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Immagine 1: L'impero
Bizantino sotto Giustiniano (Rosso e Arancione)
e alla sua nascita (solo Rosso)
Fonte:Wikimedia
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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
I regni romano-barbarici
● Nel V sec. d.C. la parte occidentale dell’Impero era sotto il controllo dei
cosiddetti regni romano-barbarici, che avevano:
○ classe dirigente, potere politico e militare germanica e barbarica in
generale
○ struttura statale ed amministrativa basata sui resti dell’impero
romano
○ organizzazione sempre più controllata dalla chiesa romana
● I regni furono di:
○ vandali
○ franchi
○ visigoti
○ burgundi
○ svevi (o suebi)
○ ostrogoti
● Caso particolare quello della Britannia ove i britanni veri e propri si
spostarono in Bretagna per l’invasione di angli e sassoni.
Integrazione e staticità
● Intanto a livello sociale tra romani e barbari si instaurò un rapporto
relativamente pacifico, salvo tra i vandali dove i romani furono esclusi
dalle classi dirigenti.
● I barbari presero per sé parte delle terre, e lasciarono le restanti
all’aristocrazia romana, che si accorse di poter fare a meno dell’esercito,
infatti la struttura sociale rimase fondamentalmente intatta, specie per la
popolazione: in particolare il latifondo rimase, anzi, la grande proprietà
divenne centrale.
● In ogni caso l’integrazione qualcosa costò: anche se in un primo
momento si cercò di tenere a freno ogni scontro sparando anche
fisicamente le due comunità ed i diritti rispettivi, essa divenne infine
inevitabile.
● Un punto di scontro fu poi la religione: molti barbari erano ariani, eresia
fortemente contrastata dai cattolici.
Il regno franco
● Nelle Gallie, regione assai prospera, si costituì il regno dei franchi, che
unificò la regione sotto Clodoveo (482-511), sottomettendo altre
popolazioni barbare e gallo-romane, operando tuttavia per l’integrazione.
● Clodoveo era della dinastia merovingia (Meroveo era stato alleato di
Roma contro Attila) e si convertì dall’arianesimo al cattolicesimo,
guadagnando l’appoggio della chiesa.
● I franchi già da diverso tempo abitavano il territorio romano, introdotti
qui da Giuliano l’Apostata, e quindi in contatto con l’impero.
● Fin da subito vi furono matrimoni misti, con anche la mescolanza fra
classe aristocratica franca e romana, ma anche nell’esercito e come
cultura ed educazione.
● Anche per questo “sincretismo” il regno franco fu fin da subito tra i più
prosperi e stabili, tuttavia per timore di invasioni essi non rimasero nei
territori tipicamente romani, bensì nelle zone più a nord, Parigi capitale.
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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
○ In ogni caso rimase da tenere sotto controllo la frontiera del Reno.
● I successori di Clodoveo si spartirono il regno, che si frammentò
formando una confederazione franca, anche se l’idea del re non sparì.
L’impero bizantino
● L’Impero Romano d’Oriente riuscì per lungo tempo a sopravvivere,
divenendo un cultura sempre più originale chiamata bizantina.
Perché?
○ Dopo la sconfitta di Attila in oriente non vi furono più attacchi
barbarici
■ A Costantinopoli però avevano grande influenza i goti, per cui
l’aristocrazia locale ricorse all’aiuto della popolazione degli isauri
dell’Anatolia, che sconfissero i goti
○ Forte vita cittadina
○ Commercio, anche estero
■ In molti luoghi si era addirittura tornati al baratto
○ Superiorità culturale, tecnica e tecnologica
■ Fuoco greco: miscela di petrolio, resina e calce viva che provocava
incendi incontrollabili, specie se lanciato sulle navi
■ Lingua e cultura greca
○ Eserciti e burocrazia efficienti ma non eccessivamente costosi, una
sorta di nuovo stato romano
■ Era l’unico luogo dove erano rimaste intatte amministrazione,
istruzione, opere pubbliche, leggi, tribunali,....
○ La forza sempre maggiore dell’imperatore (basilèus), che aveva sede
nel “sacro palazzo” ed era considerato semidivino, oltre che difensore
dello stato e protettore della religione cristiana, con un potere
quindi preso direttamente da Dio.
■ Il potere religioso poi gli derivava dal poter nominare il patriarca di
Costantinopoli => cesaropapismo
I goti in Italia
● Nel 476 il potere era entrato nelle mani di Odoacre, che ufficialmente era
solo un legato dell’imperatore d’Oriente
● I bizantini stessi però decisero nel 478 di sostituirlo con Teodorico, re
degli ostrogoti per sbarazzarsi del loro più grande pericolo (gli ostrogoti)
● Tuttavia Odoacre non accettò ma fu sconfitto da Teodorico facendolo
accampare a Ravenna e finendolo quindi con un assedio
● Nel 494 Odoacre fu ucciso a tradimento e Teodorico prese
definitivamente il potere fino al ed estese il regno a Francia del sud e
Dalmazia.
● Teodorico favorì la collaborazione fra romani e goti: i primi per
l’amministrazione, i secondi per l’esercito. L’integrazione infatti era
teorica e si crearono quindi due diverse comunità.
○ Le controversie tra le due comunità erano gestite da tribunali misti.
○ Questa reciproca tolleranza creò un periodo di pace
● In questo clima vi furono anche importanti letterati.
● Col passare degli anni però il programma di Teodorico incontrò difficoltà
crescenti perché i goti aspiravano ad un controllo totale.
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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
● Nel 250 si iniziò in oriente a pensare ad una riconquista dell’occidente, e
Teodorico rispose sposando la causa dei goti.
○ Il papa fu gettato in carcere e rimasero vittime antichi collaboratori di
Teodorico
● Gli succedette Alarico, controllato dalla madre Amalasunta che tentò di
riportare una politica moderata e d’integrazione.
● Alla morte di Alarico Amalasunta sposò il cugino Teodato che la fece
uccidere.
● I goti quindi si trovarono in difficoltà e a dover pianificare la resistenza
all’impero d’oriente.
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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
che pubblicò un editto che imponeva un governatore a Ravenna, mentre
terre e schiavi tornavano ai precedenti possessori romani.
● L’impero fece “ripagare” le spese di riconquista con ingenti tasse, ma con
una popolazione esausta, colpita anche dalla perdita di importanza
politica a favore dei goti.
○ L’Italia dunque rimase sotto il controllo dei goti e dei bizantini.
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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
● Un altro popolo che divenne importante fu quello dei bulgari che
penetrarono nei Balcani nell’VIII sec. e si insediarono, mescolandosi alla
popolazione slava.
○ Essi furono a fasi alterne alleati e opposti ai bizantini, ma
culturalmente si unirono anche ad essi.
● I bizantini quindi plasmarono fortemente le civiltà slave.
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Longobardi – Colleoni Alessandro
I longobardi
Immagine 1: L'impero
Bizantino sotto Giustiniano (Rosso e Arancione)
e alla sua nascita (solo Rosso)
Fonte:Wikimedia
Fonti
L’unica fonte non romana è Paolo Diacono, che scrisse una storia del suo
popolo: la Historia Langobardorum
I longobardi in Italia
● La ricomposizione delle terre occidentali dell’impero sotto Giustiniano
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Longobardi – Colleoni Alessandro
sembrò durare, ed alla sua morte esse continuarono ad essere rette da
un governatorato romano.
● Le enormi risorse impiegate tuttavia lasciarono ai suoi successori una
situazione assai difficile, complicata dall’arrivo in Italia dei longobardi,
conosciuti fin dal II secolo, che nel 568 giunsero in Italia sotto Alboino.
● I bizantini non avevano un forte esercito, anche perché la peste li aveva
decimati, e quindi si trincerarono in città lasciando le campagne ai
nemici, che attuarono una vera e propria occupazione militare, dilagando
nel nord Italia e ponendo capitale a Pavia, una volta espugnata, e
conquistando poi terre sempre più a sud che formarono vari ducati.
● I bizantini si organizzarono sulle coste attorno ad alcune città fortificate
come Ravenna, sede del governatore (esarca), Venezia, Napoli, la
Pentapoli sulla costa adriatica (Rimini...)...
● A Roma intanto si andava organizzando il potere della chiesa.
● L’Italia quindi stava iniziando quel fenomeno di frammentazione che
avrebbe creato la divisione in piccoli stati tipica del periodo successivo,
con la creazione di un’Italia cantonale, un’enorme particolarismo.
○ In particolare a Spoleto e Benevento nascono due ducati autonomi.
● Un’altra conseguenza della conquista fu l’impossibilità di collaborazione,
fino ad allora tentata, fra vincitori e vinti, anche perché i longobardi
sapevano di essere in minoranza, quindi imposero la sottomissione a
livello pressoché servile di tutta la popolazione preesistente.
○ Si può dire che quello longobardo sia stato il primo stato pienamente
barbaro in Italia.
● Lo stato dell’Italia sotto i longobardi però è sconosciuto, per le scarse
testimonianze sia scritte che archeologiche, tuttavia si pensa che
soprattutto per guerre e pestilenze siano morte moltissime persone e dia
finita ogni sorta di vita cittadina e civile, con tuttavia un peggioramento
dello stato anche delle campagne.
La società longobarda
● I longobardi erano divisi in gruppi familiari (sippe o fare).
● Il re eletto era il capo dell’esercito, poiché se non si era in situazione di
pericolo perdeva ogni potere.
● I longobardi stessi poi non avevano un forte sentimento di popolo, bensì
di gruppo sociale, e solo i guerrieri liberi (arimanni) avevano pieni diritti.
Altri gruppi sociali erano:
○ aldi: cittadini liberi inferiori agli arimanni
○ schiavi\servi
○ esercitali (dall’VIII sec.): italici nell’esercito
● Il livello di vita era estremamente primitivo, e non richiedeva quindi
un’integrazione: i longobardi non tentarono nemmeno minimamente di
crearsi uno stato organizzato, anche perché si divisero totalmente dai
romani, perfino nei cimiteri.
Dopo Alboino
● Dopo la morte di Alboino (572) e del successore Clefi, i duchi longobardi
non elessero un nuovo re, espandendo i loro possedimenti, fino a quando
Autari non fu eletto (584-590), che estese le conquiste a danno dei
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Longobardi – Colleoni Alessandro
bizantini, e la popolazione romana venne tassata, atto che sancì
l’integrazione dei romani, non più schiavi assoggettati ma cittadini e
contribuenti.
● Intanto, su spinta della moglie Teodolinda, egli spinse per la conversione
dall’arianesimo al cristianesimo.
● Teodolinda, alla sua morte, sposò Agilulfo che, conquistata buona parte
d’Italia arrivò alle porte di Roma ma venne a patti col papa Gregorio I.
● Un importante suo successore fu Rotari (636-652) che nel 643 emanò un
editto che raccoglieva il corpo di leggi valide sul territorio longobardo
(editto di Rotari) che si fonda, seppur attenuandolo, sul diritto
longobardo, che differisce pesantemente da quello romano.
○ Qui infatti al posto della vendetta personale obbligatoria si passa al
guidrigildo, ossia al risarcimento in denaro proporzionale al danno e
soprattutto alla condizione di chi era leso.
○ Inoltre viene qui espressa una condizione di profonda inferiorità
femminile, cui era negato il libero arbitrio e che doveva dipendere
sempre da un uomo, simile al kurios greco.
● A questo punto la situazione politica dell’Italia si stabilizzò poiché i
longobardi non poterono ottenere ulteriori conquiste, mentre i bizantini,
impegnati contro gli arabi, non avevano interesse a continuare la
conquista.
● Nell’VIII secolo tuttavia ci fu una svolta con Liutprando (712-744).
○ Egli riuscì a sconfiggere Ravenna, capitale bizantina in Italia, e giunse
facilmente a Roma, dove però venne a patti col papa, la cui alleanza
era necessaria contro bizantini e franchi.
● Il successore Astolfo riprese il suo progetto e nel 751 riconquistò
Ravenna ponendo fine al potere dei bizantini nel Nord Italia.
○ A questo punto a fermare l’integrità del regno longobardo restava solo
lo stato della chiesa, che però contava sull’alleanza dei franchi.
● Il re franco Pipino il Breve scese in Italia e costrinse Astolfo alla pace,
cedendo alla chiesa ampi territori compresa Ravenna.
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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
La nascita dello
Stato della
Chiesa
ed il
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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
monachesimo
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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
Papa Gregorio I
● Il vero iniziatore del potere temporale della chiesa fu tuttavia Papa
Gregorio I (590-604), detto Magno, aristocratico fortemente impegnato
nella difesa e nell'organizzazione di Roma e dell'area circostante, tanto
da essere definito capo politico.
● La sua linea fu poi mantenuta dai successori, personaggi di primo piano
dell'Europa medioevale.
● Gregorio inoltre amministrò anche la politica estera di Roma, con contatti
diplomatici e trattando alla pari con l'imperatore d'oriente.
● La sua importanza era accresciuta poi da quella della chiesa cattolica e
degli intellettuali cattolici nello scenario culturale internazionale.
● Egli favorì anche nuove campagne di cristianizzazione in territorio
longobardo e britannico, fino alla nomina (nel 601) di un primate
d'Inghilterra.
Il monachesimo
● Nell'ambito di progressivo regresso culturale che stava iniziando il ruolo
dei monaci fu fondamentale, in quanto il loro ruolo era quello che era
stato dei filosofi in Grecia: al contempo di salvaguardia delle conoscenze
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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
antiche e di rappresentanza di una nuova visione della vita, dedicandosi
alla glorificazione della divinità e ad una vita contemplativa.
● Il primo monaco era stato il futuro sant'Antonio, che da benestante
egiziano aveva abbandonato il suo villaggio per andare nel deserto in
assoluta solitudine a pregare, dove restò per 70 anni, ovvero fino alla
morte, avvenuta a 105 anni (nel 356).
● I monaci erano inoltre un forte elemento di stacco verso la cultura
pagana (latina e greca), legata principalmente alla vita pubblica, in
contrapposizione ad una vita contemplativa a livello interiore.
○ Sant'Agostino aveva scritto: È dentro l'uomo che abita la verità.
○ Anche per questo incontrarono spesso forti resistenze, di chi li
chiamava lucifugi viri, ossia uomini che odiano la luce.
● Il monachesimo assunse forme assai diverse, da quelle più moderate ad
altre quasi estremistiche, come quella si san Simeone, che fondò l'ordine
degli stiliti, che vivevano su piattaforme sopra colonne.
● La vita monacale comunitaria comunque si diffuse assai presto, con la
nascita di cenobi, ossia luoghi di vita comune, dove comunque rimaneva
fondamentale l'elemento individuale.
○ Questo fu il monachesimo più occidentale, mentre le forme più
solitarie furono più diffuse ad oriente.
● Un importanza fondamentale fu quella dei benedettini che, in seguito
della predicazione di san Benedetto a Montecassino, si diffuse in tutta
Italia, secondo la regola da lui dettata, che prevedeva una semplice vita
di comunità controllata da una serie di norme, alternando lavoro
manuale e preghiera (la nota regola ora et labora).
○ San Benedetto da Norcia, nato attorno al 490, abbandonò i suoi studi
classici per dedicarsi a Dio e cominciò una vita solitaria, che gli
procurò una fama tale da far nascere alcuni suoi discepoli, con cui
fondò un primo monastero a Subiaco e poi, cacciato, si trasferì a
Montecassino, dove scrisse la sua Regola, legata sia ai testi sacri che
alle prime esperienze pratiche di monachesimo anche eremita.
■ Basi: obbedienza, silenzio, umiltà.
○ Nel 581 il monastero di Montecassino fu distrutto, ma i benedettini,
trasferitisi a Roma, continuarono a diffondere la Regola e a creare
nuove comunità.
○ Grazie soprattutto ai benedettini si è salvato un immenso patrimonio
culturale che sarebbe altrimenti stato perduto di opere di autori
antichi, essendo i monasteri unici centri di cultura del periodo.
● Altri particolarmente attivi furono i monaci irlandesi, che avevano
convertito gran parte dell'Irlanda (tutt'oggi roccaforte cattolica) e
avevano fondato molti monasteri.
○ L'Irlanda mai era stata conquistata dai romani, ma quello che non
fecero i soldati lo fecero i predicatori, a partire da San Patrizio, che a
partire dal 432 iniziò un'opera di evangelizzazione, riuscita grazie
anche all'appoggio delle classi dirigenti.
○ Un monaco, San Brendano, divenne famoso per un racconto della sua
vita avventurosa di viaggi alla ricerca del paradiso.
○ Un altro, san Colombano, venne in Italia e fondò il monastero di
Bobbio (613), grazie alla protezione del re longobardo Agilulfo, che
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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
sarebbe diventato un fondamentale centro culturale.
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Arabi – Colleoni Alessandro
Gli Arabi
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Arabi – Colleoni Alessandro
L’Arabia preislamica
● L’Arabia è un vasto altipiano con zone adatte alla pastorizia e con poche
zone fertili nelle oasi e sulle coste. Fa eccezione la zona a sud dove la
fertilità è garantita dal monsone.
● Nacquero quindi a partire dal 1° millennio a.C. fiorenti regni descritti da
greci e romani, che la chiamavano Arabia felix (forse traduzione
impropria del termine locale Yemen o forse per la presenza dell’oro e altri
beni di lusso).
● In ogni caso fu da subito un centro fondamentale per gli scambi
commerciali tra Asia minore, Africa e India.
● Il regno più importante fu quello di Saba (sec. X-VI a.C.), inoltre a nord
nacquero vari piccoli regni come quello dei nabatei, introdotto nell’impero
romano nel 105 d.C. come provincia d’Arabia.
● Inoltre in Siria il regno di Palmira fu sottomesso solo nel 274 d.C.
● Nei deserti vivevano tribù nomadi di beduini dedite alla pastorizia ed alle
razzie, a differenza delle oasi del mar Rosso dove le ottime condizioni
hanno creato popolazioni sviluppate e stanziali.
○ La presenza del deserto ha caratterizzato anche le popolazioni arabe:
■ senso di appartenenza al clan
■ grande coraggio
■ necessità della libertà
■ senso dell’ospitalità
■ donna che per le difficili condizioni partecipava alla comunità alla
pari dell’uomo (condizione mutata nell’islam solo dopo)
■ tribù alla base della società, con a capo uno sceicco (sayyid) con
poteri limitati, sostituito in tempo di guerra da un generale (rais)
■ senso di responsabilità: per le colpe si pagava tutti
● spesso capitava di recuperare i torti subiti tra singoli oltre la
legalità
■ spesso guerre fra tribù
Le religioni preislamiche
● Ogni tribù aveva propri dei e pratiche. Vi erano molti santuari specie sulle
alture (per divinità lunari).
● Vi erano recinti sacri con statue delle divinità in molti piccoli centri
spesso nel deserto dove si andava in pellegrinaggio, oltre che nella città
sacra di ogni religione.
● A La mecca vi era poi la Kaàba, una pietra nera che si riteneva fosse
divina, ed oltre alla religione vi erano anche importanti fiere e mercati
con contatti con tutto il mondo, oltre a banchetti e ritrovi intellettuali.
● Maometto iniziò la sua predicazione in questo frammentario contesto.
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Arabi – Colleoni Alessandro
● Le cronache arabe di epoca musulmana decisamente successiva invece
sono di storicità discussa, in quanto riportano spesso fatti di fantasia.
○ Per esempio è assai discutibile la divisione di questi cronisti delle tribù
preislamiche in tre gruppi in base ad una divisione rigida geografica.
Le basi dell’islam
● SI tratta più che di una religione, di una visione della vita: nel Corano
stanno i principi base di una vita basata sul musulmanesimo.
● La concezione si basa su:
○ monoteismo (un solo dio=Al-lah, padrone e creatore dell’universo cui
considerato, a livello storico, una fonte di potere, tanto che quando papa Gregorio XIII
chiederà di poter cambiare il calendario glielo si negherà per non riconoscerne
eccessivamente il potere.
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Arabi – Colleoni Alessandro
è assolutamente obbligatorio sottomettersi2)
○ alcuni semplici ma precisi obblighi
■ preghiera 5 volte al giorno
■ pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita
■ difesa e propaganda dell’islam
■ solidarietà verso i confratelli
■ mese di digiuno e penitenza
■ divieto di usura, adulterio e idolatria
■ divieto di assunzione di cibi “impuri” e vino
■ credenza del paradiso per i credenti praticanti e dell’inferno in
eterno per gli altri
Le divisioni nell’islam
● Il periodo dei primi califfi portò ad una rapida espansione dell’islam, ma
anche a forti lotte interne di potere.
● Il califfato passò nelle mani degli Omayyadi, che resero questa carica non
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Il dio islamico è un dio che interviene nella vita degli uomini e che ha la possibilità di giudicare
e controllare ogni cosa. È talmente elevato che è empio anche solo immaginare di
conoscerne i progetti.
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La guerra santa (gihàd) era un precetto dell’islam che obbligava all’imposizione dell’islam a
tutti i popoli di infedeli (non credenti), ottenendo per i combattenti il paradiso.
Il Corano tuttavia distingue tra gli idolatri, da convertire o uccidere, e i popoli del Libro
(religioni evolute e monoteiste quali ebraismo e cristianesimo) che potevano continuare ad
essere professate, di qui la tolleranza islamica.
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Vedi nota 3
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Arabi – Colleoni Alessandro
più elettiva ma dinastica.
○ In questo periodo l’espansione continuò con le conquiste di Turchia,
Spagna, Marocco, Kabul e Samarcanda.
○ Si ebbe un governo più forte e più organizzato e si trasferì la capitale
a Damasco (Siria).
● Il califfato omayyade però non fu accettato da tutti, poiché alcuni (sciiti)
sostennero la stirpe discendente dal cugino di Maometto, Alì, e col tempo
aumentarono le differenze dottrinali che li separavano dagli altri
(sunniti), dando luogo ad una scissione che tutt’oggi esiste ed è assai
sentita.
● Intorno al 750 una rivolta capeggiata dalla famiglia degli Abbasidi
abbattè gli Omayyadi.
○ Le cause principali furono:
■ rivolta a favore dei discendenti di Maometto, con cui gli Abbasidi
erano imparentati
■ malcontento per i privilegi alla dinastia araba (Omayyadi), anche
politici ed amministrativi
■ aumento della pressione fiscale verso i convertiti non arabi
● Intanto in Spagna Abd-ar-Rahman, un omayyade sopravvissuto al
massacro, si insediò in Spagna (a Cordoba) con il titolo di amir
(comandante) e poi trasformò l’emirato in stato indipendente (il califfato
di Cordova), che impose saldamente grazie a un forte esercito ed a
un’organizzata amministrazione, oltre che ad un grande splendore
culturale.
● Con il califfato abbaside quindi si pose fine al predominio arabo e si
giunse ad un regno cosmopolita e volto all’integrazione.
● Sotto gli Abbasidi si raggiunse un punto altissimo nello sviluppo islamico,
e la nuova capitale Baghdad divenne una città stupenda, tuttavia iniziò
anche la vera frammentazione del regno arabo: tra VII e IX sec.
divennero indipendenti Marocco, Tunisia, Egitto e varie provincie
asiatiche.
○ Lo smembramento favorì l’infiltrazione dei turchi, contro cui era
difficile lottare per forza militare e per la mancanza di un motivo
religioso (erano arabi, non infedeli).
● Nel X secolo gli Abbasidi entrarono in crisi, anche per le rivalità interne.
La società islamica
● L’islam quindi venne in contatto con sempre un maggior numero di
culture diverse, e vi si fuse con un atteggiamento fortemente tollerante.
○ La repressione era usata solo con coloro che realmente avevano
opposto una forte resistenza contro la conquista.
● Nei territori conquistati (e non solo) vi furono molte conversioni, dettate
solo raramente da imposizioni od opportunismi.
● Vennero fondate molte nuove città soprattutto dove prima erano sorti
accampamenti, oasi o centri carovanieri.
● Le città erano governate da incaricati del califfo detti emiri.
● La condizione femminile subì un progressivo peggioramento verso
un’autorità del marito indiscussa e totale, fino al ripudio o alla
segregazione.
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Arabi – Colleoni Alessandro
○ Questa era un’evoluzione della concezione della donna in aree
orientali e fu introdotta dall’islam, che portò anche il velo (previsto dal
Corano), una morale sessuale più rigida per le donne e invece la
nascita degli harem per gli uomini, dove le varie mogli si
contendevano il maggior potere e comunque non avevano alcun
potere al di fuori della casa.
○ Si arrivò al punto che il numero di mogli era proporzionale alla
ricchezza.
○ L’harem è sparito a partire dal XX secolo, tuttavia tutt’oggi sopravvive
questa concezione femminile di inferiorità
Islam e bizantini
● Dopo aver abbattuto l’impero persiano gli arabi si trovarono di fronte uno
stato forte ed organizzato: l’impero bizantino, che tuttavia all’inizio
sembrava incapace di rispondere agli attacchi degli invasori, arabi in
primis, che conquistano Siria, Palestina, Egitto, Cipro e Rodi, Cartagine e
l’Africa bizantina, la Spagna.
○ Nel VII sec. Avevano un forte controllo sull’Europa e il Mediterraneo.
● L’Asia Minore ebbe incursioni arabe con razzie e distruzioni, tuttavia il
sistema difensivo bizantino, basato sui soldati-contadini, resistette grazie
anche all’aiuto della popolazione locale.
● In aree di frontiera furono costruite città sotterranee con rifugi per
animali e provviste, dove gli uomini evitavano la cattura.
● Costantinopoli si affidò ad una stretta cinta muraria e resistette e
rappresentò ancora una volta il baluardo bizantino.
● Nel 674 una grande flotta araba si presentò a Costantinopoli. L’assedio
durò 4 anni, ma ogni tentativo di espugnazione fallì e la flotta araba
venne distrutta davanti a Costantinopoli, grazie anche al fuoco greco5.
● Nel 717 gli arabi ritentarono la conquista di Costantinopoli, ma furono di
nuovo sconfitti.
○ D’ora in poi tra arabi e bizantini si aprì un periodo di conflitto di
posizione ininterrotto alternato da periodi di pace, con rapporti
culturali e commerciali sempre più intensi.
Specie di esplosivo di recente invenzione che bruciava le navi a distanza, vedi cap. L’impero
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Arabi – Colleoni Alessandro
una specie di guerra civile finita solo nell’843 con la sconfitta degli
iconoclasti.
● Pochi anni dopo iniziò la cosiddetta età dell’oro dell’impero bizantino, a
partire dall’imperatore Basilio (867), con cui ebbe inizio la dinastia
macedone, che assicurò un periodo di pace e stabilità all’impero. Periodo
che terminò nel 1025 quando l’islam, bloccate le scissioni interne, potè
riorganizzarsi.
● Nel 963 Niceforo Foca, un grande generale bizantino, strappò Creta agli
arabi, primo successo dopo secoli contro gli arabi.
○ Gli arabi così persero il controllo del mare.
● Lo stesso Niceforo, ora imperatore, condusse una trionfale campagna
militare fino alla Siria e alla Mesopotamia.
● Niceforo però rimase ucciso per una congiura e ebbe come successore
Basilio II, che abbatté il regno bulgaro formatosi nei Balcani, vicino
quindi a Costantinopoli.
● Attorno all’anno Mille quindi i bizantini dominavano tutta la regione, con
confine che si estendevano
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Arabi – Colleoni Alessandro
● La miniatura e la calligrafia vennero fortemente sviluppate, grazie anche
a quanto l’arabo sia arte di per sé.
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Carolingi – Colleoni Alessandro
I carolingi
I primi carolingi
● In seguito al caos politico dell'VIII secolo, emerse l'organizzato regno dei
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Carolingi – Colleoni Alessandro
franchi, con protagonisti i carolingi (dal nome di Carlo Magno), che erano
originariamente maestri di palazzo, ovvero persone che facevano le veci
di “re fannulloni” (eredi dei merovingi) che si dedicavano ad una vita di
lussi ed ozio.
● Con Pipino di Heristal, nel 687, si poterono riunire i territori gallici in un
unico regno.
● Un importante suo successore fu Carlo Martello, noto per aver fermato
l'avanzata araba verso l'Europa a Poitiers (732), rafforzando allo stesso
tempo il potere franco in Gallia e sui confini, affermando il fatto che lo
stato franco aveva il massimo potere.
○ Questa vittoria è stata fortemente amplificata, ma nella realtà gli
arabi avevano già deciso di non espandersi ulteriormente, anche
perché non ne avrebbero avuto la possibilità. Questa inoltre non fu
neppure la sconfitta definitiva: scaramucce ve ne furono sempre.
L'esercito
● Un elemento fondamentale dei franchi introdotto dai carolingi fu
un'organizzazione dell'esercito assai efficace, attraverso una forza di fanti
(popolani) abbastanza esigua e che invece si fondava su un'evolutissima
cavalleria, formata da vassalli del re.
○ Le attrezzature dei cavalieri costavano care e dovevano essere pagate
dai cavalieri, che però ne erano costretti, quindi i re fecero di tutto per
aumentarne il numero e con esso i privilegi, anche economici.
○ Un altro costo era quello del mantenimento delle armi stesse.
I franchi ed il papato
● L'estensione del regno franco era stata preceduta da quella del
cristianesimo nei popoli germanici.
● Essi furono i primi fra i popoli germanici a convertirsi ed a sposare poi la
causa del papato. Tuttavia seppero anche utilizzare questo a loro
vantaggio: si fecero legittimare dal papa come re.
○ Nel 750 infatti Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello, fu nominato dal
papa re dei franchi, delegittimando (751) l'ultimo re merovingio.
● Lo stato ebbe sempre una forte connotazione cattolica, ed in generale
dipese sempre dal papa in molte decisioni.
KaRoLuS
● Alla morte di Pipino (768), vi succedettero i due figli,
Carlo e Carlomanno, che prese la parte più importante
ed estesa del regno (quella centro-meridionale), ma Immagine 3:
morì poco dopo, ed il regno fu riunificato. firma di Carlo, da
● Carlo (poi detto Magno) inizia una serie di opere di Charlemagne.be
conquista, sottomettendo i sassoni e conquistando
quindi la Germania settentrionale, tanto agognata da Augusto e poi
abbandonata.
● Poi, sottomessa anche la Bavaria, sconfisse nel 796 gli avari, popolo
mongolo, e poi gli arabi di Spagna (801-813). I territori spagnoli vennero
a formare la Marca Hispanica, di grande interesse strategico.
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Carolingi – Colleoni Alessandro
○ Nel contesto delle conquiste in Spagna, in una precedente spedizione,
si ebbe (778) la battaglia di Roncisvalle, in cui alcuni guerriglieri
baschi cattolici attaccarono la retroguardia dei franchi.
■ Questa storia è poi divenuta celebre per la Chanson de Roland che,
scritta nell'età delle crociate, ha travisato il vero storico
introducendo il motivo dei paladini cristiani e dei mori.
■ Questa idea è poi stata ripresa da poemi epici quali l'Orlando
Furioso.
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Carolingi – Colleoni Alessandro
○ geograficamente l'impero carolingio escludeva penisola iberica, Italia
meridionale, Africa settentrionale, impero d'oriente ecc. ma si
estendeva in zone della Germania anche sconosciute ai romani
○ la linea geopolitica fondamentale quindi era diventata quella nord-sud
(Aquisgrana-Roma).
○ il dominio del Mediterraneo era stato lasciato all'impero Bizantino
○ vi era una forte componente di cosmopolitismo, con una cultura
comune frutto di moltissime fusioni, aspetto assente nella Roma
imperiale
○ la precaria unità non era in nome della patria, ma di Carlo
○ vi era una fortissima differenza a livello amministrativo, per la
scomparsa graduale della burocrazia romana
■ era scomparsa l'originaria classe di burocrati
■ il governo centrale era nel palatium, sede dell'imperatore e della
corte (in realtà erano varie sedi)
■ l'impero era diviso in distretti con a capo un conte con funzioni
giudiziarie e militari, con il supporto di visconti e scabini
■ nelle zone di confine venivano costituite delle marche che
comprendevano più contee ed erano governate da marchesi
■ l'intero sistema era controllato da degli ispettori, i missi dominici,
in coppia, uno ecclesiastico ed uno civile
○ vi era anche un nuovo elemento: era il Sacro Romano Impero, ovvero
un impero germanico e cristiano, con un potere della chiesa non solo
spirituale ma anche e soprattutto politico, costante in ogni luogo
dell'impero
■ chiese e monasteri erano diventati fondamentali centri di potere
culturale, economico e politico, grazie specie alle donazioni ed agli
oboli pagati dal popolo
■ si crearono quindi vasti possedimenti ecclesiastici e molte
istituzioni della chiesa (vescovadi, monasteri, abbazie...) ottennero
l'immunità dal pagamento delle tasse e dall'alienazione dei beni
(=esproprio)
■ gli enti religiosi inoltre per difendersi potevano contare su vassalli
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Carolingi – Colleoni Alessandro
(monopolio), con la scomparsa addirittura della scuola pubblica,
legata alla città, che era in declino, sostituita dai monasteri e dai
seminari
■ i chierici, spesso clerici vagantes, erano l'unica fonte di espansione
delle cultura nelle varie corti europee
■ la civiltà che nacque fu dunque controllata da un ceto di
intellettuali che vedevano le loro radici nella cultura classica
(parlavano latino), ma che reinterpretavano tutto su base cristiana;
ed essi provenivano spesso dai barbari tanto odiati dagli
intellettuali romani
● Se la cultura della chiesa diventava sempre più raffinata, quella popolare
si fondava su tradizioni orali malviste dagli intellettuali. Nacque quindi
sempre di più la suddivisione fra cultura elevata e popolare.
○ Questo favorì una differenza anche linguistica, con la nascita delle
lingue volgari che avrebbero poi fatto nascere molte lingue moderne
■ le antiche lingue, che sotto la dominazione romana erano diventate
dialetti, riemersero e si mescolarono alla lingua germanica, oltre
che al latino, formando quindi i vari volgari, che saranno ormai
formati nel X-XI sec.
● Il IX secolo è però noto come rinascenza carolingia, in quanto alla corte
di Carlo affluirono personaggi di rilievo culturale come Alcuino o Paolo
Diacono (longobardo autore della nota Historia Langobardorum),
l'irlandese san Colombano o Venerabile Beda.
○ Nel palazzo si ebbe un tale accorso di letterati e studiosi che si parla
di accademia palatina, o scuola palatina.
○ Si ebbe così un rinnovamento generale nell'istruzione, pur
mantenendo la funzione pedagogica almeno di parte della cultura
classica, specie per quanto concerne la lingua
○ Questa evoluzione culturale aveva evidentemente anche motivazioni
politiche: Carlo doveva mostrare al mondo di non essere l'usurpatore
propagandato a oriente, bensì il capo di un impero degno delle radici,
anche culturali, che ereditava
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