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DOPO LA CADUTA DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE

IL MEDIOEVO (476 – 1492)


Dal 476 al 1492, anno della scoperta dell’America.
Dal 476 al 1000 si chiama Alto Medioevo, dal 1000 al 1492 abbiamo il
basso medioevo.
La parola MEDIOEVO significa età di mezzo, cioè in mezzo al mondo antico
e all’epoca rinascimentale. È considerata un’età di crisi, un’epoca
barbarica caratterizzata da un forte arretramento rispetto al lungo periodo nel
quale era fiorita la civiltà greco – romana e rispetto all’epoca successiva nella
quale c’era una riscoperta del mondo antico, dell’amore per i classici latini e
greci. Considerarlo, però, solo un’età di arretratezza e decadenza, è
ugualmente sbagliato. Dal romanticismo si ha una rivalutazione di questo
periodo, considerandola un’età in cui l’interesse dei classici ha continuato ad
esistere. Nei monasteri benedettini, infatti, come descritto da Umberto Eco
nel nome della rosa, gli amanuensi copiavano i testi del mondo greco e latino.
La rivalutazione del medioevo avviene quindi per due motivi:
 Nel medioevo si ha continuità col mondo antico grazie agli amanuensi
dei monasteri benedettini che ci hanno tramandato i testi greci e latini.
Si ha ancora la crisi demografica della città e una crisi economica
notevole, con impoverimento delle campagne, ma già dopo il 1000,
basso medioevo, si ha una ripresa economica grazie a delle innovazioni
nell’agricoltura, nell’arte. Riprende la vita cittadina.
 Nel medioevo si trovano le radici dell’età moderna: le lingue romanze
si formano in questo periodo, base del sentimento nazionale.
Nel medioevo non tutte le culture sono in decadenza: il mondo arabo e
bizantino sono invece floridi. Lasse politico europeo si sposta verso nord: il
sacro romano impero si sposterà più verso nord e non avrà più al centro, il
bacino del Mediterraneo. Carlo Magno dirà che il suo impero è erede
dell’impero romano, ma l’asse politico – culturale si sposta più a nord,
l’impero avrà un territorio spostato verso nord.
I REGNI ROMANO BARBARICI
Sul territorio dell’impero romano d’occidente, ormai decaduto, si formano dei
regni con popolazione romana che convive con la popolazione barbarica, che
domina. I barbari erano gli unici che potevano esprimere il re e la sua corte
(che erano barbari) ed erano gli unici che potevano portare le armi
(l’esercito). I romani invece non potevano portare le armi perché popolo
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conquistato, si occupano della burocrazia, dell’amministrazione perché i
barbari, che non avevano mai posseduto uno stato, non sapevano come si
amministrava. Allo stesso modo i romani venivano utilizzati per la costruzione
degli edifici perché ne avevano le conoscenze tecniche. Anche per la
conoscenza del diritto i romani si occupavano della cancelleria. Allo stesso
modo il papato, insieme con il ruolo di guida spirituale della cristianità, inizia
ad assumere un sempre crescente ruolo politico.
I popoli che costituiscono i più importanti regni romano – barbarici sono:
 I Vandali nell’Africa del Nord (territori di Cartagine)
 I Franchi nel nord della Francia
 I Visigoti nella Francia meridionale e in Spagna
 I Burgundi nella valle del Rodano
 Gli Ostrogoti, inizialmente nella regione illirica e Dalmazia,
successivamente in Italia
 Gli Angli e i Sassoni nel Regno Unito: l’arrivo di queste popolazioni ha
causato la migrazione dei Britanni che si sono stanziati nella Britannia
(Francia)
La convivenza tra queste due popolazioni è pacifica tranne che ne regno dei
Vandali dove la popolazione romana viene decimata. Specialmente nella
prima fase della costituzione di questi regni, la popolazione germanica
mantenne le proprie strutture sociali e consuetudini. La base
dell’aggregazione sociale era un clan, costituito da gruppi di famiglie e
nominavano un re solo quando dovevano spostarsi o dovevano andare in
guerra. I vari clan vivevano autonomamente e spesso nascevano delle
rivalità, scatenando delle faide (vendette). Col tempo si passa dalla faida al
guidrigildo, un versamento in denaro come indennizzo per le offese subite
(uccisione di un parente).
I capi militari esercitavano anche funzioni giudiziarie nell’esercito delle quali
era consueta la pratica dell’ordalìa (giudizio di Dio) consistente in durissime
prove fisiche, la cui sopportazione o meno era segno dell’innocenza o
colpevolezza di chi vi era sottoposto.
Altra modifica delle tradizioni originarie si ebbe nella religione: i germani, che
erano pagani, si convertirono al cristianesimo ariano. Continua anche qui
una differenza religiosa che spesso creava dei contrasti tra l’aristocrazia
germanica ariana e le gerarchie della Chiesa. La prima popolazione barbarica
che si converte al cattolicesimo, rendendo l’integrazione tra le varie
componenti etniche dei regni, è quella dei Franchi, con re Clodoveo. I franchi

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quindi iniziano ad andare d’accordo con il Papa diventando l’esercito del
Papa, difendendone spesso gli interessi.
La popolazione germanica mantiene per il suo popolo solo una piccola parte
delle terre, molti aristocratici romani quindi continuano ad essere dei grandi
proprietari terrieri. Questo perché i barbari non erano abituati a possedere
grandi estensioni di terra, in quanto nomadi che non vivevano di agricoltura;
solo ora diventano stanziali costituendo una nuova nobiltà barbarica. Per gli
aristocratici romani la vita cambia in parte perché una piccola parte delle loro
terre viene espropriata e passa nelle mani dei germani. Per i servi della gleba
non cambia nulla se non il padrone che prima era romano, ora è germanico:
continua ad essere sfruttato, continua a pagare le corvée. La cosa che
cambia è che ora sono protetti dai barbari da cui tentavano di difendersi.
Questi popoli vivevano separati tra loro, non c’era una vera integrazione
anche a causa della brevità di questi regni: erano vietati, spesso i matrimoni
misti, a volte venivano seppelliti in cimiteri distinti.
La compresenza di genti diverse germaniche e latine diede luogo ad una
modifica del diritto romano. Il diritto romano era basato sulla territorialità del
diritto, cioè il diritto era legato al territorio, le leggi valgono per tutti coloro che
lo abitano; invece il diritto barbarico era basato sulla personalità del diritto,
cioè legato alla consuetudine: popolazioni diverse che abitano uno stesso
territorio, rispettano leggi diverse. Questi due popoli diversi seguono quindi le
loro leggi e le loro tradizioni, senza mescolarsi, come se fossero due
popolazioni distinte, però con un unico re e un esercito di soli germani. Col
tempo i re barbarici compresero la necessità di regolare la vita di tutti i
cittadini di uno Stato: furono promulgate in forma scritta e in lingua latina, le
leggi romano – barbariche. La più antica fu il Codice di Eurico, valido per
la Gallia e la Spagna dei Visigoti. Ciò avvenne anche con la lex Romana
Visigothorum (506) basata sul diritto romano emanata da Alarico II e valida
nella Francia meridionale e in Spagna e con l’editto di Teodorico valido per
l’Italia ostrogota.
GLI OSTROGOTI
L’Italia è governata dal re degli Eruli, Odoacre che ha deposto Romolo
Augustolo, l’ultimo imperatore d’occidente e si è fatto proclamare governatore
(“patrizio”) dall’imperatore d’Oriente, Zenone. Gli Ostrogoti erano invece,
originari dell’Illiria (ex Jugoslavia) ed erano guidati dal re Teodorico.
Zenone, l’imperatore d’Oriente è preoccupato per la loro presenza lungo i
confini anche perché si avvicinavano troppo a Costantinopoli. Zenone quindi
pensa di liberarsi degli Ostrogoti e contemporaneamente di Odoacre di cui

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non si fidava. Zenone convince Teodorico, re degli Ostrogoti a conquistare
l’Italia ottenendone in questo modo dei vantaggi:
 Allontana Teodorico eliminando il pericolo dell’invasione degli
Ostrogoti
 Spodesta Odoacre che non è più un pericolo per l’imperatore
d’Oriente.
488 - Teodorico invade l’Italia. Odoacre si rifugia a Ravenna (493) e qui
Teodorico lo fa uccidere a tradimento nonostante gli avesse promesso salva
la vita. Gli Ostrogoti, con Teodorico, regnano in Italia dal 494 al 526 (30
anni).
IL REGNO DI TEODORICO
 Teodorico mostra fin da subito una certa indipendenza da
Costantinopoli, capitale dell’Impero romano d’Oriente, tanto che
Anastasio, successore di Zenone, riconobbe con molto ritardo il suo
potere che si estendeva oltre che all’Italia, anche in Dalmazia e
Francia).
 L’autonomia di Teodorico si manifesta anche con la ricerca di alleanze
con altri re barbari tra i quali Clodoveo, re dei Franchi.
 Teodorico ammirava la civiltà romana e aveva trascorso la sua
infanzia a Costantinopoli. Cerca quindi di riutilizzare vecchie istituzioni
romane come il senato e il consolato e batte moneta con la sua
effigie, come se fosse stato un imperatore. Roma e Ravenna vengono
abbellite con opere pubbliche monumentali.
 Cerca di attuare una politica di conciliazione: da un lato si guadagna
il rispetto dell’aristocrazia latina (cui lascia importanti incarichi politici
e amministrativi) assumendo come suoi collaboratori dei romani quali
il senatore Cassiodoro (storico, politico e capo della cancelleria) e il
filosofo Severino Boezio; dall’altro lato gratifica la popolazione
germanica, nucleo del suo esercito, esentandoli completamente dal
pagamento delle tasse. In questo modo Latini e Goti riuscirono a
convivere pacificamente, tollerando le differenze religiose (cattolici i
Latini e ariani i secondi, tra i quali lo stesso Teodorico) e rispettando le
stesse leggi.
 Emana l’editto di Teodorico, di cui esistono dubbi sulla reale
attribuzione, con il quale ordina di applicare le leggi romane a tutta la
popolazione secondo il principio della territorialità del diritto.
L’amministrazione della giustizia, però, era ancora delegata a magistrati
diversi a seconda delle persone coinvolte.
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 Il progetto politico di Teodorico è però destinato a fallire per ragioni
diverse, ma sicuramente ebbe origini di carattere religioso.
1. 524 - Il nuovo imperatore d’Oriente, Giustino, perseguita gli
ariani in tutti i territori imperiali, Italia compresa, governata da
Teodorico, re di religione ariana. Il provvedimento provoca la
reazione di Teodorico (che sospettava una coalizione tra
Giustino e l’aristocrazia latina) che fa uccidere i membri più illustri
dell’aristocrazia latina, tra cui anche Boezio, il suo consigliere.
2. Clodoveo, il re dei Franchi, suo stretto alleato, si converte al
cattolicesimo. Per questo motivo Teodorico fa imprigionare papa
Giovanni I dopo che questi aveva tentato, sotto sua intimazione,
una missione fallimentare a Costantinopoli per mediare con
l’imperatore.
 Teodorico muore nel 526 e viene sepolto a Ravenna, nel sontuoso
mausoleo. In assenza di figli maschi, gli succede il nipote Atalarico,
che poiché è ancora giovane per regnare, viene guidato dalla madre
Amalasunta, figlia di Teodorico. Amalasunta riprende la politica di
conciliazione tra Goti e Romani, iniziata dal padre, cercando anche
un’alleanza con il nuovo imperatore d’Oriente Giustiniano.
 Alla morte di Atalarico nel 534, Amalasunta diventa regina a tutti gli
effetti e sposa il cugino Teodato, rivelandosi un grave errore.
1. Teodato intraprese una politica di ostilità verso i Romani
2. Teodato, Spinto dalla nobiltà gotica, contraria ad Amalasunta, la
allontana dal trono e la esilia in un’isola sul lago di Bolsena,
dove viene fatta uccidere nel 535.
 Il regno dei Goti si è indebolito anche a causa di contrasti interni e
Giustiniano, protettore di Amalasunta, coglie l’occasione di intervenire
con il suo esercito in Italia mandando il suo generale Belisario nel 535.

CASSIODORO – LA POLITICA DI CONCILIAZIONE PROMOSSA DA


TEODORICO
1. Se nascono liti tra due vicini Goti, un comes (il giudice) Goto deve
decidere, secondo le leggi dei Goti
2. Se nascono liti tra un Goto e un Romano, il comes, affiancato da un
Romano esperto di diritto, deve risolvere la contesa in spirito di equità
3. Se nascono liti tra due Romani, la causa deve essere discussa davanti
ai giudici romani mandati nelle province

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4. Nelle controversie devono prevalere le ragioni del diritto, non quelle
della forza
IL REGNO DEI FRANCHI
Era un popolo stanziato in una regione con centro a Tournai (città oggi in
Belgio). Il loro re era Clodoveo, appartenente alla dinastia dei Merovingi.
Clodoveo divenne re nel 481
Appena salito al trono:
1. Cerca di unificare le tribù dei Franchi
2. Inizia una politica espansionistica che lo porta a scontrarsi con altre
genti barbariche, in particolare i Visigoti. La sconfitta dei Visigoti a
Vouillé nel 507 provoca l’intervento militare degli Ostrogoti di Teodorico
con il quale Clodoveo stipula nel 510 un trattato di pace che sancisce il
potere dei Franchi in tutta la Gallia, ad eccezione della Provenza, sotto
gli Ostrogoti.
3. Favorisce l’appoggio della Chiesa, convertendosi al Cattolicesimo nel
496: l’abbandono del paganesimo porta i popoli germanici e quelli latini
ad integrarsi tra loro e garantisce al sovrano l’appoggio dei vescovi e il
riconoscimento da parte del papa.
L’IMPERO D’ORIENTE
L’impero d’Oriente dura di più di quello d’Occidente, dura infatti sino al 1453
quando Costantinopoli, dopo un lungo assedio, cade in mano ai Turchi
guidati dal sultano Maometto II.
Perché l’impero d’Oriente dura di più di quello d’Occidente?
 La posizione geografica della capitale (Costantinopoli): era defilata
rispetto alle invasioni delle popolazioni germaniche. Era al centro delle
vie di comunicazione terrestri e navali dirette in Persia, India e Cina.
 La ricchezza economica che deriva dai commerci provoca un forte
aumento demografico. Questa ricchezza era basata su un’economia
monetaria e non sul baratto, quest’ultimo tipico orientale. Questa
prosperità consente anche di reclutare eserciti efficienti con soldati non
assoldati tra le file dei barbari che usavano una nuova arma: il fuoco
greco. Si trattava di una miscela esplosiva di pece, calce viva, zolfo,
nafta, salnitro che veniva lanciata sulle navi nemiche. Tale prosperità
consente anche di conservare un sistema amministrativo centralizzato
efficiente, fatto di funzionari e burocrati stabilmente assunti.

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 La lingua ufficiale rimane il latino fino al 610, quando l’imperatore
Eraclio decide di passare al greco.
 L’imperatore esercitava un potere assoluto legittimandolo con il ruolo di
erede della grandezza di Roma e con quello di difensore della religione
cristiana. L’imperatore d’Oriente sceglie anche il patriarca di
Costantinopoli, cioè il vescovo.
DA ZENONE A GIUSTINO
Al momento della caduta dell’impero romano d’Occidente era imperatore
Zenone dal 474 al 491. Il suo successore era Anastasio (491 – 518) che
regge l’impero con fermezza, risanando le finanze e sostenendo alcune
imprese militari contro i Bulgari e i Persiani. Dopo di lui, Giustino (518 – 527)
che riafferma l’ortodossia cattolica, combattendo ogni forma di eresia. Ha
fatto studiare il nipote Giustiniano, di origini povere. Aveva modificato la legge
per far sposare il nipote Giustiniano con Teodora, donna forte di origini
povere, un’attrice perché fino ad allora non si poteva sposare una persona di
rango inferiore.
GIUSTINIANO (527 – 565)
Figlio di una sorella di Giustino, nasce in Macedonia. L’impero era solido, non
più minacciato dai barbari e quindi ha potuto riprendere le idee
espansionistiche di Giustino con l’intento di restaurare l’impero universale
di Roma (restauratio imperii).
Nomina dei collaboratori:
 Triboniano: un giurista
 Narsete: un generale
 Belisario: un generale
Importante è la figura di Teodora, sposata nel 525.
Per realizzare il suo progetto aveva bisogno di uno Stato ben organizzato e
coeso in campo religioso, politico e giuridico.
1. Riorganizza l’esercito
2. Costruisce nuove mura a Costantinopoli e costruisce la basilica di
Santa Sofia
3. Nel 529 Riordina le leggi e gli editti imperiali in vigore dall’epoca di
Adriano, sotto la supervisione di Triboniano. Tali leggi, che nell’insieme
costituiscono il Corpus iuris civilis o Codice Giustinianeo, vengono
raggruppate in un’opera divisa in 4 parti:
 Digesto: raccolta di sentenze del passato
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 Codice: raccolta di leggi dell’imperatore
 Istituzioni: un manuale di diritto per gli studenti
 Novelle: le leggi emanate da Giustiniano
4. Si presenta come difensore della fede:
 Contro il paganesimo fa chiudere una scuola di filosofia ad
Atene nel 529
 Contro le eresie, soprattutto quella monofisita, diffusa in Oriente,
difesa da alcuni predecessori e vista con favore anche
dall’imperatrice Teodora. Ciononostante Giustiniano la fa
condannare dal Concilio di Costantinopoli nel 536.
5. In politica interna cerca di riorganizzare la burocrazia imperiale
eliminando la corruzione. Questo suscita la reazione di larghi starti della
società bizantina e nel 532, nel corso di una gara di quadrighe
all’ippodromo di Costantinopoli, scoppia una rivolta, la rivolta della
Nika, che minaccia l’autorità dell’imperatore. I seguaci di due fazioni
politico – religiose, i Verdi (ortodossi) e gli azzurri (monofisiti) si
coalizzarono e devastarono la città. Teodora si oppone ai ministri che
consigliavano a Giustiniano di fuggire e lo convince ad utilizzare
l’esercito di Belisario che soffoca la rivolta nel sangue.
TEODORA
Apparteneva ad una famiglia umile, esercitava la professione di attrice.
Particolarmente bella e intelligente conquista Giustiniano che nel 525 fa
approvare dallo zio Giustino una legge che gli consenta di sposarla. Quando
Giustiniano diventa imperatore, Teodora gli sta accanto, influenzando le sue
decisioni, come nella rivolta della Nika.
Giustiniano le conferisce il titolo di Augusta e il suo nome appare spesso
accanto a quello dell’imperatore in alcune chiese e in molte iscrizioni
commemorative. In materia di fede, le sue convinzioni erano divergenti da
quelle di Giustiniano: aveva simpatie monofisite.
Al momento della sua morte, avvenuta nel 548, in particolare nella fase più
critica della guerra – greco – gotica, emergono le difficoltà di Giustiniano nel
prendere decisioni senza il consiglio della moglie. Secondo alcuni storici
(Procopio di Cesarea) Teodora era una donna crudele, dura e avida.

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GUERRA GRECO – GOTICA (535 – 553)
Giustiniano aveva sempre scelto dei validi collaboratori:
 BELISARIO:
 Conduce la guerra in Nord – Africa contro i Vandali,
sconfiggendoli
 Conquista il sud della Spagna
 Conquista l’Italia: sbarca in Sicilia e risale lungo la penisola.
Arriva a Napoli dove si è rifugiato Teodato, re dei Goti, che però
era stato assassinato e sostituito dal generale Vitige
 Nel 540 Vitige viene catturato da Belisario a Ravenna e inviato
come prigioniero a Costantinopoli.
 Da Costantinopoli, Belisario, viene richiamato in patria forse
perché Giustiniano temeva che chiedesse di governare lui l’Italia
o forse, versione ufficiale, si pensava che con la cattura di Vitige,
la guerra fosse terminata.
 I Goti però si riorganizzano sotto la guida del re Totila e
conquistano i territori che Belisario gli aveva sottratto. La guerra
quindi si protrae a lungo: le guerre, la carestia, la peste
provocano in Italia una vistosa crisi demografica.
 NARSETE: un generale inviato da Giustiniano in Italia.
 Riconquista Ravenna
 Uccide Totila a Gualdo Tadino, in Umbria
 Conquista Roma
 553 - Sconfigge in Campania, Teia, l’ultimo re Goto
Nel 554 Giustiniano emana la prammatica sanzione, un editto che sanciva il
ricongiungimento dell’Italia all’impero d’Oriente e contenente le norme per
l’assetto politico e amministrativo dell’Italia, trasformandola in una provincia
con capitale Ravenna dove risiede “l’esarca”, il governatore, in nome
dell’imperatore d’Oriente. Questo territorio viene quindi chiamato esarcato.
Molte città vengono abbellite da importanti monumenti: nasce in questo
periodo l’arte bizantina.
Ora che l’Italia è provincia ed è costato un forte dispendio di denaro, porta
Giustiniano a inasprire le tasse. L’Italia si impoverisce ulteriormente.
Questo assetto politico dell’impero d’Oriente però non dura a lungo perché
l’Italia viene occupata dai Longobardi a macchia di leopardo in alcuni
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territori. I Visigoti riconquistano una parte della Spagna, il nord Africa viene
conquistato dagli Arabi.
L’IMPERO DOPO GIUSTINIANO
Giustiniano muore nel 565 e ad egli succede:
ERACLIO
 Sconfigge i persiani (che hanno già conquistato la Siria, la Palestina,
l’Asia minore) e arriva sino a Ninive, capitale persiana.
 Questi territori vengono persi nuovamente di lì a poco perché arrivano gli
Arabi
 In politica interna riorganizza l’impero suddividendolo in temi, regioni
governate da uno stratega con pieni poteri civili e militari, nominato
direttamente dall’imperatore. In ogni tema c’era una guarnigione di soldati
ai quali l’imperatore, in cambio del servizio militare, distribuiva le terre
conquistate e che potevano essere trasmesse ereditariamente (allo
stesso modo di quanto accadeva nella Roma repubblicana). In questo
modo Eraclio riesce a fare a meno dei mercenari da reclutare nell’esercito
ed è uno dei motivi per cui l’impero d’Oriente ha vissuto di più rispetto a
quello d’Occidente.
 Muore nel 641
 L’impero Bizantino aveva perso molti territori a causa delle conquiste di
vari popoli:
 In Oriente e in Africa a causa degli Arabi
 In Italia a causa dei Longobardi
 La penisola Balcanica da popolazioni slave

LEONE III ISAURICO


 Sconfigge gli Arabi usando il fuoco greco
 Proibisce il culto delle immagini sacre che porta alla lotta iconoclastica,
la proibizione delle immagini sacre e la loro distruzione. Perché:
 I musulmani erano nemici dell’impero d’Oriente e l’imperatore stava
cercando di frenarne l’avanzata. Gli Arabi inoltre conducevano una
guerra santa e lottavano contro gli infedeli, considerati idolatri, che
rappresentavano le divinità con mosaici e statue (ricordiamo che i
musulmani non rappresentano le divinità). Con la lotta iconoclastica
Leone III cerca quindi di togliere agli Arabi il pretesto di combattere
l’impero d’Oriente. Ecco perché Leone III distrugge le immagini
sacre.

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 Quando un’immagine era particolarmente venerata in un monastero,
si radunavano folle di fedeli che poteva dare ai monaci di quella
chiesa, un potere (c’è ancora il cesaropapismo) che era malvisto
dall’imperatore perché minava l’autorità imperiale.
TRA ORIENTE E OCCIDENTE
La lotta iconoclastica porta sul trono dell’impero d’Oriente, Irene, vedova di
Leone IV, con il titolo di imperator
In occidente non l’accettano, infatti papa Leone III proclama imperatore e
augusto, nell’800 a Roma Carlo Magno, re dei Franchi. Non viene
proclamato imperator dei romani perché quello è un titolo che spetta solo
all’imperatore d’Oriente.
Carlo Magno pensa di sposare Irene per ovviare questi problemi, ma
temendo che la sovrana accetti, viene relegata in un monastero e al suo
posto diventa imperatore d’Oriente Niceforo.
Dopo violente proteste e guerre tra Franchi e Bizantini nell’812 viene stipulato
tra l’imperatore Michele e Carlo Magno, il trattato di Aquisgrana: Carlo Magno
ottiene il titolo di imperator romanorum.
 Michele III - Dopo anni di lotte con i Bulgari riconosce il culto delle
immagini e l’impero bizantino vive il periodo di massimo splendore
politico e culturale.
 Basilio – riprende la guerra contro gli Arabi e riconquista Puglia e
Calabria. Distrugge anche l’impero bulgaro.
 Niceforo II, Giovanni Zimisce, Basilio II – riprendono le guerre contro
gli Arabi riconquistando la Siria
Due fratelli monaci, Cirillo e Metodio, vanno a convertire al cristianesimo le
popolazioni slave, utilizzando l’alfabeto greco anche per tradurre i testi sacri.
Da questo alfabeto originerà l’alfabeto cirillico da cui originerà il russo.

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