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I regni romano-barbarici:
Si trattava di strutture politiche composite nate dall’insediamento di popolazioni
barbariche e andarono incontro a frequenti modifiche territoriali nel corso del tempo. Ci
furono i regni di: Vandali, Franchi, Visigoti, Svevi, Burgundi, Ostrogoti, Angli e Sassoni. I re
germanici tendevano ad adottare cultura e conoscenze tecniche dei Romani mentre
l’esercito era prevalentemente composto da barbari.
L'aggregazione sociale era in clan che spesso si scontravano in faide (vendette), sostituite
poi da un versamento in denaro detto guidrigildo; i capi militari esercitavano anche funzioni
giudiziarie nell’esercizio delle quali era consuetudine praticare l’ordalia; per quanto riguarda
la religione, dal paganesimo presto la maggior parte dei barbari si convertirono al
cristianesimo ariano.
In quasi tutti questi regni la popolazione germanica e latina convissero pacificamente
nonostante le differenze religiose (Germani ariani, Latini cattolici) e giuridiche (secondo il
principio della personalità del diritto barbari e latini erano sottoposti a leggi differenti). Vi fu
tuttavia la netta suddivisione dei ruoli, in quanto i barbari erano il nucleo dell’esercito
mentre i latini si occupavano dell’amministrazione civile.
L’impero d’Oriente/bizantino:
Continuò a sopravvivere fino al 1453 grazie ad una serie di fattori come la posizione
geografica della capitale Costantinopoli che assicurò quindi il monopolio dei commerci con
Persia, India e Cina, oppure anche x la conseguente prosperità economica ottenuta e
l'aumento demografico; fu conservato un sistema amministrativo centralizzato con funzionari
e burocrati, che permetteva il mantenimento delle leggi romane e la trasmissione della
cultura classica. Un altro fattore fu sicuramente di carattere politico-religioso: l'imperatore
aveva potere assoluto in quanto considerato erede della grandezza di Roma e protettore
della religione cristiana.
- Anastasio fu successore di Zenone come imperatore d'Occidente reggendo l'Impero
con fermezza e Giustino, dopo di lui, riaffermò l'ortodossia cattolica, partendo con
l'idea di riconquistare le terre occidentali.
- Giustiniano: nipote di Giustino, proseguì le mire espansionistiche di quest'ultimo
avendo l'ambizioso progetto di restaurare l'Impero universale di Roma. Collaborò
a questo proposito con il giurista Triboniano e con i generali Narsete e Belisario.
Prima di morire sposa Teodora. Si impegnò x abolire paganesimo ed eresie come
quella monofisita, che fece condannare nel Concilio di Costantinopoli; cercò di
riorganizzare la burocrazia imperiale e, in seguito ad una rivolta scoppiata tra
ortodossi e monofisiti, che fece soffocare nel sangue sotto consiglio della moglie,
promosse diversi lavori pubblici nella capitale.
- Corpus iuris civilis: Giustiniano con una Commissione giuridica presieduta da
Triboniano ordinò il riordino di tutte le norme del diritto romano; venne pubblicato il
Codice giustinianeo (529) contenente tutte le leggi e gli editti del tempo di Adriano.
Con questo Giustiniano metteva così ordine in legislazione e giurisprudenza romane
e affermava sia la continuità della tradizione imperiale romana sia il fatto che
l'autorità imperiale fosse l'unica fonte del diritto.