena osservdto, moltamportahzalfatt& che
dall'854 subentrarono condizon del tut:tO nuove, furono creati.llffidinesstenti fino'adallora
fossero subordinati. all'aricappellano nella sua i qua~lta' dls~prer,no c~p~ (ll11chese la poszon~ di Durando e Hrmnmars sotto f..udovcoilPo presentaalc:uni punti
della cancelleria, come. avvenne sottoisucCeSS?~ldl Lu.dQ.vlco;ma Tlae conmi cOll il nuovo llffidodi cll11 celliere,non era tuttavia la stessa).ele cuic01l1pet~J1z(';pote:
molto probabile gi per quest'epoca.450Entrambllcancelllerl~0J:lapp~s=ro rollo essere dellilliti!te solo nel corso del tempo e con l' esperienzaa~cumulata.'Nbn;c' da
meravgliarsChe iIl un prmo momemo si regstrasse unp()' di incerteizarielle norrn~reg6Ian
tilarcognzone,fino a che nell'861sLpervenne di nuovo a un ordinamento stabile; :n d
, . ,~, ,'- ::;:? ::',-' - -.
---'-4~5-0--'-M-'--i--ittt-eng ferrnamenteaqueseopinone.s()~~eriutidaS~#Il()n6~t~i'1'?~~~ir;~
dovrebbe essere 1I1essoin dubbo daSe,eliger proprio perla sua COl1cezon(';generale delljevC{'
410 lu:zonedel!e. strutture statlimedioevaliche o col1dividon peno, Con~r?,di Jlli e l)1plll-
sollevata daSeeligel; MiihlbaCher ed Erben;e non vedo alcunaragtOI;e ch~ la:'c0n.trildd,~~, III bach rilevope~inlIlodcparticol~re che 1'0plloneda lorosostenut, opposta~~.fp~,Slfe 411
maneradecsva. TI fatto che n Baldrcus n Witgarusvengno menZIonati nella tlc?gnl'O!<:ne 'contestal'nint(';rrottapennanenza in carica eli Gtinlalqo dall'854; capsa gr dis_siriiiprqblenli.
ll11 eW854, ch . si
come supplen.tidiGrimaldo(fr.D~er,.qstfran~ischesReich:?,p. 43J;);non PHo swplre; Seelger deve ammettere che Grmaldofu nominato capo della canelleria
infatti al tempo dLudovcoil Gel'111an1co,d, solitoyIel1e.ll11cora.tlgt<1~~pt~()~~~J:Y~t~ li!r~go; _dmisenell'855; chefu,nominato di noYQ nell'856,pe s rti,rnuoyamentenelli858,emt"ine
la per cui le ricogqizonidevcmo esserealltog:af~, eY7~s1ll10 deU:lu7 preseHpa fl~~ch,f P~\l1 shefu chillllla~operlat7rzayolta alyeI1:ice della cancelleria nell'860. )861).I?e,verin cj(e
all'attiVt scrttora.M.J'.opnonesostenuta ID pass.ato da S,eeli.ger (Er~a:z!l~r'.r:.? ,Ilt. ~); a.Joinirena qualsasi spegazone di. questi a.vvcepq,<1nnti,.ch n0!'1; Yei:fch~r~Iji:p~* lll1
secondo cui occorrerebbe esludie una subordinazlOne dellarcIcancJ!iere~ ar~lcapp<;llano ,nella stria della cancelleriafranca e tedesca, e oltre a d dev differire la ditti! e la tCggnizqc
perch il prmoscomparvepoco.dopo, ~sl?ondo cont~stando appun~o il.fattoiche.Bal::Irlcuse ne di 'parecchdocumem' che non trovano nil gusta 'cllocazonnella'succ:essned.lUi
Wtgarill~ ,s!a.no ~tat:i anco~a' arcIcanc~llfer: n~lsens.oIDt~soda. Seelg~r~llPp)llg() ,ppltfqst~ proposta, mentre solo la .teora dell'incrollabilitdem~inlportariza fondamcritaJedelli!.rca-
h
che entrarribiabbiano rcoperto l'uffICIO IDtermedio,cheSeeliger nasc:et~ sol,C?:1:,ell8.,98. gnizi(jile"cb.ecostringe .a. congetturare tali anomalie. Ma nOll sarebbe. in r~alt pj;~inplse
All' osserVazond Miih1baher, che non possIbile sup~o~~e, llIl.a supj)le~za~lel1n.al7H~ supporre che questa "mportanza fondamentale" abba subto temporaneamente delle scjlla-
"vero dlpodellit cancellera",replico ch a mo gudizo egli 'val~~~ erroneamente I fa~tI: l a.m- zoni in un perodo in c:ui l'orgaIlizzazone cancelleresca subsostanzali trasfonnazoni? .....
c:appellano non divenne appunt? il "vero c:ap~ della canc:ellerIa >all0 stessomodom~U11~ 451 Sembra che questi s definssero o con il loro titolo ufficiale o conqllello,ec:.t~sill~J}9
erano stat precedenti preposti alla cancellerIa; con certezza al momento de~a .n.0lIllIlad: in base alle lotoabitudini personali, e che ci non dipenda da llila clifferenzadi rll11qo() di
Grimaldo nell'854 v era stata l'intenzone che egli assumess~quel P?sto,ma P!'?j)rIC)flues~o.SI d~itt goduti. D altra opinone Skkel, Beitrage,2, p, 156. ... . ..... . . .'i . ' i ' , ...
dimostr inopportUno, e perd fu creato il nuoyo uffido dlcancelli.ere, ma.ne911~S~?tJffiClo, 452 Cfr.Sc:kel;Beitrcige, 7,p. 693.A riprova di quest'ultmaasserioned~c:isivoun
n quellodell'ardcappellanocorrspondevano ID .tutto aqu~llo delpr.e~ed7nt!prepospall~ doc:umento c'?I1leMiihlbacher, Regesten, n.1431 del 18 marzo 858.Inquestop~~iqdoFarc:
c:ancelleria;daquest;ultmo uffido il secondo eredit la sup~nore.autonta eilcpntrollo,n;a ~ cappellano Grimaldo si trovavanelsli.0 monasterp .di San G-allo o .nellevcinanzediqq~sto
prmo la conduzone vera e propra dell'attvit bur?crat;~~. Rimane da trattareJa!fsl dI (VB St. Gallen,2,p.76 seg:, n. 459 e 460); Iamagqorparte de doc~entir~alentiaquesti
Seeliger, FrcinkischeKanzlei;;p; 84, e.di Miihlb~cher o/ca lllIlPortan.zaJ()nd~entaled~~ mes portano perd la rcognizone ad vicemWitgarii; se il n.1431 pr~sentalisottosc:riz()ne
ricognzone: pochessa effettuata ID nOlIl~dl~aldnc:use di Wjtganus, questI, s(:cond()lo {'Comeittus ad vcemGrmaldi",c: potrebbe essere rkondotto al fatto che in questa circo-
pinone del due studios,devono essere stati 1 capI della c~cellenaenor:dev0.n()avereaYJ.:to stanza l'ordine d documentazone pervenne' drettamenteaComeatus. Ma sarebbe anche
alcun superiore. A fronte di d non da:r~molt?peso.alla m.cos~anza c.he m~t~a,come abbIa: plausbile pensare i che Comeatus, il quale. appose per l'ultinlavolta)arc?gni2:one nel )ugli()
mo vsto, s appone sporadicamente la ncognIZlOne !Il SOstitu.zlOne di uOlIlilll c~e n0t;~ono~ .854, quando nell'855 rcmparv nella cancelleria non sapeva ancora cheallcra era permes~a
supremi cap della. cancelleria, ma v occupano tuttaVIa un posto..~(;vato; Sl tratta infatti solo di la. ricogniiioneanche in nome del cancelliere; e perd menzon li capo supremo dellacah-
cellera.
372 Cancelleria di Ludovico ilGermanico Cancelleria di Ludovico il Germanico 373

Dopo la rinuncia diWitgarius .all'ufficio di cancelliere. (861), forse dovu- epoca recente;455 Perla storia della cancelleria questo fatto ebbe un'ulteriore
ta alla sua nomina alla sede vescovile di Augusta, tale carica rimase per, alcu- ~onseguen~a.Se l'areicappellano gi a causa delle sue incombenze non era
412 ni anni vacante. Nella cancelleria gi dal maggio 859 era attivo il notaio III grado. drsorvegliare e dirigere attentamente l'attivit burocratica della
Hebarhardus, forse monaco di Weillenburg,' assunto da Grimaldo al servi- cancellena, poteva farlo ancora meno se si trovava anche a capo di una delle
zio regh 453 Costui si mostr pienamente all'altezza del suo compito evisi pi grandi dio~esi dell'Imp~ro..Appunto perei l'ufficio dell'arcicappellano
dedic con tale zeloe tale impegno da sbrigare da solo, negli ultimi quindici nella cancellena doveva drvelllre sempre pi un incarico onorifico: esso
anni delregno di Ludovico II, quasi tutte le mansioni cancelleresche- con" poteva pu: avere ur:a notevole r~evanza,ma sulla documentazione gli arei7
fezione' delle minute;redactio in mundum,sottoscrizione dei docU111enti-;e ~appel~alll del peno do succeSSIVO non esercitarono pi direttamente e
deve aver goduteJ di una fiducia cos grande che si rinundapreporgliun rmmediatamente un influsso riconoscibile.
cancelliere dopo il ritiro di Witgarius. All'iniziodell'868 egli stesso fu poi . Sembra che durante l'intero periodo di regno di Ludovico il Germanico
nominato cancelliere454 senza che da allora si manifestiuncambiamehto sr co?serv:as~el'uso della ricognizione autografa, scritta cio dalla mano del
nella sua attivit.; Hebarhardus' continu a sottoscrivere solo in supplenza funZIOnano m essa m~nzionato,456 e fino ad ora conosciamo solo un'eccezio-
dell'arcicappellano e mai in nome proprio, n mai fece sottoscrivere d un ne aquest~regola.457 TI confronto di scrittura delle sottoscrizioni derivanti
altro notaio in sua vece; quando un notaio appose la ricognizione ci avven- dal mede:~~n:o ricognitore costituisce perci anche per questo periodo il
ne sempre al posto dell'arcicappellano. ". '. . .... ..' . metodo l?1U lf!lport~nte per determinare 1'originalit.dei diplomi. Solo nelle
La.posizionedLHebarhardus .non subaluna<1Ilodificaanchequ~!ldo canc~llene der reglll particolari nati dalla divisione di quello francbrientale
!lell'870Grimaido,raggiunta un'etavanz~w~ rinuncial suo ufficio a.e.i1:e segUIta alla morte di Ludovico si abbandon questa consuetudine . e
el'arc~\:~sco\ToLiutbertc}cli .Magonza fu nop:inatoarsic~pp~Mno. 91!~~to dall'8Y6 in poi non si ritenne pi necessario che i funzionari diancelle~ia
avveninfento ebpe un'importanza notevole.Ii~e perl;l11fl1troy~rs9' C9111a ?utonzzati .alla ricogniz~one ~a ~ovessero effettuare di proprio. pugno, '.' essi
nomindi Llutpel1:O!1on vi era stata certam.'ente l'intenzioriedilegarest~b.il lllsomma potevano farsr sostrtUlre da altri funzionari della cancelleria. Ci
mentel'uffieio. di .arcicappellano aunadeterminatadioesi: tale' nOrnlnafu ?~nostante il. confronto di scrittura rimane anche ora, dopo tutto ci che si 414
in\T~ce sicur~enteconsid~rata come' effettuata .adJ?ers.0nmff, coslS0P:e19 e 1?preceden~a osservato,458 il criterio principale per stabilire l'originalit
~ra.statapr~aquell,a.. di..GrinJaldc) .e .1ealtre.;Pl;li:t)lttaViaess,~;~bp~un.~ff~t; del.documentr;,pu:dov~ndo es~ereeffettuato in maniera diversa da prima.
t<iintls<Ol1so;~?coJ:11a forzach.e.i1pre<;ec:l~nte ebbe i!l~eIi,:~ile.1):~'et'C)lYj~ Se rn due. o. p1U~lplomr p~r diffetentidestinatari il. . testo. o ilprotocllo,
zione ,eleLdirittotedesco: da allorin. poi. per .isecolisuscessiyi!lelr~gno 0l?pure partl.dellllno o de~ altro, .sono scritti dalla stessa mano,alloraqlle"
franc9;oriel}tale. en~i regni.'particolari ):fati,dalla '.su~clh;isio!1~,cornen_el str qocum.entr devono consrderarsr redazioni cancelleresche, a nenochein
futl~oImperoted~sc9'.' simantenlle la' consuetudine.che-il~l1prSlD.buffi~io partrcolarI casi non sussistano motivi che faccianoesc1udere ladoro.origina-
ecc1esiasti,co eli eOtJ;evenisse conferito al. #tqlaredella.~()e~i.pi~irpP8i"taIi
te .11ell'Impero.,.o)leitef#toriimperiali, ,E, sopratt1;ttto. gli;1li:iv~s~9'iiic:li
413 Magonzadevono in buonaparte. alle.conseguenze.. diqu~s5a1l.()mina<:li
Liutberto i diritti e i poteri lor. riconosciuti nell'Impero1ted's'co'firioa :~~ Cfr. Wenck,Zeitschr~ ~es':ereins.fu;hessisch~Geschichte, 43, p. 28~;~~.~e"": 413
;. !'JoJ.l sembra e~atta l ~dicazlOne di Slckel, KUiA, fasc. 7, tav. Il, testo,d64/secondo
~l il dIP.lom~.rr Spira; Miihlbacher, .Regesten, n. J434,con la ricognizione ,"Comeatusad
, _ _ .' :'. ' ' ' '. ~:,>:::.c :~.-, VICemWlt.~aru ,non s.are.bbe statoscntto, compresa questa formula,daComeatlis;hensda
Walto; ~iihlbac~er dichiara che esso deriva in tuttodallamanocliComeatlis.(efr.anhe
412 Cfr. Sckel,.Kaiserurkunden in d Schweiz,.p.5, eI<UiA,fasc.7, ~av.JO.'... '....... "...... Tangl;Du:Tzro~zsch~n.Note~, p.156!.. Secondo Miihlbacherlo stesso vale peril diploma per
4?4Solo. in. due. docliIIlenti posteriori per Priim tramandati nellostesspcartulario,Miihl- St. ~mmer~ citato IV! da Slckel, Muhlbacher, Regesten, n:J405. Inoltre Siekel haritinito la
bacher,Regesten,n.1484e 1490, egli viene, chiamato notaio; Miihlbach~r,RegeSten,h'J469 sua.. IpoteSI (Beitra'ge, 7,p. 670,nt. 2) chdarecognitio del diploma per Niedetltaich
un falso di Schott(cfr; Wibel,. Urkundenjalschungen Schotts,p.694.seg.};Qujll1toallaposi- (Miihlbacher, Regesten" n ..1~28) non sarebbes.tat~ scritta dalricognitoreHadebertus (KUiA,
zione di-Hebarhardus;concordo ora con l'opinione di Miihlbachere.dii3eeliger.Le ()s~erva fa~c. 7, tav. 7). ~che l opllllOne pr~cedente di Slkel,per cui se nella recognitiocompareJa
zioni di Sicke1, Beitriige, 7,' p. 66Iseg., che volle vedere in luiup.cancelliere solo titolare, si pnmapersona slllgolare(:ecognovz)? occorresupporrechsia autografa, mentre quando
basano su una visione teorica circa il rango e le. mansioni del cancelliericheriin.Germariia compare l~ terza persoJ.la smgolare bisogna pensare che non sia autografa;.nonc"validaed
n a Roma corrisponde alla realt storica.llrango eJ'attivit di Hebarhardusin Germania stata da IU! stesso rigettata. .'. '. j . '<". .
possono paragonarsi a quelli di PietrQ Diacono a Roma (efr.capitolosesto).Altri titolari di ... 457.~ Miihlba~her"Regesten, n. 1438, il primo diploma riconosciUto da Hebrhardusila
questa carica sia alla .corte imperiale che pontificia'cOIlcepirono. diversamente il loro .rango, n~og~z10nefu sentta da Hebarhardus come anche l'interoescatocollo(cfr. ancheTangl,Die
ma sia gli uni che gli altri furono cancellieri. Non posso accettare la tesi c1iErben,in Recllich- Tzronzschen Noten, p.158);
Erben, Urkundenlehre, p. 66 sego . -.......,.. . .. 458 Cfr. capitolo secondo. 414
374 Cancelleria dei figli di Ludovico il Germanico Cancelleria dei figli di Ludovicoil Germanico 375

lit. Ma, come gi prima dell'876 abbiamo dovuto distingerescrittoriano c III compareper.la prima volta un quarto modo di sottoscrizione; quella del
nimi nella cancelleria accanto a ricognitori noti,cos anche ora in numerosi solo cancelliere; che si aggiunge agli altri tre - il notaio ad vicem dell'arcica.p~
casi ci restano sconosciuti gli uomini dai quali derivanolerkognizionLPer pellano, il notaio ad vicem. del cancelliere, il cancelliere advicem .dell'rci-
differenziarli ci serviamo di un sistema di sigle. 459 Gli scrittori anonimi,da cappellano - a noi gi noti dai diplomi di suo padre.
noi individuati nei documenti mediante il confronto di scrittura, sono .con- Simile era la situazione alla corte diCa r1 o m a n n o dj Ba vie r a.
trassegnati da sigle composte di solito in modo tale che al nomedeLcancel- Divenne arcicappellanoil pi prestigioso dignitario ecclesiastico deL regno,
liere o del ricognitore, sotto il quale quegli scrittori prestano servizio, vengo, l'arcivescovo Theotmarus di Salisburgo. Sotto di lui vi erano un cancelliere
no aggiunte alcune lettere indicanti allo stesso tempo la successione crono, Baldo e un notaio Madalwinus, dei quali non sappiamo altro. 463 Trai grossa-
logica della loro comparsa nei documenti. Quando dunque sottouncancel- tori, che distinguiamo mediante il confronto delle scritture, si trovav:ano sia
liere o un ricognitoreX compaiono l'uno dopo l'altro tre scrittori anonimi, tedeschi sia italiani. Compaiono tutti e quattro i modi di ricognizione che
li dovremo contrassegnare con le lettere XA,XB, XG;quando questi conti- abbiamo appena menzionato; pi spesso le ricognizioni del cancelliere e del
nuano a prestare servizio sotto un altro cancelliere o. unaltrosclVrano.si notaio ad vicem dell'ardcappellano. 464 .
dovr decidere sulla base delle condizioni particolari del caso sing()l() s,e Una situazione nuova subentr invece con C a r l o III, al,quale,nella
mantenere la vecchia denominazione o darne una nuova. Nell'esposizione divisione dell'876, era toccata in un primoniomentolaSvevia,maiche.nel
successiva si parler comunque solo in generale di questi scrittoanonimi corso dei successivic4ed anni entr a poco a poco in possesso dell'intera
perch abbiamo ben poche informazioni a loro riguardo. monarchia carolingia. E vero che egli inizialmente si rifece all'ordinamento di
Ci premesso, volgiamoci atrattarel'evoluzione degliusican.cellereschi suo padre nominando arcicappellano l'antico cancelliere di Ludovicoil Ger- 416
nei regni dei figli di Ludovico il Germanico. ". . .. manico, il vescovo Witgarius di Augusta, essendo la Sveviapriva di unisede
415 Nella parte franco-orientale di Lu d o v ic o III (il Giovane) l'orga.niz~ arcivescovile; Liutwardus, uno svevo di umili origini,divenne can.celliere, e
zazione della cancelleria era la seguente; Come al tempo deLpadre, al vertice ben presto l'onnipotente favorito del re. 465 Ma il nome di Witgarius viene
vi era l'arcicappellano Liutberto di Magonza>Sotto di lui vi erano.due ll()ll1ic menziolla.to neiocumenti solo fino alla fine dell',estate 877;apa,r):iredal
ni, .wolfhrius, fino al 23 marzo 880, poi Arnolfo: .entrambiportarono g principio dell'anno seguente scompare del tutto e Liutwardusda. so.lO)~SSU117
titolo di cancelliere e devono essere considerati come ca~c~llieriveriep:ro, se, aq~antopare,ladirezione dellacancelleria~scludendoogniing;ere;nia
pri. 460 Non figurano altriricognitori. 461 Cnie avvenivaJ:leglillltinlianni 'p.i esterna. Tutti
",_ .,..' .,.,0
i docunientidegli
" "",:.,-,:, ',.. ", , _,' .-"
anni sUccessivi
,,: ,_, '....
- con
','
unasingola,eciioile4
. _ . ,,'.' _ ,,'c':.,
l-
66
... -' : :., :.'\. ~<J

regno diLudovicoil Germanico, di norma le sttoscrizioni.~ranoeffettuate


advicemdell' arcicappellano; solo ,inpochi/casiicancellieri ,sivals~r()del
diritto di sottoscrivere. da soli e innome proprio.462 Al tempordi;L!dovicq
46JCfr: ~ickel, KUiA,fa~c07, dv. 12. .,' ........ ,... ... . . ...-"," .. nr:"',:,~
464 Accanto a qlleste, il notajodd vicemdelcancelliere due volte11NiiNbac:hef,\Rei~f~~~!:
11' 1?20 e 152L(f()rse l'arcicappellano non era a1lqra statoanc()ra n0:litlat); ilfan,c~lli~icl~
459 Proposto per la prima volta da Sickel, Programm, p. 459. Questo sistemast1:8prre: solo in. MUhlbacher;Regesi~n! n... 1542 ,e 1543 (per destinatari italiarJiIon gricl1iMi0(iJl'Q{.;
zionato neIredizione dei documenti imperiali dei Monumenta, in quelladeidiglomi'iiagani a dine ~egio di1qCUITlenta~i()l}e (iussu regio) rifaceniesi all'u~o~s~rvato. aJ teIIlPcli)J~19Yi9
cura di Schiparelli e in altre pi recenti pubblicazioni di documenti e studicliploinatistici, II d'Italia (cfr. sopra): . '. .. ..... ... '>.>.
dove peraltro sono sembrate opportuneoccasionali modifiche. Cos ad es'. Sickel'ha denoini, 4~5I.,e fOtlIJecli ricognizione in quest'epoca sono quelle a IJ.oi,n()t<;::ilcancelJjere.di;solo 416
nato gli scrittori italianic6mparenti nei cliplomi cii Ottone I e Ottone II a partire dal962ncm (Miihlbacher, Regesten,. n. 1580), il,cancelliere ad vicemdell' arcicappelllJ.o' (lviif!V1:>,,:cher,
in base al nome dei loro cancellieri (come Poppone A. B. C ecd, ma in baseallaloro prov: Regeste,n,ll:' 1578 e)582),il notaio ad vicem del cancelliere(Miihfbacher,Rege,sten,n;}581).
nienza: It;(aliano)A. B. C. ecc. Allo 4tesso modoabbiamodellominatogliscritt6ri di Non compare la frmula:. notaio ad vicem. dell'arcicappellan9' con la quale si scavalc'aqui1li
Bamberga di Enrico II con le cifre Ba;LII. ecc. r '.... , > ,,;r,C' il cancel4er~': < > '. n'. . . . . ' . . . . , i.
. . . . . . . d' .,

415 A60 Ci era, stat. contestato da Sickel, Beitrage, 7, p. 665,mapoiinKUiA,testOpi 167. 466 Miihlbacher, Regesten, n. i603:,"Gaidulfus diaconus ac\v. Emusiic,ncellanf'.. Eri:msto

tamente apposero la ricognizione in nome proprio.. f,


sg. ep. 174,drcoscrisse questa sua affermazione: Determinnte ilJattocheentrambiis.ola-
.<r<>";' ';'i
461SUltunica eccezione, Miihlbacher, Regesten, n ..1553, cfr. pi avanti,nt.556.Jvleliante
appone ,altrimenti laricggnizione "adv.Liutwardi"; "Gaidulfus (con certezza lir)ialiano). non
compar~ill aJm e
,docUmenti. pare che non appartell~ss al personale fjs.sg .d~llca11c~~J:ill,)v1i
spiego.qu.estocaso.p~lJ.sandoselllplicelllente alla suaign()rlln~a:c1ell~regolelJ.tX9c1ott~c1@.
la collatiolitterarumsono stati inclividuati finora quattro grossat()ri.",. .': 'm., "'',''r . Liutwardus:Qajdulfus PQtrebbt;: avere ricevuto.l'ordi,ne di dOCUITlen.tazigne;attrave.r~o ;E~t!lllsto
462 Cos in Miihlbacher, Regesten, n. 1574 (originale, ma forsesolopr mancanzalisp~- e peri 'appose la ricognizione tic( vicemcli questi,. erale evento nonfuconsiderat.q.Qi t.al~ .
zio, cfr. KUiA,testo, p. 175),n. 1563. (copia). Neln. 1548 vi una lacuna nell'originale dopo importanza daanilullare la redazione e farla sostituiredlll.lll'altra.Miihlbacher.ritien~c1.leque;
Wolfherit>scanc... Non dunque del tutto esatto ciche,sostieneSickel,KUiA,testo; p; 167, sta spiegazione non sia molto probabile; ma egli non ne fornisce, alcuna che charisca l ragione
secondo il quale i documenti cii Ludovico III sono stati tutti sottoscritti ad vicemLiutherti di ql~staricognizioneisolata. Cfr. anche Sickel, Beitrage,}, p. 694, nt.LSll1laricognizioheW
archicapellani. .'"'' . ..,' Miihlbacher, R.egesten, n.1713 cfr. Miihlbacher, Die,Urkunden Karls III, p. 356..
376 Cancelleria di Carlo III Cancelleria di Arnolfo '377

-presentano la ricognizione ad vicem di Liutwardus. Costui, che prima del di cancelliere era vacante, i notai pi in vista si attribuissero il titolo dicart-
febbraio 880 fu nominato vescovo di Vercelli, chiamatbcancelliereJinoal celliere e il supremo capo della cancelleria non avr avuto obiezioni da fare.
10 febbraio 878,467 il 24 marzo e il5 aprile di quell'anno vienemenzioriato Solo allorch nel giugno 88710 sdegno generale controil malgoverno di
comearcicancelliere, il 17 luglio ancora una volta come cancelliere, e d. allo- CarIo III provoc la caduta di Liutwardus, fu restaurato l'ordinamento esi-
ra in poi sempre come arcicancelliere. 468 Talvolta nei diplomi del suo signore Stente al tempo di Ludovicoil Germanico. Essendo nel frattempo morto
egli chiamato arcicappellano da scrittori contemporanei; e cos anche in un Witgarius, Liutberto di Magonza, l'arcicappellanodi LudovicoIII,che 418
documento di suo fratello, il vescovo di Novara;469 si dovr dunque. supporre forse non aveva mai rinunciato a tale titolo,474pot essere colloc:atoal verti-
che.gli sia stata conferita anche quella carica. 47QIn questoperiodoigrossatbri ce, della cappella e della cancelleria senza, incontrare opposizione. Il fatto
417 ei ricognitori sono numerosi. Tra loro, accanto ai tedeschi,troviamoanche che nella ricognizione egli venga ripetutamentechiamato ancoraarcicancel-
italiani e francesi. Finoall'882 i ricognitori, alcuni deLqualicompaionoslo liere uno residuo della consuetudine fino ad allora vigente; ,. altrove c:hia-
molto sporadicamente e probabilmente non appartenevano al personaleJisso mato arcicappellano, n si pu dubitare che egli abbia ricoperto quest'ulti- i
di cancelleria, vengono designati solo come notai; da quell'anno inJ)oi alcuni mo fficio. I
di loro assunseranche il titolo di cancelliere.471 Probabilmente questiuomi-
ni occuparono un posto pi elevato dei loro colleghi; due dildro, Waldoe
Godette per di questo solo per breve tempo. Con la salita al trono di . !
Salomone; furono promossi ad alti uffici ecclesiastici; non per probabile
che siano stati veri cancellieri nel senso attribuito a questo titolo sotto i fratel-
'tra:~o~~fd~;:t~a~~~:r:ile;:s~~a!~:n:J;:~~:e~e~1l~~m!d~~t~:d?rf~tt~:6 I
all'arcicappellanatopoggiava sul suo rango ,al tempo di Ludovic:oIII, anche il
li di' CarIo III.472 Difficilmente Liutwardusavr rinunciatollaccmduzione Theotmarusdi Salisburgo rivendicava il medesimo diritto per il posto da lui I~
effettiva dell'attivit dicancelleria;473ma non sorprende che,. quando l'ufficio occupato sotto Carlomanno, e CarIomannoerail padre di. Arnolfo.. Cos
l'rcivescovo di Salisburgo funse da arcicappellano durantel'interopeti()do li
diregno di Arnolfo. Anche per il resto la cancelleria organizzata come
467 InMiililbach~r, Regesten, n. 1581 dell'l1 luglio 877oc20rre leggere cdncelll1rii2tile guelladelpadre.Sottopostiall'arcicappellanosono i due cancellieri475 chesi
faSch6pflib; archianllariinell' edizione diGrandidier sicurament~ula vatiant.rbitraria
e del tutto inaffidabile di questo editore, e nonayrebbedovuto essereaccolta neiregesti:
succedonoEino al 7 dicembre 892; Asperto, di~cono e,dalla met;dell'891, i
468 Pii tardi di nUOVo. cancelliere ma in.pochi doclJ!Ijentitramanda~Jc:un,qsM1elil.!e., "
vescovo di I\a~sbona, poi Wichingus,' il vescovo di Neutraalloritimatodalla
469 Le fonti in Miiblbacher, Die Urkunden Karls III., p. 345; Sickel' Beitriig~;], I?' 666, sua diocesi: S6ttocostoro vi sono due notai, Ernusto ed Engilperone;' dei
470 In questo concordo ora con Miihlbacher, Regesten, p. C, mntro l'opinione diSickel, quali il primo ilpi attivo. 476 Non compare una ;d~llequattrofo1J~e:diri-
ibid.; l'obiezione di Sickel, che non vi sarebbero notizie circa una destituziorie.diWitgarius, .cognizione consuete al tempo di Carlomanno,' quellaeffettuatadal.solo'.cart-
non stupisce considerando la natura delle nostre fonti. Melltre Sickel rileva inoltr~chenella celliere;nelperiododi Arnolfoe di slloiin1mediatisuccessori la menzione
417 maggior parte deicliplomi egli chiamato arcicancelliere e ritietJ.e. quasi~c:redipgelie; l suoi
subalternigliabbiaIl0}ifitiito cos spesso il titolo "pi ele~lIto:'~lui spet1:ante,} U!e lilyece di due nomi nella ricognizione, e dunque unasottosctizioneIadvteeJ1z.didn.
nonseinbra.affattocos sicuro.che i notai .dellacancellerialteIIlpqdi C:.arl0J:ILabbi~Il() altro, ritenuta assolutamente necessaria. Al tempo di Arnolfo edehtioi
ailcora considerato iltitCJlodircicappellaIl0 coIIle guello.piJlto:-'D,el J:~stoPll~:d~isiCh~ successori fino alla met del X secolo ci imbattiamo negli altrt tre tipiTdi
anche Litberto di Magonzaabbia continuato a portare il titolo di arcic;J..p.pe1liJ.q;alrr1~P9~ ricogllizio~e, il. Cancelliere .advi~em. dell' a~cicappellano, il.~()tai9,~4vicem
un diploma dell'882 (Miiblbacher, Regesten, n. 1643) egli vienec:hiamato cos.', ' ; .'
471 E~n}lsto (a parte l' o!Ilnimo di cui si parlato sopr~,nt ..466,'0-ii1llb~~~r~f:~*~~!7.n! .dell'atcicappellano,. il, notaio ad vicem, delcanclliere.. pei set1:<: gto~s?tori4?7
ti: 1603) nel n.1692;Waldo p rima nel n. 1642~ p6ine1la IlaggiorPllttelnl!!lonll1~i.I~tl/l
documenti che lo IIlenzionano; Analbertus prima nel n.l(j97, poi inpar~cchidil?lomi;iyl-'
solo nella parte minore di, quelli da 'lui, sottoscritti;' Salomone 'prima nel n.1703, Pqihein.
1704, 1714el715; Fredeboldus nei n. 1756e1757,ma nel n..1760 chj~atoll()t~p.- - .' 474Cfr.sopta, nt:470. 418
472 Di altra opinione Mhlbacher,Regesten,p.Crv. ' ., ,.., m .' '.. . " . 475Che,secondo1'usanza in vigore sotto Carlo ID, vengonotalvolta thiamatiillichelltci-
473i\11cheilfattche Amalbertusfulasciatpal suo posto dopo la caduta di Liutwardtis callcellieri (cfr. Sikel,Beitrge,7, p. 672seg.l.. ,.' , , .. . < '
un indizipche eg1i'ebbesolo liIlgrado subalterno; Pudarsi~h~~gli~all0rch9t.;tbertopr '.. 476, Entrambi i notai vengono .chiamati anche cancellarii, Engilperonesporadicamente(in
venne di nuovo alverticei:lell~ cancelleria,siastatonominatocaricelliere~ffettivo'-IIla nche Miiblbacher, Regesten,n. 1889, 'dovenonoccorre congetturare una corruzIone'del titolo),
pensabilecheinquestipochieturbolenti mesi non si procedettea~attaunatale nC)Jn~-a:E Errtusto quasi contegolarit daIl'895 in poi. Non furono per dei veri cancellieri,cciinein
la circostanza che Sal0rnonee poi Fredeboldusportarono anch'essi, oltre a lui; il. titolo dican- questotaso anche Mhlbacher suppone, ma, per ci che riguarda i titoli, fino alX secolo
celliere, dimostra che in questo periodo tale titolo non era cos importante, visto che in ogni inoltrato continuano semplicemente ad essere osservate le consuetudini in vigore al tempo di
caso da escludere l'attivit' contemporanea di due cancellieri effettivi.MiapparecoIIlunq~e Carlo III. " .
arbitraria la costruzione di Miiblbacher che fa ascendere \Valdo e Amalberts al rango. di can- .477 A parte alcuni scrittori che compaiono solo durante il primo arino di Arnolfde poi
cellieri, non ritiene questa dignit sicura per Fredebolduse ladisoi:tosce a Salomone., .' ,- non pi. '
~ ',....
378 Cancelleria di Sventiboldo Cancelleria di Ludovico N 379

finora individuati nei diplomi originalidi Arnolf0478 solo uno proViene dalla documenti. con la ricognizione ad vicem dell'arcicppellano Eimann"di
cancelleria di Carlo III, ed essi sono tutti di origine tedesca..... Colonia, Egilberto, qualificato precedentemente con 1'appellativodinotaio,
Nell'895 dai dominii di Arnolfo fu staccato il regno indipendente di si d il titolo di cancelliere; sembra dunque che in tale breve periodo di
Lotaringia. per il figlio naturale Sv e n t ib o 1 d o. Poich era necessario tempo si sia tornati anche in questo all'uso osservato al tempo di Arnlf6,
istituire .una cancelleria indipendente per questO):egno,.e.daltempodi quando cio si nominavll' uncanc1liere e gli si affidava la supplenzadell'a(-
Ludovico il Germanico era consuetudine collocare alsuoyerticeil pipre- cicappellano;484 ..... .....
stigiosodignitarioecc1esiastico, nella Lotaringia si present subito unadiffic Al tempo di L ud o v i c o N la Lotaringiafu riunita all'Impero tedec
colt, datala presenza contemporanea di due arcivescovi, quelli diColoniae sco. Per certi aspetti .continu a sussistere perlo status. particolare assunto
di Treviri, che allora ein seguito avrebbero gareggi~toperott<=nereJasupre- da quel paese negli ultimi anni, cos che sotto Ludovico rimasecfnfuniirie
mazia nel paese. In queste circostanzeccorreva tenerecontodlentrambi. unacancell~riaas stante della Lotaringia. La cancelleria tdescadiqust?
Uarcivescovo Ermanno diColonia divennarcicappellano;l'arcivescovo sovrano era organizzata in conformit a quella del padre. 1; arcicappllariiJ.J:.O
Ratbodus di Treviri fu nominato arcicancelliere. 479 LaconduzionedeWatti.- rimase, una prerogativa degli arcivescovi di Salisburgo. Ernusto,ihnotaidi
vit di cancelleria480fu.per.affidatasolo.. a quest'ultim, cos.chesiseiolse Arnolfoche gi al tempo di quel re aveva svolto un'attivit iilevante;fu pr c
di nuovo lo stretto legame tra cancelleria ecappella allacciatosi al tempodi mosso canc1liere;485 quando nel 908 egli si ritirdallacance11eria.ij.suosu:
Ludovicoil Germanico nell'854>Esso fu tuttavia Jemporaneamente:ripristi- cessore fu il vescovo Salomone di Costanza, gi cappellano di:Atnolfoatti-
nato verso la fine. dell'89(:i; quando in quell'anno il,re entr.itic9i1flitto con vo per un breve periodo nella cancelleria di Carlo .IILLnoi;Engilperohe,
numerosi conti e all'inizio dell'anno successivo intrapreseuna.spe,dizione che era gi stato alservizi di Arnolfo, eOdalfridus; .subentrato al priiri:o
alla volta di Treviri,pare che anche l'arcivescovo di talcittfossecoii1volto quandoquellolasci, compaiono come ricognitori. 486 Accanto a Ernustq ei
in.' questa campagna militare.481. Forse egli. fu rimosso dal suo ufficio;' o forse riotai(Salomone non prese parte all'attivit scrittoria) come grossatorespiqi
egli stesso si ritir dalla corte: sicurocomllilqueche ilsonorrie. sW,J:P.pre . in modo particolare un allievo di Erntsto che svolse Ufi' attivitrilevanteJino
dalle ricognizioni; e allora subentr .al suo,postor~rcicappellan9;.fit1q . a1).a aLperiodo di Enrico I: apprendiamo che si .chiamava' Siinne,peich,:al
fine dell'897 i.documenti furono. sottoscritti irisupplenza;diErmnnodi tempo di Enrico, fu autorizzato ad apporre laricoghizione; Sian1casoin qu 421
420 QQ10niai Magimel. giugno il re probabilmente eq giuntodi.nuovoaun sottoscrivanoinotai, sia in quello in cui lo fcciano i c:mc1lieri;Je sttosric
accordo conRatbodtl~diTreviri,482 e a partire dall:inizio c:l~lF898.qu~st.'ulti- zini sono effettuate ad vicemdell'arcicappellano;. solo due yolteOdalfridus
ino compare. di nuoyo come capo della .ql!lcelleria;ErJ:P.~riJ,.d9YeU.e.riiltli1.- apponeJa ricognizione al posto .del cancelliere Salomond~7 i,, , . ; . : . '
ciare. alla.direzione della' cancelleria; Altempodl.Sventiboldocinqtiei1<;Jtai Alla>guida della cancelleria lotaringica di Ludovico era J: aicia.nclilli~re
svolgono. le mansionidiricognitri;48:l duranteilsuoregbo,co1l1enqprio-
dodiCarlo III; accanto.
/
all'arcicancelliere non'vi uncanc1liere;,invece Jii
Ratbodus di Treviri, al posto del quale venivano sottoscritti tutti id6cl eri,:
ti. Non sicuro che gi sin dall'inizio vi fosse un cancelliere; solo in un rn
':.';'~) \;::; documento risalente ai primi anni un ricognitore, Switgarius,cheri6ri
ricompare pi,488 vine chiamato cancelliere. Poi per,al.pitrdiirtl907j
419 478 Sickei,K0iA~fa~~.7,tav.21 e 22..D~ediqa~stigro~s~t()ripo;i()ncis;s~~~id~~t~citi
con i notai Engilptone ed Ernusto (cfr. ancheTangl,Die Tironisi:hetl 'Noitl ,p>!59), ' ......
479 Nelle ricognizioni echiamato archicancellarius o summus cancellarius. . . . ."
480 Nel giudicare l'organizzazione cancelleresca al tempodi Sventiboldo. cO.l).cqrdoora .484I)qpoilrinsediamerit~ di F;tboclus Eiilbertonon~enepi n6~~~g;.,.' .':);;;'
con l'opinione di Miihlbacher, Regesten, p. C e Cv, dopo che caduta l'obiezigtie solli:Vatale 485 Non solo la rillessionesopra esposta, ht.454, che.mi spinge a cnsideri:lf adsso
contro- la ricognizione di un diploma del 25 ottobre 895 in sostit.uziol1e<:lErmantio di Erhusto come il,ancellit:reeffettivo, d'accordo con Miihlbaht:r,. Regesten" ip.' V,contio
Colonia,inprecederznonspiegata a sufficienza da Miihlbacher., in quanto:questo'diploma Sickel, KUiA, testo, p. 187, e contro la mia opinione precedente, ma anche la sua p()siziope
(Miihlbacher, Regesten, n. 1959) stato riconosciuto comeunJalso~;otitinunohdiin.t:n(),a .nellacancelleria.dellaLotaringia della quale Miihlbacher non ha tenuto conto, e~ cui cfr.
sussistert:1ID qualche dubbio: da dove deriva il buon escatocollodeln.,l~)9?N()nPll-ssere pi avanti. Se Emustounavolta (Miihlbacher, Regesten, n.1993) viehe cl1ialUato 1O,tarius,i
stato ricavato dal n.1969,cui invece ha fatto riferimento Miihlbacher ,'. . . ci,:;.. non ha molto significato; il doumento fu probabilmente scritto fuori dell~canclleria, circo-
481 Le obiezioni di Parisot, Le royaume de Lorraine, p;534 seg',non mi sembrano t:satte stanza dimostrata anche dalla forma del nome HertJustus, che 110n consuetaperilperiodq
dipendono anche dal fatto che egli crede ancora alla genuinit del diploma falsificato
Miihlbacher, Regesten, n. 1968.
di Ludovico IV" j . .'.. .'0 i i.'.

486 Nei diplomi trditi in copia Engilperone viene hiamato cancellariussolo due volte,
420 482 Miihlbacher, Regesten, n. 1969. Odalfridus solo una; per il resto e negli originali ognuno chiamato sempre notarius.
483 Miiller, DieKanzlei Zwentibolds, p. 60seg., vorrebbe elimin~reitredi questi 487 Miihlbacher, Regesten, n; 2066 e 2067. 421
il suo procedimento del tutto arbitrario. .~. 488 Cfr. pi avanti.
Cancelleria di Corrado! Cancelleria di Enrico I 381
380

anche la direzione della cancelleria di Lotaringia fu trasferita al.cancelliere persino un catl:celliereo un notaio che non era neanche presente a corte, .~
del regno .franco orientale, Ernusto, e allesue'dipendenzeIavorpnre dunque non .SI era occupato affatto della produzione del documento. E
Simonecomegrossatore,489 cos che almeno nel 907 e 908 non vi'fu una chiaro che ci fu possibile solo perch la ricognizione aveva. gi perduto in
divisione completa delle due cancellerie. Non sappiamo se tale separazione questo periodo in tutto o almeno in parte il suo antico significato,ed certo
sia stata di nuovointrodotta successivamente, oppureseSalomondabbia che questo avvenne gi all'inizio del X secolo; tale fatto dipende da altre.cir-
esercitato anche un'influenza sull'attivit della cancelleria di Lotaringia;nes- costanze che esporremo pi avanti. 495
suno dei' tre ricognitori, che. oltre a Switgarius e a Ernustocompaiono nei Dato che l'ascesa al trono di En ri c o I fu dovuta principalmente ai
documentilotaringici, si trova in quelli emessi dalla cancelleria del regno Franconi e ai Sassoni, mentre non abbiamo testimonianze che anche la
franco' orientale. Baviera vi abbia avutoparte,496 all'inizio del suO regno la carica diarcicap-
Poich con l'ascesa al trono di Co r r ado Ila LotaringiasLsepar pellano e la direzione almeno nominale della cancelleria, anche s non senza
dalla Germania per unirsi al regno Erancooccidentale, .dal.911fu natural- dubbi ed esitazioni,497 pass a Herigerus di Magonza,' cui nel dicembre927
mente dinuovo soppressa la cancelleria propria diquestopaese;4?O succedette Hiltibertus sia nell'arcidiocesi che nella sua carica a corte: Negli
Ali'elezicme diCorrado491 probabilmente non era presente l'arcivescovo<di anni 923 "925 la Lotaringia fu recuperata dall'Impero tedesco, e il. fatto. che
Salisburgo; cos in un primo momento fu nominato arcicappellano Attone anche sotto Enrico.furono adottate .particolari disposizioni inrelazione:ai
(Hatho) .' di Magonza;.che.per.all'inizio dell'anno' seguente.lasci il posto a documenti da emettere in favore di quel paese rappresenta una concessione
Pellegrino di Salisburgo, dopo che questi ebbe giurato fedelt al nuovo re. fatta .allo status particolare goduto dalla Lotaringia sin dai giorni di
Salomone di Cstanzarimase cancelliere;492e l'uniconotaiorchaccantoa Sven~lbC?ldo. Puressendo vero che non si organizz una speciale cancelleria
422 lui appone la ricognizione Odalfridus(finoal912).4n Tuttiidoc enti
sono sottoscritti ad. vicem dell'arcicappellano.Nilcaneelliete'h fil.notaio
urn lotarmglca come era esistita al tempo. di Ludovico. il Fanciullo, dato che
anche. i diplomi Jotaringici furono preparati nella. comunecancelleria.impec 423
prendono parte alla .redadio in mundum,invece .lastesuraabuono?t~com' riale, all'arcivescovo Ruotgerus di Trevirifu. perlasciato il titolo di rcicanc
presle s.ottoscrizioni - 'affidata' interamente <atregrosstori, ,tra'i'quali celliere,di cui gi era insignito sotto Carlo il Semplice d~ regnofrancoOcci.,
spiccano sptattuttodlgi citato Simone e uno dei suoi allievi) Costorosot' dentale;498esi.f~ce apporre la ricognizione in sa vecesuidocumehtidella
toscrivono'in n6me del cancelliere menzionato nella ticognizione persindin Lotaringia. Dopo la. sua morte (27 gennaio 930)499 .i successivi documenti
casodi'suaassenz~;segidall'876 in poi si era rinunciato al.requisitodella lotaringici furono sottoscritti di nuovo nel nome di Hiltibertus,. forse perch
ricognizione autografa, adess si fece un altro passoavanti494 ei funzionari si procrastinava la nuova nomina alla cattedra arcivescovile di Trevirio
subalternidi .cancelleria furono' autorizzati" amnzio?af;comeric~gnitore fC?rseper le protes~e sollevate dall'arcivescovo' di. M~g<:mza contr6ilpas~ig-
?10 al ~uccessofedi:Ruotgerusdel rangodaquesti oscurato. STqllest'1Jl~;rn~
lp()~eSl. vera, egli alla fine non riusc ad imporsi; g Buovo~l"ciYescoYo. di
Treviri, RobertO (Ruodbertus), cognato del re, almenone1935vierri.JluOvac
489 Cfr. pi avanti,nt.598" '. . ... ,. mentemenzionat nella ricognizione e designato persino coltltolo diCatci-
490 Anche nel regno franco occidentale non vi fu una speciale cancelleria lotaringica, e cappellano. . .... . . > '
alle pretese accampate dagli arcivescovi di Treviri si venne incontro solo in quanto Carlo il Poich Salomon~.diCostanza,. se mai era alJ.c()r~ viY()a1rn0llJ.entodll'e-
Semplice dal91J fece riconoscere nel loro nome i suoi diplomi lotaringici e attrib.u1oI 9.il lez~~)he di Enrko, non. pu avervi presop~rte, come'?pchecgellegrinodi
titolo diarcicancelliere.Per il resto anche idocumentilotaringicifurono prodottindia can-
celleria del regnofranco occidentale (cfr. Parisoi, Le roydume de Lorraine, P/597 sei,): ". Sallsburgo, non erapossibilelasciargli l'ufficio dicancelliere.5PPFinoaFfeb-
491 Per ci che segue cfr.-oltre a Sickel,Beitr.i'ge,07'anchele suepretnesse all'ediZiop.e braio 931 compar~comericognitore il gi notogrossatore Simone;tr~nne
dei diplomi di.Corradol,'Enrico l,Ottone I nei Monumenta, inoltre Stengel, Diplotnatik; p.
130seg. ..' . .' . '. . 1;;3. .
. 492 Ma anch'egli fu confermato nella sua carica probabilmente solo all tiniziodel912,
quandol!iSvevia riconobbe il nuovo sovrano (cfdemieosservazioni inAufgabeninittelalter-
licher Quellenforschung,-StraEburger Rektoradsredel904;p.llseg. ep. 26seg:l. llfatt?che 495 Cfr. pi avanti, capitolo nono.
422 Salomone una volta in' DD K I, n.17 chiamato' notarius, pu spiegarsi solo pensando aun .4?6Cfr. Waitz,fhrbucherHeinrichsL, p.38 sego
errore dello scrittore che alter anche il nome del suo superiore. . .- ,:.i 497 Cfr. Sickel;Beitrge; 7,p. 707.
49, Anche ora viene chiamato prevalentemente notaio, e solo in DD K l,-n. l . 498 Cfr. sopra,nt.490; /'. . ! 423
larius. 499Cfr.Waitz,]ahrbUcher Heinrichs I, p.138.
494 Per quanto sappiamo, ci avvenne per la prima volta nel 914 (cfr:Sickel,Beitrage, 7, 500 Mor o il5gennaio 920 oppure gi nel 919 (cfr. Waitz,]ahrbUcher HeinrichsL1P.45,
p. 703l. Casi posteriori di questo tipo sono stati illustrati da Fik-t::~, Beitrge; 2, p. 175 sego nt. 3; Regesta episcoporum Constantiensium, l, n. 340).
382 Cancelleria di Enrico I Cancelleria di Ottone I 383

due sole eccezioni501 in questo periodo tutti i diplorni.di Enrico sono' sotto, ricogmzlOne; dei grossatori che prestarono servizio sotto dLlui-unO,
scritti da luio in suo nome. Non per affatto sicuro che sia subentratoeffet, Adalman, divenne ricognitore .al tempo di Ottone 1.
tivamente nello stesso posto occupato prima' dilui,sotto Corrado T,da Le modifiche subite dall'organizzazione .cancelleresca durante ilperodo
Salomone; infatti, anche se in quest'epoca in Germania non si faceva una di regno di O tt o n e I ebbero una rilevanza immensa. In un primo
distinzione netta tra i titoli di notarius e cancellarius, degno di nota il fatto momento, dopo l'ascesa al trono del re, essa rimase senza dubbio.confotme
che Simone nella maggior parte dei documenti, anche quelli scritti da lui stes- a quella del padre. Gli arcivescovi di Magonza e Treviri rimasero arcicappel-'
so, viene definito soltanto notaio.502 Molto pi importante per la circostan~ lani e arcicancellieri (la distinzione originaria dei due titoli non fu sempre
za che egli scrisse pi volte il mundum di documenti dettati da altri funzionari osservata); il primo per l'Impero a eccezione della Lotaringia, il secondo per
di cancelleria.50} Mentre potrei ritenere del tutto possibile che anche altemp questa provincia.Poppone rimase cancelliere fino al settembre 940; ma
di Enrico I gli .stessi cancellieri, come gi avevanofa:to Heb~rhardus'ed esplet il suo ufficio non proprio nella stessa maniera come al<tempo di 425
Emusto, prendessero ancora parte all'attivit documentaria,comedettatii.o Enrico: se dal 931 al 93 6 aveva escluso ogni altro ricognitore, nel periodo
424 scrittori,non sembra per essersi mai verificato in precedenzachesiabbassas- dal 936 al 940 compaiono' di nuovo ancheJericognizioni effettuate da notai
sero a volgere in mundum le minute composte da notai loro.subordinati; ed sia in sostituzione dell'arcicappellano (936 e ,937) sia in ,supplenza deLcan:
del tutto improbabile che ci avvenisse anche in questo periodo. Perci nnsi celliere (940)50~.Quandopoiallafine del 940 Popponefu rimosso dall'inca:
pu ritenere che Simone sia stato cancelliere o anchesolosuperiored~llacan7 rico(poco dopo fu ripagato conla diocesi di Wiirzburg), il suo ufficipass>
celleria; e, ameno che non si voglia supporre cheunapersonaanoi~conoc alfratellqdel re, Bruno, 'un principe che allora era ancora molto giovane: S
sciuta, in quanto non menzionata nelle ricognizioni,siastatain:qustiannial pensato .chela sua nomina sia stata decisa per porre rimedioal,disol'dine
vertice dei .notai,.5.1bisognaconcludere che allora non visia,statoilffilrio;url diffusosi. nella cancelleria per ripristinare un'ordinata attivitburociatiJ
cancelliere o un superiore di cancelleria soggetto all'arcicappellano. c'. '.' . ca,510ma ei daesdudersi: chiaro che}lanomina avvenne nel quadro
N el9~lSimonelasci il servizio presso Enrico!.5o?e al suo posto suberF della medesima politica perla.quale negli anni successivi anchealtrLmernbri
tr FolcmarusoPoppone in qualit di ricognitore506;che. gi nel :9,29av2va della famiglia reale pervennero a occupar:gli uffici pipresiigiosi;de1..
sottoscritto un diploma di Enrico?07;e ora, come sipup sUP1)orre;f\PtlOmi.o l'Impero; ,e se,si vuole 'comunque parlare. di confusione nell'attiVit'Finc~ije~;
natocancelliereeff~ttiv.508 Poppone nori' fece apporre da;ne's.suNaltrola l'esca al tempo di Ottone I, tale disordinesubentrq. proprio sottola guidali
Bruno.511 Infatti; mentre egli nel primodecenniodelstlo. rnandat() nonp~f:
mise la sottoscrizione da parte dei notai, cos che dalla fine del 940 al 951 la
ricognizione ffettuata dal cancelliere in sostituzione dell'arcicappellano
.' 5015DHI'I1' 21e~5:ci\i documeI1tipubblicatidaSicke1 side~~:~~ii~gere)Clii~~)'~~ divenne di nuovo quella consueta, in questo periodo non era affatto chiaro
Alden-EycknonconSiderato nella su~.diZione (cfr: Meyer-Bresslau713IQch, Nac1triig~: p. ,F9L
502 E chiamato cancellarius solo ni DD H I, n. 6,7 e.Il e, nei prinll du~, sqloa imitazi\)- al postoliqualearcicappellano si dovesseapP()fl'e la ricogni~ione'iA?nto
ne dei doimentianteriori:. " .'.' , 'o" , agli arcivescovidiMilgonza e Treviri, cheayevanofino adall0r?g>~W().sli
593 Sick1 ritiene che egli scrisse iDD H I, n:9.10.da minu'iedi SD,eildiploma:n: .13 o
quest'onore, anche9uelli di ColoniaeSalisburgo rivendical'ono'tale.lititto
da una minuta di SE; cfr. anche Steng1, Diplomatik, p. 137 e 138 conIa nL 3,,2.9X(;.per,li senza '. c1ubbioin.basealleprer~gative gi esercitatedai'lol'o)?l'e4ecessol'ie;
dati differisconounpo'.. ,. ..... '.' '. ..... '. '.' . > <,"",
almenoinparte,.Pl'evalsero..Le.pretese,pi debOli.era1l().senza,.C1~g~i()}qi.r~E
424 504. Se, coIlleakuni iridizi farebbero credere, la congettura di ~teng#,J)iplomdtik;B.139
seg.; per la ql1aI~ildrttote SE idehticoadAd1tag,il fUtur9ardvescofo diAmbllfgQ;~ le accarn.pate . dall'arcivescovo. di C()I()nia. che poteva"richiamarsi s()ll.1
esatta, si porrebbe all6ra:esseretentati di pensare a lui; rria contro q\Jest'ipotesist il fatt che, periododitegnodiSve!itiboldo: e infatti negli ca1lni 941e9~O eg4().i:~e]}lle
altempo diOtt<ne Iegli.ql1npare come notaio ~ottoilcance1liecrep.9PPQne.;,,; c>:.l'litvv soltanto in via eccezionale, di essere menzionatocomearcicappellano in.tre
505 Apparve poi ,ancora uIa volta ne1936 alla corte di Ottone I (OD Ol,n. 466), ma non
fu occupato di nuovo'stabilmente nella cancelleria.
506 Assieme a Waitz, ]ahrbiicher Heinrichs I., p. 109, nt. 4, rimango convinto dell'identit
tra Folcmarus ePoppone, contro Sicke1, Beitrge, 7, p. 710 sego (cfr.ancheSickl,DijJlom 509Chepoinei DD O I, n. 25 e 33, come in casianaloghi avvenuti.inpre~edenza,viene 425
Otto II. , p.89, nt. 2; Stenge1, Diplomatik, p. 142, nt. 5a). .. ...... '... '- .. chiamaro anche arcicancelliere, mentre tra i notai che riconoscono advicewdeWarcicappeJla-
507 DD H I, n. 25; Meyer, in Meyer-Bresslim,B1och; Nachtrge;-p:118seg.;;JiiH:llffiostrato no solo Adeltag, il futuro arcivescovo di Amburgo,\Tiene qualificato duevoltecance1liere
come sia probabile che il documento debba essere datato aledicernbre9251. (DD O I, n. 1 e 7), tre volte per notaio (DD O I, n. 2, 3e 6). }' ., . ' ;';',/i
508 il fatto che nelle sottoscrizioni di sette diplomi venga chiamato notaioesolO"qtiattro 510 Cos Giesebrecht, Kaiserzeit, l,p. 323, la cui esposizione a questo riguardo nn't'egge
volte cancelliere potrebbe essere dovuto al perdurare d11'usoosseivato n11ei-icognizioni dei
precedenti annidi Enrico; Per quanto si pu vedere,eglinonprese ,alcuna 'parte all'attivit
il confrnto.con le ricerche pi recenti. ... " ' > ,i.....,.
511 E stato convincentemente esposto da Sicke1, Beitrage, 8, come ci si manifesti ad es.
scrittoria; n testimoniato come dettatore. nella datazione dei documenti.
384 Cancelleria di Ottone I Cancelleria di Ottone I 385

documenti relativi alla sua provincia ecclesiastica. 512 Possibilit miglioriave~ non viene menzionato affatto nelle righe della ricognizione,519e da quel
426 vano le pretese di Heroldus, arcivescovo di Salisburgo, a favore delle quali momento in poi, dopo essere stato nel frattempo graziato, fino alla morte
era la prassi di cancelleria osservata al tempo di Arnolfo, Ludovico IVe (ottobre 954) nominato solo sporadicamente.520 Allorch poi, nell'estate
Corrado 1- egli si impose almeno nella misura in cui fu riconosciutoarcicap- 953, Bmoofu innalzato alla sede arcivescovile di Colonia, rinunci all'ufficio
pellano d~lla Baviera; a partire dal giugno 945 per pi di otto anni su tutti.i di cancelliere,ma conserv la sua pretesa all'arcicappellanato a una parte
diplomi bavaresi del re fu effettuata la ricognizione in SU? nome:13 Jnvece ~ dei suoi proventi. Ora un cancelliere poteva nuovamente sottoscrivere al suo
diritto dell'arcivescovo di Treviri in quest'epoca non fu flconoscmto da tutti posto;521 non c'eia pi bisogno di ricorrere all'espediente di fare.apporrela
senza contrasti: nel periodo dal gennaio 942 fino al gennaio 947ils~onom~ ricognizione ai notai; e, a parte rare eccezioni, nel corsodel secolo emezzo
scompare dai documenti, e anche in seguito ancora per due volte,il3e~il seguente non si torn pi a quell'uso:522 l'unico modo di apporre laricogni-
agosto 94T, furono sottoscritti due diplomi lota~ingici r:el no~e~i.~ed~nco zione,cui di solito si fece ricorso in quest'epoca, fu la ricognizione da parte
di Magonza. Non siamo in grado di dire da qualiavvemmentl politicLdipen- del cancelliere ad vicem dell'arcicancelliere o dell'arcicappellano.523
dano questi fatti: forse in questo periodo lafedelt..di Rob,ertosus~ltav~ 1Jorganizzazione cancelleresca pot essere comunque ulteri:rmente se "
qualche sospetto;ahrieno nel 945 egli fu accusato di mfedelt~daEnflco, il plificata. Quando nel 954 l'arcivescovo di Salisburgoabbandon'il re? questi
ll1
fratello del re, ma la vicenda si concluse poi con lasuaass:JluzlOne.514 ", ne approfitt per rimuoverlo dal suo incarico acorte;l'arcicappellanato per
Nell'autunno 951,per,questa situazione si modific. E noto che in quel- la Baviera fu conferito al solo Bruno.524 Non chiaro se anche Roberto di
l'anno Federico di Magonza, che gi prima aveva dato pi volte prova,della Treviri nel 953 abbia perduto il suo arcicappellanatoperla Lotaringia;coh1
sua inaffidibilit, assieme al duca Liudolfo abbandon iL re che inclugiav:i in sappiamo;egIi non ne era stato titolare in modo' cos esclusivo come
Italia e prese parte a quell'assembleariunitaa. Saalfeldconsiderata .come1a Heroldus lo era stato dello stesso ufficio in Baviera, e cos la ricognizione di
riunione preparatoria della pi pericolosa congiura orditacontr,Ottone I::m due documenti Jotaringici del953 525 in. supplenza diBiunonon"dovrbbe
Probabihriente a ci si collega516 il fatto che dall'ottobre del 951 Bruno; pur obbligarci a supporre una destituzione di Roberto che,olttea d, sarebbe 428
mantenendo per il resto la sua posizione di cancelliere,funse anchedaatci" difficilmentespiegabile visto' chccostUinon .presepa~e .alla congiura del
cappellano,sFe checontemporarreamebtesi ritorn alla'consuetudin~ di, fate 953:. lrogni caso con il 956,1'annodi morte di Robrto, si estinse la pretesa
apporre dainotaila ricognizione in sua vece. 518 In' questo modo: sipotev~ degli arcivescovi di Treviriall'ufficiodiarcicancelliere oall'arcicappellapato
427 evitare la menzione di Federico nei documenti; fino alliottobre deL952questl per .li Lotaringia; nessuno dei .suoi succe~soririusc.afar.valeredinuovo
talerivendicazione,semai 'essa fu rinnovata."

512 DD O I h.42 e 123 (messo indubbio, ma,e()riea~~'pare,ingiUs;tame~ted~


l'hilippi, UBO;nabruck/1, p. 74; n. 92) en. 124.~o~concoido:conl'~pi?ionedi.Skkel 519$ul falsoDDOI,n.153cfr.ora Ottehthal,Rege.ite(1, n. 216; e ~ prerri(;ssiia'])I>~LI, 427
426 (MGH DD, 1, p.81) secondo cui la menzione dellafClvescovodiCo~oma mqu.estldoc~ n.lO;Stengel; Diplomatik; p. 159int. 4 e 564;nr:2,sembragiudicarI6in rriOd.opifavorevol.
menti avrebbeavuto "solil significato di esprimere ilconsensodell'arclvescqv()ljlprqvy,edj" 520 QUllildoBruno dopo il9:ilappone luicognizione ad vicem&Federicp: o.di Roberto,
menti regiesFend~tisi:m~he al campo del governo eccle~iastico" ,.pertac,erepoiqeIle .g~se~: .non porta il titolo di archicappellanus,bens solo. qu~odi, c:mcelliere... '.. .... ,. . '
vazioni fODIlul~teda Mitta~, Eribischof Friedrich vo': Mal~~ und du,Pq{ztzk q~~od~sc;rdge1f' 521 TI noi6 Liudolfo otteiuie il posto di cancelliere nel 953; sui suoi successori cfi: l'elen-
Berliner Prograrrun 1895,p. 43; nt: 6. Consenso e rICogmzlOne hailll0 poco'a che fare luno co pi av:mti.
con 1'altra .nricrre mialtrove la menzione dell'arcicappellanoconsenziep.t.Anche:senza
522 Tali eccezioni sono i documenti citati sopra, inoltre i DD O II, n. 55 e218 (cfr. Sic~el,
questaip;tesi la menzionedell'arcivescoyo di Colonia siispiega con il tenore del testo' del
documento. " .
Diplomi? Otto IL, p. 86). .' .'
523Piiri l capita solo raramente il caso che il c:mcelliere venga chiamatonotarius,tutta-
513 Che la nomin di Heroldus ad arcicappell:mo della Baviera sia legata forse a quella di
via Ci avViene :meOta qualche volta al tempo diOttoneU (cfr. Kehr,Die Urk~~den. Otto JI~.,
Enrico a duca avvenuta due :mni dopo? Era forse la prima la condizione affuih egli 'l'ire:
stasse il suo .consenso alla seconda?' ' .
p. 41,.nt.l), e persino :mcora unavolta in DD O III, h. L . ." ...'.... ... .' "..
524A questo riguardo occorre osservare che i documentihavaresidel954-955 presentano
514 Kapk'Diimmler,Otto der Grof,e, p. 143.
la ricognizi6nesoload vicem di Bruno e non advicem diFederico ~di Guglielmo di Magofjza.
515 KapkeeDiimmler; ibid:, p.200:
Cfr.S. Steinherz, DerEl7.bischofvonSalzburg alsEl7.kapellandes romischen Reiches,MIOG,
516 ~ickel, Beitr'ge, 7, p. 735seg. ... .... '. 10(1889), p. 462-463, SUllu singolare tentativo intrapreso ilel1387 dall'arcivescovo Pellegrino
517Echiamato arcic:mcellire solo. nei diplomi DD O I, n:.140,142 eJ44, scnttrda un II di Salisburgo di riassumere il titolo di arcicappell:mo caduto da secoli in disuso..
itili:mo, e nel diploma n. 150, il cui ricognitore Abramo (cfr. piav:mti) non cOlIlpare pi 525 DD O I, n. 168 e 169. Entrambi i documenti contengono disposizioni a favore dei
altrove. monasteri di Treviri contro l'arcivescovo; ci potrebbe spiegare perch non hannolaricogni-
518 Che in questi casi si definiscono nuovamente in parte caiieJlf1.rii, . zione ad vicem di quest'ultimo. Analogo il caso di DD O I, n. 179: .
386 Cancelleria di Ottone I Cancelleria italiana di Ottone I 387

Vi un motivo particolare che spiega perch non accadde la stessa cosa dotto da un grossatore che fino ad allora era stato al servizio deisovrani
quando neL 954 Federico di Magonza mor; il successore Guglie1moerail d'Italia, e un altro italiano, Wigfridus, entr persino al servizio di Ottone
figlio di Ottone, e non poteva essere trattato come unosconosciutoqualsia- come notaio permanente e lo accompagn anche in Germania. Manoll<si
si. Perci rimase la concorrenza tra gli arcivescovi di Magonzae Colonia per and oltre, n si pens mai a istituire una cancelleria italiana, e infatti
il possesso della direzione nominale della cancelleria, entrambLportando Ottone, come noto, gi l'anno seguente lasci di nuovo ilgovemod'Italiaa
nella maggior parte dei casi il titolo di arcicappellano.526 Nn vi fu una divi- Berengario e ad Adalberto. Solo neL962, quando fu decisa la riunionedefinic
sione delle competenze in base ai territori, tranne c:heper la Bavietadove, tiva dell'Italia all'Impero tedesco, si rese necessaria l'istituzione di una .can-
come gi osservato, vi era il solo Bruno a fungere daarcicappellano:non celleria a s per il regno meridionale. Gi nel marzo 962 fu nominatollil can-
sappiamo in base a .che cosa veniva deciso di menzionare l'urio 01'altrollelle celliere per l'Italia, Liutgerus:529 non sappiamo se era italiano o se proveniva
ricognizioni. . dalla Germania. Subito dopo, il 20 aprile 962,530 - alcuni diploniiintemiedi
Se nel 953 vi era stata l'intenzione di far divenire _a poco a poC:o l' arcive- furono sottoscritti nella cancelleria tedesca _531 ci imbattiamo anche in un
scovodi Colonia unicoarcicappellano, ora si verific proprioilcontfario; arcicancelliere italiano nella persona del vescovo Guido di .Modena,J'ultimo
Quando Bruno mor nell'ottobre 965,Guglielmo di Magonza riusc aotte- arcicancellieredi Berengario II e di Adalberto, e a partire dall'agosto di que-
nere che non si conferisse di nuovo l'arcicappellanatoaFolcmarus,.i1.suc- st'annodivieneuna regola fissa quella di apporre ai diplomi italiani, a parte
cessorediBrunonel1?arcidiocesi di Colonia. Cos si erano realizzate l'unit e alcune particolari eccezioni che andranno spiegate, laricognizionene1nome
l'indivisipilit di quest'ufficio, ma a favore del1?afcivescovo diMagcinza,l del cancelliere italiano in supplenza dell' arcicancelliere italiano.
quale poiesso rimase stabilmente; anche se in forma un pc': diveisitne1 Conformemente al principio vigente m;Germania dal 953, anche:in Ttli
corso deltempo, e sotto un altro titolo. .. > i . C non ammessa la ricognizione apposta da notai, ed essa compare solo in due
I diritti dell'arcivescovo di Magonza' concernevan()ormai l'intero Impero casi eccezionali.m A Liutgerusnell'ufficio di ,cancelliere segu Ambrogio
tedesco, ma solo '. questo.. Quanto all'Italia, aIrIleno nell'ultimo.perio.po ciel ne1970 Pietro, due uomini sicuramente di origine italiana; dopoJad\..1ta di
regno di Ottone furono adottatedisposizioniparticol~ri.[Se+Caiolingi Guido nel 965 il vescovo Uberto di Parma, l'ultimo cancellier dicBerengario
regnanti in Jtalia;da Carl Magno .fino. adArnolfo,aveva:nocqnsid~rato II, divenne arcicancelliere. Per il resto non sicuro che la cancelleria italiana
.questo.pa,esesemplicemente. come uriaparte dei loro;h:g~i leco/'questioni abbia accompagnato l'imperatore durante il suo viaggio di ritornoin'Ger~ 430
venivano trattate assieme' alle altre .dalla .comune cancelleria. impeiiale,l\i- mania, ovvero se allora sia stata sciolta per essere ricostituita solo nel 966.
429 nione stabilita nel 951 e nel 962.tralaGeimaniael'Italianonipossedeva, N ella can.celleriaitaliana lavoravano naturalmente anche dettatorbegross'ato l
come ben noto, la ml'(desima natura giuridica e necessitava perci anche di ri italiani; ma vi entr anche un funziona.riofino ad allora attivo presso quella
istituzioni particolari. E vero che nel 951 si tenne conto dello status speciale tedesca,mealmeno uno di quegli italiani fu attivo poi ancheinGrinani}?~,
dell'Italia, in quanto Ottone in un documento rese all'ultimo arcicancelliere cos che probabilmente sin dall'inizio non vi,fuuna distinzionnettli tra le
.tli.Bere~gaJ:i9IJ,il ve'scoyoJ3ryningo dii\sti,527 J'onore. dirison,oscei"larci- due cancellerie almeno per ci che concerne il personale subaltern(j.. . ... '
cancelliere, .poi, dato. cheil'atteggiamento politico .diqesti\radiv~nuto Come gi si osservato, nel 953 e nel.965 l'organizzazione dellacancelle~
sospetto, in due diplomireselorstes~oonor~ 'aV'archTescovqilyianrise'Oi ria regia, o imperiale; ricevettela forma che poi si maittenn,e sostanzialment~
.Iv:1ilan052~:In0ltre, .i1.documento:s9i:t6scrittoa4vicemdiBrtiriii:go'fucpi" invariata fino all'inizio del XII secolo. 535 Se fino adora abbiiri.o' dovuto
'. ,_ . _; ._ ,_ _ '_,. . _ . ..... . _'. .... ,'_ ',...... _, ,d ,.. ... '. _.. o',".. : , .... , '. . - _ .... ...... " _,; ,. , ,.. ~ _.. ;-', ,." :'

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529:b6oi,~:238~.239.
428 )26 Non condivi~o l'opinione di Sicke1, MGH,DD, 1; p:82, che vi fosseun certa .530 Dp.QJ;-n;242.. ',' .: . . .... ,> . '
suhordinazionedi'Bruno a Guglie1mo: . Seeliger, Erzkanzler,p.:226 (cfr.,Waitz, 531 Persino DD O I, n. 243 del 29 luglio 962 porta ancora lairic()gnizi()lle:d<:Lcl(:elliqe
Ver!a!sungsgesch!chte, 6, p: 364, nt. 2) suppone una "diversit del fango" diBrurroedi
tedesco ad vicem dell'arcicancelliere italiano;, . ' . ..<' . ,o
Gughelmoipogglantesul perdurare di rapporti effettivi di Bruno conla,cancelleria.'Il mio 537 DD,OI,n:239 (cfr. Meyer-Bresslau"Bloch, Nachtriige,p.129), ch<:mem:ioia
pensiero su tale questiorie espresso pi avanti. Bruno chiamato ar~icancellieresolo in Bruno comearcicancelliere,e DD O I, n. 245:
diplomi italiani o in quelli che derivano da. LF, l'unico notaio della 'cancelleria tedesca'che 533Cfr.pDQI,n.248 e 249 sego "".' 430
534Cfr.Sickel,Beitriige,8, p.,162, e su DD OI;n.276 e 279....,..; ...,"
lav<;,r anche per.qu~lla italiana. A questi si aggiungonosoloundiplorriadi Qtperts;origi- 535 Per un breve periodo nei primi anni di Gttone II, .durante i quali dovettero essere
nano della Lotarmgla(DD O I, n. 197), che qui siricollega a LF,e un.ruplmadi LK(DD
Q I, n.308). '. . . . redatti solo pochi documenti per !'Italia, sembra che sia stata restaurata]'unit dellacancelle-
429 527 Cfr. sopra, nt. 347. ria. Ma gi nel 976 ricompare nei documenti il nome di unarcicancelliere italiano, e daL977
528 DD O I, n. 138 e 145, (o 978, cfr. pi avantilfu riorganizzata anche una cancelleria italiana (cfr: Sickel, Diplome
388 Cancelleria di Ludovico il Germanico .Cancelleria di Ludovico il Germanico 389

considerare ogni singolo periodo di regno di. ciascun sovrano, ci non sar 3. Comeatus, dal31 otto 843.541
pi necessario per 1'epoca successiva, e potremo concentrare in un'unica 4. Reginbertus, suddiacono, dall'851 diacono, 15 set. 844-23 giu. 852.542
trattazione l'intero periodo che copre il secolo e mezzo successivo. Ma 5. Hadebertus, suddiacono, 18 mag.. 854; forse originariodiSt:Martin di
prima di passare a ci aggiungiamo di nuovo qui di seguito unalistadeifun- Tours.543
zionari di cancelleria il cui nomeci noto e che furono attivi daLtempo di
Ludovicoil Germanico fino alla morte di Ottone 1. B. Dall'854.
Ludovico II il Germanico, 1. .Arcicappellani:
A.Fino all'854. 1. Grimaldus, 22 Iug. 854-12 apro 870; dall'841 abate di San Gallo, forse
anche di Ellwangen; mor il 13 giu. 872. 544
1. Preposti alla cancelleria: 2. Liutbertus,25 set. 870-19lug. 876; arcivescovo di Magonza, poi arcicap-
pellano di Ludovico III.545
1. Gauzbaldus (Gauzpaldus), 6ott.830-27mag. 833; abate di
Niederaltaich; nel nov.. 842divennevescovodiWiirzburg;mor.il20 set. IL Cancellieri: 432
855.536
2. Grimaldus, 19 ott.833-23 set. 837; abate di Weilienburg;poi ardcappel- 1. Baldricus, abate, 20 mar. 855-20(?) gen. 856; mor forse il6 feb. 856.5 46
lano}37 . '" . .' . . . .. . 2. Witgarius, 2 feb. 858-8 lug. 861; abate di Ottobeuren dopol'852; poi
431 3. Ratleicu.s (Radleics, Rathleicus, Radlaicus),.10dic. 840-18 mag.' 854; vescovO di Augusta e arcicappellano di Carlo IIl.547
nell'826 no~aio diEginardo;nell'840 abate diSeligenstadt; moril14giu- 3. Hebarhardus, 4 feb. 868-19Jug.876;primanotaio;poi temporaneamen-
gnoprobabilmentedell'854.538 . . ". te nella caricelleriadi Carlo IIl.5 48
IL Notai: III. Notai:
1..' Adalleodus;diacono, 6 ott. 850-14 dic840; pr()babilment~<fi;';;kanel 1.Comeatus, fino al29apr. 858.549
monastero di St-Martin. di TourS.5.39 . ...... .
2. Dominicus,lOdic. 840-18 ago. 841; nell'837.al servizio dell'carcicappella c
!lO Baturich,vescoyo di Ratisbona,540 . n '.:.,'::-'.,':.,:<'.:'-":.,

dona una propdet a :L~benbrunn(Miihlbac:her)Rt'gest~~, n: '1379;oggfUB SlzbiJrg';2, p.


Ott~II.,~.?5seg.). Sul periodo di OttoneIIIe.1EnricoIIcfr.pilll!,;anti;suti;~tilII~~eri(): 31, n.16) non improbabile che questo Domenico sia identico al nostro notaio; pu darsi
che il documento sia pervenuto in seguito aSalisburgo assieme a quella prop'[iet,.,
do di :Enrico TV egli inizidel regno di EnricoV,cfr. pi avanti. . ........' < . < > ' 541 Miihlbacher, Regesten, n.1373. Cfr. anche pi avanti. .
536 MuhlbadiJ:", Regesten, n. 1340 e 1352; Dummler, Osifriinkisches Re;h, 2, p. 428 sego 542 Muhlbacher, Regesten, n.1379 e 1401. '.
537 Miihlbacher, Regesien, n. 1353 e 1365. Sulla ricognizione del n. 1371 cfr. le osserva- 543 Miihlbacher, Regesten, n.1408 (i falsi n. 1402 e 1406 non sono utili); Siekel,Kaiserur-
zioni di Miihlbacher, che per non forniscono una spiegazione del tutto soddisfacente delle kunden in der.Schweiz, p. 5. . . . '. . . ' .......... ... .
anomalie. I dubbi che rimangono circa la genuinit del documento potrebbero dissiparsisolo 544 Miihlb~cher, Regesten,n.1409 e 1479; Diimmlei; Osifriinkisches Reich, 2,p. 430 seg.;
con il ritrovamento dell'originale che, posseduto per ultimo .da un pih,at~ r~~so,'dsultasrnar- Meyer von Knonau,Allgemeine deutscheBiographie; 9,701 seg.; ... ; ;.' '.' .....
rito'dadivetsi anni; Cfr. anche pi avanti, "'0:.. ......... '.' .:;., ....; <.: .......... __ 545 Miihlbacher, Regesten,n. 1482 e 1518; Diiinmler,Dstfr'nkiscRReich, 2,p.A38seg.
431 53SMiihlbacher, Regesten, n. 1366 e 1408;DUmm1er, Ost/r'nkischesReich,2,p.~31'is,eg. 546 Muhlbache, Regesten,n.1412, 1414<:"1415, diciquesti ultimidun~ns~no genui- 432
539. Miilbacher,Regesien, n.1340 e 13 69; Sickel, Kais~rurkunden in derScbioeiz, p. 4; . . ni;'l'escatoollo deriva da. un modello .genuino, ma ladiita non del tutto sicura. Qualora,
540 Miihlbacher, Regesten, n. 1366 e 1370; Thesaurusanecdotoruf?1novissif?1us;ed.~.Pez, infatti, sia stato lo stesso falsario ad apporre l data del20agosto fu'Miihlbache, Reg/sten,
6 voll., Augsburg 1721-29: 1,252, n. 80, cfr. n. 77, facsimile di un dommentOc!ipern:lytatra n. 1419 {data' che sicuramente sbagliata)'ricavndola dal medesimo modello,alloranean-
Batudch e un certo Maurentius da lui scritto,epubbl.in Chroust, Monumenta palaeographi- che quella del 20 gennaio risulta del tutto sicura. Cfr. anche Diimmler,Ost/r'nkisheSReich,
ca, ser. Ii fasc. 6, tav.4 e 5. TI documento scritto su un foglio di pergamenacne pare abbia 2, p.436; -
contenuto un documento regio; ma senza riga del signume senza datazione;l'utilizzazione di 547 Muhlbacher, Regesten,n;1430 e 1446;DUmm1er, Osifriinkisches Reich, 2, p: 436 seg:
questo foglio induce dunque a concludere che a quel tempo Domenico lavorava presso la 548 Miihlbacher;Regesten, n.1467 e1518.
cancelleria. Poich Baturichnell'844 interviene a favore del prete Domenico, mi Ludvico 549 Miihlbacher, Regesten, n. 1434.
" ..,
390 Cancelleria di Ludovico il Giovane e di Carlomanno II Cancelleria di CarlomannollediCrlo III 391

2. Hadebertus, suddiacono, fino al 25 apro 859; scriveva ancora il 1rnag. 1. Baldo, 3 nov. 876-11 mago 879.558
859.550
3. Liutbrandus, diacono, 2 feb. 858-25 nov. 875; nell'875 perisuoiservigi III. Notai.
ottenne a vita il piccolo monastero di Faurndau; fu poi cappellano di
Amolfo. 551 1. Madalwinus,3 nov.876-11 ago. 879.559
4. Walto (Waldo), suddiacono, 7 dico 858-1 apro 861; poi notaio di Carlo
III.552 Carlo III.
5. Hebarhardus (Everhardus), 1 mago 859-17 ago. 867; originario proba-
bilmente dal monastero di WeiBenburg; nell'868 divenne cancelliere.553 I. Superiori di cancelleria:

Ludovico III il Giovane. 1. Witgarius, vescovo di Augusta, arcicappellario, 15apr."18 ago. 877; gi.
cancelliere di Ludovic:o il Germanico; mor nell'887. 560
I. Arcicappellani: 2. Liutwardus, arcicancelliere e arcicappellano, 878-giu. 887; gi. cancellie-
re; dal feb. 880 vescovo di Vercelli; deposto alla fine di giu.d dilug:
1. Liutbertus, arcivescovo di Magonza, 4 gen. 877 -18 gen. 882; 'poi areicap- del1'887; mor il 24 giu. 900. 561
pellano di Carlo III.554 3. Liutbertiis;' arcivescovo di Magonza, arcicancellieree arcicappellano, 24
lug.-21 set. 887; mor il 17 feb. 889. 562
II. Cancellieri:
II. Cancellieri: 434'
1. Wolfherius, 11 nov. 87623 mar.880;poi vescovo di Minden;moril15
set. 886.555 1. Liutwardus, 15 apro 877-878; poi superiore di cancel1eria.5 63
433 2. Arnolfus,3 mago 880-18 gen. 882.556
III. Ntai:
Carlomanno II di Baviera.
1. Hernustus (Ernustus), suddiacono, 11lug. 877-11 gen. 885.56;4
I. Arcicappellani:

1. Theotmarus (Diot,marus), arcivescovo di Salisburgo, 28 giu. 877"11 ago. :>5~ Miihlb3,:her,Rege~t!Cl1,n.1520 e)54).
879; poi arcicapp'ella~odiAmolfo!55! 559 Miihlbacher, Regesten, n.1520 e 1547, .. ... , "'_',. ;" .' . ,..... '."'>',
560 Miihlbacher, Regesten, n. J578 e.. 1582;. cfr. Re'ginonis aqbatisprunziel1sis,Ckronicon
II. Cancellieri: cum continuatione Treverensi, a; 887, ed. Fr. Kurze, Hannover1890(Script()re~_rerum
Germanicarum I1 usum scholarum); p. 128, ' . ' '_. . ,;!:
561.Miihl~acher,Regesten,.n.1585, 1750, .cfr.anchen.1751, 1752 e 1754, !,,!onsionosc+.
bene n il momento in cui Liutwardus pervenne alla dir~zione'unia della cnc~eri3,(dr.;
sopra), n quello in,cuifurilnosso. L'ultUnoqtiginaleche l()menziona comearcicancelliere
550 Miihlbachei,Regesten, n. 1437 e b:l38.. <".c:>_> Miihlb3,cher,J3-egesten", n.1750, del) p maggio,. ilpriIIlo., originale nel qual(: #c<)mpare
551 Miihlbacher, Regesten,n. 1430,'1516, cfr. anche n. 1517; inoltre n.15H;1512 e 1780. Liutberto il n. 1755 del24Juglio887.N~[me~z()sitrov;ulO ~oltre al diploma n,)75JpJ;iy()./.
;>52 Miihlbacher,Regesten;n.1436 d445. . .. _ ..... ~_.d della ricognizione - tre documenti del 16, 17 e 23 giugno (n. 17.51,1752 e)754)Jacuitradi-
....5;>3Miihlbacher,Regstn,nd438 e 1466; Sickel, Kaiserurkunde~in derSchweii.,p.5; zione testua,le()cilla tra iduenomi..N on possibil~pe).'Venire a una conc1usiolle erta;tutta-
554 M!ihlbacher,Regesten, n.1549 e 1575. TI n. 1576del19 glnaio un falsodiSc!lOtt via,poicharchenel n.)726 Se in questo caso sicurarnent~) iln()medi Liutwardus~altera,to;,':
(dr.,Wibel,Urkundenfiilschungen Schotts, p. 698 segL: .... '0> '.' " , , - :<: e la tradizione di tale dOCumento uguale a quella dei n. '1751 e 1752; un'alterazione siffiile
.55?'Miihlbacher, Regesten,n. 1548 e 1566; Stengel; Diplomatik,.p. 84,nnC:~ ; Diirrunler, potrebbe essere avvenuta anchenei tre documenti dell'887,: " ... ',' .... '. .' " , ) ,
OstfriinkischesReich,3;p.274, nt. 5. ~62-Miihlbacher,Regl,'stfl:l'n.1755e1759: La ricognizione del falso n. .l761<eye'.ssere
433 556 Miihlbacher, Regesten, n. 1567 e 1575. La genuinit del diploma n. ... conIa rico- stataricavatadatin.docujn~to risalellte al periodo antecl';<entela aduta di Lilltw'a~<us"a ."
gnizione "Hebarhardus canc.adv. Liutberti archicapp.", che strettlUilenteIegitto l diploma meno che Liutwardi non sia una variante corrotta di Liutberti.
n. 1371 gi citato sopra alla nt. 537, nonmi sembra ancora del tutto sicura. 563 Miihlbacher, Regesten, n. 1578, 1584 ~ cfr. n. 1587. 434
557 Miihlbacher, Regesten, n. 1522 e 1547. 564 Miihlbachet-, Regesten, n. 1581-1692.
!'

Cancelleria di Carlo III Cavcelleria di Arnlfo e Sventiboldo 393


392

2. Inquirinus, 24 mar. 878-30 mago 887.565 l. Aspertus(Anspertus),. 4 gen. 8889 dico 892;ginell'884al serviziQ di
O. Gaidulfus, diacono, 30 mar. 880; non apparteneva al personale fisso di Carlo III, probabilmente nella cappella; diacono di Ratisbona; dopo il 14
cancelleria.566) lug. 891 vescovo diRatisbona; mor il 12 (13) mar. 89Y.57~
(4. Deusdedit, 21 dico 880; forse era nella stessa posizione di Gaidulfus.5 67 ) 2. Wichingus, vescovo di Neutra, 2 set. 893-8 feb.899; nell'899 per breve
5. Waldo, 29 dico 880-26 giu. 884; prima del 26 giu. 884 divenne vescovo tempo vescovo di Passau.579 .
di Frisinga e poco dopo lasci la cancelleria; mor il 18 mago 906.568
6. Amalbertus, 14 apro 881-21 set. 887; forse proveniente dal monastero di III. Notai:
San Gallo. 569
(7. Hebarhardus, 9 mago 881; gi cancelliere di Ludvicoil Germanic; l. Emustus, 27 nov. 887-1 0 mago 899; probabilmente proveniva dalmona-
occupato solo temporaneamente nella cancelleria di Carlo III.570) stero di Reichenau; rimase notaio di Ludovico Iv.580
8.Segoinus, 14feb.-20 set.884. 571 2. Engilpero (Engelpero), 11 dico 887-2 lug. 899; gi ne1l'884 al serviziq di
9. Salomon, 15 apr.-23 set.885; originario di San Gallo; fu poi cancelliere Carlo III; rimase notaio di Ludovico IV. 581
di LudovicoIv.572 .
lO. Angelulfus, lO feb~ 887.573 Sventiboldo di Lotaringia.
11. Liutfredus,7 mago 887; italiano.574
12. Fredeboldus (Frideboldus, Fredebohdus), 1lagoAine set. 887.575 I. Superiori dicancelleia:
13. Albricus, dopo giu. 887)76
l. Ratbodus (Ratpodus, Ratpotus, Ratbotus, Rathboldus, Rathpodus,
435 Amolfo. Hratpodus, Rutbodus), arcivescovo di Treviri, arcicance1lid'e,30 mago
895 c30 lug. 896 e 5 feb. 898-9 gen. 900; rimasearcicanselliere di Lu-
I. Arcicappellani: dovico IV.582 .. . . '..' .
l. Theotmarus (Deotmarus), arcivescovo di Salisburgo, 27 nov. 887.:2 h;lg,
2. Hermannus,arcivesco-vodiC6loriia,arcicappellario, 11 nov.896~28dic.
897.58} .., '. .... '. . . .'
899; poi arcicappellano di Ludovico IV.577 .' .... . '" .

II. Cancellieri:' II. Cancellieri:

l. Egilbertus (Engilbertus), 11 nov. 896-26lug. 897; gi notaio. 584


565 Miihlbacher, Regesi~n, n.1585 e 1750. La ricognizlohedel fal~;di:1A.5751di+22tIlag,gio
IILNotai:
877 sar stata ripresa d~ un dcumento poste~iore;
566 Miihlb~cher,Regesten,n. 1603;cfr. anchesopra,nt. 466:
. 567 Miililbacher, Regesten, n.1606. ." . ... ... l. Cozbertus,30 mago 895.5 85
568 Miihlbacher, Regesten,n. 1608, 1688; Diimmler, Ost/riinkischesRich;3,'p.539. S11
due documenti post~riori/alla sua uscita dalla cancelleria che portano la .sua sottosp:izione
cfr. Miihlbather, Die"Urkunden KarlsIII., p; 360 seg.. ". .
569 Miihlbacher, Regesten, n.1617 e Miihlbacher,Die UrkundenKarls III.,p:358~ .. 0

570 Miihlbacher, Regesten, n.1619. SUl n.1656coll la picognizione "Heuerardusllot.ad 578 Miihlbacher, Regesten, n. 1772 e 1878; EMiihlbacher, MIOG,10(l889),p.A7;, nt.
vicem Liutcardi rchitan~." cfr. le osservazioni ivi esposte. ... ,.. . .'. .... . . ' - i .'. ... ' ..
1; Diimmler,OsifrankiscHes Reich, 3, p.A82 sego ' : / ' . c,c':. . , > '
571Miih1bacher,Regesten,n. 1678 e1691. .' .." '.. . 579 M~bacher,Regesten, n. 1891 e 1952; Diimmler,Ostjra"nkzSche.l" Reich, 3,p. 483seg.
572 Miihlbacher, Regesten, n. 1695 e 1715; Sickel, KaiserurkundenitiderShw~iz,p.5~
580 Miihlbacher, Regesten,m. .1766 e 1954; Stengel, Diplomatik, p..p.137,.nt,2.Anche.
[Su questo'notaio,J?oi cancelliere, cfr. ora U; Zeller, BischofSalom III. von Konstilli:t., Abt dopo le. osservazioni. di. Stengel, ibid.,p. 87, IlLl, la question circa la .sua jdentit con.i!
von St. Gallen,Leipzig-Berlin 1910.] . . notaio Ernusto di Carlo III necessita di uno studio piaccurato. .. .. c' . "
57} Miih1bacher, Regesten, n. 1744.
581 Miihlbacher, Regesten, n.1767 e 1955; E.Miihlbacher, MIOG, 10(1889),1',479, nt. 1.
574 Miih1bacher, Regesten,n. 1749, e inoltre i! falso n. 1663, la cui ricognizione proviene 582 Miihlbacher, Regesten, n. 1956, 1966, 1973 e l 9 8 3 . /
da un modello genuino, ma la cui dat"anon sicura. Cfr. anche Sitkel,cKUiA,fasc. 7,tav.20: 58} Miihlbacher,Regesten,n. 1967 e 1972.
575 Miih1bacher, Regesten, n; 1756, 757 e 1760.
576 Miihlbacher, Regesten, n. 1762.
584 Miihlbacher, Regesten, n. 1967 e 1971.
585 Miih1bacher, Regesten, n. 1956.
435 577 Miih1bacher, Regesten, n. 1766 e 1955.
394 Cancelleria di Ludovico ilFanciullo Cancelleria di Ludovico il Fanciullo e di Corrado I 395

2. Egilbertus(Engilbertus); 5 giu.895; alla finedell'896 divennean c B. Cancelleria della Lotaringia.


celliere.586
3. Waldgerus (Walgerus, Widlgerus, Walterus), 14 ago. 895-23 gel1. 8?9.587 1. Arcicancellieri:
436 4. Hunger, 30 lug. 896.588
5. Franco, 9 gen. 900.589 1. Ratbodus (Ratpodus, Ratpotus, Ratbotus, Rathboldus, Rathpodus,
Hratpodus, Rutbodus), arcivescovo di Treviri, 22 mar. 900-15 otto 910.596
Ludovico IV il Fanciullo.
II. Cancellieri:
A. Cancelleria franco-orientale.
1. Switgarius?, lO set. 902.597
1. Arcicappellal1i: 2. Ernustus, 26 otto 907-18 gen. 908; fu anche cancelliere della cancelleria
del regno franco-orientale. 598
1. Theotmarus (Theutmarus, Diotmarus, Diothmarus, Diomarus), arcivec
scovo di Salisburgo, 7 feb. 900-19 mar. 907; gi arcicappellano di III. Notai: 437
Arnolfo; mor il5 o 61ug. 907.590 "
2. Piligrimus (Pilegrimus), arcivescovo di Salisbllrgo,?2 ott.997;)6. giu; 1. Albericus (Albricus),22lIlar.-31 ott.900. 599
911; sar arcicappellano di Corrado 1.591 2. Ruadmirus (Ruadivircus), 19 set. 902. 600
3. The6dulfus, 90tt.902-15tt. 910. 601
I. Cahcellieri:
Corrado I.
1. Ern~~tus,8ott. 906-50tt. 908; gi~hota.iodi Arnolfo; ner~079>?Q fu
.an<:he sancelliere d(llacancellerialotaringica.?92............... ' . . ..
2. Salomon, abate di sm Gallo e vescovo ai Costanza, 20gen~ 909-1~:giu.
',0 '.' i...... ' I. Arcicappellani:
911; nell'885 notaio; nell'889 cappellano di Arnolfo, dall'890 abate e L Hatho, arcivescovo di :Niagonza, 10 nov.. 911..602
vescovo; sar cancelliere di Corrado I.593 2..Piligrimus(Piligrinus),arcivescovo'CJ.l5alisbutgo,l:i.gen..912-12set.
918; gi arcicappellano di Ludovico IV; mor 1'8 otL.923. 603 . ..
III. Notai:
1. Engilpero (Engelpero),7 feb.900-20nov. 906; gi notaio diAn;lf~594,1
2. Odalfridus (Wodelfridus), 17 dico 908-9 otto 910; rimase notalO dI Cor-
rado 1.595 596 Miihlbacher, Regesten,fl.1985 e 2068.
~97Miihlbacher, Regest'n" n.2001. .' ...... . . . '.' . . ; . .." .... .;L
598 Miihlbacher, Regesten, n. 2046' 2047. Ermisrus (non' ErriusdusOlI1e scrive'
Miihlbacher) recita il nome nell'originale del n. 2046, della cui ricognizio.tieRisens, in
Analectes pour servir l'histoire ecclsiastique de la Belgique, ser. 2, 9 (1894), p. 100, pubbli-
586 Miihlbacher, Regesten, n. 1957" ca un facsimile (di nuovo poi nei suoi Elments de palographie, p. 144). In precedenza si leg'
587 Miihlbacher, RegSin, ri.1958 e 1982. geva qui Ernusdus o Ermdus, n vipu essereilminimo .<ubbiocheanche nel diplomano
436 588 Miihlbacher, Regesten, n.1966. 2048, tramandato solo in copia, bisogna inserire Ernustus al posto di Ernuldus. Poich la
589 Miihlbacher, Regesten, n. 1983.' ... ... '.. . ...>L,.~j ricognizione del ti. 2046, come ha gi osservato anche Reusens, deriv~ dalla stessa mano di 437
590 Miihlbacher, Regesten, n.1984 e2043;dalie osserVazioni di E.Miihlbacher, Zwei wei- quella del diplomano 2034, vale a direfu scritta da Simone,assoluta,nentecert() che qui,
tere PassauerP"lscbungen; MIG,24 (1903), p. 424-432: 431,siricavache latiognizione come nel n. 2034, deve intendersi il cancelliere del regno franco orientale, e nons{ capisce
del n. 2044 non utilizzabile. Cfr; anche Diimmler; Ostfr'nkiscbes Reicb; 3,p. 548. come mai Miihlbacher,.Regesten, p. CV e Cxv, possa averignorato questa circostanza.
591Miihlbacher, Reg,esten,n. 2045 e2070. 599 Miihlbacher, Regesten, n. 1985 e 1992.
592 Miihlbacher, Regesten, n. 1989 e2054. . ..' . ' .. ' . . 600 Miihlbacher, Regesten, n. 2002.
593 Miihlbacher, Regesten, n. 2057 e 2070; Regesta episcoporum Constantiensium, l, p. 24. 601 Miihlbacher, Regesten, n. 2005 e 2068.
594 Miihlbacher, Regesten, n. 1984 e 2041. . 602 DD KI n 1
595 Miihlbacher, Regesten, n. 2055 e 2067. n:
603 DD KI: 37.
.396 Cancelleria di Corrado! ed Enrico I Cancelleria di Ottone 1 397

II. Cancellieri: l.Simon,3 apro 920-23 feb.931; da130mag. 906 grossatore diLudovicoIV
e di Corrado I; poi notaio di Ottone 1. 612 .
1. Salomon, vescovo di Costanza, 11 gen. 912-12 set. 918; gi cancelliere di 2. Valchingus,27 dico 929. 613
Ludovico IV; mor nel 919 o 920. 604 3. Fo1cmarus (Poppo), l dico 929; nel 931 diverr cancelliere. 614

III. Notai: Ottone 1.

1. Odalfridus (Wodelfridus), lO nov. 911-23 ago. 912; gi notaio di A. Cancelleria tedesca.


Ludovico IV; probabilmente nel 912 divenne vescovo di Eichstiitt; mor
ilIo gen. 933.605 1. Aricappellani (arcicancellieri):

Enrico 1. I> Ruodbertus (Rodbertus, Rothbertus, Robertus),areivescovodiTreviri,.8


ago. 936-21 apro 953; mor il 19 mag.956;funse da areicappellaimper la
1. Arcicappel1ani per la Germania: Lotaringia aecceziOlle del periodo gen.942-ger.. 947,mia non da solo)15 '.
2. Hiltibertus(Hiltipertus), arcivescovo\ di Magonza, l3,sei. 936-23 mago
1. Herigerus, arcivescovo di Magonza,3 apro 920,18 ott.927; morLi1Jodic. 937; mor il 31 mago 937; funse daarcicappellanoperla Sassoni, la
927. 606 - '.,.Franconiaela'Svevia;616 ..
2. Hiltibertus (Hiltipertus), arcivescovo diMagOhza,27dic.. 927cJ2ott, 3. Fridericus, arcivescovo di Magonza, 30 giuJ.937,fineapr.953.;moril 25
935; poiarcicappellano di Ottone 1.607 otto 954; funse da arcicappellano per la Sassonia, la FranconiaelaSvevia,
fino al 22 set. 942 anche per la Baviera, dal geIl.942 algeri.947enell'a~
II. Arcicancellieri (arcicappellani) per la Lotaringia: >go.947:ancheper laLot::iriIlgia.U">' .. >"
4. Wicfridus. (Wigfridus), arcivescovo di Colbnia,25 nov.941e1520apr.
1. Ruotgerus, arcivescovo di Treviri, 28 dic.927 -27 dico 929; morl'ili] gen. 950; ,mor il 9 lug. 953; funse d aricappellailo soloper.Ia sua .rCidibce,
930 608 ........ ;....>. .."....... ...,>... '.. Si. 618
2. Hil~ibertus (Hiltipertus);: atcivescov~diM:ag():qza,,5.giu,9,2Q-?2feb, 5. Heroltus(Heroldus), arcivescovo di Salisburgo, 4 giu. 945-10 dico 953;
931. 609 . ',., . ' . . . ... . ..... > . . "......... accecato nel 955; funse da arcicappel1ano per la Baviera. 619
3. Ruodbertus (Rodbertus, Rothbertus, Robertus), arcivescovo di Treviri, 8 6. Brun(Bruno, Brunus, Prun), dal 953 arcivescovo di Colonia, 150t1,9,51-
giu. 935; poi arcisappellano di Ottone 1.610 l .ot~.~6.5;.lJ:10rtll ott, .965;Ji.fl 8 a l.9,5? f~c:(;)J]telJ:1P9ra,neame!l~san
ce1liere;Jul1sedi.arciqppellanQp~r .la. :Syjgr5lJ4a.g::i:fw<:: q~ 9,,53.cg.sOlg,
III. Cancellieri: :.per ilresto dell1Impero.,dal.956 in.collcotrenza.cOn Magonza: 620 ,.. ,><
7.. Wil1~helmus(~i1lihelIIlUs),'.arciyescovodiM~go!1za,.2~fb".956-l~ott.
1. Poppo (Fo1cmarus),14 apr.931-1?ott:?J5;gi J1P~aio;poi,caI1ce1lieredi 967; mor il2 mar;968;fino
'. ,-'o .:, : ..' ,' .., ..... :
all'ott., ...:.:.:
'.< ',_ ._:_ ',' ",'.' .-,"- .:'
,",
9()5 flllised?r:ciappellanoperJutto
:,. :. ,',: .... - . ,-' "-'_', ',:'_'::.' ":::._',:,: .'-. ,<:, _
. ,', -,,'," -'-, ,.: ...... ':- ,,: ' .. : "'_,' ....... ".> -', __. "',',:'
'c.; .' '';::... ,',.- ._:::~-,

Ottorie 1.611 .

438
612 DD FI I, n. 1 e 26, cfr. anche n. 19. Sickei,I<GiA;f~~c.l,tav.,l; .'~fr.anche ;i~~:inti. 438
613 DD HT, iI. 21. , '. .. H<:,""'.".'" . ':: . ' , . < : .
614 DD H I,n.25. ,Cfr. anche sopra,nt.;?06.:Dopo lbstudio diK Uhlirz, Diealtesten
604DDK:'IUL2e37. Cfr.sopra,Ilt. 500. Kaiseru.rkunden fu( dasBisthumMeissen, MIOG;Eig.'L(1885)"p. 063-3]5: 373.seg.,non.si
605DDKI,n.l'e IO. pu far alcun uso della ricognizione di DD O I, n.A3 h,
606DDHI, n; le 14. 615 DD O I, n. 466 e 164; KiipkeDiimmler,D/toGierGroj?e,p;281.' ,
607 DD H l,n. 15 e 41. 616 DD O I, n. 1 e 18; Kiipke~Diimmler, Ott(u!er Groj?e,p.66.
608 DD H I, n. 16 e 21. 617DD O I, n. Il e 165; Kiipke-Diimmler, Dttoder Groj?e,p:240.
609 DD H I, n. 23 e 26. 618 DD O Ii n. 42, 123 e 124; Kiipke-Diimmler, Otto der Groj?e, p: 220,
610 DD H I, n. 40. 619 DD O I, n:.67 e 171; Kiipke-Diimmler, Otto der.Groj?e,p.248,
611 DD H I, n. 28 e 41. 620 DD O I, n. 13ge 309; Kiipke-Diimmler, Otto der Groj?e; p. 396: ..
398 Cancelleria di Ottone I Cancelleria di Ottone I 3'99

l'Impero eccetto la Baviera in concorrenza con Colonia, da allora in poi III. Notai:
da solo per tutto l'Impero. 621
439 8. Batto (Baddo), arcivescovo di Magonza, 2 ott.968-23 gen.970; 1l10r il 1. Simon, 8 ago. 936; gi notaio di Enrico 1. 630
17 (18) gen. 970; funse da arcicappellano pertutto l'Impero. 622 2. Adeltag (Adaldag, Adeldagus), 13 set. 936-4 feb. 937; viene chiamato
9. Ruotbertus (Rodbertus), arcivescovo di Magonza, 25 gen. 970-27 apro cancellarius o notarius;dettatore forse gi al tempo di Enrico I; nel 937
973; funse da arcicancelliere per tutto l'Impero; rimase arcicappellan di divenne arcivescovo di Brema; 1l10ril28 apro 988: 631 440
Ottone II.623 (3. Notker, 7apr. 940; monaco di San Gallo; non apparteneva al personale
di cancelleria vero e proprio. 632 )
II. Cancellieri: 4. Adalman, 13 lug. 940; grassatore gi sotto Enrico I dal 7 gen. 932. 633
5. Wigfridus, 15 otto 951-12 mar. 952; si definisce cancellarius; grossatre
1. Poppo, 4 nov. 936-15 set. 940; gi cancelliere di Enrico I; il 7 apro e il 13 gi il9 otto 951; italiano. 634
lug; 940 portava il titolo di arcicancelliere;nel941 divenne vescovo di 6. Liudolfus(Liudulf),29pr.-26 giu. 952; si, definisce sempre cancellatius;
Wiirzburg; mor il 14 o 15 feb. 961.624 ' . ' . . . .. nell'ago. 953 divenne cancelliere effettivo.i?35
2. Brun (Bruno" Brunus, Prun), 25set. 940 c 21 apr.,953 ; dal 95 Lcob. il titolo 7: Abraham,7giu. 952; fu forse un funzionario di cancelleria. 636
archicppellanus o archicancellarius; nel 953 divenne arcivescc)vo di 8. Enno,4 lug. 952; fu forse un funzionariodicancelleria. 637 .
Coloniarirrianendo al'cicappellano;~25.. . 9. Baolt,9 ago. 952; si designa cancellarius; forse identico a Hoholt?i?38
3. Liudolfus (Liudulf), 11 ago. 953-15 otto 967; forse nel 948 .cappellano; lO. Otbertus (Otpertus), 9 set.-26 otto 952; si chiama cancellarius; gi
nel 952 notaio; alla fine del 967 oall'iniziodel968divennevesvo di dall'll giu. 948 nella cancelleria dove rimasefino al2 dico 958. 63 9 '.
Osnabriick,626
4. PoppaTI, 29 giu.968. 627
5. Liudigerus (Lutgerus), 2 ott;968-3 ago;<Q70;'probabilmentenonidel1~ico
all'omonimo:tancelliere.italiarl.o;628! U:':: _.~_ . n. - 630 DD O I, n. 466. '..
6..Willigisus (Willegisus), l~dic; 971~ 2]; apr;97J; rimase.cncelliel'e di 631 DD O I, n.l e 7. Cfr. sopra, nt. 504; Kopke.Diirnmler, Ottoder GrojSe,p.67,epehio, 440
Bremen:Hamburg, 1, p. 132. . ,.
Ottone II.629 632 DD O I, n. 25; scrisse anche il n. 26.
633 DD OI,n.33.
634 DD O I, n. 139 e 148.
635 DD O I, n. 149 e 152. Cfr. anche sopra.
636 DD O I, n. 150. La conclusione di Ottenthal, Urkunden fur Osnabriick, P,:Z?s~g.,che
...... 62iDJ:)O:r,\..17~~'Dt>O:rI,ri:j4.rRqJesto~as,b, collie a:nch~ pr:det~rhtinare il questodiplon;a con la ricognizione di Abramo sia opera dello stess? scrittore d.el ?iplorna n.
periodo incti fu in' caric~il:can'ellierLiudolfo,.sucuiCfr. pi avanti,bisogrui1)tendere in 279,emessojJerintervento del vescovo Abramo.di Fri~u:gainfavoredelsuovassalloNegomir,
considerazione i documenti di Ottone II,' che:fino' alla -morte del padre:non ebbe .unacaJ,1cel- ind cea supporre che il ricpgnitoredel diploman. 150sia identic0aJfuturpvescov<Jir~isinga
leria sua priJpria;ft:inoltreKop]e'J:)Ymm1t:r,Qtt()tler GrojSeLp'~38,') -." .:d)![,' .:
ll
e che questi abbiascdtto personalmente il documento da lui ottenuto in favore?el suo. vassallo.
439 ,622 DJ) .OI,n'.J61s385.,Aqu~st';I!timodiplon;a del23.gennai09?0 fu app?stal~ricoc Allora occorre naturalmente disconoscere la paternit della stesura del diploma Il' 379aJnptaio
gnizione' prima- che la notizia della sua matte fosse comunicata- alla cancelleria che' si trovava LE, cui era stata attribuita da Sickel; quest'ultimo diploma potrebbeessergliaSsegnato,ome ha
in Italia. Cft. inoltre Kopke-Diimmler, Otto der GrojSe, p. 472. osseiVaioOtteIlthal,solo a condizione che il n. 150 fosse unanuova redazione pwdotia dol'o il
623 DD O I, n. 388 e 433, TI primo diploma, datato 25 gennaio, fu comunque completato 960, ma contro queSta ipotesi sta il fatto che questo diploma, comemostrala npwdUzioned~
solo pi tardi. Ruotbertus non pu essere stato nominato prima del marzo, e in nessun caso ~igillo .in Jostes,KaiJerurkunden Osnabrijck, fu sigillatoprinia della fine del 956, poich il sll()
pu essere statoarcicappellano gi il 25 gennaio.'" '.. .... (; c.,"
sigillo nonpres ta ancora l'incrinatura subita allora dalla prnamatrice.di Ottone!; .' .., ...
el1
624 DD O I, n. 4 d'l. La ricognizione di DD O I, n. 37, del 23 aprile 941risale'ahcora al 637 DD OI;n:154;L'ipotesidi Stehgel, Diplomatik,p.; 159,che cost~siaideliticoallo
periodo in cuiPoppone era in carica;miildiplomafu completato solo. successivinntHdr. scrittore e' dettatore.BG non sufficientemente provata. La coincidenza dell' are~ga'e della
Sickel, Bejtriige,7, p; 719): Cfr:)oltie Kopke'Dfullm1er,Otto derGrofie, p.320: publicatio di questo diploma, che porta la ricognizione>diEnnone, con le parti geIluirJedel
625 DD O I, n. 35 e 164. Cfr. anche sopra. . diploma n. 153 dettate da BG, non garantisce affatto, come suppone Stengel,chsentr~bii
626 DD O I, n. 166; DD O II, n:. 14;.cft. pi avanti. diplomi derivino "indubbiamente" dallo stesso dettatore, ma troyauna suffici~ntesiegazio"
627 DD O I, n. 358. .. . ne nel fatto che Ennone, impiegato solo una volta nella cancelleria~ utilizz comeniodello il
628 DD O I, n. 361 e397;Cfi. pi avanti, e Sickel;inMGB DD,!, p.86, cOIJtril parere dettato del diploma n. 153. '
di Stumpf, Wirzburgerlmmunitiitsurknden,'l, p;42.: 638 DD O I, n. 155.
629 DD O I, n. 404 e433.Forseentr in cancellerillginell'estate del 971 (dr; Ottenthal, 639 DD O I, n.156 e158.Cfr. anche i n, IO} (su cui occorre per vdereancheStengel,
Regesten, n. 531 su DD O I; nA06). '''-...'----_ Diplomatik, p. 154, nt. 4)e 198.
400 Cancelleria di Ottone I La cancelleria imperiale 973-1125 401

441 11. Hoholt, 1-13 gen. 953; si chiama cancellarius; gi dal 25 set. 940 nella L ,Willerius, 13 mar. 962; si chiama cancellarius;in cancelleria ancora nel
cancelleria dove rimase fino a121 apro 953. 640 . 972. 648
12. Tuoto, 12 dic. 955; si designa cancellarius. 641 2. Arnolfus, presbyter,22 ago. 962. 649

B. Cancelleria italiana. Fu organizzata solo nel 962; prima di questa data si Alle due sezioni di cancelleria per la Germania e l'Italia, che abbiamo visto
trovano menzionati come arcicancellieri nelset.951Bruningus (Bruni- separarsi. al tempo di Ottoqe I, nel secolo XL se ne aggiunse una terza, la
gigus), vescovo diAsti, e Mannase (Mannasse), arcivescovo di Milano, cancellenaborgognona. 650 E vero che al tempo di Corrado ILnon venne 442
10 ott. 951-15 feh. 952. 642 . ancora istituita una tale cancelleria: l'unico documento perla Borgogna di
questo imperatore che cipervenuto, e che risale al periodo successivo alla
L Arcicancellieri (arcicappellani): conquista. di quel territorio, fu prodotto nella cancelleria italiana, dato chda
corte soggiornava in quel momento in Italia. 651 Poi per verso la fine Ciel
LWido(Guido), vescovo di Modena, 20 apr. .962 c3 gen. 965; destituito per 1041 652 Enrico III; accingendosi a partire'perla Borgogna,. organizz anche
infedelt; gi arcicancelliere di Berengario II e diAdalbertO. 643 per 9uesta regione una cancelleria che rimase in funzione almeno fino il
2. Hubertus(Hupertus, Ubertus}, vescovo diParma,2dic. 966 c28 mar. 1053, ,anche se non sempre con tutto il personale; Enrico IV neiptimi
973; gi cancelliere di Berengario II e diAdalberto;rimase arcicancellie- decenni del suo regno fece apporre la ricognizione ai pochi documenti che
re di Ottorte II.644 ebbe occasione diemettere per la Borgogna o nella cancelleria tedesca om
quellaitaliana653,e solo tra il10S0 eil 10S2 procedetteallanotnin.&un
II. Cancellieri: cailelliere' borgognone,654 che , testimoniato fino al. settembre!OS7;655.per
quanto. sappiamo,' prima del 1120 Enrico V emise 'solo un documentoperJa
L Liutgerus (Liugerius, Liggerius), 13 mar. 962-1 nov. 964. 645 Borgogna servendosi della cancelleria tedesca;656 daL1120 .al 1125.'ebbe
2; Ambrosius, 2 dic.966-25 mago 970; nel 970 divenne vescovo di Bergamo; anch'egli un cancelliere .borgognone.' Insomma Jacancelleria. borgognona
mor nel 974. 646 non godette mai della stessa organizzazione stabile e duratura,della-iquale
3.Petrus, lomar. 97f;28 mar.973. 647 fruirono le altre due; > t,; ....
'Da1965al vertice della cancelleria pet tutto .l'Impero teclesco>erasolo
III. Notai: l'arcivescovo di Magonza. Per .quanto possiamo constatare, sembra: che in

441 648 Cfr. Meyer;Bresslau;Bloch, Nachtfiig},p.130, e DDO I, n.23941b4l e429/'> ',i


.' .649 DD O I,n.245. .. . > > <'e .. ..... .~\ ";:>,\C,>;,;
..... r
50Pripla dicon'!-uistare la Borgogna i.~ovrani tedeschiemisero.sol(). spofaetic~J:l1~llt~
d?CUmentl a favore di fondazioni .religiose .borgog one. Tali pezzi furono redatti nellmag~
442
ll
glOrprt~ dei asinella caJ1elleri tedesca; alcuni pr, c'0ille DD FIII p~ 3?3.{cfr. ]jresslal'
Erluternngen. III, p. 417, nt. 2)e DD K II, n;8i, anheinqulIa itali~a.: . " ' ; . :
'651 DDK Il, h. 265." '.' .. . ,
. 652~fr. Steindorff, Jahrbuch HeinrichsIII., l,p. 343 seg:, e pi avanti. Secondo Stumpf,
D/e Re!chskanzler, n: 2174 Basilea veniva assegnata alla Germania;Stumpf, ibid.,n. 2175 del
25 aprile 1040, relativo a Moutier-Grandval, nlIa tradizione testuale a noi pervIlllta nuu::
del tutto delIa ricognizione cancelleresca; . . . ' : .... .........< . .. . ",
. 655 StumI!f;DieReichskanzler, n. 2709,2757,2815 nella cancelIeria'tedesca; in quella ita-
liana probabilmente'ilniodello genuino usato per il n. 2788: .... :'....... ........,.
654. Al principio del 1080 HermanfredusdiSitten in Stumpf,ibid"n.2820 neh'viene
ancora chiamato cancellarius, mentr cos avVieneinStuinpf, ibid., n'2842 delIa primveni
del 1082. . < ....... '.
. 655Yunico dO~llf?ento posteriore per la Borgogna, Stumpf, ibid., n.2996, privo&lla
ncogmzlOne e, a.gmdicare,dalla sua scrittura, ebbe origine nelIacancelleria italiana.
656 Stumpf, ibid., n. 3121 (originale a Berna).
402 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 403

questo periodo solo. una volta sia stato messo in discussione il legame, altri, lotte combattute in Germania per la reggenza sisia mai pensato aistituir
menti del tutto ovvio, tra quell'ufficio di corte e 1'arcidiocesi: nel 1031, dopo una sezione italiana della cancelleria; soltanto dall'autunno 988 ci .perve-
la morte di Aribone di Magonza. Il 6 aprile avvenne il suo decesso; il 30 nuta una notizia certa al riguardo, e ci imbattiamo in un arcicancelliere, il
maggio il suo successore Bardone ottenne l'investitura, il 29 giugno fu con- vescovo Pietro di Como, che mantenne questa carica fino alla morte dell'im-
sacrato; ma ancora nei mesi di luglio e agosto la cancelleria imperiale non lo peratore. 662 Ma il fatto che Pietro nel 1002 pass dalla partedi.Arduino,
riconosceva come suo superiore, almeno a giudicare dai documenti, e s()l- l'antir eletto dagli italiani,663 diede luogo a un'innovazione gravida dicon-
443 tanto a partire dal 14 settembre 1031 egli fu riconosciuto cometale.6?7 seguenze. In queste circostanze Enrico II nei suoi primi anni di tegno rinun-
Questo fatto non si spiega in altro modo se non supponendochenelconsic ci del tutto a istituire una cancelleria italiana, e fece produrre e convalidare
glio dell'imperatore Corrado II per un certo periodo di tempo si prese in nella cancelleria tedesca anche i documenti per il regno m.eridionale. Solo
seria considerazione la possibilit di separare la direzione della cancelleria alla fine del 1008 o all'inizio dell'anno seguente subentr una divisione;
tedesca dall'arcidiocesi di Magonza, anche se poi alla fine non ci si risolse a almeno parziale, delle due sezioni. L'arcivescovo Willigis di Magonza era
infrangere a tal punto la tradizione. 658Quando per sotto Enrio IV ed allora arcicappellano e arcicancelliere, ma il cancelliere del re era ilsuofvo-
Enrio V gli arcivescovi di Magonza, Sigfrido, Rothardus< e Adalberto; si rito Eberardo. Poich questi gi nell'autunno 1007 era stato<nOIilinafo
poseroripetutamente in aperto contrasto con i sovrani, il legame tra l'ufficio vescovo di Bamberga, pu darsi che a lungo andare si sia reso cont dell'iffic
di arcicancelliere tedesco e la cattedra arcivescovile di Magonzasierafatto pOssibilit di guidare tutta l'attivit .della cancelleria imperiale acCanto
cos solido chnon si pens pi a nominare un altro superiore dellacancel, all'amministrazione della sua diocesi.' Cos prima .della primavera ,1009
leria.659 Anche dopo che Enrico IV, dopo un lungo indugi, nell'autunno rinunci alla guida della cancelleria tedesca, mentre rimase.cancellier
1Onsi decise a considerare Sigfrido decaduto dalla sua carica, silimit. a d'Italia, .ein questo periodo subentr cos una nuovasepaniziOriedelie due
omettere il suo nome nelle sottoscrizioni dei documenti ead autorizzare ci sezioni di cancelieria,664Poi,dopo la morte dell'arcivescovo Willigis(23feb-
cancellieri ad apporre lariognizione nel loro proprio. nome; ma nons! os braiO 1011)665 l'ufficio di arcicancelliere per l'Italia,che.nomfuaffidato al
nominarejlnaltro arcicancelliere. Analogamente. si proCedette. pi tardi in siiOsucCessore a Magonza, Ercambaldus,riIilse pi di un 'arino vacante,
casi simili, e Iap1;ov<i pi evidente di quanto quel legame -deltuttoirdipenc finch il re, probabilmente verso la fine del 1012,666 si deciseacori.ferirloa
dentemente. dall'atteggiamento politico dei singoli arcivesoviJfosseconsi- Eberardo di Bambrga e a nominare un nuovo cancelliere italiano;la:dech
derato. inscindibile data da un documento del 1110, cio posteriore alla sionediintraprendere la discesa in Italia, che fu presa dfinitivaIilentealpi
morte diRothardus di Magonzae precedente alla nomina del suo: successO-: tardi nel Natale del 1012 a P6hlde, sar stata all~originediquest()provv;edU
re Adalberto, la cui ricognizione fu effettuata da "Albertus cancellarius vice mento> ' ' ~L'.~:'.',~ " .',' __

Maguntinae ecclesiae quae nunc archicancellaturam optinet". 660 .Melme Eberardo mantenne il suo ufficio fmchEl1rico.Ilfii'mvit,oloh
L'ufficio di arcicancelliere in Italia si trova in questo periodo in una riusc a conservarlo con il suo successore; GorradoI, giall'iriizi?~J~.~l.l? 445
situa~io!l,edifferentt;Altemp() di Otton~ Ile Qttone lIIrirrlgs.e,inmflll()a regno,.' lo confer invece ad Aribonarcivescovo&Magenza";chei;quest?
vescoviitaliani. Dopo la morte di Ubertodi :parma, che loavevaoccupato modo ricopr di nuovo la dignit suprema m entraIilbele sezioni dellaan:
gi sotto Ottone 1,' tale ufficio pass .(fine del 980) aPietro.dipavia66I,ch~ clleria,667 men:tre petil resto l' attivit cancelleresca erasb.tigtda 'chie
Ottoll,<: IIpoco prima della sua lIl0rte (fine del983)inI1alza1~9g1jo.P~pa1J'
Poichrion posse~alIl0alcund()cumentogenuinoperl'Ita1J,fl}isaleme,'~
444 primi cinque anni ili regno di Ottone III, non sappiamose.nelorsodlle
662 Sulla situazione nella cancelleria negli ultimi anni di Ottone III, durante i quali suben- 444
tr una fusione delle due sezioni di cancelleria subordinate a un unico cancelliere'hiritenetF
do per due arcicancellieri, cfr. pi avanti. " ...
443 657 Cfr. Bresslau,]ahrbiicher Konrads IL, 1, p. 324; MGH DD, 4, p. XV. 663 Adalboldus episcopus Traiectensis, Vita Heinrici II imperatorzS;MGHSS; "l,p: 679-
658.Cfr,MGHDD,4,p.xv,nt. l, circa l' obiezione di Seeliger contro questa ipotesi.. 695: 687, cap. 15; cfr. Hirsch-Bresslau, ]ahrbiicher Heirichs IL, 1;p.313, nt.2;Z,p;.363;nt:
659 Cfr. Bresslau, KUiA, fase. 4, tav. 22, 76 seg.; LieferungIV,tav. 26;84. 2 e3; DD A, p. l sego '.
660iStumpf,Die Reichskanzler, n. 3038 (originale a San Gallo). Analogamente nei di 664 Cfr. Bresslau, Erliiuterungen. II., p. 146 sego
Reinhardsbrunn (Stumpf, ibid., n. 3073, .3074 e 3075), gli autori dei quali devono avere cono' 665 Hirsch-Bresslau,]ahrbiicher Heinrichs IL, 2,p.306:
sciuto un diploma genuino munito di una tale ricognizione e risalente al tempo dellavacariza 666;Pi.precisamente tra il 14 maggio 1012 e il febbraio' 1013 (DD H II, n.246 e 254).
della sedemagontina. . Coogni probabilit ci. avvenne a P6hlde duraIite il Natale 1012 (cfr: Hirsch~Pabst,
661 Non sicuro che egli sia identico all'omonimo cancelliere di Ott<meL(cfr. Sickel, ]ahrbiicher Heinrichs IL, 2, p. 390 segJ
Diplome Otto II., p. 99). " . ' 667 Cfr. MGH DD, 4, p: XIV sego 445
404 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 405

diversi cancellieri. il fatto per che dopo la morte di Aribone, i cui rapporti do:,eva div~ntare arci~ancelliere tedesco, e senza dubbio pens, come gi
con l'imperatore erano di anno in anno. sempre peggiorati, il suo successore Anbone, dI potere umre stabilmente questa dignit allo stesso ufficio per
a Magonza non ottenne lo stesso posto, non ci sorprender dopo tutto ci l'Italia.
che si detto sopra: 668 ancora prima della consacrazione diBardone era Ma non si giunse a ci. Nel corso del 1112 i rapporti tra Adalberto e
stato deciso che l'ufficio di arcicancelliere perl'Italianon sarebbe toccato a l'imperatore si raffreddarono, e gi 1'8 ottobre- ancora prima della>rottura
lui; gi 1'8 giugno 1031 669 ne compare investito l'arcivescovo Pellegrino di aperta - il primo fu deposto dal suo ufficio italiano diarcicancellietementre
Colonia, il favorito di Corrado e ancora pi dell'imperatrice Gisella, che ancora il 16 ottobre veniva riconosciuto come arcicancelliere tede~co;egli
dalla fine del 1023 era anche bibliotecariopapale. 670 E poich i suoi succes- persetale carica solo nelle settimane successive. Allora per risult evidente
sori Ermanno, Annone,Hiltolfus,Sigewinus e di nuovo Ermanno conserVa, la differenza tra la dignit arcicancelleresca tedesca e quella italiana. Einfat_
rono tale dignit sotto Enrico III ed Enrico IV, sembr che anche per l'uffi~ ti, mentre la prima rimase vacante e persino l'imperatore nonos1btaccare
cio italiano di arcicancelliere si dovesse profilareJa stessa evoluzione osser- il diritto della sede arcivescovile di Magonza, nel caSo in cui l'arcivescovo in
vata per quello tedesco: come quest'ultimo si era legato alla.sedearcivesc6~ carica fosse incapace di esercitarlo, nei confronti dell'ufficio italiano si valse
vile di Magonza,671 cos il primo si avviava a unirsi inseprabilmenteCJ.uella invece del diritto alla sua libera' disposizione, e ne fece uso.' a .favore di
di Colonia..' ,"'. /.'.' Federico di Colonia>Allorchpoi anche questi, dal 1114 circa, si. distanzi
Ma in questa linea evolutiva subentr una lunga interruzione. 672 NOil si sempre pi da Enrico,675 si omise di fame menzione nei document:iinun
conservato alcun diploma regio per l'Italia. risalente . 'agli ultimi anni 'di primo momento non sempre, poi, dall'inizio del 1116,regolarmente,'eJ'an-
Enrico TV e ai primi del suo successore,doa tutioilperiodo',chevadal' no seguente si procedette a un nuovo conferimento dell'ufficio 'italiano di
l'ottobre 1095 fino all'ottobre 1110; questi quindici anni raPPl:esentano,fin c arcicancelliere, che venne affidato al. vescovo Gebehardus di Trento. Solo
tantochJ'unionetra la Germaniaeil regno meridionale rimase in:vit,>il dopo la conclusione della pace in. Germania e-la" riappacificazione-ol'il
pi lungo spazio ditempo privo di una qualsiasi attestazionedocumeniari pontefice,Gebeharduspot cederedinuQvo il suo ufficio a Federico:.il
su interventi del sovrano tedesco nelle questioni italiane.'moltoprobabile documento emesso d Enrico in relazione al concordato di Wormsfusotto-
che in questo periodo non vi fosse affatto una cancelleriaitaliana,673e questa scritto da Federico di Colonia nellas'Ua qualit di arcicancelliere. 676 " <-
circostanza pu avere contribuito a .indurre Enrico V,quaridoneLcorso La storia .dell'uffiCio di arcicanclliere borgognone incomparabilin:nte
della sua discesa a Roma alla fine deL1110 procedettenuovamenteillasua meno complicata della storia diquello italiano. Nel periodo del qmue6ra ci
istituzione, a non considerare i diritti che 1'arcivescovo di Coloriiaavrebbe occupiamo tale carica fu occupata solo una volta epe:rbreve tempo, e preci- 447
potuto rivendicare. il re nomin arcicancelliere per l'Italia una sua persona sarnente a partire dal 1045, sotto Enrico III, fu ricoperta dall'arci\T~scQvo
di fiducia, Adalberto, gi arcivescovo eletto di Magonza,Cheprnonaveva U g() . di Bes,~Ilon.677Pel:Qllasto .sappiamo, . ~ltemp?diE:nJ:is9JV,~dl
per questo rinunciatgall'ufficio di cancelliere tedesco, dii lui amministrato EnriS9 Y!l0Il vinI UJ:laJcicancellieieper ~a Borgogna. . ./ i/ '.' :;:.;., :,.'r'
446 sin dall'ascesa altroncrdiEnrico,n, come si illustrer ancodpi avanti,;in ltitoli dei superiori delle cancelleriesubironourttiQtevolecil1bi~i:Pel)tQ
un primo momento egli simostrintenziollato a cederlo. In questo modo nelperiodo di cui trattiamo; Nonvi dubbio che inque$t?poc~il titolo di
risult un cumulo tra la carica dicancelliereedi ardcancelliere; maLve:ific archicancellaiius era quello ufficiale per i capi supremi dellacancelleri~.ita
catosi fino a quel momento nella storia della cancelleria674 , ma che poteva li~na e borISQgn0!l~;se in alcuni casi ecce~ionali sonoc~iamati(l~c~iappel
essere solo temporaneo: dopo essere stato consacrato a Magonza, Adalberto lani ci dipel]dequasis~mpre solo .da una disattenzione degli scd.ttrj,cJ.ej
documenti, cos come era talvolta accaduto anche prima al tempodi:Ot-

668 Cfr. sopra. ..


669 DD K II, n. 167 (cfr. Bresslau, ]ahrbiicher Konrads1I., ,1, p. 324), e sUl secondo d~cu- 67~ Cfr. Meyer von Knorw.u, ]ahrbiicher Heinrichs Iv. undHeinrichs V, 6,p,298 seg: .. .
mento ivicitat cfr. la premessa a DD K II, n. 168; 676. La~ircostanza che i documenti di Enrico V emessi per l'Italia dopo .il1l2:2.sono rico-
670 Cfr. capitolo sesto. nosciutiinnome del cancelliere tedescoadvicem diAdalberto di Magonza;norvcliriJ.ostra:,
671 Cfr. sopra. tenuto conto delle regole da esporre pi avanti; valide per la ricognizione al tempo di'Lotario
672 Per ci che segue cfr. Bresslau-Sickel, WormserConco~dat,p.13Lseg. e probabilmente anche gi durante gli Ultimi anni di Enrico V, che Federicodi,Qoloniadopo
673 L'elemento decisivo a favore di .questa ipotesi la ricognizione di Stunipf;' Die il 1122 abbia perduto nuovamente il suo, ufficio di arcicancelliere. .. . ' 'i.'.." "
Reichskanzler, n. 3043 del 12 ottobre 1110 per S. Ambrogio a Milano, apposta dal cancelliere 6nn 29 dicembre 1041 (Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2223) probabilmenienon ilcora 447
tedesco. arcicancellire, lo sicuramente nel marzo 1045 (Stumpf, ibid., n. 2273). Su Stumpf, ibid., n.
446 674 Solo la posizione di Bruno dopo il 951 (cfr. sopra) in in:~erto senso analoga. 2246, cfr. pi avanti, nt. 824. .
406 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 407

tone 1. 678 Viceversa, durante la prima met del periodo preso qui incollsi" celleriadi cui conosciamo il nome, Ericus 'di Havelberg, erano mt:mbri
derazione nella cancelleria tedesca si verificano simili anomalie quandcrin della cappella. 683 .Sotto Corrado II, oltre ai gi menzionati, 'proven~vano
un ristretto numero di documenti il suo superiore chiamato arcicancellie~ dalla cappella anche i cancellieriitaliani Bruno ed Ermanno, sotto Enrico
re; senza dubbio il suo titolo effettivo era quello diardcappellano. Ma al III i cancellieritedeschiiAdalgerus e Teodorico (II) e gli italiani Enrico,
tempo di Enrico III si verific un cambiamento, per spiegare il quale dob" Gotebaldus e ~ec~o684, e anche nel periodo successivo il legame tra cap-
biamo trattare del rapporto tra cancelleria e cappella cos come si erasvi c pella e cancellenanmane molto stretto. Doveva dunque sembrare ovvioas-
luppato a partire dal IX secolo. Abbiamo gi parlato dei Jegami tra le due segnare all'arcicappellanoun supplente nella cappella, oscome nellacan-
istituzioni nel periodo precedente. 679 Essi divennero ancora pi stretti di celleria egli era sostituito dal cancelliere; tale sostituto avr tanto piassun-
priina a partire dall'ultimo quarto del IX secolo. ALtempodi Arnolfotro e to la direzione effettiva della cappella quanto pi spesso e alungo Fammic
viamo il cancelliere Asperto e il notaio Engilperone, che v'engonodefiniti nistrazione deij'ar<:i.diocesidi Magonza avr tenutolontano.dalla cortej'arc 449
membri della cappella,680 e da allora si moltiplicano sempre pi le testimo- civescovo~arcicappellano. Mi sar permesso dicongetturare;che a questa
448 nianze che dimostrano come membri della. cappella, .la quale sicuramente situazione si riferisce gi il titolo di arcicappellano, portato. da Bruno sotto
disponeva di un personale pi numeroso dellacancelleria,.eran() impiegati Ottone I a partire dal 951 e che compare in modo cos costante da non
e occupati anche in quest'ultima. Ad esempio sotto Ottone I si indotti il poter~ essere .considerato in nessun caso come UIl. s~1l1Bliq~ ti~9Ioo.q.orifico
identificare il cappellano Liudolfo,che nel 948 intervenne aLsinododi privo di ogni significato nell'organizzazione effettiva della corte. In quel
Trev'iri su incarico dell'imperatore, con il notaio e cancelliereomcmimohe tempo la carica di arcicappellano non era ancora o non.~rapiconsidrata
conoscianiodal952;681 e, in base a quantosappiamodilui,nonpuess<:tvi come un ufficio davvero indivisibile, e il fatto che Bruno ne fu investito
dubbio che il fratello dell'imperatore, Bruno,. appartenesse ancheallapap" non doyeva necessariamnte imBortare che 1'arcivesovo di NagonzaEosse
pella; torneremo qui di seguito a illustrare la posizione da luigoduta all'in- escluso,d~l1asuadirezi()ne.Poi Per, dal 965, ci. si abitu.,a/itetlerenuQva-
ternodella cappella. Al tempo di Ottone III eracan~ellierejVcappellano mente quell'ufficio come' spettallte soltanto. ailna p~rson.a nell'Impero.
Heribertus,682 e cappellano era Bernwardus,. che~iqualificaegli stesso Percissumonoun significato ancora diverso la definizione di arcicappel-
come scrittore presso la corte regia., Per il periodo di Enrico" II b9iamo lanodeH:imperatore attribuita al tempodi Enrico III dauh cronist~atten.
testimcmianza che i cancellieri tedeschi Guntherius e Odelricus,:icancellie- .dibilee S()I1temPor?neo. al'. cancelliere Teodorico, in. carica da11944, e,
ri italiani r;nrico, Pellegrino, Teodorico, Ugo, e 1'unicoscritt()'~dellacan- lppqil suo ritiro qal setvi~ioac0rte, il,con.ferimento dello stesso titQlp allo
svevoGebehardus,denel1058 divenne cancelliere di Enrico rVe;ne!
.- .;060arcivescovp'cii Salisburgo;685 E infatti .chea q~estillominisiastataltr~-
678 Questaco~suetudine si mantiene fino aipilini ~ cii EberirdodiBarrib,srga(cf2I)I~Ij
sferita la direzine ~ffetti\Ta d~lla .cappella,~tacc~aolasos~eall'arci(llo"cesi
II, n. 254, 275,276, 278 seg;), dato che al t=po c1iEmicoII;wrilligis,essendoaI"cicapp~ano, 9iMagom~ae,daY'l.lfficio di arcican.celliere. tedeso3,cI ~s$a collegato; imo
chiamato cosianche in documenti italiani, ma poco dopo l'incoronazione imperiale preyale.gra- dedur$ida,un'aItracirco$tanza compleillentr~allefontisQpra,citate,yaleli
duahnente l'uso c1idesignarlo comearcicancelliere:5ull'uso linguisti~o.sorto COrradolIe,d.Enri-
co ID cfr. Bresslau, K,anzleiKonrads IL, p. 7 seg.; 5teindorff, JqhrbuchHeinr;ksIJL,J,p,}4?S~If"
679 Cfr. sopra." .. ". " . . ' . <..>,,>.,;
680 Documenti cii Arnolfo del 29 maggio. 888: "per Aspeiticustodis et .cancellar~riostri
interventum", e del lO/novembre. 891: "perinterventum Engilperoniscapellaniet notarii ,"68JGuntherius Odelriussono cappellani gi sorto Ottone DD OID,n; 132e
nostri"(Miihlbacher, Regesten, n. 1790 e 1867). Waitz, Ver/assungsgeschichre,6,p. J59,ntA, 355):Theodericus-Dietrichviene.chiamatocappellanoinDD.HII,in"110; Emico inDD.H
ha osservato giustamente che custos non significa custode del sigillo, come suppongono II, n.287;Pellegririoin DD H II, n. 400; Ugosotto Corrado in 'DD K II, n;. 8.3; Ericl.sdi
Diimrnler, Ostfr'nkisches Reich, 3, p, 483, e 5ickel, KUiA, fasc. 7, testo, p. 193. Agli esempi Havelberg,custoscappellae nel 1019 (cfr. Hirsch"Bresslau,}ahrbiicher.HdnrichslL; 2, p.294,
citati da Waitz, ibid., 3, p. 516, nt. 2, p. 518, nt. 2 e p. 520, nt. 1, sull'usodicustos nt.. 8, e inoltre Bresslu, Brl'uterungen.I.;p.l64), TI Walkeruscappellaecustos, che menziona
cappella,nus,cu,stos cappellae, custos palatii, (cfr. anchePerlbach,Codei tradz!ipntim,p.159, n. Thietmar di Merseburg7, 27,. Thietmari MerseburgensisBpiscopiGhronicon,ed.Fr. 'Kl,lrze,
26) se ne. aggiungono altri due dell'inizio del secolo XI, cfr. pi avanti,ntc683,E, qUalto al Hannover1889 (5criptores rerum Germanicarum in)usum scholaruri), p: 184(= 6, 53 l,
periodo di Arno1fo,.decisivo il documento Miihlbacher,Rege.i-ten,n. 188Rdel'893;finter" .forse identico aI notaio di calcelleriaGA di Enrico I (dr. Bresslau;.Erl'uterungen.lL,p;J57).
448 ventu Rihharii custodis nostri". Non vi dubbio, che in questo casoilterrnine non significa L ,.6ll4 Cfr. Bresslau, Kanzlei Konrads IL, p.14; Stindorff, }ahrbiicherBdhrichs III.:; 1,. p.
custode del sigillo, perch Rihharius n fu mai cancelliere n appartenne alla cancelleri~.~_. 358,.dove bisogna toglire il cancelliere Eberardo n,che non miesistito; ,Inoltremolto
681 Cos ha gi sostenuto Kiipke-Diimmler, Otto der Groj5e,p;J65,nL5, _......\ .. i . probabile che~chdiversialtricancellieridi questo periodo appartenessero alla capplla,
682 5u Heribertus cfr. DD O III, n.184,210, 248,261 e 281 (dove egli persino cpiamato ma siamo privi di testimonianze al riguardoi.., ..... ".,.,'.,..... :
arcicappellano); su Bernward cfr. Vita Bernwardi,eap. 51 (MGH 55, 4,p. 779) e.Andles i; 685 Per Teodoricocfr.Herimanni AugiensisChronicon, a; 1047, (MGH 55, 5; p; 126); per 449
Hildesheimenses, a. 993 (MGH 55, 3, p. 69). Cfr. anche pi av~ti,nt. 773;. Gebehardtisla sua Vita in MGH 55, 11,p.25e 35.Bresslau;KUiA, testo, p.74.
"
408 La cancelleria imperiale 973-1125
La cancelleria imperiale 973-1125 409
dire dal fatto che dalla fine del 1043 , sotto Enrico III, Bardone diMagohza
che evidel?-temente nacque per analogia al ttolodicancellarius. 689 Sembra
non porta mai pi nei documenti regi original~ il titolo primac(:msu~to di
che a.l?artlre d~ sec<:>lo XI. a questo .u~fic~o fosse peLlo pi legata la preposi- 451
arcicappellano, bens solo quello di arcicancelilere,e che.anc~e LSUOISUC-
tura di St. Manen .diAqUlsgrana, ClOe dI quella chiesa dell'Impero che pi
cessori vengono designati quasi sempre solo conquest'ultlmo tltolo.686
450 L'ufficio di superiore della cappella era cos divenuto nuovamente .~n
dell~ ~treera co~slderata la cappella del sovrano.69D Non si .finora chiarito
suffIcIentemente m quale modo questa carica abbia continuato a sussistere
ufficio di corte vero e proprh 687 In un primo momento non funecessana- nel periodo svevo.691
mente legato a quello di cancelliere, anche se lo fusps.so;p?tevano.esse~n~
Da 9uanto~i~'~e~to finor~risultachiarochedopo il 1044 il titolo per i
investiti pure altri ecclesiastici di corte. DaJla morte di Ennco II! m pOlil
tre arclcancelhen e 11 medeSImo. Non abbiamo testimonianzesicureisui
titolo di arcicappellano deposto dal suo tltolare e scompare COSI del tutto
dall'uso linguistico ufficiale; sotto Enrico IV'edEnrico V,e anche.ahempo
pot~ri1egati ailoroinca:ichi: Nessuno per dei trearcicancellieridiquesto
peno?o - a ~a;teunepIsodi~ del tet:Wo ~li Enrico V clicui si parler pi
di LotarioIII e Corrado III si trova il titolo cappellarius ocapellanarius, 688
~va?tl - ese:clto una qualcherleonosclbile mfluenza sulla nomina dei cimcel-
he~l, o degli al~ri funzionari a~tivi in cancelleri.,e sullo svolgimento del lavo-
rom can~~llena.692 Un.cambIamento nell'ufficio di arcicancellieI'~1()n.coin
686 Per chiarire tale questionepossono essere presi in consid~raziOnesol6 gli6tiginali,p()i- volse mal il resto del personale di cancelleria e-nessuna innovazione int:oc
ch in cOpie o in edizioni del tutto consueta la con~sionedia~chicapellanus e archican~ell~~ dotta in q~es~0.l?etiodbnell'iterhurocratico seguito perla: produzione!di
rius. Ora; gli ultimi originali nei quali Bardone chlamatoarchzcapellanus sono Stumpf, D:e
Relchskanzler, n. 2242,22:43,2249 del giugno, luglio e novemlJr<:1043; eia qv~lIlQ)J1eJ?!91p docu~en~l comClse.con un tale cambiamento o pu in qualche modo essere
poi viene chi~~to soloarckicancellarius. Lo stes~C) .'(ale l'e~ ils~o~:-rccesso~e Lilf,t?(Mp fll1? fil fatta r~sallre ~utl;a disposizionedegliarcicancellieri. Perci Jeito parlare
1953. fu,}a:-resfaimo . a .uno sC,rittore venne la stran~ Idea di. SOSUtlII!e le .fqnne~qr.f<:J1Blll,c,~: solo.diuna direzlOnenominale dell'attivit . di cancelleria da partedell'arcic
'el1eria find'1la 'fine del 1052, vice L. archiepiscopi et archicancellarzz OVlcIH. ar~hzcancel{arzJ et cancelliere, mentre i suoi superiori effettivi erano i cancellieri.
archiepiscopicon lacoinbinaziOne vice L. drchicancellarii.et ar~kica?ellani usata in Stumpf, Gliominichenei secoli X e XI occuparon'o l'ufficioci cancelliere
ibid., n. 2439, 2442; 2444, 2445,. 2454 e 2456. Da-alloram pOI il tltolQ archzcap'ellanus nor:;
compare pi sottoEnricoill. Sotto Enrico IV in Stun'lpf, ibid;,n,<2532,ar,1zzapl{!tiflus,e apparten~vano; trahnepoc~e eccezion~,. alleprrne famigliedell'Impeio;pi
preso dal documento anteriore n.2148.Poi~0~crittofe qel1Q59:f~~rlCqraU11~J,?lta?pnfu: volte trovIamo tra loroperfmo membndella casaTegnante,ecos:id esempio
450 sione tra i titoli. In Stumpf, ibid., n. 2568 egli chiama 1arclcancel1iere ~qloarchz~pzscoF~s~ "II)-a
nein.2570 2571 .2573-2575 archicappellanus, probabilmente anc~e per~inf1uenzato da un
document~ante;iore. COn il n: ,2576 ritorna per anch'egliallitolo;dichiancellarius,
conforme all'uso cancelleresco ,e almeno per quantOfinoraMpQtltq.Yedere;n~diploIiii.ri
ginalicli EnricQ Iv, da all()ra ~~oi predomina soltan~q qest()titolq. ~e,itlc:liSa2:ionicont~arie
~ 28~.e4;9) ~oltoteIl1Bo~~a,g;
Hq;hsfZ/t Halb,:;stad;,;.l,. p. 25<Je 4 1, p, .. nel 19(J9, ~l~~p~
c1;ella can.cellena dell ~~c1Vescovo Ilrema ~ene c'giamato,arc~zcappellaritls([jBFfamkurg,1;
di
di Sttimpf e Steindorff sono, per quanto io 1<:~pbiap.oWt~ ?ontrollare, m~s~tt~. ,'. ""i"c" " p.9~, n.IO,l). ~a cortedel,re perla, pnma vC)ltarieL1099 i1Wep()sitoGottschalk(Ii
687 L'pbiezionedi Seeliger,Erzknzler, p. 26, e diWartz, V.erfassungsgeschzchte,6,p. ~45 e
nt. 2, non lnisembra/fndat~; Seeliger non d sfficiente impoitanza alla sinultandtdelle ~~wsgrana e chIamato capellarzus (cfr. Stumpf,Oie Reichskanzler,n.2943). ; <.
i" .....
.':, 689 qr.Bresslau,.KUiA, testo, p. 84 (dove per hisgnaelimfuare ilrichiarno alla lettera
notizie sulla nomina di un aric~ppel1ano non identico all'arcivescovo di Magpnza .con ilcam-
biamento del titolo conferito all'arcivescovo nei documenti. E la prova da lUldesiderata, che dI Lotano,MGH 5S,,7, p.840, inventatadaPietrol)igconq);JG\lidlach, Ye.rfaSS(:r;d~J
cappellarius non sia semplicemente una variante di cappellanus, bens ti~olo di ~funzipnario Sarme,n debell?Sa'fomco~ p,17~eg., CO? le ipot~side1qttl.<:per>concordospIo in part~;i4
preposto agli altri cappellani, fornita in maniera soddisfacente dalle Vicende di Col~~a(cfr. tltolocapp~ll(/r:usentra, ~ ve~o, m usq m analo~I~aqq~odi cancellarius,ma!l0nd<:sign~ 451
pi avanti, capitolo ottavo). Anche i dubbi di Erben,.in R~d1ic?-Erben, Urkundenlehr;, p~ 62, alCun.uffIClO~I ~~cellerIa. L osservazIone posterlOre di' Guncl1ach, Heldenlieder,2,' p,23.9,
nt.J,nonharilevanza" . ;' " " " ; " " " < . . '......
nt..1,non mi ,sembrano avere grandeimportanzac E infatti la CIrcostanza che sottoqttonellI
690 Cfr. Qu~x, Geschichte von Aa.chen, 1, p. 75;Steindorff, ]~hrbucher Heinrichs III., 1, p.
Willigisper un periodo chiamato pi spesso archiep~scopus che rchicapellanusn~n Pu? para-
349 e 350; Wartz, .verfa~sungsge~chzchte, 6, p. 343; KUiA,cit. - Al cappellarius Gottschalk
gonarsi a quanto avviene altempo di Enrico m.In pnmo luogoaccantoaquella~arch.zeptsc~
seffl.e nella preposltura il cancelliere ~dalb~rto, che era anche il superiore dellacappel1a, e
pus l'altra designazione non cade affatto in disuso,e in secon~o luogpal~e.m?o~;Enn~oII il POI il. caPPe{larzus Arnoldo. al. tempo. di Ennco V.Sulla corrispettiva situaziqn al tempo .di
titolo di archicapellanusricomincia ad essere usato, mentre clOche SI verifico sotto ;EnrI<;o DI totan? .e,di Corrado III dr. pi avanti l'elenco dei .funzionari '. dicancelleril <;Ii. questi due
perlnas~ st~bi1mente. il fatt.oper che Heri,berrusunavolta. ~ DI? om, ?,28~vepgachlama
to archzcapellanurhapocarmportanza, COSI come non h,a rilie~oil n:ede~1ffio titolo Pqrtatoda sovranI. '." . . .'. '.' .. "" '" ".'" . ' ,"'.'
HildibaldusinDDOII, n. 218, DD O llI, n; 294. Tutti e tre l pezzldenvanoda persone non 691 Ancpra sotto Corrado IV ne! 1245 (BFW; n.4498J. trovom~rizionatoi1cappellarz'~s
abbastanza'confidenticon l'uso cancelleresco; Che attribuirono ai funzionari untitolo pi eleva- ~ome superIore d~ll~capp~a,autor~zzato aric~vefei tributi feudali;41tell1P0diFederico I
llcappellano Henbertus VIene menzlOnato unavolta com~ prepositus~rknostre, P.P. Kehr,
to di quello loro spettante:Sinili inesattezze sono statecommes~e in ~i i~empi(dipiavan
ti le osservazioni sulla denominazione,dei funzionaridicancellena<:iei secoliXIV eXV). Ur~unde?'1.ur Geschichtl von Farfaim XII. ]ahrhunde,rt,QFIAB,9(1906),p;.170cl84:181.
Puo d~rslch~allorafos~e a capo della cappella:., ,' . . ' . "
688 Dall'inizio del XII secolo documentato anche alla corte dell'arcivescovo diC610nia
(cfr. pi avanti,.capitolo ottavo). A Halberstadtil titolo,ompare dit11179 a11210 (UB .".692N?~s~pr~idil'~sucos~sibasiSchuin quando, in relazione a KUiA, testo,p,11~; scri-
'"
v~cheWilligisdi Magonza ~vrehbe addirittura aVutoadisposizi()n~i postind1acancelleria.
410 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 411

dopo Bruno, fratello di Ottone I, l'omonimo fratello di Enrico Ile di nuovo cappella e perci temporaneamente anche alla cancelleria;696 .allo stesso
1'omonimo cugino di Corrado II. Dopo avere ricoperto per un certoperioc modo, secondo una testimonianza posteriore, la preposituradi St. Servatitis
452 do quell'ufficio, e a meno che non morissero mentre erano ancorain carica, di Maastricht pare sia stata unita permanentemente all'ufficio di cancellier
essi furono posti quasi setnprea capo di prestigiose e ricche diocesivescovili tedesco; e tale unione risale forse a un provvedimento di Enrico IV. 697 Ma
o arcivescovili;693 e se il servizio in cappella conferiva in generale Faspettati- riscontriamo che i cancellieri spesso erano titolari anche di altribenefii
va di un avanzamento a una sede vescovile,694 tale promozione era quasi del simili;698 ed ovvio che proprio da queste prebende ricavavano lainaggiol:
tutto assicurata $oprattuttoai cancellieri. Invece avveniva solo di rado che parte dei loro redditi. Rimane aperta la questione se,oltre a ci, a lorospet-
ecclesiastici, i quali gi da prima erano investiti dell'ufficio vesovile, fossero tasse anche una parte delle tasse di cancelleria che in questo periodo con
poi nominati cancellieri. A questo rigu~rdo fino alla met del secolo XLsi certezza venivano richieste: siamo infatti privi ditestimonianze esplicite sia
possono citare solo i casi diGiovanni diPiaceriza, perbrevetempocanceh sul versamento che sull'impiego ditali tasse. .
liere italiano di Ottone III, e Kadelohusdi N aumburg, cancelliere italiano . Durante tutto il periodo qui trattato e anche in quello successivo i can- 454
sotto Corrado II ed Enrico III; al tempo di Enrico IV comunque, dal 1063 cellieri sono traifunzionari pi in vista e pi influenti dell'Impero. Non
in poi; 1'ufficiodi cancelliere italiano fu ricoperto solo da vesovi;e anche il solo passa per le loro mani il disbrigo formale del lavoro burocratico,mail
suo cancelliere borgognone, cos come unodeisuoicancellieritedeschi; loro; parere' ha talvolta un .peso decisivo per risolvere le questioni. portate
Gebehardusdi Praga, portavano gi la mitravescovileallorch.furono invec davanti al sovrano. Nelsuo consiglio e intribunal,in guerra e in pace,nelle
stitidi quell'ufficio di corte; e, conformemente a quest'usanza,ancheilcan- questioni dilomatichee finanziarie il re si serve della loro collaborazione e
celliere italiano e quello borgognone dLEnrico V erano vescovi: Pi; spesso del loro aiuto. 699 Questo loro rango trova espressione nelle svariatednomic
succedeva che i vescovi nominati. cancellieri. conservavano il loro ufficiO a
corte ancoraper un certo periodbditempo,fosseroposhigiorniroHucuni
mesi,press'a pocO fino alla nomina di un successorecomefecero'Eririco e 696 Cfr. sopra. In un formulario del manoscritto di Bauingartenberg (Das BaUlngarten- 453
Ugo di Parma sotto, EnncoTIe Corrado' II; BurcardodiRalberstadrsotto berger Formelbuch,ed.Biirwald,p. 338, n, 39) il re conferm~~ privilegi~llD~ chi~sa.::qur~st
Corrado II o Adalgerusdi Wormssotto Enrico III, o fosse per un periodo capella nostre regiema~nificentie specialis, ad quamnostre .canceliarleofficiuIT along
retroactis temporibus est annexum". Non ' stato finora appurato di quale chiesa si par4 in
pi lungo, persino per una serie di anni, come ad esempio fecero Rildi- questo passo. ." ,.' .. .... . '. f " . ..... -
baldus di Worms sotto Ottone II e Ottone III,695 Heribehus.di COlonia 697 Nel documentoflso.di Enrico IV;. Stu11Pf, Die.Re.ihskanzler,,fL ,2886, maIisal~te
sotto Ott~neIII, Eberardo di. Bambergasotto EnricoII~ Adalb~rto.diN.[a: con ogn,i probabili~a.llDa tradizione attendibil~(~a1tz, Yer/a!fslf~gsgesch.icht., (),p.)56), ci
gonza. so)toE;nrico V. Ma tuttiquTsticasisofloeccezion~i:,;cli flhna.isari~ yiener;ersino ~efinito. cO)Ile una disposizioneregia: . "donumveropraepo~itl!r.a~~!usg~m
.~ccl~si~e IlullicoI1cessiml!s .nisi eiquem. regiaetimperatoria.ll).anus in cpria et cape~asua (si
cellieri cei>soyt:ani lassiavano imllldiNaffienteillOro' incarico. ,<;?rte, clMi:lll:
,tenga conto di questa testimonianza anche perci cherigllardaillegarne ,di cance~et1a ~.ci!P'
do venivano norp.inati vsc()vi O arcivescovi: ... ".. ... ., .......... ;. .... " < / ......,. pella) cancellariumsuliJ11orclinavit". il primo cancelliere prepositodi StServat:ius,delql!ale
Sembra lvecechemoltidi loro durante il loro servizio. in cancelleria abbiamo testimonianza,.fu Ac[alberto sottoEnricoV. (Stumpf, Die Reic.hskanzler, n: 3034 e
siano; st~ti/titolaridilucro~~prebende presso capitoli vescoVili.o altre chiese 3215; dr. per ilperioqodiorrado III Sturnpf,ibid., n.}395e J512,prquellodiFed~ri()I
453 colle~iate,il' cui conferimento dovevano certameflte all'interYTm?repio Stumpf, ibid., n. 4063 ,esu questo Varrentrapp, ChristiC(n Lvonf.4ainz, p;106seg.),l,ar~gioi
ne pel'cui nelXIII secolo laprepositura non piunitaall:ufficio. di cancelliere.~data dal
equivalente a un ordi11.e. Abbiamo gi detto br~yerp.ent~sh,sl~pJ:el?>sMl-lt? fatto 'che in quest'epoca i cancellieri sono disolitovescoyi;/ ... "' . 1,{
di St. Marien di b-quisgraria era in un certo sen~o legatasta15ilmme'~lla, ..... 698,$010 qualche esempio: I-Ieribertlls, cancelliere di Qttone W, era preposito del duomo di
:Worms;P~egrino sotto Enrico IIpreposito del dpomodi Bamberga;Ermanno Sotto Corraqo
II arcidia~o!1odiColonia. Al tempo.di Enrico IIIEberardo era canonico. ad Augusta;
Teodorico (TI) canonico a Costanza e " come arciappellano (cfr. sopra, nt. 685) -preposito.di
452 693 Solo il cancelliere italiano di Ottone II; Giovanni; ahllomertto di abbanclonareilsuo StMlIrien ad Aquisgrana, Winitherius canonico a Wiirzburg,Adalberto.prepositodel duomo
ufficio;'ne1982, dovette in un primo momento accontentarsi della nomina ad abate di diHalberstadt, Hunfriduscanonieo di Strasburgo, Gotebaldus canonico.di Eichstiidte prepoc
Nonantola, per poi divenire solo pi tardi arcivescovo di Piacenza. . sito di Spira, Hecilo preposito di St. Simon und Jdas a Goslar,Gintheriuscanonieodi
69ACfr; Wa1tz,Verfassungsgeschichte, 7, p. 290 sg. " Bamberga eprepS'sitoa Goslar:Sotto Enrico IVtnenziono Federico preposito. del d6ino di
695 Sembra che soprattutto Ottone III abbia tenuto Jlloltoachei suoi cancellieri fossero Magdeburgo, Bibonecanonicodi Halberstadt, Adalberorte .canonico' di Metz, Erlongus canoni-
titolari di importanti uffici ecclesiastici. Come nel 991 chiam ancora una volta all'ufficio di co di Bamberga; sotto Enrico V Adalberto, prepositodi St Cyriacus a Neuhausen,' di St.
cancelliere il suo maestro Giovanni, arcivescovo di Piacenza e gi cancelliere italiano disu.o Servatius a Maastricht, di St; Marien ad Aquisgrana. Le cose non cambiano nel XIISecp)o.'
padre, cos nel 999 nomin arcivscovo di Colonia il suo favorito Heribertus,'che dal994 era 69~ Cfr.Waitz, Verfassungsgesehichte, 6,p..357 .seg. Quest'attivitdeicancelliericotne 454
cancelliere italiano e dal 999 anche cancelliere tedesco, senza fargli lasciare la can~elleria, per fiduiari del re viene trattata qui solo brevemente,perei baster accennare al fattche errio
cui l'intera direzione di queseultima fu riunita nuovamente-tJ.~lla persona di Heriberts; soprattutto i funzionari della cancelleria italiana,specia1mente i cancellieri; ad essre di solito
412 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 413

nazioni loro attribuite. Gi Ottone II chiama il suo cancelliereitaliano detentore di tale rango fu Adalberto, poi arcivescovo di Magonza sotto
Giovanni "interaulicos... archimandritem et consecretalem'';7gQ:al tempo~ di Enrico V,ed probabile che egli ottenne per primo tale posizione. Proprio
Ottone III il cancelliere Heribertus, che dirigeva le due sezioni della cahcel- costui viene definito pi volte il pi potente e pi famoso tra tutti i cancel-
leria, chiamato logotheta o archilogotheta dell'imperatore,71 e il suo bio~ lieri dell'Impero,7s e lo stesso Enrico V nel celebre manifesto da lui pubbli-
grafo lo definisce il primo tra i suoi consiglieri segreti;702 nel 1022 cato dopo la caduta di Adalberto parla della sua importanza e della sua
Teodorico, il cancelliere italiano di Enrico II, qualificato analogameni:e,73 influenza usando termini quasi entusiastici. 709
e quando nel 1032 Burcardo fu nominato cancelliere di Corrado lIsi affer- Poich i cancellieri imperiali possono essere considerati in uh certo senso
ma chiaramente che stato chiamato a corte per divenire il consigliere come i primi ministri del re, chiaro che avranno riservato solo poco tempo
dell'Impero.794 All'importanza assunta dai cancellieri imperiali. corrisponde al disbrigo dell'attivit burocratica della cancelleria. Inpassato si era diffusa
l'appellativo di serenissimus attribuito nel 1060 a uno di loro, Guiberto; un'opinione, cheoggi le pi recenti ricerche hanno dimostrato del tutto
negli atti di un sihodo di Niccol Il;705 la stessa persona della quale erronea,710 secondo la quale tutte le trasformazioni subite nel corso del
455 Bonizonedice. che alla sua nomina a cancelliere l'imperatrice-reggente. gli tempo dai caratteri intrinseci ed estrinseci dei documenti (il loro corredo
avrebbeaHidato l'intera amministrazionedellntalia.7 OG Percinondobbia- grafico, la sigillatura, il contesto delle loro formule, e persino la veste pi o 456
mo meravigliarci del fatto che verso la fine delperiodo qUitrattato; allorch meno completa o lacunosa di un .singolo documento) sarebbero state un
il ceto dei principesdell'Impero. (Reichsfiirstenstancl) si separ dagli ,altri merito o una colpa dei cancellieri imperiali. Oggi sappiamo che questi ulti-
sempre pi nettamente e chiaramente, di questo ceto facesseparteanch~ il mi solo iri casi del tutto eccezionali presero parte personalmente alla scrittu-
cancelliere in forza. della sua carica,e che riuscisse aconservare.il suoxrngo ra deidocumenti; 71l inoltre solo raramente siamo in. grado di ricondurre
anche durante tutto il XII secoloJ07 Secondo le fonti il primo cancelliere Ull?qualsiasi dei mutamentiverilicatisi nella produzione documentaria, e di
cm parleremo pi avanti, all'iniziativa diretta dei cancellieri. Come sLpu
", ....
- "'-""'.' ',.' 'dedurre' anche dalla prassi seguita nei secoli successivi e'a noi nota da testi-
nClmmati missiiri Italia. Cfr. Ficker, Italienische Forschungen;l,p. 323seg.;3 ,p. 415, ,~con .monianze dirette, con ogni probabilit essi aVranno preparato e influenzato
trodi lui, Bresslau, Kanzlei Konrads IL; p.20;G.Waitz; GGA,'1871, p.921"960:931;
Hirsch~Bresslau;]ahrbiicher Heinrichs IL,3, p. 119; nt: 1. '.' . \ . " ~:i ~
700 DD O II, n. 283.Lq si metta aconfronto coLtitolpproto a seCTetischelost~s~osi~ttri~
buisceiri DD O III,n},9, e si veda su ci $iSkel,I)ipl()~eOttoJIL,p.22~se~:i<"
701 5u questotitl(} cfiBloch,l:,o 1J.r;n Vercelli; p'84seg:llsu() si~hifisat()(Jri~lliio~'stat '70.8 AnnalesBildshimenses, a.l111 (MGH55,3;p. 112-113): "mnium cancellrioIUIll
chiarito recentemente da ASemenov, UberVrsprung una Be"deutungdes A~te~ d,erIJOgtheten qui ante eumfuetlJntin,aula regia celeberrimus"; Annales Ottenurani, ac. U12(MGB 55, 5,
in Byzanz; BZ,19 (1910), p: 440-449: Da uri passodiGiorgioCodirioda luicitat() siriavache p. 9): "summus etfllffic>sissimuscancellarips"; Gesia abbatumYrudonensiu112, L7,c. 15,
era. coppito dell'archil[;gotheta biz::ntino redigerel~lettere degIiinipratoria prinSi]JiStr::ni~ (MGH 55, lO, B, 271): "fll.ffi0sus eifllffiosissime pt9siri curfa)mperairis". '. ~. ' ~., ~ .
e da qUi sichiarisce facilmente il passaggio del titolo al cancelliere.di ()rioneIII' :.>;>i . '.. 709 Giesebrecht, Kaiserzeit, 3, p. 125<: "ll1axim~ siquidem circa illum nostra fa1Ililiari~
702 Vita Beriberti,' 'ap:4. (MGH 55; 4; p.742-N3):' Cfr,Astits flfndatorumBrunwfzarensis fam~aritasuniversumsibisubicitregnum praeter quod nomeri et imperii nomi sla ei sm-
monasterii,MGH 55,14jp. 131, cap: 10:"cuiustotaimperialis ~uriapiiebatcoIlsilio", gulatlSdenegavit dignitas"Totum cum illo,nil sine illo disposuimus. Secretorumregni con_
Fitndatio monasteriiBrunwilarefisis, ed. H. Pabst,AdG,12 (1872), p.147 -20.Q:' 164,' ..';.' ..... : scius,. nullius consilii iriscius. Totam sibi curiam,' omnem subiecimus militiamo Non modo
703 Placito di Penn(GactolaiBistoria abbatiae Cassine~sis, li p:m. 'Jlte~tTecidriC nobis secundum verum dimidium anirili nostri fecimus".
chiamato "cancel1ariuset summoconsiliarillsd0mniiinperatoris"(cos a1ch
e in'Dl?,.fIII, .710 Essa ripresa ancora da tutti i lavori di K. Stumpf~Brentano, la cui grande opera, Die
h. 465 e 467); egli sottoscrive come "secretorurnRomani'imperiicancellarius ~cIClgthet!' Rezchskanzler, era destinata a provare questa.resi, ma tale lavoro dovette rimanreincompiu:
ItaIicus"; .Allo stesso modo Ottone di Bamberga' come cancelliere di EnrieoVchithato lO proprio e anche perch tale tesi era iridimostrabile.
"secretalis intimus" (Ebbonis Vita Ott~nisepiscopiBabnbergensis; MGH 55, 12,p.822:88?: 711 A partire dalla met del X secolo solo per un cancelliere possibile affermare che 456
825,1,1, cap. 3)... ,'. ........' . .' ' .'............... moItoprobabilmente apport persnalmente uria correzione in un documento: si tratta di
704 GestaepiscoporumBalberstadeniium, MGH 55,' 23,p. 94: "regni consiliatorfuru.rus Adalgerus al tempo di Enrico III/del quale si'sa anche che gi prima della sua nomiri a can-
ad' curiam imperialem evocatur"; sul suo.iritervento a un processo per alto tradimento dr. celliere trascrisse inmundum tutto un documento (cfr. KUiA,fasc. 2, tav. 8).,InoItre possi_
Bresslau,}ahrbiicherKonrads IL, 2, p.BI. . ". ". . . " . .:- bile che al tempo di Ottone.I, Ottone II e Ottone III i cancellieriPietro, Gerbrto e
705F.A.Zaccaria, Dell'antichissima badia di Leno libri3;Venezia 1767,p;;104. Adalbertoabbiaiiopreso parte sporadicamente all'attivit scrittoria,.e ci ancheprbabile
455 . ]06 Bonizonisliber adamicum, 6 (MGH,Libelli de lite,1,p.593):."haecinprimClrdio per ilcancelliere Heribertus: cfr.5ickel, Diplome Otto IL, p.103, Fai1ta,DieNotare, p.555
regni suiomnes,.:'ItaIici regni curascuidam'Guibertocommisit Parmensi... eumquecancella~ seg.;premessaiiDDO III, n.53; Erben, Exkur,re; p: 577 seg.Afavore dell'ipotesi di Erben
rium appellvit". riguardo a Heribertusvi soprattutto la grande somiglianza tra 1a'scrittura dei diplomi a lui
.i ... 707. Ficker,.vom Reichsfiirstenstande, T,. p. 71 sego GiiIIStumpf, Die Richskani-ler, n. attribuiti da Erben eIa scrittura dialcUle parole che Heribertus aggiunse di suo pugno alla
3213 e 3022 il cancelliere viene menzionato tra i principes,.tuttavia irituttie due icasiaIl'.ulti- sua subscriptio nel protocollo siriodale di Francoforte DDH II, n. 143. Qualcosa di simile si
mo posto (dr. Ficker, ibid.). ' . . ' .... verific forse anche al tempo di Arduino (cfr. MGH DD, 3, p. 698).
414 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 415

la decisione di merito in relazione alle istanze di coloro che desideravano notarius imperatoris" tra i testimoniJ19 Queste sono le poche notizie certe
ottenere un documento; puo' darsi che fossero loro a darde direttive perla risalenti a prima del 1125 circa i nomi di singole persone appartene!1ti al
produzione dei diplomi secondo l' ordine di. documentazioneimpartitodal personale subalterno di cancelleria;720 per il resto dovremo designare quei
sovrano; ma con ci di solito si esauriva anche il loro intervento hel1"attivit funzionari di cancelleria, che riusciremo a distinguere dal confronto di scrit c 458
di documentazione. I cancellieri si preoccupavano senza dubbio~ben poco tura e di stile, nella maniera sopra indicata, cio usando delle sigle.
della composizione e della forma, del dettato e della scrittura dei documen c Non siamo in grado di stabilire con sicurezza se questi funzionari foss~ro
ti; tutte queste incombenze ricadevano quasi sempre suifunzionarisubalter- nominati dal sovrano o dal cancelliere. Mentre non raro il caso che alcuni
ni di cancelleria, e alloro umore, capriccio o abitudineindividu~le,allaloro di loro passassero dal periodo di servizio di un cancelliere a quello di un
accuratezza e acribia o trascuratezza e imprecisione dobbiamo imputare altro, e possiamo osservarne la scrittura nei documenti per ima lungasetie
quasi tutti i caratteri mutevoli che ricorrono nella produzione documentaria di anni, poteva anche verificarsi che l'attivit dialtricessassecoriJa fine del
di questi secoli. mandato di un cancelliere, e talvolta a un cambiamento nell'ufficiodeLcan-
Nei secoli X eXI solo eccezionalmente apprendiamo i nomi e ititolillffi- celliete si congiunse anche un rinnovamento radicale d~ personale suh~tet~
ciali di questi funzionari subalterni della cancelleria. Sotto OttoneI,inon- no. Alcuni .di loro prbabilrnente seguirono nella sua diocesi un cancelliere
457 triamoil nome diungrossatore Adalberto, entrato in cancelleria nel 95J, nominato vescovo o arcivescovo;721 sotto Enrico III sembra che, un notaio
che ricaviamo da un documento dell'arcivescvo diColoniadaJui inprece- del cancelliere Eberardo abbia seguito quest'ultimo ad Aquileia dove era
denza scritto in parte e sottoscrittoJ12 Al tempo di Ottone IIneL976,trovia- stato chiamato ('ome patriarca, tornando per dopo lamortedicqtiestia
mo un notaio imperiale Herwardus, che era contemporaneamente~clyclascac, corte per essere accolto una seconda volta nella cancelieria;722jnfinevL
lus ad Aschaffenburg. 713 Sotto OttoneIII, EnricoUeCorrado ILilvescovo anche il casodi.scrittoti della cancelleria impiegati nel disbrigo diaffaripri-
Leone di Verce11itestimoniato con sicurezza come dettatore dinurilerosie vati dei cancellieri,723 che per venivano anche adoperati per prestare altri
importanti documentiJ14 Al tempo>di Enrico II; il vescovo Erkus.di servizi al re;724 Inoltre, il numero dd funzionari occllpati contemporaneac
Havelberg, che,;allontanato dalla suadiocesi,avevatrovato unasistelIlazio c mente molto vario. Se al tempo di alcuni '. cancellieri troviamo cinqU~,sei,
ne nella cappella regia, dett e scrisse una serie di documentiJ15.Sotto raramente. persino pigrossatoriattivi simultaneamente, in altti 'periodi;
Enrico III in un documento possiamo riconoscere la scrittura del cappella- invece,erauna sola persona a sbrigare quasi tutto il lavoro di cancelleria e
no Adalgerus, che poi divenne cancelliere e vescovo di\X7orms.716 Sotto solo eccezionalmente eta aiutato da questo o quel collega. 725 Accanto agli
EnricoTV in, un diploma del 1095 un Raginaldus si definisce scritEorechia- scrittori che possiamo definire notai permanenti di cancelleria se ne.trovano
lllandosi subca~cellarius dell'imperatore; e' la .llleclesimaRersonll'sot.toscrl~se
un document del vS.SC?yo Milone di Pado\Ta.;l?sal1<101()'stesso~tit19J1?L)-l
telll po. di E1}ric() N, in .drcostan~eche il1ustrere~o a f0Bclo;pi{ii~Y~ntii . .tro-
Viamo .ilcPPpf:lla[izr(Arngldo;preposito <:liAqui~grana,olll~ ricggnitore.cli
una serie. didocumenti,718. eundiplomadelJ 122 menziona unf:Heriricus ~
719 Stumpf,J)ie Reichskanzler, n. 3174.. . ... ......>.,
. . . .
.720.Inalcuniaitricasi si possono far<: congetture pi o menO:probabili.;Cosloscrift.C::l1'e
',-.,' - ', " " , / - ' -- . ""_'" ',>;_L~"':
LI sotto OttoIlel<: i suoi successori forsejdenticoall'insegnaqte di MagdeburgoEcca~4o
fFlckehardus) il Rosso (cfr. I<:. Uhlirz, Geschichte des. Erzhistum-rMagdehrgUl-iter tl~Y!.K.~.iserii
qus siichsis~hemHaus~, Ma&debrg1887,p.81; Stenge1, Diplomatfk, p. 196),Io'scritFore~A
.. - '. ,- ,', . . ,- "',. ',-, ,-,-- .. - ,,- .. sotto Enrico II al vescovo Adelboldus di Utrecht (cfr. Mey~r-Bresslau-Bloch, Na~htr{jgeip .
457 KUiA, testo, p.
712 cfr.Bresslau,Continuat~rR~gino~is;St~ng~i;DiPI~~~~ig,~. 158), lo scrittore GA sotto Enrico n al chierico eli Treviri Walkerus( cft: Btesslau;
163 seg.~ . ..>;.~"'~ . .c . . . .d.T... Erliiutr:rungen.]L p. 156seg.),)o scrittoreAdalberoneCsotto,Enrico IV (clle,el'iln'l illPoi
m Gudenus,Codex diplomaticus,1;p. 352; cfr. pi. avanti, ... . " "'. ~ dovr essere chiamato Adalberone m al cappellarius e prepositocJjAq!1isgrap.a Gpttscllalk")
711 Cfr. Bloch;-LeovonVercelli, p. 59 seg.; Bresslau, Exkitrse,p,78;nota;eM:GRDl)/4, 721 Cos uflO scrittore,. che sotto il Cancelliere. Eghert? ~raatFivo comesu1'plerite .ilella 45~.
p.41. ..' cancelleria di ,Ottone n,. testimoniato poi comncrittoredi ildocumento delloste~so
}15 Cfr: sopra pi avanti: " Egberto. nomiriato. ar;civescovo di Treviri (cfr. Sickel, Diplome Ottos II., 1'.124, TIt.I);per.1a
?16Bfesslau, KUiA;fasc. 2, tav. 8, Inoltre pu darsi che uno scrittore abbiasgnato il suo mia esperienza personale sono in grado di confermare1'ipotesi fatta al riguardo da Foltz.
nome sul verso di DD H II, n. 482, Cfr. la premessa a questo diploma ea qullon.82.. 722 KUiA, fasc. 2, tav. 7. .
717 BresslauiSickel, Wormser Concordat, p.131, nt. 2; Bressla,.XanzleiBeinrichs.J'/, p. 723 Cosun notaio del cancelliere Gregorio da Vercelli sotto Enrico IV ne scrisse il testa-
683 sego In qusto periodO,ne1 qualei cancellieri nonsoggiornarno quasi mai presso la mento (Bresslau-Sickel, Wormser Concordat, p. 124). .. ~
corte inlperiale 'abbandonata un .po' ,da tutti, forse Rainaldo diresse effettivamente Eattivit ,f24 Cos nel 1063ulo . scrittore di cancelleria accompagna .11 vescovo Burcatdo di
cancelleresca: Halberstadt nella'sua legazione in Italia (Bresslau,Sickel,WormserConcordat, p: 123, .nt.
718 Cfr. pi avanti. 725 Su ci cfr. le liste in :Redlich-Erben, Urkundenlehre, p. 97 seg:
416 Lacancelteria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973_1125 417

altri che, ogni tanto, pare siano stati chiamati solo temporaneanienteper ne. ovvio che le parti richiedenti la redazione di documenti'regi inoltrava,
svolgere compiti di cancelleria; questi ultimi spesso sono in stretto rapporto no alla cancelleriadenchi dei nomi dipossedimenti o di confinichedeside,
con una certa fondazione religiosa o con un determinato luogo e scrivono ravano fossero ripresi nei diplomi, e ci sicuramente accadeva anche nell'e.,
quasi esclusivamente documenti per quella fondazione oppure prestano la poca precedente, anche se finora stato dimostrato con certezza soltanto d
459 loro collaborazione alla cancelleria quando la cortesoggiorna.in queLcerto alcuni esempi risalenti al periodo degli Ottonf.727 Inoltre potevano presenta,
luogoJ26Ma anche tra i funzionari permanenti di cancelleria sono chiara- re ai funzionari di cancelleria o al sovrano stesso una bozza gi completadei
mente riconoscibili differenze ndloro grado. Taluni si trovanoin>un rap" documenti che chiedevano: se tale abbozzo veniva approvato cosc()m'era
porto di apprendistato con altri e l'influenza di questi insegnanti sulleforme apportandovi solo modifiche di poco conto, allora nasceva un docl,lmentoil
dei documenti spesso riconoscibile anche molto tempo dopolaJorouscita cui dettato proveniva dal destinatario. e che per qualche aspetto poteva
dalla cancelleria; gli uni redigono solo le stesure a buono, gli altri,.probabil" discostarsi dalle consuetudini e dall'uso linguistico della cancelleria. Finor.a
mente quelli in possesso di un'esperienza edi cognizioni maggiori, dettano e non si studiata abbastanza la frequenza con la quale casi di questoge1}ete
scrivono; alcuni trascrivono in'mundum solo i pezzi da loro stessi composti, si verificarono .neLperiodo .carolingio; tuttavia possediamo ora la bozza di
altri lavorano solo sulla base di minute altrui; vi anche il caso di un notaio un diploma cliArnolfo perilmonastero di San Gallo, che, inoltrata .qall'aba.-
che corregge il lavoro di un altro, rettificandoneeventuali errorinellastesu" te, fu accettata>cona1cuni cambiamenti dalla cancelleria, e fl,l trascritta in
raa buono; e accade assai frequentemente che al lavoro di preparazione di mundum da Un. funzionario di cancelleria, sebbene la formulazione del pro;
1:insolodocumento, anche alla redactio in mundum, partecipino duej'talvol' tocollo iniziale presentasse espressioni del tutto inconsueteJ28 Dai secoli
ia persmopiti funzionari; IJ:1fine, pur essendo in generale l'attivit 'di~queste seguenti ci sono giunti numerosi abbozzi di questotipo,729 e in parecchi
persondd tuttosubalterna, qualcuno di loro riusc tuttavia ad acquistare casi, a p~rtire dal periodo di regno di Corrado I,. possibile acc~ttatechei 461
una certaimportnzapolitica proprio mediante questa suaattivit;e:al cllploIIli risalgonoaIIl~nute stf~sedalle partf.730 . ... . ' .. . ......" . '
tempo di Enrico IV.sembra persino che i grandi dell'Imperin<rivalit tra 'M,a queste ultirp~srpermetteva.di partecipare imch~.a11~attivit.~,s<:rittOl:ia:
loro perottenereilcontrolloddgoverno, come ad esempio AilnonediCo' Uno scrittore, designato dal. destinatario. deldocurnnto poteva .inun primo
loni e Adalberto di Brema, abbiano anche tentatodi.collocardor:fiducia- tempo redigere il mu,ndum del testo, oppure di questo edi parti del protocoh
ri negliufficisubalterni di cancelleria; Ma tutte queste situazioni non sono
ancorabenreglamentate e ordinate, bens instabili e fluide; eiil:compito
un
10,0 sulla base di dettato preparato dalui stesso ovvero su un dettat()Tic~
vuto dalJ.a llt1s~Ue,Ba; cos1she ai .funzionari regi n()llI~an~vaal!rO che a~
dellacrtica' diplotnatica,che si occupa di ungiari numer di diplomi,' giungerele fOr]nJiledi conv?lidazione dyll'escatocollooparti di qq<::ste.731 Esi
quello di osserVare il piti attentamente possibile queste oscillazioni e vicende
nei singoli periodidiregno e nelle singole fasi di questi ultimi, e di :rieavare
un quadro il piti 'possibile chiaro dei singoli e anonimi funzionati di cancd-
.. W ,Ofr.Schroclei, .urk~ndenstudien,p.16 sego . ..i,".. . . . . . '.... ii
.X,' 460
leria, delle loro attitudini ~. abitudini, della loro capacit edellaJofO\7,olont, 728 Cfr. Tangl, Entwur/einer Konigsurkunde, p. .345-359.Laq.oumenta~i()llef<:>rnitad('
della loro origine e deiloro rapporti, mediante il confronto. di tutti gH:eliJh)- Tangl potta a una revisione sostanziale deIJe .osservazioni di Sickel (KJ::JiA,tes~9,p.,188),su
rati da loroprodorrie .10 stuc:li0atte~tod(:llepeculiaritJoropfpri~~!(;:.;; questo diploma (Miilllbacher,Regesten, n.1875).. ... ......, .. ' . ".. .2 ....... ,',
'.. Se. neJ.1amaggior parte qei cas~Jrlsultflti. di t3:lirierche .ci. CO?S~n'ip~o; 9J ,729pedlX secolo rientra tra questil'abbozzo di DD O ID, Il, 24 (cfr.KUiA, fasc.l0,tav.
25,e Th;yonSickel,DieAnfiinge des Kloste.rs Heeslingen, ZeitschtiftdeshistoriseheI1
formU1ar~ uri giudizio crto. sull'odginalit e g~nuipitdei. doci.ui~#li:illgi Vereins fiir Niedersachsen, 1890, p. 1-20), per il secolo XI gli abbozzi a j)D HII"n.90 (dete
tramandati, occorrealtrestilevare che vi una ,serie di docllmenti;daJ::onsi' tatonelnionastero Niederaltaich) e a j)D H n,n. 322 (scritto da Leone da Vercelli); per il
derare docVfilenti.regigenuini,aiquali petn()n possono,. 0. P()SS~?solo'iil XIIseolola bozza,non appr9vata dalla canceUeria di un qipl9madi Federio I;per:~t,
parte essete aPBMtatii criteri ricavati in qllestOTIiodo.'. . . . .;n~('.':.: Blasien, .cfr. A. Schlllti:,,Eive unatisge.fertigte Urkunqe KaiserFriedrichs.I., ZGp,: N'F,',)
460 Infat~i,;non?~J:IlPrt i'liplomi deisovran.i franchi,. i~aliani,'<: J~d<;s.i;lj,bfum~ (1888), p.120,125;Hirsch,Prit)ilegien suddeutscher Kloster, p.552 e 555.Possedi~oinoltr
Ul1a testimonianzaesplicitn sec9ndocui amici deI prep9sito diS.,Ambrogio. diMilan9pre"
no prodotti interamente nelle cancellerie regie,in numerosi casiirweeein sent.aronoperluilln c!oculllentoaCorrado ID, il quale in un prim0wolllento l'accettepr()-
vario mdofuronoidst i na t a r i a prendere parteallalQro'p()<lizio- miSe di munirlo del SUQ sigill6'lllnpoi non mantenne tale pr()lllessa(cfr.la letterainJ;>flllgk,
Harttung,Jter Italict{!1J.;pA.'J7), '. ,.'. . . ' " ...... ..c.... : . . ...... '.: ".' ,."
. 7}0 In,relazi()ne a una singola categoria di documenti, i privilegi di immurit, Stengel, 461
Diplomatik, p. 2~6, nt. 4,ha riunito i pezzi dei secoli X e XI;()minciallo conPDK 1,.n.5 e
459 726 Esempi reIativialle osservazioni qui fatte e a quelle che seguiranno si trovano nei com- DDH l,n. 12 per San Gallo. . ........ ' > " .., ' .. .
menti a KUiA, nei commenti e appendici ai quattro volumi finora apparsidcll'edizionedei .. 731 Non ~statoancQmchiaritoquandoper la prima volta si verific questo,oVl'ero.quale
diplomi, e recentemente nelle ricerche spesso citate di StengeI;~i?lomatik,p.130seg. fu il primo caso di produzione completa di un diploma al di fuori della cancelleria di cui.si
Il

418 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 419

and ancora oltre, visto che si arriv a consegnare alle parti un foglio in bian- due terzi di tutti i documenti regi abbiano avuto tale origine;733e con'ogni
co munito gi di queste formule di convalidazione nel quale inserire il testo, il probabilit durante l'epoca postsveva il loro numero diminu dinuovono'teo
cui esame poteva poi avere luogo solo al momento dell'apposizione del sigil- volmente.1 34
462 10,732 oppure la cancelleria affidava loro la scrittura di tutto il documento, Ma non sono solo queste redazioni effettuate dai destinatari a crearedif-
limitandosi solamente alla sigillatura, mentre il re aggiungeva di samano ficolt all'analisi critica dei. diplomi; situazioni simili possono . presentarsi
solo il segno di completamento. anche in documenti prodotti in modo diverso. Non sempre, infatti,lacan-
Nellahuova edizione dei documenti imperiali si trovano esempi in rela- celleria regia era completamente organizzata e dotata di personalesufficien-
zione a tutti questi tipi diversi di diplomi preparati in collaborazionecon i te alle sue esigenze, e molto spesso, cosa che documentataanche,pertutto
destinatarie risalenti al periodo dei sovrani sassoni e dei primi Salii. In il periodo medioevale sin dall'epoca carolingia, ricorse alla collaborazione
generale si pu dire che sotto i re sassoni la partecipazione 'dei destinatari temporanea di scrittori non fissi scegliendoli o dalla cerchia' degli altri eccle c
alla produzione dei diplomi fu pi frequente che sotto i primi .due Salii, ma siastici di corte o dal numero di religiosi presenti nel luogo in cui in quel
aument di nuovo al tempo di Enrico IV, Enrico V e Lotario. Quanto al momento soggiornava il sovrano, ai quali fece produrre documenti in parte 463
periodo successivo mancano ancora studi esaurienti; probabile che al o intutto.135 Peril XV secolo dai libri contabili della cancelleria, quandod
tempo degli Svevi si sia verificato un nuovo incremento delle tedazionida sono giunti, possiamo persino documentare l'esistenza ditali scrittoriausi c
parte dei destinatari; ormai per certo il fatto che esagerato ritenere che liari,i loro nomi e l'ammontare dellorosalario;736 nonvi dubbio per che
erano presenti anche nel periodo precedente. Qualoraabbianodettat o
scritto due o pi documenti per diversi destinatari che si sono conservati,
allora, .eccetto alcuni casi del tutto particolari, basta di solito il confronto di
parler qui di seguito.Se'originalit di DD M, n. 72,auer.Samara~,ies dipl6~eLtav.~~,
cfr. Prou, ibid.> premessa, p. li, e E. von Ottenthal, MIC}G,. 32. [1911],p.' li3?-196: 19?Jdss
scrittura o del dettato per. dimostrare la genuinit di questipezzi,e alrosi
sufficientemente accertata,'. ci. allora sarebbe avVenuto gi nelpriodo . merovingio;hHlio possono applicare gli stessi principiLvalidi .per i funzionari effettivi di c:aric
dubito della sua originalit e mi sembra che non'si possa non' sospettare che iuChela: sotto- celleria;,Seinvece ognuno scrisse solo un doc:umento,allora non riusciremo
scrizione del referendario sia stata imitata. Il diploma di LudovicoilGermanico per St. a 'distinguerli dagli scrittori ingaggiati dalle parti che abbiimoappenmeri c
EmmeramaRatisQQna (Miihlbacher, Regesten,.n., 1378, facsim* in Chrovst, Mnumenta zionato. In questi casi, puressendo- vero che non si pu giudicare conIa
palaeographica, 1, fasc. I, tav. 4 e 5), in precedenza ritenuto il pr0!0 e~elI)piQcn:o dit~
caso, deve essere. probabilinente giudi~atodiversamente' dopo, le oss~rvaiini fattda Tangl, medesima. certezza sull'originalit .dei .documenti da lorci prodotti come
DieTironiSchen Notn;155, e fu forse scritto interaI1ente1lla cartlliia.Se 'Erbeh in invece possibile fare per gli elaborati effettivamente conformi allexygoledi
Redlich-Erben, Urkundenlehre, p. 102,tende a fare rientrare in questa fattispecie un certo cancelleria, tuttavia sar consentito esprimere un parere abbastanza attendi,
numero di documenti dei primi Carolingi perch i loro scrittori non compaiono 'poi maipi, bile dopo avere accuratamente valutato tutte le circostanze."
a me pare. tuttavia che questa conclusione sia. molto dubbia: il fatto che uno sciitfoi~-rirra
uno o due volte pu dipendere semplicffilente dal caso, considertalascarszia'deidocu-
In questp periQdo,nei c,asi di documenti aventi a, oggetto, la prppriet fon~
menti tramandati da questo periodo; e la congettvra di Erbn trovaforse slouna'certa con~ diaria oaltre questioni legate a una localit, come i diritti di dazio-odirnerca,-
ferma, peraltro insufficierite, nella scrittura'inesJ2erta di DDKar.,n.144.Ao.cora per, il perio: to, il criterio decisivo per delimitare le, c o mpetenzed,:e'lle
do di Arnolfo,Sic](el, KUiA, testo, p. 188, vollesupporresl in due casiimapartedpazion d i ve rses ez iori i di c a n c e 11 e ri a e suddividere tra loro il lavoro
dei destinatari allastesuta a buono, e lilla di questi stato adesso spiegate: in altro iIlbd (c(r. era in geherale ilsit&quella lqcalit, e,quando cinonbastavaper:'<:lif:fec
sopra, nt,728): Perci sembra che i primi esempi skuridi cui abbimo finora ~otiziarisalgi-
noal tempodiCorradot i., . .' . . ' .... . '. . .... .'. , '.' ..' i ' . '
repziare qulle.sompetenze, o 1'oggetto della docurnentazion~ nOl1p'p'atctsn~c
...732 raro il casoincuisi consegnassero. alle parti fogli in bianco gisigillatied'difficile
appurarlo con certezza. Anche se, ad sempio, lascrittrasemb~stansareilsigill'nonsi
pu inopni caso concludreche il sigillosiastato apposto prirrl:;tdellascrittura: leintaccatrt-
re per il sigillo sulloglio in bianco bastavno per indicate allo s'crittre dovedovevlasciare mSulperiodosvev9dr. l'osse, Privaturkunden, p.3, nt. 1, le cui affermazionisn~'st';i:e
lo spazio voto. Tuttavia ci apparsa probabile l'ipotesi chediDDK II,n.124sia stato con' per giustamente criticate da TanglinArndt~Tangl,Schrifttafeln, 3, testo,p. 44, edaJdem,
462 segnato alle parti un foglio bianco gi munito del sigillo; ma questo diploma probabilinente Die Echtheit des osterreichischen Privilegium Minus, ZSR,38, Germ.Abt;, 25 (1904),p; .?58-
torn ancora una volta in cancelleria dopo che lo spaiio bianco era stato riempito (forse allo 286. Cfr. anchel'hilippi,Zur Geschichte, p, 20 e 47. .
scopo di eseguire il monogranIma) perch sembra che il luogo di ethissiohe sia stat'aggiun- 734 l'eril.XIVsecolocfr. Lindner, Das UrkundenwesenKarlsIV,p.l84seg..Ddttt
t;Sutalequestione cfr. ,inoltre H. Wihel, Zur Kritik deralterenKaiserurkunclen fiirdas erroneo e inservibile ci che su tali questioni si, iffimaginato GutjalIr, pie Urkunden deut-
Kloster Werden a.d. Ruhr, MD, 3(1911), p. 81-112:-84 seg; In questa fattispecie non rientr~ scher Sprache. . . H . n

no i casi dei DD H li, n. 330 e 411, citati da Erben; in Redlich-Erhen; Urkunden!ehre, p. 735 Avveniva anche non di rado che funzionari, i quali gi da tempo avevanoaQt,andonato 463
103, nt. 3,Visto che questi fogli inbianc non furono affidati affattoalleparti,mriempiti il servizio in cancelleria, riprendessero poi occasiOn;mente a collaborarvi,
nella cancelleria stessa. . L.".;.J 736 Cfr. Seeliger, Krlnzleistudien. I., p. 24 sego
420 La cancelleria imperiale 973-1125 La cancelleria imperiale 973-1125 421

va a uno soltanto dei tre regni dell'Impero, il criterio era dato dal domicilio Nondimeno pare che nel secolo XI, sotto Enrico Iv, anche una tale ssenza 465
del destinatario deldocumento.mPerd ai documenti relativiabni reali temporanea del cancelliere italiano abbia talvolta indotto a far redigerei
situati in Germania, Italia o Borgogna, oppure, quando si trattava di beni. diplomi nella cancelleria tedesca; forse ci dipese dal fatto che, a quanto sem"
reali appartenenti a pi di un solo regno, ai documenti per destinatari tede- bra, in quel tempo nella cancelleria italiana i cancellieri usassero apporre la
schi, italiani o borgognoni si apponeva la ricognizionerispettivame~tenel loro sottoscrizione autografa alleminute,743 Infine rimangono ancora.alcuni
nome del cancelliere eardcancelliere tedesco, italiano o borgognone.. Bchia, casi nei quali non siamo in grado di fornire una spiegazione plausibiledique-
ro che questa regola valeva solo nel caso in cui le tre sezioni dellaancelleria sta ricognizione anomali!: probabilmente essa dovuta a una semplice sVista o
fossero realmente organizzate separatamente, ~osa che, come abbiamo visto, a negligenza da parte degli scrittori di documenti,744,
464 non accadde sempre)38 Banche durante il periodo in cui le tre cancellerie Nel secolo XI, quando un uffiio di cancelliere oaricancelliere era
erano organizzateseparatamente tale regola conobbe delleecezioru:Prima vacante;rnentreJa. relativa sezione di cancelleria disponeva di un'organizzac
di tutto non fu applicata rigorosamente in relazione a certiterritoridiconfi~ zioneEunzionante, non subentrava una supplenza da parte di .un'altracn-
ne, vale a dire nelle marche di Verona e.del Friulie'nella contea di Chiavenna, celleria.Nel caso divacanza della carica diarcicancelliere si procedevainve-
che, per la loroposizion non ben deEinita,oscillavano tia Gerinarua. e Italia; ce alla. ricognizione nel nome del cancelliere senza indicazionedLun tappore
tanto pi che iduchidiBaviera e Carinzia, che Eungevanoda.marche;d nelle to di supplenza o al pi aggiungendo vice ecclesiaeMoguntinae,quando
prime due regioni, e i vescovi di Coira,che reclamavano i diritti di sovranit per. era vacante 1'uffid6di cancelliere la ricognizione si apponeva solo nel
sulla contea di Chiavenna/erano tedeschi.739 Poi in certi periodi indseroalcu- nome dell'ardcancelliere.WNel X secolo anche in questi'casisiricors~a
ne situazioni personali: ad esempio sembra che quando uno dei cancllierLera funzionati supplenti provenienti da un'altra. sezione di cancelleria, senza
glistesso destinatario didocuinenti,' talvolta, ma non sempre, si.siafattoin per procedere a questo riguardo in modo uniforme e regolare,74 6
mododifareapporrela ricognizione.in un'altra sezione dellacancelleria;71in La divisione delle cancellerie in una sezione tedesca e in una italiana,
altri casi era forse proprio l'interesse personale che .uncancelliere.avevaal che era stata temporaneamente soppressa gi al tempo di Ottone II e
disbrigo di una questione che poteva indurloa far redigere nel, ~u'uffid(Ji1 Ottone III, e poi ancora nei primi anni di Enrico II e nei primidiEnrieoy,
documento~elativo,. non seguendo in questq modo l'iter burocrati~o,or& fu eliminata definitivamente negli ultimi anni di regno di quest'ultimo. E 466
narioJ41 .A,partire dal X secolo 1'assenzatemporanea diuncancelliefe?alla
corte non impediya' necessariament~che . siappqnesse la,. ricognizione in-suo
riome:, possediamo .suffidenti testimoruanzedi clisi' nei.qualidayvenneJ12
n,3D). Su altri casi del X e dei secoli seguenti cfr. Sickel, MGH DD, 1, p. 84; Ficker,
Beitrage, 2,p. 175 seg.; Bloch, Leo von Vercelli, p. 86 seg.; O. Kahncke, Wibert von Ravenna
(Papst Clemens nn. Ein Beitrag zur Papstgeschichte, Leipzig 1888, p. lO seg:;'Scheffer-
73TfL Sickei,J)iPi6fn~/)tt6sn.,p.l01;~g.;J3resslu,Ka~zl~/Konftlr#, ,p.l.?; BoichorSt; Friedrich' I. letzterStreit mitder Kurie, p. 205 sego ,.
Sieindorff-, Jahrbuher Hein1:/l:hs III , 1, p. 359; .:. . . "." -'c.' 743 .Cfr.Bresslau,Sickel; Wormser Concordat; p.125. seg.. ep.129., .. ,c'... " ,T 465
464 738 Nei periodiihcm non vHu una cancelleria borgognona le questi6rritelativea talegilo 744.Cfr.Bfesslau, Erlouterungen. III:, p. 417,nt. 2,suDD H II,'ni':283 e .H3.Unesempio
furono.trttatl': talvoltaneliacancelleria tedesca e talvolta in quella italiani NonsihannQcasi in molto sigllificativo.alriguardoDD K II; n. 25 per S. Ponziano vicinoLucca,chefu rl':datto
cui nellacancelleriliPorgognona sianostate sbrigate pratiche diversedaquell~.b.orgogllOne..... in mundumdaunascdttore. tedesco. In questo diploma fu: inserito in .un .priino mQmento il
.'. 739 fr.J3i:~slau-Sick.t1,Wormser Concordat, p. 12?;SickI;pzplople,Qttp(IL,.P.1O;Z,he nome delcancellieretedesco,.che poi venne cancellato e sostituito da quello del cancelliere
esprime g1.istamente ll3.. risrv-a contro il parere;' peraltro esatto ir gnrale, di K.F. Smmpf- italiano: Non si sicuri che si debba interpretare cosanche il caso cii DDQIII, !l.273;stu-
Brentano, Ueber die Grenze des Deutschen und Italischen ReichsvomlO.bis 12. Jahrhimdert, diatoda Kehr, Vie UrkundenGtto nI.,p:75, dove prima fuscdtto I:inizio del nome delcan-
FDG, 15 (1875), p.159-161, secondo. cui dalle. ricogrrizioni dei documentisi pu ricavare .celliere it:iliano,poiilnanedi quello tedesco; in un. diploma scritto in Jtalia perlin monaste-
ogni volta con certezza quale fosse il c'cinfine tracciato tra la Germania eI'Italia. ... ~:. '...... ro borgognone si poteva veramente essere indecisi sul cancelliere da menzionare '(cfr. sopra,
740 Cfr.Bresslau-Sickel,Wormser Concordat, p.125.- Pare che nella cancelleria di nt.650l: il fatto che;successivamente, al tempo di Ottone III,inoni deidue arcicancellieri
Berengrio I, d'Italia sia. stato osservato rigorosamente ili prinCipio che un .cance11i~re'non vengonospessoscambiti(cfr, Kehr, ibid;,p.75.seg. e MGH DD,2, p. 389b )puiimputarsLa
potesseapporreIa ricognizine a documenti em~ssiin suo favore.' '..... ' i ' . . .. ,.....' .. una certa negligenza da parte dei notai in un'epoca.nellquale le due sezioni di cancelleria
741 4 questo modo sipu forse spiegare il caso di Stumpf, Die Reichskanzler,n. 2244,fr. erano unitel'una all'a l t r a . ; . ; , .'. . '. .... ..:
Steindorff,fahrbucherBeinrichs IIL; l,p. 360;nt.l: conferma di un'a sentenza emessa in un 7~5 Stunipf,Wirzburger. Immunitlsurkunden, l, .p.41;ht. 74; Bresslau,Kan:i:leiKonraqs
placito itliano daLcancelliere tedesco Adalgerus nella sua qualit di'inissus regio, cui II., p;.17;Bresslau~Sickel, WornisrConcordat, p.' 131 e 134. Spesso per ,avviene. cherie!
Adalgerus stesso appone la ricognizione. . .. " , perido di vacnzdell'ufficiodi cancelliere la ricogrrizionemanchidel tutto,ancheihdocu-
742 il primo caso di questo genere fmora documentato risale al tempo di Corrado le del mentirigirlalL.-::.'. . . . . . : . . ' .... " " . . :
cancelliere Salomone di Costanza (cfr. tra l'altro Sickel;Beitrage,7,p. 70Jseg.; Meyervon 746 Stumpf, Wirzburger Immunitlsurkunden, 1, p. 41; ma cfr. ancheSickel, I\iIGH DD, 1,
Knonau, St. Galler Mitteilungen, 15, p. 75, nt. 262; Regesta :,piSf.0porum Constantiensium, 1, p. 86 seg.; Sickel, Diplome GttosII., p.96 sego .
422 La cancelleria imperiale 973-1125 Cancellerz'a di Ottone II 423

vero che dopo la morte di Burcardo di Miinster (19 marzol118)smbra ( Rod?~rtus (Rotbertus), a:civescovo di Magonza, 2 giu. 973"6 gen, 975;
sia stato scelto ancora un cancelliere italiano nella persona di un ecclesiasti- monil13 gen.975; fu arclCappellano anche d'Italia.7 5I
co di nome Filippo, nominato dall'imperatore arcivescovo di Ravenna,747 2. ~illigisus ~Willegi~us),. arcivescovo ~i Magonza, 25 gen. 975,20 giu.983;
ma costui viene menzionato solo una volta nel novembre del 1118; dopo il gracancellIere; pOI arcIcappellano di Ottone III; il 24 nov. 975 eraarci-
concordato di Worms, se non gi prima, dovette rinunciare alle sue pretese cancelliere anche per l'Italia.752
sull'arcidiocesi ravennate e fu nominato cancelliere per tutto 1'Impero.7 48
Da allora non vi fu pi n un cancelliere solo per l'Italia n una cancelleria II. Cancellieri:
italiana. 749 Per la Borgogna, invece, ancora fino al 1125 si trova menzionato
un cancelliere particolare, il vescovo Geroldusdi Losamia, ealmno un 1. Willigisus (Willegisus), 2 giu. 973-6 gen. 975; gi cancelliere di Ottone I,
poi arcicappellano; fu cancelliere anche per l'Italia.753 ... .. .'
diploma del 1124 porta la sua ricognizione.7 50 Ma si trattadiul1casd del
tutto isolato; possiamo certamente supporre che al cancelliere borgognone 2. Folcmarus(Folchmarus, Folgmarus)-Poppo, 25 gen. 975-8giu. 976;
l10n erano subordinati funzionari suoi propri, perci Jecito affrmar'in forse abate di Werden; divenne vescovo di Utrecht fu cancelliere anche
linea di massima che gi durante gli ultimi anni di regno di Enrico N si sia perl'Italia.7~4. .... ... .. . . o.. ' . ...

verificato il pi importal1te di tutti i cambiamenti immaginabili nella storia 3. Egbertus, 51ug. 976-30 lug. 977; figlio del conte Teodorico d'Olanda'
della ancelleriaimperiale:il principale ufficio dell'Impero era nuovamente divenn~arcivescovo di Tr~viri; gi dal 30giu.976 fu cancelliere anch~
per l'Italia.755 . . . .' .
organizzato in maniera unitaria e da allora in poi vifu una sola- cancelleria
imperiale. Prima di illustrarne la storia successiva facciamo seguire di 4.c;.er,?ertus, 8 set.-20 ott. 977; italiano, originarioforse di B()bbio;ftI pro-
nuovo una lista Hifunzionari attivi tra il 973 ed il 1125.i cui nomi ci sono babIlmente cancelliere per tutto l'Impero' rimase cflncelliereper
l'ItaliaJ56 . . . . . . . ..., '
noti.
H~ldi1:>ald us (Hildebaldus, Hildeh()ldus, .l:Iildibo~dus,J-Itiholdus~
:5. .
Hilteb()ldus), 2? ott.977 ~20giu.983; all'inizi() del 979divenne.vescovo
467 Ottone II.
di\X7()rms,rimase per .canc:ellieree mantem.eil suo ufficioancc)ra al
tempo di Ottone IIU57 . , . ..
A. Cancelleria tedesca.
III. Notai: 468
I. Arcicappellani:
[1. Gunpaldus, 22 ago. 973; sicuramente non apparteribvaillatiI1telleria
regia.758] ,
i47Egli viene menzionato nel pIacito dell'imperatrice0atilde del novembre 1118
(Dghelli, Italia sacra,2,>col:364), dove si afferma: "inpresentia electiarchiepiscopi

II, n. 28,7 Le 93; Sickel,J)iplom~Qtt~s'Ir, p; 89.


Ravennatisecclesiae Philippi et cancellarii imperatoris". In un documento pubbL da G.B.
Mittarelli, Ad scriptres rerum italicarum cl.. Murato'rii accessiones Faventinae,Neneiial771, '751 820 . .0. ...... '. .... . .
.752PD O II, n. 95, 120 e313. li n. 154 per Aquilda relativo a beiii ID Istria, che porta la
467
p. 427, anche .1' arcivescovo Gultiero di Ravenna ricorda il medesimo Filippo; chiirnandolo
areivescovodiRavennaAntrusodll'imperatore. Gi Amadesi suppose giustamente che egli ncognlzlOne ad vicem di Willigis, rientra tra i diplomi 'per le zone di confine sopra menzionati
fosseidentico,l canclliere imperile attestato a partiredl settembre 1122. A HesseLha lla nt. 739, che non consentono di trarre conclusioni sicure circa la separazione tra le cancel-
attiratola mia attenzione su queste fonti della storia della cancelleriainprei:edenzanoncon- lerie.
siderate; cfr. ora anche Meyervon Knonau, Jahrbiicher Heinrichs Iv. undHeinrichs V, hp. 753 DD OlI, n. 28,71 e 93, .......... ... . . ' ...' .
77, nt. 39. . 754 DD O II, n. 88 (cf~. anch~ Sten~e~, Diplomat~k, p. 185, e Sickel,oDiplpmeOttosII.,p.
748 Come areicancelliere viene nominato perla primavoltainStumpf;VieReichskanzler, 92),n. ~5, 1~0.e 129: SecondoSIc!cel,zbzd"p.142,mn.125e 126 del 18 e.19 gennaio 976
n. 3182. Pare che nel settembre di quell'anno gli dovette fare posto ilprecedente cancelliere, con la ncognizione di Egberto portano la data dell'azione, ma furono,redatti solo dopoilgiu-
Bruno;'henell122 non era ancora morto, n era ancoradivellUtovescovo.' gno 976. . . . ' . Cc..... ..' < .. ' '0 "c : .. c..'',.' .
749 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3157del31 maggio 1118 presenta illlcoraiaricognizio- ,755 Sulla ricognizionedipP on; n.166, dove occorre leggere Eibertu~,,, ngp
nedell'reicancelliereitlianoGebehardus di Trento; Tra Stumpf, ibid.,ii:3157 eilconcor- Gerbertus, che deve essere stata apposta gi prima dell'8 settembre 977 '.cfr;iJ3,resslau
dato di Worms,lacll redazione imperile porta la ricognizione di.Federico diColnia, non Exkurse, p. 78 (nt. della p. 77). Su Egberto cfr. DD O II, n.130;132, 144.e,~/)2. . ....... ' '.'
si conservato alcun diploma per l'Itlia. In tutti quelli posteriori, per,>ilcancelliere e l'arei- 756 DD O II, n. 163 e 168; Sickel, DiplomeOttos IL, p. ~OL,
cancelliere menzionati sono Filippo e Adlberto di Magonza (cfr. Bresslau-Sickel,Wormser 757 DD O II, n. ~69,183 e 313.Yiene chiamatoareicappellanoin e in
Concordat,p. 133seg.,epi avanti). ., DD O III, n.294; cfr: sopra, nt. 687. .
750 Stumpf,ibid., n. 3201, cfr. Seeliger, in Waitz, Verfassungsgt:~chi(;ht,6iP. 371,nt. 6. 758 DD O II, n. 55. 468
Cancelleria di Ottone II Cancelleria diOttone III 425
424

2. Herwardus; "dominiOttonis imperatoris notariuset ecclesie;que ;t in II. Cancellieri: 469


Ascafenburg dydascalus", 28 apro 976; con ogni probabilit identico al
notaio di cancelleria WBattivo gi al tempo di Ottone I.7~9 1.H~ldibaldus (Hildeba~dus, Hildeboldus, Hildiboldus, Hiltiboldus,
D.Benno,3 (5?) giu. 980; sicuramente non apparteneva alla cancelleria Hilteboldus), vescovo di Worms, 7 otto 984-18Iug. 998' gi cancelliere di
regia; forse funzionario della cancelleria del vescovo di Verdun.7 60J Ottone II; mor il4 ago. 998.7 67 . ,
2. I:Ieribertus,3 gen. 999-11 gen. 1002; cappellano; dal 994 cancelliere ita-
B. Cancelleria italiana. liano; dal9lug. 999 arCivescovo di Colohia senia rinunCiare alle suecari-
che nella cancelleria, che mantenne fino alla morte di Ottone III; mor il
16 mar. 1021.7 68
I. Ar:icancellieri:
1. Hubertus (Hupertus, Ubertus);vescovodi Parma, 30 giu.976-12feb. B. Cancelleria italiana.
980; gi arCicancelliere di Ottone I; mor nel 980; forse il.7nov.7~l .'
2. Petrus, vescovo di Pavia, 28 dico,:<980-27 ago. 983; poi papa Giovanrii:xrv. 762 I. ArCicancelliere:
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":,<'::~:;':-'.'

II. CancellierHla cancelleria italiana fu orgnizzab. solo hel977 0'978): 1. Petrus, ves.covo di Como, 22 otto 988-11 gen.lCi02;dopo la morte di
'.i',', ,:"=: ,,''-~: ',~ c
Ottone III pass dalla parte di Arduino.769
1. Gerhertlls,11 apr.978~rioV. 979; gi cahcelliere prtuhl'Iirlpero ;
divenne vescovo di Tortona.7 63 . '. H .
IL. Cancellieri:
2. Iohannes, 12 feb. 980-30 set. 982; dive!?-ne abate diNonantol~ e.suCcessj-
vameIlte istitutore di Ottone III;ne1988 arCivescovo.diPiac~qza;enel 1. Adelbertus,22 ott.988-18 giu. 990; gi,cancelliere di Dttone II; noh
991 fu per breve tempo a~ap della c~nclleria italiaIla di Ott~l1e,J:rP64 sicura la sua identit con l'omonimo V'escov di Brescia docllil1entatodal
996.770 . .
'3. Adelbertus,2 uovo 982"27 ago~ 983; rimase cancelliere di Ottone III.7 65
2. Ioh:mn~s, ~rcives.covo di Piacenza,18pr. 991~giu.992;giprima2an=
Ottone III. celliere italiano di Ottone II; nel 997 antipapa Giovanni XVI.m
3. Petr~s, 19 lug. 992; rimane aperta la questione della suaidentit con l' O"
morilmo vescovo di Asti/72 .
A. Can<;~lleriil teqesca.

I. ArCicappellano;
:767 DD O III; n.H298: , >. 469
.. 768I)12Qm; !n. J~4.' 306 eA24 .DaDD.Onr,criU05del30hovemhte998'per
Me~eben con la ;:cogmzlOne"lledpl1u.s canc,.vicJ"etri episc. "ncin ~i.dev.e c1edurreche
H~nbertus fosse. gla allora cancelliere tedesco, bens, se tale ricognizione non dovuta a una
s:'!sta, occorre 'p1:-rttOSto pensare che la cancelleria italiana fu mcaricata di apporre la ricogni-
ZI?nt; mentre suifletteva ~cora s~a pe:-sona. da nommare all'ufficio vacante per la morte di
Hildibaldlls. Colloco percro lanomma diHenbertus a cancelliere per tuttoI'Imperotr'il30
novembre 998 e il3 gennaio 999 (cfr. MGHDD,2,p. 387b);
759 Gudenus, Codexdiplomatieus(l,p. 352;Sicke1, Diplome OttO II., p. 88,nt~l;Stengel,
.
769 DD O III, Il. 50 e.423. .. . .......... '.
Diplomtik,p.173seg. . ..' '. .. . ' . ' .. . .. .. " 770 DD om, n,50 e 65; cfr. anche Sicke1,DzplomeOtto III, p; 223. . .'
760 DD O II, n.218; H. Bloch, Die 'lteren. Urkunden des Klosters 5; Vannez~Verdun,
JGIG,lO (l898),p.338'449:41L . ... <., ..... ..... . > , 77IDDOIII,n.69 e 97; cfr.ancheSickel;DzplomeOttoIII/p.429. ...... '. ' '. . . '
761DD O II, n; 130 e 212. Sul giorno della sua morte cfr. Das alte M,erseburger . ]72pDQIII, n.I00 e 10L Oltr:~questi due docllinenti,cche attestrio.coIl certezza.il
Todtenbuch,ed Diimtnler, Neue Mitteilungen des thiirmgisch~sachsischen Verems; Il (1865), cancelliere ~letro'.v.ene untrzo. perAstidella medesirnadata(DDO m,n>99),ujfu
apposta la ncog?IZIO?e. nella cancelleria tedesca. Forse era stato redatto 'gi alcuni giorni
p; 223c264: 244. . '
I:nma depa r:omJ.ila di Pietro, ma fu completato. solo dopo tale nomiIla .con l'aggitmta succes-
762 DD O II; Ii. 238 e317. ". . .... SIVa dellmdiCazlOne del J?ese, C?n questa ipotesi,espressa gi nella primaediziorie del
763 DD O II,n~ 166 (su cuicfr.sopra;nt. 755), 173 e 206. ". .'
manuale, ha concordato Slcke1, Dzplome Otto III, p. 230, mentre Kehr; Vie UrkundenOtto
764 DDO II, I.212, 281 e 283; Sicke1, Diplom OttoIII.,p;224seg.
III., p. 57,1'~a conte~tata. K:hr, ibi~.,p: 56 s~g.,e Si~kel, D.ipldme OttoIII,p. 228seg.,
765 DD on, n. 285 e317. hanno messo m dubbIO che GlOvanm e PIetro siano stati effettivamente cancellieri e li hanno
766 DD O III, n. 1 e 424. " .......
426 Cancelleria di Enrico II Cancelleria di Enrico II 427

470 4. Heribertus, 29 set. 994-11 gen. 1002; dal 999 cancelliere per tutto 3. Aribo (Arebo, Haribo, Heribo), arcivescovo di Magonza, set. 1021-9
l'Impero; subentr cos una graduale fusione delle due sezioni di cancel- mar. 1024; sotto Enrico II esercit le sue funzioni solo per la Germania;
leria.m sotto Corrado II diverr supremo capo di ambedue lecancellerie,780

Enrico II. II. Cancellieri:

A.. Cancelleria riunita 1002 c 100S. 1. Guntherius, 12 mar. 1009-13 dico 1023; cappellano di Ottone III; fratello
del marchese di Meillen; divenne arcivescovo di Salisburgo,781
I. Arcicappellano e arcicancelliere: 2. Odelricus (Odalricus), 5 feb.-9 mar. 1024; cappellano di Ottone III;
rimase cancelliere di Corrado II,782 . .
1. Willigisus (Willegisus), arcivescovo di Magonza, lO giu"1002-4.nov.
100S; anche successivamente rimase alla guida della cancelleriaJ74 III. Dettatore e scrittore: 471

II. Cancellieri: 1. Ericus, vescovo di Havelberg, custos cappellae; menzionato come scritto-
re il21gen. 1012; attivo - come dimostrato da confronti di scrittura e
1. Egilbertus (Engilbertus), lO giu.1002-5 mag:1005; poi vescovodiFri- di stile - dal 25 gen. 1006 al 15 ago. 1019,783
singa. 775
2. Bruno, 31 mag.1005-24 apro 1006; fratello del re; poi vesc6vodiAui C. Cancelleria italiana (1009-024).
gstaJ76
3. '. Eberhardus (Everhardus, Evei:ardus), 2Smag;1006-4nov:100S;dallo I. Arcicancellieri:
nov.1007 vescovo di Bamberga;177 .
1. Willigisus(Willegisus), arcivescovo di Magonza, 25apr: 1009,784
2. Eberhardus (Everhardus, Everardus), vescovo di Bamberga, feb. 1013-19
apro 1024; gi cancelliere,785 ..
L Arcicappellani: .
IL Cancellieri:
1. Willigisus (Willegisus), arcivescovo di Magonza, 12 mar. 1009-2 nov. 1010;
contemporaneamente arcicancelliere italiano; mor il 23 feb. 1011;778. 1. E~erhardus (Everhardus,Evetardus),ves~()vodi Bamberga,25apr.
2. Erkambaldus'(Erc;ambaldus, Erchambaldus, Herambaldusj;Ercan- 1009-autunno 1012; poi arcicancelliere,786 L .......

baldus),arcivescovodiMagonza,IOapr. aOITelO ago. 1021; esercit le 2. Heinricus, feb. 1013-apt.l016; dall'auturino1015 vescovo di Parma)87
suefunzioni solo per la Germania;moril;r7.~g().1021,m .

cnsideratisolo .comeinca)."icatiadinterim dell conduzione della cancelleria. Non .possibiJ 780 DD H II, n. 447 e 507.
le raggiungere una conclu~ione sicuiaatale riguardo. . . '. .' . 781 DD H II, n. 189 e 503; DD O III, n. 132.
470 m DD O III,n. 149 e423. NeI1aprima edizione del manualeprposi di datare ilpii110di 782 TI 3 gennaio 1024 l'ufficio di cancelliere ancora vacante (DD BIl, n.. 504). Su
questi due diploni al 994 e tale proposta stata;accoltadaKehr,Die Urkunden OttdJII.,p. Odelricus dr. DD BIl; n; 505e507;.DD O III; n: 355: . . . .. ....
196, nt. 2, e Sickel. Scrittore a corte (aulicus scriba) era Bemwardus, poi vescovo diHildesheim :83 DD~ II, n. 242, inoltre n. 106 e 416. Al tempo diCorrado II nel 1025 produsse pro: 471
(MGRSS, 4,p.77.9).DD O III;n. 337 con la ricognizionel~Rodelandus vice.PeiriCuffiaiii epi- babllmente Il dettato di DD K II, n. 16. - Su Megingaudus,preposito e camerariodi
scopi" tramandatosolpin Pietro Diacono uilfalso simile aDDH II, n: 466. . . Magonza, dal 1008 arcivescovo di Treviri, che negliAnnales Hildeshebrtenses viene definito
774 DDH II;n.1.e 187: .'. primiscriniusregis, cfr. Brsslau, Erliiuterungen. II.,p. 148, nt.L . .
775.DDHII;n. 1 e 96. 784 DDH II, n.191.Cfr. inoltre sopra. . '. i... ... . .....
. 776.DDHIl,n. 97e112. 785n 14 maggiol012l'ufficiodiarcicancelliere aIcoravacante(DD H II, n. 245e246),
777DDH II,h.'114e 187. cos anche nell'autunno (DDH II, n.251). Su Eberardo cfr. DDHIl, Il, 254 e 509. . .
778DDHIl,n.189d24. 786 DD RIl, n.I91 e251, cfr. anche n. 245 e 246.
779 DDHIl, n.225 e446. 787 DD H II, n. 254 e 349.
428 Cancelleria di Arduino e di Corrado II Cancelleria .di Corrado II 429
0
3.Piligrimus (Piligrinus), 21giu. 1016-1 :nar. 1021;.prepos.ito 4eldumo 1. Odelricus (Odalricus), 9 set. 1024-21 ago. 1032; gi cancelliere di Enrico
di Bamberga; il 29 giu.l02Ldivenne arCivescovo di Coloma; discendente II; mor nel 1032.196
dei tonti palatini di BavieraJ88 2. Burchardus, 17 dic. 1032-26 otto 1036; discendente dei conti di
4. Theodericus (Thiedericus, Thiethricus), 6 dic. 1021-5 gen. 1023; nel Nabburg; divenne vescovo di HalberstadtJ 97
1006 cappellano; mor probabilmente nel 1023 .189 3. Theodoricus (Theodericus), 11 dic. 1038-1 0 mago 1039; rimase cancellie:
5. Hugo, 2 set. 1023-19 apro 1024; rimase cancelliere di Corrado IIJ90 re di Enrico IIU 98

Arduino. B. Cancelleria italiana.

I. Arcicancelliere: I. Arcicancellieri:

1. Petrus, vescovo di Como, 20 feb. 1002-28 gen. 1005;giarcicancelliere 1. Aribo (Arebo, Haribo, Heribo), arcivescovo di Magonza, 23 apro 1025-27
di Ottone IIIJ91 feb. 1031; mor il6 apro 1031.799 ..
2. Piligrimus (Piligrinus), arcivescovo di Colonia, 8 giu. 1031-5 Iug. 1036;
II. Cancellieri: gi cancelliere italiano di Enrico II;mor il 24. 025. ago. 1036. 800 <
3. Herimannus, arcivescovo di Colonia, 31 mar. 1037-4 m~g. 103 c;l;gi can-
1. Cunibertus, 20 feb.1002-28 gen. 1005; preposito di VerceliJ92 celliere italiano. 801 .. .
2. Gotefredus, presbyter di Milano, 27 feb.1005J93
II. Cancellieri:
472 Corrado II.
1. Hugo, 23 apro 1025-24 mago i027;gicanceruereitaliano di Enrfco II;
A. Cancelleria tedesca. p ri,rnadel 22 mag.l02] divenne vescovo di Poanna.802 .. ' '. ............
.". .,.... ..
2. Bruno,; 2} ott.-l 027-8m~r. 103A;cllgmodell~i,rnperatore;gicaPlx:pano;
I.. Arcicappellani: il 14 apr. 1034 divenne vescovcj diWup':burg. 89L .... " , '
3. Herimannus, 6mag. 1034-5 1!1g1036;gi c~ppellapo;;arcidiac;91l99iC9~ 473
1. Aribo(Arebo, Haribo, Heribo), arcivescovo di Magonza,9 set:l024-2? Ionia; figlio del conte palatino Ezzo di Lotaringia;f>oi arcicancellie:.re .?04
apro 1031; gi arci~appellanodi Enrico II; sotto~orrado fu aIl fhearci- 4. Kadelohus(Cadelohus), vescovo di Naumburg, 31 mar. 103'(4 mago
cancelliere perl'Italia;lIlor ~ 6 apLI03 r:794 . : , .......... ' .' 1039; rimase cancelliere di Enrico III.805
2. Bardo (Bartho,/Barto, Pardo) , arcivescovo di Jvlagonza;14 set. 1031-1 0
mag:1039;rimase ateicancelliere diEnricoIIIJ95 ..

II. Cancellieri: 796 DD KII,n.l e 183.


:;797.DD KII,n'.184 (cfr. la prernessa..aqestodiploma inMGHDD, 4,
n.234.. ' . ,
798 DDKII,n. 278 e 279.
799DD KII, n.25 e 162: Cfr.nehesopra.
?88DD H II, n.35} e440. SOODD KII,n. 167.e231.
7S9 DD H II, n. 110,461 e483; dr. SOl DD K II, n. 235 e 280.
284; nL1. . S02 DD K II, n.25, 96,100'e1'appendice aquest\t ?dipl()ma, P.431,~01treMGH
790 D,D H II, n.494 e 508. DD, 4, p. XVI, nt. 4 . . 1l' ... . .' . . . , ; ;. .
791 DD A, n.le9. 803 DD K II, n. 112 (non genuino, ma l'escatocollo deriva da un modellogenuino)en:205.
792 DD A, n. 1 e 9. S04 DDKII, n. 210 e 231. Dldiploma n. 208,del30aprilel034,possediamodueesenl- 473
793 DD A, n. 10. plari, uno privo di sigillo e di ricognizione e uno bollato con la ricognizione di Erma1n.
472 794 DD K II, n: Ld65.; cfr.Bresslau, fahrbiicher Konrads IL, l,p.317,nt.2; Poich anche il primo datato, occorre supporre che il 30 aprile 1034 l'ufficio dicanelliere
795 il 3 agostol031 l'ufficio di arcicappellano era ancora vacante (DD KII,n.171beb- fosse ancora vacante e che Ermarmo sia statonom~ato tra il 30 aprile e il 6 maggio di quel-
bene Bardone fosse gi arcivescovo dal 30 maggio, ovvero dal 29 giugno (cfr. sopra). Su l'anho. . <

Bardone cfr. DD K II, n. 172 e 279. 805 DD K II, n. 235 e 280.


430 Cancelleria di Enrico III Cancelleria di Enrico III 431

Enrico III. 6. Winitherius, 25 gen. 1048-28 set. 1056; canonico a Wiirzburg;riniase


cancelliere di Enrico IV. 813
A. Cancelleria tedesca.
B. Cancelleria italiana.
I. Arcicancellieri:
1. Arcicancellieri:
1. Bardo (Bartho, Barto, Pardo\ arcivescovo di ~ailgonza,212 .giu 0150;fa~14
giu. 1051; gi arcicappellano ~l Corrado .II; mon lO 01 gm..1 . 1. Herimannus, arcivescovo di Colonia, 30 dico 1039-13 nov. 1055; gi arci-
2. Liutpoldus (Liutboldus), arC1vesc~)Vo dI Magon~a, 31 lug:l051-?8 set; cancelliere di Corrado II; mor 1'11 feb. 1056. 814
1056; gi preposito del duomo dI Bamberga; nmase arclCancelhere dI 2. Anno (Hanno), arcivescovo di Colonia, 4 lug. 1056; nominato il3 mar.
Enrico Iv. 807 1056; discendente da una stirpe di cavalieri svevi; gi cappellano; prepo-
sito a Goslar; rimase arcicancellieredi Enrico Iv.815
II. Cancellieri:
II. Cancellieri:
1. Theodbricus (Theodericus),22giu. 1039-22 gili: 1040; gi cancelliere di
Corrado II; poi vescovo di Basilea.808 .' . . .. , ' . , ", . ,'. . L Kadelohus (Cadelohus), vesCovo di Nauniburg, 30dic. 1039-30 nov.
2. Eberhardus (Eppo), 4 lug. 1040~8 nov. 1042; divenne patnarca diAqm- 1043; gi cancelliere di Corrado II; mor all'~izio 4el104?~16 . .
2. Adelbertus (Adelberius), 22 feb.l 045; del contI palatlll1 dI Sass()ll1a;
leia. 809 , . . < '. . "
3. Adalgerus, 13 dico 1042-16 gi~. 1044; gi cap~ellano e attlvo n~acancel~ canonico di Halberstadt; suddiacono .a Brema; poi arcivescovo di
leria anche COllie scrittore; fme gen. 1044 diven11~ vescovo di:W0tms, Brema. 817
3. Hunfridus (Humfredus), 12 Jug.-16 set.l045;discendentedaunastirpe
, mor il 20 lug: 1044. 810 , . . . ."._' ". . ," .', . ,'.... .
4. Theodoricus II (Dietericus), 24 ago. 1044-10set.l046;.canomco. 41 di contisvevi; canonio a Strasburgo; nell'autunno 1046divennearcive-
scovo di Ravenna. 818
Costanza; arcicappell a1l () epreposito adAquisgrima;f.in~di.1046o,.ml~
zio gen. 1047 divenne vescovo diCostanzii. 811 . . 4. Heinricus,25 nov.l046 c l1mag. 1047; cappellano; divenne vescovo. di
474 5: Hazelius (Hartwicus), 27 apr.-7 seL. 1047; dIvenne
.
Augusta.819 .....< <:< .:) .
'.' . . '.'< . > i .
berga!812 5. Gotebaldus (Godebaldus),19apr.,21 dic.'1048;cappellano;cll11()~lCOad
Eichstedt;preposito aSpira;divennepatri~~c~di Aquileia. 8:O ...........
6. .opizo,fiM1049(21ott~?)-14Iug.l053;dlveIlnevescovodlLodi.821

806 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2136 e 2405. possibile che il 14 ~iugno 105rlacafic~~
leria, che si trovava a Minden, non avesse ancora appreso della morte di Bardone.a~e?llta l? 813 Stumpf, ibid., n. 2344 e 2509.
A i il 10 01'11 di queI mese ma da escludere che tale nuova non le.fosse ancoraglUnta il 814 Stumpf, ibid., n.2l4ge2485.
17ssea 18. luglio
. . 105Lrhentre ' era af Kau ungen. P " non SI" p~~ essere. d'accordo'
erclO "....>.con. 815 Stumpf, ibid., n. 2502.
Steindorff, fahrbucher Heinrichs III., 2, p. 424, che la ricogmzlOneneldo~umentl ~h 816Stumpf,ibid.,n.2l4ge2252., . . i.- .
Brauweiler con questa data (Stumpf, Die Reichskanzler,n.2407seg.) nonp!esent~.al~una ';f:
ficolt. Si potr tentare di dare una spiegazione solo dopo un accurato studio dell mS1eme e1
817 Stlimpf,ibid,n. 2270 e 2271. D accordo con Stemdorff,fahrbuche! Hemrtchs.m., 1,
p..28l, nt.l, econtro)'opinionedi Dehio,Bre'!1en-Iiamburg, 1, p.: 66? nmango deI parere
documenti di Bruweiler. - chdu il 1045 l'anno d'ingresso di Adalberto d1~r~a nella cancellena, e cheperooque-
80lStumpf, Die Reichskanzler, n, 2410 e 2509. st'ulimo e il cancelliere sono una sola. persona..............'.. ,... . . : ,..
808 Stumpf, ibid., n. 2136 e 2189. 818 Stumpf, Die Reichskanzler, n.2278 a (dr.Bresslau,Exkurse, p. 408, doveladata13
809Srumpf, ibid.,n. 2l91e.2233. > .... .. . . ' luglio un errore di stampa), e n. 2283. .
810Stwnpf,ibid., n. 2232, 2234 (sulla cui data.dr. Muller, Cartularzum. Utrecht,'p.90, n. 819 Stumpf, ibid,n.23l6e 2340.
53)e n; 2263. Cfr. anche sopra, nt. 711. . . . : . . . . ._ 820 Stumpf, ibid,n. 2348 e 2360 (non gellUino, ma rescatocollo deriva da ll1l. tnodello
811 Prima di Teodorico II Steindorff,fahrbucherHetnnchs III, t p. 349ims:~lsce uncan, genuino). .' ..' . . ' ' ..
<:elli~re Eberardo II che non mai esistito; Stumpf,Die Reichskanzler, n. 2264 e un.falso. Su >821 TI 16 aprilel049J'ufficio di cancelleria era ancora vacante (Stumpf, zhzd., n. 2366),
TeodoricoII cfr. Stumpf, Ibid., n. 2265 e 2313. Cfr. anche s?pra. Cfr. ancheibid.,n. 2377 (Steindorff, fahrbUcher Heinrichs1II,2;p. 97,nt. l)e2440..Cfr.
474 812 Stumpf, ibid., n. 2332 e 2342. "0, inoltre Bresslau,fahrbucher KonradsIL, 2, p.229,nt.3, .
"''''''.
432 Cancelleria di EnricoJII e di Enrico IV Cancelleria di Enrico IV 433

7. Hecilo, 1249 feb.1054;cappellano; preposito a Goslar; divenne vescovo 3. Wecelo (Wecilo,Wecelinus), arcivescovo di Magonza, 40tt. 1084710 476
di Hildesheim. 822 ago. 1088; gi canonico di Halberstadt e preposito ad Aquisgrana; mor
475 8. Guntherius, fine mago 1054-4 lug. 1056; canonico a Bamberga; nel 1056 il6ago.l088. 829
divenne preposito a Goslar (successore di Annone); rimase cancelliere di 4. Rothardus, arcivescovo diMagonza, 14 ago. 1089-3 dic. 1105; gi abate
Enrico IV. 823 di Fulda; rimase arcicancelliere di Enrico V. 830
C. Cancelleria borgognona. II. Cancellieri:
I. Arcicancelliere: 1. Winitherius, 5 dic. 1056-3 mar. 1058; gi cancelliere di Enrico III;
divenne vescovo di Merseburg. 831
1. Hugo; arcivescovo di Besanon, mar. 1045-nov.l053; mor il 27 hig.1066. 824 2. Gebehardus, Uset. 1058 c l dic. 1059; discendente da stirpe aristocra-
tica sveva; gi arcicappellano di Enrico III; l' 11 giu.1060divennearci-
II. Cancellieri: vescovo di Salisburgo. 832
3. Fridericus, 21 giu. 1060-4 feb.l064;figliodelniarchese Dietrichvon der
1. Ermannus (Hermannus), 29 dico 1041-mar.l045.825 Ostmark; preposito del duomo di Magdeburgo; 'poi vescovo di Miinster. 833
2. Hugo, nov. 1053; probabilmente nel 1066 divenne arcivescovo di'Be-
sanon. 826

Enrico IV. 1077 (Stumpf, Die Reichskan:fler, n.2808, fostes,F&.ise~~rkundijpsnabriick,n, 2~),de127


gennaio 1079 (Stumpf, ibid., n. 2814, Jostes, ibid.,n. 22) e del 30 marzo 1079 (Stumpf, ibid., n.
2814a, Jostes, ibid., n. 23), dei quali si occupato per ultimo a fondo Tangl, Forschungen, p.
A. Cancelleria tedesca. 228'seg., harino la ricognizione "Gebehardus cancellarius vice Sigefricli archiepiscopi" (cos
nei n. 21 e 22), oppure "archicancellarii".Tale ricognizione pass dal diploma pi antico ai
I. Arcicancellieri: due pi recenti, forse perch Bennone tenne. a vedere nominato l'arcivescovo in questi docll'
."";-. :' menti per lui cos inlportanti (di questo parere anche Tangl, Forschungen, p:232, nt. 3).. -
., ... , . - , . ' , . -
"."'.
..... -
Nel documento pi antico la ricognizione potrebbe per riferirsi all'azione clie ebbehiogo
1. Liutpoldus (Liutboldus),rcivescov0 i Magonza, 5 dic.'1056-1"dic. nell'ottobre a .Worms. Dato che in un altro documento risalente al m~desiniosoggioino a
c1
1059; giarcicancellieredi Eririco III;nioril.7dic.l059. 827 . . Worms (Stumpf;. ibid., n.' 2807) Sigfrido non viene pi menzicinato,Jorsefupresaappunto
2. Sigefridus, arcivescovo di Magonza; 2Lgiu.1060-Uago. d077;giabate allora la decisione di non riconoscerlo pi come .arcicancelliere.,n.ftto .che egli in Stllinpf,
di Fulda; pass all' antir Rcidolfo;mor il.n feb. 1084; fino quella data ibid., n .. 2808 e poi nel n. 2814 venga chiamato archiepiscopuse nonarchicancellarius potrebbe
dipendere parimenti da ci, ma forse pu essere inlputato anche all~atbitrio del grossator~ non
l'ufficio di arcicahcelliere fu considerato vacante ma non fu rioccupato. 828 appartenente alla cancelleria; in J ostes, Kdiserutkunden Osnabriick, n; 23, fu in~atti reinserito
arbitrariamente.il titoloarchicancellarius: SuSigfridocfr: inoltre Stumpf, .ibid.,.. n/25c87 . e2.806.
829 Stumpf, ibid.,n.2863e 2890 (sullaricogniziohecfr. KUiA, testci~p.77);Cfr. irl0ltre 476
Meyer von Knonau, ]ahrbiicher Heinrichs IV und HeinrichsV, hp. 578, nL67, .........................
822 Stumpf, Die Reichskanzler, 0.2448 e 2450: ric6griizicinee dte daun~()dellogenui- 830 Rothardusfunominato dopoillJebbraio 1089, Fino ad alloraFufficiodiarciahcel-
no; il nome del cancelliere (Hercilo) leggermente corrotto: ..' . ....., .. liere eraiinlasto vacante (cfr. Stumpf, Vie Reichskanzler, n. 2893, 2894;i n.2892 e 2898.sono
475 823 Stumpf, ibid.,ri. 2457~ e2502. . .. ..' .... H . .' .. , o ,.,
falsi). La data del 25 luglio, che MeyervonKJ:Jonau,Jahrbiicher HeinrichsJVundHeinrihs
824 Non. si pu' tenere cont della ricognizione di Stumpf, ibid. ,n... 2246 finch non. n V.,4,p.257 (cfr. anche ibid., 4,p.:251,nt. 9) in base agli Annales: Wirzeburgenses(Die
saranno accertate defmitivamente la'gnuinit e.la datazione. Sii Ugo cfr. Stumpf,. /bid. ,n. 'Wiirzburger Chronik, ed, G; Buchholz, Leipzig1879,p.49) pone in relazione alla nomina di
2273 e 2446. .. .... . . o'. . ... '. '.' o. ., '.' . ' .'.
Rothardus, pu a mio parere essere riferita con sicurezza solo a quella del ve'scoyo
825 Stumpf, ibid., n. 2223 e 2273. L'uffidoclicanc~lleriarimane vacarlte dall' Il luglio 14 E lJ1 ehardus.diWiirzburg (cfr. Meyer .von Knonau,.ibid., 4, p.261, nt,27);U periodo nel
dicembre 1049 (ibid., n. 2371-2378, originale a Prigi). .,'<> .... quale Rothardus esercitle sue funzioni cii arcicancelliere conobbealcuneinterruzionidoV}l-
826'Stumpf, ibid., n. 2446; cfr. anche Meyer von Knonau, ]ahrbiicher HeinrichsIV-und te alla sua defezione (cfr. KUiA, testo, p. 78). Su Rothardus cfr. inoltreStumpf, .Die
HeinrichsV., 1, p. 531, nt. 7l. Reichskanzler, n. 2899 e2976. . .. . . .
. 827 Stumpf, Vie Reichskanzler,n.2528e 2582. 831 Stumpf,ibid.,n,Z528 e 2553; '" ..." ' ..' . '.' . ".
828 Sigfrido fu nominato il 6 gennaio 1060. Srumpf, ibid., n. 2583 e 2586 senza ricognizio, 832 il 12 giugno 1058 Fufficiodi cancelliere. probabilmente ancora vacante (Stumpf,
ne sono. trditi solo in copie, Lacngettur di Meyer von Knonau,fahrbiichEfr Heinrichs Iv. ibid., n. 2555). Ma questo documento trditoincopia e non consente dunque di dare un
und Heinrichs V,I, p. 182, che nel 0.2586 "senza dubbio" sia mancata la ricogni2ine,-non parere certo. Su Gebehardus cfr. anche Stumpf, ibid., n. 2558 e 2582.
sufficie!ltemente provata. Dopo l'autllno 1077 solo i diplcimi,~er Osnabriick del30 dicembre 833 Stumpf, ibid."n. 2587 e 2640.
"-' __ .
434 Cancelleria di Enrico IV Cancelleria di Enrico IV 435

4. Sigehardus (Sigihardus), 24feb. 1064-ago (?) 1067; nel 10670 1068 L Arcicancellieri:
divenne patriarca di Aquileia. 834 .
5. Bibo (Pibo, Pivo), 14 mago 1068-15 ago. 1069; discendente da un nobile 1. Anno (Hanno), arcivescovo di Colonia, 12 giu. 1058-set. 1074; giarci-
casato sassone; cappellano; canonico di Halberstadt; divenne vescovo di cancelliere di Enrico III; mor il4 dico 1075. 844
Toul. 835 2. Hiltolfus (Hitolfus, Hitulfus), arcivescovo di Colonia, 4 mar.-3 apro 1077;
6. Adalbero (Adelbero), 7 otto 1069-23 mago 1076; canonico a Metz; pass mor nell'autunno 1078. 845
all'antir Rodolfo. 836 3. Sigewinus, arcivescovo di Colonia, 23 lug. 1079-9 nov. 1085; mor il)l
7. Gebehardus, vescovo di Praga, 11 giu. 1077-4 otto 1084; si dimise dalla mago 1089. 846
sua carica. 837 4. Herimannus, arcivescovo di Colonia, lO apro 1090-7 otto 1095; gi cancel-
liere tedesco; moril.22 nov. 1099. 847
0
477 8. Herimannus, lO giu. 1085-1 feb.1089; discendente dai conti di
Hochstaden; vicedominus di Colonia;divenl1e arcivscovo di Colohia. 838
9. Humbertus (Hubertus), 14 ago. 1089-1 0 11lg;J101;divennearcivescovo II. Cancellieri:
di Brema. 839
lO. Walcherus (Walckerus), 11-15Jeb. 1102. 840 1. Guntherius, preposito a Goslar; incarica fino alla Pasqua del 1057; gi
11. Otto, 1102 fino al dic.; discendente da una nobile famiglia sveva;cap- cancelliere di Enrico III;diyenne vesc:Qvo di Bamberga'848
pellano; nel dico 1102 divenne vescovo di Bamberga. 841 2. Wibertus (Wicbertus, Wigbertus, c;uibertus), 12giu. 105.8-24 giu. 1063; 478
12. Erlongus (Erlungl,ls, Erluncus, Herlungus, Herlingus), 15 lug. 1103:15 discendente da nobile famiglia di Pirma; destituitohell063; divenne poi
feb. 1105 ; canonico di B~lTIberga; poi vescovo di Wiirzburg. 842 .. arcivescovo di Ravenhae antipapaq~tnenteIII.1l4 9 , . . ... ' .
13. Theodoricus(Theodericus); 24 nov.-3 dico 1105. 843 3. Gregorius, vescovo di Vercelli, 27 set. 1063-apr. 1077; della famiglia dei
Burningi di Piacenza; mor nell'apro 1077. 850 ......... '
B. Cancelleria italiana. 4. Burchardus, vescovo di Losanna, 23 lug. 1079-13 set. 1087; si dimise
dalla sua carica; modil24 clic. 1988,851' .' '.' . . . . . . .
5. Ogerius (Otgerius, Oglerills), vescovo c!iIvrea, gen. 1088J]Jres~o II r~
'.: - ,: ,'.'." ',-- .. ",
Corrado)-primavera 1093; nel 1093 fu catturato da Eberardo di Augusta;
834 Stumpf, ibid.; n. 2642 e 2712. Sul suo rapporto con Annone di. Colonia cfr. ilddeu" mor ilIo lug. dil.lllogegli a,t1nisucce~sivial1094.8:2
mento di quest'ultimo de11075,Lacomblet,Urkundenbuch, l,p. 143, n. 220. . 6. Walbrunnus,vescovo di Verona, 31 mag.-giu. 1095; ftilicenzia1:o. 8.53
835 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2714 e 2725.
836 Stumpf; ibid"n. 2726 e 2792.. . i.'
83 7 Stumpf, ibid.,n;2802 e 2863. . '. . . .' ". , ..., ..q'i'
477 838 Stumpf, ibid.;'n. 2883 (nel maggiol0851'ufficiodicancelliereera probabilmente .';844Stump f;ibid.,n.2554. e 2781. . . ..... .'. .,.. .,'
ancOravacaute, cfr. Stumpf, ibid., n. 2867; i n.2883 e 2884 sono del 1085, cfr. Meyer von .'.845 Stumpf,ibid. ,n/2798, 2799, 2799a, 2800. Secmdouna copia cnservat3.nell'ArchiVi()
Knonau,]arbiicher HeinrichsN.undHeinrichsV.,A, p. 39, nt;74) en. 2895. vescovile di Parenzo ilprirrJ.o di questi diplonlipresemala ricognizione "Gregorius iuK: ,vice
839 Stumpf, ibid:,n. 2899 e 2954. Hiltholphi archiep.'? In base a ci occorre rettificare lemie osservazioni in Bresslau-Siskel,
840 Probabilmente non identico all'Omonimo vescovo di Cambrai: cfr. KUiA;.festO, 1".78; WormserConcordat, p.125. Su Hiltolfus cfr.anheMeYer vOn Knonau,Jahrbiicher Hei'nrichs
Meyer vOn' Knonau, ](Jhrbucher Heinrichs IV. und Heinrichs v., 5, p. 152. (e nt. 2dip; 151). Iv.undHeirichs'Y; 3,p. 155,nt: 95. .' . ...
Cfr. inoltre Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2956 e 2958. .. 846 Stmpf,DieReichskaijzler,nic28l6 e 2869;
841 EkkehardiChroniconuniversale, MGH SS,6, p.224; Herbordi Vita OtiOn1s episcopi 847 StllrJipf, ibid.,n.290Ye2932.
Babenbergensis,MGH S5, 12; p. 750; e EbboflJ Vita OttonJ episcopi Babenbergepsis/MGH .. ' 848 Arll1alesAltahenses,'a.!057 (MGH SS;20;1":808-809).
SS, 12, p. 825. ... . .. . . . . . ... . .... . : . . 849Stumpf, Die Reihskani.ler, h: 2554 ..e262ljBonizonJ liber iid amiculn, 6 (Mc;H 478
842 Sembra che il 4 marzo 1103 non fosse stato nominato ancora alcncancelliere Libelli dr lite, 1, p. 596). ..... ,. ..'. " . ,.. .'. . . . . . t .... ..' '
(Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2963). n presunto originale del n. 2964 del 29gignOH03 850 Stumpf, DieReichskanzler, n. 2630 e 2800; Bertholdi Annales; MGH SS, 5, p: 291.
con la ricognizione. "Godefridus ad vicem Amulficanceliarii subscripsi"(cfr.KUiA,testo, p. 851 Stumpf, ibid;, n. 2816 e 2888. Suqllest'ultimo documentocfr.Kilian, lti&erar
78) si trova a Namur e fu pubblicato negli Analectes pour servir l'histoire ecclsiastique de Heinrichs N., p. 108 seg.; dato che non sappi~o nulla dei luoghi ili sggiornodell'in:!pera-
la Belgique, ser. 2, 9 (1894), p. 158; in base alle osservazioni fattedalsuo ditoresullecaiatte- tore traJ'inizio di agosto e la met di. ottobre circa, ritengo possibile una visitadell'irrJ.perato:
ristiche esteriori del diploma, che non ho ancora visto, si deduce che in ogni caso non fu pro-
dotto nelia cancelleria e difficilmente genuino. Su Erlongus cfr. Stumpf, Die Rechskanzler,
re in Borgogna anche se non ne conosciamo il motivo. .><
.... .. <i
. 852 Stumpf, Die Reichskanzler, n,3002, 2921. Bernoldi 'hronicon,MGH SS 5, p.:456;
n. 2965 e 2974. Savio, Gli antichi vescovi d'Italia, 1, p. 202. ...
843 Stumpf, ibid., n. 2975 e 2976. 853 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2929, 2930 e 2994.
436 Cancelleria di Enrico Iv. Cancelleria di Enrico V . 437

7. Adalbero, vescovo di Trento, 5 giu. 1095. 854 Corrado, figlio di Enrico IV.

III. S'ubcarlcelliere: Cancellieri:

1. Rainaldus, 1090? 7 otto 1095.855 1. Ogerius (Otgerius, Oglerius), vescovo di Ivrea, gen. 1088.859
2. Heinricus, 20-24 ago. 1097. 860
C. Cancelleria borgognona.
Enrico V
Cancelliere:
Hermanfredus (Ermenfredus, Erminfridus),vescovo di Sitten, primavera A. Cancelleria tedesca.
1082-13 set. 1087.856
I. Arcicancellieri:
479 Antir Rodolfo.
1. Rothardus, arcivescovo di Magonza, 17
ott.1106-inizio del 1109; gi
arcicancelliere di Enrico IV; mor i12 mago 1109.861 ,.
Arcicancelliere: Sigefridus, arcivescovo diMagonza.
2. Adalbertus (Adelbertus, Albertus), arcivescovo di Magonza,4set..11f1.
Cancelliere: Adalbero;25mar. 1079. 857 16ott. 1112 epoi di nuovo 13 dico 1115-7mag. 1125; gi can<'~lliere
tedesco e arcicapcelliere italiano; dal1'~state 1109 vescovo eletto di
Entrambi erano stati prima al serViziodiEnriCo IV
i

Magonza; dal 1122 funse da arcicancelliereanche per l'Italia; rimase arci-


cancelliere di Lotario. 862 . '.

II. Cancellieri:
Arcicancelliere: Sigefridus, arcivescbvodi Magoriz.
Cancelliere: Bruno, 1. Adalbertus(Adelbertus, Albertus),14 Febo 11Q6-.9ago.llll;disc<,:nden-
te dai conti di Saargau; prepositodi St. Miiien ad Aquisgrana, diSi.
Entt1U:rlbi furono in sgIvizio' dal} ago:'1 082 al 13 api. 1 083.858
Servatius a Maastricht e di St. Cyriacus a Neuhausen; dal dic.11l0arrch
arcicancl1iere italianq;. consacrato iL 12 . agq;J111arcivesco:vodi
Magonza; fu arcicanclliere iedesco.863 .C ." . ,

. "854 Stumpf,zbid., n;'2n2a.Stumpf, zbid., n. 2912 con la ricognizione "Adalbet6 epist. 2. Bruno, 30 nov. 1112-1ug. 1122; preposito del duomo di Strasburgo' fu
Tridentinuscanc. vice He:m. archiep. Col." indubbiamente genuino quantq afe ~esto, e' con
480
licenziato. 864 . ,
ogni probabilit da cpllocare aI5giu~no1095in~ basealla.<:lata p~pb1..da.C~pbl1a,
Kaiserurkunden.Veronas, p.)16,. nt. 2, sfuggltll aMeYr,von~Ona\ljJaprbz<~her RemrzchsJV..
und.Hei1trichs v., 4, p;3~6, nt, 6, cbs;che dunque Adalberone fu: l1;successore,dl
Walbnmrus:~ contenponiiiemnente l'ultimbcancelliere italiano di Enrico W.Ilclocuplento 859 Cfr. sopra.
non pu essere del 109fa ca~sa della ricognizione, cheno~.riesco aconsider~reun'a~giunta 860, Stumpf, ibid., n. 3003 e 3004. A quest'ultimo diploma appartiene forse anthe h' rico-
posteriore, come fa Stumpf (m che modo sareb!Jest~taagglUntll?).Ancorap~lrn,a ;dell autun- gnizione del n. 2124... " . . . . . :
no di quell'anno (1095) perci anchequesto cancelliere, secondoSwmpf,D,e Rezchskanzler, 861 Stumpf,ibid., n.'}009 e3034. ". ..... .' '.'
n. 2932 deve essersi ritirato o essere. stato licenziato. La mia indicazion (Bresslau-Sickel, 862 Dalla morte di Rothardus fino. all'investitura di.Adalberto (i5 agosto 1111) si. ritiene
V'(orms:, Concord~tj p. .BI) deve dunque essere corretta datp.cheanch'io nonmieroaccorto che l'ufficio di aricancelliere rimase va~ante;ma fOsse dipertinenzadell'arcidibcesidi
della nota di Cipolla. ' " .. ". . . ' . ' . .. Magonza (cfr. sopra,nt.660),Su Adalberto cfr.St~pf,)bfd.;n>3076, 3091, 3121 (gelluin)
855.Bresslau-Sickel, Wormser Concordat, p. J31,nt. 2; Bresslau, Kanzlez H~znrzcps Iv.;p. an
e3212.Dur te il period~ intermedio tI'a i due mandati non fu nominatd un altroarcitancl-
683 sego . ' ...... ..... ..... ' d liere sebbene Adalbert fosse incarcerato;, ' . ..
856StulIlpf, Die Reihskanzler, n. 2842 e 2888,.. ..... . ' .c. . ... 863 Stumpf, ibid., n. 3007 e 3070.
479 85'1 Stumpf, Die Reicpskanzler,n. 2997 . La,forrrlUla vera epropnadellanc~gnlzlOne 864 Stumpf, ibid., n. 3092 e 3180. Nel n. 3119 viene chiatnatbarchicancellarlus, cfr. KUiA, 480
"Adalherone' cancellario existente vice S. archicanceliarii" dimostra che alla corte di R()dolfo testo, p.84: Come gi ha osservato Wentzke, Regesten, p.308, n;412, non sostenibilei'pi~
Adalberone era. considerato il canclliere,.ma nn fprnisce la certezza che egli veramente nione finora corrente che egli sia identicoall'omonim() ves:~odi Sttasbutg eIett nd h23.
abbiaprestato servizio come tale. . . Il vescovo Bruno era canonico di Bamberga e mor in qella citt ilIO luglio 1161. Il cancel-
858 Stumpf, ibid., n. 2999 e 3000. liere Bruno, che gi nel 1100 era preposito a Strasburgo, mor un 6 maggio sempre in posses:
438 Cancelleria di Enrico V Cancelleria di Lotario di Supplimburgo 439

3. Philippus, set. 1122-7 mago 1125; gi cancelliere italiano; funsedacancel- D. Funzionari subalterni:
liere per la Germania e l'Italia. 865
1. Arnoldus, cappellarius e preposito ad Aquisgrana, ricognitore in docu-
B. Cancelleria italiana. menti italiani e tedeschi, 26 mar.-16 otto 1112 e 30 nov. 1114.873
2. Heinricus, notarius, 25 apro 1122.874 481
I. Arcicancellieri:
L'ascesa al trono di Lotario III di Supplimburgo875 costituisce una cesura
1. Adalbertus (Adelbertus, Albertus), eletto di Magonza, 27 dico 1110-26 importante nella storia della cancelleria tedesca. 876 Mentre quest'ultima
mago 1111; contemporaneamente cancelliere tedesco. 866 almeno sin dall'inizio del periodo carolingio, aveva conosciuto un'ininte~:
2. Fridericus, arcivescovo di Colonia, 8 otto 1112-20 dico 1115 (coninterru- rotta linea evolutiva garantita dalla continuit del suo personale, cos che
zioni).867 anche a ogni cambio di dinastia - come neL passaggio della.coronada
3. Gebehardus, vescovo di Trento, 17 giu. 1117-31 mago 1118.868 Ludovico. il Fanciullo a Corrado I, da questi a Enrico I, .da Enrico ILa
4. Fridericus, arcivescovo di Colonia, arcicancelliere per la seconda v()lta il C.orrado II;ilsuccessore accolse al suo servizio tutti o parte dei funzionari
23 set. 1122.869 . dI cancelletla del predecessore, nel 1125 subentra una.rottura con la tradi-
zione fino ad allora seguita,' che naturalmente doveva ripercuotersi anch
II. Cancellieri: sulla. s~ruttura :ormale dei documenti. Tale rottura fu dovuta agli stretti.rap-
portI IntercorSI tra lo sfortunato antagonista diLotario nell'elezione del
1. Burchardus;vescovo diMiinster, 27dit. 111()-15dic. 19 1l~5, Fede.rico di Svevia, ed Enrico V, per cui non ritroviamo pil1 nessuno
mar. 1118.870 - . . . '. sctlttoredi doctimenti e funzionario di cancelleria dell'ultimo sovrano salico
2. Philippus, arcivescovo eletto di Ravenna nel nov; 1118; nel set:.1l222an- sotto il suo successore; costoni sarannoJorse stati poco desiderosi di. entrare
celliere per la Germania e l'Italia; dal set. 1122 la cancelleria. italiana fl} al servizio del principale nemico politico del loro. signore estinto,coscom
soppressa. 87I . il nuovo sovrano avr preferito chiamare ai pi alti posti dellacancellria
uomini fidati. sui quali sentiva di poter contare neUe incombenti contese con
C. Cancelleria boigognolla. gli Svevi. Perci la cancelleria diLotario.aimovera tutti homines novi "alme-
no in parte provenienti. dalla patria del re (la Germania sttentrional~), cio
Cancelliere: dal suo ducato saSSOne. 877 .. . '. . d<

Lotario.rnalltenne l'unit della cancelleria pertutte)e.parti dell'Impeto,


cos come era stata realizzata per ultimo da Enrico V. E chiaro che manten-
ne anche in carica l'arcicancelliere tedesco Adalberto di Magonza, cui
soprattutto. egli doveva la corona. Dai documenti di Lotario em:~ssi>1?rifila 482
so di quel beneficio (Kalendarium necrologicum Argentinense, in B6hmer,Fontes, del 1132 non sievince chi fosse l'arcicancelliere perl'ItaUa"tllttavianoJ:].vi
310). Sullicenziamento .del cancellierecfr. sopra, nt.748.
865 Stumpf, DieReichskanzler, n.3182 e3212.
8~Stumpf, ibid.,rf.3044e)OGLI. '.. .c .. .... ............. . . . . , . . . . . . .... '.' ."
867. Stumpf, ibid., n. 3090 e 3122. Cfr. anche BresslauSickel, Wormser Concordat, p; 132seg.
868 Stumpf, ibid., n. 3155 e 3157. Questi due documentLcreanQ'grosse clifficolt~di. ctono- 87.3 Stumpf, ibid., n. 3084, 3091 e3.119; KUiA, testo,p;84. . ; .
~7.4 Stumpf, ibid., n.3174.Frse identico alsottoscrittore deln.3039a de175gennai 481
logia nell'edizione di '" E.vonS ch.wind ,A. Dopsch,Ausg"wihlt" .U rk.unden zur
Yerfassungsgeschichte derdetifsch'osterreichiwhen ,Erbla.n.rJe, lpns1:>njckJ895,p.), h,),m~i 1113. . ' . .' .' . .' . " , ; .i.
quali ebehard~sviene chiamato"cance1arius domini Henficiirnperatoris~, Nel primo k 875, Per; quanto segue .cfr.Schlim, KUiA, testo, p; 113 seg.; conJe opinioni deLquale,
date. d~l giornoe]'irlcliziQnerim@danoaIJll1,ne1seondo.all 113, mentre per il prinic) peraltro, concordo solo in parte, come si vedr;. Seeliger, Erzkanzler;'37seg.;Erben;jn
indicato il 1110 come anno d'incarnazione, per il seccmqQ il 1112. Ma Gebehardllsriegli anni Redlich-Erben, Urkundenlehre,p. 77seg.; Schultze, Urkunden LotharslII.; Innsbruck1905,
1110-1113 non era n cancelliere n arcicancelliere. p.3 seg.. B.erhhardi, Lothar von Supplinburg, non si ccupa di nessuna dell~questioniche
869 Stumpf, Die. Reichskanzler,n.-3181. verrano q U l , t r a t t a t e . d , . . ..... . . . . . ;..
87.6 Questo dato di fatto continua a permanere anche dopo le. osservazicmidiHirsch
87.Stumpf, ibid.,n.3044 e31.56.
871 Ughelli, Italia.sacra;2, cqL 3M. PrivilegiensuddeutscherKloster,p.608.. . . .... " .'. '.< ..... '. -" .... ...... .'
87.7 Cfr. Bresslau, Diplomata centum, p.179;Fickr,Beitriige,2,p; 318; Schum,'KUiA;
872 Trouillat, Monuments, 1, p.239;
testo, p. 114 sego ". '.. .
3201.
440 Cancelleria di Lotario di Supplimburgo Cancelleria di Lotario di Supplimburgo 441

alcuna ragione per dubitare che tale ufficio fosse ricoperto dall'arcivescovo la circostanza che Bruno di Colonia accompagnasse Lotario nella sua seconda
Federico di Colonia, che parimenti si era impegnato per far eleggere spedizione italiana rese superflua la nomina di un sostituto.
Lotario; dal 1132 fino .alla sua morte (27 maggio 1137) tale ufficio fuoccu- Comunque; il fatto che nel 1133 si procedette alla nomina di Norberto,e
pato dal successore di Federico, Bruno II di Colonia. Nori disponendo di che anche nel 1137 dopo la morte di Ugodi Colonia fu nominato Enrico di
documenti risalenti a questo periodo, non possiamo afferrnarecon certezza Ratisbonaarcicancelliere per l'Italia, e, come sembra, anch'egli ad interim
che il suo successore nell'arcidiocesi, Ugo, il quale mor gi il 30 giugno fino alla nomina di un successore alla guida dell'arcidiocesi di Colonia,883
1137 qualche settimana dopo la sua nomina, ottenne anche l'ufficio di arci~ potrebbe spiegarsi pensando che, come diremo guidi seguito, al tempo di
cancelliere. Fino alla morte di Lotario, poi, l'arcidiocesi di Colonia rimase Lotario non vi fosse un cancelliere imperiale. E si comprende facilmente che
vacante per ragioni che non conosciamo; come vedremo, nel luglio o agosto tale circostanza si facesse sentire soprattutto a Roma. Se, come difficilmente
1137878 egli confer l'ufficio di arcicancelliere per l'Italia al vescovo Enrico si potr dubitare anche se non esistono prove documentarie,884 in occasi6ne
di Ratisbona, ma probabilmente solo come supplente; Non sappiamo se vi delle trattative tra Innocenzo II e Lotario nel 1133 furono redatti alclllli
fu un cancelliere borgognone di Lotario,879 perch, perla Borgogna, non documenti di quest'ultimo, la curia, che, come noto, itennesempre molt
esistono documenti con la ricognizione risalenti al suo periodo di regno.' all'adempimento di tutte le formalit in tali cose, potrebbe avere biasimato,
Del tutto nuova per una figura che compare solo durante il periodo di forte della sua competenza in materia, la mancanza di un Capo della cancelc
Lotario e mai prima, quella del supplente dell'arcicancelliere. lire procedette leria, e avere richiestola nomina di un cancelliere o arcicancelliere,cosa che
a nominare tale funzionario nel 1133 mentre era in Italia. Ancora durante i poi forse provoc la chiamata di N orberto al posto di supplente dell'atd-
primi tempi della sua discesa aRoma non aveva ritenuto necessaria tale riomi, cancelliere.
na, e aveva pensato di fare semplicemente apporre la ricognizione aidocu- ;Vi per comll9'qu~un altro motivo che spiega perch non si nomin
menti emessi in Italia,come gi era avVenuto prima in occasioni analoghe, in allora un cancelliere. E sicuro che l'ufficio di cancelliere rimasevaca!lte
vece dell'arcivescovo di Colonia. sebbene Bruno fosse' rimasto in Gertnafiia: durante tutto il periodo di regno di Lotario; anche senellefntianhalistiChe
Poi per pare che a Roma questa procedurasuscitassescandal; giprim.a e cronachistiche885 ad alcuni notai e scrittori vengono attribuiti i titoli di
dell'mcoronazione imperiale l'arcivescovo Norberto diMagdebutgofull()mi' cancellariuso subcancellarius, e a uno diloro talvolta anche in documenti,88~
nato arcicancelliereper l'Italia;88o annalisti tedeschi riferiscon? espressam~nte la prima delle due denominazioni non ha comunque alcun 'valore ufficial('j. 484
che gli fu conferita la carica perch era assente l'arcivescovodiColonia, cui Per spiegare lacomparsadi questi titoli si supposto887 che la vacanza del-
483 essa spettava didiritto, e definiscono perci chiaramente il suo: mandat? l'ufficio di cancelliere sia stata .causata da~llla' divergenza tra il SOVrah? "e
come quello di un supplente. 881 Norberto funse poi daarcicancellierefino l'arcivescovo di Magonza; Adalberto avrebbe rivendicato a s la nomina del
alla fine diluglio, cio fino a che l'imperatore si trattenne in Italia,882 mentre

Westfalens;29/2(1871), p.107-235:.114,nt. 8; Ficker, Beittge,l, p: 12; 2,p.222;iwilnian~\


482 87~Cfr.Bernhardi,LO.fkdr vonSupplillburg,p.,734, J1t, 66. '. '" . . < r . . .c. .' ....' T(1est//ischeF;aisf!rurkunden, 2, p.288;SchUffi; KUiA, fasc. 6,tav.8, cfr. pi avanti,llt.9Q4.));
879I;affermazione di Befuhardi,ibid., p. 610, secondo cui Lotario avrebbe fatto estinguere 8~3 A questo a~cenna 1'espressione dell'Anllalista Sax9, a: 113 T (rvl:GHSS,6, p.7~4):
la cancelleria borgognona, mantenuta in vita da tutti i sovrani precedenti a pattire da Corrado "Ratlsponensem eplscopum pro Coloniensi archiepiscopo cancellarium instituit"; . .' ',,"
II, imprecisa come qell'altra (ibid" p. 610, nt. 43) che Federico 11'avrebbe ripristinata". 884 Ad eccezione del giuramento pronunciato da Lotario alla sua incoronazione, che pro-
880 Cfr.Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3277, dove.alposto di Norberto.,. cancellarz'!} oesor- babilinente sar stato anche redatto periscritto.
re certamente leggere archicancellario.Riguardo a questo doculIlentocondivido il Par~redi ,885 Cos ad es. in Petrus Diaconus, Chronica, p. 795 e 822 sego e anche in altri passi.
Giesebrecht; Kaiserzeit, 4,p.435, seondocui il testos~rebbe fortemente corrotto, ma s~nza 886 Stumpf, Die Reichskanzler,cnd244, 3299, 3315, cfr. n.3250(questi documenti non
dubbio genuino:N()n mi hanno convinto le osservazioni di Bernhardi, LotharVon furon scritti in cancelleria; Schultze, Urkunden Lothars III.,p.lO,<nt.l); cn. 3269,3331,
Supplinburg,p. 847 seg., che in generale in tutto il suo librotendeaeIl1etter~tropp~~.<~uor 3?33, 3336, 3338, 3356. Cfr. anche il placito Stumpf, ibid., n. 3351. Moltostrana laricOgni-
legger()il verdetto difalsificazione., . . ." ...... ' C ' . '. ... ' . '. ZlOne del n., 3340 (secondo Schum, Kaiserdiplomatik, p. 144,1'originaleconservatoaFirenze
483 881AnnalistaSaxo, MGH SS, 6, p. 542-777: 767-768 (AnnalesMagdeburgenses,MGHSS, dovrebbe essere opera diuna persona "attiva al tempo di Lotario", vale a dire probabilinente
16, p; .105-196), ad 132; dr. GestaarchiepiscoporumMagdeburgensium, MGHSS,14;p; 361- di uno scrittore di cancelleria):"ego Bertaldus scriptor dominiimpenitorisiussucfomini can~
484: 414. Bernhardi, Lothar von Supplinburg, p. 444, nt. 22, osserva giustamente chela nomi- tellariirecognovi". Vi.qui un riferimento all'arcicancelliereBruno di Colonia o al vicecan- 484
na nell'Annalista Saxo troppo precoce. '. .' ,. celliereEccardo(Ekkehardus)? Nel primo caso dovremmo supporre un'influenza diretta del,
882 Stumpf, Die Reichskanzler, iL 3282 e 3283. Sul n; 3298, che sicuramente da conside- 1'arcivescovo di Colonia nell'attivit della cancelleria d'Italia, come in Germania la attribuia-
rare genuino dopo le argomentazioni di P. Scheffer-Boichorst,Berr Bernhard vonderLippe als mo ad Adalberto.
Ritter, Monch und BischoJ, Zeitschrift fiir vaterHindische G~~~hichte und Alterthurnskunde 887 Schum, Kaiserdiplomatik, p. 115.
442 Cancelleria di Lotario di Supplimburgo Cancelleria di Lotario di Supplimburgo 443

cancelliere, ma non sarebbe riuscito a imporsi; ci avrebbe provocato la Cos, dunque, ai documenti del tempo di. Lotario veniva apposta larico"
vacanza dell'ufficio. Non ritengo questa congettura probabile. 888 La richie~ gnizioneo direttamente nel nome di uno dei due arcicancellieri,893 oppure
sta di Adalberto, uno dei primifunzionari imperiali che godeva delrango di essa veniva effettuata in vece dell'arcicancelliereda funzionari che non ave~
principe dell'Impero, di procedere alla nomina, sarebbe stata senzaprec- vano il rango e la posizione del cancelliere, bens erano solo notai. 894 Pare
denti 889 e inconciliabile con il posto occupato alloradalrenell'Impero; che di tanto in tanto due di questi ricognitorisvolgessero il loro lavoro con-
quando, un secolo e mezzo dopo, tale pretesa fu effettivamente avanzata, la temporaneamente. 895 Una subalternit dell'uno verso l'altro risulta chiara-
situazione si era completamente modificata cos che da quest'ultima non si mente solo per i due funzionari che compaiono soprattutto durante gli ulti-
possono trarre conclusioni valide anche per l'inizio del XII secolo. Oltre a mi anni di regno di Lotario, Ekkehardus e Bertholdus (Bertulfus); le rico-
ci, non si comprende cosa avrebbe dovuto trattenere Lotario, una. volta gnizionidi due documenti ci dimostrano che il primo era preposto al secon
respinta tale richiesta, dal nominare un cancelliere. durante tutto il periodo do;896 a ci corrisponde anche il fatto che Ekkehardus pi volte viene defini-
del suo regno. Occorrer pensare non tanto a una divergenza tra lui.e to cancellarius,o subcancellarius,897 mentre Bertoldo (Bertulfo) solonotarius
Adalberto, quanto piuttosto a un accordo tra i due, tanto pi che al tempo di o scriptor. molto. probabile che i notai, o almeno alcuni tra loro, parteci~
Lotario si ripet ci che gi si era verificato sottoEnricoV.Pareinfattich, passero non solo alla semplice stesura, ma anche all'ingrossaturadei docu~
gi durante il regno dell'ultimo sovrano salico, Adalberto aspirasse ad accen- menti;898 ci pu essere .supposto in particolare per i notai Annone e
trare nelle sue mani la conduzione delle attivit cancelleresche. Perci per uri Bertoldo .(Bertulfo).899 Accanto ai notai vi erano sicuramente anche altri 486
certo periodo di tempo riun l'ufficio di cancelliere tedesco con quello di
arcicancelliere italiano,89o mantenne inoltre il primo anche dopo lacsmielezio,
ne ad arcivescovo di Magonza e vi rinunci solo quando, con la suaonsacra-
893 Le formule sono varie: Stumpf,Die Reichskanzler, n. 3228:. "ego Ad~hertus archi
zione, divenne arcicancelliere per la Germania. 891 L'ufficio dicancellire canc. et Mog. archiep. rec. etego.Anno ad vicem canc.. scripsi et recogn. ";n. 3230: "sub
tedesco, per, non fu rioccupato;a quanto pareiri seguito aun.accordotra Adalberto archicanc.Mog. archiep.";n. 3283: "ego Norbertus archiep. Magdebc rec."; n.
lui.e l'imperatore; sotto l'alta direzione di Adalberto l'attivitburoe:raticafu 3349:~'Bruno archiep. et cane (invece di "archicanc.") rec."; n. 3282; n. 3298: "data per
espletata dal successore di Adalberto nella preposituraad Aquisgrana,il cap~ manum Norbertiarchicanc.. et.Magdeb. archiep.". ..' . . .. '. .
894 Un'eccezione datadaquarttodocumentiStlllllpf, ibid., n. 3303,3314: "EgoN. vice
pellarius Arnoldo, fino alla rottura di Adalberto con l'imperatre,asegl)it canc. rec.";n.3340, cfr. sopra, nt. 886; infne n. 3315: "ego Berthaldus vice Ekkicatdi c:lIlc.rec. ".
della quale fu nuovamente nominato un cancelliere.Lasitliaziopeanch 895 IJipotesi ili Shum che Annone sia stato il successore, non il collega di Embricone,
durante il regno di Lotario fu. dunque. questa: la vacanzadell'uEEidodi.canI contraddice ai dati di Stumpf, ibid., n. 3228 e 3229; anche Schultze, Urkunden Lothars III., si
485 celliere assicurava all'arcicancelliere Adalberto l'alta direzione deL lavoro di pronuncia contro tale ipotesi.
8% Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3315 (cfr. sopra, nt. 894) e 3353 (cfr. pi avanti, TIt. 899).
cancelleria, e probabilmente anche i redditi che altrimenti sarebbero spettati
897 Cfr.sopra,nt. 886.
al cancelliere. Pu darsi che il nuovo re Lotario abbia mantenuto permanen- 898 SChum, Kaiserdiplomatik, p. 115, volle attribuire loro al massimo la sigillatura; contro
temente questo ,accomodamento (che Adalberto era riuscito a imporre con questa opinione efr.Schultze, Urkunden Lothars III., p. 34 seg., i cui risultati peralti:6non
Enrico V solo tempraneamente) come una ricompensa periservizieprestati' 'possono essere considerati del tutto definitivi. . -
gli dall'arcivescovo in occasione della sua elezi01'le, e forse questa fuper,sino . 899 Deduco ci (cfr. ora anche Schultze, UrkUlzden Lothars III., p. 35segJ dalle ricogni, 486
la condizione alla quale Adalberto forn tale aiut;892 .' ... zioni di Siumpf, D!'Reichskanzler, n. 3228:."ege5 Adalbertus archicanc. et Mog; rchiep.
recognovi et ego Anno ad vicem cancscripsi etrecognovi" ,en.3353:fegoEkkehardusvice
Heinrici Ratisp; ep; etarchicanc, recognovi efegoEngelbertus inonachus vice Bertulfinot.
scripsi", In entrambi i casi non mi sentirei di riferirescripsi alla stesura della.' minuta,come
invece fa Picker,.Bitriige; 2, p. 26, cfr.anche ibid.;2, p.161 e 173; interpretola ricognizione
888 Cos ora anche Seeliger, Erzkan:der, p. 38, e Schultze, Urkunden Lothars III. ,p. 7. ddsecondo documento nel senso che Bertoldo (Beriulfo) fu in un primo momento incarica-
889 Sul precedente diWilligis, cui si richiama Schum, cfr. sopra; nt. 692;. ;;', .'.:, to di produrre la stesura a buono, ma poi lafece redigere dal monaco Engilberto non appar-
890 Cfr. sopra.. tenente al personale. fisso dellcancelleria, e probabilmente proveniente. dalla cerchia di
891 Bresslau,KUiA, lesto, p. 83 sego Wibaldus (cfr. SChum, KUiA, testo, p. 365). IJopinione ripetutamente formulata cheil}ango
485 892 Non credo che. in questo caso il modello francese abbia avuto un'incidenza, com'e dei notai imperiali fosse troppo elevato per fungere da semplici grassatori (fr. Herzberg-
suppone Erben, in Redlich-Erben, Urkundenlehre,. p .. 78,ilquale in generale tende a soprav. 'Prankd, Dutsche Reichskanzlei, p. 269) prende le mosse da unanentalit.affattomodetna.
valutare l'influenzafrancese sulla documentazione tedesca. - Se Adalberto in alcuni: docu Nel Medioevo l'arte calligrafica era tenuta in gran considerazione e se ne'cndavaorgogliosi
menti. viene designatoarchicapellanus .(KUiA, testo, p; '122); ci potrebbe" anche non essere (cfr. ad es. le riflessioni in Ex Othloni libro de temptatione cuiusdam monachi,MGH SS, 11,
un semplice titolo; non impensabile che egli assieme alla direzione dellacimcelleriabbia p. 393 ); difficileinoltreche i notai regi avessero un rango pi elevato di quello degliscrzj?to-
preteso anche quella della cappella, che di solito dal tempo di Enrico ilI in poi era separata res litterarumapostolicarum Che redigevano inmundum le minute di altri funzionati. Per il
dalla prima (cfr. sopra, nt. 690). ., .xrVsecolo possediamo prove pi Che sufficienti che gli stessi protonotaridiranto in tanto
444 Cancelleria di Lotario di Supplimburgo Cancelleria di Corrado III 445
scrittori subalterni, ma in numero ristretto.~oo E comunquealtempO di documento per Stavelt,' emesso nel 1137 nell'Italia meridionale, furicono-
Lotario pi frequentemente che in precedenza furono reclutati ecclesiastici sciuto nel nome dell'arcicancelliere italiano.905 . .. .
non appartenenti al personale fisso di cancelleria perch collaborassero alla
redazione in mundum dei documenti, inoltre pi spesso diprimavenrieaffi- Gli stessi eventi che si erano compiuti all'epoca della successione al
data ai destinatari dei documenti la produzione degli stessi. 901 trono del 1125 si ripeterono tredici anni pi tardi dopo la morte di Ltari
Sembra che gi a partire dagli ultimi anni di regno di Enrico W 02Jadeci- e 1'ascesa di Corrado III.9OG Di nuovo la scelta non cadde sull'uomo pi vici-
sione in merito all'arcicancelliere da menzionare nella. ricognizione non no all'imperatore estinto, ma sul suo nemico personale; di nuovo laconse- 488
venisse pi presa secondo la regola valida in precedenza. In effetti, da qun- guenzadi questo fu un totale cambiamento' nel personale dell'ufficio pi
do esisteva solo un'unica cancelleria imperiale per il disbrigo di tutte le pra- importante dell'Impero, cio della cancelleria. Nessuno dei funzionari di
tiche non vi era pi ragione per ritenere che il fattore determinante a tale cancelleria di Lotario continu a prestare servizio sotto Corrado III,ci
riguardo fosse il contenuto del diploma. L'iter burocratico risultava sempli- ~bat.tiamoinvece un'altravolta in nomi nuovi; in realt sarebbe stato possi-
487 ficatose, invece che sul contenuto, ci si regolava sulluo&oincuil'imperatoc bile rIcorrere ad alcune persone che avevano gi lavoratin cancelleria al
re soggiornava: in questo caso non era pi necessario prendere caso per casQ tempo di Enrico V, ma il materiale a nostra disposizione non ci fornisce
una decisione circa il tipo di ricqgnizione:a tutti i documenti emessi i I1 alcuna prova al riguardo.
Germania si apponeva semplicemente la ricognizione nel nme dell'arcican- La svolta fu facilitata dal fatto che l'arcivescovo Adalberto I di Magonza
celliere tedesco, a tutti q\:lelli emessi in Italia la ricognizione nel nome del- era deceduto il 23 giugno 1137, prima ancora di Lotario, e l'elezione del suo
l'arcicancelliere italiano. E noto che questa era la norma in vigorealt~mpo successore avvenne solo dopo 1'ascesa al trono dello Svevo. In queste circo-
di Federic?) .e dei suoi successori; e che tale regolaval~ssegi s()t~o Lqtario stanze il nuovo sovrannolJ. doveva farsi alcuno scrupolo a far rioccupare
III provato dalla ricognizione dell'unico. docurrie1}toeme~~q int~J:ra/~cl,~~ subito l'ufficio di cancelliere rimasto vacant sotto Lotario,' mntre si man-
scaa favore dilln destinatario italiano, che fu appoI~nelnolJl.e(h tenne l'unit dlla cancelleria; la sua scelta cadde su Arnoldo di Wied,pre-
Adalbert,903 e dalla menzione di Norberto in undocumeiltoper ilmorlc posito del duomo di Colonia,907 cui nel 1151, allorch fu innalzato alla cattee
stero vestfalico di Klarholz, che fu datato .e. consegnatosplonelU34iil dra arcivescovile di Colonia, segu Arnoldo di Selehofen, cappellano regio,
Germania, in rela:z;ione al quale .per proprio dalla ricognfzi~peAedllco~ preposito di Aquisgrana, di Aschaffenburg e di St. Peter a Magonza.908
l'azione aveva avuto luogo gi' nel 1133 .in Italia. 994'p#imeritianche uri L'ufficio di arcicancelliere in Germania doveva naturalmente rimanere
all'arcivescovadi Magonza;. ancora prima dell'elezione di Adalberto II, il

confezio~a~aJ{oilmundum SickeI,Belladiplo::Zatic~~h'n~'Ende?,
(cfr. pi avanti). Cfr. anche
p.36L . < / . . . ' . .. ..... ". . . .. . <.C,j;
900. Sugli scrittoiLdei' documenti di Lotariocfr. Schum, Kaiserdiplomatik,. p. 116seg.; Urkunden Lothars III.; p.. 8,nt. 2). In ogni caso; se si esclude questa ipotesi, risultainsuffi-
Schultze, Urkunden Lothrs I1I., p; 18 sego Solo la nuova edizione deidocumentifornir ogni cie?teogni altra spiegazione della menzione di Norberto;noh basta a spiegarlal'ipotesi che
necessario.chiarimento;.H. Hirsch ne ha gi pubblicato alwni.importantisaggi pn~parat<)ri. egli abbia. conservato il titolo diarcicancelliere anche inGermania,tfchel'uso della formula
..901Schllln KUiA,testo; p.115seg:; Schultze,'Urkunden Lothars.III.;"p. 38.AFpersonale dat~ p~r manum ~ posto della ricognizione consueta, cosa cui Ficker, Beitrage, 2, p.223,
di cancelleria rdell'imperatore potrebbe essere appartenuto anche Raduardus;curiaeimperiac att:lbUlsce molta unportanza, non. avrebbe pregiudicato i diritti di Magonza, e quant'altro
liso cappelltinus,chenell136 '''vice cancellarii Metensis".appose la ricognizione aun doc- puo essere. addotto. Tuttavia, assieme a Ficker, ibid., occorrer tenere conto del fatto che si
mento del vescovo Stefano di Metz, forse scritto anche da lui. Come si pu dedurre. dalrin" trat~ava di.llFmonasteropremostra.tense, in quanto ovvio che proprio Norberto utilizz il
tervento .del cardinale Gerardo, il documento fuemessacorte,probabilmentein occasione perlodo .del suo mandato in Italia per avviare le trattative sulla conferina dellnonastero.
della dieta di .Spira o di Aquisgrana; ed in tutto conforme alle regole della cancelleria .impe- 905 Stumpf,Die Reichskanzler,n. 3353, cfr. sopra,nt. 899.
riale(Miraeus,Gpera, l,p. 102, cfr. per Schultze, Urkunden LotharsIIhp;37). . 906.Perquanio segue cfr. Schurri, KUiA, testo,p.343 seg., e Graber, UrkundenKonrads III.
902 Cfr.Waitz,Verjassungsgeschichte, 6,p. 369, nt. 3; p.371,nt;6.! 907 Sulla sua personalit cfr. latesiimonian.za di Feddicolin Stumpf; Die Reichskimzler, 488
487 903 Stumpf,DieReichskanzler, n. 3312. n.3672:"Arnoldus maiorin Colonia prepositusetdoniniCuonraditerciiRolnanorum regis
904 Stumpf, ibid"n. 3298.. Schum, Kaiserdiplomatik, p. J28 ep.11B.jhasIcuramente cancellarius,vir utique preclarus .genere, expertissimusprudencia;spectabilis honestate... "
ragione quando, contro Philippi,.sostiene chela datazione del documento unitaria e deve Primalo chiama~prudentissimumnostrievi principem~. Cfr. anche Kersten, Arnoldvon
riferirsi al 1134. Tuttavia n l'introduzione della data con actum dimostra:ch essa debba cife- Wied, Erzbischof von KOln, Diss. Jena 1881. . .
rirsiall'azione(cfr. Fieker,Beitrage, 2,p. 352 sego ep.375seg.),nlasemplicit dei fatti, su ...90SS u costui cfr. Baumbach,Arnoldvon Selehofen. L'ipotesi che Arnoldo di Selehofen
cui pone l'accento Schum (ma ch parimenti riscontrabilein numersialtri casirisalenti ai divenne cancelliere gi prima del 1151, cfr. Th. TIgen; DieWeiheinschriftvom]ahre 115hnder
secoli XcXII) esclude la possibilit che le prime trattative sull'oggetto della documentazione ehemalzgen Stifiskirche zu Schwarzrheindor/, WZ, 24 (1905), p.'34.60: 45, non si concilia con le
abbiano avuto luogo gi in Italia (di diverso ma, a mio a\Q'iso, erroneoparereSchlize, indicazioniJornite dai documenti (cfr. anche Graber, Urkunden Konrads III.,.p. 7,nt. 2).
'-"
446 Cancelleria di Corrado III Cancelleria di Corrado III 447

candidato del partito svevo, ai documenti fu apposta la ricognizione ~ii:e Durante tutto ilperiododel suo regno, infatti, Corrado III non emise alcun
archicancellarii o vice summi cancellarii Moguntini, in un caso fu persmo documento in Italia, e, se ci si fosse rigidamente attenuti al principiorigllarc
lasciato uno spazio da riempirsi col nome dell'arcivescovo ancora da eleg- dante la. ricognizione osservato al tempo di Lotario, non vi sarebbe stata
gersi. 909 Ma n Adalberto II, ni suoi successori Marculfo ed Enrico eserci- dunque alcuna occasione di menzionare nei documenti l'arcivescovo di
tarono, nella loro qualit di arcicancellieri; un'influenza det~tminante,~ulc Colonia. Cos per non fu. Allorch nel 1138 per la prima volta siqovette
l'attivit di cancelleria. Solo una volta sotto Corrado III troVIamo una nco, emettere in Germania un documento afavore di un destinatario italiano,
gnizion~ in un documento dell'aprile 1147 apposta direttamente nel nome sembra che sorgessero dubbi circa l'obbligo di oss~rvare la norma valida al 490
dell'arcicancelliere Enrico di Magonza;910 altrimenti anche nei documenti in tempo di Lotario oppure quella in vigore durante il periodo deiprimiimpe-
489 cui il cancelliere non compare come ricognitore, e persino nel periodo di ratori salii, e si decise di. omettere del tutto il nome dell'ardcancellieredalla
vacanza dell'ufficio di cancelliere intercorso tra le dimissioni di Arnoldo di ricognizione e di effettuarla solo in nome del cancelliere;915 L'anno dopo, nel
Wied e la nomina di Arnoldo di Selehofen,911 la ricognizione veniva appOsta 1139; si procedette secondo il principio valido al tempo di Lotario: a.un
non nel nome dell'arcicancelliere, bensLda uno dei notai ad vicemdell'areic documento emesso a Norimberga in favore del vescovo di Pisa si appose la
cancelliere. Viceversa il fatto che dal giugno aLsettembre115Lilcancelliere ricognizione advicem dell'arcivescovo di Magonza. 916 Poi nel 1140 fustabi-
ebbe l'ardire di omettere del tutto dalla ricognizione il nome di Enrico di lito di adottare l'antica usanza rinunciando alla nuova e di menzionare l'ar-
Magonza, con il quale era in ?iss~dio per:sonale,912 indicativ? d~~a posiz!~ civescovodi Colonia nelle ricognizioni dei documenti per destinatari italiac
ne del cancelliere rispettoall arcicancelliere. E ugualmel1te sIgnifIcatIvo eil ni, sebbene fossero stati emessi in territoriotedesco. 917 Ma .ginel1141 si
fatto che in uno dei pochi casi nei quali nonvienemepzionato il cancelliere ritorn alla regola osservata sotto Lotario,918 cos che tutti i diplomi poste-
come ricognitore,ma un notaio,. costui. appose la ricognizione non in luogo riori di Corrado III per l'Italia, essendo stati redatti in Germania,menziona-
dell'arcivescovo di Magonza, bens in sostituzionedelcancelliere:?~? .; no Farcivescovo. di Magonzanei casUn cui nella ricogniziollesi faccia il
L' arcivescovo Arnoldo Idi Colonia. ricopriva1?ufficio. diarcican:celli~re nome di unarcicancelliere. 919 E questa norma, in base alla quale era dunque
per l'Italia, ma lo troviamo nominato soltanto in due documenti 'de11140.~Ij illuogQdi soggiorno dell'imperatore a determinare quale arciancelliere
dov~va. essere citato nella ricognizione, rimase poi. in. vigore per tutto il
periodQ successivo. 920
909 Stumpf, DieReichskanzler, n. J371;cfr.Beillhardi,KonradIII.; 1, p: 27,rit. 7 . ,
910 Stumpf, Die Reichskanzler,n.3547 per il monasterodilchtetShauseri (6'ig!nale~
Gotha). difficile ritenere, come invece fa Bernhardi, Konrad III., p. 561, che questa flcogm-
zione debba essere interpretata come una speciale manifestazione di ossequio verso il fonda- 915St~ll1pf, ib., n.3382per Genova: "ego Arnoldus regie curie cane. recog~ovi". 490
tore del monastero, Marquardus di Grumbach. Credo piuttosto che il cancellieref()ss~assen~. Stumpf, ibid., n. 3383 per Farfa presenta proprio la stessa formula di ricognizione; su que-
489 te e che in questo c~.so eccezionalmente si tenne conto di tale assenza, cosa chedi solito n()n st'ultimo documento cfr. Scheffer-Boichorst, Zur Geschichte,p. 92 sego Ci che Graber,
accadeva (cfr. c;raber, VrkundenKonrads III., p. 11); pu darsi:cne,. pririla.del1a. partenza per Urkund(nXonradsJII.,p. 4,nt. 1ep. 100, osserva a questo proP9sitofainsorg~g~ntiovi
la crociata; egli sia rimasto ad Aquisgrana o a Colonia e si sia ricongiunto solo pi tardi all'e, dubbie nonrisolvel'ifatto laquestigne: cfr. ci che ho scritto in NA,34 (1909);p;.273,n.
sercitodel re.. Lticognizione - scritta dalla stessa mano. cl:iev:erg il.testo.,recita::.~Eg9 112.. Se .ildocumeptopon genuino, .laricognizionedeve .comunque risalire a .Un modelle!
Heinricus Mog.archiep;et archicanc.. recognovi", genllipoe differente daStumpf,ibid., n. 3382.
911 Stumpf, Die.Richskanzler, n. 3594. . . ...... ,. ."n' 916 Stumpf,pieReichskanzler,n. 3398.
912 Dopoela nO(llina di Arnoldo a Colonia Enrico gli aveva. sottratto la!prepositura di 917 Cfr. sOpra, nt. 914.
Limburg e, nonostante le ripetute esortazioni cielre,nonl'avevarestituita: cfr;'Wiba!diep~s~o, 918Stumpf,.ibid:;. n. 3422. ... .. . '..
lae, n. 327 (in Jaff,Bibliotheca, 1, l" 456A57).In Stumpf;ibid:, n: 3585e35861ancogmz1o, 919 Al massimo StuIripf, ibid., n. 3582 potrebbe costituireun'ecc:ezione, cfr. sopra, nt. 9.12.
ne recita: .~ ego Arnoldus canc. rec."; Probabilmente quella dell'originale rdeln: 3582 .sar 920 puranteilperiocio di.F'edericoLconosco una sola eccezione: Stumpf; ibid.,n. 4391a
stataformulata'anche cos; ma se realmente. ci fosse stato '~egoArnoldusarchicaI!c. rec.", ci (Cipolla, Kaiserurkunden Veronas,p ..226),emesso a San Zeu() a Veronaper:Lazise, che porta
dovrebbe allora riferirsi all' ufficio. di. arcicancelliere italiano ricopertO. da Ar~oldoe'dvrebbe ~a. ricognizione "vice ,CuonradiMagtU;1t. sedisarchiep. et Germanie archicanc." Nonriesco a
com~queconsidrarsiun atto dimostrativo diretto .contro Enrico, perch .disolito da:11141 immginareil motiv()cii tale anoil1alia. Invece nel.n. 4083, emesso in Italia per,Magonza, la
in piaflche ai documenti italiani si appone sempre la ricognizione. in nome dell'arcivescovo ricognizigneapposta ad vicem, di Cristiano di Magonza spiegata dal fatto che il documento
di Magonza.Meno strano il fatto che in Stumpf, ibid.;n.3463 manchi i] nome diquest'ul~, si riferisce a un'azione giuridica gi compiuta !a Cristiano in Germania e probaIJilr:Q.ertegi
mo: il documento non ha una vera ricognizione, bens la formula .del datum; in. quest':'!tiri:tii allora confermata yerbalmente dall'imperatore. (cfr; Ficker, Beitriige,2, p.A85);.anchealtre
nel documento Stumpf, ibid.,n.. ~514 si menziona addirittura soloilnotaio-inaltri casi per volte si riscontra una stretta relazione tra laricognizione e l'azione nelcasodidcumentazio-
sifa uso anche qui della formula ad vicem. . ne posteriore (cfr. sopra, nt. 828 e nt 904) e ci corrisponde a1,significatgoriginario della
913Srumpf, ibid.; n.3465. . . . . ricognizione che deve. testimoniare la conformit del documento alla volont del re..In que-
914 Srumpf, ibid.,n. 3408 per Piacenza, e n.3421 perPolli~me. Sul n.3582 cfr. sopra; nt.912. sto caso per la proroga della documentazione sar dipesa dal fatto che Cristiano fu investito
'.
448 Cancelleria di Corrado III Cancelleria di Corrado III e dei suoi due successori 449

491 Tra il personale subalterno della cancelleria di Corrado III spicca in dere la ricognizione con la situazione effettiva, e non si ebbe scrupolo.di 492
modo particolare il cappellano magister Enrico, che di solito viene chiamato menzionare nella formula di ricognizione il nome del cancelliere anche
notaio, ma una volta, in una lettera del re, designato ancheprotonotari();921 quando egli con certezza non si trovava a corte. 928
la considerazione di cui godette dimostrata dalla sua amicizia con
Wibaldus di Stavelot e dal fatto che pi volte fu incaricato di svolgere mis~ Se gi sotto Corrado III evidente un ritorno a forme pi regolari nel-
sioni diplomatiche. Durante la crociata di Corrado, cui prese parte il cancel- l'organizzazione cancelleresca, sotto i due successivi imperatori svevi trovia-
liere Arnoldo, Enrico rimase presso il giovane figlio del sovrano, Enricci,in mo quest'uItimain una condizione di completo ordine.
qualit di capo effettivo della cancelleria. 922 Oltre a lui troviamo sporadica~ Al di sopra del cancelliere della corte imperiale929 {cancellariusaulae o
mente menzione solo di due cappellani attivi in cancelleria ch di solito curiae regiae o imperialis)930 vi sono ora tre arcicancellieri imperialiper!a
erano adoperati altrove al servizio del re; come costoro, forse auchealtr Germania, l'Italia e la Borgogna. 93t L'ufficio diarcicancelliere di pertinen- 493
membri della cappella erano occupati temporaneamente in cancelleria; per za di un'arcidiocesi: per la Germania spetta a quella di Magonza, per l'Italia
il resto in questo periodo la produzione dei diplomi da parte dei destinatari a quella di Colonia, per la Borgogna Federico I ne1115710 conferiagliarci-
fu altrettanto rara come sotto i due successivi .sovrani' svevi:923 Per idocuc
menti e le lettere pi importanti fu soprattllttOWibaldus diStave!ota colla-
borare come dettatore, in particolare dopo la partenza del te per la Terra
Santa, come dimostra la sua.corrispondenza. contenente 'lettefeda ll.licom~ zio che induce a tenere conto dell:assenza del cancdJiere, dimostrabile inentrambii casi.
postein nome del re: mai per nei documenti e nelle lettere delsovrano Solond n. 3430 fu il notaio ad apporre la ricognizione senza che vi shun motiyopersup-
viene detto che egli prese prte alla loro stesura. 924 p>rre l'assenzadel cancdliere. . . .. ". . ..:. .'
In generale nei documenti di Corrado IUimembrisubalternidelperso- an
928 Cos Stumpf, ibid., n. 3452 (cfr. BernharCli, Konrad III., p. 24, nt. 3); n.3552(il cel-
liere era alla crociata; Ktiipping; Rgesten, 2,n. 463, perci nOIlpu essere d! 1148), e n.
nale.di cancelleria vengono menzionati molto pi rarament~che i~ quelli di 3573 (il cancelliere si trovava a Colonia): Costui non era' presente neanche alla dieta di Spira
Lotario;dato che di norma era il cancelliere a comparire comeriognii:oc d!1150, durante la quale si appose la ricognizione ai nn. 3567 e 3568 in.nome di Arnoldo
re. 925 Due volte furono aggiunti i nomi di notai come sottosittori della (cfr. Bernhardi, Konrad III., p. 792); l'ipotesi di Bernhardi, ibid., p. 796, nt.16, chend due
ultimi documenti il chierico di Arnoldo, Erleboldus, abbia effettuato la ricognizione, parte
ricognizione cancelleresca;926 altrimenti essi vengono ai 'solito citaticone da presvpposti dd tutto sbagliati. Cfr. anche Graber,Urkunden KonradslII., p.H.
ricognitori ad vicem dell'arcicancelliere, eccezionalmente anche ad vicem del 929 E difficile che anche sotto Enrico VIvi fosse un cancelliere perla Borgogna.Tuttavi~
cancelliere, per lo pi quando si pu dimostrare con certezza un)s~e!l2;adi Ruggero di Hovederi;MGH SS, 27,. p. 176, definisce' ilvesovo Savaricusdi Bath; parente di
quest'uItimo,927 mentre sicuramente in altri casinoncisi curg<difare(:oinci- Enrico VI .(cfr. l'epistola dell'imperatore in Epistolae Cal1tutlrienses. The lettersoffke Frior
and Convento! Christ Church, Canterbury.. From AD: 118lto AoD.J199, ed. W. Stubbs,
London 1865 [Sctiptores rerum Britannicarum medii aevi,38/2J, p. 350,n.381),il~uo"can
cdJarius de Burgundia" (cfr. anche Historia Glastoniensis,MGH SS, 27,p.165;;eToeche,
dell'llrcidiocesisolondI167- (cfr. pi avanti),. perdnon potevadisp?rre priIn~inlllaI1ira HeinrichVI.; p.479, nt. 3;Wircelmann,PhilippvonSchioaen,p. 489;R.Sternfeld,.Das
giuridicamente vincolante dei possedimenti temporali dell'arddiocsi.)riquestecfc?stan~e Verhiiltnis des Arelats zu Kaiser undReich vomTode Friedrichs I. bis zum Interregnum. Ein
non possibile stabilire se sotto Corrado III vi fuunardcaricdliere. per la Borgdgna>Infatti Beitrag zur Geschickte Kaiser Friedrichs II., Berlin 1881, p; 8; Scheffer"Boiehorst, Erhebung
491 tutti i documenti dd re per destinatari borgognoni furonO dati dopo i!' 1140 in Grinatp.a Wilhelm's vonBaux,p. 1248, rit. 1). Si sarebbe indotti a pensare auna confusioneeasUppor-
dovettero perd in ogni caso essere riconosciuti ad vicem ddJ'arcivescovo di Magoh#. c- rech~ Riccardo Cuor di Leone, cui nel.l193 era statapromessa la corona dehegnodi Arles,
921 Fu il primo funzionario tedesco di cancd!eria cui attribuito iltitolOacca:dIIlic6c1imagt~ abbia nominatoSavaticussuo cancelliere;penpangonoper molti dubbi suHatto 'che
ster: Wibaldiepistolae, n. 206, 248, 251 sego ecc.(in]aff,Bibliothec, 1,p:325,371e37~:376l. Riccardosiamaistato investito della Borgogna'. E.comunque certo che Savaricusnel119.6
922 Stumpf; Die Reichskanzler, ri.3553. ' . . '. ...... '. '" . '...............' non era cancelliere borgognone, perch Stumpf, Die Reichskanzler, n. 5016 portalaxicogni~
923 Cfr. sopra, e Schum, KUiA, testo, p. 349; Graber,Urku~den Konradf III., p.ps~g. zione,dd cancelliere della corte imperiale, Corrado diHildesheim, al posto ddJ'arcivescovo
924 Cfr. Giesebrecht, Kaiserzeit; 4, p.41O; Schum, ibid ,. . " '. . .. .............. ". di Vienne, e se anche egli avesse ricevuto il titolo da Enrico VI intorno al 1197 non avrebbe
925 Sugli scrittori dei documenti di CorradoIIIcfr.Schum;ibid.,p.3.49;Qrilber, comunque avuto alcuna possibilit di esercitare il suo mandato.' "
Urku~den Konrads IIL, p. 19 seg,; Hirsch,Privilegien siiddetltsched(J~ster,p{55)e569; H 930 Questa forma de! tit610compare perla prima volta al tempo diCorradoIII; in qUesto
Hirsch,.Die iiltesten Kaiserurkunden .derAugustinerpropft~i.Inle~lak.en,Jahr~u~hfi.ir periodo, e durante il regno diFederico l,accanto a quella si usa talvolta ancheladeriomina-
Schweizerische Geschichte,35 (1910), p. 1*-16*: 9*.' '. '.. . .. ' . .....
m"
zione sacri palatii cancellarius; a partire dall'ultimo decenniodd regno di Federieo il titolo di
926 Stfunpf, DieReichskanzler, n: 3381 e 3477. Cfr. Ficket, Beitrage, 2; p.174: cancelliere di corte fisso(cfr.Gl'aber,UrkuodeoKonrads III., p. 4, nt.l;Schum,KUiA,
927. CosStumpf, Die Reichskanzlef, n. 3465,' cfr. l'osservazione diStunipf. Anche nl so testo, p.359).
del n. 3514 ritengo probabile un'as'senza dd'cancdliere;il4febbraio questi tstimone dd- 931 Nd diplomi emessi dal periodo di regno di Federico I in poi siaffermil l'uso di 493
492 l'arcivescovo di Colonia (cft. Knipping, Regesten, 2,n;442). Sul n. 3594 cfr. sopta, eIa tt. aggiungere il nome dd regno, Germaniae (o totius Germaniae), Italiae, Burgundiae, anche al
911. La mancanza della ricognizione inStumpf, DieReichikmtzler; n.3384 e 3579 uri indi- titolo degli arcicancdlieri.
- "'- "o
..' ......
450 Cancelleria di Federico I ed Enrico VI Cancelleria di Federico I ed Enrico VI 451

vescovi di Vienne. 932 Gli eventi del 1165 offrono spunti.interessanti per nella prima settimana del 1167 o nell'ultima del 1166 Cristiano fu poi inve-
determinare il momento temporale~ partire dal quale gli arCivescovi furono stito dell'arcidiocesi; da allora in poi egli fu considerato arcicancelliere' e
considerati anche arcicancellieri. 933 Enoto che alla dieta diWiiriburg,riuni- l'ufficio di cancelliere vacante; quest'ultimo venne contemporaneamente
tasi nel maggio di quell'anno, avvenne la rottura tra l'imperatore e l'arcive- affidato a Filippo di Heinsberg. 937 Perci questo il momento a partire dal
scovo Corrado .di Magonza, passato dalla parte di Alessandro. III. La . conse- quale si cominci a ritenere l'investitura, e non l'elezione o la consacrazione
guenza fu la deposizione dell'arcivescovo da parte di Federico I, che venne come il momento determinante per l'assunzione della carica di arcicancellie~
decisa gi a Wiirzburg: l'ufficio diarcicancelliere fu considerato vacante re; che non si tenesse conto della consacrazione dimostrato dalla posizione
come dimostrano le ricognizioni dei documenti emessi nel periodo successi- di Rainaldo di Colonia, che si fece consacrare solo molti anni dopo la sua
vo fino al 19 settembre: in ossequio all'uso tradizionale fu il cancelliere investitura, ma nondimeno gi dal momento dell'investitura port il titolo di
Cristiano ad essere menzionato come ricognitore,da solo e senZa indicazione arcicancelliere. il fatto per che il momento dell'investiturafos.seconsidera c
di un rapportodisupplenza. 934 Poi tra il 19 e il 24settembreCristiariofu to quello decisivo per l'assunzione della carica di arcicancelliere,938:inclicao
eletto arcivescovo di Magonza, senza per ricevere subito l'investitura .dal- tivodella concezione prevalente circa la natura. dell'unione tra quell~ufficio
l'imperatore. Ci nonostante dal 24 settembre in poi egli si design non solo e 1'arcidiocesi: lo si deve avere considerato come una delle regalie!legate;
come arcivescovo eletto di Magonza, bens anche come arcicancelliere, e vero, in maniera immediata alla dignit arcivescovile,. ma spettariti aLsuo
come tale fece apporre la ricognizione ai documenti, mantenendo per, poi' titolare soltanto a partire dall'investitura.
ch non era stato nominato ancora un cancelliere alsuo posto, la direzione Al tempo di Federico I la posizione degli arcicancellieri a"1 vertice della
effettiva dell'attivit dicancelleria. 935 Nella primaveradl1l66 per. devono cancelleria non ebbe sempre un'importanza soltanto nominale, anche .se la
494 essere sorti dubbi sulla correttezza di tale comportamento. palmarzo1166 10roinf1uenza sulla canelleriae iUoro rapporto con i cancellieri erano
in poi Cristiano continua a designarsi, comeprima,~lettodi)v1a:gonzll'llla diversi a seconda delle personalit che si ssseguirono nella carica. Jn parti-
non pi arcicancelliere, bens solo cancellieredella.corte imperiale.?36 Solo colare Rainaldo di Dassel, anche dopo aver ceduto aUlricoilsuo uffici6di
cancelliere ed essere divenuto arcivescovo di Colonia e arcicancelliere,non
rinunci affatto a dirigere l'attivit di cancelleria,. almeno finch la' corte si
trov in Italia. Gi altrove si rilevato che alcuni scrittori contemporanei
932 In occasione de1primo viaggio di Federico in Borgognanel1153 pare che in un
continuano a definirlo cancelliere, che uno straniero, Tommaso diSalisbury,
primo momento si fosse incerti su chi si dovesse chiamare areictlcelliere e percinan Ile
viene nominato alcuno inStumpf,DieReichskanzler,n.J66l, !Ila poi la scelta cadde sull'arci- n?ntie~einalcuna considerazione il cancelliere UIricoe fa p~ssare];liffiei6
vescovo di Magonza, che nei n.3662 e 3663viene designato comearciqncelliere.-' lld()cu- diciWcell~ria da Rainaldo direttamente a Cristiano,939A ci c(jrris'P?J:lde i.l 495
mento che conferisce all'arcivescovo di Vienne l'ufficio di arcicanceIliere del 270bre fattc:he proprio s()tto Federico I si yemica molto frequentetUeri.i:~ilasoidi
1157; ma gi il 24 Stefano di Vienne chiamato arcicancelliereneIl'origin:ileffi Stinnpt,'ibid., ricognizionidell'arcicancelliere da solo senzamenzione'del,cancellltet
n;3779.ll document9.n. 3780 che ricnosce Stefano e i suoi successori (f'et posttesuccesso.-
res tui")arcicancelliri ("in regno Burgundil.Je sacripalatiinostri archicanellarius etsllnirnus non semplicemente, .come avveniva prima, quandol'ufficiodicancelli~re
notariorum") d l.Jcrederedi confermare un antico diritto ("dignitatemab antecessorlbus era vacante oil cancelliere era assente; bens anch~inc~sineicwtliibpi~lllo
nostris collatam"). In esso non si accenna in alcun modo alle suecompetenze,mentreneln. elelllenti peresc1uderesia laprima che la secondaeyentualit. 940 Nflla_rriag~
407J 1'arcicancelliere viene riconosciuto come "princeps consiliiiistri etatchicancellariiis-ill gior part~dicasi, comunque, yiene menzionato proprio Riinalao, da solo
regno Burgundiae et primus in aula regali et in administrationerei Imblicae".Nonsappimo come ricognitore; ma .gi prima di lui e mentre egli stess() eracancellieretro-
nulla di concessioni ;mi:eriori di tali prerogative. Si voleva forse a questo modo affermare che
gli arcivescovi di Vienne al tempo di Ludovico il Cieco erano stati arcicancellii della . viamo la medesima forma della ricognizione da parte di F~dericodiCo-
B o r g o g n a ? ; . '' < . - -.-
933 Tali eventi.sono stati finora poco cOl1sideratisotto questoprofilo,'ed vale wcheper
Varrentrapp, Christian Lvon Mainz,p.26.. . ".
934 Stumpf,Die Reichskanzler,n;4043-4051. . "-.'. ...... "........-.
937 Vincentii Pragensis Annales, MGB S5, 17, p. 683: "Kristanllmarchiepiscopatu
935) documenti del 24 settembre 1165-29 gennaio 1166 (Stllinpf, ibid., 11.4052-4064)
sono riconosciuti o dal protonotario al posto dell'arcicancelliere odall'arcicanceIliere soltw- Maguntino et Philippuni' cancellario investit". Al posto'di cancellario si dovr .probabilmente
to. Su entrambe le forme cfr. pi avanti. Un'eccezione data dai n. 4055 e 4059. Sul prinlo leggerecancellaria. . .' .
494 938 Probabilmente da questo dipende anche la ricognizione di Stumpf,Die Re/chsknzler,
cfr. Ficker,.Bitrage, l, p. 162. Per il secondo, dto che Cristiano anche qui non viene chia-
mato electus di Magonza, occorr~ supporre che la documentazione si riferisca a un'azione n. 4092,cfr. piavanti, nt. 950.
cadente t)'a il maggio e il 24 settembre, che la ricognizione si riferisca all'azione, mentre la 939Cfr:Ficker, Ralald von Dassel, p. 32. .' . ..' . . . . . ih 495
data alla documentazione. 940 Cfr. ora anche Seeliger, Erx.kanzler,p. 33 seg: ep. 41 seg.Idubbi diSchl1ln,
936 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 4066 sego testo, p. 345, non mi sembrano sufficientemente fondati.
452 Cancelleria di Federico I ed Enrico VI Cancelleria di Federico I ed Enrico VI 453

lonia; 941 constatiamo lo stesso fenomeno, anche se pi di rado, in relazione a aumentare nella seconda 1l1etdel XII secolo. Come in forza della loro cari-
Cristiano di Magonza e a Roberto di Vienne. 942 La spiegazione,pi plausibi- ca essi godevano indiscutibilmente del rango di principi dell'Impero, cos si
le data dall'ipotesi che in. questi casi l'arcicancelliere sia intervenuto perso- ebbe cura di dotarli riccamente di prebende, prepositure e canonicati;i loro
nalmente nel processo di documentazione, sia che egli abbiatiasmessol'or- serviz~ erano richiesti in tutti gli affari di governo, in quelli diplmatici,
dine di documentazione o abbia ordinato la sigillaturao svolto qualche altra come m quelli finanziari, giudiziari e militari. Cancellieri come Rainaldo di,'
mansione. li fatto che in caso di intervento dell'arcicancelliere nell'attivit di Dassel, Cristiano, Filippo di Heinsberg possono persino essere considerati
documentazione si tenesse conto del reale stato di cose anche nella formula come gli statisti preminenti del tempo: la loro rilevanza politica e .il ruolo
di ricognizione, tanto pi notevole in quanto ci non avveniva per il can- storico da loro svolto sono cos noti che non necessario soffermarcisi pi a
celliere: proprio durante la seconda met del XII secolo i casi nei quali nella lungo. A ci corrisponde la loro successiva carriera:. dei nove cancellieri di
ricognizione si fa menzione del nome del cancelliere assente ricorrono con Federico I due morirono mentre erano in carica, due divennero rispettiva-
particolare frequenza e sono attestati con sicurezza.943 mente arcivescovi di Magonza e di Colonia, altri tre furono eletti rispettiva,
Al tempo di Enrico VI per gliarcicancellieri perdono: di nuovo gran mer;tte. arciv.escov.o di Treviri, vescovo di Wiirzburg e vescovo di Spira; i can-
parte della loro importanza. Durariteilsuo regno,flei periodi in cui .l'ufficio ce~en ~~ntev.oli P?tevano aspitar~non solo a sedi vescovili maalleprincic
496 di cancelliere coperto, non troviamo pi ricognizioni effettuate solo dall'ar- pali afCldiocesl dell Impero quale ncompensa per i loro' buoni servigi: Con
cicancelliere.E anche se si ricorre a questa forma di ricognizione nei .casidi l'innalzamento a tali dignit rinunciavano alloro posto in cancelleria: solo
vacanza dell'ufficio di cancelliere, essa non ha alcuna rilevanzaeffettiva e non l'ultimo cancelliere di Enrico VI, Corrado, mantenne anche il suo ufficio a
autorizza nemmeno a concludere che l'arcicancelliere sia stato presente a cor::ed<:>po esse.re diven.ut? vescovo di Hildesheim, e inaugur C9~':J~!unga
corte. Non possibile dimostrare n probabilchegli arcicancellierisiano sene del vescoYl cancellien del XIII s e c o l o . , ... ~..-;.;
intervenuti personalmente in qualche modo nell'attivit di documentazione. In questo periodo subordinati ai cancellieri erano i protonQ!~iaulae 497
IJi1l1portanza e l'influenza dei cancellieri; cui la carica o forse prima di (curiae) .imperialis: Tale carica fu creata nel 1157 e conferita-lihotaioEn-
tutto leprebende ei redditi a quella legati944 sembra siano stati cOnferiti ~ico, che gi al temp~di Corrado III aveva coperto un post.ppi~,~l~"atotra
parimenti sottoforma di un'investitura feudale 945,nonfeceroaltro che ilpersonaleburocratlco.94 6, Come in .questo periodo. vi ucsolo',arrcelliere
di corte,' cos anche il protonotariodi corte unico: ven.2A:qWfo:.~01oper
tutto l'Imperoanche al tempo in cui Enrico VI, ,dal 1186, ~Ii11s~:}loumenti
. .' ~41StUl11Pf, hie Reichska~zler,.~. .3818<-.3 821",. mentre JapresenzadiJ;\aipaldo~~f?~~
accanto al padre, e.talvolta indipendenteinente da lui. 947Quasi sempre i
di Milanoie aR?ncaglia non pu essere messaindubbio, Inv~ce non mi s~ntodisJ:iie~*~'fl!lo pr<:>tonotari erano anche prepositi e spesso, ma non sempre; avevano presta-
stesso ll1odlericognizioni. effettuate da Arnoldo di Colonia (ibid. ,p. .3694 seg.)} da to m pretedenza servizio come notai; sotto Federico I non si verific rnai un
Arnoldo di Mag<lllza (ibid.;n: 3730 seg.). In questo periodo rufficiodi cancelliere era pr?ba- avanzam.ento divn protonotarioa, cancelliere;948al tempo di Enricg Ylsol
bilmente vacarite, cOll1esi pu dedurre specialmente dalla ricognizione del n:3729'~'}Ieinr: una volta, e, allora" sCllo dopo che l'uffii()di.cal1celliere erarilnasto pi di
not.. vice iArn.Mog.archiep. et lIrchicanc. ".Parimenti Ili. ricognizione del 1:). } 971, (:Jte9de
nel. Periogodiuna yacanzaJ:)ell'fficiodi cancelliere,pon .rientra in questa J~p:ispe<:ie ...Lo
stessoyaleancheper lericognizini dei nn. 4589 e4595 (cfr:Sh~ffer"Boichorst,F~i~dric1?,I
letzter Streit nzitder K,urie,p. 211). Per il periodo di Filippo di.
Coloni~abbiaJl10unasola

.358, nt.l,non mi pare abbiano peso. Sono semp~~ del parere he ap~~s~sop~a2itat~aJl~~t.
testimonia:D.za di.un caso (n. 4217a) he rientra effettivamentejn questo contesto,
942Stumpf, ibid; n. 471Oa-'l261, 4263, 4265e4265a. .< ... , d < ..,.,..... ,........,' ..
943 ,Cfr. Scheffer-Boichorst, Friedrich' I lezter Streit mit der Kurie, p. 205 seg.; Scheffer- 937 possegga una particolare efficaciadirnostrativll' Infatti, anche se inves,tire,non deve essere
Boichorst, Regesten der staufischettPeriode. I, p. 146 sego Perci naturalmente possibile r:eces~qriam~te inteso nel senso diun'investitura, tuttavia nel passo citqtot?1~terJninepos
che in alcuni casi, come Stumpf, Die Reichskanzler, n. 4040 e 4041 (Ficker, Beitrge, 2, p. sleg e IIldu~biamellte questo significato in riferiment(). a Cristiano di Magon:za, .epe[<:i non
176), si tenesse tuttavia conto dell'assenza del cancelliere, pur se la mancanza dellaricogiii' j:luo essere mterpretato he a questo modo anche in relazione al cancelliere Filipj:lo. ..'. "......
zione in questi documenti pu avere anche altre ragioni anoi ignote. i '.' . " . ,.' . . . ' ".' ", 9;46 N'ofl saprei gire.qualesial'origine del titolo. Sullasl,Iacomparsaunavoltain:Unalefte~ 497
L
944 fr.la .Vi~a Qttonis episcopi Baqe.nbergensis del monaco diPriifliBg, 1,.c. A (MGH fa di Corrado III cfr. sopra e pj avanti. La traduzionetedesca. o.berster Schreiber:inizial-
496 mente tale qualifica Iion. Cos!!lPtee ancora nel 1158 Enri<:o.viene chiamato pivolt;sempli-
SS, 12, p.85l: "(Ottonem) principalem palatii .sui cancellarium constitUiteteiqe.ll10ffisiO
cementenotarius(Stumpf,Die Reichskanzler,n.380q e .3807l;unavolta,nel1161, 'si usa
adhaerentibusbeneficiis eum investire curavit", ." . ..... "' ....' d < ' 'i . anhe il titolo maio!.palat notarius (Stumpf,iZ,id.,n.3917). . .
945 Quest'ipotesi, avanzata. pella prima edizione del manuale, tataconfer:mata dalle
947 Perci ilprotonotario Rodolfo, nonostante dal 1186 dirigesse l'attivit can<:elleresca
ulteriori argomentazioni di K. VOTI Amira, Investitur des Kanzlers, MIQG, 11. (l890),p.521-
alla corte .d!Enrico. VI,non pu essere definito il protonotario di Eprico, cOlIle vorrebbe
527. Le obiezioni di Bendiner, Mitteilungen des Germanishen Nationalmuseums~ 1890, p. Schum, KUiA,testo,p.J44. .
.31, nOli harino rilevanza, e anche i dubbi di Seeliger, in~'Waitz, Ver/assun.gsgeschichte, ~,p. 948 Cfr. pi avanti, nt. 1011.
" '~-.
454 Cancelleria di Federico I ed Enrico VI
Cancelleria di Federico I ed Enrico VI 455
due anni vacante e il protonotario per tutto quel pe~iodoavevaguidato
protonotario, e, ad eccezione di un documento prodotto fuori della cancel-
come supplente 1'attivit di cancelleria. Dueprotonotandel XII. seco~o furo, leria/51 solo nel caso in cui l'ufficio di cancelliere 'vacante.952
no promossi vescovi. I notai, che di tanto in !anto ,,:en~?no.chlaI?atl?nch~
scrittori ci sono noti quasi soltanto da casuall menZlO111 m liste dltestlmolll .. ~e! il res.to, lo stato attuale della nostra conoscenza dei documenti impe-
nall nsalentl alla seconda met del XII secolo non ci permette di valutare in
presenti' in documenti regi o di altri autori. Poich in. un'?ccasio~eci. imbat-
quale modo fossero ripartite le mansioni tra i singoli funzionari della cancel-
tiamo in quattro di loro in un documento del 1177, SI sara autor~zz~tl a con-
leria. Certamente sono state formulate alcune osservazioni su scrittori edet-
cludere che il numero dei notai che conosciamo per nome cdieCldurante
tutto il periodo di regno di Federico I, cinque ~urante 51uello di Enrico VI-
t~tori ?ei documenti;953 ma non sono ancora sufficienti a fare luce sull'orga-
lllzzaZlOne del lavoro burocratico in cancelleria. In un caso uno dei notai 499
notevolmente inferiore rispetto alla loroeffettlva consIstenza.. .
che compare in un documento come testimone, si definisce anche corne i
Abbiamo gi parlato della forma de~a rico~nizioneper.ci c~~ conc~rne
suo scr~ttore,954 e non vedo alcun motivo per dubitare che, in generale, sia la
gli arcicancellieri; Anche in questo perlOdo di n~rma la n~oglllzlOnevl~n.e
effettuata dal cancelliere al posto dell'arcicancelllere neldlstrettoammllll, produzlOne del mundum che la stesura delle minute rientrassero tra le loro
competenze. 955 Quanto detto ora non in nessun caso inteso a escludere
strativodel quale il documento .~. em~ss~. ~aricognizion;al?I:0st~sol?dal
cancelliere ricorre soprattutto nel penodl di vacanza .dell UfflclO.diarC1ca~, ch~ inoccas~oni particolarmente importanti anche il cancelliere e il protoho-
tano parteclpassero alla stesura delle minute, anzi, quanto a quesfultirno
celliere 949 sotto Enrico VI,a parte i documenti siciliani di cui parleremo pI
ci anche dimostrabile; nella maggior parte dei casi, per, i funzionati
498 avanti, 'non si trova pi. Nei periodi di vacanza dell'uffidodi cance.lliere
superiori si saranno comunque limitati alla direzione eal controllo del lavo-
compaiono frequentemente ricognizioni effettuate da~ pr?tonotan?~d ro svolto dai loro subalterni.956
vicem dell'arcicancelliere: sotto Enrico VI spesso conlagglUnta espllCl~a
vacantecancellaria 950 accanto alla ricognizione effettuata dal cancelllere m
luogo dell' arcican~elliere al tempo di Enrico VI si afferma l'tl~? di~oI?inar~
951 Stumpf, ibid., n. 3633. Cfr. Simonsfeld, Jabrbiicher Friedricbs I., 1, p. 105, nt. 341.
il protonotario nella formula deldatum;'!,ale f0tll?-wa penetron~l:di'plo~~ 952 Stumpf, Vie Reicbskanzler, n. 3674, 3675, 3677 e 3729. Nel primo documento
nel corso della prima met del secolo XII, m un prlffiO momento aImltazlO- Arn?ldo, che compare tra i testimoni, chiamato ancora cancellarius, ma gi'~ihM6g.
ne dell'uso osservato nei documenti pontifici. Le ricognizioni effettuate da arChlep. electus", non svolgeva quindi probabilmente pi le mansioni di cancelliere.......... ,.
notai compaiono solo prima del 1157, vale a dirdino a ch~:2onvifu alcun 953 Cfr.sop!attutto Schum,KUiA, testo, p. 350 sego ep.380 seg.; Erben,DasPrivilegium,
p. 5 seg.;!cI. Slffionsfeld, Kleine Beitr'ge zur Gescbicbte der Staufer, NA, 25 (1900);p.699-
109; H.Slffionsfeld, Urkunden Frtedricb Rotbartsin Italien,SB der BayerisChenAkademie
der Wiss~nschaften, 1905, p. 711,748;1906, p. 389-416; 1907;p.531-552;1908,n. 8; 1909,
949 Altrimenti solo in casi ecceziomili e, in parte, in documenti<:motti,comeStumpf,Die n.l ;H, Slffionsfeld,]abrbiicberEriedricbs I. ,voI. 1.'.. . .. ... .' . ... . .... .. .. .....,
Ricbskdnzler, n.)686.e 4468. Un. 3872non riconosciuto dalcancdlier~'Ina cl!ll)ll~()ttC?: .. 95~Stumpf, DieReicbskanzler; n. 4191: "notariiRoudolfus, Heinricus,:wiricus et
scritto; tale pezz() pofi fu prodott() pella cancelleria. P~r il r~sto in.3895,?89qe1.l}.lcostt: 499
BUfcardus qui scripsi.t privilegium". La bozza del trattato del 1158 tral'imper~tore e MilaIl0
tuiscono eccezioni che non sono ancora in grado di spiegare. Nel n. ~ 936 SI trova una ?opp1a (tbtd., n. 3818) fu scnttada Vincenzo di Praga, cappellano e notaio del redi'Boemia.su inc.a-
ricognizione apposta dall' arcicancelliere e dal cancelliere ad, vic~1n dell' arcican.celhere; la rico diquest'ultimo (MGH SS,J7,p.676), il quale comunque non stese il documeritodefuii-
prima, secondo Weiland, MGH, Constitution~s, l:p. 282, ur: agglU~ta pon gen11l11a.~t;1XV tivoredatto dalla cancelleria; ci spiega perch le condizioni contenute in quest'ultimo testo
498 secolo mentre H. Simonsfeld, Urkunden Frtedrtcb Rotbarts In Italten,. SB. del.: Bay~r1schen sono per pi versi dissimili da quelle riportate da Vincenzo.- Secondo Rahewin, Gesta
Ak!lde~ieder WisseJlschaften, 1908, n. 8, p. 20, Ilt: 1, laclichiara genuipff<ea\lt~grffa. S~a Fridert'c/ I imperatoris" ed. G.Waitz, Hannover-Leipzig3 i912 (Scriptores rerumG~r1l1$i~
ricognizioIle deln:3987 cfr. Scheffer-Boichorst, Zur c;escbt~bte, p..169 seg., .... .' ............. carum.musum ,scholaruml, p,260, l. 4, cap. 21, l'imperatore a dare disposizioni diretta-
950:Er. Scheffer-Boichorst, ibid.,p .. 112. InStumpf,VteRetcbsk.an~ler~J:;. 4712t~OV1~O mentaimnot~ocircalo stile da tenere nelle lettere indirizzate al papa; Secondo Gislebert
la fonma isolat~:"ego I;Ieinricus imp.aulae protonot. precept.od~'1IllP.r~cop!1~v:~~.elUs d~Mons,.Cbromque,p. 253, C. 170, nel 1190 il sovrano ordina al cancelliere e al protonotario
signosignavi" (sigill~tur o aggiuhtadel monogramma? L'ongmale p\lrtI'~PPoll~!1S1 e, ~?I1 di emettere un documento. .'
servato);licarlca di cancelliere vaC$te; il ri(;hi~oa un ordine espr~ss8RelsoVrano. sp1~ga . ..955 SCheffer-Boichorst, Gesammelte Scbriften, 2,p. 233, rileva Che il notaioBurcai'do s'ciis
comerilaila ricognizione non viene apposta ad vicem dell'~rcicancelli~~~. -ru.1l1~f,.tbt4., n. (o dett) anche una lettera di Federico (Stumpf, Die Reicbskanzler,n. 2933,2934 e 2938). .
407Je 4074 ("Heu1t. proton. vice WilhelmiViennens. ar~h1ep. et archl~~Cc);l?u~,r1salel1do 956 Il cancelliere Goffredo compare una volta nel 1179 in un documento . del duca
a Un periodo nel quale Cristiano aveva riassunto il titolo gi dt;po~to dicanc.elliere; s~r~t1t1? FedericoYdi Sveviaintesta alla lista dei testimoni (orapubbl. in base all'originale da Meyer,
per stati riconosciuti dal pttonotario, perc?~ Cristiano, e1et~o atc1vescovC? di Magonza;no~
Tburgautscbes UB,2,p; 210, n. 56) con la formula: "Testes huius rei sunt Gotefriduscancel-
poteva probabilmenteappone l?i l ricogru~lOne ~ 'po~todi ';;,naltrodatc1v~scovo.,Ildocu lari~s imper.atoriset scriba imperatorishuius privilegii ss}'. Nell'edizione, precedente
menton.4092 infine ("Heinr. prothonot. vice Phil1pp1 canc.)fu probabilmenteem~sso
(Wzrtembergtscbes UB,2, p. 205) quest'ultima abbreviazione era stata sciolta conscripsi;cos
dopo che Filippo etastato eletto 'arcivescovo di Colonia; gi al m~mento. dellasuflelez10n~
potrebbe avere abbandonato il lavoro di cancelleria, sebbene abbia contmuatoaportare il da far suppone che il cancelliere avesse scritto egli stesso un docurriento del duca: Ma questo
titolo di cancelliere fino alla sua investitura. scioglimento' impossibile; ss pu significare s610 subscripsi o subscripsit. Sar per difficile
pensare anche a una sottoscrizione autografa; secondo Schum,KUiA, test6,p. 352, le parole
456 Cancelleria di Federico I ed Enrico VI Cancelleria di Federico I ed Enrico VI 457

500 Al tempo di Federico I dalla cancelleria vera e propria del tuttodistin, 1219 il notaio del tribunale di corte svolge ormai il suo servizio solo presso i
to un altro ufficio addetto alla spedizione di documenti, che potremmo legati. 959
chiamare il notariato italiano del tribunale di corte (italienisches Hofge- Infine la cancelleria del Regno di Sicilia ebbe bisogno di un Ordinamento 501
richtsnotariat). Gi in precedenza abbiamo ricordato che in Italia fin dai particolare da quando tale Regno si trov soggetto alla sovranit di Enrico
tempi antichi i documenti relativi alle sedute del tribunale di corte non VI. Sembra che fino alla primavera del 1195 fosse semplicemente la can'cel-
erano prodotti nella cancelleria. Fino alla met del XII secolo questiplacita ler!a imperiale a svolgere le mansioni anche in relazione al Regno di Sicilia;
furono scritti da comuni notai italiani, palatini o regi, ingaggiati di voltain nel documenti si trova sempre menzione solo dei funzionari della cancelle-
volta nel luogo in cui si svolgeva la seduta del tribunale; tuttavia gi al ria, imperiale a noi gi noti. Anche le formule dei documenti per il Regno si
tempodiEnrico Vsi fece in modo che questi notai seguissero la corte e lisi differenziano da quelle dei documenti per l'Impero solo in quanto eventual-
tenne impegnati per lunghi periodi di tempo.957Dall177Ju poiistituita mente influenzate da documenti anteriorinormanni; saremo in grado di
quest scopo.lacarica permanente di notaio di corteo " come. potremmo esprimere un giudizio sul numero di grossatorisicilianiimpiegati soltanto
dire per distinguerla meglio dai funzionari di cancelleria - deLtribunaledi quando saranno pubblicati i risultati dei confronti di scritture che finora
corte, e fu affidata al notaio palatino Martinus Philippi, .ch e lamanten.ne non sono stati ancora resi noti. Sia nel 1191 che nel 1194 si opera una sola
anche. sotto Enrico VI fino al 1196; a lui furono affiancati come collabra- distinzione: in documenti per il Regno si appone non la ricognizione' del
tori anche ltrinotai; forse a lui subordinatLSi ricorreva all'opera diquesto c.ancelliere,~enssolamente la formula del datum del protonotario. 960 A par-
notaio .anche nei casi in cui dovevano essere preparati a cortstrumenti tIre dalla prImavera del 1195 961 compare Gualtieri di Palearia, vescovo di
notarili extragiudiziari,958 e costui lavorava pure aLservizio dei legatigene c Troia (che gi dalla fine del 1191 in poi menzionato colTIe testimone in
rali. Anche al tempo di Ottone IV compare un notaio originario diPavia in documenti imperiali). in qualit di Siciliae (et ;1puliae)962 carzcellarius; e da
posizione analoga; e tale ufficio attestato ancora sotto Federico II, ma dal allora in poi la ricognizione dei documntiper il Regno recita: "ego
Conradus imperialis aule cancellarius lilia mdomirio" Gualterio .regni
Sicilie (et Apulielcancellario.recogn9vi",a c.uipoiqua~iselIlpreseguela
formula del diltum del protonotario imperiale: In un,'primo momento i
provengono dalla mano dello scrittore del testo, per il resto a noiddtutto ignoto. Perci il
senso della formula rimane completamente oscuro; tuttavia occorre osservare che nella lista
documenti per l'Impero emessi in Sicilia sono trattati diversamente epre-
dei testi dddocumento Stumpf, Die Reichskanzler,n. 4163 ("dat.'p>m. Gtfridicanc.'~) sentano, quando l'hanno, la ricognizione del cancelliere ad vicem dell'arc-
anche il protonotarioWortwinus viene chiamato scriba curie.Secondo.Schumiibid,'un canc~ereitaliano,963 Ma dal luglio 1197 anche per questi pezzi si riscontra
documento a noi pervenuto di questo protonotario Wortwinus (UBWormFl;p.70; n.86) l~ J:ifognizion~ cQlTIune del cancelliere imperiale e di gu~llosiciliano:964Per
non mostra alcuna affinit grafica ~on i diplomi della cancelleria. imperiale. Esicuro per che qu~nto. sj Pll riqvar~daqueste ric9gnizioni ed~U~ f0l.1TIllldei documenti,
Wortwinus scrisse di suo pugno. il documento del 1177 emesso a conferma dll'armistizio. di
quindici anniconcll1so con il re di Sicilia. Guglielmo (Stumpf,ibid.,n:4205)"f0ichvi si probabge che altempo di Enrico VI vifosseuncancelliere siciliano,im~
afferma (MGH,Constitutiones, l,p. 371): "presens privilegiuqlnostr~in permanus non una cancelleria siciliana, e che fossepiuttostc) la cancelleriaimpetiale
Wortwini protonotarii nostri scribi fecimus" :.Purtroppo nonpossediamol'originaledd l'organo che continu a redigere i documenti dell'imperatore, qualunque
documento; K,A. Kehr,Eriedensurkunde, haclimostratoche la sua .minuta.probabilmente
opera di un impiegato dicancelleria dd re diSicilia.
500~57Cfr.Fic:1er,1talienische Forschungen, 3, p. 464;Seeligr, Kammemotariat,p. 419 sego
958Tali strumenti'notarili extragiudiziari rdativi ad atti compiuti dal renellequestioniita' 959 Cfr. Ficker; ltalienische Forschungen, 3, p: 17.h464.Sul notaio Ernesto del 1175 iV'i
liane; he in genere vengono attstati con diplomi, cominciano ad apparire sottoEnricoIY menzionato cfr. pi avanti,nt.1018, sui due scriptores imperialiscuriaedel.1196 cfr. pi lIvane
ed Enrico V. (cfr.Seeliger,'Kammemotariat, p.407 seg.) e nel XII secolonopsono.pi rati:'E ti. Al titolo di notaio del tribunale di corte (Hofgerichtsnotar), di cui mi servo, corrisponde la
per del tutto mprobabile che anche i documenti tedeschi contenenti testi di ttattatieIIiuni, definizione che nd 1185 si dava Arverius:'"ego Arverius Terdonensisnotrius sacri pallaciiet
ti del sigillo imperiale siano stati prodotti da notai pubblici. Sul suolo tedesco al tmpo di nunc imperialis aule iudicum scriba"(Ficker, ibid., 4/p. 200,n.157)."Altempo di Ottone IV
Federico Ila dcffientazione notariledi seIJ.tenze ricorre soltanto in questioni pertinenti la l il titolo suona: regalis (imperialis) curiaenotarius. '. , . . . ... , .
dioce~i di Trento (Stilmpf,Die Reichskanzler, n. 4371,4508 e45(9), ierritoriche dlpunto 960 li fatto che StulTIpf, Die Reichskanzler, n.4698; per Monte Cassino, abbia la ricogni- 501
di vista. del diritto pubblico. apparteneva alla Germania,ma.nd quale il notariaio italiano zione, dipende probabilmente dalla sua quilitdi antico monastero imperiale.
aveva gi fatto.il suo.ingresso. Non vi. alcuna prova che lanotiiia (Sturrpf, ibid:; n. 4507) 961 Stumpf, ibid.,n.4913. Cfr. Scheffer"Boichorst,Zur Geschichte, p.392.
citata da Seeliger, Kammemotariat,p. 406, nL3, derivi da un notaio pubblico. Anche! casi 962 Talvolta questa aggiunta manca. . ... . ..... .. ' ,
pi antichi citati da Seeliger,ibid., p. 405 sg.,nonrientran in questa fattispecie.S~umPf, 963 Cos ancora Stumpf,ibid., n.5066, rinnovo dei trattati con Venezia, e tutti i precedenti.
ibid.,.n. 1441(= DDE II, n: 129l' una notitia non autenticata scritta da un chierico dell'a- 964 Cos Stumpf, ibid.; n. 5068 e 5071 pedvfagdeburgo; n.5075 per Enrico di Kalenclin;
batedel Monte Amiata; Stumpf,ibid., n. 3565, fu prodotto nella cancelleria di Corrado III n. 5080 per Lucca. Non riesco a capire bene quello che Schum;KUiA,testo, p.426, osserva
(cfr. Schum, KUiA, testo, p. 377). in proposito. .
458 Cancelleria di LotarioIII Cancelleria di Lotario III 459

persona essi concernessero. Con ogni probabilit il cancellieresicjliano avt Supplenti dell'arcicancelliere italiano:
502 riscosso una parte delle tasse relative ai documenti redatti con il suo cntri-
buto;non . stato per finora chiarito se e in che misura gli spettasse un 1. Nortbertus (Norbertus), arcivescovo di Magdeburgo, giu.-30 lug.
ruolo nell'attivit di documentazione. 965 . 1133. 969
Intorno alla fine del XII secolo la cancelleria imperiale si era data un'or- 2. Heinricus, vescovo di Ratisbona, 18(?) ago.-nov. 1137. 970
ganizzazione i cui tratti fondamentali rimasero costanti fino alla fine del
Medioevo, pur subendo alcune fluttuazioni e qualche lieve modifica; II. Cancellieri: la carica di cancelliere rimase vacante.
Nell'esposizione che seguir, questo dato ci dispensa dal dovere differenzia"
re regni e periodi di regno ed permetter di illustrarela storia della cancel" III. Notai:
leria imperiale nei secoli XIII, XIV e xv: in. un contesto unitario; Ma prima
di fare ci verr fornit il consueto elenco del personale di cancelleria a noi 1. Embrico (diLeiningen),preposito e arcidiacono dfErfurt,3-27nov.
noto fino alla morte di Enrico VI. 1125; nel 1127 divenne vescovo di Wiirzburg. 971
2. Anno, 20nov. 1125; poi abate di St. Michaelis aLiine,burg.972 503
Lotario III.966 3. Snelhardus, 2 gen. 1126; probabilmente identico al preposito om~I1:.imo
che compare nel 113.5. 973 . ............. ' ..' . ' ' .
I. Arcicancellieri: 4. Thietmarus(Thitmarus), l8ago.1127-gen.(dopo ilA giu,?)1134.97~
5. Ekkehardus 975 , mag.!giu. 1130-nov.1137; probabilmente prepositoad
A. III> GerrnaIlia:Adalbertus. (Adelbertlls, lbertlls),arcivescovo.di Eimbeck.976
Mgonza, 3.nov. 1125-17alSo... 1136; sotto Enri,co. V giardcaIlcelli:re
tedesco; mor il2.3giu.1137.967 .. ..
969.Stumpf, ibid., n. 3277,3283 e3298.... '" ; , ' , .. '; .. '... . . ' J ., .......
B. In Italia: BtunO,arcivescovo di Colonia, 28 s:t.1132-9Rpt. 970 Stumpf,ibid., n.3352, e 3354. Nell'elenco riportato da Stumpf,aln. 3351 Enrico
27mag.1137. 968 . menzionato comepresente,manon cruamilto arcicantelliere; Petrus Diaconus, Chronica,p.
840,10 definiscancelliere solo neLsettembrediquell'anno.SuEnricocfr. anche Scheffer-
Boichorst,Regestender staufischenPeriode.J.,p.126.,,:,
9I1Stumpf, ibid., n. 3227 .e3229.. . ". . c .. ; '.
502 965llsigillo che,secondo il racconto dei' Gesta 'Innoafnti III, cap.:?4/.MllJ:atori,RRJ:IiS$, . ,.972 Stumpf, ibid., n. 3228; e cfr.n. 3358.lln. 3247un falso, il.n;3358 genuino ma
.3, coL491;PL, 214,coLXXXYUI seg., cap. XXIII)
Cos~anzll.gliavr<;bq~s()tt~at:t0doBoJa appartiene al 1125, cfr. per ultimo Schultze, Urkun4,enLOtharsIII.; p; 110 seg.; H.Hirsch;
morte di Enrico VI, rasicuramente ql1ello proprio dell'imp~rtric, s<imsgiustariien1;~:s,llp Die Urkundenfiilschungen des Klosters Prufening, MIOG, 29 (1908); p.1'63: 3 sego e16seg;
p0!le K.A. Kehr,PieUrkunden, p. 64, nt.1. Non ne consegue chGlIaltieriancheduranteil . 973Stumpf,DieReichskanzler,n. 3232. Dopo le osservazioni formulate da Hirsch, 503
regriodi Enrico VI abbi~ avuto la custodia di un sigillo imperiale o regio: ................'.................. Privilegiensuddeutscher Kl6ster, p; 552 seg;il n. 323Lda considerare falso. Cfr.anchein.
504 96(; Per ricostruire la storia della cancelleria non sonq dialcunaJ.1tilit le lettere di Lotario 3310 e 3348., . . . . . . . . . . ';<. .
tramandate da Pietro Diacono, che ancora ]aff ritenrie genuine e pubblic nellaraccolta 974 Stumpf, ibid., n. 3234 e 3291. Su quest'ultimo' do::um~nto dr. Bernhardi, Lothar voli
delle Epistolae Wibaldi (Jaff, Bibliotheca, 1, p. 4 seg.); in questa sede baster rimandare al Supplinburg, p. 552,nt.. 19;.Schultze, UrkundenLotharsIIL;:14, nt. l,la cm.spiegazion per
libro di Caspar, Petrus Diaconus, p.24 e 185 sego Wibaldus di Stavelot nella letteraStll1lpf, l'impiego del sigillo regio nonperdeltuttosoddisfacente;..../ ..... . . ... .
Die Reichskanzler;n:3355, di cui esistono due versioni (Caspar, ibid.,p.24,nt.p).vienecl:lla- < 975 llnome. spesso moltoalterato:A~cardus; Aicardus; A{chardus, Achardus, Riccardus.
mato arphicancellrius ocancellarius emagistercapellanus~Pietroinvecesidefiniscelogotheta, Contro Ficker, Beitriige, 2,'p. 325, permango dell' opinionecheAchardusinStumpf"Die
exceptor;.cartularius, capellanus,autiitor, ma la maggior parte di questedenominazioiri .50no Reichskanzler, .n, 3314siaunaforma corrotta di Ekkehardus.. Non sono invece sicuro clido
solo invenzioni diPietro checompose.le lettere. Purtuttaviapu darsi che esse contengano stesso valgper Conradus. deln. 331O,petchneU'.elendei testLc'ompare il pi'eposito
uilnocciolo di'verit. Non ritengo si debba escludere. che Pietro.sia statohominatocappella- Eggehardus probabilmnte identico al nostro notaio; una tale alterazione non peraltro del
no da Lotario,.e nei titoli che conferisce a Wibaldus potrebberispeccruai'siil.ruolo da questi tutto impossiqile: anche nel n; 3274 fu lettoCurfadus; mentre \m manoscritto offrda lettura
effettivamente avuto. nell'attivit della. cancelleria .(cfr.. sopra, 'e la nL. 9.24). Manafuralniente EHHRDUS eim altr quella Ekkhardus (cfr.,Bresslu;Reise.nachItalien,p.112).,
Wibaldus non fuarcicancellieree bisogna almeno dubiiareseriamehte che5iastato a capo 9Z6 Stumpf, DieReichskanzler, n. 325D(lil ricognizine proviene da un modello genuino),
505 della cappella. Come cappellariusdi Lotario (cfr.. sopra) compare pi spesso un .Hartmannus n.3251 e3356:NeLdeterl1linare ilperiodoincuiEccardo(Ekkehardusl.fu in carica non
in Stumpf, ibid., n. 3249 e 3306; costui sar identico al preposito Hartmannus deiri: 3310 e prendo in considerazione il diploman.3244 per il monastero di Millersdorf che porta la sua
3348. Non sappiamo a quale capitolo appartenesse; non .certamentead Aquisgrana; poich ricognizione. Non possibile respingete ccmipletamente questo>docuniento come fals,
qui Ugo vierapreposito (cfr. pi avanti nt. 985). . .. . '... Come fa Bernhardi, Lotharvon Supplinburg, p. 221,nt.29, in base a Stumpf; ibid., n.3251
502 967Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3227 e .3327. (su quest'ultimo diploma cfr. Hirsch, Privilegien suddeutscherKl6ster, p. 579 seg.); per
968 Stumpf, ibid., n. 3269 e 3349. altrettanto poco amniissibiledifferirlo semplicemente al maggio 1130, come fa Schultze,
460 Cancelleria di Lotario III Cancelleria di Corrado III 461

504 6. Ansehnus, lO apro 1132. 977 . I. Areicancellieri:


7. Bertholdus (Berthaldus, Bertu1fus), 12 apro 1134-22 set. 1137; cappellano.978
8. Bruno, 17 dic 1136; cappellano. 979 - A. Per la Germania.

Corrado III. 1. Adalbertus (Albertus) II, arcivescovo di Magonza, met apro 1138-lug.
1141; mor il 171ug. 1141. 980
2. Marcolfus, arcivescovo di Magonza, 14set, 1141-28 mag.1142; moriil 9
ogiu. 1142:981
Urkunden Lothars IIL, p. 13 e 21, nt. 4, p. 94 e 135 (secondo il procedimento di Scheffer- 3. Heinricus, arcivescovo di Magonza, 15 dic. 1142-2 feb. 1152; rimase arei-
Boichorst, Annales Patherbrunnenses. Eine verlorene Quellenschrift ds zwolften
Jahrhunderts, Innsbruck 1870, p. 154, nt. 4); ce lo impedis7~ la coincidenza di tutti i .dati
cancelliere di Federico I.982
relativi ali'anno che rinviano al 1129; irioltre, come gi ha osservato Bernhardi,srbbe diffi-
cilmente pensabile che il conte Ermanno di Winzenburg possa essere stato menzionato come B. Per l'Italia.
teste ancora in un docUmento regio del26maggiQ U30, se egli, secondolliric:licazion del
Chronic0ri Gozecense (MGH SS, lO, p. 140-157, che peraltro Sheffer-Boichorst,ibid., mette 1. Arnoldus I, arcivescovo di Colonia, feb.-nov. 1140; mor il3 apro 115l.983
in dubbio), gi il giorno di Pentecoste (18 maggio) era stato posto albandpaQued1inpurg.
Inoltre anche la proposta di Ficker, Beitriige, l, p. 255, di supporre che la dOCumentazione
sia avvenuta aStockey vicino Nordhausen il 26 maggio 1129; e l'zionein preedenzaa II. Cancellieri:
Ratisbona (e.inquesto CaSO almeno la mggiotparte dei testi sarebbero testi' dell'azione) nii
appareproblematica, .non tanto pr via della ricognizione (perch. come Ecc!,!rdonell130 1. Arnbldlls (dWied),8 apro 1138-seL 1151;fl!eposto del.duoll1od~
appose due volte la ricognizione e poi ancora nel settembre 1132, la~onvalidazionedi un
documento avrebbe potuto essergli stata affidata eccezionalmente anche un vIta nel 1129), Colonia(ginell127);prepositidiiFtmpurg ediSt.~~rvatilis~
quanto piuttosto per l'ampia coincidenza dell'elenco dei testimoni con quell'diStlimpf, Maastricht;dall'apr, . 1151.oloriie,!sts efei;ttJs;allil.finepell' anno.depos~
ibid, , n. }25l, poi perch improbabile che il nome del luogo debba esseremessoinrj:>por- la sua. carica; nelgen. 1152 fucQtlsa,crato arcivescovo di Colonia;arcicanc
t()conJalocalitsassone di Stockeyinvece che con Stocka, non distante daMaliersdorf,infi- celliereitalano diFederico I . 9 8 4 : ; . < , . . . . . . ' . .. .. . .... . ' i
504 ne prch dal novembre .1126 frooali' estate 1130 non testimoniata la presenZ di Lotrioa
Ratisbona, perci. dovrebbe essere tiascorsoun .periodo di tempo' notevolmente lung?' tra
2 :Arnolclll~'(diSeh~hofen),23, nov. ,ll?hffep;1~52; nel!!3 8 preposito di
l'azione e la documentazione. In queste circostanze, poich non sono in g~adodi:sl1perr . St..MarieoaclAquisgralla eap.~ll.rl{lfr,~g(j;,n~1t1;~1. prefJ9sitQ' di
tali difficolt, che probabilmente verranno risolte quando sar disponibilela.nuovaedizione .Aschaffenburg; riel.l14.9preposito '. di~Si,D?~t~r'a.i\1agQnza;nel.1143 ca:,
dei diplomi di Lotario, devo rinunciare a usare tale documento per l'elncodei cancellieri. merario di Magonza; rimase cancelliere di FedericoI.985
Su Eccardo cfr. anche Scheffer-Boichorst,Regestenderstqu/ischen Periode.!I. ,p>126, e
Stumpf,ibid:, n. 3290 d3l0. .......<>
. ' ..... ........'.'i..)
977 Stumpf; ibid" ~.:3267.NeLn. 3249 si trova un Anshelmus menziqnatocome teste tra i
clerici subito dopo il'capellacius. Hartm.nr1"us e prima diEcke[hardusJ, e costillforse identi~ "9~OStllffipf,DieR~DJS!~an~ler,n. 3375 e343DS~in.;423. e.34Z6a cfr. Graber, Ur,leu/zd'n 505
co al preposito Anselmo di Magonza del n. 3306 (cfr. Schultze, Urkun4enLotharSIIL, p.'J4e Konrads IIL, p. 9, ni:):. '. .' '.' "
136 seg.), . .. . o' <.. . '.. . <....
'.' .... .. ,..,c.c . 981Stumpf;DieReicbskanzler, n. 3432e 3445..
978 Stumpf;Die Reichskanzler, n.3290, 3294 e 33,53;Schultze;UrkundenLothars IIL,p. . 982 Stmpf,-ibid., n.3448 e3599.. , 0, .... ,.:... ">.< ,', .,....... ". "'.'
15. Non vi lIlotivo perdistinguere due differenti Bertoldi (BertuIfi) nellacallcelleria;x:ome Stumpf, ,ibid.,n. 3408 e' 342,1.Lariognizion;deIn.;3462(falso) deriva dall)1clocU7
fa Bernhardi; rotharvon Supplinb/frg,p.660,nt.-?8.; .le diV'erse formedeliaric0gJJ.izione si mento di Federico L n n. 3533 , secondo Cipolla, KaserurkzfI!den Veronas, p. 2l7, un'~fal~Q
spiegano facilmente 'se si pensa che nQn sempre lo stesso scrittore lavQravper ilmedesimo deI XII sesolo";iltestQ U1a ripetizione deln..3331, e sarel:J,bnecessaria un'ulteriore J:ier,
ricognitore (cfr. !lllcheSchultze,p: 17;nt, .1LH ricognitoreBertoldonon neanche daidenti~ ca perstabiliie fino a che punto fuusatQlIn .fIlQc!ellQ genuino.per ilptotqcol1o, Nelp. 3582. si
ficare . con il Bertolduscamerlengusnperatoris. di Stumpf,.ibid. ,n. 3356,cQmepropone dovr leggere Arnoldlli canc., comenein,3,!5&5e}586;(;101'i!,!;odicediplo,11zaticopaqol/qt),
Bemh!ltdi,~bid.;op. 784,nt. l,poich costui era. un ecclesi~stico; eancoraun'aJrra.persona; 2/l,.p.395,n;543; .' '" , :.,C'.o... . _,,,,:.'
un monaco di Monte Cassino,il Bertulfllsmansionarius chespessocoriipareinPi~tro 984. Srumpf, ibid.; n. 3369 e. 3587;. Knipping, Regstep, 2; p. n6..;llJattgcheArrlOlgo;a,n.ch.
Diacono, e che J.ficker, Die Reichshojbeamtenderstaufischeii Periode, '. S~ clerWiener dopo avere ricevuto nell'aprileU51.le regaligell'arcilio$i~di,c:olonian()nrinund9P~:1lla
Akadertiie der Wissenschaften, 40 (I862),p. 447,549: 497, e, dopo di lui;l primaeelizione dignit cancelleresca n alle sjJe, prepositure, , spiegatonellaJ~tter? eli Cgrrado. m,Wittldi
eli questo manuale,hanno.collfuso con ilcam.erlerigus(cfr.Caspar,Petrus T}iaconus, p.252; Epistolae, n.327 {cfr. anche n.340:Jaff, BibZt:othl,'ca;), p.45<S-457e469c4ntsecondoJa quale
nt.l). Nella dedica delle Notae litterarummore vetusto,ed:TkMommsen.inRKeil, egli rinvi l' accettazione della dignit arcivescoyilefIh. al SUqiriCQIltro col pontefice.,.: .'
Grammatici latini, 4, Leipzig l8<?4; p. 433 (cfr. Caspar,ibid.;p.30kcompilatedaPietro. 985 Stumpf, Die Reichskanzler,ri: 3595.e 3599. Cfr. J3aumbach, ArnQl4pon Se1i?90fen,p.
Diacono, si menziona un RedulfuhancellariuLAnche in questo passo si parla comunque deI 13 sego In precedenza (KUiA, test(), p. 84Uclntificai ilprep()sitQ diAqujsgranae.capellarius
nostro Bertold6. '..0;' ' . Arnldo, che appare per laprirna volta nel J 13 8 presso Corrado III (StlilTIpf, ibid.,n.J369,),
979Sfumpf,Die Reichskanzler, n. 3342 e 3290; Schultze,BrkllndenLothars IIL, p: 17. con l'omonimo prepositoecapellariusdiEririco V,dOCumentato dal. 1112 al 1122, perch 506
""
462 Cancelleria di Corrado III Cancelleria di Federico I 463'

506 III. Notai: 1. Heinricus, arcivescovo di Magonza, 9 mar. 1152-24 apro 1153;il7giu.'
1153 fu deposto dalla dignit arcivescovile; mor il2 set. 1153; funse da 507
1. Heinricus, 13 ago. 1138-13 nov. 1151; menzionato nelle fonti come arcicancelliere anche in Borgogna. 989
notaio, cartularius, cappellano, scriptor, protonotatio; rimase notaio di 2. Arnoldus (di Selehofen), arcivescovo di Magonza, 12 lug. 1153"14giu.
Federico J.986 1158, gi cancelliere; mor il 24 giu. 1160. 990
2. Adelbertus (Albertus), 23 feb. 1144-14 set. 1151; gi dal 1139 cappella- 3. Cunradus (Cuonradus, Chunradus, Conradus) I (di Wittelsbah),arcive-
no; rimase notaio di FedericoJ.987 scovo di Magonza, 24 otto 1162-30 dico 1164; nominato gi nel giu.1161;
3. Heribertus, notaio, primavera 1144; dal 1150 citato spesso come cappel- deposto nel mago 1165. 991
lano.988 4. Christianus I (di Buch?), arcivescovo di Magonza, 24 set.1165-25 giu.
1183; gi cancelliere; mor il 25 ago. 1183. 992
Federico 1. 5. Cunradus (Cuonradus, Chunradus, Conradus) I (di Wittelsbach), di
nuovo arcivescovo di Magonza, 3 gen. 1184-4 apro 1190; rimase arcican-
1. Arcicancellieri: celliere di Enrico VI.993
A. In Germania. B. In Italia,

1. Arnoldus II, arcivescovo di Colonia, 26ott. 1154"7 set. 1155; gi cancel~


supposi che Ltarioayesse nominato un altro capellarius, Hartmannus,macheArnoldo.aves- liere di C::orrado III; mor il 14 mag.1156. 994
~e mantenut()la preposituradiAquisgrana e riottenuto da Corrado III anche il.sI.l() ufficio a
com.. A questa ip()tesi aveva poiaderitoSchuffi (KUiA,testo, p, .114);Tlidavi~la.devo 2. Fridericus II (di Altena), dalgiu. 1156 arcivescovo di Colonia, 8 lug.-3
abbandonare, perch al teIIlPo di Lotario attestato anche un altro prepositodi Aquisgrana, dic.1158; mor il 15 dic: 1158. 995
Ugo, futuro arcivescovo di Colonia (cfr. Knipping,Regesten, 2, n.J45), Perciilpreposito e .3. Rainaldus (Reinaldus) (di Dassel), dall'inizio del 1159 arcivescovo di
.capellarius Arnoldo del 1138, che viene ancora menzio1ato~pessX cfr. ~'-utn pf, ibid. ,;ti.)}7 3, Colonia, lO ago. 1159-6 ago. 1167; gi cancelliere; mor il 14 ago. 1167. 996
3382,35.11, 3573 e 3579) altempodi Corr~doIII, ma chestr~atn~I1tep()rt~questim0 4.Philippus (di Heinsberg), dall'autunno 1167 arcivescovo. di Colo~ia; il
titolo ~olo ne1n.).369, devessere !istm,todali' om()nirn0capellari~schc?w.pare fill,oal
1122, ma a suavoha:ideqfko, secondoquant() riportat() nellaChro~icargia,Col?liensis, lO" ott.1168 sidesigna:arcicaricelliere italiano; menzionatoriellerico-
a. 1153 recensio II; p. 90: ."substittus est Arnoldus igis cricel1ariusetAqeiisis' preposi- gnizionidal19 di~; 1174 al 19 ago. 1187;rinase arcicancelliere di En-
tus" ad Arnoldo cliSelehofen. . i . ,; .. .;; , ., ,. rico VI.997
986 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3381, 3594, 3414, 3403, 3.424; WibaldiEp'tola~, n.249
(in ]aff, Bibliotheca, 1, p.37l-372). Non condivido la supposizione di Bernhardi, Konrad
III., 1, p. 59, n. 20,ch~qel n. 338lsi lIlenzioni un notaio di \X'urzburg, ~ neancnTalh'i
(ibid" p.902, nt.Al); secondo laquale,nella cancelleria debbano distinguersi due differenti
notai .di nome Enrko (cfr. anche Graber, .Urkunden Konrads III., p.12seg.).: ."., .. . ,. ; ; ' i ' c ) 989 Stumpf,Die Reichskanzler, n. 3615 e 3668. Gi prima dell'attoformale di.deposizi()ge 507
987 ~~umpf, Die Reichskanzler, n. 3465; R.Sternfeld,Einu~bekann~es-Diplo'!1Ko~rads da parte dei legati pontifici la cancelleria imperiale non deve avere pi considerato Enrico
III.,MIOG, l8(~897), p. 366-367;.Bernhardi, Jahrb~cherKonra1sIII.;' 1,p.l?LE degrodi quale arcicancelliere, come risulta dalle ricognizioni dei n. 3669 e 3670 non considerate da R.
particolarenota il fatto che Alberto, dpoavereapposto per la prima volta kticognizioti.e al Stoewer, Hinrich I.. von Mainz, Greifswald 1880, p.7l sego Nel periodo precedente a partire
m.3465,appaia poi (sotto Corrado IIIdr.ancqJ: i n.351l e 3528; SternfeldJibid.;p:'366; dalla fine del 1152, come rileva Schum, KUiA, testo, p. 384, mentre nella maggior parre dei
sottoFederico I i n.'3674 e 3675hon iltitol() di notariussoloin documentibrgognoni come diplomi omesso il nome di Enrico (nel n. 3659 sembrapersinocancellato),siappneper
teste o ricognitore,mentre il suo nome.manca in altri documenti borgognoniche per il resto la ricognizione "vice.Mogunt. archiep. et archicane:"; ma nei ri.3669 e 3670 si trova "Ego
sono affini aque1li~Non daesdudersi clieAlberto sia stato instrettirappoIticonalctlili Arnoldus cancellarius recognovi",come era consuetudine nei periodi di vacanza dell'f[icio
grandi del regqs> di Arles. Graber, UrkundenKonrads III., p.14, suppone.chefosseoriginario diarcicancelliere.
di Aquisgrana; la suaipot~sif per,analog acguelladi Bernhardi, KonradIII;,2,-p:B4l, 990 Stumpf, DieReichskanzler, n. 3677 e 3812: Gi neln. 3674vienechiamaio"M~~.
secon40 Cui questo Alberto sarebbe diverso dall'omonimo notaio cii Federicoeinveceidenti- archiep.electus", ma fu riconosciuto come arcicancelliere solo dopo l'investitura. ... :.' ." ":,
co al_vescovo Alberto di Meilienomparent gi nel 1150, contraddetta non solo da cioe'he . 991 Stumpf, ibid., n. 3971 e 4038.
si osservato ~llacomparsadiAlberto in diplomi borgognoni aLtempo~di'Eorrado e 992 Stumpf, ibid.;n. 4052 e4360. Cfr. anche sopra..
Federico, bensianche daldocllmentodel14sett~bre 1151,pubblic~to daSternfeld,ibid., 993 Stumpf, ibid., n. 4370, 4525, 4577, 4651.
p. 366, per il quale taleipotesi risulta dltuttoimpossibile. ' > ' ; > ; ' ; ' > ' 994 Stumpf, ibid., n. 3694 e 3725.
. .988 Stumpf,. Die;Reichskanzlr"n.3477 ;Wibaldi Epistolae,n.279,3 36e339 (in Jaff, 995Stumpf; ibid., n.3814e 3832.
Bibliotheca, l,p. 406-407,466 e 468-469). Su Desiden'~s monchus, che Stumpf,ln base alti.. 996Stumpf; ibid., ni3860 e 4088.

"
"
3511, cita come notaio di Corrado, cfr. Ficker, Beitr"ge;2"p. 218.
-'~,
.,",
..
997 Stumpf, ibid., n. 4172,4461, 4578 e4626; Knipping, Regesten, 2,n.114.

-~-"
464 Cancelleria di Federico I
Cancelleria di Federico I 465
C. In Borgogna.
duomo di Colonia; nel 1165 prepositoearcidiacono del duomo cliLiegi;
divenne arcivescovo di Colonia e arcicancelliere italiano.1 007
1. Heinricus, arcivescovo di Magonza; 15 Feb. 1153; fu ancheai'cicancelliere 7. Heinricus, 28 giu. 1168"27 nov. 1171; mor probabilmente il 27 fiar.
tedescb. 998
1172.1008
508 2. Stephanus, arcivescovo di Vienne, 24 ott.c25 nov.1157; mor il 26 feb. 8. Godefridus (Gotofridus) (di Helfenstein), 211ug. 1172-8 set. 1186; pre-
1163. 999
posito del duomo di Wiirzburg; preposito di Aquisgrana; nel 1186 vesco-
3. Wilhe1mus, dal 1163 arcivescovo di Vienne, 17-26Iug. 1166)000, vo di Wiirzburg.1 009
4. Routpertus (Rotbertus, Ruobertus), arcivescovo di Vienne, 28Iug.1178- 9. Iohannes,5 otto 1186-18 mago 1189; arcidiacono di Spira; nel 1189 Piven- 509
2T1ug. 1188,1001 .
ne arcivescovo di Treviri.l OIO
II. Cancellieri: III. Protonotari:
1. Arnoldus(di Selehofen), 9 mar. 1152-14 giu. 1153; divenrieardvescovo 1. Magister Heinricus, 18 nov. 1157-10 lug. 1168; dopoil1160 pr:epositodi
di Magonza e arcicancelliere tedesco,l002
St.Stephan a Magonza; gi notaio; morun 22 giu. tra ilH69 eilJPpOIl
2. Zeizolfus, preposito del duomo di Spira, 17 gen.-17 giu. 1154;probabil-
mente mor poco dopo,l003 2. Wortwinus (Ortwinus), 22 apro 1172-25 gen. 1180,prep()s.itqdi St.
Andreas a Worms,l012
.3. Rainaldus (Reinaldus) (di Dasse!), 10 mag.1156"3 O giu. 115.9; ,neh1140
preposito del duomo di Hildesheim;nel1153 prpositodiSt.Moritza
Hildesheim;me1:1154 preposito di Pete~sbergaGslar; dopoill154 pre-
posito del duomo di Miinster; divenne arcivescovo di Coloniearcican-
celliere'italiano)004 .. "c' ;.,.,,', 1007 Stumpf, ibid., n. 4080 e 4091; Knipping, Regesten, 2, n. 906.
100S Stumpf, ibid., n. 4094 e 4131. Kalendarium necrologicum Argentinense, in Bihmer,
4i Ulricus(Oudlricus) (cii Diirrmenz? ),1 ~ ago; 1159-7 .set. 1162; divenne Fontes, 4, p. 309-310; W. Wiegand, Das Melker Seelbuch der Strassburger Kirche, ZGO,NF, 3
vescovodi Spira. 1005 . .,' . ' c ' J .,))i) .<i.i (1888), p.77-l03: 92.
1009 Stumpf; ibid., n. 4137, 4461, 4577, 4586 e 4562; Mittelrheinische Regesten, ed. A.
5;. Chistianus(&Buch?), 27,noy.1162"19set.;1165; prin;1a delJ1160prepo-
sitodi;Merseburge Marierigredena .MagQnza;nd1162 ;prepositodel Goerz,4 voll., Coblenz 1876-86:2, n. 447. .. , ... ' . . ..l
1010 Stumpf, ibid., n. 4468, 4525 e 4597; S.A. Wiirdtwein, Subsidia diplomatica; Dvoll., 509
duomo di Magonza, di St. Servatius a Maastricht; divenne arcivescovo di Heidelberg-Frankfurt-Leipzig 1772-1780: 5, 266. Filptobabilmenteanche preposito di St.
Magonza e arcicancelliere tedesco)006 Germnus a Spir (WirtembergzSchesUB,2,p;207_227;Stumpf, ibid., n.434lecc.);,.l
6. Philipps (di Heinsberg), 27 gen.-4 set. 1167; nel 1156 decano del 101lStumpf, ibid., n;3787,4088e4095.Non vi alcunmoiivo pe;identificarilp~oto
notrio Enrico con il cancelliere omonimo menziontonelll68:ci costringerebbeasup;
porre chealprotonotario Enrico sia succ"duto incarica un protonotarioomonim.o corilpa~
. ; .... ",-' o-o -.c.'-'
rente nei documenti solo una volta. Inoltre il protonotarioEnrico morprobabilmii.teun
99SStunlpf,ibid:;n.3662 e3663. ..... , . . ' ; > , ; " " ; .,' 22 di.giugno(cfr. Necrologium ecclesiaeAtjuensis,ed. Chr. Quix,AacHen.Leipzig 1830, p.
508 37:"10 kal. iu!. Henricus prothonotarius").Schuin:, KUiA,te~to, p. J96,nonhaltenut
99? StUlIlpf, ibid;, n.3779 (sulla cui ricognizionecfr..nelleappendiciaStumpf,ibid.,2,la
p. 545, dO'leilp.3779 indicato petup. errore rustampa col n.3797}e 3790a: L'", j , ' contodiquesfultimo argomento;. molto improbabile la sua ip()tesiche in turilpf, if:id.,
'1000Stumpf,ibid:, n..4073 e 4074. i . ' , ' .....
n.4095 Enrico sarebbe definito ptoton()tari() nell'lencodei testimoni e ca.ncellier~lJ.ella
cl01 Stuinpf,ibid., n. 4255a, 4265a e'4632 (inserito nel regno <liJ'nr.l(;O. ricognizione. Su Enrico cfr. inoltre Gudenus, odexdiplomatics,l, pl254e236; n.titolo
1()()2Stump f,dbid., n:36l5e367,F ;. ... . . . . / . . a.rchicapellanus et notariusche egli porta .in' Stumpfiibid., n. 37?6non' offre aldma;garari:-
1003. Wirtenz..bergisches UB, 2,p. 64 e Stumpf, ibid., n. 3680 e 3693. L'8 gennaio 1156
zia, dato che' il documento nella forma a noipervenilta stato. ric.onosciuto.copl'i: non
genuino nonostante ia difesa. fattane da Ficker;Beitr'ge, .l,p.. 137; e ..daSim0:1sflc!,
Godefridus erapreposito del duomo diSpira(WirtembergischesUB,2,p:JOl};'Eberardo di
Jhrbiich Friedrichs 1., 1, p.605, nt. 24. Quel Heillricus nottiril1s; che Federico I1ermar~o
Bamberga, perla mane). del quale fudato.U n; 3700; non appartene'laalla cancelleria (cfr.
Ficker, Beitrge, 2, 23 l). .' .... , . / . ' ",.,,:,' 1167 invia a Roma assieme al cancelliere Filippo e ad altri grandi (Vincentii P.yagensis
Annales, MGH SS, -17,. p.', 683). sar statoil.protonotario piuttosto che.il notaio, omonimo
. 1004 Stumpf, ibid., n. 3740 e 3859. Cfr.. anche Ficker; Rainald vonI)assel,':p.;5 seg.;
Knipping, Regesten, 2, n. 6 7 5 . . , \ ..:\.; .. testimoniato solo nel U77 (su cui cfr. pi avanti). Non abbiamo prove che. il Ilotlli0H.
1005 Stumpf, ibid., n. 3860 e 3 9 6 5 . . } ;. citato nell'elenco di testimoni di Stumpf, ibid., n.3806 e 3807,il eti nome Sirnnsfeld,
ibid., 1, p. 634, nt. 126, completasenz'altro in Henricus, appartenesse alla cancelleria impe-
1006 Stumpf,ibid., n. 397Ze.4051. Cfr. anchesopra,eRegestaafchiepiscoporum
riale;Lappenberg, in UBHamburg,l, p. 830, pensa a Harrivigusdi Utlede,il'ncitaio di
Maguntinensium.Regesten zur Geschichte der MainzerErzbischofevon Bonifatius bisUriel Enrico il Leone. .
von Gemmingen 742?-1514, ed. J.Fr..Bohmer-C. Will, l'voll., Innsbtuck l877.c86:2,p; IX.
-.......;",,-~ .. 1012 Stumpf,ibid., n. 4134 e 4297; UB Worms, l, p.70.
466 Cancelleria di Federico I Cancelleria di EnricoVl 467
3. Rudolfus,JO nov. 1181-15 set. 1188; canonico di Worrns;preposito di lO. Philippus, gen. 1186.1024
St. Johannes a Magonza; gi notaio; divenr:~vesc~)Vo .di V~rden.I013.
4. Magister Heinricus, lO apro e sego 1189; gla notaIo di EnrICO VI; rImase Enrico VI.
protonotario di Enrico VI.I 014
Cancelleria imperiale.
N Notai. 1. Arcicancellieri:
1. Magister Heinricus, apro 1152-18 dic. 1155; gi notaio di Corrado III; A. In Germania.
divenne protonotario.I015
510 2. Albertus, giu. 1153; forse divenne preposito ad Aquisgr~a.l016 .... Cunradus (Cuonradus,. Chunradus, Conradus) I (diWittelsbach), arcivesco-
3. Burcardus, 1161-1162; poi di nuovo 22 mar. 1177-14 gmd178;cappel- vo di Magonza, 23 giu. 1190-25 giu.1196; gi arcicancelliere di Federico I,
lano.l 17 poi di Filippo.I025
4. Ernestus,6 nov.1175.I18 . . .' . . ...-
5. Rudolfus (Roudolfus), 22 mar. 1177-13hig. 1180; cappel1ano,divenne B. In Italia. 511
proi6notario. 1019 . .
6. Heinricus, 22 mar. 1177.1020 1. l'hilippus (di Heinsberg), arcivesc.ovo di Colonia, 1.9g~1}.-17 giu. 1191;
7. Wiricus, 22 mar. 1177.1021 gi arcicancelliere di Federico I; mor ilJ3ago.)191.Io~6.
8. Girardus, 20 ago.1178; rimase notaio di Enrico VI.1022 L Adolfus (di Altena), dall'autunnoJ193arcivescov()d(Colonia, 3 giu.
9. UIricus, scriptor, clericus, 13 dico 1181-25 gen. 1183.123 1194-6 giu. 1197; rim.ase arcicancelliere di OttoneNI027
C. In Borgogna.
1.R.outpertus (Rothertus,Ruoberhis), arcivescovo di Vinne; mor il 17 giu.
1913 Stumpf, ibid., n. 4330,4501,4578,4586, 4370 e 4391; Gudenus, Codex 1iplomaticu.s, 1195}028. . .
1, p. 307. '. . .
.' .1014 Stumpf, ibid., n.45l4 e 4642seg.
'0'

2. Ei!lhardus, arcivescovo diVienn;Slug.1196.1029


1015 Stumpf, ibid.,1,.p;545 en..3623 e 3732. .ci.' '. ". ' '';:c.
II. Cancellieri:
510 1016 Stumpf, ibid.,n. 3674 e3675;QiJix,Geschichtevon Aachen, l, p.75.. . ... .
1017Stumpf,ibid;, n. 4191, 4248. e 4222; Rerum Ger'!1anicar1!m scrzptoresalzquotznsz-
gnes.:: ex bibliotheca Marquardi FreherLcurante Gotthelffio StruvtO,.3 voll.,StraBbur~.ln 7: 1. Ditherus (Dietherus)' Cdi Kai:iiMlnbogen), 1feb.1190 c 17giu; 1191;
1; 330; H.Sudendorl, Registrum oder merkwur~igeUrkundenfur dze deutsche:Ge~chz~hte, 3 preposito di St. Andreas a Worrns;rn0rpoco dopo il giu.119v030
volI.; Berlin 1851-54: 2, p.134seg;; Scheffer" BOlchorst, Ungedruckte Urkunden Frzedrzchs I.~
p. 298. Su Burcardo cfr. Scheffer-Boichorst,. Gesammelte Schriften,2; p: :2.25seg:E~adl
Colonia e possedeva una prebenda a Elberfeld, fors~anche a Bonn e aColoma. Nel penodo
tra il 1162. eill177 rion abbiamo testimonianze su diliJi, ma non vi motivq .per dubitare
1024 UB Niedersachsen,l, p. 8,'. n. 5. Le altre personecitate-(Ja" StunPf;ibid., 2, p. 315,
che appartenesse stabilmente alla cancelleria.;;.n ; _ . ' . . . " ..... :". Come notai di Federico! non appartengono alla canc eda.MartinusPhilippi unriotaio
...... 1018 Stumpf, iliid.;. n. 4179. Sembrache Ficker; ItalienischeForschungen, .3,p::171,e e11
del tribunale di corte; Manfredino eAlberto.sQnocomuninoti Palatini)TI magister Daniel,
Seeliger,.Kammernotariatrp.420, lo ritengano. unnotaio.d~l tribunaledicorte;ma'co~tor~ che compare nel 1183 come notaio del1'imperailic Beatrice {Perreciot,DeZ'tatcivil des per-
furorio tutti italianieil suo nome indica piuttostoun'.ongma tedesca. Anche un J?:0~aJo ~
sonnes et de la condition des terres dansla Gaule, 1786,2, 281,n. 24),cn cel1ezza lo stesso
cancelleria pu. chiamarsi rzotariusimperialis aulae, e suppongo che.questo Ernes~o slalde~tl
documentato nel 1186.', come cappellano delFimperatore .ea lungolgatoimperiale in
co al "mag. Hernestus imp. in Burgundia legatus"delll74,che hosegnalato~NA,11
Borgogna. Un altro documento di Beatric.dello stesso. anno (ibid., 282; n: 24bis) dato "per
(1886); p. 103. '.' ... " . . . . . ..... ..'. . .... n... . ". i ' manusrnag. ArnaldiPalmensis notarii": .' . .
...\1019Stumpf; ibid., n.. 4191, 4222eA305; Scheffer,BOlchorst, Ungedruckte. Urkunden 1025 Stllrn:pf;Die Reichskanzler; n; 4653 e.5010." . ..' ' . ". . ;
Friedrichs I.,p/298;
1020 Stumpf,ibid.,. nA19L 1026 Stumpf, ibid., n; 4668 e 4708.Puran:e il mandatodel~~~sccess~reBrunoIII non 511
rurono.messi tlocumentiinItalia.. ....,;.,;......... .'. i , i <'i:".,.:.. .
1021Stumpf, ibid., n. 4191. . '.' 1027 Stumpf, ibid.,nA865 75066. . . .. . .
IQ22 Stfunpf,ibid.,n.A265a.'", < ....
1028 Non attestato in documenti, madvspra.
1023 Stumpf; ibid., n. 4334, 4351; cfr. inoltre Schum, KUiA, testo, p. 4l(),,,e.:Stlllmpt,zb"i., 1029 Stumpf, ibid.; n. 5016. .
n.4785.
IQ30Stumpf, ibid., n. 4648 e4708;UBWorms,1,p.76,n.91:c'
468 Cancelleria di Enrico VI La cancelleria imperiale nel secolo XIII
469
2. Lothari us (di Hochsta den), 11-13 gen. 1192; prepos itodi Cancell eria siciliana .
ScCass iusa
Bonn' decano del duomo di Liegi; divenne vescovo di Liegi,l03
1
3. Sigel~us (Sigilou s), 9 mag.-20 giu. 1194; presbyter; gi protono Gualter ius (Walthe rus) (di Palearia ), vescovo di Troia, primave
tario; mor ra 1195"27
il 19 giu. 1194.132 set. 1197; rimase cancelli ere siciliano di Federic o II.l041
4. Conrad us (Corrad us) (di Querfu rt), 30 mar. 1195-27 set.
1197; nell. 1172
canonic o di Magdeb urgo; nel 1188 cappell ano di Federic q); I principa li mutame nti che la storia della cancelle ria imperia le
ne118 8 registra a
preposi to di Goslar; nel 1190 preposi to di St: Nicolau s a Magdeb partire dal XIII secolo si riferisco no alla posizio ne degli arcicn
urgo; cellieri e al
nel 1194 preposi to di St. Adalbe rt ad AqUlsg rana; dal.28, n0 1l 5
Hildesheimensis electus; dal 20 mar. 1197 episcopus Hzldeshezmensz9.s;
.v. loro rapport o con gli altri funzion ari di cancelle ria. Aquest
briguar do neI
periodo svevo non si modific a la situazio ne vigente sottbEn rico
rimase cancelli ere di Filippoo1033 VI. Non si
' riscontr a alcuna conside revole inflllen za degli arcican ellieri
sull'atti vit
burocra tica; non compai ono ' ricogni zioni effettua te dai soliarci
III. Protono tari: cancell ieti,
n: quando il posto di. cancelli ere . occupa to, .n quando . vacante 042
.l Pi
spesso, invece, ci,imba ttiamo in ricogniz ioni effettua te dai cancelli
1. Magiste r Heinric us, 25 mar. 1190-3 nov. 1191, preposi to di Aqmsgr eri da soli
ana; senza indicaz ione di unrapp drto di supplen za; sopratt utto
gi notaio; divenlle vescovo di Worms ,1034. sotto il re
'. " '... , '. , . , Filippo tale forma predom ina, mentre molto rara la ricogniz
L Sigelou s (Sigilou s), 15feb.1 192-22 mar, 1194; nel 1189 p rt::foslfo dI
ione in sosti-
tuzione dell'arci cancelli ere,l043 Ci si spiega pensan do al1asitu
Wiirzb urg;div enne cancelliere,1035 azione di queI 513
.' ,. .' .' . momen to: l'attegg iamento dell'arc ivescov o Corrad o di Magonz
3. Albertu s, 26 mago 'l194-2 7set. 119.1. 1036 a verso i due
re in conflitto : tra loro era esitante ; :dopo la sua morte; a Magonz
a si proce-
dette a. una doppia elezione ; 1'arcive scovoin vestito da Filippo
512 N. Notai e scrittori : fu respinto
dal papa; insomm a la situazio ne era tale che probabi lmente vi
erano motivi
1. Heinric us, scholasticus a Utrecht e cappella no, 9 agoF8 6-17 s~~.lJ8 validi per evitare la menzio ne dilln arcican celliere .. Questa
ipotesi troVa
7; conferm a neI fattoch ealtem podi Ottone N;,alm eno apartire
divenne protono tario. 1037 '. .' ."
'dalrist abili-
2. Girard us, scriptor .domini imperatoris, 14 gen. 119~;
i>. . mentod irappor ti normali dopo la morte di Filippo , la ricogniz
g1a,~(Jta1() q1 tuzione dell'arc icanceli ere torna ad essere la regola; 1044 .Lasitua
ione in sosti-
Federic o I.103 8 ' . zionecr eata"
. si al tempo di Filippo potrebb e per avere continu ato a perdura
3. Reinfrid us, 7 dico 1195. 1039 re se anche
sotto:Fe derico II alcune volte- tuttavia "moIto' raramen te"-fuef
4. Balduin us e fettuata W1a
5 ... Conrad us,20ge n.1196 , scriptqresj1periCflis prie. 1040

notaipalatini, .e dato che cOII1paiono come testimoJ}i assieme al cancelliere,


e
1031 Gislebertde Mons, Chronique,p. 270, c.182; Toeche, Hein~ichYL, p. 2~4.. nome Balduino Illolto raro:in}talia, sarei j:lroPe1sparitenerli piuttosto poich infine il
1032 Stumpf;Die.Reichskanzler, n.4859 e 4868. Per la data dI morte cfr. . <:fillclleria che accompagnarono il caticellierenella .su"alegazione in Itlia'..dei funzionari <;Ii
Kalenfartum : . 1041 Scheffer-Boichqrst,;ZurGeschichte, p: 39~; StufupfiDie Reichskanzler, . . ,'. ....
necrologicumcananicorumBabenbergensium,in B?~er,Fontes, 4, p. :05:50?:~ n..4912
. 1033Stumpf;Di'Reichskanzler,:nA912 (non CIto iln. 4nOa.pe.rch.e}~s~a~at~ed '.
05;., 1042fuvece,.almenoal teJpo di Ottone IV, n~~aJornlliadel datuitz vienenien e 508q.
ubbl~)ie volta l' arcicarice1liereda solo' (BFW, n. 219):Marale~as dd tuttoisolat? zionato una
5080. Cfr. Barchi Regesten; WegeI, KanzlerKonrad,p.31 seg;,e 1.moli 1Vlclta~,
p. J5: ~t., L:, 1043Cosl in BFW, n. 19,23, 32 e96,altrimeri~ ~empresenzamenzionarel'arcicancellie
1034 Stumpf, Die ReichskanzZer, n.4650, 4704e4 716.> . ... . ' . .C> 1044 BFW, n.244 ecc..fu precdenza, neid?cUU1e~ti cii Ottone, nn~itrovan6 re. 513
1035 Stunipf,ibid;, n, 4735, 4640 e 4 8 5 2 . > < " ... . . . . . . . : .. > .." ric?gnizio-
1036Stunipfi ibid.,n., 4863 e5080,I}identit.del n~tahpal~tin0jtaliano41b ID (ma ~B.FW, n;:201 una formwadel dalumadvisem dell'arcicanelli~re),e
~rto,~he fanno lU lInea dI massima sempre pi rre;-Qu antoalla merizioh "del1'a infatti queste si
colllpare pi volte sotto Federico I ed Enric? :VI, con il p?~te!1or.eproto rciveswv odi
meno molto dubbia, ed altrettanto poco SICUro che tuttI l passI dovealt~notanoeq~anto Magonzacome arcicancelllere in G~rmaIlia di CJllellodiColonia in}tali~;
permaI1la~egola
impratori si trova menzionato un Albertuss: palo not.sirifedscanoalla~tessa: rqp().d~~ue
512 in vigore nel XII se~olo. Un'eccezione datasolo dal prinio documentoernesso
pers~na,' .' d~ Ottone in
Itlia;~FW' n.. 294, cui fu apposta la ricgriizione ad vicelndell
1037.Stumpf;ibid., n;A583 a e 4623.;:. . . abbiamo, elementi per supporreehe l'azione o l'ipiziod~ad()cUlJ,1entazib di
'~ri:i~esc?~() Magon~a. Non
1038Menzionato in un documento di Celestino IIl, m PflugkcHarttng,,.l',> .
Actai l,p.:365,nA25. ne abbiano ~vuto
luogo ancora in Germania perch sitrattadind()~UIl1~1toemllliato s}.lago
1039 Stumpf, Die Reichskaniler, n. 4 9 7 9 . /... " di.G~rda a
, : / F " : "H ~~~?r~ dd capitolo di Verona. Forse siamo di:fro~tese/lljJlicemeiite
1040 Toeche, HeinrichVI., p>633, n.42.Ficker,Italienische,ForSchunge ~a riegligenzadello
bra considerare Balduino e Corrado notai itliani del tribunale di corte.
n,3".pd71,sem- scottore il CJuale,abituato in Ge ania ad llPporrela fi&nizinea,d a.vin
Ma dato che non niagontiri; diinenticdi modificar l1lle la formwaal mqm~ntode dell'arcivescovo
vengono definiti notarii, mentre invece i notai_ del tribU!1~le di corte pare.sian ll'irigr:essoinltalia. A partire
o ,stati tutti da BFW, n. 295 la ricognizioilefu apposta sload vicem dell'arcivescovo di
Colonia.
470 La cancelleria imperiale nel secolo XIII La cancelleria imperiale nel secolo XIII 471

ricognizione dal solo cancelliere; in questo ca~o ~er l' e~cez;iofi;~ll~~e~ol~ va Vienne, con l'Impero si allentarono sempre pi, deve essere nata l'idea
non fu dovuta ai rapporti del sovrano con l arClcancelhere, ne 1 dmtt1 dt che la carica di arcicancelliere in Gallia, nella quale si riteneva fosse compre-
quest'ultimo furono da ci lesi in alcun modo,l045 . .. ' sa la Borgogna, spettasse all'arcivescovo di Treviri, il quale,comei suoi due
Maggiore importanza ha per un cambiamento verificatosi nel corso del colleghi renani di Colonia e Magonza, era allora senza dubbio considerato
XIII secolo in relazione all'ufficio di arcicancelliere in Borgogna. Ancora nel uno .dei principi elettori dell'Impero. Ci imbattiamo in questa opinione per
1214 Federico II conferm tale carica all'arcivescovo Umberto di Vienne e la prima volta in un trattato sull'istituzione del collegio dei principi elettori,
ai suoi successori e rinnov loro solennemente gli antichi privilegi;1046 per risalente a prima .dell'inizio degli anni '70 del XIII secolo, trdito in un
dare subito attuazione a questa concessione si prese a considerare Basilea manoscritto fiorentino e utilizzato nella compilazione, di Martino di Trop-
514 comeprtinentealla Borgogna, sebbene la citt {assestata assegnataall~ pau (Polonus);1051 da allora essa fu enunciata spesso. E difficile chiarire <;0.-
Germania gi prima dell'annessione del regno di Borgogna, eaidocumenu me sia sorta; non esiste alcun privilegio antico di un re, tnc::diante il quale 515
emessi a Basilea si fece apporre la rieognizione ad vicem dell'arcivescovo di tale carica sia stata espressamente conferita all'arcivescovo di Treviri.$e si
Vienne,l047 Probabilmente nell'aprile 1238 l'imperatore reiter taleconfer- vuole cercare un qualche evento storico che spieghitinsorgereditale;tc::oria
ma a favore del successore di Umberto, Giovanni;1048 in ogni caso costui fu nelterzo quarto del XIII secolo, si potrebbe {arse pensare alviaggioillBor7
riconosciuto quale arcicancelliere per la Borgogna, e all'investitura delle gogna intrapreso dal re Guglielmo nel 1251 per incontrarsLcol papa, edW
regalie gli fu conferita anche la cancellaria nel. regno di Arles eVienne; come rante il quale fu accompagnato dall'arcivescovo di Tt:eviri.t 052 E datqhe
lo scettro era il simbolo dell;investitura per Jerestanti regalie, cos il sigillo allora a,Lione ebbero luogo alcune trattative col papa che sfociarono. nella
imperiale Joeraper la cancellaria,l049 Giovanni nonebbetutta"iaalcuna solenne conferma dell'elezione di Guglielmo,1053 precedutaprobabilmellte
occasione di valersi dei diritticonferitigli, perch dopo di allora l'imperatore dall'assunzione di alcuni obblighi da parte del re, riterrei ben possibile1054
Federico nonposepi piede in terra borgognona. Nel 1244cmunqueEor-
rado IV fu in Borgogna, e durante l'Interregno,nel 1251,ilreG,ugliy1mo
c::mise. dali alcuni documenti;1059ma tutti i documenti iviemessi:c:: ;amQi
giunti mancano della ricognizione, che ormai compare sempre piraramen - ;..\051Suques~o trattato, il cui contenuto stato ripreso con qualche IIlodificanella.Di?ier-
.min.atio compen4iosa de ittrisdictione imperii, ed. M.. Krammer, Hannover~Leipzig 1909
te, e non 'contribuiscono a chiarire la questione,sea~uelternpoJ'~rciY~sco~ (Fontes iurisGermanici inusum scholarum exmonumentis Germaniae historicis separatim
vodiVienneEosse ancora considerato arcicancelliere. , ' " .... <. ,,<.f. editi), p.29seg., e sul suo rapporto con Martino di Troppau, tratter pi a lungo nel voI. 37 515
l~roprioinquestoperiodo. dell'interregn, durante:~qualeirapporti del NA <ma questo saggio poi non usc, n.d.t.>. Ivi mi occuper anche dei versi
della Borgogna, soprattutto delle parti meridionali delregncuiapp a rt en e 7 "Maguntinensis, Treverensis, Coloniensis Quilibet imperii fit cancellariushorum" ripresi da
Martino.nellasua.cronaca, la seconda riga dei quali, secondoSch~ffer-13()ichor~t,Zur
qe~chit:hte,p ..350,nt.1, dovrebbeesserestata interpolata; devo respingeredel.tuttol'iPiltesi
dl Buchn~r,Trierische.s Erzkanz/{(ramt, legata a questa interpolazione,secon,doc:uiMa,rtip.pdi
Troppau.sisarebbe inventato l'ufficio di arcicancelliereped'arcivescovo di Jrevirio Tutte le
1~5 Su.bit~ .dop61'eezione di ~rrado IV. gli arcivesco~piIv1agon~ie: o\~~ia:ll~ji~ro altre testimonianze letterarie su questa carica di arcicancelliere, cfr. G, Waii:z, DiI\eIckdiie
doCumenti commciamno a portano regolarmente iltitolo. dic~rcicapcel1i~re:lc~aJ1tQ :?qu.elIQ ,zu Frqnk[urt undWiirzktt.rg 12Q8 und 1209 u!tddie. Kur/iirstel1,FDG,13{1873 ),p.W9,'2!8:
arcivescovile,SigfridodiMagonza dalA dicembre 1237, CorradodiColonia dall'agostod238 209,seg.; Buchner,ibid.,.p. 18 sego e p. 27 seg., $ono pi recenti. . . .
(cfr. M.. Krammer,K,urri?cht und Er1Jan1.feramt imdreizef{ntrn}ahrf{undert,jn/fhstorische Wi2 BFW, n. 50nb;Gesta Treverorum, MGHSS 24,.p;A12.. v .... '. . . '...' . ; - ;,.
Afsiitze Karl Zeumr znzsechzigsten Geburtstagals Festgabedargel>rach,t,:W~irn'1r'J9W, p. .... 1053 Q.Hintze,DasKotiigtum . Wilhelms VOIt Holland,.l,eipzig 1885, p.A3 seg.;}. .K~mpf,
349-365:)56; Bloch, Diestaufischen Kaiserwahlen; p.33;), nt.l). In, qual~ mi~llra.questo Geschichte.desdeutschen Reichswihrend des grofSen Interregnums 1245-127:3, 1893, p.11qseg.
mutamento'di titolo sia lgato all~ostoria della nascita del collegio dei principi ~lettorique ,1054 chiaro che questa semplicem~nte un'ipotesi, ma Ilon.vedo nulla che la contrad<;lia
stioneHhe non si sollever in questa sede; q~anto allastrtlttura della cancelieri:l,taleJI1uta- in maniera. deisiva.S~e1iger,E.rzkanzler,p. 227, ha. ritenuto .nol sufficienterrtente fOJ1datala
mento,perqu!!1to possiamo constatare, non ebbe rilevanzao . supposizione che)'arcivescovo.di Trevirigi nelXilI ~colofqsse in. poss~s~~ deipres;;pposti
1046 BF]lf, n.)5? .... . . : C.c. .;: : 'ii;'. "0":"";: giuridiciper'esercitare la carica.di arcicancelliere,.e. a questao~servazion~,rep1ioclie anch'io
514 1}147BFW, ii. 755 seg,. BFW,. n: 752, :emessoparimenti a Basilea,1l1adatato;.du~giorni non suppongoI'~sistenzwdi presupposti. giuridici. Cihe .RicheCoQbergang, obietta contI:ola
priffiadi queliaconferma" porta ancora la ric9gnizione ad,picem dell' arciv~scovo di. M:lgoIl za. n;iaopinione'pon. ha rileva11za, n sostenibile la sua ipotesi; p.30-,Seg., seondocuil\Q991fo
Nel.XIIsecl.o Ba~ile.afu sempre considerata comeapPartenenteallaGe11Ilania,(fr.~t1JlIlpf, d Asburgo all'inizio dell'ottobre 1273 avrebbe conferito. fOflllalmente.ec!efrnitiv:l1l1ente.tale
DieReichskanz[er, n.3683, 4142, 4J70a, 4644), o ............... i i> ufficioalI:arcjvescovoEnrico di Treviri:per confutarla,bster ri.cor~areX tre ~do~~entidi
. 1048 BFW;n. 2333, a noi notosolo in un.stratto.. . .... .. ." ; , . , uguale tenore degli arcivescovi renani datati 250 ottobre. 1273, il giorno clell'incoronaziQl1eodi
1049 BFW,n.2332, cfuopr: degno dinQtailfatto che siparlidella;(;ance[lariq'Ilon Rodolfo (MGH, Constitutiones, 3, p. 21, n. 18). Poich in questi doc1l1l1entigli arcivescoyi.di
dell'ufficio di arcicancelliere, tuttavia non credo che ci. abbia un significatopa,rticolare., Magonza e Colonia si definiscono arcicancellierimentre quel\odi1'reviriIlonport~rqllestotito
1050 BFW; n. 4488, 5034 sego Nel 1262 Ricca~dosi spins..~~lo fino a Basilea.: lo, questa una prova del tutto incontmvertibile che tale titolo IloJ1. pu essergli st'1!oformal-
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472 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIITin poi 473

che 1'arcivescovo di Treviri in questa occasione abbia svolto la funzione di tempo nel quale egli si sarebbe trattenuto nel territorio dell'arcicancelleria 517
arcicancelliere, anche se solo temporaneamente e in rappresentanza di Gio- di~revir~,1058~reiter la sua promessa in un documento emesso dopo la sua
vannidi Vienne che era assente; tale avvenimento presenta certe analogie eleZIone il3 dicembre 1314.1059 Da allora gli arcivescovi di Treviriconservac
con quello da noi esposto pi sopra in relazione alla nornina di Norberto di ronoil titolo di sacri imperii per Galliam, o, come si us dire pi tardi e con
Magdeburgoad arcicancelliere italiano durante la discesa a RornadiLotario regolarit dalla Bolla d'Oro in poi, per Galliamet regnumArelatense archi-
IILMa in questo caso avrebbe avuto conseguenze pi durevoli. Mentre, cancellarius,arcicancelliere tedesco in terra francese o in terra francese e nel
infatti, Norberto e i suoi successori non pensarono mai a rivendicate perse regno di Arles.
la carica esercitata ad interimnei confronti del dirit~o pivlido dell'arciv~' Pare che in un primo tempo non fosse ben chiaro entro quale ambito
scovo di Colonia, dalla supplenza svolta dall'arcivescovo di Treviri sarebbe l' arcivescovo di Treviri doveva esercitare il suo ufficio di arcicancelliere.Nei
risultato invece un diritto durevole e da ultimo riconosciuto uffiCialmente, docu~enti?i~udovico il Bavaro per Baldovino citati sopra vengono anno-
dato chel'arcivescovodi Vienne in seguito nonpotesserequasipiconsi- Ve!atll. terrt.t0n della G~a, del reg?odi Arles e di altriluoghinei quali a
deratocome unmernbro dell'Impero.1 055 . ..> :>- 1m oal SU01 predecesson spettava ID forza della copsuetudineildirittoia
Come che sia,al1'inizio del XIV secolo fu ufficialmente riconosciuto il eserci.ta~e la car~ca di arcicancelliere. 106o Dallefont{ a nostra disposizione
diritto dell'arcivescovo di Treviria una carica di arcicancelliere. La prima non SI nesce ancavare se ancora al tempo di Ludovicsipeciennei.auna
testimoniania . documentaria si trova nell'annuncio dell'elezione di Enrico determinazione pi precisa dei .territori da Jare rientrare nella Gallia e nel
VII al papa &127 novembre 1309;ivi Baldovino si definisceJ~deigratia regno di Arles. Sotto Carlo IV invece fu stabilito nonsoloc~e il,regnotHi
Trevirorum' archiepiscopus sacri imperli per rg.~mrn Arelatensearchicanc~l Borgogna doveva essere considerato ,il distretto nel quale l'arcivescovo<idi
lirius"1056, edeglipot contare probabilmente su una almeno tacita acc'tt- J;reviri esercitava il suo mandato di arcicancelliere, bens pure chequc::sful -
zionedel titolo, che us anche in seguito,1057 da parte del re, suo fratello; A tlffiodoveva svolgere le mansioni di arcicancelliereanche nei casiin.cuiil
quest'ultimo egli non chiese altro: la sua pretesa ottenne un riconoscimento sovrano soggiornasse in Francia e nel territorio idelEantico ducato ,di
prClduttivo qfge,~ti giuridici pubblici solo. al tempo diLudo~ic6mil}j~Yaro, Lotaringia, cos che dunqe la regione incil'arcivescovo _di Magonzaeserc
che .~ 20setterii15r 1314 promise. all'arcivesc:ovo,nelcasofosseletto~re".cli citava il suo ufficio fu ristretta a favore di quello di Treviri. 1061 Sarei incUnea
colic:edergli i diritti e i redditi dell'ufficio diarcic:anceIUet~pe{t1t~Clil

,- ..', -'. :',- ''''', , ... -c, .__ , :. cJ",'-';,': "" ... : . ~ ,- cC_ .;.:",
. ....... 1OlllMGH, Constitutiones;5, p; 59, n.63 . Gi. nella ~'Intimatiodieiele~tiol1i~'~~raI1kf11rt
menteconcess0inuriediatamenteprima, degno di rota anche ilfatt~ch~lasancelleriadd'te per M9~11n,tirlUrn archiepiscopumfa~taBalde~o., arshiepi~copo Trevirensi" d~1?glBgn9
di Francia- .ancora riel1308 attribuiva il titolo di arcicancelliere agHar;'escovidiMgoilia e 13 ~"Lgli7ra~,tato c()nfe.rit() il tif()lq per9~llia,!(arhic~1fcellf!rius (l. N, lIonthe}m, Ff-liNi?;tCz
Colonia; ma nQn a quello di Treviri,cfr. i formulari delle inscrijjtione~in RP0hlm:ariri, ZUl'deut- T~evtrenSlSdzplomatzc~etpragmatica, 3 voll.,Allgsburg1750: 2, t 89; M9H,Coh~titu#?nf}'
sche'l KO'!igswablvom]ahfe 1308,FDG,16(1876); p. 357'369:361. Anchequsta \l1aiprova 5, p. 39, N. a, b e c). . . .. ... .. . .. : . ... . , . ' . , . , . ;,.",}
sicura che taletitoloallor non spettva ancorall'arcivesc(JV'o diTf<;,viri(cfi:.ancheBoh!rier- .,.1059 MGH,Constitutiol1es,5;p.152, n.159 '.."',.,,:,,.},
Rdlch, Regesta Imperii; n. 2 e n. 981; Buchner, Tri~risches Erzkan:zleramtiP;25s~g.).n f~ft0 1060:'-:r:ermirios ~allie aut regni Arelatensis nostri aliorumque locorum in quibus debeti~t
che manchi la ricognizione nei documenti.a PoigiuntieIIl~ssi da Guglieltn0iri~igogn nel consuevlt lpse vel SUl predecessores iura archicancellarie exercere".
1251 (circostanza cui Bll chner; ibid.; attribuisce importanza) non ha parimeritialmisig#icato; . 1061 Cfr: i documenti citati da Huber, Die Regesten, p. XXXVIII. L'espressionediHuber,
ho apP1ID~o preso iii o~siderazione la possibilit che in un d0:umentoperil papaanoi n()~ npresatalee quale da Lindner, secondoeuiil Reno avrebbe costituitO il confine trilidisttetti
pervenutol'arci'lesc~vodiTreviri fosse menzionato nella ricognizione.. GiustaIllent~ p~raltro degli arcican~ellier!;li Mago~za e. Treviri, imprecisa. piuttostoJ'arcivescvo di Magonza,
Buchner, ibid., p.17,h;:richiamato l'attenzine sulfafto ch~la teori del1 'ufficiodiportaspada non quello diTrevlfl, a esefCltareil suo mandato di arcicancelliere,neiterritori tedeschi a sini-
aelduca diSassoriia,'sorta anch'essa nel XIII secolo, sia anal9ga alla teoria della carica di arci- ,stra del Reno Che. appartengono alla Franconia o-all'Almimnia(all'Alsazia).Cfr. Hubet,Die
.chcellie\e peiTrciVescovo' di Tteviri. Thto pi mi 'stpermessdifarnofrecheaIlcheir Regesten, n.534, 538e 539 daSpira,n.1711e1749 daMagonza'I1. 5874 da Oppenhei!I1,n.
.questo C?S() si registra llI1 precedente risalente a epoCa pi antica: riell199,il 'S~ssolefu11se 48Le5975da Hagenau, a tutti i quali fu apposta la ricogniiione ad v;em dell'arcivescOvo di
effe_ttiYamenteda ptaspada; e gi Zeumer, DieGoldeneBulle; 1, p. 239 seg:; suppos~fhe ii ci Magon~a.Anche al.tempo .?i Ludovico il Bavaro.a Spia era l' arcivescovomagontinoa8e~se
si c~lleg~ss~ arfi:hel'idea.della prerogativa del marescalcus;AiichegHeveritidel1251potrebb<:- re considerato .arclc~r;c,elhere. (cfr.Schaus, Z~r Dipl?matikLudwigs aes Bayeriz,p.'A5).>
r costitUiredurqueuliitale precedente perlacai:iadell'arcivescovo di Treviri.> .- ... Inoltre .quello di Tre~lfl e menZionato come arclcancelliere nel. documentoemessoaPraga I5r
1055'Tttavia: allCOta nel 1278 preso da Rodolfo sotto la protezioneregia; purtroppo il la SavOIa (Huber, DzeRegesten,n. 3695, ora in Winkdmann, Acta Imperii, 2,p;560,~. 8(5)
documeI1 to relativo i noto solo da una citazione in UIi altro documento (WlIike1mann, che, ~alogamente a! doc~entin. 2561 e4647 citati in Huber, ibid.,p.,;XXXVIII; presnta 518
ACtalmpefii, 2, p.98;ch: 116). . ... . ecc~z~onalment7 la ncognI~lOne secondo ~a vec?liaregola, abbandonata dal XII secolo, quel-
1056MGH,Cons~itUtionej, 4, p. 228, h.262; .la CIOe,che. consld~ra la resld~nza d~ d:stlllatanocomeelementp detenpiriimte,perla menzio-
1057 Cfr, Richel; Ubergang; p. 9 sego . , ne dell arclcancelliere. Ma tali eccezIOnI sono del tuttoisolate; .
474 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 475

non escludere del tutto la possibilit che in questa delimitazione territoriale senza l'autorizzazione dell'arcivescovo. Enrico di Klingenberg 1067 era stato il
518 si sia fatta valere anche una reminiscenza dell'antica carica diarcicancelliere protonotario. di Rodolfo e il capo della sua cancelleria; .evidentemente
perla Lotaringia ricoperta un tempo dall'arcivescovo ~i Treviri.lo62 .'. Gerardo desiderava precludergli la possibilit di essere assilllto dal nuovo re
La carica di arcicancelliere, che dunque nelpenodo tardomedlOevale nella stessa carica. Perci il documento del 28 luglio dimostra che Gerardo
spettava a ciascuno dei tre metropoliti renani a secondadell';IOgodisog: non potevafare derivare dal privilegio pi antico del 5 luglio un determina-
giorno dell'imperatore, acquist allora un'importanza maggIOre che nel to diritto a disporre delle nomine agli uffici di cancelleria; se un tale diritto
secoli precedenti dato che pi volte si tent di ricavarne il diritto alla dire- gli fosse spettato gi allora non avrebbe avuto bisogno di farsi rinnovare il
zione suprema dell'attivit di cancelleria.l63 28 luglio la promessa gi fatta il 10 luglio per escludere dalla cancelleria una
Fu Gerardo II di Eppenstein, arcivescovo di MagonzadaL1288, a confe- sola persona.alui non gradita,l068
rire a quest'idea un eminente significato in relazione alla sua politicaimpe- c D'altro canto pur vero che Gerardo, cui pi degli altri Adolfo doyeva
riale. Non possibile accertare in quale momento egli abbia cominciato a la corona, influenz in effetti notevolmente' l'organizzazione della cancelle-
manifestarla.Poco dopo l'elezione del re Adolfo di Nassau, Gerardosifece ria del nuovo sovrano anche senza esservi formalmente autorizzato.iNonBi
rilasciare il 51uglio 1292 un documento conIa promessa che il sovrano pu. mettenHn dubbio che egli lo fece; Ebernandus di Aschaffnburg;
avrebbe difeso.e salvaguardato tutti i diritti, gli onori e le libert spettantigli prima protonotario,' poi.vicecancelliere e dal,. 1294 cancelliere del.reAdolfo
in virt del suo ufficio di arcicancellierein Germania;1064 la prima volta era ~hierico della diocesi di Magonza e familiare dell' arcivescovo;lasu~
che in un privilegio si menzionano in questo modoJepn,:rogtivelegatea nomma sar' avvenuta sicuramente non'. senza l'intervento di quello/Che
una carica; difficile determinare quale sia il significato dellespr.essiorii per, ci nonostante, Ebernandus, una volta in carica, si considerassefum
ambigue usate.in questo documento. , evidente.cheessemiranoasottoli- zionario clelre e non dell'arcivescovo dimostrato dagli eventi successivi:
neare energicamente la perdita d'influenzasll'attivit cancellerescasuben- rima,seal servizio e godette. della fiducia di Adolfo anche quando i rapporti
trataapartireda Enrico VI e Federico II;ma'dal tenore dekdp<;umellto non diquest'ultimo con Gerardo si raffreddarono sempre pi einfinesoprag-
si deduce, n probabile, che Gerardo gi da allora abbiapretesoFhiarac giunse la rottura aperta tra i d u e . > '..... i ...
mente dimettere in una posizione subordinata il cancelliere; il quale doveva La conseguenza di ci fu che Gerardo dopo l'ascesaaltronodiAlberto
apporre la ricognizione al posto dell'arcicancelliere ma. per il resto fino ad fece un ulteriore passo avanti. li documento che si fece rilasciare dal nuovo
allora era stato del tutto indipendente da lui, e che Gerardo a questo scopo r~ il13se~telllbre 1298 1069 si ricollega ne1sup tenore. al privilegio soprapiem
abbia reclamato il diritto alla nomina del cancelliere e dei funzionari di cane zl;onato dI Adolfo. e, come quello,promettedisalvaguardare>prtegger~}: 520
519 celleria.1065 Contro questa interpretazione vi soprattutto la circstiJ.za che difendere l'arcivescovo neglionori;diritti,;dignit e.libert a-Jui spettanti in
(}erard(J.mediante un altrodo~ument(Jdel28lygliol~921266~if,ce'ri~nq~~~ virt della 'sua carica di .arcicancelliere. Ma mentre il privilegjOTdi'fAd()lf8
re sottq giur~il1p1to.una promessa&i pr<;stat~daARo.lf9.htlh;g4H'<l?~F),a tace completamente sul contenuto e l'ampiezza di questi diritti; il downer{;
quale quest'ultimo non avrebbe assunto nel suoc6nslgho e ~.1sl,l?s.er\,m() to di Alberto afferma che da tali diritti scaturisce la prerogativa::dell'arcive,
due familiari del re Rodolfo, Enrico di KlingenbergedUlnc6 d~:H:anau, scovo alla nomina in ogni tempo del cancelliere della corte imperialeqllal
suo rappresentante.l 070 li documento non afferma che quest.dirittosia
, . . - " . .

lQ62Cfr.sopra; e la nf. 490. Occorre considerarecheneg~archi~.cliJ;eviri:yiemun


certonumro elidocumenti nei quali gli arcivescovivenivano designatiaricancellieii..........
.' 1063 Cfr.O. Loren'L.,Reichskanzler und Reichskanzlei in Deytschlnd,il1 Idl:IIl, Drei . j067 Su elilui dr.. ACartellieri, Heinrich'von KIigenberg,Propst vo~~~~~etl,i~it;~hrift
Bucher: Geschichte und Politik, Berli111876, p. 52 seg.;:Lorenz,cUbercdieWahldsKonigs des Aachener Geschiehtsvereins,17 (1895); p. 74~88. '" .,;.i.':.':
Adolfvon Na~sau, ibid. ,p. 461seg.;Hmberg-Friinkel,Deutsche Reichskan:zli,p.2,54seg.; 106 Per questi motivi non concordo con l'opinione cliLindnci, Deutsche Gescbichte, 1,p:'96:
O. Harnack, Das Kurfurstenkollegium bis zur Mitte desH. jahrhunderts, Giessn188.3 ;p. 70 1069 Bohmer,Regestalmperii (Alberto), n.44, ora in MGH, COtlstitutiotli:s,,4, p.13,n.15;

Shrohe,DerKmpf, p. 284 seg..< .'. ' ' ....;.d


seg.ep;74;Seeliger, Erzkanzler, p. 45seg.;Recllich-Erbe~,Yrkund.enlehr',p.\~2~eg.;
. ,1064 Bohmer,Regesta Imperii;Additamentum primum,n;14,orainMGH,Constitutiones,
111 questo .documento, e inoltre in confetme successive, anchela decima dlle tasse dovute
dagli Ebrei, che Adolfo deve avere concesso all'arcivescovo con un privilegiollparte,ass'
ciata all'ufficiocli arcicancelliere con il quale naturalme1te non ha nulla a.chefare. S11 q11esto 520
3,p.470;n;483.>. .." .'. .....<;... ;.,.:...;.::. cfr. Seeliger, Erzkanzler,p. 50 seg.Non c' bisogno ditrattare ulteriortnentelaquestione.
519 1065 Cft. Her'L.berg-Frankel,peutsche.Reichskanzlei, p.258seg;, 'contro l'qpinione;di 1070 "Promittentes... quod eundem archiepiscopum .et successores suos iniuribus~(}nori
Loren'L.. . . .' ""','. bsdignitatibiiset libeitatibus, quae rationearchicancellarie preclictedebenthabere, VidRi-
,;1066 Bohmer,'Regestalmperii, Additamentumprimum, n;20.(rinnova'L.ione. cli'Bohmer, cet..preficiendoance1larium aule nostre perpetuis. temporibus loco. sui;.. manutenebimus,
ibid., Additamentum primum, n.lO)ora in MGH.,Constitut~nes,3,p. 468;n.481;2..... defendemus et tuebimur". ' . ; ,., .......; .
La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 477
476

spettato all'arcivescovo fin dai tempi antichi, ma evidente che vuole darlo aumentassero le rivendicazioni della cattedra arcivescovile di Magonzai'Ii'a
a credere. Tuttavia ci privo di fondamento come anche qualche altra cosa; promessa che Pietro di Aspelt,1074 allora arcivescovo di Magonza, si fece
che in quel tempo si ritenne opportuno far ~assare perant~chissima co~sll~ dare il 28 ottobre 1308 a Rense, prima di assicurare il suo voto al conte En-
tudine giuridica. In realt una tale prerogatlvanon era mal spetta~aall arcl- ricodi Lussemburgo,1075 oltrepassava di gran lunga quella del1298; tale
vescovo, e non era antico il diritto che veniva confermatomedlante quel promessa garantiva all'arcivescovo non solo il diritto di nomina,bensanhe
diploma, bens quest'ultimo creava un dirittonuovo)07l . : quello di deposizione non solo del cancelliere ma anche del protonotario e
Questo nuovo diritto, tuttavia, poteva difficilmenteessereesercltato; dei notai, e stabil che tutti costoro dovessero prestare all'arcivescovo' un
Non possibile.pensare che i sovranipotesseroverament~pe~etter!=che giuramento di fedelt e di obbedienza.
un funzionario cos influente come il cancelliere,per le Cill.mam passavano Se le disposizioni di questo privilegio fossero state effettivameni:eeseguic
tutti gli affaii dell'Impero, il cui consiglio nelle p.rincipali quest~on.i dovev:a te, la cancelleria imperiale non sarebbe stata pi un ufficio. regio bens un
avere un'importanza fondamentale,1072 fossenommato daun.pr.mclpe tern- ufficio degli arcivescovi magontini del quale il sovrano non si sarebbquasi
toriale la cui politica e i cui interessi non necessariamente c011lcldevanocon potuto servire per governare. Ma non si giunse a questo; Pietro di Aspelt Si
quelli del ree dell'Impero, e che, anzi, proprio in questo periodosi mossero accontent del riconoscimento teorico del suo diritto, ma ne fecdn pratic
521 in realt spesso in direzione opposta. Lsovrani potevano pur sempre pro: un usolimitato.Pet prima cosa, vero, ritorn a corte il cancelliere che
mettere di riconoscere un tale diritto dell'arcicancelliere, ma la situazione Alberto .aveva' licenziato, Eberardo di Stein, che apparteneva alderodel
stessa non permetteva loro di mantenere lealmente e. totalmeritetaleproc duomo.di Magonzacome cantore; e, a quanto sembra, il re lo prese effetti:
messa,,, vamenteal suo servizio.. In un .documento diEnrico deh15genriaio1309 522
Cimancano informazioni precise per stabilire fino a ch.puntoci egli compare nella lista dei testimoni con il. titolo. di cancellieredicorte,.jn
avvenne al tempo di Alberto. li suo primo cancelliere, Eberardo ~.SteiJ.r; un altro del. 18 gennaio, nel quale parimenti. porta il titolo & cancelliere,
preposito. diWeilleqburg, potrebbe in effe.tti.essere st~t~un uomo di :fldu~la viene. esplicitamente definito chierico del re e, assieme aun altro funziona~
di Gerardo di Magonza;1073 accanto a 1m Vlera peroilprotonotano.GlO: rio&cancelleria, riceve l'incarico di esaminare un documento presentato al
vanni da Diirbheim,origiri.ario deliaSvevia, ch perJasua provenieniae sovrano; appare dunque svolgere un'attivit che lascia pochi dubbi sul fatto
azione politica pu essere sicuramente considerato un uomo di Jiducia del che egli rivestiva anche la carica di cancelliere.l 076 Tuttavia riusc a mantene-
re e.probabilmente fu nominato da questLEd sintomticodellas~tu.ziq~~ re ilsuo.ufficiosoloperbreve tlllPo:ginella primavera deL1309fu aJ1on"
qui descritta ilJaitoche,quaridoscoppi ilconflittotraAlbertoelp~mC!~l tanatodinuovo e questa volta persmpre. Allora alla cancelleria furond
elettoriecc1esiastici, Eberardo. scomparve dalla' cancelleriae,..comesembta, chiamati uomini nuovi che erano quasi tutti intimi del ree, iri parte, erano
fu.allontanatodalla carica, mentre Giovanni, sicuramente senzaJ'intervnto gi stati'in precedenza al suo servizio. Divenne cancelliere l'abate EnriEchIi
dell'arcives'covo)l1agontino, fu nominato suo successore.. . . , ri } : ' Villers, poi vescovo di Trento, che gi prima dell'elezione di EnricoqVII
Gi' potrebhe a'{ere fattosLche alla successiva' elezion~rgladel 1308 aveva guidatoJa' cancelleria lussemburghese; secondo Giovanrii .ru:Nictring
la suanominafu decisa dal sovrano, ancorch forse con ilconsensddeWatc
cicancelliere tedesco.l 077 Anche il protonotario Simone di Matville,tesoriere
1071 Aquesto riguardo interessante constatare che l'uso corrisp~nde.nte ?i
cor:si~erare i
supplenti dei detentori laici degli uffici dell'Impero come loro subordinati,.daI q';lall .r~<:~V-<:>no
l'investitura, nasce nello stesso periodo nel qua1egli arcicancellieririvendicanopclii~ttoiilla lQ74 Cfr. J.Heidemann, Peter VOI1 Aspeltals KirchenfiirstundStatsmimh, Berliil1875'.
nomina dei cancellieri. Ancorand1257 Filippo di Falkenstein , investito daL re Ricrdo l075MGH,Constitutiones;4, p. 224; n:259> ". .... . . . ; ; C ' . ' ? ....o' ).'
dell'ufficio di call1erario (BFW, n.5301); nel1314Va1demaro;margrayio, di.Brandeburg; 1076 Cfr. Bohmer, Regesta Imperii (Enrico VII), p. 259; n.i2 19.AssiemaHetib'tg~ 522
nomina unalhoFilippo di Falkenstein suosottocamerarioestringecon lui un accordo Frankel,DeutscheReichskanzlei, p.266, supposi in passato che Eberardo a1ternpodiEnrico
mediante .ilquale il.margravio diviene il signore feudale di Filippo:G, .vonder Ropp, VII f?ssesolocancelliere titolare.. Un'ulteriore riflessione su questo caso mi ha per coriv~to
Urkyndenzur,i{eichsgeschichte aus einem FalkensteinerCopialbuch, NA,16 (1891),!?624- che' questa congettura ma1si accorda con il documento n.19. Eberardo vi chianiatoc!ericus
631: 631.Ta1enuova concezione sorse dunque nel frattempo.- Quahtoa1XII. secolo SI0SSer, noster, era dunque al servizio di Enrico, e ricevetteJ'incaricodi svolgere un lavoro di'cnc~h
vi.chenei documentire1ativia1l'ufficio,di.arcicancelliere.borgognone,diViennenon sitrova leria. Perci sarebbe arbitrario considerare la sua qualifica, quella difancelliere, comliinita'
parola dillO diritto a1lanomina di altri funzionari di canc~eria.. > . ," ." ,.";. . . ta al semplice titolo. . '.
.1072 Lindner,Deutsche Gescbichte, 1,. p.97, sottovaluta il ruolo del cancelliere. .... , '.' lonEnrico di Villers documentato per la prima volta come cancelliere il 9.rrtaIzoi309
521 1073 Cfr: Herzberg-Frankel, Deutsche Reichskanzlei; .p..260, Herzberg,Frankel,. Beste' (Bohmer, Regesta Imperii (Enrico VII), p. 261, n.' 52) .. Cfr.IohannisabbatisVictoriensisliber
chungund Pfriindenjagd, p. 463;. Rosenkranzer;BischofJohannLvonStraflbitrggenannt lion certarum historiarum,2 volI., ed. E Schneider; Hannover~Leipzig 1909-10 (Scriptorsrerum
Durbheim, Trier 1881; Lefflad, Regesten, 3/2, p. ?2 sego .~ . Germanicarum in usum scholarum): 2, p.33: "assencientibus eciarntribusatchicancellariis
478 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 479
di Metz, apparteneva con certezza alla cerchia delle persone pi vicine al pensato all'esistenza di un corrispondente dovere: 1083 nel. periodo successi"
re. 1078 vo per entrambi acquistarono importanza.
Molto singolari per sono gli eventi verificatisi nel 1310,allorch Enrico Sotto Ludovico il Bavaro tuttavia ci emerse solo in misura ridotta. il.2
VII part per l'Italia. Possediamo un documento del re del 5, settembre dicembre 1314 Pietro di Magonza ricevette da Ludovicouna coriferma dei
1310,1079 con il quale esenta l'arcivescovo Enrico di Colonia; dietro richie- poteri a lui derivanti dalla carica di arcicancelliere e aventi la stessa estensio' 524
523 sta di quest'ultimo, impedito per diversi motivi, dall'obbligo di accompae ne di quelli garantitigli da Enrico VII.l084 il giorno seguente Baldovino di
gnarlo personalmente in Italia nella sua qualit di arcicancelliere italiano,' e Treviri ricevette il documento gi menzionato relativo alla sua arica di arei-
lo autorizza a nominare un sostituto che si assuma al suo posto il compito cancelliere in Gallia e nel regno di Arles;1085 esso si distingue da quello con-
di custodire il sigillo edi svolgere le restanti funzioni legate all'ufficio di cesso all'arcivescovo magontino perch il primo riconosce esplicitamente'il
cancelliere. E possediamo un documento dell'rcivescovo della stessa diritto dell'arcicancelliere a dirigere personalmente l' attivit di cancelleria
data,1080 mediante il quale egli, rifacendosi al provVedimento del sovrano, nell'ambito di quel territorio, a custodire il sigillo. e a riscuotere le entrate
"pro iurenostro et ecclesie nostre conservando" nomina l'abate Enrico di g~confe:i~ceper contemporaneamente la facolt di fare svolgere tuttique~
Villers - dunque colui che fino ad allora era il cancelliere.dellir corte c "ex stl compltl anche aun supplente, e dunque di nominare e destituire il cari-
nunc" cancelliere in sua vece del re e dell'Impero per l'Italia,egliaccorda celliere,1086 diritto che fu esteso anche ai protonotari e ai notai mediantesu6
pieni' poteri di .svolgerele mansioni inerenti alla carica dicancelliere,a cessive conferme. Per Enrico di Colonia non esiste un documento corri-
percepire e disporre delle. sue rendite. Se consideriamole espressioni di spondentedi Ludovico, dato che quegli si mise dalla parte dell'Asburgo.l087
Enrico di Colonia qui citate.non possiamo attribuire a questi documenti un Ma anche al tempo diLudovico non si pu dire che gli arcicancellieri nomi-
significato pi grande di quello avuto dagli accadimenti de1UOS.Quando nassero effettivamente il personale. di cancelleria; al massimo sar. stato
il re si rec in .Italia l'arcicancelliere italiano avr richiesto.uri ricon'osci- richiesto l'assenso dell'arcivescovo di Magonzaalla nomina .del cancelliere,
mento del suo diritto ormai da .lungo tempo non sercitato,1081 che; egli come era avvenuto hel130S. il suo primo cancelliere, Ermanno, scholas#cUs
avrebbe voluto vedere equiparato a quello dell'arcivescovoinagontin;eil a Spira eivi pteposito a St. Germanus, era il fratello delmarescalcusregio
re gli accord!al~,ttconoscimento: evidentemente per questofuronoscam- Alberto Humnieldi Lichtenberg; i cancellieri successivi .proven?o1o.quasl
biatiiduedbcllmenti, cio a condizione che egli facesse solo unusoJqrmae tutti,. come i protonotari e i notai, dalla Baviera e dalla fedeleAugu~ta;aqc
le del suodirrttif e lasciasse al suo posto il cancellierealloraiilcarica;'il biamo motivi validi per ritenere' che appartenessero alla cerchia deifamiliari
fatto per che in questa drcostanza si parli di un diritto edi un doveredeh del re e che siano stati nominati proprio dalui; . ",L"" ," . ' '.,
l' arcicancelliereadaccompagnare .come. tale;enon:cc:imeprincip'e Se dunque al tempo di Ludovico non vi traccia di un'influenza decisi-
deil!Impero, il re inltalia, e di curare personalmente l' attivitcancelleres~a, va degli arcicancellieri sulla guida della cancelleria, tale situazione riorisi
rappresenta una ,novit la cui portata probabilmente nonfu.ricon9sciuta
subito. Era dall'epoca di Federico 1108~chenon sipadavapidilltitale.
diritto dell'arcicancelliere, e fino a quel momento non si eramiai'neanche .., ..

..[083 Neanche al tempo di LotarioIII, come Herzberg~Friinkel, DeutscheReichskanZlei, p.


263, suppone; NelleJomi non .si legge che Bruno di Colonia nel 1132 si sarebbe rifiutato di
prendere parte alla ,discesa a Roma di Lotario, e gi sopra abbiamo spiegato' che. in:Italia
Bruno, nonostante la sua assenza,'fu in un primo tempo consideratoarcicancelliere,.e.che
imperli abbatell1 Henricum Villariensem... in sigilleferum et expeditorernnegci~l1Jll1asci'lit soltant> li .!oma per motivi particolari fu nominato' Norberto come Sl\9 supplente.., ,
et habere voluit pre aliis singularem". Come Seeliger, Erzkanzler"p,.58"nt: 3, osserva, 1084 Bohmer, Regesta Ludovici Bavari, n,10, ora in MGH,Constitutiones,S,'p;ol41,n. 524
Giovanni, che peraltro cancellpiti tardi questa .frase, come ci dirnostr:'llanuva ediZione, 145; cfr. Schrohe, DerKampf, p. 289; non vi fu un ampliamento della sfera di potere ,dell'arcie
sqi:vevaqui.sott l'influsso di >pinionigiuridiche correnti soltal).toinl,mperiodosuccessiv: vescovo, come suppone Schrohe.
Dopo quanto si detto, improbabile hela pretesa dell'arcivescovo di Tr"viri si siaJatta 1085 Cfr. sopra. . . . . > , : ..., .
valere in tal modo gi nel 1308, e perci perde di credibil,itanclle1'affermazionerelativll 1086 Viene' chiamato. qui vicecancellarius intendendo dire che deve. essere.solo supplente
all'ass.enso dell'arcivescovo di Colonia. Si potr pensare .solo al consenso da parte di qUellOdi dell'arcicancelliere.,Nel privilegio complessivo di conferma di Ludovico del 1332;edel 1339
Magonza. :.' 0'" ...... '. ... '. '. ." . ' . . . .,'
(B6hmer, Regesta Ludovici Bavari, n. 1489, e.3432; cfr.. Liidicke,' SammelprivilegienFCarlsIV:;
1078 Su di lui cfr. Wolfmm, Metzer Chronik, p. XXXIVseg. p; 348e 363) si parla del diritto alla nomina e alla rimozione del cancelliere '.' del' protonotrio
1079 MGH, Constitutiones, 4, p.)70, n. 425. e dei notai. '
523 1080 MGH, Constitutiones, 4, p. 370, n. 426. . ." 1087 Invece Leopoldod'Austria con il documento 'del 9 maggio 1314 (MGH, Constitu,
1081 Dal tempo di Corrado IV nessun sovrano tedesco era stato in Italia. tiones, 5, p. 23, n. 25) gli fece delle assicurazioni a questo riguardo. - Ma anche Ludovi
J082 Cfr. sopra. -'''',,- riconobbe l'arcivescovo di Colonia come arcicancelliere d'Italia (dr. pi avanti).
480 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 481.

modifica sotto Carlo IV.l088 vero che anche durante il suo regno non Metz, accorda loro soltanto titoli onorifici,1095 passando per sotto un'silen:.
mancano conferme dei diritti degli arcicancellieri. Quello di Magonza zio eloquente tutti i poteri materiali dei quw si parla nei privilegi. 1096 Eela 526
ottenne il 20 aprile 1348 una conferma generale di tutti i suoi privilegi, tra i prassi del tutto conforme. L'unica traccia di una partecipazione atfi::&a
quali anche quelli legati all'ufficio di arcicancelliere,pur senza ulteriore degli arcicancellieri al lavoro burocratico data dalla ricognizione autografa
525 specificazione delle preorogative ad essi coliegate;l089 In analogia a quanto apposta ad alcuni documenti dall'arcivescovo Ludovico di Magonza:cnel
era avvenuto al tempo di Enrico VII, con un documento del 26 'novembre 1375 e 1376;1097 per il resto essi non hanno nulla a chefare con la cancelle~
1346 si diede facolt all'arcivescovo di Colonia di nominare; in caso di ria, i cui funzionari sono tutti insediati e rimossi da Carlo IV a sua discrezio~
impedimento, un supplente idoneo all'ufficio di arcicancellire italiano, ne,cos come poi da Venceslao, e, durante il loro regno, la menzione degli
che egli avrebbe dovuto esercitare personalmente.l 090 Infine con il grande arcicancellieri nelle ricognizioni di privilegi solenni' non ha un 'significat
privilegio del 25 novembre 1346IQ91 e di nuovo in un documento dell'8 maggiore che al tempo degli imperatori dei secoli X eXI.
gennaio 13541092 Baldovino di Treviri ricevette una conferma dei diritti di Anche se le loro pretese furono soffocate, non per questo, per, vennero
arcicancelliere concessigli da Ludovico per la Gallia e il regno di Arles; che abbandonate e dimenticate; Un tentativo molto singolare di rimetterle in
il5 gennaio 1356 furono nuovamente confermati' anche al" suo suCcessore gioco fu fatto nel 1406. Alla dieta impetialedi Magonza tenuta nel gennaio
Boemondo.l93 di quell'anno 1098 comparvero l'intrigante principe elettore Giovanni di
Gli arcicancellieri per dovettero accontentarsi di queste pergamene. Magonza e i principi suoi illeati della lega diMarbach.. Giovanni present 527
Gi il 4 dicembre 1346 Baldovino di Treviri rinunci espressamente, fino a diverse rimostranze contro il re Roberto, ein primo luogo formul con
che re Carlo sarebbe stato invita, all'serciziodeipotericontessigli dinomi- molta energia l'accusa che il sovrano. gli aviebbeimpeditodi esercitare il
nare e rimuovere il cancelliere e i funzionari di cancelleria e di percepire le suo diritto sulla cancelleria dell'Impero; garantito dai privilegi per la nomina
tendite della cancelleria, riservandosi solo alcune prerogative onorifiche.1094 delcance1liere,deiprotonotari e dei notai,e.al godimnto delle rendite della
E possibile che anche gli altri due principi elettori-arcicantellieri'abbiario
prestato analoghe rinuncie. Per lo menolaBollad'Oro,:ch perilrestotam-
7
menta dettagliatamente i diritti dei principi elettori; nei suoi'primi capitoli,
pubblicatisolcinque' giorni dopo 'l'emissionedel:documentoper lq95C~p. 27 (ed.'ZUiller, DieG9ld~ne Bulle, 2, p. 43l. In certe occasioni.solenni gli~rci
vescovi ricevono i sigilli~al. cancelliere di corte eli portano in proessi()pe solenne su una
BoemondodiTreviri,nonfaalcunaparola di prerogative degli arcicancelliei verga d'argento, disponendosi in modo che l'arcicancelliere, nel cui distretto si tiene la dieta,
ri in relazione alla cancelleria e,anche nella seconda parte:pubblicat~a proceda nel mezzo.. Poi .poggiano i. sigilli sm tavolo davanti all'imperatore che li restituisce 526
subito a loro, e l'arcic~c~ere,nel cui distretto ci si trova,pJ1:a il gr:.msigillo appeso alla
c()Uaha fino al suo ritorno lleU'al10ggio dopo il pasto.Supitgdopo Per tut:tii sigilli vengono
resi al cancelliere.. c;inel 1316 Baldovino di Trevifi si era iisrvato tale cOnsegn dei sigilli
(cfr. la nota prec~dente); '. . ' . .. ". '.' . ' .
1088 Cfr. Linclrt~~, Da,s Urkundenwesen Karls IV, p. 14 sego '..' lq96 Assieme Zeumer, Die Goldene Bulle; l,p. 222seg., suppongo che Carlo non inten-
525 1089 Huber,Die Regesten, n. 664. desse cori il suosilenziO'annullarei privilegi daJui, conferiti. Tuttavia ritengo che omise di
)090 Huber, ibid.,n. 268, ora in'MGH,Constitutines, 8,p. 206; n: lN;'cfrlgi Ihpiomes- proposito di sanzionarli con una legge solenne. Vi infatti una grande differenza tra una con-
sa del re Giovanni del 22 giugno 1346, Ubid., p: SO,'n.55; 8). TI'destinatari6'nillufalinent ferma di privilegi, che spesso un fatto puramente formale, e una legge, che dovrebbe costi-
l'arcivescovo Walramus, non,. come scrive Lindner,' Das Urkundenwesen ;KarlslV/p::15, tuire la base della costituzione del regno. In particolare era pi facile rinunciare all'esercizio
Federico.' . ;..; .;'.>L.C: di un .diritto ilcordatocon un pri1(i\egio che all'esercizio <di un diritto sanzionato -solenne-
1091 Huber, Die Regesten, n.270, ora in MGH;Constitutiones,S,p: 180,n.1iO;''9(Cft. mente mediante UIia leggeimperiale..c, >' " < ' , ....... . ..., ...
Liidicke,Sammelprivilegien KarlsN,. p. 347 e362 seg.). . . . ... '. '. '. 1097 Lindner, DasUrkundenwesil'Karls N,.p.18e 100. Ipochi casi nei quali si prefer
I092Linclrter,Das Urkundenwesen Karls N,p. 214; dove nel regestd;'coscome nehsto apporre la ricognizione autografa risalgono al ,periodo dell'intefregrio. Pi particolari su tale
a p. '14, viene-erroneamente indicata la data dell'8febbraio.Cfr..Huber,DieRegesteni'h: questione in'seguito" . ' c .

1729; Liidicke, Sammelprivilegien Karls IV, p. 363. .' . : C ' / i ' 1098 RTA, 6, p.26 (cfr. 6, p. 33); doglianze diGiovanni di Mainz: "Per prima cosa faccia-
1093 Huber, Die Regesten, n.6861, cfr. Liidicke, SammelprivilegienKa.rlsIV; p:\348,!lt.2, mopresente e chiediamo l'onore, libert e utile della nostraarciaricelleria, cio dinominare
e 363 con la nt; 3; cfr. ancheHber, ibM, n. 5588 del 31 maggio 1376perCli110 di Treviiill untancelliere iprotonotarie i notai,di accettarne i %ti.eilgiunullerito;didestituirli secon-
titolo di arcicancelliere' dell'imperatrice fu confermilto, o meglio;.fuconferitoda CarlJV do la nostra volont qualora appaia necessario, e.di godere dei proventi della cancelleria sia
agli abati diFmda: cfr. A.Busson,Pulda und die goldene Bulle; MlOG; 2 (1881),'p.29 c48, le che siamo presenti alla corte del re o dell'imperatore oppure no,cin quanto ci ci stato
cui osservazioni non sono stateinficiate da J. Riibsam, Der Abt von Fulda als Erzkanzler del' garantito e siamo in possesso della re1~tivaconfermaregia'~;RTA,6,p. 33: "Il sovrano
Kaiserin, Zeitschrift des Vereins fiirhessische Geschichteund Landeskunde, 10 (1883);p. 1- risponde che, quanto alla cancelleria, s.tato sempre l'Imperoa nominare i cancellieri e non il
48. Tale titolo non ha nulla a che fare con la produzione di documenti. vescovodi-Magonza, e chefinora.si sempre. fatto cos; eilredimostrache anche la Bolla
1094 MGH, Constitutiones, 8,p. 230, n.148. d'Oro emanata dall'imperatore Carlo con gli altri principi: elettori lo ha stabilito e fissato".
482 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 483
Il
cancelleria.lo99 Ma proprio su questo punto Roberto respinse condecisiorie questoavvenime?to h~ una grandis.s~aimp,ortanza. li fatto cheinque"
ogni richiesta del magontino, e, nel richiamarsi espressamente alla Bolla sta clr~os~an~a.non sll?arh affatto del dintto dell arcicancelliere diMagonza,
d'Oro di Carlo IV, dichiar che era stato sempre l'imperatore a riominareil ~ ~he l pnnclpl eletton, pur 11:0n mirando a imporre al sovrano una persona-
personale della cancelleria e non il vescovo di Magonza. lita loro gradIta come cancellIere, ma solo a estromettere un cancelliere loro
Anche al tempo di Sigismondo non si rileva traccia di una qualche sW~dito, n.o? facciar:-0 alcuna menzione dei privilegi dei secoli XIII e XlV,
influenza dell'arcivescovo di Magonza sulla cancelleria; piutt6st6,duranteil limItandosI illvece a illoltrare suppliche e rimostranze e che inoltre il re non
suo regno; scompare del tutto dai documenti anche la formula in virt della degni questepreghiere di alcuna considerazione, tuttb ci dimostra in modo
quale fino a quel momento si Jaceva menzione ufficiale dell'arcivescovo. chiarissimo quanto la cancelleria imperiale in questo periodo fosse conside-
Mentre sotto Roberto. la ricognizione effettuata dal cancelliere advicemdelc rata come un ufficio a completa disposizione del sovrano. Nessun sovrano
l'arcicancelliere compare almeno ancora sporadicamente, sotto SigismQndo dei secoli X e XI si serv della cancelleria in modo pi indipendente di Al,
non si ritrova pi. l1OO Gli eventi verificatisi in occasionedell'elezlone di bertoII.
Alberto II dimostrano chiaramente quanto durante il regno di Sigismondoti Perci ancora pi rilevante il fatto che. sotto Federico UIsi tent anco,
si fosse disabituati ad attribuire un effettivo significato ai privilegi'degli' arci- ra ~a vol~a ?ifar valere in tutta la loro estensione gliantichi.diritti degli
cancellieri-arcivescovi risalenti alle epoche precedenti.l101L'ultimocaricelliec a~clvescovldi Magonza e che, almeno per un periodo, tale tentativo ebbe
re di Sigismondo, Kaspar Schlick, del quale dovremo parlare pi avanti, deve pienosuccesso.l 104 La prima mossa peraltro non riusc. Sembra che subito
essere piaciuto ben poco ai principi. elettori,' o almeno ad alcuni dL loro: c dopo 1'elezione di Federico l'arcivescovo Teodorico di Magohza inviasse alla
Allorch dunque il collegio dei principi elettori, riunito a Francoforte prima corte del re in Austria il vescovo Leonardo di Passau, designandolo quale
dell'elezione di.Alberto,. deliber su una serie di, articoli da presentare/al s~osul?~lente n.ella cancelleria,l105Ma il re non tenne alcun conto di questa
nuovo sovrano come desiderata dei suoi elettori, su richiesta~ delcbntepalati"' dlsposlZ1one e il vescovo Leonardo non assunse la sua carica. Fuillvece
no Ottone fu presa la decisione "che la cancelleria del futuro r dei Romani Corr<ido,preposito di St. Stephan a Vienna,colui che fino ad allora era stato
doveva essere assegnata a un prelato t~desco stimato, saggio, dotto,chefosse . il cancelliere austriaco di Federico, ad essere nominato anche cancelliere 529
utile, Jedelee propizio all'Impero". E evideIlteshe qy~sta'risolu~ioi:i~i imperile. llo6 Senza. tenere. conto a sua volta di questa .nomina, 'dell qllale
528 diretta controSchlick; da Enea Silvio Piccolmirli sappiflrno, ip.9ltrech~<gli, doveva essere a conoscenza, 1'11 febbraio 1441 Teodorico strinseli11 ptto
ambasciatori p.ei principt,elettori inviatiap. Alberto dopp)aufl el~~dpiJe.gli con 1'arcivescovo Iacopo di Treviri, mediante il quale egli design quest'ulth
inoltrarono esplicitamente la richiesta dinortnominareSchlicksuo cante?ie-, mo cancelliere imperiale riservandosi .alcunivantaggi;questoaccordoflJ
re. Ma Albert() era tutt?~tro.che dispost6. a' cedere a.'. t~~pregh~era, epjlre documentato ancora una volta il 24Eebbraio,.e gi il22Teodoricon otificava
che. rispolld~s~e:"Se ipriri.cipi elettori mi hann0affid~t,01'Iir~~Fc,/p~rc.n:~ alsoyra?o.tale nomina, pregandolo. di autorizzare Jacopoad assuinefele
non vogliono permettere che mi nomini d so16' un cal1~('@r?':t}?2 .Egi funzlomdlteggente della cancelleria.l107 Nel corso deL mese di giugno
effettinoll prese in aluna considerazione il desiderio dei suoi elettori:' giil3 Iacopo ?eveesser~ giunto a Vienna. dove trov presto l' opporturiit di ren,
maggio 1438SclJ:lick svolgeva le funzioni di cancelliere del mivo re.l 10}) derslutile al re nel suoirapporti con i cetiaustriaci.l lo8 Tuttavia non Eu rico~

. - -
527 10?9PeraltroRob~rto il 16die::embre 1400 (RTA,A; p: 249)confrmall'atcivescovoi 1104 Cfr.Hufnag'el,Caspar Schlick, p. 260 seg., che giustamente osserva come il contrasto
suoi privilegi anche c "super dignitate, utilitate et honorearchicanccl1arie", msenza~lcuha tJ;a i.principi elettori e Schlick ebbe un.a parte nella ripresa dell'antica politica degli arcivesco-
specificazione dei poteri legati a1lacaricai arcicancelliere. Neldocumntoemesso prima V1 di Magonza. Questo contrasto per non fu il solo movente di tle politica.
della sua elezion.e,per, (RTA,3, p: 248) garant esplicitamente a tutti i principi'elettori un.a 1.105Seeliger, Erzkanzl>r, p. 62 seg., l qule per molti versi mi rifar nell'esposizione che
conferma dei privilegi solo "secondo il contenuto della Bolla d'Oro" ("naynhaldeAergolde c segmr; cfr. anche Seeliger, Registerjuhrung, p. 276 sego .
nen bll1le'n. / . . ".' .', / l'. '(:';' 1106 Sottoscr!ve un docun:ento del 7 settembre 1440 senza iltitolocancellarius.(Chmel, 529
119Jl Cfr. Lindner, Das UrkundenwesenKarlsN.; p.l01;Aschbch, Sigi1zund, 4; p: 445, Ilt. l. Regesta Frzd~rzcz III, Appendice, p. II). il 30 dicembre 1440 definito cancelliere imperile
llOLCfr.Al ann, WahlAlbrechtsII.,p. 41, 44e 67;'RTA, 1:,p.16e.i d~cumentiRTA; (Janssen, Rezchscorresp?ndenz, 2, p. 18, n. 31; cfr. 15 febbraio 1441,Chrrel,RegestaPriderici
tm
13, n. 28, p. 74, lO;n. 29, p. 76, 10; n. 38, p. 95, 1 4 . ' .... .....
.'0 " III, n.. 232). Il 16 apnle 1440 non era stato nominato ancora lcuri cancelliere (Jarissen
528 1102 RTA, D,p. 25, nt. 3. Reichscorrespondenz, 2, p. 15, n. 21). ..... , '. '
1103 In precedenza compare gi~ come cancelliere nelle confermeaei privilegi dei principi . 1107 Seeliger~ ErZka~zler, p. 63. il 15 marzo 1441 Iacopo definito dillo scribhdcl consi-
elettori del 29 aprile, ma, come gi stato notato in RTA, 13 ;p.115,'nt: 2,tli conferlnefuroc glIo (Ratssckrezber) dI Francoforte il "cancelliere. del mio grazioso signore di,Magonza"
no redatte probabilmente solo poco pi tardi e retrodatatel giorno dell'accettzione dell' e~ ("myns gnedigen herren von Mencze canczeler"); Janssen, Reichscorrespondenz,2,p; 20, n. 40.
lezione. '. ' ' ' - . . ' , , ' ' ' ".' 1108 Chmel, Regesta Friderici III, n. 282;Janssen,ibid., 2, p.23, n. 43.
484 La cancelleria imperiale dal sec. XllIin poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 485

nosciuto subito come cancelliere; il 25 luglio 1441 era ancora il prepOsito Iacopo di !revi,~i ~u,nas~ cancelliere imperiale fino alla pr111a metdisettemo
Corrado a portare tale titolo;l109 il 26 per Federico IIIsrivevaall'arcivec bre; ma glaall mlZlO di agosto alcune trattative da lui avviate in relazione
scovo di Magonza di avere preso al suo servizio Iacopo diTreviri comesuo all'acquisto della regione del Lussemburgo, che ostrinsero il re anootevoli.
cancelliere, e il31 di quel mese Iacopo prestava il giuramento comecancel- sa~rifiCl,
. 1114. potrebbero ave~e prov:ocato u~ raffreddamento dei rapporti tra
liere, mentre Enrico Leubing, fino ad allora cancelliere dell'arcidiocesicli 1m ~ Fed~r~~o .. Q~a~do pOI Fedenco, nell autunno di quell'anno, torn nei
Magonza, lo prestava come protonotario.1 110 SU,?1 ?om~ ereditan, Iacopo non lo segu e lasci definitivamente la cancel-
Se dunque il principe elettore di Magonza pareva avere raggiunto tutti i le~:a .1ffipenale, ~on sappiamo se di sua volont o perch rimosso dal sovrano.
suoi scopi, occorre per non dimenticare due questioni; Innanzituttoil fatto Gia ilJ2 gennaIO J443 Kaspat Schlick, che nell'estate era giunto alla corte
che egli propose al sovrano solo la nomina di persone che era sicuto sareb c del re e ~en p.restose ?e conquist il favore, compare di nuovo in possesso
bero state gradite al re: Leonardo diPassau, che gi era stato al servizio di della canca. di cancellIere 111periale,da lui gi detenuta al tempo di Sigi-
Alberto II come suo consigliere e al quale Federico III era debitorepet via smondo e di Alberto 11. 1115 Quest'uomo sicuramente non era staton,l1omi
di un prestito rilevante,1111 e Iacopo di Treviri, che si eraparticolarmnte naton~propo~to dall'~rci?es~vo di Magonz~ e non abbiamo prove n
adoperatoper1a'nomina a re di Federico. L'altra circostanza poi che il re, probabile che SIa stato rtchlesto il consenso dell arcivescovo alla sua nomina.
pur nominando Iacopo suo cancelliere, evit del tutto' ognriConoscimento Do?ole~issionidi Iacopo di Treviri, perci, anche la cancelleria di 531
in via di principio delle prerogative dell'arcivescovO di Magonza.Diquest(,': FedencoIII :hvennenuovamente un ufficio puramente regio.J1l6 .Anzi il
non si fa alcuna menzione n nella sua lettera a Teodorico cheannuriciavala sovrano, cogliendo 1'occasione di una discordia tra Teodorico(Diether) di
nomina' avvenuta, n nel giuramento. prestato da Iacopo, che . d . ~tatotta Isen~mr~ e Adolfo ~i.N a.ssauper il possesso dell'arcidiocesi di Magonza, fu
mandato; nella prima si parla solo della nomina regia' deliberata' dietro persmo m.grad~ diliqmdare del tutto, almeno durante il periodo delsJlo ,
richiesta del ma.gontino, mentre nella formula deLgiuramentb il'cancelliere regno, )err':Tendlcazioni degli ar~icancellieri: in cambio dell'appoggio <:lato
530 appare esclusivamente . come un funzionarioalse'rvizio del. re. Noridi.rn:enq ad. Adolfo, .il31ottobre .1463 gli fece emettere Un. docurnt:nto.medianteil
bisogna rilevare che in questo caso per la prima voltalerive~dicaZioni~elc quale l'arcive~covo,. come gi aveva fatto Baldovino di Treviril tempo di
l'arcidiocesi di Magonza trovano effettivamente attuazione. Al1'iriizio.del Carlo IV,1117rmunciava espressamente; fino a che il resarebbestatcdnvita
XIV' secolo si richiedeva al massimo '1' assensodell'ardcancellietea.uria a ogni rivendicazione alla guida~ella cancelleria imperiale e ad. ogni godi~
nomina regia. delcancelliete;oraper la prima volta veramentenorrlinata ~ento delle sue entrate.1118 Tale rmuncia fu poi ripetuta il 15 maggio 1470
cancellierela petsona proposta dall'ardcancellieredisuainiziativa.'... GCl( m un docun:et;ltos<;>lenne ~~esso quand<;> ~d?lfofu investito delleregalie
Tuttavia Magonza non godette a lungo diquestotronfo>Inunpr~o della ~~~ arcidioces1. 1119 Ne il rapporto gmndico creato da questatinpnda
tempo Iacopo di Treviri,chegiin agosto erarientratbin tertitbribimperia~ ~amblO malcu? ~()do allorch, Adolfo,il31 maggi?,fu n?minatb alla gUida
le, non esercitaf;fatto il suo nuovo ufficio, piuttosto fu ilNe?osito'Corrado Hella . c~cellerw,1ffiperiale, . anzi, si. potrebge.persill(j.. dire .che.R.r.d~igniltQ
colui che rimase fino, al febbraio .14421'effettivo superioredellacancellerii. callelliere:~gh otten~e q~e! posto non ~quanto.a.rcicancelliere,ht:l1. piliti
Solo nella primavera del 1442, quando lo stesso Federico si reC intritorio tosto semplicemente m Vlrtu della nomma imperiale e aseguitodiuncbnc
imperiale, 1'arcivescovo di Treviri, intorno al 24 maggio, assunse effettiva-
mente la direzione della cancelleria. 1l12 Gi per nell'estate di quell'annosi
preparavala svolta. N elluglio EIlric9L~ubing, ilprotono tari9,llPpallc!()!lil
servizio presso il re per tornare a quello dell'arcivescovo di Magonzll.VP Leubing dei utlseresherrendes koriges vicecanczellariuswarund nu wid~r~s~res.he~;en
vonl~;ncze canczeller wo~den ist"!: Jans~en,.Reichscorresp().ndenz, 2,p. 5\. .. ... ,,, ..
.' .. Cfr. Chmel, Gescbzchte Kazser Frzedrzchs III. 'und seznes Sohnes Maximilian 1. ,Zvoli"
Hamburg 1840.43: 2, p. 169. . .. .. .... . ..
l109Chmel, ibid.,Appendice, p. XIll. )115 .Chme1,Regs(a FridericiIII, n. 1344, cfr.Seeliger, Register/uhrung,.p.278 sego
,1\\9Chmel, ibid.,n.333,338 e 344. .... ~116 Ilprogettodiun~cc~rdo,.nel1~60, ~ra Teodoricb .(Diether) di Magonza e Giorgio 531
1111 Chmel,ibid.,n. 322. Podi~br~d, che, nel caso di un el.ezlOne di Podiebrad a re del Romani, ri~ervavaa Ql!el1o 8l;l1pi
5 3 0 1112 Cfr,Seeliger, Erzkanzler,p. 228;.Seeliger, Register/uhrung, p.276 seg.i p.;''l15.\O'DVe poten, nmase senza alcun segUlto;dato che non si verific questa evenienza (cfr. .seeliger,
occorre leggere 24 maggio al posto di 24 giugno). Erzkanzler, p. 68 seg.). .. . .
1113 TIZI giugno firma ancoracomeprotonotario del re (Chmel, RegesttrFriderietIII, 11J7:Cfr.sopra,nt. 1094:.. ....'o ". o.'"'','
Appendiee, p. XXII,n. 13 );Poi per in una delle voci dei libri contabili di Francoforte, regi- .11l8Chm e1, RegestaFriderici III, n. 4030; cfr. K. Menzel,Gescbichtd;onN~Isau,
strata il 281uglio,si trova: "Enrico Leubing, che era vicecancelliere del nostrosignor~;ilre, W1esbaden 186689: 5,p.338; Seeliger, Erzkanzler,p. 69.
ed ora divenuto nuovament.e cancelliere del. nostro 'sig~oredi Magonza" ("Heiririch 1119 Chmel, Regesta Friderici III, n. 6013; cfr. Seeliger, Kanzleistudien. L; p.
486 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiate dal sec. XIII in poi 487

tratto di appalto concluso tra lui e Federico, del quale torneremo a parlare " \ Germar:ia cessarono le f~nzio?~ di Enrico, ed Ermanno di Lichtenberg
pi avanti. 1120 Solo al tempo di Massimiliano ricomparvero in formaanco~a subentro nuovamente nell eserCIZIO della sua carica di cancelliere. '
pi ampia le antiche rivendicazioni dell'arcidiocesimagontina, e poterono Pi volte compaiono in quest'epoca cancellieri titolari, cio persone che
anche temporaneamente realizzarsi: ma questi eventi fuoriescono dalla cor- avevano ricoperto l'uffici~ di cancelliere, si erano poi ritirate ene avevano
nice temporale di questo libro. co?servato solo il titolo. E vero che, sulla base dei documenti del 1309 di
CUI si parlato sopra, non si pu pi concludere che Eberardo di Steinil
Dall'esposizione appena fattasi ricava che anche negli ultimi secoli dell'eta primo cancelliere di Alberto, che aveva rinunciato alla sua carica nel 1302
medioevale la direzione effettiva dell'attivit di cancelleria non era n,ellemani continuasse a portare quel titolo. 1124 per sicuro che Rodolfo di Hohe~
dell'arcicancelliere, bens in quelle del cancellarius aulae imperialiso regalis;; neck, il secondo cancelliere di Rodolfo, continu a portare il titolo di can, 533
Anche in questo periodo vi fu sempre solo un funzionario che pu essere c~~iere dop? l~ ~~a~lezione a~ arcivescovo di Salisburgo senza prendere
532 considerato il vero detentore dell'ufficio. 1121 Soltanto in unicaso siamo in plU parte allattlVIta di cancellerIa, e lo stesso fecero Giovanni diDurbheim
grado di provare l'esistenza di un supplente del cancelliere che gli subentr il secondo cancelliere di Alberto I, dopo la sua nomina a vescovo di
in tutte le funzioni. Durante la discesa a Roma diLudovico ilBavaro,infatti; Stra~burgo; e Giovanni di Neumarkt, vescovo di Olmutz, l'ultimo cancelliec
il suo cancelliere Ermanno di Lichtenberg guid personalmente l'attivit~ re di Carlo Iv, che, come sembra, neL 1374 cadde in disgrazia;1125 rimasero
della cancelleria fino al novembre 1328"mapoi!ornprbahlmenteiri ~uttavia detentori di diritto della carica senza peresercitarla,e finch essi e
Germania)122 La sua supplenza, per, non fu affidata a uno dei notai: apar- 1 loro sovrani f\1rono in vita n0D; si nomin un successore. Al tempo di Carlo
!ire dal 22 dicembre 1328 ci imbattiamo invece inunminorita, Enrico di IV mantenneiInVeCe a lungo 11 semplice titolo di cancelliere il vescovo
Thalheim, che fino ad allora, per quantosappia.mo, non aveva mai EattCl PreczlausdiBreslavia, che sembra avere svolto le sue funzioni solo nel 1352
parte del personale di cancelleria. Costui svolgeva le funzioni di .supplentc:;e . ~aginel13530ttenne unsuccessore nella sua carica, mentre a lui rimis~
apponeva la ricognizione usando la formula: "Egofrater Heinricus<sacre fInO alla sua morte (1376)soltanto la qualifica di cancelliere che non. gli fu
theologie doctotet gerens officium' cancellariiauleimperialisvice?omini negata neanche nei documenti regi. 1126
archiepiscopi Coloniensis archicancellariisacri imperiiperltaliamrecogno~ Fino a tiitt?il~egno di Sigi~mondo ogni cancelliere imperiale appartenne
Vi")123 ConIa fine della spedizione italiana e il ritornodell'imperatorein al ceto ecclesIastIco.. Sotto ghultimi imperatori svevi e i sovrani dell'ln-
terregnoitit~la~i,di que~ta carica ~ono di solito vescovi;1127 solo a partire
da Rodolf~ ~ e plU v?l~e rIcoperta dI nuovo da ecclesiastici di rango inferioc
re,prel?osltI, Can?nICI, abatl;1128 accanto a questiper anche nel periodo
1120Cfr.Seeliger, Kanzleistudien.}., p.ll. ", .," ... y .... < . , ..,> ,",J. succeSSIVO compaIOno ancora. alcuni. cancellieri vescovi,epersinoxarcivesco.'
532 1121SvUaquestione se al tempo del eFilippo acc<m,to alC'lfl.cp1ierejcorte. ?F~a?odi
r vi: cos ad esempio du~anteil.regnodiVenceslao i signori 1diPraga
Ratis1:>0l1a'lflche Co!rd6 diSpira rivestisse gi p~rqualche tempo la,meesima~a~l<:~}f~.
Bienemann,Conrtid von SchtiYfenberg, StraEburg 1887, p. 116seg., chrespinge tale ip?tesi Magde~urgo, ~ tempo di FederICO III quelli di Treviri e Magonza; l'ultimo
adducendo'buohi motivi. " . cancellIere dI Venceslao, Venceslao Kralitz di Burzenitz, decano di
1122 Cfr. la delega a riscuotete nell'Impero le tasse degli e\;>rei, rilasciatagli il 14 giugno Vysehrad, nel.1397. si fec~. conferire. dal pontefic~ il titolo, altisona~t<al
1329 e inserita in UB Speyer, p. 311, n. 385. ' patria,rca, di Antiochia. Quando i can's7llieri che, non erano v(sc?yiyenfya,-
1123 Cos per la prima volta il 22 dicembre 1328 (]'. Ficker, Urkunden zurGeschJcbtedes
Romerzuges Liidwig/des Bayern .und der italienischen Verhiiltnisse seiner Zit, Innsbruck no innalzti a tale dignit, si comportavano in modo differenteinrelaziori
1865, p: 1l1l. Un elenco dellericogilizioni di Enrico fino al 1 gennaio 1330 (mentteil26 alla loro carica a corte:. alcuni continuavano a svolgere le ,lor{;mansioni
maggio 1330 compa~e di nuovo Ermanno di Lichtenberg) si trOva in Schaus, Zur Diplomatik
Ludwigs des Bayern,p. 43 seg.;erano probabilmente tutte autografe, come per alcuni casi
stato esplicitamnte verificato ~a Grauert, KUiA, testo, p; 304, W Lippert,Zur geschichte
Kaiser Ludwigs desBaiern,MIOG, 13(1892), p. 586618: 612,eSchwaln,Nachles~,p: 437. 1124 Cfr.sopra. '
Lippert e Schwalrri hanno riprodotto con la massima esattezza la singolare orto$raf!a ch; nel 112~.Cfr, Herzbrg.FrID:kel, Deutsche Reichskanzlei, p: '267 seg,;Biihmer-Redlich,Regesa 533
testo sopra citato non stata osservata. Le varianti che si incontrano nella formulazlOn~sono Imperu (R?dolfo)'ll.12;Lmdner, Das UrkundenwesenKarls IV.,p. 17;} Lulvs,DieSumm
insignificanti quanto al tenore; osservo soltanto che spesso al posto di gerensofficium si trova cancellart~e des Johanns vo~N.eumarkt. Eine Handschriftenuntersuchung iibeddie
fungendo pi frequentemente, come scrive Enrico, fongens) officio; entrambe le espre~sioni Formularbucheraus der KanzlezKazser Karls Iv.,Berlin 1891,pd6.seg. ,>,":C.'
si ispirano alla terminologia di solito usata dalla cancelleria papale per indicaretali.supplen- 1126 Cfr. Huber, Die Regesten, p. XLVI; Lindner, Das Urkundenwesen Karls Iv.;p..l6.
ze. La menzione di. un fr.Mauritius (invece di Heinricus) nelle edizioni & Bohmer,Regesta 1127 Per Enrico Raspe,. per, cfr. pi avanti, TIt. 1312. ,. .o'j.:
Ludovici Bavari, n. 2710 e 2711, dipende solo da imasvista(cfr.Schaus,Zur Diplomatik !128Abati erano Rodolfo di Kempten sotto RodolfoI ed Enrico di Villers-Bettnachsotto
Ludwigs des Bayern, p.44, nt. O. . . EnrICO VII.
488 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 489
nella cancelleria,1129 altri si ritiravano completamente, oppure, come gi si per~onaled~cancelleria, dalla fine del XIII secolo a ogni cambiodisovraric> 535
detto continuavano solo a portare il titolo. Nella scelta dei cancellieri nel
XIV ~ecolo si constata, una decisa preferenza peri connazionali dei singoli
veruva nom~ato .un
nuo,:o. can~elliere, cosa che si spiega facilmente consie
derando la s~tuaz~one politica.. E vero che dopo la morte di Enrico Raspeuil
sovrani, cosi soprattutto per i boemi sotto Carlo IV e Venceslao;altempo vescovo Ennco di Bamberga (il quale affermava di esserne stato ilcancelliec
di Sigismondo dal 1423 al 1432 fu persino cancelliere imperiale un vescovo re) sulla base dell'investitura ricevuta dal Raspe pretese di mantenere avita
ungherese, Giovanni di Agram, peraltro tedesco di nascita. Se alcuni an- la sua caric~.anche sot~o ilsuccessiv~ antir nominatodalpapa:l l?3ma,
534 cellieri appartenevano alle prime famiglie dell'Impero, altri invece da con- nonost~nte lmte:vento m suo favore di Innocenzo Iv, non riusc a imporsi
dizioni relativamente umili pervennero ai massimi fastigLNel XV.secoloil presso il re Gughelmo.l 134 Se la sua rivendicazione si basavasuLfattoche ia
pi illustre di questi uomini artefici della propria fortuna.Ju Kaspar partire dal periodo svevo, come sappiamo, il conferimento dell'ufficio avve~
SchIick. l13O Originario di una famiglia borghesedell'Egerland, entrproba~ nivasotto forma di investitura feudale, non possediamo per alcun indizioR
bilmente nel 1415 al servizio di Sigismondo come scrittore,pbiprogred favo.re dell~ tesi ~he questa forma sia stata osservata anche nel periodosllc-
divenendonotaio,protonotario, vicecancelliere e neL 1433 cancelliere; fu cess~vo; nel secoli XIV e XV non si parla pi di un conferimentoodiun'ir~
nominato cavaliere e barone e dotato di estese propriet e dominii, spos vestltura della carica di cancelliere. Piuttosto quest'ultima fu trattatacome
una donna proveniente da una famiglia di duchi, e infine, purgraziesoltan~ un ufficio vero e proprio e dunque conferita a tempo indetermmato.-Gi
"to"ad alcuni documenti falsi che Jece confezionareabusandoinmaniera del Alberto I, come ab.biamo visto, liquid il suoprimq cancelliere, Eberardd,
t'utto ignobile della sua posizione,1131 ascese allo stalusdiconi~ quando la sua politIca prese un'altra piega, e nei secoli XIV e XV kdestitu~
dell'Inpero. Per lunghi anni il pi importante consigliere damiliare del te; zione di un cancelliere per i motivi pi disparati era un evento, del tutto
egli fu anche il primo laico che ricopr la carica di cancelliereimperiale; comune; avveniva anche che un funzionario licenziato in questo modo
Abbiamo gi detto che dopo .la morte diSigismondoj priricipLelettori, vepissein seguito ri~ssuntoin servizio.l135 Per tutto questo periodo,ein
desiderando il suo allontanamento, chiesero ad Albert IIdinominreall ml~ur~ a.ncora m~ggl~re ch~ r;rel precedente, il cancelliere fu appunto uno
cancelleria di nuovo un prelato tedescbdi nascita,saggioedotto,mashe del prlffil, se ~on il pnrno mm1stro del sovrano, la cui attivitneLonsiglioe
non riu~cirorioadimporsi:Schlick non solo rimase iL cmcelliere: dLAl- nel t~ibunale, nell' am~~strazioneenelle missionidiplomatic:he oltrepassa-
. Jl'W~L 1443. sotto Federico III fu posto di nuOvo al vertice del princ va di gran lunga la direzlOne della semplice attivit di documhtazione: 1l36
'ffii!iiOdell'Impero e conserv fino alla sua morte (lugliO 1449) 1132 1a ed naturale che tale carica sia stata considerata alla stessa stregua di un 536
sua posizione influente. postodirninistro ai giorni nostri. ". .c c
DopolaJine dell'interregno SchIick anche il primo cancelliere che fu di A dirigere il lavoro burocratico nella cancelleria erano addetti ". insubor-'
nuovo alserviziodiparecchi imperatori. Mentre nell'alto~edioevo~ILcamc dirie ai cancellieri,! pT al'ono! a r i,chespessogodeva~oc#uriaps;zi8~
biamentodi
. ,.
sovra"no solo raramenteimportava.anche UI),cambiamento nel
'.;.~, ' . '. . .... --' ~

. '

1133 Cfr. pi avanti, nt. 1312.


Enri~o eli Villers:Bettrla~h qU8.nd()dive~e~~~co"odi
535
1129 Cos,altelllpo di Enrico VIT, 1134 Dopo essere pass~to. dalla parte di. Riccardo:Enrico di Spiraconrlrtu.aportare
Trento, e, al tempo di Ludo'Vico il Bavaro,'Erinanrio di Lichtenbeig quando divennev~scovS! ancora per qualche te~p? il utol? di cancelliere, da 1w detenuto al tempodiGuglielmoecdi
diWurzbu'rg; ..... / ; . . .' ..' '.' , ' . '............. ". < : u Alfonso, ma non fu ,1Iuu nconoscluto come catlcelliere da Riccardo.. Non possibilesta?ilirp
534 1130 SU'cstui cfr. lo schizzo biografio di Krones, in Allgemeine deutsche Biogrilphie,.31, con ~ertezza s<:Eberardo di Stein, allorch riusc a ottenere per breve tempo di .essererk~
505-510, e la bibliografia i'Vi citata, inoltre ,recentemente Hufnagel, CasparSchlick, p.253 sego n?SClU~O c0!lle cancelliere (cfr. sopra, nt.1076);abbia avanzatouna.pretesa analoga a quella
Krones ritenne ancora genuini i documenti falsificati da Schlick e perci le sue 1 dicazioni di~nn~o diBam~erga, oppure se in questo caso. si sia fatta semplicemeiltevalereJ'infhienza
devono essere spesso rettificate. . . " '.-'
m
,dell arCIvescovo di Magonza.. . .. . c' ., ,<', -
1131 Cfr. capitolo quarto, nt. 4, e inoltre il lavoro di O. Hufnagel, KasparSchlicksletztes .. 1135 Cos, SOtto Carlo Iv, Giovanni di Neumarkt, che, quandone11364 divenne vesc;~o
Hervortreten in:der Politiknebst einem kritischenBeitrag zu demPiilschungsproblem; Diss; dI Olmiitz, rin~zi al suo ufficio di cancelliere. riottenendolo per unasecond avoltanellJ65
Leip'zig 191O,p.66 seg.,il quale tenta di dimostrare che trai documentirecenteme?t (cfr. Hu?er, D/e Re~esten, p. XLVI; Lindner, DasUrkundenwesen Karls TV.,<p.16sg~).<A1
dichiarati non genuini quattro sono genuini e un quinto .non .fu falsificato da'KasparcSchlick, t~mpodl Venceslao ilpreposito Hanko di Lebuse1'arcivescovo di Magdeburgooccuparono
bens dai suoi fratelli, conclusiqne che consente solo di ridurre l'ampiezza dell'attivit falsifi' CIaSCuno due volte tale carica (Lindner, ibid., p. 29; Lindner, Kanzlei desK6nigs Wenzet, p.
catrice di Schlick -. 154seg.). ..'
1132 Secondo Krones mor il 51ugli. Hufnagel, Caspar Schlick, p. 451, indi2andiestoil 1136 A questo riguardo per il periodo 1273-1313 cfr. Herzberg-Friinkel, DeutscheReichs-
15 luglio, ma cita poi una fontsecondo la quale. egli sarebbe moho ."XVI Iulli die Sabati". kanzlei, p. 270 sego La posizione di Kaspar Schlick dimostra che la situazione non cambi nel-
Ma nel 1449 il 16 luglio era un mercoled, mentre il5 un S~O. l'epoca successiva. Naturalmente non possibile approfondire l'argomento in questa sede.
490 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La 'cancelleria imperiale dal sec. XIII inpoi 491

ne influente. Da una testimonianza della fine de1XIII secolo risulta che ve titolo divicecancelliere,1140 con pi frequenza, per, solo quando l'ufficio di
ne erano due contemporaneamente in servizio, dato che Enrico; il primo cancelliere era vacante o non era esercitato dal suo titolare e soltanto spora~
protonotario di Rodolfo, non perse il suo ufficio allorch nel 1274 divenne dicamente in altri casi. 1l41 Cos sotto Rodolfo il protonotarir Enrico di
vescovo di Trento, tuttavia, non potendo esercitarlo stabilmente rna solo di K1ingenber~ prese a chiamarsi vicecancelliere dopo che il cancelliere
tanto in tanto, gli fu affiancato come protonotario il notaio Goffredo)l37 Poi Rodolfo diSalisburgo si era ritirato dalla crte;1l42 durante i primi anni di
durante la seconda met del XIV secolo troviamo dinuovodiversiprotono- regno di Adolfo la direzione della cancell~tia fu tenuta da Ebernandus
tari attivi contemporaneamente; negli ultimi annidi 'Carlo IV e,durante i prima in qualit diprotonotario, poi comeprotonotario e vicecancelliere, e
primi diVenceslao almeno tre persone occupano contemporaneamente que c solo nel 1294 segu il suo avanzamento a cancelliere effettivo; anche al
sto posto,1l3B .e anche durante il regno dei due sovrani successivLparecchi tempo di Alberto, Giovanni di Diirbheim, dopo il licenziamento delcancel~
protonotari erano sicuramente in 'Servizio nello stesso.tempo; Che questa sia liere Eberardo e prima della sua nominaa cancelliere, chiamato per uti
ora da considerare la regola si arguisce anche dai privilegi per gli areicanceh certo p'eriodo protonotario e vicecancelliere. Poi per il titolo non compate
lieridi cui, si parlato sopra: mentre inizialmente,.e ancora aLtempo di pi nel XIV secolo;. anche quando un protonotario per parecchiO temp(ha
Ludovicd:ilBavaro, in essi si parla di un dirittodell'arcicancelliereanomi~ effettivamente diretto da solo l'attivit della cancelleria, come Nicola di
nare e deporre il cancelliere, il protonotario e i notai; dal periodo di Carlo Cambrai negli ultimi anni di Carlo N, non si qualifica vicecancelliere. Solo
N in poi nei rispettivi passi si parla anche di protonotari al plurale; nel XV secolo si torna a parlare di vicecancellieri. Ad esempio neiprini
Sappiamo gi che nei confronti dei protonotari tale diritto fu esercitato anni di regno di Sigismondo,1l43 che solo nel 1418 nomin il vescov()
537 ancor meno che verso il cancelliere; molto pideterrninante ai Jini delle GiorgiodiPassaucancelliere imperiale. Fino a quel momento sono iyic:e~
nomine ai posti di protonotario sar stato il parere .del cancelliere;1139del cancellieri a guidare la cancelleria; l'arcivescovo Giovanni di Gran j)0rt~ il
resto la loro nomina e la loro destituzione erano a completa discrezione dei titolo di cancelliere dal 1414 fino alla fine de11417, ma, per quanto si pu
sovrani, cbein casi non rari promossero a questa carica notai anziani,meri- constatare, senza partecipare al lavoro di cancelleria. Successivamente
tevoli ed esperti. , Schlick, la cui personalit influente conculc sempre di pi JueUadelcan~
Apartir~ dal regno di Rodolfoper alcuni protonotarisi adopera:ariche il celliere Giovanni di Agrarn (il successore di Giorgio di Passau) port il tito"
{:'i,. ~.
lo di vicecancelliere, dal 1429 irregolarmente e dal luglio 1431 conregola~ 538
rit, finch il giorn.o dell'incoronazione imperiale di Sigismondo fu nomina"
536 1137 Cfr. Herzberg-Frankel, Deutsche Reichskanzlei,p.267 ~eg;, 'mil:ilhcheWilheIm, tocancelliere.l 144 Anche al tempo di Federico III in un primomome1t~Jsi
MeinhardJI.von Tirol, p, 439, p.t. 2. Sar. da interpretare div<;rsamenteJ'assunzion:e in servi- usa il titolo allo stesso modo come sotto i primi Asburgo; dopo la lllorted~
zio da partSdi Ludovico il Bavaro del preposito Nicola di Miinster, cbi~l!todalsoyrano p~ Schlick;quando la carica di cancelliere rimane vacanteperquasidieci'fl.tlili;
1341 dopo l'annessione della Bassa Baviera e fino ad allora protnotario di q~enl! regione
(dr. Riezler, Geschichte Baierns, 2, p. 532). Costui potrebbe aver conservato il titolo di proto- Ulrico Welzli porta il titolo di vicecancelliere finch egli stesso norninat
notario nella cancelleria di Ludovico, che era una sola per l'Impero e per i suoi dominii ere- cancelliere. 1l45 Pidin decennio dopo il titoloricompate in alttornodo;
ditari, ma sicuramente nn sar stato equiparato all'influente protonotario di c()ite'dell'rm:pe~
ratore, il magister Ulrico Hofmeier di Augusta, in carica dal 1331, cfr. S. Rie~ler;Kaiser
Ludwig derBaiet; Meister Ulrich derWildeundMeister Ulrich der HofmaiervonAg.Sbur.f'
FDG, 14 (1874),p. 1-17: 11 sego .'. .." ,' ' 1140 Sul cltolodivicecancelliere portato da Lubbertus di Egmond altem'po diGu~li~Iri.id
1138 Cos Lindner; Das' Urkundenwesen Karls IV, p. 18, che.rilevagiustamente com sia d'Olanda, cfr. pi avanti. . . '" '.' . ' . ..
difficile e talvolta impossibile distinguere chiaramente i protonotaricdaisemplici notai..A 1141 Tra questi rientra Bohmer-Redlich, Regesta Imperii (Rodolfo), n. 91, dove ilp~t~Il()c
questo riguardo non considero le menzioni dei funzionari di cancelleria' in fonti non ufficiali, tario Enrico durante il mandato del cancelliere Ottone viene designato vicecancelliere. ....
quali le cronache, gli anna4, le lettere, i libri contabili delle citt ecc., alle quali fanno ancora 1142 Cos nel 1285 (Bohmer~Redlich, Regesta Imperii, n. 1879, [genuino?] en. 1992), poi
riferimento autori recenti. E del tutto usuale che in queste fonti i protonotari vengano defini- alcune volte nel 1290 (ibid.,n. 2278, 2289, 2313 e 2315); nel n. 2307, che per non deriva
ti cancellieri oppure vicecancellieri, e i semplici notai protonotari(primiscrittori); qui di dalla cancelleria regia ma fu solo sigillato dal re, egli viene persino chiamato cancelliere.
seguito non .terr conto di tali menzioni. Ma anche nei documenti regi non'~aroilcasoin 1143 Cfr. Lindner, Beitrage, p.176 s e g . . ..... .' '.' .'
cui ptotonotari vengono chiamati notai, cos ad es. sotto Rodolfo il.magter Aridrea'di Rode, 1144 Cfr. Dvnlk, Die Fiilschungen, p.60, che integraecorregg le ossrvazini di K: 538
preposito diWerden, che nel1277 chiamato una volta protonotario CBohniri Red1ich, Schellhass, Das Vizekanzellariat Kaspar Schlick's, Deutsche Zeitschrift .Geschichts",i~:
Regesta Imperii(Rodolfo), n. 769), per il resto per, prima e dopo, vierie defrnito solo notaio. senscbaft,'4 (i890), p. 347-350. . . '..... H'> . . .
537 1139 In un caso al tempo di Rodolfo tale influenza del cancelliere attestata con certezza. 1145 Ancora nel settembre 1458 egli si chiama Vicecancelliere di corte (Chmel;Regesta
TI cancelliere scrive (Codex epistlaris Rudol/iI,'p.232, n.93 );"me etiam impenden.t.pervi- Friderici III, n. 3626), ma il 27 dicembre di questo anno appone la sua sottscrizionecome
gilem... opem et operam in imperialis aule prothonotarium ab excell. Rrege Roni. favorabili- n
cancelliere (KUiA, testo, p. 505). titolo di vicecancelliere gli Viene attribuito gi nel registro
ter est assumptus". imperiale P, che comincia nel 1452 (Seeliger, Registerfuhrung, p. 280); mancano i registri
492 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 493
Quando Adolfo, arcivescovo di Magonza, nel 1~71 assuns~ll~ireziol}e compresi tutti i funzionari, dal vicecancelliere fino al pi infimo degli scrit c
della cancelleria imperiale in base a un contratto di appalto, .Cloe divenne.m tori. 1l5O
realt egli stesso cancelliere, alla corte imperiale lo ~eguJorg~felfer, ch~ L'esistenza di una classe di funzionari a parte, quella deiregistratbri,
fino ad allora era stato cancelliere di Magonza; costUI prese la dlrezlOned~1 attestata perla prima volta al tempo di Carlo IV;1l5I durante tutto il periodo
lavoro burocratico, cui naturalmente l'arcivescovo rima~eestraneo. pfeffer del suo regno ne furono attivi circa trenta, dei quali talvolta otto lavorarono
assunse il titolo di vicecancelliere imperiale,1146 che in. questo caso fu dVn- contemporaneamente; nella maggior parte dei casi per erano attivi solo
que adoperato Illentre l'ufficio dic~ncell~ere ~raeffet~vaIlle?t~occUPf\to~ quattro o cinque registratori contemporaneamente.1152 Anche il numero dei
pur essendolo in c~rco~tanz~ partlcolan: .a. n~o.re~I termllli Adolto ,dI. funzionari appartenenti a questa classe diminu nel periodo successivo: Al
Magonza era cancelliere Imperlale, ma non SI defmlva In ~al.mo.do,.ben~lsQI tempo' di Roberto erano solo quattro; sotto Sigismondo ci sono noti solo
tanto arcicancelliere imperiale, cos che, almeno stando altltoli,allheallora due tegistratori che svolsero le loro funzioni uno dopo l'altro; puresbtto
nonvi era .uncancelliereimperiale, e in questo sensoil.fat:J:o chel'~ff~ttivo Alberto e Federico III fu assunto di volta in volta solo un funzionario cui si
superiore della cancelleria portasse il titolo di vicecancelliere era confonne affidava la registrazione,1153 al quale tuttavia erano subordinati diversi scritc
alla consuetudine dell'epoca precedente. i . ' ......... .. i!.:
tori di registri. Risulta chiaramente che il tango dei registratori era inferiore
Per il XIII secolo manchiamo di informazioni precise suj notlliIM? a quello<dei notai; parecchi diloro, dopo un servizio pi o meno lun?onel-
subordinati ai protonotari; solo di tantoin tanto daglie~enchiditest.imolli l'ufficio di registrazione, ascesero al notariato, e persino al protonotanato.
o da altre menzioni occasionali apprendiamo ilnomedlqualqmo eh loro; Per i notai a partire dal regno di Carlo IV si afferma gradualmente il tito- 540
il numero dei notai veramenteimpiegllti.eracomunqueand:waUQrgwg~tQ lo di secretarius,1154 mediante il quale essi si distinguono dai notai pubblici
pi rilevante del numew di quelli a n()~ noti; Sol??el xr"V;s.lso!Q;allor<::M che compaionoin quest'epoca in parecchi luoghi in ;ermania. Non si pu
539 sotto Carlo IV compaiono le note dIi sottoscnzlOnelleidocl1.lJ1eptI;l~~.~ affermare con sicurezza che gi nel XIII secolo tra i notai vi fosse una classe
siamo in grado di valutare con pi esattezzailpersonaled~a.Sllll,F~Uega; particolare disemplici scrittori che abbiano solotedatto in mundum;1155 per
risulta che in tl1tto il periodo di regno di Carlo IV furOllO?ttlVI.clfca~es~ il XIV secolo ci dimostrabile in alcuni casi;1156purtuttavia non escluso
santa tra protonotllri e notai.1l49 per i singoli anniemer~on()peri.cifr~:~el
tutto differenti; mentre negli anni 1354 e 1355 comp::tIQnoquat!ordlCI9
sedici nOIlli nellesottQscrizioni, negli ultimi anllidiregno.dyll'ip1perat()r~
1150 Seeliger, Kailzleistudien. I., p. 61.
subentra' una. decisa riduzione del numero. dei fUllzionari; a :p~rtired::tl 1151 Sotto Ludovico il Bvaro, Bertoldo di Tuttlingen si definisce registrator nel registro
1376 ne vengono nOIllinllti solo tre, Al tempo. diVel}ceslao.sQn?JestiIll?: 'del 1322 al f. 93;'ai ff.99 e 126ein alcuni documenti egli per .chiamato notai?; in' quel
niati irca dici>tto protQnotari ellot::!i; sotto Ro.berto pnl1Illet:ortpllln~;Plll tempo dunque le due funzioni non sono ancora separate.'Del resto pure al tempo di Carlo IV
o inenolo' stesso~ Naturalmente la cancelleria IIllpenalellon ~1:Jb~ iTla1Ul1 'accade che talvolta anche i notai procedano alla registrazione.
.... ; 1152 Hubet, DieRegesten, Additamentum primum,p. VI;Lindner, Das UrkundenwesenKarls
personakcos.l1l.Jmerosocome quella pontificia;. poich~;in un.Ell~(),:gll
'Iv., p.18 sego Tra loro Giovanni di Gelnhausenin qualit disupremus. osum172us registrator.
certa contabilit a noi giunta risalente al tempo dI FedencoIII,sIamQ.l.ll a
1153 Seeliger, Registerfuhrung, p.328.Durante breve regno di .Alberto compare solo un
grado di farciun'idea precisa della consistenza delpersonale.di ~il?c~ll~Eill.~ funzionario, sott() Federico III nove registratori svolgono le loro mansioni uno dopo l'altro.
risulta che nel 1471 vi erano impiegate stabilmente solo qur.p.diCI pel'sone -Solo questi regisirat()tisono autorizzati a porre la nota di registrazione sugli.originali..Anch:
ilregolamentodica1celh~riadel 1494 (cfrpi avanti, nt,1160) accanto al segretarIe agli
'scrittori preved solo un registratore; se costui si avvale di un aiuto esterno, se lo deve procu-
tare a proprie spese. . .' . . . .' .. . . . ..
degli anni 1449-1452, -lJlrico We!zli di Goppingen nel1412~scrittot{gella~~sellei~.r~gi~
1154I tedesco heimlicher Schreiber; ma nel XV secolo'anche nel documenti tedeschi SI 540
'dice prevalentemente Sekretti"r: Nella Bolla d'Oro si ttova l'espressioneinagistri notariidicta-
(non protonota!io) (Chme!, ibid., n, 12122. Per altre. menzlO!1l9e!W~lzlicfr.~dilin, Vj7urtent? tores(Zeumer, Die GoldTneBulle, 2, p. 47)inriferirnento ai protonotarieai notai, dalla quale
bergische Geschichte,) , p.455, dove pero la data.dl mortel?dicata, i11482, esbllghata; egli
pernon siamo in grado di dedurre gran che. '. . ..... . .' .
mor prima del 16 febbraio 1464 (cfr. Janssen, FrankfurtsRezchscorresPotzde.1i!.,2, p.241). .'
q.

-1155Ci ritenuto probabile da Herzberg-Friinkel, Deutsche Rezchskanzlet, p. 26~. .


1l4 Cfr. Seeliger, Kanzleistudien. L, P: 14; Seeliger, Registerfuhrung,p.285,nt.5.Sm
1156 Dal periodo di regno di Ludovicoil Bavaro ci sono pervenute due test~omanze nel
vice~ancellieri imperiali del XVI e dei secoli succe~.sivi,. c1eiquali n()llsitratter qui,cfr,I;I,
conti del. re Edoardo III d'Ighilterra (QE, 7, p.435 e 439).I primo luogo Si annota un
Kretschmayr, Das deutsche Reichsvizekanzleramt, AOG, 84 (1898), p. 381-501:393 sego
pagarnento fatto. da ~Theoclorico notario' dominiimperatofis et aliissu~clerici~ eiusdem
114~ Itedesco Schreiber.
notarii scribentibusinstrumenta et alia negocia dominum regem.tangentIa". POI un altro
539 1148 Su ci maggiori particolari pi avanti.
pagaIIlento:"Everardoclerico magistti Otonis de Reyne.s(Ot:one :ra un notaio)~t IIII sociis
1149 Cfr. Huber, Die Regesten, Additamentum primum, p.
.suis .subclericisde cancellaria dicti domini imperatoflS sCflbentl(!) quedam mstrumenta
Sen Karls TV., p. 24 sego dominum regem tangentia". .
494 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 495

che anche i notai abbiano talvolta eseguito tale lavoro.l 157 L'opinione che la occuparsi solo della stesura delle minute, che poi sono trascritte in mundum
semplice attivit di volgere in mundum sia stata considerata indegna di un dagli scrittori.1161
notaio non esatta; il confronto. di scritture ha accertato che i notai, e persi- In questi ultimi secoli dell'et medioevale, oltre ai protonotari notai o
no i protonotari, non disdegnarono di scrivere personalmente interi docu- segretari, registratori e scrittori, anche altri impiegati furono attivi ~ella can-
menti: 1l58 i protonotari tuttavia trascrivevano in mundumsoloqueLdocu- c~lleria. Al~empo ~ Carlo rycompaiono, ma solo per breve tempo, vale a
541 menti dei quali essi stessi avevano abbozzato le minute; i notai, invece,even- ~lre nel penodo !ra il135~ e il 1364, i correttori,1162 le cui funzioni per non
n
tualmente anche le minute di colleghi. fatto che tutti questi funzionari nel nsaltano con chIarezza. SI tratta quasi sempre di registratori o di notai e 542
XIV secolo veqgano chiamati ancora uniformemente scrittori indicai.che, solo un'unica persona documentata semplicemente Come correttore. 'In
appunto, non si opera una netta distinzione tra l' attivit della stesura. clella Germaniaper~questo. ufficio, .mutuato probabilmente dall' organizzazione
minuta e quella della redactio in mundum. Ma senza dubbio tale distinzione della cancellena papale, non acquista .una vera importanza, .anche senel
fece ulteriori progressi nel XV secolo: anchei titoli di protonotarioedi 1442, ancora sotto Federico III, una volta si menziona un dottore di diritto
segretrio da un lato. e quello di scrittore.di, cancelleria. dall'altro vepnero ecclesiastico, Anselmo; arcidiacono di Liegi,come corrector litterarum
allora separati sempre pi chiaramente.1159 Nelprimoregolamentode:lla regisJl~3.vi era poi un impiegato fisso incaricato dell'operazione manuale
cancelleria imperiale del 1494 1160 si trova fissata per la prima volta una chia, della sIgilla~ura; nella Bolla d'Oro di Carlo IV costui vienedefinitosigil-
ra delimitazione delle competenze, secondo la quale i segretari cleyono latorJI64Infme, almeno nella seconda met del XV secolo, troviamo un altro
funzionario cui affidato il calcolo e il conteggio deUetassedicancelleria.
sostuiviene menzionato anche ne1 regolamento di cancelleria del 1494 com~
1157. Secondo la. cantabilit dell'arcivescovo Boemohdo di. T~eviA, cons~rYatacidaI'eter il taxator della. cancelleria. U q garzone era .addetto alla pulizia, al riscalda-
Maier (crr. Sal' ,.lrierer Rechnungsbuch), nel 1356, oltre ai pagainentipe~)lcanclli~re <:i ment? ecc.degl~ambienti clellacancelleria eaglialtrilavoripi ordinari.
suoi scriptor ifHgillator, furonoipersati ancora quattro fiorini "Rertwcoirigrossli\1tipri- D1versefont1;attestano .che nel . periodo'. tardomedioevaleifunzionari di
vilegia do . . mon,ibid, p. 428). Rertwcus viene menzionato spess? come registrlltore canc:lleriaerano tenuti a un giuramento; anche neiiprivilegiper gli arcive-
(Ruber, Die Regesten, Additamentum primum, p. VI); secondo Ruber, Dze Regesten, p. 719,
avrebbe dovuto sottoscrivere come notaio il privilegio per Boemondo, Ruber, DiO' Regesten, n. scovuenaniearcicancellieri,di cui si dettosopra., si parla spesso del giu-
:ramen.to che.iLcancelliere,.iprotonotari dnotai devno prestare. stata
..,,;;t: ::-K;~~~ii~1~~M~h;~i:~~et~~~~:e~:~::~::;::~~::;rr;:t/:~~~~;;8(lf83), pubblicata la formula, deLglUramento che .nel1441 JacopodiTreviri prest
-'.' ........ 1158 Cfr. Lindo,:!, Das . Urkundenw.esen KarlsIV,p; . 144. ESIston0ll!lche testup0nI 2:e
espliCite al riguardo. Per il periodo diRiccardo vi lanotadi cancelleria suBFW; n. 5433aIl ,un
docum<:ntodi Enrico d'Inghilterra emessalla presenza di. Riccardo;"et sciendrun,'qupd
mago Arnulphus cancellarius regisAlemanniae (si tratta,delprotonotarioinagisterArnoldo
d'Olanda)dictavitl;t-sripsit manibuspropriis litteramsupradictam sine con~ilio et assen.s)l
1161!nCi~i:ccezi?nali'
:, .. quaIldovi ~raU!ls9yraccariCo<lilayo!()~ .spriga;e, apchein qlle-
S~I secoli.dell eta m~dioeval~, ome nel precedenti, furono talvolta impiegatisctittori sussidia-
;alicuiusclerici decancellaria n . E quando, nel XIV secolo, n<:LdoumerifoJ:uber! pie rI non appartenenti al personalefisso dei funzionari., Per il 1471 cfr.-Seeliget, Kai;zleistudien.
'Regesten,n. 2035 del5april<: 1355 si affernia:"Aridr<:as ingr()ssa,vit"O:.,in.dner!1?as L, p. 24 s e g . . '<", ,.... ..... ..' ,
UrkundO'nwesen KarlsIV, p.128, nt.5),il grossatorequi menzionatO,sicuramentP id~t1co .. H6f.I-{ ub sr,DieRegest(fn"p.)CLI e Addita1Jtentumpriinu.ry,p.VI,. Linner, Das
al notaio Andrea' di Goido: costui sottoscrive pi volt<: ne11354e1355,edchiamato.notaio Urku.nd.~1JU!esenKfds rv;,P:91~~g. Q~est'ultinW s!-,ppoIleche 1aI19ia, df:iogtiorldovreb-
ancora nd 1366 (Ruber, DiO' Regesten, Additamentumprimum, p.VII;Lindher,ibid.,p.:22h 'be ~ostratrla c(mformit.dellasteslltaa', 8uonoalla~iriuta..MaCjuest6n()l;1' aHatto siu-
541 '1159 Tuttavia ancora negli anni '70 del XV secolo la separazi<me dei titoU non , deLmtto ro;m analogIa alla cancellena papale, dalla quale probabilmeriiefUlllutqatoiltitolo di cor-
rigorosa; gi nel 1465 Kaspar Bernwert porta il titolo di secrO'tarius (Chmel, RegestaFriderici tettore, si dovrebbepiuttosto'pensare a'uri'effettiva revisione sia dllemmute)sia 'delle stesure
III,n.A321), ma nel libro delletass.e di cancelleria deU470 e degli anniseguntivien,echia- ry
~. buo~o: Al t~po di Carlo in collegamento con la cancelleria sono anche ireferendarii 542
matoscriptorCalJcellariae e in, ql.ieltempo attivo come.scrittore,. a partire :dal J47Q9, J480 zmpe~zalzs curzi? et aule ,nostre In partibus Italie, che dovevano riferire 'al consiglio imperiale
-inveceome registratore. (cfr; Seeliger, Kanzleistudien. L, p.21,nt;l) ,...'.,-.-:' "C';:,,,) ,,:',:: ~ulle Istanz: p'erve.nute e.co?Junicare alle parti e alla cancelleria le decisioni del consiglio. Cfr.
1160 TI regolamento di cancelleria del 1494 stato pupblicato da Bosse, P.rivdtttrkun.d~1t'p'. il. formulano m GIOvannI di Gelnh~usen (Johannes:de Geylnhuseir,Collectarius,p. 20, n. 28)
205 s~g., e da Seeliger, Ordnung der RO'ichskanzlei 1494, p.I-7; iltes~~manosriEto.c~nser e, s~questo? Samanek;, Kronrat, p ..'134seg. 'e p; 138'seg:;con'1e argolllentazioni del quale,
vatoa Vienna,Wiirzburge Bruxelles. Un. altro regolamento pubbUatodaPosse, zbzd. ,p. :pero, non concordo del tutto." .... :""">':
200 seg.,da un manoscritto diVienna; datato dall'editorealperidOI482,l484, pi r<:<;en- 1163Chmel, Regesta FiidericilII; n.l029., ,. ..
te, come stato. dimostrato gi nella prima. edizione di questo: libro: Seeliger,;Erzkanzteri' p. 1164 Zeruner, DiO' Goldene Bulle, 2, p. 47. Anche nello srittosoprarnenzionato alla nt.
103, nt. 2,e p,. 228,10 ritiene un. abbozzo di unregol~<:ntodiancelleriarisalenteal154~ 1157, .relativo alle spes~ per ip~ivilegi diBoetIiondodi Treviri"rgistratbunpagamento a
drca;Walther, Kanzleiordnungen,p. 360 seg.,locollocamvece al.1498. Inquestasedeppne pan;e Jnfa~ore;dell'-apponensszgtllum imperiale ad duas litteraspiivilegirUm. domini del quale
possibile occuparsi pi !t fondo n di questo n dei regolamentisuccessivi,oltrepassandoessi pero nop ~I fa il nome. N'eL1471 e negli anni seguenti Baldassarre Ne bergerfllnge dasigil-
i limiti temporali di quest'opera; crr. per Walther, ibid., 2;'R~ 35 sego lator (Seeliger, Kanzleistudien. L, p. 14 e33 L," ll11 . ">:
.. ,.;.,:;;,:!'."
496 .La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 497

allorch fu nominato cancelliere;1165 ci giunta anche la formula del giura- funzionari,' definiti anche notai regi, ma non appartenenti alla cancelleria . di
mento del protonotario e dei notai risalente allo stesso periodo, ma non corte,. e attivi gi allora presso gli uffici locali dell'amministrazione dei bona
stata ancora pubblicata. Da questa formula di giuramento non apprendiamo In:periel70 Gli atti e i documenti contabili conservatisi dal periocloIiregl1o
maggiori particolari sull'attivit burocratica della cancelleria, e infatti essa di EnrICO VII consentono di farci un'idea pi chiara della situazione pr i
era in generale molto meno ordinata e regolata che presso la corte pontifi- primi anni del XIV secolo. Addetti all'amministrazione della scuderia. e della 544
cia; in altro contesto dovremo trattare meglio delle principali questioni lega- c.ucina d~ corte troviamo dei chiericichepare.dqvessero ocuparsidelle pra-
te all'iter burocratico della documentazione. uche SCrItte e della contabilit di questi uffici, ed probabile che lcunichie-
543 Gi nel XIII secolo dalla cancelleria imperiale occorre distinguere netta- rici fossero asse~ati anche agli altri uffici curiali della panetteria,de~a canti-
mente la cancelleria del iustitiarius curiae imperialis, istituito con la legge na e della sartOrIa, organizzati in maniera del tuttoanaloga)171 Nella teso.re~
magontinit del 1235. 1166 Questa cancelleria era composta da un notaio deltri- ria, istituita da Enrico VII per la sua discesa a Roma, erano impiegati persin()
bunaledi corte che, secondo le disposizioni del 1235, doveva essere un laico parecchi chierici contemporaneatnente;l172 al tempo di Enrico, per'111l';im-
e non poteva rivestire alcun'altra carica. NeisecoliXIVeXVcornpaiono portanza tutta. particolare consegu la camera, la cui sfera di. attivit.p()nsi
parecchi notai contemporaneamente; si trova anche il titolo diprotonotario limitava. semplicemente al campo .finanziario. e il cuipersonle buroratico
adoperato per lo scrittore del tribunale di corte: le disposizioni del1235 non acquist .per ladocumentazion~un'irnportan4a non m,inQre di que~Q<e11a
ammettevano che il protonotario del tribunale di corte fosse impiegato anche stessa cancelleria imperiale. unE molto probabile che questa;figura <einotai
nella cancelleria, tuttavia ci avvenne negli ultimi annidi regno di Roberto, il camerali; attestata solo durante la permanenza in Italia di Enrico vrI,si.ispiri
cuiprotonotario del triburialedi. corte, Giovanni' Kirchen,altempodi Sigi- al modello della corte papale, nella quale a partire clalXIII secolo ilcll.1J1~l'a-
smondo pass stabilmente alla cancelleria imperiale. H67 Inoltre il ~otaio del rio e i chierici e notai di camera avevano acquistato un'influenzas~D:1'pr~re
tribunale dicorteoperavasolo quando il tribunale era riunito stwlapresi- scente. Come notai camerali di Enrico troviamo innanzitutto;ilchiedcodi
denza del giudice. permanente di corte; se era il sovrano stesSo a presiedere il Liegi Giovanni di Diest,dettode Cruce, chegiiLil3 nQyemqre 'l31Qsc:risse
tribunale, i documentivenivano redatti sempre nell~cancelleria imperiale)168 un publicum instrumentum per il re,1174 il savoiardo Bernardo de Mrato
lltribunale' camerale (Kammerg,ericht), che fece.la sua primaapparizicme al che il 20 novembre di quest'anno fu nominato notaio camerale 1175eilcitta~
tempo diSigismondo' e che bisogna distingueredal.pianticotribun~ledi din?pisano Leopardo, figlio delnotaio e giudice Fren~ctus, chislta p~l"la
corte, non disponeva di una cancelleria propria e per il dishrigodllavoro prima volt~ in. servizio. il J6nQvembre 13Jq)l~~ AquantQ.pare,tq~tj.Jr~
burocratico si serviva piuttosto della cancelleria imperiale; tuttavia sotto erano colleghi,svolge'lanQ.lamedesimaattivit,e avey,anQ 10st~~SQ:af1g9'
Federico III ogni tanto - come ad esempio fino al 1451 e poi di !1llQyo,a par- come sideducedalla posizione dei 1<:>ro nomi neidocumenti, diversa volta di
tir~dal..~170 -il1a'l0ro fu svolto da certifunziolJariche.. si4mit~Yan.9quasi in volta,ed& n.lOdoinm Bernardoparla dise((deglillltri notai<ic~mer~'~
essI ysiv,a:nlente/all~questio~i, giud~~i~rie:Co.stoi() ~k a~f~t~QiJ.oi~ ~~guttQ nel registr da lui cominciato il giorno della
: ,'i O'" "_" '<.- :,' ::' ','
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suanomma. l1n SolO'. nel 1312 'a
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notai. oprotonotari., del tribunale camerale, .nondimeno apparteneyanoal


corpo dei funzionari della cancelleria imperi~e.1169 . . . ......... , i ' __________.. '. .....S;.'
, Estf~neo. alla cancellria era anche il. peronalebyrosr~tiodi ~~~i ,Uffici 1170cfr)~i~se, Di;Verwaltung, p:129 seg,.e p.220seg., e piavanti"Ilt 1294.."<;
regi clle spesso yiep.e. menziqnatonel tarqqMqieyo.. FQf~egi~. D~,(CW mI Cfr.Pro:we, Fi1fan1.verwaltung, p. 80 seg.Anche Carlo IV ebbe un 1fotor)s .oi]liitlC1e 544
seoloJ'am,m,ipistrazione fin~nziaria. dispQne,ya.a (;Qrte di. f:~iti:ori.Ri9pri, kfr. Huber,DieRegeste1f,.n. 5643 e:?!i63 )... .' . ' ..... .... ....... . ... uc;i . .
distinti daquelli della cancelleria; possediamo sicuretestirrtonianze ditali .... 1172 fr. Pro:we~ iri4.; p.27seg. Alt~mpodiarlo:ty.GiovannidiGe1nl1all~sb,eEaIl?t,aio
della tesoreria prima di diventare registratore (Tadra, Johann von. (;elnhausen;p. 103);fr.
anche/\.. Nuglisch, Das Finan1.weseri des peutschenReic/Js unterl(aise.r Karl1Ypiss:
.- Strassburg 1898,p. 6. . d . ' . ' '. '. . . . . . ,

1165Chmel, RegesFridericilII, n. 338e344. Cfda forImla del giuramento difunzina- . .1173 Cfr. ~eeliger,I<ammernotariat, p. 421 seg., le cui osservazioni per, dop>Iapubb~ca
ri della cancelleria austriaca in Lechner, Register Friedrii:hs N,p: 67~68. ,.......,.. ....:. ;l:on~del qUllrtoy()lume dellecostitpzioni> necessitaqo per molti versi di i~~tif\cl1ec::integrl!~
543 1166 Cfr. Franklin, Reichshofgericht, 2, p. 120 sego La cancelleria del tribunaledLcorteha Z10m, e Saman~k, Genua, p.237. seg... ( '.' . .
un sigillo suo e, successivamente, anche registri propri e forme clidocumentazione diverse da 1174. MGJ:J,Constittitiones, 4,p.A05,n. 460.
quelle della cancelleria imperiale. 1115 MGJ:J, Constitutiones, 4, p. 432, n.. 478.
1167 Lindner,Das UrkundenwdenKarls IV., p: 32 e 35: 1176MGH, Cqnstttutiones, 4,p. 418, n. 470: . .. '.. . . . , .
1168 Herzberg-Friinkel, Deutshe Reichskan1.lei, p:.291;Seeliger, Kan1.leistudien.L;p.19. 1177 CfI'.il passocitatosopra"al capitolo quarto, nt.165. Tutti t: tre vengqn() chiaffiti
1169 ~eeliger, ibid.:,p.19 seg.; Lechner, Reichshofgricht und konigliches Kammergericht im contemporaneamente notai camerali in un instrumentumdel24.qicembre 131.1 (Mc;l,I,
15. Jahrhundert, MIOG Erg. 7 (1907), p. 44-186:78. . Constitutiones, 4, p. 70'!, n. 716). il titolo protonotarius, attribuito n.e1i311 &i lll1 notai()di
La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi
La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 499
498
qual modo era!lO addetti a corte e spesso ~ regolaflIlente venivano impiegati
545 questitre notai se ne aggiunse un quatto, ~aolo,fi~o di Ranuc~~?,.origina-
per la prodUZIone di strumenti notarili,1181 dall'altro scrittoridicametao
riodi Poggibonsi (oppure, come EnnconbattezzC? quell~ l~calita,.di.MC?nt~
Imperiale), in un primo momento forse in sostituzIOne di GIOvanm~DIe;st, notai di camera; ma, quanto ai primi, non possediamo testimonianze circa
assente da corte perch impegnato in una missione diplo~ati~a,l.178pOI, dopo loro rapporti con la camera regia, e i secondi intrattennero contatti regolari
solo. con l'amministrazione finanziaria.l182. La singolare creazione di Enrico
il ritorno di quello, lavorando probabilm~nteacca~to.a lUI; ~ mfin~sulvo~ge7
re dell'anno 1312 ci imbattiamo in un qurnto notaIO, il magtsterGIOvanm da VII non sopravvisse al regno di questo sovrano.
Urbino, figliodiPietro,1179 che pare occupasse iltnedesimopost~diqu~ Sotto i sovrani dei secoli XIII e XIV non vi furono cancellerie collaterali
menziona.ti fInora: Tutti costoro erano contemporaneamentenotm.pubbhcl proprie dei dominii ereditari del re facenti parte' dell'Impero tedesco;un'ec:
e coinetali stesero parecchie imbreviature e sttumentirelativi adatti di cezione passeggera data, all'inizio del regno di Carlo IV, dalla comparsa. di
g6ve:rnodi nrico o ad altre pratiche ~brigatea,cO,rteerilevant~perilg.over una cancelleria particolare per il Lussemburgo; il motivo di tale. eccezione
no o per la persona del re, Inoltre essi, oalcum dI loro, erano mstrettl,rap: sta nel fatto che in questa regione la lingua ufficiale era il francese)183 Quan-
porticon il consiglio regio e ne funsero ,in un ,cen;ci. ser:so da segr~tan'D.I, to alla Boe;mia, al tempo di Carlo IV, pur essendovi dei caticellieri,datoch
tanto in tanto presero parte aliaproduzlOne dIpnvilegl emar:datl,chem questa carica era stabilmente.legata alla preposituradi Vysehrad,l184.nori.vi
generale eranoriinasti riservati alla sfera d' ~ttivit dell.a can~ellen~;V80 la l~r~ fu per ).lIla cancelleria speciale; piuttosto vero che anche gli-affari boemi 547
attivit rimase per principalmente circoscntta all'~talia,ediaf.Eantedeschlsl veniv,ano s?:igati nell~ comune cancelleria imperiale, Ihveceperi.possedh
occuparono' molto raramente, forse soltanto periI fatto che mcorp?rarono mentI degli lmperatonche non facevano parte dell'Impero vi erano ca:ricel-
546 lerie. particolari. Dalle ricerche condotte finora non . . statobenchiafito
singoli documenti tedeschi nelle serie di atti da loroscritti. , , ",".' ,:.'i.". "",
L'1.Ifficio dei notai camerali cos come si era costituito Sotto Enrico VII; come si configunlvailrapportodellacancelleria siciliana di Federico IDcori
nondiv'ehne un'istituzione du;atura della. corteregia.Anchedl.ltante,i regni la suacancelleriaimperiale;1185 tuttavia certo che.la sepai:azionetraledue
deisUccessivi'sovrani incontriamo da un lato' notaipl.lbbliciche.ince;rto

. 'J18!A1te~po di Lu?ovicoil Ba~aro potrebbe avefeavuto llntalepostCrrado'dBofui; 546


figlio delmagzster:Guglielrpo, che Ilffiperatore assume cqme clericusefatniliarise contel1lp-
Chambry ai ~U(),conterraneoBernard(),(MGH.,()l1s!itutio1Zes,j,~.>+1,nj~2)1~?Ih~ rm:arnente nomma ,notarzuse tabellio publicus {Regesta.Ludovici Bavari, Ad4itarn entulJl tl:r7
545 alc a rilevanza llfficial:. Carne sinonimo di notarius Viene usata l~ 10CllZlOne scrf?Ja came.rae; tiupz,ed: J.:e)l0hmer,linsl:ruck1865 ,p. 420\<, . . .' .,.. ,.' / T ,..:,:.
cosUl1si~hiarnanoGiovanni di Diest (MGH, Constittiones, 4,p. 581,n. 618)5Leo~~rdo . ,'1182 qr. il giUramento del Krimerschrz'ber (scrittore camerale) al tenipOdi'Robert6,phbol.
(MGH,' Constitutiones, 4,p. 688, l. 708; p.691, n. 709 e p.69?;n: 714).. ..,: ,i;;;,';i '; m G. Seeliger,AusRuprechts Registern, NA, 19 (1894), p. 236-240:239... ,.. ',' ....
1178,Dato che stata respiilta daSchwalm(MG:II, Constztzttzo!'1es,;4,J:';7}2),lfP()tesl P.I 1183 Cfr. Lindnef, DasUrkundenwesen Karls IV., p. 27. Tale cancelleria collaterale ss
S:UUanek, (;enua 1 P.239, n~.l,sec(mdola qllale)?aolo ~yr:1J~e gi,s,critt()'Il?,prlYiJ.e~iode11p naturalmente di esisterequaIldo llel1353 ClIdo IV trsf:r al fratello Ven~es~ao laco~te~.CI1
febbraio 1312, egk' allora dOCllmentato per la pnrna voltal11 ~pnl~)312)~G:H, Lussemburgo. - Sui documenti emessi da Ludovicoil Bavaronel1J3gel:le!134Qc?fuF't)ii'
Constitutiones,4, p. 762.sg:, n. 768). Sembra ~e~ che. inton;'0 ~ 1~ aprile GlOv~ di Dlest re del ?uca G~ovanni?,ella B~ssa Baviera cfr. ~rauert, KUiA, testo,p.'301;secohd.(j .
abbia lasciato Pisa per accompagnare a Napoli llegatl nommatl gta dal mese ~_~~r~.?.(~r: Zur Dzplomatzk Ludwzgsdes Bayern,' p.IV; pareche~chevella.BlIssaSass0Iiavi'.
MGH, Constitutiones, 4, p. 737, nt. 1);- Paolo si definiscei,,:i "notar~u.s ~u1:>Yc.1.I~;5tllUP~ temporaneamellte u~~ cancelleria collaterale~ LlILadschreiberei-dell'.A.It()rpalatilf~tW.~
domini regis notarius etofficialis", e il12 febbraio 1313 "n9tanuset offlt~aliscaptere.dpIDlnl Sulzba(,'h, s~a qu~e~fr. Lindner, Das UrkundemoeseizKarlsIV.,.p.28,'.eiapiobabiJllhie
imperatoris"(MGH,Constitutiones, 4,p.926, n.:9H);atIcpe,Leopar10 ilp 'f~~br~l?np solo un llffiClO prOVInCiale. ." " , .',' '.' . .' ." .'i>i<ii'~tjj'L'
lo chi~aojficialzSdell'imperatore (MGH, ConstztutlOnes, 4; p,950,n;~~6).:!'J~I;?OC.1{rnentl 1184 Lilldnet;Dar Urkundenwesen KarlsN., p. 26seg. Il lavorosulla caricelleriaboern
intrmedi viene chiamato tuttaviamche nqtaio di camera' (MGH, ConstztutlOnes;A; p: 856~ dal 1310 al 1340 scritto in lingua ceca da F. Tadra (Praga1892,,AttideJl'Acdmia B()ma
n. 84S; p. 857,n.849; p. 932 seg:,n. 915) e parimilti compare nei dOCllffi~nt.icontab.W~1 1892/1, ~ez.2).mi noto solo dalla segnalazione in MIOG;14(1893),P.513c~16:'Deg~
Enrico come "notairdela cambfe" (MGH, Constitutiones,4, n.1194),mail~tolO.b'ZClalts cmcellenaboema pi antica tratta accurataInent~eafondo Emler,KaflleiOttokarILu'na
induce a supprre che il suo rango sia stato diverso da quello deisuoi c~lle8.hi: .................:.... '. Wenzel I!. A1!'n:cir~adalf21l in poi si puricon?scereun'organizzazidnepistabile#ella
1179 C?Illpareper la prima volta il2? dicembre 1312~M~H'9nstzt~!lOne~,4,p:916, n.
cmcellena alffiltazlOnedeimodello tedesco. Titolaredllacarica diahelliere ilprepbsit9
900) e viene menzionato il 23 febbraio 1313 come notaio di camera assieme a Leol?ardo .e di Vysehrad;.subordinatia li sonO.,unprotonotario; .hesuccessivamente ottiene'al1che"i!
Paolo (MGH, Constitutiones,4, p. 932, n. 915). Sisa;-ebbepotutoc:edere chepre~e ilgosto titolo di cance1liere,epoidiversi notai e registratori. Secondo Tadra nel 1317 e 1318.al
di Giovanni'di Diest, menzionato perl'ultirnayolta nel novembre 1312. (MYI1:' qon,stztu. ternpo del.re .Giovanni accanto. al prepositodiNySehrad doveva esserciancdraun cancelli:te
tiones, 4, p:869, n.863), se Schwalm non avesse creduto di riconoscere lam~odeIlnundo effettivo" Enrico eli Schonburg. La cmcelleria di corte della Moravia rganizzatainrnodo
di Liegi ancora in una not.izia d?r~.ale del ma~gio l? 13 (MGE{, Const~tutzones, 4/n',982). malogo.< ',' . " ' i " "'ii"

" 1180 Contrq la separazione troppo netta di Seeliger,Kammernotarzat, p,425,versoJa quale 1185 Ci non stato chiarito neanchedalleosseniazioni di Philippi, Zur Geschichte,p.d9 547
ho espresso una riserva gi nei Jahresberz'chte fUr Geschich!swissenschajt1 15 (1892),TV, p.101: sego e p. 4Qseg.Vieranoalcuni funzionarisicilimi, sigilli siciliafli,unregistrosicilimo(cfr.
dr.oraSainitnek, Genua, p. 239, dove per lant. 1 deve esser~cmcellata (dr. sopra, nt.1178). pi avanti). - Non necessario trattare in questa sede della,cmcelleriadel regno.dLGeru7
500 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIIIin poi 501

cancellerienon-fu sempre osservata con rigore. Al tempo di CarldIV,Venc questo esempio: solo nel XV secolo numerosi laici entrarono al serviziQdel~
ceslaoeSigismondo vi erano cancellerie regionali' particolari' per la Slesia la cancelleria imperiale. Cosfece Kaspar Scblick al tempo diSigis!I1ondo,
con sede a Breslau e poi anche a Schweidnitz, cheproducevanoautononia- come gi abbiamo visto, che ascese dal.posto di scrittore alla dignitdican c
mente documenti, ma in nome del re; ed ovvio che sotto Sigismnd()l'Un~ celliere;cos Giovanni Kirchen, lo scrittore del tribunale di corte di Ven-
gheria avesse una cancelleria speciale. Questo sovrano per,dopoessereen~ c~slao e Roberto, che, in quantoAale, deve essere stato -laico,masotto Si-
trato in possesso della Boemia, allontanandosi dall'uso in vigore sotto Carlo gIsmondo. divenne protonotario della cancelleria;1189 cosLMarquardBrisa-
IV, costitlliuna cancelleria particolare per la Boemia che dal 1435 risiedette cher~ che dal 1429 al 1435 fu registratore di Sigismondo, poi fu promosso
a Praga e che, quanto al personale dei funzionari, era del tutto distint dalla notaIo e come tale rimase in. servizio fino' alla morte di queU'imperatoree
cancelleria imperiale, adoperando inoltre forme di documeritaziol1esuepro- sotto Alberto II, ma al tempo di Federico III divenne protm'otarioefu
prie. 1l86 Infine Federico III and ancora un passo avanti perch,quhdonel nominato cavaliere;1l90 cos Ulrico Welzli, che durante il regno di Federico
1442 1'arcivescovo di Treviri su iniziativa dell'arcicancelliere tedesOassurise III da scrittore riusc a diventare cancelliere e ottenne in dotazione ricchi
la direzione della cancelleria imperiale, cre per i suoi dominiiereditari beni in Svevia (castello e signoria di Achalm, castello e signoria di Teck),. il
tedeschi una cancelleria a s, guidata da un suo cancelliere e dotata dipet- cui possesso per non riusc poi a mantenere;U91 cos ancora qualche. altro
sonale proprio,' che da allora, in quantO cancelleria usttiaca,rirnasedel dei funzionari che al tempo di Federico III ebbero un ruolo impOrtante e 549
tutto distinta da quella romana o imperiale. 1l87 ' . sotto Massimiliano formarono quella "combriccoladiscrittori",cont~ola
548 . Mentre non necessario occuparsi qui pi IU11go& queste cancellerie quale si levarono molte lamentele. 1l92 '. .
collaterali, dobbiamo invece analizzare meglio la posizione sociale; leeritiate
dei funzionari della cancelleria imperiale de taSSe da questa' riscosse. . .
Come il cancelliere,anche ifU11zionari di cancelleria all.1isub-ordinatinei 1189 Cfr. sopra, nr. 116i.Anchenei documenti emes~i per lui da Sigismondo (l':Iarprecht;
secoli XIII e XIV appartengono tutti al ceto ecclesiastico. Ma gi sotto Kammergericht, 3, p.499 seg;) egli viene sempre chiamato solo l'onorevole"(ehrsm)
Federico II un'eccezione data da Pietro della Vigna, che entr in cancelle- Giovanni Kirchen, non ha per mai un titolo ecclesiastico. N e!l' Archivio Dipartimentitle.di
Strasburgo(E1406, f.144) si trova un privilegio emanato dalcontepitlatino Ludovic<;'l1el-
ria provenendo dalla carriera giudiziaria e negli ultimi anni dell'imperatore l'anno l41~ (egli vi chiamato protonotario e segretario di Sigislllol1 <;!o) perlui,"per}ua
rivest1a carica &protonotario imperiale; egli il prin10laicochellelp~ri? moglie Agnese di Romersheim e i loro figli, che si erano. acquistati una propriet e ~i 'erano
do medioevale perVenne a questo postO. 1188 P()ivison()laicit~a.irotiitag~7 stabiliti a Heidelberg. . . . . " .':,'
ni di EnricoVJ:I; in Germanh, tl.1ttavifi, p~r lU1J.g()te~p()n()I1si.;Y91ltrjrnitare 1190Lindneri Das Urkundenwesen Karls rv.,
p.37 e 38; Chmcl,'RegestaFridericidII;,n;
2779. '.
1191 Su Welzli cfr. sopra, nt. 1146. Cfr. inoltre StaIin, Wurtembergische Geschichte, .3, .p.
455, nt. 4. I)a qu~ste inv.estiture si deduce che egli erasicuramente un1aicc.>:. .. ' ..... < / , ...
salemm~ cheebbe)dta breve; cfr. PIillippi, ibiJ:, p,?7 ,clgyepe~;9co~r;v~f~re'ni~n~i~rie . 11~2<::fr.la po~sia contro i conslglierilalci e la Imo avidit, citatada TJliJlanl1A1~xnilian.J 549
anche di BFW,p.1668. . . . . '.' '.' . ; , . . . . ... ,,n': .'. .. .._.':. :.' ':::- p.251,nt.2. EgIilariferisce, tra 1'8Itro,m:che a Giovanni Witldner, chedl1raJ1t~ gli illtimi #M
di regno di Federico ID dirigevacOllle protonot:,\rio l' attivit caJ1ce1l~r~scase.nz:,\ ay~rei1 ~tolo
. Y~6~erqll~~tecancellerie collaterali cfr, ]"..ir<lner, DasPrkimcinpesen. F;arls1Y.,ip.j.7
seg.,}l;seg:e.38seg..;Lindner, Beitriige, P: F~,~eg.. :,""'. '.' ...,':. .. :" .... !,..:.. :..
:n": di .cance1liereoyicecance1liere, m:,\ .sotto Massiiniliano divenne ~a.ncelliere austPa~o. La.si'a
1187fr.Voigt, Enea Silvio, 1, P; 278; Weiss,Aeneas.sylt>ius,p.24:2.seg.:(sug.Iicfr.Erbffi; corrispon?ehz~con il margravio Alberto l'Achille d un'idea del gran<;!eprestigioda:iui gc.>dllc
inRedlicheErben, Urkundenlehre, p. 114, nt. 3); Seeliger,Kanzleistlldien.1.,p::9seg.;Seeliger, t() gi itl.t~mpo di Federico (cfr Daskaiserliche.Buch desM.ar1wafen 4(qre/AcMls, . ed.J.
Regist~rfuhrt!ng,p.548 seg.; Steinherz,KUiA, test(),. p.47Q,nt.2;in Aust~iaginel1441, vonMir)toli,I3erlin 1850).SecoridoV0gt, Bne ~iliJio, l,p: 289,~WolkJlh;ptf).13de.Jivech;el,
quando Federico si xe in territorio imperiitle. per essere incoronato, era statonominatOJlD cIi
1,p.:X:XV;nh~. il pi. Jamoso tra tutti ifunzionaridicance1leria Federic.III il 'f'pplrc.>
anuninistratoredellacancelleria~il suo giuramento pubbl, da Lechher,RegisterFriedrichs papa :pio II, che all'mizio del1443 prest il suo giuramento come segretario, sarb~~tt():itllo
W" p.. 67.Seeligerha gi osservato giustamente. che la divisione delle due cancllerie non',fu raancc.>rllunlaicg.lo credo, pr, che ci non. siayero ~ che Enea .giquaJ18()~raal1~univers1t~
altuatacorn,plet'mentee che talvolta quella austriaca' sbrigava gli affaridell'Iffipero, 'Illentr e
a ~iena, o non molto dopo., abbia ricevuto gli orclirii minori percinonapPllrtenes~epi~i1Il:
quella imperiitlelequestioniaustriache. In questa fattispecie rientrano gli strani docum~~ti plicemente all:,\categoria dei.soliuspritnae tonsuraecl~riqi quitli,secoll do le.sue~tessepai-ole
perl'J'primberga dieuitrattaHegel, Chroniken Nurnberg,4; p. 399.seg.; sembra che siano. stati (De gestis conCilii Baszliensis commentariorum libri II,editioprinceps,Basel c.1524,31), ilyreb;
bero. dovuto essere esclusi dalla partecipazione aiconcilii.. Egli,. infatti;.,giprim ciel mrzo
tuttiredatri nllacancelleriaaustriaca, forse perch quella imperiitle nonvolleass erseriela um
responsabilit.Per.questi dOCumffiti la cancelleria austriaca scelse ora la formwadisottoscri' 1446; quando pare sia statoordinato suddiacono,possedeva numerosiReneficieccl~iastid,Ja
zione della cancelleriaimperiitle, ora la sua propria; Hegel ha dimostrato cheanchem. itltri casi prepositura. di .S.. ~orenzo a Milano, un canonicato . a. Trento, .chieseparrocchiitlinella,val
si ricorreva a vie traverse nel disbrigo dell'attivit cancelleresca; ma in questo caso ~on p~rlerei Sarffitina e ad Aspach nella diocesi di Passau; qusti benefici e l'attivit .svolta al seJ;Vizj()4eJ.
di fitlsificazione. Pare che anche il cncelliere imperiitleWelzli sia stato corrotto; ... .< con~ilio di Basilea, e anche il fatto di essere ~tatomembrodel1~.cleputazibne per)afecea
548 1188 A parte i notai siciliani di Federico II, che slo occasionalmente lavorarono alla pro' Basilea presuppongollO Ili sua appartenenza itl ceto d<:.i clerici in senso lato.N()n vicontraddi-
duzione di documenti per l'Impero e che non ven~bno quf'co~sidetati.. .c<. . zione se egli, nel 1444,ritffieva di non essere obbligato alla castit per via clegliorclipjIIln,ri...
::.-5..::0=2 . -=L=a-=c=a:.:.nc=-:e..::lleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in pi 503

Molti dei funzionari di cancelleria degli ultimi due secoli' del Medioevo Cos qualcuno di questi durante il periodo del suo servizio e anche indi-
studiarono alle universit in rapida crescita e portarono il titolo di magi"' pendentetnentedal cancelliere poteva acquistare un patrimonio nonirrilevan-
ster;1193 alcuni erano anche dottori in diritto civile o ecclesiastico. Mi limi- te,120o sebbene il livello dei loro redditi non fosse aHatto stabilmente regolato.
ter' a rilevare che anche Kaspar Schlick,per il quale ci stato messo in Tranne qualche rara eccezione, non sembra che gi in questo periodo si 551
dubbio in passato, ebbe un'istruzione accademica. 1194 . garantisse ai funzionari della cancelleria uno st~pendio fiSSOP01. Essi, invece;
550 Mentre il prestigio e l'influenza degli alti funzionari di cancelleria, del cane come i restanti funzionari della corte regia appartenenti. alla familia .del re,
celliere e dei protonotari erano molto grandi anche in questo period6,q95la ricevevano probabilmente il loro approvigionarnentodalle casse del sovrano,
situazione degli L.'1lpiegati subaltemi non eraaHatto splendida. Sebbenefosse' do J' alloggio e il vitto per s stessi e per il loro seguito, se ne era loto accor-
re assunti dall'imperatore, il loro destino era,nel bene e nel male, nelle mani dato unoP02 GHimpiegati di cancelleria di rango inferiore vivevano assieme,
del cancelliere, almeno secondo il racconto di Enea Silvio, che si sentiva molto almeno nel XVsecolo,1203 mangiando e donnendo in comune, e il garzone di
infelice come segretario di Federico III; 1196 1'ammontare del loro reddito, il cancelleria e gli impiegati pi giovani sbrigavano detenninatiservizi. I204
modo ID cui venivano impiegati, il loro avanzamento e licenziamento erano m
sostanza affidati alla sua discrezione. 1197 Alla scarsa importanza politica di
questi uffici subaltemi corrisponde il fatto che, pure in questo periodo, iloro
titolari - a differenza dei can~ellieri - spesso pennanevano in' servizio'. anche 1441-42,protonotario di Federico III e infine torn al servizio dell'arcivescovo di Mag(ll:i~a;
quando cambiava il sovrano. E probabile che un notaio di Rodolfo, Andrea di sulla sua vita cfr: gli interessanti contributi diW. Loose, Heinrich Leubig. Eine Stitdiezur
Rode, appartenesse alla cancelleria imperiale gi durante l'interregno;un Geschichte des fiinfzehnten fahrhunderts, Mitteilungep des Vererns fUr Geschichte der Stadt
notaio di Alberto, Hadamarus, pass alla cancelleria di Enrico VII;1198 diversi l'v1eillen, 1, Heft2 (1883), p. 34-71. .. ' . ;.
1200ioyanni Kirchen feceun prestito di 3000fiorinialre Sigismondo all'iniziodelsu()
protonotari e registratori di Venceslao erano stati gi primalliservizio di . periodo di regno: probabilmente questo denaro erafrutto di risparmi della sua attivit come
Carlo IV; lo scrittore del tribunale di corte di Venceslaocontinll. a prestare scrittore del tribunale di corte di Vericeslao e Roberto (Harprecht, Kammergerichi,3, p. 499).
servizio al tempo di Roberto e,' come gi sappiamo, sotto Sigism~nddivenne noto che SchIick e Welzli furono creditori dei loro sovrani:
protonotario dicancelleria; e la continuit del personale dicancelleriasoft() 1201 Enea Silvio parla di .un salario fisso che alcuni segretari allrebberoperce;pitoadiscr.ee 551
zione del cancelliere (tra i quali non era lui), ma le .altr~f()nti tacciopo su questo. AlteIIlPo di
Sigismondo,Albert0 II, FedericoIII si deduce gi a sufficiepzad~datifu1orll Carlo IV Giovanni di Gelnhausen era "suniinus et eciam stipendia~s ... Iitterarum registra:
comunicati su alcUni dei suoi funzionari. Da questo dipendellP.cheilfatto<Ji~ tor"(Johannes de Geylnhusen, Col!ctarius, P: l), e dunque sembra a~ere goduto di ima po-
il periodo di servizio dei funzionari poteva essere in certi casi inolto lungo.II99 sizione privilegiata.. .. . . . . . . . .,
1202. Per ci che concerne il cancelliere non possediamo alcuna testimonianza dir.etta dall
cancelleria imperiale, ma lo si ricava con certezza per analogia con i restanti familiares, domee
stici et commensales dell'imperatore, cfr. J. Schwalm, Reise nach Italien im Herbst 1898;Ni};
1193 C()s ades~lIlpio 1(). portarono con regolarit i notai diRodolfo d'i\sbl.ll gQ.DaI soio o

25 (l900), p. 716)6c'i:750. . . .'. ................... . .... ......> .' ... ..


titolo dil7Jagister, perO, non si autorizzati a concludere che ~vessero comphlto stu'Munive~, 1203 Secondo un aneddotoraccontato da Mattia di Neuburg, cod..Vat.{qt,297:J, cap,:f1J;
sitari; rit~ngo probabile che i funzionari della cancelleria imp~riaIe lo. ab9ino ass\ln\9
ed. L .. We;ilarrd, pieYatikanische Handschrift derChronik des MatfJiClJ ponNef,ienburg,
seguendo l'esempio di quelli papali che in generale l'avevall0 d'ufficio............'............ :...... '.. Abhandhmgen der Gesellschaft der.Wissenschaften in Giittingen, 38(1892),.hist,phi101:K:l\
1194NeI 14 13 era iml.natricolato a Lipsja(cfr.Die Matrikel der U~ivrsifL.eip!-ig,ed.G:
Erler, inCodexdiplomaticus Saxpniaeregiae, II,voLf6: 1; p.45). Iri. questasetleponsipuq Nr. 3, p. 1-62:34, cancelliere e notai mangiarono assieme gi in occasione cliuna dietaimpe,
trattare dell'importanzjl per la cltura scientifica e letteraria del XIV .secoloa'JUta daifunzio- riale di Rodolfo d'Asburgo svoltasi a Francoforte. '. .......... ;" ....,~; . .' c<
naridi cancelleria di Carlo IV (inparticolare il cancelliere Giovannidi Nerun~rkLe:p rgi, 1204 l'er.il periiJ<:l.ointorno al 1443. ci si deduce .dalla descrizione; di Enea Silvio e viene
stratore Gio.vannidiGelnhausen), che specialmente K: Burdach ha dimostrato e giustamente anche stabilito nel regolamento di cancel1eriadeI 1494 (Seeliger, OrdnungderReicb$kanzlei
sottolineato c~nenergia neI suo libro VomMittelalter zur Re/ormation, LeirJzig1893 (cfr. 1494); nel frattempo, dunque, non sar stato diversamente. I dubbi.espressial riguardo da
anche l' annunciddella seconda ediiione,Briinn 1898) e in altre pubblicazioni; ~dovrbastare Seeliger,Kanzleistudien. L, pA7, perch il registro non elenca le spese.pero.provvedereal
im accelJ.o alle nerche di Burdach. .. H'
vitto del personale dicancelleria, si muovono da; una premessa sbagliata; a tali spese non
550 1195'~Canellarillstantus est quantus esse vUIt" afferma Enea Silvion~11454,cfr.la sua doveva.prowedere iL personale di. cancelleria, visto che il vitto. era fornitod~a cort.
letterainWeiss, Aeneas Sylvius, p. 243 sego . ',' Naturalmente.cori ci non si escludeva che qualche funzionario; se lo preferiya e gliveniv
1196Cfr:Voigt,EnedSilvio, l, p. 278 sego .. . . . accordato, vivssperconto suo e ricevesse per questo certdorniture;nel caso. dei funzimIa,
1197no~tratto;D:ldinte il qualeriel 1470 Adolfo di Magonzasi'ihc~cdeldis15rigo ri superiori questa sar stata persino la regola. E infatti il vitto noneracertamente,~&ellente;
dell'attivit di c~ncelleria (cfr. pi avanti) gli conferiva espressarJlente il diritto alla nomina e ancheseIe lagnanze diEnea Silvio nel trattato De curialiummiseriis potrepbero essereecces'
alla destituzione di tutti i funzionari. . . . . . .' ......;: sive. Da ci ,si spie;ga il.fatto che, quando un funzionario dicncelleriaprestavaservizio ~ li
~ 1198 Cfr. Hrzberg-FrankeI, Dutsche Reichskanzlei, p.288. lungo;~senzavitt eprovviste'~,. riceveva per questo un'indennit a parte: ad esempio
1199 Anche dal servizio presso un principe un funzionario di cancelleripotevpassare a Giovanni KircherinelJ418 ottenne 600 fiorini epi.tardi ancora400ducat(Harprecht;
Kammergericht, 3,;p; 505 e 507).' .... .' . .<..c-.:'}
quello regio; cos' Enrico Leubing fu prima cancelli~re sass6ne~.?i magoniino;in seguito;'nel
504 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi

A parte questi contributi in natura l205 , e le entrat~ .accessori~ no~ trascu- Isingrim di Ottobeuren ottenne l'investitura, e i suoi successori poi tentaro- 553
rabili ricavate dai funzionari per sollecitare la spedizlOne degli atUproces~ nodi tutelarsi da questa eurialis exactio falsificando' alcuni" documenti. Nel
suali(Sollizitieren), o l'assunzione di procure per i petenti a corte, e inoltre.a 1225 il vescovo diPaderborn pag 65 marchi e un quarto d'atgentoquale
552 parte i redditi dei benefici 120G e dei feudi che la grazia del sovr~n~ procur~va somma da versare al ricevimento delle regaliePlo Nel' 1290 la badessa di
o concedeva, i primi ai membri ecclesiastici della cancelierIa,1 secondI a Rerniremontfu autorizzata dal re Rodolfo a riscuotere dai suoi sudditi la
quelli laici, il loro reddito .constava di due fonti: 1207 in primo luogo i regali medesima somma che ella doveva pagare agli officiales curiae'per lo stesso
offerti ai funzionari nelle citt dell'Impero dove l'imperatore teneya la sua rnotivo.l 2l1 Nel 1309 il vescovo di Minden dichiarava di dovere al cancelliere
corte, epoile quote ricavate dalle tasse riscosse dalla cancelleria. . imperiale "pro iure curie dominiregis" la somma di58marchid'argentoe
Fintantoch i sovrani.viaggiarono con regolarit periodica attraverSO il ter~ un quarto per la sua investitura.l212 In quel tempo dunque spettava probabil-
ritorio imperiale i regali possono essere considerati come una fonte di reddito mente al cancelliere la divisiorie delle tasse,1213 che nell'esempioapperiaCta~
stabile e molto cospicua. Le informazioni finora in nostro possesso si ricavano toammontavano solo in apparenza a qualche marco in meno rispettoad#tri
dalla contabilit a noi giunta di alcune grandi citt, ma possiamo presupporre casi a noinotiP14 Nel 1313 il vescovo di Liegi fece chiedere da un SUOmeS80
che tali doni fossero concessi ovunque in forma quasi uguale. Si tratta in parte
di doni personali, che spettavano direttamente ai funzionari superiori di ~~
celleria. e che naturalmente si differenziavano in base alloro rango e prestlglQ, di
ma anche' In questi"casi sono scarse, e, almeno una volta, vi si parla un principe laico;Wa1:-
in part~ di somme che venivano regalate in comune "atuttala.cancelleria" ti la disposizione contenuta nel privilegio per la Boemia del 1212 (MGH, Constitutiones,2,p.
oppure "al personale della cancelleria", dove poi erano .s~~diyise secon~o 54, n. 43), che garantiscea' tale regione l'esenzione dalla'.'pecunie exactio et consueta curie
determinatiprincipii. Probabilmente i funzionari superIOrI dI iCl:(nceliena, nostreiusticia:', credo debba merirsiappuntoal condono dei tributifeudali. Nel 1184, alla
fondazione della mrca di Namur, Baldovino di Hainautsi impegna al pagarilentodi otto~en
soprattlltto il. cancelliere, ricevevano con regolarit. anche omaggi. particolap to marchi d'argento all'imperatore Federico, al re Enrico VI e alla curia, e di cinque marchi
dalleparti che intendevano cos conferire .maggiore yigor~alle loro;ist:;mze.... d'oro all'imperatrice: ma questi non sono tributi feudali veri e propri.
Soltanto per gli ultimi secoli del MedlOevo abbIamo mfor~~zlOm precls~ 1210West/"lisches UB, 4, p. 116, n. 175.
sull'ammontare effettivo delle tasse di cancelleria, tuttavla;mcheperil 1211 MGH,Constitutiones, 3, p. 421,n. 434. [F. Kern,Zur Frage der Reicbslehentaxen, [744]
NA, 37 (1912), p.290-291, pubblica un documento del 1299 del cancelliere e del protonotll-
peri?doprecedente esiste qualcheindicazi~:meJ20~.. . .. .' ...;. . rio, ne1quale si rilascia quietanza di un pagamento del diritto feudale da parte del vescovo di
La primafonte relativa al versamento ditassem occaSIone dellmyestltur~ Metz per l'importo di 63 marchi e un/erto (Vierdung).Perci la diminuzione?e1latassada
delle regalie di un principe dell'Impero 1209 risale al 1145 quando l'abate 65 marchi e 1/4 a 63 e 1/4 deve essersi vernicatatra il 1290 e il 1299, enellaquietanza di
Minden del 1309 (di cui si parler qui di seguito) mancano solo cinque marchi all:ip1J?ort()
totale; ci tornerebbe a profitto dell'ipotesi di Zeumer discussa pi avanti, nt. '1214, qu~orll [745]
'.' . . . . .
, ....... ,'. "":-" si volesse credere a un errore nella minuta di quella ricevuta. Conformemente' irZeumr,
1205 Su forniture .di alimenti al cancelliere esistono diverse fonti risalehtialperlododi Kernesprime l'ipotesi che la diminuzione della tassa sia collegatllallacomparsll 'alla corte
FedericoIII,cfr. ad ;s.C!).mel, Regesta Friderici III, n. 5684e5706. ... . "..:.... , regia della carica di 1J!agistercuriae (Ho/meisteramt). A costui, comunClue,alloranon to~saya
552 1206 Sulla. caccia ai benefici presso la corte regia cfr. Herzberg-Frankel, Bestechung Z<t1d ancora una parte della tassa.] . . . . . . . ' . " .
P/rUndenjagd,p.468seg., e il saggio di Loosecitato sopra alla nt.)199.PeriLXIV sec.}! 1212MGH,. Constitutiones, 4, p, 288, n. 333. Senza indicazione dell'importo vengo~() 553
ricavano numerose testimonianze dai registri papali delle suppliche. ... .... ...( . .. . . . . . . ' i menzionati i tributi feudali dovuti agli officiales curiae: nel 1258 in occasione dell'investitura
1207 Per quanto segue cfr. Seeliger,Kanzleistudien. L p. 36 sego .' ......................... > . del vescovo di Ratz~burg(BFW, n. 5346); nel 1274all'investitllrll.d~lla badessa di Zurigo
1208 Perci che sgue cfr. le mie osservazioni nella Festschrift di Strasb,urgo i~9ccas10ne (MGH, Constitutiones, 3, p.637, n.647); nel 1287 in relazione all'investitura dellabad~s~aili
dellaquaranraseiesimariunione dei fologi e pedagoghi tdeschi,StraBburg1901,p.239seg. Quedlinburg (MGH,Constitutiones,3, p.379, n. 394); nel 1294 e 1297 per l'investitura 'del
1209 Cfr. SchefferBoichorst, ZurGeschichte, p. 50,nt, 3; RBi5rger,,fJieBelehnung de~ vescovodiPassau (MB, 28/2, p.421, n. '142; 29/2,p. 591, n; 205); nel 1349 in riferiment()
deutschen geistlichen Fursten, Le"ipzig 1901 (Leipziger Stdi<;:n a.usdemYebie\dt':r all'investiturlldell'llrcivescovodi Salisburgo e del vescovo'di Passau (Salomon, Reiseberichte,
Geschichte,'811) ,p. 64 seg.; Zeumer, DieGoldeneBulle,.1,. p:.99se.g; ; Buchn::; 50F503,n.IX)
Reichslehentaxen; p: l'seg;Le tesi di quest'ultimo misembranoper~oltiversllnaccett~bili;. 12DNon sapJ?iafuo percoIl1e tale diVisione fosse. effettuata;*uro ch~il criteri'di
in partic()larenonm~ sento dicondividere affatto la sua opinione che f1?o ~af'romul~az10ne divisione. usato. a partire. dalla met del XIV secolo non'puessere stato applicatogiW~1
dellaoUad'Qro solo i principi ecclesiastici dovessero pagare questI tribuu feudali e che XIII secolo (cfr.Zeumer,Die GoldeneBulle,l,p.102seg.). Le cOfI1binazi?nispo~~e,aI
questi ultimi avesserolalorooriginenello iusspoliL Tali tasse non hannonullaachdar~con riguardo da Buchner, Reichslehentaxen; p. 5 seg., e sulla cllusadella riduzione delle tasse:ga
l'evoluzione storica '. dello' ius spolii,che ci abbastanza nota; e l'opinione,seconclo la quale 65 marchid/4 a63marchi e 1/4 mi appaiono non sufficientementdohdate;, . . ..... .....
Carlo IV nel 1356avrebbeimposto ai principi laici unnuovoJardello, che c6storoavrebbero 12I4:z:eumer, ibid.; 1, p. 103, con cui concorda Buthner, Reicbslehentaxen, p.q, pensa il
553 senz'altroaccettato, non si a'ccorda con quello che sappiamo sulla ge?esidi talelegge e ~ul un errore (LVIII invece diLXIIl) nella minuta del docmento~ nel cui ori~inalei ~uIl1~ri
rapporto. diCarlo .IV con i principi dell'Impero. Tuttavia vero che pnma de11356 possedia, son scritti in lettere.,. Piuttosto che credere.a una tale negligenza nella stsura del docum!lto 554
mo testimonianze relative al pagamento di diritti feudali qua~,soloper i principi ecclesiastici; di obbligazione del vescovo suppongo che questi aveva gi versato un anticipo di cinque o
506 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. Xln in poi 507

554 all'imperatore di mandargli l'investitura delle. regalie; contemporaneamente per un privilegio c()n la concessione di regalie e altri clocumel1tiriceyuti:i:l~
fece consegnare all'imperatore cinquanta marchi d'argento e dichiar. che, Enrico VI pag oltre ottocento libbre di denari imperiali che totcarono1l1lq
nel caso dovesse pagare di pi a lui o alla sua curia per l'inyestitura;era stesso imperatore, e duecento libbre alla sua curia, delle quali cinquanta
disposto a farlo; l'imperatore per respinse la richiestadelvescovo,!215 Nel andarono al cancelliere, venticinque al protonotario, quaranta al vescovo di
1349 le tasse feudali dell'arcivescovo di Salislmrgo e. del vescovo di Passa1,l Asti, e le r:imanenti ottantacinque dovevano esse divise tra ilcamerario
furono versate al marescalcus dell'Impero Burcardodi Ellerb::ich che dunque, imperiale Rodolfo di Siebeneich e altri IIfficiali di corte non nominati, trai
si sar anche fatto carico della loro ripartizione,!216 MediantelaBollad'Qro' quali vi saranno stati probabilmente anchei funzionari inferiori di cancelle-
di Carlo IV 1217 il compito di effettuare tale suddivisione fu poi trasferito al ria che avevano preso parte alla redazione del. documento.1221 ' . . ".
magister curiae (Hofmeister) del re e contemporaneamente l'ammontare Che nel XIII secolo, oltre alcantelliere e alprotonotario, anche i not~i
delle tasse fu stabilito a 63 marchi d'argento e un quarto, dei quali il cancel, ricevessero una parte delle tasse di cancelleria, si deduce con chiarezza'cllli
liere e cinque altri ufficiali di corte ricevevano ciascuno dieci marchi,inotai diplomi di Enrico (VII) del 1227,1222 mediante i quali all'Ordin<=Jel.lt()11iQ
della cancelleria insieme tre marchi, il sigillatore un quarto. Questo era l' mn- fu concessa l'esenzione da tutti i pagamenti alla cancelleria periprivilegi,1<=
montare della tassa versata ancora nel gennaio 1356 dall'arcivescovo conferme o altri documenti in suofavore. . . ,'C"
Boemondo di Treviri, l'ultimo principe elettore che la pag, dato che la . Per il XIV secolo possedial11onumerose informazionil1i c()ti.,ig
Bolla d'Oro esent i principi elettori da tale tassa. 12l8 Anche ilLquesto caso affrontare per ottenere un privilegio imperiale;1223 particolarmenteitl."1,lttiyi
essa fu probabilmente pagata al cancelliere, e il criterio di riparti;z;iorie sem- sono per i calcoli ,dettagliati giuntici dall'epoca di arlo rv.in~~lgziql1ea
bra allora non essere stato ancora quello stabilito nella Bolla d'Or.12l9 due.casi.Ne! 1356 1224 per i privilegi dell'arcivescovo Boemondo di. Treviriil
555 Per il resto in un solo caso risalente al XIIsecoloci vienefornita.lin'in.c!i- c~ncelliere.ricevette cento fiorini, la familia del cancelliere e i suoiscrittqri
cazione ,numerica sulle tasse di cancelleda.l220 Nel1191 la cittdiPfacenz~ dieci fiorini, il grassatore quattro fiorirIi, il sigillatore di due privilegi d.lle
fi.orini.l~25 Nel.1361l226 , dei costi 'per ottenere .il.diploma:relativo.ali'inc9X" 556
P9razionedella contea di Savoia all'Impero romano, alcll11celliere e.ai y()i
. familiaritoccaron.o 65 fiorini, 1227 non fu calcolata una cura a parte per .coJlli
., _'0' "-", ,

sette marchi, cos che i 58 marchi'~ 1/4 rappresentavano solo la somma restante del suo debi-
to verso il cancelliere. che.scrisseil.mundum, il sigillatore.ricevette quattro fiorinie.il registrator<=
12,15 MGH, Constitutiones, 4, p; 1075, n. 1038.. sei.1228 . ' '.' . ' .' .' .... ..'.. ..
12.16Salomon, Reiseberichte,p. 501, n, IX. NelXV:secol()~tasse di.cancell~riasi divisero ,in: 1111a tas!ia p1}dpal~!J.e
1217 Zeumer, Die Goldene Bulle, 2,p. 47.. . . . . <c.;: toccavaalc;ancellier, ein una s()m!Ila pipiccolahericeveyano ifupzi()Jill1:1
1218 Secondo il registro contilbile di Treviri(Salomon, TriererRechnungsbuch,p.427seg.) subalterni; quest'ultima viene definita coltermine bibalia, "che spettap.qf.li
la tassa fu allgra pagata in fiorini, il marco d'argento fu cal.colatoa ci,nqllefioritJ.i. ..............
1219 Il cancellieJericeve venti marchi, ilmagistercuriae dieci,g)i altrifunzionari.di corte
insieme trenta marchL(cfr.. Zeumer, Die GoldeneBul!e,),. P.LJ Ol,e~uch,n~r,
Reichslehentaxen, p. lO). Per noi importante il fatto che a un campaniJ,rius viene pagato.un lUaschera;es~l() quella della diocesi di.Liegi, le retiditedellesue entratedovevarj.o~ss~r"
quarto Verto) di J;I1aq:o. e a un prepositus Aquensis tre marchi. Il primo~ sicuramente il sigilla- molto raggullrdevoli per potere far credere alla vellditadi tale uffiCio. . "". .. .", .' ......
tor, come anche Zeumer suppone. Ma che cosa ci fa qui il prepositodi Aquisgrana? Del.tutto ..' 1221 Degn:o di nota il fatto che iD. uno dei dOC1lm~ti per Piacenza vengono menziOnati
fantastica l'iqea di Buchner, Reichs[ehentaxi;n, p. 3, nt~ 2,chepenserebbe "all'ufficio di un coIIletesti il vescovo di Asti .eil carnerario Rodolfo.Almeno in questo cas9parec4 riCono.~~e'
conte palatinolateranense", e non c' bisogno di conftarla. Pi probapile sicuramer;iferi- re un collegamento tra partecipazinealletrattativeIireliminari in relazione a un negozio gi-
potesidiZeumer, secondo cui il passo si riferirebbe aunnotaio:ma:ilptepositodi,allonldi. ridico da documentare, menzione in qualit di teste nel documento stesso e quota delle rela'
Aquisgrana, Gerardodi Virneburg, non era sicuramente notaio. e non. mai llttestato mi i tive tasse.
funzionari di. cancelleria c4Carlo. IV. Piuttosto come capo della cappellaitvre1:>pepotuN 1222BFW, n. 4038 e 4052.
avere una parte delle tasse; che in occasione di investiture di principi ec.clesiilSticifosse. da 1223 Cfr.Li,nclner,Beitrage, p.;187seg. ....
pagare al. capellariusuna tassa pro iure capellae testimoniato,quanto;alXIILsecolo, dlil 1224 Salortion, Trierer Rechnungsbuch, p. 428. .... .... . . ....2
dipl(j!lla diCorradoIV,BFW; n. 4498: tale tassa a carico dell'arcivescovo.di Besan~ondoveva .1225 1I1oltre per il cordone dista del sigillo furono pagati 40 solidieJ;I1ezzom.1p.on~~llQi 556
allora ammontare a.un marco d'oro.Con la Bolla d'Oro al postodel capellariu~ sarebbero poi Schwiibisch Hall,e per una bolla aurea 25 fiorini. . . L . ' . . " . i f / . ,d;
555 subentratiinotai della cancelleria. Ma, pur accettandoquestaipotesi,pe~ahgonoalcune 1226 Y-vanBerchem, Ce quecputaitun dip/ome imprial.auXFVe sicle,bnzigedur
difficolt per ci'che riguarda la ripartizione della tassa nel XIII secolo, almeno nei casi in cui Schweizerische Gesthichte,24 (1893), p; 505-507: 506.' . '. .. . . d .... XiL:
1'ammontare di un marco d' oro~ra quello tradizionale. ....". :- . .....!'. 1227 Inoltre il cfrtlcel1iere ebb una quota. della sO!llJ;I1a. di 218 fioriniimpiegatipedare
1220 Che esse per gi al tempo di Enrico VIJossero molto cospicue si arguisce daIlenoti- regali funzionari di corte. .' . ..' .. '. '. . ...> .
i<V;
z.!e sulla vendita della cancelleria per una somma rile"ante (Gislebert de Mons, .(krqnjque,p. . 1228 La bolla aurea cost inoltre anche questa volt1l 25 fiorini; non vi. una voce apll.rt.e
270, cap. 183). E.infatti, anche se la vendita della cancellr.i~~ cui parla Gislebert(), dove"a per il cordone serico.
508 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 509

so~to agli aiutan~, come tradizione";1229 ma anche questa mancia non costi- nentiallavoro effettivamente prestato.. Quando nel 1414 Francoforte,
twva una~restazlOne facoltativa, bens era obbligatoria e veniva riscossa dal MagonzaeStrasburgochiesero al re Sigismondo la conferma dei loroprivic
taxator asslel1l:e ~lla t~ssa princ~pale. D' altronde anche in questo periodo legi, la .cancelleria .pretese da ognuna di queste citt non meno di 2200 fiori-
!lella can~ellen~ unpenale non VI era un regolamento fisso delle tasse, com., ni;gli inviati di Francoforte riuscirono poi a ottenere una riduzione tanto da
1llvece :s~steva 1ll quella pap~e:. (Ia~~. singole fonti a noi tramandate possia- sperare dicavarsela con 1100 o 1200 fiorini; sembra cheLmagontiniriuscis-
mo pero 1lltravedere ~eno 1 pr1llClpll secondo i quali si procedev.Ii30 sero a ottenere una riduzione fino a 1000 fiorini. 1233 Nel 1428 grazie al suo
. Come a R0l?:a le lztterae de curia, cos tutti i documeriti elelttere .fila- intervento 1'allora gi influenteKaspar Schlick riusc afar abbassare a 20 fio-
sCl~te non .nell'1llteresse e su richiesta di una parte,bensinereritial servizio rini la tassaper un privilegio a .favore di Francoforte in una controversia con
reglO, velllvano naturalmente spedite gratis.1231 Tnoltrenel XV secolo era Friedberg.1234.Nel 1433, dopo l'incoron::lzione imperiale di Sigismondo,
accordata l'senz~one ?a~etasse, o una loro riduzione,riei casi di povert, Strasburgo pag .7DO fiorini per la conferma dei suoi privilegi, e Augusta
quando essa velllva dIchIarata sotto. giuramento o era notoria. Altrirn.eriti 600,1235 mentre Francoforte nel 1442 al tempo di Federico III se la cav con
occorreva sempre una dispensa ~al versamento delle tasse, accordata dal 400 fiorini per ottenerne la conferma; viene esplicitamente riferito chequec
sovrano o dal capo della cancellena; che peraltro pare sia stataconcessab: stoirn.porto relativamente basso fu raggiunto solo 'grazie aun dono straordi-
basta!l~a .spe~so. Anche in quest'llltimo caso non raramente furono corri: nario fatto ai protonotari.J236 Agli inviati di Metz, che nel 143J avevano.fatto
spostu bzbalza. 1232 ., istanza affinch fossero confermati alcuni privilegi, il cancelliere dichiar che 558
Malgrado l~ mancanz~ di un. regolarn.entopeda riscossiohe delle ta~se non si sarebbe occupato dei loro documenti e delle loro questioni se non gli
sem~ra che eSIstessero abltualrn.ente criteri fissi per .certi tipididocUil1riti; avessero preliminarmente versato 1000 fiorini. In seguito si accontent di un
557 COSI par~. ~he .n~~ seconda met del XV. secolo una lettera dicitiioriin prirn.o regalo di. sei tazzed'argentodelyalore di cinquanta. libbre; eper la
queStlOlll g1Udizl~n~C?stasse regolarmente un fiorino,uria inhibitio'eimsal- onfermaessisi iInpegnan;mo a pagareall'irn.peratore 1000 fiorini, e alla cane
vacondotto due fionm, .un~c0'!lmissio sei fiorini.. Le praeces primariae.costac celleria 600, somma per la quale dovevano ricevere un privilegio con bolla
v~~norm~ente tra 1. seI e 1 ~ove fiorini, le legittirn.azioni tra gli otto i d'oro e uno con un grande sigillo pendente.J237 Nel 143JNorirn.berga pag
diec~, semplicllett~re dI .co~f~ru:n:nto di un blasone (Wappenbrie(e) senza 600 ducatiperJaconferma dei suoiprivilegi,ottenne per in.cambio non
partIcolare decorazlOne ~ec~ ~IO:1llI: Molto pi alte e irregolari eranltass meno di ventiduedocumenti, otto con bolla aurea e quattordici con sigillum
v~rs~te per le sen~enzeg1Udizlane;.1lltaluni casi ascendevano fino . a cent:o o maiestatis;1238 da. questi esempi si tocca con.mano quanto poco contasse il
~ers.1llo.aparecchie cenrinaiadi.fiorini. Ancora pi .oscillantiierahole~()m.me layoroeffettiyamenteprestato e come la tassa fosse sempre forfettaria,e
r~chlest: sopr.attllttQ alle. citt~ ricc,he.perprivilegidiogni.~ipo:spssor~g_ iI1 fatti gli abitahtidi Norimberganel 1424 avevano pagato 1000 fiorini
glunge;rano ~ifr~ straordinarIe. Ne SI possono ricohoscerepril1Cipiifissiiii ungheresi allacanclleria per un .solo documento relativo al trasferir11ento
base al quali ta,~ somme erano, calcolate; accanto al lavoro procurato alla
can~e~~r:a e all unportanza dell oggetto si teneva conto e~denteniel1te'dell
solvlbill~a del postlllante;lacancelleria tentavadiestorcete4a~hiefiritl
1233 ]anssen, Frankfurts R~ichscorrespondenz, 1, p. 256 sego
g~::ldo?i p~~are larn~ggio~e9uantitpo~sibileclidanarq;i;ilOHpesSc{'s 1234 Ibid., 1, p.J65: "e gi scendere a questa somma mi costata molta fatica" ("doruf ich
557
pervemva a. tUl. be~ poc:o.digmtosornercanteggiament fattqdi:d0iriapde es kaum bracht habe"), scriveva Schlick al consiglio di Francoforte.
offerta, nel qua],e. SI teneva conto di molteplicifattori, manondiqu'elli tti: 1235 Sui costi delle conferme di privilegi ottenute a quei tempi da Basilea, Nor<llingen e
altre citt, cfr. RTA,11,p.:x:xx:rx e285 seg: .'. '.' .
'1236 ]anssen, FrankfurtsReichscorrespondenz, 1, p. 394; 2,p. 55. Due transumptl1dell~
c()nfe~1p.a,m]Jniti del sigillo de(tribunale imperiale, costavano solo due fiorini. Un privilegio
1229 ~Tr~eld(Bi~alia), so den Gesellt;n gemein1ichzusteht,wieB:etlcolm:teniJt":~ego_ perl'eseIlziorie dallagiurisdiziq'J:je altrui c.on l'inserzione di parecchi documenti pia,ntichi,
l~mento. dI c:nc;ellena del.1494, ,}S~elIger,.Ordnung derReicbskdnZleiT494,p;. 7): perci probabilnerite niolto esteso, si poteva avere per 80 fiorini; un duplicato e. due tran.
Lespress!one .TriiIkgelt dechn gesellen SI trova gI nel 1433 (RTA,U;-p. 286).4-'<:ctito ailUe: ~u.mpta di essoognunoperduefio~ini(Janssen,ibid.,2,p.?6L .. ' .. .. .' '. ' . ' >
~ta mancIa co~par~ ora an e una tassa aparte per il sigillator. . . ..' c:, . . " .. ~2Eonsegnar()ll0.il danaro all'imperatore. in. un piatto fondo d'argento del valore. di 40 558
' . 12(3cfPeCrhmglielanm 1470..e seg. si conservato qtiasi.integrliillibrO;delltassedel~.cancel_ (o 60?,cfr. Wo1fram, },{etzer Chronik, p: 420 e 421) fiorini. Inoltre pagarono 40 fiorini per la
lena. r. Actenstucke, 'I 'p37).c.x
'. ' seg.; Seeliger, Kimz.leistudien.., bollad:oro, }Ofiorini per divers~altr~!etter~.e200 fiorini a di,versifunzionari.di corte. (dr.
1231 S .' d ,..il ... '1 . 1, d
p. XXXII.
i . . ,....
econ o reo am~nt?, c~celleria del 1494, (Seeliger,Ordnimg defReic1{skanzlei \X'q1fraII1,ibid.,p. 413, 418 seg.e 421 seg.). ..... '.
1494, p; 5, 17), le ques~onI pr~pne ?ella regia 1p.aest" ("der K. Mjest:ii(angeschaffn 1238 A ci si aggiunse anche l mancia di 50. ducati, poi i costi, che. a,nche in quest() (:aso
Sachen ) devono esseresbngate pnmadi tutte le altre;- .' . ,. ' . ' ' vennero pagati a parte, come sifaceva.sempre, per le bolle d'oro, 200 ducati per il metallo e
1232 Secondo Enea Sil' t . l . .
VlO po evano essere pretesI so o cn-ilyermesso del caI1celliere:
. 40 ducati per l'orafq(qroniken Niirnberg, l,p. 451).
'. '"
510 La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi La cancelleria imperiale dal sec. XIII in poi 511

dei gioielli dell'Impero nella loro citt.I239 Fino a quali cifre enormi potesse- di cancelleria, cio quelle per la pergamena, la carta, i libri,l'inchiostro,'la.
ro ascendere questi pagamenti dimostrato dal fatto che Norimberga nel cera ecc,1245 Per la prima met del XV secolo non possediaino ancoranoti c
1427, per ottenere i documenti di conferma relativi all'acquisto del castello zie che chiariscano se il cancelliere tratteneva tutto ci che restava, detratte
delmargravio, vers un totale di 9372 fiorini; cifra che si ottiene sdmmando tutte queste spese non irrilevanti, oppure se una parte spettava al sovrano.
insieme la tassa principale, le mance e i costi accessori.l240 Un esempio istrut- Tuttavia non sembra che ci avvenisse durante i primi anni diregno'di
tivo che illustra come questi privilegi fossero oggetto di trattative dato da Federico III, o almeno Enea Silvio afferma soltanto che era il cancelliere! a
alcune lettere provenienti da Hildesheim. Allorch nel 1419 al consiglio d1 incassare le tasse, e cos si spiegano anche le ingenti ricchezze di cancellieri
tale citt fu offerto da un ambasciatore di Sigismondoun privilegio diqtiel come Kaspar Schlick che fu per tanti anni in servizio. Se veramente il sovra-.
sovrano per 250 fiorini e poi ancora 7,ducati, il consiglio ringrazi malo no fino ad allora aveva lasciato tutte le tasse al cancelliere; forse propiio il
rifiut con gentilezza; due giorni dopo per fece annunciare dallo sCfibacivi~ patrimonio accumulato da Schlick potrebbe avere indotto Federico III ad 560
tatis che si era propensi ad acquistarlo per 100 fiorini e;come'sel11bra,lo adottare altre disposizioni al riguardo. Dopo aver lasciato la carica di'cane
ottenne poi veramente perla sonimaofferta,1241 . ' .. celliere vacnteper oltre cinque anni, la confer a UIrico We1zli,nonper
Come la tassa principale, cos pure le tariffe delle mance non eranofisse; senza prima essersi riservato una parte dei suoi proventi;1246 Per questo
anche per i bibaliabisognava trattare, tuttavia essi eranosempredn una certa periodo non riusciamo ancora a sapere in quale modo d avveniva, se cio
559 relazione con la tassa principale: pare che in media (nattiralmentenonsem:~ mediante la riserva di un'unica soluzione di pagamento, o di una quota per-
pre) ammontasSero a circa il dieci per cento di quella,1242o centuale delle tasse; o di un importo annuale fisso; ma del successore di
Da questi dati si deduce che le entrate della cancelleria dovevano essere We1zli, ilvescovo UIrico di Passau, sappiamo che doveva pagare all'impera-
straordinari~me!lt~variabili,' che anche per essa vi erano annate buone e cat~ toredeterminate somme annuali a titolo di Kanzleigeld, cio egli aveva/per
tive. Tali entrate erano destinate ad aumentare o decrescere asecondach~ il cos dire, preso da lui in appalto la cancelleria. 1247 E quando, dopo le dimis-
prestigio del re fosse tenuto in mggiore o minore considerazioiee i stloi sioni di UIrico ne11470, l'arcivescovo Adolfo di Magonza-non nella sua
privilegi fossero piti Omeno richiesti. ' . . qualit di arcicancelliere, bens in virt di una speciale con.cessione dell',im-
I ricvidalle mance e dai doni offerti a tuttalacancelleria,detrtti ic()sti peratore ~ assunse la direzione dell' attivit di cancelleria e deltribunal~
di alcune speseLminute comuni, venivano suddivisi tra i funzionati, natllr~l~ camerale, ci avvenne a seguito di un contratto datato 31 maggio 1470,1248
mente non in parti uguali, ma graduate in base al loto rango. Nel 1471; di in base al quale ad Adolfo fu affidata la gestione completa dei due uffici;
400 fiorini giunti alla ripartizione, il vicencancelliere ne Ottenne 80;quttro cio l'usufrutto dei loro proventi e la copertura dei costi, 1249contro un cano-
altrifuniionariebbero 40 fioriniciascuno,altri due 23 fiorini ciascuno,'altri ne d'appalto annuie di 10.000 fiorini da pagare in due rate. Sembra-che
tre 18 fiorini ciascuno, altri tre 13 fiorini e 1/3, ealtridueHO fiorinicia:stll~ pr l'utilfinanziitio ricavato da questocohtratto non sia stato ccellente:
no,1243 probabile. che queste quote furono fissate una volta per tutte dal gli ulti111idecenni di regno di Federico III non furono appunto anni blloni
capo della cancellria.I2,44
Dai proventi della tassa principale dovevano innanzitutto pagarsi lfpse
1245 Cos era almeno negli anni 1470 sego Secondo la Bolla d'Oro il sigillato,-.dgveva,.pr.o.:
curare cera e pergamena dalla sua quota sulle tasse per l'investitura. NdJIV sec. gliEbrei
1239 l'b''d' '2' " . /
l . , ,p. 44. .... . ..... . ."c, .... ,'., venivano obbligati a una fornitura di pergamena quando l'imperlltOredimoravaa
1240 Ihid., 1, p. 289. Ancorapi rilevanti sono, al t~mpo diSigisnl01ld()11ericllie~te):i:Jbl1:~ Francoforte (cfr. Wattenbach, Das Scbri/twesen 3 , p.l3I). Come abbiamo visto, le bolle:d'oro
a Venezia (cfr: RTA,12,p. 206,n. 130). '. .. . 00 i , ,,. ' 0
dovevano essere pagate dalle parti e talvolta anche la seta del cord(jned~sigillo(cfr'sopra;
1241 UBStadt Hildesheim, 3, n. 876, 877, 891 e 1164. Cfr.. anche la relizione ddl'iriviatoCli nt.1225).'-, .. , . : . o

N6rcllingen ID RTA, 12~p. '134, n. 82, e la lagnanza de1l'inviatoInilanesesull'avilrici.dll~ 1246 Ci risulta dalla relazione dell'inviato del consiglio di Francoforte, quando,dCJpo la 560
cance1leria, in RTA;12, p.179, n. 111. .....", .<'."'."." morte diWelzli, il posto dovevaessererioccup~to(Tanssen, FrankjurtsReichscorrespondenz,
559 1242 Questa percentuale stata calcolatada See1iger, Konileistud/en.L;p. 45seg.ikergli 2,p. 24l):"esielice anche ne1la callce1leria del re dei romaniche il maestro M!lrtin6Meyer
anni 1470 seg;; validaappr6ssinIativamente anche per i casia me noti nsaIellti a epoca:prec dovrebbe. elivenire cnce1liere e dare pi di quanto eliede la buon'aninla delsignorUlrko
cedente;.' . . .'. ' . ". . . ..;'fHe';
1243 See1iger,Kanzleistudien. I.; p. 61. Un foglio, sul quale sei fUIizionari ~cance1lerialle1
Welzli'? ("auch.;.ist elie ganczesOagein der Romischen canczellye, dlis meister MertinNieyer
cancze1ler werden'uridmehe geben solle dariri herr Ulrich We1czlyse1igergebenhabe");:Y>
1475 fanno quietanza per la quota ricevuta dai bibalia, riprodottoin Chroust,MonZ!wentt 1247 Cfr.. Seeliger, Kanzleistudien: I., p: 11;nt:3., .>;.,
palaeograpbica, fasc.XIII, tav.6, eddescrittoda Lechner. '. . .. . ............ ...... .... 1248 Chmel,RegestaFriderici m,n. 6040; pubbLin Chmel; Atenstiicke, 1, p.XXIXseg.
1244 Cos secondo il regolamento di Cancelleria del 1494 (Seeliger; 9rdnung derReic/]- 1249 I.:inIperatore si riseryla met solo delle anlffiende giudiziare (Gerichtsbu~ei1.), non
skanzlei 1494, p. 7, 8). Anche la descrizione diEnea Silvi6'iQfa supporre." . anche delle sportule (Gerichtssporieln).
-', .
512 Cancelleria di Filippo di Svevia Cancelleria di Filippo di Siitivia 513

nel senso che si accennato sopra. Gi Ulrico di Passau, quando lasci la 2. Hartwicus (Hertwicus) (di Tollenstein), vescovo di Eichstiitt,4 mar.-24
sua carica, era in arretrato per somme cospicue che dovevaall'itnperatore apro 1203; deposto ("ab offido pulsus").1254
dai, proventi di cancelleria;1250 e pare che anche la gestione di Adolfo si sia 3. Conradus(di Frontenhausen), dall~ll mag.1204 vescovo di Ra'tisbona; 562
chiusa con un deficit; una nuova e approfondita ricerca haclimostrato che 12 gen. 1205-10 dic.n07; rimase comunque in carica fino alla morte del
almeno i proventi delle tasse di cancelleria "sappiamo poco su quelle del tri: re,1255
bunale c non bastavano a coprire il canone d'appalto. 1251 Cos anche Adolfo
aveva debiti verso l'imperatore quando la sua morte (6 settembreJ475) II. Protonotari:
pose fine al contratto.
Di fatto quest'ultimo era gi scaduto da alcuni mesi. Lo stesso imperato- 1. Conradus (diScharfenberg), 29 giu. 1198-18 mar. 1200; nel 1186 prepo-
561 re assunse la direzione finanziaria della cancelleria enonsitornpi,>al sito di St. Germanus a Spira; nel 1195 decano deldumo di Spira; diven-
sistema della concessione in appalto. ne vescovo di Spira e nel 1208 cancelliere di Ottone IVJ256
Concludiamo qui la nostra esposizione sulla storia della cancelleria impe" 2. Sifridus (Sigfridus, Syffridus), 7 api. 1200-10 dic. 1207; rimase incarica
riale nel Medioevo. Siamo in grado di aggiungere solo per il periodo fino probabilmente fino alla morte deli. 1257 .
alla morte di Rodolfouna lista dei funzionari che ha la pretesa di essere
quasi completa; per il periodo successivo e per grandi sezinidei secoli III. Notai:
posteriori mancano ancora lavori preparatori che permettano di compilare
tale elenco; perci' ci accontentiamo .a rinviare in nota agli elenchi finora 1. Helfericus (Helvricus), 18 feb. 1200-25Iug. 1205; dal 1195 al 1196 pro-
disponibili al riguardo,1252 tonotario di Filippo, quale duca della Tuscia; nel 1197 notaio di Filippo,
quale dua diSvevia; poi notaio di Ottone Iv. 1258
I funzionari della cancelleria imperiale dal 1198 al 1291. 2. Magister Ulricus (di Ulma) , 251ug.1205e20 ago. 1208; notaio diMria,
la vedova del re Filippo; canonico iBasilea;morun 30gen.1259
Filippo. 3; Hiinricus;.'25 lug;.1205; forse identico a Heinricus . de' Berge, nel 1197
cappellano di Filippo, duca di Svevia, ea Henricus, secretarius imperii,
I. Cancellieri: teste nel 1205?1260 .
4 .. Marquardus (Marquart), 251ug.1205; poi notaio diOttne Iv.1261
1. Conradus(Chuniadus) (di Querfurt),.vescovo di HildesheimeWiirz"
burg, 29giu.1198-20 set.1201; gi cancelliere &EnricoVI;Corrado Ottone Iv.
apparve l'ultima volta il 20 set. 1201 alla coite di Filippo, ma neL1202 lo
abbandon e probabilmente sar stato destituito dalla carica; fu assassi-
nato il6 dic. 1202. 1253
lUI stesso emesso, '. nel quale egli si qualificaz111perialisaulecancellarius( UB H?hstift
Hildesheim, 1, p. 511, n. 534) non ci autorizza a concludere me gi allorafossericon~sciuto
comecancellierediFilippo, poich possediamo tale documento solo in una redazione del 22
125Seeliger,Kan~leistttdien. I., p. 4, nt.l. . ,'. ,,'>,' ottobrernittavia probabile che gi lo fosse. Sui soi diversi titoli cfr. BFW, n. 32; Wilhelm,
125 1Seeliger, ibid., p. 38 sego D'altronde sembra chd' amministrazione di Adolfo nonsi in BFW/3, p. XX; Winkelmann, Philipp von Schwaben,p.13J,J67;512e520;Brch,
ispirasse molto a principi economici: egli concesse molte cose gratis. Regesten; Wegele, Kanzler Konrad, p. 34 sego Su Corrado cfr. inoltre BFW, n.IRe 60. .
561 1252 Per il periodo 1291-1313 si trovano indicazioni, peraltro incomplete,nel1e intrcluziac ,.1254BFW, n. 76e78; ChroniconUrspergense, MGH SS, 23, p;372.
ni di.Bohmerairegesti dei singoli sovrani; altreinHerzberg-Fr1ink~, DeutscheReichskanzlei, 1255 BFW, n. 90 e 171. 562
p. 254 seg.;non apparSala seconda parte del suo lavoro che doveva contenere.le biografie 1256 BFW; n. 18 e 43. Cfr. inoltre Bienemann, Conrad von Schaifenberg..
dei fum:ionari di canc~eria,PerLudovico il Bavaro cfr. Riezler, GeschichteBaiems,2, p. 531 1257 BFW, n.45 e 171. , .
seg.; ,perCllrlo Iv, Huber nell'introduzione ai regesti e nel primo Additamentum;per;Juttii 1258 BFW, n. 37 e 116. "
lussemburghesi e Roberto cfr. Lindner, Das UrkundenwesenKarlsDI.,ip.'13 nseg.,e Lin'dner, 1259 BFW,n.116 e 5530, Sul giorno della sua morte efr.Kalendariumnecrolgicum
Beitriige,p,; 171 seg.; perSigismndo anche Aschbach, Siginund, 4,p.A45 .seg. (nei regesti,di Basiliense,in Bohmer, 1'?ntes,4,p. 145-148:145, al 30 gennaio:fM~gister Ulricus de Ulma
Altmann manca purtroppo un elenco dei ii.mzionaridicancelleria); per FederioIII alcune canonicus huiusecclesie,'notarius quondam'imperatoris 6biit": Non ritengo pi che sia pro"
indicazioni sono inSeeliger, Kanzleistudien. 1., p.1seg., e Seeliger, Reg,isteifiihrung;-p: 276seg. babile la sua identit conii notaio di Federico IIUlrico diBollingen;
1253 Nel documento del 29 giugno 1198, in cui Corrado' appare perJaprimavolta alla 1260 BFW, n. 12,96,107 e 116.
corte di Filippo, egli viene chiamato soltanto vescovo. n dcmento del 21 maggio 1198 da 1261 BFW, n. 116.
,,'~
514 Cancelleria di Ottone IV Cancelleria di Ottone IV e di Federico II 515

L Cancellieri: IV. Funzionari di cancelleria dal 1212 1273 ;

1. Herimannus (di Katzenellenbogen), 3 feb. 1201; vescovo di Miinster; 1. lohannes, prepositus Werdensis (di Kaiserswerth), clericus efamiliarisdel-
rinunci alla sua carica nel corso di quell'anno)262 l'imperatore, 5 set. 1212-13 gen.1213 )274
2. Conradus (di Scharfenberg), 20 nov. 1208-16 feb. 1212; vescovodiSpira; 2. Radulfus, clericus dell'iniperatore,8 ott; 1216.1275
., ...

gi protonotario di Filippo, pass a Federico II e ne divenne cancellie-


Federico II e i suoi figli.
re.1263
[3. Egbertus, mago 1212; vescovo di Bamberga)264] Cancelleriaimp~riale)276
II. Protonotari: L Cancellieri:
L Morandus,131ug.-9 agO. 1198)265 , . 1. Conradus (di Scharfenberg), vescoyo di Spir~ e Metz, 5 otto 12.12-feb.
2. Gualterius (Waltherus), 20 nov. 1208-4gen. 1211; canomc() a Magde- 1224; gi cancelliere di Ottone. IV; mori il24I11ar. 1224.1277 .. 0 . '

burgo; alla fine del 1211 abbandon l'imperatore, ma ancora nell'apro 2. Sifridus(fratello .del contereriano Emicho),~a11226vescovo(1iRatl- 564
1212 veniva definito protonotario)266 . sbona,set.. 1230~lug.1245; nell'ago. 1245 si riconcili col papa; dt=posto
prima del nov. 1245) 2 7 8 - ' .' . ' '. '. ..;".
IILNotai:
II. Protonotari:
1. Stephanus, 22 otto 1204-estate 1207; can<mico?di Minden e di "

Kaiserswerth,1267 . .. ' i .' Bertoldus (di Neifen) ,1!icedomin~s.di'fr.~ritcib.5~g~..1212-.261ug.ii6;


2. He1fericus (Belvricus), 24 feb~ 1209; gi notaiodi iEilippoJ268 nel 121T divenne vescovo diBressanol1e.l279:, ' , .. . . . L .i
3. Hinricus(diCostanza), 18 ago. 1209; forse. identico a Enrico di Ti:lne, 2; Heinri~us (diTanlle),pr~f>0~ii8 dldu'omo' di(Jost~n~aepreposito,diSt.
protonotariodi Federico 11. 1269 Stephan g C?stal1za,pref>()sito deldMfri'q,pi~J1gIsta~ p~o9abilrB~rt~'.J8f
4. Virricus,25 otto 1209. 1270 . St. Thomas a Strasl:mrgo, 17 feb. 1217 c 13 ag().12,30; neL1233 divenne
5. Markviald,-250tt. 1209; probabilmente identicoMarquardus; gi vescovo di Costanza,l280 .. , .-. . ..
notaio di Filippo; poi divenne notaio di FedericoII.l271
6. ]ulianus,25 otto 1209,1272

1262 BFW, n. 216; cfr.'U;oltre un documento senza data in Erhard, Regesta hist6tae-West-
/aliae,2,. p. 261; Winkelmann, Philipp von Schwaben, p.)05, nt. 3; HecheIrnann. BischofHef-
mann II.. vonMunster,Mlinster 1866,p.25 e26;
1263 BFW,n. 244 e 466. . '.. , -' < .'-.'
1264Chronica regiaColoniensis, a. 1212, p. 233; cfr. per BFW;I.476a e WUlk~ann,
OttoIv.,2, p. 304, nt.1. ' . - .-.. 564
1265 BFW;n. 201 e 209. 0-' . . . . . , . . . .._- , .. , \

1266 BFW, n. 244, 444'6119 e 6122. Cfr. inoltre CkroniconM6ntisSermi,MGHSS;23, p.


175. ..,
1267BFW, n. 233 e238.
1268BFW; n; 271.
;269 BFW; n.292.
1270.BFW; n. 308........ _ . . . . " . __ .".T ,,-:</I!
1271 BFW; n. 308;. Schum, KUiA, testo,p. 448. Probaqi1mente egli anche il notariusM.
"che viene nominato nella lettera. di Ottone del gennaio; 1209. (Bf'W;ri.265tU111ag;;Bug.
menzionato nella stessa letteranon"era notaio, come crede Schum, KuiA;Jesto, p. 448, bens
cappellano. .
1272BFW; n. 308. ',,"--_.
"--"
516 Cancelleria di Federico II e dei suoi figli Cancelleria di Federico II e dez"suoifigli 517

3. Thegenhardus, canonico di Wiirzburg, preposito di Haug vicinoWiirz' 2. Magister Marquardus (Marquart), plebanus di Uberlingen, 3 mag.1215-
burg e vicedominus di Magdeburgo, 18 mar. 1234-10 mago 1235; parte- estate 1228; gi notaio di Filippo e di Ottone IV; nel 1241 era gi dece-
cip al1adefezione di Enrico (VII) e fu perci destituito, mantenne per duto.J2 85
la sua prepositura. 1281 3. Waltherus, 18 ago. 1216-giu. 1237.1286 566
4. Magister Heinricus (Monachus de Bilversheim), prepositodi Aqui- 4. Conradus di Boppard, 6 dic; 1224-21 otto 1225,1287
sgrana, dico 1241-mag. 1242; gi notaio; divenne vescovo di Bamberga e 5. Lupoldus, 15 ago. 1226-31 ago. 1230.J288
cancelliere di Enrico Raspe. 1282 6. Wernerius,151ug. 1231-15 gen.J235.J2 89
565 5. Petrus de Vinea, logoteta del Regno di Sicilia, apr.1247-gen.1249;gi giu- 7. Magister Hermannus, 18 uovo 1234.1290
dice della magna curia; nel Febo 1249 fu imprigionato e mor in Carcere,1283 8. Heinricus, preposito di Aquisgrana, mar. 1239; divenne protonotario.1 291
9. Magister Fridericus,prepositus Werdensis, giu. 1245.J292
III. Notai:
1. Magister Ulricu~,26sei.1212-19nov. 1233; svolselefUT1~ionivicepro
tonotarii; identico ad Ulricus de. Bolliqgen, .che<il 25 ago.. e ilpott, Wilhelm's von Baux, p. 1238, nt. 2) e n. 4296; BWF, n. 12620, 12637 e 12661; UBStrd]5-
burg, 1, p. 157,n. 195. Non vedo alcun motivo di distinguere due diversinotaidal nome
1220 Viene chiamato protonotario e il10gen.1221 chiericoe1()taiodel Ulrico nella cancelleria di Federico, come invece fa Bienemann, Conrad t,Jon Scharfenberg,
canclliere Corrado; nel 1225 canonico di St. Thomas a Strasburg().1284 p.132. '. .' .., . .... . . . .' .', .' ,
1285 In BFW;.n. 1063 deI 23 ottobre 1219 viene chiamato ima volta pro'tonoiario,ceria~
mente una definizione imprecisa. Cfr. BFW, n. 3872: secondo il tenore di questo documento
egli possiede una casa aUIrna; che lleI1222 regala almonastefo diSaIem eche neI 124~.
Strasburgo, CUi egli ha regalato un allodio a Hausbergen, lo chiaIlla regius in regno Sicilie acquistata dal notaio Corrado di Ulma (cfr. pi avanti) assieme al fratello Enrico (BFW; n.
prothonotarius, Molto probabilmente' egli dunque identico a quell'Enrico, preposito deI 4443). Nel 1274 la casa viene definita "des scribaers hus", e ceduta dal monastero di Salem a
capitolo di St. Thomas, che compare tra il 1224eil 1226.(UB Straj!,burg, l,p. 155, ritH, e 164, quello di Reichenau (Ulmisches Urkundenbuch, 2 volI., ed. F. PresseI, Stuttgart-Ulm 1873.
n. 205), el:icongettura espressa da WJ1heIrn,in' BFW/3, p.. LXII, s~zalllenzionaT~g!l~tidue 1900:. 1, p: .147)...-. Marqu:irdus. e Corrado di UlIna e;an Cl prob:ipilmente)(':gatialla faIl1iglia
ultiIni doc11Wenti, cheinJ3FW;I1,4029 si debbicancell~ela virgola tra protcJ1jotayiur'eP!epo- patrizia di tJIma degli Schireiber cne compare rntorno almo. pr()b:ibily che Marquardll~Y
situs Argntinensis perci sicuramente esatta. Su Enric cfr. inoltre BFW; n. 897e}163, Corra<:l9 fossero parenti; in BFW;n. 3968,accanto a :Ma~ql1ardl1sappare come teste Enric6
, . 1281 BFW; n.43 1.3, 4382 e 4422. . .... di UIrUa,il frllteIl0di Corrado,. Cfr. inoltreBFW; n. 797, 4109.e.4443, .
1282 Sulla sua famiglia cfr. il documento in Gudenus, Codex diplomaticzis, J;'pY673 ; neI 1286 BFW,n, 875,2254e4164. . . ',' , .. ,.." ." .....,. 566
quale compaiono sua madre Berthradis e suo fratello Conradus Monachus de Bilversheim, .......,1~87 Su Corrado di .Boppard n,umerosidocumentinel terzo vlumedelMittelrheinische.s
advocatus di Wimpfen, e inoltre O. Krenzer, Heinrich I. von Bilversheim, Bischof von UB.ddannoin(ormazionia partire dal 1220. (cfr. aIlche Nie~~;DieYerw.4tung,p,220);N?
Bamberg 1242-1257, prima parte, Programm des Neuen Gymnasiums zu Bamberg,' 1906' e 1224, chiamatb notarisdo1rl,ini rgzs (Mittlrheinisches VB,3, p: 191, n.231) .ein nome <:leI
1907, p. lOseg. Quando nei documenti viene chiamato anche Heinricus de CathaPia;ci rep;esiede unpladtCl a Boppard (cfr. ancheibid?3,p,1~1,!J-.360Lome teste:.convoc~t()
dOVlltoalfatt che Federico II neI 1232 tent di farlo nominare vescovdiCl!tnia(cfr. c1avapti alloscultetus, compare aBClPpardanch,JJ,? 1231yJlel1236 (ibid.,J,p.,)91..e43Q,
HuiIIard-Brholles, Bistorta, 4, p,J55, e Amico-Statella, Cataniaillustrat,JivoR;:Catania n.50} e 558). Dal 1238, .in poi vienechi aIl1ato notariuJJ3opardi'i~is (ikid.,),p, 18?e490in,
565 1740-41: 2, p. 75). Quando negli Annales.Wormatinses (MGH SS, 17,'p,A5J gi ne1l235 641 e 644); neI 1241 notariUJ; BopardienszS et prepositus S.Martini:WormatiellSis (ibid" 3d~..
viehechiamatoprotonotarius, gli viene attribuito il titolo ottenuto soIoepitardi; rieI1239, neI 535..e p. 537, n. 707e 710). Probabilmente a queI.t@po non apparteneva pi alla cancelleria,.
testo di BFW, n: 2425, .definito soltanto notaio. Tuttavia non impossibil~cheegligidopo Il necrologio di Arnstein;Das Necrologium dervormaligenPr{i;1]1()fZstratfnse.r,4btei Arnstfi/}
la destituzione di Tbegnhardus abbia di fatto. svolto il lavoro di protonotario;:diito 'che la an der Lahn, ed. Becker,AnnaIen des Nassauischen Vereins, 16 (1881), p.15,5, registra. al 22
carica non sembra essere stata ricoperta prima del 1239 (cfr. anche Krenzer, ibid; i p:12 seg.). agosto il giorno della sua morte;' il Liber donationum ecclesiae S, SeiJeri Bopart!iae, ed IiNick,
Cfr.inoltreBFW, n. 3241, 3294 e 3295. e pi avanti. . ',e Annalen des Nassauischen Vereins, 9 (1868), p. 1-48: 27, indica il 19;agosto;Cfr.inoltre
1283 Nello scritto diG. Faraone,Della patria di Pier della Vigna, Napoli 1880, che 1100, ho BFW,n.3947 e3989.
potuto consultare, '. e in altri. lavori dello stesso autore, nei quali egli intraprende il tentativo -,j288BFW;.n.AOI0.e 4~64.
del tutto infelice di dimostrare che Pietro non era originario di Capua ma di Caiazzo, eitato ,128.9.BFW,m 4209 e 4366;
un preteso documento originale dell'Archivio del capitolo di Caiazzo, neI quale,Piettogi nel .)290,BFW;n.4362;
marz6-f244 verrebbe chiamato protonotario, Come giustamenteosservaJanneIli,Pilitwdella 1291 BFW; n; 2425. . . .' . .."L":
Vigna,p.185 seg;,d . del tutto inattendibile: o U documento deveessere,non,;gehuino, ...1292 BFW; n. 3479. Sulla genuinit di questo docu11ent() cfr... per ultimo H. Gruffiblat,
oppure la data deve essere sbagliata. Prima dell'aprile 1247 Pietr era $010 giudice della Uber einige Urkunden Friedrichs II. furden deutschen Orden; MIOG, 29 (1908), p.385-422:
magnti curia, non protonotarh Cfr. inoltre BFW;n. 3622 e 37550Su BFW; n.3360cfr. 401seg., il qualeap. 402, nt. 7, ha giustamente fatto notare che H nome Werdensis potrebbe
nota di Ficker su questo regesto, e PhiIippi, Zur Geschichte, p. 38, nel. '... /.' riferirsi sia a Kaiserswerth che aWerden. Forse costui identico aI magister Fridericus;retto-
1284 BFW, n. 671, 672, 673 (da questi documenti non vorrei desumere il titoIo!iiceproto- re della chiesa diOberlingen, al quale neI 1248 per ordine del papa fu sottratt0'luestobene-
notarius, come fanno Philippi, Zur Geschichte, p. -19,e~:heffer-Boichorst,Erhebung fido (Acta pontificia Helvetica, 1, p. 278, n. 4539). .
518 Cancelleria di Federico II e dei suoiligli Cancelleria di Enrico &1spe 519

lO. Conradus(di Ulma), canonico di Bamberga eSt. Cyriacus a Ne'l!- 12. Nicolaus de Rocca, notarius, nov. 1248-set. 1250.1306
hausen, nov. 1239-ott. 1251.1293 13. Rao de Capua, notarius, nov. 1248.'307
11. Rudiger, nov. 1240-giu. 1242.1294 14. Nicolaus de Brundusio, notarius,nov. 1248-(17) dc.1250.130S
15. Rodulfus de Podio Bonizi, notarius, nov. 1248-nov. 1250.'309
567 N. Funzionari di cancelleria siciliani che compaionoindocwnenti relativi 16. Iacobus de Papia,notarius, gen. 1249. 1310 .
all'Impero: . 17. Magster Philippus, cantor regine (Reginus?), revisore di documenti, anche
di quelli imperiali, con controfirma, gen. 1244-nov. 1246 (da solo).1 311
1. Philippus de Matera, notarius, lug. 1212.1295
2. Heinricus de Parisius, notarius, 26 set. 1212.1296 . Enrico Raspe. 568
3. Guido de Caravate, notarius, dic.1220)297
4. Iacobus de Cathania, notarius, ago. 1227.1298 1. Cancellieri:
5. Phylippus de Salerno, notarius, set. 1230. 1299
6. Iohannes de S. Germano, notarius, ago. 1234. 1300 1. Burchardus (di Ziegenhagen), preposito di Fritz1ar; il 23eil2,? mago
7. Waltherus de Ocra, capellanus, lO mar. 1238; divenne cancelliere sicilia> 1246 risulta datario; all'inizio del 1247 fu nominato arcivescovo di Sali-
ho di Corrado IV)301
sburgo. l3l2 ..
8. Thomas de Sugio, notarius, giu.1244. 130i 2 ..Heinricus (di Bilversheim),' vescovo di Bamberga;. gi pl"otonotario di
9. Dominicus de Alipano(Ariliano), notarius,lug.1247-nov. 1248. 1303 Federico II.l3l3
lO. Petrus de Capua, notarius, ago. 1247.1304
11, Iohannes deCapua,notarius, ago. 1248-gen. 1249. 1305 IL J?rotonotario: Robertus,preposito, 7 dic.1246. l3l4

.' . 129) BFW, n.A407 e 4563 ,cfr. anchesopra, nt)285eil docJirllerito dd18~tign1242. . ih 1306 BFW; n. 3730 e3824.
1307 BFW; n. 3731.. ,
YBWorms,l, p. 142, n.203 .. ' ">'<.H
". ..' .. ". .......'. . '.
. 1294'BFW, n. 4432;A.Meister, Die H,ohenstaulen.Jm Elsafl;mitbesonderer 130S BFW; n. 3734 e3835.
Berucksichtigung des Reichsbesitzes und des Fa11Zilienguterdflrsel~flni1!'fJsaflJ079~1255, 1309 BFW; n.3735 e 14761.
Diss: . StraEgurg1890, p.J16,n. 4. Iohannes, scriptor regis(d?cllmentode1123.!,(TB 1310 BFW; n.3755.
Hochsti/t Hildesheim, 2, p; 150; n. 325,.edeI1232,.ibid,,2,p;158,n.3AO)
localeddl'amministzione regia a Goslar.AncheWitrus scriba,checomparend12!~e
un.ftIllzionrio 1311 Philippi, Zur Geschichte,p. 37 sego Del tutto isolato il caso di BFW, n. 1261jr cUi il
camerario siciliano Riccardo appone la ricognizione ad vicem del cancelliere imperiale. -
1235 (BFW; n.1057;A. Schulte, Acta Gegen~icensia1233,35,ZGO, NF,4[l889],pi90'114: Sorto Corrado IV la cancdleria siciliana produsse normalmente dalla Sicilia documenti.relati,
114), appartiene ai fim:zionarilocali di Hagellau (cfr. Nie~e,l)ieVe1Jaltung;p:220).Riman vi anche all'Impero. " , .. '
per in d.ubbiose illotai ,Wolfelinus, lldebrando, Rlldigerus eOttOne iABfW,m769del 1312 Secondo una congettura molto interessante di Meyer, Urkunde Heinrich &1spes, p. 568
567 1214 appartenes~eroall'amrn.inistrazion lcale o .allacancdleria.imprialei\Un "Cunradus 395, da me condivisa, Burcardo, che non port il titolo di cancelliere, deve identificarsi con
quondarnnotariusregine\ canonico di \X'0rrns; coml?are nel1~41'enel t248 (UBWorms,l, quel cancelliere di Enrico Raspe, citato, ma non per nome, nella nota di spesa del 7 dicembre
p. 141,n. ~91; p.152;n.22l),annotazione che probabilmente sirifrisw alla regina 1246 (BFW; n. 4880). Se allora, dopo la morte ddl'arcivescovo Eberardo di Salisbiiigo';vv~
Margherita, lasposa di,Enrico (VII): .' . . nuta ilIo dicembre 1246, Burcardo fu scelto all'incirca nel gennaio 1247 come suo'successo-
1295 Provana di llegno, Certose del Piemonte, p. 201; n.29.' re alla guida dell'arcidiocesi, ed EnriodiBamberga, che secondo un documento di
1296 BFW;n.671'673. . lliriocenzoIVdel4settembre 1247fu nominatocncelliere dall'antir'e afferin',dieSsere
1297BFW; r1.1261: stato .investito"deeodem officio" (Epistolae saeculiXIII, 2, p. 311,n:428)/di'lenneil.succes-
129SBFW,n, 1701. . . sore di .Burcardo alla guida della cancellerill,non,risulta allora strano che Enrico di
1299 BFW, n. 827. Iacobus de Lentino, su cui cfr. G.A. Garfi, GiacomodaL'ntin? nota- Bambetga in BfW;.n, 4881deL15dicembre1246 non venga ancorachianato cancelliere
ro, ASI, ser.5, 33 (1904), p. 401-416, appare solo in diplomi perlaSicili~.Maegli .probabil- .non abbia tale titolo neanChe nei suoi documenti. E infatti~seeglifunominato candlliete
menteJ~autore anche ddlo scritto del 14 agosto 1233 al papa che had'oggettoquestioni intorno al gennaio 1247,puessere rimsto solo perIpoc):1i giorni al servizio :ddl'antirChe
dell'Impero (BFW, n:2029). . .... mor il 16febbraio J247, Cfr;anch BFW;11.A867eA868.lli quest'ultimo documel1to 1'elen-
13 00 BFW; n. 2052. co deitestimonbdiFalke.4.el tuttoo' in parte. :falsificato,.:dr.''F.Philippi,.Vie
1301BFW;n. 4389. Cfr. Ficker, Beitriige, 2, p. 373. Glaubwqrdigkeit J.F.. Falkes,MIOG, 14 (1893), p. 470'480: 476; data e ricognizioriper
1302 BFW, n. 3430. . risalgono probabilmente; ome il. testo,. a uri moddlo.genuino, cfr. J.Ficker, Neue Beitrage
1303BFW,ri. 3637 e 3726. zur UrktindenlehreII.,MIOG,2 (1881), p>177-221: 215seg. . . ... c,
1304 BFW,.n0364l. 1313 Cfr.lant. precedente.
1305 BFW; n. 3719 e 3752. 1314 BFW; n. 4880.
.Cancelleria di Alfonso e di Riccardo 521
520 Cancelleria di Guglielmo d'Olanda

2. Ulricus, set. 1248.1323


III. Notai: 3. Eberhardus, preposito di Hunfeld, 15 dico 1251-17 set. 1252.l324
4. Wernerus,scriptor, canonico di Wetzlar, 15 dico 1251.1325
1. MagisterTheodericus (di Smalcalda), 6 dic.1246. 1315
2. Widigo, dic.? 1246. 1316 Alfonso.
3 .. Dudo (Tuto), dic.? 1246; nel 1240 notaio di Enricoquarido eralangravio;
> 24 mar. 1247 notaio della regina vedova Beatrice.l317 I. Cancelliere: Heinricus (di Leiningen), vescovo di Spira, primavera 1257;
~rima ~el 6 ott.. 1258 pass dalla parte del re Riccardo, mantenne per il
Iv. Funzionari di cancelleria di rango non meglio definibile: tItolo di cancelliere e lo port ancora ilIo apro 1262.1326
1. Magister Albertus, socius del protonotario Roberto, 7 dico 1246-dopo il 2 II. Protonotario;B~~din~s Lancea(di Pisa), 21 set. c6 nov.1258.l327
gen. 1247.1318
III. Notaiimperili:
569 Guglielmod'Olan.da.
1. Ferandus Roderici, abate di Covarrubias, 21 set. 1258-18 ott.1259.13~8
I. Cancelliere: Heinricus (di Leiningen), vescovo di Spira, documentt<.)dal LRQd#U~~~Podio.Bonizi,feb. 1263; gi n()taio diFed~ricoII,poianthe
1247 fino alla morte di Guglielmo; divenne cancelliere del re Alfonso. un notalOslC1hano dI CorradoJVedi Manfredi; spesso menzionato nel
1262-1267 come procurator di Alfonso alla curia papale .1329
[II. Vicecancelliere: Lubbertus, abate di Egrnond; nei suoi documenti non
porta mai il titolo, n pare abbia tni preso parteall'attivitdidocW:hen- Riccardo.
tazione regia, ed difficile che sia stato veramente un funzionario di
cancelleria; era invece cappellano.1320] I. Cancelliere: Nicolaus, vescovo di Cambrai,27 mago 1257-20set.1268. 1330
III. Protonotario: magisterArnoldus (d'Olanda); pf(~pc)sit'b II.. P rotonotario:. magisterArnoldus. (d'Olanda), preposito diWetziar, 15 570
mago 1250-260tt. 1255; rimase protonotariodi Ki(:cardc).13:2~ l ug.J257-15gen. 1263; in.un documento del 14 magd264 vienedfinic
tocancelliere; giprotonotrio del re Guglielmo. 1331
Iv. Notai:
III. Notaio: magisterMattheusde Celis,autuhno 1260.1332
1. H~ii1rics, set.1248.
/
1322
Rodolfo d'Asburgo.

I. Cancellieri:
. 1315BF\X7;~. 4879.
1316Meyer,Urktinde Heinrich Raspes;p.376 e 385; - .' .
..1317 A. Cohn, Beitriige zur 1teren deutschen Geschlechtskunde,FDG,.9 (1869); p: 517- 1323 BFW; n. 4928.
604: 598-599;BFW,n. 5576. . . . 1324 BFW, n. 5054 e5123.
1318BFW,n.4880, e W:Wattenbach, Er/urter Urkunden, NA,l (1876);p.19H98:198. 1325 BFW; n. 5054. . .
Meyer, UrkunaeHeinrich Raspes,p. 395 seg.,Jo definisce notaioelo identifica con Albertus .p26 A Fahta; Ein Bericht iiberdieAnspriichedesKonigs Alfons aUf den deutschen Thron,
SmeIingus, che nel1231 compare come notaiodd langravioCorradodiTuringi~'(Codex MIOG, 6 (1885), p. 94-104: 101; BFW, n. 5355; UB Speyer, p. 74, n. 102.
.diplo!JIaticusSaxoniaeregiae, 1/3,p;J14,n.. 951); Entrambe le notizie sono.del tuttoinsicure. 1327 BFW,n.5484seg., 5496 e5500. .' .
_Un "mag.Iohannes clericus H. regisRomanorum"; uiInnocenzo IV nel 1246co1de una 1328 BFW; n. 5496 e 5507. Oltre a lui diversi altri notai spagnoli collaborano alla produ-
grazia (Acta' pontificia Helveticti,l, p.181 ,n. 285) _non documentato nella'cance1letia:' zione di documenti per l'Impero. "
569 1319 Wirtembergisches UB,4;p. 147; 1329 BFW; n.5513; cfr; sopra, e inoltre BFW, n. 4570 e 4640.
1320 BFW, n; 5239; Excerptaex chronica Iohannisde Beka,ed;Bohmer, Fontes, 2,pA37; Ll30BFW,n; 5304 e5447.
dr. anche Herzberg-Friinkel, DeutscheReichskmizlei, p.269, e BFW,n. 5270. .. '.< 1331 BFW, n. 5314, 5420 e 5433. Cfr. sopra, nt.1158. 570
1321 BFW, n. 5004 e5274. 1332 BFW; n. 5382.
1322 BFW; n. 4928.
522 Cancellriadi Rodolfo d'Asburgo Cancelleria szCiliana nel sec. XII 523

1. Otto, preposito di St. Wido a Spira, 19 nov. 1273-6 giu. 1274; mor il4 6,pWitlo ,20dic.1280. 1343
ago. 1274,1333 7.Wilhelmus (di Rode), 24 ago. 1281-1 nov. 1285.13440

2. Rudolfus (di Hoheneck), provisor (gubernator) del monastero di 8. "Maister Herman" , 9 mago 1285. 1345
Kempten, menzionato per la prima volta il 5 nov. 1274; nell'apro 1284
divenne arcivescovo di Salisburgo, mantenne per il titolo di cancelliere; Dell' organizzazione della cancelleria nel Regno delle due Sicilie, che si
mor il3 ago. 1290.1334 form solo in epoca pi recente secondo modelli a noi gi noti,tratteremo
molto pi brevemente di quanto stato fatto per quella papale e franco.;
TI. Protonotari: tedesca. 1346
Nel periodonormanno a capo dell'attivit di documentazione nel Regno
1. Heinricus, "de ordine domus Theotonicorum, doctor decretorum", 27 di Sicilia si trovano icancellarii regii, cancellarii regniSiciliae, cheappatten-
dico 1273 c 21 otto 1275; prima del 20 set. 1274 divenne vescovo di gono alla categoria degli ufficiali di corte di rango pi elevato e pi influenti
Trento.1335 (jamiliares).Spesso a quest'alta carica.sono chiamati stranieri, cos fotseil
2. Godefridus (Gozzo, Gotzo) (di Osnabriick), prepositodi MariaSaal e di primocancel1ieredel re Ruggero, Guarino (Warin), che testimoniato dal
Passau, 16 otto 1274-27 dico 1282; gi notaio; divenne vescovo di 1132 e che mor il 21 gennaio 1137;1347 cos sicuramente il suo successore
Passau.1336 Roberto di Selby,che rimase in carica dall'estate 1137 fino all'inizio degli 572
3. Heinricus(di Klingenberg), doctordecretorum,canonicdiCostanza; anni cinquanta; cos dal 1166 al 1168 Stefano, figlio del conte di Perche,
preposito diXanten, arcidiacono di Colonia ecc., 1giu.1283 c20giu. tutti e tre chietici,l'ultimoconsacrato suddiacono solo dopo la sua nomina
1291; nel 1293 divenne vescovo di Costanza.1337

TII. Notai: 1343 B6hmer-Recllich, Regesta Imperii,n. 1238, dove chiamato protonotariopur110n
avendo con'certezza'ricoperto questa carica: probabilmente gli fu attribuito questo titolo per
1. Gbdefridus (Gozzo, Gotzo) (diOsnabriick),17 ago.1274; divbihepro.J errore, co~ead Andrea di R()de,efr. sopra, ilt. 11~8.Forse egli identico al magister Wic:dp;
tonotario.1338 . che in B6hmer-Redlich, ibid., n.1374, compare com~ teste. . ..... ,,'. . ...., ......
' 1344 B6hmer-Recllich,ibid:, n.1378 e 1946. Dopo che]. Schwalm" ReisenachFrQ.nkreich
2.. Andreas (di Rode);preposito diWerden,17ag9' 1274':19~go:1281.1339 ufzd Italien im Sommer 1903, NA,29 (1904), p. 569-640: 637, ha pubblicato la formula del
3.Conradus (di Diessenhofen);lO ago.1275 c dopo il27ago.1289p40.' .. datziin di quest'ultTIo.documento(in una tedazionesi trova per manum ma'gistri Gziilhelmi,
4. Conradus (di Herblingen), rettore della chiesa di Neidingen, tanonico a in due altre Wilhelmi de Rode) non senz'altro lecito pensare che nd n. 1378 vi sia stato .un
Coira, 21 nov. 1274-4 mago 1281. 1341 errore nel nome di persona (GuglielIDo al posto di Andrea). Resta comunque degno di nota il
fatto che la presenza di Guglielmo sia stata finora attestata solo nei documenti per Obiz
571 5. Benzo, rettore della chiesa di Neckarau,.9lug.1280,134 2 d'Este,esarebbe desiderabileuno studio pi accurato di questi docliIIlenti.
1345 Regesta episcoporum Constantiensium, .'l, n; 2627,In questo documento assie a
Ermanno viene menzionato anche un "maister Cuonrat...schriber desr6m. kiinges" ("mastro
l1l
Corrado,scrittoredl re dei Romani"). Non sitratt probabilmente n di Corrado diDies-
1333 B6hmer-Recllich, Regesta Imperz'i, n. 36, 171 e 172; Kalendarium necrologicumcanoni- senbofen, n di Corrado.di Herblingen; ma difficile pensare.a una terza persona omoniilla;c -
corum Spirensium recentius, in B6hmer, Fontes, 4, p. 317-327: 322. 13~6. Per. quanto possibile. citer d'ora in poi i documenti dei sovrani normanni. di Sicilia
1334 B6hmer-Redlich, Regesta Imperii, n. 254 e 1971. secondo inumeri dei regesti del lavoro di Behring, SizilianischeStudien,2/2; Molto utili sono
1335 B6hmer-Recllich, Regesta Imperii, n. 65 e 440; Potthast, Regesta, n.20924;WillielID, leosservazionidiK.A.Kehr, Die Urkunden, p. 48 seg., che p-er molti versi si ricllegano ai
Meinhard II. von Tirol, p. 439, nt. 2. . '.. ragionamenti ,gi fatti nella prTIa edizione di questo manuale.
1336 B6hmer-Redlich, Regesta Imperii,n. 238 e 1743. 1347 Un elenco dei funzionari di cancdleria dato da K.A. Kehr, Die Urkunden. Ne ripor"
1337 B6hmer"Redlich, ibid., n. 1789 e 2490. . ..... ter qui, di seguito la lista dei cancellieri per offrire un quadro d'insieme utile a quanto
1338B6hmer-Recllich, ibid.,n.J97;Nd n; 139 dd6 aprilel274 non ha il titolo di notaio; espostond testo:
tuttavia potrebbe avete gi ricoperto quella carica. 1: Guarino, dall'agosto 1132; mor il 21 gennaio 11.37.
.1339 B6hmer-Redlich, ibid., n. 197 e 1361. Cfr. anche piavanti, capitolOdecirnd. ..' 2. Roberto di Sdby(Inghilterra),luglio 1137-ottobre115L> .'
1340 B6hmer,Recllich, ibid.,n; 417 e 2227.. .'
p .'i ...i. 3. Maione (da Barikcancellierenell'Ultimo periodo di Ruggero I (dal 1152?);n~11154 572
1341 Regesta episcoporum Constantiensium, 1, n. 2370, 2371 e 2526.JFB6hmer.Recllich; divenne grande ammiraglio; fu ucciso il10 novembre p60. '. '... .
Regesta Imperii, n. 139, a cui rI1via Redlich, ibid., n.262, non compareCorrad6;bensEn- 4. Ashittinus,nel marzo .1155 arcidiacono di Catania; fu destituito ndl'aprile o maggio
rico di Herblingen e senzail titolo di notaio. Mi! forse vi stato'solOun'froreridholIle di 1156; mor in carcere;
persona. 5. Stefano, Eigliodel tonte diPerche; novembre 1166; fu allontanato nell'aprile 1168.
571 1342 Actenstiicke zur Geschichte des Deutschen Rezi:hes;p,,-~:8, n. 229: 6. Matteo Aiello, aprile 1190-maggio 1193.
524 Cancelleria siciliana nel sec. XII Cancelleria siciliana nel sec. XII 525

a cancelliere ed eletto arcivescovo di Palermo. Per il resto solo Aschittinus, teva del tutto la linea della data, oppure la apponeva un supplente,. spesso
arcidiacono di Catania, che fu in carica dal 1154 al 1155,ricopr un>alto con l'aggiunta esplicita che ci accadeva" quia cancellarius absens erat".1.353
ufficio ecclesiastico prima della sua nomina a cancelliere. Due altri cancellie- Nei casi di assenza del cancelliere la supplenza o veniva affidata a udaltra
ri, Maione di Bari e Matteo Aiello, ascesero in cancelleria da un umile rango personalit, ad es. nel 1132 allogoteta Filippo, nel 1137 all'eletto diMessina,
flno al pi elevato; entrambi erano diorigini borghesi e pare siano stati laici; nel 1191 e 1192 al figlio del cancelliere, Riccardo d'Aiello,1354 oppure a un
nel 1154 Maione fu nominato grande ammiraglio del regno; Matteo eraspo- altro funzionario di cancelleria, cos nel 1132 al protonotario Guido, e, sotto
sato e pi volte nell'ultimo periodo del suo mandato fu sostituito dal figlio il cancelliere Roberto, allo scriniario Maione, che poco prima della morte di
Riccardo. Roberto ottenne il titolo di vicecancelliere.l355 Quando la carica di cancelliere
L'attivit dei cancellieri, al ruolo eminente dei quali come guide della era vacante, come accadde ripetutamente per lunghi periodi di, tempo, la
politica interna ed estera dei sovrani, capi militari e luogotenenti puaccen- direzione dell'attivit cancelleresca fu regolata in maniera diversa. Dopo la
narsi solo di sfuggita in questa sede, si manifesta nei .documenti mediante la caduta del cancelliere Aschittinus,' il grande ammiraglio Maione, me gi in
loro menzione nel rigo della data.. La formula datapermanusN.nostri.ca11c precedenza era stato cancelliere, aSSU!lSenuovamente la guida dellacancellc
cellarii (o.un'altra simile), che d'altronde viene usatasoloneiprivilegi,1;lfl8 ria.l 356 Dopo l'assassinio di Maionein un primo momento l'arcidiacono
non nei mandati, senza dubbio ispirata all'uso della cancelleria papale ed Enrico Aristippodi Catania fu nominato familiare e chiamato acorte~ut
esprime la convalida del documento da parte del superiore della cancelleria. preesset notatiis"):57 Nel 1162 per la direzione del lavoro cancelleresco 574
Ndnsi sa se i cancellieri conservavano anche lemattici deisigilli;13~9almeno pass all'eletto Riccardodi Siracusa,1358cui si era gi affiancato l'influente
al tempo del cancelliere Stefano vi era un custode del sigillo :(sigillarius), notaio Matteo Aiello.l 359 Al tempo di .Guglielmo n,dopo la cacciata di
Pietro di Blois, che sovraintendeva anche all'educazione del giovane re. mo , Stefano di Perche, Matteo Aiello nominato vicecancelliere;136o nella formu~
In alcuni documenti particolarmente solenni di Guglielmo II il re stesso la della datazione dei documenti non viene per mai menzionato ,da solo,
viene .rp.enziqnato come datariQ e vi si aggiunge subito dopo cheegli cori le bens sempre insieme ad altri grandi; all' arcivescovo Gualtieri di Palermo,al
573 proprie mani ha offerto il documento sull'altare della chiesa destinataria vescovo Riccardo di Siracusa, ai vescovi Gentile e Bartolomeo di Agrigento e
della. grazia. l351 Nel regno normannoil cancellierenonparteipavaallas<:rit~ all' arcivescovo Guglielmo di Monreale, cosicch orainun documento spesso
turaclella riga della. data, come .era consuettldine a Roma.. 13:2 . Nondimerlb, compaiono due, tre; anche quattro persone come datari. 1361 Solo al tempo di
come. a. Roma, probabilmente la . data nQnpoteva essere apposta .n,lnome
del cancelliere quando costui era assente; piuttosto in questi casi osicomt~
135~Cfr. ad es. Behring, SizilianischeStudien, 2/2,.n.l02;109,117, 260,261,265 e 26;
KA.Kehr,Die Urkunden;poA58 seg.,n. 31 e.32. . .' '." ;c<;;;;>
1354 Behring, ibid., n. 7, 40, 260-266. Supplente occasionale anche l'iriglese magisir
1348A.t1che in questi pertalvolta manca; soprattutto nei documenti in liD.gua greca si Thomas Brown, cappllano regio di Ruggero I; su di lui cfr. R. Pauli, Magister Thomas
menziona raramentellii. funzionario di c a n c e l l e r i a . ' , Brunus, Beamter Rogers von Sizilien und Heinrichs II. von England, GGN, 1878, p. 523~540:
1349 Ci sicuro solo per Gualtieri di Palearia al tempo di Costanza, dr.c;sopra, nt. 965; 528 seg., e gli scritti ivi citati, e anche KA. Kehr, ibid., p.76, nt. 4. [Su Thomas BtoW:l 'dt. [745]
1350 Petri Blesensis Bathoniensis archidiaconi operaomnia,ed;].A: Gilesr4.voll., Oxfora oraCH.Haskins,Englandand Sicily in the Twelfth. Century;English HistoricalReview, 26
1846-47:.1, p. 406: "cum in. Sicilia essem.sigillarius et doetoegis Guillelmi tlll::lcj)ueri,atcI'ie (1911),p.433-447: 438 seg.] . . :
post reginam et P~o;mi~anum electum (costui era il cancelliere) dispositioregnisatis ad 1355 K.A: Kehr, Die Urkunden, p. 415, n. 4;Heinemann, NormannischeUrkunden, p,3;5; 573
573
meum penderet arbltnum . .. . .. :0' .'0 ."
1351 Behring, SizilianischeStudien, 2/2, n. 173, per Pale=o: ."data etblata per. proprias
Behring, Sizilianische Studien, 2/2, n. 80,81,102,103,10ge 117.
1356 Behring, ibid., n. 135 sego Compare per l'ultima volta nel diploma del maggio 1160 in
manus sacrosancto altari S. Panonnit. . ecc!."; n. 200 pei S.Benedetto di Palermo: ;~dat.in KA. Khr,ibid., p. 434,n;16. .
eod.ml1asterio t propriisnostris manibus oblatum"; n. 201 per Monreale:;~dat.iri dem 1~57 Ugo Falcando, inMuratori, RR II SS, 7, coL 281 (ed. Siragusa,p. 44). 574
sancto inonasterioet propriis manibus oblatum". I:aggiunta dell'oblatadimostra che datd da 1358Behring, Sizilianische Studien, 2/2,n.152. " ; ,. .
solo non ha il significato di consegnare, e infatti, come si ricava anche daUgoFalcando,in 1359 Cfr. Ugo Falcando, ibid., col. 313 (ed. Siragusa, p.108 seg.Jsuiprimiannidi
Muratori, RR II SS, 7, col. 3l4,ed.G.B. Siragusa, Roma 1897 (Fonti perJa storiaa'Italia, Guglielmo II: "dectus vero Siracusanus et Matheus notariuscancellariigerebant officium".
22), p.-m seg:, la consegna dei documenti avveniva.per iltrarnite;dein6t~icheliaveVano 136q Cos viene chiainato in un primo momento in undccmento ddvescovodi Mazara
scritti (dr. KA Kehr, Die Urkunden,p. 74; nt. 5;Philippi, Zur Geschichte; p..10seg;): del dicembre 1169 (Garufi,Documenti, 1,; 115, n. 50), poi in unodelF8 marzo 1170
1352 Cfr. KA:Kehr,ibid., p. 172 seg.Tuttavia una volta ilcance11iereRoberto;scrisseper- (Behring, Sizilianische Studien, 2/2, n. 175). Sotto Guglielmo II chiamato sempre solo Vice-
sino di suo pugno un documento;intero (Behring,SizilianischeStudien, 2/2,n.-i106;.KA: cancelliere (cfr. KA. Kehr, Die Urkunden, p. 91, nt. 1); soltanto al tempo di Tancredi ssume
Kehr, ibid., p. 77). Conosciamo sottoscrizioni autografe di Maione, Aschittins e Matteo il titolo di cancelliere.
(Behring, Sizilianische Studien,2/2, n.133, 133", 134,201,215 e 219); S. Cusa, Idiplomi greci 1361 Cfr. la lista dei datari a partire dal 1171 in KA. Kehr,Die Urkunden, p.88, nt.l,e
ed arabi di Sicilia, 2 voll., Pale=o 1868-82: 1, p. 34, cfr. KA:J<:ehr,
....., ibid., p.180. per gli anni 1169 e 1170 cfr. Garufi,Documenti, 1,p.l09, 111; 124, n. 47, 48e55 .
526 Cancelleria siciliana nel sec. XII Cancelleria siciliana nel sec. XII 527

Tancredi Matteo diviene l'unico dirigente dell'attivit di cancelleria,ormai re pi. Invecepi tardi, durante il regno di Guglielmo le di Guglielmo II,
con il titolo di cancelliere. Dopo la sua morte Guglielmo II lasci il posto di Matteo Aiello gi in qualit di notaio assume un posto preminentenellacan,
cancelliere vacante e diversi datari ne svolsero contemporaneamente le fun- celleria; egli era familiare regio e si definisce magister notarius; 1370 e:come
zioni. egli si era in epoca precedente affiancato a Maione, cos in questo periodo le
Vi furono vicecancellieri solo nel 1151 e nel 1169-1189 inquanto.i due fonti ci comunicano che Matteosi valeva della collaborazione di un altro
funzionari borghesi di cancelleria, Maione e Matteo Aiello, primadiascen- notaio. 1371
dere alla carica di cancelliere per un certo periodo si dovettere accontentare Le tasse perla redazione dei documenti erano riscosse dai notai che con-
deLtitolo inferiore e probabilmente in quel tempo non ricevettero tutti i cordavano il loro importo con kparti; se non si perveniva ad un accordo il
proventi dell'ufficio di cancelliere.1362 documento non veniva consegnato.1372 Solo il cancelliere Stefano (1166,
Quali scrittori dei documenti compaiono i notai (nOtariiregii,' notarii 1168) introdusse una tariffa fissa per le tasse onde porre fine alle pretese
curiae1363 ): lo apprendiamo sia dai documenti stessi, nellafornmladicorrQ- eccessive; il regolamento pi antico del Medioevo relativo alle tasse di can,
boratio dei quali quasi sempre si dicea. chi statoimpartitol'ordine dis:d- cellerladi cui abbiamo. notizia certa; quantunque non conQsciarhoJ:importo
vere, sia da fonti di altro genere.l3 64 Di normaeranoimedesimi,tlotai che delle tariffe ivi stabilite. 1373 li cancelliere non riceveva alcurichdaqueste
o 576
preparavano il munduma stendere anche l'abbozzo dei dettati;.syolgevlli19 tasse, invece alla sua carica.era legato l'usufrutto di notevoli possedimenti
575 mansioni anche presso il tribunale di corte. e alcuni di loro dettarono escris.; territoriali.1374
serotalvolta anche documenti per privati.l365 Pare che tuttiintai tlormanni
fossero Jaici. Nonostante il loro rango prestigioso1366 e soprattutto molto Mentre al tempo di Enrico VI non vi fu una cancelleria. siilianaiqdip,en~
remunerativo, erano in tutto subordinati al controllo disciplinare qe1.caricel- dente, eidocumenti per laSicilia, come gi si detto inprecedtnza;Yeniva-
liere che impartiva loro ordini, accoglieva reclami contro. di essi .epotev no redatti nella cancelleria imperiale, peraltro conIa collaborazione del ca.n-
disporre del loro arresto e della loro destituzione dal servizio;1367 Non celliere siilianoGualtieri di Palearia, vescovo di Troia,1375 subito dopo la
abbiamo notizie sulla loro consistenza numerica: al tempO deL cancelliere morte dell'imperatore, nell'ambito' dei provve&menti adottati dalla vedova
Stefano il loro numero aument, tuttavia non era ancoradel tllttosuffiiente Costanza contro i tedeschi, Eu riri1essain piedi anche la cancelleria siciliana
al disbrigo del1avoro.l368 Non esisteva una totale equiparazione dei notai;
sotto Ruggerosi trova menzione di alcuni protonotari lacuiposizion e le
cui prerogative per non risultano chiare; uno di loro si qualifica come
notaio nel testo di un documento da lui scritto,mentrenelladatatiosidesi; moCtr.Behring, Sizili~nische Studien, 2/2, n, ,152; LGarofalo,rabuar!um.~~~1;~ac
gna protolJ.otario.l369 AI tempo dei successori di Ruggerbiltitolo llonticor- nper!arircapella~ collegiatae di1Ji p~triin regio. fanormitano palatiq,Pal,nQ1~?J,p ..25;
oRomualdo (i{omoaldiarchiepiscopiSalertiitani Annales, MGH SS,19, p. 435)10 chiarhmagi-
ster notariorni'di GuglieImoJ. . ' . '0" o,.
1371 Ugo Falcando, ibid., col. 272 e319 (ed. Siragusa, p. 28 e 123),
-'..-- .'..:: >:-,-. ~,.::. ~._, .:.:. . ': :.~. 1372 Ci si deduce.dalla descrizione di un caso narrato da Ugo Falcando,ibid., col.,314 (ed.
Non sicuro che i logoteti, spesso citati, appartenessero al personale. dI'aritelleria. Siragusa, p. 112 seg.), nel quale stata pretesa una tassa eccessivamente alta..llcancelliereptes'
Solo una volta incontriamo un logoteta come datario (cfr. sopra).KA.Kehr;Die Urktinden, so il quale la parte protesta incarica un altro notaio di redigere nuovallltnteildoumeritb,"
p. 9~, nt. 6,liritiene i segretari del re. Cfr. sopra, nt. 701, e E Chalandon; Histoireddddomi- 1373 Ugo Falcando, ibid., coL 314 (ed. Siragusa, p. 112):."hacOC;Cl\sione(ilcas6'citato 576
nationnormemde en Jtalie et en Sicile, 2 voll.,Paris 1907: 2,. p.639. nella nt. precedente) primo notariorumenormem studuiuapacitatem.admensllrapredigere
1363 Cfr. le formule inKA. Kehr, ibid., p: 288 sego .'. .'" . . . o.' certumque modUIIl,quid a singulisdeberent accipere, pro negotiorllm diversitate c;ohstituit".
1364 Cfr. Ugo Falcando, in Muratori, RR II SS, 7, col. 314(ed.Siragusa,op.112>seg.). 1374Ugo Falcando, ibM, coL 314 (ed. Siragusa, p. 112); su una ~ecclesiasanctiJ?etriad
Questo racconto di Ugo sulla produzione di un documento per a!cunipglisi(comeriporta curtem apud Amalfiam" di propriet della cancelleria ("ad. tancellariam peltinIJJem'J)c;fr.il
il testo di Muratori) al tempo del cancelliere Stefano costituiscOe la fonte giinoltidei dati documento del cancelliere Gualtieri djpalearia, inWinkeImann,OttoJV, 2; p,.:523,1l.10.c'C
comunicati qui di seguito. . 00 o 1375 Cfr. sopra., SlIidocUIIlenti dell'imperatrice Costanza cf,. Philippi,ZtiY Cr\?scqic/;;te,&;
575 p65Cfr. K.AO'Kehr,DieUrkunden;p. 108 sego K.A. Kehr,>Die Urkunden,. p.93,Nonsi. fa menzione di datari;. stat.oora,clim.ostrat che
1366 Cfr. l'affermazione di Riccardo di Siracusa in Ugo Falcando,inMuratori;RR II SS;7, Behring, SizilianischeStudien, 2/2,n; 300.un falso. Tuttavia, adifferenza <!iK.A.J(eht;ibid.,
col. 315 (ed. Siragusa, p.ln): "non levisauctoritatis esse notarios curie neceos oportere fam p. 364, ne2; .rimango dell'opinione chejlfalsificatore Iloninventnilno!p.ecl~,datario
facilecondempnari" . (che preseprobabilmentedali'e1enco <!i testimoni di StUIIlpf, DieRdch:)kanzle"I);'4&QQ)'ll
136TUgo Falcando, ibid. quello dello scrittore, Corrado di Braunsch",eig: forse' rintr~cci qm:st\tinl<:\llelJa.~ilrieclei
1368 Ugo Falcando, ibid.: "ut. ..notariorum numerus, licet adauctusesst,vix litteris scri- testimoni di un documento perduto di Enrico VI. Mi sembra poco' credibile che un'f~sario
bendis sufficeret". Abbiamo notizia di50 notai elencati da K.A. Kehr. siciliano dell'inizio del XIV secolo possa avere da solo concepito l'idea di dare all'imperatrice
1369 Cfr. K.A. Kehr, Die Urkunden,p. 50 sego Costanza un notaio originario, di Braunschweig.
528 Cancelleria siciliana di Federico II Cancelleria siciliana di Federico II 529

del periodo normanno. Anche durante il regno di Federico II la dignit di sca che venne allora istituita. Ma stato parimenti gi detto che non vi era
cancelliere fu mantenutada Gualtieri di Troia,che temporaneamenteport~ una separazione netta tra le due cancellerie. Troviamo sia scrittori siciliiriiin
anche il titolo di arcivescovo di Palermo e poi divenne vescovo di Catania. E documenti per l'Impero,1383 e ci accade con particolare frequenza dut.llnte 578
vero che Costanza gli aveva tolto i! sigillo dopo la morte del suo sposo, ma gli ultimi anni dell'imperatore dato che i tedeschi del suo entourage si farino
poi dovette revocare questa misura dietro consiglio di Innocenzo III1376 e, sempre meno numerosi, sia viceversa documenti peri! regno meridionale
quando ella mor, Gualtieri entr nel collegio dei familiari che governavano che presentano la sottoscrizione del cancelliere e del protonotario
per conto del giovane sovrano e si guadagn presto una posizione premi- imperiali;1384 in un caso la mescolanza tra le due cancellerie si spinge a tal
nente. A partire dal 1199 egli viene menzionato nelladatatiodei docUlIlenti punto che un documento per Borgo San Donnino .(nell'Italia imperiale)
di Federico; nel 1210 cadde in disgrazia e si ritir dalla corte nella sua di- scritto da un notaio siciliano riconosciuto dal camerario siciliano ad vicem
cesi di Catania dove rimase finch nel 1213 fu graziato; Anche dopo i! suo delcancelliere imperi.ale.l385
577 allontanamento dalla corte mantenne la dignit di cancelliere e i redditi ad In questo periodo i! numero dei notai siciliani molto considerevole;u86
essa legati,1377 dal 1210 per, per quanto riusciamo a vedere, non prese pi alcuni di loro accompagnarono i! re anche nei suoi viaggi in Germahia.. Sll1
alcuna parte all'attivit di cancelleria. Nel 1221, dopala sfortUIiata spedizio- loro status possediamo poche informazioni; alcuni furono probabilmente
ne a Damietta, della quale era uno dei comandanti, persedfinitivarnentela chierici. dato che erano dotati di benefici e furono promossi a ragguardevoli
sua carica che sotto Federico II non fu pi occupata. 1378 cariche. ecclesiastiche, altri possono forse essere ritenuti laici perviil della
Nella datatio Gualtieri menzionato solo quando presente a corte, cos loro successiva carriera. 13a7 Dopo il 1210, l'anno in cui il cancellierefuallon-
che a questo riguardo si conserva l'uso del precedente periodo riotn1anri()~1379 tanato dalla corte, solo nel 1219 incontriamo un logoteta:e protonotario
una differenza consiste nel fatto che nei petiodiin .cui i! cancelliere asserite Andrea a capo .deL personale della cancelleria sicilia11 a; costui attestato
dalla corte non subentra un suo supplente, perci nei docUlIlenti non viene come logoteta gi nel 1212, anno nel quale accompagn ilrein Ger c
menzionato alcun datario. 1380 Nel periodo 1198 c1212 nella cancelleria sicilia- mania.l 388 Dal tipo di incarico che ottenne nel 1219 si pu arguire che allora
ria furono occupati circa venti notai, i cui nomi peraltrom:aricaI1opiJrec era tornato inltalia; troviamo poi nel 1221 a Catania ilprotonotario 579
quentemerite nei documenti di Federico il che in quelli dei sovrani del XII Iohannes deTraiecto, il quale per la prima vo1i:a dalle dimissioni del caneel"
secolo.l381 Anche per questo periodo stato accertato mediankil confronto liereusdi nuovo la formula della data. Tuttavia.hon godette a lungo di
delle scritture e dei dettati che i notai qualificati come scrittori volsero effetti-
vamente inmundum i documenti nei quali essi vengotl~. definiti cos, '. ~. che,
almeno nella maggior parte dei casi, licomposeropure:..... . . . ' > ..............
, 1383 Cfr. sopra. Cfr. anche Philippi,Zur Geschichte, p.20 e25,iIq~~~ha\appm:at~~h~ 578
Anche dopo l'elezione <:ll federico II alt~onote~es<:oI~B1p.seller~~.sicf BFW;Il. 3128pe~ Franc()forte e BFW,n. 3374 per W0nris, che non mell:1:i()nanounosS~itt.():
liana, come gi si osservato,1382 continu a sussistereacat1toaquella~ede- re secondo l'uso tedeso, furono trascritti in mundum dal notaio siciliano GugIielilocli
Tocco. .
1384 Cos ad es. BFW; n. 683 per Bari, n. 741 per l'Ordine Teutonico cii Brindisi,n.786
per l'ospedale cii Barletta, n. 793 e 794 per Palermo, n. 837 per l'Ordine Teutonicoin rel~zi()c
1376 Cfr,sopra; nt. 965. ne a una casa a Brindisi, n. 873 per l'ospedale cii Messina, n. 886 per Palermo ecc. 'Ci tutta-
577 1377 Cfr.il suodocUillento del 1217 citato sopraallant. 1374. via avviene con maggiore frequenza solo nel periodo anteriore all'incoronazione imp~riale,
1378 Cfr. Winkeln;:iahti,Friedrich II., l,p. 159, con Iatit. 2. ma si verifica anche dopo, cfr. BFW; n. 1947 per Venezia in relazione alla libert di colIlll1er,
1379 Un'eccezione dati da alCuni documenti dell'inizio del 1206 (BFW; n. 579-581),che cio in Sicilia. .
Gualtieri'emise autonomamente in r;ome del giovane sovrano mentre questi si trovava nelle 1385 Cfr: sopra, nt; 1311.
mani di Guglielmo Capparone. QueSti pezzi sono munitidellaforrnulaDatUlnpermtinus.Cap- 1386 Cfr. l'elenco dLWJ1helm, in BFW/3, p. LXIII seg.,dove per notai sicilianLe tedeschi
parone stesso non nomin uncancelliere; alla sua cancelleria era preposto improtonotrio L,a non vengono sufficientemente differenziati. . ., ....... '. .... .. .. < . ' . '
noi per noto solo da una lettera del papa (Epistolae1nnocentiiIII,p, n.m). Idocuffienti 1387 Sulle situazioni personali dei notai si trovano interessanti inforrnaziorii rielle lettere
emessi galla cancelleria cii Capparone non fanno menzi()ne n cii scrittori, n cii un datario...':. pubblicate daHuillard-Brholle~,Pierre de la Vigne; cfr. anche Kaltenbrunner, Romische
1380 Sar necessario un ulteriore studio per stabilire fino a che punto Gualtieri interv~nne Studien. III. , p. 114 sego
.anche nel lavoro cii documentazione inrnisura maggioreclei.suoi predecessoriedell'epocanor- 1388BFW, n. 1059; cfr. HuiIlard-Brholles, ibid., Introduction,p. CXXXII;Ficker;Italie-
manna. Alcune osservazioni cii Philippi, Zur Geschichte,f!.10seg:, sull'aggilliltadel nomeclel nische.F.or$chul1gen; 1, p. 352,nt.6;Philippi, Zur Geschichte,p.12, nt.4,supponela sua
cancelliere neliaforrnuIadella datatio fanno supporre che ci avvenne, ma cfr.:su questo K.A. identitconiI.notaio Andrea che compare dal 1201 al 1210, .e tale ipotesi non del tutto
Kehr,Die Urkunden, p. 74, nt. 5. priva cii probabilit. Forse gi nel 1218 era protonotario, cfr. BFW, n.924; dove iIsuotitol?;
1381 Cfr. le liste in Philippi, Zur Geschichte, p. 12;ecliWJ1helm,Jl BFW/3,p:LXIII sego come ha.gi. ossetyato Ficker, sembra essere stato erroneamente estesoanche al nome di
1382 Cfr. sopra. Cfr; anche l'osservazione cii Fickera BFW,n.1310; Rainaldo Gentilechelo precede.
~

i
J
530 Cancelleria siciliana di Federico II Cancelleria siciliana di Federico!I 531

quel posto; gi nel settembre 1221 di nuovo chiamato sempliceme?te ni degli uffici, d lettura uno dei notai, il magisterGuglielmo di Tocco 1395
notaio di corte e anche negli anni successivi compare con questo solo tlto- che attestato in questo posto presso la magna curia dal 1225, ma nella cam
10.1389 Sembra che al suo posto subentrasse l'abate Giovanni diCasamari,a celleria soltanto a partire dal 1239, mentre delle petizioni riferisce il cappel-
proposito del quale l'imperatore nel luglio 1222 dice diavergli~idatoil lano magister Filippo. Sulle questioni riguardanti personalmente l'imperato,
suosigillo,1390 che per non porta mai un titolo come funzionario dicancel- re, o nelle quali bisognava richiederne il parere, quegli stessi funzionari tife-
leria n dat mai un documento. Fino all'autunno 12246 imbattiamo rivano alni solo. oppure in consiglio; le decisioni relative alla forma eal
molt~ spesso in lui negli elenchi di testimoni dei documenti e dnqueJinoa merito in' tutte le restanti questioni erano prese dai due giudici della. gran
quel periodo avr anche conservato il sigillo. Poi per scompare dall' entou-. corte. In tutti i casi la decisione 1396 veniva annotata in.forma di rapido
rage dell'imperatore e per i successiyi venti anni non pos?ediamo,al~u?~ appunto sul verso. della petizione o dello scritto presentato. Poi Guglielmo
informazione sulla persona che prese il suo posto nelladlrezlOne dellattlVlta di Tocco e Filippo distribuivano gli scritti per-venntiemuniti di quest,e
di cancelleria; non abbiamo alcuna menzione n di un protonotarioo di un annotazioni tra i notai, che, sulla loro base, dovevano stendere le minute e
custode' del sigillo,n troviamo nominato un datario in un qualsiasi docu~ trascrivere in mundumi documenti, e le lettere imperiali, e che,a' questo
mento.l 391 scopo, dovevano comparire quotidianamenteneWedificio dellacancelleiiaa
Solo per l'ultimo decennio del regno di Federico II, probabilmenteall'i~ meno chei. giudici della magna curia non avessero concessbloro uncong,
nizio dell'anno 1244,1392 da alcune ordinanze dell'imperatore,.pervenuteci dO)397 Si dava ancora lettura delle stesure a buono dei documenti davanti ai
peraltro infotmaincompleta e corrotta, ricaviamo dinuovo mag?ioriinfor- Hue giudici della gran corte e, se costoro davano il loro assenso eli muniva-
mazioni sull'organizzazione della cancelleria siciliana;1393 taliordilianzepos-' no del loro sigillo,1398 i documenti venivano inviati all'ufficio deL sigillo
sono essere messe in relazione con certenbtizie contenute nel frammento di imperiale per. essere qui atenticaticon iL sigill imperialeJ3?9 Poi tuttii
registrodiFedericoII a noi giunto)394 .'< documenti sigillati eranoconsegnati.al magistef Filippochedov~vafarpre- 581
In queSte ordinanze non si trova menzione n.di.un.cancelliere n di un stare giuramnto adoro destinatari di non avere n dato n prolllesso alcun.,
protoMtario:evide~tementeentrambe .le cariche ril:naser0v.acanti, nd::i: .chaqualcurio della corte imperiale;1400 per indicare chetal giuramento
altre fonti ricaviamo testimonianze su eventuali titolan.Al posto loro:vengo" era stato prestato egli segnava di suopugno,le.stesure.cabuono dei docu~
580 no menzionate due persone che sono gli effettivi superiori della c'anelleria e menti.. -Idocumenti relativi a questioni privateveriivanoinoltreltti pubbli"
si suddividono le mansioni: i magistri Pietro della Vigna e Taddeoda Sessa, camente nella cancelleria in tre giorni della settimana per corisentireopposi.-
entrambi giudici della magna curia dell'imperatore ed entral1lbi, co l1le
mostra il registro, a1menogi dagli anni tre~ta<etentori~i tale e~inente
carica. 11ldet~rminati giorllisono loro presentati gli sritti indirizzav fill'im, . 13'15 Pare che abbia ottenuto questo posto nel marzo124d,' dato cHe da allora compa:r~ 580
petatoree lepeti~,ioni: delle lettere, cui occorre aggiungere anche l}elazio: -Come ilftinzionario incaricato di trasInettere l' (lrdine rgio di documenizl(lI.e, rimase per
anche notaio; su di lui cfr. WinkelDJ.ann; Kanzleiordnungen,.p; 8,:nt.14.' .. ">' ' ",
:: 1396 La decisione dell'iinperatore non sempre comunicat_dai giudici. della magna curia
.l) dai due relatori, ma talvolta anche da altri grandi del regno, come .c!.ipostrano le annqtazid-
1389 BFW;.n01345-1354, 1356, 1397, 1399, 1492, 1500 e .1509. La suaebionead arcive' ili sui registi . .. . ' . .. , . . .' -
579
scovo di Brindisi nel 1222 non fu confermata dal papa. ;Ne1l219 era solo notaio.(BFW; n. 1397 I:ipotesi diFicker, Beitriige, 2, p. 16, che i notai designati come scrittori non scrivessero
1078). . . . <>.' . personalmente, ma stendessero soltanto le minute, contraddetta dal regolamento' di cancelle-
1390 BFW; n. 1398: "eum postcuriam nostram traximus honestati Slie sigilli nostricusto- ria e dalle ri,erchediPhilippi; .cfr.anche sopra sul periodo l).0f11lanno. Pure pella cancelleria di
diam committentes, inquo ad honorem nostrum se fideliter et prudentetexercet" (cfr;BFW; Federico Ili rzegocia curiae dovevano essere sbrigati prima di tuttelealtrt].qu,~stioni.
nd402).Pu darsi che Giovanni nell'aprile 1222 fosse al seguito della'corteallorchl'impe- 1398 WinkelDJ.ann, Kanzleiordnungen, p. 6:~'sub. ~igillo altetius.eorl\l.J;!'ponabUfitur
ratore pass petCasamari (BFW; n. 1388a). Nel febbraio 1221 Ruggeroera' ancora)a1:>a~e di sigilla"; Philippi,Zur Geschichte, p. 29, ritiene che i giudici apponesseto.i.imI)zit\lttoilloro
Casamari(BFW; n.1284). . . .'. .. . ' ............... sigillo privato a ogni singolo documento. pi probabile ch~si.riullisseroinunpaccotuttii
1391philippi,Zur Geschichte, tratta troppo poco dell'organizzazione di cancelleria:accen.' cclocurnen.ti.di clli si era data lettura.in'un giotllo, si chiudesse. il.paccQc(ln,il sigillodelgiudi-
na solo brevemente ai fatti di cui si parlato sopra. ... '. ....... "'... . . ce e lo si spedisse poi all'ufficio del sigillo. : ..... < .::.ci. "C: ..' ".' ..i'"
1392 Cfr. Wi.rlkelrriann, Friedrich II., 2, p.264, nt. 5. . ,. . .. ...... . 1399 Uno speciale trattamento riservato aidocumenti,del tribun.ale dicQrte.{desigillo
1393Wmkelmann, Kainleiordnungen; p.4 seg.= Acta imperii, l, p. 736seg,;cfr.Philippi, ittsticjae)"hesono.lettidavanti a. c1uedei suoi giudici e,sottoscritti da loto, Passano alFuffi.
ZurGeschichte, p. 28 seg., eSamarek, Kronrat, p. 31 seg., con le osservazio~i del~~aleperal- 'cio del sigillQ....: '.' ' . ' '.,c" . . . c F ..., .... ,: ::,<..
tra non concordo deltutto. .. . . . .. . . . u < .' . '1400 In questo modo doveva evitarsi a corruzi~ne, ma non si de~e c~ncl~dere, Orne 581
1394 Cfr. Ficker, Beitriige;2,p. 15 sego Per ci che segue cfr. quanto pi in l<ossetver Philippi,Zur <:;:eschichte, p. 36, checIl()n si pagas.ser(l affattQIe)asseQian~~ria:evidente
sulle petizioni e le fasi della documentazione. .~'-... . . . . .' che esse esisrevanoanche in questo periodo comt] in quello preeqentein'quello su~ssiy'(l.
532 Cancelleria siciliana di Federico II e dei suoifigli Cancelleria di Manfredi 533

zione, un procedimento evidentemente mutuato da .quello dell' audientia lt- il suo mandato Gualtieri di Ocra viene quasi sempre chiamato datario nei
terarum contradictarum dei pontefici. Non sappiamo quali conseguenze documenti, e il significato della datatio pare sia stato lo stesso che nei docu-
possa avere avuto l'eventualecontradictio. Sbrigate tutte leformalit idocu- menti normanni del XII secolo;1409 tuttavia, ancora nel periodo in cui era in
menti erano consegnati alle parti da Filippo. carica, una volta in un mandato di pagamento comparecome datario il
Non possibile stabilire con sicurezza se tutte le disposizioni di questo magister racionalisJozzolino della Marra, un'altra volta in un'altro mandato
regolamento di cancelleria, destinate in un primo tempo alla Sicilia, furono troviamo Goffredo di Cosenza, influente familiare' del, re,' e infine un'altra
applicate pure ai documenti per l'Imperoi Anche in questo periodo sifanno volta il potente barone e familiare Giovanni da Procida.1410 Dopo il marzo
certe distinzioni tra questi ultimi e i documenti siciliri,140L ma il personale 1263 questi tre uomini si alternano nella direzione del lavoro burocratico;
di cancelletia. quasi '10 stesso; e il segno autografo di Filippo si rintraccia oltre a loro una volta appone la data anche Giovanni da Catania. li numero
quasi sempre anche nei documenti imperiali di Federico II dalgennaio1244 dei notai menzionati come scrittori molto ragguardevole, ...;
fino al maggio 1246.1402 Poi tale controfirma sparisce; possiamo supporre Non ci occuperemodell'organizzazionce delill cancellerladei re angioini
che ci accadde in conseguenza di un cambiamentonell'organizzzione diSicilia. In base al materiale in nostro possesso sarebbe possibiletrattarla
della cancelleria legato. alla promulgazione di nuove costituzioni nel corso in modo esauriente solo per il periodo di regno di Carlo I, e, anche per que-
del 1246.1403 Nella primavera del 1247 Pietro della Vigna fu nominato pro" sto, solo congiuntamente all'analisi dell'intera '. amministrazione del regno e
tonotario imperiale e logoteta del regno di Sicilia;1404egli fualloraprobabil- dell'?rganizzazionedei suoi uffici, cosa che dcondurrebbetroppo lontl!no. 583
mente l'unico capo della cancelleria e fino alla sua caduta (gennaio 1249) Poss1alllodunque rinunciarvi, tanto pi in quanto recentemente uscito
viene menzionato come datarioiri numerosi documenti}405 Non sappiamo uno studio accurato aillustrazione diquesti temi al quale, perifinidi que~
chi diresse la cancelleria dopo l'eliminazione di Pietro durante gli ultimi due sto libro, sar sufficiente rinviare. 1411
anni del regno di Federico! In alcuni documenti del periodo successivo sifa
menzione di alcuni scrittori,ma mai diundatario C) di unaltofurzionrio.di
cancelleria; forse Gualtieri di Ocra, che compre gi nel1239coinenotilio,
ma il cui ruolinquesto periodo risulta con sempre maggioreevide za,e
che nel febbraio 1250 definito familiaredell'impertore,assunse.unposto
l1
582 pi~levatonellacancelleria.1 406 .' .... ." ". "......
Al tempo di Corrado IV, nel novembre 1251,Gualtieri di Ocra fu n~)1l1i
nato cancelliere del regno di Sicilia;1407 anche i notai a lui subord!11ati ~rallo
statiper latnaggi()f p~rtegiattivinella c.~ncellefiaAi.Feclyrif9.TI.
Qualcuno. compare.--e0me datario, altri .come scrittori; non conosciamo.altri
particolari sul lavoro burocratico della ancelleria. . .'. .
Anche sotto Manfredi, fino al marzo .'1263, Gualtieri'di Ocra'mantnne
l'ufficio di cahtelliere;140S da quel momento inpdi rimasevadltif.Dl.r~ilt
. .

lezrdhun[en,p.l0 ff (=Actatmperii, 1, p. 739,h.989) ptibblicato Ul1rego1a11i#todidariL


celleriache l'editore suppone risalga al periodo di Manfredi. Contro questa congettura ho gi
1401 Quelli menzionano i testi,questi no; anche per il resto l'estatocollodegliuni diffe- osservato 1!ella prima edizione del manuale che finora. Per
il periodo di Mal?-fJ;ecli .lJ,?J1,~i
rente da quello deglialtri. . . . . .,.. ' . . . "i hanno tes~lmoruanze di un protonotario, figura Che quel regolamento di cancel1eriainvece
1402 Cfr. Philippi~Zur Geschichte,p. 37 seg., anche sui pcithicasinei qualinianca. con~scee subordina al ,cancelliere. Tale regolalIlento risalir dunque aIl'e'p>c~.angiqipll;
140, Cfr. BFW;n: 3585a: ... Redlich-Erben, 'Urkundmlehre;p,T06, lo ritiene un abbozzo del rejwlanientodi c\Ulcllei:ia
144BFW, n, 3622; cfr. Philippi, ZurGeschichte, p.38. che hapubblicatoWil!kelrn~n,Kanzleiordnungen, p. 19 (= Acta imperii; 1,p.714,n?992).
14o~.Pei la prima Volta in BFW;.n. 3629,'in .base al quale occorrerettifiireTindidziohe Cfr anche Heckel,Dassizilische und piipstlicheRegisteruiesen, p. 46Z;rtt:2>, . . . . . .......'
582
data daPhilippi, ibid., p. 38.
. 1406 Cfr.. BFW, n.2614 e3813. . ' . .' ......
1409Cfr. Philippi,Zu~ Gescbichte, p. 54,sull'originale di B
FW,
n:4726. ">q . ......., . . . . . ...
1410 BFW, n. 4730,4738e4741; su ]ozzoliho fr.BF\'f,n; 4711;.S GOffred0 :BF\'f,11,
1407BFW,n. 4564seg.Nel 1254 diviene anche tancellieredel regno di Genisal91IlIIl~:cin 4665 e 4700, su Giovanni ancora BFW; n. 4698. Sui furizion~ri dic!illcllei:ia'<!iCorrac!illo
i medesimi poteri spettantigli in Sicili!i (BFW; n. 4628). Purtroppo non detto di quali poteri cfr. Ficker, su BFW, n.4841,inoltre BFW, n.4847, 4848e4857;:f~:an:he K.HiiIJ,1p~,
si tratta. . ' . ." >/ Geschichte Konrddins von Hobenstaufm, Innsbruck1894;pf.l77 seg. " .. . ... ..; ..>i'Y'c
1408 Per l'ultim.avolta viene menzionato come tale mBF"W, n. 4742. Dal luglio 1259a\'eva
..H '.' ..

1411 Cfr. Durrieu, Les archives angevines, 1; p.178seg;e p; 212 seg;, e l regolarnehtidi 583
rinunciato al titolo di cancelliere di Gerusaletilme (BFW; n.41Q4). - InWinkelmann/Kanz- cancelleria in Winkelmann, Kanzieiordnungm, p. lO sego (= Acta imperiii l, p.739seg.r . k"
",
Tabellioni a Ravenna e nell'Esarcato 535

XII secolo rimase in uso il titolo di tabellio per gli scrittori pubblici,4solita-
mente con raggiunta della citt nella quale la persona iD. questione esercitava
VIII il suo mestiere, cos che dunque era un tabellio civitatis Ravennae o civitatis
Cumiaclensis ecc. a emettere i documenti.5 Dai documenti si ricava con cer-
ALTRI FUNZIONARI DI CANCELLERIA ESCRITTORI DI tezza che i tabellioni ravennati, analogamente a quelli romani, di solito erano
DOCUMENTI IN GERMANIA E IN ITALIA laic~;6 quando .col?12aiono nei pIaciti vengono sempre elencati non solo dopo
tuttI gli ecclesIastlcl ma anche dietro i nobili laici. Pure qui erano organizzati
in corporazioni e ancora nel VI secolo formavano unaschola, al cui vertice vi
era allora un ufficiale che portava il titolo di primiceriuso di primarius.7Nel 585
Scrittori professionisti' di. documenti, denominati labelliones, vengono
l X secolo ~ suo posto, e apparentemente nel medesinlo rango,si trova un
583 pro~o~abellzo, cos nel 930 un Dominicus e nel 977 un Apollinaris;8il prinlo si
spesso menzionati nel periodo tardoromano. 2 Per s e i loro aiutanti dispo-
nevano di posti fissi (statioizes) nei mercatie nelle piazze ptibbliche delle defmlsce anche exceptor9 curiae Ravennae, una qualificachegiiniornoaila
citt nelle'.<:J.ualisoggiornavano, e perci venivano chiamati anche joreiW!s; met del IX secolo ha anche un tabellioneMoyses di Ravenna.l0Eevidente"
Non erano funzion~ri dello Stato muniti di credibilitpubblica,eranopr mente in quest'ultima accezione quello stesso Dominicus che ne1903enel
soggetti aun controllo pubblico piuttosto severo e potevano essete puniti 930 si designa exceptorcuriae,negli anni 909 e 910 si chiamacurialishuius
con la perdita della loro statio, e quindi della concessioneall'eserciiiodel civitatis Ravennae;llnel X secolo anche altri tabellioni r~vennatiportano
loro mestiere; quando si rendevano colpevoli di infrazioninellosvolgifu.ento
della loro attivit professionale; nelle principali citt talecntrolloera eser e
4 Nel periodo precedente compare accIlto a.d esso allchequdlo di forelZsis; 'cos a.tles.
citato probabilmente dal magister census. "Severus forensis .civ. Ravenn. " (Marini, o[ papiri,p.l33); 'aohannesforerisis,huius ,civ. Ravi"
Nelle parti d'Italia non occupate dai Longobardi l'istituto dei tabelliones (Marini, ibid.,p. 116 e 183); "Deusdedit forensis civ. Classis".(Mariniibid,p.. 182)
si mantenne a lungo quasi invariato; Cos avvenne, come gi stato illustra- "Iulianusforensis" (Marini,ibid., p. 186). .' '.' ' .... ,.. .< ..., ......" ...','
584 .to in altro contesto,3 nella stessa R o m a e nel suo territorio, dove fino al 5 ~uperfluoaddurre esempi da Ravenna: baster consultare un qmilunquevgluITledi
IX secolo inoltrato abbiamo testimonianze di' numerosi tabdlioniqali Fantuzzl. Invece se ne potranno citare da altri luoghi dell'Esarcato: Fantuzii,Mortumenti, l,
p. 117, n. 16, a. 919: "Leo tabellio uius civ. Arimini"; ibid., 1, p. l73,n. 45, a. 970: ~Iulianus
scrittori di documenti, e dove si conserv anche la carica del magister tabellio h. C. Arimini"; ibid., 2, p. 69, n. 31, a. 1036: "Ursus tabellio de civ. Comeliensis"
census. Abbiamo inoltre gi visto come nd IX secolo, allorch aRoma al (Imola); ibid., 2, p. 70, n. 32, a. 1037: "Dominicus tabellio de civ. Cer[via]" (Ficode);ibid.;3,
posto del dominio. bizantino'subentr quello papale, questi scrittori pubbli- p.23, n. 12, a.1042: "Iohannes tabellio civ. Liv[iensis]" (For1); ibid.;3, p.45; n; 26Fii: 1157:
ci assunsero anche il titolo dei funzionari papali di cancelleria, in quanto in "Guascone tabelliOterreBagnacaballi"; ibid.,3,p. 56,n:,33, a; 118l:"PefrusTufriensis
un prinlo temp(si designarono scriniarii et tabelliones urbis Romae, succes- Ces[eneJtabellio".; ibid.,4, p. 178, n. Jl, a. 950: "IohanneshuilsPupilliensisteiritoriotabel,
lio" (Forlimpopoli); ibid.,. 4, p. 203, n. 26, a.l037: "Petrus tabelliodeterritorio.Cssinate"c
sivamente - dalla met del X secolo -semplicemente scriniarii ecclesiae (cfr. ibid., 4,p. 270, n. 67; 4, p. 273, n. 68); ibid., 4, p. 282,n.73"a;H86::i~m()ntlsfilius
Romanae; intorno allo stesso periodo al posto del magister census sU2entril Phicodensistabellio"; ibid.; 5, p. 283,n.42, a.l059:"IohannesAriminensis tabellio";
protoscriniario, un alto funzionario della curia papale. Lasiruazioneeraun Marini, I papiri, p. 201 (sec; X): "Vitalis tabellio .Curniaclo"(Comacchio);Ficker,'Jialienisch"e
po' div~rs.aa R a v e n n a enell/E sa r.12 a t()"Ancpe quifin0ia~~Jip.4e! Forschungen,A, p. 69,n.46, a.l015: "Petrus tabelliohuius civitatis ferrariae'\ A Bloghadi
solito i tabeIlionL non indicano la citt, tuttavia in Savioli,Aznali, 1/2, p. 43, froviamoun
"Iohannescom. Bon.'tabellio". .. .C.

6 Al contrario gi nel 767 a Viterbo un chierico (suddiacono) era "tabelli~c~striVitei:b;"

., lP~;~afa;a, Lette~atura notariled'ognisecolo e paese,~sb'rucic l88.3,eN;~im~sk1,


(RegestodiFarfa,2, p.49,n,48);. .
583 7 Marini, .[papiri, p'170, n. lO: "prim. scoL for[ensiurnJ' civ.Rav. seo Class."-"Savigny 585
Bibliqgrafia Nwszechna Notariatu, Varsavia 1884, danne>. ullCluadwdegli scrittic\i .(jgni completa in primzerius, ma si pu pensare anche a primarius in considerazione degli usi
epoca relativi in .spe;cialJ.llodo. agli sct:ittori di docurnen!i ed ai notai,;.:; > , / . i : < "..... napoletani di cui si parler pi avanti. . .'. ,-.,",.
2 Cfr. Bethmann~follweg;. Der.~omische.qv.iIPtqze.ssi)'. p.169.;seg.;Karl()w:a,R.otnJscb~
Rechtsgeschichte,1,p.999seg.; Qest"rley,!,/otariat,1,p.2Q seg.; E.I)llrancle>,Ji tkellionato
8 Fantuzzi, Monumenti, 6, p.9, n.5;1,p. 195, n. 54.' . :",j.;.'
~ Su questo titolo cfr: capitolo sesto, nt,.16; ckanche M;A:.Bethmann-Hllweg,
e notariato.. ,rtelllj l(;gg(Romflne;Toritl0 1897.;)?faff, Tabellio und Tabulrius;iWien 1905;
Ursprung.der lombardischenStiidtefreiheit,Bonn1846,p;180.InFantuzzi;Monuineliti;l, l'i
Bauby,EtUife sOnzlJZazjed(;s .origi1f(;selete l'histoire dZi IZotariatfranq:is,:F'<lrisI894, pXIV 102; n. 8, al posto di "extractor curiae pubLuils. civ. Rav. "oc:cOrre naturalmente leggere
seg.~ui tabu!a~ii,spesso confus!"pn itabelliones, .dr. Karlowa, .ib.id. ;.I,p:IOQ2seg.;Pf<Iff, exceptor.'.:
ibid. ,p. 8 sego e p. 24 sego Perinostriscopi.si potr prescindere dai primi; perch l'evolu:zio-
10 Marini, I papiri, p. 153, n. 98.
ne medioevale si riallaccia solo al tabellionato. 11 FIltuzzi, Monumenti, 1, p. 106, n; lO; p. 107, n. IL
3 qr.capitOlo sesto. . .', .
536 Tabellioni a Ravenna e curiales a Napoli Scribae a Gaeta e Amalfi 537

questo titolo di curialis.J2 Fino al XILsecolo del tutto distinti da questi tabelc: sare a impiegati dell'archivio della curia;22 inoltre probabile che lefunzioru
lioni ravennati sono j notai della chiesa arcivescovile, che accasionalmente di archivista del collegio dei curiali fossero svolte dal tabularius:N
vengono chiamati anche scriniarii e al cui vertice nel periodapi antico trae ammissibile l'ipotesi che il collegio dei curiali possa essere stato considerato
viamo un primicerius e un secundicerius;13 compaiono solo in documenti come uno scrinium, un ufficio nel senso romano antico del termine, i cui
emessi dagli o per gli arcivescovi e di solito sono tutti chierici, cos cornei membri si chiamassero scriniarii, qualora si osservi da un lato che non tuttii
tabellioni sono laici. curiales si chiamano cos e dall'altro che uno scrittore non autorizzato alla
Come a Ravenna il prototabellio compare come exceptor curiae e come completio di un documento, che dunque evidentemente non un curialis,
curialis,14 cos a N a p o l i, almeno a partire dall'inizio del Xsecoloiperio- pu tuttavia essere uno scriniariusPCossi dovra lasciare aperta la questio-
do al quale risalgono i primi documenti originali dell'archivio napoletano, i ne circa il signmcato di quest'ultimo appellativo, a meno che non venga alla
curiales15 sono gli unici scrittori cittadini autorizzati alla c01npletiogiuridica- luce ancora nuovo materiale che consenta di risolverla. 24
586 mente valida di documenti,16 mentre possono servirsi dell'operadialt:re pep Anche nel territorio del ducato di G ae t a deve esserci stata un'orga- 587
sone, deiloro figli, parenti o allievi, per la loro scrittura.17 Da loro sono nizzazione collegiale degli scrittori pubblici; la 10rodesignazionepicomu-
redatti anche i documenti dei duchi di Napoli, i quali non dispOngono, di ne quella di scriba civitatis (nel periodo pi antico scriba castri),tut1:a'via
funzionari propri di cancelleria; tuttavia nella maggior parte dei casii,duchi ricorrono anche le espressioni tabellioe notariuse dal periodonbrinanrioin
ricorrevano al superiore dei curiales, ilprimariuscuriae civitatfsNeapolis. poi quest'ultima ebbe il sopravvento. ALvertice'del collegio si trova .unpto-
Secondo una disposizione della consuetudo NeajJolitana 18 costui, abilitato totabellioo protonotario, pi volte menzionato nelle fonti. kGaeta per gli
ad apporre a sua volta la formula di completio a quei doculilenti. che non scrittori di documenti, a differenza che nella Romagna>eaNapoli,sbno
sono stati perfezionati a causa della morte del curialis incaricato di compl~, quasi tutti ecclesiastici, e precisamente presbiteri; solo sporadicamente com-
tarli; assieme a un altro funzionario del collegio dei curiales, il tabularius paiono deilaici,25
curiae civitatis Neapolis,' egli incaricato della pr04uzione di transtJmpta,19 Analoga era la situazione nel ducato di A m a l f i,26 Anche qui la deno-
Talvolta, ma non spesso, ai curiales attribuito iltitolo di l1otarius;20]?i minazione corrente per gli scrittori di documenti scribao scr/ba civitatis
spesso, troviamo che gli scrittori di. documenti si c:lJinis,cQP9 ct/ritl/es et si- Amalfi; in.,tale posizione cOlilpaiono .siaecclesiast}i, perla maggior parte
niarii,21 Coloro che si chiamano cos sono troppo numerosi per,pQtere pen- pr~sbyteri,siauominiche nop' si definiscono chieric~ diun qualunque gt:aclo.
Essi scrivono anche documenti dei duchi2? e persino degli.arcivesco;ri: ad

12 "Petrus tabellio etcurialis h. civ. Rav." (Fantuzzi,Monumenti,1,p.ci25,n.20,i a.947;


l,p. 134, n.25, a. 953; 2, p. 18, n. 7, a.939; 3, p. 2, n. 1, a.. 955). Degna di nota la sottosd- 22 ComsupponeCapasso,Monumenta, 2/2,p. 114. . <.: :
zione di unLeo: "... ab urbe Ravenna tabellio et cudalis provinciisRomanorum~,cio auto: . 23 Cfr.Capasso, ibid., 2/1, p; 25, n; D,a. 926:' "scriptun per Allastasiumscriniarium
rizzato a esercitare in ttitta la,Romagna (Fantzzi, ibid., 2, p;20, n. 8, a. 955)., . . , .' ' / . discipulum .d. Iohannis curialis et scriniarii etactum per eundem Iohannem". Solitamente
13 Cfr. capitolo sesto,nt. 45. .. . .', ' . . ......" .,\, > questi alIividei curiales si chiamava tuttaviawlo'scrzptores;nellamill,igiorparte dei'casi
14Cfr. anhe.Brunner, Zur Rechtsgeschichte~ p.143 seg;,chevi scoigeuninflusso dell'ari.c: diventano solo in un secondo tempo curiales,come'lo stesso Anastasio, sU cui cfr. sopra,
tico uso della insinuatio di documentiriei gesta municipalia della. curia. > 'o'" " ' " ' nt.20. , . . " " , o'. "
15 Cfr. Russi"Paleografia, p. 118 seg.;B. Capasso, Il pactum.giurato dal.ducaSergioai 24 L'ipotesi di Mayer, ItalienischeVerfassungsgeshihte, 1, p" 115, hequi si siano~svilup
napoletani (l 03 O?), ASPN, 9 (1884), p. 530562:542 seg.;Idem;Monumenta;2/2, p.1l2seg. pate contemporaneamente" due organizzazioni,percui il prim~riussarbbe stato al vertice
16 Cfr. Capasso, Monumenta, 2/1, n. 1 sego (a partire dal 912 in'poi).NclIX secanche a deicuriales e il tabularius a capo degli scrz'niarii;nontrova riscontro nellefonti. '. ..... 587
Napoli troviamo menzione di notai come scrittori di documenti.'. " .' . . , . " ,.25. Numerosi esempi in Code:;; diplomaticusCaietanus.Anhe a Gaeta i documenti dove-
586 17 Perci nei documenti napoletani si traccia una distinzion~frascrzptume(lctUln;que- vano essere solo sottoscritti dagli scribae,~apote~ano essere. opera di altri scritt6ri.'" Del
st'ultimo termine.pu essere usato solo da uncurialis, inentril primo anc!le:da un'altra pere tutto erronea 1'opinione di Mayer, Italienische. Veif4Ssungsgeschichte, l,p.H6, he anche a
sona. , .. Gaeta vi siano stati un prinzarius e dei curiales;.A dire il vero rIe1Code:;; diplomaticus
18 Capasso, Monumenta, 2/1,p. 20, nt. 3. ,. .' '.. . .. <' ,.', . . . ,. ; ' < ' Caietanus, l; p. 42, n. 23 (a. 914) si trovastampato:."egoLeo.... ptoprimanusscripsiteste~~;
19Capasso, Monumenta, 2/1, p. 19, n. 2 e molto spesso successivamente.. '"., ',".' ma, come si accorge subito chiunque sappia studiareidocumenti,in'questo caso non bisol,ina
20 Cfr. ad es. Capasso, Monumenta, 2/1, p. 24 e56, n. '11 e 65.. L' Anastllsionotarius meno pensare natlm1:1entea unprimarius, bens al posto di pro'primanusscripsibisognalegger,e
zionato nel secondo di questi documenti certamente identico all'AnastasibcurialisdeiJi; 63 propri[aI manu s[ub]scripsi..E pur vero che nei due documenti dtatida .Myer, ., ibid.;i l,p.
e 1113. In Capasso, ibid., 2/1, p. 3~9, n. 608, compare anche una volta un Gregorio curialis et ,1l6,nt. n,compaiono curiales, ma tali documenti, come dimostra il16ro'protocolloiniziale
protonotarius, che molto probabilrhente identico al Gregorio tahularius diCapass6,o/bid:, ,di cui Mayernonsi 'accorto,-nonsono stati scritti a Gaeta, bensaNapoli.
2/1, p. 369, n. 609. . . ' . 26 Cfr. Camera, Memorie.
21 Cfr. Neapolitani Archivi Monumenta, 1, p. 17, nt. 9. 27 Camera, ibid., l',p. 110,111, ecc.
.......... ~---
" " ",
538 Scribae a Gaeta e Amalfi Notai longobardi 539

Amalfi non mi sono imbattuto in notai propri della Chiesa.28 P~rquantoho .permane una continuitasolo in quanto i vescovi, per la produzione. dei 589
potuto vedere, il titolo di curialis non compare nel periodo pi antico, ma documenti emessi da o per loro, continuano a servirsi di notai ecclesiastici
sembra ricorrere non di rado a partire dall'inizio del secolo XI per indicare propri provenienti dal clero diocesano, che evidentemente devono conside"
solo singoli scribae, forse, come a Ravenna, quelli che si trovavano in una rarsi alla stregua di funzionarivescovili)4 Quando, .come talvolta avviene,
posizione pi elevata. 29 Rinvengo l'espressione curialisnotariussoltantonel questi notai vescovili scrivono anche documenti ai quali i loro signori sono
588 periodo normanno dal XII secolo in poi)OPer la prima volta nel 1098, al estranei, non essendone n autori n destinatari,35 essi agiscono non in veste
tempo del duca Marino Sebaste, troviamo un protonotario .chesiqtialifica ufficiale bens solo come uomini esperti nella scrittura e nello stile dei docu-
anche con il titolo di imperialis dissipatus;31 una volta si definisce protonota- menti, dato che nessuno di loro era escluso dalla produzione didocumenti.
rio deLduca, ma non era soltanto un funzionario della sua cancelleria dato E infatti nel regno longobardo quasi non sussisteva una limitazione al
che scrisse anche documenti privati, bens probabilmente .un preposto agli diritto .di scrivere documenti o di farli scrivere da chiunque si volesse; Ci
scribae nominato dal duca. Nel periodo successivo i duchi preferiscono ser- sono pervenuti numerosi documenti privati i'cui scrittori non aggiungono al
virsidel protonotario per i loro documenti, come quellidiNpoli del prima- loro nome alcuna indicazione dalla quale risultise li abbiano redatti su in.ca-
rius curiae.. Per concludere, si pu osservare che la:. completio deidocrmenti ricoufficiale oppure per' mestiere; non dirado gli scrittori vengono qualifi-
anche ad Amalfi esclusivamenteriserirata agli scribaecivitatis,mentrepOs- caticomeamici o parenti degli autori;36 dal fondo documentario del mona- 590
sono essere impiegate arichealtre persone come, semplici scrittori.J2. .........
Se nei territori test trattati l'ordinamento degli scrittori pubblici si rial-
laccia. ovunque all'uso romano, come dimostrano i titoli e l'organizzazione Mittelalter, 3 volL,Gotha 1897-1911: 2/2, p. 59).Tale caso,d'altrqIlde quasi pe1tutto.isola-
lO. E infatti. nel. dOCumento milanese. del 725' ('l'roya, .C,?dic,! dipl0ntatico l,?ngobardo, 4/3., p.
coliegiale,nell'It a l i a l o n g o b.a r d a non si pu invece parlare illuna 406, n. 453; facsimile in Bonelli, ibid., tav. 2), nel quale in un primo temposi lesse "scripsi
conservazione degli istituti romani a tale riguardo)3 In questaparie d'Italia .ego Faustinus notarius receptor"e si pens a exceptor;la lettura di tale parohsicurar1ente
sbagliata;' quella giusta, non rinvenuta neanChe da Bonelli, Che scrivescreptor, stata data da 589
I,.Shi'i!pa,relli, ASI, seri V, 43(1909), p.J6H68:166:"FlIllstinus nota[illsiregi(per roegis)
Il [[esenti] [sil: die],,; ci imbattiamo n#a medesima abbreviazione anche nel documetlt9. pi
an~ico dell'Archivio di Firenze, risalente al. 726 .o 727 . (Schiapaiel1i, ibid., p166, Ilt . 3 )'TJ~
;atro docUmento milanese deI}45' (Codex diplomaticus Langobrdiae, coL 25,n. Il) pUf aven-
dolaformula: "'Quamverodispositionem seu iudicatme Deusdeditexceptore... et scri-
bendumdictavi"; trdito per solo in una copia del XII o del XIII sec: (cfrnTrciya; Codice
tj,ipZomaticolongobardo, 4/4, p.165); il suotesto molto corr9Hq e PForri6.inquesto p:l,Ssq
muillb, cos che non posso conSiderare il termineexcptore come del rutto sicuro. - A questo
riguardo occorre per ricordare che documenti del secolo VIII provenienti daIIadiocesi di
Piacenza, rinvenuti di recente, presentano uno stretto legame con formulari rOll1.at1ipiitanti:
chi (cfr. Tamassia-Leicht, Carte longobarde, p. 857 seg.). .. . . '.. . ... . ..
34 Cos ad es. a Pavia, nel 714, Felix, "subdiaconus et notariyS'S. Tic~ensisecd."; nel
729, Magnus, "not. s. Ticin. eccL",nel769;Thomas "subdiaconusetn.otariuss:Ticin.eccL"
(Troya, Codice diplomatico longobardo, 4/3, p. 173, n. 401,p.517,n. 476 e 4/5, p.. 5?1, n.
909);aLucca, dopo il 728, Gaudentius "not.s. ecc!: Lucensis"(Troya, i{Jid., 4/3; p.486, n.
467, e cfr. llI1che p. 637,n. 511); .dopo il 729, Osprand"subdiaconus not.s .. LucensiseccL"
(Troya, ibid., 4/3, p. 516, n. 476); a Pisa, nel 757, Alpertus "not. S. eccI. nostre~,(Troya,ibid.,
4/4;p.631,Ii. 707).Patecchi'altriscrittori di documenti vescovili si trovano 'llPparentemente
nell~ medesima posizione e si richiamano al mandato (iussio )de1 vescovo senza avere il titolo
corrisponclente.Ne1periodoprefranco non compare il titolo di cancellier~ per i notai vesco-
ville neanche quello di scriniarius; quando nel 1014 ciimbattiam?in unoscriniarius ~cclesiae
.Mediolannsis(Giulirll,Memori~i3, p.508), si tratt~ probab~ente.di un.'iinitazionedell'uso
vigente n#acancelleria papale:' n > . ,-. . .... ... .. . n

. .35 Cos ad es.'il notmo lucchese Gaudentius;cfr.la.nt.pretedente (Troya, Codice diplom-


tico longobardo, 4/3, p.648;n:515, p. 681,n. 527 e p:' 696,'n>534; cfnncheTroya;ibid.,
4/4;p. 331., n. 620). . . . '. .O" . ' o

36 Cfr. ad es. Troya, Codice diplomatico longobardq,4/3, p. 345, n. 439:'~Sitheradpresb. 590


amico nostro scrivere rogavimus"; Troya, ibid., 4/3,p. 314, n. 432: "cartulaPetro nepotimeo
dictante genitori suo Petroni scrivere commonui". . .. ..'
540 Notai longobardi Scrittori giudiziari nel regno franco 541

stero di Farfa, in parte opera degli stessi monaci, si scorge che anchei desti- riallaccia ad antichi istituti longobardi, bens alla legisiazioneimperiiile
natari producevano o facevano produrre i documenti a loro dstinati)7 franca. 44
Infine per il ducato di Benevento possediamo una testimonianza esplicita Gi molto prima della conquista dell'Italia, infatti, nel r eg n Oc f r il nto
a
che ancora fino all'866 continu' sussistere l'abitudine difarprdurre i vi erano istituzioni molto evolute per ci che riguarda gli scrittori ptibbliei.45
documenti da una qualunque persona in grado di scrivere.38 vero che anche qui chiunque poteva far Bcrivere i suoi documenti da chi
Nondimeno anche presso i Longobardi vi erano sicuramente scrittori di voleva, e una considerevole parte,forse la maggior parte dei documentirela-
documenti professionisti che in una legge del re Rachi sono definitiscribae tivi a disposizioni in favore di fondazioni religiose fu prodotta da scrittori
publicz39 mentre essi stessi di solito si qualificano come notarii,4.0e precisa- provenienti dalle stesse fondazioni; almeno, a partire dalla prima met del
mente non solo in documenti scritti da loro, dove il termine potrebberife- VII secol046 vi erano per anche scrittori pubblici dei tribunali, non in tutte
rirsi a quell'unica attivit, bens anche in documenti dove compaiono come le parti cdel regno, ma, in. territorio tedesco, almeno nelle regioni di liritto
testimoni, dove cio il titolo aggiunto alloro nome deve essere indicativo franco'e alamanno. Questi scrittori giudiziari (Gerichtsschreiber),i clli clou~
della loro professione. 41 menti furono muniti di certe prerogative cnel procedimentoprobatoJ;iogra-
Pi in l dovremo esporre come i documenti scritti da questi notai zie a una legge regia risalente probabilmente al tempo di Dagoberto I, y~h
pubblici godessero di certe prerogative nel.procedimentoprobatorio;42 gono ~olitamentechiamati in territorio salico notariio amanuenSes, in qucl10
per il resto per abbiamo ben poche informazioni alloro riguardo. Le ripuario e alamannocancellar#. Tuttavia questa distinzione non venneat):J1a-
forme dei nomi inducono a pensare che tra loro vi fossero sia romaniusia ta in modo rigoroso e oscill soprattutto nelle zone di confine. QUllntoal 592
longobardi; che numerosi notai fossero ecclesiastici sicl~ducedai loro lorostatus, sappiamo che erano soprattutto ecclesiastici, dato chejnGer-
591 appellativi; quanto al resto, sappiamo ben poco di costor9.N'0nsia1110in Il1ania certamente solo in casi molto rari dei laici avranno possedllto le co-
graqo di stabilire se possedessero .un'organizzazione collegiale oc>moratf- nOSCenze necessarie per ricoprire tale postO. 47 Sia che fossero scelti dal re o
va. E probabile che avessero bisogno dLuna nomina o di una concessione daLconte48 , veni"ano nominati per esercitare nell'ambito di una contea
da parte dell'autorit pubblic~peresereitareilloro mestier, Il1a daidoep- (Gaugrafschaft), cos che gli scrittori giudiziari, anche se avevano residellza
menti non .si ricava da chi venisseaccorlata;ol()iJ:l.rel~2:io*e:,ai:llcitgi fissa in un luogo, potevano prestare servizio presso tutti i mallideile ceflte-
che si. definiscono. chiaramente notar#. regis.Q /egiepPte~ttflis,ol1bt.ar:Ki naedella contea e scrivere documenti relativi a propriet fondiarie sitgate
am
reg#43 . ammessa l'ipotesi che fossero m;JIl1inatidirett en,te dal;sovrano
stesso. Non'per affatto lecito tl'arre conclusioni. su quest?'periodopi,
nella loro contea anche al di fuori di quello. Sembra che gli scrittorigiudi-

antico basandosi. sUl ~.uccessivo notaria,t<5 italiano,perch~''ll~st,9J:l0ti.~i


44 Ci stato del tutto disconosciuto da E. Mayer, Italienische Verfas'sungsgschichte,l, p.
118 seg., nella sua analisi del notariato italiano in cui si serve di testimonianze d~lperiodo
successivo adattandole a quellolongobardo~ perci gran parte di ci che egli afferm ll ~il111c.-
37 Regestodi Farfa, n. 44, 45, 50 ecc, . ..., cettabile...c'. .- .... . ." . . . ..... c . ' .. . ..... ...,..... .... .c.-'"
38 Adelchis8(MGH LL,A, p. 212); cfr. pi avanti, capitolo nono. ".,' . 45.Prcicl1e segue. dr. Bresslau, Urktmdenbeweis(no~ ripeter qi gli~s'?Pl'il~,?:,liti);
39 Ratchis 8 (MGHLL; 4, p. 189). . ... l'' . . ". '>.';'C"".,,, inoltre Bnmner, DeutscheRechtsgeschichte, 2, p. 185 seg;; Redlich, privaturkunden, p. t?4
40 Solo Janllnente si trova la definizione notarius publicus; la rinvengo ;neID3.a B~rgawo seg., e,pi avanti, capitolo nono; inevitabile che certiteni.vengano trattati sia l che qui,
(Iraya, Codic;e diplomatico longobardo, 4/5, p. 698, 'n. 979: facsimile in Bqnelli, odicepaleo- tuttavia mi sforzer di evitare lunghe ripetizioni.
grafico lombardo,tav: 14). . , . . . . . . . " ...... 46 Secondo Brunner, Deutsche Rechtsgeschichte, l, p. 444 seg., la legge regia inserita nella
41 Non possibile affermare con certezza, etantomenodimos.trare, se.e inq~lemisura LexRibuaria (Lex Ribuaria, 57-59; 60, l; 61 e 62), che menziona gli scrittori giudiziari, risale
vi sia stato un Jegame tra ilnotariato longobardo.eil tabellionato romano, ,come'.;~upP()sto molto probabilmente al tempo diDagobertoT (629-6.34).' . . .. . . ....... ,.
da Voltclini,-NotpTa.tsimbreviaturen, l, p.XIV, e da Redlich,privaturkttnden, p.19,nt.2{cfr. 47 Tuttavia, almeno Dd periodo successivo,j cancellarii della Rezia sono laici (efr;Yol- 592
ancheSchri.ider, Deutsche Rechtsgeschichte, p. 274). Si potr Jorse p~nsarea untal~)egawe telini, Spuren, p . 1 6 2 ) . ...... ' . c " . ' }', ".'

qualora si consideri solo'],esercizio del mestiere; dal. Punto di vista. della storili 1cl;Iititto, 48 La Vita S. Eparchii, risalente all'iniz;iodellX seolo, racconta che .il santofunotnina-
per, -i notai longobardi non furono gli eredi dei tabellioni!omani. Avenlopotuto;con~ulWe tocancellariusdalproptio nonno, il conte Felicissimus(MGH SRM, .3, p.55.3). Perilperiq-
solo al momento della correzione delle bo:!:zeJ'importaptelibr.o diRec:llich; 1el quale'ho do pi antico non sliPpiamo se anche il popolo partecipasse a tale nOnllna; in epoca carolin-
avuto a disposizione le bozze distampa grllzie alla bont dell'autore, rinv;io alla.flJ1~l:liqu~sto giaci probabile, dr. Bresslau, JJrkundetf.beWi?is, p. 49, e. W. Sickel, Beitriigezur deutschen
volume tutte le aggiunte che, sull~ base di quel libro, devono essere apportate in alcuni punti VerfassungsgeschichtedesMittellters, MIOGErg. 3(1890,94), p; 4n-585: 469,nt.4,e5.
dei capitoli precedenti. '< ... :., c Per il resto una parte di quanto stato comunicatoqu! nel testo, pur'essendoattestato:solo
42 Cfr. capitolo nono. per il periodo carolingio, pu tuttavia esseresenz'altro supposto anche per quello prece-
591 43 Cfr. Chroust, Untersuchungen, p. 47 sego dente.
542 Scrittori giudiziari nel regno franco Scrittori giudiziari ne/regno franco 543

ziari fossero uomini stimati e benestanti; alla fine del secoloVIII qui eIa si lungo, fipo al XIII secolo inoltrato,54 La generale disgregazione dell'organiz-
possono cogliere certi accenni all'ereditariet della carica. Secondo il tenore zazione territoriale carolingia basata sui pagi (Gaue) e le contee (Gra/scha/
della Lei Ribuaria dovevano scrivere personalmente i documenti da loro ten) provoc la decadenza anche di questa istituzione e la diffidenza verso la
prodotti, tuttavia gi all'inizio del secolo VIII troviamo che si facevano sosti- scrittura e la prova scritta, insita nella sensibilit giuridica delle popolazioni
tuire da allievi o aiutanti nella stesura del mundum e che si limitavano alla germaniche, poteva solo favorire tale evoluzione, soprattutto dopo che la
sottoscrizione autografa: pi tardi si riconobbe che quest'ultima erasuffi- Germania, con la divisione della monarchia carolingia, si stacc dai territori
ciente. 49 Per quanto possiamo capire, sembra che fossero di solito presenti romanzi dell'Impero franco. A partire dalla seconda met del X secolo; e
all'atto giuridico da loro documentato e che stendessero subito un breve per lungo tempo, non vi furono pi in Germania scrittori pubblici statali
appunto sul suo svolgimento, nel quale segnavano ad esempio la data, il oltre a quelli del re;55 chi voleva far scrivere documenti sceglieva chipreferi- 594
luogo, l'oggetto dell'atto e i nomi dei testi, e sulla base del quale poiin un va; da quest'epoca in poi i documenti non regi furono prevalentemente
secondo tempo si produceva il mundum. scritti da persone incaricate dai destinatari. 56
L'istituto degli scrittori giudiziari fu accolto nella legislazione carolingia e Un'eccezione data tuttavia da numerosi documenti di signoriecclesia-
ulteriormente perfezionato. li Capitulare missorum cliCarloMagnodeW803 stici, vescovi e abati; che furono scritti dai loro cancellieri e notai. Ladispoc
593 stabilisce. che i missi regi nei singoli luoghi del loro missatico;oltreaglisca- sizione di Carlo Magno, per cui ogni vescovo e abate doveva 'avere;un suo
bini e agli advocati, devono nominare anche inotaiceche . devono;tenere notaio, era stata almeno in parte attuta anche sUl suolo tedesco, eci imbatc
elenchi di queste nomine da presentare al sovrano.50 Sembli cheun'altta tiamo in notai vescovili o monastici (come essi stessi si designano' anche)
disposizionedell'805 contenesse la normasecondo!ciciascun contee non solo in parecchi luoghi della Lotaringia, Franconia eSvevi,57 mapersi c
anche ogni vescovo e abate dovesse avere un notaio proptio;51 Anche la. no in Baviera, dove non era stato introdotto l'istituto degli scrittorigiudizia-
disciplina della materia relativa alle tasse dOVtea:quegli scrittoterasoggetc ri, a Salisburgo e a Frisinga.58 Per il periodo precedente alla met del XII
ta o riservata al re.52 E le norme della legge merovingia Sopra. citata; telative secolo apprendiamo maggiori particolari sull'organizzazione di questec:ah~
alla maggiore forzaprobatoria dei documentiemessidagli'scrittdri gilldizia- cell~rie. ecclesiastiche, sulle quali naturalmente non ci si pusofferrrulre. pi
ri; furono non solo mantenute, bens persino ampliate. 53 Infine l'istitUto a lungo in questa sede, solo in relazione a poche grandi fOI1dazioni':desia-
degli scrittori giudiziari delle contee (Grafschaftsgerichtsschteiber); su1YC[llale
torneremo, fu introdotto pure in Italia. Soltanto in Frisia,Sassonia,:Turmgia )
e Baviera non troviamo alcuna testimonianza, neanche nel periodo .c.arolin-
gio, che esso vi abbia messo radici. 54 Cfr..Voltelini,Spuren,p. 160seg. Pure nella Svizzera borgognona compaiono ancora
neltardo Medioevo (Voltelini, ibid., p. 164) e lo stesso vale per la contea diAostahe un
Ma anche nel resto della Germaniaessoqlqdeb.en,pr:est()jnqisuso, tempo apparteneva al regno borgognone (cfr. Schiaparelli, CbartaAugustana;p,259~g.).
come; pure alcune altre istituzioni dell'organizzazione statalecatolingia; A 55 Accad molto rararriente che questi scrivano documenti anche per altre personealrolo 594
partite dalla fin'ael IX secolo in Franconia oin Svevia. troviarhois()lo~pota: cate. Cos Hirminmaris,diaconusetnotarius imperialis, nell'819,su richiesta di Eginardo;
dicam~nt~$ritto!i che.potremmoconsiderarec.~ncellarii()n?W.iipubRliCi; scrive undoCUII1.erito di quest'ultimo per Lorsch (MGH SS, 21,p;360;cfr. Sickel, Acta,d,p.
l'ultima testimonianza della loro. presenza sUl te,rritoriQ. teaescopfQ,ri;W Aa 91, nt.lI, la cui critica alla datazione divenuta inconsistente a seguito della sc6pertafatta
da Miihlbacher, .Regesten, n. 622); cos Ernustus,cancellarius, senza-duJ:,biol'omonimo
Zurigoexisle al 964; solamente nella Rezia iomanzasOJ)oattesfaiip~j notaio di Ludovicoil Fanciullo, nel 904 scrive in presenza del sovrano un contratto di per-
muta tra Attone.di Magonza e l'abate. di Lorsch(MGH cSS,21, p:J85);cosineL913
Salomone cancellarius, cancelliere di Corrado I, scrive il documento relativo aun.negoziodi
permuta conc1l.1so,.conil.permesso regio,.nella residenza di Treburcon il monastero' di
49 Cfr.Bresslau, Urkundenbeweii, p.52. Tuttavia in alcuni casi docun;eritat6ch~si prec Weilburg, particolarmente caro al sovrano (Miihlbacher, Regesten, n. 2087 b).
scindeva anchedaquesto e che gli aiutanti sottoscrivevano sia in nomeproprisia in quello 56 Ci vale anche per i documenti giudiziari che in Germania nelperiodo successivo, fino
del loro maestro senza la sua partecipazione autografa. . ' ... '. . . ... C . : al :xII secplo, sono rarissimi; cfr. ad es. Wenck, Hessische Landesgeschichte, 2, p. 5bsi tratta
593 50 MGH,Capitularia regum Francorum, l,p. 115.' > .. ......................... di unanotitiasuun. dibattimento giudiziario del 1095 svoltosi davanti al contedi'Erf, nel
51 MGH,Capitular regum Francorum, l,p. 121,nve. Dai brevi estratti della disposizio- . quale si restituisce un bene a Hersfeld; la notitia scritta da. Albewnus"tunc temporis pl'ae.
ne a' noi noti non si' pu dedurr che qui si tratti di notai privati,siap:el sasodeivescovi e positus in monte S,Petri". (Petersberg vicino a H e r s f e l d ) . . L " .. .. J ./ .'
abati che in quello dei conti, come invece ha credutoRdlich,Privatutkunden~p. 65;Ilt.l. ?7per Stavelot.cfr. Bresslau, Urkundenbeweis,p. 31; perFuldaibid.;p.. 35;perSt.
Quanto al resto delle fonti, nonibbiamo testimonianze che gi nel IX seolo accanto agli Maximin presso Trevirl, ibid., p. 37, nt. 6;. per Weillenburg, ibid., p. 39; perSan~all~,ibid;;
scrittori giudiziari delle contee vi fossero notai privati dei conti. '. p.48. .C .. ., . . - . '

52 MGH, Capitularia rgum Francorum, 1, p.145. 58 Bresslati, Urkundenbeweis, p,63, nt.2.Bitterauf, Die Traditionen, l, p. XXXIX sego ha
53 Cfr. pi avanti, capitolo nono. compilato un elenco degli scrittori di documeriti di Frisinga del 744-926.
544 La cancelleria degli arcivescovi di Magonza La cancelleria degli arcivescovi di Trevirie di Colonia 545

stiche. Cos a M a g o n z a59 gi nell'842 viene menziontoun prete che; anche cancellieri. Dal 1075 lo scholasticus del capitolo cattedrale di St. Peter 596
595 imitando l'uso romano, si definisce scriniarius della chiesa magontina;60 assunse la direzione dell'attivit documentaria degli arcivescovi con il titolo
Durante i secoli X e XI nei documenti degli arcivescovi mancano poi quasi di bibliotecarius, evidentemente mutuato dall'usanza romana. Costui appo-
del tutto indicazioni sulle persone impiegate nella loro produzione; inoltre neva personalmente la ricognizione ai documenti, ma li faceva quasi sempre
la forte disuguaglianza dei documenti nello stile e nel loro corredo di forme scrivere da auxiliart"i. 66 Nel XII secolo non troviamo quasi alcuna menzione
induce a concludere che non disponessero di una cancelleria ben ordinata. di funzionari di cancelleria nei documenti degli arcivescovi; solo verso la
Soltanto nel XII secolo si trovano menzionati pi frequentemente notai fine di questo secolo d imbattiamo di nuovo in notai ardvescovili. 67
degli arcivescovi, che probabilmente erano di solito i loro cappellani;61 come A Co l o n i a68 , dall'inizio del X secolo fin verso la fine del secolo XI,tro-
i notai della cancelleria imperiale erano provvisti di benefici presso chiese viamocancellarii arcivescovili.69 Forse a partire dal 1107 il capo della cappella
dell'Impero (Reichskirchen), cos costoro furono dotati di cauonicatiepre- arcivescovile, che aveva il titolo di capeltarius,70 si trovava anche al vertice della
positure la cui collazione spettava all'arcivescovo. 62 A1cuni diquestintai cancelleria;71 certo che egli ricopr questo posto negli ultimi decenni del XII
portano anche il titolo di archinotarius o protonotarius;63 tuttavia pareche il
personale della cancelleria non sia.stato proprio'numeroso; solo verso la fi.:J.e
del XII secolo rinvengo documenti nei quali sono annotati i nomi di due
notai l'uno accarito all'altro negli elenchi dei testimoni. 64 66 Mittelrheinisches UB, 1, p. 436, n. 378: "Petrus scolasticuset bibllotecarius'hanc car- 596
A T r e viri65 gi dall'inizio delX secolo compaiono piuttosto spesso tam reognovit... Scripsit frater Goxpertus noster quidem.auxili~rius,beativero>Martjni
notai in qualit di.funzionari' della.cancelleria arcivescovile, sporadicamente benignus ebdomadarius"; ibid., 1, p. 462, n. 404: "Gosbertus ad vicemPetri bibliotecarii
scripsit et ipse recognovit". - Anche in altre fondazioni religiose gli scholastici ebbero spe~s9
a che fareconla produzione di documenti, cos a Reichenau(K.H. Freiherr R.oth von
Schreckenstein,,,4us dem Select der illtesten Urkunden, ZGO,AF,31 [l8791p, 285-314: 298;
WirtemkergischesUB, 2, p. 144); a St. Simeon vicino Treviri(Mitteir~einischesUB, 1,p:J28,
59 X causa dell'enorme dispersione dei doeumentidegli arcivescovilIlagontirli epi<:h~ n. 569); a Spira (Diirng, Regesta Badensia, p. 100):."hanckartulam scripsi Eboprespi~ert
purtroppo Will, nei .suoi regesti, non elenca i funzionari di cancelleria lIlenzion~ci nei do.~u~ magister scolaris cum precepto Waltberi'episcopF; a Basilea (Diimg, ibid.;p.116):.7ego
menti, mi devo llinitare ir questa sede ad alcune informazioni che non prtendon aff~ffo pi Zacharias. dictavi et. recognovi scolasticus";aWiirzburg(MB,n,p. 42): "dat.'Per m.
essere colIlplete. Da M. Hein possiamo attendere un lavoro monografico complessivo sulla (Joxdiniscolastici". A Lubecca gli statuti del capitolo cattedrale del 1263 stabiliscon:"item
595 cancelleria magontin; ci che finora della sua dissertazione giunto alla stampa, Die Kanzlei sclasticus scribetlitteras ecdesie". (UB Bistum Liibeck, 1, n. 162); in quest~citt~,p.er,
und dasUrkundenwesen der Erzbischi5fe von Mainz imfrnheren Mittelalter l060'1249,BerIin costui documentato gi prima COlne datario del vescovo. d .' " . . ' '.

1909, non tratta tuttavia ancorain modo approfondito dei funzionari.dicncelleria..." . 6?M.ittelrheinisches UB, p. 22l,n. 179 (il. 1199): "lohannes notarius".
60 NassauischesUB, 1, p;25.. . .. '<.. .. . ..<;.:.J)L:/ .'.c .68 Bresslau, Urkundenbewe, p.32, nt. 3.. .... .' . ..,
61. Cos Enricopreposito di Jechburg, che dal 1128 in poi appone la data (Stunlpf,;Acta 69Un.elncopon completo dei cancellarii sitrova in. Knipping, Beitrilge, p.l]............
Maguntina,p.16, n. l}), nel 1139 chiamato cappellano (ibid., p.23, n:21);e Sigelous - pro- 70 Non riesco a comprendere i dubbi diSeeligeralriguardoC'Wait~,Yerfa~~ungs
babilmentel'omorumo preposito di Norten - viene'chiamatonotaioindocumeritidel1143 geschic~te,6, 1'.345, nt. 2). Dal. 1101 ID poi ilcapellariui Thidricusn0Jninato p,~priIIlo
(Gudenus, Codei diplomaticus, l,p. 143), e ('appellano inStumpf,Acta Maguntina,p:28,m; quando. nell'elencp di testimoni si meli2:ionano nUJnerosi. cappellani (cfr. a9.es.Kn.ipping,
24; cos nel 1157. compare il notaio Gernodusqual testimone trai 5appellani(Gude~1\is; Regesten, 2,n. 44, 69, 92, 94 ecc.), e ilcapellarius UIriconel1l93 <;hiamato maior.capeJl(1nu.s
ibid., l,p. 228); parimenti nel 1195 il notaio Ererifridus, ecc. . . ..... ( ' . ) . , , ' "",:cL (Knipping,Regesten, 2, n.1451). il fatto che i capellariitalvolta siano chiamatianchecapella-
62 Cfr.lant; precedente;ll notaio Enrico nel 1123 era canonico di StoViktordi Magonza ni nn significa che il loro rango non fosse pi elevato, cos come llonsi pUm~tterc::jll,:dllb-
e preposito di Bingen. (Gudens, Codex diplomaticus, l,p. 55); il notaio Roberto nel 1170 era bio la superiore posizione dell'archiepiscoPus perch nelle fonti mdioevalinol.di rado viene
preposito a Obermoekstadt (Stumpf, ActaMaguntina,p.84, n. 80).Quest'ultimonelll72.e Chiamato episcopus.Per il XIII seolo possediamo una testimonianzacertasullaposiziorie del
1173 (Bohmer, Acta, n. 889 e 890) 'leniva chiamato imperialis aulae.cappellanus; llnotaio capellariusneglistatuti, dell26l, dell'arcivescovp. di Colonia ,Corrado l,nei quali si afferma:
Ermanno nel 1194 e 1195 era canonico di Fritzlar (Wenck,Bessische U:~desgeschichte,3;p. ~supereius modi capellanos episcopaleserit nostr cpellarius quasiloco iudii:is,etma~istri"
90 seg.; Codex diplomaticus Saxoniaeregiae, 1/2, p: 413). '" ,'" . ' 'C ". .. {J. Chr.Liinig, Das teutsche Reichsarchiv,24voll., Leipzigl710-l722: 16,p.350);,c
63 Nel 1146: "data per man.. boni viri Magniarchinotarii" (Stumpf,ActaMguntil1tl; 1>. . 71 Knipping, Beitriige, p.. 16, nli 1, ammetterebbe ci solo per il petiodo.dal.1169 in poi
37, n. 33); lo stesso altrove viene chiamato solo notarius. (Stumpf, ibid.. , p.32,n. 28)- inoltre (dovrebbe oraesserec.1182), ma non adduce a1cun'a ragione decisiva ch:spieghiperch
Sigelousviene definito notaio (cfr. sopra,nL 61, e Stumpf, ibid;, p.34'l'l.:30) ";nelll72 non debba essere stato cos gi prima. Se gli scrittori di documentidell'arcivescovoproveni-
Robertus "Magunt. curiae prothonotarius" (Bolliner, Acta;n. 889); lostessoneL1170 curiae vano-dalla sua cappella, come del tutto probabile,' allora oVvio pensare ch;gi~piima '
notarius (Stumpf,ibid., p; 84, n: 80; Gudenus, Codexdipl()maticus,1,p;25~)enell174scrip- della fin' del XII secolo il capo della cappella fosse anche il loro .superiore, tant~'pi~;che 597
tor(Stumpf, ibid., p. 87, n. 83). ,.L'. . ......... . ". . ... ..: egli successivamente lo fu con certezza. - llIatto che nel 1139 e nel1l47 il decanolella cat-
64 Stumpf,ibid.,p. 130, n. 127; Nassauisches UB, 1, p. 221, n. 302. .. ..' .tedralesottoscriva come primo dei testimoni con la formula ego..' recognovinondoVr rite-
65 Bresslau, Urkundenbeweis, p. 37,nt;6; SuIl'rganiz:;:azione della cancelleria nellapri- 'nersi un- indizio di una sua posizione direttiva nella ancelleria (Knipping,Regesten,'2;. n.
ma met del XIV e nel XV secolo cfr. Richter, Die kurtrierishe Kanzld. 372 e 458). . "
~. "-..'
546 La cancelleria degli arcivescovi di Colonia e Salisburgo La cancelleria degli arcivescovi di Salisburgo 547.

597 secolo,72 a lui erano poi subordinati dei notarii arcivescovili, funzionaridican- appartengono per lo pi alla cappella; raramente un notaio si. designaanhe
celleria veri e propri, che talvolta vengono definiti anche scriptores e parecchi scriba, e due di loro prima della met del XIII secolo vengono talvolta chia"
dei quali verso la fme del XII e nel XIII secolo lavorarono contemporanea- mati anche protonotari. Accanto ai funzionari ordinari di cancelleria, dei
menteJ3 Dall'inizio del XIII secolo compare anche il titolo di protonotarius.74 quali parecchi sono testimoniati come attivi contemporaneamente solo ne1
Con un documento del 121975 1'arcivescovo Engilberto I dispose che la carica XIII secolo (pare che ancora nel XII secolo un notaio fosse sufficiente),t.al-
di cancelliere odi capellarius doveva essere conferita sempre un membro del volta anche altri ecclesiastici (un cappellano, un canonico di Salisburgo o di
capitolo cattedrale;76 Pellegrino, il notaio maggiormente attivo in cancelleria al Mariasaa1) furono incaricati di dirigere 1'attivit documentaria;79 Proprio nel
598 tempo. di Engilberto, chiamato pure scriba oppure scriptor e una volta anche caso di Salisburgo, dove possediamo un quadro quasi completo del materia- 599
protonotario, era cappellano e membro del capitolo di St.Andreas;.oltre.a lui le documentario, si scorge bene quanto scarso fosse nel complesso ilperso~
risultano tre altri notai.77 In posizione subordinata al capellarius;Tellegrinoera naIe burocratico con il. quale uno dei pi prestigiosi arcivescovi tedeschi
probabilmente il dirigente effettivo della cancelleria; anche dopo la morte del- doveva riuscire a cavarsela nei secoli XII e XIII: come dimostra l'elenco
1'arcivescovo Engilberto egli rimase al suo posto fino al 1237 . . comunicato in nota, durante i cento anni che vanno dal 114.4 al 1246abbiac
A S a l i s b u r g o, dove gi nel periodo carolingio al tempo dell'arcive- mo testimonianza soltanto di undici persone da considerare funzionari
scovo Arnone trovammo notai, durante il periodo successivo solo da11144 manenti della cancelleria dell'arcidiocesi di Salisburgo.
in poi ricorre frequente la menzione di funzionari della cancelleriaarcive- Nell'arcidiocesi di Br em a - A mb u rg o si trova fuenzionesolodi:
scovileJ8 L'appellativo consueto anche qui quello di notarius,einotai pochi funzionari della cancelleria arcivescovile nel corso de1secolo XI:ne1
-' .... ' --

72 Per la prima volta il capellarius compare come d~tario in Knipping, Regesten, 2, 9 '6 B" t 66: 30) il mittente A. ricorda di essere stato consacrato sacerdotedaII'al'civeSovodi
(genuinc:), che~er fu scritto solo nel 1182 ~ retrodatatq, poi nel U85. (KriiPI?iJ;Jg,~W4.,.2,ri. Salisburgo, e "non multo post notarii officio functusper quinquennium peneipsiuscurie
1237). e ID seguIto frequentemente~ llcapellqrius Ulrico~chiamatol:am::ellrius.in.d9l ministerio insudavi".
ment() del 1193 scritto forse aLiegi (Knipping, ibid., 2,n. 1450l e appone la,da;tacon .qu~s~o 79 Elenco qui di seguito gli scrittori o datari degli arcivescovi di Salisburgo dal 1144 al
titologipel 1190 (Knipping,ibid., 2,n.. p60 e1367). .. ... ... .... . . ' ........ .. 1246, nominati nei documenti, basandomi soprattutto sui regesti di von MeiIIer,cheperaltro
73 Knippiflg, Regesten, 2, n. 926 (a. 1182,.fr. nt. precedent(:) "Ioha
fll1 es flotarius:;i. nonfomisc.ono ancora un quadro completo del materiale. Citer secondole pagine eimlIle-
1212, 1256,.1258,1274, 1298 (a. 1183-1187) "Rutgerusliotarius"; n.)369E!1503 ri di MeiIIer,Regesta qrchiepisco'porum Salisburgensiwn: '. '. ... ' ; 0 .
"Godefridusscriptor"; n. 1464; 1549,1636 e 1645"Godefridusntarils"(daI1190~1204 Rudbertus;notarius,230tt. 1144-20 dic.1146 (MeiIIer, ibid., 49, 259" 55,287); cappella-.
canoD;ico?i St: Andreas, ~udilui, ch~"~agJ:lam in curiapecunianJ.coll~er~t"":fr:iIp~~68i no gi iI30 mago 1144 (MeiIIer, ibid., 49, 257) e ancora nel 1155 (ibid., 74,97)./.;
Cesano di HelsterbachcItato da Knlppmg, ibid., 2, n.1652);n.J369(a.n90)"Go~us Meginhardus, capellanus et notarius, 21 ago.-2 set. 1158 (MeiIIer, ibid.,81,125)26;cfr.
notarius"; n. ,1453 (cfr. n. 1431a) (a. 1192-1193) "Conradus notarius"'-n: f493>'L~onius
Jaksch,MonumentaCarinthiae,l, p.165).
notarius, Philippus, Heinricus, Iohannesnotarii"; n.160) (a. 1203r"Ecb~rtUs'notafills". - In
questo periodo i te~minidi notarius escriptorsono sinonimi nell(: can~(~.ri~ vescbYi\idella Swikerus de Fihten, notarius, 1165/1166 (MeiIIer, ibid., 111,19). ,.. '. ... , .....'.'
Germani~, e Buchw.ald ~a torto nell'affermare che qU3;J:1do ci si trova difrontehiparla 1irip-
Rudgerus, 20 set. 1177-10 feb. 1179 (quiprothonot. curo Salisb.) (Meiller,ibid.:}29, 5,
133,25). . '.. . ... ' , , .
~or non. SI deve mal pensare ,ilio scrittore del documento, perhsecondo lui tale 'termiJ;Je .
mdicherebbepiuttosto una dignit speciale all'intemo del capitolo....... ' .. , . , ; <Ci' Hartfridus, notarius, 7 giu.1188,1190 (MeiIIer,ibid.,149, 39 -154, 63: quidiaconus nota,
74 Nel 1201 (Knipping,Regesten,2;n. 1600)per la prima volta' Bruno, di Bensheiril (che
rius);'cappellano gi il 28 mar. 1188 (ibid.; 148,36); . ,. ,
nel 1200-viene chiamato notaio, Knipping; ibid., 2, n.1579). ... ,. ./' (Eckardus, preposito di Mariasaal, datario 1'11 apr.l191, MeiIIer, ibid" 155, 67). . ....;
75 Lacomblet, Urkundenbuch, 2, p. 44, n. 80, cfr: Knipping, Regesten, 3 , ni235: Conradus,notarius,17 dic. 1202-30 ago. 1211 (MeiIIer,ibid.;176,32 -201, 137,:quiscri'
ba);Pivoltdsignatoanch~ cappellano. .... .'
79 ~~comblet,,urkund~nkuch, 2, p.44,n. 80: "cancellaria nostra que';UIgodpellaria
vocatur. Cfr:.Helffien, Beztrage, p.30 seg;,In questo ddcumentoper non si prladiuna (Mag. Arnoldus,cappellanus,datario ilIO set. 1203, MeiIIer, ibid., 181,50).
supplenza del .capellarius nella cancE!lleriaonellacappE!lla, Si. tratta. di una, concessione del (Hermannus,canon. Salzburg., datario il 17 lug.1209, MeiIIer, ibid., 196, 117).
capi~olo catte~ral~: se iIcap~llarius nominato prelato, egli non deve esse~ obbligatO a Mag. Bernhardus, notarius, 29 nov. 1213 -4 giu.1217 (MeiIIer, ibid., 206,154 , 214, 192). 599
nommare unVlcano (nel capitolo, naturalmente) come lo sono glialtricahonicineLmdesi- Mag. Heinricus, notarius, 25set.1218-26 nov. 1246 (MeiIIer,ibid.,217, 207-302-615);
mo caso, ma continua a percepire.!" sua prebenda pur essendo assente e 'senzaavere nomina- protonotario iI22apr. 1239 ed il 21 mar. 1244 (ibid:,.272, 472 e 289,554); canonico di
to ~vi~a~io (a!zsensabsquevicario),:a ecc.ezione dellacoena comunedelcpitolo,'aIIaquale Friesachdal 1229 e ivischolasticus nel 1246 (ibid:,245, 328;307,608; 302,615;cfr.'ancheUB
eglI ~a eljrItt<? solo qU\illdo. a Co,Iorua. Se il capellarius,nella sua quaIitfli prelato, sidimette Salzburg, 1, p.503, n. 463 e p. 755, n. 352).
dalla cancancoperta m cancellena, allora deve nominare un vicarioomefuttiglialtrD'.,;: (Mag.Bertoldus,logicus,datario iI18 ott.l235, MeiIIer,ibid.,266, 434).
598 77 Cfr; Heimen,Beitrtige,p. :?9seg. . /, ' ,. . ,<,,/ti,,:,."" :,' Gotschalcus, notarius, 26 Febo 1236 (MeiIIer, ibid.;266,436).
~8 In una lettera del codice epistolare di Reinhardsbrunn, hep"re, risalgaWla sec()Pcla Dietrharus,'notariuscappellanus,3 ago. 1243 (ibid.,291, 566). . '
meta: del sec. XI per la menzi()ne dell'abate Hartwigcii Weih~nstephan (C:. Hofjer, Frti'nkische Waltherus,notarius tra il 1240 ed il 1246 (ibid,277, 499.; dr. aiicheUBSlzbrg,l;j:>~
Studzen III. Der. Epistolarcodex des Klosters Reinhardsbrunn...saec. XII., AOG, 5 (185.0],- p..3- 755, n.352). ...
'''o,
548 La cancelleria degli arcivescovi di Amburgo e Magdeburgo Cancellerie vescovili 549

1060 il titolo per il datario o ricognitore suona archicapellanus, nel 1069 che proprio alla nutrita presenza' di notai nella cancelleria arcivescovile si
archicapellarius, nel 1091 archicancellarius;80 nel 1091 unO scrittore senza riconnetta la cura che in questo periodo, a Magdeburgo,si dedica all'arte
titolo compare in un altro documento cui il prepositus appose la ricognizio- della confezione dei documenti, come risulta anche da altrefonti.88
ne. 81 Poi solo nel 1183 riappare un decanus come ricognitore in undocu- Non n necessario n opportuno segnalare qui dettagliatamente anche
mento emesso in circostanze eccezionali. 82 li titolo di notaio si trova solo a gli impiegati di cancelleria dei vescovi delle diocesi suffraganee delle sei arci-
partire dal1188, al tempo dell'arcivescovo Hartwig II; che prima era stato diocesi tedesche, cos come stato fatto per queste ultime. Per gli scopi di
notaio di corte di Enrico il Leone;83 0ccasionalmente; sotto Hartwig, men- questo libro. baster osservare in generale che, nel corso dei secoli XII e
zionato una volta come datario lo scholasticus del capitolo di Amburgo e XIII, in ogni diocesi tedesca si giunse probabilmente alla nominadifunzio-
un'altra anche uno seriptor. 84 Solo nel XIII secolo, soprattutto dal tempo di nari che dovevano occuparsi stabilmente dei documenti dei.1oro signori.89
Gerardo II in poi,Ja menzione dinotai e seriptores si fa pi frequente. Le denominazioni di questi funzionari sono differenti; durante questi secoli i
Degli arcivescovi di M a g d e b u r g o possediamo solo pochidocumen- superiori delle cancellerie vescovili vengono definiti ca11-cellarii soprattllttoa 601
ti anteriori alla met del XII secolo. Trovo citato il primo notaio, Alardus, Occidente, nelle diocesi di Metz, Toul e Verdun, e ad essi poi sonosubpill.
600 negli anni 1145 e 1155 al tempo degli arcivescovi Federico e Wichmann. 85 nati notai e scrittori. 9o Altroye predomina decisamente il titolo di nQtdrius,
Fino alla fine del secolo le menzioni di notai dell'arcivescovo .permangono accanto al quale talvoltaviene anche usata laqualifica di protonotarioin
rare; solo una volta nel.1172; al tempo dell'arcivescovo Wichmarin, compaio- alternativa a quella diseriptor (o seriba);91 chiaro cheJeabbazie maggiori
no contemporaneamente due funzionari con questo titolo.8(, Sotto l'arcive~
scovo Alberto II, per, il personale della cancelleria arcivescovile diviene
molto numeroso. Per quanto ho potuto vedere, nel corso dei 27 anni del suo
Inoltre nel. 1212 appone una volta la data un Enrico .diJerichow chenoll era notaib (ib::i,iJ..
governo (1205-1232) egli impieg nove notai, dei. quali due sono pi volte 4l7);cfr. G. vonBuchwald,Die Regestaarchiepiscopatus Magdeburgensis,Yheil]I.als
menzionati contemporaneamente, e una volta persino tre: 87 ben possibil Hiilfsn1ittel derDiplomatik, HJ,3 (1882), p. 255-284, del quale non coridivido le tesidifondo.
88 Cfr.QE, 9, p.203 sego , .< ,...... '. . . . . . ". ,. .... . .' . ... . . . . .v
89, Re centilavori speciali~tlci sulle cancellerie vescovili e la loro produzione documentaria
sono:. Schillmarin, Beitr"ge; O. Heinemann, Beitriigefiildesheimi B. Heinemann,Beitr"ge 601
80 UB Hamburg, 1, p. 83, n. 82;p. 98,n. 101; p, 113, n. 118. TI secondo diquestid9cu-
Konstanz; Wecken, fJntersuchung;. Stephan, Beitr"ge; Gross, UrkundenuJf!sen. I lavori di lein
menti fu scritto forse da un maestro Adamo nella sua qualit di magisterscolarum,.()me su Magonza, di Knipping e Heimen, su Colonia, di Richtersu Treviri sono gi staticitati..Qltr
deduce Lappenberg, in UB Hamburg, 1, p. 97, nt. 12, dalla formula disttoscrizione scripsi et a ci su Gurk cfr. Jaksch, Monumenta Carinthiae, 1, p. XVIIseg.;per ;Halberstadt ilyecchio
subscripsi da lui usata. . '. lavoro di vonBiilow, Gero Bischof von Halberstadt nebst einem Anhang iiber die Diploi1Zatik
81 UB [famburg,l,p. U5,n. 120. der Halberst"dter BischOfe in der.letzten H1ftedes 12. Jahrhunderts,J)i~s.Greifswald; 181 1;
82 UB Hamburg, 1, p. 233, n. 258; cfr. Posse, Privaturkunden,p. 94, it.2 e tavA.
per Merseburg,Kehr, UB Merseburg, l,p. LIX seg~;per Strasburgo, P.Wentzcke,
83 UB Hamburg,), p. 252, n. 284; cfr. n. 329 e 332.
Ungedruckte Urkundenzur Geschichte der Straftburger Bischofe im 12. ]ahrhundert,MlOG, 29
84 UB Hamburg,l, p. 298 e 313, n. 337e 355. .. (l908),p. 565'593:perTrent, H. von Voltelini, Beitr"ge zur Geschichte Tirols, ZeitschriftdS
600 85 Miilverstedt, Regsta archiepiscopatus Magdeburgensis, 1, n. 1197 e 1310. Sitrattaappa- Ferdinandeums fiir Tirol uild Vorarlberg, 33(1889), p. 1-188: 134 sego
rentemente della medesima persona.chesottoscrisse un documento del vescovo Rodolfo di .90 Cfr. Bresslau, Utkundenbeweis, p. 38, nt. 11. .
Halberstadt del 1146 o 1147 (UB Hochstift Halberstadt, 1, p.181, n.213) usandoJastessa 91 Riunisco gli esempi pi antichi che si riferiscono solo ad alcune diocesi, quelle ineni il
formula deL documento di Magdeburgo n. 1197 ("et ego Alardus notariusrecognovi"). materiale, documentario di~ponibile in maniera quasi completa.- A Halberstadt:nel. 1120
Poich difficile pensare chAlardus dal servizio di Federico di Magdeburgo sia passato a .Peregrinus protonotarius; nel 1170 magister Iohannes; nel 1181 Theoderictis notarius; nel 1192-
quello di Rodolfo di Halberstadt per poi tornare a Magdeburgo altempodiWichninn,si 1206 Olrcus can. S. Pauli notarius, eIiel1206 contemporaneamente aThidericusnotarius (UB
dovr allora supporre' che la. cancelleria dell'arcivescovo di Magdeburgopartecipasse .alla HochstiftHalberstadt,l, n.147, 270, 297 e 336-435).- A Costanza: neL1154 Ruodolfus
produzione dei' documenti di Halbetstadt,' e. infatti quel documento ha adoggett{)la confer- Turegensisarchidiaconus, episcopi notarius; nel 1159Heinricusnotarius (tra i canonicimaioris
ma di una fondazione deLburgraviodi Magdeburgo. , ..' ... ." ..... ecclesie); nel 1187'1190 Heinriusnotarius;nel.1200. Cunradus Rufusscriptor; nel ;1223
.. 86 Miilverstedt, Regesta archiepiscopatus Magdeburgensis,l,n. 1519: "Fridericus notarius, Heinricus notarius(canonicus Embriacensis, forse notaio del vescovo o'delcapitolodi
itemquoque Olricus. notarius". Federico, prepositoocanonico. di St.Sebastian, compare Embrach?B. Heinemannnon lo mellziona); nel 1231 HennannusplebanusdeSippelingennota-
spesso dal 1168 fino al 1178Ubid., n.1477, 1523, 1553; 1582 e 1583), Olricussoltantoin riusepiSi:opi (Regesta episcoporumConstantientium, 1, n. 911, 955; 1096"1120, 1163, 1358 e
questo passo. . . ' '. " < , . ". .< ' J420l.'-A Hildsheini: nel 116l-1l73 Gozelinus notarius,subdiaco'nusipoidiaconusSiMauritii;
87 Sono i seguenti: Mag. Bernardus, 1207-1209 (Miilverstedt,Regesta archiepiscopatus nell173-1179 Iohannes; preposito di Bachenrode, capellanus; nel 11804184 Hartmannusnota-
Magdeburgensis, 2, n. 292-352);'Heidenricus, 1207-1225 Ubid., 2, n; 293-739); Gerewardus, rius, diaconus s.Crucis; nel 1186-1191 Gerungus notarius,diaconuss.Crucis; nel 1209,1215
1207 Ubid., 2, n. 293); Liudolfus;. 1209-1213Ubid., 2,n..J50-449); Otto (Udo, Qdo);1220- Conradusnotarius (una volta nel n. 645: scriptor),capellanus, subdiaconus s.Crucis;'Iiel)217-
1221 (ibid., 2,n.602-645); Hermannus,.1221Ubid:, 2,n. 645); Iohannes,1225.Ubid.,2,11.737); 1221 Ludolfusnotarius>,canOnicuss. Crucis (UBHochstift Hildesheim, l,n. 323-364,368-390,
Richardus, 1227-1231 Ubid., 2, n. 810-945); Burchardus~27-1230 Ubid., 2,n.815.911). 398-431,442-481,631-681,698-765; nel n. 765 bisogna sicuramente leggere Ludolphus al posto
550 Cancellerie vescovili
Cancellerie dei principi laici tedeschi
551
602 seguirono in questo 1'esempio delle diocesi, dunque che iloro abati si
servi- personale di cancelleria. Anche se non lo potessimo dimostrare, sarebbe
rono di notai per il disbrigo delle pratiche scritte.92 Ma, forse, anche i
mag- sicuramente. lecito supporre. che. un signore come Enrico il Leone avesse
603 giori principi laici gi nel XII secolo non ppssono avere fatto. a meno al
di un suo seguito cappell anie notai; del resto gli uomini che prestarono servizio
presso la corte del pi potente principe tedesco di quest'epoca ebbero
Uql
di Rudolphus; non sappiamo se questo Ludolfo identico all'omonimo scriptor di tramandare ai posteri il loro nome sottoscrivendo i documenti del
che compare dal loro
1229 al 1241 anche come canonico del Kreuzstift a Hildesheim). Il datario signore, Uno di questi, Hartwig di Utlede, fece una splendida carriera,
Ekkehard,preposito quale
di St. Georgenberg a Goslar, che compare al n. 482 (a. 1191), il protonota
rio del)angravio d'altronde era possibile solo ai pi alti funzionari della cancelleria imperia
Ludovic oIII di Turingia (cfr. Posse, Privaturkunden, p. 183); che una le:
volta si ocp della dallo serittrio del duca ascese all'arcidiocesi di Brema. 93 Sotto i suoisu
redazione di un documento in occasione di n soggiorno del vescovo a
Goslar. ~A Stfasburgo:
ces-
nel 103 9~ 1044 Wicelinus notarius presbiteri nel 1089-109 5 Mannon sori gi nel XIII secolo troviamo, nella Baviera dei Wittelsbach, una struttu-
602 otarius,c anonicus s. ra fissa del personale di cancelleria: 94 al di sopra dei notai o scrittori95
Thomae; nel 1143-1147 Ludewicus notarius, canonicus ecclesie maioris sitro-
(Wentzcke, Regesten ,n.
266-270, 341-352, e 502-521). Non credo che l'Uodalricus Lynthaug
ien~ise iILudowi~us
vanopr otonota ri o primi scrittori (oberste Schreiber), la cui presenza
Sueviensis (o Hierensis), che nei n. 450 (a. 1133) e 558 (a. 1155156) apposero gi
lasubscriptio a attestata al tempo di Ludovico I:96quasi sempre sonopre positi o canonic
due documenti per il monastero di Baumgarten vice notarii,fossero .notro i di
vescovili
ci del monastero. Drante la seconda met del XII secolo non sitrova menZion ;bens mona- capitoli bavaresi, egli Hofordnungen bavaresidella fine del secololiricrd
eclialcun'notaio a~
vescovile. A Wiirzburg: nel.1131 Gozelinus scolasticus; nel.1163 ,Heinricu no come una compon ente necessaria e stabile dell'organizzazione
s scriba; nel 1207_1211 della
Wei"nerus notarius, anchescr iptor o scriba episcopi, canonicus Novi corte. 97 Pi modeste erano le condizioni alla corte degli Ascaniisassoni,~
Baldewinus notarius; nel 1211-1221 Conradus notarius, scriba; nel 1211-122
'monasterii; 'nel 1211 8
1 Hermannus nota-
rius (MB, 37, n. 79, 105, 171-178, 178, 178-199: nel n. 178 sono riuniti
contemporaneamente
quattro notai!). - A Paderbom sembra che non si llsasse fareIIJ.~nzione
dei notai: non111i risulta
alun esempio ~nter.iore al 1249 (Westfillisches UB, 4, Il' 408). - 93 Sui notai di Enrico il Leone cfr. Buchwal d;Bischo
fs-und Fiir'stenutknden, p: 179 seg.,
Meinwercus capellantiset notarius (Erhard, Regesta historiae. West/alia. A Minden :pel118 1 con le ipotesi del quale peraltro non concordo sempre' (cfr. pi avanti),Il 603
e,2,. 419);!J.el J2l7- titolo dei funziohari
d225 Adain scriptor;nel1228 Conradus scriptor; nel 1241-1258 Ludolfus quello cii. notarius, notarius curie, notarius dpminiducis.. Una yolta anche
notarius,m,chescrip- cartularius (Asseburger
tor, canonicus s. Martini, plebanus ecclesiae deDilingen (West/iilisches VB, 1, n.. 14). Buchwald non ha menzion,at()il Gerhardusscrz"ptor del1188(S
VB; 6, n. 72-1~0, 182, ~heidt,. Origin~s
352~693; cfr. Wecken, Untersuchngen, p. 8 seg.). -A Osnabrii Guelfica~, 3, F'-raefatio, 40), Per la cancelleria di Enrico il Leone di
ck i~appellaniT0irinasonel partifolare interesse la nota
1141 e Lantfrith nel 1169 erano probabilmentegi impigat idellan che si trova in Helmold i presbyter i Bozovien sis Chronica Slavorm
cellenav escowe (UB ,ed. B. Schmeidler,
Osnabri:k,1, n. 266 e321;cfr .Stephan , Beitrage, p. 39). Succ~ssivamente Hannover-Leip~ig 1909 (Scriptore~ rerum Ge=anic arum
tr()viarilo:nl1L95- in USIlm schohirum), 1, 92;p.18 1;
1196 Teoderic us(Tider icus)" notarius; nel 1217-1220 Giselbf tusnotar che narra come gli Holsten richiesero .undocu mentoco n il sigillo del
ius;'nel1 222-122 3 duca e
Conradus notarius (anche scriptor);.p.el1238 Marcwardus scn"ptor (IleI
1238-1251.compare relazionea un fl:c~ordo,raggiunto con il vesCovo Geroldus . "Cumque notariihl del vescovo in
come cappellanus ecanonicus s.lohannis: UB Osnabrnck,2, n.367 ~ 3,
n;11O); nel 1241-1258 f11arcam requirerent auri, gensind()eta resiliit et negocium lDansitim perfesh=
xta mor em curi.e
". fippic#io -
~rics notarius (anche scn"ptor);nel 1243A1bertus scriptor ne pi antica ed esplicita relativa a tasse c1icallclleria eallor importo
(UB Osnabrn ck,l,ri: 420;429;,2, hepssdianoiri terri-
n.86-118 ;2, n.150-152; 2, n. 367; 2, n. 405 - 3, n.J99; 2, n. 425; dr: Stephan,B torio tedesco; d che Buchwald, ibid., p. 205, afferma al riguardo solo
A Passau:n el 1155-1!6 7 .Otto notarius, archidiaconus, menzionaw ancora eitrage;p. 92t- frutto di fantasia.
nel 1173 comearci- 94 Cfr. Riezler, Geschichte Bayerns, 2, p. 174; Rosentha
diacono (Gross, Urkundenwi'!sen; p.646, n. 80 - p. 648, n.121; cfr. anche l, Geschichte, 1, p. 265 seg.-
". 9:> In9E,5~p.1, si trova una volta pe11204 iI.qoppio titol9 scriptor
124 e 125); egli era anche 'cappellano e nel 1160 fu nominato cmiellarius Gross, ibid.,p. 649,'n. .,-BaJ:"tra.qus, Frlqerlcus ePerhtold us, notarii domini ducis~ compaion tnpta~ius.Tre notai
(Gioss, ibid.;p. 647;n. o contelllP()raneaIIlente
104), cos che apparentemente fu il capo effettivo della cancelleria;durarit _nel 1271 (QE,5,p , 244). ....
e il suo
paiono come datariloscholasticus Enrico dal 1155 al,l177 (Gross, ibid.;p.6 mandato'com- . . '0 .... . .'
96 QE, 5; p. 45, del 1228: "UIricus LoseJ.aphprotono
.., . " . . ..
46,n.7g e84;p. tarius patris nostri" .
649, n.J27)e il decano'Rupertus nel 1155 (Gross,ibid., p. 646, n. 82). Poi
nel 1183 si incontra- 97QE,6 ,p.14e5 J.. '.' .. '... .' . " " c '
no Wernherus scribaAGross,ibid., p. 649, n. 142) enel 1184-1188 Taginno , '.' 9~ Cfr. Buchwald, Bischofs- und Fiirsti'!nurku'.Zde,n
anche cappellano (Gross, ibid.;po649, n. 133-650, n. 133kAccanto a lui tarius, che era ,p. 400 seg., le cui ipdicazioni per sono
gi nel illcomplete. Presso il duca Alberto di Sassonia gi prima cii. Giovanni;
come notaio il canonico Richerus (Gross,ibid., p. 649, n.134) che divenne 1187 coriJ.pare nel )228, troviamo un
protonot arionel notaio Luterws (.fIasse,R egesten, 1, n.A62); il not;uo Eberardo comparen
1188 e aveva questo titolo ancora nel 1189 (Gross, ibid.,po650, n.140~15 .on solonell~28,
0);nel1l94 troviamo ma aJJ.che nel 14..41 con iltitolodiscrz"ptor (Hasse,ib id., l,n. 610) edi
un Wichardus l1()tarius, che era anche cappellano (MB,.28/ 2;p.261, n.40; nuovo nel 124.3 come
Gross notarius (Hasse,ib id., 1, n. 633); il notaio Engilberto attestato ancoja.n
ziona); protonotariodel.vescovo Wolfgerus (1191-1204) era Heinricus Zabulusc non lo men- elJ263 (Hasse,
una volta in un dcumento senza data da lui stesso dettato e scritto (Gross, he appare solo ibid.,2,n ,255.).In esatta inoltrel'i ndiclizio nediBuch wald, ibid., p.
ibid.,
405,$eco pdo la quale 604
ecfr.,pi avanti).P er gli irilpiegatidi cancelleria dal 1200 in poi Cff; Gross,ib. p. 653;n. 189, nei docllmenti ducali del Codex diplomaticus Anhaltin us,2,.sim enzioner
ebbe.per lapririla
id, p.570se g.'A volta un notaio solo nel 129.3; nel 1259, infatti,. in un documehto delduca'
Mersebu rg:nel1 l86H~ri cusnotarius; nel 1255 Otto scrz"ptor; A1berto I .(Codex
nel 1271'127
notarius;.nel1283-1284mg.Ulricus notarius, e nel 1287 prothonotarius;ne 6 mag.v[artirius l.lipl()maticus Anhaltinu s, 2,p. 186, n: 248) troviamo un Magister Pawusn
tarius fJoster; cfr.
l1287 Petrusnota- anche pi avanti quando si tratter del dettato dei documenti dei duchi
rius (UB Merseburg, 1, n. 130,280,370-422,460-472 e 513). .. . < > ' slissoni.- Sullacah -
'. '. 92 Cfr. ades. Codex diplomatic?s Fuldensis, p. 413, n.835 celleria degli Anhalt della stirpe degli Ascaniic fr.Buchw ald, ibid.,pc4
del 124 b Rudolfus notaris 06 seg:,ma :raanch e
FuldensisriIascia un.docum ento "cnsensu dominim ei Conradi abbatisF Jaenicke, Beittage ,cheperp i versi rettifica Buchwald, ma il cui lavoro
uldensis, cuius me tuttavia " ancora
gratia in omnibus gratiosissime sublevavit". troppo influenzato da quest'ultimo. Il primo notaio, Marsilio, che una
volta chiamato pro-
tonotario, appare qui gi dal 1213.
552 Cancellerie dei principi laici tedeschi Cancellerie dei principi laici tedeschi 553

604 dove pare che disolito bastasse un notaio; solo nel 1299 troviamo qui il tito-
lo di summus notarius del duca. Presso i margravi di Brandeburg099 a partire
r:
dei otai succe~siviappartenevanoalla cappella ducale. Nel 1196 viene per
la pn~a volta ncordato un notaio;105 nel 1203 gi tre notaiJavorano incan-
dal 1170 sono attestati alcuni impiegati di cancelleria; i primi vengono desi- cell~na contemporaneamente,l06 Ne11214, per la prima volta, e poi nel 1220
gnati come cappellani dei margravi o come scriptores, titolo accanto al quale trovl~mo me1"!-zlOnato un protonotario;107 in qualit di datari, per, i proto-
dall'inizio del XIII secolo (per la prima volta nel 1205).compare quello di notan compalOno solo dal 1231 in poi e il loro rango deve essere stato molto
notaio che ben presto diviene predominante; protonotari (primi scrittori) elevato,l08 Ma non solo presso questa O quella stirpe principesca, bens
cominciano a essere menzionati solo nel XIV secolo. All'incirca nllo stesso anche presso semplici conti e signori, persino presso alcuni cavaliri,che nel 606
periodo, per la prima volta nel 1168, ci imbattiamo in un notaio dellarigra- XIII secolo troviamo notai responsabili della produzione'deidocurhentidi
vio di Turingia;lOO nel 1186 ne vengono menzionati due insieme, uno dopo quei signori,l09 .
l'altro, uno dei quali, Ekkehard, poiprepositodi St; Georgenberg a
Goslar;101Ch occasionalmente chiamato scriptor,porta il titolo di protono-
tario in una serie di documenti dal1194 in poi; a lui era subordinatonaltro 105 ~eill~r, ibid.,p:78, n. 6. Bisogr;a rettificare ci che osserva Meiller, ibiri., p. 244, nt.
notaio, Enrico di Wibende, divenuto successivamente capo dellacancelleria 296, sull Ulncus notarzus e:be comparelll questo documento. Se infatti il documento Meiller
ibid., P: ?~, n. ~1 (dell'arm,o 12~4) fu dato "per manus Ulrici notarii plebani deValchenstein~
dopo che Ekkehard ebbe lasciato il servizio, ma nonostante ci neidocu- e costuI. e Identlco~notato Ulnco che incontriamo dal 1196 in poi, allora gli deveesser suc-
mentLviene quasi sempre chiamato notarius o scriptor e sohrararneIlte pro- ceduto m cancellena un altro notaio omonimo, dato che nel documento Meiller, ibid. ,p. '103,
tonotario. Nella marca di Meillen un cappellano scrive un documento del n. ~l del 120~ vengonomen~ionati come testimoni 1'unodopo 1'altro un Ulricus notarius
margravio Ottone tra gli anni 1156-1170; era canonico di MeiEen, come eurz~e ur: Ulncus de Valchenste,in pleban,us. Quell'alttoche nel 1210 chiamato magiste.r
(MeMier, ~b~d., p. 106, n.91) ed. e probabilmente identico. al cappellano omonimo del 1211
alcuni notai e scrittori che vengono ricordati a partire da1l1~6.]:lprimo ~~eiller, zbzd., p. 108, n,..97), compare poi spesso come datariofino al giugno 1213 (Meiller,
protonotario il mzgisterChristophorus, 102 che porta questo titolo. dal 1250 zkzd".p. 1~~, n.109), emun doc;umento del vescovo Manegold di PassaudelJuglio 1214
605 in poi, peraltro nn in tutti, ma nell~ lIlaggior partedeidoC1.lrnenti; alui Vlen,e qualifIcato come protonotano. ben possibile che poi, neL 1215, divenissevscovodi
sono subordinati due notai e scrittori, di tanto intanto tre:Asl.l0 sucGessore Passa\l, come suppone Meiller; il documento dalla data presunta del.121Q (Meiller,ibid.,p.
12~,n. 155), nel quale appare ancora un Ulricus notarius; appartiene in realt al 120Q cfr.M.
Widegodi N orcillausen si. attribuisce regolarmenteiltitolopiel~"ato, e n~
Tanfo;; Die Fiilschun~en C:hrysost~mus Hanthale;s,MIOG: 19 (1898), p.l,54: 43 e 51. ,.." .
1266 divenne vesco"o di Meillen. . .. . " ,': .,'.' ,.'.......... L' .
Oltre a T!lnco In. quest anno compalOno Damele (che era anche cappllarioLe
Anchnell'Austria. dei. Babenberg la cancelleria' deriv dalla cappella;103 Hartung, cir.Meiller, Regesten, p. 88,n, 32 (cfr. pi avanti, nt. 119), p. 89,n. 38,p.91, n.44,
gi nel. 1140. dal c~nonico e cappelianoR()ubert1.1sfudatat~llD.docunie!lEo p..90, n. 42 e p. 91, n. 43. .... '. . '. .........".
del uc,a ~rnargravioLeopoldo,l4,eab1Jiarno~es.tim()11iam;~s~e.l?ur~ alcqpi 107 Meiller, Regesten, p. 128, n. 168. li documentodeL2 giugno :1202_(UBSt~i~l'mal'k;g,
cl p.79, n:',49}he pretende di essere stato einesso"sub Purchardo protonotai9", unJa,1~o
molto pmrecente. ' . '. . . . . . , ..' ... :-",
108~u Uirico I, ch:di,venne probabilmente vescovo di Passau, cfr. sopra,nt.105. Il1Jtagz~
99 Cfr.. Spangenhrg;. fIof und Zentralverwaltung,p.1l4seg,n primO 'scrittore del mar- s~er Ulnco, parroco di Kirchberg, dal 1241protonotario, era canonico di Passau,preposito
gravio fu:uriWiricus Frani::igena: sul documento del 1170 in cui compareclt.RKraqbo, Die di~t.Jakob a. Bamberga,.arcidiacono d'Austria e J;1el1243divennevescovodi$eckau(cfr.
Urkunde desMarkgrafen Otto L fur die Burger von Brandenburg, Jahresbetichtd(:shistori- Meiller,Regesten, p.. 267, nt. 463)., Sulloscrittrio provinciale (Landschreiberamt);siaccatosi
schen Vereins zu Biandenburg, 41/42 (1910), p. l sego .. . T . ..... , nel.JSIII sec. dalla .cancelleria,e sulqualenOh possiamo ora sc::>ffermarci, cfr. kI?.opsch,
100 Cfr.Posse, Privaturkunden, p. 167 sego ep. 220seg.; Meyer, Zentralverwaltting, p. 25 Beztrage zur Gescbzchteder Pznanzverwaltung Oesterreichsim 13. fahrhundert,-MIOG,18
seg.; W Lippert,SMlien uber diewettinischeKanzlei und ihre iiltesten'Re,gister.im XlV. (1897), P.. 233-340: 247seg. Compare anche in Stiria:cfr. Fr.vonKrones;Vel/assUlzg'tlnd 606
]ahrhundert,Neues Archiv fiirsachsische Geschichte,24 (1903), p.1A2:13seg.lidoc\lffien- Verwaltung der Mark und des Herzogthums Steier von ihrenAnfiingen bisiurRrrschaftder
to del 1076 (Codexdiplomaticus Saxoniae regiae; 111, n. 147),chemenzi9Ila'giunoscriba Ha~sburger,Gra.z1897 (Forschungen zur. Verfassungs- und -Verwaltungsgeschihted~r
dellangravio;nori avrebbe dovuto essere preso in considerazioneda Poss~,ibid.;p,18~, per- Stelefl:?ark,l),.p, 12~ seg:, 196 seg.e333 seg.; A. Luschin von Ebengreuth,Mate.rialienizur
ch un falsorecente. . ' . ' . : - : ' . . . . . . . ' .- Ge!cht~~te. desBehorde!iwesensundder Ve.rwaltung i.n Steiermark, Beirrage zur Kunde
101 NortdiSt'Simon und }udas, come ritienePosse' nell'indice" alCodxdiplomati&s stele5marklscher Geschlchtsquellen,29 (1898),p.195-254; Fr. Yon Krones, Lande.rfiitst,
SaxoniaNegiaii;2, alla voce "Goslaria". . > . . i. ". Behorden und Stiindede.s HerzogtmsSteier 1283-J4B,Graz1900 (FrshiirigeO.zur
,l02'Non:WidegodiNordhausen, come scrive Posse; Privaturkunden,168; cfr. isuoi elen- Verfa~sungs, un? Verwaltungsgesc;~ichte der.Steiermark, 4),p. :169 seg.,e futrapiritato'in
chi,ibid.J'p.22 L:Uria lista dei protonotari dal 1291 al 13 79sitrov iri Meyer, BOenJla e MorayJa e, al tempo deglilffiperatort lussemburghesi,anchenelBrnde9Ilrgo.,'"
Zentralvrwaltung, p. 96 sego ,. . ' . .' . .>,:: ".........:,'
103 Cfr.la lista dei funzionari di cancelleria in Meiller, Regesten,p. 316; che probaiJilmen-
109Sulla cancelleria del conte palatinoEnrico, figlio di Enrico il Leone, cfr' l:yoriHeine~
605 mann,H;inrich von Braunschweig, Pfalzgrafbei Rbein. Ein Beitrg zurGeschichte des stauk
te potrbbe esserecompletataintegrandovi altro materiale, e nella quale per'de~on'essere schen Zeztalt;rs, ~otha 1882, p. 260, e Sull cancelleria disuo nipote Ottone, il primo duca di
inseriti alcuni notai dell'elenco fornito ivi ap.304. i. . , . '
Braunschwelg-Luneburg, cfr. Bergmanri, BeitriigezurKenntnisdes. Urkunden-undKanzlei-
104 Meiller, Regesten, p. 27, n. 16. wesens Ottosdes Kindes, ProgrammdesNeue.nCymnasiums in Braunschweig;1893, p.a sego
554 Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII e XIII) Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII e XIII)

Dai documenti peraltro non si ricavano informazioni dirette sulle funzio~ dre l'opinione che, almeno nel XII secolo e ancora all'inizio del XIII, in 607
ni svolte da questi notai e scrittori che nei secoli XII e XIII compaiono in vaste regioni della Germania i documenti dei principi sarebbero stati rego~
tutte le corti di principi. Alcuni studi recentillohannoconttibuitoa diffon- larmente prodotti dai destinatari; i notai delle corti principesche sarebbro
stati impiegati per sbrigare la corrispondenza dei loro signori, per la conta-
bilit ecc.; mentre, quanto ai documenti veri e propri, essi avrebbero di soli-
In questo periodo e in quello successivo i pi alti funzionaridi cancelleria dei principi di to avuto solo il compito di rivedere i pezzi loro presentati e di apporvi il
Braunschweig erano quasi tutti membri dei capitoli di St. Blasiuse diSt.Cyriacus a sigillo; ci si persino spinti fino a volere scorgere in linea di massima una
Braunschweig. Sulla cancelleria del Meclemburgo dr. Kiister,. VerwaltungsorganisatiolJ, p.34
seg.; Radloff, Beamtentum, p. 21 sego Nel 1217 si trova menzione di un notaio pressi conti
contrapposizione tra documenti dei principi e documenti regi, almeno nella
di Schwerin, nel 1219 viene ricordato per la prima volta un notaio presso i principi' di Germania settentrionale. In realt, non vi fu una tale differenza. Abbiamo
Meclemburgo e nel 1323 un protonotario. TI titolo di cancelliere ricorre una volta gi nel gi ricordato come nei secoli XII e XIII accadeva spesso cheancheidocu~
1320, pi spesso dal 1339 in poi; le stesse persone vengono talvolta chiamate prototicitri, tal: menti regi erano prodotti dal destinatario;11l ci avveniva indubbiamente
volta cancellieri. " . . ": ,.0"" con molta.pi frequenza per i documenti dei principi, ma in entrambi i casi 608
Sui notai delle corti dei principi e conti della Germaniasettentriohale sifr.irioltregli
elenchi in Buchwald, BischofS- und Furstenurkunden, p, 287 seg., e,su'quellidi signorisvvi; questo fenomeno non soppiant mai del tutto la produzione da parte dei
Ph. Schneider, Schwibische Privaturkunde, p. 10. Elenchi simili potrebbero essere ricostruiti funzionari dell'autore.
per tutti i territori tedeschi. . . Quanto a quest'ultima occorre considerare prima di tutto le testimbnian~
I!O In questo contesto si possono citare lavori di Buchwald,Posse, Schneider, giaspesso ze che a tale riguardo sono contenute nei documenti stessi; anche nel XII
ricordati in precedenza, e moltidegli studi specialistici sopra mnziomlti intquestocpitolo,
Anche H. Steinacker, Die Lehre von den nichtkOniglichen (Pnvat-)Urkundenvornehmlichdes
secolo esse non sono cos rare come stato supposto. Non rientra in questa
deutschen Mittelq!ters, in Meister, Grundrzss der Geschichtswissnschaft, l,p. 231-266: 255 fattispecie il caso in cui nella formula datum (data) per manus ecc., ricorren-
seg., e Idem; MIOG,29 (1908), p. 347-354, sostiene nel complesso quest'opinione: Nelrias- te spesso in documenti di principi tedeschi dalXU 'secolo in poi, venga
sumereil contenuto di questi lavori non intendo naturalmente affermare cheognunalelle . menzionato il nome di un funzionario dicancelleria; questa formula,mutua-
opinioni citate qui nel testo sia sostenut da ciascuno di questistudiosLIn questa sede mi ta dal linguaggio della cancelleria papale,in Germania: non pu av~rea:vuto
limiterr osservare. che. non. mi sento di sottoscrivere le seguenti proposizioniformult~
perentoriamente. da Steinacker: in Germania non vi furono cancellerie permanenti fino al un significato pi ampio che a Roma, non dimostra cio n la reddctioin
XIII secolo, a parte quella imperiale (Steinacker, Privaturkunden, p.236); 110tariato e cancel- mundum, n la stesura della minuta,112 bens solo la revisione e la convalida-
leria, in quanto luoghi ufficialmente deputati alla produzione di documenti, furono appunt zione del documento relativo da parte del datario, che in questo modo si
due istituzi?nidistinte libid., p. 261); i notai del XIII sec. partecipartloall'attivit1idocu' assumeva la responsabilit per esso davanti al.suo signore eaglfaHii.
mentazioneIion tanto lavorando alla prduzione di documenti,quantopiuttoston,vedendo e
sigillando i pezzi lor presentati; la loro riunimie in 'un ufficio a s stante; :dcoriducibile in
Possediamofinora solo pocheosservazioni1l3.circa. il modo. in cui si ~ffettua
primo luogo alle esigenze dell'amministrazione e della contabilit libid., p.262kQu~toalla va tal aggiunta, se ad esempio era apposta congiuntamnte allasigillatl1ra
607 partecipzionedeiful)zionaridi cancelleria all'amministrazione e alla contabilit, la situazio=
ne alle corti dei prinCipi n01J. diversa da quella dell~ corte regi~;alcontrarioihei secoliXJle
XIII tale, partecipazione' attesta ancora 'pi raramehte per i notaiptincipeschi che per
quelliregi;.etra il notariato dei principie la cancelleriadeisvraninnsc()rg9alcun'altradif- stessominutante perch. ci. presupporrebbe una divisione del lavoro e un'organizzazione
ferenzasostanziale se non quella che la cancelleria regia disponeva di n peisonale pi nume' che non si potrebbe presumere esistesse presso un modesto scrittrio vescovile, temit CCJllto
roso in corrispondenza al maggiore volUIile delle pratiche dasbrigare.'Iriotal'QScrittoridei del grado di evoluzione raggiunto allora dalla cancelleria imperiale! Dunque: a causadiun'o-
principi' abbiamo visto che entrambi i termini sono sinonimi nel periodopiarttico; detta= pinioriepreconcetta sull'attivit degli script()r"a vescovili del XII sec. e stilla loro diversit
rno e scrisserolettere e documenti dei lorsignori cos comefa<:~vano qelli deireticQme dallll qmcelleria imperiale si mette in dubbio una conclusione ricavata con' sicurezza presso-
.quest'ultimi; ma probabilmente cono maggiore frequenza di. questi, auteiiticaronodocuh'enti ch cogente dagli stessi dati di fatto! ..... .'
loro itloltrati dai destinatari. Tra i dcumenti dei re e quelli dei principi sussisto o grandidif= Il! Cfr; capitolo settimo.'
ferente e i funzionari della cancelleriaregia erano sicuramente pi influenti el1godevano di 112, Naturalmentepernon esclude le due attivit.. ' . '.., < ' 608
maggiore prestigio che quelli dei priricipi; ma la distinzione tra la funzione degli uni e quella 113 Alcune osservazioni non del tutto esatte su ci si trovano inPosse, Privaturkunae'f, p..
deglialtri,fattada Steinacker e .da altri soltanto teoricaenm conf0rITl ai fatti. Risente 172 sego Alcuni casi di aggiunta dellaformula sono stati accertati da Beimen, Beltrage, p>35, '
fortem:ented~Il'IDflusso di questa .distinzione dottrinaria il lavoro di Gross, ;per il resto molto eGross,Urkundenwesen, p. 568. La sigillaturadapartedel can.celliere viene ,menzionata
meritevole;:e caratteristico di ci il seguente esempio,Grss,Urkundenwsen,p.:537 seg:, soprattutto nella diocesi di Metz; dr. pi avanti, nt.117, e Franois-Tai:>0uillot, Hfst(Jirede
riconosce una stretta affinit nel dettatod1 venti documenti vescm'il.idfpassau del1154-1173 Metz, 3, p.l64(a. 1197): "presehtem paginam per'manum' supradicti ccancellariEnostri
e sa che nel medesim? periodol'arcidiac6noOtto~e attestato comefunzionariodtlla Cal1- Willermi sigilli nostri fecimus appositione m!lniri". Un notaio Romolo de1l?tii~E911' di
celleria vescovile: costui viene anhemenzionato nella maggiorpartedi:quei documehticome AquileiaUdalricus appone la ricognizione,il sigillo e la sottoscrizione aundocumeilto .del
teste. Ci nonostante egli esita (cfr. anche p.567) ad attribuire questi pezzi, che poifurori patriarcade11169 per il capitolo di Gurk, scritto dal cappellano di Gurk, Corrado (Jaksch, ,
copiati in mundum da quattro scrittori (dei quali unop0rtebbe essere stato Ottone),a uno Monumenta Carinthiae, 1, p. 198, n. 258), .
-....-....
556 Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII eXIII) Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII e XIII) 557

come documentato per la Sicilia.l 14 A prescind~reanche datale formula, 10hus;124 U1l documento dell'arcivescovo di Magonza del 1172 scritto dal
per, non siamo del tutto privi di indicazioni sulla produzione del dettato e suo protonotario, il cappellano imperiale Roberto;125 aHalberstadt llel1170
del mundum da parte dell'autore. ." redige in mundum ilmagister Giovanni;126 a Hildesheim nel 11734179 il
A dire il vero per la Germania si possono citare solo pochiesempi di preposito Giovanni di Backenrode;127 in documenti del vescovo di Mindeh
documenti nei quali si trova menzione del dettatore. A Miinster prima del del 1215-1225 ciimbattiamo in uno scrittore di nome Adamo;128 nella marca
1032 un documento del vescovo Sigfrido dettato dal decanussu ordine del di Meillen prima del 1170 attivo un Walter, cappellano del rnargravio;1 29
vescovo e posto in mundum da un diacono. 115 A Basilea nel 1087 lo schola- Per il XIII secolo si potrebbero poi citare numerosi casi ahaloghidallecall~ 610
sticus compone il dettato di un documento del vescovo Ortliel:msevi app?c cellerie di principi laici, soprattutto della Germania orientale, e una ricerca
ne la ricognizione. 1l6 A Metz nel 1095 su ordine del vescovoPoppone.i1 suo sistematica in tutti i codici diplomatici farebbe sicutarhehteaccresceteil
cancelliere Andrea detta un documento e lo sigilla. 117 A Erfurt nel 1136 l'a- nurhero degli esempi. Tale numero nondivrrebbecomunc[1.iemai molto
609 bate del monastero di St. Peter compone il dettato e redige in m~ndu112un cospicuo, dato che la menzione di scrittori di documenti ili Germaniaapat-
documento emesso da lui stesso.l 18 .In Austria nel 1202iLcappellanoe tire dal scolo XI ricorre in generale relativamente di rado.. .
notaio Daniele viene menzionato come il compositore della minuta di un Perci dobbiamo ricorrere al confronto di scrittura e di stilemehttea
documento.l 19 il protonotario Enrico confeziona la miriuta.escriveil112un- ricerche specialistiche in questo campo toccher dimosttarel'origine,'Cance~
dumdiun documento senza data del vescovo Wolfgerus.diPassau(1191-
1204).120 I casi nei quali attestato il dettato dell'autore non sono.comune
que numerosi)21. '. .... ...... .
Pi spesso si ricorda che funzionari dell'autore hanno posto in m~rtdum 1 124 Jaksch, Monumenta Carinthiae, 1, n.l64, (243),260, (263),271, 279';282e333.
125J30luner, Acta, n. 889: "ego Robertusimperialis aul.ae cappellanusedvfogu1']t.curil!-e
documenti. Cos a Metz nel 107510 stesso cancelliereTeteridus;enl1130, prothonotarius scripsi haec et recognovi"; cfr. G~denus, Code>: dipl?matiClfs,}, p.1Q9,doSu-
1137, 1142 il notaio Lebaldusal posto dei cancellieri vescovili;22a mento del 1133: "ego qU0CJ.ue Heinricus vidi et scripsi": _. .. ~ .
Salisburgo nel 1179 il protonotario Rudegerus e nel 1229 ,il 110taio Enrico;123 126 UB Hochstift Halberstadt, l, p. 235, n. 270. .. . .
a Gurknel1162-1173 il cappellano Corrado, e nel 1186 il cappellano Ger- 127 UB Hochstift Hildesheim, l, n. 365, 373 e 390. Oltre a questi tredoctunentiscrisse
anche;il n.368, dove viene menzionato come datario, e compose anchela !llinutadit1ltt.i_qu~sti.
pezzi e deldocumentq I:l.386 (cfr.O. Heinemann,Beitriige)jildesheif!Z, P,3~ s~g.ep.8~,se!1')'
. " . 128. In. cinque documenti si chiama ."Adam .!stiuspaginescripto{"; .cfr.. WS~e,Il,

114Tornerem.o in altro luogo su questo.. .c' . . '.' ......... ....> Untersuchim,gen, p. 8~ che lo ritiene un laico. ...' - '. . ...> ..,
129Codex diplomaticusSaxoniae regiae, 1/2, p. 259, n. 372: ~Waltherusde Mislle;m~r'
115 Erhrd~RegestahistoriaeWestfaliae,1, p. 82;n. 103b : "script~ram.istamiubsIlteepi- thioniscapellanus quemhecscripsisse profitemur"dn tutti questicasi-credo:siasicurochd
scopo Godescalcusdecarlus dictavit, Adalliardus diacons sipsit". '., '. . : .................. '.' . notai, che si definiscono scrittori di un certo documentoiloabb~anoanc~e,;effeqiXaIJl,eIlte, 610
116 Diimg, Regesta Badensia, p. 116, n. 67: "ego Zacharias dictavi et recognovi scolasti-
cus". . .. /--'" scritto (IlatPralmeIltepe~ non Ilel senso Che unoscriptqr Ilo~atoc?Ille.t~~tiro,?I)~di~
docpmento, l? debbaanche avere posto in mundum; come sembra supporre:;W'~<:gen,
117 Franois-Tabouillot, Histoire de Metz, 3, p. 102: "ego Andreas cancellariuslictaviet Untersuc!J:ungen, p;8;nt.1,fraintendendo le mie parole);Sent6I'obbligdi 0pfJOfminell
sigillavi exprecepto ser. domo mei Popponis... pontificis". ..... . .... .'. o'. . , . . ' .' maruerapi decisa al.parere del tutto fuorviante diFicker, Beitriige,.2,c.p:.25'e l62;il:qale
609 118 Codex diplomaticus Saxoniae regiae, 1/2, p.86,n.117:"Wernher dictatoreLconscrip- pensa che scribere o._conscriberepotrebbe significare in general~ anche stender~ la J:Iipta,;e
torpJ:esentis.paginae". . . " . . s.r .. .
0'0 c'
diPosse, Privaturkunden,p. 86 e 173, il quale pare persincontestre chetali ter~i~i pqt
119Meiller, Regestgn, p. 88,n. 32: "Danielpresencium annotator".Sulsignificato di que- sano riferire alla stesura a buono; il caso citato da Posse, ibid., p. 86, nt.3;-rion in alcUn
st'ultimo terrniile cfr.piavanti,.nt' 141. '. . . : . . . . ' , . ....< ...... _._ modo dimostrativo della sua tesi, perCh egli stesso congettura (ibid., p. 23 e 5l)cpe)Q.scrit-
120 Gross, Urkundenwesen, p. 653, n. 189. Ritengo molto improbabile f:ipot~sidi <3-ross, toremenzi?nato nel documento lo abbia trascritto in mundtim. Il fatto che scribere Yo.nscri-
ibid., p. 570, Che in questo documento uno scrittore owisionalesisiaattribuitoiltitolo di bere naturalmente sinonimo) significhi scrivere, dimostratodall'ps lingUis,ticpcostallte
protonotariosen:za capirne il significato.' '.. ' ". ...,... ,..... della cancelleria papale e di tutti i. teoriCi mediovalicIyli'.ars dietanqi,e-n,iiric,qai~ita
. 121 Il dettato composto dal destinatario. attestato nel1087inundocumeptoper addotta mia prova 'afavore della tesi. contraria. Un'eccezione faci.l.tner:itespiRg~pile~atadl
Waulsort (Documents concernant les monastres de Waulsort etd'Ha~tire, Analectespollr caso in cui ull documSnto prodotto in due esemplari di. uguale tenore; po.teyaallora aC;Ta~~-
servii..l'histoire ecc1esiastique de1a Belgique, 16(1879), p. 5-80: 16), enel 1152 in undocu- re che la nota dello scrittore; anche se si riferiva solo aUll.eselI1plare, .pssass~ pllrenel sec?n:
mento per St. Sin1eon a Treviri (Mittelrheinisches UB, 1, p. 628, n. 569). '." .. . < - . ' ' .... do documento copiato dall'rimo; II1 questocontesto rientrano lecarta~praeca~ia,di)r~rri
122 FraiJ.ois-Tabouillot, Histoire de Metz, 3, p. 97, 109, 111 e 113 ; Mittelrheinisches UB, del X sec., delle quali ho trattato nel mio articolo Continuator Reginonis,N.A" 25 (1900), p;
1, p, 580. . . .,.: 664-671, e anche il documento del 1274 citato da Posse, ibid:,p. 86, nt: 2i 'ainlI1essp che
123 Meiller, Regesta .archiepiscoporum Salisburgensium,p. 133, n.25:"ego .Rudegerus entrambi gli esemplari siano originali. Altre eccezioni,chepotrebbero~ncorainT01.t1:ars,i
prothonotariuscuriae Salzburg... hanc paginam conscripsi"; p. 244, n. 326e327:'~.data est ~t sporadicamente, devono essere spiegate caso per caso:rionpossonocomunqpeinvli~are"a
conscripta per manum magistri Heinrici notarii nostri".' regola. . ;.. . . '.
558 Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII e XIII) Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII e XIII) 559

leresca O non dei documentidei principi tedeschi.I 30 Irisultatiottenuti finora confronto di scrittura esige, come si illustrer in altro contesto,133 unadde-
da tali studi sono tuttavia considerevolmente divergenti. l31 .Nella diocesi di stramento e un esercizio pi lungo di quanto di solito possiamo aspettarci da
Gurk gi durante la seconda met del XII secolo la maggior parte dei d()cu- principianti.l34 Inoltre in parecchi di questi lavori 1'analisi del dettato, che
611 menti del vescovo sono dettati e trascritti in mundum. dai suoi funzionari. di un mezzo molto importante per controllare e integrare i risultati ottenuti dal 612
cancelleria e alcuni da funzionari della cancelleria del sup metropolita, l'Jlrci- confronto di scrittura e che,come quest'ultimo, deveesser~tenuta pr~sent~
vescovo di Salisburgo; al contrario, non abbiamo qui alcuna testimonianza ci quando si affronta la questione della produzione cancelleresca dei docullletl"
redazioni di documenti attribuibili con certezza ai destinatari.I 32 Nel medesi- ti, stata o del tutto trascurata o almeno non considerata a sufficienza,,~yen"
mo periodo anche a Hildesheim e a Osnabriick abbiamo test!nonianze.sicu- done disconosciuto la rilevanza. Cos per esempioO. Hein~mann,n~J1esu~
re di redazioni .cancelleresche, che per in questo caso costituirbberq splQ ricerche sui documenti dei vescovi di Hildesheim, pur e~sendosiaccorto,p~r
una. piccola minoranza: non pi della quinta o sesta parte all'incirca di tutti il XII secolo, di legami individuali tra i dettati e i notai yescovili, per il XIII.li
gli originali conservatisi assegnata ai notai vescovili sulla base dellacollatio ha invece negati e ha ricondotto la conformit stilistica di un gruppo di cJ.ei;-
litterarum, mentre i restanti documenti sarebb~rooperao ..cU scrittQri'()cca,: tati, a lui nonsftlggita, all'usod.i un formulario, cosa ch~, gi soloCQnfron-
sionali o dei destinatari. A Merseburg e Cammin nel XIIsecolopar~chenon tando gli esempi da lui itati, risulta molto improba,bil~.m E infatti .!3,l.i
sia stato.scritto alcun documento dalla. can,celleria vescovile, mentre llel:x:III ~sempimostranol.ill ricorso liberpacerte idee, che ritornanosempreugualj,
lo fu solo una minoranza dei documenti; anche a Minden, ancora durante la e.a combinazioni di parole, che invece ricorrono inmolteplicivariazioni,..e,
seconda met del XIII secolo, sembra che le redazioni cancelleresche non proprio per.questo non possono essere ricondotte.allaconsultazionelllec;ca.-.
siano state pi numerose di quelle prodotte dai destinatari. Parimenti nel nicadiun formulario, bens fanno piuttosto.pensar~alla redazione dap~rt~
caso di Colonia si suppone che ancora al tempo dell'arcivescovo Engilberto di uno stesso notaio dei pezzi apparentati nello stile. Heinemann respinge
(1216)225) solo .la parte minore dei documenti sia sta}a. confe~ior:~ta "1}ella tuttavia questa. conclusi.one perch non riuscito a far coincidere i ri~ulta,ti
cancelleria arcivescovile. Nella diocesi diC.ost~a, invece~idoctill1e~tl scrit- del corlfronto(:lei dettati, da luiintrapr~so, con quelli del confronto.diisrit,
ti nella cancelleria dei vescovi dal 1189 al 129Jsarebbero pi del g6ppiodi tura. Ma ci dipende a .sua volta dal fatto che Heinemannpon-ha:pres?!1
quelli per i quali possibile accertare con sicurezza la provenienza dai desti- sufficiente considerazione la possibilit che un documelltoscritt9d~l!P:
natari;mentre per un gran numero di pezzi nonsi in grado disiabilire se notaio vescovile si basi su una minuta a questi consegnat~ldal.de~tiri~ta#9,
appartengano alla prima o alla seconda categoria. Infin~ a Passau p~ril mentre in altri casi il notaio del vescovo si limitava a. cPrnporre)a.rni.rll,l!fl,}!
periodo che va dalla met del XII secolo fino al 128Q s~'ritiene che,cira)a poteva poi lascia.re la trascrizione z;n mundumal destinatario del d9qlJ:1~!:\!P
met di tutti i documenti possano essere attribuiti. alla can:~geria, d<:lvescovo o al.ill0 scritt()fe, occasionale. 136 Ea questo riguardo proprio per ladi-Rs.esi,#i
~ chesoloun~minuscolaparte sia stata prodotta daidestinatari;anh~quiil Hildesl1einJ..eper il periodo del quale trilttaO.:Hei.rlemfl,P:tlPoss.~cliaf1J?1IB~
numero dei pezzi incerti molto grande. . . . . . . . . . .' .....'............... }n .>; t~stimonianza esplicita che avrebbe meJ.itato pi attenzionene,J1y~ye,.riS~r:
9rlfess O di. non potere reprimere uneerto sensodi <:lifEide1}za. pe"pn- che:un'asserziqne del magisterLudolflls, attivo nellac:ancelleriay~cpyg~
fronti di conc1usionicos divergenti 1'unadall'altra raggiunte .d~quste.<:.<:la ne,gliannitrenta del XIII secolo, presupponec()n tutta eyiqenza.che i prNf;;
analoghe ricerche. La maggior parte di tali risultati sonostatittenuti da.gi?~ legi del vescovo siano dettati dal suo notaio. m .-.
vani ricercat()fi alle prime armi; per giungere a risultati affidabili,pet;il O. Heinemann ha almeno fatto il tentativo di utilizzare il confronto dei 613
dettati come mezzo di controllo del corlfronto di scrittura, anche se questo

130Suqu~tosgue cfr. le osseryazioniistruttive eaccortediIteclli~h,P;iv~(~;~ZI~den,p.


124 sego Ulettorecapir facilmente fino a che Punto le condivido o men~ distan:1:o.. ..... 133 Cfr. pi avanti il capitolo sulla scrittura dei documenti. . ....... .\
131. Cfr.ilavori.citati sopra alla nt, 89,.e pi avantiallagt,.W,.diknippiri,H,eiln~h; 134 Quest'ultima osservazione non deve essere riferita alle ricerche di posse;m.proprio
Pos,se, Buchwald,Kehr, Gross, B.Heinemann,O.H~il)~mann,~tephall,Weckel), ontro le sue identificazioni delle scritture sono state sollevate considerevoli obieziorii d
Sch~ann,Jackel,]aenicke eJaksch.. Schillmann d unquadrc) dei risultati dell'indagine per Kehr inUBMerseburg. '. . ....\. .;.t}
Cammin, Hildesqeim, Merseburg, Gurk, Minden, .Osnabriick. Ancora pichiara)?taqeMa 135 O. Heinemann, BeitriigeHildesheim, p. 63 seg. Analogamente Gross,Urkundel1tDCgn, 612
di Redlich;.privatur~unden,p. 130 seg., in cui trovano posto ancheI Poinerelli~, MeffieIl,la p. 552 e cfr. anchep. 539 e 545. . ' ... ,... '.' . .. .. .. '. .
Turingia, ostanza, Colonia, Teck1enburg, Passati elaCarinzia. > . ... .. . . . . . . 13 6 Pu darsi che ci accadesse pi spesso di quanto sia stato supposto finora.............' ...
611 . . 132N"oncondivido.i dubbi espressi da Steinac~er,frivaturkunden, p.f51 (v~disciprant. 137QE;9,p.384:.'~Tallter scribat episcopus privilegia sua. Etnotarius suus talla $impliia
1l0),verso le. identificazioni dei dttati formulate da Jaksch. Sono. sempre risUltte esa proemia.debet haberein mente sua, queexcogitet etubi potest colligat, et secundum quod
dove le ho controllate. .. . . .- materie sueconpetant ea ponat, si est arduum, ut dixi,.negotium" . 613
560 Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XII e XIII) Cancellerie dei principi tedeschi (sec. XNe XV) 561

metodo non stato sempre applicato da lui nel modo giusto. Ihvece nei lavori civescovo di Brema e per 1'ospedale.di S. Giovanni di Gerusalem,menel
sulle cancellerie vescovili di Merseburg,Osnabriick, Minden,Cammin(jsi 1228,141 per, comprendere subito .che le loro .minute possono esserestfi~~9.m;
in linea di principio rinunciato a prendere in considerazione il dettalo,corre poste solo nelle cancellerie dci loro autori data la coincidenza del loro dettato;
avvenutnel primo di quei lavori, o, come negli altri tre,pur essehdostata Se dunque, come non dubito, gi nel XII secolo e durante la primatnet
espostal'evoluzi6he generale delle formule documentarie, futtaviasiaintili del XIII secolo ai funzionari di cancelleria dei principi. tedeschi erafiffidata
ricerche sia negli studi pi vecchi di Posse il dettatstatochsideratopoco in primo luogo 1'attivit. di documentazione, a partire dalla met del XIII
o niente per ci che riguarda la questione della produzione del documeriteFda secolo,. e ancora pi nei secoli XIV e XV si svilupp ulteriOrmente 'esi deli-
parte del destinatario o dell'autore. Solo nei lavori sulla produzione documen c ne meglio 1'organizzazione delle cancellerie presso le corti deipr;ill ipi
taria delle diocesi di Gurk, Passau e Costanza il dettato stato preso in rria.g J tedeschi. 142 Il personale degli. scrittri, in particolare quello deim,aggiori
giare considerazione a.ccanto alla scrittura; ma, corregi si detto, il risUltato signori territoriali, si fece pi numeroso e fu meglio organizzato,a,~eguito
di questi ultimi studi del tutto differente da quello degli altri sopra cit?ti. . della continua crescita del lavoro burocratico da sbrigare per iscritto;ql1asi
Anche le mie osservazioni su documentiprovenientidadiversiterritori ovunque era il modello della cancelleria. imperiale quello ,cui pi).me1l0
dell'Impero, che peraltro ho'dovuto limitare allo studio del dettat, .mi hanno fedelmente ci. si ispirava; qui e l si avverteancheJ'influsso. 9icerti u.si.<eUfi
rafforzato nella convinzione .che nelle cancellerie diprin.cipieccle~iasticie cancelleria papale. 143 Quasi OVUllque troviamo la.suddivisione.del p~rso[1ll1e 615
laici dci secoli XII e XIII fu prodotto unnumrocorisiderevolrrritmiiggio c
re di documenti di quanto si sia propensi a ritenet7intempit~chti~ che;
conformemente a ci; la parte avuta dai notai dei principi nella loroproduzio" '141 Hasse, Reg,esten, I, n. 459, 462 e 463. Baster osservare le arenghedei primidUed>cu-
ne non passa affatto in secorida linea rispetto a qllella d~id~stinatari..Ad nentie il de mera liberalitate nostra della dispositio in tutti e tre, bench le coincidenze'non si
esempio, anllo avviso non si pu mettere indubbio cheupaparteIllohoT
guardevole,se non lastragrande maggioranza dci documenti degli.arcivescOvi
fls- esauriscanoa.questo. Malgrado ci. appaionoonsiderevoli.differenze. nell'escatqcqllq, .sosa
che potrebbe essere pres~ in considerazione per criticare il metod() di Buc~wald,ilq~ale.ha
Filippo di Colonia e Giovanili di Treviri (firiedelXIIcinitio del XIIIsecol) difeso con forza la tesi della prevalenza della produzione da parte dei destinatariin cjuste
regiorii. - Lo stesso autore delle minute di quei tre documenti ha composto anche quelle del n.
fu dettata dai lorontai; L()stesso potrebbe valere ad esrripijJet id6itrJ.ric
d
474 del 1229, e dei n. 501 e 502 del 1232 (con "notatum per manus Iohannis notarii~,che
tide1vstovoUfndolfo di Wrms della prirIlafuet delXIIIsc61:138 Buchwalp non ha. compreso bene: notatum. significa evidentemeJ?temin,utato, teprime che
Analogrrente,. possibile .dimostrare .cori certezia che gi nel Xli sec16' a derivacial1ota=minyta, a noi notO dai regolameI1tidella can.cell~ria papale)...A1K~ele rrJinyte
Halberstadt numerosi documenti ~escovilifurono prodotti dalla cancell~ria dei documenti posteriori del puca Albertofurollo composte quasitutte nell:i suacan.s#1~rilj.;
142 ,Neltardo.Medioevo testimonianza di .questo offronoanche i n:gistri d.ei prmcipi; slli
dcivescoyi.~39 Ihohre bastetesaIllinareanchesolosl.perfiialh1e~t<;:40!i
614 menti coIlle fidesempioquelli del conte Alberto di ()rh1illiinde :H0Ist~in'fr
quali cfr. capitolo quarto; ..c' ' ,'.;. . ..' '. ' < .. ' : ' ; ;,.;,,'!
1~3Monografiesulle. cancellerie dei principi, del tardo Medioev():i\nhalt:J(\(~nLcke, 615
1'ospedaledi S. Giorgio vicino AmbUrgo, per il rronastero di Nlliri,iirister.e Beitriige.- J~aviera:Rosenthal, Geschichte,p. 265seg, ,Brandeburgo: Lewin.ski,lbt.1Zd<;>n.-
per quellp:di PreZ, ris?1enti agli a.nnF122O e 1221,140 OIoctiirl:n.iic0ri burgischeKanzlei; Fr. Holtze; Die iiltesten miirkischel1 Kanzler. un.d ihr~ftJmilie,n,
quelli del duca Alberto'di Sassonia per la Marienkirc~e di Ariiburgo,per 1'.i:lr- Forsdmngen,zur 13ratlC!enburgishen.undPre;uEisclienG.schishte,H1~94),?;':~7,'.~i5~,1;
Spangenberg, Hof und Zentralverwaltung, .p. )14. sego (il saggi()' di F.. Priebatssh, Pie; fra,!-
denburgischeKanzlei im Mittelalter,.AZ,NF, 9(1900), p.l~27, . ~jnsigJ?ificante).
Braunsch\Veig-Liineburg: B. Krusch,Die Entwicklung der. herzoglichenfraunschtpeigischen
Centralbehorden, .Canzle~ Hofgerichtund. ConsiStorium biszum; Jahr1584, .Zeitsshrift des
138 Dei sette documenti di Landolfo, che sono interamente pubblicati in UB Worms, n. historischen Yeieins EiirN'ieclersachsen(1893), p. ?Q1~315;(i894), p. ,39) 79.. ~Franonja:.E
186, 187, 194, 195, 196,202 e 209, almeno quattro (n. 186, 195, 196 e 202) derivano dalla Wagner, Kanzlei-undArchivwesen 4erJriinkisch~n Hohenzollern von.Mitte.d~slj;;bis:zur
cancelleria vescovile, come dimostra gi l'affinit delle formule della corroboriio (ma non Mittedes 16.]ahrhunderts,AZ, A,F, lO (1885),pp. 18-53., Assia: AStijlzel,[)/~E,!jwi{;klung
solo questa). " . ' > " " C ' . ' ':''o' ',0." " des gelehrten Richtertuins in deutschen Territorien. Eine rechtsgeschich/lich,fi.pntersttckung1?tit
139 Cfr. ad es. i documenti dei vescovi Geronee Teadmico(Dietrich) (URBochstift vorzugswfiiser.IJeriicksichtigung der Verhiiltnisseim, GebieteA~s, ehemalig<;>n K,ur/ijrs~~ntlJu..1?ts
614 Halberstadt,l;n. 266, 267, 297 e 298), o, per il XIII sec., i documenti ciel vesc()vo Federico Hessen,2 voll., Stuttgart 1872:1, p.400 sego ,Olanda:,Riemspijk,De tres.orie en ka,tfse,latij,
(ibid., l,n. 467, 471, 472, 474, 475 ecc.), nei quali poi a partire dal1216 occorre fare atten- Marca. diCleye: Schotttniiller, Organisati.ondrZentralvrtaltung inK,feve-Mai'k;.Leipzig

500,516 nt.), oppure i documenti del vescovo LudolfoUbid.,t,n;671, 673seg.L .. >./ '.
zione anche al segno apposto dal notaio vescovile Tidericusin;dorsoUbid:;c1,n. 493?496,

140Hasse,Regesten, 1, n~ 368,369 e 372. Si osservi laconformitdelle'~~enghe; possi'den-


1897,p; 40 sego - Mclembqrgo: Kiister;, Verwaltungsorgan.is,ation,p.34seg.;RadIoff,"$ei1W-
.tentum, p. 21seg. :,L).ustria::f(urschJ?er,Urkuna,'~nRudolfsI1(. von Osterreich. -j?llati.Qto-
Zweibriick~n:L., Eid) Der Hofund Staats,dienstim ehe,11Ialigeit Herzogtu1?t.Pfalz-Z11Jeib,riipken
dum (-dos) contulimus nella dispositio;/actum nostrum nella corroboratio, cc. AllcheJa minu- von 1444-1604, Mitteilungen des historischen Vereins der Pfalz, 21 (1897), p. 53 el?9: seg;,
ta di qualche altro documento del conte Alberto fu dettata dalla stessa:persona: non dubito Pomerellia,: M. Perlbach, Das [jrkunqenwesenHerzog MestwinILvonPolJ1.1?terellen.,J,Slesla:
che fu il notaio di corte Maroldus a datare il documentano 36~dr.n.328,338 ecc.); H. ]1ikel, Die Kanzlei des HerzogsHein.richs IV. von Breslau, Zeitschrift.des VreinsJ\ir
- , ......
562 Cancellerie deiprincipi tedeschiCsec. XIVe XV) Cancellerie delle citt 563

in protonotari, notai (che nel XV secolo vengono chiamati anche segretari), Quanto alloro status, gli impiegati di cancelleria dei principi, cQmequelli
scrittori e registratori; il capo della cancelleria ottenne poi il titolo di cancel- degli imperatori, erano quasi tutti ecclesiastici fino alla seconda met del
liere invece di quello di protonotario, e precisamente in Boemia gi nel XII XIV secolo;148 soltanto da allora in poi, soprattutto per nel XV secolp,
secolo, in Austria, in Baviera e nei principati ecclesiastici nel XIV secolo, anche laici, specialmente giuristi, furono ovunque impiegati nei posti pi alti
616 negli altri grandi territori per lo pi solo nel XV secolo.l 44 A partela contea delle cancellerie. Ecclesiastici erano prevalentemente anche gli scrittori degli 617
dell~Fiandre, dov~ dal 1089 i prepositi di St-DonatiendiBrugesranoi uffici provinciali dei principi, tra i quali soprattutto i tribunali vescovili (Oi
capI della cancellena e della cappella,I45 e la Bemia,il cui cancelliere era fizialate) e altri tribunaliecclesiastici spiegarono un'attivit~ rilevantestI11a
contemporaneamente preposito di Vysehrad,troviamounlegameperma- quale .si torner pi a fondoin seguito. Accanto a questi nel tardo Mecliqeyq
nentedella carica di cancelliere con una dignit ecclesiastica soprattuttoriel- troviamo per dovunque scrittori delle citt. I49 Ci imbattiamo neLprjlpi
l'arcidiocesi di Magonza, dato che i vescovi di Eichstiitt all'incirca dal 1260 scrittori presso gli uffici giudiziari e catastali di singole citt,aColoniagi
'assunsero il titolo di cancellarii sedis Moguntinae in Virt di una presunta nel XII, a Metz.nel XIII secolo. 150 Nel corso. del XIIIsecoloparecchieitt~
concessione da parte di san Bonifacio a san Villibaldo, ene ottnnero anche passarono poi ad assumere stabilmente scrittori, le cui funzioni si erat1C> fa.t1e
il riconoscimento dagli arcivescovi.l46 Sulla base di questo titolo nll~20 un pi ampie e pi rilevanti:151 nel.(CIV secoloprobabllmente solopoclJ.eitJg
s~c.erdote .di Eich.stiitt ri:rendic ai vescovi di Eichstiitt il dirittodipoital'eil avrannoril1Unciato a tali notarii(scriptores) ivitatis (burgensium,. consu[~!lJ
SIgillo arcIvescovile ogilI volta che si trovavano alla corte dell'arcivescovo' ecc.).152 Nelle principalicomunit nel corso del XIV secolo nUlllerosi fun:z;io,.
tuttavia di questo non vi traccia nel privilegio dell' arcivescovoGio~anni nari furono assunti l)egliuffici delle cancellerie cittadine, il cui superi()re
del. 1401, .n dimostrabile ch~ quei vescovi. abbian(). eseicitatoun:effettiva aveva il titolo di protonotariuse in seguito fu chiamato anche secretarius. Gli
influe?Za sulla produzione documntaria degli arcivescovi; iLowtitolqha scrittori delle citt, analogamente agli alti funzionari delle cancellerie del re e
unamevanzaancora minore di quello di arcicancelliere che glharcivescpvi dei principi, nQn erano solo incaricati della prepa.razionedeidocumenti;e
portavano in quello stesso periodo perl'Impero t~desc()J47 ...... c-1

"' ". ~,. __ C c. - .: -:- "-'._ . . ~ maIcimi coritidel l.Istode del sigillo, il cappellanoGiovitnni;risaleritiagliilrini 1312eseg.
Ge~cru.chte undAltertUffi ;S~h1esiens, 14 (l878),p. 124-155; A.Bill.Ich;Di~ Kanzlei H~rz6g pubb!. da W; Sauer, ArchivalischeMitteilungen,Annalen desVereins :fiiL riassaisch~
Hetnrzchs V von Breslau,ihid., I. (1882), p. 253seg. - Treviri: LilJnpre'ht, Detsches'Wirts- Altertumskunde urid Geschichtsforschung,l? (1885/86),p.l?:53:,28-31. ,fr. con questi la
chaftsleben, 1/2, 1J' l432seg. e p.1441 seg.;Richter,pie kurtfierischeKdi/zlei.:W~ttin:P~ contabqit c~U'ufficiodelsigiIIodil'reviri; degli anni .13}-? e' ~~g. .l>59 .(Lalllp!eht,
se,. Priva.turkunde'!,p. 171 seg.; Meyer, Zenfralverwaltuitg, p. 25seg'-\XTiirtteJ.il1:>~fg:Fr. Deutkhs 'f,irtschttfisleben, 3,p. 436seg. e p. 479 seg.); . : .... . '-.' ... i.
Wmtterlin, Geschzchte der BehOrdenorganisation in Wurttemberg? 2voll., Sriittg~rti9QF:'06: 148 Forse aeccZione ddIa Boemia,cfr; MIOG, 14(1893),p. 513::'< . . . . ....
1, p. 15 seg.- UnregolilJ.llentodi cancelleria dei vescovi di Passaudel1438staJ.ilpato in 149 Cfr. Stein, DeutscheStadtschreiber, p. 27 seg., e leindicazionibibliografiche'piVi> 617
MB, ~8(2, p. 528.seg.; Richter, Diekurtrierische Kanzlei,p. l12seg.-;ha pubblicato regola- .chie ivi citate alla nt. 1,e:WStcin,Akten zurGeschichte der Yeda.ssunguitdYerwa/tzpigcd..e.r
mentl di cancellena~delle tass: di callcelleriaaTrevirinq XV sec. 'Sulla cancelleria boem.a Stadt K61n, 2 voI!., Bonn 1893 -95. (Publikationender:(jeseIIschaftJ~r:rheil1issjJ.
cfr; il ~avoro di.J;-m;I~r ~itaiOsopr,capit~J1b.settimo,nt;1184;1~voipiXFcenticliTidra, Geschichtskunde, lO): 1, p. CXVIII sego Inoltre Ml.Ille.r Fz., Archief Utrecht,p. Xseg.;E
Fnednch.e altn scntt1 m lingua ceca non mI sono stati accessibili..... '. . . . ; ' < e ' Sander, Die reichsstidtische Haushaltung Nunibergs, Leipzig 1902, p. 118 seg.; K. UhIirz, in
616 144 TempOraneamente gi neI 1280 compare ~ canceIierenel ducato di Bteslau(hel
sec.. neIB.r';lldebtlrgo, a Braunschweig presso i Wettin.Prsso questil.l:Itimi l'fficiO'diiII1-
xiv Geschichte der Stadt Wien, 2, p. 35 seg.; KIeeberg, Stadtschreiber in Muhlhausen;p. 416 seg;'
150 Maggiori particolari, pi avanti al capitolo I l o n o . , '. .' .'"
cdIiere. diVlen~ penn~ente a ,partire dal 1428, nel Brandebu~go dal}440 (fu~taviaiIJ)rimo .15} In base agli eIenc):ri "8,i' Stein, Deutsche Stadtschreib(?r, p.}3seg., aCol()nia. comPlli()t:1()
cancdIier: Hemz Kracht port? ancora spesso il titolo di primoscrittore)i'ilBraunschweigdaI per la prima\'olta neI 1228, a Braunschweig nel 1231, a Strasburgo nel 1233"aLubeccan,eI
1442, a Luneburg poco dopo il 1465, nella contea di Henneberg dalJ443,j~Assiadal1446 l243;aBasiIe~ nel 1250; nella seconda met deI XIIIsec:~dAmburgo,lJIma,HiIdesheirn;
nel W~rttem?~rg d~ 1480. circa. AlI.'inizio del XIV sec.aTreviri~ al tempoclell'~i~ives\'ov6 Augusta,qsnbrii~,. Praga,beventer, .w9rms, porIitz; .a Magdeburgoflel 1}01, .Sanger,
Baldovmo, c~ lffibattlamo m un caricdIiere arcivescovile. Sotto l' arcivescovo Ottone (I418- fiau,shaltun.g Nijr1tbergs .(vec!i llt. l49),p. 118, ()ffre.elem~tip~rriteiJ.ere PJ:<;>l:Ja.!?iI~sh~I'11ffi,
1430) al.v~rt:ce della cancelleria vi di nuovo un protonotarioche nel1426vienechiainiltb eioesistesse anche.a NorimbeJ:ga gi neI XIII sec.; a Viennaesso att~statod~J276 ipp>i
presidens; il tltolodi cancdIiere diventaconsueto solo pi tardi.. ii Ci ..................<>./ (cfr. .K::hJhIirz,ln;e~chic!:J tede~Stadt 'o/ien, 2; p.)9 seg.). [SVgIi scrittgri diZurj.g(),cIoy,pi:\ [745]
'. 145fr. H. Pirenne, La chancellerieet les notaires descomtes deFldi1dre avantle XIIIdi- 1275 per la .prima volta se ne m(:nzionauno, ,cfr.ora.P.; Sshweizer,z.urher.:p'riva~- Z(lZcf
....i .:. . . . . ........,
c!e, in Mlanges]ulien Havet, Paris 189':;, p. 73n48: 736, .......... RatsurkZ(nden,. Ziirich 1911. (Nova Turicensia, Beitriige:;mr~chweizerischfllln(:lziirsheri:
146 Secondo H Repertor. II, l,n. 102 di Eichstitt,depositatcineIReidJsi'chiv di Monaco schenGeschichte), p. 70seg.1 ." " ".: '.. ',.".'..>''O:: . c.,
le lettere d'investirura degli arcivescovi in relazione alla cilfiadi i:ari,cclIi~recciinihciario'gi '. 152N~iPa.esiI3assi siu~aiI titolo di chiericigeIIacitt~.(Sta~tkle~k,),'InGr!p!lJ1i~'~lTes,i 617
ne1l320. . ..... . . '., . . . . . . . . .. ' . . / . . . . ' . .clerici civitatis,conslglieJ:igil1ridici delle autori,tpttadine, dev()no ~sr~ine.I1il JIla,ggiorpa,g
W.Cfr. Lefflad, Regesf!;n,2,'p. ~~ e i docmentijn Gdeflus,Codex diplol12tlti s,l/p. d:i asidistintidagli sqiptore$ civitatis; futt.avia illivolta vi unlegli1l1 tr~ l.due ca.,riche; Sul
575; 3, p. 183; 4, 4. Sulle nSCOSS10111 dI tasse da parte della' cancelleria di Mgoh:i:apossedia- cu titlo di.cancdIiere, che appare spradicameI.te, cfr.Stein, Deutsche.tttdttchre,iber,p..39,sg.
~"
564 Cancellerie delle citt. Notariato italiano Notariato itaHano 565

delle lettere del consiglio e di altre autorit cittadine, e dellacompilazibne di sicuro che la legislazione carolingia sugli scrittori giudiziari delle con, 619
cartulari, di registri, di libri contabili edi altri libri relativi ali'am:miriistrazib~ teevenne introdotta anche in Italia; proprio qui nei capitolari del IX secolo
ne della citt, bens spesso anche di altri affari, specialmente:di missioni possediamo alcune disposizioni che confermano espressamente ci che per
diplomatiche; e, almeno nelle citt pi grandi, durante il periodo tardome" la Germania possiamo dedurre solo dai documenti. Se Carlo Magno,-proba-
618 dioevale il consiglio cittadino si preoccup che ilprotoriotari;olillaltrotta bilmente in un?istruzione dell'805, aveva dato incarico ai suoi miss/difare in
gli alti funzionati di cancelleria, fosse contemporaneamentearichentiio modo che ogni vescovo, abate e conte avesse un suo notaio;156 gi prima un
pubblico. Nel periodo pi antico anche gli scrittori'delle citt:ranoprobic capitolare di Mantova del 781 circa presuppone l'esistenza in Italia di alme-
biltnente tutti chierici, spesso peraltro solo in possesso degli ordini minori; e no un notaio presso ogni tribunale comitale;157 gli elenchi delle azioni giudi-
infatti parecchi diloro, dei quali abbiamo qualchenbtiziain pi,eranospo- ziarie promosse, compilati da questi notai, devono essere presentati al sovra-
sati;153 con il XN secolQ, per, sempre pispessovennerOassuntdaicinelie no nei casi di appello per denegata iustitia.SeCarlo nell'803ingiungeai suoi
cancellerie delle citt. E comprensibile chele autorit cittadirie tenessero missi di scegliere scabini, advocati e notai "per singula loca" ,Lotario
molto a che gli alti funzionari delle loro canclleriefosseroel1.lditi einposc nell'823 parla dei" cancellarii electi'\158 e nell'832 d istruzioni ai suoimissi
sesso di cognizioni approfondite; nelle maggiori citt essi per l pipossed~ affinch siano nominati notai "legibus eruditi etbonaeopinionis",i;quali
vanouh'istruzione accademica e parecchi di lor6eranoandl,attivi'nel sotto giuramento devono. obbligarsi "ut nullatenus falsitatem velo colludium
campo letterario; i nomi pi noti della storiografiacittadi:iadeltdo scribant".159 Le disposizioni appena citate dell'823 prescrivono inoltre chei
Medioevo appartengono aliacerchiadegli scrittori delle citt.l54 cancellarii electi devono scrivere i loro documehtiinpubblico davanti al
conte (o al suo rappresentante) e davanti agliscabini;solo nei casidimalat-
Nel prossimo' capitolo dovremo esporre come in Germania anchei:iIl~ tia degli autori-emittenti, sono autorizzati a;,redigere Ldocumenti nelle ,case
zibnaridi cancelleria dei principi e gli scrittorideitribunalieclesiastici"e di questieafarlifirmare.dai testimoni; devono per presentare subito le
delle autorit cittadine furono spesso impiegati per documentare i negozi stesure a buono tedatteal vescovo, al conte; o ad altri,funzionari,o alia co-
giuridici di persone private. Questo era un espediente al quale noncisareb- munit,per il riconoscimento. Infine neW832. YengonoadottatiprOvVedi-
be stato bisogIlo diricorrere se si fosseconseryato l'istituto.degli.scJ;ittori mentiip relazionealk tasse .dei Ilotai e,alla 10rQsfera dicompetel,),~a..~6P
giudiziari delle contee (Gra/scha/tsgerichtsschreiber),qu~leesistevi! gei~c9li Quanto alieprime, esse ammontano per gli scripta maiora, tra i quali vennero
Ville IX;J:ila . questo' istituto, come .abbiamo visto, aec~ddebe;nprest~'in poi annoverati i documenti di donazione, di compravendita e di permuta, al
Germania, mentre in Italia si ma9~nnee sisviJ.uPP9l~IlqC)bJ:i~ineNPBfa~ massimo a mezza libbra d'argento; per gli scripta minoradeve pagarsi unim-
riato pubblico, per poi tornare daWlt'alia. inGertJ:lania,e .diff9lciersiihh porto pi mode~to .~discr~zione. del. giudice;. cl0cumenti a favor~cliqrg~rii
in tutta l'Europa;.llno t a ri a 1'0. i t ali a noc9stituisced~nqueun'isti p(),,~r:inon .in Wado. <:lipag~re' dev)lless~r~ redimi gratuJta111en.te,;;Sg~;Sy, '620
tyziolJ.ecos importante per la. stori~della diplom:ati~ache; necessario condol'agginta contenuta in unmanospritto;~nhe gli i~dicrtli;yale.g<:l;l:"~
.ocuparsi pi ~ fondo, della sua ~,,01uzibne.l55 '.. H'\ gli scritti ufficiali delle autorit per i quali agli sciittorivanno rimborsa.tisQh
tanto ic.osti della pergamena. Ciascuno scrittore giudiziario' aut?riZiato"a

618 153 Cos ad es.. gli scrittori di Strasbrgo magisterClln;~~USadS;'Th~~arb.(272),


MisterGotfried(1299), magister Hugo (1320) (dr. UB StrajSbtirg;),p>41, 'n. 115; 3,p/125,
nt.l;3,p.285, n. 944). . . . .'. .. . . . . . ><
";H 'H~dloike, Vie lor/zbar.dische;Stiidte, p. 45seg.~p.J6jseg~, ~anheI~~ecension~a.~~~st'll1- 619
154Cfr; Stein, Deutsche Stadtschreiber, p. 29 seg;Lavori speialisticjsllsing,oliscrittrideqe tinlO diJ.Fiker, MIQG, 5 (1884), p: 479,490:482seg.;Regejtum Yolaterranum,p,:'KXVI
citt si trovano j?erci spesso rielle introd\lZioniaJle edizionidell(cronachecittadine;inol~e seg,; Redlich,1?riv'lturkundet1,p.20 seg.e p. 222seg. '.' . . .. ,
sono degne di nta le osservazini di H.Diemar sllo scrittorediColoniaJo~annVnind 156MGf{,Capittilariaregum:Francorum,1, p.12l, .ap. 4,fr,la nt,e;esopra,l1t.:5l. '
(Johann Vrunt Vq~ Koln als Protonotar [I442-1448JiinBeitriigei~rgeschic.htevornelJ.inHch 157 ~GH,C~pi~;ulariaregum,J!rancorum, ;1, p.l~O, cap;:3: "colIlt:s Qlllnia notarium
KolnsundderRhinlande, K61n 1895, p. 71-106), .e di H: Kaisersilllq scritr)re diSti:asbvn~o suum scnb~re fapat, '. '_ . .cie . ""i"." ." .< ' . '
Ulrich-MeiiSerdi'X-'aseneck (1411 seg.): ZGO,NF,16 (1901), p: 16HW6.Un~tassad.ellan 158, MG;H,apz"tti!.jlria regum francqrum,l, p. ? 19,cap,.12ie)5 ,MfJ.y<!,r,Jtaliellische:Ye:r/as,
celleri di Colo.iJ.iadel 1384 stata pubbl.daK. H6hlbalIm;lgiiile:itaitvQf11384, sungsgeschichte,.1,p.119, nt.95, dichiara che questi due paragrafi (inv:et; dil?}C9rn~'S!jtr<:lYll
Mitr~ilungen ausdem Stadtarchiv zu K6ln,7 (1885), p. 1l3'114;'Sgliusiditancelleiiil'della in May<!,t,bisognaleggereI;1jsoAo "equivalenti"" cosacheevid~ntelllente non ~satra; ,;
citrdi Lubecca.helXV sec. dr.Wetzel, Di Liibecker Briefe deS.KielefSiadtarhibs, Kiel1883; ... 159MGH,apitularia reguinfrancorum,2, p. 64, q1p. ? (cfr,:Miihlbacger,Rewtm,IJ,
slla' carkelleria'diMiihlhausell cfr. Kleebeig!Stildtschribrin J1~hlhduse~;p.42:5SiF.";: 103l),e, sul giuramento, ,anche MGH,Capitulariaregum Francorum,2,p; ~O;,}llP.;l:3
155Cfr.Oesterley, Notariat, 1; p. 99 seg.;Ficker, ItalienischeFo'schungn;2!p. 69 s~ipe (Miihlbacher, E..ege~ten, n.103Q) ...
passim;Bethmanii"Hollweg, Civilprozess imMitietaltr-,~;rLi24d seg.;3;p;161seg:"; 160 MGB, apitularia regum FralJcorum,2, p.60, ap.
'-..,
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566 Notariato italiano Ntariato italiano 567

svolgere le sue funzioni solo nella suacontea 161 e; qualora voglia redigere non solo per i loro vescovi ma anche per privati e si afferma esplicitamente
documnti al di fuori del suo distretto, deve ottenere il permesso da parte che non era ammessa alcuna obiezione da parte dei conti contro taledispo-
del conte. sizione. 167
Con queste disposizioni di legge concordano le informazioni che ricavia- Dal IX secolo in poi accanto ai notai ecclesiastici troviamo menzionati
mo dal resto dei documenti del periodo carolingio e del secolo successivo. spesso i notai delle contee (Grafschaftsnotare), da ricondurre parimenti alla
Se la legislazione carolingia non modific quasi in nullala situazione di quei legislazione carolingia. In generale dovremo annoverare tra i notai delle ton-
notai ecclesiastici che abbiamo incontrato gi nel periodo longobardo, la sua tee, dei quali ve ne. erano parecchi in ogni comitatus, la maggioranza delle
incidenza risulta per evidente dal fatto che per loro cominci a venire persone che in quel secolo si chiamano notarii senza aggiungere altro a que-
usato il titolo di cancellarius, mai attribuito loronell'epoCa precedente, ma sto titolo; in questa categoria rientrano naturalmente anche coloro che ven-
molto diffuso nell'Impero franco. Fino al XIIsecoloinoltratolositrovaccon gonochiaramentedefiniti hOtai di un luogo, cio notariiMediolanenses,
particolare frequenza a Milano, ma anche ad Asti,Ivrea, Ndvara,Mod~na, Brixienses; ftotarii istius Parmensis (comatus)ecc: 168 Inoltre. anche tutti.i
Verona,Padova,162 Arezzo)63 Tuttavia tale titolo non compare mai in n:ianie- notai che,. come spesso accade nel IX e all'inizio del X secolo,' erano in pari
ra esclusiva, bens si alterna ovunque a quello antico di notaio)64 In generale tempo nominati scabini, 169 devono certamente considerarsi come apparte- 622
1'ambito delle competenze di questi notai ecclesiastici era sicuramentelirni- nenti alla contea. Sebbene una disposizione diCarlo:Magno, illtrodottaan-
tato alla scrittura dei documenti emessi dai loro vescovie per iloro vesto- che in. Italia, interdisse ai .presbiteri. la scrittura .didocumenti,rZo fino. al X
vi;165 non abbiamo notizie certe che essi fossero obbligatia esercitare solo secoloinoltrai:o tra questi .notai delle contee si trovano anche chierici, non
nell'ambito della diocesi; tuttavia il diritto concesso nell'887 da CarhJIIal solamente quelli in possesso' degli ordini minori,'ma 'anche suddiaconi; dia"
621 monastero di S. Giulia di Brescia, per il quale i suoi notaivenivanoautoriz- coni e sporadicamente anche presbiteri, che di solito aggiungono alloro tito-
zati a scrivere in tuttil Regnum Italiae documenti relativi a questioni del lo fficialel'indicazione della loro dignit spirituale. m Tra. Inotai delle Con-
monastero,' appare come un segno di particolare favoreneiconfronti&l.ina
fondazione peraltro gi molto cara al sovran?,166 Nel 962unafacolt ancora
pi ampia fu. concessa da Ottone I ai vescovi di Parma,datoch~,egliuto,
rizz i notai vescovili di Parma a scrivere documentientro1'intera diotsi
i~ga1itef dandoqam !:tSb:ibendo,irbicumq~eoportuerit".Sull'futerpretaiione'ili'questo
~asso ~r.J. Ficker,MIOG, 5 (1884), p. 479-490:481: ' ...... . ' . . ' .........
;"167DD' O I, n. 239, s~ondo 1'originale rinvenuto e pubbLda H. Bresslau, Das
1mmunitiitsprivileg Otto'sLfur Parma (DO I. 239),. NA,23.(1898);p.)29,1~~:132:,'~cO1e
dimus ipsius loci episcopo, ut habeat potestatell1 eligelldi siveordinandisibip.otarios"q~i
620 161Ad ecceii~ne dei casi di necessit cogente: malattia o viaggio opb,Iikat~~o>pdt~~e causas ipsius episcopatus discutientes, ubicumque oportunUnl fuerit per pieclictumepisco-
.~ti si rimanda li disposizioni di Ludovico il Pio che non ci sono note.~ cliffic;ilechesifa~~s~ pium, scribant cartas cuiuscumque voluerint testamenti, remota prohibutionevel'eontrover-
qui riferimento al capitolare diLudoviCo il Piiti MGH; Capitularia regum Jiranc,rum;l,p. sia c01mtatus sive. comitis, ut,sicut ex parte comitatussunt harum. rerum exadfes,itaex
282, cap:6: .- . . ,.. ' .... :" . . .. '" <.. .. -,-.,. '<C iC, parte episcopii ristra imperialictoritate'ammodo inaiJ.tea habeantur"; Credo che il senso
19Esempiin relazione a queste chiese. si trovano in Handloike;Dielomqariscben S{iiqte, della norma sia il seguente: i notai vescovilidevono avere il dirittddiserivete'documenti per
p. 45. Aosta, che egli cita pure, appartiene al regno di Borgogna (cfr. Schiaparelli, Charta chiunque essi vogliano; d che finora spettava solo ai r'otai delle ;conte~ ("(Ex :partecomita-
Augustana, p. 259 seg.). Gli esempi potrebbero facilmente accrescersi; cfr. ad es. per Padova tus") deve ora essere permesso anche a quelli vescovili (fexparte;episcopii"LQalorasitrat-
ancora nel 964 "Adalbertus, subdiaconus atque canc. s. Patav. eccI.", nel 978f'lrJ.gelb,ffil~, tasse solo di documenti ecclesiasticinon si comprenderebbel'accento particolare con il quale
presb. atque canc. s.Pat. eccI." (Gloria, Codice diplomatico padovano, 1, n. 47e.63 ).:Lo,stes~9 ,Ottone dichiarava di creare un nuovo diritto; i notai del vescovo' di Parma,cmequellidi
Eldinus,'he Handloike ha rintracciato ne11026 come cancellarius, n9110t4 .Fhial11a~o tutti gli altri vescovi, disponevano infattidasemprediquellafacolt: . ; "",d>;,
"preskatque notarius s. Patir. eccl. ~. (Glori; ibid., 1, n.98). '. . '.. '. . ' c , ; , ;':> , 168 Esempi in Ficker, Italienische Forschungen,2,p.70:Inoltre nell'877."Gisulfus, nota-
163 Pasqui, Documenti,l,p. 131; n. 94 (a. 1009): "Iohannesdiaconuscanl1ariuset,can- rius Brixianus" (Codex diplomaticus Langobardiae, col. 457);:nel 92L"Rimegauso,. Cristofalo,
nicus consensi descripsi atqtie subscripsi" (cfr. ibid., 1;p.182, n.127;f,p,22,1,i1?3 t '.. Martinus, .Adelbertus, Deusdedit,. Conestabilenotarii istius' Parmensej(1\ff,Storia,'l ,p.
164 Si trova menziorie esplicita dei notai vescovili neLprivilegio d'immuhit.di Ugo e 326); Parecchi di loro ricorrono clinuovonel935 (Aff; ibid.,.I, p.339); i notai Rimegausus e
Lotariodel 942 per Reggio Emilia (B6hmer, Reg~sta Karolorum, n. 141l) e Aeiprivilegi per Cristofalussono attestati .gi. nel 906 (Aff,ibid., 'l ,p.340): N el962aiR.eggioEmilia
Modena di Guido, Lamberto,Berengario e Corrado II (DD \Xf> n. 11;DD Lmp:"n;ll; DD "Johannes notarius istius Regiensis" e ivi nello stesso annoquaro.. "notariieiusdem'comita-
Ber. I, n: 24; DD K II,ri:65).> ...... . .......' . > ....... . . . . . . . / \ "j'>. tu",(Codex diplomaticus Langobardiae;col.1122 e 1136). Ptrei citare molti altri esempi';
165 Neiprivilegi appena Citati per Modena' si afferma:' "cum cat1cellariisqliosprisscon" 169.Ficker,1talienische Forschungn, 3,p. 12 e 220. .', .... '
suetudine prefata ec1esia de clericis sui ordinis adscribendos sue.potestarisliblloset 170 Lib.Pap. Karo1.95 (MGH 1..1.., 4,p.504). . ....,. ..,
fiothecarios hab~at": '" ". . . . .. .. . . '.' '.... ' ... ' .' ". ," 171 Cfr.JFicker, ItafienischeForschungen, 3,p.203:(doveper nelland9 non avrebbe
621 166 Miih1bacher, Regesten, n. 1744: "ut advocatores et iudicesatque notariimonasterii .dovutoesserci il riferimento aicasLcitati ibid., 2;p. 70, perch ivi si tratta di notai vescovili
liberam h,abeant facultatem in toto Italico regno cusas ipsiu~ monasterii ager,ram: in iudicio che erano sempre ecclesiastiCi), e p. 466.
".
568 Notariato italiano Notariato italiano 569

tee, come tra quellilongobardi (pi antichi) alcuni dei pi giovani si trovano A partire dagli ultimi decenni deIIX secolo nei documenti accanto ai
in una sorta di rapporto di apprendistato con i pi anziani; i primi ~crivono notai regi compaiono notaipalatini(notarii sacri palatii)l77,a,ll'inizio solo
probabilmente sulla base del dettato dei secondi,172 fino a che poi essi stessi raramente e del tutto isolati, pi tardi, dalla seconda met del X secolo in
sono in grado di stendere la minuta di un documento. Secondo le leggi sopra poi, sempre pi frequenti e numerosi. I primi notai ad essere chiamati cos
citate sembra che i notai delle contee fossero nominati dai missi regi; non sono evidentemente in parte in stretti rapporti con la corte, ad esempio un
possediamo prove che anche i conti fossero autorizzati a nominarli. l73 y not;:tio palatino Raidulfus, che nell'881 scrive a Siena un documento giudi-
Dai notai, il cui ambito di competenza ristretto al territorio di una COn- ziariodi Carlo III, e:un notaio palatino Raimondocne neI909 redige a
tea, sin dall'inizio del IX secolo si differenziano nettamente altri .che in parte Pavia un documento della regina Ermengarda.I78 Ben prestO non si fa pi
si definiscono notai regi, in parte notai palatini. Per.citaresolo.alcuniesem.- alcuna differenza sostanziale tra i notai palatini ei notaitegi. Nel 910 in un
pi dal periodo pi antico,174 troviamo un notaio Bonifridusche neL792sot- placitodi Berengario I troviamo come ads.tansun Ratftedus, notarius'saeti 624
toscrive a Pavia un documento privato (dunquetisiedeva propabilmentein palatii,179 che per sottoscrive come notarius domni regis;nel 913irt un pIa"'
quella citt) e.che nel 798, a Spoleto, assieme a un altro notaio Ursinianus cito del medesimo sovrano emesso<a Verona vengono menzionati come
partecipa alla redazione di un documento giudiziario dimissi ,regi. poco assessori quattro notai palatini, Anse1mo,Lanfranco,' Lilltefredus e
dopo, nell'812, attestato Bonifridus a Pistoia, Ursinianus nl1'8.14a Autecherius, dei quali i primi tre nelle loro sottoscrizioni si definiscono
Spoleto, dil).uovoBonifridus nell' 820 a Verona, eUrsinianllsJJ.ell'824 a Reg- notar,iidomni regis, 180 e cos, di nuovo a Verona, nel 918 sottoscrivonon
gio Emilia;el1trambi al tribunale dei messi regi (Missatgericht) quali;assesso- placito due di questi Stessi tre notai che nell'elenco degliassessori'vengno
623 ri o scriventi; ciascuno .di loro . definito. esplicitamente; nei documenti come chiamati notai palatini.I 81 A partire dalla Seconda met' delsecblbdiviene
notarius rega!is,175nQtarius domini regis odominiimperatoriLSi no~i:citro poi in un primo tempo cOnsueta lacombinazionenotrius et iudexsderi
viamodi fronte a notai il cui ambito di competenza; nOn. era Jimitatoaun pdlatii, successivamente anche solo'il titolo notarius sacripalatii:Comegi
luogo, ma che invece erano essenzialmente attivi solo presso i tribunali. dei dimostrato da tale combirtazionedititoli, spesso si verificche ino~airegio
missi regi itineranti e che si differenziano chiaramente per illorotit()lQcl ai palatinirivestano contemporaneamente anche la carica di giudid;se certa-
omuni notai locali. N egli anl).i 857-8]2 abbiarnotestimonian:z;e anch,e,<:J.ei mente non tutti i notai regi sono allo stesso tempo giudiciregi;pareiJ;J.vece
notai regi e giudici palatini Adelbertus,Ratfrec1useTeutulfus;pre,sehtital-
volta tutti e tre. assieme, talvolta in due,. oppure singolarmente nei tribunali
dei missi regi a Lucca, Pisa, Como,Piitcellza;176 e sipotrebbefo.citaremolti
altri esempi di q~esto tipo per i secoli IXeX. '.. cile che abbia qualcosa a che fare con il notaio di cancelleria Ad~berto, la cui presenza
attestata dall'851 in poi. . . ..'. . . . . :
177}roveremmo molto prima un notarius sacri palatiise il documento bresCiith0ddex
diplomaticus Langobardiae, col: .192 appartenesse veramente all'824 come hanno supposto
172' Cfr. ades.Codxdiplomaticus Langobardiae,coL 51 ":Piacenza881:;'eg~S~~inus ()drici e Ceruti. Ma questa datazione del tutto arbitraria. Della data si conserva s<loTindi"
notarius scripsi hunc libellurh per ex ditato magistri mei Leoni notario'';;Memorie edocumen- cazione: ~.,.anno eius1.; mensemadius, ind; 2", Se Ci si 'riferisce al periodo diregno:'di
ti di Lucca; 4/2, App. 35,Pisa 823 :" pres,ente Gauspert not. etscabin;et.ipsamdictante Lotario, tale data corrisponde solo apparentemente all'824, dato cheinqllell'potadovreni-
Petrus discipulus eius scrivere rogavi". E. degno .di J;lota.iLfattochePietro,Fallievo di moaspettarCi in Lo'mbardiache la data fosse apposta non in base agli anni;diregno di
Gauspert, completa il documento quantunque non sia ancora notaio: "Petrus scriptorpost Lotario da solo, bens agli~ni di regno di Ludovico il Pioedi Lotari,inoltre;secohdo'l'e-
traditione compIevi et dedi". Un qualsiasi allievo di un curiale napoletano non sarebbe stato poca qui presunta in generale,' dovrebbe esserciannus 5 .dehegnodiLot~rioH(cfr.
autorizzato a farlo (cfr. sopraall'iriizio di questocapitolol. . . . . . . ' .." ';'.' Miihlbacher,Datirimg derUrkimden Lothars 1.,.468). Anche hll'anno1004Tindiziie .
173 Fickr,: Italienische Forschungen, 2, p. 70, dal documentoperParnacitato sopra alla secon.da toincidecon il primo annodi regno di Enrico II(in Italik);che in miggiosi trovava
nt. 167 dedusse che la loro nomina fosse divenuta di competenza dei coni:i;a1meno .secondo in Lombardia; e a questa data la menzione di un notaiopaIatino nn salterebbe piall'oc-
Finterpretazionesopra offerta di questo passo non possiamoper.tfarre quesmcondusioite. chio; 'masoloun studio' sull'originale' a BresCia .potrebbe dimostrare che il documentopti
veramnteessere datato cos tardi. . " .' ;.;c ....... ; . '.;,; c, '.>'<_
Contro Ficker.cfr. allche.Bethmann,Hollweg,.Civilprozess;imMittelalter, 2;p.'Z40;lieper
contst senz motivo i doctimehtidel 942 per Reggio Emilia del 962 per Parma.' . . V 8 Miihlbacher, Regesten, n. 1612;Codexdiplomaticus Langobardiae, coL 749.
174 Cfr. gli esempi in FiCker,Italienische Forschungen,3, p,13...; >;; .. ;."... . ; ; 179 DD Br.I, n. 73: .. ' .... ..' .' .' 624
623 175. Cos vengono. chiamati Bonifridus e .il: notaio scrivente Deusdedit,neL documento 180 DD Ber. I, n; 88; il quarto; Autcherius, sottoscrive a Pavia ilplaCitu~del915torilo i
stesstitolo di notarius domniregis (DD Ber, I, n. 98). ,.c ; I:
dell'820 (Codexdiplomaticus Langobardiae, col. 177). La letturanotariusregularis in il
Muratori, Antiquitates Italicae, 1, col. 461 (cfr. Oesterley, Notariat, 1, p.117,nt/2) errata.
176 Ficker;lt(1lienischeForschungen, 3, p.14. Agli esempi aggiungo che Adalberto forse.
181 DD Ber. I, n. 117; in questo docun;ento, e in quello n. 88, dopo iriotai palatinio regi
ne vengono citati altri, che nel n. 88 sono chiamati semplicementenotarii,n.l n. 117notarii
'istius comitatu.Cfr: anche il placito di Ugo a Parma nel 935 (Ficker, Italienishe Forschungen,
i
l'''Adelpertus not;d. imp.", che ilIO gennaio 864 scrive a corte un documen.!o del cappellano II
regio Farimundus per l'imperatore Ludovico II (Miihlbacher;$egesten,n, 1222seg.); diffi- 4, p:29, n; 23). .
'.-....., il
il
Il
Il

III'
Il
570 N otariato italiano Notariato italiano 571

che dall'824 in poi tutti i giudici regi provengano dalla c:ategoriadei notai quelle regie, forse sin dai primi tempi il diritto a effettuare tali nomine com-
regi;182 quest'ultima posizione costituiva una sorta di stadip preliminare in peteva ai conti palatini; almeno questa la spiegazione pi, probabile . del
vista della seconda. Se, come abbiamo visto, tra i notai delle contee vi erapo fatto che successivamente - le testimonianze relative cominciano gi durante
anche ecclesiastici, dal X al XII secolo non vi sono invece testimonianze di la prima met del XII secolo - tale diritto alla nomina di notai e a esercitare
chierici che abbiano occupato il posto di notai regi. un controllo sugli stessi spettava ai contLpalatihi (solo titolari) diLomello,
Mentre nel IX egncora all'inizio del X secolo i notai regi compaiono quasi discendenti di quell'Ottone, che nel 1014 per l'ultima volta presiedette
esclusivamente in documenti dei sovrani, dei conti palatini e dei missiregi, come effettivo conte palatino il tribunale di corte di Enrico II;186 mentre i
con i quali percorrevano il regno, e il loro ambito di attivit non era ristrettoa c conti di Lomello persero la maggior parte degli altri poteri legati .alla carica 626
un solo luogo,come. invece lo .era quello dei notai d~lle contee, gi a partire di conte palatino, quel diritto sar rimasto a loro assieme al titolo.'
dal secondo decennio del X secolo ci imbattiamo in notai regi, sllccessiya,~ Nel XII secolo, inoltre, anche certi funzionari imperialieseritaronoil
mente anche palatini,residenti in diverse citt p\lre al di fuori di Payiae'cji diritto alla nomina di notai, evidentemente in forza di una delega loro accpr-
Milano e attivi come scrittori di documenti privati o di documenti deitribu- data dall'imperatore. Troviamo cos menzione di notaide1 conte Guell:o}di
nali comitali.l 83 Nella seconda met del X secolo cresce poi s~mprepi.il Enrico il Superbo, di Ermanno di Baden, .margrayio di Verona, egi;altti
625 numero di questi notai regi e palatinilocali; la menzione di notai, .chedobbi~ signori. 187 Tuttavia pare che allora queste nomine fosseroancQra effettuate
mo considerare notai delle contee, si fa sempre pi rara. Nel corso del secolo con la riserva che i loro destinatari dovessero presentarsi alla primaoccasio-
XI scompaiono del tutto; a parte i territori romagnolidpritna citati eUtalia ne all'imperatore per ricevere la conferma; spesso tali notai si qualificano
meridionale, dove perd\lrnoistituziohi in parte romane in partelortgobarde, come nomitJ.atida un'altra persona, ma confermati dall'imperatofe; in un
da allora yisono solo notai regi o palatihi, che peraltro non portano sempre ,e documento di Enrico VI del 1191, che concede ai consolidi Pavia il diritto
ovunque tale titolo:184 appare evidente che i notai delle cortteeimposerola alla nomina di notai durante l'assenza dell'imperatore dalla Lombardia, si
loro nomina a tale carica per potere condividere gli stessi/vantaggi dei quali afferma esplicitamente che coloro i quali sono stati nominati notaiinc tal
godevano i notai regie palatihi;in questo modo dal secolo XI in poLil nota- modo devono ricevere la conferma dall'imperatore subito dop il' suo arrivo
riatJ presentaun carattereuhitario almeno llJLomb ardiaene11a Tuscia. ' ,"". , in Lomgardia.I88 Ripetutamente poi anche notaipalatihi,ch~s~'defirliN:pno
E probabile che sin dall'inizio la nomina dei notai regi e palatini fosse
deliberata dal sovrano, sebbene solo dalla fine delXII secolo in poi esistano
testimonianze precise di tali nomine e documenti al riguardo.l85Ac:c:ant~a da San Miniato, recehtemente~invenuti, cfr.Scheff~;-Boichorst,.R~gesten.,d(?r's;~JIZ~h~~
Periode.1.,p.172; ~>cl:tn,eider, Toscanische Studien. IL, p. 305, e cfr.SchneideJ;, ikil.! ,p.3Oth:nt'!.
186Alle testimonianze addotte da Ficker, Italienische Forschungen~ 2,p,]5 ~)g,;.3i)p,,426,
vorrei aggiungerne solo un'altra particolarmente gradita: un p~ss9tratt9g~gli'-~,it~\lti,di
182. CEr.Fer,Jtalii!nische Forschungen, ), p.I2; RegestuwVo/flt~iran~11t,~:Xxxs~g. Novara (statutacompzunitatis. Novariae, p. 82tn<Ilov:~rese ("de Novariavd)urisclitione
Un interessante documentoQeI1199 proveniente da Firenze, nel quale un. giuclice .e. notiljo Novarie")che voleva divenire notaio doveva rivolgersi al console oalpodesti{'etpe,atlitt~~
traccia una chiaradistinzioIetra le competenze. deriyantidai: due titoli, itatd d.af':J,Qli, ras comrn1lilis sigillatas ad comitesLomel1i". Un'altra versione dice:.~ eglideYe yehir<:; con una
Programma scolastico, 3, p. 1 5 L , , , , '.,., lettera sigillata deiconti di Lomllo, nella quale ~scdtto che questi glih ann9 c<iric~ssoil 626
18> Dallaformula per data licentiaN. comitis, spesso, ricorrente durante la seconda met del tabellionato"; una terza versione aggiunge: "o una lettera di un altro che siain.possessodel
X secolo e di .cui sisecYivano i notai regi Opalatini quando essi, al di fuori del tribunale di cO(1:e diritto a nominare notai". . " , , . '., .'L 'd' ..
o del tribunale dei wisshegi, prestavano servizio in una contea, Hand1oike, Dielopzbardischen WCfr. Ficker, ltlienische Forschungen, 2, p. 71. seg., }4;. 3, p. 426, e; per, il hotio .del
stadte, p, 66 seg., che adduce numerosi esempi, ha dedottochequestiI)otai aVesserq biSogno di marcheseEJ;tnannodi Baden, il documento pubblicato daBressl~uiReis~nahltq.li'n;.p;
un permesso del conte1ocaleper svolgere tale attivit in1lila contea: Se questo verO,CQmesup- 132.,N<clla pi antica matricola deinotllidiBolognadel1219)2JO, su bui .cfr.A:Ga\id~nii,
625 pone anche Mayer,ItalienischeYi!r/assimgsgeschichte,'.l, 123, tale autorizzazionexilasciata dai Statuti delle s(Jaet delpopolC);di J3ologna, 2 volI., Roma1889-96 (Fontiper)atoriad!Ita)la;
conti ai notai regi pu avere costituito solo per pochi dece!1hiil presupP9stoper l'espletamento 3-4):2j p.439 seg., com'paiono anche notai nominati dal giudice di corte di QttoneIV,petD1s
della loro attivit nelle contee; nel sec. XI se ne parla ancora soloinca.siclelt\1ttoeccezionaIL j , .Alberti de Aldigedisda Ferrara,dall'arcivesov() i\lberto di Magdeburgo,dalpatriarca"di
184 Una stessa persona sottoscriveva talvolta con il titolo notaris,d0fftiniimpratoris, tal- ,Aquileia Wolfgedus(Gualferio);e dal cancelliere imperiale CorJ;ado,y~scov9dilYktze
volta semplicemente come n()tarius. Cos ad es. Ficker, Italienische Forschngel1, 4/ p.57, n. ~pirfl' Sc1uleider, ToscanischeStudien. III., p. 107,seg., p:llQ seg., e ToscflnishStydi'l1iJY"
38: "ego Dominicus notarius" ;ibid., 4, p. 61,n. 40: "ego Dominicus notarilis etiudej{ domini p;30~ e p.3~6;h~ puqblic~todi;recente quattro'patenti>dinominadiGe1:>l:tatdcliArn:st~ine
imperatoris" (998 e 999 a Cremona). ,RegestumVolaterranum, n.50,j1 e 53:.~,Gl:teJ;aJ;dus due di Fedencodi AntiochIa...' " .' , '. "" " '. '.' ." ..." .. ..<".c.,,.c\\, ,.:,..
I)ot. imp.";n. 52: "Gherardus not.". " "....... . ....c..; C,,'. 188 Ficker,ltalienische Forschungen, 2, p. 72. - Ncl XII sec. al tempodellalegalomb;rda
185 Cfr. Ficker,Italienische Forshz.mgen, 2,p.7LAlle testimnianzeivicitate siaggi1lilgOIlo forse. anche altre Citt riVendicarono tale dirittO; nel 1221 Parma vi,rinunci[llYOre dei
ora, gi per il periodo di Enrico VI,gliattigenovesipubbl. paFiker;Notadatscte.SPi dou- vescovo, ,che veramente a quest9dguardo aVeva dafari valereprivilegi:pi~amil:ti(cfr.
menti di nomina di Federico II a favore dd notai Dulgano.da,(errara e RiccomantlusHerm;umi sopra), e: Genova nel 1220 ottenne dall'imperatore il privilegio di nominare Inotai pet.laitt
...... ".
572 Notariatoitaliano Notariato italiano 573

627 semplicemente come tali essendo forse stati nominati daicontipalatitii, quanto riguarda gliscriniarii romani; nel momento in cui, come vedremo,19o
ricercarono tale conferma: quest'ultima infatti Conferiva loro CblTltiriqlie,se c- proprio sotto l'influsso del diritto canonico e della prassi dei tribunali eccle-
non poteri pi ampi, certamente un maggiore prestigio, potendOsidesignate siastici fecero la loro comparsa quei principii' del diritto. di prova che attri-
come notai dell'imperatore Federico o dell'imperatore Enrico> Nelle patenti buivano al documento notarile la credibilit pubblica, gli scriniariiromani,
di nomina dei legati generali e di altri funzionari imperiali delXIIIsecolo,'ai pur continuando a Jungoa designarsi con!'antico appellativp, avranno.ce.r-
quali conferito il diritto di nominare notai, non si accenna piiillal'iserva tamente goduto a tale riguardo di una posizione non inferiore a quella dei
di una conferma successiva.l 89 notai regi o palatini. Poich per a partire dalla fine del secolo XI i papi
Nei periodi dai quali ci sono pervenute notizie pi dettagliate al riguar- rivendicarono a s in generale un'autorit almeno pari a quella degli impera-
do, la nomina deinotai avviene seni'altro hellefrme dell'investitura feud- tori, procedettero, anche al di fuori. del loro ambito territoriale,allanolIlina
le. I nominati diventano vassalli del nominante e gli rendonO omaggio;inol- di notaidesighantisi notarii apostolicae sedis o sacri Lateranensis .palatii; ,gi
tre promettono solennemente di esercitare coscienziOsamenteillofcfuffici6; per i primi decenni del XII secolo abbiam.o testimonianze di tali notai nella
di solito simboli dell'investitura sono' petina e calamaiO'f\J eis~coli-;xrII-e Tuscia,191 Nel periodosucces~ivo diviene:poi consuetal'espre~sionepftqlitts 628
XIV, quando i notai necessitano di un permessode11e autoritcomllaliper apostolica auctoritate. notarius,propriocome i notai regi pi o men()lalla
potere esercitare le loro funzioni,l'investitura-spesso .preCedtadn l1).et. del XIII secolo in poi preferiscono servirsi della definiz~one imperiali
esame delle loro capacit. auctoritatenotarius,192. Colui il quale, come spesso 3,vvenivasoprattuttQa
.Nel frattempo. anche i. pontefici tivelldicaroIOtiri dirittallhbfnillam partire dal XIV secolo, poteva far risalire la sua nomina direttamenteo.indi-
notai. Come.sappiamo, da sempre essi avevano esercitatbfale>dirittoper rettamente all'imperatore e al papa, soleva poihiarnarsi orgogliosamente
publieus apostolica et imperialiauctQritatenotariu$. . . " ;..... . .
"Come gli scriniarii papali, anchej tabellionidella Romagna~ul1afinedel
XII e l'inizio del XIILsecolosi'assimilarono~poco a poco completame:rrte
(dr. Ficker,.ibid., 2,p. 74). Quando a partire dalXII.secolo vengononommti spesso notai. di ai notai del resto d'Italia. Sembra che la cancelleria atdvescovile diE.avenna
cons()li citt~dini, di\lil podest .ecc., si tratta probapilmente in. ogni .cas().di funziorl~ri delle si sia. disgregata giduran.te la prima met . deLs~colo XII,opillttostopare
cancellerie cittadine presi dal numero dei notai palatini pubblici, cornei risultadJ.larainente
dai posteriori statuti (cfr. G. Caro, Die Verfassung Genuas zur ZeitdesPode~tas,Diss. che al suo. serviziosiano.entrati alcuni tabelliolli 19.l Inoltre gip.~lXIIe()n
StraBburg 1891, p. 52 seg.; Caro, Genua, 2, p. 417 seg.). Parimenti anch una buon~ prt.di lIlaggiqrefrequenza all'inizio del XIII secolo .ci imbattiamQ in R()rn~gtl3,in
notai e cancellieri dei funzionari imperiali italiani, dei primi signori c:el:xrys~c:ecc .. pfveni- person<,: che si. designano. solo come notai imperiali opalatini,oclW alrnt':l1o
vanO dal ceto dei notai pubblici, finch a poco a poco le cancellerie dellsig 0rirj':gionalisi
I1 congitlngonoquesta. qualifica cOIlquella di tab~lliqni(Ilotai). diun.q!TIt.lne
organizzarono stabilmente; 'Si dovr lasciare ai colleghi italiani l~ trattazionapprf1dita di della Romagna: cos nel 1164 .a Bologna Un "A,lb<,:rtus irnpera~orisEric:lriCi
queste cancllerie~ Come gi ha osservato J. Fickr.MIOG,5(1884),p>479:490:J483;siC:lr~
627 mente nonsidevepe~~re'che i notai palatini siano stati n0miriati tttidiv~.sc()yi,co;n~
invece suppone HandIoike, Vie lombardischenSt~dte,p.71:Ne1X II sec,;a?biaffi0ftstiin0-
nianze di tali nomine solo da parte di pchi vesco'vi(dr.Fickeriltlienisch:'Forechiigen,2,
[745] p. 72). [Sui funzionari delle cancellerie cittadine nell'Italiasettentrionalecfr;,ora.illvrctclili- 190 Cfr. pi avanti, capitolo nono. 628
gente e accurato di P.Torelli, Studi e ricerche di diplomatica comunale, Mantqva)911 (esrratto 191 Esempi in Ficker, Italienische Forschungen, 2, p. 113. Cfr. anche ibid., 4, p.159:un
da Atti e memorie della R Accadema Virgiliana di Mantova,NS, 4).1j}]J;29seg.ToreIIiriu~ notarius apostolicae sedi<; nel 1147 scrive nella Tuscia su ordiJJ.ediun;nesso regio; Ficker,
nisce le' pi'.antiche te~timonia1z~ suifunzinari. di cancellria de1l~.seguI1ti citt.~:;G~nov~, ibid., 4, p. 224: la formula per la nomina di uno scriniarioi.la partedelp0JJ.~efice;Fisker, ibid.,
Bologna,Fe~rara, Modena, Reggio, Parma; Pia~enza;Pvia, Tortona, Alessimdriai'b-Sti, Alba; 4, p. 434: nomina di un. cittadino di Pemgia a notmo da partediInnoc~nzo IV. ,m numerosi
Vercelli, Novar,Milano, Como,. Lodi, Bergamo, Brescia, Creinon'lvl~ntoV~;':Yeron, documenti dell'Archivio di Stato di Bologna, di cui ho conoscel1za grazie all cortesecom1,!ni-
Vicenza, Padova, Monselice, Treviso"Concordo con Torelli, ibid:, p, 35 seg.;~~~e(qiapdo cazione.di A.Besse1, gial.t~mpo di Enrico IVt{ovillIl1()uJJ. "Gaidulfus'q:i cqgnoJllinor
ritiene che gli appellativi dei tabellioili romagnoli,dicui si tratter qui di~eguito,i.lebb~ Rusticus tabellio de Medicina", che sottoscrive con l'ggiunta "me Victor gratia dei papa
riferirsi ai notai assunti dai comuni alloro s~rvizio,eche dacion sidevec()~clv?e~e:che'il ordinayit~. S()n() propenso a supporre che questa nornir1a:sic()nnett~ alle pi()cuiecheEnrico
co.mune accordasse un'autorizzazione, corner sulla scia di Ficker, avevO supPost.perfi?? gIdal.su()lett() di morte aCcord al pap~. .c
'. ". i >, . . . ..
192 Della nomina, l'esme eil giuram~rltodeinotaipapa,linel tardo,M~dioevq.trai~a
.
Occorr--rettificar~ .lepsservazionida me fatte qui di seguito nel testo: Un eccll1.t~'l~vof
specialisticsui funzionari della cancelleria: fiorentina l'ampio libro di D,M~rz.i;I;(1F.a1!cllt 'II10ltO accuratarnep~e .Elal.lI11garten,ApostoliJ'c.l,Je Kanzlei,p;l Os,~g, . .. . ' ...... . .- .
ria della repubblica fiorentina, Rocca San Casciano 1910, sul quale cfr. la miaseghalal"<me in 193(;fr. ad~s.gantuzzi,J\1onumenti, 3, p.37(a.1l2?):"Ugotabelli0Ra!ellJie~tpriJlli<:~
rius atque magisternotafiomm s. Rav. ecclesi<;2, p.146 .(a.1l76):'IJbaldusRv.tab.)::t
NA, 37 (I912l,p.358-359, n. 109.], . . .'. . . . ' .... . .............'. .......
627 189Al tempo di Federico II i legati generali; con il loro insediamento,' ott erolafa<:lt not.. s.J.\av... ecc],";4,p. .289,n.. 76..(a. 1188}: . "Iohannes Rv.t~b. ~tnot._s.Ray.eccl.".
di nominare notai; per i vicatigenerali eranecssaria inveceuJJ.adelgaspecial~(cfrc
ll Analogamel1te a Crvia ne11l92,Fan~uzzi, ibid., 4,p. 29q:'~BenedictllsPhicoclensist;Jbj':lli.o
Schneider, Toscanische Studien.II., p. 304). .. '. .. . ''<'.' . . . .... .. ' .. '...':' . ' et noto S. Phicocl. eccl.". . . . .. .. . .
......
u

574 Notariato italiano Notariato italiano 575

notarius", che dal 1168 si chiama contemporaneamente anche notaio bolo- privilegi speciali, che perlomeno non ci sono noti, bens piuttosto a quei pri c
gnese;194 a Ravenna nel 1198 un "Bonifatius notarius sacri palatiiet commu- vilegi imperiali generali che avevano confermato tali diritti.
nis Ravenne tabellio"195, nel 1216 un "Donusimperialisaulenotariuset Ma. i privilegi che autorizzavano alla nomina di notai in nomee inrap-
Ravenne tabellio", nel 1233 un "Dominicus imperialis alilede Ravenri'a presentanza dell'imperatore furono concessi molto pi frequentemente
notarius" e un "Natalisimperialisaule tabellioet notarillscomrnunis dalla fine del XII secolo in poi. Probabilmente di questo diritto, anche se
Ravenne", nel 1253 un "Artusianus sacri imperii et communis Ravenne per un territorio limitato, disposero i conti di San Bonifacio, pi o meno 630
629 tabellio";196 a Ferrara nel 1212 un "Manfredinus imperialis aule Ferrarieque come i sopra menzionati funzionari imperiali del XII secolo, ma successiva-
notarius"197; a Rimini nel 1216 un "Petrus tabellio cornmunisAriminensis mente lo esercitarono in un'estensione pi ampia sullabase diun documen-
notarius sacri palatiiMediolanensis et missus d. Ottonis imperatotis"ecc,198 tofalso di Federico J.2oz Un diritto generale di questo tipo ottennero inoltre
L'aggiunta relativa al comune di Rimini potrebbe riferitsiaWalltorizzazione da Ottone IV i conti palatini milanesi di Alliate, facendo s che fO$serocon-
da questo concessa all'esercizio del suo mestierejl99 a'rneno che non sia sern- siderati .decaduti persino i corrispondenti privilegi di. tutti gli altri.grandi,
plicementeuna reminiscenza, dell'antica usanza a noi nota dei tabellio1i dunque anche dei signori di Lomello; vero che tale concessionefuannul-
romagnoli; non si potr dubitare che, quanto al resto; questi notai rivendica- lata poi da Federico II nel 1219,nondimeno gli Alliate. continuarono aeser c
vano la medesima competenza non limitataa un solo luogocometutdgli citare anche successivamente quel potere. Z03 In Tuscia Enrico VInl1194
altri notai imperiali o palatini. A Ravenna gli arcivescovies~rcit!1vano un confer ai vescovi di Volterra, accanto ad altri ampi privilegi, anche il diritto
dirittorunornina; gi nel1200 l'arcivescovo, ."auctoritate dominiimprato- alla nomina di notai, che fu loro confermato poi da Federico II e successiva-
ris", effettua un'investitura del diritto a esercitarel'arstabelli()1idtus;.nel mente da Carlo Iv.201 Inoltre in questa regione allastirpedegliadvoetzthdi
corso di un'altra investitura avvenuta nel.1288, ."auctoritate 'rlobis abimpe- Lucca, che portavano il titolo di conti palatini'gidalla'prima'met .delXII
riali rnaiestate concessa", l'arcivescovo accorda esplicitamente all'investito. il secolo (comunque dal tempo di Enrico V in poi),a1meno apartir~dalXIII
diritto.di .esercitareil suo ."officium tabellionatu~ubique p:rimperfUffi".zQo secolo,se non da prima, spettava anche il dirittoallanominadinota:i;in
Un docuIilentodel1227, nel quale l'arcivescovo raver:nat.e disciplina e fissa forza di una concessione di Federico II del1220.205InRom~gnai~ontidi
l' organizzazione corporativa .dei tabellioniin modochenessun()poss~~s~t Panico lo esercitatonoalmeno dal 1208; Buoaci ora non,s~!f)pilI1ociachi
a
citare RaveriIla quel mestiere prima diesserediveIllltovassallode11A.cliiesa ricevettero il privilegio al quale essi si 'ichiamatonosuccessW~ente;20 In
arcivescovile; di1llostra che 1'alto prelato rivendicava ilpoterespprernosu Liguria il re Guglielmo nel 1249 accord ai Fieschi,coritidiLava.gna,~~sie~
tttii tabellioniravennati. z01 Probabilmente questi .poteridell1arcivescovo me allacaiica di conti palatiniancheil dirittot'faciendi t~bellionespubIicbs
neiconfronti deitabellioni erano altrettanto an.tichi come, a; RotIli, quelli imperialivel regaliauctoritate per Italiam" ;Z07 Nel XIV secolo, poi, si f~no
del papa verso gli scriiar/i;.era.T)o ci che restavadei slloiantichi,dirittidi molto frequenti lenomine a conti palatinio, come. si' dice dal tempo\di
sovranit temporale" sulla citt e l'intera Romagna; e se gli arcivescovi a ogni Carlo IV in poi, a conti palatinilateranensi;all'inizionesono insigniti rneln-
nomina sirichiarnano all'autorit in1periale, rion si dovr tanto pensare a bri di stirpi nobili, dopo il 1360 anche semplici cavalieri, cittadini e soprat-

zoz Fickef,ItalienischeForschul1gen,2, p. 80 seg.Cfr. anchela menzione di un "\Terrnilius 630


norarius comitis Rizardi" nel 1220 a Verona (Ficker,ibid., 4, p: J13)....... ' .m>:',:
z03Ficker,ltalienische Forschungen, 2, p; 79 seg.; 3;p. 427. Satsraronominarod)oro
'anche qllelPierro cheappate' nel 1216Rimini '. (cfr. sopra;ht.198) ,eil"Marcllisis
Sinisrrariusnotarius Sil,cripalaciicivit. Mediolani" cheincontri?ffio nel 1233 (Ficker,ibh4,
C375 ) : . . . .'. . ' . '. ..: .. ' ..', .' .. ,:.
'Z04 Scheffer~Boichorsr,Zur Geschichte, p. 221;sullagenuinir deldocumelitoedeI1lJ'qOl~
fe=a da parte di Federico cfr. Ficker, ibid., p. 217. '.. ..... . ...,.'e,' .... .
205 Cfr: Ficker,lta#tmische Forschungen, 2, p. 8Jseg.; 3, p .427; 4, p:471,eildocumenro
iI1 Winkelmann, Acta Imperii,l, p.l84, n.207. Anche neI1atilarricol bologneses~pta):itat
llane187 si trova tifi notaio n6minato~adomino PagahoAdvoct6rllm' Lucehsiurii viso
ipsius comitis privilegio".. .' ..... .' ' . ' m;;"):
206 Ficker?Italienische Forschungen, 2, p.82seg., e cfr. la lIlarricolabolognesecirt~sopra
alla nr. 187," . .
Z07 Ficker, ibid., 2, p. 90 sego
576 Notariato italiano Notai pubblici in Germania 57]

tutto giuristi. Pi tardi nei conferimenti si fece distinzione tra la comitiva probatoria che quella conferita loro dallasigillatura: tali scrittori,dunque,
631 maior e la comitiva minor; la prima era quasi sempre ereditaria, la. seconda non possono essere paragonati ai notai italiam. 214
ad personam; la prima, a differenza della seconda, assieme ad altre. ampie Che in Germania non esistessero persone la cui posizione fosse paragO.
facolt, comprendeva anche il diritto alla nomina di altri a conti palatini.A nabile a quella di questi ultimi, affermato nel 1275 dal maestro zurighes
entrambe era per congiunto il diritto alla nomina di notai. 20s Corrado de Mure; egli conosce i legales tabelliones solo in Lombardie
Quanto pi numerose divennero perci le persone cui spettava il diritto annovera invece la sua patria tra quelle regioni e provincie "in quibus non
alla nomina di notai,209 tanto pi si rendeva necessario un controllo sulle est usus legaliumtabellionum".215 Ancora durante i primi anni del XIV
qualit morali. e sul livello d'istruzione dei nominati. Tale controllo fu reso secolo l'autore del' formulario di Baumgartenberg si esprime analogamente
possibile in Italia dal fatto che qui gi dal XIII secolo i notaidiuna.citt e, nel descrivere il documento notarile lorrtbardoe della TusCia, dice "sed
appartenevano tutti a collegi organizzati' c'orporativamente soggetti alla ista non fiuntapud nos";216 e perfino ancorariel1324 a Costanza sisostiene
sorveglianza delle autorit comunali.2lO Nessun notaio, anche se .era stato che in Germania non vi siano tabellioni. 217 '. . .
nominato da una persona abilitata a farlo, era autorizzato a praticare all'in- Ma gi allora. questa opinione non era pi esatta. Per quarito il' casQoel 633
temo del territorio cittadino senza essere stato prima accolto in. un taly col- "notarius iuratus vice tabellionis", che nel 1267 in Baviera incaricato di
legio. Per essere ammessi nel collegio dei notai,per,bisognava.di norma ascoltare le dichiarazioni di certi testimoni domiciliati ili una zonlontri,
avere raggiunto una certa et, dimostrare di .condurre una vita integra e non rientri del tutto in questocontesto,218 tuttavia non si pu l'legre'he gi
avere superato un esame. A partire dal XIII secolo la maggior parte dei in tale esempio isolato a uno scrittore giurato viene attribuita una facolt
notai aveva studiato' presso le universit nelle quali- per prima a Bologna- che in Italia spettava proprio ai notai pubblici. 219 Un vero notaio svolge
si insegnavaJ'ars nottiriatus; eranodisponibili.anche manuali dital discipli-
na.211.All'istruzione universitaria si aggiungeva spesso .un corsodi prepara-
zione praticapresso!l notaio anziano ed esperto. 214 Ph. Schneider, Schwiibische Privaturkunde, p. lO seg., ha rintracsiatounpqllesti
Coscornesi era sviluppato in questo periodo in Italia,ilnotariato fu tra- scrittori che negli anni sessanta del XIII sec. produsse circa trenta d()C\unenti nell'Aha Svevi~,
sportatorelativamentetardi inG eTn an ia. 212 QuLl'esigenzfldi scrittori tra l'altro ancheper Corradino e il vescovo di Costanza (cfr. sudilpiB.Heinemann,Beitr"ge
632 pubblici, ai quali potevano rivolgersi tutti coloro che non disponevano di Konstanz, p. 85s~g.). Un posto analogo pu forse esser," attribuito allchea qUelGUflt:rus pre-
sbiterche attestato dal 1224 ai 1235 (UB Straflburg, 1, n. 193,206,222,237, e cfr, p. 16(, llt.
funzionari. di cancelleria. propri per l'emissione' dei lorodocumenti,etas9d- 1, ep. 187, nt.l). Egli scrive per.il vescovo, ma anche pergc~pitolo~J?e.r la?!tdessa di
disfatta in gran parte dalle .autorit cittadine e dai tribunali ecclesiastici.W Andlau,e aggiunge regol~nnente.il suo nome ("scribetlte Gunte.r~(),Wiegll11dlq t\ien~~
Tuttavia gi nel XIII secolo, almeno; nella parte meridionale idell'Impyro, notaio vescovile, ma egli miri si attribuisce mai un titolo ufficiale cljeJ:l9ss'afare pens!trea.gll~:
troviamo scrittori privati professionisti attivi al servizio di persone diverse, sto. Forse in questa categoria rientra anche lo .scrittore G-ebeno.attes~atq-dallf().3aIl??6f1
Carinzia, del quale tratta]akscl;, Monument(1Carinthiae, 1, p.+XII'e.W2, p.XII .. ) i . '., .....
senza che con ci~i documenti da loro prodotti fosseattribuitaaltfaforia '.:15,.QE, 9,p.476.. L~ versione di questo passo. offerta da F.J,Bendel,}(()lI r(1d V?II Mur<!,
MIOG30(l90~)?p. 51-101: 89, ripresapoi.apche da Redlicl;,Pr}~tt4rku1tden,p.}27,she
.recit~: "inquibus non est ius legaliuintabllionum"; sbagliat~; H-~anoscrittconti~~e.clli~
ramen,t il termineusus, secondo quanto mi stato gentilmente c0nitinic~to dall~ ~tbli()t~a
63J 2~~Cfr. Ficker,Italienische Forschungen, 2,p. U4. Per l'evoluzione di questam.lOvacarica diMon~~o... '. ,- .' ..... . . .. .. ..' """ '. .' .' .._.. :..:..
216 QE,~,p.766. -) formulari per documenti checonc.ed9no la\ac()h~dill()ITl~~te
di conte palatino cfr. in-generale gli scritti cJtatida Moser,T'eutscqes Staatsreht,4,p, 223seg. notai, cons~rvatisi per il periodo di Rodolfo e Alberto(cfr.Fie~~r, Italienisch,~f'?rschti,!g~~,
28 9. Anche i papi oncessero il diritto a nominare nqtai.~disolitotuttaviasoloi,ncasisin- 2, p; 116), siriferisconoprobabilm<;nte all'Italia: Come vedremo pi inl1e.r~ccolfedif()r
goli d per un numero ristretto di persone - e nominarono conti .palatini, peraltro non senza mulari in questione si rifann(} a un modello proveniente dalla cll11celleria~periale 5pe;-ci
vedere contestata questa 10rqJacolt.- Non chiaro se.i prefetti (IiRqlTIa,ch~ esercitavano il non deve suscitareineraviglia la presenza di tali formulari anch~ in. estratti te~:schi ,copiati da
diritto di nomina gi nel XIII secolo (cfr. Halphen, Etudes, p. 79, nt. 2; esempi dal xryse;.
inFick~r, ItalienischeForschungen, 2, p.. 114; nt..14), .10 avesseroriceyutq pet'@I!cessione
quel modello. . .' .. .. ' . .' .. '.' ......-. . '. . ..........: ..
papale oirriperiale. . ,. "':" . :.",,:';,>"'.0"'" ,...T.. non habet\lr".. , . . . . .. " . ..
um
217 Schwalm, Reise nach Italien, p. 742, nt. 2: "tabelIion usus11Al
aJIl311niepartibus
-.; '.' .:, . .... ..... .. , '.' .-,
210.Cfr. Oesterley, Notariat, 1, p.. 176seg.. In qllest'oper~ sono stat.iconsult,atistatuti in 21~I\1eichelbeck, Historia Frisingensis, 2, n.88.- Il ?so. .del 1277 (V7eWiilisck~f'rJJ3~;5, P: 633
.p~rterisalMtisolo al XV secolo, ma anche in tutti quelli pi anticl1i si Jl:qYaIlQ I!Q};llleiSlto.r- 336, n.708) ancra merio appropriato alla fattispecie qUi trattata; il notalO C~~Vl s()mpac.ree
mi;cfr.d es. gli stat\ltidiNovara. citati sopra alla nt.lil6. PerJe istituziQI!ibologn~sicfr.
Hessel, Geschichte der Stadt Bologl'la, p. 302 sego ..i.,:
l'accompagnato~e diunso~ettore papale delle decime. . .' '...... ' ." '" ,_ c-" .
219 Del resto il titolot~bellio viene talvoha attribuito 'll11cheagli scritt(}ridei:,~ri1:>lI1lali
2i1 F"ornir.lTIaggio.tipartico.lari'a! riguardo quando tratter dei forlTIula-r,i, .... ". ecclesiastici; cos ad es. a Spira gi cal'1274 (cfr. Riedner,Spei~~~rpffizi~11ts~erifkt,.p}2., 111:
212 Quanto all' arte notarilei territori di Trento e Aquileia appartengono all'Italia.. 2 e 3). Ma essi allora non erano ancora notai pubbli'ji; e dunque nelpasso~qpr~ctt~to .<li
632 213 Cfr. pi avanti, capitolo nono.
Corrado de Mure l'accento non posto sul sostarltivo tdbellines, bens sull'aggettivo legales.
578 Notai pubblici in Germania Notai pubblici in Germania 579

per gi nel 1287 le suefunzioni in un processo canonico a Colo.qia;eglisi vano effettuate nomine in parte dall'imperatore stess0232 e in parte da perso-
qualifica "Godefridus Westfelinc de Colonia publicus auctoritat~)lllperi4i ne da lui abilitate. Gi nel 1327 Ludovico il Bavaro concesse una procura del
notarius".220 Poi gli esempi si moltiplicano e troviamo notai imperiali, pi genere al conte Bertoldo di Henneberg, ma limitando a dieci il numero dei
raramente papali, nel 1292 a Magonza,221 nel 1294 e 1298 a Utrecht,222nel notai da nominare; restrizioni analoghe ricorrono talvolta anche in altri casi
1295 e 1300 nella diocesi di Worms,223 nel 1297-1300 di nuovo a Ma:gonza e nei secoli XIV e 'XV. 233 Nel 1355 durante la discesa a Roma di Carlo IV un
a Bingen,224 nel 1306 e 1310 a Wetzlar,225 nel1309neltransumptumd~1 principe tedesco,il vescovo di. Spira, fu poi per la prima volta nominato
634 decretum electionis di EnricoVII,226 nel 1318 a Oppenheim,227 nel 1321 a conte palatino lateranense con il diritto illimitato di creare notai; sul suolo
Spira/28 Da allora i casi si fanno sempre pi numerosi einquesto periodo tedesco non abbiamo finora testimonianze di tali nomine prima del periodo
anche in Turingia eSassoniasClno documentati notai, cos,percitaresolo di re Roberto, del quale conosciamo cinque patenti di nomina di conti palati-
alcuni esempi, nel 1328 a Erfurt, nel 1329 a Minden, nel 1334 a: Miinster, ni; in seguito esse divennero per molto frequenti, cos che anch~ qui sirese-
nel 1341 e 1344 a Hildesheim;229 durante la seccmda met delsec.olo cOlll- ro necessarie misure precauzionali contro un abuso del diritto di nomina.234 635
paiono frequentemente in quasi tutto il territorio ted~sco.23o. In Germania non troviamo. un'organizzazione dei notai in corporazioni o col-
Pu darsi che molti dei notai pubblici che incontriamo in Germania a:ves- legi,come era costume in Italia; forse ci dipende dal fatto che in Germania,
sero ottenuto la loro autorizzazione in Italia, le cui universitfuronofreque.q- a differenza dell'uso italiano, nel XIV secolo quasi tutti i notai (e ariche:nel
tate cos spesso da tedeschi;231 tuttavia naturalmente anche in Germa.qia veni- :xv la loro maggioranza) appartenevano al ceto ecclesiastico, einfattLessi
:stessisolevano definirsi sempre .chierici, spesso aggiungendo1'indicaziorie
della diocesi. di appartenenza; nella maggior parte dei .casi avranno avuto
220 Dortmunder Urkundenbuch, ed. K. Riibel-E. Roese, 2 voll.,Dortmund 1881-94: l,p. probabilmente solo gli ordini minori. I notai ricevettero direttive generali per
131, n. 182. Nel L3'oo in carica a Colonia un notaio Hermann Durnich (Voigt,Regesten der 1'esercizio del loro ufficio dal regolamento del notariato imperiale (Reichsno-
Erzbisch6fe von Mainz, l, n. 541, 544 e 545). '. .... . ... .' . . . tariatsordnung) emanato da Massimiliano I nel 1512, sul contenuto del quale
221 Bohmer-Lau, CodexdiplomaticusM(jenofrancofurtanus,)!2;p. 307, n.6l6, Si tratta di
:iln chierkodi Ginevra che si definisce notaio papale. . . . . '. . . non ci si soffermer pi a lungo in questa sede.m .,
222 Muller Fz., ArchiefUtrecht, p. XII. ." ..... '" ". . .. ... ' " Cos verso la fine del Medioevo !'istituto .delnotariato pubblico; che,
P:
. 3~~ ~~ht;g, Zur Geschichte des Notariats, Az, NF, '1;4 (l ~07), 281,28(i;[]131fOT(1j1, come abbiamo visto, si era sviluppato in Italia sulla base della legislazione
P,.. .... ." . " ' . ...,'.... '.,. carolingia, era tornato. sul suolo tedesco evi si era di nuovo ambientato
224Vigt, Regesten der F,'rzbischofe von Maiz, 1, n. 467,499,~57 (dr.anc1le p..(i~~).Si
tratta del chiericodiStrasbJ.trgo Friedrich Frid<:rici, che si4esigna :sacri~p:iilt,%e
completamente. La sua recezione in Germania produsse per un sstanziale
,Urbis prefectiauctoritate nptat:iuspublicus". .... . .' .... ' '. ' . " " . " .... ,.. , riavvicinamentodeiprincipii e delle concezioni giuridiche che, inrelazione
225 Gudenus, Codex dip~otfraticus, 5, p. 114e125,n. 83 e ~1. .. " ...... ..'<." .alla forza probatoria dei documenti, vigevano al di qua e aldi l delle Alpi e
226 MGH, Constitutiones,4, p. 228, n.262, cfr. p'. 267, n. ,301. TIdocwrientofu al1tnticato fino ad allora erano state molto differenti: di queste dobbiamo ora ccupar:-
da "Amldus dePuteo:cl~ricusColniensis,sacrosanct~Romarie e.c1eSie ae saJj impero pubM- ciun po' pi di vicino. .
Cusnotarius", cio da unnotmo nominato dal papaedaIl'irrljJeratre. L,~sottoscrizioridiuj:1
secondo "notariuspublicus Heydenricus deEssende",animita riel tt;sto,:fu(1ms~an,llra~
sumptum'. TI decretm electiotiis fu scritto da "Henricusde Lobbruch c1erius notarii infrasfrip-
ti" ,cheeradunqu~ scrittore gdiAmoldo odi Heidenreich. Assieme a Muth, Beurkttaitizgimd
634 Publikqtioft drdetl,tschen J(6nigswahlen, Diss. G6ttingen 1881,p.25, si puarnmettrechejl per l'arciyescovodiColonia fu richiesta l'autorizzazione a nominare due o tre notai apoStolica
modo di esprimersidiquesfeformule goffo: prima diiliora fJuestipota,i nolayevnomai auctoritate.
dovuto. stelderelaplinuta di un dOplinentodi fa1l; importanza 4al Jurit(cIivi~ti~Iel;dirittO 232 Cfr. ad es. Huber, Die Regesten, n. 3210 e 3488, e Chronik des Jacob Twinger von
pubblico (si tratta del primo striunentonotarile relativo ili'elezione diun sovrafio:te(lesco): . .. Konigshoven, in St'dtechroniken StrafSburg, l, p. 483. ' .
227L~coniblet~Urkundenbuch, 3,'p. 139, n. 170.. . " . 233 Cfr. Ficker, Italieizische Forschungen,2, p. 116; 3,p. 431. '. '.
228UBSpeyer,p. 272,n. 339; su costui cfr.Ri~dner, SpeiererOlfizialatsgerich(p:73~rlt.6. 234 Nel 1476 Norimberga ottenne un privilegio in base al quale le si concedeva la facolt 635
229 UB Hameln, l, n. 242 e 254; ]. Niesert, Beitriige zu einm 'Miinskrischi:n di autorizzare ili'esercizio della professione solo quei notai che fossero stati.approvtidilia
Urkundenbuche,voLl, Miinster 1823, n. 146; UB Stadt Hildeshen,l,n.909 e 940: , .. .citt;dr. Osterley,.Notariat; l,p. 439; dr. anhdprovvedimenti di diritto particolare 'citati
230 Sui notai pubblici in Boemia, dove sono attestatii:l! 1313, .dr.RMh,pti2!attl,rkun-
den,p.23I sego .'. ...... ".>
....
da Osterley,ibid., l,p. 528 sego . ' . .
235 Cfr.Oesterley,Notariat, l,p. 493 sego - Nontratteren:oquipeancI:edell~comp~rsa di
.,c
231Civale soprattutto per alcuni dei notai papali checompaionoinquesto period.S- notai al di fuori dell'Impero;E chiaro che essi, al contrario cl! quelli papali, non erano ricono-
condo una fonte .i:IiColoniadel.13p (Schwalm, ReiSe nqcb]talii:n,p.]42,ri.II) in quel sciuti ovunque; 'per l'Inghilterra abbiamo testimonianza che il re Edoardo:IIp:oib:aipot~
tempo inotfiipapali in Germ3Jlia erano pur semprenop. ancoracos niimer()si,ep()ich6quel- imperiali l'esercizio della loro funzione ndsuo regno (cfr. Baumgarten,Apostolzsche Kanzlet,
li nominti. dal re non volevano prestarsi a pubblicare i processi coritro'Ludvico il "
""-.<....... Bavaro,
. p.55).
Prova documentaria nel diritto longobardo 581

almeno a partire dalla seconda met del VII secolo si sono conservati sem- Il:
pre pi numerosi diplomi regi longobardi e documenti di duchi l>ngobatdi, Ilil
IX dall'inizio del secol VIII in poi anche documenti privati longobardiYGi il fl!
ii.
pi antiC codice longobardo, l'editto di Rotari del 643, menziona pi volte "

LA CAPACIT GIURIDICA DI PROVA i documenti e dimostra che se ne faceva ampio uso nei rapportiquotidiani~6 637
DEI DOCUMENTI MEDIOEVALI Secondo le norme di questo codice almeno in un caso il possesso di un
documento garantisce un vantaggio processuale:in un processo per una
terra,che na prtesostiene di avere acquistatb, mentre l'altra afferma che
era stata dat sblocome praestari, quest'ultima, mediante la presentazione
635 Quantunque non sia compito della diplomatica accertare il valore giud- di un documento diprecaria7 pu far s ch all'avversario, che Stato chia-
dico di prova di un singolo documento, valore che spesso non coincide con mato in giudizio e si trova nel possesso, sia negato il diritto a salvarsi pre-
la sua attendibilit storica, tuttavia anche il diplomatista deve conoscere stando giuramento. Nel 746 il re Rachi attribU ai documenti di cbfuptaven~
qualeJorza probatoria.avessero in tempi'diversi ein luoghidifferentii~ocu dita'vergti daunoscrittote pubblico8 un'ulteriote prerogativa dicostitllire
636 menti in generale, ein particolare de:rminatigruppidi essi.Einf~.tti,'a prova: quando in tali documenti il pagamento del prezzo di venditeratico"
seconda del ,ruolo che il diritto di un popolo o di un'epoca assegnava ai noseiUtdall'aurre del documento e dai testimoni{allta (se la genuinit
documenti nel procedimento probatorio, cambiarono ianche le. forme delle del' docutnento nori veniva posta in discussione) il compratore 'llOnrpi
quali i documenti venivano provvisti; perci necessarioacquisiruna tenutaprovare il pagamento corrisposto mediante il suo giuramento'Se in
conoscenza almeno generale.di quelle concezionigiuridkhe aUinedi corn- Ci simanuesta gi Una preferenza per il docutnento prodotto da un notaio
prendere taliforme. ". . . . .. . .'. . pl.lbblico, tale preferenza crebbe ancor pi nel IX secolo. Nel territorio
Al diritto germanico pi antico era sconosciuto ogni tipo di docume:nt()e beneventano; dove l'antico diritto rimase in vigore anche dopo la ca'duta del
di prova documentaria. Solo quando le popolazioni germaniche fondarono fegl10 longobardo; ci avvenne -mediante un provvedimento del duca
nuovi stati sul suolo romano conobbero i documenti e'corriinciarono a uti- Adelchi dell'866;che disconosceva' ogni forza probtbriaai breVi nonscl'itti
lizzarli llellavitagiuridica. 1 In Italia giOdoacre produssedoeufuentiin da un notaio per prevenire in questo' triodo la produzione di documenti
forme tutte ro1l1ane;almenoun documento da'luie:messosi cc0!1serytin falsi,co1l1~ accadeva frequentemente,9 e che dunque, . dato chegidliP~ima
una copia antica. 2 Da numerose testimonianze,soprattuttdalle~copie.degli pare vigc:sse'Ja regola della produziolle: d~lle cartae da p~rtedillotaiPllpbli-
editti dei re ostrogotiraccolte da Cassiodoro, sappiamochenalerig?ardo ci,diedc::l questiultim.i un monopolio nella prod~zione dei d9su1pnti.
qUe:i sovrani aderirono pienamente all'uso romano; almeno in alcuni casi
po~sibileinoltre dimostrare che Goti emisero' documenti p:ivati} Rimane
aperta la questione~ei Longobardi. abbiano conosciuto i.doc1l1l1 entigi
prima della loro migrazione verso l'Italia; unafonte attendibile, per,attesta di Agilulfo,Adaloaldbecc:& ora L.M. Hartrn.anrl;Bemerku~gen zu den liltestenlangobdrdi.
schen Konigsurkund.en, NA, 25 (1900), p: 608617, ma anche sopra, capitolo settimo, nt. 3.
che Alboino aveva appena attraversato il Piave quando, richiesto dalvesco- 5 Chiust, Untersuchtingen, p. 186 sego Bethmanli-Holder Egger, Langobardische
vo Felice di Treyiso, conferm a quest'ultirno i possedimenti delia sua chiesa Regesten, p. 225 sego
"per suum pracmticum", vale a diretnedianteundocumentoscritt6. 4 E 6 Roth;'224, 227,243, cfr. Ph. Zorn, Das Beweisverfahrennach langobardischem Recht, 637
Diss.Miirichri.1872; p. 52 sego . '. '.
7 Rth. 227: ~ ostendat libellis scriptis, ubi rogatus ftiisset praestalidi'!. .
8 Ratchis8: "adscriv.ane publico"; dr. capitolo ottavo; e Brunner, Zur. Rechtsgeschichte, p.
636 I Cfr. Bruruter, Zur Rechtsgeschichte, p. 3; Deutsche Rel,ht!,geJ'chi'chte, 24,nt. '1;Chrust, Untersuchungen, p: 170 sego Pare che Liutpr.22 presuppnga come ovvia
Privaturkunden, p.14 sego l'emissione' di documenti su negozi di compravendita relativi alla propriet privata, Da
.2 M:arini, I papiri, p. 128. . i '.' ". '. .' . '. . , < , . ........<. Liutpr.116 si ricavalaforza probante di documenti di petmuta e di c?rilpravenditaquanto
"?Possediamoancora duedocumeritidi Ravenna e '. Arezzo' con . sottoscriz,ini .irllirlgua alle singole fattispecie in essi 111enzionate, premesso naturalmente che non vengac()ntestata la
gotica (Die gotische Bibel, ed. W. Streitberg,2 voll,IHeidelberg 1908-10:,1,p,"!79seg.);' genl.linitdel doccinento. . . _
.4Paulus' Diaconus, Historia, L 2, cap..12; cfr..la ntadi \XTaitzsu" questo passo. Invece i '9 Adelchis 8: "Inconveniens usque modoconsuetudo extitit, ut quisquis voluisset, si nos-
documenti di Albino,. Clefie di.altri sovrani longobardia favore deglivi di Ai:lalbeI't0da set, scribere brevem,undecumque oportunitas exegisset. Amodo autem decernimus;' ut soli
Ruzzolo, enumerati nel documnto di CarloIII del 18 febbr~io883,(J?M.Campi, .notarii brevem sribant sicut et cetera munimina. Et quiscumq'ue. deinceps brebis fllerint
Dell'Historiaecclesiastica di Piacenza,;3 voll., Piacenza 1.651-52: l,p. 469; dr. Muhlbacher, absque notarii subscriptionetri ostensus, nu1lam. retineat firmitatm. Quoniamniultos ex illis
Die Urkunden Karls III., p. 477 seg.), sono da riten.ersi invfl~.<:ni. Sui documenti per Bobbio deprehendimus fuisse falsos, quod, Deo opitulalite, cupimus, utulterius nonfiat",
Il
Il
ii
582 Prova documentaria nel diritto longobardo Prova documentaria nell'antico diritto tedesco 583 Il

i
Nell'Italia divenuta franca non fu' emanato un provvedimento legislativ:> genuinit di una notitia iudicatus impugnata; anche qui non vi alcun cenno H
l'
Il
analogo, ma il medesimo principio si fece valere anche qui nella prassi; gi alla testimonianza del notaio. 18 . . ....... " Il
nell'887 esso fu riconosiuto in un placito di Asti e si procedette conforme: Sul suolo tedesco, presso le stirpi che, durante o dopo il periodo Aell~ IlI:
638 mente ad esso.l0 A partire dal X secolo .in Italia troviamo solo molto rara- invasioni, si insediarono nel territorio una volta romano, ciopressoi 1:1

mente documenti privati che non siano stati scritti da notaipubblicioeccle- Franchi, gli Alamanni e i Bavari, ben presto si diffuse ampiamente l'uso del
siastici. ll documento nei rapporti negoziali. Alle stirpi che invece nonvenneroitnmec .
i!;

ii
Se il documento notarile prodotto davanti al tribunale. era. riconosciuto diatamente a contatto con la prassi giuridica romana, dunque ai Sassoni,ai
li
"

come genuino dall'avversario della parte producente,. il documento forniva Frisoni e in buona parte anche ai Turingi, il documento rimase originariac
una prova piena quanto ai fatti in esso narrati. Ci si deduc<,:con.c:ertezza sia mente del tutto ignoto. Gli antichi dirittipopolariCVolksrechte) diqu~ste tre
dai passi sopra, citati dell'editto,12. sia dalle notizie. che possediamo . sulla stirpi non conoscono n i documenti nei rapporti negoziali, n laprov:a,
prassi. del procedimento giudiziario,l3 Ma parimenti sicuro che ancpe.il documentaria nel procedimento giudiziario; solo. a partiredall'epocaca,ro~
documento notarile necessitava anzitutto di un taleric>nossilllent> .per lingia anche in quei territori vengono emessi documentisQtto l'influenza
avere forza di prova, e dunque era possibile la sua,impugna~ione(jalsa.tio).IJ franca ed ecclesiastica. Anche allora, per, ci avvienenoh soloincompara~
Per il pri.llloperiodo .longobarcioabbiamo per. solo scarse, inforrmlZionisy bilmente pi di rado che nella parte meridionale e occidentale della
come si configurasse nei particolari il procedimento in ca,s>diimpugnazi>r Germania, ma,. a parte i documenti regi, ai quali.l'a,utorit dei sovrani confe-
ne.l5 In numerosi pIaciti longobardi si impone in .tali casiungiyralllent>a risceprestigio e valore; e i documenti dal contenuto puramente<eclesiastic
coloro c:heproducono i documenti;16 si sar autorizzati asuppogecpy co, che non pssono essere valutati secondo il diritto popolare indigeno,
anche i testimoni dei documenti eventualmente svolgessero un ruolo in que- tutte le scritture documentarie o di tipo documentario prodotte in quelle
sto proedimentQ,17 mentre invece non si trova menzione del fatt> c:hy)o zone all'incirca fino al secolo XI, talvolta persino fino al XII, e a noi giunte,
639 scrittoredovess~convalidare la genuinit del documento.lnll11cas9.risal(':n: presentano un carattere del tutto informale e non abbiamo alcun dirittbdi
te all'824, che peraltro risente gi dell'infilussodel. dirittofra!lc(), ffiedia,!lteJa attribuire a queste scritture un valore giuridico. Una ricerca sulsighific~to
testimonianza dei giudici e di. altrinqbjles presentiyieneconyanda,taJ? .dei d>SllII1enti nella vita giuridica tedesca p~rijjrillli sec()lidel Me<N0ev?
deve ass.olutamente limitarsi. al territorio llleridi6nale oceidentalecielfa
Germania abitato dalle prime tre stirpi citate.19 . , .'. ' ," . . , .'..,.. . '
638 IOHPM, Chartae, 1, coL75,n.15.L'avyersariodella partechepr()ducev~il(.p~ent6 Nella stesutatramandataci dai manoscritti pi antichi,che risalg()nopro 640
dichiar!,: "artol!,ipsa que~ ~os ostenditis nichil nobis impetit, pro. eo. quoll~gib.lls ~criRta
non est,'preo"quod notariuspublius scriptarion est nec firmata",, Qusta'obizione fu babiliIlen,tral' 717:719,20 ildiritt() popolarealamanriomehzion~pivol~}l
accolta dai giudici. Non del tutto simile un esempio pi antico da Spoleto, dove nel 750 un dqculll(':ntq p~iV"ato Ccarta) .senza.stabilire,quant() .alle. forJ,eneF~s~~l'ierer
documento fu dichiarato non genuino "pro qua re nec notarium vaenirnhabebant.nec testi- la sua validit giuridica, null'altroche il documento deve .esse:e.firri:lat9d~
monia" (Regesto di Far/a, 2, p.)8, n. 30l;in quest'ultimo caso,infatti, potrebbeessersitr~tta testirnonie datato,21 Non adottata alcuna disposizione quanto.allo.scritt()-
to diun documento incompleto, dato che mancavano .anchei testim.oni;son:W.(ssery!"gipst!'-
mente .Redlich, .Privaturkunden,p. ZO,nt. 1. Cfr. Gloria, Codfcediplom,qticopadovi2'!9;1;p.
956: nel 1100 a Pad~:rva una "cartula nullo iure munita nulloque ta~ellione~pbs:ripta" in
sede di giudizio fu dichiarata non valida. d, . . ' i ' . ' ....: 18 Flcker, Italienische Forschungen, 4, p.13, n. 9: "dum ipsi eamd6nnotitiam iudicatif~: 639
11 Solo nel tardo Medioevo compaiono in Italialeischritte non~Froclotte dallotill, che samesse' clamarent... iudices vel ceteri nobiles hoIriinesquituncibifuerant presentes.'~i
rientrano nella categoria degli atti non autenticati (maggiori particolari sll.questipiil.av:anti)e veram esse testificati sunt". Osservo ancora che; secondo Troya, Codicediplomaticolongobar~
che sono state appropriatamente distinte come"atti preparatorii deL.docurnenton()tarile" do, n. 791; controversa la forza probante di una copia (exemplarl il q:uoriginale(autelltiq)
(Paoli,Programmascolastico,3,p.2Qseg., e.i lav()ri ivi citatidelme(esimoaut()rel.;; . non presentato assieme alla copia; che inoltre la dichiarazione del re De~iderio,secondo cjli
12 <::fr.in9Itrel\clelchis 4,. secondo. CJli anche il teste di un .docum~t()cleyeJarvalereil egli avrebbe visto un iudiatum del. quale anche esisteva solo: un cxemplar, e. che questQ.iudj~
suo contenuto cOntrose stesso: . . ..... ........... ". .... ..' . '. ... . catumsarebbestatoconfermato dal suo predecessore Astolfo, dimostraovviamentelagenui.~
n Cfr. Bethmarin-Hollweg,Civilprozess im Mittelalter, l,p. 3?lseg. ..... . . . ... nitdi'luestoiudicatum. . . . ". . . . . . . " . ..:' '.:
14Secondo Li1Jtpr.1l5,anche il possesso trentennale nongarantis\'e colui che possiede ,.19Per quanto segue cfr. Bresslau, Urkundenbeweis, p. lseg. Ibid.,p.l,nt.l, sono qtatii
qualcosa "per cartolam falsam", qualora sia dimostrata la falsificazione,J::ff.an.ch~.b.iJltpr, Vi. relativi studi di Brunner che per primi hanno gettato luce siI questa materia;.()racfr. anche
15 Per il periodo Iongobardo pi antic.ononci.sonolltilile.disposi~i()niclelLibiir Brunnei,DeutscheRechtsgeschichte, 2,p. 420 sego ' .
Papiensis del IX sec. dato che risentono gi del1'influssodel1alegislazione fqlIlca.; .. ' ,20 Cfr. Brunner,Deutsche Rechtsgeschichte, l,p. 449seg.; Schri:ider,Deutsche Rcch,tsge- 640
. 16 Troya, Codice diplomatico longobardo, n. 340, 641,677 e}03;cfr,Bethlllann,floll\Veg, schichte, p. 257. .' . " . '.' ,..,'c,
Civilprozess imMittelalter,l, p.383; Brunner, Deutsche Rechtsgeschickte; 2,p~ 424... ........ ,. 21 LexAlam.l; 2;16-18 e42. Nel tit. 1,1 prescritto. che i documenti per una chiesa
17 Cfr. il forte accento posto sui testi in Ratchis 8. devono essere depositati sul suo altare in presenza del sacerdote.
584 Prova documentaria nell'antico diritto tedesco Prov documentaria nell'antico diritto tedesco 585

re dei documenti e perci non siamo autorizzati a presupporre l'esistenza. di Le parti pi antiche della Lex Salica non conoscono ancorail docl.lmento 641
scrittori pubblici in base al diritto della LexAlamannorum.Menttenella privato; bens solo quello regio: quest'ultimo ritenutounq strurnent~jnat:~
maggior parte dei casi il compimento di un negozio giuridico con o senza taccabiledi prova in una misura della quale si parler tra poco.24AbbiamQ
carta lasciato alla scelta delle parti, nel caso di trasferimento di beni eccle~ conoscenza delle forme giuridiche saliche della procedura, nel corsocl<:Ua
siastici a laici prescritta l'emissione di un documento; colui il. quale ha quale viene esibito un documento, solo da una, redazione pi recente scritta
acquistato un bene ecclesiastico e non in grado di esibire il relativodocu~ in Italia, della quale difficile stabilire la data di composizione e l'ambito di
mento, perde il diritto di proprietP Da diversi passi si ricava con certezza applicazione,25 Secondo il suo tenore un documento, che si presuppgne sia
che quando un documento presentato in un processo ed riconosciuto firmato da sette testimoni, .mentre quanto.allealtre,suecaratteristil:J.~ for"
come genuino, cio come valido dal punto di vista formale e materiale; rape mali non si stabilisce nulla di pi dettagliato, pu essere impugnato in d'Je
presenta una prova dei fattiin esso narrati.. Se il documento impugnato, modi. Se l'avversario dicolui che produce il documeptosilirnita allacont~c
non costituisce uno strumento da solo sufficiente alla prova, ma la facilita a stazione semplice (ein/acheSchelte) della carta (falsarnadclamare),quest'ulti;
colui che lo produce e peggiora la posizione processuale della controparte. mo assieme a dodici coniuratores(Eideshel/er) .deve giuramela geIluinit:
A quest'ultima viene negato il giuramento, mentre colui che produce il colui che contesta il documento non ammesso algiuramento.Sl'itnpu-
documento e i testimoni del documento giurano il fatto in.essoriferito.:Se gnante non si accontenta di questo,deve allora passareallacont<:ta:zioIl~
questo giuramento viene prestato, la controversia si risolve a favore del pos~ solenne (feierliche. Schelte), che effettuata. sempre davanti al trip.t:ll1a1e.
sessore del documento e l'avversario obbligato inoltre al pagamento del- Subito dopo la dichiarazione del producente che asserisce la genuinit del
l'ammenda fissata neldocumento.2 3 documento, l'impugnante, che lo. dichiara. invece. falso, loperfqracqllilJlla
lesina, dopo di che chiamato a giurare assieme a49 C(miuratores,:t.:ispettj.c
vam<:nt<:sette contro ogni testimone del . doumento. SetalegiuplIrrento
22 Lex Alam. 18. viene prestato, la falsit del.docum<:nto. .con, ci ,. din:lOs1:t:ata, am6110cne
23Lex Alqm. 2, 1; 2, II Presbyterecclesiaequi menzionato, .chegiu~a.llssiemeai ."t~stes, colui che ha prodott() il documento non sfidi l';impugnante a 'JndueJlogil.l"
qui map,us eo rurn incarta lniserunt",} ritenuto .da Bnmnef,DeutscheRechtsgeschichtf!, ~,p.
423, nt. 17, Jo scrittore del do~umento;. Brunner .10 vorrebb~. distinto daI pastor (]cclesiae
diziarioda combattersi tra quest'ultimo, o uno ddsuoi coniu,ratores,e Jll1()
nominato prima e dopo, che egli considera come colui cheesibisceil~oumento.Non dei testimoni .del documento:' tale duello decide la. controversia.,Anches~ 642
credo che q~esta interpretazione sia esatta; usando i terminipastor e presbyteflafo te cam- condo quest~disposizioni il documento che impugnato n~ncostitJ1J~%'c:li
bia semplicemente il modo' di definirela stessa persona, come aVviene anche in ,Lf!iAlam. l1 6, per un, mezzo di prova sufficiente, ma garantisce parimellti. achUqpr9:
9 0veil tt:rmin~sac(]rdos sostituito. con ql,!ello.di pastor ("coramsacerdote\T~LIIlinistr()s clllceun vantaggio in processo. ., . . . . .... '.' .' . . ' F '
eius" qU~1I1pastor. ecclesjae iusserit audire sacr ent1,iJn" ,cio davantill.1sacer90te Q~~aiu
am
tante dept~to:a ci dal sllcerdote). II presbyter .eclesiae identico. al "sacerd()s qui ad illam Il diritto. bavarese recepile norme. della Lex Alamannwtt.rn circiJ.gaf~
ecclesiam desetVit", ~.presenza del quale, e davanti ai testimoni, secondo LexAlam. fil 'n' rimento della propriet fondiaria mediante docum~nt();~ss(). dipql1~ .che
documnto viendeposto'sull'altare; e perci' si pu dire che i testi "una'cum'presbytero l'autor.<: deyeapporre sul documento la sua firma autografa,che.i4<:~titnbrii
641
ecclesiae testificentur". 'L'interpretazione di Brunner presupporrebbe che presso gli devol1o porvi sopra 1<: mani e che i loro nomi d<:v()nqesseryiel~llQati;i?llalqr
Alamanni solo un chierico munito della dignit sacerdotale sarebbe stato autorizzato ascri-
vere documenti, cosa che assolutameIlte impensabile ed contraddetta da nunifosidcu'
gam~llteal diritto alamannq, anche quello bavaresefadipellc.yrea;Y.a.gelit
menti scritti. da chierici in possesso solo degli ordini minori. Inoltre daidoCumeniFpubbL della scriptura dalla data.26In modo ancora pi definito dell,aL(;'x
da'J-D. Sch6pflin, Alsatia diplomatica, 2 voli., Mannheim 1772~75: 1; p. 57, n, 67e 68, non Alaman11oru,m il diritto bavarese d rilievo poi all'incondizionata validit
si pu concludere in linea generale che anche un laico possa esserechiarnatopastorecclesiae, giuridica ditutti i contratti documentati per iscritto e dichiara cheildoclI-
come Brunnersuppone: in quei documenti si dice: "monasterioquodV"0caturMorbach, ubi mento convalidato da. testimoni, anche qui purch ricol1ociut?g)tt~in(f,
domnus rexKa.rolus pastor eo tempore (pastor noster) esse videtur";'comin altri docu-
menti .(ades: il n. 69) si afferma: "ubi A. monachus vel abbas eodem tempore'essevidetut'" costituisce un mezzo sufficiente di prova,27 Invece la lggebavirs<:n.o.n
o', ... . ",.' , __ ' '. . . :' ' " _',_' '..;.,.,_' ,:.. .

pastor, insomma, termine scelto qui perindicarelaposizionedi unabatelak6,posizion~


c?e lo stesso Carlo deve avere rivestito per un certo tempo dop6ilvescovoce~bate
S:ndbel'tUs e prima della nomina dell'abate Agilmarus.InLexAlam.ll;ilteimmepastor 24Lex Salica 14,4. Cfr. pi avanti, nt. 31.
VIene usato per un vescovo; Lex Alam. 19 ("ut nullus presbyter nec aliquispastorecclesiae 25 LexSalica, Extravagantia, B, 3 e 4 (ed. Behrend, p. 166; ed. Geffcken,p.93 L.N massi-
potestatemnon habeat vindendi eccIesiasticamterram") indica in generaIeogniecclesiastico nwrisale alla met delIX sec. (dr. Brunner, Detttsche Rechtsgeschichte, 1, p.442).
prepos~o a una chiesa, sia vescov?, abate o prepositoecc: Ch ilpresbyterecclesiae debba 26LexBaiuw. 1, 1, e 16, 16. ' ' . ., . C 642
essere mterpretato come il rappresentante giuridico della chiesa. sf deduce anche daLex .', . }7Lex Baiuw. 16, 16:. "pacta vel placitaquae per scripturaquacumquefacta~untv~lper
_Alam.3 (dove sacerdos si alterna a presbyter, come sopra pastor a presbyter,eco~e in Lex testes denominatos tres vel amplius, dummodo in his dies et.anp.ussiteVidenter expre~~u~;
Alam. 6 sacerdos a pastor), e 20. " .. inmutare nulla ratione sinere permittimus". Cfr, anche ibid. 16, 2e 16, 15.
..........,.
586 Prova documentaria nel!'antico diritto tedesco Prova documentaria nel!'antico dirittoted,esca . 587

contiene alcuna norma sul procedimento che seguiva all'impugnazione del vetificato in nessuna epoca. D'altro canto non restava neanche imptinitb,
documento. Si pu solo supporre che in tal caso, come pressogli:Alamanni, come invece si voluto sostenere,33 chi contestava la genuinit formalediuli
colui che produceva il documento arrivasse al giuramento assiemeaitesti- documento regio, mentre sarebbe stato solo biasimato chi ne pOheva in
moni; e le notizie a noi giunte intorno a un processo svoltosinell'829,nel dubbio la validit giuridica sostanziale o la verit del contenuto. Secbndola
quale fu impugnato un documento di donazione a favore di Frisinga,con- concezione concorde di tutti i diritti germanici la contestazione (Scheltung)
feffilano questa congettura e dimostrano in particolare che il possessore del di un documento piuttosto un atto unitario nel quale' i motivi formali
bene intorno al quale era insorta la controversia dopo la produzione .' del d'impugnazione non possono essere scissi da quellisostanziali;34 solo un
documento non fu ammesso al giurarnento, quantunque si trovasse in'pos- documento riconosciuto come genuino provail suo contenuto e confutarne
sesso del bne. 28 Non sappiamo bene se il diritto bavarese accanto alla conc la verit, o anche solo la validit giuridica del contenWo, equivale adattac-
testazione semplice, qui applicata, conoscesse anche quella solenne; non carne la genuinit formale, vuol dire dichiarare il documento falso)5 Ora,
per probabile; dato che le norme giuridiche bavaresi relative ai docllInenti questa dichiarazione proibita nei confronti di un documento regio,ma
sono apparentemente pi vicine a quelle alamanne che a quelle franche. ovviamente ammessa nei confronti di un documento che d a credere di
La Lex Rz'budrz'a contiene disposizioni minuziose sul valore probatorio essere un documento regio senza esserlo. L'impugnazione di un documento 644
dei documenti regi che, come si evince' da parecchi passi dell'opera di regio resta quindi impunita qualora si dimostri che esso falsificato nel
Gregorio di Tours,29al tempo della stesura del dirittoripuarioJurono senso moderno della parola, mentre punibile qualora questa prova non
643 impiegati molto pi spesso di quanto sia possibile ricavare solo dalle scarse riesca; la pena severa prevista nei confronti dell'impugnante infatti intesa a
testimonianze direttamente a noi pervenute sull'attivit ,. aella 'cancelleria prevenire un'impugnazione sconsiderata di documenti regi,36~L'assullzione
imperialefrancacLa pi importante di queste noffile stabilisce chel'impu- delle>provenon consiste per, come per la contestaziOlie di un documento
gnaziriegiudiiiaria di un documento regio 'ammessa sol nel caso in cui privato, nello stabilire se l'azione documentata abbia avuto luogo effettiva-
l'impugnantesia sua volta in condiiione di presentare un docunien!oreglo mente ein'modogiuridicamente valido,37 ma solo.nel verificare seildoi-
dal contenuto opposto. Senonpossiede un tale d()Cume~toe dunqueimpu c mento contestato sia un documento regio: In uncasotramandotoCi dalNI
gn un . ~'testafIlentum regium absque contrario testamento'" deve pagare secolo la prova fu fornita dalla testimonianza del referendario che avev
conIa vita; pena che pu riscattare solo mediariteilpagamentodel suo gui- redatto e sottoscritto il documento;38 e, almeno per tutto il tempo in cui et
drigildo (Wergeld),30 Questo passo della LexFJbuarz'a del tutto conforme a usualeola sottoscrizione autografa del capo della cancelleria d~ ri~og!lit()-
un altro della legge salica,3! secorido il quale all'impugnazione giudiiiariadi re, questa sottoscrizione, la cui genuinit,se necessario, poteva~ssereac<:er-
un documento. regio viene comminata la pena &200 .solz'dz',l'inlpott<:ldel tata .mediante il. confronto grafico, sar stata considerata come il criterio
urergelddiun franco libero: 32 constatiamo cos che la tlltelaassicurata ai
doc:nnenti regi er::! comune a tuttoil diritto franco.. '.' .'; ...... , ; ; < '
"E chi~roche equestatutela non pu essere andata cosi oltre da escludere 33 Cfr. anche Seeliger, Kammernotariat, p. 398, e, contro di lui, NA, 16 (18~1), p.218~
6gniopposizionecori la minaccia della pena pidura quandO, ili unqualsiac 219. .., ...'. ' ..." .........
34 Cos ora anche Brunner, Deutsche Rechtsgeschichte, 2,p. 426; ecfr.an~he p.420;
si processo franco, si produceva un pretesddocumento, regio:' ci~Vfebbe 35 Perci il contrario di una carta falsa o mendax nori semplicemente una carta vera o
significato favorire la falsificazione deidocumentiequestononpti ess~rsi verax; ma anche una carta bona oidonea. . '. . '.. . ' . . ..,..' .... ,. 644
36 Proprio per via. di qesta. pena. severa rimaneva sempre ~oltoconsiderevole il pericolo
che sicoffiIIlettessero abusi con documenti regi falsi. Su uncasQ del gen~re cfr. Pas!i0S.
Le.udegarti;cap.1, 19 (MGHSRM, 5, p. 301). . > .. ;.. ,........
28 H1J11dt~Die Urktmden des Bisthutns Freising, p.12, n.14; ora in QE"NF:4,p.500,n. .58.5. 37Tuttavia; nel casodi un affrancamento effettuato medi~te1aiactatiodi~ariie gar~tito
29 GregoriusTuronensis, Historia Francorum, 4, 46; 6, 7; 6; 16; 6,46; 7,31;8;22; 10,19; da un, documento regio, secondo laLex Ribuaria 57, 2 (1ahorma appartien.~all9.1egge regia
De virtutibus S. Martini, 3, 15; Liber vitae patrum, 1,5. Anche nei testi agiografici si menzio- citata pi avanti) era eccezionalmente possibile impugnarean~he i presupposti giuriciicidel-
nano spesso documenti dei sovrani merovingi. l'affrancamento. Se poi colui che lo aveva ottenuto medi~te la iactatiodinarii Ilti aveva
643 30Lex Ribuaria 60,6; cfr. Sohm, Friinkische Reichs- und Gerichtsveifassung,p.62; nt.15. strumenti diprovasufficienti a giustificarlo, incorreva nella pena di 200 slididaversare al
31 Cfr. sopra, nt.24. ....< .. sovrano (cfr: Brunner, Deutsche Rechtsgeschichte, 1, p. 366, nt.66;p. 446, ~t.18~e Gai,
32 Lex Salica14, 4; cfr. Sohm; Friinkische Reichs- undGerichtsverfassung,fi,60 seg.In Zweikampf, p. 236-289). '. , . . . . ... . .... ... ... ..... ., ..
questo contesto rientra anche la disposizione contenuta in Lex Ribuari 57,'3, che fissa a 200 . .' 38 GregriusTuronensis, Historia Francorum, lO, 19. La Vit Austrigisili episcopi Biturigi~
solidilapena "adpartem regis" per il caso di ingiusta ppugnazionedella libertdiunuomo che nl cape 4 in un caso simile vorrebbe far decidere mediante un duello IacontroV'ersi~tra
affrancato sulla iactatio dinarii (Schatzwur/! ein possesso di una carta al riguardo, cio diun
documento regio con l'ordine di porlo in libert.
colui che produce un documento e colui che dovrebbe aver dato al primo il documento, ma
lo nega, risale solo al periodo carolingio e non degna di fede (cfr. :E;:rusch, in MGH SRM, 4,
588 Prova documentaria nell'antico diritto tedeseo
Prova documentaria nell'antico diritto tedesco ,589

decisivo per stabilire la genuinit di un documento regio. c Nel X secolo il parte per' questo caso, il principio che i documentiregi45 fossero inoppu- 646
riconoscimento della genuinit di documenti regi nei tribunali ita.liani gnabili e fornissero un mezzo di prova giuridicamente' valido deifatti irissi
effettuato dal sovrano emittente, il quale personalmente o mediante il suo documentati trov nel diritto tedesco un riconoscimento duraturo ed ~steso
advocatus (Vogt) rilascia la dichiarazione che egli ha ordinato di emettere e a tutte le parti dell'Impero.46
sigillare il documento e vi ha apposto la sottoscrizione)9 Questo riconosci-
mento era per possibile solo quando il sovrano, autore deidocumenti,era
ancorain vita e, anche in quel caso,non era sempre facile: il renonpotva Merseburgensis episcopi chronica, ed. Fr. Kurze, Hannover1889 (Scriptores rerum
ricordarsi in un secondo tempo di qualsiasi ordine da luiimpartito.4qE se il Germanicarum in usum scholarum), 9,20, e il caso molto singolare del 1081 (Stumpf, Die
645 sovrano era gi deceduto, occorreva trovare un altro mezzo di prova, come Reichskanzler,n. 2835;Pasqui, Documenti, 1, p.341) in cui un documento di EnricoIV fu
vedremo nel corso dell'esposizione successiva. . '" . ' ... dichiarato nullo e ottenuto con la frode prima in unplacito del cancelliere di'Enrico; Brdiioo
di Losanna, poi dallo stesso sovrano, perch era iri contrasto con un diploma pi antico di Ugo
La Lex Ribuaria proibiva l'impugnazione di un documentotegio solo e Lotario. Un esempio iriteressante dell'applicazione di quel principiogi nel diritto longobar- 646
"absque contrario testamento" ,la ammetteva dunque Ql1alora l'impugnante do dato dal documento di un missus del te Rachi del 747 (Troya, Codice diplomatico longobar-
avesse potuto produrre un documento regio in opposizione. Tale legge do, n. 602), che stabilisce: "ut cuiuspraeceptum~ssetanterior, pars ipsahaberet.}psum~asa-
quindi, in caso di conflitto tra due documentiregi,nonconsidera nessuno lem". Si tratta di un praeceptum del re e di uno del duca di Spoleto: il dOC1,llueni:o ducaledev~
dei due. come nullo, preferisce per il.pi antico e dispone una divisione dunque essere stato considerato come equivalente a quello regio. Anche in un placito beneven-
tano del 762 (Troya,ibid" n. 779) nel richiamarsi all'editto di Liutprando enunciato ilprinci'
dell'oggetto contestato, del quale al possessore del diploma pi antico deyoc pio: "ut praecepta facta, quae anteriora essent, firmiora et stabiliora essent" . Come gi ha osser:
no spettare due terzi, a quello del diploma pi recente un terzo. 41Norisap~ vato Troya, nell'editto di Liutprando non si trova una frase del genere e secondoJuisi ininde-
piamo se questa norma fosse di' diritto omune franco o soloripuario; va alludere all'editto di Rotari, 174: "donatori non leciatipsun1 thinx quod ant~a.fcit iterumin
sicuro chela posteriore .legislazione dei Merovingi non riconbbequesto alium hommem transmigrare" (cfr. su questo anche Chroust, Untersuchungen,p.p9).
45 Per questo periodo pi antico sappiamo poco del valore giuridico didocuinenti pontifi-
principio. Gi la praeceptio diClotario II e, 'ancora. pi chiaramente," il suo ci nd tribunali laici; e anche i docUnientiaddottida O. Lrche,Die Privilegiertigder deut-
editto del 614 42 ,dispongono l'invalidit di documenti regi ottenuti conIa schen Kirch ilurch Papsturkunden bisilf Gregoy VII. Ein Beitrag zil'r. Geshichtdes p;ipitlt~.
frode esancis,cono chedaallora.in poi un diploma che contraddie un altro chen Formelwesens, Alli, 3 (1911), p. 125-232: 214 seg., non offrono molte infornm:ionL.Un
emesso prima deve considerarsi come ottenuto fraudolentemente:43 Da allo- placitodel)014,nel quale non viene riconosciuto U1documento pontificio che in contra~to
ra finpalXII secolo numerosi esempi di decisioni adottate dal tribunale con documenti regi pi antichi, si tfclVain Codex diplomaticus Cietanus,l, p. 244, n; 130.. ". '
46 Testimonianze della produzione di documenti regi al tribunale di orte inperiale srti;:
regiO dimostrano l'ap.plicazione rigorosa del' principio ,secondo. ,il quale, in vano in Franklin, Das Reichshofgencht, 2; p. 255 s~g; Per !'Italia si cfr. ad s.comenell186al
caso. di copflittotra, due documentiregi,il pi antico l'unico legalmeIlte triblIDale dicortedi Enrico Vlfu em~ssa una sentellZa sulla base di Uri pri~~gioq]jFedeilco)
valido, mentre il pi recente, opposto al primo, invalido e da annullare.44 A senzatenre conto dell'eccezione "quod predic tum privileghllIl er~t Ilipeti:atw.iindetrin.ep,
tuni,eorum et per mendaciuni" (Ficker" ItalienisheForschungen, 4, P, 211). N611~conoscirQ
c
le ragioni per le quali Ottone I, dopo avere riconosciuto nel 952 la legiitimitli rtidiiitu
p. 188 seg.). fondati sulla esibizione di documenti regi, dispose nel 953 un'altra escl\ssiondeftsti;per poi
39 DDO I, n. 26~; DD Q III, n. 270. " , . riconoscere di nuovo tale legittimit (cfr. DD O I, n.157 e 163). Ma, a diffe["nzadiFiki;
40 Quando Federico II nel 1236 venne richiesto dagli abitanti di Dqttmund dirinnovare un
Beitriige, .1,p.84, non userei il secondo di. questi diplomi contro. ilprinipio; riconosciuto
privileg~o da lui stesso emesso nel 1220 e che pareva fosse stato.bruciato, essendotimper~t()re esplicitamente nel primo, per cui i documenti regi costituiscono mezzi di prova pienamente
"de ventate pre cum inerti, cum et,sidicti cives privilegium idem iuxta fO=at)1.oblatam a validi; gi nel periodo carolingio (cfr. Bresslau, Urkundenbeweis, p: 18,nt.5)}e inseg1iifo
nostrafuissent excellentia consecuti" et quod combustum erat, nostrecelsitudininon constaret" ancora pi spesso, avveniva che si facesse qualcosa di pi e, oltre alla proya aoumentaria;si
n.
,incaric un commissario di studiare il caso 03FW, 21(2). Pi tardi in casirlliJiilella ~ancelle: interrogassero anche testimoni per togliere all'avversario ogni pretesto perIa.marsi diayere
subito ingiustizia.. TalecumuJo dei mezzi di prova si trova ad es. n! 998iri. uriplacito romano
ri~impe~ale sipot ricorr~re ai regist;i, cos come si faceva da sempre in. quella pap~e: 11asap-
Plar;:-~ gia ch~ anc~e questi non fornivano sempre info=aziqniaffi!abiJi(cfr.capitqloquarto).
(Regesto' diFar/a, 3, p.' 137,n.' 459); I;advocatus (Vogt) di Farfa produce undocufuento.del-
l'imperatore Lotarioe offre una triplice prova: "voluit sacramentum praeberecuinsuissacra-
Lex Ribuarza 60, 7, '. . . ..>" , " "
42 MGI:I, Capitulariaregum Francorum,l, n. 8,c.5 e9 (p. 19); n. J:c.)3(p::?2).
mentalibus, quod scripta ipsa falsarion essent,et quod monasteriumpraedic tl1m peripsam
.43 ,chlar~ che noI). si pu ritenere che un documento sia stato ottenuto con tr>de q\latl-
confirhiationem per .centum et amplius annos sedeH:nsavit peilegn:. Langobardoniin:
do ID esso la disposizione contraria adottata in precedenza viene espress!uuente ITIenziol).ata e Irisupei prpllgnainet per testimo,riiaprobare V'oluit". Rifiutahdosi gli avversari di .accettare l~
soppressa. Nel mio articolo Urkundenbeweis, p. 21 seg., ho addotto eSe1Ilpi' dit~annuJk provai. si riconoscei! diritto dell'lIbate. Uprincipiodanie enunciato qi nel testo potrebbe
menti; in tutti questi casi il documento pi recente che annulla fu natrIm~nteconsider~to essere inficiato solo se si dimostrasse che tribunali haMo giudicato contro documenti regi
valido, quello pi antico e annullato, a meno che non fosse stato anche,di~Jruttomaterial- sulla base di altri mezzi di prova; Ci accadde per solo in csi eccezioriali; RieiJtiain questa
mente, fu ritenuto invalido. "..., . .. ,........ ' '. - . fattispecie il caso verificatosi nel l 096 quando giudici. dellatontessa Matilde (della CJ.uale
44 Alcuni esempi in Bresslau, Urkundenbeweis, p.,!8 seg.Cfi. anche Thie/mari
occorre considerare il suo rapporto con l'Impero) 'nonostante la produziondi diplomi di 647
Carlo edi Ottoneconsentifono la sfida degli avversari al duello (Ficker,Itlienis:heFofschun-
590 Prova documentaria nell'antico diritto tedesco Prova documentaria nell'antico diritto tedesco 591

647 Una legge regia inserita nella Lex Ribuariorum epromwgata prqbabil" il documento, bens, a suo favore e con esclusione della controparte dal giu-
mente durante la prima met del VII secolo 47, la cuiinterpretazione tuttavia ramentosemplice, alloscrittore50 e ai testimoni del documento, che la legge
non molto semplice, contiene norme minuziose e importanti sul procedi, prescrive debbano essere da sette a dodici a seconda della rilevanza dell'og,
mento da seguire in caso di impugnazione di documenti privati. 48 La legge getto. In entrambi i tipi di documenti occorre distinguere un'impugnazione
fu emanata allorch nell'ordinamento giudiziario franco era gi stato intro" semplice e una solenne, quale gi ci nota dal diritto salico;come l que-,
dotto l'istituto degli scrittori di tribunale o scrittori giudiziari (Gerichts" st'ultima effettuata davanti al tribunale mediante la per/oratio, del docu,
schreiber, cancellarii, notarii)49, e di conseguenza traccia una distinzione tra mento. Nel caso della contestazione semplice la prova della genuinit
il documento redatto da uno scrittore giudiziario e quello scritto da un pri" addotta dalla testimonianza dello scrittore del documento e dei testi: Non si
vato,.dato che, almeno in un determinato caso, attribuisce al prim()l.lva,l0" accenna al fatto che la parte soccombente, oltre ad avere perso il processQ,
648 re di prova pi elevato; quanto al resto, per, tratta entrambi i tipidi docu" debba anche pagare un'ammenda. Invece nel caso della contestazione solen-
menti privati secondo principii essenzialmente identici. La differenzaprincL ne vengono comminate pene speciali alla' parte perdente., La produzione
pale tra il procedimento prescritto da questa legge e quello a noi noto dal delle prove avviene allora in un secondo momento da fissarsi entro sette
dirittoalamanrl.O e salico data dal fatto che la prima, in casodiirrlpug!1~" notti. Lo scrittore privato giura in tal caso insieme a sei coniuratores e itesti-
zione di un documento, impone l'onere della prova non a coluicht::.prodl1ce monidel documento sul contenuto di quest'ultimo, e contro .talegiuralllenC
to, almeno nel caso addotto ad esempio dalla legge regia, nOn vi alcuno
strumento giuridico. Se il giuramento viene prestato, l'impugnante deve
gen, 4, p.l35, n. 91); tuttavia qui forse abbiamo semplicemente.unirn~i~goaIIlbiguoddr~
pagare un'ammenda alla controparte, allo scrittore deldocl.!rnento e ai testi-
disposizione diOttone I del 967 ebe ha ad oggetto solo i docUlnenti privati (cfqi avapti);(':d moni,seinyecelaprova della genuinit fallisce, allora sono Io scrittoreei
chiaramente (':vidente che l'intera procedura io questo processo, inCillil duello .(egener testimoni a doverla pagare all'impugnante. Lo scrittore giudiziario ne giura
iofine io una zuffa generale, era del tutto irregolare. An<:orapi notevoleilcaso(elll~Q, la genuinit assieme ai testimoni e a un eguale numero diconiuratores.
quando disposizioni i;nperiali almeno io parte n()n sonoptenute efficaci "pro:oquod.llnPe- L'impugnante ha la possibilit di differire tale giuramento med.ia!lte laS~ida
rator non,erat in. p()ssessionetunc, ipsis quanto (leggi:quapdo) fecit praeCePturn"; tuttavia
bisogna, rlflettereche la senteJ:lza .del 1140 fu pronunciat~ da un tribunale clei c<:ms~4rnilan(':s; al duello; il duello. deve essere combattuto tra lui e lo s~rittofegidiziario
e che si aggiunge:splicitamente "salvo tamedureimperatoris" (Ficker, ItaJKenische; ~ntroquattordicinotti, oppure davanti al re entro quaranta nQtti.Se l'impll,:
Forschungen, 4,p. 156segJ.In base a motivazionipurarnentdormaliepoggiaptiprobabil~ gnante ne esce sconfitto, va incontro alla poenadupli e paga ammenda allo
mentesu.un'int(':rPretazione erronea del diritto romano, nel 1186 io un process(jcl~vantiaun scritt?re e ai testimoni. Se invece soccombe loscritto~e del docu1l1~nto;
giudice di C::9rn() fu respiota l~ possibilit~difareus0cli un documentoimpepale,<:om<';rn~;>:;>:()
diprova,cfr.J;;.Wenger, Eine $chenkung KqiserPriedrichs I. ]urfstischeBemerkungelt,Y'f-9Q,
perde 4polli~e destro a meno che non lo riscatti con 50solidi;c()1t,ric~e~a, 649
28(1907), p,1.31"145: 141 seg.Quando iofirle nel.1126 un,delegato diEnric:oYJ:sentenzi prodotto il documento e i testimoni paganoallra l'ammenda.51 .,/.
"quod privilegium 0tt0nis et alia privilegia siot confirm~tionis et eis ncm esse credeI;cl1n; " Fin a qui abbiamo visto che, anch-esecondo1aleggregiaqlliillust!'~1a;
cum non demostretuq5rius Privilegium dationis", tale sentenza fu annullata, dietrorlcorsoiP, il possesso di un documento garantisce solo vantaggi' processualie,oltre
appello; daltribunale di corte 'dell'imperatore (Ficker,ibjd.,4, p. 236e 237). '.' ", ' " .' .', ,; , i i quelli qui sopra citati,. anche uno ulteriore, vale a dire che il p()s~essorediU!l
47 NentreS0hrn; Frlinkische Reichs,und Gerichtsver/as_ung, aveva datato qllestal~gge.al '
periodo di regno di Childeberto II (576"59l), Bre~slau, Urkundenbeweis,p, 17, J:lt.l, documento esonerato dal formalismo della risposta e dallartecessit disqt:
Lehmann, Alemannisches Volksrecht, p. 494, nt.6, L6niog, Deutsches Ki~chenreckt,2, p.23,8., tomettersial Tangan05 2 dell'avversrio. Ma questa legge regia and oltre e,
H. Brunner, Die Freilassung durch Schatzwur/,ioHistorischeA.ufsii;zefurW(ai~, p..?5"72:52,
nt,l, e Deutsche l{ehtsgeschichte, l, p. 444 seg.,RSchr6der,ZurKu~4eder,de.utshen
Volksrechte,,?SR, 20, Genn. Abt., 7 (1887), p. 17-29: 23 seg., 1JlUlilo tuttisuppostp~he essa
risalga a un periodo posteriore; cfr. apitolo ottavo, nt.46. Learg01l1entazio.ni oppost:d! E. 49 Cfr. capitolo ottavo. 648
Mayer,Zurntstehung der Lex Ribuariorum, Miinchenl886~ p,n seg,; 1Janno,con:yi.qto:!?en ,50 Nella legge regia ioserita nellaLex Ribuaria non si prescrive espressament
poco siamesh::Brunner. - Ma la mia opinion!:; che i titoli 57--72" ?01,61 ,e 6,2 rappre:ntip.p tore makvolo, il quale smentisce in mala fede il documento da lui redatto,possa,esser!:
una legge regIa mserit~nella Lex Ribuariorum,non si1?asa sul presupposto della contrapposi- ammonito.a difenderlo, ma ci pu essere arguito anche per il territori() dove vigeva il diritto
zionetr~,Clirittopopolare (Volksrecht) e diritto r~gio (Konigsrecht) .diritto,/l,Ifficil~ franco sia per analogia conii posteriore diritto italiano (cfr. pi avanti, nt. 66), sia da numero"
(Amtsrech}) , conte~tata da G. ,Seeliger, Volksrecb( undKonfgs~ecbt? 'Ulttersucbufigenzr si documenti del Cartulaire de Cluny (Bresslau, Urkundenbeweis,p.26 seg.),neiqualigli
fr'nkischen Verfassunf,s- undR.echtsgesCbicbte, HV;1(182), p. ,HO e 313-?69:<14s~g.At:ii(, scrittori si fanno rilasciare una garanzia,ebenon verranno obbligati alla difesa., .;.,"" ' 649
parere ayvennepiuttosto che, al momento della redazione del diritto dellastirperipuari~;;yi 51 Gal, Zweikampf, p. 264 seg., sostiene un'altra ioterpretazione delle disposizioni penali;
fu ioserita una legge regia, conservtasi cos fino ai giorni nostri, che diede aque!lareda~ione che non ritengo e s a t t a . , . . ,'< . ' '
la forma odierna dell',edizionecurata da Sohm. . ."'. ,', ", H ' ...' ',' ". ' : , , : , " '; 52 <N. d. t, : Lex Ribuaria 30 nt. 37: Est igitur tanganare solemnis actusiudicialisper quem
48 Lex Ribuaria58 e 59. Sull'ioterpretazione cfr. Btesslau,J!tkuizdenbew~is, p;Us~g. ' pars adversarium suum ad respondendum v'el ad sacramentun iurandum, rachimburgios io
_. --........ ....
592 Prova documentaria nel!'antico diritto tedesco Prova documentaria nel!'antico din"tto tedeso 593

almen? in un caso, innalz il documento steso da uno scrittore giudiziario legge regia inserita nella Lex Ribuaria aveva ammesso la prova della scrittllra
pubblIco.a stru;n~nto .di prova di per s sufficiente, sulla base del quale solo per i documenti relativi a donazioni e compravendite, ora anche per i
poter decldere leslto di un processo anche senza giuramento o duello; Se lo documenti di affrancamento concessa la possibilit di addurre questaprova
scrittore giudiziario morto, colui che produce il documento pu fornire la nello stesso modo, cio mediante la produzione di altri due documenti dello
prova della genuinit del suo documento medianteilconftonto della scrittu~ stesso scr:ittore giudiziario,57 Inoltre, a differenza della legge ins~rita nellaLex
ra, senza il giuramento suo o dei testi e senza essete sfidatoalduello.':Egli Ribuaria, . non si. esige pi la produzione autografa dell~intero documento,
depo?e due alt:i d?cumenti del medesimo scrittore sull'altaresuLquale bens ormai solo la sottoscrizione autografa da parte dello scrittore: la prova
costlli, s~ fosse In Vlta, dovrebbe porre la sua mano per giurare: l'identit della scrittura viene dunque richiesta solo per la sottoscrizione. E infin,.fotse,
della scnttura di questi documenti con quella del docUmento contestato il confronto della scrittura fu ammesso da questa legge carolingia non pi sol-
dimostra la genuinit diquest'ultimo.5? tanto per il caso che lo scrittore giudiziariofosse morto, ma anche per quello
650 ..La l~gge :egia ~serita nella LexRibuaria entr in vigore nei territori di che fossero deceduti i testimoni del documento o non fossero reperibili e cos
dintto npuano, salico e alamanno, come ci dimostrano da un lato letest:iirio' essa dispose un ulteriore ampliamento della semplice prova grafica.58
nianze a noi pervenute dalla prassi giudiziaria,54 dall'altro una modifica subita ,. Cos in epoca carolingia si era alquanto estesa la. possibilit difornire,
d~ !eno:e della leg%e ~amanna in manoscritti pi recenti del periodo 2arolinc mediante U1l confronto di scrittura, la prova della genuinitdeidocurnenti
glO/5 e infine la diffuslOne uniforme dell'istituto degli scrittori giudiziari in privati prodotti da scrittori pubblici. Tuttavia tale mezzo di provarimas~ 651
tutta laFr~nc?ni~ e l'Alemannia.E da un capitolare risalente o a Carlo Magno sempre solo sussidiario. Se lo scrittore giudiziario e i testimoni erano ancora
o a LudoVlcoil P1056 fu aumentato ilriumero dei casi in cui era possibilS forni- iJ] vita,. dovevano essere pronti a sostenerepersonalmente conillotogiura~
mento la genuinit dei. documenti da loro prodotti Osottoscritti; soltarjto in
re la prova documentaria mediante il. confronto dellascrittuta. Merliie la
caso di morte il documento. subentrava al Posto loro. Ma proprio
paJ:ti.colarmenteimportante, perch garantiva ai negozigiuridici dOCurn~nc
eta dr
tati perjscritto una stabilit che andava ben oltre la vita dell'alltore,dego
~alIoberlSo sedentes ad legem dicendam, Le. ad iudicandlilllCOgit...".;'
53
J;'
..'.. (i ... '. ,.. '. T
Lex Ribuaria 59,5. (cfr. B~~sslau, Urkundenb~weis, p,14 seg:).Brunner,Rechtsgeihi-
scrittore e dei testi'd~d era destinata a far s che il ricorso aidocumeritini
rapporti negoziali si diffondesse grandemente. . ; .
chte, 2, p. 423, permane dell'opinione che anche in questocasos~rbbe stat necess~rioil
giuramento di colui che produce il documento;,dei soiconiuratorsdeitestie.dato'che .. Proprio questa diffusione della prova documentaria, per, fusenza.;dubc
nelpassodelIa LexRibuaria59, 5, non si fa parola di qesto, lointegradesum~ndolodai bio gjJal'datanon senza diffidenza in .ampi strati dellapopolazi0ri~cleUa
passo.59,2,. dov~, pur !?'on parlancl0sidi un giuramento di colui che produce il docurneIlt9,si Germania e. di quella germania d'Italia. Come, nel 1063; l'adfQ~att.lfdi
IJ?-enzlOna tuttavIa un ~lUramentodcll0 scrittore giudiziario. Cos facenclgeglidisc()h()$sel'0: Priim, che l'abate avrebbe voluto convinceredel suo tortotpediantttalclllli
!lentam~to c~mplesslvo delIa legge regia che cercail pi possibile di
Tscluder coluith
documenti, obiettava che egli non prendeva sul serio i documenti;per~hela
prod,:ce Hdocumento c!alIa prova della genuinit, e nOn tiene cont delcapitolarecii:ai pi
avantl, nt. 56, ,che rende de! tutto impossibile un'integrazione come quella che egli vorrebBe penna di qualsiasi uomo poteva scrivere ci che pi gli piaceva e per questb
effettuare.A!Jle sembra che proprio il paralIelislPo tra i due passi L,ex Ribuaria 59 : g e) non poteva certo perdere il suo diritto,59 come nel XIII secolo il vescovo
parli afaxor~clellamiainterpretazione:in entfambHcasi ha luogo l\Il etul1iare cart~m;nd.tit:
59,? "c um sacramenfuminterpositionelll" ecc. da parte dello scrittofTgiudlziario; neltii:59:
5 "cum tres cartas" ec~. da parte di ~olui ch~ produ.ce il documento.:Ariioparerpu-s'ol
sorp~endere c?enel t~t;.. 59, 5.non SlamenZlOnato il giuramento dei testi; ma il legislatore vazioni (Bresslau, Urkundenbeweis, p. 23) sul campo di validit di questa l e g g e . . ;
pen~o I;rc:babilmente ID un ptlffiO momento a quei casi nei quali era trascorso molto. tempo 57'H testo. di AnselSiso"duabus aliis cartis quae eiusdemcancellarii manu firmataesunt
dalI emlSSlOne de! documento, per cui non solo il cancellarius era deceduto ma ancHin1esti ve! scriptae" mi pare preferibile a quello degli altri manoscritti "firmatae sunt 'Velsub~crip:
Infine non affatto improbabile, come invece ritiene Brunner, che unsovrahofranc6delVli tae". Firmaree.sqiberesono due cose differenti, mentrefirmareesubscribere hanno Istesso
sec., .ad es: Dagoberto ~, sot~o !'influsso della Chiesa, che teneva molto a salvagiJardare la significato. Le due parole seguenti di Ansegiso vogliono dire cheolui cheproduceHqodi-
conSIstenza de! suopatnmomo garantito da documenti, abbia attribuito al confrOf1tb'discriF ment() puprocurarsile due cartaeda chi vuole. . ... ..... '. ". < " " . , . '
tu:a.u~'e"ffitacia maglS~ore di. qu~ll~ acco~datag~dal' dirittototnano.Pertnilrtg6 dunque della ?8Aquesto sembra ricnviare il tenore della norma che prevedela prova delsc~itiufasol~
650 mIa OpllllOne anche nel confrontl diRedlich, Pnvaturkunden,p; 63.. < ......... , >;""?> , "site~tesdefuerint". e non parla affatto della morte del cancellarius. Mafor~e guTst'ultiIn
54 Bresslau, Urkundenbeweis, p. 24seg: .... ........ . ."m'~; .,:. viene considerato come un teste e dunque si presume anche la sua morte. ' . ' 0 ' . ,
d ; , ' ;65,1
59 Mittelrheinisches UB, 1,463: "ipse irridens testamenta... dicenfgllod,pennaciuslibet
55 S~m~ i ~~dici 19-37de!la classe B (cfr. Lehmann, in LegesAlamannorum,p:r'67);
Contro il glUdizlO'SU questo passo dato da Redlich, Privaturkunden,.63; nt.3,cfr.'Lehmarm, quelibet notare posset; non .ideo suum ius amittere deberet". Non riesco peraltro ad accetta-
Alemannisches Volksrecht, p.478 in nota. .... ,,-,"" .....;..... re tutte)e conclusioni ricavate da Ficker, Beitrage, 1, p,85, da questo caso. In.primoluogo
56 MGH;C:apitulatia. regut7? Fran~rum, 1, p.215, n.?; Ansegisus, Capitu!;riumwllectio, non detto che si tratti di documenti regi (cosache suppone senz'altroancheJlusler,
3,43. Contro il parere di Redlich, Przvaturkunden, p. 63, nt:.J, devo mantenerdemieosser- Institutionen, 1, p. 87), e il termine testamenta raramente usato nel periodo silico per indi-
', .....
594 Prova documentaria nel diritto italiano ax-X sec.) Prova documentaria nel diritto italiano ax-x sec.) 595

Tyge di Aarhus rispondeva una volta a dei monaci che volevano dimostrargli toria indipendente65 e torn cos indietro anche oltre le disposizioni. della
qualcosa mediante documenti: "Non voglio nutrirrni delle Vostre lettere; legge regia inserita nella Lex Ribuaria. Se notaio e testimoni sono ancora
Voi possedete un sufficiente numero di bravi scrittori e potete redi~ere tutti vivi, devono giurare la genuinit del documento (il notaio insieme a undici
i documenti che volete",60 allo stesso modo pensavano certamentemmime" coniuratores), ma anche colui che produce il documento tenuto a giurare
revoli altri nel regno tedesco e 10ngobardo,~1 .ritenendo chefoss~tl11agr.a:,e assieme a undici coniuratores: 66 in questo modo viene abolita l'agevolazione
ingiustizia voler ledere un loro presunto dmtto con documentI vergatI 111 concessa dalla legge regia inserita nellaLex Ribuaria e conservata da 653
652 una scrittura per loro misteriosa e in una lingua che non comprendevano. Ludovico II, per la quale colui che produce un documento dispensato dal
Anche in Italia, dove la conoscenza della scrittura era pi diffusa che in giuramento e l'onere della prova resta a solo carico dello scrittore. Se il
Germania; dove il legame col diritto romano rimasesern.previvo, dove infi- notaio deceduto,67 ma i testimoni sono in vita, colui che produce il docu-
ne l'istituto del notariato si mantenne durevolmente, il docUment'inuo mento deve innanzitutto presentare due documenti dello stesso notaio per
primo tempo non fu in grado di conservare in pieno quell'altovaloreproba- procedere al confronto della scrittura; con questo per non haancor
torio che la legislazione imperiale carolingia gli aveva attribuito. li capitolare adempiuto all'obbligo della prova; oltre a ci egli deve giurare la genuinit
del quale abbiamo parlato per ultimo, che ammetteva il cohfrntd~lla del documento con undici coniuratores - sei parenti e cinqUe altre p~rsone
scrittura anche nel caso della mancanza di testi, fu introdotto pure in'ltaliae e i testimoni devono fare lo stesso. La legge non dice cosa succeda quando
trascritto nel Liber Papiensis sotto il nome di LU<:l0vico<il Pio.62Successi~ anche i testimoni siano morti; secondo il paragrafo 23 della Expositioin
vamente una legge di Ludovico II dell'856 si occupa dellaprovadcumen:~ questo caso basta il confronto grafico e il giuramento di colui che produce il
taria. 63 In conformit alle norme a noi note della legge regia inserit::toella documento assieme ai suoi coniuratores.
Lex Ribuaria,la legge di Ludovico II consente, in c:asodiimpUgnaiione di Infine nel X secolo una legge di Ottone I, emanata nel 967 a segulto,di
un documento, di fornire la prova della genuinit mediahte ilgiuram.-ent~ illlmerose proteste contro gli abusi compiuti. con le norme fino ad. allora
del notaio e dei testimoni. Tale legge dispone poi per che, qualora I testI vigenti, introdusse un'ulteriore limitazione della prova documentariaaf~vo
siano morti, debbano giurare il notaio assieme a undici coniuratotes. 64 redeilIlezzi di prova previsti dagli antichi diritti popolari.68 In tlltte Iec?n~
Anche se il capitolare pi antico, cosa che non ci setltiamo di affe arec<:lfi troversie sulla propriet fondiaria lla parte che contestavaund()Cume,nto~9
tn1
certezza, ammetteva, nel caso che i testi fossero morti,ilconfrontodis~f1t questa legge dava il diritto di sfidare l'avversario a duello, ed eliminava dun-
tura pure nel periodo in. cui il notaio era in vita,dispensando' cosi il notai? que, nel caso si verificasse tale sfida, il diritto di colui che produceva. il
dall'obbligo di giurare, ci comunque non avvenne pi dall'856in poi.Jf;1 documento a chiamare notaio e testim?ni pedornire la prova odijJrse~e
seguito la possibilit del confronto grafico fu ristretta ulteriormente da una re al collfronto. dellascrittllra dop?lamorte, de,Inotaio. Perci) lalegg'gtt?-
legge di Guido, che sottrasse di nuovo a tale procedUra ogni capacit proba- niana ~ra, molto pi arWrata rispetto lle norme della L~xR.ib~a,ria;,
proprio nel caso del confrontodiscfittura escludeva ilduello:d!! a116min
poi il dOcumento, almeno nel processo sulla propriet fondiafia,costituuh
care quel tipo di documento. Poi la pretesa dell' advocatus af~~sico~\7ncere sole> da~es~,~~; mezzo di prova solo nel caso in cui l'avversariO di colui chelc>prodli'cevarie
non viene affatto riconosciuta, ma invece definita abbastanza chIaramente cornem!ilustifl-
cata dalle parole "ius volU?t~rium sohis h?c mo?o ~ibi constitci.t".; e l'~bat~,pe.r 'arnoredi
pace, solo dppo una lunga mSlstenza accetto tale nchiesta su conSIglio delsuOl amICI. . .... . ;'. - , ,.' ,:;! .<"': -~.:: - ,
60 Scriptoresreru'm Danicarum medii aevi,9 volI.; ed.J.Langebeck, NendelnILlec~~
va delLib.Pap; Wido6, che il notaio stesso vi induso. . ,.,. , ...... , . .
tenstein 1772-1878: 2, 275. .' .' .. ". '. , ' '.'> 65 Lib.Pap.Wido 6 (MGH LL, 4, p.562seg;). La glossa ha annotato che questa legge
61 Si dr. ad es. ancora i versi di Corrado di Wiirzburg citati da Heusler,Przvatrecbt, l;p. restringeva l'ambito del capitolare pi antico (Lib.Pap. Hlud. P. 5);' essa recita:." 'si.quis p~r
87: "man schribet an ein permint slht - swes man geruochet und~gert" {"si scrive~eII1pli~e: .cartam ingenuus' partim ab hoc rumpitur". Un caso diricorso alla legge ,di Guido nellOOLa
mente su una pergamena ci che pi piace e ci~che si vuole"). E particolarmente deg!l;odi Pisa attestato. dai .documento, purtroppo mutilo, che Schneider, Toscaniscbe Studien. L,p.
nota il fatto che ancora nel 1124 persino' papa. Callisto II, il quale"per nO era italianO,. ma
ll
.. borgognone, confessi: "nos magis vivis testium vocibus quam scriptorum verbis fidem adhi-
28, ha pubblicato e commentato. . " .' ..... ' ...... " . .<. '., ..... //
66.Se tale prova fallisce, il notaio petdeJa lIlano, colui che produce il docUl1lento~eyepaga
652 bemus" (Pasqui, Documenti, 1, p. 433, n. 318). . ......... " . , re il suo guidrigildo. Se il notaio afferma di n~n avere scritto il documento; o un testimone di 653
62Lib.Pap.Hlud:P.5 (MGHLL,4, p. 524). '. . .. / ... H, ......
.non essere stato testimone, "probet ostensor, eam notarium scripsisse,et eosfuisse tests''., ...... :
63 Mi.ihlbacher, Regesten,n. l204,Lib. Pap;Loth.72 (MGH LL, 4, p.552). E degno di
nota il fatto che laleggdu promulgata su richiesta del popoloe contiene pure unalimitazio-

67. In caso.di assenza di altro impedimento del notaio si procede secondo la glossa. che
tratta il caso in cui egli sia morto. .... .' >,-.,.c -.,'
ne della provainquisitoria che era anche impopolare,. .' '.' ' . ..' . . ..' '. ."; -68 MGH,Constitutiones, l,p. 28, n. 13; Lib.Pap.Otto I l(MGH LL, 4, p. 568).
64 Sidice"cum XII iuratoribus", ma si dovr intendere,,~alogamente alla frase condusI-
............ ,-
69 Eprecisamente sia quando questa dichiarava un documento falso,sia,quands6stene-
Prova documentaria nel diritto italiano Prova documentaria nel diritto italiano (ree. XII) 597
596

riconoscesse la genuinit o non fosse disposto al duello. Gli effetti della n~ l'uno .n~ 1'altro effetto. Poco l?-umerosi.sono i casi in cui, per quanto sap-
legge70 risultano evidenti in unplacito romano del 999. L'abateQgodi pIamo, s~ n~~rse alla leggeottomana apphcandocontro i documenti lo stru- 655
654 Farfa, che assieme al suo monastero pretende di vivere secondo la legge 10n" me~t? glUn~hc.o ~e~~ .sfidaa duellO;72 li numero dei documenti emessi su
gobarda, contesta un documento dell'ab ate dei SS. Cosma e Damiano a tutt1l. neg?Zl gmndicl. 1ffima~~nabili ?~n diminu, ma aument; la forza pro-
Roma e sfida l'avversario a duello. Questi per non vuole n accettartda batona del dOC~e?tl notarill non SI ndusse, ma si accrebbe;alia fine di tale
sfida,'n fornire la prova mediante il confronto di scrittura, "come prescrive proce~soevolu~lVO il docun:ento formalmente genuino redatto da un notaio
la legge romana".' Dunque, il confronto della scrittura considerato come p~bblic.o er.a dlvenuto un znstrumentum publicum, cio uno scritto mllnito
un mezzo di prova scomparso dalla serie di quelli ammessi daldirittolongo, di publtca fzdes che provava incondizionatamente i fatti in esso attestati for-
bardo ed ritenuto come una particolarit del diritto romano)l.. ..... nen90 loro una tutela ufficiale.
Se sulla base di tali dati si pensasse che, almeno' nell'Itali longobarda, E difficile r~costruire le fasi intermedie di questo processo. indubbio
l'importartzadella prova documentaria nel procedimento giudiziario si fosse che tale evoluzlO~e ~ dovuta in parte all'influsso crescente che nella proce-
via via ridotta venendo sempre pi soppiantata dagli strumentidiprova?w dura ?roce~suale ltah~na ebbe lo studio del diritto romano, cio dU11quealia
visti' dagli antichi diritti popolari, che dunque la ril~vanza deldocumento dottrma ~el ~lo~saton da un lato,e, dali~altro, alla dottri11a dei .car.lonisti ~
nei rapporti negoziali fosse' in generale diminuita, risulterebbe ancora pi alla PJ?SSI del ~nbunalieccles~astici, 73 .anche se n011 riusciamo a intravederne
degno di nota il fatto che le misure legislative di cui si parlato non ebbero bene 1 dett~gli. quanto al,Pnmo aspetto, si pu rilevare che dll'iniziodel
:xr I sec?lol1~ p~l~empre pI spesso per indicare i documenti dei notai si usa
~ termme glUndlco rom~no instrumentum,. che nel. periodo precedente
ncorre solo molto, sp.oradicamente ~ell'~tiliasettentribnale e centrale,?1.Tn
va di essere stataeostrtta all'emissione contro la: propria volont. . ." .
70 Unplacito di Verona del 971 offre il primo aso a noi noto della sua applicazione
qlJ~stornodo, pero, .sl~ra fatto sCllo il pnmo passo. N la carta 10ngClbarda,
(Muratori~ Antichit estensi, 1, col. 152, dr. Diimmler,Otto derGroje, p.425;IlteZ ).-jJn ,ne il d?cum~nt? tabelli~~ale romano possedevano il valore giuridico che i
altro caso. del 1006 attestato in un docU1entogenovese(AttidellaSociet~r"iguty. di~tor.ill Romam attr~bm.v~o ali znstrumentum publicum, eprci q~andoildocu
patria, 1 [1868], p. 222): colui che ha esibit() il.d()cumentocontest~w.h,tacce.ttat()lldBejl.q, .mentopotarile ltaliano.consegu~ale~ileYanza, cicostiwtunsPP:rarp.el:ltO
654 ma l'avversarioimpugnante non si presentato. '.' . '. ..... ....... . <>."
71 RegestodiFarfa, 3, p, 149, n; 437: "postea vero Gregorius abbas.,.osten'ditunafnfal-
cl!, q:re~ due. ~ocume:t1. Pe~ q~anto flguarda la prassigi)1diziaria,pare,cp:e 656
sissimambrevem refutatoriam... Tunc Hugoabbas prae manibus tenebatcapitulum,quQd ClO SI SIa verifIcato pnmanel tnbunali ecclesiastici. . . .
idem Otto imperator fecerat de cartulls falsis,ubi continepatur, siquis aliquamca,rr,uamfal- Gi ~el1169 trovo quella espressione adoperata in unaselltenza manata
sam appellOlver;it et per pugnameam approbary voluerit, uritac\iscetIlatur. 9t;tod yt Hug() dal. c,ar~ale prete lide?randosu in.S~ricocliAlessandr()IJI.75 Illquesto'ss()
abbas una cumsuoadvocato v()lit facere secundum sUOlII)Langobard()~Je~~m.Se~hi egli leClsesulla lJase di un docUl.nento cii prQ"a redatto dal notai Erltif6
qui ex parte Gregorii abbatis erant, neque pugnirn voluerun,t reciper neque!l?sam bievem '. ' . ., n- _.' _ ' . ".-. "c.,
. ' '.' . o., ,,-- . 'o .c_ ",' .. -- 'o.,' ..... ", ,- -, C-'. j:_~' .' ..

ad nianus collationis.perducere,sicuti lex praecepit Romana"; Un esempio diun confronto


di scrittura eseguito nel tribunale del prefetto di Roma (01.1012) in Regesto di Farfa; 4,. p.
56,~l.p58.LIlPtcva dellOlgenuinit f~!sce ("minime assill1ila,ta er.tssriptWa "), il <!()su-
mentode1 1245 in A. Palmieri, Degli antichi comuni rurlie in ispeciedi quelli 655
dell'Appennin(j bolognese, Atti e memorie della deputazione di storia patria, P?rleprovincie
,di Romagna, ser. 3, 16 (1898), p, 239-327: 324, n. 9, offre un caso interessante. di confroIito
di scrittura. Qui fu fatta fare una perizia a due notai e,. sulla base di questa,.ildocUinenio
prodotto, del 1197, fu dichiarato non genuino oalmeno sospetto. il docunentocitto~opra
perprimodin1ostra allo stesso tempo chelaJegge di Ottone sul duellnon.llveY valore
almeno a Roma; e,contro Ficker; Italienische. Forschungen;1,p..55; 3, p.l13, ll1ettereiin
dubbio anche l suajntroduzione inRomagna. Avrebbe dovuto tuttavillv~ere,sewllc:l0
Lib. Pap.Otto I 9 (MGH LL; 4,p. 580), anchepercolorochevhTevano "lege:Rorpana",ma
solo.~'inomni regno Italico" nel quale non rientrava la Romagna (cfr..Bethmann-HoHweg,
Civilprozess imMittelalter, 2, p. 241 seg.; Hirsch:Pabst,!ahrbucherHeinrichsII.i2,~p. 356,
nte' 2) ,Nel 1103' in un documento della contessa Matilde. di Tusciisi trova ancora un 'riferi-
mentoisolatOlconfrontodi scrittura (A. Overmann; GritfinMathilde'vonTuscien. Ihre
Besitzungen. Geschichte ihresGutlts vonll1H230, In1lsbruck 1895,p;l7li n .}8),.qntesti-
mone, "frater Iohannes peccatOr monachus dictus prior", sottoscrive in questo modo: ~hanc
cartulam accepi et ide subscribo,et si oportuerit, saltem mearum litterarum valei>coll1pa-
ratio".Sar stato probabilmente un romano, che avrcrcato di far valere anche altrove 656
_. "~
598 Prova documentaria nel diritto italiano (sec. XII) Prova documentaria nel diritto italiano (sec. XII) 599

documento che nel placito viene definito instrumentumpublicum)6 llcarcJ.i- pose sullo stesso piano di un documento munito di un sigillo autentico e
nale tuttavia non attribu ancora a questo documento una capacit probat- contrappose a entrambi altri documenti che non erano stati prodotti per
ria di per s sufficiente; "ad maiorem fidem" fece interrogare sotto giura- manum publicam, cio da un notaio, n presentavano un sigillumauthenti.
mento anche i testi dello strumento e il notaio; quest'ultimo giur che l'auto- cum: a questi ultimi disconobbe ogni forza probante qualora fossero dece-
re gli aveva dato l'incarico di redigere il documento elo riconobbe come duti i testimoni.
scritto dalla sua mano. Allora si ammise che la prova era stata fornita)7 .." . Il fatto che questa decretale fosse contenuta in uno scritto del papa al
In una decretale, della quale non siamo in gradopurtroppodidetermi- vescovo di Worcester, cio fosse diretta a un paese' nel quale rion vi eranO
nare la data precisa/8 Alessandro III per primo stabil e riconobbe~s1Jressa notai pubblici, ne accresce l'importanza per la nostra rif1essione,~Qpeichci 658
657 mente che lo strumento notarile, in quanto documentopubblico;avevllsuf- dimostra che il papa, senza tenere conto del caso concreto oggetto.delpatere
ficiente capacit probatoria anche dopo la morte deitestimoniJ9Egli lo a l~irichiesto, vi esponeva i principi da lui considerati determinantiperattri-
bwre a un documento forza probatoria davanti alla curia papale o ai tribunali.
ecclesiastici. In effetti la decretale acquist ben presto il valorecd.i.tm~disposi-
75 Muratori, Antiquitates Italicae, 4, col. 203. SavioIi, Annali, 1, p. lO. '. .. . zione legislativa in relazione alla questione in essatrattata.Pocodopo!a
76 Al tempo di Federico I anche nei documenti tegisubentra l'espressione instrumentu'?1 morte di Alessandro pass nelle compilazioni di glosse della Chiesa integranti
publicum; ad es. nel 1185 (Stumpf, DieReichskanzler, n. 4435). SottoscrivendoUl:l docwrien- il Decretum di Graziano, nell'appendice alle deliberazioni. del concilio latera-
to nel 1180 un notaio di Brescia si richiamil al suo potere di "publica conficereinstrumerit" nense del1179, nelle raccolte di Bamberga, Lipsia e Kassel e nella,.cQsidd!';tta
(1iraboschi, Memorie, 3, p. 81). In atti del 1191, relativi alla !l0mina di not~i, EIlrico:v:r con-
cede loro la facolt "instrumenta publicaiuxta mon~m. eius officiicondeIldi"(ficklCi:, Co.mpilatio prima del 1191. Poi Innocenzo III fece un chiarorif~rime!,topt()-
Notariatsacte, p.3l4). '.' ...' . ." . ......' .. ' pr.lO a questa decretale in occasione di una sentenza emessa a.,]1!?proC:es.so
77 Analogamente a questo caso, nel 1162 il vicario imperialeErmanno diVrden decide milanese nel quale si trattava del valore di un documento regioornem~zzo
"visis privilegiis': e dopo avere ascoltato 24 testi (Aff, Storia, l,p. 372). . 'C>.' ..'.....;, di ~rova,81 e infine essa fu recepita nella raccolta di decretalicJ.i(}re~()ri9IX.
78 JaffcL. }3162; Decretales (fregorii IX, 2; 22, 2:. "scripta vero autl1eIltica,sites~e~
inscripti, decesserint, nisi(forte) per manllm publicarqfacta fusrint,ita q1l0dapPilrea,nt
pubIica, aut. aUt1l?1ticum sigillum habuerint, per. qubd possint probari, nn viqenturrio!;>is ;~H
alicuius firmitatis roburhabere".. ' '.. . .. ,'. . . ,..... .' . .<-' . loro notai o tabellioni, che, come noto, fanno la loro prima appariziorieJrl'Francia nel
79 Voltelini, Notariatsimbreviaturen, 1, p. XXII, ha tuttaviavoluto rintracciare la. medesi- periodo tra il 1170 e il 1180, cio proprio nello stesso tempo nel qua1e Gross>,tbid.; pA4, col-
ma concezione ginell'Ordoiudiciarius redatto in Francia (ed.KGross,Inllsb:uck1870),il loca la redazione del nostro scritto. L'autore conosce anche documenti dialtrt'nOta.!-;.u1adefi-
cuiautore .non conosceva ancora le decretaliq.i Alessandro IILMa questo lln;g~2Je, nisce questi ultimi (p. 127) tabelliones civitatis eli distingue perci abbastanz~ chiaram#te
L'autore ciell'Ordqdefinisce a p: lpl'instrumentunzpublieum <:ome que1l9"9.uo911Psr~pna dai tabulariiiudicis.ll passo citato daVoltdini non pu perci essete~iferito~aocimleIlro
publica mnficitur". Le parole seguenti "ut ab estimationeipsius iudicis"solloincompiensi; notarile italiano, tanto pi in quanto l'autore attribuisce espressamente la ~iessaforza pro'
bili e corrotte. Ma che egli per persona publica intenda solo llno srittor~ giudiziario dinio- bante delpersefacerefidem iudici anche agli "instrumenta privatasidictatestium.subsripta
strato dalle frasi immeliatamente successive: "Quisque enim iudex notariillIl debt hab.ere, .habll:rint" (').uesti.sono i chirographa del passo sopra citato dalc()dicegius~~ianeo)i Perla
qui talia scripta conficiat. Privatum est, quod fit a privata persona, utabali~.o;q.j"non questione qll1 trattata , dunque, a mio parere irrilevante tutta la discussione dell' Ordo' the
habet offitium notarii". Probabilmente dunque al post()diabestimatione,p~rqtiah.tpcfueste :Voltelin:i pare considerare come una testimonianza decisiva contro la mia tesi.' Aricora meno
altre versioni senibrino differire da tale lettura, bisogna leggere a tabellione oppra tqbu1a- . pu:ssereaddottO'il passo citato da Voltelinidalla Summa codiCis,diJ.Fittillgtttibilitil a
rio, se non addirittura a notario. A ci corrisponde il seguente paragrafo (p.12~),nelq~ille IrnerIO.m tale passo non si parla di documenti notarili, bens di documentidd;tabularii
l'autore fraintendendo/completamente la fonte romana (CI; 4, 21, 20;"exfot~n~iIJ;u.svel 'romani richiamandosi direttamente a certe norme del codice diGiustinianq.:(cfr..:Katlowa,
publicisinstrumentis ve!... chirognrphis", dove gli instrumenta forensia sono idocuIIlenti.dei Romische Rechtsgeschichte, 1, p. 1002). Non n dimostrabile n in alcun modo Rrobapi1e
forenseso,.tabellioni), divide i publica instrumenta in instrumentapublica etforenjiaeinsf'tt- che l'autore di questo scritto abbia confuso i tabularii con itabellioni,coIllecapherinvece
'?1enta tantum publica (o publica et nn forerlsia);Tra i primi egli comprende ido~illIl~nti ;in seguito (cfr.piavanti, nt. 82). Per ci che riguarda il periodo medioevale qU'esto p'asso
scritti "coram iudice a tabellario (o, secondo W, a tabulario). suo". Egli vuoI. dir~d1inq\lehe . non ha alcunarilevanza. . . . .. " > . ' .' .......... c. ' i c . X 658
657 gli instrumenta forensia sono scritti in/oro, cio iD. tribun.ale.Ildocumento"quodJit,tabel, so Non riesco a capire perch Voltelini, Notal"iatsimbreviaturen, 1,p.XXll. in un'osserva-
lione(otabellario o tabulario) iudicis (i manoscritti contengonotabellatiofle;ilnQI1.Illallcar:te zione diretta.cohtro me deduca da questa circostanza il fontrario: lo non ho voluto sostenete
nei manoscritti e aggiunto dopo. da Gross~che ha . completameJ1tefra~teso' ilp~~so,deve . che la decretale abbia posto l'accento sulla manuspublicariferendosiin:particolre
naturahnente essere cancellato) et contiD.et aliquenlcontractumalicuiusreiet,distatest!tlln :;all'Inghiltetra,bensanche in passato ho ovviamente solo supposto ci che ora espprtgOlel
tali contractui subscribentium" da luidefmito instrumentutn publicumet non./{Jrtise: Egli ;testo per sgombrare ogni malinteso. .' ... ;. ... ..' c. ' . , i . " " ' ; " ;
intende dunque qui lo strumento ~critto dal notaio di un giudice, lilarel~tivoag~~stioni di 81 Egliafferlila (Potthast, Regesta, n. 666; Decretales Gregorii IX; 2, 22, (5) che;i! privilegio
giurisdizione volontaria. Di consegilenza gliinstrumentapublica che"perseJad1llltfid~m c'''a1 fidem instru:r:dam Ilon videbatur sufficere,quia non enit publicam~cqh:fctum;nec
iudici" (p. 125) sono solo i documenti degli scrittori giudiziari; possibile c~e)'autofe9ui . sigillum habebat authenticum" . Probabilmente pet si riferisce giaa quesra detretale anche
abbia avuto in mente gi i documenti dei tribunali ecclesiasti~i, degli offidales episopi e dei . la frase di Celestino ilI contenuta nei Gesta Ricardi, in Gesta Henrici Secundi Benid'icii abba-
"
600 Prova documentaria nel diritto italiano Prova documentaria nel diritto italiano 601

Cos fuori di dl.lbbio che questa disposizione, che possa pur essere stata solo ne o di un altro simbolo, o dalla wadia, e cio dal contratto di wadatio,con-
conforme a una concezione gi esistente ed elaborata daiglossatori,82 almeno eluso parimenti porgendo o lanciando un bastone. A ci si collega il fatto
in ambito di diritto canonicocostituUa legge fondamentale per d che che durante i secoli X e XI nell'Italia settentrionale e centrale per redigere
riguarda tale questione; da allora in questo ambito rima~e ben:ferma !a qua- documenti extragiudiziari si sceglie solo raramente la formadlla notitia
lit del documento notarile come un instrumentum publzcum di per se atto a redatta oggettivamente,85 mentre dalla fine del XII secolo subentra il feno-
fornire una prova. per almeno molto probabile che l'influsso ~ell decre- meno opposto, e dunque documenti aventi a oggetto contratti digni specie
tale sia andato ben oltre quell'ambito; proprio sulla documentazIone e sulla ricevono sempre pi spesso la forma della notitia, 0, come inqliesfepoca'si
materia della prova documentaria la concezione canonistica e il diritto della preferisce dire, del breve, che poi a sua volta diviene instrumentufj. A p~tti
Chiesa hanno da sempre avutograndeinEluenza. 8:J. . , ' . > .;- re dallafineslelXII secolo nell'Italia settentrionale scompar completamene
659 L'evoluzione giuridica descritta si rispecchia molt() chiaramente nelle tela carta redatta informa soggettiva; in Romagna ancora fino giseoliXIV 660
forme dei negozi giuridici e nelle formule dei documentinegoziali:S4 Ql.laJ;J.~o e XV si trovano cartae soggettive accanto alle notitiae,ma l lofofof1l1lla-
al primo aspetto impor::ante che lac~ns~gna (t~~ditio).della~artasFomp.al~ zione cambiata epermolti aspetti si assimilata alle notitide, lcui forrnu"
gradualmente e venga rImossa e sostltUlta dallmvestltura. slmbs~hca,clOe leneIfrttempo hanno subto modifiche sostanziali. "
dalla cessione (Auflassung) di diritti reali mediante la consegna di un basto- Mentre nel periodo precedente nei documenti del. territpdd19mbardo
tosco la sottoscrizione delle notitiae giudiziarie ed extragiudiziariesilimita,di
solito al breve periodo ego N. notarius hoc breve scripsi tinteifui; solo
tis. Tbechronicle 01 tbe Reigns 01 flenry II. and Ricbard I. A.D. 1169:1192, knowltcommonly molto sporadicamente compare una redazione pi ampia,86 gi prima della
undertbe name 01 Benedict01 Peterborougb, ed. Stubbs, 2voll.,Londonl.867 JScriptores met del XII secolo87 avviene (e da allora si fa sempre pi consueto)che i
rerum Britannicarum rnedii aevi, 49/1,2),2, p. 242: "revocatorias aUt'conttaflasi(litteras) non notai, .la. cui publica fides deve garantire' il contenuto dei d.ocumentida loro
vidirnus.nec videmus nec eaflliIl transscriptum sigillis appositis etalltheIlticis consignaturn I.
82 molto probabile che tale concezione poggiasse in parte su una confusione evidente
emessi, nelle 10r9sottosc~izioni abbiano cura di rilevare che sClno}rl grad9di
dei tabularzi' romani, funzionari pubblici addetti allascritturazione e alla contabilit(dr. capi- attestar~.l'azione documentata per conoscenza diretta, essendoni'~ratf tisp:
tolo ottavo, nt. l), con i tabellioni o notai, come argomenta Voltelini, Notariatsimbreviaturen, moni ocwariauricolarLCosnel 1148 uno scriniariodice 'a Roma:. "sicut
l, p. XXIlseg.. ".'. .o.. .''-''''.' ,".' vidi et audivi et cause interfui, ita scripsi";nell164,sempre a Rmna; Un altro
83 Npn riesco asegJlireVoltelini, ibid., p. XXII, aI)chequando sostiene he~.diritW ~aI)oni
scrive: "ut ante me factum est in conspectu supra scriptorum,'ita;pi"0ut
659 co solo pi tardi (cio dopo il XlI sec.) abJ:,ia agitosull:evoluzio~e gillt)clic:aifaliaI)aifl<fiamaI)-
dosi in. ci alle tesi di C. Karsten, Die Lebre vomYertragebez. den.z.;alte1]1SCbenJwz.stendes potui, scripsi":88 Allo stesso modo nel 1163 un. notaio.. adAr~zz? aff:l"Ta:
Mittel~lters. Ein Beitrag zurinneren Gescbicbte,derReception desr{j1JJischett..J{eebtes/n "scripsi,cruia, et.mihi preceptum est et omnia,iI1preserttia me.~~stasUilr'.;
Deutscbland, Rostock. 1887,p; 120seg. ep.. 126~eg.Perquantoho vist9,Kam~:tr:att~. solo nel 1180 un altro a Brescia: ."interfuiet... scripsi .et eauti sUPffllgittlrliVgivi
della dottrina dei maestri di diritto, non:dellaprassi dei tribunali, Ma, soprattut):l'l1eIMe!ioevo, et vidi" ; nel 1174 un terzo nel Modenese: "supra scriptisomnibus"inpren.o-
queste sono duecosehiolto. !iyerse (cfr. ci che recentemente,a tale.riguardohagillstaIIl~te
osservato Kantorowicz, Alberlus Gandinus, l, p. V sego e in parucolat<; P:YII);.Afavw~.d~.ef
minatis locis itlterfuiet ut supra legituraudivi et rogatus scripsi'!';n~kt195
ficacia aYlJ,ta in Germania dalla nostra decretale, che pone sullo stess9plano 1 .dp,qJIpG1lt.Lcon nel Mantovano si dice: "his interfui etaudivi ~tvidi~t scri!,si";B~11~D9;a
,sigillo autentico egli instrumenta publt.'ca,efficaci'ii che ddrestoancheY'Qlt#iIJirisqn9se, p~la Poggibonsi si afferma: "hiis omnibus durri gererentur iriterfui ~tcripsiag'rd
no le testimonianze. citate pi avanti, nt. 352, secondo le quali i doll1IleIltl,cpnslgill9, autentlCO memoriam";89 e anche altrove si trovano numerose locuzioni sirnili.?o.>,
vengono designati instrJi1JJenta publica. C. Gross, Die Bezveistbeorie i.rnainl;isc.h~nprocefunit
.. besondererRiicksicbt auldie Fortentwicklung derselbenimgemeinen deulscbenCz.vt.lrecht,.2v(j~.,
Wien .l86Unnsbruck1880: 2,p. 45e 20;lseg" tr~tt~ lIlolto accurataIIleI,l!e del,lasllceslVa,evo-
ll,lzione del,l'istitutodella. prova .documentaria caI)onica;llgiudice. esamina.c!'I,lf,fidqi .c~r(lttri Imbreviatur,p.51 seg.; Rec:l1ih; Privaturkunden, p. 209 seg..
della qualit pubQlica del documento. Colui che lo produce in unp~oIIio?1el1t~)lon deve 85 Cfr. capitolo terzo. A Volterra ad es. tra i documenti privati cnrrlelfati
provare la genuinit del documento pubblico; piuttosto ilslloayver:s(lT.lo(colUl~e<; prodotto, introduzione da Schn,eider, Regestum Volaterranum, p.L, su 129 cartae;dle2ltriVaJJlO.aJ
come usano direi processualisti),se lo n1pugna, deve provarela s.~ . non.genyirtit.o)a falsit 17 sono notitiae. . ' . 660
dd sliocontenlito; Naturalmente colui che produce iI documento per bloccarne l)lllPllgriazione
86 Cfr.BliJririer,Zur Recbtsgescbicbte, p. 42. . ' . . . . '.. ... . ... _
'. pu. da parte. sua folnire la prova della sua genuinit, per laquale amrnes.soin..ya,)ussi<#fra 87Cfr.Savioli,'Annali, 1/2, p.176, n.ll1.(a.l129):"dum inhi~omnibusinter~ssem,
anche il confronto di scrittura, le modalitdd quale sono notev9!mente, ampliateIld clirjttq sicut vidi t audivi,sicque et compIevi et propria manu ad perpetuamnotitim s9ripsi"! .'.
.canonico posteriore (per il XIII sec. dr. Rolandino Passaggeri,SY1JJ1fta t.otiysar1irnotaria~,
Venezia 1583, f. 122) contro i principii dd diritto giustinianeo. Prn1~ditl!ttolaiprQyadeve
88 Fedele, Tabularium S. Praxed, 1905, p, 45,n. 24 e p, 58, n.J2. < .< i
89 Ficker, ltalieniscbe Forscbungen, 4, p. 175,232, 269; Tiraboschi, Me171~~{~' J,p.81; 3,
essere fornita dalla testimonianzadd notaio (cfr. Decretales Gregorz'i J]{,2;22, l O ) , . . . .
p.65.. ." .' '. ..." ........
84 Cfr. Voltelini, Notariatsimbreviaturen, l, p. XVII~g.;. Kern,D.orsualkpnl.ept ynd
<.

90 A ci si collega il fatto che nelle formule di sottoscrizione delle cartae penetra finterfui
.,
602 Prova documentaria nel diritto italiano Uso di documenti notarili da parte dei re 603

Ma, anche per un.altro aspetto si modificano le formule di sottoscrizione In altro. contesto dovremo soffermarci su altre modifiche del formulario 662
dei documenti, nel senso che i notai tengono a sottolineame COn forza il carat- dei documenti notarili, collegate anch'esse all'evoluzione di cci si parlato,
tere pubblico. Solo raramente ci accade all'inizio del testo, come ad esempio cio sulla soppressione della sottoscrizione o del signumdell'autore, divenu-
661 nel 1173 si dice a Pisa: "ex hac publica litterarum serie omnibus dare appa- ti superflui perch nel procedimentoprobatorio non hanno pi alcuna
reat", o nel 1193 con ancora maggior decisione a Lucca: "ex. hllius publici importanza, e sulla sostituzione delle sottoscrizioni o dei segni autografi dei
instrumenti serie dare appareat";91 gi nel periodo precedente spesso .quGsta testimoni con la loro semplice enumerazioneal1'inizio o alla fin~ del docu,
idea espressa nelle righe di sottoscrizione. In Romagnatrovia,mo ogni tanto mento. Accenner qui brevemente che in .conseguenza dell'accresciuta cre,
qualcosa di simile gi dalla fine del X secolo;92 altrimenti essa compare per la dibilit deidocumen-!i notarili anche le loro minute conseguono ora un~im
prima volta nella Tuscia, dove gi nel 11079? un notaio imperialedefinise portanza maggiore: sulla loro base, anche molto tempo dopo la stesura, i
,actumpublieum il documento da Ici scritto suincarico del vescovo di Lucca,9,4 notai che le hanno scritte, e in certe circostanze anche altri notai, possono
e dove ad Arezzo gi nel 1108 in un documento redatto su inca,rico del primi- produrre strumenti pienamente validi e da questo dipendono innovazioni
cerius, avente ad oggetto una scomunica, si trova la formula poi cosJrequen- importanti nella forma delle minute e nel modo della loro conservazione;
te: "scripsi et in publicam formam redegi".95 Nella prima, metdd.xIIsecolo ma di ci si tratter altrove pi accuratamente.>.. .
formule analoghe sono attestate solo molto sporadicamente ,fuolidella Tuscia; Infine l' accresciuta importanza degli strumenti notarili si manifestaanhe
verso lafine del secolo e all'inizio. del XIll vengonoadoperatefrequentemen- nel fatto che gli stessi re e imperatori negli ultimi secoli delMedioevo si sere
te. in tutta Italia;96 nel tardo Medioevo sono del tutto comuni., vono in casi non rari di notai pubblici per far documentare da loro; invece
che dai funzionari della propria cancelleria, i loro atti ufficiali anche di tipo
extragiudiziario. Se al riguardo conosco un solo esempio del secolo XI, 97 ese
delle notitiae,in parte in congiunzione con la formula di compFetio (compleviet d!di), in parte sono del tutto sporadici i casi come quello di Enrico V, che l1el.U16fece
rimuovendola (cfr./ad es. HPM,Chartae, 1, c.ol.283: "interfui... et... tradiviet P?st trl!dita,rn documentare da nota,i palatini una donazione a, favore deLmonaster6diS.
cOInpleviet dedi": 1, col. 825e826:"interfui et scripsi";2, col. 260: "hllIlc c~rt:llI11 ~rijJsiet Benedetto di Polirone e di S. Benedetto a.Gonzaga e nel 11181aconcessio.ne
rogatus interfui"; Boselli, Storie piacentine, 1, p. 311: "interfuiethanc cartulamscrijJsi; tfadi-
di, compIevi et dedi"), finch, c6m~ ha gi osservato Brtinner, Zur Rechtsgeschichte,p, 85,' la diun'immunit per l'ospedale. di Bombiana al Reno,98 gi per dal periodo di
661 formula di completio scompare del tutto. .' .'. Federico I si conservato un numero molto maggiore distrumenti simili,Z9 e 663
91 Boselli, Storiepiacentine, 1, p. 326; Memorie e documentidi Lucca, 4t;2,p, 197... ' ...'
92Nel 997 a Ferrara si afferma: "compIevi etal\thentificavi"(C.Morbio,5,t0ria de"1ttlnici-
piitaliani, 4 voll., MilaIl?1836-38~-1,p)Q); a Faenza ~ll02?:"coIIlpleviet,,bs?lvi~tPl\b}i
cavi"" (Mittatelli, Annales Camaldulenses, 1, n.. 111), aniogamentejn Istrian~104(}: "scripsi p. 86l;stessaf~rmula a Modena, a. 1209.(Tiraboschi, Memo;ze, 4,p.45); l'~~, altribJ#ale
et publicavi" (ibid. , 2, n.AO). Tali casi sono gi stati citati da Brunner. ., .,.. ',.'. . ; - di corte, a~ 1186: "in publicum instrumentum eas redigi iussimus" (Ficker, Itlienzsche
?3},1emoriee, doumenti di Lucca, 4/2, Appendice,p. 126:. "Leonotarius... predicta Forschungen, 4; n. 164); Parma, a. 1197: "in publicam formametauthenticamredegi" (Aff, 662
omnia... vidi, Ullde niemo~ie,causa inactispublicis descripsi" .,.'0 ,>.:
'.' , ......'.,... '. Storia, 3, p.'315); Vercelli, a. 1202: "hoc publiillJlinstrumentUffi tradidi etscripsi"C(~avio;
. .94 Proprio a Lucca gueste locuzioni non sono. rare, cfr.. Memorie. edocume'!ti <d~ Lu,cca, Studi storici sul marchese Guglielmo III di Monferrato ed i suo~ figli,. Tor1J..o .1??5,p'17<?]' Ll!
4/2,p. 193(a. 1181): "publicislitteris descripsi"; parimenti)mblicis litteris d~ri()tavi";4!2, formula compare dunque anche fuori di Romaprima di quanto supponga 'Brunner;Zy.
p.l84 e 189 (a. 1170 e 1175); "in publicis liiteiiiredegi",A/2, p. 192 (a. 1179); "inpublicam Rechtsgeschichte, p. 68, nt. 6.
scripturam redegi", 4/2,p.199 (a. 1195) ecc> '.".' .. . " n c :.:
'0 ... ', 97 Come giustamente osserva Seeliger, Kammernotariat, p. 408, nt. 4, il primo caso sicuro
95 Ficker, Italienische Forschungen, 4, p. 138, n. 93; in Pasqui, Documenti, questo docu- di documentazione notarile di un atto extragiudiziario del re del 1081 (Stuinpf;'Die
mento manca. Reichskanzler, n. 2841). Tale documento non un documentogiudiziat,io n nel COritcilUtO
96 Elenco solo alcuni esempi peril XII secolo eper il primo decennio del XIILRoffia; a. n nella forma, quantunque sia stato pi volte ritenutQ tale, per ultimo da Meyet'von
1148:"ob perpetuam memoriampblicis litteris scribere curavi" (Fedele, Tabularium,S. Knonau, fahrbiiCP!rHeinrichs IV i;nd Heinrichs v.,
3, p. 402. . ......
0 .' ...

Prqxedis, 1905d>.45, n.24); a. 1155: "in publicam notitipnl;Ih transtuli." (c;all~t!i, D.~lprimi 98 Stumpf, DieReicbskanzler, h. 3138 e 3. 158: Pure il n. 3140 (un privilegiqjJeri bologne-
cerio, p. 313); Eavl;nila, a. 1200: "in. publicam formam~l;degi" (F'aMlzzi;Monumenti,5 ,p. si), come ha giosservatoFicker, Beitriige,l, p.190, sar da considerare uno Strument nota-
300); Pjacenza, a. 1180: "in publicis actis redegi" (HPM, Chartae, l,coI. 902);a;1185:.~prae rile, anche se non si cohservato il nome del notaio. Su qUl;Sti tre documenti ,cfr. A. Bessel,
ceperUnt mihi notario, ut autenticarem et in publico scriptoredigerem" CEicker,Itqaenische Beitriigezu BblogneserGeschichtsquellen IL. Vrei von Irnerius unterschriebenePrivilegien
Forsch,mgr;n,4, p.201,n.. 159l;San Miniato; a.. 1186:. '~interfuiscripsietin.p\lblicarnJorJ:nam HeinrichsV, NA, 31 (1906),.p. 468-475, il.quale fa notare cometuttLsianosottoscrittidal
redegi".. (Schneider, Toscanische Studien. II. ,'p. 262); Poggibonsi,. a. 118,6: ."pui:>lidslitier:is famoso giurista bolognese Imerio e ha probabilIIlenteragione,quando congettura che;l'im- 663
describere digllUm fore putavi" (~chneider,ibid., p. 261);Tortoria,a.1192:~'p\li:>li.C:,lVietin piego di. nQtai pubblici per remissione di, privilegi imperiali sia dovuto" a una.sua iniziativa.
aqisp~blicisredegi" (Gabotto-Leg, Le carte di [ortona, 1, p.14~); Faenza, a. 1193: "publi- Cfr. anche Hessel,Geschichte derStadt Bologna,p. 60 sego Stumpf, ibid.,n;'356 uno stru-
ce scripsi" (Thiner, Codex, l, p. 28); "in episcopatu S.Donati", a. 1196: "scripsi et in publi- mento notarile avente ad oggetto un atto gi~ridico compiuto dall'imperatrice Richenza
cam formamredegi" (Camici, Istorie toscane, p. 60): stessa,-.(ormulaaFirerq;e,a. 1193,(ibid., durante la malattia di Lotario e su incarico di quest'ultimo. Tale caso deltuttoinslito.
.~,
Uso di documenti notarili da parte dei re Uso di documenti nQtarili da parte dei re 605
604

al tempo eli Enrico VIe Federico II pare che talvolta inItaliaaundiploma .,Ma il valore.e l'importanza dei documenti notarili crebbero ancor.pi.
sia stato persino preferito uno strumento notarile redatto per certi attiregi.lO ~la sotto Fedenco II 1Cremonesi non vollero accontentarsi di un privilegio
Forse ci avvenne anche perch i costi del secondo erano senzadllbbio pi rmportante concesso loro dal sovrano a Ratisbona ne11213. Per maggiore
contenuti rispetto a qudli dd primo, tuttavia che ci si acContentasse del sicurezza essi preferirono far scrivere in Germania da un notaio pubblico
documento notarile costituisce una testimonianza pienamente valida del fatto uno strume?to, secondo il tenore del quale il re avrebbe consegnato perso-
che ora a questo si attribuiva la stessa forza probante di un diploma, mentre nalmente al loro ambasciatori quel privilegio munito, di sigillo.d'Oro e 10
pu darsi che in certe circostanze il documento fosse preferit?aldiploma avrebbe dichiarato a ll.li gradito confermandolo mediante un'esplicita
perch secondo la concezione curiale Funica caratteristica' determinimte la dichiarazione orale, inoltre il cancelliere di corte in questa occasione lo
genuinit di quest'ultimo era il sigillo autentico, facilinentesoggettoal;]Jeri~ avrebbe visto, letto e vi avrebbe apposto la recognitio,l04 E nel XV secolo,
colo di violazione odi danneggiamento. ...,.' cosa che non si era mai verificata prima, Sigismondoin alcunicasi.fece
Se dunque anche da parte imperiale fu riconosciuto il principio formula- auten~ic~re.da. ~~ o due notai notai pubblici documenti, aventi a oggetto
to nella decretale di Alessandro III, di cui si parlatosopra,dell'eguivalerF 9uestlom gl.udizlane; che erano stati redatti, sigillati, sottoscritti.e registrati
ID cancellena nella forma consueta,l05 Come al tempo di Federico nlo$tru~
za tra strumenti notarili e. documenti muniti di un sigillo autentico, ai quali
appartenevano in primoluogoqueUipro'venientidaila cancelleria mento notarile accessorio, cos ora la sottoscrizionenotarile si pr:esentapal"
imperiale;lOl Fevoluzione successiva and ancora oltre; Gi prima abbiamo s~mente co~e un mezzo di autenticazione che, ancorapidelsigilloimpe-
detto che Federico I e i suoi successori assunserO stabilmente al loro servizio r~a1e, garar:tlsce la capacit probatoria e l'inoppugnabilit del documento; la
notai i quali, oltre ai documenti del tribunale di corte,>dovevinostendere fi.d~spubltca del documento notarile, rafforza persinolafides che lettera,e
anche strumenti. extragiudiziari,102 e in precedenza si ancheparlat dei sIgillo possono rivendicaI'e a s. L'istituto del notariato sviluppatosiinltalia
notai camerali di Enrico VII e della grande importanza avuta dalllofoatti~ non poteva conseguire una rilevanza maggiore. lq 6 ...
664 vit alla corte. del Lussemburghese; 103. Enrico,s~' he serv p{rgliaffari pi~
disparati e ricorse regolarmente alla loro opsra in tutte le 'questioni legate~ Se, dopo queste. osservazioni su11'evoluzionedella prova. documentari~ ill 665
qualche modo ai suoi rapporti con,la curia papale; sembra cheeglitenesss Italia, .torniamo' ora di IlUOVO in Germania, constatiamo chearwhequi,
molto a che tutti i documenti comunque rilevanti per le sue trattative conIa come abbiamo visto, all'inizio del IX secolo,a1menonelleregioni di diritto
curia fossero prodotti dai notai camerali nella loro qualit di notai pubblici franspe alamanno, il. documento redatto da .un.can}eliariusi Plll;>blicoo
e nella forma degli instrumenta publica. Nel periodosuccessivo$lJ~cQs@.(li notaro era dotato essenzialmente deVo stesso valore probatoriocheinJtaHa;
sirnil{, a~<:adds so~tpLuclPyi~o IV, c:: arlo IY, Vel.1C:s~110 S:Rpprtp: Af1~h~ Tut~a,:,ia, l~ situazione in Baviera.eradifferente.Quilnorme>dell~Je!5ge
durante il loro periodo di regno in ocasionedi tutti}.llegozia#impClrtanti, regIa .ffisentanellaLexRibuaria. non entrarono mai invigore;~q7da migliore
soprattutto quellire!ativi ai rapporticoLpap~to,al posto dei consuetidiplo"- prova di ci fornita dalla circostanza che qui non vi furollomai;;crittori
ini subentr~r.0nosfiumenti notarili,spesso~ redai:ticiafUJ:lzionari'dicancelle- giudiziari pubblici come li prevedeva. quella legge regia; i documentiyeI;\iy~-
ria che erano allostesstempo notai pubbliCi.. ,.' .". . ' "'. '..' ",.' no scritti da scrittori privati dei dchi, conti, vescovi ,ec.,chein geI1er!noll
'. _ .... ""-"" ." ,:,"-,' .: : " ,,",-,'-',-.:,'.-.".'; ;.,:.>.,. -:<"":"-""-;..'..':"!
avevano alcuna qualifica ufficiale e ai quali solo raramenteJu attriblltOjil

Cfr, gli esempi i:i Seeliger, Kammernotariat, p. 409,nt. 1:


99
100 Esempi nFcker; Notanatsacte,p. 314-319. . 103Gfr.aptolo setd~9. . .'. . . ,.' ..... ...
101 Molto caratterstico della conoscenza dcldritto del1e'decrtali ilcsodel1oscrttbr 104 Astegian9, Codice diplomaticocremones~, l,p. 22,3,n.164.
della cttdi: Lubecca; Endco, che nel 1251 si arrga il valbre'dellanzaiuspublicd: UB 105 Lndller, Das UrkimdenwesenKarls IV, {l.' 101 seg:
Lubeck, l,n. 176: "datum per manum publcam Henrc scrni:ii- (sinoti'iltitolbrbmarib) 106 Almeno qu in nota dovremo accennare al fatto che, secondo un uso nato nella Tusca
s~unotar universitatis civit. Lubicensis. Ego Henticusperson~publicataIesigriUIIi.annota
nel XIII secolo, i documenti notarili, cosiddetti guarentigiati, muniti di una speciale clausola' di
tlonis apj50sui suptadietis (M.) n . A Roma difficilmente lo si sarebbe riconos~ittocoUle per- esecuzione, non rivendicano semplcemente attendibilit assoluta, ma assicuranoanche-nune'
sonapublica.Ph.Schneider, Schwiibische Privaturkunde,p. 91 menziona uncasaralogo dalla diat.a ~secuzione: cfr. Briegleb, Geschichte des Exekutivprozesses,2 Stuttgatf 1~45;Eicket,
Svevia (a.1285); nel 1290 anche un notaio delconteEberardodiWiirttelIlbetgsl'defhiSt Jtaltenzsch~.FQrschungen,1, p, 46e55; G. Paoli,Niscellanea di paleografiae diplomtica VIII.
notarius publicus (Ph,Schneider;ibid., p. lO); e a Ratisbona nel 1284 un docurnent? tedatto Du!'-Statutt.delsecolo XIIIsul comandamento della guarentigia, ASI, ser04.Jp(l882), p.25Q,258. 665
"per manum publicamAlber.ti tabelliorus. capituli n . (Meichelbeck, HistoriaFrising,eriS;2, p. 107 Se : veto che~uesta legge risale al periodo diPagobettol (cfr.'capitolo'ottav,It.
117, n. 181); cfr. ancheB.Hememann, Beitriige, p; 15. ." 46), allora tale fatto dipende forse dall'atteggiamento pi autonomo assunto,qa J:,aVl\resi nei
664 102 Cfr. capitolo settimo. confronti della sovranit franca a partite dalla. morte di Pagoberto (cfr;, Riezler, Geschichte
606 Decadenza della prova documentaria nel diritto tedesco Decadenza della prova documentaria nel diritto tedesco 607

titolo di notaio. 10s La conseguenza di questo fu che anche il capitolare di a parte qualche eccezione isolata, non vi furono pi scrittori nominatid'uffi-
Carlo o di Ludovico, che estendeva ulteriormente il valoreprobatoriodel cio. In quest'epoca il documento privato non costituiva pi in nessun caso un
documento dello scrittore giudiziario, non pot trovare attuazione in mezzo di prova di per s sufficiente. Anche se ancora nel X secolo in
Baviera, ma la conseguenza successiva fu la rapida decadenza generale della Alemannia e in Franconia ci si attenne pi o meno alla forma tradizionale
produzione documentaria bavarese. Se la recezione della prova documenta- della carta, tuttavia in numerosi casi ci si accontent gi, come in Baviera,di
ria anche nella forma limitata ammessa dal diritto popolare bavarese era una notitiae o atti non convalidati. Inoltre la veste formale di queste cartaedivenc
conseguenza degli influssi culturali romanzi e in un certo sensouha conces- ne molto pi trascurata. Tale negligenza formale chiaramente evidente nelle
sione dei conquistatori bavaresi alla popolazione romanza trovata nel paese cartae traditionis (Traditionsurkunden) del monastero di Ognissanti a
da loro occupato, la necessit di tale concessione scomparve sempre pi; da Schaffhausen, .fondato nel secolo XI, che si sono conservate per lo pi in
un lato per la crescente germanizzazione di quella popolazione e dall'altro redazioni contemporanee;110 ma anche in altre regioni, ad esempio a Fulda,
per la separazione della Germania dai territori romanzi del regno dei essa risulta palese: la data e i nomi degli scrittori vengono omessi, le formule
Franchi, una separazione avvenuta nel IX secolo,ma chepedaBaviera, con stesse del documento .abbreviate' il pi possibile.l ll Contemporaneamente 667
1'assegnazione di quest'ultimo regno in appannaggio a Ludovico il cessa anche il lavorio teorico sulla documentazione: gli ultimi formulari nel
Germanico, subentr ancor prima rispetto al resto della Germania. Siattu senso antico furono compilati sul finire del IX secolo, ma su questotornere-
il passaggio dalla carta alla notitia, da questa all'attO non convalidato e privo mo pi in l; poi questo genere letterario fu abbandonato del tutto per un
di ogni forza probante, che ricerche recenti hanno illustratoaccuratamentee secohe mezzo; quando si ricominci a curarlo, ci avvenne secondo una
666 con chiarezza.l9 Lo scopo della scrittura documentaria era nnaisolo quello e
concezione in Una maniera sostanzialmente diverse da prima. Nelle fonti in
di ricordare l'atto giuridico compiuto e serbare i nomi dei suoi testimoni; 'd nostro possesso su dibattimenti giudiziari dei secoli X e XI la prova fornita da
poteva avvenire anche se la scrittura stessa risultava priva di ogni fQl1I1~' docuinenti priyatinon ha. quasi pi alcuna importanza.l 12 Ein .generalefuro-
Essendo quasi sempre prodotto da uno scrittore del destinatario, mancando no prodotti meno documenti di prima. Certamente non un caso she quasi
inoltre di ogni convalidazioneesteriormente.riconoscibileda parte dell'auto- in tutti igrandi monasteri della Franconia, Svevia, Lorena, a San Gallo,
re e non'essendovialcuno scrittore pubblico al qualepoter#ihvolgereper Weillenburg, Lorsch, Fulda, Priim e altri ancora, gli archivi hanno cOQservato.
avere un documento esente dal sospetto di falso; il documento,.perci;'non un numero di documenti dei secoli X e XI molto inferiore di quellodelEet
poteva pretendere di possedere unvaloreprobatoriodi per s sufficiente e carolingia:. tale f~nomeno trova senza dubbio una spiegazione nel f~ttohein
neanche di procurare soltanto vantaggi processuali a chilo esibiva.';i> quel periodoin parecchi casi si rinunci a documentare una donazi~.ne;.UB~
Se in Baviera tale evoluzione legata alla .mancanza di scrittori giudiziari permuta, o Ull altro atto giuridico,113perch non si attribuivapi,~clll1 vijlore
ufficiali, anchenei.territori franconie alamanru subentr una situazione sirp- giuridico autonomo arale documentazione. o

le a seguito.della decadenza'di quell'istituzione. Questo declino,inizi,e:9I))e


abbiamo visto, gi intorn> alla met del IX secolo e allafinedellostesso'seo- E cosi la situazione si evolse in primo luogoe sopratt~ttoas~a.ntaggio
lo si eraquasicompleta:to. Da sempre .anche nei paesi in cui vierino sCrittori delle chiese.,Quanto meno erano in grado di.difendere f()nlaspada~ibe~i
giudiziari ci si era spesso accontentati di docurhenti exirgiudiziaripenisparc acqwsiti,:tanto pi .dovevano tendere} procurare aiJ<?to bell;i.Jasi~urez~a
miare i costi procurati dalla redazione da parte di un notaio uHiciale. Ma vi necessaria valendosi di strumenti giuridici. E quanto l?ialterp.P9<:l<7gli
era stata la possibilit di procurarsi una testimonianza dotata diJJ1(lggi ore Ottoni e dei Salii si fece stretto il legame fra.il clero tepescoeitalianq,tanto
forza probante e, nei casi in cui si aveva ragione di te~ere un'ilJllmgnazione pi il prilJlo dovette sentire l'esigenza di trovare uno strumento ~ttosos~
del diritto acquisito, non si sar fatto a meno di. servir~i di quesF~possibilit. tuire l'alltentisazionenotarile, che in territorio italianopiocurava una:<7rt.a
Dall'inizio del JC secolo tale pOSSIbilit vernie a mancare in Germapiapetth, stabilit ai negozi giuridici documentati per iscritto. 00 o .'

Baierns,l, p. 77seg.). . ..... '.' ....<


108 Cfr. Brunner, Zur Rechtsgeschichte, p.250 seg.; Bresslau, UrkundenbetiJeis,p"92>La
. voI. 1; Redlich, Privaturkunden, p. 68 sego
no Cfr.' Baumann, Schaffhausen,p. 177 sego 667
circostanza che proprio sotto ArnOlle di Salisburgo compaia il titolo di. notaiodipendefqrse l11Cfr.ades. Codex diplomaticus Fuldensis; n. 637 seg., 660 seg., 690seg.ecc.
dal fatto che questi era stato per un periodo abate di un mcmastero dello I:Iain,aut priJ:adi 112 Sui documenti regi cfr. sopra. . . ...
666 diventare arcivescovo.. '.' <;' ";.' '.. ' i; n>. Baumann,Schaffhausen, p. 176 e 179, suppone chela maggior parte delletrdditiones
109 Recllich,Bairische Traditionsbiicher, p. lseg.; Recllichjntroduzione a Acta Tirolensia, effettuate dal monastero sopra menzionato di Ognissanti a Schaffhausen non siano state
_" "'-.
608 Carte partite Chirogra/azione 609

A questo. scopo furono imboccate due strade e, per quantO sappiamo; m &mostrasse prima facie la loro genuinit o falsit;118 n si sentiva quasi l'esi-
Germania furono entrambe battute dal clero per primo; Si cerc d procura- genza di convalidare sufficientemente i documenti finch si ebbero a dspo- 669
re strumenti efficaci, d per s probatori, da un lato medante le cosiddette sizionealtri strumenti.
carte partite o dvise (Teilzettel), dall'altro medante la sigillatura deidocu- Tali strumenti mancavano invece m Inghilterra, dove nel periodo antico
menti. In questa sede dovremo trattare solo ci che concerne la rilevanza non esistette rnai un notariato e dove tuttavia il documento, in particolare
giuridica d queste due formalit estrinseche. quanto ai negozi sulla propriet fondiaria, ~veva grandis.sim~ impo~tanza
668 Da sempre nel regno franco, come m Italia,siusava redgere certi tipid nella vita giuridica. A favore dell'ipotesi che sIa nata daPl?nmau: Inifhilt~rra.
documenti, destinati a conferire un titolo giuridico a pi di un destinatario, !'idea di adoperare le cartae divisae nella forma che SI ~escnvera qUI dI
m due o pi esemplari dallo stesso tenore,ognuno dei quali venivaconse- seguito, vi; non solo il fatto che taHcartae sono attestate mguel paese l?et
gnato a ogni soggetto partecipe dell'atto. 114 In primolu,ogo, se altriburiale la ptimavolta, ma soprattutto la circostan~a che . at~e~tato anche iltermu:~
di corte" e di conseguenza anche in altri tribunali deiregnofrancoeJongo- chirographum, il quale, sebbene non abbIa unslgmfl~a~o del genere, plU
bardo -prima dellaJine del processo veniva emessa una sel1tenzaimer1ocu,- tard fu usato di preferenza per mdcare guellecartae dzvisaeanche sul con"
toria,si redigevano lerelativenotitiae di uguale tenore che erano onsegnate tinente. 119 Specialmente m Inghilterra tale t~rmine era con~ueto.p.erdoc~
alle parti)15 Inoltre, parecchi docJ11llenti privativenivanodsollto stesiin menti di tutti i tipi e da uno scrittore dell'epocanormanna ~ defmItopersl-
due esemplari d uguale tenore; i contratti d permuta .eranoregolarmente n cometerminus technicus per il dotumentoanglosassonemco~trapposi
documentati m.questo modo;116e anche nel caso delleprecari,pareche la zione a quello normanno,120 La forma osservata era la seguente. DI ~n?~cu:
mdesimaJorma fosse usata non d rado)17 Nonsipu,.perconclud~reche rnento avente a oggetto un contratto -si scrivevano l~ due redazlO~11 1 dI
nel regno .franco si pervenne da sliall'idea d porrei due documenti, che si uguale tenore sul medesimo foglio d pergamena, l'vnavicmo o. s~tt~l' ~IFra,
scambiavano, in un tale rapporto tra .loro che gi ilJoro;aspettoesterno etra loro si lasciava uno spaziomtermecli() vuoto. Su. quest()sPll~I().Slscfl\Te
va; d solit() m caratteri maiuscoli, una parola o pi di una, oppur~u.ns~~o,
neLperiodopi antico d norma il terminechirograpbum. (cir0ff,rafu1Jt,.cQr?7
grafum), e si tllgliavail foglio d pergamena m modo che il taglioRa~s~s,sem
668 docUrriendie. mezzo a .q~esta parola. 'Consegnanq()<l ciascull c()ntraent~.uJJ:a ~~~ag~l
.ll~ La tavoletta cerata CIL,.3, 951, un contratto disociet~"quadereduoparia't~bula fogliq,m.caso eli contr()versia era pqsQf1;Jileverifiare la gen1J,ll1it,di}ili st~0
rum signatay sllilt", trovatainTransilvania, dimostratral'.altro hytaleu.s()yragic9nos<:~lfto
sura dal confronto con l'altra; accostandolel'una all'altra,entrambele l11et~
dai Ramani;. '. . . . ,.... ...'..'. ...... ". .. , .....;;.
115 Formulae Marculji, l, .38 (MGH, Ermulae, P: 67-68)'Sn l'intitola.iiolle:".carta 'pari- del foglio dovevallo costituire un tutt'uno~inparticolaferipristmaresenza
da". In DD M, n. 60 e 66 si fa menzione di talidocum.enti ("notitiae parilae" in DD M, n. mutilazionilapar()lascrittanella zona del,taglio,122 . '
60). Cfr. Sohm, Friinkische Reichs- und Gerichtsverfassung, l, p. 526. In Italia, nel 747, di una
.ngtitiadi.unmisslfs d<::yte Rachi,.contenente. par<::cchi sentnz<::,fur()n() l'!:clattiacld@tura
qllattroesemplari, .lliloperill'.e, uno per ilduc~ <;li.Sp'?leto, du!:p!:r 1f pa.J:}i(Rifges,to,1U!fe'fa,
?,p12, n. ??). gariffienti vemvano emesse notztzae~ll1glIale ten()reqt,}al,1cl()Uflprgces~e .. ~er
'minava con una. transazione (Ficker, Italienische Forschungen, 4, p.12,,L8).Ir altn c.aslsolo
ContinuatorReginonis, p. 667seg.. ..... .... . .<....::.
118 Del periodo caroliIlgio nogi pervenuto alcunotlgm!;le;di 'una ,cartadzvzsa(nel
lapartevineIitericeve un documento giudiziario rclativ6alla sentenzi tte~uta. .'. 'c' senso che si.definirql,li di seguito) prodotta sul suolo franco o ltalian?; ne l1epa~)l.lalcuna
116 Baster citare iformulari:cfr. Formulae A n decavenses,8 (MGHiFormulae,p,7); legge o una qualunque altra testimonia,nza.Anhene~eForwulae Saftca,eMerk~ft4nae, 33,
Formulae Marculfi,2,?.3 e24 (ibid.,p . .~1-~2); Formul4e 5e'J0nenfes,,-1(ibid.,:pI'187); citate alla nota-precedente (cfr. WattenbachiD~s Schri/zwesen3 ,p.J92) l ~Sp~esSlOnenOn fa 669
Formulae. turone1tses, 26{ibid" p. Y9;150);Cgllectig Sa'J~4l?ensis,)1 {(i4,!'p ..4P4); pensare a una conoscenza di questa forma; eil fatto che.nelle.oss~l'Vaz!on1 alle FO~l!!ul4e
Formulae Sangallenses miscellaneae, 4e 20 (ibid" p.381-.382 e}88); Formulq? nperialifs; .3 Sangallenses miscellaneae, 4; Collectio Sangallensis, Il, non se ne parli,puo. es?ere adqinttura
(ibid., p. 289); Forwltlae imperiales, additamentuin, l (ibid.,p;327".328);Coll:tio Pataviensis, considerato come una testimonianza contro la sua esistenza nel regnocarolmglO;"
5 (ibid., p. 459). L'espressione epistolae p4riculae in riferimento a contratti di permuta si trova 119Baster.citare ad es. il notaio dello Hainaut,Gislebert de Mons,Chronique,.che meii,
in Formulae Salicae Bignonianae, 15 (ibid., p. 234). A Roma e nella sua regione per tali doppi zionanumersiscripta cyrgr4/iz4ta del suo signore {MGHSS,21,p;594 seg;;ed.
documenti si conserva la locuzione abparus, apparus (cfr. capitolo quarto, nt. 1.34);' Vanderkindere,p; 314seg.).., .' .. , ....... '. ..... . . . . ...
117 Per queste viene menzionata pi raramente;peresteso)nFormulae;Salicae
l~O Ingulphi dbbatis Croylandensis historiarum'liber unus,' ID RerumBrztanm.carumscrzpto-
Merkelianae,.33 (MGH, Formulae, p. 254): "undeinternosonvenit;urdllasiepistolasde res post Bedam praecipui, ed. H. Savile, Frankfurt a.M. 1601, cfr. passo m Du Cange,
utrasque partes aptificantes uno. tenoreconscriptas' adfirmare deberimlls'>';'dr.. anche Glossarium, alla voce "chirographum".
Formulae Sangallenses miscellaneae, 22, 23, 14 e 15 (MGH, Eormulae,p. 385,.390); <Collectio
121 In certi casi anche pi di.due,cfr.nt.successiva; ." . ... . ....., .
Sangallensis, 1.3 e 14 (ibid;p. 405), dove i due documenti scambiati noncoincidono.comple- 122 Si procedeva naturalmente in modo analogo quando bIsognava. confezlOnarepl~ di
tamente. Sulle doppie redazioni di.cartae praec4riae nel X sec" a St. Maximindr.Bresslau, due esemplari del dcumentochirografato. Di ci tratta dettagliatamente il Neues Lehrgebaude
"-,
610 Chirogra/azionl: Chirogra/azione 611

I.:esempio pi antico finora noto del ricorso a tale uso, che probabilmen~ non viene mai annunciata espressamente nel testo, perci dobbiamo basarci
te risale a epoca molto pi remota, dato da un documento dell:8))nel solamente sugli originali a noi pervenuti. Si pu pur sempre scorgere che nel
670 quale il taglio attraversa le parole "cyrographum Alhwiniet Aethelwulfi corso del X secolo tale procedimento fu impiegato sempre pi spesso.
ducis";123 l'esempio successivo un documento del 901 proveniente da Sul suolo tedesco 127 tale uso attestato a partire dal X secolo e precisa-
Mercia, conservatosi in originale anche se non intatto,sulqualeil,taglio mente, per quanto ho potuto vedere, per la prima volta nel territorio deWar-
passa sulle lettere: "... me crucis"; segue poi una concessione di terra del cidiocesidi Treviri; 1'esempio pi antico a me noto finora una precaria. del
vescovo Werfrith di Worcester a Wulfsig del 904, nella quale tagliat~ la 967 del corepiscopo Wicfridus di Treviri con il locale capitolo cattedrale;128
parola "corographum"; di questi ultimi due documenti abbia.tT1o riprodu- anche in seguito si ricorre spesso alla chirografazione. per questo tipo di
zioni fedeli che illustrano bene il procedimento seguito. 124 purtroppo dif- contratto e per quelli di enfiteusi, in particolare quelli conclusi da istituzioni
ficile dire quanto ampio fosse l'uso della chirografazione(ChirQgraphierung) ecclesiastiche di Treviri. Nel primo di questi casi pare che la parola tagliata
- per conservare questa espressione usata neI Medioevo-pre:ssogli non possa pi decifrarsi oggi; nel secondo caso proveniente da questategio-
Anglosassoni. La maggior parte dei documenti giunti a noi furono e1l1essi ne, una precaria del 975,129 attestato solo il dato della chirografazione,ma
dai sovrani; sembra per che costoro emanasseroquasise1l1preiloro,clocu- manCano indicazioni pi precise al riguardo. Solo dal secoloXLcisononote
menti in unsolo esemplare.l25 Nel periodo pi antico raro il caso d.elliiste- le formule usate in un certo. numero di casi: per far alcuni esempi; in una
671 sura di pi esemplari di documenti di privati,126 e la loro chirogrgfazione precaria dell'arcivescovo Eberardo del 1052 le parole tagliate erano:"Eh~r 672
hardus archiepiscopus";13o in un documento del duca Gerardo di Lorena
del 1067, mediante il quale fonda una memoria a Epternach: "In nomine
670 der Diplo.matik,9 voll.,.Erfurt 1759-69; l, 3?8seg.; cf~.ra f!gur~~p. 392.
123 Citato da G. Hlckes, Dissertatzo epistolarum, ID LznguaruJ1l veteru,m sePfentriQ!lalium
.:< sanctae et individuae tripitatis patris et filii et spiritus sancti";131 in un docue
thesauru~ grammatico-criticus et archaeolof,icus, 4 voli., Oxford 1702-0,5: 3,}6, pubbI: perUlti-
mo da B1fch de Gray, Cartularzum Saxomcum, 2, p.855, n. 490; sembra chel'originalesia.ora
perduto. Ancora pi antico pare essere un pezzo dell'854, riprdotto in Facsimiles dlAnglo- lariumSax0!licum, 1, p. 43,, n. 313: "si aliter fiat,utnon opto, aliquis homo contendaLtunc
Saxon manuscripts,part II,Winchester n.l; yero cbe tramandato solo irtuna copia delXII habet A. episcopus in Licetfelda i~tiuscartulaecomparem et amici necessarii J:ileietJicidissi-
sec.. (fi.r.J3irch de Gray, ibid., 2, p. 78, n. 477); ma sotto la copi~ sitrovaOCyrog,raphutlf, UIl a mi alias, id est Eadbyrth Eadgaring et Aedhelheh Esning ad confirmationem huiusrei'\P:ril
d~finlz10Ile. che probabilinente risale al modello. originario: Re~ell~emente' statarin~Iluta periodo posteriore cfr. le formule riunite da A.S.Napier-W.H.Si~vensori,TheCrawford
una redazion~ anglosassolle di questo documento(BirchdeGray,ibid.,2,~.:178),~6ttola Collection,o/Early Charters and Documentsnow inthe BodleianLibrary, Oxford1895
q~ale anche SI trova I.a. medesima parola; dovrebbe essere originale; masai necess'al:iostu" (Anecdota Oxoniensia, 7), p. 80. . " . '. .,... .
diarIa ancora per stabilire l'esattezza di questa conclusione.CyrographicClr(lflayiene 'shianiata 127 In Francia Richerio di Reims (Richeri historiarum libr,; IIII,d.G, \'{Taitz, .Hanriover
gi una stesura di risoluzioni del concilio di Clovesh(j dell'803(Councils. andecc!eflstical l877(Scriptoresr~rum Germ~ic:arum inusum scbolaruml 4,29 (p. 141). !J.1enziona l.jnciro-
documents relating to Great Britain and Ireland, 3 voli., ecl. A.W Haddiin\1lf.Stubbs, OXford graphum biperHtume quest'ultima parola nonlascia alcuiJ. dubbio che si trai:tss(:sJi Ul1.ay~~a
1869-78: 3, p.542), riprodotta nei Facsimiles 01 ancient chartersin theBritish. Museum, 2, 6; carta divisa. L'ciri~lilalepiantico di. una tale charte-partie(quf:,sta} l'espre~$iC)10~HMc:~$'e)
ma questo pezzo non una carta divisae perci anche in altri casi coevinonabbiamscerte~ conosciutod~Giry, Mat/uel, p. 5l0,.tim documento delre Enrico I; di r~cente ~sta1:atip~
za che il termine cyrographum possa essere riferito al procedimento che so~spi.tardi(liverine tracciata laseconda'stesll~a di questcarta: cfr. R.Giard, NiJtesur un~allcie!lnf"c,9~ite.cPlr.
consueto. Peraltro lastesura di risoluzioni conciliari in pi esemplari atte~tat~'ah~hej.1laltri tie"conser1!e aui,Archives Natio1Jales, BEC, 61 (l900)'l?' 201-206, .... .. '. <' .............;;
cas!, ad es. al sinod?di Kingston nell'838 (Haddan-Stubbs.fbid:;3'p. 617), dove fUi01icon- 128 Mittelrheinisches,UB, l, p. 284, n. 228; cfr.~cheibid., 2,p. 626. Questi~s)mpi,egIi
fezlOnate" duas scnpturas per omniaconsimiles" (cfr. pi avanti, nt. 125 enL'!26). '. . . " ... '.' ., altri pi antichi di Treviri, sono stati in precedenza completamentetrascuratii p~c:lI)3.~Yer
124 Facsimiles 01 a!lcinf chartersin the BritishMuseum,B; l; Pala~ogtaPhfcalSociety;l, nella.sua edizione pon comunica alcuncb circala loro . chirografazione elelilfqflilazionia
13. Pare che un .altro cyrographum del vescovo Werfrith dell'889 (BirchdGra~;Cariltlafitt17l tale riguardo si trov~osC)loneiregesti pubblicati in fondoalsecondo volume,e cllratida
Saxon~cumi2, p. 1,98, n.. 5?0) non sia pi conservato !n
originale. Numer()sipezzi posteriori Goerz. Le precarieei .contrattidi permuta ancora pi . antichi diTreviri,i,cui. rigip.ali.h
sono rIprodotti nel Facslmtles oIAnglo-Saxonmanuscrzpts.' .' ........... ;C,<')d<" visto io stesso in massima parte, come ad es. Mittelrheinisches. UB,1,n'153d;:190:;1;n:1,<S4
125 AncbeJ'i pt.~si. di J. Aronius, Diplomatiscbe Studienuber diealtere1Jatfgelsachsi~chen del 924; l,n.170del929;1,n.211 del963, non sono chirografati. ,....... .. ..... ....,.
Urkunden, D1SS..:ES0mgsberg.18.83 '. R.~7 ,secondo cui la recla~ione multiplasarebb stata .' . 129Mittelrbeiisclies.U~, .1,p.BOl,n. 245;cfr.V.N. Kindlinger,Sammlullgmerkwurdig#r
consueta per tutti l documenti gIUdiZiarI, forse troppo azzardata, Come~glis~esso dichiara Nachrichten und Urku,nden fiirdie Geschichte Deutschlands,Leipiig .l806,p.172, still'origi-
a p. 29; -la produzione dei documenti giudiziari era affare della part~viliente;qualefuteresse nale 'che al, ~empo -in c~i'egli, vissp-si ?v~ya ,it\'.~an~,: pfivate",~Ma?~.Ii~a:, " . " ,,', -, o': j,:,:,>, 672
p.oteva~ora avere questaapro?Irare un documento ancheall'avversari6H'~smpioaalui '. 130 MittelrheinischesVB, 1; p.393, n.J38,e cfr. 2, 653. ..... .....: . . ; .'. ....;y
cltat?, Blr~. ~eGr~y, Cartula:l.um Saxomcum, l, p.587,n. 421:." duasql1escripturas per 131 Mittelrheiitlsches UB, 1, p. 423!n. 366,ecfr.2,659.Si noti q\lila corroboratio:"veftJffi
671 omma conslffiiles hUlUS reconciliatimis conscribere statuimus:' ;si riferisce a lina transazione u! in dies secUli finIa etstabilis permaneat hae donatio, hoc c)'rographUil1 fieri d~cr(:virI1\ls,
(cfr. Aronius, !~id., p. ~9) e tali scritti'anchein Inghilterra,comesulcontinente,~aranri'stati corroboratum testimoniofidelium irifra nominandoruip, llt sifortealiquis,.: h(:lfdestru~re:;.
sempre redatt1ln dOPPlO esemplare. TI documento non era per chirografato..., temptaverit; centumlibras auri persolvere cogatur et tunc relecfa pagiila'cyrographi et'testi-
126L'esempio pi antico dovrebbe essere il testamnto'di Ji~thelric,Birchde.,Gray,Cai-iu- bus in palamproductis cOIlvitus discedat" . Anhe i testi dunqu; accanto al chirogrfi>, sono
'-..',--
612 Chirogra/azione Chirogra/azione 613

mento del 1084 circa, con il quale. una donna libera si rende tributaria: parole o i segni tagliati S()ilO estremamente vari e molt~plici, nel c?rso del 674
"Sanctus Maximinus";132 in un documento di donazione dell'arcivescovo tempo si modific anche il tipo di t~glio, in quanto ~o SI e~ettu~va mmod~
Bruno dell115: "AZEH";133 sull' atto ricognitivodi un'enfiteusVcie11126 il che esso steSso conCorresse a formre la prova. Se il tagho nel documentI
nome dell'autore: "RicwinuS";134 in un documento del 1129 sui censi dovuti anglosassoni, e, conformemente a questi, anche inquelli pi.antich!prodo~~
per diversi beni di St. Maximin a Treviri: "S.Petrus S.Maximinus''c;~3?in sul continente, era stato .effettuato sempre secondo una linea dlrl~ta,plU
una lettera di enfiteusi del 1134: "Testamentumfidei";136 in un'altra del tardi invece gli si diede per lo pi una forma ondulata o dentata, COSI che le
1136: "Diligiteveritatem";137 in una terza del 1150 circa le lettere:'~A-O";1?8 carte' partite da far combadare l'una con l'altra si garantivano re~iproca
in un carta recognitionis del 1152 dell'arcivescovo di Treviri relatiyaallacon- mente la genuinit anche senza che fosse vergato un segno lungo la linea del
cessione di un feudo: "Cyrographum recognitionis facte donationis'~;139infi taglio; se si conservava,come ora aweniva quasi sempre,il segno da chiro-
ne in una disposizione dell'abate di St. Maximin del 1050 circa, relativa ai grafare - successivamente fu di solito un alfabeto- ci naturalmente raffor-
diritti e ai doveri di certi coloni: due monogrammi)40 zavala prova. Le carte partite prodotte a questo modo eranochiamatecar-
Non sar necessario addurre altri esempi perquestoterritoriodeWAlta tae excisae o indetztatae(da cui il termine inglese indenture, e, in. tedesco,
Lorena;141 per il periodo che va dai secoli XI e XII in poLse nepotrehbero ausgeschnitteneZette~ Zerter, Spanz~ttel, Spaltz~ttel,Ke:bzett~!,!-~rbbfiefe).
673 citare parecchianhe fuori di quella regione, specialmente perlaF'tanonia L'uso del taglio ondulato o dentato e attestato ffi FrancIa dall ffilZlO del XII
e la Svevia, maarihe perla Baviera, la Turingiae la Sassonia.lf2Mentre le secolo;143 in Germania pare che sia divenuto consueto solo pi tardi, o alme-

ritentiindispensabili. testlmonium presentisac:tionis prolate et sibi applicate scrupuItim remo~~re atqu~c:ntrarios


132 Mittelrheinisches UB, 1, p. 437, n. 379.
conatus .faciant Il nobiscessare");Cardauns, Rheinische Urkun4en. II, p. 37,n.. 21.f'(ersfeld:
133Jbid., 1, p.A92, n. 431, e cfr. 2 , 6 7 5 . . . facs.imilein. Arndt-Tangl, Schrifttafeln, 3, 87 (a. 1183).Wiirzburg: Nrn,37, p.21()resent(s
134 Ibid., 1, p. 513, n. 455, e dr. 2, 680. g,rograP1ll pagina",dunqueprobabile che sia stato chirografato). Aqllisgrana:F'lker,Dle
135 Ibid., 1, p.522,n; 463; e cfr. 2, 683; nella corroboratio: '~hllius confirniationiscartanL.,.
fo{be,.,.este,p. 207,1l.49 (a. 1309: "in cmus rei testirponium.atqu<;Jidemet r?bur~t perpetullI11
partem in nostrum et partem in S. Petri armarium poni placllif"; '.. memoriam... duplexinstrumentum subcyrographocon~cr1bl ). EselIlPld~9lancla5on
136 Ibid.,l, p. 533, n. 477, e cfr.2, 685. riproduziqni:.Code>;diplomaticus Hollandia~, ed, A.K!Ult,~!1,197se~. Ba\'le,a:Redhch,
137Ibid.,1,p.540,n. 484, e cfr. 2,687. ' . . Bairische. Traditionsbucher, p. 66 seg.; Rockinger, Zum payrlschen Schriftweserz,.p. 67;'cfr.
138 Ibiti., 1, p.53l, n.474 (=1, n. 557), e cfr. 2, 703. MGH DD,3, p. 6':)4 sego(complacitatio dell'imperatrice Cunigonda conFrising~e?alis.bllrgQ
139 Ibiti., l,p. 627,n. 571, e cfr. 2 , 7 0 5 . . '. .....i. < del 1025). Austria: Mitis,Oesterreichische.s. Urkundenwesen, p .. 72.. Turmg1a:!'osse,
140Perlbach, Regesten, p. 1)0. .'. '. . '...' . .. ... . ' ii Privaturklindett,p.64,nt. 3. Sa?sonia: Erhard, Regestahis,oriae Westfaliae, 2''p;J6f~p:424
141 Per la diEfusione dell'uso. nell'antico ducato del'Alta Lorenasi poss?nocitll1'eje;tU?~- ("elegimus cirographatis Iitterisauctorizare"); Stephan, Beitrage,f}' 50 seg,P~rsm?l1llpera
r?si chirografi oggi conservati nell'Archivio elipartimentaledella Meurth~a]\J~ty. SU'q~esti tori ricorserosporaelicamente al chirografo. Tuttavia tale espresSIone rrondimost~am questo.
Lepage;Joumal delaSocit( d'arch?logie et duCOlIlitdu mus~Lorr~in'18?g,P:.165 caso che si fece effettivamente uso eli quel documento, perch nel secolo XI essa.usta spesso
seg.;1879,p. H;5se?, ha pbIicato due comunicazioni aCFur~teacc0tllpa?n~ted~que anche perinelicare dei Comuni diplorni, come ad es.Stumpf;DieReichskanzler, n;.23.61, 28~3
riproduiioni. Si tratta di 32 pezzi dei secoIiXII e xrrI;.il'pi, anticodelllQ7 ?JJ08.cirsa. e 2999. llcaso pi antico di un documento regio effettivamentechirografato DI) ()J;II; n.
La forz~ probante deichirografi pi v()lte sottolineat:j"cbs ad .e~. nl. W74:".l1fsN qu:mdo 363 qell'atlnO 1000 (facsimile in Wilinans .' Westftilische Kaiserurkunden,2, tav. 4; cfr. FICker,
ceperitoboridr~diviya 'conterltio, presentis . cyrographi . colliuncti(j t?tamcpntroyersi!lIl1 Beitrage, l,p. 222 e2, p; 176) che, pur no~ ess:ndo ~tatoprodotto nella c~celleriaimperiaIe,
673 deleat redqatque sopit am : ..... < . . '.' . o" '.. .... .... i. ..... .;c'..
142 itogoloalc\llli-<:'asiper.eliversi luoghi; Zurigo: [JBZurich, 1, p.}88,n.49,?;p..??Z;r.
,.;.-; va comunque riconoscito come genuino. PanmentLfu0r:delia cancellenafu redatta la con-
ferma diun trattatotraBressanonee Ratisbonada parte di Corrado II (DD K II,n;.106);dato
414. ("heFini.sion~. Ruinque.vocalil.lll,i. annotantur]; entraIllbe le redazioni sis.qn()~6nse,ry.llte. che tale conferma nella corroboratio definita chirographum,'anche qlli probabile cheped
Schllffhausen: Bal.lll,iaIln, Scha/fhause,n;,p. 103,n. 60. Si,Ilsheim: Wi'ctembergisc':.~sJ}p>',2.;p. due contraenti sia sttoeonfezionato un doppio documento effettivaninte.chiiografato.
159, n. 392. Reichl;,nau: Furstenbergishes Up>', 5; p. 51,n:85 W6~lIJ.s:- UBWor!1is;X:p'@il1' Sicmamentgenuini sono iiloltreun trattato preliminare chi.rografato.conclusotracFed<:rico:~
,84; l, p. l22seg., IJ.J63 e 164.. Facsimili di documenti. chirowftidagaB.a~sllLpre,na e lo Hainaut (MGH, Constitutiones, 1, p. 423,n. 298: "placrnt ea.. ;~cnptocer?grafizatodorr;l
(Belgio): Reusens,palographie, t llv.26, 30 ("cyrogppjll parti)i0Ile ti~\lIamlls~) .~. ?~; . A(q~m no imperatoriconfirmare".;il dettatore del document fuprobab.i1ment: Glsleberto, llotalO 674
beIge de diplomaiique,}av. 2:5( cfr. la NotiqediPirenne Sll Iuestatllv()I~) :Col?nia:E~~l} del conte diHainaut), e una conferma chirografata di un trattato diFedenco II (BFW;n; 956,
Eckertz, Quellen, 1, p. 530, n. 60 (a. 1150; descrizione.moltodettag~ll~adel.pf()F~<#fuento: dr. KUiA,fasc.6, tav.12). Secondo me per estremamente dubbio che ancheilrinriovo del
"hec utpari votq et.eoslerrlconsenslllItrinque Aerevimus, duarumFllliarulIJ.Aescriptioni trattato di Costanza tra FederiCo I e Adriano IV, concordato nel 1155, e del qUaIe nl 1159
committere festinavinlUs,una earutll.penes nos reservata, alia heredibus assigl.1ata,ij]. nepfra viene detto che era. "scriptis utriusque partisfirmatum et u~riusqut;; priricipis sigill<:>si~n~tum,
dissonantia, qllippecum ipsis eisdemqlle verbisperomnia con<:ordar~yidentur,.cllpitaleslltt iunimentishincinde corroboratum, cirographatum et collaudarum (MGH, ConstIM/ones,l,
ras nomen beati Mattini denotantes.cliinielias in alteriuscarteextrenlitate,cfunidiasinalterius p. 258,'n.187,2), sia statoeffettivamente c~rografato. . . .... . ....i. . '.
supremitate. Quascartas_.'ideodesecari
-. _. -
utile visum est,- ut si inposterum
',' " ' . - - -" . _.
--...:::;''-.,~
resexpostulaverit,
- '.'
- '. ',',
in
'": 143 Facsimili ditali cartaedivisae della FIandra francese sono m Album belgede diplomati:
I
Ili
1\

614 Chirogra/azione Chirogra/azione e sigillatura 615

no finora non ho notizia di casi sicuri di questo tipo ri~alenti ai secoli XIle I documenti chirografati garantivano per una prova piena qualora, in
XIII.144 In Italia l'uso di chirografare non si diffuse molto n nell'una n nel-
l'altra forma, 145 dato che in questo paese la docurnentazione si svilupp in
caso di controversia, i due o tre esemplari che erano stati confezionati potes-
sero essere prodotti, disposti l'uno accanto all'altro e confrontati. Ma la chi-
I
i
I
l'
l'
modo del tutto diverso, come abbiamo visto. Ma anche qui esso non era rografazione non forniva alcuna prova - e questo era il difetto principale del
sconosciuto; nel XII secolo gli annali genovesi menzionano due volte "scrip~ procedimento - se si era in grado di presentare solo uno dei documenti divisi,
ta perabecedarium divisa";146 dal XIII secolo in poi ci sono giunti do Cl}- se ad esempio l'esemplare di riscontro era stato distrutto o si era perduto,
menti di questo tipo da Genova, Pinerolo, Siena, Messina, Palermo 147 ,e oppure se non si riusciva a costringere l'avversario malintenzionato a conse-
secondo Boncompagno da Signa pare che nel XIII secolo i chirografi> siano gnarlo: il chirografo singolo in tal caso era privo di qualsiasi fede. A qe~to
675 stati usati soprattutto in materia di depositi.l48 Anche nella canceijeriadei inconveniel1te si poteva peraltro ovviare deponendo una o pi carte divise
sovrani siciliani si usava chirografare i contratti; un esemplareprivodisigil~ presso un)uogo pubblico a dando cos la possibilit diricorrervi inqualun-
lo rimaneva presso 1'archivio regio, uno sigillato era consegnato. all'altro que momento. E in'effetti cos si fece spesso in Inghilterra; si puadd.irittura
contraente; sullo spazio' del taglio (per melium scisse) eranO scritte<quedam affermare; .per quanto possibile. esprimere una valutazione. sul111 base del
magnelittre dalla mano del notaio regio.J49 E nel1astessa Italiamerid.ioI1 ale materiale pubblicato, chela maggior parte dei chirografianglosassonLsuon-
greca troviamodocumenti chirografati chiamati ~OOYOf:yypa.<pa..150 cessioni di terra e testamenti sono redatti in tre esemplari, dei qualil}no era
trattenuto dal destinatario del bene o dall'erede del testatore, mentre gli altri
due erano. depositati in llrchiviecclesiastici -. soprattutto la Christchurcheil
que, tav. 30 (a. 1250 seg.; cfr. la notice di Desmarez su questa tavola). mm' monastero di S. Agostino.a Canterbury - oppure anche nel tesoro regio. ,
144 Anche nei numerosi casi citati da KIuit e Lepage non si menziona mai un taglio ol1du- Dalla fine delXIlsecolo in poi anche nella Francia settentrionale, nei
[745] lato o delltato. ." . '.. '.. cllsi di negozi giuridici documentati in forma chirografica conilconorso
145 Cfr. Furnagalli,Istituzionidiplomatiche, 2, p.ZOO. [Sul1aredaiionejn piesemp1ll.ridi
dcurnentidello stesso tenore esul1achirografazione (Chirographierung) nell'Italia rn:edioe~aIe del collegio d.egliscabini comunali,siusspesso depositare ogniyoltan
cfr.' ora anche C.. Fosco, La pluralit degli esemplari ed il valore giuridifo. dellasingrf/ianeZ. esernplare dei docurnenti presso 1'archivio municipale o .presso un altro
MedioEvo, Pale=o 1910. (estratto da Circolo giuridico; 41). Poich le redaziommolteplicidi luogo de~til1atoatalescopo.l.51Sul suolo propriamentetedes(),per, per 676
documenti, che troviamo gi nel periodo antico romano, son chiamatesyligraphae;Fosco vor" quanto sappiarno, .nel tardo Medioevo ci accadde sololl.Lub~cca, dove
rebbeadoperare tale te=ineancheper le cartae divisae medioevali; essendo dell'opinione, se'
ho capito bene, chela chirografazionesi riallacci direttamente all'uso romano. NOlvi.~ alcllila ancora oggi presso 1'archivio della citt sono conservati .centinaiadiclocu-
prova a sostegno di quest'opinione (lo scritto del XIII sec. discusso da Fosco, ibid.,p.16 seg:; menti privati rellltivi a negozi. giuridici del XIV secolo .conclusi clllvantia
non pu essere utilizzato a tal fine), e invece tutto ci che sappiamo indicherebbeilcoritrario.'A clu~ consigliericonmnali:i documentifurono divisi con un tagliod.entatoe
p. 12, nt.1, Fosco .vorrebbe addurre gi per il XII sec. un esempio di un document() chirografa- un esemplare fu depositato nell'archivio della citt.l52 Perilresto,n(;:l c9r~fo
to dall'Italia settentrionale; ma ilJuogo da dove il documento proviene, Aosta, non appartiene,
674 quanto al1ll.produzionedocumentaria, al1ll.provincia italiana, bens aquel1ll. borgogrlOna;] dd secoli XII e XIII si ricorse nel1amaggiorparte dei casi aUn altro,proce-
146 Ob~rticancellariiannals,MGH 5S, 18, p.ne 82. . .' '..' dimento, aggiungendo alla chirografazione lo strumento d'autenticazione
147Cfr:gli esempi per Gnova, Messina, Palermo,Sienain Paoli,Programmascolastico,3, del sigillo. La stragrande maggioranza dei documenti sopra cita.tie?~gli
p: 34seg.per Pinerolo cfc Cartario di Pinerolofino all'anno 1300,ed;.EGabotto,I)inerolo altrichirografati a noi noti risalenti aq~esti due sef?lisonocont~ijlpor~n~a
1899 . (Biblioteca della Societ storica subalpina, 2),p.i86, n. 66 (a.1202),p:98:J.:c77(~:
1215),. p..IOO, 'n. 79 (ad216) ecc. Qui vengono chiamatiinstrumenta divisi/pera.b.c.; o per mente sigiJ.lati:ogli stessi sigilli erano attaccati a ogni e,seI:Ilplare clelcl9CJl~
abecedarium;. Anchegli'ixlphabetiveneziani del banchiere Agostino .Ciera,Jacui.deposizione mento,' oppure ~ molto spesso - ognuno dei contraenti apponeva 11 suo.pro-
fu prescritta nel 1471, erano con certezza dei chirografi, cfr. Documentiper sertJireallastoria prio sigillo alla carta divisa da consegnare alla colltr(jp~rte.l53 Mediantegue-
675 de'banchi veneziani, Archivi6Veneto,1(1871), p:332-)63: 362,> ......... : .. ; .,,>.:/. ::
118"QE,9, p.173 seg:"Quidam tmpor~ deposieionis faciunt Heripublicainstrurnenia.
Item. quidamfaciht alphabeta que per mediurndividuntur,etremanet una mediets alplia;
beti apuddepositariumet aliam depositor securn portat". .'. . .' ....', ..:
.... 149B~rmg, Sizilianische.Studien, 2/2, n. 138, 139 e 193, efr.K.A.Ker,DieIJr~unden,p, i l~vori diBestasuilachirografazione citatida Fosco.] ' . ' .....' .... .. '" . . . i . < 676
130, 18.3e 232...: - ........:.. .' H. ..",'.< , , ' 1~1 Su questi documenti cfr, Giry, Manttel, p. 851seg.; Redlich,Privaturkunden, .p.' 184
seg. la bibliografiaivi citata. '. ..~ .' '. .... . , > < >
150 Trinchera,Syllabusgraecarum membranarum,tav. VII,n. 286 e 287; Occorre'.uno stu,
dio ancorilpiapprofondito per stabilire ~e anche gliinstrumentaquaevoc.anttiZpsalliae 152 \XTehrmann, Das Liibecker Archiv, ZeitschiiftdesYereins fiir 1Ubekische.(~.eschichte
[745] napoletanifo~sero chirogmfi, come di solito si suppone (cfr. Russi,Pa!eo~ra/ia;p.145).[Di und Alterthllmskunde, 3 (1876), p. 349-406: 363. Idocumenti vengono chiarnatilitt"rqe
tali psalliae tratta Fosco, La.pluralitli degli esemplari, p.' 51' seg. nellavorosopramenzion.ato memoriales 6denkebref Su di essi cfr. anche Planck, Gerichtsver/ahren, 2, p.200iIlt.17.~i
alla nt. 145, senza potere dare una risposta sicura alla: qustione se fosser9 chirografati; pro: passi ivi citati... . '..' . . . . ... . '. < <.,.;
prio sul1abase delle. sue osservazioni non lo ritengo pi proba1?,ile. Nonhopotutoonsultare 153 La Poetria di Johannes .Anglicus menziona entrambi i tipi (QE, 9,p.508):"hoefacto
. "
Siglllatura di documenti presso i Romani 617
616 Chirografazione esigillatura

sto procedimentoognuna delle due carte divise assurgeva senza dubbio a solo con l'esiIJizione di entrambi gli esemplari, dei quali si accrti tidentit
mezzo di prova di per s sufficiente, anche senza la' produzione dell'esem- del contenuto, e con la confessione delle due parti.
plare di riscontro, ma lo doveva non alla chirografazione,benspiuttostb
alla sigillatura: la priIIla aveva evidentemente un'iIIlportanzaminore'rispetto . Di un inten~sse giuridico e diplomatistico incomparabilmente superiore
alla seconda. Perci a partire dal XIV secolo la chirografaziolle scomparve nspetto a~a chIr~grafazi.one per la. s i g ilI a t u r a (BesiegelungLdei
sempre pi dai rapporti giuridici delle persone fisiche e delle autorit che documentI. AbbIamo VIsto che la pnma fu una forma di convalidazione
disponevano di un sigillo o potevano procurarsi facilmente un documento sorta nel Medioevo e rifacentesi, come si pu affermare almeno invia d'ipo-
sigillato,154 eapplillto per questo, a differenza della sigillatuta, essa non fu tesi, probabilmente,:ili'antich.issimo simbolo. germanico. del fuscello cop le
riconosciuta dal diritto canonico o dalle compilazioni giuridiche tedesche tacche (festuca nota'ta);156 lasigillaturainvece come il documento stesso
dei secoli XIII e XIv. Piuttosto in queste ultime del tutto ignorata:L'ilso di origine romana, anche se nel Medioevo le fu attribuita una funzionegili'
delle carte excisae non sigillate si conserv solo per iedocumeritididurata ridi~a molto pi rilevante che nell'antichit romana. .'.. ' -
provvisoria,ad'esempio nelle decisioni ad interim, poi heirapporti giuridici .... E .bennoto che i Romani157 fecero un uso vastissimo <:Iella sigiliatura.l58 678
della piccola borghesia e del ceto contadino, .infine per i negozi giuridici di 1:
Com: lettere. e i documenti dei privati, .anche quelli degli imperatori, in
rilevanza minore,in particolare contratti di locazione a termine . ..e .' anzia qualsIas!foqna f?~seroemanati, venivano muniti. dei lorosigilli,159 ep~rci' i
677 partire dalla seconda met del secolo XV e nel XVI;perverhea u'na grahd prepostI agli uffICI'della cancelleria iIIlperiale dovevano. anche conserVare. i
diffusione)55 La legisla~ionelocale (dei territori o delledtt) dei secoli XVI loro anelli~sigillo;Secondo la dottrina prevalente fino a tempi recenti il sigil~
e XVIIramm~nta spesso queste cartae excisae, maiti. modomoltodi~ersoda lo, comunque cOrnparisse in epoca romana .antica nelle lettere e nei docu-
luogo a luogo. Mentre una parte di tale legislazione,ad esempio la Landesord- meI1ti, non serviva per, come nel Medioevo o nell'et mo<:Ierna, all'autenti~
nungdiBr:mdebutgo'Bayreuth del 1580 el'AmtsordnungdiBrandeblltgo- cazione . cii unasottoscriziQne .oppure a sostituire una sottoscrizione ma "i
Onolzbachdel 1608, proibisce completamente l'us dellecartaeexCisae sig~.venivano usati senz'altrosolo per il loro concreto scopo origin~;io, vale
altrite~tilegislativi,comela.Refofmation di Francoforte del..1578 il Lani a dire per sigillare, cio al fine di chiudere in maniera sicura lo scritto".l69
perci, come sappjamo sia dagli .originali peryenutici sja da fOnti di altro
r~chtdel\X7iirttem8ergde11610, attribuiscono loropienacap~itaprobato
naD:elcaso ~engano prodotte anche le altre met corri~pondenti;quest'ulti tipo, i sigilli romani coprivanole estremit deifili mediantei quali.vcnivano
mo stabilisce inoltre che, nel caso manchi la seconda meta dellll carta;la
decisione sull'attendibilita delleaffermazionidella~parte sull'eventllale
iIIlposizionedel giuramento deve 'essere riIIlssa alla,discreziorla1it dl~ll' me: ~O!l() del tutti:> fu~lg11ificanti. . .,
dice. Altre leggi assumono una posizione intennedia;ades.il~.ndrechtcl~l 156 Cfr. Heusler, Privatrecht; 1, p:76 sg.e p.n seg:
_1~7 Non si pu trattare in. questa sede.della storia pi antica dei sigilli in Oriente e presso i
Baden del 1622sta9ilisce che le cartaeexcisae forniscono una prova assoluta
GrecI.. . " ..... ' , , ' ... ..... , .' ". . . . < ....<.. ........;.
. 158Cfr.M~billon, D re diplom~tia, p. 127; Nouveau trait de diplomd;ique, secoIldo
678

libro, parte qUinta; passim; Heineccius, De sigillis, p. 26; Fumagalli, Istituzioni diplomatiche,
scrihaturciro~~~p~ym~et.scindatur per medium, et tradaturuna pars uniJWalterapdrsillf.
2; 12..19; ~. ~e Waill'y, Elments de palographie, 2 voll., Paris 1843: 2, p. 1 sego In generale dei
sl~illi anuch.l romaru tratta anche l'introduzione del volume cii V. Poggi, Sigilli antichi romani;
Vel possur;t sl!lnla~,:ten:lC?~, virorumappencli, vel si habeant sigilla uns appendatsigil"
F1fe~ze-Tormo-Roma 1876,mentre.i1librostesso si occupa delle matrici di bronzo, che in
lum suum InclrographoaItenus' . . .....'<
.... ... ..... i
realta non dovrebberoessere ~ffatto chiamate sigilli. . ; .' . .
154 Corrado' de' Mure,. QE,. 9, p. 457,. parla-gi della chirografazione come. cii un .procedi.
. ... 1~~ Suetonit;s T~anfluillus?I?~.~itaCgesarum. DivusAugustliS' .50:"iIl cliplomatibus
677 mento antiquato, usato "olim".
~bellisquee~ ep1st~s slgnanclis InlUo sphinge usus es~, mox imagineMagni Alexandri,npvis;
155 Cf~. Wattenbac~,Das Sch~iftwesen3, p. 195; Rockinger, Zum bayrischen Schriftwesen,
Slme sUf" DlOSC~)J?dis. ~ar.lU sc11lpta, q~a signare insecuti. quoque priI)cipesperseverarunt";
12.68; Dreler, Obsefvatzo de chartls indentatis, HalIlburgische vermischte Bibliothek,1(1743)
dr. LUClUS Cae.cili~s F1fl?lanu~ Lactantms, Liber de mortibus persecutorum, c.24 (PL,7,.col.
55:. Agli esel?pi qt;i addotti, .che potrebbero facilmente moltiplicarsi, ne aggiung?solo ~ n? )34) e SUl. dlp~QlIJ,lSpeClalmente Plutarchus, Vita~ paralkale. Gaiba., .C. B;jnoltre
palO d~!a.Fnsla onentale:Fnedlaender, Darstellungen,l, n.604,704;f,n.J036, 1447 e
Hus8hfe1d, D.ifkaise.rlichen Verwaltungsbea.l1Zten, p:.199 seg. CEL anche H.Dessau;
1543. E Interessante anche un passo delle sentenze del Landgrefting(trib':llaledeilangravi) Inscrlptlones latmae selectae, 2 voll.,Berlin 1892-1906,n. 1677. i> . . .,
cIi}ork <suJI'Elba, n.d.t.> del 1556 (Archiv fUr Geschichte von Bremen VerdenUI1.~B:adeln 160 Cos si trova in Bruns, Die Unterschrljten, p. 42, cfr. ancheibid., p .. l,.m.77.
9, p.)42,n;49):"wenner de rekenschop geschen una' de vorkiiper betaletwert,schal h~
Analogamente.Karlowa,F;omische.Rechtsgeschichte, 1, p, 805;Sch11ltze, Urkundel1bf?Weis, p.
g~nochaftig~~rterlfn~be~is welder~egeven". (" dopo avere f~~t? i conti~pagat9il vn- 92seg.; Th. ~p?' G.esc?lchte d~rQuellen des romiscben Rechts,3Leipzig 1909,12;155 St:g:
d!tore, CO~tul ~ovra rilasc1.are catJ;a paruta atta alla prova"). Menziono il passo spsscitato Cfr. anche Mittels, Ro.mlsche~ Pnva~recht, p. 298 seg.,eKroell, Du rale, de Nerit dans lapreu-
cii WE Plstorms, Amoemtates. hlstorico-iuridicae oder allerk(mddie.Hisforiende.sie.utschen ve des contrats en drmt romam, Pans 1906, p. 22 sego e p. 44 seg., che per gi conoscoI)o la
Reichs, 1, Niirnberg 1731,45; nt. pp, solo affinch nessuno cn~11lti tali atndenitates aopo di
_. '-,
618 Sigillatura di documenti presso iRomani Sigillatura di documenti presso i Romani 619

tenuti uniti i documenti di solito vergati su dittici o trittici, cio su due otre accanto alla sigillatura di chiusura (Versiegelung), di cui si appena parlato;
tavolette lignee o metalliche, in modo tale chehonera possibileaptirele l'unica ad essere stata conosciuta finora, veniva effettuata anche un'altra
tavolette senza tagliare i fili o infrangere i sigilli.l61 In questo modo si impedi- sigillatura, una sigillatura in calce (Untersiegelung) di documenti. Delle tavo-
va de1tuttoogni falsificazione del contenuto che era meffettifacil1Ilente pra- lette redatte in forma di semplice documento testimoniale (Zeugenur- 680
ticabile coh la materia scrittoria delle tavolette di cera usata dai Romani peri kunde),165 una sola, la pi antica, fu sigillata in calce; tutte le altre non prec
679 documenti privati; anche Paolo e Svetonio asserisconoesplicitamentche1'u- sentano traccia di una sigillatura in calce. I documenti chirografici166 invece
nicoscopo di tutto questo procedimento per chiudere le tavolette,regolllc erano regolarmente sigillati in calce, e precisamente in modo che, se solo la
mentato nei dettagli al tempo di Nerone da una leggespeciale,er~quellodi parte esterna del dittico era formulata in forma chirografica e la parte inter-
garantire l'inviolabilit dei documenti e di prevenire le falsificazioni;~~2 na aveva invece la forma di documento testimoniale, era la prima a portare il
Certamente poi, una volta prescritta questa forma, la validit dicertidocu sigillo; mentre se entrambe le' parti contenevano chirografi, era .sigillata in
menti fu fatta dipendere dalla sua osservanza. . .. calce solo quella interna, non invece quella esterna. Se due creditori rilascia-
Le lettere imperiali, e di conseguenza anche i documenti redattijnform~ vano il documento di quietanza, o se un creditore, incapace di scrivere, se lo
di lettera, venivano naturalmente chiusi con i sigilli dei mittenti. I documen' faceva redigere da un incaricato o da uno schiavo, sotto la scrittura venivano
ti di diritto privato, invece, tra i quali occorre annoverare,tra glialtri,anche posti due sigilli, quelli dei due creditori o i sigilli del mandante e dell'incari-
le copie convalidate dei diplomi militari, erano sigillati dai testimoni e/olHe cato. E ci succedeva quantunque, oltre a ci, al documento fossero regolar-
a loro, in certicasi,ome ad es. nelietavoletterinvenuteinTransilvania~a mente apposti anche i sigilli degli autori come sigilli di chiusura.
Pompei,.anche dagli autori. L'apposizione del sigilloi:kparte deitesti,?ltre Dopo queste osservazioni non si pu pi sostenere la teoria dominanteirl
a evitare falsificazioni, presentava un altro vantaggio.In primologo facili' passato, secondo' cui ai Romani fosse del tutto,sconosciuta uI,la' sigillatura
tavaai testi la loro deposizione. Se costoro all'aprtta deldbcumentO l'ic<5' allo scopo di convalidazione di un documento. E difficile per capire quale
noscevanoilloro sigillo e lo trovavano illeso, potevano scorger/incill11 rilevanzafosseattribuita a questa sigillatura in calce dei chirografi nel proce
garanzia che anche il fatto sul qu~e dovevano deporre si era verificat()os dimento probatorio, dato che le fonti tacciono al riguardo.. Analogamente
come; era,documentllto e, mediante la sigillatura, .era stato a suo temPci ,<:la non possibilestagilire sela sigillatura in calcefosse necessaria167 e quanto
loro riconosciuto come effettivamente accaduto; tanO cio illigrado difot~ fosse diffuso anche in altri campi e per altri documenti l'uso attestato finora
nire .una determinata testimonianza anche se in un secondo tempo non riu- solo per i documenti di quietanza rilasciati a un banchiere pompei.ano erm"
scivano a ricordare ogni particolare del fatto. In secondq luogo, per,Ja venuti nella sua abitazione. Erman ha supposto che soprattutto idiplonzata
sigillatura costringeva i testi a deporre, dato che era .pas19.gedipenac()).1Yr' imperiali fossero sigillati in calce;168 egli ha spiegato che ledisposizlorii
stare un sigillo per sottrarsi all'obbligoditestimoniare.l631 < .. T .. imperiali redatte in forma' di diploma 169 per l'uso de1servizio della posta
Soloreceritel:Ilente stato scoperto,e Zangemeister,loha dimostrato imperiale non avevano semplicemente un sigillodichiusura,datbchein
nella sua edizion/delk tavolette cerate pompeiane,l64 cheiI1.el?9aromarta~ effetti questo avrebbe.dovuto essere rotto al primo impiego che il detentore
di un diploma ne avesse fatto e perci avrebbe perduto la sua forza probante
per le stazioni successive del viaggio. Dalle fonti conservatesi nonricaviamo 681
una conferma. positiva a questa ipotesi che per, allo stato attuale. delle
sigillaturain calce: (UlMersiegelung) di cui si parler qui di segito. .
161 La descrizion.del procec!imento. in Zan9emeister,Tabulaecerqta~,p.277sef;':CfJ;
Karlowa,Ri1nische Rechtsgeschichte, 1, p. 782 seg,; anche sulla differenza tra scfiptitra ,ext(!:
679 rior e interior, della quale non mi devo qui occupare. . . ..' . .. Nerit (vedi nt. 160), p. 51 seg.- stato nel frattempoc!imostrato che la sigillatura in calce
162 Cfr. Bruns, DieUnterschri/ten, p. 43; SuetoniusTranquill~s,1)evitaCae~qrum.Nr(, compare anche nei documenti greci su papiro, cfr. Erman, Mlanges Nicole, p.127; U;
c. 17; Paolo, in D, 5, 25, 6. .. ...... .. ..... .... .......... . .... Wilcken, Papyrus-Urkunden, AFF, 4 (1907), p. 526-568: 529 e 53 l.
163 Koczynski,Brief und Siegel,p. 617, da una riflessione da luiposttllata sllepr9priet, 165 Cfr. capitolo terzo.
necessariamente inerenti a ogni sigillo deduce che il sigillodichiu~uraabbiaavqto.inoltrel 166L'espressior:e adoiJerata qui non nel senso dellecartae divisae, ma in quello usato
doppia funzione di indicre l'autore e diautenticare le parole scritt<.:,LeJonti, P~r'llPIlcon" sopra al capitolo terzo,' ., < . '. ... , 'c
fermano questa opinione. .... . ,. .. .. . ..... . "C ., ....." , 167 Mitteis,RomischesPrivatrecht, p. 303, cita una testimonianza secondo la qualeun~
164 CIL, 4,Supplementum, Lp. 420e 433; cfr. Erman,PompejanischeWac.hstafe~n; volta in Egitto un contratto fu dichiarato nullo perch non era sigillato. Ma il documentoer
Erman,Siegelung,p. 68 seg.; H. El1ll an, Lafalsification des actes dans l'antiquit,in}Jlt1hg~s scritto in demotico; non in greco, come egli stesso osserva, e non si trattava di unasigillatura
Nicole. Recueil de mmoires de philologie classique et d'archologieoffertsa l~lesNicole, in calce (Untersiegelung),bens di unasigillatura di chiusura (VerschlufSsiegelung). ~
680 Genve 1905, p. 111-134: 125 seg.; Mitteis, Romisches Priv~cht, 1; p.303; Kroell, gole de 168 Erman, Pompejanische Wachsta/eln, p.186 sego
620 Sigillatura in et tardoantica Sigillatura dei documenti regi longobardi 621

nostre conoscenze, non si pu neanche definire inammissibile o anche solo zata al "vir illuster Pierius", e fu esibito dai suoi funzionari per.1'insinuazio-
improbabile. ne: dunque possibile che il destinatario lo avesse gi aperto. Ma anche
nelle fonti a noi pervenute sulla prassi burocratica presso la corte ostrogota
L'insicurezza nella quale dunque ci troviamo nel valutare l'estensione non si parla mai di sigillatura dei documenti regi 172 e possediamo informa-
dell'uso della sigillatura in calce, ci rende molto difficile il compito di dare zioni pi precise solo dal periodo longobardo in poi. Per quanto non ci sia
un giudizio ,certo sul legame diretto tra la sigillatura .romana e quella pervenut alcun diploma originale di un sovrano longobardo,173 tuttavia
medioevale. E sicuro che l'uso della sigillatura di chiusura si mantenne sia in nelle leggi di Rachi troviamo menzione di un suo anello-sigillo chesefviva
Italia che in Gallia fino ai primi secoli dell'et medioevale almeno per una alla convalidazione di provvedimenti regi,174 e in un documento su una
categoria di documenti, i testamenti. In questo periodo erano completamen- seduta giudiziaria dell'898 attestato in modo del tutto credibile che due
te cadute in disuso le tavolette cerate come materia scrittoria per documenti diplomi dei re Astolfo e Liutprando ivi esibiti erano sigillati con l'anello del
aventi valore giuridico ed erano state generalmente sostituite dal papiro o sovrano, cio dunque che erano muniti di un sigillo di cera. m Poich lo 683
dalla pergamena. Nei testamenti il rotolo papiraceo veniva avvolto con j fili scrittore della notitia del pIacito usa la medesima espressione anche per un
del sigillo. e chiuso in modo che non poteva essere aperto senza' rompere i diploma di Ludovico il Pio, che pure fu allora prodotto, potremo senz'altro
fili o il sigillo.l70 Invece sembra che dal V secolo in poiin .altri documenti supporre che i sigilli erano applicati sul lato della scrittura e ci tanto pi
privati non si usasse n la sigillatura di chiusura, n la sigillaturain calce; ci sicuramente in quanto il documento originale pi antico di un duca di
che si conservato dei documenti originali del periodo tardoromano non Benevento a noi pervenuto, un diploma di Grimoaldo IV dell'8IO, era sigil-
presenta traccia di una qualche sigillatura,e ci mancano.del tutto informa- lato in questo modo. m Almeno per il secolo VIII saremo dunque autorizza-
zioni di altro tipo dalle quali potremmo desumere la loro chiusura o .convalic
dazionecon sigilli.. .
N possediamo alcuna fonte che chiarisca sei sovrani germanici d'Italia 171 Marini, I papiri, p. 128.
dopo la .caduta dell'Impero romano d'Occidente abbiano sigillato i loro 172 Invece attestata la sigillatura di una costituzione del te visigoto Theudis, cfr. Leges
682 provvedimnti.Quando nelA89 una "pagina regiae largitatis"di Odoacre Visigothorum, p. 469: "hanc... constitutionemvobis direximus sigilli nostriadiectiondit'ma-
tam". il sigillo del giudice visigoto menzionato in Lex Visigothorum, 2, 1; 19 (p. 65) (cfr.
viene allegata agli acta publica, tale"pagina~' ".relecta"., ma non si accenna ZeUlTler, Zwei westgotische Gesetze, p.86,e cfr. pi avanti, nt.l77)." Su unapresuntaholla
al fatto che .ha dovuto essere aperta; n si fa riferimento a un sigillo del di piombo del re dei Vandali Trasamondo, la cui genuinit per non affatto sicura; cfr.
sovrano perdichiarare la genuinit del documento, piuttosto si richiede la SchlUlTlberger,Sigillographie, p. 434. Tratter altrove della comparsa della sigillaturapresso
testimonianza del notaio che la aveva scritta su incarico del re.l71 Tuttavia gli anglosassoni. . . . . .. ..' . /
non si pu concludere che i documenti di Odoacre.non eraho sigillati: il m Torneremo pi in l sul diploma di Astolfoa Bergamo pi volte ritenuto originale;- Si
afferma che due sigilli di sovrani longobardi siano giunti fino a noi: M, qalora i sigilli con i
document delquale.abbiamo
/ .
notizia era redatto in-forma di letteraindiriz- nomi di Agilulfoe di Liutprando, descritti da M. Caffi; Arte e storia, 3 (1884), n.30,p.238
(cito secondo]ahresberichte der Geschichtswissenschaft, 7 (1884), II, p.24l,nt.145a),edaG.
Schlumberger, Mlanges de numismatique et de sigillographie mdivales;Revuedenumisma-
. tique, ser. 4, 9 (1905), p. 355-358: 356? fosseropur genuini, non sarebbe affatto possibile
681 169Cfr. capitoloprimo, nt. 23. diniosttare che siano appartenuti ai due re longobardi di questo nome;. nel caso della bolla di
170Marmi, I papiri, p. 257. - Perci, conformemente alle prescrizione di Paolo, m D, 4, 6, Litprando ci piuttosto da esc1uderese si osservano gli emblemi (a destra una croce,>.a
ancora in un protocollo .relativo all'apertura di un testamento del 550 c. (Marini, I papiri, p. sinistra un libro o un rotolo) che alludono piuttosto a un titolareecc1e'siastico dd sigillo., .
112), dopo che i testi hanno riconosciuto i loro sigilli, si dice: "quoniam de agnitis sigriacu- 174 Ratchis 13. Anche i sigilli di un iudex e di un clusarius vi vengono menzionati. c.Ckla
lis... testium responsio patefecit, nunc carta testamentiresignetur, linum incidatur, aperiat1lr norma innovativa contenuta nel capitolare di Pipino d'Italia del 790 circa (MGH, Capitulatia
et perordinemrecitetur".Perla Galliacfr.lePormulae Marculfi; 2,.17 (MGH"Formulae,p. regum Francorum, 1,p.201, n.95, 17). 683
86-88): "recognitis segillis, inciso lino", analogamente in CollectioPlaviniacensis, 8 (ibid.,p. 175 Tiraboschi; StOria di NOhantola, 2, p. 74seg. Tutta l'attendibilit dell'affermazione, che
476-477). A differenza di Bignon e di Sickel, Acta,l, p. 198; nL3, non vedo alcun buon questi pracepta fossero" abanulo domni regis sigillata" emerge da ci che viene asserito nel
motivo pe~ dubitare che questi esempi si riferiscano a veri sigilli; l'inciso lino sarebbe del medesimo placito su un documentO giudiziario dell'abate Adalardo;missus di Carlo Mgno,
tutto incomprensibile se si riferisseaun segno manuale. Inoltre ancora nei secoli VI VII e su un diploma di Ludovico il Pio. li primo era sottoscritto dal notaio, dai testimoni e dall'a-
possediamo certe testimonianze sulla sigillatura di testamenti franchLAdes.:Gregoriodi bate, ma non si fa menzione di alcuna sigillatur; il secondo era "firmattim manu propria
Tours, Liber in gloria. martyrum, 1,.30, menziona "subscriptiones.et sigilla"neltestamento di idem augusti et a suo anulo sigillatum". Invece per i documenti dei relongobardi non si parla
Mummolus, inviato del re Teodeberto presso la corte di Giustiniano,. e nel testamento di di sottoscrizione autografa. Per quanto ci possibileverificarli,i dati del placito sono dunque
Bertrichamnusdi Le Mans del 616 si afferma quanto segue: "utlex edocet;septemvirerum esatti.Chroust; Untersuchungen, p. 84, nonha tenuto conto di questa testimonianza decisiva;
honestorum subscriptionibus et sigillis credidi muniendum" (Patdessus;Diplomata, l,p. invece Erben, in Redlich.Erben, Urkundenlehre, p. l? 1, ha considerato almeno il passo relati-
682 215, n. 230): voad Astolfo.
622 Funzione del sigillo presso i Tedeschi Funzione del sigillo presso i Tedeschi 623

ti a ritenere che la sigillatura in calce dei documenti regilongobardi sia un degli ultimi anni di Clodoveo presuppone che almeno tutti i vescovi abbia-
dato certo; non siamo in grado per di affermare con sicurezza se fosse in no un sigillo e prescrive che certecomunicazioni dei vescovi debbano essere
uso gi prima e si rifacesse direttamente forse a un uso romano, oppure se indirizzate al sovrano in lettere sigillate;178al tempo di Carlo Magno sembra 685
sia comparsa solo pi tardi, forse per influsso dei documenti regi franchi; la si dia per scontato che perfino semplici sacerdoti possiedano un sigillo.l79
prima ipotesi resta pur sempre niente affatto improbabile. Nei rapporti ufficiali dei vescovi tra loro, almeno nel IX secolo, le epistolae
Sul suolo tedesco nelle disposizioni spra citate dei diritti popolari /ormatae, cio le lettere di presentazione che accompagnavano i sacerdoti
(Volksrechte) e dei capitolari non si trova alcunamenzione.dellasigillatura nel loro passaggio da una diocesi all'altra, erano regolarmente sigillate;180
di documenti e tutto ci che si conservato dei documenti privati tedeschi
sicuramente antichi non sigillato.
Ci nonostante l'uso dei sigilli non rimase affatto sconosciuto ai tedeschi, del periodo franco, nei quali si parla di una citazione effettuata per mezzo 'del sigillum.
vero invece che essi ebbero per loro un ruolo non insignificante nella vita Quanto all'area ungherese e a quella slava, solo con una certa riserva posso. dare un giudizio
pubblica e privata. Presso gli Alamanni non solo il ducaeil vescovo; ,ma su tale questione, dato che non comprendo la bibliografia ungherese, in particolare il. saggio
di. Sufflay, del quale egli mi ha dato solo un estratto sopra citato; se per, come sembra,
anche il conte, il centenarius, elo iudex per i protetti (Hintersassen) ebbero vero che un documento dell'arcivescovo Stefano di Kalocsa per i minatori. di Rimav61gy del
un sigillo come insegna ufficiale; serviva a contrassegllreordini ufficiali e 1268 (Codex diplomaticus Arpadianus, ed. G. Wenzel; Budapest 1889, 8,p. 213) deveconsi-
per la mancata ottemperanza a tali ordini il diritto popolare alamanno com- derarsi l'unica prova, o almeno quella deCisiva, a favore della tesi di Sufflay; allora riterrei tale
minava una pena pecuniaria graduata a seconda del rango ufficiale deLtit~ prova insufficiente. Infatti, se l'arcivescovo dispone.ivi che la gente di Rimavolgy ~'ne per
lare del sigillo. Anche la Lex Baiuwariorum contiene una disposizione analo- hominem.nostrum nec per simplex sigillum sineHtteris citarivaleant. ab aliquonisiperlitte-
ras nostras speciales", allora baster aggiungere dopo il sie litteris un 11ostrisricavato da
684 ga almeno in relazione al sigillo del duca. m Presso i Franchi uno scritto quanto segue per .conferire al passo un significato tutto diverso da quello congetturato da
Sufflay: i minatori possono venire citati solo dietro un ordine speciale dell'arcivescovo, non 685
per oralmente da uno dei suoi uomini, n mediante una semplice lettera di Citazione munita
del sigillo di un funzionario in assenza di tale ordine speciale. Che questa interpretazione sia
684 176 Voigt;Beitrage,p.16. .. '. .. ... giusta o no, in nessun caso scorgo una ragione che ci obblighi a interpretare le fonti tdesche
177 Lex Alam. 22,2, e 27,1,2,3. Rifacendosi ad alcune osservazioni enunciate in. passato comormementea quelle ungheresi che sono molto posteriori. Nella LexAlamannorum pre-
da Homeyer, K.von Amira, Der Stab in der germanischen Rechtssymbolik, Abhandhmgen der vista la citazione o con un sigillum, vale a dire, come credo, median: una lettera di citazione
BayerischenAkademie derWissenschaften,philos.-philoL KI.,25 (l9Q9), p. 101seg., di sigillata, o per mezzo di un mandatum orale, il latore del quale deve esibire un' qualsiasi altro
recente ha affermato che iLterminesigillum usato in questi passUaccantoalqualeinLex signumdel giudice. In modo corrispondente deve essere interpretato anche il passo delle Lex
Alam. 22, 2 e 27, 1 si menziona un "signum qua1ecumque") potrebbe essere,interp~etaN Baiuwariorum;mi attengo dunque qui all'interpretazione di Sohm, Priinkische ReichPUnd
come la verga del giudice quale insegna uffic;iale, perch egli osserva che il termine sigillum Gerichtsverfassung, p. 115, nt. 47, e di Brunner, DeutscheRechtsgescbichte,'2, p. 3:38.Mis,e~
non deve .significare sempre sigillo, ma potrebbe anche alludere piuttosto a una qualungue brapoiche debba essere sicuramente inteso. cos ancheilpassodellaLex Romana Raetica
insegna minore. A.von,Timon, Ungarische Verfassutigs-und Rechtsgf;schich~e, ttad:,di Curiensis,27,9 (MGH LL,5, p. 440), dove l'espressione"necperverbonecpersigillum"
Schiller, Berlin 1904,p./477, spiega in modo arialogo la parolasigillum in corrispoIldenti fonti (contro l'opnionediAmira, ibid.,p. 102) pu riferirsi solo alla contrapposizionetraiordinea
ungheresi. Invece Amira nel 'passo della LexBaiuw. 2, 13, dove accanto alsigillum simeflzio, comparireoi-ale e scritto; infatti, se l'ordine per sigillum .nonveniva impartitomedillIlteun
na l'anulusde1duca, vorrebbe riferire il primo a un ordine scritto e sigillato. In realt ,in et documellto, avrebbe doVuto essere dato per verbum.Infine, contro Zeumer, Zwei westgoti-
.romanatroviamo di tanto in tanto, anche se molto dirado, la p<lrola sigillum usata ne1senso sche. Gesetze, p. 86, ritengo di potere interpretare i passi d ll hiidiscusside1htLex
diinsegnanzinore, come lld es. inVenantiusFortunatus, De vita ~ancti MartinilibriquatuQr, Visigothorum, nei quali si parla di una citazione tramite "epistolavelsigillum",tna anche il
2, 326 e 4,56 (cfr. anche.Cregorius Turonensis, De virtutibus S.Martini, 8, 15,p.}35,qove capitolaredell'809 (MGH, Capitulan(rregum Francomm, 1, p. 149,n:14), dove si parla di
ha il significato di piccole immagini); ma non conosco alcun passo di epoa posteriore,spe- persone che "iussione dominica cum indiculo aut sigillo ad palatium venire cogantur"; riel
cialmente in docmenti o altre fonti giuridiche, nel qaletale acezione.possaessere provata senso che vel e aut non debbano essere intesi come disgiuntivi, bens, come si verifica cos
con certezza. Qui il termine significa pil sigillo oppure il documento sigillato. Quest'ultirJ:lo spesso nel Medioevo, come congiuntivi (=et):unpasso parallelo a questo contenuto nel
uso linguistico.' attestato.specialmente nell'Italia. meridionale,dovesLconserv fino all'et capitolare di Pipino d'Italia (MGH, Capitular{a regm Francorum, l, p. 201,n. 17): "sigillum
normanna inoltrata (cfr.K.A. Kehr, Die Urkunden, p.183) tn<l si rintracciaanhealtro,,,,e(cf'r. et epistola prendere";ne1 breve di Rachi (Ratchis 13), che conforme a questa disposizione,
Du Cange, Glossarium, alla voce ~sigillum") ed ad es.. da suppqrrecqp. certezza nel breve.di siaff~rma (ibid., nt. 9): "sine signo aut epistola regis"; in. tutti questi casi il testo latino offre
Rachi(Ratchis13 ).D(recente M. yon sufflay, Sigillumcitationis,MlOC;.28 (1901),p. 515- solo un equivlente della locuzione tedesca Brief und Siegel. " i . . . . i

518, ha per tentato di dimostrare che le espressioni usate nelle fonti ungheresisigz1fumnzit- 178 MGH~Capitulariaregum Prancorum, 1, p. 2, n. 1: "vestras epistolas de anulo vestro
tere, dare, proicf;re, eum sigillovocare, cogere, che, parimenti, erano state perlo pi messe in infra signatas, sic ad nos omnimodis dirigantur" . .'
relazione a una lettera di citazionesigillata, devono riferirsi invece alla spedizione di Uf!. sem- 179 Ibid., l,p. 174, n. 78,17; cfr.ConciliumArelatense dell'813 (MGH, ConCilia,
plice sigillo-impronta senza documnto; egli volle gi interpretare allo stessolD,odq il. P<lSSO 252,18 =' ConciliumMoguntinense dell'813, ibid., p. 268).
della Lex Alamannorum, e Redlich, Privaturkunden, p: 106 seg., che cqllcorda cqnle sue 180Pormulae5enonenses recentiores, 14 e 15 (MGH'Formulae,p.218:219);Formulae
osservazioni, ha interpretato cos anche altri passi dei diritti ~olari germanici e delle fonti extravagantes, 2, 18 e 20 (ibid., p. 561 e 563); Quantin, Cartulaire gnral de l'Yonne,l; n. '12.
'-,
624 Funzione del sigillo presso i Tedeschi Sigillatura dei documenti regi merovingi 625

per il resto vengono spesso menzionate lettere sigillate di vescovi o di altri Questo significato del sigillo chiaramente riscontrabile ancora sul pi anti~
ecclesiastici.l 81 I sigilli svolgevano un ruolo particolarmente importante nel .co sigillo regio danese che si conservato, quello di Canuto il Santo, e anche
686 procedimento. giudiziario in caso di ordalie (Gottesurteile); nell'ordalia; del sul sigillo regio di Guglielmo il Conquistatore, entrambi i quali, comesup-
ferro rovente e dell'acqua bollente la mano con la quale veniva effettuata la pongo,187si ispirano al sigillo del re Canuto il Grande d'Inghilterra e Da- 687
prova restava di solito sigillata per parecchi giorni onde esaminarnel'incolu" nimarca oggi non pi esistente. Su un lato del primo l'iscrizione redta:
mitalla scadenza del tempo fissato.l 82 Ma anche secondo il diritto alaman- "Presenti regem signo cognosce Cnutonem", sull'altro: "Hicnatum Magni
no si ricorreva al sigillo del conte quando un oggetto doveva essereseque- regissub nomine cernis". Sul sigillo di GuglielmoJ'iscrizione diurtlato
strato per un certo tempo su mandato giudiziario.l83 dice: "Hoc Normannorum Wilhelmum nosce patronum", quella dell'altro:
In tutti questi casi il sigillo serviva o come mezzo di chiusura, come in "Hoc Anglis regem signo fateariseundem".
epoca romana, nel senso ch~ la sigillatura di una lettera o di un altro oggetto Ora, quando e in quali circostanze avvenne ,che il sigillo scambi. queste
doveva impedire che persone non autorizzate ne venissero a conoscenza o vi sue funzioni originarie ereditate dall'epoca romana e dalla prima et germa-
apportassero modifiche; oppure esso era un segno' di riconoscimento del nica con 1'altra, divenendo strumento di convalidazione dei documenti, vale
rango ufficiale o delle qualit personali di colui chene era titolare. Ir1qtl~~ a dire,quando il sigillo assunsela funzione di provare e garantire la genui-
st'ultima funzione esso si rifaceva a un'antichissima usanza germanica, cOrne nit dei documenti che originariamente eta destinato a proteggere? Nel
stato giustamente osservato;l84 nella poesia tedesca e nordica .sifaspesso ricostruire la genesi di questo processo, che si comp senza dubbio nelregno
menzione di questi segni di riconoscimento molto clifferentitra loro,che in franco e altrettanto sicuramente ebbe inizio dal documento, regio franco,
Europa settentrionale furono poi chiamatijartegn,jarteikn;185,<colT.le}n dovremo esaminare accuratamente il significato della sigillaturanell'uso
Germania, cos anche al Nord,ma solo in epoca successiva,ilsigil1o.s;ub~n~ della cancelleria regia franca.
tr al postod~ll'antico ;arteikn, e. allora venne senz'altrochiarnatocos:186 certo che i documenti dei Merovingi erano tutti sigillati; sappiamo che
il referendario del re ne custodiva 1'anello-sigillo, e l'importatlzaattribuita
allasigillatura si deduce nel modo pi chiaro dal f~ttoche lac0tiservaiiolle
Cfr.an~hela disposizione del Concilium Cabillonense dell'813 (MGB,Concilia,2,.p;282, dell'allellovenga menzionata quasi sempreptopriq quando si parladell'atti~
41) : "Presbyterproprio loco dimissoad alium migrans... litteras etiam habebit,in quibussint ,vit ufficiale dei referendari.I 88 In ,secondo luogo altrettanto siC:l1ro hei
nomina episcopi et civitatisplumbo impressa". "'., .. ' , ' ., ..",..;; .. '., X;;". sigilli dei diplomi merovingi a noi giunti 189 non servivano come strumenti.. di
181 Formulae Salzburgenses, 15 e 39 (MGH, Formulae,p. 443,444 e44&);,Collectio chiusuta; essivenivanoapplicati sul lato della scritturadeidocumentipap;i-
Sangallensis, 36. (ibid., p. 419); Alcuini epistolae,inEpistolae Karolini at:Vi, 2, n.86,88; .104
("hecut nostra credatis, sigillo nostro subter sigillavimus'1),107 e 294.'Brvi intrinli
racei o pergamenasei190 e non. hanno null~ a .che .far~c()n .la l()tqcRil1urg;
686 dell'813 di Adalardo nella sua qualit di missus dominicusin ItaliadnTirbcischi,'Sto1(adi guest'ultimlisembra pon sia stataneanch;eeffettuata,Biuttqstopar~>ch~d
Nonantola,2, p.36, n. :?O. Caratteristica una lettera di Lupo (EpistolaeKaroliniAet;i,A,P. diplomi fossero tutti speditiapeii. In terzo lu;gosi puinfit1econsi:::tt::tr~
15, n. 5)a Eginardo;'egli lo prega di mandarglila"mensuram" ,delle ahtiche1ettere.onciali che all'epoca dei Merovingi, quando si parla dellacorrobora:;:iqnedeiloro
che dovrebbe essere in m'ano a uno scrittore regio: '~scedulatamendiligentissimesigillo documenti, non' si fa mai tiferimentoalla loro sigill~tura,q~ris~mpree
munita". Nel1'&66 il vescovo di D6lee)ncmaro di Reimsfurono.rimproverati.da Niccol I
perch non gli avevano spedito lettere sigillate; parimenti riell'865il principe della Bretagna solo alla sottoscrizione o del re o del referendario.L::t formula.disQrrobora- 688
(Jaff-L. 2789,2806 e 2823). . tio dei documenti menziona solo la prima sottoscrizioge;191altrettal1to rego-
.182 . Cfr. i passi. citati nel1'IndicealvoluineMGH, Formulae 'lla.voce "o;"m",.,."
gillum'\ '. .., .
183 LexAlam. 8L
184 Lehmann, Alemannisches Volksrecht,p. 504. ", , . , : , .....,>:. di Drontheim, la seconda a una versione pi recente. 687
185 Cfr. l'excursus di Wertlauff sulla sagadi Laxdaela, Laxdaela-sa'ga,sivebistoria.derebt.ls 187 Tratter. pi a fondo di questdn AfU.<Questo proposito non
gestis Laxdolensiu1J/., Kobenhavn 1826,401 sego llprof. K. Lehmannhaattirato moltogi;ntil- Bresslau. N.d.t.>.
mente la mia attenzione su quest'opera e su una serie di altre testimonianze; cfr; sopraftutto 188 Cfr.capitohsettimo> . . ' .. ,
Heinskringla, ed. Unger, 1868,25/233,54/257,58/261, 68/271,69/273,711275seg.; 86/301, 189 Solo su questi possiamo esprimere un giudizio certo; non si pu, yero;dubitare, .che
93/311,150/402,153/410: . . .. , vi siano state anche litterae clausae dei sovrani mrovingi, ma non possediamo alcuna infor-
186 Ad es. si trova "bref oc iarteinir" (dr. Wertlauff,ibid., p. 405) anche in Morkinskinna, mazionepiprecisa sulla lorofattura esteriore.. . ,',.<. ' > ."
1867" 405, dove l'ultimo termine"in ogni caso significa sigillo. In certi passi del diritto di 190 A seconda della tesi che si sostiene circa la questione sopra discussa dellasigillaturain
Drontheim (FrostupingslOg) si parla<diemblemi (zartegnir) del rd1, AleS, J6), in altri di calce dei diplomi romani, si potr ritenere ci un'innovazione o un'imitazione 'de11'usorom~9: 688
scrittura e sigilli (ritt oc innsigli) del sovrano (4, 4e 15; O; Come Lehmann mi ha comunica- 191 Cos ad es. subito in DD M, n. 10: "etut hec auctoretas nostris et futuristemporibus
to, eglisupporte che la prima espressione appartenga a una~ecension pi antica del diritto fi=a permaneat, manus nostre subscribcionebus subter eam decrevemus roborarF'. Nessun
,.,
.....
626 Sigillatura dei documenti regi merovingi Sigillatura dei documenti regi merovingi 627

larmente, quando in un diploma merovingio si menziona la p'fesentazionedi che gli era comminata la pena pi severa se questa prova non gli riusciva:
documenti anteriori, non appena si parla' della loro convalidazione si pone Per potere rivendicare tale valore probatorio il documento regio franco
l'accento sulla sottoscrizione autografa dell'autore;192 analogamente,ovun- aveva bisogno di un segno di riconoscimento esteriore che lo legittimasse al
que si parli di convalidazione dei documenti regi si fa menzione della Sotto- primo sguardo e lo distinguesse dai documenti di altri autori. A questo
scrizione.1 93 Infine, nell'unico caso nel quale in epoca merovingia appren- scopo il sigillo si adattava benissimo. L'impronta dell'anello-sigillo regio, che
diamo qualcosa di pi intorno all'esame della genuinit di un documento mostrava l'immagine del sovrano immediatamente riconoscibiledall'accon-
regio, fu solo la sottoscrizione del referendario, e non il sigillo,ad essere sot- ciatura lunga dei capelli, poteva essere sufficiente a prima vista perch il
toposto a verifica.1 94 . documento prodotto potesse giustificare la sua pretesa a possedere la qua-
Se, dopo queste osservazioni, il sigillo dell'epoca merovingia non pu lit di documento regio, mentre, quando questa qualit veniva contestata, si
ancora essere ritenuto come lo strumentO di convalidazione determinante risaliva agli strumenti . di convalidazione veramente determinanti; cio alla
del documento regio, non rimane che considerarlo come un segno ditico- sottoscrizione autografa del sovrano o del suo referendario.
noscimento. 195 E, per il valore che il diritto franco attribulvaal documento Mentre dunque il sigillo, seI'opinione sopra esposta esatta,giin et
689 regio, un tale segno pu essere effettivamente stato necessario.. Abbiamo mer?vingia costituisce un contrassegno essenziale deldocumentoregio;la
vistosopra 196 che nel processo franco un documento regioprovavaincondi- sua lInportanza cresce ancora dipi nell'epoca carolingia. li motivo di que-
zionatamentei fatti'in esso attestati, che a colui che loimpugnava poteva sto sar da cercare .nel fatto che i primi Arnolfingi non sapevano n leggere;
essere consentito solo di dimostrarne la non genuinit formale,)cio poteva n scrivere;. ben pensabile che in conseguenza di ci sia diminuito il valore
affermare solo che il documento prodotto non era un documento regio;.e probatorio della loro sottoscrizione autografa, consistente ormai solorie-
l'aggiunta di un segno o di un punto, in un secondo momento sicuramente
da loto non pi riconoscibili con certezza, alla croceoal monogramma:tra-
ciatipreyentivamente, che dunque sia cresciuta da un lato rimportanza
originale irlOppugnabile menziona il sigillo. A differen~a di ~ickel, Ac!a, 1, p. J93, no~cJ,"e~o della sottoscrizione cancelleresca, dall'altro quella del sigillo. Qua1cosicoi
che sottoscrizione e sigillp fossero .riuniti insieme comesubscriptiones;poich Jll sigillamra ~on
veni."a appsta dal sovrano stesso; il genitivo "manus nostre" non visi accbde:reb/)e,. SicfI: simile si deve supporre gi peri documenti degli .ultimimaggiordomi arnol~
anche leforinule nell'origirale DD M, n. 17 e nelle copie DD M, n,39, 40,50e 58,dov~per fingi, Se non mi sbaglio, una sola volta in un documento regio di epoca
"signaculum manusnostrae" si pu solo intendere il:rnonogramma; Perci quando manCa la merovingia,un placito di Childherto III del 710, 197 siafferma cheundocui 690
sottoscrizione regia, manca anche la formula di corroboratio. quantunque vi sia il sigillpi.,cosa mento esibito era sigillato, e quest'unica menzione siriferiscea'un:dociJ~
che nonsi comprenderebbe qualora quella fottnula si riferisse anche alla sigillilwra. . . mento.giudiziariod(':l maggiordomo Grimoaldo. 198 Subitodopojn.,a1c~ni
192 DD M,n. 18: "[ordinatJiones dom[ni] geneturis nostri D,iegissllisIT1an~~usr6.991"~
t~s";DD M,~. 32: "domnus et genetur noster per suam auturetate su~ m~osubscripta";cfr. documenti di. Pipino, poco prima della sua ascesaaLttono,compare:una
anche DD M,n. 33 e 84., e le Formulae Marculfi', 1,4 (MGH,Formule, p. 44245) . nuova formula dicorroboratio che, accanto. alla sottoscrizione autografa;
193 Gregorius Turnensis,.Htoria Francorum, 10,12: "praeceptionem manussmie.robo- menzionaan.cheJa sigillatura quale strumento valido ad assicurare al docli:
ratam subscriptione largitu's est". Cos perfino ancorairl Thegani "Vita Hludowicinpe~a!oris, mento osservanza duratura.1 99 Questa nuova formula si mantiene dalperid-
cap. 10 (MGH SS, 2, p. 593), in relazione a Ludovico il Pio. .. ,
194 Gregorius Turonensis, ibid., 10, 19, cfr. capitolo, settimo.
195 R'dJich, Privaturkunden, p. 106, concorda conIa mia opiriione secolldocuiilsigillo
del documento regio !ilerovingio non era lo strumento decisivo per la corrobora.zione, ma lo 1% Cfr. s o p r a . , : . ..~ ,.:,' 690
vorrebbe almeno considerare come uno strumento di convalidazione "secondario... per la 197 DD M, n. 78: "tale iudicio... de.anolo ipsius Gritnoaldo maioremdomusnostri sigellac
semplice produzione del diploma e la sua comune utilizzazione". Se levassi obiezioni contro tum ipse agentes accepissent". Pochi anni dopo avviene per la prima volta che un documento
questa definizione darei luogo a un bisticcio di parole, dato che entrambi siamo d'ac~ordo non regio venga convalidato con il sigillo del sovrano. Nel 722l'inl. virA:rnalsindocoirobor
sulla sostanza della questione: quando in et merovingiasi trattava di accertare la.geiluinit di il testamento dell'abateWideradus di Flavigny "sigillo.regio", (Pardessus, Diplpmata; g,p;
un documento regio, il sigillo non veniva preso in considerazione comemezzb.diprova. 323, n. 514). .' ..::
Secondo Koczynski,Brief und Siegel, p. 620 seg., il sigillo avrebbe avuto non il valore di un ~?8Secondo ]usselin,Notes tiron.iennes, p. 503 seg.;anchenelle 'note tironianeditrealtri
689 semplice segno .di riconoscimento, bens di un sicuro segno di riconoscimef.lto;:Le foriti tac .r diplomi del no e del 716 sarebbe tuttavia contenuto unriferitnentoalla sigillatura..Ma,asegui,
ciono su questo; per inesatto ci che Koscynski crede,che cio il sigillo avrebbe doVuto to.delle osservazioni. di M.Tangl, NA, 34 (1909),p. 312, non posso.citeneresuffidenteinente
prevenire aggiunte successive di poscritti al testo dei documenti.Nnel period9inerovingio, sicure le letture "per anolo Gritnoaldi maioredomus,? (DD M,n. 77), :"per anoioRagalliridi7
n.in quello successivo la posizione del sigillo nel documento fu tale da potreimpedire tali (DD M, JJ.. 8l),e'~per ~olo Ramoser" (DJ:) M, n. 84); sarebbe anche difficile dite quale signifi-
aggiunte, le quali effettivamente non furono impedite. Infine 1'ipotesLdiKosyIiski,che il cato dovrebbero avere; l'interpretazione di ]usselin, che i maggiordorni avrebbero sigillato
sigillo gi nell'et mervingia abbia avuto il valore di "segno della perfezione",delladichiara- documenti regi .con il lorosigillo invece che con quello regio, mi appare molto dubbia.. :
zione, del tutto indimostrabile. 199 DD Am., n. 20 e 23. Nell'originale di DD Am., n.23 essa recita: "manu propria sub
628 Il sigillo in et carolingia Il sigillo nei secoli successivi 629

do di regno di Pipino in poi2O; usata all'inizio ancora in misura ridotta per il di scrittura, se mai gli fosse stata data importanza, non offriva pi una base
ricorso a documenti anteriori o a formulari, diviene in seguito, pi o men sufficiente per dare un giudizio sicuro sulla genuinit di un diploma conte-
dal 780, l'unica dominante. 201 In quest'epoca, dunque, quando nel testo dei stato. 207 Sol0 il sigillo rimase un segno di sicura evidenza del compimento e
documenti si parla dell'esibizione dei diplomi di precedenti sovrani, non si insieme della convalidazione del documento regio. 20B
rammenta pi, come prima, la sola sottoscrizione, bensila sottoscrizione e il E nei secoli successivi la sigillatura acquist sempre maggior valore.
sigillo. 202 Quando al tempo di Ottone I nel 968 un documento di Berengario fu annul-
Se perci senza alcun dubbio in et carolingia il sigillo acquist un'im- lato e distrutto, l'imperatore non solo fece tagliare a pezzi la pergamena, ma
portanza decisiva per la convalidazione del documentoregio,203 si tratt ordin anche all'arcicancelliere di rompere il sigillo con le suemani.209 Nel 692
allora di fare solo un ulteriore passo avanti affinch il sigillodivehisse il solo, 976 al tribunale dell'imperatrice Adelaide una lettera della duchessa di
decisivo mezzo di convalidazione. Anche questo altro passo fu compiuto in Venezia fu considerata come identificata per via del sigillo di euiera muni-
et carolingia. Quanto la sottoscrizione regia avesse perduto' d'importa.l1za ta. 210 Nel 1134 il tribunale di corte dell'imperatore Lotario III sentenzi che
691 da quando si limitava solamente al completamento autografo delmono- quanto fosse stato fatto in presenza dell'imperatore e "eius fuetit sigilloJegi-
gramma, dimostrato anche dal fatto che il numero dei documenti che ne time confirmatum ab omnibus aliis' potestatibus semper maneat inconvul-
sono privi del tutto - e questi vi furono sempre - al tempo di CarloMagno e sum".211 Nel 1137 il monaco Pietro Diacono di Monte Cassino faceva dire
ancor pi sotto Ludovico il Pio e i suoi figli si accrebbe a tal puntodaegua~ allo. stesso imperatore che dai loro sigilli riconosceva come documntiimpec
gliare quasi quello dei documenti sottoscritti.204 Anche seintrnalla:fine riali i diplomi dei suoi predecessori a lui presentati.212 Nel1139il tribunale
deLIX secolo si torn ad apporre a quasi tutti i tipi di dOCllmentila sOtto- di corte del re Corrado III pronunci una sentenza sulla base di documenti
scrizione autografa, difficile tuttavia pensare che si tenesse gl'an tonto di merovingie carolingi esibiti, la cui. genuinit era ritenuta certa dal sovrano
questa formalit (a parte brevi periodi come ad esempio al tempo di Enrico "per via dell'impronta nota dell'anello col sigillo del re Dagoberto"e perla
III) dato che essa ormai non poteva pi costituire un contrassegnosicllfo sigillatura"conla nota immagine" diCarlo Magno. 2l3
della genuinit del documento: forse fu conservata. soloper'riserva~eal Se soprattutto quest'ultima testimonianza dimostra che il sigillo "noto"
sovranoun'ultiina' possibilit di decisione sul perfezionamento del docu- ormai considerato come l'unico mezzo, e di per s sufficiente, di convalida-
mento trascritto inmundum,205 finch nel XII secolo vi si rinunci del tutto. zione della genuinit di un documento regio, con questa condusionecom
Inoltre a partire dall'ultimo quarto del IXsecol0 206 sirinunca.l1che'al cordano anche altri dati. A partire dal XII secolo i notai cheeseguonotran-
requisito della ricogni~ione autografa da parte di un ful1zionario\dicancelle~
ria;e poich accadeva non dirado che persone non apparten.(:ntiaffatto al
personale di cancelleria venissero autorizzate a redigere in tnUndul1idocu~
menti. regi, o che) documenti desiderati dalle parti .venisserinoltnti'gi 206 Cfr; capitolo settimo.
scritti da queste/per essere solo completati in cancelleria, anche il confronto 207 Gli strumenti di corroborazione di cui si parlato vengono menzionati tutti insieme .
'.
nel910 in Italiil, quaIldofurono ,esibiti alcuni documenti di Carlo,~otarioeLud6vi<:()JI:
"erant precepta ipsas firmata ab ipsis regibus et imperatoribus rp.anibus propriiser a,beorwn
anulis sigillata et a suis cancellariis scripra et emissa per data et indictione" (DD Ber.l,n:"?3):
ter firmavimus et anuli nostri inpressione signavimus". In DD Arn., n. 19 si annl.lnciasol61a 208 Ficker, Beitrage, 2, p. 188 sego 692
sigillatura, non la ~ott6scrizione.Un esempio un po' pi antico ilmandatdiCarlo 209 DD O l,n. 367: "fracto sigillo scissaque membrana per manum Huberti episcopi et
Martello per Bonifacio. (Epistolae Karolini Aevi, 1, p; 270, n. 22); cfr. su questo ora Tailgl, Die archicancellarii nostri".' n.testo di un documento di Ottone I, nel quale un diplomadell'im,
Fuldaer Privilegienfrage, p.202. DD Arn., n. 24 un falso. ". ....... . ' . .. . i peratore Ludovico, che era stato esibito, viene definito sempliceinente "sigillatumpraecep-
200 Nell'originale DD Kar., n. 6la formula recita: "manu nostra subtereamdecreVInus tum,,(DD al, n. 245 b), falso.
adsignare et denolo nostro subter sigillare". .. . 210Ficker, Italienishe Forschungen, 4, p. 39,n. 29.
201 Sickel, Acta, 1, p. 194. 211 Stumpf, Die Reichskanzler,' n. 3289.
202 Cfr. gli esempi che hacitat Sickel, Ada, 1, p.189, nt. 2,dove pef<JIlonsi sottli1le.a la 212Petrus Diaconus,Chronica Mntis Casinensis, 4,.109 (MGH SS, 7, p.823):'~Et haec
diffetenzatral'uso linguistico dell'et merovingia e quello dell'et carolingia. .. . ........../ dicens; pnjecepta supradictorumimperatorum cera, plumbo,. aureisque sigillissignatai.
... 203 A ci corrisponde il fatto che in quest'epoca nelle note tironianevi esJ?essQdett6 imperatori.;;. demonstravit,Quo viso imperator iaril dictapraecepta;;. accipiensdosculaJl.ls
691 >.en. '.... ... ......
quale funzionario ha a.pposto il sigillo (cfr. capitolo settimo, nt. 210); .... est, moxque in haec verba prorupit:.. imperatorum... ista esse praecepta,demonstrantibus
204. Cfr.Sickel, Acta, 1,. p. 192 seg., e pi avanti nel capitolo ndecimosull'azione eIa sigilliscognovimus":.. '.. . . . . . .. : ....,.
documentazione. . . . 213 Stumpf, DieReichskani.ler, n. 3392: "(privilegium) Dagobertiregis Francorum, in.quo
205 Diqutsto tratteremo inseguito quando affronterenio la dottnrta dell'azione.e"'della per anulLsui notain impressionem confirmat-aliudnichilominus preceptumKaroli regis
documentazione. . . . .; . Francorum nota imagine signatum". n fatto che entrambi i documenti siano falsi nonrnodifi,
630 sigillatura di documenti non regi Sigillatura di documenti non regi 631

sumpta menzionano regolarmente il sigillo del documento del quale devono In queste circostanze, data la grande importanza che per la diplomatica 694
fare una copia e scorgono nel "sigillum non abolitumnec abrasum nequin acquis la c o m p a r s a d e Il a s i g i Il a t u r a d i d o c u m e nti
aliqua parte vitiatum" la garanzia per l'autenticit del documento. Nei pochi p r i v a t i, sar necessario ripercorrere soprattutto gli inizi di questo uso in
casi in cui nel XII secolo abbiamo maggiori informazioniBuosservazionicri- maniera pi approfondita di quanto sia accaduto finora.
tiche rivolte a un documento regio,214 constatiamo che tale. critica quasi I primi casi nei quali la incontriamo non risalgono, come perlo pi
sempre indirizzata in primo luogo al sigillo. Quando Enrico VI nel.1l96 stato supposto in passato, soltanto al X secolo, bens gi al IX. Nel trattarne
conferma un documento del padre privo di sigillo, .ritiene necessario dispor- pi da vicino dobbiamo premettere un'osservazione valida anche per l'inte-
693 ne esplicitamente il pieno vigore nonostante la perdita del Bigillo.215 raindagine da compiere qui di seguito: soprattutto per l'epoca pianiica i
casi oggi ancora attestabili di sigillatura di documenti privati non dovrebbe-
Ma. allora la sigillatura gi da tempo non era pi un pregio esclusivo del ro essere affatto gli unici effettivamente verificatisi. Possiamo constatare con
documento regio. Proprio nel periodo in cui ne divenne lo strumento decisi- sicurezza una sigillatura di un documento solo quando viene annunciata
vo di convalidazione, cio tra la fine del IX e l'inizio del X secolo, il docue nella sua corroboratio, oppure quando il sigillo o tracce di questo sonoaneo-
mento privato perse la sua autonoma forza probatoriainseguitoalla deca- ra presenti negli originali a noi pervenuti; non siamo per autorizzati a con-
denza dell'istituto degli scrittori giudiziari. Non vi darneravigliarsise.i cludere che, qualora quell'avviso manchi nella corroboratz'odi documenti
grandi ecclesiastici e laici dell'Impero, che non avevano mai cessato di pore tramandati solo in copia, il sigillo sia mancato anche nell'originale;nell'epo-
tare un anello col sigillo, concepirono l'idea di servirsene mch'essiper con- ca in cui la sigillatura divenne consueta non la si menzionava sempre nel
validare i lCJrodocumenti, cos come da tempo usavano farei sovrani. Que" testo dei documenti e fino al XII secolo inoltrato possediamo un'int~ra serie
sto fatto ebbe per molti aspetti un'importanza decisiva. Port infatti allafor" di originali sigillati i cui testi non fanno alcuna menzione del sigillo,217
mulazione'di importanti principi. giuridici' che fino. ad epoca recente SOno llcaso pi antico di Bigillatura di un documento privato -attestato sul
stati determinanti per la dottrina della prova documentaria. Provoc ..p~t suolotedesc0218 apparterrebbe allaSvevia, se il documento dell'abateVala-
anche un accostamento formale dei .documenti privati a quelli regi. Le gran- fridodi ~eichenau relativo ai diritti della cantinadel monastero,.chf si J?{e;
di differenze, che erano sempre esistite tra i due tipi di documeriti nella loro sumesiastato emesso n.ell'843e.che fua lllngo ritenuto genuino, noll fos~e
struttura formale e nel loro significato giuridico, nonscompaionodeltutto e in realt una. falsificazione del' XII secolo;219 il Bigillodi cui lIlunitqil()n
ovunque, ma si sfumano sempre pi; il documento privato diviene nuova- appartiene all'abate di Reichenau, bens all'imperatore Amo1fo e fu staccato
mente un documento negoziale dispositivo come il diploma regio,216e in da un diploma genuinoc1i quel sovrano. Diverso il caso delsfcond?esen- 695
particolare il documento dei principi del tardo Medioevo nei suoi tratti .pio .risalente a. circa. tr~ decenni pi tardi. Cos compi pr~sent~oggi,jl
essenziali si distingue appena dal documento regio:Una delle ragioniprincie documento deM'874 .con il quale il vescovo AltfridusdiHildestein:J,dis~iaf?
pali di questa evoluzione data evidentemente dal fattoch~taledocumento di avere Jondato e dotato il monastero di Essen,no non pneanch:esso
principesco posside ormai lamedesima rilevanza giuridia:rilevanzconse- venire. ritenuto genuino; gi Lacombletriconobbeche .l scrittura lCJll
guitaappuntb mediante il riconoscimento della sigillatura qualestrurnent9
di per s sufficiente di autenticazione. ' ..

documento sigillato assurge veramente a prova piena dell'attogiuridi(;o perfezionato; 694


ca naturalmentein alcun modoilvalore che per noi ha questo passo. 217 Per la Baviera alcuni esempi sono in Redlich,Bairische Traditionsbiicher,p. 72 sego
693 214 Cfr. capitolo secondo. Qui di seguito verranno menzionati diversi esempi da altre regioni.
215 Stumpf, Die Rezchskanzler, n. 5034: "quod privilegiumvidimus, legimusetplenam 218 Sembra che nei territori romanzi del regno dei FranchHa donazione di Adalardo a
auctoritatem volumus et decernimus habere, non obstante, quodsigillum iffipressumreum Fulrado di St. Denis del 766 (originale nelle Archives Nationales diParigi,~ardi~,
vetustate et fractura lesum periit et sigilli sollempnitas defuitconsueta";. Monuments bistoriques, n. 59) sia il pi antico documento privato sigillato. Mabillon~Dere
216 Su ci Redlich; Geschftsurkunde, p. 15, e Redlich, Privaturkunden;p.121,' h. giusta- diplomatica, p. 146, cita il "parvum sigillum chartae affixum", ch~, secondo Giry, Manuel, p:
mentetichiamato l'attenzione. Concordo pienamente ilnchecon le osservazioni da lui rivolte 631, nt. 2; oggi scomparso, maha lasciato una traccIa evidente sullapergalIlena.
alle tesi di Schultze, Urkundenbeweis,p.l04 seg.Verso la tesi di Schultze;cheattribuisce.i!lla 219 La non genuinit deld6cumento usato da Baumann, in FiirsteribergischesUB,5,p.18,
sigillaturanon solo il valore-di strumento di autenticazione del documento, ma ritiene che n. 31; come se fosse senz'altro genuino, e del suo sigillo, stata accertata sulla base di una
rappresenti l'emanazione della dihiarazione di volont e simboleggi l'att6 della consegriadel comunicazione di P. Ladewiggi nella prima edizione'dlquesto libro e da allora sHita rko-
documento, necessario esprimer una riserva, cos come ha fatto Redlih~ La sigillafutilpre- nosciufadaA.Schulte, Die[jrkunde Walahfrid strabos von 843eieF'lschung,ZGO, NF,3
cede la consegna del documento; prima della sua consegna il documento sigillato pu essere .(1888), pd45-353, e da Brandi, Die Reichenauer Urkundenf'lschungen, p:-13, 43 seg.,55 e 69
annullato dall' autore o da lui trattenuto e solo quando si,,-!rova in mano al destinatario il seg.,e accuratamente dimostrata. 695
'-
632 Sigillatura di documenti non regi Sigillatura di documenti non regi 633

appartiene al IX secolo ed sicuro. che il nostro documento presenta oggi l'arcivescovo Liutberto di Magonza;224 un fatto indicativo e importante
una forma ampiamente rimaneggiata nell'interesse del monasteroJ2LAl- che qui la sigillatura venga presentata esplicitamente come apposta insup-
trettanto sicuro per che il rielaboratore si serv di un documento genuino pIenza della sottoscrizione dell'arcivescovo. 225
come modello; e in queste circostanze si pu ritenere che il sigillo di piom- La nuova pratica non certamente' ancora dominante a tal punto che
bo del vescovo, ancora oggi allegato sciolto al documento,222 fuprobabilc tutti i documenti, anche solo di quei signori dei quali con certezza sappia-
mente tolto dal modello, tanto pi in quanto nel testo del documento non si moche possedettero un sigillo, ne siano davvero stati muniti. Mentre il pri-
fa alcuna menzione della sigillatura. Se il sigillo fosse stato fabbricato soltam vilegio sinodale di Magonza dell'888 convalidato solo con il sigillo di 697
to dal falsificatore del secolo X o XI per conferire una maggiore credibilit Liutberto e non presenta alcuna sottoscrizione autografa, un analogo privi-
alla sua raffazzonatura, allora costui avrebbe difficilmente rinunciato a usare legio del sinodo di Forchheim dell'890 presieduto dall'arcivescovoSun-
parole esplicite per richiamare l'attenzione sul sigillo; oltre a ci, probabil" deraldus di Magonza, conservatosi in originale, privo del sigillo, masem-
mente egli avrebbe scelto un sigillo di cera facilmente confezionabile e uno bra che la maggioranza dei vescovi presenti vi abbia apposto ihcalce di
696 con l'immagine .del vescovo, come si usava di preferenza aLsuo tempo}23 proprio pugno una croce;226 e, esattamente allo stesso modo,ancora.nel
Del tutto incontestabile invece il terzo caso deLIXsecolo:si tratta della 1007' il privilegio del sinodo di Francoforte relativo alla fondazione della
sigillatura di un privilegio emesso nell'888 da un sinodo di Magohzaa favo- diocesi di Bamberga,227 composto e scritto nella cancelleria di EnricoJI, fu
re dei monasteri di Corvey e Berford, effettuata dal presidente delsinodo, convalidato dai vescovi presenti mediante l'apposizione autografa dimna
croce in calce al testo, ma rimase privo di sigillo. Il confront'o di questi

220 Lcomblet, Urkulidenbuch, 1, p.34, n. 69.


221 Cfr. Di.immler, Ost/riinkisches Reich,2, p: 369, m.l; West/lisches UB-Supplmelit, n.
286. Anche Johanna Heineken, Die An/'nge der s'chsischen FrauenkI6ster;: Diss. Gi:ittitlgen Geschichtswissenscha/t, 1, p. 326, nI. 1; J. Heineken, Die An/ange (vedi nt. 220), p. 32 seg,
1909, p.39 seg., suppone un modello genuino, del quale non si Pll, duSitare,.tallto.pil,in 224 Erhard, Regesta historiae West/aliae, 1, p. 27, n. 34; cfr. Di.immler, Ost/r'nkisches Reich,
quanto ora pare acc~rtata la genuinit di DD O I; n. 85 (cfr:Otter,thal, Regest~,?,~, 1~5). 3, p. 306, nt. 3; WiImans, West/'lische Kaiserurkunden, 1, p. 454 sego Dopo che Sickel,
Lacomblet eJanicke collocano la produzione del documento nel X sec., LHeinek~~pet:lsa al Beitr'ge, 4, p. 566, nt. 2, e Pflugk-Harttung, Diplomatisch-historische Forschungen;p.154 seg.,
sec. XI, o forse persino al XII, Ho Wibel congettura il sec. XI. ... ..' .... ".. . ' . . .'. avevano contestato la genuinit del documento (non la sua "sigillatuta originri",come si
222 Riprodotto in Lacomblet, Urkundenbuch, 1, tav.l, n04;cfr. UB Hochsti/tHildesh"eim, esprime TIgen, ibid.), essa stata convincentementedimostrata da Diekamp (West/alisches UB-
1, 13. D~vo una riproduzione del sigillo H.. Wibel, che pureloritie~egenuitl()ell1 partic9- Supplement, n. 307), e anche Ficker, Beitr'ge, 1, p.228, ha riconosciuto il dOcumento come del
laremi ha confermat0ch.e originariamente deve essere stato attaccato 'l~dQcumeIlt() diyerc tutto sicuro. Nel contestarla nuovamente, TIgen avrebbe dovuto rivolgersi non contrO m, ma
so da qllello cui 8ggi unito. A favore della sila genuinit potrebbero addursi anchela f()~a contro Diekamp, e tentarediinvalidame i! giudizio sul documento; percontotniO,rinIlcio a
del tutto singolare della placca di piombo, che non pu avere imitato-nessun modello' tioi confutare un dubbio del tutto privo di fondamento, come quello da lui formulato. .
conosciuto, e la buona qualit dell'incisione. L'obiezione sollevatadaTIgen;Sphrgistik,'in 225 "Nos igitur nostram subscriptionerrt anuli nostri impressionesignantes'? (cfJ:'Wtlrrians,
Meister, Grunc/rif!. der.C3"schicqtswienschajt, 1, p; 326,nt... 1; contro la genJlitlit c1elsigillq;e West/"lische Kaiserurkunden, l, p. 456, nt, 1)." La sigillatura annunciata ariche,iniunaltro
cio che sigilli plumbei di vescovi ci sono stati tramandati solo dal periodo dopo l'anno 199Q, documnto dell'arcivescovo Liutberto, e pure in un documento dell'873(~74) dellhJ.rcive~covo
vale innanzitlltto solo per la Germania, ma perde quasi ogni rilevanza qualor si tenga conto Benulfus.di Treviri peri! monastero di St.. Kunibert di Colonia, in massima partecoineidente
delle riflessioni qui fatte nel testo, dato che sappiamo poco sulla fattura dei sigilli posseduti alla lettera con il primo (Lacomblet, Urkundenbuch, l,p, 32, n. 66 e67); Entrambiidocumen-
dai vescovi in et carolingia (cfr. sopra). Che sigilli vescovili di piombo siano comparsi nel ti sono stati dichiarati non genuini da Oppermann,.Kiilner Geschichte :IL, p; l22seg.(cfr.. i!
regno dei Franchi nel IX.sec., dimostrato dal passo citato sopra aIlant. 180 tratto.dallerisO- facsimile allegato del documento di Liutbertosulla tav. 2), e se.egli in seguito ha modificato la
luzioni c1.el.ConciliumCabillonense dell'813 _La circostanzaeyidenziatadaJ Heinekeri'ibid., sua opinione sui due pezzi (Oppermann, K6lner Geschichte.IIL, p. 113); ci pu riguardare
p. 38, che il sigillo non presenta un'immagine, bens solo il nome del vescovo e una:ctoc, solo la questione che in quest sede ha poco interesse per noi, cio quale ne fosse il modello;
non un elemento contro la sua genuiriit.Del resto lo stesso tipo compare nelsec.. XI; eprec nella forma a noi tramandata i due documenti non appartengono certamente al IX sec., epr-
cisamente.su. Wl bolla di Adalberone di Wi.irzburg,ma non.sulle.bolle degliu'ciyescovi di ci non si deve tenere alcun conto della loro formula di corroboratio.,Suldocumento di
696 Colonia,ch srebberostati i modelli pi vicini da copiarper un falsificatore.di Essen./" WiIlibertusdi Colonia per Werden, pubbl. da W. Crecelius, Traditiones>WerdinensesI,
22) Un secondo documento del vescovo Altfridusdell'872, quellodiJondazione,delmo, Zeitschrift des Bergischen Geschichtsvereins, 6" (1869), p. 1"68: 36, n. 70; risalemea.dopo
nastero di~amsprit1geJlJB Hochstzft Hildesheim, 1,p.5; n. 12), non genuino,cQm nonlo 1'875conl'annIlcio dellasigilliltura,cfr. Wibel, Zur Kritik,p;102,nt. 2;10 ritengo falsificato
il. documento di conferma di Ludovico il Germanico (Mi.ihlbacher; Regesten;n, 1497), ma; sulla base della nota genuina sulla consacrazione che gli premessa nell'edizione:.' 697
come. questo,risale a un modello genuino.. Esso munito di un sigillodi.ca aderente an- 226 Cfr.la riproduzione inWestfaIische Zeitschrifi,30 (1872), tav.-}; WiIrrians, Wr:st-
nunciato n.ella corroboratio ("pr>pria manu sigillo nostrosignamus'D.Nellainotaal.!asua f"lische Kaiserurkunden, 1, p. 526;West/"lisches UB-Supplement, n. 32LAnchealcunecarat-
riproduzione Janickedichiatail sigillo,genuino, ma nellariproduzionesull?tV, 1ciefiniscela teristiche del documento senza sigillo di .Unwanus di Piiderborn per Neuenheerse (West-
genuinitincert; anch'io non ritengo pi probabile che il sigillo sia appartenuto al modello flisches UB"Supplement, n.36l)fanno pensare a un qualche intervento autogrforiella sotto-
genuino, credo invece che sia stato falsificato; cfr. llgen, Sphragistik, ih Meister, Grulidrissdr:r scrizione: .
"-."
634 Sigillatura di documenti arcivescovili Sigillatura di documenti arcivescovili 635

documenti mostra come la sottoscrizione autografa e iL sigillo furono a 'testimonianze sulla sigillatura dei documenti arcivescovili. Dal periodo del-
lungo in concorrenza tra loro, mentre in realt non vi era motivo di non l'arcivescovo Heribertus (999-1021) in poi non abbiamo pi doc1.UIlentidi
abbinare i due modi di convalidazione. arcivescovi di Colonia privi di sigillo. 234 A Treviri il sigillo viene menzionato
Tuttavia dalla met del X fino alla met del secolo XI aumentano signifi- per la prima volta in un documento del 955 dell'arcivescovo Rodbertus;235Un
cativamente i casi di sigillatura. Per Magonza possediamo un documento del documento. del 959 dell'arcivescovo Enrico contiene il primo sigillo che si.
976 dell'arcivescovo Willigis che era sigillato;228si conservato il sigillo in un conservato e che viene considerato genuino. 236 Degli arcivescovi Teodorko
documento, peraltro non inoppugnabile, di Erkambaldus,229e almeno dal (965-977) e Ludolfo (994-1008) non abbiamo alcun sigillo genuino, ma solo
tempo.di quest'ultimo in poi i documenti degli arcivescovi magontini furono falsi;237 inoppugnabile e ben conservato invece il sigillo. annunciato in un
regolarmente sigillati. Per Colonia possediamo un documento privo di sigillo documento originale del 978 dell'arcivescovo Egberto. 238 Megingaudus
del 941 risalente ancora al tempo dell'arcivescovoWikfridus;23uridoc1.UIlen- (1008-1015) l'ultimo arcivescovo di Treviridel quale possediamo documen- 699
to sigillato del 948 del medesimo arcivescovo non genuino,.e il suo sigillo fu ti ancora non sigillati; dall'assunzione della carica da parte di Poppone
copiato da un altro sigillo, altrettanto nongenuino;dell'.arcivescovo (1016) in poi a Treviri la sigillatura diviene la norma,239 cos che la situazione
Annone. 23l Senza dubbio genuino per un documentofdiWikfridusdel si presenta qui simile a quella della vicina arcidiocesi del basso Reno.
950 che era sigillato, ma il cui sigillo non esiste pi:232 possiamo dunque c01- Per il X secolo le notizie in nostro possesso sulla produzione docU1l1enta-
698 locare la comparsa e la diffusione della sigillatura intorno alla met del X ria delle altre tre arcidiocesi tedesche sono molto pi scarse di quelle sui
secolo. Dalla seconda met di questo secolo si conservato un sigillo dell'ar- documenti delle tre arcidiocesi renane. Non abbiamo documenti originali di
civescovo Bruno, che falsificato, e un altro fortemente sospetto di falso; di questo periodo n per Brema, n per Magdeburgo, n per Salisburgo. Da
Gerone per possediamo un sigillo su un documento del 970, a favore della Brema ci pervenuta per una matrice di scisto della quale si suppone che
genuinit del quale si esprime il suo pi recente editore;233 mancano altre sia appartenuta all' arcivescovo Adeltag (937-988) e che potrebbe essere
stata impiegata anche per sigillare documenti, 24o e per Salisburgosi sono

227DDH II, n.143, e dr. la premessa a questo diploma.


228 Gudenus, Codexdiplomaticus, 1, p. 357: "sigilli nostri impressione sigriavimus". di Treviri, qui menzionato pi avanti alla nt. 236.
229 Codexdiplomaticus Fuldensis; l,p. 340, n; 727. 1J4 Riproduzioni dei sigilli a noi giunti di Heribertus e dei suoi sucessorisi trovano in
230 KUiA,fasc. 7;tav;29. . Ewald, RheinischeSiegel, l,tav. 2 sego . '
231Cfr.Oppermann, KOlner Geschichte IL, p. l20seg.Riproduzionein EwaId, Rheinische 235 Mittelrheinisches UB, 1, p. 259, n. 198. Il sigillo sul documento di Rodbertuspo::r
Siegel, 1, tav; 1, l. Miinstermaifeld (Ewald; Rheinische Siegel, 2, tav. 1, l) falso come il documento stesso (cfr.
232 KUiA, fase. 7, tav.30; testo, p. 206. A differenza di EwaId,Rheinische$iegel,l,tav. 3, anche Ewald, ibid., 2,testo,p.4; Ewald, Siegelmissbrauch, p. 5lseg.)..... o.c,
non vedo motivi per duhitare J:he il sigillo perduto del documento visiast~tOapplicatosin 236 Ewald, Rheinische Siegel,2,tav. 1, 3. Il sigillo si conservato integro in un esemplare
dal principio. La sigillatura non annunciata, e cos anche nel caso dei documelltidel.953 e del doclUIlento conservato a Gand (dr. Ewald, ibid.,. 2, testo,p. A), mentre l'esemplare.di
.970 degli arcivescovi Bruno e Gerone, citati da Ficker, Beitrage, l,p. 92,nollsi}:autorizzatia Coblenza,l'unioche conoscevo in passato, presenta solo resti insignificanti del sigillo (dr,
'concludereche siano stati privi del sigilloperch.essorlc;mviene menzionato. Suld9eumento MittelrheinischesUB, 2, p. 621, n. 234). La sigillatura qui annunciata (cfr;Mittelrheinis~hes
698 di Gerone esiste perfino ancora un sigillo, drela nt. successiva.' ." ." " i . ':.);;"." . UB, l;p. 264, n. 2Q4). o. o

m Una matrice di Bruno menzionata in un testamento (Ruotger ColonillSis;Yita 237 Ewald, Rheinische Siegel, 2, tav. 1,2; tav. 2, 1. . .' '. . .'. .. . . . .
Brunonis archiepiscopiColoniensis, cap. 49, MGH 55, 4, p. 274), manaturaImente)lOn dimo- 238 Mittelrheinisches UB; 1, p. 306, n. 250"; EwaId, Rheinische Siegel, 2, tav. 1,4. Facsimile
stra nulla quanto alla sigillatura di documenti. Lasigillatura annunciata n~docgmentodi in Ewald, Siegelmissbrauch, tav. 7. La redazione n. 250b .del medesimo documento, trditain
Bruno del 964 (Lacomblet, Urkundenbuch, 1, p. 62, n.106) che da tempo stato.riconosciu- due esemplari (facsimile: Ewald, Siegelmissbrauch, tav. 6), falsificata cos come lo sono i 699
to come unfaIso (cfr. per ultimo Oppermann, KiilnerGeschichte}II.;p:1l4,e.htzJ85). Dei sigillihevi si trovano (Ewald, Rheinische Siegel, 2, tav.l, 6).Nei documenti.di Egbrto
due sigilli&Bruno che si sono conservati, il primo, apposto su undocumentodeL958 (Mittelrheinisches UB, 1, p.308, n.252; p. 311, n.255) e nella stesura ampliataibid.,j, p.
(Ewald,Rheinische Siegel, l,tav. 1,5), sicuro, il secondo, su uridocmentO del962 (Ewald, 31O,n.254, che sospetta, viene annunciata la sigiliatura.Il documento ibid., l,p. 313, n.
ibid.f; 1,tav. 1, 2; dr. Oppermann, Kiiltier Geschichte III.,p.7seg,),probabilmeritefal~ifiCll 256, falso come il sigillo (cfr. Ewald, Rheinische Siegel, 2, tav. 1,5).
to. Parimentinon genuinoil sigillo di Evergerus su documenti. del 989 (Ewald,ibid.,n,itav. 239 Riproduzioni dei sigilli di Popponee dei suoi successori in Ewald, Rheinische Siegel,
1,4; cfr.Oppermann, Kiilner Geschichte II.,p. 134 seg.; EwaId,ibid.,'24, 33 );Delsigillo di 2, tav. 2, 2 sego
Gerone(non annunciato), che Ewald riconosce come genuino, apposto suuri docUlilentodel 240 Descritto da Sauer, Siegelstempel von Schie/er, p. 11. Secondo un trnsumptumdell'ar-
970 (Lacomblet, Urkundenbuch, 1, p,.66, n. 111), si conservato solgun frarmiJ.ento ripro- civescovo Burcardo di Brema del 1335 (Hoyer Urkundenbuch, ed. W.,von Hodenberg, 8p.ti,
dotto in Ewald, ibid.,l, tav. 1,3. Solo recentemente'F.}. Bendel, MIOG,32.(1911),p. 354- Hannoverl848-55:3, 3) un documento dell'arivescovoAdeltag deve essere stato munito
357: 355, ha messo in dubbio anche questo sigillo, come pure,--~~ellodell'arcivescovoEnrico "sigillo venerabilis fratris nostri Adaldagi quondam sancte Bremensis ecclesie veri. archiepi-
636 Sigillatura di documenti arcivescovili e vescovili
Sigillatura di documen ti vescovili 637
conservati sigilli genuini di tutti gli arcivescovi a partire da Federi~oI(95
~ segue poi un originale sigillato di Hildiwardus (968"996). 250 A Strasbu
rgo il
991).241 Di Federico vi un documento sigillato che non genullo
/ma il primo docume nto vescovile>che annuncia un sigillo datato al 961,
suo sigillo deve essere stato tolto da un modello aut~~tico;24: ?el s~o succes- ma
una falsificazione del XII secolo, cos come il sigillo aderente,251 mentre
sore Hartwig possediamo ancora un documento ongmaleslgillato,243 un
chefu sigillo del tutto certo si conservato solo dal tempo del vescovo Ermann
emesso intorno all'anno 1000; e per il secolo XI non esiste,a quanto o su 701
alcun originale di un docume nto arcivescovilesalisburghese chenon
S?, un docume nto del 1061, posteriore di esattamente cento anni.m
'sia Anche i restanti suffraganei dell'arcidiocesi di Magonza emisero docu-
anche sigillato, sebbene sia stato molto spesso omesso 1'annuncio o la.men: menti sigillati per lo .pi nel secolo XI, la maggior parte di lor gi
zione della sigillatura. 244 Lo stesso discorso vale infme per idocum entl per
degh nel corso della sua prima met; spesso i primi docume nti sigillati
700 arcivescovi di Magdeburgo, dei quali per esistono origin~i prodott i sono
solo in anche i pi antichi in assoluto tra quelli in nostro possesso provenienti
un periodo in cui la sigillatura era ~i ~ener~.ente us~ta~~45. da
tali diocesi, cos che la prima comparsa relativamente tarda di un
Se ci volgiamo ora ai document1 d1 semplicI vescovl, ncor?la mo?i. aver~ non deve affatto indurre a escludere che fosse adopera to anche prima.
sigillo
gi discusso del primo caso di sigillatura che appartienea,Hildeshelffi;Po1, 'Per
ogni diocesi baster citare gli esempi di sigillatu ra pi antichi a me
da Hildesheim, ci pervenuto un originale sigillato del vesCovo Bern:va natie
rdus aggiun gerech ein nessuna diocesi si pu fornire una prova sicurac
del 996 circa;246e da allora non si trovano pi documenti originali de,rvesc hun,
vi di Hildesheim privi di sigillo. 247 A Halberstadt, per quantosapplamo o- vescovo non abbia in seguito emesso un docum entono nsigilla to.I]:f
,248 imi
esempi sono quelli di Worms, al tempo del vescovo Burcar do, all'inizi
fu il vescoVo Bernardo il primo a emettere' nel. 965documentisigillati; 9 o
24 del secolo XI circa;253 di Spira, nel periodo del vescovo Walter (1023
);254

scopi"im a il documento difficilmente genuino nella sua stesura attuale


(cfr, UB H~mburg, tipi. diversi e occorrerebbe un ulteriore esame per stabilire se entrambi sonogenu
1, p. 52, n. 48; Dehio, Bremen-Hamburg, nt. a p.20 sulla p. 116, nt. 3) inL
e non sappIamo se 2501bid:, 1, p, 41,n. 55; riproduzione: ibid.,tav. 1,3. Non.mi sento pi
fosse sigillato il modello genuino, la cui esistenza deve essere comunque diritener e genuini
supposta. i sigilli di Arnolfo (1018, tipo assiso: ibid., tav. 1,4) e di Branthoch (1031,
241 Sui pi antichi cfr. Richter, Siegel der Salzburger ErzbischOfe. sigillo
goti<;o: ikid., tav.1,5), e anch~ idoc';.llIlenti sui quali furono apposti dovranno a navei:tao
242 UB Salzburg, 2, p. 82, n. 47; cfr. Redlich, Kiirtnerisch-salzbui"gische essete meglio
Privaturkunden, analIzzatI. Sarebbe anche deSIderabile un nuovo e accurato lavoro sui
355; Jaksch, Monumenta Carinthiae, 1, p. 47. posteriori sigilli di
243 UB Salzburg, 2, p. 118, n. 65; cfr. Redlich, Bairische Tradition . .\"i>. Halberstadt.. c.
sbiicher,p.7~;eR~dlich,
' . ' . (:.'
251 UB Stra/Sburg, 1, p. 32, n. 41; cfr. H. Bloch, Die Jura criaeinM
K'rtnerischesalzburgische Privaturkunden, p. 363; Jaksch, Mon~n:en unchwila re, ZGO,
n,205.' t~ C~ri~th:~~" ~f:p':86, NF, 15 .(1900),p. 391-431 :410 seg., e P. Wentz<:~e, Ungedru ckteUrku
nden zur Geshtehte
,.... :- : . der Strassburgr Bischofe im 12. Jahrhundert, MrOG,2 9 (1908), p: 561-593:
244 Redlich, Bairische Traditiensbiicher, p. 73 sego Per Brema abbiamo tutta~aund?cu naturalm ente anche il sigillo del 728 del vescovo Witgernus (UB Stra/Sburg568. Un falso 701
700 mento dell'arcivescovo Adalberto del 1059, che, secondo Hasse,.R egesten, , l; p: 3,0:- 4),
non presenta "alcuna-rfccia diun sigillo". Poichpe r nella corroboratio l,p: 18,n. 44, che fu apposto pi tardi, non prima del sec. XI, aldocum entotrd ito
viene detto "~igil1o in una copia del IX
nostro corrobotari precipin.is", si aveva comunque l'intenzione di apporre secolo..':>""
":
il silSillo e, se il .252att accato a undocum entoditr aditio per il capitoloittedr~~'{UB
pezzo veramente un originale compiuto, lasigillarura p~nonave:~ Stra/Sburg,J,p.
una qualsiasi accidentalit, come talvolta accadde anche nel documenu unperlali pi~~t~ l~o~o'fer 48,n. 57), nel quale,.pur essendo menzionata la presenza delvesco vo,non
245 Il dOC,l.l1Ilento del 1107 dell'arcivescovo Adelgorus sigillato (Miilvers.. < ..... '.: alcun modo dellasigillatura (cfr.Wentzcke, Regesten, 1, n. 285); -Nel-doc si parla tuttavia in
tedt,.Regesta umento del vesco-
archiepiscopatus Magdepurgensis, 1, n. 876). In riferimento a ibid., l,n. vo WidraldusperEbersheimmiinster(Wentzcke;Regesten, l, h.203 ):non
siaoouncia lasigll"
possibile affermare alcunch sullasigillarura; ibid., 1, n. 818 del 1090, 860d~llo.5.~on l~tura: si tratta di un falso del XII sec. Un documento
di traditio per il capitolocattedfale
dov~slmen~lOl.la la rIsalente al periodo dal 965 al 991.(Wentzcke, Regesten, l;n; .184) ha conservat
sigillatura, non genuino. oun'~ggiunta .'
.
246 UB Hochstzf tBildeshe im, 1, p. 27, n. 38; riproduzione del sigillo ..., '.ta\ . 1 . ' .. riferentesiallasigillarura con il sigillo del, capitolo, appostasuccessiv~me?te
qui la sigillatu ranon annunciata. Il sigillo di Bernwardu~ su undocur
ibid., v. Anche sec., e un'incisione per il sigillo; il sigillo stesso manca. stato ora.(dim all'iriizlodel1CII
pento. del'192~ stratoche il,do'cu'
(ibid., 1, p.63, n.67) falsificato come il documen to stesso. Due mentode lvescovo Werner risalente al periodo dopo il 1003 (UB Stra./Sbu
rg;1;p:41, n.51;
Bernwardus del 1013 circa e 1019 (ibid" 1, p.38,n. 4gel,p.5 5,n.62) alt.rtdoc~mentld~ 'Wentzcke, Regesten, 1, n.221), che era sigillato, un falso, cfr.'W. Wiegand
,Diettes ten
slsonoc onserva u Urkunden fiirSt. Stephan in Strassburg, ZGO, NF,9 (1894), p. 389:442:
solo in.copia. . . .. . ..." ..... . . : 414 seg. Falsisoh()
247 Un~eccezione sarebbe data solo da un documen
anche i documenti del vescovo Guglielmo per Ebersheimmiirrster (Wentzck
to del vescovo Udodel1 103(UB e, Regesten ,l;n.
Hochstift Hildesheim, 1, p. 145, n. 157) se fosse davvero un originale, 268e 269), nei quali annunciata lasigillatura.
questione che deve 253UBW orms,1,p . 29, n.37: "nostro sigillo hanc cartarnsigillari.prec
.
ancora essere studiata pi a fondo: epimus". Si COh'
servato il sigillo di Burcardo su un documento del 1016 (ibid.,.1 ,p.35;n.
248 Noh esiste qui alcun documento vescovile pi 45),men trda
antico.: . .: . . .' o,. .. ., ' genuinit dei sigilli ibid., 1, p. 34 seg., n.43e 44, mi appare molto dubbia;
249 UB HochstiftHalberstadt, l, p. 16 seg., n. 34e35; In un caso viene sulla non genui-
annunciata la sigil- nit del primo di questi due ultimi documenti cfr. ora C.Roden berg,Die
latura, nell'altro no. Riproduzioni: ibid., tav. l,le 2; secndo)ali riproduzi iltes,enU rkunden
ni si tratta di due zur Geschichte der deutschen Burggrafen, NA, 25(1900), p. 481-495: 489
' .... -"'-. sego
638 Sigillatura di documenti vescovili Sigillatura di documenti vescovili 639

di Bamberga, gi nel periodo del primo vescovo Eberardo (1025 circa);255 conservato;263ma gi venti anni prima circa il suo predecessoreSigfrido
702 di Wiirzburg,al tempo del vescovo Bruno (1036);256 di Augusta, al tempo corroborava un documento con il sigillo del capitolo cattedrale. 264 A 703
del vescovo Embricone (1067);257 di Coira; al tempo del vescovo Enrico Osnabriick trovo menzionata la sigillatura. per la prima volta al tempo del
(1070).258 Quanto a Paderborn, abbiamo un documento del 1018 Circa che vescovo Alberico 0037-1052);265 qui non vi altindocume:o.tovescovile
attesta una donazione del conte Dodicone al duomo di Paderborn e chefu pi antico. A Minden al tempo del vescovo Egilberto (1055-1080Y la sigilla-
probabilmente munito del sigillo del capitolo cattedrale suordin del tura del tutto consueta. 266 A Liegi al tempo del vescovo Reginaldo,. dal
vescovo Meinwercus,259 dove viene anche menzionato il sigillo del vescovo 1031 in poi,compaiono i primi documenti che conosc0 267 1a cui sigillatura
Meinwercus. 26o Soltanto di tre suffraganeidi Magonza, i vescovi di Co- certa;
stanza, Verden e Eichstatt, posso addurre documenti sigillati risalenti solo Presso una delle diocesi suffraganee di Treviri la sigillatura fu introdotta
al XII secolo;261 considerando tutte le circostanze ritengo per non si ancora prima. A Toul gi nell'898 il vescovo Ludelmus usa una formula di
possa quasi dubitare che anche questi vescovi gi nel secolo XI facessero corroboratio che annuncia la sigillatura e una formula simile ricorre nuova-
uso dei sigilli. mente al tempo di Gauzlinus (Gozzolino) e Gerardo in documenti del 936,
Tra i suffraganei di Colonia, a Utrecht. gi il vescovo Ansfridus(994c 938, 971 e 982. 268 Ancora Le Moine conobbe i documenti .dei vescoviLu~
1008) attestato come autore di un documento sigillato. 262 A Miinster delmus e Gerardo dell'898 e del 971 e li addusse a esempi di privilegivescoc
intorno al 1042 il vescovo Rodbertus si serviva di un sigillo che siancora vili con sigilli aderenti, e anche Benoit vide aluni sigilli dei vescovi Drogone
e Gauzlinus. 269 Tutti questi documenti, per, che esistevano ancora nel
XVIII secolo, an~aronopoi perduti e pare che il pi antico sigillo di un
vesc<tvodi Toul a.ooi giunto risalga .solo al 1084.270 Nelle altre due diocesi
254 Wirtembergisches UB, 1, p. 255, n. 216: copia, il sigillo vi annunciato. clelIa provincia .eclesiastica di Trevid.la sigillatura dei documenti vescovili
255 Schneidawind, Versuch einer statistischen Beschreibung des kaisrlichen Hochstzfts diviene invece consueta solo intorno alla met del secolo XI; a Metz an-
Bamberg; Bamberg179,7, allegati, p.109; vi annunciata la sigillatura;il sigillo llc<nCcon-
702 servato. '. '.' '. . ' . / c i'>: nunciataper la prima volta in un documento del 1056 del vescoVo Adal-
256 MB, 37, p; 21, n. 64, annunciata la.sigillatura con una bolla di piombo. Non g;1llic
no invece l'esemplare sigillato del documento del vescovo Enrico del 1008 (cfr;.DDHII,n.
179"); e perci dubbia anche la genuinit del sigillo di cera che vi si trova applicato. .
257 MB, 33/1;p. 7; la sigillatura vi a n n u n c i a t a . . ..;
.258 Codex diplomaticus. Sammlung der Urkunden zur Geschi2hte Cur"Riitinsundder designavimus", ". . .'. . . . . . ....., . '. ".
Republik GraubUnden, ed.. n. e C. von Mohr,A voll.; Chur 1848-63:1; p. 136, n. 97; vi. 263Philippi, Die Siegel des XI. und XII. fahrhunderts, tav. 2, n. 1; Erhard, Regestahista,ria
annunciata la sigillatura.' i' .
.. ....:. ,.,...' ..... Westfaliae, 1, p. 110, n.138. .... '.' '. .... 703
259 Erh~r?,Regest~histqr:ae Westfaltae, 1, p. 76, n. 95; cfr. Westf1ischesUB-Supplement, ~~4philippi, Dje Siegel des XI. und XII. fahrhunderts, tav. 3,n. 5; Erhard, Reges~abistoriae
n. 768. Il sIgillo con l'l1lllIagrne della Madonna e l'iscrizione Sancta dei genetrix Marza:sar Wesifaltae,),p.8l, n.I03. Anche in un altro documento deIyescovoSigfrid()sitrova 1l1~:
, da interpretare come un sigillo'VescoviIe, dando ragione piuttosto a Diekamp(Wesif"lisches zione deIIasigillatura (Code,xdiplomaticus Fuldensis,p. 355,n. 744).... ..' . ';,:<
UB-Supplement, n.768) che a Philippi, Die Siegel des XLundXII.Iahrhund~rts,tav: 6,n.L 265 U130snabriick, 1,p.120, n. 139.. .. . . .... ...... ... .
Cos ha sostenuto ~che n. I1gen, Die Sieg(!! der geistlichen.Korporafiqnenund,derStifts", . 266 F:rhard, Regesta historiae. Wesifaliae, 1, p. 115, n. 147; S.A. Wurdtwein,Novasubsidia
Kloster-und Pfarrgezstlichkeit, Miinster i.W 1889 (WestfiilischeSiegeldes 'Mittelalters/3), diplomatica.,., 14voll.,Heidelberg 1781-92: 6, 309 e313. "
p.23., <,.',; , / , ' < . ' ",,',./,( ."', 267Minieus, Opera, 2, p, 809: "feci impressione nominismei signari". Dei numerosi do,u-
.' .' 26.0 Erh~:d,~eg,:sta .hiStofiaeWesifaliae, 1, ,p;" 100, n.I27 . Lagn.unit di un sigillo a noi mentLdi:ReginaIdo del 1034 per Sto Lorenz alcuni menzionano lasigiIIatura,altri 110 (cfr. ad
/tlunto (Philippl, Dze Szegel des XI. undXILIahrhunderts,tav. 6,n.2)pei"moltoincetta es .. Mira~us, Opera, 3,p:301seg,),UIl documento sigillato del ves<:ovoBaldericodel 10Q8
(cfr.l'appendice aDDKII,n. 198, a p. 264). ' , . . . , .,'/c., ".' ',:,: citato in Stumpf, DieRechskanzler, n. 2953; occorrer per ancora studiarjo per stabilires.e~
261Il. sig~IIopi_antico ~iC<;stanza a me noto risale al 1114 (Regesta episcopOru genuino.PerCamgrai; che inserisco. qui,. . riprodotto un sigillo del.l057deIyescovo
ConstantzenslUm,l, n. 689); il pnmodocumento sigillato di Verden deIl123 (Verdenr l1l Lietbettus inl)elllay, Le costume au moyen age, p. 23. . '. . . '.. ..
Geschichtsquellen, 2, p.37, n. 17); del 1129 quello di Eichstatt (Lefflad, Regsten, 1;n.207; 268CaImet, Ifistoire, 1, preuves,p, 331: "annuloque ecclesiae nostrae assignariiussimus";
Berichte deshistorischen Vereins fiir Mittelfranken, 16,p.92; non ho potuto consultarealcu- cfr.ib(.,1,p.}4~ e)72; l,p.385e 389: "ego Gerardus signorucis roborangosubscrib()
ni documenti .pi ~~chi ?i Eichstatt, che Lefflad eIenc senza per dire niente swsigill).
quant<; alla diocesI ciI Basilea, appattenente all'arcidiocesi di Besanon, ,chesarnegliinse-
me qUl,possO segnalare il sigillo vescovile gi nel 1083 (Codex diplomaticus Alemanniae,ed.
annuloque nostraeecclesiae consigno". La stessa formulasi trova llIlcorausatadal .yescoyo
Brunq(cfr. Galliahristiana, D,coI. 463). ..'7 ..
269P.C.Le Moine, Diplomatique pratique, ou Traitde l'arrangement des.a.rchiveset
,<'
T. Neugatt,2voll.,Miinster 1791-95: 2,-31, n. 824); il sigillo pi antico che si conservato trsorsdes chartes, Metz 1765, p,.84; P. Benoit, Histoire de loul, Tow )707, p,.,168. Sul
del 1102 (UB StadtBasel, 1; p. 12, n.15; riproduzione: ibid., tav. 1); ,..... ,', "'..,i sigillo di Gerardo del 971, attestato anche altrove, cfr.inoltreChartesdeSaint:Mihiel,
262 Muller Fz., Cartularium Utrecht, p. 73, n. 40: "sigilliriostd impressionepropriamanu p.127.
""

I~
640 sigillatura di documenti vescovili Sigillatura di documenti di monasteri 641

704 berone III,271 e anche per Verdun non conosco alcun documento sigillato Dei suffraganei di Magdeburgo conosco solo documenti vescovili sigill4ti
precedente al 1047.272 risalenti al secolo XI provenienti da Naumburgme da Meillen,278 rIlntre
Dei suffraganei di Salisburgo; il vescovo Berengario di Passau aveva un nelle restanti diocesi di Merseburgo, Brandeburgo, Havelberg, Lebus; ie
sigillo forse gi nel 1019;273 successivamente, nel 1037, il vescovo Gebhardus nelle diocesi suffraganee di Brema la loro serie inizia solo nl XII secolo per
di Ratisbona, il fratellastro di Corrado II;274 quindi forse ilvescovoEllen~ motivi che nella maggior parte dei casi dipendono in modo evidente dalla
hardus nel 1074275 e sicuramente il vescovo Enrico diFrisinganell'102.Dei storia di quelle regioni.
vescovi di Bressanone e Gurk conosciamo documenti sigillati'solo per gli anni
1120 e 113 6;276 i preposti alle diocesi suffraganee di Seckau, Chiemsee e Come i vescovi, in questo stesso periodo anche gli abati dei grandi
705 Lavant, Eondatesolo nel XIII secolo, ebbero naturalmente sin dall'inizio sigilli. m o n a s t e r i so g g e t t i i m m e d i a t a m e n t ea Il' I m pe fO
fecero uso della sigillatura quale strumento di convalidazione dei lorodocll-
menti. Per il monastero di Hersfeld ci gi attestato nel X secolo. Qui gi
intorno all'anno 950 un documento mediante il quale un libero si assery-al
704 270 Ch. Robert, Sigillographie de TouL, Paris 1868,p. 28. ... ..' " i .... ..
monastero fu munito di u!.l sigillo, probabilmente dell'abate, del quale oggi
271 il documento di Adalberone I del 938, sul quale, secondo l'indicazionedi Gallia
Christiana, 13, col. 453, deve avere aderito un sigillo, falso; altrettanto non genuino l'esem- esistono ancora tracce. 279 E molto probabile che dipenda solo dai casi della
plare sigillato di un documento del medesimo vescovo del 944circa, cos cheilSigillo,cheserri- tradizione se nella vicina Fulda siamo in grado di constatare il primo esem-
bra essere genuino, deve essere stato staccato da un documento posteriore di Adalberone m, pio di sigillatura da parte dell'abate solo nel 1057;280 comunque giJ'bate
cfr. Wichmann, Adalberos 1. schenkungsurkunde fuI' das Arnulfkloste~und ihreFiilschung, Riccardo, che mor nel 1039, ebbe un sigillo, la cui matrice esistevaallc'ora
JGIG,2 (1890), p. 306~318:31O sego Secondo una. gentile comunicaziOne di Hauviller,. c;uideyo
una riproduzione, un sigillo del tutto corrispondente; e genuino; si tro~~ .~u un docurneD.todel nel 1166 e fu allora riutilizzata. 281 Pure al secolo XI appartengono i pianti-
1065 per St-Trond oggi conservato presso l'Archivio di Stato .di Bruxelles. L' esemplaregemilio chi sigilli a me noti degli abati o delle comunit monastiche di St. Maximin a
del documento di Adalberone I non sigillato, e non lo sono neanche un originale dello stesso Treviri (1047),282 di Werden sulla Ruhr (1052),283 di St-Trond (1055?);284 di 706
del 945 per St. Glodesindis,un originale di Adalberone II de11000 eun originale di Teodorico
del 1032 (tutti nell'Archivio dipartimentale di Metz). Un documento diAdalberon m del
1056 e un secondo dello stesso del 1063 mostrano traccie evidenti della sigillatura (Wichrriann,
ibid., p. 311) e frammenti del sigillo si sono ancora conservati su un altro docmento di
Adalberone m del 1060 (originale a Bruxelles, cfr. Piot, Cartulaire deSt-Trond, 3, p. 21,n.15L non genuino. . . .' .." , ' o . 705
272 Calmet, Histoire, 1, preuves, p.422; desrizione di un sigillo vescovile.risal~nte~ 277 Lepsius, Geschichte, l, p. 231, n. 30 del 1089. Si tratta del secondo do.cumntoyesco-
periodo 1046-1052 in JGIG, 14 (1902), p. 51. Su un sigillo del 1051 cfr. Chartes.de Saint- vile di Naumburgche si. conservato; il pi antico del vescovo Kadelohusdel1033.(DD;.r<::I1,
Mihiel p 140 . " ." .. . , ' " ' i ' .- n. 194) munito di un sigillo dell'imperatore Corrado II;' da ci nondobbiamop.erconlu-
m'MB, li, p. 142; MB, 28/1, p. 210; cfr. ancheil docUIIlento del yescovoEgil~e#dl dere che Kadelohus non disponesse ancora di un sigillo, dato che quello scritto.docUIllenta
1046, MB, 11, p. 153 e Ml?,28/1, p. 99.Su questidocumentiperRi!lchillih,sp~sS?}als1ic\,~ una conces'sione imperiale. .. . .....' ... .,<:. / . ' \ ,-
ti, cfr. per ultimo Gross, Urkndenwesen, p, 608seg., che ritiene quello diBerelg~ri()inter 278 il documento del1071in Code;.: diplomaticusSaxoniae regiae, 1/1, p. 335,p.142,n()IJ
pol~to, quello di Egilbetto genuino, ma anche per ilprimofarisalire la to.rrnUladicorroboroc genuino (come non lo il suo sigillo), risale per probabilmenta.un docutnentog~ptiin()e
tio al modello genuipo.. Sui.pi antichi sigilli vescovi1i diPassaiIcfr'in0Ir.re.Mitis, sigillato del vescovo Bennone (cfr. l'introduzione al Codex diplomaticusSaxoni~e rgiae,1I1,
Oesterreichisches Urkundenweseii,p. 229seg.; che dichiara .non genll,inituttii'sigillidel p. 91, nt. 44), e aJavore di quest'ipotesi sta l'intero contesto del documento e inp~rtic()I~r~Ia
vescovo Altmannus (1065-1091) a noi pervenuti e riconossigilli gnuirii solo a partire dal frase: "hec Benno decimus Misinensis ecc1esie episcopus scripsit et sigillisuiirripressione
suosuccessore Ulrico. Gross, Urkzmdenwesen,p.577, concorda cOllIui.' . ,..... ... .....' signatum corroboravit" . .. . .'.' . . . .. ... ..C ... . .
.274 Wirtembergisches VB, l,p. 263, n. 222. Una descriziope de1sigilloCa.pr1.iIliato ibid., 279 Wenck, Hessische:Landesgeschichte, 3, p. 29,n. 31 (cortesecomunicazionedrG.
p.265, nt. 31. Sui presunti documenti del vescovo Tutone risalenti al :lheci cfr. Redlich; Konnecke). La .genuinit.deiduedocumentidi Guntherius del 1005 circaedel)047'10.50
Bairische Traditionsbucher, p. 77, nt. 2 . . ' . '.' . ' ..... .._ '. (Regestadiplmatica necnonepistolaria historiae Thuringiae,voll.. 1 ,2,ed.O.D()ben~ker,
275 Codex diplomticusaustriaco-frisingensis. Sanzmlung vonUrkund~iiz;rtd.ur1:?aren..ziit Jena 1896-1900, p. 629 e 793; cfr. Arndt-Tangl, Schri/tta/eln, 3, p.4l seg.)neces~itadi)-li1'ul
Geschichte det ehemals freisingischen Besitzungen in Oesterreich; eci: I.Y9nZah~, 3 yoll, , teri~reanalisi, Inun documento del 1037 (Wenck, ibid., 3, p.49, n. 51)siannll,llciail sigillo
Wien 1870-?1 (Fontes rerum Austriacarum, 2. Abt;, XX:XBd.), l,p. 89, n: 89 (se il sigillo dll abate. .. . ',.:.:.",
non ~ppartlene al patriarca di Aquileiah Redlich eBitterauf riteng~po che il sigillo pi ~tico 280 Codex diplomaticus Fuldensis, p. 365, n. 756. . '..... ,........
sia quello del vescovo Enrico del 1102 (MB,6, p.1641. Un doc',lm-Iltonon si,gillat6!i 281 Ibid., p. 409,n. 830: "ne autem hec traditio. ab aliquoinfringi 1'ossitveladilichilari,
Ellenhardus (Zahn, ibid., 1, p.85, n. 84) non unoriginale,comeritieneZahn,bem un sigillo domni Richardi abbatis fundatoris huius lociplacuir eam insigniriet coilfirmarF'.. . 706
exemplumauienticiprivilegii, cio una opia. ..........". ....... . .' '.. ' 282 Perlbach, Regesten; p, 130, n. 7 . . ...... ... ,. -".
276 FrA Sinnacher, Beytrage zur Ge'schichte del' bischoeflichen KircheSaeben und Brix~n 28~ Lacomblet, Urkundenbuch, 1,1'.120, n. 188,cfr. nt.6, e R. K6tzschc~e;'.Rheinishe
in Tirol, 9 voll., Brixen 1821-37: 3, p. 195, n. 7. Jaksch, Monumento Ciirinthiae, 1; p. 112,n: Urbare. DieUrbareder Abtei Werden ano del' Ruhr,.Bonri 1906, 2, allegato; p; .91; tuttavia
90; il sigillo di Hilteboldus di Gurk su un documento del 1124 -(J~sch, ibid., 1, p. 90,ri.54) Wibel,Zur Kritik, p. 88, nt. 1, ritiene che questo documento sia stato falsificato.
- ........... ,"-
642 Sigillatura di documenti dei monasteri Sigillatura di documenti deiprincipi laici 643

Quedlinburg (1069),285 di Lorsch (1071),286 di Reichenau(1075),287Corvey non siamo in grado di illustrare nei dettagli tali inizi cosl coineinvece:'abbia-
(1079) ,288 St. Glodesindis a Metz (1085),289 St. Mihiel(l 087) ,290 St. mo fatto per i documenti dei signori ecclesiastici e delle fondazi6hi:tligiose,
Michaelis a Hildesheim (1093 ).291 Per il primo quarto del XII secolo elenco e ci del tutto conforme alla nostra conoscenza generale della 10ro'prodll-
inoltre, senza pretendere di fornire dati completi, i sigilli dei monasteri di zione documentaria e ai rapporti numerici che risultano dalla ripartizione
St. Jakob a Magonza (1102),292 St. Blasien (1105),293 Kaufungen (1109},294 tra autori laici ed ecclesiastici del materiale documentario sopravvissuto fino
Priim (1110),295 St. Georgenberg nel Tirolo (1110 circa),296 Disibodenberg ai giorni nostri.
(1112),297 e Reinhardsbrunn (1116).2 98 Il fatto che invece solo dagli anni' Il sigillo pi antico di un principe laico del quale abbiamo notizia,ci
30 del XII secolo ci sono pervenuti documenti sigillati di antiche e illu- riconduce ai primordi dell'uso della sigillatura di documenti; appartiene al
stri abbazie, quali Einsiedeln, San Gallo,299 St. Emmeram a Ratisbona, duca Arnolfo di Baviera e fu impresso su un documento del 927 che attesta-
Tegernsee ecc., certamente dovuto esclusivamente alla lacuilositdelniac va un contratto concluso con Salisburgo)Oo Oltre a questo, per ilXsecolo
teriale a noi tramandato; gi da prima gli abati e i conventusdi questi monac posso segnalare ancora solo il sigillo del duca Ottone diWorms, della casa
steri sicuramente possedettero e usarono sigilli, e nel corso del XILsecolo la salica, apposto sulla lettera di fondazione del monastero di Grevenhusen
sigillatura dei documenti divenne probabilmente una consuetudine in tutte del 987 )01 Al principio del secolo XI ci porta la menzione del sigillo del
le fondazioni monastiche tedesche. duca Bernardo I di Sassonia in un documento per il monastero di famiglia,
St. Michaelis a Liineburg, la cui genuinit peraltro non del tutto
Anche presso i p r i n c i p i l a i c i dell'Impero gli inizi della sigillatura accertata)02 Elenco inoltre il sigillo del duca Enrico di Baviera, non annun-
dei documenti risalgono fino ai secoli X e XI; naper il periodo pi antic ciato ma ancora conservato su un documento del 1045 per Bamberga,303 708
quello del duca Goffredo della Bassa Lorena, annunciato in un documento

284 Piot, Cartulaire deSt-Trond, 1, p. 16, n. 20. ,


285 Codex diplomaticus Quedlinburgensis, ed. A.D. von Erath, Frankfurt1764, p. 64, n. ll35! 707
lO. 300 UB Salzburg, 1, p. 105, n. 44 b ; cfr. Richter, Die Salzburger Traditionscodices,p ..371.
286 Codex principis olim Laureshamensis abbatiae diplomaticus, 3 voll., Mafuiheirii1768 c 301 ActaAcademiae Theodoro-Palatina, Volumen VI historicum, Mannheim 1789, p; 265:
70, p. 194, n. 131. . . 'i H

., "cartam ipsam inde conscriptam cum testium idoneorum nominibus sigilli mei inscriptione
287 Diimg, Regesta Bddensia, p.lll, n. 60, sul sigillo cfr. Btandi,DieReichiiauer (=impressione?) praecepi insigniri". Non so dire su cosa si basino i dubbi sul documento for-
Urkundenfiilschungen, p. 9,n.95. Forse gi l'abate Bemonenel1008emise un documento mulati da llgen, Sphragistik, in Meis:er, GrundriJi, der Geschichtswissenschaft, l,p. 326,nt. 8.
sigillato (cfr; Brandi,ibid.; p. 21, n. 94). i .. : ' Per il resto,. tutti i sigilli di principi laici del X sec. dei quali si trovamenzi()ne: non ~~no
288 Adqitamenta ZUm west/iilischen Urkunden-Buche,ed.R. Wilmans, Miinster1877;p. genuini. Cos il sigillo del marchese Gerone su un documento del 964 (Co4ex.dlplomatlcus
21, n. 21. E oltremodo dub1;>io che gi l'abate Rodolfo di Korvey(1046-1050) Jlbbiasigillato Anhaltinus, 1,p.27, n. 38); e cos anche il sigillo del marchese Amolfo dI FIa.nd~ast;un
un documento (cfr. Philippi in W'ilmans, West/iilische Kaiserurkimden, 2, p; 70,nt., e,con- dodunento del 941 nell'Archivio diStato di Gand (facsimile in Album beIge de dlplomatlque,
tra, Wilmans, WestfiilischeIGiserurkunden, 1, p. 145)., 'ii , . ,'<, tav. 2, 3), quantunque Pirenne,in Giry, Manuel, p.637, nt. 2.' e d.es Marez !n un'accunlta
289 Viellard, Documents et mmoires pour servir l'histoiredu territoire.deBelfart, discussione nel Bulletin de la commission rayale, 5, p. 6, n. 3, siano rntervenutl a fa'l0re della
.Besanon 1884, p.138. sua genuinit. n tipo (il mrgravio seduto che tiene la spada n:Jla mano destra) .sa~e?be de!
290 Ibid., p. 13.9. .. rutto inaudito per quest'epoca e anche la legenda, che reca slgnum al posto dI slgtllum, e
291 UBHochstift Hildesheim, 1, p. 143, n. 151. oltremodo strna: cfr. anche Redlich-Erben, Urkundenlehre, p.176, ntA, e recentemente des
292 Nassauisches UB, l;p. 86, n. 149; ". Marez, inAlbum beIge dediplomatique, testo relativo alla tav. 2,3, con il quale pernon con:
293 M. Gerbert; Histiiria Nigrae Silvae, 3 voll., Sankt Blasien 1783 '88: J ,p. 40, 0.28.; 'o cordoquantoalla sua opinione circa la scrittura dorsale. Sul documento .del conte Roberto di
294< Urkndenbuch des Klosters IGufungen in Hessen; 2 voll., ed. H. von Roques,Casscl Namur del 946 per il monastero di Waulsort, Martne-Durand, CollectlO, 1,col.~87, cfr:-E.
1900-02:1, p.27,n.p. Sackur Der Rechtsstreit der Kloster Waulsort und Hastire. Ein Beitrag zur Geschlchtemltte-
Mittelrheinisches UB, 1, p. 478, n. 417.
295 lalterli~her Falschungen, Deutsche Zeitschrift rur Geschichtswissenschaft,2. (1889);p;34l"
Chronik der Benediktiner-Abtei St. Georgenberg, nun Liecht in Tirol, Innsbruck1874,
296 389: 343, nt. 1; non si deve in nessun caso pensare a una sigillatu:a da parte del co~te,".
p. 231, n. 9, . 302 Luneburger Urkundenbuch. 7. Abteilung: Arckiv des K;1~stersSt, .Mlchae!lszu
297 MittelrheinischesUB, 1, p. 486, n. 424. Luneburg, 3 .voll., Hannover 1860-70: 1, p. 7, ~. 7. ~uttaVla le fr.asI .p.ra~ser:s.u:de.scr1ptum
298 Codex diplomaticus Saxoniae'regiae, 1/2, p. 43, n. 50.> . , ........ sigilli mei inscriptione (=impressione?) in testlmomum perenmtatls mSIgmnmssL :pat~
299 Qui per la prima volta nel 1135 (UBAbtei St. Gallen,3, p. 39,n. 824). Non pi pos- Luneburg a. d. inc. 1004 ipso die s. Iacobi maioris apostoli"si trovano solo in. un~ copIa pI
sibile accertare se era sigillato'iI documento dell'abate Norpertus del 1061 (?)(ibM,3,p. 37, recente e mancanonellil tradizione pi antica del documento (cfr.A.Chr. Wedekind,Noten
n; 822), la cui genuinit d'altronde non del tutto certa; il sigillo non vi ~ annundato;Non zu einigen Geschichtsschreibern des deutschen Mittelalters, 3 voll., Hamburg 1821-37:3, p.
possediamo alcun documento di un abate di San Gallo risalen~ al periodo tra iFl06L eil 118), sono pertanto forse un'aggiunta posteriore. 708
',~~
ll'i
ii
il
644 Sigillatura di documenti dei principi laici Sigiliatura di documenti dei principi laici 645 li
del 1069,304 quello del duca Teodorko (Dietrich) dell'Alta Lorena, attestato conte Teodorico d'Olanda,315 e quello del conte Corrado di Lussemburgo)16 Il
nel 1078,305 quello del duca Wratislaus di Boemia su un documento del E pare che perfino un semplice nobile bavarese, Ottone; il fondatore del
Il
il
1078, il cui originale esisteva ancora nel XVI secolo,306 quellcjdel duca monastero di suore a Erla, gi intorno al 1050 abbia munito del suo sigillo il i[
Federico di Svevia, menzionato in un documento del 1102,307 infine quello relativo documento di fondazione. m Per i primi decenni del XII secolo pos- '1

del duca Enrico di Carinzia su un documento del 1103)08 Tra i margravi siamo elencare ancora alcuni casi di sigillatura di documenti:. nel 1106 da
d'Austria Leopoldo III fu il primo del quale possiamo indicare un docu- parte del margravio Enrico II di Eilenburg,318 nel 1127 dal conte Wernerdel
mento sigillato del 1115;309 presso i margravi Wettin di Meillenla serie di Baden,319 nel 1131 da un conte Udolhardus di Suogron,320 nel 1141 .dalla
tali documenti comincia con Corrado il Grande (1123-1156) della casaddei contessa Clemenzia e dai conti Guglielmo e Ottone di Gleisberg,321
Wettin,310 presso i conti palatini renani con Sigfrido intorno al 1 112;311 nel
casato dei duchi di Ziihringen, per quanto sappiamo, fu Corrado colui che noto che a partire dalla met del XII secolo aumentano significativa-
per primo fece applicare il suo sigillo su un documento altrui del 1140;312 mente gli esempi di sigillatura da parte di principi laici; non sar necessario
presso i Wittelsbach non conosciamo alcun sigillo anteriore a quello, del seguirli nei dettagli come si fatto finora; nel XIII secolo la sigillatura
709 conte palatino Federico del 1166. 313 Ma gi per il periodo precedentpos- divenuta del tutto consueta. Gi prima, evidentemente sotto l'influsso tede-
sediamo anche documenti sigillati da semplici conti: il sigillo del conte sco, si era diffusa anche in Italia. Se qui gli arcivescovi e i vescovi possedeva-
Adalberto di Ballenstedt datato al 1073 circa,314 del108Jquello del no probabilmente da tempo immemorabile un sigillo,m tuttavia proprio nei
secoli XIeXIIsi accrescono notevolmente i casi in cui ne fecero uso per 710
convalidare documenti. m E durante gli<stessi secoli anche principilaici
303 Wirtembergisches UB, 1, p.269, n. 226.
304 Cartulaire de l'abbaye de Gorze, p. 240, n. 138.
305 CaImet, Histoire, 2, p. II.
306 Codex diplomaticus et epistolaris regni Bohemiae, ed. G. Ftiedtich, Praha1904,1,p. tessa Emma del 1043-1045 (Jaksch, Monumerita Carinthiae, 1, p. 61, n. 18; 1, p. 62,n.19)e il
85, n. 80; cfr. p. 87, nt. 2. I documenti pi antichi per il monastero di Brevnow (ibid.~I,p. sigillo del conte LambeJ:to II-Balderico di Lovanio s'I un preteso documento deI.l047 (fr.
347,n. 375; p. 351, n;378; p. 352, n. 379;p. 354, n.380) sono falsificati. .\ per ultimo des Marez, Annales de la socit d'archoIogie deBlxelles, 22, p.325 sl=g.): ........
307 Wirtembergisches UB, l,p. 334, n. 264. Non genuino il doumento sigillato del 1003 . 315 Van den Bergh,Oorkondenboek, l,p. 57, n. 89; riproduzi0l'le in A.Kluit, Fffstoriacri-
di un presuntoduca Rodolfodi Svevia (UB Ziirich, 1, p.1l8, n. 227L tica comitatus Hollandiae et Zelandiae, 4 voll., MiddeIburg 1777;:82: 2(2, fllv, L Opprmann,
308Jaksch, Monumenta Carinthiae, 3, p. 208, n.5l7.. . . . . . . . ( i ( d / i UtrechtII., p.235, contesta la genuinit deI documento e pron;~tteunaTicercllalriguardo.
309 Meiller, Regesten, p. 14, n. 15. TI documento delmargravioErnest (Th,VOTI Sickel, 316 ]. BerthoIet, Histoire ecclesiastique et civil~du 4.u,chde Luxembourg etc()mt;de
Monumentagraphicamedii aevi ex archivio et bibliothecis imperii Atjstrici collecta,Wien Chiny, 8 voli., I;gxemborug 1741-43.: 3, preuves, p. 37; sul sigillo cfr. Publicatioris del
l858-82:fasc; 5, tav.3) .ora stato riconosciuto come non genuino (cfr..per ultimo.Mitis, socit desmonuments historiques de Luxell1bourg,7, p. 219...
Oesterreichisches Urkm;denwesen, p. 215 seg., s?prattutto sull'otiginedelsi&illo): '.i 317 Cfr,Redlich, Bairisshe Traditionsbucher, p. 78. ..' .' . . . i
310 Codex diplomaticus Sqxoniaeregiae, 112; p.. 65, n. 82, cfr. ibid., 1/2, pA6,n. 55;1/2,p. 318Codexdip!omaticus Saxoniae regiae, 112, p. 10,n. 19, - ndo~uj1sntosigmatodi
50, n. 58, e Posse,Siegel der Wettiner, tav. 1. . " Alberto . d'Asburgo, che Herrgotte altri assegnano adAlbl=rto'IIS' qatano intcmo Il114.,
311 Mittelrheinisches UB, 1, p. 487, n; 425, cfr. anche ibid.; 2, p. 673; una riproduzione del appartiene ad Alberto IV eal XIII sec. I pi antichi sigilli asburgici risalgono solo allfille
sigillo in A. Schippers, Die Stiftungsurkunde PfalzgrafHeinrichs II.fiirLach,Trierisches del.XIIsec.: cfr:H.Steinacker, Die RegestenderGra/en von Habsburg bis 1281,Innsbrt.ick
Archiv, 15 (1909), p.. 53-75: 54. Il documento del contepalatino EnriCo del 1093 1905 (RegestaHabsburgica,J), n. 172 e 79s.eg. .
(Mittelrheinisches UB, l:p. 444, n. 388) non genuino; unatiprodzionedel sigillo.falsificato 319 UB Ziiricb, 1, p.160, n. 276. ..... .'...'. .... .. . .... .., " ' < u ;
in Schippers, ibid.Un sigillo della contessapalatina Adelaide su un documento del 1097 ~20 Urkundenbuchfiirdie Geschichte der Stadt Bern bis zumSchlufl,d~s 13. Jahr!;underts,;>
(Acta academiae Theodoro-Palatina,vplumen III historicum,'Mannheim 1773,p;80;una voli., ed:Zeerleder, J854:), p:70, n. 32. . '; .. . ......
riproduzione del sigillo in Seyler, Geschichte der Siegel; p. 76, e in Schippers; ibid, ) deve 321 Mittelrheinisches lJ.B,l, p. 578, n.523. .'. n; ........... ' < , ' > ................
essere ancora studiato; Schippers lo considera genuino. I sigilli di un presunto duca e margra.. 322 Su Ravenna e Benevento cfr. il capitoloundecimo. L'uso del sigillo da parte d!=! vI=SC()-
vio Adalberto di Lorena e dellasua sposa Giuditta su alcuni documenti del?79 e 1037 per vo di Benevento menzionato gi neL769 (Troya, Codicediplomaticolongobard, n.. 90p).$u 710
St. Mathias a Treviri sono falsificati (cfr. per ultimo Ewald, Siegelmissbrauch, p: 70 seg.;ripro- un documento sigillato dell'866 dell'arcivescovo Tadone di Milano (il sigillo vi ann)lnciato
duzioniiibid., tav. 6). . . ed menzionato neI transumptum) cfr. Fumagalli, Istituzioni diplomatiche, 2,p. 178............'.
312 .E. Heyck, Urkunden, Siegel und Wappen der Herzoge von Zahringn;Freibur .LB. 323 Far solo alcuni esempi. Un documento sigillato dell'arcivescovo Grossolanus.di
709 1892, p. 4. .'. . . .. ...d .... < R Milano deI IlIO, illustrato da Fumagalli,Istituzionidiplomatiche, 2, p. 178;un documento
313 K. Primbs, Siegel der Wittelsbacher in Bayern bisaufMax III. ]osepb, AZ,NF, 2 dell'arcivescovo Robaldus con un sigillo di cera e evidente sottoscrizione autografa,riprbdot-
(1891), p.1-26: 23. li sigillo su un documento del 1116 di Ottone diWittelsbach (cit~to da to ibid., 2, tav. 8.- Documenti sigillati del vescovo Helmpertus di Arezzo (1009) (Pasqll.i,
Redlich, Bairische Traditionsbiicher, p. 78) appartiene al capitolo di Bamberga.. . ...... Documenti, 1,p.129, n,94); del vescovo SigfridoII.diParlI1a(Aff,Storia, 1, p:383); del
314 Codex diplomaticus Anhaltinus, 1, p. 118, n. 147. NOJ>g~uinisonoisigillidellacon- vescovo Omnisbonus di Verona (Tiraboschi, Memorie, 3, p. 88); deI vescovo Albriconusdi
646 Diffusione della sigzllatura di documenti non regi Sigzllatura e banno 647

dell'Italia settentrionale e centrale - al meridione era gi' da tempo .consueta pu sigillare un suo documento, non per questo per l'importanza giuridia
- ordinarono la sigillatura dei loro documenti; in un primo momento soprat- dei sigilli la stessa per tutti. . '<:
tutto i marchesi di Canossa che dal tempo di Bonifacio intrattenevano stretti Arcivescovi e vescovi posero molto spesso la sigillatura di documenti,da
rapporti con la corte tedesca)24 loro effettuata o fatta effettuare, in uno stretto rapporto con il banno che
Fu in Germania, per, che si estese sempre pi l'uso della, sigillatura. Nel essi lanciavano contemporaneamente contro gli eventuali trasgressori. delle
XIII secolo non solo principi e conti, ma anche nobili, cavalieri eministeria- disposizioni contenute nel documento)28 Gi la locuzione banno et sigillo
li sigillavano i loro documenti. I sigilli dei capitoli cattedrali e conventuali confirmare' o altre simili, che ricorrono spessissimo, danno conto di questa
erano pi antichi; ma ora anche i singoli dignitari delle fondazioni ecclesia- relazione;329 talvolta si dichiara espressamente che alla sigillatura segue
stiche, i prepositi, i decani, ecc., ebbero i loro sigilli, e persino semplici par- immediatamente la promulgazione del banno, 330 0 che la sigillatura deve 712
rocicominciarono a farne uso. Le citt tedesche ebbero un sigillo comune innanzitutto convalidare tale promulgazione. m Perci anche la sigillatura
della cittadinanza non appena quest'ultima pervenne a una certa indipen- non una semplice formalit compiuta senza tanti problemi nello scripto-
denza e a un'amministrazione autonoma;325 nel corso della seconda met del rium del vescovo-autore: soprattutto nel periodo pi antico, invece, molto
XIII secolo anche semplici cittadini appongono il sigillosuilorodocumenti;
e dalla fine deLXIII e nel corso del XIV secolo compaiono perfino sigilli
711 apposti sui documenti di comunit ebraiche e di singoli ebrei)26
Se perci nel Medioevo non vi alcuna limitazione al diritto comune di von Schreckensteio, Siegelrecht.
possedere un sigillo e non esiste affatto il concetto di una normativa circa il 328 Cfr. Redlich,Przvaturkunden, p. 101 sego
329 Cfr. a Treviri, a. 1075, Mittelrheinisches UB, 1, p. 433, n. 375: "hanc... cartam sigilli
sigillo (Siegelmafligkeit) , come di una particolare prerogativa goduta da nostri impressione et eandem banrii pontificalis alligatione torroboravirnus"; a. 1084, ibid., 1,
alcuni ceti (Stlinde) privilegiati,327 dato che ognuno in possesso di un sigillo p. 438, n. 381: "episcopali banno eam roborari et hanc karram iode conscriptamsigillimei
iopressione iosigniriprecepi';; a. 1095, ibid., 1, p. 446,.n. 389: "sigilli nostri impressione nec
non et banrii nostri cornrninatione confirrnamus"; a. 1096, ibid., 1, p. 447, n. 390: "hanc car-
tam... episcopalibanno et sigillo confirmavi"; a. 1097, ibid., 1, p. 449, n. 392: "sigillo et
Reg~io .Emilia (i~id., 3, p.93); dei vescovi di Mantova e Reggio'~ll1ilia (1182) (Murat()ri, banno nostro placuit confirmari". A Colonia, a. 1046, Cardauns, Rheinische Urkunden. II.;p.
Antzquztates Italzcae, 1, col. 728); del vescovo. Gerardo di Bologna (Sayioli, A,nnali,li2, p. 24, n.6:"placuit nostro bannosimulque sigillo munire"; a.1175, ibid., p. 36, n; 20: "sigilli
262); del ve~cov~ Rotherus <!iTreviso (Gloria, Codicediplomatico padovano, l,p. 195), ec nostri impressione et bannidistrictione communimus". AWorms,a. 1140, UB Worms, 1, p.
324 Cfr.} capitolo U11decnn9' .' .... ... . . . ' .'. ..... . 56, n.67: "sigilli nostri impressione consignamus et sub perpetuo anathemate tota. synodo
325 I casi pi antichi risalgono gi ,al XII sec.: sigillo della citt di Colonia (1149) (Ennen-
adnitente... confrrmamus".A Halberstadt, c. 1108, UBHochstift Halberstadt; 1, p. %, h.133:
Etkertz, Q,uellen, .l~ p.329); di Magonza (c. 1150)_(Stu1l}P~, Acta M-r;.ntjna.,p>51J;cli Tre~ "banno b.Petri et nostro..: confirmamus et sigilli nostri impressioneassignartlUs";a.l1l8,
(1171) (Mzttelrhezmsches UB, 2,p.53; n. 15; non e possibile stabilire seH sigillo che pendeva
dal documento del 1149, di cui ha dato notizia G. Kentenich,Die'ltes(e Uik'und e der ibid., l,p. 110;n. 142: "banni nostri auetoritate et sigilli nostriimpressionetestiurnque;sub,
Stadtgemeinde Trier, NA,29 [1904], p. 475A79: 478, era quello di TreviricolIl~ ri~elJ.goproba scriptione inperpetuum communivimus"; a. 1107;1122, ibid., 1, p.127 ,n.153: "banno
bile io.consider~one d~ 11lo?o di emissione, della conclusione del.testo dei ~estirn0ni, 9PpJi' nostro confirmamus et sigilli. nostri impressione iussirnus signari~. A Hildesheim,a.IQ54-
re era. quello di Coloma); dlMetz (1180) (0, Doriog, Beitr'ge zuy'iilteStenGeschihtedes 1067, UH HocbstzftHildesheim, 1, p.92,n. 93: "banriinostri auctoritate confirrnavirnuset 712
Bzstums Metz, Innsbruck 188p,p. 95);diWiirzburg (1195) (MB,37, p.150,n.152);di Ptte cht nostri sigilli iopressione signavimus". A Magonza, a. 1085, NassauischesUB, 1, p.73, n.D3:
(1196) (Opper,rnann, Utrecht I., p. 227); di Worrnse Coblenza (l198)([J~ W?rms,:l; p.8?<1l' "banno nostro'confrrmavimus etiam sigilli nostri impressione insigniri precepimus"; a. 1090,
103; Mzttelrhezmkhes UB,~, p. 216, n. 174); di Soest ed Erfurt nel XIIsec:(Philippi;Die$iegel ibid.,1,p.75,n.D5:. "a1.lctoritatis mee sigillum huic,cartule impono etornnem ioimicam per-
des Xl. und XII. Jahrh'1nderts, tav. 9, n. 7 e Urkundenbuch derStadtErfurt,ed;C'Beyei:, 2yoll., sonam.bannimeiiotermioacione ferio"; a. 1091 ,ibid., 1, p. 79, n.IJ9:"sub banni nostri
Halle 1889-93 [Geschichtsquellen der Prvinz Sachsen UldangrenzenderGebiet,23-24]: 1, anathematesigillique nostri impressione confirmavimus";a.1123, ibid., 1, p.lOO, n.I70:
p. 23, n. 51). Sul pi antico sigiJlo della citt vecchia di Brandeburgo,dr.G.Sello,Siegel d "hanccarram'sigilli nostri impressionesignavimus et anathematisvinculo stabilivimus~;a.
Alt- und Neustadt Brandenburg. Beitr'ge zur {ilterenGeschichte det StadtBrdndenbutg, 1140, ibid., 1, p. 137, n. 199: "hanc cartam sigilli nostri impressionesignantes et subanathe
711 Brandenburg~886, p: 9. Ad Aquisgrana il sigillo della citt comparve nel 1200, aStrasburgo mate confirmantes".Nauniburg, a. 1145, Lepsius, Geschichte, p. 248, n. 39:~banno nostro
nel 1201, a Sp.rra n.el.l?07, e.cc:- Quanto alle-comunit pi piccole n?nacarattere cittadiD.o;io confirmavirnus et impressione sigilli nostri consignavirnus; a. 1159, ibid., p.255,n.44:'lauc'
epoca sUCCtOSSlva Slntlene sia loro caratteristico il fatto di non avere. un sigillo (cfr.H.G:. Ph. toritatenostri banni firrnavirnuset scriptosigilloque nostro, munivirnus'\Qustieselllpi, trat'
Gengle.r,. D~ut~che Stadtrechtsaltertumer, Erlangen 1882, p. 357, nt:69).- Echiaro che anche i ti da poche raccolte di documenti, potrebbero facilmente moltiplicarsi. ..
comunl.lt~m;t possedetterc; d:i si~illie sigillarono documenti; tuttavia qui lasigillatura dei 330 Cos a Miinster al tempo del vescovoSigfrido (Erhard, Regesta historiaeWesifaliae, 1,
documentl scnttl da un notato CIttadino e pubblico fu sempre e solo un accedens. p. 82, n.IO:;!'); nell031 a Liegi (Miraeus, Opera, 2, p. 809). . ;..
. 326qr. ~. S.tem, Bei~riigezur Geschichte der Juden am Bodenseeund in seiner Umgebimg, 331 Cos nel 1154 a MeiEen (Codex diplomaticus Saxoniae regiae, 2/1, p. 52, n.50): "et ne
Zeltschrift rur die Geschlchteder]uden'ioDeutschland, 1 (1887), p. 2l6-229:22l,nt. 23 .... forte haec iura... violentur, banno nostro prohibemus et haec testibus advocatis sigillo nostro
327 Cos, contro l' opinione molto diffusa in passato, ha sostel1uto giustamente Fiirst firmamus"; nel 1055 a Minden (Erhard, Regesta historiae West/aliae, 1, p. 115, n. 147): "ego
Hohenlohe, Sphragistische Aphorismen, p. 18; Seyler, Abrij!, der_:jphragistik, p. 40; cfr. Roth Egilbertus Mindensis episcopus,haec propria manu scripsi, et .ut sciatur eum esse iobanrii-
......
648 Sigillatura e banno Sigillaiura di documenti altrui 649

spesso considerata come un atto solenne e circondata di ogni specie di stesso emetta un documento convalidando il negozio giuridico compiuto da
cerimonia. La sigillatura si svolge davanti a testimoni,332 e in numerosi casi un altro, naturalmente dietro sua richiesta; quest'ultima forma predomina
non un funzionario del vescovo ad apporre il sigillo, bens lo stesso vesco- addirittura nel periodo pi antico.
vo con le sue mani. m La sigillatura dunque effettuata dal vescovo per Pi raramente dei vescovi anche altri dignitari ecclesiastici, soprattutto i
escludere ogni sospetto di non genuinit "contra omnes falsitatisasserto- capitoli cattedrali o i preposti a monasteri importanti, emisero documenti
res", come si afferma in un documento del 1112 di Adalberto di Magonza, concernenti negozi giuridici dei quali non erano parte, o convalidarono do-
713 "ne quis hanc paginam falsam putet", come si trova in un documento del cumenti emessi da altri aggiungendovi i loro sigilli; in molti casi nei quali
1063 di Guglielmo di Utrecht,334 e la si definisce il "firmissimum stabilitatis pare che ci sia avvenuto sussiste tuttavia un qualche rapporto stretto tra
vinculum" di un documento. 335 loro e gli autori di quei documenti. o le persone che hanno preso parte a
In queste circostanze ben presto ai vescovi furono presentati anche quel negozio giuridico. Anche i sovrani,ai quali cos spesso si ricorreva per 714
documenti che essi non avevano emesso, affinch li convalidassero con il ottenere, mediante 1'emissione .di diplomi, la convalida degli atti giuridici
loro sigillo;336 i vescovi dunque non apponevano sigilli solamente su docu" compiuti da sudditi dell'Impero, solo raramente convalidarono documenti
menti riguardanti questioni proprie, bens anche in documenti di altr(il loro altrui con i lor sigilli;339 e, almeno fino al XII secolo, tale convalidazione da
sigillo conseguiva l'efficacia di una testimonianza pienamente valida. E chia- parte diprincipi secolari non ricorre molto frequentemente. Solo nel corso
ro che di solito si menziona esplicitamente questa sigillatura apposta dal
vescovo su un documento di altro autore: 337 o alla fine del testo del dodi-
mento. si dice semplicemente che st,ata richiestala sigillatura .echtale sa omni permaneat ternpore, hanc cartam postulavi sigillo seniorismeiarchiepiscopi sigillari"
richiesta stata soddisfatta, oppure si aggiunge una clausolaredattajn ' (Mittelrheinisches VB, l, p. 392, n. 336). Nel 1096 Gerardo fa una donazione al monastero di
forma soggettiva - dal punto di vista del vescovo - nella quale egli riferisce Echternach, la cui clausola finale recita: "hanc traditionis cartam ego EgiIbertus s.
di avere ordinato la sigillatura,338 Oltre a ci avviene anche che il vescovo Treverensis eccl.archiepiscopus rogatu heredum et religiosissimi Efternacensis abbatis
Thifridi episcopali banno et sigillo confirmavi" (Mittelrheinisches UB, l, p. 447, n. 390). Qui
la clausola posta dopo la data e i testimoni, mentre di solito trova posto prima.
Sull'evoluzione dell'uso dr. anche A. Schulte, in UB Straflburg, 2, p. XIV sego 714
tum, qukumque ex his donationibus minirnam partem usurpaverit... sigilli officio assignavi'\ 339 Su un caso singolo dell'et merovingia dr. capitolo settimo, nt. 171. In epoca carolin-
332 fr. il capitolo dodicesimo. . '" . . ... '. gia (dr. Tangl, Das. Testament, p. 199, sull'esemplare falsificato deltestamento dell'abate
333 Esempi in Ficker, Beitrge, l, p.92.Aggiungo solo quello del 1036, Meinwercusdi Fulrado di St-Denis)e nel X sec. non incontriamo ancora casi sicuridiquestotipo,dr.K.
Paderborn,"propriis manibus meis sigijJ:oitum". (Erhard, RegestahistoriaeWestfaliae, -l, p. Foltz,Eberhardvon Fulda und die Kaiserurkunden desStifis, FDG; 18 (1878), p. 493-515: 508
100,n.127).Non.cos sicuri sono i segiIeriiesempi: Gerardo di Toul nel 971: "go Geratdus seg., e Oppermann, KOlner Geschichte II.,p. 131 seg.NeI mio articolo Siegel.dersalischen
signo crucisroborando subscribo anuloque nostrae ecclesiae consigno" (CaImet, Histoire, l, Konige, p . 557 seg.,ho elencato i pochi casi attestati in epofa salica,trai quali naturalmente
preuves, p. 385);lastess.a frase: ibid" l, preuves, p. 389, e di Bruno di Toulnel1037,in Gallia non rientrano i documenti di Fulda interpolati da Eberard() eraccolti da Foltz, ibid.;tuttavia
Christiana,'13, coLA6}; Bur~rdodi Worrns nel 1127: "dominus'meusBuggohoanc cartam occorre aggiungerne qualche altro: II documento diCambrai(Stumpf, Die:Reichfkanozler,n.
super hisscribi fecit eamque' sigilli sui impressione consignavit" (UBWorms ,l,p. 54, n. (3); 2692) da me menzionato (Bresslau,ibid;;p. 557) non sicuramente.da addurre; piuttosto
Wichmannus di Magdeburgo nel 1157: "hanc cartamindeconscriptamsigillinostri impres- sembra. sia esatta la congettura ivi espressa che un foglio in bianco, prodotto in cancelleria, di
sioneroboravimuset in facie totius sancte Magdequrgensis ecclesie con{irmavimus",F. un documento regio fu usato per confezionare un documento del vescovo Lietbertus di
Winter, Zur Geschichte desWendenkreuzzuges irizJahre 1147, FDG, 12 (1872), p.625-630: Cambrai; nella riga.della ricognizione, apparentemente vergata dallli notaiodicancelleria,si
630. Posso per segnalareaImeno un caso di sigillaturaeHettuata personaIrnenteda unprin- trova cancellarius(non capellanus, come lesse Bethmann). Invece un altro dOfumento<ieI
cipe laico, cio da Adalbert di Ballenstedt nel l 073 c.: "hec ergo predictus c(jmes constitut 1064 di Lietbertus di Cambrai per un monastero rientra nella nostra fattispecie; nella fomiiila
et scribi precepit et perscripta manu propria cumsuimet sigillo consignavit" .(Codex diploma- di corroboratio si dice: "precatu meo et obtenturega.lisimpressionesigilli roboratum est
713 ticusAnhaltinus, l, p.IlS, n. 147). ,_, . ' . .. . atque signatum" (Miraeus, Opera, l, p. 155). Inoltre ai casi citati bisogna aggiungere i! docu-
334 Nassauisches UB, l, p. 96,n.165; vanden Bergh, Oorkondenboek, l, p. 54;n. 85. '. mento della regina Richeza di Polonia del 1056 (Mittelrheinisches UB, 1, p: 398, n.}43), nel
335 Lepsius, Geschichte, p. 251, n.41. .'" <i'" .. cui testo si trova menzione dellasigillatura coni! sigillo di EnricoIll,.severamente, come
336 Alcuni esempi, che potrebbero accrescersi consultando un qualsiasi codice diplomati- suppone O. Oppermann, Die 'lteren Urkundendes Klosters Brauweiler, WZ, 22 (1903), p.
co, sitrovano in Ficker,Beitrge,l, p. 94. Cfr. anche UB StrafSburg, 1,pA8,n. 57. . . .
0.0 184-236: 187; esso genuino; ma occorrerebbe studiare ancora.questocaso e forse anche il
337.Tuttavianon sempre. Per fare un solo esempio, una notitia per il monastero di documento del vescovo Guglielmo di Dtrechr (Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2634") illustrato
Lippoldsberg fu sigillata da Adalberto I di Magonza senza che la sigillatura fosse in qualche per ultimo da Oppermann, UtrechtIL;p. 237, cui fu apposta nella cancelleria regia larico:
modo annunciata (Srumpf, Acta Maguntina, p. 21, n. 19). . . . ' > . . .'.. '. gnizione e la datazione corretta, conformemente alle regole cancellereshe;e potrebbdorse
338 Due esempi di Treviri servi'annoa illustrare le due fattispecie; formule simili si trova- essere stato sigillato dal sovrano. [Su Stumpf, Die Reichskanzler, n. J196e 3197 cfr. Hirsch,
no ovUnque. Nel 1052 Glismout (cos occorre leggere invece di Glismont) fondava una cap- Privilegien suddeutscher Kloster, p. 580 seg,J - Anche nel periodo. svevo non sono frequenti i
pella a Bubenheim. Al termine del testo si dice: "et ut hec doz~ive traditio firma et inconvul- casi di questo tipo, tuttavia ricorrono ancora nel XIII sec. (cfr. ad es: BFW, n. 4114seg; del
650 Sigillatura di documenti altrui Sigillatura di documenti altrui 651

del XIII secolo aumentano i casi nei quali, attribuendosi un valore speciale loro. Gi durante la prima met del XII secolo ha inizio una serie molto
alla sigillatura apposta da signori potenti e prestigiosi,ancheiprincipilaicie interessante di tali documenti provenienti da Zurig, che trattano di aliena"
i nobili, richiesti da altre persone, aggiungono i loro sigilli ai documenti di zioni di propriet fondiaria; furono emessi dai veriditori e sigillati dal conte
quelli, o perch queste persone non possiedono alcun sigillo,340 cosa che di e advocatus Imperii (Reichsvogt) "ad confirmationem" )44 A partire dalla
715 solito viene riferita nei documenti, o perch esse attribuiscono al sigillo seconda met di questo secolo abbiamo poi numerosi documenti anche per
aggiunto una credibilit maggiore di quella riconosciuta ai propri. Per que- altre parti dell'Impero, specialmente per la Sassonia, emessi dagli stessi
sta ragione, e inoltre per un'altra circostanza di cui si dovrparlare,?4 1 cio conti presso i tribunali dei quali tali negozi erano staticompiuti. Tra questi, 716
per l'imporsi dell'uso della cosigillatura (Mitbesiegelung) al fine di accordare di particolare interesse sono due documenti del 1162 del conte palatino
il consenso, nel tardo Medioevo sono estremamente numerosi ,i casi nei Adalberto di' Sommerschenburg. Riguardano acquisizioni di beni da parte
quali anche i documenti emessi da una sola persona presentano due o pi del monastero di Hamersleben sancite dal tribunale del conte palatino
sigilli)42 Se la sigillatura non doveva esprimere alcuna :garanziao consenso, Federico, il padre' dell'autore, per le quali per allora probabilmente non
ma solo servire all'autenticazione, spesso, in epoca posteriore, ci fudichia- erano stati emessi documenti; per poterliredigere e procurare cos almona-
rato mediante una riserva esplicita contenuta nella c1ausola:di sigillatura. stero la certezza piena del suo possesso, il conte palatino Adalberto riconob~
Inoltre, sporadicamente dalla met del XII secolo,pispessonelXIII,ven- be e. conferm le stesse acquisizioni una seconda volta davantial.medesiIno
nero in uso documenti aventi a oggetto negozi giuridici compiuti nell'ambi- malio (Malstiitte) ,345 Nel XIII secolo, inoltre, soprattutto nella Germania
to della citt, che erano emessi dalle autorit di quest'ultima, dal consiglio, meridionale e ocCidentale, ma anche in quella. settentrionale e orientale, i
dal tribunale cittadino, o da altri, e autenticati con il sigillo deVa dtt:.343 Ma documenti sigillati dei tribunali ecclesiastici (Offizialate) sostituivano
non solo quelle cittadine, bens anche altre autoritgiudiziarie,temporalid senz'altrol'istituto del notariato pubblico, aliora non ancora sviluppatosial
ecc1esiastiche, nei secoli XII e XIU autenticarono spesso,mediahttdocu- di IdelleAIpi, ma si mantennero in uria certa misura anche dopo cheque-
menti da loro sigillati, negozi giuridici di ogni specie notificati davanti a sto istituto fu gradualmente adottato pure in Germania)46

tati in capitoli precedenti di questo libro.] 715


1221, BFW;n. 2251 del 1237 e Huillard-Brholles, Historia, 1, Introd.; p.LXII)", 341UB Zurih, l,p. 160,n. 276 (a. 1127); p. m,n. 285 (a. 1145);p. 176, n.292 (a, 1149);
. 340 I pi recentilavori, disfragi~tica definiscono questo fenomenocarenzadelsigillo p. l84,n. 302 (a. 1153);p. 189,n. 308 (a. 1155); p. 190,n,310 (a. 1155); p.195, n,3l4(a.
.(Stegelkarenz) e lo trattano ID genere.m modo pi ampio di quanto meriti. Giuridicamente 1159 con facsimile), ecc. Cfr. A. Esher, Zur Geschichtedes zufcheri_chen Fertigungsrechtes,
del tutto irrilevante per quali ragioni un qualsiasi soggetto documetitisotto.ilsigillo di un Jahrbuchfiir SchweizerscheGeschichte,32 (1907), p. 89-138: 96seg. 716
altro, .e~ chiaro chepers?ne prive di sigillo proprio dovevano servirsidi questo ~ezzo. 345 VB Hochstift Halberstadt, l,p. 224 seg., n. 260 e 261. Non espressamente detto che i
Vorrel cltare ~ so!o Faso smgolare nel quale la carenza delsigillo.poggia,inun certo senso documenti di Adalberto,onservati solo in copia, erano sigillati, ma ci molto probilbik.
715 sullo statuto difamlg1a: talyolta, cos ad es. nella casa dei signori di Wiesloch, non ognimem- Cfr. anche il documento del conte Theodercus (Dietrkh), di Sommerschenburg, ibid. ,!,op.
bro. della fami.glia av~va n sigillo, ma insieme possedevano "unicum sigillum, quod semper 330, n. 367, e i documenti del margravio Alberto di Aschersleben del 1155 seg. (Codexdiplp,
semor ex nobls nomme nostro nostreque parentele abantiquoconsuevithabere'';{cfr;Roth maticus Anhaltinus,J,p. 302, 312, 322, n. 413,.425 e 441).
von Schre~~enstein~S:ge?rech~, .P: 411 seg.). Analogamente nel XIIlsec,j,signoridi 346 Sull nascita. dei.trbunali cclesiastici (Offizialate)in Francia, dve.sono. attestati.per
Asse?,:r~ Sigillavano qUla smguli. slgilla non habemus singula, hoc uno sigillo eiusdem nostri la prima volta nel 1170 a Reims, e sui loro documenti efr.P..Fournier,Les officialitsau
nOffilms ; ma nel13pl ogn~o di lorop,?ssedeva un sigillo (AsseburgerUB, 2, p.J2 seg., n. moyenage.Etud sur l'organisation,la comptnce tla procdufds tribunaux ecclsiasti-
550,551 e 552. Altn esempl ID Posse, Prtvaturkunden, p. 134, nt.l e 2). Posse, ibid.;' p.130 ques ordinairesen France de 1180 1328, Paris 1890, e P. Folirnier, Etuddiplomatiqu(! _ur
seg;, .ha trattato in generale i diversi casi della carenza del sigillo; perOi nostri scopi non les actes passs devant les officialits au XIIIe sicle, BEG, 40 (1879), p. 296-3} 1. La disserta-
necessario. occuparsene pi a fondo; zione di CuSchmalz; De institutp officialis ecc., Breslau 1899, tratta in modo specialela
341 Cfr. il capitolo decimo. situazione della diocesi di Ohniitz,non approfondisce per le questioni che qui ci interessa-
342E~empi ~er la Svevia in Ph. Schneider, Schwabische Privaturkunde, p.5 sego no. Quanto alla Germania, possediamo validi lavori specialistici: perStrasb\lrgo quelli di
. 343.Dl 9,:estl ~ocumenti delle citt, ai quali accenniamo in questa sede solo dal punto. di Schulte, in UB Straflburg, 3, p. XVII sego (dove i documenti vengono studiati in modo molto
Vlstadel dlr1tto di prova, tratta accura~amente e a fondo Ai Schulte,in UBStraflburg; 3;:p. accurato), e di L. Ober, StraEburger Di6zesanblatt, 28,p. 3l4seg., 349 sego eA27seg.; per
~ sego Per .C?stanzacfr. K.Beyerle, mKonstanzerHiiuserbuch. Festschriftzur]ahrhundert- Spira quello di O.Riedner,Speieres Offiziqlatsgricht; el?er Halberstlldtq\lello diN.Hilling,
[746] leter ~er Veretmgung .der Sta~t Konstanz mit dem HauseBaden, 2, Heidelberg1908,p.23seg.; Die OffizialderBischOfevon Halbmtadtm Mittelalter,Stuttgart 1911, che contiene.infor-
per Vlenna cfr. Redlich, Przvaturkunden, p.203 sego [Cfr, ora le accurate osservazioni diP. mazioni ancht: su Hildesheim, Miitister, Osnabriick, Minden; Paderborn, Brema, Magde- .
Schweizer, Zurcher Privat- und Ratsurkunden, Ziirich 1911 (Nova Turicetisia>Beitragezur burgo e Merseburgo. Per Basilea cfr. inoltreA. Heusler, Verfassungsgeschichte der Stadt
schweizerischen und ziircherschen Geschichte), p:l sego Nel citare qui questo lavoro vorrei Baselim Mittelalter, Basel1897, p. 212 seg.; per Treviri cfr. Lamprecht, DeutschesWirts-
accennare al fatto che tale studio contiene osservazioni imPQrtanti anche per alcuni teIl1i trat- chaftslbm, l,p. 1279 seg.; per il tribunale ecclesiastico di Colonia competente per la
."
652 Capacit probatorie dei sigilli Sigillum authenticum 653

717 Si pu ritenere che la prima massima del diritto vigente in Germania' a cum.J 52 In quella decretale non si definisce meglio quali sigilli devono.essere
partire dal XIII secol0347 riguardo alla prova documentaria quella per. cui, considerati autentici353 e i pareri dei glossatori delle decretali sonodivergen-
a parte le carte partite di cui si parlato prima e inoltre due tipi di docu- ti a questo riguardo.J 54 Contrariamente a un'opinione estensiva, che avrebbe
menti da trattare pi avanti, la sigillatura costituisce il requisito indispensa- voluto riconoscere come autentici non solo i sigilli di tutti i vescovi, ma
bile conferente capacit probatoria a un documento, chiunque ne sia il suo anche quelli dei prelati,355 Innocenzo IV nel suo commento alle decretali. di
autore. Se gi nel 1140 a Wiirzburg i documenti privi di sigillo deLperiodo
pi antico vengono definiti "cartulae non sigillatae exnegligentiaantiquae
simplicitatis",348 (e tuttavia alcuni pezzi di questo tipo compaiono ancorafin
Sphragistik, p. 34.
verso il volgere del secol0349), successivamente per scompiono del tutto Torrasinodi Zirklaria, V. 14000:
dall'uso negoziale. Ci che lo zurighese Corrado de Mure, maestro di stile, "da von geschiht, daz istwar,
afferma nel 1275: "tota credulitas litere dependetin sigillo autentico; bene daz man dem brievegeloubet niht
cognito. et famoso" ,350 in. Germania, gi decenni prima .di lui, . costituiva da mans insigel an niht siht"! 718
Ugo diTrimberg,v.18634;
diritto vigente, se teniamo per un momento da parte gli .aggettivi da lui "alle hantveste sint enwiht,
usati, che poggiano su una mescolanza non chiaJ;adelia concezione giuridica haben sie rehterinsigel riiht." ..
canonistica etedesca.351 . . . 352 Decretales.Gregorii IX, 2, 22,2, cfr. sopra, 'nt. 78. Secondo queSto. passo Jnstrumenta
718 In effetti tra i due sistemi giuridici sussiste senZa dubbio una differenza. publica veri e propri sono solo quei documenti scritti perma1Jum, publicarn, cio" da un Ilotaio
Sulla base della decretale di Alessandro III. sopra citatail.c:jrittocanonico pubblico, e cos ad es. la Summa aurea diHenricus de Segusio (ed,. Lyn1597) d questa ?~fi-.
nizione: "dicitur autem publicUm instrumentUll1, quando f~ctUll} est permatl\IIl ta?el1ioJ1is,
riconosce. come equivalenti ai documenti notarilie perci coineprobaltLdi qui iuravit fideliter exercere officium SUUll1". A questo instrumentum publicum, per, mforza
per s solo quei documenti sigillati e convalidati con un sigillum.-uthenti- del diritto consuetudinario riconosciuto dalla decretale di Alessandro III, equivale, quanto a
valore di prova, il documento munito di sigillo autentico. Perci Guglielmo d'Olanda nel 1251,
in piena conformit al diritto canonico, pu disporre a favore dell'arcivescovodjEmbrun,
appunta il canonista Henricus de Segusio (BFW; n. 5054); che documenti eletteremunitidellil
Vestfalia, con sede a Soest, cfr. J. Hansen, ]ahresrechnung des KOlnischen OffiZialdtfgerichts bolla o del sigillo dell'arcivescovo e deisuoi.predecessori esuccessorio:dell~suacurido;in
in Soest vom 1. Miirz 1438-1. Miirz 1439, WZ, 7 (1888), p. 35'54; per Wiirzbu~g cfr.E. tempo di vacanza della sede, di quello del capitolo,devono averepienacrdi!:>ilit;;:~acsii:on"
Rosenthal,Zur Geschichtedes Eigenthums in der Stadt Wirzburg, Wiirzburg 1878,p. 60seg.; fecra essent per manUll1 publicam" . Ci fu confermato da Urbano IV nel 1263 (Poss~;-Analectq
per Augusta cfr. Leuze, Das Augsburger Domkapitel, 110 sego In maniera r~assuntivatratt~ la Vatican,a, p.Dl seg.l;Perci ne! XIII sec. non raramente vengono" definiti instrumentapublica
questi()lleRedlich, Privaturkunden, p. 170 sego In Gennania i.tribunali vescpvili~oJ1oAocu anch documenti provvisti di un sigillo riconosciuto come autentico; cos ad eS.. Ilel.1253
mentati per la prima volta a Magonza nel1209 (Hilling,ibid.,p.6,.nLl;tuttavia~.uiwecure chiamato un docUll1entosigillato del vescovo di Passau (QE, 5, p.114),.cosginella'priri:fa
717 sori pi antichi aStrasburgo cfr. L. Ober, ibid., p. 328 e 349); si diffuser9poiinlllodoreiati- met del XIII sec. alcuni .docUll1enti vescovilidi Hildesheim (UB HoChstiftHildesheiJn,2;p.
vamente celere a meridione e a occidente; in Sassonia i tribunali ecclesiastici comparvero 325,n: 645;p.326, n.648; p.339, n. 676cc.), e cosl in Pomeranianel1240siparladi:princi-
per la prima volta a Miirfstern~ 1265, nelle altre diocesi per solo allafine del XIIloall'ini, PUll1 publica instfUll1enta"(Buchwald, Bischofs- und Fiirstenurkunden, p.382). '. . .....
zio del XIV secolo. . . ' .. ... . . . .... . . .... . .......... '.' ..... . .' 353 Probabilmente per questo che anche le parti rilasci:lvano' dichiaraZioni esplicite .sule
347 Che per la prova documentaria av~sse acquistato gran~Ie importanza gi nelJOI~ec. l'autenticit dei sigilli,.' ad es. neI1213in Svevia:.'~que sigilla partes.ipse.authentica recogno~
kttestatoda una disposizione del 1160 C. del duca Goffredo III della Bassa Lreha{non scentes acceptarunt" (Ph. Schneider, Schwiibische Privaturkunde,p.A);
datata, pubbl.da E.de Marnffe sulla base del testo di un cart:ulario, inArialectespour servir .354 Da altri si dovr attendere uno studio accurato su tale questione. lo mi limito a espor"
l'histoire ecclsiastiqul1"dela Be!gique,ser. 2,J3 [1902J, p.366'367) per l'abbazia di San re l'essenziale; . '. .
Michele ad Anversa,U1ia testimonianza. molto singolare. Il duca stabilisce che i fratelli devo- 355 Il cardinale legato Ottone partiva da qusta idea allorch"alconcilioloridinsdel
nofornire1aprovii dell'acquisto legittimo delle loro propriet "script C1m te~tibus", novembn:1237,.adott disposizioni sull'autenticit dei sigilli in reiazion.alterritoiiO iliglese,
mediante giuramento invece dopo la morte dei testimoni ("si vivi ~stes Imn superessent"); "ubi publici notariinonexistunt", e dove perci era necessario~'magisad:sigillaauthentica
aggiunge perpoi:.!siab omniUll1 memoria temporis prolixitas reiveritateJ1Isubtraxisset, recurrere"i Matthew Paris, Chronica maiora, 7 voli., ed,R. Luard;Loridon 1872"8} (Scriptores 719
scriptUll1 eiusdem ecclesie roburtestimonii haberet". Non viene dettochi docUll1enti, cui si refUll1,BritannicafUll1; 57/1-7): 3; p. 438. Egli stabil che gli arcivescovi e ivescovi;.coseomei
attribuisce un cos pieno valore di prova, devono essere sigillati. loto officiales, e inoltre gli abati, i priori; i decani, gliatcidiaconi e iloroofficiales; poi i decani
348 MB, 37, p.54. . . .... rurales, i capitoli cattedrali e il resto dei corpi collegiali e. colVentuali coniIoro rettori 6 cia-
349 A Strasburgo l'ultimo docUll1ento non sigillatO una notitia del l]}6 (UB Straj5burg, scuno per s ("CUll1 suis rectoribus aut divisirn"),dovevanoavere un sigillo'~iuxtaeorUlIl'COn-.
1, p.96, n.116), Nella maggior parte dei codici diplomatici non possibilerintracciarli fll10a suetudinem vel statutUll1". Tali sigilli dovevano.presentare scritto in modo chiaro il nome della
quell'epoca, ma naturalmente non tengo conto di semplici annotazioni conte~uteneUibri tra- 'dignit ecclesiastica, della carica o del collegio eil nome proprio del titolare stabile della
ditionum, che non presuppongono affatto in ogni caso l'emissione di un docUll1ento. dignit o della carica: "sicquesigillUll1authenticum habeant". Posse, Privaturkundeh; p.128,
350 QE, 9; p. 459. nt.1, che peraltro nel testo della disposizione ha omesso una parte essenziale della frase, affer-
351 Cfr. anche i passi tratti da poesie dei sec. XIII e XI\T"gi citati daSeyler, AbrifS ma che esSa fu emanata su ordine del papa (ecos,probabilmentebasandosisu Posse,' anche
" "~o
654 Sigillum authenticum Sigillum authenticum 655

719 Gregorio IX sottoline che i sigilli degli ecclesiastici subordinati ai vescovi . Germania Corrado de Mure si occupato della questione nella sua 5umma
non dovevano essere considerati degni di fede incondizionata ovunque, de arte prosandi composta nel 1275, dunque un po' pi tardi dello Speculum
bens solo l dove ci poggiava sul diritto consuetudinario; manelle questio, di Durando. m Anch'egli riconosce i sigilli dei vescovi e delle persnedi
ni in cui tali prelati avevano giurisdizione egli riteneva che ancheiloro uguale rango o superiori a loro come assolutamente probanti in sede proces-
documenti dovevano ritenersi autentici cos come quelli di ogni giudice suale. Rifiuta di definire quali altri sigilli siano da considerare autentici in
ordinario o delegato,356 Pi breve la glossa di Bernardus de Botone base al diritto. scritto o consuetudinario, "quia glosatores iuris canonici et
(t1263), che fu particolarmente apprezzata e fu riconosciuta come glossa civilis in hoc casu dissimilia dicere videntur et diversa". In un passosucces,
ordinaria delle decretali; autentici sono i sigilli dei vescovi e deicaritoli sivo del suo scritto aggiunge per che nei paesi in cui non vi sono notai pube
(questi, occorre aggiungere, di diritto), cos come quelli dei principi s,ecolari blici il diritto consuetudinario deve riconoscere come autentici anche i sigilli
che hanno forza di prova secondo il diritto consuetudinario)57E C011 i prin- di coloro "qui longe minores episcopis, habent tamen aliquasdignitates 721
cipii di questi due glossatori concorda in sostanza anche la dottrina esposta ecclesiasticas et personatus", altrimenti parecchi vedrebbero messo in peri-
da Guglielmo Durando nel suo Speculum iuris. Egli sostiene chela ,curia colo un lorodiritto. 36o
romana riconosce come assolutamente autenticii sigilli degliarcivestovi Se dunque il diritto canonico fauna distinzione tra sigilli autentici (senza
720 vescovi e dei loro ufficiali, inoltre quelli dei.jJriricipi e degli abati esenti e dei definire meglio tale nozione), la cui credibilit riconosciuta ointuttele
notai muniti di giurisdizione; invece i sigilli degli abati minori, dei decani e questioni oppure almeno in quelle nelle quali i detentori dei sigilliharino
arcidiaconi; posseggono valore di prova solo nelle questioni rientranti nella potere giurisdizionale, e altri sigilli privi di ogni credibilit, il diritto tedesco
loro giurisdizione; quale spetta a ogni giudice in tali cose. ger.ilresto,solo distingue invece. tra sigilli che hanno forza probante solo nelle questioni
in base al diritto consuetudinario i sigilli acquistano au~~nticit,358~n proprie del loro detentore e sigilli che la hanno anche in negozi dialtri. 361

Redlich, Privaturkunden, p. 111). Ma ci non si ricava dagli atti conciliari..chiaroche'iliega- ma a una decisione di Clemente IV ("quod admit:ebat dominus Clemens papaIVin.ill?gnis
to agiva in via generale sulla base dei pieni potericonferitigli dal pontefice;,rnanorisidovr abbatibus, utest Cluniacensis"). Per i notarii iurisdictionem babentes, i cui sigilliri~onosc~,
attribuire a.Gregario IX una particolar~ influenza sulle singole risoluzioni conciliari,cherisal" non bisogna intendere i notai pubblici, poich costoro non hanno un sigillo, e, quando fuon
gono invece allegato (dr.. H.. Weber, Uberdas Verhiiltnis Englandszu Romwiihrend der Zt d'Italia compaiono documenti notarili sigillati, sono sigillati non con i sigilli dei notai, bens
der Legationdes KPrdinlsOtho inden Jahren 1237-1241; Brlin 1883, p. 32), ,; " " ' . con quelli dei tribunali o delle parti. Non saprei dire a quali notai per Durandoabbiapensa c
356 Apparatus domini Innocentii quarti super quinque libris decretaliuJ1,.Milano;1505"f. toin questo passo. La distinzione che fa tra "fides in alienis negotiis" e "in'his, quesuntsue
99v: "Nos tamendicimus, quad. sigillis inferiorum prelatorum ab episcoponori creditur,.nisi iurisdictionis";non quella tra questioni altrui e proprie, che, come vedremo,.1adistinzione
hochaberetconsuetudo:.., nisi forte habeat iurisdictionem,quia tuncinhis,qesuritiuris., fatta dal diritto tedesco; infatti anche le questiorii"quesunt sue iurisdictionis"nQnsonopro;
dictionis sue,instrtunenta cuiuslibetiudicis ordinarii vel delegatireputaremautentica'~.I')Co prie del titolare del sigillo; aliena negotia sono perci, come dimostraJa.contrapposiziOne;
prima aveva gi spiegat6,che.<)ccorreva prestare fede aidocumenthdeLvescovi: ~itIriAuod quelle questioni che non rientrauonella giurisdizione ddtitolari dei sigilli c.,. .. '.
credatur litteris abbatum velarchidyaconorum vel aliorum prelatorum de his;'quefitint'xtra 3:;9 QE,9, p. 475. 721
iudicium,etquantumcredatur eis et usquead quamsIl'1mam .etintefquas.gentes;:totum 3O QE,9, p.A76: '. ". ... ... '.. :i" "
relinquitur consuetudini etconsuetudo tales scripturaspublicas facit".' > ."; '.' 361 Se mai si dovesse dare importanza a una tale t~rminologia,in ba~e a questa distinzione
,357 Glossa ()rdinaria: ."Sed quod dicimus authenticumsigillum? AuthenticUDJdicitur sigil- sipotrebbediff~renziareanchetra d o c u m~ nti p u bbl lC i epri" atideltardQ
lum episcopi et eicredit}lr, quamdiu contrarium non ostendatur... item sigillum apituli,item Medioevo. I documenti muniti di un sigillo che ha valore solo peri negoziproprisarebb~ro
720 sigillum alicuiusprincipis seularis, cui crediturde consutudine". ......., ' } ,', definiti documenti privati, e i documenti con sigillo che ha valore di prova anche riell~ que,
358 Guillelms Durandus, Speculum iuris, 2,2, 3, 13 (d. Lyon1561,f.106):~cuda stionialtrui potrebbero essere indicati come documenti pubblici. Inoltre anche gli stnimenti
Romana tenet, quodnon creditur sigillonisi sit authenticum... Undesigilla,archiepiscopo- notarilie gli scritti delle citt a carattere documentario; cui si accenner piavanti~dovr~bb~7 [746]
rum, episcoporum~ officialium suorum et principum et abbatum exemptorlntriotariorum ro essere annoverati tra i documenti pubblici. [Su ci dr. ora anche il lavoro di Schwdzef,
iurisdictionem ha1:Jentium faciunt fidem in 'alienis negotiis,.non auteni aliorln .abbtuminfe- ZiircherPrivateund Ratsurkunden, p. 3 sego ep.28 seg.; citato sopra alla nt.343,che rkondJ.le
riorum vel decauorumvel archidiaconorum,licet presintjurisdictioni,riisi in. his,.qe sunt ce la separazione tra documenti privati e pubblici del tardo Medioevo alla qualit.dell'autore,
sue iurisdictionis; tunc enimcuilibet (iudici) ordinario :vel delegato. creditur. Et in hoc .Videtur se cio era un privato o un'autorit, o, rispettivamente, una persona munitildi pubblici pot",
papa. Innocencius consentire, quinotat, quod sigillaepiscoporum utsuprafaciuntfidem, ri. Rispetto a questo parere permango dell'opinione che. una distinzione veramente;,rigo,r8saLe
rnferlorum vero episcoporum non, nisi ut iam dictum est, etnisiconsuetudo hoc habeat, giuridicamente fondata pu essere fatta solo sulla base della qualit del sigillo: un docUDJento
quod eorum sigilliscredatur de his,que extra iudicium fiunt, et quantumeis credatur,puta emesso. da tinprivato in relazione a un negozio giuridico privato, ma sigillatoconilsigillq
~s9ue ad cert~ summam, et inter qUils personas. Staturenim in hoc consuetudini, qe.facit della citt, sidifferenzia,s, nella forma, non per nella sua capacit probatoria~t:lllasua
srgilla authentICa."Prima aveva sostenuto essere autenticii sigilli di unlegato edi un cardina- dimostrabilit da un documento del consiglio cittadino relativo al medesimo negozio e sigilla-
le: costoro erano superiori ai vescovi. Per la differenza che fa in relazione agli abatisidchia- to allo stesso modo, e il primo deve essere considerato, proprio come il secondo, alla stregua
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656 Credibilit dei sigilli nel diritto tedesco Credibilit dei sigilli nel diritto tedesco 657

La concezione giuridica corrente nella Germania tardomedioevale si "quia sigillum diete civitatis ad omnes casus et causas affirmandaset instru-
trova formulata in modo chiaro e preciso riel cosiddetto Schwabenspiegel.3 6g menta, quibusappendet, approbandas et ratificandas auctoritatemaiestatis
Secondo questo testo non vi alcuna limitazione alla capacit. probatoria di regie auctenticum confirmamus" )68 Lo Stadtrecht di Monaco 369 stabilisce
un sigillo nelle questioni proprie del suo possessore: ognuno pu avere un che il giudice non pu accogliere alcuna azione contro documenti muniti
sigillo e questo ha valore di prova quanto ai negozi delsuodetentor;363 del sigillo della citt., ma deve rinviare la questione davanti al consiglio eIa
Nelle questioni altrui invece hanno assoluta credibilit. solai sigilli del papa, decisione presa da quest'ultimo sulla base della testimonianza deidocumen-
del re, dei principi laici ed ecclesiastici, dei prelati, dei capitoli e dei mona- ti deve avere forza di legge. Il Landrechtsbuch del 1346 dell'imperatore
steri;364 I sigilli di altri "signori" hanno credibilit. solo nelle questioni loro Ludovico dispone che non deve accogliersi alcun ricorso controobbligazio-
proprie e in quelle della loro gente; i sigilli delle citt.365 nelle qu~stionicitta c ni assunte sotto il sigillo di un abate, cui aggiunto il sigillo del monastero,
722 dine, tra le quali per, secondo un altro passo, possono annov<:rarsi anchei o sotto il sigillo di una citt. rieonosciutodal signore territoriale (Landes-
negozi privati deicittadini;366 infine i sigilli di tutti igiudicLnelie questioni herr))70 Dalle regioni austriache non ci sono pervenute disposizioni legisla-
spettanti alloro ufficio giudiziario. tive dettagliate del tipo di quelle appena illustrate;371 ma intorno al 13QO si 723
A queste proposizioni dello Schwabenspiegel corrispondono pi o meno afferma, che non ammessa azione contro un documento autenticato con il
interamente sia le norme contenute in compilazioni giuridiche posteriori sigillo della citt. di Vienna,372e !'incondizionato riconoscimento della credi-
della Germania meridionale, sia ci che apprendiamosullaprassi;cBaster. bilit. di documenti sigillati, aventi a oggetto questioni proprie dell'autbre,
citare alcune testimonianze; Gli statuti di Strasburgo delprincij:>iodel
secolo (1301 o 1313) stabiliscono che docmentirelativiallapropriet. pri c
xrv dimostrato dalla prassi qui molto diffusa nei secoli XIV e XV diinterdire
(verrufen) documento e sigillo, una procedura molto complicata attuataal:lo
vata devono avere validit. se sono muniti del sigillo.della citt., o Cliun tribu- scopo di ottenere dal tribunale territoriale l'annullamento di documenti
nale ecclesiastico, o del sigillo di colui cui appartiene la propriet.;367 Nel sigillati.373 .
1347 Carlo IV dispone che ogni negozio giuridico compiuto da cittadini o
&
abitanti diSclettstadt davanti giudice e al consiglio.d~lla citt.,q~alora
sia. stato~1l1esso il relativo docurnento autenticato.<:onilsigill9~deg\l c~tt., 367 Schulte, in UB StrafSburg, 3 , p. XXII.
deve essere riconosciuto da ogni giudice e tribunal,e.sq:z;a fare 9PPo~izion~, 368 ElsiissischeStadtrechte, 1, p. 37,n. 70. .
369 Art. 232, ed. Auer, p. 90; cfr. anche art. 463, ibid.,p.l77. Cfr. inoltreKI.Kaiserrecht,
2,27: "wazeingemein l'at einer stat bevestent mit irm insigel,daz desder Kaisergelouben
sulle" ("ci che il consiglio di una citt ratifica sotto il suo sigillo deve essere. creduto ~aJl'~-
di un dotumento pubblico/Lo stesso vale per le cosiddette Ratslistenurkunden;citateda peratcire"). . ' '.. ' . . ' " .<:'
Schweizer,ibid.,p.36seg;, cio quei documenti che il consiglio muniva diuna clausolarelati- 370 Art. 317, ed. M. Freiherr von Freyberg, Sammlung historisc;herSchfiftnund
721 va al sigillo; cfr:anchce s,?-pra.] . . c .'> .... - c Urkunden,4 volI., Stuttgart-Tiibingen 1827c34: 4, 490. Un po' oltrdoSchwabenspiegel va
362 Schwabenspiegel, LandJ:f'.cht, ed. Lassberg, p.159; ed. Gengler,p.139.<.,,>, invece l'art.313 del Landrecht, che considera validi anche gli impegni assunti sotto il sigillo eli
363 "Ander liute mugen wol insigel han, diu hant niht kraft, wan umbeirselbergeschef- ogni uomo onorato (ehrbarer Mann), qualora due uomini d'onore menzionati nel documento
te". La sigillatura anche da parte di altri (Mitbesiegelung) rende il documento "destevester", siano stati testimoni del1a richiesta di sigillatura,. .. 723
"ancor pi solido";non per necessaria ai fini della sua'credibilit. i....c 371 Tuttavia rientra in queste un passo del fotniulario di Baumgartenberg (QE,9,p;771),
364 Redlich; Privaturkunden; p. 118, osserva sicuramente a ragione chela nozione canoni- dove, perla compilazione di transumpta di documenti, si elichiaraessere sufficienti i~'sigilla
stica del sigillumauthentium inf!uenzquesta definizione dei sigilli che hanno forza probanc episcoporum vel ducum, marchionum vel comitum", ma non i sigilli dei ministeriali e'a<cIif~
te in questioni altrui. '.' .". . . . ...... ". .' Dd ferenza dello Schwabenspiegel- neanche quelli dei prelati, "quia inferioriblls personisvix
365 Aquestiper 10Schwabenspiege'-non riconosce alcuna '~forza" se sono detenutisenza adhiberetur fides, ut prelatis ecclesiasticis vel ministerialibus" ; Tale divergnza del formulario
il permesso dei signori della citt, e; corrispondentemente, anche il Rechtsbuch del re di Baumgartenbergdallo Schwabenspiegel non ha trovatoriconoscimehto; gi nd XIIIse.c'o1o
Ludovico del 1346;Cart. 317, riconosce solo il sigillo diuna citt "die vondemlantzherrnain troviamo in special modo anche transumpta da parte di abati; un esempiode11266in
bestaetes insigel hat" ("che ha ricevuto dal signore territoriale un sigill6Iegittimo~~);'inte Sick'el, Kaiserurkunden in der Schweiz, p. 54. D'altronde talvolta si pretese che anche (sigilli
ressahte he ancora.' durante la prima met' del XIII sec. a Colonia da.partedelleautorit c1ipersonecli rango molto inferiore avessero credibilit in questioni altrui.<Coslel T330n
722 custodi dello scrigno' (Schreinsbehorden) di St. Columba si attribuisse solo modica autoritas parroco e uno scabinodi Friedberg apposero i loro sigilli al documento di donazione c1itma
al sigillo della citt diBreslavia in questioni' relativeaunnegozio compiuto. davanti alle auto- tessitrice di lana e dichiararono .perfino "quod quodlibetipsorum sine.alio faciatpleJ:lam
rit di Breslavia, efurichiesto di aggiungere altri sigilli, del vescovo, del duca edidueabatl; fidem"(M.Foltz, in. Urkundenbuch der StadtFriedberg, Marburg 1904, p.112, n.270). ....'
Cfr. Re Hoeniger, Urkunden und Akten aus demAmtleute-Archiv desKolumbacKirchspiels zu 372 Cfr. Redlich, Privaturkunden,p. 118; tuttavia anche in questo caso, come in quello
Koln, Annalen des historischen Verems fUr den Niederrhein,46 (1887), p.72'122:'83,n. lO, citato alla nt. 368, si dovr pensare probabilmente solo a documenti relativi a C],uestionldella
e,sulla provenienza del testo da Colonia, cfr.. le note di Honigeral riguardo. citt 6 dei. suoi cittadini. . ,
366Schwabenspiegel, ed. Lassbetg, p. 36, ed. Gengler, p. 34~ 373 Su tale procedura' cfr. Luschin, Das Berufen von Briefund Siegel,e leintegrazionidi
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658 Credibilit dei sigilli nel diritto tedesco Credibilit dei sigilli nel diritto tedesco 659

Anche in Sassonia si diffuse poi la stessa visione giuridica.' Tuttavia .nel spiegel:chiunque pu obbligarsi sotto ilproptio sigillo o con un sigillo
Sachsenspiegel, in piena conformit all'antica concezione di quella stirpe, "machtiglich": mdchtiglich per il sigillo di un soggetto potente; cio del
notiamo una forte ritrosit nei confronti della prova documentaria}74 Esso papa, dell'imperatore, di un principe, di un grande, di un tribunale in sedu-
conosce il documento sigillato del principe come strumento di prova nel ta, o di una citt. Occorre attenersi a quanto stato approvato sotto tale
processo sul feudo e il documento del re quale strumento di prova del fatto sigillo, a meno che non si abbia a sollevare un'eccezione contro la genuinit
che qualcuno davanti al re si sottratto alla proscrizione (Acht);375 8uanto~ del documento.378 Assieme ad altre proposizioni delloSchwabenspiegel,il
procedimento probatorio non menziona per altri documenti. E tuttaVIa diritto di Kulm (Kulmer Recht) accolse quasi invariata anche la disposizione
sicuro che anche in Sassonia al tempo di Eike di Repgow nella prassi si facec sopra citata sulla forza dei sigilli.379 E allorch il consiglio di Hildesheim
va largo uso dei documenti e il grande valore loro attribuito risulta con tutta poco prima della fine del XIV secolo chiese un parere giuridico sull'obbligo 725
chiarezza dalle loro arenghe)76 Nel corso del XIVsecolo,pet, gli stessi da parte del preposito del duomo diattenersi a un documento sigillato del
724 principii enunciati nello Schwabenspiegel, o altri simili, furono considerati suo predecessore, fu risposto che egli vi era tenuto, perch' il suo sigillo,
validi anche in Sassonia. Gi gli statuti di Goslar riconoscono.comeproban- appartenendo a un prelato, era dotato di pieni poteri edi forza, e,a soste"
te il documento giudiziario, la lettera aperta del giudice (Richter) e del c?lle- gno diquestaaffermazione,ci si richiamava al passo che conosciamo. del
gio giudicante (Dingleute),377 e, in alcune norme di cui si parler ancora~i Kaiserrecht, cio dello Schwabenspiegel; tale passo veniva considerato
avanti, attribuiscono una notevole rilevanza processuale. anche aL semplice senz'altrocome giuridicamente vincolante anche per la Sassonia.3 80
documento privato sigillato. Se altre compilazioni giuridiche delle citt si Presupposto della prova mediante documento e sigillo naturalmente
muovono nello stesso ambito, il cosiddetto Fiore dMagdeburgo(Blume l'integrit e la completezza dei sigilli.3 81 Il Rechtsbuch dell'imperatore
von Magdeburg) della seconda met del XIV secolo contieneunserie di Ludovico afferma che il documento non possiede alcuna forza evidente se
enunciazioni intorno al diritto al sigillo analoghe a quelle dello Schwaben- .non stato munito di tutti i sigilli annunciati nel testo, i quali devono essere
integri.3 82 Perci l'autore del Fiore di Magdeburg03 83 d ai suoi lettori preci
se istruzioni su come devono esaminare i sigilli, se gli scudi dello stemma
Bischoff in appendice all'edizione del Steiermirkisches Landrecht, p. 185 seg, . ...... '.' sono mutilati o le lettere sono corrose, se il sigillo spezzato o la era sul
374 Cfr. A. Hiinel, Beweissystem des Sachsenspiegels in Beschrinkung auf denbiirgerlichen verso stata rinnovata, oppure se vi sono altri difetti enumerati uno ad uno;
Process, Leipzig 1858, p. 73 seg.; L. von Bar, Das Beweisurteil desgermanischenProcesses, conclude i suoi ammaestramenti sentenziando: "in questo modo si respingo"
Hannover 1866, p. 51 seg.; Planck, Gerichtsver/ahren, 2, p. 193 seg.; F.J;Kiihns,.Geschichte no i documenti".3 84 Abbiamo visto come ?i nel 1196 Enricoyr 9?yette
del' Gerichtsver/assung und des Prozesses in der Mark Brandenburg vom X bis zmAblafdes
Xv. Jahrhunderts, 2 voll., Berlin 1865-67: 2, p. 514 sego . ribadireesplicitam-ente che un docuiJlentq a lui presentatodoyeva .esser~.
375 Sachsenspiegel,2, 42, 3; 3, 34,1. .....> sonsiderilto valido nonostante avesse perduto il sigillo)85:r'IJel13~6i conticli
376 SOpra1t)ltto occorre richiamare l'attenzione sull'espressione scnptumauthentiri;m,ch
724 naturalmente non dev<:"s"sereintesa nell'accezione arbitrariamente attribitaledaBuchwald,
Bischofs-undFiirstenurkunde~, p. 7, bens. piuttosto deve essere interpretata coscom~.il Homeyer,Stadtbiicher,p. 4 5 . .
Medioevo la adoper in generale; cfr. ad es. Notabilia de arte. dictandi (QE, 9,p.982):"scnpc 378 Blurnevon Magdeburg, l, 86 sego (ed. Boehlau;p. 46 seg.). .,.. . . ' .... "
tum autenticum est,quod est per famosi dominisigillUlI)- autentice roboratum~ L'esp:essione 379 Kulmisches Recht,5, 64 (ed. Leman, p.189); l'unica variazione rilevante oggettiv~llien'
scrtptum autenticum, per, in bocca agli scrittori di docum<:nti ecclesiastici mdubblamente te che qui, a differenza dello Schwabenspiegel, non si parla dei sigilli dei prelati, dei c~pitoli 725
improntata' alla. conceziqne giuridica canonistica del sigillumauthenticum.Coscompare gi e dei monasteri, ma si dice semplicemente "allir covent yngesegil dy sint recht" ("tJ,1tti i~igilli
nel XILsec. neidocum:enti dei principi di Pomerania (cfr. gli esempi in Buchwald, Ibid., p. delle comunit religiose sono legittimi"): ." ....
445seg., le cui .osservazioni anche qui per sono del tutto sfocate dal punto di vistagiuridi- 380 UB Stadt Hildesheim, 2, p. 667,n. 1215.
co), ma nel XIII sec. diviene fr<:quentein tutta laSassonia. Oltre ad accennare a tale <:spresc 381Patten10 da questo punto di vista gi nel 1199 il vescovo diTrento.di~e ~1llJ.ll1ess~
sione cito ancora lIll documento di Hildesheim del 1243 che equipara completamente la del vescvodi Brescia: "non credo istamlitteram bonam et veracdnnec credo causain com-
prova fornita da un documento a quella data dai testimoni:" quia veritasmultotieriscalum: missalll' per dominum papam. predicto. episcopo, quia non video' sigillm apsfolicijsc:ilice(
pniam patitur, expedit udide testium et instrumentorum, queparemvimhabentinag<:ndis bullam"H. von Voltelini, Immunitit, Grund"' und leibherrliche Gerichtsbarkeit in~fdtir?lj
negotiis,.roboretur"(UB Niedersachgn, l, p. 30,n. 25); a cicorrispond<:unasignificatiya
dichiarazion<: del 129Q prov<:niente dalla Sv<:via (Schneider, Schwiibisch e Privatudwnde"p.A)
A9G;94 (1907), p. 311-463: 437;n.5. ..' . ...........';n
. . . . '..........
382 Art. 314, ed. von Freyberg, 4, p. 489; cfr. MiinchenerStadtrecht, atto 94 (ed. Auer,p. 39).
e contenuta in documenti del conte Eberardo di Wiirtt<:mberg: "quia fides iristrum<:ntorum
cum testium depositionibus eandem obtiriet firmitatem".Per la Baviera, un esempio aIlalogo
383 Blume von Magdeburg, 1,89 (ed. Boehlau,p. 47): ." ..... ....>
384 Cfeanche 'le norme, che si rifanno a. una decretledi Innocenzo III,. contenute in
del 1250 c. addotto da Redlich, Privat;trkunden, p. 166, nt. 4. .. . \ .. n'appendice allo Schwabenspiegel, "ob ein hantv<:ste valsch sei, wiemart daskiesen sol"
377 G6schen, Die Goslarischen Statuten, p. 72 e 76. Parimenti la Glosse zumWeichbild
("come ocCorre esaminare'se un documento falso"),pubbl. da Stengel, Urkundenlehre des
und zum siichsischen Landrecht (cfr. Planck, Gerichtsverfahrff.' 2, p. 196seg.); cfr. anche dreizehnten Jahrhunderts, p, 666 sego
""
660 Credibilit dei sigilli nel diritto tedesco Credibilit dei sigilli nel diritto tedesco 661

Helfenstein fecero un'analoga ammissione riconoscendo che un documento . Per:inonvi neanche una controprova da opporre al resoconto ogget-
per Ulma' doveva rimanere valido nonostante un eventuale danneggiament tlvodl un documento sigillato. Secondo il Rechtsbuch dell'imperatore
o smarrimento dei sigilli finch vi fosse impresso almeno un solosigillo,386 e Ludovico non consentito ascoltare testimoni coritro i documenti
726 anche in altri casi troviamo simili disposizioni 387 , come del resto si dava (Handfesten) muniti del sigillo di una citt o di un monastero 391 il Landrecht 727
importanza alfatto che le parole del testo relative alla sigillatura corrispon~ della Stiria afferma che nessuno pu appellarsi contro i docu~enti'392secon
dessero esattamente al procedimento effettivo,388 do il Fiore di Magdeburgo contro i documenti sigillati aminessa'solo l'im-
A un documento sigillato privo di imperfezioni attribuito per non solo pugnazione formale della scrittura o del sigillo,393 e in una decisione della
un valore probatorio pari a quello della deposizione dei testi,389 ma esso. c~:)1::e ~egli sc:abini (Schoffenhoj) di ~agdeburgo si respinge comeinammis-
considerato preferibile alla prova testimoniale. Lo Schwabenspiegeldichiara slbile l ecceZlOne secondo la quale 1ll un documento degli scabini si trove-
che i. documenti sono migliori dei testimoni,. perch, mentre. questi ultimi rebbe scritto il falso in relazione al fatto ivi attestato, dopo avere riconosciu-
muoiono i documenti permangono sempte; esso li chiama Handfesten.e to la genuinit del documento)94
afferma che per essi utile un teste morto quanto uno vivo,390Quest'ultirn a L'impugnazione del documento avviene per in maniera diversa e con
proposizione .degna di particolare attenzione. Si mantiene ancora l'uso di altri effetti giuridici quando ' rivolta contro un documento munito di un
menzionare testimoni nei documenti; lo Schwabenspiegelne esige sette come s~g~oappostodauna persona ~'potente" (m'chtzg) , che ha cio il potere. ili
l'antico diritto alamanno. Ma di norma non ci si appellapi alla deposizione slgillare 'documenti altrui, .rispetto a quando invece indirizzata contro un
dei testi; il teste morto utile quanto quello vivo; documento esigillohanno documento che l'autore, trattando di questioni sue proprie, ha autenticato
forza probante anche senza le dichiarazioni dei testi. Eda cidipendeanche col suo sigillo. Per la Sassnia possediamo informazioni pi precise sulla
il fatto, che dovremo illustrare in altro contesto, per cui a partire dal XII procedura osservata in entrambi i casi; dal materiale a menato non possi-
secolo la menzione dei testi in numerosi documenti non serve piu in primo
luogo a scopo di prova, quanto piuttosto a esprimere la collegialit del con~
senso.
perata ve! suspecta ve! calumniosa". 727
391 Art:318, ed. von Freyberg, 4, 491 (vedi sopr~, nt. )69). Munchener StaJtrecht,ar t ,436
(ed.Aueri P.l77).. . ' . . . . ..'. '
392 Art. 52 (ed. Bischoff, p. 98).... .. . . ' .' '. ". . ........
385 Cfr. sopra, nt. 215. .' . .. '.' . .' i ' , . i .'./ 3;3 Cfr. sopra, Plank,Gerichtsverfahren; 2,1" 198seg., ritiene tuttavia che anche cqrit:o i
386 H.EKerler, Geschichte,der Crafen von Helfenstein,Ulm.1840,doCUll1~ti,p.33..)n docUll1enti degli scabini sia stata ammessa "la cOl1testazione della verii:. del oritel1uto" .s11lla
modo simile.nel1427 Federico I di Brandeburgo per Norimbe~gao-.von.lv1im.ltoli'fridr:h gUale gli sca9ini avrebbero.dovuto prestare una deposi~ione orale. v1a datO che, secqridple
I. Kurfurst von Brandenburg, aus den Quellen des PlassenburgerArchivsbearbeit~t,Brlin sile st~sse?s~~rv~zioni,. gli. s~abini non. testimoniaYano affatto tale vfrit'9fnsgillr~vfllb
1850, p. 288). Entrambjjpassi sono citati da Seyler, Abrifl der Sphragistik,p:35. Taleguestio- semplicemente di conoscere il. documento e che questo era stato rilascia~o. e. sigillato. con .il
726 ne ricorre anche in altfi casi. loro consenso in ~a: giudiziaria, da ci consegueche.anche las lla impugnaziolle,la CJ aIe,
387 Invece ne! XV sec. gli scabini di Magdeburgo considerano nOn ,valida unachmsoladi <:omeseI:J.1p're~sl c1f~l~t() tedesco (cfr.s?pra),~raullacontest~zione (Ssh~lte) ciel tllttogel1lleri -
un documento intesa a escludere la possibilitadi sollevareun'eccezioneperViol~zionedei ,ca, pote;,a lIldi~lzzarsl solo contro la sua genumitJormale. Lepersonecnvo.cate.iI1 trib1iJ1t1-
sigilli (Friese-Liesegang, Magdeburger Schoffenspruche,l, p. 746e 842). . ". '. ......... ... le, ,lun9u~,nonghlravan,:sul cO,n~enuto de!iQc1Jffiento, .e non l?er<:h polleranopi~jp
388 Anche a questo rig,ua,rdo un esempio interessantede11294.in Seyle~'.A.brifldel g.r~cjodi. ncOrda~~o, ber;Slperche il. doc~ento, sela sua genuinit eras!~bilitada1laclp()'
SphragiStik, p. 35../ .- '. ." ....: .".". sizioneclegli scablIll,. CO~tltUlv~ pnaprova di per. s sufficiente di tale contenuto.. Perc!?>,qua-
389Sullaparita de! valore della' prova testimoniale" e documentaria cfr." soprll,nt. 376. lorafo~serodecedutlgli scablIlI,er~ammessa anche la dimostrazione dellagenuinitontt;-
Anche secondo gli statuti degli inciso~es panni di Colonia de! 1262 (A. Fahne,Porschungen statamedianft; il ,confronto dei sigilli. Dalla decisione di un tribunale arbitralf)(Scht't'dsgericz,t)
aufdel1Z Gebiet der rheinischen und westfiilischen Gesrhichte, 5voll.;Ciiln 1864-75:1/2, p. .dello J:Iolstfl11,nsalente al 1352, si ricava che anche i sigilli dei principi era11 0, trattati cOpf
22)1a prova di debitiforl1ita allo stesso modo "mi;,brieven ore mit levenclichlI1eurkunde~ quelli "degli scabini e. che. il. "principis testimonium autentice sigillatlllD." veniva riconosciuto
("conattt;stazioniscritte o viventi") .. Cfr. anche Osterf.eichisches Landrecht~rJ': 42.{ed. co:ne pr.0bal1te (G. von Buchwald, No~t'zenzude!ZRegestadiplomaticahistO,riaeDanicae,
Haseniihrl, p. 250)(e,.sullagradualesostituzione della WOlla testiln.oniale c?n ~uegadocu~ Z;eItschnft .der Gesellsch~t fur SchlesWlg,holstein ~lauenburgische .Gespicpte,){1877),.p.
mentariim Austria, Mitis, Oesterreichisches Urk~ndenwesen,.p.51seg. . . ." "."; i,')' 289:?0~: 3.0~ seg.):In agg:untapotevanoessereforniti altristrumen.ti dipJ,'o;,a; non p~r
390Scbwahlfnspiegel, ed, Lassberg, p. 3. 6, ed. Gengler, p: 34 Anche .questa disposizione si
trova spesso ripetuta, cfr. ad es. WienerStadtrechtsbuch,art. 109 (ed:Schuster,p.101),Cfr.
q
esatta 10plIllOne A. WeIssler, Das Notariat der preufiischenMonarchie, Leipzig 1896, p.A,
secondo,il quale CIO sarebbe accaduto ne! Brandeburgo ancora nel 1479, per cui il documen-
anche Schwabe.nspiegel, ed, Lassbe,g, p.159, conclusione. TIprincipiQ fugiaenunciato da to del prlIlClpe non sarebbe bastato come prova: nella sentenza da lui citata (Codex diplomati-
Innocenzo IV nel suo commento alle decretali di Gregori() IX, Milano 1505, f.. 99v: Nota cus Brandenburgensis continuatus, ed. Raumer, 2 volI., Berlin 1831-33: 2,p, .128, n. lO) la
quod, ex quo scriptura facta est manu publica ve! sigilluma)ltenticUin habet, ~ti~lrrlmortuis prOva presentata mediante giuramento si riferisce, a quanto pare, solo ai confini della pro-
testibus ibidem inscriptis creditur illi scripture,... dummod o hQltsit in aliquviciatavelvitu, pnet oggetto di controversia e al sito di una localit menzionata ne! dOcumento.
662 Impugnazione dei sigilli secondo il diritto tedesco Impugnazione dei sigilli secondo il diritto tedesco
663
bile trarre conclusioni sicure sulla situazione nella Germania meridio esclusa la proc~dur~ di Forsa~en mediante giuramento. Unesem piointe
nale; res-
728 per certo possiamo solo ritenere che, conform emente all'atteg giamen s~nte ~e~ app~l:azlOne pratIca del confron to di sigilli
to che illustra queste 729
generale nei confronti della prova documentaria, l'impug nazione non dlSPOSIZlOlll Cl e pervenu to da Hildesh eim e risale all'anno 1384. 402
era Nel
pi semplice che in Sassonia,395 sec~)l~do caso, quando il sigillo riconosciuto, ma ne viene
contest atala
L'impugnazione396 del documento emesso sotto. il proprio sigillo, detta l~gltt1ma appensione, ~ diritto di Goslar stabilisce che rimpug nante
Forsaken, pu avvenire in due modi. O non si riconosce affatto la genuini deve
t wu~are l~ sua affermazlOne per tre volte; diverse fonti giuridic
di documento e sigillo, l'impugnante dice del sigillo "it ne si sin nicht, he risalenti al
de dirItto di Magdebur%o403 ammetton<;> a?chei n que~to caso un solo
rede si eme unwitlik, he ne hebbed es breves ilicht ghegheven': ("cnen giura-
on mento d.a partedel1lmp~gnante e rIchiedono un gmramento triplice
suo, che gli sconosciuto, e che non lo ha apposto al documento'Q,39 solo
7 op- qua?~o il pro~ucente Ullisce l'offerta di testimoni alla sua
pure egli riconosce il sigillo, ma afferma che stato appeso al dOcume affermazione che
nto a la slgillatura Sia avvenuta con il consenso e la conoscenza.del1'avversa
rio.
sua insaputa e senza il suo assenso.3 98 Nel primo caso gli statuti .diGosl
ar Nel ?0! se~o~o gli scabini di Magdeburgo fecero proprio lo stesso
nella loro versione pi antica stabiliscono che !'impug nante ha la possibil deglI statutI di Goslar.404 parere
it .' . .
di corroborare la sua affermazione mediante un solo giuramento (Eineid),
399 ' chiaro ~henon sono ammessi i due tipi di Forsak enquan do ildo~ll-
Ma questa norma, che favoriva grandemente l'impugnante malintenzionat mento ch: VIene pr?dott o non stato sigillato dal convenuto in question
fu eliminata gi da una successiva aggiunta degli statuti di Goslar,4oocheio, ~ue proprIe,. ma ~o e stato da una persona "potent e" (m'chttg
i
n ) (nel senso
questo caso ammette il confronto dei sigilli; se colui cheesib isceild ll~teso ~al FlO~e dI Ma~deburgo). Solo in relazione ai docume
ocu- nti degliscabi-
mento produc e altre scritture di debito del medesimo autore, sigillate III (Sc~off enbrzef e)abbl~ ~o,inforn:a.zio~pi precise sulla procedu ra seguita
conIo
stesso sigillo e delle quali possibile provare la genuinit,40Lviene per d1lllostrare la genUlllita del SIgillo ID caso di impugnazione,405ma
allora ,tale
pro~edura sar stata la stessa anche in tutti gli altri casi, Si
risaliva cio alla
t~stImonianza degli scabini, ossia dei titolari. del sigillo; se
costoro asserivano 73 O
728 394 Behrend, Magdeburger Fragen, 2, 9,1 (p. 177 seg.). . di essere a conoscell~,a e di avere consentito all'apposizione del loro sigillo
395 Nell' appendice allo Schwabenspiegel, menzionata sopraalla ....nt... 384,... . ... ..... al
si dice(Stengel, qocun:ento, alloraclO valeva come prova del contenu to del documento.
Urkundenlehre des dreizehnten ]ahrhunderts, p. 669, n. 8) che la falsit Se i
~ltolarI del sigill erano gi deceduti, subentr ava allora con
dimostrata qualora la maggioranza dei suoi testi sia "contro di esso". II di un dOCllffientq ogni probabi lit
significato di questa il confronto di sigilli.
frase non complet ente chiaro (cfr. Stengel,ibid., p. 659 e 663) ..'
396 Con questa atl1impugnazione hanno solo in parteach efarelee cc;ezion iclistllss ,.. '.
Planck,Gerichtsver/ahren, 2, p. 208 (in basso), che egli - in modo quasi eda
del tuttO inesat~() -
definisce impugnazione (Forsaken) motivata; sop~~ttutto non hamilla
che il debito doeumentto stato gi p~gato o condonato. Essa non .rivol~a far~ g~cc~~iOlle 208,' nt. 32, ritiene che, se fosse stta co~testat? ~a, gen~it dei documen
ache
bilit del document9_e-non riguarda perci le nostre considerazioni. ~?:tJ.~~ola.cr~di- confront~, ::ll.0~a, escludendo una prov~ di genUlIl1ta p~r l documen
ti prodotti .per il 729
.-..... ti stessi,'Ja prova per con-
' fro~tJ!zdel sIgilli sarebbe c?duta. Ma pOI, quale vant:lgglOavrebbeg
397 Goschen ,Die (;Ostarischen Statuten, p.71. arantiJo~quest'ultima?"
c' .;UB}f aqt Hzl4.~fh.~ zm, 2, p.
.. .... .. . _ '
398Ibid. Cfr. Kulmisches Recht, 3, 74 ("her sal sweren dass. syn inpesipelnYInytsyne~'wil ~43, n. 568,cfr. an<:he.n.588.fIansSass~
'Ien und ane syI wissenschaftan den bp gehenget .\\7lirde": "deye giurar . duecIttaf!nisUJ1a bas.~.di un docu.m.ento Slle, se:of\d~costoro, egli avrebbe d.-:nunciato da
stato appeso N'documento contro la sua volont e a' suainsap uta");De heil ~uo sipillo ~ato. Egliunru g.na docum:n to ~ slg~O, gIura'~Ul saptI, e mostra
ril.:lsciato e sigil-
utsche Rchts~uell~n un sigillo diveiso da quello
des Mittelalt brs;ed.H . Wasserschleben, Leipzig 1892,1,p . 383. ("spricht
her a.ber,neynze ?i
.unpugnato,l unICO che e~li ~os~eJ?-e avere utilizzato da venti anni. Allora
cono quattro .documentI glUdlZ1arl (questi sono idocume nti sigillati i querelanti addu-
dem brife .1I:tJ."dbekennet des ingesigil": "s per disconosce il documen ."datmen bewisen
to e ricnosce'il sigil- lcon?e" d~lla.nt. Wscedente) che sono stati sigillati anche daSasse e sono~olt
lo"). Non:Is el tUtto certo a quale dei due casisirife :risce il Berlin~~S
Steffenhag~1,Wien 1894,2, p. 189, on la frase: "Issetdat he sichnich t vOJ:rede ~adtb~chYed.E..' ven~ anru, e il Cul SIgillO uguale a quello contestato. Alla lor
opi recenti di
richiesta cliuna sentenza con-
anesynen,'W_~ten und volbord geschreven undbesegeld si" ("non devess~gi?narsi. t,datdibrcl tro il. c?nvenuto, costui viene imprigionato affinch non fugga. Su successivi
che il do(timentJ stato scritto a sua insaputa e senza il suo assenso") dic~nd~ dava~1tI alla Feme e ad altri tribunali cfr. UB Stadt Hildeshei
ricorsi di Sasse
; f(}~se.al m, 2, n. 588,1125,1136 e 1219; si
due. NQ1'itrtter dlleipot esi di Buchwald, Bischofs- und Furstenu rkunden; sc:c6nde) del trascmarono p~r parecchi anr:i, senzaper avere successo, per quanto si
pu constatare. - Su
come fo~s' possibile la sigillatura con un sigillo autentico all'insaputa del pi178seg :; su un c~so molt? mtere~sante di cQnfronto di sigilli, avvenuto in Boemia
titolare delsigil1?; cento anni prima, cfr.
oltre al)e':20ngetture da lui proposte se ne potrebberofare ianchealtre.-Vorre Nova.k, Henncusltalzcus, p.258 eil documento ivi, p.274.
'
che, mi,l;e qui, egli fa confusione tra i due tipi di Forsaken senzadistingerli isolo oss.enrare .:..403 Questo. alla base dllefonticitate.sopra, alla.nt.398.
nettamente, ... c J<404 Friese-Liesegang,M~g.d~burgerSchijffenspriiche,1, p.535, n.92;
39?JSps anche i Dortmunder Statuten und Urtheile, ed. E Frensdorff,Halle/S
ale 1~82,3, p.5.79,n. 120. S~dal
83 (p:':88). L'impugnante giurava.~ui santi "dat det segel sin nichteh . docum.ento pendono due SIgilli edentram bi.ititola ri dei.sigilli sollevano
eccezione, ognuno
is nochrius in:were" deve gmrare tre volte,
("che 1l6n era il suo sigillo e non lo ra mai stato").. .. '. " . > .,
." . :05 Cfr,~lanck, Ge~chts~er/ah:e~,2, l?.198 ~eg; (fr.sopra). Non vi quasi ragione
,d .

409G6schen, Die Goslarischen Statuten. . ,. . . .' di


4oiCos interpreto le parole "dat men bewisen konde\- flanck, Gerichts verfahren j2,p. distInguereI dOCUillentI degliscab1Il1 (Schoffenbnefe) da qulli muniti del
- sigillo di altre Pe r-
"~o.
"-
"
664 Documento notarile non sigillato in Germania Documento notarile non sigillato in Germania 665

Da queste osservazioni risulta evidente che il sigillo di una persona "po- risale un'autenticazione notarile di un documento destinato al papa con
tente" (miichtig), cio autorizzata alla sigillatura di documenti altrui, garan- l'annuncio dell' elezione di Enrico VII, una consuetudine che successiva-
tiva al destinatario del documento una sicurezza incomparabilmente mag- mente fu conservata. 408 A questo riguardo interessante un evento del 1353.
giore del singolo sigillo del privato che si obbligava. Nei documenti della L'imperatore Carlo IV in occasione di una sua visita a Haslach fu richiesto
prima categoria era escluso il Forsaken malevolo e spergiuro del debitore e dai locali signori della fondazione di rilasciare una testimonianza che il vero
la testimonianza della genuinit era facile da addurre; anche il confronto di corpo di san Fiorenzo riposava nella loro chiesa. Trattandosi di una questio-
sigilli,perla frequenza della comparsa dei sigilli, ad esempio di un vescovo, ne ecclesiastica non fece redigere il documento nella sua. cancelleria, ma si
di un abate, del consiglio, degli scabini, dei tribunali ecclesiastici, era molto consult con l'arcivescovo di Magonza e altri vescovi e signori ivi presenti,
pi semplice da realizzare che nel caso in cui a colui cheproducevaildocu- "e poich non vi era un notaio", racconta K6nigshofen,409 ."egli nomin l
mento toccasse il compito di procurarsi per il confronto doumentisigillati alcuni notai e fece rilasciare da loro l'attestato ai sign,ori di Haslach". Come
di un privato, la cui genuinit non era in grado di dimostrare. Perci si spie- la corte imperiale, cos anche i distretti provinciali dell'Imperoconosc:evano
ga perch, specialmente nelle citt, i documenti con sigilli di persone bene il valore deldocumentonotarile: lo si scorge chiaramente quando,>ad
"potenti" (miichtig), soprattutto il signore della citt, il consiglio, i tribunali esempio, nel 1338 il tribunale del villaggio (Dorfgericht) di Bornheim presso
ecclesiasticie laici, sono tanto pi numerosi dei documenti di comuni priva- Francoforte; che aveva comminato un'ammen,da al parroco Heilmanndi
ti in questioni proprie; nonostante le tasse non irrilevanti, che ovunque Francoforte per avere fatto uso non autorizzato della legna del bosco della
dovevano essere versate per ottenere l'emissione e la sigillatura dei' docu- comunit cliBornheim, ma che poi, su preghiera di quello,la sospese. con la.
menti, questi furono preferiti ovunque proprio per la maggiore sicureizada riserva di riscuoterla in un secondo momento in caSo di nuova contraVVen~
loro garantita. zione del parroco, fece registrare tale accadimento con un documento nota-
rile. 410 Per quanto so, non abbiamo invece disposizioni legislative certe che
Accanto al documento sigillato, in Germania a partire dal XIV secolo nei dimostrino come durante i secoli medioevali i documenti notarili siano stati
rappqrtinegoziali cominci a venire usato anche ilcdoe. urne il' fo ammessi come prove anche in tribunali laici. 411 Nondimeno neLcorsodel
n o tar il en o ns i g i Il a t o, l'instrumentum publicum. Abbiamo gi XV secolo il loro numero .crebbe. straordinariamente; e la prassi' di. ricono-
vistochel'istituto delnotariato pubblico dalla fine delXIIIsecoloerigra- scerlicome prova potrebbe essersi diffusa pi di quanto ci dato sapere
dualmente penetrato in Germania e, partendo dall'ovest e dal sud; dove dalldonti. La cosiddettaReformation dell'imperatore Sigismbndo,risalente
compare per la prima volta, si era diffuso anche nelle altri parti dell'Impero. al 1438, attesta che aCusadella loro quantit i sigillisarebl;>ero divellUti 732
n~mo riconoscimento giuridico non segu tuttavia cos velocemente. Ancora inatt.~1dibi1i.1l-Ma corte del pontefice e a quella dei gran,diprirlcipi; l'qtore
all'inizio del )GV secolo il formulario di Baumgartenberg, compilato in affermachequflnto particolarmente importante ("was treffenlihersach
Austria, definisce il documento notarilecome.un'istituzione.italiana,pto- ist") viene documentato mediante un instrumentum ("verinstrumentet"), e
pri~. c011l~llelXIII s.ecolo.il prosatmesassone e lo zuriiShesec:orradp de perci egli chiede che .ogni. citt dell'Impero abbia. un suo scrittore, che sia
Mure;406 quale instrumentu1JZ publicz!~tedesco il fOf1:Ill~rio, glisoPtr~ppo nota~iuspublicus,per confezionare strumenti, qualorasianecssario.41~.n
731 ne il doumentodelgiudice e della comunit' munitod~l sigilloclellaitt. documento notarile ottenne per> pieno riconoscimento cl:lla suaforza pro-
Inoltreco'n,statiamo che i pi antichi docum~ntinotarili sono lIsat~Wpi~fe batoriain tuttiitribunalideU'Impero soltanto con l'ordinamento del nota-
renza, anzi, qUflsiesclusivamente, .nei rapporti con tribunaliecclesillsticio
cori autoritecclesiastiche~ 407 Ad esempio abbiamo visto chegial)3 Q8
toria; solo un po' pi tardi ci si limit semplicemente a quest'ultima e si rinunci al sigillo:
408 Cfr. capitolo ottavo, nt. 226.
409 Chroniken Straflburg, J, p. 483.
730 sone potenti aventi a oggetto questioni altrui, come faPlanck, ibid., e2,p.210. ,", . 410 Bohmer-Lau, Codex diplomaticus Moenofrancofurtanus, 2 2,p. 489,n.650.
406QE, 9, p. 766;dr. QE, 9, p.214 e 476. TI formulario diBaumgartellberg afferma espli- 4uPeria Sassonia cfr. Planck, Gerichtsver/ahren, 2, p:'206. Non conosco per alcuna
citamente che il documento notarile non esiste in Germania: "set ista' non fiunt~l?lldnos". testimonianza neanche dalle fonti giuridiche della Gerrnania meridionale/,La.deliberazi6ne
Le formule usate per negozigiuridicidai documenti notarili in QE, 9, p.936 seg'~'l?r~sup della dieta imperiale (Reichsabschied) del 1498 (cfr. Oesterley, Notariat, l,p:-479) non rigiJar-
pongono. ancora la sigillatura;in gellerale nonpaionoavere gi avuto in mente docwnentidi da pi!'et medioevale; sui dibattiti che dal 1496 in poi si svolsero alle diete imperi'ali intorno
731 un notariu~publicus, bens quelli di'uno scriba giudiziirio. . .... . . . . . , . al notariato cfr.Oesterley, ibid., 1, p.-486 sego 732
407 Cfr. capitol? ottavo. I documenti notafili tedeschi pi antichi sono in gran partesigil- 412 Friedrih Reiser's Reformation des Kanigs Sigmund, ed. W.B6hm, Leipzig 1876, p. 230
lati ancora dagli autori; l'autenticazione notarile serviva solo..g}afforzarne la capacit proba- sego Die Reformation des Kaisers Sigmund.Die erste deutsche Reformschrift inesLaien vor
"
666 Schreinsurkunden di Colonia
Schreinsurkunden di Colonia
667
riato (Notariatsordnung) promul gato dall'imp eratore Massim iliano
nel 1512, A. Colonia questi scritti compai ono per la prima volta presso
nel quale sono adottate allo stesso tempo minuzio se disposiz ioni le singole
sulla sua comuni t parrocc hiali o particol ari (Sondergemeinden) nelle quali
forma e sulle condizi oni della sua validit,413 che non compito era sud-
nostro trat- divisa la citt o dalle quali era compos ta; inizialm ente venivan o
tare in questo lavoro. qui annota-
ti su grandi fogli di pergam ena sciolti detti Karten, che, avvolti in
un primo
Se il docume nto notarile del nuovo diritto comune un prodott momen to attorno a bastoni , in un secondo tempo vennero invece
o dell'e- piegati e
voluzio ne giuridic a italiana trapiant ato in German ia solo verso l'autun parecch i. furono talvolta uniti l'uno all'altro : tali fogli furono
no del chiama ti
Medioe vo, dobbiam o invece menzio nare un altro tipo di scrittur Schreinskarten perch erano deposti. nello scrigno o archivio (Schrein
a docume n- =scri-
taria priva di sigillo che nacque propria mente sul suolo tedesco e nium) della comuni t .partico lare nella quale il negozio giuridic o
scatur dai era stato
rapport i econom ici delle fiorenti citt tedesch e. 414 conclus o. Un po' pi tardi che a Colonia , ad Andern ach furono
redatti
Prima a Colonia , dove, sull'anti co suolo ripuario , il docume nto. scritti diconte nuto analogo che ancora possedi amo; vennero stesi
aveva dagli sca"
avuto un tempo una particol are rilevanz a nella vita giuridic a e dove bini locali e si estendo no per il periodo dal J 173 al 1256; sono
era Hs- annotat i su
sata la proced ura da osserva re davanti al tribuna le per l'aliena un rotulus formato da otto fogli di pergam ena via via attaccat i
zione della l'unoal l"al.
733 propriet fondia ria,415 gi durante il second o quarto delXrI secolo tro.418 Quando a Colonia si pass gradual mente a sostitui re i fogli
possi- diperga "
.bile provare416 che le autorit giudizia rie ecomun ali,417 davanti mena con quadern i, cos che al posto delle Schreinskarten si ebbero
alle quali
c libri
venivan o effettua ti o notifica ti negozi giuridic i (per lo pi; Ina riposti nello scrigno (Schreinsbucher), la differen za fu solo.est eriore
non solo, e for"
negozi relativi a beni immobi li) per potere testimo niare su questi male, non sostanzi ale. Ci accadde per le docume ntazion i fatte eseguire
si redige c dal
vano da s alcuni scritti su tali negozi, che non erano consegn ati senato degli scabini dell'inte ra citt e molto probab ilmente sin dall'iniz
alle parti io si 734
come gli altri docume nti, ma restavan o in custodi a presso le autorit fece uso ditali quadern i, cio a partire dal princip io o almeno
stesse; dalla met
degli anni '50delX IIsecol o; 419 all'incir ca dal117 0 in poi si procede
tte cos
anche nella comuni t di St. Columba,420 mentre nelle restanti
comuni t
partico lari il passagg io dalla scrittur a su fogli singoli all'uso di
Luther,ed. H. Werner, Berlin 1908 (Archiv fiir Kulturgeschichte,Erganzung quadern i
413 V veneprescritta anche 1'aggiunta del signum tabellionatiis, cheg 8), p. 84 e 86.
sheft cominc i ad attuarsi gradual mente solo dall'iniz io del terzo decenni
alciuii formUlari XrIIsec olo. 421 o del
dei sec. XIII e XIV avevanoequiparato al sigillo. Non rientra nel piano di quest'ope
parsi pi a fop.c1Q di questi segni che compaiono nelXI:(l sec. Baster rinyillIe a raoccu.
p. 603seg., e alla. pensa recensione di W Lippert, MIOG,18 (1897), p.635- Giry, Mai1uel, Un istituto ispirato alIapro cedura usata a Colonia , ma che.sen
Fr. Leist, Die Notariatssignete. Ein Beitrag zur Geschichte des Notariats,. f?1iJiezyr 64 0, allilJr() $ edistin "
Lehrevpn gueva p~r;aIeuniaspettiessenzia1i,fu adottat o nel 1197 dal
den Privaturkunclen, Leipzig 1896. Per il resto sulla forma degli vescov o
~t:umenti~()t~riliFfr. Bertram musdi Metz, che prima della sua elevazio ne alla cattedra
Redlich, Privaturkunden, p: 214 seg. e p. 230 seg.. .. .' .... ...;if,~ vscovi le
. 414 Su qUantos~gtie cfr. Homeyer, Stadtbiicher; L.M:.B. .Aubert;BeitragezZ ~:: .... n
era statoc noriico di St. Gereon a Colonia . 422 Eglista bill-e taledisp
osizio"
!/;:esc'hichte
der deutschen Grundbiich~r, 'iii ZSR, 27, Germ. Abt., 14 (1893), p.l;7
4 ;K.13eygl~,Pie deuf:
schen Stadtbiicher, in Deutsche Geschichtsbliitter, Il (1910), p, .1,4~-~99':
inoltre inSchrader, Deutsche' Rechtsgeschichte, p. 720,nt.15, e in Kleeget'g,:IJi;qi~~ti s,ritti,
Miihlhausen, p. 479 seg., si trovano numerose indicazioni tiatteda fontiJettSttiiltf~q!eibej ili ques~a sede, e sulla trasformazione verificatasiintomo al 1180,per
la quale la prassi.ammini'
erarie{a~lIequali strativadelio scrigno (Schreinpraxis),alla quale fino ad alloraavevano.,par
riporto solo quelle ch~si riferiscono alle osservazioni specifiche da me fatte n~fs):p;, tecipatg ufficiali
Cfr ..ora giudiziari ecoinunali,divienecompetenza esclusiva di questi ultimi, cfr. G.Seelig
le esposizioni riassuntive di Steinacker, in Meister, GrundrifS der Geschichtswi er, Studien
ss6'Jif,f,hdjt, l,p.
733 264 seg., e Redlich, Privaturkunden, p. 186 s e g .
415 LexRibua ria 59,1. .. '.
"",;, > zur 'lteren Ver/assungsgeschichte Kolns,p. 44 seg.; Keussen, Kolner Ver/ass'i
418 R. H6niger, Der Rotulus der Stadt Andernach, Bonn 1884 (Annalenideshistor g, p, 501 s~g. '.' .....
ischeJ;1
416 Cfr. Classen, Erste Griinde der kolnischen Schreinpraxis:mit Muster:.i!
.... " c , ' ' ' ' ' :
n4;.ei~er Unter-
Vereins fiir den Niederrhein, 42); .'. i , . .' '. . . ,
suchung iiber dasAlter der Kolnischen Schreinen, K~ln 1782; Liesegang 419 Cfr. H6!liger,S~hreinmrktmden,2,p. 219~seg.;Keussen, KolnerYe.tassung, 734
,Die5,on(jergeijuiinden Del quaderno pi antico possediamo tuttavia solo 1m piccolo frammento (cfr. H6niger, .p. 502.
Kolns, p. 16 seg.; RH6niger, Der iilteste Akte'ib.~1tand derstiidt ischenVe ibid.,
rwaltutj' iKolns, 2, p. 291). .... ...' . . '
Mitteilungen ausdem KalnerStadtarchiv, 1 (iE8:?)yp. 3.5-53; H6nigr,Schreins,
H6niger-Stern, Iudenschrei'isbuch;.HKeussen, Verzeicht;isder 5.hreinskdrtefJ.ufJd1kunqen; 420H6niger, Schreinsurkun,jen, l,p. 329 seg.., d,... '.. ""' .......,.,!.
\Schreins; ..... 121 Apche nella Ge[maniasettentrionale, a Stralsund e Rostock
1i.1
biicher, Mitteilungenaus demK6lnerArchiv, 32 (1904);\p . ls(:g:; Fr.Lau,E
ii kommunalen ver/assun g und Vert1!altung der Stadt Koln biszutllf ahre
nttpi;?# ng der ;i pip.antichiibri di citt
(Stadtbiiher).furono preceduti da scritti vergati su fogli singoli o Silserie
I~I 170 sego Riproduzioni della pi andca Schreinskartedella comunit diSt.Mai
1396; Bhi.1898, p. di fogli (Lagen); ." ,
422 Cfr. A. Prst, Etude sur le rgime a'iciende la pr.opriet. La t>esturee't.laprise
il: ~insono in Metz, Nouvellf: revue historique du droit franais ettranger,4 (1880), de ban.
Chroust, Monumenta palaeographica, 2 ser., Lieferung 8, tav; 9 e 10.<. ,~.,!/ p:,1-68; M. Keuffer,
417 Sull'organizzazione di queste autorit, della quale no~si dovr trattarq.,i~a " Die Stadt-M{!tzerJ[.anzleien und ihreBedeutUllg fiirdieC; eschichte des
1895; Wichmann, Metzer Bannrollen, introduzione; K. Wichmann, Die Bedeutun , Erlangen
foiidoin "Romans"
-...., .. g derMetze r
668 Rotoli dei banni di Metz Libri delle citt (Stadtbiicher) 669

ne fu confermata nel 1198 dal re Filipp0423 - che ognuno dei venti distretti furono imitati. 427 Invece a partire dai secoli XIII e XIV divenne consueta in
parrocchiali della citt doveva procurarsi uno scrigno (chiamato a Metz Germania la tenuta di libri denominati libri delle eredit (Erbbiicher) della
arche o airche); tale scrigno doveva restare chiuso ed essere custodito da due propriet fondiaria (Grundbiicher), delle ipoteche o dei pegni (I~satz
funzionari (amans) addetti a tale compito per la durata della lorovita. 424 I biicher), delle compravendite (Kaufbiicher), dei colonati (LafSbiicher), delle
cittadini dovevano avere il diritto di consegnare i documenti relativi a nego' garanzie (Wiihrschaftsbiicher), dei testamenti (Gemachtsbiicher), dei debiti
zi giuridici di ogni tipo, la cui produzione restava affidata a loro, ma che per (Schuldbiicher) ecc., che potrebbero definirsi riassuntivamente librimunicic
lo pi sar stata effettuata dagli amans o dai loro scrittori, affinch fossero pali di diritto privato (privatrechtliche Stadtbiicher)428; essi servivano in gene- 736
custoditi nelle arche o scrigni. Mediante la deposizione nelle arche tali rale ad annotare negozi giuridici conclusi tra privati, soprattutto quel1irela-
documenti,pur non essendo sigillati, ottenevano Jede pubblica. Sulla base tivi a beni immobili. Si sono conservati libri di questo tipo a Deutz, Kalkare
dei documenti depositati gli amansdovevano tentaredicompot'te le'contto~ KIeve, lungo il ,basso Reno, a Francoforte sul Meno e aWunpfen, lungo il
versie sui negozi attestati in questo modo; se non riuscivano;dovevanotesti~ medio Reno.. Nella Germania meridionale non compaiono cos frequente"
moniaredavantial tribunale sul loro Contenuto e la sentenZa doveva essete mente; tuttavia sono stati segnalati in Svevia, a Strasburgo,Costanza,'UIrIla,
735 emessa sulla base di tale deposizione. Invece ogni aziorie promossa sulla Basilea, Zurigo ea San Gallo, in Baviera ein Austria, a Monaco, Norimc
base di un documento non conservato nello scrigno veniva respinta se il berga e Vienna.Particolarmente difftisi erano per nelterritorioincuivige-
convenuto negava sotto giuramento la pretesa obbligzione. . va 1'ordinamento giriridicodel Sachsenspiegel,specialillentenellazona del
Da questi documenti, depositati in scrigni(Schreinsurk~nden),.dei quali diritto di Magdeburgo e Lubecca,429 e da qui penetrarono anch nelle terre
ci giunto un gran numero,425 si distinguono nettamente i rotoli dei banni colonizzate dell'Est.
(Bannrollen). di Metz, 'lacui serie inizia nel.1220, che'per forse risalgono In tutti questi scritti delle citt, sia che fossero annotati su fogli singoli o
ad epoca pi antica e potrebbero anch'essi avere avuto origme durante il in quaderni o in libri, non tanto importante la forma esteriore di tali fogli e
periodo delvesc()vo Bertrammus. Contengono brevi note solo su negozi libri, n la Jormulazionedella iscrizione o registrazione' (Eintragung) . .Que-
immobiliari che venivano notificati tre volte l'anno davanti ai sindaCi (mai- st'ultima era straordinariamente differente nei diversi luoghi e tempi,einol-
res) ,dei' tre distretti municipali, di, Metz e da questi ultirnicofermati con il tre nello stesso luogo ricorrevano le forme pi svariate: a Colonia ad es. nel
loro banno. Tali note erano scritte su fogli di pergamena ritinitiinrot:oli XII secolo troviamo ora la stesura soggettiva, ora quella oggettiva; accanto a
per ciascun anno,426 e ogni anno a marzo se ne 1avalettura p~bbli~~ nel pezzi muniti di promulgatio, corroboratio, menzione dei testi, ve ne sono altri
corso di due otre ~iorni. Alla scadellza dell'anno e deIgiofIlOi cambia- privi di tali formule, e accanto a registrazioni in lingua latinaveneSOriO
mentidi.propriet cos pubblicati erano tutelati da Qgni iD:lpugnazi()rie.da ~tredaltsto,misto tedesco e latino; Mentre aC()I?riia nelXIlsec()lo man-
partedi terzi; .., . . . d ." '... , . , - ... '.' cano qsi sempre le date, ad Andrnach sono generalmente pre~enti;enei
Per qanto sappiamo, in generale questi singolari istituti di Metznon secQlix:IIIexry le differenze formali tra i libri di,citt (Stadtbiicher) di
diversi luoghi divennero ancora pi grandi. Perch la ,procedura avesse

Bannrollenals Geschichtsquelle,JGIG, 21 (1909),p. 28-85. .


423 I dOcumenti si trovano in Wichmann,Metzer Bannrollen, p. XLIXseg>Deiduetesti
del documento di Bertrammus, che conosciamo solo nella tradu~iondrances; qello ccmsr- ll.na EOrnla di libw. ,. ' . ..' > '> . >
vato nella tradizione pi recente genuino, mentre qUellohe ci e stato. tramandat6coIneil Tuttavia, anche a Colonia dal XIII sec. in poi troviamo qualcosa di paragonabileal
427
pi antico falsificato. . .'. ," ,.. . . .... . .. "' deposito di documenti singoli in uno scrigno, come era uso a Metz,Nello Schreinsbuch degli
424 Nel documento di Bertrammus vengono chiamati wardours, ?hommesgardesdeslet: Ebrei della parrocchia di Sto Laurentius alle registrazioni in Jatino,effetttiate, ,come altrove,
tres(in latinoprobabilmente custods); iI titolo amans attest.ato solodal 1215 (cfr.G. Voigt, dalle autorit della comunit,spesso erano cuciti sopra documenti ,in ebraico .emessi dalle
735 BchofBertram v'oli Metz.1l80-1212,Diss.StraBburg 1893, p;102,.mA).' ' o . . . ' .' autorit ebraiche della comunit sui negozi immobiliari compiuti davanti aloro da Ebrei{cfr.
425 Un certo numero stato pubbL da Wichmann, Metzer Bannrollen, p. LIVseg.Sono Honiger,Stern;]udnschreil1shuch, p. XIIseg.ep. 11 seg.). Nel 1266 (ibid., p.18i n.i37}si
tutti redatti in francese e datati in modo preciso. LaJormula inizilec6nstitae:"Conue dice chiaramente perch avveniva tale deposito: "davantiani spttoscritti lo stimatoR.
chose soit. tous";Parecchidi loro portano annotazioni rbitivealdeposito nlloscrigno; sul Giuda... ha consegnato questo scritto ai cittadini che hanco il compito di conserv~re'gliscrit
significato di tali annotazioni cfr. Wichmann, ibid., p. XXVIII, nt.l;egli supp()n~ che fossero tie i sigilli (?) relativi alla, compravendita di propriet fondiaria,affinch ci nelleloro.nlfUli
apposte solo su duplicati dei documenti deposit~tinegli scrigni. ..,' .. ,.,'.. ' . .,' ,'.' abbia il valore di. una testimonianza veridica", Anche aWismar accadde che documenti pre:
426 Per il periodo 1220,1546 si Sono conservati solo 61 rotoli,mentrenel1664 vene sentatidalle, parti fossero inseriti nel libro di. citt (Stadtbuch ). ' 736
erano ancora 286. Il rotolo pi esteso del1367,consiste di 64 fogli ed lungo 36 metri, Per ",428 Cfr. Redlich,Privaturkumien, p, 189. ',' , .' , . ','
queste liste di bandi (Ban'nlisten), che pure erano redatte in lingua francese, non si pass mai 429 In queste regioni compaiono anche molto ,presto, a Magdebvrgo gi nel 1215 e a
',~
670 Libri delle citt (StadtbUcher) Libri delle citt (Stadtbucher) 671

effetto giuridico non erano essenziali queste forme mutevoli, bens solamen- cambiamento importante. Gi nel XIII secolo a Colonia le Urkundspersonen
te in primo luogo la comunicazione del negozio giuridico da registrare non dichiarano pi che ratto giuridico contestato stato compiuto; la loro
davanti agli ufficiali della comunit o del tribunale (Urkundspersonen) auto- testimonianza constata invece che tale atto stato annotato nello Schreins-
rizzati al ricevimento di tali comunicazioni, e in secondo luogo la iscrizione, buch,434 proprio come, secondo il posteriore diritto sassone, gli scabini asse-
che, su ordine di queste persone, veniva effettuata sui fogli o sui libri desti- riscono soltanto che sono a conoscenza e hanno assentito alla sigillatura di 738
nati a ci e conservati sotto custodia ufficiale. 430 un loro documento impugnato. Esattamente come qui il dato di fatto della
737 Questo effetto giuridico consisteva dunque in primo luogo nell'obbligo legittima sigillatura comprova il contenuto del documento, cos l il dato di
delle Urkundspersonen " a Colonia nel periodo pi antico anche dei membri fatto della registrazione attesta la verit di quanto stato registrato: lo
della comunit - a rendere testimonianza su ci che era stato ann6tatodietro Schrez'nsbuch, in quanto tale, fa fede pubblica. Tutti i successivi libri di citt
loro ordine nei fogli o nei libri; per fare ci era loro versata una tassa, 431 che (Stadtbucher) si basano su questo punto di vista;435 ulteriore conseguenza di
si usava definire senz' altro tassa per documenti o per testim.onianza ci la rinuncia totale alla testimonianza orale delle Urkundspersonen e il
(Urkundsgebuhr, Zeugnisgebuhr). La registrazione o iscrizione veniva effet c riferirsi al contenuto del libro di citt di cui si d lettura davanti al tribunale
tuata solamente per scopi pratici; doveva esonerare la memoria di coloro cui e con il quale fornita la prova; altra conseguenza che il libro di citt
toccava quell'obbligo.432 Non vi infatti alcun dubbio che, se la testimo- ormai, proprio come la testimonianza giudiziaria orale, esclude non solo
nianza degli ufficiali addetti alla documentazione veniva richiesta davanti a ogni tentativo di addurre una controprova, nella misura in cui si riferisca
un tribunale superiore, costoro o i loro rappresentanti dovevano comparire alla verit della fattispecie documentata, ma in certi luoghi, ad es. ad
personalmente e fare la loro deposizione o in base ai loro ricorcli o sulla base Amburgo, esclude anche ulteriori eccezioni. 436 Mediante i libri di citt la
della registrazione; alcune delle pi antiche annotazioni su documenti degli borghesia tedesca si cre un istituto che per un gran numero di negozi giuri-
scrigni di Colonia (Kolner Schreinslloten) fannoritenereprobabilecchela dici rese superflua ogni ulteriore autenticazione o documentazione. 437
testimonianza si riferisse originariamente all'atto giuridico. registrato e non
al fatto della registrazione. 433 .Ma in ci nel corso deltempo siverific un

Lubecca nel 1227. i' . . . .. ' . >.. . . . > . F.:... ....


430 Tale custodia ufficiale, ~ulla quale soprattutto poggiava l'autoritdell~.~S'!J~e{vskfr(~v
e degli Stadtbucher, era accuratamente regolata nelle diverse citt (cfi.lI()meyer, 5.ta(!tbijcb,er,
737 p.40).. ............ '..... '.. . . .. ..... ...... ;.,: ....: ; ; ; ; ..............
431 Honiger,Schreinsurkunden. Martin, 1, I, 3: "et ipse dedit civibus suis tstimoni um
suum, utsint sibi testes;'; 1,1,5: "ob hanc causamdedit amam vini civiblis, utsinnibitestes" registrazioni seguenti: "notum sit tam posteris quam modernis quicquid presens pagina con-
e, cos, spesso; 1, II, '14: "al hanc civili executione possidendam amam vini civibus in testi- tinet, racionabiliter terminata sunt coram iudicibus et scabinis et civibus, et nos officiales
monium presentavi"; 1, V, 5: "quibus amam vini presentavimus, ut nobis sint testes, si neces- testamur esse verum" .
sitas nobis ingruerit"; 2, I, 8: "inde civibus testimonium persolvi, ut si quis in hoc iniuriare 434 Cfr. i passi in Homeyer, Stadtbucher, p. 40, nt. 1. 738
conaverit, testes mei sint"; 2, II, 15: "hinc... testimonium civibus triburunt, ut"si aliquies 435 Cfr. Homeyer, ibid., p. 43 seg.; Planck, Gerichtsveifahren, 2, p. 203 sego Cfr. anche gli
offendere voluerint,cives, ut veritas eorum exigit, eis confiteantur"; 2; III, 8: "indecivibuset statuti di Dortmund del 1397, citati da Homeyer, Stadtbucher, p. 21, la Reformation di
civium magistrisius sum; ut veritatis testes essent, persolvimus". Su questosignificafo di Norimberga del 1479 (Homeyer, ibid., p. 28), gli statuti di Olmiitz del 1348 (Homeyer, ibid.,
testimonium cfr. anche Redlich, Privaturkunden, p. 182, nt. 3, e sull'uso corrispondente del p. 29), quelli di Schweidnitz dd132l (Homeyer, ibid., p. 32), il diritto degli scabini
termine tedesco Urkunde (orkundia) cfr. capitolo primo, nL'2c . . . . . ; . ';.. '. . .. . c' (SchOffenrecht) di Briinn (Homeyer, ibid., p. 35).
432 Honiger, Schreinsurkunden, Martin, .1, II, 12: "memoriam oJi1fliumtam posteronim 436 Planck, Gerichtsverfahren, 2, p. 203 sego Cfr. anche le disposizioni a Lubecca e a
quampresentium exonerantes, scripto signamus" . Secondo un'affermazionepostedore Brema in P. Rehme, Das Lubecker Oberstadtbl'ch, Hannover 1895, p. 253, e in P. Rehme,
(Behrend,MagdeburgerFragen, l,3d, 13 e 14) gllscabini erano tenuti solo a deporre su que- Stadtrechtsforschungen, voL 1, Halle 1909, p. 103. - In alcune citt, infine, alla registrazione in
stioni che venivano iscrittein tribunale. . questi libri fu attribuita persino una rilevanza dispositiva dato che essa divenne uno strumen-
433 Cfr. sopra; ni:. 431;ecfr. la Schreinsnotecitata da Liesegang,DieSondergemenden to di perfezionamento del negozio giuridico. Non si dovr trattare in questa sede di tale
K6lns, p.32,ricavata da Honiger, Schreinsurkunden: Martin, 13, III, 18 (iviper non si trova aspetto, n in generale della trasformazione dei medioevali libri municipali di diritto privato
la citazione nell'edizione di.Honiger), dove la profmio officialium si riferisce pro!:>abilmente nei moderni catasti.
al dato di fatto del trasferimento di propriet. Cfr. anche la superscriptiodellacartapillntica 437 Oltre alle citt tedesche troviamo istituti analoghi solo in Europa orientale. Rientrano
riposta nello scrigno di St. Gereon e compilata intorno al 1170 (Honiger, Schreinsurktjnden, in questo contesto alcuni libri di diritto privato delle signorie fondiarie (Grundherrschaften)
2, p. 213), che contiene una testimonianza generale degli off;jales sullaveridicit~ di tuttele in Austria, inoltre le Landtafeln boeme e i Grodbucher polacchi. Per questi libri mi limito a
"~-,
VOLUME II
PREMESSA ALLA PRIMA PARTE DEL SECONDO VOLUME

L'autore e 1'editore di quest'opera hanno ritenuto opportuno dividere il


secondo volume in tre sezioni in considerazione delle dimensioni che assu-
mer. il manoscritto della prima parte, che giunge ora alla pubblicazione,
era gi terminato a luglio di quest'anno ed era quasi del tutto composto; il
completamento della stampa si per procrastinato fino ad ora in seguito
agli eventi sconvolgenti subentrati nd frattempo. L'opera verr portata a ter-
mine con i sei capitoli della seconda sezione (capitolo 16: Jormulazione.~
formule dei documenti regi e pontifici; 17: datazione; 18: materie scrittorie
dei documenti; 19: scrittura dei documenti; 20: scrittura decorata esegni
grafici dei documenti regi e pontifici; 21: sigillatura). Speriamo di potere ini-
ziare la stampa di questa parte non appena torner la pace. A una terza
sezione riservo le aggiunte, le rettifiche e gli indici.
Come il grande destino dd mondo, cos anche la piccola sorte di quest'o-
pera dipende dall'esito dd conflitto possente imposto al nostro popolo e
che noi con ferma speranza co~tiamo di superare vittoriosamente e gloriosa-
mente.

Strasburgo, 12 ottobre 1914

H. BRESSLAU
PREME SSA ALLA SECQN DA PARTE DEL SECON DO VOLU
ME

Sono trascorsi oltre tre lustri da quando Harry Bresslau, nella premess
a
alla prima parte del secondo volume della sua Urkundenlehre, esprime
va la
speranza di potere iniziare la stampa della seconda parte dopo il ristabili
-
mento della pace. Le sorti di questo volume sono state molteplici. Dopo
che
il suo autore, al termine della guerra, fu espulso da Strasburgo, per un
certo
periodo sembr addiritt ura che il manosc ritto si fosse perduto . Quando
riappar ve, Bresslau afferm di non avere alcun desiderio pi grande
che
quello di portado a compimento. Ma gli fu negato di vedere questo
suo
desider io esaudito. Dopo la sua morte (27 ottobre 1926), d'intesa
con il
Geheim ratP. Kehr, che rivide .il manoscritto a Heidelb erg e procur
una
sovvenzione dalla Notgemeinscha/t, Herman n ReinckecBloch dichiar
lasua
disponi bilit a termina re l'opera del suo maestro; la morte (1.1.192
9) gli
imped di realizzare tale intento.
La cura dell'opera rimasta due volte orfana non poteva che essere affida-
. ta alla Straflburger Wissenscha/tliche Gesellscha/t.Da quest'ultima (su
inter-
vento dei professori Lenel di Heidelb erg e HesseL diGotti ngen) all'inizi
o
del marzo 1929 la pubblicazione del secondo volume fu affidata al
sotto-
scritto. llmano scritto di quattro capitoli era gi ultimato. Di questi il
primo
(datazione) era statodic ruarato dallo stesso Bresslau pronto per la stampa.
Reincke-Bloch aveva cominciato il lavoro agli ultimi due (scrittura dei
docu-
menti .~ sigillatura), che non erano pi stati rivisti dal periodo anteced
ente la
guerra; per quanto ho potuto, ho cercato diutiliz zame gli appunti. Per.i
due
capitoli sulla formulazione e le formule dei documenti regi epontif ici
e sulla
scrittur a decorata, annunciati da Bresslau nella premessa "alla prima
parte
del secondo volume, fu rinvenuto solo scarso materiale.
Dato che l'incarico da me ricevuto non contemplava una revisione
del
contenu to del materiale, ho ritenuto sempre fosse mio. soml11.0 dovere
atte-
nermi rigorosamente al testo di Bresslau. Sono intervenuto soltanto
l dove
nuovi e sicuri risultati della ricerca pi recente mi hanno obbligato
a farlo.
Peril restoJe integra zionisi limitano allenat e nelle quali citata anche
la
letterat urapi recente che oltrepa ssai ristlltati raggiunti d<l~resslau.So
lo
cos\ho creduto di potere salvaguardare l'opera da una discrepanza
interio-
re. E stato aggiunto un indice dei documenti regie.pontifici citati,
Non mi sarebbe stat6po ssibile P?rtare a termine il compito affidato
mi
senza l'aiuto e il consiglio dei signori profess ori Hessel eSchram
J;I1 di
Gotting en,he mi hanno assistito e incoraggiato. A loro due, . che
non. si
sono neanch e sottratt i alla fatica della correzione delle bozze, devo
il pi
profond o ringraziamento. Eguale ringraziamento rivolgo al signor profess
or
678 Premessa alla II parte del II volume

Lenel, che ha sempre seguito il lavoro con bene,:olenz~, d<;>po averlo reso
materialmente possibile procurando. una borsa di studio di ull .anno dalla X
, Straflburger Wissenschaftliche GesellschOft. Esp~imo riconoscenza anche al
dotto Alfred Schiiz che ha collaborato alla correzione delle bozze. LA GENESI DEI DOCUMENTI
Roma, 4 febbraio 1931 1. PETIZIONI E PRELIMINARI
HANs-WALTER KLEWITZ

Da sempre era consuetudine nell'Impero romano che corporazioni o pri- 1


vati, quando desideraVanO ottenere dall'imperatore una decisione in lllerito
a controversie oun favore di qualsiasi tipo, presentassero le. loro richieste
per iscritto'! Il disbrigo.di queste istanze (preces, libelli, petitiones, supplica-
tiones) avveniva negli uffici della cancelleria imperiale,2 e molti provyedi-
menti in1periali ad()ttarono minuziose disposizioni sulle persone cui spettava
il diritt9 cii presentare petizioni, sui casi nei quali ci. era ammesso oppure
proibito,e sulleonsegu~nzeche derivavno al richiedente se, nella sua sup'
plica, ayesseesposto i fatti inlllodo non veritiero o distoftO.3 Pisposizionidi
quest'l,lltilll()!ipoerano tanto. pi necessarie in quanto pella cancelleria
.imperiale di norma non aveva luogo un esame della circostanza di fatto che
era alla base dell'istanza, fondandosi invece la decisione dell'imperatore
semplic~lllenteslraccontode1postulante, pur c()flla riservachetale. ~;;i)o~
sizione dd fatticqrrispondess alla verit. 4 I funzionari o le autorit impe-
riali,cuieranoindirizzatii provvedimenti, o ai quali erano esibiti dal desti-
natario ~ffinchliponesseroin.esecuzione,avevano 1'obbligo d'ufficio di 2
fare tuttelene~e.ssarie verifiche.; e.' per .Il1etterli in cOlldi~ionedieffmua5Ie,
gliufficidellacancell~ria imperiale, nei casi di una ertajmportanz,
aggiungeyatoai rescrii le trascrizioni delle petizioni a seguito delle quali
quei rescrittierano stati emnati. 5 Gli originali delleistanze rimnevano

l Anche le petizioni e le richieste dei funzionari all'imperatore venivano 'di sOlito presen-
tate per iscritto. Il termine tecnico suggestio, relatio, consultatio.
, 2 Sulla sfera di competenza degliscrinia, la cui delimitazione non ci Ilota in ogni parti-
colare,dr.iLcapitolosesto. Itermini tecnici pedapresentazione e il disbrigo delle suppliche
sono pre?s offerre,precesinstruere. L'istruzione diunapratica relativa auna petizione tenni-
na,incaso positivo,conlaforInu1azione di un parere favorevole all'accoglll;1ento dellasup-
plica (preces admittere). '
3 Cfr. soprattutto CI, 1; 19: de precibus imperatori offerendis et de quibus rebus supplicare
liceat ve/non,inoltre ibid., 1,20-23 ecc.
4 Questo' .ilsignifiato delIadausolasi preces ventate nituntur, chespessoaggiiInta ai
rescrittiimperiali, ma che bisogna presupporre anche1 dove manca (dr. CI, 1,22, 2-4;1,23, 7):
Nel 477 l'imperatore Zenone.proib l'omissione di questa clausola comminando una pena severa;,'
5 Del rescritto.dell'imperatoreTeodosioII {eValentiniano IIIl;il pi antio originale di un 2
doumento imperiale romano che possediamo, ci giunta la copia della petizione greca con
Petizioni scritte a imperatori romani e pontefici
Petizioni ai pontefici. Procuratori 681
680

dunque negli uffici imperiali; non sappiamo se fossero conservati l e come


re~ola cI:e i pe~enti dovessero comparire personalmente a Roma. e dovessero
~Ol partIre subIto dopo avere sbrigato in maniera soddisfacentela loropra c
venissero trattati. t1C~;IO ~oloa persone di rango elevatolI era permesso di farsi rappresentare
Anche nei documenti dei pontefici, la cui cancelleria eredit cos tanti
da mVlati,l2 Ben presto, per, queste norme severe devono essere cadute ili
istituti dall'apparato burocratico dello Stato romano, gi presto si trova
d!su~o e p~reche, in g~nerale, si consentisse l'inoltro eil patrocinio di peti- 4
menzione dell'inoltro di supplichesulla base delle quali veniva poi emanata
Ziom ~trU1,13 pur contmuando per ad attenersi al principio chelesuppli-
la decisione del capo supremo della Chiesa. 6 E quando (ma pi spesso solo
~he dI pers.one altolocate potevano essere presentatesol() da rappresentanti
a partire dal IX secolo) nei documenti si riferisce che alcuni pet~ti si erano
m gr~do di ~rodu~re una delega sigillata del petente,I4 mentre perle altre
recati personalmente alla corte del pontefice, forse non era raro il caso che
humzles et mzserabzles personae non era necessaria una taleprocura.'mquec
presentassero al papa le loro richieste oralmente;? tuttavia non si pu esclu-
st~ mod~, ancora nelco~so d~l XII~ s~colo; si form una cerchia pi Q meno
dere, anzi molto probabile se si considera l'evoluzione coerente ~~lla pras-
~~1Usa. di p~rso?e, persmo dI fa~Ighe, che per professione si assumevano
si burocratica presso la Curia romana, che anche in questi c~si aMe richieste l mcarlco dI agIre da p.rocuraton presso la Curia,15 Inoltre' ai petentiera
esposte oralm~nte seguisse l'inoltro di una supplica scritta. In ogni caso
naturalmente.~emprenservatala possibilit di inviarerappresentant dal
questa era la regola nel periodo tardomedioevale; allorch nel XIII secol0.il loro paese e CIO avvenne spesso; ma anche costoro, nele portare avanti le loro
re Bla' N d'Ungheria organizz il lavoro burocratico . nella. sua. ca~cellena
sul modello di quella pontificia, unadellelagnanze dei grandid'tJn,g~eriaf.u
proprio quella di essere stati. esclusi dal rapporto diretto colsovran,oac~1:1sa
nell'inoltrare r::eti~ioni, nel 4 ci. invece, .c(:msentito esplicitamente. Le due disposizioni
3 diqueste misure, e di essere statipri~ati del diritto di ]Jrese~t~rsialsl1o
cospetto per inoltrarglile loro petizioni;8 Gi in questo ]Jeriod~press()la non possono r!salire a?0 .stessopenodo. Lorlgme della parte pi antica (cio,secondome, i
1,.2, 7-1O)efatt~ nsalired~ Tan~lal te?IPo di Celestino ID; e certamente questi paragrafi
Curia tutta h matia delle suppliche erareiSolata da.una se~iediprescrizio~ possono es~ere .stati formulati al pI. tardi durante il pontificato di InnocenzoID,IJ~6
ni dettaglite. 9 Tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo vigva
. , _ ' , ; '
'llPc()tlllli
;.:> ,;.,.,>",-,
", c:,, .'.-J ....:'_ ... :
furonoaggm,nt~poco .dopo, comunquep,rima del 1236, mentre irestanti probabilmente
ancor~ un popmtardi, ma forse ancora pnma della met delsecolo. Alcune indiciionisull!i
matena delle suppliche alla curia pontifiCia sono contenute nella poesia citata nel capitolo
l'intitolazoneexeml'lum prcutn (cfr. p~r Faa~s,
ulti1l1o Studietz, IJ.191 seg:,ep. ?25/Z27 ,nt7~ sesto, nt: 460, che ora H.G.rauert ha dim.ostratoessereJ'opera del poetadiWiirzburgmagi.
s~~r ~nnco, e.che ha pubblicato ne! saggIo Magister Heinrich der Poeti Wii.rzburg ;uitddi~
228, nt. l). Nella costituzione di Zenone del 477 citata alla nL precedente (CI,!, 23, 7), anche romzsche Kurze,Abhandhingen. der Bayerischen Akademieder Wissenschaften, Bhil,-hist.
per le cosiddette sanctiones pragmaticae prescritta la dauso~aSiprecesven'tate nituntur,e dun: K1asse,27 (1~12),.con a.c<;urato comme?to critico, al quale RvonHkel]:lli'ggiuntolfu
que, almeno in que!tempo, ?eve esser;vi stata J:t co?s';\etu~e di!1cduder.<: le pre.ces;)nvec,enel, co~ento del ~ers.~ rel~tlVl alla can:ellena papale (Exkurs,:ibid.,p:.226 seg;). . "';'!< Irri'
l'interrpgatorio dei Donatist14~ 411 il comnussaJ:l0 )lIlperlale, .qUaJ:ld~slfe~s .rl01es,~!i, di.da:s 11 Tangl,Dze pap~tlzchen.J0nzletordnung~n,~. 54 seg., 7. e 9. . > J , p > , ; .:T
lett: dell'istanzaseguit() della quale l'imperatore aveva dato ordirie di. apr~re11I1chiesta, ;.. Perso'!ae s,!blzme~,c10e, s.econdo .un aggmnta postenore(.3),re,duchi;marchesi,
affemi: ,."peritiam sanctitatis vestrae ar~itror non latere, pr~gtrlaticis res~ril?ti~piec~. in.s~i conti, barom, arClVeSCOVl,veSCOVl, abati, decani,arcidiaconi. .' .. .. "'. . ...., .,t . :,i '
non solere,,: Mansi,. Collectio~4"oL 188; cfr. Augustinus;Breviculus collatzomscumDonatzstzsi 12 Con queste disposizioni si accorda perfettamente il provvediment~di;j:ru';ocenzq'm
in Sanc#Aurelii Augustini scripta contraDonatistas,parsID,Wien 1910 (C5EL,53),p.51. . : (Potthast, Regesta,n.202); secondo cui nessuno autorizzato a ricever bolle papali da hes-
6 Cfr. ad es. L6wenfeld, Epistolae pontificum Romanorum, n. 2, 3, 4, 7, 20, 23, 29. Non e sun altro senon.dal~ontefice stesso o da tI? s';\o delegato .(secondo Potthast, ibid., n: .365 ,il
necessario citare esempi dall'epoca successiva. H ' "
bul!ator):, e s?lo ut,ta p.er~ona tantae auctontatls, ut deceat eum per nuncium litterasnostras
7 Cfr. ad es:L6wenfeld, ibid., n. 70,117,151,177; Pflugk-Harttung, Acta, 2, n. 78 e 84. reC1pere :puofarSlSOStitmre. . .., ; . :. V: .
Hoscelto.solo alcuni casi nei quali abbiaino testimonianza certa .che la:supplic fu inoltrata P Tangl;Diep'pstlichenKanzleiordnungen,p.54, Je4; cfr:Hecke1(vedint. 9), p.212 4
oralmente. ;, . 'V seg.e p.A87.. ... . .... .' .. . . . , . ,f ..
3 SRogerius, Super destructione regni#ungariae, cap. 6 (MGH 55; 29, p. 551):: "item sepi~s 14 Ut,t'esemr.io, gi delXII sec.,.di lla tale procura sigillata dall'abate e dal mQl1asten:>cii
conqGerc::bantur,quodrex contra regni consuetudinem... or?inavit, quod, qw;liscun;que en:r: Deutz, SI trova m P~ugk-Harttung, A~t~, .1, p. 365, n. 425. Alcunifrmulari per Ja procura,
n<:ntk fuerintnobiles, in sua curia negociuin movere autslbi oretenus 10qU1reqU1rent,-:msl del XIII sec" sonq In I:I~ckel, Das szzzlzsche und p'pstliche Registerwesen, p. 509,ri>31;
suppliationescancellariis porrigerent". Nel cap. 111'autoteaffermache tale disposizione Eu Sumr;a prosaru,!! dzctarytnzs sassone,Q~,9,p:279,?1~;Teige,.Beitr'ge, p.'32seg;.;:/:
presa "ad instar Romane curie". " . : . ;.". ". Dal po~tificato.di InnocenzoID mp01l nOffil del procuratori furono annotati sul verso'
9. Cfr. la costituzione pubbl. in Tangl, Diepiipstlichen Kanzleiordnungen, 'p. 54 sego d~l documenti (cfr.Dlekamp,Zum p'pstlichen Urkundenwesen. L, p.603seg.; Diekamp;Zum
Nell'introduzione, a p. XXVI, Tangl ha gi osservato che il testo nonunitario~mache i. p~pst~zch~n Urkundenwes~n. IL, P:,525 se?). Per i documenti che dovevano passare perJ'au-
11-17 costituiscono una. continuazione basata su un provvedimentodiunpontef!ce succeSSI- dzen.tza lzt~erarum contradzctarum CIO avvenIva nell'audientia, e la costituziondi GiovanniXXII
vo. Ma ~che i l-lOnon sono omogenei tra loro;j ) ,6 costituiscono piuttstoun'aggiunta quz .exac:z temporis(!angl,Di~p~p.st!ickenKan.zle~ordnungen, p.111),. adotta accurate disposi-
successiva incompatibile con i 7 e 8; e intesa invece a sostituirli. Infatti, mentre nel 7; che zl.~m alnguardo, COSI come swdinttte,t d?ven del procuratori in generale, sui quali in seguito
forse in.origine<:ra congiunto direttamente al 2, il cui inizio.era inarcato. parimenti da un plU volte furono emanate altre norme di cm non tratteremo dettagliatamente in questa sede;
Item, si vieta espressamente a chiunque non appartenga ai sbJi~esdifarsi sostituire da altri
682 Suppliche singole. Rotuli di suppliche Formulazione delle suppliche . 683

pratiche in Curia, quasi sempre ricorrevano. al consi.gli~ e.all'aiuto di una.o uso di un secondo tipo di suppliche individuali, per le quali gi nel 1226 o
pi persone della cerchia di quei procuratorI prOfeSSlOn1S~1.l6 . 1227 dal cardinale Guala Bicchieri fu composto e pubblicato un formulario
Gi nel XIII. secolo le petizioni presentate al papa. S1 suddlV1devano m approvato dal pontefice, il Libellus de formis peticionum secundum cursum
due gruppi in base alla loro forma P Si trattava o di. suppliche con~enenti. Romane curie,21 Le suppliche di questo genere, il cui stile rimase fisso nel
5 un'unica petizione di una singola persona o corporazlOne, oppu~e duotulz corso del Medioevo, venivano subito volte in forma oggettivadairichieden- 6
di suppliche nei quali erano riunite pare~chiepet~z~oni -.talvo~ta fmoa c~nto ti, o dai loro procuratori,' o da funzionari della cancelleria papale dietro ri-
e pi18 - di una o pi persone. Le supphche mdiv1duali a nOlnote.dall alto chiesta dei procuratoriP Cominciano con le parole SupplicatS(anctitati)
Medioevo fino alXIII secolo sono tutte lettere complete, redatte mfoJ;ffia V(estrae) o Petita S. V. N N (ad es.humilis creatura vestra Farchiepiscopus
soggettiva,munitediintitulatio e di inscriptio, e per lo pi anche di data, Ravenneo devotivestri NN oppure anche semplicemente R.decanus de
nelle quali il petente esponeva la sua richiesta e ~pesso lamo~ivayapure.l9 Atrebato), quatenus... dignemini ecc. Al posto di queste locuzioni si trova
Tali lettere rimasero in uso anche nel tardo MedlOevo, tuttaVlarICOrSeroa anche: Signi/icat, o Exponit,o Insinuat, o Conqueritur S. V. N N.; viene poi
questa forma di supplica soltanto persone altolocate, soprat~uttojl?pera.tor~, esposto il fatto su cui poggia la supplica, quindi segue per ultimaJapetizio~
re, principi, poi,pur se pi raramente, arcivescovi, vescov1,abat1, cap1toli, ne stessa introdotta da unde (quare preposizioni analoghe) supplicat (o
comunit religiose, citt. .. c . '
petit) quatenus ecc. Quest'ultima formulazione era particolarmente frequen.
Molto pi spesso per, almeno nel periodo tardomedlOevale,20 S1 fece te nelle petizioni concernenti questioni de iustitia, ma almeno i primi tte
verbiricorrono talvolta anche in suppliche relative a questioni degratia. Pi .
raramente all'inizio della petizione ci imbattiamo in Dignetur S. V. oppure
16 Cfr. ad es.B. Scli'rader Die Rechnungsbucher derhamburgischen GesdndteninAvignon
Placeat S. V.; nei formulari del cardinale Guala non si rinviene ancora questa
p.
1338-1355, Bamburg;J907, 54 sego . Perci iprocuratori vengonodenoll1inatillilche peti- formulazione, n vi troviamo l'apostrofe Beatissime Pater che, nelle suppli-
cionarii (Tang)., Diepiipstlichen Kanzleiordnungen, p, 61, 10). . : . ...... .. . . . . che a noi note, precede talvolta il verbo iniziale, qualsiasi esso sia. Le suppli-
17 Per ci che segue cfr. Munch-L6wenfeld, Aufschlusse, p. 70 seg.;Werunsky,Romzsche che stesse, .che nel.. XIVsecolo erano .tutte vergate su carta, come possiitIno
Berichte III., p.149 seg.; Kehr, Piipstliche Supplikenregister, p.91 seg.; Erler;Suppltkenregzst~r constatare dagli originali pervenutici,23 erano sempre formulate}n il10clo
Bonifatius'IX., p; 487 seg.; Piipstliche Urkunden und Regesten aus den ]ahren1295d351,.dze
Gebiete der hutigenProvinz Sachsen undderen Umland betreffend, voI, l,ed. G. Schm.ldt - possibilinente cOnciso e puntuale; ed era necessario. che lo fossero, poich 7
P.F.. Kehr, Balle 1886 (Geschihtsquellen der Provinz. Sachsen und angrenzend~r qe~lete,
21), p.AH seg?e cfr. p. VIII;Suppliques de Clment VI,p.Xseg.e p. 95; Supplt.1 ues
d'InnocentVI;j:>.VII seg.; Berlire;Archives pontificales, 1908, p.3,1 seg.;Actalnno.centtt VI,
p. VII seg.; Repertorium Germanicum, 1, p. XV seg.;Lux,Besetz~ngd~rBen.f=z~nrP.14 2ITI primo ad attirare 1'attenzione su questo formulario fu L. Auvray,Notesur un trait
seg.; Cernik, Supplikenwesen. . ". .... c .... : " . . desrequetes en cour de Rome du Xllle sicle, MAH, lO (1890), p;112 e 117; e p; 251'252; Ess'o
5 18 Secondo le Regulae cancellariaeClementis (VII), n. 98 (Ottenthal,.R~gulaecance!larzae stato pubbl. da Beckel, Das sizilische und piipstliche Registerwesen, p,500seg. Bonagida 6
apostolicde, p. 112) un rot<;Jlo di suppliche ne deve contenere almeno se1;cmque:suPJ?ltcheo. d'Arezzo, che sotto Innocenzo IV era advocatus uriae, compil altri formulari.cli9uesto
un numero.inferiore non devono valere come un rotulus.(cfr.Regulaecancellarlae,Benedtctt genere pubbL da Teige, Piipstliches Kanzleiwesen,p. 410 seg., da un codice vaticano. Cfr.
XiIPn.350rtenthalibid; p.129). Nelle Regulae cancellariaeBenedictiXIII,ri.;138 anche E. Goller, ZSR, 32, Kan. Abt., H1911),p. 386; Dai sec.XIVeXVci sono giunti
(Ott~nthal, ibid., p. 147hdu~ tipi di suppliche vengono distinti in supplicatio7espartieulares numerosi altri formulari per le suppliche. . .
e rotulares. :' ..... 'c' . .:0:: . ' .. 22 Che ci avvenisse.gi nel XII sec. si deduce con una certa verosimiglianza dalla deposi,
19 Per il XII sec. rIDveniamo numerose petizioni nelle raccolte epistolari~ltemp()" ad es. zionetestimoniale.del1190 c., pubbl. da Davidsohn, PetitZons"Bureau,p. 639. La contabilit,
ri.quelle dell'abate Tommaso di.S.te-Genevive, dell'abate Petrus~ellens1s' ecc;lri ques~a di Brugesall'anno 1294 contiene un pagamento di "4 grossi Tur. promag. Ioharine de
sede baster rinviare a titolo d'esempio alle suppliche dell'abate di Garst, delmargraylO Sublacu,qui fecit quasdam petitiones pro villaBrugensi~(Berlire,in SuppliquesdeClmeiii
Ottocaro di Stiria e degli arcivescovi di SaHsburgo e Magonza aventi ad oggetto la ,conferma VI;p. XIII). 'NelJ331GiovanniXXII parla degli "abbreviatores qui formant petitionesseu
di dOCUlllentidelmonastero di Garst (UB des Landes ob der Enns, 1, p,1l5_117,n.lseg.;2, notaslitterarum iusticie"(Tangl, Die p'pstlichen Kanzleiordnungen, p. 94; 13};Maegli fiss
p. 340, l.'233). .' . . . . . . . ; ; . . . . i " >';~., i," le tasse soltanto perla redazionedellenotae, e non anche J?eda stesura delle petizioni,'com~
20 Occorre ancora verificare se questa forma delle supplichemdlVlduall tlsalga gl~a une. inveceafferma.Heckel, Das sizilische und ppstliche Registerwesen,p. 498: il compenso perla
poca !D'olto pi antica; Notevole appare la circostanza.che gi nel. VIssc.la chiesa di ArJes stesura delle petizioni, che non era obbligatorio;~ra certarnente affidato all'accordo tra le
present al papa una petizione che, nella sua formulaz1~ne oggettl,va,.evoca la. consvetudine parti. Nellenote di spesa del XV sec. che conosciamo si trova spesso menzione dipagamenti
successiva (Epistolae Karolini aevi, 1, p. 42). Un altro ltbelluspetttortus?quasi contempora~ al riguardo. Cos, per citare un solo esempio, un procuratore fee stendere la supplica per,una
neo del vescovo Cesario di Arles(ibid., p, 40) invece formulatosoggettlyamente.Cfr.anche congregazione venezima."ab uno, qui es(valentior abbreViator, qui sit in curia" (Cornaro;
la s~pplica dei monaci di Nonantoa a Celestino III (?)in Tiraboschi,~!oriqdiNona~tola,1, Ecclesiae Venetae, 7; p;70); dai suoi conti del 1405 apprendiamo che il personaggio in questi6:
p. 126, oche comincia: "SupplicantB.V: abbas et conv~ntusmonasteru Nonantulanrquate- ne era il "mago The6doricusFabri", il quale ricevette un fiorino per il suo lavoro.
nus... dignemini~'. 23 Cfr. pi avanti.
684 Suppliche per risoluzioni motu proprio Rotuli di suppliche 685

sulla loro base dovevano stendersi le minute dei documenti. Persone altolo- D~esuppliche individuali del secondo tipo si distinguono i rotulidell: 8
cate spesso aggiungevano alla loro supplica, redatta nella forma tradizionale, suppliche non. per la loro formulazione, ma per 1'estensione.. Gi nel XIII
una motivazione e un'esplicazione in uno scritto allegato a quella, .steso.' in secolo e~a prescritto che. tutte le suppliche inoltrate contemporaf!.eament
forma di lettera e datato. 24 da .~n~ s~gola. persona dovevano essere vergate su un foglio o su pi fogli
Anche le litterae de gratia del pontefice, che formalmente vengonodefi c umt1 mS1~me ~un rotolo.2 9 Questi rotoli venivano dunque prodotti dai
nite come decise motu proprio, erano di solito precedute, almeno nel tardo postulantl o dal loro procuratori.3 0 E cos anche i sovrani inoltrarono rotoli
Medioevo, da una supplica del loro destinatario: mentre originariamente ?i suppliche per i loro sudditi, gli arcivescovi O i vescovi per le Joro. diocesi.o
venivano accordate su iniziativa personale del papa, senza unapetizionefor- 1 loro protetti, le universit per i loro membri ecc.' In altri casi.' invece la
male e persino .senza una richiesta da' parte degli-uffici amministrativi compilazione. dei~ot?li avyeniva in un ufficio papale oppureer~. effettdata
papali,25 successivamente la forma della risoluzione motuproprio fuadope c d~ un C?mm1Ssar~0.lll:ancato dal pontefice; soprattuttoin questioni di
rata anche nei casi in cui era stata presentata una supplica.26 Ci era cohsi" ~lllore rilevanza Sl' nUlllvano alcune petizioni affini (in.particolare di sudditi
derato come una particolare agevolazione' concessa ad esempio a cardinali, di un? stesso paese) cos da.formare un rotolo che dovevariportar solo una
nipoti, favoriti e alti funzionari papali oad altri grandi signori. In alcune volta il testo d~lla supplica, uguale per tuttii singolipetenti,e per il resto ne
suppliche ne veniva formulata esplicitamente la richiesta Con le locuzioni:. elencava solo 1 nomi e le loro situazioni particolari. Tali rotuli presentavano
Dignetur sanctitasvestra o Placeat sanctitati vestre motu -proprioprovidere dunque solo estratti dalle suppliche originali, mentre altrimenti erano sem-
. (con/irmare, reservare ecc.);27 in altri casi gi la supplica era svolta informa pre quest~ ~t~e a~ essere presentate al papa o al suo rappresentante.3!
di risoluzione papale e iniziava dunque con le parole Motuproprioprovide c Lepet1zlOnlvelllvano inoltrate a un ufficio permanente di accettazione 9
mus(con/irmamus, reservamusecc.).28 che nel XII secolo veniva chiamato Data communis.32 Erano quindi conse-

7 24 U~a s~~~licainteiessante, e. completamentediversaaaJ]afor~~.2211s~id,st~i~ bigliett~1el" t,:tto informale ~ trattato c?me una supplica e segnato dal pontefice,L~~egna
pubbL da Kehr, Minuten von Passignano, p. 11. Essa fu scrittasl! vsodi un priyileili~~gF tu~a .recIta: F~at t,n0tu propno et cum. dispensatione. R sindectione. R/\ed datllta:' "Dat.
nale di Celestino III, e comincia: "A sanctitate vestra petuntheremite Camalduleriss re'uova-. !'vmlOne VII. Id. l~. anno XI". Al margine si trova, probabilmente dil,Ilano del cardinale:
tionem harum litterarum". TI seguito fu purtroppo cancellato; la petizione, per,fu accolta At[t~nde]dioc~e~rm]. a~d. Appamiarum':. Berlire, in Suppliqu~s d'Innoc~ntVI,p:17; ha
da Innoce'uzo III. . . pubblIcato un. brglietto srmiledel vescovo di Aire al vicecancelliere che Eu trattato anch'esso
25 Quanto all'oggetto, gi la c~celleria degli imperatori romani conosceva ladifferenz~ alla :;r;gua di unasuppli~a,s~gn~toc?n "Fillt9;".dll Inno~en~? vi e poi clatat<?\: . ..
tra questi e altri provvedimenti. Cfr. CI; 1; 14;3 (del 426):."leges ut.gened.les aboIIJ.JiibuL . Jnunacartll vel etram m diversIs consutIS . (Tangl;Dze papstlzchenK,anzlezordnyngen;p.
observentur;quae ve1 missaead venerabilemcoetum m'atione conduntur.vel inserto;edicti 54, ~ 5,.ep.55, 14). pel r~sto,forseques~aregola non fu osservata sempre: Traksuppliche
vocabuloiluncupaiJtllf;"siye eas nobis spontaneus motus ingesserit,siveprecatio'sive relatio ongma.li del vescovo PileodiRa.venna che sr sono conservate (cfr. pi avanti,nt. 42).parecchie
vellis mota legisoccasioIlel,Ilpstulaverit" . .' ' . ... .....< .'
.. presentano sulver~? l' ~otazion~ sola; ~oYevano dunque essere inoltrate singolarmente..
26ll.formulario di Enrico Bucglant (ed.Schwalm, Das Formelbuch;p.14 seg.;;fi.2627). .' 30 CfLKehr, Papstlzche Supplzkenregzster, p.92.- '. . . . , . . . . . ,"'c"
dimostra che ci aVvenIle gi al tempo di Giovanni XXII. ~1 Cfr. Kehr,ibi1:;p.9?, contro Munch,L6wenfeld(Aufschlusse;p;-73,~altrLln~odo
27 Cfr. Suppliques de Clment VI, p.XVI. pa~~olarmen!e approfondito tratt.a~.que~ti rtuliLu~,Bes~tzung der Benefizien;p.. ;21 sego
. 28 Cfr. ad es. Berlire, Archives pontzficales, 1907, p.459 seg;, n.6-11;Acta ClemztiS VI, .Cfr. c~p'rtolo ses~o .. Tan~l, Dze papstlzchen Kanzlezordnungen, p. 54,. l:;~nullusomniho 9
p; 693 ,n,13l5 (un roiulus del patriarca di Aquileia contenente alcUIlsuppliche'comiliii,.e :nota.nus.petrtlo~es.recrpr~t, n.rsi que fuerint in communidatarecepte velqus dOnllnllspapa
altre di motu proprio); Acta Innocentii VI,p.375,n.947 (due suppliche di unfamiliate del- tradIdent aut a.liqurscardina.lium,capellanus vel camerariussed neuter.sin e maJ1 dat odomini
l'imperatore, una,'.per un'altra petsona,redatta in forma consueta; l'altra; per st:'stesso,''r' .pape"; T?llll!,. i~id., p. 54,J :~nulluspetitionessublimi~personarum.i,exhibeatin data
forma. invece dirisoluzionemotu proprio). Poi, per, ladausola di approvaiionedel. pap; C?mrr:unr ,. msrli.tt~,ras eo~.:; sigilla!~sosten.dat": Cfda formula di.giurainentodegliabbre-
della quale dovrno parlare pi avanti,doyeva contenere la disposizione che la redazioIe.del vIaton .deln~t~I: non recrpIentpetrtlones srmplicespretereas,.que sibi de comn.uni.data
documentodoyevaseguiremotu proprio; in uno dei casi 'citati .spta.il ponteficeaveya,sotto.; provemenJ' mS11e mandatoyicecanc~llarii s~u notarii~.Nella disposizione in Tangl;ibid.;p.
scrittoJapetizionedelpatriarca di Aquileia solo con. il Fiat; bnoncoriFiatmotujiroprio;.e. 54, 10:. ne qUlsaU!em ex rgnorantra occaslOnemaccipiat in peccatis, sempe r iri.communi
8 perci la redazione del docUl,Ilentofu effett:uata informa consueta, e non inqulldimgt (data) legatur hoc. scnp!~ et. sint'pre~entes notarii,' scriptores et bulla~ores"maiJcalaparola
proprio (Acta Clementis VI, p. 698, n; 1327; e p.714, n. 1366J;EntrambHdocumentihannq data nel manoscnrt0l?lUlIntrco, il ~zber censuum di Cencio, e neLmanoscritto,bolognese
anche date differenti da quella della supplica. Molw.istruttivo. unaltro.esempioillustrato dov:ebbe essere stata mterpolata dal l e 3 (CodexcollegiiHispaniciBononiensis275: cfr.
da Berlire, in Suppliques de Cllnent VI,p.XVII. Armando diVillemur,catdiflale di caprtolo sesto,nt.8l.~); pro.babilinente tale disposizione significa semplicementechdi dove-
Pamiers, aveva appreso che, a seguito della nomina papale di un vescoyo'di Costanza, si. eta va dare le!tura atuttl.I ~nzlOnari di c~celleria riiliiiti insiemedelleprescrizioniconcernentU
resa vacante una lucrosa prebenda. Inform di questo' un collega, probabilinente il vicecan, loro ufficI. Non suffICIentemente preCIse sonole osservazioni diCelier, Les datair~s,p.74
celliere, e gli scrisse: "si dominus noster vellet michi providhe,jaceret opus pietatis".Questo seg., sulla Data communis.- Secondo le deposiziqni testimonia.li del 1190 c, comunicate da
686 Inoltro delle suppliche. alla Data commui1is Suppliche originali a noi pervenute 687
gnate ai notai, dai quali poi dovevano essere lette al papa in determinati altro ufficio allora istituito.3 8 In altro contesto tratteremo delle forme nelle
giorni, a meno' che non potessero essere sbrigate dal vicecancelliere senza un quali seguiv.a la decis~onedel papa in merito alle suppliche o, in certi casi, '
ordine speciale del pontefice e secondo regole fisse sulle quali torneremo)3 quella del. Vlcecancelli,ere. o di altre persone autorizzate dal pontefice.39 Per
Nessun notaio poteva accettare le suppliche che non erano state inoltrate ora dobbIamo solo nfenre che cosa succedeva delle suppliche dopo che
nella Data communis, a meno che non gli fossero consegnate dal pontefice erano state accolte.
stess034 o da un cardinale35 oppure, su ordine del papa, dal cappellano. o dal Pispor:iamo indubbiamente dimaggiori informazioni solo a partire dal
10 camerario; alle parti era dunque vietata la consegna diretta delle petizioni a penOd?~l Cl~ente VI, gr~,zie a~ registri delle suppliche dei quali parlere-
un notaio. mo qUI di segUI.to. Le ~ue plU antrehe s~ppliche originali, presentate al papa Il
Verso la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo fu sottratta ai notaila e se~na~e da lUI, chefmora sono state nnvenute, risalgono al pontificato di
competenza in materia di disbrigo delle petizioni in questionidigrazia;delle Bomfacio VIII e s01;10 co?serva~e oggi nell'Archivio della Cotona d'Aragona
quali fino ad allora avevano dato lettura davanti al pontefice,36 ed entrambi i a Barcellona.4o Per il penodo di Urbano V, GregorioXIeClemente VII si
compiti furono affidati ai referendari, una categoria di funzionari di recente poic?nserv.ato, in .un mal?-~scr~tto di Reims einuno diParigi,41 un numero
creazione.37 N e1 XV secolo vi partecipava anche il datarius, titolare di un maggIOre dI suppliche ong11lali approvate. 42 Infine anche gli ordinamenti e
le regole di cancelleria dei secoli XIV e XV offronoutilichiarirJ:lenti.
. A partire dal pontificato di Benedetto XII le petizioni in questioni di grac
Davidsohn, Petitions-Burrrau, p. 639., sembra che allora l'uffici6,di ilccett~~ione4eIl~sll;~h
ZIa che erano state accolte dallo stesso pontefice, dopossere state datate43
che sitrpvasse nel palazzo lateranense; o aIrrleno l, "in introitu primi hostiiquod fust()dit veniva?o mandate da.l ~zionario .che le aveva datate a un apposito ufficio:
Fortunatus", venivano scritte certe petizioni da inoltrare al papa. . . . .. la regzstratura supplzcatzonum ubicato nel palazzo apostolico.44 Nel XIV
33 Cfr. pi avanti, capitolo undecimo.
34 n caso raccontato in Wilhelmi Chronica Andrensis (MGH SS, 24, p. 684-773: 738)
dimostra che il papa stesso faceva consegnare ai notai le suppliche presentategli:per iltr:m,ric
te di unostiarius Innocenzo III invia a un notaio Rainaldo' una petizione che gli stata mql- fine del Medioevo si distingue nettamente tra i referendariide grazia e i referendariide iustitia
trata (~m:agistroRinaldo notario deferenda dieque suo ealegenda precepit").NelXIV.s~c. o re/erendarii com';1issionum; probabilmente, per, questa distinzione risale aepocapianti-
Clemente VI eman una disposizione severa contro ilmalcpstume. <ji porgere sppliche) ca. Uno statuto di Alessandr? VI del 1497/98 p~r i referendari di entrambe le categorie
pontefice nel corso di una seduta concistoriale, odi getta~glielequandollscivaa.ca:,an0 s~atopubbl. da Baller, ProvzslOnen, p. 38 seg.;nsale al progetto di riforma del periodo di
(Bliss,Calendar ojEntries in the Papal Registers,l: Petitions,p.VJl); . < . ;;;c;" DIsto IV (Tangt.Diepiipstlichen Kanzleiordnungen;cp.380). . ...... :" j '
35 NeLXIII sec. le petizioni di cardinali non dovevano essere lette .dai notai.Invece~ car- ..' 38 Della nascita di questo ufficio e delle sue funzioni dovremo trattare pi~vanti.
dinale che ave:,aottenuto una grazia inviava la supplica approvata e munita.del suO.~ig\llo al 39 Cfr. ilcapitoloundecimo. . .. . " .... . ..
notaio_che poi procurava egli. stesso oJacevaprocurare la stesuradeUaminutil.AJ margine 40 De\,o questacottese informazione a HFinke'>.>d < ." ',' .:. '.' 11
("in margine grosse lJ..1ittende ad cancellariam'?:groSsa non P? qui .significare Jaste~t1taa 41 Ho studiato pe~sonalmente i due manoscritti einaltras:d~netratter pi'ampiameti'
buono del doeumenf; poich il notaio non avevanientea.che fa~econ q~es~a;e~essa~o:,e te:Intanto sul manoscritto di Reims cfr. Ber1ire;Archivesp0tltzjicales, 19,07,p.A56seg.;
va essere prodotta solo in' un momento successivoneVa ~~celle51a;prefenre! le%~eFegratze. e 19p8, p.19~eg.;sulmanoscri.~todiParigi,liper\,enutodaCar'pentras, cfr. Liabastres,
lO .pensate aunerrore nella comune fonte della nostra tradiZIone manoscntta)ilnotlllo.annota-
va incjuestocaso:'~nonlegi,sed dominustalis cardinalis mandavit"(Tangl,Diepipstlichen
KJJnzleiordnungen,'p.66, 3). . '.' . " ' c ., ,.<,'
Decouverte aCarpentras 1epzeces manuscrites du XIVsicle prvenant de l'drc.hevech
d'Embrun(Annalesde la Socit d'tudes provenales,l);p, 168seg.< ...... .". ..I
42 Tutte le altre supp!ichede1.XIV s~c. checi sono giunte aldifuoridei registri sono prive
;. 36 Sulla loto attivit nell'esporre le petizioni al papa, cfr: ora ancheHeckel(vedinc.?);p. della segnatura papale; SI tratt,a di suppliche destinate a essere inoltrate, ma chenon lo furono
216 seg.ep.220 sego Nella poesia di EnricodiWfuzburg, il notaio chelegge lt;'Petizionial 0'pp~re dicopie di su~pliche p;ese~'ltate che il.petente trattenne presso, di s: In questa cegO:
papa viene perci 4efmito.lector, ma questo non era un titolofficiale.Secondolvv. 419seg. na .nentr~o le suppliche deli arCIvescovo Pileo, del 1371 c., oggi conserv~t:nell'Ai-chiVio
di questa poesia accadeva talvolta che un notaio annullasse alcune.. petizioni senzneanche ar<::lvescov4e di RaV:enna, ~he sonostate pubblicate da Tar1azzi, Append{ce, 2; p. 318. Un roto-
darne lettura. Ma;se questa informazione esatta; ci era possibile solo .nel caso incui.Ja lo pergamenaceo di suppliche, non segnato e risalente al tempo: diCleItlente VII;fu inserito
petizione non corrispondesse alldormeprescrittedagliusidi cancelleria... _.- ,'" ," nd manos~rittodiReimsn.831 enecostituisce l'ultimo foglio; Inoltre copie di supplichecoll
37Altempode1kdisposizioni. di NiccolIIIdeHP8 (Tangl,.Die piipsflichen ? senza ~egnaturaii;rono raccolte daalcuni procuratori e ci sono cos pervenute (cfeBerlire,
.KJJnf}eiordnungen, p.72 seg.) i notai partecipavano ancora alla redazione. delle litterae degr.a-
tia e dunque a loro toCcava anche probabilmente il disbrigo delle suppliche in materiadigra-
::n ct
Suppltquesde e17fent VI,p.~I, e ?chw~: D~s~?rmelbuch).Qull!lto al XV sec., poi, si
e conservato un ampiO numero di suppliche ongmali, gla note da tempo.: ..
zia. n primoreferendario che posso documentare (cfr. ora ancheHeckel, ibid.,p.216),"mag. 43Sulladatazione delle suppliche cfr. pi avanti, capitolo undecimo.'
P. de Hispania",ompare a partire dal .1301' (Finke, ActaAragonensid;l, p.l02; Gesta abba- 44 Gossecondo la quintaVi'ta BenedictiXIl (Baluze, Vi'tae,l, coL 232seg.) eIa Pract:a
tum tnonasterii S. Albatli;.2,p.57;;,Gottlob,Die Servitientaxeim .13: Jahrhundert,: p.175kn cancellariae del 1494 (ed. Schmitz-Kallenberg, p.-20; cfr. anche Hiller, Provisionen,p.19).
cambiamento nella ripartizione delle competenze burocratiche sarclunquavyenuto ne1 Nel frattempo pare che nel 1466 l'ufficio .fosse alloggiato nell'chiesa di S.'Maria in Via Lata
frattempo. - Possediamo scarse notizie sull'organizzazione,dell'ufficio dei referendari. Alla (cfr. Gotdob, Cameraapostolicd, p; 142,nt. 2). Per la tegistrdtura supplicationum Innocenzo
'-,-_o
688 Registrazione delle suppliche Registri delle suppliche 689

secolo e probabilmente anche all'inizio del XV, tale ufficio era subordinato della veridicit di queste asserzioni. 5o Dei suoi registri delle suppliche,per,
.' al vice~ancelliere; durante gli ultimi decenni del XV secolo, per, dipendev;a non ci pervenuto nulla; la serie superstite di questi registri inizia invece dal 14
12 dal datarh 45 In questo ufficio si annotavano i nomi deipetenti in un elenc? pontificato di Clemente VI e, per il periodo di questo papa e dei suoi suc-
che nel XV secolo definito liber de vacantibus. 46 Dopo. che il petente, oil cessori, Innocenzo VI, Urbano V, Clemente VII e Benedetto XIII, compren-
suo procuratore, aveva constatato da questo elenco l'accoglimento.dellasua
supplica, toccava a luifare la richiesta ~he1~sul?plic~Ve?i~seregi.s~rata; l~
registrazione era. effettuata da uno degli scr1tto~l deli uffipo(clerzczo.scrz-
bentes registrisupplicationum).47 N.on ap?~na pOlla trascr~zlOn~su1 ;eg~s~ro quaestus illicitos beis fieri contingebat". Oltre che perowiare a questo abus>, illm)vyedi-
era stata collazio!).ata con la supplica ongmale da unodeicapldeliufficlO, mento di Bt:I1edett() XII potrebbe essere stato causato dalla falsificazio~edeUllsu.as7gnatJ,1~~
dalui scopertanel1335" della quale EI).rico diDiessenhoven (B6hmer,P?ntes, 4,p.24)Ja,c,
che nel XIV secolo avevano il titolo di registrato m supplication?ttn48 (ma nel conta: "para intellexit, quod quidam de suis familiaribus tam clericis. quam laicis peticidrs
XV erano di solito chiamati magistri supplicationuml, quest'ultima veniva signabant;ut papa,eteas sic signatas cum aliis per paparl signatis miscuerunt, tsic:cancella,
trasmessa al vicecancelliere; Benedetto XILprescrisse p~u;ticolarilllisurepre" riam. transibant cum veris petieionibus quas papa ipse maqdavit me!lse predic:toeircaf7s~1ll
cauzionali per questo invio del quale era incaric~to unchieric?giu~ato.;. sancte crucis exaltaciohis". . '
Che Benedetto XII abbia introdotto anchel.usodella registrazlOnedelie 50 La menzione, in un catalogo del 1594 dell'archivio del palazzo di Avignone (Denif1e,
Die Universit'ten des Mittelalters, p. XX), di un fram.mentodi .un registro delle suppliChe
suppliche ci riferito brevemehte dalla seconda Vi~a,diques~~ p~mtef~ce e risalente al primo anno di Clelllente V potrebbe dipendere da una confusione con Clemente
13 pi estesamente dalla sua quinta biografia,49 e non Vl e,neceSSIta di dubitare VI (cfr. Berlire, in Suppliques de Clment VI, p.X);equello che Munch-Lowenfeld,
Au/schlusse, p. 70, cita come estratto di suppliche del periodo di Giovanni XJClI~ solo la
copiadiun rotolo di suppliche svedesi, come giustamenteosservaSchwalm,VasFormelbuch,
p. XXXVTII;esso 7quivale al rotolo di suppliche del codice di Reims, n. 831, cit,lltosopra~a
VIII nel 1490 eman un apposito regolamento mediante la bolla Etsi de cunctis\Tangl, D~e nt.42. Tanto m.enosi dovrdubiiaredell'attendibilit delle due VitaediBenedetto XII m
papstlichen Kanzleiordnungen, p. 425). Gi Sisto IV nel 1472 aveva adottato alcunI prowedi- quanto. il racconto della.<.J.uinta Vita sulle.misure' p~ecauzion~i relative all'in~odell.:sul?pli:
menti al riguardo (Tangl, ibid., 1'.193). .' ........ che in canceUeria ora'confertnat dalla regola di cancellerIa pubbl.da Telge, Papstlzches
12 45Cff. Celier,Lesdataires,p. 93seg. . . . .' .... ."o' . / / ' .
Kanzleiwesen,p. 431, n.9.L'opinione di Baumgarten, Apostolische Kanzlei, 1'..18; il quale da
46N'el :xv sec. le suppliche venivano poi legate una dopol'altra con una c~rda,prob~bil_ una supplica del 1343 (ibid., p. 22) ha dedotto che la registra:ura suppli~ationumdeye ,essere
mente nella sucessionenella. quale erano pervenute. alla registraturasupplzcatton1jm.(cfr. esistita gi prilI}adiClemente yr; d?vuta solo a un e5lu~voco ampIame~t~ c~lanto da
Shmftz-KaUenberg,Practica cancellariae, 1'.20:."et suntomn~s suprlicacione~,ligatead Berlire, inSZ!Ppliques d'InnocentVI, p. VIII. ne~essano'mvecesoffermarslplual~ngo
rubeam cordam et signate, quo die venerunt et in quo latere reperlantur l. Come gIa hanota- solo sullasupplicapubblicat e 'coinmenUlta da Schwalm? DasFormelbuch,p.}?, n.52, ep.
to Schmitz-KaUenberg, ibid.,20, nt. 3,qusta lafilzaofiltia,dicui si pa~lainTarigI;Vie x:x:xvI seg:(cfr.anChe Berlire,. ibid.,p:Xseg.);nella quale un decanoanonlm(j,: avend()
papstlichen Kanzleiordnungen, p. 389, 2, ep. 405, 6. A parteJa.registrazj()llenellz~er de perdtouna supplia segnata dal papa, lopregavadi rirulovargli lagraziisull?,'.rqnes,si()119
vacantibus, alla parete dell'ufficio diregistrazione si ~pp:ndevaunf()glio ,co.I1I'elen~od~e dellaqualeilpontfice. aV'rebbe potuto informarsi "per, registrUl?dominiB. $tephaI:ll';.:~~
s\lpplichellppr<watein unert() giorno e questo foglio rImaneva ~ppeso;lfinoalgIOrn~ m questa supplica appartiene al priodo diGiovanni X?G!,co~e Schwalm supp?neP?ICh.e
cui ilpontefiesegI!yadi .!l.uovo .lepetizioni (cfr. ~an~I,~bid.,p.:3.34e413, e SChlI}I~Z identifica 'il' 1B:Stephani" qui' menzionato con il notaIO omonImo del quale abbIamo SUffI-
KalleI1betg, ibid, ~F). 2Q,nt.\4)..Non sappiamo se questIUSI eSIstevanogIa nelfIYsec.~ forI.~ eientinotizie (su di lui cfr. Schwalm Vas Formelbuch,.p;13 7 seg:), :dovremmo allora conget-
i .resti di fili, che ancora oggi sono visibili sulle suppliche originali.del:xrv sec. e del qllall tutre l'esistenzadi registri delle suppliche gi prima diBenedetto](JI. Ritepgoinfatdins()-
parla Berlire, Archivespontificales,1908, p.; 35, non;haimo.nulla a chefareco~qllesto,e stenibilela spiegazione di Schwalm, secondo cui il registro citato in questo passosarebbeUllll
devono essere spiegati inriIodo diver~o (cfr. pi avanti). .'. .. . ......., . . . . sorta di registro priyatodel notaio "B. Stephani~.Come.notaio,"B.Stephaqi"'llelxry:sec.,
47 Secondo la costituziolle diInnocenzoVIII, sopra citata alla.nt.A4, CIO doveva accadere nonavrebbellvut'lpi nulla.a.chefare exoffieioc:on suppliChin questioni di grllzia;.a.ll1enO
entro tre giornid()pdl'assegnazione(la distributio)della supplica all0scrit!o~e daparte.~el che non fossestat'contemporaneamente anche referendario(gliscritti indirizzatia)ui e
cap()deWufficio.,.... . ,....... ' : . . ':: . ', . pubbl.daSchwalm,Reise nachltalien, p.741,non sono s;tpp~che), n abbi~o alun.noti-
48 Cfr. Berlire,Arc.hiv~s pontifica,ls, 1907, p. 462, n,13. e)4 e passz/J2.SUllo. st.ll?endio del zia di registri p[ivatitenuti da singoli funzionari della cancellerIa papale; quali s?no congertuc
registratQre,s $upplicationum palat' intorno alla met delXIVsec. cfr;~aller, Aunezchnungen, rati da Schwalm..Del turto etroneo infatti quanto osservaE. G611er; Zum Regzsteru;esen der
p. 38, In ,un primo tempo pare vi fosse un solo registratore; verso lafme d?XNsec. vene Audientz'atontradictarum; RQ,18 (1904), p. 102,suun,registrodell'auditor LJgo Geraldi, Che
erano due, e di due parla ancora la F'ractica cancellariae del 1494 (ed.SchInltz,~allenber~,p. dovrebbe provenire dalFaudientialittera~umcontradictarum; nel 9ualeSchwalIT1,Da~
21). Inxeceilprogett() diriforma di Sisto IV (Tangl, Vie p'pstlichenKaf!zlezordnzmgen; p. Formelbuch, p.XXXVII,scorgeun caso del tutto parallelo; UgoGeraldi non era ffa,tto audz-
385, 39) ne prevede quattro, e occorre supporre .unnumerosuperioreadue'aI1ch~. dal tor litterarum contradictarum, bens auditor sacripalatii; e il codice di cui tratta.G6~erp()n ~a 14
tenore della costituzi()ne di Innocenzo VIII citata sopra alla nt.A" (cfr.:anche.$Chmltz- niente a che fare con l'audienfialitterarum contradictarum;che non tenne maI regIstrI verI e
Kallenberg, Practica ca,ncellan'ae, 1'.67, nt. 4). Secondo questo testo pare che sLalternassero propri; invece su~icientemente accertato che gliauditores s~cri palatii eral1()tenl,ltillc?~lJi:
settimanalmentend sefirizio; il funzionario di turno viene definitoniagisterebdomadarius:",., lare un atto scritto, chiamato anche registrum, suoglli causa loro assegnata,e pe~fare CIO SI
13 49:Baluze,Yitae, 1, col. 214 e 232. La quinta Vita aggiunge Che in precedenza"ipsae sup_ servivano di un notaio (cfr. Tangl,Die p'pstlihenKanzleiordnungen, p. 88, 25};ldocumen-
plicationes praesentabantur per camerarios domini papa~~t peralios... unde frequenter ti illustrati da Gollrrientranoin questa categoria. Anche gli xaminatores dei pauperes
690 Registri delle suppliche Registri delle suppliche 691

de 99 volumi,51 i quali rimasero a lungo ad Avignonedopoilritornodd son?copiate in tutto.~ lo!o tenore, compresa la decisione del papa e la data
15 papi a Roma e solo pi tardi furono trasportati a Roma assieme ad altro ma" aggmnta sotto ques~ ultlma;55 alcune note al margine facilitano l'occhio
terialed'archivio. Finora non sono stati rinvenuti registridellesupplichedj. nello ~~orr.ere le pag~e, e pare che si vigilasse con cura sull'esattezza deUe
altri pontefici del XIV secolo,~2 ad eccezione di un volume del priodo di tras~nZlOD1alle quali potevano essere apportate correzioni successive solo
Bonifacio IX, che vicissitudini prodigiose e finora non chiarite hanno fatto con ilpermessodeisuperiori.56
finire in terra tedesca nlla biblioteca regia di Eichstatt.53 Poi, con Martino Pe! quanto possibil~ ricavar.e dalle ricerche finora svolte, i registri delle
V, inizia la serie dei registri delle suppliche conservati una volta nell'Ar- suppliche del p~lffiO peno~~ av:gnon~se contengono solo le suppliche ac-
chivio dellaDataria e portati ne11892 nell'Archivio Vatican();~ssierneaquei colte dalpontefIc~. Le petlZlOD1respmte venivano di solito distrutte; solo
99 volumi del XIV secolo costituisce oggi .Una sezione a sstanfedell'N~ quando su un foglio o rotolo accanto alle suppliche approvate si trovavano
chivio, che, per il periodo da Clemehte VI fino a Pio VII; compr!lde com, anche quelle.non approvate, queste ultime venivano. copiiitein tutto ocin
plessivamente non meno di 7011 volumi, dei quali 1121risalgorloal XV parte, .mapolcontr.assegl?-ate da un'annotazione per segnalare ,che erano
secolo e ai primi tre anni del successivo.54 Inqusti registri lsupplih stat~ ngettate.57Altn~entl solo p.er una svista poteva accadere"chepetiiion:i
respmte fosser? trascntte nel reglstro, e quando ci avveniva lo si annotava 16
sempre a margme.5 8 .
P~r quanto ho potuto vedere, ailchele suppliche che ilvicclU1celli'"ere'.era
cterici,'che, secondo un passo.in Lettres de Benolt XII (1334-1]42), ed. A. fierens,Rom autonzzato ad approvared'uffi~iosenza che fossero lette alpapa(egli usa~a
1910 (Analecta Vaticano-BeIgica, 4), p.151, n. 344, citato da E. Ottenthal, MIOG, 34 (1913),
p. 366 (cfr. Berlire, in Suppliques d'InnocentVI, p, XII), avevano registri propri, non erano
la ~ormula concessum" mentre il papa sottoscriveva con fiat),59 all'inizio di
funzionari di cancelleria e a mio parere di loro registri non si pu dedurre l'esistenza diregi, solito no~ furon? reglstrate. Sul verso delle suppliche originali a noi penrenu,
stri di notai. N,Jnfine, lecito scorgere un qualche parallelismo tral imbreViature dei notai te dal'pen~do di Ur~ano Ve Gregorio XI si annotava regolarmenter~vyenu
camerali di Enrico VII, cui si riferisce Schwalm, e le congetture da luiformulate peispiegare tareglstrazlO~emediante una R, spesso aggiungendovi l'indicazionedelvolU:-
la supplica: le imbreViature sono cose del tutto differenti dalle copie.deiregistrLln gerierale me~delfogli07ul quale la copia era stata registrata; taliannotazioturriafiano
tutta laspiegazioriepropostada Schwalm in relazione alla supplica da lui studiatllirilltile;e
infatti non siamo n costretti.a collocarla nel pontificato di GiovanniXXII' n aidentificare
.de~ tutt()'quaridQle suppliche eranosegnllte dal.vicecancelliereenon-d~p()h~
il notaio iVi. menzionato "B. Stephni" con il notaio di quel papa che gi conosciamo, E infate teflce.. ~che nelracconto. dlla Vita Benedicti XII sull'introdiizi0l1:e d~4:U:s6
ti, se le suppliche pubb1.da Schwalm coni n. 49 e 51, vrig0l,l0da lui datate {p.'137)ai primi ?ellareglstrazio~e si~pa~la solo delle suppliche approvate dal papa. E llifine
anni di pontificato.di Benedetto XII, allora anche il n. 52 potrebbe bencdere;i\el,period. di mun vol~e de~ reglstnAelle suppliche di Innocenzo VI sitrovaunasuppli,
questo papa; il vescovo .Giovanni ricordato nella supplica, morto dopo il sesto anno di ponti-
ca7egIl~tadalvlcec~~celliere.cob laparolaconc6'ssu1JZ,che,registrtaJfper
ficatodel papa (26 dicembre 1339'25 dicembrep40}i potrebb essere.GioyannhdiptrechF
(morto ilI ~. giugno134l),.0 Givanni di Losanna(1J10rto il 15febbraio 134 I). chiar9 :illoril h:..
suo()rdirie, successlvamente cassata con l'a'pposi;>;iotie.dep.~nta:~'~@~
Che anche il "B. Stepnni"ciFato nella supplica non devessere identificatoconJ'omonirrJ.o lata de mancl:ltodomini cardinalis,quia nOll debUit registrati".~oProbkbil, -, ,'" '-":"'."".>.:--:--" .. ,._-;::,:

notio, ma con un registratore delle suppliche di Benedetto XII; il n01J1e ta!inente,comune


Che non si pu sollevare alcuna obiezione contro questa ipotesi. Un registratrecd~esuppli,

L'ipo~e~idi.leder. in Romische.Quellen ZUr Konstanzer BistUtnSge;chicite,l'~:{iiv.


che "R Stephani" ompareal tempo di Gregorio XI trail1371 e il1375 {Berlire,'J1rc1:nves
pontificalesi1908, p. 43}, ma non sar identico al nostro; invece nulla Vieta disorgereinque- " 55
st'ultim6 colui Che Viene menzionato in un documento di Clemente VIdel'1345pe11'annota, se~on~o cUI. 1rewstraton delle suppliche avrebbero ricopdotto le suppliche'~a una. fotJIla
zionesul1a plica: "ptoB.Stephni infirmo A. de Fractis" (VatikanischecAktenzr;D~utschen umtan~ ,chec~n!5lungeva.~a brevit dell'esposizione la sostanzade1cQutenuto",di.urta
Geschichteinder ZeitLudUJigs des Bayern, ed.S. RiezI,IllnsbruckJ89i,p~S02,n:;2227),e erroneltaquas1 ~nconcep1bile. -.Dr-facsimile delle suppliche di Clemente VI si troyin
che dunqe allora ra scriptor.Ancora un'altra spiegazione, che. rinVierebb a un'registro dei Munch'nOps!ysnznger,.73;un ~acsirn!J,e delle s?ppliche di IllncenzoVI allegato'al saggio di
procuratori; stata jJroposta d~ E: Goller, ZSR,32,Kan. Abt.,! H91l},p.3.88;nanon Kehr, PapstlzcheSupplikenregzster, plU volte Cltato. .. ". . .'. . . .... . . .' .............
credo si possa pensare il un tale registro, che era priv di qualsiasi forza probatoria:;; . ; 56 Up'ec~<';z~one datadai registri delle suppliche di IllnoCerizoVI,oilineno dal tofuo.28
51 Cos secondo ilcalcolo diKhr,Piipstliche Supplikenregister,p.87 seg., dalqualediyer, dI q~est1 reg1stn}cfr.Lux,Besetzung derB~ne/tzien.; p. l]seg.}., ..
gono, i, dati di DenifleediPalmieri, .ma che.coincide.'con quello. di Berlire;Inoltrenella 58 Ad es. ad zstampap'a no,! resp:mde~,oppure ista. non signata est. .'
Biblioteca Barbiinl, ora perveimtaalla Biblioteca Vaticana, si trovilvan regisriClellesup- '; ,Ad.es.;Non .debuzt .regzstrarz, quza non erat szgnatai oppure Notaqu;d ista;noh erat 16
pliche diClementeVII (dr.Khr,ibid., p,102, nt. 2). . ' " .' , > szgnata etregzstrataestex znadvertencia. . . ;
15 52 Da un documento di. Gregorio XII .(Baumgarten,ApostolischeKanzlei,p.51 seg.) si .59 Maggiori particolari al capitoloundecimo. ' . d . ' . ..'.

ricava che gi nel 1412 i registri delle suppliche di Innocenzo VII erano andati perduti. 60 C:fr.~eh~, P'pstliche Supplikenregister, p, 101. Unaseconda annota~ione<::onilto!zce;
53 Cfr.Erler, Supplikenregister Bonifatius' IX,p. 487 s e g . . . ' : . ' / 0 .sum .nel reg1stn delle suppliche (Khr, ibid,} di.IllnocenzoVI non si riferisce alla.richiesta
.54 Cfr. H. Denifle, Entgegnung aufdie Kritik G.Kufman1Jsin den Gottingischenf,elehrten accolt~dfJ1I:~ntefice med!ante il /t'at, ~ens a l;lna modifica della data disposta posteriormen-
Anzeigen,ALKG,2 (1886), p. 337-352: 350; Erler, Supplikere.g{s!er B(}nifatius' IX, p.487: . te. Tali modifIche successIve (reformatzones) di una grazia concessa dal papa venivanospesso
692 Successivo iter delle suppliche di grazia Successivo iter delle suppliche di grazia 693

mente, per, gi prima della fine .del XIV secolo fu ordinata la registrazione Talvolta agli a.bbreviatori veniva consegnata non la supplica originale, ma una 18
anche di queste suppliche; tuttaV1a; almeno nel 'XV: secolo, quelle ~pprovat~ sua trascrizione ricavata dal registro delle suppliche, prodotta nella registratu-
dal vicecancelliere, e successivamente anche quelleac~olte da '.altrI 'delegatI ra supplicationum e autenticata dai funzionari superiori di taleuffiCio;64 que-
del papa,. furono registrate in al~ri volu~i, diversi da q~elli c~e .contenevano ste copie venivano poi trattat alla stessa stregua delle suppliche originali.
17 le suppliche segnate dal ponteflce~ COSl che da allora ID pOl V1furoJ;lodue Erano consegnate alle parti se la supplica originale si era smarrita; ma, secon-
serie parallele di registri delle suppliche.61 . '. .. '. . ... . do una regola di ca.ncelleria di Clemente VII, ci poteva avvenire solo ,con il
Le suppliche registrate, dopo che erano state nconsegnatealla cancellena, permesso del vicecancelliere.
venivano distribuite tra gli abbreviatori che sulla loro base dovevanop~ep~ra~ Nel XIV secolo le minute preparate sulla base delle suppliche venivano
re le minute dei documenti. Come abbiamo gi esposto, nel XIV enelprlffil cucite a quelle. Su una supplica originale si conservatofino adoggiancora
decenni del 'XV: secolo la distribuzione era effettuata dal vicecancelliere? dal un pezzo della minuta che un tempo vi era attaccata; su molte altre si trova c
suo supplente, poi, quando gli abbreviatori di c~celleriafuron? da PlO II no ancora i fili della cucitura o sono almeno visibili i buchi attraverSo i quali
organizzati in un collegio stabil~,dal distroibutor di q:uesto c9lleg19;dop? la venivano tirati i fili. Resti di tali fili si trovano anche tuttora saIcuneminu-
sua soppressione di nuovo dal ~cecaJ?-celliere e, da Sl,sto IVm, p~l, dal V1ce- te originali del XIV secolo che ci sono giunte e delle quali torneremoapar-
cancelliere o da un abbreviatore IDcancato ad hoc, COSl come ,al prlffio;p~:eva lare.. Al margine sinistro della supplica accordata, o; se una supplica conte-
opportuno.62llcap? della cancelleria (o il ~istributor)effettuava ladist~lb~; neva pi istanze, al margine sinistro della parte delle suppliche che'eias~ata
zione apponendo di suo pugno una nota ID calce al testo della supplica. accolta, si rinviene spesso la lettera E (in formaonciale). $uppongOche Cjue-
sto segno venisse aggiunto dall'abbreviatore dopo la: stesura della minuta e
",:.:".,',:" ,.' .... -. .':.,
che significasse expedita. 65 . . '
orclirlatedalviceca11dliere: la supplica che conteneva la relativaistanka venivall:1hJ.'a~~e!1a Le suppliche che avevano ad oggetto solo questioni di giustizia di norma
da: modificare (cfr. iHacsimilein Berlire, Archives pontificales, 1908,tav.,2)ereg1strara,;as;s1e: non venivano registrate nei registri delle suppliche.66 Fino ad ora ne aVeva- 19
mea q1l,ella:C9s si~piega Ili ma!i~iorparte geJJe supp4~h;segnate, C()Ilcpnce?~~11! ne15egl~tJ:1
di. Clemente VIe. citate.. da B~rliere, m ~uEpltque~.de.tem,ert!XJ,. p.XftlY,g~09abll,Te,nf,e
(per vii della notatriarginale: "correctain. SllPplicat)one Pe,f do~unm::;y!ceCan~Ua~11111l.)
anche iF cas del 1343 (ibid:,n: 448); Nel doclllJ1ehto pub~LlllR.-0!1t!schf o..uelle,t!}0 r . . ..'"

KofzstanzerBistumsgeschichte, J ,Ii. 93, la segnarur conces~ums!trova mvp ~UIlto,sol~clillll nome' dcll'bbreviatore)"P[etrus]Patripi[lonensis]" . Berlir~,Archivespontificales,'1908,p.
ampiorotullfs, .cos che la sua registrazio?~ facilmentesp~7~a?ile ..'. .,. c"' .." . ...... ;'>/. 41, ha letto male questa nota fraintendendone il significato;aocheKirsch,AndreasSapiti;p.
17 ". '.. '6lS u iregistridelle, suppli~edclla filte, dcl.XIV fellmg:l? ~~, .xy.sec.sappIa,.wgJ!:B;()fJl 588, ha parimenti interpretato in modo erroneo altre note aoaloghe' nelregistro'del'ptocura-
poco; liffiitataffienteai re,gistri,ai.E~geruo IYil cOfltnb.utoIDlg4.o~e.e,~~to~all\m;';(Orw'Z toreSapiti pposteasuppliche risalenti al periodo del vicecancellietePietrodiPalestriha.
Germanicutn,l,p:XVseg.Pel dieCl vOlumI del s1l,()pr~() anJ:lO di I?on!!fi~llt(),.()!tof?J:lt.~fl. L'error~perstato rilevato gi da Baumgarten e da Goller e ora stato re,ttificato,aoehe da 18
gonsuppliche segiatedal papa con ilfiat e due quellese~atelalvtcecaocelliere con il CO?: Berlire, in Suppliques d'InnocentVI,. p.xv. - Nell'unico volume. deltegistro dellesupp~che
cessum. Tuttavia ipezzi,segnati dal capo dclla canelle~la alla p~eseJ:lza de~papa (cfr, plU di Bonifacio IX che si conservato (dr. sopra),ne1margine superiore e spesso a11Sheinquel-
avanti, apitolo undecirilO) erano trattat.i come se fossero statl acc.?r~~tlda~ pOJ:ltefIce. lo inferi?redelle copie delle singole suppliche . si, trova!!oalcuninomicheEfler;
Secondo Denifle DiI" Universitiiten desMzttelalters,p.:XX, nt.44, P~roLglli sottotJfbaJ1o V; SupplikenregisterBomjatius' IX.,p. 492, ha ritenuto fossero qucllidei funzionariiticaricati
Cleri1enteVIle,B.enedettc> XilIoccorredistinguere,dueserie di registri deJlesuppliche,Ne della stesura dclleminute, vale a dire degllabbreviatori o dei segretari.Seei fosse esatto,
qui;nnell suaedi:~ione delChartularium Universitatis' Pa,ri!i~n.sis; 0rella s::a opera La allora la distribuzione delle suppliche ai minutaoti el'an!l0tazione suilesuppliche:?rigirlali
dsolaiion desglisef,rnonaStres,hopitaux enfra1Jce ve~s le f!lz~Zeti :d~XYeszecle,Jv()U" sarebbero'lVenute gi prima dclla registrazione. Questaiporesi, per,' cblJ.tra~tereBbecofi
Mi.colJ.1897~99, dove spesso traria dei registridellesuppliche,eglichlansce mchec()sa c.~~ tutto ci che sappiamo sull'iter burocratico dcllesupplicheancora alla fine del XV sec.
sistes.se. tale differenza. Se' quest'ultima'. equivale a quella constatatatla! Reperforzum Sicuramente, quindi, i nomi che sitrovaoo nel margine destro in alto non sirifensconoad
Germanicum, allora a gartire dal quarto anno di Ur~aooVsa~e9bero.st~te,fe,glstratear;shele abbreyiatc>ri, maa referendari che collaboravano al disbrigo dena petizione. . '. ..
suppliche Con il contessum.E lo s.tesso Kehr, ~iipstlzc.he SupplzkenregzsteriP,102,nt.2,o~ser 64. "Sumptum de registro" (cfr. Regulae cancellariaeGregorii XI, h; 59; ClementisVII,ll.
va che in un volume del registrodeliesupplichediClementevnprev~g~no le. suppliche 126; Benedicti XIII, n. 104;Martini V, n. 70 in Ottenthal,Regulaecancellariae apostolicqe,p.
segll!1te con il concessume che, solo eccezion~en~e si~c()ntrano conce~slO:r1 e~n illfat... ,. 35,118,139 e201). Nelmaooscritto di Rellnssopracitat sono iramaodatiparecchid! questi
62 Cfr. il capitolo sesto, aoche'sulmodo meUl velllva .effettuatala.distpbuzlO1l:eJ:ld XI-r tratisumpta;2 . . . .. ,' ... ' '. . . . . . ,
sec.,quaodo non vi eraoo aocora abbreviato~ di caoccllena eIes,,:ppliche nor:\Telll~llJ:l?regl 65 Cos sembra congetturare aoche Berlire, ArchiveS pontificales, '1908; p. 43seg:,
strate. Sull'uso alla fine del XV sec. cfr. SchmItzcKallenberg, practlca canceJla,rza.e'T?'~~" 66 Cfr:' gi 'Schmitz~Kallenberg, Practica cncellariae,' p.XIX, IiL2.Cos sitrova'ahche 19
63 Nclle supplicheoriginali di. UrbaooV, Gregorio XIe. CleJTI~nte \TI( anolgluntf e nsa- nella Practica.cncellariae del 1549, p. 8:~'Nota, quod litterae de iustitia nec J:lll11cnec0lln1
lenti al periodo del vicecancclliere Petrus de Monteruco,il cardinale di Pamp!ona,l~not~ fuerunt registratae": Tttaviapoteva verificarsi che il papa ordinasse la stesuradiun~ littera
della distribuzione risulta essere sempre dclla stessamaoo dclla segnatura con} conpessu,m" de iustitia per una petizione presentata sotto forma di supplica in materia digrazia,quaodo
fudunqlle scritta dal vicecaocelliere stesso. La nota'recit<:~[ecipe] Go' Barollls. (questo e il cio si trattava di un'istaoza la cui legittimit il pontefice voleva fosse stabilitamedia11te un
694 Suppliche di giustizia Suppliche di giustizia 695

mo avuto conoscenza solo dai formulari e da una serie di trascrizioni con- analogamel?-t~ si t.rava nei formulari di Buonaguida d'Arezzo undepetit cau-
servatesi inattiprocessuali, dalle quali si ricava qualche informazione sul sam commzttz talz ecc;;71 probabilmente per la formula completa aVeva lo
loro iter burocratico;67 ma nei lavori pi recenti sulle suppliche, dei papi si stess? tenore di quella riportata da Boncompagno da Sjgna: petit aS. v.,
parla poco di loro. Tanto pi gradita allora la circostanza che neLmano- quatznus... causam..' committere digneminz'.7 2 Nel XIV secolo era molto pi
scritto di Reims sopra citato si siano conservate sei suppliche originali, se- estesa, ad esempio recitava N. supplicat (o pro parte N. supplicatur) 5.11;;
gnate, aventi ad oggetto questioni di giustizia;68 esse ci danno alcuneinfor- quatenus causam et causas, que vertitur, vertuntur, et verti sperantur.inter N,
mazionicirca il loro disbrigo che non era stato possibilericavar dalmate- ex una parte et N. ex altera (o quam et quas movere intendz'tcontra NJalz~
riale finora conosciuto. cui... committere dignemini audiendas,decidendas et fine debitoterminqndas
Nella maggior parte delle suppliche in materia digiustizia l'istatlza consi- ~um emergentibus,incidentibus, dependentibus et connexis, cui si potevano
steva nella richiesta. di nomina di un giudice papale delegato chedQveva n;toltre congiungere la richiesta di concessione c1ispeciali procure elamen,
decidere un processo o in primo grado o in appello, oppure chedoveya ZlOne delle clausole di non obstante richiesteJ3 "..
20 porre rimedio in caso di violazione del diritto dimostrata odimostrabil. 69 Si Probabilmente gi nel tardo XIII secolo, e sicuramente nel XIV, ildisbri-
poteva inoltre richiedere, qualora un giudice fosse gi stato delegato, di go dellesuppli~hein materia di giustizia, quale ci noto, venivadiSQlito
accordar.e a quest'ultmo determinate procureo.incarichi, ad eS.di,concec effettuato dal V1cecancelliere,74 il quale a seconda dei casil'ichiedeva.an()n
dergli il mandato di esecuzione di una sentenza odi inasprimentodllastes- richiedeva il parere del papa, ma su questo torneremo i?i:,in)~,
sa, L'istanza a delegare giudici, che di solito era preceduta da un'esposizione N atur~ente non era escluso che ilponteficestssoprendesse unad:~cisio-
del fatto presentata dalla parte che ricorreva o si appellava; viene riportata ne alnguardo;ma. allora. sembra che di solito l'incaricovenisseafticlato.al
nel formulario del cardinale Guala70 con la breve frase undepe~z'tiudices,e giudice non per iscritto, bens oralmentdvive vocisoraculo),75.se~enivart9 21
delegati giudici che dovevano svolgere il loro mandato fuori.d~Ua Curia (la
f<:rmulacliautarizzazionerecitava alloraconcessum quod committatur in Pare
tzbu~), all?ra la supplica era trattata cos come si usava fare nelle questioni cI,i
processo. Un esempio al riguardo del periodo di Clemente VI si trova in Bliss, Calendar 01 grazlae .sl0l:?etteva soltanto di registrarla. li vicecancelliere dunque, dopala
Entries inthe Papal Registers, 1: Petitions, p. 81: il prioredi Wenloch fece istanz~ perottene- sua accettazloneeclatazione, la rimetteva a unabbreviatoreaffinch'sten-
re, assieme .adaltregrazie, anche un provvedimento del papa affinch ilyescovodi:f!ereford desse ~a ~u~a, e, dopo avere sbrigato questo compito, le si apponeva ia
e .altri visitatores del monastero si accontentassero di una procuratz'o, mentre essi ne.chiedeva- nota di spedizlone (la E onciale),76 Ma se il processo doveva tenersi presso la
nodue.JI papa decise: "Fiantlittere iusticie in cancellaria",Ql.lestasupplicafupoitrilttata
come se avesse ad oggetto Una questione di grazia e perci fu!1atura1rnenteregistrat~.Non '-~b
"'. -~.!.'.,

cos semplice invecespiegare.il caso della registrazione della stlpplicaclelmonastero,diSil1ern


rivolta a Urbano V (R(jmische Quellen zurKonstanzer~istumsgeschichte,l,p. 79,n: ?)8).Fu ~l-l'~ig~, Ppstli~h~sKtlnzleit!Jesen,_ p.-411. :,~"X:\
certamente. il vicecancellier,' non il. pontefice, ad apporvi .Iasegnatura, dato he).nanil la 72 Boncompagno da Signa,QE, 9,p. 151.. . ............. , "'''. c.~
sigla di approvazione; probabilmente per fu letta a parte al papa epercipudar~ichela "r' 7,. h~la fonnulazione dell'istanzil fosse sostanzialrnenteancora Jastessa n{ YJ.i.sec~;
supplica sia capitata traqulle. aventi ad ()ggetto materia.di grazia e segnate conternPOqlneilc dimostr!lto~a unas,:pp~ca a S.isto IV pu~bl. in Chmel, Acten$tucke" i,p.?66,n,.ig?;.M~Y;1
Illente, e siil stata cos inviata. assieme a queste alla registratura supplicationupt.'Signilicativaa questo c.aso il COrnrnlssano de.slderato ~:ill autore del documento menzionato gi n e!1astes-
questo riguardo anle la sua datazione c<;inla data di presentazione (cfr. pi avanti;apitq, sa supplica, cosa che non ho finora mal mcontrato nelle suppliche del x:ry sec.
lo undecimolcD'altronde la registrazione delle suppliche in materia di,gillstizia 11<::1 registro ; .' 74,Successivarnente anche in questa materia,comenelle questiorU di grzia,sllbentrarono
delle suppliche nOn era necessaria gi in quanto esse venivano inseriteneLregistr.oche doveva l :.efer~ndariche ayevanoun'autorizzazione speciale adapporre la segnatuta(cfr. TailgI,pie
essere compilato dai giudici incaricatidei processi (cfr.sopra,nt. 50)..... '.' ...... '.' ..........;,. ... papstltchen Kanzlewrdnungen, p. 203). . <n:. .
67 Cfr. ad c;;s. Mecklenburgische,sUB,.10, p.445;n.. 7143;18,p.504e>:507,n.iJ066(i. .>jf fr. a,d es.Mecklenburgsches fJ.~, 18,~.,252, n.10jlL ." .................'.,' L ' .i. n
Nell'Archivio .di Stato di Amburgo ho preso visione di una serie diregistriproc:essuali con . !'Jone dunqw::del tutto esatto CiO cherltleneSchrnitz-Kallenberg, Practu:a.cance,llanae,p.
copie di supplichein materia di giustizia.. . . ' ' ' ' . ' ' '.' ii' ..... XIX,nt. 2, secondo cuinellesllPplichein questioni. di giustizia sil~ebb~ ~astat disoiitQ,la
~. Una settima talmente mutila all'inizio e.alla fine da essere inservibile. Ma anc:heJe segnatura.Comesi .0s~erva~0l,1elt~sto, ci val~solo per la commissJag!i auditqresff':ip~ftJtti;
altre sei sono state pubblicate da Berlire cos lacunosarnente e an~he scorrett~entc;;chemi mar:0J?- per le .commtsswnes In parttbus.Conosaarnoinfatti un gran.nllffil':tQdici0CU1llen.ti con)
vedo costretto a rinviare allarnia edizione ormai prossima. . . . ..<..L?,.. . > qu~sl confenvanoquestecoptptis$iones.Solonel XV.sec., soprilt.tu.tto versola fiPe, ~vveIlIl~.in
20 69 Cfr,epi aVan~,"capitolo .lit!.decimo,.sull'opinione allora corrente:in ClJria.inrclazione cas: e~cezionali che il papa, invece di mandare una di queste commissfones, inviasse iI1 cpiiunii-
alla loto sfera di competenza.,>!,: chiaro che in questa sedenonsitr.fitt~rdellequestioni ~arlo,m un ~r~ve, .la supplica segnata e ne ordinasse 1'esecllZione (cfr. il b~eve d.el1'8 lllgllo 1475
concernenti ildirittoprocessuale (ondizioni perlanornina di. un giuclicedelegat<:Jecc.), .dato al vescovo ~ Lublan~ m Chm?, Actenstucke,l, p. 366,n. 12Q). Un: ca~osimile4sl!Ppliil
che nOn rientrano nella diplomatica. se!llla~ <;la SlstO IV; nprodottamSteffens, Lateinische Paliiographie,\av.117:il mOl1a~t~rodi S.
70 Cfr. sopra, nt. 21. GIOrgIO m A1gachiede chevenga annullata una commis~ioaccord~tada :f>aoloIJ;. Al1asupplica
696 Suppliche di giustizia

Curia, nell' audientia causarum {audientia sacri palatii, rota), allora il cancel" N~l~ s~colo,.inve~e, le. suppliche segrtate pervenivano pi volte, du'-
liere assegnava la supplica direttaIilente a uno degli uditori; 1'appunto da lui rant~ 1 d1ve.rs1 stadi per 1 quali dovevano passare fino alla redazione definitic
vergato sotto la supplica recitava: audiat magister N. et iustitiam faciat, cui in va di una lzttera de gratia, nelle mani dei postulanti o dei loro procuratori e
certi casi potevano unirsi anche altre procure, allo stesso modo come nella costoro, quando la stesura a buono era infine consegnata all'ufficio del si~il-
commissio inpartibus. Tali appunti con 1'audiatnon venivano datati;77 la lo per essere bollata? era pronta per la consegna, potevano riscattarledal
supplica non yenivarimessa a un abbreviatore, n visi trova una nota di custos d~lla car:cellena ver~ando una tassa modesta, per poi conservarle. 82 23
spedizione.7 8 In questi casi, dunque, non si redigeva .affatto un documento Questa e la.raglOne per CUl numerose suppliche originali segnate dei secoli
22 contenente lacommissio sulla base della supplica;. come apprendiamo dagli XV e XVI SlSono conservate negli archivi dei destinatari,s3
atti processuali sopra citati e come si ricava chiaramente anchedalle<note Dato che la co?cessione papale otteneva vigore di legge con l'accogli;
dorsali dei pezzi giuntici, la supplica, munita della not con Faudiat, veniva meJ?-to della .suI:phca,anche se non poteva diventare immediatamente ese-
invece consegnata da un cursor papale all'uditore scelto dal vicecancelliereo cut1va,. e pOlche la data della. supplica, come vedremo, era determinante
negli uffici della Rota oppure nell'abitazione di quesfultimo, e ci era suffi- pedadata del documento. da e~etteresullabase della supplica,indpen-
cienteper istruire ilprocesso.7 9 L'uditore. faceva poi copiarela$upplica4a denteJ:I.1ente dal momento m Cul sarebbe stato scritto, iricerte:circostanze
un notaio nel registro speciale che era tenutoa compilare in 'relazione a ogni le p~rt1,.dqpo'avere. C?ttenuto la segnatura della loro petizione, preferivano
processo assegnatogli.s o . . . ' . .. .... far'rmvlare.lasp~dlZlOnedel documento stesso. 84 Gi nelXIV secolo ci
Poich non sono state finora rinvenute negli archivi dei destinatarisuppli- d~ve ess~r~l ver!f1c~tospesso; e infattine1l365 Urbarto V, per porre rime'-
che originali approvate del XIV secolo concernenti qestioni di grazia o di dIO.a tah ntardl;d1~posechelegrazie da ltiiacordate dovevanoconside c
giustizia,rnentrese ne conservato un gran numero nei due manoscritti rarSl nulle se non SI fossero ottenuti i relativi documenti entro due mesi
sopra citati, che evidentemente' provengono dallacancelleriapapako . 'dal dalla loro segnatura. 85 ~rego~io XI port tale termine a quattro mesi,86 e
lascito di funzionari pontifici, si pu concludere che allora non si usavaancO' nel}418 fu esteso~ s~lf'lesl d~ ~artin(). V. 87 Intorno a questo peti()do,
ra rimettere le suppliche' accordate ai loro destinatari dopo laredaiionedei p~ro, .d~yono .e~~e1}71.Sf~t1n1!merosltelJ~Niyi di c()ns~guiiejlpossesso di
documenti'Jna che esse restavano pressola Curia. Dopo. il disbrigo dei telllti- beneflc~ e addltlttl1r~911strUlreproce~si per questop()ssess() sUlla pasesol-
vi atti d'ufficio pare che siano state considerate come cat):eprive.di valore. 81 tanto. dI una. suppltca appr0v.ata, risparmialJdodunqu~rcostiJegati~lla
~~dazIOn.e.d~l d?cume~t1.88E mfatti, a partire dal pontificato diMartino V
1 pontef1~ls~oppos:roen~rgicamenteaquesti tellt~tivi, enellereg<:>le di

principale, che .approvata, si aggiunge l'altra: "et quod expediatur informa brevis cuminser' c~ncellenasl t!OV~ r1I.?S~~Sa;I1ept~i1 c!ivietogipre4*re possesso di benefi-
tione presentissupplicationis", che anche viene concessa. Parimenti, alla supplica a Sist6?rv CI sullab!,!se c!i.talisupphche OdI servirsidi qtiestewtimeper:l;vyiare prq-
affinch cassi un Nocesso (riprodotta in. Lichatschev,' tav;.15), acclus~ anchkrichie~t'a: "et
perbreveS. v.", purees~a'accordata; e la nota dorsale (tav.16):"introclusoalbrev~ diS~\o IV
sped:sotto di 28. settembre 1475" si riferisce appunto a questo, Il1l).otivo della.richies.ta,che
anche nel caso del 1475 fu presentata dal petente, sar stato q\lllo di risparmiare sci c6~tl/?,: contraddice tutt'o Ci che sappiamo sia del periodo precedente che diquelIo successivo e si
nprun'eccezione cfr. sopra,nt66. ... . ' . ' . . . .... . . . -.
n
fonda probabilmente su un m a l i n t e s o . .. '.. . '
78 Su due originali di queste suppliche (che si sono conservatilsitrovanoinbass9llsini- 82S~tz-Ka!1enb.erg,Practica cancellariae,. p. 31 (dr. O. Vestrio Barbiani, In Romanae 23
straalune notsuccessivamente cancellate: una volta "impetra addasditas~;urt'.altra aula~acttOn~m et tu.dtctor.um.'!l?res introductio, ed. RO?1a 1574, p.la). .
"concedenda". Probabilmeritefurono scritte da unrefrendario~etreparavala~ecisioee C~r. ad e~.l faCSImIlI 111 Arndt'Tangl, Schrt/ttafeln, 3, p. 107.;.5teffens, Lateini-
del vicecancelIiere. . '.. .. . ... '. .. i.. .:,'; sch~ Palaographte,tav. 117; Recueil defacsimils l'usagedePEcole nationale des chartes
22 79 Se non mi sbaglio, iprovvedimenti papali indirizzati agli uditori, che ci sono peryenuti Pans }880,ta~. 67;.Sch~itz-Kalle.nberg;Practicacancellariae, tav.L Cfr.' inoltre il "com:
numerosiinon-sono commissiones, ma contengono disposizioni relative ana materiapr~ces' pendIO delle supplIche 'provementeaMonte .Oliveto presso. Sienain.Lichatschev
p.126 '.. " . ,
suale gi pendente davanti al relativo uditor;sonoin tutto disposizioni inlllateria di grazia.-
NelJllcregola di cancelleria diNiccol V, n.29 (Ottenthal; Regulae caricellariaeapostolicae, p. : Su quanto se~ueCfr.Schmit~-Kallenbe:g, Practicaca'ncellariae, p: XIXseg.
258), la prop()sizionerelativa'~superquibus apostolicelittereeonfectenorifuerint" .n9rl si 8i OttenthaI, ~ef.ulae cancellartae apostolzcae, p. 21, n; 32. . .....<. . .. '..
riferisce a commissiones, cOrn sembra avere supposto Ottehthal,ibid.; all'Indice,p,282:~s.v. ......... . ptte~thaI,tbtd.,p.29,n;31; Benedetto XIII (Ottenthal, bM,p.129, n. 32) ammise la
cOI1ll1issiones '~, rna a grdtidfilm. .. ...' . . . ' '.> spedizIOne, anche dopo quattro mesi, su ordine speciale del vicecancelliere.
so Una volta sill verso diuna.supplica originale in materia digiustizia ~itrova una nota di -.:~Otterthal, ibid., p;204,~,86; ,cfr: anche p.214,n.116.
registrazione che sar stata vergata dal notaio dell'uditore i... ......>
c' . . . '.' Che questa fos~e la ragIOne e dunostratotra l'altro dalla lettera- del cardinale Bessa-
81 L'ipotesi di Erler,Supplikenregister Bonifatius'.IX.,p.491iche. al tempo di. Bonifacio r:one pub?l. da Cernik, Supplikenwesen,p. 329: "cunieaclausiila, quodsola signatura suffi-
IX le suppliche originali siaristate riunite in volumi nHa, cancelleria pe{essere conservate, clat, ad evltandum magnas expensas in litterarum expedicione subeundas".
- "'-..._"-
698 Segnatura delle suppliche Petizioni a principi laici 699

cessi;89 Niccol V dichiar nulli e invalidi tutti gli atti processualiintrapre- sulla base eli tali suppliche, come avveniva anche per le commissiones agli 25
24 si sulla base di concessioni di grazie per le quali non fosse stato emesso ~ditori d~lla Rota di cui si parlato sopra, entrambe le categorieclisuppliche
alcun documento. 9o In unpnmo momento non vennero n datate n registrate;96 tuttavia nel
Ove dunque potevano entrare in questione diritti di terzi, ci si attenne al 1488 InnocenzoVIII dispose che pure i Con/essionalia in /orma"Beatissime
principio che non la supplica approvata, bens solo iLdocumentoredatto pater)) (rientranti tra le suppliche segnate, delle quali stiamo trattando) dovesc
fosse esecutivo, purnon potendo sempre impedire il verificarsi eli certi abusi. sero da allora in poi essere datati daldatario.97 Per il resto parevigesse1a
Invece ne1 XV secolo avvenne non di rado che si rinunciasse a redigere i consuetudine che ipetenti di tali suppliche poco. dopo averle ricevute ne
documenti veri e propri nei casi di concessione di grazieconcernenti's()lo il facessero fare copie autentiche, naturalmenteprovviste.di data.98 . .
petente, cio le indulgenze, le dispense o favori personali cliogni genere.9l A
tale scopo al termine della supplica si formulava un'istanza che recitava pi o Anche alle corti dei principi laici del Medioevo invalse presto l'uso di
meno cos: et quodpresentis supplicationis sola signatura sufficiat absque alia- presentare istanze. Gi a partire dal secolo VIII i formulari egli epistolari
rum litterarum desuper con/ectione;92 questa richiesta doveva poi essereaut(j:: contengono esempi.per la stesura di talipetizioni,99 e nei.compencli,dell'Ars
rizzata a parte~93 Poich dunque queste suppliche erano destinate a ~()stituire dictandi del tardo Medioevo troviamo istruzioni pio menoaCuratea tale
le stesse bolle, venivano scritte di norma non su carta bens supergamna,94 riguardo,lOONondi rado anche negli stessi documentiregi si fa menzione
spesso corredate sontuosamente decorando a .colori ID particolareJepatole dell'invio di petizioni sulla base delle quali i documenti erano statieil1essil0l, 26
Beatissime pater con le quali eli solito iniziavano; in genere eranoprobabil- e alcune di queste suppliche risalenti a quasi tutti isecolidell'epo~amedioec
mente prodotte a Roma. 9:; Poich non si redigevano documehtiveri'epropri vale si sono conservate fino ai giorni nostri)02 Ma, in Germania,icasinei

89 cfr.le. disposizioni diMartino V (Ottenthal,Regulae cancellariae apostolicae,p. iq4,n. 96 Un'eccezione data dalla supplica del monastero &s. Doroth~;.a Vieripa9~1472
86;p. 211, n.117), di Niccol V (Ottenthal, ibid:>p. 2;;7, n.2;;;p,?60,n.. 3')), di ~~t()JYe citata nella m. precedente, che datata. Ci spiegato dalla lettera del wdirial~13~ssari()l1e
InnocerizoVIII(Schinitz~Kallenberg, Practica cancellariae, p. XXI, nt. 2). ..'.. " .' che .r;e ottenns la segnatura(Cei'nik, SupplikenwefZ, p,89);Oltre allasul'l'lidlsuperga c
24 90 Ottemhal, Regulaecancellariae apostolicae, p. 258,n. 29. ... .' .... '.. '. ... i:::' '.' mena che si conservata; il cardinale fece segnare e registrar anche una sci:md'supplica di
91 I prini casi a me noti appartengono al periodo di EugenioIV:.dr.ades, Repertorium uguale tenore, vergata su carta, affinch il monastero potesse farsi emettere ancora un docu-
Germanicum, l, p. 384, n.2385; Cernik,Supplikenwesen,J,.}34,con il fasitnilei151tay.JV; mento qualora lo desiderasse; ma per poter essere registrata la supplica dovette essere datata
inoltre il facsiJnileil1Lichatschev, p. 12,6, e piavanti, nt.95... ,. " . e questa data fu annotata su entrambi gli esemplari della supplica.
ul
92 chiaro che sitrova qualche lieve variante di questaJol1l1 a. ." i L , _ , 97Cfr.Schmitz-Kallenbsrg,Practic1 cancellaride, p'xxrI,nt: 4 ' ' . c\' . .' ' .
93 Ci venivafatto o dal papa con ilfiato da un suo rappresentante con il conceSSUI11.' . ' ..98 Solo da tali copie conosciamo le suppliche degliimperato~iF'e~erielIIei:M:a~si
94 Tuttavia talvolt~anche su carta: dr. la supplica ad Alessandro VI in Lichatschev, tav. milianolaSisto IV (Chniel,Actenstucke,l,p.324, n.107;p:359, n. 124 e 364;n.128).In
13, e Salomon, Eine iussischePublikation, p. 471, nt. 1.. .' . ". .,.. ; una di. ql1estecopieilpreposit? Tommasodi Cilli,he effettua il transumpt~n,'cJjclli~ra-(li
95 Tra le suppliche sontuose pi antiche vi sono quelle del monastero. di St:~~bertdi averencevuto dall() stesso pontefice la supplica originale segnata. Anche tali translilnfta veni-
Altenburg,cfr.. Jjrktinden derBenediktiner-Abtei in Altenburg,.Wiend865 (Fol1tes mum vano.talvoltaeseguitiin maniera sontuosa e decorati riccamente' (cfr., la :riprodzinedella
Austriacarum, 21), p. 92, n. 83, quelle del monasterodi.S.MargheritaaBologna copia di una supplica Giulio II in Cei'nik,Supplikenwesen, t a v . 6 ) . . . . ....
(Lichatschev, tav. 22), e quelle di Klosterneuburg (cfr. sopra,nt. 91) ad Eugeni0IV:,Cfr.inol- 99 I piantichisi.trovano nelle Formulae Morbacenses, 4 e5(MGH,Formulae, p. 330-
tre le riproduzioni ~i suppliche sontuose di questo tipo pressntatedal princips-Alberto 331), risalenti al periodo di Carlo Magno e'a prima dell'anno 800. Ck anche Formulae
l'Achille di Brandeburgo a Sisto IV; e dal duca di Jiilich a Innocenzvm, pubbL eonu'nen-, Bituricenses, 1~ (MGH;Formulae, p. 174).
tate daL Schmitz-Kallenberg, Eine Prunksupplik des KurfurstenAlbrechrAhilles, 100 Cfr. Boncompagno da Signa, Notulaqua doctrinadatur quomodo petitionesimperatqri-
Hohenzollern-Jahrbuch, 9(1905),. p. 207.209, e Idein;Practicacancellariae.,tavy 6. bus etreg~busporriguntur(QE,9, p.154); il paragrafo De litteris petit?riis nelIaS(fmmaprosa-
Descrizioni di. altre suppliche sontuose si trovano in A. Luschin;Ge1JZalteIni#alen;auf rz:n: dictami'1 is sass<ine(QE, 9, p.230 seg.) e nella Summa dictamims<1el MagisterLu,dolfus
Urkunden,Mjtteilungen der k.k. Central-Commission zurErforschung undErhaltlmgder (zbzd,,9,p.}89 seg.) o nel for~ulario,di Baumgartenberg(DasBaZl{tlgart~nbergel'~o1'C
Baudenlanale,17 (1872), p. XLIII-XLV: XLIV (del monastero di G6KaclInnoc~Ilzo ;ru:O; 'melbuch, ed. Biirwald, p. 35seg.). . . .. .... . ". . ' '........
EA. von Lehner, Supplik des Frauenkloster~ Inzigkofen (beiSigma~ingen)nPppstAlexander IDI Cfr. ad es. DD M, n: 4 e 9; Miiblbacher, Regesten, n.73,913,'1531e-1532;Stumpf, 26
VI.;NA, 19 (1894), p.468c473 (del monastero diInzigkofen vicinoSigmarin~enad :DieReichskanzler, Ii. 2360 e3964. ....i .':'". ............. " . : ',.. >..
Alessandro VI); Schniitz-Kallenberg, Eine.Prunksupplik, p.209, nt.2(diCarlo.diGheldriaa 102Cfr.I'ista,nza di Venerio diGrado a Ludovico il Pio (EpistolaeKar(ilini avz; 3,p; 314,
25 Leone X).Senza decorazioni spno ad es. le suppliche a Sisto IV del monast~i:odi S. n. n); l'estratto da .unapetizione a Ottone I in DD OI,n.41O;l'istnza.della du,chessa
Dorotheaa Vienna (Cernik, Supplikenwesen, p.335,confacsimile allatav. 5le delnionastero Hualderada all'imperatrice Adelaide (Ficker, ltalienische Forschungen,4;p;39);)ep~~i()ni
di Asbeck allo stesso papa (Schmitz-Kallenberg, Practica cancellariae; p.xx' nt.J;'p::x:xII, dell'abate Erluinusdi Gembloux del period0962~986 (o 987) in K.'Hampe,Bruchstuckevon
m.l e2). Bittschri/ten des Abtes Erluin I. von Gembloux an den. kaiserlichen Hof duseder Zei{iJon 962-
700 Petizioni a principi laici
Esibizione di documenti pi ant:hi 701
quali ci si rivolgeva per iscritto al sovrano erano, almeno nel periodo pi~
za per cui. tutti coloro che facevano richiesta al sovrano di confermare o
antico,sempre eccezionali,e, conformemente alla natura ~elrapportoesl
riconoscere un diritto da loro acquisito mediante documenti emessi da un
stente quitr il sovrano e i suoi sudditi, sul suolo tedesco SI mantenne sem:
predecessore del re a loro stessi o a loro predecessori, oppure rilasciati da
pre la regola, espressa in innumerevoli documenti ~'ogni epoca, secondo cm
altri, esibissero questi documenti. Gi i pi antichi diplomi merovingi a' noi
chi doveva chiedere qualcosa al re la esponeva a 1m personalmente o,al mas,
pervenuti contengono testimonianze di quest'uso. Nel 625, ad esempio, l'a-
simo,se era impedito, la faceva riferire da su~i messi, pe.r lo pi per? or~
bate Bodone diSt"Denis present a Clotario Il un documenta del quale
mente. Perci in Germania non si giunse maI adenunClareregole.flssem
desiderava avere la conferma;105 Childerico II conferm almohasterodi
materia di petizioni come invece abbiamo visto avvenne alla Curia papale,e
Stavelot 'alcuni documenti di donazione del suo predecessoreSigeberto II
solo gli ordinamenti di cancelleria siciliani di Federico II e ?ei suoi sllccesso-
che gli erano stati esibiti; 106 nel 687 san Bertinoprodusse davanti al re
l'i contengono una serie di norme sul trattamento delle Istanze pervenute
Teodorico .III tutte le. donationes a favore del monastero da lui fohdato,e
che, secorido le disposizioni di quell'i:nperatore, dovevanoesse~e a,cc~t~a~e che da lui aveva preso il suo nome, per ottenere una conferma di tutti i'suoi
quotidianamente la mattina presto e ~1 nu.0vo vers<;> sera davanti alledif~clo
possedimenti; 107 nel 692 il vescovo Papolenus present. al re' Clodoveo.' III
della cancelleria, poi essere lette tre glOffil alla sett1man~ nella canc~ller1a e
infine essere inoltrate agli uffici competenti per la successlvaelaborazlOne: W3 un contratto dipermuta concluso dal suo predecessore Remaclus con il re
Childerico)08 E anche i pi antichi formulari merovingi prevedono perla
27 In questa sede non possiamo trattare pi dondo mquestoiterburocra:
tico che, almeno nel tardo Medioevo, sia allaCuriapapalesia,ne1 regn~)di conferrha di concessioni di immunit, di donazioni ecc. .la presentazione dei 28
Sicilia veniva seguit nei diversi uffici a seconda della natura della questlOne documenti da confermare)09E che la stessa usanza sia stata in vigore fino al
di cui si trattava e conformemente a determinate istruzioni in parte ancora tardo Medioevo dimostrato nOn solo' da. innumerevoli esempi offerti da
qualsiasi raccolta di documenti,110 ma anche da notizie dettagliate che ci
conservate; un'esposizione pi dettagliata ci coinvolgerebbe in una discus-
sono pervenute)l1 lire Sigisrnondo ad esempio, nel 1418, qtiandolacittdi
sione sulla storia degli organismi amministrativi 1l1edioevali chees5e~alla
Francoforte lo preg diconfermare un privilegio concessole da CarloIV,s~
c0rllicediquest'p)?era. Non si potr p~revitare*.ill1.lstr~realcup~~lle nefeceinrianzittto consegnare una copia autentica, che ordinclj. esamin~~
stiani ch~h~n!l0.unFilev~te interes~ep~r la clj.p~orll11tfS~'>' .... , . : . : , .. . re accuratamente,' ma poi non si accontent di questa, quantunque in' quel
Sia nelregIlo 10ngobardo104 che in quello frllIlco .da semprevigevllT'usllll;-
tempo si riponesse perlo pi piena fiducia nelle copie autentiche, e pretese

987, NA, 23 (1898), p. 384-389; l'istanza dell'~bate UgodiF~aa C{);rad~IL(Histo~~~Far:


..
105 DD M, n. 10. il regesto di questo documento fatto da K. Pertz sbagliato;ncldiplo;
/enses,. Bugonisopuscula; MGHSS, 11;p.530-544:543);del vescovo Burcard?II.dl
HalberstadtaEnrico IV (UB Hochsti/tHalberstadt, l, p. 69,.n..98)...Cfr.ancheJepetrzloma ma non si parla di un precedente riconoscimento della donazione da parte del re Dagobe'rto;
FedericoII(Winkelmann, fictaImperii,ol,p:600 e 601); a Corrad IVUbid",n. 672); a piuttosto, l'''inluster virDaobercthus" ivi menzionato il figlio di Baddo el'autoredeldocu;
Riccard9 (UBHameln; 1;p.)7, n.51);lepetizicini a Enric'VI[ (MGH,Constitutzons.,4, P: mento di donazione esibito (cfr.MGH Diplomaiu.m~mperzitomusl, bespr?chen;ron l'h.
653, n. 687; p.' 956, l. 924,p. 958, n. 925 e p. 1088, nd049) che; trellalgroformulazlone SI Sickel,Berlin 1873, p: 38 seg:,e'la restituzione del testo, gravemente mutilator;ll'originale,
ispirano completamente al modello delle suppliche al iP~pa (FickeriDieUberreste; p.242; Pc; in Havet, Oeuvres, 1, p. 227, nt. 6). . "
106 DD M, n. 27 e 29.
86); inoltre estratti da altre petizioni, con le deliberaziomprese alnguardo, nel Lzberproposz-
107DD M;n. 56.
torum et expeditorum in consilio(D6nniges, Acta, 1, p.51 seg., eMGH,Constztutzones,A,p.
999 seg., n.958 seg.), d'estratto da una petizione della cittdiGmund.<J,Sigismondocon 108DDM,n,62. .' . . .. ... " . . ". '.'
soprascrittorordine didocumentazione (Lindner, Das Urkun~en1f.esefJ KarlsJV'B:139); ec~. 109FormulaeMarculfi, 1,4,16,17 e 31 (MGH, Formulae, p. 44,53-55 e 62). 28
)03 Winkelmann, Acta Imperii, l; p. 736.- In un posten()reordinawento.di qUlcellerla 110 Ci vale non solo per i documenti regi/ma anche per quelli di altrialltoH,soprattutto

siciliano (ibid" 1, p, 739) il funzinario destinato all' accett~zione~elleistan~e,.chiam~to di principi ecclesiastici e laici. Esempi al riguardo per la Germania orientale sonoinPosse,
peticion.ar~us. Se<:ondoqu~s~' ordo, e anche ~eco?,doquello ?iFederlc?II~ la rl.spostavell1\,a Privaturkuntlen, p.. 81,nt. 3. Per Magonza in Nassauis~he: UB, .1, p.64, n. 123 (cfr. Ficker,
annotata .zn tergo alla petIZIOne. Secondo l ordinamento di cancellenadi CarloJdel1268 Beitrage, l, p. 273); 1, p. 68, n. 127; 1, p. 78, n.138;1, p; 96, n. 166;1,p.167,. p..229; 1, p:
(ibid"l,p. 743 ).era ilprotoriotario. a prendere in consegn~le ist~z~.~1Ut1:.rotulus veniv~ 285, n; 417ec.; per Treviriin Mittelrheinisches VB, 1, p.428, n. 371; l, p.558,ll'504; 1, p'.
scritto in lingua francese un riassunto di quelle concernentlquestlolll di grazla~ch~ ~r~p'0l 57l,n.515;1;p.642, n. 584; 1,p.698;n.63gecc.; per il ducato di Baviera in QE,5/p.74;ri.
prsentto al sovrano.Sulyerso delle petizion!si annotava l',#icio dal qu.al~dovevano VenIre 34; per la Svevia (conteapalatina diTubinga)Wirttembergisches UB,2, p;202, Ii.41~;(vesco
sbrigate; Secondo l' ordinamento di cancellena.del.1272 (.w~elm~,zbZ(/ ~J ,p'.745) non vo di Costanza) ibid./2, p. 265, n. 468. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi.................... "..'
er pi il protonotarioad accettare le istanze, ma un funZIOnano nomlllat;o daI re, il quale le 111 Gi nel capitolo quinto si prlato delle copie di documenti conservatesi neIlasdtodi
mandava alprotonotarioodirettamente oppure dopo.avere conferito con il re........"; ...' , Enrico VII, che venivano esibite al re affUlch le confermasse. Particolarmente.interessante
27 104 Cfr. Chroust, Untersuchungen; p. 68 sego il rotulus del vescovo di Ginevra, sul cui verso scritta la sua petizion (MGB, Constitu-
tiones, 4, p. 653, n. 687 e nt. l). .
702 Lettura ed esame dei documenti presentati Lettura ed esame dei documenti presentati 703

persino di vedere 1'originale di quel documento, cheper> il consiglio della mentipr{)dotti,e non semplicemente quell'altro, se cio si dovessericol102
citt rifiut di esibire a causa dell'insicurezza delle strade, inviando al suo scere il diritto che su quei documenti si fondava. Di solito pare che, animati
posto un secondo transumptum.1l2 da quel senso di fiducia cieca tipico dell'epoca medioevale, si prestasseEede
li sovrano prendeva visione dei documenti inoltratiglied essi gli veniva- a tali documenti senza sottoporli a un esame accurato, a meno che la loro
no letti;1l3 una formalit che talvolta deve avere richiestQparecchio tempo genuinit non fosse esplicitamente contestata da una controparte, rendendo
dato che spesso i documenti da leggere erano numerosi,114 e alla quale nori . cos necessario istruire un'udienza di contraddittorio.l 19 $010 sporadicamen-
si sottrassero neanche sovrani che non conoscevano il latino, come Corrado te e relativamente tardi incontriamo testimonianze dalle quali potremmo 30
II.m A parte alcuni casi, che non tratteremo qui, nei quali i documenti veni" desumere una certa qual diffidenza, peraltto talvolta anch'essa privadiqal-
29 vano confezionati nell'ambito di un processo formale davanti al tribunale di siasi senso critico. Quando, ad esempio, in un diploma del 1222 di Federico
corte, solo taramente apprendiamo qualcosa di pi sui nodiseguiti per rage II, l2\). cui gli abitami di Capodistriaavevano presentato un documento di
giungere la certezza circa la genuinit dei documenti presentatLoQtiarido si Corrado. II affinch lo confermasse, si afferma che nella cancelleria dell'im-
trattava di documenti regi, sappiamo gi che nel periodo pi antico:si dava peratore svevo non si USava confermare privilegicos vecchi,l21il motivo di
molta. importanza alla sottoscrizione del re;116 in alcuni de! formulari e dei questa prassi potrebbe essere cercato nel fatto che 1'esame della genuinit si
diplomi sopra citati dell'epoca merovingia si osserva che essi sonosottoscrit~ faceva sempre pi difficile quanto pi era anticO, o dava a credere di esserlo,
ti dalla mano del sovrano emittente; in seguito si pone in modo analgo 1'ace il doumentodacontrollare. Ma per il resto ci imbattiamo solo molto rara-
cento sul "sigillo noto" dell'autore) 17 per certo che in parecchi casi 1'esa- mente in questi casi, n disponiamo di prove. che.le canellerie degli altri
me dei documenti esibiti pu essere stato solo molto superficiale; ci : sovrariiseguisseroJa prassi. burocratica. vigente, secondo quella fonte,alla
dimostrato dalle numetose falsificazioni che Eprono riconosciute. come cortediFederico II. . . .
genuine e con{ermate. Nle cose cambiano neiasi, nonrari,in uisiinter- Anchesbtto questo aspetto la prassi burocratica della Curia pap~e supe-
pellavano. i graDdiriuniti. attorno al re. circa laconcessiope di una . aric rava, per ordine e accuratezza, quella delle cancellerie laiche medioevali.
ferma;Hs quasi sempre COStoro erano certamente.meno apacidel'sovrano Non.vi. dubbio che anche presso la.Curiada sempre .si usava inoltrare i
sresso,o.c:leifunzionari della sua ancelleria, di esercitare upa critica compe: documenti dei quali si chiedeva la conferma, fosserodocumepti di pontefici
tente, se veniva loroposto in generale il quesito circala genllinitdeidouc anteriori o di altre persone,122 sebbelleil testo dei documenti pontifici,
diversamente da,quello .dei documenti. regi, faccia raramente menzione
esplicitadiqhesta presentazione. m Almeno nei.casi in cui si trattava di con-
112 ,Cfr. lacorrispondenza di Enrico di Gelnhausenconilconsigliodi fran~6forte in
Janssen, Reichscorrespondenz, l, p.564,567 e 568.. '. " ' : . . i i , : ' 'i' .
Il3Es~mpi merqvingi:DD M, n. 10:~jnspectadonatione"; n, 12:,finspecta'pactione";n.
56: "inspetajpsamstrumenta". Lettura:.forrnulae MafcuIRi~;4, ne 31 (MP:E-.I; Formt!/de, "ll;''utt~~~.ac! es.second() DD 9 I, n. 163 1 nonostante l'esibizione di dqcum~nti,sipro'
p. 44,55 e 62l; DDM, l. 27, 45, 55, 58, 62 ecc. c Succ;essivamentequesta inspe(tio~pressa cedette all:i prqva testim0nialeprima di disj:>orre, sullasua bas~, conferma e restituzione..
mediante la formula obtutibus nostris obtulit o simili. .. '. . .. 120 Win1:ehnann, Acta Imperii,l,p. 218; n;Z36. . . . . .. . '. . . ' ." 30
114 DD M, n. 58, tre praecepta; n.61, quattro; n.,85, almeno sei. .' .. :. 121 "Licei: aptid no;' et in curia nostra inusittum sit, hUiusmocliantiquaprivilegia renova-
115 Cfr; Chronicon Casauriense, ad a. 1027 (Muratori, RR II SS, 2/2, col. 844): Fin1petator re, vobis tamen et de solita benignitatis nostre gratia duximus confirmandum". - Questo
privilegia etchartas/coram se legi fecit".Anche Ottone I avr capItoa IIlalapenailprivilegio principio; comunque, non fu osservato rigidamente neanche sotto Federico II, sebbene al
29 fu
di Ludovico il f'ioc;he, secondo DDO I, n. 86 (cfr. anche. DD O I, n.J69e 3(>7l,gli letto a
Francoforte. Che tuttavia pure in seguito siar1hasto inyigore l'uso dileggere j.documenti
suo tempo le conferme di documenti molto vecchi siano pi rare che sotto altri sovrani. Ma,
per citare un solo esempio che dimostra invece iI contrario, nel 1230 Federico emette per iI
dimostnito(per fare un e~empioldal clocumento di Rodolfo cl'Asburg0J>erEuldaaell~89 vescovo di Trieste un documento in cui conferma emserisce un documento del 948 di
(Code:>; diplomaticusFulde'nsis, n. 843) nel quale furono confermati ttoprivilegidel periodo Lotariqre d'Italia (Wmkehnann,Acta Imperii, 1, p. 27~). . .. . ' .....
c;arolingioe. degli Qttoni, i quali sarebberqstati "coram nostramaiestatepersp.e,cta,l~cta.eJ ,122Ci si ricava gi;9alla ripr~saalla lettera del tenore, dei documenti .anterioriinquelli
!ptellecta~:;ralvolta pu darsi che i documenti fosserotradottijn tedesco'(~ terprine te~I1lc;o posteriori, che pure qui capita spesso; cfr. per anhe r@ avanti, capitolo undecimo,su)l'llso
corrispondente exponerel, cfr. Stumpf, Die Rei,chskanzler,. n: 2961 di Enri<;q'I\T:,"Jectiset dei documenti anteriori come minut per le coriferme. _.. . , "" .' ..... i .. ' .....' . . ,':.r;
expgsitis' in audi~flcia cunctorum omnibus testamentissigna1isa..f'ipp).jJegis Jempore?;n. 123 PeriI XIII sec. sono interessanti le menzioni di privilegi antichi, esibiti ai pontefici,
3624 di Federico I::,.recitari et exponiiussimus"-.-.Per Uregnodi Sicilia esempi cii lettlit;d fat~ec:laInnocenzo IV (Marini; Ipapiri,p.9) e da Gregori()IX (cfr. Kr:ibbo, Die Urkunde, p.
docUlllenti si trovano in K.A. Kehr, Die Urkunden, p.120,. nt. 3;,,- (,.75. seg.; Marini,ibid:,p. 32ecc.l. Marini,ibid" p.50e52,sonocasi in cui fu ordinatoalgg-
1!6 Cfr. capitolo nono. '., ve un esame dei documenti, perch gli originalilion poterono esser~inviati a Roma. In una
lFCfr.capitolo nono. delle supplicheravennati del KIVsec., citate sopra alla nt. 42, l'arcivescovo chiede che siano
118 Cfr. su questo iI prossimo capitolo. -""'" inseriti letteralmente i privilegi"qtie in cancellaria vestra duxerit exhibenda".
704 Lettura ed esame dei documenti presentati Consenso 705

fermate antichi privilegi papali, la Curia possedeva nei suoiregistri uno no insorgere al momento delle trattative per l'emissione diundocumento;l29
strumento di controllo che mancava alla cancelleria regia; e guandoinsorge c Tuttavia, pi~ importanti dei casi, tra loro molto diversi,nei qualiilman:
31 va un sospetto non si sar certamente tralasciato di servirsi di questo Ile..: c~to a~s~nso dl~na pe:so~ao parte .(nella cui sfera giuridica interveniva 'la
zo.1 24 Peraltro tale strumento veniva meno se si erano perduti i registri dei dlsposlZ1on~re~la)v~n~vamtegrato.o sostituito da una sentenza giudiziaria,
papi che avevano rilasciato i privilegi da confermare, e la cancelleria papale erano quelli nel qUalI SI accordava lIberarnente tale c o n se nso 130 men-
si trovava allora, per casi simili, nella medesima situazione in cui era quella zior:a~d?~el test??el. ~o~umento c~e ci~ siera verificato. Sopr;ttuttoin
regia. Ma, .invece di seguire la strada scelta da quest'ultima almeno al tempo certI tIpI di negozI gIUndicI tale menZlOnencorre cos regolarmente da poter
di Federico II,valea dire di escludere in linea di principiolaconfetma di essere senz'altro definita come una caratteristica dei documenti emessi in
privilegi rnolto antichi, eSsa ricorse a un altro sistema: a partire dal Xln relazione atali negozi. l3l
secolo la cancelleria papale limit spesso tali conferme a unasernpliceripro . Irquesta fattispecie rientrano in primo luogo i documenti mediante i quali
duzione dei documenti presentati, aggiungendo una clausolavoltairnpedi il ~0.vra~? interveniva in questioni ecclesiastiche, soprattutto e innanzitutto.i
re cheiltransumptum potesse essere opposto a un'eventuale impugnazione pnvile~lm senso stretto con i quali si regolavano i rapporti tra monasteri e
dei documenti (originali) esibiti. 125 ves~oVl, o, per meglio dire, si limitava il potere episcopale afavoredeimona- 33
st~n:132}\Je~'epoca meroVi1lgia il document() regio pi antico di questo tipo, il
In, numerosi casi la supplica .presentata al re .0 'al, papa; che poggiasse pnvileglOdi DagobertoI.per ~esbach del635,fq emesso prima' del corrispon-
sulla produzione di documenti pi antichi oppure no, poteva essere o dente ?ocumento vescovile e il consenso delvescovo fu dunque richiesto solo
senz'altto esaudita oppure respinta a loro completa discreziorte.<Mllon pos~en.ormente.I:3Ma. gi il privilegio di Clodoveo n per St-Deni~deE653
sempre le cose stavano cos; e specialmente quando l'accoglimento di una costrtwscesemplicementeuna conferma del documento vescovile e .oltre che
richiestatocava i diritti di terzi, disolito non si evitava di consultarli. Come dal vescovo diocesano stesso, fu sottoscritto da un gran numero di .atrigrandi
abbiarp.o visto, presso la Curia ,papale dal XIII secolo esisteva uIluffici
deputato proprio a questo scopo, 1'audientia' litterrtm contradictarum;126
nel quale era data l possibilit di opporsi allaconsegnaallaparterihiedeti.
te dei documenti redatti. Qualcosa di simile prevede il regolamento'dican'c '., 1~9~semp~ dal IX~ec.:Sicke1,ACta,l, p.65;dal:xse,:DD O l,n. 367, 392 (permai1ela
celleria,' di Federicon,nel quale si stabilisce che. tutti i documentiaventta convmzlone cIrca la sua genuinit, che stata invece contestata da LedinTr)e p. 419; dal sec.
XI:D:QI:I.IT,n. 302e364; DJ:) I< II, n.WO; StumpE,DieReichskan:zler, Il. 2882; dal XII sec.:
oggetto questioni di privati devono essere letti pubblicamente tre giorni alla St~~f, zbzd., n. 3?63 a. il numero degli eseOlpi pottebbeJasilmentemoltiplisarsi.." ", "...' /
settimaJ1a in cancelleria, dove possibile impugnarli.127 Non abbiamo per 68 sego Slla dottrma del consenso cfr. ora soprattutto Flcker, Vow Reicbsfurstenstatide, 2; p.
testimonianze che istituti di questo genere esistessero anche al tempo dei
predecessori e.sl).ccessori di Federico n. Invece, nei documenthedeschi'e . 131.1n tu~te.le ep0.che ~ nei modi pi disparati ci imbattiamonaturalmeme in casi partico-
larI nel quali SI menZIOna il consenso di una parte, come. ad es. in DD K l,n. 2, DD Kn;~.
32 italiani,. di glli.il?oca almeno successivaague1lamerovingia.!l1?l1:cjspSSo si ,101, Stumpf;p,~e Reichskanz!er,nn2182,ma non possiamo trattarli Ulteriormemeinque~ta
trova un riferim~ni:o a una procedll ra. giudiziariasvoltsi. inpFeed~nia,128 s~de., Tra lor() rIentra ~che ilconsenso del papa lO 'DD O l,n. 410, Che probabilmente Eu
nella ql).ale stata adottata una <:lecisione su,.que:stiolligiuridiclle clle: poteva. rIChIesto solo per obblIgo di, cortesia, dato che egli .si irovavaassieme all'imperatore.j-
Parimenti solo in nota si ricorder qui il consenso degli eredi all'aliena.zione di immobili da
pa 7te deltestatore,poggiante unicamente su prindpidi dirittopdvato (cfr. Heuslet,
Pnvatrecht,2;p. 54seg.; O. von Gierke, Deutsches Privatrecht,vll.1-2,MiincheIl-Leipzig
31 124 Dclisle, Actesd'Innocel1t 15, offre alcuni eserripi di tasi intu sifeceritotsoai -1~05: 2,p. 785seg., e la bibliografia ivi citataLNeidocumenti priva~ si fa spesso menzione
registri. ii'; di questo assenso degliel'edi; nei documenti regi solo sporadicamente e solam~nteapartire
125 5010 qlistopu essere il senso della. clausola:' "N blumu~tamnperhociusaliquod d~ per!od0.in cui s~coOlinciaf~re una distinzione pi netta trai beni privati delre,laeui
novurriaquiri ITlOnasterio memorato, 'sed antiquum sibi tantumIllodo. conservari'" (Mrini, I ,aI.ien~zIOne~ talunlsaslnecessita~adiuntale consenso, e i beni.deU'IInpero:nprimo esem-
papiri, p: 57J; non pu riferirsi al contenutogiuridic del documeri.to conferinat?;perchla pIO Slcuroamenoto e DDKII,n;199 dell033: CorradoH e la sua sposa donano UIlbonum
conferma una semplice ripetizione letteraIe:del dociunento. .. '." :'/'c. '. hereditarium diquest'll1tima aWiirzburg con il consenso dei loro Eigli;del re EnricolIIe:del
126 Cfr;capitolo sesto; . ?uca Ermanno di Svevia. Forse p~r in questa Eattispecierientra giilconsensodiOttoJ;l~,l
m DD H l, n. 20.., . ..' '.. . ..: . . . . , : ".: .
. 127Win~elmanIl, Acta Imperii, 1, p.7J6: "Littere super hegoclls privlitorumil1petrate
132 Cfr. Sickel, BeitrJge, 4; L6ning, Deutsches Kirchenreht, 2,p. 364 sego e p. 381 seg; ... 33
legenliur singll1is diebus Martis,Iovis et sabb~ti in horavespertinapublice inc:mcellati, et sI
133 Cfr. DD M, n.15, e; su questo, B. Krusch,Zur Eptadius- undEparchius;Legende. Eine
apparuerit comradictor,contradictionis eidem copia non neg~~ur"......,. '.' . .' '.
32 128 Nel periodo merovingio in tali casi si usava einettere per lo pi un dociunentogiudl- El1t~eg:zung, NA,25, (1900), p.129-173: 134, m.l; Pardessus, Diplomata, n. 275 (e, contro
ziario senza concedere un altro diploma. '''c,. ' .
Levillam, Krusch, Dze Urkunden von Corbie, p.363seg.).
706 Consenso nei privt1egi ai monasteri Consenso nei documenti regi 707

ecclesiastici e laici che in parte si dichiarano esplicitamente comeconsen- ma di questa fondazione da parte di Corrado II non avvenne senza il con-
zienti)34Tale uso si mantenne.durante il periodo carolingio~inquestiprivile- senso dei grandi.l 42 TI medesimo imperatorerichies il pennesso di tuttii
gi si trova spesso menzione del consenso del. vescovo diocesano direttamente fidelespresenti a corte quando confenn la fondazione del monastero di St.
coinvolto, dei suoi colleghi e di altri dignitari,. talvolta espresso anche dalla Martin a Minden,143 e sul trasferimento della diocesi di Zeitz a Naumburg,
sottoscrizione dei consenzienti;135 casi sporadici di questo tipo si verificano che ebbe luogo durante il suo periodo di regno, fu richiesto al papa un
ancora fino al XII secolo inoltrato. Ad esempio nel 980 Ottone II emise un docum'entoapposito di assenso da cui si ricava che anche l'arcivescovo.di
privilegio in favore del monastero femminile di Driibeck c~m l' assen~od~ Magdeburgo ebbe una parte in tale vicenda.l 44 E parimenti Enrico IILnel 35
vescovo diocesano Hildiwardus di Halberstadt, del margravlO Teodonco, di 1040 e nel 1043 ottenne il consenso dei grandi de1.regnoriuniti attornoalui
un conte Wicherus e di altre parti interessate, e l'esenzione.fuconfennta nel quando conferm le fondazioni ?ei monas~eri&~berwass:raMiin.st~red~
1004 da Enrico II' con l'approvazione. del vescovo Amoldo)3~EnricoIVnel St. Moritz a Minden. 145 Non sara hecessano cont1IIuare a CItare altnes~mpl
1089, allorch document certelibertates alla chiesa &WeihencStcPeter.appe- a riprova di questo uso, n pare opportuno menzionareqm:llirisaleniial
na fondata, si assicur prima l'approvazione del vescovo di Ratisbonaedella
periodo successivo a Enrico III, perch~dalla sec.,on?a. ~et del s:c~lo,~.in
badessa di Obenniinster, anch'essa parte in caus;137 . . ..... . poi il consenso del quale abbiamo qUI trattato e difficilmente distmg~~bile
. A ci si collega il fatto che in generale, quando il re interveniva a regolare da un altro, pi generico diritto d' assenso dei principi. 146 . .
questioni ecclesiastiche e soprattutto nei provvedimenti relativi allafonda- Tra i documenti regi emessi prima di questo periodo eaventl a oggetto
zione e dotazione o al trasferimento di diocesi e monasteri, si usava.richiede- questioni temporali, nei quali si trova menzione di un consenso, e~erg~
34 re il. consenso dei grandi laici ed ecclesiastici, che poi di sblito veniva men- soprattutto un gruppO:147 i diplomi, gi trattati in precedenza 148, mediante l
zionato nei relativi documenti. Come la fondazione del monasterodiCorvey quali si conCede a persone singole o a chiese il banno di caccia (Wildbann),
avvenne con il consenso dei fideles&Ludovico ilPioP~cosOttoneInel
documento di fondazione di St. Moritz a MagdeburgolIlenziona ilconsi-
lium dei vescovi dell'Impero riuniti attorno a lui,139 e in una dema,zi<medi
una decimaa.favore del medesimo monastero rammenta il consenso del epis~opo~ abbatuIlquenec nOf;1ducun; et comitu1? c.onsuI~decretoqu~".Cfr.ancheDD
clero diHalberstadt e dell'arcivescovoF~dericodi:tv1agoIlza,co1).1epuJ:e il H n,n. 98 (relativo alla fondaZIOne del monasten dI St.N1colaus e di ~t ..Adalbertad
Aquisgnma e,alloro rapporto con il Marienstift): "consilioet consensu pnnclpum d~Sll~
consilium degli altrifideles.l40 Neinumerosl documenti &Enrico IIc()l?;cer- videlicetepiscoporumet .comitum". Lamancanza di un tale consenso delvesc~v~d1
nenti la fondazione e la dotazione della.diocesii~IiBaD11:>rg~questCQilse~: Halberstadtriella fondazione di .Merseburg. da parte di Ottone I fu addotta nel 981 ;come
so viene espressocorrlocul';ioni particolarrl1en:e~J2i~;141e,~l1sheJ~50I1fei- motivo perl'annullamento deIprovveclim~nto (dr. Jaff-L. 3808, e il protocollos~odaleg~
Hochsti/t Halberstadt,01~ p. 31; 'n.A7,e inoltre Uhlirz, Magdeburg, p.54 ,e 88seg.; y~~,
Jahrbucher Ottos IL, p.160, nt.27). .. . ... .. . . '.'
142 DDKUn.206:"consensu cunctorum fidelium nostrorum".
143 DD KIi n.I92: "cum' consensu omnium nostrorumfideIium,..qui tunctempori~il)i
. 134DD M, n. 19.-. Nel opiare, in documenti successivi di immunit;~~rSt-D~l1is,;~fu~~le
frasi da un'anteriore. conferma di privilegi,fu trascritta anche la menzionedel.conseriso .che
affuerunt'\~Cf;.ancheStumpf,DieReichskanzler, n; 2882 deI 1086 sull'unione ~ella.~()~~i
per, come osserva giustamente Sickel, Acta, 1, p; 66,.non ha alcuna rilevanza oggettiva;. di OImiitz aque1Iadi Praga. .' . <; . . ."".'.
144 ]affa. 4087: "inclinati precibus... co~fratris nostti H.Magdebllrgensls archleplsco- 35
135 Esempi in Sickel, ibid., e cfr. anche pi avanti; capitolo dodicesimo. ... pi" Cfr. anche DDO II, n. 114,trasfenmento del monastero d! Thankmarsfel~e a
136DDO il, n: 245; DD H il, n. 82.
Niemburg con il.col1sensocli due arcivescovi e.sei vescovi, tra cui quello di Magdeburgo.
137Stumpf, DieReichskanzler, n. 2894: "talem libertatemapraedicto episcopo Q,.et.ab 145 Per St:Moritzdr. Stumpf, DieReichskanzler, h. 2238: "umconsensu ceterorumfide:
abbatissa Hazucha eisacquisivi".-UnesempiodalXIIsec. in Stumpf, ibid:,n. 3381,esell- lium nostrorum,quitunctemporis affuerunt". TI dil?lorna per Uberwasser nonsi~conserva
zione del monastero di Komburg: ".consentienteper.omniaet astipulante nobis in hac,pausa to ma uno.scritto del sec..XI (W1nansi Westfiilische Kaiserurkunden, 2, p, 250)climostra che
cIilecto nostro Embrichone.Wirzeburgensi episcopo". .. c'.. . c ' . la 'confermasrebbe avvenuta: "consentienteetcollaudal1te regniprincipatll "......
34 138Miihlbacher,Regesten, n. 923 e 924: "cum consensufidelilill1nostrorum"./ . " . 146 Tuttavia alcuni casi del periodo successivo rien~rano ceria.ment~anora in~m:stafatti
139 DD O I, n.J4:"consiliantibus nobis episcopis, qui in praesenti erant'!(seguonodiei specie, ades.Stumpf,DieReichskanzler, n. 3458, relatlvo alla ch,iesadi Hagenau:ex cOl1s~n
nomi).Consilium in.questo caso ein altri analoghi equivale a consensus, mentte inaltd.viene su Burchardi Ar~entinensis episcopi, in cuius. diocesi pren~1l1lllatum c~st~llum ~agep0\V:~
usatperesprimerel'interventodi cui siparler pia.vanti, Cfr. anche i doumenticlifonda- situm est~; Stumpf, ibid., n.4123, concernente il monastero diHerbrechtmgen con ilco~sen-
zione per Brandeburgo e HaveIberg DD O I, n. 76 (interpolato, ma il passochequiinteressa
genuino),n: 105, e iln. 366.sull'istituzione dell'arcidiocesi di Magdeburgo.. so del vescovo di Augusta, ecc. ... . . ,..i
147 Perqantosegue cfr. Waitz, Verfassungsi,es~hichte,,4,.p: 129 seg.; 8,p.268s~g.;
O
140 DD 01, n39. .,
Schroder,DeutscheRechtsgeschichte, p. 547 seg.; W; Slckel, Geschzchte des Bannes,p.41st;g;,
141 DD H il, n.144 seg.: "Romana auctoritateatque venerabilis HeiririciWirciburgensis e Thimme, Forestis;'p. 101 sego . . .
episcopi consensu ac pari communique omnium nostiifid~~~ tam archiepiscoporum quaffi 148 Cfr. capitolo terzo.
708 Consenso nei documenti di in/orestatio Consenso nei documenti regi (sec. IX-XI) 709

cio il diritto di caccia esclusivo e tutelato dal banno regio non solo sui loro mo caso ricorre al tempo di Enrico IV nel 1065;154 nel XII secolo forse al
propri terreni, ma anche su possedimenti fondiari altrui o nella marca com~ posto del consenso deicomprovinciales subentr la loro testimonianza al
munis (gemeine Mark),nella quale fino ad allora quel dirittospettavin momento della concessione regia del banno di caccia. l55 ,

comune ai comprovincialeso compagienses (Markgenossen). A partire dal Sostanzialmente diverso da questo consenso manifestato da terzi, diretta- 37
regno di Ottone II tali documenti, con i quali dunque territoriboschivi di- mente o indirettamente interessati, nei confronti di unadetermnata categoria
ventano /orestes,149 menzionano quasi sempre il consensodicolorocheJino di atti ufficiali del ree, per questi, accordato quasi regolarmente dur@teun
ad allora. erano autorizzati alla caccia;150 talvolta si afferma semplicemente certo periodo di tempo, il parere ofapprovazione che,' a partire dalla secon-
36 che i vicini, gli incircuitu habitantes, i comprovinciales ecc. hanno datola da met del IX secolo, il sovrano richiede, talvolta sulle pi disparate questio-
loro approvazione, in altri casi i loro nomi vengono menzionatiipi amen? ni, ai grandi della sua corte riuniti attorno a lui.156 Se nei casi di consensofinoc
compl~tamente;151 talvolta la richiesta successiva del consenso inipostaa radiscussi si tratta di un vero e proprio diritto spettIlte a coloro che lo accgr-
quello ID favore del quale viene effettuata la in/orestatio,e ad essa espres~ dano, non si pu affermare lo stesso in quelli che ora dovremo illustrare,;. alm~-
samente subordinato il suo diritto esdusiva,152 Nel secolo successivoeccec no nella fase iniziale; questi ultimi. testimoniano piuttosto, un'influenzayia.via
zionalmente raro il caso in cui m
queste concessioni del banno di cacia, crescente.dei grandi del regno sul governo e!'amministrazione diquest'ultiino,
basata pi su una prassi effettiva'. che su un diritto formale, e ch~sotta alc.uni
.?i
per l~ quali. abbiam~ motivo pensare a 00'estensione di diritti supossedic
sovrani; si manifesta' di pi, sotto altri meno; tale partecipazione elei grandi
mentI altnn, manchi la menzlOnedel consenso degli aventi diritto;153.1'illti-
caratterizzata soprattutto dal fatto. che durante il regno di uno stesso sovrano
talvolta compare e talvolta no in relazione a questioni del tutto simili. Trai
pnmiCarolingi troviamo raramente menzionato questo tipo di assenso;157 per
149 Sull'~voluzione del significato del terrnineforests, di cui non sipu trattare mquesta
la prima volta ricorre pi spesso durante il debole regno di Ludovico il
sede, cfr. Th1IIUl1e, Forestis, e Uhlirz, Deutsche Literaturzeitung; 1909;h.13. Fanciullo.l58 Mentre poi aI tempo di Corrado I e durante il regno dei sgyrani
150 Prima di allora ci non avveniva. In DD Kar., n. 273, uno dei pi famosi falsi di della dinastia sassone e dei primi due re. salii tali casi sifanno di nuovorari,159
Osnabriick, raggiunta alla. concessione.delbanno di accia~'collaudatione .illiusregionis
potentum",.ch.e manca l1;ei docum.enti ~teriori di 0!1~meI, Enriro ILe Corrado n,usati. per
36 iLfalso, costltuIscepropnouno del segnI dell~ sua ongIne nel sec.XIJcfr.Tangl,Forfc.httngen,
154 Stumpf, Die Reichskanzleri n. 2673.7 Nelle successive concessioni del hannodiacia
P: 269 seg.).c?~correr~no ulteriori ricerchl: per stabilire se neLperiodoprecedentelal'~egno
cIiO~tone ~ ~I slan? ver!ficate queste concessioni del diritto. esclusivo &caceiasupos~edi' da partedi.Enrico IV non si trovljmenzione del consenso.
mentIfon.di~n~tnu .. ~1IIUl1e! Forestis, p. 129 .seg.;lonega;ma'il. diploma DDO l,n.iI31
155pr. Sturripf, ibid., n. 4134. .'
pone ID difflcolta la sua IpotesI; non vedo alcun motivo per dubitare cheicivei;che iri ptec'. 156Consensus, assensus, o consilium, consultus, espressioni tra le quali sembra non sia 37
dt;nza. ave"l;'an.o una communis venatio nel forestum appartenente a Echzell, fosseroappU1lt quasi mai stata fatta una distinzione (cfr. per u,ltim6 Puntschart, in Ficker, VomRechsfiirstm-
glI abltantl di que.st~ paese; Certamente dalla mancata menzione del consenso nori si 'pu stand; 2, p.'69; nt.2).Certamente differenti sono invece1e locuzioni exsententia,ex udicioo
dedurre.che non sIa stato accordato. La foresta concessa daOttoneIiiOsnabriik(Dj)OI, simili;che.alludonoa una sentenza formale del tribunale c1icorte. . .
n. 302) era, come.gi Tangl~ ~bz~., p. 270, nt. 1, ha osservato, troppo grande,pe{poterepens~c , 157. Cfr. Sickel,Ada, l,p. 66;Waitz, .Verfassungsgeschichte, 3, p.594 seg., e; su ,un det1;J.1:ni-
re a. ~ma conceSSIOne su dinttl del vescovo. Tuttavia non deve tratt~rsiged()rzaclidiIitti ,riato.:so, Miihlbacher, Regesfen, n. 57.9. Tllttiidocumenti del primo volume dei diplorniaro-
altnu: la foresta potrebbe essere stata del re. . ..<' ... '., .' ; <' " .':'''''''' lingi, iiei quali si parla di consilium e consensus non sono genuini, ad eccezione solo.di DD Kar.,
151 Cf::.l'elenc?in Thimme, Forestis, P: 153 seg.. Occorre aggiungere ancoraDD III, L.D n. 25, un privilegio per St-Denis del tipo definito sopra (cfr. nt. 134), dall'arengadel quale il ter.-
mine passpi nei successivi documenti d'immunit del monastero.Perilperi()do di Carlo III
73. p'erMinden, gla/cornrnentato da W. Slckel,.dovesignificativarnentev~ngonoprilnaco'
cessI. due forsti nostrii. cio foreste regie, e. poi "insuper" una partedellafotesta icliSiintel, esempi isolati si.trovano in Miihlbacher, Die. Urkunden KarlslII. i p.423;.nt.2; per ilreglo di
"ob~t:~e~tum. et cci,?1pr?b~tionem~deliu:n nostrorum. ~ne nomina tre1.:ali()~qe cOlri'. Arnolfoin .Waitz, Verfassungsgeschichte ,6, ]S. 398,'. nt. 3; . cfr.ancheWilmans,Westfilische
provmclalium suorum, eil diploma di EnrICO III per COIra(Stumpf, Dze.Rezchskanzler,n. Kaiserurkunden;l, p. 261, n.55 ("petitionibus. etsalubriconsultui") e,sul primo esempio
2387), con "consensu... comprpvincialium" ,gi citato parimentidaW;Sickeb:" >,,'c,' aad()tto da Waitz, cioCodexdiplomaticus .Fuldensis, n.: 633; cfr. anche WIlmans,ibid., l,p.
152 Cfr.DDHII,n.54,.eDDKn,n.132; ';""""" ;/; ......H<C.<;.' "-;, .226; n; 48;- dal quale si ricava che admonitioequivale semplicemente a interventus. .
.153 I ~ocun:el1;tielehcatiaaThimme, Forestis, p. 133 seg.,riguardnsollcessiohisup()s- 158 Esernpiin Waitz,Yerfassungsgeschichte;.6 i p. 398; nt. 2 ; ; . '.' . ' .... '.
sedimenti fondiandel re osu quelli dei destinatari. Ma alcuni deidiplomicit~tid~X\7.Sickel; 159 Sottp Corrado l,DD K I, n. 11: "inito.consilio nostrorumfidelium (seguonocmque
Geschzchte des Bannes, ,p. 47, sono. difficilmente' spiegabili cos: ad 'es:daconcessionea nomi) c~tero~que llobilium virorum nobis assistentium"; forseanthe DD KI, n.3, che
Verden .della caccia al cervo "per totum pagum Sturmum vocatum" (DD O ITI,I1;-23)1a per inter]Sohito., Sotto Enrico I, DDE I,.n.2, 9, 20e 25, e inoltre Mittelrheinisches UB, 1, 38
concessIone a Bremadel banno di caccia in tutto ilWihmodigau (Stumpf,Die Reich'skanzler, 'p. 234. Altempo di Ottone I, oltre ai DD O l,n. 14,76,79,105e;366, sopra gi citati,anche
n:2622),a meno ch~ il banno norifosse unito a tale bene giprirnadell'acquisto dellacurtis DD;O I, n. 31 e34 (da un documentoanterire perduto), n. 55,(da undocumento;anterio-
di Lesum da parte di Corrado n, cosa che possibile (cfr. Bresslau,fahrbiicher Konrads II:)2; re), n. 85, 120, 123, 140 e 179 (qualora sia genuino), n; 198, 199,209,293 e3l6; al riguardo
~3~). '. . . si pu rilevare che dei diplomi di Ottone I, di qualihessuno concerne l'Italia, parecchi con-
710 Consenso nei documenti regi (sec. XII) Consenso nei documenti regi (sec. XII) 711

38 gli esempi altempo di Enrico IV e di Enrico V sonqpi numerosi,160 ma in questo il motivo per cui nel 1133 la donazione venne revocata su sentenza
seguito non si riesce quasi pi a distinguerg da 9u~1li nei ,quali il co.nsenso~ dei principi in quanto effettuata "incompetenter"; tale sentenza fu poi con:
non pi espresso nel testo del documento, esostltUlto dali elenco del grandi fermatatiel1136 e nel 1143;163 anche nel 1131, aliacessioneinperrnutadel
del regno consenzienti in qualit di testimoni della disposizione regia; ma su monastero di Alsleben a Magdeburgo, e nel 1133, allaconces'sionedi
ci torneremo pi a v a n t i . ' . ...... : Monchsmiinstera Bamberga, Lotario non rammenta un consenso o una
Questa situazione non si modific sostanzialmente sotto Lota!io e i primi sentenza dei principi,164 Le cose cambiano per sotto iSovrani svevi.Nel
sovrani svevi. il consenso o il parere dei principi,infatti,nonvi~nemenzio 1139 Corrado III concede St. Maximin a Treviri "exiudiciocuriaenostrae",
nato nel testo dei documenti pi frequentemente che al tempo degli ultimi concessione confermata ne11157 da Federico I, e nel 1147 Kemnadee
due Salii, e troviamo ancora documenti nei quali lo si ricorda;, mentre in Fischbecka Korvey'~ex iudicio principum" ,165 Lo stesso sovranO ricorda
altri in tutto simili ci non avviene. Solo una ristretta categoria didocumenti poi ampiamente il concorso dei principi nel documento con ilqtiale nel
sembra fare eccezione, quella dei documenti mediante iquli si adottano 1150 il monastero di Ringelheim, caduto in abbandono, viene donato a
disposizioni relative a monasteri dell'Impero a favore dialtreper~op:e, Hildesheim,166 Si afferma innanzitutto che la donazione avviene" consilioet
soprattutto divescovi. In tali casi non solosembrilche nel XIIsec.olosl rIte- petitione principum Saxoniae", citando per nome otto principi. Poi iI re
nesse necessaria l'approvazione dei principi,161 :benspareperfmo ch~la vieta ai suoi successori di annullarla, poich stata effettuata "iudidoet
validit giuridica di una taledisposizionefossesllbordinataaliaformanella consilio principumnecnon assensu et collaudationefamiliae adpraeditam
39 quale era manifestato il consenso, che doveva essere quella di unasentntia ecclesiam pertinentis legitime". Infine si aggiunge anche che ilcbnte
curiae imperialis. Sembra chetale concezione si sia .formata gradualillente:e', Ermanno di Winzenburg ha emesso la sentenza e che questa stata confert
a quanto pare, non era ancora accolta al tempo di Enrico Ve&LotarioIII. mata dal "iudicioprincipum ceterorumque nobiliurit". La partecipazione
Il primo, nel 1116, dona il monasterodiBenediktbeurel1allaidttdi della familiade1 monastero donato viene menzionata qui per la prima volt~
Augusta senza ricordare in alcun modo un'approvazione o un concorso?ei e non ricorre in questa forma nei casi successivi. :Ne11152,in occasion~di'
principi, deiquali per alcuni vengono nominati come testimonL'Taldonac una dieta a Ratisbona, Federico I assegna NiederaltaichaBamberga,~'co1si-
zione poi confermata da Lotarionel 1125 menzionando.l'approvazione lio etconsensuprincipum"; allorch per fu sollevata opposizine,Jee 40
dell'arcivescovo di Salisburgo edi sette altri vescovi; ma dato che n?1 si confermare la donazione mediante una sentenza pronunciata da ILllricqd.i
trova nominato alcun principe laico, questo assensus probailtiemenollJu Ratisbona, ."consentientibus .qui aderantregniprincipibus '~, e' pqi jpsedi
accordato sotto forma di una sentenza,162 Lasci() aperta la;que~~iOlle1i~ fu formalmente il vescovo nel possesso del bene.l 67 Ne11161FederiCo ohse.,
gnarabb~iadiNiederburgal vescovo diPassau'''prinipum iriterVentUe~
consilio"; tuttavia la concessione non fu perfezionata ed Enrico\lIla.r~!tt:;r?
cedono privilegi ecaesiastici e. forse appartengonoal1~ cll.tegoriaclicl()ftl!rfellH)urisffata ancora nel 1193.lli8 Poi nel 1166, in occasione dellacessionein.p~PTItl;(le1
sopra. Per il periodo di OttoneII.e attonem.(secoIldoJe.indic~zioni f(;)~!1ited~'indic:;dei
nomi del secondo volum dei Diplomata. e alcuneintegrazio1i~he aggiung~)~fr. iDDiO.II,
n. 76;112,122 a, 134, 2I8e 280, e i DD aru, n.30,32, 52,62,QI;)18,J}9,J30,.J55,(l;57,
168,197 e 208, dove occorre osservare che sotto questi due svranisiparla:per'lopisoI9;di . '-0' u

consilium'oconsultus, che solo nei due ultimi diplomi citatisip!!rla dic~I1S!'l~us,~.cheah~he 163 Stumpf,-ibi'cl,-n."3284,3313- e3455. _':';'>.. -
qui parecchi pezzi potrebbero ess~reannoverati nella categoria s()pr~m~D;zi()l1~ta . S?~to 164StU1Ilpf,ibid., 11. 3255 e3286. .. ......., . . .. .. . j.; E
Enrico II,oltte ai diplomi gi discussi,dr.ancheDD,H II;n.lq(da1fldocurilento~terto 165Stuffipf, ibid., n. 3392 e 3761;' Wilmans, WestfiilischeKaiserurkunden,2;ip.2515,ri.
re);n. 34 (provvedimento ecclesiasti<:0),1;99, .139, 209. (daundocirrnent[~~erioreh;2,38 222. '.. . . .... . ; '
(ecclesiastico), 277 (lo stesso),' 340{da.un. documeritoanterior~), 403. {ecclesiastico),501e 166 Stumpf,Die Reichskanzler, n. 3571. Uopinione di Bernhardi,Kon~ad III.;2,.p;;842,
507. Sotto Corrado II,cfr. DD KII, n. 6,106 (transazione.suunacIltroversia relativa'alla secondo cui la donazione fu effettuata "per volere del conte Ermanndi WinzenbUl"g";pog-
decima ecclesiastica), n. 157, 166 (da un documentoantiore), n.1ne 223; inoltre idiplo- gia su uncompleto fraintendimento delle parole del documento "sententiarequisita~!d.ata".,
mi gi illustrati prima,n. 192 e 206. Su Enricomdevorimand~e ~coroggialle indi~~zio- le quali significano<;he al conte era stata chiesta unsentenza e che eglil'avevaproIluncjata.
ni fornite da Waitz, Veifassungsgeschichte, 6, pA02. . t i " . ' '.. ' 167 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3681; cfr. l'ulteriore conferma del 1160, Siumpf,jbid.', 40
160 Cfr. Wait:Ziibid,pA03. . .. .' ' . .... . . . . " . . . . ; ; : . " n. 3889. - Non abbiamo notizie sulle modalit con le quali l'imperatore nel 1156autorizzil
161 Sene trova spesso menzione anche prima~ cfr. ad es.DDH II,n.J4/277,J71(dove duca di Zahringen a investire delle regalie i vescovi di Ginevra, Lo~anna e Sitten;da unasen,
l'intertJentus di 16 principi significa il loro consenso) en.403.Ma n#se~:1g.questan:9n tenza del tribunale di corte tale concessiondu dichiarata illegittima nel1162per;Grievrae
affatto una regola fissa; cos in DDH II,n. 5a (peraltro solo donazione a vita'),I; 33 Le}124 nel 1174 per Losanna, e non ebbe effetto neanche per Sitten(cfr. Ficker, V?m Rezcbsfur-
non si parla mun cOllsenso dei principi, e neanche inJ:)D KII, n: 180. .. . stenstande, l, p.292seg. e p . 2 9 7 ) . . .. .
39 162 Stumpf,Die Reichskanzler, n. 3125 e3229. . . ',,- . 168 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3901, 3905 e 4801.
.'.
712 Consenso nei documenti regi (sec.. XII) Consenso nei documenti regi (sec. XII-XIII) 713

monastero di Nienburg a Magdeburgo, si afferma non solo che stataeffetc con 1'annullamento del contratto stipulato tra Enrico e l'arcivescovo e senza
tuata "exconsilio et sententia principum", ma qualche mese dopol'impera c che il tribunale di corte avesse pronunziato una sentenza: ma proprioin
tore fa redigere un. secondo. documento su questo negozio dipermutanel questo caso risulta con tutta evidenza che un simile provvedimento imperia-
quale egli indica chiaramente chi ha pronunciato la sentenza ec~e9-uest'ul le non veniva considerato inoppugnabile se non era accompagnato da una
tima stata promulgata"omnibus principibusqui aderant unammlterCon: sentenza del tribunale dei principi.. Alcuni decenni dopo, peraltro, anche
sentientibus".l69 Non abbiamo notizie precise sulle formalit con.lequal1 tale sentenza non era forse pi sufficiente in tutti i casi 173 NeL1215Fec
Federico cedette in permuta le abbazie di Herford e Vreden all'arcivs~OY derico II diede in permuta i monasteri di Obermiinster e Niederrniinster
FillppodiColonia; la permuta fu revocata da Ottor:e IV?-el :1l98d.1etro situati a Ratisbonaal vescovo locale; nel documento emesso a questoriguarc
richiesta. dell'arcivescovo, senza peraltro fare menzlOne dlunasua"lllvac do sottolinea che,' nell'adottare quella misura, si tenuto in corisiderazione
lidit. 17o .Invece sappiamo .che nel 1191, in occasione delladona~ioned~l l'interesse dell'Impero,174 e che la permuta avvenuta "consillo priricipum
monastero di Erstein ,alla diocesi di Strasburgo effettuata da Ennco;VI m qui presentes erant et curie nostre". Solo due principi vengno menzionati
Italia,pur essendo Presenti alcuni principi, in parte ,i~aliani,pare tuttavia come testitnonie almeno due espressero successivamente la loroapprovazio" 42
che questi rinunciassero a manifestare formalmente 1lloro;c~:>nsensodel ne mediante due loro documenti. Perci non vi pu essere dubbio che la
quale non si fa parola nel tenore del documento; equestadon~zlOne dove~t.e permuta, se quel parere fu accordato sotto forma di una sentenza; cosa ch
poi, nel 1192, essere annullatadall'imperatore.l71Intaleaccas10nefu.stabil~: peraltro non .sicura, fosse giuridicamente valida secondo lac()ltcezione del
41 to che ;Panera lecito ceres adirhperium spectantes alienareahsquelmperu xn secolo. n fatto che, ci nonostante; l'anno successivo venga cassata a
proventu et utilitate";e mi sar consentito c0t:cl~d~re da .cJ.l.iestat~s~im6: seguito della protesta delle badesse e della sentenza dei principi; doV1.lt() a
nianza assieme alle altre sopra ricordate, che SI nchledevaJasententtade1 un altro principio giuridico che qui riconosciuto perla prima volta e che,
principi appunto, in merito alla questione. se.:m~ali7nazione'd! talegerieie per quanto sappiamo, .non pu essere stato in . vigore ". gi.nel. XILse<.:91:il
fosseneWinteresse dell'Impero. Nonostante C10 EnncoVI subIto dopo;,nel principio, cio,che in nessun caso potessero essere alienati priricipati
1192, fece. di nuvoil. tentativo di dare in permutail, monastero di Echter- dall'Impeto senza il consenso dei principi interessati e deilorofuinisteriaJ.i.P~
nach. all'~rcidiocesi di Treviri "de. consilio principumetfid~liumnostnj7 Meritre chiaro che a seguito delriconoscitnento di questa norma 110n
rum" . mi! senza la sentenza del tribunale di corte,172e, ordin all' abakdi poteva quasi pi verificarsi .un'alienazione di abbazie imperiali; almeno di
'fatsi~vestire dall'arcivescovo. Ma' quello, richiamandosi agliantichiprivile- quelle diprincipi,176 il principio formulato nel 1191, da riferire fugeherale a
gi,delmonastero,decise. con.i suoi fideles.di ,pr?voca:-c una .~en!e~za.;.?e~
principi sulla legittimit del provvedimentOlmpenalee ~neffet:t1g~r1usctdi '.',.... " '-'.' ',;. ',-'.',,:->,',', -:.,

convincere.l'impetatore a differire l'esecuzione della m1suradaJm adottata 17> Nel frattempo -nonsappiamo quando - medrantedisposizionedi Ot1:611e.V,c()rifer,
finoallapromulgazione . di una sentenza. Pi in l tale nisurafurevOc:ita matanel1204 da Filippo, il monastero di Nivellefu concesso al duca di Brabant;;mail1
1209 tale misura furvocata da Ottone aseguito.diuna sentenza dei principi, dopochla.
badessa aveva protestato contro quel provvedimento, in quanto adottato in cOlltrastocon il
diritto eIa libert dell'Impero (BFW, n. 284); rimangono ignote le formalit osservate nel
169 Stt1111pf, ibid., n. 4066 e 4075. Cfr. Ficker, VomReichsfiirstenstaride,?,p.88. emferimento e la ragione formale della revoca.-.LNella donazione di ChiehiseeeSeeonda
Successivamente l'abate di Nienburg present un ricorso ad Alessandro,IIhontroiliprovve- parte di Filippo di Svevia a Eberardo II di Salisburgo (BFW, n. 59) non si hienzionailcon~
dimento imperiale, cfr. F. Winter, Erzbischof Wicbrnann voti Magdeburg,FD(;;lJ(187J),p. senso; ma nei documenti di Eberardo per i due monasteri. (cfr. Meiller,Regesta'tircbiepiscopo-
111-155: 125 seg.; e il papa nel-l180preteselas1.arevoca{Taff-h13611dJ613);m~>dopo rumSali~burgensiumi p. 176, n; 33, p. 177, n. 34) si afferma che la donazione era avvenuta
la morte di Alessandro III, fu confermato da Lucio IlIO"aff-L. 14663): N ~n prendo m ~oh; "accedenteconsilio et assensu mUltorom principum eotempore secum conunorantium!'. . .
siderazione St1.mpf; ibid.; n; 4065(dato che non posso ritenerlo,genuinononostanteJa'difesa 174BFW,n. 840: "considerato praecipue commodoimperii; cui tenemur intendere".
di Ficker, Beitrage; 1;165 sego 175 BFW, n.863: "nUllum principatum posseveldebere nomineconcnbii velcuiusClm- 42
170 BEW,n. 200..<. . , '..;.;. '. ".>.. ".:,.- quealienacionis adaliam personam. transferriabinperio, niside lneravol1.ntateet assensll
171Stumpf, DiO' Richskanzler, n; 4696 e 4739. Nelle osservazioni,st; questi documenti principispresidentis etministerialium eiusdeinprincipatus";Questoprincipiogiuridieova
formUlate da Scholz,Hoheitsrechte der deutschenKonige, p; 70, come m genere nelle sue anche o1tre.l'opinione sosteniltadai monaci diEchternach nel 1192.i quali; sulla,basedei loro
osserva:i:ionisulla qu.estio~equi trattata,n0l?- ~i tiene suffi~ient~menteconto; della differer:~a privilegispciali; rivendicano solo per il loro monasiero l'inalienabilit dall'Impero.
evidente tra provvedimentI del sovrano relativI a monasteri delllmper?ealtrl,b0n.aImperzz. '. 176 Tuttavia ancora nel 1232 "cum consilio etde1iberatione princiPllIll"Lorshfudiltlla
41 ... m r
Cfr; esposizione dei fatti, certamente unilaterale ma basata su documenti, contenuta Magonzll (BF'W;n.,1957); forse quel principio.giuridico fu eluso facendo passare l'abbazia
nel Libellus de libertate Epternacensi propugnata auctore Theodorico monacho '(MGH SS, 23, per un p-incipato particolare (cfr. Ficker, Vom Richsfiirstenstand,.1;p.341).SuldoClmento
p. 64-72). SUlla datazione dei documenti inseriti nel racconto cfr.Stumpf,DieReicbskanzler, di Enrico VII del 131 OconcerneIlte il monastero di Rei.niremont (MGH;Constitittiones, 4, p.
n. 4744, 4754, 4758 e 4765. Cfr. Ficker, Vom Reichsfiirsten-!!~nde,2,p. 79 sego 388, n.442) cfr. Ficker,ibid., 1, p.356.
714 Consenso all'aliena:done di beni dell'Impero Consenso all'alienazione di beni dell'Impero 715

tutti i beni dell'Impero, ci dimostra che gi si cominciava a limitare il diritto nuare ad adottare disposizioni su queste regalie di commercio soloconl'ap"
regio di disposizione anche su beni imperiali diversi dai monasteri. E in provazione' dei signori territoriali. li re Guglielmo, per,. almeno in un caso
effetti si pu riconoscere che dalla fine del XII secolo in poi i sovrani usaro- riconobbe esplicitamente il diritto dei principi a manifestare il loro consen'
no richiedere il consiglio e l'assenso dei principi, talvolta, ma solo dirado, so verso provvedimenti relativi a beni dell'Impero allorch nel 1255 con-
anche di altri grandi del regno, per quasi tutte le misure di governo impor__ ferm una transazione conclusa da Federico II con la diocesi di Strasburgo: 44
tanti, quando, mediante queste, si disponeva l'alienazione di grandi possedic lo fece solo con la riserva che, qualora i principi avessero sollevato opposi"
menti feudali dell'Impero, e che ogni tanto, ma nonspesso,qtiesto consenso zionecontro la cessione (seguita aqueU'accordo).di beni dell'Impero alla
o questo parere veniva accordato anche per concessioni simili del tuttoinsi- diocesi, con l'intento & annullare tale transazione, egli -il re, non dovesse
gnificanti. 177 Ma gi il fatto che simili concessioniirrilevantiavvenisseroper essere obbligato ad assumersi alcuna responsabilit.I 80 E il suo successore
43 lo pi senza il concorso dei principi (e comunque in quel teinponon fu fis" Riccardo qualche anno dopo conferm un' alienazionedirendite del-:
sata una linea di discrimine tra ci che era importante e ci che non lo. era, l'Impero fatta da Guglielmo a favore del conte di Katzenellenbogen, ma
n . possibile tracciarla in linea di massima)' dimostra che nell'epoca sveva solo fino a quando una sentenza dei principi avrebbe deciso circa la sua yali-
non si era ancora pervenuti a una concezione giuridica certa e netta intorno dit giuridica. l8l Questi sono casi isolati; disposizioni pi generali furono
alla necessitdelconcorso dei principi; probabile che i sovrani lo cercasse- adottate solo al tempo di Rodolfod'Asburgo, durante il regno deLqule per
ro nella~a~gior parte dei casi non perch vi eiano.obbligati,hensperbloc:~ ragioni politiche il diritto al consenso fu regolato meglio.l82 Ginel1273-
care prellIIunarmente, o almeno per rendere pi difficile una sccessiva probabilmente ancora prima della sua elezione- Rodolfo si BbligavaanOn
opposizione alle loromisure, che, come abbiamo visto, mediante un ricorso alienare beni imperiali in virt della sua pienezza ,di poteri,;ealmenodal
davanti al tribunale imperiale port spesso all'annullamento diqllelle.17 8 Un 1281 il principio che tali alienazioni per avere validit giuridica necessitasse~
obbligo" giuridico a richiedere previamenteil- consenso,' quale sussisteva ro del consenso previo o successivo dei principi elettori o della maggioranza
secondoJ'esposizione fatta prima nel XII secolo perl'alienazihediinona- di essi veniva considerato un principio del diritto dell'Impero.l83:J1di~itt,oal
steri imperiali, al tempo di Federico II era certamente in vigore solo in ;tela~ consenso di tutti i prindpi,nato cIalla cons~etudinem~ ghlrili<:amente
zioneall'istituzione o allo spostamento di dogane, () all'introduzione di !1certo,. era ora diventato, per qu~stotipo eli proYVd4n~n,ti regi,vn diritt?
monete e di mercati;179 almeno nei territori dei principi il re. potevconti- dei principi e~ttori indubbiam~rite riconosciuto.184Certameriteallch.eip
seguito queste disposizioni adottatea1tempc> diRodolfofuronospess()vio~.
late, ma 1l0nfurono revocate gilIridi<:amente: e, sebbe!1e pon<:li tadBan che
. ~77.Cfr.l'elenco in Lamprecht,Consensrecht der Kuifiirsten, p.IOl sego Dalpuntodiyista
successiyalllelJ.te.{ i sovrani abbi lln6 .lldottatomisure".senza .nC1lS~t:so ~~i
glUtldlCO. non sono abbastanza perspicaci le'osservazionLaIriguardodiC.lFrey, Die prindpi elettori, per le quali' avrebbero . dovutori:hiederlo, n@e qlI~~ti941
Schicksale des kaniglichen Gutesunter den letzten StaufernseitKanig P.hilipp, Brl1n 1881;.p;
165seg.Cfr. anche'B6hm~rcRedIich,Regesta Imperii (Rodolfo n, p. 6; Niese, DieVerwaltlfg,
p. 5; Scholz, Hoheitsrechte der deutschen Kanige, p. 72 s e g . . . . .', .".'.'.
43 178 Ficker, Vom Reichsfurstenstande, 2, p. 77 seg;e' p. 84 seg.; Fcki, Fiirstlich c~nsenso, c' bens ~ell'~ssenso particolare' dei signori territoriali direttamentejnteressati.
Willebriefe, p. 7 sego Tuttavia gi Gerhoh, De aedificioDei; cap, 21 (MGHLibellide1ite;JiP' Secondo la costituzione del 1220 il re rinunciava solo all'introduzione di dogane e lIlonete
152) .sostien~ ch.e vi fosse ~ ~bbligo g!uridico del re ad alienarebenidll'Imperolso!o"COID nei~errit?? dei p~cipi; ,tale costituzione non poteva venire .opposta al suodirittoiri relazib,
muruc;ato PtltlCIPDroConsilio. ; ma e?lilo afferma soltanto in teoria, mentrerielIaprassinon ne al benllmmediatl delI Impero. " . . , . ." ....'.' " . > :.
era dI. certo gener~mentetlCOnosclUto. A questo proposito interessante il diploma di . 180 A, Hessel, Elsiissische Urkunden desdreizehnten ]ahrhunderts,ZGO, NE,27 .(1912),p. 44
Fedenco I del magglO 1182 (Stumpf,Die Reichskanzler, ni4345) <recte1172n;d.t.>;peraltro 338-347:346.
non genuino; Mediante questo diploma l'imperatore "deconsensuprincipl.llnimprii" con- 181BFW,n.5384. .{ .' .'. ' . . . .... ...........'
cede inJeudo al conte di Gheldria la "domumNovimagensemimperio attinentem" gli sse- .182Cfr.Huyn, De Rudol/o rege sive de litterisquaeWillebriefe dicUntur; Dissi Bonn 1865;
gna una quota dalle rendite della dogana di Nimega. Nel documento si dice che EnricoIII ha KLamprecht, DieEntstehung der Willebriefe und die Revindicati(Jn des Reichsgtes.unter
concesso questa dogana al corite di Cleve"sineconscientia (cosoccorte sicurmenteJegger) Rudol/von Habsburg, FDG, 21 (1881), p.1-19;RedIich, Anfiinge.Rudol/s I.,p;.347seg.;O.
et cons~su princip.um~perii" in cambio di un tributo annuale;e.Federico cassa ora questa RedIich, Rudol/vonHabsburg. Vas. deutscheReich nach dem Untergan~edeslten,Kaisertu1'll~'
conceSSlOne a segUlto di una sentenza del tribunale di corte, manona catis'del'lIlancat() Innsbruck1903, p. 165 sego ... " . . . . . ..... .......... . . . .
.c onsensodei. principi alla misura di Enrico III, bens perch il conte di Cleve. non aveva 18JMGH,Constitutiones, 3, p. 290, .n.284;. cfr.M. Krammer, nell'introcluzionalla
pagato il tributo annuale nonostante i ripetuti solleciti (cfr.Wetzel, Das Zollrecht derdet- Dete-rminatio compendiosa de iurisdictioneimperii;Hannover 1909,p. XIII... ... ' .
schen Kanige, Breslau1893, p. 3 3 ) . . '.'< .. ':::.",,'.'. 184 Non tratteremo qui della questione sollevata da Ficker, e rilevante pi sotto il profilo
179 Cfr. L:unp~echt, Consens;echt der Kuifiirsten, p.ll1,il quale per IJ.onh'amessosuffi- storico,costituzionale chediplomatistico, se qo gli inizi della preferenzamaiJlfestata versoi
Clentemente ID evIdenza che qUl non si tratta del diritto>g~nerale dei priricipiaesprimere un principi elettori riguardo al consenso non risalgano gi al periodo di Rodolfo.
'-,
716 Consenso nei documenti di principi laici ed ecclesiastici Consenso nei documenti di principi laici ed ecclesiastici 717

realmente importanti, tuttavia, questi ultimi seppero salvaguardareilJoro stato preso con il consiglio o il consenso delle persone autorizzateadarlL187
diritto al consenso fino alla fine del Medioevo e i sovrani ritennerooppQrtu~ E ancora prima che nell'Impero, in questi territori' ecclesiastici prevalse la
no tenerne conto. concezione che la validit giuridica di alienazioni durature di beni ecclesia-
45 Come nell'Impero i principi, cos nei singoli territori i gruppi di persone sticida parte del loro detentore temporaneo fosse subordinata a un tale
dai quali nel tardo Medioevo si formarono iceti territoriali(Landst'nde)- e conSenso. Quando, all'inizio del secolo XI, il vescovo di Eichstatt cedett
cio nelle diocesi soprattutto il capitolo cattedrale e i prepostideimonste- una partedella.sua diocesi a Bambergasenzail consenso del clero e della
ri e delle collegiate soggette al vescovo, nei monasteri direttamente soggetti militia, ma dietro richiesta del re, quest'atto fusentitocomeimaviolazione
all'Impero i conventus, e ovunque i vassalli e i ministeriali-benpresto ten- giuridica e come una misura imposta conIa violenza;188 quando nel 1028 il
taronodi acquistare influenza sul governo e sull'amministraziqne del terri- vescovo di Hildesheim dovette rinunciare a una parte dei suoi diritti sul
torio edi conseguire un diritto al consenso, che poi dovevatrovare'espres J monastero di Gandersheim, lo fece con la riserva dell'assenso di clero e
sione anche nei documenti dei signori territoriali.l85 Nei territori ecdesi~ mzlitia, e la transazione fall quando tale consenso non fu accotdatoJ89E
stici; nei quali la tendenza generale di taleevoluzione,poggian~esuconce c nel 1225 con una sentenza del tribunale di corte fu riconosciutoespliita~
zioni giuridiche tedesche,fu favorita e rafforzata da particlari.iJ.(:)11n~del mente il principio che le alienazioni di beni vescovili effettuate senza il con-
diritto ca,.nonico, questo tentativo riusc prima che negli altriein'modopi senso dell'Impero eddel capitolo cattedrale non Josserowinolanti e
completo;186 i documenti risalgono qui fino. all'inizio del X; 'qalcherara seroessere revocate. 19Q
46 volta fino al IX secolo, e, usando espressioni in tutto simili a qul1erdei Anche in questi principatiecclesiasticLci si accontent all'iniziodilUe~
diplomi regi sopra citati,vi si narra che, unprovvedimentodeLprincipe iionareil consenso degli aventi diritto neltesto deidocumenti,cosachecer-
tamente non dava aLdestinatario alcuna sicurezza chetale consenso' fosse
stato accordato in modo giuridicamente valido, dato. che,ralemenziqrie
dipendeva soltanto dall'autore del documento,esoprattuttonon'vinclava,i
45 185 Cfr.Waitz, verfassungsgeschichte, 7 ,p.109seg.;~~chills,i<irhenr~cht,2;p,i~:;eg.; .consenzienti. A Minden.nel XIII secolo.il.capitolo. cattedrale' una. volta si
LaIIlPrecht, Deutsches Wirtschaftsleken, 1, ,p.. 124,3 seg.; G. vQ.n.BeIQ~,Pte.E~ts(eh,unfAes dppose. achcisi richiamsseial. suocopsenso::aun:documento: leLvi
ausschlieJl,lichenWahlrechtsder Domkapitel,LeipzigI883, j:>.i 17seg.; G.vonBelo~,
Territorium undStadt,Miinchen 1900, p. 168 seg.;:Ph.Shneidt,Di' pi'schOflichen SCOVO;l~l e il yescovo Eberardo II diBamberga,chenel1154 avev:aPPt.0Ya-
Domkapitel, ihre.Entwicklung und rchtliche Stellung imOrganismusde.r Kirche,Minz' '1892, tolacessione inpermutadiun possedimento Jeudale della:sua:.chiesaa1 47
p. 147seg, Trattazioni piapprofondit~sitrovanonei !l.umerosi ,lavoriusciti.di re~ntei monastero di Reichersberg e nel documento emesso ahiguardoa,:"eva detto
dedica~iai~jn.goliterritori. Cfr. soprattutt0:Leuze, Das AugsktJ.rg~rl(ornkqpi(el,p:19L~eg.; che 1'autorizzazione era stata accordata "ex consensu ecclesie nostre tam ex
Spangenberg;gof und Zentralverwaltung; p.2seg.;A Miiller, Das Bremsclle,T((imkapftel /172
Mittelalter, DisS. Greifswald 1908, p. 74 seg.; Dannnherg,Eniwickluizgs'geschichtedes... clero quam ex ministerialibus fidelium", undici anni dopo non consider
Domkapitelsvon Brandenburg,Diss. Greifswald 1912, p. 88. seg.; PQ1:tel, Das Domkapit'elvon pi sufficiente questa clausola; egli contest la validit giuridicadel~ocu-
Ermland im Mitteliilter, Diss. Kanigsberg 1911, p. 81s~g.; A. Brackmanrt,Urkundliche.
Geschichte des Halberstiidtr Domkapitels imMittelalter, Diss. G6ttingen 1898,r>:116seg:~
G.vonBelow, Geschichte der landsttindischen Verfassunginfiilich,undBerg,1;rp;6seg:ep;
64 seg.; A.Woh1will, Die Anftinge der landsttindischen Veifassimg im BistumLiittich,'Leipzig i.'; 187 il tasC piantico,citato da Waitz, dell'882 e proviene da Costanza e San Gallo (~B 46
1867, p. ?Oseg.; Schum, Stellung des Capitels, p; 407 seg. (per Magdeburg);Weber,>Das 'AbteiSt:Gallm, 2;p. 230, n.. 621); il secondo caso,cmenzionato da Below e:daSchum;
Domkapitelzu Magdeburg, Diss. Halle 1912, p. 101 seg.;Heiri; DieKan;deit<nadas dell'893 (Mittelrheinisches UB, 1, p. 141, n: 134), ma non proviene da Treviri, bens da;~tz;
Urkundenwesen dr ErzbischOfevon Mainz,Diss. Brlin1909,p.31.sg;;,Rang~;\Die da TrVirisono datati iprirni esempi a me noii del 920 c: 929 (MittelrheinischesUB, l, p.
Entwicklungdes Merseburger Domkapitels... , Visso Greifswald 1911,pd18s~~.;H 221, rt;:158;:1(p. 235, n:17.l). Pi Q meno contelporaneisonoLc!\si piantihi citatLda
Spangenberg, Beitriige zur iilteren Ver/assungs- und Verwaltt<ngsgeschichte' desFiiiHentitms Hirischius"Kirchenrecht, 2;p.60,che provengono da .Colonia e Salisburg().Solorar~ente
Osnabriick,O~nabriick 1900, p. 2 seg.;Hagemanll,DasOsnabntcker Domkapitel,Diss. .abbiiuno.informazioni sulla fCrmanella. quale il consenso .accordato;una volta in:un:dpc-
Greifswald 1910,p. 115 seg.; Ohlberger, G(?schichte .Y1s Paderborljer D0172kapite,ls im mentodiCorradoII di Salisburgo si afferma espressamenteche stata richie~ta eproll.uncia-
Mittelalt, Diss. Miinster 1911,'.p: 85.seg.;.Bastgen, DiGeschichte des TriererDomkapitels ta una sentenza (Meiller, Rege,staarchiepiscoporum Salisburg'nsium,. p. 11 1, ,n.25) . . . ,C"i
imMittelalter;,Paderborn 1910,' p .. 245 seg.; .Biickmann; DaI' Domkapitel,zuVerdenim' '.:, 188Anonymus Haserensis, De episcopis Eichstetensibus, MGH SS, 7,. p. 253 "266:260, cap.
Mittelalter,Diss.-Miinster 1912, p. 65 seg.. .. ..... .. ........... ,.,;.{:yj,..:.;.; :25:' "deus vero et militiam contradictione perstiterunt,: ita ut abhominabil:concambiuin
186 Su queste norme di diritto canonico cfr; Hinschius, Kirchenrecht, :2' p.>153seg:; potertter potius quam voluntarie sit factum". . ,.c c .
Schum, Stellung des Capitels, p.A18 sego Nei territori a giurisdizione ciyileildirittodeisigno~ 189fitaGodehardi episcopi Hildenesheimensis prior auctore Wolfherio; MGH SS, Il,p.
ri fu limitato solo sporadicamente,e temporaneamente datenitiviCoccasionalidi vmcoIarli a :167-196: 193, ap. 35; cfr. Bresslau,fahrbiicherKonrads II.,.I, p; 258. .
Un consenso (cfr.' H Spangenberg, Vom Lehensstaat zum Sta'nde$taat;Miinchen'Berlin1912, 190 BFW;,n. 3967; MGH;Constitutiones, 2,p. 404,n.289..
p. 84 seg.). . 191 Cfr. Wecken, Untersuchungen, p. 85.
718 Cosigillatura Cosigillatura e Willebriefe 719

mento perch non era stato sottoscritto dai canonici e perch nell'elenodei tinentiamratamhabeo et hoc perappensionem sigilli mei fideliter reco-
testimoni non vi era menzionato alcun ministeriale della chiesa,192 gnosco".l95 .
Entrambe le formalit ritenute importanti, la menzione dei consenzienti Si tratt solo di fare un passo avanti e il consenso fu accordato in un
nella lista dei testimoni e la sottoscrizione del documento da pa.rte deim'ern c documento a parte, emesso e sigillato dai consenzienti, che stava in un rap~
bri del capitolo cattedrale, ricorrono in effetti spesso; soprattutto in Italiala porto accessorio o collaterale con il.documento nel quale era documentato il
sottoscrizione fu molto richiesta, ma si trova anche' in Germania,inlIlodo negozio bisognoso di consenso, e che pure era conseghatoal destinatario di
particolare ,nella parte meridionale e sud-orientale dell'Impero. Ma nelXII quest'ultimo. A questa categoria di documenti di consenso (Konsensurkun-.
seolo per esprimere il consenso accordato vennero in uso anche altristru den), chiamati successivamente Willebriefe, appartiene gi un documento
menti idonei il escludere in modo ancora pi certo ogni dubbio al riguardo, del, capitolo di Halberstadt del 1195 relativo a un negozio giuridico condu,
Uno di questiniezzi era lacosigillatura. (Mitbesiegelung)leldocurnento so dalvescovo;l%poi vi sono alcuni casi il Wiirzburg del 1212, a Magde-
da parte degli aventidiritto al consenso, o di uncerto'riumero.diessi!"che burgode1l214, a Wormsdel1220, aMetz del 1227;l97 e nel periodo se-
d'altronde per ragioni puramente estrinseche. pot divenire consuetslo guente divengono presto molto numerosi. ,
allorch si pass dall'uso di fare aderire i sigilli a quello di appenderli.Pur Tutte le forme qui menzionate passarono anche nella prassi dellacancel;
essendo vero che lacosigillatura poteva servire anche ad altri sc<Ypi,diversi leriaregia. A partire dall'inizio delXIII secoloincqntriamonon di rado casi
daquello di accordare il consenso,193 spesso si rileva esplicitamente che essa di semplicecosigillatura di documenti regi da parte di principi; particolar,
doveva servire proprio a manifestare il consenso)94 . . . ". .{ mente frequenti sono al tempo di Guglielmo d'Olanda;l98 sotto questo 49
48 In numerosi documenti la" cosigillatura meniiqrit nella.formuladi sovrano troviamo per la prima volta al termine dei documentianche quella
corroboratio.in un modo tale da far pensare che sia stata ordinata solamente clausola .deicosigillanti mediante la quale lacosigillatura annunciata
dagli autori del documento. A partire dal XIII secolo;, per, .aVviene: anche espressamente. l99 " .'<'
non di rado che sia annunciata in unapro1?osizioneapa~te;):att~ccataal Tuttavia nei documenti regi prima di Rodolfod~Asblrgo non si afferm~
testci,laquale formulata in nome .delo dei consenzietltie, 'prove:tlendmda esp~citamente che la cdsigillaturadeve esprimere il<cgnsenso .dei principi
questi, enunciata in forma soggettiva, Cos ad esempio undoumento;clel che appongono il sigillo;. ma; guardando al generale processo evolutivo, non
vescovo Rederico di Halberstadt deU226 munitodelsu'sigillo, diqueL si potr dubitare che essaspsso. ha anche questosignificato;20o . eneLpetio,
lodeH:apitolo "e delmaioradvocatus(Groflvogt), etermmacohla.,frase: do successivo a Rodolfo si afferma spesso in.manieranettacheil suo fine.
"egoTidericusdictus maior. advocatusde Halberstat:huius!pagine;,c0n, quello' di accordare il consenso. 20l Anche in.seguito lacosigillatura ncinJu

47 Ll';d~s
192 UB des o,bder Enns, 1, p. 309, n. 67 e 2, p. 344, n. UBH~chsti/tBalberstadt,
195 1, p. 522,n.584.- Altri es~Pi p~~EIalherstadt id,.i,kl
Gerhohdi Reichersberg, ibid., 1, p. 312, n. 69. '. . ?6l, n. 629; 2, p. 91, n. 793; per Naumburg in Lepsius, Geschichte,p. JOO e307;perolonia
m Soprattutto a quello dell'autenticazione (cfr. capitolo nono, nt. 363). Del tu\!~erronea ID Lacomblet, Urkundenbuch, 2, p. 152 e 181; per Strasburgo in [TB. Straflburg, l,p.3Q?, n.
per l'opinione di Heirnen, Beitriige,p. 46; il quale ritiene chela cosigillaturaIossequalcbsa 407;p.3l2, n.4l4; p. 328,n. 435; per Treviri in Mittelrheinisches UB, 3, p. 750, n;1002;p.
di ."formale e accessorio ".Cinon pu essere affatto. argUito dall'unieesempioche'gli 1026,n. 1414; perVerden inVerdener Geschichtsquellen, 2, p. l5l,n.99; per Augusta in MB,
adduce " /.;.. . ..' .. . , ;.,,, .,,. 33/l,p.332,n..27L , ' . ' , : ' .. ' ; " . . . . . . ' ";",;c'.<.
194 Cito solo alcuni esempi. Lepsius, Geschichte;p.300,documento{di~eridit~eI 19~[TBI:!0chstift!alberstadt,1, p.323, n.362. Questo caso. dunque Un po'.pi:lllticp
vescovodiNaumbmgdell258:cosigillatma del capitolo "adexprirnend1lfficonsensum deI pnmo CltatodaFlcker. <.'." .......: .... :. ' ,... <: ':.,.';,,;, ..<.<" ... c:
nostrum. super premissis"; Wecken;. Untersuchungen,'p.93 ,duedocumerifjdi;Mindn: .J?,7.Cfr.Fieker, Piirstliche'Willebriefe, p. 23, e, perWorms,oltieal Willebriefdel capitol6
~sigillumcaptlJ.linostri in idemconsentientis Iecimus appolli; piep?situs,:,.et:capit1fum,.. del.mOda lui menzionato, anche quello della cittrisal~nte lI1lostess() anno, in. UB\Vonns;
contractum.:.gratUillhabenteset'ratumipsum. scriptum.appepsiolles,igillinostri;capitull 1, P. 94, n.)23, inoltte, per Magdeburgo, Schum, Stellung des Capit,els,p:417 . 5 .>.::
firrr,averunt"; VB Hochstift Halberstadt, l,p. 286, nel 1187.ilvesovo'erhtteun documen 198 Ficker, Vom Reichsfiirstenstande,2,p. l20'seg;;Ficker,Eiirstliche Willebriefe,pd5 49
.to sotto i! sil sigillo e quello .del capitolo:'i membri del capitolosottoscriv:oncon~corisen seg.asi pi antichi dicosigillatura, come inStumpf; Die.Reicbskalizfer, n. 4 i27<e 4157,
tioetsubscribo"; UBWorms; 1,p.132, n. 186, documento del vescovo LandolfodiWorms hanno.un'altro significato. , , ; i . '. . . . . . . . .. '.. ,- ... :.:;, ,.,:'./,;;, .....:. . ;' . ".,
48 del 1237: "in huius nostre donacionis et capituli riostri consensusroburet memoriampre- .199 Ficker,VomReichsfiirstenstande, 2, p. 127 seg.;Ficker, FiirstliclieWillebriefe,p.t'l3seg:
sentemlitteram nostro et capituliWormaciensis sigilloplacuit consignari"; Tburgaisches 200 Anche dopo i rilievi di Lamprecht, ConsensrechtderKur/iir{ten,p; 81 seg.,mi attengo
UB, 2, p. 354, n. 103, documeto deI vescvo Corrado di Costanza del 1:219: "cortfratres a questa opinione assieme a Ficker. Cfr.anche Redllch, AnfngeRudolfsL,p. 348.' ..... ....
nostri, quia consensus eorum huie facto sicut.debet aderat; sigillum sutim,etiam; apponi 201Cfr. Fiek~r, PiirstlicheWillebriefe, p. 36e 48 seg;; P.Ptiritschart in Ficker,Vom
mandarunt". ., . . Reichsfiirstenstande,2,p.l02... .
720 Cosigillatura e Willebriefe Consenso neidocumenti pontifici 721

semplicemente un privilegio dei principi elettori, ma venne effettuata pure La situazione nella curia papale era sostanzialmente differente da .queV
da altri principi. E anche qui si pass ai Willebriefe. Innanzitutto neirap- la nlla corte regia. In concomitanza con l'evoluzione dell'organizzazione
porti dell'imperatore conJa Curia; gi nel 1177 alcuni grandi emisero" un ecclesiastica, tendente sempre pi verso una concentrazione monarchic
documento apposito per esprimere il loro assenso alla pace di Venezia,202e di tutto il potere esecutivo e legislativo nelle mani del vescovo diRama;
ancora nel 1279 non;meno di ventotto principi tedeschiconcessero,Wille,. solo raramente viene espresso nei docUmenti un obbligo riconosciuto del
brie/eaidocumenti allora emessi da Rodolfoper la Sede Apostlica.203. A pontefice di procedere adatti d'ufficio con il consiglio eil consenso-di
parte questo, Wzllebriefe dei principi compaiono solo molto sporadic'ainente altre persone. Significativo il fatto che nessuno dei formularideLLiber 51
durante il periodo precedente a Rodolfo;204 a partire dal regno diquest'uld- diurnus, parla di consilium o consensus, mentre invece il papa vi appare
mo,per, la forma dei Willebriefe, pur non essendo l'uriicaad essere usata sempre come oluiche agisce solo per sua propria decisione e volont sia
dai principi elettori al fme di accordare il consenso, ormai giuridicamente nei brani che riguardano.' questioni ecclesiastiche, sia' in; quelli relativi ad
necessario per una determinata categoria di provvedimenti regi;k:omun- affari temporali, soprattutto l'amministrazione del patrimonio della Chiesa
que quella prevalente. Questi Wzllebriefe2 05 disolito sono,pijo:inenodi romana.
eguale tenore ed chiaro che erano redatti dai principi elettori sullabas di Tuttavia non siamo del tutto privi di testimonianze riguardo al fatto che
minute abbozzatein'cancelleriae consegnate a ciascuno di loro. Inohre non anche il diritto di disposizione dei pontefici era soggetto a certe limitazioni;
era naturalmente escluso che si facesse menzione deL consenso rieldocU~ Come gi si ricordato, ci avveniva quando un provvedimento che il papa
50 mento principale, e ci veniva fattg regolarmente se, al momento della sua doveva adottare toccava diritti di terzi;209 dal punto di vista giuriqicQQQ!Hl
emissione,i 'Willebriefe gi esistevano. . ":. "<",-: :(;:'.' poteva evitare di chiedere illoroconsenso;210peraltro ~g!lPo~sil:Ji1e
Dal consilium-consensusdei principi, appenatrattatQ;bisognadistin~ accertaieseeffeftivamente tale assel1sosiastaio sempre*hiesto;M~h
guere quanto si trova scritto spessoill documenti del XIII secolo,soprattut- almeno in linea diprlncipio, ancora nel XIII secolo si riconosce esplicita"
to sotto Enrico (VII) e Corrado Iv, cio che il re adotta ohaadqttatouna mentel?ure~ella:canelleria papale che, se pet1"rendereunprvvedim9t?
disposizione con l'approvazione o deeprovidentiadel suoConsiglio.206 Nei n()nbastada~()la:Javolont. di colui che Jo ~dott~,.man~~essarioilc?n:
documenti di questi sovrani si allude cos al Consigli()regioJReichshofrrit), senso d~unterzo,'qestoonsens()deveessereesp;~ssoanche nel dQy-,
un'istituzione permanente creata da Federico II quandoaffidaisuoifigli il
governo dellaGermania;.,durante.lalorg minorit essosvolse;.tuttaJ'.effettiva
attivit di gove.rnosotto la presidenza dei reggentiiniperiali.20?Ahcoia~
tempo di Guglielmo d'Olanda si trova spesso menzione nei documenti del ~a s~duta dclConsiglio. Su ci torneremoiri seguito. Quilllilimiters?loaossetVare.che
nel tardo Medioevo anche nei documenti dei priricipicompaiono notesinii1i sllaparteC1pa,
parere richiesto a questo Consiglio di corte in talune questioni, mentre in zionedel Consiglio agli affari di governo; per il Brandeburgocfr.SPaI1genberg, Hoft;~nd
seguito, sebbene l'istituzione rimanesse in vita e si sviluppasse, tale menzio-' Zentralvertoaltung, p.20 seg., dove a p. 31 seg.si trovanoiridicazi?nisulla comparsad.el
ne ricorre solo driado,almeno nel testo deidocumnti;2osF' . ,," ,. Cnsglio in altri .territori, corredate .da bibliografia.' Occor~eagglUngere: .' p.err~;:tstrl;!i
Wre~scl:&o;'Das OsterreichischeMarschallamt, p; 149 seg.; perd'Olanda, vanRiemsdiJk,.De
...... ... '
tresorieen kanselarij, p.32 seg., 108seg.,130 seg.ecc Si rimanda anche alla bibliografia qui
-: ,. . .,
citata nelcapit6loottavo, nt. 143. . .
02 MGH, Constitutionej', 1, p. 31'2, n. 271; cfr. Ficker, ep'plIIltscharCibid., 2; p.l02~ ' .. . . ' 209 Cfr. sopra. . .;.;". -, ......
203 Cfr. F. Kalten1;>runner, Der Willebrieffur die romische Kirche v.J. 1279, MIOG ;Erg.'l 210 Un'caso interessante del 1002 pu valere da esempio (cfr. Jaff;Regesta;1,'p.A99,'e 51
(1885), p.376c398,conilfacsimile di un Willbriefcollettivo deipriricipi lettori.>::";: .... Kehr, Italia pontificia, 4; p. 67 ,n. 4). Nel corso di un dibattitosinodale davanti al papa
204 Rientrano tra questi almenoi documenti discussidaLampreclit;;Consen~rechtder Silvestto llil vescovo Cono di Perugia contesta la validit di certi privilegi concessial.moha-
Kur/u~~ten, p.'79. seg:;anche seiriquelli'd~11223,non .si parla liconsensus;.ma:diconsilium; siero diS: Pietro aP~gia da precedenti pontefici, perch i suoipredecessorinon hanno
Lamprecht ha cl.istintoidueoncetti iq modo pi netto di quanto appaia necessario sc6n'd dat? il loro consenso' e lascia cdere la sua obie~i?ne solo quando gli viene dimostrato che.il
l'uso liI1guistiC() dei d()cumenti del XIIIsec. consenso stato effettivamente accordato. RiIevante purelin doc~entodi Pas<:jualell
. 205 Sll.diloro cf[. Herzberg-Friinkel, KUiA, testo;p.259seg;..,; (J aff~L 5946, il cui regesto anche iri Regestum Vola'terranum,n.138i ma non formulato
50 2fJDeconsensu,de providentia'(prudentia), deoexplenitudil1e consilii nostri." .;'>,,' felicemente da Schneiderl, che co.n:ferisce agli' abitanti di San GimignaI.l0 il privilegio di non
207 Cfr. S.Isaasohn, De consilio regio a Friderico II in Germania instttut;BerliI1j1874; p! poter essere alienati dal loro vescovo; vi si afferma: "noveritis fratrem;n<;istrum Rogerium.;.
12 seg.;Lamprecht, Consensrecht.der Kur/ursten, p. 96. seg.;Fickei:;YomReii:bs/UrsteflSt~nde, nobis iri huius constitutionis capitulocoIsensisse;e il vescovo Rggero diVolterra sottOSCrl'
2,p. 43 seg.,(dove a p. 4-?, nL! sitrovanoulterioriiridicazioni~ibligrafiche);\X7iI1kelniann, ve con la fotmula:"fieri rogavietipse stibscripsi" ,Inoltreiriq\lesta fattispecie rientra il caso
C'.
FriedrichII., l,p. 352, nt. 2;Samnek, Kronrat, p. 44 sego .. ' . '. .. ... . ....... ' >< di Haliriardus.di Lione,. che sottoscrisse il decreto smodale di Leone IXsul.priinato di Treviri
" '. 208 Nei sec; XIV e XV si menziona spesso il Consiglio di corte nelle note di anclleria (J aff-L..4158,.trdito iri una copia, ma genuino) ,conia riserva ~salvapris~arum constituyo,
(de mandato d. regis in consilio), se l'ordirie di documentaz~~e veruvaiinpartito nel oisodi mirn firmitate et Lugdunensis ecc1esie auctoritate hoc decitum laudavi". '.' ..' . . . .
722 Consenso nei documenti pontifici Consenso nei documenti pontzfzCi 723

mento in cui tale disposizione viene presa. 211 Inoltre, almeno in alcuni casi, nei quali occorre tenere conto del concorso di potentati laici. 216 Pino al 53
52 gi dal X secolo si trova menzione di un consenso dei cardinali O della secolo XI inoltrato nelle deliberazioni sinodali si trova spesso menzione
Curia nei confronti di provvedimenti papali che contengono disposizioni dell'assenso degli imperatori217 e in parecchi casi si dice esplicitamente 'che
su beni dellaChiesa;212 si constata l'analogia con quanto era pratiCatopres- tali sinodi .sono stati riuniti per iniziativa dell'imperatore. e si sono svolti
sa altre fondazioni ecclesiastiChe. 213 Inoltre occorre ricordare i documenti con il suo permesso o sotto la sua direzione.2 l8 Ma gi nel corso della prima
nei quali il pontefice compare in veste di giudice. Se; come spesso accade met di quel secolo la Curia tent difar valere un'altra concezione a qesto
nell'alto Medioevo, sono redatti nella forma di documenti giudiziari,allora riguardo. li sinodo tenuto a Roma nel 1027 alla presenza dell'imperatore
si rammenta quasi sempre; come anche in altri giudicati, il concorso. degli Corrado II sembra sia stato convocato su ordine dell'imperatore secondoIa
assessori, talvolta nel testo si parla espressamente anche del parere oassen- testimonianza di un suo diploma, e negli atti sinodli papa einperatore
so di questi. ultimi e per lo pi alla sottoscrizione del papa si aggiungono compaiono come presidenti; ma in un documento. pontificio posteriore,
poi quelle degli assessori. 214 Se per hanno laforma deicomtmiprivilegi/si che Ja riferimento alle sue deliberazioni, non si parla di un tale ordine>o
usa allora dichiarare nel testo che la decisione stata presa su consiglio dei permesso imperiale, si afferma invece soltanto cheIaconvocazione dell'as-
cardinali (communicato fratrum nostrorum consilio,oppuredenostrrum semblea seguita a una richiesta dell'imperatore ("interventu et petitio"
fratrum consilio). 215 Infine in questa fattispecie rientrano i. decretisinodali ne~').219 Epur se ancora parecchio tempo dopo accadde di fatto che avesse,
ro luogo trattative tra pontefici e sovrani sulla riunione di sinodi, tuttavia
con i rinnovati sforzi di riformaecclesiasticadiLe()ne IXeapartiredalla
III Cfn il trattato De confinnationibus del vicecancelliere Marin0da~~li,i11T~~e,~;iilage, definitiva vittoria di .Gregorio VII, non si riconobbe pi.ai sovraniundirit- 54
p.XXI: "cumvoluntas concedenrls non sufficit, sed aliorum consensus est necessariumeXl1ibe- toalconsenso.22 Invece chiaro che le deliberazioni dei sinodi di qualsiasi
ri,de ipsoad hoc accedente in confinnationis litterisexprimatr". Dopo vari 'esempi raccoman_ epoca avevano bisogno del consenso dei loromembri;eiverbalidei sinodi
dadi aggiungere nei documenti confi,rmatori ladausgla:"quod;4Ialteril.)s,praeiudic:iumnon o i provvedimenti dei pontefici basati sui dibattiti sinodali dall'et pi anti-
redundat",; nel caso in cui la questi0lle del consenso da. parte d~glJa,ventipirjp:oIl()n~ia Ren ca fino a tutto il tardo Medioevo menzionano perci in varie forme questo
chiara. Certamente egli ha~ menteinnanzittto la confenna d~Part~clelpag~(Jitti0!IlPillti
da altri, non gli atiidellO stesso pontefice, ma il principio doveva valere anChe p~r qllesti.,'- concorso dei IIJ,embri deLconcilio (interpret:lildolo talvoltapic:C?ITteconsi-
52 212 Su quanto segue cfr. Lulvs, Die Machtbestrebungen des Kardinalats, p: 73 sego
213 Cfr. Jaff-L. 3802, una donazione" cum consensu et auctoritate cardinalium" (tre cardi-
nali sottoscrivono); Jaff-L. 4413, una donazione della decima di tre castellipapali'!consilioet
intetVent fidelium nostrorum"(oltre a Pietro, cardinalevescovo di Ostia,sPr.t<.>s<:rivoIloicar-
dinali Umberto e TIdebrando. con la formula consensz);Jaff,L.8465,uml)0<:azion!'9Jl:i1c<.>n-
sensu etvoluntateepiscoporum et cardinalium ac totius.reliquecurie"; Tutti!;trei docUlIlenti
'cardU1alitfu~t;~~bili~Rorrlanorum consili" ecc. Degno di nota anChe]aff-L.7l47 in
f0tnla diprivilegio, dove nel testo si afferma che la decisione di Callisto II stata presa ex
furono scritti fuori clella cancelleria, e perci si autorizzati asupporte cheil:corisensoi ,in communi fratrum nostroru:nepiscoporum et cardihalium deliberatione atque iudiio"; poi
questi casi, sia stat6richiesto pi spesso diquantd si pOssaricava!:daidocumenti scritti sulla per la 'maggior parte delle restanti sottoscrizioni cardinalizie sono apposte con la formula
base,odei forffiularl didncelleria. Tuttavia anche qui non 'mancano tali menzioni:ad,es., in interfui et consenSi, come se si trattasse di un placitum.Cfr. Jaff-L5635:decisione "in con-
occasione clelli cessione della quatta parte delle oblazioninellachiesad,iS.,'Pietro in Jaff,L. spe~lostro arChiepiscoporumabbatumque iudicio~'; e alla fme:~'SignumUrbanipapae",
9714 (e nelle conferme}aff-L. 9984,13060 e 16267) si trova: "ex consensu:Jratrumf.lostro- poi n gran numero di altri signa, tra cui quelli di numerosi cardinali. Parecchi altri esempi
rum episcoporum et cardinalium". In JaffL. 6643 (permesso di installare una <:ondortad'ac- soo\) in SagmiiIler, Stellung der Cardiniile, p. 92, nt. 5 e 94, nto' 4.-Perci nella'Summaprosa-
qua a Benevento usando terreni pontifici) il consenso non menzionato nel testo, ma i tre car- rum dictaminis .(QE;9,p. 234) sassone enunciatala regola secondo cui nelle senteniia'e
dinali sottoscrivonconle formule consensi, consensi liberavpluntate ac.arbitrio,cpnsenswit (:t papali su qllestioni importanti (~siardutimsit negotium'~)si usa la foirnula.defratrum nostro-
voluntatemmeam tradidi.Altri esempi in Sagmiiller, Stellung der Cardinale;p. 74, nt.;6 e 8.< 'rum' consilio. . . .. 0.. 0. .:,

214Cfr,ades. Pasqui, Documnti, l,p. 50, n. 37; Regestp Sublaense;,p.22'),;tLJ85; 216 Cfr. Hinschius, Kirchenrecht, 3, p. 350, 510,517, 539seg.e565seg:"'"
Regesto di Farfd, 3, p.J99, n.492 e 4, p. 300,n. 1060; F.A. .zaccaria; DelBantichissimdBadia ~17 CO$ad,es. in JaffL 3715: ;"favente et. consentiente invictissimo predicto imperatoc
di Leno libri 3, Venezia 1767, p.l04, n.18; MittareIli, AnnalesCamaldulenses,2i'f-,251; te~ o'Oppurepapaximperatorecompaiono agire in comune, ades.negli..atti del sin?dodi
Kehr,Papsturktmden in Benevent, p. 66, n. '7, ecc., Sull'organizzazione dei tribunali ecdesi3:- 'Ravenna del 967 (UhlirziMagdeburg, p: 133).' .. , . , ' . , . . ..,;.,'".,'..",. :.
sticI-fr. ora Hirschfeld,c;erichtswesen der StadtRom, p,444seg'. -"',<",;', " .,'c ""'.'';:' 0, . . 218:Cft. Hinschis;Kirchenrecht;3, p: 565,nte 2. . .
~15 Cfr. acles.Jaff-L 4370: "consiliosupra dictorum fratrumno~tronun(seives9\Ti,tra 219 Cfr.DDKll,ri. 205; MGH, Constitutiones,l,p. 83, n.38;Jaff-L: 4085.
cui un'cardinale, 'inoltrelldebrando e Federico di Montecassino sono menzionaq prima) et 220 lioto che AlessandroIll nOn riconObbe il diritto rivendicato 'da Federico I diconvo- 54
omnium laudatione cir.liIl astantinm"; J affU. 4635: omnibussupra'dicti$cpra1Il!astanti_ care un-coliilioin caso di elezione scisrnatica. E lo stesso imperatorellrrsi seo/edeltermine
bus,episcoporumiudicio. etlauaatione Longobardomm et, Nortmannommquiintereranf 'sino'cio,.ma parl solo di una generalis curia et conventus; cheegliconvcherebbe; mentrel'as-
53 (seguono quattro sottoscrizioni di cardinali, due con<me adfuisse testificanssubsripsV:'-c!Ji,e semblea stessa si defInisce conciliume successivamente anche l'imperat?relaChiama cos(cfr.
solo con "subscripsi");Jaff-L. 7158: "communicato igituzfratrumnostrorum episcopomm, MGH, Constitutiones, 1, p. 255, n.184; 263, n.189). 'i>.
- ,._,
"- .'-'--
724 Signzficato delle sottoscrizioni cardinalizie Significato delle sottoscrizioni cardinalizie 725

glio, talvolta pi come consenso) che poi si,. esprime nelle sottoscrizioni da lestino II225 - non si autorizzati a concludere che le se.mplici sottoscrizioni
loro apposte a quei verbali ea quei provvedim.enti}2I . . . . .. debbano avere avuto solo il significato di una testimonianza. D'altro canto,
Sottoscrizioni simili di vescovi e dialtri ecc1esiastici,soprattuttodi cardI" per, non s.i pu neanche supporre che nel XII secolo l'emanazione dei privi-
nali, si trovano per, dai secoli X e XI in poi, anche in qualche altrodocu" legi solenni, che spesso si limitavano a una conferma di diritti e possedimenti
mento pontificio, senza .che,a1menoall'inizio, vi sipossariconoscer. una gi da inolto tempo riconosciuti, fosse subordinata ancora a una consultazio c
regola certa quanto alla loro presenza o allaloro omissione. Anchekformu" ne in condstoro,quanto alloro merito, o a un'approvazione formale dei ca.r-
le delle sottoscrizioni oscillano: sei! semplicesubscripsi quella pi dinali; nelia maggioranza dei casi, almeno in questi documenti, le sottoscric
comune,222 non mancano tuttavia anche casi nei quali isottoscrittorienun" zioni divennero una pura formalit senza un significato effettivo.226 .
ciano esplicitamente il loro consenso. 223 Ne1XILsecolo,e irimanieradefini" Diversamente bisogna invece valutare la formula gi menzionatadefra- 56
55 tiva a partire da Innocenzo II, altempodeLquale lesottoscrizionLcatdinali" trumnostrorum'consilio (communicato fratrum nostrorum consilio) ,che com-
zie divengono una componente regolare' dei privilegi .solenni;,compaiono pare sempre pi frequentemente in ques(epoca nei documentipontifid
ancora solo in casi molto rari formule di. sottoscrizione rinvianti esplicita" nelie pi svariate e importanti questioni. m E sicuro che neisecoliXle XII
mente a un conferma o aun consenso,224 eda EugenioJII in poi Scompaioc anche nella Curia papale non si faceva sempre una netta distinzionetracon c
no del tutto, cos che le sottoscrizioni cardinalizie terminano ormai .sempli" siliu7n e consensus;Seun documento di Benedetto VIII, concernente il per-
cemente con il subscripsi. "Y:.: messo all'erezione di una nuova diocesi in Spagna, .sottoscritto da un
difficile dare un giudizio fondato su dati sicuri circa il ,significa:todi vesCovo conIa formula "consensit et subscripsit" ,228 mentre secondo un
queste sottoscrizioni quando la loro. formulazione.tlOHcsennaon erte~za documentbdi Giovanni XIX il trasferinientoa Naumburg della diocesi di
al consenso. Solo sulla base dellaJormula interfuietsubscripsiricorreni~]j Zeitz Eu approvato dal papa "concilio rnniumepiscoporum et c1eiicorum
tanto in tanto "anche se raramente nel secolo XI e fino altempo di.Ce" riostroru1l1",min entrambi i casi il concorso dei cardinali Eu sicuramente lo
stesso, anche se viene una volta definitoconsensus e un'altraconsilium:
Paruneritiavvertiamo 1'equivalenza dei'due termini quando Eugenio III, che
. 2:i Cfr.capi~olot:erzo." A0iene pure cheundo<:ll!IleIltopbniliicio;bi~statoslli:cssi,ja: in virt di un provvedim.entodel13 luglio 1151avevarimesso ai canonici di
mente presentato a un concilio e confermato mediante sottoscrizione. Cos ad es. ] aff-L.
5540 del 18 febbraio 1095 fu esibito alcune settimane dopo a Piacenza; alla data seguono le
parole: "relecta vero et confJl1Ilata in concilio, quod idem papa.Placentiae celebravit", poi
una serie di sottoscrizioni, e infine la frase: "isti et omnes archiepiscopi, episcopi etabbates 225.L'e~empiopi~inticoche mi sono annotato .]aff-L. 4428;la formula compare~pd~.sQ
in Placentimisynodacresidenteshancdimissionis cartarn praeceptQlomirti P?pae,l?udalle" soprattutto nei. documenti giudiziari, ma nOli solo in .questi. Nel doc1lITentodi Gi~tf<:
runtetconfirtnaverunt".. ' .. .,..... .. " <.. ,. ,"'>:;c:; i., ... Clemente ilI (Keht,pfpstrkunden inRom, p.148,nt. 7), dove alla fine della-dataziori~'si
.'. 222Cfr..]aff-L. 4425, 4426,4429,4433,4569,4630 e 5709;probabi4n~ilt~ ari,h~3.894 e tiovaaggiunt6:"sub presentia Lateranensis archidiacorii et Albertisi Rllfinae episcopi~tsar
4432; InJaffcL3971i destinatari, l'abate Rodolf'odi N'onantQla;il priore del mQnasterof dinalium sancti Petri videlicet Anastasii et Warini", si allude con certezza a una testimoman-
quattro dei suoi monaci'sottoscnssero Su ordine detpapa... ''''. ; ' L . : . ' ; ' . :. ::.::.:,. . . za.Parimenti, nel testo di ]aff-L. 5788 si citano i testimoni con la formilla: "praesentibus
223 Cos ad es.]aff"L.)703 (la sua genuinit contestata da Iehr),d()jrdesott()sqiziopi fratribus nostris quorum infra scripta sunt nomina". Cfr. anche]aff-L5620. .........................
sono precedute dalle parole "hec laudarnus";]aff,L. jO.16 (fOl;dazionediJ:lnanuQy.a?io.F;- 226 Quando Pasquale II al concilio lateranensedell112, nel quale fu irrinul1atoil privile-
si), doveilvescQvac &Sutri sottoscrive con la formula/his omnlbtlsco!lsensltt SuQSrIPSIt; gio d'investitura per Enrico V, sottolinea che egli lo ha emesso "sine fratrumconsilio aut sub-
]aff-L. 4367, dove'quattro cardinali dicono: .~~cogn()vi etpropriamant;tsyqscripse;JaffcL. scriptionibus" (LP,2,.p.J70), occorre dare pes pi al consiliuni che all sbsiptiones.
4368,dove Umqerto;IQscrittQre del dQcumento, .sottoscrivecQl)'~ cognit1.In1 relgitet sp1:>.- Ceriamenteanchenel trattato preliminare di Anagni del 1176 Alessandro ilI promise'all'im- 56
scripsit",Ildebrando con "dandoconsensit etsubscripsit";.]aff-L. 4468,dovede,'cardiD.;ili peratoreFederico I di rilaseiargli n "privilegium crri subscriptione omnium'cardinali~lP"
e due vescovi dicono tconfirmavi" e. "subscripsi"; ]aff-L.A494 (genllin.o)"!ove, Ilqeqr\Ildo sul1a pace definitiva (MGH, Constitutiones, 1, p.352, 24), eqtesta disposizione.fu ripe):iJ.ta
sottoscrive con'~ consensi etsuqscripsi'~;] affcL.540) .(genuino),dQve)l y~sCOVQ:Brinodi aVenezia nel 1177 (ibid., l, p.364,24); ma che le sQle subscriptions cardinalium nonfos~e
55 Segni .si servedella.fQrtnula: ."assensum perhunc. triangulum(segu~ilse~())preb,u,ii;K:elJr, roriieIlute sufficienti si ricava dal fatto checi si riserv di far esprimere ai cardinali la corifei-
Due documenti pontifici, p. 282 (Guiberto-Clemente.IlI,1099,p~rS.,lrtaCQa E(lm~LQn ma. degli accordimedia~lte un d()cumento che dQveva essereemessosigillatod~l()ro~
unasetie disQttoscrizioni formulate diversamente ed esprimenti c9hseps-,(l (:Onfetlnll; - In QuestoC!ocumento non' si conservato,tuttavia. probabile<che sia stato ernesso(cfr.
]aff-L.4369 invece, che si purtroppo conservatQsolo in l1nacQpiatarga;leisottQ$crizi(lni, Giesebrecht,Kaiserzeit, 5, p. 857). . .:.,-
che devono manifestare un consenso o una conferma, non apparteIlgono;irLr~alt alcdocu- 227 Nell'accrngermi a trattare una questione di natura pigiuridico-ecclesi~stica che di-
mento del papa, ml\alverbale.,dell'elezione dell'arcivescovo .Winimannusdi.EmQfllllivitr,a- plomatica,milinuter a ci che essenziale agli scopi di questo libro; Cfr. su.qesto.Lulvs,
scritto. In ]affcL4Z09(manca ooa tradiziQne manoscritta) le sott(lscriziQl)i,fuNl)o.l!gghmte DieMachtbestrebimgendes Kardinalats, p. 79;
solo in un secondo tempo su richiesta ddyescovQ ;RQclenus... 22Haff-L. 4016,cfr.sopra, nt. 223.
224 Cos ad es.]aff-L. 6861 e 7064 al temp() di Callistl!,ll. 229Jaff-L.4087. .
'-
726 Consenso dei cardinali Consenso dei cardinali 727

S. Pietro la quarta parte delle oblazioni offerte all'altare disanPietro" che in queste circostanze i cardinali dovessero onepire il desid~ripli p~r7
communi consilio fratrum nostrorum ",2?0 in un altro documento deLlO venire a una precisa definizione ddloro diritto, che fosse possibil1Il~nte
aprile~1153, mediante il quale conferma e forse amplia un po' questa asse- favorevole alle loropretese,e di. ottenerne l'esplicito ricono~ci.tnentodal
gnazione, asserisce che ci avvenuto "ex consensu fratrum nostronim epi- papa: .cos come avviene contemporaneamente nella storia' costituzionale
scoporum et cardinalium" .231. Quando inoltre Adriano IV neLl156e dei regni laici, anche in quella della Chiesa si osserva lo sfot2:odei ceti 58
Alessandro III nel 1163 cassarono una disposizione di Anastasio IV a favore (Stlinde) di limitare il potere monarhico e di legittimare il ruolo da lorq
della chiesa di Compostela (si tratta di un documento di questo papa, pro- svolto. Un primo grande successo fu dato dalla costituzione diGregorio IX
57 babilmente falsificato, che non ci pervenuto), poich non era stata ,data su del 1234, con la quale si stabili .che da allora in poi le alienazioni dibepi del
consiglio dei cardinali ("neque de communi neque de saniorispartis,<::onsilio patrimonio papale potevano essere effettuate solo a seguito di una decisio-
fratrum"),232 chiaro che con il termine consiliumnon bisogna intendere ne unanime deI collegio cardinalizio, che tutte quelle .disposte senza tale
semplicemente un parere privo di autorevolezza i ma un consensogiuridica~ consenso non avevanO validit e dovevano essere revocate dal.successore
mente rilevante. Proprio la stessa conclusione bisogna trarre quando, in deLpapache le aveva deliberate. m In questo modo i cardinalLa:vevan()
occasione delle trattative tra Federico II e lrinocenzoN,.nel1244sistabili7 assunto, quanto alla tutela dell'integrit dei beni dellahiesa,.,Iostesso
sce. che.quattro cardinali incaricati dell'esecuzione di lilla disposizione del ruolo. cui aspirarono nel XIII secolo ipdncipi elettori tedeschiitlLrelazione
trattato "facientquod de. consilio fratrum dominus papafaciendum decre7 ai beni dell'Impero e che riuscirono a ottenere,sul pianogi1Jrilio,~QttQ
verit"233; evidente che qui la prescrizione del papa era vincolata,al.<::onsen- Rodolfo d'Asburgo. m Gi quarant'anni prima di questi ultimi Lcardinali
so, non semplicemente al consiglio dei cardinali. pare che questafosse avevano conseguito tale posizione, che fu tanto pi salda in quanto.gi nel
anchel'opinione.di .Bonifacio VIII all'inizio del suo p ontificat(), allorch XIII secolo entrarono in possesso di una parte delle entrate del patritn()tlio
sospese dalle loro cariche tutti gli arcivescovi, i vescovi e abati nominati da della Chiesa, cos che oramai anche il principio gi ricordato ericonosciuto
Celestino V" sine consilio fratrum". 2 } 4 . , .i geIleralmentedaila Chiesa, per ui titoli di diritto patrimonialer~gQlartnen
A fronte.di c:ida un lato nella letteratura canonistica" a partired~ xiII teacquisititlonpotevanoessen: pregiudicati da un provvediIIl~.to'pap~le
secolo, si enucle in' modo sempre pi marcato la distinzione, in pJ~ceden;' sel?za il c:9ns~ns9deglia'leptidiri!to,andavaapplicatoalr~PPQ#od,ei. ca,i,
za spesso trascurata, tra consensus e consilium (tuttavia in primo tempo un. dinaliversoi beni ecclesiastici e le. rendite della Chies.. Cqm~ D.()tQ,
non in relazione al rapporto dei cardinali con il papa, bens a quello dei Niccol IV fui! pontefice che, mediante una costituzione del 1289,
capi~olicattedni con i loro vescovi),235 dall'altro., IleI pfi()d()t~~'ya-da accordinperptuo ai cardinali la met di tutte le entrate 'pella yhiesa
c;J:eg()rioVnaBonif~cio. VIII,. si svilupp in .tn8dO~~11ipr~piJ1:qsis.oe romana <:ierivanti..dalpagalllento.del. ceJ;l~otleiregpi.di?icil,i~'e~I:Jn~
coerereJagottrina. deJlaplenitudo potestatis delpap~:cio(<:lel SMQ.potel' ghilterra,.endJeisoledi~ardegtlae.di Corsia;. ecli1:lJtt{iePr8\;~*ggyn.a.
mon.ar<:hico ass9luto.nella Chiesa. e ;sullaChiesl:1..~36,.E:benc01IlJ?J;~tlsij)ile conteadelNenassino e dello stesso Stato dellaChiesa}39Questa:co~titJ,.l:z;i(),
/
ne,per;notl cre.ndiritto del tutto tlUOvo.240Gi . altempopi;-Gregori
IXe del re. ingles~ Eprico III i cardinali avevano'pretesolametLpelc:eilso
230 Schiapare~:ie cart~dell'archiviodi S:Pietro,.1902;p. 28g,~:43(~~iiinJjf). .
d'Inghilterra, una rivendicazione che difficilmente si sarannoinveritatia1L
;;" ":', :' .... -:'- . : :".' :: ,'.,i::/....:. .'--"',' c. ,

231 ]affL:9714 {efr. sopra, nt 213). ." . .. ..i/~.":/


57 232 Jaff'L10l,41e 10905;.efr. Sagmiiller, Stel!ng der Carditile,p.59.i}'/l . . ;.:
m MGH,Constitutiones, 2, p. 335seg., 5;efr. sI questo-C;, Rodenherg;-Die Fric
densverhandlungenzwischen .Friedrichl!. undInnocenz Iv. 1243'F44, in Fesigabe]ur Ger~ld
Meyer' von Knonaui Ziirich 1913;p. 165-204. . . . . . ' '.. . i . .;'':'T>.../ iii TheiIle~,Codex, l, p. 102, n. I74(Pott:h~st,Regestt1,n:.~)368):"sancirrju~:~t:'4e.patri, 58
234ExannalibusWigorniensibus; MGH SS, 27; p. 471; Ex dnnalibusDunstaplensibus, .monialibussinec6mniuni ;fraqum consilip et assensJ1 alienationulla fiat, sitque 'urii facultas,
MGHSS,27,e. 513,efr. Sagmiilleri Stellu~gder Cardinijle,p:67;Fink~,Ausd~n Tage,n quode4 causalegitim.a Qbstaululll libere.,ontradictipnisopponat?'.. 1'utte leffiQ,clifi(1)l:fd"li-
Eonifaz'VIII, p. 86 seg.. ... . . c'. .. ...... . . / / . , , , ' / ....... herate. in "iolazioneqi que~tQqecreto dovevano e~sere r"vocate dal successore:~q~ali..el1U1fis
c;235Cft. Hihschius, Kirch"nrecht, 2, p.153seg.;Sagmiiller, Stellungder.Cardiniile,p;221, vita, cons"ilti~tilnr!nllll<er() etsqllempnitatescriptUJ;e. n1,1UIIJ,aII1111iniCll1um.taILsu~cipien,te
nt. 2; e 222 sego . ' " ....,.."-. ,!:..... ,cy.. ,ci.'.. c()ntrat)I;.'Non (;Ptf4iViclol'interpreta2jqne diquestag<:in1a data da Lulvs,Pif.Machtbe-
2.36 Per GregorioVII basta rinviare aLDictatus papaeinel qualeri6nsiJaalCUriteiJ.6ai c.".. " ', ".
strebttngend.ejJ:(,gr4itzClJats, P,~Q, .. ,F;-:" , , i , ", i')-';;;;':.';:,' ."',c,.
cardinalinell'enunciarei dirittLpapali, ma si parla sempre e soltanto del solus papa. Nel XIII ". 2!~{r,j;PP.ra.:Q:ra2:iell1reciuisito c1ell'unanin)itl.a.sfera d'a:zione de1.pont~cerisult~
sec. i pontificati di Innocenzo m'e di InnocenzoJV costituiscono. ulteriori tappe deEainrriino persino pi !iffiitata di,que1la dell'irnperato!e.,c .' . / .
verso la plenitudo potestatis. Sul rapporto tra Bonifacio'l1IIei suoLcardinalicfr:'Eirik; Aus 23?TR-.einer;Codfx; 1, p.)04 il1 , 486 (Potmast, Regesta, n, 23010).
den Tagen Eoni/az' VII!., p.84 seg.; Lulvs, Die MachtbeStJ4>ungen des Kafditialats"/p;"80. 240 Cos anche Lulvs,Die Machtbestrebttngen des Kardintjlats, p.87.
- .....
728 Consenso dei cardinali Consenso dei cardinali 729

59 lora di sanapianta. 241 Gi nel 1272, subito dopo la sua elezione,Gregorio In questa sede non si illustrer nei dettagli come i cardinalipoi,dalla
X aveva concesso loro la met del censo di Sicilia; e sebbene per il tramite seconda met del XIV secol0247 , si siano sforzati di servirsi deHoio diritto
di un suo chierico di Camera egli protestasse che a loro ci non spettava di all'elezione del pontefice per vincolare giuridicamente"e non semplice-
diritto e che ai suoi successori non dovevarisuItare alcun pregiudizio dalla mente difatto,i papi eletti al consenso del collegio cardinalizio in'occasio-
sua concessione,242 tuttavia assai probabile che a partire daL1272 il colle- ne di atti di governo importanti; questo tema.vrrdefinitivamente chiari"
gio ricevesse regolarmente il versamento;24) Parimenti, gi prima del prov- to quando disporremo di un'edizione nuova e completa,gidaIUngo
vedimento di Niccol IV i cardinali riscuotevano la met dei pagamenti tempo in preparazione,248 delle capitolazioni elettorali estorte ai neo-eletti.
verstialla .Curia' d~gli arcivescovi, vescovi e prelati/e definiti servitium Sar s~fficiente ricordare una delIe capitolazioni a noi note, quella di
commune,244 E non si potr neanche negare con decisio!le che gi prima di Eugemo IV del 1431, nella quale non solo si dispone che il papa sia vinco-
Niccol IV avessero allungatole manisulle entratedlloStatodella lato nella misura pi ampia al consilium et consensus,. dei cardinali O della
Chiesa. 245 Ad ogni modo; solo nel 1289 i cardinali conseguirono un titolo maggioranza di loro, ma si adotta una disposizione importante proprio per
giuridico sicuro per le'loro rivendicazionifinanziarie,246 e il concorso loro la documentazione: 249 in tutti i documenti relativi a negozi per.il disbrigo
60 accordato dalla costituzione di Niccol IV alla nomina dei rettori nelle pro~ dei quali necessario il parere e il consenso (che qui ~videntemente sono
vince dello Stato della Chiesa e deicollettoridi censi papali signific un equivalenti) dei cardinali, e nei quali perci si fa uso delIa Jormul::rde
nuovo eriIevante ampliamento del loro diritto al consenso; ... .. consilio venerabilium fratrum nostrorum (con l'unica eccezione delle bolle
di nomina di prelati) devono essere elencati i nomi dei cardinali che hanno
dato ii loro parere e, assenso, come era consuetudine fino al periodo. di
.,----.".,----.,,~. -'.-'.--. . > < . , . . . . ". Bonifacio . VIII; e.la sottoscrizione autografa almeno del decano dei tre
59 241 Cfr.Sag1l1iiller, St~llung der Cardin"le, p; 190; Gottlob,DieServitintaxeimI3. ordini del Sacro Collegio o, in loro as~enza, di un cardi!}ale, anziano per
Jahrhundert,p. 64,nt.).. .. ...... ".' .' .' .... ) .. ".:., Y: ogni or~ine, deve garantire l'esattezza delI'indicazione dei nomi,~50
"242Ck,L~b.Hensuum, 1, p. 27, :Nop mi sembr<lgiusta l'int,erpr~ta:lioIledi.~jrscll> m~ntre m occasioniparticol::rrmente importanti ii papa ei cardinali.~ 61
Fulnzverwaltungdes fSrdinalskollegiums, p, 4, di Sagmiiller, Stellung def c;afdirile1g190,
e di altri, i quali HtengonocbeIa'dicbiarazione del.chierico.di camera foss'uria'pJ;otesta eVldentemente si allude a tutti'i cardinali - devono apporre la loro sotto"
diretta anhe al papa: TI hierico protesta"domini papetsuccessorUmsururnnomin~"'{e scrizione.251 ..' ."
dunque con certezza su incarico .del pontefice} sQlocontroilfattq clle:dalJaicollcessfone Mentre Innocenzo VI mediante la bolla Sollicitudo abol formalmente
x:
effettiva diG-regorio derivassero cardinali un. dirittoViIJ.colante'l1I1<:heper:l sllccessoJ;ldel dopo. pi di mezzo anno, la sua capitolazione elettorale del 1352,la prima~
papa;e.. m.otiva . questa, Wotest<l, sic.Uf<lITlent,e; <I nomeAt R"fe~Ol;iiffetT~p()ch~.g.p~pa no! nota,poich, violando il diritto divino, limitav::rla plenitudopotestatis
a'p~naele:tt?n?n era stato pel1 inf()rmaro st;! fon?~e~~?IlIl1ndic0aJla.R.~~~,de:lla .rl~~Ild!ca
zion:esolIevatadaicarqiriali.Perci concordosol?lll parte con le'oss~rv~zI0111dlR. papale, Eugenio IV conferm invece esplicitamente .laslla con. la. bollaJ1Z
Sternfeld, Dt:r- Kardin.al JohdnnGaetanOrsini(Papst.Nikolas IIL 12421c'l,277),Beroo 1905 qualibet monarchia del 12 marzo 1431, cosa alla quale egli siera obbligato
(Historiscbe Studier(52), pA95seg. e.p. 321 seg.: la spiegazione di quest'l).Yy~inH'~Ilto ncm sotto giuramento nella capitolazione. Ma, analogamente ai suoi successori,
mis~mbra .difficile. Cfr. ora l1I1 cbeLulvs, Die Mach,tbes~rf!bungend~sKar4it:zalats, ,p, 87, e;la
nota successiva,. ein()ltr~. nc4e, l. pmtesta lllolt? simile: di .13~nede:~t() x:;:g~eldQ~~~to{f.~l
1334 citato pi avanti alla tit. 246. . " '.. " , . . . . . . " : '. ... ." ...
243 Cfr. 13aumgarten, fjntersuchungen, p. CXXVIII sego I documenti in Posse, Analecta
Vaticana, p.654 seg.(dirnostrano che i cardinali incassarono il censo dal 1269 al 1271 sede 247Nongi Ilel:xm secolo. E infatti non vi pi bisogno onnro di discutere sul fattoch,e
vacante... '. . . ..... . > . : .......".;;.: .... BonifacioVIII non rilasci alcunacapitolazione al momento.della sua ,elezione: Sulla pr0o/.is-
244 Gottlob, Die Serviti~ntaxe im 13. Jahrhztndert,p. 70 seg., farisalir~t~~pf9"XeCWnen sio/ideifalsificatain suo nome,comenente1a promes~adi govemarecon IIconsilium:eil con-
tomoltoprohabilmentel Alessand:o IV..,i.. ". .......'. }' .:'<.d<:'..
...'245Intaluni'casi possibile pensare, come hanno fatto recentl~ie~te,;div~rSlStllffi.0Sl,:th;
'sensus .dei cardinali;. cfr..per ultimoJ;Livs; Dze Bntstehung der. angeblicheniPr'o/esofidei
.,PapstBonz/ai'.-VIIL;-MIOG,31.(1910); p;J.75;391. " . ,.. """ c... "'''''''''-'')'.c '."'.'''' "
i papidieder in cohclaveassi~UIazioni verbali conle quali. riconoscevaroqii~ste' asplrazl01l1; ;.fj8l)i].Lulv:s.Cfr. intanto il suo saggio Papstliche;rt(aplkapitulationen. EinBt:itr.agz#r
ma. illaJtri,come adeSi all'elezione di. Gregorio X,ci assolutamente escluso,?e in q~~ Entwickelungsgeschicht~ des Kardinalats; QFIAB,)2{1909);,p.212:235.
chemqd$nicistrabile;' Cfr.suq~esto13uschbell, Diepro/ession.~sf.i4eiqerP4Pft,f!,p.58. ' ..' 249, Rinaldi, Annales ecc!esiastii,9, .Lucca 1752,a.:1431,.7. r.- ...
. 246. Queste futclllcipoiriconosciute nuovamente d13enedetto,,,XII.nel1334edestese ...25~C?s intendcjJa frase: ,"scribifacietnomina cardinaliumconsilium et COl1sensumprae-
anche: all'obolo di san Pie~ro (cfr. Kirsch, FinanzverwaltungdefKardinalskolleiJt<.nzs;p.71; benthim,' videlicet' ubi dicitur de consilio venera~ilillldratrum' nstroru1l1.videlicet taliset
Liber censuum;l, p. ~hlt: 1). P~request'ultimoera stato rivendicato'gi i4.-p~cedenz~q~ .- ialis ete;,sicutfierisolebatante Bonifacium VIIL dequorunno~inihus~onstat sa1teinper
60 cardinali, come dimostrano i docUlIle:miin 13aumgarten,.Unt~~suchulZgn,p}lp6seg:lrivce"1 subscriptionem, trium.priorurnvel.ineorurnabsentia. triumantiquorurncardinalium"unius 61
cardinali non ricevettero mai u~aparte delletasseqi ~<I~cellria; i,dlIb~j;al riglIardo di scilicetpro.quolibetordine, qui actui interfuerint'.'. ',:. . . . , ' ; ,,'<.".
Sagmilller, Stellung der Cardili'le,p>191, son supetfluL'",-'-. .' ' . . ". ,. . 251 Rinaldi, ibid. : "In arduis vero requiratutpapaeet cardinalium subscriptio";
730 Consenso dei cardinali

anche questo papa non si attenne sempre alleptomessefattenella capitola-


zione. E come nel complesso fall il tentativo ditrasformarela monarchia
assoluta della Chiesa in una monarchia cetuale-costituzionale;a lungo anda" XI
re non fu attuata neanche la disposizione, che qui ci intef(~ssadipi,peda LA GENESI pEr DOCUMENTI
quale nei documenti papali doveva venire chiaramente espresso il diritto dei
cardinali a prestare il loro consenso. 252 l. AzIONE E DOCUMENTAZIONE.' FASI DELLA DOCUMENTAZIONE

TI caratterepeuliare dj.tutti gli scritti da noi definiti documenti (Ufk1 62


dn) 'all'inizio di quest'opra quello di essre destinati adattestare fattFgiu1
ridicamente rilevnti. Esisteper una differeriz~pstanzialetra i casi in cui la
realizzazione di questi.fatti'dipende solo dalla ni~riifestazione. di volont di
ha singlapersona~quelliin cm irivece determiriata'dal oncors> o~dalla
volont~conforin, dihiarata esplidtamente 'opresuppostatdtameIit:~,~di
altriioduepersone. TI, primo il caso di tutti 'i dwnentimedi;utei,qali
Uri sovrallo Uri'au1:()rita spribr" affidano compiti o irriprtiscon9ordirii
risp~ttiv~erite.i fllrizionario'sudditiei subordiIlati: Ancheques!i'dOcu-
tlleriti .attestano fatti giul;idi;illlerite rilevllflti;obbligano~ iHestinatariadese~
, guire' glillttiordiIlati. e' dete~inaboa loroicarico'~arsponsabilit~'ed eveh:
tuil!inentuna punibilitin caso di. disoBbdienza.! Hfatto'gitiditamrite
i'ilvante,'per;dipende'slb dalla volorit di cblui che in:.partisce l'rdine ed
' indipridente d gelladldestinatario: qeSti'deve'eseguirel'ordine; che
Siild'Cord orio.Dal ricVifuent'dl dociiiiieEi1t' driva al destinatario'sol
ll11dov~rnei cllfrnti'dlsu?auiotfl1onil1i.~tto'; se l'afr~D;1difidi'la
sua vo16~t~ prinlachevngaatluatfntira,ilsllo ol;din'(> l<;>,ill?difi,ciii al
des'tinatriohon:compte ltlcllri'diritto qiopporsLSostaii#aln1eiitediverso
il asddi'ftitti idocumenq 'emessi iri:relazioni C()!ltrattiTVertrag),cne srno
aonaziiiie-icncssiOriic>~6tifet1lli grii didiiittiec()se sinllli; ?pp:ure
che riguiirdiri'i'nego:z;illi'ffiprayendit;"'" petir'u1a;'illlitUO .6' altriahal<fghi
p~ozi . 'giri&ci'(Rechisgdchafte)]?1Jiii:rw:Aricheil,46llri~l1t.tltiyoa
Una ddriazirie,tiriffrancn1ento,',ima.ohcessine di pr<)teZionebdi immli~
riiiarin'si" basasempliment 'sul yleiiIDila~eraICliohiiChe 'harattola
doria~io~{hadeisol'ffratic~rnnt,l1Cbhcss' proteziohy' O inmniilita,
, , 252, Tuttavia nei primi anndel pontificato di EugenioIVtroviamo chiaretrict CldI'llttlla-
,zione dital disposizione.. Ad es: la bolla del12n()vembre 1431 sttrasferimentodel<:(}ncil~o ma, pt:avi:fficaciagluridica, sige un' accettzione, da.'parte diuria. scbll- 63
di Basilea (Rinaldi, ibid., a. 1431, 21)menzionii icardiniilisu consigIio dei qualista'tacpresa da persona. Questa accettazione non dvet;uttaVia esseremariifestata espr'7~
'la dedsine("deips01"1llllJiatrm'~-seguonoinomi ""consilio"),ina'non pr~snia:sos samente;se,adesempio, un sudditohafatto istanza al sovranoper ottenere
eli
toscrizioni. Invece gi nella bolla sdoglim:eri:O del 18 dicembre 1431 (Rinaldi,:ibid;,-;i. tiri grazia; gi
. - . -'.' ..;..
nllasuapetizione
_.-- -.' .. " ',.-:..' '.
' contenutll lill dichiarazionecli',accetta-
,':' < -... ', ;. ." ;'F"' ,,- "..,. '-;" .-' -' ..
1431;"' 25), 'manca tale menzione; quantunque. pretenda di essere stata data'.. "qe;nostro}fun ~_. -~, ','.~' t "c,,_, ,. --__ ", '.

fratrurnconsilioet assensu?'. Parimenti tale menzione manca nella bolla 'del,15, dicembrel~;32
(Rinaldi; ,ibid.;. a.1432, 19: delega ai Iegatipapali a Basilea),m' fu'manata,~de:friltifuID
consilio~, ma sottoscritta solo da. un cardinale vescovo, un cardinale presbiteio en.cardi.lfale ; i Per garantire questa responsabilit;nel tardo Medioevo si presGriveva spesso me l'inca- 62
diatono,eonformemente. alle diSposizioni della.'capitolazione;.. Sarebbe interessante acce):!:,are 'ricatomunisse il documento del suo :sigillo,'insegllodi-presa visione edovesse.inoltriirlo
caso per caso, st1a base dei registri di Eugenio IV;- dove e per quai:J.totempo:~iano:attstate oppure restituirh Ci corrisponde all'uso 'lnoderno di far,~ottoscrivre le circolari alle. perso-
tracce dell'applicazione a1menoparzialedi questa disposizione della capitolazine;' .. ne cui vengono esibite. '
-' "-...'''-'
732 Azione e documentazione Azione e documentazione 733

zione che perci esiste anche in questo caso. Ed chiaro che l'efficacia giuri- Diversoil caso della. maggior parte dei documenti che non riadono
dica di un tale documento, una volta che stato emesso, non pu venire eli- nella categoria degli ordini e provvedimenti unilaterali di cui si appena
minata di nuovo per il volere unilaterale di colui che dona,che affranca ecc., parlato.. Dalle osservazioni fatte in precedenza risulta chiaro che in tutte le
a meno che la legge non ammetta una revoca a determinate condizioni, oppu- notitiae, ovunque e da chiunque siano state emesse, occorre supporre un'a-
re si faccia espressa riserva di revoca nel documento. In tutti questi casi il zione. precedente .la documentazione; la notitia,in' quanto semplice docu~
documento serve al destinatario come testimoniaIlZa, di .un,' diritto. acquisito, mentoprobatorio, non crea mai un fatto giuridicamente rilevante, ma riferi-
del quale non pu essere privato senza il suo consenso o la sua colpa. sce e attesta soltanto che unaiale azione ha avuto luogo. Rimanesolo,da
A questa distinzione, tra documenti la cui efficacia giuridica subordina- trattare sotto questo aspetto il tema relativo ai documenti emessisotto 65
ta soltanto al volere di una singola persona e documenti nei quali essa pog- forma di c a r t a . , : ; ; , , ,
gia sulla v9lemtconform~ di pi persoge1 legat~ un' altragistipziQg~ che Innanzitutto,' quanto' ai documenti regi franchi e tedeschi4; chiaro che
partic()larmente.impottantepeda riflessione deidiplomatisti~ Se<;()nsideri~~ per certi loro tipi la documentazione era sempre preceduta da un'azione
moil moment9 iniziale della do c li me g t a zion e quello n~Lqu,alel'al).~ compiuta in forma pi o meno solenne. Cosunacartadenarialisveniva
tor~, o llIl qualche. suo: delegato d l'incaric.o eli prlj.lrre u. ,dpl.lW~n,t(), sempre scritta solo dopo che si era compiuto l1affrancamento in forma
allora, p~r qu,antoriglIarda la prima categoria didocUlllentisomalIlenz~9; solenneperexcussionem denarii davanti al re; nei documenti si ricorda 'di
nati1 riylla precege q1,lesto iri.c a.ricodi do c:: U me.n t a2;i. Il e2,sBt :~i:l solito che l1azione stata compiuta in precedenza. La stessa cosadovremQ
giuridicameIlte ri1<,:vant{":riguardo al destinatario. quanto ,al J!l1:t;oda,attts~a.~e supporre per le semplici cartae mundeburdii, almenodalla.fine dell'epoca
m{":diante documento., Tuttavia anche per gliorlinittaslpessi.da. un~C?ytaR-8 merovingiain poi. La concessione della proiezione regiaerala.conseguenza
aisuoLfunzionaripotreb~eroavere avutq .luogo .in preced~n2:aalC::l;l11~,S9Il dellatraditio o commendatio di urta fondazione religiosa o diuna persona al
sultazioni~ul1a.bise.delle. quali,.stato da~o J;irlCJlgeo di90c:yrne,m,a.2:i9~,~; sovrano; la protezione regia iniziava nel momento in cui il re accettavla
ma cic1:leYincola.,all;obbedienz,ail destinata.riq .diun taledocllffiento, ,ci> cOJnmendatio; il documento serviva solo ad annundarla e a gartirla;l'azi:
che, crea. il ra.PP91t0 .g1uridico atte~tato.da1 douniento n<:n, so~()';qu.d1e:'s9ri ne.giuridicamente vincolante, per, precedeva la documentazione.? chiac
sultazionii beflssplo la volont del sovrano.lllanifestataattrayerso,qu.ella.
iussio".Ii:.. quaqgo, ,ag ;e~empi(),. lIlla terza.. perSOna ha. richie~~oals9ri:lffi8 .ge,;
64 manaziQn,ecU ),In tale, cloctifuen,tg cOfl:ede11.p9 upa. c::ogtr9P~rtit~,().:a.IlShe
senza.quest'tlltiJna; e il~e ha promessodiesau,dire la petiziope,'F~J:i::wI7nEe transacta.e quellOjdell' instrumel1tum confectum;Sickel, Acta,~, p. 236 seg.;:Sresslau,1~~;~;i
pu venire a rearsi, .1,1tl rappottocQntrattual,e PX()duttivo dief;feJrt:g}l).~ldi,i Konrads IL, p. 69 sego E gi il formulario di Baumgartenberg'(QE,9,p. 778) rileva chevi
trlllui eqJ.lella.Em~a,persona;ma, per il" destinata.#o del docll\Uellt();tal<:, ~a.P~ su
una diffeienza tra l'actie! agitata e il tempus conscripte litere, anche sele altre 'riflessioni
questo tema sono giuste solo parzialmente. Pure un documento del vescovo Adelhoguspi
P91to ,privo di,r!leya.11?;a .glu):"idica.;.1a.sua attiv~tinibita 9 ;lIle~!,ad,nlllpt9 Hildeshimdel1l75 (Asseburger UB, l,p. 16, n. 20) distillgue ad es. con moltanettezia'l'a:~
Ilcm, da. questoq>ntrag{),bens solo,dalJ' ()xline.l~s()vra.Ilo? ,eJ?eX ,1,w.1l()l},yj. tio dallacpnscrzptio. La prima disamina approfondita sul rapporto tra azione.~ docmntaziOc
' differenza se I:ordinescaturiEo . soloda.ll'iniziativa.sovra.na ,o.,stato nestata j)er fatta da Fick:er, Beitr'ge, 1, p. 62 seg.; i! quale,.apparentelTIentesenza.c6nosc~
uPpai!itp su, qmsiglip fllUll altro o ,s~abse.ai1J!lobbUgo9ntx~tE~~le.;Jt1 rei! passode1formulario di Baumgartenberg sopracitato,intrdusse altresilti:inip.e
altre parole:~e.chiar.niarn() a z~o n e ilfattbgiu,riffic::a.mepte Xiley:it9:~e,Pexg Handlung' (~actio) nella terminologia diplomatistica.Lo attestadducenddFr.x' Remling,
Urkundenbuchzur Geschichteder Bischofevon Speyer, 2 voll:,Mainz1852_54:J; p.n:;~acta
destin:atariodi J.ltljocul1lento, wediallte il, qUa1e,q9c~en}0 ,t<J!e;f~t~9~;ag~" est huius traditionis actio'; potrebbero facilmente addursi anche.altri esempi,-cfr:ad'ei;,UB
.stato;per.questa.. categpria.pi.docu,tllel1ti.IIOP.y.S}SY~alcupa.~zip.l)eJ?~xs,~.q~p~ Hochsti/tHalberst'adt, 1, p.131:~~adtestimoniumhuius actionis~; ibid., 1, p.176: ~liecrgo
te J'inca.ricodi pC?ctl1Jlen.taziol}e;aziop.e.edocu.m~nE~:zio!l.,esC?incisI9!l.9~~j nostredonationis actio"; ibid:; 1; p. 267: "hec eisdeni actionis' formula scriptocommenda-,
ta";Codexdploinaticus Anhaltinus, 1, pi472:"actionem hanc conscribi fecimus'~;ibid:;l/p;
475: "actionem hanc scripto cmmendiremravimus~;Trouillat,Monuments;l; p;1208:i1~ii}
actione etcOnfirmationehuiusconcambii". . , ' n ' .'. ("C:
63 , ... 2. N ~IM~di~~~o J'in~aricodi docutnentazione ideHtiito()rdihe'gi'<lpturiienta;ione 4 Su quanto segue.cfr. Ficker, Beitrti"ge, 1, p. 108 seg.; Recllich Gesch'ftsurkunderp;;ll 65
(iussiOfsela personainaricatadi produrre il documento sltrova inD. rappmf6'disboi:di- sego Sui documenti regi siciliani cfr. KA Kehr,Die Urkunden,p;121seg;;quidi'segllitoque-
nazione' con 1'autore; viene invece chiamato richiesta di documentazione (rogatio) se non sti ultimi verr~opresi in considerazione solo incidentalm te perch ladistinzio~~,tiaazi?c
cos' Non sempre, ma molto spesso, nelle formule dei documenti si tienecontodelladiffe- ne e docUIT1 entazionehamenorilevanza per essi. .'. et1 ..''-'. ""',.p. ':"
renza tra iussioerogatio.L:incarico di documentazione inanca, de1 tutto. solo'neiraricasiin 5Ci. esptessoachiare lettere ne1dommento diPipinoper l'abateD~banusdiHonau
cui l'autore di un documento lo abbia egli stesso eiettato e scritto:., ',",'>:--;",",?!', ,;' .' (DDAi:n.;n.20):~Dubanusabba: .. ad nos verutetadnos se una cum<imni remoria:'steriism
64 3 Gi in ;passato si tenuto spesso conto della differenza tra azione e, doCn~ntazione: commendavit; et'nosipsum.Dubanum! .. sub',nostrom .mundeburde. ph~nm recipilTIus'.
cfr. ad es. Mabillon, De re diplomatica, p. 192, che fa una listinzione trailnom~Wodella res Propterea litteras... eidem dedimus, per quas... rogamus atque precipimus'~,ecc Cfr. SickeI,
- ' ..
, -.....~

' .... .,,~ ....


"

".
734 Azione e documentazione. Documenti regi Azione e documentazione. Documenti regi 735

ro, inoltre, che dobbiamo distinguere tra azione e documentazione in t~tti i cipiat",12 Una tale investitura formale aveva per luogo nella maggior. parte
documenti giudiziari e i diplomi emessi sulla base di una sentenza del tnbu~. delle altre concessioni di diritti da parte del re. E vero che nei documenti
naIe' di corte: l'efficacia giuridica della sentenza sopravveniva gi con la sua emessi in relazione al conferimento di diritti di mercato non viene quasi ma
prolazione nella seduta del tribunale e non dal momento della sua redazione ricordato che in tale occasione ha avuto luogo una qualche azione simbolica;
documentaria. Non si pu dubitare che nei negozi di permuta conclusi .dal main un diploma di Lotario III per St. Georg a Bamberga. si dice che il re 67
sovrano l'atto formale avente validit giuridica avesse luogo prima dell?emis- ha donato il mercato, di Staffelstein nel Rednitzgau all'altare di san Giorgio
sione del docur1ento;6 consisteva in una reciproca traditio da mano amano, "per manum .comitis Reginbodonis"; qui dunque il delegato regio deve
solenne e simbolica; come iLreaffermava espressamente di avete ricevuto avere compiuto lIna traditio simbolica. D Da un documento con ilqlIalenel
l'oggetto della permuta a lui toccato dalle mani dell'altro contraente;o da 1165 Federico I decise in merito a una controversia sorta intorno a questo
qelle del.suo advocatus,7 cos egli, senza dubbio, effettuava in modo analo- diritto di mercato apprendiamo in che. consistessetaletraditt"osinib6lica:
go la sua controprestazione. 8 Inoltre noto chele infeudazioni venivano l'imperatore ricorda che Lotario ha concesso tale diritto per mezzo di un
effettuatdi solito mediante un'investitura simbolica, sia che si menzionasse guanto con una donazione pubblica eun privilegio, cos come eraconslIetu-,
ci nel relativo documento emesso successivamente, come nellalitterain/eu- dine,14 E che tutto ci corrispondesse all'uso genetale.vieneancora una
dationisdi Federico I relativa al ducato di Vestfalia,9 sia che si tacesse al ri- volta onfermatoda una sentenza delJ218 del tribunale imperiale, la quale
guardo, come nella littera in/eudationis dello stesso imperatorpr l'Au~ presupponecQmeovvia l'investitura con.il guanto per ogni concessione di
stria;lO ma inquesettimo caso grazie al racconto di Ottone di Frisingasapc mercato annuale o settimanale in un qualsiasi luogo.dell'Impero.1? In . queste
piatno con certezza che in realt ebbe luogo un'investitura con due Jance circostanze\cquistanomaggiore valore a1cunetestimonianzeitaliane su
munite di vessilli.l1ll caso, ad esempio, del re Riccardo, che nel1261;essen: simili, attiformali in occasione di altre concessioni. di diritti. Le ricaviamo
do assente dall'Impero, invest daLondra perlitteras l'arcivescovo;Enc perlo pi da strumenti notarili redatti in relazione, allo svolgimentodell'in~
gilbeitodiColonia, un'eccezione che confermala regola: infatti:ildocu- vstitura;disolito i diplomi tacciono su questo, cos come non usanomen:
mento; rifacendosialle.disposizioni del concordato di WormsdelJ122; zionare .1'irlVestituracon il guanto nella concessione di mercato; tuttliviavi
afferma espressamente che quell'evento eccezioIialee che l'investitura di troviamoanchespotadicamente accenni.. Cos la nomina a notaio imperiale
principi ecclesiastici non pu avvenire "nisi recipiens per persone sue pre- ayveniyamedii:!nteun'inyestitura conilbaculum o,coineaccade spesso in
sentiam OIlcedentis imperatoris vel regis aspectui sepresentetet amanu epqaposteriore,' con calamaio e penna;16 in unalegittimazionela persona
eiusdem' ctuliterinsignita cum sceptro solempniter irivestituramre~ destiilatariadellagraziafuinvestita con.un .anello:.d'oro;17, cos Enrico-VI
"c. . ..... ".'. ............:'.> conferm a llna famiglia nobile tosanaaluni diritti didazioche.le/speti:a~j

BeitrJge,3, p.39,79< 93seg.;Wartz, Ver!assungsgeschi;hte, 2/1, p.330se~;;J3i~Ilriei,


DeutscheRechtsgeschichte, 2,p;51 seg.; V.. Ehrenberg,. KommendationundHuldigundnach
!rankischemRecht,WeimarI877.. . . . . ... :, m>, . , ; ; f C " " " " ' , 12 Wmkelmann, Acta Imperii, l, p. 457, n. 570. Peraltro tali eccezioni non sono del tutto
,.que1,Eattochead es. in DD O I, n; 276, viene. defintofconcambiulll,lgitin:letrans- rare nel Medioevo, anche se in un formulario del periodo di Rodolfo (Das Baumgartenberger
mutatio~is", .inStumpf,.Die Reichskanzler;n. 37nrconcambiisolempnitas".Percinella Formelbuch, ed. Biirwald, p. 233, n. f:?J tinvestiturac\elleregalie c.oncessa,ll uIla persona
permuta azione e documentazione vengono espressamente differenz~a!e,a.d,es.iriDDHII, assente definita una "specialis gratia..,. hactenus inaudita" . Cfr. Il6bl11.ed~,edl!cbiR.egesta
n.55:,"concambiifirmitaiem fecimus et litteris ob memoriam mandan lUSsunuS~.' . "s' Imperii;,n.}86,)87,);489 e)4?2;.MGH,Constitutiol1 es, 3, p.544,n.5~3iele disposizioni
. . "'. :7 Cfr. ad es. DD 01, n;J09:" econtra vero pariratione ab eodem', abbate... pet'Irlan~s c\,"llaB,olla d'Qro (,?eumer;D{eGoldene p,ulle,p4~seg.). ".,'o,
,.. .,c'A
alvocatorum eius recipimus";.cfr. anche DD O II, n, 191,227 ecc.; , " , , ' , : , ..... 13 Stumpf, DieReichskanzler, n, 3249. .......,.. .'. . , . , .'. 67
es.
8 Attestata-espressalilente ad, la "traditio per inanus advocatorum riostriscilicet, et . . . . . 14St1l.tnpf,D{~.Reichsk(l/1zler, n.4043:merciltum.., quod", Lotharillsimperator trll.dide:!,
praedicti archiej:>iscopisollemIJlliterfacta~inDD O I,. n..322,e, ancora pi chiaramente; in rlltm()J:esoJito.per .guantonem~ (cos bisognaleggere .assieme. al'ick,"r, Beftrge, ..l ,p. ) ~6).
DD O III, n. 106: "econtra autem... dedimus... atque... permanumadvocatiriostri... donavic pU1:Jlica dollllti()llet priyi1egiism confirmatione;. .. ..
irtustradidimus"... . 1?MGH,.()lZ~titutiones,2,p. 74, n,6L.: .,... . ,L.. ' F .... < ..... "'i>"
,JS'tmnpf Die. R eichskanzler,n.4301. . . .1~Le testir!lOnianze pi antiche perl'investituraJisalenti al tempo di Enrio W(daUl~6
'\OStumpf,'ibid.; n,3753. . ,'.',.,cO " . .':<0' ,....,."."','> . . ,:;--,);
"~c alll?l)soIl0i,I1Savioli, Anl1ali, 2, p:)46;Ficker, Notariats{/cte; p.3.14. \fel.I?49.I1ystjtgrl!
11 Quantunatale investitura corporalefosse indispensabileancora.neIXILset.,,dimo: dapaj.tec\i EqericoII "per .baculumquem in propria manu ~e!lebaf~,(Winlcelrn.ann,Aqtti
strato 'da un ddcuinento'di Federico I (Stumpf,. ibid;, n..396J; MGH, Const#utiones.;l, p. Imp~rild'll' .4l!);~um pe!lla et calaml.lrio". (Ficker, JtalieniscbeOfor~chlll1gen,A,n466,5,Ql
305;-n; 216), nel quale al tonte di Baux;chenvendicala.Provenzain basea'un privilgi.di e 525 passim; crr. anche il formulario in MGH, Constitlltiones, :?ip.29;4, n.292).,>.';'
Corrado m,si obietta: "quod regem Conradum... nunquamoculis suis vidit nectorporalem .HN~ .~W~qa partdi Enrico VI (Ficker, Notariatsacte, p.31;4); cfr. Ficker,}tqlienisch
investiturlunalicmus terre ab eounquam suscepit'\ . Fqrscb ll ngen,4,p.502.
736 Azione e documentazione. Documenti regi Azione e documentazione. Documenti regi 737

vano da tempo investendolacon un cappello;18 spesso, infine, si trova che il significato giuridico di questi atti formali. Per quanto so, solo una v'olia 69
persino le concessioni e le conferme di diritti e di consuetudini cittadini nelperiodo diregno di Enrico VI abbiamo mia testimonianza certa edin"
68 venivano effettuate mediante un atto d'investitura eseguito nei confronti dei quivocabilediun'investitura effettiva simboleggiata dal documento stesso, il
rappresentanti della citt. 19 Se i casi che possiamo documentare con una t- privilegium factum et finitum et sigillatum sigillo domini imperatoris, proprio
stinioninzapositiva si verificarono tutti in Italia, anchepet la Getninia come di solito erano il baculum, lo scettro o l'anello a servire dasimboli;22
dovremo sicuramente congetturare un: procedimentoanalog:infatti certo Quando spesso 'si dice esplicitamente che il re dona oconsegriaperhoc prae"
che se in qualche luogo la'sola' d()cumentazione venne considerataconie un ceptum; perhanc cartam, ci sembra senza dubbio alludere a uri'investitura
equivalente anche dell'azione, ci avvenne proprio in Italia prima che negli mediante il documento;23 maa questa interpretazione 'di tali parole si pu
altripaesL> '. obiettare che in altri e numerosi casisembra con pari certezza chd'emissio:
Aifirii della nostra riflessione, per, soprttuttoimportntestahlifese ne del documento venga.definita come un atto eseguito dopo il compim~to
dobbiamo supporre un'azione' accanto alla documentazione anche per ]e dellatraditio, essenzialmente allo scopo di una maggioresicurezza.24 ;
concessioni di beni immobili. Dopo quanto siosservatosoptasulFinvestic Nonpotendodunque.risolvere tale questione solo sulla base delle for"
tura feudale, fuor di dubbio che ci si verificava nell'epoca pi tarda muledei ,documenti,acquista allora molta importan.za il fatto ,chein un
durante la quale tali concessioni avvenivano di solito secondoilditittofellc numero,relativamentegnmdedi ,casi possibile dimostrare con certezza
dale. Ma cosa possiamo dite delle donazioni del periodcpianticoche un'azione'di traditio o di investitura differente .dalla documentazioneesepa:
costituiscono una parte cos rilevante di tutti i documenti a noi pervenuti? rata ne! tempodli quella. Talvolta l'investitura segue la documentazione:
Di recente stat? pi volte supposto che la consegna slennedeldocumeh- allora viene di solito effettuata sulla base del praeceptum regio da messi del 70
to regio abbia avuto il significato diun atto d'investitura;20sequestaopinid~ sovrano incaricati ad hoc. Casi di questo tipo ricorrono soprattutto sul suolo
ne esatta, allora non era necessaria un'ulteriore azione, ',alnieii() in tutti i italiano, ma sporadicamente anche su quellotedesco;25 perla riflessione
casi di documenti consegnatisolenneniente. E sdobbimo interpretate1a. .., : - : ; : , " "':,, :c':;~;,;-, t:,; I
consegna diun documento come l'ultimo atto della ,1ocumentazione,allota
azioneedocllnientazioneavrebbero coinciso nel caso & diplbrhiconsegnati rech~ni~artuIaridecoratidiinu11agini si~referiva raffi~rare proprio ques~;ah~d~1~;ra~
in questonido;peressi l'azione sarebbe' stata l'ultim,fase della.d6cuftleh: ditio sdlerinedi' documenti;- cosad es; nl Chronicon Vulturnensee nl' ChroniconSSo/iae
tazione,cbmeper imaridati era ]a ptirria. DaUIUl<serie 1itestim6niafize Beneventan.: cfr.G.Waitz, Reise nach ltalien. imFriihjahr1876,.NA, 2(1877),'1'. 325'.381:
apprendiamo chein realt il compimento e la consegna di uildocumentoda 347;.Bressla,Reise.nachltalien, p; 117; A. Miioz,Le miniature del :"ChroniCon'V'tiltttr"
nens''',BISI,30 (1~99), p. 75,90:75seg. eS8. ," .... , " . y re,'"~
". ' . ' . ' ; '
parte',del re :venivano effettuate spesso informa solenne, adesernpio' in 'Una , 22 B6hmer, Acta, p. 172; cfr. Ficker, Beitrage; 1; p.1lO;. La frase di unapancartqdl922c!l 69
assemblea dei grandi del regno presenti a corte, la cui presenza a tale atto Rodolfo d'Italia, I.diplomi italiani di Ludovico III e di Rodol/() II;' ed. L. Schia1'arelli,' Roma
talvolta ricord~t~ esplicitamente. 21 Non risulta per ben chiaro qual(.fos~e 1910 (Fonti per la stOria d'Italia, 37), p.100-103, n.3 (diploma rifaeentesLauE6di Be-
rengarioJ:DD Ber.I,n.134), citata anche .daFicker,ha probabilinehte unaltr6significato;
intesa, soltanto 'a: esprimere che la pancarta doveva servire come prova delIa:'t'esfitra
(Gewere) al posto dei documenti bruciati. .,
18Cfr:Shh~der; TsCaitiSche Si1fdieit.lILip.87 sego 23 Spesso cori l'aggiunta che questa traditiosi svolge sollempni more e che il destinatrio
68 19 Esempi in Ficker;Beitrage, 1,p.117.> "., deve avereiLpossesso ab hodiernodie et deinceps. Esempi in Ficker, Beitrage, l;'p,"llO,:e
20 COs stato sQsthutO anoradaRSohfu, ZZfrGescbichfe derIJufldssung,'irJ Fe'stg{z.bJ altri, per il periodo diCarlo ill;inMiihlbacher, DieUrkundenKarlsIII.;p. 459 seg.': '
fiir ThOl, SttaBburg1879, p. 103; cfr. anche RS0hn,Uber dsHa,ntge1?f.al,7SR, 43; Germe 2il Questo infatti senza dubbio il caso verificatosi spesso nei secoli X e XI,quandoriella
Abt., 30(1909), p. 103-116: 108 sego Sohfu onsidera l'investitufa per'a~t11?f.com uri priVile- narratio simenziona.prima l'avvenuta traditio, (donavimus,c01zfirmavimus, concessimus, 'tradi-
gio de1 re che, ir9uestO;non sarebbe stato legato al diritte) cOrnim~;;controBrunIleregli dimus) 'e poi si afferma, come ad es. in DD Hl, n. 24,:.!'iussimus.quoque hoc praeceprum
nega, per,esu'ci torneremo, la possibilit dell'investitura percart11?f.rie1caso didoctlinenti inde' ,conscribi,perquod volumus firiniterque iuberius"quatenus' praefataeres.;. ad mona"
privati. QuantoaIla questione giuridica, sulla quale nOilsarnecessariosof{efillarsi,l\fue chOrumiu: Victum etVestitum perpetualiter eOrisistant"iNondiveiso >ilcaso ad es::dlfun"
sem1:>r~importa11te.il fatto che sussiste. una clifferenzasostanzialetfa la 'c()hspnasolenne di zioriario di cancelleria .di Enrico IV; ,dame chiamato Adalberone, C:;" che' usa, cOs. spessdJa
un pra~ceptumr,egioe1atraditio di. un documento privato.lldocm,nentoregiovffiiva cdhse: forniu1acuius traditipnis testem banc paginamscribi..iussimus ecc(GUIdIach, Ein Diktator;p.
gnato completo e sigillato, il dOCumento privato sempre incomplet?; ql,land? ~oi1sirinetteva 62);d.clifficilesupporre che proprio questo dettatore abbia scritto semprqueidocumenti
sol() la pergamnain bianco: lacQnsegna .di un documento regi? avveIliij~dhqesernpre mediantei quali non si procedeva a un'investitura, ma la cci redazioneveniva ordinata solo
dopo l'incarico ,?i" doctlIl1entazion~, 'quella diundoc~menfo priva~o eonternprllIlea;neiJ.te: a dopo che era stata effettuatalatraditio; , .,.
quello (cfr,Redlich, Geschftsurkwde, p. 4 seg.).. ". . c .' ' .."i:', 25 Per !'Italia cfr: ad es. la notitia d'investirura dell'879 in Ficker, Italienischdorschungen, 70
, .,21 Cfr. le iestirlloniarze in Ficlcer;Beitrage, l,p: 111 seg.Cfr. anchlanota'pielilIlirJareJI 4, p.25, n. 20, con il diploma Miihlbacher, Regesten,n.1546;inoltie il breve de invesiitione
DD K II, h. 216,e, per la Sicilia, K.A. Kehr, Die U~kunden;'P.,~~23. Si ptr inoltre'aggiurig: del 967 che segue DD O I, n. 353; per la Germanialanotiiia di Fu1dadl932 inCodexdiplo-
738 Azione e documentazione. Documenti regi Azione e documentazione. Documenti regi 739

diplomatistica sono i meno importanti. In altri casi, docllinentabiliapatti.re scealcuniqeni perduti; il documento dal quale veniamo a saperlofu ePlessQ
dall'et carolingia, l'azione della traditio, invece, precede la documentazIO- alcuni giorni dopo a Bonneuil)O Ludovicoil Germanico il 26 maggio 836
ne; talvoltaladistanzatemporale tra l'una e l'altra breve, ma talvolta anche concedeaun fidelis Werinherus alcuni beni nel Rheingau che questi "ab
piuttosto rilevante. Ad esempio Carlo Magno il lO settembre 774 fece una hodierno dieet tempore" deve possedere liberamente;31 quando, dieci anni
donazione al monastero di Lorsch che fu documentata solo il 'giorno suc- dopo, Werinherus dona questi beni a Lorsch, nel relativo .documentoaffer-
cessivo. 26 L' Il.c gennaio 815 Ludovico .il Pio .concede Michel~tadtnel" ma che il re glieli aveva trasferiti "de iure suo inius meumsollemni donatio'
71 l'Odenwald al suofidelis Einhardus; nel documento si afferma:x"per hanc ne" e donati "praeceptFsuo auctoritate in proprietatem".32 In un documen-
donationis "nostrae auctoritatemconcessimus" P Ma allorch 'nell'819 todel20novembre860 il medesimo re donaall'arcidiocesidLSalisqwgo
Einhardus. dona. quella localit a Lorsch,'si dice che gli era stato ceduta dal- due localit, nel possesso delle quali l'aveva gi immessa .il.conteell1eSSO
l'imperatore "sollempni donatione" e confermta "praeceptisui auetorita' regio Odolricus dopo un giro lungo i loro c()nfini.33Pet ilperiodo>di,Ca,rl()
te";28 azione e successiva documentazione sono dunque qui differenziate il III abbiamo un documento emesso ad Etrepy il 21.giugno 885; seconddle
pi. chiaramente possibile. Dalla .biografia dell'abate ConwoiondLRedon sue indicazioni l'azione era stata compiuta, circa otto giorni prima a T].)4
apprendiamo/che nel luglio 834 a Diedenhofen l'imperatore gli. ha donato L'imperatore Lamberto in un documento del gennaio 895 dice di. essere
alcuni beni. situati nella Bretagna; il documento di donazione ernesso solo stato pregato, dopola sua intronizzazione a Pavia, di concedere alcllniqerii
il 27 novembre dello stesso anno ad Attigny.29 Nell'84LLotarioJ, inoccasio- situati nella contea di Piacenza a un fidelis Amalgisus,. e. di ,avere. esaudito
ne di una visita al monastero diSt;'Maur-des-Fosssalla Mama,gli restitu;i" tale richiesta con 1'assenso del conte Sigfrido di Piacenza, ~'quituncipsum
comitatumregere videbatur" .. Udocumento stesso fu emesso a Vimercate, 72
nOn loiltano da Monza, probabilmente dopo qualcheteropo)5 Anchejn
seguito sono particolarmente frequenti i casi nei quali dal tenoredeidocll:'
maticus Fuldensis, n. 679 con DD H I, n. 34; per la Francia Miihlbacher, Regesten, n. 970 con menti stessFsi ricava che bisogna distinguere tra azione edocurnntazione.
DD Kar., n. 188, In questa fattispecie rientra ora, a seguito delle osserv~ioni(IiTangl(J\rll<1t
Tangl~ Schriftt4~ln, 3, p. 37, tav. 73 l,anche l'investitura eIa presa di possess() diHlllm#b'Urg Perlo pi ci espresso nel Jesto: 36 abitualmente il re .eseguiva pe.rsonal"
(riprod ioneinArndt-Tangl, ibid.,ein.ChroustiMonumentapaleographica,fas.5;fu~'7) ~ mente latraditio in occasione di una visita al monasterooallahiesa,di soliT
1lZ
passato dame giudicata diversam:entein base. agli. argonentidi E. Miihlbacher, MIOG;3 toall'altaredelsanto patrono, poi si rimetteva in viaggio e il documento
(1882); p. 308: essa .deve essere datata all'8ottobre777 (non 776), e dunque segue qin~lVe veniva emesso giorni,settimaneo. persino. mesidopo.. Pirar:;lmentesi
mesi il diploma di donazione dd 7 gennaio777 (DD Kar.,n,116;ifr:J'agw..Ul1t~])PI<,ar;:!t1P: descrive nei particolari iLsolerneatto formale. che haaVllto luogo ,li1
564) euonlo precede di quattro, come si congett~ratolllpassato.In ques.teClrcostanZ<e.S1
pu lasciare da parte la questione circal'etdella redazione scritta che qiquesto doClllIlento? momento del trasferimento.. Un caso interessante a questo riguardo del
pervenuta. (sci cfr. per .ultimo Stengd, in VB des KlOsters Fulda,1,p;15l, n, 83). ;-'L" 1029: Gorrado Il ha donato. al monastero. di Obermiinster a Ratisbona un
26)DDKar:;n.8k'La maggioranza degli esempi citati qui di seguito furonopresiincoii-
sideraiione gidaSickd, Acta, l,p. 236 seg., e Ficker,cBeitrage,l, 113 sego Iriq~estase<1e si
potr 'aggiungere che lacsitu~ione non sembra diversa anche nell'et merovingia, dellaquie
Ficker non ha tenuto conto. Gi il fatto che i documenti di donazionesianospes~oindirizzti
ai funzionari regi, i quali non sono idestiIiatari' della donaziondcfr. DD M, n.14;23; 44, 30 Miihlbacher, Regesten, n. 1088d e 1090. Due altri c~si dd periodo di Lotario sono in
ecc.)/faseinbriirede1 tutto. intprobabile che la donazione sia avvenuta soIam.entemediante Ficker, Bezrge, 1, p. 131. .
questi docllffienti e.chenessunaliZione abbia precedutola doument~ione'I!inyestitI1rper >31 Miihlbacher,Regesten, n.1359.
cartam. quasI' inconciliabile .con l'insiriptio della carta a terzi, Perci, infatti; si parla dell'a- 32 Chronicon Latlreshamense,MGH SS, 21, p. 365; ,> . c
zione al.passatoremoto (visi fuimus concessisse;cognoscat igiturvestra,magnitudo.. ;c l1oscon- 33 Miihlbacher, Regesten, n. 1444. Su questo caso ha attirato perprimol'atten;lione
cessisseeccJd' ordine dell'intpertore intesaproteggere il destinatarii:>. della gonazi()ne Tangl, Urkunde und Symbol, p. 7 6 3 . . ,c'<>
neisuopossesso.(ForrfJUlae Marculfi,1,>14, 15,' MGH, Formulae,p./52,53 ).Cfr.c;anc1J.eJe '.'3 4 c.Miihlbacher,Die Urkunden KarlsIII.,p. 385 sego Un secondo documento recante.l
osservazionLdi Krusch, Gesta Dagoberti. p..173 seg.,coincidenti con la .tesLqui forlIlulata; stessa data, azione a Gondreville, nOn si riferisce a una donazione .
Checancheisovrarulongobardinon abbiano sempreconsso beiii immobilimediant~doc:u 35 DD Lamb., n. L .. .' .' ". " '" , ' , ' .>. ". . . " . c' 72
menti dimostrato dal documento di Liutprando(BethmarincHolderEgger,La1gob~r4ische 36EselIlpi:a. 92Z(DD Hl, n. 4) donazione nellIlonasterodiFulda,documentazione a
Regesten;;p;Z62;nt.13 9) nel-quie si.dice:- ~.quae tibi,iamaJ.teaconcessimus ,etoIiJip1rI1e Wallhausen; a. 993 (DD Q,m,n.118) azione il 16 aprile; docwnentazionejl,:p !lprile; ~\l.
nostrumemissiritus' praeceptum'~ (cfr. ChqJUst, Untersuchungen, p., 165seg.);Sucashuialo' 1024/25 (DD KII, n. 4) traditioad Spirensis episcopiialtre\docwnent~ione a Ingellteim;
ghi nella Sicilia normanna cfr. KJ\. Kehr, Vie Urkunden,p.12Zseg: DD KJI,.n.26,azione a Minden, documentazione.aRatisbona; a. 11.57 (Stumpf;Die
71 27 Miihlbllcher,Regesten; n. 569... Reichskanzler, n. 3773) azione ilIO luglio, documentazione il4luglio;a. 1186 (Stumpf,illid"
28 Chronicon'Laureshamense,MGH SS,21, p. 360.. n;4469) azione a Eusserthal, document~ione>a<Hassloch;a.1193 (StulTIpf,ibid"n. 4798)
29Miihlbachet,Rge.rten, n. 930a.e933 .. azione a Salem, documentazione a Mosbach. . .
740 Azione e documentazione. Documenti regi Azione e documentazione. Documenti regi di conferma 741

curtis; il documento si serve di quelleformule che solitament~valgonoper la pr~cetto, e il peJ?1esso viene poi accordato tramite l'ordine de1redir~digec
investitura per cartam;37 alla fine, per, asserisce' che l'investitura stata re il precetto: aZIOne e documentazione sembrano insomma coincideie;42.
effettuata dall'imperatore "baculo nostro" ,e che quest'ultimo ha lasciato il Del tutto analoga appare la situazione quando si richied al re di confer-
baculum nel monastero a perpetuo ricordo. Non vi alcuna ragione per rite- mare atti dei suoi predecessori, che si tratti 'di stato patrimoniale,d'irni:nu-
nerquestosvolgimento particolarmente speciale; solo lamenzinedel- nito d'altro. La forma tipica di questi documenti confirmatori quella per
l'investitura simbolica a renderlo un caso eccezionale; e il fatto che se ne cui prima viene esposta l'istanza di conferma, che quasi sempre avanzata
faccia menzione dipende. sicuramente solo dalla richiesta insolita formulata presentando i documenti da confermare, e poi 1'acc;oglimento della richiesta
delle monache di potete trattenere il. baculum imperiale, all~qualeCorradci espresso mediante la ripetizione della parte dispositiva dei documenti 74
Ildiede il proprio assenso. Altri esempi di questo tiposonodocum~ntabili anteriori Cl anche sotto forma di oordine di documentazione. il tenore ,dei
finoalXIIsecoloinoltrato.3 8 Infine, talvolta nei documentidi'donazine documenti non accenna a un'azione diversa da. questa,43 Tuttavia in singoli
abbiamo,una doppia datazione che distingue azioneedocumentazione}9 casi apprendiamo che una tale azione ha avuto luogo. Talvolta abbiamo
73 Riassuttlendo~dovremo almeno mettere in dubbio la supposizio?e, for- notizia anche di un formale atto simbolico, .adesempio quapdo neL998
mulat~ di recente, che 1'investitura sia stata spesso effettuata solo mediante Ott?ne I~I co~erma al. mon~stero di S. Ambrogio a Milano .tutti i suoipos"
il documento finito; Sicuramente in parecchi casip()ssi~moprovare cQncer" sedlffienti tramIte una tnvestzturap~r baculum,44 o quando Federico TI;;a1J.orc
tezzaunatraditiocompiutaprima della documentazione diunadonaziolle ch pregato dalla chiesa di Casale di confermare un documento di suo
tegia.Eseriflettiamo sul fatto che veriiamo.a conoscenza cliuna.taletraditio nonno,' accorda l'investitumal rappresentante della chiesadappuntocoh
solo quando la situazione delle fonti particolarmente favorevole,allora questo.documento ("per praedictum privilegiuma0. sui,quodinsuismanic
sarmegli tener<:: sempre presente la possibilit di un'azione precedente la bus tenebat"): in quest'ultimo caso. si dice espressamente che l'ordine di
docume11tiioh.'. . '. u.:. documentazione rilasciato sCllo il giorno successivo. 45 Qualcosa di sirnile si
"Meno" che 'lttove bisognerebbe ptes ppotrertn' azionedhTets:~alla dovr supporre in un caso delJ026:undocumento &CClrradoIIpenica-
documentazioIleneid o c u m e n t i .' di ll .co n f erl1lli.Puressndoovero nonicidiS.Vincenzo di Bergamo, ernesso nell'aprile o maggioa.Yesco-
che quando . il reconfennaun contrattodipermuta, disolitoJ'attov:eroe vera,46 conferma a questi i loro possedimenti; laconfema fattaoc9nl~Lcon
proprio della permuta precede la documentazione,40.tuttavia il"re 'nellamag- sueta formla'~perhanc nostri. praeceptio paginam confirmamuset;coJ:1:oboi
gior'partedeicasi no? ha nulla achefreconquest~atto"I~1asua~:tivit ramus" ;oMadall'iniziode1 documento apprendiamo che la petiziope eta
subentra solo dopo la conclusione di. quello, venendoegYpr~gatodicoIlfer'
mare la permuta: E nei documenti non si dic<:: che eglih::tc()ncessC{:~~~R0X;c
fermamediante un suo solenne atto formale. o con parole aventlefflCaCla
giuridica; piuttpsto, essi contengono di solito solo una petizione dei con- 42Cit6iIhesempio tra molti. DD O Ii n. 225: ilvscovoEWtpertlis riferiscea6tt()fieT di
traenti, o dillflp di loro, affinch il sovrano autorizzi il negoZio con un suo U?a permuta cop.cl~sa. cop il. monaster(J,di Schwll.rzach, . . "J1ostram)efflagitans;ciQI;11in~t:j9I1el11
.elu~d~ .. ~ommut_atJpms lactum nostrae. auctoritatisscripto rob9randum. Qq(Jd9uia cQl11rp.0'
dUIll.ut~sque sanctlsIOCIS veraci relatione n(Jstreseremtati mnotuit, ipsiuspraefti epscopi
petltl~mb.us as~ensum praebentes, ut eadem... commutatio... firma ac mconvulsa... perma-
neat, lUSSll11US fide hoc praesens praeceptum .conscribi". ' Simili sonoJeespressioninelIe
37 DD K TI, n.i39:"per h!lc nostr
am imperial~m kartam prefatomonlsteriotrlldendo
confirmavimus ac corroboravimus et de nostro iureatque dominio inillius iusadd?ffiinium
conferme di differenti negozi giuridici tra privati. . '" . .-',
43. In et merovirigia,. peraltro, i, dctimenti talvolta hanno urlliriguaggiopichial'OOSi 74
ornnmo transfudimtis". . .' ..... . veda ades. DD M, n. 11, con il quale Clotario II conferma certe donazioni fatte al monastero
38 Riunitida Ficker, Beitriige;1, p. 114, e 2, p. 485. Cfr.moltreaIl.cheDDKTI,n.216, di St'D~is. TI. praeceptum ~dirizzato a Chrodegarius riferisce della .preghiera .di~coriferina . e
unadonazioal monastero di Limbiirg, compiutamediantetraditioda Corrado ile dalla annunCIa che il re ha esaudito la supplica; tuttaVia si parla poispesso di conferma mediante il
sua sposa ("ego Cunradus unacum Gisela imperatrice conigenostra.. tra<!idim s"\dun- praeceptum.stesso, ma sembra 'che ladocumentazion sias,tata preeeduta,daun'azione;in
que sicuramente non solo tramite ilpraeceptum del primo. .... ... '.. " . - >
ll ...
qualunque cosa essa sia consistita. Inoltre nelle-Pormulae Marcul/i;l; 12;(MGH;Eormif1aei p.
39 Stumpf,- DieReichskanzler,n.2934:~factulll'est m It~~,Ye~one .minonasterio S. 50"51) si afferma molto chiaramente che il sovrano partecipavaall'a'doda.1i confermat!;>.
ZenOriis;anIJ,o 1096 data est Fa'ta'vii"; BFW, n. 4361: "actasuIJ,thecincaIllPoapud ''HDD O ID; n, 265; lldociunento fu scritto fuori della cancelleria eforse.nonfu neanche
Ballemburg ail234; datum apudHerbipo1im15kal. dee. md. 8"; , . . . '. o o . completato m.modo regolare; ma ilfatto certamente esatto ed caratteristico. che lo: meri-
73 4oMolt?pir~ramellte simcontrauna richiesta preventiva. di autorizzazionoeregi a' un ziom uno scrittore non appartenente alla cancelleria, mentre i notai di cancelleria noniusno
negozio dip~rmutaancora dacorcludere. ..'. . . .' o .' "0 . . ;
rammentarlo. "
41 Anche m queste permute solo di rado il sovrno cs>mpare agire m prima persoha,come 45 B6hmer, Acta, p.247; cfr. Ficker, Beitriige, 1, p. 120 sego
avviene m Miihlbacher, Regesten, n. 1866, o m DD H l, ii>S" 46 DD K II, n. 61.
742 Azione e documentazione. Documenti regi di conferma Azione e documentazione. Documentiregi 743

stata presentata nella cattedrale di Bergamo, dove Corrado poteva essere dei principipresenti,51 soprattutto', quando era accordato ,a una dietainpe~
stato solo nel marzo; non si potr dunque ragionevolmente dubitare che gi riale, avesse luogo perlo pi un procedimento giudiziarioappaninte; e 76
allora fu.accordato ai canonici il permesso e che, perci, fu compiuto un infatti, la forma della procedura giudiziaria,almenonel periodo. pi antico,
qualche atto formale avente efficacia giuridica, anche se la documentazione era quasi l'unica nella quale si svolgevano i dibattiti delledieteimperiali.5:Z
fu differita di diverse settimane. Non raramente, inoltre, pare che laconces c Infine occorre ancora menzionare cheintaluni casi il sovtano compiva
sione di do,umenti confirmatori sia stata preceduta da un procedimento un atto di conferma imponendo il banno nei confrontidhrgsgressori,
75 giudiziario. Echiaro che una tale procedura doveva avere luogo quandQsi Tuttavia questa procedura stata finora documentata solo periseco1iLXI e
trattava di riConoscere e confermare diritti contestati; proprio intaHasi XII.53 li." .
apprendiamo spesso pure che la documentazione avveniva solo dopo l'azio- Al termine di questa esposizione si dovr ritenere che innessumgenere
ne, cio la decisione' giuridicamente valida della' controversia.47 Ma anche di documenti regi del periodo pi antico, ad eccezione solo dei mandati,si
nei casi nei quali non abbiamo notizia di una controversia' giuridica vera e pu escludere un'azione precedente la documentazione, anzi" ci pu supc
propria, talvolta fu avviato un procedimento giuridico' apparente.' Una volta, porsi con certezza ,o con grande probabilit per molti tipi di diplomi.Ffut~
nel 947,ci raccontato in modo particolarmente dettagliato.4 8 A unasedu- tavia, quando la formulazione dei diplomi li fa apparire in tutto come docu-
ta pubblica del tribunale della corte imperiale a Francoforte sotto la presi- menti dispositivi, questa non una pura formalit. 54 Infatti, a parte il fatto
denza di Ottone l,compare l'arcivescovo Rodbertus di Treviri,esibisce'un che la superiore forza probatoria del documento regio faceva passare in
documento d'immunit di Ludovico il Pio e ne chiede la conferma. Dopo la secondo piano la rilevanza dell'azione rispetto al valore chela documenta-
lettur~deldocumento,una sentenza stabilisce che "hoc ratumacinsolubile zione aveva per il destinatario,55 l'emissione di undocumerito regiod~ve
permaneni"; non vi pu essere dubbio che in questo modo fu adottata una essere interpretata in molti casi come. una ripetizione della prima azione. 56
decisione ,giuridicamente valida, la quale all'occorrenza avrebbe dovuto Ci viene talvolta enunciato chiaramente.Prim della sua elezione Corrado
essere provata mediante un'attestazione del tribunale. Solo successivamente II aveva fatto, voto di donare un bene alla chiesa di Spira)7 Dopol'elezione, 77
i grandidelregno ivipresenti si rivolgono al sovrano assieme all'arCivescovo assieme' alla sua sposa, consegn il bene all'altare del duomo di Spira e f~ce
e lo pregano di emettere un': documento, cosa che questi 'orcli1aallorac'di poi emettere il relativo documento nel quale si asseriva: ~'una cummanu.:.
fare. Analogamente nel 950 furono confermati lapotestaseligendiabbatem:e
l'immunit al monastero. di Pfaversdietropresentazione:di un dOcUm.ento
di Lotario e sentito il giudizio e il parere dei principi;49 daldiplorna non si
ricava ,che quel diritto fosse allora ancora contestato. Nel1l45.CorradoJII _. 51 Cfr.;des: DDK I, Il, 3:"communi consensu HdeHum nostropun adpl~cituI11 n9stnllll
Ulma~ habitFtexdiv-~rsis mandi partibus collectorum"; ,DD, H I, Il' 9:, "quodetC9nlplacuit
dichiara senz'altroche suo principio non concedere mai confermedianth nobis simlque omniumfidelium nostrorum consltui"; DD O I, n.316; DD KII;n;20G.. 76
chi privilegi sen?auna precedentesentenza<deltribunaledicorte;52 con d 52 Cfr. EGuba, Derdeutsche Reichstag in den Jahren9 n -1125.' Bili Bitrag ZUI' ditishen
difficilmente avr introdotto una novit. Ritengo molto probabile che,alme~ Verfassungsgeschichte, Leipzig 1884', p. 63 seg.; K. Wacker, Der Reichstagunterden
no nei c~~iirjcui in unaconfermacliprivgegi~i famenii()Iled,elc()lJ.sell~(j Hohenstaufen. Ein Beitrag zur deutschen Ver/assungsgeschichte, Leipzig 1882, p. 50 seg.;H
Ehrenberg, Zur Geschichte des deutschen Reichstages in den Jahren 1273-1378. Berufung, Ort
undZeit, Leipzig 1883,57 sego
53 Cfr. Ficker, Beitriige, 1, p. 122 seg., e, sul rapporto tra banno e sigillatura nei docmpri:
tivescovili;cfr.il capitolo nono.- Presso le corti vescovili i documenti diconfermason6trat
75 47 Cfr. ad es. Stumpf, Die Reichskanzler, n.3037, 3204, 3445 e tati an!ogamentea quanto avvienene1le corti regie. Cfr. ad es. UB Straflburg,l,p. 78; n: 97:
48 DD Oli n. 86. " nel 1145 il capitolodiSt. Thomas a Strasburgo ottiene d! vescovo la conferma del documen-
.49DDOI;n:'120:~omnibus regni nostri principibusepiscopis abbatibus.comitibl.lsdiiu- to, di uno dei suoi predecessori: "predieti fratresprivilegium traditionis'istiusin universali
dicantibus, atqnostrefidelitati.consiliantibus". Anche nel caso diDDDI;n; llLsarei nostrasyilodoproducentes recitaverunt, et ab omnibus idicatum est;.; nostra quoque auc:to;
incline a non ritenere affatto improbabile una procedura gidiziaria reiterata sottoOrtoneI. ritate et banno debereroborari. Ego igitur Burchardus..: episcopus" ecc. -.D'interessewque'
5P,Stumpf" DieReichskanzler,n.3 503; il vescovo di Utrecht presenta,icuniinstrumenta sto riguardo anche Stumpf, Die Reichskanzler"n. J 761 : Federico I conferma all' arcivescovo
privilegiorum diEnricoTVd EnricoYe prega che siano conferm:ati:~Er quoninlberivc di Treviriilmonasterodi St. Maximin:"per advoatum nostrum S. comitctndeSarebruggen,
lentia regalisnulli iniustitia sua' deessedebet et nos sineiudicirio ordine nilillhiusmodi quemadhoc faciendum elegimus, confirmamus... et super itare beti Petri ponimus~' ;'Non
facereconsuevimus, perlectis privilegiis,quid superha re nobis.esset facieridum iudicio vi dubbio che in questo casola conferma consistette in Un attoJorm!e.'
principuma comite Henrico, de-Celre sententiam exquisivimus. me vero communicatotam 54 Cfr. capitol terzo.
principum quam aliorum plurimorID nobilium consilio iudicavit, quod nos iurepossemuset 55 Cfi.Redlich, Gesch/tsurkunde, p. 12.
deberemus antiqua privilegia renovare et pristinas imperatorum donationes' nostro' privilegio 56 Redlich, ibid.
corroborare".. 57 DD K II, n. 4. 77
744 Azione e documentazione. Documentiregi Azione e documentazione. Documentiregi .... ,745

Giselevidelicet regine... nostri iuris predium.;. ad Spirensisepiscopii altare sione dei contratti stessi. Inoltre non si potr dubitare che artche nel tardo
tradidimusatque in perhennem fratrum ibidem: deoservienti1n alimoniam Medioevo una decisione adottata dal re in tribunale creava senz'altro diritto,
iterum exp.ovotransfudimus et per huius... preceptilitteras." denuo stabili- e che dunque deve essere considerata come un'azione da tenere distinta
mus et confirmamus". La traditio all'altare e la reiterazione deliadonazione dalia documentazione. Infine non voglio rtegareche anche in'altrieasi;'ih
mediante il documento sono tenute ben distinte in questo esempio. 58 Un certe occasioni particolari, ad esempio nel corso dei festeggiam..ti pr'FiiIJ
altro esempio il seguente. TI 10 luglio 1157 Federico Irestituisce alladiocec coronazione di un sovrano, venissero conclusi mediante un'aziorte"slrih
si di Passau un possedimento a seguito di una sentenza giudiziaria. Nelrel.~ negozi che di solito erano compiuti senza tale azione.61 Ma,ri~pettiIreti6t-
tivo documento rilasciato il 4 luglio si dice: "ne vero huius rei in posterll11 me massa di documenti regi pervenutici dagli ultimi due seclidelN1e~ 79
aliqua fiat dubietas vel contrariandifacultas, nos.;. villam M.i. eietaecdesiae dioevo, quelli che rientrano in una delle categorie menzionate per Ultime
suaerestituendoconfirmamus decernentes"ecc;59 In molti. altri casi, anche costituiscono solo una minoranza relativamente ridotta; nella' stragraBde
se la documentazione stata preceduta da un'azione, il diploma ottienevalo c maggioranza dei casi non abbiamo alcun motivo per supporreurt'az'idfie
re. dispositivo in quanto interdice una violazione delia disposizione regiapre~ formale ddre precedente l'ordine di documentazione. 62 Ele pdchentizie
vedendone lapunibilit, "he sia aggiunta esplicitamente una comminatoria
oppure no. Infine ogni do"umento regio, come gi indicato nelle. formule
di corroborazione, contiene non una semplice attestazione, bens anche una
conferma dell'azione avvenuta in precedenza .ed pertanto 'anchdinatura 61 Ficker, Beitriige,par.1Q8, 110, 112,448, ha attirato l'attenzione sui numerosidocu- 78
dispositiva.60 Nondimeno per la nostra riflessione itnportante che, '. come Ille.J.ti tardomedioevali. datati il giorno dell'incoronflzione. .cert:l.1I)enteharflgiollequaIicl0
sostiene che inlpossibil~ che cos tanti do.cumenti shl!lQ.statitutti redatti lo st,esso.gi()11lCl,e;d
abbiamo constatato; in tutti i documenti regi si tenga conto deliapossibilit incline a supporre ch~~i tratti di azioni compiute il giorno stesso dell'incor6~azin;!:ha
di.un'azione.precedente la docll11entazione; Infatti da ci: consegue che non documentate sol';! successivamente. E, considerando il fatto che iIi numerosi priV'irgi di
78 siamosenz'altro autorizzati a riferire alla;documentazioneJeindiazioni di Carlo IV per Nonmberga (Huber,. Die Regesten, n. 2025 e 2027 seg.).. si afferma esplicitamen-
tempoediluogo .della data presenti inudocumento,m~:che bisogna ben te.he.l'inlpera!Qrehll,coflcesso una grazia o effettllatounaconferma,nellabsiliqldiS.
fietJ;odunlnte.lames~!ldell'in~Qronazione, .non sipu? esc1ud~rela possibilit~A~.tfllvQltas!
riflettere. per stabilire se tali date riguardano J'azione ci ldocumentazione; sta proced~to ID talniodo. Ma gi i primi dubbi nascono quando. si riflette. che il, nBn1ero.<Iei
Dovremo tornare su questo punto in un capitolo successivo. doc.rilenti datati il giorno dell'incoronazione spesso cosgrnde che clifficil,sppQtre
Qui rileveremo ancora che le cose nel tardo Medioevo sonosostanzial- che ilreol'impenftore abbiano potuto anche solo effettuare in quclgiornocostantea~ioni.
mente diverse: Certamente, per taluni tipi dinego~i giuriclfcU:ontinua:asus' A me sembra invece che le cose stiano diversamente.' Fino al tempo. di Carlo IV la maggIor
parte dei nUlllerosidocUlllentidi conferma e di concessione risalenti 3Jl'iniziatiV'adel nU9V'Q
~isterJ~11ecessitdiun ;attofor~ale; soprattutto,' p~rle.Jnfeu,4ati~1es <:li re hatno la c1atinon del giorno dell'incoronazione, ma qulla della loro effettiva documeiltii-
ogni .dt3o"!sia~tlhe.allaregoladell'il1vestitura.cprppi;U~.~p'~rsp~,~~~: zione avvenuta qualche giorno dopo. Poich naturale che proprio durante i primi giorni di
Parim,riti, neico!!-tratti tmaqualche azion.avr segnatpPl':r. I);pila~realiz: un nUovo regno siano state presentate ed esaudite numerose istanze di conferma di privilegi e
zazione di un ac:eordo, tra le volont dei contraenti,necessafioalla,'Pcond:
, ."_'\:'
,',o .. '.'
di col1cessioni, non vedo alcun motivo per pensare ada.zioni svolte propri? ilgi6ffii:!ell'iifc
d, ,-
coronazione; Quando per da Carlo IV in poi si afferma l'uso diapporrepr?priQ)adata.!lel 79
giorno dell'incoronazione, non si pu fare altro che ritenere ci una retroctatazione.arbitraria.
.. '. ~. L'.; ; E in un certo senso quest'ultima era addirittura necessaria, Dato chelaBollad'Oropr~~crive
(Zeumei, Die Gddene Bulle, p.16) che il sovranodopo la sua e1ezioneeprimadi sl:lriga!e
51l:~ot~ cheanhein altri casi siverit~a molto spesso tal~ ripedzi~~~di~1a~ionegiuri, qualunque altro affare di governo deve confermare 'ai principi elettori iloro privil~gi 1J.edi",,-
dica. Cit unesempi moltcaratteristico tra i molti che potrebbero essere addotti; Nel.ll51 te un documerlto e poi reiterare questa conferma dopo l'incoronazione impetiale,talei:lispo-
il vescovo UlricocliHalberstadt documenta una permuta da lui effettuata;)Nel documento sizione noIi poteva essere realizzata in altro modo se non datando al giorno dell'inco~Q!la~iQc .
(UBHochstiftBalbei'stadt, l;p. 202;n. 236Leglidice:~hancautemc0!DJ1iutationem;ut nUlla ne i relativi docuinenti; fino al completamento' dei quali il restodell'attivitrlOn poteva per?
molestia.sequeretur,. iurepoli etiure fori.sepe.iterari, sepe firmarifeciri:ius":;;Epoiseguono subire.interruzioni.E mi sembra anche credibile che Carlo IV,. cui risale'questlldispo~izi6he,
indicazioni su cinque atti di reiterazione"e cii conferma, trei comeseinbrainel tribunale comi, a9biaagitodiconseguenza gi alla sua incoronazione regia eprirnadell'ernanazio!leclp!a
tale in diversi luoghi, due nelsinodovescovile. Della seconda actiosiafferma:."elldem.actio Bolla d'Oro~.c()s come comprensibile che la cancelleria abbia usato lostssoptofecliincrltb
iterata 'etconfirmata est'~; della ter.za: "eandem actionem renovantes confirmaveI1lJ.t". ., seguito nei.corifronti dei principi elettori anche per altre concessioni effettulltedu:ante i
59 Sturripf,Die.Reichskanzler, n.3773...' .''-, .,;.<. :'f'Y":L."".,.Cu'!>.',:t'.. /i primi giorni di regno. . . . . ' . .... . ' . ' "'ii
60 Occorre tenere presente anche ci che Brunner, Deutsche RechtsgeSchichte,l,'p,;566, '62 QUando Ficker, Huber;Lindner ed altri distinguono anche in questo petiodllZ!oll
nt. 12, ha giustamente. affermato, e cio che certe disposizioni giuridiche,cOine il biUino di documentazione; lo fannoqu:;sisempre per spiegare certe. lievi .incongrue.tJzedell'itil;era'ri9'
libert nelpraeceptumdenariale O il banno di pace .ela clausulareclamandi;sOltinto' nei Masi tratta prlo piu di differenze del tutto insignificanti, perspiegarele ql1a1i.baster~IQ
documenti vengono collegate all'azione eseguita in precedenza, la iactatiodenarii .0 'la com- considerarelediverse fasi del processo di documentazione, che, dall'orclinei:egio ftn0aIla'
mendatio. consegna al destinatario, sicuramente richiedeva sempre diversi gioini.Contraddizioni inag'
746 Azione e documentazione. Documenti pontzfici Azione documentazione. Documenti privati 747

in nostro possesso circa l'iter burocratico nella cancelleria in questo periodo zione del papa non era certamente preceduto da un atto giuridico formale;
non lasciano quasi alcuno spazio a una tale azione. Negli ordinamenti. di di norma, invece, era attraverso quest'ordine e la. successiv:a emissioneqel
cancelleria siciliani di Federico II del 1244 non si parla maidiquesta.J documento che veniva a costituirsi il diritto cos rappresentatoperjs~ritto;
documenti del XIV secolo riferiscono dell'ordine di documentazione e nelle In piena conformit a ci, e ad eccezione dei tipi didocumentisopra rnetJ,;
formule relative alla loro fattura danno qualche informazionesulie trattative zionati, nei privilegi e nelle lettere, nelle bolle e nei brevi pontifici troviamo
preliminari a tale ordine,ma n in queste formule,.n nel tstoricordano la formula scriptum e datum, ma non quella di actum. 66 . .. 81
un'a?:ione nel senso sopra illustrato, eccetto i tipi di documenti sOpra elenca c Se ci volgiamo infine alla gran massa dei documenti non regi enonpon-
ti a parte. Anche dalle informazioni spesso molto esaurienti che possediamo tifici, e cio ai d o c u m e n t i .p r i v a t i che hanno la forma delle Cllrtae,6~
nellacorrisp0tldenza di ambasciatori delle citt o nelle cronache,cittadine dobbiamo fare una distinzione tra la Germania e l'Italia. In entrambi i paesi
80 sulietrattative precedenti l'ottenimento di un .documento notksiricayain esulano per dalle osservazioni che faremo qui i documenti di dignitari
nessun passo, per quanto riesco a vedere, unariotizia circa il compimento di ecclesiastici emessi soltanto in base. alloro potere giurisdizionale ecclesiasti-
un'azione formale da. parte .del. re. 63 Pertanto, in relazione. aquesti'secoli co e non riguardanti questioni di diritto temporale. Tali documenti sono in
posteriori la critica diplomatistica dovr fare a meno di tenere conto di una tutto analoghi ai documenti pontifici e, come questi, non conoscono di
tale azione. norma un'azione separata dalla documentazione. Inoltre in Italia i docu-
Non c' dubbio che la stessa considerazione vale per la maggior parte dei menti dei duchi longobardi di Spoleto e di Benevento, e anche dei successi-
d o c u m e il t ip o n t i f ic i, ma in questo caso essa valida gi per quelli vi principidi Benevento, Capua, Salerno ecc., occupanunpostop;aiticola-
altomedio~vali. Certamente I>0ssiamo parlare di ll.n'azio~e.chdiregol~ptJ re, corrispondnte a quello dei gocumenti regi longobardi ancheper quante>
cede ladoctlnlentazione tlel5~so di,scrittiprodottid~llaanc81eriap~1J,Ne.e concerne la questione che qui interessa. Al contrario, nell'Italiasettentriona.
relativia;sent~nzpronunciate al terinirie didiba,ttilnenti giu<:liZiariQi~isp: le e centrale solo molto pi tardi furono elaborate forme particolari peri
luziQnidiassembleesinodali,64 nel caso di .contratti e.disposizionididiritt6 documetlti dei principi: ~che i marchesi e i conti, 9megliarciyescovi e.i
privato. deip?Bteficirelative' alpatrimonioecclesigstiCo,illfine ,llchehe.l vescovi di que$teregioni, si servono fino al XIV se~()~<:J per l?picl~. <:0nl.Y~
casodit101T.linedifunzionari.papali.l?erque.~tilJroyVeClip1q#.ep?mi~We ni de>cumentinotarili.68 ..... .... . . ..-. c>: .
inol~reper le decisioni inrnerito a. controversiesulii sub6id,ii1#ione diUJ.i~ Di recente sia in Germania che in Italia si discusso vivacementedelill.
chiesa.aUJ.:altra QSll' apP~rtenenza di c:ertepartidiun tdiorio all'urla b funzione giurilia di queste cartae emesse da notai italiani, contest3fd.oo
all'altra diocesi, .i papi effettuavano probabilmenteanche'un'inyestitUl.:afor:' ponendo in '. ci.bbio opinioni in.. precedenza accoltee::tu~si'gene.ralrr;(:tlE~t
male e simbolica.
-
65 Ma, parte questi casi;' disop.tl'rdjrie'qI{locumentil:'
. . - ;" - - ~ ~- :.~
divemJte. dottrina dominante.6~.Ai fini cllplom,atistici.nonpec<::ssno etlt.l'~c;
C':" . - : ',,', >;<;'c .. '.r ,-." ..,-,"-:,;"~_ . :'-

' . : . ' " " . : - , - ; . - . _.. , ;:;,-,;>:~,

giori~clIeh;'dicazi~~i.di~~;;;p~.edijuognpossonoin;~c~spiegarsillIl~he~Iiii~~~IlJ.~e;;:ac . 66GiL6wenfeld ha osservato che la formula di Jaff:L.3731 "actumper matlulIl 81


es., Pen~andoal1'ernissiQne da parte di un rappresentante .del re,alfapposizionearbitraria'.di Stephani .scriniariietbibliothecarii" (che Ficker, Beitrage, 1, p.65, definisce molt impqrtan -
unadataanteriore.o posteriore sQlia quale torneremo, ecc. . .. te) .ddtutto corrottac l'/onvi pu es~ere alcuri dubbio al riguardo, dato cheSfefano n~ne~~
80 63 Cfr. ad es. Janssen, Reichscorrespondenz, 1, n. 725 e727. . 'c..,' bibli()theCl1rius; e in queste circostanzimche la parola iniziale norioffre alcuna gllfanziac.
.~.A questi si aggillIlgqno i dqcwnenti.relativLallescomuniche lanciat:infonna$olelme, 67 Sullenotitiae, cfr. sopra. A seguito. della. decaderiza' dellatraditio deldocwnelto nell'e-
che peraltro sono quasi sempre deliberate alleassembleesinodali;'Urianalogo_.esempioirltei poca dell'imbreviatura (cfr. pi avanti) ad esse equivalgono anche gli instrumentache man-
ressanterisalente a un'epocaposteriqre offerto dal downento direvocadelledisposiziqni tengono ancora la fonna della carta. . . " . '
diCelestino V emessoclaBQnifacioVIII (LeSregistres d~BoniftlceYIIIi 0."i'70 kIl ppaayeva 68Tuttaviavi sono delle eccezioni. Ad es. nel sec. XI i marchesi dellaTuscia del casato di
pronuIlciato oraLmente la revqca gi il ndicembre 1294 a Napoli; naJafecedocurilentare Canossa documentano talvolta in forme modellate su quelle della cancelleria regia. Qualcosa .
poi a Roma 1'8 aprile 1295 e diede a tale docwnento .efficaciaretroattiyafindal274!cerri.~te di simile troviamo anche presso i marchesi di Torino della casa di Savoia, e lo stesso valeper:i
dell'an1lPpree4epte.. . ' . . . '.' ' . ......J.<;;C...-.:V:.: docurn~nti deifunzionan imperiali attiVi in Italia durante il periodo svevo;Questeecezl0m,
. ...~~. Coslld e~;'ll!1 vescovo di Siena rieyette" exapostolicamanu ~.diNiccpIQ. ILFinvestitu, sul!equali tomeremo,non hanno per influenzatoJ'evoluzione generale"dei do=eriti.pri
l'a di determinate chiese oggetto di controversia tra lui e il vescovo di Arefzo;L:e;. parimenti; vati italiani.' , ..' '. . "." .,'/."),,.if
Calljstq IJ .invest un altro vescovo di Siena delle medesimechiese~per camquttamoi)strarn" 69 La dottrina predominante si riallaccia alle osservazioni diBrunner,ZurRechtsgeschi.
(Pasqui, D():umen-ti, 1, .p. 265, Il. 186; p.432; n.318); Allo. stesso modo,.lI!lorhivescoYi chte,p.90seg., 94.seg. e3.05seg. L'opposizione manifestata recentemerite da.parte di alcuni
bretoni furonq subordinati all'arcivescovo di Tqurs da Lucio ILriel1l44isisvol~eun'inlesti. giuristi prende le mosse dalla que$tione del.significato delle clausole al portatore che com' 82
tura perbaculum . (Jaff.L; 8609; cfr. Nouveau.trait de.diplomdtiqu(!, 4,A10Minoltre Tangl; paiono in docwnenti medioevali; in Italia il suo principale sostenitore Brandileone che si
Urkunde und Symbol, p. 767). pronunciato su queste clausole prima in una serie di saggi; e poLha attacatoil fondamento
748 Azione e documentazione, Documenti notarili italiani Azione e documentazione. Documenti notarili italiani 749'

82 re in tutte le questioni giuridiche sollevate da questediscussioni;70 per la incarico pu essere stato spesso fittizio, avendo il notaio gi scritto il docu"
diplomatica, e specialmente per la disamina qui intrapresa, import~nt~ s.ol- mento fino all'escatocollo sulla base dei dati fornitiglidall'autore,cosche
tanto stabilire se la carta era solo un mezzo di prova di un .attoglUnd1co alla sua consegna potevano unirsi subito non solo lafirmatio da parte dei
83 compiuto in precedenza, oppure se l'atto giuridico for~ale veniva compiuto testi, ma anche la completio del notaio.7 1 In ogni caso, per, l'azione ghiridic
tramite la consegna della carta, che poi valeva succeSS1vamente come mezzo ca decisiva era la traditiocartae. Ci che occorre rilevare particolarmente
di prova di quell'azione. la doppia consegna: contemporaneamente al destinatario del documento e
L'emissione .della carta notarile italiana (sia che riguardasse l'alienazione al notaioJ2 Infatti anche'la consegna al notaio era un atto giuridico formale
di propriet fondiaria o un altro negozio giuridico) si svolgeva in questo produttivo di effettigiuridici.73 Mediante l'incarico di documentazione cos
modo; In presenza di testimoni invitati allo scopo, l'atitore del documento impartito il destinatario del documento acquisiva un diritto irrevocabiled~
consegnava.la pergamena per il documento al destinatario e contemporac l'autore e vincolante il notaio, per cui quest'ultimo gli doveva consegnare un
neamente al notaio, al quale conferiva l'incarico di scrivere il.documento,il docurnentodal contenuto stabilitoin precedenzae riconosciuto dai testimo- 84
cui contenuto era gi' stato concordato' o stabilito prima. 'Tuttavia questo ni e dall'aut9re,74 Al perfezionamento del negozio giur.idico non eran~cess~t
rio alcun altro atto giuridico formale da parte dell'autore deldocumell to.
oltre questa.doppia consegna della carta,75 e perci perla carta emessa da un
della dottrina di Brunner. nel lavoro rJriginee significato della traqitio char~a~, A~ti
dell'Accademi~l.diTorino, 42, p.33? sego Le sue. argOlnentazi()rll.son() sttracc\lfat:lITl~~t~ , ; .. < . ' ' ..

esaminate e respinte da G. Arias, Il valore della traditio chartae net docume~tz. mrdz~~~alz zta: 71"BruIl11er, Detsche Rechtsgeschichte, 1, 1',572, nt. 32, ricollegandosia un'ossl':rvazione: 83
liani, Rivista italiana per le scienze giuridiche, 44 (1908), p. 293-312. Daun altro punto di contenuta nella prima edizione di quest'opera, anunette per che ci non .avveniva semp-re:
vista Gaudenzi,. Notizie dorsali; e Gaudenzi, Duplice redazione del document italiano, ha Di altra opinione Kern,Dorsualkonzept und Imbrevlatur;p: 38"nt.L
tontestat() una part~ della dottrina. di Brunner. Contro Galld~i cfr,lll mill l1ora in NA ;}5 ]2 Si noti chela miaopinionesuqllestopunto diversa da 'qllelladiBrunller,Zr
(l9c~O), p.;311,I:!.i40; B~l!nner, Deutscher:-ech.tsgesch~fh.te,l~:p:~ZI"n,;' 38'.~.~t2fl! Rechtsgeschichte,p. 99, il quale considera solo la traditiodella cilrtilal destinatario.comeazib:
Dorsualkonzeptund Imbrevzatur, p. 30 sego Pltzorno, La cartam~Wr!a ... f~"ta.frlza:, .~a ne perfezionante il negozio giuridico attribuisce a tutto ci che segue~al~ consegna sole> lo
sostanzialmente concordato cOfl Gaudenzi; contro Pitzorno cfr. la c;onfutazlOne. taglient~ & E scopo direIi.dere lo strumento di perfezionamento anch'm.ezzo di prova de1c.()ntrat~o'
Schupfer, A proposito della carta inater. e' della c~rta filia; meritano attenzion,linche ~. due Invece iosoflodell'opinione che anche l'incarico di doc~mntazione vinc?lante il notaio sia
saggi di Sch\lpfer ontroBesta' e Brandileone: .Dz una tormentata cartas~~e~nztal1adellapno, neessario a perfezionare il contratto. Poich solo allora il destinatario ha lacitezzache il
~81,Rivista italiana per le scienze giuridic;he,42 (1906),1'. 81-98,e):tztg(za!por~q~p'r~l1.e1 foglio di pergamena consegnltogli diviene veramente una carta, e che dnqu1a fOrmUla c()L
docui;el1 ti /talian(deIMedio Evo, ibjd" 42(1906), p. 175-238,Ess,en.zi3Jl!ieIlte.9el pare,r~. cIi locata in cima al Cartularium Langobardicum (MGH LL;4, 1';595) '~tradeper h~cprgame"
Brimiler, pur contalrt modifiche in prte coincidenticn le osservazioni da'me fatte 'qui nam cartam" corrisponde ai fatti. .. .',' . ., . , .. . '. . .G"""'
sopra nel testo, il bel lavoro di Ferrari, Documenti greci nell'Italfa meridiona,le, ac~anto al 73. Altrimenti non sarebbe.stata ripresa nella formula delCartularz'm Langoh~rdicum I>ro-
quale occorre citare gli articoli dello stesso autore: La degenerazzone della stzpulazzo.ne, nel l'fio allo stesso modo della traditioal destinatario: "trade i adproprium ethuicnotari'd
diritto intermedio e la clausola "cum stipulatione adnixa", Atti del R Istituto VenetodlSclen- scribndum';.Adche la circostanza che al momento della levatio cartaevenga postoilda'
ze, lettere ed arti, 69 (1910),1'. 743-796, e L:obbligazioneletterale delldstituzionUmperiali, maio sulla pergamena e contemporaneamente, in caso di alienazione di una proprietfondic
ibM,p.il95-1212;Sul primo di questilavori si cfdrecensionLdiL:Wen ger,:B Z ,2.0 ria, anche altri oggetti (un coltello, unafestuca,n guanto ecc., cfr. pi avanti),:i' qualipr
(l9J1), 1'.. 242-253, e di E.Rabel, ZSR,44,Rom.Abt.31 (1910),1'. 472-480-)nGermaIua l'acquirente hanno lo stesso valore che il calamaio per il notaio, dimostra che entrambe le-tril"
l' avversario principale di Brunner stato Freundt,Wertpapiere;cfr. Jarec,enslOne. a questo ditiones devono essere interpretate come azioni producenti Un' effetto giu~idi<:ovit1col~~e
libro di G,Ferrari,BZ, 20 (191l), p.532-544;chein gran parte lo confuta. Un. po' pifavo- per chi le compie (cfr. E Philippi,GGA, 1912,1'.138 seg.).. . . . . . . ............>
revole la segnalazi~ne di EPhilippi,GGA, 1912,1'.)38 seg: Degne di.note peil~question~ -74:Cfr.. Lib. l'ap.Loth. 102 (MGH LL, 4, 1':558): "denotariis, quicartulas'recipiutwad 84
rilevante ai fini delle ricerche diFwmdt circa il legame dei documenti ravennatlc()nqllelli scribendUrnisieasnon scripserinraut si eas perdiderint,restaurent ipsas res,cuiipsacartu-,
greco-egiziani sono le rifle~sioni di R. Kircher, Zur Geschi~h~edesrav~nnft!scl?en. lae essedebent.. Ef si negaverint,quod ipsae cartaeeis traditaenon fuissent,iurent-cutIi.s:llis
Kaufvertrags, ZSR, 45, Rom. Abt. 32.(1911), 1'.100-128, che SI r1fannO~eo~~I>;l~l sacramentalibus";,. ' .
Brunner. ..... '. .; " .. ' '.' ,." \. . ',' ' > ., . ...; ... ,.,' 75 Perci dallircostanza cheallatraditiocartae si ,imettevanollil documento .finito/ma
7Q Cos .ad eSi interessante dal.punto divista giuridiCo, madeLtuttoiIrilvantepeda uno ancora incompleto e dunquenonavntevalore giridico, o perfino un'fogliodiperga'
diplm~tica,la qestione trattata. da Freimdt, Wertpapiere, 1, 1'.156 seg.,s~, aifini:lel trasfe- menain bianco, mentre la redazione o lacornpletio seguivno solo in un secondo terripo;non
rimento ,della proPriet di un bene fondiario alienato mediante una carta, fossen:ec~ssari()o si pu concludere che la carta; nonostante la sua formulazione dispositiva;nolSiastataaltro
no che il destinatario compisse un atto esprimente1'effettiva presa di possesso dopo .latradi- che' Un documento probatorio relativo all' atto,' avente valore giuridico, compiuto inprece-
tio del documento. Infatti in que~to caso non si tratta pi di un'.azione dell'au.toredeldocu- denza: Infatti 1'azione e l'inizio della documentazione (l'incarico di documentazione)coinci-
mento: questi, con la traditio cartae;. nella quale esplicitamente o tacitamenteconcec!e'J'auto. devano; eil contenuto del documento, prima ancora che fosse scritto, era gi-fissato inull
rizzazionea lla tale presa di possesso, .e con la successiva firmatio della stesura a buono (cfr. maniera' che vincolava l'autore e garantiva' al destinatario il suo diritto .risultantedaldoeu'
pi avanti) ha assolto ogni. suo compito. mento. Tuttavia in Italia, nel tempo pi antico; il mundum del documento veniva esibito o
750 Azione e documentazione. Documenti privati tedeschi AzionO! e documentazione. Documenti privati tedeschi 751

notaio italiano non vi motivo di supporre una distinzione temporale tra carta viveva secondo il diritto tedesco,n alla consegna della pergamena periI
azione e documentazione.7 6 , documento si usava unire, in maniera tipica, 1'offerta di simbolicorrispon"
85 Anche nel diritto tedesco la consegna del documento aveva lo stesso denti al rapporto giuridico creato in tal modo.78 Persimboleggiare.ilmandac
significato che bisogna supporre per il diritto longobardo,tuttavia qui la tra- to alla produzione di un documento, conferito al notaio e vincolante per
ditio cartaesi effettuava in forme un po' diverse che ci appaiono chiaramen~ l'autore, si poneva un calamaio sul foglio di pergamena poggiato perterra.79 86
te nei documenti di tedeschi stabilitisi sul suolo italiano. Se l'autore di una In caso 'di alienazione di un possedimento fondiario, sulla pergamena si
ponevano inoltre i simboli d'investitura richiesti per i negozi giuridici di
questo tipo. (un coltello, la festuca, cio un fuscello oun bastoncino, un
letto all'autore lll1cora una volta, dopo di che egli lo sottoscriveVa o procedeva allafirrndti
guanto, una zolla di terra, un ramo d'albero).80Lapergamenavenivll!poi
stendendovi sopra la propria mano (cfr. pi avanti). In questo modo avevaJa possibilit di sollevata dall'autore del documento e i simboli dell'investitura eranoconsec
controllare se la stesura a buono era conforme all'incarico di docw:nentazione.Matale for- gnatial destinatario, invece la pergamena e il calamaio al notaio, che;accet-
malitJ;lon era necessaria per il perfezionamento del IJ.egozio giuridico, benslso1n ~~rpe~e: tandoli,si obbligava a rimettere il documento finito al destinatario.
zionare il documento in quanto quest'ultimo era contemporaneamente mezzo di prova; col Non vi pu essere dubbio che questa procedura della .levatio oallevatio
passare del tempo essa perse importanza e infine scomparve del tutto. ' '. '.0' '

76 Dopo questa esposizione non sar necessario che il diplomatista si ocupi a fondo di
cartae, attestata in Italia non solo dalla descrizione fattane dal cosiddetto
tutte le, questioni sollevate da Freundt, Wertpapiere, e baster soffermarsi solo su alcuni Cartularium. Langobardicum,81 ma anche da numerosi documenti a partire
punti. E indiscutibile che in Italia e in Germania i negozi giuridici effettuati di norma dal IX secolo, sia stata osservata anche in Germania eda qui sia passata in
mediante la traditio cartae, ad es. le alienazioni di propriet fondiaria, potessero essere com~ Italia. 82Einfatti, cme avrebbe potuto l'uso appena descritto e sconosciuto
piutianche senza carta. Talvolta fu poi emessa una. carta in un momento successivo. per pro- alla gran massa della .popolazione italiana, evolversi presso k diverseitirpi
curare un titolo giuridico all'acquirente, e Freundt, ibid., p.134 seg;;attribuiscemoltll
importanza alla circostanza che queste cartaO!presentinoformeaffini a quelle'che ricorrono di tedeschi viventi in Italia cos come ci attestato e grosso modo inr.qaniera
nelcompimento di un negozio giuridico mediante la traditio cartae:.Ma, analogamentai casi del tutto conforme, ma tuttavia divergente per certe particolarit secondo le
trattati sopra, anche in questo bisogna, supporre semplicemente IJ.a ripetizioIJ.e dll'.lItto ,tra" consuetudini delle singole stirpi,83 se quella conformit e queste divergenze
mitej'ep:lissione del documento, come espresso chiaramentein lln esempio cibto, da non fossero state importate dal paese nao?84 Non pu sorprendereilJ~tto
Freundt,ibid.;p.,135, nt.2: "antehos annos.;. offerui etconfirrravi.;.proindeperhanccar~
tulam;.,iterum offero", nel quale si parla di un documento emessopareccm anni prinia e che in Ilessun d()cument().tedesco tale uso~ia. descritto.cos1.accuratl.1l1ente
smarrito;l'interpretazione data da Freundt alle plltoledecisive iterumofft:roJorza,palese~ come, in quelli. italiani; .per. gli scrittori tedeschi. sar .stato<:osltoIl1uneA~
mente illQrosenso. Altrettanto arbitraria ed insostenibile l'opinioneripetutl\ffiente'forrilu:' non ritenere necessario descriverlo dettagliatamente IleidotUI11enti')RJ-~~tl"e 87
85 lata da Freundt,ibid., p. 23, 144 e 203, che nelle locuzionitiado, donoecc.perh"ncCJJrtamil
per non debba essere interpretato in,altro modo che come il grecoKcx,6:.oilJatinosO!Ctl1;ldum.
Non sar necessario esarniIJ.are la questione se questo pO!r nacqueooriginariarnentecomeuna
tradzione di ~cx,6: oppure no (cfr. Freundt, ibid.,' p; 23 seg.} Che peri1pernelMedioeVQ altrov~,p~rcui le differenze tra carta e notitia si sfu!lno fmo~.clll1cellarsii.(ckca'pitol
venisse usato come ,sirionimo IJ.on, di conformemente a ma di ,mt:diante, e debba esseii,inteso terzo)."".,. . . ..." "".>.
soltanto a questo modo, :del tutto fuori dubbio e non necessita quasi diessere dinlostrato, '. o!7AlIudo qui ai Salii, Ripuarii,.Alamanni e Bavari; la medesima procedura fu perrec~pic
almeIJ.o per un conoscitore dellatinQp:ledioeyale.Inquestasede siaccennerasoltanto al ta anche dai Goti (cio dagli Ostrogoti,cfr..Brunner, DeutscheRechtsgeschichte; 1,p.~7qint.
fatto, che, ad es., nei documenti regi italiani le espressiorii per hoc nostrum praeeptuniehoc 27) e dai Burgundi. Circa alcune piccole differenze ilell'uso dei simboli diinvestitura#ii pi
nostroprao!cepto d01;lamus vengono adoperate come del tutto sinonime; che il significato del avanti; nt;80.'" . , 'o' ., ".,';i ',' il,' <.c,. .
traderO! per risulta in tutta cmarezzagidalla formula sopracitata(cfr.nt;72)delCarfuta'rium ?8.S u quanto segue cfr. Brunner, Zur Rechtsgeschichte, p.<104seg.;.Brunner, DO!utfChe
Langobardicum"trade per hanc pergamenam cartarn" , che Fretmdt, ibid.,.p.201 ,.:nella sua Rechtsgeschichte, 1, p.570; Zeurrer, "Cartam lrotire", p;'113-117;:Redlich, Geschit/tsurkunde,
traduzione adegua del tutto arbitrariamente alla sua.interpretaziOne, echeancheolOCllzioni p.4 seg.;Redlich,Privaturkunden, p.50 seg.;F.Philippi,GGA, 1912; p. 138seiv:; ,
comelld es..quella di un documento faentino dell~88J.(AJ>I;1,tav.15):habeatiSlicentiarn 79 Si noti che ancheallanorniIJ.adi un notaio si adoperano il calamaio e la pen!la.come 86
per hunc nostIU\Jl scriptum... introire et ingredere in is ornnibus rebus:.. tamquampedegiti~. simboli d'investitura e, talvolta, quest'ultima menzionata espressamente anche nella traditio
mam et corporalem traditionem",oquella,dioundocw:nentodiParmll dell'884 (Aff;Storia, cartae (cfr/Gloria,Codice diplomaticopadovano,J; p.,65 con la nt;4,;,ecfr: sopra, riL16). ..... ".
1, p. 3 04, n; 28): "dono, trado... per hanc cartoladonacionisseu perfistucum atqu:epr 80 1 Burgundi ei Bavarinon flIcevano uso del coltello. Gli Alamannial postodelguanto
godelaiCUffi" non lasciano alcun dubbio sul significato diper=mediante.o Sembra tuttavia adoperavano il Wandelang (cfr;per ultimo E. Goldrnann,DerAndelang,Breslau 1912), .
giusto ,che nell'Italia meridionale, pi precisamente nel, slllernitano,territoriodal quale 81MGHLL, 4ip. 595seg. '.' '. ...... . . . . . " <:'.,,'.
Freundt, ibid., p.130 seg., attinge quasi esclusivamente i suoi esempi, a partire dal IX sc. 82 Redlich, Privaturkunden, p.52,sembra interpretare1aquestione diversament.. '
doCUtnentidesignati brroeo memoratoriumabbianoavuto in certi casi la: medesima fu!lzione 83 Cfr. sopra, nt. 8 0 . . " " " "
giuridicadella carta. La,cosa aobllstanzasingolllre e merita di essere studiata llleglio;lll; 84 A!lchelipotesiesposta da Brunner, Zur Rechtsgeschicht, p:.303 seg.,sull'otiginedel-
per quanto possiamo vedere, . circoscritta sostanzialmente a questo ristretto ambito e forSe l'uso della1evatio cartae accettabile solo supponendo che in Germania vi sia stata la consue-
pu essere spiegata pensando al fenomeno' che, come nor.o, si verific in quel tempo anche tudine di unire i simboli.dell'investitura conIa carta; . .
".
752 Azione e documentazione. Documenti privati tedeschi Azione e documentazione. Documenti prit1ati tedeschi 753

i notai italiani avranno ritenuto utile e necessario fare esplicita menzione di nella Rezia ancora in epoca successiva,90 in territorio propriamente tedesco,
questa strana procedura nel formulario dei documenti. Purtuttaviaanche dove dalla fine delIX secolo l'istituto degli scrittori giudiziari pubblici
nei documenti tedeschi, certamente non cos regolarmente come iri'Itali, decadde,.e scomparve dall'ultimo terzo del X secolo,91 venne sempre: pi in
ma abbastanza spesso e in luoghi di cos diverso diritto tribale, si trova men- disuso. 92 ............
zione almeno dell'uso del levare cartam,85 per cui saremo indotti .aconclude- .', In alcune parti della Germania,' soprattutto in Baviera, si abbahdondi
re che quest'uso si diffuse in tutta la Germania, adeccezioneperdellaFri regolala:forma della carta per produrre ormai solo notitiae su azioni gi
sia, della Sassonia e della Turingia. 86 Anche in Germania l'intera procedura compiute. Ma l'antica forma perse la sua rilevanza giuridica anche l dovefu
sar stata eseguita tutta in un sol tempo cos da fare coincideretemporal- conservata. Tranne qualche caso isolato, in Germania dal X secolo in poi
mente azione e documentazione; tuttavia talvolta fu suddivisa irlpi.attise- non abbiamo pi per lungo tempo alcuna testimonianza dell'espletamento
parati per tempo e luogo,87 e la levatio cartae potevaavvenirecontempdrac di un negozio giuridico solamente mediante l'emissione o la consegna di un
neamente ora all'azione e all'inizio della documentazione,:,ora alla firie:di documento privato,93 Anche la carta diviene perci un semplice documento 89
quest'ultima. Pu darsi che proprio e solo in questi casi sisiaritenuton&es c probatorioinre1azione alnegozio giuridico vero e proprio; continua ad
sario menzionare la levationell'escatocollo dei documenti. 88 avere disposizioni di vario tipo formulate in maniera dispositiva, .main
88 Ma evidente che tutta questa procedura, proprio perch, come abbia- Germania l'azione effettiva, qualora abbia effettivamente condotto aWemis-
.mo visto, nella traditio cartae l'incarico di documentazione al notaiovinco c sione di un docUmento privato, precede clinormala documentazione;94
lante l'autore aveva. un ruolo cos importante, rimase' in.vigoresolofin>a Solo da quando lasigillaturanchedei documenti non regi, ini particola-
quando,inGermania; vi furono scrittori di docum~rti1~cuiP8siii6ne.era re di quelli emessi da principi e da altre persone altolocate, fu generalmente
similea quella dei notai italiani. E cos l'uso della traditiotramiteunacarttl, riconosciuta, come un mezzo idoneo a conferire. ai documenti un valore pro,
che in Italia si mantenne fino al XII secolo,perilqualein:Borgognaabbi~c batorioas stante, compaiono di nuovo documenti che, senza presupporre
mo testimonianze ancora dello stessosecol089 e che ha lasciato'traccepure

tblo 23.fteHral~ in'vestito ddl'uffi~iodi <:aIlcclliei:e vescoVile:ildlpftolofa levariLdocument6


87 , 85 BlUIUler, Zur R'echtsgeschichte,p.1 07 ,nt. 3, lo ha: pivtoin alcuril'dcumHtdd da un suo rappresentante, cio fa confermare il negozio giuridico e autorizzare lo scrittOre alla
monastero di Gorze a, Metz,. dunqu.e del territorio franco;.:esempLperJetegiocidi Line; idzione.Ancorapi tardinel territorio di LosahITa e in qudlodiAosta la'1ocuzione levare
Sitten.e Ginevra.. (quindi della Borgogl}ll) son() stat adciotti da:H.J.;qrsh:~RSchrQdr, carta0' riferita alla produzione del 11Jundumdi uncJoClJmento dai protocolli 6 dai registri del
Urkunden zurGeschichte des deutschenPrivatrechts,3Bonn 1912, p; 60, n. 77, eda Voltelini, notio(fr. ,yoltelini,Spuren,p. 166 seg"e Schiaparelli, ChartaAugt!stana, p. 267,nt.3).
Spuren, p. 166, nt. 7; Zeumer, "Cartam levare", p, 113 seg" ne ha riuniti altri per il territorio 99 9~nei s~coliXI eXII, ebbe origine l'us.opercuila p~rgaIIlena del docum~nt()ve~va
alamanno ricavandoli dal codice diplomatico di San Gallo. Per i documenti di Gorze-dr;:ora llillciatadall'autor al de~tinatario (o al notaio?) (traetd carta, invece di traiecta), 'su cui dr.
Cartulairede l'abbaye de Gorze, n. 87;-88, 106. Bruriner, ,zurRechtsgeschii:hte, p; 304; Voltelini, Spufen,p.170;Redlich, Privaturkunden; p,
86 Gi dalla LexRbuaria 48 e 59, 1, si autorizzati a dedurre chesecordo il dirittoripua" 51; nel:XIIs~c.;poii inveced~levare cartam si trova un levarepennam; la penna per non
rioJ'investtura poteva avvenire mediante la traditio di un documellto.LControcerte.obiezio- sollevata dall'autore o dallo scrittore, bens da una terza persona, forse un funzionario locale
ci diShm dr. Brunner, Zur Rechtsgeschichte, p.288 sego . .. . iC 'r , . dd tribunale, e consegnata allo scrittore che cos autorizzatoalla produzione del documen-
87Cfr.Zeumer,"Cartam levare", p.115seg. '. . .'. to (dr. Voltelini, iMI., p. 165 seg.), il caso bavarese del tutto isolato (MB, 3, p. 557 seg.)
88 I:un!9ne di simboli d'investtura e pergamena del documento, che cOlIlpaiendlatrad addotto Ha Voltelini,-nel,quale si parla del levare pennam, nob stato ancora chiarito a suffi-
tiopercartam, divenp.e talvolta permanenteinquarito si attaccava al documentoffuitoun cienza. -
simbolo ddl'investtura al fine di conservarlo assieme a quello;jUnesempio molto 'singolre . i. 9LCfr, l.pitoloottavo.
dato dalla redazione originale del testamentodell'abate,f'ulrado diSt-Dnis-del77}:.qili.la 92 Cfr, Redlich,Geschajtsurkunde, p, 8 sego
cima dellafestuca fu fissata sulla pergamena sotto il segno di sottoscrizione:dd:notaio'esi (~.Cfr.Fickr, Beitr4'ge, l,p, 64seg.; chebitravia va troppo oltre nel contestare ci anche 89
conservatfino.<J,d oggi (dr. Tangl,Das Testament,p.186.seg.).Altri casLdiquesto'tip'ohon peiil periodo. pi ilntico. , i , .:,.> "';.;",
sono stati fmora.documentaticonsicurezza inGermania (in quello di Ritisbnisopia'Citatoi ,?rOgnFcodice. diplomatico offre prove, di questo,. Citosolo'alcuni' esempi per diverse
il baculus. conilqmtleera stata ffettuatal'investituraavrebbe dovutoessere.conseiVto's:a" epoche. .luoghi: 952 .(Mittelrheinisches DB, 1, 'p.. 254):' concessione di una terra in possesso
bihnente nel monastero, ma non era legatOfisieamenteal documento); invec in'Francia e .in ereditario da parte ddl'arcivescovo Roberto diTreviri; la legalistraditio effttuata~pr
Italia abbiamo alcuni esempi di queste unioni; Tangl, Urkunde undSY11Jbol,p; '7611seg., ha mallUS advoca,ti nostri Uodilberti"; l'arcivescovo dispone"ut~ahhacdie habeant.potestatem
riunito .tutti gli esempi finora rintracciati:cfr..su.ci la mia osservaziorreinNA,J6;(191l),p. tenendi, donandi" ecc. e determina la pena. - Dopo il 1015 (Codex diplomaticu$Fuldensis, p.
610, n. 2 9 8 . . ,...>~~':' r.,.> 346): traditio di Ernusto al monastero di Fulda: "ego E. etconiux m~a G. praedium nostrum
88 ~ .. 89.I:ultimodei .doCumenti borgognoni soprimenzionti.un pezzo di SionCSitten) .del B. dictum tradimus... et ut nulla occasio hanc traditionem destruendihaeredibusnostris con-
1131: Charter Sdunoises, Mmoires etdocuments' de la Suisse Romande; 18(1863);:356,.ri. tingerer... quoddonavimus statm in milnuspraedictipastoris concessimus".- 1043:permuta
10. Pi tardi nelVallese il levare cartam assunse.un altro si~ieato;divenne proprio Helpi' tra Erimbreth eil monastero di Petershausen; Erimbreth concede beni "cum manu uxoris
"',
754 Ordine di documentazione Ordine di documentazione. Documenti regi longobardi 755

un'azione svoltasi prima, sono dispositivi di negozi giuridicLQuestaevolu- scri:resse; ~eniva appo~ta alla fine del tes~o del1'epist?la redatta informa !;og-
zioIieinizia gi nel XIII secohe, per tale aspetto, i d6cumentideiprincipi gettlva, abItualmente m modo da porre m bocca all autore le parole:oell'in-
degli ultimi secoli medioevali sono quasi tutti analoghi a quelli regi. Ma pure carico di documentazione. 99 Gi presto, nel VI secolo, invalse inoltre Fso
lo sviluppo dei rapporti commerciali tra le citt produce il medesimo risul- che lo scrittore del documento aggiungesse nell'escatocollo una formula di
tato; anche qui alla fine dell'et medioevale abbiamo testimonianze di'iap- sottoscrizione e di completioindicando il suo nome,lO Nei casi in cui l'inca-
porti giuridici fondati .senz'altro sulla documentazione, cessando ogni ricadi documentazione era menzionato alla fine del testo non era necessario 91
90 distinzione tra azione e documentazione. Per il trasferimento dibeIiiimmo- rammentarlo ancora una volta nella formula di sottoscrizione o di
bili, per, vengono qui:iJ:i uso altre forme. 95 completio; 101ci era invece necessario quando al termine del testo mancava
la menzione dell'incarico di documentazione; avveniva allora che lo scrittore
Mentre l'azione che porta all'emissione di un documento sirisolve per lo dichiarava di avere scritto su richiesta (rogatus) o dietro ordine (iussus) , .e
pi in un atto formale unitario e solo raramente si scomponednpi atti talvolta si indicava di nuovo il nome del mandante. 102 Peraltro in epoca suc-
distinti.tra loro temporalmente; nella documentazione occorre di solito cessivanonci si attenne sempre rigidamente a queste regole; l'incarico viene
distinguere diverse fasi che la critica diplomatistica deve' analizzare pi da spesso menzionato. anc;he nella riga di sottoscrizione, dove in realt super-
vicino. 96 fIuo, e non compare invece l dove dovrebberrovarsi. ,
TI primo stadio che individuiamo l' in c a ric o .0 1'.. o t d i n e d i Secondo quanto abbiamo appena esposto le disposizioni degli imperatori
do.eu m e nrazi o ne impartito dall'autore. Nei documenti n!gidel romani. non avevano biscignodi menzionare. l' ordine di. documentazione
periodo pi antico tale ordine dinorma dato dal sovranostesso,'e'spesso datdcheavevano tutte la sottoscrizione autografa; lo stesso valeperidpc:u-
nel documento ci viene asserito esplicitamente in qualche forma; dell'inca- mentidei;reostrogoti eperque11i dei pontefici,l03Invecenei documenti dei
ricodi, documentazione si parla. regolarmente anche nelle forrnuledi sotto~ r e lo Ii goba r d i,. che, almeno nel periodo pi antko,sicuramenteerano
scrizione dei documenti privati pi antichi. La menzione dell'incarico o del- incapaci di scrivere, la' sottoscrizione regia era omessa del tutto; ad ogni
l'ordine, contenuta nel documento, una consuetudine le cui originirisal- modo dal tempo di re Pertharit in poi a convalidazione serviva in primo
gono llJperi()do tard()antico. In altrocpntestoabbi~()gi.ric()rclat,o'he Ilei. luogo la' sottoscrizione del notaio; e, date queste circostanze, apparve neces-
cbirograpba; dell'antichit .romana l'autoredel,doUIIlentopQte",aiJ;lc?nai~ sario ~ggilll1gere a questa lamenzion~ che ilnotai().,ayevascritto exdicto
unarerzapersona a sostituirlo se. non sapevascrivereoneer~ir1pedit;97 domini regis,l04 Nel documento si ricordava..esplicitamente nche l'ordine di
chiarochealloraloscrittor~faceva menzione nel dOCU1llentodeWi(ic~rico
ricevutbi1ecli~nt~ 11l1af0tl?ll1a. posta all'inizio delchir9g~af9.:~W()r:c;lm
segtiiEo'y~rm~inus8 laJorma dell'epistola. anchepeEB()c~~l1#gi,l1):!c4~ .~9 <=f;.M~~irli, Ipapiri,p.14?:"qu~d~~~ti~Ili;meae. pa~inamoo; Bono tabellioni huius
mente vincolanti,sirese necessal'iauna dichiarazionediquestogenerealme~ civitatis Eavennae rogatario.meo scribendam dictavi~'.:
no nel caso in cui l'autore non scrivesse di suo pugno)alettera,n'la sott,':: :.10.0 Cfr.iBrunner, ZurRei:-htsgeschichte, p. 66seg.': . <.... . '.
. . . . 1olPercinel documento sopra citato alla.nt.99 si dice semplicemente: "Bonus ta'bellio... 91
.scriptorchartulaehuiusdonaiionisu. compIevi. et absolyi".cN era necessario ricordare la

meej~irlgarde", que~tibeni '"curn,~anuFohriariabbatiset


rogatiopella sottoscriziope, quando, come in seguito avvenne spesso, al signum dell'emittente
e il vecovoEberardo .riceve si aggiungeva una. frase relativa con la menzione dell'incarico di documentazione; cfr. ad es.
Heremanni advocati~(Wirtembergisches UB, l, p. 267, n. 225). - 1044: donazione di beni alla UB AbteiSt. Gallen, l, n. 25: "Signurn Wachar,qui hanc traditionemfieri atque firmare roga-
chiesa di Strasburgo da parte di Hunfredus; egli li cede "cumadvocatoriainanu'inquorun- viLegoWaldooo'. scripsiet subscripsi";; .\< ,,' .'
durn illustriumvirorum... fidas manus" e li fa consegnarepoiallach1esa"prillofurIlmanus, ,,102Jnpassatonon si tenuto conto a. sufficienza del nesso esistente nel periodo pi anti-
inquortim fidemantea commendaveram" (UB Zurich, l,p. 126, n. 233).- U08:donazione di :o tra la menzione dell~incaricodidoUIIlentaziQne, nel testo Qaccanto al signum dell'autore,
Arnoldo diGQJdbach al monastero di Ognissanti diSchaffhausen; il dohanti~'trasfei:isce e l'omissione della parola rogatus o iussusnella sottoscrizione.',< .
~'cumconsei:tsu ermanuuxoris mee~'certi beni al monastero "per mamiin.Erchinbrti" :::,.;I03J'er;maggiori particolari suquestocfr.ph)avanti. Tuttavia anche nei documenti dei
(Baumann,Schafi'hausen,'.p.74, n; 46).-1150 c.: permutatra Liutwinuse'FOberrnUnsierdi primi pontefici l'ordined~.documentazionesi.trova.:sponidicamentealla fine del testo in
Ratisbona,interrogatorio di sette ministeriali che stifuano glioggeti:i dellapermuta, ~~quo sostituzione della riga dello sqiptu~:cfr. ad es. gli originali Jaff-E.2?51 e2606, e i casi sirni-
peracto amboadvocatilegitimurnconcambium fecerunt" (QE,'I,p.179).,>t '5t5L','",; IideLp-ivilegidLBenedettoIX, }a{f-L 4115 a ;W. Wattenbach, Urkunden und andere
90 9,5 Cfr, capitolo nono. ..,. , (iufzeihnt;tngen,NA, Il (I88p), p.J89-403: .390, edi AIessanlroII;Jaff-L. 4706. Cfr. anche
9q. Cfr. Ficker, Beitriige, 2,p. 9 sego capitolQterzo, n t . 9 8 , ; ...
97. Cfr. capitolo terzo. ,l.' 104.Cfr.Chroust, Untf!rsuchungen,p.36seg.Ghe questa menzione fosse necessaria
9sCIL,4; Supplementum, p. 318: "Ti. ClaudiusSyn... scripsirogatuet mandatu dimostrato tra l'altro dalI'epilogo all'editto. di ltotari(MGH LL, 4, p. 90) iI quale stabilisce
Abascanti.oo eum accepisse".. """,<, che doveva ritenersi credibile solo ogni esemplare del suo editto "quod per manus Ansoalcl
-"'-"' ..
756 Ordine di documentazione. Documenti regi merovingi Ordine di documentazione. Documenti regi merovingi 757

92 documentazione impartito dal re non direttamente al notaio scrivente, ma al dallo scrittore del documento e qui da un alto funzionario di canccilleria;
capo della cancelleria o a un'altra persona, e poi da questa inoltrato alno- Inoltre in un numero piuttosto consistente di documenti il richiamba UII
taio;105 si trattava evidentemente di stabilire la responsabilit diun funziona- ordine, cio di solito all'ordine del re o del maiordomus agente .al suo
rio nominato nel documento quanto alla corretta esecuzione dell'ordine posto,109 scritto in note tironiane,llo unito alla sottoscrizione del funziona,
regio. Nel testo di solito non sifaceva menzione dell'ordine di documenta- rio di cancelleria; la trasmissione dell'ordine espressa con il verbo()r-
zione;solo nella dispositio di pochi documenti dei re Liutprando, dinare.l ll Molto pi di rado, invece, si trova nel testo esplicita menzione del"
lldeprando, .Rachi .e Astolfo, di seguito alla' formula di petizione, troviamo l'ordine di documentazione; ci avviene solo quando, ad esempio, il re
indicto brevemente che il re ha ordinato l' emissione del documento.l Q6 disponela produzione di un diploma in pi esemplari,112 oppure quando vi 94
Nelregno dei M eT O v i n g i tutti i dociJ.11enti regi veniv:moconvalida-
ti mediante la sigillatura, e la maggior parte anche con lasottscrizicmedei
sovrani, che matica regolarmente solo nei documenti giudiziari e inoltre in
certi altri pezzi, soprattutto in deterrninati rnandati.' In linea' generale, dun- ~09 In DD M, n. 57 Jusselin, da. ultimo nel su() articolo Transmission des ordres, p.68, vor-.
rebbe rinvenire un richiamo a un ordine comune,del re e del maiordomus, tuttavia la sua let-
que, non' sarebbe stato necessario ricordare nel documentbl'otdinedidoc1.- tura dellenotedi questo documento stata contestata sia da M. Tangl, NA, 31 (1906),p.
mentazione: 107 tuttavia non chetalernenzione manchi sernpre,e,quando 515, e NA, 34 (1909), p. 313, che da Mentz, Geschichteder Tironischen Noten, p.ll.La pr-
vi,compare in due modi. In un certo numero di pezzi,infatti; specia!men- posta diquest?ulrimo di leggerecancellario oggettivamente impossibile e non stata accet,
te in queUidel periodo pi tardo, ilfunzionario dicancelleriasottosc,r1ven~e tata neanche da]usselin.- In DD)"L. n. 70Jusselin,Notes tironiennes, p. 500, e Jusse1in,
Transm~ion des ordres, p. 69, vorrebbe leggere ordinafl~eHrodehf!rto,pensando al ,eferen-
aggiungeva alla sua sottoscrizione 1'annotazione ch egli aveva atteso al suo dari0.omonilIlo (cfr. capitolo settimo).Mentz; ib'd.,p.12, propone ordinante Hociberto,
incarico su ordine (iussus) regio;108 come si vede,questaanno~aziohecotric riferendolo al conte palatino menzionato nel documento.. Anche in questo casonii vedo
93 sponde pienamente all' exdicto usato dai Longobardi,.solochell vergata costretto a sospendere il giudizio sulla' questione della lettura; obiettivamente mi sembrereb-
be accettabile Iii proposta di Mentz. Infatti, nel documento del maiordomus Pipino, DD Arn.,
n. 22, la lezione Eraico fiere iussit sicura; ma Braico era uno degli assessori del placito, "qui
invicecomite palate nostroadistarevidebantur"; e dunque in questo caso diede 1'ordlle di
documentazione, agendo per senza dubbio su incarico delmaiordomus che presiedeva il tri-
llotllrionostro sc:iptum" aut' tecognitum seu requisitllffifueiit,qulpet!l8~traI1litissi?!l~m bunale (cfr. Bresslau, Ambasdatorenvermerk, p. 177, e sopra, capitolo settimo, nt. 188).
scripsit"',' .. . .';. .,.,., . . ' . . ' : ; . . ..:'.. ... ..... -;;<: .. : '.':' '\';.:. l1?Cfr.Havet,Oeuvres, 2, p.459 seg.;J,.Tardif,inMuse desarchives nati'onales;
92 105 Cfr. ad es. Regesto di Farfa, 2, p. 133, n. 175: "ex dieto domini regis perH.notarium Documentsoriginaux de l'histoire de France, Paris1872,.p.19; Ho d'Arbois de Jubainville,
scripsi ego P. notarius". Codex diplomaticus Langobardiae, co1.80,n. 42: "ex dicto pOll111o BEC, 41 (1880), p.82-92:..85; U.f'r. Kopp,Palqegraphiacritica, 4.'voll., Mannheim 1817.-29:
regis per A. referendarillffi et ex ipsiusdictatu scripsi ego P. not.".- ;N7id()cUIIr~tiputa1i 1, 378;M.]usselin, Notestironiennes dans les diplomes,BEC, 66(1905), p. 36B89; Jusselin,
spoletinila formula corrispondente recita non ex .dicto, ma'. exiu~sione;se:l~iussio veniva Notes tiro.n/ennes,. p.481seg.;]usselin, Transmsion des ordres, .p. 67 seg.; Mentz, Geschichte
impartita indirettamente, allora si diceva, ad es. in Regesto diFarfd,1;no9: /'egoTh. n()taritis der tironischen Noten, p. lO seg.Parecchi di. questi pezzi sono sottoscritti con iussus optuli. -
exiussione iam difi ducis.. et exdieto H.sculdahis". Nei documehti'deLduchidiBenevento In cinque diplomi {DD M, n. 47,61,77, 81e 84)Jusselin mette,in relazione altri segni, che
sitrovadisolito anche xiussione, talvolta anche ex iussu oppurex'iussu:et:inandato (cfr. leggepermwlumoper anolo, con le note riguardanti 1'ordlledi documentazione; suppone
Chroust;Untersuchungen, p. 99 seg, e p. 142seg.l. La formula ex:iussion.~,.'scrif'sisi'co~ che in questi casi .1'ordine .di documentazione sia stato. trasmesso per iscritto mediante un
servanchenei principati di Benevento,Salerno e.Capua,. ma accrito ad essa.compare a documento sigillato con 1'anello-sigillo delcommittente.M. Tangl,NA, 34 (1909), p. 312
Salerno anche una menzione dell'ordlle di documentazione nellacorrobo~~tio; com~ye~re- seg.,hainesso in dubbio la lettura di questi segni; Mentz, ibid., p. .12seg.,. la approva quanto
mo pi avanti: Cfr. inoltre Voigt, Beitrage, p.27 seg. e p. 42.' '. ...., . ., ' ' c ; ' : ' aglitiltiriii tre documenti; sui primi due non .stato in grado di esprimersi. Pur essendo
106 Cfr. Chroust, Untersuchungen, p.71 sego La fo=ulacompareper la prima vol~a1el incompetente per la parte paleografica, nutro dubbi oggettivi verso.1'ipotesi di un iter buro-
715 (Pasqui, Dcumenti,l,p. 7;nA):"preceptum emittiprecipimus'\eperI'ul1:1I)avolta craticocoscorrplicatogi perTepoca inerovingia, il,qualeinvero documentato solo negli
nel 755 (Chroust,ibid.; p. 212):'.'presentem nostfUffipreceptum inipso vrepdoloc?emitti ultimi secoli dell'et medioevale. < , .' ',' .' ..... .'
precipimus".AI posto di emittiprecipimussitrovaanchefieri iussimus.:::: . ' : ,.., ; .111?unqu;; ad es. in DD M,n. '47 si dice: "Droetoaldus iussus optulirordllallte Ebroino
.. 107 Sulla sua mancanza nei pIaciti non sottoscritti dal re potrebbe avere influito ilfatto malOredomus ' . ' . . .. . . . . ....... ' . . .'.'
,- che 'in" questi.di :solito'ci, si ric~iam~va ~ testimon{um '~el~on~~ P~3:~_o;-., :-'-- :, _:_~'-",.' ',' .:: _.~,
',1 112Cos nel formulario per lecart(le:paricolae,.in FormulaeMarculfi, 1, 38 (MGH, fot- 94
....." .. 10~ N; iussus.optulit .(subscripsit) in DD. M; n.' 38,.~7,57,67;71}72;.75;,81,84;88'ecn. ptlae, p. 67):"~undeaequalespreceptioniseisfierietaccipere iussimus". Analogamente in
'lussus recdgnovit in DD M, n.61, 70 e77. lussus scripsit si trova di.'u0rnia anche neidocu- DD .M,ti.' 67:. "duasprecepcionisunotenure' consriptasexindefieri iusslmus". (cfr. su ci
menti dei .duchi 'alamnni (cfr. Bresslau; Urkundellbeweis, p." 40, nL 1) e'inqulliidegli ]usselin, Transmsion des ordres,p.69).Qui si tratta,di un tipo di negozio di pe=uta del re
93 Arnolfingi. di Austrasia che fUf(mo scritti dai loro funzionari di cancelleria (cfr. Br~sslau, con St-Dellis; se in questi documenti era consuetudlle menzionate1'ordine di documentazio-
ibid;,p.31).InBaviera illotai dei duchi agilolfmgi equellidegliarcivesc()vie dei vescovi n~,alloraanchenel formulario di.Marculfo, 1,30 (MGH,Pormulae,p. 61) citato da Sickel,
usano inoltre1a fo=ula scripsi ex ore N, il cui significatonon'dehutto chiaro (cfr. Brunner, Beitriige, 7;p. 682,non si dovr mettere in dubbiolaJtase:~'quapropter hunc preceptum a
'ZutRechtsgeschichte, p.250;Bresslau, Urkndenbeweis, p:,~2, ht5).; modo commutationis ipsius viro fieri decrevimus", ome invece ha fatto Erben, in Redlich-
'--.
-',.
"-....
758 Ordine di documentazione. Documenti regi carolingi Ordine di documentazione. Documenti regi carolingi 759

untnotivo particolare per farlo. m Pi spesso l'ordine di documentaziOne Ludovicoil Pio accanto agli arcicappellani troviamo pure altri uomini di
viene menzionato per cos dire implicitamente, quando nel testo si asserisce corte; anche membri della famiglia reale (ad esempio al tempo di Carlo'una
che ilpetente ha chiesto remissione di un documento e che il sovrano ha volta Pipino d'Italia, sotto Ludovico il Pio l'imperatrice Giuditta) comuni-
deciso di esaudire tale richiesta.1 14 carono l'ordine alla cancelleria, e non neanche raro il caso in cui idestina~
Sotto i sovrani ca r o 1i n g i troviamo menzione dell'ordine di docu- taridei documenti o gli intervenienti vengono indicati dalla cancelleria
mentazione all'interno della formula di ricognizione solo neLperiodo inizia- come i latoridell'ordine: costoro, dunqlle, si preoccuparonodiinformarela
le, in .alcuni documenti di Pipino,115 ma non pi in quelli dei suoi immediati cancelleria dell'assenso loro accordato all'emissioneddi undocumentoYo
successori. Tanto pi frequente invece la sua menzione fino alla met circa L'ordineveniva di solito comunicato al capo della cancellerIa o alprimo
del IX secolo nelle note tironiane116 anche dei diplomi carolingi; tali Ilote notaio, che poi doveva disporre la produzione del documento dapart~dei
dannoin genere informazioni molto utili sull'iter burocratico seguito nella suoi subalterni. '
cancelleria in quest'epoca. 117 Da esse apprendiamo che anche in,quest'~p Pure al tempo dei figli di Ludovico il Pio troviamo ancora m~zi0nidel
95 ca l'ordill edi doc:umentazione dato spesso direttam~ntedaLsovr~no, l'ordine di documentazione nelle note aggiunte alla ricognizion~;Gerta
molto frequentemente per anche per il tramite ,di un intermediario..l'erla mente, al tempo di Lotario I in Italia si afferniasolouna volta che l'impera"
trasmissione dell'ordine, anche durante.i. primi aimi deLregno di C:arlo toreha dato:!'ordine, 121 mentre per il resto gli scrittori si appellano sol'alla
Magno il termine consueto resta ordinare, chepernon compare pi dopo disposizione.ricevuta dai loro superiori di cancelleria.. Ma ne1l'egnofrahco
il 786; da allora si usa talvolta praecipere, con particolare frequ~nzaper orientale sotto Ludovicoil Germanico rimane a lungo l'uso diindicar~il're
ancheJieriiubere; per la comunicazione dell'ordin~ (H docllf11entazipn~ nella scrittura in note quale autore (Urheber) dell'ordine, che di notmegli 96
media.nteun incaricato vienein uso dal 781la. parola 1?Zbasciare,118ch.-ein stesso ha impartito 122 e che solo in pochi casi fece trasmettere da interme-
effetti vuoI dire 'portare un'ambasciata'.1 19 Al tempo di Carlo l'arcicappella- diari;123 soltanto dall'859 circa in poi, con il venir meno della conosc~nza e
no appare pi spesso degli altri come intermediario dell' ordine,so!to dell'uso corretto della scrittura tironiana, scompaiono anche tali note 'dai
dosy.m~nti f~anco-orientali. In Italia successivamente, al tempo di Llqvico
II, troVlamo solo ancora una volta menzione dell'ordine regio:lidQc'uwen7
tazione ,i .espresso. in .questo modo,124 e in.Lotaringia sot~o ,Latario rIsalo
Erben,Urkundenlehre, 1, p. 356,nt. 1. Del resto la frasedel1e Formulae Marcul/i,1,30, ancora due volte. 125 Sul suolo tedescoci1?onsi verffic piii al. tempo. dei
vicinaaquel1a ibid., 1,32 (MGH, Formulae; p.63): "proptereapresentempreceptionein figli di Ludovico il Germanico.126 .' . '.' ..;
decllin.us",chepoi ricorre in una forma simileinDD Kar.,n. 69 e,anche.iiltrove~:: , ... ,IIlVec: 'gi durante il regriodi Carlo Magnosi ra, diffu~?l'soclimerizip.
IP.DDM, n: 88: "proinde ijJsi abbativelsuis monachis talepraeceptunietconfirin'atio-
nem fierirogamusuna cum consensu maiorisdomus nostraeRaganfredi~.Quisj.ponel'ac-
'nare.l'ordine 9idocl1ffient~zione nel testo. dei '98'cl1ffienti,p9si#~tQ'nira
cento sul conSenSO delmaiordomus all'ordine di documentaZione. . .~/ . . . gi,J1 elprimo documento di Carlo. che ,si coris~rvato7 e.:iicarr~.I),Qiin
114 Cos Formulae Marq-tl/i, 1, 16,31, 23,35 ecc. Analogamente in numerosi documeritL
1151ussusrecognovitin DD Kar., n. 2,4-8, 11, 12 e 14. ~Sulrichiamoall'ordinedi.docu
mentazionetornatoin uso in Italia dall'866 in poi incircostanzeparticoIaricfr; capitolo setti~
ma. Questa consuetdine perdurava ancora al tempo idei posteriori sovrani italianhdellafine 120 Al tdripo.di Ludovico il Pio dopo 1'827 (pi spesso dopo 1'829) e, nello stessoperio-
del IX e della prima met del X sec. (cfr. Schiaparelli, T diplomi dei red:ltalia,'1902,cp.77 do, sotto Pipino d'Aquitania talvoltaneIle note tironiane si dice chiha ottenuto ildocumen-
seg.;1905, p.54;1908; p; 124, inoltre l'elenco riassuntivo delle ricognizioni in Diimmler, to.PrObabilmente queste persone, introdotte con la nota impetravit' effettaronoanchela
GestaBerengarii,p. 170 seg., e sopra, capitolo settimo);' i i ' ""i':'C:' trasmissione dell'ordine di documentazione.
116. Tangl, DieTironischen. Noten, p. 87 seg.; Tangl, ForschUligenip.167.seg.; Jussdin, 121 Miihlbacher, Regesten,n.. 1038.
Notestironiennes dans les dipl6mes, Le MoyenAge, ser. 2, 11 (1907J,.p. 121d34;Jusse1in; 122 Perlaprimavlta in Miihlbacher, Regesten, n. 1345, e perl'ultima nel.l1.1409. 96
Sceau,p.J5seg. Maggiori particolari pi avanti nel capitolo sul1ascrittura dei dOcumenti; 123 Miihlbacher,ibid.,n.1343, 1346, 1353, 1376 (cfr. Tangl, Forschungen, p. 183).
117 Su quanto segue cfr. Bresslau, Ambasciatorenvermerk, p. l67seg.,einoltre:M.,prou; 124 Miihlbacher,ibid.;n.1l88. .
Mmo[reSdediplomatique,)ournal des Savants,1909, p.42 sego .,ii' ;i" 125Miihlbacher,ibid.; n. 1290 e 1300. . ' ,. '
95 jl8 Perla prima volta in DD Kar., ri. 136. ~ Jusselin,TransmissiondesdrdreS, p, 72'-73, i,126 L'uniceccezione data dal diploma Miihlbachet,Regesten,n~1740,emessoin
ritiene che il termine ambasciato1' si trovi gi indu~documentimerovingidel7.l6 (DD Min. Ge~mania ma per una diocesi franese,. e scritto apparentemente. da uno;; scrittore franco'
8le ,84), ma, secondo le sue stesse argomentazioni,' tale ,lettura'rimane troppoinceria per occ1dentale(cfr. Tang!, Forschungen,p.l71). .' .'::<' ',,' ',oo.:"!: .":
poterne.ricavaredel1e coriclusioni.'. . . .' ':;:;,;,~;;,." 1,27 DD Kar'in.55:"proptereahanc praeceptionem... conscribere lussimus"Non.,pro-
.m Quand in Miihlbacher,Regsten, n. 612, si dice: "Honfridusscribere iussit".(Tangl, :babilecheci risalga a un'inf1uenzalongobarda, come invece suppne Erben,inRedlich-
Forschungen, p. 168), questa locuzione pu avere solo lo stesso significato. che inaltriasi ha. Erben;Urkundenlehre,l, p. 356,piuttstocrrispondeaqUanto sivemicatalvolta gi in
il verbo ambasciare. epoca merovingia (cfr. sopra,nt.1l2). . .
760 Ordine di documentazione. Documenti regi posteriori Ordine di documentazione. Documenti regi posteriori '761

alcuni altri diplomi di questo sovrano,128 si ritrova quindi al tempo di prendiamo su ordine di chi i documenti sono stati scritti. 13l Da queste si
Ludovco il Pio in quasi la met delle Formulae imperiales;129 e a partire dal ricava che 1'ordinerisale per lo pi all'imperatore, ma raramenteeratra~
regno diArnolfo 1'ordine di documentazione inserito sempre pi frequen- smesso direttamente da lui, pi spesso invece perveniva al funzionario di
temente nei dettati, senza peraltro comparire del tutto regolarmente. Per cancelleria che doveva provvedere alla redazione per il tramite di un inter-
quanto riguarda la posizione e il contesto della formula 1'usova#a: fino al medi~rio; ~ome intermediari compaiono frequentemente i superiori dical1c
secolo X e occasionalmente ancora fino alla met del secolo XItaleformula cellena o 1 loro notai, ma anche altri funzionari regi: il camerari,ilmdre"
serve anche per .passare dalla narratio alla dispositio, ma gi sotto Ottone I scalcusecc. Talvolta:, per, non si trova alcunriferimentoaun ordine del"
ed Enrico II, e in modo particolarmente frequente al tempo di Enrico IV, l'imperatore, e invece il notaio estensore si richiama semplicemente all'ordic 98
diviene talvolta un elemento della formula di corroboratio. ned~ ~nalto funzi~nari~)32 .Inquesti ~asi non dobbiamo pensareau:ii~imc
. Dal momento in cui dai documenti spariscono le note tironiane non pos- preClSlOne del funzlOnano dI cancellena che ha effettuatoIaregistraziohe~
sediamo pi informazioni sulla persona cui veniva trasmesso l'ordine di costui non ayr fatto menzione esplicita dell'ordine dell'imperatore conside+
documentazione dato dal re, n abbiamo altre notizie che dconsentanodi randolo OVVIO. Dal regolamento di cancelleria diFedericoII13? apprehdia.;
97 formulare conclusioni generali sulla prassi burocratica. BO . mo piuttosto che si seguiva un triplice e clifferenteiter burocratico nel tra.t;
Solo per il XIII secolo possediamo di nuovo abbondante materiale he ci tam~nto dellepetizioniinoltrateorn merito a Ullterzo di queste potevano
aiuta a chiarire le questioni da affrontare in questa sede; NeLregistro di deCIdere autonomamente i funzionari superiori senza ricevere un ordine
Federico II ai singoli documenti, che peraltro riguardano soltanto il regno speciale dell'imperatore (sin e conscientia imperatoris); su un altro terzo bisoc
di Sicilia, sono regolarmente aggiunte alcune annotazioni dalle' qualiap- gnavaconferire con l'irnperatore durante le sedute del consiglio di corte; sul
restant~ terzo, ist~nze concernenti questionipersoriali dell'imperatore o
membri della sua Corte, si doveva riferire. solamente a lui. Percisarem
atorizzati il ritenere che lelettere trascritte neFregistro nelle quali nonsifa
128 Cfr. ades.DDKar., n. 73, 81,82,90 e. . .. ". ..... . 'P' ..... " . : , menzione di un. ordine dell'imperatore siano state rilasciate probabilmente .
129 Cfr, Formulae imperiales,2,'), 6, 8, 9, 13,14,19,20,23, 24, 2~,}6,38,AO,46::;0,
(MGH,Formulae, p. 289seg.). .' . .. . . . .. .. '. '" ..' '" .
sine. conscientia imperatoris, sebbene anch'esse siano state emesse in su()
97 1)0 Fkker, Beitriige, 2,p.20 seg., ha raolto akune informazionialriguarpo.InRat- nome, Siamo privi di ulteriori elementi per stabilire in modo .pi preciso
pertus, CasusS. Galli, cap. 25 (ed. Meyef.\:on Knonau, pc 44 ) non si diceesplicitainente-a chi quali questioni venissero sbrigate in maniera autonoma dai' funzionari della
il re Ludovico il Germanico ha dato il primo ordine di .effi~ttere ildocUlll,61tMiWb!lr, corte)34 ". .
Regestf{1'f, n.1409,ma,sipotr s,:!pporre che/osse il cancelliere, uisucesstV:arn~nte:l,udovico
trasmiseanche)~ordill~dipr()d':lrre A mun.4ti m (cfr. pi a'la,t1ti).In. DD HI(,I1.~42sicljc,e: Quartolla Germania, anche petqll~stoperiodocitnancario.nbgzi~d,~t~
"hancartaffi petna,t1umErici.episcopi nostra iussione conscriptaIll"; manostril iu,ssi9n.f}()n tagliate sull'ordine di documentazione. Un'informazione isohita.ci fornita
deve essie' riferito pe};. manum-E. episcopi", bens a conscriptam; e dunquenon.necessario da.un privilegio di Enrico (VII) deL 1223,135 sulla plicadelquaIesegnato
mncludere che. il sovrano ab1;>ia dato l'ordine direttamente al, vesmvo f:ricus (sul quale cfr.
capitolosettimo). Invece dal passo della Vita Meinwerci episcopi, cap. 182 (MGHSS, H,p.
104-161: 149): "(rex) ascitis notariis occulte fieri fecit de Ervete privilegium"sidoyrebbe
dedurre l'immediata .trasmissione dell' ordinedidocli)nentazione da. parte di Enrico'II ad

I
almni notai, qualora questa notizia fosse pi attendibile di quanto lo siainrealt. DaStumpf, .131 Cfr. Fkker, Bez"triige, 2, p. 15 sego La formula de mandato imperiali o mandantedomi-
DieReichskanzler,. n. 3340, non si pu ricavare alcuna mnclusione riguardol'ordinedidocu- nozmperatore, oppure, quando menzionato un intermediario, de mandato domini imperato'
mentazione.Secondo gli Annales Ianuenses di Oberto,a. 1164 (MGHSS, 18, p. 56-96: 59) 1 s facto (/flandante d~mino imperatore) per NN. scripsit NN" .
Federko I nel 1164 diede direttamente a un notaio l'ordinedi redigere un. privile~ioper il !.,132Laformula illorademandatofacto perNN. oppure soltanto demandato NNscrl- 98
.' giudice sardo Bareso: "statim mandavit notario etiussitcontinuoprivilegiuril scribiet sigilla- pStt NN. {cfr.. Fkker,Beitrage, 2, p.T6). i!I!l
ri".All'anno 1190.Gisleberto di Mons, Chronique (},.fGH 55,21, p.572;ed.Na1d~rkiildere, mWinkelmann,Acta Imperii, 1, p. 736. . . / "
ti

p. 253) racconta il rilascio diundoumento per il <:onte diHainaut."fuitonssUm~tan .. .9}4 I:iptesi diPhi1ippi,Zur Geschichte; p.29,secondo cuil'imperai:ore."sarebbestato ljl!\i
'estraneo alla stra~rande t;Iaggioranza dei provvedimenti emanati in suo nome" (analogamen-
~Ii.'!
cellario etprothonotario (dunque ad entrambi contmporaneamente)adfaciendUmconmis-
sum"oNel1210 OttoneIYincariun giudice e un cappellanodiorte'di dareproya di te anhe Erben, m Redlih-Erben, . Urkundenlehre, p.106) non trova sufficiente riscontro
~'
benevoLenza Verso la ca,ttedralediVeronain. considerazion,e. de;i suojp,ivilegi,{Fiker, n~e font!. Phili'p~i n0ll; ha calcolatole questi??ida esporre in consilio;Nep)iexcerpta del i !!
Italienische Forschungen, 4, p. 281, n. 230); non era per questo un ordine di docUmentazione regIstro di MarSIglia (Winkelmanrt,Acta Jmperzz, 1, p. 717seg.) sono ontenutealune deci' li
vero e proprio, e non siamo sicuri che uno scritto a favore del capitolorisalenteptbbilmen- sioni dell'imperatore relative alla questione se certidocumnti potessero essere tedattisilie li'll
te a'questo periodo (Ficker, ibid., n. 232) sia dovuto all'iniziativa di quelleduepersone.-Per conscientia (cfr. su questoSamanek,Kronrat, p. 31 seg..ep/197 seg-l. . .' i il
la cancelleria poema Emler, Kanzlei Ottokar IL und Wem:el1I., p.12, ha addotto tre casi. del 135 B~, l?-'. 3899,d~. PhilipI;>i, Zur. Ge:chickte, p. 49, di cui tuttavia non condividol'opic Ili
XIII sec., nei quali l'ordine di documentazione fu dato al CanG~~~e e ai notai, mone sul SIgnifIcato dell annotaZIone di CUI trattlamo qui.. li
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762 Ordine di documentazione. Documenti regi posteriori Note di cancelleria sull'ordine di documentazione 763

che il vescovo di Wiirzburg, uno dei membri del consiglio di reggenza per il stesso periodo,talvoltapersino un po' prima,. compaiono note.nelle'canceI- 100
giovane re, ha impartito l' ordine. di documentazione.l36 Tale appunto stato lerie di alcuni principi dell'lmpero.l44 Dato che esse costituisconou:1a parte
99 poi cancellato, ma ancora leggibile; non si pu escludere che pure in altri integrante dei documenti, dovremo tornare a parlarne e allora tratteremo a
casi si siano annotate tali indicazioni sui documenti, delle quali oggi non fondo della loro formulazione nei documenti regi. Qui baster: ssfVare
disponia~o pi perch Jurono poi cancellate prima della consegna dei brevemente che, accanto al nome di.un funzionario di canctll~fiare~pnsa
documentI. Nel corso della discesa a Roma di Enrico VII di Lussemburgo il pile della redazione,145 tali note fanno sefilpre menzione aIrrienodiunaltt()
consiglio di corte presieduto dal sovrano tenne consultazioni e prese deci- (se non di pi, nomi), quello del mandante(Auftraggeb~r): o ilnornedello
sioni sul disbrigo di almeno una parte delle petizioni inoltrateei verbali stesso sovrano, oppure i nomi di uno o pi funzionari, consiglieri oJi:lwiliari
relativi alle sedute del consiglio che ci sono giunti B7 .contengono numerose del re; il regolamento di cancelleria per i domiriii. ereditaridi~ass@iliarl0
informazioni sull'accoglimento di istanie138 o sul rinvio di una deliberazione 1146 parla ili questo senso di un Gesch/tsherr, un superiore dell'a.ifivit
al riguardo)39Dalle fonti a nostra disposizionenon si puper.provareche burocratica che trasmette alla cancelleria l'ordine del re; e,sia secondo'il
il.consiglio fosse autorizzato in generale al disbrigo di petizioni di qualsiasi tenore di questo regolamento,147 sia per altri indizi certi non vi pu essere
tipo senza chiedere il parere dell'imperatore, 140 n tali fonti danno chiari- d).198io che,' l'ordine. (marzdatum, ommissio, iussus, re/atro )~,qualt queste
menti sullafortna nella quale le risoluzioni delconsiglioapprovatedall'im" note fanno riferiment0 148 l'ordine di documentazione inviatoallacancell- 101
peratore venivano trasmesse alla cancelleria e su chi lo' faceva,qualoraJa ria;149.le note.di cancelleria del XIV secolo corrispondono dunque in illtto
cancelleria avesse dovuto poi redigere documenti.l 41 ..... .. U<J/
Soltanto altmpo di Carlo IV nei documenti della cancelleria. imperiale
troviamo alcune note 142 che ci danno informazioni a taleriguardo:la.cancel- 144 Prima nella cancelleria dei conti del Tirolo einqllelladei cOl'ltid'qlitnda,ZeIaudae 100
leria imperiale potrebbe avere ripreso quest'uso da quella deire:di Francia, Hainallt. Per i primi il caso pi aritico risale al 1314,dove la nota si ~dva sUl,-yersp deliliriW-
dove troviamo tali anntazioni gi alcuni denni prima;143 e ilitorn'o:allo hale,mentte in alcuni originali posteriori pos~a alla fine del. testo; nei registn7I1ell7rgmute
si. trovan.o annotazioni a partire dal 1316; sia negli uni che nelle altre ricorronop;r ~6Ic) nella
Pllrte rnin9re dei documep.ti;nel compless() fino 3.11331 son0clpcunentatefmo.r.a"solp}2pte
(cfr. Heuberger,Ka'1zleivermerke, p~ 432se~~). - InOlarida, dopo un caso i~ol~tCJ del)? l?'Aal
1319 in poitaliannotazioni sono segn'ate al margine dei registri dei C()ntie:d~13~4 ..;,:e~~()no
136 "Domnus Herbipolensis episcopusprecepit". (cfr, Winkelmann,Fri~?~chII. ,l,p. inserite nei. documentistessi(cfr. van Riemsdijk,[)!" tresorieenkanselrij,p::63,nr.:,5.,l'O ~1
34~, nt. 3) . .Dovremo tornare pi in l sull'ipotesi di Herzberg-FriinkeI,peuf,sh!" seg.).: li1.Austria le incontriamo per la prima~oltanel1347altempo di;A1bi:.itp:q~pi~fre
Retchskanzle:, p.~77 seg., secondo c\l pelJCIIIsec. la fort1).ula datutnpermanHf,ecc.sia tal- quentetIlente sotto Rod()lfo IV (cfr.Kiirschner,gr~undenR.lfdolkry.iJ0f; Qsterre(cq;p.,3
volta in rapport()con l'ordinedi documentazione. . .. ..... > .~~ c: .c. sg.;.A.vollWreischko, Das asterreichische Mars~hall(1mt, p.165s 7g),- 'l... i:1:>!lF~()'
99 mCfr.capitloquart. . . .'... "c ,... .', .'. .... ."'. '" '.' .. .'Cc ' sec()lldo Spal1genberg, Ho! un~Zentralveyu!a!tt4ng;p,J22,l}t.J,1el1"'c:an'a :c8In-
138Talvolta con la formulafiat oliat ut ptitur Chiaramente ispit~taal1'ito.dellacan~elle pai0ll()apl1rti[e dalJ388 (?pi ava,ntiafferm~."apartir7 q3.11a seollc:la.m. .cl#. ~o");
ria pontificia (cfr. pi. avanti). l-wjnski, Branqenburgisch e Kanzlei, p. 74 seg:,tratta. accratmente .delta.. ()J.:9. f()J:rR, ll~Wlle: e
139 9u~st.o il significat' della formula suspenditur e, come ritengo nonostante le argo- dellti IprCi~p()1"tfuza.nella cancelleria dei primi mar~ravi di Hoheri~plleill:';";" .....'.
mentazlom di Samanek, Kronrat, p. 92, nt. 3, anche della formula seur ce aura li siresdelibera- '..... '.145 91e per lllanca nei dOCumenti tirolesie.~\lstria,i. e, dalla 'njetlder.:XX s~S;!.sJi~sso
cion. Da essa non si deve assolutamente arguire l'assenza dell'imperatore allastesuf~di'que- -anche I!ei'docurpen!iregi.... .. ' .'. . . .." . ' . ';. ..' . . ' " , , ' <ii,' c'.
sta deliberazione. . , . .... ;. . .. ,< ' . . - , . . .. 146Adler,,?efttralverwalttiltg, p. 511 seg.;Th.)'ellner-H. .Kr__etsduJ1~yr, l)i~ st.~rr,elckifche
140 Di altra opini0ge sembra essere Samanek,ibid., p. 9lseg.,lecuitesi.per~tronon ~elttralv.erwaltung.I. Ahiil\l1lg. Von, MaJ<imilianJ bfs :r.urVere,inigUt;g ~~t{Aft.erre.fklf~~n
sono fac!lmente comprensibili aJ;lchedopoisuoi com~~nti espIictivi n'elsaggi-Zum - undbiJhinische1tHofkan.~lei (1749), 3 vOll" Wien~907 (yeroffenW-chungell(le:rK:()1p1ll!s~15m
Kronrat tmdeutschen Reich des spateren Mittelalters, MIOG,32(1911)~p;;171482.'Cfr. nirneuere Geschi.chte Osterreichs, 5-7):.2,. p. 50 seg.;.cfr.anche.Seeliger,.E~kan:r.ler,p80,
anche F. Kem, GGA, 1910, p. 590 seg:; F. Kern, GGA,191l,p. 471 seg, . ; \ 'i".c.,c. nt. 2;Walther, Kanzleiordnungen, p. 362. ... . .... _ . ..'._ "'i'. "'<~';'';''''_:
. 141 Quando tnotai camerali (cfr. capitolo settimo)dovevanopr()cederealladoC:U1Denta- 14j: Secon1o questoregolamen):o ilcancelli~re: devespttoscrive:re"cich,e~sttitp c:I~1:>l'Orato
zl.one,Bernardu~ de Mercato, che teneva il verbale del consiglio, potrebbe averlacesegUitao nel cPl1sigliocon ~e parole: com.missio d,om.ti regis in consilio;ci che: gli sta~Qp.t:cliqllt.o,.pr!
direttamente eglt stesso sulla basedelledeliberaz~oni prese,oppureaverein~ricat()dLsuo mente, dal sovranp con le parole;com.missiodominlregispr()pria, ~si9che gli.tllto~tl;asmesso
collegll..Non possibile per dimostrarlo. >. ' : ' , . : c .' U";";::';'~',-; .per il.tratIite deI suo, superiore conle par,ple.: c01?Zmissiod,oininf regis propria per ~o"!i'1u.'!1 N't;
~42 ..;\l. te~po di Ludovico il.Bavaro, per quanto sappiamo finora,.n ,taliriotl'O.ompaipno 148 NeIjJir.olo la formula dellenotee.diversa da queUa di tutte le lI1tr~'r~glpm;qWcreclta. 101
sugli ongmali (cfr. Grauert, KUiA, testo, p. 306;Schaus, ZurDiplomatik Ludwig,sderBayern, no: nunciufd.o1?Zinus N. Successivamente al postodi.nunciussi dir commissdr.,<;,,,,c,,,'
p.46seg, e p. 47, nt. 2), n nei frammenti di registri a noi perve~uti furorioannoiatejndica- i lj9Cfr.Lindner, Das Urkundenwesen K.t<rls IV,p.127.seg.;Seeliger,Kon:t.leistudien>I.,p.
zioni al ~iguardo. Sotto Carlo IVlett0viamo' a partire dal 1347,e dal 13:;5divenner()larego- w
15 (dove rettific;a le tesi fonnulate precedenza nella sua. dissertazi0lle sull'ufficiodi.lllaestro
la(cfl: Lmdner, Das Urkundenwesen Karls IV, p.l04). '. ...... . ' , . > 2 " o.,: di cprte in Germania; nella quale aveva .p~satoall' orcJin.edi prodw:re .il.1?Zt!ltd.u1?Z );L~winski,
143 Questa un'ipotesi molto plausibile di Erben, in Redlich-Erben, Urkundenlehre,p. 263(; Brandenburgische Kanzlei,p. 75 seg.; van Riemsdijk, De tresorie en kimselrij,;p. 82; Heuberger,
" ' C=f
,-~
764 Note di cancelleria sull'ordine di documentazione Note di cancelleria sull'ordine di documentazione 765

102 alle notedegliambasciatores del primo periodo carolingio, delle quali abbia c Per. questo periodo tardomedioevale occorre soffermarsi sulla questione
mo parlato sopra.l50 se e in quali casi l'ordine di documentazione sia stato e poteva essereimparc
tito ad insaputa del sovrano (praeter consdentiam regis) , quando nelle note
di canc~lleria si indica un'altra persona come mandante senza fare menzione
Ivmzleivermerke, p. 437 seg.; Samanek, Kronrat, p. 1.54 sego Non concordo perin tUtt:0con
quest'ultimo. Ir particolare non credo che il formulario a noi tramandato di Giovanniqi del re. E evidente che non si dava luogo a un ordine speciale del sovrano se
Gelnhausen per lanornina di unreferendado, risalente soloal1368 (cfr. Kmsr, Dercolleclrius questi gi prima aveva concesso una procura speciale ancheall?emissionedi 103
perpetuarumformarum, p. .50) evalido soltanto perI'ItaIl,possaessere addotto per illustrarele documenti in suo nomer;15l oppure quando, ad esempio; aveva nominato dei
note di ~elatiocomparentiin Germaniasin. dal. 1347. -Al contr<trio, Wre.t~chko, Das osterreichi- . reggentHn caso di una sua assenza dal regno oda una partediquest().
scheMar~ef;allamt, p. 168 seg., Erben,in RedIich-Erben,Urkundefllehre, p: 2p seg.(cfr..
soprattuttop. 262,nt. 3), e Recllich,Privaturkunden,p. 168 (cos com~inprecedenzaSeeliger), Inoltre sicuro che le lettere di citazione e le sentenze del tribunale camera,
tratttdodi queste annotazioni, pensimo a un ordine di produrre il mundum, cio; secondo la le potevano essere emesse in nome del re, ma senza che il re le conoscesse e
terminologia introdotta da Ficker e recepita generalmente, all'ordinediprodurrelastesura le avesse approvate. 152 Non possediamo per informazionisufficienti,per
definitiva e a buono impartito dopo l'esame e r approvazione della lIJIluta (g, cgme aggiunge rispondere in modo certo a un altro quesito, vale a dire see inqual misura
Recllich, .almeno del suo contenuto oggettivo).Wretschk:o; ibid., seguito da Redlih, lJlcltiva
questa sua opini~ne, che sono costretto a respingere~ ffermando ~he nei dOe:tlffintiaustriaci in Ge-rmania.avveniva che, oltre aci,singoli funzionari o consiglieri del
alla nota dux per se, da integrare con iussit o praecepit o fominisit per analogia contutieldnrio- sovrano fossero autorizzati a disporre la redazione di documenti in relazione
tazionirion austriache contemporanee e con quelle austriache posteriori, viene talvoltaaggiurito a certe questioni senza dovere richiedere ogni volta il suo parere; difficile
audivit. Ma innanzitutto non si pu presupporre questa aggiunta anche per la maggior parte tuttavia trarre taleconclsione solo dal fatto che il sovrano non viene
delle note dove assente solo sulla base di quelle poche annotazioni nelle quali essa in:vece
presente. Poi molto probabile, e su questo torneremo, che l'audivit dei documenti austriaci, espressamente menzionato nella nota relativa all'ordine di documentazione,
prop~io come quell9 dei doc1l1TIenti brancleburghesi, debba essere riferiW alla lettura davanti m anche se ci stato supposto pi volte di recente.l 53 E, in generale,' non
principi nonclella IIJinuta, iJens della. stesura a buono .eche dunque non prececla r orc!itlec!i ritengo 'probabile che in Germania prima delperiodo.di regno di Mas"
produrre il mu.1Jr!u/7Z, ma sia ~ucessivo alla produzionedeln:Ulzdu/7Z'Ir:Jattil;tngtad~!?6 similianosiano stati emessi spesso documenti in questiopiextragiudiziarie
citata da Wrets#o,jbid., p. 168,nt. 357, nella qualeegli~corge"1a migligrprgva~ c1ellsl,la
tesi chdosse approvata la IIJinuta.e non la copia a bugno, la dir1ostrasgloinql,lesto, c~so sglgei- senzada consdentia del re... I rapporti degli ambasciatori. delle. citt, ched
19, relativo a una ininuta stesa in modo del tuttoif[egolarefuoridell cailcelleria.(~ngtl.llacon- informanodeiloro sforzi di ottenere documenti, rammeritanoquasi sempr,
cepta extra cancellariain"),. che natuiaIrriente. pO'\,ev esserees'J1Ilinaf;t d~dl,lca :in cgrislgIJ.o ancheneicasidisemplici confetmediprivilegi, che era il re stesso a prende-
prima diseryire dabliSe alla. redazione. dd mun4u.m;ma dalill t~easoeceliii:inaIell()J:l~i
apPunt, a,utorizzaiia trarre. la C911c1usiopoehequesta.fosseJariiplarepras~iburcrtii:~'
e
QuandciinoJtreErben, ibid.; llPll)~ilple,p?fCe le RPt in rapport0an'ordiIi e dipoc~91t~icl!:i~,
per~da l()ro llon appreridianio "Chi);,t?1desse la' decisig~e gi1.Jridic~,egli<tUiscPllosc~~in:~ar
modo lanatura. dell'orclipoe di dpCIlIIl?1tazIone, Quest'ultimo in effetti llonclicel11lii" chi ad()t- i~. <:he@ .aveva impartito1'0rdinediredaziorie.. Occorre tenerlo. semp~~ Ptes?1t~;esl.;()I~
tavaladecision. @pridic~",. bensst=pre e s()lci'c1a.chibcanfellerif\ri~veVf\ l'orcliile .cligrep'?- cOJl1Breiidere la f()rmulazionesing()lar~ditalune annotaziorll. Quando ad es.. ne1.136J in due
rare.lJl1d~cillllentb;,colui ..chelo com1J11icava' e~~. certamellte~pes~o(an~ selIlpre;gll!!I1pqsi -docwnntidi CarloIV (cfr. Lindner, Das'Urkundenwesen K!1rls IV,p, 128 23 )siafferril~;"ad
trattava delsovranooqel,sonsiglio) lo stessoch~avevaado t()la decisioll~I?NriQica;Ip;t~&e relationem Hombergerii commendatoris Boemie, cui commissioni,dum a Cesare fieret/se
102
tt
identit n?n era necess~ria, n dapr~spporsiass()lutamntenei cliS\illcui si f~ciarrinzioIl OlomucensisepiscoPilS interfuisse dicebat", si scorge chi3;1:anJ,entequanto il, I.!Qt.moabbi<It~Ilp
di im'altra persona comedicoluic1le bi trasmesso quell'ordID..- Ma,~ra:iea1le~eich~di,,:,~ to, forse a causa di una certa diffidenza dicui non conosciamo la causa, a menzionare il vescovo
Riemsdijk,abbi~~ra 1'opportunit di addurre dall'Olanda lJl1aprova deltuaosifa,basta di Olmiitz come testimone dell'ordine imperiale di documentazione trasmesso da Homberger
.non sei1p~cementesudeduzioI\ibens.suuna testirpoonianza ~splicita,chelenot~~evonoe~s~ alla cancelleria. Che vi fosse spesso motivo per nutrire tale diffidenza dichiarato all'incirca nel-
re riferit~an'o~clindi~doumentaziolle;.Qui,.al .tempo del S~!ltG1.Jgli<;lrno V;'lu~do.ra1:lota lo stesso periodo da Filippo di Leida, che nel passo citato alla notaprecedente contiriua dicen-
assilllle una forma fissa; essa recita iu.ssudcJmini comitis. Poi,osegu()no cOlI lapa~olain~i()dlltti do: "et istudest valdepericulosum c1ericis, quia~sitales subscripti negarerttsefactis huiusrilodi
va presentibus i nomi di alcim pisone, per lo pidile,pre~ntiall1()mentoin' .cuiil:ont interfuisse; prout aliquando fieri vidi, c1ericus... suspeetus est, et sic utiliusesset,utconsJ.es Xi
impartisFel'o~dine, oppure seguon() (solp nel caso incui?comesiautp'rizzay a'iupp(jrre?'il consiglieri che vengono nominati come presentes alloiussus comitis) ipsi sese subscribefent".
notmo non hricevtito l' ordine direttarnent~ dal conte) le prol~ ad r~lati?tiemP5i:,epoi'alc ,15JCfr; ad es; B6hmer,..Rege.staLudoviciJ3avari,n. 543, o, per l'Austria; Kiirschner, 103
ninomi; talvolttroviamo anche per communeconsilium. Di qUeste note parla imo aei pi~attivi UrkundenRudolfs IV.vonOstrreich, p. 79. TI re Veilceslao,concessefaleprgcurecim parti-
notmdiGuglieIrriV; Filippo di Leida, nel suo scritto De cura reipublicaeet~orte. prinipatus :colare assiduit eiirbitrariet (cfr; Lindner, Kanzleides J{.onigs Wem:el, p. HO seg.).
casusEXIII,'s-Gravenhage1900 (Werken der vereerugingiotuitgave derbronnellYanhe(otide 152 Ci stato gi constatato daSeeliger, Kanzleistudien.J., p. 15seg: : ..... , / ' : . . :." .... :
vaderlandscherecht, twede teeks,l), p. 268: "nain c1ericus....qui diciturnotaris'stibscribit lit- 15,1 Ci. indicato'ed es. dalla nota. di cui si parlato sopra,nt.15Q. Senz;tl'aggiunta del
teras apertas; primo'nornina duorum veltrium de consilio,qui huiusmodi concessior:iinterfue" periodo relativo suonerebbe 'semplicemente:/'ad relationem Hombergerii commendatoris
runt". Da ci .si deduce dunque con sicurezzachelo iussus camitis, al quale le persone m~zio Boemie". SololaJrase relativa, che attaccata in modo inconsueto, ci dimostra che vLerauna
nate erano presenti, appunto l'ordine di documentazione, laconcessio del docuniento.':.,- .commissioimperiale, e.proprio la sua formulazione,. "cui cOIl1nissioni~.ecc., riferentesia. ~'d
150Lo scopo di talillote era evidentemente (e Filippo di Ldda lo dice esplicitamertte) que1lo . relationem" ecc., pare provare' che il notmo riteneva che la relatio sottendesse ovviamentela
di sollevare la responsabilit del funzionario di cancelleria este,nsoreconla menzione del sggt: commissio. imperiale.
~ ..
766 Ordine di documentazione. Documenti pontifici Segnatura delle suppliche al papa 767

re la decisione definitiva,per quanto grande fosse l'influenza esercitata su determinate condizioni O con certe riserve;158 parimenti, neLsecoli XIV e 105
tale decisione da altre persone, ad esempio dal cancelliere. E ancoraall'epo" XV le aggiunte al fiit sono molto comuni;. vengono formulate secondo
ca di Federico IIlle redazioni scritte dell'ordine didocumentazion vergate forme fisse e le regole di cancelleria di questi secoli contengono disposizioni
su foglietti (cedu!ae) inviati alla cancelleria, e conservatisinumerosifino ad dettagliate sui casi di concessioni di grazie nei quali basta la segnatura conIa
oggi, 154 sebbene siano scritte e sottoscritte solo da un Geschaftsherr, da un sola parola fiat (signatura per simp!ex fiat), su quelli nei quali necessario
104 superiore, contengono quasi senza eccezione un accenno all'ordine esplicito segnare la supplica con le parole fiat ut petitur, fiat de omnibus,jiat'et
del re. 155 Pare che le cose siano cambiate solo al tempo di Massimiliano, il dispensamus, fiat in forma o con altre aggiunte, e sul significato che hanno
quale trasform sia il consiglio di corte che il tribunale :camerale in uffici queste formule disegnatra.l59
stabilmente organizzati, concedendo al consiglio ampie deleghe~aldisbrigo A partire dal pontificato di Giovanni XXII invalse l'uso che il papa.ag-
autonomo delle. pratiche. su deliberazione della maggioranza. dei. suoi com" giungesse. una lettera maiuscola alla sua decisione segnata sullasupplica.l60
ponenti. Ma non compito nostro trattare di quesfaevoluzionevermcatasi Le lettere dellasegnatura dei pontefici dei secoli XIV eXV sono le seguenti:
presso la corte imperiale in epoca moderna. ...<'Y".
Perci che concerne la cancelleria papale, abbiamo notiziesullafotm GiovanniXXII: B. Alessandro V: P.
dell'ordine di documentazione solo per gli ultimi secoli dell'et medioevale, Benedetto XII:' B. GiovanniXXIII: B.
ma per .questi le informazioni in nostro possesso sono abbastanza buone ClementeVI: R. Martino V: O.
anche grazie alle suppliche giunteci, ai registridellesuppliche;.agliordinac Innocenzo VI: G. Eugenio IV: G.
menti e alle regole di cancelleria. Qui tale ordine era impartito semPl'e per Urbano V: B. Niccol V: T.
iscritto e annotato sulle suppliche, operazione che venivachianita. supplicac Gregorio' XI: R. Callisto III: A.
tionem signare. Le suppliche presentate al pontefice stessoperchdes~.elilla Urbano VI: Pio II: E.
risposta. erano segnate da lui &suo pugno;l5,6quasi_semp~e;"some?~"'si ClementVII: G. PaoloIl:. P.
accennato prima, '. con la parola/iat;se in unasupplicaernoJ0l'IIllllate Benedetto XIII: L. Sisto IV: F.
diverse istanze,ilji'at veniva di solito aggiunto a ogni singola.petizione.che Bonifacio IX: P. Innocenzo VIII: J.
doveva essere accordata. Oltre a d, troviamo per anche talune aggilillteal Innocenzo ,VII: C. Alessandro VI: . R.l61
fiat;gi sulle due pi antiche suppliche originali a noi giunte,inoltr~te.da Gregorio XII:
GiacomoIId'Aragona 157, Bonifacio VIII aggiunse una volt~alji'atUl1~d~u"
sola limitati\ra, adott~ndoallo stessotempc) unasposizi?nesull'u~o'de~a
Cl~cimaac~ordata alsovi:~o, e Sll' un'altn\ petiii()ne si riserv .}1ltri()riirat" 158Veniarno a.conoscenza di queste decisioni dafutte le recenti pubblicazioni nelle quali 105
tauve, mentre nonaccolse'affatt{) duesuppgcli~'gel re: Ah~hesu.c~s,~iVa" si fa uso dei registri papali delle suppliche; cfr. ad es. 1'elenco in Rieder, in Romische Quellen
mente al posto. del/t'aLsi incontrano speSSo lunghe propos!ziom, ,sopra:{tJit~o zur Konstanzer Bistumsgeschichte,.p.XXV sego . Quando la petizione non era accolta; ilfiat
quando il papa voleva' accogliere una supplica solo' inpart6.oPPllre'soloa veniva'omesso; se'.un parte di una supplica, ;ad es. una dausoladesiderata dal petent, non
. G; veniva accordata, il pontefice cancellavale relative parole nella supplicaoriginle.
_:L<";'; . 159 I passi delle regole di cancelleria che trattano del semplicefiat e delfiat utpetitur sono
elencati da Ottenthl, Regulae.cancellariae apostolicae, p; 309. Su ltre varianti cfr. ad es. il
/ capitolo de eXpeditionlitterarum nelle regole dicncelleriadi.Giovanni XXIII (Ottenthl,
154:p.Jbbl.d~Clunel, Actenstucke, l,p. XL seg.; cfr. anche Seeliger;IVzm:letudn.L;p. ibid., p.173 seg;); Cfr. anche Kochend6rffer,Bonifatius IX.,p .. 30seg.
16seg:; Seeliger, Register/uhrung, p. 323, nt.3.. '.' ._. . ; " . L " J ' ; " . ,.,; .c;;: '. :.;;:..,c . 160 Gome ci insegnano le suppliche originali di.GiacOmo.IId'Aragona sopra menzionate,
104 155 Cosad es. su' una petizione inohrataall'imperatore e inviata ~a.canceller~~ sLtrova: l tffilpo di Bonifacio VIII non siusavaancora.aggiungeretle -lettera l responso contsso
"Liber her Weigand! Meyns hern gnadhatsolich manungge~hafft;Sigmunl\I(m'Nile~n medintilfiat o.un'ltra formula.. SarstatoprobabihhenteGiovanni XXII a introdurre
tor~. ("Garo signorWeigand, la grazia del mio signore ha ()rdinato cos"). Tnltricasi sidi~: questa novit. ' . ' ';. . ; ; ' ,
"unser her der Kaiser hatgeschafft':; "unser.herder Kaiser hat pevolhen~'?("lo h Q~linatQ il <161 Cf'r. Kochend6rffer, BomjatiusIX. , p. 30,nt: ..125'. (dove per Gregorio XL indicata
nosho signore"); "scit6te maiestatem irnperialemiussisse".ecc; . '~T'':'\;-),:! ... erroneamente la Balposfodella R),eLichatschev; p...140 seg.Controlcuni dubbi espressi
.1]6L'autografi delle segnature con il fiat accertata gi per ilxrv.sec: dan\nierose in'precedenza (cfr. a&es.Teige, PiipstlichesKanzleiwesen,p; '419) oggi, grazie alle suppliche 106
testimonianze delle regole di cancelleria, dei registri dellesupPJ.i.chee delle suppliche origina- tramandate nel registro di Andrea Sapiti ene1 formulario di Enrico Bucglant{Schwalrn;Das
li checi sono pervenute ed ..incomprensibileche si possa ogni. tanto. tornare;a 'sprimere Formelbuch);abbiamola certezza che Giovanni XXII e Benedetto XII usayano la lettera B.
dubbilrigurdo. Cfr. anche Brom,Guide, p~55seg.Susupplenze.ed eccezionicir.pi La lettera LpeiBendettoXIII, sconosciuta ancora a Kochndiirffer e a Lichatschev, si rica-
avanti. . . va dalle suppliche pubblicate da H.Deniflehel quarto voluni.e del Chartularium universitatis
157 Cfr. capitolo decimo. Parisiensis, Pris1897. Finora non conosciamo le sigle della segnatura di Urbano VI e di
768 Segnatura delle suppliche al papa Segnatura delle suppliche al papa 769

106 Dal periodo di Bonifacio IX in poi la lettera della segnatura corrisponde concessa una parte anche nella segnatura delle petizioni in questioni di gra-
sempre alla lettera iniziale del nome di battesimo del papa prima della sua zia, parte' che non gli spettava ancora al tempo del cardinale Guala; Saranno
elezione.1 62 Invece nel periodo anteriore a Bonifacio IX non stata ancora necessarie ulteriori ricerche per stabilire ,quando ci awenne; tale studio
rinvenuta una regola fissa per la scelta della sigla. In alcuni casi,adesempio reso per difficile dalla natura delle fonti. Gi nei registri delle suppliche di
per Clemente VI (Petrus Rogerii), Gregorio XI (Petrus Rogerii),Clemente Clemente VI troviamo singole tracce di una partecipazione del vicecanceb
VII (Roberto di Ginevra) e Benedetto XIII (Petrus de Luna), essa coincide liere nella concessione di documenti in materia di grazia; che vi fosse. al
con la lettera iniziale del nome di famiglia o dell'appellativo del pontefice, e tempo di Innocenzo VI risulta evidente dalle regole di cancelleria di Urbano
ci non certamente dovuto a una semplice casualit;16> per Giovanni V, nella prima delle quali il vicecancelliere Petrus de Monteruco veniva inc,
XXII, Benedetto XII, Innocenzo VIe Urbano V tale coincidenza per o ricatodi far redigere e sigillare' alcuni. documenti emessi nelnOlTIe, di
non sussiste affatto .oppure non ancora documentabile.'e cirimangonp Urbano sulla base di petizioni aventi ad oggetto grazie e privilegLche:duran"
finoracelai:e le ragioni che mossero questi pontefici a scegliereJa loro sigla te il pontificato di Innocenzo VI erano state' segnate da. quest'uItirrioo;lal
di segnatura. vicecancelliere sopra nominato o dal suo predecessore Petrusde,Pdltis; 108
Apartire dall'inizio del XIV secolo la decisione deLpapaespressa furono escluse solo le suppliche concernenti aspettative e dispensein,que~
mediante l'ordine di documentazione veniva predisposta dai referendari,164 stioni beneficiali.168 .Lo stesso UrbanoV e i suoi successori in parecchie'
e costoro prestavano la loro opera anche quando il vicecancllieredecideva delle loro regole di .cancelleria adottarono .poiprovyedimenti sulla' faqolt
sulle suppliche su incarico e procura del pontefice e dava mandato di proce- del vicecancelliere o del suo supplente di segnare le petizioniiri materie di
dere alla documentazione. .; " L ' giustizia' e di. grazia,169. e'. Benedetto XIII,' cherielabor'slstematicamente.le
Gi nella prima met del XIII secolo, quand il cardinale Guala regole di cancelleria; inser un capitolo apposito depotestatevicecancellarii
Bicchieri compose il suo formulario. di cui si parlato sopra;165'alvicea:n- nel quale SI specifica Fambito di, queste procure; da' Giovanni ,XXIII in poi
celliere toccava dare una risposta a tutte le supplich de sitiipliciiustitia. 166 tale capitolo ,divenne una componente fissa delle regole e fu pi volte
107 In questa categoria si facevano rientrare le suppliche per lariln!1adigilldi- impliatosotto i pontefici del XV secolo, talvolta per sub anche alcune
ci delegati in casi giudiziari che la Curia romanariteiievarientrasseronella riduzion>' ,; . ; " , ! '
sua giurisdizione.1 67 Solo pi tardi alvicecancelliere, o al ssupplente, fu I vicecancellierisegnavanole petizioni, come 'si detto, usandonoH:1a
formula./i'atriservata al papa, ma laformula concessum, che, comeilfiatdel
....
papa,potevaessere ampliata mediante .aggiutlte,ad esempiucom:essum ut
Gregorio XII; del tutto erroneo ci che Lichatschev ha arguito rigu~rdo Urban0ytdalla
supplica che ha pubbL alle tav. IIb"III, cfr. M: Tangl,NA, 33 (1908);:p. 583,eBerlire,
Archivespontifiales"p, 39/ .." ".,.. . , L"""
162 Si noti che Pio II'scriveva il suo nome usando laforma Eneas; ., ' . " " Kirchenrechts, 3Regensburg1881, p.374 seg.;per la fine deI XIVsecil preambohallo Stilus
163Solo fino aque~to punto si dovr accettare la tesi sostenuta da Lichatschev, ibid; palatii di Teodorico di Nieheirll(Erler, Libercancellariae, p.217seg.); per la fine delXV,sec:
164 Cfr. capitolo decimo. HieronymusPaulusBarcinonensis, Praciica cancellariaeapostolicaecum stylo et forrlns in
165 Cfr. a p i t o l o . d e c i m o . ; : c Romana Curia usitdtis... , Lyon 1549, p;41 seg., ed inoltre Teige, Beitrge, p; 44.- Oltre a(Iuesta
166Ci6 si ricava dalle parole di Guala (Heckel," Das sizilischeund plipstliche Register- competenza ordinaria,la Curia romana; nelle cause quae non/uerant acsunt adRomanam
wesen, p. 502): "sunt:enim quedam. (sciI. petitiones) desimpliciiustitia,quedef~ciliimpe criam de sinatra legitiinedeiJolutae (questa l'espressione consueta dlle suppliche fu tali cir,
trantur, quiacoram papa non leguritur..; Alle vero." ex beneficio papeimpetranturet eX.lUra costanze),' concedeva assistenza legale quando la giurisdiZione ordinaria secolare veniva meno
eiusconscientiadebent emanare". Cfr. anche la S"mmaprosarumdictaminis SaSs?ne(QE,9, o per denegata iustitid, o perch una parte in causa non riusciva a ottenere giustizia fuoridella
107 p.222 sego), che concorda in tuttocon'queste parole. Anche il giuramentoi::lel@cecancelliere Curia romana (o dava a intendere di non riuscirci)a causa della preponderanza dell'altra parte.
(cfr. capitolosesici) presuppone ch egli possafarprepaiare deternllnate l~ttef:ed'uffi~ie In merito a queste suppiicheilvicecancelliereera autorizzato a decidere solo de mandatodomi,
senza l' or~e del papa. . . .'. .' ' . . .... .." ",i.",,,) ni nostri ppe;talvolta, anche se molto di rado,eia lo stesso pontefic'e a dareunarisposta,coine
. .' i 167 Tra queste rientrano,oltre agli appelli contro le s~~enze ditribunaJiecclesiasticiinfe- neI caso citato da Rieder, inRomche Quellen zur Konstanzer Bistumsgeschichte, 1, p.}9;n.
riori;~anchnumerosicasi giuridici di prima istanza,unj:>o' perle partii~ausacoinvolte 358, in tuipetcila supplica'fu eccezionalmente.ancheregistrata.Poichperin tali casi la
(chierid, cfo<:iati;vedove ed. altre miseri1biles personae);.un pO~J)eril]orooggetto{materi decisione veniva presa. sempre a Roma, non si perveniva affatto alla redazione didocumelti
matrimoniali; opere pie; testamenti.ecc.). Le opinioni circa l'estensioneidi.questacomp~tenza pontifici allosco'podi istruire' il processo, documenti che, come abbiainovisto pi sopra kapi-
orclinariadella'giurisdizione.romanamutilronone1 corso' del tempo;: in:quelitasede non se ne tolodecimo), venivano emessi solo per le commissiones in partibus.
potr trattare pi a fondo; per il XIII sec. cfr. Guala Bicchieri (inHecke1;Das;siziltscheund 168 Ottenthal, Regulae cancellariae apostolicae,p. 14,nt.1; . ,,: 108
p'pstliche Registerwesen), inoltre gli esempi in Buonaguida d'ArezZo (Teige;P'pstliches 169 I passi sonoe1encati nell'indice di Ottenthal, Regulaecancellariae apostolicae;alle"oci
Kanzleiwesen, p.412 seg.), e, sul diritto delle decretali ingegerale, G. Phillips, Lehrbuchdes concessum, signaturae vicecancellarius.Cfr.anche Ottenthal, p. XVI sego
'.
770 Segnatura delle suppliche al papa Segnatura delle suppliche al papa 771

petitur, concessum pro omnibus ecc. Nel XIV secolo il capo della cancelleria Dunque, alla fine del Medioevo erano in uso tre formule principali disegnac,
non aggiungeva la sottoscrizione col suo nome alla formula concessum;al tura: il /iat, quando il papa segnava personalmente la supplica;ilconcessum
tempo di Eugenio IV invece vigevaquest'uso 170 e occorreranno altri studi in presenciadomini nostri pape, quando il referendario autorizzato alla
per accertare se esso era comparso gi prima. Al tempo di Eugenio IV vi era segnatura suppliva il papa, infine la formula semplice conceSsum'(o in certi
ancora un altro uso. Quando il papa si ammal nell'autunno 1431, trasfer al casi concessum demandato domini nostri pape), quando ilvicecancelliere o
capo della cancelleria anche la segnatura delle suppliche di solito riservate un referendario supplente il vicecancelliere accoglieva la supplica in forza
alla sua decisione, e per questa segnatura,dopo qualche incertezza,fuadot" della potestas conferitauna volta per tutte al vicecancelliere,l76
tata gradualmente la formula concessum in presenciadomini nostripap'e(cori Almeno a partire dal pontificato di Giovanni XXII alla segnatura delle 110
la sottoscrizione del superiore della cancelleria).m Queste suppliche veniva- suppliche seguiva immediatamente la loro datazione. m Si usava per appor
no dinorma controfirmate da due referendari nel margine superiore,etal la, ed era necessario farlo, solo a quellesuppliche sulla base delle quali do-
controfirma di due o tre referendari era stata prescritta gi da Martino V vevimo essere redatti documenti: perci delle suppliche 'in materia di giusti-
anche per certi tipi di petizioni che ilvicecancelliere doveva segnarecontin zia venivano datate solo quelle che davano luogo a una commissio in parti
semplice concessum; al tempo di Eugenio IV invece non si ritenne pineces:, bus; cio alla nomina di giudici delegati fuori della Curia; e invecelesuppli
sarioaggiungere tre controfirme alla sottoscrizione e per una categoria di che sulla base delle quali'veniva nominato un audz'torpressola stessa Curia
109 suppliche si clichiarperfino che la controfirma di un soloieferendaiioera rirnanevano senza data, perch non portavano alla redazione diundocu c
sufficiente.m . mento. Parimenti;rimanevano non datate. quelle supplichein.materiadi
Lasegnatura delle suppliche in materia di grazia da party; diunfappre+ grazia'per le.quali; .' in virt. di una disposizione speciale e sulla:base. della
sentante del pontefice, con la formula concessum inpreseniadomihifzostri clausola et quod presentis supplicationis sola signatura sufficiat absque alia-
pape fu,c:onservata in non pochi .casi durante il poni:ificato, di Eugenio IV rum litterarum .de~uper.con/ectione, si prescindeva dall'emissione .di un
anhe dopo che il papa si era ristabilito in salute; perchcosLgliveniva doc:umento,l78Tuttavia nel 1488 Innocenzo VIII prescrisse' per una categoc
risparmiata' un'incombenza che richiedeva molto ,tempo ed era spess'{atio ria di queste suppliche, i cosiddetti con/essionalia, che fossero datate,179
cosa. Ma gi al tempo di Eugenio IV fu assegnata anche arefereridari;Et:e .TutteHealtre suppliche venivano datat subito dopo l'apposizione della
nella seconda met' del XJl secolo il vicecancellieredeveesseresttodel segnatura. La data che ricevevano era straordinariamente importante so-
tutto escluso da questotipo di segnatura: 171allafinefdeLsecolo erariservata prattuttopr le suppliche in materia di grazia; infatti, dal momento indicato
esclusivamente a uno deireferendari cui il papaiaffidavatale funzioneJ75, nella data, che pohrniva ripetuto nella minuta e successivarnente nella ste
sura definitiva del documento; il suo destinatario aveva diritto alla grazia

170 r. ad.es.Drime,Chartularium, 'I, p"509, n. 2368 del 28 maggio. 1431: ".co.ncessl11l1


ut.petitur B. Graden},e'Repertorium Germanicum,'.1, p, XVIL," .,',:,', 0::'''''::'''/.'0" '.i','',". li chenon avessero ad oggetto i beneficia reseroata et in curia vacantia: la segnatura delle sup-
,l'l1 RepertoriumGermanicum, 1, p. XVILAnchenella datazione .deUa.supplicairJ.quest pliche relative a questi ultimi benefici era riservata al pontefice (Halier, Provisionen, p. 19).
caso aldatuin si aggiungeva in presenciadomini 1'1ostripape. .,. i " " > ..... 'o:L\c".\ 176 Cfr. sopra. Che anche il vicecancelliere si facesse talvolta supplire da un teferendario
109 .,172 Cfr:Dttenthal,Regulae cancellariae apostolicae,'p.208, n,,97 ;p.213;n.112;p),2~6;n. nella segnatura delle suppliche in materia di giustiziasi deduce tral'altro dalial>olla di Sisto
121;p. 222, n.B6; p;125,.n..148; p; 235,n.ZOO; p.)50, n,90; p.251,n, 92; p: 251;:J,.,97.;.Le IV. del 1479, (Tangl; D.ii1piipstlichen Kanzleiordnu1'1gen, p. 203 ),dovesittova:"uilUS ex refe-
ultime tre regole sono di Eugenio IV. Sulle disposizioni di NiccolV,:che.per prin).osembra rendariis causl:\rum commissionum,qui commissiones ipsasexaminatdiligentel'.et illarW:n 110
abbiafatto ameriodella.controfirma dei referendari,'machesuccessivamente pare siifma- vim .et. effeetum". 'Roderico. episcopo et viceancellario fideliter refert et de eius nomin~et
to alie prescrizioni di Eugenio I\T,dr. Ottenthal, ibid., p.268.. "'00: t:., d. ',: .,i:. ,.,,' .:".: vicenonnunquam signa!':.. .... . '.. . . . . . .
,173 Cfr. ad es. ksupplica pubblicata in,Cernik, SupplikenUiesen, p . .334;n.1; segriata.dal 177. Quanto al periodo precedente non possiamo. formulare .una conclusione certa dato
referendario JOhalmesdeMeUa,vescovo di Zamora, che solo al tempo diCallisto.Uldivenhe che noneqnosciamosuppliche originali datate anteriori,al,pontificato di ClelIleme VI. Le
regens cancellariam:(sfv capitolo sesto). . ' 0 0 ',' , . ' , . , ' . 1 :.".',;,L,'..,-,,'L>:>' uniche suppliche originall,conservatesi dal periodo di Boriifacio VIII (cfr. capitolo decinio)
1~4 .Le fonti finotanote non ci permettono ancora di ricostruire il cotsodi. qu~sta:evohi, sono segnate manon.datatednvecela datazione delle sJlppliche al tempo di.Giovanni XXII
zione,neisuoi particolari.',:, ' .'. .' ;.-... :' ,:',' :: >':,,,,i":.. ::e: era sicuramente gi cc:msueta, come dimostra una delle sue regole di cancel1.eria (Teige,
17~ Di costui parlalaPractica cancellariaedel1494 (ed.Schinitz,Kalienberg,:p,;16);ch~ Papstliches Kanzleiwesen;p. 429,n.42).AIlche nel registro di Andrea Sapiti(Kirsch; Andreas
afferma: "in paliacio eommuniter residetreferendarius,cui papa specialiter;committitsignat~ Sapiti, p; 587'seg.)si trovariocopie di suppliche datate risalenti al SJlO pomificatQ,,:Porse da
huius modi supplicationem, siclt"est reverendusArdicinusepiscopusAleriensis,,~CSignat questo pontefice fu infrodottaanche la prassi di datatele suppliche (cfr. sopra,nt;:160).
quottidie et utin plurimum est episcopus", Ap;17 viene chiamatorekre1'1darius..pri1'1cipalis. 1 78 Cfr. capitolo decinio, .nt,96 su un'eccezione del 1'172.
All'inizio del XVI sec. gli era affidata la segnatura di tutte-1(suppliche in. questioni beneficia- 179 Schmitz-Kalienberg; Practica cancellari/ze, p. XXII, nt. 'I.
..... -.- ......
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772 Datazione delle suppliche Datazione delle suppliche 773

concessa nel documento, cosa che aveva la massima importanza peridocu.: sta funzione. Nelle regole di cancelleria del XIV secolo non si parla affatto
menti di provvisione. Normalmente dunque la data della supplica avrebbe della loro attivit, in quelle risalenti all'inizio del XV secolo prima della
dcivutocorrispondere al momento dell'ordine di documentazione, cio alla composizione del Grande Scisma. d'Occidente, se ne parla solo due volte.
concessione della grazia, ma ci non si verificava sempre; Invece, esu que- Benedetto XIII, probabilmente nel dicembre 1406, ordin che il funziona-
sto torneremo pi inl,180 le suppliche venivano retrodatate molto spesso rio datante ("illequidatabit");oltre alla data da,apporre alla supplica che,
111 sulla base di disposizioni papali, generali o per il caso ~ingolo, cio siappo- come abbiamo gi ricordato, non corrispondeva sempre al momento dell'ef-
neva loro una datazione anteriore. al momento dell'effettiva' annotazione fettivasegnatura, doveva 'annotare anche la data di quest'ultima sul verso
della data. chiaro per che, per la grande importanza. che in questeirco- dellasupplic,e che tale data doveva poi essere registrata anche al margine
stanze aveva 1'annotazione della data, tale compito. poteva essere affidato deLregistro delle suppliche. E Giovanni XXIIInel 1410 stabil che potva~
solo a funzionari particolarmente fidati. no redigersi documenti sulla base di suppliche per le quali era stata accorda"
Come si ricava con certezza assoluta dalle suppliche originali del XIV ta e fissata una volta per tutte una certa data con la nota sub dataconsiieta,
secolo a noi giunte, le suppliche che il capo della cancelleria segnava in solo riel caso in cui.tale data fosse stata esplicitamente annotata sulla suppli-
forza della sua potestas venivano anche datate di suo pugno,.ecivale, alme: ca dal papa o dal datator, come chiamato nel testo di questa regolaAS4Ma
no in questo periodo,181 per tutte le suppliche, cheabbiaribunadata;dalui dai registri delle suppliche possiamo ricavare Ulteriori informaiioniperil
segnate in questioni sia digrazia sia di giustizia. La formula dellasuasegna~ periodo precepente.l85 Se infatti riuniamo le note nelle quali i registratori
tura suonava dunque ad es~ concessum (con o senza aggiunte .a.secondadei delle suppliche riferiscono di correzioni apportate alle suppliche originali ,b
casi) A.vinione(Rome) IL kal. iul.anno secundo.l 82 RecipeNNRpampi, nei registri delle suppliche, ,e cheriguardanoiin,parte il testo, in partela
lonensls, .... .'. . . ..,.. .c'>' '10'< ..... datazione delle suppliche; si ricava chetali modifiche, nella 'misura in cui
Irivece, nellesllpplicheche venivano .segnate dallo stessopontefice.'conil non provenissero dallostessopcintefice o dal vicecancelliere;erano effettu~
fiat;eanche in 'quelle che, dal pontificato diEugenio IVinpOi;'eranosegna~ te'dispost quasi sempre dalla stessa persona nelcorso di un periodo di
te dal capo della .cancelleria oda unreferendrio con.IaformulaconceSsum tempopi.o meno lungo. Sempre per questo p.eriodo risult inoltre che era
in presenci domini nostripape, la datazione, almenoapartire.dLperido l?~rlo pi !a stessa persona che dava luogo a un'azione necessaria all'acco-
avignonese, veniva annotata sotto questa segnatura :daun'altiapersona,e glimentodellasupplica.giprima.deHa. suasegnatuta, in quantocostui;'nel
introdotta con la parola .datum;183. dalle suppliche. origin.aJidel Xrv:secolo a caso adesempioiircuidue chierici desiderassero;scambiarei loro benefici,
noi giunte risulta evidente che durante un certo periodo.ditempopi o in forza della pottsricevutadalpapaaccettava la rinuncia:a.questi benefi-
meno lungofu sempre una stessa persona a eseguire tale. annotazione, L ci,iquali,poi;sullabase diuna supplica e in coriformitaldesiderici deiper~
112 Dalle fonti di questo periodo a noi pervenute e finora note non appren- mutanti,venivanodinuovoc'onferiti mediante un- documento diprovvisio,
diamo quasi null~ sui nomi e la posizione delle persone che svolgevano que- ne. Al tempo di Clemente VI, per quanto ho potuto constatare, occuppei
primo questo posto il notaio Guglielmo d'Aigrefeuille (Guillelmus de
Agrif()lio),. priors di Abbe'@e, p()i v5sCOVO ele~todi S~ragoz~a,che:Jo d-
t~llnetrail p4?ediJ.13~.?prima della SUa nomini':! cardinaIedi S.JvIariaih 113
180 Cfr.cpi avanti il capitolo sulla datazione; . ..' .'. ' . ; ..'............ Jt:~stexei:e{p()iJ)el.l??9.pas9:al,,:~~aio;.Gllill~us. de'Borclis, .che.ano:ta
111 181 Le suppliche originali a me note segnate dal vicecancelliere risalgonoiUtte al'perlod6 nel medesimo annodivennevescovoelettodiEmbrun e che fino alla morte
precedente il GranHe Scisma del 1378. Occorreranno ulteriori studi su posteriori suppliche diC:lemellt~.VI mantenne questo incarico fiduciario. 186 Sotto Irinocenz(?VI
brgmali munite della segnaturadel vicecancel1iere, qualora si sian6.conservate;perstllbilire
fmo a quando si osserv questa procedura. Dalla frase fmale della XII regola di cancelleria. di
Gregorio XII (Ottenthal,Regulaecancellariaeapostolicae, p. 87) si pu a.rgliirecheaIl6b era
ancora m vigore l'antica procedura; proprio lo stesso dimostrato dalla. XXV 'regola di can-
celleria di Martmo V (Ottenthal,ibid.,.p.193 l,se, come suppohgo,ne1lafrse:,~nisiper 1S40ttenthal,Regula cancelldrideapostolicae, p.153;n.157conlant. 4 ep.180,n.36; 112
domnurnvicecancellariurn datareperiatur apposita smgulis petitionibusantedictis"de parole Anche Celierha ricordato questi due passi.
perdominum vicecancellariumsono da unire ad apposita enona reperiatur,';. "'.> , . ,", /. 185 In Celier nonsLtrova nulla al riguardo. . ,> / . .' .'.
'.' 1820ccorrenbtare che qui tra concessume le mdicazionidiluogoeditemponoh p6sta . ,.j86Su Aigrefeuillecfr.Suppliques de Clment VI, n.942; '1057,1296,142.1, 1444; 1842 e 113
la paroladatum, che recenti editori, anche, il competente Denifle; hanno credto a. torto di 1861 (ottobre 1345,dicewbre1349).Cbmpare poi eccezionalmehteancora una volta il26
dovere aggiungere alle suppliche Con la formula concessumda loro tratte dai registri. agosto 1350 (ibid., n. 206) nello svolgimentode1la stessa ,ttivit; quando gisubertratoil
183 Per quanto segue cfr. Celier, Les dataires. Pi avanti risulter evidente che, sll'6rigme suo successore, ma non.siamb.m grado. di capire per' quale ragione..~ Sul de Bordis cfr.
di questo ufficio, si pu ricavare molto di pi di quanto siasiuscitoa fare Celier. ,.. ". . . Berlire,ibid., p. XXVII, e i n. 1897,2010,2038,2103,2120,2208,2209,2354 e 2495, mbl,
",,-
774 Datari Datari 775

la stessa funzione fu affidata a due nipoti del papa che si succedettero l'uno finanziari;190 partecipavano in particolare alla determiriazionedelleco-
all' altro, prima ad Audoinus Auberti, che era gi cardinale (veniva chiatIlato siddettecompositiones, cio delle somme di denaro spesso molto conside-
cardina!is. Maga!onensis) e la esercit solo per breve tempo, poi al notaio revoli che dovevano essere pagate per la concessione di indulgenze, dispen-
Arnaldus Auberti, che nl1354 fu nominato vescovo di Agde, nello stesso se e assoluzioni, ed erano incaricati della loro riscossione,: Ma !a loro
anno vescovo di Carcassonne e nel 1357 arcivescovo di Auch, e, in quest'ul- influenza aument anche nel disbrigo delle pratiche di cancelldia;$e gi
tima dignit,rivestcontemporaneamente la carica di camerariopapald 87 nel XIV secoloi funzionari che. apponevano la data avevanoeseguito'corc
Non vi pu essere dubbio che in questi uomini dobbiamo ravvisareidatari rezioni sulle suppliche' e disposto modifiche nel registro. delle suppliche,
deipontefici,188 e, avendo cognizione di questo, non dovrebbe pi essere alla fine del XV secolo essi compaiono non solo come glLimmediati supec
difficile accertare i loro nomi gi per il XIV e l'inizio del XV secolo,quando riori dei funzionari addetti a tale registro, ma,se . fondata una protesta
si sono conservati i registri delle suppliche. inoltrata nel 1497 da questi funzionari,191 maneggiavano nella. manera pi
Fu probabilmente Martino V a trasformare quest'incarico fiduciario in arbitraria le suppliche gi segnate apportandovi aggiunte e clausole di ogni
un ufficib stabile e permanente, il cui detentore da allora in poi ebbe il tito- genere; spesso di rilevante importanza,1n
114 lo di datarius.n primo di questi datari fu il magisterJohannesdeFeys di Ma, anche per ci che riguarda la datazione delle suppliche, gi alla fine 115
Arezzo,cheera inoltre abbreviatore, scrittoredicancel1riae scrittore del XV secolo si afferm una consuetudine destinata ad aumentare il p re.,
della penitnzieria;compare negli anni 1418 e 1419 e dopo di lui sono stigio el'influenza dei datari. Nelle regole di cancelleria di Martino V 193 si
documentati fino al 1503 altri undici titolari della carica,189Jn.questope,. dice soltanto che il datario deve datare le suppliche segnate;. e precisamente
riodotaleufficioacquistsempre maggiore importanza; trai suoi#tolari o egli deve, per quanto gli possibile, essere presente allasegnatura;e poi,
troviamo nel XV secolo gli illustriumanisti MaffeoVegloe.Lorenzo come sembra, prendersi subito le suppliche segnate, oppure queste, dopo
Roverella;. inoltre.il confessore di Callisto III; Cosma di .Monserrato;:supc la' segnatura; devono essergli consegnate dalvicecancelliere, munite del
plent~.ternporaneodel datario fu Giovanni Battista Cibo, iLfutufodn- sigillo segreto di quest'ultimo, per essere datate. Alla fine del secolo, per,
nocen.zo VIlL N elcorsodella seconda met del secolo tuttLi. datari diven- si impose l'uso per cui i postu1anti, che avevano interesse adassicurarsila
nero vescoviduranteilperiododelloroufficio,quandotlondo~eranogi data pi precoce possibile per le loro suppliche, sirivolgevalloaLdatario
prima; quasi tutti unirono al datariato anche il postopr~stigioso diproto; gi primadellasegnatura di queste; chiedendogli di stabilirneladata;19,4 se
notarioed erano contemporaneamente referendari,e di conseguerizaflarc questiacondiscendevaa tale richiesta, allora .1a supplicavenivamunit
tecipayano'~llche alle trattative per il disbrigo sostanziale delle suppliche. della data' del giornnelquale era stata presentta aldatari6,. anche. se peh
A parte le1orofunzioni connesse con laancelleria,'accennererno'soltanto venivasolOdiversi giorni dopo alla segnatura.Quanto ;pi.spessoJsi.ricorre,.
al fatto' ch nel XV secolo venivaooaffidati loro anchepaiecchingozi vaa questo'procedimento, tanto pi di rado dunque la data delle suppliche
(e dunque poi anche la data delle bolle) corrispondeva al momentodel1'efc

tre, sulleresignatzon~sd~ luiaccettaFe, in. 1901,19n 2007,2071,11g3,21134, 22J5,2'#~,


2237,2306,2314, 2338,}368, 2414, 2415, 2478 e 2479. ;Cmpare ancteinActdClei?t'eniis '190 Ne tratt~ d~ttagliatllffietite eliei:;ibid., p. 87 sego
VI, n.13;5Le 1380,einR6inis~~ Quellen zur KonstanzerBistumsgeschichie, ri.l06, l 0'7, 191 Tangl, Die fiipstlichen Kanzleiordnungen, p. 389. Pare che gi in precdriza si fossero
1199 e 1200;.pr()babilmentelasua attivit sar documentata anche in altrepubblicazio~'che intromessi nella distribuzione delle suppliche spettante al capo della cancelleria,.d;almeno;
nonh() .consult~t()aquestosc()po... ..... . ,. . ' / .. " ;.",>..f';...','.;:iUn;:'; nel 1464tale ingerenza loro interdetta da Pio II (Tangl, p. 190, 3 ) . <
187 Cito solo alcuni passi ricavati.da Suppliques d'Innocent VI. Sulle cOrl;ezioni apportate 192 Che i datari avessero un ruolo anche nell'accogliere o respingerele suppliche si dedu-
dal cardinalis Magalonensis alle suppliche cfr. ibid., n. 62; 100, 104 e 118. PerArnaldus ce dalla lettera del 1490 del nunzio Gherardi al datario Giovanni deSacchis,pubbLda
Auberti cfr. ibid., n. 211, 234, 235, 249, 250, 275, 347,381, 385, 461,513,688,759,858,907, Celier,Lesdataires, p.J37,nt..7.~'Pare d'altronde.che alla fine del XVsc;~.probabiliiii:lte a 115
934,968,1165,1167,1230,1261,1275,1362,1727 e 1766; resignationesda luiaccettates'6no causa'dell'aumento'delle loro incombenze e dell'accresciuto prestigio dellaloro posiziol1e;;:j
ad es. in.'57.0, 621, 964 ecc. Cfr.inhre su entrambi il Bulletin de lacommissiol1~oyaled'hi datari non eseguissefo pisempre di loro pugno la funzione che aveva dat6ilnom alla loro
stoir:e(deBelgique),.75, p. 158 sego e p. 201 sego '.' . ' . . . . ...:;'.,'. m<"" qualifiCa,.cio la. datazione dei documenti, visto che si facevano sostituire da al~ri funzionari;
; .' . 188 Una prova inconfutabile al riguardo offerta da un'annotazione in un'registrodelle almeno sembra'siaquestoil senso. delle osservazioni di Tangl, in Artidt-Tangl;Schri/tta/eln,3;
suppliche d'Innocenzo VI (Suppliques d'InnocentVI, n. 440):'~Istaadditioeraiinquadam p. 63 sego .,....
c~dula scriptaprimesupplicationiannexa et manu dominipape sigJ:jata ac permanum domi- 193 Ottenthal, Regulae cancellariaeapostolicae, p. 213 ,n.112; cfr.p. 216, n, 121.
l i A. electi Agathensis(cioAmaldus Auberti) datata". ... ... '. ' ; , \ < ' ; : f 194.Dal XVI sec. in poi questa antidatazione veniva chiamata parva data (cfr. Celier; Les
114 189 Celier, Les dataires, p. 26 seg., ha riunito le informazioni .cheli riguardano e baster dataires, p. 6); la sua registrazione tocc successivamente a.un funzionario subalterno del
rinviare alla sua pubblicazione. . .. . ......... ,.,.;' datario incariCato ad hoc.
776 Rogatio. Confezione della minuta Minute dorsali e marginali in Germania 777

fettivo ordine di documentazione, e tanto pi avveniva di regola che lo pre- su un lato del foglio di pergamena trdito, sull'altr lato. del quale poi trova-
cedesse. va posto ilmundum,ecos si sono conservati fino ai nostri giorni;l99 Meno
sPesso gli appunti venivano scritti sul lato destinato alla stesura a buono,e
Per ci che concerne infine i documenti privati, in Italia rimase a lungo la precisamente a margine; tuttavia ci potrebbe in realt esserevvenuto pi
consuetudine di menzionare l'incarico didocumentazione (rogatio) nellasot- spesso di quanto possiamo dimostrare oggi: infatti ben possibile .che tali 117
toscrizione del notaio redigente.. In Germania,a partire dalla fine dell'epoca appunti a margine siano stati tagliati dopo laconfeiionedel mundum.Sem-
carolingia; tale menzione scompare gradualmente assieme'all'istituto degli bm che disolito gli appunti provenganodalla mano degli s:ssi scrittori giu-
scrittori pubblici: i documenti del periodo successivo inserirollopoispesso diziari, mentre le stesure a buono furono scritte pi volte' da loro SQstituti.2 oO
l'ordine di documentazione nel testo, a imitazione dei documenti regi,senza Non si tratta di minute eseguite in maniera completa e muriitedi iuttele
che siformassero a questo riguardo usHissi o generalment validi;195 formule che' poi dovevano essere solo copiate, ma solodihrevi" appuntf
scritti in fretta,hei quali si fissavano ad esempio illuog e il tempo della tra-
116 Dopo che era stato dato 1'incaricodidocumentazione, i funzionario gli dz"tio, i nomi dei partecipanti e dei testimoni, l'oggetto della disposizione,
scrittori incaricatLdeliaredazione potevano procedere induemodi;196 O taluneclausoleparticolari e altre cose simili. Si potr supporre che le stesure
componevanoinnimzitutto una minuta sulla base della quale poi doveva a buono venivano poi prodotte direttamente sulla base, di questi aPP'llnti
essere prodotta la stesura a buono; oppure procedevano subito alla tedazio" senza passare per il gradino intermedio di una seconda minuta completa;
ne deLmundumsenza .servirsi di una minuta. Per. il periodo pi antico grazie all'aiuto dei formulari, che devono essere stati il portata di !l1anodi
quasi sempre molto difficile, e talvolta impossibile, accertareognLvoltlLse tutti gli scrittori professionisti di documenti, la loro stesura nonpotev: a
sia stata imboccata la prima olaseconda strada e se dobbiamo. dunque risultare difficile. ". . .. ' . ...
supporre che il secondo stadio .' della documentazione sia .costituito>,dalla molto probabile che' tale uso;. documentato per l'Alemannia, sia stato
produzion'e di unamin u ta oppure.no;e comuriqueanche,aiale osservato anche in altri territori di diritto tedesco; un.
documento di Metz
riguardo Occorre distinguere tra documenti privati, documentij'egiedou- dell'848 contiene una notizia dorsale in ~ote tircmiane perfettillnente.analo-
mentipontificL . '. .. , ga .aqu~lle dian Gallo e da considerare parimenti. com~ ,. W1a1l1*utlld~0

CisOllO.pervenute alcUl1e minute molto antic:he, almeno scritti vergati scrittorecirlci'llesto caso un notio ecdesiastico. 201 Peraltro tale consuet'lldi-
in forma di,minutaperddcumenti privati,oggi conservati'nell'~rchivio.del ne nonrirnasepoi permanentemente in uso .sul suolo. t~desco, cOsa che si
monaster di SamGallo.l97 . Abbiamo gi visto sopra che; secondo: l'antico riconn~tteall' evoll.1~ione della. documentazioneprivatatedescanelp~riodo
diritto' tedesco, ,nei negozi aventi a oggetto beni immobili avevimportanza p()stcaroyngio illllWata sopra; i pochi originali a me noti,di d()cll!Il7~~P1"i"
la'traditiodella;pergamena effettuata davanti a un ,tribunale riunito: Poi, v~tit(':de$,clJ.idelsecolo X pon presentano pi minute dorsalidd tipo 'in~ic7
secondounadisP9sizionedella LexRibuaria,1?8il documentodovevilessere to.E. per il resto possediamo'. soloscarsenotizie dirette su minute di . doc'll:
subito scritto "iii malio". Ma gli scrittori giudiziari non erano sempre in menti tedeschi non regi dell'alto Medioevo. Tuttavia. moltosingol~rettila
grado.. di. farlo "quando dovevano documentare contemporanearll(~lltepar~c minuta per un doclItIlento del vescovo Ulrico di Passal.l de11112a favor~ 118
chi negozi gh1ridici,e .cos spess() si limitavan<? aste!l.cl~r~in!lar12:itl.1tto,alcu
nib:(eyiapP'll!1P,Sullil ha?edei quali poi pgteyan> prpdurre cqni!lma l'i-
strumento.In teJ;ritorio alarnannoquesti appuntifurno nondiradovergati
199 Facsimili di tali.minute dorsali sono in Arndt,Tangl,Schri/ttafeln; 3, n. 74,Chroust,
Monumentapalaeographica, 1, fasc.14, tav. 4 e 5. " .... .. ...... . '

.)~;~chia~;,cl;eidocUlllenti .d~ipririCipi. aqUe~:


. 200Un facsimile di un tale appunto al margine pubblda Tangl,in Arndt<rangl, 117
. . . del tardo Medioevo tedesco equivalgollO Scbriftta/eln,J ,lav. 71b,che .nel testo,' a p; 35, cita un .altro esempio ponendo .giustill1ente
li regi per d che riguarda l'ordine clidocwnentazione.; La menzione della iussio nella for- 1'accento slla possibilit menzionata qui sopra. Nel docwnento da lui riprodottoallatav.)2b
116 mula della data si trova talvolta ancheneIJaI see. (cfr. ad es: Meiller, Regesta archiepiscopo' almeno' chiaramente riconoscibile che il margine superiore della pergamena fu tagliato
rumSlisburgensium,p.133,n. 25,p. 244; n. 326). Un caso interessante,neIqualeiLnotaio dopo la redazione in mundum del docwnento. , . . .. ' '.
del destinatario. scrive jiLdocumentorichiamandosi al mandatospeCiale:deIl' a~to:e, in 201 PubbLdiif. Bavet, Charte de Metz accompagne de notes.tironiennes(27 dcembre
Posse, PrivdturkundenHp. 172,nt. 5. .;$"-: 848),BEC, 49 (1888), p.95-101(dinuovo inHavet, Oeuvres,2,p.461 seg.),e contempora-
196 5u qanto segue cfr. Ficker, Beitrage, 2, p. 23 sego . . . , ...~'l~ neamenteda A;.Tardif, dal lascito disuo fratello]. Tardif, nel suo scritto Une minute. de
197 Cfr. Bressla, UrkundenbeJeis,p.54 seg.; Redlich, Privaturkunden,p. 57.~i'!sul1a. ter- notdiredu IXsideeJ1 notes tironiennes, Paris 1888. Mentre Havet contesta che la scrittura
ininologia;Red1ich; in RedIich_Erben, Urkundenlehre, l, p.l7. '"f;;';( . dorsale sianaminuta, Tardif ne ha riconoscitol'esattci carattere: c:fr. NA, 14 (1889),p.
198 Lex Ribuaria 59, 1. .~o;.;!; 216, n. 60.
778 Minute dorsali e marginali in Italia . Minute dorsali e marginali in Italia 779

del monastero di St. Georg. sul Danubio (poi Berzogenburg) resa nota di da o documentaria, e quasi sempre sul verso del foglio di pergamena destinato
recente: fu scritta a Passau e pervenne all'archivio del monastero assieme ad accogliere lo strumento notarile; anche in Italia avviene per che tali minu-
all'originale confezionato sulla sua base; successivamente fu utilizzata .per te siano o fossero annotate sul lato principale di questo foglio, nel margine
annotare alcunetraditiones riguardanti per lo pi St. Georg. 202 Qualche superiore () inferiore. Gli esempi pi antichi finora attestati di tali note di
altro scritto dei secoli XII e XIII, qualificato come minuta nei codici diploc minuta risalgono gi al 758 e al 769;206 tale uso, dunque, non pu essere nato
matici e nelle edizioni di regesti, lo in parte palesemente a tqrto o necessita in Italia solo in et franca e sotto l'influsso dei Franchi, ma deve avere le sue
almeno ancora di un'analisi prima di potere essere riconosciutO come tale. 203 radici gi nella produzione documentaria longobarda, se non addirittur;ii
Alcuni sono per documentazioni di trattati diplomatici,204 prodotte alter- quella romana; sLdiffuse per ulteriOrmente solo duranteil dom!1io franCO,
119 mine di lunghi negoziati: per questi pezzi si dovr comunque sempre sup- quando si accrebbe l'importanza del notariato. Finora ci. sono not 1inute di
porre la stesura di una minuta, senza dovere con questo trarre lastessacon~ questo tipo dalle citt o contee di Arezzo,207 Asti,ZOB Bologna,209Bresda,ZIO 120
c1usioneper altri tipi di documenti. Como,211 Firenze,212Genova,213 Lucca,ZI4 Nonantola,215 Novara,216fadova,217
In Italia l'uso delle minute dorsali per i documenti notariliera molto pi
diffuso e si mantenne molto pi a.lungo che in Germania. 205 Sono in parte
vergate in una strana scrittura sillabica tachigrafica, di cui dovremo parlare
pi a lungo altrove, ma con maggiore frequenza nella comune scrittura libra- appropriateosservazioni di RedIich, Privaturkunden, p. 59 seg., e ille argbmellt~iioni spesso
taglienti di Schupfer, A proposito della carta mater e della cartafilia, rivolte V'eisoPit~orno;
occorre.confrontare anche la dis~ina di Leicht, Dictum ed imbreviatu,a;che cit~Jscl1a base
di un estratto e con cui mi trovo pienamente d'accordo.. Degli atti dorsali di Aosta;pure trat-
118 202 Cfr. Mitis, Osterreichisches Urkundenwesen,p. 192 sego tati da Kern, ibid., p. 3 seg., sui quali attir per primo l'attenzi(jne Bei'limann, N~chrichten, p.
203 In questa categoria rientra ad es. il secondo esemplare di un doi::uInlltodi Teodbrico 591,ha trattatoora accur~tamente S,chiaparelIi,Charta Augustala;sidiff~renziill1()perqual
(Dietrich). di Halberstadtdel1184, che Schmidt, in UB Hochsti/t Halberstadt, 1,p.269,n. cheverso da quelli itallllIli, ma nOIl sar n~cessario tenernec()hto nella nostra esposizione
301,menziona.inn,ota: lo definisc~ minuta,mentr G. vpn,Biilo\\', Gl!rov01! Jjalberst~4t, dato...che nOl1. appart~gono all'area documentaria e giuridicaitaIi,,:n~, bens. a. queUabor-
Diss. Greifsw,ald 1871, p.83, n.. 63, lo chiama una sondaredaziope:Cfr. anch gognona. . d'. . ... . .... . .. . . . ' . . . . '.. .... \ . . . ':.,
Meckle~bu~gischesUB,l,n. 254 e 255'J:n questa fattispecie rientrano inpltr~ipezzidtatida 206 Sldoumentodel 758 dr. L..Shiaparelli, I?icerche estudi slle cartelongobard~.J/Le
Mitis, Osterreichisches'Urkundenwesen, p. 202, oltre a quello diSt; Georg-sopraricordato: cartelongob~rde dell'Archivioapitolare di Ptacel1za,BISI, JO,p.A9-?3:6.,?,n. ?I,;anmaqpr,
non oserei dare con sicurezza a nessuno di questi ladefiniz.iondi nllnut.N mhentodi sale in tre righe. om cacel1ata, m~ntresipu lUlcora!eggere rt~st. atit?fay~e(que~t~parpla
rionoscerecollleITIigutetuttii pezzi itati dnPosse, PriV(ltyrkunden, p. 81,gt. 4. Non vego piobabilInente non deve essere ip.terpretatac()meul1 pome proprio! PeJ.s}colIletin.att!ibJ.t()
ad es. il ITl0tiv(jpercui lo scritto da lui riprodottoscl1!i tav, JCXIcl1:>1:>aesse~~ laIninu~~di a tsi.=auct?rq~ilis) lJllpert de Yeriano". . . . ..... . . . . . . '.. ..........'... ,' . .);\ ;
quel10 ril?r()dotto sUllatav. XX: a mio parere Ile piuttosto una copi~ lI1<:i~a,o~rottai 207KegestodiCatnaldoli, l; p.9, n. 14; P, 11,n. lS; p. 24, n.,?3;p, 27;n. 59; p:3Q,;ii.); 120
specialmente a causa di errori nelle forine dei nomi, e forse perfino inteCJ?ol~ta mdiU1t1'g: p,31, Il,?3 e}4; p.57, n.135 ecc. Qui, come in genere in tutta laT()sca.na,lelI)illllt~sitf9va
giunta di "ornnibuspossessionibus",fatta sci verso di imalttodocumento:Unilvermnuta nospessosianel margine inferiore sia sci verso del foglio. . ' ", .... ......., "0/" ';'", >
invece .10.scritto'ael.12q8 riprodotto alla tav.XXIIIa.. Possediamoyere minute.;delXIII 208J.H~vt, La tachygraphieitalie,!ne, Paris 1887 (ora Havet, qeutJres:2iP4~3sg);;C.
secolo (ma per lo pi :di lettere) anche nel famosomanoscrittortaceodiAJber.tus Cipolla, Quattro documenti astesiconservatinella BibliotecadiSuq MaestinTqri,!9. .(955-
(Bohemus) a MOriaco. Interessante poi il caso disusso da'WeCken; Untersuchung~n, p: 89 1078), Misc~anea di storiaitalia.ua; 25. (1887), p. 265-288;G~bott();A.nt~sbeca~irdi4s~, p.
sego (con facsimile): un documento originale del 1265 (nomina di uno zechiere)fu usato nel XXI;~chtap~relli,Tachigrajiasiltabica,:t913, p.19 seg., n. 11 e12; p;24~ n,)4. .... , .
1297 come nllnuta per un documento di uguale tenore subendo le correzioni del caso. Pi 209 Kern, Dorsualkonzept und Imbreviatur,p. 14 seg.; audenzi,Duplice r~dazio1Jedel
avanti :vedremo altqesempi simili tratti dalla cancel1eriapapale. . . . . .. ' ............ ~. . documentoitaliano, p. 32Qseg. , .'. ..
20:1 Cosad es. laminuta di un trattato tra Magonza e Orlamiinde del 1185 {Stumpf, Acta zIoBonelli, Notizie dorsali, p. 263, n. L
Imperii, p. 542, n. 384; dr. Ficker, Beitrage, 2, p. 30,42 e 56); la nllnutadelsecondotrattto 211 Bonelli, ibid., p.265, n.2. .' . .... . ..... . .... .....
avente a oggetto la liberazione di Valdemaro di Danirnarca(Hasse, Regesten, 1,.p.197, '0.:434; 212 Pagliai, Regesto di Coltibuono, p. 21, n. 39; p. 25, n. 45;p. 27, n. 49; p. 31,n.5Q;pJ2,
cf:. Meck!enburgisches DB,l; p. 317, .eBuchwald,Bcho./S- und Fiirstenurkunden'p..2Yl);la n. 62; p. 33, n. 69; p. 41, n. 80 ecc. (i pezzi sono in parte della eitt,in parte del1a con~eadi
. mmuta di un pattodiconfoederacio del 1283. (UB Stadt Liibeck,l, p. 401; ctr. Buchwald;ibid., Firenze); Shiaparelli, Charta Augustana, p. 317, nt. 2; Le carte del monastero diS M.,ariain
p. 322) eCCi-La dichiarazione di Corrado di Magonza (1187-1190) (Stumpf,ActaMaguniin, Firnze,ed. L. Schiaparel1i, voI. 1, Roma .In} (Fonti. di storiafiorentina",l), p;}3; fl29; p.
p.114, n. 112 )non. un documento vero e proprio, ma.una specie di scrittoaC!lratt~r~ storico: 75, n. 30; p. 80, n. 32; p. 119, n. 44 ecc. . ' -
119 . ' . 20~ Cfr. Kern, DorsuaJkonzept undImbreviatur,il quale a p.30 seg.<:Qnfu'ta;-Jninuiiosa- 213 Kern, Dorsualkonzept und Imbrevtatur, p. 24 sego ' o' l .

mente la teoria fuorviante che,in re1azionea queste minute dorsali italiane, aveiiafoiinUlato 214 Regesto del capitolo di Lucca, ed. P. Guidi-O,Parenti, 2voll., Roma 1910-12 (Rgesta
Gaudenzi, Notizie dorsalireche,da me.era gi st~ta respinta in NA, 31.(1.906), p.' 276; su'ci chartarum Italiae, 6 e 9): 1; p. 27,n.79; p. 130, n. 333;p.133, n. 343;p. 192, n. 460 ec..
d~. anchel~ :-ecensione di H.von. Voltelini, MIOG, 28 (1907), p. 680-684;Contik:la detta- 215 Gaudenzi, Duplice redazione del documento italiano, p. 292 sego
gliata espOSIZIone della dottrina di Gaudenzi,da questi ripetuta nel suo saggio Dit15'/iceoreda- 216 Schiaparelli, Tachigra}iasillabica, 1913,p. 17;n.9; p. 25, n; 15; pf
zione del documento italiano, oltre al mio breve resoconto in NA, 35 (1910), r5r%311,'alle 217 Kem, Dorsualkonzept und Imbreviatur, p. 19seg.
'-,.... . ;~';~
780 Minute dorsali e marginali in Italia Minute dorsali e marginaliin Italia 781

Pavia,218Piacenza,219 Ravenna,220 Rimini,221 Roma,222 Siena,223 To~ona;~4Val e anche a Roma;230 probabile che nuove pubblicazioni di documentiaddur-
121 tellina,225 Verona,226 Voghera,227 Volterra,228 cheapparteng~no aLSecoliVIg, ranno nuovi esempi provenienti da localit situate in queste regioni perle
XII, e.a Ravenna anche al XIII secolo, cos che tale uso e documentato ili quali finora tale uso non era stato attestato.
tutta la Lombardia, da ovest ad est, nell'Emilia e in Toscana, nella Romagna229 La forma e l'estensione di queste minute sono straordinariamentevarie.
Di regola contengono i nomi delle persone partecipanti al negozio giuridico,
quelli dei testimoni e le indicazioniindispensabili a definire l'oggetto del
negozio; per il resto vi si trovnoorasingole parole soltanto, oraalclmeJor, 122
218 Bonelli, Codice paleografico lombardo, tav.20 e 21. Questoe~empio d~792J alterzo mule pi o meno ampie; anche la datasi limita talvoltasolo.ad alcune indie
posto in ordine di antichit tra quelli finora noti; al secondo POStOVI undocumentodel769
emessci"ih vico Sossonno" (BonelIi, ibU, tav.11 e 12), e appartenente anch'esso alla cazioni, talvolta scritta per intero, spesso manca completamente: inpr6po-
Lombardia; per il periodo successivo cfr. Schiaparelli, Tachigrafia sillabica, 1910, fl 57 sego e sito non. vi erano. regole' o prescrizioni generalmente valide in relazione a
p. 65 seg.; Idem, Tachigrafia sillabica, 1913, p.21 seg.,n.13, 16, 17,.19, 20 e 22. < .... queste minute: determinante era soltanto la consuetudine di ciascunll1ogo'e
219 Al territorio di Piacenza appartiene il documento del 758 cltat? sopra alla n~. 206; s~ la discrezione dei singoli notai. Non di rado possiamo osservarLcheJ
un documento posteriore, del 1007, proveniente dalla stessa regIOne cfr. Schlaparelh,
Tachigrafia sillabica, 1910, p. 62, n. 4. minute, che fossero scritte suL verso o al margine delrecto, non apparteng(je
220 Cfr. API 1 tav. 28 e 41 (facsimile, il testo stampato in Kem, Dorsualkonzeptund no al d()cumento scritto su quel foglio, rna a un altro che spesso nonposse-
Imbreviatur,p. 72~eg.);API, 7, tav. lO, 16e 19. NUIllerosi~~empi infederici, s.,egesto 4{5 diamo pi; abbiamo per anche casiincui su un fdgliosono scritte.pi
Apollinaref:Juovo,p.14,n. 3;p. 21, n. 6 (cfr. ancile ibid.;p.. ~05),p.3~,n. 17,p.39, n.22 minute, delle quali ogni tanto una, ma talvolta nessuna, app~rtiene alla ste-
ecc., inoltre in Regst(i della Chiesa di Ravenn.a, ed. V. Fed~J;la.~G. Bu~zl,voL..1,~oma1911
(RegestchartaI111lJ.. Iialiae,. 7), p .. 18, n. 19. (di Ferrara,. ma. sCl'}tto. da un potato di Ravenna) sura a buono contenuta nel foglio. m Qualche volta poi, per via del contenu-
ecc. Cfr. anche Gayden'li'I)uplice'redaZio~e deld0ctimento.italzano,p. 311 sego
221 Leicht, Dictu.medi'!1breviatura,p, 375seg,. '...'. ". i. '. i.
222 Fino ad orale notizie dorsali romane scmostf\te ~tudiatepoco.op~rmfnte; Lelcht,
> i ; < .....
to del documento scritto inmundum o delle persone partecipanti alla sua
,einissione, sussiste comunque un rapporto conIa minuta chepropriamen.t
non gli appartiene, altre volte, per, anche tale relazione mnca almeno
ibJ~., p: 377seg., h~perfi?? negat,? chec0!llpaiano nelterritoriorolllano~ .ean~~ Un con?~ci
tore eccllente degliatchlVl romani quale e P. Fedele osservava non molo ar;nl fa (Tfbu{~rttt"!. non riconoscibil.232 , "
5. Praxedis, 1904,p. 49) che egli ne conosceva~olo dl.le esempi su docum~l)t)rC?llllllllJrir~alta Questi fatticlimostranoche la stesura di unaminutadiunclocurnento
121 le cose non stanno cos; vero che gli esempi sono rari; ma non cos rari c8mesupg?~~ fegele. veniva effettuata spesso, ma non sempre, sul verso di unofogliodiperganie.lla
Oltre aid~e casi citati da: Fedele dall'archivio di Santa Prassed~(del10 10: Fedel~,z~~d. ;p.. 43, il cui lato principale doveva poi accogliere il mundumdellostessoclocun~
n. 3, <6venoll.credibl1e che.la minuta si~ statascritta dallariJano dell' autore e nl11 cl a. gu~a.
del notaio, c6meFedeleritieri probabile; e del1030:Fed.~I~, ibid., p~}:'Il.1),h? ~~qtato 1 to,e cheleasserziorii contenute in fonti posteriori, lequalidannOacidere
seguenti~.HartrrlllIm?in Tabularium 5, Mariae in Via Lata, wese?ta tr~ ll1lllut~,?~rs:A:},p.?3, che questaJoss una regola generahnente osser:rata,233 non' rispecchi~fl()l3,
n.A3 (a.10'19!; l; It:56,n. 4? (a.l02,~).;1,p;, 72, n.:5.7;probab!lffient~anche?bz'f;+;p, 71,n.
di
58 del 1030 .nentra m questa categona. Dall ArchlVlo del Capitolo S.an P\~tro':lSoIl0due
pezzi del 989 (Schi~prelli, Le cart dell'Archivio,di 5, Pie~ro, 19~1, p. 442, ,n,5:)soI0;I?,?che
parOleJ(del 999 (.Schiap~rlli, ibid., p: A4~,n. 6: n:inuta pi ampia; che p~ro n.~nJlpp~rt1~e
al documentO scnttoisul recto). Molto smgolare e llnpezzo dellArchlvlo .di.Santa Na~la 230 Per !'Italia meridionale longobarda conosco finora solo due minute dorsali, uIia del
Nuova (Fedele, TabUlarium 5. Mariae Novae, 1901,p.165,n, 36); sul ver.so# un.. d?ct)lIlento 1065 proveniente dal territ()rio di Penne, vicino Teramo (Jusselin, Notes tironieizizi, p: 507;
del 1116 sit~ova.uno scritto del 1163/64, che, come dimostrano le correZIOnl, pUOSlcm~en nt. 4), e una del 1192 da Bari, segnalata da Kern, Dorsualkonzeptund Imbreviatur,p: 24: 'H.
te ritentsi 'una minuta. Infine anche lo scritto sul verso di un documento del 1131 per San , 231 Cito solo due esempi. Secondo il regesto di Coltibuono sul rectodi unfpglio checorl- 122
Silvestroin Capite, ch Federici, Regesto di 5. 5ilvestro de Capite, p.494, n. 16,.ritieIle~ssere tiene un documento del. 1115 si trova la sua minuta, SulVrsO quell)l di naltro' documehto:
una copia contemporanea, deve considerarsi una mir;t~ta. . n. ".
. '. ' ... . C' Un foglio con uodocumento del 1104 contiene non meno di quattro minute dorsali,delle
223 Leicht Dictum ed imbreviatura,p. 371; Paglia!, RegestodzColtzbuono, p. 173; n: 384; quali nessuna si riferisce al documento del recto(cfr. Pagliai,Regstodi Coltibuono, pi131,n.
Regestum 5e;ense,1, p.51, n.134.Vi ri~trano anche i documenti di PassignaIl0 (~eicht, 284 e p:.l14, n.244),> . .... . . : > . ... ,/ ..\ >.
ibid., p. 370e 387}ogginell'Archiviodi Stato diFirenz~. . . . . . . . . . : > m Alcuni casi diehtrambi i tipi sonoillusttati da Kern, Dorsualkonzept uridlmbrev{atur,"
224 GabottocLeg,Le Carte di Tortona, 1, p.X; Schlaparel1i,Tachzgra.fiastllabzca ,1910,p. p; 24 seg.; ma non condivido del tutto le spiegazioni che ha tentat6di offrirne.l\:r;fare sol,
70, n.}; Idem, Tachigrafia sillabica,1913,p.37,n.21. . .,' .. ' ".. ' tanto un esempio, non vi alcun rapporto tra laminuta di un testamento, probabilment~del
225 Bonelli,Notizie dorsali, p. 266, n. lO. < . . 967, e la donazione del 977sul.versodellaquale si trova queUa ninuta(cfr. Federici;Regesto
226 Bonelli, il>jd., p. 266, n. 4. . .' . . , \ . ' \ , : " di 5. Apollinare Nuovo, p. 14, n: 3 ep. 21,n. 6, inoltrel'appendice~-p. 405). Ma sul verso del
22TDocUi7Zeiztidegli Archivi.Tortonesi relativi alla storia. di .Voghera, ed. F..<!abotto-V. documento del 977 vi una seconda minuta, non pi leggibile,. che potrebbe essere apparte~
Leg, Pinerolo 1908 (Biblioteca della societ storica subalpina, 39), p. 3,n. 2. nuta alla donazione.
n

228 Regestum Volaterranum, p: 13, n. 41; p. 3I,n. 85, > . f; 233 Ci affetmato per la prima volta dall'Ordo iudiciarius risalente al 1170:1180 (ed.K.
229 A, Hessel mi ha comunicato che anche negli archivi. di Faenza eImola vi sono nume- Gross, Innsbruck1870,p. 217): "nota, quod protocoUumvel cedavel abreviatioest scriptum,
rose minute dorsali su documenti dei secoli :xI e XII. quod in contractibus fit a tabellione civitatis inpergameno ex parte pili" (cio dalla parte del
782 Minute dorsali e marginali in Italia Minute di documenti notatili a Napoli 783

123 prassi effettivamente seguita dai notai in quanto non tengono alcun conto senso stretto, cio per Roma e la Romagna, e anche per le parti dell'Italia
delle eccezioni a tale regola. 234 Ci siamo imbattuti in minute non solo sul meridionale non appartenenti al regno longobardo. A Napoli, come abbia"
verso ma anche sul recto dei fogli di pergamena, e il numero di tali minute ma gi ricordato,238 il capo dei curiales, il primarius curiae civitatisNeapolis,
marginali (come le possiamo chiamare per distinguerle da quelle dorsali) era autorizzato a munire in un secondo momento della formula di completio
sar stato probabilmente ancora pi considerevole di quanto siamo in grado quei documenti che, a causa della morte dei curiali incaricati diprodurli,
oggi di documentare, dato che potrebbero essere spesso andate"perdute erano stati scritti in mundum ma non erano stati completati,e ci avvenne
dopo la produzione della stesura a buono per la rifilaturadei fogli pergame" talvolta anche dopo che erano trascorsi diversi anni dalla morte dei curiali.
nacei. Abbiamo inoltre constatato che minute e .stesure a buono riunite sul Gi Brunner239 trasse da questo fatto la conclusione fondata' che i curiales
medesimo foglio non sempre appartengono l'una" all' altra, cos che vi sono devono avere lasciato degli atti nei quali si trovavano le minute dei docu-
minute le cui stesure a buono devono essere state scritte su altri fogli,eSte" mentila cui redazione era stata loro affidata, cos che il primarius poteva
surea buono le cui minute devono essersi parimenti trovate sualtrHogli. 23;? esaminare e confrontare queste minute al momento della completio. 24Ma
E se infine, servendoci dei Regesta chartarum Italiae, che ci offrono un qua c non solo questa conclusione a permetterci di stabilire l'esistenza di tali
dro quasicompleto dell'intero fondo documentario di un certo numero di minute. Avveniva infatti anche che un curialis riceveva l'incarico di docu"
fondazioni religiose,confrontiamoil numero delle minute dei due tipi a noi mentazione al termine delle trattative intercorse tra le parti interessate in un
giunte con quello delle stesure a buono perventeci,siricava che il primo, negoziogiUl;idico e produceva la minuta, poi per moriva prima di riuscire a
pur non essendQ piccolo in assoluto, per a tal punto inferiore rispetto al redigere il mundum; Anche in tali casi poteva subentrare il primarius:egli
secondo,236 cheanhela congettura s~condocui sarebbero stateritagliateJe riportava allrauna copia ,della minuta in un documento da. lui emesso e
minute marginali di alcuni fogli a noi pervenuti non basta a spiegare questo avente validit giuridica,elomuniva della formula di completio:cisono
fatto, tanto" pi in quanto incerte regioni, soprattutto nella Romagna, le giunti due documenti di questo tipo del 10DJ e del 1027, e nel caso,delIDQ3
minute dorsali prevalgono del. tutto e quelle marginali ricorronQffiolto pil) esiste perfino ancora la minuta stessa (che risalir al 953 oal968)vergatasll
di rado. Ma dato che, per la prassi uniforme dei notai italhini,furonocerta" un piccolo foglio di pergamena attaccato al documento,redattodalprima-
Inente" preparate"minute anche per i documenti ,le cuiredazionicoriginali rius. 241 Come si pu constatare, queste minute napoletane cQp.tengono in
oggi. non preseni:ario alcuna traccia di minute n,sul versonsulrecto dei sostanza l'intero tenore del documento da prodursi in un secondo tempo; 125
fogli, bisogna dunque supporre che molto spesso inotai n01J,usav?noaffatto solo la datazione e la formula penale sono abbreviate; in uno di questi due
124 i fogli "delleminiite per la"onfezine del mundum, 237 maJitratterievano casi manca ancora. completamente .l'escatocollo; n~' altr() la nllnl.ltaQn.V,
presso di s.;.,,< ne gi almeno i nomi. dei testimohi, e questa paressere ~t~ta 19C()l1~U:~i:~.$J
Ci dimostrabile con certezza per territorio di diritto romano in ne gerHralmel1tein vigol'e.242 TalilUinute provviste gi elei nOIl1id~~ts,!ip(b
ni erano chiamate a Napoli.note testate, mentre quelle inuirnancavanq)i
nomi ddtesti sembra venissero denominate note alve (albe).243

pelo, il verso della pergamenaitaliaria, cfr. pi avanti il.capitolo.slle materie scrittorie)fet sub
brevitate cOlllprehendunturibi dicta testium et nominaeorum ibiapponuntut:Postea quod
123 ibi breviter contine!\1f, ipse tabellio cum magna cura et magna sollempnittedictorumex 238 Cfr. capitolo ottavo.
parte munda, id est cutis (dovrebbe esserecarnis) quae.in Lonbardia etiampurgari non indi- 239 Brunuer, ZurRechtsgeschichte;p.77 sego '. ".'. ';"
get, disponitet ordinat etillud scriptum dicitur munduma parte pergameni, qua scribitur'i; 240 oVvio supporre che le minute diun curialis, dopo la sua morte, siano state deppsitlk
Per altre asserzioni simili cfr. Gaudenzi, Duplice redazione del documento italiano,p.335seg:' te nell'archivio del collegio dei curiales cui era preposto il tabularius.diquesto coilegiC): .,' ". ,'.. ......
231 Questoh;tato,gi ,rilevato anche da Redlich, Privaturkunden,p.58, nt: 4, con l'opi- 241 Capasso, Monumenta, 2/1, p.197, n. 319, e 2/1, p. 258, n.A11. Su questidocumeIlti
riione del quale concrdo pienamente anche per quanto rigurdaciche"esporr qui di cfr. icolllmenti diCapasso,ibid., 2/2, p.118 sego Sull!ersodelJoglio di pergamena che c0tl-c
seguito:' ,,,, . >y.:>.:;: ': . " / . tiene la minuta' si trova atlche la minuta di un.altro doumento.,. '. .... ..... .,. " ".c .,.. ',;;" ..-.,,'
235'Civale.non solo perle minute dorsali, ma anche per quelle marginali.. 242 Afa;oredi que~tacongetturavi sono due documenti del 956 e del 964, nei.qualii 125
236 Gi Kern, Dorsualkonzeptund Imbreviatur, p. 24, e Recllich, Privaturkunden, 'p..58, notaio ricav dalle minute i nomi di testimoni deceduti prima della produzionedella;stesuril
hanno fattoilotare che . di '172 documenti genovesi pubblicati da L.T, Belgrano, Cartario a buono e che perci non avevano potuto sottoscrivere il mundum (Capasso,Mon.Ufnehta,
genovese ed illustrazione del registro arcivescovile, Atti della societ ligure di storia. patria, 2/1 2/1, p. 71,n. 89, e.2/1, p.95, n.137)... . . . , . .. , . ."
(1870),p. 1-243, si sono conservatIe minute soltanto di sette: < "., 243 Ocorre per osservare che il termine note usato al plurale facendo .riferimento a
124 237 E infatti, tenendo conto dei rapporti numerici,non si' deve congetturare hequesti una singola minuta. Altre definizioni che compaiono neidocumenti.citati sono.imn.otatiO.e
fogli siano serviti in tutti i casi alla produzione di copie a buono a noi non pervenute; , schedula. Testes prenotare vuoI dire elencare i testimoni nella minuta. Queste espressioni sono'
"~o
784 Minute di documenti notarili a Roma Minute di documenti notarili nella Romagna 785

La comparsa di tali minute anche a Roma documentabile solo molto pi In unrotulo depositato nell'Archivio del Capitolo di Velletri si conser-
tardi, nella seconda met del secolo XI: dopo la morte di uno scriniarus,un vata un'intera serie di tali copie di minute per lo pi risalenti all'inizio del
altro scriniariusproduceva e completava documenti sulla base delle minute XII secolo e tutte relative a un unico possedimento del capitolo cattedta-
lasciate dal primo;244 pi volte il figlio del notaio deceduto a disporre in tal le;249 in ogni caso lo stesso notaio che aveva prodotto i documenti le confe-
modo delle minute del padre, ma accade anche che solo il nipote e perfino il zionper il capitolo allo scopo di offrire un quadro d'insieme,agevoIrnente
pronipote facciano confezionare stesure a buono sulla 10ro.base.Le minute a consultabile,-dei titoli di possesso. La formulafmale suona: "ego Nicolaus
Roma sono chiamate dieta, probabilmente perch riproducevano le dichiara- scriniarius has rogationis chartulas scripsi, compIevi et absolvi':; il notaio
zioni stereotipe usate dall' autore al momento della traditio eartae. 245 attesta dunque contemporaneamente il fatto di avere redatto documenti
Apprendiamo come fossero tali minute da alcune copie di esse che talvolta sulla base di queste minute. Sembra per che a Velletri le minute siano poi
furono prodotte dai notai per gli autori dei documenti o i loro successori, i state definiterogationes. Quest'ultima espressione era comunque corrente
quali in certi casi potrebbero avere avuto interesse a serbare il tenore e il con- nella Romagna, soprattutto a Bologna, e qui le rogationes sonodoumentate
tenuto dei documenti passati in propriet ai destinatari facendo. trascrivere e all'incirca nello' stesso periodo che a Roma i dieta, o pochianni dopo: ad
convalidare dal notaio le loro minute;246 una minuta di questo tipo, che seme esempio nel.1082 il tabellio Bonandus redige un documento he convalidfl 127
126 bra il notaio abbia consegnato al destinatario, si conservata nell'archivio di con le parole: "in dei nomine Bonandus tabellio hunc libellum enfiteusim
quest'ultimo.247 Anche questi dieta romani presentano in sostanza quasi lo stese pl'lriussionemPetri notarli, quia in me reliquidomnes suas rogationes,sicut
so tenore delle stesure a buono; soltanto la formula penale limitata di solito a vidiin ista rogatione, ita scripsi" ,250
una breve locuzione, ad esempio poena dupli, mntre le stesure a buono Non siamo in grdodi capire bene quale era il rapporto tra queste foga;
contengono la formula per estesoSi quaveropars eccpnaturalmente nelle tions, che il. notaio tratteneva pressodise del cui possessopotevadispor~
copie manca anche la clausola di eompletioeil,notllioal posto & questa. dice, re dopo la sua morte,>e le notizie dorsali che a Bologna e nella Romagna
comeadesempi6.in un caso del 1153: "egoPhilippusscriniariusS.R.E.sicllt erano cos .diffuse. Sarebbe possibile chealcunicnotai preferissero ilpr~o
inveniin (dictis) Oddonis quondam scriniarii inhac cartula' exemplavi".248 tipo di minute, mentr altriilsecondo; ma non sarebbe neanche da esduq c
re l'eventualit che i notai, olttealle minllte dorsali, producess~roanch~ al-
cune copie diqlieste om~t;'te pi ampie da conservare per s. Saranno
sufficienti a dimostrare quanto sia inesatto confutare a tali scritti il carattere clirriinuta,'come necessari ulteriori studi per stabilire ,quale di queste cngetture sia giusta o
invecehafatto,Gaudenzi.., ' . . ' , ...,.. . . . . . . . " .., . c '.'", 'c se si siano verificate altre situazioni che ancora.non riusciamo ayalutare; ~
2+!'l)ue ese.tp.pisono stati ci,tati da Leicht~ Dictumedimbrevfaturf/,cp: 3,77"~,du(,, aItrid~.
Redlich, Privaturkunden,p. 59. Altre testimoriianze dell'XI e dl XII sec,so1oiri P. FClle? speriamo chetali ricerche verranno intraprese conIa pubblicazione deLri~
Carte del monastero dei 55. Cosma e Damiano in Mica Aure>,ASRSP, 22 (l~99),P' 2.5-107 ~ chitesori documentari. della Romagna nei Regestaehartarf,{mJtaliae..
383~447: p. 422, n. 86, e p: 442, n. 96; Fedle, Tabulatium 5. Man'aeNovae, 1901, p~182, n, .I fatti che abbiamoaccertatopermettono~eno diaffe areco sicu"
46; p.I91, n. 54; p,-193, n. 55; Fedle, Tabularium5. MariaeNovae, 1902, pd69, n. 5.7;.p. t11l
rezza quanto segue: come le notiziedorsali oma~ginali deliequali siparlac
Il
193, n. 73; Schiaparelli, Le carte dell'Archivio di S. Pietro, 1902, p. 286, n. 41, ecc.
245 Non vi motivo per generalizzare questa espressione, che compare soltanto a Roma, to, .an,c~e le . notaenapoletane, . i dieta r01nni,.leyogatJ11S della Romagna
come invece fa Leicht. c
non .sono altro che minute, e,in quanto tali, itn posseggono il valore prOe
246 CiJisulta molto chiaramente dalla copia di un documento del 1083 (1084)
(Schiaparelli, Le cartdell'Archiviodi S. Pietro, 1901,p. 492, n. 27),llCapitolo diS.Pietro
aveva dato a un cambiavalute (cambiator) Paulusunaparcella in pegno di un prestitodiJOO
solidi, e successivamente desiderava avere una copia del documer;-tbdipegno;Essafuesegui-
126 ta dal nipote dllo scriniariuscheaveva scritto. il documento,ilqale la termin c?n la 249 E; Stevenson, Documentidell'Archiviodella cattedrale di Velletri, ASRSP, J2(1889),p.
seguente clausola: "Ego Sasso scriniarius, sicut inveni in dictis Angeli scriniariipatrui meLo . :~3"113: p. 90, n.S. L'ultimo documento dll1lO fu aggiunto posteriormente da altramano.-
rogatis ab, eo, de, quibus cartule scripte fuerunt aput Paulum cambiatorem, ita:exsemplavi Edl tutto chiaro che si tratta di copie diminutee hOhdistesure a buoilO;Ci dimostrato,
pro utilitate canonice sancti Petri, ut sit im memoria canonicorID suorUIl" .lltestOdeldic- oltre che dall'abbreviazione. della .formula penale,caiatteristica dlleminute e comparente
tumsi-chiude con le parole "pena (cos bisogna scioglierepen,enon pensiq~is) prestitum anche qui ovunque (recita ad esempio obli/!,o XX sol..ooblig. pretiiduplz');anchedall'inizio
duplum";ciocon la formula penale abbreviata. Seguono poi i nomi dei testimoni con l for- de1testocherecale parole: ~go N. rogoscribere (fierz) chrtulam donationis (venditionis).
mulaintroduttiva:"I suntteste uius pignori"; questi nomi si trvavariOdunque gi nella Naturalmentene1mundum doveva invece trovarsi al posto di questo: egO N. dono {vendo)o

minuta; naturalmente mancanoleloro sottoscrizioni, signa, e la tlausoladi completio." facio chartulam donationis (venditionis), quando la formula non era ancora pi ampia,come
n.
247 Federici, Regesto di 5. 5ilv(,stro de capite, p: 492, 12: avvenivadi solito,
c

248 A. Monaci, Regesto dell'Abbazia di Sant'Alessio all'Aventino,ASRSP,'27 (1904),p. ... 250 Pubbl. da Gaudenzi, Duplice redazione dI:! documento italz'ano,p. 333,dove si trovano 127
35.1-398: 386,n. 16. anche altri esempi.
786 Imbreviature Imbreviature 787

batorio degliistrumenti, perci non potevano essere prodotte in un proces- A partire dal XIII secolo, poi, alcune norme vincolanti della legislazione 129
so. Ma si tratta di minute dotate di credibilit pubblica nella misura in cui citt~dina obbligarono addiri~tura i notai, organizzati in corporazionie.sog-
sulla loro base senza un ulteriore intervento dell'autore,vincolatosi una gettl al controllo delle autont comunali, alla stesura di tali imbreviature/58
volta per tutte ~ffidando l'incarico formale di documentazione, su richiesta Gi prima si era passati a compilarne quaderni o libri, nei quali le imbrevia-
del destinatari0251 o del suo successore poteva e doveva in ogni momento tur~ o ,:enivano.annotate subito, oppure erano copiate, qualora fossero state
essere prodotto un documento, munito di un certo valore probatorio, da scntte l~ u.D: pnm~mom~nto su u~ foglio singolo. 259 I pi antichilibdo
parte del notaio incaricato o del suo successore. 252 quaderlll dl1ffibreV1ature fmora notl provengono da Genova e risalgono alla
128 Nel periodo seguente le minute dei territori di diritto romano,dicui. met del XII secolo;26o le imbreviature, come le pi antiche minute dorsali,
abbiamo appena trattato, assumono la forma delle cosiddette i m bre via- non presentano una forma del tutto regolare, essendo pi o meno ampie, 130
t u r e 253 che nel tardo Medioevo sono caratteristiche del notariato italiano, ma erano comunque sufficienti a produrre munda con l'aiutodi;fbr~
ma nelle loro peculiarit essenziali corrispondono in tutto a quellerriinute.
A partire dalla scomparsa dell'uso della traditio cartae,chedecaddeilel
corso del XII secolo e, qua o l, solo all'inizio del XIII secolo, e dalla sostL
Tortona 'nel 1182, per Trento nel 1193,per IvreaJ1el1204 (cfr. Voltellni, Notariatsi 1//#ia-
tuzione sempre pi diffusa delle cartae con notitiaeo brevi,254 anche nel ter- ture.~, p. XXVIII e XXXIV; Kern, Dorsualkonzept und Imbreviatur, p. 60): A Parma 11Zawist'
ritorio di diritto longobardosi pass a sostituire le minute dorsali o margi" ta.gla n:! 1~89, non solon~11~96 (Ke~n, ibid., p. 61)jcfr. Aff, Storia, 2, p. 400, J1.102:il no.,
nali, che finivano in mano al destinatario del documento,conminutecheil talo scnveil documento eXlffibrevlatura quadam in scrineo c01ll munis inventa".>Froba-
notaio conservava presso di se che erano provviste delle medesime caratte- bilmente:bisogna gilldicare analogamente anche un caso dell18i3 a Piac~ia(Aff, Stpria,2, 129
ristiche possedute dalle minute di Napoli,Romae della Romag~adi cuisi: p. 398, n.. 1Ol)~ ~ questo caso e, in due successivi del 1196 .e deI 1197(Aff, ibid.,,2,j:>.)1}
seg., da Kem, tbtd., p. 61, nt. 3, riferiti erroneamente a Parma) si tratta di imbreviatlirepro-
parlato sopra. L'esempio pi antico finora noto documentato nella TusCla dot~e dal nota:ius cqmmunis Guillelmus Girvinus; le stesure a buono sono poi redatte su suo
long?barda.passatasottou dominio paple, dove un notaio" MassaMa" ordine da altri notaI. La sressa cosa pare verificarsi a Pisa nel 1207: il notaio Guiscardus scri-
rittima(Populonia} redigeundocumentodelJ128 '~sicutaPettonotarj~ ve un documento facendo seguito alla rogazione di Bandinus Martii che secondoI'indica'
adbreviatum .inveli" ;255 nella Lombardia vera e propria un documento di zione. di Schneider nelI'indice al Regestum Volitterranum,. era cancelliere 'di Pisa. (Regestum
Volaterr;:nu. m , p.97, n. 282). quanto.~uovo, per, deve essereancora'.stato questo procedi'
Lodi del 1142 ebbe origine probabilmente allo stesso modo;25 6 verso la.fine m~?to. e ~lffiostrato dalla metlcoloslta con la quale a Spugna nella Val d'Elsa fu,trattata
del XII secolo tal<=; consuetudine si era moltOdiffusa. 257 unJ?1breVlatura del 1203, .allorch neI 1206 da essa fu prodotto ilmundum; si afferma in pro-
pOSltO (Regestum Senense,l, p. 170, n.A13): "Christophanusiudex et.hotariusabiviaturam
seupro~ocollum0!im.a Scotto iu.diceet ?-o~ario factum cuin. Rodulfb.iudice atqueinotri
25IManond~'autore. I:autorepu farsi darecpie delleminute,ilnotaiOPll~che asco~taVlet hocscnpsl a.1206, 2, Id. martll, md. lO coram" (seguono~r~nomi);$u'linatesti'
moruanzadel.121Oproveniente da Asti cfr. pi avanti, nt.260.. ..: .ii.:.. ..i .. ,;., ... i:.'
confennargli diav.erescritto documenti sulla base di quelle.minute, ma egli produce l'instru- 258 Cfr. ad es. gli Statuti di Como del 1208 (Legesmunicipales,.1,co1.234);quellidi
m~ntumsullaJ:,ase delia.milutallon per l'autore, bens solo per il destinat:u}o .. Bergamo del 1236 (Leg's .municipales; 2, col. 1970); gli statuti. della Savoia de1.l266
252 Non per da partedi un qualsivoglianotaio~ . . . . . . '. .. . . (Wurstemberger, Petervon Savoyen, 4,p; 422).. .. . .:',:h .. .. ..... "i'. ,c".
128 253 Al posto di imbreviatura si fa uso anche del sinonimo abbreviatura (cfr.ades. il documen- 259 Anche inseguito ci accadeva ancora non di.rado (cfr. Redlich,Pnvaturkunde~;p. 219,
ti del 1211 in Ficker, Italienische Frschungen, 4, p. '295, n.248, e lo Statutm potestotis com- nt;6). . ... . ' . " . L .. :::,
munis Pistorii anni 1296, ed. L. Zdekauer, Milano 1888, passim). Pi rara la fonna breviatura ,..,.. ,.260 HPM,Chartae, 2,col. 285, cfr. Ficker, Beitr/ige, 1, p. 343; Rvon Volt~Iini,MI6G.-;i
(dr. ad es. Codexwangianus, p. 140, n. 64). Ricorrono per anche i termini che in precedenza (1880!,p. 343..Sui.libri'~otariligen6vesidelXIII sec. cfr. Caro,Genua,2,;p;417seg.
sono stati segnalati per le minute. In una decretale di Gregorio IX si usa la 10CU2ioneinstrumen- Voltelini,.Notartatstmbrevtatuw1,ha pubbl. i pi antichi libri trentinidi imbrevituredel
ta redacta in nota per le imbreviature lasciate da un notaio deceduto (Decretales Grgorii1X, 2, 1236 e del 1237 con due facsimili. A Volterra si sono conservati libri di imbreviature risalenti
22: de fide instnnentorum, cap. 15, ed. Friedbergj 2,col. 353 );scheda. (schedula)e'prot6eolluln. a~liuItimide:enni del XIII sec. (Regestum Volaterranum,p. LIII,nt; 3); Non pef affatto
compaiono spssonegli scritti dei giuristi e nei trattati dell'artenotarile;ma anche in doa:mentl s~cu~o, .c?me m~ece suppongono Kerne Redlich, Privaturkunden,:p;. 219, che tuttde. men'
(ad es: Tiraboschi,Memorie, 3, p.. 64; Muratori, Antichit estensi,2, col. 20; .j='antuzzljMo- zlo~ldi lffibrevlature documentate da Kem, Dorsualkonzept' undImbrevituren, p.128,nt.
numenti,3, p. 414; "abreviatura seuprotocollum": RegestumSenense, 1, p.170,n. 413); _ d 5, gl?~lXII ..secolo si riferiscano a libri di imbreviature: come ha gi osservat giustamente
254 Cfr.VoltelliJi,.Notariatsimbreviaturen, p. XVII seg., e sopra capitolo nono. Vol~~lin1, MIC?G,28 (1907), p.682, potrebbe trattarsi anche disingokminute.:Quando.ad
255 A. Giorg~tti,Strumenti del cartulario del monastero di S. Quirico a Populonia, ASI, ser. Astlil7 genna10 1211 il notaio non riusciva pi a trovare l'imbreviatur,rdiun documento che
3,20(1879); p.H8 e p.213-227: 223; gi Kern,Dorsualkonzeptund Imbreviatur,p:55 seg., pu essere stato emesso soltanto dopo il 13 dicembre 1210 essa non eracertainentein'un
ha segnalato questo documento.. . .' . libro d'imbreviature, n:a su ur; foglio sU:~olo(cfr.Ficker, Itdlienisch'Forschungen; 4\ p. 294
256 Cfr. Kern, ibid, p. 56, se satta la sua interPretazione del termme subscrzber~,qUl)lsato. seg.jn. 247 e 248). Gli esempi tortoneslmvece, dove si parla di unimbriviariumdelnotaio
257 I:esistenza.di imbreviature, sulla base delle quali altrLnotai redigono mundao dalle Georgius,rinviano sicuramente a un libro di imbreviature (Gabotto-Leg;L.cart'di
quali producono copie autentiche, stata finora docm~tata per Padova nel 1178;per Tortona, 1, p. 119, n.93 e passim).
788 Imbreviatura Minute per documenti regi 789

mulari. 261 Ci accadeva talvolta solo molto tempo dopo la: stesura dell'imbre- La conoscenza delle minute degli antichi d o c u m e n t i r eg i ricavabic
viatura;proprio perch le parti in ogni momento potevano farsi redigere un le in maniera diretta e immediata dagli avanzi del materiale archivistico a
instrumentum dalle imbreviature, aspettavano a dare il relativo incarico fino noi giunto digran lunga inferiore rispetto a quella dei documenti privatL
al momento in cui ne avevano necessit, onde risparmiare l'onorario; e cos Se in.pa.ss~to sono state spesso definiti minute quegli esemplari didiplomi
pu darsi che non di rado non fosse prodotto alcun instrumentum,262 Tut- che SI dlstmguevano per qualche verso dalle regolari redazioni di cancelle'
tavia si doveva esibire l'instrumentum ogni volta che da un documento dove- ria, ad esempio per la mancanza della datazione, del sigillo o di un segn di
va addursi una prova davanti al tribunale o ad altri organi d'autorit; a tale compimento,265 oggi invece si in generale concordi nel ritenere che non si
scopo non era sufficiente l'imbreviatura, e in questo senso anch'essa con- tratta affatto di minute. Gi la circostanza che tutti questi scritti sonotbl"
serv sempre il carattere di una minuta. Proprio per questo, per,anche,per mandati negli archivi dei destinatari rende improbabile tale supposizione;
l'imbreviatura valeva la disposizione a noi nota gi dalle minute .piantiche, finora non stato dimostrato in alcun caso che minute p r o do t t e nella
quella cio che dopo la morte del notaio che l'aveva scritta l'instrumentum ca n c elI e ri a i m p e r i al e siano finite nelle mani dei destinatari dei
poteva essere prodotto anche da un altro notaio. Tuttavia non da ()gni diplomiredatti sulla base di quelle, n si comprende, da tutto ci che sappia- 132
notaio, bens solo da quello che aveva ricevuto le imbreviature lassbteAal mo sulle disposizioni vigenti in cancelleria, come cio avrebbe potuto avveni-
notaio chele aVeva scritte o dai suoi eredi,oppure, nel caso.in cuinonVifQs~ re.266 I pezzi considerati in passato come minute sono piuttosto o semplici
sero eredi, dall'autorit competente, la cui autorizzazione era sempre nees c copie, oppure diplomi originali effettivi e completi, che per per una quache
sariaanche nel primo Ca:Sb. 263 Poi, per, gliinstrumenta prodotti in questq ragione sono .riuscitiimperfetti,267 oppure infine sono quelle redazioni desti'.-
Hl modo aveYlUlola. medesima forza probatoria .che sarebb~t~ta lo.roinerente hate ad essere diplomi originali, e dunque. convenientemente prodotte,. ma
se fossero stati redatti dal notaio dal quale proveniya l'imbreviati:a.2~ . che per un qualche motivo furono cassate senza essere completate:268 redi;lc

130 261 Dopo l'enlissione dell'instrutnentum l'imbreviaturaveni~adepennataper Inpedirel'e- episcopiTridentini" (dunque dopo il1232) stende la copia dell'imbreviatura di un documen-
Ilissione di un secondo instrumentum con intenti fraudoleiIti. . . to d'infeudazioneemesso dal vescovo Corrado nel 1199; non dunque il destinatario, ma il
262 Masictiramente noncos~. spesso come suppone Kerri,Doi'sualkonzeptund successore dell'autore che desidera avere il transumptum dell'imbreviatura,Videntmnt
Imbreviatur,p. 60:cfr.Voltelini,MIOG, 28 (1907),p.682;RedlC:h, Privaturkunden'iP:22L .per poter controllare l'adempimnto degli obblighi. riportati nel'documentoda'partediolui
263. Cfr.. ,Voltelini,'Notariatsimbreviaturen i p.XXXIII; Kern,. Dorsualkonzepte und che aveva ricevuto l'investirura, Ma, in seguito, pare che a Trento;'tali transumpta compaiariO
Imbreviaturen, p ..60;Redlic:h,. Privaturkunden, p. 220 seg.- TI dirittocanonic()' prescriveva at,J-c:heilial5ri .casi{cfr. Voltelini, NotariatsimbreviaMen, p . xx:xnI;unesempio ahc#e:ili
l'auctoritas iudicisordinariiper la preparazione di instrumentasulla base di imbreviature di Flcker,lt,alzemscheforschungen,4, p.465, n. 458), e vi era anche bisogno diun'auto~1:I:~a:?:i()
un notaio deceduto (cfr. la decretale di Gregorio IX sopra citataallant. 253):Glistaruticit' ne da parte del giudice e di uno speciale giuramento del notaio.Sufflay,Diedalmatlnishe
tadini' del XIII sec. ,regolano la questione in modo diverso; cfr. ad es.: gli staruti diPistoill , Privaturkunde,p.103, nt.4,osserva che qualcosa di simile era muso anche in Dalmazia. La
Statutum potestatis /comtl?unis Pistorii(vedi nt..253), pi 66, 33, o quelli di. Como,dovenel maggior patte degli starutiper non conoscono questo procedimento;. ... . .,,;' . ' 'c .t:.;;
1270 vengono stabilite misure di controllo particolarmente severe (autoriizazione da parte di ...2?~Cos feemolto sp~sso soprattutto Stumpf nei suoi regesti.Cfr,iIveceSickel,.llcta,l,
due consoli e del coniilium generale, giuramento del notaio; controfirma da patte di dtiecon- p. 825; Bresslau,.Wiirzburger Immunit'ten, p. 94; Ficker,Beitr'g, 2,p;Jl;Sickel,~eittiige;6,
soli degli instrumenta da lui prodotti da imbreviature altrui), e nel 1281 sono ancor pi ina' p. 420 sego Alla fine.pare che anche Srumpf, WirzburgerImmunit,iitsurkimden,2;p. 75,'abbia
sprite(Leges municipales, 1, col. 62). Viceversa la cosa resa molto semplice ad es. dagli sta- modificato il suo precedente PUl1to di vista. '.' ." .., . i'
ruti di Ascoli Piceno;,che tuttavia risalgono solo alXIVsec.: Statuti diAscoli Piceno dell'anno 266 Continuo ad attenermi a questa opinione nonostantele osservazioni di Tangl,Entw,ur/ 132
1377,ed: L. Zdelcauer, Roma 1910 (Fonti per la storia d'Italia,47),p.? 1:aut()rizzazione'da einer Konigsurkunde,p.357-359, e di Kehr, Minuten1!0n Passignano, p: Bseg., perch non
parte delle autorit viene spesso menzionataesplicitmente nelle formule di autenticlliione c~edo che dalle osservaiiohivalide per la Curia papale in m9rito allaguestiohequi sollevata
dei notai che ne fanno uso.- Nel tardo Medioevo le autorit cittadin si presero cura dei libri SI possa trarre una qualsiasi conelusine circa la siruazione allacorte regia.tedescaispecial- .
131 di imbreviature: ne fu vietata la dispersione o la distruzione, e dal XIV sec, si inizi ad allesti" mente nell'alto Medioevo. KehreTangl non hanno tenuto sufficiente conto del fatto he;alla
re archivinotarili nei quali furono depositati i libri di imbreviarure di notaidececluti(cfr. C. cortetegiamancac:ompletamei:Iteun istiruto come qilello dei procuratori c:hefacevanoda
Paoli; Grundriss.d~r lateinischenPaliiographieundi der Urkunde~l:hre,trad,'K,:L0hnIeyer, tramitinell'attivit burocratica dei diversi uffici della cancelleria afavoredelieparti,erielIe
Innsbruck 1885, p.376 seg.). .. ; . " A-' mani dei quali perci pervenivano le minute per poi restarvi, .,.; .',;; i.;, ..

264 Soloili.alcuniluoghi e molto pi di rado, ilivece di prdurre;un:veroinstrumn~um 2~?Esempialriguardo si trovano ili Bresslau, Wiirzburger Immunit'ten,p.94. ;.' :.it;;
sulla base delle imbreviature di un notaio deceduto si ricorreva all'altra procedura a ndj}gi 268Esempi di tali ,peZzi per l'epoca degli Ottoni e dei Salii ili Foltz;Siegeldersiichsischen
hota (cfr. sopra), per cui il notaio successivo eseguiva una opia esatta dell'imbreviatura 4tun Konige, P: 23.e 24; Br9sslau, Siegelder salischen Konige, p. 548 seg.,tuttavia da questibccor
collega morto e la' autenticava. Questo procedimento pare sia stato preferito sopratrutto a Te cancellare oraSturnpf,Die Reichskanzler, n.1148 (DD O III, n. 283);StUliIpf,n: 1312
Trento. llprimo caso a noi noto (Codex Wangianusi p.140, n. 64) del tutto ugualeaqiidlo (DD H II, n.3); Srumpf, n, 1911 (DD K II, n. 61). Invece vi siaggitingonoi DD K II, n.218,
di Roma trattato sopra: il notaio Odolricus "per preceptl:J1!1 et auctoritatem domiriiAlq'ici 251 e 274. Un caso iliteressante illustrato da KUiA, fase. 2, tav. 10 e 11. .
"~ ~'
790 Minute per documenti regi Minute per documenti regi 791

zioni di questo tipo potevano pervenire nelle mani dei destinatari perch rilevate su nessun altro originale dal secolo VIII fino al secolo XI.273 Invece
erano gi state vergate su costosa pergamena, la cui consegna ildestinatari6 possibile che.si scrivessero con maggiore frequenza minute marginali, poi
poteva rivendicar~ a buon diritto se aveva versato o doveva ancora pagarela eliminate dopo la redactio in mundum; a favore di questa ipotesi vi l'osser-
relativa tassa. 269 E comprensibile invece che si sia conservato un ristretto vazione fatta da Tangl, secondo cui nei documenti dei primi Carolingi molto
numero di abbozzi di documenti regi che non furono prodotti nella cancel" spesso, e sotto Carlo Magno quasi regolarmente, fu tagliatoilmarginesupec
leria,bens dalle parti desiderose di ottenere diplomi, e che rimasero poi a riore del foglio di pergamena dopo che era stato scrittoil mundum. 274
queste: in alcuni di questi casi non sappiamo se si giunse all'emissione dei Possiamo fare la stessa constatazione anche per alcuni dei documenti mero-
133 diplomi desiderati; in altri possediamo elementi per supporre, senza averne vingi scritti su pergamena; e il medesimo fenomeno si pu .ossrvare in. Italia 134
la certezza, che la loro emissione sia avvenuta proprio sulla base delleminu- fino all'inizio del X secolo, mentre in Germania molto ridotto il numero
te a noi giunte. 27o Da queste minute prodotte dai destinatari, per; non-iii dei documenti degli ultit:ni decenni del IX e dell'inizio del X secolo sui quali
ricava alcun elemento utile per rispondere al quesito se e in quale misura siamo in grado di rilevarlo. Proprio questa situazione costituisce un elemen-
venivano regolarmente stese minute nella cancelleria e come erano fatte. to a favore dell'ipotesi che Tanglha formulato sulla base della sua osservac
Dato che le indicazioni pi antiche su minute di cancelleria. risalenti al zione. Se in Germania proprio nel periodo in cwsi trovano minute dorsali e
periodo anteriore a Enrico VII devono essere tutte respinte, cichedper- marginali anche su documenti privati ricorre cos frequentemente una rifila-
venuto delle minute di tale period0271 si limita perci. a un breve. appunto, tura della perglUnena dopo la produzione del mundum, con un conseguente
forse paragonabile alle minute dorsali di San Gallo di cui si parlato sopra; danneggiamento dei tratti grafici della prima linea, ma successivamente non
scritto in note tironianesulverso di un diploma di Carlo Magno con il quasi pi documentata, ci rafforza l'ipotesi che tale rifilaturaaveva luogo
quale non ha nulla a che fare, edera evidentemente destinatoaunaltro proprio'per eliminare tali appunti dai documenti volti in mundum e spediti
diploma del re, oggi perduto. 272 Possiamo escludere che tali notizie dorsali dalla cancelleria.C C i ..
fossero generalmente in uso nella cancelleria, dato che non sono state finora Rimanendo nel campo delle ipotesi, non facciamo grandiprogressiqi.mDc
do.ci volgiamoastudiarela questione seper i documenti regi sistendess(:ro
regolatmenteo frequentemente minute complete,'purpossedendo inf()rmac
zioni dirette. per il periodo pi antico. Secondo il. racconto' di I\atpertu~,
. 269.Ancheilsecondo esemplare diStumpf, Die Reichskanzler;n,.3901,disClls~o(Fi~k:~i, 'allorcMLudovico il Germaniconel1'854 volle emettere im dcument(),a
Beitriige, 2,p,31, originariaIIlente non era una minuta, ma una secondaredazionediqu~ favore. di San Gallo, ordin innanzitutto di preparare laminllta, se la f(:e
documento, rimasta priva di sigillo, anche se successivamentepotrebbeessere'statllusata portare e solo dopo averla approvata impart al cancelliere l'.incaricocli proc
come minuta per Stumpf,ri,3905. Analogo il caso della redazione di BFW;n. 3519,stampa-
ta in Winkelmann, Acta Impeni', 1, p. 337, n. 385, che in origine era evidentemente destinata a durre il mundum. 275 Le parole dello scrittore pare accennino con chiarezza
divenire unmundum,l:p.a che poi fucassata e utilizzata come minuta per l'effettiva stesura. a al fatto che in questo casosiprefer ricorrere a una procedllra piiipignola
buono.. Ignoriamo so1tanto c;oine pervenne a Venezia. Su alcunipezzirecentementedl':.finiti del solito, enonsemjJre seguita;276 resta per aperta Jaquestione se sembr
come. minutedaPhilippi,' inWJ1mans, Westfalische Kaiserurkunden, .2, dr.. pi avanti. Incom- incohsuetb il fatto stesso che si stendesse una minuta, bvverosbltantoJa;sua
prensibil. l'espressione "b~siegeltesReinkonzept" c. ("minuta' a. buonosigillata~;)J.lsta da
Philippi (Wilmans, ibid., 2,;p, 369; cfr. ora anche Tangl, in Arndt"Tanf),Schrifttilfeln,); 47).'0
13 3 270 Ho raccolto tutto ci che noto al riguardo nel capitolo settimo; occorierebbeJorse
aggiungere ancora D1)'O II, n."!25, ma il giudizio su tale diploma arduo; come ha osserva-
togiustamenteW Erben, !:IV> 16 (1913), p. 383-395:392,nt. 2; in questo caso sip9trebge 273i\l~as;imo si potrebbe menzionare ancora la notizi~ dorsai~~n~tetiro~i~~subD
trattafe infatti anche del tentativo di produrre un falso, per il quale sarebbestatousatogn M, n. 64, decifrata da Jusselin {Lauer-Samaran, Les dipl6mes, tav. 20, testo, p. 15), .ma i non
documento perduto.diOttone III per Monte Amiata (la cui esisteriza supposta lI1lche dagli affatto sicuro. Tale notizia corrispond~ proprio alla formula conteriutanelplacitul1{ della
editori). Del resto bisogna inoltre osservare che anche diversi pezzi traguelli .ricordatisopra sentenzaregia;poichp~ril monasteroonduse in seguito negozi. giuridici in relazion~ al
alla nt.268 rientrano nella categoria di tali abbozzi stesi dai destinatari; cui per fu <:iatasubi- luogo del quale srattava in qu~lla notiziaefu oinvoltoanche inun,sU('essivoprocesso
to la veste della stesura a buono. ". ; . ..' . . ' < <":"C / . . . . . " ,(dr. DD M, n. 70), dunqu~possibile che a $t-Denis,in un secondoniomento; quella for-
271-Sul privilegio per Ratisbona (BFW; n.904), che ebbe origine in circostanze deltutto mula del primotitolo di propriet sia stata estratta. dal documentoesegnatasul suo v~rso... \
speciali e che, secondo Philippi, fu iniziato comemundum,poivenrie destinatoa.minfll,ma 274 'Tangl, Forschungen, p.185, ..... '.' ... , ". C' ... /.:. . '
infine fu spedito come stesura. a buono, dr.KUiA, testo, p. 136;Philippi,Zur.Geschichte, . 275 Ratpet1:lls,CasusS.Galli, cap. 25 (ed,Mey~r von Knonau, p.A4):."et utcautiushllec134
p. 17. '.' . . . . . > ... . . . . . ... i. ".: . .. .i.: :~adem firmitatisscripturacommuniretur,praec~pti primitustantummododictatametinali-
272 Cfr...M.Tangl, Der Entwur/einer unbekannten UrkundeKarlsd.. Gr. in Tironishen qua saeda conscriptam sibi praesentari; et cunille causam.comproQar~tituncdemuin,an-
Noten, MIOG, 21(1900), p. 344-350 (con facsimile); Tangl,Dietironischen Notel,p,10~;'. cellariopraecepit,in legitimis cartis conscribere praefatipacti confirmationem"... '.:. . -
DD Kar., n.1 1 5 . , ' , ' 276 Cfr. Ficker, Beitriige,2,p,23; Sickel,Beitrage, 7, p. 684.
792 Minute per documenti regi Minute per documenti regi 793

presentazione al sovrano, e questa testimonianza non pu perci essere uti- periodo pi antico, di trarre alcuna conclusione atta a colmare l mancanza
lizzata n a favore n contro l'ipotesi che in quel tempo si confezionassero di testimonianze positive su tale questione, Per ci cheriguardaidcumenti
regolarmentele minute. . .. . '. . re~id~ll'alto 1.1e~oev0.le ~d~gini so.no .difficoltose e poco feconde; i diph
Facciamo qualche passo avantl quando tentlamodi dare una rlspostaalla ml del Merovmgl e del pnml Carolmgl sono prevalentemente scritti sulla
domanda se il dettatore e lo scrittore dei documenti regi erano lastessaper" base ?i .forrr:ulari ~ du~que evid:nziano. talmente .pochepeculiarit stilisti-
135 sona o soggetti diversi. Anche in quest'ultimo caso non possiamo fare a che di smgoli funzlOnan che solo m pochi casi possiamo rintracciare il dettae
meno di congetturare che si preparasse una minuta; in realt si potrebbe t?re.282 Se dunque non siamo in grado di dare una risposta certa alquesito
pensare che il dettatore dettasse immediatamente lastesu.-ra a buono al gros- Clrca la stesura frequente o regolare di minutec6mpletenella cancelleria
satore. Ci pu essersi verificato talvolta,277 ma nonabblamo alcun elemen" carolingia del periodo pi antico, possiamo tuttavia asserire che ragioni.di
io per supporre che sia avvenuto spesso e in g~nerale dovremo senza ub - 1 carattere generale inducono piuttosto a una risposta negativa.281Proprio
bio ritenere che, se il dettatore e ilgrossatore di un documento erano diver- l'uso generalizzato di formulari avr nella maggior parte dei casi reso super~
si, quest'ultimo lavoravasulla base di una minuta del primo.' .' flua la reda~ion~diuna minuta;.il formulario stesso era la minuta! e daquee
Solo nei dcumenti regi longobardi troviamo pi frequentemente mdlca- st.o.un~otalOdiscr~tamenteabil~ poteva quasis~mpre e senza particolare
zioni esplicite sulla diversit di queste due persone e perci sembra' che dlfflcolta produrre il mundum dl un documento, quando gli' fossero stati
nella cancelleria longobarda la stesura di minute avvenisse abbastanza spes- comunicati i dati del casospecifico..E perci per i documenti regi finoalla
so, anche se non regolarmente/78 Per ilperiodomerovingiosiamo del tutto met del IX secolo non ritengo probabile la stesura regolaredi.minute,
privi di indicazioni,279 e al tempo dei Carolingisoloalcunev?lt:(al.tem~o diverse dalle brevi notizie dorsali sopra menzionate, .....
di Ludovico il Pio) si trova menzione di un dettatore nelle note t1romane: m La. situazione tuttavia' cambia a partire da queseepoca. 2!l4Gi al tempo' di
sei casi si tratta del capo della cancelleria o del primo notaio della medesi- Ludovico il Germanico i dettati furono impostati ininaniera pipersonale;.i
ma/80 in uncasoforse di Eginardo, che avrprocUl;atoil rilascio del docu- dettatori dei documenti si emanciparono fino a un certo punto dai formulari
mento trasmettendo poi alla cancelleria l'ordine di documentazione;281 que" tradizionali, o almeno, pur facendoviriorso, usarono certe frasiloropecu-
stidipomi furono per tutti scritti da altre persone.Neiposterioridocu- liari;in breve, possibile attribuire nunasicurezza sempre ciescentecon
menti regi tedeschi tali notizie non compaiono pi. ' . ' . . .' . il. procedere.del tempo la paternit dellamaggior parte dei diplomipervenue
136 Anche il confronto dello stile e della scrittura non ci consente?'quantoal ticia determinati notai, anche se non ne conosciamo il nome. 285 Se confron-
tiam.o gli e~enchi dei.dettatori e dei grossatori,. che pssiamocoscompilare, 137
per 1 secoli IX, XeXIsiricava che nella stragrande maggioranza clei casi
,.,., .... ,
entrambe le attivit furono svolte daunastessapersona.Perillustrare:ci
135 277 Sickel, Acta;); p~ 153, nt. 4, lo suppone ad es; per due diploinidi Catl6Magno (DP
Kar.;n.84 e 90, dovd' erroreaugeat al posto di audeat,citato da Sicke1 come prova della sua
ippte;si,dissin:1\llatodilla correzione di Miihlbacher),.e a.q,:alosa di sn:;ile .fart:bJ:,e;pen~at
anche l'espressione scripsi ex ore N. comparente non di rado m documenti pnvatl bavareSI, se
qui ex Ore non significasse semplicemente "su ordine .orale" (cfr. Brunper,. Zur '0;?82:~fr:Si~ke~, K!J0.,J~sc:1, tav. L ~oloin pochrpz~i SickeIhirnevatClalcimep~c:uia- 136
Rechtsgeschichte, p, 250; Bresslau, Urkundenbeweis, p. 62, nt. 5). A favore dellaprun~ m~er nta stilistlche dl Hlthenus al tempo di Carlo 11agnCl, di pur;mdo e Hirminmarissotto
pretazione si posson6 citare le parole di un documento Iongobardodel 747 (Regest(jdz Fa!fa~ Ludo\T:ico il Pio (cfr. Sicke1,Acta,1;p.127e 261). Nella nuova edizione dei diplomidiCarlo
2, pA2,n;35): ~~qriatuorbreves consimiles proprio ore dictantibusunotenor~conscn]JtI Magno si .rinunciato quasi completamente a intraprendere un'analisi del dettato in questo
sunt per manus Petri" .' .' . . ' .. st:?soi solo m D~ Ka~, n. 131, nella nt. c, stata richiamata l'attenzione su una peculiarit
278Cfr.Chroust,Untersuchungn, p. 38 sego stilistlca del notalO Giltbertus, cfr. su questo W. Erben, Zur Herausgabe der Karolingerur-
279 Pi avahti, quando si tratter del significato delle sottoscrizioni dei'referendari,to~ne" kunden, HZ, 99(1907), p. 531-547: 545 s e g . - mu

remo ancora sulla questione se in: epoca merovingiafossero usate le minute. '. '. ............... 283 Cos ora anche Tangl, EntuJUrjeiner Konigsurkunde, p. 357, e Tang1,Forschzingen, .p. ;186.
28.0 Miihlbacher,Regesten,n. 773,831; 872, 907; 923e 987: cfr.Tangl, D.ieJ;ir~nischen. 284 Cfr.Sickel,KUiA;Jasc. 7, tav. 7; testo, p.153. .... .:..' ........
0

Noten;p. H4; H8 (cfr.Tangl,Forschung:n,p ..169)~p.121,1~},1~4 <;130.~~1 p;unltrec~sl 285<Cfr. pi avanti il capitolo quindicesimosuImetododelconfrontostilistico seguifper
il dettatore il capo della cancellerIa FrIduglsus, negh ultimi due Il prImo .11.Cl talO effettuare. tali analisi. Non bisogna per tenere conto .dellecon/irmationesche.sirifacevano
Hirmirnnaris:Occorrono uIteriori ricerche perstabi1ire se in Miihlbachr, Regesten; n: ?O? strettamente ad un documento anteriore. Contro l'opinione di Ficker, Beiirge,2, p. 20, pose 137
sia stato il capo della cancelleriaTheoto .oppure Hirminmaris a dettare.. Ne1~. 872 anche il siamo dimostrare irl molti casi che .per le con/irmationes di solito non si' utilizzava' alcuna
postuIante ebbe un ruolo nel comporre il dettato. ." '.' do.' .. .. 0. ..... niiD.utapariicolare,nia Ke invece esse si basavano :qirettaniente. suI documento .anteriore
281 Miih1bacher; Regesten, n. 656, cfr; M. Tangl,-Die Urkunde Ludwigd. Fr; fur Fuldavom (cfr. pi~ avanti, cap!tolo q~attordicesimo). AI massimo venivanoforse dati ai grssatoribreVi
4. August 817. Miihlbacher 656 (642), NA,27 (1902), p;9~: 24 sego .... .' . appunti su eventuali modifiche da apportare. . .
- '~"
794 Minute per documenti regi Minute per documenti regi 795

menzioner alcuni esempi risalenti a questi secoli. Al tempo di ~udovico il da luiepossiam? supporre che fu lo scrittore anche di alcuni altri diplomi
Germanico e di Lotario II i notai pi attivi, Hadebertus e Gnmblandus, che presentano il suo dettato, conosciamo solo tre diplomi da lui posti in
composero tutti i documenti da loro anche scritti in mundum, Di cinquanta mundumnei quali egli lavor servendosi di minute altrui e uno soltanto che
diplomi di Arnolfo, la cui scrittura e il ~ui s~ile sono stati st~diati da Sickel~ egli dett ma che un altro stese a buono. 290 E per 1'irte~o periodo salicole
trenta furono certamente. anche dettatl. dal loro grossaton; per nove altn ricerche dame finora condotte hanno portato a conclusioni analoghe;
Sickelritenne probabile la produzione. del dettato da parte degli scrittori e baster ricordare il pi notevole e influente funzionario di cancelleria. di
solo per undici laescluse.286 La diversit tra dettatore e grossatore pi fre' questo secolo, Adalberone C291 al. tempo di Enrico Iv.-Alungo, dal 1071 al
quente nel X secolo. Ad esempio, di quattro scrittori, le cui mani possono 1084, questo notaio sbrig da solo la maggior parte dellavoro di canelleria
essere .distinte durante il periodo di servizio del cancelliere Poppone al e circa ottanta diplomi furono certamente dettati da .lui. Quasi laint&
tempo di Ottone I, solo uno anche dettatore, mentre altri due lav~rano questi ci giunta in originale o in copia imitativa;,permettendoci di identifh
sempre servendosi di documenti anteriori o redigono in mundumtestl non carne lo, scrittore: Adalberone C ingross ventotto di questi pezzi,mentre
composti da loro, e anche il quarto scrittore sicomportaspessocos.287 Ma solo in sette casi fece volgere in mundum i suoi dettati da altriscrittori. 292
anche allora pare che il rapporto numerico sia rimasto.uguale a.q.uell~del; Un ruolo. analogo ebbe negli ultimi annidi Enrico V il notaio cheho.desi-
l' epoca degli Ultimi Carolingi. Per il period095~-95? ~lckti defmlsce l d.et~ gnatocome BrunoB (Filippo B),e in relazione al suo lavoro il rappQrtotra
tatori di pi di venti originali come anche scntton di.essl, quattroscnttl dettatura e ingrossatura quasi lo stesso. 293
sulla base di documenti anteriori,unodi un formulario,e solo per tre o Se dunque, almeno per la maggioranza di tutti i diplomi delperiodo tra
quattro diplomi sembra potersi' concludere con certezza chefur?noredatti F850 circa e il 1125, dettatori e scrittori furono lemedesimeperson;cori
in muridumsecondoil dettato di altri. E ancheJacendo un:censlffientoper questo non si tuttavia dimostrato.che costoro non si servirono di ,alcuna 139
gliultimiquattroannidel regno di OttoneI,ilquadrochesi~ica~a sostanI minuta. Iri realt non sarebbe impossibile che anche i notai. che Nolevano
zialmentelostesso.Sotto OttoneUeOttone III la persona mdicataconla porre essi stessi inmundum i lorodettati,inun primo momentoliJissassero
sigla H13,che attestata dal 978 al 98Te poi di nuovo dal 992 al 99.4.' ~~ per iscritto in forma. non tanto accurata, ,prima.diredigere le. stesure 'a
dei notai pi attivi.della cancelleria,ll suo dettato documentabilepmo buonovereeproptie;non intendo contestar~ che in ,casi sirgoli si sia effetti-
meno in. sessilita documenti, dei quali quaranta drca si sonoconservatiir vamente proceduto'a questo modo,294 e ammetto che si dovrebbe perfino
originale: tre quarti di questi furono scritti daJui stesso;e solo la quarta presupporre che uri tale procedimento sia stato il pi comune secondo le
parie.deidocumentida lui dettati furono postiinmundumdaaltf1;28~E idee, 'alungodominanti,circail.huonordinecheavrebbe info1111'ato)#atti~
ancheil'notai che,. probabilmerite pi degli altri; al tmpodi.,quei du vitburocratiCanellacancelieriaimperiale.Ma tutte le.,recenti<ticerch>nel
imperatori fece ingrossare altri scrittorisullabasedelsuodett~td~,nell'edi~ campo della diplomatica ci hanno insegnato a prescindere .semprejpi~pro
zione contras.segnato dalla sigla HA289_, almeno. nell~ maggl?rpartedel prio da queste idee. La frequenza di rasure e correzioni nei dbcmenti
casi volse per egli stesso in mundum i documenti da 1m dettat1.Ne1secolo
XI scrittore e dettatore coincidono con una regolarit quasi maggiQI~.:perjl
pe5iodoli EnricqIIbllsteritldiaresolo,un not~iq,(GB),sh~fuatt:ivo,per
lo pi dal, 1 q1J al.l():?4.e .alla fQ~ occup' un. p()sto .dir~ttiyo n711aJ;ll!lselJ.e:~ 290Su diluiCfr. Bresslall, Erluterungen. IL,p. 158 seg.,e Bresslall, ErliiuterUlig'eh,IIL,.p.
ria: mentre. possediamo circa quaranta diplomi origmah, dettatLe mgross~t~ 429 seg.Cfr. anche MGH Diplomata regum et imperatorum Germaniae, 3, introduzione, p.
22 sego
291Mantengo per il momento questa sigla; pi tardi verr probabilmente s6stituita dal-
'Pindicazione Adalberone Be,'
292 Cfr. Guncllach,EinDiktator. .
>286 Sickel, KUiA, fasc. 7, testo,p.154;160 e 1 8 8 . < . ." ....< 29.3 Cfr. Bresslau:Sickel, Wormser Concordat,p. 113 sego ep. ;12 L ' : ,c
'.' .287 MGH Diplomataregum et imperatorumGermaniae,l, p.82.:Cfr.~nch~.Si~k~1, 294 Cos ad es. Sicke1 definisce DD 01, n. 12 come.!'scritto da PA probabilmente sulla base 139
:Erkliirung, p;270 (dove peraltro l'asserzione che dal 953 al961side~ban.o per.!? plU ili~t~ di una sua stessa minuta". Veramente non so su cosa si basi questa asserzione.Comeha'osser-
.guereidettatoridai grossatorinon si concilia del tutto con l'esame del dati fornm dall'edIzIo_ \Vato Stengel, Diplomatik, p;.144, nt. 2, il modelhdidettat usato da PAper questo diploma fu
ne) e ora Stengel,'Diplomatik, p.142seg.: ..,,<., un documento simile a DD H I, n.. 36 (non soltanto perl'arenga, della qualeparlaStengel,
288 Cfr. laJista dei documenti da .lui dettati, che tuttavia, per i nostri fini, deve essere bensanchein'un'estensione pi ampia); ma. veramente egli avrebbe dovuto stendeiSilliicora
. modificafain qualche punto enllaquale occorre aggiungere i DD orr; n.219, 275 e J13 una minuta? Invece, per DD O I, n. 242, 256 e 268 probabile che prepar Uliminuta;ma
(Lechner, Konigsurkunden fiir Worms,p. 4 0 4 ) . ' '. . ' veramente sicuro che, come suppone Siekel, le minute venissero prodotte da un 'notai Bi can-
289 Su di lui cfr. Stengel, Diplomatik, p. 188 sego ' celleria, e non si pu invece pensare anche che le parti le possano avere presentate?
796 Minute per.documenti regi Minute per documenti regi 797

prova che i notai non ebbero troppo spesso timore di commettereerrori da nei nel contenuto,30in parte perch stanno solo alla fine del testo dopola
correggere nel mundum;,proprio la ragione principale, dunque, che oggi. ci eorroboratio o tra la sanetio e la eorroboratio o perfino al termine dell'intero
induce alla stesura di minute, avr avuto meno pesoperJoro. llnumero dei documento, sebbene adottino disposizioni che, per il loro contenuto, rien-
lavoranti nella cancelleria imperiale era, come abbiamo visto, oltremodo trano nelladispositio. Sono frequenti gli esempi soprattutto di quest'ultimo
modesto per la concezione odierna; talvolta una persona sbrigava quasi tutta tipo,301 ed ovvio considerare le frasi in questione alla stregua di integrazio-
l'attivit burocratica da sola e per un lungo periodo di tempo, di rado pi di ni posteriori aggiunte alla minuta dopo che era stata terminata" o dallo ,steSe
tre o .quattro notai erano contemporaneamente in'servizio;E quest'ultimo so minutante O da un alto funzionario di cancelleria, perpoiesserinserite
deve essere stato molto pi impegnativo di quanto possiamo arguire soltan~ al posto giusto nel testo, ma il cui inserimento fu poi dimenticato dal grossa-
to dai diplomi a noi giunti: a parte il fatto che dobbiamo pensare a un gran tore: da tali aggiunte dovrebbe dunque dedursi prima di tutto che,in linea di.
numero di documentiperduti,295 bisognava tenere una corrispondenza sicIt massima si faceva uso di. ,una minuta, e in secondo luogo che questa di solito 141
ramente .nonpoco voluminosa con i principi e i funzionari dell'Impero, tale terminava cori la eorroboratio, eventualmente con la sanetio. ,, '
volta anche con i principi stranieri, fare rapporto al sovranosullacorrispom Ma contro tale atgomentazionesi pongono dubbi considerevoli. Tnnan-
deriza.pervenuta,abbozzare e redigere le risposte; per quantoriusdamo ii zitutto non risulta giusta quando la diversit della scrittura o dell'inchiostro
140 vedere,neisecoli. X e Xlanche.taleincombenza ricadeva soprattutto sui negli originali lascia intravedere che le aggiunte furono inserite nello spazio
funzionari di cancelleria. Insomma, costoro devono essere stati a tal punto libero tra eorroboratio e riga del signum solo dopo il completamento del
impegnatLche di sicuro,gi per questo motivo, avranno e\Titatoqualsiasi mundum:chiaro che non si trovavano affatto nella minuta)02 Poich.per
lavoro non del tutt, indispensabile e difficilmente avrarinonissopriscrit~ una tale aggiunta alla stesura a buono finita non per nulla rara,3 03e diInque
to.in una mimitad'che in ,genere sapevano stenderesubito esen~agrandi bisogna tenere conto di questa possibilit.anche per i diplomi trditi solo in
difficlt in bella, visto che lo stile dei documenti era vincolato a determina- copia,304allora i documenti in copia che presentano aggiunte del tipo descrit
te formulefisse e che sia a scuola sia nella prassi burocratica. avevano acqui; to non dovranno' essere presi in considerazione per la questione qui trattata.
sito dimestichezza con l' arsdietandi. 296 Ma la conclusione di Ficker non convincente neancheperidiplomiorigi
Se dunque affermiamo .che perla maggior,partedei.documentideLseco~ nali nei quali l'esame della scrittura non permette di riconoscere l'inserzione
li in questione J'uso . delleminute mnoprobabile:che la Produzione di aggiunte fatte solo al mundum. Lo sarebbe soltanto se fosse giusta lapre
immediata dei' munda da parte, dei notai incaricati.' della loro stesura,dob messa che sia stata usata una minuta; ma non lo affatto senza quella pre
biamo allorapensarecheJa confezione della minuta costituisca,laJase dell m~ssa.Pr?prio qUando llll deftatorescriveva direttamente in mun4u,m pote.
documentazione immediatamente successiva all'ordine del:resoltartoin va ac~aderglifaeilrpentedidirllenticaredi inserirereLtest0tn1acli~I?()~izio!,le
relazione a quei diplomi che venivanoingrossatiedettati,dapersoriedi- ogg~ftivacheglierastat~.commessa; quand() se ne accorgeya, 110f!: . a?p~!,l~
verse}9hb ' ,,' rileggeva il testo dopo averlo terminto; non gli restavanull:altro dafare,~
Solodlj. certifudrziindiretti riusciamo a determinare il caratterdi queste non volevaricomillciare da capo il suo lavoro, chefareun;inserzione in un
minute e soprattutt la Joro estensione.298 Si sono visti tali indizi in alcune
frasi delle redazioni a noi pervenute,299 la cui collocazione impropria tradi
sce il loro inserimento successivo, in parte perch diYidqnoperiodi,omoge-
3~OAdes:inStumpf, Die Reichskamler, n. 3766 e 3990.
301 Cfr. l'elenco in Ficker, Beitriige, 2, p.51, Che pottebbe facilrnentees~~re accresciuto e
necessita di.pi diuna corrzione. i., .. . . . , , ' .)".
295 Sia le ricerche di Stengel che le mie hanno portato a concludere che gli acta deperdita 302 Naturalmente non prendiamo qui in consideraZione i casi :n~i qualiJe ~ggiuntesibasa,. 141
sono molto pi numerosi di quanto si fosse inclini a supporre in passat0:, E crtaI:nente vi losuuna falsificzi6neicome ildes, in DDHI, n.'34, DD QI,.n:381, DD H II, n.128 (Cfr.
furonomo1ti documenti che poi, si sono perduti e dei qua.li svanitaogni-'traccia (cfr. le appendici ap.723), n, 182, DD K II, n.140. . /.:..<.
Bresslau,Erliiuterungen. III.;p.421, nt.4).' , ' ' '<,,': 303 .Agliesempi gi addotti al riguardo d FiCker; Beitrage,2, p.51e54,aggiung(jStumpf,
140 ,296 Anchunostudiopi attento del tipo di errori di scrittura e'di,correzioninei docu- DieReichskanzler, n. 2442 (Cfr.KUiA, fasc,2,13,p. 27) en.2914 (dr,KUiAAasc.2,27,P.
menti ingrossati daLdettatori stessi induce in parecChi casi a non ritenere probbile l'uso di 38k, In DDOU,n. 66I'aggiUrita: praecipiniuscommendaverit non si trova sl.din~~ come.il
una minuta scritta. " , resto del testo, e inoltre il sigillo ~rastato gi fatto aderire quando furono scritte queste tigh~.
297 Eccetto' quelli che ad es., sono imediatamente dettati agli scrittori dai dettatori (cfr. ,Su Stumpf, ibid., :n;3182 cfr. WIDans,Westja"lische Kaiserurkunden,2,p. 282, nt, 2, :3 ~ 4;
sopra, nt.. 2 7 7 ) . ' , .indubbio chel'ggiunta fu fatta solo nella. stesura a, buono, dopoJasigillatura. , ..<.....
298 Cfr. Ficker" Beitrage, 2, p, 43 sego 304 A prescindere dai documenti elencati nella.hLprecedente, traessi rientra)amaggior
299 FiCkt, ibid., 2,p. 48 seg,; Miihlbacher, DieUrkunde.!!Jvzrls III., p:398seg. parte diquellisegnalati da Ficker, Beitrage,2, p. 51.
- ........ ..
,
Minute per documenti regi Minute per documenti regi 799
798

posto improprio)05 E perci, se vogliamo apprendere qualcosa sull'ampiezza di dimostrare che nel periodo pi antico gli alti funzionari di cancelleria
delle minute faremo bene a prescindere da tali aggiunte. apponessero un loro segno sulle minute; per la seconda met del secolo XI
142 A tale s~opo non siamo del tutto privi di strumenti. In. a1cunicasi le alcune circostanze inducono a credere che, almeno nella cancelleria italiana
minute fornite da dettatori esperti e capaci della cancellena pervennero il cancelliere sottoscrivesse di suo pugno le minute. m '
nelle mani di grossatori poco pratici e maldestri. Dato che costoro ~seguiro Durante i regni di Lotario III e di Corrado III sembra che, per quanto
no manchevolmente l'incarico loro affidato, nelle stesure a buono SI trovano stato accertato finora, il dettato e l'ingrossatura derivino di solitodaglistessi
alcune disuguaglianze e irregolarit che consentono di trarre una conc1usio~ f:rnzionari di cancelleria, proprio come al tempo dei sovrani salici,312 e per-
ne circa la fattura dei loro modelli. Tali casi sono stati pi volte constatatI Cl dovremo valutare le minute in maniera non diversa da quelle delperio-

per il X secolo nella nuova edizione dei document~ imperiali.di Sick~,306e le do precedente. Per il successivo periodo svevo mancano ancora ricerche
ricerche da me condotte sul secolo XI hanno attIrato la mIa>attenzlOnesu a.ccurate~udettatori e gr9ssatori i. cui. risu1Ultipossano essere qui .utilizza-
altri esempi.307 Perci si dovr supporre308 che leminute di norma contenes- t1. 313 Per ilXIIIrsecolo alcuni elementi ci sono fornitiinvecedalregolamen-
sero solamente il testo dei documenti, ma anche questo informa abbreviata. to di ~anc~lleria.~ .Federico II314 che, pur tenendo conto in primo luogo
Davano per esteso probabilmente solo le formule per le qualiera.deci~i,:,o della sltuazlOne SIciliana, consente per almeno di supporre un procedimen-
l'ordine imperiale giunto alloro dettatore, cio la narratzo e la dzsposztzo, to ana}-~goyerjdocumentiemessi da quel sovrano ped'ImperO. Dopoche
mentre per le formule iniziali e finali, quandonon.venivanoomesse.d~l le petIZlOme le lettere pervenute erano lette in cancelleria in determinati 144
tutto, si limitavano spesso a un breve cenno, ad esempIO dandole parole ID~ giorni,315 secondo questo regolamento le risposte o venivano scritte subito
zialiditali formule)09 li protocollo iniziale sar di solito mancato; al massl- s0 verso degli scritti p~rvenuti; oppure solo dopo l'arrivo del respomodel-
mo pu darsi che si sia fatto <un accenno al nome e al titolo del sovrano in Ilffiperatore, qualora SI dovesse attendere la sua decisione, e poi distribuite
modo pi o meno completo; . Dell'escatocolloerano indicate forse alcune ai notai affinch fossero redatti i documenti e le lettere. Ci che veI1iva scrii:-
parti della datazione; soprattutto pare che non di rado si sia ~nnot~to sulle tosul verso non era evidentemente una minuta, bnssoltantounriassunt
minute il luogo dell'azione, talvolta anche il giorno)10 Non SIamo ID grado sommario del contenuto oggettivo della risposta,316 Poi entro un breve lasso
143

.. 305 In talun~ circostanze si dedce con certezza chele cose andarono proprio ccis.fr..ad Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3777, risalente a epoca posteriore e illustrato
Beitriige, 2, p. 287 seg., deve essere certamente spiegato inquesto modo.
~s.DP Hil,n. 2IO.Alla c.orroboratiosegue, scritto dallast~sSa}IHlllOe~()Ill()stessoigfhj.() 31l Cfr. Ficker, Beitra'ge, 2, p. 173; Bresslau-Sickel, Wormser Concordat,p.125 sego ep.
stro:"forestum qlloque, quod ulna Albiam fluvium iac~t, de qllOsupe.rius spec~aliwpm
fecimus iI1entionem;his terminis aquarurn silvarumque designatuffi (segue la delimItaZione 128 sego .. . ..., . . :. c '" ...

dei comini) eodem'sigillo nostro d Magadeburgensem acc1esian roboramus". Mi sembra 312 Cfr.Sch~tze, fJ.rkunden L.ot~ars IIL, p. 32 seg.; Graber,Urkunden Konrad~IIL,p.20
142 sego La conclUSIOne dtGraber, tbtd., p. 17; nt. 2,secondo cui al tempb.dLCorradoIIISi
evidente.c1J.e qilest fraseonon si trovava nella minuta, ma che una disposizione della quale
lo scrittore che lavorava senza la minuta si ranunent solo in un secondo momento. Lo stes- sarebbelavorato quasLsempre sulla base diminute, perch neidoeumenti compaiono di
sovalepe; i docUJ.llenti non regi nei c;si inUB des Landesob derBnns,2, p.336, e in J. rado. cancellature e correziClni,non senz'altro giustificata.. . . . .. ... '..: '.
Wichner, Geschichtedes Benediktiner-Stiftes Admont, 3 volI., Adrnont 1874-78:2, p.285, che : 3:3Le )e~i molt? interessanti diErben, DasPrivilegiul11, p. 5 seg., sui dettati rislentiai
Ficker cita spiegandoli per diversamente, pe~ch presuppone la stesura di una minuta. P11!?1 anru di FedencoI nontengono conto della scrittura; D'altro canto Sc1J.um, neltestoa
306 Cfr. ad es.-DD O I, n. 37, e, su questo, i commenti inSickel, Beitriige, 7, p:719, con KUiA, fase 1O,puravend01ato Un.certo contributo sui caratteri estrinseci dei diplomi svevi
del XII sec.; ha per trattato per lo pi solo superficialmente i dettati;L .. . ... ....../)
nt.1;DD O I;n.97,152,174, 175,221,224 e324. .
307 Nei JabrbUcher Konrads IL, 2, p. 452 seg., ho trattato a fondo di un caso particolar- . 314Philippi, c1J.e in parecch;i passi del suo scritto sulla cancelleria di Federico il pare.cOll-
slderare la stesura regolare di minute come una regola fissa, nonsL~occupatoin rn~do
lI1ent~interessante(DD K i l , n . 8 9 ) . . . / ,..
308 Cfr. anche Sickl; Beitr.i'ge; 6, p. 425; Sickel, Erkliir~~g,p.268;Sickel,KUiA,fasc.7, aPr:rofo~dito dei. ~ett~ti. Per la questione che qui interessa importante qUanto espone sulla
reg1st,azIOne (Philippl; Zur.Geschichte., p. 32segJ c1J.e egli, a differenza di Ficke" Beitra'ge,2,
tav. lle 16, testo, p,170el79. .. .. '.. . " p. 37seg., fa avvenire dagli. originali, non dalle minute (cfr. ancheHeckel,DasJiziltScheu~d
_.309 Cos che dunque si indicava lapromulgatio ad eS..con notum sitetc.,o noverzntetc.,.la
sanioconsi quis etc.; oquod qui etc., la corroboratiocon et ut haec etc..? oquod Uteer~LUS pa'pstliche Regz'.l'terwsen,p.452); invece solo in parte concordo con le sue tesi circa l'iter
delladocument~iClne(Philippi,ibid., p;.34). .... ..... . . . . ...
(verius) etc.Unasomolto caratteristico quello diDD H II,n,333.n documento fu SCrItto
di
daGB da llIlalI1inutadi EC;solola formula corroboratio, non conformeallo stiledique- 315 Nel regolar;nento di cancelleria non sitrova (comeinvecescriyePhilippi, ibid.;p. .33)
che solo ~ luned,iLmercoled e il venerdi "si assegnavano le minute per}a redazione":..
144
st'ultimo, ma a quello del primo: dunque sicuramente mancava nella miilUta.. .. . ..' .. .
31(; Wrnkelmann;Acta Imperii, l, p. 736: ".scribentur responsa litt~raflJ.ffi in t~rgocuiusli
143 310 Ci sicuro inDDKII, n. 89, e perci probabile anc1J.e per moltlaltrIdoc~entl
nei quali il luogo dell'azione, o dell'ordine di documentazione.seguito all'az~one, unito ~ bet, prputsUlllffiatimnotariis dari poterit intellectus". Nel1epetizioni l'espressione non .cos
indicazioni cronologiche che si riferiscono a stadi succssivi della documentaZIOne. il caso di precisa, ma la procedura era certamente la stessa; .' "'"
- '-',
800 Minute per documenti regi
Minute per documenti regi 801
di tempo i notai consegnavano le stesure a buono, che, dopo esse:e.staie
te di documenti di Carlo IV del 1366 e del 1372 sono state trovate recente-
approvate dai funzionari superiori della cancelleria, an~av~no all'UfflC~O de~
mente in unvolume miscellaneo dell'Archivio di Stato di Vienna provenien"
sigillo per essere subito dopo consegnate a ~~no o l1~vlate.LfunzIOnan
te dalla cancelleria.di questo imperatore e compilato probabilmente dal suo
superiori procedevano dunque solo a una reVISIOne del munda, nondell~
cancelliere Giovanni, vescovo di Olmiitz,321 Analogamente ai registri di
eventuali minute' se i notai stendevano minute complete, cosa cheonon e
Ludovico il.Bavaro, anche in quelli di Sigismondo, Alberto II e Fedrico III
accertabile, lofa~evano soltanto per conto loro e la minutazionenon ~osti
tuisce alcuno stadio dell'attivit di documentazione del quale dobbIamo
fu:on.oatta~cat~ m~~tedi document~,322 ed ben noto che negli archivi
prInCIpeschl e CIttadinI del XV secolo SI conservano non poche minute dalle 146
tenere conto. Le istruzioni scritte e sommarie sul contenuto oggettivo del
forme.pi disparate. m Infine i registri di Ludovco il Bavaro' di Carlo IVe
documento da preparare venivano date ai notai contetnporaneamente~'or
dei suoi successori nell'Impero, e quelli dei prinipi ecclesia~ticie laici dei
dine di documentazione' la fase successiva dell'attivit di doc,umentflzlOne
secoli XIV e xv, forniscono non solo numerose copie eseguite sulla base di
che riusciamo a individu~re J'immediataproduzionedelmunam..E per
minute; ma gli stessi registri furono, talvolta utilizzati perannorarvii primi
sicuro che i grossatori dei documenti erano di 's~litoglist<:ssi~otaic~~ne abbozzi dei documenti.m
procuravano la stesura; secondo il regolamento di cancell~nadi~ed~ncon
non aveva luogo una divisione del lavoro, iquale sopra abblamoVlsto.almeno
per un certo numero di documenti, per cui un notaio stendeva il dettato e
un altro il mundum. 317 dO~~lIl~nti'di L~dovico
dei il Bavaro, Bohmer, Regesta LudoviciBavari; n. 473-478, chepre~
145 SecLvolgiamo ora ai secoli XIV e XV, cons~atiamo~h~ 9i.t;>ervenu!a sentan() nUITIerose correzioni. f. 95: foglio cartaceo con rninlltac()ntenet,lte. c()rrezioni sIlili
qualche minuta di documenti regi. tra.~ m~tenale arc~lVl.s~lcorm:asto.In appo~ate ~ B?hmer~ RegestaLudovici ~avari, n. 914, eccTraleminuteproc!0tte s'allecl\n-
Italia alla morte di Enrico VII. Per lo pI SI tratta perodilmbrevlature o cel1ene pnnclpeschenel XIV sec. di particolare interesseilmimoscrittocOInpilato, d
minute dei notaiamerali318 chevenivano trattate conformemente all'uso,~a ~odo1f~ Losse,.notaio e officia1zS.dell'arcivescovo Baldovino di Treviri,che, accanto a origina-
li ~. cop1e,contlene numerosemmute composte da Losse: c()nservato oggi nell'archivio di
noi gi noto, dei notai italiani: A Torino O' a Pisa sond state r~venute.s<:lo RaI'JTIstadt, cfr.]. Ficker, ?ur Geshichte des Kurvereineszu Rense, S!3 der \WenerAkademi
poche minute alla cui stesura partecip l~ cal1;celleria.~19P.ossediamo po~ SIn- dsr Wissen~c~aften, lUI??), p,q7J:71O:'679seg"eLPriesack-J. Sch:'Yalm, Das
gole minute provenienti dalla cancellena dI Lt;tdoVICO ~ B~varo edl .suo Sonceptbuch des RudolfLosse~ WZ,8 (1889); p.~l-91 ." ......... .. . .. ..' .. .. . . .
..m ..

'.. '., 32l Cfr. S.~.teinherz, Die'Beziehung'in Ludwlgs1.iJon Ungrn zKarlIV.ILDiIahr


figlio Ludovico il Vecchio che furono attaccate a1lororegl~tn)2?Duemmu-
1358-1!73,MIOG, 9 (1888), p. 529-637: 7. Aut Jer Kanzlei KarlsIV. ,p.6l5-62l;;UnadelI
due mlllute,fu ,abbozzata,coll fortiab,reviazioni dell'escatoc9119, da, unfunzionoario,venre
cor~etta s'a ,un secopd9.fliIlziollario wima che le. si apponSssero i noIlli deitestIl0ni eIa
" 317Lo stesso v~e per il regolamento della cancelleria angio~a(clr. capitolose~~i:lt. s'atazion~,e,unt~f0ft1)lzi6nrioleo3.ggillIlse iI} bas~oJa notadisottosrizione. L'alt:rninui~
1408; Wmke1mang,.Actalmperii, 1, p: 739; e sul precedente penodonormanno cfr., il caplto-
non presenta alcuna nota di cnc~eria ma numerose correzioni. '.' '. ... .. '. ....
lo settimo). Le ragioni pe-le quali K.A. ~ehr, Die Urkunde~, p. 126, nt. 5, supponeP.e,riqu~' 322 Riproduzioni 'di minute di .Sigismondo si trovanoiriChroust, MonuinlitapaVtlo-
sto 'periodo la stesura di minute, peraltro mcomplete,non 1lll sembrano del tu~o ,convm~entl. graphica, 1, fasc.13, tav. 3 eJav. 7, inoltre inKUiA, fasc.'! 1;.tav. 23 b i ei. in Arndt"T1 gl;
Schrifttafeln, 2; n; 67; riproduzioni di minute tratte dai minutari di Massirniliano son in
Diversa per la situazione sotto Carlo I,agi~dicare.dalsuo r.~gol:u:nent?&cancellenad~l Chroust, ibid., l,fasc. 13, tav.8 e 9.- Mintlte di lettere di Federico III furono inserite anche
1268 (Winke1mann,ibid.,.l,.p. 740.s'eg.): QUI non sl.parlap~u?i ~.resp~ms~ :,e~gato zn 146
dal segretario della sua cancelleria, Enea Silvio Piccolomini,nella raccolta della propria corri-
tergo; gli scritti pervenuti vengono trasmessi ai funzionari s~per~o~ldel.s~goli~lcl,.il pro~?
notario i magistridusticiarii .i magistri racionales, ecc., affmcheli sbnghmo; il proton~tano spondenza (cfr. Wolkan, Der Briefwechsel, voI. 2). DLparticolare interesse Jalettera al l'
dispon~ sempre di due scrittori perla stesura delle minute eodeLmunda ("pi~n?tandis.et LadislaodiPolonia, ivi pubbl. p. 49,n.27, su cui O,Hufnagel, MIOG,3L(1910),p:)~0
grossandis litteris"): Non dubito che qui abbia influito. il modello della prassl.burocratlca 33.7, hafotnito ul.teriori dati, Secondo quest'ultimo il cancelIiereSchlickabbzzprima una
delIa cancelIeriapontificia:' "/ mmuta tedesca di questa lettera e poi una latina;' diede quindi quest'ultima ad Enea Silvio
145 con l'annotazione: "dolnine Enea, aptetis hoc ornatius, effectu non mutato". Enea Silvio pro"
318 Cfr. ilapitolo settimo:, '. '. .' . dusse allora la minuta definitiva in uno stile pi ornato. Cfr. Lindner, Das Urkundenwesen
. 319 Tra ques~e rientrano MGH, Constitutiones, 4, p.. 522,nt.*;p;7~7,n075l(~nast.esura KarlsIV"p. 149seg.; See1iger, Registerfiihrung, p:320 seg.Perleminutedi EnrieoVII,Carlo
a buono trasformata inlninuta); p, 1024, n; 985. I pezzlconservatl a Pisa, e1encatl.daFlcker~
Iv, Venceslaoe Sigismondo si . tramandata l'espressione notula'(cfr. MGH; .constitutiones;
DieUberreste;pi158, sono copie di documenti di Enric? tratte~utenelI~~anc~ena, come Si
deduce dal materiale scrittorio (pergamena; l, per lemmute; SI faceva 111 q)lellepoca preva- 4, p. 560,n.599; p.582,n. 619, e passim;inoltreLindner,ibid., p"l,'?O,Lindner,Kanz/ei
KonigsWenzel, p. 167, eHuber, Die Regesten, n.6l93). >,
o.c ; .. 0.:
% '

lentemente uso di carta) e dalla mancanza di correzioni. .


320 Liber privilegiorum, n.25, ne1Reichsarchivdi ,Monaco, f.70: mmutadi,Llld?:nco il
323 Sulle minute nella can,cellena brandeburghese cfr. ad es. Lewinski, Brandenburgische
Kanzlei, p.ll9 sego
Vecchio con la nota di cancelleria: "tegistretur de verbo ad verbum "T 1areglstrazlOne fu ...... ,324 Cos ad es. gi il sopra menzionato Liber privilegioruin, n. 25: Verso lafme deLvolume
omessa o piuttosto, invece di effettuarla, fu attaccato il foglio al!egistro. TI fog?<: pergll!lJ'ena- vLsonoregistraie .minute diLudovicoil Vecchio (cfrda riproduzione di tali riiinutein
ceo presenta molte correzioni di prima mano. ff. 73-75:'t~foglimembranacel conle mmute Chroust, Monumenta palaeographica, 1, fasc. 2, tav: lO). .
o '.
802 Minute per documenti regi Minute per documenti regi 803
. Se dunque l'uso di stendere le minute ebbe senza dubbioU?'amp.ia~, o aggiunta talvolta dalla mano del minutante stesso ma con altro in-
sione, non si pu tuttavia senz'al~r?conclude~e che l~ pr~duzlone&mill.u~e chiostr?,m talvolta dalla mano di un altro funzionario,probabilmentedel
avvenisse regolarmente e per tuttI! documentI. Non Sll?uo ?~gar.e la p.osslbl: cancel1i~re o del proto~otar~0)~2 Per quanto si riesce a ricavare dalle copie
lit che certi tipi di diplomi (soprattutto conferme di pnvilegl), nel quali de~e. ml?~te passate nel regIstrI, sembra che al tempo di Carlo IV le sotto-
sostanzialmente si doveva solo copiare documenti anteriori e apporvi alcune scnzlOm si trovassero con una certa regolarit sulle minute' Sotto Roberto
formuleJisse iniziali e finali, e che inoltre determinati documenti dal conte- furono pi volte aggiunte solo nel registro, e pare dunque che in questi .casi
nuto meno importante e sempre uguale, ad es. le legittimazioni, 1~ prim~ sup~ mancass~ro an~orasulle minute, e lo stesso sembra valere, a1menoperun
pliche (primae preces), le nomine di notai, l' accoglimen~o nella c~rchl~ del 148
certo penododitempo, anche per le minute di Sigismondo edi Federico III,
familiares ecc.,fossero scritti subito in mundum secondo l formulana.dispo- alle quali per talvolta fu aggiunta la sottoscrizione.m
sizione in cancelleria.m In generale si sar autorizzati a supporre.soltanto che Finora abbiamo parlato soprattutto di quelle minute che furono stese
nel corso di questi due secoli le forme della prassi burocratica si delinearono ne~a cancelleria dell:a.utore. Da sempre, per, la maggior parte di quei trat-
in maniera sempre pi stabile e fissa, e che perci si diffuse semprepianhe tatI(pacta)r~golant~l rapp~rti dei sovranicon i pontefici o con principi
147 l'uso di confezionare minute. Alla fine del Medioevo deve essere stato del ~steno 10calio~onLcomu:m, 0ppl(lre di questitra loro, furono disciplinati
tutto predominante. li regolamento della cancelleria imperiale del 1494326 10 modo sostanzIalmente diverso. E ovvio che tali documenti data la loro
sembra prevedere la stesura di minute per tutti i documenti; stabilisc: cVe l~ rileyanzae>la'portatil necessariamente inerente a ognilorodisposizione,
minute preparate dai segretari devono essereregolarme~t~ S?t~osc~ltte.4al vemvano regolarmente posti in mundum sulla base di minute. Altrettanto
cancelliere.1?rimadiprody.rre il mundum, e che non deves.lgill%Sla+cf~aste evidente per che non si poteva affidare la produzione di queste minute al
sllra a buoniche nopsia stata prima collazionata cop la mIPllta.; ;'c,i personale ordinario di cancelleria, o almeno non solo a esso .anche se alla
Nelle minute del XIV'secQloche conosco non ho potuto finora riscontra- fine toccava a questo la redactio in mundum delle bozze co~c1use. vero
re una sottoscrizione da parte del can cel1ierequale .pre~st~da ques~?r~~Q: piuttosto:che non solo il contenuto ma anche il tepore di tali bozze.veniva
la~ento.327 Solo una volta.su' una delle mlnme lllsente.. l1eL~eglstrP8~ senza dubbio concordato gi nel corso delletratttivedip10maticheprece-
Ludovi:o il Bavaro ho trovato uripezzetto eli cera del sigillo;328 Pllqd~rsisp.t: denti la conclusione di ogni >trattato,334 e gli alti funzionari di cancelleria,
qui si trovasse tU1sigillodi un alto fuzionario dic:apcelleriatn:diante)l q~ale che comunque erano spesso incaricati di missioni diplomatiche, potrebbero
veniva data autorizzazione alla redactz'o in mundum e al complet~mehtodel pur sempre avervi.ollaborato. 335 Dato che tali bozze furonoH conservate
documento. N elXVsecolo .sull~ minute. di Sigismondoe~i.Fed~tic? II~
cOll1P~re invf:cefr.eqtleny~rp-e~te, anche se?()n reg()lalIlente;J~j~0~t,~cFi:z,i8~
ne del protonotano~ Nel secoliXI\T.~ x.y 1afatmp.. <::.L<::stensl()I1.~d<W~ll1,1pll!
te pon sono.aD.coraperfettamente stabili. In particolare1eJormule:deLproto- 33l Cos ad es. in Bi:ihmer, Regesta Ludovici Bavarz; n. 473, 476, 478 e 914.
collo sono abbreviate in modo disuguale;329 la. datazione
_..'. ,..-: ..-..
o ITla:i1ca
-.....
deltuttq33?
._0.... ,_'o :,. -,':_ .._..
-.0"_-'-::;.~'J
mCr. Lindner, Das Urkundenwesen Karls IV, p. 149 sego Cfr. anche l'indid12:ione del-
l'anno nella minuta in Chroust, Monumenta palaeographica, 1, fasc. 13, tav. 3.
333 Cfr.Seeliger, Register/uhrung, p. 333 sego >.'
148
334 Cfr. le argomentazioni diSickel, Dasprz'vilegium Otto L,p. 84seg. e p.166 seg.,si
tr~ttati. pi~ antichi degli imperatori con la Curia romana; dr.. poLFanta, Vertra~e de; Kaiser
325 Cfr. Lin&er;DasUrkundenwesen Karls IV, p. 148. .... .... . < / ' 0 mtt Venedt~,~. 104 sego e p. 112~ e, su altri trattati antichi a partire dal periodomerovingio,
147 326 Posse;Privaturkunden,p.205, 2e 3; Seeliger, Ordnungder Reichskanzlei1494,p!'2
cfr.F~ta, tbid.;p. 113 seg;Cfr. moltre Bresslau-Sickel, Wormser Concordat,p. 116 seg., sui
seg.;cfr. anche il regolamento di cancelleriaped domini ereditari di Massiinilianolin Adler, progettlperun trattato nel 1119 eiltrattato del 1122 tra Enrico V e la Curia romaria;P.
Zentralverwaltung,p.514.. . KclJr, Der Vertragvon Anagniim ]ahre 1176, NA, 13(1888), p; 75-118 su alcurii trattatii
327 li trattato del re Venceslao con Riccardod'Inghilterra, collazionatoesottoscritto'd,tl
FedericoL-Su abbozzLdi trattati in generale cfr.. Ficker, Beitriige, 2,p. 45seg; Un caso
protonotario (dr. Lindner, Kanzlei K6nigs Wenzel; p.167), non autrizzaasupporr~la stessa molto istruttivo di questo tipo stato illustrato da KAKehr, Friedensurkunde, p.758 sego
cosa per altri doumenti dell'e. ' . . :. . . .........., .... '...........:. .......: Funzionari della. cancelleria siciliana eserCitarono ,un'influenza'chiaramente documentabile
328 Liber privilgiorum,. n. 25 nel Reichsarchiv di Monaco, t 84v; su' alcune osservaZIonI
sulla. composi~ioned:l~r~v:ilegio~i Federico I del 1177 relativo alla conclusione della tregua
analoghe di Grauert fatte in relazione alle stesure a buono cfr. pi avanti. . .:.> . con il re Gughelmo diSIcilia e scntto dal protonotario imperiale Wortwinus:essi ne prepara-
~29'NellaminutaoriginalediLudovico il Vecchio (cfr. sopra, nt. 320) anc~e il tItolo tono senza dubbio la minuta. '..' . .
riportato per intero. ...... .335 Dalla redazione del concordato di.Worms del 1122 si pu scorgere chiaramente che
3,lCos ad es. nelle minute di Bi:ihmer, Regesta LudoviciBavari,.n. 474, 475 e 477, e nelle pOI, al momentodellaredactio inmundum, il funzionario di cancelleria che neera.incaricato
minute di Sigismondo (cfr. Lindner, Das Urkundenwesen .Karls: IV.; p.' 14:); e. inoltre anche poteva formulare singole espressioni non attinenti al merito del documeri.to e conformi allo
nella minuta di Federico ID in Chroust,Monumentapall!K!.~~apkica,1,fasc.13, tav.7. stile della cancelleria (dr. Eresslau:Sickel, Wormser Concordat, p.121).
804 Minute per documenti regi Minute per documenti pontifici 805

negli archivi delle parti stipulanti il trattato e vennero spesso copiate da sto~ un tale ampliamento di privilegi alle citt. Solo al termine di lunghi dibattiti
riografi, giuristi o uomini politici, si sono conservati alcuni testi 0~iginari336 e tra i rappresentati della citt e i consiglieri del re, questi prese una decisione
149 copie derivate da questi337 risalenti a un'epoca dalla quale non cuono per, che, come sembra, fu favorevole a Strasburgo.340
venute minute di documenti di altro genere.
Nel Medioevo per, anche prescindendo da tali abbozzi di trattati,le . A pa.rte alcune efc~zioni isolate, nella c an c e Il e r i a p a p a l e non
minute di documenti dei re o dei principi furono spesso prodotte non da slperm1se,alle parti d1 collaborare alla stesura delleminute.341 Non si pu
funzionari dell'autore. Se in precedenza abbiamo vist0 338 che dalla fine del- per dubitare che qui gi nel periodo pi antico vi fosse la consuetudine di
l'epoca carolingia in poi talvolta, e in certi periodip~r!ino ab?asta.nza ~pes n~n scrive~e su~ito in mundum j documenti,madi stenderne prima le
so la cancelleria affidava ai destinatari dei document1 il comp1todi redigere mu:ute. E.!nfat~r, anche ~etutto quanto sappiamo sui registri papali del
addirittura in tutto o in parte le stesure a buono, non do?bian:o all?ra m~ra perlOdoplU'ant1cononc1 consente pi di trarre alcuna conclusione certa
vigliarci.del fatto che altrettanto frequentemente coloro 1.qu~hd~slderavan~ circa l~es~stenza ~i minute, perch, come abbiamo gi visto,~4,2le ricerch pi
ottenere un documento. regio, rivestissero' subito le loro nch1este m forn:a, di recent1 Cl hanno mdotto a congetturare che le registrazioni venissero disoli_,
minuta da volgere poi soltanto in. mundum nella cancelleria.Come.abb1am~ to effettuate dagli riginali, tuttavia, almeno per il pontificato di Giovanni
gi'osservato,si sonocoflservate fino, a~ oggi .alcunedi~ue~te.mmuted~l VII! e p~rquello. di qregorio VII, e dunque probabilmente anche per iI
destinatari e molto spesso una formulazlOne d1versadag~ USI d1 can~eller:-a perlodo llltermedio,blsogna supporre che la registrazione avvenisse dalle
permette di riconoscere l'origine dei documenti ingrossatl daunfunz10nano min.ute~,E se perci, almeno per il periodo a partire. dalla fine del IX secOlo,
di quest'ultima sulla base di una minut.a inoltrata dalla~arte.339 ,,'. .. . a?b~a!ll0 le prove della stesur~ r~golare di minute nella cancelleriapapale,
, Non sempre del resto lacancellena accettav.a senz altroquestotlp0c!i diff1cIle allor~che t~euso Sl slaaffermatosolo da quell.'epoca,.mentre
minutepresentat~dai.petentie. nel tardoMedioevoebbero, spesso}u~go m~ltop):o~abile c.~efls~gaa l;1lla pratica in vigore fin dai tempi ntichi,
lunghe trattative, tanto pi quando l'is~anza~rapres~nt3:tada~J:>f1?c1pe Nel perlodo plU ant1co e fino al secoloXI laproduzionedelleminute343 151
influente o da. una citt famosa.PossediamoinformaZlOnL dettagliate mtor o fu forse affidata spesso agli stessi funzionari cui incombeva anche 1'obbligo
no~i}queste trattative per l'anno. 1400,quandobcittdiStrasborg.o .chies~
150 al re RobertoJai~onferma'dei suoi, privilegi:Ja minuta (Nottel) eS1blta ,dal
suoi rappresep.tantLsuscit critiche perch i diritti della ~itt.vi:ef~no ~tati
ampliati molto oltre la misura contenuta nei documenti antenon,e il re ?49 RTA, 4,p. 193seg,e p. 197.-Sipotr anche,notareche.a1rgorgento dell'elezione di 150
aveva poco prima promesso ai principi elettori che non avrebbe approvato i\lbertolli principi. el~ttori manifestaro~b il desideri(,di.acquis!areinp~en~asulladefinizione
ciel' tenore delleconIerme di privilegi, soprattul1?pei: le citt, p1ediaritl'inVio a coi1:eli loro
rappresentanti perl1lanenti e ivi residenti(cfr.A1tinatin,Wahl AlbrehtSlL,p. 40; 43, 8486).
341 Naturalnentele ~o~.e cambiano pe~;i trattati. Cosades.h,edazionepapaledel con-
cordato del 1122, propnocome quella regIa, fu decisa nel corsodelietrattativediWorrns "~.
336 Cfr. sopra,nt. 204. . .. . . . . Y "; . . ... QYantoalre~to, ~olo per hmetd~l see; XI possediam,o sertiindizidaiguali possilUl1o <:o~
149 337Cos ad es. gi le bozze del trattato del 1119 secondojlraccon~o.dl.Hes~o (cfr. eludere che SI affidasse alle parti la produzione di minute perdoctn.nti pontifici(Cfr.capi~
Bresslau-Sickel WormserConcordat, p. 118). Esempi risalenti a epocapostenore,facihIlente tolo sesto). . " C ' " ' , / : " . "c
moltipli~~bjli, ;ono)n Ficker, Beitriige, 2, p. 45 seg.; cfr.l'edizione delleC01istituti~nesetacta 342 Cfr. capitolo quarto.
publicadeiMGH:.i ' . . ' ..... '.. ,,' . 343 Ci che chiamiamo minuta nel secolo XlII veniva denominato nota nella cancelleria 151
338 Cfr. capitolo settimo. .'.' .... . .. , . " '. ' . . pap~e (~fr. Chro.ni~on abbatt~e.de Evesham, a. 1205, ed. Macray, p. 170, eledisj:>osiiioni
339 Cfr. capitolo settimo,. e sopra, nt.270. Ivi sono citati solo esempI del pe~~odoalt()me degliordinamentt di cancelle!la.m Tangl,Die piipstlichen KeJnzleiordnungen, p.54, 9,p.60,
dioevale. Per i secoli successivileminute dei destinatari a noi giuntesonoplU, numeros~; 4ep. 66,9).Ancheuna mmuta abbozzata alla corte di Clemente V,per un documento
menzioner qui un solo pezzo particolarmente interessante,.la minuta :diu~ doc~men!o di che avrebbe dovuto essere emesso da Filippo IV di Franda vienedefmitamdta-(Schwaln,
Ludvicoil Bavaro perI'Ordine TeutoiIico, che fu a~boz~ata ~ellacanc~lleI?-,~dell Ordine e N~ue Aktenstiicke,.p,. 228), e da questo deriva l'espressione litterasnotare per la bozza di una
provvista dei sigillidelGranMae~tr? e c\~ duca Enncodi BaV1~r~, ~cheglimteressa~o:alla n: muta . Tale defmlzlOne vale ~cora al tempo di GiovanbiXXII (Tangl, ibid.,p..92seg.) e la
redazione; dopo chela canceller;a J?1penaleaveva p~odo!to 10~lglnale,da.ques1an:muta, rrnvengo _anc.ora. ne113?6(Go~er, A~s der Kanzlei derPiipste, p. 304 e 308); nelle regole di
quest'ultima deve essere stata restItuIta al Maestro dell Ordine assIeme all or:g~ale eslt~ova cancellena di GlOvanru Jqill il termme minu~a deriva certamente dal rimanggiamento ciii
ora nell'Archivio di Stato di Konigsberg. Nella minuta mancano la formruadi corroboratto,Ja furono sottoposte le vecchIe regole al tempo di Gregorio. Xl. Trovo perla primavolia docu-
datazione e la riga del signum, che furono poi aggiun~e solo sull'origin~e.Cfr.J .von P~ugk mntata l'espressione minuta nei minutari.di Innocenzo VI (Werunsky Romische Berichte
Harttung,Der]ohanniter-und der DeutscheOrden tm KamPfeLudw/~sdes Bayernm~t der IIL, p..141); cfr. anchel'inve~tario del 1369 (Goller, ibid., p.311) ~ la costituzione: di
Kurie, Leipzig 1900; p; 187 seg.; A Werminghoff, Die Urkunden Ludwtgs des Bayern fur den Gr~gono. Xl del 1372 .(Tangl,lb~d., p. 126, n. 20). Pu darsi d'altronde che per un certo
Hochmeister des Deutschen Ordens vom Jahre 1~37, AfU;9:,,(1914),p. 21-40:26.. penodo sIa stata usata sIa la vecchIa chela nuova denominazione.
806 Minute per documenti pontifici Minute per documenti pOlitifici 807

di redigere le stesure a buono;344 pi tardi per, almeno dal XIII secolo in Malgrado questa organizzazione, per, fino al XIV secolo inoltrato nella
poi,345 ie funzioni della minutazione e della redactio in mundum, come cancelleria papale ogni tanto si rinunci a stendere una minuta intera.
abbiamo visto furono affidate di norma a funzionari diversi. 346 Nel XIII Quando infat! dov.eva essere emesso un documento confirmatorio, che in
secolo le minu'te per le questioni di grazia e di giustizia venivano stese dai sostanza doveva ripetere il tenore del privilegio o della lettera da confermare,
notai o dai loro abbreviatori sulla base delle suppliche approvate dal papa o spesso si utilizz direttamente come minuta 1'originale o una copIa di questo
dal vicecancelliere e, dopo la revisione eseguita dal corrector litterarum apo- docuniento anteriore per il nuovo che doveva essere emesso; le modifiche da
stolicarum, venivano rimesse agli scrittori per la stesura a buono; Nel XIV apportare al tenore del documento anteriore venivano poi o inserite in que-
secolo i notai e i loro abbreviatori stendevano ormai soltantole minute delle sto o annotate al suo margine o sul verso, oppure venivano anchesegnate sul
litterae de iustitia, mentre le litterae de gratia erano abbozzate dagliabbre- fogli dipergamena destinato al documento nuovo e consegnato allo scrittoc
viatori della cancelleria. Per il periodo pi antico non possediamo inforinac re incaricato della redactio in mundum insieme al documento da confermare..
zioni precise sulla produzione di minute per i documentieleJettereaventia qi l?er ~ secolo XI conosci~mo u.n caso singolare di questo tipo. Di un pri,
oggetto questioni curiali e non emesse dietro richiesta di unpetente (quelle vileglO di Benedetto IX per il capItolo cattedrale diFirenzesiconsetYanel-
che successivamente vennero chiamate litterae de curia) O'Certamentein tutte l'archivio del capitolo una copia che fu corretta e trasformata in una minuta
le epoche. avvenne che i pontefici stessi abbiano composto minute per lett:e~ per un privilegio di Leone IX, e fu lo stesso cancelliere Leone' a eseguire
re particolarmente importanti o relative a loro questioni personali, ma ci quelle correzioni.' La minuta prodotta in questo modo fu utilizzata nella
attestato solo di rado. Nel registro di GregorioVrr alClmi scritti nati inqec redazione del privilegio di Leone IX, il cui originale esiste ancora oggi, ma il 153
sto modo furono' contrassegnati con 1'annotazione Dictatus papae, che per f~zio~ariodi cancelleria' che la produsse si permise alcune vriantiortogra-
152 non affatto aggiunta a tutti i pezzi composti dal pontefice: come ha'diii:lo~ fIche nS'pettoal.. ~uo modello, einoltre nell'originaleifuinseritoun:passo
strato una ricerca recente, il numero delle lettere stese in tutto in parte da mancilnteniCllam1IJutae tratto da un documento di donazione de1vescovp di
Gregorio invece molto pi grande del numero di quellechevengonodefi- 'Firenze)52 Nei secoli XII e XIIlavvennemoltospess0353 chetali originali
rtiteesplicitamente come suoi dettati.3 47 Nel XIII secolo BerardodiNapoli o copie di documenti pontifici, pi o meno modificati, m~talvoltaa1lche
annot espressamente su alcuni scritti inseriti nella sua raccolta di lettere non tocatiperrtiente,354 siano stati usati come minute perleconfirfrzatio-
che lo stesso papa Clemente IV li avrebbe composti.3 48 E in altri casi anche
membri del collegio cardinalizio o alti funzionari di superiori uffici~rntllini
strativi, non appartenenti alla cancell~ria,presero certa1Ilellteparte.alla:ste~
sura ditali. impol1anti80cumeriti.349 Maip ge!le~alenegli~titlf.i,seC()liiq$\ .' .. 35ZCfr.Kehr, IJiplomatische Miszellen. I, p: 496seg;con. ~.franunento-f~csitTIi~tcl~lla t53
Medioevo la minlltazione di liite~aede curia edi littera~ sereta,coIIie cop! corretta." }.von Pflllgk-Harttung,Daszu/?lQriguzle geJ.OandelteJ(.(juzept einq,P,fflte
Ca'!ts II.,HV,. 3 (190m, p.2~4-2~6, :vorrebbe constatare un. caso anaIogoinunprivilegio'c!i
anche.deiprevi,;.competeva ai segretarI papali,350' che peri:alvoltasiseMva~ CaIlis~0I.I p~r il.rn.onastero diSprmg1ersbach (Jaff-L. 677S).Ma poich qui, aIrn.eno;~~cQn-
no anche in questo dell'aiuto' di altri funzionari: alla fine del Medioevo dole mdicazlOlll diPflugk-Harttung, sembra non'visianocor~ezioni, manca dunque proprio
costr().quasi ()Hsicuravano pi di stendere le lz"tteraed~gratfa;perleqllil1i l'elemento pi sicuro che per lo pi consente di individurencerti=zza linanirita., ,;~;'
riscuotevano lell tasse. 351" . " . ..'. '. . : . 353 Esempi sit~ovano.inKehr,Die Minuten vonPassignano;:p; 10 seg;; Giiller;Ausdey
Kanzleider Piipste, p.: 306 d08, nt. 2; P.M. Baumgarten; KleznediplomatiScheBeitriige;RQ,
21( 190,7),p. 143-149 "c~m~s~erv~zio~ considerevoli sull'intero procedimento. dnquesta
categonanentra anche ilpnvileglO di Innocenzo IV del 9 agosto 1253,' riprodtto.da G.
Cozza-Luzi, Un autografo di Innocenzo IVe memorie di Santa Chiara d'Assisi,in Dissertazioni
344 Aqliesta conclusione portano le mie rieerchesu scrittori e dettatori, che possono della pontificia accademia diarcheologia, ser.2,6,Roma 1896,p.2MO, con lenotemarginaIi
effettuarsi"anche su documenti in' copia data la consuetudine di nominare gli scrittori, ma la provenieIlti probabilmente da un aIto funzionario della cancelleria e contnentil'ordine,di
certezza dei lrofisuItati pregiudicata daI frequente ricorrere degli stessi nomi .(Pietr, documentazione "ad instadiat S. e "ex causis manifestis roihi etprotectbri fiatadinstar'~;
Benedetto, Stefano eaItri ancora). Cfr. per anche Kehr, Scriniumuild palatium,p.8V che Cozza-Luzi, ibid., p. 27 seg., ha del tutto frainteso e che gli hannooffertol'occasione.pr
. .3'15; Per il XILsec..cfr. il capitolo sesto con' la nt; 449. inventare una novella ~entirnentale sui rapporti di Innocnzo IV con santa Chiara.
)46 Cfr. capitolo.sesto> '. . 354 Anche al di fuori della cancelleria si ricorse spesso a documenti originaIiper laconfe-
152 347 Cfr. O.BlauI, Studien zum Register Gregors VII, AfU, 4 (1912), pd13-228. zionedi minute;"Su un caso interessante verificatosi aMinden.aIla fine del XIII sec. cfr.
348 KaItenbrunner, Romische Studien. IIUI., p. 35. . ........ .so~ra, nt:203.Nella cancelleria imperiale un documento di Federico 1 (Stumpf,eDie
349 Sulla pattecipazione del camerario ad aIcune lettere di Clemente V ai sovrani della Relch~kanzler; n.4567 a ) potrebbe essere stato trasformato in minuta per undipll'macli
Germania e della Francia cfr. Schwalm, Neue Aktenstiicke, .p. 221 seg FederICO II(BFW; n.1643) (cfr. Stumpf,Actaimperii;p. 552;nt.l).Tuttavia questidocu-
350 Cfr. Giiller, Aus der Kanzlei der Piipste, p. 316seg. menti necessitano di ulteriori studi. H.' Sirnonsfeld, UrkundenFriedricbRotbarts in Italin,
351 Cfr. capitolo sesto. " SB der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, 1905, p. 711748: 711, definisce copia del
"-.
808 Minute per documenti pontifici Minute per documentipontifici 809

154 nes. 355 Per il resto non ci sono pervenute minute di documenti pontifici alto- Elenche:- dunque qu di seguito le minute .papali dei secoli XII eXIII 155
medioevali, e, almeno quanto ai privilegi,356 non abbiamo alcun indizio che che possediam~)60 Dall'antico archivio. del monastero di Passignano si sono
ci permetta' di dare un giudizio certo sulla loro ampiezza e sulla loro fattura. con~ervate ~ F1r~nze q~indici minute di lettere di Alessandro III, poi la
Anche per i secoli XII e XIII non possediamo ancora minute di privilegi; da copIa autentIca di una mmuta del tempo di Celestino III 361 che un notaio di
questi due secoli ci pervenuto per un certo numero di minute di mandati questo pontefice consegn al copista, infine una minu'ta di una littera. de
papali edi litteraede iustitia. Sono tutte conservate negli archivi deidesdna- i~stitia de~'in~z.iodel XIILsecolo)62 Oltre a ci ci giuntala minuta di una
tari,357 fatto ancora pi singolare in quanto per il secolo successivo non lzttera de zustztza, forse di Alessandro III, che fu incollata nel cartulario del
dato osservare un fenomeno simile, e anzi le minute a noi note del XIV seco- monastero di Subiaco, il Registrum Sublacense;363 infine nell'archivio arcivec
lo' di litterae de gratia,' deiustitia, e anche de curia esecretae proverigon scovile di Ravenna sono due minute di litterae d iustitia' di Bonifacio VIII
esclusivamente dall'archivio pontificio O' dal possesso di un funzionario che. potrebbere risalire all'incirca al i299 )64 Tutte. queste'minute hanno un
papale. Per il momento non siamo ancora in grado di stabilire se ci dipende c.ara~ter~ mol~o un~forme: del protocollo iniziale presentano solo i nomI e i
dal fatto che nei secoli XII e XIII nella cancelleriale r1inutevengono trattate tItoli del ~estlllatarI;365la dataZIOne manca sempre; nel 'testo si fa soltanto un
diversamente che nel XIv,358 oppure se si tratta di un pJrcaso.359 cenno a smgole formule; nelle minute che per contenuto e formaapparten~ 156
gono allo stesso gruppo compare talvolta un rinvio dall'una all'altia-alcune
pre~entailonumerose correzioni, altre sono meno corrette; orale co~rezioni
derIvano dalla mano dello stesso scrittore, ora da altra mano; solo raramente
XIII sec. l'esemplare milanese del diploma di Federico I, che Stumpf,purcon qualche dllb- mancano ?e~t'llttole correzioni; le minute sono tuttevergate sufoglidiper~
bio, ritiene essere)m originale. . . ... ... i . .......... . ' : . gamena di dIversa grandezza in una scrittura minuscola frettolosa e con forti
~55 shi~ro che, se documenti gi posti .inmunilum venivanp respintipe[un a qu~cllr
ragi()n ep~ci d()vevano esser riscritti (cfr.capitolsesto), non era necess~r) soIlfezioIar~
r una minuta,' ma era lo stesso doumento dichiarato non v'alido, con le varianti
di 1:1110VO
ncessarie,aservireda modell per la nuova redazione. Ci quanto afferma'l'ordine di can-
celleripegnalato da Giiller,Aus der Kanzleider Piipst~, p. 304,suunorigmaleE2rrettod~ .}~O N~ sono c.o~pres~pat1lralm~nteI.f~utfdi lettere della corrispondenza ufficiaIee 155
1356/57: "Rescribe et serva.pro nota, lacerata prima nota" (cfr. anche Giiller,ibid.~ p. ,3p4,nt. p?liu~a ?el ponteflCl; non potevano mfatu gIungere agli archivi dei destinatarL.Sul carattere
2, e p. 312). Conosco parecchi documenti destinati ad essere riscritti, Oggi conservati di tali mmute nel XIIl sec. ricaviamo intanto qualche iIlformazione dalla raccolta di lettere di
nell'Archivio di Stato di Amburgo; tra questi vi sono le litterae exsecutoriae di Benedetto XII Berardo di Na.p?li ~h~ attinse a quelle minute: in tale raccolta fu inserita peraltro anche una
del 1341,llsateC0ll1e copetta per il manoscritto del formulario di Enric()Busglnf(~ff.l'di modesta quanata di lztteraedegratia e litterae de iustitia.
154 zioriedi Schwalm;Das:Formelbuch,p:. XIX).Udocumento era jIldirizzlltQ:Dilectofilio... 36l~ella forn:ula ~ a.ute~ticazione questo pezzo definit%rma litteral"1!tn; il termine
~r.t;posito ecc1.esiesancte Ma~ie ad Gradus Colr:ien~is". Al dis(j'pra;sitfo.va, sErin~~.'~D*cti.~ for~a nc.orre ~trunenu dI solito. solo nell'accezione di formulario" ma anche nella poesia di
filiis;,;preposltosancte Manead Gradus C()loruellsls et.... sanctl. GereonlS ac sancu Ge()rgu E~ncodiWlfZbur~, vi.218 {ed. H. Grauett, Abhandlungender Bayerischen AkadeIniedet
Coloniensium dec~secc1esiaruriJ.". Al margine annotato che bisogna inserire la formula Wls~~schafi:en, phil.-hlst..Kl., ~7, 1912, p. 74). troviamo l'espressioneformas abreviare.
Quod si non omnes etc., duo etc, Sotto lanota dei costi si trova "R(ecipeHoinquesto caso . .Pubbl. da Kehr, Dze Mznuten von Passzgnano, p. 8 seg., con accurato comment e un
forse rescribe) B.Tesragay;P.Vig.",questo . dunque l'ordine perla resCl"iptio;esulverso facsunile. . .'.' .
delia nuoYll redazione; il cui originale esiste ancora e nel quale si te?ne conto di quelle Corre- . 3.63 Cfr. RegestoSublacense, p. 27 e nL l;P.F..Kehr, Papsturkunden imehembligen
zioni,.si trova corrispondentemente "Ra (=rescripta) B. Tesiagay."T 'documenti cntengono Patrzmonium.uizdim sqdliche,! Toscana, GGN,1901, p. 196-228:224, n. 8; facsimile nell'API, .
ancora alttenote interessanti, sulle quali per non dobbiamo soffermarci inqesta ide. . 2, tav. J9; PedadataZione mi attengo a Kehr, mentre Levi e Monaci collocano lo scritionel
356 Infatti, ireglstri a.noinoti di Giovanni VIII e di Gregori() VII; dai quali .si .potrebbe XII~~ec. (cfr,anche Ht;ckel,Das sizili~cheundp~pstliche Registerwesen, p;494seg;). .<' i, ".
semmai ricavare qualcheconc1usione, contengono quasi senza eccezionesoltanto)ettere; ... .' Pubb!. edescntte da G. LeVI, Due mznute di.lettere di BonifazioVIII,ASRSP,9
35JNel caso delle litterae:de iustitia quelli che le ricevevano non erano necessariamente (1886),p.,621-63.5;Cfr.Heck~,.Das.sizilischeund ppstliche Registerwesen,p. 488 seg.;del
anche coloro ai quali il documento era indirizzato; Queste letterevenivanopiuttostoconse- quale pero non ntengoes~tta l'~poteslche q~este,dueminute siano sei:vite da modellope! le
gnatea color-a favore dei quali erano emesse; eacostorosiaffidavailcompito.ditrasmet- du~ le~te~e traman?ate nel Re~zstres del?oniface. VIII, n. 2898 e 2899. Malgraqole argofuen-
terleo di esibirle ai destinatari;.. . ." ... '. ....... . tazlorudi Heckel, e del tutto unprobabile.cheVi fossero tali rilevanti differenze tra minuta e
358 Che nel XIII sec: le mfrJUte di documenti pontifici potessero pervenire nelle mani. di m.uiJdum, 9ua}.i,dovrebbet co.n~etturarsi in questo caso. Ritengo piuttosto sia molto proba-
procuratori dei destinatari provato dal passo del Chronicon abbatiaedeEveshamcitato da bile.propno Cloche Heckel,zbtd., p. 492,vorrebbeescludere,.che cio le stesre a buono
Tangl, EntuJuif einer Konigsurkunde, p. 358 (cfr. soprai nt. 343); ea ci allude.ancheil testo furono prodotte da a1tre~in.ute, confezionate sulla base di quelle a noi giunte, ma ulterlor-
addotto da Heckel, DelS sizilische und piipstliche Registerwesen, p.A92,.nt;-l, iraito da Tangl, mente.corrette. La sua oblezlOne,che probabilmente le minute non utilizzate non venivano
Die ppstlicheti Kanzleiordnungeti, p. 54,9; ma probabilmente ci srstatopossibile anche conservate, non affatto plausibile (cfr. sopra). . . . . . . . : '.
nelXIVseci, e perci queste fonti da sole non sono in grado di dare una 'spiegazione.esau- 365 ?olo~elle minut~diRavenna troviamo la 10cuzioIieDilectis/ilzis (dilecto/ilio), davanti
rientedel fenomno discusso sopra nel testo. a questi n0rr;t; las.alutat:o manca sempre. Nelle litterae exsecutoriae troviamo talvolta al posto
359 Cfr. pi avanti. del nome del destmatan solo Iud. (Iudici o iudicibus), cfr. pi avanti. 156
810 Minute per documenti ponti/ici Minute per documenti pontifici 811

abbreviazioni, talvolta ognuna per s, talvolta pi minute su un foglio; le quale segue il nome dello seriptor incaricato dellaredaetz"o z"nmundum.
note di cancelleria mancano quasisempre,366 Queste.istruzionidicancelleria provengono per lo pi dal segretario che
Per ilXNsecolo ci pervenuto un numero molto maggiore di,minute aveva steso o corretto la minuta; in casi singoli,per, il segretario rimetteva
per quasi tutti i generi di documenti pontifici, ma di quelle che fino. ~d or~ la minuta al reserz"bendarz"us del collegio degli scrittori, che poi doveva pro-
conosciamo nessuna proviene, come gi stato notato, da un archlVIO del cedere a incaricare uno scrittore; e parimenti a lui incombeva semprela
destinatari. Nell'archivio pontificio sono conservati ancora oggi tredici distribuzione delle minute che non erano state composte dai segretari. Sul
volumi in folio che contengono minute per lettere curiali e segrete del verso delle minute troviamo di solito ancora alcune annotazioni circa la
periodo di Cleniente VI, Innocenzo VI e~regorio .XI, o alm~no prev:Jen- registrazione effettuata sulla loro base. m
temente per questo. tipo di lettere)67 Le mmute, scrItte su fogli~artacel.con A parte queste minute di litterae de curia e litterae seeretae, nell'Archivio
ampio margine, S0110 simili a quelle descritte p.rima, ma se ne differenz~an~ Vaticano, per quanto sppiamo, sono state rinvenute solo tre minute di litte-
per qualche particolare. Contengono il testo mtero; solo le formule fmali rae de .gratia e litterae de iustitz"a372 che sono rimaste dentro i registriproba-
fisse ,sonO talvolta abbreviate. li protocollo iniziale riporta soltanto l'inseripe bilrnentesolo percaso. 373 Invece nei due manoscrittLcitati in precedenza,
tio completa e la parola salutem, omette dunque. per lo pi di m~n~ionareil grazie ai quali la nostra conoscenza delle suppliche del XNsecolo consi- 158
nome del papa; la datazione,fortemente abbreVIata, permette di nconosce c derevolmente migliorata374 , si sono conservate anche numerose minute di
re talvolta un'aggiunta o da parte del minutante, o di un altrofunziona e litterae,de gratz"ae delle relative litterae exsecutoriae, che dunque, come quel-
rio;~68 ogni tanto stata aggiunta la data del giorno, talvoltaariche l'inserip- le suppliche, non pervennero nelle mani dei destinatari bens rimasero pres-
tio da un'altra mano. lltesto mostra parecchie correzioni; in parte di prima so la Curia papale. Per quanto possiamo vedere, risalgono ai pontificati di
157 mano, in' parte' di un funzionario revisore, Le minute', di numerose lettere Gregorio XI e di Clemente VIle corrispondono per molti versi lle minute
aventilo stesso oggetto furono stese sul medesimo foglio; le abbreviazioni per le litteraede euria di cui abbiamo appena parlato, presentano per tra
che compaiono sono le stesse a noi note dai registri papali)69 Sulverso clege loro differenze maggiori che quelle: Sembra chele litteraede gratza e le rela-
minut~,n()viaIllo i~truzioni agli scrittori sul tipo diredaetioin ~undumesul tive exseeutorz"ae siano state per lo pi scritte su un solo foglio di carta, tutta-
i:ermiIle,genel."lmeIlte molto breve, ,entro ilguale d()v'eva118.esegllirJ~i via troviamo anche litterae exsecutoriaesenza la lettera graziosa. Pare chedi
comincinodisolito conllna R, da completarsi nella parqlaRecipe;?70eall~ solito l'abbreviatore responsabile della lettera graziosa che, come abbiamo
gi visto, veniva attaccata alla supplica sulla base della quale era stata prepa-
rata,375vi annotasse sopra il suo nome)76 Alcuni iridizi dimostranoperche
le minute non furono. sempre scrittedagliabbreviatori:sernbrainveceche
366'Sol'~~llIi~dell~ ~ute di Passignano (Kehr, DieMinuten vonPassignanorp: 24,l)'
6) si trova un~tale annotazione, che per non d alcuna informazione suli'i:erburocratic()
nella cancelleria.... >.... , " ,."0 >:,":'-: .
367 Cfr.Weruri;ky, Romische BerichteJII.,p.140 seg,; Ottenthal, Vie Bullenregister,p"
540 seg.; Posse, Privaturkunden, p. 91 seg.; Donabaum, Kladdenbi!de,p. 101 seg.; T~glV1)t scrittori dovevano sigillare le lettere particolarmente riservate quando le rispedivano(cfr.
piipstlichen Register,p;300 seg;; Tomaseth, Registerund Secret're, p.A1T seg:;Goller,'As der Donaba'um, Kltiddenb"nde, p.106 seg.). " _' . '.
Kanzleider,Ppste,p.300seg. Riproduzioni di tali i minute sono inPosse,ibid:,tav.)!.XIV m Su altre annotazioni ricorrenti nelle minute, e talvolta molto interessanti per la cono-
xxv, e inDonabaum,-L'Archivio Vaticano possiede qualche isolata minuta di litterafC,de scenza dell'iter burocratico in casi singoli, cfr. Goller, Aus der,Kanzlei derPapste, p; 313seg,
curia e di litterae seeretae risalenti gi a questo periodo; una minuta interessante di questo 372 Denifle, Specimina, p. 55, ne menziona due de1tempo di Benedetto XII edi
tipo {ancora supergamerial )di un documento di Clemente V'descrit~adaGoller, Innocenzo VI; Tangl, Taxwesen, p. 59, nt. 3, una del periodo di Clemente VI. Non possedia-
Mitteilungen u"d Untersuchungen, p.44 (cfr. anche Schwalm, Neue Aktenstucke, p. 221 seg,). mo ancora una descrizione accurata. di queste minute.,
368 Sulladatzionedei documenti papali dr. piavanti,capitolosedicesimo:,.. '. i"., .373 G. Digard, Ungroupe de "littere notate" dutempsdeBoni/ace VIII, BEC, 48 (1887), p.
369,Cfr.capitoloqmto. . ". " ,../co',C'-" 3717379,ritenne di avere rintracciato alcune minute o copie diminute di Bonifacio 'VIII nel
157
370,Ginella prirria edizione di questo libro osservai e dimostrai chela R deve' essere com' manoscritto parigino lati 4038 B. Ma, secondo me, quanto egli comunica circa la fattura ,delle
pletata cos,eque'stR-integrazione stata ora accolta anche da ,Goller;Aus d er 1'<:.anzlei"d,er copie,di documenti ivi contenute fa escludere questa ipotesi. Ritengo che,talemanoscritto sia 158
Ppste, p: 304 seg., che in fJrecedenza aveva erroneamenteinrerpretato la Kcome abbreVla- un registro speciale ad uso del legato inviato nel 1301 in Ungheria e compilato da diversi
zionedi Rescribe; l!Ilalogamente a Werunsky, Donabaum, e altri, Cfr. capitolo decim(),nt.,63, scrittori che ricorsero a materiale non proveniente dai registri vaticani, bens dagli originali
e pi avanti.llfunzionario che impartiva gli ordini li sottoscriveva o c0tlil s~o nome o'c?n degli scritti ,importanti ai fini della sua legazione. .
una sigla del suo nome, - Quando tali annotazioni di Recipe, come spesso avvIene, compalOc 374 Cfr.ca.pitolo decimo, nt. 41. '.' ' . , '._
no su docUmenti originali, ci si spiega pensando all'uso di originali come minute per kon- 375 Cfr. sopra, capitolo decimo. Talvolta si sono conservati fino ad oggi alcuniresti dei fili
firmatione's dgli stessi, di cui si trattato sopra. Dopo la stesura del mundum le minute cqm: con i quali laJettera era cucita.
poste dai segretari venivano di solito rispedite a questiultif.:1i assieme alle stesure a buono; gli 376 Cfr. capitolo sesto,
"
812 Minute per documenti pontifici Revisione delle minute. Ordine di redigere il mundum 813

costoro si facessero preparare da alcuni aiutanti377 un certo numero di copie . mundum? Che fossero sottoposte a una revisione e correzione nella cancel-
dai formulari, che poi tenevano per cos dire n riserva e nelle quali veniva!l0 leria steSsa nella quale erano state prodotte si ricava sia da quanto stato
lasciati spazi vuoti per i nomi, per le cfre (dove veniva ndicato il reddIto esposto sulla fattura delle mnute d documentimperiaH.e pontifici giunti
annuale di un beneficio da conferire) e per altri dati da stabiHrsi a parte caso fino a noi, sia dalle disposizioni adottate a tale scopo nella cancelleria impec
per caso, cos che gH abbreviatori potevano lmitarsi a correggerequest~tra rale e n quella papale; di cui si gi parlato> Se potessimo dmostrareche
scrizioni talvolta piuttosto mendose, a riempiregHspazi lasciati n bianco e le mnute dovevano anche essere regolarmente, o almeno spesso, presentate
ad aggiungere le date. il materiale n nostro possesso non d permette di sta- e lette al sovrano emittente, e che non potevano senz'altroessere redattin
bilire con scurezza se, oltre alle correzioni apportate dagH abbreviatori alle mundum senza il relativo ordine di questo, d signifcherebbe qualcosa di 160
mnuteabbozzate da loro stessi o da loro autanti, fossero effettuate. ancora essenzialmente diverso da quella revisione effettuata all'interno della cancel-
altre correzioni da parte di un, altro funzionario della cancelleria drang6 leria.3 83 In talun casi ci attestato espHeitamenteed probabile in altri;
159 superiore. Mentre nelle litterae de gratia l'inscriptio, abbreviata come di con- ricordiamo che Ludovicoil Germanico nell'854 si fece mOstrare la minuta
sueto si trova n testa allamnuta, sia che vifosse apposta sndall'nizio, sia per un documento che doveva emettere a favore. di San Gallo;384 abbiamo
che vi fosse aggiunta successivamente, le minute delle litteraeexsecutoria(! notizia che papa Martino IV diede la sua approvazione alla minuta d una
sonoregolatmente precedute solo dall' inscriptio: lud.,. cio~I'1dic~o lettera aIre d'Unghera;385 siamo autorizzati asuppoire che Enrico VIIfece
Iudicibus.3 78 I nomi degH iudices, cio degH esecutori, sonopoldsoHto esegwrela traduzione in francese delle mnute di certe costituzioni mpor"
annotati' sul verso, della mnuta;379 talvolta sono state effettuate anche corre- tantI per averne una conoscenza precsa priIl1ache foSsero redatte in mun-
zionip6nendoun altro esecutore al posto di quello men.zionato nun prmo dum: 386 insomma, possiamo supporre che tale modo di procedere fosse del
momento:Jnoltre sul verso di queste minute si trova la nota di distribuzione tutto Consueto necasi di lettere e diprovvedmentipoHticimportanti,e
sotto le vesti dellaformwa a noL gi nota RecipeNNe sottosrittadalre- soprattutto naturalmente anche di trattati. Inoltre pu darsi che in talune
scribendarius,mdiantela quale la mnuta trasmessa a uno scriptor affinch crcostanzeanche le minute non preparate n cancelleria ma inoltrate dille
la volga inmundum;' nfne spesso ricorre. qui anche un'annotazione3 80 s~ parti fossero comunicate al sovrano prima che egH concedesse il permesso
prm6 onorario corrisposto subito dopo la stesura della mnuta,381 che pOI di produrre il mundum}87 Invece ritengo del tutto mprobabile che le mnu-
poteva essere detrtto al saldo della tassa da versare agHabbreviatori)82 . ... .

Una questione di particolare riHevo per comprendereJ'iterdidocumen-


tazione nel Medioevo~ ora la seguente: a qualewteror,e. proce.cluraburo" ~. 38~ Q~esta Xopinionedi Ficker,.esposta in primo uogo nei B~itriige,?, p. 59. (cfr. aIlchep. 160
102~eg.),e ~ullaquale ritornatoripetutamente. Essa h~grandeit1portan~anelle sue ricerche:
cratca venivano sottoposte le minute preparate prma di essere volte in in patticolare, secondolui, i testimoni della documentzione di solito devemo essere stati testi-
,monidll'ordine di produzione dd mundum(Ficker, ibid., 2, p. 89 seg.) e anche le indicazioni
.d.ella data devono.spesso riferirsi a questo. Pi volte tuttavia egli non pensa all'ordine di produ-
zIOne del,,{l1undum da. patte del sovrano, ma a quellqdi un alto funzionarioc!ella cancelleria,
377 Tali aiutanti vengono menzionati in una supplica dell'abbreviat;reRobertus de Turre senza fare sempre una netta distinzione. Si dovr senz'altro presupporre che una tale autorizza-
de Adria a ClementeVI (BaUffigarten, Apostolische Kanzlei,p, 25). :Uabbreviator~.suppli~a a zione o pr~sc~one ~ un alto f\mzionario di cancelleria, quale viene spesso menzionata gi
favore di- quattro~ clericis erscriptoribus suis, qui in notis vestris decuria et negotlls dommo- nelle note tlromane del documentl carolingi mediante la formula scribere iussit, sia stata la rego-
rum cardinaliumetvestrorum (?) laborantassidue". la in tittte le grandi cancellerie medioevali; ma non stiamo parlando di ci in questasede.
378 Cos aiichein una delle inim,lte di Passignano .(Kehr, Die Minitteliv()n Passignano,p. 384 Cfr. sopra, nl. 275. ............. .. . ...
159
41, n: 17, dove la nt. ava rettificata in conformit a quanto esposto qui nd testo), e in sei . 385 Cfr. l'appunto di cancelleria relativo all'Epistola B:rardi, 410, pubbl. da Kalten-
minute di Berardo diNapoli (cfr, Heckd,Das sizilische undpiipstliche R.egisterwesen, p.~94): brunner, RomischeStudie12.IIL/1.,p.35. La nota di cancelleria segnalata da Goller, Aus der
379 Soloir-una minuta dd 1369, relativa al conferimento di un posto di scriptor nellacan- '~an~lei derPiipstr;; p.313,"R pater, dominus nosterpresentemminutain vidit et correxit", si
celleria, l'inscriptio dd vicecancelliere, cui in questo caso m indirizzata laletter~ esecutoria, rifensce'aunCaso analogo dd :XIVsec
fu aggiunta nello spazio' lasciato in bianco sul foglio cartaceo tra la lettera grazIOsa e quella .381\ Cfr. i documenti in Donniges, Acta, 2, p. 225 (ra inMGH,Constitutiones, 4, p. SOO,
esecutoria. ti. SOO, p:966,n.930, p. 967,n. 932), eFicker, Beitr'ge, 2, p. 106 .
380 Recita: salvi! VI gl'., o analogamente. .. .' . :3$7 Cfr.iIcaso citato sopra risalente al periodo di Roberto. In passato avevo tentato di
381 Cfr. capitolo sesto. Le nostre minute dimostrano dunque che anche queSto pnmo spiegare in modo simile la formula teitatum publicepresente nella datazione di DD H Il, n.
pagamento, finora documentato solo per la fme ddXV sec., era in uso gi nd XlV..... i .. 9Se 100, avendo supposto che si trattasse di minute stese dai destinatari. Oggi sappiamo che
382 Per il XVsec:,conosciamo finora solo poche minute di brevi.inserite nei registri '(cfr. questi documenti sono opera di un funzionario dicancelleria,-epenso ora a una lettura pub-
Ottenthal, Die Bullenregister, p. 541). Ci che stato pubblicato al riguardo non ci permette blica delle stesure a buono, che il funzionario di cancelleria avr preso in considerazione sin
di svolgere una pi ampia disamina in questa sede. ''-. dall'inizio (cfr. pi avanti, nl. 392).
"."
814 Revisione delle minute. Ordine di redigere il mundum
Revisione delle minute. Ordine di redigere ti mundum
815
161 te prodotte in cancelleria per documenti relativi all' ordinari~ .e quoti~ana 1~66; qui solo dopo l'approvazione dell'imbreviatura si procedeva a scrivere
amministrazione venissero esibite spesso al sovrano. Dove Si parla diuna l'tnstrumentum.3 90 Ma anche in GerIIlaniafinoal XII secolo inoltrato trovia-
lettura dei documenti al papa o al re dobbiamo riferire quasi sempre queste mo spesso in documenti dei pi disparati autori un'annotazione relativa
indicazioni a una lettura delle stesure a buono, come vedremo.3 88 Nessuna a~'a:",enuta lettura,391 Pur restando per lo pi in dubbio se questi appunti si
delle regole di cancelleria a noi pervenute dallac~ncelleria pa]?ale, da quella rIfenscano alla lettura della stesura a buono o dell'eventuale minuta 392 non
siciliana o tedesca menziona una lett1Jra delle mmute davanu al sovrano o vi per alcun elemento contro !'ipotesi che spesso pu essersi verJicatoil
indica come necessaria un'approvazione ditali minute da parte sua; piutto- ~s~con~o caso. Se i r~ e i pontefici potevano essere sicuri in generale che l'or-
sto la descrizione dell'iter burocratico di documentazione, fornita da queste dme di docume.ntaZlO?e ?a l.oro i~pa:tito sareb~e stato eseguito conforme-
regole di cancelleria, induce decisamente a credere che, una volta impartito mente alle loro mtenZIOnI, gli autofl di documentI che non avevano una can-
1'ordine di documentazione, il sovrano non interveniva ulteriormente ~ell'ic celleria organizzata e che lasciavano la produzione del doculTIentoal suo
terburocratico prima della produzione del.mz:ndu"?E se, come. abbiamo destinatario, ~on si trovavano sempre nella stessa situazione: <::ertamente
visto, nel periodo pi antico nella cancellena lffipenale la con~ezlOne .delle possibile che desiderassero spesso avere cognizione gi della minuta. del
minute avveniva irregolarmente, se spesso la: stesura o mel?-o di una. mm~t.a documento prima di dare l'incarico della sua redactio inmundu"m. E se nel
dipendeva solamente da fattori esterni, allora non pens~bileche p01,verifl~ 163
t~rdo Mediovo. non troviamo quasi pi annotazioni del tipo indicatoei
candosi ci,si ricorresse a una procedura burocratlca diversa da quan<:lo.sl dipende dalfatto che in quest'epoca almeno le persone altoloateele' cor~
ometteva di pt~parare la minuta. . ..i. prazioni ave:rano.tutte ~ loro propri scrittori di documenti; res]Jonsabilinei
Sedunque,'" seguito di queste riflessioni,per i documentl reglepo~tiflcl loro ~onfront1. .Pnma di allora pu darsi che spesso, apparisse necessario
possiamo in generale prescindere. dal considerare la lettura. della n:mut~ e~ammare la minuta e perci per i documenti privati deWalt o Medioevo
davanti all'autore e il suo ordine di redigere il'mundum .come uno stadio ljse (fmo al XIII secolo circa) dovremo tenere presente la possibilitadiuri'inter-
dell'attivit di documentazione, la questione si porte invece in termini diver,. vento deWautorenell'attivit di documentazione dopo la produzione della
si per i documerttiprivati. Sembra peraltro chejdocl7men~i t~deschip~ minuta e prima di quella del mundum.< . , '/. . .
antichi degli scrittori giudiziari, quan~o n0l?- erano]?~sl!sUblt~ in mundum B~s.andocLsu quanto esposto sopra, per i. docllffientiregi e.pontifici si
presso i malti (publice) sulla bas~ del. breV1 appunti lV1 redatt~.(e che non dovra mVece supporre che questo intervento di solito avesse luogo dopo che
sono del tipo da potere essere statllettl alle pam) .fossero redattl m. ,:!un,dum la stesura a buono era stata in tutto o almeno in parte. completata;
162 dagliscrittori o dai loro aiutanti senza che questlavessero necessIta di una
speciale'aut()rizzazioneda parte degli autori. Invece gi l~.inlb~eviatllr~ t>~~
a11tiche dei n9!i italiani non pi scritte. in.dorsoJ89,. e perfiboa,lc1ll1.f:lllppty
Le formule. di'corro~oratio,.consuetesin. p~riod;darolingio,.per
dar'
quanto possano esseredifferentltra loro nel tenore, dicono <::onmoltachia-
dorsali sono stese in una forma che ben si adattava a una l~tttlra.lJ!1atale
lettura' delle iillbreviature davantiallepa1i eai testimoni yiene,infatti, ,ad
esempio, ordinata'espressamente nel regolamento notariledell~~a~oiad<J
." , - :"-';, ", ,,", . - -. >__ <', ".''. ', . " . , ';
o,', .,,:.; .. ... , . _ . '.' "'_:..,'
. :-, . . . : " : , , . . . :. <.~_: ~
: "~90 W~st~mbefger, fetervon S'!voyen, 4, p. 422; cfr. Ficke~;B~itrage, 2, p: 101. Parilnenti
negli s~at1.Itl di .Nova~a rIsalenti all fine. del XIII sec. (Statutacommunitatis Nvariae, p. 83)
-,---"-'.~' - .' . prescntto che,il nota.lOd~ve le!lgereil testo primaa1le parti e,dopo che qlest~hanno datola
loro approvazl,:ne,a~testlmon:;, ~ 5.010 ~or~.pu :contractumperficere;.dato. che gli viene dato
1li1 388 dr. piitavanti. H. Hirsh,Die unechten Urkunde~P~pst Leos:VIIj.J~~Einsiedeln u~d
ancora un termme di quattordicI glOrru o, nspettlvamente, di due mesi, per effettuare la con-
SchUttern, NA,36 (1911), p.397-413, ha dimostrato che il documentodlLeo~eVp:rp~r segna alle parti, la disposizione si riferir probabilmente alla lettura dell'imbreviatura non
Einsiedelrt (Taff-L. 3798) citato/a tale riguardo da Fi~ker, B~it!iig.e,2,;p; 103, ~ . il pn.~eglp del mundum. Cos si ~piegherebbeanche la lett1.Ira della minuta di un documento di E~rico
perSchiittem (Taff-L. 3707},strettaml::nte legato alpnmo(vl nchiamallattenzlOne.glaneUa VII (MGB, r;;onstitution~s,4, p. 690,. 5), dtata da Ficker, ibid.., 2,p. 59: ilpezzo uno stru-
prima edizione di quest'opera, e l'indicazione di Hirsch, ibid., p, 39?, cOn lant.5, deve esse- mento no:arile, non undipl?ma. Ma m questo caso t1.Ittavia incerto se davlll1tial popolo di
te ciunque rettificata), sono prodotti posticci di unfalsificatore di Relchenau del XII s~c. (cfr. .Genovasla.stata data pubblica lettura della minuta; certamente possibile chela' frase relati-
capitolo secondo). Permane tuttora, per, la possibili: dell')lso di ~ n;'0de11o. gen)lmoper va a tale lett1.Ira sia stata aggiunta all'imbreviat1.Ira, perch si era deliberato di leggere lo stru-
Reichenau o Einsiedelrt, presa in considerazione da Flcker. Ma non V1~1 deyem~cunc~so mento (cfr. la nt.successiva). .'
riferire la parola lectum presente nella dataziohe del falso, piuttosto essa potrebbe ntenersl.al 391 Esempi in.Ficker, Beitriige, 2, p. 101 sego
massimo un errore .di lett1.Ira. del falsificatore che interpret male la parola datumdelsuo 392 Nel primo caso l'annotazione non c10veya necessariamente essere aggiunta solo dopo
modello (neidoumenti pontifii pi antichi tale tennine per lo pi scritto usando una averedat~ lett~~a d~lmundum!ma,se si aveva l'intenzione di procedere a1la lettUra, poteva
fia elaborata in modo particolarmente artifidoso}. es~ere scn~a gla pnma; propno come la formula manu propria confirmantes veniva scritta
162 389 Cfr. capitolosettimo. pnma che il re apponesse la sua sottoscrizione.
816 Ordine di compimento per i documenti regi Ordine di compimento per i documenti regi 817

tezza che di solito nel periodo pi antico le stesure a buono dei diplomi a un ordine di compimento impartito ad hoc dal sovrano,o se invece possiac
venivano presentate ai sovrani affinch le sottoscrivessero e che in questa ma congetturare che in certi casi meno importanti il re, avendo dato l'ordi-
occasione era imRartito l'ordine di apporre il sigillo (o r d i ne di co m- ne. di documentazione,:l98 rinunciasse poi a intervenire ulteriormente nell'i-
p i m e n t 0).393 E evidente che potevano scriversi locuzioni del tipo maizu ter di documentazione.
nostra subter eam firmavimus et de anulo nostro sigillari iussimus prima che Purtroppo le poche annotazioni scritte in note tironiane, nelle quali si
in realt venisse effettivamente apposta la sottoscrizione e impartito 1'ordine parla della sigillatura, non ci consentono,di dare una risposta soddisfacente a
disigillatura,394 Talvolta per si procedette in maniera talmente precisa che tale quesito. m Esse dicono che l'ordine di apporre il sigillo stato impartito
in un primo momento furono omesse alcune parti della formula dicorrobo- da un alto funzionario di cancelleria, o che, proprio costui ha sigillato, ma 165
ratio,: aggiungendole solo dopo che era effettivamente. seguito 1'otdinedi non ci permettono di concludere che egli abbia dato l'ordine o effettuato
compimento; cos ad esempio al tempo dei Carolingi pi voltele parolerelac personalrri.ente la sigillatura senza esservi autorizzato dal re,esimili annota~
tivealla sigillaturafurono aggiunte dagli stessi grossatori, da un altro notaio zioni di identico tenore si trovano sia in documenti che presentanoJa sottoc
o dal' ricognitore)95 "Naturalmente non siamo in grado di dire fino Ca "che scrizione del re sia in quelli che ne sono privi. 40o Pur rimanendodunquepos-
punto il sovrano controllasse il diploma a lui presentato prima di aggiunger- sibile che nei secoli IX, Xe XI l'intervento del re nelle questioni pi semplici
vi la sua sottoscrizione e di dare l'ordine di :apporviil sigillo; a noi basta e meno importanti, documentate senza,sottoscrizione, si limitasse all'ordine
164 constatare che tale possibilit gli era data e che rattivit >di documentazione di documentazione, e che questo includesse l'autorizzazione allasigillatura,
non si concludeva senza il suo ordine di compimento. Puressendo vero che
la sottoscrizione autografa da parte del re era la regola, iil.nessuna epoca,
per, fu apposta su tutti i documenti regi. Se,anche sulla base di alcune '98 TI 'quale; infatti, in un certo senso
includeva anche l'ordine di comPiInerifo.
riflessioni che comunicher pi avanti:l 96 , prendo le distanze da uhadottrina '99 Secondo gli elenchi in Tangl, Die Tironischen Noten, p. 107 seg.,e.inTahgl,
dil'ecenteesposta pivolte e suppongo che fino al regno dLEnricoV tl.lttii Forschungen,p.167 seg.; sono le seguenti: Miihlbacher, Regesten, n: 735: "magistersigillare
diplomi con un monogramma munito di un trattino eli compimento furon.o iussit";~. 920: "magisterscribere ,et ,sigillare iussit"; n.986: "sUbsqipsi, iu~s!Js ab
Hirminmaro, v,el ip~e sigillavit"; n. 994: "Hinninmari~ magister fieriiussit, q!Ji,etSigilla'r.it";
realmente sottoscritti dal re di suo pugno, ci nonostante permane la ceitez- n. 997: "subscfipsi,iussus ab Hirminmaro, qui ipsesigillavit"; Il' 1006: "S... (scriptum,q'ue:
zachetin numero di documenti regi furono da sempre prividellasohoscric Ruess, Eliseus, Erben e Jusselin) impetravit et ego sigillavi"; n.1096: "iubentemagistro
zione del re. Mentre, come vedremo in seguito, civalesolopei un ristretto Agilmaro.Rernigius .sigillavit".;n. UI4:"Rernigius magister firmare iussit, qui et ipse sigilla-
numero di diplomi del periodo dei Merovingi e dei primi ,. Carolingi; 'al vit". Aqueste si aggiung~rebbero secondo Jusselin, Sceau, p. 36,37 e 40, aJ)c()ra.Miil:llbach~r,
tempo di Ludovico ilPid aumenta' significativamente il numero dei .docu- et
n. 844: "MagisterDurandus firmare iussit etipse sigillavit"; n. 872: "inagisietfieri firin'are
iussit et Durandus sigillavit"; n. 1127: "Daniel iubente magistro firmare iussit, quiet sigjJ1a- 165
menti non sottoscritti 'dal, sovrano, per decrescere poi gradualrri.ente' sotto i vit" (su queste tre ultime letture dovremo attendere ancora un'asserzione da partecgT~gl).
regni successivi e ostituire nei secoli X e XI solo una parte relativamente Tutte le altre annotazioni citate in precedenza da Sickel, nelle quali si dovesseiri, qualche
modesta dei doci.lme:J;lti.prodotti dalla cancelleria. m E dato che anSlleoque~ modo parlare della sigillatura, oggi vengono lette diversamente, cosades.DDK~r.;n'118,
sti,documenti nO sottoscritti, a partire dall' ep()c~carolingia,spnt~ngono 123 e 206,Miihlbacher;n. 1290. Tuttavia occorre considerare ancora le annotzioni nelle
ll
tutti rordinedi ~igillatura,sorge allora il quesitoseapcheper essi ,bisogna quali si parla di dare maggior forza (firmare) al documento; traqueste\'isoncrDp K~r.,<n.
206: "Hildebaldusepiscopus ita firmavit"; Miihlbacher, n. 780: "clericus magistri scripsit et
prendere alla lettera le relative parole della formUl~ di corrobora!ioo(iussitnus ego firmavi", e Miihlbacher, n. 756, 831, 844,872,923,963,987,1104, 1114,1143 e 1175,
sigillariosimili), se dunque anche per questido1neriti dobbiamo pensare secondo le qllali un alto funzion~rio di cancelleria avrebbe ordinatoilfirmare;.infine
Miihlbacher, n~993: "Hirminmaris ieeognovietsubscripsi ,etpresens fui? durnfirmaretur".
Queste annotazioni, per, non sono utili al nostro scopo; perchefirmarepotrebberiferirsi
allasigillatura, ma anche alla convalidazionemediante la recognitio e infrneanche alc0tnple"
163 393 Nel periodo merovingio l'esibizione espressa anche con la parola btulit presente tamento del monogranimada parte del re; In DDKar., n. 206 si sar forsevolutointendereJa
nella sottoscrizione del referendario (cfr. pi avanti,capitolo sedicesimo). ,', ,. sigillatura, dato che Aldricus scrisse la ricognizione; in Miihlbacher,n.99JHirminmarisavr
,:}94 Fogli in bianco sigillati, cio documenti che furono' sigillati prima di essere scritti, forsevolu.todire che era presenteal.momento del completamento delmonograinma; rieln.
compaiono solo in via del tutto eccezionale. ,',. o '. : ' . , 114 (e secondo Jusselin anche nei n. 844,872 e.1127) infine si fa un'esplicita distinzione tra
395 Sickel, Acta, 1, p. 344, nt. 5; KUiA, fasc. 3, tav. 4; fascA, tav.le2(testo,p.:66);fasc. firmare e sigillare; e il primo verbo pu riferirsi solo alla recognitiQ. Perci, ai fini della nostra
7, tav. 26 (testo, p. 191). Sickel, ibid., espone come al tempo di CarloIII,ArnolfoeLud?vico riflessione, non possibile ricavare alcunch ,dall'espressione firmre iussit degli alt:idocu-
anche il signum recognitionis sia stato spesso aggiunto solo al momento della sigillai:ura. menti, 'perchnon sappiamo quale atto si sia voluto intendere.
164 ,96 <In nota Bresslau rinvia d un capitolo ventesimo, poi hon giunto alla stampa. 400 Ad es.' dei pezzi elencati all'inizio della nt. precedente, idocurrentiMiihlbacher,
N. do t.>; Regesten, n., 920, 994 e 1114 sono muniti della sottoscrizione regia, nei n. 735, 986,997 e
397 Cfr. pi avanti, capitolo sedicesimo. 1006 manca invece la sottoscrizione.
Ordine di compimento per i documenti regi Ordine di compimento per i documenti regi 819
818

ci non tuttavia affatto sicuro e, anche se cos fosse st~to, non se ne dovreb- regolamento di cancelleria di Carlo d'Angi, risalente probabilmente al 1268
be arguire che rel XII secolo l' or:Jine di.compimento s~a venl.l;to .gene~~er: o al 1269, si prescrive di nuovo espressamente che nessun documento in
tea mancare. E 'vero che dal perIodo di EnrICO VedI LotarIo ID pOl dimI7 questioni di grazia o di llna certa rilevanza deve essere sigillato all'insaputa 167
nuisce sempre pi il numero dei docume~~i con la sott?~crizione autografa, e del re, anche se stato seguito l'iter burocratico previsto dal regolamento.405
al tempodegliSvevi e nei secoli successlVlla sottoscrlzlOneautografadel r~ Dunque il funzionario di cancelleria incaricato dellasigillatura, anche se rice-
diviene un'eccezione, cos come prima lo era la sua assenza,401 ma non e veva un documento segnato dal protonotario, prima di sigillarloaveva l'ob-
escluso che anche in questo periodo i sovrani si preoccupa~se~o anc.ora che bligo. di accertarsi che esso .fosse conforme al volere del. sovrano;406 e' a tale
166 scopo, nel caso in cui nutrisse dubbi, non gli restava altro mezzo che richie:
almeno i documenti pi importanti non venissero completati pnrna di averne
preso visione e di averne ordinato la si~atura. Per ils~colo ~I, sulla l?ro~ dere al sovrano di impartire l'ordine di compimento. Puttroppo, per la
duzione documentaria del quale possediamo ancora oggi m~no informazlO111 Germania non possediamo alcun regolamento regio dicancelleria dci secoli
che per gli altri, non saprei addurre testimonianze dire~edi una:aleproce- XIII eXrv. Solo nei documenti di Carlo IV si trovano' spesso annotazioni
dura. Che invece non ci mancano per l'epoca succes~lva. ~n prlmo luogo che attestano una presentazione e una lettura del mundum al re;407una volta
attribuisco importanza all'affermazione del magister di Zungo ~or~ado d~ ci imbattiamo in una notizia degna di nota, che cio un diploma fu lettonon
Mure attivodurantela seconda met del XIII secolo, che, come dichIara egli all'imperatore, ma al cancelliere e al magzster curiae e che poi l'imperatore,
stessd, conosceva l'iter burocratico sia alla corte dell'~peratoreche a quella dopo avere conferito con entrambi, ordin di sigillarlo.4~8 In questo stesso 168
del papa.402 Se dunque costui enunci~ la regola per. c~ nessun document<;>, a
parte quelli aventi a oggetto questiolll ~olto semph.cI, l?ossa essere proVVIstO
del sigillo di
llll principe all'tr:saputa di qu~sto,403 dif.?-cilmente qlleste l?arole 405 Winkehnann, ActaImperii, .1, p. 745:':nullaque patens litteraseu clausa,que graciam 167
si riferiranno al solo ordine dI documentazlone,benslle dovr,emo c~:msldera contineat aut pondus importet, sigillabitur sineconsciencia regis; 'quantumcumquein ea
re c:ome espressione del parere di Corrado, checioera.r:ecess~na.anc?ra impressioanull,dictiprothonotarii etipsiusinscripcio. habeatur". Sul periodo .cliredazione
lln~ speciale autorizz~zionedel sovrano per #ettuare la slgilla:v-ra.qe;do?\!; +
del regolamento.cfr. Heckel, Das sizilische und piipstliche Regifterwesen, p. ~67, nt. 2..'. .' .
.' 406 Infa~ti flop era .lui a.ricevere l'ordine di 'documentllzione; quego era.dat.o pjllttost() alla
m~flti.Eafltor,perquantoil regolamento d~lla ca?Ce~t;~la.sICillanaAI persona deputata dal re a ricevere le petizioni, e costui trasmetteva poi al protonotrio queli
Federico Il non menzioni la richiesta di. un. ordmexeg1o ,di. s.lgillatura .1Z.dia accolte affinch le distribuisse trai notai (Winkehnann; Acta Imperii, I, p. 745/riga9 segJ.
l'iriJ.]:lressione.di fare piuttosto dipendere la. sigillaturasolamente .da~l',?sser D'altronde, anche in questo regolamento. si. prescrive esplicitamente' (ibid. ;:riga .l7)che,. se
va!lzad~:;iterburocra.tico presq:i~to nel regolamento stesso,40,4tlltt~V1a~un cancelJieree pr()tonotario al momento della revisione delle stes~rea9u()noihann,o"aliquod
dubium in correpcionibus", devono esporlo al re. '. . ,.' . . .. .
407 Tali casi sono elencati in Lindner, Das Urkundenwesen Karls IV, p. 129. Sono i
seguenti: 13 aprile 1359 (ora Winkehnann, Acta Imperii, 2, n.852): "lecta coram domino
imperatore"; 11 febbraio 1362: "per dominum imperatorem qui literam verbotenuS"llUdivit";
401dnnota ~~~;ii~1 ririvia aun capitolo ventesimo, poi non giuntoallastatppa:.N".d.t.?. 29 giugno:1364 (Ruber, Die Regesten,n. 4058): "dominus imperatoraudivitgrossany;
,. 402 "Vidienim in curia pape necnon itrrperatoris, ubi notariis etcurierectorlb:sJlllIlul s Ficker, Beitrig, 2, p.107, conobbe solo quest'ultimo caso, e volle considerarloun 1eccezione
166
eramsatisetJamiliaris" (QE, 9,p. 457).. ' .' . . . . . ; ... :' .' '.
an
/ .... insolita. Da allora Grauert, KUiA, testo, p.307 e 311, ha constatato l'annotazionedicanl-
40,. QE,9, p.475:"nulle littere nisi valdesimplices debent domUllsl~o communm rusl leria lecta su un certo numero di originali dei primi anni di regnodi;Ludovicoi1~avaro.
de scitu prmcipisspeiali". '" .' . . . . . . . --' "." 'd'
40,4 Occorie'per notare che nella c~celle:la slc~~adiFedenco I!.anche.J orffi.ne .~
Ritengo che .si. riferisca evidentemente alla lettura del mundum.davanti al re (cos suppone
anche Schalis,Zur DiplomatikLudwigs desBayern, pAO, nt,l), mehtteErberi, in Redlich-
documentazione molto spesso nonera.lIDpartlto dallimperatore, bensL~a alt! fu~zlOn~n Erben, Urkundenlehre, p. 267, pensa a un alto funzionario di cancelleria e collegaquestll
autorizzati una volta per tutte a farlo. Secondo il.r~golamentodi canc~e~la.a '.!uest!~n~10 nota di lettura a note di correzione presenti su documenti di Carlo IV invece che a'quel1i
nari venivano poi lette le stesure' a buono. ed essi le mandavano p01.~ufficlO del.~lgillo, sopra citati. In. nessun caso per, contrariamente a quanto suppongono Gr:merted Erben,
dando dunque Tordine di completamento (~mkelmanl!' Ac~a Impertl,.~, P: 7?6, nga 3.6 l'appuntodorsaleperlecta in Wmkehnann, Acta Imperii, 2, n..589, .590.e 623,provieriedalla
seg.). Bisognerebbe quindi presupporre che l documen~ stes~ cum conscze~tzazml!erat?rzs, .cancelleria imperiale, piuttosto da quella dei destinatario (efr. Wl11kehnann;2,n, 687,737 e
per Lquali cio era l'imperatore stesso ad ~vere dato l'ord~edi doc~mentazl0n~, gli v~tusse 844). - In. questa fattispecie non rientra neanche il documento.del 1226 trattato da Ficker,
ro lettiancoralina volta nel mundum, ma il regolamento di.c~~ellenanon ~?d!c.e,~zl sem- ibid., 2, p.l06,che ci informa di una lettura avvenuta davanti a certi prineipisolodopola
braperfmo escluderlo;' se si dovesse prendere alla lettera il li~tere omne~ (zb/d.,' rlg~ 36). sigillatura, i quali dovevano prestare testimonianza al riguardo; soltanto un'altra forma di
Ma non sarebbe ovvio .integrare piuttosto questo passo agglUn,?e~~~VlI.a s~essa nserv:a vidiinazione diversa da quella consueta.
espressa nelprecedente "omneslittere"Cibil, rig~?2) con la fr~se. ~ISISlt a1iqU1d?es:cret1~ 408 23 dicembre 1364 (Lindher, Das Urkundenwesen Karls rv.,p.129): "littera verbote- 168
domini" ecc.? Ritengo molto improbabile che l Imperatore Si ~lmlta~sesoloall ordln~ ,di nus lecta fuit... dominis cancellario et magislro curie et reIacione per eos domino 'imperatori
documentazione anche per i provvedimenti politici importanti e rmunclasseaprendere VISIO- .facta eam sigillari mandavit". Lindher, ibid., .p. 194 seg., ha illustrato le circostanze ecceziona-
ne del tenore dei documenti in spedizione. li in cui l'imperatore nel 1370 impart per iscritto l'ordine di sigillatura per due documenti.
Ordine di compimento per i documenti regi Ordine di compimento per i documenti regi .821
820

periodo aumentano di nuovo le testimonianze di . sottoscrizione autografa~ autografa di Federico III si trova su un numero non piccolo di suoi doclie
almeno per certi tipidi documenti e di lettere. Siai sovranilussemburghes1 n:e?ti,414 e. al tempo 415di Massimiliano I l'uso della sottoscrizione autografa
che il re Roberto sottoscrissero personalmente la loro corrispondenza coni diVIene pOlla regola. In un provvedimento del 1507 da lui emanato alla
pontenci;409. al tempo di Carlo IV anche un principe dell'Imperp tedesco~ die~a imperi~e di Costan~a e indirizzato ai ceti dell'Imp~ro, il re afferma che
l'arcivescovo Baldovino di Treviri, ebbe cura che i. documenti da lui ottenuti egh ~t~sso fmora ha s~ttoscritto tutte le lettere relative a questionicoricer-
fossero autenticati dallo stesso re; possediamo pi di trenta documenti.di nenti l Impero, 1'Austrla. e la Borgogna; poich per in considerazione del-
questo tipo, sui quali Carlo scrisse il suoaprobamus; una parte di questifu l'estensione dei suoi regni e delle sue terre, ci gli:sa:ebbe risultato in futuro
inoltre munita del sigillo impresso con l'anello del sovrano, forse proprio da molto gr~voso, si~ fatto fare "ainen truck ainer;slgnatur",do una matrice,
quest'ultitno.410 Tracce di un piccolo anello-sigillo, fatto aderire di. solito sul u:
da us~re futuro m cancelleria. 416 Che dunque le stesure a buonodeidbcu~
verso sono state osservate anche su documenti di LudovicoH B~"aro,so ment1 vemssero regolarmente presentate al re dimostratoanchedall'istru7
pratt~tto su quelli risalenti all'inizio del suo regno; e non vipus~erdu9 zionedi Massimiliario del 1497-98, destinata al cancelliere di corte dove a
bio che mediante questo sigillo,successivamentequasi semprerimos~o, quest'ultimo affidato l'incarico di non fare spedire "alcun docu~ento
venisse dato il pyrmesso di effettuare la sigillaturaprincipale con il gran sigil- p~ecetto c~e non siano stati in precedenza letti alla maest regia o alconsi-
lo' dellacancellsria.411 Peraltro, non siamo in grado di stabilire con. certezza gliopubblico eda ~oroascoltati";417e,per analogia con questo passo,anche
se tale segno venisse apposto dallo stesso re o da un altp'funzionario dican: 10ella f?rmula.delglUramento prestato nel 1441 da Iacopo diTreviri,cancel-
celleria;412 abbiamo per la certezza che Federico IIIptese p~rte all~ sigilla- here di Feder.1co ~II.' e a noi pervenut~, dovremo riferire l' obbligo~he'hutte
tura: a partire dal 1441 egli si fece presentare la stesura abuono diquasi tl.ltti le let~ere e' gli .SCr1tt1 che de:vo?O part1re dalla cancelleria devonoesserepre-
i. diplomi ol;1de. autenticarli o farli .autenticare con ilsllo.sigi1lQ.s~gr~Wfatto parati e redatt1nel modo m1gliore e non devono essere spediti senza il volere
169 aderiresuLsigilloprincipale. Ai fini della nostra riflessionel;1o~fagr~diffe ~elre"418 al f~tt~ che prima del compimento e della spedizioredeLdocumen-
renza se qestaapposizione del. sigillo'. ~egreto (S ek~etati()nJ'a\lVe!liv~~()lo ti occorreva rlch1edere ancora un ordine speciale del re. 170
dopo che er~stataeffyttu,atalasigillaturaconil sigillp ma~~i()1"e;I:~ss~n~iale Se dunque, dopo quanto finora esposto, concludiamo che all:inizio e.alla
che il ~ovranoll1e<:liantequesto atto si assicuravaUpWtitn9 con~i@9pe~~(): fin~. ~~ll'etmedioevale era uso di cancelleria presentare all'e i documenti
naIe. almeno di tutti i documenti .importanti d)poheeral;10statkpostiin s~r:tt1 m mundum ~ ottenere la sua autorizzaZione al compimentodeglist'es-
mundu1JJ~ eche senzal'apposiz;~?pedel sll?: sigillp segreto nonsiera all!orif- S1, e molto probabile allora che anche nel periodo in cui non .abbiamoalch-
zatia ptocedetealla spedizin:e':j'del documnto. 413 Ar1chela ~2~t()srizi9~s

414,Cfr. .p~ avanti, capitolo sediceshno <Bresslau rinvia anche l.ln capitoloVerit~~irh()
//"~ ! (..., che pOl non glUnse alla stampa. N.d.t.>. . ... .... ....., .... .:'7.,.,
Su~doc~ento di C::arlotV clel12diceml)fe 1347 (Elsaflische Stadtrf/ch/e, 1;P,4-S,h.36),il 415 In Austria la s.?ttoscrizione autografa del duca compar~.per la prima volraal telllpb.cIi
cui originale conservato ncll'Archivio Dipart~entaledi Strasburgo,si trova l~no!a do~sale: .Rodolfo IV ~cfr,Kur~chner, Urku,1tden Rudolfs TV. vonOsterreich, p.2~seg.l:r:r::fel
"Sletzstat sigillaridebet"; purtroppo non detto chiordin.la sigillatura. ..,. Brandeburgo lI]1argraVI nOLI sottoscrJveyanoancora durapt~ il periodo 1411-1470iIllasir::u_
40~ Permaggiorpirtlcolari al riguardo cfr. pi avanti. .. . ". " 'c.; ro che molt? spesso erano loro presentate ci lette le stesure a buono {cfr; 'Le-winski
>410 Lindner,pas fJykundenwesen KarZs rv., p. 51e 96 seg.,dr;anche Lindner,Beitrage,p:l84. Bra~1:nburgzsche I<:anzlei, p. 82 seg: e la lista delle a:motazioni ~ cancelleria a p. 139 seg.)."
411Cfr. Grauert/KUiA, testo, p. 306 seg.; Schaus, ZurDiplomatik L~dwigsdesBaYe:rl1'p, ]anssen, Rezchscorrespondenz, 2., p. 739, e Steinherz KUiA testo p 479 - .. .. w."
417Cf
; . r. AdI er, Zentralverwaltung,
. ". p.513. Nel pmgetto
'.' del. ' ". . .
9 sego i.... .. '. . ' . ....... ' <.\.n n' regolamel1todicorte de11497
.(Seeliger, EY2kanzler,. P; .19.6,H) era persino'previ~toche la sigillatura avv'eni~se nel corso
412 Grauert,KUiA, testo, p. 307; propende per la seconda possibilit, rinviando aiteg9la-
menti'di cancelleria siciliani dove veniva prescritto che il protonotarioapponess~tale segpo della seduta del conSIglio dI corte. .. .. , '' , ' < . r .'"
prima deliasigillatura.Afavoredellapr.ima ipotesi potrebbeinv~ce addur~il' eSeIllpio france"
se citafrda Erben,inRedIich-Erben;Urkundenlehre, p. 275,nt.4{cfr. Criry,i\t[alluel, pZ63,
lun.
.418: C el, Regesta FridericiJII, n.33S: "daz Iroder die Proth~notarjallebriefe4:r;d
ges~hnfft, die ~uszderselben Canczlej ausgeen sullen, nach dem bessten fO nn ausrichteturid
nt.2;-e Ch.-V.Langlois, BEC;55 [1S94], p.661-669:663, nt.2):) eseveramenre;come yolle v.ert;Ige;, und die an ~seres herrn des Romi.schenK~igs.willennicptausgebet".Unob8ligo 170
riconoscere Schaus, su un sigillo di questo tipo, ancora oggi conservatosi, erar~ffiguratauna sunileeespressonel glUramento del cancelliere delprmclpe elettore Alberto l'Achille presta-
testa coronata, almeno in questo caso si dovrebbe congetfurare che il re b1:>iaappostoA.~l1o to nel 1186 (Wagr;er, KqnzZei.der!riinkischenHohenzol!er!1, p. 22: rdasdurchinenochnyee
segno. - In unalt~o caso - sul verso di B6hmer, Regesta Ludovici BaVi111, Il. l052-l'ordir.edi
u
ments m~h~s damlt verslge1t werd oder ausgee;. es geschee denn mit wissen und gehis m. gn.
sigillatura fu sicuramente dato Gal notaio Bertoldo di Tuttlingenconle parole: "Sigilletur h,oder m lrergnaden abwesen d~rch rate [lrer rete} den derselben irergnadensachzu
pendenti. Ber[tholdusJ subscripsit" (cfr. Grauert; ibid., p. 307).- . . ...... han?1en be,:,olhen.wUJ;det" {:'Che ~gli nons.igilli o spedisca alcunch senza che lo sappiae10
169 413 Cfr. Seeliger,KanzZeistudien. I., p. lO seg.; p. 15,.nt. 1; p. 31 seg:; Sieihherz, KUiA, abbIa autonzzato il nuo grazIoso SIgnore o,m sua assenza, i suoi onsiglieri delegati li farlo "l.
testo, p.472seg. ""',- Ho inserito le due parole "irer rete" sulla base della formulapubbl. da Wagner a p:26.
822 Ordine di compimento per i documenti pontifici Ordine di compimento per i documenti pontifici 823
na notizia, o ne abbiamo scarse, si sia proceduto nello stesso modo. Pu Nel tardo Medioevo, dunque, per tutti i documenti che non avevano la
darsi che in tempi diversi e in modi diversi siano state adottate disposizioni fo~a dei privilegi s?lenni, cio per la stragrande maggioranza di quelli pro"
per cui questioni meno importanti potevano essere sbrigate in via definitiva dottldalla cancellena, venne meno la sottoscrizione delpapa.423 Alposto di
nella cancelleria, una volta dato l'ordine di documentazione; saremo per questa subentr qualcos'altro. Abbiamo gi visto che nel tardo Medioevo la
autorizzati a ritenere che. la .regola fosse quella per cui negozi importanti massa dei documenti pontifici si suddivideva in due gruppi principali, le lite
non potevano essere conclusi senza uno speciale ordine di completamento. terae legendae e le litterae simplices o communes;424 queste ultiinesonoan-
c?e denomin~te litterae quae sol~nt. da:i sine lectione et transeunt per audien-
Nel periodo pi antico, presso la Curia papale la situazione eraanaloga.a tzan:. Determ~ante per la loro distmzlone era, come anche stato gi detto,
quella della cancelleriaimperiale.419 Secondo l'antico uso romano; per cui i 13: rilevanza plU o meno grande del loro contenuto, il tipo .di rapporto giuri-
provvedimenti. spediti in nome degli imperatori dovevano portare.la loro dICO documentato, talvolta anche il rango del destinatario del documento'
sottoscrizione autografa,' nel periodo pi antico anche tutti i documentLe le una .disposizione papale del 1278, gi pi volte citata, stabili caso.per cas~
lettere pontificie venivano presentate al papa affinch fossero sottoscritte da quali le~tere dovessero essere annoverate nella prima e quali nella seconda 172
lui personalmente. In talunicasi gli originali fanno riconoscere chiaramente categona.
che la. datazione era apposta solo dopo la sottoscrizione papale, .talvolta.si . Perci p~r tutti i d.ocumenti di!J11a certa importanza era prescritta laJet~
pu perfino accertare che la sottoscrizione precedeva anche iLcompleta- t~ra davantI al ponteflce;425 Mentre in passato stato spesso suppst04?~,che
mento della riga dello scriptum. E non vi pu essere dubbio suL fatto ,che sl.le~gesse al papa la minuta dellelz'tteraelegendae, io ritengo che si debba
anchela bollatura dei documenti non veniva effettuata se prima il pontefic pn~ttosto pensare. a una l~ttura ?ellestesure a buono.427 Afavorediq1es~
non ne,aveva concesso l'autorizzazione apponendo la sua sottscrizione;420 tesl.occorre conSIderare mnanzltutto che, di. fatto, sembrano1llarlcare del
171 Comesigidetto,con il passare del tempo diminu semprepiilnumeto
dei documenti sottoscritti personalmente dal papa. Prima ditutto venn<,:rnelio
l sottoscrizionedelle lettere, poi anche della parte maggiore. dei privilegi; per
ultimo rest soltanto un esiguo nurilerodi documenti emessi informa'solenn, d~~ Fo+a scrihetzdi privil~git<m commune risalente al XIV sec.itan~l, p. 303: 6); "inrota
prima consueta per.tutti i privilegi.Che.ancoranei secoli XIIIe..xrv questi ruc~3scnbatur,quousqueslt lee.turn privilegium .e~ signa?= per papamsignoct1,lc:i~". : ' :
Inve~~aIla fin~ deI. Medioevo.la sottoscnzlOnePivenne nuovamente un requisito ,dei
ultimi fossero presentati al pontefice dal vicecancelliere affinch li~ottoscrives motus proprzz (cfr. capitolo terzo). . ." .... . . >, .'
.....i:'
0'0 .'

se, risulta chiaro non solo dallo studio direttod<':gli originali, ma ci anche 4?~ fr. capitolosestQ. ',' . . .... ..... .'. '....
testimoniato esplicitamente. Dato che per il loro contenuto, spess(tcircoscrit~ . 425 E indubbio che, si tr~tta di una lettura davanti al papa. Cfr. QE,:9; p::ZZ(tlegeilde 172
to alla conferma di docllIIlenti, 0nuai non. corrispondevaql1flsipii alla, forma dicuntur a legendo eo quodlpsas semper 0p0I1;etIegi papae"; QE, 9,p..223:"deJegeJ;1di~hee
$J!1ltr~gule generales. Opottet quod denfUr 4e certa :scienciadominipapeetquo.cllegan,t~+
solenne, nel ~secolo il papa, almeno per quelli menojmportanti di1:ti privi~ eldem . Inoltre~a frase del formulano di Baumgartenberg (QE;9, p.222):.~'soetum
legiacommunia,si limifava a porre lasuasegnatura autografa sen~a cheidocll~ arduum est negotlum legende suntdomino pape, et.sinon leganturei quasipersllrrepio-
menti, spessorpolto lunghi, dovessero essergli lettiinqueg'o~casi?ne;4~1'~a nem obtel1te nonvalent". . .... . '. >, o', . '.' " ' : . ' ':.',;"

Niec()l llIdispose di nuovo ch~ il viceanc~ere dovSy darn~)ttura,.42 .... . ~?6fr. MUJ;1ch Lowenfeld,Au/schltlsse,. p. 16 seg.; Kaltenprunner,ROl1Zische Studt~~.
IIIp.; p.6JO; .Rodenberg,Regter,p. 512, ecc. AU'obiezionemossadaRodenberg;in
. . .. . - Eftstolae sa~cu,.'t XIII, 3, p.XVl! ~eg., co~t+o p. ~heh~sostenutonella prima ediz~one diqu~
st 0l?era, e Cloeche,sec0D:do.lUl, ~alcuru caSI, nel qllali si trattanQntant9di docllffienti quait-
--4-19--'S--ull-a-struttlira formale della sottoscrizione papale, che nel cdrsodeis~c()li~u~pi to di lettere vereepropne, I papI controllavano anche la stesura delle minute rispondo che
spesso'che quella degli imperatori;'dr.' capitolo sedicesimo <Bresslaurinviaanche aunc~pi' non ho mai confutato ci. Le mieargomentazionisiriferi~cono .per o soprattutt~ .lli. do~enti
tolo ventesim?, poi nongiunto alla stampa.N.d.t.>.. . " ..... " , . , .. neI.. vero senso, d~ parol~ e, quanto a questa. categoria,continllo a sostenerle.T()piriionedi
'... 420 A ci corrisponde ilfattoche i documenti di un papa decedl1to prima che.foss.ero bol- Rodenberg legata .strettaIIlentealla tesi, da lui sostenuta condecisione clie.neLXIIIs~Olosi
lati potevano essere spediti solo con il permesso del suo successore cui venivano letti a tale effettua$se lar~gist:azio~edalle minute, r;0? dagli originali"mll proprio'questatsi stat[for.
scp'(cfr.pi avanti, capitolo quattordicesimo).. ". . . ' . . . > ..., .. " " , ' ; Jem;~tem~ssamPi$cuss~?nedall.er~Centl ncerche, come ho.espostone]capitolQ,qullI'1;o: ...
171 .. 421 Tangl,Die piipstlichen Kanzleiordnungen, .p.73, 7: "itemprivilegiacommunianon . ,'. " . ;os~ ora an~e Goller, Mzttetlungen und llntl;'rsuchungel1,p.,45;Heckel, Dassizili~ke
legebantur,. sed scripta ingrossa. pervicecanellariumportabaritur. ad papan;'uuignaren- und pafstltcheRegt~terwesen,p. 4 97;~SecondoBuopaguida;d' Are;o;zo '. (Teige, P.iipst/iches
tur";., Che nel periodo .piantico anche questi pezzi. venissero letti dimostrato daim~anno Kanzletwesen, p. 410).nel.XIII secolo omnes litteraebeneficiales" sarebbero state]ette, t,re
tazione sulla lettura contenuta inJaff-L. 3722; si trova dopo la riga dello scripium e prima volte davanti Wpapa ("coramdomino papa"), prima nella supplica, poi nella pUtl1J!a,inRne
della data; purtroppo non. si conservato l'originale deI. documento; 'y, . , , , : . , . . . . :..,.: nel mundu.m. ,Nonostante quest~~formazi()J;1~non credo, a una lettl.lra'regolarec!e)Ieminute
422 La disposizione di Niccol III sui privilegia com'!1unia recita:~leganturpervicecan ;per le raglOnieSposte sopra; gi m precedenza abbiamo visto che Guido non era sempre
cellarium" (Tang], Die piipstlichen Kanzleiordnungen, ..
p. 730'-....7).
....
A ci corrisponde lanor1J.a bene a conoscenza dell'iter burocratico alla Curia (cfr..capitolo.sesto, nt. 518). '
~ .......
"o
824 Ordine di compimento per i documenti pontlfid Ordine di compimento per i documenti pontlfid 825

tutto le testimonianze sulla presentazione delle minute dei documentiordi- cancelleria, per la quale vi erano disposizioni accurate. 430 Erano le~tesure"a
nari,428 mentre ne esistono diverse circa la presentazione al papa dei buono a essere sottoposte a quell'esame e alla iudicatura;potevano-esste
173 munda. 429 Poi bisogna considerare che la lettura delle litteraelegendae allora respinte e, in tal caso, dovevano essere riscritte. Questo procedimento
davanti al papa pare corrispondesse alla lettura pubblica delle litterae sim- sarebbe impensabile se le minute delle litterae legendae fossero state gi lette
plices nella audientia litterarumcontradictarum: se aveva luogo l'una, veniva al ponteficeeda lui approvate; impossibile.che documenti approvati.dal
omessa l'altra, e poich la lettura nella audientia, come certo, avveniva papa fossero in seguito respinti in cancelleria da organi subalterniper.ragio~
sugli originali, occorrer allora supporre che si seguisse lo stesso procedi' ni di merito. Se dunque la iudicatura deve avere preceduto la lettnr davanti
mento anche pr la le~tura davanti al papa. Decisiva infine a mio parere al papa,43 l da ci consegue che a quest'ultimo venivano presentate le stesure
174 un'altra circostanza. E noto che nel XIII secolo i documenti sui quali si a buono, non le minute.
nutrivano dubbi de iure et stilo erano esaminati dal vicecancelliere, e dai Dopo quanto esposto dovremmo supporre in generale che nei secoli XIII
notai, ma nel XIV secolo venivano sottoposti a una iudicatura formale nella e XIV per tutte lelitterae legendae, cio per tutti i documenti pi importanti,
venisse richiesto l'ordine di compimento delpontefice prima della bollatura e
della loro spedizione, se,a questo riguardo, non si dovesse tenere conto
428 Cfr. sopra. L'opinione di Ficker, Beitrage, 2,p. 59, il quale ritenne cheuna teimo- anche di un altro fattore. Le suppliche originali a noi pervenute e i -registri
nianza in tal senso fosse data da una nota di cancelleria su un documento diUrbanoTV; delle suppliche del XIV secblodimostrano, infatti, che di solito il papa era
"cumfuit lect pef vicecancellarium et etiamcassata ultimodominus (d. papa: Pertz). concese pregato e indotto a rinunciare alla lettura dando un suo ordine speciale, cosa
sit eam" (Les registres d'Urbain IV, n. 2589: al postodicunt ed etiam Pertz.eDenifle legilon9 che comprensibile se si considera l'enorme carico di lavoro in continuo
due Volte te~, .Kaltenbrunner due volte tamquam),. si basa probbilmente solo sul fatto she
Pertz; Italienische Reise, p: 345, afferm di avere trovato tale documento in un minutariodi aumento derivante dalla lettura dei documentieil desiderio delle parti di
Urbano. Ma questo un errore. TI volume non un minutario, bens un registro, eil tenore ottenere una spedizione il pi possibilecelere;432 Quasi tutte le suppliche
della nota pu essere riferito sia alla lettura. del mundum che a quella della minuta ,. . . inoltrate da privati, accanto a quella sostanziale, contengono una seconda
173 429Pertalequestione sono molti importanti gli atti del 1210 c.di un processo nel quale si ptizio~e,chedoil relativo documento fosse spedito senza un'ulteriore letc
coritestala.genuinit di un documento d'Innocenzo III. Uno dei contendenti dice: "quodlit- tura, e anche questa richiesta veniva quasi sempre accolta dal pontefice. 433
tete ille fade fuerunt de mandato dmini pape etbullate in canzellaria illiusetleetein.audi:
torio eius'\un testimone: "quod littere fueruntbullate, ubi bullantur alie, et'publicerecitate Cos accadde che, almeno nella maggior parte dei casi nei quali furono redatti
in presentia dominipape"..Invece si obietta: "quod non estverisimile;quitaliacoramdomi- documenti sulla base di supplich,nellacancelleria papalevenneeffettivac 175
no p~pa legi llon consueverunt... Preter~a dicit,quod circa octavamfuetunti~i:"dact~,q.od." mente meno la fase dell'ordine di compimento, e la lettura rimase forse anco-
impossibiless~ Videtur, ut uno eodemquedie et horapeticio sua,fueritadmissa etlfttere
scripteetbullate etlecte etmaxime coramdomino papa". Un altrotestimonedice: c"qudlit-
tere ille fueruntleete inter terciametnon et quoddominus papa specialiterlegitillaset
am
dixit .'bene stant"'. Qbiezione: "quod necest verum nec verisimile et inauditum a seculo,
quod domimis papiitali tempore, .scilicet estivo, et tali hora prebeataudienciametlegatlitte: 136:"beatissimo dOlninosuo",analogarnente F354, E 148: "R(ecipe) Iac.deSoleg.Ilsecre-
ras": Le cqrtedell'ArchJio capitolare di Casale Monferrato fino aI13B;ed.E(}.~bottO,2 taspto crasmaneetportes etibimusad papail1",C 221: "istaeritostendendadomino
voR,Piner()101907-08(Biblioteca della Societ storica subalpina, 40 ,e 4~ );p.13?seg.evi- nostro"; ein particolare la minuta di un scritto di Clemnte V d:duidiscussain
dente che qui si tratta ovunque della lettura del mundum (e precisamente in questo caso di Mitteilungen und Untersui:hungen, .p. 44, recante l'annotazione: "bullentur sinealilectione"
quello gi bollato). - Rientrano in questo contesto anchealcuneannotazion posterioripre- e dalla quale avrebbero dovuto essere prodotte tre stesure a buono.
senti nelregistrom~hziontohella nt.precedente, cos ad es.Les registteSd!UrbainJV,n. 430 Cfr. capitolo sesto. 174
1042:.'''hnc litteram legitvicecancellarius coram domino nostro" .ecc.(inf~tti,.come:.rangl, 431 A favore di qestaipotesi vi ,ddabundantiam, un'altra testimonianza. Uno degli
DiepipstHchen Register,jJ. 292, osserva giustamente, Httera significa sempre la stesura a appunti di cancelleria del registro nenziohatosopra alla nt. 428 (Les registres d'UrbainIV, n.
. buono'lIlai la minuta);n. 20%: "hec fuit cassata, quia dominus papareddiditlitteramepi- 2172) rcit:"dec6nsilio d: Iordani card. fuitiudicata iusta etpostea dominus audivit errl.et
scopo Tholosano" ecc (dr. anche n. 2493) e il n. 2563: "fuit data ad bullamperdominum mandavit expediri" .
nostfUl1l "..- In()ltreanche il passo sopra citato alla nt. 422 tr~tto dalla FomulsCI'ibendiprivile- .432 NeUormulatioper le petizioni de1ctdihaleGuala,Ubel!us de fotmis petz"dnum
giuJrfcommHne dimostra la lettura del mundum. Infinela stessa conclusione si ricaVa da secundum curf/i.m Romaneeurie,pubb!. da Heckel, Dassizilischeunpapstliche Registr;ruJes~n,
numerose istruziqnidi cancelleria scritte su minute originali del XIV sec:Cos d ~s. MIo!. p.500 seg.; non compare iUlcota l'istanzche verr citat~ nella nota seguente. . ....
48: "R(ecipe) h de Arigicutia II ultimas et rogo,quod sicutconsuevistis, expediatistalihora, '.433Pi solito la supplica recita item (o et) ,quod transeatsine alialectione,ela concessione
quodante vesperasintremus ad papam"; H: "R(ecipe) Valasce I sec;statim et venias cm lt- amene mediariteun secohdo fiat del papa. E chiaro che questa supplica eta necessaria solo
teraet ibisadpalatium";M fo!. ?O:"R(ecipe) A. de Fabrica et pro dea cito quodpeticulum per le litterae legendae, cosa che Munch haignorato(Munch-L6wenfeld, Aufschlsse,p:17);
~stinmo~aetegomiserabilitercrllciorper papam" (cfr. Posse; Privaturkunden, p: n,nt.l). peri docuinnti chevenivan6 dati in ogni caso sini: lectione secondo la regola genrale di
E chiaro che in. questi passi si intende dire che occorre presentare al pi presto lestesutea canceHria;tale richiesta particolare era superflua, quantunque pu darsi che sia ricors spes-
buono al papa. Cfr. inoltre le note pubblicate da G6ller, Aus,derKanzlei der Ppste, p. 313,C so anche per questi. .
"' ..
826 Ordine di compimento per i documenti privati Ordine di compimento per i documenti privati 827

l'a in vigore soprattutto per le litterae curiales434 e secretae .aventi. a oggetto ulteriore parte al processo di documentazione, e in effetti nella maggior
affari propri della Curia, anche se rimase sempre un certo numero di altri do- parte dei casi non lo fece. 44o
cumentidei quali si dava lettura. Infatti, non sempre veniva accordata Jari- Invece in Italia ci si attenne pi a lungo al requisito previsto dallaJegisla-
chiesta di dispensa dalla lettura;435 e sotto Giovanni XXII pare perfino che zione romana del quinto secolo, che cio il documento contrattuale,senon
una volta sia stato deciso in generale di non concedere pi taledispensa.436 era stato scritto dall'autore di suo pugno, doveva portame almeno la sotto-
Quest'ultima disposizione non era certamente praticabile e,sebbeneBene~ scrizione autografa. 441 Fino alXII secolo.inoltrato la cartadell'ltaliasetten-
detto XIII la bbia rinnovata,437 pare che, per quanto ne sappiamo, fino alla trionale' e . centrale. presenta'. regolarmente o la sottoscrizione autografa del-
fine del Medioevo ci si sia attenuti alla regola chelal~ttura dei documenti po" 1'autore, caratterizzata dalla formula ego N, subscripsi,' oun sgrio' di sua
sti in mundum davanti al papa era effettuata solo in casi relativament~rari;43.8 mano, il signum manus N,442 Rimane solo in dubbio se la croce che serviva
Se, infine, qanto al resto. dei documenti medioevali ci chi~diamo in da signum manus venisse sempre tracciata. effettivamente, damautore.
quale misura si aprisse una fase particolare del processo di documentazione Alcune volte d detto esplicitamente;443 talvolta si' ricava dall'esame diret-
mediante la richiesta dell'ordine di compimento, potremo dare una risposta to deLdocumento;444 ma ci probabilmente non si verificava sempre. Inpas-
certa a tale quesito solo pera1cuni gruppi didocumenti,a1meno sulla.base satogli editori dei documentUtalianihannotenuto pococontoditalecircoc 177
delle nostre attuali cognizioni. Per l'antico document? tedesco degli scrittori stanza ei facsimili oggi disponibili. non fanno sempre riconoscere questo
giudiziari, e per quello prodotto da uno scrittore privato nelle forme. del fatto con chiarezza,445 tuttavia per parecchidi essi non vi pu essete quasi
primo e in relazione a negozi giuridici privati, noli era giuridicamente necesc alcun dubbio che anche le croci sono di mano del notaio;446in tali casi gli
sarioun ordine di compimento particolare; 1'incaricodidocumentazione autori avranno semplicemente riconosciuto le croci gi scrittecoine loro
utorizzavail notaio alla produzione dell'istrumentoin forma giuridicamen- croci mediante l'imposizione della mano,cosa che pare ammettere;giuna
176 te valida. Poteva accadere che al momento dellatraditioe dellalevatio del
documento.vi fosse gi il mundum redatto in precedenz~;'rnad.noner
necessario e a tale scopo si poteva usare ancheilfogliodipergamena'hian~
co. E non c'era. neanche bisogno di presentare la stesuraabuonoall>-autore Strasburgo. I signa dell'autore, c~e quelli dei tc::stimoni,provengonopllf!neI1ti~~asisell1-
pre dalloscrittote del documento (cfr. capitolo dodicesimo). . ' . ....... ,. . '
affinch la sottoscrivesse: in . questi documenti tedeschi Jasottoscrizi0n.e 440 Tuttavia dr. sopra quanto stato esposto sull'ordine di produrre il hzundum deI docu-
autografa dell'autore compare solo in casi estremamente rari~43?PerciJ'au- mento. .......
tore, dop avere dato l'incarico di documentazione, non doveva prendere 441;fr. ~runner, Zur F,echtsgeschicht, p. 58sg.; Karl()""a, Romis.ch~F,echtsges/lJ!chte, i,
p.996 seg.lnquesta sede. non necessario affrolltarela questioneoggetto.dicontr0v.:r,si~.tra
Brm:ll1er e Karlowa, sedosecondp il diritto ro~ario.entrambiicontnieriti dovess~r?s<>tt
. scrivere un docUlJ1entoco~trattual:; Nel Medioevnnvi sonoquasicasidi una sottoscfizo-
ne del docInntoda parte della controparte dell'autore; 'se si desiderava documntarailhe
175 434 Ma ertamerfii: nOI1pet tutte le litterae cz.triales.Anchqui.perl~questionis~mplici le Obbligazioni.assullte da quella, si emetteva un secondo documento ad ho;.: .... C'::>.'."':
dell'amministrazione corrente si sar sieuramenterinunciato alla lettura, coschc:: Q)Jl1que. E. . ,2 Cfr. BrImer, Zur,F,echtsgeschichte,p..35 sego Ogni codice. diplomatic(joffre ,esffilpi
von Ottenthal,~omiScheBer:hte I., MIOG, 5 (1884),p.128-141:129,haancheper.qu~st9 risalenti alperiQdo st;ccessivo. Cfr. pi avanti, capitoloclodi,cesm9: , .' .. v......
pienamente ragione quando obietta contro Munch ,che le nozioni)ittrae legendaec::litferae . 443EsemPi in Brunner, Zur Rehtsgeschichte, p; 37:Cfrvinoltre lasottosrizione delvesco-
curiales non coincidono affatto. . ". .. . ' '.'. ... .... .' . . ......< '.0 i'
o'
vo di Siena iIi Ficker; Italienische Forschngen; 4, p. 18?,' o quella dd duca LiutIdodi
435 Cfr. Kehr, P'pstliche Supplikenregister, p. 98, ni. 4 e 5, e p. 101..... . . . } . . , 'Carinzia in Gloria, Codice diplomatico padovano; 1i!:>.306 .
436 Erler,Libercancel!ariae, p ..168: ':annQ d01TIini lJ1il1e~imo etc.;inhibuitdominus 444 Ad esempio la croce sar probabilmentein parecchi casi autografa dove le parole n
Iohannespapa nobis Gau[celmo]. (Gaucelmus Iohannis Deuza)yicecariceUar:io,qUQ(l mille signum ecc. sono poste ai suoi angoli, come nel documento di Corrado diTuscia del 1124
littere expediantur sine lectione, etiamsi.in peticione ipsiusd0lJ1nipapesignQ signlita)qsPe- (Ficker, Italt'enische Forschungen, 4, p. 143, n. 98) e nel documento di Engilberto di Tuscia, 177
cialiter caveatur". . . . .' '. . / ..:,: . del 1136 (Ficker, ibid., 4, p. 151, n. 106; analogamente nella notitia in Ficker, ibid.;4;p;81,
437 Cfr.Ottenthal, Regulae canel!ariae apostolicae, p. 145, 12~:~itelJ1 voluit.et ordina- n. 55). Corrado afferma espressamente che egli ha firmato "manu propria't,,,, .
vit, quod decetero non ponatur in supplicationibus 'sinealia lectione'''.. . .. i .... .......}.. 445 Tuttavia ad es.Schiaparelli, Le carte. dell'Archivio di S.' Pietro, 1901, ha tenuto accura-
438 La petizionequod transedt sinealia lectionemanca tuttavia sulle suppliche deg;liultimi to conto anche di queste'croci e nelle premesse ai singoli documenti ha indicato se sono auto-
decenni del Medioevo (cfr. Arndt-Tangl, Schri/tta/eln,n. 107;Lichatschev,p.15~) C::;llei for- grafe oppure no. Cos pure hanno -Eatto ad es. Fedele, Tabularium S. Praxedz:S:, 1904,'p. 40
mularidellaPractica cancellariae; ma da ci consegue soltanto chc::taleriehiestaep divenuta seg., e Cipolla, Carte di S. Giusto diSusa. " ....
inutile, certamente non che avev~ dilluovo luogo la lettura.. '.. . '.'. . . . . . : . . . ) 446 Cfr. ad es. i facsimili dei due documenti del 771 edell'809pubbl. in fonddal Codex
176 439 Neglioriginali dell'Archivio di San Gallo da me stlidiati non l'ho mai potuta consta- diplomatics Langobardiae, col. 79 e 160, o Bonelli, Codicepaleogra/ico lombardo,t'av.1, 13
tare, eccetto i casi nei quali l'autore era contemporaneamnte scrittore del doUlJ1enro.La ecc. Secondo Schneider, in RegestumVolatrranum, p. XXXVII, a Volterra le crocie1esotto~
stessa cosa vale per la maggior parte degli originali a ~ noti di Metz,Treviri,olonia, scrizioni con signum manus provengono tutte dal notaio;
'-o
828 Ordine di compimento per i documenti privati Ordine di compimento per i documenti giudiziari 829

legge del re Rachi. 447 Ma anche in questo caso l'aggiunta del signumdell'au e vennero pi presentate le stesure a buono di queste notitiae alle parti affine
tore da parte del notaio non decade a una formalit priva di significato cos ch le approvassero; dopo che era stata letta e approvata l'imbreviatura453 il
come lo era in Germania. Piuttosto pare che in Italia ci si sia attenuti alla re- notaio redigeva da solo l'istrumento e lo consegnava al destinatario. Cos,
gola di esibire il mundum ancora una volta all'autore; egli sottoscriveva solo naturalmente, il processo di dOCumentazione risultava considerevolmente
dopo averne preso conoscenza, vi aggiungeva il suo signum o corroborava la semplificato; questa semplificazione sar stata una delle ragioni per cui nel
croce segnata dal notaio mediante l'imposizione della mano, riconoscendo tardo Medioevo lanotitia divenne la forma di documento notarile.preferita,
cos che il documento presentatogli e ora da completare era conforme all'in, e per cui, IDoltre, in numerosi casi si ricorse alla forma della notitia anche in
carico didocumentazione.Proprio come l'autore che sottoscriveva di suo relazione a negozi che in precedenza erano stati per lo pi documentati per
pugno premetteva spesso al suo subscripsi un relegi,448 cos troviamo molto cartamo Ma anche dove fu mantenuta, la forma della carta venne semplificata
spesso l'annotazione eique'relectumest aggiunta al signummanus dell'auto" secondo il modello della notitia; a partire dal XIII secolo, perfino gi dalla
re. 449 li fatto che questa formula sia stata adoperata di preferenza e con met del XIIin poi, anche nelle cartae italiane viene meno di solito la'sotto-
regolarit solo in certiluoghi, dipende probabilmente soltanto dall'usolin- scrizioneautografao il signum dell'autore e dunque la necessitdipresen: 179
178 guistico dei notai in questione; che essa per si riferisse al mundum sidedu- targli ancora una volta il mundum per l'approvazione;4541'orcli11e di.docu~
ce con certezza dal fatto che collegata al signum manus e dall'analogia con mentazione e quello di redigereilmundum racchiudevano ormai in s allo
il relegi etsubscripsipresente nella subscriptio effettivamente autografa. stesso tempo l'autorizzazione a concluderlo.
Solo nell'Italia meridionale, peto quanto possiamo vedere, non era pre- In. relazione a quanto .qui. trattato, il documento giudiziario, la notitia
scritta l'approvazione della stesura a buono da parte dell'autore prima del iudicatus, si distingueva nettamente da quello ~xtragiudiziario; Lasuareda-
stIO completamento; pare che quinon siano stati affatto introdotti quei zione poteva essere molto diversa a seconda dei formulari in uso in epoche
provvedimepti degli imperatori romani che davano disposizioni al diEferentinelle diverse provincie italiane;. questi documenti venivanobVlID-
riguardo. 450 E vero che spesso anche nel territorio dell' antico ducat()di que tonvalidatimediante la sottoscrizione autografa;455 ci che a.qqesto
Beneventotroviamo un~ sottoscrizione o una formla del signum dell'auto- riguardo prescriveva esplicitamente una disposizione. di Lotari045 era gi da
r, in genere molto breve, ma. non di rado manca anche del tuttO. 451 Qllinol1 tempo diritto vigente. I modi di sottoscrizione sono indifferenti;.troviamo
sifa~.1cunamenzionediuna lettura. del documento da parte dell'autore o sia sottoscrizioni completameriteautografe, .e queste a lorovolta-nellefor:
per lui. . mulazioni pi.disparate,457 sia apposizioni di signa; che per questi ultimi il
Delle.notitiae'italianequelle extragiudiziarie" ndnhanno" parimentibiso-
~~() diuna,(~ottosCrizioneda;part~deicontraeIlti.L'llllt9reriohle PU9S,9t~?
.scrivte dato chtfegli ne il destfuatario.;452. e la sottoscrizione d~Jui appqsta 453 Cfr. sopra. . .'c"i
ID stio favore nonpotri::bbeprovare alcunch. N elperid9pinticv(':1J,ne- 454 Un'ecceziolle dat' soprattutto dai documenti del territorio veneiiano,che~ia:no 179
ro talvolta sottoscritte o segnate da colui che compiva l'azio~egiuridica scritti da notai pubblici o dai cancellieri dei dogi, dei pa,triarchi o dei vescovi. Qw Hnoal
dOCumentata in .favore dell'utoree destinatario,dunquea~esempi?d~a tardo Medioevo inoltrato si conserva spesso la sottoscrizione autografa: la formula per lo
pi ego NN (ad es. "ego Vitalis Faletro dei gratia dux") mm. ss. (manu mea subscripsi).
colui che a"tCva. concesso l'investitura; successivarneilteanchequesFonon Numerosi esempi sono nelia grande opera di Cornaro, Ecclesiae Venetae, e altrove. Sui docu-
avviene quasi pi. La semplice sottoscrizione del nQtaio e.1afilenzi()ntC dei menti dei dogi veneziani cfr. soprattutto Lazzarini, Originali antichissimi, con un facsimi1e
testimoni basta a convalidare questi pezzi. Evidentemente in seguito non dlla sottoscrizione autografa del doge Vitale MiChiel del 1098.
455 Un pezzo, quale Ficker, Italienische Forschungen, 4, p. 136, n. 91, in cui essa manca,
uno scritto.a carattere storico, non un documento; al. termine si'afferma espressamente che
"nullam inde iudices dederunt sententiam".La stessa cosa vale per il pezzo seguente, n.92,
cfr. la nt. di Ficker a p.l38.
447 Cfr. Bronnr,ZurRechtsgeschichte, p.35. 456 Lib.Pap:.Loth.98:,"quod judicaverint, confirmare smCsubscriptioneriondissimu-
448 Cfr. Bronn:,ibid: Anche in GermariiaiLrelegi.in alcuni casi unito al subscripsi l lent" .E la relativa glossa: "per hoc subscribunt se iudices in cartis '>'
dove'compare\veramentena sottoscrizione autografa (cfr. Ficker; Beitrge, 2,p.lOl).' 457 Particolarmente frequente ego N interfui o interfui t subseripsi. Neli'Italiinetidio-
.449 Esempi in Ficker, Italienische Forschungen, 4;p. 28,n. 22;. p.A'1 ep.'51; 11. 34; C. naie. si dice.spesso 'ego qziisupia Niudex, sitrova spesso anche ego N.jierirogvi/Maci si
Morbio, Storia dei municipi italiani, 6 voli., Milano 1838-46: 2, jJ. 42, 45,47,48,51,53,54, lascia andare anche a 10cuzionipiampie:Cessone, l'inviato diOttoneIII,esprim' il suo
55 ec.; Fantuzzi, MonU1)Zenti, l,p. 89,91; 93, 113 ecc. . stato d~aniinosC:rivendo:."letoanimo fidelique mente, velociquoque manu.et.gravitate?
178 450 Cfr. Brunner,ZurRechtsgschichte,p.38. (Ficker,Itt1lienishe Forschungen, 4,.p.61, n.40); altri compongono. versi (cfr. pi avanti,
451 Cfr. Brunner, ibid. TI Codex diplomaticus Cavensis offre numerosi esempL capitolo quindicesimo), insomma a questo riguardo si lascia campo libero alla discrezione e
452 Cfr. Brunner, Zur Rechtsgeschichte, p. 37. all'umore dei sottoscrittori.
830 Ordine di compimento per i documenti giudiziari Ordine di compimento per i documentigiudiziTi 831

signum consistesse di norma in una croce, tracciata di proprio pugno, rum subscripsi", e non improbabile che sia completamente autografa. 464
detto tavolta esplicitamente458 e dovr supporsiin tutti i casi>Anche per ci Dei tre pIaciti di Enrico II uno sottoscritto solo dal conte palatino e dagli
180 che concerne il numero dei sottoscrittori l'uso oscilla; talvolta sottoscrive assessori;4 65un secondo presenta una riga del signum con un monogramma;
solo il presidente del tribunale, pi frequentemente per, assieme a lui, che tuttavia si allontana dalla forma tipica usata in cancelleria e la cuiesecu-
appongono la loro sottoscrizione tutti gli assessori o almeno alcuni di loro, e zione autografa rimane incetta perch non si conservato l'originale;466 nel
talvolta succede perfino che il presidente non sottoscrive affatto, bens solo terzo infine. a una croce seguono le parole "Ego Einricus imperator", e qui
uno o pi assessori, soprattutto i giurisperiti. 459 Forse questa differenza si bisogna supporre una sottoscrizione almeno in parte autografa. 467 Nei docu.
spiega' pensando che non sempre la stesura a buono della notitia poteva menti giudiziari di Corrado II, che non sapeva scrivere, viene omessa qual-
essere prodotta immediatamente, durante o subito dopo l'udienza, e che, siasi forma di sottoscrizione imperiale; uno di questi, tramandato solo in
quando era esibita affinch fosse sottoscritta e approvata, non erano pi copia, privo di ogni sottoscrizione,468 due altri, tra cui unoriginale,469 sono
presenti tutte le persone che avevano partecipato all'udienza; ma,'perquan- sottoscritti dal cancelliere che probabilmente aggiunse di suo pugno solo il
to posso vedere, non si riesce a rilevare un qualche prinipio costante in segno di sottoscrizione (ss.), mentre fece scrivere le parole precedenti queSto
base al quale si procedeva in questi casi. segno, "Kadelohus cancellarius et missus sacri p alatii", da un funzionario
Anche per i documenti relativi alle sedute del tribunale. di corte presie- della .cancelleria che per il resto non prese parte alla produzione deLdocu c
duto dal re solo molto gradualmente fu elaborato un uso stabile a tale mento. Enrico IIItorn poi alla sottoscrizione autografa dei docllmentigiu-
riguardo. Fino alla fine del X secolo questi documenti sono sottoscritti non diziari. Dei tre pIaciti di. questo sovrano che dobbiamo prendere in conside-
dal sovrano; bens solo dai presidenti della seduta, attivi a fianco del.re, e razione470 eche si sono tutti conservati in originale, il primo dell047pre~
dagli assessori, molto spesso dal conte palatino,460. talvolta anchedalcancel~ senta la sottoscrizione: "Ego Heinricus imperator subscripsi";471 alla parola
liere.461 Fu solo Ottone III a introdurre un'altra procedura. In uri placitodel subscripsi seguono due segni sull'interpretazione dei quali non abbiamo cer-
996 prima della sottoscrizione notarilesitrova il suo monogramma;462 noIl tezza. La sottoscrizione stessa in lettere belle e regolari che corrispondohO
possiamo aCcertare .se fu eseguito.dall:imperatore dato che '. il documento ' pIenamente 'alla scrittura minuscola diplomatica di quest'epoca;talerhinu-
trdito solo in copia. Inoltre prima delle sottoscrizioni degli assessori vi scola sinllle alla sottoscrizione seguente delcancelli~re,47~ lIlatl0llXuese~
una cioceindicata come autografa ,dall'aggiunta: "Signum manus domini guit:i[ dallastyssa mano dell prima e, credo n9n si P9ssa esclupere che sil\ 182
iniperatorisOtonis qui hoc signum crucis fecit"; perci anche in n placito del tutto autografa. Negli altri due pezzi del 1054 e1055la fotmula di sotto c
del 999, dove prima delle sottoscrizioni degli assessori scritto "+ Otto scrizione suona: "Ego Heinricus deigratia Rom~orumimperatoraugllstus
ROInanorumdei gratia imperator augustus", la croce sar stata tracciata cere corifipnaYi",473~uttavilinel secondo caso il nome dell'inlperaf()~~"':i[gpre;
tamente dallo stesso imperatore. 463 Infine in un documento giudiziario del sentatopaunmonogrl\mmache del tutto differente daqueUo eseguito
181 1001dopolasott9scrizionedel papa, espressa in forma soggettiva, , ripor- secondo laJorma di cancelleria; a questa sottoscrizione, che ingessuno dei
tata quella dell'iillpe~atore nella medesima forma: "+ Ottoservus apostolo-

464DD0 III,n.396.
458 Cfr. ad es. Fieker, ibid., 4, p. 70, n.A7; p. 97, n. 70; p.105,:n. 78; p.133,n.88;p.141, 465 DD HII,n.299.
n.96. 466,DD H II, :n.461.
180 459 Cosad es. Fieker,ibid., 4, n. 7,9, lO, 11; soprattutto singolare iI'n~:84, dove l'unico 467 DD H II,n.A65. Anche le sottoscrizioni che seguono constano. solq di Ego e del
iudex presente non sottoscrive, e appone la sua sottoscrizione soltanto uno dei sei causidici nome; il subscripsirnanca sempre.
presenti. 468 DDKII, n. 92. presente solo la sottoscrizione deInotio.
460 Cfr. DD Ber. I, n;37; DDLamb., n. 6; DD all,n. 269,340,398-400; DDO III, . 469.DDKII,rd58.e259. . . ....<.
n.411. 470 Nella tradizione a noi giunta il quarto, Stumpf, Die Reichskanzler,n;:2471, privo di
461 Cfr. DD Ber. I, n. 73 e 74. ogni sottoscriiione,a parte quella del notaio. CicheSteindorff, Jahrbuchfir HeirJ,richsIIL,2,
462 DD O III, n.227.Nonvi motivo per dubitare dell'affidabilit della copia del 1283. p. 389 .seg., ha osservato sugli altri tre non si basa sulla conoscenza diretta degli,originali..<,.,
463DDOIIr, n.339. Ma solo la croce; non lecito pensare a una sottoscrizione soggetti- 471 Stumpf, ibid., n. 2327. molto singolare il fatto .che questo. placitoera, sigillato, tosa
va,come invece suppone Erben, in Redlich-Erben, Urkundenlehre, p. 186, dato che altrimen. di solito incons\leta.... " ..... ". ...
ti non mancherebbe il subscripsicomparente nelle sottoscrizioni di tutti gliectlesiastici. 472 FEgo Henricus cancellarius subscripsi", dove le ultime lettere di subscripsi sono.sosti-
Invece per i laici che hanno tracciato solo una croce troviamo la stessa forma come per l'im- tuite da una specie di segno di sottoscrizione. Si noti la differente ortografia del nome.
peratore. 473 Stumpf, ibid., n. 2451 e 2475. 182
832 Ordine di compimento per i documenti giudiziari Ordine di compimento per i documenti giudiziari 833
due docmenti deriva dall'imperatore, ma nel primo da uno sconosciuto ita- alle sedute pubbliche del tribunale di corte in Italia si fa sempre pi rara479 e 183
liano, nel secondo dallo scrittore del placito, segue per poi in entrambi~ non conosciamo documenti giudiziari n di Lotario n dei sovrani svevi che
signum manus autografo dell'imperatore,474 che presenta la forma tipica del abbiano la forma fino ad allora consueta.
diplomi, preceduto, come nei diplomi, da tre segni d'interpunzione ed Ma in Italia dalla met del XII secolo in poi, e in alcuni territori, come
seguito da tre' croci. Enrico III sottoscrisse dunque questi pIaciti proprio ad esempio a Roma,48gi dall'inizio di quel secolo, decadde gradualmente
come i suoi diplomi; nel primo tracci forse egli stesso tutto il signummanus l'uso della sottoscrizione autografa anche per il resto dellenotitiae
autografo, nel secondo solo le tre croci sono probabilmente sue. Molto iudicatus. 481 Questo fenomeno non pare essere connesso ai mutamenti verifi-
regolare la forma della sottoscrizione di Enrico IV, che recita di solito:"+ catisinella prassi giudiziaria e nella formulazione solita dei documenti nel
Ego Heinricus dei gratia rex (tercius Romanorum imperatoraugustus) XIIsecol0482 ; esso compare solo molto pi tardi rispetto a quelli ed riscon-
ss." ;475 molto probabile che fosse sempre autbgrafa, e ci sicuro per due trabile anche in documenti che per il loro contenuto e la loro forma corri-
originali esistenti in facsimile data la completa uguaglianza dei caratteri spondono ancora alla consuetudine antica: Ma fa la sua comparsa nello stes-
della scrittura. 476 Anche il primo figlio di Enrico, Corrado, conserva1'uso so periodo in cui nelle cartae italiane viene meno l'uso della sottoscrizione
del padre: egli sottoscrive nel 1097 un placito con la formula: "Ego autografa e deriva probabilmente dal medesimo desiderio di semplificare il 184
Chonradusdei' gratia Romanorum rex subscripsi" ;477 invece suo fratello procedimento che; come abbiamo supposto, fu decisivo riguardo alle cartae.
Enric:o Vsi limit a sottoscrivere i suoi numerosi pIaciti degli anni 1116~ Dobbiamo infine ancora trattare lo stesso tema in relazione ai documenti
1118 con l.!:hagrande croce che, come ci assicura esplicitamente una chiosa, italiani dei principi ecclesiastici e laici. Nella misura in cui la maggior parte
autografa. 478 A partire dalla fine del periodo salico la partecipazione dehe di tali documenti -non diversamente dai documenti dei comuni del periodo
successivo- siano stati prodotti da notaipubblid, vale per essi quanto si
appenaespstorigurdo ai documenti notarili. Inoltre, pur essendo vero
471. <Per quest() segno Bresslau rimanda' a un capitolo ventesim(), poi nOn giunto alla che i dOcumenti scritti dai 'cancellieri. e dai notai dei vescovi483 sono per
stampa; N,d..!.>... .. '. . '. .. '. .' . .(... .
llloltiversidifferenti dallecartaedei notai pubblici quanto alla loro formula-
475 Cos in Stump, DieReichskanzler, n.2840 e 2845a (Davldsohn, c;.e~chzchte V1Z zione,n6nlo sono per quantO all'aspetto che qui ci interessa; anch'essi fino
Florenz, 1, p.175, n. l7),n. 2853, 2905, 2929. Nel n. 2847 manca il subscripsi, nel n. 2861 a illXII secolo inoltrato presentano con regolarit la sottoscrizione autografa
manca, secondo l'edizione di Gloria, iercius esubscripsi. Nel n.2908 mancano le parole ter- o un' signum manus tracciato nelle forme a noi note, fanno dunque capire
cius Romanorunz edaugustus nell'~dizione di Odorici. ........
476 Stumpf, ibid., n. 2905 e 2?29; ai facsimili elencati daStumpfsiaggiungeperV.pr)n() che la stesura a buono stata presentata per 1'approvazione. In proposito
docllmentoanche quello in A. Moschetti, Il museo civico di Padova, P~dova 1903, fftatocla meritano per una particolare menzione i documenti degli arcivescovi di
Erben,in RecllicheErben, Urkundenlehre, p. 181; l'esame direttO degli originali permette(ji
accertre l'uguagliariza della scrittura delle sottoscrizioni meglio che quello dei facsimili.E.
errato quanto afferqJ.a'W. Schum, Beitriige zur deutschen Kaiserdiplomatik aus italienischen
Archiven, NA, 1 (1876), p. 121-158: 129, su queste sottoscrizioni. posizione autografa di una croce sotto il documentO da. parte dell'imperatore, consueta' nei
477 Stumpf, Die Reichskanzler, 3003; il pezzo tramandato solo in copia; il placito origi- .placiti,ricoire anche negli strumenti notarili Stumpf, DieReichskanzler, n.' 3158 (cfr. anche il
naleStumpf, ibid., n. 3002 privo della sottoscrizione del re. n. 3138, dove accanto alla crOce vi una R). Nel n. 3139,secondo una copia dall'originale
478 Cfr. il facsimile di Stumpf, ibid., n. 3129 nei Diplomi imperiali e reali delle cancellerie ' nell'apparat'o critico dei MGH,davantia.1lacrocevi "imperator auge", poi "H. dei .graeia
d'italia, pubbL ii facsimile a cura della Societ Romana di storia patria, Roma 1892, tav. 13 R"; Nel n. 3128 manaun'aggiunta acantoalla croce. Neln. 3130, secondo una COpia nel-
(con i commenti di C. Cipolla) e il facsimiledi Stumpf, ibid., n. 3133, inA. Gloria, Autografo l'appaiato critico dei MGH,' lla grande troce; forse tracciata dall'imperatore, posta in
183 d'Irnerioe origine dell'universit di Bologna, Padova 1888.. IJaggiunta alla croce nel n. 3126 mezzo alli sottoscrizione del iudexObertus.
'. suona:"Heccrux est signum manu d. Henrici imperatoris Romanorum";nel n: 313~:"Hoc 479 Cfr.' FiCker, ItalienischeForschungen, l,p. 294 sego
, signum crcis fecit dominusHenricus deigratia inprerior (cos secondo Cipolla) augustus", .' 480 Cfr: Hirschfeld, Gerichtswesen derStadt Rom, pe 558, nt. 5.
nel n. 3136 (analogamente al n. 31580 ): "Hoc signo crucis idem imperator hanc noticiam coro 481 Esempi:~. 1148, tribunale del comes abbas di Polirone(Fieker, Italienische
roboravit", nel n.' 3158b (H.Bresslau,EinDiplom und ein Placitum Heinrichs' V ,NA, 20 Forschurtgeiz;4, p.' 165, n.122); a: 1158;, tribunale del marchese Ermanno di Verona(Ficker,
l1895J;p.229): "Hoc signun fecit dOmnusEinricus imperatorsuismanibus", Nel n.J 129 ibid.,4,p.167, n. 125); a. 1163: tribunale di Rainldodi Colonia (Ficker, ibid.,4, p. F4, n.
accanto alla cioce'si trova~Heinricus",nel n.3122: "Hec cus"; non . possibile provare che U2);a.1163:tribunale del rectordi Verona (Ficker,ibid:; 4,po176,n. 134); a. 1176: tnbuna-
in questo caso l'aggiunta sia autografa: Nel n. 3134 le parole "Henricus dei gratia.quartus ledelvescoyo di Modena (Fic:ker, ibid., 4, p.189, n.149)ecc. Tuttavia compaiono anche in
Romanorumimperator augustus subsc~ipsit" sono distribuite negli angoli fortnatidai bracci questo periodo sottoscrizioni (cfr. Ficker, ibid" 4,p. 168, n: 127; p. 202, n. 160; Hirschfeld,
della croce; per questa forma'eli sottoscrizIOne fu sicuramente determinante l'uso seguito nei Gerichtswesen der Stadt Rom, p. 558, nt. 5) ..
documenti della contessa Matilde (cfr. pi avanti). Cfr. inoltre A. ,Hessel, Beitrage zu '.' 482 Cfr: Ficker, Italienische Forschungen, 3 , p: 288 sego
Bologneser Geschichtsquellen, NA, 31 (906), p. 468A72: 469 seg., che fa notare come l'ap- 483 Cfr. capitolo ottavo. 184
834 Ordine di compimento per i documenti dei signori italiani Ordine di compimento per i documenti dei signori italiani 835

Ravenna, che spesso fecero documentare dai loro notai anche comuni dona- mula del signum fu usata anche da Goffredo e Beatrice, mentre Matilde
zioni e altri negozi temporali, e presso i quali la sottoscrizione assunse forme ricorse per lo pi a un'altra forma di sottoscrizione: una grande croce nei
particolari conservandosi pi a lungo. Questa forma attestata gi dalla cui quattr> angoli sono inserite le parole Matz'ldadei gratia si quid est (sum)
met del VII secolo: consiste nel fatto che l'arcivescovonon pone di solito ss. (cio subscripsi) distribuite in modo non sempre uguale.487 Occorreranno
di suo pugno il proprio nome o il proprio signum sotto il documento, bens ulteriori studi per accertare se derivi dalla marchesa stessa tutta questa sot-
la parola legimus - in genere scritta a caratteri maiuscoli e compresa tra due toscrizione.oppure solo una sua parte; che essa per sia, almeno in parte,
croci - analogamente a quanto avviene anche presso gli imperatori bizantini veramente autografa si ricava con certezza dalle formule dicoiroboratio,ein
e,sporadicamente, pure presso quelli franchi, come vedremo, possibile un documento emesso nel 1115 poco prima della morte dell gran marche-
osservare tale uso sino alla fine del XII secolo, ma non era ancora caduto in sa, nel quale manca tale segno, si afferma oltre a questo esplicitamente che
oblo neanche nel XIII secolo: nel.1262l'arcivescovo Filippo sottoscrive.un Matilde non sarebbe stata pi in grado di sottoscrivere e perci avrebbe
documento con il tradizionale e solenne legimus, del quale i suoi predeces- solo ordinato la sigillatura deldocumento. 488 186
sori si erano serviti da sempre. 484 . Verso la met del XII secolo, poi, anche i conti di Savoia e marchesi di
185 Tra i signori laici dell'Italia settentrionale e centrale furono i marchesi di Torino,per primo, come sembra, Amedeo III,48~ iniziano a emanciparsi
Tuscia del casato di Canossa quelli che cominciarono per primi a far pro- dalla forma del documento notarilee a dare alle loro disposizioni scritte
durre spesso doro documenti non dai notai pubblici ma dai loro stessi fun- forme corrispondenti a quelle degli altri principi dell'Impero; Da quest'epo-
zionari, rifacendosi in questo per qualche verso alle forme dei documenti ca in poi i loro documenti portano un sigillo, ma non sono sottoscritti:490
regi. 485 Gi Bonifacio e anche i suoi successori maschili e femminili, .,Bea- troviamo la sottoscrizione autografa anche nei documenti dei duchi di
trice, Goffredo, Matilde, fecero sigillare almeno una parte.dei lorodocu: Savoia solo intorno allo stesso periodo in cui . usata pi spesso pure fu
menti;486vi aggiunsero inoltre regolarmente la loro sottoscrizione. Laforma Germania nei provvedimenti dei principi, cio; per quanto. sappiamo,Ja
di quest'ultima varia: Bonifacio,che;come pare, sapevascrivere;usQ perlo prima volta altempodelduca Ludovico, nel 1451.491
pila formula + BCJnzfacius marchio (et dux) subscripsi anche nei do<::umenti Nell'Italia meridionale gli antichi duchi diBeneventodocumentanb,
notarili da lui emessi; accanto a questa si trova Signum d. Bonifac.iiduciset come quelli di Spoleto, secondo il modello dei diplomi regi longobardi
marchionis, cos che probabilmente fu adoperato un monogramma. La for- senza sottoscrizione e senza annunciare la sigillatura; possiamo per ritenere
probabile che quest'ultima avesse luogo. 492 Anche dopo la caduta del regno

. 487 Il facsimile di un documento cos sottoscritto dalla contessa in Steffens, Lilteiilische


484 Cfr. Bresslau, Papyrus und Pergament, p. 24 seg., e Brandi, Der byzantinische
Kaiserbrief aus St-Denfs, p. 41, nt. 3, e p. 74. - Almeno qui in nota desidererei rilevare che Palaographie, tav. 64 (2tav. 78). Cfr. Overmann, Mathilde von Tuscien,.p. 215 seg." Un origi-
alcuni arcivescovi e vescovi ,dell'Italia meridionale, pur non sottoscrivendo i loro documenti nale di Matilde nel British Museumdi Londra (Egerton .Charters;132;.'il documento
con illegimus, scriyevano di loro pugno Bene valete imitando un uso romano. Cfr. ad ~s. il Overmann(ibid.; p.174, n; 87) non ha alcuna croce, ma; in maiuscole molto piccole, la sotto-
documento del 908 dell'arcivescovo AtenolfodiCapua (G. Jannel1i,$acra guida ovvero scrizione: "Matilda dei gratia si quid est in hac cartula a me factass; " ( ' O
di?sr;rizioni?storica, artistica, lettera.riadellaChiesa cattedrale di Capua,l\!a.pli 1858,p. 331): 488 Della Rena, Antichi duchi e marchesUi Toscana..., Firenze 1780,p.101: .'.'qualIlthar- 186
"hoc libertatisnostrae scriptum. sigillo nostro... iussimussigillari. Quamyidelietlibertatis tulam, quia predicta comitissa propriae manus subscriptione firmare nonpotuit; sigilli sui
absolu,tionem tibi Ioanni subdiacono primicerio .etbibliothecario nostro.sc;ribere pl.'aecepi- impressioneinsigniri praecepit". - Cos come i marchesi diCanossa e soprattutto Matilde,
mus nec non et propriis manibus sacerdotes etclericos nostros sesubscribe.e iussimus et pro anche i successivi marchesi e duchi tedeschi diTuscia, che spesso si servirono deiIorocancel-
185 confirmatione... secundum consuetudinem praeceptorum manu nostrasbscripsilIls~. lieri e .notai, emettono documenti muniti per lo pi di 'sottoscrizione e di sigillo' (Ficker,
Seguono le sottoscrizioni dei chierici, e sotto: "+ Beneyalete". Analogam~nteLandolfo di ItalienischeForschungen, 2, p. 223 seg.). I documenti emessi in Italia dagli altri, funzionari
Benevento nel 975 (Ughelli, Italia sacra, 8,co1.65), Aldericodi Calvi nel 969 (Ni?apolitani imperiali tedeschi dei secoli XII eXIIl, nella misura in cui non siano scritti da notai palatini
archivi monumema,1/2,p.175) ecc. .... '.> ... '.;
. .. .' ...
..... 485 Cfr. Overmann,}4athilde von Tuscien, p.220 sego I documenti della. contessll.Matilde
nel modo consueto ai documenti notarili, sono .quasi sempre conformi all'uso tedesco; di
norma mancano quindi la sottoscrizione o il signummanus autografo,
489 Cfr. il suo documento per S.Giusto di Susa del 1147 (Cipolla,CartediS: Giusto di
sono influenzati anche dall'uso della canceUeria papale. '. ..... . '. .. ',' ....;.
486 Bonifacio nel 1038 enel 1048 (Camici, Istorie. toscane, 1773, p.8e~6);qoffredocla Susa, p.93,r. 6).
solo o c01l; Bt;atrice (Della Rena, Antichi duchi e marchesi diToscana... , Firenze 1775, 'p)l5e 490 Cfr. L. Cibrario-D.C. Promis, Documentz; sigilli e monete appartenenti alla monarchia
118); Matildeda sola o con GueJfo(Della Rena, Firenze 1778, p. 41; Della Rena., Firellze di Savoia,Torino 1833; p; 62. seg.; L. Cibrario-D.C.Promis, Sigilli de~principidi Savoia,
1779, p. 57 e 82; Della Rena, Firenze 1780, p. 60 e 101l.Cfr. Overmann, Mathildevon Torino 1834, p. 5.
Tuscien, p. 220, nt. 2; p. 226,nt. 5 seg., e ibid., p. 215 e 225, per gli esempidelle sottoscrizio- ~91 Cfr. Datta, Lezioni di paleografia,.p.417,
ni trattate qui di seguito. ' ....... 492 Cfr. Chroust, Untersuchungen, p. 134 sego
836 Ordine di compimento per i documenti dei signori italiani Ordine di compimento per i documenti dei signori italiani 837

longobardo i principi di Benevento, Salerno e Capua mantengono le stesse partire dalla met del IX secolo,500 non sono per sottoscritti dai sovrani.5ql
forme: possediamo originali da loro sigillati risalenti al IX secolo. 4?3 Tuttavia Di conseguenza non siamo in grado di accertare se anche a loro dovevano 188
solo all'inizio del X secolo i principi di Benevento e Capua c per primo, per essere presentati i diplomi in mundum, come ai principi di Capua e
quanto so, Atenolfo di Benevento e Capua in un documento del 902 494 . Benevento. '
introducono una formula di corroboratio nei loro diplomi solenni nella quale I duchi di Napoli, Gaeta, Amalfi, soggetti all'Impero bizantino, sottoscri-
187 da allora in poi vengono regolarmente annunciate la sottoscrizione495 e la vevano iloro documenti, per lo pi scritti da curiales e da notai, apponen-
sigillatura. 496 La sottoscrizione effettuata sotto forma di un monogramma dovi il loro nome. Ad esempio, in un documento del 975 del duca Marino
che si. ispira. ai monogrammi carolingi cruciformi, ma si distingue. da questi di Napoli la formula suona: "+ Marinus consul.et imperialisanthipatus
perch eseguito con inchiostro rosso secondo l'uso bizantino. 497 Non si patricius subscripsi" ;502 e poich il copista che tramanda questo documento
dovr supporre che l'intero monogramma provenga dalla mano del princi- osserva esplicitamente che queste parole sono state scritte da altra mano
pe; di solito sar stato aggiunto da un alto funzionario di cance1leria, fotse risp~tto al testo, si sar allora autorizzati a pensare a una sottoscrizione.auto-
dal referendario, in uno spazio lasciato vuoto ad hoc dallo scrittore del grafa; Solo l'ultimo ,documento che possediamo di un dua di Napoli, risa-
documento; tuttavia, a giudicare dal tenore della formula di corroboratio, lente alI 131, mostra un sigillo accanto alla sottoscrizione;503
occorre sicuramente pensare a una partecipazione autogrfa del principe Molto' diverse sono le forme nelle quali i .primi principinormanni
alla sua produzione, ipotesi a favore della quale vi ancheunatestimonianc de1l'Italiameridionale sottoscrissero j 10rodocumenti,504 qandolo fecero,
za antic;498 finora pet non si potuto accertarequalepart del mono" Cosa che ad esempio Roberto il Guiscardodisolito non comp. Solo di rado si
gramma debba essere considerata come il tratto di completamento;499 trova un monogranui1a secondo il tipo di quelli in uso a Capua e Benevento:
All'uso di apporre questo tipo di sottoscrizione si attennero i' principi di cosades.in un documento delU09 del.conte Roberto, il figlio .di
Capmie Benevento, e anche i signori di origine normanna che penetrarono Rainolfo. 5,5Pi frequente la formula + egoN. duxmesubscnpsiadoperata
in' questo territorio verso la met del secolo XI; ancora nel. secolo XII dai duchi R~ggero le Guglielmo di Puglia. 506 Nel caso diRuggero.compare 189
Roberto II di Capua emette documenti in questoJnodo.Invece iprincipi di
Salerno non lo adottarono;.e anche se i loro diplomi sono sigillati almeno a

500 Gi nell'858 sib:ovamenzione cliuhbrebesigillatumdel principe Ademarodi Salerno


(Codex diplomaticusCavensis, 1, p. 69). TI primo sigillo conservato si trova su un diploma
dell'886 di Guaimario I di Salerno (Codex diplomaticus Cavensis, 1, p. 130; cfr. Voigt,
493 Cfr. Voigt, Beitrge, p. 16. . . Beitrge, p. 16; riproduzione nel Codex diplomaticusCavensis secondo un documento uhpo'
. 494 Gattola,Bistoria abbatiae Cassinensis, 1, p. 28. Originale a Montecassmo (cfr. VOlgt, pi recente).
Beitriige, p.. 66, n.)23).Ma probabilmente formulato cos gi il diploma ancorainedit~di ,,501 Un'eccezione data solo dai documenti per.CaPllae Benevento emessi dai.p:incipidi 188
Atenolfo del'901(Voigt, ibid.; n. 12l). . . .... '. . ' ...,,/ Salerno, signoricontemporaneament~anchecliquei territori; in essi si trova ilmongramna:
187 495 La formula rel~tiva alla ,sottoscrizione recita: manu.propria scripsimus: Nei diplomi cfr. i documenti del 95Jdi Gisulfo I di Salerno inUghelli,Jtaliasacra,8, coL 56, e di
semplici manca la sottoscrizione. ...... < ' . > " ..... ... Guaimario IV (cfr. Voigt, Beitrge, p. 71, n. 223. seg.esopra, ntA95). .... '. ,. , ; . '.
.4 96 <Qui Bresslau;per i sigilli dei. principi dell'Italia.meridionale,'rimanda a un capitolo 502 Neapolitani archivi monumenta, 2, p. 239/Cfr;.ancheifacsinilli delle sottoscrizioni
ventunesimo, poi non giunto alla stampa. N.d.t.>. apparentemente autografe dei duchi.napoletani dal 951 al 1131 in Capasso, Monumenta,l,
4?7,Cfr.Voigt,Beitrge; p. J9 seg.; e i facsimili sulle ultime tavole del suo scritto. Come tav. 4,6,7,8; 2, tav. 9, 10 e 11. Analogamente ad es. ad Amalfi neLl03J: ~'Iohannes domini
presso i Carolingi, nel mezzo della croce si trova la lettera O; che non ha per forma di losan- gratiaduxet patriciussubscripsi"(Camera, MmlOrie; 1, p. 110); a. Gaetanell'890:"+ ego
ga, conformemente a quella carolingia, ma tonda: sui suoi quattro bracci le lettere del Diibilis ypatus in anc concessione subscripsi, + ego Iohannes ypatus in ancconcessionesuh.
nome; non del titolo del principe, sono tracciate in una successione che fmo alla finesi con- scripsi" (Codex diplomaticus Caietanus, l, p.25, n. 15, e cfr. anche ibid., 1, p. 61, n. 36, de!
serV moltouriiforme. Solo il monogramma che Guaimario IV di Salerno fece .apporre.nei 934;1,p.-103, n. 55: "+ego Iohnnes consulet dux subscripsi"; il facsimile di questa sotto-
suoi documenticapuani(1038.1047) si distanzia maggiormente dalla forma tradizionale (nel scrizione autografa in Codex diplomaticus Caietanus, 1, tav. 4).
mezzo vi una A) e non. eseguito con un inchiostro rosso,bensnero.. .. . o ' , ... ' .... ;.503De!Giudice, Codice. diplomatico,.1 ,Appendice, p. VIII seg.;' cfr.p.XII; ilt.
- "'i98In un documento del 1020 (Gattola, Historia abbatiaeCassinensis, l;p. 35)si dice di condo Del Giudice ildoumento anchel'unico eJnessoda un duca di Napoli chenon fu
un diploma de! principe di Capua: "in qua ipse domnus Paldolfus princeps et (leggi: per) lite scritto da uncrialis.llfacsimile del documento con tracedelsigillo' iriCapasso,.Monu-
teras 11.1beasroborato erat" (dr. Muratori, Antiquitates Italical!, 1, col.l013). menta, 2, tav.ll. .
499 Cfr.Voigt, Beitriige,p. 21 seg.ln un diploma privo di data mancano idud:rattini oriz- 5~Cfr.Chalandon,.Dzplomatique des Normands de Sicile,p. 179 seg.; Salomon, Studien..
zontali della F (dr. la riproduzionen. 8 dei monogrammi in Voigt) e perci non improbabi- 505 Ughelli, Italia sacra, 8, col. 95.
le che questo documento sia rimasto incompiuto.eche quei due trattini fosserei di solito 506 Cfr. ad es.Salomon, Studien,p. 45 e 46; Heinemann,Normannische Urkunden, p.5, 189
aggiunti dal principe. Tale questione andr per studiata.~.~ora. seg., n, 4 seg., dove manca pi vlte il me davanti alsubscripsi.
838 Ordine di compimento per i documenti dei signori italiani Ordine di compimento per i documenti dei signori tedeschi 839

inoltre anchela formula abbreviata + ego R. dUX,507 e, una volta, in undocu- Per c~che riguarda infine i documenti di quelle dinastie pervenute alla
mento del 1089 scritto fuori della cancelleria troviamo: "+ signum sanctecru- signoria un po'ovunque nell'Italia settentrionale e centrale alla fine.deLXIII
cis signavitRogerius dux";508 gi da questo si deduce che solo la croce, trac- secolo e nel corso dei due successivi: i marchesi di Monferrato e Saluzzo in
ciata in modo molto individuale,509 fu aggiunta dal duca di suo pugno, mentre Piemonte, i Visconti e gli Sforza a Milano, gli Este a Modena, i Gonzaga a
la scritta eseguita in lettere maiuscole opera di un notaio. Sembra che Mantova, i Medici a Firenze ecc., siamo ancora privi di lavori specialistici
Guglielmo tracciasse invece di suo pugno l'intera subscriptio, croce e scrit- che ci consentano di trattare i temi qui considerati.514
ta.510 Quanto ai conti di Sicilia, accanto alle sottoscrizioni latine compaiono
anche quelle greche, e Ruggero II di Sicilia manti~n~l'uso di questa sottosc~ Tornando alla Germania, anche qui troviamo nei documenti dei principi
zione anche come re; la formula della sua sottoscnZlOne autografa, ma esegm- ecclesiastici e laici, una grande variet di forme per ci che riguarda il com:
ta non con inchiostro rosso; come stato supposto in passato, bens nero, pimento. In ogni casola sottoscrizione integralmente autografa compare qui
suona sempre uguale: 'Poy-pw v XPto''tp 'tp 8ep ecrep]1Cpa'tat p]xa, molto di rado; possiamo pi volte provare che la formula della sottoscrizio-
'trov XPlcrnavrov.poTj86. E preceduta da una croce, mentre ingenereseguo- nefuvgata dallo scrittore di tutto il documento anche nei casi in cui
no tre croci, talvolta due 511. La sottoscrizione si trova soltanto nei privilegi, espressa in forma soggettiva.5l5 N, quando usata la formula.delsignum,
soprattutto negli scritti di maggiore importanza; nei mandati manca regolar- <f.uasi mai possibile riconoscere una partecipazione dell'autore alla produ c 191
mente. Ma gi sotto Ruggero viene omessa in quei pezzi nei quali si adopera zlOnegrafIcadelio stesso, almeno. nella maggior parte. deidoci.mentiLche
la rota, che dall'uso della cancelleria papale fu adottata anche in quella sicilia- c<;mosco~. originale; siamo in grado di documentare soltanto pochi esempi
na,512' e al tempo dei successivi sovrani manca' sempre. Mentre dunque sotto dI appOSIZlOne autografa della croce in calce al documento.516 ;Jnoltre nei
190 Ruggero la stesura a buono dei documenti era esibita al sovrano almeno in documenti vescoviHo arcivescovili, e sporadicamente anche in altri dci seco-
numerosi casi c e ciaweniva prima dellasigillatura c non possiamo diniostra- li X ~xrI, si trovano non di rado monogrammi la cuiforma simile. a quella
re che ci accadesse anche sotto i suoi successori: Uoro documenti sono con-
validati solo con il sigillo e la menzione del notaio-scrittore, inoltre mediante
la formula della datazione apposta dal cancelliere, dal protonotario o da un
altro alto funzionario; solo nel x:v
secolo al tempo della regina Giovanna di Federico di Napoli (1446-1501) allegato al saggio di N. Barone, Intorno allo studio dei
Napoli riappare la sottoscrizione autografa con il nome della sovrana.m diplomidei re Aragonesi di Napoli, Napoli 1913 (Atti dell'Accademia Pontaniana,43).,
,... 514 Per Milano vi il lavoro di L. Osio, Documenti diplomatici tratti dagli archivi milanesi,
Jvol.,Milano 1864-72. Tuttavia anche qui l'editore ha prestato poca attenzione. proprio agli
aspettiJormali deidocrnnenti, cosa cheinvece sarebbe stata desiderabile. "
507 cf~.ad es. Heinemann, NormannischeUrkinden, p. Il seg., nt. 5e 6. ", 515 Cos ad es. nel docrnnento del sinodo di Magonza dell'887 per Korveye Herford. (~fr.
508 Colice diplomatico barese, 5, .p. 27,ri.; 14; sullasu;a g~Uinit cf;. Salom.,or;, Studien, l?' WIlmans,Wesifalische Kaiserurkunden,l,p. 455). Nl docrnnento sinodalediBarriberga del
41 seg.." Similmente in Ufrdocumento del duca Roberto il GUlscardo SI trova: . Slgnrnn CruCIS 1007 (DD H II, n.143) soloJe croci sono autografe (cfr. la nota pre1iminare al diploma); La
propriis manibus supr nominatiRoberti ducis~ (Ughelli, Italia sacra, 10~coL 515), ammesso si~azi.one prob.abilmentediversa nel docrnnento di Egilbertodi Minden(Erhard, Regesi
chequi l'edizione corrisponda al manoscritto. ......'.; htstortae ;W~sifalta,l,p.115, n. 147): "ego Egilbertus Mindensis episcpushecpr6pria
. 509 Cfr. il facsimile in Chalandon; Diplomatique desNormandsde Stetle, ;tav.TV, 1, e manu scnpsl"ecc.,o in documenti di Egberto di Treviri dl980 e del 981 (Mittelrheinischs
Salomon; Studien,p. 41 seg.;Heinemann, Normannische Urkunden, ritiene erroneamente che f.!B, 1,.p.311 seg., n. 254 seg.):'~hanc.cartam ego Egbertus... propriae manussubscriptione
l'intera sottoscrizione sia autografa. .; ." fu:rnaV!". il docrnnento di Bennone di Meillen del 1071 (Codex diplomaticus Saxoniaeregia,
510 CossecondoKA.Kehr, Die Urkunden, p. 176. Autografa probabilmente nchela 191
l/l, p. 335), con una clausola simile:/hecBenno decimusMisin.eccl. ep.sctipsit'~,.consi
sottoscrizione del principe Grimoaldo di Bari (Codice dipomatico barese,5, p. 121' e 123, n. derato falso. Genuino invece il docrnnento. di Bruno di Treviri dl 1103 (Mittelrh"iitishes
6ge 71). UB, l,p. 467, n. 408), .con: "ego Brunomanu measubscripsi. Si quis hec infregeritanathenia
. . 5 Il Cfr. Kehr, Die Urkunden, p.l77 sego il facsimile di una sottoscrizione latina di sit"; sar l'originale, che ancora conservato, a decidere la questione.dell'autografia. Cfr.
Ruggero si trova in API, 3, tav. 45;. . " ..... . . . . . .... .. .... ;. anche il docinnento,deU 136 di Adalberone di Basilea (Mittelrheinishes UB, 1;p.545; n;
512 <Sulla rota dei documenti pontifici Bresslau rinvia an capitolo vntesimo, poi non 488): ~ego Adalbero Basiliensis episcopus.;.manu propria subscripsi et sigillimeiimpressio-
giunto alla staIlJ.pa. N.d;t.>. Nei docrnnenti di Ruggero compare gi prima dell'incoror;azione ne sub anathemate firmavi". ' . .. .... .,
regia. Unadesrizione .in K.A. Kehr, Vie Urkunden, p. 165 seg.,dove.sonoelencatlanche .516 Cos .ad es. nel' docinnentosinodaledi Fotchheimdell'890 .per Neuenhersee,'dove,
nrnnerosi facsimili; a questi si aggiunge anche quello nel Codice diplomatico barese, 5, tav. 2. secondo Diekamp,Westf"lisches UB-Supplement, n. J21;'leccroci sopra ilnme mostrano un
Dal 1140 in poi la rota dei diIJlomi siciliani eseguita con inchiostro rosso, senza per una ductus clifferente;nei docrnnenti di Toul citatisopra alcapitolonono,nt. 268;ne1 docurIlento
partecipazione autografa del sovrano. .. ." . . ..... .. di Udo di Hildesheim de11092 (pubbl. in Archiv fiir Geschichte undAlterthumskunde
190 5PRuss'i;Paleografia, p. 79. Cfr. ivi per le sottoscrizioni dei re aragonesi, francesre spa- Westfalens, 1, fasc. 4, p. 105); nei docmnentidi Udo di Treviri del 1068'1075 (Mittlrhei-
gnoli delle due Sicilie. il facsimile di un docrnnento' c0..!:l,la sottoscrizione autografa. del re nisches UB, 1, p. 424, n. 367; p. 433, n. 375).
840 Ordine di compimento per i documenti dei signori tedeschi Consegna del documento 841

dei segni usati nei documenti regi per i nomi,517 talvolta anche alcune rotae, re considerare soprattutto quello di compimento, oppure il completamento
a irnitazione di quelle dei privilegi papali;518 solo molto raramente troviamo stesso. Al compimento del documento segue poi, quale ultimo momento
per indizi precisi in base ai quali saremmo autorizzati a desumere un'ese- dell'intero percorso, la sua c o n s e g n a al destinatario.
cuzione autografa di questi segni. 519 Abbiamo visto che la consegna del documento al destinatario in certi
192 Se dunque sembra che solo raramente gli autori partecipassero al cot:l~ casi veniva effettuata dallostesso autore in f6rma solenne o davanti a testi-
pletamento del documento con la loro sottoscrizione, almeno nei documenti moni. 522 La regola era per, almeno nel tardo Medioevo e nelle cancellerie
dei vescovi tedeschi di questi secoli dobbiamo invece presupporre una par- dei re e dei pontefici, che la consegna al &~stinatario o al suo procuratore
tecipazione regolare alla sigillatura; baster rammentare ci che abbiamo venisse effettuata semplicemente dai funzionari della cancelleria, senza che
esposto' in altro contesto sulla proclamazione del banno. vescovile dopo la fosse necessario un intervento diretto o indiretto dell'autore. Sembra che
sigillatura, sulla sigillatura di propria mano e sulla sigillatura davanti ai testi- nella cancelleria siciliana i notai che avevano scritto il. documento provve-
moni;520 saremo perci autorizzati a congetturare che; almeno nella maggio- dessero anche a consegnarlo riscuotendo unaiassa;523 a Roma la consegna
ranza dei casi, il compimento di un documento, per il quale, come sappia- avveniva parimenti dietro pagamento delle tasse nell'ufficio del registro o in
mo, la sigillatura era divenuto l'unico momento decisivo, non avveniva senza quellCldelsigillo, perle litterae de iustitia forse anche nell'aUdientialittera-
avere richiesto .1' autorizzazione dell'autore..' E abbiamo gi visto che nel rum Contradictcirum;524 nella .cancelleria impeiialetedesca,<aln:no alla fine
tardo Medioevo bisogna supporre un iter burocratico similenellecancelle- del Meaioevo,. tramite il taxator che riscuotevitlei.asse. 5i5 NelperiClcfO'pi 193
riedei principi perle quali abbiamo qualche informazione pi dettagliata.521 antico sia presso la corte tedesca' che presso quella poniificiariOndi rado
Da quanto esposto si ricava che; quando ci poniamo il quesito circa le anche alti funzionari di .J.celieria avrannO' effettuato la consegn:526
fasi. del proCesso di documentazione nelle quali si dovr ipotizzare uninter-
vento personale dell'autore, subito dopo l'ordine di documentazione occor,

5p Qualche esempio: monogrammi di AdalberoneI di Metz nel 940, sui quali cfr.
Wichmann, Adalberos L Schenkungsurkundefur dasArnulfsklster und:ihre Fiilschungen,
JGIG, 2(1890), .p. 306,319: 308e 312; di Eberardo di Treviri nel 106Hcfr. Cardiuns,
RheinischeUrkunden. L,n. lO); di Adalberto di Brema nel 1059 (cfr.Hasse,Regesten,l,p.
19, n. 44); di Teodorico (Dietrich)di Verdunnell082 (Calmet, Histoire, l, Preuves,p.480);
di.ErnbricriediAugustanell067 (cfr. MB, 33, p.7l; del conte Werner del Badennel 1127
(cfr.DB Zurich; l,p. 160, n. 276); di Filipp di Colonia nel 1169 (Hecker;Regesten,p.237; 522 Cfr. sopra. Anche alcuni casi addotti da Ficker, Beitrage, 2, p. 215, potrebbero rientra-
Lacombkt,Urkundenbf1ch, 1, .p. 301,IL432).Esempi pet:.Bambergasono citati daR. re in questafat):i$pecie. ... . . . > ...... '. .. . .
Hirsch, Die Urkundenfiilsi:hungendes KlostersPrufening,MIOG;29 (1908),p. 1-63:23;nt. 523 Cfr, capitolosettiIllo. nt. 13}2. ..... ." ....... '. .' .' ..... ,
2;.GroSSiDrkundenioesen, p. 576 ent.l, ne ha citati altri da 'Passau, Salisbrgoe Frisinga. 524. Cfr.. Ottenthal, DieBullenregister, p. 514; Baumgarten,Aus Kanzleiund Kdm1iter,p.
Qualcosa del tutto diverso da questi signa per i nomi sono altri monogrammi come il signum 217seg. Sull'audientia.cfL la disposizione di Gioy-anni XXII (Tangl,.Die piips!lich~n.
s. Vitimartyris presente in documenti di Korvey, i monogrammi diAeOin documenti di Ka!lzleiordnZ{ngen, p.lll seg,);.sulla consegna lleU'ufficiodelregistro cfr.laregola di cance}, 193
Baldericodi Harnaland,ecc. leriadi Gregorio XI (Ottenthal, Regulqecancellariae aposto1icae, p.. 44,n.90) e quellaqi
?.1 8 Cs ad es. in documenti di Adalberone di Wiirzburg dekl057 (originale a Monaco, BenelettQXIII(Ottenthal. ibid., p. 137, n.83). Interessanti sonoi due strumenti notariliirl
MB,)? ,p.25} e di Eberardo di Bamberga del 1151 (cfn:Mitis, Osterreichisches UB Braynschweig,3,p. "j27,e4, p~ 16 delJ340 e del1341"neiqualiun Procuratore,. a causa
Urkundenwesen, p.n; nt. 3). ASalisburgo in alcuni docInenti arcivescovili si trovano pi di un ritardo nella consegna di alcuni dOCumenti, pro~est nella. bullanache ilterminepe:r
volte segni che corrisj)ondono al monogramma papale del. bene valete (cfr. Meiller, Regesta .presentare ricorso il} appello stava scadendo o erascadutd; flpprendiamo che allora nell'uffi-
archiepiscporum Salisburgensium,p. 437, 446,.494 e 496). Nel XIIsec compaionorotae ,cio del sigilloVi era un funzionario incaricato dellcollseglla, magister Andreas Barrerie,che
anche in documenti degli arcivescovi di Benevento, Ravenna e Trani (cfr. K.A. Kehr, Die in UllO 1eilocllmenti 1c:;finito':tunc ad legendum.littetasapostolicasbullatflsetad eas red-
Urknden, p.l64, nt. 4), dendum indomo habitacioiIis bullatorum.... deputatus':, "gelI' altrp. chiamflto"deputatus'ad
519 Cos ad es. nei documenti del 940 di Adalberone di Metzcitati sopra allant.517, restituendum litteras bullatas.d. pape'!, Il docllIllento, perlaconsegnariWdata del quale il
dovesi dice anche:f'manu.proprianostri nominis monogramman:rsubtus signaviIllus"; o in procuratore ay-eva protestato il 18 gennaio l)41, pubbl.in UB Braunschweig, J; p. 482; era
quello del duca Werner.del B~den, dove si afferma: "ego Werinheruscomesde Baden sub- datatoal5noy-embre .1339.. ..'
scripsi et anulo meo sigillavi". . 525 Cfr. Seeliger, Kanzleistudien. L, p. 34 sego '. '. .. . .. . ".'. . ... .....,
192 520 Cfr. capitolo. nono. 526 Sulla formulfl datumper manus ecc., che Ficket. ha definito formula di consegna,
521 Cfr. sopra, nt. 415 e 418. pi avanti, capitolo sedicesimo.
Intercessori 843

Ludovico il Pio si fa pi frequente; e allora, come anche nel periodo succesJ


sivo fino all'inizio del X secolo, la menzione pi o menofrequentedellHnc
XII tercessione di altri nei documenti di un sovrano pu considerarsi senz'altro
come un criterio per valutare la pi o meno grande indipendenza del suo
LA GENESI DEI DOCUMENTI governo. 4
3. INTERCESSORI E TESTIMONI Probabilmente l'uso dicitare intercessorinei documenti pass dalla cane
celleria regia non soltanto a quelle dei principi ecclesiastici e laici,nelle
quali certamente non consegu mai la medesima rilevanza, bens anche nella
cancelleria papale. Se nei pi antichi documenti pontifici troviamo tale men,-
zione solo in casi rarissimi,5 e se ad esempio manca completamente nel pi 195
Nelle trattative precedenti l'emissione di un documento alle corti dei antice> formulario della cancelleria papale, il Liber diurnus, il fatte> che a par"
sovrani medioevali intervenivano terze persone non solo in quanto, come tire dalla ;met. del IX secolo la menzione dell'intervento penetri anche nei
abbiamq gi visto, davano un consiglio ai sovrani, essendonerichieste, o privilegi papali probabilmente riconducibile all'influenza dellaconsuetu-
accordav:anoil lore> consenso.a un azione di g9yerno: an cqfa pi spesso _ dine vigente nel regnofrance>.6In questo secolo non sono ancorafrquenti i
almeno nelperiodopian~co-sitrovamenziolledisogg~ttiche, desiderosi documenti nei quali ci si verifica;7 ma dalla met delXsecolo in poi
di ottenere un q()cumento,si seryivano dell'~illto di intermediari ragguarde- aumentano corisiderevolmente;8e mentre nel periodo precedente si. parla.
voli e influenti in g~ado diprestarlosotto v~rie forme. .,.. ...
Da sempre costume che collli il quale ha bisogno del favore del sovra-
no in una. qualsiasi questione cerchi di assicurarsi l'intercessione di quelle
persone la cui influenza pu tornargli utile al fine di vedere esauditi i suoi
4A tal fine le espressioni suggerere (ad es: in DD M, n. 28e 57),petere, deprecari, postilla'
desideri; e sia in passato che oggi si sempre aspirato ad avere conoscenze a re, rogare, re/erre. Intervenire - gi in uso in et romana con lo stesso significato (dr. Cl,9,'S,
corte. Gi nelle raccolte pi antiche dei formulari franchi troviamo modelli 5)- alte!IlP9 di. Carlo non ricqrreancora indo<:llmenti genuini,compretrevolte sotto
194 di lettere mediante le quali si chiede tale intervento,l e di scritti con i quali Ludovicoil Pio. CSickel, Al.'ta; i, p ..6:,nt. Ei),edxaroancora sottoCarl9 III (Miihl9aclle,r,
viene accordato;2 e gi dall'epocamerovingia si trova talvolta menzione nei Die Urkund~n Karls III.,p. 423), solo al termindelIX;se,c..si fa pi freque~t e, sqltant()l?l
documenti stessi di una tale intercessione) In questo periodo, come in quel- X diviene Hvocaboloprevlenteaccanto a intercedere, senza per sostituire del tutto le ltre
espressiohi equivalenti; Un'espressione caratteristica deidoumenti longol:iardi.per indiare
lo dei primi carolingi, tale menzione per ancora rara; .solo al tempo di l'intervemo perr9gu.tn~-Sul significat9 di ambasciare, termine che inp:iSsatofstatoint<;re
::'>n
Pfetatoc()!Ile sinonimo di i11iP~tr,:r~,fr.c~pitolo undkesimo.< .................... i",;, .
5 Spesso qui l'iIiterVenziori'senz'altro unsegrio dellafalsificazione.C9~Jfld es. inJ.#~!. 195
194 lFor~ulae Ma;:~lfi, 2, 51: "ind~~olum ad homines potentes palatins;maxime adcogni-
E. 2047 e 2g48 l'intercessione dei sovrani franchi Clotario e C1odoveo'irlJaff~E.2Q73e
2074 quella di DgObrto;; fu JaH-E. 2084 quell di Clodoveo, e ancorairi Jaff-E. 2294
tos sibi" (Iv1GH,~ormlae,p. 105-106). Formulariumepistolarium colletiohesminores;2, lO quella diPipino;come inJaff,E.2328quella di un vescovo e di Carlomanno;,Uinteryento
(MGH, Formulae; p524):richiestaaun amico di favorire il missusdi colui ch~ scrive, invia- del re 10ngobardo'Rotari e della sua sposa in Jaff-E. 2053 e quello del vescovo di Toursin
to ~partibus palatii". Formulae Salzburgenses, 66 (MGH;Formulae,p.455):preghiera a una Jaff-E: 2105 sono forse interpolati. Al tempo di Agatone i privilegi di un monastero inglese
cappellano di. appoggiare lacandidatradi un parente a unbeneficium' dell'imperatore. furono confermati dietro preghiera del re Egfrido di NorthUffiberland (Taff-K 2106), 'ma
Formulae Bituricenses, 18 (MGH, Formulae, p.178):richiestaa un~ nobile dama (la sorella possediamo solo un estratto del privilegio, di cui ci d comtmicazione Eeda, e non sicuro
del re) diadop~rarsi presso il sovrflno allo scopo di nominare lapetente bidessa.

qualibet femina ", preghiera di adOperarsi presso l'imperatore. c.. ..,. . .' .
Formularium epistolarium collectio1ies minores, 2,3 (MGH, Formulae, p. 523): "ad regina sive

2 Formulae Bituricenses,U(MGH,Formulae,p. m): lettera 'commendatizia al re afavo-


che nel privilegio stesso si menzionassel'intervenzione. chiaro che si intercedeva pure pres-
soil papa. (cfr. capitolo decimo) e ci anche testimoniato (dr. Jaff-E. 2002~2019; 2172?
2505; Miihlbcher;Rege,rten"n.,790):eccezionale solo che vi si facesse riferimento nei privi-
legL Troviamo tuttavia talvolta tale.riferimento,pef quanto molto. dirado, come ad es. in
re di un "escovo.Anche. nelle cortispolldnzedel' periodo carolingio e. di quello successivo JaffcE. 1374e2020: . . ..< ' ' : ' ; . . . , . . . . . . ' ; : . ' ':. ...-
esistonoalctme testimonianze di taliintercessori; n mancano ulteriori .notizie. Cfr. ad, es. 6 TI documento originale pi antico nel quale ci avviene ]aff-E. 2663dell'S55I?e~
Alctiiniepistolae,90 '. (Alcuillo, 'richi~sto di. irttercederepressO Carloin fayore del' Monte Corbie, che si riferisce all'intercessione (mandatumatquesupplicatio) di L()tario l e dI
Amiata, si rivolto a sua volt;l alla reginak2 li; Einharti epistolae,3 (Bernharius di Worms Ludovico lLAnche ]aff-E 2446 risale al IX sec.> ma non un privilegio. Flsisonoinoltre
ad Eginardo), 18; Frotharii Tullensis epistolae, .15 (la chiesa di Sens all'imperatrice Giuditta), ] aff-E. 2406, 2489, 2533,2562, 2570 e 2714. .-
17 e 18 (Epistolae Karolini avi, 2, p. 134 e 351; 3, p. 110, 119,286seg.;Chronicon S, 7 Cito ad es.]aff-E. 2717, 2818, 2848,3033,.3052 e3472. ' .. :
Mkhaelis in pago Virdunensi, cad2: MGH SS, 4,p. 84). .... .8Degnaidi nota l'intervenzione del patriciusAlberico in ]aff-L.,3597,3601 e 3608. E
3 DD M, n. 28 e 57. Cfr. anche Gesta abbatuln Fontanellensium,cap. 6 (ed.L6wenfeld, definita come tma semplice. richiesta o intercessione, ma ha sicuramente unsignificatomag,
p.23).
giore (cfr. W. Sickel,Alberich II. und der Kirchenstaat, p. 123). '
844 Intercessori Intercessori 845

per lo pi di petere, postulare, deprecari, ora si ricorre qualche volta anche ai casi sono i sovrani della Germania, dell'Inghilterra, dellaFrancia,oanch
termini intervenire e interventus, usati nei diplomi della cancelleria impe' potentati laici di rango inferiore, come i conti della Spagna settentrionale,
riale. 9 che si adoperano presso la corte papale a favore di chiesesituate.neUQro 197
Per lo storico le menzioni dell'interVenzione sono di grande importanza territori,13 o vescovi che intercedono a favore di monasteri aloro. cari,14 Nl
196 per pi versi. Gli danno utili notizie sui rapporti tra l'autore del documento periodo pi antico molto rara la. menzione dell'inteo/ento dipersone.parti c
e l'inttveniente, e dalora apprende il nome delle persone il cui consiglio e colarmente vicine al pontefice; e, prima del secolo XI, anche i cardinali;la
la cui intercessione avevano influenza sul sovrano; Lo informano inoltre sui cui intercessione era certamente richiesta in numerose occasioni,15 quasi l1 0n
rapporti tral'interveniente eil destinatario del documento e,soprattutto .a vengono menzionati comeintervenienti ni documenti)6 .....<;
questo riguardo, integrano' felicemente le lacune spesso cos. gravi della Anche nei documenti della cancelleria regia il primo genere di interve'-
nostra tradizione storiografica. Infine dann? .chiarimenti circa le persone nienti. numeroso soprattutto nel periodo pi antico. Ad esernpioun
che in un determinato periodo soggiornarono alla corte del sovrano, e l'e' conte intercede a Javoredi alcuni membri della sua contea,lTun. dU.caa
lenco degliintervenientimenzionati nei documenti emessi a un'assise di favore di chiese e laici del suo ducato,18 un signore a favore di un suo vas-
corte O durante una spedizione militare spessoJ'unica. fonte dalla quale si sallo O diunJunzionario,19 un vescovo a Javore di chierici della sua
apprendono i nomi dei partecipanti a quelle. Infatti, per gliintervenienti diocesi,20. o parenti altolocati dei. destinatari dei documenti. si adoperano a
menzionatLnedocumenti regi si potr supprre,almeno nella maggior favore di questi/ 1 Pi frequenti qui sono per gliintercessoridella; se'
parte dei casienellamisuraincuiragioniparticolaH non-ci inducano'a tite' conda categoria, nei quali ci imbattiamo talmentespessQ che ogni raccolta
nereil contrario, lO che la 101'0 intercessione sia stata formulata oralmente, di .documenti ne offre esempi in abbondanza,' per . cui.nonapparenect:s-
mentre sembra che ai pontefici sia l'intercessione chla petizione stessa fos- sario citarne alcuni singolarmente; Sono innanzitutto.i pareritLdei:J;e.a
seroesposte spesso periscritto, per cui dall'intervenzione non si sar auto- venire chiamati. cos: una spQsa,22 un figlio,uIla madre, unfrafellooul1a 198
rizzati a .conc1uderesenz'altro che gliintercessorierano'peJ;sonalmente pre-
senti. H
;Urlo ~guardbd' insieme. allepetsone1ne~.zionate.'co1l1eitltetcess?tinei
4oc1l1l1e~ti ciP~rrpette di dividerls fac:ilrrient~indue categoFie,17Inilanzi- 13Perts~IIlpi dal Xs:t;2fr.sopra nL 7. Per il secoloXIcitokd.eseniJiio eomeiriterJ#, 197
tuttositrattaCli;uorriini, tafyi:>Jta anch~, pid9IlIl, ch~eranofu s.trettirapP91"c niehti:Etrico II (JaffcL. 4028); Corrado li (Jaff,LA087); Enrico III (Jaff cL4146;4189 e
ti con i destintari dei docmenti,cheper perJalQ1'oposizione levata trac 4287); Filippo di Francia. (Jaff,L: 4598); Guglielmo I d'Inghilterra (Jaff-L. 4692); .
vav~1ll0'ascoltopifacill11ente deglistessidestiriatari>Poierlliio personevici~ 14 Esempi:]aff-L. 2717,3676, 3741, 3754, 3761, 3831,4632, 4633ec...... , 'C'("
15. Negli ordinamenti eli cancelleria del XIII sec. considedia come qal2osadeltiit1:()
ne. agli autori.dei4ocurnerIti~Ja cuim~diazio~~J?~~i veniva 'richiesta dalle comune (cfr. Tangl, Die p'pstlichen Kanzleiordnungen, p.54, 8). .. ..........
p~rtipi~<#yb;se.. ; ...' . - ' . .....;...,. ......... / .. ':< ., . .,.....' ,.. 16 Tra i primi esempi che mi sono annotato rientra]aff,L. 4433, 4569, 4678,hei.quali
'. NeLperiQd9:'pi, anticQgliintt:rVenit:tl1:inei.documt:ntipo.ntiHc:iappar? interviene Pie~ Damiani, e 4555, nel quale interviene il cardinale Stefano. Negli iiltimi seci)li
tengopoquasi sempre alla prima diguestec1assL Nellamaggior)partedei del Meeliovo regola fissaed espressamente prescritl;ochenei docurnentipontifii si fac-
, .. ,.... :.} 'i:', ..; """:':',':-,'; -,;,-'.,.,'-,:. .. ..._,;, .;.o';_.'c":.:',",--:,": :",,'0,'--','_:",.-.":"':""':: '.'_0' . . .'._..'..:.:...'-, -;-,"-,',.- .cia. menzione di intercessori solo se si tratta eli principi, cardinali, prelati, capitoli, monasteri,
'.0::.": ~:: o.' ,: _:: . ..: ":,< .... : ,_",:; :-:-, patroni,eli eollatori eli benefici; apprneliamoeli altriintervenienti solo dalle suppliChe (cfr.

e~:J~-L.,j600("I-I~g~ suoO~egeL6thario.deprcatus
Ottenthal,;Regt4ae ancellariae apostolicae,p. l,h. 2); .'.' .. . ' - ' . C' ..
?cfr.ad rex cumJilio .est",. cfr. 17 Cfr. Miihlbacher,Regesten, n. 914;. DD H I, n.17; DD. o. I, n.. 10.e23;J)D:O .II. n,
3605),3635 ("per interveriturnrgis Ottonis"),3689,J690,J702;3712,. 371:5, 3721,3724 102; DD H II, n. 48; Stumpf,Die Reicbskanzler, n.2226. .... ....." d. L'.:

(interpolato),3734, 3735 ("interveptuOlive 'comitis''c),3738,3739. ("per interventurn Ottonis 18. Cfr.. DD HI,n.l0,15 e 30; DD 01, n.6,25,29 e 466; DD O II, n.189; DDOIII;.n.
imperatorisn,3741; 3746,3751; 3760 e 3764; Kehr, Papsturkunden' itl.Benevent,p. 58,n.2 23; DDKIl,n: 28;Stumpf, DieReicbskanzler, n./2690.Questi casi sono particolarmentefre-
("obinterveni1n acpeticionem... Henriciimperatorisaugusti") etc. Tuttavia il termine pete- quenti eglie~mpi potrebbero facihnente moltiplicarsi. ,". .; . . ; ' . ."
re rimane sempre quello pi usato nella cancelleria papale .anche perci che chiamimo 19Cfr. Miihlbacher, Regesten,n.1618; DD Ber. I, n:,9; DD KI, n. 27; DDJII; n. 2; DD
intervenzione.+.. e ..... ~ . ' > . ., ... :- O I, n. 33.' . . ' . ...".' . . '.d " > ..
196 "lOTlimotiviesistono ad es;perMiihlbacher, Regesten; n.933, cfr.n.930a. 20 Cfr. Miihlbacher, Regesten;n.1545 e 1563; DD Ber.I, n.84; DD K I,ii.2;DD Hl, n..

un
. llPfhJgk.Hartt g, DiplomatischchistorischeForschungen,p. 404 seg.,honha tenutosuf-
ficiente conto eli questa elifferenza. Casi eli sicuro intervento sCritto sono ad es; Jaff, 2663,
:17e;38; DD 01, n.29; DDKII,n.-117.. , " . ' ;.... . , 0 ' ..;' . :,> ,
........ 21 Cfr..Miihlbacher,Regesten,n.1528;DDO I; n.17e40: - Q\li,col11e n91ent.pre?-
2718,3600,3746,3751; cfr. 3753,,4087, 4598,4692 ecc. denti, sono citati soltanto alc)IDi esempi per lo pi risalential periodo piantio..".f
12 Su quanto.seghecfr:;anch.Ficker, Beitriige, l,p. 232seg., che formul per primo la 22 .L'intervenzione della sposa del.. sovrano - menzionata con partiolare frequenza nei 198
maggior partedel1e tesi relative a questo tema, e inoltre Kehr, Zur Geschichte Otto~sJIL; p. docurnentiregi tedeschi a partire dal l11atrimonioeli Ottone! con Adelaide, come Kehr,Zur
405 sego Geschichte Otto's III., 412, ha giustamente rilevato. .
846 Intercessori Intercessori 847

sorella.23 Poi funzionari della sua corte, l'arcicappellano, l'arcicancellieree il prestigio dei principi, accresciutosi in questo modo, perdura anche
il cancelliere - con particolare frequenza l'arcicancelliere e il.cancelliere sotto il successivo regno; pure al tempo di Corrado I la menzione di parecchi
per l'Italia, quando si tratta di questioni relative a tale regnO" in qualche iptervenienti ancora abbastanza frequente, per poi ridivenire pi rara sotto
singolo caso probabilmente anche un semplice cappellano o unministeria- Enrico I e Ottone 1. In questo periodo l'intervenzione una forma per espr1"
le, come ad es. il maggiordomo (Truchsefl) o il guardiacaccia (]ager) del re. mere l'inizio di una partecipazione del ceto dei principi al governode1fegno;
Inoltre i grandi del regno, la cui eminente influenza sugli affari di governo e i casi nei quali molti o tutti i grandi del regno. presenti a cortevengbno
attestata anche da altre fonti, come ad esempio il vescovo Liutvardodi nominati come intercessori non si distinguono sostanzialmente da quelliriei
Vercelli al tempo diCarloIII,l'arcivescovo Attone di Magonza sotto quali si menziona il loro consiglio o il loro consenso nei modidesc:ritti
Ludovico IV, l'arcivescovo Willigis di Magonza al tempo. di Ottone.III, gli sopra,24 e infatti non di rado si usano i termini consilium e interventus, o con-
arcivescovi Adalberto di Brema.e .Annone di Coloniasotto'EnricoIV,' o sensus e interventus l'uno accanto all'altro. Che pi al tempo di OttoneIII la
anche quei principi dell'Impero la.cui influenza si desume .appunto dai situazione non sia proprio la stessa di quella al tempo di Ludovico IVc
loro interventi. . dovuto al fatto che ora la reggenza dell'Impero tutta nellemanidiunaj)fr-
In alc:uni casi l'intervenzione acquista ancora un altro significato partico~ sona, prima di Teofano, poi di Adelaide; il loro ruolo determinante viene.tal-
lare. NQndi rado si trovano menzionati due o piu intercessori; ma solo al volta distinto esplicitamente dalla semplice intercessione di altfi,2?mentrein
tempoli Ludovico IV il Fanciullo questa diventa quasi la regola. Durante il altri casi il loro ruolo di guida dell'attivit governativa espressofacendo
srioregnoil mimerodegli intervenienti sale a quattro, sei; otto, talvolta a semplicemente menzione dell' interventus.' Simile' la situazionedu.f~l?-teil
dieci, quindici persone, e in. alcuni casi si aggiungeesplicitamenteche,bltre primO periodo dellaminorit di Enrico' IV: i documfl?-ti emessiin suon()me
199 aigrandidlregno menzionati; sono intervenuti anche gli altri alti dignitari fino al 1062 menzionano quasi tutti soloJ'intercessi()ne deWimperatrice 200
presenti al campo .del re. Questa 'una situazione palesemente diversada Agnese, la reggente dell'Impero; quando accanto a leicompainoaltriinter-
quella finora descritta; non si tratta di una semplice intercessione presso un venienti vengono distinti come al tempo di Ottone III.26 Apa,rtirl;f9~' colpo
sovrano che prende poi la decisione da solo, bens piuttosto del fatto che distato .diKaiserswerth le cose per cambiano; ilnomed~W'ip~ratric:e
tutti i grandi del regno presenti a corte, sotto l'influsso predominante.~ Agnese scompare, dai,' oocumeritidel .giovane re;perricom p~iir~ pi,.t~rdi
alcuni,il,1qu~Lt:Il}po, s()prattutto ,Att011e ~iMagoll.za i~A.dalQeron~ d1 solo isolatamentei'al suo posto riappaiono: ora come intervenierliile persone
Augusta;gQ;remano in nome del.sqw:ano minoreIll1e; ]'il1teNenziOre .~. qui che di volta in volta panno preso lf. decisisniinnori.J.e delsovrall0mi11.0reijc
unasempli& forrnadietrola quale sicelanocolorocheprel?-dono,effettiva- ne, analogaillfnte a ruant() era gi avvenuto sstto hIdovic() IVJSempruno
mente le decisionipolitiche: " , , - "'~'.' piano vison()spessoalcunisignorimpltoinfluenti; C()me Artnon~di Colonia,
Adalberto' di Brema,Sigfrido ..diMagonza, tuttvianondirlldov~l?-g,?n9
nominati anche altriprincipi in qualit di intercessori o, comealt~mRodi
Ludovico Iv, i principi in quel momento presenti a corte, oppure s~.dic~'ch
<2;jAdilie~~~~ Fict:;,~eitragerl;
... di p.232, nonsarciinclinea~~;~~;r;~~elaj~'~~~6~e
della sposa e del figlio del re non avesse in molti casi alcun significato reale,rria fossesoltarito
di natiir~onorifica (contro questa ipotesi dr: anche' Kehr, Zur Geschichte' Otto'scIII.,'PT411,
nt. 2).. Arlshenegli armi in cui .ricorre pi frequentemente vi. sono non poclrLdocUJ.Iientini 24Cfr. capitolo decimo.. .... ..... , .: .. ".' '. . ; , ' - " ' . " , 199
qulin1c,e'mar'a sempre quaridosiamo in grado di documentare con ertezzal'~ssenza 25.Per darespressione a questo ruolo decisivo delle impratricjsi usano soprattutto iter,
della sposa o del figlio dall'accampamento delre.E'pureal,tJnpo, dLEnrico,llItro\i.iamo mini votum e peticio (accanto a questi anche ob amorem,bdiledionmecc.)einrff.olticasi
altri intervelienti diversi dalla spoSi! e dal figlio del re pi spesso di quaIltosupP?nga Fl,cker, tale ruolo Ilettamente differenziato dall'interventus di altri grandi del regno.Conti'ol'opi-
anche se negli anni successivi pi' raramente che in precedenza. PerCi non mett~riindul: nione diversa di Kehr,Zur Geschichte Otto'sIII.;p.A28, nt. l,una ricercaaccurata;diiK.
bio che, quando nei dOCumenti sitrova menzione di un intervenzione, quest'ultima di solito UIrrlirz, Die Interventionen inden .Urkunden desKonigs Qtto III. biszum TodedefKdiserin
ebbeeffettivmenteanche logo.Ncredo che anche la menzione di prinCipi minorenni Thephanu, NA,21 (1896), p. 115-137, ha dimostrato esatta l'interpretazione diqueste.formu.-,
comeintervenienti(come ad es. di Ottone II inDD O I, n. 215,0 di Ottone m inpD OlI, le cui avevo accennato nella prima edizione di questo manuale, e a p. 125 Uhlirzhaiiuriito le
o
n.265; di EnrieoIV in una serie di doctimnti di Enrico III del 1054-1056) siadeltutto formule relative al periodo di Teofano.Dopo lambrtediTeofanoformulesimili, nelle quali
priva disignificato; ritengo.invece che.pure in. questicsisi osservasseuna.qualchJorma:di si menziona colei che oramai divenutala reggente; Cio Adelaide', purnon somparend>'dai
cerimoniale; come accadde quando si fece sottoscrivere alcuni documenti al giovane Enrico dOumenti,si fanno per pi. rare: dr. ad es. DD'am, n: 93, 108, 118 U'ohinteivntUI1l
IV dopo la morte 'del padre: Nat)lralmentele intervenzioni di quest'ultimo tipo non poteva- .Athalheidis.;; aliorumquefidelium.;.. consultu"),IL 120 (fob petitionem etinterventum
no esercitare alcuna influenza percettibile suli'emissionedei documenti, ma anthe in tali casi Adallreidis.:; necnon etinterventumfidelium"), n; 131, 132,135 ecc.
dovremo congetturare la presenza degli intervenienti a corte, a meno che non vi siano ragioni 26 Cfr.-ad es.Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2553 per Minden: "consilianteet pieante.;: 200
particolari per dubitarne. '''-,_ Agnete imperatrice, ob petitionem et fiddeservitium... Coloniensisarchiepiscopi Arlnoriis'?
848 Passaggio dall'intervenzione alla testimonianza Passaggio dall'intervenzione alla testimonianza 849

oltre ad alcuni principi citati per nome sarebbero intervenuti pure alii (caete- comincia ad essere rimarcata proprio durante Hperiodo in cui Hgoverno del
ri)fideles o anche taluni familiares nostri.27 E proprio come all'inizio del X re attraversa una crisi deCisiva, e nei documenti regi si avvia dunque H p a se
secolo, anche nella seconda met dell'XLl'uso invalsodurante H periodo S a g g i o d alI' i n t e r v e n z i o n e a 11 a t e s ti m o n i a n z a;32
della minore et del sovrano continu pure in seguito. Anche quando Enrico Prima di questo periodo la menzione di testimoni in docunlenti regi un 202
esercit senza dubbio personalmente e in suo nome la sovranit,in parecchi fatto di una. rarit straordinaria;. quando. in diploU1i di sOvrani precedenti
casi la sua cancelleria continu a menzionare come intercessoriuna quantit compaiono elenhi di testimotJ,i) nella tnaggiorpartedei casi queste liste
di principi influenti. Se per l'epoca precedente potevamo in genere ritenere costituiscono appunto un carattere. della non genuinit, oppurelasciano tra-
che le persone elencate nei documenti come intervenienti fossero state effet- sparire ,chiaramente di essere un'aggiunta posteriore;33 Gi nel secolo XI si
tivamente richieste dal postulante di appoggiare la sua petizione, in questo
periodo ci non risulta pi giusto ovunque. Ancora meno di prima i docu-
menti fanno una netta distinzione tra intervento, consiglio e assenso dei prin, 32 Cfr/ad es. "inpraesentia principum nostrorum" (Stumpf, DieReichrkanzler,nil710e
cipi; spesso si usano espressioni che possono riferirsi all'uno o all'altro;28 2782); "praesentibusregni principibus" (n. 2772, 2790, 2907, 2':)08, 2956);'~pra,.es~ntiblls
insomma, anche la menzione dell'intervento, come quella del consiglio dei assllsUlIlque .p~aebyntibus" (n. 2893); "astantibus. principibus" (n. 295?); "inconspyct!1
0mnium qui tunc ibi 'aderant principum" (n. 2956~ (evidentemente sinonimo di" consilio prin-
principi, diviene un mezzo per esprimere nei documenti la partecipazione di cipuni nostrorum, qui interfuere" del n. 2965); "coramepiscopis ceterisqueprincipibus
201 questi agli affari del governo imperiale e per dare coslpipeso alldisposi- nostris" (n;2999, de!l'antir Ermanno). Poi gi nei n. 2838 e 2839 si dice:,"binterventumfilii
zione.regia, cosa che poteva apparire quanto mai necessaria in un periodo in nostri C. .et fidelis nostri B. Lausannensis episcopi et cancellariiconsilio tsub testilllo~io
cui l'autorit della corona era per molti versi posta in discusSione.29 . ,.. . eorumet ceterorurrlficle!iumnostrorum" (seguono altri nomi); delle medesime persone; la cui
testilnonianza, menzionatane1n. 2839; al n: 2845 (un secondo documento sullo stessoogget-
Questo scopo fu, per, raggiunto anche quando si poneva iririsalto sol- te) si dice che la disposizione sarebbe stata adottata "propter consilia"di quelle' stesse. Cfr.
mente la presenza dei principi nel momento in cui un provvedimento era . inoltre "petitione enestimonio" (n. 2845);-Occorre rilevatethe .l'introduzione di questo lin-
stto adottato dal re: coloro i quali erano stati i testimoni di una disposizione in
gllaggio nellacancellyriaimperiale risale gran parte a un singolo ftin-.ionario,ildettatore
regia senza contraddirla potevano, essere. consideratiin ;generale' come con- Adalberolle C: Sembra che nel pei:iodoprecedente l'equivalenza ,di testes einterventores risul-
ti solo uni! volta al tempocli Ottone ili (DD O ili, n. 95), circostanzasWI~Cluale h~ attirato
senzienti.E cos la menzione neidocwnentidella solapresenza . d ei principi Fattenziqne Erben,in'.fecllich'Erben,Urkundenlehre, p. 351. "Del resto occorre qui notare
ha sostanzialmente un significato uguale a quello delle.form1lleesprimenti cOlne,ahchedopo che siera compiuto il passggio dalla lista degli intervenientiaquelladei 202
l'intercessione oH consiglio deglistessLI primi casi>sporadici risalgono gi testimoni, compare .ancora la menzione diintervenienti in documentiregj e che questa si troya
all'ini~iodelregno di Enrito .IV;3 0 allorch.lareggente Agnesededde una fl0altar~oM~ci0e~oinoltr~t?, anche se non s'pe~so. Q~ando da.vviyne,pe:-?,si ~ratta nu,o-
"amentediun~"eramtercesslOne nel sensoatttibUlto allmterveI)-tolIl epocaplU antica, ......
controversia tra Hvescovo diSttasburgo e unonte;31SHanno pifrequeilti '. .33N'0n vi . SOllo _docllmenti regi longobardi genuini contestirrl?ni( fr.~~ousp,
per solo a partire dal 1074 ed significativ chelapreseriza deiprinCipi Untersuchungen;p.87), -Per ilperiodomyrovingi() vi DDM,n.19,unprivil~giopyril
mohastero di St'Denis, l'unico ()riginale di un diploma che presenta sottoscrizioni divrse-ga
quIledel-re-e'del referendario; ma ID realtnon si tratta di testimoniatIza; come ancora suppa-
nev~~evison, M~rOJing,erdiplomefiir.Montf~r~n.der, p. 756, bens dice~s~s? (~r.c~pit~lo
27 Cfr. ad es. Stumpf, ibid., n. 2609, intervenienti quattro arcivescovi, tre vescovi,un
declffio).Anche ID DD M, n. 29 (copIa dellll'1lZlO del sec. XI) le sottoscnzlOm eli dUNegme
(della zia di Childericell; che aveva tenutO Iareggenza per lui, e della sua sposa) eahche quel~
duca, un conte, "aliique fideles nostri"; n. 2613, intervenienti Sigfrido e Annone "ceterique .llldiun dxGundoin!1s(cheperaltro manca in Ul1 manoscrittopi'rechte,come;seghala
episcopi -duces et comites"; n. 2633, intervenienti Annone "caeteriqueJidelesnostri";, e cos Levison, ibid., nt.2) non si riferiscono sicuramente a una testimonianza:itre nomi e quell() del
molto spesso anhe nel periodo successivo (cfr; 'Stumpf, ibid.;n.2704,2710,2761, 2762, domesticusHodo,che"evapattecipato ai preliminari, sono citati gii:!e!l'ititulatio accantoll1
2772; 2782, 2804, 2818-2820, 2824 ecc). ... . . ' .. ... _ re,' cosa che non avrebbe senso se si trattasse di testimoni; suppongo che ne!l'intitulatiooccor-
28 Cfr. ad es.:' ~'subvenientibusetconsilium dantibus" (Stumpf,ibid.; n.2732); "consilioet ra cahllare lapatola eumdavahtial nome di Gundoinuse diHodo;oscomefailman-
interpellatione" (n. 2756); "submonentibus~(n; 2729 e2750);"submonentibus acrogantibus" scritto pi recente, che costoro siano'quelli cui il documento era ihdirizzatoeche i loronomi,
(n. 2792); "faventibus" '. (n. 2867); "ad hoc nitentibus"' (n. 2803); "succinentibus".(n. 2790); assieme a quelli delle due regine, siaho statiinterpolati alla fine del documento dall'intitulatioe
"adstipulatione" (n. 2762); ~'consilio etinterventu" (n;2834); "consilio et rogatu" (n;3035):; dall'inscnptio. DDM,n:31 cORle sottoscrizIoni dei tes\imoni,annunciateanche nella formula
201 29 Cfr.'Picker, Vom Reichs/Urstenstande, 2, p. 73 seg. _.... ;' . . dicorroboratid, stato aluhgoritenuto genuiho(cfr.allcta Erben, in' RedlichErben,
-30 Un caso del tutto isolato dell'epocaprecedeite il diploma di Carlo ili Miihlbachet; U.rkutidenlehre"p.349,nt. 4) ma adesso Levison,Merowingerdiplomefiir Mdflti~rendet,p:71?
.Regesten;n; 1760, dove nella riga della datazione si dice: "praesentibusphiribus principibusno- seg.et);753seg.,ne ha dimostrato la falsit.' In DD,-M, n; 40, infine, chiunqueabbia.ragione
stris"; ildoi::umento risale a un periodo nel quale l'imperatore non deteneva la piena sovranit. nella.coiittovetsia tt Krtisch e Levillain circa la genuinit deldo<:umento(nond()bbi~o
. 31 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2580; l'attivit della reggente espressa nelmodocoh- occuparci di ciinqilest sede), la datazione e le sottoscrizioni,mancantinel manoscritto pi
sueto mediante la sua intervenzione; poi si dice chela decisione sarebbe stat presa~inpre antico, sono ahch'esse interpolate (cfr. Krusch, Die(ilterten CorbieerKlosterurkunden,p.250;
sentia A. Wormatiensis, C. Spirensis, G. Eistetensis episcoporum principum nostrorum nec Krusch; Die Urkunden von Cor~ie, p. 341); Se dunque oggi non abbiamo allilldiplomamero-
non Eberhardi comitis" ecc. vingiogenuiho con vere' sottoscrizioni di testimoni; una volta vene fu uno. Secondo i Gesta
850 Testimoni dei documen ti regi
Testimoni dei documen ti privati 851
203 era consapevoli della differenza che a questo riguardo esisteva tra i docume
n- menti regi .altretta nto regolarmente privi dei testimoni)4 Un monaco
ti privati, regolarmente muniti delle sottoscrizioni dei testimoni, e idocu- del 204
monastero bavarese di Ebersberg, che ne copi i documenti, menzio
nando
una disposizione di Corrado II del 1034, median telaqua le si conferm
ava
una permuta tra Frisinga ed Ebersberg, aggiunse 1'osservazione: "testes
Dagoberti, cap.42 (MGH SRM, 2, p. 420), Dagoberto I fece sottoscriv in
erei!
ma dal figlio Clodoveo e dai grandi del regno presenti "propriis subscriptsuo ultimo diplo-
hac re ne requiras, quibus in concampiis et testamentorum datione non
eget
essendo in fin di vita, non era pi in grado di sottoscrivere egli stesso.
ionibus" poich, regia auctoritas")5 Le ragioni di questa distinzione risultanoc:hiare da
Qui d
veramente di sottoscrizioni di testimoni, ma questo caso del tutto isolato. si trartadun que che si osservato in precedenza sul ruolo e il valore del documento
Dagobetto sottoscritto anche dai grandi del regn, che viene menziona Il testamento di regio
to nei Gesta Dag?berti, nel procedimento probatorio; la contestazione del suocon tenuto oggettiv
cap. 39 (cfr. Levison, Bel~r"ge, p. 333 seg.), per vicino ai documen o
ti privati anche in altre era giuridicamente impossibile, e la sua genuinit Jormal eeradim ostrata
fonne e fonnulee , a tale riguardo, paragonabile al testamento di Carlo
Magnotr anandat o non dalla prova testimoniale, bens dalle deposizioni del person aledell
da Eginardo (Miihlbacher, Regesten, n. 458). - Passando all'epoca carolingia
203 emesso da Pipino per il monastero di. Priim, presenra Ie SOttoscriziol)i , DD Xar., n. 16, caricelleria regia o dello stesso re.
del re, qella$uasp()sa,
dei suoi figli (costoro qualificati espressamente come consenzienti), poi Abbiamo givist oin precedenza che per i documenti privati vale il cori'
cIiotto vescqvo & di
dodici conti; Aclifferenza di Miihlbac hernon spiegherei ci afferman trario. Essi non costituiscono in primo luogo alcun mezzo di prova di
do
"documento di famiglia"; infatti, non saprei perch queste sottoscrizioni che sitr!ltta di un per s
spondere al carattere cii un documen to di famiglia"; piuttosto , come dovrebbero "corri~ quanto ai fatti in essi riferiti, ma facilitano solo la prova testimoniale. In
base
gi suppose Sikel, auria legge regia inserita nel diritto ripuario (la quale per non valeva
Beitr"ge, 4, p. 517, anche qui si dqyr pensare all'assenso consueto peri
significativo che. dei vescovi l'ulrimo a sottoscrivere. fu il diocesano,.
privilegiaimonsteri. n in
fors~ cOl)temporanea~ Sassonia n in Baviera e anche nel resto della Germania non era pi in
ment.e fu emesso .ancheu n privilegi o ves covile per Priim (ch. vigore
anc4e Tangl,.Fztld.aer nel periodo postcarolingio) i documenti privati possono assurgere solo
Privilegienfrage, p. 203). Anche in DD Kar., n. 32 per Fulda,.pa rimentiu in
co, le sottoscri zioninon dqvrebbe ro dunque apparire strane; ma,c.ome privilegio monasti~
n certi casi a mezzi di prova a s stanti. In queste circostanze gli antichi
ha dimostrato Wangl, docu-
ibid.,p.1 93 sego e p. 220s~g. (cfr. su questo ora anheStengel, Fulde1Jsi menti privati tedeschi non possono essere privi delle sottoscrizioni dei
a,p.
ma (pubbl. per ultimo da Stengel,in. UB desKlosters Fulda, l,p. 39,n,20) .103seg.),ildipl o; testi-
dalsifica to e la Iista IIionie i .diritti popolari (Volksrechte) contengono infatti disposizioni
delle sottoscrizioni fu messa insieme nel monaste rodaaltri documen ti.Quand pi. o
q inDDKar.~ n. meno dettagliate al riguardo)6 Per ci che riguarda il numero dei testimo
66 (cfr. l'appendice MGHDD Kar" 1,p.563 )nellacorrobofatio. vengonoan
nunciatesottqscri~
ni
zioni "a pontifice vela leudisnostris", tale formulazione dovutaall'influe adottano diverse disposizioni: per i documenti di compravendita' e di
dona- 205
to franCO privatq;tali sottoscrizioni non sono presenti neldiplqma: LesottosnzadiundocUtpen~ zione aventi a oggetto proprie t fondiaria la LexRibu aria prescrive sette
mento pi antico di Ludovco il Pio in qualit di re dell'Aquitania (Miihlbaccriziqnin~doCll moni per unares parva, dodici per una res magna, senza tracciare un limite
testi-
her, Regesten, Il. tra
516) appartengonqagli uomini che governavano Per conto del regalefan
citillo;no nsqnosot - oggettig~andie piccoli; la legge dei Burgundi richiede cinque
toscrizioni di tesrimoni.Anche le sottoscrizioni presenti nel trattato dell'8l7t o sette1:e~tim?~
Piq eil pontefice(Miihlbacher,Regesten~n. 643) e nelle onfenne di quello.d ra Llld9vico il tli~perlecaustienzinores solo tre testim0tli; unadisp?sizion,ed~ld{rit
ap~ediQttqne to~i}li~o
ledEnric o II (DD Q1, n. 235; DD H II,n.427 ), 4announ significatomaggiq ~critta in Italiass ppra considerare normale ill:);ll1Ilero dis<;ttet
plice testimOnianZfl;ginelle donazioni di Pipinoed i Carlo alla Curiawm redi unasem~ ~stitl0lli,37
anfl,'che nonsison o
conservate, quest'ultima.aveva tenuto a sottolineare e riusc a.ottene
grandi del regno fossespresso neic!0cumenti mediante la loro sottoscrizrecheil consenso, dei
ione..Qua ndo inoltre
nella riga della data di DD H l,n. Il deL926 per Coira si affer)na:
Vuonnatia praesente domno rege Ruodolfo", 'si tratta solo di una menzione
5actumjn ,<1iyitat e la cancell~rianoIi~ritic8i 40cumenti redatti iz tal modo elicorivalid.
onorifica del re di crtailleritever? che
Borgogna presente. all'assise, analogamente alla menzione del papa nellatiga prima del priQdoQiEnrico N la cancelleria armot talvolta nel. testo alcuni
delladat acliPD ci giUridiche precedenti quella del re (cos ad es. in DD KII, n.199,un testinloni dia:i()-
H II,n. 428: :'venerabilipapa Benedictopresente et confirma nte",con a traditio'dell'i:Jpeia-
.cuisi.po trebbeco n- trice Gisella~ o in Stumpf, DieReichskanzler, n. 2195, unapenn utitl, ma
trontare il caso di un documento.emesso da :Roberto di Francia nel 1023 non aggiunse mai ai
in occasione del suo docurrienti regi redattiun a'lista di semplici testimoni. Infatti recenti. ricerche
incontro con Enrico II,.dove l'inlperatore viene menzionato perfinQ harmo dimostrato
omecoa utore(cf r.]a che tuttijdip l0micita tiin passato come esempi dell'apparizione di tali
notapreli nlinare a DD II II, n.492), Per. ci che riguardainHne le sottoscriz testinlonisono falsi o
ioni di DD Hll, interpolati, ameno che non siano stati da noi spiegati altrinleriti in cjuanto
n.255 del 1013 , esse passarono da unserbal e sinodale del 1007 in un esposto sopra.. "
dip)omae manatoq llel- 34 Cfr, suguest Brunner, Gerichtszeugms, p.155 sego
l'anno i:heconfermava le risoluzioni sinodali, e da questo nel diploma
del1013 .,npi antico 35 LibellusconcaJnb.Ebersperg., ed. EH. Hundt, Das
documen to regiqcon veri testimoni perci DD O I, n. 85 del 947; Cartular desKlosters E.bersberg.Aus
per Essen;no h falso, dem. Fu,ndationsbuche des Klosters unterEro rterungd er Abtreihe, da~~des
ome suppose originariamente Sickel, e,deve inyece essere rionosi
uto' come.gnWno (cfr. Ubergangs der
DDO II,n. 49,eOtte nthal, Regesten ,J45).La lista dei testimoni, per, Schirmvo gteiauf dasHaurScheyern- Wittelsba ch;sowie des Vorkomm
non,!i.lprodottfl nella ensvon Mitgliederndie-
cancelleria: assieme allam~ggior parte. del testo ess~ fuvergata da.uno ses Hauses~Abhandltingen der Bayerischen Akadem ieder Wissensc
$qittqre pri"ato su un haften;' hist. KI.,14/3
foglio bianco fornito dalla cancelleria, e ci avvenne in ogni aso nel (I879),-p."115-l96:157; oia anche DDKII, n.213 . . '
204 monastero; non si.pu '" '.
dubitare che gli uominimenzioiati nella lista fossero Veramente testimoni 36 Lex Alam.1, 1 e 2,1;I;ex Salica, Extravagantia, 4 (ed.
Behrend, p. 122); Lex Ribuaria
dell'azion e.Lostes-
so vale per DDKII, n.J24 del 1028 per Korvey; anhe qui l'elenco dei 59,Te 7;LexBaiuw.: 1,1 e16, 16; Ratchis 8; Lf?g,esB~rgundionlfm43,;60
tesrimoni fu trascritto e 99 (add.l,1 2J.
nel monastero assieme al testo su un foglio bianco fornit~allacancelleria. 37 Il mimero di sette risale comunqu e a uri uso romano
In entratpbi i casi (ch Bruns, Diii sieben Zeugen;'ih 205
"'-- .. ,
Idem, Kleine Schriften, 2, p. 119 seg.).
852 Testimoni dei documenti privati Forma delle sottoscrizioni testimoniali 853

mentre il diritto bavarese e quello alamanno esigono sei o pitestim oni)8 (cartam tangere, manum in cartam mittere, imponere ecc.), e se poi neldocu-
Circa laqalit deitestirnoni i diritti popolari non contengono alcuna norma mento venivano elencati i nomi' dei testimoni. Nel. caso della notitia extra-
speciale; quello longobardo richiede che siano idonei. Contro i liberi,. comun- giudiziaria non era necessario neanche un tale contatto con il documento,
que, potevano testimoniare solo uomini liberi, in ossequio al principio della ma bastava la semplice presenza dei testimoni e la loro menzione nel docue
parit di condizione; secondo una legge di LudovicoilPio erano perfino solo mento. 42
i liberi proprietariterrieri ad essere pienamente autorizzati a testimoniar~.39 La forma delle' sottoscrizioni dei testimoni, come quelladellesottoscti-
Nella prassi il numero dei testimoni era molto vario; di rado nei documenti si zioni in genere nell'alto Medioevo,4~ duplice.MQ la formula della sotto c
menzionano meno di sette testes,40 invece troviamo spesso cifre considerevol, scrizione veniva redatta soggettivamente, dal punto di vista del sottOSCrltto-
mente pi alte. Non tutti coloro che erano presenti all'azione da documentare re, e recitava allora - nella' sua forma pi semplice45 " :t ego ille subscripsi,o
potevano essere testimoni dei documenti: questiultimLdovevanoessere con, egoille subscripsi t;46 oppure era redatta in forma oggettiva, semptedallo
vocati appositamente o invitati e perci sono spesso definititestes rogati o stesso punto divista, e suonava: signum (o signummanus) + illius.Secondo
vocati. Una peculiarit di numerosi documenti bavaresi . quella di menziona- le disposizioni delle leggi romane; per, la sostituzione della sottoscriziorie
re i testes per aurem tracti. autografa con quella apposta mediante un signum era permessa solo all'au~
L'attivit dei testimoni nel processo. di documentazione viene definita toredel documento e a costui soltanto quando/non sapevascrivere;47 come
contermini diversi, pifrequentemente per con la parola /irmareo robora, testimoni potevano essere scelte solamente persone in grado di scrivere" le
206 re {cOn/irmare, . corroborare) ,cartamo Lfilegge 'l1on esige Una sottosfrizione
p
quali dovevano sottoscrivere di proprio' pugriO. 48 A Roma ci si attenne 'pi a
autografaqei testimoni; .solo il dirittodeiBurgundi,prevedetalesotto,scri- lungO che alttovellquesti principi, almeno in quanto qui l'uso delle sotto- 207
zione oalnieno l'apposizione sui documenti di un signum manusfiutografo; scrizioriicon il signum peri testimoni non si diffuse mai effettivamente.49
di solito una.croce;41 gli al.tridiritti popolari ritengono.sia phafirmatio suffi, Tuttavia aRoma giriel corso' del X secolo la sottoscrizione dei testimoni fu
ciente quando i testimoni sono entrati in un rapportoin,qualcl-iemodofish limitata alla semplice menzione del loro nome (ad esempio t Leo nobili
co con il documento, cosa ch~ in genere accadeva toccandoloson la mano viro), omettendo la lunga formula usata prima e perfino il verbo ubscrips.i
con o, s~nz l'agghl!lta.di testi{, ep~FJ:sott(jsgiziolIi"pi11lJngh~,come
anche per le pi brevi, ci si limit spesso a fare apporre solo le croFi~ i
nomi, o anchesoltahto le croci; dalla mano.dei testimoni, mentre per il resto
3~iJ~r~~lari alamanniinen:donano pi volte i Jig~a. testiu~se;te~~~ra11f;iiuS (cf;. loscrittore deldoc ento subentr al post() d.e1 testim?ne.Apartiredalla
1llII furo otralasciatetalv?ltalecfoci J;'eralcuni '?'" per
Fo,~112ulae4ugienses Coll,R,I,},17, 21, 34,)7, 40e 42:MGI{,for112ul(le,B;317~c:.'g.).:InJlIl
f0rni1llario. diSan C;allo (Cpllectip Sangalli?l1sis" 6), S). clice:."srib", Illf1n11lffi'5 (t~st.s), c:.'tin1e
l!l: 4
t el isec(jlo:xr,poi, l1
usque:30vquotUm volueds Iiumerum"; in n altro (CollectioSangllensis, 7): "scribe 5 et tutti i ,tes~irD.o~i, .. e ill\ecoIlslletucline si i:mI?8s~. ~enia1IrJ.~l1ten~I. OFsp,:lel
deinde quantoscllmque"; ma anche qui, Colledio Sangallensis, 9:. "scribe 7 vel plus" (MGH, XU secolo, cos che in quest'pocarimase ormai. soltant()ul1alisl dd~~ti-
Formulae, p. 400-403).; .'. . '. moni compilata dallo scrittore alla fine deLdocumentoe davanti alla sotto,
39 Heusler, Privatrecht, l,p. 157; Ficker, Beitriige, 1, p. 86; Waitz, Verfassungsgeschichte, scrizione delloscriniarius. 50
4, pA23.seg.;Br-,Inner, Deutsche Recht~geschicJye, 2, p. 396. lAI. dwrinapon, cpn<;()r,de nel
valutare qUanto si sia tenutocontodelllldifferenza delle stirpinellll P!OYt~stimonial; .Nei
doCurheritint;lle forrirulei testimoni vengono spesso definiti bonfhomines;il, signi.fic~to. di .'," ;. ...: ;
..

questaespres"lone comunque .controverso, . ' ' ..'. ; , : . i; . . ...{. 42Cft.Brunttet, Zur Rechtsgeschichte, p.39,230 e 25.3'.
~oQuancl<:icompaionomerodi sette testimoni, il numero di~eique~opifrequ!=nte; lo 43 Cfr. capitololllldicesimo.
scrittore veniyaallora probabilm",nte considerato come il setVplo testirponc:.'.In.Bllviera spes? 44Cfr.Sickel, DasPrivilegium OttoL, p.27'seg; '. ..'
so lo scrittore hiainato espliCitari1entetestimone(cfLBrllnner, Zur Rechfsgescbic.hte,p. 45 Che per talyiJlta neisecoli precedentiveruvaampliata;di solitocon nllmeroseaggiunte,
253), altrove"pi raramente. Talvolta,ancheI'aut6restesso viene.definito te:s#Illon!=, .'come . 46 Inltalianellen()titiae giudiziarie si usa invece dire inter/ui.
ad es. riel 7M .a San Gallo (UBjJ.btei St. Gallen, 1, n.27).e:oyentene:lltraditiiJnes di .47 Cft.Zeumer,Zumwestgotischen Urkundenwsen;p.'9: .
We~enburg(cfr.ad es.Zeuss, Traditiones, n. 2,),4 ecc). . ,.... ,' ........... ,',.", .. 48,Nei pi aIltichipapiriravennatisi tiene' conto di queste tegole (cfr. MatiIii, I papiri, fio
206 '( 41.L,eges Burgundionum 43; cos anche: lale:gge visigotica sullaCjllalep~r nC)JJ, d9yremo 131): 'Maria emette lII1.doc1lffientci "cuiqllequialittetas igrioro,signum feci. Signum Mariae
sofferIllarcipi~)ungo(cfr.Brunner,. Cart4 undnotitia,.p: 14; ZelJllle:r,.z1f112tlJestgoMschen donatricis 't.. I testimoni,sottoscrivono poi con laformula: ~'Flavius. Gregorius..: testis subscrip' 207
Utkundenwesen, p. 13 seg.J. Data la mancanza di antichi dOcumeIltioriginalidiPriim,.non si" (cfr. Marini, ibid.,p:133 139seg.): .'. ....'..... . .. ' .......... ". ... ..'. ...... . . .......... ,
son.o in grado di stabiliresela richie:sta. dei signa propriamanu,impressa fOfil1ulata da 49 Le eccezioni sono molto rare (cfr. ad es. il documento del966,Schiaparelli, Le carte
Regin.one di.Priim, perla cartatngenuitatis, si basi su un uso di quest? mOnastero (Formulae dell'Archivio diS Pietro, 1901{p.440, n. 4). ' .:
i?xtravaganti?s; 1, 18: MG}I, formulae, p. 545); m
LotaringiaaltempodiRegin()ne:la sotto- 50 Esempi di quanto esposto sopra nel testo si trovano nelle pbblicaz'ioni'dei documenti
scrizione autografa dei testimoni non era comunque consu~!a. romani di Hartmann, in Tablarium S, Mariaein Via Lata, e in ASRSP, dalvolutue 21in poi,
854 F(]rma delle sottoscrizioni testimoniali Forma delle sottoscrizioni testimoniali 855

Ma gi nei dintorni di Roma, ad esempio a Nepi e Sutri, si pass in periodo tardoromano di fattosi procedette COS,55 tuttavia anche in Italia;
genere, anche per le sottoscrizioni testimoniali, alla formula deLsignum, e gi nel1?alto Medioevo, non ci si attenne pi a tale prassi. Certamente, qui
questa, che compare a Ravenna gi nel VI secolo,51 nel corso del tempo sono molto rare le indicazioni esplicite ch-ca la natura autografa o non auto-
divenne assolutamente consueta in tutta l'Italia Comein Germania. grafadei signa;56 ma gli originali e le numerose riproduzioni che possediamo
Accanto ad essa in Italia fino al XII secolo inoltrato compaiono peraltro non lasciano alcun dubbio che nella stragrande maggioranza dei casi le croci 209
non di rado. alcune .sottoscrizioni di testimoni completamente o almeno sono opera degli scrittori stessi dei documenti.5 7 Perdi. pi in Germania si
parzialmente autografe, nelle quali usata la formula soggettiva; soprattut- pu affermare in linea di massima con certezza che la formula Signumt
tosignori ecdesiastici, ma anche laici apposero la loro sottoscrizione auto- illius equivale solo a una finzione e che i testimoni non hanno tracciato pere
grafacome testimoni di documenti)2 In Germania invece, data lara,rit di sonalmente il signum, anche quando, come talvolta accade pure qui; defi-
208 testimoni capaci di scrivere, le sottoscrizioni testimoniali autografe furono nito signum manus. 58 A favore di questa tesi stanno non solo le locuzioni gi
sin dall'iniziorarissime,53 ed a questo proposito molto significativo il fatto citate, dalle quali si ricava che i testimoni toccavano il documento, ma anche
che le raccolte.ddormulari di San Galloe.di Reichenau, purdandopit le indicazioni sopra menzionate contenute nelle raccolte deLformulari alae
volte indicazioni sui tipi di sottoscrizione dei testimoni, non conoscano manni; che, senza presupporre neanche lontanamente una partecipazione
affatto il caso di sottoscrizione autografa, ma considerino la form.a Signum dei testimoni stessi,.assegnanosolo allo scrittore del documento il compito
t illius comel'unica usata. 54 . di scrivere i nomi dei testimoni. Ci dimostrato inoltre anche,dagli origina-
Ma anche questJorma non fu adoperata durevolmente nel senso chela li di antichi .documenti privati a noi giunti:59 n tra i numerosi originali di
legislazione.romana aveva prescritto.all' autore di un documento. Mel1tfe
quella prevedeva l'aggiunta autografa della croce da parte di colui .al quale si
riferiva, il signum emelltre dai papiri doc:umeritari ravennati si ricava che nel 55 fr. idocurnellticitati sopra alla nt. 48, nei quali i testimoni attestmoesplicitam&1te
che isottoscrittori hanno apposto il signum in loro presenza:':":' ..... ." .... 'i ..... ;

56TllttayiaIJon m,ancano del tutto. Gi in precedenza (capitoloundice~inlO)siaccenria


to alla, IJaturaautografadella croce nella sottoscrizione eli Enric0v.A1lcora,pirilva.qteil
coscomenetfcsimili 'di questi documenti in Tahularium S.Marid inVia Lata,'e inAPI,
volume2. .e . .
fatto che)IlDDO III,n. 7-27, unplacito eli Ottone III' si distinlJUa~spressarnent~t'raese
zione alltografaenonalltografa della croce. Delle croci dell'imperatore e del duca'febaldosi
cu' 209
;'51 Cos ad es: in alc1le sottoscrizioni eli testimoni eli undocuIIlento del 540c. (Mrini,J elice:"qui hoc signum crucis fecit", di quelle del duca Enrico e del conte Ardingo: "qi hoc
papiri, n; 118,p.179 seg.); :'" . .. . . ... ;; ... . . ; ' , >'D signum crucis fieri iussit". Cfr. anche'i pIaciti in Ficker, Italienische Forschungen, 4, p. 49, n.
52. Tutta,vta inseguito la formula. lJ.e preannunciava, la sottoscrizione alltogr#a fu ad()pe- 47; p. 96, n. 70; p. 104, n. 78; p. 132 n. 88, dove esplicitamente attestata la natura autografa
rata spesso anch<:;Jcloy~e~a autogrfa~olo una parte della sotto~crizime,a,d es. la croce e.il di numerose croci. .' , .' ' ; . : ' "
chrismonch~IaiIltroduva~o il signu11Z eli subscriptio, e.persinoJidc:rve nessuna parte d~lla 5.7 Come gi osserv Paoli, Programma scolastico, 3, p. '133, lo si riconosce dalfattochele
sottoscrizione era all tografa. Cos ad es, nelle righe della recognitio dei diplomi .regi, nelle crqci eli diversi testimoni hanno assolutamente la stessa forma; mentre talvolta.ne,hanno lffia
208 righe della subscripiio degli. scrittori nei documenti privati. tedeschi, nelle sottoscrizioni-dei talmente artificiosa che non pu derivare da una persona capace eli scrivere. Inoltre 0lt<j'
papi e dei cardinali nei documenti pontifici; cos gi nel X sec., nelle sottoscrizioni de! t<:;#i- spessosi.verifica chele crocicliclifferenti.testimonisiano riunit~ a formar~1ll1a,ifigUra, che
l11
moni o assessori in pIaciti italiani (cfr. Sickel, Das Privilegium Otto L, p.)O). dunqueil.I"ignm nel aso di tre testimoni sia: +++,per quattro:-I:+++; evide,l1t~c:hequesti
53 Tra i documenti .eli San Gallo rientra in questa fattispecie la sottoscrizione, probabil, segni, per i quali poi si adopera spesso la formula signamalZuum, possonoess~r:estatiapposti
mente autografa,del testimone Waringisus, che per eli professione era scrittoregiueliziario solo dallo scrittqre del documento. Infme aggiUngo che. spessobisognanotar~.c.otlelapar'te
(UB Abtei St. Galle!l; 1, n,71; cfr. Bresslau, Urkundenbeweis, P.46).Sia qujchenelle tradz~ iniziale;del trattino orizzontale della qocesia legata all'ultim lettera dellaparq1asignum,i
tiones eli Weillenburgpi frequente il caso che siano gli allt)ri Asottoscriv(:reinquesto q.ell~.finale alla prima lettera elimanu.l":' Quanto poco fossero cOIlsiderate kcroci climo:
modo, se sono ecclesiastici (cfr. ad es. Zeuss, Traditiones, n.}6 e38).Cosmcheil documen- strato anche dalla circostanza, giiLrilevata. da Paoli,oibid.. ,3,p, 132, nt.),cheessetalvqlta
to eli ,d()Ilazion~.cliEginarclo a favore de1monastero eli I,orsch :m;sen,talasuas()ttoscrizione sono sostituite dal disegno di mani (cfr. Pasqlli, Documenti,.1, p. 305, 11. 217; p. 307" n.219.;
autografa e quella della sua sposaImrna(ChroniconLauresha0'elZ~e,MG.HSS,21,p.360). p.356 n. 257, ~ilfacsimileap, 3lS).. Percinon sorprende che nei sec. Xle XII riondirado
Parimenti 1'abateFulrado eliSt-I)enis sottoscrisse eli suo.Pllgno due;r~dazionidel suotesta- manchino del;tutto le croci, sebben simantengalaformula del .l"ignuln. i . , ; " ..

mento e in una,' di esse si troval1 o ancora due altre Sottoscrizioniaut()grafe(Tangl; Das . ' . 5~Tuttaviaper le, due. redazioni del ,testarnenW di FulradodiSt-D.enis, Tangl, Das
Testament, p. 1&3 seg.e p. 187 seg.). ,Un esempio isolato, aIlcora .del XIIse.; forsela sot, Testartzent, p. 184, nt.J, non ritiene impossibile l'apposizione autografa delle croci aaus~
tosqizionecometestimone dell'abate Arttonio eli llbenstadt.in llncloc1lffi~nto dell'arciye~c(). .del loro trattoforte. .Ma le. croci stesse sono .anche qui IDoho similil'unaall'altra;,>; . '... i
vo Enrico I eli Magonza (Gudenus, Codex diplomaticus, l, p.19ij, che; per asuaforrna, pare '. ,.59Dal punto eli vista che qui ci interessa tra questi non devono aIlnoverarsiidocum~Ilti
essere autografa,Jn Ger:mania,perq, avviene molto pi spesso che anche persone indubbia- sinodali,. per i quali compare spesso sia la sottoscrizione autografa sia 1'aggiuntall\:ltografa
mente capaci cliscrivere, come vescovi, abati e altri chierici,non abpiano sottoscrittQ.perso, delle croci (cfr. ad es. capitolo unelicesimo, nt. 515,e516). Inoltre troviamoJ'una o l'altra
nalmente, ma fecero aggiungere solo j loro signa. ancherielle sottbscrizioni, nor)rare, clicapitoli cattedrali o eli comllit monastiche apposte 210
54 Cfr. i fOJ:II1ulari citati~opra alla nt. 38. sottodocuIIlenti dei vescovi e degli abati. Tttavia anche in questi casi eli sottoscriziollif()r-
856 Forma delle sottoscrizioni testimoniali Posizione.delle sottoscrizionitestimoniali nel documento 857

210 San Gallo, che ho studiato sotto questo aspetto, n tra gli altri documenti a Nei documenti privati le sottoscrizioni dei testimoni si trovano.sempre
me noti di Treviri, Metz e altri luoghi, ve ne qualcuno che faccia riconosce,. dopo il testo; e precisamente per lo pi o prima della sottoscrizione dell
re un'esecuzione autografa dei signa da parte dei testimoni. 60 E quanto si scrittore e della data ad essa collegata,64 oppure dopo di questa, cio al ter~
fosse abituati a considerare superficialmente la formula signum illius, mine dei documenti. In questo stesso posto compare in quest'epoca anche
dimostrato chiaramente dal fatto che in molti originali di San Gallo, purpre- la menzione dei testimoni nei documenti regi. 65 La menzione del consiglio O
cedendo la parola signum il nome di ogni testimone, in realt per non vi dell'intercessione oppure della semplice presenza dei principi continua<ad
apposta n'una croce n un qualche altro signum manus, mentre in altri casi essere posta nellanarratioo nella dispost"o.Sevengono citati testimoni, ci
una croce precede il nome 010 segue, ma la parolasignum viene omessa. 61 avviene di norma alla fine o poco prima del termine del testo. 66 Altempo.di
Se dunque nell'elencare i testimoni l'uso della formula signum t illius era Enrico V e ancora sotto Lotario il posto della lista dei testimoni non ancO-
una consuetudine che il Medioevo tedesco aveva ereditato dall'et romana ra fisso; quasi sempre o precedeJa corroboratio, e sta quindi tra la sanctioe
senza conservarne il significato originario, anzi forse senza neanche cOnoscer, la corroboratio, oppure,. se la sanctio manca, trala dispositioe'lcor~
lo, si comprende allora che ben presto si cominci ad .abbandonarla.Gi roboratio,67 oppure segue la corroboratio e precede immediatamente l'esca-
prima dell'inizio del IX secolo alcuni scrittori di documenti tedeschi rinunciac tocollo. 68 Sotto i sovranisvevi, poi, quest'.ultima posizione diviene poco a 212 a
rono sia alla parola signum che alla croce, limitandosi ad enumerare smplice, poco quella consueta e nella seconda met del XII secolo si incontrano solo
mente i testimoni ea premettere a questo elenco una formula introduttiva di rado; eccezioni a tale regola, mentre nel periodo postsvevo esse tornano a
(testes; haec nomina testium; coram his testibus; isti sunttestes;huiusreitestes verificarsi spesso.
sunt e simili). Nel corso dei secoli IX e X, in taluni luoghi prima, in altri do, II1 un capitolo successivo torneremo sulla forma data alle liste dei testi-
po, questa semplificazione diviene generale;62 la formula del signum scompa, m.o~i neidoc~unenti rf:gi;in questa. sede solleveremo solo lase&llentee
211 re sempre pi .dai. documenti privati tedeschi e al suo postosubentrala sem- irrlPorr~n.tt:'Clyestione:.a. quale stadio .dell' iter di documentazione,mi~iato
plice enumerazione dei nomi dei testimoni. InItalia,invece,la formula del cqn lapytizione orale o.' scritieconclusosicon la consegna del doc1.11l:lento
signum si mantiene pi a lungo e compare non di rado fin verso il termine. del al petente;debbonoesserericondotte l'intercessione e la testimonianza?
XIlsecolo;sqlc:r nel corso del XIII.
3.flche quil~seml?liceeI1u11lrazion'C1i Perci ch~ri~uardal'interveIlzi()nelarispost~ a talequesito~indub~ia.
testinloni conlJ.l1a fOrmula introduttivagilJ.l1se a prevalerf;es(:1usiYflIAe te. 63 Il .l{iI1tersessioIle, per.la .naturas.tes~a . d~lla. cosa, .nella. maggior partf;dei. plsi
ayr gtj:oimmdiato seguitoUa .petiiiolle e cqmunque, perchyysse un

mulate in modo soggettivo occorre studiare a parte la questione della loro natl.lfa a.utografa;
Per Costanza cfr. B;Heinemann, Beitriige Konstanz;p.l03seg.; per Hildesheim,O. Heme-
mann; BeitrgeHijdesheimip. 118 seg.; per Passau, Gwss; Urkundenwesen;p.590 ~~ha~i~~e,~a'~~it~~.usoinval~enel t~rcl~Mecli~~yocohtempq,aneamen~ea1I'in~~~d~j~-
p.605. ... . .. . .' .' '. '. . . ...... ... . . . ................ ne cleldoc1.lffie!l~onotarile. . .. . . . .. <
..... 60 L9 si pu~scludereanche per il modo in cui spesso i nbmio isig~a si trovano sul verso . . 64Neip~plridocumentari ravennati ioscrittor~ usa. aggiungeredopq la. data: anche )ln
dei documeIitinelleminute (cfr. Bresslau, .Urkundenbeweis; p.54seg;). Talvoltaanche in Qreve eleflqq dei nOmi dei testi (notitia testium), e questa cOhsuettldine si cqnserv lungo
questi documentilaparolasignum unita mediante una legatura illacroceseguente:x. . ; nella Rqmagna. C:;ft. sqpra.ulI'intraduzione. di quest~us).nella stessa Roma. ...:. , ."" .. .
61 Oltre agliorigina.li di San Ga.llo anche alttipresentllIlo lo stesso fenorheno;sifFr.ades. 65Cfr.Ii<:k~r,Beitrgl?,1,p.238,che pensa qui a un'influenza della canceI1eriamagohti,
perla Sassoniaild'cllffieIito di Unwanusdi Paderborn(West/'lischesUB~Supplement?n: na; maquesta.posizione clei testi, tra la corroboratioe fescatocollo riscontrabile,anche in
361), dove manca la parolasignum;'per la Lotaringia la praecariadiTre iri del 909 altri.docum~lltidiprincipi.. . . .. .,. '
(Mittelrheinisches UB, 1, n; 153, l'originalenellabibli6teca municipale di Treviri), lr dove si 6~. Sei grandi delregnopreselltillon ~qno. citati ncQmeintervenientin~splicitamente
trovasignum,ma lllancano .lecroei. Accade anche che la parola signum stiasol? davllIltial cOme ,testimoll,ma semplicemente come presenti, i lor.onomi possono trovarsi in entrambi i
nome dell'autbre o del primo teste e che gli altri nomi segualiosemplicemente;' .... . . posti. .... > . . .. .. .... ......
62 Cos ad es. nella Rezia gi nell'VIII sec. (cfr. UB AbteiSt; Gal/en, l,h.72, poin.465, ... :~7<::osad e~.in Stumpf,Die Reichskanzler, n: 3053,3083,3117 e 3168. -Alternpocli
173, }74, 180,187,224,235,247 eccJE tuttavia al n. 247 troviamo qui., traI'altro, la formu- Lqtarioqllestap.osiziqlle riscontrabile per solo nellamnoranza deidoctlffienti (ad es. in
la finale del testo:'>'~ub presentia bonorum hominum, qui abeo rogiti venerunt vel signa.fece- Stumpf,ibid.'1l,3238,3286g),299).Del resto. incontriamo anche altre combinazioni: nelp.
runt". Per Fulda,Codex diplomaticusFuldensis;n; 220,221, 242,;24J, 263 etc: Per la }087ad~s.J.testn1qnisooc> .trala l1 arra@ e]a.dispositio, nel n.3198 si .trovano J1seriti nella
Lotaringia Mittelrheinisches. UB, 1, n.BOe 103. AWeillenburg serhbrachci si sia verificato disp()sitioprimaclella sanctio e .della corroQoratio.; nel n; 3 U Ila lista dei testimonicostitllisc:e
211 spesso gi nel sec. VIII (cfr.Zeuss, Trdditiones, n.2, 3, 4,5,epassim).Cosa.nche in Bviera . una parte clelIa corroQ()ratio premessa qui a.llasanctio; nei n. 3175, 3233 ,}243, 3249 d,267
(per Frisingacfr. Bitterauf,Die Traditionen, l,n.8; 9,11,16, 19 ecc:). ..' . postaperfing dopqJadata.. Cfr.. ancheSchultze, UrkundenLothars IIL, p.196, dove sano 212
6> In Italia, .ancora. fino al tardo Medioevo;spe~sola formula. ihtrodllttivadefiriisce elencatian;he altri esempi. . / >
espressamente i testimoni come vocati o rogati(cfr. sopta),.;:osachein Germania perlo pi 68 Cos ad es. in Siumpf, Die Reichskanzlet, n. 2964, 3032, 3070, 3097,3124 e 3159.
858 Rapporto dell'intervenzione con l'azione Rapporto dell'intervenzione con l'azione 859

qualche senso, doveva avere luogo prima che la supplica fosse accolta. nella loro data,71 o perchgliintervenienti non potevano essersi. trovati alla
L'intercessione precede dunque sempre o l'azione oppure l'ordine di docu- corte regia in quel tempo;72 e in parecchi casi gli itinerari, di vescovi e altri
mentazione. 69 Daci consegue che, almeno in tutti i casi nei quali le date di grandi del regno ricostruiti dai documenti regi si sono rivelati inesatti e
un documento si riferiscono a una fase della documentazione successiva incerti perch riferiti in modo inesatto o incerto all'intervenzione.73 0ccorre 214
all'azione o all'ordine di documentazione, l'intervenzione risale aun mettere in guardia da queste conclusioni errate e bisogna sempre tenere a
momento precedente rispetto a quello indicato dalle date stesse. Gli interve mente che, anche se il momento dell'intervenzione coincide>spesso con il
nientimenzionati in un documento regio non devono perci essere stati periodo indicato dalla data o i due momenti possono essere divisi solo da
213 sempre presenti a corte al momento indicato nella data e nelluogoivi una breve distanza temporale, tuttavia in altri casi quest'ultima pu essere di
dichiarato; piuttosto in ogni singolo caso sar necessaria un'analisi particola:, mesi, .anzi persino di anni.
re esi sar autorizzati a supporre tale presenza solo quando vi siano ragioni Non cosfaciledare una risposta al quesito relativo alle liste dei testi-
per ritenere che la data debba riferirsi all'azione, oppure; se cos non ;ch moni; qui occorre distinguere tra il periodo pi antico e quello pi recente e
la documentazione sia succeduta immediatamente all'azione. 70 La non osser- tra documeriti xegi e privati.
vanzadi questa regola da parte degli storici ha dato gi luogo ad alcuneipo- Perci che riguarda innanzitutto i pi antichi documenti privati tedeschi
tesi erronee. Alcuni<documenti sono stati dichiarati non genuini semplice- eital~ani;nonvipu essere dubbio che i loro testimoni devono considerarsi
mente perch gliintervenienti non erano pi in. vitaalmomentodndicato tutti testiInonidell'azione.74 Ci si ricava con assoluta ceitezzasia dalle fonti
giurldiche)sia da quanto sappiamo sul modo .incui.venivano.prodotti gli
antichi documenti .tedeschi degli. scrittori giudiziarie gli. aitichi. documenti
notarili italiani. Sia le minute dei cancellarii alamanni, conservatesi a San
W'Mi:hnel 1iplO1n~.diEnrico V dell2(Stumpf, DieR.elchsk~nzler,Il.~086)'~"krit
ad oggetto' l~' donazione di un .castrum a Bamberga, .nonostante le osservazioni di. Fic~sr, Gallo, siale minute dorsali e le imbreviature .dinotaiitalianicontengol1o gi
Bei"tr"ge, l, iJ: 236, ritengo nn si possa escludere che la lista degli inteivenientisi in rappor- i nomi di testimoniche vengono segriati dopo il compirilento dll'azione per
to con l'azione.' Se,come anch'io ora suppongo a seguito. delle' constatazioni di Meyer von poi essere semplicemente ripetuti nel mundum;.potrebqdarsi ,che i testi-
Kp9na~,}a.hr,biicher HeinrichsV,l, p. 253, n,.61, la traditi()di:queI casit"fJ1n devessere we- moni,fossero anche' testimoni della documentazione quando la stesura a
nlJ.t~ gi Prim~ del 4 m~r;lO 1108 e .seancheitestinlClnibavaresi delI!lf,Yaditio deY<:>ll? esserF buono era preparata.ecompletata isubitonel Juogodll'azione, e questo
messiinr~pp?rto a questa primaazin~; allora dal~~oredeIdiplomarisu1ta~hiaiiJhel1el
1112 ebbe luogo Ulla onferma solenne di quella prima aZione, con iI consenso 'deiprillcipi
dell'Impero menzionati neI documento e presenti a Miinster, i quali perci neI documento di
conferma vengono qualificati come intervenienti. N sarei incline, in relazione al secondo
esemplare di Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3172, a riferire gli intervenienti soltanto alla ...71C();,pe~fare.solo.un. esempio, Dp ()1,n.. 293 (cft~. l~$).da Dfunm1er,~ Kopke-
dOCUmentazione; se, come suppone Ficker, Beitriige, l, p.239, questoesemplarefucotlfZio~ n1I
Dii01 er, Otto qer (;rofSe,p. 378, Ilt.l; ma i dClcilnleriEi sono. origin3li. :. SUIIamenziClne di
nato solo a causa della serie pi cospicua di intervenienti, alloratale'hiotivo poteva 'valete inteni:eninti giadecduti cfr. allche SickeI, DiplonzeOttoII.;p. 16:(e Kehr,Di Urku~den
anche neI caso ID cui l'intervento si fosse riferito all'azione, qualora helptinio'smplaie Otto III., p. 215,nt. 1.. . . . '.. - . .' .,... ......
fosse stata menzionata solo una patte degli intervenieriti. . . . . , . . . .' " .' . ." . :. 72.CosLad$; DD O .l,n. 169. (e-n. 179) da, DiimmIere -Giesebrechqcfr. quanto espone
213 7Q Per decidere talquestiohe possiamo prendere in considerazion lIlolteplicinio'mnti Sickets,uJ?I::>q~,}l.lnmeconfutgiustamenteiIrico~soa.tale arg~mnt~po/respinge~e
non definibili in via generale. Una delle prime cose dicuitenere conto iIluogodielllission iI documento; peraltroanm'io ora ritengo me iI primo di due non sia- genuino, bens u.
del, documento in rapporto al domicilio deI destinatario.-Se. ad es " un" documento' per un falso prodotto da LA;
monastero' di Treviridatatodalla' stessa citt, lecito' allora 'concluderein Iineadimassim 73 Per dare anche qui solo un esempio, rinvio alla conclusione errata di Dehio basata su 214
che anme la petizione stata presentata 11 e che 11 ha avuto luogo]'azione, chdilnqu l Bresslau,fahrbiicher Konrads II., l; p. 41, nt. 3. .
eranopresertti anche gli interveniehti:Alco'iltrario, se'un docuIllent pef.lJl1nio'hasttobava- 74 Cos ritiene anche Ficker, Beitr"ge, l, p;IOOseg.; che cita molti, esempi. Le. espressioni
reSe datato dallaFranconia, 'mntre'iI re si era trovato pcO prima in Baviera' enell'vici "testimoni deII'azione" e "testimoni deIIa documentazione" sono consuete anche neI
nanze di qllel-monastero,potremo in generale supporre mela petizione, l'intercessione e l'a- Medioevo;osl~des. inAsseburgerUB; l, p.16,n.20 (1175) due serie di testimoni si trova-
zioneabbianoaVto luogo in Baviera, e dunquegIi intervenlellti non possono essere posti in no l'una accanto all'altra: "huius autem actionis testes"e .'~conscriptionisautelIhuius testes.".
rdazicme al soggiorno dellacorte in Franconia. Un ultri?remomeiito dato daltonfrohto Cfr.inoltreCodex diplomaticus Anhaltinus,'l; p.386, n: 52J:'~hUiusJactietsctipti testessunt
di -diversi d?cumentLSediversi documenti per diversi destinatari emessI d.uranteuna diet,? hi'~; Stuinpf, DieReichskanzler, n; 3772: ':huius nostreai:tionistestes suht:'."Actionis testes":
'neI periodo successivo questamenzioIiario gli stessi interveninti,allora probabiIeche NassauiSches-UB,I; n.179 (a. 1130); RegestahistoriaeWestphalae;-2,p. 95 -(a; 1160);'UB
costorofosser presenti aIIadieta. Poi occorre considerare iI paese d'originedegIi interve- HochstiftHalberstadt;'l,' n, 215 (a.ol147) ecc.; "testes acte rei"iStumpf; Acta Itnperii, n: 109,
nienti cos co01e farem pi a",anti per rispondere al quesito se si debbansuppol:J."e testinio- p. 133; "testes huius actionis et priviIegii": VB Osnabriick,r; pi250,m311.Mittelrheinisches
ni deII'azioneo deIIa documhtazione. Insomma, per dare una-Tispostaa tale questione UB, 2, n. 4: "testes huius actionis sunt bi". WirtembergischeSlJBi2;p.;l33:"huiuscnscrip-
occorre assolutamente tenere conto delle diverse situazioni dei casisingIi e,. aCc!lI1toagIi e1e" tionis catthe testes sunt bii". Codex diplonzaticus Anhaltinus,l,n.626:"testes huius actionis
menti ora menzionati, anche altri potrebbero risultare impottanti. sunt" ecc.
- "-.',.,
860 Testimoni del!'azione e della documentazione Testimoni dell'azione e della documentazione 861

fatto pu essere perfino annotato nel documento stesso;75 ma dal punto di torioa s stante. L'atto della sigillatura di un documento fu in questo modo 216
vista giuridico non impOrtante se ci si verifica oppure ho; giuridicamente equiparato in un certo senso a quello dell'azione, ed era ovvio cautelarsi per
conta soltanto che i testimoni abbiano udito con i loro orecchi e visto coni il caso che la genuinit del sigillo dovesse essere contestata. Ci poteva avve-
loro occhi come si svolta l'azione. Se il documento viene impugnato;allor nire procedendo alla sigillatura davanti a testimoni ed elencandoli nel docu-
i testimoni non dichiarano di essere stati presenti alla produzione del docu- mento,e tali testimoni della sigillatura vengono infatti menzionati spesso a
mento, ma asseriscono: 76 "ut illi ad praesensfuissentet oculis suisvidissent partire dal X secolo. 82 Nel tenere per conto della possibilit di un'eventua-
215 et auribus audissent, quodpater eius illas res adecclesiamdedisset et car- le prova testimoniale in relazione a una sola fase, particolarmente importan-
tam fecisset7 7 et illos ad testes advocasset". te,del processo di documentazione, accadeva che indocUITlenti nm.regi si
Secondo un capitolare carolingio la genuinit di un documento di affran- elencassero anche testimoni pi in generale della documentazione;83 esu
camento dimostrata "testimoniohonorum hominum"quitunc aderant, questo, secondo quanto vedremo qui di seguito, avr forse influito anche
quando liber dimissus fuit";7 8 testimoni alamannigiuranodavanti a due l'uso osservato in quelli regi. E cos a partire dalla fine delX secolo, sebbene
messi regi: "quod D. omnes res suas tradedisset, sicut cartula ista conti c resti prevalente ruso di elencare i testimoni dell'azione nei documenti non
net"79; testimoni bavaresi di, alcuni documenti ("testes videntes")' asserisco- . emessi dal te, tuttavia anche per questi bisogna sempre tenere presente la
no: "sevidisse Hludolfum hanc traditionem facere";80 insomma ovunque in possibilit che la testimonianza si riferiscaalia documentazione.
Germania e in Italia la situazione uguale: nel periodo pi antico la deposi c Nei documenti'regi;'come abbiamo'visto, l'uso di citare itestimoniderh
zionedei testimoni dei documenti si riferisce non allaproduzionedeldocu- vava daliamenzionedegliintervenienti. Perci la testimonianza' dei grandi
mento, hens all'azione in. esso documentata e al successivo incarlcodi del regno e il loro intervento venivano innanzitutto rifritiali'azione, perch
documentazione.' . sia l'una che l'altro erano una forma per esprimere la partecipazioneoil
Poich, come vedremo, nei documenti privati tedeschipintichie in consenso ali'azione compiuta dal re, e per conferire cos maggiore forza al-
quelli italinianchela datasiriferiscealio stesso momento temporale, da ci l'autorit della' disposizione regia. 84 A ci corrisponde .pienamente il fatto
consegue che qui possiamo sempre supporre Ja presenzdi testimoni nel che nei documenti di Enrico V i testimoni spesso sono qualificati come 217
luogo segnato nella data e al tempo ivi indicato. ,Ma dato che la.produzione coloro che "haBBo visto e udito";.si afferma esplicitamente che essiperei
del mundum dei documenti veniva talvolta'. effettuata solo Ill0lto tempo
dopo l'azione e l'ordine di documentazione, poteva accadere che ai testimo-
ni si attribuissero appellativi che, qualora la loro condizione fosse variata nel
frattelllPo,~isultavanoesatti al t~mpo della stesllra ahu?l1o,ma -~qp 16 . ~;M:it;elrheinisch~s UB, 1,n.255, documento .cliEgberto di Trevi;idel,981:'c'ha<1cICllrtam 216
ego Ekebertus archiepiscopus;.. astante clero etpopulo recitari iussietsigninostriimpressiQ-
etan?'~ncn~ al tempo dell'~zionee .della data chy~qlles~sirifYF~va.81 ne atque proprie manus subscriptione firmavi". Nassauisches UB, 1, n,. 112, docurp.ento.di
C'?l1traddiziol1i apparel1ti eliquesto tipo l1onaut'?l:izz:Ut0?~qye~soBepi- Poppone,di Treviri del 1021-1031: "terminationem ipsam in carta iussi annotari. ac sigilli mei
re'sospetti suiocurp.enti nei quali si trovano. ...., . . " impressionedramirifra notatis restibussigillari". Mittelrheinisches UB,l;n. 310; docUlnentd
In epocasuccssiva le coseprcarrbiarono lll0ltoiri Gerll1ani~. L~ dello stesso del. 1038: "huius .autemsigillatae conHrmationis testes. sunt hi" ,;Urkunde'nbuch
sigillatura dei documenti non regi doveva conferireadessiYljva!0rsproba- der StadtGslarund d<:r in. und beiGoslargelegenen geistlichen. Stzftung<:n, :ed. ... Bodee
altri;5 volI., Halle-Berlin 1893-1922 (Geschichtsquellen.derProvinz Sachsenundangrenzen-
derGebiete, 29-32,45): 1, n. 264, documento di Ermanno di Hildesheimdel1169:"hanc
paginalnconscribietsigilli nostri impressione insigniri iussimus in preseritia eorurri,qui sub,
ter notatisunt". Altri esempi in Ficker, Beitr'ge, 1, p; 102; , Su un gepere tutto speciale di
75 Cfr. gli esempi in Ficker, Beitrag<:, 1, p.98; testimoni della sigillatura, menzionati solo in quei documenti tardomedioevali che .sond sigil-
76L<:x Alam.2, L / lati da un terzo su richiesta di un autorprivodi un sigillo proprio, cfr. capitolo nono, nt.
215 77 Qui ealtrovecartam facere non significa "scrivere il documento" ; perch l'autore. non 370. In .undocumento di Hillinusdi Treviridel1157 (Mittelrheinisches UB,I, n.604) la testi-
lo scrive, ma "dare l'incarico didocumentazione~l;Nel periodo antico per l'ordine didocu- monianzasi riferisce al banndcolmesso allasigil1atura. .
mentazioneper i documenti privati segue immediatamente l'azione (cfr,capitolo.ndicesi- 83;Cfr;Ficker,Beitrage,1,p.99, 104 seg.; Posse,Privaturkunden, p. 73 sego .
mo}, e perci. vengono anche citati semplici testimoni. dell'ordine di dcurrientaziorie che 84Tale ragione indicata espressamente in Stumpf, Die Reichskanzler,n. 3198: "utautem
indubbiamente'eranoallostesso tempo testimoni dell'azione, come nel ddcumento,di Lorsch huic nostre. traditioni maior .ddatur auctoritas, principes nostros,in quorum.presentia facta
(Chronicon Laureshamense, MGH SS, 2l,p. 382) ricdrdatoda Ficker, Bitrage; 1, p.IOL est, subscribijussimus".In documenti regi castigliani (che dobbiamo citare quipercha1
7~ MGH, Capitularia tegum. Francorum, 1, p. 2l5,n.7. tempo deIre Alfonso vi compaiono anche alcuni notabili del regnote.clesco) si usa definire ii 217
79 UBAbtei St. Gallen, 2, p:394, n.16; testimoniconfirmantes;citando anche gli asseI1ti: cfr.]. Ficker,/lbu;esendeZeug<:ncastilishe.r
8Hundt, Di<: Urkunden des BisthumsFreising, p. 12, n.14. Kom'gsurkunden, MIOG, 3 (1882),p. 436A38, In Germania quest'ultimo fenomeno nonsi
81 Esempi in Ficker, Beitrage, 1, p. 75. :verifica;
862 Testimoni dell'azione e della documentazione Testimoni, dell'azione e della documentazione 863

sono in grado, in un momento successivo, di prestare testimonianza,chela va anche accadere che, quando la documentazione di un'azione eseguita in
loro qualit di testimoni deve contribuire alla stabilit della disposizione circostanze eccezionali, ad esempio durante una campagna militare, si pro-
regia. 85 E cos, adesempio,ancora in uno degli ultimi documenti diEnrico crastinavaa lungo, la cancelleria, non fosse in grado di indicare i testimoni
V, dopo che all'inizio del testo sono menzionati 1'intervenzione della regina dell'azione; se, come era divenuto uso, voleva elencar~ alcuni testimoni,
e iLconsiliumdei principi, alla sua fine (prima della corroboratio) gli ultimi doveva citare i testimoni della documentazione. 88 E infine anche la caratteri,
ventidue ~ignori ecclesiastici eJaici vengono citati come presenteset consen- stica,del documento regio di essere testimonianza di per: s inattaccabile
tientes.86 E del tutto chiaro che qui il consenso, l'intervento, il consiglio, la potrebbe avere influito in questo senso: se si tiene amentejl fattoch~lakt~
testimonianza devono essere riferiti alla medesima, cosa,senza distinzione tera regia attestava gi in modo di per s sufficiente unfatto giuridiamente
pi precisa tra questi termini, e che quanto definito con tali espressioni ha rilevante, allora la citazione della lista dei testimoni poteva servire solo alla
preceduto 1'azione. conv;llidazione della genuinit del documento, cio dovevano essere indicati
Alcune circostanze concorsero per in quel tempo a dare ancora un altro i testimoni della documentazione. Ci si manifesta con particolare chiarezza
significato alla lista dei testimoni nei documenti regi. Quando, comeforse soprattutto apartire dall'epoca sveva e trova espressione nel fatto che sotto
avveniva spesso, l'azione del re consisteva soltanto nelconferrriaredocu, Corrado III e Fededco I, cosa che prima era avvenuta solo raramente, la
menti a lui presentati, nel decidete in merito a una controversia giuridica, lista dti testimoni spesso annunciata nella formula dicqrroboratioecom-
nell'autorizzare una permuta, allora di solito l'ordine di documentazione pare dunque. come un mezzo di convalidazione del documento alla stregua
seguiva subito questa azione e trascorreva spesso un lasso ,di tempo molto della sottoscrizione regiae della sigillatura. 89 '
breve anche tra l'ordine e la sua esecuzione. Era allora ovvio registrare i Cos sia nei documenti regi, che in quelli privati, dobbiamo essere prepa~
218 testimoni come testi contemporaneamente dell'azione e delladocumentazio: ratia imbatterci sia in testimoni dell'azione che in testimoni della documen-
ne,ed avvenne qualche volta gi al tempo di Enrico V. 87 D'altronde pote- t;lzione, ,e solo mediante 1'esame accurato di tutte le circ:ostanzeineren.ti al 219
caso singolo potremo determinare a che cosasi.riferisca latestimoni;lnza.
Talvolta le espressioni dei documenti offrono e1ementisuffic:ienti, ma spesso
ci non avviene. Il caso pi' semplice quello in,cui due serie direstUnoni
85'Stcinp f, Die R~ichskanz!er,~.3031: "hi sunt autem tested,' ~tii vid~riuit et aUdii:nlIli";
vengonoitati in uno stesso .documento gli lIni accanto agli altri: 99 allora,eli
cos anche nel n. 3083. Molto chiaramente nel n. 3032 si afferma: "ut autem omnia ista, Pfout
in praesentia nostra sunt definita, rata et inconvulsa permaneant,nomina principum et ncibi- solito,gli lIni vengono, definiti chiaramente testi dell'azione, gli, altri testi
lium, quin()biscum videruntet audierunL. subter notati fecimus. Nomina testiufu (seguono dellalocuIJlentazione. Talvolta,,' inoltre, le espressioni nella formlIlache
i nomi)>>.,Stumpf,'ibid,; n. 3086 (cfr. sopra,nt. 69): "testesquiBawaricomoretnlcti per introduceitestimonisonocompostein modo,c:ospredso che. non vi Pll
auremvidetunt etaudierunt".' Stumpf, ibid"n. 3087: "huius autem reitestes sunt (~eg1onoi essere, alcun., dubbio sulla fase. alla. quale, si riferiscono,cosr ,ad {:s'empio
nomi), quiea viderunt et audierunt veretestificaripossunt". Pi tardi la,Jormulat~t.es, qui
videruntetaudierunt,diventa pi rara, tuttavia la troviamo ancora al tempo di Federico I (cfr.
Stumpf,ibi&,n.4281).In dcumentinon regi era particolarmente diffusa inSvevia, forse a
seguito delladisposizioneciella Lex Alam. sopra citata (cfr. nt.76), ein questa' regione ricorre
spesso ancora nel XIII sec:" In piena conformit ai casi citati sopra, iIl StlimPf,'ibid.,n:'3111 documentazione, che nel secondo caso concideva con l'azione, nel primo la seguiva immedia-
si dice poi: "hanc-igiturprivilegii paginam consilio et rogatusimulettestimonioprinipum tamente.
nostrorum (seguono i nomi) conscribi iussimus";intervenzionee testimonianza sonodiillque 88 Cos s~anno le, cose ad es. in Stumpf, Die Reichskanz!er, n. 3190.: l'azione era stata com-
riferiti, all'ordine' di documentazione; in questo caso non pu avere avuto luogo ,un'azione piuta, durante 'unac;ampagna in Vstfalia (probabilmente nel corso di quella ',del1114), il
particolare: si tratta di una semplice conferma di possessi edi privilegi. ' / documento fu emesso nel 1123; i testimoni sono certamente testimoni della documntazione
86 Stumpf, DieReichskanz!er, n.3200; ora Thurgauisches UB,2, n.19.' , (cfr.KViA,fasc.4,tav.30; testo, p.88). ,,',-
218 ,87 Cos ad es. nel 1125 una controversia fra il vescovo di Basilea e il monastero di St. 89 Cfr. Fic;ker, Beitrcige, 1, p. 2M. Gli esempi sono molto frequenti;ilriferim~ntoalla
Blasien decisa favore diql1est'ultimo" e sulla base di questa decisione si conEerma unpri- documentaziRne chiaramente espresso in questo senso in Stumpf, Die Reichskanzter,n.
vilegio ,di Ottone Il. Nel documento relativo (Stumpf,Die R.eichskanz!er,'t!'(3204) siaff~rma: 3685 (cfr. Ficker, ibid. i 2, p. 490), Al tempo di Lotario tale annuncio dei testimoni~raro;Jo
"huill~ ecclesierenovat<clibertatietprivilegio praesenti anobisconfirmatoidonee'persone troyiamqin Stumpf;.ibid" n. 3237, 3244 e 3 3 5 3 . ; ,- .;- '
praesents inteJ:fuere", E evidente che i testimoni sono contemporaneamentequellidell'azio- 90 Cfr. Ficker,.B<'?#rage; 1, p. 99seg. e p; 241 sego Dato che questo ,non avviene spesso nei 219
nee della documentazione: E lo stesso vale per un secondo documentodell stesso giorno a documenti regi, vi aggiungo Stumpf, Die Reichskanz!er, n. 4851: testimoni dell'azionecorh
favciredel medesimo monastero' (Stumpf, ibid.;n. 3205): "interfuerl1ntautem 'donationi piuta per 11Zanus dell'imperatore nella narratio; testimoni della documentazione (introdotti
huius privilegii A.V.EG. aliique principes, qui interruerunt, dum aliud privilegium Rusteno solo con huius,reitestes sunt) alla fine del testo. A differenza di Ficker, ibid., .l,p.263, non
abbati porreximus". Non si dovr pensare a testimoni della consegna del documento,non()' sarei,iIlcline a supporre qui una mescolanza delle due. serie. Si:umpf, ibid. in. 4994, nella nar-
stante l'espressione che vi accenna,datothei noini dei testi avrebbero dovuto'essere poi ratio: "huius traditionis et predicte venditionis testes sunt", alla fine del testo: "huius autem
aggiunti ngli originali, cosa che non avvenne: saranno statqflvece testimoni dell'ordine di nostrae confirmationis testes sunt".
864 Testimoni dell'azione e della documentazione Testimoni dell'azione e della documentazione 865

quando si parla senz'altro di testes actionis o conscriptionis,o quando in una donationis(traditioms, concessionis, tuicionis ecc.) et confirmatioms. 95 "li che
proposizione relativa indicato esplicitamente l'evento al quale i testimoni con ci si sia voluto veramente indicare i due tipi di testimoni, losiscorge
erano presenti. 91 Tuttavia occorre usare prudenza nell'utilizzare queste indi- chiaramente quando una volta, al tempo di Corrado III, per preannunciare
cazioni. Se i testimoni vengono designati semplicemente come testes tradic solo i testimoni della documentazione, viene scelta la locuzione testeshuius
tionis, donationis,concessionis ecc., si potrebbe allora in'un primo tempo confirmationis, sub quorum presentiahec firmatasunt,9?oppure quando,
essere inclini a riferire ci all'azione. Ma i termini traditio,donatio, concessio come avviene in alcuni casi sopra menzionati, i testes confirmationissonp
non significavano soltanto la donazione regia, rna anche il documento redat, contrapposti, esplicitamente ai testimoni dell'azione. 97 Ma occorrecutela
to inrelazione a questa donazione, e almeno qualche volta: possibile dimo' anche nell'uso di quelle formule; non sempre sonoadoperates()loqundo
strare con certezza che anche i testimoni cos definiti erano testi delladocu c tutti i testimoni menzionati sono' presentLsiaall'azione che alla documenta-
mentazione. 92 Parimenti, i testimoni qui huic facto, huic negotio interfuerunt zione, invece possibile dimostrare che vengono usate anche quando alcuni
non devono, essete necessariamente testimoni dell'azione, poich queste di loro devono essere riferiti solo all'azione, altri solo alla documentaziorie,. e
espressioni potrebbero essere impiegate anche per indicare il processo, ~i che dunque la, cancelleria talvoItaconfuse in maniera proprio fuorviniei
documentazione; Al contrario,i testes confirmatiomsnonsononecessaria~ due generiditestimoni, che in altri casi aveva saputo tenere ben,distinti. 98 221
mente testimoni della documentazione, poich sappiam() che Spesso si dav Questa mescolanza si trova tuttavia anche l dove furono scelte espressioni
220 luogo a un'azione propriarnente confirmatoriachiamata anche onfirmatio. 93 assolutamenteiricolori per la formula introduttiva, dei testimoni eddocu;
Per ci che riguarda dunque i testirnoni, tutte queste espressioni e altre mentabile anche in documenti non regi. 99 .
simili, comparenti spesso nel XIIsecolo, quasi non aUtorizzano a ttarreuna ..Possediamo per alcuni elementi per individuare il momento cui siriferi;
conclusione pi certa della locuzione del tutto incolore huiusrei testessunt .c scono i testimoni" anche a prescindere dalle locuzioni usate neidoclinienti,:
usata in alternanza solo con l'altra adhibitis testibusidoneis,'qurum nomina La menzione di testimoni deceduti odi quelliche, per altri motivi;: al
haec sunt - che, a partire dalla fine del XII secolo, timuovesemprepi tutte momento.oella data non possono essersi trovatipressol'aUtore,mentr,per
le altre espressioni dall'uso linguistico; ilperipdo precdente la loro presenza sicuta, ", dimostra, se idocumeriti
Sembra che nel XII secolo si sia spesso tenuto. a elencare quei testimoni sono.geriuiniiche occorre supporre siano stati testimoni ,dell'azione, ma che
presenti sia all'azione che alla documentazione. ,C()sad esempio f.ederico I la documentazione sia avvenuta solo pi tardi.Seinparecch~doclimen'ti
nel 1160, allorch document a Pavia una deliberazione presa gi m()lto redatti in diversi tempi compaiono diverse serie di testimoniinrelazioriealla
tempo prima in Germania, dei: testimoni dell'azione fece .registrare solo rnedesima;hzione,allora/essicappartengonoevidentemetitecalldocumerita-
quelli presenti inItaliaanchealiadoc~mentazi()~e;94:cosadesempiola zione; mentreiLricorrere.dellestesseseriedi testimoni. in tali dcumenti
cancelleria di Corrado III us spesso l'espressionete.i"tes,in quoruin praesen- induce<aconcludere che si tratti di .testimoni,' dell'azionb.probabile',h,
tiahaec sunt acta! confirmata, quella di Federico I l'espressione testes huius quandodiversLdocumenti di,stessa data.o di date molto vicind'una, all"a1"
tra, averiti,adoggetto diverse azioni, ptesentano serie di testimoni icientiche
.0 qua~iidentiche,si tratti di testimoni delladocumentazi()ne. Se in un dotti,
mentotroviamoprecchi testimoni. di basso rango;. ministetialiiab,it~riti
91 Esertipiin Fkker, Beitriige, l/p. 100, 244 e 248 sego In documenti nortregitali espres- dellacitt,chieticiinferiori ecc., la cui patria lontana dal hlOgodi ethissi9'
sioni ineCjilivocabiIisono pi frequenti che in documenti regi; perci aggiungo solo perqll~
sti ultimi un paio di esempi. Testi dell'azione,Stumpf, Die R:hskanzler, n. 3237:~prot~sti
monio ilUtem rei gestae testes subscribi fecimus"; n. 3489: "nomina quarundam excellent1ffi
personarum que hilic contrllctili (un contratto concluso in presenza del re e daluiconferm!,-- 95 Corrispondentemente in documenti non regi si die: "testesactioniset pnVllegii" .Cfr.
to) interfuerunt";n. 3581: "testes,qili actioni etiudicio interfuerunt'~; n. 3815::~'testes,qili ad es. Stephan, Beitrge, p; 76: . ' ,
huic statuto interfuerunt"; n. 3876: "huiusinvstiture testessunt"; Testimonidell docUIien- ..9~ StumpfiDieReichskanzler, n. 3546, cfr; n. 4071 : "testibus subremotatis in quorumpre-
taziolle, Stumpf, ibid., n. 4195: "testes, qili in dortlltione htiils priVilegii.aderandcfr:sopra, sentia hecorifirmata sup,t"., ' ..... "
nt.87),n. 3622: "hlius confirmationis'privilegii testes ,sunt" (fr. Graber, UrkundenKonrads 97Cfi. sopia,nt. 90. c,' .... :."", :.>."',,.>.
III.,p.'86k< ., . '" '.... . ..... :.'. ,'. '., ,.:. . "'. , ...... "..... :~8, Unasojsicuro e molto Garatteristico di questo tipo Stffipf, Vie Reichskan:t.lei';ri. 221
92 Per un esempio caratteristico cfr.sopra,nt. 88; .,.' . ".. ", 3515 di CorradoJII (cfr. Diplomata eentum, p; 180; Ficker, Beitrge, l; piZ52 e 261):;Anche
220 93 li riferimento chiaro quando ad es. in un documento di Filippo di Colonia del 11 90 l'esempio del periodo di Federico 1, discusso da Ficker, ibid., 1, p. 26Q,doveperaltroi testi-
si afferma: "scriptaet confirmata 'sunt hec... presentibusidoneis testibus" ecc: (cfr.Hecker, moni vengono introdotti soltanto come "huiusrei. testes'~,presenta, con cettezzaquesta
Regesten, p. 254). . mescolanza.'
94 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 3888. 99 Cfr. Ficker, Beitrge, 1, p. 261 seg., e 103 sego
866 Testimoni dell'azione e della documentazione Testimoni del!'azione e della documentazione

ne del documento, allora si pu supporre in via. generale che l'azione docu- mento non vi per, secondo le nostre precedenti riflessioni, alcuninter-
mentata sia stata compiuta nella terra d'origine di quelle persone e che essi vent~ nell'iter di d~cumentazione in relazione al quale visarebl:>e statomoti~
siano testimoni dell'azione, qualora circostanze particolari, come adesem c vodi elencare testlmoni.l2 Mettere i testimoni in rapporto con l' ordine di
pio la partecipazione a una spedizione militare, non spieghino la loro prec documentazione era anzi la cosa pi ovvia,se non si volevano' annotare 223
senza al campo del re anche a grande distanza dalla loro patria. Anche espressamente i testimoni dell'azione; diertoneliamaggioJ:parte. dei casi
quando, ad esempio, la lista dei testimoni di un documento emesso a una tal~ordine. seguiva. immediatamente l'azione;. era, COl11e, sappiamo,.l'attq
dieta presenta una serie di nomi - soprattutto di principi - che non ricorrono regIO effettIVamente decisivo per il processo di documentazione-et~v()lta.
in alcun altro .documento della stessa dieta, dovremo dubitare che quelle tutto il resto, anche il completamento del documento, veni~a. affidatose~
persone siano state presenti alla dieta e saremo inclini aritenerlitestimoni di plicementea'llacancelleria con l'incarico di eseguirlo. .' ",,>_
un'azione compiuta prima e altrove. Nondi,rado possiamo per riconoscere nelle redazioni originali della
Se si tiene conto di questi e di altri criteri, risultanti dallesituazionipa.rti- cancelleria. imperiale a noi pervenute un'aggiunta posteriore della . listadei
222 colarie variegate di ogni caso singolo, che qui non possonomenzionarsi,)O testimoni,l03 Talvolta fu aggiunta l'intera lista dei testimoni, in altri. casi s()lo
saremo spesso in grado di determinare con un alto grado di probabilit il alcune parti; qualche volta fu aggiunta solo la lista dei testimoni,. pispe~so,
momento cui si riferisce la testimonianza, cherimane invece incerto quando oltre a questa, anche 1'escatocollo, in tutto oa1meno in parte. Quest() fenoe
tali dementi mancano del tutto. Nei documenti privati dell'epoca piantL meno .puspiegar~i in. maniera molto diversa. Soprattutto quand(),, olt,re
ca, fino al XII secolo circa, invece, sar difficile sbagliarsi: per questi;{senon all'elenco dei testimoni, si trova aggiunto anche l'escatocoll(), ci PUdipeflc
vi sono' ragioni speciali per supporre testimoni della documeritazion,si dere semplicemente daunlj.pausa nell'attivitscrittoria o dallasostitu2;ion,e
potr in genere pensare a testimoni dell'a.zione. Con molta' minore sicurezza di uno scritt()re con un. altro, come spesso avviene; non ha allorarilevanza
possiamo', giudicare i documenti e regi. Sembra che anche in. questi neL XII perla questione della.fase nell'iter del documento cui siriferiscelalista&:i
secolo i testimoni dell'azione siano comparsi quantoquellidelladocumentac testimoni.Inflltri casi pu da,rsi chei nomi, dei testimoni da annotaren;n
zione, mentre a partire dal XIII secolo questi ultirrli prevalgono, e, quando fossero noti ahgrossato,re, cos che egli lasci uno. sp:'!zi() YUOtOPerJoro
mancano criteri ricavabilidallelocuzionidei documenti odalla':situa.zione riservandosi di aggiungerli successivamente, ma talvolta si dimentic poi di
del caso singolo, pi probabile che la testimonianza stia in rapporto.con la. farlo. Questa spiegazione sicuramente esatta se i testimoni aggiunti sono
documentazione. -i1.e, .;.'Y. 'L f;;"~;':, chiaramente riconoscibili come testimoni dell'azione grazie ad uno degli ele-
'y Nel caso in cui i testimoni di documenti regi debbano considerarsitesti c menti sopra illustrati; non vi motivo per pensare che lo scrittore non
monidella doclllllentazione, non possiamo infine non trattarela.questione avrebbe dovuto elencare subito i testimoni dell'azioneseliavesseconosciu'-
della Jase .del processo di documentazione cui riferire' taletestimonianza..!91 ti;inve~~ di aggiungere successivamente i loro nomi. Ma-anche t~st,11'loni 224
Qui ci sono di aiuto 'i caratteri estrinseci dei documenti,.'qaridoinc6rilesit
stano gli originali: Se"l'intera lista dei testimoni stata.sritta dalla stessa
mano e con il medesimo inchiostro e insieme al testo del documento;<allora
si riferir all'ordine di documentaziorie del re; era infatti.gidisponibile . 102 In Stumpf, Die Reichskanz!er, n. 3636, questo rapporto di testimoni con l'ordine cii
quando ilmundumveniva presentat()al re con laricmesta diimpartireI'or- documentazione espresso cn.Je parole: "testes autem in quorum praesentia hoc.s_Ctiptum
dine di completafnento; tra ordine di documentazione e ordine di completa- fieri mandavimus sunt hii". Ritengo indubbio che qui si tratti dell'ordine <li documentazione 223
e hOl, come sostiene Ficker, Beitrage, 2,p; 90, delosiddettoordine di redigere il mundu/?Z
(Fertigungsbefeh{); sappiamo gi che anche in et carolingia fieriiussit l' espressiope~sata
per l'ordine di documentazione,meptrescribere iussit si riferisce all'ordinedi ingrossardcfr.
100 Chi volesse avere un'idea di tutte le possibilit pu studiarelariedizicmedi Ficker dei Bresslau, Ambasciatorel1vermerk, p.180), , . " . ' .)(,.,
Regesta imperii fino al1198,nella quale si dedica la massima attenzione aqueste~ituazicini. _. '.103 Alcuni casi di questo tipo scino stati riuniti da Ficker, Beitriige,2,p. 78seg.,Peril perioc
101 Ficker, Beitrage, 2, p. 77 seg., ha profuso molte energie nelte tativodi:rispondere a do. di Lotario,Schltze, Urkunden Lothars III, p. 106,nt.8, oltre aL documenti indicati da
l1
tale quesito, senza tuttavia pervenire a risultati molto sicuri o esattaiTIentedimostrabili.La Ficker, elenca anche Stumpf,Die Reichskanzler, n. 3258 e 3263; per ilperiododiCorra<loill,
differeIlZa tral~.~lie conclusioni e ci che ho osservato qui brevemente nel testo poggia Graber, Urkunden Konrads 111., p. 86, cita anche Stumpf, ibid., n. 3372 e 3375. Ficker,ibid.,2,
principalmentesl fatto he io, per i documenti regi, non suppongo ima fase partkolare p. 81, considera questi casi eccezioni isolate. Ma, almeno per il XIII secolo, ci non sembra
della documentazioneconcludehtesi con l'ordine delre diredigere ilmundum(cfLcapitolo essere esatto tenendo conto delle osservazionifatte daPhilippi.Tra i suoi appunti sugli origi-
undicesimo) e perci, a differenza di Ficker, non posso ritenere i testimoni della docu- nali di FedericoIIe dei suoi figli,ddalui studiati (Philippi, Zur Geschichti?, p. 68 seg,),collto
mentazione dei documenti regi prevalentemente come testimoni dell'ordine diredactio in pi di quaranta casi, tra i quali anche taluni del periodo posteriore al1231, nei ,quali dal carat-
mundum. "'< tere della scrittura sembrerebbe probabile un'aggiunta della lista dei testimonio disue parti.
868 Testimonidell'azione e della documentazione Testimoni dell'azione e della documentazione 869

dell'ordine di documentazione possono talvolta essere stati aggiunti solo in doc~entazione, oppure all'ordine di redigere il mundum che, come abbia-
un secondo momento perla stessa ragione,104 cos che l'aggiunta di per s mo VIsto, aveva un'importanza maggiore per i documenti privati;
non dimostra che la testimonianza non debba riferirsi' al momento in cui fu Infine, nei documenti dei pontefici, nei loro atti sinodali e spesso anche
dato quell'ordine. In secondo luogo l'aggiunta dell'elenco dei testimoni in quelli di altri dignitari ecclesiastici le sottoscrizioni aventi un significato di
potrebbe essere stata motivatadalfatto che intalunicasi; per una ragione testimonianza o di consenso furono aggiunte quasi sempre in un momento
particolare, non si intendesse annotare i nomi dei testimoni dell'ordine di successivo e pe~ lo pi, in tutto o almeno in parte, in Il1anieraalltografa.lOS I
documentazione, ma quelli dell'ordine di completamento o del compimento sottoscrittori partecipavano dunque qui anche alla documentazione, e natu:
stesso, oppure perfino quelli della consegna; e poich costoro non potevano ralmente non escluso che in molti casi, ad esempio in tutti gli atti sinodali
ancora essere noti al momento della ingrossatura del testo, dovevano venire e ovunque i sottoscrittori dichiarassero il loro consenso, avessero anche una
ann6tati in un secondo tempo. ,Anche l'aggiunta di singoli nomi a una lista parte nell'azione. Non siamo in grado di accertare fino a che punto quest'ul-
di testimoni gi pronta potrebbe infine essersi verificata perognuna delle tima conclusione valga anche per le sottoscrizioni cardinalizie nei privilegi
ragioni sopra indicate.l05 Una spiegazione del tutto certa ditali aggiunte solenni deipapi.l 09
dunque possibile solo se le circostanze particolari del caso singolola con~
sentono. Irivece,quando in documenti non regi vengonocittitestimoni
doCli1nentali, potremo ritenere che il momento decisivo per la menzione dei
testimoni fosse di solito una delle ultime fasi del processo di documentazio-
ne,ad esempi61a sigillattlra 01aconsegna.l06 Essi devono allora essere stati
225 aggiunti ih uri secondo momento, come possiamo riconoscere ancora .da
alcunioriginaliche si sono conservatLl070ve in tali documerttivengano
mehziohatitestimoni della dOClilnentazione,' senza che gli originali presenti-
no tracce di un'aggiunta, la testimonianza pu esseretiferitao all'ordine di

224 I04Senibiache i testimoni da addurre peiUnsingolo negozio sian?stati spesso scdti ad


hoc dal nilmerodelle persone presenti acorte;ck Ficker,Beitrtige, 2, p., 82seg.,'e. sl1 Ql1esto
alcunipassicomeStumpf, pieReichskanzler, n. 3303:, ,,~)lius rei t~st~s a?signatisl1llt";ib~.,
n.' 3527: "huius donationis testes esse volllInus". il funzionario di cancelleria non poteva dun-
que senz'altro men~ioIiare i grandi dd regno; la cui presenza a corte gli era nota, come t~sti
moni dd caso singolo, ma necessitava di un'istruzione o di una minuta per produrre la lista
dei testimoni. A ci potrebbe collegarsi anche il fatto che, secondo Philippi,i nomidei testi:
moniin singoli docllInenti dd XIII sec. sembrano essere scritti sulla bas~ di un d~tt~toorale
(cfr. anche Posse, Privaturkunden, p.70, nt.5). .'.'
105Se,~d es., secondo Philippi, Zur Geschichte, p.95,inBF!,n,4176 fu Iasciato dello
spazio nella lista deif(;stinioni per i nomi di battesimo di due vescovi, allora evidnte chelo
scrittore, non' conosceva'questi due nomi e intendeva aggiungerli. Se in' Stumpf,Die
Reicbskanzler,n, 3187, alla lista dei' testimoni gi pronta furono aggiunti successivamente
alcuni nomi, tra i qali anche quelli' dei due cardinali Lamberto e Saxo:(cfr. KUiA, fase. 4,
tav. 20), sipotrebbe allora pensare che i testimoni aggiunti debbano essere messi in rapporto
con il completamento o la consegna che quelli originari si riferiscano all'ordine didocu-
mentazione;perpossibile anche che quei nomi siano stati omessi nellaprimalistasoloper
una qualchesvista dello scrittore e che ne sia stata ordinata 1'aggiunta perch ci si teneva in
modo particolare.'
106 Cfr. sopra,nt; 82; capitolo undicesimo, nt. 522.
225 107 Cos ad es: inn documento dell'abate GoffredodiWeillenburgdd 1193 (Archivio
dipartimentale di Strasburgo, H. 1064, n. 2). La data che comincia co!"Actasunt haec" ter-
mina con le parole "coramhiis testibus"; poi i nomi dei testimoni vi furono aggiunti con un 10SCfr. ades. perla diocesi cii Passau Gross, Urkund;~w.ejen,p. 590seg;
inchiostro molto pi chiaro: 109 Cfr. capitolo decimo. Torneremo ancora una volta suque~te sottoscrizioni.
Formulari di et romana 871

intendiamo tutti quegli scritti che, senza essere documenti;kiosenza riven-


dican,~ un valore giuridico, sono destinati a servire da modeI+opedasiesura
XIII di documenti. Non vi differenza se i formulari siano statiinventatilib~ra
mente oppure seguano un caso distinto e siano stati derivati diun documen'
LA GENESI DEI DOCUIyENTI to concementequesto caso. N importante se, in quest'ultima eventualit;
del documento trasformato in formulario vengano .mantenuti i riferimenti al
4. IMO])ELLI DEGLISCRITTORI DE:I D()CU~NTI. FORMULARI. caso particolare, quali si palesano nei nomi di persone eluoghi,neinumeri,
DOCUMENTI ANTRIORI. ATTI nelle date ecc., oppure se siano stati pi o meno fatti sparire, venendo ad 227
esempio sostituiti mediante nomi scelti ad arbitrio (come per i giuristi roma.-
ni Gaius e Titus, e nel Cartulariolongobardo Petrus e Martinus),;ocoriil
pronomeilleotalzSoppure una n. 2 il criterio decisivo per risporidere'alque"
225 Quando n~lMecli~evo i funzionari di cancelleria e gliscrittoridid()ll- sito se un singolo scritto sia un documento o un formulario consiste solo nel
menti redigevano documenti non sempre ne abbozzavano liberamente il determinare se esso sia .destinato ad attestare un fatto giuridicamente rile-
tenore, anzi nel periodo pi antico lo fecero solo di rado: per il loro lavoro vante .oppure intenda esse~e un modello tipico per 1'abbozzo didocumeritL
si servivano invece molto spesso di certi modelli che seguivano in maniera Non si pu dubitare che gi in et romana vi fossero siffatti formulari,
pi o meno fedele. il rapporto tra questi modelli e i documenti, per la reda- che forse erano anche gi riuniti in raccolte di formularLAnche se non aves-
zione dei quali sono stati usati, per certi versi simile a quello che nella let- simotestimonianze esplicite al riguardo, la conformit nelleleggi,nei sena-
teratura storiografica intercorre tra le fonti primarie e le derivazioni; e pro- tusconsulta;nelle costituzioni degli imperatori e nei documenti privati roma-
226 prio come per la. critica storica cos importante stabilire le fonti usate da nidimostrerebbe la loro esistenza e il loro uso da parte sia delle autorit sta-
uno storiografo e confrontarle con la sua esposizione, altrettanto importante tali e municipali sia degli scrittori didocumenti privati) Ma noIi siamo privi
per l'interpretazione e la critica di un documento accertare se il suo autore di tali testimonianze esplicite. Tra queste rientrano in un certo senso gi i
abbia usato un 'modello e, se ci avvenuto e il modello si conservato, commentarii m.agistratuum del periodo repubblicano, che Mo.tJ1msenl:J.a
confrontare quest'ultimo con il suo lavoro. defWitoi.liqri#iiali,dii~frtlzioniper i funzionari. 4 "A giuc:licar~,dairgsti
Soprattutto nell'alto Medioevo tra i modelli usati dagli scrittori di docu- pa.rsi-al}o;,g~iitti,.contenev,ap:o schemi,. formulari per i singoli attid'uffiio,
menti un postq-rooltoimportante occupato dai fo rm u 1. a r i,. che perlo intercalati ,da osservazioni con istruzioni ,e consigli" ,5 Tra questi. rientra
pi sono riuniti in raccolte di formulari () libri-di fomiulari;lPer formulari anche il.forrriulario dellelegisactiones,una sorta di speculum iudicialethe,
secondo.lln.atr?8izion~ affida~ile, fu'pubblicat~int6rno.'al450'a.(J:;da
Gn~o.F'lav~o,)'.a#tico .scrittore. di, Agpi? Claudio Cieco.b:E.qualsl1eyqlta
226 1. Mi serVo intenzionalm~nte di quest'espressione e non di quella usata quasi generaliente Ciceton prla esplicitmentedi tali raccolte di formulari dg! tardo per'Qdo
in passato: formule; raccolta di formule, libro di formule. Infatti nella terminologia diplomati- repubblicano.L'
ca usiamo in generale ilterrnineformula anche in un senso sostanzialmente diverso, per defini-
re cio le singole parti dei docurnenti(dr.capitolo terzo), cosche parliamo eli formule del - ,- .. ..
protocollo,. dellaformula di corroboratio, di formula penale ecc. Usare la stessaparola,per,
per definire cose del tutto diverse; non sicuramente consigliabile. TuhaviaSickel,Acta; l;p. 2 N;lp~ri~d~piantico il!e e talis sono usati nella forma abbreviata il!. e tal. e non decli- 227
208, volle usare anche 1'espressione formulario in un altro senso,' cio come equivalente a pro- nati. IlI. pi antico. dital. , edn(probabilmente abbreviazione .di nomen) pare essere ancora
tocollo, ma questo uso linguistico noi! stato imitato ed egli stesso non vi si atlenuto. Invece pi recel1te.Perinurneri si usa 1'abbreviazione tanto
il termine formulario, cos cOlI)eVortei vederloadoperato, si adatta molto bene, anche secon- 3 fr;B. BrisSOrlllls,Deformulis et solemnibuspopuli romaniverbis libriVIII,Paris 1583;
do l'uso linguistico moderno. I formulari odierni stampatipedettere di ambici, poliizedi H.E. Dirben, Beitriige.czur Geschichte des romischen Formelwesens; RE. Ditksen, Yersuche
carico, citazioni giudiziarie ecc, nei quali si deve annotare soltanto ci che tipico del caso zurKritikund Auslegung der Quel!endes romischen Rechts, LeipzigJ823;Stouff,De
singolo,corrispon?ono per molti aspetti a quelle che in passato erano definite le formule del formulisc';:"'i; :F:c;. .:.: . . .
Medioevo; si cfr. anche il titolo degli scrittiFormularbuchzu Notariatshandlungen und 4 Mommsen,oRomiShes Staatsrecht, 1, p. 4seg.
Urkunden der bayrischen Staatsbiirger und Notare, Miinchen 1863, e Formulario per i notari '?Karlow,Rornische.Rechtsgeshichte, l,p; .107 sego
degli atti giuditiarii Civili, Firenze 1837. Del resto anche Ficker, Beitriige, l,p. 268seg. epas- 6 Karlowa;Romish.Rechtsgeschihte,.l,p. 475.
simha usato il termine formulario-nello stesso senso proposto qui e, come me, ha distinto tra .7Delegibus, 1,4, 14epassim. Cfr. anche Epistulae ad familiares, 7, 18, 2,e, suquesto,K.
formule e'formulari.- Nel tardo Medioevo ci che chiamo formulatici non detfofofmula'ma Dziatzko; :Untersuchungen iiber ausgew'blte Kapitel des antiken Buchweiens, Leipiig190Q,
sia nella cancelleriainlperialeche in quella papale si parla!golarmente diformd; ci che chia- 123. FormUlariper<:ontrattinell'attivit agricolascino tramand~ti da M; Porcius Cato, De 228
mo libro di formulari viene spesso qualificato comeformulaiiu< .... agri cultura, cap. 144 seg., ed. H. Keil, Leipzig 1895, p. 90 sego E noto che singoli Jcirmulari
"
872 Formulari di et romana Formulae Marculfi 873

228 Di tutto ci ci sono peraltro giunti solo scarsi frammenti ripresi in scritti giuridica in. questi territ?ri, potevano essere loro fa~iliari soloin parte,allo-
giuridici o antiquari. 8 Nnsi pu per negare che sussista un legame diretto ra,come glUstamentee stato osservato,H l'uso dI formulari; de}qualii
tra queste raccolte romane di formulari e quelle compilate pi tardi negli Rmani si erano spessosenriti solo per comodit, doveva divenireaddirittu-
stati germanici sorti sul suolo romano. Se in certi luoghi perdura iltipo di ra indispensabile per loro)2 .
documento romano fino .al IX secoloinoltrato,9 se i formulari risalenti ad . Trai pi antichi libri di formulari del regno franco lataccolta,pi
epoca franca, non solo per' istituti giuridici di origine ro:mana, come ad Importante. quella delleFormulae Marcul/i.u Del suo autore sappianro
esempio itestamenti o gli scritti connessi ai gesta municipalia, ma anche per purtroppo soltanto ci che egli stesso comunica nella prefazione; Secondo
negozi trattati secondo principi di diritto tedesco, come per esempio la venc questa, Marculfo era .un monaco gi in et avanzata -egli stesso affermi.di
dita di servi, riprendono letteralmente alcune espressioni che conosciamo avere oltre settanta anni , che su invito di un vescovoLanderkosia'C<:insea
dai pi antichi documenti romani di uguale contenuto a noLpervenuti,10' ci comporre la sua operainnanzitutto per l'insegnamento nellascuola(~'ad
229 potr difficilmente spiegarsi pensando semplicemente a una tradizione della exercenda initia puerorum"), e poi anche per l'uso da parte dinotai6di 230
prassi documentaria sopravvivente senza soluzione di continuit; si sar scrittqri di documenti ("exemplando"). In passato si, . perlo pi pensato
piuttosto. autorizzatLa. supporrechtra le raccolte di formulari romani e che questo Landericofosse un vescovo di Parigi, menzionato nel 653 in n
quelle germaniche pi antiche vi sia stato un rapporto mediato da passaggi dcicumentodi Clodoveo II; tuttavia vi sono seri motivi per ritenere; come
intermedi chenn si sono conservati. . fa Zeumer, che si tratti piuttosto dell'omonimo vescovo di Meaux, 'vissuto
Presso le popolazioni germaniche l'esigerizadi tali rccolte di formulari probabilmente intorno alla fine del VII secolo.l 4 In.questo.tnodorisulta
doveva essere siri dall'inizio molto pi sentita ch presso i RomanL Se iloro
scrittorLdi docu:mentidovevano redigere dettati iriunalinglla che conoscec
vano.soloinsllfficientemente, sia che fossero romani ogermani,sesi trattac 11 Siekel,Acta,l; p. IIi. 229
va didociJmentarerapporti giuridicii::he, per.la peculiarit dell'evoluzione 12 Cfr.Stengel;Dzplomatik,p.30 sego e p. 256 sego
, 13 Vi sono oggi due edizioni: quella di E. de Rozire, Recueilgnral.desformules usites
cians l'empiredesfranfs du Vqu X.sicle,3 volI., Paris 1859-71, e queUa diI. ZeUJ:1er
(",MGH,formulqe),}1 primo ha ordinato i~iIJgoli formlari sistematicamelltesulla base del
prendono il~oin~ dfliI~r? aut6r{cos ad es. la stiRulatiIJ1quilip:nq,cheIlella"e~!etraJ?~nd~; loro contenuto, mentre il secondo. ha mantenuto la struttura in libri coscomed.statatra~
tain Instiiut::3, 29,2; chiaramente formulata appositamente per un documento.. Forse Sl mandata nei manoscritti. Inoltre l'edizione diZeumersi distinguepeda revisione accurat~ del
riferisce a'unformuario ancheilpassocliC. Suetonius Tranquillus,Domitianus, cp. 13; testo 'e periI suo ricco commento critico. Zeumer,ibid., p. IX seg.,offre una tabella di coIiipa'-
"cum procliratrull1'sUOflllIl ,n,omineforrnalem dictaret epis1olam", sp.lqualeO.J-lirschfe1d raz!onedielltrambe1e edizioni. J. Pirson,Merovingische urtd KarotingiscbeF9rml1lare,
ha molto gentilmente~ttirato la !pia att~n~ione. ..' ..,....' c"c '" .c '. .. ..... ' . 'c . . .. c .'. '........... Heldelberg 1913, ha pubbL una scelta di 73 formulari. - Per un commento critico ed esplicati;
8. In lingua greap()s~ediaino. perqanora un fraimn~nto. di un Ybl?di fopIlulari. su un vo cfr. Sickel, Acta, 1, p. 109 seg.; Zeumer, Fritkische Formelsammlungen, p. 1 seg.; Zeuiner,
papirodeIBritish"~lsumproveniente' da Fayfim(cfr'\Xlessd,y,WlenerStudien,9, P: 263 Alamanrtische Formelsammlungen, p. 475 seg.; K. Zeumer, Der Maior domus in Mdrculf I, 25, c

seg;). Al posto di ille vi qui 3tv<x. . ' . . . " > " ..'... ..' .." ... ..' 'c' NA, lO ,(1885), p. 383-388; Zeumer,Er6rterungen,p. 313 seg.; K.Zuffiii;Die
9. A prescindere dall'Italia, dove ci chiaro, soprattutto in Rezia(Brunner, Zur LindenbrucMsche Handschri/t der Formelsammlung von' Flavigny; NA,'14 (1889),p/589-iS03;
Rechtsgeschichte, p.245 seg.). Zeumer,Herkunft qer Markulfinischen Formeln, p. 716 seg.;K Zeumer;GGA;1882;.p. 1389
10 GiZeumer, in Formulae Mari:ulfi, 2, 22 (MGH, Formulae, p. 90-91), ha attirato l'at- seg.; R Schroder,Uberdie fr'nkischen Formelsammlungen; ZSR, 17, Germ. Abt: 4 (1883);p:
tenzionesul rapporto tra certe clausole dei formulari franchi relativi alla vendita degli schiavi 75 112;R Schrder, Arno, Erzbischof von Salzburg,und das Urkundenwesenseiner Zeit,Neue
c

e i corrispondenti documenti delle tavolette cerate della Transilvania (con le quali ora potreb- HeidelJ:>erget Jahrbiicher,2(1892),p. 165-171; Diimmler, Formulae Augienses,p. 30Lseg:;E:;
be essere confrontato anche 'un papiro latinode1166,ArIldt-Tangl, Schrz/tta/eln,2, tav. 32, e J. Tardif,BEC,44 (1883),p. 352,358; A.Tardif, Etde sur la date d/ormulairedeMarcul/;
uno greco del 359, Bruns, Fontes,p. 366). Ancora pi stretto il nesso tra questeultimeeil Nouvelle revuehistoriquedu droitfranais et tranger, 8 (1884), p. 557-565; Idem, Nouvelles
pi,anticod<ic,umerito longobardo di uguale contenuto del 725 (Bonelli,Codice paleogra/ico observationssur la dateduformulaire de Marcul/; ibid., 9 (1885),p. 368-375; B:Ktusch,HZ,
lombardo,tav. 2). Qui si dice: Ermendruda... fateturseaccepisse sicutietin presenti acce- 51(1883), p. 512-519" Brunner, Deutsche Rechtsgeschichte, 1, p. 576 seg.; .Schroder, Deutsch
pit... auri.soLduodicem nobus (novos) finito pretio.pro.puero nomineSaorelano'sive quo Rechtsgeschichte, p. 276seg. e p. 723 seg.; K. von Amira, Grundrifl des GermanischenRehts,
alio nomine nuncupatur, nationi in Gallia"; si cfr. queste parole con quelle contenute in una, Sonderausgabe,2 StraBburg1902,p.23 seg.; M. Conrat, GeSchichte derQuellen undLitatur
tavoletta dellaTransilvania del 142 (Bruns, Fontes, p. 329J:"Dasius Breui.ls emit...puerum des r6mischen Rechts im !ruheren Mitfelalter, voLl, Leipzig 1891, p; 293 seg.; Sclilln1ann,
Apalaustumsive is quo alio nomine est,natione Grecum..:pretiumeius::.acepisseet habere Formelbucher, p.187 seg.; Giry, Manuel, p. 482 seg.; Paoli, Programma scolastico,3, p. 44seg.
sedixit Bellicus Alexandri ab Dasio Breuco",. Cfr. anche Stouff,De formulis,'p,J.O seg.; inol- 14 RecentementeCh.. PEister, Note sur le /ormulairede Marcul/; R\:vue historique,50 230
tre, sull'uso di uri formularioillltico romano in Baviera ancora nei sec. VII e VIII; Brunner, (1892), p.43,63, tornato su una tesi vecchia, gi confutata daZeumer, Er6rterungen,p. 340
Zur Rehtsgeschichte, p;,259, e sU! rapporto trala redazione deL dettato di documenti del seg., secondo cui Landerico sarebbe stato vescovo di Metz, cercando di procurargli uri posto
secoloVllLprovenienti dalla diocesi di Parma con formlariromani molto antichi; Tamassia- nella lista deivescovidi Metz succedutisi dopo il 650. Zeumer, HetkunftderMarkulfinischen
Leicht, Carte longobarde. . .. ~ Formeln, p. 716 seg., ha gi fatto notare 'con forza che questa ipotesi deve escludersi nel
874 Formulae Marculfi Formulae Marculfi 875

contemporaneamente circoscritta l'epoca di redazione dell'opera ed pro- oppure forse perfino al servizio della cancelleria regia, prima di ritiprsi n,el
babile che Marculfo stesso appartenesse alla diocesi di Meaux, forse al monastero.l9
monastero diResbach (Rebais).La raccolta, divisa in due libri, contiene 92 L~ sua op~ra ~cqui~t.poi ben presto grande considerazl0n~.}C'omeii 232
formulari, tutti per cartae; 15 sembra che l'autore abbia in linea di principio un d1~10~a <;Ii ~hildenco III .del 744 20 e alcuni documenti dei maggiordomi
voluto escludere le nottaeJ6 li primo libro Jbrnisce37 formulari perdocu- arnolfmg121 SI nfanno probabilmente a Marculfo, cos .sicuro che 1,m n,1l11le-
mentiregi, cui si uniscono tre altriintesi a servire da documenti anteriori ro abbastanza grande di diplomi dei re Pipino, Carlomanno eCarlos9n,o
per documenti regi; il secondo libro contiene 52 formulari per documenti stati. dettati sulla base dei suoi formulari, edunque la .sua raccolta deve esse-
privati {cartae pagenses); Il carattere di formulario . del tutto rispettato restat.a ufficialmente in llsonellacanceUeria al tempo dei primi Carolingi.
dato che il protocollo dei documenti omesso completamente o fortemen- anche se certamente si possedevano altri formulari oltre a quello. di
teabbteviato; talvolta inoltre si accenna solo mediante le parole iniziali a Marculfo.22. ... . . . .....
singole formule del testo ricorrenti regolarmente;adesempiola corrobora- In stretta connessione con la raccolta eli Marculfo, tre manoscritti ripor-
too la Jotmula di pertinenza, Al posto dei<nomi propri si trova in genere tano seiformulari23 (trai quali tre per documenti regi) che colmanoalcun,e
lle. Solo di rado troviamo inframmezzate alcune annotazioni esplicative,17
CircaJe sueJonti,IstessoMarculfoafferma diavereriunito.quantoda lui
231 appreso da .personepianziane sulla consuetudine delluogb in cui sog-
giornava, oppure quanto ideato di testa sua. '. Possiamo documentare con 19 Si potrebbe semmlli supporre che Marculfo.abbia usato un formll1ario pi antico della
sicurezza che ebbe in mano un diploma del re Dagoberto e un privilegio cll!lcelleria regi~. D,alla gr~de .conformit del ten()re di diplOmi merqyingi li ugualt:q~nal0
go c()ntenuto SI sara autonzzatill c()ncludere che un tale formll1ario esistesse neUacllllcyl1~ria
del vescovo Burgundofaro per il monastero di Rebais,prohabilmente merovingia gi prima dell'epoca in cui visse Marcu1fo, e non sarebbe molto difficilericosttui'
anche un qualche diploma di Childerico II; non lasci del tutto illy~riati i re i formll1ari dicancelleri dai documenti stessi. Ma, se Marculfo avesse aVut divantii{sf
primi, da quest'ultimo tolse solo l'arenga.18Ma anche per il reswisuoi for- U?a r~ccolt~ ~~ge~en:,ci si potrebbero aspettare coincidenze .pi letteralitraisuoi forrnll1a;
mulari presentano alcuni punti di contatto 'con documentia noi giunti da n ediplof?lp1qantlchl. Che Marculfoconoscesse il tipo di trattative "tam in palatioquamin
pag()""e.dim0str~tod~upafras~del ~uo preamb()lo, e p~rci l'ipotesi.qlliformlllatallel testo
epbche~ntiche,insufficientituttavi~.adimostrare che egli av~sse diJronte potreb~e nOLI ess~re ,lffiprobabile. DI altro avviso ruttavia ZelUTIer,Efort~ru.f)ge~, p; 356, il
a~.proprioque,i<);Jezzie119Paltri , ogg;i pe,rdWi.>!'J ()11 pe1'9,CrediBge che, quale dasopratruttounportanza al fatto che MarCulfo usa spesso una formll1a'dicol7'obb:a#o
Mal'c:Ulfo abbiaP9tllto c9rnpilare i.sl,loi forrntilariwrnodOSQs c9nett9 e che Iio comparirebbe prprio cos in originali di diplomi merovingi (cfr. Zeumer, heink!sh
cos conforme all'uso diplomaticoeai rapportLgiuridici .del suo tempo Formelsammlungen;p. 34.seg.).L Tuttavia' non trarrei lacoriclusione che questa formllla;si~
senZa averea:,cumulato esperienze pratiche come scrittore giudizi~rio; stata <:0WpI5tamente scollosciuta allll callcel1erialllerovingia; essa cqmparein upa v.ersi(jll~
".>_ ---- ..-:.r~:;y;""-:~J::(',:'._ d",::;- ;',,": d~l mttpllD;~()ga .iB.pezzi~ra~ti iB c()pie (DD M, 11' .29 .eS?,), e sardinclin5?rl"q~.i5sPWg~~
ne q~5sta ne lacorroboratzo di FormuldeMarculfi, l; 2 (MGH,.Formulaf?, p.41-13);he;pa:i
mentl,nn d~~umentata cos in alcun ?riginale etu.ttavia tolt~.da un dOCl.lffie.lltogeull(j:
~aanche s~ CIO nonfosse esatto, . a dtfferenzadi rZeumer non supporrei che la diversit
modo pi assoluto; ea favoiedell'identit di MarculfocoiJ. un riionaco omonimo del mona' dipellda da 19nqrlli1za dell'uso di cancelleria. Nella cancelleria Vi eran oirifattid1le differeti
stero ."cui. Salicis nomenest'\ menzionato in Ionaevita Columbatii; . 1, 7, supposta daPfister, form~eper la.corrpboratio: matjus nostre. signaculi~,o.manl!stjostresubsC1'iptiQnibu.~ ~u,p~tr
non si pu addurre mill'altro che appunto l'identit del loro nome; talecngetrura deve esse- eary.decrevimus. ri?borare; a seconda .che fosse aggiunto un~ignum maf)us oppureunllJogq:
re respinta con alq;ettanta decisione. Poco probabile mi sembra anche la 'supposizione for- S.CrlZlOr;re autogra~a del re (cos ora anche Havet,'Oeuvres, 1, p: 134 seg.~; e perciTautored~
mll1atada D.G. Morin,Le MeltisCastellum deschorevequeS Pirmin' et Landri, Meltbruch en libro di. formll1an potrebbe avere scelto anche intenzionalmente il semplice .manu nostra che
Brabaflt?, RevUe Bri~dictine, 29 (1912),ep.262-273, secondo cui 'Landerico non sarebbe si adattava in entrambi i casi e potevafacilmente essere integrato. Che si concedesse la libertii
stato,affa:Uovescovodi Una dete,rminatadiocesi, ma. forse il predecessoredi.Pirmino in un di allontanarsi dai suoi modelli dimostrato infatti anche dal confronto tra DD M, mJ5e
castellochiitmato Melcis (oitimanoscrittimeno buoni Meltis);illuog di residenza di Formulae Marculfi,l, 15 (MGH,.Formulae, 'p. 53). .. ' .'. .... . .. >
PirminopriIri:adi arrivare nella Germania meridionale: cfr.anche W Levis'bIi,NA, 38.(1913), 20 DD M, n. 97 \cfr. Levison, Beitrage,p. 348, e Krusch, I)ie UrkundenvonCorbi, p. 232
p.351; n.76.:ce .. ' .y. .: . 363~. Com.e qllest() diploma, anche quello per St:l1ones (DD M spur.,.n. 65), che'assieme a
,15Solo il fonnll1ariol, 25 (MGH, Formulae, p.58-59) il prologo a un'placitum> LeVlsOn,rttengoessere. un falso prodotto nel mqnastero servendosi di un manoscritto.\:li
1~ Cfr. Brunner, Deutsche Rec;htsgeschichte, 1, p. 579:,. '. '. ' Marculfo,deriya dallostessoformll1ario, cio.da Formulae Marculfi J 2. . ..
.17 Cos ad es. l, 3: "aut cuivolueris dicere"; 1, 14, dove' vengono date tre arenghe a scel- 21.Cfr.Sickel,,Acta,l,pd16. . ..... _ . . " > .. - ........ ". ".
ta, prima della secondasiotrova:"item alio'!, prima della terza: "item alio adloco sancto"; 1, 2? Sull'uso ddformll1ari di Marculfoin undo.cumento,di Murbach de1731/7}2 t: in uno
15; dove spesso si lascia la scelta Wl due espressionmediante un velO un aut (MGH, di Weillenburg del 735/736 cfr. Levison, Beitr'ge, p. 371 sego . '..'..,. ...... '"
Formultl~, pA3-44, 52-53).:' . . . ' . 23 Pllbbl. daZeumer,inMGH, Formulae, p.l07seg.,con il titoloSI!Pplementum formu-

231 18.FormulaeMarculfi,I,.1;1,2; 1, 14 (MGH,Formulae, p. 39-43, 52-53).SlI1 suo modo di larum Marculf(. Ultt:rioriaggiunte da diversi manoscritti si trovano ivi,p.J 10.,seg::
usare i modelli cfr. Ktusch, Die Urkunden von Corbie, p:'%.}. Additamenta e codidbus Marculfi, tra i quali vi sono due documenti regi. .
876 Formulari di Ludovico il Pio. Formulae imperiales Uso diformulari nella cancelleria imperiale 877

lacune presenti nella raccolta e che pare siano stati inseriti verso la fine del~ per docllll1enti regi, conservatasi in un manoscritto proveniente da Tegernc
l'epoca merovingia. Poi, al tempo di Carlo Magno, ma prima della sua inco- see e alla.quale probabilmente solo in questo monastero vennero uniteclue
ronazione imperiale, molti formulari di Marculfo e del supplementofurono lettere vescovili, fu prodotta nella cancelleria di Ludovico il GermaIli,c:o.29
rielaborati24 aggiungendo un certo numero di modelli di lettere; non abbia- Ma probabilmente in cancelleria vi furono sempre simili piccole raccolte di
mo elementi per dimostrare che questo rifacimento sia in rapporto conIa formulari, specialmente per certi tipi di documenti stilizzati inll1anierasem-
cancelleria imperiale. pre uniforme, non solo per quelli di affrancamento, per iquali lo .~i pu
Subito dopo, al tempo di LudovicoilPio,si verific un mutamento dimostrare.nelmoclo pi qhiaro,3o ma anche perle carte tnundeburdiiitalia-
sostanziale. Mentre i formulari di Marculfo, anche nelle versioni modificate ne, per i documenti di nomina di messi. regi, per ipriyilegidi t:I1ercato,31e 234
sotto Carlo Magno, non sono pi usati nella cancelleria di quest'ultimo, forse anche per i documenti di in/orestatio. Inoltre sembra proprio non esse-
poco dopo l'ascesa al trono di Ludovico nella cancelleria, o nel monastero re stato raro il caso di notai che trattenevano pedaro uso copie di singoli
diSt-Martindi Tours allora in stretto contatto con quella, si pose mano, documenti di cui avevano composto la minuta o che erano passati per le
forse per impulso di Fridugisus, a un profondo rimaneggiamentd stilistico loro mani,o che almenone annotavano singole frasi.olocuzioni per poi riu-
dei dettati, teso soprattutto a depurare la lingua e a offrire una.costruzione tilizzarlenellaredazione di diplomi, n affatto escluso. che talvolta, anche
pi regolare, semplice e comprensibile delle frasi. 25 A ci si collega proba- se cert.amente non spesso, tali raccolte private passassero da. un notaioatp1
bilmente anche il fatto che nella stessa cancelleria, probabilmente ancora al altro, ad esempioauIl allievo.32 Ma,>adeccezione delle Formulae Marculfi,
tempo dello stesso Fridugisus, negli anni 828-832, fu compilata una llUova delle Fortnulaetrper.iales e della piccola raccolta. proveniente d?lla cancellec
raccolta di for1Ilulari, ricavata tuttadadocumenti.cli~lldovico ilPio,ni ria di Ludovicil Germanico sopra citata,non ci pervenuto nulla di questi
qualiiriferitnenti personali venner,? cancellatis()loinparte.Questa raccql~a scritti cqmpilatio utilizzati nella cancelleria,33e imate,rialisparsidi formula~
233 contellentep5 pezzi, in precedenza den()ll1inata Carpentier dal suo .primo
editore,maoggidesignatapi esattamente coLnome &Pormulae imperiales
dal loro contenuto,.ci stata tramandata.da un codice scrittoper.la.maggio;
parte in note.tironiane(':prqveniente dalmonasterc)di St,M>irtindi Tour.~}6 29 Cfr.. Hussl, FormelbetfutZt<ng.Si tratta dllaFo il
e c t i o Fa} a p i e. n s i $ (lv[GB:'
.. Nonpo~siamodimo~trarec6ncertezza che questi.fo11:l}ulari.delperi9Q Formulae, p; 456~eg.), firiora cos chiamata, che per ora dovr chiamarsi divers~ment, .
.30 Per questi, sia Sickel che io ginel1'edizione dei Diplomata abbiamo suppostol'US() di
di Ludovico il Pio siano stati ancora usati nelle. cancellerie dei suoi figli;. formulari di cancelleria, e anhe Stengel; Diplomatik, p.: 267, nt.2, non l'ha almeno escluso
possibile che l'apparente legame con essi riscontrabile t;ei docUillentidei perqUc:;sto tip()elidoC:umenti, cfr. anche W Erb<::n,Jv1IQG,34(1913),p, 13~-148:H?;nt,.2:
tardiCarolingisiasemplicetl1 ente dovuto. all'llso direttoindiretto clici0cu; OraH.ussl,Fo~m.f!.lbenutzung, p.5. seg:i?a anali:z~a~?dinuov:ol'inter~seriedel1~cartaedl?tfa" 234
mentianteri6ridel te1IlPdi Ludovico I.~7N0ll~ dimostrabile ninqllalche e
riales il noi giunte h",. addotto valide ragioni per Oll<:1udere p nella maggior partc:; dg~sJ
modoprobabik.che anche nellacancell(':ria cliquesti tar.di .Carolingie.dei. re furono scrittesull bse di formulari. .. . .. ". . '. .. '. .' . .
31 Una tracciaabb~stanza sicura dell'uso di un formulario nei due privilegi di mercat6D
della casa sassone esalica siano stati dispnibilie siano stati usati ampi libri
di formulari affini'ai due appena descritti. 28 M~ anche'il} questo periqd?
IDi n.197.e208 stata dimostrata da W. Erben, Herb$tiztpert~ einefe$tgeschichtliche Studie;
Mirteilungen der Gesellschaft fiir Salzburger Landeskunde, 50(tQlO),p. 45-9Q:85, nt. 2,< ..'.
l'uso di formulari nori cess del tuttq. pi recente 11110 studiop(':rspicac~ ha :x:
3~ Cfr. Stepgel! Diplomatik, p. f6~ seg., che cita al riguardo eseIJ;lpi dal sec., c:; che ibid.,
proyato senz.a ombra di.dllbbio chepapiccol raccoltadicinqlle formiilari nt.5.i adduce una p~ova sicura (su questo cfr.. Erben,Ex~urse, p. 555 seg.J; Gi fn.ta, Die
Notare, p; 558; aveva osservato qualcosa disimile pure periI notaio It. H di Ottone ,II. Ho
gi.ricordatonel1a nota preliminare a DDK II,n.280cheancheperil notaio Willerius(It. B)
di
dp tempo Ottone I si deve supporrela stessa cQsa,Perllsec;XI suppongo lo s~essoperi
notai GB sotto Enrico II, UD sotto Corrado II, TA e T.II.A sotto Enrico ID. Per GB vi
24Zeumer, inMGH, Formulae, p. 113 seg.: FormulaeMarculjinaedeviKarolini. l'immunit di Hildesheim di Ludovico il Pio, alla quale egli ricorre cos spesso da indurci a
25Sickel,Acta,1;p. 160 seg.; Stengel, Diplomatik,p.8 sego '.......... ' ritenere che ne avesse trattenuto una copia. Un ruolo analogo ha l'immunit di Treviri,
233 26 Pubbl..ol che da:Zeumer, in MGH, Formulae, p. 285seg., anche daW. Schmitz, Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2281, per T.II.A. Tuttavia non siamo in grado di addurre una
MQnumenta tachygraphicacodicis Parisiensis latini 2718,2 fase;, Hannbver 1882-83, con 22 pr()vastringente a sostegno di queste ipotesi, quale Stengel, Diplom,qtik,p, 269, nt.1,.dichi",~
tavole fototipiche; sul loro uso nella cancelleria cfr. ora anche Stengel, Diplomatik, p; 27 sego ra s",rebgeauspicabile;si tratta in tutti questi casi solo eli indivicluare fra le diverse possibilit
27 In relazione a un gruppo di diplomi, quelli d'immunit; Stengel, Diplomatik, p. 32 seg., qll<::llapi atta a.spiegarecerte concidenze 11el dettato. ... . " .......
lo ha esposto &:ttagliatamente e in parte dimostrato, in parte invece lo ha fatto almeno aI;pa- 33 Hussl, Formelbenutzung, p. 37 e nt. l, inclina tuttavia a supporre che duepezzi tratti
rire molto probabile. . ' '. . . . . . .. ' da. Zeum.er daun manoscritto di. Leida .e da lui pubbL come AdditaJnentum alle Formulae
28 Mi attengo tuttora a questa opinione, da me gi formulata in Bresslau, Erluterungen. imperiah(MGH, Form,ulae, p. 327 seg., cfr. anche p. 287), provengano .dalla cancelleria di
IIL, p. 413, pur con le cautele espresse qui di seguito. Cfr. anche Stengel,Diplomatik, p:266 Lotario I. Non vi per alcun motivo sufficiente a ritenere ci. Uno dei due un documento
sego di manumissio di un "escovo, l'altro si basa sulla conferma di una permta di Lotario
878 . RaccolteJranche e borgognone Raccolte franche e borgognone 879

235 ri per documenti regi che rinveniamo in raccolte dei secoli VIII e IX, desti- seguito. 1 manoscritti di questa raccolta contengono ancora altri otto formli:
nate principahnente all'uso privato, non sono pi in alcun rapporto docu- lari(tra cui uno per un documento regio) che Zeumerha pubblicato ome
mentabile con la cancelleria imperiale. Si tratta di formulari in parte rielabo- Additamenta,36
rati da singoli documenti disponibili agli autori di quei libri di formulari, in 5. Formulae Senonenses, due diverse raccolte compilate a Sensi entrambe
parte abbozzati liberamente e di conseguenza divergenti talvolta in rriodo tramandate in un manoscritto parigino del IX secolo:
evidente dall'effettivo uso della cancelleria. a)Cartae Senonicae,51 formulari, dei quali sette per documenti regi,' due
I pi importanti tra questi libri di formulari che non furono n compilati lettere al re; altri 42 per documenti privati,in parte cartae, inpari:enotitiae,
n usati Ufficialmenksono i seguenti:34 . compilati a Sens, probabilmente tra il 768 ed il 775, da unostrittore giudi-
ziaribche utilizinparte Marculfo; Nello stesso manoscritto si trova
I. Raccolte franche e borgognone. un'appendice di sei formulari risalenti probabilmente ancora ad epoca:
merovingia, dei quali uno illustra come si appone la' data aun documento
1. Formulae Andegavenses, 60 formulari per documenti privati; traman- regio.
dati in un manoscritto di Fulda del secolo VIII, riuniti insieme ad Arigers,in b} Formulae Senonicae recentiores, 18 formulari, tra cui sette notitiae rela-
parte forse da unosdittore giudiziario; in parte da uno scrittore della curia tive a dibattimenti giudiziari, compilati nel periodo di LudovicoilPio)7
cittadina. IJepoca ditompilazione non determinabile con sicurezza, ttta- 6. Collectid Plaviniacensis, unaraccblta &117 formwari,contenutiin un
via i primi 57 formulari risalgono probabilmente ancora alla prima meta del manbscrittbdelIX secbloappartenuto in passatoitPierre Pithou e compila-
VII secl,gli illtirriit.re furono aggiunti dopo il 678. tonel monastero di Flavigny, nella diocesi borgognona di Autun;probabil c
2. Formulae Bituricenses, 19 forrriillariproveniriti da diverse1:accolte e ment~nell'wtim0 quarto del secolo VIII. La raccolta poggia in.~:ill1 parte su
prodotti a Bourges, tra i quali nessun. documento regio. I primi cinque, tra- Marulfo, sul supplemento a Marcwfo esul1e FormulaeTuronenses,contie"
diti in un manoscritto parigino dell'inizio del secolo VIII, furono compilati ne per. anch~diversi pezzi nuovi, redatti a Flavigny. Sembra che un'appen-
al pi tardi nel 720; il sesto, contenuto nel m:desim?Fodice, risale? al. 734 dice di sei f9rmillari non provenga originariamente dalla Borgogna.
o al 7~4/765, n~~tt~o, pervellutoci in un
altro maIlo~critto parigino delIX .'. 7;.FormulaeSalicaeBignonianae,38 27 formulari tra cui uno perundocw
secolo, .reca ilncOl."alln'imprmta merQyingia. Gli illtirni dQdiciformulari, mentO regio, tramandati in unll1anosctittopariginb derIXsecblo,39cbm:pi~
di
tramandatiinunman?scritto Leidadel IX secolo, per lopimodelIi, di lati. in territorio. di diritto salico probabilmente nei. primi ai:1Ui di-Cado
letter~, appartel1.gonos910 alp'eriododiCarloM~grio,Ncll0 st~ss() codice si M~gno; tuttavia' sembtache vi siano. stati aggiunti pez,zi:piantichi~la lette- 237
trO\Tano ancor~ dodici!Btri formplripriviWinlp0rtilnz,pro"el1.ie:ptiprQpa- ra n.>16,che menziona un maiordomus come autore; cteverisa:lire :ancora
bilmente dal monastero di St-Pierre a Dvres Vi.ino aBouiges: .' .'. aU'etall1rbVingia. '. .' . ... . .. . "
3. Formulae .flrvernenses,Qtt() formulari per documenti.privati,conte11llti 8. Formulae Salicae Merkelianae,4o 66 forll1warisuddivisi.in irepa.rti,tra c
in un .manoscrittodi'Parigi del IX. secolo; compilatinell'Auvergne, forse a mandati in un manoscritto vaticano del secolo IX o X. Iprimi30(0 31) for-
Clermont, nel secolo VIII. .. ' . '.. . . . . / . . . . . . n
mwari per cartae pagenses, tra cui numerose notitiaesudibattill1'entigiudi'
236 4. F()rm.tt1ae Turoiienses,35 ~5 formillari i:orn,pilati aTour~~ ttditi integral~ ziari, sono stati redatti poco dopo la meta del secolo VIII usando Marculfo
mente in quattro manoscritti dei. secoli IX eX, .framm~.ntriarn<;nteinaltri e le Formulae Turonenses. I formulari n. 31 (o 32) fino al n.42 sembra siano
due. I primi 3Jpezzi, tra .cui due formulari per documenti regi,risalgono stati compilati nel 774 o 775 utilizzando le Formulae Salicae Bignonz'anae;ad
all'incirca alla meta del secolo VIII; gli ultimi dodici sono stati aggiunti in ~ssi;dopo1'817,venneroattaccati i formulari n.43-45;:Questedueparti

235 dell'845 .. Ma questo cllplbna potrebbe anche esser.stato trasformato in fotlIlulariosia fuori 36 I quattro formulari pubblicati da Zeumer da un manoscritto vaticano,dahJiaggiunti
della cancelleria, neIluogo di residenza del destinatari, sia nella cancelleria cii Lotario. TI quale appendice alle Formulae Turonenses, risalgono al IX secolo.
verbo di ricogni~ione, .agllovit, costituisce .un.indizioafavore della tesi che non provenga 37. A queste si llnisconOdue fOrJllulariperpraestariaepubbLdZellmet(inMGH,
dalla caricelleria. . .. . ; . .'. . . . Formulae, p. 723 sego, vergati in note tironianesuIl'ultimo foglio del codice e anch'essi om-
34 Nel brveptosptt? che fornisco qui di seguito mi~cl~guo sostariziaIrIlente alla disPosi" ~~a~=
Pubbl. per l pt.i111a volt da Bignon.
.
zione seguita da Brunner,.De;ttsche Rechtsgeschichte, l, p. 577 seg., .~.aua sua esposizione." . 38
236 35 Rinvenuti da Sirmond e, dal suo nome, furono in passato chiamati Formulae Sir- 39 L'ultimo formulario manca ota nel manoscritto.
mondicae. . ~, 40 plibbl. perla prima volta da]. Merkel. 237
880 Raccolte franche, borgognone ed alamanne Raccolte alamanize ',' - 881

furono composte in un monastero situato in territorio di dirittosalico. Ifor- 2. Formultze Augienses,tre diverse raccolte cornpilate.ne1Il1()nasterodi
mulari n. 46,66 infine vennero compilati altrove da un autore diverso, forse Reichenau e trdite in tre manoscritti del IX secolo consetvatiaXrlsruhe,
in una citt vescovile: pare risalgano al periodo di regno di Carlo Magno. Strasburgo e San G a l l o : . . _" d

Nello stesso manoscritto si trovano ancora.due formulari per documnti di a) Collectio A, 23 pezzi che, con una sola eccezione, riport;nsoloCleJor-
un vescovo di Parigi. mule iniziali e finali di documenti ptivati e furono composti probabilmente
9. Formulae Salicae Lindenbrogianae,4121 formulari per cartaepdgenses, ancora alla fine del secolo VIU utilizzando Marculfo.
contenuti in due manoscritti del IX secolo Qggi a Copenaghen e a Monaco, b)' Collectio B, 43 formulari per documenti privati, deiqualiiprimidodic
compilati prima della fine del secolo VIILnell'antico territorio salico,fors~ ci appartengono al secolo VIII; i formulati n. 13 c2I furono aggiunti ancora
nel monastero di St-Amand nello Hainaut.L'arcivescovo Arpone di Salis- prima dell'800 usando Marculfo, il restogradualmentefinoalla!IletA~lIX
burgQ, antico abate di questo monastero, ancora prima dell'800 li port con secol. La maggior parte della raccolta si trova anche in un manpssrittO.del
sin Baviera, dove esercitarono molteplici influssi su alcuni libri per formu- IX secolo di Sto Paul in Carinzia, al quale sono imiti ancora altri.tre formula-
lari e documenti posteriori. 42 ri (n. 44-46) compilati intorno all'845. 45 . . . .' .... y ' " ................
10. FormulaePithoei, frammenti di una raccoltaeampia,cQntenentealme- c) Collectio C, un epistolario di Reichenau modello di26 formulari, la cui
no 108 Jormulari;prodotta in territoriosalico prQbabilm~nte ancora nel compilazione inizi al tempo dell'abate Erleboldus (823-838) efucolIlPleta~
secoloVIILLa raccolta fu usata daDu Cange in unm:anos<;:rittoaRpartenu- ta sotto il suo successore Valafrido Strabone. 46 '.' .... ... . . . . , ........
to. a Franois. o. PierrePithou; Du Cange accolse.qu~i. frilmmentinel sUQ 3. Fdrmulae Sangallenses Miscellaneae, 23 differenti fotmulariin.qllattr6
Glossarium.ntediae et infimae latinitatis. Gli stessi frammenti che Du Cat1ge manoscrittidi San Gallo, Zurigo, Colmar e Roma,compilatitutti.n~l!Ilonac
eparecdiLaltri ci hanno .conservato sono contenuti in un man()sctitto pari~ stero di San Gallo.47 H pezzo pi antico (n. 1) appartiene alla primamet4el 239
ginO del 1602 dal quale sono stilti recentemente pubblicilti 4aPoupatdip.4J secolo VIII, i pi recenti agli ultimi decenni del IX secolo.:[)a1pnt() di
lLFormulae .collectz:onis S. Dionysii, 25 Jormulari tramai).dati in un vista della diplomatica hanno un certo valore le istruzioni pergliscritioti di
manoscritto parigino del IX secolo, compililtial tempodiarloMilgrin4 docum~nti aggiunte qui come spesso anche in altre raccolte alamllnne. Te
monastero di St-Denispresso Parigi, in parte sulla base di privilegi e lettere 4.C.ollectio Sangallensis SalomonisIII. tempore conscripta,48 tramandain
238 deWarchivi6diSf-Denis" in parte rifacendosia.doclll:riellt~scrittLiJ.To:u,ts,l sei manoscritti dei secoli X~XII una compilazione di 47 formulari che consta
f6rniulil.l'i della raccolta prodotti a 'l'o:urssono pia.tl*hidegli.altrioc.::;1 di quattro differenti parti: . . ' . /'
12;forntulae..codicis Laudunensis, 17 formulati contenuti in;:un.1D~n9i a) i primi cinque formulari per documenti regi sono stati inventati libera::
scritto parigino del IX secolo, dei quali i .primicinquefu.rolloapbo?zati mente tra 1'885 e 1'887. Non si ispirano a determinati documellti, n in gene c
forse aSt-Bavon a Gand prima della met del IX secolo,ir~stantiaLaon raleall'uso di cancelleria del tempo, e sono interessanti s()prattutto p~rch~
nellaseconda.rnt di questo secolo.. . mostrano quanto poco al monastero di San Gallo si fossecapaci8iabp()zza'~
,:c- ,-o ".-,..:
re correttamente un documento regio senza usare un modello.49 .' ......... < . . ..
l. Raccolte alamanne. b) i formulari n. 6-21, 16 formulari per documenti privati su negozigiuri~
.' -".~ - ." . - ._ . . .,' .' - . - -. ."

Forntulae.Morbacenses, 26 frmulari,trarnancl~ti.inll!1.ma119s~rittocli
San GaUo.dell)(seclo, per la maggior parte modelli di letter~,maanch~
unforrriularioperun documento regio. Quest'ultirno.l'isall'\ forse;ancoralll secolo. -' In Zeumeralle Formulae Morbacenses seguono tre formulari del IXsec.chia.rnati
periodo di Pipino, per il resto la raccolta fu prodotta prima del 791 nel Formulae Argentinensese contenuti in un manoscritto di Berna del sec. X o XL. . .' .' .,..:
monastero 'alsaziano di Murbach.44 45 Pubbl. in Zeumer, negli Addenda (MGH, Formulae, p. 725). . < .....:/
46 Su questa Collect'/b C cfr. K. Plath, Zur Entstehungsgeschichte del' Visio.Wettini de!
Walahfrid,NA, 17 (1892), p. 261-279, e Diimmler, Formulae Augienses, p.301 seg. ........
47 Sui formulari di San Gallo cfr. G. Caro, Studien zu den iilteren St. Galler Urkunde,'h 239
DieGrundbesitzverteilung inder Nordostschweiz und in den angrenzendenalamannischri
11.PubbLperla prirnavoltilin gran parte da Fr. Lindenbruch. ......> . Stammgebieten zurKarolingerzeit. Erster Abschnitt, Jahrbiicher rurSchweizerGeschichte,"26
. 42 N:Ir.:clizione .di Zeum:f vi sono aggiunti quattro formulari cOITleAddita.menta, cl.ci (1901), p. 205-294: 221 sego .' . '.. .. . .. . >
quali tresi trovano solo nel manoscritto di Monaco. . .' . .. .. ..., ; 48 In precedenza nota sotto il nome datole da Diimmler: Das Formelbuch SalomosJIIvon
43 KPoupardin, Fragments du recueil perdudeformufe.s franqu.es diteS"Formule Konstanz, ed. E. Diimmlef, Berlin 1856.
Pithoei", BEC,69 (1908), p. 6 4 3 - 6 6 2 . . . ...... ......' . c'> :. 49 Nel X Sec. lo stile di un documento di Ottone I per Coira fu elaborato da Notk
44 La formula n. 27 fu aggiunta successivamente, '.
~n~m~ltoprimadel1a
': .
met del IX
,. :.,.- .. . -.". - ;- -,
basandosi su uno di questi documenti regi. '
.-..~,,-
882 Raccolte alamanne e bavaresi
Cassiodoro 883

dici, dei quali quattro per documenti su negozi tra laici.Yennerocompilati a Oltre ~lle raccolte citate nell'eccellente edizione deHorrtiulari .curata da
San Gallo a partire dall'870 o 871. Zeumer.sl. trovano ancora 33 modelli di lettere estiattid~sei'differenti
c) i formulari n. 22 e 23, un' epistola formata e l'istruzione per)astesura manoscnttl,53 e 61 formulari tramandati singolarmente defihitidall'editore
di tali lettere. . ext:a~agant~s ~ c~ntenuti uno a~ u?o in pare~chi rtia~()sctitti.54Di questi
d) .i formulari n. 24-43, una raccolta di lettere dei .fratelliGu~ldo e ultm~l, 26 SI nfe~lscono a ~uest1om temporah, tra i qaliVi sono diversi 241
Salomone, poi vescovi di Frisinga e.Costanza, compilata.neglianl1i877 e peZZI abbastanza lffiportantl, e 35 a questioniecc1eSiastiche.'>""
878. Gli ultimi quattro pezzi (n. 44A7) furono agginti intornoall:S83.50
L'intera compilazione risale al tempo di Salomone III di Costanza, ma non Con le raccolte ora citate; provenienti dalla Svevia e dalla Baviera terrtii~
abbiamo prova di una sua partecipazione e, secondo un'ipotesi molto pro- na per U?lungope~iododi tempo la serie dei libri di fornulari cortibiltiin
babile di Zeumer, fu messa insieme nel monastero di San Gallo dal monaco q:ermama. Del penodo sassone e salico non si conservato alcun fo:rnula~
NotkerBalbulus, morto nel 912. nope~ docurpent~,.co~a.che in parte potrebbe dipendete daimutal1lenti
sop~a illustratl v~rif~Cat1Sl nella documentazione tedescaa partire dall'inizio
III. Raccolte bavaresi. dell epo~a carOli?gla,55 ma non trova una. spiegazione sufficiente solo in
questl ~ mduc~ Pl1ltt?sto a pensare a una caduta in disuso di questogenete
1. Formulae Salzburgenses, 66 pezzi, tramandatiinun manoscr.i:tto di letterano. Per 1 secoh X e XI possediamo soltanto alcune raccolte di'lettere
Monaco del. IX secolo, tutti modelli per lettere ad eccezione di due formula- che hann? poca rilevanza per la diplomatica e sulle quali nori ci si dovr sof-
240 ri per ::locumenti privati,vennerocompilatiall'inizio delIXseolo. ~ fermare 1~ qu~sta sede. S~lo dall'ini.zio del XII secolo ci pervenuta. di
Salisburgosu .iniziativa. dell'arcivescovo Arnone e utilizzando copiosamente nllovo un ampIa rac.colta di formulan per lettere e docu!Il(~nti provel1 iente
lelettere diAlcuino. 51 .. da,Bamb.erga edestmata a servire direttamente dartiodelloai funziol1~ricli
. 2. Formulae codicis 5: Emmerammi, frammenti di unacolllpila:z;iQneper- cancellena alle p.rim~ armi:Prima che questa raccoltafossecompilafa, per,
duta diformulari che constava di tre raccolte,dellequali la second~hg()nte7 la struttura degli' eplstolan modelli e dei libri di formll1ari1l1edipeyali sub
,-neva le Formulae Salicae Lindenbrogianae, la tetza 39. modellicli lett~re..,rifa- una trasforrnaziol1e fondamentale ch~ ebbe origine in ItlUia.ech,.e ci ricol1du-
centisi ahimaneggiamentoarolingio di Mar)i1fo, l~ prima epiiplpol1a,117 ce a questo paese. . . . .. ..... . . . . . ...... . , ....,..-
te contiene ancora oggi nove formulari, tra i quali due trattidau.~ raccolwdi Lagr~ndiosa racc~ltadiesempi edi formulariperdocumenrireii~lett~
Sens e sette non noti altrove. La cornpilazione.fu.approntlOitapfQ9i:lpp.tnente re ..compil~ta. daCa~slOdoro.alla fine del 587 o l'anllo successi~osullabase
nelnlOnastero diSto Emrneram,a,Ratisbona, dal qualeprovien~jJfrna,no~c:rite del. reglstn della corte.diRavel1 na, e da lui plibblicawitidpcliCiMbfi'c)p,H
to oggi conservato a 10;o~a,o.E.molto improbabikperche:'9;fL;}.Lperivjno tito~o yariad.cio.epistlae)56 tra l'altro'anche allo scoBQs4~i~c.~re. gI;yaJ:if
anche quei setteJorrrtW~J;i;~h~;'per il resto ci sono sconosciytWieip];j,ra. pime statlst! allo stile di cap,celleria e alla prassi burocraticanQfl iienmiaiW9ra
tosto che il compilatqrf:ab9ia\~010copiato una raccolta origmai}~dimteal1l7 nel campo della diplomatica medioevale; dato chele iotn~2arfcllrsche
mannaoforse franca; .cosi come .fece con le. FQrmulae Sli~a-~.:I::itiarnbro- , : ',' . " , '. ,--~. ,;,", "o c

gianae e il Ma~culfo carolingio.52 . ,; -'c;~g;: "~~~:,;'.'-~"?:'{I-.:', ',;


;.,;_ :;';"'\;_c'_, c.
1 -.

mFin.dc0l?-0a pensare a. W;a pr~JVel?-ienza alamanna piuttosto chebavares; a favrdiqlle-


stllltIma VI sarebbe al masSImo il p mferkepan, tuttavia aricheinmbinitheriti alniarihidini c
501n.48-50 sonopoesiole che non hanno nulla a che fare con:ifo#U1~j-i.'JhZe\lmer pare questa .mutazione:" .- Schroder, Deutsche Rechtsgeschichte, 'p. 278, 'e Brunner; D~utSche
(M~H, Formulae;p. 433 ) seguono ancora altri sei formulari, tracwunOp~rjll:l:rrocumento Rechtsgesc~lch:e,.I,p. 587, nt.78, suppongono un'origine franca di questi formulari. Marar-
regIO, denominfltiAdditamenla e codicibus collctionisSangallensis.;': -.)<:l.l.;j;:': gomento lingtl1Stlc:, farebbepeIlsare piuttosto alla Svevia,eil simbolo dell'andetdngus}riono-
240 51 ~ulla cosiddetta Collectio Pataviensis, in passato annoverata qui;cfr.ora.sbpra,ent. 29. stante q,uanto sostIene: J. Gnmm,.!?eutsche Rech!sal!ertiimer~ 2 volL,4 Leipzig 1899: 2,).99,
52 E pi ovvio pensare che le Formulae Senonenses siimo stateintiso hSy~yi~piuttosto non puo e~sere stato Ignoto al dIrItto svevo a gIUdicare daqUant(J sh~vanel Carl/darituh
che.inBaviera.Con 1'Alemannia, pi che .con la Baviera, si accorda laomparsa dei Ra- Langoba~dlcum., 2 (0GH LL~ 4, P: 595). Purtuttavia la possibilit diiIiForiginefrhd dei
chenburgen i~ Form:, n: 9, e degli scabini in Form.,. n. 3, cfr. H.Bruin,. DieHcrkunft der fonnulan non deve essere senz~altrorespinta. . .. ... -.. . ' ,. . > . "
SchOflen; MIOG,8 (1887), p: 177-187, mentre la menzione del'reLdoVicoaccaoto-alUmpe, 53 Design~ti comeFormularumepistolarium collectionesminoresi '.. ... . . < " ....'.
ratore tra 1'834 e1'838 plausibile sia qui che1. Infine anche le gloss'tedeschsono un altro 54 Suln. 31 ~se~. cfr. la nota di Traube al quarto capitolddella sua Textgic~ichte der
indizio afavore della provenienza.alamanna,Su .queste E; SteinmeyermLhasqitto'cortese- Regula S. Benedlctl, Abhandlungen der BayerischenAkademiederWissenschaftenUI>Kl
mente: "Il numero delle glosse tedesche contenute nei fralllffient'i _di formule di Sr.'Emmeram 21/3 1898,' ..... . . .... . . / :'>.,
talmente ridotto che difficile dare un giudizio sicuro circa il loro dialtto.Ldorme delle 55 Cfr: capitolo nono. - 241
pr6stesi ke e ler (la prima glossa, che Schmeller n()nriusc'~egare, deve lggersikeskaita) 56 Edizione di Mommsell, Berlin 1894 (MGH AA, 12).
" ".
884 Liber diurnus Liber diurnus .885

ostrogote si muovono senz'altro ancora su un fondamento romano. , all'inizio del X secolo; proviene dal monastero diBobbio dove pu darsi 243
Importantissimo perla produzione documentaria medioevale per iLlibro che sia stato anche scritto, e si trova oggi nell'Ambrosiana di Milano (A}.63I
di formulari della cancelleria papale, .noto sotto il nome di Liber diurnus, tre manoscritti rappresentano due o, se si vuole; tre differenti redazioni'del
il Liber diurnus57 - cos chiamato perch era il manuale usato quotidiana- libro diformulari. 64 Nella forma in cui oggi si presenta, la. tedazionedel
242 mente dalla cancelleria5L ci stato tramandato in due manoscritti. Ilpi manoscritto romano; contenente 99 formulari, risale al pontificato di Adria-
antico, mutilo all'inizio, un tel1lPO appartenente al monastero cistercens~,.di no I, ma si scompone' in diverse parti che non risalgono allo stesso periodo.
S. Croce in Gerusalemme a Roma e oggi all'Archivio Vaticano (V),59 fu I primi 63 formulari furono prodotti nel VII secolo, in ogni caso prima del
scritto intorno all'800 per quello che si pu giudicare dai caratteri paleogra- 680 eprobabilmente poco dopo il 625 al tempo dipapa Onorioiadessinel
fici. 60 Un altro manoscritto, che nei secoli XVII e XVIII apparteneyaalcolc corso del VII secolo vennero gradualmente aggiunti, come prima apperidi c
legio dei Gesuiti di Clermonta Parigi (C), ,. disperso dal 1764; quan,tQalla ce, iformulari 64-81, e infine sotto Adriano lvifu unita una secondaraccol-
sua et, le indicazioni degli studiosi che lo videro elo usarono sono diver, ta che comprendeva i formulari82-99. 65 Peraltro, gi la raccolta dei primi 63
genti,61 tuttavia si pusuPPQrre con certezza che non era pi anticQd.i quel- forrnularicontienealcuni pezzi che probabilmente derivarioda~filibr'di
lo vaticano. 62 Strettament~apparentato al manoscritto perduto, ma pi formulari ancora pi antico e tra questi dovrebbero esserci soprattutto qUe1~
recente, un terzo manoscritto.a noi giunto, privo .per oggi del suo primo li che coincidono in tutto o in gran parte con documenti di (}re~?riol:'si
fascicolo, compilato al pi presto dU;fante la seconda met del IX, forse. solo pu infatti provare con certezza che la cancelleria papale al tempodl
Gregorio Haceva uso di fonnulari,66 ma ci del tutto probabile a:1theper
un'epoca pi antica. .
57 La migliore eclizioA~ guella di Sickel. Su questa: rettifiche in n. vmiSickel, iutneic . ..', ..... c . . . . .' ~-' .... :.,

nerEdition des Diurntls;MIOG, lO (1889);p. 468;'inoltre Sickel,Prolegome;na.G~ziealla


bont dell'editore ho potuto consultare le bozze di una nuova edizione, curatadakRatti v:
adattatlo a LeoneIIIsetondo i maIl0scritti C e A,non ~er secondo Meno deciMe, ma~Ur
utilizzatldo.il.codice atllbrosiano, che. llsciraprossimamente., Sulle. edizioni pi vecchie cf~. sempre"rilevanti, sono le ragioni perle quali Sickel, Proleg,omena, II; 'pA7 seg.,ponelareclac
Sickel neliapremessa.aliasuaedi'ZioBe, p.LVII ~eg. '. . ' . ..... .. ...' .. " ' , ... i . zione dei formulari n. 103 e 104 nel periodo successivo all'incoronazione di Carlo Magno.
242 58 Quando viene Citato daicanoIiistimedioevali definito anche Diurnuspo1[tifiCUln 63 Descritto per la prima volta da A. Ceriani nei Rendiconti dell'Istituto Lombardo di 243
Liber pontificumqui dicitz:r ditt,rnus:. .. '.' . '. . . . . ' .' ' .' .. scienze e lettere, ser. 2, 22 (1889), p. 367-371; diversi facsimili sono allegati all'edizione di Ratti.
an,
f'.

59 Descrizione del manoscritto. (con facsiinile)in Ch. Darembetg-E. Ren Missi()n en sicuro ~he l' or4o ad monacbum ordinandunz , aggiunto n~ X o forse, soloall'iniz~?cl~ se2::x:r'
Italie..dremier rapporr M. le Ministredel'instrtictionpublique t/les cultesiArchiYt:s d.es fu scritto aBobbio'l\iIaanche per la scrittura dell? stes~?Diurnusicome ritieriePllr~<!raiib$;
missjons, 1 (1~50),p. ~11-292; p.}29-444: 246 seg.,inpltre nell'edizione;di,Sickel,j}.,\T]II nonsipuesc111d$re l'origine aBobbio; anche se senza gli appriti sulla provenienZanopsi
sego t: nei su()i1?rolegolnt;ha; I, p, 5 seg" cori altrifaimili. Altre belle riprodllziopfs9n()irJ, sarebbe pensato proprio a questo mnastero qual~'luogo di'ori~in$ del. mano~critt:Sikl;
New Palaeographical SciCiety, ser: 2, 1 (1913), tav. 13 . Sulla storia' del mllnoscrittocfr. I. Die VitaHadriani Nonantulana, p. 111,sarebbe incea sUP?orr~ una provet1ierizaro!iana
Giorgi, Storiasteri;a"del Codice Vaticano del Diurnus Romanoruni Ponti!icum,'PSJiSP, 11 anche per il codiceambrosiilllo e ritiene possibile che riell'885 sia pervenuto rie1~?~aster()$
(1888), p. 641c689; Sickel, Vie Vita HadrianiNonantulana, p.l07seg.;A.Ratti, Lafi1[ed'una S. Colomb,ano trlllllite l':ir<:ic?celliereLilltvardo cheillomera~tatinviat() al\o~f . .. '.' ....... c;.'
leggenda ed altre spigolature intorno al Liber diurnus Romanorum pontificum, Rendiconti 64 Per quantoseglle mi .associoin linea di massimaall$tesidiSickel sull~ genesidl Lifer
dell'Istituto Lombardo di scienze e lettere, ser. 2, 46 (1913), p. 238-252. diurnus;l$ obiezioni di J;Friedrieh,Zur Entsiebung dstiber d,h1US, SB cleiBayerische?
60 Cos secondo la congettura di Sickel, che mi appare pi probabile dell'opinione cui AkadeII1 ie de:'Wissenschaften; 189011, p. 58-W, edi L; Duchesnt:;LeLibr;diurfle~S~tJes
recentemente la New J;alaeographical Society (cfr. nt. precedente) ha dato. di. nuovo lap~efe. lectionspontificales aYllesic!e, BEe, 52 (1891), p. .5-30, sonostat~sufficieJteiIle?~$ori:
renza: secondoquesr'ultima qlIlanoscritto sarebbe stato. compilato.solp nel cor~9 della futateda L.M.Hartmarill, Die EntstebungsuitdesLiber diur,nus;MIOG, "13(1&92,);. P: Pc-
seconda met del IX .sec. -.Che. cisi~ avvenuto a Roma,come suppone Sickel,po~sibile;, 254. Cfr. inoltre'anche G6tz,'J)as Alterder Kircbweib!ornzelnX-XXX:L desLi~{r:I?iu"nus;
ma non dimostrabile.L'ipotesi di Gicirgie diSickel, che il manoscritto sia stato portaiovia ha
Deutsche Zeitschrift fiir Kirchellrec~t, 5 (1895), p. 1-3.0,il.qual tentato' didilll'o8trar$ che
dal. papa Adriano III nell~8&5, siarhnasto alla sua morte a Nonantola e> daJsia pervemM a un
i formUlari 11:10-31 deI Liberdiilmus, ~elativi allacolSa.~zionedi edificipsacro,c?stitlii'
S. Croce, hatrvato una valida c()gf~rma nellalettera.CiiHolste.del23lugliol646p1,1bbl. da sconoforsela parte pi antica della raCcolta; suiforriiulri r.83, 84e 85,#r.BuschHell,
Ratti, e pu essere <:onsiderata orm.ai come qllasi certa.;< ..'. . ...'..... ..... DieProfessionesfideider papste,p.24seg. '" . .....' .' .....'. .......<;.'.
61. Sono state ri1lilite da.5ickel,Prolegomena, I, pA7; .....>.....; '. : "...' > , ' '..>.;. . 65 il formulTio n. 99, mutilo nel manoscritto, statofelicementericostruit?e cOp;pletllto
62 Decisivaa tale riguardo la data del formularion:82, sulla quale gi nella primae.diz,io- da Lefche, Die Privilegiet'Zi11.g der d~WschenKirche, p. 216~eg"rica,:,andoloda'lmdoW$rt?
ne di questo manuale avevo attirato l'~ttenzione,edd1aqualeoraSickel,ProlegOlnena,'II,p.
35 seg" tratta pi ampiamente. Mentre questo formulario, relativo a undecreto,dielezione del
scritto SUlla sUa base. . ..'. ' d ' . ...... . . . . . , '.<'
.66L'u~o di forll1ularinellacanelleria cii Gr$gorio lsiricava innanzitutto chillamnfor,nyt9.
,L.'
papa,nel manoscritto rolllan() p~esentale date "mense ilI. indictiorieill.",nel codice di letteriIle didocum~nti aventi lo stessoconte?utogiuri~ico'llladirettiadiversidestin'tarie
Clermont (e corrispondetemente in 'quello ambrosiano) si trovava "mense decembri indictione molto$~tantirieltempo, quali ricorrono fr~quentineIregistrodi9regorio; inse~?ridolu?g? 244
quarta", che pu derivare solo dal decreto di elezione del papa Leone III,coIlsacrato nel dal farro che nel registro spesso alcune lettererion sonocopiatecompletamente,~I1asol? in
dicembre del 795. Inoltre anche le indicazioni . sull'ordo
. . . .dell"eletto
"-... nei formulari n. 82 ed 83 si parte, mentre si rinvia con un et cetera oppure et cetera secundum mofem ai formulari crri
886 Liber diurnus Liber diurnus 887

244 La seconda redazione del Liber diurnus, rappresentata dal manoscritto formulari che difficilmente si saranno gi trovati nei manoscritti pi antichi
perduto di Clermont, fu compilata all'inizio del IX secolo, forse ancora della seconda redazione: 70 il primo di questi si differenzia chiaramente nella
sotto il papa Leone III; essa deriva dalla prima, non per dal codice vatica" Sua cOlnposizi0tle e nella sua compilazione dagli altri pezzi e sar stato in-
no che si conservato, bens da un altro che non ci giunto. La prima rac e seritonella raccolta probabilmente per la prima volta nel manoscritto mi-
colta di63 formulari pass quasi invariata nella seconda redazione; 67 invece lanese.
in quest'ultima la successione dei formulari della prima appendice e della Nella cancelleria papale il Liberdiurnus fu usato fino al secolq XI;71 trae,
seconda raccolta fu rimaneggiata sostanzialmente a favore di un ordinamen- ce del suo .uso sono riconoscibili chiaramente ancora in odocumenti di
to per materie, preferito dal compilatore di tale redazione, e inoltre vi fu Alessandro.II..L'ultimo scrittore che vi si .richiama il cardinale Deusdec1it;
aggiunta una seconda appendice comprendente almeno otto formulari,68 i nella sua raccolta di canoni completata nel 1087 egli ha d~supto undici capi"
quali lasciano in parte riconoscere chiaramente la loro origine piu recente. A tolidal Liber Romanorum pontzficum qui dicitur diurnus,72 oe dalle yarianti
questa secQndaredazione appartiene in sostanza il manoscritto milanese del suo testo si ricava con certezza che il manoscritto da lui usato~ra pi
proveniente daI3obbio, che per non fu ricavato .dal codice di Clermont, vicino. a quello di Clermont,oggi perduto, che agli altri due a noi giunti. A
bens, come dimostra un esame delle varianti, da un esemplare diverso e parte questo, i suoi c.anones presents.no per numerose formule e anch<:
migliore clelia seconda .redazione. Una differenza sostanziale.tra il mano- alcune.differenze oggettive rispetto ai formulari del IJberdiurnusa noi trs.-
245 scrit~() di Milano ~'. quello di Clermont consiste nel fatto che la lista delle for- mandati dai matl0scritti, pi antichi, e anche se molte. diquestediyergenze 246
mule. iniziali .~. finali da. dare alle lettere' pontificie a seconda .del rango e sono probabilmentem()difiche volontarie che il cardinale si concesse anche
dello status del destinatario, un elenco che si trovava in cima alle prime due altr()ve risp<:tto ai suoi modelli,73 . in altre . tuttavia difficiledconoscer~. una
redazioni del libro, non deve essersi trovato in quel posto nel manoscritto variante intenzionale; l'ipotesi :he Deusdedit abbia usato una .redazione pi
milanese; probabilmente in questo manoscritto avrebbe dovuto essere collo- receptedel Liberdiurnus ,oggi perduta, non dunque oda scartare
sato alla fille deUa raccolta, tuttavis. tal~ int~nziolle fu solo annunciata.e non senz;altto,74 Vsoll o ,per motivi per dubitarec!J.eilmodeliodi Deusdedit
attuata. 69 Inoltre. alla fine del manoscritto. furono Peli aggiunti ancora .de fosse sostanzialmente piu ampio dei manoscritti a noi giunti,. dato che.in
questiul,timisitrovanotuttii pezzi da lui tratti dal Liberdiurnus, possibi-
le mangn ):lilll ostrabile he>a partire dal X seeolc)nella'cancelleria papale
- - - - - - ' . , - . .--c- - - . . . .'. . '" ' . o '0'
accant0alL.z'be,t: diurnous fossero in uso anc:h~.altrie pi.gmpi libricli form.u,
quali coIilpletare il loro tenore: cfr.Xegistrum Gregoriil, 2,J9, 40; 3,11;5,,2q,21, 22; 8, ~;~, lari;)a c()tlcordanzadisingoli documenti,c()me ad esempio quelli per il c()n"
210, 23}; 1],113, e le.note relative deglieditori.hfa anchl': senza.qllestiriBvii espli~iti,nl':l fel'illlent()c1<:lpallj.o,75 potrebbe essere spiegata a ,sufficie!l2;a anche pensanc
registrositrovan.o abbreviazioni delle lettere che p()ss()no spiegarsi solo pensandoall'esisteIl:
zadiforIIlulari noti (cfr. ad es.. ibid.,6,8; 13,40). .' ./i " ' ." '>
67Ciie iformu.!ad Il.)9, 20e21.dej codice vaticano manC:o~ino in .quella-di Clennont.
dovuto soltanto a unoa svista dello scrittore di quest'ultimo; costui:fu indotto in errore dal , 7qpoormulari n,115 e 116 dell'edizione diRattL Solo il n. 115 tra tutte le1ettere pontificie
fatt() c:he iformulari ri:)~ e22 ~anllolo stesso inizio. Che i tre formulari non lllancassero delLi.ber diurnus ha un'intitulat(o eun'inscriptio, dal che risultachiarllll1 ente la redazi'illlepi
nella secol}da redazione. diffiostratodalIIlanoscritto diBobJ:,iochesiPf a que,staledazi()ne recente del formulario, sebbene esso sia di origine pi antica.
e la contiene.. -.lJna vera diversit tra Ve C sussiste in questaparteisolo in quanto i formulari '. 71 Tangl, Fuld,aer Privilegienfrage, p.212, offre esempi interessanti.
n.n e81diVs()noinseritiin dopoil formtario n; 46. Sickel, Prolego111eiw, l,p, 5("ritie- 72 Nella nuova edizione di V Wolf von Glanvell,Paderborn 1905, sono i segUenti: libro
ne che ciJorse dip'nde dal milllOsc:ritto usato odal compilatore degaseconda redazione; io II, cap. 109-112 (vecchia numerazione: II, 92-95), libro II, cap. 145-150 (vecchia numerazio-
credo per che giql.li siavisibileil suo sforzo di~c:costarelIlaterie 0lIlOgeIlee:. '.. .... .'. ne: III, 124-129), libro W, cap. 427 (vecchia numerazione: W, 162, 5). Inoltre Deusdedit
. 68 Son() ifonnulliri n. 100-107 lell'edizione di Sickel (nell'edizione di Ratti) n.)07-111); nel Libellus contra invasores et simoniacos, 4,5 (MGH Libelli de lite, 2, p. 358) riprese il for-
del formullirio .n. 0107 Ilelm:moscritt() .di ClennoIltsi conservato solo il. titolo,meIltrey mulario sato illlche nella raccolta dei cillloni, libro III, cap.J50. "0

testo si tmyasolt~tQ nel rrlllIloscrittodi Bobbio.)nvecenella seconda redazioIlenillIlcano i n.A questo proposit() dr. Lovrenfeld,Deutshe LiteraturzeituI1g,1889, coL 1236seg., e 246
formulari n.78, 79, 80 e 99 della prima redazione; non sappiamo se cipi.pende dal mano- K Mii]bacher,Die streitige Papstwah!. des Jahres 1130,Innsbruck1876,p.)?8. . '.0 ,c,
scr~ttodellaprirJ:larclazionellsatoperla sec()nda,oppure se questi quattroformulari sono ,nA ~uo favoresi .espresso ripetutmnente.e ond.ecisione Sickel;inmodoparticolar;
statiomes~iiBtenzionalrnente, . . . ... .. " 0 '. '. o.' c > . > " ..' ..' ml':ntellIl}pionellaprefaziollealla S1,lll edizione, p.,51s eg,; purtroppongn haforIJito l'accura;
245 69Ci stato giustamentrtotato da Sickel, Die Vita Hadriani Nonantulana,.p: 12. ta .arg()mnt~~io!?e,qhe ayevapwspet~llt(). \XfolfvollG!anYe11 si era riservato una ricerca al
possibile calcolare con sicurezzaochenel.prirJ:lo. quaternione delmanoscrittolIlilllIlese, oggi riguardo nel.secondovolumedella sua edizione di Desdedit dalui progettato: Non del tutt9
perduto, potevano trovare posto. solo i formularin.2-8ela prima met cle,l foimt~r\OIl'~ convincente C!> che espone Buschbell,Dil" professiones fid(!i d(!r Piipste, p. 33 seg., riguardo
del codice vaticano, ma non 1'elnco del formulario n. 1 dell'edizionediSickel; e bisogna al formularion, 8}eall.a sua trasformazione in Deusdedit.. . .. '
concordare del tutto con 1'ipqtesi di Sickel che'il formulario n.117dell'edizionediRlii:ti con- 75 Cfr. .cB. Graf Y011 H~cke,.Die PallZu111verleihungen bis 1143. Einediplomatisch;histori-
tiene 1'annuncio di quell'eleno.
.
" . ' .
'"
. . "-
. . sche Untersuchung, Marburg 1898, p. 75 seg.
888 Formulari e modelli epistolari italiani Alberico di Montecassino 889

do all'uso di raccolte pi piccole o di singoli formulari per determinati tipi lari dei quali si servivano i no.tai italiani dell'alt> Medioevo e con i quali
di documenti, cme stato supposto sopra per la cancelleria regia; potrebbero avere istruito i giovani desiderosi di dedicarsi alla professione
Negli ultimi decenni del secolo XI, per, il Liber diurnus cadde comun- notarile. Solo con la seconda met del secolo XI possediamo di nuovo anche
que in disuso nella cancelleria. I mutamenti verificatisi al tempo di Gregorio per l'Italia alcune opere che hanno interesse per noi.
VII nell'amministrazione della curia pontificia e nel governo della Chiesa Queste opere scritte in Italia a partire dal secolo XI si differenzialloper
resero necessaria anche una profonda rielaborazione dei formulari usati in modo radicale dai libri di formulari del periodo precedente deiqllali si
nella cancelleria papale; e allorch poi, come esporremo pi a lungo in altro parlato finora. Mentre questi si limitano a fornire modelli per lettere e docu- 248
contesto,76 sotto Urbano II il cosiddettocursus cominci a dominare la lin e menti, dai quali si dovevano ricavare eIIlPiricamente le regole per la redazio-
gua dei documenti pontifici, .gli antichi modelli' di' documenti edi lettere ne di tali documenti e aiqua:li solo qui e l, comeabbiamovisto,eranollniti
non furono pi senz'altro utilizzabili proprio per questo motivo. Molte cenni e indicazioni molto concise perfunzionari&cancelleria e scrittori di
locuzioni dei formulari del Liber diurnus continuarorlotuttavia sopravVi: docwnenti,-que1lecontengono inveceper lo pi un'esposizione teoricapi.o
vere a lungo, ma il libro nel suo insieme era antiquato. Non siamo per in menoampiade1le regole da osservare.nella stesura di letteree,.documenti,
247 grado di dire segi allora fu compilato un nuovo libro di formulari per l'uso illustrate da esempi inseriti nel testo o da unaraccoltadieseIllPiaggiunta
ufficiale della cancelleria. alla fine della trattazioneteorica, e spesso anche da tutte e due le cose, 78 . i ...

Se nel Liber diurnus'si conservato un libro qi'formularicofupilato in li primo scritto di questo tipo a noi noto del diacono A lb er iCQdi
Italia e tra i pi preziosi dell'intero Medioevo, invece sorprendente il fatto Ma n te.ca ssi,no,che visse e insegn in quelmonastero neUasecmda
che non possediamo alcuna raccolta antiCa di formulariperl'usodeinotai met delsecolo XI;79 di lui possediamo un,Bret!i.arium de dictamine dedicato
italiani, per le mani .dei quali, come sappiamo, passava quasi tutta l'attivit ad~e dei suoiallievi,che, concepito cOme un breYe manuale, do'leva s(':rvire
documentaridel paese. Non sarei incline a ritenere che tali librimancsse c a integrare .l'insegnamento orale .loro impartito .da. Alberico' 89. L()scritto
rodel tutto nell'alto MedioevoPMa non difficilspiegareperthsia~
andati perduti. Fuori d'Italiala scrittura dei documenti era di. fattocolllpe-
tenza esclusiva degli ecclesiastici, perci anche oggetto d'insegnamento nelle
Per quanto. seg1ecff.. in~erierale -palacky,' berF(]nnetbuMer; "Peschek, 'fjb~PFof-
..... 78 248
scuole monastiche evescovili: si comprende che i libri di formulari e i melbuchr des Mztelalters, Arcliiv rur sachsische Gescliiclite; 1843, P: 154seg.; Wattenbacli,
modelli epistolari, che servivano anche a scopid'istruziorie,sisidllloconsef! Bri'efstellerdes A:Iittelalters,. p. 29 seg.; Rockinger,Form.elbucheralsrechtsge$chichtliche
vati negli archivi.enellehblioteche' del clero. In. Itlia,invece,ilJit~ritd iQuellen; Idem, Uber Briefsteller und Formelbuher JnDeutschlandwiikre/JddesMittelaltr;rs,
era un'attivit laica; HormuIari usati dai notai non potevano facilmente pere iMiinclien1861; Idem, Uber die. ars dictandi unddiesuml1Zaedicta1JZirup'lzin Itqlz'en;S.s..qer
venire nelle biblioteche delle istituzioni ecclesiastiche che, nel periodo pi Bay eris sI1en Ak:ademie<!erWissenschaften, ,186111., P; 98:L51; Jd~Il1' BriefsteJlr;ryn.d
Formelbucher des 1l.'14.]ahrhunderts, QE, 9, introdllzione;H. Barwald, ZurChqrakteristik
antico, costituisono gli unici 1).lOghi nei quali sono stati rinvenutiimonu- un'd Kritik mzttelalterlicher Forinelbucher; Wen 1858; Gaudenzi;Operedeidettaiori bologne-
menti di scrittura q'epoca medioevale a noi giunti. Gli archividelnotriato si; A. Gabrielli, L:epistole di Cola diRienzo e l'epistolografia medievale, ASRSP, 11 (1888),p.
esistehti oggi in Italia, invece, non risalgono 'in' nessUn postoaepocaantec 381-479; Langlois, Formulaires de lettres; J. Loserth, Formularbucher derGrazerUniversitiits-
Bibliothek, NA, 21. (1896), p. 307-311; NA, 22 (1897), p. 299-307; NA, 23 (1898), p.751-
riore al XII secolo. ... .... .. . i' .: . .'. .'. ...... ...... ........... . .' . . , '. ' . 761; Biitow, Mittelalterliche Briefsteller. " . ' . ' .
In questo modo si spiega perch non ci rimasto. nulla .deilipri di formu- 79 SlI di luicfr.Petrus Diaconus,M:;H 5S,}, p. 728,.che lo conosc eome.autorediun
;/ Libr dictaminum etsalutationutl};.. .'. . ". . . i . ' " c' .. ;.... 'i /
. 80 Alcuniexcelpta pub.bIiati da Rockingersulla base di <:!\lelIlanQscritticli Monaco provee
nienti da $t. Elll1lleram.eTegerI)see (QE;; 9, p.29seg.); citato comeSu1'l2,I1ZaAlpr;ric{nel cfjtalq"
76 Cfr. pi avanti, capitoloquinclicesimo.. . . go dellabibIiotecadeLvescowOttone c1iPassau(1254) (:MB,28/1, p(486).5IJ~Suni fr.air!-
247 77 Ci ttta:ric?npettratoda Brunriet, Rechtsgeschichte,l, p. 576, il quale dfl1'Qpi; menti. diun manoscritto italiano a Pistoia cfr. L. Zdekauer,SoprautZ,Codicf; ignot()dell;opera
nione che ogniI1otaio.possedesse nei suoi atti notarilhm'antologiadi esempi che tras Il1etteva ,de dz'.ctamine 'diAlberz'.co Ca$sinr;nse, Studi senesi, 9(.1892), p,77.Di un altro,scritto di
in ~reclit al suo successore, cos cOIl1egli 1'aveva ricevuta dal suo predecessore. Main anzi; Alberico,i Flores rhetoricz~ o (cQme si trova in.un manoscritto c1iBreslavia) iRadiidictamz'./Jum,
tutto per il periodo pi antico non abbiaITl0 elementi ehedim0strin0lll tale passaggiofego;
I1 Rockinger(QE, 9, p,4seg.) comunica solo lapref~zione. uriierzo scrittQ.cliequestigliattri- 249
larecli atti notarilida un notaio all'altro, e poi gli atti di un IlQtaio er~odiffici1Ulente ac~essi' buisce, le Rationesdictandi, pubbLinpa,rte in QE, 9, p'Zseg., non appartiene ad Alb'rio,
bili ai giovani desiderosi di dedicarsi al mestiere di notaio e,se lo erano;rano poco idonei ~ cQme ha gi osservato W Wattenbach, Geschichtsquel{en,,2,p.24Q,nt,iL:Risaleal peri'do di
istruirli in tutte le forme dello stile notarile senza un' elaborazionep~rsonale.Eper certt ,Innocenzo:!I eproviel1,econogIJipropabilit dalla z0l1.a di Bolognao}'aenza(c(r:.piY aYanti,
mente molto poco probabile ch nel periodo pi antico tali strumenti didfjttici mancassero .nt. 88)., TI Breviarium citato. da Ugo. cii Bologna (QE,9,p. .'?4) qualet,Alpericimonachiviri
del tutto proprio nel paese del notariato di profes'sione e nella patria dei posteriori manuali eloquentissimi Iiber, qui,. etsj plne persingula c1iciaminis documenta non scriberet, in episto-
'dell'ars dictandi e dell'ars notaria. -" Iis tamen scribenclis et c1ictanclis privilegiis non iniuria ceteriscrediturexceIlere".
'.
890 Alberico di Montecassino Alberto di Samaria. Ugo di Bologna 891

249 comincia esaminando certe forme grammaticali e le varianti stilistiche da piano di quest'opera ci limiteremo soprattutto agli scritti di autori italiani e
produrre mediante quelle, tratta poi delle figure retoriche utili a esprimere tedeschi; ma ne dovremo considerare, almeno di sfuggita, anche alcuni altri
lode e biasimo e fornisce quindi una guida alla stesura di epistolaeformatae, provenienti da altri paesi, dato che quasi tutti questi libri/ovUnque abbiano
cui sono allegati due esempi. I due capitoli successivi hanno ad oggetto i avuto' origine, trattano pure della dottrina dei documenti pontifici e proprio
privilegi papali e i praecepta regi,con particolare riguardo, pur se in modo alcuni di quelli redatti fuori dell'Italia e della Germania hanno un particola~
niente affatto esauriente, ai loro caratteri estrinseci; in essi vengono citati a re valore per tale dottrina.
illustraziorie due documenti di Gregorio VII e di Enrico IV per Monte Gi all'inizio del XII secolo ci imbattiamo in due oppositori dellet~orie
Cassino cheper, a differenza di quanto stato ritenuto, non furono tra- formulate da Alberico; un certo AginuIfo, del quale non conosciamoaltroCh~
sformati in formulari da originali dell'archivio del monastero,bensfurono ilnome,83 e Alberto di Samaria, i cui Praecepta dictaminumfuronocomposti
liberamente inventti da Alberico,il quale,plltpossedendo certamente1.l11a nel second decennio del XII secolo e sono tramandati in un manoscritto di
certa conoscenza generale delle formule di prvilegi papali e regi, commise Pommersfelden. 84 D maggiore importanza sono le Rationes dictandiprosaiCe 251
tuttavia qualche infiazioneall'uso particolare di cancelleria dei sovrani cui scritte intorno al 1124 a Bologna da un canonico Ugo, che questi dedicalln
tali documentisorio attribuiti.81 A ci seglleun'esposizione suintitulatio e giudicepalatino dell'imperatore oriundo diFerrara. 85 Nel1aleftera eglidisM"
inscriptio( che Alberico chiama prologi) con esempi, poi di nuovo alcune gue quattro parti principali: salutatio, prologusoexotdium,'narrati,i.:.
rifle~sioni sullo stile e la grammatica. conclusio, e illustra le sue regole mediante brevi esempi; perlopilibera:nen,-
Dall'inizio del XII secolo. in poi allo scritto di Albericbseguonocostanti te inventati.mtere lettere sono aggiunte solo alla fine, tra cui anChe umibreve
altri repertori di'avviarrientb alla stesllra di lettere e documenti,. dilititoli corrispondenza tra papa GnarioII e il vescovoVittore di Bologna:8JDQF
Rationesdictandi, Ars dictandi, Summadictaminis e altri siil1ili,chenono curnenti in senso proprio non vengono presi in. particolare 't0tisidefa.zione D.
possibile n necessario dare qui un quadro completo di questa riccaprodu-
250 zione letteraria coltivata con passione fino al XVI secolo e che ancora oggi
prosegue nei moderni epistolari. Sar sufficiente riunire qui di seguit() gli
scritti pi importanti, sia quelli nei q~ali lap~rte teo~ica la prlilcipale, sia glitori -pur essendo importante per lo storico, per poo utile alla<;liplolIl~~i<:a. P~~;~Jks~~lli
le semplici raccolte di esempi per let~ere e documenti 7 poichequest~pon un
tim1! non vi molta differenza se formulario no.n.d alcun. (l0n:le one dli110 Eittizi() o sel-
to arbitrariamente, oppure quello mantenuto dau determinato modello singolo: Dj fuaggi6ie
cessarono affatto anche dopo che l'Arso dictandi si era sviluppatafino a.dive- rilievo sarebbe la distinzione tra formulari inventati liberamente o desunti da veri documenti e
nireuna disciplina vera e propria. Avremo .cos occasione di tratteggiare a lettere. Ma in quasi tutte le raccolte si trovano fo=ulari dei due tipi e in molti casi estrema-
sufficienza le molteplici differenze esistenti trai singoli sCl"ittidiql1e~to di
mente difficile decidere se un fo=ulario sia frutto d'invenzione ("ese;cizio stile"}of>p'ifresi
genere letterario. a seconda delle'iIlclinazioni,delieintenzi0tii,ciegFstl."u- basi su un preciso documento storico (cfr.H.BressIau;Au/gabenmittelalterli~her
Quellenforschung, Striillburger Rektoratsrede 1904, p.12 seg.) .. ..,. .... .. '.. , . T '" .. ,
menti, delleco1}oscenze e delle capacit dei siIlgoliautori.82 ID. confQi,tnit~al 8> Cfr. Wattenbach, Brie/steller des Mittelalters,p. 36; che vorrebbe attribuirglinfrairI-
mento. trdito in un manoscritto diTegernsee. .... .. . . . . , i i ' . ,
84 Akuniestratti pubbl. da Bethmann, Reisedurch Deutschlandundltalien in. del:l]ahrn 251
1844-1846, AdG;9 (1847), p. 513-658:539 seg:; edizione di Krabbo., Der Reinhardsbrlln,!er
81 Un confronto del dettato non lascia dubbi sul fatto che i due documenti derivno dallo Brie/steller,p.n n
seg:,' ck 1'appendice a p. 7seg. U~o di Bologna' (cfr. la nota succssiva)
stesso dettatore, dunque non possono provenire dalla cancelleria di Gregorio diEnrico. us abbondantemente 1'opera di Alberto" che del resto pareuon ci sia pervenuta perint~ro,
Nel privilegio di Gregorio, che L6wenfeld(Taff-L. 5305) ha definito giustamente non genui- sebbene r~bbiacriticata. La salutatio in Krabbo, ibid., p.75, riga 17, accenna a rappordtra
no; la rota, in totale disordanza mn 1'usodella cancelleria; munita della scritta "Dextera Alberto. e Alberico di Montecassino; 'quantunque il primo venga definito .avversario del
domini pIena est tetra", una variante del motto diLeoneIX;lldiploma di Eririco Iv, la cui secondo, potrebbe ben esserne stato un allievo. .... .. ..... '
data ha causato tanta fatica inutile a Stumpf e Ficker(Stumpf; Die Reichskanzler,n/2991 a), 85 PubbLin Rockinger, QE, 9, p. 53 sego Trditein tre manqscrittia Poml11ersfelde,
ha un titolo sbagliato, una corrobratio inconcepibile per questo tempo e una riga della reco- .Wolfenbiittel eSalisbutgo.Cfr.ancheBiitow, MittelalterlicheBrie/steller, p.44seg..
gnitiodeltutto assurda; prima, neltesto (QE, 9, p: 39), Entico chiamato cancelliere, mentre 86 Da.L6wenfeld(Jaff-L. 7391) ritenuta giustamentefiti:jzii. Richiamo 1'attenzione. sulle
co~tui' compare solo sotto Enrico m,e Gregorio di Vercelli; cancelliere dal 1063. al 1077, lettere di studenti, QE,9, p. 81seg., che compaionoquieche da allora non mancano in
funge da arcicancelliere. I documenti non hannou(l valore diverso dalle Formulae quasi nessun epistolatiomodello; ne tratta in modo eccellente Haskins,The lifeofmedieval
'Sangallenses temp.Salomonisconscriptae,s cui cfr. sopra. . . ... . .students, p. 203 seg.- Una delle lettere aggiunte (QE;9;p.84) , menziona qale .mittenteun
250 .... 82 Una suddivisione generale deilibti clj.formulari non quasi possibile. Ladifferenziazio- "A. Samaritanussolo nomine magister", e lo fa appai:ire come tinmaestro di .professione
ne in quattro classi, proposta da Palacky, Uber Formelbuche,r, .1842, p: 220 .seg., e. accolta da dell'Ars dictandi, "que clericis sepe et (est?).valde necessaria, monachiscongrua;laicishone-
molti studiosi recenti, si riferisce hon alla parte teotica, bens semplicemente agli esempi e alle sta"; si confronti ci con la lettera tratta dai praeceptadi'Alberto (Krahbo, Der
raccolte di modelli. E la base della suddivisione di Palacky - eliminazione pi o meno pronun- Reinhardsbrunner Brie/steller, p.. 76seg), che contiene una locuzione' del tutto' conforme a
ciata delle indicazioni individuali, dei nomi di luogo e di'p<;~sona nei modelli usati dai tacco- questa. Nello scrittoch preede questa lettera di Alberto, e che probabilmente illdirizzato
892 Formulari italiani del sec. XII Formulari tedeschi del sec. XII

nel testo dello scritto n tra gli esempi. 87 Un po'pi recenti, essendo .st?te Wiirzburg. 91 Non contiene alcuna parte teorica, bens solo una tavolad~ll
composte intorno al 1135, sono le Rationesdictandidi un manoscritto di St. s~lutat~ones, alla quale segue subito un'ampia raccolta di esempi, i cui singo- 253
Emmeram del XII secolo, di autore .sconosciuto, che per devmpparilnenti h peZZI per non sono finti, bens desunti da documenti veri. Vi si trovano
252 provenire dall'Italia centrale, forse anch'esse da Bologna o da Faenza. 88 Qui non soltanto lettere, ma anche, e in gran numero, documenti, soprattutto
per la prima. volta troviamo la divisione della lettera in. cinque parti che verr documenti regi,e poi anche manifesti, trattati, scritti polemiei, attisinodalie
mantenuta da quasi tutti i successivi maestri dell'Ars dictandi: salutatio, capta, altri scritti. L'autore ricav la maggior parte dei documenti pubblicati da
tiobenevlentiae,narratio, petitio e conclusio. T::tli parti sono poi tra~tate sin- archivi di Bamberga, ma ebbe accesso anche a documenti di altra'prove-
golarmente(1a salutatio in modo particolarmente ampio) e illustrate COneSep17 nienza, soprattutto di Ratisbona e di Brema. Recentemente stato provato
pio Inoltre l'autore d alcune regole di stile. Anch'egli nonprendeinconside, che questo libro di formulari fu sicuramente usato per un certo periodo
razione i documenti. Per il periodo di Lotario, oltre aquestRationes nella cancelleria di Federico 1.92 .
dictandi, abbiamo ancora tre raccolte lombarde di esempi,dellequaliuna,.tra- Se nel Codex epistolaris di Udalrico di Bamberga ricohscibile solouri
mandata in un manoscritto del. principe Lobkowitza Weillenau,si intitpla leggera influenza della nuova tendenza sorta in Italia, tale influssosiplesa
Aurea gemma Wilbelmi; Purtroppo finora ne stata resa tlotasol() una piccola invece contnolta chiarezza in alcune altre raccolte epistolari tedesch~.del
parte, cio sette lettere che sono. fittizie come la maggior Pllrte degli scritti XII secolo. 93 Tra queste rientra uno raccolta: compilata nel monastero turin-
imperiali, pontifici e dei restanti pezzi delle due altre raccolte: questi scritti gio di Reinhardsbrunn intorno alla met del XII secolo o pocodop;trdita
inventati sonostatiusa,tialla stregua di doc4ffientistorici, eiP?pr()vocato nel manoscritto pi volte citato di Pommersfelde, dove aifuanu~li di
qualche .confusineprima che se ne ric()nscesseil vero carattert::.~9.. , .,.. , ".;. Alberto di Samaria edi Ugo diBologna si trova unito unconsideryole
Se nelle raccolte. appena . menzionate le .esposizioni teoriche, perqu::ttlto numero di lettere, fra le quali quelle che si riferiscono a questioni locali della
ne sappiamo finora, sono sopravanzate di gran lunga. dagli esempi .allegati, Turingia furono desunte da modelli genuini, e le altre invece che riguardano
questi ultimi predominano ancor pi nei lav()ri tedeschi di questo genere 1'alta politica devono essere ritenute solamente esercitazioni stilistiche fitti-
che possediamo dalXII secolo, ma che, almeno in parte, hanno un carattere zie, inventate in parte in modomoltogoffo.94 Di filtturaanal~gil~~ta-
tutto differente. Il pi importante tra questi. ilCodex. epistolaris .compilato
cla Udalrius di Bllrn~erga90 e. dedicato n~l ))25 al "esco,,() C;el:>~har~lls .eli

91 Pubbl. da rG. Eccardus,Corpurhistoricum medti'aevi..:; 2 voll., Lipzig ln3:2,p. 2


--': ':'.,'t<: '''.'. """., _ __' ,-:''-:','; .,":,:":'-:',:-,,:.:::,0'-.'" ",:':-:.,';'::, ,-"~':' seg., sulla base delmanoscritto.di Vienna, e da]aff; Bibliotheca,5, usando anche Unrnilllo '
a lui,siparl~dellasua fama eli insegnante e del suo successo;descrittointe~ini entusiastici. scritto diZwettL.e uno diWolfenbiittel. Sulle tracce di un altro manoscritto'perduwft.'la
- Ne1manoscritto di Wolfenbiittell'opera di Ugodi Bologna attribuita al yescovoBepnOIle nota introduttivaa DD.K II,n.140,.p.190. Per. quanto cattiva sia l'edizione di Eccardus;
di-Meillene anChe negli esempi sono talvolta inseriti nomitedes.chial posto..di:quelliitaliani. permette per di riconoscere la struttura della raccolta meglio di qilelladi ]aff,cheha'-rdi-
- All'incirca contemporanea allo scritto di Ugo di Bol,ogna l'Aureagemlna::diEnor. LCQ nato i singqli pezzi in ordine rigorosamente cronologico e haeliminatoidcumentiPt11:ibHca- 253
F ranci g en a, ompostaa Pavia tra iL1119 eil1l24"Sitrova n el manoscritto di Altenzell ti altrove. E vidente che gli ultimi numeri della raccolta furono aggiuntipostriormente.'
citato pi av.~ti e in uno di Wolfenbiittel;vifu utilizzato Alberto di Samaria.>Da quest'opera Un altro scritto diUdalrico,un breve avviamento alla retorica messo insieme da exce1pi/trt-
H. Fitring, Uber nee13eitriige zur Geshichte derRechtswisseffscha/t imfruherenMittelafter, ti da scrittori noti,. contenuto in un manoscritto viennese; Diimmler, Udalrich'iJb1
ZSR,20,Rom.Abt; 7)1886), p.1-93: 66seg;, ha pubbl.unll.Jettera diunostud~nte;Biitow, Babenberg, p. 223, ne ha pubblicato le prefazioni metriche. J.
MittelalterlicheBriefsieller,p.30 seg" netrattaalungo. .,i... <, ........;:...., . , L < .92 Cfr. Erben, Das Privilegium, p. 5 sego ...'. ". .... . .....H,,;.
...
87 Nel manoscritto' di Salisburgo sono inserite ancora alcunelettere (QE,9,p. 89seg.)ttale 9.3 In realtrionappartengono alla categoria delle raccolte di formulariilibri.di'letiree
quali un manifesto di un imperatore E; contro un eresiarca che si era impadronito di.Roma. di minute, che divennero sempre pi frequenti nel XIlsec.,comquelle di'Wibaldiis'di
252 ..... 88Uprimo libro.pubbLin QE, 9,p. 9 seg. Tuttiinomi sono confacenti alla data di Stavelot,di EberardoI&. Salisburgo ecc ...I,.
. " .
redazione supposta. Richiamo .1' attenzione sulla letteran.25,'che tra~ta.di llIl'allellnzaqgli 94 Le.lettre sono state pubbLin modo molto carente da C. Hofl~r, Fr'nkische Studien.
anconetani con Ruggerodi Puglia e che, sebbene fittizia, tuttavia degnaJdinota. III. Der Epistolarcodexdes KlosterrRein~(lrdsbrunn saec.XII Ein. Beitragzur.. Geschichteder
.89:Su tutte e tre cfr. Wattnbach,Bn'e/steller desMittelalters, p.}7 seg.; cfr. anche Bernhar- Bluthezeit Babenbergischer Macht,AKOG,5(1850); p; 1-66: 19seg.Cfr.Wattellbh,
di, Lothar voiz Sitpplinburg, p. 855 seg.L'Aurea. gemmaWilhelmi potrebbe essere un rifaci- Briefstellerdes Mittelalters; p.57 seg;; Krabbo; Der Rinhardsbrunner Briefsteller;p:5l"seg.;
mento dello scritto diEnric Francigena (cfr. sopra, nt.86)~ Hll.skins, The lifebfmediev~Lstu Wibel, hronologie.der Aebtevon Reinhardsbrunn,p>728 seg;.:Privo dllaprteteorica-tin
dents,p. 206,nt;2; menziona unarielaborazione dell'Aur~agelnmadi Endco,contenuta in un preZiosolibro di formulari proveniente dal monasteroUns~reliebeFraudiMagdebl.ltgo
manoscritto di Oxford,che pu s~ere messa in relazione con Reims... ...; (met del XII .sede. basato interamente su modelli genuini, pubbl.da ].P.tudewig,
90 Non era mona.c delmonastro di Michelsberg, come invece sUPPQse]aff, ma appar- Reliquiae manuscriptorum omnis aevi diplomatum' acmonumentorum ineditorum: ..p12.yoll.,
teneva probabilmente al capitolo cattedrale: cfr; Diimmler, Udalrich. von Babenberg, p.223 Frankfurt-Leipzig 1720-41: 2, p. 333 seg., su cui cfr. F. Winter, Der Codex Viennensisaufdr
seg.; H. Bresslau, Bamberger Studien, NA, 21 (1892), p. 139>2~"t 160 sego Wernigeroder Bibliothek (Za. 31), ein MagdeburgerFormelbuch des zwolften JahrhunderH,
894 Formulari francesi del sec. XII Formularifrancesi del sec. XII 895

254 colta un po'pi recente di Tegernsee, che pure unisce insieme lettere genui- Quest'ultima Summa Bemardi alla base della raccoltadiAltzeliecHildys~ 255
ne e inventate, trale quali per le prime prevalgono senz'altro. 95 Per la fine heim, mentre i suoi esempi costituiscono il fondamento diupaltro libro di
del XII secolo potrebbe essere citata infine una raccolta di lettere contenuta formulari che, compilato intorno al 1180 a Orlans o a Meung, fu rielabora~
in un codice proveniente da Altenzelle e oggi a Lipsia, che fu compilata a to e accresciuto nel XIII secolo nel territorio di Salisburgo o austriaco e oggi
Hildesheim e che comprende un gran numero di lettere risalenti agli anni di si trova in un manoscritto diDonauesching risalente alla fined<:1 XIII seco,
regno di Enrico VI dal contenuto molto interessante e non irrilevanti per la 10. 100 Pure a Orlans o a Meung e parimenti intorno alla fine ;del XILsecolo
storia di quel periodo, anche se tutte fittizie. 96 ebbe origine quello scritto molto interessante che l'Ars dictandi
In questo manoscritto la raccolta di Hildesheimsegue a un libro di for- Aurelianensis,l?l finora a noi nota soltanto da un manoscritto di Fiirstenfeld
mulari proV'eniente dalla Francia e questo ci d 1'occasione per .dedicare (oggi a Monaco), dove unita a una raccolta di esempi proyenient~ da
qualche parola anche agli scritti francesi delXII secolo che ebbero in parte Tours, ma fortemente rimaneggiata in Germania yrisalente al XIII secolp)02
grande diffusione anche in Germania. In Francia due erano soprattutto le In questo manoscritto indicato come autore un magister Rod()J(? di
scuole dove si esercitava e s'insegnava l'arte dello stile epistolare: quella di T o u r s, per il t.esto sconosciuto; dai dati finora. in nostro possessonpn
Tours .equella di Orlans o piuttosto di Meung (Megdul1um) presso possibile discernere con sicurezza se costui debba ritenersi 1'autore,so.lo
Orlans. 97 Da Tours V'iene laSumma dictaminis di un maestro Bernardo,98 della prima parte teorica, dell'Ars dictandi vera e propria, oppure il compila- 256
identificato con il famoso scrittore Ber n a r d u s ,S i l v es t er (morto nel tore dell'intero scritto, cio della riunione di quell'Ars dictandi alla raccolta
1156). La pi piccola Summa Bernardi, tramandata in numerosi manoscritti di esempi.
e composta nella seconda met del XII secolo da un altro B e tn ardo, Nel XIII secolo, per, il numero delle raccolte epistolariie.deimariuali
canonico' di Meung clove era insegnante; ne .costituisce un estratto. 99 dell'Ars dictandi aumenta il tal punto che, pi che per lyepochej:>fec;ede~ti,
necessario limitarsi a menzionare i principali scritEi deiqualisistQlJobyone
e'dizioni. Un gruppo.notevole, da trattare per quisQltanWbr<:yerrente,
FDG, lO (1870),p. 642-648; .forse si trovava nel primo fascicolo oggi perduto, TI manoscritto, costituito in questo periodo dagli scritti che si propongono diinsegnarenolJ
che ll!l teJ1;lpo. ~ra"aNienna, si trova oggi a Wernigerode. tantol'arte di abbozzare lettere e documenti di ogni tipo, qUanto piuttosto di
254 95 Cfr. W~tt~nbach, Briefsteller des Mittelalters, p. 56 seg.; W Wattenbach, Beschreibung
der HandschriftCod.lat. 19411 aus Tegemsee in der koniglichen Bibliothek zu Miinchen, NA,
17 (1892),p.31-47. .. .
96 Cft.B.Stehle, Uber ein HildesheimerFormelbuch, Diss.. StraEburg 1878; RLoreck,
Bemhard Lder Askanier, Herzog.von Sachsen, 1180-1212,Zeitschrift des Harzvereins,26 forseidendcoalprimo.C:fr. anche Cartel1ier(ppilipp IL AugH~t, 1,~eg~toip,88,seg".p:;iH
(l893),p.2Q7~301:255 seg.e293 seg., e O. Heinemann; HildesheimerBriefformeln des zJol- seg.; 2, llegato. p. 325 sego Su un librobreton,e di formlllaridi Trgllier,inrapp()r~giillla
ften fahrhunderts, Zeitschrift des Historischeri Vereins fiir Niede"isachseri, 1896,p:79-114. scuola di Qrlans,-cfr.Delisle, Mmoiresde la socitarchol()gique~thistpriquede
97 In generale sl)-libri di formulari francesi cfr. L. Delisle,Lescoles d'Orfansau douzi- l'Orlanais;23 (1892), p. 41seg.- Non anora. del tutto nota l'Ars dictamiJ1i~, di.I' itr ()
meetau treizime sicle, {\nnuaire-Bulletin de la Socit deThistoire de France, ,1869; p.139 di Blo isinun manoscritto di Cambridge (cfr. Langlois, Formulaires de l'ttres):~gli dichia-
seg.;Wattenbach, Briefsteller des Mittelalters, p. 56 seg.; N.Valois, De artescribendi epistolas ra che per l]li non sono suffiCienti n il Liber de dictaminibus.di Bernard,?nglic:'rittid~i
ap1JdC;allicos medii aevi scriptores, Paris 1880, e Langlois, Formulairesde lettres.:, Privo d'im- Turonenses tnagistri.. . .. ' .. . '.' ,.... .. ,. _ _",' .
portanza peri nostri scopi il saggio di A. de Foulques.de Villaret,L'enseignement deslettres 100Pubbl.da A. Cart:ellieri, Ein Donaueschinger Briefsteller. La~einispe $tiliibungefJdes
et des sciences dans l'Orlanais, Mmoires dela socitarchologique ethistoriquede XII.lqkrhunder~~ aus derDrlan'schen Schule, Innsbruck 1898,"'.' .'i.;.>:',
l'Orlanais, 14(1875 p. 299 sego . ..101 Pubbl.da Rockinger, QE, 9, p. 103 seg, Da un rifacip1eq.t9pii rec<;q.tediquestil,A,Es
9,8 Cfr. soprattutto Ch;-V Langlois, Maitre Bemard, BEC, 54 (l893),p. 225,250.Haurau, dictandi, contenuto in manoscritti parigini, Delisle per :prilllo. e poiWiJ:lk<;l111~q.n_,
BEC,54 (1893), p.. 792'.794, ha confutato l'ulteriore.identificazione.diBernardusSilvester Kanzleiordnungen, p, 22seg.; hanno pubblicato il capitolo relativoll1J,<;Salu/ationes,.pppae,;
con Bernardus di Chartres: cfr. la risposta di Langlois;BEC, 54. (1893), p. 795. Sui manoscrit- l'intitolazione che quest:ultimo gli ha dato,. "Uodellacancelleria pontifiiaal.telllP(lcli
ti diStavelot(ggi a Btxelles) di questa Summa cfr. W.' Wattenbach;Ein.Briefsteller des Celestino IU", non per esatta (cfr. H. Bresslau,Deutsch~:Literaturz~i1;tIq.g,1 ?81,col. 8~~).
zwolftenfahrhunderts, Arizeigerfiir Kunde .der deutschen Voiieit;NF;16 (1869), col. 189, !02C:;;fr.Rokinger,QE, ~, p.103 seg.;.e H. Simon~feld,Jji~torisch,4ipJorrtlIlfscb.e
194.;ouealtri mano.scritti sono a VieriIla e il Bruges... i. . .. - . Fors(;hung~n.'1.ur Ges.cpich te desMi~telalters ,.S.s derB:lyeris<:hSIlAlc.ilcl~mis,.sler
99. Elenco di se::dii manoscritti in Lnglis, Maftre Bemard,BEC;54 (1893);p. 23lseg.; Wissensdiaften.;)898(I,p. 3~1:486: ladisarnina diquest'ultiJno, prLl).<)q.hahiarit(Jtut1;e
appendice a p. 795. Su un manoscritto & Londra che rientra anche iIlquesta,.categoriacfr. le qllestionilegate atalqaccolta.:La raccolta di esempi contien.e unad()ppj~eposizi()9l'teo
255 Hampe,Reise nach England, p; 610 seg.;Auvray, Documents orlanais,du XII et'duXIII rica sui privilegi, la primarifacentesi alla S1Jmf!ZtI dictaminis di. Guido Pi!kll (clel1279,),Ja
sicle, Mmoires de la socit archologique.et historiquede1'Orlanais, 23(1892), p.393 secondallaSUlnma di Bernardo. Quanto il rifacimento. dei forlI\ulari si:l.statoeffettuat()},n
seg., pubblica qualche excerptum dal manoscritto diAgen;L: Delisle, Notice sur une "Summa maniera superficiale dimostrato dal privilegio Simonsfelcl, ibid., p. 43 6,l}el9B:J.lS .. rimasta
--dictaminis"jadisconseriJe Beauvais, Notices et extraitsdesmanuscrits de la Bibliothque unaformula tipica dei documenti regi capetingi,quantunque pretenda diessers.stato elllana,
Nationale,36 (1899), p. 171-205, da questo manoscritto 'e-da un altro disperso di Beauvais, to dll'imperatore Federico. . ' .
- -"""""'-.,
896 Manuali di Ars notaria. Imerio Salatiele. Rolandino Passeggeri 897

addestrare i' notai principianti su come devono redigere i loto iJistrumenta;'e del luogo, l1e quali si aggiungono nell'instrumentumanche ilnome:d~l
che perci non .devono essere definiti trattati dell'Ars dictandi, bens manuali l'imperatore regnante e la sottoscrizione del notaio; certi. sttmenticonten;
dell'Ars notaria.l03 Un libro di formulari per notai (jorrnularium tabellionum), gono inoltre .una invocazione monogrammatica(:>ignu1l1. crucis); le formule
compilato gi nel XII secolo da I r n e r i o, il maestro se non pi anziano del testO sono naturalmente differenti a seconda dei diversi negozi giuridici
certamente pi famoso della scuola giuridica di Bologna,104 non si conser- e vengono' illustrate dalla raccolta di formulari molto copiosa che. segue
vato.l 05 Possediamo invece l'imponente Summaartis notariaedi R a i n e r ius all'introduziOne. Pi recente la Summaartis notariae di Sal atile
P e r usi n u s, che nel 1219 insegnava l'arte notarile a Bologna: 106 l'opera, che nel 1237 fu immatricolato come notaio a Bologrta; 108 ,$uddivisa in
nella quale furono usati parecchi libri di formulari pi antichi e oggipetdu- quattro libri dei qualii primi tre hanno contenuto teoricQ,ilquarto offre
257 ti, destinata espressamente all'insegnamento. Laraccoltadd6rmulari una raccolta di formulari; egliatdnseabbondantementeaRanierQ di
preceduta da un'introduzione teorica' nella quale'sidistinguonoduerparti Perugia, dal quale alcuni passi furono copiati alla lettera. Molto pi impor:
principali dello strumento notarile, i capitula e le publiitiories,tome tante, e in generale l'opera pi significativa e influente nel campo 'dell'arte
potremmo dire, testo e protocollo;lOTparti delprotoco1l6 sononell'im- notarile, Poi la Summa artis notariae diR, 01 ah c::l ino Pas segger}
breviatura: indicazione' dell'anno, del giorno,dell'indizione, dei testimoni, (terminata nel 1256)109 che nel 1234 divenne notaio a B ologna,poiprai?coJ1?
sul della corporazione dei notai e fu al "ertice ddcollegiodei dottoli~Gl1a
scuola notarile (mor nel 1300). La sua opera, ripetutamente stampata,110 258
divisa indied capitoli; i primi sette contengono formularipericOritratti
256 103 Cfr. Savigny,Geschichte des romischenRechts, voI. 5; Stintzing, Geschichtederpo'pula- nel senso pi~ampio della parola, remavo per itesta~e~ti,~nonop~tgli
renLitteratur, p.293 seg.,.e la trattazione particolarmente approfonditadiI3ethl1l ahn,
attiprocessliali, il decimo tratta della riproduzione e della rinnovaz,i?pedei
HoUweg, ZivilprozejSim Mittela!ter, 3, p. 159 sego ' .. ' . . '. . . . . d . >
104 Cfr. Bethmann-Hollweg, ZivilprozejS im Mittelalt~r,3, p.161; Ficker,Jtalienische docutnenti.e, inoltre dell'esame di documenti, sospetti. IntJ:oduz.ioI1Li~Qri
Forschungen, 3, p. 147; Fitiing, Anfange der Rechtsschulezu ~ologna,p.92; ... chep~cedonQ i singoli capitoli e note pil o.menoestese illustraJ1o.i$lpgoli
105 Palmieticrede di avere rinvenuto nelmal1oscritto fiorentino Magliab. XXIX. 206 00 formul~ri; un'appendice (scritta nel 1256 dopo avere terminato.l'intera
rimaneggiamento toscano di, questo scritto di Irnerio. Inrealt l'opera da lUi recen!elIlellte oper~)icheJ:1eimanoscrittie nellG . edizionid~fi.nitaTrFctatusn(Jtlr~rn'
pubblicata in Appunti e doumenti per la storia de'glossatori, Bologna 1892, indubbiamente
la redazione composta in Toscana di un libro di formulari per notai pi antico e proveniente tra,tta~tn piamell}edeisontraiti .e .pegli strurnmi n?ta,rili. inp~n~r~l~.l,ll
da Bologna. Ma del tutto improbabile che questo libro pi antico sia quello di Irn~rio; piut: Un'integrazi0tiedell\i. grandeopera, .10 scrittQ Dy ofA9iottl.b.elliqnl4Zf,~
tosto tutti gli indizi (soprattutto i nomi ?elle monete non cOIlsider~tia sufficienza da in villis et castris, redatto due anni dopo, nel1258,chehaadpgg~tto>i
J;'almieri) fannpcrederechesiamolto pi 'recente (cfr. su ci9 E: Best~,I.:operadi}rner{o. negozi peculiari dei notai di campagna. Menzioneremo qui brevemente ci
Contributo alla storia del diritto italiano, Torino 1896). ". . '.. .......><
106 Pubbl: da A.Gauderizi,inScriptaanecdotaglossatorum, 2, p. 25seg:;fr: l'ist~tti~~
che d9poRolanJinostatoprodotto nel. campo dell' arten,otril~,~des~n~2
recensione' diSecke:),.Editionen juristischer Schri/ten, p. 217seg.;. Pa!.triit::i;Appunfie dot;- piQ la~Zfmmaartisnotariaedi Z a r i a daBolo~a, C0tIlP~si,a n'!
menti, p: XXX, nt. 1, me[lziona quattro manoscritti di quest'OPtra, uno a S~G~o,de~crit ~';," ":-:-,;.,,
todaBthmal1n-Hollweg;due a Sieha,ooo in mano di privati.Seckel,ibid.,p.221,nestgn~ ':'<,r:>
la un quinto a Parigi: contiene o questa, oppure una seconda opera di Ranierq ~cora ~edita. t:,,:::.:-".>: ';._~'-- -.' .',:--";".:':::: :,.";'">:: .:.'>:.:,:..-::<:::.':.!.
TI cod. 918 della Biblioteca Riccardiana di Firenze non contieIle,come supp'oseSa~ighy,l'p-
pera di Ranieroda Perugi~, ma un libro di formulari anonimdi Arezzorisalenteagli:inri
--'--,-,~.'' " - - '; .' ;... , ,.. / .....
108Trdita in.un manoscritto parigino; .composta nel 1248,1253 (cfr. BerhInann,HoIiweg,
257 1240"1253, che si ric611ega a quello di Raniero ed stato pubbL da C.Cicognai:i/ir Scn'pta ZivilprozejSitn Mittetalter,3, p. 174 seg.).L'opera a. stampaForm~lare instrutJ1~lltorum rec
anedota glossatrum, 3;'p.2~3 seg:: a questo proposito cfr. E Brahdileon,Sull'opefainedita non ars notariatus, StraEburg 1516, secondo Bethmann,Hollweg coincide in generale, con il
di Raniero da Perugia contenuta nel odice Riccardiano?18e sopra alcune fo~mole tr~tte dalla manoscritto parigino. U n~ edizione del1aprefazione da questomanoscrittQ~in. Savigny,
medesima, RendicoIlti dell'Istituto Lombardo di scienzeeJettere; 'ser:'2, 31 (1898);p,1128- Gescbchte des romischen, Rechts, 5, p. 638. P~rl'epoca di con;pilazi~neet;r.Roberti',Ynfor-
1168.- Nella Bibliothe~aiuridica meclii aevi, .3,353seg., pubbl. l1ll a Sum17Ja'fiotariadi mulario inedito (vedi nt.106), p. 4, nU: '. . ; ; .... . . > .
BeJluno. Un'a~snotariatus del notaio padovano Co nr a d i n u sdel1223, rifacentesiliifor- .... 109.Cfr.M.Sarti, Declaris archigymnas'Bononiens professoribusa saecu1o usquead {(.!
mulari bolqgnesi, stata pubbl. da M.Robetti, Un/ormulario inedito di unnot~ioPi!4ovano saec. XIV, 2 voU., Bologna 1888-96: l;p. 424 seg.; Savigny, Geschichte desromisch~n Rechts,
del [223, Memorie del RIstituto Veneto di scierize, lettere ed arti,27 (1906),.in.6,daun 5,.p.:539seg.; 13ethmann-H()l1weg, Zivilprozefl im Mittelalter,.3,. p"175. se~.,;llessel,
manoscrittodil\clriont:-Diun libro veronese di fOrmulari per i notai dehXIIIse:: trattaE. Geschichte:der Stadt Bologna; p; 243; nt. 56, p. 343 seg., p.504, 507; 517.seg. ......, . <
Besta, Un for17J~lario notarile veron~s del secolo decimoterzo, AttidelR Istitutoveneto cii 110 Su manoscritti. e edizioni cfr. Savigny, Geschichte des romiscbe~Recbts,5, p.~42seg:; 258
scienze,lettere ed arti, 64(1904/05), 1161-1178. L' autore un notaio V e n tui a da\Terona, Stilltzing, Geschichtederpopuliiren Litteratur,p. 296. .' ,..... . ' . ' c .,....... . . , . . . '.
107 Raniero usa il termine prottollum o rogatioper ci chechiamia;no imbreviatura i con- lllSulla genuinit dubbia degli altri sci:itti attribuiti a Rolandino, Flosultimarum~olunta'
trappone dunque protocollum (rogatio) e instrumentum: Questo uso linguistico'ricrranche tum e Aurora, cfr. Bethmann-Hollweg, ZivilprozeJS imMittelalter, 3, p: 181 sego Sui commenti
altrove. ',,- " . . . "', a Rolandino cfr. Bethmann'Hollweg, ibid., 3, p.. 193 sego
'-..."-
898 Boncompagno da Signa Guido Faba 899

1271,H2l'opera omonma di G i O V a n n i da Bologna, compostaintortl.? ?i


pi antichi, e anche in seguito pros~gulasua ~ttivit~ scrit~9r~ durante i
al 1281 li3 dedicata all'arcivescovo Giovanni Peckham di Cantetburye destI- soggiorni di qualche anno a Venezla ea Regglo Emilla; la p1Ulmportar:te
nata all;ammaestramento dei notai attivi presso i tribunali ecclesiastici, e altre opera di Bonconpagno.compostain questo periodo tardo. la .Rhet?rzca
ancora' ma non necessario soffermarsi sugli altri lavoti dei secoli XIV e l0l novissima cominciata a Venezia e terminata nel 1235 a Bologna. LJnrlVale
dedicati a questa materia: .fino alla fine del Medioevo la SummadiRolandin di Bonco~pagno, ma di statura molto inferiore a lui, era il fiorentillo1?1agi-
rmane il manuale e il trattato pi autorevole dell'arte notarile. 1l4 . '.... ster B e n e (Bonum), che nel 1218 venne a Bologna come illsegl1ante
Nelcam:podell'Ars dictandi l'Italia non ebbe un prmatocosindiscutibi- dell'Ars dictandi e nel 1220,1223 scrisse un trattato per l'insegna,m:lltodi
le come in quellodell'Arsnotaria,quantunqueanthe qui dobbiambsegnalil.: quest'arte cui diede il titolo di Candelabrum. ll7 Un~ gr~nde infl:renz~ebJ:>e:
re ancora alcune importanti e interessanti opere itaHane. Grande fama.sl roinvece e non solo in Italia ma anche in.Germanla. emFranla,gli,s}:lttl
259 acquist durante la prma met del XIII secolo il magisterB o nc o mp a- di G.u i 'd o . Fa ba, odundo di Bologna, dQcumentato a partiredalJ21Q, 260
g n o da Signa,l15 vicino Firenze; egli insegn a Bologna, dovene11~15,. titolare diunaprebenda di cappellano presso la chiesa, diS. Michele di
dopo avere dato lettura solenne della Rhetorica antiqua, ottennedall'u11lver~ Bologna, che era inoltre anche notaio e f()fse maestro presso lasCl~ola.cleUa
sit la corona d'alloro per questa sua opera principale che egli dal suo nome cattedrale bolognese. 118 Tra le sue opere, diffuse pertuttaEuropa ID nUille-
chiam anche Bonmmpagnus.l l6 Nella prefazione egli enumera undiciscritti r~siss~i .rnano~critti.' spiccano soprattutt~i J)i~taminarbeterica e l~ S:-,mma
dzctamznts.I Dzctamzna (1227) offrono un ampla raccolta di eSexnPldilette-
re brevi, chiare e semplici per tutti i rapporti della vita pubblica e priya,t.a;
nella Summa(1228/29) l'introduzione teorica costituiscela paJ:t:eprl11,clpale
112 Manoscritto a Parigi (dr. Bethmann,Hollweg, Zivilprozefl im lJittelalw,1,p.18!l. ed. . influenzata da Bonconlpagno, ma al tempo stessopolemi.zz"a. cQtlJlli.
l3 P\lbbl. inQE,9, p.60) seg" suliabase di tre manoscritti del:xrys~c:;cf~.J3,~thm~ SetlzadubbioGuido Fabaerameno ingegnoso di quel suocont:mporatleo
Hollweg, Zivilprozefl im Mittelalter, 3" P: 188 seg., e, su altrimanoscrii, J:Lose~th~
Formularbiicher der Grzer Universitatsbibliothek,NA, 21 (1896), p". 30S,JI0; HalllP~,~els~ e, in g~nere, la sua importanza letteraria non parago.x:abile~,que~a di
nach England, p: 626; Redlich, EineWiener Briefsammlung;p.XVseg., . . '.....<> i." . . . ; Boncompagno, ma egli aveva pi spirito pratico e p~rclO. era l?1U effl~ace
1\4 Brevemente.si;acceIU1er. qui.all'interessant~libro diJormt~riperinq~@ bi;>;arltipi. come insegnante e come scrittore. Anche il breve .SCrItto Doctr~na. acl,zn,ve-
pubbl. da G. Ferrari, formulari flotarili inediti del!'et bizantina, BISI,3?-J 1913 ),'E' 41;1??: niend.a~J incipiendas et/ormandas materias (1237 clfca)il1,?strail.sJt0..senso.
Risale alla. seconda met delXIII sec. ed tramimd~i:o nel cdiceVa,t. grflec. 86\S?~int.ri;si eminentement:pratico: -il primo trattato d'insegnametltp d;~WA;rs.~~cfq1(dz
se anche per la diplomatica lell'Italia meridionale, dato che le formille dei documenti~r~ci
di questa regione corrispondono a quelle bizantine. . . . ' ..... . .' che offre anche esempi in volgare italiano. l successivi lllaestr1Jtalia,111dqtY.:
259 115 Su di lui e sui manoscritti delle sue opere dc soprattuttoSutter, Magister BOflcompa/!'fl(;),e epistolare h~oin,generale una rilevanzaminore; qui si citer soloLoc
Gaudenzi, Operedei dettatori bolognesi. Tra gli scritti diBonolllpagno, 0.Jrr.ealLiber d.f 9.bsidio,
lleAncon(Je che qi non <:i inter~sa, sono stati pubbl. ini:era1llenteilCedrus (ed.Rpcki!lger, QF,
9, p. 121 seg.), la Palo/a(ed. Sutter, ibid., p. 105 seg.), la Rhetorica novissima (ed. A. GaudenZi,iri
Scripta anecdota glossatoru(Jli2;p. 249 seg., su cui dr. Seckel, Editionen juristischer Schri/t~n, p.
324 seg.), il Libellus de malo senectutis et senii, ed. E Novati, Rendiconti dell'Accademia de' ." 117C:f~.B.I-Iaurau,Notices et Extraits de qmJques manuscrits d~l;Biblio~qu~;nat?o-.
Lincei. Oasse di scienze morali, storiche e filologiche, ser. 5, 1 (1892), p. 49-67. Su1l'epistol~o nale,4 (1892), p. 259 seg.; Sutter, Magister Boncompagno, p. 28 seg.; Gaudenzl,Dpere:del
amoroso, Rota Veneris, dr. E. Monaci, La Rota Veneris, dettmi d'amore di Buoncompagno d Fi- dettatori bolognesi, p.IIO seg.,I~O sego Distinto dalui un magisterBom~s~a. Lucca, che nel
renze maestro di grammatica a Bologna sul principio del secolo XlII, Rendico\lti dell'Accademi~ 1268-1276 dOCumentato come. rn~estro dell'Ars. dictandi (cfr. GalldepZl,lbld" . p.162 se~.;
de' Lincei. Classe di sienze morali, storiche e filologiche, ser. 4, 5/1 (1889),p: 68-77;eSutter, Rockinger, QE,9,p.?7)" . ". .. . . . : . ".;,> '.,: i "
ibid.,p. 18 sego Gran patte della Rhetorica antiqu stata pubbl. daRockinger,QE,9,'p.128 118 Cfr. B,ockinger, QE, 9,p.l77seg.; Ga~de~;>;l?O'pere.delde~tatorz.b.Qlogne:H? p . J18 260
seg.;alcunipassi sono stati pubbLtra gli altri da E. Winkelmann,ZwolfPapstb~ielez.tlr sego Ancora ipediti sono la maggiOr parte degh scnttl di. GUido,. del. quali~onost~t1 l?llbbl:
Geschichte FriedrichslLundseiner-Nachkommen, FDG, 15 (l875), p.373-395;Winkelm.ann, solo alcunjl:>rani. RockirJ.ger, QE, 9, p. 197 seg., ha .pubbl. parzlalm.emeJ.a .su:m.rt}a.dlct~11l1c
Philipp vonSchuYaben; Winkelmann, Qtto IV; Wmkelm.ann, Acta Imperii;daSsh~Ilbach,W~lter nh(il capitolo sui privilegi), poi pubbL interamente da A. Gaudenzl, GUldol1zs.Pabar:}l!(J-
von der Vogelweide; da}. Loserth, Uber einige Briefe zurGeschichte'der1etztenBabenkergr minarhetorica,Propugnatore')'IS, 5/1(1892), p. 8<?-129 e 512 (1892),.p.58,10'J; le.Eplstolae
aus dert} Bn"efstellerdes Boncompagni; 1894 (Beitriige zur Kunde steiermiirki~cherGeschl~hts, sono state l?ubbl.da A. Gaudenzi, Propugnatore,{'IS, 6/1.(1893),p.359-390~6!2,(I~~n
quelli, 26),p. 21-3).LDelisle, Les colesd'Orlans au dozimeetatt.~reizim~ Sicle,An' p .. 373,389.;i Parlamefltied epistole da A. Gaudenzl, Isuom, le f?rmee le pa~ol~.deltqd:e:no
nuaire-Bulletin de lascit de l'histoire de France, 1869,appendiceVI,ha pubbL il prologo alle dialetto>delta citt di}30logna,Torino 1889,p. 127 seg.;la Doctrz'!a adzn~enl~ndas'.znClpl~!l.~
Decem tabulae salutationum. Dei restanti scritti sono state pubblicate solo br~vipatti (soprattut- daset formandas materias, d~ Rockinger, QE, 9, p. 185 seg.; gh.Exordl~dal}e?hch,E'W~
to da Sutter); patticolarmente gradita sarebbe un'edizione int~raleden'Oliva,che tr~ttadeipri. Wi~nqBriefsammlung, p.317 .sego ~ulla ;emma pu.rpure~ cfr.Mopa~l,SC1:zttl1.!olgarldl
vilegiedei documenti notarili. -Su n posteriore rifacimento della Rhetorica antiqua nelcosid- Guido Faba.,-Nella su~vestedl notalOGUldoFaba SI trovop~run peflolom strett?L~n
detto libro di formule di Albetto I dr. Schweizer, Formelbuch Albrechts L,p. 229 seg.. ., tatto con il legato imperiale Corrado di Metz, come apprendo da una cortesecomunl,c~z10
116 La Rhetorica antiqua fu pubblicata solo nel 1226 o nI'1.?27. ne di A. Bessel.
".
~""'"
900 Summa prosarum dictaminis Ludoifus di Hildesheim. Formularius di Baumgartenberg 901

r enz o da C i vi d al e (o da A q u i l ei a),119 che studia Parigitra il netta. Alla parte teorica segue una ricca raccolta di esempi,rifacentisi quasi
1298 e il 1302, fu attivo come maestro nella citt francese, cos'come a tutti a documenti veramente genuini; per produrre la sua raccolta)'autoFe123
261 Bologna e a Napoli, e compose una Practica o Summa cancellariae che ebbe deve potere aver attinto agli archivi di Magdeburgo e di Meillen,124In gr atl 262
una grande diffusione. In quest'opera, dopo un'introduzione teorica, egli parte su quest'opera si fonda poi un'altra Summa dictaminum,125 composta
introduce l'innovazione di raggrupparein forma di tabella gli esempi relativi intorno al 1250 da un magister L u d o l fu s oriundo di .l:Iildeh,eiJ:TI f:
alle parti della lettera (salutatio, narratio, petitio, tonclusio);pareche canonico del locale capitolo diHeiligenkreuz, che a partiredal1229 ~,d()cuc
Lorenzo abbia prodotto sette di queste tavole.l 20 . mentato come notaio del vescovo Corrado II di Hildesheim,126Ci<:heiIl
Nel tardo MedioevO gli scritti tedeschi in questo camp non furono sostanza fu aggiunto in questo lavoro J'introduzionegener~Ie:.sullf:pati
meno importanti di quelli francesi e italiani. Tra questi rientra. la Sumrna pro- delle.litterae,127 che si ispira peraltroa scritti del XII secolo anqiginoti;
sarumdictarninis sassone. composta da un chierico di Magdeburgo, un~lie inoltre vi sono spesso allegati esempi nuovi .che si basano per lo pi Sll docu-
vo del locale scholasticus della cattedrale Gernandus, che nel'1222 divenne meIlti della cancelleria di Hildesheim,128 L'opera di Ludolfo serv a sllavolta
vescovo di Brandeburgo e mor nel 1241: l'opera .risale ancora al tempo in da modello per un grande libro di formulari composto all'inizio del. XIV
cui Gernandus era invita e si rif alle sue lezinie aisuiscritti. l21 seco.1o .da un monaco del monastero cistercense di Baumgartenbergyii!lCl
Quest'opera notevole, che si distingue soprattutto per ilforteaccentoposto Lin,z.l29 Tale formulatiusdemodoprosandi, il libro te()rico-pratico diJprmu c
sull'elemento giuridico nella documentazione e si differenzia dai iriaimali laripicompletoe importante del Medioevo, suddiyisQinsettep~rti:h
contemporanei italiani dell'Ars dictandi, tiene contosoprattutt clell'us prima tratta clelle pa,rti. della lettera,. con particolare. riguardo alla .salutatio; 263
della cancelleria papale, ma tratta anche dei documenti imperiali edeidocu-
menti di principi ecclesiastici e laici;122 questi vengono suddivisi in gruppi in
base a criteri oggettivi, ma la linea di demarcazione tra loro non sempre e 123 Rosenstock, ibici.; p. 66, suppone che l'autore sia lo scholasticuJ di Bautzen Corrado,il
quale dal 1236 era al servizio di Magdeburgo ma era anche notaio deJyescovoqi MellSen, ~
su cuicfr.J.von Gierke, ZSR,47,Germ. Abt. 34(1913), p.541-551: ?~3. > < > .' " .
124 Gli ultimi ~sempi delIPanoscritto di Monaco,. he mancano fuquello.di YinIlli' noIl; 262
appartengono all'opera originaria, ma vifurono uniti a Wiirzburg, dove furono an0eIl1oCli~"";{;;;
119sli di lui e~hllesue opere cfr.:. Rockinger,. FOYlnelbiic'heral;rechtsgesch;~ki{iche ficati i nomi propri in dueddumenti pi antichi (cfr. Rcisenstock, ibid.,p.6.seg.).JC;./, : 7:';"";.'
Quellen, p. 59s.eg.; Idern ,QE,9, p.' 9,51 seg.;ENovati, r;influss~ del petts:rolqtino~opra.la 12? Pubbl.da Rockinger,QE, 9, p. 349 seg:;. cfr;ivianche.perini;anosqitti.Un:ciJdice'di:~;,);;' t
civilt italiana nel mediq evo; Milano 1897, p.175; G.G. LirutiiNotiziedllevite ~doper Klagenfurt, che contie* .la SUlnma dictaminm;sr.ato seg~!llato 4ai\: yori)ks.<:~, Zu ..
scritte da letterati del Friuli, 4 voli.; Venezia 1760-80: 1,.p. 335seg.; Haskins;Thelifepf Ge.rhochJvqnReichersbergSc~rift "AdvfmuJ simoniacos".' .MIOG,.6: (l88?),p.2,55:,.~t. 2.
medieval students, p. 208, nt.; Schweizer, Formelbuch Albrechts I,p.240 seg.; J. Loserth, L'introduzione si trova anche in un manoscritto di Londra (cfr. Leyi~n, AurE1ii.lisch~n
Formularbucher der Grazer Universitiits-Bibliothek, NA, 22. (1897), p. 300 seg.; J Loserth, Bibliotbeken, p.A27). UJ1(:dice di Monaco della SummaLandltlfi, su cuH:fr. A: BussoIl ,
L"
Das St. Pauler Form~!ar, .p. 13; Hampe, Reise nach England, p. 625; L. Delisle, formulafre (jb~r einen PIan anStell .Wilhelms vonHolland Ottokarvon Bobinen zumri3mischen KO lg l1
de Clairmarais, Journal desSavants, 1899, p. 172 seg.; K. Wenck, Philippdr Scho~fvn zu eYUl:hlen,AOG,40.(18p9), p, 131-155, contiene aggiunte scriit~lI Bamb~tga,tra cuiJett~-
Frnkreich, seine Personlichkeitund .das Urteil derZeitgenossen,.'Jy1arburger re relative. al periodo di regno,di Guglielmo d'Olanda, pi volterhenute.lIutntich.<:,~ . ch~
Rektciratsprogramm,1905,p.15... . " \'/\ ScheffercBoichorst, Zur Geschichte, p. 290 seg., ha dimostrato essere esercizi distil~~t:
261 120 QE; 9, p. 952,nt.1. Appare dubbio che all'opera originaria pparteness~ hchen'ot- Sull'autore della Summa cfr. c.L. Grotefend, Der Streit zwischen dem Bischof Eberhard)I:
tava tavola; presente ne1 manoscritto di Viennade1 cosiddetto libro4ei formulari eli Al!JrtoI vqnBremen und dem Bischof Iso von Verden wegen der geistlichen Gerichtsbarkeituberdas
(descritto da Schwe~zer, formelbuch Albrechts I, p. 240) madiversa dallo schema solitq>daio SchlofS Ottersberg im Jahre 1226, Zeitschrift des Historischen Vereins rur NiedersachseJ1;
che contiene lettere complete: tale questione dovrebbe' essere studiata ulteriormente.. Sullo
s~rittodi Lorenzo si basin tutto laPractica diG io va n niBo n didiAquileia ch
1871, p.1-45:31seg.; Heinema
~2,6Forsegi nel 1217-1221 era
nn , stato notaio de1vescovoSigfrido,tuttavianon ~sicllta l'ic
Beitrage Hildesheim, p.19 sego ....., . . .......:,

diede soltanto un altro orclirte alle.tavole e inser nomi pi recenti. (Jfr. Rockinger,QE, 9, p. dentit ciel notaio Ludojfo, che compare in qu~~ti anni,gn que110l).lenzi()l1l1to Pll~reAal
956seg.,e Schweizer, ibid.,p. 240). .... . .....' . '" >/ 1229..:. . . . . . . ..'. .. . . .. .." . . < , .
121pubbL da Rqckinger, QE, 9, p. 203 seg., da un manoscritto di 110naco,unavoltaa l2? .l\[onjnvece, come ritiene Rockinger, QE,9, p.350, il capitolo sui.privilegi, la.c\li
Oberaltaich. E. Rosenstock, Ostfalens Rechtslitteratur unter Friedrich 'II.;' Te.xteund intr()d\lzionete()rica, proprio come quella dei capitoli posteriori,. poggia piuttosto sulla
UnterSuchngen, Weimar 1912,4seg., offre aggiunteerettifiche togliendole daUIim~no Summa prosar!im dic(aminis sassone. .. ..' '.' ..... .' '. ............ . . ..... .........
scritto.diVienna, pi recente,ma per molti versi migliore; Cfr. Kohlmann,ErzbisehofLudoif 12~lJn commento alla Summa di Ludolfo di Hildeshe~sono i Notab,ilia de artegictandi
Von Mazdeburg, Diss. Halle 1885, p. 53, nt. 148; G.Sello, 20. Jahresbericht deshistorischen (Rockinger, QE,9, p. 969seg.), composti ne1:xIV sec., forse da ul1 inagist~rSim9n~aelIa
Ver~ins,:u Brander:burg, 1888, p,4 seg., ~ Rosenstock, ibid., p. 54s~g., H5seg.RoseNtock Vestfalia.... .'.' . ......... .. .... ........ ,. < ...........,...... .
ha lnserlto lo scntto nel contesto della lettr,atura giuridica ostfalii::a; soprattutto di 129 Pubbl. .da Barwld.(Das Baumgartenb~rge.rFormelbuch) .Alcuni~strattisoI19iJ1
Magdeburgo. Rockinger, QE, 9, p. 715 sego Sui manoscritti cfr. Barwald, inpas Baumgartel1p.e.rger
122 Due documenti prendono in considerazioni anche sitl,1,azioni municipali. Formelbuch,p,XI
- ,.~
902 Corrado de Mure. Alberto di Morra Tommaso da Capua. Marino da Eboli. i

Il
la seconda delle "ltere, que dantur in curiis principum" in 17 capitol se- che sotto Alberto aveva prestato servizio come notaio della Curitofuah:132
condo i tipi di documenti; la terza "De quibusdam incidentus", nella quale li pi famoso e importante di questi scritti la Summa dictaminis del cardi- I
vengono sollevate una serie di questioni giuridiche e diplomatiche - tra l'al- naIe' T o m m a s o da C a p u a, che al tempo d'Innocenzo III funse prima
tro anche la differenza tra datum e ctum -; la quarta tratta dei privilegi; la da notaio e da datario supplente, poi da cancelliere 133 ; dopo un prealllbolo li
;1;

quintael sesta contengono due capitol sugl inizi dei documenti (exordid) teorico, nel quale rileva in modo particolar che oloroiquali Voglicitio
e sui proverbia da inserirvi allo scopo di ornarne lo stile; la. settima infine divetitare buoni dettatori devono formare il loro stile soprattutto suU'uso
consta diuna raccolta molto ampia e abbondarite di esempi, quasi tuttirica- linguistico della Curia romana,134 egli fornisce un'ampia racolt ai esempi
vati da lettere e documenti veri, rielaborati per a formulari, della quale di lettere suddivisa in dieci libri secondo criteri di contenuto. Taliese pi
dovrenlotornare subito a parlare. Nel suo genere l'opera del mOnaco di 1l1
sono attinti prevalentemente dai fondi della cancelleria pontificia; tra essi
Baumgartnberg ,come gi accennato, il prodotto piti ompiuto>del si trovano per anche pezzi fittizi. Meno nota finora la grande rac:colta"di
Medioevo; nessun lavoro analogo posteriore la super o anche solola egua- formulari di M ar i no da E b o 1 i,135 che fu vicecancellieredi
gl,c'os che potremo rinunciare aoccuparci piti a fondo delle teoriesuc- InhocerizoIV dal 1244 al 1251, poi venne nominato arCivescovo diCapu, 265
cessivedell'Ars dictandi. Dobbiamo ricordare solo ancora un'oprapitianti- ma assunSe la guida effettiva di queUadiocesi solo al tempo diClemente
ca dostanzialmente diversa in tutta la sua struttura,Ia Summa de arte pro- IVe lTIor probabilmente all'inizio del pontificato di Onorio IV (forse nel
sandi del maestro zurighese Cor ra d o de M ure,compost nel 1275 o 1286}.Da quant . statofinota pubblicato tion siricava l'epoca.della (:om-
1276;130 lo scritto molto istruttivo, assolutamente originale e spesso ingegno- pilazi?ne de1lasua raccolta. E per sicuro che essa tennes?stan3Hlltnente
so si diffonde su tutte le questioni relative alla stesura di lettre e documen- conto dell'uso della ancelleria pontificia e che Marinoscrisseaccl.lrate
ti; si distingue da tutte le altre opere finora illustrate sia per la sua imposta- esposizioni t~ol:'iche non solo sulla struttura formale deidocumentipntifi-
ziorie complessiva, sia per il fatto che l'autore rinunci in via di principio ad ci, ma anche sui loro presupposti sostanziali e giuridici, chefilrebbero
allegarvi una raccolta di esempi.. . . '.
Se,tutteJeopere aj:>pena trattate l3l non sono in tapportodirettocon la
cancelleria _dell'Imper(), dei papi. o .di ~ingol prin<;ipi,cirimane. da. trattare
un numeroso. gruppo. di opere. nellequal invece sussiste un tl: rilPportoe ms enttalllbicfr, pi aVanti, capitolo quindicesim. ..... .... .... , . ,.,'. 264
133 Cfr. capitolo sesto; su di lui cfr. J yon Hormayr, Archiv fiirGeogr~phie,.Historie,
264 che perci meritano un'attenzione tutta speciale ai fini del nostro lavoro. Staats~ und Kriegskunst,Wien 1821, n. 129 seg.Su manoscritti dellaSum"ta cfr. Ro:kir;ger,
Gi nel XII secolo funzionari d~lla' cancelleria' papale p~l1:eciparono~lla Formelbucher als 'rehtsgeschichtliche Quellen, p. 153;n. 349; cfr. K: Hampe, Briefiur
red~~i?nedi ~critti torici ~ull'AtsWctandi. Sisono'conseJ;'Va.ti fT0:lfI?~gi, Geschichte des 13. fahrhunderts aus einer Durhamer Handschrift, NA, 24 (1899), p. 503-532:
mangn sono. stati anfora piIbblcati, un breve manllale di stile per i. .notai 525; edizione di S.Fr. Hahn, Collectio monumentorum veterum et recentium ineditorum..., 2
voll., Braunschweig 1724-26: 1, p. 279 sego Manca ancora una nuova edizionecritica,Sto.b1Je,
della. cancelleria/papale composto da A l ber t o .di .M orra,.dal.1178 al Summa Curiae Regis, p. 307, nt. 1, osserva che quella di Hahn riporta solo un Iiiccolaparte
1187cancellire della Sede romana' e in seguito' papa con il. nome di dell'opera. Su una raccolta epistolare nel Codex Remensis 1043 (743) con leheredi}oIJlllaso
Gregorio VIII, e una Summa dictaminis delmagister T fa n s fiU. ndu s, da Capua cfr. C. Roqenberg, Die Vorverhandlungenzum Frieden vonSanGerm/mo 1220-
1230, NA,18 (1893), p.177-205.. .'. .' . ..... . .... .' .' ,.
134 "Eapropte(Romanae curiae vestigiis inhaerents, eius stili non indignemagist~riUIn
imitamm, confutato illorum errore, qui se sine praefato magisterio dictatores faciunt\"
L'introdizione'definisce ildictamen e i suoi tre generi: '~prosaycm llt Cassiddri,metricunl.
263 130 Sudi lui e sulla sua atti~tletteraria cfr. O. Lofenz, Detsehlandf Geschichts~urllen uf Virgilii,'ritluiiiciim t Priinatis"; tratta poi le cinque parti della Ietter/in Ilddprticslare
im Mittelalter seitderMitte des XIILfahrhunderts, 2 voll., 3Berlin 1886-87:1,p.77seg.; G. lasalutatio,quindi l'interpunzione e infine la dottrina del cursus. . .' '.' .
von Wyss, Geschichted Histriographie in der Schweiz, 3 voll., Ziirich 189495, p;-79 seg.; 135 Sui manoscritti cfr.Peitz, Italienische Reise, p. 448; Bethmann, Nackrichten;p. 242,
EJ. J3endel, Konr~d von Mure, MIOG, 30 (1909), p. 51-101, e i lavori specialistici ivi citati.B. 256,408 e 425;-Marini,Ipapiri, p. 242 en. 5l.Finora K.Hampe,Reise nacbFra;kreich und
Heinemann, EinBeitrag zurLebensgeschichte Konrads von Mure,Anzeigerfiir Shweizer Belgien imFruhjahr1897,1I., NA, 23(1898), p. 600:665: 618 seg.,ha fr11.to la descrizione
Geschichte, 41 (1910), p. 33-36, fornisce un supplemento alla sua biografia, cfr; anche pi chiara della composizione della raccolta sulla'basedel manoscritto refnte'di Parigi cit~
Heinemann, Beitrcige Konstanz, p. 106 seg., e quanto lo stesso espone inPaliiographfsche toqui di seguito (Coll.Moreau 1234 del xvn sec.), che peraltro non offre una copia comple-
Untersuchungen uberKonrad vonMure,AfU; 3 (1911), p.113 -124.- Excetptadalla Summa de ta. I trattatelli teorici De confirmationibus e Super revocatoriis sono stati pubbl..da Teige,
arte prosandi sond stati pubbl. da Rockinger, QE, 9, p. 405 seg., da un manoscritto di Beitriige, p. XIXseg.;per entrambi egli indica come fonti i codici Vat. lat. 3975 e 3976 eJeIla 265
Monaco. Bendel, ibid.,p. 83 seg., ne ha pubbl.l'introduzione in maniera un po'pii:omple- raccoltadiforni.ulari; il secondo pare per essere un piccolo scritto'di Marino da Eboli)on
ta, a p.87 seg.ha J;stampato il capitolo sui sigilli apportandcivi modifiche non prive di errori, appartenente in realt alla raccolta. Teige in quel libro e in un altro scritto in lingua ceca; a
abbastanza arbitrarie e niente affatto necessarie. me noncessibile,' cfr. Jahresberichte der Geschichtswissenschaft, 19 (1896); IV, p: 136, rito
13l Cfr. tuttavia ci che si osserver pi avanti sul fonnruario di Baumgartenberg.. 102, ha pubbl. un considerevole numero di formulari di Marino.
904 Riccardo da Pofi Riccardo daPofi 905

grandemente desiderare un'edizione completa dell'opera)36 A giudicare da tramandata in numerosi manoscritti,139,dopo una breve introduzione teoti- 267
una copia moderna in un manoscritto parigino, la raccolta era suddivisa,in ca piuttostoinsignificante,140 contiene circa 470 modelli,141 perlopidocuc
sette libri che per la maggior parte comprendevano parecchie sottosezionie, menti e lettere pontificie del periodo di AlessandroIV,UtbanoIV:e
secondo tale manoscritto, essa contiene circa 2700 esempi di lettere: occot- Clemente IV ricavate da minute 142 che in parte erano certamente quelle alla
rerper un ulteriore studio per accertare se questa era la strllttura .origina- cui redazione aveva partecipato lo stesso Riccardo. Non pate esatta l'indiC.~
ria della raccolta; uno dei libri contiene lettere risalenti a un'epoca poste,rio: zille dialcuni manoscritti, secondo i quali le lettere sarebbero state desunte
re all'anno chesoprasi detto essere quello probabile della morte di dai registri papali.
Marino. . " .. .'. . . Informazioni ancora pi accutate' di quelle che abbiam sulle raccolte
Molto pi diffusa della raccolta di Marino, i manoscritti pi;alltichi della appenatrattate 143 ci sono fornite da una ricerca precisa e scrupolosa.intorno
quale sembra siano conservati solo a Roma, era la Summa dictaminissecun: a un'altra e mlto importante raccolta romana diformulari delXIIIsec:
dumstilum Romanaecuriae di R i c c a r do daPo fi, anh'essa q~Ua. 10. 144 Anch'essa contenuta in parecchi manoscritti in diverse redazioni
seconda met del XIII secolo. Negli anni 1254:12641'autoreerasriniariys
ecclesiqe Romanae, cio, come sappiamo, nonfunzionariodell'arpiyio o
dellaancelleriapontificia"bens notaio pubblic.o a Roma e:forse gi,,allora C;esfhichtswissenscha/t, 15. (1~92), IV; p. 87. Ma,. anche adesso, questo rapporto mi selIlbta
ancpescrittore.. della camera pontificia. 137 . Nel ,1257., era. in9Itr~notaio.,el ancora molto probabile; le obiezioni di Batzer, Zur Keni"ltnis,p.123, non sonoaffattovalid?
carc;linale Pietro di S,.Giorgioin Velabro enel1264 qppelianQdel carc;lin,al~ Illfatti Riccardo da Pofi non compose naturalmente egli stesso quella patent"" ma'iriser una
Giordano deiSS. Cosma. e Damiano; nel 1264 c0!l1pare anch~inpossess.odi copia dell'originale nella sua raccolta, n dimostra alcunch lacircostanza che egli nei doc4-
canonicati a Metze Veroli, che potrebbe avere ottenutop~r iptercessionec;li menti in Bqt?:er, ibid" p. 12~eg., non v~ngachiamato scriptor: a parte il fattqche?gli f()W?
allora non era affatto ancoraunoscriptor,. tali d()(;umenti ~i limitano moltospe~so a citar? ,un
266 Giordano. .A uno d~i due cardinali potrebbe ess(re statQdepitre deLfatt.o titolo del destinatario. Nonostante i. dubbi espressi da R, von Heckel, AbhaIl:dh.IIl:gen-ser
che, probabilmente gi sotto Alessandro IV, fu accolto al servizio della can- ~ayerischen Akademie der Wissenschaften, phil.:hist. KL 27, 1912, p. 488, occorre perce~'
celleria pontificia in qualit di abbreviatore dei notai; se, come. sarei incline tamente supporre che egli fosse prima abbreviatore, non solo per la lettera pubbL ihBatzer!
a supporre, si riferisce proprio a lui un formulario per una patente'di llt51Ii. ibid.,p.137,che anch'io peraltro pongo in relazionecon)ui; msoprattuttoperhegli<n.el,
di
na JlHQ scrzptor,Pa.pale inserito nellasua raccolt:ii pu darsi che egli ap1:>ia. l'introduzione alla sua raccolta afferma. di. avervi accolto ,"qlasdam litteras.div?rsrum fO{lI)q:
rum secunduffi.roIIane curie stVuil1ex mandato superioris eting~ii mei 1"ar-vitqteco~f?;
ott~puto .ansh~:qllesta. pronozione graiie.all'ipflyell~a\lelcardinale tas"; in questo modo si definisce'nel mod pi chiaro come abbreviatordei nrro... ; ... c,:.
Giordano, .1' antico Vicecancelliere diprbanoIy.138 La racC<:ilta, di :Riccatd(); 139 Batzer, Zur Kenntnis, ne conta 29; un manoscritto vaticano ( uno dei 29?) definito 267
molto importante da Baumgarten, Richard von Pofi (vedi nt. precedente), p. 751, che pro-
mette uno studio al riguardo. .' .. .. .. . -_.
140 PubbL in Simnsfeld, Fragmente,p. 505 s e g . \
136 F.Sclllllmann~repara gicla tempo un'edizidne.Ncll'articolo ZurlryZantinschen~o{itik 141 I manoscritti studiati dallo stesso Batzer contengono 471 lettere/o 469{poichcluedi
Alexand~rsIV,RQ,22/2 (190S), p. lOS_131,ha pubbL alClJl1eletterettatte.dalla r~ccqlta. . ]'i;, queste compaiono due volte), che Batzer, Zur Kenntnis, p.40 seg\; .elencaunad U11~,.
137 Cfr. capitolo sesto.. .... . . . . . . . . . ..,....... .' .', . , ' Tuttavia un manoscritto (non ancora studiato bene) conta 484, e un.altro 469 lettere. Batzer
266 138 Su di lui cfr. Simonsfeld, Fragmente, p. 456 sego e p. 505 seg.; E.]ordan, Notes ;ur!e ha fatto un elenco delle edizioni dilettere tratte dalla raccolta di Riccardo.
formulaire de Richard de Pofi, in Etudes d'histoire du moyen-age ddies Gabriel Monod, 142 Perci nelle litterae exsecutoriae si usa spesso l'indirizzo Iudicibus (dr.capitoloundi~
Paris .lS96, p. }29}41; Batzer, Zur Kenntnis, e P.M. Baumgarten,Ric~ardvimpofj,.eitl cesimo), ad es. in Batzer, Zur Kenntnis, p. 66, n. 235; p. 72, n. 29S; p. 76,n. 332; p. SO,..n.
GrossneffeInnocenz~III.,NA,)6 (1911), p. 743-751. Baumgart~n haraoltotuttiid0<:ll' 372; p. 84, n. 409. . '. . '" . . . . . < ' >;: .. ,.:;
menti nei quali menzionato l'autore del formulario, ma ne ha totalmente confuso i dati biQ_ 143 Ancora del ttitto sconosciuta la Summula magistriLurenciide Summelona domini
grafici identificandolo con unalrro Riccardo, un nipote del cardinale Rlccarso di pape subdiaconicanonici Cicestrensis,brevementecita.tain ].Losetth, Fo'rmularbu~herder
Sant'Angel(), . cio. di un.pa.rente. diInnocenzo III. Ql1est'ultiJ:no, che gi nel 1262 rivestiva Grazer Universitiitsbibliothek,NA, 21 (1S96),p. 309, termiriata nel 1254 e contenente formu-
l'alto incarico disuddiaconopapale edera uno dei seinotarii apostolicae sedis,.nonvi,enemai lari per documenti che ricorrono nei periodi di vacanza eal momento delcOnferiment{di
chiamato de Pofis,e con il.nostro, che non and. mai oltre posti molto pi suba.lterni,non ha una diocesi. .
altro in (;omune che il nOIne di battesimo, in effetti non rarnel.:x:rII~ec.- Che Riccard da 14.4 Cfi.LDelisle, Notice sur cinqmanuscrits de la BibliothqZ!e Nationale efsurunmanu:
Pofi fisse impiegtonella:camerapontificia, lo si puqdedurre. da tre manoscritti dellqsua serit de/a Bibliothque de Bordeaux, contenant des recueilspistolaires de BrarddeNaples,
raccol~a,Jorse. in rapportQ tra loro, nei quali viene chiamato "olirn domini pape c1ericus ca- Notices et.extraitsdes manuscrits de la Bibliothque.Nationale, 27/2 (1879)/p..87-167;e
mere'~.cruttavia possibile, come osserva Batzer, Zur Kenn.tnis,p. .148, nt. 81, che. questa soprattutto Kaltenbrunner,Romische Studien. III./1 \, .p; 21. sego , Kaltenbrunner, Romische
. designazione sia stata.desunta da. ,una.lettera della raccolta. (~tampatain SiJ:noI1sfell,ibi.d. ,p. Studien. IIL/2., p. 555 seg.,inoltteROtto, Die Beziehungen Ru.rlolfs von Habsburg zuPaps!
509,n. 2) contenente la nomina di un '~olim came~e nostrede.rici" a scriptorlitterarumapo, Gregor x., Timsbruck1S95, e ROtto, Berardus-Studien"MIOG,.Z2. (1901)'<'1".247"26.8.
stolicarum; gli scrittori di quei manoscritti, o il pi anziano tra loro, avrebbero dunque riferi- Edizioni da questa raccolta di Berardo si trovano in particolare in Actenstiicke zurGescbichte
to la patente di nomina allo stesso Riccardo, proprio coneJ:J..s fatto io in Ja~resb<;richte der des deutschen Reicbes; in Epistolae saeculi XIII, vaL 3; in MGH, Cnsttutiones, volI. 2 e'3;in
906 Berardo da Napoli Formularidella cancelleria papale 907

considerevolmente differenti l'una dall'altra, e queste risalgono tutte diretta, cancelleria papale - "cedulacontinens formaslitterarum apostolicarum infra
mente o indirettamente alle minute, raccolte e ordinate nella cancelleria scriptas" - e, dopo avere preso conoscenza dei singoli formulari sui quali
papale, del maestro Ber a r d o da N a p o l i, che al tempo di Urbano IV ebbe luogo una discussione- "dictis formis inspectis etdiscussis"-, il papa
fu assunto come notaio e sotto i suoi successori fu per pi di venti anni uno eman i provvedimenti che gli parvero opportuni prescrivendo contempo-
dei funzionari di cancelleria pi' influenti e attivi. della Curia.. Soprattutto raneamente che, in Caso di redazione di nuoviformulari, questi ultimi gli 269
una redazione di questa raccolta permette di scorgere con tutta chiarezza fossero esibiti onde adottare nuove misure. Dalla disposizione della cancel-
268 come le minute venivano trasformatein formulari (dictamina). leria non si ricava con certezza se questi' formulari, erano riuniti in. un libro,
Non solo probabile, ma abbiamo anche testimonianze dirette che.nella come ilLiber diurnus dei secoli precedenti, oppure se eranoscl'ittiuno a
seconda met del XIII secolo si faceva uso di tali formulari nella caneUeria uno o a gruppi su cedulae a parte; tuttavia alcuni passi inducono apropen-
papale .145 Un cospicuo numero di tali formulari, ma solo quelli per privilegi dere per la seconda ipotesi.J 51 . .
e salvcondotti di monasteri maschili e femminili, ordini cavallereschi e Solo durante il periodo avignonese la raccolta di formulari inserita nel
mendicanti, ospizi, vescovi, arcivescovi ed ebrei, inserito nel Liber cancel- libro. di cancelleria fuconsiderevoLnente ampliata. Come. gi sr,ato detto
lariae, il manuale della cancelleria di cui si trattato in precedenza;146la rac- sopra,152 prqb a bilmenteal tempo di Clemente VI fu iniziataunflcontinua-
coltafu compilata probabilmente sotto Gregorio IX prima del 1228, ~ivedu zionedellibro di cancelleria; ivi denominata quatemus albus,.n.ellaquale si
ta. e integrata al tempo di Inpocenzo IV e arricchita ancora, .di numerosi annot prima di tutto un'antica istruzione per la st.esura dei privilegi papali
pezzi sotto i suoi immediati successoriY7 L'ultima di queste aggiunte risale (nel senso antico della parola) ,J53 seguita poi da una raccolt.adi esempi,
al periodo .' di Clemente IV; .poi per il momento' si rinunci a proseguire la in!lanzitutto due privilegi per l'ordine. benedettino e agostinial1o, poi un
raccoltaJ48 Maggiori informazioni sui fortnulari della cancelleria papale del- gran numero di altre litterae de gratia, per lo pi indulgenze e dispense; in
l'ultilno quarto d~XIII sec()lo ricaviamo quindi da una disposizion,e della seguito vi. furono aggiunte anche altre appendici. 154
n
cancelleriadel 1278.I49 , 18 gennaio di tale anno,15 0 neanche un, mese dop() Se queste raccolte inserite nel libro di cancelleria contenevano principal-
lasuincoronazione, Niccol III tenne una riunione con.ilsuo vicecancelc m~ntelitteraedegratia, vi era per in quest'epoca. ancora un altro libro di
liere,magistel" Pietro Peregrossi da Milano, e. alcuni notai, neL corso della forlllulariper J'uso della cancelleria, .dell'Audientia litteraru . ~ontradicta
11Z
qualeftjronofissate le regole per l'iter burocraticc? di ceititipi di dOCumen- rum ed~iprocurilt()rilattivi, la cui origine risalecomunqueancsraal}C1II
ti. A qestoscopoal papa fupressntato l1Ii-elepcq deifo,rm.ll1ari mllsonega secolo,~~1Jbel1ecisia.llotosolodarnanoscritti. d~ periodo avignon~s~cla
esso ricavati.J55 Conteneva, tra l'ahio, uno scritto della fine del XIII s~Qlo

Les registres de Clment W, su cui cfr. E. ]ordan,Zul' Chronolog der Bije!e derB~rardu~~
Sammlung, MIG,43 (1902),p. 481-486; in Les registresdeGrgoireX, appendice 1, e in A. .., 1iJUnformula~i~;erprovVistea favore di chierici poveri con tre~la~sula~,~}~erJ~ 269
.von Hirsch-Gereuth, Studien zur Geschichte der.Kreuzzugsidee nach.den Kreuzziigen, Francia, la Germania e i regni spagnoli; b) per l'Inghilterra; c) per !'Italia, siJrovanel registro
Miinchen 1896. di BQnifacioNIII tra le litterae euriales(cfr. Les registres deBoni/aceYIII, n,,1559},
268 145 Cfr. pure Rodenberg, Register,p;512. Anche la struttura delle minute di Berard.o eIa 152 Cfr:.capitolosesto. '. . .. ... .." '../, .
Napolipresuppone talvolta direttamente l'uso di formulari (cfr. Kaltenbrunner, Romische 15JIilpassato gi stampata da Delisle, Actesd'Innocent III,p. 73; nuovo da
Studien.; III.I2., p.613, nt. 2). Winkelmailn,Kanzll?iordnungen, p. 34, n. 9. .' ..... > '. i ' . ' ;;
146 Cfr. capitolo sesto. 154 Edizione diTll,IlgI, Die papstichen Kanzleiordnungen,p. 303 .seg.}; Haller, HZ, 7]
141 Tangl;Diep~pstlichen KJJnzleiordnungen, intrduzione,.p.:x:xxvr seg. (1896), p.115"119: 118, ha segnalato un formulario per.expectativae con.tenutonelmano-
148 Senza addurre motivazionisufficienti Erler ha contestato che laraccoltasia stata usata scritto barberiniano(cfr: capitolo sesto;nt.818)enon pubblicato da TangL E. GQl1er,
come libro di formulari. Ci si ricva invece da Tangl, Die piipstlichenKJJnzleiordmingen, p. QFIAB, 12 (1909),p. VIII, ha trovato nell'Archivio Vaticano un Eormulariumcancellariae
229,n.l, ep.239/nt. e passim. . " . ,' . '. del periodo di Innocenzo VI che dovrebbe costituire Ull'integrazione preziosa.ai fnnulari
149 La migliore edizione in Tangl, Die papstlichen Kanzleiordnungen, p. 72 seg.. Sui pubblicati da Tangl. . ..' . '.~" ...... . ' ,..... ..
manoscritti cfr.Tangl,ibid.,p. 69seg. e p. 429seg. Secondo una.cortese.informazione di . 155 Nella primaedizionecli quest'opera hOfichiamatoperJaprimavqItaI'attenzjonesu
Tangl; l'edizione diPitra, De epistolis, p. 162, si fonda sul.codice,Vat. lat, 3796 e sul mano- due di questimanoscritti,ilcoditeMarc. Cl. n!, 30 ed il codiceVindob.2188.poi
scritto dell'Archivio Vatican Arm. 31, t. 72, un esemplare.della raccolta cliMarino da Eboli. Simonsfeld, Beitrage zumpapstlichen Kanzleiwesen, p. 228 seg., ha trattato accuratamente-del
In questo codice. tale disposizione si trovava sotto i n. 303ge3040,e,daquestiultimideriva primo di questi manoscritti, e Simonsfeld,Beitriige zum papstlichen Urkundemoesen,di un
l'indicaziqne contenuta nell'edizione di Pitra .che ha provocato rantigrattacapi, secondo cui manoscritto di..!\i[onaco (elm. ,17788) che rientra in questo gruppo. Su ci cfr. le recensioni.,di 270
egli avrebbe usatoi codiciVat.lat: 3039 e 3040 della Biblioteca Vaticana: cfr.. anche M. Tangl, M. Tangl, MIOG, 12 (189l), p..187-191: 189 seg., eM. Tangl,DZG;NF;MOnats1:>latt.2
NA, 31(1906), p. 770. (189}198);p, 158,162, dove si illustra illegame esistente tra questi manoscrittiesene segna-o
150 Sulla data cfr. ora Tangl, Die piipstlichen Kanz!eiordfl!!!!gen, p.429. lano altri apparentati a questi, il codice Pan~.lat. 4163, un libro di formulari allegato al regi-
908 Formulari della cancelleria papale Pietro della Vigna 909

270 sulle regole per la vest grafica dei docUlUenti pontifici e sulladistinzi()ne~ tin~llacancelleria papale come abbreviatori e notai.l 60 Uno.deivol llmi COll~
determinante a questo' riguardo, tra littere cum filo serico e littere etimi/ilo tien~ un.a :accqlta. di formulari per documenti di provvista,16/cQmpil~-.t~
eanapis,156 inoltre elenchi dei giorni festivi presso la Gria romana e degli negli ultImI anm dI Urbano VI,ma alla qualesiaggiunserosuc~~sivamel1te
ordini religiosi approvati dalla Sede Apostolica; la raccolta di fonnulari ffre numerose appendici; in due altri volumi sono elencati pi di 500 formUlari
esempi per quasi tutti i tipi di documenti pontifici che dovevano passare per per numerosi altri tipi di documenti: per fare ci vennero usatipoc:umeI,lti
l'Audientia, in primo luogo' dunque per le litterae exsecutoriaedelle litterae effettivamente emessi, estratti probabilmente da registri .deis~o1i xry, e
de gratia eper le litterde de iustitia.l57 xv. In un altro volume sono riunite, tra l'altro, arengae e insriptionesj tf1ep,
Indubbiamente vi era un numero considerevolmente maggiore di libri di tre altri sono stati definiti dal loro scopritore manuali, libiidismdiQ,libri
formulari analoghi a quelli delle raccolte' ora menzionate.158 '. Di particolare d'istruzione,edovevano servire il istruire ifunzionaripapali 1l~o svolgi,
271 rilievo una raccolta della prima met del XIV secolo, che chiaramehte mento e nel disbrigo di determinate pratiche. .. < .'
opera diun funzionario della cancelleria papale, i cuiestnpi,per, agiudi- Nel volg~rci ora alla cancelleria imperiale dovremo elencareilnhe .ql.li
care dai dati in nostro possesso, riguardano soprattutto lz'ttera.e de gratia; un numero non scarso di questo genere discritti.Fer la prima metdelXIJI
particolarmente degna di nota per le annotazibnispesso aggiunte ai formu- s~cl? rientra tra questi la grandiosa raccolta di lettere epoc:umenti,prove,
lari, che danno informazioni anche' sulla veste esteriore deidocumenti)59 menU per lo pi dalla .cancelleria di Federico II e dei suoi figli, c:he va..sotto
Non scarso interesse suscita 'una serie di libricli formulari; dei quali pare si il nome di .F ie t r o della Vi gn a;162 trdita in innumerevplirnanosciitti
siano serviti nello svolgimento della loro attivit burocratica alcuniecclesia~
stici oriundi di Brema, che nella seconda met del XV secolo' erano impieMc
160 I. libri furono poi portati in Germ:miae finirono depositati nell'Archivid di13rem.a, dal
quale di recentesonoperveimti all'Archivio eli Stato di Haimover.Sono stati descritti .da
Meinardus, Formelsammlungen, p; 44 sego , .' . . ) c,, ., .:.
strodiClemente VI, anno primo, partesecoIlda, e il codice Trevir.987. A qsti.si aggiungo- 161 Che si:mo :fqrmula{i; cosa sulla quale Meinardus ilutr. inizia!IIlent ,dei dubbi, ,
no :mcora un.codicedena bi!?liotecachigi:maa Roma (E. Y13 7), e il codice SampetririHs68.gi mostrato chiaramente dall' annotazione sul. penultimo' fogliod.;lseconq> f~~cicol
Erfurt,menzionatoda Teige, Beitriige, p.16; inoltre un secondocqdice~higiaI10,dtatopyr (,Meinardus, Fonn,elsa'l1,!!lung~n, 1'" 46): "Incipiunt forme provisiom.iu:ecclesiaiuin ctIredra'
ultimo da T:mgl, in Arndt-T:mgl, Schri/ttafeln, 3, 'p.41 Per ultimo H:eckeI, p~s si*flische u1/d lium". Cfr, E Scliilhn:mn; EillP"pstliches Formelbuch. dei 14. Jahrhllderts,ZKG, 31(1910),
p"pstliche Registerwesen, p.496; ha formulato alcune notevoli osset;azioni suqllestolibro di p. 283,.3?0, che ~~fornitoi~egesrideidoc\lmenti la cui data accertabile e dai. quali furonC)
formulari, dd quale sta preparando l'edizione. .:... ..... . , .:. deSUnt11 formlllap,.e F.. Schillm:mn;ZweiProvionsurkunden fiir BaslerKlijstei'ausdem)1:
156 Pubbl. per ultimo e con accurati commenti da Arndt-Tangl, Schri/ttafeln, 3, p. 49 seg., Jahrhundert, Anzeiger fiir Schweizeriscbe Geschichte, 'lO (1909), p. 473-476.. . .... .... .'
sulla base dd m:moscritto parigino nel registro di Clemente VI, e del Codex Trevirensis;da 162 Edizioni:Petrusde Vinea, Epistolarum libri VI, 2 voli" ed. C.J. Iselius (Iselin), Ba~Y1
Simonsfeld, Beitr'ge zun: p"pstlichen Urkundenwesen, p. 365 (con facsimile) sullabasedd 1740, Suim:moscritticfr. specialmente Perrz, Italienische Reise, p. 353 seg.; G,H. Bertz,
manoscritto di Monaca; che offre un testo leggermente pi' ampio. <Bresslau rinvia"poi .~ Be'l1er~lflJgen. iiberi?zf/:;elne Ifandschriftenund[Jrkunden; AdG, 7(18,3 9), p.22p,tO?3: 899
capitciloventesimo della sUa opera, che non giunse alla stampa Nd:t > . ' . .C,-': seg/W.~ey:r,ZlfrReich~gesc~ichteaus,M.unchenerIialJd~chri/tr:n.'II.ZutiI(o!fespo!Z~e.~~
157 Perci 1'xplicit del m:moscritto parigino: "Explicit forlnulariumatldientie". Heckel, Kazsl!r Frzedru;hdl!~}I., FDG,;l9 (l87Q), p. 75,80; su Uhrnanoscritto aB~{cell<?Ila gr.C.A: 272
Das sizilische und p"pstliche Registerwesen, p. 496,osservagiustamente chla definizione di Garufi,Misc,el{ane,apilr:ografica.. Il Cod.nr- 87. della Biblioteca di BarcellolJtI,~~hi~ostorio.
libro di formulari per l'Audientia, spesso usata da studiosi recenti, 'pufacilmente fuorviare. sicilianq,;NS, 25 (lQ()O),p.,181-193;,su,duealtri spagnoli cfr. P. Ewalp, Reisr:.nacp,Spanien}m
Si tratta di u.nlibrodiformulari della cancelleria, del quale per si doveva tenere conto Wintl!rvon 1878..au/1879, 1'{1\, 6 (1881), p; 217-398:257eJ67- Per il. rest~fr: H:uiJIarl~
anche nell'Audientia pr l'esame delle litterae de iustitia e che doveva essere noto ai suoifun- B:hglles ,Vie I!forrespon.dalJc,l!d,ep'ierrecde la<Yz'gne, I!aris1 ~6?;I~.apassp,q.] ~rieW,
zionari e procuratori. 'Secondo Teige, Beitr'ge, p.16, nella raccoltadiMarino da Eboli e nel Pzetro.de!la;.Vzgna,Cgsertg, 1882; .Janll~W,.Pil!tro .' della, Vig1!a;G.BaIlauer,MatCfrial..zIfX
codice Vat. lat. 3886 sono contenuti alcuni formulari, che egli pub?~ca, peridoeumentiche I3ew!etlungderPl!tr1!s de yinea-I3riefe,MIQG, 21 (19QO),. p.527-536;1j. .K:mto{owicz, [Jper
l'Audientia stessa doveva emettere, per le deleghe ai procuratori ecc. .... "... ' '. .': d.iec)le17lPetrus dI! gineis l.ugeschriebenl!'} 'j1renge",MIQG, 30 (1~Q9),p.651-654. f'.lqpsi
.158 Due libri di formulari papali si. trovav:mo nel XV sec. a Pefiiscola assielnea molte pu sostenere l'opinione diPertz, secondo cllila raccolta derivereb!:>e dai registri.diFed~rip
Artes dictaminis, dove er:mo giunti da Avignone (cfr. Denifle, Regist~rbiinde, p. 21;llc1). II.~ Pietro della Vigna non avrebbe" flvuto nulla a he. fare conJflsllaC<llIlP.i~~zine.~
Parimenti, nelcatalogcidella biblioteca di Urb:mo V sitrovananillTIerosilibridiformulari Wmkelmann, Acta imperii,l, p,721seg., ha pubblic~1:o deiforl).1ulari. perilt~i!?lJ!1alepella
(& Faucon,La librairie, 1, p. 143,n. 555, p. 145, n. 518,p. 174,n.946,p'189, 11.1139, P: magna curi(l sicilia~a diF~gericoII.1:Pgliendolidaun manqscrittodellll..raccolt~diPi~tro
192, il: 1181, 1182, 1185 e 1186, p. 204, n. 1340, p. 207; n. 1375,p.219,n.1536,p.222,n, della Vigna. Ndcodice pari.gino lat. 11867,' del quale hadatoUl1ades:riz~oIled~ttagUfltane~
1576, p. 250, n. 1967).. Pi volte si distingue traunfomiularium vetuse unformularium SBderHeidelberger. Akademie,Hainpe. ha rinvenuto. un'import:mtyraccoltaci lenerepd
novum, una vcilta(n.1340)si parla di un "formularium vetus intextusecllndum ordinatio- periodo. di Federico II, pubb4c:mdone eCom!p.entandolle accuratamente.ll1cuIly:K.HalIlpe,
neln novam";il n, 1536 unformulafium.1Jovum cumapparatu. . . Ausd!?rF;indheitJ(aiserFriedric~;: II.,JvlIOG, 22. (1901), .p. 575-599; I<. "f!ampe, Zur
271 159 Cfr. J.P. Hirsch, Formelbuch derp"pstlichen Knzlei aus der Mitte des 14. Jahrhunderts, Ge;:cbichte. des.Kl,osters 1vf.urbar;b.i17l Elsass imAnfal1gdes ){III.Jahrhu~derts,'Z,GQ,NF,29
B}, 14 (1893), p. 814-820. La raccolta si trova nel codicebarberini:moXXXI, 11. (1905), p.)1-18; E.Hampe,Beitr'gel.ur GeschichteKaiserFriedrichs IL,HV, 4 (1901), p,161~
- ,-o
910 Formulari della cancelleria imperiale Formulari della cancelleria imperiale 9:1.1

272 in diverse redazioni molto differenti tra loro, ma attende ancotadi 'essere a tre differenti redazioni del libro di formulari messo insieme da Andrea.
pubblicata con .apparato critico, come da molto tempo stato promesso: Dalla prima redazione provengono una raccolta di 408 lettere e documenti
ampi lavori preparatori per questa edizione si trovano nelleraccoltedei tramandati in un manoscritto di Treviri dell'inizio del XIV secolo,167 e una
Monument Germaniae Historica. Per il periodo di Guglielmo d'Olandaedi raccolta di 317 pezzi, dal titolo Summa curz"ae regis, contenuta in unIIiano'
Riccardo di Cornovaglia F.]. Bodmann pretendeva di possedere un ampio scritto di Erlangen (una volta a Wiirzburg) e in uno di Londra,entrambi
Codex epistolaris, splendidamente scritto, proveniente dal monastero di risalenti al XIVsecolo.I 68 Nella raccolta del codice di Treviri troviamopre-
Egmond, 163 chebra pare sia purtroppo disperso. Le indicazioni di questo valentemente lettere e documenti del periodo di re Rbdolfo, solo alla fine 274
scrittoreintotno al materiale manoscritto inedito che si satebbetrovato:in del manoscritto sono aggiunti alcuni pezzi del tempo di Alberto I;~69 nella
suo possesso s sono rivelate di recente del tutto inattendibiliperpivet~i; Summa euriae regis, invece, i Eormulariprovenientidalla cancelleria di Al-.
talvolta anzi semplicemente inventate di sana pianta, e pbssonO~ccogli~rsi berto sono pi numerosi e compaiono sia all'inizio ch all fine della raccol-
solo con scetticismo; tuttavia nel caso in questione- Bodmanndescriveper- ta. Una seconda redazione del libro di formulari diAndrea di Rode ricava'
fino il frontespizio del manoscritto - difficile che si basino suun'invenzio c tada una copia della sua prima raccolta, che rimase in' Austria allorch
ne. Ma allora la provenienza del manoscritto induce a ritenete probabile la Andrea lasci Viennanel 1281. Da questa seconda redazionederivan() la
sua compilazione nella cancelleria;164 vicecancelliere diGuglielIIibetal'aba- seconda parte. di' una raccolta epistolare compilata a Vienna alla fine del
te Lubbert di Egmond,e protonotario di entrambi i re eta ilmdgter XIII o all'inizio del XIV secolo e ora alla BibliotecaVaticana,170 quindin~
Arnoldus de Hollandia, che forse potrebbe ritenersi l'autore della raccolta. raccolta di circa 150 tra documenti e lettere in un manoscrittodellTIonastero
Non vi poi alcun dubbio che nelle cancellerie dei primisovraniasbll1;gii,j diHeiligenkreuz disperso dal XVII secolo, ma del quale conosciamo gran in
273 re Rodq1fo e Alberto, esistessero tali libri di formulari, compilati da cppieo parte il contenuto, 17L infine una serie di pezzi in due manoscritti viennesi172
minute di documenti'e lettere dei sovrani. e dei loro funzionari ficancellec
ria, o da copie di documenti e lettere per questi eaquesti;165 e possedi~hio
un certo numero .di raccolte che direttamente o indirettalnentesi. tfanno a
dj'Kretzschrnar, secondo Uquale gi~ nella prima raccolta i testi desuntidaorigi~lI;;da
taliltbridifoJ:ffiulilli... ..... .' .' .. '.' . . . .' . , > . i ' .' minute sarebbero stati rielaborati a formulari. .
. Uno di qu.esti libri di formulari opera di unocl~i. ngtajj:;~gil A n.C1(.e,Jl 167 La maggior parte pubblicati da Bodrnann, in Codex epistolaris Rudolfi I, alcuni altri for-
diRod e,eEu da lui compilato probabilmentenegliatml 1277.c 1281 a mulari da Kretzschmar, Formelbucher, p. 160 seg., e altro materiale stato pubblicato d~ .altre
Vienna. 166 Si conservato in diverse raccolte ricavate da esso,'cheiisalgono
. _, c _ . .- " " ,. , . _ ,.."' ~. ~ ~
raccolte; l'edizione degli ultimi pezzi finora ineditidelcodice Trevirensis1876 stataruratada
JSchwalm,Frmu~rfaus Rudol/s von Habsburg Kanzlei, NA;2(l, (1903), p.68?-709.:"'.
168 Sul codice ErlCmg. 563 cfr. Stobbe, Summa CuriaeRegis, p. 307 .scg:; Krtz~cliffiar,
-"';.",",,',

Formelbiicher, p.D sego Sul manoscritto londinese del BritishMuseum,scrittp' No,


'194;. K. }{ampe, peutche Ailiffe 'aufd~s KonigreichSizili~nimA~fang.des''4;'ei~~biztdn rimberga, che non statoapcora usato per l'edizione dei fO=ulariin MGH,Constitutiorte~,
T
Jahrhundrts, Hv, (1904), p.A73 -487; K-Hampe;Eine Sci"lderun,g des SomfZ~raufenthalts volI. JeA/l, ma che non sembra avere neanchegrandeimportanza per taleedizi(lne;:cft.(j.;1
der romischen' Kurie untrInnocenz III in SubiacoI202,HV,S(1905J~p.50?-5}5;I(. Waitz, Handschriftenin Englischen Bibliotheken, NA, 4 (1879), p.329,393: 335seg7i e 378;
Hampe, Mitteilungendus der Capuaner Briefsammlung, SB~erI-Ieidelb~tg~r4k~#9lli;;~9U Levison, AusEnglischen Bibliotbeken, p. 424 seg.; Wolff, DerBrie(stellerd,esThYlr{.v?n
seg.l~iservandosiuno studio pi approfondito, egli ritiene. che illorora:coglitpresiasta,~9 Er/urt, p.9seg. Levison,ibid.,p.428, nt.3, comunica alcune notevoli varianticl codi~lori?
Rainaldo, dei conti di elaIl0' che fu notaio nella cancelleria papale e nelI200ftIelettO?rci- dinese.- Alla Summacuriae regisseguono nel manoscritto londihe~e una~accolta di fOl."iliilari
el
vescovo di. Capua. H'J!1pe Ile st~ preparando ul1'~dizioneintegrale.-Degna,liWnzi&l compilata prima del '1325 .a Wiirzburg e un'altra, risalente pi o mno' allo . ste~so' pCl."iodq;
anche l'interessapteraccoltadilettere; tIn po'pi 3l1 tica, cli.TotIlll1 aso dac;ata,l1otaicr"deI' che proviene da Magonza; su entrambe cfr. Levison, ibid., p. 42~ seg. '...... .i ; ; / :
l'antir siciliano Tancredi, poi dell'imperatrice Costanza, cheF. Kehr hascp'~pnl codice 169 Cfr. SChwalm,Pormulardvedi nt. 167), p. 690. .... ......... .....))> 274
Regin.lat.159~ della Biblioieca Vaticlla:cfr.P.F. Kehr, DasBriefb,uchdes T"hQif{~i v~~ G~ta 170 C:odieeQttqb. lal' 2115 della Biblioteca Vaticana;la secclllda parte inquesti?Be'inizi~
Jstitiars Friedrichs II.; QFIAB;S(1905), p: 1-76. ." . ' . ..' .. ..;;;I~;;~l''.:u: alE. 66.del 111atloscritto e.contiene291 fo=ulari; la sua edizine inRedlich; Eil15f(iJ'ei:
163 Cfr.Ja prem~ssa al suoCodex epistQlaris Rudolfi, p; XL .' .'> ., . Bridsammlung; ..... .H . ". . . . . . . '. ...... '. ' . ' ' d ,
164 Cfr. Herzberg-Friinkel, Deutsche ReicRskanzlei, p; 295 seg... . ....<:. 171 Dal manoscritto perduto l'abate Seifrieddi Zwettl(1612-1625)misea~~iemel?9for
273 165. Cfr. Hrzbeig-Frankel: DeutscheReichskanzlei;. p. 291~~g; mulari; la suaraccolta senza dubbio andata perduta, ma da essa furonq riavati*c:odice
Formelbiich.er;;Redlich, Eine W'iener Bi'iefsammlung;p.XVI .scg;; O, ;~e:dli 509& Heiligenkreu~el'edizionediG. Cenni,Monumenta dOtnjationispontificiaesivf
(1890); p.J30-335, e.Bohmer-Redlich,Regesta Imperii, p.15; H.Otto,Zu.dii Codex CarOlinus ixtaautographum Vindobonense, epistolae L~oni~II1 CarolAugiist(),(liplo;
as der KnzleiR,udolfs iion Habsbu.tg, NA, 26 (1901),p. 217-228. . . . ......;" 1lZata Ludovii, QttonisetHenrict; chartula comitissae Mathildaetcodex Ru.dOlfi~us'in'edi
166 Otto, ibid.~ p. 222 seg., pensa che la prima raccolta di Andrea cliRod ... . tus..:, 2 voll., Roma 1760-61.. . ' . . ." . / ....
minute traw!nute presso di s dal notaio~ Non posso per ritenere le sueragi9~i.i. . .centi 172 Sono il codice 2493 della Hofbibliothek diVienna,mdescritto accuratami:nte'da
e, proprio in virt delle annotazioni citate da Otto,ibid., p.' 22;5, ritengo piprp.l?,~-ile la isi Kretzschmar, Formularbucher, p. 24 seg., e il codice 577 dell'Archivio diStato di Viertrta, il
- . . . . ,- - -., -';;-::::'~:':'~::>~'
912 Formulari della cancelleria imperiale Formulari della cancelleria imperiale

che contengono compilazioni pi ampie di formularielibridHorm~aridi lario. 179 Parimenti, dalla cancelleria di Ludovico il Bavaro cisongiuntisei
diverso tipo e origine. Su una terza, redazione della raccolta compilata. d~ formulari per documenti relativi a primae preces, annotati su un foglio" Car-
Andrea si basano infine i documenti di Rodolfodellibro diformulandr taceo inserito in uno dei registri.l 80 E perci probabile che anche nella cane
Baumgartenberg menzionato sopra. m ... ' . celleria di Ludovico non esistesse un libro di formulari completo, ma che, 276
Mentre i formulari risalenti ad Andrea di Rode gi da temp. sono notre come nel Caso delle primaepreces, cosi anche per altri tipi di dcuniehti;
sono stati presi in considerazione, solo recentementeabbiam avuto invece soptattuttoquelli che ricorl~evano spesso, vi fosseroa1cllni foimulariscritti
ragguagli su un'altra raccolta legata alla cancelleria di Rodolfo e di Alberto. e conser-vMisu fogli singoli.
275 Trdita nella prima parte del manoscritto gi citato,un tempo a Vienna, Altrettanto sicuro l'uso di formulari nella cancelleria di Carlo Iv. Ci si
oggiin Vaticano, e comprendente 217 pezzi, fu compilat~onogniprobabi-, deduceinnanzituttodal frammento pervenutoci dei registri dicIllestimpee
lit tra i11287 eil1295 da Go f f redo, protonotanoideLducaAlberto r~tore: mlto spesso certi' documenti. sOllo registrati non second' il loro
d'Austria: ma egli us a sua volta una raccolta di lettere. e documenti della tenore, hnsin forma molto abbreviata o solo in regesto, rmviando per il
cancelleria di RodolfoJ, dunque pi antica e compilata forsedalprotonota~ resto ~i formulari che si presuppone siano noti.l 81 Poi abbiamo l'afferma.iiq'-
rio omonimo di Rodolfo documentato a partire dal 1274Y4 ne esplicita del capo dei registratori (Oberregistrator) di CarlIV,G io:
.Della compilazione di una raccolta simile si occup per anche un ter~o va nlli diGe lnh a u s e n?82 che dichiara di avere' conosciuto, dentro l';
funzionario della ancelleria di Rodolfo, il notaio c.o t r.ad odiD ie sse ri~ fllotidellacancelletia,molti formulari dello stile diquest'llltirha.;iquaIi
h of e n.VentiforrmI1aritrattida questa si sono coiservatUn un nianoscrit- per' hori gli' erano bastati e in parte. gli erano sembrati nioltocateritL183
to della Biblioteca.cantonale di. Lucerna;175 difficileaccertaresetali Jor~ Perci aveva-deciso di compilare un ampio librodi formulatidestinat()
mulari costituiscano solo un estratto. dalla raccolta del notaio,,'oppure, se direttamente all'us6dei notai nelle cancellerie regie e principesche; dopala
quella non fosse affatto pi ampia. r76 . . morte dell'imperatore, Giovanni divenne Stadtschreiber a Briinn, dove
Per il periodo di Enrico VII non possediamo. raccolte da affiancare a docllmentato dal 1380 al 1387, e dedic la sua opera, cui diede il titolo di
quelle appena descritte;177 invece tra i resti del suomaterialearchivisti~o, Collectariusperpetuarum formarum, al margravio JobstdiMoravia, nl~nire
oggi 'cohservatoaTorino e' a Pisa,178 stato rinve!lut.~9uak0;}?rmll~

179Tallfm:trl1ilflri sono ad e~. i pezzi MGH, Constittiones,4, p.183, n. 524; p. 484, n.5:25.
cosidd~ttolibro dei forlllUlaride1 r~ ~b~rto, ~~qull1~~~c~rreconfr~~tar~J.:ll~~l,D;;, . 180 PubbLda.flBr~sslau, Formulare aus der Kanzlei Ludwigs des.Bayern, NA, 14 (1889)'r
(sogenannte) Forn<lbuch K.Albrechts L, AOG,2(1889),P.2lJ'2Q7;eSc:~reizer, p.432-434. Scrittoree\lurore dei formulari probabilmente iln?taio Bertoldo di Tuttlirigen"
Formelbu,chAlbrechis I.,p.225seg, .' , . ' ." .... , . il principale compilatore 'di questo registro. Fu prima notaio del vescovo Rodolfo di Costanza
1{3 l':abate Seifried .cii' 4wettl. compil ancora upasecondaraccolta,che i .diff",ren.ziava. evolse indictamen latontroversia tra LudovicoilBavaro e Giov~i XXII: cfr. WattJ;baCh;
dallapri.ill.a (cfr, sopra, .ntd71) sol() in qUantoyiaggiunse 2~:p:?;zipesU!J,ti,galliQ.ro)di f{)r, B'riefstellefdesMittelalters; p. 66; Idem; Reisenach Ostrreich'in den Jahren1847,1848;
mulari di Baumgattenbetg,Questa seconda ~accoltaliSejfried filpul?blicatacla:-M>,gerb",rt, 1849,AdG,1O(185n, p; 426c693: 577. .
Cod;exepistolarisRudolf~ I Romqnorum regis,St. Blasien J772. Sl1 zaIIPX:lp . ,' arent~ 181 I rilivii (cfr. Fjcket,Beitrage, 2, p. 34), recitano: etc. secundumformam, ~tc, secu'ndum 276
con, il libro diformulari di Andrea diRod sono il fralllffientodinaraccolta ari.di forma/neornmul1em, ete.prout in forma seribitilf, ilt in forma, flt in forma consueta,pfoutiti
R()dolfo contenuto in.U!J,manoscritto berlipese,pubbl.c1aEKal!en1:>rlJnnr, gment forma commul1icc. .' . . . . .' . . '. . .'
ei~esfprn<dbuches;KonigRudglf I"AOG,55.J1877),p, 241'263; e:il{raJ;1l1:t.e~1i codice 182 Su Giovnni diGelnhuseri cfr. per ultimo Tadra,Johann ~on Gelnhausen, P'WOseg.;
di Monaco 29095, descrittodaSimonsfeld,,Fragmente,p. 474seg._ .' ., B. Bretholz, Johannesvon.Gelnhausen, ZeitsChrift desdeutschen Vereinsrur dieGe~chichte
275 174 Edizione di RedliCh, Eine WienerBriefsammlung., .. . ,.,;.,<, .',' ,.,;".,".'.' Mahrns undSchlesien~; 7 (1903),p. 1-34;K.Burdach,Bricbtuber Forschllgel1~um
.... 1j'5fr.Tb.yon.LieJ:,el1 \lu;Formelbuchde'skaiserlichen. Notars;C()nracl.,vo/l, Ursprung' der nordhohdets~h~n Schri/tsjJ~ache, Abhandlunge?derPreuEischenAkadel1li~
A.nzeigerJur S<;h',Veizerisch<:; Geschkhte, 17 (V?8(,) , p.l10,112". c , . ; 1er Wissens.Chaften zu Berlip,1903,p. 21.s~g. Non quiIasdepertrattretutt~ lequ~stioni
176 Ut Summa de littel'is missilibus di P i e tr o di . H a Il, edita da F. Fi relative allasuavit:l~allasu~attivit lettraria. '., '. ..'. . .'
1853,(Fonte~r<:;nlln Austriacarum, AbteilWJg2, voL 6/2),non~iJJ.rapPofto 183~e1l'intr()duzione alla sua opera (Tohannes de Geylnhusen; Collectarius,ed.Kais~r,p'
cancl1eria in,ip<:;rial.~, m:jha attinto certip~z:?;i, c1alle restaptiracc<?lt<:;.' . . . cL? <:,i" l):"d oHm in aula cesare>beatememorie diviKaroliq~arti Rolll.Imperatriset Bohemie
177R.estaancora cla.~saminarejn quale; misura il codice di Mona;o;.21t_ um
regis;:~ll1oratus sunimus teciamstipendiarusdesuigracia litteraruin regis:rator ~isterem:.;
domnentidi .Enrico VII.e dal. quale W,Meyer,Zur Reichsgeschich(~jiJ1!s('c",.,en~r et ffiilltos form\llarios stiliri~ imperialls inepte et incomplete compositostaJl1 in c:aricellaria
Handschri/ten., III. UrkundenKaiserHeinr;h des VIL,FDG;J9(1879),p..80~9<?;f:~~;p~qbl. 9Uan;\extra viderel1l,placuit michi... ex oml1ibu~ fegi~tris ..:fonn\lsstabilesetperpetuas.pre-
una 'serie di frmulaii, sia in rapporto con la cance1leria dell'imper\ltore;J,ScP'" ~." r9,~, cipuostuc!i0olligere et ,in .unrup c9rpus redigere ad ~ommemoraciOI1em divicesarisa
messo uns:lggioal riguardo (cfr.MGH, Constitutiones,4, p, 646, n. 676)., ,. ....
178 Cfr. capitolo quinto. ' um
?mriium notatfotuinad potissimm et verissimm doc entum,sinequibus..;n6tariiprinci:
pum adcolorandurr et disponendum litteras imitacioJie congrua non subsistiInt". .

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~
:::... ~"=-~
914 Formulari della cancelleria imperiale Formulari della cancelleria imperiale 915

dedic una seconda redazione, compilata successivamente, aL duca Alpetto vescovo di Leitomischl (1353-1364) e di Olmiitz (1364-1380), che dal 1347 278
III d'Austria.l 84 La pi antica redazione, quella morava, consta di 176 formu- appartenne alla cancelleria del re prima come notaio, poi come protonotario
277 lari, alla quale nell'unico manoscritto che si conservato185 segue U11a guida eIa guid dal 1354 190 al 1374 con brevi interruzioni, un uomo che ebbe
teorica alla redazione di lettere e documenti, che risale comunque anche a grande importanza per gli inizi del rnovimento umanistico in Gernianiafu
Giovanni di Gelnhausen,186 ma che probabilmente solo in minima patte senza dubbio l'autore di questo antico libro di formulari noto sottoilti;olb
sua. propriet intellettuale. Questa parte teorica fu omessa. nella seconda di Summa cancellariae l91 e diffuso in numerosi manoscritti.l 92 A prescindete
redazione (quella austriaca) della raccolta;187 furono tralasciati miche alcuni dai formulari per i docurnenti, che potrebbero derivate da copie e ininUte
formulari, dodici in tutto, mentre vennero aggiunti numerosi pezzi,cosLche della cancelleria, la sua raccolta contiene anche nurnerose lettere private} in
tale raccolta comprende in tutto 315 formulari. Giovanni dichiara di,avere parte interessanti, sia del cancelliere sia dell'imperatore; tuttavia pure in essa
attinto dai registri della cancelleria; e ci sicuramente esatto per la rnaggior furono usate fonti pi antiche; anche Giovanni desunse dodicifOtlllllati
parte della raccolta. In un secondo momento, tuttavia, nella raccolta iniziata dalla raccolta epistolare di Pietro della Vigna, in parte rnodificandonele
durante il suo periodo di servizio in cancelleria inser singoli.formulari sigle e le fornie dei nomi.193 sicuro che anche della Summa cancellariae
desU11tidalle redazioni stesse dei documenti; riprese pochi pezzi dal libro di dobbiamo distinguere diverse redazioni; le opinioni noti sono per concordi
fO(1ll111ari!iPietrodella Vigna, che era molto diffuso e del quale abbiamo sulloronurnero, sui criteri di assegnazione dei manoscritti alle singole reda:
gi parlato, qualcuno di pi invece attinse da un'altra raccqltadi foffilulari zioni,sul rapporto in cui queste stanno tra loro e sull'epoca della 10rOcorn-
prodotta qualche tempo prima, anch'essa compilata pella capcelleria diCarlo pilazione;ela circostanza che la pi recente edizione di questa Summd
IV, tna da un uomo in posizione pi elevata e importante di Gioyanni di priva di un apparato critico esauriente, impedisce a colui che non dOmina la
Gelnhausen.l 88 .TI cancelliere di Carlo, G io. v a n n i di N co: umarkt,189 linga ceGl, in cui sono scrittel'introduzio:p-e de note a pi di pagina, di
prendere una posizione tra le tesi rigidamente cOntrapposte. Percidovre-
mo ora lasciare in sospeso la questione se il modello perduto di un mano- 279
scritto di Gorlitz, risalente all'inizio del XV secolo e comprendente 214 for-
184 Johannes' de G~ylnhusen, Collectarius, ed. Kaiser. 1} edizi~ne dellai~dazi6n~a~s~ri~~a,
curata da Hoffmann, Sammlung ungedruckter Nachrichten, 2, p. 1-292, non pi utilizzabile
mulari, contenesse la prima redazione di quest'opera,194 oppure se la piccola
277 oggi. Sull'origine e la formazione della raccolta cfr. Kaiser, Der Collectarius perpetuarum for- raccolta di neanche 50 formulari che conosciamo da un codice della.biblio-
marum. teca universitaria. di Praga, anch'esso del XV secolo, possa pretendere di
lS5Codice Vat. lat. 3995; descritt accuratamente .p~r la prima volt'!-c1aDudik, Iter esserdaversionepi vicina allaprimaredazione 195 e, parimenti, se la prima
Romanum, 1, p,291 sego Cfr. ora Kaiser, Der Collectarius perpetuarU1?1formqruJ72, p. 26 seg.
Nell().spazio V1lototrail f()rmulario 176 e la parte teorica furono aggiunti,da mano pirecen:
te q\lattro formula.g, che. non hnnonull~ache fare conGi0'lanni di G#ausen.}nvec<: i ~~
fotlTIulariche segyono alla. parte teorica, ma n.onappattengono aJ.,Colleda~ius, potrepberq 'c, .' , ., ,.,<_'.' ::,' : , . : . . .

essere stati aggiunti pi, tardi in Moravia dallo stesso Giovanni, o su suoincaricp, alla copia Reformation,Lcipzig 1893, sia in qualche suo saggio posteriore: cfr. soprattUtto Berichi0b
della redazione moravaa noi giunta. Altre aggiunte ancora pare siano state fatte in: Turingia o Forschungen.(vedi sopra, nt.182), p.21 sego ,.;.. ;
a MeiBen... ,..... ".,. .: . . . , <..'
' ,. ..... .: I~Probabilmentenon gi nell'autunno del 1353, nonostante la ricognizione di Huber,
1~6 Alcuni brani tolti da questa parte sono pubbL da Kaiser, Der Collectarius perpetuarum Dze Regesten,n.1622 (dr. Huber, Die Regesten, Additamentum primum, p. VIII).. ..
formarum; p. 134. 1}inizio (Colores verborum et sentenciarum) strettamen~e cOnnessO a un .191 Ediiio~edi E Tadra, Pniga 1895,elogiata da B. Bretholz; MlOG, 17 (1896),p.198-
capitolodellaSumma.di G~oyanni di Neumarktc()ntenutainuhm,anosrittodi ~q1, pi di quanto meriti, almeno per quello che posso giudicare; cfr. anche gllargomenti
WolfeIlbiittel; la parte successiva sj rif allaPractica,di Lorenzod'A@ileia,sucui cfr.sqpra. espo~ti daJ.Los~rth, Zeitschrift fiirdie osterreichischen Gymnasien,47 (1896), p.ll0H106
187 Trdita in un manoscritto. cii. Gie~en (Kaiser, Der CollectariusperpetuilrumfqrtnarUtn, seg., la::tisposta ,di Tadra,. ibid., 48 (1897), p. 379; e'la successiva replica di Loserth:
p.23. ~eg.)'J.1sato'eia HoffmaIlllJvedi nv 184), .Un. manoscrjttodi,Magonza,. stn;ttameIlte
apparentato al essq (cfr. Gudeniis, Codex diplomaticus, 2, p.595)siperd\lto. '>i,. ,.....
Nell' edizione di Tadrala raccolta ha 366 numeri. .' . . .... .
192 Sui manoscritti cfr. Lulvs,pieSumma cancellariae;p: 20 seg.(ivianche indicazini
188 Cfr. Ruber, Die Regesten, p. LVII seg.; Linclner, Das UrkundentIJes~lJKa,rlsTY, 'i?, . 1,51 sulle edizioni fin()ra uscite di singoli scritti tratti da diversi manossritti), Tadra, nella sua edi-
seg.;]I. FriedjUIlg, KarlIV und seitzAnteil am geistigen LebeB seip~Zezr, Wim1876,p,;1Q9 sego zione,ap;VIIIseg:;Loserth,ibid.; Bu~1ach: Bericht iiber Forschungen (vedi sopra, nt.182);
-189 Dopo la yoe(li fIuber,inAllgemeine deutsche Biographie, 1~, p.46? seg" l~ll_" vita Sim.0nsfe1d; Ein Freisinger Formelbuch, p. 125 sego . ..... '. ' . ' " . '<i
di Gio'lannisisonoqcupati soprattutto Tadrainunostudiosgittoinlingua cecap~bL in .... 193 Cfr. I{;Kaiser, Zu den Quellen der Summ~ cancellariaeKaroli quarti, NA, 25 (1900) ;p.
Casopis Musea fra+ovs~ceskho, vaL 60, che conoscos.olo dalllcunecitazioni,e nell~;jJltro, 217-219., <,., . . .'. . .
278 duzioni alleediziqnideisuoi scritticitate pi avanti alle riI. 191 ,e 19~, e LW'ls, Die$ijmm.ti 194 QlIesta l'opinione di Lulvs. .' 279
cancellariae,p. 4 seg" a p, 4 nt. J 'vi la bibliografia pi vecchia). Friedj\lIlg"Karl rv.,p.)Q8 .:95Equantbritiene Tadrasecondol'analisi della sua edizione fatta da B. Bretholz,
seg., ha dimostratola sua importanza in generale per la storia della cultura e la. storia.tette, MIOG,17(1896),p.198-201: 200; il codice ha lasegnatura 8.A.19; su questo manoscritto
raria,particolarm,ente evidenziata da K, Burdach, si'nl;tsuo libro. Yom Mittelal~~~zur cfr. Lulvs, Die Summa cancellariae, 28.
916 Formulari della cancelleria imperiale Formulari della cancelleriaimperiale 917

compilazione di questo lavoro cada ne11374 o 1:75,1960.gin~11360)97 registri diSigismondo nell'Archivio di Stato di Vienna,201 e dal lascito di
Sicuramente riconoscibile tuttavia l'ultima reclazlOne dcllibro di formula- Sigismondo potrebbe essere pervenuto assieme a quelli nellemarii~di
ri, rappresentata da un manoscritto della Ratsbibliptkek di Lipsia~ da l1 Alberto II e dei suoi successori sburgici. Non rientra per in effetti trai
manoscritto della biblioteca ve~covile. eli Klagenfurt ncavato dal pnmo; In registri, ma contiene una raccolta di minute e di copie (trasformate in for-
essa1aSumma cancellariae accresciuta di un gran rlumerodi formulari per mulari) compilata da un funzionario di cancelleria per il proprio us02 02 .
lettere e documenti, che provengono ~al tardo.per~odo ~~ll'atti;~t di Pare sia stata usata e ampliata anche al tempo di Alberto II;203.nell'indice
Giovanni di Neumarkt e dalla cancellena vescovile cll Olmutz;198 J 111t s:!3. del contenuto si trova scritto chefu compilata "ex diversorumprothonota-
opera in pari tempo suddivisa in sei libJ;i;difficile ~ccertareo~sillrez~a riorum scripturis". Di altro genere, ma della stessa origine, ~econd? A
se quest'ultima redazione, risaler:te comunqu~ al.penoclo ~opoill?78, sia manoscritto, pure conservato nell'Archivio di Stato di Vienna;204 i ilnch'esso
stata compilata quando Giovanm era an~ora l~lvlta e a1!estltadalU1sts:sso, costituisce un libro di formulari compilato da un funzionariodell~allc~lle,
oppure se sia stata prodotta solo su suo mcancoe termmata soltanto dopo ria, per il quale per venne'ro usati in sostanza i registri di un unico anno (il
la sua morte. 199 . .> 1417) ;205 solo nella seconda met del XV secolo furono inseritealtutle
Per il periodo del re Venceslaopossecliamo num<:J:Osi. manoscrittich~ aggillnte,206chepernon hanno alcun rapporto con)a raccolta qrigill aria.
possono. definiJ;si libri. di, formulari nel. sen~o qui .i1lustr.ato, man~ssuno' di Infine occorre qui. ricordare.ancora un libro diformulari,provenientePT, 281
questi appartiene propriamente alla cancelleria lmpenale, bells1a.quella babilmentedalla cancelleria di Federico III, per il quale furorioadoperati
280 boema,200 e anche per la cancelleria di Roberto del Palatinato non ~1 ~peJ; documenti del 1457 c 1477 e sul quale per ci mancano finra informazioni
venutourt libro di formulari. Invece si sono conservati due manoscnttlpro~: dettagliate.207
venientidalla.cancelleria di. SigisnlOndo che servivano a scopi.al1al oghi .,;1 '. Come. nella cal1c:elleria regia, os anche. in quelle d~iprillcipi}ecleschl
quelli clegliscrittifilloraconsiderati. Uno oggi cOl1servato nella serie dei :vennero compilate raccolte analoghe di formulari,20B con particolare Jre-
quenznella parte orientale e sud-orientale dell'Impero.209 ll piano di gue-

196 Ques: l'opinione di Lulvs.


197 Qllesta l'opinione di Tadra.. . '.. . 201 Sgnatop, sulgualecfr. Lindner, Das. UrkHdenwesenKarisIV,p. 177; 'w, Alt;n:inn,
., . 198.Qesti ultimi sono stati pubblicati da F. Tadradalmanoscpttod~ Klage~rt Fome. in Regesta Imprii XI.Die nrkunden KaiserSigmunds (1410-1437), 2 voli., lllllSbruk 1897-
se fossero un'opera a parte e con il titolo Cancellaria Iohanms Noviforenszs,eNscopz 1900; p:IV,1t. 5; Quidd~;RTA, 1O,p. XXXI seg.; Seeliger, Registerfuhr1!~g" p. 2~?Jinen~i9:
Olomucensis (1364-1380). Briefe und Urkunden des Olmiitzer Bischofs Johann von Neumarkt, na il manescritto, senz~soffermarcisia lungo; dato che appunto non Un registro.. . o i .....
AOG, 68 (1886), p. 1-157. 202 Secondo Altmann,ihid.,-fu il segretario SirnoneAmm~.diAspern' -Secondo l'indice
199 Nel codice 1-249 della Biblioteca universitaria di Lipsia contenuta un'altra raccolta del contenuto in FiIlclner,ibid.,il compilatore deve essere cort111nque stato viSino ~calselli7
di.{orm]llatididrca.200'numeti,deiql1ali finora sono stati stampati sC';lo.p.,q,alB. re Giorgio diP~ssau..' '.. ' '. . ..... . ' ". ...".'i<
Mencke,Scriptores rerum Ger~ani~arum praecipueSQ,~on.icarl!m.;.; 3.yqll.,l,e1I?Zlg 1728:3.0; 20~Per cic:he. riguarda Sigismondo, il volume, secondo' Qllidde,RTA; 10;p.xxxr
3"p.2009 seg.;secondo.Lulves, DleSumma cancellarlae,p .. 2~, ar:ch ess!!qenvaq,alla can- seg,; ,copre il periodo dal 1412 al 1432 circa. GiofgiodiPassaU fucancellietdal'1418 i al
celleria di Carlo IV, ~Per diversa dallaSumma cancellariaediGl0vannLdl~ellffiarktcon 142.:3'/'-" .. i . , ' " "i ....-. - " . ; . , ' ,. . . . _."

la'qual,e ha incompe$ohanto.due p.ez~i. Invece il rapporto t!a.]ln manoscrftto<:lell?or;a- .204S~gnatoCod. 22; indice del' contenuto ed edizione dei pezzistoricamente pirilevanti
stero. di Melk . che contieneformulan di Carlo, Yenceslao eSlglsmonc!o,e! opera. di.GlO, inJ:Caro,Ausd~! Kant.lei Kaiser Sigmunds, Urktindliche Beitrtige zurGeschichtedesCon-
vannLpit s~rettodLquanto supponesse L~lvs;. dat9' c~e~ ptimp .~ontienepidi. 50 Jtq~zerConcils;-A0G,59(1880), p: 1-175; cfr. Altmann, ibid. .... .'. "i <'~
numeri tolti dalia seconda: cfr. J.Loserth, Zeltschrift fur dieosterrelChlschen ,c;ymnaslen, . .., 205 Altmann, ibid., ritiene' che il libro o il suo modello servnct1417adclirittura da r~i-
48 (1897), p. 381-384:383. .. ", . . ,<,,'>. stro. ' '
200 Su due'li questi, un codice della biblioteca di ~chwar?b]lrga W1ttl,l1gaue ,un. _.. ' 206 Queste rinviano in parte a Strasburgo. -Per il momento non possibileesprirnreuna
dell'Archivio del Capitolo di Praga, cf~. palackY,Ubey,f:QrmelqYcher,.1B~7;LIndn~t, to~getturasll1 c()mpilatoredella raccolta. Forse qualcheindiziopotrebbericavar~idl1e.lette
280 Geschichte desdetschenReiches,2, p.167,nt. l.Entrambivengo~odenommatlCa,!cellarzai! re c1il]lloopi.fnzion~ri di can~elleriain essa contenute, maCrollonle'lJapubb~c~te 281
Wenceslai il libro di formulari del manoscritto di Wittingallpi.esattamentecom~Su.mma nella sua edizione: Second Carollel n> 108si trovano lagnanze)spr~sse da:lill'_Inpie&atodi
cancellar!ae. regisBohemie ..Un terzo manoscritto , ilcosi<:idetto CopiariumdJplomatum canceUe'[iaali'arcivescovod'Ungheriacirca la sua condizione. .i . .
....~ q ; " ' ; ]
Przemislaeum nella Biblioteca universitaria di Praga (cfr. Lindner, Das Urkundenwe,senKar?s 207. E il volume miscellaneo Cod. suppl. 410 dell'Archivio di Stato di Yiennil,se~nalato
IV, p. 169 seg.; Seeliger, Registerfiihrung, p. 242 seg.), purco?~enendo.an~e I:?at~t1aJerelau brevelIlente'da:Seliger,Registerfiihrung,p.311. .. . . ..... ' . '.. .... \, .....
voall'Impero,fu probapilment~ ompilatosolo.nel142? u~iliz?;and(J1 r~~1StnC!lVenceslao, . 208 I libri di formulari che non hanno alcunrapporto con lecancllerie principesche ci cit-
perservreda libro di formulan nella cancellerIa del pf!l1Clpe lituano Slglsmondo I<;oryput, tadine del tardo Medioevo non possono essere qui presi inconsideiazione. .
destinato a divenire re della Boemia. "'" 209 Cfr. l'elenco fornito da Schillmann,Formelbiicher, p. 197seg..
918 Formulari delle cancellerie dei principi tedeschi Documenti anteriori .919

st'opera non ci consente di dilungarci su tali raccolte cos come abbiamo In misur~ pi :uupia dei formulari di cui abbiamo appena trattato colTIpa' 282
fatto con quelle finora trattate, e dobbiamo perci limitarci asegnalarne re un altro tIpo di fonte della quale si serviv:'!l1o i. notai egli scrittori'didocu~
alcune delle pi importanti in nota.2 IO menti del Medioevo nel disbrigo della loro attivit: i cl oc u nt i me
a n t e r i o r i, antecedenti (Vorurkunden). Definiaillo con questo nometuttii 283
documenti effettivamente emessi che erano presentati per una successiva attic
210 In Boemia (cfr. in generale Palacky, Uber Formelbucher, ed Emler, Karizlei Ottokar II.
vit di documentazione dello stesso autore o di un altro einfluellzayanodal
und Wenzel IL) i libri di formulari in rapporto con la cancelleria regia risalgono fino alla fine punta di vista formale o del contenuto la struttura dei docWnel1tisegu~nti.2li
de1XIII sec.. Per primo occorre menzionare qui il libro di formulari di H e. n r i c 1J sI t a li-
c u s (chedall274 fu protonotario di Ottocaro II, sotto Venceslao perse queste posto e nel
1280 si trovava al servizio della citt. di Praga: manoscritti ed edizioni. elencati da N ovale,
Henricus Italicus, p. 253, nt. 1), una raccolta di formulari che si rif interamente a lettere e (Fontes rerum Austriacarum, Abt. 2, 20), p. xi sego - Dalla cancelleria dci vesco\>1 e arcive-
documenti genuini. Da distinguere nettamente la raccolta nota sotto il titolo fuorviante di scovi di Praga provengono la Cancellaria Arnestf., pubbL da E Tadra, in,Pormelbuchdes
Codex epistolaris Primisl4i Ottocari II di E nr i co.da I s e.r.n.i a, anch'egli itali11o, che, ersten Prager E,rzbischofs Arnest von Pardubic... , AOG, 61( 1880), p. 267,586, il Codex epis~6
discendente diuna 110tastirpe guelfa stabilitasi a Isernia, pass pel1269 ai. ghibe1lirll,sLtta: laris. di G.i o v ann i. di J e n z e n s t e i n, ed. Loserth, AG, 55 (1877), p. 265400, eH
sfrin Germania, visse a Praga dal 1270 o 1271, fuCJui attivo per unperiodocome insegnan- libflJdi fOrmulari di' T o b i a di B e c h i n (1279 cI296), ed. lE Nov3.k,Praga 1903, un
te di retorica, poi pass.al servizio di un suo connazionale, il protonotatio omonimo conii frammento recentemente rinvenuto, pubbl. da Sebesta,in Historisches Al'chivderKais~r
quale in passato fu erroneamente identificato, e infine (come suppongo assiemeHampe)fu Franz Josefsa1cademie in Prag, '1905, n. 26; dalla cancelleria vescovile di Olmiitz la cosiddetta,
nOIIlinatonotaio nella cancelleria di Ottocaro II. Questa raccolta dell'Is'etniese non si conne.t- tlncellariCi Iohannis!,!ovi/orensis,. su cui cfr. sopra, nt.198, e,. unita aquestaneil'edizione;
te direttamente alla cancelleria e si compone in gran parte di semplici esercitazioni s.tilistifhe, uR-~piccolaraccolta compilata da Sanderus, un officidis di Gi9vanidiNeumarkt.. ~ull~
inventate dal suoautoJ;e; dal punto di vista storico non priva di valore, ma si deve usar con Summa cursus curiae. di Ni c o la di H abe l s c h w e rdt, ch'direcente M.Unterla'7ff,
molta cautela: Su manoscritti ed. edizioni cfr. ~ovale, HenrzcusJtaliclis, p.254, nt.il. Solo Ein schlesisches Formelbuch des 14. Jahrhunderts;Zeitschriftfiir dieGeschichte Schlesins,
282 dalle indicazioni di B. Bretholz,Die historisch-politische Literatur Bohmens, . Miihrens und ~7,~.P; 310 ~eg.,~a voluto mette~e in rapporto con la cancelleria ducale di Glogau;cfr.ora
Oesterr._Schlesiens 1902'1904, MIG, 28 (1907), p.387-395:390,edi J;E Novak,MIG, 29 :l ottltIl0 sentto diWolff, Der Brtefsteller desThymo von Erfurt,p.81.seg.- Alla cancelleria
(1908), p. 689-699: 690, conosco la ricerca di quest'ultimo pubbl. in Cesky casopis histo- v~sc9vile di Breslau riconducibile il libro. di formulari del canonico Al'n ol d pdiPr ol - 283
ricky, 9 (1903), sulla quale cfr. ora K. Hampe, Beitriige zur Geschichte der letzten Staufer. ,z au,colIlpl~tat.oprin:ade!1332, pub~1. da Wattenbach,in Code>: dipl0l'natz'2us Silesiae, ,,01.
Ungedruckte Brie/e aus der Sammlung Heinrich von Isernia, Leipzig 1910. Non ho potuto 5. SII un altro libro di formulari clelIa cancelleria del vescovo di Breslaurisalente agHanni
consultare l'opera di A. Petrov, Henrici Italici libri formarum e tabulario' Otacari II. 1441-1444 cfr. K. Burdach, Litterrisches Centralblatt, 1898, coL 653 sego -Su libri diformu-
Bohembrum regis quatenus. rerum fontibtlsaperiendispossent ins~rvir~, 4 -voU., -_ $t,Petersburg lari salisburgh.esi de1XIV sec. cfr. EM. Mayer, Beitriige zur Geschichte des Erzbisthums
1906-07 (ilyo1.l in. russo,ilvol. 2in latino), cfr. J.ENovale,MIOG,29 (1908),p. 689seg.,e Sa!.zburg. II. Uberein Formelb~ch aus der Zeit des Erzbischofs Friearich IIL(l315-1338),
Ha1Ilpe, ibid. ,p.4 sego 1: opinione di petrov, secondo c'7i l'Isernieseayrebbecompilaw ancl1e A()G,62 (1881), p. 147-198, e Simonsfeld, Beitr'ge zumpiipstlichen Ivmzleiwesen;p;'240
il libro diformulari citato sopra che va sotto il Ilo!1e.delprotonotariq.Enrico (conilqufJ1e seg,:.9ccorre ancora una ricerca per stabilire se il libro .diformulari diFri~i1g11d~scrittocIa
per.Petroy noniclel1tifical]serniese), senza dubbio sbagliata (cfr. ancheWolff, Der Simonsfeld, Ein Freisinger Formelbuch, p.l05,sia in rapporto conIa locale ~anc~llenave:iq
~riefstellerdes.Thymo/iJonErfljrt,p. nseg.). -l]nallievo9iEnricodaIsernia, Bohuslav, che vile;skuroappare invece il legame del libro di formulari di Passau(1435-!4?6),di cui tratta
forse fu notaio della regina 'Cmigonda, la sposa di Ottocaro II, l'autore~ellamaggiorparte V. Schmidt, Formelbliclr def BisckofsLeonbard vOti Passau, 1897(Verh:at1dlUng~nds historic
del cosiddettolibrolei Eormularidi que~taregina;pubbl.in Palacky, UerFomzlbucher, schep. Yerei,nsrur Niederbayern, 33),p. 247-293, con la cancelleria.del vescoyo'i,~Suunlibro
1842, dalodiceWndob.526; se ne ofcupato a fon.~o Novale nUa Festschri/tfur J(lY, y()ll, ,c1iforlIlulllri di Strasqurg.o,. che deyeproveniredallacancelleria. delyesgJv GipvantliI
Praga 1906, che conosco solo dalle recensioni in MIOG, 28 (1907), p. 553554, e in NA'32 (13o.6-132~),fr.Palacky,. [jber Formelbucher,.1842J p, 237. seg.;J{oserilianz~r,BishofJohaiJn
(1907), p.5(}; cOJ.1tienesohuuente esercitazionistilistiche; nel mario~crittovi sono Imiti un ,L t;onStrafSklirg, l'rier)881, p.IOI seg.,e Herzberg-Jiriinkel,Bestecbzingu.ndPfriindenJtlgd,
libro di formulari 9i Un autorjgnoto, che si basa. su documenti genui,ni,eunabreye appeIl' p,.476 seg.Ad esso. Segue .Una prima parte .proveniente dagichstatt, non ancoia'qerinoia:c
dice con pezzi autentici provenienti dalla. cancelleria della regina;-Tralerllccolteinrappotlo Ili
IIlfjne ricor9i.amo llnc()ra)a raccolg epistolare di N ico 1. aLi Lnd'~ .ns t Il ,pI' cl~
on laCanfelieriayi sonoi,noltre:Eraminentidi un libro di formulari delperiododiVenceslao Str~sl:lUrgo,cheneI1417era ivi attivo llella canceUeria cittadina e poi fu officialis del yesco-
II, ed. J; Loserth,.Prgmente eines Formelbuches Wenzels II. von Bohmen, AG, 57 (1879),p. 'lo, ,cfr., H. ;K:aiser, Die~ri,efsammlung des bischoflichenOfficial~ Nfc~lausLtndefistil1izpfa'us'
463-41)4; U!l ampio libro difo1'IIlulari del periodoedella cancelleria delmedesimote, che si Stras.sklirg, ZGO, NE,V (1902), p.p-36,eilliJ:,ro di fOrmulari di (:ri stia,Ilo. 9i Ge r ~ il
rif ._tutto a.docllIIlel1tigenlJi.ni (con .un'introduzione teorica -fondata .ingran. pa* su GuicI0 delX:V~ec., la cui parte pi antica. fu compilata quando fautore PP~rtenev;;all~ c:wcelleJ;ia
faba) ed garIlancIat() in un manoscritto misceUaneodel monastrodiSt.Paul imLavanttal qe1 <:onsiglio,di Lubecca, .mentre un'altra parte ebbeo~igine in occa.sineccli uilsog~lofIlo
(pubbl.c1aLoseJ;th, Dps.5t, PtlulerJ!orrntllar); il Codexepistolaris1ohannis regisB,okemiae, ed. fPlII1ll1O di Cristiano,E. Bruns, Die. Lubecker Berg~nfahrer ul1 d ihre.Ch'ronfstik,Berlir1900
J acobi, Berlin 1841; la SummaGerhardi,pubbl.. da E Tadta, ip Surnm4,Gerktlrdi.Ein (.f-Ia,p.~ischeGeschic:l1tsqu~lleIl, NF, 2), p.312 seg..- Deilipri di formulari mollastici,.reente-
Formelbuckali5 aer Z~itdes Konigs Jokannvon Bokmen (c.1336:45),AOGi6~ (1882), p. mente scoperti in gran nllIIlero, si citer qui solamente. qUe~9 di Nied~ritaihcciiripUatci irii
305-316, compilata probabilmente da un funzionario di. cancelleria della <:alIlerabassa la. fine delX]II ..e riIli:.d() del XIV sec.:.cfr. S. I}erzberg-frankel, .Ei~Ni~?~raltai~htsclJes
(Unterkarnmer) cIel p~ri9dodire Giovanni. PerilXVsec. possiamo infine lIIenzionare anco- Formelkuch, MIOG,}9(1909), p; 337-344... . ' <- . .. . ......, '. ..',i.< .
ra la Cancellaria regis Georgii: cfr. Urkundliche Beitriigezur Geschichte Bohrnens undseiner 211.Sostanzialmente;co!1orde .con qllesta defirizione quella.di Fik~r,Beitrie, 1;270.-
Nachbarliinder imZeitalter Georg's vonPodiebrad-C1450-l47-1J-< ed. EPalacky, Wien 1860 Per quanto segue si rinvia una volta per tutte alla disamina molto.istruttiv~y;rticplNa.li
"
920 Conferma di documenti pi antichi Conferma di documenti pi antichi 921

L'uso di documehti anteriori ha luogo pi frequentemente e con regola" in Germania soprattutto il re Amolfo, dopo avere. assunto le redini.del
rit quando la successiva documentazione riguarda la'conferma diun rape ~ovemo,nondix~~o conferm documenti dei suoi predecessoriaggiungen~ 285
porto giuridico gi documentato per mezzo di uno. o pi documenti pi do l~. sua sottosCflZ1Qne. e talvolta .ancheil suo sigillo;215 tale esempiQ h1PQi
antichi. Gi in precedenza abbiamo ricordat02 12 che nel corso di tutta l'epo- ~egUlt~ spesso da Ludovico il Fanciullo. 216 Successivaroentenella c,ancelleria
ca medioevale siusava generalmente esibire ai principi laici ed ecclesiastici lmp~f1ale. non avvenne pi che all'esibizione. di documenti pi,. antichi
284 le disposizioni documentarie dei loro predecessori, delle quali si chiedeva la segUlSS~',~ale conferma mediante semplice sottoscrizione . o sigillfj.tllra,217 e
coriferma,' affinch quelli le esaminassero' e le riconosCessero. Pa!inrehti, d~l.restomGermania stato sempre raro il caso di principilaicipecclesia-
quando ci si rivolgeva ad autorit pubbliche o ecclesiastiche perch confer- s~lfll8chehannoco~ferm~to'in questo modo documenti dei loropr~decess()
massero negozi giuridici privati o prowedimenti di altre autorit ecclesiasti- n. .Inyece tale tipo d! conferma compare anch~.' nel periodo":successivo
che o laiche, di solito venivano inoltrati i documenti relativLa quei negozi non s.olo in F:~I?-ci~ e ~ .Sp~gna,219 ma ~ molto usato soprattuttQ:J;1(~~idQCll~
giuridici o a quei prowedimenti. Cos documenti pontifici venivano esibiti a mentI ye~covilutaliam; m smgole localit italiane del tlltto consuetQche
re e documenti regi a pontefid, cos spesso a. questidetentdtidelsuprerno priyilegivescoyiliper.monasteri o capitoli canonicali siano stati confermati
potere nelioStato e nella qhiesfurono pres.enta~i docum~l}I:i.d~il()rosu~ con Ja~ottoscrizionedelproprio nome dai,sllccessori .di .coloro che.li hahn~
diti; cosprindpi ecclesiastici e. laici vennero a.conosce1l,:z;a'didocllme;tti emessl,22Q , ..... ... .'
degli abitanti delle diocesi o dei territori loro'soggetti, illacosynivan.b .In G~~mania.e. in Italia, per, inc~mpat~bilhJ.~p.te pi' fr~quep.ticlei. casi 286
anchet~lvolt:aesibitidocumenti di. autorit superiori a .potentatisogg~t~i nel quallla.confetma veniva effettuata direttamente sul. documentQesibito
quelle al. fine. di. procurare. a tali potentl1ti, mediant~la<c()~ferT~di 'Cl~ei ~Qno quelli nei quali la conferma.erafj.ccordatamedianteun doc~m.entQ
docll1llenti, unricorioseimento particola.reinll!l.<1ete~111iQigoafnhitolqch-
le,213 oppure di garantirsiJ'esecuzione deiprowedimentiiyjadOtt:ati. >."'.
Non'. sempre, quando venivano presentati doeumenti pi antichiialfine - _. > . - ..._"

di' farli ~o?ferITl~re'e approvare, si giungeva all'~ffettiya re~az~()?ediun 2Y~a sottoscrizione di Amolfo in. Miihlbacher, Regesten, n..1511,1512, 1?34 e.l6.55.
Sottoscrizione e sigillo in Miihlbacher,ibid., n. 1759.(cfr.I<UiA!fasc. 4, tav.2) , .............
nuovo docpmentp, anche se la richiesta ve,niva accrda.t.T#1voltait1Vece"l .. 216 I? :que~t~ fattispeci~ ri~ntr~o. MUhIbacher, Regesten,n..824 (dov fiferife;i il." SiglJ. llll1
conferma seguiva.immel;ltamente sul doclimentQ piantiSQ esi!Jito}14 q'o l?1.UdOVI:I re~Is .... a LudoVICO il F;mcmllo, come fa MiihlbaCher,'ibid., piuttosto che, come si
7Itlene di .~6lito;,an~e. da parte di Sickel, KUiA, testo, p, 156, a Ludovicoil G"rmanio);
moltreMuh1bacher, :btd., n. 1548, 1958 (cfr. n. 2053) dove, oltre alla riga del stgnul?J e al
monogramma, aggIUnta anche una datazione; infine Miih1baCher ibid. n. 1877~.1921
Stengel,Diploinaiik, p. 276seg., la cUi .esposizione"IJUrrifetei1doSF~~anzitu~baidd2:;ti pezzi riguar~o ai quali concr~o con le ~sserv~zioni forlIlulate da Sickel: NeuauS/eriigung
d'irrununit; pu p,i estendersi anche ad altritipi~idocumenti.. ..... ..... ," .'.: ,,\6. pder ~?fennzs?,p. 240,nt. 2, dI nuovo POI da SIckel,K:LliA,testo, P. t'F, e daj)iek.amp, in
212 Cfr.c~pitolp.decimo. '.. ....< .">0.1)., Westfalzsches .DJ3-Supplemel1t, p.?3 ,n. 333, contro Ficker,Beitrage; 1, p, 310.- $ickel, .KuiA,
284 21.3 Esempidi questiasi si trovano in quasi ogni codicediplomatico.. '...: , / . . testo, p.156, ~enziona 3;Uche un'analoga sottoscrizione di Svenijboldo.IllIol,1o"gru:n,widi
214 Inqu~ta fattispecie non rientri il caso deidocumenpdei'so,,:raniCo'nvalidticphla A;:nolf(),SvejltIbqldo e <li Be,nedetto IV su Miihlbacher, ibid., .n,129(, sonop'r, come ha
sbt~oscr~!ol1i:deil()isuc~essori gi, incoronati e creggenti;Inquestifas,lI~ cbr;fe:rfuillJon clirnostratoSickel, ibid., un'aggiuntafalsificat()ria di lllonacidiStavelot;. ~ '. .... . . "~>
}17Qi>,<;he?oosservato nel mio saggio Siegelder salischen Konige,.p.55?,slLcliplollli
:.. (\
a~en.e tnUj1. molIlento successivo rispetto al documento piaritiCo~,Jl1asiprpspettasindalri
ruzlO, al molIlento della prima documentazione. Esempi a tale proposito sono, pr'il IX sec./il Sturr;pf,DzeI!-~.zch!kanzler, n. 2513,2365 e 2394, citati da Ficker, Beitr'ge,.l,p. 4~,l1ec~ssi.
documento di. Lotari6'I e di Lu.dovic6 .Il(Miihlbacher, Regesten,p.1147);perilXKec;:D1JO t.a;?iyn~.retti!ica. m quanto ~rasta~a ric()nosciu~a)afa1sitIelsigillo di. fede~i.<;9J .sllidlle
I, n. 410 e~14(dov:~le sottoscrizioni oggi manc~o; ma le si pu sppofr cori. ertizk);e ult1lll1<llpI9n.y.Sl)1 n}? 13 mld~vo nseryare anc()~a.USl'ultima panJ1a, .-
DD o Il, n;21, che ftiemessoda Ottone Il e sottoscrittoanChedatpaclre;.per ~ sec.4J:;;DD 218 AlCUnI esempI di questo tlpO sono in Ficker,Beitrge, 1, p.271. > .....
, 219 fr. Mabillon,pe re diljlomatica, p. 157 ;)!..ecueildes actes. dePhilippe Troi de Frnc
K Il, n. 1~5 e 196 (mentre ili DD K n,n. 206)a sottoscrizionediEnricomlllancas~~bene
egli venga' menzionato come coernittente). Pi tardi casi di questo generesion si venflin0, gi (1059,11,08), ed.M,Prou, .Pans 190& (Chartes et diplll1es relatifs l'histoire de France),(p.
,~ella c~celIeriaimperiale. Presso.i re italiani dei secli IX e :x:troviamospssola stssco~a. XLYIIe.CLXXVIII seg. In questa. categoria rientrano anche les()ttoscrizioni di .alcunisuc~
cl!
Abbi~oun.caso del. periodo GUido e Lamberto (DD W, n.d3) e molti del p.rioddiUgo ces~ivic()nti di Bar<;ellona su un .document diSilvestro. n per. San . Qugat. \<;fr,~ Bressl~ti,
e Lotano, e moltre di Berengano II e Adalbert(). - Non proprio simili sono a questo riguardo PaPYrl.l und Pergarnent, p.2). . . . '" . " : . . 0 ,'... ' '.
Je sottos~rizio~ideifigli diLudovico il Germanico apposte sucocumentidellorpgriitore. 220 Cfr. ad es., per P~dova, la sottoscrizione del vescovo Orso. apposta al do<;~entod'l
Talvolt~ vep!5pnoarinunciate nlilla formula di corroboratio e,crtispohqntellltute;aggiunte
vesWVolld'berto. (GIona, Codice diplomatico paq,ovano, h p.71), eIa. sotto~crizione del
subito, a1~rove invedurono a~ghllltesolo in un secondo moinentoalloscopodie~primere ve~covoGiovaI1n~ ~otto il documento .~el veSCovO Burcardo . (Gloria,ibid" 1, p,J81)~ per
approvazIone e. conferma (cfr.SIckel, Beitr'ge, 1, p. 393; 2, p; 128; Sickd, KUiA, testo(p,I56). Parr~a,la sottOScrIZIOne del ves:o~o GUIdo apposta al doc)lmento lel vescovoSigfrido(Aff,
285 Solo in un caso (Miihlbacher, Regesten, n.1I33 ) stata dimostrata fm()raun'analoga' aggiunta Storza, ),p. 382), e la sottOSCrIZIone del vescovo Enri.co s.otto .un documento del vescovo
della sottoscrizione da parte dell'imperatore Ludovico Il si'uildocumento di Lotario Io' . Sigfrido(Mf,ibid., 1, p, 384). Gli esempi potrebbero moltiplicarsi. .'
- "~
922 Confronto tra documenti anteriori e documenti successivi di conferma Uso di documenti anteriori diretti ad altri destintltri 923

nuovo. E quasi sempre in questi casi i documenti presentatifurono conside- Quale rilevanza per la ricerca storica possa avere una tale constatazin6
rati non solo come titolo giuridico per la conferma, mavennero pi o meno stato recel}temente dimostrato, per fare un solo esempio, dall' analisistilistf~
largamente utilizzati nella redazione dei dOmenti confirmatori, divenendo ca del. diploma di Corrado II del 31 maggio 1027,226. mediante. il quale El!
cos i documenti anteriori di questi ultimi. In tal modo si hanno spesSo Iun~ concessa alla diocesi di Trento la contea omonima, come finora si creduto.
ghe serie di documenti dei quali i pi recenti sono sempre ricavati in tutto o L'analisiha provato che questo diploma deve ritenersi sostanzialmente una
in parte dai pi antichi: ilconfronto accurato di tali documeti-ti tra loro ripetizione letterale di un documento anteriore perduto di Enrico II, emesso
importante per lacritica221 e l'interpretazione di essi quanto qellodelle nel corso della prima discesa in Italia nel 1004. Ma questaconclusione227 si
opere storiografiche medioevali con le fonti da loro usate. 222 Spessoq~esto accorda benissimo con un'espressione finora poco considerata deIdocu-
compito facilitato dal fatto che nelle conferme si fa esplicito riferimento ai mento di conferma di Federico I del 1161,228 nel quale la concessione della
documenti anteriori usati, ma occorre affrontarlo anche quando d non cOntea attribuita a un re Enrico; in questo modo si potuto provare un
avviene;223e, per assolverlo, bisogna fare attenzione a' quarito sege: J111t fatto abbastanza importante per la storia del Tirolo meridionale; e doche la
essendo vero che nella maggior parte dei casi (mauonsempre)iin.quelle creazione dei diritti di contea del vescovo trentino avvenne 23. anni prima e
serie di documenti dal tenore pi o meno equivalente il docfuentodalcon~ incitostanzedel tutto diverse da quanto era stato congetturato fino adora.
tenuto corrispondente che precede immediatamente nel tempo setvitoda E per cercare il documento anteriore diuna determinata documentazh
documento anteriore a quelloimmediatamentesuccessivo,talvoIta)invece ne,in un primo momento, all'interno del deposito documentario di un
per questo oqel motivo si fatto ricorso a unpezzopiatitico,inoltre destinatario o. dei suoi predecessori di. diritto, si ricorrer per il. confronto a
non di rado parecchi pezzi pi antichi sono stati usati contemporaneamente quei documenti il cui contenuto giuridico conforme o pi vicino a quello
come modelli per una stessa documentazione successiva, cos che talyolta il della successiva documentazione. Questo compito per molto pi difficile
testo di questa composto congiungendo l'una all'altra, quasi a mosaico, nei casi in cui per una successiva docun'J.entazione.sono stati usatidocumen~
287 parole e locuzioni tratte dai documenti anteriori. 224 Un tale.confroflto" ti anteriori di altro contenuto giuridico, talvolta anche indirizzatiad.altri
naturalmente possibile solo quando si sono conservatiidoc~!Ilentiati-tel:iori; destillatatL ". ".. . ' . '. .
ma ancheqllaIldq n,onvi so~o,'non di radodi.alcunepartic()lflrit stW~tich Irlswtati di ricerche recenti. hanno chiarito chetale. uso fti molto Jre" 288
dei pezzi ricavati possiamo trarre conclusioni certe circ.l'l.lsodid()l:iurl~lJ.ti quente, almeno nella 'cancelleria imperiale tedesca. 229 del tutto certo che
anteriori .e constatare cO$ l'esistenza un tempo di documentioggiperdutL225
.,," ~~<' , .. , ;- ,- -.
nel tardo Medioevo i funzionari della cancelleria ebbero sempre a disposi-
zione .una scorta non indifferente di documenti dal contenuto pi .disparat()
e nelle pi diverse forme di redazione; ci che a questo riguardo dit1i():sfra~
286 2,21 Riv?lta sia all' esame della genuinit che alla ricostruzionedi
ll11 testb:orr~ti().Molt
spesso gli em.end:llIlentiditesti c(motti o trditi lacunosamente .sono possibili solo.conT aiU
to dei docli1Ilenti antepori'oposteriori; .. ' . '. . . .... . ' - ' ..... ..."< 226DDK II,n.lOl.
. 222 Cfr. sopra.- Echiaroche bisogna chiedere .di operare quest'confr()ntoanchee
sop~attutto aglieditoridi documenti; E sarebbe opportuno che i risultatifossero'visibiliridIa 227. statacoritestata da alcuni rcercatori locali trentini.
pubblicazi<:me a stampa, cosa che; sulmoddIo dei MGH; potrebbe reaJizza~siripr?ducendoi gerein queste discussioni dilettantesche.
passi ricavati da documenti anteriori pi antichi e ancora esistenti mediante caratteri tipogra- 228 Stumpf,DieReichskanzler, n; 3919.
fici pi piec()li.Qti~sfa procedura. preferibile a quella usata .nelleediZiohidiclci<:uffienti 229 In. segllito a quanto argomeritato da FiCker, Beitriige, l, p. 329 seg., gi in BresslalI, 288
dall'Istituto Storico Italiano, secondo laqale i passidesuntivengn eviderizitime,diailte il Iahrbiicher Konrads II., 2, p. 241 e 443, ritrattail'opinione opposta da me espressa in passato
co~sivo. '. _,'_ __ _ '''' _,>" _ " "" _ _. _ . ' c , ' ; -', .. -.-..~: -~:--'~';'-~';
_
.(Bresslau, KLlI!zleiKonrads JI., p. 26e 159); cfr. anche Sckel, KUiA,fasc.7, tav. 17.- Peralp:/
Oppuredove avviene in modoerroneo, come quando ades;inpp O I,n..120 veng()-
223 cancellerie ricer,che del genere indicato non sono state ancora intraprese in modo esauriente.
no menzionatIalcunidiploniidiCarlo e Ludcivicocome dOume~ti !llJ.t9riori,~ntreiIj. Un esempio dalla Germania' orientale,' nel quale per la' concordanza di due documenti
realt fu un diploma cli .Lotariq I a servire. da documento. antefiorei .eqtlll;indi~aziolle fu potrebbe ess/tespiegata anche diversamente, mPosse,Privaturkunden,p. 82, nt.l;\illaltro
dallacaricelleria' del ducaLudovico di Baviera in Ficker, Beitrage, 2; p. 502.Per1a<:ancdIe~i~
appunto tolta da quest'ultimo. Casi di questo tipo sono abbastan~afreqlei1ti. ; i . ... .. 'i.;
287 224 Quest'ultimo c~so riscontrabile soprattutto nei dettati~ompostidaid,:st~atati,rri papale Ficker, Erorterungen, p. 337 seg., ha dimostrato lo stretto legame deLdettato di diy/rsi
sivermca anchenUa incelleria;. .. .'. '. ..... .' . '.............. . . m c doclJmenti. del XIII sec.,' che hanno peraltro contenuto affine. Gi perilXllsec; Khr, Italia
225 In certe ciJ:costanze questa conclusione puricavarsi gi dal solo protocollc!.o~ ad P?nti!icitl, 6, p. 89, n. 4;p. 195, n.. 6,ha segnalato un caso molto interessante delttto rialogo
es. dall'invocatio: "In Ilominedomini nostri Iesu Christi deiaeterni" inpD OI,ii.1l7 a quellim cui si parler quidi seguito. In un privilegio di Pasquale II per.S; Ambrogio
potrebbe dedursi consicurezzaV).lsodi un documento anteriore di Lotario I (dafche Maggiore di Milano del 14 febbraio 1102 fu usatcome documento anteriore un privilegio di
Ludovico II e Carlo di Provenza, nei documenti dei qali-~ompare la fIledesinla invocatiq, }jessandro II per S. Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, mentre il privilegio di Pasquale II per il
non possono essere presi in considerazione); anche s qus-lQ.,nonsi fosse conservato. monastero pavese, emanato lo stesso giorno, se ne allontana considerevolmente." '..'. " .
924 Uso di documenti anteriori diretti ad altri destinatari
Uso di documenti anteriori diretti ad altri destinatari 925
to direttamente dai fondi lasciati da Enrico vn
di Lussemburgo,.rinven~ti
Pfavers, che a lungo fu soggetto a San Gallo, tentarono di recuperare laloro
dopo la sua morte e giunti fino ai giorni nostri,230 s~dovr c~:mg~ttu,rareJn
indipendenza,preSefltarono a Ottone I i loro antichi privilegi; tra i quali il
generale anche gi per il XIII secolo, coscomel?er il.J9Y e ll:x.v:qua,?tc? citatO diploma di Lotario I, per dare maggior forza alla loro tiChiesta;letrat-
ai secoli precedenti, cio al periodo dei resassom, sa~cl e> anche per. l pXlml
tativeal riguardo devono essere iniziate al pi tardi nel 947, e gi allora deve
svevi non si dovr tuttavia supporre,comeaccuratencerchehanno reCeme~
essere stata redatta anche la minuta di un docu:mentodi Ottone! che acco
men;eprovato231 , chene~a~ance.ue:ia in:perialesi~sta~~ c0r:.senrato a,JW1go glieva la petizione dei monaci. Nel frattempo, nelle more delle trattative che
un gran fondo di documennannch~ odl ~oro ~Opl<::C1C? sa,:aavv.enuto solo si protrasseroaneota per lunghi anni forse a seguito di un'opposizione da 290
incasieccezionalL Ma anche allora 1.notal,0 gli scnttonchlamatLa dare u.n
parte di SanGallo, fu disposta la redazione di una confermadell'irrthltinite
aiuto in cancelleria, non si basavano ormai pi solo sui doc\lmentia~t~rio:i
della potestas elz"gendi abbatem per Einsiedeln; ed essendo il notaio ciii era
inoltrati dai destinatari e, quando questi mancassero e nonfosserodisponl:
bili formulari; solo sulla loro memoria o la loro conoscenza,.cle11.a;prassl stato affidato il disbrigo della questione di Pfavers lo stess incaricato della
redazione del privilegio per Einsiedeln, costui vi pose a base quella minu
burocratica e sulloro talento s:ti1istico.Di solito,o almeno molto sPe~s(),la
ta;236 solo tre anni dopo fu poi spedito il diplomaperPfaverssullabase
289 cancelleria sar. stata incaricata contemporaneamente O. qua~i '.CO.t:ltemPQra-
neamentedella redazione di diplomi per pi destinat~l1::i, eid()cume.t:ltlliPte- della stessa minuta. Analogamente, al tempo di Enrico II, per la redazione
riordorse. presentati da uno di costomoppureil diploma redattogX:/'l().~P di doeulIlentia favore del monastero diS. Maria di Farlleta, deLcapitolo
cattedraled1Volterrae del mOnastero di S. Salvatore in FOriteTaona.:futon
perlui potevano servire l?oi da l?~de~? p~r.ildC?cument~ da, emettete:~ usati documenti anteriori gi emessi per il mnaster)diS;Pi~ti::inC:iel
favore di un altro. 232 POChI esempI slgniflcatlVlservtranno a illustrare che.tc?
aVvenne realmente e come siprocedette in tali occasioni. Un dOCllment() di d'Or diPaviaiper il capitolo cattedrale di PaVia e per il monastetdiSt
Ottone T del 947 per il monastero di Einsiecleln233 preselJtaneLprotoc()l1oe SalvatOre diLucca, e inoltrati alla cancelleria di Enrico.237Pari111enti;al
neLtestounagrande concordanza con un altro documento clellostesso re tempodi'Ltarip III, un documento' di LudovicoilPioperKorvey238, pre .
sen,tatoaL'otario affinch loiconfermasse, fu usato nOn soloco111e doctimen-
per il.monastero di Pfavers. del ~50,234 ~entre eD:~rambi ri,salgo.t:lo;a,JoJO
toanterioreperilprivilegio di conferm, ma influenz anchelaformwazio-
volta aun diploma.t:lon genulllocli Lotano I perPfaverscle1l840.23~.QuestC?
fatto si spiega in modo molto semplice. Allorchimo.t:lacLddJllo.t:lasterq,W ne del protocollo di un privilegio per il monastero di~egeberg;239 periI
quale privilegio le trattative avranno' avuto inizio pi o menocohtempora.
neamente.
Esempi come quelli addotti per i secoli X, XI e XII240 provanochea!l<:he
23~ Cfr. c~pi~olo qJ11to.
231 Cfr. Stenge1, Diplomatik, p. 336 sego .. . " .... .j'
289 232 Talvolta pot~ya anche accadere ~he un no;alOcl;i ~ancellen~ cerc.asseesempl per il det-
tato di un docuniento che doveva redigere nell arch1V1o della diocesi o del monastero ne~
:.: :236 Pt DD O l,n. 94 deve essere stato usatonoriildocw:rientOdi Lotario,hialahi uta 290
quale in quelmomento'soggiornava la corte. Tuttavia solorarame;:'te abbiatI\o.Pl"oYe.~cltedi
questo; quasi. impossibile negrecon si~urezzal'eventl.ialitc~e.~docUOJ,el)..tousa?offi,qu~ st'sasulla base di questo (o; chefarebbelo stesso, un abbozzo incompleto delniundum) l 1 al
sto modo sia stato inoltrato alla cancellenaper la conferma.oeslblto. corn.e)ne~2:oclj:prova.JP DD 01;'11;120, come dimostrano le varianti da Muh1bacher, Regesten, n.l068, comuni a
un processo davanti al tribunale regio, anche se nonconosciamouna~ale.()nferm~ (ad es. DD 01, n. 94 e 120. Cos ora anche Stengel, Diplomatik, p;316 sego .
perch non si:giunse a redigerla o perch si .perduta). 0.. senons~PB1~9.hW1a\i:lD..tale 237 Cfr. le note prelinlinari a DD H II, n. 288,292 e 296: .' ....' ...
0 '.' ......i..'
processo; pure nel caso .citato da;Stengel, V~pl0'?latik, p,708, n()n~l' pUo es<;luler~c()n.cer 238. Mi.ihlbadlr, Regesten,n:900, falsificatone1la redazione oggiesi~tente'J.llaredat)o
tezzac tale possibilit. Le cose palOnotuttaVla; diverse .\'~rq~.1ant~.. nguardaJ us~. diStumpf, us~dounmod~llo'genuino proveniente dalla ca~celleriadi Ludovco il Pio.,",,,).,_ . .
Vie Reichskanzler, n. 2138. e n,,3184 (dr. Birsch,.Pnvtlegzen sud.deutscher.Kloster,.p;.515 239Cf~;'Stmpf, DieReichskanzler,n. 3292 e 3348. Che quest'ultimo diploma. non sia
seg.). Ma qui:ncheildiploma di Enrico Vprodotto Bamberga,. peril ,qu3ftiJuusatocome falso, ma genuino, .stato dimostrato da Bahr, Studienzr nordalbigensrGeschicMe;.Diss;
documento antriore il diploma di Enrico ID per Bamberga, n()nfu.conf~zlonatOl).~~caq. Leipzig1885, .piJ7seg",e;all'insaputadell.tesi di Bahr,' Schultze; UrkundenL6t~iJrs IIL;p:
celleriabensderiva da uno scrittore ausiliario che si Cerc unrn.odell<:t .llell'ar~h!Ylo_del 129 seg., perVenutoa.lmedesimo risultato.IJopinione di Schultze, per;che.Stumpf, ibid.,
&
luogo emissione, . . . . . . . . .'.' . . ' ,'" .> :.,.:..:~. :;" .. n.3292 sia statofalsificaw.sulla base del 11: 3348'11on affatto sostnibile; piuttost?:~tnunbi
233 DD OJ,ri/94. Lo scritto conservato ad Einsiedeln definito.daSicke1 diploma,di,~ri i docmeiltisono genuini ele 'loroJ.llinute risalgono pi o meno' allo .stesso' tempo'll1entte
ginalit dubbia,nondandodunque~a :isl?os~a al quesito se abbiamo difrQnte;ll1la;re,g~z10 per il prptcoUofu usata il diploma qui menzionato alla nt. pre~e1e~te;.N6liposs~.~?ffer-
necance1leresca oppure una s,ua copia llTIltauva prodotta. nelrn.onastero. Lagenuffiltadel marmi sUUaquestione della loroorigine.. . . . ' . . .<d ....:. '..'~ .
pezzo fuori discussione (dr. Sickel, Kaiserurkundenin derSChweiz, p.72 seg.)...... "." ..... 240 nlof~nlimeiopbtrebbe facilmente accrescersi; cfr. ad eS.ancheDDOI'l1:.'75.'conil
-. 234DD.OI,n:120.. ...i ... ' .... :... ' . . : ..... n. 74;j)DOI,n.34con il n.20;DD O l,n. 105 con il n.'76; DDOI;lu.204conil ll . 200ie
235. Miihlbacher,Regesten; n. ,1068. Sulla non genuinit~r. Stengel, Diplomqtik, p. 69; nt.1. le UtprcliminariaDDOU,n. 135, 163 (su questo Bresslau, Exkurse,' p: '78),2'76; DDQ
III, n. 269; DD A,n. 6; DD K II,> n. 8,58, '70, '73, 129, DO, 1'78,201,211,248 e 280. Esempi
""
926 Uso di documenti anteriori nella cancelleria papale Modifiche dei documenti anteriori 927

291 tra documenti per diversi destinatari possono esservi legami notevoli. 24l E in Medioevo, invece, anche i privilegi per i monasteri, le diocesi e gli ordini
certi casi pu rivelarsi molto importante fare attenzione proprio a queste vennero probabilmente redatti di solito in base ai formulari che a questo
connessioni. 242 Qualora queste sussistano tra due documenti che derivano scopo erano inseriti nei libri ufficiali di cancelleria di cui si. gi parlato.
dal medesimo autore, o uno dei quali stato dato dal successore dell'autore
dell'altro, e inoltre uno dei quali certamente genuino, ci di norma garan- chiaro che anche nei casi in cui siano stati utilizzati documenti anterio-
tir anche la genuinit dell'altro; chi la negasse dovrebbe supporre che il fal? riperla stesl.1ra di nuovi, il loro contenuto non poteva affatto.rimanere~em
sificatore, appartenente ad esempio a una fondazione ecclesiastica, avesse pre invariato. Perfino nelle semplici confirmationes occorrev~ ad eserppio
potuto fare ricorso per i suoi scopi ai fondi dell'archivio di un'altra fonda- modificare i nomi degliintervenienti o dei testimoni oppute il nOme del
zione, cosa che certamentein taluni casi. avvenne anche nel Medioevo. destinatario deL documento secondo j dati del caso singqlo, o.pisognava
Quasi sempre,' tuttavia, tale spiegazione incomparabilmente menoproba- tenere. conto di possedimenti da poco acquisiti oppure di rapporti giuridici
bile di quella secondo cui un tale rapporto. fra docum~ntiderivi dall'uso. in di recente formazione. Ed quasi superfluo osservare che dovevano risulta-
cancelleria di uno dei due documenti come docuwentoanterioreper 1'altro. te necessarie eerts:,modifiche proprio quando venivanousati documenti
Nella cancelleria papale, nella quale, come abbiamo vistq, si fece un 1.ISq anteriori ,eli altri autori, o documenti per altri destinatari, oppure documenti
costante; ininterrotto e molto esteso deHormulari, i documen,tianteriori nOll di diverso contenuto giutidico, anche se affine. Per queste variazioni dove-
hanno mai aVlitoun ruolo cos rilevante come nella cancelleria dei refranchi vano naturalmente essere date le indicazioni del caso agli estensori dei nuovi
e tedeschi. li loro. uso limitato essenzialmente aungenere di. doc:umeI1ti,i documenti e taliistruzioni, impartite oralmente .0 per iscritto, formavano
privilegi solenni per le diocesi e i monasteri, e, dato che questi: doq1wenti, poi, accanto ai documenti anteriori stessi, le fonti alle quali i dettatori si
successivamente chiamati privilegia communia, furonoemessicon moJt~ftec attenevano. 244
quenza solo nel periodo dal IXfinoalla fine .del XIII seolq, m::ipPcUlllenti Ma anche se non si faceva ovunque uso di documenti anteriori,non 293
292 pontifici tale impiego .di documenti anteriori riscontr:apile con; ll11aert;a sempre mancavaJ}o.fonti scritte per la nuova documentazone. Specialmente
estensione solo in questo periodo. Gi sopra abbiamo espo~to.ch~in quell'e~ nei' casi che capitano'molto frequentemente fuori. della canclleriapapale e
poca i documenti anteriori presentati alla c~ncel1eriapapale serVil:()110 regia, ma che sono documentati anche in. queste, quelli cio nei quali una
senz'altr6daminute per le confirmationesda emettere. 243 .Nelta,rdo documentazine~bbe.luogo solo molto tempo. dopo l' azi?n~ a:vvenuta in
precedenza, non ci si poteva affatto fidare .sempre dellallle,!l10~ia;.1l?:a.si
doyett~.sentirepiV"0lte.1'esigenza di redigere subito una. brs:V"e~cnttuta,
segnancloadesempio il luogo e il tempod~ll'azione, i testimoni,ecertid~t-
dalla cancelleria di Carlo III sono in MUhlbacher, Die Urkunden Karls III., p. 397. Stengel, tagli piuprecisi del negozio giuridico. 245 Chiamiamo at ti.(Akte)ques?e
291 nel suo lavoro sui privilegi d'immunit dei sec. X-XII, ha tenuto accurato conto di questo
rapporto fra docu~enti e lo ha dimostrato in numerosi casi. . . ' . ......... annotazioni che sono .anoraprive dellil forma docume~tariacoIIlpitltae
. 241 Persino docum~nti che appartengonoadiyersLgruppi di autori P9s~ono esse~si chS:d!lqtlest~lpr8yeste nqn erano idonee .a serVireda'IIl~zz? gi~ridic:o' di
influenzati reciprocamente in tahlJ;1e. circostanze; ad es. Fanta,Yertrage derJ<,aiser.mit proy~,inach~):loteY?1o essere adoperate poi; al momento dellaprqdl,l,zio-
Venedig,p.93,hadimostrato .che i trattati veneziani deglijmperatori esercitaron01l!l'influen-
za sul patto stretto tra il duca Sicardoe i Beneventani (MGH LL, 4, p. 216). Cfr. linchepi
avanti, nt.243.. . . . . . ;;..
} 42 Comeabbiaino gi detto sopra, per. rintracciarle .non basta,.cqnfrBta,r.e.c<>!).uncerto 2~4Taly~ha qlles~eistruzionici sono p~ryenute. Ad es. su DDO I, n.E}; aJl~rc1l~ tra-
diploma, oggetto dell'analisi, i lCllffientianterioridelIo stesso gruppodigest:ipat~,lna.()ccor s111<:sso allo scrittordi DDO I, n.221 per serVirgli da modello, certi passiedovevano
.re sOttoporre al confronto anche LQiplOlIli che furonoemessi nelIa stess~ c~<:el1~riaq\Iasi con- essere conservati furono contrassegnati con scribe, altri da omettere condesi'Je. (cfr; Ficker,
temporaneamenrea quel1ila esaniinare, oppure un po', prima o Ull.po'doP9,.:<;Je:n~refonfo B(?itriige, 2, p. 29; Sickel; Acta, l, p.130, epellll nota preliJninare a DD p l,n. 22l).-Ne.11 a
anche dei docnJ.nti. anteriori di questi' dip19mi. Ma~checosnonsar~sempre possibilechia- cance~eriapaple tali indicazioni venivanodateJ11el1ante correzionillel dO~llillento .ao,teno-
rire tuttde situ~ionidi questo tipo, ad.es.nonJo~quandoci troyianjo 93,vapii.un casocoIIle restess() o,rnedianteann()taziol1ial margine su quest'ultimo, op~mre rl)llo segnat: sulfoglip
qUel19 s9pra citato c:li S. Maria di Farneta;.infatti,il qocumellto perS.,pietrg.jpil. d~Oro,icui diperg3,II\t:nllsul qlJllle c:l()vev:a troYllre posto il dClcumento cOnflrmatono .(cfr. <:llplt9IClllndi-
doInenti anteriori furono usati perpD H II' n. 288, o non fu ~essooppuren()q si consr- cesinio) ; talvolta s.\ al).notavano anche suunacedula allegata al docl1IIJento. antenOr~'I'~r
varo. Ecos.questi legami potranno essere scoperti talvolta solograzkaim caso[ort!Jtto. . ..... t
quanto so, n,essuna di. queste cedule,si conseryata;ma vengon() spesso menzion~te, ... . ".
292 243 Cfr. capitoloundicesimo. Nei sec. X e XI talvoltaanchedocumenti.1IIlperi.aliserviro- .' 24~ Deltutt() diverso da questa congettura. naturalmente quanto h ll fantllstlca.toL. :RJeB, 293
no da documenti anteriori per qllel1i pontifici,osco.mein qUl periodo, e an<:~rpii nel XlI Was6~deutet"Ddta." und "Actum" in dm UrkutdenHeinrichs IL? Ein. Beitra$zur NfetjJodik
sec:,risulta che documenti pontifici.venivano usati nella cancelleria imperiale. Sullerecipro- derU,rkundenlehre,J:fV, 14(1911), p. 489-513, su wl "memorandum"'un'~'ag~fldaCllfUD:
che influenze degli usi delle due cancellerie, in partedovutea questa prassi,cfr,Stengel, zionarioitlcaricatci. del disbrigo dell'atttivithurocratica" (o "della cancelleria"), sen2;a il
Diplomatik; p. 68 seg.; torneremo su questo pi avanti nl'q~'pitolos~dicsimo. minimo dsontro nelle fonti.
928 Atti Atti per trattati e sentenze 929

ne di effettivi strumenti di prova in forma documentaria. 246 Come tali atti del tutto isolati. 252 Quanto alla. cancelleria imperiale, esistono piscritt:i
potrebbero venire definite in un certo senso anche le notizie dorsali o nir- di questo tipo solo nel lascito di Enrico VII di Lussemburgo. 253 E tuttavi
ginali di numerosi documenti di San Gallo e italiani dei secoli VIIIXIIdei molto probabile che, anche qui, almeno per certi tipi di dOCumenti, gli atti
quali si gi parlato sopra. 247 Sulla base di tali atti venivano poi succes~iva fossero. usati spesso o regolarmente, e ci. talvolta ancora riconoscibile
mentepreprati i documenti. Ma devonO definirsi attinnonvalidti galla formulazione di tali documenti. Tra. questi rient.t:ano innanzitutto i trat"
anche numerose scritture relative a ttaditioneseffettuate in favore difonda.- tati, fra i quali, a partire dai .secoli XII e XIII,dobbi,aroo annoverare ancbei 295
zi~ni religiose ~ GerIIl;ania, o concernenti altri negozi giuridid compiuti trattati del re con principi o comunit cittadine; s.e in alcuni di questi, come
dal~oro preposti, che Cl sono pervenute dai secoli IX,.Xe XI, in parte nei ad esempio nelpactumdi Lotario I con i veneziani dell'MO,254 evidente
~odtces t~aditionu.1rZ.di queste fondazioni,248 in parte singolarmente o riunite che furono prodotti non alla maniera dei comuni praecepta,.allora non si
ili gruppI su fogh dI pergamena, a seconda di cOme le si trovava 249 all' ev6~ potr dubitare che gli esiti .delle trattive diplomatiche tra i contraenti veniva,
294 h:z~one ~ubita dai. documenti privati tedeschi. quanto allalor c;pacitgiii- nodi regola fissati.per iscritto subito dopo essere stati raggiunti. Questi
r~dlc~. dlpr?Va, .dl cui abbia~o parlato~opr~,250 collegato il fatto che per scritti, paragonabili ai moderni trattati preliminari, potevano,poiessere usati
Vla d~ questlattl nella magglOr parte del casI non furono pi redatti dpcllc liberamente o copiati alla lettera per redigere gli strumenti definitivi dei trat"
mentI ~ ch.e ci si accontentava invece di quelle semplici scritture prive di tati; a seconda che avvenisse !'unao l' altra cosa li.si pu considerare e desi-
convahdazlOne. ....' . gnare come atti ominute dei successivi strumenti. '.' .
Per il periodo posteriore, almeno in Gel1nania,251 ci sono giunti a1cubi Poi, soprattutto per i diplomi redatti nella cancelleria in base a unasenc
tenza.dd tribunakdellacorte imperiale, siusavamoltospesso up atto del
tribUl?-aledi corte che, come sappiamo,almenonell'epoca carolingia e poi di
nuovo .apa..t:tiredal.XIII secolo,. aveva . i suoi scrittori. 255 La prescI,"izione
246 Secondo quanto esposto da Ficker, Beitfiige, l,p. 34(): Cfr. anche Recllich-Erben .esplicita coI]J!,:nutane1 regolamento del tribunale.di corte di F<::derko Il del
Urkundenl~hre, 1, p; 28. TI ~ermi;;e "~t~o" anteri?re" (Vorakt), usato talvolta da Skkel, equi: 12~5,scondo.la qualeilriotaiodel. tribunale dicorte deve mettere.pe.t:
valente, COSI anche l espressIOne. nOTIZIa (Notzz), che usa Mitis. .' .,i. iscrittotutte1esemenze emesse davanti al re affinch servano in futurQda
. 247qr. capitolo undice~imo. Se questi appunti all'inizio sono una via dimezzo tra atti e precedenti,256 con l'obbligo di menzionare il paese secondolaconsuetu.din
mmute, .m Jtali!l tp.tt~via sori la lor? trasforfUazione. in imbreviature, assulllOno sempre pi il del quale stato promu.1gato il verdetto, non. . certamepteuna disposizioqe
carattere di vere mInute.. ' . .. .... ..'. . .. .'. .......... '..................'
. 248~fr. Reill.ich, Bairische Traditm!biicher,p. 17 seg., el'introduzione dellQstesso ad nuova: piuttostoessaslir stata conforme a una consuetudine antica., tanto
Af.ta Tzro~enSla, voI. :1; H.Diirre,Ueberdie angeblicheOrdnungslosigkeit l/n d
LuckelJhaftzgkeit der Traditiones Corheienses, Zeitschrift fiir vaterliindische G~chkhteund
Altert!1ID:skJ?lde Westfalell s!.,36/2 (1878), p.164-l85; Bressl!l\l' Urkundenbeweis!p.59; Mitis,
()esterrezchzschesqrkn1e'!1#~s~n, passiry". <....... ;
'. 249 Singoli at~' di quesfgenere ci sono pervenuti ad.es. dal mo~~sterodi Ogni~san~
;. . ;..- ' . - C' 252 Per l'Italia possediamo atti ufficiali di diverse autorit, ad es. gli Acta curiaearhiepi-
scopalisdell' arcivescovoUl5aldo di Ravenna del1213seg.,:egli atti della curia vescovile di
Schaffhause.n(cfr. Bauman?, Schaffl:a::sen, p. 177 seg.);diPiderbbrri prilperiodo"del Arezzo che cominciall0nel1248 (cfr.. Ficker, Beitriige, 1, p.3M),?11 atti.ufficiali il Genovg
294 vescovo Memwercus. (cfr. FI~ke.r,. ~eztrage, 1, p. ~9, 341 e 344; Westfiilisches UB-Supplement, Savona cfr. Caro, Genua, 2, p. 417 seg.; Idem, Amtsacten deskaiserlichen Pf!def!!1 vf!nSavona
p. 110, n. 651, e le riprodUZIOnI IV!, tav. 4: qUI gli atti venivano pi volreannotati solo molto aui dem Jahre 1250, NA,-23 (1898), p. 228-238. Su atti procssuali ltalianicfr. lmh~
_te~1?o dOR9 }'azi9ne); dalla Baviera, cuciti o rilegati Ilei codices traditionum sopr!lttuttodi Kantowwicz, Albertus Gandinus, p. 65 seg., il quale definisce "annotazioni" (Vermerke) le
Fr:smga e,dl. Sahsbu~go(cfr. Redlich, Baii-ische. Traditionsbiichel'; p: 32 seg.;Redlich, scritture che chiamiamo atti. In Germania potrebbero essere interpretati in un certo senso
Pnvaturku.n~en,p; 71seg.ep.75 seg.). .. .. . ...' come atti ufficiali (Amtsakten) le registrazioni nei libri degli scrigni (Schreinsbiichr) nel
250 Cfr. capitolo nono. .' .... libri di citt (Stadtbiicher) di cui abbamo parlato alla finedelnono.capitolo;t1lttavia,come
251Per ise<:: XII e XIII,Poss;Privaturkunden,p. 83, nt.He Cfr.lav. XIX) cita uncasb abbi!lffio visto; queste possedevano forza probatoria diretta eimmediata.
n.elqualed~e a~, fu~ono.se~ati s.uI vers?di un d9cumento:M.enoattinenti a questa fartisp- 253. Cfr.-Ficker, Beitriige, l, p.345 sego Su un caso de1983,'nelqualeci sono' pervenuti sia
Cle so~9 gli ~t,n ulle caslc~eeglimenzI9na; un? un docllinentosigillato eIlon un vero e l'atto che il diploma redatto sulla sua base, cfr. Ficker, ibid.; l,p. 349, e la nota preliminareJa
propr~olltt?~ l al~() 1lll. fog~etto su~plepelltare attaccato a un documento, quale troviamo DD DII; n. 298. .
anche altrove. DImaggIore ~teresse sol1o' per noi i tre pezzi UB HochstiftH.alberstadt;' 2, p. 254 Cfr. Ficker, Beitriige, 1, p. 350; Fanta, Vertriige der Kaiser mit Venedig, p; '103 seg.; 295
173, n.. 929:93~ .. Il n. 929 e~n. att() avente a~oggett9untrattatotiaMal;debprgoe Bresslau-Sickcl, .Wormser Concordat, p;.l07 sego ep. 136 sego
Halber~tadt con il protocoll(). flilale, n:asellza' quello iniziaIe,pwbabilirieritesigillatOs()lo . 255 Cfr. Ficker, Beitrge, 1, p. 350; Sickel, Beitrge,6, p. 412. ..... .. . .
.sU7~e.sSIVame.llte,. e corr;Ul19pe r:oll,destu:ato a,servire da sC,rittura dcurri~ntari~verae #0- 256MGH,Constitutiones, 2, p.. 247, 29. Che tale disposiziondosseinvigorearicora nel
prIa~.sulla bas:?i questatto, e r!facendosISp:ssoletteralmente a~esso, MOllo pirec:!attidai XV see dirrostrato dal racconto di Eb. Windeckrelativo a un processo contro Ludovicodi
due c.ontraenTII due ~ocumenTI veri e propnn. 930 e93~.AlcUni casi Ulteriori del XII sec. Baviera svoltosi nel.l417allapresenza dell'imperatoreSigismondo, citato dO. Frankli11;De
sono illustraTI da Redlich, Privaturkunden, p. 72 e 77. '---- ..... iustitiariis. ctiriae. imperialis, Diss; Breslau 1860, p,. 53, nt. 5.
930 Atti per sentenze Atti per sentenze 931

pi in quanto proprio al tempo degli imperatori .sassoni e franconi l'intera, generale si pu solo ripetere che in Germania la presenza nei documenti 297
evohizione giuridica avvenne soprattutto attraverso la prassi del tribunale regi e non regi di indicazioni precise sul luogo, il tempo, le circostanze del-
della corte imperiale, e proprio allora dunque era tanto pi necessario In.et-' l'azione, i partecipanti e i testimoni della stessa, che spesso sono state messe
tere immediatamente per iscritto le sue sentenze. In un documentFdi per iscritto solo molto tempo dopo, almeno inpar?cchi casi pu solo spie-
Ottone I del 972 direttamente riconoscibile l'uso di un simileattbrelativo garsi pensando all'uso di atti o di scritti simili agli atti.
a una inquisitio che ebbe luogo davanti all'imperatore;257 in' questo doclF
mento fu mantenuta persino la formulazione oggettiva dell'atto. Ma l'uso
degli atti del tribunale di corte ha lasciato tracce anche nella maggior parte
delle altre documentazioni di .sentenze del tribunale di corte. In. molti casi
gi nel XII secolo, quando. doCumentazioni' di'questo tipo compaiot perla
prima volta in quantit maggiore, e dal XIII secolo irrpoi sempre,essej:Jre-'
sentano tutte uno stesso fenomeno, e cio che nel testo del documento gi
menzionato il luogo nel quale la sentenza documentata. stata pronlillcia-
ta258 ; in piena conformit alla disposizione sopra citata del 1235, che prescri-'
ve tale indicazione per gli scritti del notaio<deltribunaledi corte. Molto
spesso si indica poi il nome del primo giudice.lnfine,dalperiodb di
Rodolfo d'Asburgo in poi dinorma si menziona giinel testo delddcInento
anche il giorno della sentenza, talvolta' pure l'anno;259. il fatto cheqeste
indica.zioni relative algirno siano tutte determinate dal calendario ecd)si~-'
stico, anche in un'epoca in cuila cancelleria imperiale stessa si serveancofa
stabilmente delle indicazioni del caleridarioroinano secondo lecalende~Je
nOf?e,le'idi, mostra chiaramente che sono stati usati scritti prodotti al d
fuori. della cancelleria, appunto gli atti del tribunale di corte: E ingeneral?
solo da tdl)ltti possono derivare le indicazioni precise e dettagliate sul tende
re delle setitenzestesse, sul numer ei nomi deigiuciicanti esimili,chespes:.
so si trovano poi anche nelle documentazioni prodotte in relazione alle sene
tenze,quando furono redatte mesi e perfino anni dopo la pubblicazione del
verdettq. ":"";, ~, .. ' . .. ' .' .. . .. ,.,,>.. . ' . .
Ci che qui sL d?tt? dei documenti relativi a sentenze; del tribunale di
corte vale analogamente anche per led~umentazionidisenwlz~di tribu.-
IlaY.provincialie cli~trettuali (Land~ und Gaugerichte ).26Ecinlinea n:i:olto

257 DDOI,419 a;ckanche Sickel,Beitrage,6, p: 422.


258 Cfr..Ficker, Beitrage,1,p.181 sego L'uso risale per a epoca ancorapirem()t~ela
menzione del .luogo. nel t(lstodei documenti giudiziari. coniparegiin et meroyingia ecar()'
lingia. (cfr.ages. DD M, ;0:. 49,60, 66; DD Kar:, l,n. 63,0102 ecc.). Forse'giallorailconte
palatino metteva per iscritto un atto relativo a una sentenza del tribunale e loconsegnavalla
callcelfefia..c ... ..... .'. .,. . . " , r ".,
259 Tracce anche di questo gi inep,ocaprecedente sono state segnalate 'da.Ficker,
Beitriige, 1, p. 352.. . .. .'. . . . " .. ,:' ;...,. . ..
290 Per fare un solo esempio, si riconosce in modo molto chiaro l'uso di un tal~attCl gi
nella composizione di undocumentb di Rodo1fodi Halberstadt (UBHochstiftHalberstadt; 1, della controversia parlando del vescovo Rodo1fo in terza persona, menziona quindi un gran
p. 174,n. 206) del 1144 relativo a una transazione'conc1usa nel Landgericht di Seehausen.n numero di presenti, riassume il contenuto del!atransazione e solo a questo punto riporta la
documento inizia fornendo l'indicazione temporale, ripONJ(poi brevemente il contenuto conferma del vescovo Rodolfo, formulata soggettivamente.
Elementi del protocollo derivati da documenti anteriori.

mentemoltiplicabili considerando i documenti di altrire~2 Non cos spesso


accacle che, in virt dell'influenza esercitata da un documento .anteriore,
XN all'effettivo ti~olo regio venga data una forma diversa dall'uso. di cancelleria
in vigore al tempo del documento derivato; tuttavia riscontriamo talvolta
LA GENESI DEI DOCUMENTI anche questo. Ad esempio quando il titolorex Francorttm ef(atq!e)
Langobardorum, consueto. al tempo di Carlo Magnodopolaconqui~1:a
RAPpoRTo DEI DOCUMENTI DERIVATI (NACHBILDUNGEN) dell'Italia e ripreso sotto Ottone I ed Enrico II in alcuni documenti qegli
CON I LORO MODELLI anni 951e 1004,3 da uno diquesti ultimi documenti fu inserito inundiplo:
ma di Corrado II,4 e da un altro in un diploma di Enrico III;5anzi,perfino il
titolo regio completo di CarloMagno, rex Francorum et Langobardorum ac
patricz"us Romgnorum, da un documento falsificato in nome di Carlo pasS
297 naturale che l'uso dei modelli a disposizione di uno scrittore di docu- ancora in un diploma .di Enrico \1:6 La situazione non cambia per alcune
menti o dettatore si limitasse nella maggior parte dei casi al testo) Per il aggiunte altitolo; l'appellativo di servus servorum Christiin un documento
protocollo, come sappiamo, valevano regoleparticolari e variabili a seconda di Enrico ILper San Salvatore di Pavia si ispirain maniera evidente aqllll
del tempo, del luogo e. dell'uso di cancelleria; scrittori di epoca successiva docunientoanteriore di OttoneIII,7 cos come probabile che il ritolorex
sapevano in partenza che nel protocollo non potevano seguire senz'altro il excellentissimus, presente in un diploma di Corrado II per il meclesi1l10
modello pi antico senza commettere un errore; e inoltre, alllleno. quelli fra monastero, derivi direttamente o indirettamente da uno dei numerosidocuc
loro che appartenevano a una cancelleria ben orclirlata avranno per lo pi menti regi longobardi per questa fondazione. 8 ............
ben conosciuto le norme ivi vigenti e non avranno avuto bisogno di servirsi Perci non suscita meraviglia il fatto che anche intere formule delproto- 299
di un.modello. Perci i formulari sono di solito privi del tutto del protocol- collo, tipiche di una determinata epoca, ritornino a essere usate ancora in
lo, o lo presentano almeno in forma sos~anzialmente abbreviata, e'anche gli epoca posteriore. Ci vale per la inscriptio, che, come sappiamo, sconosciu"
atti,per quanto possiamo giudicare dagli esempi a noigiunti, nellamaggior taaidiplomi'dll'epoca sassone e salica: quando, ci nonostaIlte,nonsolo
parte dei casi non saranno stati provvisti di un protocollo completo. troviamo.laJormula nel X secolo in diplomi di. Ottone I,9l11a.~nc()ranel
Le cose erano invece diverse per i documenti anteriori: di norma essi secolo XI, in aIcuni privilegi di Enrico Iv, nella promulgatio appartenente al
pervenivano muniti dell'intero protocollo nelle mani dei notai che dovevano testo ricorre l'indicazione dettagliata dei destinatari tipica dell'inscriptt"o,ci
derivarne documenti. Equi effettivamente, anche sei! docl11Il ento anteriore dovutoll.ll'u~o di documenti anteriori di et carolingia;lO in un'certO grupp()
veniva quasi sempre usato solo per. la r.iprod~ione.del testo, tu~avia esso didociU?e ti;le immunit perimonasteridi Weillenburg nellOSpyerp~~/l
influenz talvolta anche il protocollo del documento derivato. Ci avviene I1
qUts1:~l()rrnul~ carolingiaperdl,lia .fino.liltempo dif;riricoIIr . .
in' rnaniera relatrvam~nte. pi frequente nell'~nvocatio.l': l1ellaforrnyladi
devozione che costitUisce una partedell'intitulatio, formule. che apartir(': dal
X secolo furono trattate in generale pi liberamente che nell~epoca carolin-
gia e per le quali, dunque, un'adesione ai documenti anteriori potrebbe 2Cfr.ades.per la cancelleria di Carlo IIIMiihlbacher,Die Urkunden KarlsIII.~ p.40? 298
298 risultare meno sospetta che negli altri casi. Cos, ad esempio, tra i diplomi di sego; o per il periodo di Enrico II iDD H II, n.15, 36,40, 45 ecc. . ' .
3 Utilizzando un documento di Ottone I anche in DD H II, n. 95 dell'anno 1005.
Ottone I, il n. 117 ha le formule di invocazione e di devozione tratte' da un 4DD'KII, n. 52; .cfr.la nota preliminare ad esso. Anche in DD KII, n. 64 il titolo sar
documento di Lotario I; quelle del n. 118 derivano da un diploma di Ludo- stato ripresoprobabilmehte 'da un diploma di Enrico II.
vico il Pio; nel n.141l'invocazione tratta da un diploma di Rodolf() II; nei .5Stumpf;DieReichskanzler, n. 2163, orastamparo in Stumpf, Actalinperii,n;458vcfr.
n..167 e l 68-le formule di devozione sono riprese da un diplwna perdyto di Steindotff,]ahrbucher Heinrichs IIL, 1, p. 79, nt. 2. Anche nel diploma di Enrico IVp~r
Parenzo(Stumpf; n; 2798) il titolo deve derivare da un diploma perduto di Enrico!!:. . , . . ,
LotarioII;nel n. 238 la stessa formula di devozioneel'irrvocazioneeneln. 6 Stumpf,Die Reichskanzler, n: 3213.
25Jqilest'ultima sono tratte da alcuni diplomi di Ugo e di Lotario d'Italia; TDDHII,n.284, cfr.DDO III,n.375.
nel n. 334 la stessa formula di, devozione deriva da un diploma di Ludovico 8DD IHI,n. 62.
II d'Italia:. sono esempi limitati ai documenti. di un singolo sovrano e facil- DD O lino 55e no.. ., 299
lpqr. H. Bresslau, DiplomatischeErl'uterungen zu denfudenprivilegien Heinrichs:lV:;
Zeitschriftfiii Geschichte der Judenin Deutschland,.1 (1887), p.. 152"159. Da l la formula
pass perfinonellaconfirmatio. di Federico I del 1157 (Bresslau, ibid,; p.. 158); . ;
297 1 Cfr. Ficker, Beitriige, 1, p. 315 sego e p. 325. 11 DD O II, n.15. DD H II, n. 35. DD K II, n.148. Stumpf,Die Reichskanzler, n.219L
934 Elementi dell'escatocollo derivati da documenti anteriori Inserzione 935

Anche nel protocollo finale si ripetono fenomeni simili. E qui merita Pi importante per il fatto che anche la data talvolta influenzata datal
prima di tutto attenzione la lista dei testimoni. Almeno per il XIII secolo 12 si uso, e ci appare non di rado nella disposizione della riga della data e delle
pu dimostrare con certezza per singoli documenti regi e non regi che o vi sue singole componenti; in qualche caso, per, accade pure che una o pi
furono copiate esattamente le serie dei testimoni dei documenti anteriori, o indicazioni numeriche, o perfino un'indicazione di luogo, siano state copiate
tali serie furono ripetute soltanto con determinate modifiche, omissioni; erroneamente o impropriamente dal documento anterioreFevidente che;
aggiunte, rettifiche.!3 In questo modo pu dunque darsi che i testimoni di se non si tiene conto di questa circostanza nell'interpretazione enell'utiliz-
documenti confirmatciri non abbiano nulla a che fare con la conferma stbi: zazione storica dei documenti, si corre il rischio di commettere' moltepliCi 301
sa; vi sono casi in cui erano gi da tempo morti al tempo della conferma, 14 O errori nella loro esegesi.
si trovavano ad esempio a una crociata in Terra Santa;15 i loro nomi sono'
appnto sernplicemente desunti dai documenti anteriori. In queste' circo" Sostanzialmente diverso dalla ripresa o riproduzione finora. desctitta di
stanze, la possibilit di una tale spiegazione per alcune singolari serie di singole parti del protocollo di un documento anteriore nella documentazio-
testimoni in documenti confirmatoti deve essere presa inconsiderazion ne posteriore ad esso .rifacentesi per il caso in cui l'intero documento
anche' quando non siamo in grado di dimostrarne la giustezza' mediante il anteriore;protoco1l6 e testo, venga ripreso (inserito) in tutto.il suo tenore
confronto coni documenti anteriori, essendo questi ultimi andati perdti.> neldocumentoconfirmatorio.Giin altro Contesto abbiamo dovuto occu"
Minore rilevanza ha l'uso di documenti anteriori pedeEormuledeliasot- parci diquestoprocedimentodell'i n s e r z i o ne;18gi nelIX secolo la
tosc~izione regiaedel cancelliere. Anche qui sia nel titolo del re che nella procedlir dei tribunali italiani conosceva l'inserzione letterale di documenti
300 riga del signum e nellarecognitio ricorrono talvoltaparoleriprese;dadocu:' esibiti n.el documento redatto in relazione alla sentenza;conseguent~nente
menti anteriori, peraltro non usate nel periodo in cuiavvennel'emissione.!6. in Italia gii! all'inizio del XII secolo, ein Germania un. po' pi. tardi,era
invalsotuso di far convalidare eOlJiedi documenti (transumpta) l. dainbtai
e qui da altre persone degne di fede. Questa procedura aveva per solo lo
scopo di riprodurrei docUmenti; una copia autentica tutt'al pi uguagliava
,p :Per ilXIl ~e<:olo dr. $tumpf, DieR.eichska1fzler, 1:1.3020 conil n.,2976;lli~piega:Z:ion~ l'originale dal quale era stata ricavata; con la riproduzione non si otteneVa
d~ta da Ficker,B'itrdge, 1, p. 320 seg., molto probabile. ' un rafforzamento e una conferma del diritto documentatomediante.l'origi-
13Cfr. :pickr, Beitriige, l,p. 323 seg.; 2, p. 499;Posse, Privaturkund~n, p. 78seg.
14 CosinBFW,J:l.939. .... .... '.' .... ........ . ' ..>.
15 Cos in BFW, n. 922; cfr. Winke1maim, Acta Imperii,l, p. 123, con' la nt. ap:lL4.
nale,npotevai raggiungersi tale scopo proprio perch.'colui che la effettua:
va non era di solito il successore di diritto dell'autore del documento origi-
300 16 Cos ad' eS, in DD Q III, n.621'attributo allora inconsueto diserenissimllsdesuntoda nario, bens una terza persona qualunque che doveva essere munita solo di
D:C>Ber.I,n.5-2;irJ. DD fIlI' Il. 304 il titoloefqnolto daDD O III, n: 328, in, Stumpf,Dz:'
Reichskant.ler, n. 2532 il. titplparchic{Jpellqnlf.s ric~vat<;> daStumpf, ibid., n. 21~8,in $t11I1pf, l?ublica.f!~f(.s. '.' . i <' . ... . . > '.' .. '.

ibid., n. 4083 il titolo. archicanellaiius regniTeutonici daun'docurriito dell'arcicancelliere Nel~eriodo'pi antic, ilVec, tale inserzioneletterale:fudel.itf~tso:
stesso (Gudenus, Codex 4iplomaticus, 1, p. 254). Sarebbe pi inIportante poter dimostrare nosciuta ai documenti confirmatori veri e propri, che fossero procurati dai
che anche il nome dell'arcicancelliere o del cancelliere sia passato spe~so dal documento succe~sori di diritto degli autori della. documentazione. originaria o d~ perso-
anteriore a quello derivato: Invece dei due esempi citati da Ficker, Beitrge, 1, 'p. 327, 1'006 n~altoloc~t~, medi~tela(uiiconferma si originava o almeno siaccresceva~
(Stumpf, ibid.,n. 2682) Un falso del XII sec: per il quale fu utilizzato sia un diploma di
Enrico III si~uno di Enrico IV, e in Stumpf, ibid., n. 1453 (DDHII,n.J40)ilnomedel Flif1; val0t:egillf~licoddn,~gozio()riginario. Piuttosto,. anche quando ~.tnore
celliere s~ampatonlale solo nelle edizioni antiche,nell'odginaleinvececorre,tto,. Finor~ d4duW~ptoconfi;roat_QJ:lo. sirif il pi f()delmente possibile aqiI~llo,del
conosco dunque.un solo caso del tutto sicuro nel quale il nome delcancelliere' 'veimente
desunto in maniera inIpropria dal. documerito anteriore,quellodiDD BIl, Ii; 399. Un
secondo caso sarebbe quello del diploma di Federico' I Stumpf,ibid;,n;3799 conIa ricogni'
zione del period()di CorradoIII, se fosse. veramente genuino. (cfr: Hirsch,)'iivilegie1! siieJ' 17dfr.~icker,Beitrge,l, P;;3L5,328 seg., 333 seg.;2, p. 500 sego (dov pernont~ttigli
deutscher Kloster, p. 589.seg.). Non cos raramente accade che un mnogramilJ.adel"doc\l' esempiisonoprtinenti); Sickel,Beitrdge, 6, p. 395; Bresslau, Erluterungen.d[o, p. 174;
mento<U1t~riorevenga ripreso nel documento posteriore di un.altro sovranoal~ualenonsi Schiaparelli/ldiplomidei re d'Italia, 1908, p. ,142seg. Scheffer-Boichorst;Zur Geschichte;p.
addice. Un caso del genere nel diploma di EnricO IV per ParenzO menzionato sopra alla nt. 92 seg., ha tentato di prQvare che nel diploma di Corrado'III, Stumpf,Die Reichskanzler, n,
5 co~ il m?nogramma di Enrico II; parinIenti, in Stumpf, ibid., n. 3234 sitrovaifilJ.onogram- 3383, il nome del luogo di emissione stato ripreso da un documento antedore di EhticoIV.
ma di EnrICO II desunto dal documento anteriore DD H II, n.144.Hirsch, ibid.,p. 58lseg., Ma, secon'dounacomunicazione di Kehr a Tanglin Graber, UrkundenKonrads III.,p. 4, nt.
ha dimostrato che il monogramma di Corrado II da un do=entoperdtitodi9uesto re 1; Stumpf, ibd., n. 3383 non dovrebbe essere un originale, bens una copiainIitativa risa1~nte
pass nei diplomiStumpf, ibid., n. 3211 e3251diLotario III;.a11o stesso modo nei diplomi alla fine del XII o all'inizio dd'XIII sec. Perci occorre studiare ancora a fondo questo casei;
di Fed~rico I ?turripf,ibid., n. 3682 e 3799 (se genuini, cfr. sopra) il monogramma di Corrado cfr. intantolamiaosservazioneinNA, 34 (1909),p. 274 (dove 3388un refusoperJ383).
III fu rIpreso ID Stumpf, ibid., n. 3493 e3596 (cfr. fIirsch, lbid.,X 513 e 591). 18 Cfr. capitolo quarto. . 301
936 Inserzione Inserzione

documento anteriore, le parole e le frasi riprese da quest'ultimo o sono mente la conferma di questo da parte del re, e termin con la formula di cori 303
senz'altropostein bocca all'autore del documento di cO!lferma,.o, pur roboratioconformeall'uso di cancelleria e con il regolare escatocollodel
essendo riportate come contenuto del documento anteriore,19 tuttavia non documento regio. ~
lo sono nella forma soggettiva usata in questo. Di solito, inoltre, laripetizio- li procedimento dell'inserzione letterale in documenti che non erano pIa-
!le delle parole deLdocumento anteriore riguarda solo i! testo, mentre il pro~ citi fu applicato per la prima volta, anche se in modo imperfetto, da un fun~
302 tocollo, pur potendo in singoli casi influenzare il protocollo del docum,ento zionario della'cancelleria di Enrico IV, che peraltro introdusse ogni Sorta 'di
di conferma,20 tuttavia non mai ripreso in tutto il suo tenore neldocumen~ innovazionLPer la prima volta in un diploma del 1072 a favore del mna-
to posteriore. A quanto pare, le prime e sporadiche yolteillcui nella cancel~ stero' di Hornbachcostuiannuncia esplicitarnente. di avere ripreso le~tetal.
leria imperiale ci si allontan da questo procedimento furono dovute pro- mente nel suo dettato ilhranoda un presunto documento anteriore diC::ir1o
prioall'uso prevalente nei documenti giudiziari italiani;21 Cos, adesePlpio, Magno, e indica altrettanto chiaramente dove tale estratto finisee;25 Un po'
altempo di Ottone II neL981 un documento giudiziario in fayoiedelmona- oltre and poi nel 11 Unn funzionario della cancelleriadi Enrico Vin un
sterodiS,Vincenzo alVolturno fu inserito in tutto il suotenore.e.conXinte- documento per St. Euchariusdi Treviri: 26 qui fu inserito l'intero testo del
roprotocollo nel diploma di conferma, mediante i! quale J'i1llperatoreirive~ documento anteriore di Enrico III annunciando esplicitamente 'queSto pro-
stiva 1'abate del monastero dei beni che gli erano stati assegnati nella seduta cedimento,27 ma il protocollo finale del modello completamente omesso. e
del tribunale. 22 Questo diploma fu composto da un notaio italiano; <un po' del protocollo iniziale riportata solo l'invocatio. 28 Ancora durante tutta il
diversamente procedette un notaio tedesco del tempo .diEnrico III,'cllifu secoloXII questa forma diinsetimento poi usata in modo del tuttoin:eer c
dato l'incarico .di comporre. il dettato per un documentoaJa.v:ore della di o- to.QuandoFederico I nel 1166conferillalla Marienkirche diAquis~rana
cesidiComo, nel quale doveva essere confermata ladecisionadottata m.uri Un falso privilegio di.Car1o:Magno,29 e nel 1171 ai monasteri diOttopuren
placitotenuto in Italia nel l 043 dal cancelliere tedesco nella sua;c"ualit .di e Springier~bach alcuni privilegi diLotario IIledi Corrado III,30ogrnvolta
messoregio. 23 li notaio cominci il diploma cOllJaconsuetainvocazione
cancelleresca; a questa, prescindendo da .un'intitulatio, fece seguire subito il
tenore del pIacito . da confermare, cui apport. solomodifiche,irrilevallti,24
tralasciandeme petJa parte. finale con le sottoscrizioni del ptesidelJ,te,degli
assessori e deLnt~io;Allasanctio del pladtoaggiunse poil.i.nafnlse.espri- 25 Stumpf, Die ReicEskanzler, n. 2752: "volutnus igitur... deeiusdem Karuli imperatoris 303
'decretali carta huic pagine nostre aliqua inseri, ut nostraconfirmatio tanto tuciorpossit sub-
sequi, cuills,series!ijlj~_e~t ..)?oialla fir;.e dell'~stratto;p~ .quale m~~~nutolo'stile ~9g~~tti"
vodel d()Cllmentoallt~riore,si dice: hec verba .Karuli '1lllperatorIs ID nostra excerps1lll%
gu~ et nosym illocp:pcednte~~',ec. Sul??o'lJnelto inserito ~fr. Millbacher,Regy~fen,.l}'
!?Ad es.. q;m .la formulanostris 42, e p. 853.-:peLtutto allalogo Stumpf, tbt4;, n. 2760 pe;rBasileacon unYXce.rptu1r.llettera~
qUtbus Ec'continbaiitr,quodecc.' , le eindicat onprecisione.toltpdundiplolTIa di CorradoII,d~L10f8.Unpo'dive};soil
302 .,20Cfi.s6pra. 'Tf"" .. ,;, ' . . ...". ,.>.F{ " ..,. .caso. cliStumpf, .ibid.;p.,2826perKlillgenlTIiin~te~,doye.. riportatlisololli.fine; dell;~S!rlm()
2! Tutto ichenei dcumenti regi. del periodo ,antico si presemacomeluri'i,nserzionelet: (cfr. Gundlach,,Ein Diktqtor,p.2J),(", ~. "" . '" .'~' . ' ;.;U.'
terale. e integrale . ass()lutall1~nte Jalso oinattendipile.. Cos anche il docUlllept>,diarlp ~
MagnoMiihlb~ch;r;Regesten, n. 491, ora DD Kitr"in,J W(fr::Eic~er, B!?@ige,.~,p:)O}; um
?6St pf,Die'RicEskanzle{,ri. 3081 (cfr.K:Ui1\.,flisc. 4, tay.24); ., ,., . ' :
27 Con l sola differenza che un'aggiunta, attaccata alla formula dicorroboratio m{ docu-
Si~kel, Ad;l; );>. J2ge 200): esso si f()ndasllunnlodellogen~o,magueSio;.cn~;n~~a; mento anteriore, qui inserita al posto appropria!9 con un ten()releggermente diverso.
com'Miihlbather suppone giustament; solo uria comermadiun'posssso,JnJalso'ftrconipi~ 28 "In nomine sancte et individue trinitatis et re1iqua". ,' ~ ..'
lato al pi presto nel X sec; dalle' sue stesse parole: "non ,enim ex consuetudine anteriorum ?9$tumpf,12jeRe(cbskanzlyr, .n.,4061. Sulla gel'luin!t del docllffi,ept() cfr.. Ij.I;oe;rsch,
regumhoc facere decrevimus" si ricava chiaramente che il falsificatore sapva che un'inser- DieLegende KarlsdesGrofSen irt2 .il.. und 12.JaErEungert~ .ed. G.Raushen, Lelpz!g 1890,p.
zione .di documenti non era consutiAltrettanto non genuini sono i diplomiStiitripf,[)ie 193 seg.; H Loersch, ZurDatirung von St. 4061, MIOG, 12 (1891), p. 31H13;]? S~heffer
Re;icEskanzler, ri'; 1995 (dr; la nota preliminare aDDXII,n, l,42),2563.e3678. "Stuinpf, B()ichorst,.Kleine.re,Forschtjngen'z1f.r\GesEichte..de~;Mittelalters,.FYII,XXi.~IO~, 13
ibM:, n. ,2933; dove, secondo ,il regestodi Stumpf,dovrebbeessere statq'~riprodott9'r'un (1892), p . 107-156:.Contro i du.b.bidi J.H:ansen, Aac1ien.er lfrkunden.aus de.rt2Vattkan.zschen
docum~ntoaelducaEnrico di Carinzia (cft: anche Meyervori Knonu; Jahrpi;EHeinfichS ArcEiv, Zeitschrift des 'Aachener Geschichtsvereins, 14 (1892), p. 213-233,d!F'.G.
IV, p:479, nt. 27),'genuino; nianon sitratta diun'inserzione nelsensospiegato,sopra. ' Scbultheill,[)ie Karl-FriedricE,Urktmde fiir AacEen und dieKarlslegend!?, HJ,13 (1892), p.
22 DD O.II; ri;255. ":.'''''. ..... . . . . . . . ' .~..~ .....,'~, .. '......;:" .....~' ....
,h
724,736, e di. Miihlbacher, inDDKar.,l, p.440 seg.,rimango convinto assieme a Tangl(DD
23 .Cfr. Stumpf;Die'ReicEskanzler, n. 2244; sulle .0sservazioni.diSteindorff,JaErbiich
HeinricEsIII., 1,pA08 seg., rimando alla futura edizione delvolume<quintodei diplomi di
Kar., 1, p. 569) della.suagel).uinit. '" ....... ..'. .'.'' ...............
~
30Stumpf,Die ReicEskanzler,n. 4124 e 4125. n privilegio per Ottobeuren statodichia-
MGH, e osservo qui soltantoch rn possono esservi.dubbisulla geriuinit del_diploma. rato non genuino daR Dtloff, Dererste Romerzlg FriedrichsI.D154/55), Diss.G6ttinge~
24 Doplapatolainiziale del placito.(Dum) ne omise l'invocatio;che c:omunqllesuonava 1877, p. 66 seg., e Sickel; nel suo commento critico a DD O l,n. 453, hli conc.ordato con~ll1: 304
in dei nomine, e inoltre con ogni probabilit miglior e levigJU,atino del plitcito, Ma gli argomenti di Detloff, che in genere ha contestato un gran numerodldocument! d!
I,
938 Inser:done Inserzione 939

la cancelleria annunci l'inserzione letterale dei docllmenti anteriori,'ripre1h ferma. 36 Ma all'interno della cancelleria imperiale la procedura per la produ-
304 dendo per da questi solo il testo: nel privilegio per Springiersbach31 con zione di transumpta completi fu perfezionata difatto.solt~lllto al tempo di
un inserto che faceva riferimento all'abate in carica al tempo di Federico e Federico II;37 e.precisamentesolo a partire dall'annoJ216;3s:NeLnumerosi 306
che per fu introdotto senza altra annotazione nel testo del documento di documenti di questo imperatore, nei quali da allora si inseriscono transunipta
Corrado; nel privilegio perOttobeuren l'inserzione avvenne in modo che
alle disposizioni di ~otariosegui\Tano immediatamente quelle n uovedi
Federico e di suo JiglioEnrico VI,32 senza che il passaggio dalle prime alle
seconde fosse in qualche modo contrassegnato esplicitamente e chiaramen, 3~ Stumpf, Die Reich>kanzler, n. 4718, stampato io Stumpf, Acta Imp(?rii, n. 405.
k33 Un procedimento molto singolare venne poi adottato nel 1179, allor~ mule fmali del documento del marchese sono per anche qui ancora molto abbre"iate,come
dimostrano le frasi che terminano conrelinquo et trado et cetera e et stabilius et celera. Su
ch si tratt di confermar un privilegio di Lotario III per il monastero di altriasi di inserzione mcompleta al tempo di Enrico VI edi Ottone IV cfr. Scheffer-
Kaltenborn; fu copiato il documento di questo imperatore, si aggiunse sullo Boichorst, Zur Geschichte, p.I11.
stesso foglio di pergamena un documento confmatorio.di Federico I 37 Al di fuori della cancelleria imperiale il caso pi antico sul suolo tedesco citato da
molto breve; ma completo, e si attaccarollo due>sigilli,.quell di Lotari, Ficker, Beitr"ge, l,p. 272, quello di un documento del vescovo di Strasburg() del 11550
1156 (non del 1153 , cfr. Wentzcke, Regesten, 1, n. 558), nel quale sono inseriti due doclI1:nc
forse staccilto dal suo documento, equell dello stesso Fed e ricb,31 ti dei suoi predecessori: 'Pi antichi sarebbero tuttavia due documenti dell'arcivescovo
Un'inserzione completa .di diversi documenti; tuttavia ancora. senza' data, .si CorradO I di Salisbll!l-lOdel21 e 22 gennaio 1130, nel primo dciquali ioseritoe confeJ:natp
trova pi volte in documenti con i quali sono messi per iscritto. alcuhi tratta~ un documento emesso per St. Peter di Salisburgo,mentre nel secondo ne sono inseriti e con-
ti di Federico I ed Enrico VI con cittitaliilne, cos ad eseinpionelgrande fermati sette. o otto Sympre per S.t.l'eter,.in parte emessi da lui stesso, io parte da.altri, Ma;
priyilegiodi Enrico VI per Pisa del 1191; allaconcessioneYera ~p~opria del come gi Meiller, Regesta archiepiscoporum Salisburgellsium, ha osservato nelle notea qUf:St\
documenti (Corrado I, n. 114, 115,nt. 45 e 46, cfr. anche Hauthaler, in UB Salzburg, 1, p~
305 re seguono qui una. seriediformule di giuramentoe'dipatti,cuisiaggiun~ 325; Mitis, Oesterreichisches Urkundenwesen, p.59, nt.6), essi furono in ogni caso prodotti
gono la lista dei testimoni e 1'escatocollo,35 In un altro diploma di Enrico VI in suo nome solo dopo la morte dell'arcivescovo (9 aprile 1147) e forse soltanto molto pi
dello stesso anno per Savona inserito un docunientodel marchese Ottone tardi. E iofatti, anche se H.Wibel, Zu den Siegeln der. Erzbischofe VOli Trierim friiheren
di Savona (comprese la datazione e le sottoscrizioni) che 1'imperato:t:e<::Q!l' Mittelalte~,WZ,31(1912),p. 16H95:172, nt. 25, ayesseragione'lual'ldoafferm,a che l~at:tri
bllt9 felicismetrtoriae nondevenece.ssarianente far pensare alla norte di. colui cui yi,1:
datO, tuttavia la questi<me si ponf: in mododiveisoquando, come in questo caso, tale aftri~1:'
_'o .:. ",' ::'. ' , : _ _ ;>~__ >:'. tosi trova nell'intitulatio;l la sua agginta non si spiegherebbe senon pensandO cheshratta
Federicl'adducerido ragionidebolissime,. non.dimostrano pr()f'~ioalc:iihchcontfo la con- di una. persona deceduta: Genuino appareiovece ildocutnento dello stesso arcivescov'dL6
fir,izatio di Federico l,- ptendoal massimo volgersi cont~o ildocUJ:IlentoioseritoCULotario settembre 1142, del quale Meiller, ibid., p. 44, n. 233, fornisce il regesto:.Corrado, mediante
(Stum,pf,ibid.;'n. 3362), :inrealt neanche contro questo,' be1spi~ttosto~oritr'isuoi l'inserimento completo del relativo documento, attesta il legato del castello di Hohenburg
docUJ:Ilenti ant:riori, ic!ipllIljfalsi di Carlo Magno e di Ott~he I. Del resto, anche altre volte disposto dal vescovo Altmannus di Trento in favore dell'arcidiocesi (cfr. Mitis, ibid., p. 59).
Federic'il conferm'pi:e~l",1tifalsi. Non conosCo l'origitlakdellacoriferma di FedericO; Purtroppo Meiller non d un'edizione integrale del documento, cos che non chia.ro Se si
che.si ir~va'aMon~co;Ja'sua'genuioit per sufficiente!pente ~~ranti~~ dalp~?t,ol1o;dai tratti veramente di un'inserzione completa anche nel senso da noi espostosopra.< :Nelle
testunon1. e dallacollcordan,~acon Stumpf, ibid., n,' 412.:Fpropfio l'lf:l modoincuiftiio~erit Fiandre il cohteTeodorico nel 1161conferm un documento del suo predecessore Carlo del
il docUJ:Ilento.ante~iore. Cfr;.llheFicker, Beitr"ge, l,p. 313;2, p.150(152.e 2qo;'Sclidfer- 111gelo riprodusse, ina anche qui.rion siamo di fronte a,un'inserziOne vera e propria;piut"
Boichorst,Zur Geschichte;p. 49seg.....,..... . .... "" '...'. , < ........ ,.. . .' tosto il documento confermato, introdotto dalle parole: "privilegium igitur... comitis Caroli...
31 SUlla confemia/del quale da parte di Enrico VI (Stum.pf,Die Reichskoflzler, n.4810) subscribi. feci" ,segue la conferma. (Albutrtbelgedediplotrtatique,tav. 20).- Quanto .alla
Germania settentrionale, l'esempio pi antico che misono annotitto proviene. da Brffila:l'#,
cfr. Ficker,Beitr"ge, l,p. 313t?~6. ." ,. . ' , "" ," . civescovooHartwicllsconferma mediante inserzione un.' privilegio.del suo. predec~ssore
3.2 Quest~ pare cQfgiocino 'c?n lef'arolepretereafirmissim~ 'stlltui!?ls;l'a~ate'lui!pnziQ
nato; Robfrt(), vissuto alI'yp()ca di:Lotario, chiatll;ito sanctus, cosa che induce a concludere Adalbrone a favore del capitolo.diAmburgo; La conferma, come,ilprivilegio inserito; non
chdossegi !p9!t?, .." .'. . '.. . .. ... ' .....' ....' . . . hanno date; la primitdeve essere anteriore all'ottobre.1168, ma potrebbe.essere stata da.ta 306
.'. 33 N eldollil1ento per Aqllisgrana(Stumpf, DieReicbfk~~zler;n. 406l)lafine deJalso
anche molto prima (Hasse, Regesten, l,p. 60, n. :121).-Un.casoiliteressant,io cuLal di
ll:se~i~o io~icat~ da unafrase che riferisce dellasa conferma da parte idei grandi delregrio fuori.della cancelleria imperialefuin6apportate certe modifiche nell'ioserzione di un.docti:
nurutI.da Cari:' . . . . . . . . . '., " ..... . ; >.< .,...'., '. 'o'. . . ' : .... ' .:. mento anteriore da confermare, alle. quali. per si rinvia esplidtamenteriella conferma"n
34 Stu1l1pf, DieReichskanzler,n.J323 (KUiA,fasc.l0,tav.13 C),cft:.su questo Bresslau- privilegio di Giovanni di Mecklenburg de11260 per la diocesi di Ratzeburg(Meckleti-
SlCkel,WormserConcordat, p. 112,nt.2; Posse, Privaturkurden, p. 80, nt;l;P()sse;Sitigeldir burgisches UB, 1, p.145,n. 859). . , ..,.,i/ .
deutschen Kaiser, 5;p. 217, nt. 3;Schultze, Urkunden Lothars III., p; 139: ....... . '. ' . : ' 38 I casi pi antichi di inserzione completa, luglio 1212 (Provana di Collegno, Certose del
305 35 Stumpf, DieReichska,nzler;n.4686 (ora MGH, Con>titutiones,-l,p. 472, n. 333). Piemonte, p. 201) e 31 marzo 1213 (BFW, n. 700), risentono ancora dell'influenzadel1a,can,
AnalogamenteStlimpf, ibid.,n:4701per Genova.' SuStumpf, ibid.,n. 4795 per Tortona cfr.
i a celleria siciliana,dove gi prima compare l'inserzione completa (cfr. K.A.Kehr, Die
Ficker, Beitr"ge, 2, p: 498 e 50L Qualcosa di simile si trova per gi sotto Federico (cfr. Urkunden, p. 125, nt. 3); l'inserziorie incompleta ancora negli anni 1214 e1215eil3gen-
MGH, Constitutiones, 1, p. 282, 292,302, n. 205, 211 e 214)~ naio 1216; il primo esempio di riproduzione integrale del documento anteriore del 6 mag-
940 Inserzione Inserzione. Nuova redazione 941

di documenti anteriori, il modo di procedere della cancelleria del tutto va di potere apportare con certezza, furono distinte con lettere dalla forma
uniforme: nella narratio del documento confirmatorio si. riferisce della pre- particolare (litteraetonsae), mentre fLllasciato Llno spazio vuoto dove non n
sentazione dei" documenti. anteriori, dell'eventuale loro lettura ed esame e era pi possibile fare un'integrazione. Analogamente si procedette sotto
della richiesta di conferma; segue l'intero tenore dei documenti anteriori Gregorio IX, che fece riprodurre un gran numero di antichi privilegi dei
compreso il protocollo iniziale e finale; poi la volta della dispositio che suoi predecessori; una volta, nel. 1229, fu rinnovato.in talmo.do un,docu.
enuncia la conferma. Nelle frasi che seguono l'inserto si dichiara sempre mento di Giovanni XIX per Naumburg e, ad integrazione, sLfecericorso
esplicitamente se il contenuto dei documenti anteriori stato ampliato da anche aun privilegio di Innocenzo II che confermavaqueLdocumento;
una nuOva concessione39 o se invece stato in qualche modo ristretto, cosa un'altra volta si tratt di un documento di Callisto II per SaintcOmer,dicui
che capita non dirado al tempo di Federico II40. . ' .', .' . .... nel 1234 fu fatto untransumptum in questo modo. 44 Del resto proprio,a
A partire dal regno di Rodolfo d'Asburgo l'inserzione poilaforma di Roma, come abbiamo gi ricordato altrove,45 si evit con ogni cura di unire
gran lunga prevalente mediante la quale i re confermano documenti dei loro una conferma al transumptum di pezzi cos antichi e la cui genuinit poteva
predecessori. 41 Se sono parecchi i documenti presentati per conferma, 'allora ~sser~ difficilmen~e verificata;. vero che i pontefici conferiscono alla copia 308
si pu adottare un tripli~e procedimento: o si inserisce solo, uno'deidocu- msenta ~amedeslilla forza probatoria che avrebbe avuto l'originale,masi
307 mentianteriori e dei restanti si din breve solail contenuto () la concorda.n- premulllsconomediante una clausola per il caso in cuidaltransumptum
za con quello; oppure per ogni singolo .documento anteriore si<emett~ un stesso insorga al destinatarioLln qualche nuovo diritto.
documento confirmatorioa S;42 o infinetutti i documenti prodotti vengono ....

inseriti in un unico documento di conferma, chepoi spesso a causa della sua Dalla ripetizione di un documento anteriore mediante inserzione sia~he
estensione
..
deve essereredatio informa di libro.1 3
. - ' . , . . "
' .. .
v~fosseunita una conferma oppureno,occorredistinguere unaltr~procec
dlillento attraverso il quale si perveniva parimentia rinnovare undocumen~
Anche nclla cancelleria papale l'inserzione di documenti inoltrati per la to anteriore: lo definiamo, seguendo Ficker, n uovared a'zion,e
conferma molto frequente nei secoli XII e XIII. Nel copiarli siapplicirl (Neuausfertigung)4~e preferiamo trattarne in questo. contesto.Percomintiac
di
genere molta pi diligenza quanto si usasse. fare nella canc~lleria irnpe~i~ re dai documenti regi, bisogna tenere distinti due casi: nLlovatedazione.da
le tedesea.(ii. a.ltempodi.IIlnocenzo III ,si manifesta ci;all()n:h la. Slla. parte dello stesso sovrano Qpptireda parte di uno dei sLloisucepsorLn
cancelleria ni11213 dove,tte riprodurre tredoc)lillenti di. papiro per Nonan: primo caso siverifica ,non dirado soprattutto nei secoli X e XI.Cbs.,come
tolain partedistrutti,le integrazioni di singole sillabe e lettere,chesiritene- la, cancelleria poteva preferire per vari motivi di produrrecontempc>ianea,

' . : / < " : . ' c -.'-", ._" . . ,":'-." ,--- . .' ,"C.:'> ,.--:-:":":,<"
gio 1216 (BFW,.n. 855, cfr, Scheffer-Boichorst,Erh~bung Wilhelm's vonBaux; p.12n seg.), 44 Cfr. Potthast, Regesta, n. 4756; 8277 (facsimile con commenti di Krabbo, Die Urkimde,
Pi tardi troviamoancoia solo, mlto.sporadicamente un'inserzione imprecisa,ciolariw~s~ p. 279 seg.); Les registres de GrgoireIX,l, p. 1034, n. 1896: facsimile conc6inn:iehtid-L:
soltanto di un .estratto dal. documento anteriore (cfr. BFW; n. 5413; B6hmer-Recllich;Regesta De1isle,Les"litteraetonsae" Va hancellerie romaine au XIIIe sicle,BEC, 62 (l90l),p.256-
Imperii, n. 816e 2226).. . . . . .'. ' ~?3.- Sull'espressio?e littera~ tonsae cfr, anche L Traube, Perrona Scattarum. Ein Beitrag Ztir
39 Cfr.al es.Winkehnann, Acta Imperii,l, p. 249,n. 274; l,p. 259, n.284;1,p.265;n. Uberluferungsg~schzchte undzur Paliiographie des Mittelalters, SB derBayerischen Akademie
291; 1, p.305;n;345;'J.; p.306, n.346 ecc. "',c'. , der WlSsenschaften,1900, p. 469-537: 532 seg.; nei due originali che possediamo leJettere
40 Cos ad es.conTaggiunta della clausola "salva inomnibus ae per omnia imperialiiusti- hanno un aspetto molto diverso, in entrambi corrispondono per in parte ,almeno a quelle
cia" in Winkelmann,Acta Imperii, 1"p;3l7; n. 358; analogamente Winkelmann, ibid.; l,p. nelle q~ali era scritto il nome del papa e nel complesso presentanQ un caratteredionciale,
328, n.371; cfr. anche Winkelmann;zbid., 1,p..239, n. 271, dove viene rilevata esplicitamente come gIustamente osserva Krabbo. Queste lettere in rilievo, del resto,' sorioriprodotteariche
la mancata aggiunta della c1ausla, altrimenti. consueta .(cfr.. su questa P., Scheffer.B()ichorst; nelle copie registrate. dei documenti, ma nel privilegio per Naumburg esseharinoun~ forma
Das Gesetz Friedrich'sJI.., ~'De'resignandis privilegiis",SB derPreuEischenAkademieder un po' diversa. In un manoscritto, il codice di Frontino scritto da Pietro 'Diacono a Monte
Wissenschatten zuBerlin, 1900,p. 132-162: 135seg;);salvo mandato et ordinatione.nostra; Cassino,!'indicazione delleintegrazioni mediante lettere maiuscole compare gi pi eli un
oppure con raggiunta che la concessione debba avere validit solo fino. a quando i destinatari secolopr1llla: cfr. Gundermann, Berliner philologische Wochenschrift, 23 (1903), n. 46,'co1:
prestino lealmente il loro servizio (Winkelmann, ibid., 1, p. 324,n. 367); oppureconrespres~ l454seg, '
sa cassazione di certe frasi del documento inserito e aggiunta di una condizione a favore del- 45 Cfr. capitolo decimo, nt. 1 2 5 . / , .
l'imperatore (Winkelmann, ibid" l;p. 337, n. 385) ecc." 46Ficker, Beitriige, 1, p, 272 seg"e.p. 294 seg;; 2, p. 399 sego e passim; Sick.el, Neuaus/ertic 308
41 Cfr. Herzberg-Frankel, KUiA, testo, p. 247. < gung oder Appennis?, p. 229 seg.; Sickel, Diplome Otto II, p. 122 seg.; Miihlbacher,Die
307 42 Ci avviene spesso soprattutto al tempo cliCarlo Iv. Urkunden Karls III., p. 492; Posse, Privaturkunden, p. 77 seg.; Recllich, Privaturkunden,p.
43 Ci avviene soprattutto nei secoli XV e XVI. 145 sego
942 Nuova redazione Nuova redazione 943

mente diversi esemplari di un documento avente un solo destinatario,47 tal- in altri documenti confirmatori;. tali errori potrebbero dare luogo a una
volta ad esempio semplicemente per mettere a disposizione delle parti sin valutazione sbagliata di quelle nuove redazioni e talvoltahanrio effettiva-
dall'inizio pi documenti muniti della medesima forza probatoria48 oppure mente indotto in errore. Sar opportuno mostrare che cosa intendiamo dire
per creare, accanto a un titolo giuridico generale per un'ampia acquisizione, servendoci di un paio di esempi.
altri titoli giuridici particolari per le sue singole parti, i quali in un'eventuale Al tempo di Ottone I furono eseguite molto spesso diverse redazioni dei
alienazione di queste parti, secondo un uso generale nel Medioevo,49 pote- numerosi diplomi per la fondazione preferita dall'imperatqre: Magde-
309 vano essere consegnati,50 allo stesso modo accadde non di rado che venisse- burgo. 51 Cos, ad esempio, si sono conservati cinque documenti relativi alla
ro prodotte altre redazioni, dopo la prima, con una formulazione invariata donazione di Rothenburg al monastero di St. Mauritius di Magdeburgo(dei
oppure modificata. In alcuni casi la ragione di questo evidente: se, ,ad quali due, con dataOhrdruf 9611uglio 29, secondo alcuni indizi del tutto
esempio, un sovrano aveva documentato una concessione giuridica nella sua attendibili possono essereistati prodotti solo in Italia nel 964; la datazione
qualit di re, al destinatario pOteva premere di attenerne una seconda reda" desunta da una redazione precedente o da un atto preparato' pr questa,?2
zione dopo che l'autore era divenuto imperatore; oppure, cosa che capita Al tempo di Ottone II iI 3 marzo 980 iI monastero di Nienburg ottenne un
frequentemente nel tardo Medioevo, colui iI quale ad esempio aveva conse- documento di donazione relativo aungran numero di villae; per motivi a 310
guito un documento da un re eletto prima della sua incoronazione,se lo noi ignoti fu successivamente prodotta una nuova redazione diquestodocu-
faceva reiterare dopo che l'incoronazione aveva avuto luogo. In questa fatti- mento, nella quale vennero omessi parecchi luoghitraquellimenzionati in
specie rientrano inoltre i casi, anch'essi non rari nel periodo tardomedioeva- quel diploma: nella nuovardazione si conservarono le indicazioni del
le, nei quali si desiderava ottenere iI rinnovo di documenti perch l'autore luogo e del giorno tolte dal documento anteriore, ma tutte le indicazioni
aveva cambiato iI suo sigillo. In altri casi si trattava di procedere a migliorare relative all'anno furono arbitrariamente ridqtte di un'unit, cos che queste
iIprimopraeceptum, di apportarvi un'aggiunta odi formulare pi chiara- ultime indicazioni non concordano pi con ile prime.53 Al tempO di Enrico
mente una disposizione. Vi sono infine documenti redatti di' nuovo per II,nel1007,la diocesi di Hildesheim ottenne un diploma mediante iI quale
diversi altri motivi, che talvolta possiamo immaginare,ma non siamo sempre fu decisa a favore dei suoi vescovi la controversia con l'arddiocesidiMa-
in gradodidiscernere; . . . gonza periI monastero di Gandersheim; esso era sottoscritto da numerosi
II rapporto tra le prime redazioni e quelle succeSsive quasi sempre sim( grandi del regno, ecclesiastici e laici, ma and probabilmente distrutto nel
le li quello tra i documenti anteriori e1econferme:cio,seincncelleriasi gennaio del 1013 nell'incendio della cattedrale diHildesheim. Ancora nello
procedeva con abilit, si doveva tenere conto nel testo e nel protocollo delle stesso anno iIvesccivo ne ottenne una nuOva .redazione;54 quest'ultima fu
modifiche rese necessarie dall'origine posteriore delle nuove redazioni. Pro- datata e sottoscritta dal cancelliere conformemente al periodo della sua pro-
prio in queste nuove redazioni, per, furono commessi errori pi spesso che duzione, ma vi furono mantenuti iI protocollo iniziale, iI 'testo e le sottoscri-
zionidel documento anteriore, sebbene diverse delle persone sottoscriventi
gi da tempo non fossero pi in vita: questo H motivo principale per cui
o.. .,
questo pezzo stato a lungo considerato uri faIso,finchrecentementene
47 Da questa occorre inoltre distinguere. la redaiione di pi esemplari dill1ldoeumemo stata dimostrata la' pienagenuinit;55Di un priviIegiodidaziodi. OttneIV
per di r si. destinatad, da sempre consueta quando pi parti erano interessate al negozio
giuddico, dunque ad es. nel caso di conferme di contratti di permuta o d'altro tipo. I diffe-
renti esempladcoincldono in genere alla lettera (cartae paricolae, cfr. capitolo nono), ma pos-
sonoanchedifferire;.in una redazione pu venire accolta una disposizione che manca nell'al-
tra, perch non ha alcun interesse per il destinatado di quest'ultima. Cos ad es. nl caso del 51 Cfr.Sickel su DD O I,~; 16 (e inoltreStengel, Diplomatik, p.157~nt. 2),n.222e,230.
diploma di Corrado III, Stumpf, FJie Reichskanzler, n. 3425, di cui ho tratttoin Diplomata 52 DD O I,n.232 a e232;cfr.lanota preliminar%aDDO I,h~ 2 3 0 . ' .....
centum,rp.187,h.c79. Dl tutto consueto il caso in cui si producono diverseredazioniori- 53 DD O II, n.185 a e DD O II, n. 213 a (= n. 185 ) cfr. Erben, Exkurse, p.544 seg.:sulla 310
ginali di leggi dell'Impero per differenti destinatari; dcordo ad es. la Constitutioinfavorem base dei suoi argomenti bisogna rettificare lanota preliminare di Sickel e le sue considetazio-
principum del 1232 (MGH,ConstitutiOles; 2,p.211; n.171) o la Bolla d'Oro di Carlo Iv, niin Diplome Otto IL, .p.123 (cfr. ancheFicker,Beitrtigi;>,1,p;302). .' ,
della quale, come noto, si sono ancora conservate sette redazioni, tra cui due prodotte suc- 54 Lafontesarstat~una copiaconseryatil a Hildesheim.
cessivamente; 55 DD H II, n.255: cfr. V. Bayer, Zur Geschichte1esGandersheimer Streites, FDG, 16
48 Cfr. Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2772, Enrico IV rinnova alla sua sposa una dona:do- (1876), p. 178-193; KUiA, fasc. 4, tav.8;Ficker, Beitrage, l,p. 228 e 298, e lanotaintrodutti-
ne avvenuta in precedenza: "ut si priods (cartae) testimonio destituatur, ad hane recurrendo va alla nuova edizione neiMGH).Che il diploma di Enrico IV perMeiBen,Stumpf, Die
se consoletur". Reichskanzler, n. 2779, di cui ho parlato nella prima edizione in questo stesso contestO rientri
49 Cfr. capitolo quinto. in tale fattispecie; ormai molto dubbio a segUito degli argomenti formulati daPosse,Siegel
309 50 Cfr. ad es. DD H II, n. 382-384 e 455. der deutschen Kaiser, 2, tav. 43, 2; 5, p. 227, nt. 2, hedichiara falso il suo sigillo e prodotto
944 Nuova redazione Nuova redazione 945

~e: la .citt~ diB.rauns~hweig del gennai~ 119.9.po~sediamo .d~eo;iginal! dono del tutto aggiunte al testo: di un documento di legittimazione del 22
sIgillatI, del quali uno e stato sempre nelI archlVlo di quella cltta e 1 altro e maggio 1360 per tre figli di Corrado Besserer fu ad esempioemessane1 312
stato consegnato di reente dall'Archivio. Ducale di. Wolfenbuttela quello luglio 1361 una seconda redazione sotto la vecchia data ma con una diversa
Municipale. Quest'ultimo ha una veste grafica di gran lun~a mig??ree men- sottoscrizione, nella quale il favore fu esteso anche a una figlia di Corrado. 60
ziona quattro testimoni in pi rispett<;> al primo, tra 1 quah 11 vescovO Se dunque durante tutto il Medioevo abbastanza frequente il caso di
Harbertusdi Hildesheim che nelgennalO 1199 non era ancora vescovo e nuova redazione di documenti da parte dello stesso sovrano dal quale deri-
311 pu essere stato eletto soltanto nell'autunno di q~ell' anno. 56 A quanto pare, vano le prime redazioni, per la cancelleria imperiale tedesca, invece, non
l'esemplare diWolfenbuttel una nuova redaZIone d~ldocumento, n~lla sono state finora addotte prove sicure del fatto che anche documenti di
quale fu conservata la vecchia datazione, sebbenehon slaccordasseallahst~ sovrani precedenti sianorstati non solo confermati o riprodotti dai succesSi:!"
dei testimoni che era stata ampliata; non possiamo per accertare se questa ri,bens veramente redatti ex novo},l Tutti i casi finora citati al riguardo
nuova redazione fu effettivamente consegnata .alla cittadinanza .poich,a devono spiegarsi altrimenti e in modo pi semplice;621'espressione renovare
quanto pare,. l'originale rimasto nell'archivio del signore della citt. Se in praecepta, usata molto spesso nei documenticonfirmatori del Medioevo in
questo caso la presenza dei due ese~plari. ciai~ta.a fare chiar~zza':l?otre~~ relazione a documenti di sovrani precedenti; si riferisce, almeno nei diplomi
tranquillamente congetturare una spIegazlOne slffiile anche nel.caslln sm SI regi e per quanto si potuto accertare finora, solo alle forme a noi gi note
conservata una sola :redazione. Possediamo un documento.di FedencO II della conferma mediante ripetizione del contenuto o de1 tenore del testo,
per l'arcivescovo di Monreale, che, sebbene. Federico porti il titolo imp~ria oppure perfino mediante !'inserzione pi o meno accurata; non si tratta
le e vi sia. indicato l'ottavoannus imperzi, tuttavia secondo la sua datazlOne per in tutti questi casi di una vera nuova redazione, effettuata su ordme del
fu emesso aWeillenburg nelluglio 1220. Forse abbiamo achefare con una successore nella cancelleria di questi; ma in nome del predecessore.
nuova redazione .deldocumento emesso originariamente nel hlglio 1220 e
risalente al periodo successivo all'incoronazione imperiale, nella quale si Anche. nella cancelleria papale, dove ricorrono parimenti reiterazionidi
cohservrono le date originarie, modificando per. il titolo .del SOvrilno; in provvedimenti anteriori da parte del.medesimo autore63 e dove inoltre a
seguito pu darsi che si notasse questa contraddizione e che appunt.o per partire dal XIII' secolo troviamo molto' spesso !'inserzione di documenti
questo si producesse ancora una terza redazion~ con ~a datacappropnata al anteriori64 in parte con la conferma del loro contenuto; in parte senza, come
titolo d'imperatore. 57 Nel XIV secolocompalOnopol non dI rado,nuove: sopra si detto, non statafinora provata la nuova redazione di documenti 313
redazioni datate dal'registro: 58 sono spesso.<::opiecompletedeivecchi doc~ di un predecessore da parte del successore nel senso appena esposto. A que-
menti subdataveteri, come talyoltasi dice ajJertamente. 59 .Solole sottoscn"
.zioni cancelleresche nOn. si adattano alla vecchiadata,.ma menzionano. il
funzionario di cancelleria in servizio al momento della nuova redazione;
anche icaratterr'estrinsedcorrispondono all'uso di cancelleria in vigore in 60 Lindiier,Das Urkundenwesen KrlsIv., p.187, nt. 3.Un Caso indubbio di modifiche 312
quelmomentosuccssivo. Talvolta purela sigillatura cambiata; una volta, apporiateaunnuovaredazione sotto li! data vecchia, risalente al XV sec., Chmel,.Regesta
infatti si .0sservaespressamelltecheil dOCuinentoanteriore ..eraWM dilto Friderici III, n.8163., sulla quale nel registro si.annota:.:'fuiiscrittoaInnsbruck in maniera
sotto ~nsigillo di cera, la nuova redazione sotto Ula bolla d'oro. N si esdu- diversa e al posto del conte Ulrico di Montfort fu messo iLconte Osvaldo di Tierstein, n vi
stato modificato null'altro" ("ist nochmals zu Ynsprugk annders geschrieben und .anstat Graf
Ulrich zu Montfort des J.. Graf Oswald voncTiersteingeseczt worden. und ist darnn anders
nicht verendert wordenwederdat noch ichtzanders");
61 I:unico caso che si potrebbe citare quello menzionato sopra alla nt. 34; ma qui abbia-
sull~ base cien'improntadiJln sigi!l(). genuino. Una de~ision~d~finitivaal riguardo potr esse- mo solo una sorta di transumptum maldestro. .
re presa solo nell'ambito di una nuoVa, 'ampiaanalisi di tutti i diplomi per la diocesi di 62 Cfr. le tesi diSickel, Neuausfertigung oder Appennis?,p. 229 seg., contro Ficker,
Meillen. ... < . " ... .'. . .... ..C-' .,) , . '.Wilmanns ePhilippi, gi menzionate sopra alla nt. 46, '.' ',: ' u '
311 56 BFW, n. 211, cfr. la rettificaap.2164, Wlrlkelmann, Philipp von Sckii/ahen,p.143, nt. . ..63 .Perquantoposso constatare, disolitocon.il protcolloeonformeal tempo dell ripeti-
1, e'UB Braunschweig, 2, p. 12 seg.Unfacsimiledell( due redazioniinUrkunden ausdem zione e tenendo conto delle necessarie.variazioni nel testo,. cos da evitare l'insorgenza delle
BraunschweigerStadtarchiv,ed. L. Haenselmann, Braunschweig ~889. contraddizionidi cui si parlato sopra>Sporadicamente.questeultime .compaiono anche qui,
57 BFW;n;l142, cfr. anche n. 1298 e Ficker, Beitrage,2, p.49Y ....... : come ades.inJaff- L. 4007, dove i nomi di due sottoscrittorinonsi accordano alla datazio-
5.8 Cfr. Linclner,Das Urkundf!.nwesen Kilrls IV,p.186 seg.-Anche nel registro siciliano pi ne, tuttavia la spiegazione di questa anomalia dovr cercarsi altrove.
Federico II troviamo appunti su successive redazioni di mandati sub eadem data, .che probabil- 64 Ci imbattiamo in questa gi.molto prima che nella cancelleria imperiale. Cos ad es. gi
mente venivano datate dai registri stessi cambiando solo i nomi (cfr. Ficker, Beitrage, 2, p.401). in]af:f-L,3949 del 1006 inserito un documento del vescovo Rainaldo di Parigi, tuttavia 313
59 Del resto vi sono anche altre nuove redazioni con l(t~a corrente. senza protocollo, mantenendo per la formulazione soggettiva.
946 Nuova redazione Nuova redazione 947

sto riguardo dovremo illustrare solo un fenomeno affine e tuttavia differen- sono nuove redazioni da parte di un successore dell'autore del documento
te. Quando alcuni documenti, che un papa aveva ordinato di emettere, originario, anche qui spesso molto difficile decidere se abbiamo di fronte
erano gi redatti al momento della sua morte, ma non ancora bollati, la loro una vera rinnovazioneoppure una falsificazione, e spesso non potremo
spedizione non era pi permessa se il successore, con il quale il capo -della affatto formulare un giudizio sulla base del materiale riportato nei codici
cancelleria doveva conferire al riguardo, non li approvava e nonne ordinava diplomatici editi. 69
la consegna ai destinatari. Gi dagli ultimi anni di Martino Nei sono perve~ Ben di rado,infatti, in tali casi troviamo scritto che si tratta di nuove 315
nuti alcuni di questi pezzi la cui spedizione fu ordinata solo dopo l'ascesa al redazioni; ove ci avvenga, non si dovr in genere pensare a unafalsificazio-
soglio papale di Onorio IV.65 Qui abbiamo dunque documenti pontifici veri ne. Cos, ad esempio, quando nel 1115 sotto il sigillo del vescovo GiraldO.di
e propri, il rilascio dei quali fu disposto soltantO dal successore deUoro au- Losanna sono ricapitolate in un documento una serie di donazioni per il
tore. Ma il procedimento a tale riguardo non era tale per cuii documenti di priorato di Rougemont risalenti fino all'epoca del suo. predecessoteBur-
Martino gi posti in mundum siano stati ad esempio semplicemente provvi- cardo: da una formula dei testimoni posta in mezzo al documento con la
sti del sigillo di Onorio:essi venivano invece inseriti in tutto il loro tenore in susseguente arengaepublicatio si scorge chiaramente che qui devono essere
un documento di Onorio,ne1 quale 'si illustrava con chiarezza questo fatto e rinnovati diversi documenti pi vecchi e alla fine si dice poi anche espressa-
si indicava il motivO del tipo peculiare di spedizione. Erano.esclusi sbagli mente: "refecta est heccharta annodom. inc.1115 coram testibusGiraldo
come quelli che abbiamo vistosopra. 66 Lausannensi episcopo"ecc,7o La decisione si fa pi difficileinunaso .come
il seguente. Un documento del vescovo HerrandusdiHalberstadt del 1096,
concernente l'invio al monastero di Hillersleben dimonacidillsenbuig.e
In Germania diversi tipi di. nuove redazioni compaiono fuori della can- diverse' donazioni al monastero, sL conservato in un originale scritto da
celleria imperiale pi sovente che al suo interno. Se effettuate ancora dallo uno di llsenburg,.quiIldi dalla mano di uno' dei destinatari, ma sigillato dal
stesso autore, allora spesso.non sarannopi.riconoscibili, a meno che ad vescovo; controquest originale non stato sollevato alcun dubbio.7 1.Dello
esempio il crattere della scrittura o una modifica dellamatricesigillar y
subentrata nel frattempo non ci permetta di riconoscere talefattispecidHn
314 altri casi possibile riconoscere a sufficienza 1a nuova redazione per via di
gi beI >eriodo longobatdb d irnbattianlp in nuoveredaziotildidoc:Jinentill()t~rili:<:i~0uri
aggiunte che possono risalire solo al ,periodo posteriore alla prima docu- esempio del756,quand,richiesta l'autorizzazione esplici~a deI re Astolfo,partedp del. nego~
mentlizione; o grazie ad altri fattori,68 Certamente, come nei casi in cui vi zio giuridico, la nuova redazione (relevatio) fu effettuata dallo stessonotaiqhe due anni ptirlla
ayeva s,critto il primo,documeIi.tQcfr. Troya, Codicediplomcitico longobardo,;4/4;,p:;p40).
Ri~ntra. comunquj:irI ques5a fattispede anche il.document9 lucchese p~bbL eoffi!!lel1tato, per
ultuno da Guidi, Le carte pi (lntic:hedelt'archivio di Lucca, Tjn docUlllentodidll!!~ioi) cll
65 Les registresd-'Honorius W, n. 2 seg.; cfr. Denifle, Registerbiinde,p. 69, ht.La stessa 713, scritto dal notaio Sicherado,fu poi scritto nuovanietedalll1ed~slIIlbpot#o:.prob~bil
ptqcedutaal.momentodeIIa morte di Bonifacio VIII risulta da Le Registre de Benoit XI, n. mente non molto tempo dopo. Al termine del nuovoscno(l'rinico 'cile possediamo,.essndc-
l2;.si potrebbero facilmente addurre altri esempi (cfr. Baumgarten,. AusKanzlei und si perduto il primo) dice: tego Sicherado..: hanc ca.rtula ex autentico fiditereXemplayV;'per
Kmmer; p.2l6)'.Lenuoveredazioni comindanoingenere c?n laformulaRationi congruit ques~o l'es~lnpl~recheci.~pervenuto stato finoraconsi,derato (!ha copia:Ma~e~i [@:1:te c,Qe
ecc. Le redazioni non bollate sono naturalmente per lo pi andate perdute: su un'eccezione all~ list!i de1t~stnnolli segue prima di Wp:o l'aggiunta: "~t post!}anc, coIlfJleta carwIa~ell1etAb
del 1370I7dr. BaUIl)garten, ibid.;p. 179.. ' raV1ll1US partielhla n9stra de ()livetqin Uaccula:ego Forronat? et Bonualdou offeriJnus,do't
66'Per certi versfquesta procedura pu paragonarsi a quella dei notaiitaliani che rdigo- beati Petri", e poi soltanto la convalidazione sopracitata;risulterchiai:o'he abbiamodittll~
no gli instrumenta suIIa base delle imbreviature deiColleghi deceduti (cfr. capitolo undicesi- te una nuova redazione resa necessaria appunto da quell'aggiunta, e chela formula ex atJtent/~
mo). Anche qui i rapporti vengono ogni volta ben chiariti. .: CQ exemplavi sidferiscesolo alla prima parte, compresall(lista dei testimoni, ...>; .. ; '.' ..'....
67 La quale ~tiffia dava spesso luogo alla nuova redazione (dtPosse,Privaturkunden, p.P). 69 Cfr. ad.es. j due; documenti.del vescovo. Butcatd9di Wonnsdel 1016 sritti nel:x:rr
314 68 Cfr. Ficker, Beitnige, l, p. 275 seg:; Posse,Privaturkunden, p; 77; Schneider,Schwiiblsche secolo (UB Worms, 1, p; 34seg., n. 43 e 44), che; a qminto pare, l'ditore vorrbbe considera-o
Privaturk~nde, p. 16 (la distinzione fatta qui tra Innovation e Renovation, quale si trova anche re come nuove redazioni, mentre W Wattenbach, ZGO, AF,24 .(1873), p. 152, ritenne alme-
in Buchwald, Bisho/s- und Furstenurkunden, p. 312. seg:;non opportuna). Un.esempio asso- no il primo un falso. Rodenberg, Urkunden zur Geschihte d deutschen Burggrajen,p:489
lutamentesicuro di nuova redazione da parte dello stesso autore a seguito di un'aggiunta seg., ha dimostrato che Wattenbach aveva ragione.. . ; . , ' .....,' ,'., . ... ;. ..,>,
dato dai docurJ.entiinErhard, Regesta historiae West/aliae, 2, p. 4, n.198, di cui ha trattato 70 UBBern, 1, p. 56, n. 28. Cfr. anche Redlich,Privaturkunden, p. 147, circa Un caso ana- 315
Ficker, ibid., 1, p.n. Inoltre furono fatte certamente nuoveredazioni di documenti del vesco- IOgo del 1249, in cui il duca Bernardo di Carinzia fece redigere ex nODO ,un documento da lui
vo Ludolfo II di Halberstadtda-partedel suo successoreVolradus, dopo che la nomina di dato nel1234." . c ....
Ludolfo era stata dichiarata non valida; in parte vifu mhtenuta l'indicazione Originaria del- 71UB Hochstift Halbstadt, 1,p.8l, n. 118. Secondo l'editore fu scritto dalla stessa per-
l'anno,'aggiungendovi per un altro giorno (cfr. UB HochstiftHalberstadt, 2, n:: 870, 871, 881), sona che pose in mundum anche il successivo n. 119 per llsenburg, dunque, a quanto.pate,
in parte tutte le date furono modificate(UB Hochstift Halb'ers!.adt, 2, n.894 e9l7). - In Italia uno di llsenburg.
948 Nuova redazione Nuova redazione 949

stesso documento vi per anche una seconda redazione scritta dalla mede- sia la mancanza del suo sigillo, sarei incline a non ritenere senz'altro impos-
sima mano sotto la stessa data, ma, a quanto pare, di origineposteriore.72 sibile questa spiegazione, se la fattura del sigillo, che diverso da quello di
Menziona duepetenti in pi, omette invece un passo ne1quale si tras~ett~ altri documenti indubbiamente di Bardone, e la legenda, che suscita sospet-
stabilmente all'abate di lisenburg la cura d'anime a Hillersleben,' amplia pOI ti, non inducessero piuttosto a pensare a un falso.7 6 Molto difficile una
una donazione della decima da 12 mansi a 14, aggiunge infine una formula decisione nel caso seguente. li documento sulla fondazione delmonastero di 317
di pena. Questa seconda redazione non munita del sigillo di Herrand~s: Alpirsbach in Svevia da parte di Ruotmannus di Hausen e dei conti Alel-
ma di quello del suo successore Reinhardus. Dello ~tess~ Reir:har?us Vl~ berto di Zollern e Alwigus di Sulz ci pervenuto in due redazioni che,coin-
infine aricora un altro documento del 1109, che menZlOna l nomI del petentI cidenti nella sostanza, sono entrambe prive di data. La redazione pi antica
presenti nella seconda redazione, e anzi ne aggiunge unaltro,jJ~rlapoisolo potrebbe porsi intorno al 1099, quella pi recente ha un'aggiunta inserita
della decima su 12mansi come di un regalo di Herrandus enporta come nel testo che rinvia a eventi verificatisi durante il periodo di regno di Lotario
una nuova concessione del tempo di Reinharflus 1'innalzamentodelpriorato e del. vescovo UIrico di Costanza, e dunque pu essere stata scritta solo
di Hillersleben ad abbazia indipendente,73 E perci chiaro chela seconda dopo il 1125;77l'inserzione, aggiunta maldestramente, parla di uno degli
redazione del documento del l 096 pi recente del documento deLII09; autori in terza persona e interrompe il filo del discorso in un modo assoluta-
l'omissione delle facolt dell'abate di llsenburg nella prima trova una spie' mente irritante. Poich di entrambi i documenti possediamo solo versioni
316 gazione appunto nell'avvenuta nomina del priore di Hillersleben ad abate. E non sigillate, sar difficile stabilire con crtezza se il pi recente siaUna
dunque. due sono le possibilit: o il secondo esemplaredel documen!o de~ nuova redazione prodotta con l'autorizzazione degli autori o dei loto suc'
1096 urianuova redazione del primo documento emessa su.ordme dI cessoridi diritto, oppure sia una copia interpolata e nOn autorizzata delpi
Reinharduscorilo stesso protocollo ma con 1'ampliamento del contenuto, vecchio, eseguita nel cnvento;almomento quest'ultima congettura ha' di
oppureunfalsocompilato nel monastero dopo il 1109. Rit:engo l?i~ pr<?ba- fatto le stesse probabilit della prima.
bile quest'ultima ipotesi,74 dovendo per osservare che sara posslbile~1Unc Non sar necessario citare altri esempi per illustrare le questioni qui sol,
gere a una conclusione definitiva solo dopo avere accuratamente esammato levate. 78 Ci che abbiamo .' esposto sOpra sufficiente .a' mostrare quanto
il sigillo e il modo della sua apposizione. .. . .........._ . bisogna procedere con cautela nella valutaiione di documenti come quelli
,.' un giq.diz1gp~1I.erto;pue~s~re dawinuncasQyn;po',Aiy~r?9,A quiesamina'ti:in mblticasinonsigii.mger affatto il un risultato sicuro,ma
Monaco.SltrOVaun. presunto ongmale . dLUI1~Qcul11entQ,clellarqv(':sS9Y2 ci si dovracontentare di uri non liquet.
Bardone di Magonza (1031cl051) relativo all'impianto.diunavignaa
Riidesheime ai tributi che dovevano essere versatidairicavi,75 Tuttp iltel1o;
re 1,elloscritto fin(jalla fine della corroboratiod a credere che,sitrattidi1J?
76 Per il falso s~rebbe stato usato un documento genllinodiSigfrido;non.~~eces~aao
do:uinenroqi :sarclcme; seguepoi,introdotta dal1a,fQ~wula,Hii;{1fs r1ifesf1 s
sutJthii, li11a lis~ di testimoni che deriva, a quanto pare,~alper~odoclel1'ar~ eli
s!.1pporrecpe nz' ~ia.sti.lto usato uno genuino Bardone; alIa basecjella f:l1sific~zi()I)ein ~uo
.nome potrebbe .esservi unatradizione'orale circala parteclaluiavuta nelI'inlpiantodella
civescovoSigfrido,eunadatazioneche si accorda al penododigovemodi Vigna di Riidesheim.- Differente il caso in NassauischesUB, l,p. 64,n. 123: confetmilda
qllest'ultimo:"aiitlc. 1074; ind,12, tegnanteHenric quart.()rt:~ni~i~s18'\ parte di Sigfrido di una concessione di Willigis. Qui Sigfrido d a credere di esserne l'autore,
Seoncio il,gillWzip.eli Sguer, la ~.srittura, del d,of~entor~sal~1iMa,Jlf1~cl8 vi apposto il suo sigillo, ma la datazione risale a Willigis: "a. inc. 995, ind. lO, 4. non. iuL,
secolo ,X~;il. sigil1gdoyrebbe". app~rten(':re ".allarclv(':s9YQ.:Sarclpn,:, SlJ:l1(':f regIlHeinr. U".Ficker, Beitrige, 1, p. 273; suppone che sia st~tariptesa dal docUnierii:6ani:e- 317
riote emesso. da Willigis. Ma questa data non pu essersi trovata in alcun documento di
non dubita della genuinit e ritiene quel documento una nuovareda'.(:lOne di Willigis; secondo le espressioni usate da Sigfrido (audi"vi, compertum habeo) moltodubbi6
quello di Bardoneordiriatadal suo. successoreSigfrido....t:J onosFantesiano !cheun documento diWilligis sia servito da modello; invece la menzione di una consacrazio-
molto strane sia l'omissione di qualsiasi accenno a Sigfrido, anch:erlla data~
.. _ . . . . . " . - . . . .: " ..: . . , . . . . . ., _ . , . . ....... " :,__ ,.- .. : : " '-0 _,_ :, .... _,", __ ':' __ . ' : ' . : ' ' ' , _ : . ,_ _ ',' ,",
ne da parte di~Azzo AntiquaeurbisiUltistes", cio di Ezico di Aldebu~g,si accordam?lto
bene. al period(j di Willigis, cfr. il mio saggio Zur Chronologie und Gesckichte derilteren
Bischofe von Brandenburg;' Havlbergund Aldenburg. Forschungenzur; 13randenbuq~ischen
- und PreuEischen Geschichte, l (1888), p. 385-407: 403. Ancheqrtignil.l1teriore decisione
72 UB Hochstift Halberstadt, 1, p. 82. in merito a questocaso dipender sopra:ttutto da Un accilrato esame delsigillo, quale lecito
73 UB Hochsti/t Halberstadt,l,p. 96,n..134. .'. . . . . . potere attendte in breve dii O. Posse.
316 Soprattutto. perch anche una conferma del vescovo Fedenco del 1214 .(UB Hochstift
74 77Wirtembrgisches UB, 1; p. 315, n. 254; p.361, 'n. 284; cfr. Ficker, Beitrige, 1, p.274.
Halberstadt, 1, p. 424, n. 477) parla solo della decima su dodici mansi. Pure il rapporto fra SecolJ.do Hirsch,Privilegien siiddeutscher KlOster, p.531, la prima redazione si conservata
due altri documenti di Hillersleben con la stessa data (ibid., 1; n; 238 e 238nnondel tutto ancora nelI'originale;sulla seconda 'non si pronuncia con decisione, tuttavia anch'egli pare
esente da sospetti. propendere verso l'ipotesi cui abbiamo'ac;cep.nato sopra nel testo (Hirsch, ibid., p. 542).
75 Nassauisches UB, 1, p. 58, n. 114; cfr. ibid., Lp. 71, i>.J.~l. 78 Tuttavia cfr. ancora quelIi trattati da RedIich, Privaturkunden, p. 147.
950 Errori nell'uso di documenti anteriori

Difficolt come quelle di cui abbiamo appena parlato dipendono. dall'in- tutto priva di senso; anche lo scrittore di Enrico Ireiterquesto errore. 82 In
tero procedimento adottato e non si fondano tanto sulla bravura el'abilit un privilegio di Enrico IV per Riiggisberg si trovano le parole: ."per manum
318 pi o meno grandi con le quali i notai e gli scrittori di documenti del prefati ducis R. vicinum loco et adiacens desertum";83 il re conferma al
Medioevo. hanno esercitato il loro lLfficio. Invece questo aspetto ha molta monastero questo luogo deserto consegnato per manus del duca Rodolfo.
importanza quando prendiamo in considerazione altri fatti che potrebbero Nella cancelleria, di Enrico V, alla quale il documento fu esibito per la con-
verificarsi nella riproduzione di documenti anteriori. . ferma, non ci si accorse dello spazio dopo la R, e agli abitanti di Riiggisberg
Non sempre, infatti, i notai e gli scrittori di documenti seppero assolvere fu confermato: "desertum quoddam iuris nostri regni Ruuicinum 84 .in loco
il loro compito nel senso di modificare ci che ddmodelli da loro.usatipon adiacens";altempo di Corrado III fu emesso un analogo documento risa-
si accordava pi alla situazione esistente al tempo della copiatura, come lendo direttamente a quello di Enrico V: "Ruicinum locq et adiacensd~ser,
senza dubbio si esigeva anche nel Medioevo;79 spesso l'esecuzione distratta tum quoddam iuris regni mei", e le stesse parole, con la so.la rettifica di
del documento derivato, divenuta una trascrizione del tutto meccanica, pro~ locum al posto di loeo, si trovano ripetute ancora una volta nelli! confel1lladi
voca errori che talvolta riusciamo a riconoscere solo mediante il raffronto Federico I del 1152.85 . . '
con i modelli. .. ... Se in questo ~aso abbiamo gi un errore discrittura<chepurivela~si
Per una carta denarialis di Enrico III del 105080 serv indubbiamenteda pericoloso - qualche studioso locale, infatti, potreqbe averegi.persomolto
modello un formulario o un documento anteriore, neFquale si parlava del~ tempo all;:t ricerca del nome moderno dellocus Ruuicinus -,ilrischio di un
l'affrancamento di un servo maschio; lo scrittoreJocopi costruendqal uso ambiguo di documenti diviene ancora pi grande quanclo indiczio~i
maschile tutte1e parole relative all'affrancato (quendam, servutn,liberutn, oggettive dei modelli vengono ripetute a sproposito nei documenti derivati.
predictus ecc.), per il,nome del quale lasci due volte unospa~ioin.bianco; Chi, ad esempio, nei documenti di Pipino o Carlo Magno trovasse l' e~pres
in quegli spazi fu poi aggiunto il nome di una donna. affrancata, Sigepa"e sione1eudes,86. non dovr attribuire a questo terminustechnicusdelperiodo
allora le forme furono corrette e ripristinate al fel1l1;Ilinil e : qumdam, settJam, merovingio, un significato. di diritto pubblico anche per quello c~rolingio;
liberam, predicta ecc. 81 Sequile forme non pi, appropriateturotlocorrette oppureq:uando, attenendosi ~,1Ilodelli pi vecchi, nei diplomi. tedeshi. dei
subito; peraltro verso accade che gli erroridiscrittul'a, una yoltaoIn]]}es!,i, secoli X eXlsi pada ancora di tnzSsz" domz"nz"ciemissi disct!rrentes,87 ,non
possono poi ritrovarsi in ntuIJ,erosi documenti,talvolt3,per un'intera serie eli d()vr ritenere che ,l'istituto dei messi regi sia sopravvissuto .ancorain que- 320
documenti riprodotti. Per una svista dello scrittore, in upa,fra,se,dell3, fJarra- st'epoca.Se;ad esempio, in, un documento di Corrado II l'imperatrice
tio di un documento d'immunit di Arnolfo dell'889a favore di Wiirzburg, Adelaide, la sposadi.Ottone l, chiamata amita nostra,88.nonsidnrper-
il cui modello fu un diploma di Ludovico il Pio, manca 1'oggetto ("predic- ci c()struire un rapporto .liparentela che in realt non .eststito:. tllttavia
319 tam sedem") davanti a "sub pIenissima defensione etimmunitatisiuiti6ne ci potrebbe gi indurre a mettere in dubbiolagenuinitdelclRsprnelt,se
habuissent"i; lo .sJesso erroreripeiuto nelle' conferme' diCqiradoT~~1918 non sitenesse cOD,to delfatto che l'espressione semplicetn:ntelesuntada
edi Enrico IdeL923. Quella di. Corrado aggiunge.ptJ. sec:opqoerr?r,~:lJ#),1a :un documento anteriore di Enrico' II. Le cose cambianoqua,l1d0cld9Cll~
formula d'irllmunit omtte un'intera frase, rendendocosL1::r fonrlla,.qel menti anteriori vengono tolt~ intere frasi contenenti certe indica~loci stori-

'"," __ , :_""';/"-'.' """". .0"" _ ","',.:.,,::',:: -- : __ . .'.,', :;:':::',.' o;:';;:,


318 79 Si cfr. quanto richiede l'autore dellibtodi formulari di Baumgartenberg.(l)asBaH.?n.-
gartenberger Formelbllch, ed. BarwaId, p. 87) da un bravo notaio: "quaffiformwain queIIye 82 Cfr. Bresslau, Wilrzburger Immunitiiten, p. 91. Casi simili accadono molto frequente- 319
tenorem subtiliter contemplando Qmnisydoneus et industrius llotarius sicucnasum cereUlll ,mente. . ,. ..< .

secundumdiyer$am negociorum qualit;atem ad diversas poterit coaptare.personas,.1ketcQn- .. 8~Sturnpf,pi!?R.eichskanzler,n,278; cfr. P. Scheffer-Boichorst, KleinereForschungenzur
dicione inpareset.dispares dignitate". .. . . .. i ' " . >j i... Geschichte de$ MitteIo1ters.X-XIV., MIOG,9 (1888),p. 177-248: 201 (Idem,ZurGeschichte,
80Stumpf,DieReichskanzler; n. 2390; cfr. W. Amdt, GGA,1872ip.1382, che. per non p. 182 segJ. Lascioapetta la questione, che indifferente ai fini della nostra riflessione, se il
sapev~ancora dell'aggiunta del nome. .' .' . ...... .. t , documento oggi esistentenelYArchivio di Berlla, he' un falso, sia servito' gi in questa
81 Sickel, Ata, l;p. 130, ha trattato un altro caso. nel qualesuppose parim,entil'llsocli un frmadamodello alle conferme successive, oppure' se a tale scopo sia statosato.il diploma
formulario. In un documento originale di Amolfo d ell'896 due;volteilnomPIece~uto genuino di Enrico IV, che il falsificatore deve avere adoperato. ..,
dalla maiuscola N; Sickel sOStenne chetale lettera si trovayallel formulario al pO$toddhorrie 84 Cosl'origigale, Ruincinum,Runicinllm nelle edizioni.
da inserire e che il copista la copi"assiemeal nome per ignoranza operdistrazione:Stumpf, 85Stumpf,;DieReichskanzler, n. 3121,3538 e 3638.
WirzburgrImmunitiitsurkunden, 2, p.A8, nt. 79; che vorrebbe ritenere la N una sigla Per 8.6 Cfr. Sickel,Acta, 1; p. 130. ,
nomine, avr invece tanto pi ragione in quanto nei form\ari di questoperiodoal,posto .c,!el 87 DD OI,n. 20; DD H II, n. 491 ecc.
nome da inserire non si trova di solito ancora la N,bens ill'ojfl~S o un parola simile. . 88 DD K II, n. 62, cfr. DD H II, n. 284. 320
952 Errori nell'uso di documenti anteriori Errori nell'uso di documenti anteriori

che. Tra questi rientra, ad esempio, il caso di un diploma di Corrado II per che il prestito linguistico dovuto evidentemente a una distrazione.datoche
un monastero di Ravenna dove si parla di un placitum nostrum; nel quale nell'epocasveval'organizzazionedel territorio inpagi in unafas~'di totale
l'imperatore avrebbe investito il monastero, e di un missus noster, davantbl ?isfacimento.92 La questione rimane per incerta in altri casi. Se, ad esempio,
quale sarebbe stata effettuata una cessione a favore del monastero; entrarn~ ID un documento di Ottone T del 954 il pagus Crouuati viene designato come
be le espressioni derivano da un documento anteriore di Ottone II e debbo" situato "in ministerio Hartwigi", e se le stesse parole sono ripetute in uri
no essere riferite a questo sovrano, non a Corrado,89 Un casoparticolarmen- secondo diploma del 961, cui quello serv da modello,93 allora ben possibile
te istruttivo di questo genere, sul quale Ficker ha richiamato l'attenzione, che Hartwigus nel 961 fosse ancora conte di quel pagus, ma non si dovrebbe
il seguente. In un documentO del 1220 Federico II concede a Guido essere autorizzati a trarre una conclusione certa al riguardo solamente sulla
Cacciaconteun castello "attendentes preclara servitia,que iampridem in base del diploma di quest'anno senza avere altri elementi: gli esempi appena
partibus Apulie nobis exibuitet deinceps domino concedente adhonorehi citati esortano a usare cautela nel trarre conclusioni di questo tipo.
imperii eritexibiturus". Chi consulti il documento pottebbe facilmente La situazione del tutto analoga per ci che concerne anche gli interve-
essere tentato di supporre che Cacciaconte si fosse reso benemeritovetso'la nientiei testimoni. Gi sopra'abbiamo ricordato che talvolta le liste. dei
causa sveva respingendo l'attacco di Ottone IV contro la Puglia. In realt, testimoni dei documenti anteriori ricorrono nei documenti derivati, soprat-
invece,l'intera frase proviene da uri documento anteriore di OttoneIVstes c tutto nelle nuoveredazioni;94 se in questi casi si tratta solitamente. di lunghe
so, ripetuto alla lettera, e i servizi che Federico sembra ricornpensate, secOn c file di nomi, del tutto oin parte coincidenti, non appena prendiamo in con-
do il tenore del suo diploma, furono in realt prestati co trolui stesso.90 siderazione il rapporto deLdocumento derivato con quello anteriore non
ll
Particolari difficolt insorgono per quando certi nomiricorto o>l1o potremo nutrire pi dubbi sul modo in cui sono stati desunti. In taluni casi
ll
stesso modo sia nel documento anteriore che nel suo derivato. Si tratta mOlto non facile decidere se anche la menzione degli.intervenienti e dei petenti
321 spesso di nomi di conti, nei pagi (Gauen) dei quali sono' situate le localit sia stata influenzata dal documento anteriore. Tuttavia chiaro che il nome
menzionate nei documenti,' e di nomi' di intervenienti'e testimoni. vero'che diun interveniente ormai deceduto, se questi compare anche neLdocumen-
in certi casi lafattispecie chiara. Se in due diplomi di Ottone Te diCorrado .toanteriore,stato semplicemente copiato da questo e non ha rilevanza n 322
II per il monastero di Fischbeckl'intero elenco dei beni ricorre in modo per laeritica del documento, n per la suainterpretazione. 95 Ma solo piutto-
coincidente alla lettera, compresi i nomi dei cinqueconti,nei pagideiqllali sto raramente possiamo imputare agli scrittori di documenti tali mancanze
sono situati i beni,91nessuno potr supporre, dop aver confrontato ildiph faciltnente verificabili. Molto pi frequente . invece il caso in cui nei docu-
ma posteriore con quello antecedente, ,che nel 1025. veramente per caso drie menti derivati troviamo menzionate comeintervenienti o le stesse persone
que conti omonimi abbiano operato nei medesimipagi.E anche quando in ancora in vita,oppurei successori di coloro che erano gi stati nominati
un doc~entode11161 di Federico I per Brandeburgo si trova definito un ~uali inter;relli~tinei d?clltnenti~nteriri.Ed talvolta molto difficile date
luogo~omsitu~Jo"inpago Northturingia et incomitatuLiutheri'\aun yn giudi~io a questo riguardo: Se in una serie didocumenti per St. Peter eli
corifrontO con il docqmento anteriore diEnrico III si riconoscerfaciltnent Aschaffenburg ci imb?ttiamqregolarmente nella menzione del duca Qttone
come unico intercessore,96 non si potr allora negare che Ottone, fond~tore

89 DD K U, n. 256 (dr. DD O II, n. 242). In Bresslau, ]ahrbiicherKonrads'Ii.,'2,p;'265,


nt.3, sono anch'io caduto in errore a causa di questo passo.- Analogamente in un diploma 92Stumpf, Die Reichskanzler,.n. 3907,dr.con Stumpf, ibzd., n. 2402.
di Enrico V per Pomposa, H. Bresslau,Ein Diplomund einPlacitumHeinrichs v., NA,20 93 DD OI,n.H3, dr. con DD O I, n;22L
94 Cfr. sopra in qu~sto capitolo. . , .
(1905), p.225"2~0, le parole "Heinrico nostro altero antecessore" furnoripresedaldiploma
di Enrico IU, Stumpf, Die Reichskanzler, n.2283, .dove risalgono. ad Enrico II. Senza cono- 95 Cos ad es. in DD HII,n. L5, la ripetizione dell'intercessione del vescovo Franco di 322
scere questo documento anteriore dovrebbero ~ssere riferite ad EnricoIIL ..' .,....... . ' cC Worms tratta da DD O m,n. 312.Ccfr. gi Hirsch, ]ahrbiicher Heinrichs IL, l, p. 228, pt. 4).
90BFW;n. 1222 (cfr.BFW;n. 457 con appendice, e inoltre Ficker, Beitrage, 1,p:317).A Parimenti in Stumpf, Die Reicbska.nzler, n. 3043 la ripetizione del petenteda DD H II, n. 95.
fronte della sRiegazione di Ficker non si pu tenere conto di quella di Winkelmann, Ottorv., Anche in DD K II,n.l92 l'intervento di Aribonedi Magonza, morto ormai da due anni,
p. 284, nt. 3. E invece dubbio se, come Ficker, ibid., congettura, anche I:)el trattlltdiOttohe ripetuta da DDKII, n. 138; e, nello stesso modo, in DD O I, n. 179 l'intervento dei duchi
I con Venezia il passo nel quale si parla di un trattato conclus in precedenza a Ravenna Enrico. e Corrado; .gi deceduti, potrebbe essere stato ripreso da DD O I, n. 122, cos che il
debba essere spiegato semplicemente nello stesso modo (dr. Sickel;su DD OI,'n.350). .documento non dovrebbe essere contestato semplicemente per questo motivo, come invece
321 91 DD O I, n; 174; DD K II, n. 15 (dr. Ficker,Beitrage, 1, p. 317). Lo stesso rapport sus- fa Diimrnler,in K6pke-Diimmler, Otto der Grofle,.p. 277. .'
96 DD O II, n. 117,128, 188,215,245. e 284 (cos anche gli spuri n. 321 e 324); cfr.
siste riguardo a tre nomi di conti presenti in DD O II,'n. 273, messo a confronrocon DD O
II, n. 51 (dr. Sickel, Kaiserurkunden in derSchweiz, p.63). '''-..'' . .. Ficker, Beitrage, l,p. 319. Casi analoghi sono DD O I, n. 94, intervenienteErmanno di
954 Errori nell'uso di documenti anteriori Imitazione della scrittura dei documenti anteriori 955

di quel monastero, effettivamente si possa essere adoperato ogni volta in suo riguardo si potr dire in generale che la comparsa di formuleancoraignote
favore, ma sarebbe arrischiato supporlo con assoluta certezza e non tenere all'epca dell'emissione del documento. esclude la loro genUinit,nlla misu~
conto della possibilit di un'influenza dei documenti precedenti su quelli ra in cui gli errori non siano riconducibili alla tradizione, ma che; aLontra" 324
successivi. Se invece in un documento di Enrico II del 1022 per Santa Sofia rio, la comparsa di formule non pi usate al tempo dell'emissione non costi-
di Benevento il vescovo Enrico di Parma menzionato come interveniente, tuisce di per s affatto una ragione per concepire sospetti, quando possa
mentre il documento anteriore del 972 cita comeintercessorL'uno dei suoi venire spiegata pensando all'uso di documenti anteriori. E lo stesso vale
predecessori, Uberto di Parma, in quel tempo arcicancelliereitaliano,>assie- soprattutto nei casi frequenti in cui pi modelli furono utilizzati in modo
me a TeodoricodiMetz, allora, in considerazione del fatto che ,il vescovo goffo e maldestro per una riproduzione.
Enrico si trovava al seguito dell'imperatore nell'Italiameridiona,le,credo si Infine dovremo ancora osservare che vi sono numerosi casi nei quali i
debba congetturare che il monastero chiese e ottenne l'intercessione del documenti anteriori hanno influenzato non solo il protocollo e il testo, ma
successoreproprio perch nel documento anteriore, che dovevaiessere pre- perfino i caratteri estrinseci del documento derivato, casi, cio, in cui la
sentato, il predecessore risultava come interveniente. 97 Pure in altri casi Ja derivazione diviene addirittura almeno in parte una cQpia imitativa. Cos ad
323 situazione analoga. Spesso per non saremo affatto in grado ,eli decidere
i esempio la scrittura di un documento del 1047 di Enrico III per Verona
con certezza se il destinatario ha richiesto l'intervento perch uno dei,prede- indubbiamente influenzata dal documento anteriore del 1027;100 e un diplo-
cessori era nominato nel documento anteriore come interveniente, oppure ma del 1084 emesso a San Zeno di Verona influenzato ancora pi singolar-
se sia stata semplicemente la cancelleria a menzionaretlsuccessore,cdme mente da un documento anteriore della prima met del secolo, del quale
interveniente per la medesima ragione. 98 non possediamo pi l'originale.lo1 Cos uno scrittore al tempo di Enrico V,
Se dunque avviene senza dubbio che dai documenti anteriori siano state che nel 1123 pose in mundum un diploma per San Benedetto di Polirone,
effettivamente desunte indicazioni del tutto discordanti con il periodo della imit a tal punto, e non solo nella scrittura, un privilegio di Pasquale II che
riproduzione e con le circostanze particolari del caso singolo, ancora merlo aveva davanti, da disegnar<=; persino una sorta di rota copiandola dal docu-
dovremo sorprenderci deLfatto che in parecchLasineidocumentiderivati mel1to anteriore, che egli peraltro poi copr con il sigillo.l 02 Cos soprattutto
siano state ripetute formule non pi in uso al tempo di questiultimi;99A tal~ la cancelleria di Lotario III, non avvezza all'osservanza delle antiche tradi-
zioIli, specialmente durante i primi anni del regno imit ogni specie di parti-
. ,,- :- --.' ',. ~_ .. ~., ... , ... colarit grafiche dei documenti anteriori, tanto che qui ricorre una volta
Svevia, copiato in DD O I, n. 218, Burcardo diSvevia'(per Einsiedeln);DDHI;'rl.13, addirittura il signum recognitionis, divenuto ormai insignificante. 103 Se que-
Unwanusdi Paderborn, DD O I, n. 24, Totone diI'aderbom (per Flerford);Qltre aic!!si ste cose si verificano perfino nella cancelleria imperiale, e nemmeno tanto di
citati da Ficker se lle potrebbero addurre moltialtri. ' , ".,' .:, ,i,>"
.- ,,'-C" i
97 DD fIII, n. 4p~, da cfr. con DI) O I, n. 408; Se ancAy qui, cOlll~. parepep8~reKicker,
ibid.,sitratta diurwseinplice ripetizione priva di importanza fatta:ncllacancel1e,na, ci:si
323 aspetterebbe allora pitt~stola menzione dell'arcicancelliere cli.'allora che qlla:delvescovo
di Parma di allora; inoltre molto dubbio in questo caso se DDOI;:,n.408'siamai.'stato 1362 perch non era conforme allo "stilus cancellarie nec in regula dietaminis neque modo
disponibile nella cancelleria di Enrico II. - Una rapporto simile sussister anche nel caso di loquendi": tale documento era infatti stato copiato alla lettera da uno di Ludovico il Bavaro,
DD K II, n. 91; probabilmente la circostanza che nel documento anteriore di Berengario I che Carlo aveva gi in precedenza reiterato una volta nel 1349. Secondo gli argomenti di
fossero menzionati quattro vescovi come petenti e intervenienti, spinse nel 1027 il vescovo di Lindner, Das Urkundenwesen Karls IV., p. 199, pur essendo il documento del 1362 veramen-
Padova a richiedere l'intervento di tre suoi colleghi. te genuino, non fu tuttavia scritto nella cancelleria; ed ben possibile che, se quest'ultima lo
98 Dubbi di questo genere pssono per esservi non solamente peri noi:l1iclitesiirIl0nie avesse confezionato, avrebbe almeno elinlinato alcuni dei suoi difetti formali.
intervenienti, ma anche per altre p"rsone nominate nei docInenti: Unc~S9particolarmente 100 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2338, da dr. con DD K II, n. 96, entrambi originali, 324
difficile a questo riguardo quello del diploma di Enricoill,Stumpf,'DieReichskanzler,n. conservati nell'ArChivio Capitolare di Verona.
2192. Fu emesso per la diocesi cliMeillen,"cui nuncpreestvenerabilisepiscopusAico", e 101 Stumpf, Die Reichskanzler, n. 2860; gli esempi potrebbero moltiplicarsi, e talvolta dal
pi avanti si parla ancora del "iam: dictus Aico episcopus". Questo Aihe 110n' altrimemi documento posteriore, appunto perch ha imitato la scrittura di quello anteriore, si pu rico-
noto;.ma' anche il destinatario del documento anteriore, DD i O. I,n.174,era. il vescovo noscere perfino lo scrittore di quest'ultimo, anche se si perduto. Accade perfmo che un
Aicne di Meillen. Sicuramente non potremo stabilire se tra il vescovo Teodorlco, checom- funzionario di cancelleria abbia fatto proprie alcune forme di scrittura apprese da un docu-
.pare nel 1027, eil vescovo Bruno di Meillen, menzionato nell046, vi sia,statdveramentenel mento anteriore e le abbia poi usate in documenti successivi, ci vale ad es. per lo scrittore di
'1040 un vescovo Aicone II, del quale non abbiamo alcuna altra notizia,oppureseil nome sia Stumpf, ibid., n. 2320 riguardo a DD K II, n. 85 (cfr. anche Bresslau, Exkurse, p. 108).
stato ripreso dal documento anteriore solo a callsadi una distrazionedelnotaioclicancelle- 102Bresslau, Wormser Concordat, p. 114, nt. 4; tuttavia occorre ora aggiungere che solo la
ria; saremo per certamente autorizzati a non ritenere impossibile la seconda alternativa.: ricognizione e la datazione derivano dal notaio di cancelleria Bruno B (=Filippo B), tutto il
99 Cfr. Ficker, Beitriige, 1, p. 316. lvi citato, tra l'altro, un caso molto caratteristico del resto, invece, anche la rota, da un altro scrittore.
XIV sec.: nel 1375 Carlo N dichiar non genuino un doc.umento da lui stesso emesso nel 103 Cfr. Schum, KUiA, testo, p. 117 e 119; Schilltze, Urkunden Lothars II!., p. 45 e 49.
- '~'"
956 Imitazione della scrittura dei documenti anteriori

325 rado, non cLdovremo allora meravigliare di incontrare ancora pi spesso


fenomeni analoghi in documenti regi e non regi prodotti al eli fuori della
cancelleria. xv
LA LINGUA DEI DOCUMENTI

Le forme linguistiche latine tramandateci nei monumenti letterari risa- 325


lenti all'ultimo periodo della storia repllbblicanadi Roma e agli inizi dell'e-
poca imperiale appartenevano allora non solo alla lingua scritta, ma, almeno
nella misura in cui si curasse il proprio modo di esprimersi e r.oncisi
lasciasse andare alla trascutatezza,anche allalingl.l.aparlata da tutti coloro
che, distinguendosi per la loro posizione sociale e la loro educazione, fonna c
vano le c1assidirigentidella societ romana. Chela lingua corrente,sata
quotidianamente dal popol cOlIlllne,il sermvulgaris' o rusticus, o 'come
altrimenti veniva chiamato/si distingllesse da quelle, non potevi ceftimeri:'
te sfuggire ai Romani, cOs come ad esempio Oggi in Germania neiluoghiin
q.ri sussiste una rilevante differenza tra lingua scritta e linguaggio popolare
si ben conscidi questacontrapposizione/Talvoltaicomici caratterizzano
singole. figure che .portano in scenadandoun'intlessionepopolare alla lin-
gua;ognitantoi rewri(gliencic1opedisti;i gratnlllatici citano talun: fo~e
delsermo rus~itSpermetterepinguardiad~'qlleste;' solo. la ling~ scritta
cercaaccuratmente elitehersene, per quantoriesce,lontana,enonsokrnei
prodotti della letteratura, bens anche nei doctirilenti3 originati dai rapporti
negOziali: ,
Peraltro ci non le riusc del tutto. Epur vero che, per quanto possiamo 326
arguire dai testi documentati petvenutici, negli uffici della burocraziaimpe-
Fiale, sellon.~i )Jresetvl~purezz~dell~lcl~sskit~,pregiudicata pillt!pstq da
:ijcl.l!}ep~rtkl~ritgratpmatk@1.~oprttutt()'sinta(~iche e .lessk@, ripreSe
iIi pari~dallo. stile volg::ire;si mantenne tuttll.waiinmutato e incorrottoil
sistemaforieticoemorfologico.Liosenon cambiano per gli scrittiche nei
primi' secoli del Cristinesimo furoriprodWriella cancelleria papale .' e

.. _ _ , __;_-L'_'_.:,:_..._-~____< .'_.,~ .', '.-

1.Cfr.Sthl.lclitdt, VokaliStnusil, p.l2s~g::'SullatiIlbv6Igare e le cause dellsu~' diffe- 325


r~n~iazioneildtto1ibrdiM.Bonnet,I?latin de Grfgoire de. Tours,Paris '1890, sostine
\:)p1U9niche divergono perp. ver~i da guanto s\~sponequi esi ~spo~~ insegllito. coIlfor c
illeillei1te alle ricerche dei pi rinoillati linguistitedeschi.Nonposso concorda~e con quelle
opinini. '. ....... . ',' ". . .. ' " ..... .. '
2 Cfr:\)ZMey~r+iibke,iliGr6?er' Grundrifi derroma~zschen Philo!ogie,1, p. 45~. sego
3 IntendOquiveri docupenti, scritti son inshiostrOoe>n un lapis di ardesia sl.illa cera;
non copi~pigrfiche di documenuscritte supi~tr~ o slllletiillo daartigiab.i - io da perso-
ne che parlavano il latino volgare. .
958 Latino volgare Latino volgare 959

negli scrittoi di alti dignitari ecclesiastici, soprattutto dei vescovi dell'Impero cio l'Italia eil regno dei Franchi, il declino della lingua d'arte escritta,fonc
romano. Ma la stessa osservazione non vale gi per i pochi originali di docu- data sulla cultura antica, non si comp per nello stesso tempo e nello stesso
menti privati romani provenienti dalle provincie, che ci sono giunti dai modo. In Italia non lo causarono del tutto n il breve regno di Odoacre, n
primi due secoli dell'et imperiale. 4 Se a questo riguardo occorre considera- il dominio degli Ostr6goti. L'unico documento che possediamo della cancel-
re soprattutto le tavolette cerate pompeiane, che appartengono al primo leria del primo, giuntoci in una copia, mostra solo ben poche tracce dellati-
secolo,5 e i dittici e trittici risalenti al secondo terzo del II secolo, scritti per no volgare che allora irrompeva nella lingua scritta;9inohre tali tracce vanno
lo pi nella cittadina della Dacia Alburnus maior (l'odierna Verespatak nella forse attribuite non tanto al notaio regio che scrisse l'originale, quantopiut-
Transilvania),6 non vi pu essere allora alcun dubbio che gli scrittori sia tosto all'autorit municipale siciliana, esprimentesi gi in modo molto meno
delle une sia degli altri intesero servirsi della lingua. scritta. Dalle .numerose corretto,lqche esegu la copia a noi giunta. Riguardo agli Ostrogoti,per,
forme di latino volgare che si insinuano, a quanto pare involontariamente, baster ricordare soltanto che uno degli ultimi rappresentanti della perfetta
tra quelle della lingua scritta scorgiamo per che questa non era pi lalin- cultura romana, Cassiodoro, era al verticelella cancelleria di Teodorico e
gua madre di quegli scrittori, i quali l'avevano invece appresa a scuola epon dei suoi immediati successori, e che con le sue Variae egli intese diffondere 328
la dominaval."lq completamenente: qui appare gi molto eyidentelidisfaci- la tradizione dello stile cancelleresco romano' e. della lingua della cancelleria
mento. del sistema fonetico e morfologico predominante nellatinqvolgareJ romana. Perci non dobbiamo meravigliarcise anche i pochi documenti di
327 Un fattore importantissimo dell'.evoluzione successiva fu che da unlato il privati o di autorit municipali provenienti quasi tutti da Ravenna o dai suoi
cristianesimo trionfante assunse un atteggiamento apertamente ostile verso dintorni, risalenti al VI secolo e a noi pervenuti, presentano per lo pi una
la letteratura pagana e la lingua scritta in essa dominante, i suoi rappresen lingua scritta tutto sommato non intorbidatatroppo dall'influ:enzadellatino
tanti parlaroD() spesso intenziqnalmenteal popolo nella lingUapel popolo e volgare. Solo alcuni pezzi,ad esempio un breve inserito in un documento
si lasiaronqpe,#ino. andare a giudizi sprezzanti.' su . quello ,stile artificiosa- del 564,11 mostrano un'incuria maggiore; quest'ultima, poi,appare spesso in
memCi:curato e) dominate) dalle regolegrammaticali;8 "d'altrq canto, per, , modo molto pi chiaro anche nelle sottoscrizioniautografe'dialunhesti-
anche le migli~ia,di scuole pubblihe,tralIlite le quali soltaI1toaveva pqtuto moni; evidentemente non pi padroni della lingua scritta, che nei documen-
fino. ad .allOl:~~SSere traslIlessa la tradizione della lil:1gua scrittacaricellere"c~ ti provenienti da scrittori professionisti.l2 Solo la conquistalongobarda
alla.rn,oltitl.lpin,e innumerevole di funzionari imperiali presenti in .Italia. dell'Italia prvo qui profondi mutamenti. La contrapposizione religiosa e
nelleprovfuie, piyennerosuperflue.e dovettero neces"ariamemeestinguersi politica che divideva i vincitori dai vinti, la scarsa sensibilit> che i primi
c0l."l la caduta. <:l.ell'Impero romano e della sua burocrazia. dimostrarono per la cultura romana, almeno durante i primi anni. segUentila
Nei due territori che dobbiamo tenere presenti per la nostra esppsiziql."le, fondazioriecieFloro<regno;la: sfavorevole situazine economica., e giuridica
nella quale si venne a trovare la popolazione romana ovunque nei territri
conquistati dai Longobardi, infine il fatto che questa, almeno all'inizio, fu
completamente tenuta lontana da tutti gli uffici pubblici e di corte, tutto ci
326 4Sbnbstati el~cati. da'Kirlowa,. Romisr;he Re~htsgeschichte, 1,' p.}83. seg.,c10ve peJ:c,'.ii
tr6vanocon~atarche le tavolette di pietra 6. di metallo che, come dett nella nota precedeIi'
te, non prendiamo qui in considerazione. A questi si.aggiunge ora uri rilevante nUmero 'eli
testi latini sU ,documenti papiracei provenienti dall'Egitto, -lacci raccolta e .pubblicazione'
stata gi da tempd.anQUlciata da Seymour de Ricci. '.9. Marini,' I papiri, p. 128, n. 82:prestat, conpraehensam, livero, arvitrio, consiliariol1ostro
5 Pbbl.'da Zangemeister, in CIL, 4, Supplementum. (per consiliariumnostrum), Actum Ravenna. . .' . ' ... ,.,.
6 Pubbl. in CIL, 3, p. 924 sego Appendici in Ephemeris Epigraphica, 2 (1875), p. 467; 4 '.. .10 Nelle partideLpapiro che derivano da questa troviamo forme comesuscribsit, hostens.a
(1881), p. 187 sego ' adque relectam, scribta, aedicere, grevetur (per gravetur), beneratione, paginamhotf?nsa adque
7 Per le tavolette pompeiane baster rinviare agli elenchi di Zangemeister,.inCIL,A, relectaest, ed eandem praediti, ambulaissent, pro eadem praedia, ecc. - Cfr. anche,il papiro
Suppleme'!tu11Z,p'fr4~;nelle tavol~ttedella l'r;ll)silvania letracce dellatiJilo :"olga~e sono scritto a Ravenna nel 491 (Marini,Ipapiri, p. 130, n.84), che ha un latinoleggel1lle11tepi
lIrlcora IJi1.um~rp~e .. A un livello un pO' pi elevato di purezza si troya invece ;ades.l11J~ti puro di quellodiSiracusa.
nitdi'unclocum~ptosu papiro (Moscardi Maffej, oggii1 Vticano)sJ:ttolQcora.prinja llMarini,Jpapiri,p, 125, n. 80; ". . ." . ..' .' c ' : , 328
della cadutad#'IlI1pero romano d'Occidente (cfr. N1arini, Ipapiri,p, 108,p.73),adoperli di 12 Cfr. ad es. nel documento in ,Marini, I papiri, n. 114, le sottoscrizioni diJ>etrus edi
327 un nobile uomo di Ravenna; tuttavia anche qui riscontdamo alcuni volgiisrli, ad eS'ul\1:arini, Latinus, p.174, r.97 sego Ptincipa1rlente da queste sottoscrizioni sono desunti gli esempi
ibid., p. 109, r. 27:dep~ct!lia, d5~56: suscriptio, r.43 e53: scibitis, r.46: mis~remus. i ' citati da Grober, Sprachque!len und Wortquellen, p. 55, dove per non si tiene sufficiente-
8 BasterraI1mentare le note ffermazioni di AgOstino, De doctrina chijstina, 3, 7; di mente conto della differenza tta sottoscrizioni e testo.,ll pezzo ivi menzionato,n. 119 del
Gregorio MllgQonella premessa al commento a Giobbe, e di Gregorio di TPl1!,s nell'introdu- 551, con pi forti corruttele anche nel testo, fu emesso da alcuni Goti, non ad Aquileia, bens
zione allo scritto In gloria confessorum. ' . a Classe presso Ravenna, e dopo gli effetti devastllrlti della guerra gotica..
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960 Latino volgare Latino volgare 961


III

doveva agire in egual misura e far s che la diffusione tramite la scuola della immediati successori, o~c<;me tuttavia riflettere sul fatto che noriposseqia, Il
lingua scritta romana divenisse in territorio longobardo straordinariamente 'l
moalcun documento ongmale della cancelleria papale del pericdo.prcaroc.
difficile; se non del tutto impossibile. E certamente i Longobardi stessi, lingio e che perci siamo privi di notizie deli:utto attendibili circa JaIingua 330
nella misura in cui si servirono dell'idioma latino per i loro rapporti negozia- dei documenti pontifici di questo periodo;.inoltre bisogna considerar .ch
li, se ne impadronirono prima di tutto non nella forma della lingua scritta, gli origiIlali. pi antichi a noi pervenuti dall'epoca carolingia non ciautoriz,
bens in quella della parlata volgare. zano affatto a farci un'opinione tanto buona: la lingua di questi documenti,
Non sappiam come si sia scritto nella cancelleria longobarda dato che ci risalenti al periodo diAdriano I e di Pasquale Ii noniIlnulla pi elevata di
mancano i documenti originali che, soli, potrebbero dare un chiarimento quella dei documenti regi franchi contemporanei.l7 E; dal punto di vista lin-
autentico al riguardo. TI codice delle leggi longobarde presenta, anche nelle guistico, i non numerosi documenti privati romani eraveniJ.atidel secolo
329 copie a noi giunte, una grande quantit di volgarismi, e resta di necessit VIII, dei quali conosciamo gli originali, non sonosostanzialmente;migliori
apertala questione se non siap.o stati ancora pi numerosi negli originali di quelli provenienti dal regno longobardo. .
oggi perduti. La copia di un documento del 755 delre Astolfo, vicina al Ancorapi chiaramente che iIl Italia,e molto prima, possiamoperosser-.
tempo della Sua emissione, anche. se non del tutto contemporanea, pari- vare il processo di volgarizzazione della lingua dei documenti nel regno dei
menti influenzata dal latino v6lgare,13 ma anche qui possibile che tale trae Franchi.Pur essendovisempre, soprattutto nella Galliameridioriale/'Ilon
scrizione, forse risalente gi all'et carolingia, abbia fatto sparire qualcosa. solo fino all'epoca di Apollinare Sidonio ma anche fino al tempo di Nenanzio
Completamente dominati dal latino volgare, invece, sono i pi antichi docu- Fortunatci, alcuni uomini che curavano la lingua letteraria romana,tuttavia
menti originalipervenutici dall'Italia longobarda che si sonoconservatL gli scrittori dei documenti, sia i funzionari della cancelleria regia che gli altri,
che furonemessidaprivati,ma vennero scritti da notai pubblici: essi non ne erano pi affatto padroni, e gi i pi antichi documenti originaIi.con"
appartengono all'inizio del secolo VIIL14 servatisi, che nella.: cancelleria meroviIlgiarisalgono fino alla prima met .del
Ma anche .in quelle parti -del territorio italiano che o Ilon pervennero VIlsecolo(ma, emessi da altre persone, :esistono solo dalla seconda met di
affatto ofiIlirono solo pi tardi sotto la domiIlazione 10ngobardaIlon sipu questo secolo), mostrano un totale imbarbarimento della lingua)8
non iicpnoscereuna crescente corruzione della lingua' deidocumenti'pa~ i..Una cosa occorre certamente considerare ,alfine di caratterizzare questa
tire dal
vr secolo. per quanto si supponga comunemente che almeno la can~
celleria pontificia abbia saputo serbare la- tradizione dell'antica linguasrit-
liIlgua documentaria sia dell'Italia sia deL regno franco. Nessun documento
di questi paesi .risalente ai primi secoli medioevali. ci fomisceun'immagine
ta;15 .ci. non comunque affatto sicuro. Purpotendo essere tale opinione pura del vero. latino volgare o -che quasilo stesso - della lingua romanza 331
eSatta ahcora per il periodo di Gregorio I,16 e forse anche per quello dei suoi parlata. Tutti gli scrittori di documenti possedevano una certa conoscenza,
anche se scarsa, delle regole della lingua latina scritta o almeno un'idea che
vi fossero tali regole. Se appartenevano al ceto ecclesiastico: conoscevano la
329 13 Cfr. il fa~srnille inE Carta, Monumenta palaeographica sacra..., Torinoi899, tav,i2;
Bonelli, Codice paleografico lombardo,), tav. 7; Steffens, Lateinische Paliiographie, ISuppl.,
tav. 18; 2tav. 39 ( probabilmente l'ultima copia che si conservata di un documentoregio p.
mo",Jolofichellei latino di Gregorio Magno e del suotempo; Studi medievali, 1[1904], J.71 c
longobardo, ma non.un originale, cfr. pi avanti, capitolo diciottesimo); basilice..;sita,conte- 234) si possano trarre conclusioni sul modo di scrivere dei funzionari di cancelleria che pose-
nebatur, casilunam;'intecrum, possedeat, postolasti, viro (per vero), considerantis (nom. plur.) ro in mundumle sue lettere, del resto questione molto dubbia.
mercidem, presentem, nostrum preceptum, iam dicto preceptum, dinuscitur;concidimus, titilita- 17 Jaff-E. 2462 e 2551; Marini, I papiri, p. 12 sego Dal primo documento cito ad es. 330
tis (acc. pIur.), homenis (nom. plur.)(puplico, consuitudinem acto (per;actum), vigisima,filicis- cum... regina eorumque novilissimos suvoles, inter eis, cum indiculum, Benebentani, qualibet
simi,perindicione octaba. .. ... '. . . . . ' malitiam, de recipiendi eos, maturemini (invece di maturetis), fautori (abI. sing.); dal, secondo
'14 Cfr.i-doCUffienti pi antichi, del 721 e del 725, dell'archivio milanese (Bonelli, Codice valeat (terza persona plur.), perturvare (infin. pres.pass.),. inrefragavile, confirmabit (prf.),
paleograficolombardo, 1,tav. 1 e 2); l'originale pi antico, del 726; dell'archivio torinese formulas (nom;pIur.),.ceteris pissimis imperatoribus (gen. plur.), per donationibus,conrovora-
(Vayra;Museo storico, p. 296); il pi antico originale (dopo il 713) dell'archivio arcivescovile tionis, per quolibet adinventionisargumento, veneravilis,.exepiscopato... aut civitatis;sineprae-
di Lucca (Guidi, Le carte pi antiche dell'archivio di Lucca, p. 399 seg.); ilpezzopi,antico, ceptionemveitram, nullum molestia, desmilitari, pro talem. atrocem audactam.Nell'819-'di
del 726/27,nell'Archivio di Stat?di Firenze (Paoli, La pi anticapergamena,p. 235'239) ecc. questo ann9 il privilegio di Pasquale - nella cancelleria di Ludovico il Pio gi non si scriveva
15 Cfr. Grober, Sprachquellen?lnd Wortquellen; p. 56;Sittl, Mittellatiin, p. 553 .. pi in questo modo;
16 Cfr. L.M. Hartmann, Ueb'rdie Orthographie Papst Gregors I., NA, 15 (1890),p. 527- 18 Esempi in Grober,Sprachquellen und Wortquellen, p. 54 sego Cfr. anche il libro di
549 (dove per l'espressione "ortografia" non corrisponde bene all'oggetto) e nell'edizione Bonnetsopraciiatoalla nt.1, e inoltre O. Baag, Die LatinitiitFredegars, Romanische
del Registrum GregoriiI, 2, p. XXXII sego Fino a che punto dai manoscritti delle opere lette- Forschungen,10(1895),p. 835-932; J. Pirson, La languedes inscriptions latines de la Gaule,
rarie composte dallo stesso Gregorio (cfr. al riguardo A.SpWcri, Le alterazionifonetiche e Bruxelles 1901; Pirson, Le latin des formules inrovingiennes.
l'
iI,
II
963
962 Latino volgare e latino scritto Differenze locali del latino volgare
li
lingua scritta, anche se ormai non pi dai testi della letteratura profana, Chilperico I per Beauvais,22 gi a causa della sua purezza linguistica non pu I
almeno dalla traduzione latina della Bibbia, spesso anche da altri scritti venire riconosciuto come un inconfutabile documento originale, quale invece
ecclesiastici;.inoltre, come.' abbiamo gi visto, sussisteva una tradizione. di stato ritenuto a lungo. Ma, a parte queste riflessioni di carattere generale per
formulari di documenti risalente fino al periodo della miglioreromanit, le quali non occorre una conoscenza approfondita della lingua volgare,.anche
pur essendo stati inficiati anch'essi nel corso dei secolidallacorruttelaJin- l'osservazione di certe differenze, che si manifestano in essa a secQn):la dei
guistica. Tutti glisci:ittori.di documenti volevano perci scrivere nonin lati- differenti paesi, pu essere utile al diplomatista per certi studi, soprattutto per
no volgare, bens avrebbero desiderato servirsi deLlatinoscritto,perquanto quelli relativi alla provenienza dello scrittore di un documento.
erano in grado di farlo; anche nei testi picorrottiiLlatino vlgareaveva Infatti, in Italia e nelle singole provincie in cui penetr, il latino volgare,
almeno una coloritura di latino scritto;19 maivolgarismi non eranointenzio~ dal quale derivarono non una, ma diverse lingue romanzenettamentedi~tin
nali. In questo modo ebbero origine alcuni testi che sono stati giustamente te l'una dall'altra, non fu affatto sin dall'inizio un'unica lingua e uguale,
definiti testi di compromesso (Kompromif,texte) tra la lingua volgare e il lati- piuttosto possiamo riconoscere chiaramente d i f f e r e n zi a z ioni
no scritto. Particolarmente caratteristico di questitesti di compromesso un lo c a l i della J i n g u a v o l g a r ePLa ragione di queste diversit
fenomeno che ci si abituati a designare come quello della grafia iperorret- dovuta soloip. parte all'influenza di quelle lingue originarie, che erano state
ta (umgekehrteSchreibung).Poichgli scrittori dei documenti sapevano che soppiantate dal latino al momento della romanizzazione delle prov4J,cie,.e 333
una peculiarit della loro parlata, ad es. la pronuncia dihabere,homo,come ancora meno all'influsso dei dialetti germanici parlati dai futuricol1qu istato-
abere, .omo, .divergeva dalla. scrittura, che dunquein parecchi . casi,perresta- ri di quelle provincie; esse dipendono soprattutto dalla'cronologkdella
reall'esempioscelto,avrebber dovuto scrivere la h dove non la pronuncia- conquista e dalla romanizzazione delle provincie.
vano, collocavano quella lettera spesso anche ILdovenonavrebbe dovuto li latino volgare, che dall'Italia si diffuse nelle provincie, era una lingua
starci e scrivevano dunque ad esempio hostendere, ohutilitas, ma lah.non viva in continua evoluzione. In quest'ultima occorrenaturahnentedistingue-
veniva naturahnente pronunciata mai e in nessun luogo. Proprio per mezzo re diverse fasi temporali: come ad esempio l'odiernQ.toscano pu considyrar~
di questa grafiajpercorretta, che. si manifesta non solamentenelsistelIla si l'ultima fase di Jaleevoluzione,raggiunta ai giorni nostri, cos la lingua vol-
fonetico; ma anche rieliaBessione nminaleeverbale e ialtrove,. i testi di gare era pervenutaaun certo stadio della sua evoluzione allorch laS.!iRdegna
compromesso danno luogo cos spesso all'impressione di una totale confu~ fu conquistata.dai Romani, a un altro allorch lo fu la Gallia,.aun. altroa1I0r-
sione;priva' di qualsiasi principio,20 mentreann esame accurato possibile ch lo fu laRezia. Ma, a partire dalmomel1toin cui il latino volgare pervenne
riconoscerecn sufficiente. certezza leprincipalLpeculiarit.della .lingua in una provip.cia, cominci a subirvi un'evoluzione particolare, che, ati~ese
effettivament~parlata. .. i ' ) . ; ; , , < " ' [ si facevano sempre valere nuovi influssi dalla madrepatria.diquella.lirlgll.a'ie
Ora;. non pu .essereeertocompito.della diplomatica quello di elaborare anche se il.commercio agiva da fattore di equilibrio, tuttavianQl}i~oy.eya
sulla base ditali.ric;erh una fonetica e una grammatica'completedellatitio essere necessariamente identica a quella subita dalla lingua in Italia o<inaltre
volgare)1 Ma dato' che Ja;diplomatica deve tenere conto della lingua dei docu- provincie, cos che a questo possiamo ricondurre ahneno in gran parte sia la
menti comel.1n momento essenziale per la critica"non potr. far~~lllenoli differenza delle odierne lingue romanze, sia la diversit del latino tra!l1.al1da~
un~ ert:8. .<::onoscm.zadiqueifl::p.om\nilinguistici. E oyY1g.<;b y, lll1aygltaon- toci nei documenti altomedioevali dei singoli paesi.2 4
statato ad et;lIlpi()' che.1~acilnceIJeria. merovmgia. il.latinpyolgaresi inlpose
in larga misura, un" document6merovingio, qualeadesempio.il diploma di
22'DI) M, n. 8. Facsimile del presunto originaleoggip~rduto in Neue;Lehrg~l;udeder
Diplomatik,9 voll., Erfurt 1759-1769: 5, tav..66, n. 1; meJ:)treancoraK. Pertz nell'ediziQPe
.19Cfr. w, Meyer-Liibke;in Gr6ber, Grundriflder romanischen Philologie; 1;p:460. dei Monumentane suppse l'originalit, gi Sickel, Acta, 1, p. 214, nt. 4,siespfesse.giusta"
?OEssa agisce in.modo paiticolarmente fastidioso suLvocalismo conIo scambio, con tutta mente contro tale congettura. .. .,'-c... c,. ~--i'
evidenzaprivo.diunprinCipio, della e con la i,e della o conlau.Mentrdnizialmenteillatino 23 Cfr.. Sittl, LQka/e Yerschiedenheiten;. Sittl, .Mittellatein; Gr6ber, -Sprqchque.llen und
scritto breve edu breve si trasformano neLroIIlanz e ed o, e in certi casiil-iatinoscritto. e Wortquellen,.e Gr6ber, Vulg"rlateinische Substrate, p. 204 seg.;Geyer, J<eiil1tnis desgallischel1
l:mgo ed o h-:ngosi trasformano nel romanzo iedu, lo scambio dientrmbidgroppidivoca- Lateins;.H. d'Arbois de Jubainville, Ladclinaison latine en .Gaule l'poquemrovingienl1e,
lI, anomalo rispetto alle regole del mutamento fonetico, nasce principalmente da graHa ipr- Paris 1872; Stiinkel, Das Verhdltnis der Sprache der Lex Romana Utinensis:t.ur schulgerechtel1
corretta. ,. Latinitdt, Jahrbuch fiir kl~ssische Philologie, 2Heidelberg 1909, p. 18 .seg.e p. 96 seg;; Mohl,
21 Per la lingua dei documenti frnchi, Sickel, Acta, 1, p. 141 seg., ha elencato alcuni tra i Chronologie du latin vulgaire, p. 11seg., 84 seg., e passim. .
fenomeni principali; tuttavia qualche cosa dovrebbe essere formulata diversamente e qualche 24 Gr6ber, nei lavori citati nellant. precedente, espose per primo accuratametiteque- 333
altra aggiunta sulla base dei pi recenti lavori filologici.'",- st'importante idea.
,-.-
964 Differenze locali del latino volgare Differenze locali del latino volgare 965

L'esame, condotto in base alle tesi ora illustrate, del materiale linguisti- ritrio gallico. Soprattutto guardando alla flessione possiamo seguire l 1eYo;
co latino volgare' trdito in fonti attendibili, e la sua differenziazione a n
luzionenel campo del consonantismo. fatto chela -s finale ridivennefissa
seconda delle provincie, rappresenta un compito che non stato ancora nella lingua volgare allorch giunse in Gallia e vi si mantenne, mentre. in
svolto completamente dai filologi chiamati a farlo.Purtuttaviadai lavori Italia scomparve del tutto dopo quell'epoca,31 d luogo a una distinzione
gi esistenti ricaviamo qualche risultato che rilevante anche per il diplo- molto importante ai nostri scopi prima di tutto nella trattaziope del nomina-
tivo singolare maschile della seconda declinazione8Forme nominative di 335
matista e che gli offre qualche criterio su cui basarsi nel suo studio circala
provenienza di uno scrittore di documenti e, dunque, per la critica dei parole maschili di questa declinazione terminano dunque in Italia in cUS,;os,
documenti. ... -u, molto spesso per anche in -o, e (grazie all'aggiunta di una m mutadqvu-
Nel dare particolare risalto a qualcuno tra i pi.importartti di questi cri- ta alla grafia ipercorretta) anche in -um, mentre in Francia si mantenne seme
teri25 , tratti soprattutto dalla flessione nominale e verbale,ptrmo prescin- pre la s e, in modo particolare, non si incontra mai una 0,33 Lo stessoJeno-
dere del tutto, dati gli scopi che questo libro si prefigge, dal'considerare il meno osservabile nel nominativo singolare delle parole maschili e femmi-
latino volgare dellpenisola balcanica e dei Pirenei;26 ci occuperemo princi~ nili dlla terza declinazione;34 sul suolo francese in parecchie parole termina
334 palmente solodellatinogallic027 e italiano,' poi al massimo della lingua vol- in s, mentre in Italiain parole analoghe compaiono spesso forme finali con
gare dei territori retoromanzi vicina al latino italiano. 28 una vocale oppure in m,35 Cos la differenziazione tra il nominativo ei caSu,s
Per ci che riguarda la fonetica,la maggior parte dei mutamenti fonetici obliqui, .che ci nota dall'antico francese e dall'antico provenzale, rimane
che ricorrono all'interno del vocalismo erano molto diffusi, ad esem.pio una carattedstica molto rilevante anche del latino. volgare di questi paesi.
soprattuttoilpassaggio dalla i breve e ubrevealla e e alla 0, in certi casi lnoltre lficomparsa di i per ae neL genitivo e dativo singolare della prima
dalla e lunga e o lunga alla' i e alla u e le corrispondenti grafie ipercorrette, e declinazione comune alIatino francese e retico,3? mentre in italiano si s.cri-
cos anche il passaggio da ae, oe a e eIa grafiaipercorrettadiae pere. n pas- ve ad esempiosolo.ie per ii (o viceversa). Italianesonoinoltre1e formew:cu :
saggio da aad e, che ci si aspetterebbe molto frequentemente sul suolo galli- sativ~ deL plurale in i, che subentrano !lella seco!lda e nella .ter~a dec1infizio:
co, avviene anche. qui solo di rado; peculiarmente gallico appare essere tale .ne,' per rendere possibile la loro distinzione dal singolare aseguitolell a
passaggio nella parola molto frequente adiecentiae (adgaecentiae, adiaec. 2 ,
adgec.~),29chenonh? notato fuori del regno deiFranchi,mentreviceversail
medesimofassaggioa Ienuarius (I~enuarius) per Ianuariusnon . ~docurnen
31 Su questo cfr. L. Havet, I:s latin caduc, in Etudes Romanes ddies Gaston F'aris;Paris
tabile nella Francia settentrionale, 'ma molto frequente in Italia: Fino ad 1891, 303 seg.; C. Proskauer, Das auslautende s auf den lateinischen Inschriften,$traEburg
o~an~l.1atinovolgaredei nostri documenti non si trova attestato il passagc 19m .Un.'opinione ,del .tutto diversa; madifficilm:ente giusta, sui motivi;della ;!!erillanflza
glO, tiPICamente francese, della a tonica in e,30 Invece nllaparolamonaste- della s finale nel latino gallico sostenuta da Mohl,Chronologie du Latinvulgaire, p,2}Qseg.
riitm il passaggio 4.alla a alla e o alla i (y) particolarmentefrequentenelter- 32 Lo .stesso vale per la quarta declinazione, che nel latino volgare onf!uisce nellasecon- 335
da, come1a quinta nella prima e nella terza. . . '.' . . ' ; .,. 'c.;.<:
3f Sittl, Mittellatei,n, p.557. seg., spiegai rari casi aprimayistadiveJ:g<cnti, trattil!iiClcUc
menti gallici;ed perl'italiano numerosi esempi che potrebbero facilInente.moItiplicarsi
artingendoai posteriorilocumenti italiani. Forme come "scripsi ego M(jroingQ v..IJ,otario"
.25 Sott.olirieoche inj1uesto libro possiamo solo trattare di alcuni fenorneni particolarMen- (a. 774: CQdexdiplomaticus Langobardiae, col. 103), o "ubiveneruntAndreaslIdvQllt(}";(a,
te rilevantl. " 828: Ficker,Italienisch Forschungen, 4, p.15) sarebbero quasi impossibili in bocca ali!l sul,
26 Nell'ambito territoriale oggetto della nostra trattazione il. latino volgare cloritocii dito del regnofranco.- Lo stesso vale poi per la grafiaipercQrretta, per laqualenell'ausllti:
spagnolo compare solo in pochi dqcumenti pontifici basati su mddelli inoltrati dalla vo. singolare maschiled~lla seconda declinazione sipone-us.al posto di um, ad es.el'1J!H
334 Spagna (cfr. Bresslau,PapyrusundPergament, p. 2, ilt. 5, e, in generale, Carnoy, Lelatin nosterin documenti del 721 (Bonelli, Codice paleograficolombardo, l,tav:l), Invece arlchejri
d'Espagne; '2Bruxlles 1906). Non sar necessario tenere conto qui neanche dell'antica lin- Francia furiaturalment~rilolto comune una forma in -o all'accusativo singolare maschile della
gua sarda. second!i declipazione;. per fuorviante quando Zeumer, .Erorte[Zlngen, 331,. pone la JqrlIl a
. 27J:)~abi~liografiarelati~a alla lingua di singoli scrittiprovenienti dal tegnodeiFranchi, mansO iri Formulae Andecavemes,;n. 25 = mansus, la quale invece sta sempre al posto,di
olt~e allibro c!! Bonnet,menzlOnato sopra alla nt. l, e ai saggi citati sopra allant.18, si citer mansum.
qUl ancora:. Slilper, De formularum Andecavensium latinitate; Be'szard, La'langue desforrnules ?4 Sittl, Mittellatein, p.559 sego .' ..;" ....... ,.
deSens,Paris 1910. . .' . . ' .' .35 Cfr. ad es. Russi,Paleografia, p. 201: "ego Gemulu pr~sbitersum.teste"; TabulariumS:
28 Su questi ultimi.cfr. M. Buck,Die ratoromanischen Urkunden des VIII.-X. ]ahrhunderts Mariae inVi"a Lata, l; p. 4: "Romanus (Petrus) rogatus teste".. .
Zeitschrift fiir romanische Philologie,'U (1887), p. 107-117. .......' 36 Sittl, Mittellatein; p, 566. Perci poi in virt della grafia ipercorretta anche e o aeeper;
29 Esempi, facilmente moltiplicabili, sono inSchuchardt, Vokalismus, 1, p. 19Jseg. fino em nel.genitivo singolare della seconda d~clinazione (jisce, page ecc.) cosa che, parimen-
30 Al massimo si potrebbe citare aquerum per aquarum ul'l::>P M, n. 57. ti, non avviene in Italia.
966 Differenze locali del latino volgare Differenze locali del latino volgare' 967

caduta della s,37 e cos pure le forme accsative in e nel plurale dellaptima per via della grafia ipercorretta: essa aggiunta soprattutto alla priniapepsqi. .
dec1inazione,38 mentre nel latino francese si incontrano le forme nominative na del perfetto (ego complivi et dedit) o all'infinito (constat meacepissetJ;1.2
in as, dunque una sostituzione del nominativo con l'accusativo ma non oppure si scrivono con la -t finale le forme congiuntive termin~nti nell~lin~
quelle mverse: Infine, riguardo alla declinazione, si potrebbe ancor~ definire gua scritta in -m (ego accepisset). Mentre ricaviamo da questI esempI una
come tipicamente italiana la costruzione di forme plurali in -ora (-ura) anche caratteristica negativa del latino gallico, un tratto positivo dato invece dal
da radici in O ed U della seconda, terza, e quarta dec1inazione. 39 Rimane raddoppiamento della m nella prima persona plurale (iobimmus,dibirim-
infine da ricordare che, in relazione alla sostituzione della flessione del casO musconservammus ecc.), che compare nei documenti della Francia'setten-
n:e~ante prepo,sizi.oni, sul suolo romanzo si .adoperano 0:runquele preposi- trio~ale.43 Allo stesso modo appare come tipicamentefranceseJ'affievoli-
ZlOt:1 de e ad. LUD10ne de ad (de ab, de a)ncorre sporadlcam.enteanche in mento della vocale di congiunzione a in i nel corigiuntivopr~sente'della
testl che provengono dalla Francia settentrionale, ma il da; ricavato dalla terza coniugazione, cos che compaiono dunque forme. qualeinferit,
crasi delle due preposizioni, compare solo presso gli 'italiani ei incurrit, exigintur, tollintur al posto di inferat, incurrat, exigantur,tollantut:.4~
retoromanzi. 40 . .Alcuni caratteri rilevanti sono dati anche dai verbi ausiliari sum; possum,.
Passando alla coniugazione, osserviamo qui una significativa.differenza volo. Tipicamente italiana e retica la sostituzione del congiuntivosim con
tra illa~ino retico e italiano, da un lato, e quello gallico, soprattutto gallico siam o seam, in italiano anche possam invece di possim;45 in italiano c?mpare
sett~ntnonaled~ll' ~tro~ nella terza persona singolare di tutti i tempie, in fuisserunt al posto di fuissent;46 in gallico abbiamo potibat e podibat,volibat
partlcolare nelllrtdlcatlvoperfetto, anche nella terza persona plllrale,in e vellibat, cos come vellis, vellit per vis e vult. 47
quanto nel latino gallico si conserv a lungo - fino al XII secolo la -t final Nell'uso delle preposizioni molto diffuso lo scambio di ad e ab. Quale
flessiva, mentre in Italia spar dopo la conquista della Gallia e, corrispon- consuetudine peculiarmente gallica compaiono l'impiego di apud (da~uiin
dentemente, non fu pronunciata pi neanche nella Rezia. 41 In Italia e nella prov'enzale e in francese anticoap o ab, in francese ab, a,ad) al posto di cum,
Rezia troviamo dunque prima di tutto numerose terze persone conIa vocale e, corrispondentemente, l'uso inverso di cum per apud, oppure ra (ab) con- 338
fi?ale, che in Gallia,quando sono attestate; restano comunqllernolto spora- fuso con questo,48 e anche l'uso di ab:perob, che il diplomatIsta conosce
diche. Inoltre, dato che non viene pi udita, la -t subentra al posto sbagliato soprattutto dalla locuzione app~sita(invece d~ oppo~ita)p'er~o,,!~ compar~nte
in documenti e formulari. 49 Infme, solo pochi studi speCIalistICI hanno fmo-
ra chiarito fino a che punto siano documentabili diversit 10calidellatiDo
37 SittI, Mittellatein,p.567. . . . .. .. '. . . .' '..
" .' ~8 Cfr. a~,.e~.Ficker,.Italienis~7e Forschu~gen,4, p. 17: "deipsipetio~d~vihee";4,
de lste case ," aberent lpse case ; 4, p. 24: contendere vellent dueport1om'~ ecc. 42:EseIhpifuGeyer, ibid.Per la Rezia menZiono ancora VB AbtetSt.Gallen,n.6:.ffo#aVi 337
39 SittI, Mittell~te~fJ" p.570. Dunque lectora,. campora, portora; rivara (rigord)eci Cfr. quodfici (invece difect); n. 8: conrocaveron; per l'Italia cito Ficker, Italienische Fo(~chu.ngni~'
ar:.che (un.dora (Duminler, Urkunden, p. 276) (questa forma gi antica; cfr.W.Meyer- p.4: dum resedisse Reginardus; ego Grausus... inter/uit; ibid., 4,. p. I?: ego B~rbertC}usmter/Ult;
Lubke, Eznfiihrungin. das'Studiumder romanischen.SprachwisSelisch4ten,,2Heidelbetg, p. ibid., 4, p.24: berum~ftquia ista Adelgisa in birtutecompreensM et m terralact~bJtet t1.d.ultera-
164), tectora (Co4ex. dlplomaticus Langabardiae, coL 39), preceptora(Pasqui;Documenti, l; p. bitilla . E laPrirrla persona singolare del perfetto. Cfr. anche Schuchardt~ ':o~~lts.17jfl.s, l,. p.} 18
40). Quale peculiarit soprattutto italiana pu inoltre definirsi l'aggiunta della sfattasi'rrtuta seg.: le due iscriZioni di Treviri con quiesce, quiesci deriveranno da scalpllinllt.aliam. ....:
alle fonne neutre ina (Sittl,ibid., p. 572),sebbene un feIomenosimi1e'si,verifichiancne in 43Schuchatdt Vokalismus, 1, p.261; Sittl, Lokale Verschiedenheiten, p.61;Geyer,
Fr~cia .. Par~enti,. in Italia la costruzione in -orumdel genitivo plurale di parole della ter~a Kenntnis desgallis~hen Lateins, p. 46. -Anche altrove si osserva un corrispondente raddop-
declin~lOl?:.e, m analo.gia ~a seconda.declinazione, pi Jrequente;chein Francia, ma com- piamentodellam, ad es. dommebus(DD M, n. 67); memmoratus (DD Kar., n; 102);praesum-
pareqUl gra m?lto prima di quanto S~ttI, Ibld., p. 563, suppong:cfr.fratrorum in DD M,n. matis (DD M n. 48). In Gallia frequente anche la geminazione della l.
51,abb~torum.mDD Arn., n. 23, entrambigiuntici in originale. '.'<. ... ' '. 44 Geyer, Kenntnis des gallischen Lateins, p. 44 sego Talvolta si scrive anche ia, cos ad es.
. 40. SIFtl: Mltfellatein, p.579: Nei do~umenti il da usato soprattuttbperledellmitaziorJi in DD M, 82: exigiatur per exigatur. . . ."
del C?nfml: coslad es. nella SVIZzera retlca ancora nel LX sec. da una parte,da'alid parte(UB 45 Geyer, Kenntnisdes gallischen Lateins, p. 45. In retIco sead escommumcados glanel744
Abtei St. Gallen, n. 224,235,248, 253, 258 ecc;), e cos infmite volte in Italia, ... .....".,' (UBAbtei St. Gallen, n. 9);seat nel 764 Ubid., n. 40). .
4: Cfr. Grober, Vulgiirlateinische Substrate, p. 211 sego Geyer, Kenntnis desgallischen " 46 Non difuerunt, come suppone Geyer, KenntniS des gallischen Lateins, p. 46; cos anche
Late:ns,J;. 42 seg: ~ ~ocumentidi S~ G~o citati da.Geyernon presentano un latino gallico, nell'828a Siena due volte professi fuisserunt (Ficker, Italienische Forschungen, 4,p.17) e nel
bensl retIco; non Si e dunque autOrizzati a parlare di una loroeccezionalit.- Nella Francia medesimo documento abuisserunt al posto di habuissent, e denegasserunt, refutasserunt;
merid!~nale ~i c?~serv la t finale solo. nella ter~a persona singolare dell'indiativo' dei Re,rfetti 47 Geyer, KenntniS des gallischen Lateins, p. 46 sego Cos anche potibunt in DD M, 11.72.
338
deboli m -aVlt, -IVlt,. -dedlt, scomparve mvece prIma del X sec.' in tutte le restantif6ri1v~rbali. 48 Geyer, Kenntnisdes gallischen Lateins, p. 26 sego .. . ; . ' ..
Su, alcl;ffii. esempi di t caduta nelle Formulae Andecavenses, cfr. Pirson, Le latin'des~/d~f!;.ules 49 Cfr. P. Geyer, Spuren gallischen Lateins bei Marcellus Emplr/cus, Archlv fiir latemlsche
merovmglennes, p. 897 seg.; Slijper, De formularum Andecavens!ti.m latiilitate, p.66seg; '~~ Lexikographie, 8 (1893), p. 469-481: 477 sego
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968 Latinit dei documenti tedeschi pi antichi Latinit dei documenti tedeschipii1 antichi" 969

volgare anche in questioni sintattiche,50 ma gi. quanto ha potuto essere alla pronuncia tedesca del latino. Tra queste rientra adesempioIscambio,
addotto finora baster in parecchi casi a determinare la provenienza dd ricorrente non di rado nei documenti alamanni, tra tenue e media in passi
testo. dove in genere tale scambio sconosciuto al latino volgare (cio ad esempio
fonne come in bresente,bresbiter, bago invece di pago,etefficiis, bumiferis,
Sostanzialmente diverse dal latino volgare parlato sono poi le corruzioni. invece di edificiis, pomiferis ecc.) ,54 oppure il ricorso sempre pi frequente a
del latino scritto nelle. quali ci imbattiamo nei documenti latini pi .antichi parole tedesche, munite solamente di una desinenza latina, o dicostruzini
scrittLsul suolo tedesco. Se si confrontano tra di loro i pi antichi documen- tedesche e locuzioni di vario tipo.55
ti tedeschi originali che possediamo, quelli dSan Gallo, ci si accorger Se questi documenti di San Gallo dimostrano quanto scarsa fosse ancora
subitodelFenorme differenza che sussiste tra i documenti prodotti dagli all'inizio del periodo carolingio la conoscenza della lingua latina perfino in
scrittori retici e quelli degli scrittori alamanni.5 1 Essa si fonda senza dubbio unrnonastero cos famoso, proprio in questo periodo subentra per una
sul fatto che il latino scritto da questi notai alamanni .non aveva alcunrap- svolta che diede tutto un altro carattere alla lingua dei documenti. Essa
porto. con la loro lingua madre tedesca. Se il latino dei diplomi m,erovingi intimamente legata al generale movimento letterario dell'epoca carolingia e 340
nel periodo fino al 650 appare meno imbarbarito che nel secohsuccessic prese le mosse dalla corte regia. In Italia, gi nell'ultimo periodo delregno
VO,52 ci dovuto al fatto che inquest'ultimosecoloJalinguavolgarefrancec longobardo, si fece valere una forte corrente che provoc un avvicinamento
se si allontana sempre pi dal latino scolastico, e dunque neHepersonedelie dei Longobardi, i quali si erano gradualmente romanizzati del tutto, alla tra-
quali era la lingua madre doveva agire in .maniera sempre pi disgregante dizione culturale antica, repressa e quasi scomparsa dalla vita pubblica, ma
sulla latinitdei documenti. Presso gliscrittor tedeschi, che per lo pi non mai venuta del tutto meno. Pu darsi che alla corte di Rachi a Pavia vi fosse
capivano neanche la lingua romanza, nonagiva tale effetto disgregante; .quec gi una scuola all'epoca in cui vi fu educato secondo 1'antico costume .gerc
sto solo doveva bastare per dare una forma pi corretta allalingua'deidocui manic6PaoloDiacono, rampollo di una nobile stirpe longobarda; quale suo,
menti, per darda possibilit agli scrittori ecclesiastici dei documenti di insegnante egli menziona un grammatico Flaviano, che l deve avereopeta-
adattarsi alle. forme grammaticalLcorrette del latino chetrovayanq negli to'. Paolo entr poi in stretti .rapporti con la corte del reDesiderio;pur
scritti biblici o teologici oppure nei loro messali. Se, ci nonostante,nei 19ro essendo vero' che la congettura secondo cui egli sarebbe stato attivqnella
documenti troviamonumerose.forme. che. sono comprensibili solo se si sllacancellerianon trova alcuna conferma nei documenti a noi tramandati;
pensa derivino dal latino volgare, ci pu ricondursi all'insegnamentoricec tllttaviaeglifu il maestro di sua figlia Adelperga; la sposa del duca Arechidi
339 vutoda maestri romanzi, i quali sicuramente esistevano numerosi nei mona- Benevento, alla 'cui corte svolse un'attivit letteraria. APaviaviv'evaanche
steritedeschi,53 all'influenza delle vicine popolazioni romanz~,Qrn~.~9 un altro grammatico, ormai avanti negli anni, Pietro diPisa,56 che, .almeno
esempi9 dei:Retia.San Gall9' s9prattutto,per, ilnclleall'us9 ,<:liracolte di in seguito; fu in relazioni amichevoli con Paolo. Contemporaneodienti:amc;
formulilripr()venienti ciai paesirglllanzi, che yennero'riprese~ellzaiiuscireil bi era il'venerando Paolino che deve essere stato attivo nell'Italiasettentrioc'
rendersicontodella loro correttezza o imperfezione; :Questi romanismi non
si fondanod que su un principio risalente alle leggi1inguis~~hroil1anze,
ll1l
ma sempliceinent~ .su ll1la ripresa.irriflessae, su .l,illa.~9ncisce,B~~at~n;ed;l 54 UB Abtei St.'Gallen, n. 41, 44 e 67. il dOCumento pi singolare sotto que~t(j'prbfilh g'
latino; e;acanto ad essi, troviamo qualche. altra. corrttelaXilnshe)se non quel10 scritto dal chierico Vunolf (UB Abtei St. Gallen, n. 138) nel 795, dove quasi ogni muta
cos numerose e clformanti come quelle provenienti dalla lingua volgare), rotata: tecrevit, contonare, tepere (debere), baco (pago), liperam, cusdodiente, stapilis, a tie
che,a quanto pare, devono essere definite come germanismi o come dovute presente ecc.
55 Cfr. ad es. UB Abtei St. Gallen, n. 49: cummunis manibus, terram proseriJire("Landver-
dienen"), non solum quod ei non liciat (quod usato come dimostrativo, perch.iltedesco
"das" sia pronome relativo che dimostrativo: "so soll ihm das nicht erlaubt sein"); n. 52: me
admondchum trdo ("ich gebe mich zum Monch"), ad nullum hominemnullum concambium
5011f rel~zi~ne ill~cIistinzione &~uused eorumo orum(~fr)(;<:y~r,K~nntn;sd~s galli- !aciant (cumuIodel1a negazione come in tedesco); n. 63: redimere cum precio; n. 64:acquirere
schen Lateins, p.35 seg.) il latino, il francese, l'italiano eilreticoinsieme si contrapPOngono cum precio ("mit einem Preise von... "); n.103: partibusvische; n.138: visco (alpostodifisci;
allo spagnolo eal portoghese. Su differenze dellatinogallic e italico nell'indicazion~.qella !iSco, pronUI1ci tedesca della v); n. 132: prestetis ad usare et meliorare;n.144: itf.nos liceat
reciprocit cfr. R Thumeysen, Zur Bezeichnung der Reciprocitiit z1?1 galliscken Latein,Archiv tempusvitae nostra.e ("Zeitlebens") ipsas res abere; n. 148: si voluerit de ipso censo se abstrdhec
fiir lateinische Lexikographie, 7. (H92),p. 523c527. re ("sich dernZins entziehen"). Si potrebbero addurre ancora molti esempi simili dai dpCu-
51 Ci stato gi rilevato da Sickel, Acta, 2,p. 152, nt. 1. menti di altreregini, e anche dai formulari compilati in Germania.
52 Sickel, Acta, 1, p. 1 5 1 . .....;' 56, il suo soggiorno a Pavia si ricava da una lettera di Alcuino (Epistolae Karolini Aevi,2, 340
339 53 Tra questi rientrano anche i monaci scozzesi che si trov~ parecchi monasteri t~deschi. p. 284, n. 172).
970 Riforma della lingua dei documenti (Carlo Magno) Rifo~m della lingua dei documenti (sec. IX) 971

naIe come insegnante di grammatica e che ascese poi alla cattedra patriarca- fervida lettera. circolare .di. Carlo a tutti gli arcivescovLdel regno nella qwe
le di Aquileia.57 egli affidava loro il controllo sull'intero clero e raccomandavaJermarhente
Quest'ultima dignit gli fu conferita da Carlo Magno che lo aveva cono- lo studio delle scienze. 60 Che il re avesse in mente soprattutto gli studi lin-
sciuto nel 776 durante la sua discesa in Italia e, gi allora, lo aveva fatto guistici siricava da quanto afferma sul motivo che lo aveva spinto al provv-
oggetto di una considerevole donazione. Cinque anni dopo, durante la sua dimento:Jo aveva adottato per via delle lettere, .che nel. corso degli ultimi
prima spedizione a Roma, il re convinse poi Paolo Diacono e Pietro di Pisa, anni gli erano state indirizzate da numerosi monasteri e nelle quali.egli"pur
che doveva divenire suo insegnante di grammatica, a trasferirsi alla corte riconoscendone l'onest dei sentimenti, aveva constatato con rincrescimento 342
franca e ad entrambi si associ Alcuino, il pi operoso e attivo rappresentan- una lingua assolutamente incolta. 61 .' .;T. '
te degli studi scientifici in piena fioritura nella sua patria anglosassone, la cui Non poteva mancare che questa rinascita generale degli studi scientifici
conoscenza Carlo rinnov appunto a Parma nel 781 nel corso di quella spe- agisse anche sulla lingua dei documenti favorendo il passaggio da un latino
dizione. Con l'aiuto di questi e di altri uomini; che Carlo attir da tutte le volgare pi o meno corrotto a un latino scritto di scuola. Ma questo migliora-
parti alla sua corte e che entrarono in stretti rapporti personali con lui, fior mento non subentr affatto cos velocemente come ci si aspetterebbe. Se nella
nel regnoJranco quella nuova ra di studi scientifici e letterari, che a ragione cancelieriadiPipino.e di Carlo Magno si fanno gi valere certi progressi nel-
stata definita come una prima rinascenza medioevale dell'antichit classica. l'uso dellalingua,62 tuttavia questi non sono ancora molto significativi; enon
341 Nel curare, per, questa nuova cultura e nel favorirla con tutti i mezzi, dipendono tanto dallo slancio generale della cultura letteraria, quanto dal fatto
Carlo aveva non solo l'intenzione di affidarla a quegli spiriti aristocraticiriu- che; innanzitutto,i notai dei primi Carolingi non erano pi laici,come ifun"
nitisi attorno a lui,mapens. di. renderlauna propriet del popolo franco, zionari della cancelleria merovingia, bens ecclesiastici; dunque avevano 00 po'
prima di tutto degli ecclesiastici franchi.58 Perci riorganizz non solo Ja pi di confidenza .con gli scritti ecclesiastici e lalorolingua, e,in secondo
scuola di corte esistente gi da et pi antica, nella quale erano educati i luogo, dal fatto che alla corte dei primi Carolingi si parlava tedescoenonla
palatz"ni pueri, al servizio dello stesso imperatore in qualitdisegretari,ma, lingua romanza,eperci,come si gi osservato, si faceva meno sentirel'in-
mediante un provvedimento deL789, prescrisse altres all'intero clero. del fluenzanegativa della lingua popolare volgare sulla purezza della lirigua scritta~
suo regno l'istituzione di scuole per l'insegnamento elementare,59 edau:tla Un maggiore progresso poteva attendersi solo quando la giovane genera,
scrittura privata,. redatta forse da.un vescovo dopo 1'803, apprendiamo che zione, .educata nelle nuove scuole, fosse cresciuta a t!ll punto da potere
allora siesigev-a:perfino che i figli di tutti j laici fossero educati.in quelle entrar al servizio presso la cancelleria della corte,oprenderepartaiei
scuole ecclesiastiche. Gli sforzi dell'imperatore miravano per soprattutto a monasteri e nelle diocesi all' attivit di produzione documentaria, e quando,
depurare la lingua latina, tramite.la quale soltanto poteva essere 'trasmessa inoltre, quell'operazione di pulizia grammaticale estilistica, cui, gi nei gior-
quell'antica cultura. Bisognava dare nuova vita all'antica lingua scritta,eli- ni di Carlo, erano stati sottoposti i testi biblici e liturgici, si fosse estesa
minareivolgarismi.chevi si erano infilati dal linguaggio popolare. Perci fu anchefli formulari dei documenti utilizzati nelle cancellerie. Entrambe le
prescritto l'insegnamento della grammatica, il testo della Bibbia e i libri cose si verificarono al tempo di Ludovico il Pio. 63 GiHelisachar,il prrri.o
liturgici furono rivisti depurati con l'aiuto di Alcuinoe diPaolo, e fu ordi- cancelliere di questo imperatore, possedeva una certa cultura letteraria; il
nato. atutti gli scclesiastici di emen~are ilipri:. agli anni 780-800 risale una dottqvesc()vofreculfodi Lisieux si definisce suo allievo e fu la lui spinto a
redigrela sua cronaca mondiale, la cui prima parte gli dedic. 64 Fridugisus,

57 Cfr.E. Diimller, Die handschriftlicheUberlieferung der lateinischen Dichtungen aus


der Zeit derKarolinger, NA, 4 (1879),p. 87,159: 113. 60 MGH, Capitularia regum Francorum, 1, p. 60,n. 22,72; 1, p. 78; 1, p. 80. Alcuino, in
341 58Cfr.Sickel;Acta, 1, p. 156 seg.; WatteIibach, Geschichtsquellen, 71, p. 167 seg.;Ebert, Epistolae Karolinidevi, 2, p. 322, n. 195.
G:s~hichtederLitteratur des Mittelalters, 2, p.8 seg.; Simson, Karl der Grote, 2, p. 570 seg.; 61 MGH, Capitularia regumFrancorum, 1, p. 79: "cognovimus in plerisque praefatiscoll- 342
Buding~r, VondenAnfiingen des Schulzwangs, Ziirichl865; Lon Maitre, Les coles piscopa- scriptionibus eorundem et sensus rectos et sermones incultos".
les, Pris 1866. Ulteriore bibliografia in Wattenbach, ibid. 62 Cfr.Sickel, Acta, 1, p. 151 seg. e p. 157 seg., il quale rileva in modo particolare che i
59 MGH,Capitulariaregum Francorum, 1, p. 60,n.22, 72. Non per dimostrabile che diplomi dei primi Carolingi scritti da singoli notai, ad es. Wigbaldus e Rado, presentano una
Carlo abbia inserito nel programma d'insegnamento per il clero anchelo scriberecartas et epi, lingua. un. po' pi colta. .
stolas, come suppone ancora Sicke1,'Acta, 1, p. 157; tale richiesta si trova tuttavia in uno scrit- 63 Cfr. Sickel, Acta, 1, p. 158 sego .
to avente il titolo Haec sunI quae issa sunI discere omnes aecclesiasticos (MGH, Capitularia 64 Ebert, Geschichte der Litteratur des Mittelalters, 2, p. 380 sego Cfr. anche l'interessante
regum Francorum,.I, p; 235); ma nulla autorizza ad attribuirlo a Carlo; non sappiamo nulla lettera di Helisachar in E. Bishop, Ein Schreiben des Abts Helisachar, NA, 11 (1886);p..564,
sul suo autore, n sull'epoca della sua redazione. ora in Epistolae Karolini aevi, 3, p. 307,n. 6.
972 Riforma della lingua dei documenti (sec. IX) Lingua dei documenti pontifici (sec. IX) 973

343 il successore di Helisachar, era un suo connazionale; gi allievo di Alcuino, Proprio questi uomini, per, furono in parte gli stessi che ebbero ilmeri~
oper poi forse come insegnante a corte e fu egli stesso attivo come letter:J.c to di avere migliorato i formulari. Baster qui rammentare quanto esposto in
to. 65 Dopo la morte di Alcwno (804) ne divenne il successore come abate di precedenza:71 la rie1aborazione dei formulari per i diplomi effettuata imme-
St.-Martin a Tours e in un elenco di monaci di questornonastero (la cui diatamente all'inizio. del regno di Ludovico il Pio, .probabilmente sotto la
scuola era allora la pi famosa e la pi attiva del regno franco) compilato,: a guida di Fridugisus; la raccolta delle Formulae imperiales, compi!ata,certa-
quanto pare, prima dell'818, troviamo diversi nomi a noi noti dallacancelle- mente nella cancelleria di Ludovico il Pio sotto Fridugisus; le raccolte priva-
ria di Ludovico il Pio e di Ludovicoil Germanico: Theoto,il successore di te di formulari composte in diverse parti del regno, soprattutto aSanGallo,
Fridugisus nell'ufficio di cancelliere, Hirminmaris, che al tempo:di da: NotkerBalbulus che abbiamo appena .citato. In Germania sono ormai
Ludovico il Pio godeva diuna stima particolare trai notai della cancelleria, disponibili i modelli di unalingua corretta e coloro che se ne volJvano servi,
Adilleodus e Adelbertus (Hadebertus), che compaiono comericognitori re potevano usarli nei. documenti. '.' . '
sotto Ludovico il Germanico. 66 Sotto Grimalda, il cancelliere di Ludovic il Nella cancelleria di Ludovico il Pio e dei suoi successori sul trono della
Germanico, monaci provenienti dal suo monastero di Weillenburg, chevan" parte orientale del regno franco non si pu pi parlare di un'influenza del
tava anch'esso una scuola apprezzata, presero i! posto di quelli della scuola latino volgare sulla lingua dei documentiJ2 E,nel corso del IX secolo, anche
di Tours; poi, verso la fine del IX secolo, nella cancelleria imperiale tedesca dai documenti privati tedeschi scompaiono quasi completamente le forme
entrarono uomini provenienti dalla fiorente scuola di San Gallo;67 ped'ini~ latine volgari attinte dai formulari stranieri e compare ovunque un pi COf,
zio del X secolo sicuro che nel programma scolastico di questo monastero retto uso della lingua e dello stileJ3
era inserita anche la redazione di documenti.: E come alla corte regia uomini
eminenti, provenienti dalle prime scuole deL regno, erano 0'ccupatLnelia Non cosicompletae profonda fu l'influenza de1m9vimentodiriforma
cancelleria; cos .anche nelle provincie rinomati scrittori . edetuditi non letteraria che partiva .dalla corte carolingia sulla .produziolledocumentariil
disdegnaron.pdi prendere parte personalmente alla produzione di domi italiana. Gi sopra abbiamo visto che nella cancelleria pontificia: ancora al
menti pedelorochiese; nel IX secolo nel monasterodiWeillenburg trovi~ tempo di Ludovicoil Pio si scriveva peggio che.in queliadelFirrlperatore.
ma attivi come scrittori di documenti niente dimenocheOtfried, 'il poeta Mqui, ancora fino all'inizio del secolo XIinoltrato,nonsiriusciad. eJ1lan:
dell'Armonia.evangelica,68 a San Gallo il famoso inventore delle sequenze, ciparsi deLtutto dall'influenza del latino volgare. Se esamirtiamola.lingua
344 Notker Balbulus,69 a Fulda il noto storiografo RodolfoJo dei documenti pontifici originali di questo periodo, a noi giu~ti,chsono
relativamente scarsi, soprattutto nella seconda met del IX secolo trovimo 345
alcuni pezzi che presentano un latino scritto completament~,()rrett()o
qtlasi~ <:Ol1l~ ad .~~e11)pi() il priyilegio. di Benedetto III per.C()r9!~,qu~g().di
343 ',: .)fl Sickel;Acta; 1"p:f?2;iw-son, Jahrbiicher Ludwigsdes Fromtften/2, p.L35seg.; Niccol I per St.-Denis, o quello di Giovanni YIIIper Tournus.I1.Ma.poi, a
Wattenbach; GeschjcFtsquell~n,71,p: 187, nt. 3, con ulteriori indicazioni bibliografiche. , quanto pare; subentra un regresso.GineLprivilegio diS.tefan.oVlper
6f' LibriconlrafernitatumS.Galli Augiensis Fabariensis, ed. P.Piper'r:I3eflinA884;p.13 Neuenl;eersedell'891' incontriamo di nuovo ll!1~seriedier~().ri?rt0grafici
seg., eSic~eI, K.azSerurkunden ind~r S~~u;eiz, p.4 sego SickeI (KUiA"in reI~zioJJaJas.l,
tav.5) ritiene che gi Witherius, unnotai6 che scrive in maniera smiordinaciamentecorritae rico#Htlibiliallal?rnuncia.volgare;75. che aUIIlntano ancor:B~i; ~~ccessivi
che compare durante l'ultimo annodi vita di Carlo Magno, appartenesse a1lascuola di Touri),
Su Hadebertus dr. anche SickeI, su KUiA, fasc. 7, tav. 7.
67 Cfr. la lista ni Libri conlraternitatum S. Galli (vedi nt. 66), p. 71 seg., e SickeI,
Kaiserurkunden in derSchweiz, p.5.
68 Zeuss,Trditiones, n. 165,204,254; cfr,Praelatio, p. v . . , 71 Cfr. capitolo tredic.esimo. .... . .;.. . .....>';> :
..
69 UB Abtei St. Gallen, 1, n. 465, 476, 5.46, 548,549, 617, 618, 738/1'5,8 e 761. A favore 72 Le singole forrnev()lgari,molto rare nei doqumepti.di.Ludovico ilJ?i()(~ickeI,4cta,1,
dell'identit del Notker menzionato in tutti questi documenti con il Balb6;'e controi dubbi p. 163); si spiegano perlo pi pensanloaUllllsosciattodi.docurpenti anteriqf~. ........
di EL. Dammert, Salomos III. von Constanz FormelbuchundEberhards)V Casus St. Galfiin 73 Un'eccezione data soltanto da alcuni documenti provenientidaterritqricl~WImper9
ihren Bziehungen aul diesen Bischof, FDG, 8' (1868), p. 327-366, .si. espresso' soprattutto tedesco. con popolazione romanza: la Rezia, certe localit della Lotaringia, ec. Qui la.rpres-
Zeumer, Alamannische Formelsammlungen, p. 514, nt. .1, con il quale consento pienamente. sion~deI Iatinoyolgare era pidifficile. ..
Anche lo stile sc~lto. perque.i documenti un indizio decisivo a favore della paternit~ di 74 Jaff-E.2663, 2718e,3052. . . . '" .... ..... .... .... . i , ,';, 345
e
Notker; cfr. lOCUZIOnI come: s/ quzS vero huic carter contradictoremerserit (n. 548 549);:l"i de .75 J aff:L 3468.. Soprattlltto la b al posto della v: preqilegio (due volte)" de.crebimus,sibe
344 acie ("aus dem FeIde") nonremearem (n. 761), ma anche gi neIn. 465:ubi venatione piscium (dll~yolte), poi pr~cipua~ invece di prl1~cipue. Nel documeri~oJaff-L. 3484Ai.Forllloso si
lungitur. trova cos pl~ves invece di plebesecc., Illa anche gi una parola del tutto volgare.:Jortiam lace-
70 Costui anche come falsificatore di documenti (cfr. Steng.el, Fuldensia). re. Ancora pi ricco di queste cose il privilegio di Romano per Gerona (Jaff-.L. 3516:qui
974 Lingua dei documenti pontifici (sec. X-XI) Lingua dei documenti regi italiani (sec. IX-X) 975

documenti, e alla fine del X secolo e all'inizio dell'XI ci imbattiamoin7alcu- Anche i documenti dei re d'Italia nei secoli IX e Xnon seppero emanci-
ni pezzi che hanno un carattere perfettamente latino volgare.7 6 Neiduepri c parsi dall'influenz~ della lingua volgare, come riusc invece a quelli dei
vilegi di Silvestro II e di Giovanni XVIII per S. Cugatsono inseriti. elenchi sovrani tedeschi. E vero che i formulari rielaborati nella cancelleria di
di beni usando un latino assolutamente spagnolo,77 e non si ritenne necessa~ Ludovico il Pio furono determhanti anche per la produzione documentaria
rio correggere la lingua delle liste che sembra siano state inoltrate dalmona- dei suoi successori italiani e che tutti i funzionari in servizio nelle cancellerie
stero; ma anche le frasi composte nella cancelleria pontificia presentano nel regie conoscevano fino a un certo punto la lingua scritta pura, tuttavia solo
secondo documento forme quali: monasterium adquisituruserit, nulli pochi fra loro la dominavano a tal punto da essere in grado di evitare,del
unquam nostrorum successorum presumat, aliquit vim autinvasionem;a tuttovolgarismie nella maggioranza dei documenti ritroviamo, almeno spo-
cocumquepiscopo,obtamus, Nobembri. Si confronti con questo quanto si radicamente, tutte le caratteristiche che abbiamo gi visto essere proprie del
trova in un privilegio di Sergio IV del 1011: 78 eonstitutis{per constituti), latino volgare italiano;83
comis, illesanctae aecclesiae, annuente summo regi, cum salinis etclibanis
pisceis, ad sancto Martino coenobium, in eodem cenobium, hordinis,quieius
jungimus vicem, in virtute (invece di virtutem), in mense Novanber. Anche 83 Cito alcuni esempi dalla nuova edizione dei diplomi di Berengario I, Guido, Lambert0
sotto Benedetto VIIIle cose non migliorano; uno dei suoi ultimi documen- e da alcune nuove pubblicazioni di docurrienti dei loro predecessori e successori. ~ Scambio
ti79 presenta ancora forme come aput conditore, ad neliorem statu, hac {per di u ed o: molto spesso in cortis e corticella, poi per anche in diminutivi(rivolus,cartola,ter-
346 ac) monasterio (ace. sing.), quoquina, cum curte atque puteum, cumintroitoet rola ecc.), sp~ssoanche in coltis et incoltis (ad es. DD Ber. I, n, 4e 129;pD W, n.} 12).
Viceversa u per o:. consuprinus (DD Ber. I, n. 26). , Scambio di i ed e: molestari CPJ:)Bei 1., n.
exito per porta maiore, proibemus, tam eis quas... quam que,e altre simili: 66); pignerari, calumniari (DD Ber. I, n. 75);roborari (Ugo, in Dimmler, Urkuniierz, p.295)
esSo mostra .dunque ancora una totale dipendenza dalla parlata volgare. sempre al po.~todi -re; uso frequente di qui per quae (ad es. Ugo e Lotario, in Un'dirie
Sol al tempo di .Benedetto IX si' verifica la svoltade~isiva;probabiltpent Diplome;'MlOG, 7 [1886],p. 436-460: 457); viceversa /luvius quae (DD Ber. I, n.128h'ae
legata all'ingresso di Pietro Diacono nella cancelleria pontificia.80 hdocu- loco quae, monasterium quae (DD Ber. I, n. 25 27), probabilmente per vii deLl'be italiano 347
menti originali del suo tempo presentano una lingua .del tutto <corretta"e il avente valore di qui e quae, cos come a causa dll'italiano cbe troviamo monasterium qui(ad
es. DD Ber. I, n. 41), bortum quod (Unedirte Diplome, p. 456; DD L III, n. m. - Erronea
lungo periodo di servizio di questo cancelliere sotto i papi tedeschiirls.ediati omissione o aggiunta dlla b: bubi per ubi (Ugo, in Diimm1er, Urkunden, p. 299);bac per ac
da Enrico III fece s che la riforma divenisse stabile. 8l Da allora in Jloi il lati- (DD Ber. I, n. 118); ac per bac (DD Ber. I, n. 60; Ugo, in Dimmler, Urkunden, p.299);-aete-
no volgare spar dalla cancelleria papale, a parte qualche eccezione isolata. 8?
'.,"'/."t~
nus (DD Ber. I, n.l0);eredibus (DD Ber. l,n. 86); spesso ortus,orticellus,ortellu.sprbortus
>

ecc. - Omissione dlla m: potestate (DD Ber. I, n. 5); assensu (DD Bed, n. 19); positajDJ:)
Ber. l,n. 57) (in tutti questi casi al posto dll'accusativo); ob amore (DD Ber; I, n.108~spes-
so altrove); muni/icenti (DD W, n. lO); violimtia (DD W, n. 18, e spesso altr?ve; questofeno-
si legge veneravilis, immovileS, se;.sus, stavilimus, cutn.rafieum s&ui/asi:uari~ meno si verifica frequentemente negli elenchi di. beni, che di solito venivano trattati-meno
bab eis, exigire~presu1rf..mat, sciiat, octubrias.. . .' .'. ". .... d accuratamente). Al contrario aggiunta dlla m nell'ablativo: occasionem, mercedem(DD'Ber.
76. Quanto. al periodo intermedio vorrei attirare l'attenzione solo.5 I, n. 41); deeadem curtem (DD Ber. I, n. 128); suhnostra defensionem (DDW,n.(J1)',e,pari-
vanni XIII per. Bologna): cum. re,sidissem, affuerunt religiosis presq.. ..;H1!i1!ersos menti, nel dativo: imperatrici (coniugi) et consortem, (DD W, n. 4, 5 e 7); nel nolIlnativq:boc
c!ericos, utnullamdationem vel~edditu publicisJacerent a.magnum.usqup,t0.u,mtqHod imperialem'praeceptum (Miihlbacher, Regesten,n. 1617);abbatissam(DT).W, n:(10).
omnes filt'is (noin. phir.). Tutto questo desunto dalle, prime undici figh ael~~~s!stampa:to: Omissione'dlla s:ad causas audienda (DD Ber. l,n. 30); ad fideiussorestollendo:(Ugo?in
lo si cfr. con i diplomi emessi contemporaneamente e nello stes~o clll6.g6n~1la;::canccileria Diimm1er,Urkunden, p.<296); legali disceptatio (DD W, n.ll); res illa(acc. plur.) (Ugo
dll'imperatore. . . o ' : ; , ; - " Lotario, in Unedirte Diplome, p. 457); ceteri (abI. plur.) (DD Ber. I, n.118);Jobanne(npm.
77 Jaff-L. 3297 e3956.,,~ ,,:~: ,,;ci sing.).(DD Ber. I, n.IO). Viceversa s aggiunta erroneamente: sciat secompositurus(Dl) Ber>I,
78 Jaff-L. 3976. .c;;- .' ......... ' . . M . n.19; DD W, n.18); aliasres (nom. plur.) (DD Ber. I, n. 27); Tarvisiensis(dat. sing.) (DI{ Ber.
79 Jaff-L. 40~7per Fulda dell'anno 1024AJ~'po"miglior:'~!<llirigtla:p!;lIJrivilel#0 di I, n. 52).. ' Omissione dlla t: feci (invece difecit) (DD Ber. I, n. 108); Deusdedi (DpBr?I,n.
Giovanni X1Xper Grado (Pflugk-Harhung;Mcta, 2,'p.66), chepr~sent 'pe(lopis9lo vol- 19). - Casi sbagliati: pro tempora (DD Ber. I,n.H e passim); cum filiisetfiliasetn~fJotis,
garismiortogrfici.ll privilegio dci tutto corrtto dello stesso per N\lh:lbtiig(Jaff-~"1099) eosdem serviset ancillis, cumfilias suas et possessiones illarum, ad ipsisservis (DD Ber.'I, n.
una falsrtilzi6u tarda. ' -. 19);apresulis (DD Ber. I, n. 24); ad termino (DD Ber. I, n. 27); cumipsas res(DDBet. I,.n.
346 80 Cfr. capitolo sesto. . .. <-,~ ..' . . . .<.
81 Molto caratteristica per anche un'asserzione in un' dcumento'cli.Onorio'.IU dci
108); pro remedium animae (DD W, n. 18); eidem cenobii (dat.) (DD W, n. 18);quidam naster
abbate (nom.) (Ugo, in Dimmler, Urkunden, p. 295); cui fuerint illatas iniurias (DD Ber. I, .11'
1225 (Kehr, AelterePapsturkunden, p. 418, nt. Il. Il p~pa c()nferItja1.!n privilegio di 17}.-Forma attiva al posto della deponente, e maschile al posto dllaneutra:spesso h.uric
Alessandro II "nori obstante, quod in ipso privilegio multis locis est in latinitatepeccatum, nostrum praeceptum, e forme comelargio invece di largior; inpertimus (DD Ber: l,h. 118),a.d
sicut in antiquioribus privilegiis per manum tab1lionm c()nscriptis fre'quentius inveninit". eundem monasterium (DD Ber. I, n. 55). - Costruzioni in -ora (cfi:sopra,nt: 39);fundoriset
82 Tra queste non' annovero naturalmente i do\.unenti di pont:efici:prodotti fuori della locis (DD W, n. 4,5, 21; DD Lamb., n. 4);/ondoris(DD W, n. 7). - Costruzioni conTuso
canclleria (dr. capitolo sesto). della preposizione al posto del genitivo: res de Dominica presbitero (DD Ber; I, n. 20).-
976 Latino dei documenti italiani (sec. IX-XI) Riforma della lingua dei documenti 977

347 Nei secoli IX e X il latino volgare rimase assolutamente predominante nell'Italia centrale, nella Tuscia e nella Romagna prima che nell'Italiasetten-
per i notai che scrivevano documenti privati italiani, e anche per i notai trionalee meridionale, un miglioramento della lingua, dovuto sicuramente
palatini e regi dai quali venivano prodotti i documenti giudiziari dei sovrani. all'accresciuto numero di notai che studiavano la giurisprudenza88 e ai quali
Come costoto quasi non sentirono gli effetti della rielaborazione dei formu- dovevano tornare utili anche i lavori teorici nel campo dell'Ars dictandi, che 349
lari avvenuta nel regno franco durante il periodo carolingio, come fino al cominciano a essere composti appunto in questo periodo, e le raccolteeli
periodo degli imperatori tedeschi inoltrato si conservarono i formulari in esempi a quelli unite. 89 Poi nell'Italia meridionale la dominazione normanIlI
uso presso i Longobardi, come, infine, i rifacimenti, eseguitisuccessivamen, influenz favorevolmente la lingua dei documenti, mentre in quella centrale
te in Italia, furono dovuti a persone in grado di .dominare pienamente solo ag analogamente l'esempio dei funzionari imperiali tdeschi che, almeno in
la linguavolgare,84 cos, essendo i notai italiani quasi tutti laici,anchela parte, avevano i lor propri notai. 90 Cos avviene che nel corso del XIlsec(),
348 riforma carolingia delle scuole ecclesiastiche non ebbe d'altro canto una lo i progressi si fanno sempre pi grandi e gi intorno alla metdiquelseco-
grande influenza sulla loro lingua negoziale. Perci fino al secolo XI inoltra- lo la lingua scritta prevale del tutto anche nel docurnento notarile italiano,
to non esistono praticamente documenti notarili italiani scritti correttamen- pur ricorrendo ancora sporadicamente alcuni volgarismi dovuti a disatten-
te;85 anzi, questi notai non erano neanche capaci di trascrivere. correttamen- zione. Nel XIII secolo, allorch l'Arsnotariatus si svilupp in una solida e
te il latino scritto e alterarono con volgarismipersinomandatijmperialio dotta disciplina di scuola, la conoscenza della lingua scritta, che ora si sa
diplomi che avevano sott'occhio e che inserivano nei loro placita.~6 Gosnob. ben distinguere dalla lingua volgare divenuta ormai italiano, divienaddirit:
dobbiamometavigliarci se, fino al periodo di Enrico II e diCorra:doII; tura un requisito per i notai; gi nel 1250 gli Statuti di Bologna subbrdin.an
anche i. notai provenienti dall'Italia che furono attivi nella cancelleriadeire l'amrnissionenella corporazione dei notai a un esame avente a gggettotale
tedeschi erano .di gran lunga inferiori rispetto ai loro colleghitede~chiper conoscenza;91
ci che riguarda la correttezza grammaticale e l' agile padronanza.dellalin~ La lingua scritta .eartisticamente elaborata, chesidunqueilllPosta
gua}7 Solo durante la seconda met del secolo XI si nota, e precisamente prima e pi in generlein Germania, in un secondo momento in Itali,e
nella quale vengono redatti i documenti, certamente ancora molto lontna
dalla latinit classica e non si fonda affatto, come ad esempio la linglla degli
umanisti dei secoli XV e XVI, solamente su un'imitazionein,erte del latino
Errotididiversotipo: ingressi (nom; plur. di ingressusHDD Ber.I,n;89);ad al posto di ab di Cicerone o di Cesare. Essa la linguausatacomunemen~ep~ntlt~ele
(DD W,n. 10); succetrices (Ugo e Lotario, in Diimmler, Urkunde.n, p. 312); venerbillimo tratttivenegozialie allo.stesso tempo anche la lingua ditutteles'~~:z;e.e.l~
(Miihlbacher, Regesten;n. 1617); infine numerose particolarit ortografiche di.diverso,gene-
re, ad.es. aeinvece die come desinenza' avverbiale: voluntariae. (DD Ber. I,n.34); assiduae
(DD Ber. I,n.89);magestati (DD Ber. I, n.9l);actorits(DDBer. I, n.41 e 118J;contraditio
(inveedi,dictio) (DD~Ber. I, n. 46 e 118);largietate. (DD W,n. 5); sexsus. (DDW,n. 21) ecc. ". - -,," _. ,,- ;-. 'o:' - - -_:";. ~: .. "~o >'
Molto freqllentemente ci imbattiamo gi adesso nel raddoppiiirIiento di consonanti sel1lplici ~8L'influenza diquesto studio ddla giurisprudenza sulla lihgua deidoclimentisioInahife'-
e nello scempiarriento'delle doppie, che successivamente divenne assai comuneinltalia.c . sta chianunente confrontando i due dOCli1llenti scritti daSegnoritto ne1'1076, esottoscptti da
84efr. Ficker, ItalienischeForschungen, l, p. 14seg, Deorum o l'eorumomnibusparuit Nordilus, un dotto giudice ddlamarchesaBeatrice(Ficker, Italienische Forschunge~; 4, p,99
reCfum'sse, citato da Ficker, che gli sembrava strano:e dovUto a un errore casuale, trova una seg., n. 73 e 74). n prinlo fu probabilmente dettato da Nordilus (o, secondo Fitting, Anjinge
348 facile spiegazione. nella lihgua volgare, eorum=illorum, che, a somiglianza dell'italiano'aoro" del' Rechtsschule zu Bologna, p. 86, dallegis doctor Pepone) e si differenzia desisamenteiri
subentra anche al posto del dativo (cfr. Geyer, Kemitnisdes gallischen Late.ins,p. 35 segJIn meglio. dal secondo per ci che riguarda la grammatica, lo stilee l'ortografia. Les9tfoscrizio- 349
tale eorm, per, trovano una spiegazione poi anche gli altri genitiVi usati in modo erroneo,o'" n,i in versi di Nordilus sono per del tutto impeccabili. . ' . . ..."
. 85, chiaro che d vale solo per gli originali. Le copie, come qudle di qualche codice (ad ,89. Soprattutto pu avereinflliito il formularium notariorum che, secondo la t~stinJ.onia.nza
es. ,il Regestum Farfense o il CodexSiccardianus), furono molto frequentemente sottoposte a di fonti posteriori;.fu compilato dal grande giurista bolognese Irm~rio all'iniziode1xnsec.
una radicale correzione per ci che riguarda la lihglia. '.. . . '. ".' ."." (cfr. capitolo tredicesimo). .'. . .......,..' .... . / . . .
86 Cfr. ad es..il breve mandato DD 01, n. 347, con incomitatu Mediolanensis(cio con 90 Cfr. i numerosi documenti di questi funzionari in Ficker, ItalienischeForschungen,4,
una s aggiunta perla grafia ipercorretta), e diffinihendum.Volgarismi ancora pi numerosi passiin.. ....'. .o. . ",co "i:'
contiene il diploma di OttoneI, n,. 247,che pi lungo. 91Statuti del comune di Bologna dall'an.1245 all'ano 1267,d. L.Fr~ti;3cvoR"ologn~
87 Si cfr. ad es. neL diploma di Enrico li n. 294 de11014, scritto dal notaiodi,cancdleria 1869-77: 2,p, 185 seg.Tutti coloro che desiderano ricevere l'approbatioa eseritar,H.nota-
BE: una cum... abbatissam Alpergam - cum omnibus saizctaemoniales ibi deo famulntibusc- riato devono dimostrare mediante un esame, da sostenere davanti a quattro altiinotai, "qua-
omniasubtancia - per quod monasterium illudres .habitas et adhuciiz iure, ipsius. monastaerii liter sciant scribere et qualiterlegere scripturas, qas fecerint, litteralite'ret vtilgariter,etqua-
iuste manentes possintin futurum contineri - faeminarum -aeligant alia omnia ad iusipsius liter latinare et dictare", Disposizioni simili si trovano ad es. negli Statlfti diSienade11262,~
monasterii pertinentes - in iurae - decano (nom.'sing.),sanctaemonialaes inibi deofamulantibus in qudlidi Pietro!I diSavoia (1263-1268). - Sull'esame dei tabdlioni papali cfr. ;BaU1ilgarten,
- Alpergae abbatissae suasque successores seu sanctaemoniales,!nibi deo famulantibus; Apostolische Kanzlei, p. lO sego e p. 30 sego o
" ..... ,
978 Caratteristiche della lingua dei documenti riformata Elementi linguistici distintivi dell'origine degli scr"ttorz 979

arti, la lingua dei rapporti sociali pi raffinati. Non si adopera picorciti- nuovo senso tecnico e poi divengono a loro volta il punto di partenza per
vamente ci che si appreso a fatica, ma ci si serve di un modo ,di esprimer- altre parole derivate,97 la lingua in grado di soddisfareogni esigenza senza
si adeguato alle esigenze del tempo, che ci si costruiti e nel quale ci si sente dovere ricorrere a drconlocuzioni prolisse, e in un certo senso pu vera-
a proprio agio. 92 Mentre questa lingua tutto sommato sgombra da errori mente definirsi una lingua viva. 98
grossolani sotto l'aspetto grammaticale, soprattutto per quanto riguarda la Anche in quest'epoca, per, dall'uso fatto della lingua possiamo quasi
flessione,93 nella sintassi va invece spesso per la propria strada: si pensi solo sempre riconoscere la nazionalit di chi se ne serve. In particolare non
alla sostituzione dell'accusativo con l'infinito mediante frasi con quod,quali- generalmente difficile distinguere ad esempio nella cancelleria dei rei notai
ter, quiadopo i verbi di dire, mediante frasi con ut dopo iubeo; all'uso, per tedeschi da quelli romanzi. 99 Pure alla penna degli italiani, che sono perfet-
pi versi divergente dal latino classico, dei pronomi (ipse come.semplice tamente' padroni della lingua scritta e sanno ben. guardarsi dai volgarismi
dimostrativo" talis-qualis per is-qui, il pronome riflessivo suus, se ecc. anche nella flessione, sfugge tuttavia molto spesso qualche peculiarit ortografica,
quando non va .riferito al soggetto della frase, ecc.); alla frequenza di unioni ad esempio una h di troppo o erroneamente omessa, un donnus per domnus
di preposizioni, mentre nel latino classico sarebbe bastato un caso senza e simili; in particolare, per, l'ortografia dei nomi propri tedeschicausa loro
preposiztone(ad esempio donare ad aliquem, per praesens praeceptum praeci- difficolt che solo molto raramente riescono a superare in modo da non traf
pimus ecc.); alle numerose costruzioni gerundive (praecipiendo,iubemus) dire la loro provenienza non tedesca. Fino al secolo Xl inoltrato possiamo
ecc.9~ ontemporaneamente la lingua non si limita affatto timorosamente al distinguere i notai italiani dai loro colleghi tedeschi anche per il carattere
patrimonio lessicale della latinit classica; piuttosto sono prese a prestito singolare della loro scrittura e, pi volte, anche per le formule da lorollsate;
numerose parole dagli idiomi romanzi, ma anche dallessicotedesco,95,e,da ed degno di particolare attenzione il fatto che, grazie alla loro attivit nella
queste radici, o anche da radici latine, si creano, non senza destrezza e con cancelleria imperiale, nei documenti tedeschi penetrarono talvoltaal'cune
l'aiuto di d~sinenze latine, sempre nuovi termini per lenuovellozioni, in espressioni della lingua giuridica italiana, la cuispiegazionehacausatodiffi-
particolare giuridiche, con le quali si ha a che fare. 96 E; dato che allo stesso colt a coloro che non conoscevano o non avevano badatoallanazionalita 352
tempo numerose parole latine modificano il loro significato,ricevono,un degli scrittori. 100 . . , _ _ _ _ .' _ .' __ _. _~_. '. __----:_~-:.,:<: . ':
Finora non si tentato, e riuscir difficilnenteiltentativodi assegnare
gli scrittori,dei quali stata riconosciuta la nazionalit italiana, aunacleter-
, .-
. .
minata zona dialettale del regno meridionale in virt della loro lingua.
350 Wattenbach,. Geschi~htsquellen, ~2, p.6, le clli espressioni hOJipetut()speSSO in
92 Cfr., Hanno maggiore speranza di riuscire le ricerche volte astabilirejJiprecisaC
quanto detto prima; Fr: Paulsen, Geschichte des gelehrten Unterrichts auf diedeutschen
Schulen und Universitiiten vom Ausgang des Mittelalters bis zur Gegenwart, lLeipzig1885, p.
mente la provenienza di scrittori tedeschi; almeno perJadistl.nzion~tfa
24 sego coloro che appartengono all'area linguisticaaltotedescequelli che rientra".
93 Cosa che certamente non esclude mai del tutto la comparsa di taluni gemanismianche no nell'area bassotedesca elementi sufficienti' dovrebberoesse:re offerti,.
nei documenti della' sezione tedesca della cancelleria imperiale (cfr. ades.<"tale'ptedium come ci si dovrebbe aspettare, dalle forme dei nomi tedeschi presenti anche
qualeadnostras manuslegitime perventum est":DDHII, n. 452).,;' i ' /i.;.C.'.. ; ' in documenti latini.l 01 Tuttavia tali analisi non sono facili e occorr~ ca,lg~la
94 Sulla ,consecutio temporum nella latinit delX sec" secondo Sickel,Diplomeptto IL,p.
167, nt.i, doveva essere in preparazione un lavoro di J. Huemer, che tuttavia,:,,.C!anto, so,
ancora non apparso. '.'. '.' /~i '
95 Un elenco, peraltro non completo, ditali prestiti dalle lingue romanze, manithe 97 Cos ad es. il beneficium citato allant.precedente,o placitumconleparolederivate
dato da Schonemann, Versuch, l,p. 344seg. Potrebbeampliarsiconsultan.~9'cegniglossario placitare, placitatio, complacitare, complacitatio ecc. .
allegatoaun codice diplomatico. Tr~ gli strumenti lessicali che illustrano ilfifPpoI;to traque- 98 Burdach ha fermamente richiaIIlatol'attenzione sull'elaborazione dapai:te dellacD.cel~
ste parole vi prima di tutti du Cinge, Glossarium.Cfr. inoltre L. Dieferi];iaili;,~lossarium leria di Carlo IV di unstile retorico nuovo e artistico e di una costruzione della frasaltref"
LtinoGermanicum mediae et infimae aetatis, Frankfurt 1857, e Idem,;1'/i!U' ssai'ium, tantnuovae artisticamente elaborata, e ha prospettato nuovi studi al. riguido(Vom
Frankfurt 1867; poi i Glossaria germanica diWachter, Leipzig 1736>'li':9~ altaus, Mittelalterzur Reformation, annuncio di una seconda edizione, Briinn 1898);
Glosstl,-ium Germanicum medii aevi, Leipzig 1758, e di Scherz, ed. Oberli11;2Y raBburg .Q9 Cfr, Miihlbacher,Die Urkunden KarlsIII., p. 403; SiCkel, in MGHDD,l, p;'86seg.;
1781'84, eE. BrJ:J.ckmeier,Glossarium diplomaticum, 2 voll., Gotha1850i63;.. bbon- Sickel,Beitrage,7, p. 89;Sickel, su KUiA, fasc.3, tav.20 e27;Sickel, DiploineDttolI.,p.
danti sono. anche gli indici delle parole e delle cose ai volumi dei diplomi/de e,dei 103; Bresslau;.su KUiA, fasc. 2,tav.6; Bresslau, Erlauterungen.II.'p.141seg.;FantaiDie
capitolari e delle costituzioni dei MGH. . , i " Notare; Erben, Exkurse, p.580 sego . ' . <'..
351 96 Valgano solo aluni esempi illustrativi. Da bannus si formano j 100 Cfr.' ad es. ci che stato osservato in KUiA, in relazione aJasc. 2,tav.6,.sullaparola 352
wiltbannus,i verbi bannire, forbannire; da forestum (jorestis, foreste): aldiones presente in documenti per la diocesi di Naumburg. . ..'
forestare, inforestare; da casa: casale, casalinum, casella, casatu's, !:aSa!tiCiumiei:c.; d* IOIEovvio che anche qui le testimonianze pienamente valide da prendere in considera-
beneficialis, beneficiarius, beneficiare, inbeneficiare ecc. ;;,.;"i.0c.";; zione sono solo gli originali, non le copie.
980 Elementi linguistici distintivi dell'origine degli scrittori
Elementi linguistici distintivi del!'origine degli scrittori
981
nel compierle. E infatti, la regola, in genere giusta, che ogni tedesco
ne~ moglie anglosassone di Enrico III alla corte del suocero cambi il suo
Medioevo scrive nel suo proprio dialetto e che perci dalle forme dialetta nome
da lui usate si pu ricavare con sicurezza la sua patria d'origine, conosce
li origina~io. di G~ilde c~m. il nu?vo di Cuni?onda, che inoltre
anche per i
alCune restrizioni proprio in relazione agli scrittori dei documenti, soprat- cancelllen earcIca ncellien quaSI sempre nel documenti si adoperavano
le
forme ufficiali dei nomi, e precisa mente quelle altotedesche.lO~Quant
tutto a quelli che appartenevano a un ufficio come la cancelleria imperia o
le: detto risulta per in modo particolarmente chiaro da un diploma di EnricoT
Innanzitutto bisogna qui considerare che questi scrittori certamente non 354
dI per la sua sposa Matilde del 929. 106 TI documento fu posto in mndum
rado riportavano i nomi di luogo e di persona cos come li trovavano da
nei una person a la cui scrittur a non attestat a altrove nella cancelleria
modelli nei documenti anteriori, negli atti, nelle minute, neibrev iappun di
ti Enrico, e che dunque non ne faceva certamente parte come funzionario
sulla c~nsistenza dei beni ecc., a loro consegnati, senza convertirele per-
loro manente. Di conseguenza gli capit di usare diverse forme di nomi bassote-
forme linguistiche in quelle della lingua loro propria o dellorotempo.l
Q~ desche o mediob assoted esche; egli scrive filii nostri Oddon, Quidili c
Poi si dovr ammettere la possibilit che negli scrittori attivi presso le n
cort~ gaburg, Nordhusi, Tuderstedi. llsuo elaborato fu poi rivisto da Simone
regie itineran ti,iqual i con una periodicit quasi regolarevisitavano i.luOghl ;che
pi diversi e dovevano cos venire a contatto con i pi disparati dialetti, dirigeva l'attivit di cancelleria, ed egli corresse a mano, eliminandole,
tutte
insorgesse una certa tolleran za nei, confronti di questi, tanto ,da riportar quelle forme bassote desche , dunque ristabil Otton , Quitilingaburg
e Nordhuse, Tutersteti. Non si pu dunque dubitare che al tempo di Enrico ,
semplicemente, cos come li sentivano, sopratt utto certi toponim~meno I
conosciuti e pi difficili da comprendere. Infine, purnon solleva ndomq
ue-
sta sedela questione molto discussa tra i germanisti se veramenteallac
ort~
353 carolin giie tedesca vi sia stata unalingua ufficiale di corte e scritta,lQ}
non s~ n. 213,infineAdalhedain DD O ID, n. 83. DD O I, n.391 con Adheleid
potr per negare che nella cancelleria imperiale, almeno .percer teform is fu
edi della cancelleria a St. Maximin di Treviri. In DD O I, n. 430 si trova Adelheidprodotto fuori
nomi, era prescritta un'ortografia ufficiale francone-renana ealtote desca,e dueJette resono su rasura; lo scrittore, un basso tedesco (parla di Hluthuuu
a,ma le prime
che anche per altri nomi si dava almeno la preferenza a questod ialetto. a p~oba9ilmenteprima A.th-, poi per si ramment della forma
icus rex) scrisse
lJn ufficiale. Gli
prova.a tale riguardo data dal fatto che per i nomi dei re della casa sassone el1eria usano forl11emoltq differenri: Hadelehida, Hadelegida, Adalehid italiani nella can-
senprel a media dentale nella seconda sillaba; Adheleida si trova solo
a ecc., usano per
e delle loro spose la forma ufficiale era quella altotedesca e non quella
bas~ 'accan to'Ad eleida ." in DD O II, n. 305
sotedesca,' che dimque nei diplomi si scriveva sempre Otto e, qu~to .
meno 105 Cos ad es. sotto Enrico I ed Ottone I si trova sempre?o
ppo e non Bobbo, Fridericus o
prevalentemente, Heinricus, non Oddo.e .Henricus, che la.SPOS~dl Ottone
~ Fridurictts. e.non Frithericus, frithuricu,.. .Il th in quest'ultinlOnome compare
solo in copie,
nei documenti del consorte, di suo figlio edi suo nipote vienechi~mat
adi p()i ~])DOl,n.85 (scrittoad Essen,m a g~nulli0:cfr. DD O II,n. 49)
e negli originali PD
norma Adal-o Adelheidis, solo sei volte Athel- o Athalheidis,erispetti O I,n.llh 130 e 137,dei quali i primi due derivano dallostesso
va~ scrittore
terzo da uno srittore italiano..P er il nome Ludolf non conosciamo alcuna bassotedesc, il
mente solo una.vol ta Adalhetha eAdalh eithae mai Athalhdis,lQ4 ortografia stabilit
chela ufficialmente e si oscilla traLiudolfus; Liudulfus e Liutolfus,Liutulfus. 354
- Al tempo
ILFolgmarus pi frequente di Folcmarus, mentre Folchmarus compare soltanto di Ottone
(DRO II, il: 129). AccaJ:.lto adEgb~rtu$troviamo anche Ecgpertus una volta
in DD O II,. n.. 134,
102 Cfr. su ci Schr6der, Urkundenstudien, p. 15
Ifgpertus neln.13 9; entrambi i dO,curnenti furono prodotti fuori della canceller
seg., il quale per, quando pare ritenere ia. Hildiboldus
che i diplomatisti non avrebbero considerato questa circostanza prima eHildib~lduJCompaiono qmisi nella stessa misura; solo al tempo
di lui, non ha tenuto di Ottone III prevale deci-
samente l'ultima forma; Hildebaldus (cboldus) ricorrem dlto di rado,
conto delle ossetvazioni che al riguardo avevo gi fatto nella prima. edizione.
103 Cfr. PfeiH~r, Freie Forschung, p. 309 seg.; Miillenho
'" i'. volta;Hilteboldusin.DDO II,n. 31lfu scritto da una persona non apparten
Hildibuldus solo una
ente
353 frScherer, Denkmiiler,premessa,
p. XIVseg. , XVI seg., XXX seg.; R. Heinzel, Zeitschrift fUr die 6sterreichishenGy Jeria;Hi!dipaldus. non si trova affatto: in DD OIII, n.189-paldus fu corretto alla cancel-
mnasien, sitlJ.~.zione simile anche nel sec XI. - Che si pr<jcedesse a
in -baldus. La
25 (1874), p: 163-188: 173;. W. Sherer, ibid., 26 (1875), p; 190-208: fissare ufficialmente una forma del
200 sego; W.Scher er, nO!Jledelcancelliere si ricava anche dal fatto che comIJaiono varianti soprattut
Anzeiger fUr.deutsches Altertum, 1 (1876), p; 185-197: 189; M. Ridiger, to all'inizio del
ibid., 5 (1879),p. mandato di
40-47; W. .Scherer, Miszellen. II. Leniter saxonizans, Zeitschrift fUrdeuts
chesAlte ttum und llll nuovo
169(cfr. Bresslau,
cailcelliere: cos nel seC. XI Gunzelinus per Guntherius in DD H II,
Erlitterungen. IL, p.162 seg.); Khazo per il cancelliere italiano Kadelohun.s
deutsche Literatur, NF, 9 (1877l,p . 474-482 ;H. Paul,Ga b eseinemi
ttelhoch,deutsche si trova solo in DDKII, n.255 prodotto da un funzionario della canceller
SchHftsprache?, Halle 1874; O.Beha ghel,inB aseler Festsch riftzum ia tedesca; Eppo
Universit'tsiubiliium, Basel1886, p. 43 seg.;Socin, Schriftsprache undDiale Heiddberger per il cancelliere Eberhard, menzionato per la prima' volta in Stumpf,
Die Reichskanzler, n.
Pischek, Zur Frage nach der Existenz einer mittelhochdeutschen Schriftspr
kte,.p'.,8p seg.; 2191, ricorre solo nei due documenti Stumpf, n. 2192 e 2193; Dietericu
s per
13. Jahrhundert, Programm Teschen 1892; O. Behaghel, Schriftsprache und im ausg~~;enden
ache Theodericus solo nel suo primo documento (Stumpf, ibid., n: 2265); Hacelinus il cancelliere
Munda~i;'j@.<ade- per Hartwicus
solo nel suo primo documento (Stumpf, ibid., n. 2332, cfr. Steindorff,
mische Rede, GieEen 1896. .<c";~t',: III.; 1, IJ' 347 .seg.), Degna di nota a questo proposito anche la quadrupl
Jahrbiicher Heinrichs
104 Athelheidis solo in DD O I, n. 293 e 299; DD ice cancellazione
Athalheidis in DD O III, n. 34 e 118; Adalhetha in DD Cl)I: n. 170; AdalheiO III;.'ri;~102;
O II, n. 82; DD del vezzeggiativo Thiemo in DD H II, n. 221, che fu sostituito dalla forma
thainDD p II, intera Thietmarus.
106 DD H I, n. 20.
~", - ~'---'
982 Confronto dello stile Confronto dello stile 983

la can~elleria in linea di principio proibisse le forme linguistiche bassotede c menC? sicuramente a uno stesso dettatore determinati gruppi di docu- 356
sche. E per ovvio che questo principio non fu applicato rigorosamente n mentl.l 9 .
sotto Enrico I, n sotto i suoi successori, n la sua osservanza fu costant- TI fatto che lo strumento critico del confronto dello stile sia statoreente-
mente controllata cos come invece avvenne nel caso appenainenzionato; e mente applicato non sempre abilmente e metodicamente, soprattutto in
anche se nei documenti dei secoli succcessivi troviamo solo di rado,forme alcuni studi su certe opere storiche dd periodo carolingio, ha gettato in
bassotedesche nei nomi dei re; dei membri della loro famiglia; degli.arcican' generale un certo discredito sul suo valore e ha indotto qualcuno a esprime-
cellieri e cancellieri, tuttavia tali forme si riscontrano abbastanza spesso in re dubbi sull'ammissibilit metodica di questo procedimento,11o che, diper
altri nomi di luoghi e di persone. s non ingiustificati, tuttavia, a causa degli errori commessi da taluno,
355 In queste circostanze solo con molta circospezione si sar autorizzatLa potrebbero. a loro volta privare la ricerca storica di uno strumento in grado
trarre una conclusione circa l'origine altotedesca di un funzionario dican- di rivelarsi molto utile, se ben adoperato. Sar necessario illustrare pi da
celleria dalle forme dei nomi usate nei suoi documenti; anche .chi adopera vicino il metodo giusto del confronto dello stile per il.campo della diplo-
esclusivamente forme altotedesche potrebbe essere stato indotto dall'uso matica. .' :.
prevalente in cancelleria a dismettere il proprio dialetto, se quest'ultimo Innanzituttobisogna rilevare che a questo riguardo sussiste una conside-
divergeva da quello; tuttavia anche in questo campo possiamopur.sempre revole differenza tra la lingua dei monumenti letterari e quella. dei documen-
trarre almeno alcune conclusioni probabili. Vi sono casi in cui facile soste- ti. Quella si fonda in gran parte su prestiti da altri autori; parole.e unioni di 357
nere l'origine bassotedesca di uno scrittore; con piena certezza lo si potr parole, perfino intere frasi, attinte dai classici romani o dalla Bibbia, o anche
fare solo ove ricorrano forme linguistiche bassotedesche in nomiJissati uffi c da scrittori dei primi secoli cristiani, sono comuni agli .autori medioevali,
cialmente in una versione altotedesca, oppure ove tali fo~mecOlllpaiano i11 vengono da loro usate nei modi pi disparati, con una pi o menogriJ;nde
documenti emessi nella Germania meridionale per nomi di lughi situati bravura, e ricorrono ovunque. Cos la lingua di diversi autoripl appal'eJ:i-
nella Germania meridionale, quando cio possiamo escludere ogniinfluenia temente mostrare una grande affinit capace di fuorviare il. ricercatore qUa'
di un modello o del dialetto del luogo di soggiornodell~car::eMeri.L lora non ne scorga la ragione. Nella lingua dei documenti, invece, le citaziQ-
scrittore che al tempo di Ottone I in due documenti da lui]Josti ini o/u1'Zdu;"rl1 hic1ssiche sono rare, persino la Bibbia poco sfruttata,e, quando si ricorre
fa' suonare Frithuricus' ilriome dell'arcicancelliere Federico diMag9nza,J~
cui forma ufficiale Friduricuso Fridericus, 107 dovrebbe provenite-dalla
Germania. settentrionale, proprio come quel funzionarioclica11c(Aeriadi
Enrico IV,che .iniin dOCUmento del 1080, dalui dettato~sritt.,ed,emesso 1~9 Il c{)nfrontg1elio stile, gi. da tempo conosciuto e usato peri1Il9nlllBeritil~tt~rari,fu 356
adoperato per pr~o.da Sic~el quale stfllffiento della critica dil?lomatistican(:l~tc;gr~i <:la
in Franc()llia,usa periltoponimo svevo Remsthal laforllla Ram'sd{lP?s' . lui enunciato per lanubva edizione di diplomi (Sickel, Programm, dr. soprattuu p; 465
Se, dunqm:, a .un'attentaanalisi della lingua dei documenti si ricavano seg.). Poi K. Rieger, Ein Diktator aus del' Zeit OttosI.und Ottos IL alsBeitragzurDiploinaiib
molteplici elementi utili-.alla loro comprensione e alloro esame critico,t~~ del' Ottonen, NA,1(l876),p. 509-532, pubhlici risultati di una simileanaIisi~\l1lll(!l;ttat-
analisi divenuta uno strumento importante drlla .dipl?lllaticam?derna re della cancelleria di Ottone I e di Ottone II, .risultati .che. peraltro. snq sfati.p(:T pi~ersi
rettific~~i dai p.i recenti lavori.di Sickel. Inoltre nella nuova edizione Ii cliplpni, e Ilei s~ggi
anche per un altro verso, Dato che lalingua,nella qllale s0J:19~edattiJA()(;11~ apparsI ID MIOG e nel NA, intesi come lavori preparatori, commenti e digressioni Si<:lll?lo
menti del periodo postcarolingio usata con una certa libertclaidetfatar:i, mi, sono stati messi per iscritto i risultati di un'intera serie di questi studi; 'daltisi-fatto
sempre pi emanipantisidalle formule, essa si p~estaadesseree1borata riferimento nel testo che accompagna i KUiA. Lavori specialistici di questo tipo sono ad
dai singoli individlliin. misura maggiore che, ad esempio, 1,~liJ:1guad~~li esempio anche Gundlach; Ein Dz"ktator, e parecchie delle recenti ricerche sui documenti
umanisti dei secoli xye:xyr fondatasulla .semplice irnitazi0J:1s!~~*~IltE vescovili citate sopra al capitolo ottavo; inoltre qualche altro lavoro apparso negli ultimi
decenni tra i quali si citer solo Stengel, Diplomatik, e lo studio su un dettatore della cancel-
chi; in parecchi casi possiamo distinguere abitudini stilistiched~i.si!lgoM leria cliFederico I, in Erben,Das Privilegium, p. 5 sego Ci che a questo prbposito'apporta
dettatori,inalcuni perfino l'evoluzione peculiare di stili benddiniti,e, per ,Buchwald, Bischo/scund Furstenurkunden, diverge molto nel metodo: influenzato dal metodo
mezzo. del c on f l'O nto s t i li s ti c o,siamo in grado di ttribuirepi o meccanico di numerazione di Buchwald anche Perlbach, l)asUrkundertu<!?senJ:{er:r.og
Mestwin IL von Pommerellen, che per lavor in modo molto pi cauto e avved\lto .
110 Cfr.

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