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LA CHIESA SI ORGANIZZA NEL VI SECOLO IN UNA

PENTARCHIA PATRIARCALE
Roma, Alessandria, Antiochia, Costantinopoli, Gerusalemme.
Già il concilio di Costantinopoli I (381) aveva stabilito che il patriarca di
Costantinopoli avesse un posto di onore subito dopo il vescovo di Roma.
L’altro patriarcato importante di Oriente era quello di Alessandria, sede
anche di una scuola teologica.
Antiochia era la prima città in cui i cristiani assunsero questo nome; la
città
era sede dell’altra scuola teologica, contrapposta nei metodi a quella di
Alessandria.
L’ultimo patriarcato orientale riconosciuto fu quello di Gerusalemme.
Il sistema della pentarchia patriarcale è stabilito definitivamente dal
Concilio
di Calcedonia (451).
Costantino aveva restituito alle chiese i beni confiscati durante le
persecuzioni
ed altri ne aveva donati, sicché si comincia a formare il patrimonio
ecclesiastico; molto vasto quello della chiesa romana, che arrivò ad avere
possedimenti terrieri anche in Sicilia. In un primo momento il
Patrimonium
Sancti Petri indica soltanto i possessi terrieri della chiesa di Roma.
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L’IMPERATORI ROMANI DA COSTANTINO all’inizio del V secolo
(elenco semplificato)
dal 337 nuova divisione dell'Impero tra Oriente ed Occidente
337-350 Costante I Occidente
337-361Costanzo II Oriente (dal 350 anche Occidente)
361-363 Giuliano l'apostata
363-364 Gioviano
364 - 375 Valentiniano I Occidente
364-378 Valente Oriente
375-392 Valentiniano II Occidente
379-395 Teodosio I Oriente, dal 394 anche Occidente
395-423 Onorio Occidente
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395-408 Arcadio Oriente
408-450 Teodosio II, Oriente. Il 15 febbraio 438 pubblicò il Codice
teodosiano,
raccolta delle costituzioni imperiali da Costantino in poi.
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I BARBARI NELL’IMPERO ROMANO
355 I Franchi Salii sospinti dai Sassoni varcano il Reno nella Gallia
settentrionale,
accolti come foederati. Seguono i Franchi Ripuarii. Molti entrano
nell’impero romano.
375 Gli Unni di Attila piombano su Alani e Ostrogoti, che a loro volta
premono sui Visigoti.
376 I Visigoti oltre il Danubio, accolti come foederati in Tracia, ove
saccheggiano
città.
378 Battaglia di Adrianopoli, muore l’imperatore Valente, 364-378. I
Visigoti
fatti slittare in Occidente.
400 Nell’Impero d’Oriente estromessi dall’esercito gli ufficiali di origine
germanica; non più concessi stanziamenti nei confini dell’Impero a
foederati
armati.
402 La capitale occidentale è spostata da Milano (capitale di Occidente
dal 297) a Ravenna.
402 Stilicone, magister militum di padre vandalo e madre cittadina
romana,
sconfigge i Visigoti di Alarico a Pollentia (Pollenzo, presso Alba).
406 Stilicone sconfigge a Fiesole gruppi di Ostrogoti e di altre tribù
germaniche
provenienti da Oriente; ma per far questo sguarnisce il confine
del Reno.
406 Vandali, Alani, Svevi, scacciati dal Danubio dagli Unni, sconfiggono
i Romani supportati dai Franchi, sfondano la barriera del Reno e invadono
Gallia e Spagna.
407 Le ultime legioni romane lasciano la Britannia.
40 8Stilicone, abbandonato da Onorio, è ucciso dal partito antibarbarico.
410 Sacco di Roma di Alarico, re dei Visigoti.
425-455 Valentiniano III Occidente
Nato a Ravenna nel 419. Figlio di Costanzo III e Galla Placidia1, sorella
di Onorio, succedette a Onorio (m. 423) nel 425, incoronato solennemente
a Roma a soli 6 anni, restando sotto la reggenza della madre.
1Galla Placìdia(390 circa - 450). Figlia dell'imperatore Teodosio il Grande e di Galla; fu presa in ostaggio nel 410 da
Alarico; sposò Ataulfo cognato di Alarico, e, dopo la morte di questi, fu restituita dal re goto Wallia al fratello Onorio a
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L'impero d'Occidente sotto Valentiniano giunse alla sua crisi definitiva e si
può dire che lui fu in effetti l’ultimo imperatore occidentale: gran parte
delle regioni dell’impero in Occidente erano in mano dei barbari e anche
l'Africa settentrionale fu conquistata dai Vandali.
Guida abile per il giovane imperatore fu Flavio Ezio, figlio di un generale
romano di origine scita o gotica e di madre nobile italica.
Valentiniano ha un certo rilievo sul piano legislativo: concordò con
Teodosio
II la validità anche in Occidente delle norme del Codice Teodosiano
pubblicato nel 438.
Ezio cercò di realizzare un'amicizia di Roma coi popoli stanziati entro i
confini dell'Impero, rendendo possibile sostenere l'assalto degli Unni, che
furono sconfitti ai Campi Catalaunici (451).
Ma Valentiniano si lasciò influenzare dai nemici di Ezio: lo prese in odio e
nel 454 lo colpì a morte con le proprie mani. Ciò acuì l'odio degli avversari
dell'imperatore, che fu ucciso da congiurati sulla Via Prenestina.
451 Attila attacca la Gallia e viene sconfitto ai Campi Catalaunici
(Champagne)
da Ezio.
452 Attila scende in Italia ed arriva fin quasi a Roma. Viene fermato con
trattative e doni da papa Leone I Magno (440-461).
454 Ezio Ucciso
455 Ucciso da una congiura l’imperatore d’Occidente Valentiniano III.
455 Sacco di Roma di Genserico, re dei Vandali.
476 Deposizione di Romolo Augustolo (475-476) da parte di Odoacre.
Ravenna. Sposò nel 417 Costanzo (III, associato all’impero da Onorio nel 421, ma morto in quello stesso anno) da cui
ebbe due figli, Onoria e Valentiniano (III). Durante la minorità di Valentiniano III resse l'Impero di Occidente, non
estranea agli intrighi di corte. Fu sepolta nel mausoleo imperiale presso S. Pietro in Vaticano; secondo tradizioni
posteriori,
sarebbe stata trasportata a Ravenna nel mausoleo che ne porta il nome.
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REGNI ROMANO-BARBARICI
Regno dei Vandali, Africa settentrionale con capitale Cartagine; ariani,
ebbero pessimi rapporti con la popolazione romana.
Furono gli unici barbari a muoversi sul mare e ad avere una flotta. Nel 455
si ebbe il sacco di Roma del re Genserico (428-477).
Regno dei Visigoti, Penisola iberica, capitale Toledo; in un primo tempo
anche Gallia sud-occidentale (Aquitania) con capitale Tolosa, fino alla
sconfitta di Alarico II (484-507) a Vouillé (non lontano da Poitiers, 507)
contro Clodoveo re dei Franchi.
Lex romana Visigothorum di Alarico II (506), compendio di DIRITTO
ROMANO teodosiano (Codex del 438) per la popolazione latina. Infatti
nei regni romano-barbarici vigeva inizialmente la personalità del diritto.
I Visigoti erano ariani, ma ebbero buoni rapporti con la Chiesa, con la
quale
i re collaborarono nei concili di Toledo.
La conversione al cattolicesimo si ebbe nel 587 con re Reccaredo (586-
601). La conversione del re significava, per i popoli barbarici, quella di
tutto il popolo.
Attaccati da Giustiniano nel 551. I territori occupati dai Bizantini nella della Spagna
meridionale formarono la nuova provincia di Spania, che resistette agli assalti
visigoti
fino al 624.
- Esempio della vivacità anche intellettuale del regno Visigotico è Isidoro
di Siviglia (ca 560-636), autore molto prolifico fondamentale per tutto il
Medioevo; compose opere storiche (es. Historia de regibus Gothorum,
Wandalorum et Suevorum), esegetiche, di grammatica, enciclopediche.
Famose le sue Etymologiae in 20 libri (non di rado fantasiose).
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Regno degli Ostrogoti, Italia e territori limitrofi, capitale Ravenna, ariani.
Teodorico 493-526 (n. 454 ca).
Inviato in giovanissima età a Costantinopoli come ostaggio (462), ebbe
modo d’istruirsi e di conoscere la civiltà greco-romana. Tornò nel suo po-
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polo nel 472. Nel 474, alla morte del padre, divenne re, si stanziò nella
Mesia inferiore (provincia romana del basso Danubio) e prese parte alle
guerre dell’impero: fu insignito dall’imperatore Zenone (474-491) del
titolo
di patrizio (patricius romanorum) e fu inviato in Italia per cacciarne
l’erulo Odoacre.
Nel 488 sconfisse a Verona Odoacre, che nel 489si chiuse a Ravenna.
Battuto Odoacre un’altra volta sull’Adda (490), Teodorico assediò
Ravenna.
Dopo tre anniOdoacre si arrese in cambio di un patto con Teodorico,
ma questi lo uccise (493). Divenuto padrone d’Italia, ottenne il
riconoscimento
del suo regno da parte dell’imperatore solo nel 498.
Teodorico mantenne l’antico ordinamento romano: ai romani erano
assegnate
quasi tutte le cariche civili; ai goti rimanevano tutti gli uffici militarie
solo i loro uomini liberi potevano portare le armi. Nell’amministrazione
della giustizia i romani erano giudicati da magistrati romani, mentre i goti
erano giudicati dai loro capi militari; in tutte le cause poteva intervenire il
re ed emettere giudizi non contemplati dalla legge. Furono restaurate le
antiche
costruzioni a Roma e ne furono innalzate nuove, specialmente a Ravenna,
tra cui il noto Mausoleo di Teodorico. Teodorico si sforzò di assicurare
la pace interna con provvedimenti volti a promuovere l’intesa e la
convivenza tra goti e romani; benché ariano, mantenne sempre ottimi
rapporti
con il vescovo di Roma. In occasione della doppia elezione papale
del 498 di Lorenzo e Simmaco, intervenne in appoggio di quest’ultimo
(che rimase vescovo di Roma fino alla morte nel 514).
All’esterno attuò un’abile politica di matrimoni e di accordi con visigoti,
burgundi, vandali, turingi, eruli, tendendo a far riconoscere dagli altri
barbari
la propria superiorità come rappresentante in Occidente
dell’imperatore.
Ma queste alleanze non durarono a lungo. Nel 509 sconfisse i franchi, che
avevano attaccato i visigoti di Spagna, ed annesse all’Italia la Provenza; in
seguito anche i burgundi e i vandali ruppero le buone relazioni.
Quando nel 518 avvenne la riconciliazione tra la Chiesa romana e quella
greca, Teodorico divenne sospettoso a causa dei buoni rapporti tra
l’aristocrazia senatoria italica e Costantinopoli:
il magister officiorum Boezio e suo suocero Simmaco, capo del Senato,
furono
accusati di complotto con l’imperatore d’Oriente Giustino I, imprigionati
e uccisi. Il contrasto con l’elemento romano fu accentuato dalla
pubblicazione dell’Editto di Giustino contro gli ariani (probabilmente ver-
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so la fine del 524). Teodorico ordinò al papa Giovanni I di recarsi a
Costantinopoli
per indurre Giustino a ritirare l’editto (525). Irritato per l’esito
non del tutto positivo del viaggio di Giovanni I, fece gettare il papa in
prigione,
dove morì (526). Privo di eredi maschi, Teodorico lasciò come suo
successore il giovanissimo nipote Atalarico, figlio della figlia Amalasunta.
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Caratteristiche popolazioni germaniche: fedeltà personale al capo, Dio
potente e conversioni di massa dietro il capo.
Ma anche il cristianesimo imperiale si era istituzionalizzato dando molta
importanza alla figura dell’imperatore; e l’aristocrazia fondiaria romana
aveva attorno a sé sempre più vaste clientele che si estendevano con la
crisi dei piccoli proprietari terrieri.
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Fonte 1. Lettera di papa Gelasio I all’imperatore Anastasio I (494)
Dopo il concilio di Calcedonia, Acacio patriarca di Costantinopoli elabora una formula di fede
neutra
che non cita le nature di Cristo (una o due), per accontentare i monofisiti.
482 Zenone (474-491) impone la formula col decreto Henotikon.
484 papa Felice III (483-492) scomunica Acacio:
scisma acaciano tra Oriente ed Occidente (484-518).
Lettera sui DUE POTERI di papa Gelasio I (492-496) all’imperatore Anastasio I
(491-518)
in Patrologia Latina.
Questa è la parte centrale della lettera.
… Supplico la tua pietà di non considerare arroganza l’ubbidienza ai principî divini.
Non si dica di un principe romano, ti prego, che egli giudichi ingiuria la verità
comunicata
al suo intendimento.
Due sono infatti (i poteri), o augusto imperatore, con cui questo mondo è
principalmente
retto: la sacra autorità dei pontefici e la potestà regale.
[Duo quippe sunt, imperator auguste, quibus principaliter mundus hic regitur:
auctoritas
sacra pontificum et regalis potestas].
Tra i due, l’importanza dei sacerdoti è tanto più grande, in quanto essi dovranno
rendere ragione al Signore nel tribunale divino anche degli stessi re. Tu sai certo, o
clementissimo figlio, che, pur essendo per la tua dignità al di sopra degli uomini,
tuttavia
pieghi devoto il capo dinanzi a coloro che sono preposti alle cose divine e da loro
aspetti le condizioni della tua salvezza;
e nel ricevere i celesti sacramenti e nell’amministrarli come compete, tu sai che ti
devi
sottoporre all’ordine della religione piuttosto che essere a capo. Sai pertanto che in
queste questioni tu dipendi dal loro giudizio, non volere che essi siano ricondotti alla
tua volontà.
Se infatti anche gli stessi sacerdoti ubbidiscono alle tue leggi per quel che riguarda
l’ordine pubblico, sapendo che l’impero ti è stato dato per disposizione divina, e
perché
non sembri che persino nelle cose puramente materiali essi si oppongano a un
giudicato, che esula dalla loro giurisdizione, con che sentimento, io ti chiedo,
conviene
che tu obbedisca a coloro che sono stati assegnati a amministrare i divini misteri?
Dunque come sui pontefici incombe il non lieve pericolo d’aver taciuto ciò che si
conviene in rapporto al culto della divinità, così grave pericolo c’è per coloro – Dio
non voglia – che serbano un atteggiamento di disprezzo quando devono ubbidire.
E se conviene che i cuori dei fedeli siano sottomessi a tutti i sacerdoti in genere,
che con giustizia amministrano le cose divine, quanto più si deve dar consenso al
capo
della Sede Apostolica, a colui che la somma divinità volle superiore a tutti i sacerdoti
e che sempre in seguito la pietà di tutta la chiesa onorò come tale?
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FRANCHI
Franchi si fa derivare da wrang, errante, o frakkr, coraggioso; poi il nome
è ricondotto a frank, libero.
- Salii sulla Mosa e sull’Issel=Yssala, o da sal (latino), nel senso di
mare (acqua salata)
- Ripuari, lungo le ripae (rive) del baso Reno, più a sud dei Salii.
486 re Clodoveo, de Franchi Salii (481-511), dinastia dei MEROVINGI
(ricondotta ad un mitico capostipite Meroveo), sconfigge Siagrio, generale
romano che si era costituito un regno nella Gallia di nord-est con capitale
Soissons.
496 battaglia di Tolbiac contro gli Alemanni. Gregorio di Tours2 narra che
Clodoveo promise la sua conversione al “Dio di Clotilde”, la moglie
burgunda
cristiana, in cambio della vittoria. Clodoveo vince e si converte al
cristianesimo cattolico.
24 dicembre 496 battesimo di Clodoveo a Reims da parte del vescovo
Remigio.
La conversione al cristianesimo cattolico permisea Clodoveo di avere il
sostegno dei vescovi.
Buoni rapporti e poi fusione con le aristocrazie gallo-romane e con la
Chiesa.
507 Clodoveo vince a Vouillé contro Alarico II, ucciso in battaglia;i
Visigoti
lasciano ai Franchi l’Aquitania.
CONCEZIONE PATRIMONIALE DEL REGNO, diviso fra tutti i figli.
Dopo la morte di Clodoveo il regno è diviso in 3, poi in 4 parti:
1) Neustria a nord-ovest, tra Loira e Senna, capitale Parigi.
2) Austrasia, a nord-est, dalla Mosa fino ai territori ad est del Reno,
capitale
Reims, poi Metz.
3) Aquitania a sud-ovest, capitale Soissons.
4) Nel 534 i tre re franchi conquistarono la Borgogna, a sud-est, lungo il
bacino del Rodano, e se la spartirono. Più tardi divenne una parte
autonoma
con capitale Orléans.
2Gregorio vescovo di Tours (ca 538-594) scrive l’Historia Francorum, ove Clodoveo è presentato come un nuovo
Costantino.
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Le quattro capitali sono tutte nella zona centrosettentrionale della Gallia,
attorno a Parigi, sottolineando così l'unità franca anche nella ripartizione
del regno.
MAGGIORDOMI DI PALAZZO (maiores domi), rappresentanti degli
antrustioni,
appartenenti alla trustis (guardia armata, compagni) del re. Esercitano
il potere reale rispetto a quelli che saranno detti “re fannulloni” (o
impotenti, rois fainéants).
Tra questi maggiordomi, si afferma la dinastia dei Pipinidi, da Pipino di
Landen (ca 560-640 o 647), maggiordomi di Austrasia.
687 Pipino II di Héristal (ca 640-714), sconfigge il maggiordomo di
Neustria
rimanendo unico padrone del regno.
714-741 Carlo Martello, figlio del precedente.
732 vittoria di Poitiers contro gli arabi, che nel 711 avevano iniziato la
conquista della Spagna e provano a spingersi oltre i Pirenei.
Organizzazione di vassalli che servono il sovrano in armi e ne ricevono un
beneficio o feodum. Per far ciò Carlo Martello si serve delle terre
appartenenti
ai patrimoni ecclesiastici.
Si forma la cavalleria pesante franca.
Carlo Martello governa come un re e si fa chiamare re.
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Ostrogoti e Bizantini
518-527 Giustino. Conclude lo scisma acaciano e perseguita gli ariani.
Teodorico, re degli Ostrogoti (493-526), si pone contro i romani con i
quali
aveva fino ad allora collaborato. Uccisi Simmaco, Boezio e papa Giovanni
I, fugge Cassiodoro.
527-565 Giustiniano I. Corpus iuris civilis (529-534, giurista Triboniano):
- Istituzioni, in 4 libri (basi, fondamenti);
- Digesto o Pandette, in 50 libri (pareri dei giureconsulti romani, sentenze);
- Codex (leggi imperiali da Adriano, 117-138, a Giustiniano);
- Novellae, leggi di Giustiniano e dei suoi successori.
528 chiusura della scuola filosofica di Atene.
532 Pace con i persiani.
533-534 conquista del regno dei Vandali.
535-553 guerra greco-gotica (goto-bizantina)
La figlia di Teodorico, Amalasunta, prima è reggente per il figlio minore
Atalarico (+ 534),
poi sposa il cugino Teodato, che – di fronte ai tentativi di trattative con
Giustiniano - la imprigiona nell’isola di Martana nel lago di Bolsena e la fa
strangolare nel bagno (535).
Pretesto per lo scoppio della guerra greco-gotica (535-553).
Belisario sbarca in Sicilia. Teodato fugge, ucciso da Vitige che diventa re
(535-540), marito di Matasvinta, figlia di Amalasunta e sorella del morto
Atalarico.
Teodorico
Amalasunta (+535) sposa Teodato (+ 535)
Atalarico (+534) Matasvinta sposaVitige (535-540)
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Vitige si ritira a Ravenna, catturato con l’inganno da Belisario che lo
manda
con la moglie a Costantinopoli (maggio 540).
Belisario lascia l’Italia per un attacco ai confini orientali dell’impero
(Sassanidi,
di stirpe persiana, succeduti nel 224 ai Parti che avevano dominato
in Persia dal 253 a. C. al 224 d. C.).
441-552 Baduilla detto Totila (immortale) re degli Ostrogoti. Affranca i
coloni dai legami con i loro signori. Belisario torna in Italia e resta sulla
difensiva.
549 Narsete sostituisce Belisario con ingenti truppe.
552 aTadinae (Gualdo Tadino, presso Spoleto) sconfigge e uccide Totila.
553 Il re goto Teia sconfitto e ucciso al Vesuvio. Giustiniano riconquista
l’Italia.
551 attaccati i Visigoti di Spagna. I Bizantini occupano territori nella della Spagna
meridionale, che formarono la nuova provincia di Spania, che resistette agli assalti
visigoti fino al 624.
Italia bizantina (553)
554 Pragmatica sanctio, amministrazione civile in Italia. Adozione
Corpus
iuris giustinianeo. Abolita la successione dei consoli, il Senato diviene
istituzione per la sola città di Roma, il potere è tutto dell’imperatore, alle
cui dirette dipendenze per l’Italia è l’Esarca con sede a Ravenna. Perdono
importanza le curie cittadine, stremate dalle imposizioni fiscali
giustinianee,
aumenta l’importanza socio-politica dei vescovi.
Dionigi il Piccolo, monaco scita a Roma (+ 525-535), inserisce
la numerazione degli anni dalla nascita di Cristo,
calcolando l’anno 1 (non conosceva lo zero, introdotto
più tardi dagli Arabi) con un piccola imprecisione (Gesù
di Nazareth sarebbe nato in effetti attorno al 6 a. C.).
565 Muore Giustiniano. 568/69 invasione longobarda in Italia.
Eraclio (610-641): distacco culturale tra Oriente e Occidente. La lingua
ufficiale
della cancelleria imperiale diventa definitivamente il greco. Dal 629
l’imperator diviene basiléus. Inizia quella che gli storici definiscono
propriamente
storia bizantina.
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Ultime dispute teologiche sul monofisismo
553 II Concilio di Costantinopoli convocato da Giustiniano. Condanna dei
“Tre Capitoli” Teodoro di Mopsuestia (Siria), Teodoreto di Ciro (Cilicia),
Iba di Edessa (Anatolia, attuale Turchia sud-orientale), antiocheni, per
accontentare
i monofisiti. Scisma dei Tre Capitoli da parte di diocesi occidentali,
soprattutto Aquileia e Milano.
Sec. VII: prosecuzione problema monofisita. Si elaborano le teorie del
MONOENERGISMO (una sola “attività” divina di Cristo), poi del
MONOTELISMO
(unica volontà divina di Cristo), cui aderisce anche papa
Onorio I (625-638).
680-681 III Concilio di Costantinopoli, convocato dall’imperatore
Costantino
IV: condanna del monotelismo.
698 Sinodo di Pavia, termina lo scisma dei Tre Capitoli col rientro di
Aquileia nella comunione ecclesiale.
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MONACHESIMO
Monachói o monázontes da mónos, solo.
Origini dal III sec., sviluppo nel IV e boom nel V.
Forme eremitica (éremos = deserto), isolata;
cenobitica (koinòs = comune, bíos = vita), comunitaria con a capo l’abate o
la badessa).
- Antonio eremita in Egitto (metà sec. III-ca 356), discepolo del monaco
Paolo; Vita Antonii scritta da Atanasio, tradotta in latino da Girolamo.
- Pacomio Egitto ca 292-346, cenobita autore di una regola e fondatore di
un cenobio maschile e di uno femminile.
- Basilio (329-379), monaco poi vescovo di Cesarea di Cappadocia
(Turchia
centrale) dal 370. Autore di una regola cenobitica molto diffusa in
Oriente.
- Girolamo (347-419/20), esperienze monastiche a Roma e a Betlemme.
- Martino (315-397), monaco poi vescovo di Tours, continuando a vivere
da monaco.Vita Martini di Sulpicio Severo.
Il monastero di Tours rimase famoso per tutto il Medio Evo, andò
distrutto durante la rivoluzione francese.
- Agostino vescovo di Ippona (354-430) organizza in vita comunitaria il
suo clero. Da suoi scritti deriva la regola agostiniana.
- Lérins: gruppo di 4 isolette 35 km a sud di Cannes, S. Onorato fonda un
monastero nel 410 nell’isola che prende il suo nome (St. Honorat).
- Giovanni Cassiano (ca 360-ca 435), orientale, monaco a Betlemme, poi
in Egitto ove conosce gli asceti. 410 a Costantinopoli. Poi a Roma. 415
fonda un monastero maschile ed uno femminile a Marsiglia.
- De institutis coenobiorum (Le istituzioni dei cenobi), sui precetti della
vita monastica.
- Collationes, 24 “conferenze” sui monaci da lui incontrati.
Pone le origini del monachesimo in età apostolica, indica come
modello normativo Atti 2, 41-47 e 4, 32-37, cioè la primitiva
chiesa di Gerusalemme, ove i cristiani avevano tutti i loro beni in
comune, spiega il monachesimo come contestazione della Chiesa
di età costantiniana, trionfante e tiepida nei fedeli e nei pastori.
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Fuga mundi, militia Christi, ascesi, monastero come anticipo in terra della
Gerusalemme celeste, stabilitas loci, regola, preghiera e lavoro manuale:
sono le caratteristiche principali del monachesimo.
- Irlanda: il monachesimo viene portato da Patrizio (ca 389-461) che era
stato a Lérins. Organizzò la chiesa irlandese come chiesa di monasteri,
nella
quale i monaci avevano sotto la loro guida spirituale non solo i fedeli,
ma anche clero e vescovi. La ripartizione territoriale seguiva quella dei
clan irlandesi. Grande impegno culturale nei monasteri.
La spinta evangelizzatrice porterà i monaci irlandesi a percorrere il
continente,
soprattutto con Colombano (ca 543-615), monaco a Bangor, fondatore
di monasteri rimasti famosi come Luxeuil in Francia, S. Gallo (fondato
da suo nipote) in Svizzera, Bobbio in Italia, sull’Appennino presso
Piacenza,
dove morì.
I monaci

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