Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Classificazione geografica>fine XIX secolo gli studiosi iniziano a interessarsi ai rapporti tra le
lingue dovuti a contatto geografico, economico o culturale. Lingue
che entrano in contatto tendono a mostrare caratteristiche comuni
tra loro, estranee per alle lingue con cui sono geneticamente
imparentate. = parentela sviluppata per contatto (Sprachbund)
Il latino, le lingue romanze e le lingue dellItalia antica>prime attestazioni del latino gi nel VII secolo, brevi
iscrizioni e dal II sec. testi letterari.
tardo o volgare classico>lingue pi parlata, non una vera e propria evoluzione. Fonti come
il Nuovo Testamento.Da questa variet si sono evolute le
lingue romanze.Primi secoli del medioevo> latino lingue della
cultura dellEuropa, lunica scritta.
Volgari>prime attestazioni scritte nel corso del medioevo=
Giuramenti di Strasburgo.
Il greco>storia documentata di tremila anni, primi testi del 1150 a.C.= tavolette dargilla di carattere
amministrativo, scrittura detta lineare B.
Molte variet ebbero lo statuto di lingua e testi letterari> frammentazione politica. Con levoluzione nel
medioevo> crescente scissione tra lingua scritta e parlata.
Le lingue germaniche> dallEuropa centrale a penisola scandinava e Islanda, lingue attestate a partire dal II
secolo d.C.
Fonti storiche pi antiche tra II e IV sec. > iscrizioni runiche in Danimarca, in antico nordico (germ.
settentrionale= svedese, danese, norvegese, islandese)
Inglese> dallanglosassone, che sub vari mutamenti a seguito delle invasioni > bilinguismo nel XI
sec. d.C. (conquista normanna) + influenza del francese
le lingue celtiche> diuse nellEuropa continentale, anche nellItalia settentrionale. Le nostre conoscenze si
basano su documenti degli storici romani
lingue baltiche> simili alle slave pi che alle altre famiglie. Prime attestazioni del XVI sec. in lituano antico e
prussiano antico(testi biblici). Oggi sono parlate> lituano e lettone
armeno>I millennio; V sec.= grande fioritura letteraria > variet scritta (armeno classico)
XVII sec. la lingua parlata si impose anche nelluso scritto> due aree principali= anatolica e caucasica.
lingue semitiche> famiglia pi consistente=egiziano(oggi estinto). Fra le prime lingue ad essere state
documentate.
arabo >VII d.C. con il Corano= a. classico o coranico. Paesi arabi moderni> diglossia, unica variet
scritta basata sulla. classico con qualche semplificazione morfologica.
Maltese>originariamente un dialetto dellarabo
fenicio>nel Mediterraneo del I millennio a.C.(greci= alfabeto fenicio adattato alla loro lingua)
etiopico
sudarabico
lingue omotiche
lingue chadiche
caucasico nordoccidentale
caucasico nordorientale
Famiglia di lingue con tradizione antichissima, per il sistema di scrittura ideografico rivela poco riguardo alla
sostanza fonica dei vocaboli> dicile ricostruzione. Due sottogruppi:
cinese> la lingua pi parlata al mondo. La sua storia si divide in tre periodi: cinese antico, cinese medio
e cinese moderno. Ha cinque aree dialettali:
mandarino (Pechino)
wu(Shangai)
min(Taiwan)
yu(Hon Kong)
hakka(sud-orientale)
giapponese>a partire dal VII sec. d.C., sistema di scrittura=ideogrammi dal cinese, quindi problemi di
comprensione dei primi documenti.
in Australia> gruppo pamanyugan che comprende i 9/10 delle lingue. Somiglianze tipologiche. Allinizio
dellinvasione inglese> circa 200 lingue parlate in Australia
Isole>lingue della famiglia austronesiana, che paiono imparentate tra loro. Due sottogruppi principali:
melanesiano
polinesiano
1.3.9 Lingue amerindiane.
Situazione linguistica molto dierenziata con continuit a seguito delle colonizzazioni= spagnolo + portoghesi>
cercarono di integrare le genti indigene= preservazione delle lingue native. Famiglie principali:
quechua> attualmente parlato in Per e nella parte settentrionale(7 milioni). Era la lingua dellimpero Inca.
opera di standardizzazione in Per per stabilire ununica variet per linsegnamento scolastico.
Abbiamo grammatiche e fonti letterarie che risalgono al XVI sec. d.C. > letteratura indigena come il Popul Vu.
Nord america
algonchino
Lingue che non sembrano imparentate con nessuna delle altre del ceppo ie.
etrusco
hurrico
urarteo
basco> influenza del latino ma per la maggior parte ha un lessico non ie.
1.3.11 Pidgins.
Sono cos chiamate le lingue di contatto>lingue che si influenzano a vicenda venendo in contatto tra loro,
soprattutto per scambi economici e commerciali.
nasalizzazione
sonorizzazione o desonorizzazione (es. [s] davanti a ostruente sorda e [z] davanti o. sonora in italiano)
spirantizzazione
palatizzazione>avanzamento del punto di articolazione verso il palato duro
Non tutti i fenomeni sono dovuti a coarticolazione> assimilazione a distanza.(Es. metafonia)
Dissimilazione>inverso dellassimilazione
dittongazione>fenomeno inverso(>dierenziazione)
2.2.2 Struttura sillabica e accento.
sillaba chiusa>lunga
sillaba aperta>breve
lingue come tedesco e russo> vocali della sillaba sono ridotte nella pronuncia, tendenza che pu
portare alla scomparsa di intere sillabe
2.3.1 Fonologizzazione.
Avviene quando due allofoni che si trovano in distribuzione complementare, vengono a trovarsi, almeno in un
contesto, nella stessa distribuzione. Fenomeno comune perch molte lingue non consentono in finale di sillaba
code complesse di pi consonanti. Fenomeno che arricchisce la lingua.
francese>opposizione tra vocali orali e vocali nasali=in fine di sillaba il tratto di nasalit viene
completamente trasferito alla vocale
2.3.2 Defonologizzazione.
2.3.3 Rifonologizzazione.
Non agisce sul numero delle opposizioni fonologiche>sostituzione completa dellallofono principale di un
fonema con un altro allofono.
2.5 RICOSTRUZIONE.
I neogrammatici> gruppo di studiosi tedeschi che individu le caratteristiche di regolarit del mutamento
fonologico.
Rasmus Rask + Jacob Grimm>osservarono che a una fricativa del germanico corrispondeva unocclusiva nelle
altre lingue ie(dierenza in tutte le occlusive).
In posizione interna di parola, fra elementi sonori, se non preceduta immediatamente dalla sillaba tonica,
unocclusiva sorda diventa una fricativa sonora.
Herman Grassman=
Due aspirate in due sillabe successive si dissimilano e generalmente la prima perde laspirazione
mantenendola solo quando la seconda aspirata perde a sua volta laspirazione per qualche motivo
specifico.(in greco e sanscrito)
Lalbero genealogico** dellie non vede pi una ramificazione netta da kentum e satm.
Schleicher> modello dellalbero genealogico**, presupponeva una divisione netta di ogni ramificazione
per variet diuse in zone limitrofe si influenzano in momenti della loro evoluzione pertanto le divisioni
nette non sono pi adeguate.
Johannes Schmidt>teoria delle onde= alternativa che considera i mutamenti linguistici come fenomeni
che partendo da un centro di irradiazione si diondono a cerchi concentrici, indebolendosi man mano che
ci si allontana dal centro.
I primi studiosi che scoprirono la somiglianza tra il sanscrito e le lingue ie> sanscrito come una sorta di
capostipite.
Per non pochi problemi perch il sanscrito> innovativa dal punto di vista fonologico
vocalismo>c ununica vocale, lunga o breve /a/ questo rendeva dicile capire un fenomeno dellie
come lapofonia!
apofonia qualitativa> alternanza e/o/ della vocale radicale di verbi e nomi(es. sing-sang-sung)
Questi fonemi permettevano cos di spiegare alcuni esiti finora senza una legge ad hoc. Questa teoria per
allinizio non era supportata da dati diretti ma si basava solo su considerazioni> quando si decifr littita questa
teoria per trov una conferma.
catena di trazione>un mutamento crea uno squilibrio e quindi trascina con se altri mutamenti per
rimediare allo squilibrio.
latino
presenta un buon grado di corrispondenza tra grafemi e fonemi, i pochi casi dove la corrispondenza non
biunivoca sono le vocali(non notata la quantit).
posizione dellaccento non libera(ie) ma determinata dalla quantit della penultima vocale
lingue italiche
labiovelari>occlusive bilabiali
lingue romanze
palatizzazione delle velari davanti a vocale anteriore (es. cento- ciento)
greco
corrispondenza grafemi e fonemi
discrepanze>nella resa delle vocali (ei e ou> a volte dittonghi, a volte vocali lunghe)
germanico
forme pi antiche> gotico, con alfabeto latino + aggiunta di fonemi propri <> <>
corrispondenza tra grafemi e fonemi buona, che per poi con landare del tempo verr a perdersi
sanscrito
conserva ostruenti ie + serie di sorde aspirate
clitici>dal punto di vista morfologico sono parole, ma fonologicamente no perch non hanno accento.
(es. i pronomi)
possono essere enclitici> attaccati alla parola dalla quale prendono laccento(guardalo)
paradigma flessivo>insieme di forme dello stesso lessema che esprimono le categorie flessive proprie
del lessema stesso
produttivit morfologica>una classe flessiva pi essere pi produttiva di altre, si misura in base a varie
caratteristiche dei lessemi che ne fanno parte.
accoglie neologismi
pi facile nellapprendimento
es. verbi italiani, 3 classi> -a-, -e-, -i- ma solo la prima produttiva
lingue fusive> allomorfo della radice+ morfema flessivo che ha in s tutti i significati
= un morfema unico cumula in s tutti i significati grammaticali e la
segmentazione delle due parti dicile
(scriss-i)
i tre tipi linguistici= i diversi stadi nello sviluppo dello spirito umano.
concetto di famiglia e tipo= sovrapponibili> lingue di una stessa famiglia dovrebbero appartenere
anche allo stesso tipo (in pi> non concepiva che nel corso della sua storia una lingua passasse da un
tipo a un altro)
Oggi> lingue di una stessa famiglia possono appartenere a tipi , e tipi puri sono poco rappresentati.
E pi ecace trattare i tipi come parametri i cui valori variano da lingua a lingua=
indice di sintesi
indice di fusione
indice di agglutinazione
Son lingue altamente complesse> classi maggiori(nome e verbo) hanno carattere flessivo=
es latino /ami:kus/ - /ami:kis/ poi diventato /ami:ti/>quando /t/ non pi stato obbligatorio davanti a
/i/(> forme con gruppo di fonemi/ki/), diventato un fonema.Il sostantivo amico ha quindi acquisito due
allomorfi della base, uno per il singolare e uno per il plurale.
omofonia>allinterno di paradigmi flessivi di norma rimane, che di per s non significa una
cancellazione delle forme (es. sono=1 sing e sono=3pl)
fenomeno frequente soprattutto nelle lingue fusive> sincretismo.(allinizio per usato per un altro
fenomeno>fusione di casi per mutamento diacronico)
il mutamento pu anche cancellare delle classi flessive(frequenza delle classi flessive dalla frequenza di
una categoria flessiva> produttivit di una classe flessiva non porta a una dierenziazione anzi, classi
flessive pi produttive subiscono il livellamento analogico.)
Il mutamento fonologico pu creare allomorfia> un morfema che prima del mutamento aveva un solo allomorfo,
poi viene ad averne un numero maggiore.
Kurylowicz> legge dellanalogia=in caso che una data cat. flessiva possa essere
segnalata da un esponente meno complesso oppure da uno pi complesso, sar il
secondo a prevalere>si avr lelemento pi complesso anche dove non dovrebbe
comparire
espansione dellallomorfia>riproduzione della stessa struttura in paradigmi dove non vi stato alcun
mutamento fonologico.
suppletivismo>caso limite dellallomorfia= allomorfi base del verbo essere sono tra loro perch
derivano da basi o i mutamenti fonologici sono stati cos radicali da rendere le basi completamente
es. sono - ero - - fui - fosse
bin - ist - war
am - are - ist > pur derivando dalla stessa base, ora non sono riconducibili alla stessa base.
perch il verso essere suppletivo?> le due radici, nellie ricostruito, avevano valore
aspettuale > il motivo che lo favorisce risiede nelluso e nella frequenza.
teoria dellagglutinazione>teoria secondo cui le desinenze flessive delle lingue ie derivino da parole un
tempo autonome.
Schleicher:
questo comporta una direzione fissa del mutamento>nelle lingue isolanti le parole grammaticali
tenderebbero a perdere la loro autonomia fonologica e a diventare morfemi legati, per
rimarrebbero comunque ben separabili dalla base> da isolante ad agglutinante.
Modello del genere> forti componenti ideologiche, ma ancora oggi non del tutto abbandonato.
diminuzione del grado di sintesi>si assiste in molte lingue ie, una perdita di morfologia flessiva
agglutinante>fusivo=lingua aggl. prende delle caratteristiche del tipo fusivo, come classi flessive,
allomorfia, fenomeni di cumulo.
3.7 LA GRAMMATICALIZZAZIONE.
> mutamento per il quale una forma si allontana dal polo lessicale per avvicinarsi a quello grammaticale.
es. il futuro> quello latino non continua nelle lingue romanze, dove sembra avere unorigine
indipendente. Il futuro in molte lingue romanze(vedi italiano, spagnolo e francese) basato sullinfinito
verbale> probabilmente in latino volgare il futuro del lat. classico venne sostituito con una perifrasi con
linfinito
Franz Bopp> teoria riguardante la nascita delle forme grammaticali(ber das Konjugationssystem der
Sanskritsprache in Vergleichung mit jenem der griechischen, lateinischen, persischen und germanischen Sprache)
vari sussi di tempo ecc> derivati da ausiliari che poi si sarebbero ridotti e fusi con il tema
dal latino volgare al romanzo> aumento del grado di sintesi del verbo
creazione di classi lessicali>es in latino non esistevano gli articoli ma nelle lingue romanze s o nelle
lingue germaniche gli articoli sono derivati dai dimostrativi
possono dare origine a morfemi derivazionali> avverbi di modo (il -mente italiano)
flessione atematica
sussazione
prefissazione(solo per il verbo)
raddoppiamento> per il tema del perfetto e per alcuni presenti; contiene la prima
consonante della base e una vocale
Il lessico si divide in classi lessicali o parti del discorso.Il sistema di classificazione delle lingue ie non per certo
universale, ma anche allinterno delle lingue ie. stesse non priva di problemi questa classificazione.
si esamina il comportamento morfologico>se si flette per tempo e modo= verbo, se si flette solo
per numero=nome. Vale per solo con morfemi che
hanno categorie flessive
4.3 IL NOME.
Fletteva per
categoria nominale
esistono molte pi distinzioni al singolare che nelle altre due categorie (sing. pi
frequente)
non tutti i plurali hanno lo stesso significato> nomi di massa, non hanno il verbo al pl.
ma se ce lhanno non ha lo stesso valore di un numerabile al pl.(dipende anche molto
dalla lingua> inglese= nomi di massa che in it. sono numerabili)
caso>indica la funzione sintattica che svolge un dato sintagma nominale in una frase + ne indica
il ruolo semantico.
italiano> solo nei pronomi personali o relativi(io-me- mi) con funzione puramente
grammaticale
ie> 8 casi:
locativo=indica il luogo
ablativo=indica provenienza
genere> categoria inerente(per aggettivo e parte dei pronomi=categoria flessiva) con due funzioni
principali:
no categoria universale
solleva per dei problemi: origine del terzo genere + valutazione dei dati
dellanatolico** che ha solo due generi contrariamente alle lingue ie antiche
classe flessiva dei temi in -a-, vocale lunga esche creata con laggiunta del
susso derivazionale *-h(che era anche il su. del collettivo*)
> base per il terzo genere= i nomi astratti* perch hanno un grado intermedio
tra animati e inanimati
svilupp un significato risultativo (es. greco= due forme una con valore
stativo e laltra con valore risultativo)
ordini=non possono essere negati, sono enunciati non fattuali e come tali non
sono n veri n falsi
desideri=simili agli ordini
domande=enunciati che non hanno valore di verit che possa essere negata, non
hanno un modo verbale specifico.
potenziale=esprime le aspettative dellemittente che un evento possa verificarsi o
meno in certe condizioni
irreale=esprime limpossibilit che un evento si verifichi
ricostruiti almeno
un ottativo>desideri
un congiuntivo >esortazioni(soprattutto)
attivo
passivo=comporta una riduzione della valenza del verbo( verbi bivalenti
allattivo, sono monovalenti al passivo)
Il verbo presenta anche una serie di forme non finite, che possono avere anche un altro uso oltre a quello verbale:
infinito>uso nominale
participio>uso aggettivale; sussi attestati> -nt-, -to-, -no-
gerundio>uso avverbiale
Si chiamano anche= forme nominali del verbo perch hanno un comportamento nominale o presentano le
categorie flessive del nome> si trovano al bordo tra le due classi e quindi hanno caratteristiche di entrambe
4.7 I PREVERBI.
Classe di parole che in molte lingue possono fungere da adposizioni(preposizioni o posposizioni) oppure da
preverbi. Anticamente queste parole erano avverbi indipendenti.
4.8.1 Latino.
nome
tre generi, con assegnazione in buona parte arbitraria
nelle lingue romanze rimane una vaga traccia di quello che era il neutro
verbo
presente(infectum)
passato(perfectum)
diatesi=opposizione attivo/passivo > nelle lingue romanze non esiste pi il passivo come
quello latino ma diventato una perifrasi fatta con lausiliare essere o altri.
4.8.2 Greco.
nome
mantiene i tre generi e i tre numeri
dativo del greco classico prende anche le caratteristiche degli altri due casi
verbo
conserva molte delle caratteristiche dellie ricostruito
futuro
passivo= sussi -the- / -e- con funzione originaria di ridurre la valenza dei verbi
transitivi rendendoli intransitivi(ma non passivi)
4.8.3 Sanscrito.
nome
verbo
conserva il sistema ie dal punto di vista formale>opposizione presente/aoristo/perfetto
modo ingiuntivo=assenza di temporalit e modalit confondendosi spesso con gli altri modi
diatesi=solo per il presente aggiunge una diatesi passiva> derivazionale (su. -ya- sul grado
ridotto della radice)
4.8.4 Germanico.
Non si intende una lingua attestata ma una ricostruita> in alcuni casi il riferimento a una lingua specifica e non
pu essere esteso a tutto il gruppo.
nome
verbo
passivo= solo in gotico, in alcune forme del presente e ottativo, conserva il carattere flessivo
4.8.5 Slavo.
Come per il germanico> famiglia composta da lingue senza una fase unitaria
nome
continua in maniera conservativa le categorie dellie
tre generi
tre numeri
verbo
sin dalle sue fasi pi antiche= ha perso molte delle categorie flessive dellie
Osservazioni partite dalla pubblicazione del libro di H. Weil>lingue europee moderne presentavano
maggiore restrizione nellordine delle parole nelle frasi, rispetto a latino e greco classico.
J. Greenberg>nascita della tipologia dellordine dei costituenti= lingue divise in 3 tipi, in base allordine
basico(SVO) trovato nellenunciato transitivi non marcato(=il pi neutro possibile, no enfasi di intonazione)
a ciascuno di questi tipi>regolarit nellordine delle parole, soprattutto lordine rispettivo di teste
nominali(N), modificatori(aggettivi attributivi A), frasi relative(Rel) e sostantivi dipendenti(G= genitivo
perch indica dipendenza nominale nelle lingue con i casi>it. con il di)
Sandra Thompson>(1978) in luce come alcune lingue abbiano piuttosto un ordine di costituenti
pragmatico.(regolato da condizioni dettate dallesigenze della struttura comunicativa della frase)
es. IT=enunciato intransitivo pu avere ordine VS (Arriva il treno) mentre in ING. obbligatorio SV(The
train arrives)
Tedesco> ordine SVO ma anche se cambio lordine dei costituenti (OVS) non posso mai cambiare
la posizione del verbo (lingue V2= verbo in seconda posizione)
Entrambe colgono in maniera fattori che possono influenzare lordine anche in lingue di famiglie .
verbo finito=rilevanza specifica, con V si intende il verbo finito o, nel caso di verbi composti, lausiliare.
es: in tedesco, in verbi composti, lausiliare a dover tenere obbligatoriamente la seconda posizione
Linguistica svizzero J. Wackernagel> a riguardo della posizione dei clitici nelle lingue ie antiche
clitici tendono a comparire sempre in in posizione 2(dopo la prima parola accentata della frase)
stessa posizione si trova anche in numerose altre lingue non imparentate e senza alcuna
connessione geografica(es. lingue dellAustralia)
non coglie particolarit di qualche lingua ma descrive una conseguenza della struttura
informativa dellenunciato> costituenti pi pesanti sono quelli che veicolano le info.
5.4 ORDINE MARCATO E ORDINE NON MARCATO:DAL LATINO ALLE LINGUE ROMANZE.
Cambiamenti dal latino alle lingue romanze:
posizione del verbo>in frasi che hanno un oggetto diretto= lat. O precede V, it. O segue V.
lat. ita.> non tanto il verbo posto alla fine della frase in lat. quanto la possibilit che ci possa
accadere(lat. no tipo SOV rigido, verbo no posizione obbligatoria)
tipo delle lingue romanze= SVO (di solito), francese ha il soggetto obbligatorio a dierenza delle altre
lingue romanze.
con luso dei clitici possiamo usare praticamente qualunque ordine di costituenti
> uso dei costituenti libero ma esistono ordini che sono meno marcati dal punti di vista morfologico.
anche in latino libero lordine dei costituenti, ma no sistema di clitici perch i nomi avevano la flessione
quindi le relazioni erano espresse dai casi.
clitici> P2
possibili strutture della frase ie> (CONN= connettivo; = attacco dei clitici; X costituente da
verbo, preverbio o connettivo; pu ricorrere un altro
costituente accentato)
Posizione del verbo in principale e dipendente in ita. la stessa, ma non cos in tutte le lingue(es. tedesco)
In genere, frase subordinata> dinamismo comunicativo minore di quella principale, aggiunge info di fondo
I clitici costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere
brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); particelle, non autonome, simili per molti aspetti agli assi.
> lingue romanze: posizione proclitica; posizione enclitica=subito dopo il verbo( in IT. si attaccano
spesso al verbo)
elementi di statuto ibrido= hanno categorie flessive quindi sono parole morfologiche per non
avendo accento si comportano fonologicamente come gli assi.
dove si usano, hanno un grado di obbligatoriet maggiore delle forme libere, proprio perch si avvicinano
ai morfemi legati.
in latino non facile distinguere da forme pronominali accentate da forme enclitiche, per le forme
pronominali non enfatiche non si trovano mai a inizio frase.
non in tutte le lingue romanze il grado di grammaticalizzazione dei clitici uguale> portoghese, es,
sono meno grammaticalizzati che in italiano
tipo del latino si oppone a quello delle lingue romanze per una maggiore indipendenza del sintagma
nominale nel segnalare le funzioni sintattiche(lingue r. possono segnalare le funzioni sul sintagma verbale,
con luso dei clitici)
Relazioni grammaticali>funzioni sintattiche dei costituenti nominali. In alcune lingue per la definizione di
soggetto non univoca.
altre ancora hanno il caso reattivo esteso anche al soggetto degli intransitivi(basco)
Ergativit scissa>solo con certi tempi, aspetti verbali e certi tipi di nomi
Lingue in cui gli elementi di alcune classi lessicali(verbi e sostantivi in particolare) sono divisi in attivi e passivi.
Alcune lingue ie presentano tipi ergativi che si sono sviluppati nel corso della loro storia>es. le lingue
indiane moderne. Hanno per lo pi sistemi di ergativit scissi
lingue anatoliche=fenomeno per cui i nomi di genere neutro non possono essere soggetto i verbi transitivi
Nonostante le lingue ie presentino complicati sistemi di subordinazione>nella fase dellie comune non stato
possibile ricostruire congiunzioni subordinative
dati che fanno pensare che loie avesse una subordinazione molto ridotta rispetto alle lingue che ne sono
derivate> complessit della struttura del periodo una caratteristica dello scritto, non del parlato
es. ittita= esistono temporali, causali e condizionali ma non esistono finali e consecutive
frasi subordinate testimoniate in tutte le lingue=frasi relative introdotte da pronome(in ie.= due basi: *yo- e
*kwi-/ kwo-
diacronica>tempo
diatopica>spazio
diastratica>strati sociali
diglossia> anche detta bilinguismo funzionale=parlate in ambiti funzionali (es. rapporto tra
lingua e dialetto in it.)
fenomeni di contatto:
prestiti
calchi
Atlanti dialettali= tracciano isoglosse che coincidono con organizzazioni politiche precedenti o attuali
norma delle aree laterali=innovazioni che si creano nellarea centrale si irradiano con forza
decrescente nei territori pi esterni(teoria delle onde!)
norma dellarea isolata=le variet parlate nelle aree pi isolate hanno carattere conservativo(es.
Sardegna)
norma dellarea seriore= una lingua i cui parlanti si sono insediati in epoca tarda in unarea con
una lingua diversa, mantiene caratteri pi conservativi(es. inglese americano vs british)
Rapporti tra gruppi sociali sono determinanti per spiegare il mutamento diacronico>gruppi pi giovani e
attivi sono spesso portatori di innovazioni= diventano norme quando vengono adottate dalla comunit dei
parlanti
Situazioni estreme di contatto portano alla nascita di nuove lingue(es=creoli) oppure possono nascere da
operazioni pianificate=lingue artificiali(es. esperanto: 1887 Ludwik Lejzer Zmenhof, la voleva come lingua
uciale degli ebrei)
Scomparsa di una lingua> scarso prestigio+ mancanza di una politica linguistica adeguata
Omogeneit a livello diacronico= impressione; osservazione sincronica indispensabile per capire appieno i
mutamenti e giungere alla piena comprensione del quadro sincronico di una lingua.