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DIRITTO MEDIEVALE

I regni romano-barbarici
Il rapporto con le popolazioni barbariche si fonda su un pregiudizio in base al quale i Romani
definiscono i barbari coloro che non parlano la lingua delle civiltà evolute: nel non saper parlare
questa lingua e parlando una lingua rozza e cacofonica dal punto di vista acustico, fanno
questa sorta di barbar incomprensibile e senza senso.
Sulla base di questa considerazione ci si rivolge ad una pluralità di popolazioni.
Parlando dei barbari si allude ad un insieme di popolazioni che si trovano ai confini
dell'impero romano, che già nel IV secolo si divise in impero romano d'oriente e impero
romano d'occidente, e spingono con insistenza all'interno dei confini perché percepiscono
che lo sfondamento di questi confini non presenta rischi, in quanto nel frattempo l'impero
che loro stanno invadendo si sta indebolendo sempre di più. Un esempio può essere nel
378 l'imperatore d'oriente Valente affronta gli ostrogoti che premono sui confini e venne
ucciso in battaglia: questo evento ha un significato simbolico; il suo eco si diffonde
immediatamente in tutto l'impero non solo perché fu una sconfitta militare ma anche
perché pregiudicò la vita dell'imperatore d'oriente che era circondata da un'aura di
sacralità. Dunque l'approccio delle autorità imperiali nei confronti di queste popolazioni che
si fanno sempre più pericolose perché non temono di sfidare le forze imperiali, cambia in
modo tale che si rivoluzionò la strategia dell'impero: "Se non ti posso battere vuol dire che
diventerò tuo amico."
I romani iniziarono a trovare degli accomodamenti che si esprimono con due concetti:
l'Ospitalitas e la Federatio.
La forma dell'ospitalitas consiste nel concedere alla popolazione che spinge sui confini
dell'impero alcuni territori pro-quota, cioè concedevano un terzo del territorio bonariamente
senza arrivare ad uno scontro militare; inoltre riconoscevano un potere di imposizione fiscale
su quel territorio. Contestualmente a questa condizione di ospitalitas mantengono la loro
autonomia, si trattava di una sorta di alleanza militare ma non c'è vincolo di subordinazione,
che invece si ha nella forma della federatio, quando cioè si ha quello che suggerisce il nome
stesso, ossia un " patt o" . È quella forma di accomodamento con cui la forza imperiale decide
di arruolare con le truppe militari romane anche delle truppe barbare. Questo avviene in più
circostanze: all'inizio del 400 un sovrano visigoto, che si distingueva in base alla collocazione
geografica in Goti dell'Ovest (Visigoti o Vestgori) e goti dell'est (Estgoti o Ostrogoti), che si
chiamava Olarico attacca l'Italia e viene affrontato da un generale che si chiama Stilicone che
lo sconfigge: Stilicone era un vandalo e questa cosa è interessante in quanto Alarico aveva
militato come capo delle truppe romane d'Oriente (con la forma della federatio) mentre
adesso si trova a combattere con un altro barbaro cioè Stilicone (che era un vandalo). La
popolazione dei Vandali si dispose geograficamente nella penisola iberica; da allora una
regione della spagna prende il nome di Andalusia che originariamente si chiamava Vandalusia.
Questo tipo di aggressione nei confronti del popolo romano riesce ad infliggere un ulteriore
battaglia simbolica: la prima nel 378 aveva causato l'uccisione dell'imperatore Valente ma nel
410 ci sarà un altro fatto importante: le truppe romane non riescono più a contenere gli
attacchi e Alarico condottiero visigoto nel 24 agosto del 410 saccheggiò per 3 giorni Roma,
che non era più la capitale ma Ravenna, ma era comunque il luogo più significativo dell'impero
romano.
Le strategie dei romani non ebbero quindi successo perché le stesse popolazioni barbariche
si resero conto che l'impero che stavano attaccando non aveva forze per difendersi: quindi
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queste forme di accomodamento erano delle tregue ma non rappresentavano la forma delle
ostilità: dalla loro prospettiva non vi era alcun interesse a interrompere quelle tregue in
quanto non sapevano di prevalere in quel momento. Un altro tentativo venne fatto qualche
anno dopo col "Sacco di Roma" nel 450 da un sovrano che veniva da una tribù dell'asia
centrale, cioè gli Unni, che si chiamava Attila che fu fermato da papa Leone I. La storiografia
è incerta sul perché Attila si fermò alle porte di Roma quando stava per saccheggiarla.
Una prima ipotesi si fonda su una leggenda e suggerisce che il colloquio con Papa Leone I lo
abbia convinto. Una seconda ipotesi ci suggerisce che vennero consegnati ad Attila beni
preziosi e questo in un certo senso riscattò la città dall'eventualità di essere saccheggiata per
una seconda volta dopo Alarico. Quale sia la versione più attendibile non si sa. Un dato
importante è che il vescovo cioè il Papa di Roma (il vescovo di Roma coincide con la figura del
papa) si rivolge al capo barbaro in quanto si pone al centro della riflessione il protagonismo della
Chiesa, cioè il fatto che la Chiesa da questa occasione in poi manterrà una posizione sempre
più centrale e imponente e sotto certi aspetti ingombrante, ma di sicuro rilevantissima;
occuperà una funzione politica di grande importanza cioè svolgerà una funzione di suppletarietà
rispetto al venir meno di altri poteri che non hanno più la forza amministrativa e militare di fare
quello che in momenti avrebbero fatto. Provando a tirare le somme possiamo dire che questi
eventi sono un'anticipazione di quello che succederà nel 476 con la caduta dell'impero r.omano
d'occidente ad opera di un condottiero che si chiamava Odoacre e la deposizione dell'ultimo
imperatore romano d'occidente che si chiamava per ironia della sorte come il primo re di Roma
cioè Romolo Augustolo. Si è convenzionalmente adottata questa data per individuare l 'inizio del
medioevo che si estende fino alla fine del 1400 ossia con la scoperta dell'America nel 1492.
L'impero romano d'oriente vivrà ancora a lungo e avrà un risveglio significativo nel corso del VI
secolo con Giustiniano risveglio che proverà a coinvolgere la parte occidentale in vista di
restaurare la potenza del vecchio impero che si era spezzata anni prima. Il crollo del 476 fu un
"Crollo annunciato", cioè prevedibile.
Quello che si ricava dal contatto con le popolazioni barbariche e romane è la conferma che una
civiltà che muore dal punto di vista politico e amministrativo e militare non necessariamente
muore dal punto di vista culturale. Il diritto rappresenta il tratto specifico della società romana.
Ciò che distingue la società romana è l'elevazione, l'aver avuto la capacità di aver fatto del
diritto un insieme di regole per la convivenza interna, ma soprattutto la riflessione che queste
regole si adattano e si applicano ad una pluralità di situazioni, lasciando un patrimonio che
resterà ad alimentare la cultura europea per secoli. Questo è il tratto che sfocia
immediatamente nell'osservare il rapporto di contatto tra il mondo barbarico e quello romano
una volta che quello romano ha preso il sopravvento politicamente: pur avendo fatto ciò il
mondo barbarico non può fare a meno di confrontarsi con alcuni esiti di questa immensa
sapienza giuridica accumulata dai romani. Questo dimostra come la civiltà romana sia
sopravvissuta dal punto di vista giuridico. Ciò che è interessante è che un pezzo del passato
vive nel presente ossia la sopravvivenza del diritto un esempio può essere il fatto che nel 506
un sovrano visigoto cioè Alarico Il decide di mettere mano alla sistematizzazione delle fonti del
diritto del suo popolo; facendo una raccolta che prende il nome di lex romana Wisigothorum.
quest'ultima è rilevante per due motivi di grande importanza: Il primo è che queste
popolazioni sono delle popolazioni nomadi quindi sviluppano una grande attitudine alla guerra
in quanto non sostano per più di un certo periodo sullo stesso territorio, e spostandosi si
scontrano con delle popolazioni residenti nei terreni che invadono. quindi si tratta di popolazioni
forti ma allo stesso tempo rozze, che non hanno la consuetudine di mettere per

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iscritto determinate leggi, nonostante le avessero come qualsiasi popolo (ubi societas ibi ius). Sono
però allo stesso tempo regole primitive e soprattutto non scritte e tramandate oralmente. La lex
romana Wisigothorum da un importante input perché sia una raccolta scritta. vi erano stati dei
precedenti tentativi di raccolte scritte ma con questa lex è la prima volta che si recuperano fonti
romane originali rispettando la distinzione tra le due categorie: La prima delle leges cioè la
Costituzione cioè gli atti di volontà dell'imperatore; gli iure sono invece le opinioni, le sentenze dei
Giuristi di questo ceto che la società giuridica Romana ha organizzato( era un ceto di Giuristi cioè
specializzati in materia di diritto). Un altro nome per indicare questa legge è "breviarium alaricianum".
Questa distinzione tra leggi e lura è una distinzione per parte superata dalla prassi in quanto vi era
stato nel 426 un provvedimento di valentiniano che si ricorda come legge delle citazioni.
Ciò significa che venne parificato dell'insieme della raccolta normativa il complesso delle leggi agli
lura, se gli iura provengono da un numero ristretto di Giuristi (Modestino, Papiniano, Gaio, Paolo,
Ulpiano); la cui opinione se Concorde Vale esattamente quanto una lex. Nel 438 questa legge delle
citazioni era stata recuperata da Teodosio Il imperatore romano d'Oriente che raccoglie nel Codex
teodosiano le costituzioni Imperiali emanate nell'ultimo secolo e mezzo ossia dal tempo di Costantino
fino ai suoi giorni, dando la possibilità che queste fonti vengano adattate ai cambiamenti intervenuti
nel frattempo poiché erano delle fonti vecchie. Accanto alla legge Romana Wisigothorum esiste
prima di questa un'altra legge (il breviario è databile al 506 d.C); circa 30 anni prima si può datare
un'altra fonte cioè la Lex visigothorum, quest'ultima è precedente alla lex romana Wisigothorum e
tuttavia parte dalle stesse fonti. Anche questa è scritta con la lingua latina ma non recupera fonti
originarie, non colleziona le fonti originarie romane, ma riporta l'esito della prassi volgarizzata, cioè
una semplificazione in modo che siano più accessibili a tutti e che nasce dal loro uso quotidiano .
Sono state fatte diverse contestualizzazioni sull'esistenza di due fonti peraltro simili dal punto
di vista denominativo ma non dal punto di vista contestualistico anche se derivano dalla stessa fonte
originaria: si stabilì che peraltro la lex romana Wisigothorum venisse applicata al popolo romano,
mentre lex Visigothorum al popolo dei Visigoti.
Questa è una delle ipotesi iniziali però superata: si è ritenuto che queste due fonti fossero il frutto di
due differenti fasi di un processo che sociologicamente si definisce" acculturazione", cioè ibridazione
di culture differenti: ovvero una prima fase più remota che rinvia agli anni Settanta del quinto secolo
quando il re Eurico emanò la lex visigothorum e lo fa per abituare il proprio popolo al contatto con
delle nuove nozioni e con un lessico estraneo fino a quel momento al suo popolo. Ma lo fa con una
forma graduale, costruendo questa raccolta riprendendo il diritto così come veniva applicato nella
prassi. una volta che questo processo di acculturazione si fa sempre più completo Ecco che la forma
di somministrazione controllata di regole giuridiche che entrano a contatto con una mentalità
estranea a quelle premesse delle regole stesse. Ma decenni dopo quando questo processo di
ibridazione maturo questa cautela In merito alla somministrazione non è più necessaria, si può
andare incontro a un tipo di ibridazione più compiuta: ciò viene compiuto con la lex romana
Wisigothorum.
Un parallelo si può trovare nel rapporto tra i romani e i burgundi: anche qui abbiamo una lex romana
Burg undorum. i burgundi erano stanziati nella zona dell'attuale Savoia, nella zona sud orientale
della Francia a ridosso delle Alpi. una situazione diversa è quella di un'altra popolazione barbarica
che avrà un peso significativo negli anni successivi cioè tra l'ottavo è il nono secolo, i Franchi che
erano governati da un re della dinastia merovingia chi si chiamava Clodoveo, i quali emanarono una
legge, la Lex Salica: si chiamava così perché i franchi erano stanziati in una zona in cui scorreva il
fiume sala.

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I Franchi e Giustiniano
Un dato importante è il fatto che la civiltà romana pur sconfitta sopravvivono grazie al diritto che
viene assorbito dalle popolazioni barbare: questo fenomeno avviene in maniera puntuale Per quanto
riguarda i Visigoti e meno per i Burgundi(una differenza è che mentre la lex romana Wisigothorum
recupera le fonti originali in maniera precisa, i burgundi recuperano delle volgarizzazioni cioè
tradizioni testuali intrappolando le ha fatti pratici in quanto non hanno praticità né con le fonti né con
la scrittura.)
Il caso dei Franchi è differente: hanno una loro legge, il che è interessante perché rappresenta il
modello storicamente noto di legislazione penale. La legge salica serve ad evitare le vendette private.
in caso di Torto il sistema era quello della Vendetta privata che si indicava con una parola germanica
che si scrive "Fehde" che si traduce con faida. Parola che si usa tutto oggi soprattutto nei regolamenti
delle famiglie mafiose .
La faida a questo tipo di significato cioè farsi giustizia da soli (Vendetta privata). e non è casuale che
si recuperi un termine così arcaico anche nella contemporaneità per indicare dinamiche violente di
questa natura. (ad esempio Se ho ricevuto un'offesa e non riconoscono l'autorità che possa
compensare a questa offesa mi faccio giustizia da sola)
Un filosofo italiano Antonio Pigliani negli anni 50 scrive un libro "La vendetta barbarica". non era altro
che un meccanismo regolativo delle offese che si usa in alcuni contesti dell'entroterra sardo quando
si riceveva un'offesa o un furto soprattutto in contesti agricoli e di allevamento di animali come il furto
di bestia me. Non riconoscendo quello che un grande sociologo del diritto tedesco chiamata
un'autorità statale che si qualifica come l'unica titolare dell'esercizio del monopolio legale della forza
fisica, si attuavano queste vendette.
I Franchi inventarono questo tariffario penale cioè questo insieme di norme scritte in latino che chi
non ha una sufficiente alfabetizzazione non può leggere. Infatti la lingua latina era qualificata ancora
come la lingua del diritto.
Individuiamo in queste leggi dei dispositivi di compensazione delle offese che servono a limitare la
faida, che è un meccanismo destabilizzante in quanto se si accetta il principio secondo cui ci si può
fare giustizia da soli potrebbe durare fino a quando ci saranno in vita le persone coinvolte soprattutto
se riguarda un clan familiare molto esteso.
Per scongiurare questa eventualità si cristallizzano delle disposizioni che stabilizzano un tariffario In
base al tipo di offesa in relazione a chi riceve l'offesa (Non erano contesti egualitari) e in relazione
alla persona che la arreca. (per risarcire il danno bisogna tenere conto del fatto che ci si riferisca a
un uomo libero o meno o a una donna ecc...)
Si deve tenere conto di tutte queste variabili perché questi elementi introducono
una oggettivizzazione del diritto: cioè sottraggono il diritto da meccanismo dalla legge del più
forte. Con la legge scritta ciò non avviene in quanto si potevano prevedere le conseguenze per
ogni azione. Questa sistematizzazione non deve però far pensare che tutti i cittadini siano sullo
stesso piano. L'obiettivo di queste popolazioni era quello di dare una misura precisa e
predeterminata al rapporto tra infrazione e sanzione. Bisogna però capire che le popolazioni
Barbare e la popolazione Romana stavano facendo i conti con una fase storica importante cioè
L'esperienza di Giustiniano. quest'ultimo era imperatore romano d'Oriente con capitale a
Bisanzio Infatti si chiamava Impero bizantino. Salì al trono nel 527, era nato in un ambiente
familiare dove la lingua di uso quotidiano era quella Latina. Quest'ultimo è un dato interessante
in quanto in Oriente la lingua principale era quella greca. Vi sono alcune fonti storiografiche che
sostengono che il modo in cui si è svolta la vita di Giustiniano vanno collegate a questa sua
vicinanza alla cultura Latina.
Giustiniano da vita a due importanti operazioni: la prima consiste nella ricomposizione politica

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dell'impero anche dal punto di vista geografico. Tutto quello che un tempo era territorio
dell'impero romano d'Occidente ora è territorio barbarico: per questo vuole ricomporre l'unità
dell'impero ma per fare ciò deve arrivare allo scontro militare. e ciò esattamente quello che
avviene: questo scontro è giustificato dall'idea che si possa ricomporre l'unità dell'impero sotto
un unico sovrano ma soprattutto sotto un'unica religione.
Con la comparsa del Cristianesimo compaiono diverse eresie cristiane cioè quelle Secondo le
quali alcuni dogmi della fede Cristiana vengono messi in discussione. una delle più diffuse è
quella Ariana interessante dal punto di vista del contenuto. Si chiama così perché viene
formulata dal vescovo che si chiama Ario che a sua volta coinvolge nel suo punto di vista altri
Vescovi cristiani, Convincendoli che quando le scritture parlano della Trinità non si riferiscono a
entità che hanno la stessa sostanza ma si stanno riferendo a entità che hanno sostanza
differente; in particolare che il padre e il figlio della Trinità non abbiano la stessa sostanza .
Perché Ario sostiene questo?
Dice questo perché guardando i vangeli e facendo scorrere la vita di Gesù sia come viene
raccontata secondo i vangeli di Luca, Matteo, Marco e Giovanni si può notare come Gesù si
rivolga a una dimensione di trascendenza che lui identifica con la definizione di "padre" (il padre
mio che è nei cieli) . Ma in alcuni passaggi come in uno di Giovanni Gesù si riferisce al padre,
Ario intendendo qualcuno che ha una sostanza diversa dalla propria. In un passo Gesù dice
solo il padre sa qual è il giorno del giudizio, affermando che quindi la trinità comprende figure
che non stanno sullo stesso piano. Il credo Cristiano viene detto simbolo Niceano perché si
recitano alcuni passaggi in cui si dice " Credo nel padre e nel figlio generato non creato dalla
stessa sostanza del padre" Questa formula viene inserita nel credo da un concilio promosso
dall'imperatore Costantino che Si tenne nel 325 nella città di Nicea, il quale concilio non aveva
altro scopo che quello di condannare l'eresia Ariana perché diffusa ad Ariano e dai vescovi da lui
istruiti. Ario nasce nel 250 d.C. e muore intorno al 330 d.C. Quindi una decina di anni dopo il
simbolo Niceano quindi dal concilio che condannava in maniera forte questa eresia; replicando
dicendo che ammettendo il figlio sia stato generato quindi non si è stato creato si deve
ammettere un momento nel quale il figlio non sia stato creato . Questa è la tesi di Ario che dal
punto di vista logico è abbastanza forte in quanto ammettendo che il figlio è stato generato si
ammette che chi lo genera è stato creato prima di lui quindi ha una sostanza diversa.
Giustiniano quindi volendo ricomporre l'unità politica dell'impero vuole presentarsi
contemporaneamente come restauratore politico e religioso e le due cose si rafforzano a
vicenda perché quasi tutte le popolazioni Barbare erano di Fede Ariana ( Gori, vandali,
Longobardi e Franchi) ed erano stanziate nei territori che Giustiniano voleva riconquistare .
Quindi c'è una duplice molla in quello che lui farà. Vuole quindi recuperare il Nord Africa, l'Italia,
la penisola iberica e il sud della Francia. Territori che non solo hanno spezzato l'unità
dell'impero dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista religioso. Per fare questo
Giustiniano deve ricorrere alle armi e lo farà subito dopo essere salito sul trono : sale sul trono
nel 527 e nel 535 parte subito per questa campagna militare che durerà per un certo numero
di anni. questa guerra che viene chiamata greco-gotica dura pressappoco 20 anni dal 535 al
553. Nel 553 con la conclusione si è ristabilita qualcosa geograficamente somigliante all'impero
romano in parallelo a questo Giustiniano vuole restaurare anche l'autorità giuridica. a questa
operazione di recupero Giustiniano si dedica ancora prima di partire per le sue campagne
militari, inizia infatti nel 529 con l'ambizione di ricomporre Il Corpus luris Civilis e quindi
l'insieme delle fonti del diritto romano distinte per tipologia in quanto erano fonti diverse:
leges Cioè atti potestativi Quindi il loro carattere dipende da chi le emana cioè l'imperatore,
e gli lura cioè le sentenze che hanno altrettanta importanza Perché il diritto romano e

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fondamentalmente un diritto casistico è fortemente giurisprudenziale, il termine giurisprudenza
va Inteso in senso etimologico cioè iuris-prudentia cioè conoscenza del diritto/ perizia tecnica
rispetto alla conoscenza del diritto. Giustiniano quindi compie un lavoro di riordino delle fonti di
sistematizzazione perché la cultura dei secoli precedenti a Giustiniano ha prodotto una tale
stratificazione di fonti che necessitano di essere ordinate per essere usate. per fare questo si
rivolge un gruppo di burocratici della sua cancelleria cioè espert i del diritto, e la figura che
coordina è Triboniano. Questi Giuristi in prima istanza prendono fonti con una forza maggiore in
quanto potestative quindi le costituzioni di imperatori che hanno preceduto Giustiniano, queste
compongono il primo pezzo del mosaico; i bizantini utilizzavano spesso i mosaici cioè singoli
pezzi che messi insieme davano una visione unitaria dell'immagine. Questa metafora è
importante dal punto di vista teologico: l'uomo sotto l'apparente caoticità dell'esistenza si
accorge che è in un disegno provvidenziale, cioè portare le cose ad una unità. E Qual è l'unità
per eccellenza? ovviamente l'unità di Dio: l'idea che il mondo nelle sue molte facce e davanti a
sua apparente disordine si possa ricomporre . il primo pezzo del Corpus è il Codex la cui
composizione dura fino al 533 534 punto il secondo pezzo importante su cui lavorerà la cultura
medievale sono i digesta, il cui significato è sempre lo stesso cioè la colazione/ antologia ( dal
latino dirigere= ordinare), sono un riordino delle fonti della giurisprudenza cioè degli lura, che
erano già stati valorizzate. Giustiniano riprende questo blocco di testi dal primo secolo con mucio
Scevola fino a ermogeniano. Quindi fu lavoro meticoloso che dura anni e che racchiude nella
sua opera: il Codex che comprendeva diritto potestativo, i digesta che erano intese come
distillato della cultura giuridica, e le institutiones. Quest'ultima parte è importante in altrettanto
modo:lstituire il latino vuol dire educare, quindi presentavano il diritto nella forma più elementare
appunto per educare e dare delle basi. Il modello di Giustiniano è Gaio. Inserendo le institutiones
nel Corpus si dà a queste( che hanno valore didattico) un valore normativo . La quarta parte,
cioè la più tarda in ordine di tempo perché è la parte delle novelle cioè delle costituzioni di
Giustiniano enunciate fino al 565. I Longobardi arrivarono in Italia nel 568 quindi subito dopo la
morte di Giustiniano e
occuparono il nord Italia, ponendo Fine al sogno di unità di Giustiniano. Se il suo sogno politico
finisce con la sua vita non termina però il suo sogno di legislatore. Il preambolo della sua
composizione dice:
"vi ordiniamo di esaminare le opere che sul diritto romano scrissero Giuristi antichi. Quando
questo materiale con l'Anta della benevolenza Divina sarà stato da raccolto, bisognerà
magnificamente ricomporlo quasi innalzandolo alla giustizia che è duraturo e vulnerabile
tempio. Tutto il diritto bisognerà distribuirlo in 50 libri e con titoli determinati( Infatti digesta
sono divisi in SO libri divisi per tipologia) in questo modo fuori dalla raccolta non si lascerà
nulla. Ma nei 50 libri tutto il diritto antico accumulato si disordinatamente nel corso di 1400
anni E da noi restituito nella sua pienezza sarà diffuso come un Baluardo e non avrà mente
fuori di sé. Tutti i Giuristi hanno una uguale dignità e a nessuno deve essere riconosciuta
una posizione privilegiata perché nessuno è superiore o inferiore rispetto ad altri ma
ciascuno lo è di volta in volta in base ad alcuni profili."
È un testo che ha una grande profondità e spessore. Inizialmente Giustiniano afferma che la
sua opera è un dono Divino Cioè non è stata creata solo dall'uomo: per questo L'opera è
Destinata a durare in quanto mossa dalla benevolenza Divina. E dice che prima bisogna
raccogliere questo materiale e poi organizzarlo. Successivamente fa riferimento alla giustizia
allegorizzandola a una divinità Dicendo di volerle realizzare un tempio: quindi la giustizia viene
vista come una faccia di Dio( sono tutte facce della stessa medaglia che è Dio, in quanto non si
può immaginare un mondo senza Dio). "Fuori dalla raccolta non ci sarà nulla, ma ciò che è

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contenuto nei 50 libri sarà difeso come un Baluardo. " Quindi ciò che faceva era riprendere
queste fonti e metterle dentro una teca. Fuori dalla raccolta non ci sarà nulla: una volta portata a
compimento la raccolta non si dovrà fare più nulla. Questa raccolta rappresenta la somma di
tutto ciò che serve. Il rapporto rispetto a quest'opera cambierà soprattutto con coloro che
riprenderanno l'opera: ad esempio Cesare Beccaria all'inizio dei "delitti e delle pene" pur non
nominando esplicitamente Giustiniano parla del Corpus con un forte sarcasmo, questo perché ci
troviamo in due prospettive diverse, in quanto all ' epoca di Giustiniano si parte da una tabula
rasa, mentre nel 700 si trattava solo di riprendere le fonti già esistenti e riorganizzarle.
Infine dice che l'opinione dei giuristi, a differenza di quanto diceva per la legge delle citazioni in
cui diceva che l'opinione dei giuristi in merito alla soluzione di una controversia doveva essere
concorde, non devono essere poste in un sistema gerarchico. Dice che tutte le op inioni dei
giuristi devono essere prese in considerazione. Inoltre la sua opera (dove all'interno vi erano
anche Costituzioni che avevano preceduto Giustiniano, sia costituzioni emanate da lui, infatti
delle 168 costituzioni presenti ben 158 sono di Giustiniano), circolò in due diverse versioni, una
in greco nell'impero romano d'oriente e altre due nell'impero romano d'occidente.
Quest ' ultime erano fatte molto probabilmente da un maestro che si chiamava Giuliano che
raccoglie 124 Costituzioni nella sezione novelle e poi un' altra raccolta molto più attendibile dal
punto di vista filologico.
Un'altra opera che vuole portare avanti Giustiniano è la costruzione di una scuola di formazione
per i burocrati della sua cancelleria. Essendo l'opera del Corpus molto complessa era
necessaria una scuola che sapesse far entrare i propri allievi nelle sottigliezze dell'opera.
Giustiniano una volta che riconquista i territori adotta la Pragmatica Santio con cui assoggetta
questi territori al Corpus. L' aut orit à pertanto non è solo politica o militare ma anche culturale.
Tutto questo avviene con l' ausilio del vescovo di Roma Virgilio perché - il vescovo di Roma non
è solo il papa ma anche una figura politi ca mente rilevante - ma ricordiamo che a causa dei
conflitti il papa era prigioniero di Giustiniano quindi questo consenso non era del tutto
spontaneo.
Il dato rilevante è che non vi è contrasto tra chi detiene il potere spirituale e chi detiene il
potere temporale.
La sua opera per Giusti niano deve anche fecondare le menti dei Giuristi ed è per questo che
verrà studiata nelle scuole di diritto. Al primo anno si studiavano le istitutiones (poiché sono la
base elementare), al secondo, al terzo e quarto i digesta (richiedevano più tempo) e al quinto il
Codex (in quanto conteneva il diritto potestativo). Quindi il diritto ha una struttura piramidale
proprio come lo stato.
Si arriverà Infatti al Codex in quanto diritto emanato dall 'autorità Imperiale quindi più
rilevante . La costruzione del Corpus luris dura per anni e nel caso delle novelle arriverà fino
alla fine della vita di Giustiniano quindi è vero che ha funzionato da Baluardo in quanto ha
recuperato le fonti ma è servito anche come taglio storico: il pregio di quest'opera cioè
conservare L'Antico Diventa il suo limite stesso, in quanto si vuole affermare L'Antico come
figlio della contemporaneità.
Le diverse parti del Corpus avranno una sorte differente, in quanto saranno affidate a
manoscritti vulnerabili In quanto possono andare distrutti e subire tutti gli accidenti del tempo .
E ciò vale anche per i Cancellieri di Giustiniano che raccolgono queste fonti dalle biblioteche di
Beirut o Costantinopoli in quanto vi erano molte Fonti Ma non vi erano tutti i testi composti
fino a quel momento Cioè non vi era tutta la giurisprudenza romana. Quindi tutte le parti del
Corpus non avranno la stessa sorte 2 punti ad esempio i Digesta dopo il sesto secolo se ne

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perdono le tracce e ricompare alla fine del Xl secolo sotto forma di manoscritto in una versione che si
trova a Pisa e per questo viene detta Littera Pisana, poi spostata a Firenze e per questo prese il
nome di Littera Fiorentina ed è il manoscritto che useranno i Giuristi del Medioevo.

Il regno Longobardo.
L'impero di Giustiniano è un intervento sia politico, religioso sia culturale. La sua impresa non durerà
però a lungo. Infatti i territori conquistati verranno persi pochi anni dopo la sua morte, vennero
occupati da popolazioni barbariche l'effetto che resta sarà quello culturale che farà si che si tramandi
la cultura romana fino al medioevo, precisamente fino al basso medioevo, Infatti servirà come
esempio che verrà preso in considerazione dai Giuristi di quel periodo.
Verranno recuperati i libri dei digesta. Nel 568 l'Italia, soprattutto inizialmente il nord, era invasa
dalla popolazione longobarda: La loro invasione è permanente nella parte settentrionale È attestata
dal fatto che una regione prende il nome da loro cioè la longobardia che successivamente si
chiamerà Lombardia. Originariamente era una popolazione nomade che era già stata in Italia e
avevano avuto rapporti con l'impero romano d'oriente come relizie federate. Il contatto con l'Italia
avviene prima. è significativo come col venir meno della presenza Bizantina a seguito dell'imperatore
Giustiniano, si creino le condizioni per questa invasione. Un'invasione molto massiccia Infatti quando
arrivarono in Italia dalle Alpi Giulie i Longobardi sono una popolazione di 100.000 o 150mila persone
che si spostano insieme in armi. Infatti erano un popolo nomade, molto dedito alla guerra. l'autorità
civile corrispondeva all'autorità militare nel senso che erano riconosciuti come "duces", "Capi" coloro
che erano comandanti militari, e sicuramente il re è la figura di spicco tra questi comandanti che si
sposta con queste carovane di armi, di bestiame, di guerrieri, di servi, di donne e bambini.
Spostandosi arrivano in Italia e si stabiliscono in quella che poi sarà la capitale longobarda, la sede di
quella che sarà "La Curia regis" cioè la corte del re della città di Pavia, espandendosi poi verso le
zone del Piemonte come Torino e Asti e dopo verso il sud come nelle zone di Spoleto e nella zona di
Benevento. quindi una popolazione che si sposta e si distribuisce un po' a macchia di leopardo in
quanto la loro distribuzione è bloccata da insediamenti di altre popolazioni ma comunque si
distribuiscono lungo tutta la penisola. Ed è importante questa fase perché già a partire da questo
momento si colgono gli elementi di riconoscibilità delle tradizioni di questa popolazione: cioè il
contatto con questa popolazione consente ai medievali Come Paolo Diacono di scrivere diverse
opere sui Longobardi conservandone le abitudini Le consuetudini di questa popolazione che ha
un'antica predisposizione agli spostamenti. la cellula fondamentale del popolo longobardo era la
"fara" Cioè un clan familiare con funzione anche di unità militare durante questi spostamenti e non è
un caso che si chiami fara che nella lingua tedesca infatti significa viaggiare. Quindi questa cellula
teneva assieme la popolazione Durante gli spostamenti. la era una componente importantissima per i
Longobardi, l'assemblea del degli uomini liberi si chiamava "gairethinx" Che significava assemblea
delle lance perché i capi del Del Popolo longobardo vengono eletti per acclamazione in queste
assemblee. in questa assemblea degli uomini battevano le proprie lance sugli scudi o sul terreno
proprio per
esprimere il favore verso una determinata persona piuttosto che verso un'altra. Questi uomini
liberi nell'universo sociale longobardo si chiamavano arimanni che è una parola che evoca due
concetti: il concetto di uomo e il concetto di esercito che in tedesco si dice "heer". Quindi gli
uomini liberi sono i soldati e coloro che hanno una posizione di rilievo all'interno della società
longobarda, quindi ancora una volta c'era una forte adesione tra la condizione sociale degli
appartenenti al popolo Longobardo e il loro ruolo militare. Quindi riconoscevano all'ambito
militare è un ruolo importantissimo. Si stabiliscono in Italia nel 568 fissando nel 572 la capitale

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a Pavia ed è un popolo di religione Ariana nonostante sopravvivano all'interno di religioni come
quelle pagane. Fondamentalmente è un popolo convertita al cristianesimo secondo l'eresia
Ariana . Nel 653 con il re Ariberto primo questa condizione si modifica e i Longobardi si
convertirono al cristianesimo cattolico. Le varie tribù stanziate nei vari territori italiani hanno una
forte autonomia, inizialmente si potrebbero definire indipendenti rispetto alla curia Regis, ma
dalla metà del VII secolo cioè verso il 650 vi è una marcata centralizzazione cioè il contatto con
delle popolazioni di discendenza romana e bizantina impone nelle consuetudini di questo popolo
alcune modificazioni. Mentre prima questa distinzione territoriale corrispondeva una certa
autonomia tra le varie parti di questo popolo, successivamente sia una centralizzazione della
Curia regis che impone un controllo più forte.
Inoltre va ricordato che nella storia si può trovare una fase ascendente cioè di espansione di
conquista seguita da una fase di indebolimento. E questo avviene soprattutto negli anni 40/50
dell'ottavo secolo: con un re che si chiamava Astolfo. Quest'ultimo fatto il tentativo di andare a
invadere spazi e territori nei pressi del Lazio vicino alla città di Roma. Quindi nonostante si
fossero convertiti minacciano la sede apostolica. Questo avviene ad esempio nel 728 con la
conquista di una fortezza che si trova a Sutri nel Lazio in occasione della quale si crea un attrito
con il papato anche se poi questa Fortezza viene restituita e quindi questa sorta di conflittualità
con il papato viene appianata. l'espansionismo continua negli ultimi anni del Settecento e viene
conquistata a Ravenna che era la capitale bizantina Quindi anche dal punto di vista simbolico la
conquista di Ravenna ha un impatto molto incisivo. (poiché Ravenna era stata la Capitale
dell'Impero Romano d'Occidente). I papi in particolare prima papà Stefano Il e dopo Adriano
primo chiamano in loro soccorso i Franchi. inizierà un conflitto che si concluderà con l'intervento
di Carlo Magno che verrà in aiuto al papà intorno alle 773 774 è che sconfigge i Longobardi e
farà prigioniero il loro Re Desiderio che verrà imprigionato è costretto a chiudersi in monastero e
di fatto viene tagliata La discendenza longobarda. I territori dei Longobardi verranno occupati
dalle popolazioni Franche e in parte verranno restituite al papato e questo segna la fine della
potenza Longobarda in Italia . Chiaramente non finiscono i Longobardi come popolazione. Alcuni
studiosi avevano dedotto che la lex visigothorum e lex romana Wisigothorum Che la
compresenza di queste due leggi per alcuni aspetti uguali dal punto di vista contenutistico
seppur diverse
Nel diritto medievale esiste un concetto quello della personalità del diritto Invece noi ad oggi
ci ispiriamo al principio della territorialità del diritto, il diritto di uno Stato si applica tutti i
cittadini che si trovano su quel determinato stato indipendentemente dalla cittadinanza o
etnia. Nel medioevo il concetto era differente perché In uno stesso territorio vi erano popoli
di origine diversa che non sono mai etnicamente omogenee. perché sono ciascuno il
risultato di un ceppo che dipende dall ' essersi stabilito in quel territorio in un tempo più o
meno remoto di un determinato gruppo etnico per cui se prima dei regni romano barbarici ci
sono i regni Romani per cui quando arrivano le popolazioni barbariche non è vero che le
famiglie romane non ci sono più anzi continuano ad esserci famiglie e persone e nuclei
familiari di discendenza romana così come continueranno ad esserci gruppi di discendenza
bizantina, Visigotica e successivamente i Longobardi. acquisto complicarsi della trama I
Longobardi danno il loro contributo: a metà della loro storia in Italia con un re che si chiamava
Rotari viene emanato un editto che si chiamava editto di Rotari nel 643 che ancora una volta
come nel caso del Pactus Era uno strumento molto a garantire l'ordine pubblico stabilendo
meccanismi compensativi risarcitori di natura pecuniaria nel caso di offese la cui commissione
avrebbe determinato lo scoppio di faide sanguinose. Piuttosto che queste faide Rotari stabilì
che era meglio emanare questo editto con una duplice finalità: La finalità iniziale e quanto già
detto cioè scongiurare il

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meccanismo delle faide la seconda finalità era cercare di introdurre dei criteri più equi nel
funzionamento del Guidrigildo .
La parola guidrigildo è la parola italiana di una parola composta tedesca che sarebbe Wieder geld
(denaro). Questa parola significa che ogni persona ha un valore monetario: se io uccido secondo
l'editto un uomo libero è questo è rilevante in una società gerarchica cambia fortemente la
qualità sociale degli individui (la scala gerarchica era composta dai servi, dagli Alimanni e da coloro
che avevano una posizione intermedia cioè gli Aldi. un audio era con lui che non poteva
diventare un Alimanno ma godeva di alcuni margini di discrezionalità e libertà per quanto
riguarda ad esempio le iniziative economiche) .Se ad esempio fosse stato ucciso un uomo libero si
sarebbero dovuti pagare 900 soldi e questo rappresenta una soglia molto alta della violazione
della legge, se si fossero commessi infrazioni di minore gravità come ad esempio tagliare una
mano ad una persona si sarebbero dovute corrispondere alla persona offesa risarcimenti
comprendenti pochi soldi come 6, 10,12 a seconda dei casi. Una cosa interessante e che ad esempio
l'Editto di Rotari stabiliva che si dovessero corrispondere risarcimenti diverse in base al danno
arrecato ad esempio erano diversi il risarcimento se la vittima dell'offesa era stata colpita nel
labbro oppure sui denti e se colpita nei denti bisognava distinguere i denti più visibili da quelli meno
visibili. Il tentativo che fa Rotari è quello di costruire uno strumento regolativo che sia il più
possibile aderente alla casistica. In quanto Più la spesa con prometteva la funzionalità di quella
parte del corpo più sarebbe stata risarcita cospicuamente. quella fattispecie viene anche considerata
come concorde alla cultura giuridica del tempo . Facendo riferimento alla cultura Bizantina e alle
loro leggi nel loro diritto abbondavano largamente pene fisiche come ad esempio la
fustigazione, il taglio della mano per chi avesse rubato, pena di morte e via dicendo.. . Anche
l'Editto di Rotari ammette la pena di morte soprattutto per falsificazione. I delitti di falsificazione
(come la falsificazione di monete) erano previsti come gravi perché potevano compromettere il
funzionamento dei rapporti sociali e vi corrispondeva la sanzione più alta, cioè la pena di morte.
Questo editto di Rotari tiene conto della società maschilista del tempo infatti ad esempio nel caso
di un delitto del coniuge non era prevista la stessa ammenda a seconda che fosse coinvolto il
marito o la moglie. se il marito avesse ucciso la moglie avrebbe compensato l'offesa versando la
somma alla famiglia della moglie nel caso opposto la moglie sarebbe stata messa a morte, quindi
non c'è parità dei soggetti giuridici perché non sono posti sullo stesso piano. Altro aspetto
importante della regolazione giuridica che è indicato nella società longobarda è un istituto che si
chiama "Mundio". È la condizione per la quale la donna è assoggettata alla potestas dei membri
maschi del suo clan familiare quindi del padre, dei fratelli, del marito si acquista il mundio ma non
è detto che sia così. quindi le donne non hanno capacità di agire. Vi è una
sorta di parallelismo con la tutela mulierum se il marito acquisiva il mundio doveva pagarlo Per
esercitare il suo diritto potestativo che fa sì che solo sul suo consenso e la donna possa
ricevere, alienare, donare ecc... quindi possa essere parte i negozi giuridici. ma può cadere
anche che una donna che rimanga vedova ma abbia dei figli minori vende assoggettata al
mondo dei figli Per quanto possano essere più piccoli, solo se sono figli maschi verrà
assoggettata al mondo dei figli maschi . Questo è un dato interessante perché ci dice come i
valori culturali di questa collettività si traducono in altrettanti disposti giuridici. Abbiamo detto
che sono una popolazione di combattenti Quindi chi aveva il potere erano anche dei
Combattenti pertanto le donne non potevano avere poteri. la donna in caso di vedovanza può
avere accesso al patrimonio del marito per una parte che non superi un quarto del patrimonio
stesso, questo meccanismo si chiama "range- gabe" cioè "dono del mattino". Con questa legge
si stabilisce la titolarità Che la donna acquisisce con la morte del marito entrando nel suo

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patrimonio per il valore di un quarto. Altro piano importante è il funzionamento dei rapporti
obbligatori che è nel diritto longobardo e largamente affidato al recupero di istituti contrattuali del
diritto romano: quindi contratti di locazione, contratti di compravendita, contratti di enfiteusi .
fecero ciò perché il diritto romano su questo punto era altamente sviluppato quindi per i
Longobardi è più semplice prelevare da queste fonti piuttosto che creare delle Fonti nuove.
quindi se sul piano del diritto penale si avverte l'esigenza di introdurre dei nuovi meccanismi che
servono per scongiurare la guerra sul piano del diritto privato quello che Longobardi trovano nel
diritto romano è più che sufficiente. vi sono alcuni elementi di innovazione come ad esempio
esiste l'istituto della Wadia= Era una cerimonia formale che serviva a rendere più solenne sul
piano esteriore un rapporto obbligatorio, il vincolo che determina questo rapporto. Si fa la
consegna da parte del debitore promittente alla controparte di un bastoncino cioè di un oggetto
che è puramente simbolico e questo oggetto deve essere nei successivi tre giorni riscattato
grazie alla mediazione di una terza figura che esterna il rapporto è che perfezionerà questo
itinerario rituale liberando questo bastoncino consegnato ad esempio dal debitore al creditore.
non si riesce a distinguere in maniera chiara dalle fonti quale sia la funzione successiva rispetto
a questa fase iniziale della figura dell'intermediario: non si sa se intervenga nel caso in cui Il
debitore non saldi il suo debito col creditore ad esempio oppure se ricopre la figura del
fideiussore che solitamente si fa garante dell'adempimento dell'obbligazione. Questo non è
chiaro dalle Fonti ma la cosa certa è che questa Wadia diventerà una struttura formale astratta
c'è una sorta di accompagnamento irrituale che verrà applicata a tipologie negoziali varie
indipendentemente dal contenuto del rapporto obbligatorio. Nel tempo si perfezioneranno alcuni
meccanismi per cui per esempio se questo rituale di consegna di questo bastoncino è avvenuto
alla presenza di due o tre
testimoni gli stessi si sarebbero dovuti presentare in caso di giudizio. Questo perché col tempo
alcuni istituti che sono tipici della cultura romana vengono in qualche modo incorporati nel
diritto longobardo e quindi il ruolo del testimone nel corso degli anni viene valorizzat o: si tiene
conto quindi del fenomeno dell'acculturazione. Dal punto di vista del processo i processi civili
in cui ci sono delle parti che confliggono in relazione ad un tema controverso che riguarda un
contratto o un' obbligazione oppure per quanto riguarda i processi penali vengono decisi
secondo criteri oggettivi cioè secondo la documentalità delle proprie pretese. Secondo la
mentalità delle popolazioni barbariche dell'alto medioevo il processo non è una sede nella quale
si misura la veridicità dei fatti dell'una o dell'altra parte se riguarda un processo civile o
dell'imputato se si tratta di un processo penale Ma si certifica la credibilit à. Quindi il processo è
una procedura di credibilità questo significa che il processo si conclude con il successo dell'una
o dell'altra parte sulla base di meccanismi che sono delle vere e proprie contese di forza, cioè
una contesa fisica in ar mi. Questa è una delle forme più arcaiche di quello che si chiama
Ordalia o giudizi o di Dio. Si chiama così perché la spiegazione che soggiace al funzionamento
di questo meccanismo si basa sul fatto che se io all'interno di un processo faccio valere la mia
pretesa E sfido il mio avversario e la sfida diventa una sfida fisica, La divinità farà vincere solo
colui che ha ragione . Questo tratto antropologicamente arcaico di come l'incolumità fisica
dipendeva da una divinità non è che scompaia. Quando il 20 luglio 1944 un gruppo di congiurati
in Germania attenta alla vita di Hitler un gruppo di ufficiali dell'esercito tedesco cercano di
uccidere Hitler mettendo una bomba nella sede presso un edificio in cui si trovava quest 'ultimo
, questo attentato falli e allora si disse che non potevano ucciderlo perché era protetto da Dio.
Questo avviene a distanza di 1400 anni in una cornice culturale e storica totalmente diversa e il
fatto che a distanza di molto tempo si utilizza ancora questo meccanismo di giustificazione è
molto simile a quello dei Longobardi, cioè vince chi ha ragione

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perché Dio non può favorire chi non ha ragione . quello che è importante e che effettivamente il
processo nella cultura longobarda non è rivolto ad appurare effettivamente che i fatti ma alla
commisurazione della forza fisica. Come fa a conciliare questo atteggiamento pagano con il fatto
che Longobardi assumono la posizione dei fedeli cristiani? Tanto è vero che il giudizio di Dio è
fortemente stigmatizzato dai vescovi. Agobardo di Lione vescovo sarà contro questa usanza
arcaica nella quale si chiede di a dio di farsi garante di una parte sull'altra in quanto non si può
strumentalizzare Dio. Un altro meccanismo riguarda i congiurati il cui nome significa coloro che
combattono insieme . Ma con chi? cioè combattere assieme dalla parte Coinvolta in un processo
in caso non si farà appello al giudizio di Dio ma i congiurati che combatteranno non sulla
veridicità di quanto la parte ha detto ma si accerta sulla credibilità della persona, quanto più
autorevoli saranno quanto più forte sarà l'effetto.
Questo rappresenta una fase storica dell'acculturamento da questi strumenti si passerà ad
usare forme scritte che si faranno valere nei processi.

Il regno Franco e la nascita dell'idea d'Europa


Alcuni passaggi dell'Editto di Rotari:
Rotari scrive questo tariffario penale, cioè un testo dove vengono individuati una serie di infrazioni
e vengono stabilite delle misure risarcitorie: lo scopo era scongiurare le Fai de. Quando Rotari
pubblica questo libro nel 643 scrive "quanto è stata ed è la nostra sollecitudine per la prosperità
dei nostri sudditi lo dimostra il tenore di quando è aggiunto sotto; principalmente per le continue
fatiche dei poveri, siccome anche per le eccessive esazioni da parte di coloro che hanno maggiore
potere a causa dei quali abbiamo saputo che subiscono violenze per questo c'è parso necessario
promulgare la seguente legge. Abbiamo così riunito tutto in un volume perché vogliamo che si a
consentito a ciascuno vivere in pace nella legge e Giustizia , con questa consapevolezza impegnarsi
contro i nemici e difendere sé stesso e il proprio paese."
Questo è una specie di preambolo, vi sono t re cose interessanti : La prima è che la legge ha
funzione equitativa , la legge rende ad oggettivizzare i rapporti tra coloro che hanno e i poveri
perché la società longobarda era fortemente militaresca e gerarchica e la legge serve ad
appianare queste disparità.
La seconda cosa interessante è che questa legge ricava tutte le precedenti cioè è una legge
successiva che mi rinnova le leggi precedenti in base ad un criterio cronologico che vale anche
per la nostra civiltà. Qual è lo scopo ultimo della legge? vivere in pace nella legge nella giustizia
cioè lo scopo ultimo di chi promulga la legge è assicurare la pace sociale, non di affermare un
potere, non di stabilire dei contenuti nuovi rispetto al passato ma di assicurare la pace e
riportare l'ordine tra i consociati .
Questa legge procede così: ad esempio l'articolo 44 dell'editto di Rotari dice che se qualcuno
colpisce un altro con un pugno gli paghi la compensazione i Tre soldi, se con uno schiaffo di 6
soldi punto l'articolo 51 parla dei denti, dove vi è un interessante distinzione tra i denti davanti e
denti posteriori, se qualcuno fa cadere ad un altro dei denti che si vedono quando si ride vi si
diano 16 soldi, se fa cadere un dente molare pagherà 8 soldi.
Se un uomo o una donna libera preparavano un veleno e volevano darlo a bere a qualcuno
paghino la compensazione di 20 soldi. È interessante perché non non vi è descritto qualcuno
che uccide un altro ma qualcuno che sta preparando un veleno nell'ipotesi di uccidere. è un
tipico caso di un crimine che non viene consumato ma immaginato . Tuttavia questo rientra
nelle ipotesi che sono contemplate da questo libro.
Il termine Europa per noi è uno dei termini fondamentali punto originariamente il termine

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Europa lo troviamo in un mito secondo il quale l'Europa era la figlia di Agenore che il re di tiro. Europa
era una bellissima donna che viene rapita da un toro bianco apparentemente molto Mansueto che si
trova sulla spiaggia. si avvicina questo Toro e lo accarezza: in questo momento il toro fa in modo che
lei salta su di lui e si tuffa in mare e la rapisce e la porta sull'isola di Creta punto sull'isola di Creta il
toro si rivela nella sua vera identità cioè Zeus punto i due si uniscono È da questa unione nascono
due figli uno di questi e Minosse e sarà il primo re di Creta. la civiltà cretese è agli albori di quella
europea, probabilmente era la stessa cellula primordiale della civiltà europea. da quel momento in poi
Europa designa tutto ciò che sta al nord del mar Mediterraneo ma il termine Europa Ultimamente è
molto poco presente nella letteratura medievale e noi non lo ritroviamo nella forma di denominazione
geografica, Ma nella forma aggettivata "europei", in una cronaca che racconta un episodio simbolico e
cioè la battaglia Poitiers, è una battaglia nella quale si scontra due eserciti : uno Cristiano comandato
da un condottiero militare che si chiama Carlo Martello, è un altro esercito musulmano com'è andato
da AI-Audalus.

I musulmani ogni tanto marcavano i Pirenei che era nel confine naturale tra Spagna e Francia e
penetravano nella parte meridionale della Francia attaccando Le Milizie cristiane. questa battaglia è
simbolicamente molto Importante, nonostante dal punto di vista militare non sia così rilevante, in
quanto si ricollega a questo avvenimento la fermata e l'arresto
dell'avanzamento delle truppe e degli infedeli musulmani sul suolo Cristiano. Questo avvenimento
non sappiamo se sia fondato in quanto vi è un altro dato importante che ci dice che nel 744 lo stesso
emirato con le sue truppe attacca e conquista due Città della Francia meridionale quella che oggi
chiamiamo come è Provenza. Dal punto di vista militare si è solito dire che questa Battaglia fu
l'occasione con cui i militari cristiani fermarono l'avanzata dei musulmani: Più che altro possiamo
definirlo come racconto mitico è leggendario più che fatti reali. Cio nonostante questa battaglia
nell'immaginario europeo è rimasta ricca di significato a tal punto che molti anni fa un cantautore
italiano Fabrizio De Andrè è un grande attore Paolo Villaggio scrissero una canzone intitolata "Carlo
Martello torna alla battaglia di Poitier s". E questa battaglia dal punto di vista del termine "europei" è
importante perché vi è una crociata chiamata appunto "Cronicou" di incerta attribuzione: Alcuni lo
attribuiscono a Isidoro di Siviglia chierico autore di una raccolta intitolata "Historiae": Altri invece
attribuiscono questo
" Cronicou " a un'anonimo portoghese che avrebbe tradotto e rinnovato le raccolte di Isidoro.
Chiunque l'abbia scritto sappiamo che vi è un passaggio di questa cronaca dalla battaglia di Poitiers
che si svolge probabilmente il 25 ottobre del 732{ data incerta }. È interessante perché Le Milizie
cristiane comandate da Carlo Martello venivano indicate col nome europeus e ciò è una novità: In
quanto non abbiamo fonti precedenti dove troviamo questa denominazione. è la prima volta che il
termine europei indica non solo coloro che abitano nello stesso territorio ma anche coloro che
all'interno dello stesso territorio condividono la stessa religione e cultura.
Europei sarà un termine nuovamente utilizzato nei decenni successivi e questo segnala il formarsi di
una consapevolezza storica , cioè Il formarsi di un gruppo coeso tenuto in vita da alcuni elementi
come la politi ca, la religione (Carlo Martello era un uomo di Carlo Magno}. Carlo Martello era
all'altezza temporale di questa battaglia, maggiordomo/maestro di palazzo del penultimo Re della
dinastia merovingia (dinastia che precedeva quella carolingia con a capo il padre di Carlo magno
cioè Pipino il Breve .) Ila dinastia merovingia aveva, dalla metà del sesto secolo fino alla metà
dell'ottavo (751-752) , regnato sui franchi. Gli ultimi due re di questa dinastia sono Teodorico IV (Re
all'altezza temporale della battaglia di Poitiers) e Childerico lII. In linea successoria Carlo Martello
non è un re ma un maggiordomo di palaz zo, il

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più alto tra i dignitari di corte . Intorno all'ottavo secolo vi è una successione. Pipino il breve è
succeduto al padre Carlo Martello spodestando l'ultimo re merovingio cioè Childerico III. Nel fare
questo Pipino il Breve non si limita solo a fare un colpo di stato e detronizzare un monarca ma
per fare questo chiede la benedizione del Papa Zaccaria, quest'ultimo autorizza per iscritto
attraverso una lettera pipino il breve a compiere questo gesto, questa lettera entrerà a far parte
di quella che sarà la prima Silloge del diritto canonico, compilata da un monaco
{Graziano) intorno al 1140. È importante perché un quasi Re richiede la benedizione al papa
come se per compiere quell'atto politico fosse indispensabile la benedizione del papa, come se
lo legittimasse . Quindi non è un colpo di stato, ma un gesto legittimato dalla massima autorità
spirituale. Non a caso questo scambio epistolare verrà introdotto e verrà a far parte delle fonti
raccolte successivamente. Il problema del papà è di frenare gli appetiti espansionistici dei
Longobardi che sono guidati in quel periodo {751) da un re chiamato Astolfo, che aveva
l'obiettivo di espandersi, in quanto erano loro territorio del nord e del sud dell'Italia, {Mentre il
centro Italia era bizantino) per comprendere il centro Italia. attaccarono questi territori e una volta
conquistati l'imperatore romano d'Oriente chiese al papà Stefano Il di andarli a fermare: questo
non avvenne . Non avendo nessuna forza militare il papà si rivolge ai Franchi cioè a Pipino e a
distanza di circa 20 anni succede a Pipino Carlo Magno che restituirà i regni alla sede apostolica
e prenderà al nord il posto del Regno Longobardo. Questo è l'atto di instaurazione del regno
Franco all'inizio degli anni 70 del 700 (fine anche dei Longobardi) perché questo rapporto ha
però un'evoluzione? Perché a questa altezza temporale il regno Franco non si è espanso solo al
nord Italia ma anche verso la Spagna, la Germania orientale, quindi un regno vastissimo e Carlo
ha avuto la capacità di riunire sotto la sua corona territori fino a quel momento distinti e separati.
Dal punto di vista del Papa è importante salvare l'alleanza con un Re di questo tipo perché
questo rappresenta nell'assenza di potersi riferire all'imperatore Romano d'Oriente che non
rappresenta più un baluardo militare rassicurante, di avere qualcuno che militarmente
rappresenti un presidio difensivo dalla parte del re dei Franchi avere la benedizione Papale,
così come al tempo del padre unto dal Papa Stefano, rappresenta una legittimazione molto forte.
Quindi ci sono due esigenze che si incontrano e convergono l'una verso l'altra. L'esigenza della
chiesa di trovare un protettore e l'esigenza del Re di avere
un riconoscimento il più solenne possibile alla sua autorità e quindi di trasformare quest'ultima
in autorità a vocazione universalistica così come era universalistica quella della chiesa. Per tale
ragione sulla base del convenire di queste due esigenze che Carlo Magno viene incoronato
imperatore del Sacro Romano Impero la notte di Natale dell'800 nella Basilica di San Pietro.
L'incoronazione dell'imperatore la notte di Natale è qualcosa di molto simbolico perché
sovrappone una ricorrenza religiosa a un trionfo politico : nasce un Re (Gesù), e nasce un
Re politicamente. Vi è il tentativo quindi di sovrapporre queste due sf ere: quella politica e
quella religiosa. Il termine religione ha anche una accezione civile e politica, tanto che
spesso si parla di religione civile. (Reli gione=Religare). Al tempo dell'incoronazione vi era
già un imperatore che esercitava legittimamente la sua funzione cioè: l'imperatore Romano
d'oriente; infatti questo crea alcuni dissidi diplomatici (a quel tempo vi era una imperatrice al
comando: Irene). Dopo anni salì al trono un imperatore cioè Nicefaro= portatore di vittorie,
che disse che il vero imperatore era lui in quanto la capitale al tempo era Bisanzio e lui si
trovava anche lì. Ma ciò non importava a Carlo Magno per il quale la dimensione romana
non era rilevante; piuttosto era rilevante la RENOMATIO IMPERI, infatti nel suo sigillo
imperiale con cui autentica i suoi documenti fa apporre l'iscrizione "RENOMATIO IMPERII
ROM ANI" . Questo fino a quando
venne a confronto con il suo omonimo bizantino al quale disse che a lui sarebbe bastato essere
il re dei franchi. Per cui dall'812 d.C. il sigillo verrà cambiato con "RENOMATIO REGNI

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FRANCORUM". Altro dato significativo di questo slittamento è che un anno dopo nel 813 (un
anno prima della morte di Carlo Magno} il figlio Ludovico il Pio non verrà più incoronato dal papa
ma dal padre. Questo significa che vi è stata una sorta di autonomizzazione cioè Carlo non
sente più l'esigenza di rivolgersi al Papa per legittimare il proprio dominio. Dal punto di vista
giuridico questa fase è importante perché assistiamo all'instaurarsi di alcuni elementi che
resteranno una costante nella cultura giuridica. Innanzitutto vi è una vasta opera di
sistematizzazione delle fonti. Carlo Magno compie una grande opera di legiferazione attraverso
uno strumento cioè i "CAPITULARIA", non ritroviamo più nel lessico giuridico del tempo
espressioni come "edictus", "precettu", "decretum", ma ritroviamo spesso i CAPITULARIA.
Erano un insieme di norme che contenevano diverse disposizioni che trattavano diversi temi:
avevano infatti i "capitularia ecclesiastica"cioè le disposizioni che andavano a regolare la vita
della Chiesa, vi erano "capitularia mondana" che invece guardavano la vita dei cittadini, dei laici
(laico deriva dal greco popolo} poi vi erano "capitularia missorum" che contenevano le istruzioni
che l'imperatore dava ai Missi Dominici cioè ai 4 funzionari che venivano mandati nei 4 confini
dell'impero per assicurare che gli ordini dell'imperatore venissero eseguiti. Poi vi erano i
"capitularia legebus addenda" che sono importanti in quanto
erano disposizioni che si addizionavano a disposizioni precedenti. Carlo, essendo imperatore di
un impero che raccoglieva diverse nazionalità vi era per forza una forza di convivenza tra fonti
antiche (romane, burgunde, longobarde ecc... e quello che veniva chiamato "ius vetus") e fonti
nuove che erano quelle che venivano emanate dalla corona Franca. Quindi si trattava di
armonizzare questi due pezzi del mosaico. Il problema della convivenza delle fonti si pone in un
paese con diverse etnie si pone nella vita quotidiana e si pone anche a livello
dell'amministrazione degli affari punto è rispetto a questo vengono escogitate delle soluzioni
soprattutto in ambito notarile cioè le cosiddette "professiones iuris". Una professio iuris cosa
era? Se io mi impegnavo con la controparte per stipulare un accordo che poteva essere un
contratto di compravendita, di locazione già lato della notazione del testo scritto cioè già quando
le parti si trovavano davanti la parte più forte (nel caso di un contratto di compravendita il
venditore} Stabiliva a quale diritto si sarebbe stabilita la regolazione di quel rapporto sulla base
della propria Natio, cioè sulla base del proprio luogo di nascita. In questo contesto "natio" vuol
dire: conferire all'accordo che stiamo stipulando quella precisa
fisionomia giuridica così che sia regolato dall'una o dall'altra delle possibili fonti. Questo è
rimanda a un principio che abbiamo già visto cioè quello della personalità del diritto cioè che si
applica il diritto che è coerente con la propria estrazione. Ciò vuol dire che cittadini del regno
Franco del Sacro Romano Impero di discendenza Romana avrebbero usato il diritto romano,
quelli di estrazione longobarde il diritto Longobardo. questo perché tenere un mosaico di etnie
differenti implica l'esigenza di armonizzare gli strumenti formativi di diversa estrazione
cronologica. La tecnica quindi della professio iuris veniva utilizzata dai notai per ottenere
questo risult ato.
La chiesa può essere considerata come una protagonista di questo periodo perché si fa garante
sul piano religioso in quanto la mente degli uomini medievali era intrisa di trascendenza . noi
viviamo in un periodo di secolarizzazione cioè noi consideriamo il nostro itinerario quindi i
successi e gli insuccessi sulla base di quello che ci succede nella vita; Ma la mentalità dei
medievali si proietta in un'altra dimensione superiore (ad esempio l'eredità più importante
dell'arte medievale sono le cattedrali che sono un inno alla presenza di Dio; oppure la donna
per eccellenza era una figura Angelica che ha un ruolo di Mediatrice. quindi vedono la vita
come un passaggio, come un itinerario che porta da un'altra parte. quello che è rilevante per
l'uomo è la sua "Salus" cioè la salvezza della sua anima davanti al cospetto della beatitudine

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Divina) Quindi il fatto che un'autorità civile si occupi di quello che succederà all'interno del
perimetro della sfera religiosa e quindi faccia una raccolta di capitularia ecclesiastica non è di
poco conto. questo significa riconoscere l'importanza della religione .
Un altro aspetto importante e l' amministrazione dell'impero che è affidata ad alcune figure.
Innanzitutto bisogna dire che il regno Franco non ha una capitale diversamente dall' Impero
Romano d'Oriente che è Bisanzio punto Carlo è un re che si sposta, è un territorio Infatti molto
vasto che va dalla Spagna del Nord e fino ai territori a est del Reno. Carlo Magno si sposta in
questo territorio con una parte della corte imperiale che si chiama "palazzum" che in questo
senso far riferimento alla cerchia più ristretta dei nobili, funzionari che accompagnano il re in
questi spostamenti. La ragione per la quale noi siciliani conosciamo una tradizione letteraria che
è quella dei Paladini di Francia deriva proprio da questo, il paladino era colui che
metaforicamente abitava nel palazzo . Nel palazzum via una figura importante che è il Conte
Palatino che ha funzione giudiziaria, amministrativa e amministra la giustizia . Accanto a questa
figura ve ne sono altre alle quali vengono delegate funzioni specifiche come il commestibile la
cui espre ssione deriva dal termine Conte della st alla .
Colui che si occupa di mantenere i cavalli della stalla reale in maniera da addestrarli per farli
combattere nella Cavalleria dell'esercito. un'altra figura importante è quella del Siniscalco
letteralmente colui che sovraintende la mensa reale; qui Bisogna considerare la mensa dal
punto di vista delle scorte alimentari quindi si occupa di organizzarle . Queste figure di contorno
non hanno una funzione fissa, gli veniva dato questo ruolo ma potevano rivestire anche altri
incarichi. Oltre a questa cerchia ci sono altre cerchie: Ad esempio l'organizzazione dei territori
dell'impero viene affidata delle figure che si chiamavano Conti: colui che nella provincia
amministrava tutte le funzioni che gli venivano delegate dal Re(riscuotere le tasse, mantenere
l'ordine pubblico, reclutare le truppe) . è quindi la massima autorità laica del luogo che svolge
però un potere delegato che va dal centro alla periferia. Questo è importante per due ragioni
due punti da un punto di vista amministrativo le province corrispondevano geograficamente
all'estensione di un'antica città romana, e molto spesso ha una diocesi (Che è una sede
vescovile nella quale c'è un "episcopus"). Ma a volte capitava che ci fosse uno scarto in termini
territoriali, quindi che più Conti interloquisce Ero con un solo vescovo, quindi vi era un'unica
autorità religiosa. Si trattava di armonizzare questo sistema due punti fu lo stesso re che spesso
si fidava di più dei vescovi a stabilire che in caso di discordia tra vescovo e Conte si desse
ragione al vescovo. questo dice quanto fosse import ante la sfera religiosa punto D'altra parte i
conti facevano questo perché avevano una serie di prerogative: la prima era il fatto che era
stabilito che chi esercitava funzioni comitali avesse avuto diritto a percepire un terzo
dell'ammenda combinata del territorio del quale era responsabile.
La seconda prerogativa, che viene riconosciuta più gradualmente, consiste nel riconoscere a
una porzione del prelievo fiscale Esercitato dai Conti su delega del sovrano, quindi consisteva
nel riconoscere ai conti una sorta di agio sull'esazione fiscale. Inizialmente viene vista come
una specie di riconoscimento per la figura del Conte ma in effetti nel tempo viene sempre di più
reso noto il carattere di beneficio che è ciò che l'autorità responsabile del governo del territorio
ottiene in cambio del patto di fedeltà che ha stipulato con il suo signore. Quindi un notabile che
contrae un patto di fedeltà i termini del quale sono quelli di offrire al proprio signore
"consilium et auxilium", quindi consiglio nella gestione del potere e l'ausilio nella sfera
militare. Quindi dietro tutto questo vi è un beneficio e cioè ciò che spetta come corrispettivo di
questa fedeltà. è un beneficio di carattere vitalizio diversamente da quello che viene
riconosciuto in base all'incarico che viene attribuito discrezionalmente (così come viene

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attribuito può essere revocato). naturalmente Carlo Magno sapeva perfettamente che nell'esercizio
del loro potere i conti erano esposti ad appetiti di corruzione e quindi come spesso avveniva la
giustizia poteva essere amministrata sulla base di meccanismi di corruzione, quindi amministrare la
giustizia iniquamente perché qualcuno la comprava punto per evitare questo tali figure erano
attorniate da figure di contorno che erano i cosiddetti "vassi Dominici'', Cioè da funzionari che erano
esponenti notalirato locale che venivano individuati sulla base delle loro competenze tecniche, molto
spesso erano persone che masticavano il diritto perché avevano fatto pratica notarile e avevano
quindi una certa dimestichezza con i formulari notarili. Vi era una terza figura importante della figura
alla quale si fa riferimento parlando dei capitularia missorum, la figura dei Missi Dominici. i missi
erano coloro che erano mandati dal sovrano per ispezionare e vigilare. i Missi Dominici non erano
come i vassi Dominici ( cioè persone che stavano vicino al Conte) ma che in relazione a un
particolare fatto venivano inviati per vedere cosa fosse successo.
Quindi avevano una funzione di particolare delicatezza perché la loro missione era quella di
esercitare un controllo per conto del re nelle varie direzioni in cui si estendeva il regno . tenendo
conto delle dimensioni del regno questa è una figura di particolare importanza. una funzione
importantissima è la giustizia. L'amministrazione della Giustizia era qualcosa che veniva affidata al
Conte Che tra le sue prerogative aveva quello di decidere chi aveva ragione o torto e di farsi arbitro
nelle contese: questo avveniva attraverso una periodica Assise pubblica nella quale al Conte
venivano portate le controversie( questa assemblea si chiama placito) che erano sorte tra gli abitanti
del territorio punto nel far questo il conte non decideva da solo era supportato da una cerchia di
funzionari che erano inizialmente estratti dal popolo occasionalmente, quindi non avevano una
posizione stabile. inizialmente queste ingiurie che sopportavano il conte nell'esercizio della
giurisdizione erano i cosiddetti "boniomines" Cioè persone che avevano qualità morali, per buona
reputazione perché Erano alfabetizzate e che supportavano nel Conte nell'esercizio di questa
funzione. li tratto collegiale dell'amministrazione della Giustizia non bisogna immaginarlo come
qualcosa legata all'esercizio della giurisdizione in queste sfere più quotidiane Ma la storia geografia
ha
documentato una decisione emessa nel 783 da Carlo Magno in qualità di giudice al quale viene
sottoposta una controversia e a questa decisione concorrono 11 conti 3 vescovi e 44 funzionari,
Perché il caso era particolarmente complesso. quindi la collegialità non era una specificità della
giurisdizione localmente amministrata Dai conti Ma era un tratto della giurisdizione legato alla
complessità delle materie, Cioè se la decisione era complessa era necessario l'intervento di più
persone, e se di farsi assistere in un caso particolarmente complesso. Come viene esercitata la
giustizia? vi sono i conti ai quali viene affidata questa funzione, vi sono i "boniomines" che
inizialmente rappresentano questa giuria Popolare formata da non professionisti. ma verso la fine
del suo regno intorno all'inizio del nono secolo
d.C. vi è una riforma con la quale viene introdotta una figura che era quella Dei giurati professionali,
cioè delle persone che venivano designate come assegnatari della titolarità di comporre le giurie e di
affiancare il conte e i Missi Dominici successivamente nella amministrazione della Giustizia. Quindi
nella parte conclusiva del regno di Carlo Magno vi furono due riforme interessanti: la prima che
professionalizzò il ruolo dei giurati è la seconda che assegnò a questi funzionari imperiali le
funzioni che inizialmente erano dei conti. I conti avevano perso la fiducia di Carlo Magno in quanto
sempre più frequentemente avevano abusato del loro potere e stabilisce quindi il re che molte
queste funzioni tolta i conti vengano esercitate con una periodicità diversa, non più tre volte l'anno
ma quattro volte .La giustizia poteva essere amministrata localmente, oppure a livello centrale
dall'imperatore il quale

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interveniva in due tipologie di situazioni: la prima tipologia era quando ci si rivolgeva Carlomagno, per
cause istituite contro i suoi funzionari e poi a lui in seconda battuta, in fase d'Appello Cioè se per caso
localmente le parti ritenevano di essere state vittime di un caso di malagiustizia e cioè che la giustizia
era stata amministrata iniquamente; quindi potevano rivolgersi in grado di appello alla giustizia del
sovrano. Quindi questa era un'ipotesi: la giustizia Imperiale come sede d'Appello per la giustizia
locale. Un'altra ipotesi era costituita dalla possibilità di mantenere il riserbo su determinati ambiti
specifici che il sovrano teneva di propria competenza per I risvolti politici e morali dei delitti; Se per
esempio si trattava di casi di gravi violenze commesse da Conti, persone che facevano parte
dell'aristocrazia, persone per le quali era necessario l'intervento del sovrano su queste fattispecie.
Inoltre bisogna ricordare
che la giustizia camminava su percorsi paralleli perché vi era sia una giustizia dei laici e vi era
anche una giustizia dei Chierici cioè La Chiesa aveva la sua giustizia .Aveva no giurisdizione
esclusiva nei confronti dei Chierici, ma anche nei confronti dei laici. Se ad esempio veniva in
causa una condotta illecita come il concubinato, essendo il matrimonio un Sacramento facente
parte quindi della sfera religiosa poteri su cose del genere gli avrebbero avuti autorità
ecclesiastiche e non quelle laiche, appunto perché La giurisdizione esclusiva non solo ratione
personae ma anche ratione peccati: Quindi dal punto di vista delle persone coinvolte e quindi in
base alle loro qualità, Chierici o laici, oppure dal punto di vista di ciò che hanno fatto cioè se
l'infrazione compiuta a rilievi ho contraccolpi sul piano della disciplina dei sacramenti è una
materia su cui solo la chiesa può intervenire . Come funziona concretamente l'amministrazione
della Giustizia? abbiamo visto che parlando dei Longobardi dell'editto di Rotari le forme della
Giustizia dell'alto medioevo sono molto arcaiche e non familiari alla nostra mentalità . possiamo
dire che anche da questo punto di vista Il regno Franco rappresenta un punto di rottura. Fin qui
abbiamo riscontrato un solo punto di rottura che avrebbe poi portato a qualcosa di nuovo: cioè
creare una struttura statuale in cui il potere amministrativo fosse centralizzato e questa struttura
verrà imitata in Sicilia da Federico Il.
Un altro aspetto è il tentativo di amministrare la giustizia in base a modelli di funzionamento di
tipo laico. Ad esempio parlando della Giustizia longobarda ti cercava di far prendere la
decisione in un processo richiamando la divinità; vi erano perciò l'ordalia, i duelli, i giuramenti
eccetera ... Questo significa non amministrare la giustizia sulla base di quello che conosciamo,
Ma sulla base di un misterioso impalpabile intervento Divino che mostra di avere favore nei
confronti dell'uno o dell'altra parte. Nel caso dei Franchi le cose cominciano a cambiare: la
giustizia tende ad assumere i connotati più simili a quelli a cui Noi oggi siamo abituati in base
alla nostra mentalità; perché si inizia a valorizzare la prova scritta. naturalmente l'ipotesi di
formare un documento scritto o di conservare un documento per iscritto predispone molte
situazioni di disturbo in quanto un documento può essere distrutto o alterato o falsificato. quindi
non basta preservare un documento scritto ma anche certificare l'autenticità e la non alt era
zione. questo fa sì che il giudizio possa essere un esito che viene guidato dal contenuto del
documento. in seconda battuta è importante la possibilità di coinvolgere i testimoni: la
testimonianza è un requisito import ante. Nel diritto Longobardo si guardava alla credibilità della
persona ma non alla veridicità di ciò che diceva, Ma vi è un'ulteriore possibilità che viene
contemplata dal diritto longobardo cioè la cosiddetta "inquisitio per testas" In cui testi
non solo non vengono convocati dalle parti ma è lo stesso giudice che li Chiama per
testimoniare con un atto volontaristico In modo tale che queste possono raccontare la loro
versione dei fatti. Questo comunque non Azzera completamente il funzionamento della Giustizia
così come Noi c'eravamo abituati a vederlo, perché questo non cancella la fase arcaica di una
giustizia che ancora si fonda in parte su meccanismi che erano direttamente connessi alla forza
fisica.

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Questo perché nel diritto Franco troviamo ancora l'ordalia o il giudizio di Dio, non possono
sparire da un giorno all'alt ro. La letteratura ha censito casi in cui in un processo si dà torto o
ragione sulla base dell'ordalia o giudizio di Dio oppure casi in cui in un processo si decide sulla
base di un duello tra le parti o la possibilità di chiamare i "coniuratores". Anche questa era una
possibilità che il diritto Franco riconosceva attribuendo ancora più importanza alla componente
dell'estrazione di chi chiamava i coniuratores a sostenere la sua pretesa; ad esempio Vi erano
delle leggi che stabilivano che se un uomo aveva rubato un gregge e voleva sostenere di non
averlo fatto Doveva per dare forza alla propria tesi convocare in giudizio 72 persone che
dicessero che quell'uomo non poteva aver rubato un gregge perché è una persona degna di
Fede. apparentemente La novità che conduce Carlo Magno su questo è una novità regressiva,
Infatti stabilisce che passeranno 12 persone che nella stessa identica fattispecie nel caso in cui
ad esempio qualcuno venga accusato di aver rubato un gregge basteranno 12 persone che
giurino che è impossibile che quella persona abbia rubato quel gregge. è regressiva perché se si
abbassa il numero delle persone sto aumentando la forza della tesi della parte senza bisogno di
dover dire "Qui c'è un popolo dietro di me che stabilisce che io sono una persona incapace di
compiere atti simili ma la mia forza sarà tanto più ampia quanto meno saranno le persone che
dovranno sostenere questa tesi". Non è un caso che un vescovo Agobardo dirà che dal suo
punto di vista di uomo di Fede è blasfemo che un regno Cristiano si adatti a Queste pratiche
pagane che invece andrebbero eliminate in quanto un
giudice dovrebbe decidere in una controversia in base alle proprie capacità. Dice Agobardo che
bisognerebbe fare come fece Salomone nella disputa delle due madri. vi erano due donne che
sostenevano di essere entrambi madri di un ragazzo e presentarono la contesa Davanti al re. Il
re per porre fine alla disputa disse che avrebbe tagliato in due il ragazzo: Una delle due donne
acconsentì l'altra disse che avrebbe preferito perderlo piuttosto che vederlo morire. Così
Salomone diede ragione a quest'ultima. da quel momento tutti si riconobbero la saggezza del
Re Salomone. Quindi l'argomentazione di Agobardo di origine biblica e che l'amministrazione
della Giustizia Non può essere affidata a rituali Pagani Ma deve essere fatta sulla base di
procedure razionali soprattutto non invocando Dio invano. nel funzionamento della Giustizia che
osservano nel regno Franco vi sono delle cose che possono destare sor presa ; in alcune
disposizioni si stabilisce che per il reato di furto sia la sanzione più grave rispetto al reato di
omicidio. Carlo Magno stabilisce che chi ruba qualcosa la prima volta verrà punito con la
perdita di un occhio, la seconda volta con il taglio del naso e la terza volta verrà ucciso. Mentre
si stabilisce nello stesso documento che chi si macchia di omicidio deve solo pagare una
sanzione pecuniari a. una prima motivazione è che il furto è sicuramente premeditato e ci si
appropria di qualcosa che non ci appartiene; l'omicidio può derivare da una rissa finita male
quindi punirlo con un atto violento potrebbe portare a una serie di uccisioni senza fi ne . mentre
la giustizia deve essere quel momento di sentenze in cui chi detiene il potere dice " ora
fermiamoci qua" , quindi questa catena di violenze finisce qua.

Vassallaggio
Il funzionamento di questo vincolo vassallatico cioè di questo rapporto di soggezione e di
beneficio è abbastanza articolato. vi sono diritti e obblighi da entrambe le parti Inoltre
bisogna considerare che i soggetti siano reciprocamente, rispetto ad ambiti territoriali
differenti, Vassalli l'uno dell'altro cioè un signore poteva avere come Vassallo un altro
signore del quale era a sua volta Vassallo. Quello che non accadeva e che le fonti di sicuro
escludono è che il rapporto fosse concatenato nei gradini successi vi: si intende che un
signore che avesse conceduto un beneficio vassallatico su un territorio molto ampio poteva
generare come conseguenza il fatto che il titolare di quel beneficio a sua volta lo desse abbassarli
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di grado minore, sostanzialmente a vassalli del vassallo (valvassori). È come se ci fosse una scala
che va dal grado più alto a quello più basso: Vassalli, Valvassori, Valvassini. Ma siccome il rapporto
ha natura personale cioè che vincola i due soggetti (Vi è anche l'elemento patrimoniale cioè quello
che è stato concesso in beneficio) da questo punto di vista è una struttura prevalentemente
privatistica: quindi i Vassalli del mio Vassallo non sono i miei Vassalli: questo perché si parla di
rapporto personale( nelle fonti il Vassallo viene definito uomo di altro uomo). Un rapporto che
funziona con queste articolazioni è un rapporto che funziona sulla base di elementi di reversibilità
(cioè il signore di un Vassallo Può essere a sua volta Vassallo di qualcun'altra su altri beni). Vi è
un'altra ipotesi che va considerata cioè quella dei cosiddetti "feudi oblati" (oblato=o ff erto) .Ciò
significa che se vi è un proprietario terriero ed ha un bene
che nella cultura economica medievale si chiama "allodio" cioè un bene libero da Vincoli quindi una
proprietà privata, lui può, piuttosto che aspettare che sia un signore a concedere in beneficio un
determinato fondo come corrispettivo della prestazione che gli assicurerà, di sua iniziativa può offrirgli
il suo bene e poi vederselo restituito come beneficio. Potrebbe sembrare una costruzione articolata
rispetto a quella cultura ma non lo è perché il problema di quella cultura è avere un vincolo con
qualcuno che offre la protezione.
Quindi il problema dal punto di vista militare non è assicurarmi un bene che già mio ma assicurarmi il
godimento di quel bene contro possibili rovesciamenti della sorte, incursioni eccetera ... per fare
questo bisogna vincolarsi a qualcuno, e questo da Una finestra su come funzionino gli assetti di
potere del Medioevo. chi si stringe in un rapporto di feudo oblato non ricava il godimento del bene,
che è già sua, ma il godimento sicuro che verrà assicurato dalla condizione del Signore che rimane
Nei fatti proprietario del bene come se avesse su questo bene un diritto reale di godimento, ma
senza avere il problema della trasmissibilità del bene. questo problema da un certo momento in poi si
risolverà in quanto vi sono due momenti della storia importanti: un primo momento l'anno 887, l'anno
in cui Carlo il Calvo nipote di Carlo Magno, emana un capitulare in una località francese .In questo
capitolare introduce un principio della trasmissibilità ereditaria dei benefici, quest'ultimo nel
capitolare non viene formulato esplicitamente in quanto romperebbe la cultura tipica del sistema
feudale che non è legato alla trasmissibilità ereditaria dei beni ma il fatto che il Signore è sempre
titolare del
bene e può sempre revocarlo. Nel capitolare egli dice "I feudi concessi a coloro i quali si trovino
impegnati in un'impresa bellica al seguito del Re dovranno essere conservati in attesa del ritorno di
questi soggetti e il feudo non potrà essere revocato ." quindi si introduce un principio per il quale
realtà si sancisce l'ipotetica trasmissibilità ereditaria del bene. Questa disposizione che inizialmente
riguarda i feudi maggiori territorialmente nell'anno 1037 verrà estesa ai feudi minori da un imperatore
che si chiama Corrado Il con un atto che si chiama "Edictus de benefi cis" , oppure " Costitutio de
feudis" dove si stabilisce la trasmissibilità ereditaria dei beni come dei feudi minori esattamente
come i feudi maggiori. questo tipo
di assetto dei poteri e di funzionamento dell'economia rappresenta un elemento di distribuzione
del potere sul territorio, tutto sommato non centrifugo e non destabilizzante dato che al centro di
questa ipotetica circonferenza vi è una figura Reggia cioè l'autorità più forte {sicuramente
durante il regno di Carlo Magno o di Ludovico Pio, un po' meno con i nipoti di Carlo
Magno considerando che la figura regia tende ad indebolirsi.)
L'indebolimento è una conseguenza dell' autonomizzarsi degli uomini in periferia, che quindi
causano disgregazione. È interessante considerare il fatto che nella fase del cosiddetto
Feudalesimo classico ( tra i secoli X e Xl) sempre, la rappresentazione che sia di questa
struttura( ipoteticamente piramidale) è una rappresentazione anche letterariamente

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evocativa( se si prendono Alcuni testi che formano il canone dell'epica cavalleresca medievale e che
rappresentano la base delle cosiddette "canzoni delle gesta" che nascono da alcuni fatti storici
realmente accaduti come la battaglia di Roncisvalle in cui perse la vita quello che per alcuni è cugino
per altri nipote(" Orla ndo"). La cosa interessante è che i primi cicli epici che vengono scritti un paio di
secoli dopo queste vicende danno una interessante rappresentazione di Carlo Magno: non veniva
rappresentato così come era storicamente cioè un re Intrepido che fece battaglie fino a tarda età( ma
come un vecchietto malmesso e piuttosto svanito mentalmente. è una rappresentazione che tende
a metterlo in ridicolo questo perché nel mentre si era diffusa una mentalità molto più sensibile ai
poteri loca li.
I nipoti di Carlo Magno sono tre: Carlo il Calvo, Ludovico Germanico e Lotario, Tra questi vi è una
spartizione notevole perché quello che prima era una singola persona ora diventa 3 persone, ma vi è
anche il fatto che non avevano la stessa autorevolezza di Carlo Magno per
. questo vacillano. I In questa fase temporale quindi la percezione che si ha dei ruoli e degli equilibri
del potere è sensibilmente cambiata: Mentre prima c'era un certo rispetto al quale ci si relazionava
adesso è venuto meno un po' perché nella spartenza dei territori che vengono determinati dagli
eventi dinastici si affievolisce la figura del re ma anche perché nel tempo l'autorevolezza di queste
figure viene meno e non ci sono più Fino agli ottoni.( fino alla fine del decimo secolo Loro
cercheranno di restaurare l'incoronazione Imperiale da parte del papa).
Nel Medioevo non c'è uno stato che indipendente dalle figure, lo stato è l'estensione del
patrimonio di che al vertice dello Stato stesso. Il re quindi è colui che ha accumulato una tale
forza e potere da essere il più forte di tutti i signori. ma non esiste uno stato separato dalla
persona del re, quindi il potere era fondato sul rapporti tra persone.
Come si va dal Feudalesimo carolingio alla signoria feudale o classica?
Ci si va secondo due dinamiche: una organizzativa del potere dei titolari dei benefici, un potere che
cresce in relazione alle riforme che consolidano questo potere che diventa ereditario.
Questo è quello che comporta l'autonomizzazione della periferia rispetto al centro, ancora di più
quando questo centro vacilla, questo elemento di rotazione centrifuga è ancora più forte. Vi è un
primo problema di ordine organizzativo che riguarda quello che si chiama "incastellamento", in Sicilia
se ne ha grande testimonianza, questo processo avviene perché ciascun signore avverte la
necessità di auto proteggersi nel momento in cui vacillano i rapporti feudali, di difese fisiche che
mettono al riparo i suoi beni, la servitù e i contadini ecc... da tutte le fonti di rischio quindi incursioni,
predatori e briganti. Questo processo riguarda sia Domini di signori laici ma anche monasteri perché
avevano lo stesso problema cioè di difendersi. Sulle ceneri del Feudalesimo nascerà nella tarda fase
del Basso Medioevo la signoria feudale. Questa nasce dal più completo autonomizzarsi dei titolari
dei benefici ormai autosufficienti i quali ormai non solo esercitano una signoria Fondiaria nei
confronti dei loro beni ma è estesa
all 'insieme delle attività umane di tutti coloro che risiedono in quei territori . Questo perché in
quella fase temporale si è molto marcata questa funzione di policentrismo del potere, questo potere
veniva manifestato dal punto di vista militare ma anche fiscale. I cittadini di quel territorio dovevano
pagare delle tasse in cambio della Protezione (ad esempio dovevano pagare per camminare sulla
riva di un fiume o per attraversare un ponte). Questo dimostra il potere di controllo che avevano i
signori rispetto alla generalità degli individui che vivevano nei loro territori.

Chiesa e Potere nel Medioevo


Cari Schuitt In un suo libro pubblicato Nel 1950 dice che le sentenze giuridiche appartengono
principalmente all'Europa e discendono da Nobili genitori: Il padre è il diritto romano e la

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madre e la Chiesa di Roma. La figlia si separò dalla madre dopo lunghe lotte e scienze il padre,
trovando una nuova dimora nello Stato.
Schuitt è sicuramente uno dei Giuristi più importanti di tutti i tempi. Durante la scrittura di questo libro
si trovava in galera in quanto il nazismo era caduto. Lui era già famoso ancor prima della salita al
potere di Hitler, ma in ogni caso la sua aderenza al partito fu svolta con zelo (precisione). Un
esempio può essere La notte dei lunghi coltelli in cui le SA accusate di scarsa realtà ad Hitler
vendere sterminate . Pochi giorni dopo Schuitt Scriverà un articolo intitolato "Il fuhrer difende il diritto"
: Cioè spiego come spesso in situazioni eccezionali bisogna ricorrere a misure eccezionali. Quindi si
schierò apertamente al nazismo rivestendo il ruolo di un "giurista militante" .
Nonostante la sua morale le sue scelte politiche rimaste comunque uno dei Giuristi più importanti di
sempre appunto per il suo bagaglio culturale. Schuitt Sostiene ancora prima di questo testo ( 1922) e
che si intitola teologia politica, dice che tutti i concetti della Scienza giuridica e politica non sono altro
che concetti teologici secolarizzati. Ad esempio il concetto di Stato di emergenza e la
secolarizzazione del concetto teologico di miracolo (in quanto avviene qualcosa che non era
previsto) oppure la sovranità e la secolarizzazione del concetto teologico della pienezza del potere di
Dio rispetto all'u omo. Ciò dimostra Inoltre la sua religione
cristiana . Per capire ciò che Schuitt voleva dire bisogna andare indietro nella storia: già nell'alto
Medioevo la chiesa svolgeva il ruolo di Vicariato per lo stato e questo per due ragioni: la prima è che
a strutture giuridiche che non riescono a svolgere le loro funzioni suppliscono strutture teologiche
ben radicate nel territorio; la seconda e che gli ecclesiastici sanno leggere e scrivere e ciò era raro
nel Medioevo in quanto per salire i vertici del potere non bisognava leggere o scrivere ma
combattere. Perché gli ecclesiastici però sapevano leggere? Sicuramente godevano di questo
privilegio in quanto custodi di una tradizione scritta rappresent at a dalla Bibbia. Per fare chiarezza
bisogna distinguere la chiesa delle origini in due Ecclesie: L'ecclesia apostolica ho dei credenti che
era quella più antica e basilare, e l'ecclesia Imperiale cioè quella parte che si relaziona va con
l'impero .
Quest'ultimo compito lo svolse sempre con più convinzione spinta da due avvenimenti import anti :
uno nel 313 d.C. con l'Editto di Milano con Costantino che legalizza la religione cristiana, fino a quel
momento perseguitata è definita come religione sotterranea . Ciò dimostra come nonostante la loro
condizione fosse una Comunità Autonoma che non dipendeva da altre co munità: questo è anche
espresso dalla costituzione in cui si presenta la chiesa come un organo autonomo che non viene
riconosciuto in vista di altri organi o
meccanismi. Il secondo avvenimento avviene nel 380 d.C. con l'Editto di Tessalonica con cui la
religione cristiana viene proclamata e religione dell'impero in quanto nel mentre ha svolto apostolato
e si è diffuso il suo credo acquisendo sempre più importanza come struttura organizzata e
organizzante. Le regole che fanno di questo organo una struttura organizzata e organizzante
derivano già dalla fine del lii secolo e inizio del IV secolo e si basano mai solo sulla condizione
gerarchica per la quale Infatti misero a capo un "episcopus" che sovraintende l'organo; Ma sì
bastavano anche sulla comunicazione interna per questo erano importanti il Concilio ecumenico (di
portata molto vasta) e quello territoriale ( che era più ristretto). È importante come le sedi geografiche
dei primi 8 concili ecumenici sono stati convocati dall'imperatore d'Orient e regnante in quel
periodo (A partire dal Concilio di Nicea del 325 dopo Cristo voluto dallo stesso Costantino e finendo
con il Concilio di Costantinopoli). Questo dimostra l'interesse dello Stato nei confronti della chiesa e
la sua volontà di controllarla. Da questi concili si acquisirà uno sviluppo dottrinale che giungerà fino a
noi (il credo niceano).
Nei primi anni la chiesa tende ad assumere una struttura gerarchica del tutto somigliante a

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quella dell'impero in quanto nonostante vi fossero tanti regni l'impero restava uno . La chiesa
quindi si rivolge l'universalità dei fedeli, mentre l'impero si rivolge all'universalità dei Cristiani. Il
motivo per cui faccio viene spiegato intorno al quinto secolo da un vescovo Gelasio I con la sua
teoria gelasiana o delle Due Spade secondo cui esistono due Gladi/ spade: una temporale e una
spirituale. Quella temporale serve al governo degli uomini e alla loro sicurezza mentre quella
spirituale serve alla loro salvezza eterna delle anime. queste spade quindi hanno un ambito ben
preciso .
Perché però la chiesa si rivolge all'autorità Imperiale con una consapevolezza dell'importanza
della stessa? anche questo ha un fondamento teologico. Basti pensare all'episodio di Ponzio
Pilato che dice Gesù di rispondere alle sue domande in quanto lui ha il potere di liberarlo e
Gesù dice che non ha nessun potere in quanto tutti i poteri umani vengono da Dio (questo si
trova nei Vangeli si nott ici). Anche nella Lettera ai Romani di San Paolo si dice che ogni potere
viene da Dio. Ciò vuol dire che il potere dell'imperatore è un potere che va considerato in
relazione a Dio e per questo rispettato, per questo il mondo teologico riconosce il potere civile,
appunto perché ha una base religiosa. Da qui partì una disputa molto sentita nel tredicesimo e
quattordicesimo secolo in cui si chiedevano i cristiani se fosse lecito uccidere un sovrano che
stesse esercitando il suo potere iniquamente. Lo stesso problema si può usare sul piano
religioso del quattordicesimo secolo con Papa Giovanni XXII definito eretico . Quindi il
problema principale la legittimazione del potere.
Bartolomeo da Sassoferrato distingue nel suo trattato due tipi di tiranni : chi prende il potere
iniquamente e chi prende il potere legalmente ma lo esercita iniquamente. E dice che anche se
un potere viene preso legalmente ma poi viene esercitato iniquamente smette di essere
considerato tale. (fascismo-nazismo)
In una prima fase della chiesa e quest'ultima tentò di imitare la struttura Imperiale( Ad
esempio così come vi era un imperatore nella chiesa vi era un vescovo centrale per tutti cioè il
vescovo di Roma, in quanto Pietro venne descritto come primo Vescovo di Roma) per questo
ha una funzione diversa rispetto ad altri vescovi. Entrambe sono formate da una struttura
centrale e da un territorio su cui applicare queste strutture. Quindi vi è un imitatio imperi da
parte della chiesa. Un passaggio importante avvenne nel 756- 757 2 punti in questo periodo
venne formato un documento" la donazione di Costantino" in cui la chiesa diceva che i territori
posseduti non erano una concessione benevola di qualche sovrano franco ma una donazione
voluta dall'imperatore Costantino. Lorenzo Valla, umanista, scoprì però che si trattava di un
falso e che quindi questa credenza si era basata su una falsificazione.Negli anni avvenire
verranno fatte altre donazioni alla chiesa da parte dei Franchi che sconfissero i Longobardi,
queste cancelleria come fatte molti anni prima. Bisogna capire il rapporto che la chiesa a cui si
con i Franchi. I Franchi rappresentarono un passaggio importante per quanto riguarda la chiesa
occupata in vicende che riguardavano cose terrene. In particolare Carlo Magno e il figlio
Ludovico Il Pio mettono a profitto questa capillare presenza territoriale della chiesa per
utilizzare i vescovi come struttura di supporto per l'amministrazione della vita terrena . I
Franchi si rendono conto che è importante avere delle figure alla loro funzione già
strutturate
gerarchicamente in quanto non cedono alle lusinghe terrene( anche se non è una regola
generale) in quanto tra gli ecclesiastici non vi sono problemi dinastici perché non hanno
neanche i figli, anche se non è una regola generale. Sono inoltre persone di cui ci si può fidare
dal punto di vista della preparazione tecnica, quest'ultima si può riscontrare Nella formazione
dei "decretari" era una stratificazione normativa della prassi in maniera da rispondere a quesiti
nuovi qualora questi si ponesse ro .
I Franchi approfittarono di questa loro condizione sfruttarono i vescovi ad esempio come Missi

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Dominici . la selezione di questo personale era molto attenta perché dovevano svolgere un ruolo
di controllo. Nel palazzo di Carlo Magno vi era oltre a questi ruoli anche quello del cappellano
che guidava la cappella. Era importante perché oltre che redigere documenti andrà a scegliere
anche i vescovi che saranno Missi Dominici. In questo periodo dell'ottavo e del IX secolo la
chiesa è sottomessa al potere temporale( basti pensare all'episodio dell'incoronazione di Carlo
Magno durante la quale il papà si inchinò davanti a lui) Un episodio che spiega ciò può essere
questo: Carlomagno nomina un certo ecclesiastico a capo di una diocesi; Ma questo per
festeggiare diede un banchetto e si ubriacò e non poter partecipare alla liturgia notturna. Al suo
posto Carlo fece parlarono ecclesiastico qualunque dopo che questo parlo Carlo Magno cambio
idea e affidò a lui la diocesi. Questo a dimostrazione del potere decisionale dell'impero sulla chi
esa. Un altro episodio risale al 798 d.C dove dei vescovi, Con uno scambio epistolare,
ringraziano e convengono con la scelta di un ecclesiastico per una determinata diocesi fatta da
Carlo M agno . Non tutti però erano d'accordo nel sottostare Alle direttive del potere temporale in
grado di toglierlo affidare incarichi in base ai loro capricci; anche se queste voci e opinioni in
questo periodo rimasero isolate. La storiografia definisce il medioevo una società tripartita,
dovevi sono tre figure importanti:
1. Oratores ( cioè chi prega)
2. Bellatones ( chi combatte)
3. Laboratores ( chi lavora)
In questo ordine chi ha più importanza sono gli oratores anche se non erano ruoli definiti e
chiusi. Basti pensare al monachesimo in cui i monaci si basavano sull' Ora et labora.
Quindi la chiesa si può dividere a questo punto in chiesa secolare( con figure quali vescovi, parroci
ecc...) e clero regolare( monaci ad esempio, la cui vita era scandita)
Il monachesimo non rimarrà però una realtà isolata, Ma col passare del tempo si inizierà ad
avvicinare alla realtà fino a quel momento ben più diversa del clero secolare. I monaci
adottarono la visione Agostiniana del disprezzo del mondo, poiché il mondo il luogo di peccato e
se ne dovevano allontanare. Inoltre i cristiani sanno che il mondo è per eccellenza lo specchio
della fragilità, infatti se serve bisogna anche svalorizzarlo e non cedere. Quindi il potere
temporale deve svolgere il proprio potere nei limiti prestabiliti riconoscendo la superiorità del
mondo ultraterreno al quale deve puntare il buon cristiano . Non sempre però andò così perché
col passare del tempo i monaci si avvicinarono al mondo civile. Si sviluppò una tradizione
giuridica autonoma cioè il diritto canonico che si basava su due livelli:
1) diritto Divino che si ritrova nella Bibbia( 10 comandamenti)
2) diritto umano prodotto da persone investite da autorità pastorale( Papa, vescovi) Carlo
Magno viene appellato, per il ruolo di gestione importante che aveva, vescovo dei vescovi, ma
ad oggi questa espressione si usa per il papa.
Anche se questo diritto canonico non era proprio equitativo come quello che conosciamo noi.
Da qui deriva il concetto di diritto di resistenza cioè opporsi al potere è esercitato in maniera
Brutale e ciò valeva anche nei confronti dei Papi eretici come nel caso di Guglielmo che lo
accusò di eresia Giovanni XlII.
Dopo aver chiarito che vi è in questo periodo la formazione di una tradizione giuridica, si può
parlare A tal proposito di costituzionalismo medievale? Secondo alcuni sì, in quanto nelle
raccolte canonistiche troviamo una descrizione minuziosa di come funziona questa grande
macchina politico-amministrativa e giudiziaria. Così come nella costituzione Anche qui si
racconta e viene analizzato questo sistema di potere.
Il diritto Romano Sicuramente importante in questo processo ma vi è una profonda differenza .
Mentre il diritto di Giustiniano viene inteso come un diritto cristallizzato immutabile, Il diritto è

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la base normativa che si forma in questo periodo non deve essere immutabile in quanto il diritto
umano deve ispirarsi alla fragilitas umana e quindi bisogna che sia sottile per adattarsi alle
imperfezioni umane. Dove il diritto romano non arriva o arriva più difficilmente è il regno di
Inghilterra. Ci sono due tipologie di legittimazione del potere monarchico:
1) quella teocratica: per cui potere viene da Dio( motivo per cui anche i sovrani laici si fanno
incoronare dal Papa) per i sovrani medievali è importante essere visti Benedetti per enfatizzare il loro
potere.
2) La seconda tipologia deriva dal basso e più propriamente dal vincolo vassallatico.
In Inghilterra si pone proprio questo problema soprattutto con Giovanni Senza terra all'inizio del 200
.È un re feudale e il suo potere è funzionale sulla base di questa tensione continua tra centro e
periferia. Era un re che imponeva a coloro che detenevano questo rapporto feudale con lui il suo
potere chiedendo aiuto militare per le sue campagne; se questi si fossero rifiutati di dare aiuto a Re
Costui avrebbe confiscato tutti i loro possedimenti. E ciò avvenne fino a quando i signori feudali
provarono a prendere il sopravvento. Per porre fine a questo comportamento si formulò nel 1215 la
Magna Carta Libertatum, documento così importante che girava in Inghilterra sotto forma di
manoscritti E durante la Seconda Guerra Mondiale gli inglesi per preservarla dai bombardamenti
tedeschi ne mandarono una copia in Querica.
Questo documento è molto importante e l'articolo 39 viene considerato l'articolo
chiave: Stabilisce che nessun uomo libero potrà essere incarcerato ho imprigionato è privato dei suoi
beni Se non dopo un processo equo. in questo articolo si dice che non può fare ciò che vuole perché
non può privare dei suoi beni una persona secondo il proprio arbitrio. Poi vi è scritto che non si può
attaccare patrimonialmente una persona se non dopo un processo svolto dai suoi pari e secondo Le
consuetudini del regno. Non si fanno quindi corti a hoc o ad personam così come non si fanno leggi
ad hoc: questo è l'abc del costituzionalismo.

Conflitto tra Papato e Impero.


Il diritto assume una posizione centrale in questo periodo. Nel corso del VIII e IX secolo la sfera che
maggiormente detiene il potere è quella temporale, esempio Carlo Magno. Le cose
iniziano a cambiare nel corso del decimo secolo quando il duca Guglielmo d'Aquitania fonda un
monastero al sud della Francia nella Borgogna (a Cluny), in cui vigeva la regola dell' Ora et labora.
Guglielmo però modificherà il modo di lavorare dando più importanza alla sfera spirituale . I monaci
in questo caso si definiscono come coloro i quali era stato affidato il compito di stendere un ponte tra
il mondo terreno e il mondo ultraterreno (Infatti a loro si deve la festa dei morti il 2 novembre).
Bisogna Inoltre ricordare che il monastero non seguiva la regola della povertà tipica di quel periodo,
Anzi avevo un patrimonio molto cospicuo. I monaci che vivono L'esperienza di questo monastero si
vedono in una posizione di primato rispetto tutti gli altri monaci così come si privilegia l'anima
rispetto al corpo; in quanto l'anima È immortale. Questa riforma incontra dei nemici: la tendenza
simoniaca a comprare e vendere le cariche ecclesiastiche e il concubinato. Queste tendenze vanno
contro la spiritualità accesa professata dai monaci, per cui le cariche dovevano essere affidate da chi
aveva l'autorità di farlo e in teoria gli ecclesiastici dovevano rispettare l'obbligo di castità e non
soddisfare i propri
piaceri terreni. Un altro punto fondamentale è il distacco del mondo temporale, cercano infatti
di collegare i monasteri direttamente al papato senza passare dalla diocesi o cariche assegnate o
controllate dal potere feudale .
Bisogna ricordare che ci troviamo a ridosso dell'anno mille quindi si viveva con una sorta di timore
per la venuta del giudizio divino: per questo era importante la spiritualità Cioè per assicurarsi la
salvezza dell'anima.

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La riforma introduce altre due novità: il cammino di Santiago e la Pax dei cioè periodi dell'anno in
cui non si potevano prendere le armi soprattutto nei confronti di determinate categorie di persone
{Chierici, donne, bambini, orfani). Principalmente questi periodi corrispondevano alle feste
liturgiche cristiane quindi Pasqua, Quaresima e Natale: Se così non fosse stato si sarebbe
decisa la scomunica cioè non si faceva più parte della Comunità Cristiana il che avrebbe portato
alla Dannazione eterna.
La chiesa si ritaglia un ruolo di guida. L'impero però si vede diminuito la sfera di ingerenza in
quanto fino a quel momento non solo il potere temporale aveva nominato ecclesiastici a Capo
delle diocesi ma anche i papi. La svolta avvenne col pontificato di Nicola Il nel 1059 {prima di
lui 21 papi su 25 erano stati eletti dal sovrano) significativo fu la formazione nel 824 della
costituzione romana emanata da Ludovico Il Pio che trova la corrispondenza nel 962 con il
privilegium othonis ( emanata da Otone I}: In entrambe si diceva che spettava al sovrano
nominare il papa in quanto il potere temporale era per loro Superiore. Una superiorità che non gli
si può riconoscere dal punto di vista simbolico: è significativo il fatto che dal 476 al 800 non vi
sia un vero e proprio sovrano dell'Impero Romano d'Occidente. Nicola Il introdurrà una nuova
regola che tutto resiste cioè la nomina del papà per mano dei cardinali. La figura dei cardinali
sono coloro che st anno . a Capo delle chiese cardine cioè che stanno nei pressi di Roma e fu
istituita proprio in questo periodo. Con questa riforma la chiesa intendeva levare ai
sovrani quel potere di nomina che di diritto spettava alla chiesa.
Un cambiamento ancora più forte rispetto a Nicola Il si vide con Gregorio VII che prima di
diventare papà era Monaco Cluniacense,Che stabilì che il sovrano era sottomesso al potere
spirituale punto questa dottrina fondamentale si chiamava ierocratica{ potere dei sacri): si
doveva riconoscere il primato delle cariche ecclesiastiche soprattutto del papa rispetto al
potere temporale. Questo primato si basa sul principio per cui Chi garantisce la salvezza delle
anime sulla terra non può essere sottoposto ad un altro potere . In questa fase il papà verrà
definito come un vicarius christy. Ciò lo ritroviamo in un documento( per alcuni redatto da
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Gregorio stesso per altri da alcuni membri del clero o dalla sua cancelleria) intitolato dictatus
papae", steso nel 1075, In cui troviamo proposizioni a mo' di promemoria con lo scopo di
incentivare i Giuristi o il clero a sviluppare queste frasi che quindi rappresentavano un principio
di ragionamento.{ esempio la chiesa romana è stata fondata dal Signore) ( il papa è il solo
uomo a cui tutti gli imperatori bacino i piedi). Chi riveste la condizione di Pontefice quindi è in
una condizione privilegiata, inoltre il sovrano è sottomesso a lui in quanto può essere
scomunicato. Ci si è domandato però se sia lecito che il papà possa deporre il potere
temporale che viene da Dio in ogni caso. Quest'ultimo è stato oggetto della riflessione di molti
studiosi. Quest'argomento richiamava un precedente cioè la minzione Sacra di Pipino il Breve
da parte di Zaccaria. Questo precedente Sara citato dal monaco Graziano nel 1140 che
compilerà il decretum Graziani: sì sancisce il principio secondo cui il papà può dare potere a un
sovrano e allo stesso tempo revocarlo. I canonisti lo definiscono come potere di scomunicare e
una volta avvenuta la scomunica non ci si può impegnare ad esempio in Vincoli feudali in
quanto si doveva giurare davanti a Dio. Questo però era un atto di aperta ostilità col regnante
di quel periodo cioè Enrico IV che non voleva accettare queste condizioni. Queste tensioni
arrivarono al culmine del 1077 1078 con la" Umiliazione di Canossa". Gregorio VII era
stato invitato da una Marchesa, Matilde di Canossa, vecchia aristocratica che aveva diversi
possedimenti feudali. A Canossa si recò Enrico IV a chiedere perdono al papà che lo aveva
scomunicato( indossava un saio). Il papà lo fece aspettare tre giorni fuori e poi lo ammise alla
sua presenza .Enrico chiese perdono perché si accorse che era necessario trovare un
compromesso in quanto se così non fosse stato tutti coloro che erano legati dal vincolo di

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giuramento della fiducia con lui si sarebbero potuti riterenere liberi (in quanto uno scomunicato non
può giurare.) Questo rapporto tra il papa e il sovrano si acquisisce nuovamente nel 1080 quando
Enrico IV verrà scomunicato nuovamente ma riuscirà a riottenere la sua posizione. Si arriva allo
scontro nel 1084: le truppe di Enrico IV invadono Roma e Gregorio è costretto a scappare e a
rifugiarsi al Sud, non sappiamo se prigioniero, dai Normanni. Nel 1122 si arriverà a un nuovo
concordato con il papa Callisto Il, uno dei successori Di Gregorio e l'imperatore Enrico V.Col
concordato di Worcues ( città tedesca) si stabilì che la nomina vescovile spetta alla chiesa e il
sovrano puoi intervenire nel territorio Tedesco solo in caso di dispute. Inoltre nel territorio della
Borgogna può dare come simbolo di fedeltà feudi ma solo dopo che sia stata fatta la nomina del
vescovo dal clero. Quindi per la prima volta si separarono questi due ambiti. Questo periodo
importante a livello delle conseguenze soprattutto per i Giuristi: secondo l'opinione di alcuni storici il
fulcro della Cultura e tradizione giuridica occidentale si forma proprio grazie a questi due poteri quelli
che Shiuitt definirà; La Chiesa di Roma e il diritto romano, genitori della nostra cultura giuridica; in
quanto la chiesa costituisce la sua cultura all'interno del diritto, cultura che viene sistematizzata e
organizzata. Per mantenere l'ordine all'interno di uno Stato chiaramente servono delle leggi solide
stabilite da chi ha l'autorità per farlo .L'esercizi o del potere per definizione iurisdictio, Cioè stabilire
quali sono le regole della comune convivenza . La chiesa richiama per sé questo compito in quanto
dice che (1 prostulat o): non c'è diritto senza giustizia e non c'è giustizia che si discosti dai dogmi
della fede in quanto sarebbe ingiusta. Come può il sovrano credersi superiore a qualcuno che ha il
potere di liberare gli uomini dal demonio? Per questo la chiesa era superiore. È interessante
l'etimologia della parola demonio/ diavolo: deriva da 2 verbi che in greco significano" dividere": Chi è
posseduto Infatti è qualcuno diviso da sé stesso, c'è una parte di se stesso che non riesce a
controllare e questa è la condizione di massima infelicità dell'uomo. Questa disputa importante anche
dal punto di vista del diritto perché determina quella che venne definita come rivoluzione pontificia .
Tutte le rivoluzioni sono servite all'uomo, e questo ultimo scontro è importante perché sia papà che
imperatore si scontrano con qualcosa e fino a quel momento non avevano considerato. Il papà infatti
si affida alla giustizia e al diritto perché sa che perderebbe se si affidasse alla forza militare, e da qui
possiamo ricavare il secondo postulato cioè la ratio peccati vitandi : solo l'autorità del potere spirituale
può stabilire se un dato comportamento dell'autorità temporale determina un infrazione di una norma
religiosa e quindi Determina un peccato. L'autorità spirituale allo scopo di salvare tutti Compreso
l'imperatore e deve salvarlo da sé stesso Se pensa che il suo comportamento sia per camino so dal
punto di vista religioso. Non c'è chiaramente un soggetto che stabilisce Quando l'imperatore ha
peccato, ch_iaramente l'ultima parola spetta al Pontefice, solo a lui spetta a stabilire se l'atto
compiuto dal sovrano è lecito o illecito e solo a lui è dato stabilire se in base a quell'atto i sudditi del
sovrano dovranno essere sciolti dal vincolo di fedeltà e se dovrà essere definito un tirannico . Questa
è riflessione si fa spazio nel
" principio di resistenza": Cioè è lecito porsi anche con violenza di un potere che viene
esercitato tirannicamente. Il diritto è al centro di questa riflessione perché solo ponendo come
base una serie di regole la chiesa può costruire questo suo impero: questo patrimonio ha come
coordinate di riferimento due opere iniziali: il decreto di Graziano e l'opera di Ivo Chartres,
che vengono scritte proprio nel periodo della lotta per le investiture. Quello che è importante e
anche il fatto che in questo periodo si è definita la rivoluzione pontificia che determinerà la
nascita del diritto come strumento per la convivenza . Quello che faranno figure come Ivo di
Chartres e Graziano e riprendere il diritto fin dalle origini dei primi concili ecumenici( Nicea) fino
alla fine( l'ultimo concilio 8 secoli più tardi) e nel riprendere questo diritto armonizzare le

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norme in modo che non vi sia discordanza causata dalla stratificazione. Possiamo vedere come
il diritto canonico si basi su una casistica concreta è infatti un diritto adattabile( ad esempio per
quanto riguarda il celibato la regola generale poneva il divieto ma nella fattispecie bisognava
analizzare anche la vita passata di quel soggetto).È così che si stratifica la tradizione giuridica
della chiesa, il diritto canonico nasce come strumento che ha due fondamentali aspetti:
1) il diritto divino= cioè la parola rivelata( Bibbia e dieci comandamenti)
2) il diritto umano= che va verso la condizione di fragilità dell'uomo e per avvicinarsi alla
condizione di imperfezione dell'uomo occorre che sia adattabile.
Potremmo pensare che veniva applicato il nostro principio secondo cui la legge è uguale per tutti
ma in realtà la chiesa si dirige verso un'altra dimensione "trattare allo stesso modo gente di
uguale è una forma di iniquità". La chiesa così facendo si creò un Aurea di autonomia in quanto
possedeva una tradizione giuridica propria che derivava da terzi. Così come nell'ambito della
chiesa si forma una tradizione giuridica allo stesso modo dell'ambito del potere temporale si
consolida una tradizione giuridica già formata da Giustiniano che verrà ripresa Nel Basso
Medioevo.

L'organizzazione della Chiesa


Da questo momento tra chiesa e impero si viene a creare una frattura in quanto è una Chiesa
afferma la propria ingerenza attraverso la sua autonomia il suo insieme di regole giuridiche. Da
questo momento uno storico di nome Maitland Ha definito questo secolo( Xli) come il secolo
giuridico per eccellenza .A questo proposito la riforma Gregoriana viene indicata con un nome
riduttivo: Gregorio VII cercò ,grazie alla sua formazione cluniacense, di innalzare la chiesa dal
mondo terreno . Fece anche un tentativo di purificazione in vista di un mondo Superiore:
importante fu la festa dei morti che segnava il giorno di mediazione tra il mondo terreno e il
mondo Superiore. Da questo momento mi fu il problema dell'affrancamento della tutela servitrice
dell'impero: tutela che militarmente proteggeva l'impero dalle eresie ma asservitrice perché
pretendeva il controllo sulla chiesa (nomina del papa). Da questo momento questa logica
cambia non si può parlare di riforma di rivoluzione in quanto l'assetto di quel periodo cambia
totalmente e ciò lo vediamo ad esempio nel 1059, con la formazione da parte della chiesa di un
collegio di cardinali per l'elezione del papa. Veniva eletto se si fosse raggiunta la maggioranza
semplice degli aventi diritto. Questa regola cambia nel 1179 in quanto si stabilisce che per
raggiungere la carica serviva la maggioranza dei due terzi e anche dal punto di vista qualitativo
dovevano avere (vescovi e cardinali)Posizioni forti e di rilievo per rendere più importante la
carica del papa. Questo perché spesso in quel periodo l'imperatore eleggeva un antipapa (Che
era nominato dalle famiglie più importanti in modo da porre ancora il suo potere in questo ambit
o).
Nonostante il suo tentativo di affermarsi nel 1054 avviene " lo scisma d'oriente" che segnerà a
causa di una disputa teologica la divisione tra Chiesa d'Oriente( ortodossa) e la Chiesa
Cattolica di Roma. ( dispute che riguardavano ad esempio il simbolo Niceano in quanto non
riconoscevano alla posizione dello Spirito Santo rispetto al padre e al figlio, o se si dovesse
dare Pane azzimo durante la comunione).Ma cosa più importante la chiesa d'Oriente non
riconosceva la figura del papa di Roma .Significativo e l'incontro tra Papa Francesco e il
patriarca ortodosso Kirill a Cuba il 12 febbraio del 2016, avvenuto in un aeroporto di Cuba Cioè
in una terra di nessuno, in modo che nessuno dei due in qualche modo riconoscesse La
supremazia dell'altro andando nel loro territorio. Gli ortodossi non riconobbero il papà di
Roma in quanto non si presentava più come "vicari Pietri" ma come "vicari Christy", cioè come

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un successore di Cristo direttamente. Il secondo ordine di ragioni riguarda sicuramente le
crociate, La prima nel 1096 è seguita da altre 7; furono di esito incerto. Le prime ottennero più
successo avevano lo scopo di liberare il Sacro Sepolcro dagli infedeli. Il carattere importante di
queste crociate e che furono volute Dalla Chiesa stessa e che coinvolgevano sovrani come
Federico Barbarossa che partivano per queste crociate . È importante come vengano impegnate
le autorità Imperiali per mano della chiesa, affermando Ancora una volta la sua
autonomia. Lo storico Maitland definì questo secolo come secolo giuridico: in realtà la
stratificazione giuridica inizia da molto tempo prima già nel 325 con il Concilio di Nicea, e man
mano si va avanti e più si accumulavano decisioni giuridiche e norme (esempio per quanto
riguarda il matrimonio e la scelta del papa}.
Questo insieme di norme verrà inserito in quello che si chiamerà nell'opera del 1140 di Graziano
"ius vetus" cioè diritto antico che verrà affiancato allo "ius novu" formato dai decretari
pontificiae Nei quali si stabilirà che solo il papà può modificare O aggiungere norme e canoni già
inseriti nei canoni conciliari. Andiamo così incontro ai limiti dei poteri dei Papi in quanto per la
prima volta si viene a creare un meccanismo politico e giuridico fondato non sui rapporti
personali ma basato su regole scritte . Non era mai accaduto prima che gli uomini si bastassero
su regole scritte e comuni a tutti. Questo principio si avvicina al nostro Ad esempio in merito alla
modalità di elezione del papa. Questa rivoluzione o cambiamento sarà preso come modello per
le monarchie feudali ad esempio nel XlII secolo per il Regno di Sicilia con Federico Il che baserà
il suo regno sugli stessi criteri. Il ruolo del diritto all'interno di questa operazione riveste un ruolo
fondamentale; il diritto regola questa realtà e lo fa penetrando in molteplici ambiti: grande di
questo potere è sicuramente il papà che regolerà ruoli dei vescovi, dei cardinali, emanerà
decretari capaci di invalidare gli atti conciliari precedenti. Quindi il papà ha un grande potere che
però non è illimitato in quanto ci sono ambiti in cui il papà non può esprimere la sua massima
autorità che lo contraddistingue in questo periodo: ad esempio non può esprimersi contro i testi
di Sant'Agostino, cioè contro i padri della Chiesa, in quanto verrebbe accusato di eresia. Non
può dire qualcosa ad esempio contro i dieci comandamenti in quanto è diritto naturale e divino;
può modificare il diritto umano ma con dei limiti in quanto non può contrastare con i dogmi
della chiesa. Ma nonostante questo grazie a questo cambiamento si ha una civiltà basata sulle
leggi scritte e non regolata secondo l'arbitrio di una persona. Tutte queste norme regolano
dunque la struttura e gli organi della chiesa; questo cambiamento rappresenta una rottura
rispetto a come il potere veniva rappresentato fino a quel momento cioè sulla base di legami di
lealtà tra persone, qui si fa parte di una struttura organizzata da norme . In questo ordinamento
legislativo chi detiene il potere deve sottostare alle leggi; si può così intravedere il concetto di
stato di diritto cioè uno stato in cui il potere si basa e viene indirizzato dalla legge. Si crea quindi
una base nel sistema giuridico in quanto vengono stabilite leggi su come eleggere il papa, le
modalità di elezione, ma anche che si può contestare chi sta il potere, come dirà un allievo di
Graziano cioè si può contestare il papà se
ha comportamenti iniqui o se si scaglia contro la verità di fede. Un'ipotesi che viene formulata e
che viene ammessa dei successivi altri Pontefici: cioè quando l'emanazione di atti pubblici
viene a turbare lo "status Ecclesiae " : se la volontà di colui che a capo della comunità non fa il
bene di quest 'ultima in maniera che si mantenga integra, Allora deve prevalere il bene di
quest'ultima.

Ius commune, Iura propria .


li diritto con il Corpus sta alla base della società europea e sarà usato fino al 700 nonostante
fossero poche le persone capaci di cogliere le sue sottigliezze, poi scompariranno le tracce e il

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digesto riapparirà nel Xl secolo, Sparisce perché rimane inutilizzato in quanto non vi erano persone
Tanto colte da riuscire a ca pirlo. Riapparirà, in particolare il digesto, nel 1076. La sede in cui ciò
avverrà è un procedimento giudiziario (Placido) in Toscana in un monastero- Castello, e non è una
casualità che ciò avvenga subito dopo il 1075 cioè dopo la pubblicazione del dictatus papae Se si
tiene in considerazione l'importanza che avrebbe assunto il diritto romano. Quest'ultimo non appare
magicamente Ma sta alla base della legge Romano Barbariche, del diritto privato che regola campi
della compravendita ad esempio, e penetra anche nel diritto canonico. Lo vediamo riapparire nel
1076 quando in occasione di questo Placido si citano alcune parti del digesto. Anche la formazione
delle scuole non avviene dalla sera alla mattina, ma esistevano già scuole episcopali, nelle diocesi
episcopali, in cui si insegnavano le arti del Trivio e del Quadrivio( Quadrivio= aritmetica, Geo metri a ,
musica e astronomia/ trivio= grammatica, retorica e dialettica). Quindi esisteva già una classe di
letterati. Il diritto non è più quindi uno strumento di regolazione, ma oggetto di sapere e lo diventa
maggiormente nel momento in cui viene analizzato il Corpus molto impegnativo sia per la vastità dei
frammenti del digesto sia perché bisognava adattare quell'opera in un contesto differente rispetto a
quello in cui è stata scritta. E quindi bisogna Fare un'opera di esegesi del testo, più propriamente
un'opera di interpretazione cioè di adattamento quasi, di inserimento anche di parti che il libro non
citava direttamente. Ciò avviene proprio in questa
fase sia per la condizione di ostilità tra papato e impero sia perché i Giuristi dissero che le leggi
derivano dall'imperatore .E Per fare ciò si rifanno ad una costituzione del Codex cioè la "lex de
imperio Vespasiani" Del 69 dopo Cristo in cui l'imperatore per legittimare il suo potere disse che
questo deriva dal popolo, cioè quest'ultimo si Era volontariamente sottomesso al re; si può dunque
cogliere il carattere fittizio. I Giuristi del Medioevo riprendono ciò e dissero che essendo I re del
Medioevo success ori di quelli dell'impero romano, dovevano godere della stessa loro condizione.
Per questo il corpus verrà definito come legge universale di tutti e il diritto romano come " ius
commune" . Questa espressione si ritrova nei frammenti di Gaio, quest'ultimo definisce lo lus
commune come quel diritto su base razionale che si eleva sui particolarismi giuridici che sono invece
le scelte politiche che per ragioni limitate possono deviare la naturale "iustrati o" di questo ius.
Questa definizione di ius eomune riapparirà nel Medioevo e sarà significativa la presenza di
agobardo di Lione( che si scagliò contro le ordalie e il giudizio di Dio)Che sarà una delle prime figure
a reclamare la necessità di andare verso una regolamentazione giuridica che a sua volta sia
contenuta in un corpo unitario( e non essendo ancora recuperato il Corpus, questo corpo minore era
formato dalle leggi Franche). In questo
clima si avverte la necessità di riportare il diritto ad un principio di funzionamento territoriale e non
personale .È rilevante qui la figura di agobardo di Lione in quanto si riprende il concetto che il diritto
debba essere unitario territorialmente. E ci vorrà del tempo da quando lui prende questa posizione
fino al recupero del diritto romano, passeranno Infatti dei secoli.li diritto comune da questo punto di
vista il modello di diritto volto a regolare universalisticamente. E questa sensibilità viene ripresa da
un anonimo giurista nel Xli secolo scrive un trattato. In quest'opera vi è l'allegorica rappresentazione
della Giustizia come una donna che vive in una casa con le pareti di vetro in cui sono scritti i testi del
Corpus, la donna ha un braccio L'equità ed è sovrastata dalla ragione. Tutto ciò fa capire i concetti
cardini di quel periodo:1) la giustizia è equa e tutti la possono vedere. 2) i testi legales= la giustizia
Guarda la tradizione romanistica.
3) giustizia- equità- Ragione sono tre figure e nel Medioevo il numero 3 era un numero molto
evocativo( Divina Commedia, Santa Trinità). L'autore nel suo trattato diceva che così come esisteva
l'unità del potere, Allo stesso modo doveva mettersi l'unità del diritto perché ammettendo l'esistenza
di più diritti avrebbe significato ammettere il frazionamento

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dell'impero e ciò era impensabile. Così come il mondo Divino è regolato da un'unica figura, allo
stesso modo il mondo terreno è regolato da un'unica figura con un unico strumento che deve essere
il diritto Romano. Quest'ultimo e legge generale che regola tutte le realtà particolari queste possono
dotarsi di strumenti propri solo laddove queste non sono regolate dal diritto romano. In questo campo
si fa spazio la "teoria della permissio" Cioè questo permesso che l'imperatore dava alle comunità
minori locali di organizzarsi secondo propri Statuti. Col passare del tempo però questo assetto deve
fare i conti con la volontà di questi ceti di svincolarsi dal condizionamento del diritto romano . Quindi vi
sono due opzioni:
- chi dice che il diritto romano regola tutto e i diritti locali sopravvivono solo se non contrastano col
diritto romano.
- chi dice che i diritti locali sono la regola effettiva e il diritto romano deve essere applicato in quei casi
in cui non vi è una legge dei diritti locali.
Aristotele diceva che l'uomo era un animale sociale, Hobbes invece diceva che è un lupo nei
confronti dei suoi simili, quindi pende ha sopra sparli e non vi sono vincoli di cooperazio ne. Questa
concezione naturalistica che passa da Aristotele e arriva ai Giuristi medievali in particolare a due
figure di commendatori cioè Baldo degli Ubaldi e Bartolomeo di Sassoferrato in cui si fa riferimento a
questa condizione sociale degli uomini Prendendo come esempio le api che cooperano per vivere. Il
ritorno in Auge del diritto è rilevante perché permette la ricostruzione in teoria di certe leggi che
hanno più importanza su altre così come il diritto romano era più importante di altri ordinamenti
particolari. I Giuristi Del Basso Medioevo riconoscono questa importanza e lo riprendono a tutti gli
effetti, per loro è legge che va applicata .Venne definito Infatti "Lex generalis Omnium" Cioè diritto
comune, in tal modo però venne definito il diritto canonico che cercava di avere il massimo controllo
su ambiti come
matrimonio ad esempio rispetto a quanto avessero altri ordinamenti, e quindi da questo punto di
vista è più generalis di quanto lo sia il diritto romano. Quest'ultimo si affaccia alla società del Basso
Medioevo negli anni 50/70 degli anni mille. La prima ripresa fu Sicuramente nel 76, mentre negli anni
90 iniziò ad essere insegnato a scuola, in particolare quella Bolognese, questo perché se per noi il
diritto romano è un modello teorico nel Medioevo era un ordinamento vigente. Nel fare questo i
Giuristi si prendono delle libertà soprattutto nell'ambito del diritto di proprietà: in quanto secondo il
diritto romano vi erano più posizioni di titolarità nei confronti dello stesso bene( tipico nel
Medioevo) bisognava accertare l'effettivo proprietario e dominio utile cioè chi utilizzava la cosa.
Questa concezione nasce dalla lettera di un giurista classico Cioè Paolo che aveva individuato una
"actio utilis" concessa che aveva il bene in godimento. I Giuristi medievali che riprendono ciò
parificano quasi le 2 posizioni definendo le entrambi dominus ma di due posizioni differenti. Questo
perché l'interpretazione non ha valore esplicativo ma di intermediazione con il contesto in cui si t
rovano. Quindi il diritto romano si stabilisce in un contesto ricco di realtà particolari che possono
essere il diritto canonico, quello delle scuole, delle corporazioni delle Arti e Mestieri. È necessario
quindi stabilire dove fin isce il comune e dove iniziano a livello territoriale gli lura propria cioè il diritto
particolare.
Ricollegandosi ad Aristotele Si può cogliere dalla sua opera la "politica" che l'uomo è un essere
capace di aut o-organizza rsi quindi il potere a livello comunale deriva da sé stesso e non da un
potere superiore( teoria ripresa da Baldo e Bartolomeo) Quindi questo potere trae legittimazione da
sé stesso. Il diritto romano sembra prendersi una sorta di rivincita anche sulle realtà minori. Non è
che il diritto romano venga ignorato, ma prevalgono le realtà
· particolari cioè i diritti locali. Il diritto romano rientra nella società non solo per questo suo ruolo di
sussidiarietà ma anche perché a scrivere gli stessi Statuti degli lura propria erano i

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Giuristi che si formavano in scuole in cui si insegnava il diritto comune.

Università e insegnamento del diritto.


Così come la chiesa e la monarchia costituzionale sono istituzioni medievali allo stesso modo lo
è l'università, il cui nome deriva da " universitas" dal diritto romano e non dal basso medioevo in
cui universitas significava insieme di beni che sono patrimonialmente giuridicamente rilevanti in
quanto uniti ma che se vengono divisi perdono la loro funzionalità. Nel Medioevo assume il
significato generale di collettività{ collettività Cristiana). Addirittura nel tardo medioevo si tende
ad usare in sostituzione la parola "Studium" che in latino significa desiderio: per indicare
l'apprendimento volontario Cioè per desiderio. Questa collettività si presenta divisa in due:
universitas magistrorum e universitas discipulorum, la caratteristica principale era la loro
capacità auto organizzativa. L'universitas con Maggiore rilevanza era sicuramente quella dei
discipulorum in quanto era loro il potere decisionale sui magistrorum e ad esempio sulla nomina
del rettore. Questa caratteristica era tipica anche delle prime università nata ad esempio a
Padova, Bologna, Salerno, Oxford; Mentre a Parigi la situazione era diversa in quanto era una
Università di docenti.
Non bisogna pensare che questa istituzione nasca per incanto; da Molte fonti ricaviamo che alla
fine del Xl secolo diverse persone si dedicavano allo studio del diritto.
Ma perché dobbiamo essere grati del contatto che si ebbe col mondo islamico soprattutto con
Siviglia, quindi del contatto tra università cattoliche e mondo islamico? Bisogna Innanzitutto
considerare teologia e giurisprudenza due facce della stessa medaglia dove però non arriva la
religione quindi il Corano{ Ad esempio in ambito contrattuale e di vendita cioè presieduto dagli
adith cioè detti del Profeta Maometto). Ma a volte neanche questo è sufficiente ed occorre
l'intervento puntuale dei Giuristi per regolare nello specifico una materia . È rilevante come molte
delle Corti musulmane vi fossero sia funzionari cristiani sia ebrei, in quanto religioni del libro che
hanno punti di contatto ad esempio Abramo in modo che venisse uno scambio
cult urale .È un periodo quindi in cui si recuperano i testi giuridici : lo stesso Corpus studiato a
Bologna sarà cons i derato sacro in quanto scritto da un principe che nel mentre voleva r iunire
l'impero sotto la cristianità. Il Corpus però risente dell'intervento dei Giuristi medievali che
eliminano alcune parti e ne aggiungono altre come ad esempio dei libri di carattere
tipicamente medievale e non feudale . Ed entrando a far parte del Corpus diventano
chiaramente diritto vigente . Chiaramente lo scopo principale era adattare queste disposizioni al
contesto in cui si applicano. Un esempio ci sarà dato da Piacentino che dice una cosa
interessante rispetto al matrimonio: il giurista Modestino definisce il matrimonio come un
qualcosa dove Dal punto di vista romanistico non si uniscono solamente due persone ma due
famiglie e di conseguenza anche i sacra gentilicia cioè le figure di culto legate a quella gens. Nel
Basso Medioevo questa definizione viene Intesa con significato completamente diff erent e,
questo perché nel Medioevo non vi era più il culto dei sacra gentilicia in quanto la religione era
Cristiana .Nel Medioevo questo concetto del matrimonio sarà ripreso senza constatare con
l'auctoritas del testo di Modestino ma facendogli assumere un significato che Obiettivamen te
non aveva: il matrimonio con la religione cristiana, diventa un Sacra mento . In questo i Giuris t i
medievali fanno Opera di interpretazi one intesa come intermedi azione. In quanto diritto
vigente era necessario spiegarlo a chi servisse e a questo ci si riferisce citando i glossatori che
spiegano il significato di quel testo per renderlo più accessibile, nel fare questo annotavano
queste spiegazioni ai margini del testo. Questo opera continuerà nel tempo comprendendo
l'opera di glossatori più importante cioè la Magna glossa di Accursio comprendente 96000
frammenti. Quindi si parla di un'opera che si intensificò nel tempo e che avrà molta

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importanza nel mondo delle universitas Cioè per chi studia il diritto nelle lezioni "lectio" (Si
chiamavano così perché durante le lezioni vi è formalmente un testo che viene letto).
La ripresa quindi di questi capisaldi scolastici si deve innanzitutto al filosofo giudice Averroè e
soprattutto al mondo musulmano che recupererà la tradizione greca scolastica di Aristotele in merito
al funzionamento dell'insegnamento universitario. Uno strumento importante A tal proposito era la
"distinctio" cioè uno strumento che consente di studiare il diritto attraverso la distinzione delle
categorie di genere e specie. Sì ad esempio voglio delineare una relazione giuridica tra persone
userò in genere ampio nel negozio giuridico ma all'interno distinguerò la categoria specifica del
contratto . Il negozio comprende diverse tipologie ma il contratto è una categoria specifica. Un altro
strumento è quello del casus cioè la semplificazione di casi pratici; un altro strumento può essere
quello delle dispute tra maestri, in quanto la cultura medievale era polifonica quindi più maestri
davano soluzioni diverse per lo stesso problema. Da qui deriva un altro strumento tipico
dell'insegnamento del Medioevo e cioè le questiones: il maestro poneva una domanda i suoi allievi e
in seguito dava una soluzione.
Sono quindi strumenti di gestione didattica, Anche se come abbiamo detto la gestione era affidata agli
studenti che reclutavano i maestri Con riferimento all' Università di Bologna Ciò avviene in base alla
provenienza territoriale infatti vi erano gli studenti ultramontani( quindi Francia, Germania e così via)
e sostanzialmente gli italiani. È importante come l'imperatore abbia interesse nell'avvicinarsi a questo
mondo universitario per dare alla sua figura un ulteriore legittimazione culturale e dall'altra parte era
importante per gli studenti perché si Videro riconosciuta una sfera di autonomia e rispetto
all'ingerenza esterna di altri poteri.
Era anche importante a livello delle città avere le universitas perché incrementavano il
patrimonio della città, quindi la minaccia più grande che potevano fare alla città era quella di
andarsene perché essendo universitas nel senso medievale cioè assemblee di persone il luogo della
loro formazione era indifferente. Quindi allora o favore avevano diversi strumenti regolatori come
sabotaggio degli insegnamenti dei maestri e la Secessione( ad esempio alcuni studenti di
Bologna andarono a Padova dove si formò nel 1122 il primo Ateneo).
Quindi ciò spiega il rapporto tra potere e sapere, infatti all'imperatore serviva questa legittimazione
cioè avevano bisogno di una classe di Giuristi al suo servizio che sapessero interpretare il Corpus.
Un altro punto in comune lo troviamo nel fatto che il diritto non si basa più sulla teologia e sull'etica,
adesso le regole del diritto derivano da testi giurisprudenziali.
Quindi si ha una specializzazione del diritto come oggetto di sapere. Inoltre alla fine di questo corso
di studi si arrivava quella che oggi chiamano laurea cioè la licentia o licentia docendi cioè licenza di
insegnare. Non vi sono esami nel corso di laurea, ma di è un esame finale scelto da una
commissione di maestri, questo esame deve vertere su argomenti come il diritto civile e il diritto
canonico. Questo esame si svolgeva nelle cattedre davanti ai Vescovi eccetera, in quanto prima il
diritto era collegato strettamente all'ambito religioso. Alla fine degli Studi potevano insegnare e ciò
era importante perché era un lavoro retribuito e a sua volta probabilmente avrebbero avuto allievi.
Ma non solo potevano fare gli insegnanti ma anche incarichi importanti come le magistrature per
gestire amministrare le città . Nelle opere del Xl e del XlI secolo troviamo la parola commentatori
Che differenza dei glossatori accertavano volta per volta Fino a quale punto il diritto fosse
andato a quelle fattispecie concrete e fino a che punto queste potessero essere
autonomamente disciplinate . Per questo il diritto tende ad andare in direzioni che non erano state
battute fino a quel momento ad esempio contro il
diritto processuale, per questo nel corso del XlII e quattordicesimo secolo abbiamo un opera di
Guglielmo Duranut chiamata "speculum iudiciale".
Si sviluppa anche la tensione nei confronti di un ambito fino a quel momento non considerato

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cioè la trattatistica penale; che si deve all'opera di un autore di questo periodo cioè Alberto da
Gaudino che scrisse "tractatus de maleficiis" che Secondo molti è luogo di germinazione del
diritto penale. Inoltre i commendatori devono confrontarsi con una realtà diversa cioè quella
comunale : Cioè in quel contesto vale il diritto proprio e non il diritto comune. Importante è ciò
che dice Bartolomeo da Sassoferrato: fa un'aspra critica nei confronti della gestione delle micro
comunità, dicendo che il ius commune in questo periodo ha una funzione puramente suppletiva
che Lascia spazio allo ius proprium ; Ma d'altra parte lo lus comune è molto più raffinato dello ius
proprium. Quindi è vero che lo lus commune e fa un passo indietro rispetto allo ius proprium, Ma
è anche vero che lo lus proprium trae il proprio fondamento dallo ius commune.

Regno di Sicilia
lus comune= rielaborazione del diritto romanistico che viene rielaborato attraverso
l'interpretazione e la intermediazione, e ha portata universalistica così come il diritto
canonico . Accanto a questi due vi sono gli lura propria cioè quei diritti limitati territorialmente
che si basano sul potere di chi li esercita. Questi ultimi si avvicinano alla nostra Concezione in
quanto anche per noi la legge si basa sullo stato che come disse un sociologo Max Weber è il
detentore del monopolio legale della forza.
Nel Xlii secolo accanto all'inferno Dante colloca Piero della Vigne, giurista e funzionario di
Federico Il, che per il rapporto col sovrano si suicidò.
Bisogna analizzare quello che succede alla fine del Xl XlI secolo, periodo in cui si stanziarono i
Normanni( Che successivamente si chiamarono normanno-svevi). Questa popolazione deriva
dal nord Europa e migrano verso il sud It alia . Erano molto più forti fisicamente e propensi alla
guerra; inizialmente le popolazioni rimaste al sud quindi Longobardi e barbari li arruolavano
come truppe mercenarie. La Chiesa aveva però un interesse più cospicuo: a bere un polo che
faccia da bilanciamento al conflitto che si sta profilando con l'impero Germanico . Siamo nella
fase che precede di pochi anni la lotta per le investiture; il primo contatto tra i Normanni e ad
esempio Il condottiero che si chiama Roberto il Viscondo e Ruggero I, risale al 1059; Anno in cui
il papà Nicola I stabilì che il papa sarebbe stato eletto non dal sovrano ma dal collegio dei car
dinal i. In quell'anno la chiesa richiamava per se la massima autorità e non è casuale che vi sia
in quell'anno il primo contatto con i normanni che va incontro a due interessi :
- quello della chiesa di liberare il sud dalla popolazione degli infedeli e avere un alleato che la
sostenesse nel conflitto che avverrà con gli imperatori germanici.
- mentre i normanni avevano l'interesse di ricevere un'investitura formale .
Il primo contatto si ebbe nel 1084 durante il Sacco di Roma quando i normanni protessero
Roma dalle truppe Imperiali , ma essendo pur sempre un popolo di mercenari saccheggiarono e
depredarono loro alla fine Roma. Un Papa Urbano I, banditore della prima crociata, sarà colui
che instaurerà un rapporto vassallatico con gli imperatori i normanni nel sud Italia, anche se
formalmente quei territori erano della chiesa. li Podere di questi sovrani si consolidò
maggiormente con altri due sovrani: il primo fu Ruggero Il successore di Ruggero I che governò
dal 1112 al 1154 il Regno di Sicilia che si arricchì e i cui Segni Si possono vedere tutto
oggi( palazzo dei Normanni} . La città di Palermo divento culturalmente ed economicamente la
più import ante d'Europa, era un posto e Granaio importantissimo, e vi erano diverse culture ed
etnie.
Il regno che si viene a creare è il primo regno laico in cui la vita della popolazione avviene
attraverso la legge, il Monarca non è sottomesso alla legge Quindi è una figura medievale per
eccellenza, ma il popolo si. La loro vita è regolata da un insieme di norme scritte Ciò

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rappresenta novità Perché i sovrani per la prima volta nella storia tendono a modificare il sistema
vigente in maniera esplicita. Un esempio sia alla fine del regno di Ruggero Il che promulga le
Assisi di Ariano, nelle quali dice che conserveranno le consuetudine A meno che non contrastino
con quanto scritto in quel test o. Quindi è un sovrano che non si limita a dicere ius ma anche a
formularlo. li loro regno si basava quindi su una struttura gerarchica così come la chiesa,
importante è il ruolo della cancelleria che si occupava della gestione amministrativa e burocratica
del regno; poi vi era la dogana centro importante per coniare la moneta e importante per la
gestione del patrimonio. Conservano Inoltre la denominazione araba precedente, Infatti colui che
il comando si chiama Emiro da Amir, e a partire da Ruggero Il il sovrano si farà chiamare
amiratus ( Ammiraglio). Poi vi erano i baiuri che svolgevano un ruolo di vigilanza periferico, e la
Magna curia alla quale le parti facevano riferimento se scontente
del giudizio emesso localmente o se riconoscevano che la giustizia era stata amministrata male.
Quindi il regno si basa su questo apparato normativo scritto e preciso. Il testo normativo di
Ruggero è importante A tal proposito in quanto mostra come il soprano non voglia rimpiazzare
un vecchio sistema ma integrarlo con quello prece dente. Al primo articolo dice che la giustizia
deve essere esercitata in maniera equitativa quindi sottintende che il sovrano si occuperà di
provvedere a ciò( figura tipicamente medievale).Le Assisi non sostituiscono il vecchio diritto ad
esempio il privilegium fori reclamato dalla Chiesa in materia di adulterio,
sodomia, usura( perché gli interessi aumentavano col tempo, si dà quindi valore a Quest'ultimo
che non appartiene agli uomini ma a Dio), bestemmia e sacramenti. Quindi la chiesa hai il
privilegio di procedura penale per queste materie Così come per determinate persone come i
Chierici che devono essere processati dalla Chiesa. Allo stesso modo non viene soppiantata la
consuetudine processuale delle ordalie o giudizio di Dio. Un'altra caratteristica delle Assisi era
quella di penalizzare comportamenti destabilizzanti dei rapporti giuridici così come uccidere o
ferire; cioè falsificare monete e documenti in quanto sarebbe venuta meno la stabilità dei rapport
i tra persone. Quindi le Assisi non sono una fonte di cambiamento così come sarà invece per
Federico Il di Svevia che salirà al potere nel 1197 a 3 anni sotto tutela del Papa Innocenzo
111,Fino a 14 anni c'è nel 1208; il suo rapporto con la chiesa si inasprì alla prima scomunica nel
1227, la seconda volta nel 1239 e infine fu considerato un reietto da Dio Nel 1245 da
Innocenzo IV. Quindi è interessante il fatto che inizialmente fu vicino alla chiesa e
successivamente le cose cambiarono. Federico Il è considerato una delle figure che saranno
più importanti del Medioevo: non è semplicemente una figura che diventerà re da piccolo ma è
signifi cati vo per la sua personalità: par lava 7 lingue, appassionato di arte e poesia, di caccia
col Falcone ... Il tuo obiettivo politico Era formare uno stato in cui il potere del sovrano fosse
l'unico e che non vi fosse nessun altra autorità concorrente, cioè la chiesa, nè città, nè poteri
feudali. Per Federico il vicario di Dio sulla terra è l'imperatore per questo vi è una
contrapposizione con la chiesa. Per quindi elevare ancora di più la sua figura serviva un
apparato normativo quindi era indispensabile una corte di Giuristi, motivo per il quale Fondò una
università a Napoli che tutt'oggi è l'università Federico li. Era fondamentale avere un equipe di
Giuristi che lo aiutasse a formare un ordinamento giuridico in cui poter imporre le sue regole . E
lo fa con le costituzioni di Melfi emanate nel 1231 comprendenti 253 articoli.
Federico con quest'opera solleva delle critiche forti ad esempio dall'arcivescovo di Capua che
riceverà lettere dure e accese del Papa Gregorio IX che lo esorterà a non partecipare alla
formazione della Costituzione. Lo scopo con quest'opera era riabilitare i poteri e soprattutto
limitare è quasi eliminare i privilegi della chiesa, che aveva sia materia penale sia civile per
proprietà, contratto, vendita che riguardassero i Chierici. Di questi ultimi Federico dirà che in
caso di loro reati di tradimento di altri reati dello stesso genere se ne occuperà il

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sovrano. L'espressione è volutamente generica perché vuol dire che gli altri reati verranno decisi
dallo stesso sovrano. Non solo verrà ridimensionato l'ambito penale ma anche quello civile nel caso in
cui fosse una lite tra due Chierici il cui bene oggetto di contesa non appartenesse alla chiesa.Ma non
solo cerca di limitare la chiesa ma anche le autorità locali in quanto l'unica autorità del regno era
quella del sovrano Quindi abolisce tutte le altre figure di controllo. Questo lo porta ad avere un
rapporto difficile con la chiesa, Addirittura il Papa Gregorio IX gli dice che non può permettersi di fare
scandalo. Questa parola ha un significato ben preciso nel Medioevo, in una definizione di San
Tommaso definisce lo scandalo come un fatto non corretto che offre un'altra occasione di rovina.
Questo vuol dire che è un comportamento scandaloso non è un comportamento peccaminoso Ma che
porterà alla rovina. La distinzione principale colla opera di Ruggero riguarda sicuramente la procedura
giudiziaria perché Federico Il abolisce sia l'ordalia che il giudizio di Dio considerati barbari. Un'altra
novità è l'introduzione ex ufficio del giudice che può istituire le cause e chiamare i testimoni. Un'altra
novità può essere l'introduzione dell'atto di citazione che una parte rivolge alla controparte che vuole
citare in giudizio. Inoltre vi erano anche norme che riguardavano la tumulazione di cadaveri e la
dispersione delle ceneri per prevenire epidemie e malattie e proteggere dunque la popolazione. Vi
erano anche norme che avessero come scopo il sanzionamento dei bottegai che vendessero carni,
vini O bevande adulterate( marcite).Se fosse stato così la prima volta verrà frustato, la seconda gli
verrà tagliata la mano e l'ultima volta verrà ucciso. Si parlava anche di pozioni magiche e d'amore in
quanto vi erano maghe e maghi che abbandonavano i cittadini. Federico decise che costoro
dovevano essere puniti sia perché queste pozioni potevano causare malesseri a chi le ingerisce sia
perché si erano approfittati della ingenuità dei loro compratori.

La nascita dei Comuni.


Diritto potestativo= Diritto che è l'effetto di un potere che emana delle leggi e che se è il caso le
Applica con la forza.
Con la nascita del regno al Sud e i comuni al nord si iniziarono a creare dei regolamenti di confine
per stabilire la fine degli iura propria e l'inizio dello ius commune. Col passare del tempo questo fa sì
che lo lus commune acquisti una funzione suppletiva e intervenga laddove gli lura propria non
abbiano formulato una legislazione. La nascita delle città è fondamentale. Come organizzazioni
territoriali preesistevano al medioevo. I due grandi modelli sono le città-stato greche che erano città
ben organizzate politicamente e giuridicamente e le città romane che erano più che altro unità
amministrative sparse nell'Impero e regolate da un sistema centrale in base a un ordine gerarchico .
Molte di queste città romane sopravvivono nel Medioevo e diventano sedi di diocesi ma sono
differenti a quelle nate all'incirca nel XlI secolo. Questi cambiamenti dipendono da diversi fattori, i tra
i più importanti è quello agricolo: nel XlI secolo infatti vi sono cambiamenti che riguardano la
redditività dei fondi, ciò dovuto all'inserimento di strumenti come l'attacco dell'aratro e degli animali
da t iro: prima si legava al collo degli animali, successivamente si iniziarono ad utilizzare strumenti
più innovativi che permettessero agli animali di lavorare meno faticosamente. Un'altra invenzione
furono i mulini e Le Macine che quindi permettevano con i loro ingranaggi di lavorare meglio il grano.
Un'altra invenzione alle soglie del XlI secolo fu la bussola che permetteva di fare viaggi molto più
lunghi .Un'altra è la rotazione triennale delle colture( ogni tre anni si modifica la cultura in modo da
rendere più fertile il terreno). Tutto ciò produce un effetto: cioè modificare i ruoli dell'economia rurale
trasformandola da economia di sussistenza a una sovrapproduzione di merci da incanalare nel
mercato commerciale. Le città nascono anche come centri di scambio

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di queste merci. Quindi questi fattori insieme all'aumento demografico incrementarono la nascita
delle città. A questi fattori concorrono anche fattori politici: nella cultura medievale lo schema
tipico era quello di dare protezione ai cittadini in cambio di t asse . Ciò avveniva nelle Signorie
feudali così come nelle città in generale in cui il sovrano attingeva queste ricchezze. Ciò porta
alla lotta tra l'imperatore Federico I Barbarossa e le città del nord, che avrà uno sviluppo
importante. La prima fase si situa verso il 1158 durante la seconda dieta di Roncaglia nella quale
si salda un accordo tra l'autorità Imperiale e città del nord come Milano che era quella più
Florida, attraverso la Costitutio Pacis( Federico nella dieta è assistito da 4 allievi di lnverio della
scuola di Bologna cioè Jacopo, Martino, Ugo e Bulgano).Questa Costituzione diceva che queste
città potevano mantenere la loro autonomia e potevano auto-organizzarsi Purché si
sottoponessero alle tasse da parte dell'imperatore. È un rapporto molto altalenante in quanto
poco dopo nel 1162 avverrà una contrapposizione è la città di Milano verrà posta sotto assedio e
saccheggiata. Le città punto per proteggersi da ciò cercarono l'alleanza col papà nel momento in
cui decidono di riorganizzarsi: il papa è Alessandro lII. Importante in questo scontro tra impero e
lega delle città del nord e la battaglia di Legnano che segna la sconfitta di Federico Quindi per la
prima volta si sconfissero le truppe Imperiali. Da lì a pochi anni partono
delle trattative e si concludono nel 1183 con la pace di Costanza che viene rappresentata come
la Magna Carta delle libertà feudali. Quindi gli aspetti fondamentali per la nascita dei comuni
sono sia economici, sia politici in quanto le città volevano principalmente autoregolarsi e non
dare le proprie ricchezze al sovrano. È importante capire che le città non si formano su base
giuridica, cioè da norme che dicono cosa bisogna E non bisogna fare, ma da comunità che si
riconoscono in quanto tali. Interessante è la lettera mandata da 14 comuni a papà Alessandro lii{
Milano, Rodi, Cremona, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Venezia, Treviso, Ferrara,
Bologna, Parma, Piacenza e Modena) dicendo te evitando di cedere al sovrano hanno salvato
la libertà della chiesa e l'ordine dell'Italia .Per la prima volta Italia viene usato in senso politico e
non solamente territoriale. Facendo riferimento all'episodio della peste del 1348 50 bisogna
ricordare che 15-16 milioni di persone abitano nelle città, Quindi nonostante nel Medioevo la
civiltà fosse agricola più del 10% dei cittadini abitavano nelle città. È già nel xii-xiii secolo città
come Parigi, Venezia, Firenze e Palermo contano più di 100.000 abitanti.li tratto caratteristico
della formazione dei comuni e il fatto che avvenga sulla base di un accordo. La teoria dell'
accordo viene formulata dalla filosofia politica circa intorno al 600 e dopo nel 700 con Rosseau
ad esempio che presenteranno l'organizzazione politica come un aggregazione tra persone. La
realtà comunale quindi si afferma su questa base spezzando il principio valido fino a quel
momento del potere derivante da Dio. Questo ha delle conseguenze fortissime: gli Statuti
comunali vengono redatti su una base formale e solenne che si chiama conuratio che significa
giurare assieme per formare questi comuni: Non bisogna vedere però questi comuni come
democratici in quanto all'interno vi sono pur sempre realtà diverse e comunque una scala
gerarchica; ad esempio viene a borghesia che la classe sociale alta il cui nome deriva da Borgo,
piccola unità comunale.
La ricchezza dei comuni È una ricchezza che viene costruita e non proviene da eredità
dinastiche: il mezzo per costruirla fu principalmente il commercio ad esempio lana, seta ma
ciò non vuol dire che non si diede più importanza all'agricoltura. Quindi vi erano classi
sociali differenti e da ciò bisogna dire che tutti potevano godere del diritto di cittadini ma
non tutti potevano godere dei diritti politici, quindi rivestire incarichi pubblici. I comuni sono
perciò entità politiche che si danno una loro struttura di governo cioè individuano degli
organi esecutivi che inizialmente erano i consoli che venivano eletti dall'assemblea dei
cittadini che non è detto che accolga tutti i cittadini, che poteva prendere diversi nomi ad
esempio e

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Venezia si chiamava Maggior Consiglio e all'interno comprende il minor consiglio che svolge
funzioni di carattere esecutivo. I consoli, depositari del potere esecutivo, erano circa 4 per città
fino ad arrivare a 23 a Milano. La denominazione deriva dalla magistratura Romana
repubblicana; in tutte le città vi erano i consoli fino al XlI secolo. Inoltre erano cariche a tempo
che durano un anno. Dal XlI secolo la figura del console sarà sostituita da quella del Podestà=
colui che ha il potere, e che aveva fatto degli studi giuridici, Inoltre doveva essere esterno alla
città in modo da essere più neutrale delle lotte interne; poteva anche essere accompagnato da
un qualcuno che lo aiutasse ad amministrare il cui incarico era anche a tempo. Gli Statuti
comunali indicano quindi queste figure come consoli, Capitani di giustizia, ma contengono anche
i diritti fondamentali dei cittadini( Pertanto si potrebbe considerare come una sorta di prima
Costituzione). Importante è anche la stesura legislativa con gli Statuti inizialmente. I comuni si
basano sul diritto romano così come quello canonico ma chiedevano pur sempre un margine di
autonomia legislativa e questa disciplina deve coabitare con Le consuetudini già presenti nei
comuni. Abbiamo detto che l'economia all'interno dei comuni dipende dai mestieri cioè
corporazioni che erano micro realtà amministrative interne che erano regolate da proprie
regole Quindi erano necessari degli Statuti per auto regolarsi. Quindi il comune non è solo un
nucleo formato dall'accordo di un'assemblea ma era una comunità di comunità.
Quindi le corporazioni rispecchiano l'ordine della comunità generale, allo stesso modo i
partecipanti e queste corporazioni avevano la vita scandita e programmata secondo tempi
prestabiliti. Queste comunità sono importanti perché regolano la condotta dei partecipanti. Un
altro carattere e del carattere secolare di queste comunità e ciò rappresenta un elemento di
forza e successo: in si ponevano di amministrare la vita di chi ne faceva parte . Nonostante
fossero fondati su accordi che avevano una certa sacralità, non avevano i comuni nulla a che
fare con la spiritualità, il potere È infatti laicizzato, non vi è più un orizzonte trascendente .

Ius Mercatorum.
È importante per la cultura giuridica del Basso Medioevo e per la nostra stessa sensibilità
giuridica. Perché assume rilievo? Perché era il diritto che regolava le corporazioni nel XlI secolo
e che dà una spinta alla nascita delle città che si basavano molto sull'espansione dei traffici
commerciali (derivante dalla sovrapproduzione e dall'espansione tecnica): ciò conferisce alle
corporazioni un peso sociale rilevante . Nelle città medievali nessun cittadino si pone come
individuo ma come membro di una rete sociale( corporazioni, chiesa) . La corporazione dei
Mercanti è la più rilevante soprattutto per la produzione di ricchezza: i mercanti sono i signori
perché sono quelli tra tutti che possono accumulare un primo capitale commercial e. I mercanti
fanno circolare i prodotti dell'Agricoltura e beni artigianali. E su queste categorie hanno alcuni
privilegi in quanto alcuni Statuti comunali prevedono che questi lavoratori non possano
vendere all'ingrosso o agli stranieri: questa di ordine pubblico e Canonico pongono i mercanti in
una posizione di favore. Le corporazioni mercantili hanno alcune prerogative che alt ri non
hanno: ad esempio possono vendere all'ingrosso . Un'altra norma di ordine pubblico dice
che chi commercia con altri Mercanti il sistema che regolerà il loro rapporto sarà lo lus
Mercatorum: quindi diventa un diritto oggettivamente dominante . Questo sistema di regole si
produce da alcune fonti: La prima sono gli Statuti delle corporazioni mercantili, un'altra sono le
consuetudini commerciali, infine vi è la Curia, cioè le decisioni della giurisprudenza
co mmerciale. Quindi abbiamo una convergenza di elementi. Tutto questo insieme di fonti Si
strutturano sempre più copiosamente man mano che il commercio non riguarda più precise
soglie territoriali: già Quattrocento Vi sono nuovi mezzi di navigazione quindi si entra in contatto
con popolazioni nuove con differenti e usi diversi che influiscono sulle consuetudini

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mercantili. Il primo trattato mercantile si ha con il trattato de mercatura Di Bartolomeo Stracca in
cui si dà una sorta di visione generale delle regole, usi e consuetudini mercantili. Le materie regolate
dallo ius Mercatorum hanno bisogno di una Nuove regolazione in quanto lo ius commune Romano
non era sufficiente perché il diritto romano era legato al funzionamento di una società statica e legata
ad una economia Fondiaria, inoltre vigeva la traditio cioè la consegna di persona del bene.
L'economia medievale è legata alla circolazione di merci in luoghi lontani, per questo si gettano le
basi per lo lus Mercatorum, Quindi si forma il principio dell' efficacia traslativa del consenso. Cioè il
consenso tra venditore e compratore produce effetti reali, abbiamo quindi il primo esempio di
contratto di compravendita .Mi sono delle norme di ordine pubblico Economico per i mercanti che
svolgono la figura di mediatore cioè è compratore nei confronti dell'Artigiano e venditore con
l'acquirente finale. Nella posizione di compratore ha privilegi( cioè gli artigiani non possono vendere
agli stranieri E inoltre non
possono vendere all'ingrosso). Ha dei privilegi anche come venditore : Infatti il pagamento deve
essere immediato e in denaro. Inoltre se l'acquirente finale acquisto un bene rubato ciò vale perché vi
è la figura del mercante che dà la sua parola( quindi si tute la l'acquisto di un terzo Per far sì che giri
l'economia). Sono tipiche di questo periodo figure come il contratto di assicurazione legato alla
circolazione dei beni in terre remote: i contratti di assicurazioni sono quei contratti in cui quella parte
assume il rischio della mancata consegna di un tot di merci, per cui ti chiede che le merci vengono
assicurate paga un prezzo che corrisponde a una percentuale delle merci; quindi il consegnatario è
obbligato a corrispondere il valore delle merci per intero Qualora non andasse a buon fine la
consegna. Man mano che queste attività si sviluppano anche queste tipologie di contratto si raffi
nano: si inizia a distinguere all'interno di questi contratti l'adozione di viaggio( da Punto a A punto B) e
itinerario( cioè il percorso che spesso era determinato in questi contratti) . Questa è la base su cui si
fonda il nuovo contratto di assicurazione: è importante in quella mentalità perché introduce la nozione
di rischio , che
veniva considerato causa generatrice di malfunzionamento . Per cambiare quella mentalità non
passano solo strumenti contrattuali nuovi ma anche introdurre strutture capaci di distribuire i rischi tra
attori differenti. Un'ipotesi è quella del contratto di assicurazione, un altro è il contratto di
Commenda( società commerciale) : in questo i membri della società si impegnano a corrispondere
una parte per concludere l'attività commerciale assunta. Questo è uno strumento tipico che serve a
far influire più attori nella stessa( nella Commenda non tutti i soci corrispondono nella stessa maniera
e alla fine percepiranno il guadagno in base alla loro iniziale part ecipazione). Un'altra ipotesi era
quella delle compagnie in cui membri partecipano economicamente allo stesso modo. Un tratto tipico
della cultura giuridica commerciale del tempo erano le lettere di cambio: in cui si stabilisce un
beneficiario che potrà far girare questa lettera di cambio come titolo di credito automaticamente
opponibile dotata di valore in sé. Quindi entra in gioco il concetto della fiducia dell'Intermediatore
commerciale .Si passa Quindi dal concetto della fede al concetto della fiducia secolarizzata. Quindi
per pagare qualcuno non bisogna dare denaro Ma questa lettera di cambio che ha valore di
denaro( un esempio è una polizza assicurativa redatta nel 1382).= in questa polizza vi erano il nome
degli assicurati e assicuratore è la cifra per cui essi assicuravano e poi vi era l'indicazione della roba ,
Poi si indicava l'itinerario, il nome della nave, poi il periodo in cui gli assicuratori assicuravano la
merce dei rischi, poi si faceva riferimento all'ambito di rischio coperto, poi si ci riferiva al
premio( prezzo assicurativo) e infine al termine in caso di evento infausto entro il quale versare
l'assicurazione. I mercanti avevano un ruolo centrale e questo faceva sì che ogni rapporto con loro
si regolava tramite lo lus Mercatorum : facevano eccezione i contratti privati fatti Dal mercante con il
singolo, ma non facevano eccezione i contratti di locazione che venivano

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stipulati secondo lo lus Mercatorum, ciò Per consentire ai mercanti di essere più invogliati a
trasferirsi nelle città. Un altro meccanismo per incentivare i traffici commerciali era: nel caso di
società commerciali, se ci fosse stata una transazione che impegnava un socio, la responsabilità
si spalmava su tutti. Questi meccanismi servivano a costruire un nuovo modello di
responsabilità e questo stesso criterio valeva anche nei casi di fallimento consistente nell'
insolvenza, Ma se il fallimento avveniva ad una societas questo si spalmava su tutti i soci.
Questa ipotesi era moderata nel caso in cui il Mercante avesse dimostrato che il fallimento
proveniva da suoi traffici di cui i soci non erano a conoscenza . Questo meccanismo prevedeva
di espellere dal tessuto commerciale i mercanti inadempienti che non erano quindi meritevoli di
fiducia. Questo sistema funzionava attraverso il prestito: ruolo di rilievo avevano le banche o
gruppi economici spesso familiari( come i Medici) che non scambiavano beni ma denaro. È
importante perché non sempre i mercanti avevano il denaro da anticipare per comprare le merci,
senza i prestatori di denaro non ci sarebbero stati scambi, imprese militari e scoperte . Quindi in
questa fase nascono i Banchieri e i sistemi di credito. Ma esistono dei vincoli di ordine giuridico
alla possibilità di prestare denaro maggiorato dagli interessi? sì( esempio del mercante di
Venezia)= che si rivolgeva apprezzatori di denaro, in questo caso l'usuraio e un ebreo e
stipulano un contratto particolare per la cui interpretazione dovrà intervenire un giurisperito. Il
contratto prevedeva la restituzione del denaro con tutti gli interessi Oppure avrebbe preso una
libra dalla carne del mercante.li mercante dell'usuraia erano ebrei perché non soggetti del diritto
canonico e potevano legalmente applicare l'usura. L'usura è vietata dal diritto canonico, per la
questione dell'impossibilità di comprare il tempo. Qui Subentrano intanto una questione di
ordine pubblico che riguarda la riflessione di San Tommaso: è uno dei primi a riflettere sull'usura
dicendo che illecita sempre o se l'interesse lucrativo dell'usuraio è sproporzionato? e dice che
forse se l'interesse è proporzionato questa pratica si dovrebbe
accettare. Spesso però questo meccanismo si poteva aggirare attraverso i contratti di mutuo in
cui non si in dicava la somma prestata Ma la somma dovuta. Un altro sistema era lo scrocco
cioè una doppia compravendita di un bene in cui il prezzo finale sia più cospicuo di quello
iniziale. Si escogitarono questi rimedi per ragioni pratiche perché l'economia di quel periodo
funzionava basandosi sui prestiti di denaro. E questo fa la fortuna di alcune famiglie come i
medici. Per capire quanto fosse importante questa figura bisogna pensare che nel 300 i papi
venivano rappresentati senza pastorale, bastone, perché era stato impegnato in quanto non
venne restituito un prestito del papà alla famiglia dei Medici e quindi Il pastorale non venne
restituito.

Teorie dello stato del basso medioevo.


Uno dei problemi della cultura giuridica era stabilire la legittimazione del potere e se ci fosse
una gerarchia tra chiesa e impero .Dalla fine del XlII secolo e loro conflitto si fa sempre più
acuto in quanto pensano entrambi di esercitare al massimo il loro potere sulla base di una
premessa che deriva da un passo delle lettere di San Paolo Apostolo ai Romani, in cui si dice
che tutto il potere viene da Dio, mentre oggi il potere viene dal basso cioè noi eleggiamo. Nel
Medioevo non era così, Più che altro il potere Imperiale era dinastiche quello papale pure e
leggendolo riguardava una porzione molto piccola. Nel Medioevo la distinzione tra teologia ,
politica e diritto era molto confusa, quindi il teologo si occupa di politico facilmente . Per autori
del Medioevo Come Dante, Tommaso d'Aquino e Marsilio da Padova questa distinzione tra
politica e teologia non esiste. La questione che si pone come punto in comune di questi aut ori
È la ricezione dell'opera di Aristotele. Nell'opera di Dante quando dice" il filosofo" parla di

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Aristotele; ma non è sempre andata così. Alla fine del Duecento le autorità ecclesiastiche di
Parigi e Oxford stigmatizzano e aboliscono le tesi di Aristotele. La chiesa Infatti guarda con
sospetto le sue opere: Prima di tutto perché era pagano, inoltre vi è un grosso lavoro di
mediazione compiuto da autori arabi. Nel IX secolo d'autori dell'università di Bagdad si
cominciano a tradurre i testi di Aristotele. L'Europa Cristiana conosceva già Aristotele, altre opere
Come la politica, la metafisica vengono tradotte da autori arabi come Averroè che viene citato da
Dante come "colui che il gran commento feo" in quanto tradusse gran parte delle opere di
Aristotele. Quindi questo fu oggetto di critica per i cristiani in quanto arrivo in Europa per mezzo
degli infedeli. Un grande autore come Bonaventura disse che bisognava tenerlo lontano.
Quando parliamo della ricezione dell'opera di Aristotele fu importante per il
diritto( concetto di species e di contratto oneroso e gratuito). Un altro motivo di distacco ha come
oggetto le tesi di Aristotele che riguardavano la comunità politica che si sviluppano su strade
poco a favore della gerarchia ecclesiastica. Nell'etica nicomachea dice ad esempio che il
coraggio è una via di mezzo tra la temerarietà e la pavidità( tra eccesso e difetto si collocano le
virtù) . La commedia di Dante si struttura proprio su questa base. Aristotele in merito
all'organizzazione politica dello Stato dice che lo stato è un organismo naturale in quanto è
normale per l'uomo vivere con i propri simili e non da solo, l'uomo Cerca la socialità ed è per
questo che Aristotele sostiene che l'uomo sia un animale razionale e sociale. Stando così le
cose tutte le strutture umane sono conseguenze naturali ad esempio lo stato non è artificiale ma
è naturale( per Sant'Agostino era artificiale). Per Tommaso D'Aquino non era così: dice che gli
animali stessi vivono in strutture sociali, quindi a maggior ragione gli uomini che sono gli animali
più razionali quindi lo Stato risponde alla natura umana che esige questa organizzazione Per
questo ha finalità che rispondono alla vita dell'uomo su questa terra .
Quindi inizia a profilarsi la distinzione tra la vita terrena e vita che ha finalità in un orizzonte
ultraterreno: per Tommaso Quindi si tratta di due ambiti distinti( la chiesa deriva da Dio) . Quali
sono gli strumenti attraverso i quali la comunità umana si svolge? Tommaso nella Summa
teologiae e il commento all'opera di Aristotele dice che nel considerare la comunità umana
come organo perfetto sulla terra, essendo però la vita dono Divino non deve solo essere
regolata da leggi umane ma anche da leggi Divine. La legge naturale umana è razionale
( derivando pur sempre da Dio) me per raggiungere questa perfezione deve imitare la
perfezione della legge naturale . Tommaso nella Summa teologia definisce la legge un
ordinamento della ragione emanata dalla cura della comunità: ordinamento della ragione= per
Tommaso la legge si definisce in base al suo contenuto e deve essere razionale( si potrebbe
Anche emanare una legge irrazionale Ma mi si farebbe un uso perverso). I(Nel 1963 Papa
Giovanni XXIII promulga la " Pacis in Terris" che dice Che dati gli strumenti di distinzione la
chiesa non ritiene che sia semplicemente immorale Ma dice che era il razionale( in questo caso
vi era un conflitto fra la superpotenza degli Stati Uniti e Cuba)-1 Chiesa e stato quindi sono due
ambiti ben distinti e separati che devono però usare la ragione entrambe . Quindi la legge
positiva per essere perfetta deve tradurre principi astratti come pure l'omicidio. Per
Tommaso il rapporto tra chiesa è stato si basa su una gerarchia: Essendo la salvezza
ultraterrena più importante automaticamente l'autorità del papà è più importante. Un'altra
aspetto si può rinvenire in Tommaso una prima base del diritto di resistenza cioè di
resistere a un'autorità politica tirannica quindi a un potere irrazionale. Alcuni autori
ritengono che Tommaso abbia dato spazio a questo principio. Tommaso dice che in ogni
caso La vita umana su questa Terra è imperfetta quindi non si può aspettare la perfezione
Da parte di chi detiene il potere. A riguardo del tema della Resistenza un altro autore ne
parlerà cioè Guglielmo da Baskerville un monaco Francescano investigatore. La disputa
con Guglielmo e il papato Verte su argomenti

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come la povertà di Gesù, potrebbero sembrare argomenti marginali e periferici: secondo i
francescani se Gesù era povero anche la chiesa Dovrebbe essere povera. Questa concezione
viene a mancare quando i francescani iniziano ad assumere lasciti testamentari, e arrivano alla
conclusione che con questi beni devono avere solo un rapporto di uso e non di possesso In
questo modo non infrangono la loro regola. Alcuni papi si esprimono a riguardo come Giovanni
XXIII che dice che certi bene come quelli fungibili nel momento in cui si Usano si stanno
possedendo. Tutta questa disputa nasce quindi dalla disputa su due ambiti di chiesa è stato, e
da questa disputa nasce L'opposizione di Guglielmo di Ockham alla figura del papa dicendo che
il papa può essere deposto se si reputa un eretico{ diritto di resistenza). Altro autore importante
Dante Alighieri che nel 308 circa scrive un trattato sulla monarchia che insieme all' ultimo libro
del Convivio depone La sua visione politica. Il tema della monarchia e che debba esistere un
principio organizzatore della vita umana e bisogna che un'autorità la faccia svolgere e
pacificamente, Inoltre essendo influenzato da Aristotele dice che la sfera della chiesa e dello
Stato sono separate e le efinisce duplex ordo che rispondono a principi organizzativi
diversi( Dunque nel papà nel l'imperatore possono interferire nei loro compiti) . Dante dice che la
chiesa si deve occupare solo della salvezza delle anime e distinguendo chiesa e stato dice che
non può esistere una prevalenza di uno dei due poteri sull'altro; alla dice che vi è comunque uno
scopo della vita umana cioè della perfezione eterna della vita quindi in relazione a questi due
ordini bisogna tenere conto che la chiesa si occupa di un aspetto più elevato Quindi a lei Spetta
l'ultima paro la. La tesi di Dante è che l'imperatore non riceve il potere dal Papa. Marsilio da
Padova Fu uno studioso importantissimo, il suo testo "defeusorpacis" Contiene alcune cellule di
alcune ideologie come l'Illuminismo. È un testo che gli costa care conseguenze cioè Papa
Giovanni XXII scomunicò marsiglio nelle 1321 definendolo una figura pestifera e figlio del
demonio. Ciò succede perché Marsilio dice determinate cose cioè: il potere della comunità
politica risiede nella comunità politica stessa e quindi le istituzioni che gli uomini formano sono
terrene. Se così stanno le cose la legge che gli uomini si danno sono terrene, cioè devono avere
una base popolare e se hanno lo scopo di far funzionare quella comunità umana devono essere
circoscritte a quel tempo e a quello spazio, quindi non esistono leggi universali Ma esistono
leggi relative. Dal punto di vista della società medievale non Risulta evidente in quanto vi erano
leggi come il Corpus. Quindi si introduce il tema della relatività della legge. Quindi se esisteva
una comunità umana che per natura si autogestisce e si organizza , questa comunità non si
deve vedere come insieme di Chierici e laici Ma come un insieme di cittadini( il fatto che ad
esempio un chierico viene giudicato da un tribunale ecclesiastico in caso di furto o violenza è
inammissibile Considerando che gli stessi reati di un laico vengono puniti più duramente da un
tribunale laico) .Questa distinzione dice marsiglio è
frutto dell'ignoranza e dice che fino a quel momento si agisce in un determinato modo non per
disposizione irrazionali né scritte: Quindi se la comunità umana è comunità di cittadini non è
necessario che sia distinta dalla comunità dei fedeli. Anche Beccaria direi che lo stato non
dovrebbe spendere fondi per la blasfemia o per la sodomia perché non arrecano danno sul
piano della comunità. Quindi per queste ragioni Marsilio viene considerato figlio del demonio .
Un giurista cioè Bartolo da Sassoferrato fa una riflessione simile a quella di Marsilio d icendo
che Le strutture terrene sono laiche ma lo fa su una premessa differente: si basa sulla lecità
dicendo che le regole consuetudinarie Bisognerebbe seguirle in maniera espressa visto che
chiesa e comunità si trovano sullo stesso piano di uguaglianza.

Condizione degli esclusi.


Le donne non avevano nessuna rilevanza politica, vi erano eccezioni ad esempio per Matilde di

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Canossa che per estrazione sociale si discosta dalla situazione delle donne in quel periodo. La
società medievale era divisa in bellatores, oratores e laboratores che comprendevano però solo
figure maschili: la funzione della donna è domestica. Sul piano giuridico la testimonianza delle
donne non vale come quella di un uomo. È importante dedicare tempo agli esclusi perché le
forme di esclusione adottano strumenti giuridici che il più delle volte attinge al diritto canonico,
essendo universale, anche forme di tortura lo sono. La seconda ragione è che alcune delle forme
di esclusione che vengono applicate ad Alcune categorie rappresentano storicamente il calco di
una messa in forma delle esclusioni: Cioè In queste categorie un ruolo di primo piano lo hanno gli
ebrei che molte volte sono stati esclusi nella storia. E questa esclusione del Medioevo degli
stessi ebrei trova corrispondenze nel 900, in quanto si vietavano e obbligavano lo stesso tipo di
cose. Questo vuol dire che ciò che si classifica come antigiudaico si classifica come
l'antisemitismo del 900? Vi sono molti storici che non esprimono pareri al riguardo, tra i due
principi Vi è differenza però: se mi Scaglio contro determinate persone per la religione Posso
sperare di convertirli, mentre l'antisemitismo che nasce circa nell'Ottocento, posa su ordini di
ragione biologica. Questa è la ragione per cui alcuni storici si chiedono il perché i nazisti ad
esempio portavano i bambini nei campi? Perché non potendo fare di questa comunità qualcosa
di diverso l'unica alternativa era sopprimerli. Quando nel 1938 il nazismo adottare leggi razziali
discriminando gli ebrei, la chiesa sollevò alcune proteste in materia di matrimoni soprattutto
dicendo che ciò che era scorretto e mal sopportava l'idea che in una materia sotto il suo
controllo decidessero altri ea maggior ragione non sopportavano la discriminazione . Quindi
anche antisemitismo e antigiudaismo non si
possono omologare, ma non si può Pensare che non abbiano nessuna caratteristica in comune.
La cultura medievale vede le persone non in base a caratteristiche personali ma in base a una
classe di appartenenza. Il punto fondamentale è che l'uomo medievale non è mai singolo Ma sta
sempre all'interno di una struttura. La cultura medievale principalmente semiotica, cioè si affida a
elementi distinti esteriori, questo perché era una cultura molto ibrida, Inoltre era tanto semiotica
in quanto più volte le persone non sapevano né leggere e né scrivere. Questa è la ragione per la
quale a certe categorie di persone veniva imposto di vestirsi in un determinato modo per
renderle riconoscibili. (Possiamo dire che il divieto di partecipazione alla vita politica, di
matrimoni misti ecc... lo troviamo sia nell'età Antica così come nel nazismo). Sempre per la
questione della caratteristica semiotica veniva imposto agli ebrei di indossare un cappello a due
punte o a una punta o la stella di David gialla. Abbiamo parlato della pratica dell'usura in
relazione agli ebrei : quasi sempre i prestatori di denaro sono ebrei perché non seguono il diritto
canonico . Le limitazioni giuridiche e giudiziarie non si limitano solo a questo : la dottrina
giuridica stabilisce che gli Ebrei non possono testimoniare nei processi penali a carico di non
ebrei, questo perché teologicamente non è affidabile perché non ha aderito alla Fede
autentica quindi non è degno di Fede. Questo è uno tra i primi divieti assieme al divieto di
assumere pubbliche potestà, sulla base delle stesse premesse. Questi divieti non sanciscono
l'esclusione definitiva degli ebrei( gli ebrei vengono nominati già nel sesto secolo nelle Fonti , e
ci si è chiesti perché adottare misure per una categoria così esigua).Col termine ebreo
Innanzitutto si intende persone, anche Cristian e, che continuano a militare per la loro fede
originaria seppur convertiti esteriormente: quindi indica una qualità umana( ebreo= ipocrita).
Questa comunità cresce e si assiste al fenomeno di discriminazione e tolleranza: vengono fatt i
oggetti anche di protezi one: Ad esempio la "costitutio pro iudei" dice che gli ebrei nonostante la
loro religione devono essere protetti per due ragioni:
- perché gli Ebrei sono stati amici di Dio, con I cristiani Infatti condividono L'Antico Test amento,
ma anche perché gli ebrei sono la prova vivente della rivelazione Cristiana e la presenza di

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questa comunità rappresenta l'errore che afferma la rivelazione Cristiana .
Il primo ghetto venne aperto a Venezia, in una fonderia. Da quel momento verranno aperti a
Livorno, Ferrara, Roma. Mettendoli nei Ghetti non volevano solo discriminarli ma anche
proteggerli. Se non possono partecipare ai processi penali possono partecipare nei processi
civili, proprio per loro posizione rilevante nell'economia= da questo ruolo deve corrispondere
quindi una tutela in sede giudiziaria. Un altro elemento degli ebrei era l'avarizia, che uno dei
peccati capitali, non vengono definiti a vari solo per la loro funzione di prestatore di denaro ma
anche perché gli ebrei sono fermi in una visione in cui non rinunciano alle loro letture, quindi
metaforicamente non sono in grado di uscire dal loro guscio mentale. Concretamente il fatto che
siano avari consiste in questo: Spesso la loro avarizia venne definita come inadempienza fiscale,
ma vi è un ulteriore elemento che è più sottile cioè il fatto a cui si allude quando si dice che
questi beni originariamente appartenevano a un proprietario Cristiano poi successivamente
sono diventati di proprietà ebraica, questo perché questi beni sono stati carpiti dai proprietari
che avevano contratto debiti con un prestatore di denaro ebreo e avevano messo a garanzia di
quel debito quel bene. Questo lascia venire in superficie un meccanismo tipicamente da usuraio.
Altra questione è il fatto che la loro presenza costituisce un elemento di scandalo( che non è un
peccato).Gli ebrei sono perfettamente confondibili( a livello di lingua ad esempio) quindi alcuni
Chierici si sono chiesti cosa fare se questa comunità partecipa a festività religiose o alla messa :
gli ebrei ad esempio non possono partecipare alla festa di Pasqua che è la festa cristiana per
eccellenza . Le disposizioni del diritto canonico dispongono alcune limitazioni, ad esempio una
famiglia ebrea non può avere una persona Cristiana come sottoposta: questo perché non ci può
essere una condizione di superiorità, poi non si deve correre il rischio che la persona di servizio
Cristiana possa essere oggetto di desiderio sessuale, quindi vi sia una mescolanza; Inoltre la
persona di servizio Cristiana
essendo molto semplice può essere sviata. Da questo punto di vista il contatto può essere
scandaloso. Quindi la posizione degli ebrei è marginale pur stando all'interno di una comunità:
Ma la comunità medievale metteva ai margini non solo gli ebrei ma anche altre comunità( che
sono gli esclusi per la loro condizione). Gli ebrei per ragioni religiose, i poveri perché non
avendo nulla Sono ricattabili, quindi la loro parola potendo essere comprata non è degna di
giudizi o. Esistono però situazioni nelle quali la loro testimonianza importante, in questi casi nei
loro confronti si userà la tortura; è interessante perché la tortura è uno strumento largamente
utilizzato( basti pensare all'inquisizione). Poteva capitare che il torturato non confessasse e i
Giuristi medievali identificarsi ero questo come una situazione nella quale il demonio ha fatto un
Sortilegio alle streghe proteggendola. Esiste quindi una categoria di soggetti esclusi E un'altra
categoria di soggetti marginali sono i ladri che vengono identificati anche con segni esterni,
perché gli viene tagliato un orecchio oppure le prostitute devono vestire in una determinata
maniera , e i giullari che parlano a vanvera sono anch'essi esclusi in quanto viene visto di cattivo
occhio ridere in questo senso. Ciò che accomuna queste figure cioè poveri, vagabondi,
prostituti, giullari, lebbrosi e il fatto che sono persone che nella civiltà medievale non hanno
nessuna stabilità in quanto si spostano e non fanno nulla di utile per la società.

Diritto penale nel medioevo.


Abbiamo detto che la tortura viene usata nelle procedure giudiziarie nei confronti di Alcune
categorie ad esempio i poveri in modo che la loro testimonianza non vacilli .La tortura è uno dei
temi più tipicizzati di quel periodo. Già le prime legislazioni Romano barbariche hanno dei
riferimenti che classificano dei comportamenti come illeciti; così Come appare nelle
consuetudini e usi più tardivi: e questi comportamenti illeciti sono abbinati a una sanzione

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risarcitoria pecuniaria. Ad esempio l'Editto di Rotari è un tariffario penale che descrive le
conseguenze dei comportamenti in relazione alla gravità del reato .Dal momento che il delitto è
un'offesa privata non solo il diritto trova una soluzione attraverso la ricomposizione pecuniaria ma
Inoltre trova giustificazione nei duelli in cui si testa la credibilità, non la veridicità( ordalia, giudizio di
Dio). Molti testi successivi ad esempio hanno una parte dedicata al diritto penale, Anzi queste
categorie penalistiche si avvicinano alle nostre perché verificano se quel reato è imputabile a quel
soggetto oppure no. Questo diritto penale si differenzia dal nostro in quanto il nostro si basa su
coordinate dogmatiche che sono cioè analizzare il fatto in sé e vedere se veramente è un illecito e in
seguito la gravità .Questa sensibilità si forma nel XlI e XlII sec in alcuni testi canonici e in alcuni
Trattati di studiosi di diritto. Una figura importante alla quale si collega la nascita del diritto penale in
termini di trattatistica dogmatica è un giudice Alberto da Gandino che pubblica il Trattatus de male
ficiis. Nel 1301 viene pubblicato il Trattatus super maleficiis. Gli studi di questi autori sono studi di
diritto civile. Uno dei tratti comuni di questi trattati è il fatto che nascono dalla pratica, dalla casistica.
La nascita del diritto penale si può ricollegare a questo periodo per due ragioni: una di ordine pubblico
in quanto in questa fase il diritto penale disciplina dei comportamenti la cui rilevanza non è
importante solo nell'ambito tra offeso e colui che ha provocato l'offesa, vi è un sistema pubblico che
per far mantenere l'ordine assume su di sé il carico di far rispettare la legge. Molti secoli dopo Infatti
Weber disse" lo stato è il soggetto titolare del monopolio legittimo della forza" .11 diritto penale si
inizia a basare su un concetto umano che è quello di infrazione: è un concetto in base al quale un
comportamento non è rilevante per i singoli ma è rilevante per la comunità. Questa trasformazione
avviene in un momento in cui la chiesa assume su di sé potere di gestione dell'ordine pubblico. Delitti
come la blasfemia o la sodomia sono reati che vengono controllati Dalla Chiesa ma vi è un problema
in quanto non vi sono vittime, Quindi vi è un problema a livello risarcitorio. Un'altra trasformazione è
l'inquisizione che diventa un meccanismo penale che fa slittare la procedura privata nel risolvere le
controversie a una procedura pubblica
quindi soggetti raccolgono prove e testimonianze per stabilire la responsabilità di una persona.
L'inquisizione nasce con base amministrativa, Infatti vuol dire Investigare che può anche svolgere il
vescovo in una Diocesi per controllare la gesti one. Lo slittamento di questo metodo da
amministrativo a penale si ha nel momento in cui la chiesa assume una posizione rilevante e di
gestione dell'ordine pubblico. Quindi il formarsi del diritto penale è come un sistema che nasce
dall'assunzione di un ruolo pubblico mai svolto e con il contestuale sorgere di un tipo di sapere che
non si limita solo a fare un tariffario penale ma si apre a categorie dogmatiche offrendo premesse
che regolavano il diritto penale( nesso di causalità). La nascita del diritto penale si dà come input per
la nascita di queste categorie, si analizzano quindi nesso di causalità, titolo di colpa, titolo di
responsabilità individuale= su questa base si inizia a formare un nuovo tipo di sapere.
· Dal punto di vista del diritto canonico è importante non solo definire l'accaduto ma anche
l'intenzione, Quindi quello che avviene è l'interrogazione sulle intenzioni( in quanto sono queste che
fanno il peccato). Una sezione importante che si trova in questi trattati ha a che fare con la necessità
delle autorità di darsi degli strumenti per questo tipo di diritto, e hanno a che fare Non solo con le
conseguenze di un reato Ma anche altre caratteristiche dogmatiche . Inizialmente questo scontro
era un duello tra due persone e aveva le somiglianze della disputatio. Questo scenario non si
cancella completamente e soprattutto quando si farà ricorso alla tortura si riprenderanno
caratteristiche di questi strumenti precedenti. Anche il concetto di prova ha un significato diverso
fuori dall'ambito giuridico: "superare una prova, mettersi alla prova" superando anche una sfida
fisica. Della tortura questi due livelli sono

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mescolati: perché si prova sia su un fatto e al tempo stesso si hanno delle prove fisiche. La tortura è
quasi un ponte tra la vecchia e la nuova concezione di prova. Le forme trattatistiche dedicano tanto
spazio all'accentramento della verità perché i processi di natura inquisitoria o Canonica possono
nascere anche su semplici sospetti, che sono sufficienti a far iniziare un processo. In questo caso il
soggetto potrebbe dire Sì, ma il più delle volte potrebbe non sapere niente e in questo caso si fa
ricorso alla tortura. Dal punto di vista teorico è importante che proprio l'ambito della chiesa faccia
ricorso alla tortura. L'utilizzo della forza ha un fine cioè quello di far confessare la persona. Dal 1099
al 1215 vi sono eventi che riguardano la chiesa importanti come nel 1099 la pubblicazione di
Innocenzo lii nella quale si disciplina l'uso della tortura nei confronti degli eretici, nel 1215 si svolge il
quarto concilio Lateranense che stabilisce alcuni obblighi per i fedeli come confessarsi una volta
l'anno o fare l'inquisitio generalis una volta l'anno. Questo tipo di inquisizione e spesso la premessa
per una lnquisitio specialis, con cui si procede verso indagini approfondite . Nel fare questo è lecito
l'utilizzo della tortura perché ha un fine di far emergere la verità, per questo viene disciplinata
secondo precise regole ad esempio le donne in gravidanza e i bambini sotto i 9 anni non possono
essere sottoposti a tortura. Inoltre si stabiliscono le modalità cioè l'inquisitore deve informare il
giudiziato che se non confesserà sarà sottoposto a tortura. Inoltre l'ammissione delle colpe non deve
farsi solo durante la tortura ma anche 24 ore dopo, perché potrebbe essere stata spinta
dal voler alleviare il dolore. Se questo soggetto 24 ore dopo nega le sue colpe si riprende con la
tortura. È importante utilizzare questo metodo perché può ammettere un fatto solo colui che l'ha
compiuto. Non si deve però ricostruire solo un fatto ma raccogliere tutti gli elementi utili attorno al
fatto stess o. Altro elemento utile e il fatto che questa procedura chiarisce l'intenzione; dato
importante è che il Concilio Lateranense nel 1215 uno dei temi che vengono sollevati è il tema della
coincidenza tra il delitto di eresia e la lesa maestà. L'eresia non è solo un delitto religioso ma sono
entrambi Delitti di ordine pubblico. Le eccezioni Per quanto riguarda la tortura non riguardano solo le
donne bambini o anziani ma riguarda anche lo status di quella persona ad esempio i funzionari
pubblici, gli ecclesiastici e i militari non dovrebbero essere sottoposti a tortura, però dal punto di vista
casistico quelle limitazioni non sono rispettate sempre. Il punto è che le modalità della tortura sono
varie e numerose: un sistema tipico e quello della "corda" . Quello che è importante è considerare
che questi sistemi durano per secoli quindi hanno a che fare con la sede in cui nascono cioè
medievale e dalle giustificazioni canoniche per la tortura in quanto loro lo fanno per salvare le anime
degli accusati. Quindi la tortura diventa quasi un modo per salvare la propria anima dalla
Dannazione eterna. Inoltre ad esempio gli eretici sono visti come portatori di pestilenza, quindi non si
salva solo l'anima ma anche tutta la comunità.

Trasformazioni tra 400-500.


Uno degli elementi che caratterizza il medioevo è la Fede e la religione. La cultura medievale ha
basi teologiche su cui si sviluppano le relazioni tra gli uomini. Si parla infatti di una vita terrena e una
vita oltre la morte, per questo devono pentirsi in quanto peccatori e aspirare alla salvezza nel
paradiso, ma per i canonisti medievali la stragrande maggioranza delle persone finiva nel
Purgatorio, un luogo in cui finivano tutte le preghiere dei vivi. Tutto questo discorso sarebbe
indecifrabile se non pensassimo al peso della religione della tradizione testuale .
Un testo importante all'inizio di questa fase del Medioevo è Il Principe di Machiavelli, nel quale
scrive "fortuna che nel suo furibondo impeto trasforma le cose del mondo"= sta immaginando che
non sia la provvidenza gestire la vita umana Ma la fortuna, cioè il caso.
Ed è rilevante il fatto che venga fatto Questo ragionamento in quanto sta inaugurando una

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nuova realtà.
Un altro testo scritto da Shakespeare ed è il Trattato di Macbeth, scriveva: "la vita non è che
un'ombra che cammina, un povero attore che si pavoneggia e si agita per la sua ora di
scena...". Questo passaggio riguarda la riflessione del personaggio e si può applicare al modo in
cui l'uomo di quell'epoca applicava nell'osservare il mondo. Shakespeare farà dire a un suo
personaggio" Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni": dal punto di vista positivo vuol dire
che siamo nati per sognare e quindi L'uomo cerca sempre di raggiungere cose nuove, dal punto
di vista negativo vuol dire che siamo effimeri. Queste due citazioni servono ad introdurre uno
scenario completamente diverso. Nel secolo compreso tra queste due citazioni
si è creata una nuova visione del mondo; la fine del Medioevo si fa coincidere con la scoperta
dell'America nel 1492, è importante da un lato Perché il papa Alessandro VI nel 1493 emana
una bolla con cui stabilisce che le nuove terre verranno concesse a Spagna e Portogallo,
facendo Un'operazione tipicamente medievale in quanto lui pensa di essere "Vicari Chrysti".
Quello che constatano negli europei e che è difficile continuare a dire che l'ordine del mondo è
un rispecchiamento dell'ordine Divino, in quanto con la scoperta di queste nuove terre si
dimostra più complesso di quanto mai sembrasse. In quanto ovviamente parlano una lingua
diversa, pregano altre divinità, hanno altri usi. Inoltre nella cultura Maya, azteca si consumano
sacrifici umani per le divinità e ciò veniva considerato scandaloso. Inoltre venivano considerati
inferiori tutti coloro che non fossero europei, chiaramente questo confronto a una natura
razzista. Uno degli elementi di rovesciamento degli schemi deriva da questo impatto: non si può
più guardare il mondo ordinato da Dio, non rispecchiamo ordini trascendenti quindi fanno
vacillare il fatto che vi sia una corrispondenza. Ciò che si crea non è un ordine temporale lineare
ma è ciclico, quindi la storia, il tempo, la vita vengono percepiti come qualcosa che si espone a
cicli. Infatti la nozione di fortuna cambia: è saper utilizzare le proprie virtù. Altro punto
importante il fatto che Machiavelli parli delle strutture politiche romane repubblicane Entro
questi schemi. Altro elemento importante la riforma protestante luterana che rivolge una critica
fortissima nei confronti della religione che ha acquistato le fragilità degli uomini.
{Esempio Papa Giulio Il in guerra). L'utero dice che ciò non c'entra con la chiesa perché
sostiene che la chiesa si sia contaminata. Lutero nel 1520 brucia due libri simbolicamente
{Negli stessi anni in cui scrive Machiavelli quest'ultimo è duro con la chiesa non perché
rinuncia alla dimensione civile della chiesa Ma perché secondo lui la chiesa ha impedito Il
formarsi di una coscienza territoriale Perché Ha agito per dividere). Sono due libri
interessanti: lui brucia il Corpus iuris canonicus{perché non dovrebbe esistere in quanto la
chiesa deve amministrare la salvezza e non il potere) l'altro è la Summa Angelica che sono
dei testi di sintesi per i confessori. Dal punto di vista di Lutero va bruciata la Summa
Angelica perché questa amministra il potere che la chiesa si attribuisce per la Penitenza
che viene però classificata anche come scambio { fai questo e verrai assolto dai tuoi
peccati) cose che solo Dio con la sua Grazia può fare, e questa grazia cambia la visione
delle azioni del mondo. Uno studioso Weber avanzò una tesi in un suo libro cioè se il
capitalismo in Europa si è sviluppato prevalentemente nei paesi dell'Europa protestante Ciò
dipende da variabili religiose, perché il giudizio che viene formulato dalla religione
protestante nei confronti del successo degli Affari è fondamentalmente diverso da quello
del cattolicesimo( in quanto l'uomo vive con la paura di peccare) nel protestantesimo
questo cambia perché l'uomo è Faber fortunae suae , questo cambia I postulati religiosi
che non si ha pacificamente ma con delle lotte. Questo è quanto avviene nel corso del XVI
secolo. Ma il fatto che l'uomo che è un vivente la cui vita si sta svolgendo sulla terra, guardi
al rapporto con la tradizione, in maniera diversa avviene col determinarsi di tanti eventi
diversi. Bisogno autori che muovono una critica alla cultura

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giuridica sulla base di motivi linguistici e di ordine filologico. Il primo risultato importante è un libro
pubblicato all'inizio del 1400 da Lorenzo Valla; Lorenzo è un umanista importante perché lui si
deve un'operazione di individuazione della falsificazione della donazione di Costantino dicendo
che era stato scritto 4 secoli più tardi Con lo scopo di dare alla chiesa ciò che voleva. In questa
fase temporale Maneggiare la filologia vuol dire entrare nei testi della tradizione individuando tùtti
gli elementi di manipolazione. Nella dimora di Firenze si conserva una copia del Corpus basato
sulla Littera Bolognese, accanto a questa spunta la Littera Pisana/ Fiorentina e dal loro confronto
capiscono che il testo di Bologna ha troppe manipolazioni. Questo comporta due livelli di critica
fatti da Giuristi umanisti alla tradizione dei glossatori e commendatori: La prima riposa sul fatto
che questi non conoscono bene il latino, e la seconda
è che i Giuristi Non conosco nel contesto, e per gli umanisti è importante contestualizzare il
Corpus dicendo che nasce in una cultura in cui le parole hanno un significato metagiurid ico. Un
altro importante testo di questo periodo è il Trattato de iure di Leon Battista Alberti del 1433 in
cui scrive che non si è visto nessun commentario di leggi per scrivere quest ' opera.

Formazione del diritto internazionale.


Quello che è importante sulla cultura umanistica è il fatto che le variabili di questo periodo cioè
le trasformazioni incidono sul Umanesimo giuridico in quanto viene l'analisi filologicamente
rilevante con i testi. L'importante è che vi siano due elementi relativi ai testi: 1 volto a restituire
l'autentica filologica che ritenevano essere venuta meno con le falsificazioni, uno volto alla
contestualizzazione quindi leggere i testi in relazione alla cultura di quel periodo. I testi giuridici
e umanistici sono frutto di un'epoca complessa, e per leggerli Bisogna considerare Altri testi
classici( Seneca, Aristotele, Cicerone)
Come dice Alberti Il diritto è una scienza, una finestra nel mondo ma ciò viene considerato il
contesto in cui si formano i Giuristi. In questo contesto si formano opere di alcuni autori francesi
o di scuola francese: le maggiori opere del 500 sono di autori francesi o di scuola francese
questo perché non possiamo leggere le trasformazioni culturali senza pensare alle
trasformazioni politiche infatti in Francia vi era uno stato forte. Quindi il diritto viene considerato
in base a questo contesto, non si parla di abbandono del diritto romano ma di relativizzazione
Nel senso che si riconosce come elemento di orientamento, si riconosce la sua autorevolezza,
quella tradizione offre delle categorie ma non delle regole. Questo fa sì che gli
autori francesi scriveranno dei libri sul digestum e anche sul Codex. Un altro autore scriverà
un'altra opera e la sua intenzione è quella di prendere come bersaglio polemico l'autore del
Corpus che ora viene visto come un insieme di manipolazioni. Tutto questo avviene in un
periodo in cui il rapporto col diritto è collegato alle trasformazioni politiche.
Non è un caso che in Italia e nei Principati tedeschi non si può parlare di una grande
formazione normativa in quanto non si può parlare di stato centralizzato. Quello che
succede nel XVI secolo è il legame tra diritto e politica.li diritto internazionale, che troverà la
sua consacrazione in alcune opere considerate capisaldi, tutta questa tradizione viene
formata dai solchi delle guerre : religiose in Europa e di occupazione coloni al e. Un
passaggio importante è la scoperta dell'America, via e quindi la necessità di mettersi a
confronto con un mondo nuovo. Gli europei entrano in contatto con una nuova popolazione
che non possono considerare come loro simili (Praticano riti Pagani,Cannibalismo, girano
seminudi) .Non vi è quindi un ponte di contatto tra gli europei e queste nuove popolazioni.li
problema che si pone era stabilire Che diritto avevano rispetto queste popolazioni:
lnizialmente il problema venne risolto dal papa che nel 1493 Alessandro lii fece una bolla
assegnando alla corona portoghese spagnola il dominio su questi territori. Ma il rapporto tra
Conquistadores e queste popolazioni

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si fa polemico: nel senso che se si può legittimare un tale dominio cioè la chiesa che predica
l'amore incondizionato, Come fa ad andare d'accordo con le armi. Questo principio viene tutelato
a partire dalla riflessione di Sant'Agostino che disse che se non si usa la forza spesso si lascia
strada ai malfattori. Quindi la guerra viene identificata come una possibile non estranea anche
alla religione( chiesa- Guerra Santa) avevano lo scopo infatti di liberare il Sacro sepolcro dagli
infedeli, ma avevano anche scopo commerciale ossia aprire nuove rotte. È un periodo di conflitti,
Come dire a Machiavelli fu Lorenzo il Magnifico a mantenere la pace, Anna sua morte questo
equilibro finì: infatti nel 1494 vi fu la prima discesa in Italia di un re francese Enrico VIII, dal 1494
al 1527 con il Sacco di Roma in Italia succede di tutto, con leghe e compagnie che si sciolgono e
causano tantissimi conflitti( papato, Venezia, Spagna) elementi che causarono conflitti. Fontana
dice che assistiamo in questo periodo al nascere di una nozione cioè quella di Stato di guerra:
cioè le nazioni si organizzano perché da un momento all'altro potrebbe scoppiare un conflitto.
Machiavelli definirà questo periodo come uno stato di guerra perenne. Inoltre dirà che chi detiene
il potere ha bisogno di usare mezzi pesanti, questo incide nel formare "il volto demoniaco" di
Machiavelli( dice dominio dell'etica e della politica non sono sovrapponibili}. Questo tipo di
riflessioni si presta a interpretazioni malevoli: simbolico per le prospettive attraverso le quali si
può leggere e il fatto che nel 900 verrà letto da Gramsci e da Cari Schmitt.( 1 nazista e l'altro
comunista)
Il concetto di guerra legittima nasce nei primi decenni del Cinquecento con il confronto tra le
corone europee di Spagna e Portogallo con le popolazioni americane precolombiane. Rispetto
a questo contatto così voluto vi sono due scuole del pensiero e gli esponenti sono domenican i.
Van I Nes de Sepulvera e Domingo de Soto che sostengono che non c'è nulla di male nel fatto
che gli europei si impongano con la violenza Perché esistono popolazioni schiave per natura.
De sepulvera dirà che questi esseri indigeni assomigliano più alle scimmie che a loro. Rispetto a
questa tesi così estrema Si oppone il pensiero di un altro frate domenicano cioè Bartolomeo de
Las Canas il quale difende gli indigeni dicendo che se queste popolazioni hanno usi e costumi
diversi non significa che siano inferiori perché sono pur sempre creature di Dio. In una
posizione intermedia sipone Francisco de Vitorna il quale è l'autore del libro che ha lo scopo di
confrontare quelli che lui considera titoli illegittimi della conquista, con quelli che reputa
essere titoli legittimi della conquista. Lui le passa in rassegna come se stesse facendo una
disputatio sulla legittimità della con quist a: e dice che pur essendo o per meglio dire ritenendo
questa popolazi one inferiore ciò non legittima la conquista perché ogni organizzazione umana
per natura a una iurisdictio legittima( e ciò che disse Aristotele) quindi non è legittimo dire che
se le loro usanze sono estranee Ciò fa di loro popolazioni inferiori .Inoltre dice che non è
legittimo conquistare questi territori perché gli indigeni non conoscevano la nozione di
proprietà e quindi si possono considerare come Res nu llius. Il Giudizio finale di De Vitoria,
nonostante gli argomenti contrari, è che vi sono argomenti legittimi che legittimano Questa
occupazione, questi argomenti sono prima di tutto lo lus peregrinandi cioè un popolo ha il
diritto Di conquistare nuovi territori e questo diritto non può essere limitato dalle popolazioni
resi denti, dicendo che questi ultimi avrebbero avuto il diritto per farlo ma non avevano lo
sviluppo necessario), lo lus commercii cioè si riconosce nel commercio un potenziamento
politico dello Stato, il diritto di annunciare il Vangelo cioè noi cristiani andiamo in queste
Terre per annunciare il Vangelo. Se nell'esercizio di uno di questi diritti viene ad essere
vietato di usarli allora li l'uso della forza è legittimo così come legittimo stabilire un governo
che tuteli la conversione delle anime già convertite: Cioè coloro che gli europei hanno
convertito Devono praticare la loro religione senza ostacoli. In ultima analisi si possono
indicare una serie di argomenti che si fondano sul fatto che tutti questi diritti riposano su
una specie di comune

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promessa cioè che le corone di Spagna e Portogallo si sono affidate queste facoltà sulla base di
una missione affidata loro dal Papa. Il suo ragionamento non si basa più sulla concezione del
nemico che legittima Quindi questa condizione ma sul concetto di guerra giusta: si parla di un
piano oggettivo che si instaura su una premessa cioè l'incarico o la missione che viene conferita
a questi territori dal Papa.

Giusnaturalismo.
Francisco de Vitoria era professore a Salamanca. Un'altra autore importante era un gesuita cioè
Francisco Suarez che scrive il Trattato de legibus che introduce il concetto di ius gensum cioè
l'idea secondo cui il diritto internazionale non ha carattere stipulativo ma dipendeva
dell'osservanza di consuetudini quindi ha natura consuetudinaria. Le tesi che incontriamo in
questi autori non sono importanti solo in merito alla materia ma anche perché introducono
categorie di pensiero di cui si serviranno altri in seguito. Nel corso del 1609 Grozio, che uno di
quegli esponenti che sostenevano che per la salvezza dell'uomo fossero necessarie oltre alla
Grazia anche delle opere, pensiero comune con i protestanti che pensavano che la salvezza
non si potesse comprare. Questa fazione in un momento si trova in difficoltà rispetto alla fazione
opposta cioè quella Gomarista e grozio viene messo in carcere e si libera da questa pena solo
fuggendo dall'Olanda. Un altro autore contemporaneo di grozio cioè Thomas Hobbes dirà che la
maggior parte delle guerre tra gli uomini non si determina per ragioni materiali Ma per ragioni
spirituali. Quindi la tesi che Hobbes annuncia si applica perfettamente ad alcune categorie di
persone che hanno patito in quel periodo di questa forte contrapposizione .
Tornando a grozio e all'officina concettuale in cui vengono forgiati gli strumenti della dottrina
giusnaturalistica( Inoltre Questi strumenti non nascono casualmente nell'ambito del diritto
internazionale da un lato Perché il diritto internazionale è quello spazio di regole in cui sia il
bisogno di affidarsi a quei criteri di natura non potestativa. Il diritto internazionale non potrebbe
che funzionare così e la matrice di queste caratteristiche è che si tratta di individuare principi
non potestativi riconoscibili per il loro contenuto razionale .)
L'idea che esista uno ius commerci che possa essere esercitato da tutte le nazioni viene ripreso
da Ugo grozio nel 1609 in un test o. La questione è giudiziaria cioè il testo si basa su un caso
giudiziario( nell'Oceano Indiano nei pressi di Sin gapore·una nave olandese viene attaccata e
sequestrata da una flotta portoghese che così facendo vuole impedire a questa nave di
commerciare in quell'area radicando questa occlusione sul principio che quella fosse una zona
chiusa) .Quest a controversia ha uno sviluppo giudiziario e viene ripresa da grozio che dice che
lo lus commercii spetta ugualmente a tutti i paesi .Facendo così riprende i concetti esposti da
De Vitoria. Da questo ricaviamo indicazioni interessanti: La prima è che un ragionamento nato
con la funzione di legittimare l'espansione politica di alcune potenze nel mondo viene inserito
in un con test o del tutto differente cioè la garanzia della parità di accesso ai traffici commerciali
internazionali ; La seconda è che la vicenda testimonia è l'utilizzo di strumenti di inquadramento
logico argomentativo di temi e problemi indipendentemente dall'adesione di uno o l'altro
autore allo stesso blocco di pensiero ( grozio Era protestante, de vitoria Cristiano). Questo per
dire che quello che conta è il contenuto di ciò che è stato dett o .Parlan do di grozio ci riferiamo
a lui indicandolo come uno dei fondatori del diritto internazionale e come uno dei fondatori
del giusnaturalismo che nasce già prima di grozio e che ritroviamo nella cultura europea, nella
cultura greca( Nell'Antigone di Sofocle in cui vi è al centro della questione il contrasto tra legge
positiva e legge naturale) quindi vi è una contrapposizione tra ciò che viene imposto di fare ciò
che viene considerato giusto fare. Questo ragionamento è presente nella cultura medievale .Gli
elementi di unità del giusnaturalismo sono:11 fatto che questo elemento di supporto, cioè il

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fatto che le leggi naturali siano vincolanti in quanto poste da Dio nel cuore delle cose, viene superato
in vista di un tentativo di razionalizzare. Il giusnaturalismo medievale e oggettivo cioè la natura e le
cose stanno così come le vediamo, il tutto a una irregolarità, Questo significa che il mondo funziona
attraverso un ordine impresso da Dio e l'uomo non può far altro che seguirlo senza violarlo in quanto
non si può violare una legge di natura. Tutto questo fino alle 500 600 aveva una copertura teologica,
copertura che viene meno perché con la riforma protestante non sia più una visione religiosa. Un
altro elemento in questa fase storica si assiste
a uno sviluppo delle Scienze Naturali,{ Cartesio, Newton, Galileo) il filo che li collega è lo studio
accurato della realtà, e nel mettersi Alla ricerca delle regole che gestiscono il mondo
{Esponendosi a diverse conseguenze) così cambia completamente la visione del
mondo{ poiché la terra non sta al centro dell'universo). Quindi vi è la formazione di un sapere basato
su materiali non discutibili. Tutto questo concorre a formare una sensibilità diversa anche in ambito
giuridico. Grazio pubblicherà infatti la sua opera più importante che è un libro sul diritto di guerra e
pace e sul modo in cui gli uomini possono formare una società su queste leggi, e ciò avviene
individuando la matrice razionale di queste leggi. In quest'opera grazio dice che questi principi hanno
validità indipendentemente dal fatto che vengano dati da Dio, Ma come leggi oggettive . Sono verità
logiche che non si possono cambiare. Grazio pensa questo, Cioè che gli uomini sono mossi
reciprocamente dall 'inclinazione alla socialità, che è qualcosa che può paragonarsi alla forza
attrattiva dei corpi. Da questo punto di vista questo pensiero è inerente a un filone di pensiero
bassomedievale che si ispira a principi di Aristotele in quanto le comunità umane non vengono viste
solo in un'ottica di Cooperazione ma anche secondo
vincoli di razionalità che si distribuisce in maniera uniforme sugli uomini. Quindi bisogna precisare
alcuni principi validi per tutte le comunità{ pacta sunt servanda). Non alle stesse conclusioni arriva
Hobbes che parte da premesse giusnaturalistiche arriva a conclusioni giusnaturalistiche che sono il
fatto che gli uomini sono naturalmente predisposti alla guerra{ Leviatano), il senso è che gli uomini
sono portati a confliggere con I propri simili, lo
stato di natura che Immagina è uno stato di conflitto{ guerra di Tutti contro tutti). Hobbes ha una
visione pessimistica della natura umana, l'uomo non collabora con i propri simili. {B isogna
ricordare il contesto fortemente bellicoso, soprattutto le guerre religiose, in cui scrivono questi
autori . Nel 1572 in Francia si consuma un evento nella città di San Bartolomeo cioè la strage
degli Ugonotti, la cornice di questo autore è estremamente violenta . Per hobbes il fondamento
di legittimazione dello Stato non è il consenso Ma la paura di morire, di perdere i propri beni). La
concezione che il potere appartiene al popolo viene elaborata in quel periodo del Settecento .
L'elemento che genera la formazione dello Stato non è la ragionevole zza , ma più che altro il
fatto che lo Stato si carica di questa condizione di guerra che caratterizza gli uomini. Hobbes
dirà che non la verità ma l' autorità fa la legge Cioè non è il contenuto della legge a farla ma si
forma sull'autorità di chi la emana . Per certi aspetti Hobbes si avvicina a Macchiavelli ma con la
differenza che Machiavelli e meno sistematico di Hobbes nel descrivere la realtà . In questo
periodo Vi è un altro autore tedesco che scrive Pochi anni dopo Hobbes, e insegnerà
occupando una cattedra di diritto naturale nel 1661. In seguito scriverà un libro intitolato sul
diritto di natura e delle genti, egli è luterano Come grozio ma che opera una riflessione
importante sul piano dei criteri cheregolano gli uomini e il rapporto tra gli uomini che
lo pongono al di fuori dei suoi contemporanei e pone le basi per la formazione dei documenti
americani cioè la Costituzione di indipendenza e il Bill of Rights, in quanto lui dice che il fatto
che gli uomini si costituiscano in comunità dipende dalla condizione di " imbecillitas" che viene
dall'espressione" senza bastone" Cioè non è stabile e vacilla. Quindi gli uomini non sono
autosufficienti e hanno bisogno di costituire relazioni umane. Inoltre dice

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un'altra cosa interessante cioè la dignità degli uomini va riconosciuta a tutti indistintamente. Questo è
importante perché è un punto che ritroveremo nelle costituzioni di fine 700.

Illuminismo.
Bisogna aprire una finestra su quello che succede in Italia con Montesquieu, Rousseau, Beccaria e
quello che succede in due stati cioè Prussia e Austria in particolare con alcune figure importanti come
un monarca prussiano Federico Il il grande. Era un monarca che si riconosce come sovrano assoluto
illuminato, la parola assoluto si collega alla figura di Luigi XIV in Francia, che dice" Lo stato sono io",
e corrisponde corrispondenza tra, quindi non vi è confine tra patrimonio dello stato e del sovrano.
Questa considerazione durerà fino alla fine del XVII
secolo. Anche nella fase di Federico Il Il potere è concentrato nelle mani di un'unica persona, ma
viene visto come al servizio della comunità; il potere viene esercitato per il bene della collettività.
Questa dimensione si esprime anche con Federico Il nel suo libro "trattato sulle forme di
governo" in cui dice che questo è il rapporto tra sovrano e cittadini è paragonabile al rapporto tra
la testa e il corpo. Questo cambiamento comporta costruire delle istituzioni che modificano la
qualità della vita dei sudditi, si introducono Scuole Aperte a tutti i cittadini. Nel saggio di Federico
lui scrive che ognuno si salva Come preferisce, lui dice che deve curarsi della loro felicità
terrestre non della loro salvezza. Altra importante novità in Germania esisteva un sistema
chiamato Giustizia di gabinetto cioè è una giustizia che non può essere esercitata al di fuori
delle direttive politiche espresse da chi esercita La giurisdizione; nella sua pienezza di potere il
sovrano può rovesciare l'esito di un giudizio mettendosi al posto dei Giudici. Questo è un altro
dei meccanismi che cade in desueto con Federico Il che dice che cittadini devono affidarsi ai
giudici. Lo stesso tipo di trasformazione culturale prima ancora che politica avviene in Austria
con gli Asburgo e con Maria Teresa d'Austria soprattutto: sono importanti perché la parte
settentrionale, Lombardia, era sotto la corona asburgica. Anche in Austria verrà fatto un
ordinamento scolastico con lo stesso scopo di Federico Il; si introdurranno anche il divorzio e il
matrimonio civile , materie che per secoli erano state regolate dalla Chiesa. All'interno di questa
atmosfera matura la riflessione di alcune figure europee, importanti per le conseguenze che le
cose che scrivono hanno: non hanno un progetto rivoluzionario riformistico che incide sulla
politica e lo fanno per correggere alcuni aspetti dello Stato con l'obiettivo di assicurare la
massima felicità per il maggior numero di persone.
Questa è la caratteristica fondamentale per la prima volta gli intellettuali usano il loro mestiere
per criticare il potere. Nel 1784 una delle figure più importanti cioè Kant, nella Corte prussiana,
scrivo un articolo per la rivista "mensile berlinese" intitolato " una risposta alla domanda che
cos'è l'Illuminismo?" . Un anno prima un intellettuale aveva criticato Le novità riguardo il
matrimonio civ ile, canta risponderà questo articolo polemico ma prima ancora risponderà un
filosofo ebreo : entrambi cercano di spiegare cos'è l'Illuminismo e perché è import ante. È
interessante il fatto che se guardiamo dietro non troveremo un autore che spiega cos'è il
medioevo, o il Rinascimento, in questa fase un autore sta attribuendo se stesso un ruolo cioè di
intellettuale che parla al popolo .Ka nt nella risposta dice" l'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dal
suo stato di minorità il quale è da imputare a se stesso", minorità è l'incapacità di servirsi del
proprio intelletto senza la guida di un altro, "abbi il di servir con la propria
intelligenza ." Dice Quindi bisogna esprimere i propri pensieri pubblicamente, pensando con la
propria testa non abbassandosi su un'autorità ( Bibbia, Corpus). Ciò diventa possibile con
l'alfabetizzazione, la pubblicazione che rendono il contatto con le fonti diretto senza bisogno di
mediazione.
Canta diceva che bisognava fare un uso pubblico della ragione su questioni rilevanti per la vita della
comunità . Kant dice che nessuna epoca può imporre all'epoca successiva dei limiti della

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loro conoscenza in quanto sarebbe un crimine per la natura umana. Kant dice che sarebbe un crimine
per la natura umana in quanto la sua destinazione consiste nel progredire, cioè vuol dire che la
natura umana è storica. Tante dice la nozione di natura che utilizziamo è la capacità di cogliere la
razionalità culturale: natura è sia mutevolezza che staticità. Questa concezione la troviamo in
Montesquieu che scrive" lo spunto delle leggi" nel 1748, il libro più letto del XVIII secolo. È un libro
che viene preso come base da molti che vengono dopo Montesquieu. Dal punto di vista politico non vi
è un'unità tra gli esponenti dell'illuminismo, però le tesi di Montesquieu sono tra le più importanti che
in seguito utilizzeranno anche i rivoluzionari americani. Queste tesi si basano sul principio della
separazione dei poteri. Montesquieu riflette sulla aspirazione dei cittadini e dice che la loro
aspirazione è la libertà, cioè avere certi diritti e il potere non può comprimere in base al fatto che il
potere funzioni attraverso la legge e non sopra la legge. Il potere si limita distribuendolo: vi deve
essere un potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Vuol Quindi introdurre dei correttivi, la parte in
cui parla di questa separazione si chiama " la costituzione di Inghilterra" e si intitola così perché il
sistema misto l'inglese è molto equilibrato. Il potere esecutivo è rappresentato dal sovrano, il
legislativo affidato al popolo che ha il diritto di fare le leggi o far abrogare quelle fatte dalla
controparte. Il terzo è quello giudiziario. Applicare le leggi è l'obiettivo di questo potere, e lo si applica
tramite un sillogismo: quindi un'operazione logica, anche di districamento nella stratificazione
legislativa fatta fino a quel momento Montesquieu dice che giudici non devono essere di un ceto alto
ma è il popolo che deve esercitare la giustizia cioè vedere se la legge viene esercitata bene dal
giudice. Fa una critica alla giurisdizione. Verri Scrive L'interpretazione delle leggi: il giudice non deve
interpretare le leggi ma applicarle. Montesquieu istituisce alcuni punti: lui crede che un ordinamento
tale da garantire la libertà dei cittadini deve basarsi su leggi scritte in modo da punire un
soggetto( scritte Ovviamente prima del reato commesso) e la pena deve essere applicata in maniera
tassativa e tipica; Inoltre deve esserci proporzione tra legge e il fatto.( in merito si fa riferimento alla
pena di morte che spesso veniva utilizzata per punire reati come la blasfemia, la sodomia, furto: dice
Montesquieu che non bisogna neanche pulirli perché non minacciano la sicurezza del Popolo). Sul
tema delle libertà religiose e spirituali troviamo Voltaire. Lui ritiene che il potere religioso porti i conflitti
sociali in una dimensione di non negozia bilità. Lui si lascia molto sollecitare dalla crociata un libro in
merito è il Trattato sulla tolleranza che si basa su un fatto di cronaca riguardante un uomo che viene
accusato dell'omicidio del figlio per motivi religiosi. (Figlio protestante, padre cattolico). Voltaire
dice che non può accettare che una persona sia uccisa per motivi religiosi che non hanno nessun
riguardo con gli interessi della comunità. Nel 1764 esce" Dei delitti e delle pene", sconvolge La cultura
europea, ha una diffusione esponenziale. Il programma di Beccaria ha uno scopo espresso già
all'inizio dell'opera: Lui dice che fino a quel momento vi sono stati avanzi di legge che provengono da
un popolo di conquistatori compilate da Costantino; Inoltre queste leggi sono state mescolate con i
Longobardi e addirittura da privati e oscuri interpreti che formano opinioni diffuse in tutta Europa.
Voltaire scriverà nel 1766 un commentario al libro di Beccaria e poco prima di morire scrive un libro
"premio della Giustizia e dell'umanità" in cui si dice che un cittadino che viene giudicato in tribunale è
più sicuro se viene giudicato da alcuni cittadini della giuria. Dei delitti è importante perché sulla
scia di Montesquieu Beccaria riprende questioni importanti in campo penale come la tortura e la
pena di morte. Beccaria che è un ragionatore, dice che questi meccanismi non funzionano e
spiega ciò con criteri razionali.(Ad esempio se una persona ha una soglia del dolore molto alta
riuscirà a sopportare il dolore della tortura, al contrario che ha una soglia di dolore più bassa ed è
più fragile non sopporterà il peso della tortura.) Beccaria non è un oppositore del principio della
pena di morte, non lo non

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lo fa quindi perché la pena di morte e la tortura sono eticamente scorrette. Inoltre dice che questi
meccanismi hanno come scopo di mostrare che un comportamento è sbagliato ma Beccaria dice
che questo risultato non si ottiene condannando a morte un individuo Ma di più condannando a
lavori forzati per molti anni e ciò ha una finalità pratica. Alla fine della storia Beccaria dice che la
pena di morte È ammissibile in due ambiti: in un contesto storico anarchico, un altro caso è
quello in cui la pena di morte allo scopo di dissociare le persone dal commettere reati Ma
l'esperienza della storia dice Beccaria non ci dimostra questo.

Conseguenze dell'illuminismo.
Tutte le figure citate fanno un uso pubblico della ragione per motivi utili alla comunità. Uno degli
interrogativi più frequenti è quello della pena di morte, e non tutti gli scrittori di questo periodo sono
Giuristi. In relazione a Beccaria anche Manzoni parla di libertà individuale .
L'Illuminismo è un movimento europeo, e i temi che gli scrittori trattano sono sempre gli stessi per
fare capire il ruolo centrale di questi argomenti nel pensiero di questi scrittori. Questo pensiero ha un
impatto sulla legislazione? inizialmente non è un progetto di rivoluzione Ma serve chiaramente un
legislatore che raccolga questi input e ne faccia tesoro.{11 caffè nasce proprio dalla accademia dei
pugni chiamata così perché spesso si combattevano anche politicamente le idee}II fatto che un
intellettuale come Voltaire, due anni dopo la pubblicazione del suo libro fosse famoso è conosciuto
fa sì che commenti il libro dei delitti che per questo acquisì notorietà. A fronte di questo grande
successo avviene la penetrazione di questo libro nei testi di legge.li testo di legge più vicino e la
Costituzione criminalis theresiana, da Maria Teresa d'Austria. Nel 1769 Mariateresa pubblica per i
territori del suo regno questo opera dove apparentemente non vi è traccia di questo scambio di idee
perché si basa su principi precedenti dell'illuminismo, Non si trova niente delle idee di Beccaria
.L'impatto di quest'opera arcaico, è una raccolta molto Vasta; è una raccolta che non si può definire
codificazione in quanto si presenta più come collazione di legislazioni precedenti già vigenti nel
territorio .Non si riconoscono neanche alcuni principi su cui si basa il codice penale{ ad ad esempio il
divieto di analogia} Così come non ritroviamo I' unicità del soggetto di reato{ cioè il soggetto viene
giudicato astrattamente} la Costituzione non Tratta tutti i soggetti ugualmente ma mantiene la
differenza di Ceto, provenienza e istruzione, e mantiene queste differenze anche in ambito
sanzionatorio e di pene. Nella costituzione troviamo la differenza tra pene capitali a combustione
lenta e rapida e quindi il sovrano alla possibilità di condannare il soggetto anche in base alle sue
qualità soggettive, scegliendo la sua pena capitale .Anche la tortura viene analizzata in quest'opera.
Un autore si distacca dal modo di pensare di Maria Teresa d'Austria e insegnava scienza
politica e nei suoi corsi si occupava di tortura E di pena di morte . Del 1775 Maria Teresa gli dice di
finirla di promuovere L'abolizione della tortura e pena di morte.
Una politica assai più radicale rispetto a quella di Mariateresa e quella di Giuseppe Il che nel
1787 da alle stampe Un codice, una sorta di editto di tolleranza con il quale veniva per la prima
volta riconosciuta l'uguaglianza tra i sudditi dell'impero delle diverse confessioni religiose
cristiane quanto ha l'accesso alle cariche pubbliche, ai gradi accademici, eccetera. La legge
matrimoniale sancì la natura del contratto di matrimonio, come tale legittimamente
disciplinabile dal diritto civile dello Stato. Giuseppe Il promosse Inoltre una codificazione di
quasi tutti i settori dell'ordinamento . La disciplina legislativa del codice a carattere della
completezza, si articola in forma sistematica, isola il diritto sostanziale dal diritto processuale=(II
principale strumento era la confessione che da prova piena cioè quella prova che dà la certezza
della piena responsabilità dell'interessato.li sistema delle prove legali a fine

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700 viene messo in discussione), distingue il Civile dal penale, espungere ogni altra Fonte
normativa incluso il diritto comune con l'intero patrimonio di dottrine elaborate nel corso dei
secoli. Codice Penale Giuseppino: principio di legalità della pena accompagnato dalle espresso
divieto del ricorso all'analogia; e pena imprescrittibile. Inoltre Giuseppe Il fa Una classificazione
della tipologia e delle durata della detenzione, troviamo anche scritto le modalità di queste pene
che in alcuni casi possono essere molto afflittive .Quindi la pena di morte esce dai codici ma
rimane in piedi con pene che portano alla morte dei condannati. Meno fortunata fu la
codificazione civilistica, forse anche per la novità dell'impresa.
Il sistema delle prove legali a fine 700 viene messo in discussione( sistema per cui io adeguerò
la pena in base al grado di responsabilità del condannato) la ragione per cui si cerca di estorcere
la confessione è proprio il raggiungere la prova piena.
Nel nostro sistema di prove un giudice non può ignorare la testimonianza. Già nel il codice
Giuseppino si ha la possibilità di arrivare alla condanna dell'imputato attraverso degli strumenti
che vanno verso il sistema del libero convincimento uscendo dal sistema delle prove legali:
significa che se io tengo la confessione dell'imputato questa resta il criterio di massima
attendibilità, se io o almeno due testimoni che dicono di aver visto una determinata cosa non
posso ignorarli, ma vi è anche un criterio chiamato presuntivo o indi zia rio: Cioè se io ho una
persona accusata di un delitto io posso assumere dei dati che mi dicono qualcosa sulla sua
responsabilità sulla base di parametri che sono l'esistenza di un movente, la presenza della
persona accusata sulla scena del delitto e l'ora; queste circostanze pur non formando prova
piena possono avere valore di connessione tra la persona interessata e la condotta che si ritiene
aver avut o. Secondo il codice si può dare una pena non in base a quel delitto perché non ho
raggiunto la prova piena ma si deve basare su dati raccolti. L'elemento di distinzione rispetto alle
prove legali e il fatto che il codice di Giuseppe Il Non ammette la tortura perché si ritiene che vi
debba essere un rapporto tra accusato e aut orità, e da una parte si ritiene che le autorità non
devono inferire sulla persona Dell'accusato con la tortura, ma d'altra parte
l'accusato deve realmente collaborare con le autorità. Anche se la tortura è stata abolita il
fatto che se l'imputato non collabora ricade nella basso natura, In realtà si sia mette a dei
modi in cui essa è ammessa. Ci porta a dire questo elemento che i codici di Giuseppe
secondo Hanno recepito alcune trasformazioni del periodo spostando l'asse del diritto
penale verso la
modernità. L'ultima stazione cronologica importante di questo periodo è un'opera del 1786 ed è
il codice penale del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana , fratello di Giuseppe li. Secondo molti
la "leopoldina " è una bozza di codice bifunzionale perché da una parte abbiamo del
processuale e dall'altra del diritto penale sostanziale. All'inizio del codice Leopoldo si rivolge i
suoi sudditi come un padre che si prende cura della nazione, Inoltre dice che i delitti di lesa
maestà, cioè attentare alla vita del sovrano si erano diffusi largamente e venivano puniti con la
pena di morte; questo si fa coincidere la figura del sovrano con quella dello Stat o. Ma in questo
contesto Leopoldo dice che la figura di stato e di sovrano non coincidono per questo tutti gli
altri delitti vanno espulsi dall'ambito della lesa maestà. In quest'opera sia l'effettiva
abolizione della pena di morte e della tortura. Nell' articolo 51 parla della pena di morte: Lo
scopo della pena dice educare non traumatizzare( articolo 27 della nostra Costituzi one).
Anche il reo dice È figlio della città e va anche lui esposto alle cure date dallo Stato.

Rivoluzioni.
A proposito della leopoldina, quindi A proposito dell'abolizione della pena di morte in Toscana,
ha delle conseguenze sulla legislazione italiana in quanto la Toscana è il primo stato in cui viene
abolita. Questo comporta che dal 1859 il Granducato di Toscana rinnoverà la sua
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legislazione e percepirà questo principio, e quando si unificò L'Italia si introdusse un codice tenendo
conto di questo principio( primo codice unitario 1889 che teneva conto dei codici precedenti più
evoluti).11 progetto illuminista è riformista non rivoluzionario. Le rivoluzioni diedero l'input ai cittadini e
la consapevolezza dei diritti che politicamente potevano reclamare. A proposito della Rivoluzione
francese si parla di terzo stato, blocco sociale che
reclama il peso politico dovuto e la loro rilevanza . Non si possono leggere le rivoluzioni quindi a
livello idealistico : se pensiamo a uno degli episodi più significativi degli ultimi vent'anni cioè l'attacco
alle Torri Gemelle possiamo leggerlo secondo diverse prospettive, possiamo vederlo come un gruppo
di persone che organizzano un attacco, ma bisogna guardare anche alle guerre successive e
precedenti, Quindi motivazioni profonde così come le rivoluzioni, non si può vedere questo attacco se
non analizzando tutti i contesti. Uno degli aspetti che dà vita alle rivoluzioni e l'alfabetizzazione che
rende le persone capaci di prendere atto della loro condizione e di modificarla : ciò viene reso
possibile con l'enciclopedia che aveva lo scopo di riformare rendendo i cittadini soggetti attivi. Questo
tipo di dinamiche si vedranno dalla rivoluzione americana che inizia con il metodo della propaganda.
La rivoluzione inizia in determinati stati, in tredici colonie americane della Costa orientale
prevalentemente volute economicamente, queste colonie dipendono dalla madrepatria britannica
soprattutto in caso di finanziamenti con l'imposizione fiscale. Nel 1776 lo scontro tra colonie
americana e madrepatria si inasprisce, gli americani sono Aiutati dai francesi; nel 1783 si conclude
con la pace e si arriva all'indipendenza delle colonie, vi è un documento " la dichiarazione di
indipendenza" forma Pad costituenti e diventa il manifesto della rivoluzione il 4 luglio del 1776. La
stesura della dichiarazione e la Costituzione avvengono nella città di Philadelphia. Nel documento si
critica il re d'Inghilterra definendolo come un tiranno per il modo in cui tratto le colonie americane e
contro il governo il quale non riconosceva i naturali diritti dei cittadini. Si chiama dichiarazione infatti
perché i diritti sono già creati dal diritto naturale, bisogna pero' garantirli.
Tipico della Costituzione americana è il secondo emendamento che sancisce il diritto del Popolo
a possedere e portare armi, facendo così questo principio della Costituzione fa parte non degli
usi o costumi, è chiaro che tutti sono legittimati a comprare armi . Nel 1776 via e quindi la
dichiarazione, nel 1787 la Costituzione: si costituisce quindi questo stato che tutt'oggi è
costituzionalmente come nel 1787. Questo sistema è basato sul principio della separazione dei
poteri: c'è un presidente che viene eletto secondo una procedura di secondo grado a suffragio
universale che è sia capo dello Stato che a capo del governo, via un congresso federale(
assemblea elettiva che ha 2 rami il Senato che viene composto da 100 senatori , e la camera
dei rappresentanti che viene composta da 100 rappresentanti che rappresentano i singoli stati, e
vi è un potere giudiziale al vertice del quale è posta la corte suprema, i cui i giudici sono
nominati dal Presidente degli Stati Uniti ma devono avere una sorta di avallo da parte del
Senato. Il rapporto tra potere esecutivo e legislativo è tale per cui il potere legislativo fa le leggi
ma il capo dell'esecutivo ha il potere di veto. Tutto questo viene da Montesquieu che dice che
bisogna limitare il potere legislativo, per cui il presidente esercita il diritto di veto che
teoricamente può essere superato perché se la legge alla fine viene approvata da due ter zi
della maggioranza elettiva la legge passa. Lo stato americano è federale, mentre vi sono
facoltà rimesse alle singole amministrazioni statali. Un punto importante riguarda un passaggio
della dichiarazione: Se si guarda la storia americana si crea un tipo di collusione per cui si
dice che tutti gli uomini sono uguali ma obiettivamente vi sono uomini che non sono uguali
né tantomeno liberi. Prima gli schiavi, si contavano milioni, non avevano diritti di nessun tipo,
ciò dimostra quanto spesso il tema della dichiarazione entri in contrasto con la realtà

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effettiva. Questo Gap si riduce parzialmente Dopo secoli di distanza( Infatti L'abolizione della
schiavitù sarà nel 1865 dopo la guerra civile , col quattordicesimo emendamento si equiparano i
diritti degli afroamericani a quelli dei bianchi. Si pone anche il caso delle scuole separate, si pone
il caso alla corte suprema nel 1896 e la corte dirà separati ma uguali. Questo orientamento viene
rovesciato nel 1954 in un caso in cui succede che una bambina di colore viene rifiutata da una
scuola per bambini Bianchi, facendo il ricorso La corte suprema rovescia il principio del 1896
dicendo che la Costituzione non vede i colori. Con Kennedy sia una particolare sensibilizzazione
nei confronti dei diritti delle persone di colore. Dal 1803 La corte suprema svolge questa funzione
di arbitro della Costituzione su tutto il territorio degli Stati Uniti su argomenti come la pena di
morte che non viene abolita ma non deve essere lesiva dei diritti del soggetto o dolorosa o in
merit o all'interruzione della gravidanza che ispira la legislazione di molti altri Stati ad esempio
l'Italia nel 1978 con la legge 194.
In merito alle tasse imposte dalla madrepatria inglese ai coloni troviamo :
Sugar act= legge emanata dal Parlamento nel 1764 che pretendeva che i coloni americani
pagassero una tassa su tutti i prodotti importati ma Essenzialmente per lo zucchero, vino, caffè,
pigmenti e liquori.
Boston Tea party= una protesta dei coloni che avviene nel porto di Boston in risposta al rialzo
delle tasse, gli americani gettarono carichi di te in mare.

La rivoluzione Francese.
La rivoluzione francese è uno degli eventi più simbolici della storia e impregnata di
avvenimenti, il simbolo era la trinità laica( libertà uguaglianza e fratellanza) principi già messi
nelle dichiarazioni di indipendenza precedenti. Si dice in realtà vi siano state tante rivoluzioni, il
percorso della Rivoluzione francese fu confuso e non permette di tenere una linea sul piano dei
contenuti. Perché scoppia?
Eventi storici complessi non sono riconducibili a cause semplici, ma vi sono alcune molle che
spingono il precipitare degli eventi. Una di queste molle è la grande crisi finanziaria francese di
metà del 700.Quest o per il sistema tassativo scorretto Infatti pochissime persone sono ricche
mentre la restante parte Versa in brutte condizioni. Inoltre lo Stato spende molto di più
rispetto a quanto incassa, fino a quando negli anni 70 Luigi XVI affidò il ruolo di ministro delle
finanze a un banchiere che introduce un regime di austerità, riporta un po' di ordine ma si
espone in un territorio particolare: nel 1781 dice al Re di rendere pubblici conti e bilanci della
Francia. Ciò mette il banchiere in una posizione particolare in quanto i re erano investiti del
potere Divino per questo ciò risulta inammissibile, Infatti venne licenziato. Ma anche se
avevano un potere a investitura Divina tutto quanto attorno era cambiato in quanto il bilancio
non riguardava la famiglia Imperiale Ma la collettività, quindi gli intellettuali prendevano la
parola attaccando la gestione e ridicolizzando spesso la corte come nel caso di Luigi XVI e
Maria Ant oniett a. Il re decide quindi di ripristinare l'assemblea degli Stati Generali che non
veniva ripristinata dal 1600, è un assemblea rappresentativa comprendente circa un migliaio di
persone metà delle quali erano del terzo stato, Cioè borghesia imprenditoriale, e poi vi era il
primo e il secondo st at o quindi il clero con i Chierici, vescovi e l'aristocrazia. Nel secondo stato
vi erano componenti importanti come Lafayette che aveva aiutato gli americani a liberarsi
dagli inglesi. Questa convocazione viene fatta sulla base di un principio generale cioè i voti
vanno espressi non per persone ma per stati, questo fa sì che il terzo stato sia destinato a
soccombere. Infatti il terzo stato esce da questa assemblea e forma l'assemblea generale
Costituente e stabilisce che l'assemblea non verrà sciolta fin quando la Francia non avrà una
Costituzione. Tra giugno e agosto del 1789 si consumano gli eventi più importanti, il terzo stato

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viene configurato dalla presenza di un abate che è un politologo il quale lanciò un programma politico
al terzo stato in cui esordisce ricordando il ruolo e il peso che il terzo stato dovrebbe ave re.111 4 luglio
1789 viene attaccata la Bastiglia che era il simbolo del potere monarchico. Il 26 agosto 1789 viene
proclamata la dichiarazione generale dei diritti dell'uomo e del cittadino, che sarà il preambolo della
Costituzione. La dichiarazione riprende i principi enunciati dalla dichiarazione americana, viene detto
che tutti gli uomini sono liberi e uguali davanti alla legge, Quindi si cancellò la condizione di
disuguaglianza, si sofferma poi sulle Libertà individuali, sulle proprietà; Inoltre si parla di religione
come opinioni. Si afferma un concetto importante Cioè quello di nazione, quindi la fonte di
legittimazione del potere risiede nella Nazione, questo è un elemento nuovo al quale si aggiunge
l'articolo 16 in cui si dice che una società senza diritti e senza divisione di poteri non ha Costituzione.
Per quanto riguarda la monarchia si pensò di trasformarla in monarchia Costituente, il Re deve stare
vicino al popolo. Il re non è stato cancellato, nella costituzione del 1791il re ancora un ruolo c'è
quello di Capo esecutivo rispetto al quale vi è un'assemblea che viene Letta non proprio a suffragio
universale, poiché le donne non potevano votare . Nella dichiarazione non si parlava di donne quindi
era necessario redigere una dichiarazione dei diritti delle donne e tra lo 89 e il 91 gli elementi di
innovazione principali stanno proprio nel fatto che viene stabilita la separazione dei poteri: il potere
legislativo è nelle mani dell' assemblea legislativa che comprende circa 300 deputati che vengono
votati no a suffragio universale maschile ma su un principio Di distinzione della cittadinanza tra
cittadini attivi e passivi( attivi cioè che hanno una rendita sufficiente per garantire loro il diritto di voto,
passivi non possono votare) Questo riguarda l'elettorato attivo, per quanto riguarda l'elettorato
passivo possono essere votati solo coloro che hanno proprietà fondiarie. Viene abolita la feudalità
l'assemblea generale Costituente abolisce la feudalità simbolo medievale fondato su privilegi che
riguardavano solo i più ricchi.
La costituzione del 1791 Dà vita a una monarchia costituzionale, il Monarca quindi gestisce il
potere con l'assemblea, e ha un diritto di veto sulle decisioni dell'assemblea costituente, però è solo
un diritto sospensivo Infatti se la legge viene approvata la seconda volta allora vince la nazione). Un
primo sviluppo importante: le premesse che si pongono per la rivoluzione sono quelle che troviamo
nella dichiarazione e nella Costituzione, alcuni storici dicono che il fatto di aver messo il re accanto a
un'assemblea ha alterato il quadro, alterazione che si accentua con il colpo di stato della sinistra
dell'assemblea. Nel 1792 le forze che fanno capo a queste aree più radicali prendono il sopravvento
nell'assemblea legislativa che nel 92 diventa convenzione Nazionale formata da comitati, il più
importante è il comitato di salute pubblica che guidato da Robespierre che però instaura quello che
sarà definito " regime del terrore" e ciò vale nei confronti degli antirivoluzionari.( primo nemico il re
che era contro la rivoluzione)= Da qui iniziò il suo processo, a tal propo sito alcuni vedendolo come
nemico della nazione dissero che bisognava condannarlo . Questo processo culmina con la
decapitazione del re il 21 gennaio 1793 e lo stesso anno a settembre verrà decapitata Maria
Antonietta messa in cattiva luce dall'opinione pubblica da anni. La convenzione Nazionale stila una
nuova Costituzione
chiamata costituzione dell'anno primo. La costituzione dell'anno primo è innovativa perché
veicolo dei Principi più democratici, viene cambiato il preambolo, parla di diritto al lavoro( e
perciò si intende che lo stato francese sia inclusivo, Tutti devono lavorare) a livello
politico viene introdotto il suffragio universale maschile, ma questa Costituzione non entrerà in
vigore. ( Per quanto riguarda la pena di morte vi è un dibattito: cioè se lasciare la pena di morte
ma renderla meno crudele.)
Dopo aver tolto dalla scena I maggi ori esponenti come Robespierre si consuma un altro colpo di
stato nel 1794 che dà vita a un governo nel quale ci sarà un organo legislativo che ha due

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rami: una camera sarà composta da soggetti che hanno almeno 25 anni, è una camera in cui vi sono
soggetti con almeno 40 anni d'età sposati o vedovi, in quanto prenderanno delle decisioni più
ponderate e diligenti. Questi criteri concorreranno ad attribuire compiti diversi : quello di elaborazione
verrà affidato al consiglio dei 500 (almeno 25 anni) e poi al consiglio degli anziani riceveranno o
approveranno queste proposte. Accanto a questo organismo Viera il direttorio formato da 5 direttori,
sostituiti a rotazione, è un collegio in cui le competenze non vengono distribuite. Fino a questo
momento il potere giudiziario è un potere esecutivo, questo criterio È un criterio che durerà fino alla
fine del 700. Con la costituzione dell'anno VIII vi è l'ultimo colpo di stato, Bonaparte prende il potere e
instaura un potere consolare, cioè il potere esecutivo verrà affidato alle mani di tre Consoli. Nel 1799
ha durata limitata il compito del console, diventa vitalizio nel 1802 e Nel 1804 quando diventa console
a vita Napoleone decide di proclamarsi Imperatore di un impero dinastico, Infatti suo figlio sarebbe
stato successore
anche se non sarà così. Di fatto il primo console è l'imperatore hanno sia il potere esecutivo e
legislativo Ma hanno anche il potere giudiziario in quanto I magistrati sono nominati dal primo
console. Napoleone Inoltre organizza i Plebisciti per ratificare questa Costituzione e prevedono che la
Costituzione venga votata da tutti i cittadini, coloro che vanno a votare votano in modo anonimo ma
devono puoi firmare in due libri.

Codificazione civile in Francia e in Italia.


La codificazione è tipicamente illuminista, perché è l'illuminista che pensa di creare contenitori di
legge che disciplinano tutte le materie che regolano la vita quotidiana. L'i dea di codificazione non si
può non collegare al 700 e viene usata come uno strumento di controllo perché un tratto
caratteristico di questo periodo è sicuramente la separazione dei poteri, e ciò rende il concetto di
sovranità più labile. Dobbiamo tener presente che il successo dei codici è legato anche alla necessità
di regolare i rapporti che si sente in questo periodo. Un grande st orico del Diritto Italiano Grossi ha
parlato di" idolatria del diritto" come un centro che produca la legge dello Stato e un'un ica legge
regolatrice dei rapporti , si tende a costruire l'uguaglianza dei
cittadini davanti lo Stato. Nel momento in cui Napoleone incarica dei Giuristi di redigere il codice
Non c'è dubbio che nel momento in cui viene commissionato vi fosse l'idea che stava dando allo
Stato un contenitore onnicomprensivo di leggi ( 2400 articoli)= che non disciplina la materia
commerciale che era separata. li Codice Napoleonico tratta principalmente tre materie Cioè
persone, beni, forme Di circolazione della proprietà. Questo codice rappresenta la pacificazione
dei rapporti sociali, un punto di chiusura di una fase complessa che pone sul terreno alcuni
principi : il codice uno strumento politico non solo giuridico e si deve capire Quindi in che modo
questa gestione e fedele alle premesse poste tempo prima della dichiarazione =Sul piano della
proprietà, contratti, obbligazioni sono importanti e lasciati all'arbitrio del sin golo. In che modo
però l'idea di uguaglianza si riversa nei rapporti personali?
notiamo differenze tra il codice Cambacérès e il punto di arrivo del 1804=11 Codice Napoleonico
costituisce una proiezione di una realtà più grande in quanto la famiglia ruota attorno alla figura
paterna e mari tale : quindi Proietta alla cellula base della società ossia la famiglia . Ciò che avviene
nello Stat o: un'autorità esercita un comando in quanto il padre famiglia ha poteri familiari illimitati;
poi perché esercita un potere di guida nei confronti della moglie che non ha nessun tipo di autonomia
nei confronti della realtà este rna. li codice del 1804 attribuisce all'impossibilità di trasferire per via
testamentaria Tutto il proprio patrimonio, per cui il testatore può disporre per metà o una quota a
seconda dei casi e al numero dei figli( solo figli legitt imi). I figli legittimi non hanno nessun diritto, la
famiglia va vista come uno spazio chi uso.

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Un altro elemento importante riguarda i rapporti personali tra i coniugi: nel caso di scioglimento le
modalità sono disciplinate in maniera da essere molto complesse. Il vincolo può essere sciolto in caso
di abusi, adulterio, può essere sciolto consensualmente se si è sposati da almeno due anni e meno di
vent'anni, può essere sciolto su iniziativa consensuale di entrambi i coniugi se questa iniziativa viene
ribadita 4 volte nell'arco dello stesso anno.
L'ipotesi di adulterio non è regolato nella stessa maniera, per arrivare al divorzio in caso di adulterio
della donna può bastare la semplice prova che la donna ha avuto una relazione adulterina, nel caso
dell'uomo non basta dimostrare la relazione adulterina ma bisognerebbe dimostrare il carattere del
concubinato cioè la controparte del relazione adulterina sia stata portata sotto il tetto domestico. Così
come il trattamento penale: La moglie può essere incarcerata dai 2 mesi ai 3 anni, mentre il marito
non soffre conseguenze penali. Questa disparità la ritroviamo identica nel codice penale del 1930
italiano, forme che verranno abolite circa 40 anni dopo. Per quanto possa sembrare paradossale tutto
questo rimane in piedi per tanto tempo.
Importante in che modo il codice influenzò la società del tempo. Il primo codice civile italiano in Italia
fu il Pisanelli, arrivò nel 1865 e verrà sostituito dal codice grandi nel 1942. Il Pisanelli rispecchia l'idea
che i paesi europei si dotano di codici per motivi di stabilizzazione del sistema politico. Il codice del
1865 viene considerato uno strumento di completamento dell'Unità nazionale dell'It alia . L'Italia era
stato uno dei paesi che più rapidamente era stato investito della rivoluzione: se c'è un territorio in cui
maggiormente si sente l'influenza del Codice francese questo paese è proprio l'It alia . li codice
Pisanelli quindi ha recepito caratteristiche del Codice francese, inoltre non vi era una parte
commerciale all'interno. Il Codice Napoleonico viene pubblicato Nel 1804, il Pisanelli oltre la metà del
secolo quindi in due periodi e contesti diversi. Per quanto riguarda la materia familiare i codici sono
essenzialmente patriarcali ; vi è una differenza tra i due e riguarda le persone giuridiche: il codice del
1804 aveva aumentato tutte le forme di organismi intermedi. La legge italiana non è così drastica,
riconosce le persone giuridiche, un esempio può essere la parificazione dei cittadini stranieri in
ambito civile. Inoltre nel codice civile italiano vi sono elementi anticlericali in merito al matrimonio.
Intanto bisogna dire che un soggetto che ha remato contro l'unificazione d'Italia Questa è la
Chiesa Cattolica. La questione romana avvenuta in quel periodo lascia delle impronte nel
codice, in quanto per l'unità dell'Italia Si disse " libero stato, libere religioni" quindi il matrimonio
non è un Sacramento e dipende dall'autonomia delle parti che hanno la possibilità di scioglierlo.
Questo è un effetto della separazione tra stato e chiesa. Per quanto riguarda la materia dei beni
l'articolo 534 dice che il proprietario può disporre in maniera assoluta dei suoi beni, è un
sovrano dei propri beni ( Codice Napoleonico) Questo spezza la missione di dominio diretto
della visione medievale. In questo il legislatore italiano arriva dopo e ammette queste forme di
condivisione o sfruttamento. Un'altra innovazione interessante riguarda i diritti sulla proprietà
individuale. (Era una forma di Protezione della proprietà intellettuale). Il terzo problema riguarda
la trasmissione della circolazione della ricchezza, anche qui il codice italiano dimostra di essere
meno rigido, ad esempio viene introdotta l'equa distinzione testamentaria per i figli. Altro punto
importante in merito largamente trattata nel Pisanelli e la trascrizione dell'acquisto dei beni. La
dottrina ha ritenuto non sufficientemente sviluppati dei temi: quello delle obbligazioni dei
rapporti di lavoro, perché il codice Pisanelli adotta rispetto al lavoro lo schema della locazione
opere che la corrispondente alle locazioni dei beni. Il rapporto di lavoro viene inquadrato sotto
questo schema che mostra già al tempo di essere insufficiente: si pensi sulla parità tra
lavoratore e datore di lavoro non sono sullo stesso piano. Peraltro già negli anni 80
dell'Ottocento l'esigenza di tutelare la classe dei lavoratori viene avvertita: quindi vengono

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fuori leggi in materia di lavoro per donne e bambini. Nel 1884 la Francia legalizza le
associazioni dei Lavoratori, L'obiettivo è tutelare una categoria di persone Che
individualmente non hanno tutela. Nasce in questo periodo il contratto collettivo .

Codificazione penale in Italia.


Il problema che si pone alla natura penalistica al momento dell'unificazione d'Italia è il fatto che
bisogna costruire una legislazione armonica. Vi è una differenza rispetto al diritto civile: il diritto
penale dice qualcosa sullo sviluppo etico e morale di una nazione, come disse Beccaria. Vuol
dire che se l'Italia appena nata vuole dimostrare che quello che si è costruito non è solo un
aggregazione terrei territoriale ma è qualcosa in più allora bisogna che si disciplinano principi
come la libertà, l'opinione pubblica, La Stampa con regole appartenenti al paradigma penale .
Quindi il primo problema che si pone per i penalisti era costruire il diritto penale italiano che si
ispira ai Principi dell'eredità teorica di Beccaria. Non vi è solo uno strumento di regolazione del
diritto penale. Vi è Il codice penale sardo che è accompagnato dal codice toscano. 11 codice
Toscano non conteneva la pena di morte a differenza del codice sardo quindi rendere
quest'ultimo codice italiano avrebbe significato reintrodurre uno strumento che si stava
cercando di abolire, e questo avrebbe significato tornare indietro. Viene anche il codice del
Regno di Napoli, che verrà esteso al sud sulla base del codice sardo che si sviluppa in tutte le
regioni tranne in Toscana. Il codice unitario si deve aspirare al principio di civiltà quindi non può
mettere la pena di morte. Nel 1872 è il primo congresso il cui tema è la pena di morte.
La situazione Meridionale italiana in quel periodo si ritrova impegnata in una guerra civile,
per questo Alcuni dicono che non si può abolire la pena di morte che serviva a garantire
l'ordine pubblico. Molti esponenti della dottrina universitaria parteciparono all'elaborazione
del Codice Penale ma solo il progetto Zanardelli fu approvato con legge delega nel 1890. Il
codice così approvato fu denominato il codice penale Zanardelli, le pene per i delitti
comprendevano l'ergastolo, la reclusione, la detenzione, il confine, la multa e l'interdizione
dai pubblici uff ici. Il codice accoglie una bipartizione tra delitti e contravvenzioni, rielabora la
nozione di imputato recependo l'elemento della volontà come presupposto essenziale per
l'imputabilità, viene garantito miglior equilibrio delle sanzioni, e viene introdotta la nuova
distinzione tra reato tentato e reato mancato con diversa graduazione delle sanzioni tra le
due ipotesi.li codice di procedura penale fu elaborato da prima dal ministro Finocchiaro per
giungere con il contributo di Ludovico Mortara nel 1913 alla sua definitiva affermazione. Il
codice modifica la precedente disciplina introducendo maggiori motivi di difesa nella fase
istruttoria. Contenuti: principio di legalità, principio di irretroattività, divieto della pena di
morte, ergastolo, concorso di persone, tentativo, l'ignoranza della legge non scusa. ·

Positivismo .
Col termine positivismo giuridico o giuspositivismo si intende quella dottrina di filosofi del diritto,
la quale considera come unico possibile diritto il diritto positivo, prodotto dal legislatore. La
dottrina del positivismo si presenta In opposizione a quella del giusnaturalismo, tanto che
Bobbio le ha chiamate i due fratelli nemici. La differenza consiste nel fatto che: il
giuspositivismo è una concezione monista del diritto ossia riconosce un solo diritto, che ritiene
che il diritto positivo sia l'unico diritto degno di questo nome.
Il giusnaturalismo è una concezione dualista, sostiene l'esistenza di due ordini di diritto, un
diritto naturale insieme di principi eterni e universali, un diritto positivo che si trova in

61
relazione subordinata e che fa parte della volontà del legislatore.
Le teorie della Scuola Positiva valorizzano un elemento: Non esiste il delitto in maniera astratta
quindi non si capisce il comportamento concreto. Il problema dei positivisti è proprio questo, A
cosa serve analizzare la realtà? questo ce lo dice Kant: fare un uso pubblico della
ragione( Obiettivo dei positivisti anche in maniera polemica e sarcastica) . Basaglia dice che le
persone malate di mente hanno bisogno di cure, ciò che dice la Costituzione facendo riferimento
alla salute dell'individuo, quindi non certo senso cambia anche la medicina.
Tutto questo come si riversa nel codice penale? i positivisti dicono che il problema è che il codice
penale deve tenere conto di questo, ma il codice dell' 89 non ne tiene completamente conto. Nel
1910, Venti anni di distanza dal codice Zanardelli e Rocco, via un importante passaggio della
scena penale in campo italiano Cioè Arturo Rocco, che fa una lezione in cui fa una sorta di
bilancio dove dice che noi veniamo da anni di dibattiti, Ma noi non dobbiamo creare un diritto
penale che sia un'appendice della psichiatria.li diritto deve avere i suoi strumenti di
classificazione della realtà. Nonostante questo nel 1919 Ludovico Mortara professore di
procedura civile e ministro di giustizia in carica Enrico Fermi di presiedere alla commissione per
la riforma del Codice Penale. Nel 1921pubblica il primo libro di quello che sarà il codice e
leggendo ci si rende conto che si ispira alla scuola positiva. Il progetto di codice di ferri è
completamente l'opposto di quello di Zanardelli. In seguito accade un fatto di non poco conto,
nel 1922 va al potere il fascismo che blocca tutto. Alfredo Rocco, fratello di Arturo, propone la
revisione dei codici precedenti e in carica persone come fratello. Rocco vuole fare un tipo di
codice nuovo dicendo che il fascismo prenderà una posizione di distanza dai dibattiti tra le
scuole, il suo problema è organizzare l'ordine pubblico quindi non ha senso prendere una
Posizione tra la scuola positivista e la scuola classica. La prospettiva del Fascismo è creare un
contenitore normativo che assicuri pace e stabilità sociale. Per fare questo serviva coinvolgere
influenze culturali di diversa linea, dalla scuola positivista, classica, eccetera ... Serviva un codice
che adempisse alla sua funzione di politica Criminale in maniera più efficace possibile. 11
legislatore fascista dice che bisogna tenere uniti questi due ambiti : sia il fatto che la scuola
classica parli di responsabilità e pena a termine fisso sia che la Scuola Positiva parli di
pericolosità: vuol dire che se io assolvo una persona per infermità di mente, se quella persona
ha poi commesso un delitto devo valutare se quella persona è pericolosa e in quel caso dovrà
sottoporsi a misure di sicurezza. Come si traduce tutto questo dibattito culturale in quello che è
La grande novità politica? la Scuola Positiva Porrà le basi sicuramente per la politica razziale .

Nazismo.
Galton, uno studioso del diritto, un anticiclone passa alla storia per L'eugenetica. L' art e di
studiare la qualità delle persone che nasceranno. Negli stessi anni si forma un movimento
dichiarato antisemita, il termine antisemitismo è di origine tedesca. Storicamente
l'antisemitismo c'è sempre stato, si ritiene che questi non abbiano riconosciuto l'ascesa del
Messia, antisemita non è solo l'odio negli ebrei per l'aspetto religioso, ma è riconoscere che
siano razzialmente diversi, anche con la conversione la razza resta sempre ebrea. Un
professore di diritto penale ed un medico psichiatra, pubblica un libro il cui titolo originale è la
liberazione e la soppressione delle vite indegnamente vissute. Si parlerà anche di vite che
hanno quindi un peso, sulla scia del ragionamento di togliere la vita a chi è limitato ad esempio
per via di malattie. La salute individuale viene vista dal punto di vista collettivo, si inizia a
costituire l'idea che mi siano vite degne e vite indegne, in cui vi è il rischio che possono
diffondere difetti genetici. Si credeva che la Germania avesse indebolito il suo sangue in quanto
molte cose venivano gestite dagli ebrei. È stato creato un concetto sbagliato di

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cittadinanza, un cittadino che abbia un sangue diverso non può assumere la cittadinanza
tedesca, se si segue il suo percorso genetico È come se venisse mischiato con quello puro degli
altri. Viera uguaglianza universale espressa nella dichiarazione di indipendenza ma non tutte le
razze fanno la stessa cosa, si esprime quel concetto che gli uomini siano diseguali, partendo
stessa dalla base si sviluppano idee completamente opposte. 1114 luglio 1943 si emana una
legge sulle malattie di difetti di sviluppo, la legge impedisce che queste persone non si sposino in
modo da evitare che si propaghino i difetti genetici. Il popolo ebreo era appena assimilato tanto
che quasi tutto era gestito da loro, le leggi razziali sono l'esatta rappresentazione del regredire
della storia. Non per forza la storia procede attraverso un miglioramento progressivo. La
questione ebraica era la questione per eccellenza, Hitler scrive che gli ebrei erano La disgrazia
della Germania. La Germania aveva subito gravi sconfitte, aveva rilevanza sul suolo ebreo, era in
cattive condizioni economiche e così trovava un utile capro espiatorio che si riversa sulla razza
ebraica, gli ebrei in Germania erano molti ed erano ben piazzati a livello economico . Il 7 Aprile
viene stabilito che in alcune parti della pubblica amministrazione gli Ebrei non potranno ricoprire
certe cariche, viene poi emanata un'ordinanza in cui si
stabilisce una soglia massima di componente ebraica che può entrare nelle scuole, nello stesso
anno viene Tolta la cittadinanza tedesca agli ebrei. I cittadini tedeschi potevano essere solo
quelli di sangue puro, non ci possono essere matrimoni misti, gli ebrei potevano raggirare questo
divieto solo sposandosi All'estero, ma non era possibile . La bandiera tedesca era con La
svastica. Nel 1938 avviene un passaggio importante cioè la Notte dei cristalli, in Francia un
Ambasciatore tedesco è stato ferito, la colpa è stata data agli ebrei e quella stessa notte sono
state distrutte centinaia di vetrine appartenenti ad ebrei. Gli Ebrei vengono espropriati dei loro
bene di valore. Il nazismo ha una modalità di funzionamento normativo che si manifesta
seguendo i codici, ma accanto a questo che è un contenuto discrezionale. L'ebreo E chi
tendenzialmente ha tre nonni di razza ebraica, che ne ha 2 viene definito come razza mist a.
Il fascismo In Etiopia detta delle norme particolari in quanto si stabilisce che gli indigeni e gli
italiani non possono pubblicamente apparire in stato coniugale.
Nel campo del lavoro gli Ebrei non potranno più accedere al mestiere di notaio e di giornalista. Il
processo di Norimberga introduce un aspetto importante ovvero quella dei crimini contro
l'umanità.
Il filone internazionale credi che nella mente dei vertici nazisti sia chiara la loro intenzione, altri
credono che il processo dell'olocausto avvenga gradualmente. La questione della colpa, si
riferisce ad una colpa metafisica nei confronti di tutti i tedeschi. Venne istituito un tribunale a
Norimberga in cui si è svolto il grande processo. Nel trattato di Versailles si stabilisce che si
devono processare tutte le autorità prussiane che abbiano un peso . Quando si decide questo vi
è una lunga discussione politica, con la scusa che Guglielmo Il avesse violato i trattati. Nello
stesso trattato si stabilisce che processeranno i vari Generali dell'esercito, l'unica eredità utile
di questa esperienza e individuare la possibilità teorica di sottoporre ad un processo penale
delle massime autorità. All'interno del trattato viene detto che i paesi rifiutano la guerra come
strumento di offesa nei confronti di altri popoli, così come citato in costituzione. Nell'accordo di
Leonida si fissano le regole processuali, in primis partendo da quali sono i capi di
imputazione : crimini di guerra, di pace, di umanità. A giudicare sono esponenti provenienti
anche dall'America. Importante è l'articolo 3, è lo stesso principio emanato all'interno dello
statuto Albertino .

63
Lezione 1 FONTANA

Fontana inizia a presentarsi , dicendo di essere orfano. Afferma che un libro che lo ha segnato è
stato "che cos è la letteratura" di Satre; fece letture come Marx, Hegel ma l'autore il cui pensiero
attraversa tutto il libro è FOUCALT. Di quest'ultimo se ne parlerà introducendo "l'effetto Foucalt" :
cioè nel 68 avvenne la rottura con gli storici, finito il movimento ci fu il "tutti a casa" Foucalt diede
la speranza che si potesse continuare a far politica e allestire nelle biblioteche "le scatole degli
attrezzi". Non esistono intellettuali universali ma specifici.
Se fontana dovesse riassumere cosa gli ha insegnato Foucalt direbbe: La critica dell' intellettuale
universale
Lo scandaglio genealogico: per capire il presente bisogna fare una ricostruzione storica
analizzando il momento di nascita del problema
Liberare le discorsività dall'imperativo delle verità, come se ci fossero da una parte discorsi veri
e dall'altra discorsi falsi
Fare non la storia delle idee ma piuttosto quella delle pratiche del controllo della popolazione .
Questa era la "governabilità".
Queste forme, con il controllo delle nascite dell'eugenismo andranno a finire con la presa a
carico dello stato di polizie razziste ( In Germania con gli ebrei, in Russia con l'esclusione dei
nemici del popolo).
Dunque Foucalt mette al centro della riflessione e dell'analisi storica lo stato, il soggetto e la
sovranità: mostrando come lo stato si sia formato partendo da pratiche, che il soggetto è formato
da una serie di operazioni che ne fanno un'istanza costituita e sotto la sovranità brulicano tutti
questi poteri minori.
Non è vera l'idea diffusa secondo cui Foucalt avrebbe allontanato l'idea di sovranità.
Fontana dice che l'unico elemento di continuità è la letteratura, materia che viene appresa
anche nella formazione di medici e giuristi ed è un documento attivo della coscienza. Tornando
alla coscienza si pone il problema di capire se fosse stato Hegel ad aver messo la coscienza al
centro dell'universo o la riforma penale francese del 94, momento in cui si aggiunse la giuria e
l'analisi delle intenzioni del criminale; intenzione vuol dire ricostruire il passato del soggetto
soprattutto nei casi di follia lucida, ad esempio prendiamo in considerazione " Pierre Riviere" il
quale uccise madre e fratelli. Nell' ottocento nasce l'idea di "doppia coscienza" (ragazza divisa
in due) ovvero l'analisi di questa ragazza, la quale si pensava avesse due personalità ovvero si
comportava come se fosse due persone differenti; partendo da ciò nasce l'idea che questa
coscienza dei filosofi, la coscienza di kant e di Hegel, sia una coscienza scissa e si può arrivare
solo a una conclusione: l'isteria.

SECONDA LEZIONE
Fontana dice "come nasce un problema?" Dice che in un seminario di Foucault si lavorava
sulla sicurezza, secondo lui questa si situa al limite di tre poteri cioè la concezione microfisica,
la biopolitica e la governabilità. Uno dei concetti fondamentali nel pensiero di Machiavelli è la
sicurezza, concetto che non si trova nella filosofia politica del Medioevo in quanto non c'è lo
stato. All'inizio del discorso si trova la coppia potenza-sicurezza. Non ci può essere potenza
(dominio) senza sicurezza e viceversa. Uno stato ben ordinato è costretto ad ingrandirsi se non
vuole perire. Stati come Sparta e Venezia non sono stati capaci di fronteggiare la guerra. Si
parla di sicurezza degli Stati con Machiavelli, prima viene il problema di San Paolo della
salvezza dell'anima. Quindi in una prima epoca vi fu la salvezza dell'ani ma, in un secondo
momento la sicurezza dello Stato e in una terza epoca (secondo Fontana) dopo Hiroshima in
cui l'uomo capisce che l'umanità è mortale. Quindi la questione oggi è la sopravvivenza della
specie. Questi termini (salvezza sicurezza e sopravvivenza) sono paradigmi concettuali che si
rafforzano con altre pratiche simili o antagoniste. Inoltre questi paradigmi non si succedono a
vicenda eliminandosi a vicenda. Rappresentano tre forme di dominazione dove il vecchio viene
riformulato a un livello più elevato. La questione della sicurezza degli stati subisce un
cambiamento con la teoria della difesa sociale elaborata in Italia nella scuola antropologica
intorno a Lambrosio e Ferri. Per definire il periodo, il secolo IV viene definito della salvezza.
Con la nascita dello Stato moderno è nata la questione della sicurezza . (Machiavelli va letto in
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relazione agli avvenimenti che accadono) Rispetto a lui ci sarebbero altre vie da percorrere: ad
esempio il fatto che quando nasce il problema della sicurezza lo stato prende in carico il
reclutamento dell'esercito. Quindi la sicurezza dipendeva dall'esercito che doveva essere
formato da buone pratiche, ma prima delle pratiche vi sono i programmi secondo i casi. Queste
pratiche le ritroviamo anche in Albe rti, odiato da fiorentini in quanto le sue opere non potevano
piacere ad un mondo immerso nel commercio. La seconda via che investe il problema della
verità sarà ripresa da Castiglione. Altra questione è il fatto che tutti i poteri generano
resistenza: diritto di resistenza (nato con San Tommaso). Importanti sono i discorsi di
Machiavelli (protetto dai Medici, mandato in diversi luoghi, esiliato perché sostiene il governo di
Savonarola) e il Principe in cui analizzerà le intenzioni, gli interessi e le forze del principe. Al
Vettori scriverà delle lettere in cui parlerà di questo. Dopo l'esilio (uomo d'azione ridotto ad
inattività forzata) si dedicherà alla letteratura, si tratta più di negotium che di altro. Vi era
un'aspirazione in lui a diventare uomo di lettere anche se le sue citazioni ai testi sono sbagliate.
(I discorsi si basavano sulle discussioni degli orti oricellari di Benedetto Rucellari).
Inoltre I discorsi si avvicinavano molto alle Deche di Tito Livio, ma soprattutto a Polibio. 3 lezione

FONTANA

I discorsi si presentano come un testo non finito. Troviamo nella disordinata riflessione su Roma
e sulle istituzioni, un parallelismo tra antichi e moderni (oppone la virtù antica alla decadenza
moderna). Il primo libro parla di affari interni, il secondo esteri e il terzo, incompleto, parla delle
azioni pubbliche degli uomini. In realtà il primo libro tende a stabilire la superiorità di Roma su
Sparta e Atene nell'antichità , e su Venezia per il presente. Nel secondo libro prende in esame le
cause della dominazione romana a partire dalla gestione dell'esercito. Fontana dice che il terzo
libro è parimenti compiuto e, qui, specifica la "teoria dell'azione"; questione già sollevata a
soderimi in cui chiede come sia possibile che Annibale con la perfidia abbia ottenuto gli stessi
risultati di Scipione, Dunque Machiavelli si chiede in cosa consista il successo.
Questo libro appare come un'analisi delle qualità buone o cattive che concorrono all'azione nel
corso della guerra. La lingua dei discorsi è fatta di un miscuglio di termini latini e fiorentini e il
ritmo è spesso noioso. Ciò che è rilevante anche in altri scritti in cui si parla di Machiavelli è il
fondamento del discorso fiorentino, cioè tutto viene collocato in funzione di profitti e perdite, di
vantaggi e svantaggi è tale logica viene utilizzata da Guicciardini.
Machiavelli difende i romani dai suoi detrattori e interviene per difendere la superior ità dei popoli
su i principi e stigmatizza l'interesse anche per le armi da fuoco, in quanto dice che senza il
patriottismo non servono a nulla. All'interno di Machiavelli, infatti, vi è tutto un organismo che
parla di "umor i/malattie" che risale all'antichità e parla di "stato come corpo vivente ".
Due cose che lo aiuteranno sicuramente nek suoi ragionamenti sono la lunga esperienza delle
cose moderne e la lezione delle antiche; ma dice che comunque il presente non è visto come
qualcosa di indecifrabile ma come una serie di avvenimenti (il passato infatti per essere da
exsemplum al presente subisce delle distorsioni); il passato, ad esempio la guerra (1494) ha
reso irriconoscibile il presente è l'Italia si è ridotta nello stato in cui si trova a causa del ruolo
esercitato dalla chiesa di Roma.
Si parla di corruzione (discorsi) :uomini che si lasciano guidare da desideri insaziabili. Parla
anche di congiura, non si sa se sia pro o contro, da consigli sia ai principi sia ai congiurati; vi è
anche una teoria secondo la quale non si sarebbe rivolto ai principi ma ai governanti per
difendersi. ( Secondo Fontana è un autore ambiguo e simpatizza più per Guicciardini).
Altro problema è la verità che si divide in di fatto e di diritto; concetto importante è la
verità
effettuale rispetto alle immaginazioni platoniche e cristiane. Il fatto che prende come esempio
Roma, non è perché si è trovato sotto tiro da Tito Livio, ma perché la storia romana permette di
conciliare un modello di repubblica teso alla conquista, un modello basato sulla verità della
storia. Con il suo pensiero Machiavelli cerca di dare un ordine al mondo che sembra essere in
preda al panico a causa del disordine delle guerre. I contemporanei hanno avuto
immediatamente la percezione del cambiamento del mondo a partire dallo stato di guerra.

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Parlando di guerra fa cenno a conflitti dinastici e non solo, ma anche a conflitti come duelli
giudiziari o giudizi di Dio. È la pace che rappresenta l'interruzione della guerra, ma la minaccia
continua di guerra formerà quello che verrà chiamato "stato di guerra" (ogni stato è sempre in uno
stato di guerra con gli stati vicini) .

QUARTA LEZIONE
I Discorsi sono stati resi possibili dallo stato di guerra. Prima novità è la militarizzazione della vita
civile, dice Machiavelli che vita civile e vita militare sono considerate scisse. (niente di più falso
dice Fontana): sarà un compito dei governatori guidare l'esercito. Quindi
-militarizzazione civile e
-costituzione degli Stati che siano essi repubbliche o principati (in quanto soggettività) che prende
radici meno dalla libertà che nella necessità. La soggettività deriva dalla virtù che per Machiavelli
o si ha o non si ha, quindi per lo stato bisogna prendere decisioni prudenti e buone. Vi sono due
modi per mettere ordine nel disordine: una prospettiva è quella del popolo una quella dei principi.
E in questa prospettiva di ordine è importante la legge che emana il potere sovrano: nel
medioevo le leggi derivavano da un ordine naturale e divino, mentre dopo la ricezione del diritto
romano si devono adattare queste leggi al diritto preesistente. Jean Sodici, teorico della sovranità
del 500, segue la differenza tra ius e lex, tra diritto e legge ( lo ius si fonda sull'equità, la lex è un
comando di un sovrano). Tutte le leggi servono a garantire l'ordine: niente potente senza ordine
e senza sicurezza. La guerra si ricollega al tempo: la vecchia una vecchia razionalità del tempo di
pace non è quella del tempo di guerra, non c'è razionalità nella guerra, a meno che fossimo a
conoscenza delle mosse dell'avversario.
Importante è saper leggere i Discorsi: si possono leggere come la prima opera in Europa che ha
mostrato che ciò che conduce gli Stati sono forze che spingono al dominio. Quello che ha
dimostrato di più di tutti quanto valesse la potenza in Machiavelli fu Soly. (discorso agli inferi tra
Machiavelli e Montesquie). Altro autore importante è Castiglione. Il problema di Castiglione è dire
la verità ai principi, in quanto essendo spesso poco piacevole, si rischia di subire un danno.
Castiglione scrive il Cortigiano in quattro libri: i primi tre fino al 1515, il quarto tra il 1520 al 1522.
Nel quarto il suo tono è diverso, è malinconico. Dice che la missione del cortigiano si incentra sul
rapporto con il principe: parla di un rapporto basato sull'amore, inoltre deve conoscere il principe
e se stesso, deve anche scegliersi gli amici. Ma perché bisogna dire la verità principi? Perché
essi sono nell'errore, nella presunzione e nell'ignoranza. Dice che i principi di oggi sono ignoranti
e presuntuosi. Quindi si chiede se è possibile educare il principe ( ruolo del cortigiano). Il titolo
che gli permette di diventare buon governatore è questo, bisogna darsi una legittimità che non si
può dare al principe se prima non si riconosce se stesso

Lezione 5 FONTANA Riferito a Castiglione :


Esistono diversi tipi di verità , verità scientifica (Machiavelli afferma di dire cose vere) che gli
uomini siano cattivi per natura è la verità. Poi esiste la verità lotta, cioè quella che fa confessare
un condannato (tortura).
(Prima del processo inquisitorio c'era l'ordalia)
L'inquisito spesso non sa cosa dire e dunque si ricorre alle prove indirette. La terza verità è di
tipo morale che ha a che fare con la politica, dire la verità ai principi significa dire la verità a chi
detiene il potere. Per arrivare alle verità vi sono degli esercizi: quelli che interessano al singolo
sono di tipo storico, quelli che interessano a più soggetti sono di tipo neoplatonico. Si può
pensare che tutto l'antico regime ha come figura principale il principe, Possuet, un
ecclesiastico, dice che Dio è il re e a lui spetta istruire i principi; Fenellon, uno dei più grandi
maestri per Fontana , parla di educazione dei principi. A partire però dal 18 secolo bisogna
formare non il principe ma il cittadino. Altra figura importante è Alberti, egli nel suo pensiero
mette al centro l'esercizio (étoK r,oiç); è il primo pensatore ad essersi allacciato all'aoKr,oiç
antica. L'ao Kr,oiç non designa un insieme di norme ma designa prima di tutto un lavoro su di
se. Inoltre affermò che era meglio stare in solitudine che insieme alla plebe (solitudine più

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morale che fisica). Si rifà a plauto "Homo hominis Lupus".
La malinconia per Alberti è un concetto filosofico, stare al mondo nel disagio dello spirito.
Riguardo al governatore Alberti dice che è un soggetto che deve essere istruito e formato
attraverso esercizi.

SESTA LEZIONE
Con Alberti abbiamo tre momenti:
-la separazione dal mondo,
-gli esercizi per superare lo stato malinconico e
-il governo degli altri.
Nella seconda parte parla di stati totalitari in quel problema è il nemico interno. Il diritto di punire
si basa sul principio secondo cui ogni infrazione lede il corpo del sovrano. La procedura a sud
dell'europa nel tredicesimo secolo era di tipo inquisitorio. Nella fase processuale domina il
principio delle prove formali. In questo sistema non conta l'intenzione ma la materialità del fatto.
Con le riforme Beccaria e "il caffè" cercheranno di abolire la tortura. Nel diciannovesimo secolo
si accenderanno discussioni in merito alla responsabilità della accusato. Dopo si giunse ad una
conclusione: la prima parte era inquisitoria, la seconda parte caratterizzata dal contraddittorio
pubblico e orale. Nel diciannovesimo secolo si diffuse in Francia l'idea delle classi pericolose, il
crimine e si configurava non come una sottrazione di utilità all'interesse generale ma come una
minaccia per il corpo sociale. Così Robert Owen scrisse che la causa del crimine è l'ignoranza:
bisogna perciò educare questa popolazione. La questione capitale della medicina è stata è stata
sollevata da Bouville che parla di sicurezza pubblica: centrale per questo è il potere della polizia
che deve migliorare tutta la società. Quanto alla medicina obbliga da realizzare il passato del
criminale. Quanto alle sanzioni si devono fondare sulle leggi. La scuola antropologica di Ferri e
Lombroso inizia a formulare nuovi principi nell'ambito penale: la pena non ha valore intimidatorio,
il crimine non corrisponde ad un insieme di volontà ma come un'unica condotta deviante. Ferri
disse che il passaggio della sicurezza della società la sicurezza allo stato si è compiuto con
l'avvento dei regimi totalitari. Dopo ferri vi fu Rocco
che ispirò il codice del 1930: intendeva liberare il codice penale dalle concezioni politiche
positivistiche e riaffermare il sistema giuridico come un insieme di norme legate ad un diritto
statuale positivo. Il codice Rocco ha introdotto il "doppio binario" cioè pena retributiva classica
più le misure di sicurezza. Nel 1926 Mussolini introduce in un tribunale speciale per i crimini
contro lo stato (vale una denuncia per sospetto o di diffamazione pubblica). Le leggi di
Norimberga completano il quadro nazista, per arrivare ai campi di sterminio è bastato il
passaggio dalla sicurezza sociale alla sicurezza dello Stato. Oltre al nazismo in quel periodo si
formò lo stato sovietico: non sono uguali però. Da tutti i concetti detti nasce il primo nucleo di
saperi come criminologia, sociologia, statistica criminale. La sicurezza è ciò che permette a
questi regimi di funzionare. Fontana si chiede in conclusione se vi sia una linea di
congiungimento tra stato liberale, stato sociale e regime totalitario. Ma forse lo sterminio
nazista e le purghe sovietiche non sarebbero state sistematiche senza le teorie ottocentesche di
difesa sociale e senza eugenetica.

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