Sei sulla pagina 1di 3

DA DIOCLEZIANO ALLA FINE

DELL’IMPERO D’OCCIDENTE
L'età tardoantica di Roma

LA FINE DEL MONDO ANTICO


Con l’inizio del secolo IV d.C. si aprì il periodo tardoantico. In esso si verificarono profondi
mutamenti demografici (insediamento dei popoli germani), economici (crisi del commercio),
religiosi (affermazione del cristianesimo), sociali (regresso della vita cittadina), politici
(scomparsa dello stato romano come regno unitario). L’impero romano si era ormai
disgregato e l’ultimo imperatore Romano fu dimesso nel 476 d.C. , data che segna la fine
dell’età antica. Ai cittadini non fece tanto effetto la caduta dell’ultimo imperatore, ma il
saccheggio di Roma da parte dei goti (410 d.C.) fece un'enorme impressione: questo evento
mise in evidenza che la pax romana assicurata dallo stato apparteneva ormai al passato.
RIFORME DI DIOCLEZIANO
Nel 284 d.C. il potere passò nelle mani di Diocleziano un soldato dalmata di umili origini.
Egli, ritenendo impossibile riportare lo stato alla condizione precedente alla crisi del II sec.,
decise di intraprendere la monarchia assoluta, diventando monarca con poteri assoluti.
Infatti con lui, l’imperatore cessò di essere il primo magistrato dello stato e ne divenne il
dominus(signore). Per evitare le ribellioni militari che avevano portato l’impero al collasso nel
secolo precedente , egli doveva disporre di un esercito forte e di funzionari fidati.L'esercito fu
diviso poi in 2 parti: le truppe di frontiera(i limitanei) proprio perché risiedevano oltre il limes,
e le truppe da combattimento il cosiddetto comitatus che era l’esercito mobile stanziato nelle
retrovie e comandato dall’imperatore. Egli promulgava e emanava diritti senza doverne
rendere conto a nessuno e diminuì il numero di soldati di ogni legione aumentando le
legioni. Il territorio venne ripartito in 12 diocesi che raggruppavano più province, facendo
cadere ogni privilegio dell’Italia. Le diocesi a loro volta vennero raggruppate in 4 territori
ciascuno governato da un personaggio di dignità imperiale, instaurando una tetrarchia
(governo di 4). Diocleziano assunse il titolo di augusto e si scelse come collega Massimiano.
I 2 Augusti nominarono 2 Cesari (Costanzo Cloro e Galerio) a cui vennero affidate 2 regioni
differenti. Alla morte di ogni augusto un cesare diventava augusto e poteva eleggere un altro
cesare come proprio successore. Per ragioni militare le quattro capitali furono poste ai
confini: Treviri, Milano, Sirmio, Nicomedia (dove c’era Diocleziano). Roma perse ogni
importanza politica restando capitale morale e lì risiedeva il Senato, ormai consigliere della
sola città. Il cristianesimo rappresentava una minaccia e fu perseguitato da Diocleziano che
nel 303-304 d.C. promulgò alcuni decreti che proibiva i riti cristiani, recludevano il clero,
distruggevano le chiese e l’esclusione dei cristiani dalle cariche politiche. Fu vietato ai coloni
e ai curiali di cambiare residenza e si fece in modo che alla morte di un contribuente ne
subentrasse un altro con uguali doveri (il figlio, per garantire entrati stabili nel tempo). Le
professioni divennero ereditarie.
EDITTO DI MILANO
Si intende per editto di Milano (noto anche come editto di Costantino e Licinio, editto di
tolleranza o rescritto di tolleranza) l'accordo sottoscritto nel febbraio 313 dai due Augusti
dell'impero romano, Costantino per l'Occidente e Licinio per l'Oriente, in vista di una politica
religiosa comune alle due parti dell'impero. Il patto fu stretto in Occidente in quanto il senior
Augustus era Costantino. Le conseguenze dell'editto per la vita religiosa nell'impero romano
sono tali da farne una data fondamentale nella storia dell'Occidente.
IMPERO ROMANO CRISTIANO
Dopo l’abdicazione di Diocleziano e Massimiano avvenuta nel 305 d.C prese il
potere,Costantino nel 324 d.C, dopo aver sconfitto il rivale Massenzio nel 312 d.C. Egli
voleva un esercito forte, uno stato efficiente e la fine delle guerre religiose, concedendo la
libertà di culto ai cristiani con l’Editto di Milano, 313 d.C. emanando leggi a loro favore,
convertendosi lui stesso, facendo diventare l’impero e la chiesa strettamente solidali e
rendendosi tutore dei cristiani. Nel 325 d.C. inaugurò come protettore il primo concilio
ecumenico cioè universale a Nicea. In pochi anni fu fondata una nuova capitale, la “Nuova
Roma”, nota poi come Costantinopoli costruita nel luogo dell’antica Bisanzio. Costantino, per
risolvere il problema dell’esercito, arruolò masse barbariche (anche nella sua guardia del
corpo che fu incrementata) che costituivano il grosso delle truppe. La gravità del fenomeno
si mostrò dopo la morte di Costantino avvenuta nel 337 d.C.
DINASTIA DI COSTANTINO
Alla morte di Costantino il potere passò ai figli Costantino II, Costante e Costanzo ma dopo
la morte dei fratelli prese il potere il figlio Costanzo. Fu stabilita la capitale a Milano e si
sviluppò Costantinopoli. Costanzo scelse come successore Giuliano, un cugino, che
sbaragliò gli alemanni a Strasburgo (357 d.C.) e nel 361 d.C. alla morte di Costanzo era
imperatore. Con Giuliano parve verificarsi una svolta infatti durante il suo breve regno volle
cercare di restaurare il paganesimo, per cui fu chiamato dai cristiani “l’Apostata” cioè il
Disertore, escludendo i cristiani dalle cariche burocratiche ma alla sua morte, durante una
campagna in Persia, i successori ristabilirono il Cristianesimo.
BARBARI DENTRO I CONFINI
Per sfuggire alle pressioni in Europa occidentale degli unni, i goti, nel 375 d.C. , si
stanziarono sul Danubio e chiesero l’annessione al territorio romano. Valente (imperatore
orientale) li ammise ma poco dopo gli affrontò, ad Adrianopoli nel 378 d.C. , ma subì una
pesante sconfitta, consentendo ai goti di espandersi nella parte orientale dell’impero. Di
fronte alla gravità della situazione fu nominato imperatore d’oriente Teodosio, generale
spagnolo che riuscì a raggiungere un accordo con i goti che si stanziarono presso il Danubio
come alleati romani. Questo fu da una parte vantaggioso perché si ebbe un esercito di
professionisti a difesa dell’impero ma anche svantaggioso perché tutto l’impero romano era
nelle mani dei barbari. Teodosio e Graziano regnarono insieme per alcuni anni e nel 380
d.C. pubblicarono l’editto di Tessalonica che rendeva il cristianesimo unica religione dello
Stato e proibiva il paganesimo. Seguì una guerra tra pagani e cristiani che venne vinta dai
cristiani e Teodosio dopo la morte di Graziano nel 383 d.C prese il potere imperiale.
CHE COS'È UN EDITTO?
Un editto è atto con cui un magistrato munito di imperium dichiarava pubblicamente le leggi
cui era ispirata la sua attività di governo.
L’IMPERO D’OCCIDENTE SI DISGREGA
Nel 395 d.C. morì Teodosio e l’impero fu diviso tra i due suoi figli:con il figlio maggiore
Arcadio a oriente e il minore Onorio a occidente. Entrambi siccome erano ancora ragazzi
erano nullità e questo vuoto mise in agitazioni i goti. Il vero capo occidentale era Silicone, un
vandalo di origine romana che era al servizio di Teodosio e comandante
dell’esercito(magister militum). Egli sconfisse i goti nel 402 d.C. (accusato dall’aristocrazia di
favorire i goti) ma non li annientò, cercando di annientarli. Nel 406 d.C. i goti ci riprovarono
ma furono nuovamente sconfitti da Silicone. Altri barbari si riversarono sulle Gallie e sulla
Spagna incustodite. Nel 404 d.C. la capitale divenne Ravenna e fu messo a morte Silicone
per aver favorito i goti. Per i goti così fu facile scendere in Italia e saccheggiare Roma.
Intanto nelle regioni occidentali dell’impero si stanziarono i vandali sotto la guida di re
Genserico, assalendo l’Africa romana., e conquistando Cartagine (429 d.C.). Anche gli unni,
nomadi di origine asiatica, si erano spostati in Europa. Essi erano guidati da Attila ed
attaccarono le province orientali dell’impero devastandole. In seguito Attila puntò
all’occidente ma fu sconfitto dall’alleanza tra Visigoti e Romani. Attila si ritirò e nel 452 d.C.
riscese in Italia devastando il Veneto e si ritirarono solo in seguito a una pestilenza.
IL CROLLO DELL’IMPERO D’OCCIDENTE
Approfittando del vuoto di potere creato i vandali assalirono e saccheggiarono Roma nel 455
d.C. più di quanto avessero già fatto i Visigoti. Il saccheggio durò 14 giorni e 14 notti durante
i quali la città venne a fare meno di opere d’arte e di ricchezze. Successivamente il potere
cadde nelle mani di Oreste che era stato segretario di Attila e fece proclamare imperatore il
figlio Romolo Augustolo che durò solo pochi mesi e fu deposto dal capo delle milizie
barbariche Odoacre come ultimo imperatore d’Occidente. Così nel 476 d.C. l’impero romano
d’occidente si era estinto.

Potrebbero piacerti anche