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Da Teodosio a Giustiniano

L’impero da Costantino a Teodosio


Dopo la morte di Costantino nel 337 ci fu instabilità politica, poiché i suoi tre figli si fecero
guerra a vicenda: prevalse tra questi Costanzo II che associo’ poi il trono con il fratello
Giuliano.
- Alla morte di Costanzo. Giuliano, detto Apostata, ovvero colui che rinnega, in
quanto aveva rinnegato il cristianesimo per il paganesimo, si ritrova a regnare da
solo. Tenta vanamente un ritorno della cultura e religione pagana, provocando
l’astio di molte comunità cristiane e muore infine durante una spedizione militare in
Mesopotamia contro i Persiani.
- Valentiniano (Occidente) e Valente (Oriente), diventano imperatori e si ritrovano a
respingere numerosi attacchi barbari. Nel 378 Valente viene sconfitto ad
Adrianopoli dai Visigoti: questo evento diede un colpo mortale al mito dell'eternità
di Roma.
- Dopo la sconfitta l’Augusto d’Occidente Graziano si fece affiancare da Teodosio, un
generale spagnolo. Teodosio sconfisse in seguito Eugenio e divenne così l’ultimo
imperatore a governare un impero riunificato, dato che in seguito alla sua morte i figli
Arcadio e Onorio l’avrebbero di nuovo diviso. Teodosio concesse ai Visigoti di
risiedere all’interno delle province danubiane e molti di questi vennero reclutati
nell’esercito romano, in quanto era propenso ad una politica di integrazione. Nel 380
emana l’editto di Tessalonica, che sancisce il cristianesimo come religione di
Stato: il paganesimo diventava così fuori legge e addirittura vengono aboliti i giochi
olimpici.
- La Chiesa assume in questo modo un ruolo sempre più centrale: Teodosio convoca a
Costantinopoli il concilio ecumenico nel 381 per combattere l’eresia ariana;
vescovo Ambrogio, dopo una strage di rivoltosi a Tessalonica, scomunica
l’imperatore stesso per riaccoglierlo solamente dopo averlo costretto ad ammettere le
sue colpe pubblicamente.
- I Goti: posizione di preminenza tra gli altri popoli barbari; di stirpe germanica,
successivamente suddivisi in Visigoti ad Ovest e Ostrogoti ad Est. Sono responsabili
di molti attacchi che segnarono la fine dell’impero, poiché infatti avevano invaso tanti
territori romani e Teodosio li aveva accolti con un'ospitalità permanente.
- Vandali: popolazione germanica che subendo pressioni dagli Unni si spostarono in
modo massiccio verso ovest.
- Unni: di origine asiatica, guerrieri valorosi abili nel combattimento a cavallo, divenuti
il terrore di altre genti barbariche.

- Stilicone: generale vandalo pienamente romanizzato [affiancato al giovane Onorio


ad Occid.] convinto che la politica di assimilazione e integrazione verso i barbari di
Teodosio fosse l’unica possibile in quella delicata situazione. Si mosse con abilità
sconfiggendo i Visigoti guidati dal re Alarico presso Pollenzo; trasferisce la
capitale a Ravenna (402), deve fronteggiare l’incursione degli Ostrogoti in Italia e
assistere allo sfondamento del limes del Reno da parte di Vandali, Svevi e
Burgundi. La sua politica non porta gli effetti sperati e viene ucciso con la famiglia in
una congiura ordita dalla corrente antibarbarica.
- Alarico: nel 410 punta ad occupare Roma, la quale così per 3 lunghi giorni fu
saccheggiata: pagani e cristiani interpretarono questo evento come il presagio della
fine di una lunga epoca. La sua morte impedisce ai Visigoti di andare sempre più a
sud; il successore Ataulfo ritorna verso nord creando un vero e proprio regno
barbarico sul terreno imperiale. [Ataulfo sposo di Galla Placidia figlia di Teodosio]
- Attila: governa per una decade col fratello Bleda, poi ucciso. Il suo popolo viene
definito una federazione di genti nomadi e lui insieme ai suoi guerrieri riesce a
devastare diverse citta’ d’Oriente. Il valoroso generale romano Ezio accordandosi coi
Visigoti riesce a respingere gli Unni ai Campi Catala`unici e Attila, nonostante la
sconfitta, ritorna in Italia l’anno successivo: in questa occasione l’intervento del papa
Leone I Magno si dice che abbia impedito ad una marcia su Roma, ma si pensa sia
più probabile che per le condizioni dei suoi uomini lo stesso Attila abbia rinunciato
all’impresa. Muore nel 453.
- L’imperatore vandalo Genseri`co approfitta della situazione caotica dell’impero,
raggiungendo una Roma indifesa, che viene depredata così dai Vandali per due
intere settimane, senza però profanazioni di luoghi di culto, incendi o uccisioni; dopo
questi eventi si susseguirono imperatori fantoccio come Ricimero ed Oreste, il quale
nel 476 nomina il figlio Romolo imperatore (definito Augustolo). Pochi mesi dopo
tuttavia sale al potere il barbaro Odoacre, che sancisce la fine dell'impero romano
d’Occidente consegnando a Costantinopoli le insegne imperiali.

I regni romano-barbarici:
Si trattava di strutture politiche composite nate dall’insediamento di popolazioni
barbariche e andarono incontro a frequenti modifiche territoriali nel corso del tempo. Ci
furono i regni di: Vandali, Franchi, Visigoti, Svevi, Burgundi, Ostrogoti, Angli e Sassoni. I re
germanici tendevano ad adottare cultura e conoscenze tecniche dei Romani mentre
l’esercito era prevalentemente composto da barbari.
L'aggregazione sociale era in clan che spesso si scontravano in faide (vendette), sostituite
poi da un versamento in denaro detto guidrigildo; i capi militari esercitavano anche funzioni
giudiziarie nell’esercizio delle quali era consuetudine praticare l’ordalia; per quanto riguarda
la religione, dal paganesimo presto la maggior parte dei barbari si convertirono al
cristianesimo ariano.
In quasi tutti questi regni la popolazione germanica e latina convissero pacificamente
nonostante le differenze religiose (Germani ariani, Latini cattolici) e giuridiche (secondo il
principio della personalità del diritto barbari e latini erano sottoposti a leggi differenti). Vi fu
tuttavia la netta suddivisione dei ruoli, in quanto i barbari erano il nucleo dell’esercito
mentre i latini si occupavano dell’amministrazione civile.

- L’imperatore d’Oriente Zenone non e’ contento dell’influenza sull’Italia di Odoacre e


invita gli Ostrogoti di Teodorico ad invaderla; quest’ultimo invade quindi l’Italia e,
nonostante avesse giurato di salvare la vita ad Odoacre, lo uccide a tradimento
durante un banchetto.
- Teodorico: cerca alleanze con altri re barbarici (es. Clodoveo dei Franchi),
interpretando quindi con autorevolezza il suo ruolo monarchico e cercando di
rivitalizzare vecchie istituzioni romane (senato e consolato); Roma e Ravenna
vengono abbellite con opere pubbliche [vescovo Sidonio Apollinare visita e descrive
Ravenna come un posto invivibile]. Attua una politica di conciliazione, ebbe come
sostenitori Cassiodoro e Severino Boezio, tollera le diverse religioni e cerca di
attuare le stesse leggi a tutta la popolazione secondo il principio della territorialità
del diritto. [fa ricostruire acquedotto di Traiano]
- Negli ultimi anni del suo regno ci furono scontri e avvenimenti soprattutto in contesto
religioso che portarono al fallimento del suo regno: il nuovo imperatore Giustino mise
fuori legge l’arianesimo e Clodoveo si converte al cattolicesimo; [Leggenda morte
Teodorico: caduto da cavallo mentre cercava in un bosco un cervo con corna dorate
oppure per un fulmine nel suo mausoleo]
- Clodoveo: della dinastia dei Merovingi, una volta al potere cerca di dare coesione
alle varie tribù franche e mira ad una politica espansionistica che lo porta a scontrarsi
soprattutto con i Visigoti. Nel 510 stipula un trattato di pace che sancisce il dominio
franco su tutta la Gallia a successivamente si converte al cattolicesimo portando
dalla sua parte i vescovi e il papa. moglie Clotilde

L’impero d’Oriente/bizantino:
Continuò a sopravvivere fino al 1453 grazie ad una serie di fattori come la posizione
geografica della capitale Costantinopoli che assicurò quindi il monopolio dei commerci con
Persia, India e Cina, oppure anche x la conseguente prosperità economica ottenuta e
l'aumento demografico; fu conservato un sistema amministrativo centralizzato con funzionari
e burocrati, che permetteva il mantenimento delle leggi romane e la trasmissione della
cultura classica. Un altro fattore fu sicuramente di carattere politico-religioso: l'imperatore
aveva potere assoluto in quanto considerato erede della grandezza di Roma e protettore
della religione cristiana.
- Anastasio fu successore di Zenone come imperatore d'Occidente reggendo l'Impero
con fermezza e Giustino, dopo di lui, riaffermò l'ortodossia cattolica, partendo con
l'idea di riconquistare le terre occidentali.
- Giustiniano: nipote di Giustino, proseguì le mire espansionistiche di quest'ultimo
avendo l'ambizioso progetto di restaurare l'Impero universale di Roma. Collaborò
a questo proposito con il giurista Triboniano e con i generali Narsete e Belisario.
Prima di morire sposa Teodora. Si impegnò x abolire paganesimo ed eresie come
quella monofisita, che fece condannare nel Concilio di Costantinopoli; cercò di
riorganizzare la burocrazia imperiale e, in seguito ad una rivolta scoppiata tra
ortodossi e monofisiti, che fece soffocare nel sangue sotto consiglio della moglie,
promosse diversi lavori pubblici nella capitale.
- Corpus iuris civilis: Giustiniano con una Commissione giuridica presieduta da
Triboniano ordinò il riordino di tutte le norme del diritto romano; venne pubblicato il
Codice giustinianeo (529) contenente tutte le leggi e gli editti del tempo di Adriano.
Con questo Giustiniano metteva così ordine in legislazione e giurisprudenza romane
e affermava sia la continuità della tradizione imperiale romana sia il fatto che
l'autorità imperiale fosse l'unica fonte del diritto.

Guerra greco-gotica: Giustiniano si dedicò a consolidare i confini dell'Impero innanzitutto


con un trattato di pace con i Persiani e una vittoria sui Vandali da Belisario; l'assassinio di
Amalasunta dal re dei Goti Teodato fornì ai Bizantini il pretesto x entrare in Italia e dare
inizio così alla guerra greco-gotica. Teodato venne raggiunto da Belisario a Napoli ma
venne ucciso dai suoi e sostituito da Vitige; velocemente i Bizantini risalirono l'intera
penisola occupando Roma e catturando Vitige, condotto come prigioniero a Costantinopoli,
ma presto Belisario venne richiamato in patria x paura del suo potere e della sua ambizione,
cosa che consentì a Totila con i Goti di rioccupare gran parte dell'Italia.
Si ebbe una svolta con Narsete nel 552 quando conquistò Ravenna e poi Roma dopo aver
ucciso Totila e Teia, altro re Goto: gli anni successivi Giustiniano emanò la prammatica
sanzione x annettere l'Italia all'Impero come provincia con capitale Ravenna.

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