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Roma nacque nell'ottavo secolo avanti Cristo dell'aggregazione di villaggi abitate da popolazioni latine.

Fino al sesto secolo fu retta da un regime monarchico. Il re aveva potere politico, religioso e giuridico ed era
affiancato Dal senato un consiglio di anziani che riuniva i capi delle famiglie aristocratiche dette gentes.
Inizialmente solo i patrizi partecipavano alla vita politica e venivano suddivisi nelle tre tribù dei tities,
Ramnes e Lucere, si esprimevano attraverso le assemblee dette comizi curiati.
Alla fine del sesto secolo si passò alla res publica. Il passaggio dalla monarchia alla Repubblica fu
probabilmente determinato dalla riscossa delle gentes patrizie.
Il potere era affidato a due consoli che erano affiancati da una serie di magistrati addetti a dividersi i compiti
amministrativi le cui cariche erano tutte collegiali, elettive e temporanee. L'età repubblicana era segnata dei
contrasti sociali tra patrizi e plebei. Con il tempo i plebei riuscirono ottenere importanti conquiste:

 l'istituzione del tribunato della plebe e dei comizi tributi.


 La stesura delle leggi delle 12 tavole.
 L'accesso alla carriera politica e al consolato.
Con il tempo questa contrapposizione svanì per lasciare posto alla nobilitas patrizio-plebea fondata sulla
ricchezza.
L'espansione di Roma nel Mediterraneo portò allo scontro con Cartagine che condusse alle 3 guerre puniche.
La seconda guerra punica fu la più grave, si concluse con la vittoria di Scipione su Annibale a Zama nel 202.
Cartagine fu Rasa al suolo nel 146.
Mentre i romani si erano sempre limitati a controllare i territori orientali attraverso una rete di alleanze, a
partire dalla metà del II secolo intervennero direttamente attraverso una serie di vittoriose campagne militari
contro i regni ellenistici che portarono alla sottomissione della Macedonia, della Grecia e di parte dell'Asia
Minore.
Il primo atto di questa politica di Potenza fu costituito dalla guerra contro Filippo quinto di Macedonia, che
fu sconfitto durante la seconda guerra macedonica. Successivamente il re di Siria Antioco III approfitto della
situazione instabile. Nel 192 il re siriaco si ribellò al dominio Romano in base alla Grecia ma venne sconfitto
a Magnesia da Scipione l'Africano.
La società romana arcaica aveva una struttura patriarcale fondata sulla supremazia della gens (una casata
organizzata in diverse familiae) i cui membri formavano il patriziato. L'economia era agricola e la mentalità
tradizionale era fondata sul rispetto dei valori etici del mos maiorum ma non escludeva l'assimilazione di
elementi di culture diverse.
Coloro che non erano favorevoli alla diffusione della cultura greca erano i tradizionalisti che erano guidati da
Catone il censore e credevano che modelli Greci potessero allontanare i valori tradizionali del mos maiorum
e indebolisse l'identità nazionale.
Coloro che invece erano favorevoli al rinnovamento della cultura Latina e a una parziale ripresa del pensiero
ellenistico erano gli intellettuali filelleni legati al circolo degli Scipioni.
Per un lungo periodo la cultura romana rimase legata all’oralità e a forme preletterarie come i Carmina
religiosi o rudimentali rappresentazioni teatrali. La lingua scritta fissata in un alfabeto derivato da quello
Greco era usato già nel VII secolo ma solo per usi pratici oppure legati al diritto o alla storiografia.
La nascita della letteratura latina fu intorno al 240 avanti Cristo anno in cui venne rappresentato per la prima
volta il testo teatrale di Livio Andronico tradotto dal greco. Intorno al III secolo la letteratura latina si
sviluppo anche in forma scritta.
All’interno delle forme preletterarie latine orali rientrano i carmina (termine che deriva da canere, ovvero
cantare). I carmina racchiudono quella parte di produzione preletteraria che veniva cantata o recitata. Vi
erano i carmina religiosi e quelli riguardanti la poesia celebrativa. I carmina sono composizioni a metà
strada tra la poesia e la prosa.
In ambito religioso la forma del Carmen è usata in molte antiche preghiere e formule rituali. Per esempio il
Carmen saliare che accompagnava la danza guerriera che L'Antico collegio sacerdotale dai Salii eseguiva
durante la processione annuale nel corso della quale venivano esibiti 12 scudi sacri di bronzo tra cui quello
caduto dal cielo per dono del Dio Marte. Il Carmen Arvale è una cerimonia a favore della purificazione e la
fertilità dei campi. Carmen lustrale un solenne sacrificio al Dio Marte allo scopo di allontanare dalla
campagna gli spiriti maligni.
Quelli di tipo celebrativo come i Carmina convivalia cantati durante i banchetti erano incentrati sulla
celebrazione delle imprese degli antenati delle diverse gentes. I Carmina triumphalia venivano presentati in
occasione del trionfo di un generale vittorioso. Nella società romana arcaica era molto importante l'abilità
dell'uso della parola.
Oltre alle loquens di natura politica e giuridica era praticata anche un’oratoria di natura celebrativa che si
esprimeva soprattutto durante le cerimonie funebri chi personaggi inventi delle principali gentes patrizie. Il
corteo funebre si concludeva quindi con un solenne elogio del defunto detto laudatio funebris.
Le forme teatrali preletterarie invece prevedevano sacrifici offerte con cui e si curarsi il favore degli dei
attraverso battute che volevano favorire la fecondità del terreno. Queste battute assumevano la forma dei
fescennini versus.
Nel 365 per mettere fine a una grave pestilenza venne celebrato un sacrificio in cui vennero convocati alcuni
ballerini Etruschi affinché si esibissero. L'epidemia continua ma i romani affascinati dalla grazia dei
danzatori unirono queste melodie alla tradizione dei fescennini così da creare la satura drammatica. Un'altra
forma teatrale preletteraria sulla fabula atellana e si trattava di uno spettacolo rudimentale improvvisato con
intrecci ricorrenti in cui attori recitavano con maschere fisse. Mentre il minimo era uno spettacolo di
improvvisazione in occasione delle feste della dea Flora in cui attori si esibivano come giocolieri.
I primi autori della latinità si dedicarono soprattutto a due generi di carattere nazionale e collettivo, il teatro e
l'epica. Con le loro opere volevano rivolgersi a un pubblico più ampio così allestirono degli spettacoli teatrali
rivolti a tutti, compresi schiavi e Donne. Ciò offriva l'occasione per cementare il senso di appartenenza a un
comune Civitas. Nel tempo la figura del letterato mutò fisionomia sociale. Infatti Andronico Era un ex
schiavo mentre Nevio un cittadino libero sebbene di umili origini. L'intellettuale assume inoltre coscienza
del proprio ruolo passando da semplice autore a poeta consapevole.
Livio Andronico era un greco di Taranto portato a Roma come schiavo dopo la vittoriosa guerra dei Romani
contro Taranto. Una volta ottenuta la libertà Livio tenne lezioni pubbliche di greco e latino come
grammaticus ovvero maestro di scuola punto nel 207 nel pieno della seconda guerra punica venne incaricato
dal senato di comporre un inno propiziatorio in onore di Giunone regina. Non si sa se la fabula rappresentata
fosse una tragedia o una commedia in ogni caso Livio coltivo entrambi i generi componendo tragedie e
commedie di argomento Greco.
Livio andronico tradusse in latino l'Odissea omerica intitolata odusia composta in versi saturni. La scelta
dell'Odissea in alternativa all'iliade fu probabilmente dovuta alla maggiore modernità di questo poema ricco
di passioni e avventure. L'opera è comunque la prima traduzione artistica nella storia della letteratura
Europea.

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