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STORIA ROMANA

Oggi assistiamo ad un emarginazione della storia antica; c’è un notevole disinteresse verso il passato. Ma
perché, quali sono le cause del declino?

- Annullamento della dimensione tempo a causa del Web per cui tutto è virtualmente presente.
- Uso politico della storia
- Differenza tra memoria e storia; tra fatto tramandato da testimoni, attendibilità e complessa
ricostruzione

La storia non è un grande serbatoio di exempla ma un bene comune che va coltivato e tramandato tramite
un esercizio di riflessione e coscienza critica. C’è bisogno di tutelare la memoria storica contro la cronaca.

Tre coordinate:

- TEMPO
- SPAZIO
- IDENTITA’

TEMPO:

- Nel mondo antico dC e aC non è mai stato utilizzato; l’era cristiana introdotta da Dionigi Esiguo (il
Piccolo) nel 5 o 6 secolo dc; prima si datava in base alla creazione del mondo. Dopo il 17esimo
secolo si adotto anche l’aC.
- A Roma in età antica si datava mediante l’eponimato: anno era indicato mediante il nome dei
magistrati. Tramite i fasti consulares possiamo arrivare a capire gli anni MA ovviamente ci sono
delle lacune soprattutto in età imperiale, perché c’era un problema politico: i consoli si
depauperano l’uno dopo l’altro e l’imperatore ne nomina non solo 1 all’anno, e non è detto che noi
sappiamo tutti i consoli di quell’anno.
- L’uso di datare partendo dalla fondazione di Roma solo alla fine dell’età repubblicana e la prima
metà imperiale. La datazione della nascita della città fu introdotta da Marco Terenzio Varrone tra il
754 753 a.c. e si datava “ad urbe condita”; partendo da 509aC ( anno di fondazione della
repubblica) e attribuendo all’età regia 35 anni per ciascun re: FITTIZIA.
- Il calendario romano che prevalse fino a Cesare era basato su un anno di 365 giorni, suddiviso in 12
mesi in + vari artifici che avevano lo scopo di uguagliare l’anno civile e quello solare al ciclo delle
stagioni.
- Un importanza notevole anche i giorni di mercato.

SPAZIO:

- I luoghi della storia romana cambiano continuamente dai 7 colli questo popolo conquista TUTTO il
conosciuto, espandendosi però Roma non cerca mai di cambiare l’identità di quei popoli quanto da
solo richiede solo fedeltà.

Roma Italia Tutto il conosciuto ( estensione massima nel 117 “mare nostrum”)

IDENTITA’:
- La società romana è patriarcale e androcentrica, è all’uomo adulto che viene affiancata la
salvaguardia. Società era modellata su questo aspetto. Per godere dei diritti l’uomo doveva essere
Padre per assicurare la continuità del nome e dell’identità.
- 2 IURA BASE: a lui dovevano essere sottoposti tutti i membri della famiglia ( ius vitae abneci) e lui
aveva il dovere di mantenerli.
- Si riflette nelle istituzioni; votano SOLO gli uomini e solo loro sono eleggibili alle camere. Lo spazio
pubblico è dell’uomo e quello domestico è della donna;

questa civiltà si riversa nell’ ONOMASTICA:

- cittadino romano:
prenomen: l’originale nome personale.
patronimico: nome del padre (figlio di..) che ci sta a significare che l’uomo è ingenuo quindi di
nascita libera.
gentilizio: designava il gruppo familiare quindi la gens di appartenenza e veniva trasmesso di padre
in figlio.
cognomen:(cognomina ex virtutem) soprannome individuale, tratto da caratteristiche fisiche. Esso
tese poi a divenire ereditario tra gli aristocratici, per distinguere le varie famiglie appartenenti alla
stessa gens: a volte poteva essere aggiunto un secondo cognomen.

- In caso di adozione: assumeva i tria nomina del padre adottivo e un secondo cognomen tratto dal
gentilizio della sua famiglia d’origine.

- Le cittadine romane: ricevevano come nome il SOLO gentilizio paterno, al femminile e


continuavano a portarlo anche da sposate, non avevano il prenomen.

- I nobili: aggiungono il proprio Cursus Honorum + le res gestae che lui ha fatto per il popolo.

- Gli schiavi: un unico nome personale.

- I liberti: assumevano il prenomen e il gentilizio dell’ex padrone e portavano come cognomen il loro
antico nome di schiavo.

Il mondo di Roma:

“uno, duplice, molteplice”

- Uno: ne furono elementi unificanti l’amministrazione, la cittadinanza, l’esercito e il diritto.


- Duplice: mondo romano non esclusivamente latino ma anche greco; dal punto di vista linguistico e
culturale.
- Molteplice: lasciò convivere sopravvivere un mosaico molto vario di cittadinanze, di particolarità
locali e di condizioni politiche e sociali.

+ APPUNTI
L’ITALIA PREROMANA

Nella penisola italiana si assiste bell’arco di circa due millenni a uno svilupo di notevoni proporzioni.

Tra l’età del bronzo medio e la prima del ferro si passa da una situazione caratterizzata da molti gruppi di
piccoole dimensioni a la nascita di forme complesse di apparato protostatale.

- L’età del bronzo:


è caratterizzata da una grande UNIFORMITA’, nonostante i gruppi risultano dislocati in tutta la
penisola il numero prevalente abbraccia la catena appenninica; si parla infatti di “cultura
appenninica” – ‘’terramare’’ su villaggi trapezioidali. Non si può paralre di una rete di scambi
commerciali ma c’è un intensa circolazione di prodotti e persone che condussero alla formazione di
aggregazioni + consistenti, diversificazioni interne e poteri politici + forti.

- L’età del ferro:


quadro differenziato di culture locali; un primo differenziamento prevede la sepoltura, 2 riti diversi:
uno ricorre alla cremazione (italia sett, costa tirrenica fino alla campania) uno all’inumazione
(restante delle regioni).
Molte regioni con caratteri distintivi quali; Lombardia e Piemonte sotto il nome di ‘’Golasecca’’,
vicino Padova ‘’Este’’ e in Etruria e Emilia ‘‘villanoviani”; caratteristiche simili a popoli del resto
d’europa, sapevano lavorare utensili e armi da ferro – diretti anatenati degli Etruschi.

Quadro linguistico diversificato in 2 famiglie:

- Lingue INDOEUROPEE; con ceppo di comune origine; latino e falisco


- Lingue NON INDOEUROPEE;

nella parlata italica si dividono 3 sottofamiglie linguistiche

- Umbro-sabino nel centro-nord


- Osco nel centro-nord
- Molto meno noto nella Sicilia

La principale lingua NON indoeuropea parlata è L’ETRUSCO.

- Fonti letterarie dell’italia meridionale:


Date da Dionigi di Alicarnasso secondo cui i popoli italici stanziati nel meridione sono un popolo
autoctono e autonomo e non derivanti dalla Grecia. Nonostante con essa intrattiene grandi
rapporti non solo di tipo commerciale ma anche culturale. I Micenei insediarono l’italia meridionale
e dopo un interruzione di 4 secoli causata dalla crisi micenea i rapporti se fecero + tesi fino alla
conquista e colonizzazione da parte dei Greci

- Per l’italia centrale:


assistiamo ad un espansione delle popolazioni dell’Appennino centro-meridionale, raggiunge la
massima espansione con i Sanniti e la civiltà Picena, che catturarono i tratti della cultura Etrusca e
del Lazio.
GLI ETRUSCHI

Popolazione + importante dell’Italia preromana.

- Per Erodoto provenienti dall’Asia Minore


- Per Dionigi popolazioni autoctone
- Per altri provenienti dal lontano nord.

La loro origine è ancora oggi avvolta sotto al mistero ma riconducibile + propriamente ad una popolazione
autoctona realizzatasi tra i corsi Arno e il Tevere.

Nella loro fase di massima espansione controllavano gran parte dell’Italia centro-occidentale e
competevano con i Greci e i Cartaginesi per il controllo delle rotte marittime

Non diedero mai vita ad uno stato: città indipendenti sotto il controlli di sovrani detti ‘’lucumoni’’, poi
sostituiti da magistrati che governavano le 12 città principali a scopi puramente religiosi. Il carattere era
fortemente aristocratico, al potere solo una stretta cerchia di élite.

La loro distruzione subì la prima battuta d’arresto con la popolazione dei Focei; che intaccarono i loro
scambi commerciali e con la sconfitta subita da parte dei Greci di Siracusa. MA decisivi per la loro
decadenza furono 2 eventi:

- Presa della città di Veio da parte dei Romani


- Perdita dei possedimenti nella Val Padana

Dopo questi eventi caddero nelle mani dei romani nel corso del III sec a.c.

L’aspetto importante di questo popolo è legato ai riti religiosi:


Le divinità del Phanteon etrusco simili a quelle greche e c’era il sistema simile a quello dell’Olimpo ellenico.
C’era Zeus al di sopra del quale troviamo il Fato e al disopra del quale troviamo la Dea Tinia. Importante è il
tema dell’aldilà. La morte veniva vista come prolungamento dell vita stessa inizialmente, poi invece come
punto di arrivo di un viaggio molto lungo e importante era anche ‘’l’auspicina’’ la lettura, nelle viscere degli
animali sacrificati, del volere degli dei.

La lingua: riadattamento di quella greca ma non essendo indoeuropea è difficile risalire ad essa.

Archeologia: le manifestazioni + significative dell’arte etrusca legate all’edilizia sepolcrale, aspetto di


notevole importanza sono le Necropoli, inizialmente viste come delle vere e proprie abitazioni sotterranee
(sepolture a camera).

Attività economiche: praticarono agricoltura, metallurgia e l’artigianato + notevoli abilità nella coltura di
cereali e vigneti. Anche abili nell’estrazione i minerali grezzi e nella lavorazione dell’oro e dell’argento.

ROMA

Rappresentò per molto tempo un campo di indagine sugli studi religiosi del Vecchio testamento MA l
progresso scientifico liberò le ricostruzioni su Roma Arcaica dalle implicazioni di carattere religioso e
politico con il conservatorismo dato dai principi romani. Neibhur focalizzò l’attenzione sulla critica delle
fonti in cui troviamo la + ampia risposta in De Sanctis con il I volume della sua opera ‘’Storia dei romani’’
principalmente basata su ricerche archeologiche che contribuirono a rivoluzionare le prospettive e i metodi
di ricerca.

L’archeologia ha accertato l’influenza greca e orientale su Roma e Lazio senza la mediazione


da parte degli etruschi (questo contrasta la tradizione letteraria e quindi abbiamo 2
prospettive: da un lato l’ipercriticità si è affrancata dal radicalismo negazionista e ha
puntato a contraddire le scoperte dell’archeologia; dall’altro la fondamentale accettazione
della tradizione letteraria non è incondizionata.

Le fonti letterarie servono per ricostruire la storia di Roma tuttavia sono testi posteriori agli eventi trattati
e nei quali hanno largo spazio le leggende e i miti. La tradizione orale deve aver giocato un ruolo di
fondamentale importanza nella trasmissione dei ricordi storici.

I primi storici che narrarono Roma e leggibili ancora oggi sono:

- Tito Livio (I sec) scrisse la storia della fondazione


- Dionigi di Alicarnasso (età augustea) scrisse ‘’Antichità romane’’ dalla fondazione fino allo scoppio
della 1 guerra punica il suo scopo era dimostrare che i romani avevano origine ellenica, nel
libro sostiene che Roma si è fondata dalla fusione di flussi migratori di origine greca.

L’ORIGINE: la versione + nota che narra la sua origine inserisce la fondazione di Alba Longa e la dinastia dei
re albani tra l’arrivo di Enea nel Lazio e il regno di Romolo.

Virgilio del 1 libro dell’Eneide si ispira a questa tradizione. Alba Longa è fondata dal figlio di Enea; Ascanio-
Iulio trent’anni dopo la fondazione di Lavinium. Secondo la leggenda il fondatore e primo re di Roma ,
Romolo è addirittura figlio di Marte, Dio della guerra e di rea silvia che a sua volta è figlia di Numitore,
l’ultimo re di Alba Longa, che era stato illegittimamente privano del trono del fratello + giovane Amulio.

In questo racconto trovava spazio anche l’antefatto del conflitto tra Cartagine e Roma. Enea infatti dopo la
caduta di Troia era arrivato fino a Cartagine dove aveva conosciuto la regina Didone che si innamorò di lui e
quindi quando se ne andò lei giurò un odio eterno che avrebbe contrapposto Cartagine a quella città che
Enea doveva fondare nel Lazio.

La tradizione fissa in modo preciso il periodo monarchico dal 754 al 509: in questo periodo su Roma
avrebbero regnato 7 re secondo questa successione:

- Romolo, fondatore
- Numa Pompilio, primi istituti religiosi
- Tullo Ostilio, campagne militari di conquista
- Anco Marcio, fondazione di Ostia alle foci del Tevere.
- Tarquinio Prisco, importanti opere pubbliche
- Servio Tullio, costruzione delle prime mura della città e fondazione dei comizi centuriati
- Tarquinio il Superbo, tratti tipici del tiranno che infligge ogni vessazione al popolo.

Non sappiamo quanta verità ci sia dietro questa storia.

Le fonti che abbiamo sono:


1. Altre opere storiche per noi perdute: Tito e Dionigi alla fine di una lunga serie di storici. Questi
storici sono noti come annalisti perché hanno organizzato il materiale in ordine cronologico. Il
primo Fabio Pittore o Marco Procio Catone
2. Tradizione familiare: la struttura della società dominata dalla competizione tra le ricche famiglie.
Ciascuna cercava di mostrare il proprio titolo di superiorità celebrando le glorie degli antenati
anche tramite elogi funebri. Poiché i primi storici erano membri dell’aristocrazia possono aver
attinto a queste informazioni.
3. tradizione orale La: una fonte importante difficile da definire con precisione, soggetta a forti
distorsioni.
4. Documenti d’archivio: come gli Annali dei pontefici, registrazione sommaria di tutti gli avvenimenti
tenuta dalla suprema autorità religiosa di Roma ovvero il pontefice massimo. Furono pubblicati
attorno al 130ac da Muncio Scevola sotto il nome di ‘’Annales Maximi’’

(molto importante anche il ruolo degli antiquari, ovvero quegli studiosi che si dedicarono a dotte ricerche
su vari aspetti del mondo romano, come Varrone)

La storiografia moderna in base alla tradizione delle ORIGINI ha dovuto approntare diversi problemi
interpretativi. Sono state fuse 2 versioni diverse sulle origini di Roma

- Una greca; ricollegava la fondazione della città alla leggenda di Enea


- Una indigena; nella quale Romolo rappresentava un mitico re fondatore autoctono.

Nonostante la tradizione leggendaria alcuni elementi possono definirsi storici come la presenza di
popolazioni diverse da Latini e Sabini e una fase di predominio etrusco nel periodo finale della monarchia.

I dati + problematici riguardano l’episodio della fondazione della città e della figura del fondatore:

- La nascita della città; risultato di un processo lento e graduale per il quale si deve presupporre una
sorta di federazione di comunità separate che già vivevano sparse sui colli. Alcune città situate sul
Palatino possono essere considerate come nucleo originario della futura Roma. Tutto si comprende
meglio se teniamo conto che nasce a ridosso del Tevere (confine tra 2 aree diverse: etrusca, del
Lazio antico).
- Fondatore: improbabile che Roma abbia preso il nome da un fondatore, se mai il contrario. Non
siamo in grado di stabilire con sicurezza quale sia l’origine del nome ‘’ROMA’’.

Ricostruzioni relative a Roma considerate sempre provvisorie. Negli ultimi anni i scavi condotti sulle pendici
del Palatino hanno portato alla luce il ‘’muro di Romolo’’, una palizzata trovata da Andrea Carandini, qui si
vede il solco del pomerio, ovvero del confine, iniziale. Romolo avrebbe fatto un rito di fondazione.

Il rito di fondazione di una città italica viene descritto da Marco Terenzio Varrone; il quale sosteneva che il
pomerio era fondamentale dal punto di vista religioso; era infatti una linea sacra che delimitava il
perimetro in corrispondenza delle mura successivamente il nome servì anche ad indicare una zona di
rispetto dove non era possibile fabbricare ne seppellire. NON coincideva sempre con le mura, in quanto
avevano valore difensivo. L’Area del pomerio era limitata da cippi infissi del terreno a seguito di una
cerimonia religiosa.

Lo Stato Romano arcaico:

Alla base dell’organizzazione sociale dei latini ci fu una struttura di famiglie alla sui testa stava il pater:
figura depositaria di un potere assoluto su tutti i componenti.

- Tutte le famiglie che avevano un antenato comune appartenevano ad una gens; un gruppo
organizzato politicamente e religiosamente.
- Popolazione divisa in gruppi religiosi e militari detti curie: tutti gli abitanti del territorio a reclusione
degli schiavi, incerta la loro origine ,a praticavano riti religiosi e rappresentarono il fondamento
della + antica assemblea cittadina quella dei comizi curiati: organizzati su base territoriale o
gentilizia. In epoca + tarda ai comizi curiati rimasero attribuite determinate funzioni inerenti al
diritto civile e a loro aspettava la lex de imperio che conferiva potere al magistrato eletto.
- Altro raggruppamento le Tribù, create da Romolo. Originariamente erano 3: Tities, Ramnes,
Luceres, successivamente in epoca del predominio etrusco lo Stato Romano divise ogni tribù in 10
curie e da ogni tribù furono scelti 100 senatori ( su questo si basò anche l’organizzazione militare:
ogni tribù era tenuta a fornire un contingente di cavalleria e uno di fanteria rispettivamente di
cento e mille uomini).

La monarchia romana:

- Era di tipo elettivo: l’elezione dei re era demandata dall’assemblea dei rappresentanti delle famiglie
+ in vista. Inizialmente il re doveva essere affiancato da un consiglio di anziani che rappresentavano
il nucleo di quello che poi sarebbe stato il senato.
- Di questa realtà storica abbiamo 2 testimonianze fondamentali: prima è data da un sacerdote (rex
sacrorum) con il compito di realizzare i riti che doveva eseguire il re, la seconda interrex, il
magistrato che subentrava nel caso di indisponibilità di entrambi i consoli.
- Re anche supremo capo religioso che veniva affiancato dai pontefici depositari ed interpreti
delle norme giuridiche. C’era poi anche il collegio degli auguri; interpretavano la volontà divina, ed
infine le vestali; donne votate ad una castità trentennale, devote alla dea Vesta e protettrici del
fuoco. + APPUNTI

Patrizi e Plebei:

Si ipotizza che la struttura sociale di Roma a vede la divisione sociale tra Patrizi e Plebei.
- Patrizi: discendenti dei primi senatori, abitanti del Palatino, grandi proprietari terrieri
- Plebei: clienti dei padroni patrizi, Sabini insediati sul Quirinale, classe di artigiani che
vivevano in una condizione di inferiorità.
da essi deriva anche in nome di alcuni re come Anco Marcio.

L’influenza etrusca:
Attorno al 4 sec predominio etrusco; lasciò segni importanti. Questa supremazia deriva dall’ascesa al
potere di Tarquinio Prisco:

lui di origine greca, il padre arrivato a Tarquinia sposa una giovane aristocratica, alla morte del padre
eredita le ricchezze ma la sua origine straniera non gli permette di governare la città, quindi si trasferisce a
Roma, qui si guadagnò il nome di Anco Marcio e cambiato il suo nome in Lucio Tarquinio venne eletto re.

Roma inserita in un contesto + ampio delle sue origini, relazioni intense con Greci ed Etruschi e questi
coinvolti in scontri volti ad assicurarsi il controllo di Roma.

+ Appunti

Servio Tullio quando Tarquinio fu assassinato dai figli di Anco Marcio, assunse il potere lui,
senza però che la successione fosse pienamente legittima, mancava la nomina da parte dell’interrex. ( il
principio della monarchia elettiva entra in conflitto con una propensione del principio dinastico).

Tarquinio il Superbo figura del tiranno greco, promotore di grandi opere pubbliche e di una politica
espansionistica, cacciato per una congiura di Publio Valerio, che avrebbe instaurato il regime repubblicano
+ appunti

Il predominio etrusco su Roma portò rafforzamento del potere monarchico:

- la sede ufficiale è detta regia


- comitium: popolo si riuniva per deliberare
- curia Hostilia: 1 sede per le assemblee del senato.

Tarquinio Prisco aumenterà il numero dei senatori

Servio Tullio:

- introdurrà l’ordinamento centuriato: prevedeva la divisione del popolo in classi secondo le


disponibilità economiche dei cittadini, non + basati su base gentilizia ma sul CENSO ( anche criterio
di arruolamento, chi aveva un armamento pesante e con infra classem chi aveva armamento
leggero) + istituì 4 tribù territoriali, che si dividevano in base alle regioni della città.
- Figura di lui quasi come un rifondatore, origini incerte ma sicurezza dell’illegalità della sua presa di
potere; nato schiavo, figlio di una schiava e cresciuto nel palazzo di Tarquinio Prisco (+ salita al
potere)
- L’istituzione dell’organizzazione centuriata ha segnato la fine della parità tanto voluta da Romolo.
- A lui si deve anche la riorganizzazione e la creazione di feste religiose; con l’istituzione dei distretti
territoriali, i pagi, si fecero le feste i Paganalia.

Tradizione orale:

buon numero derivava dalle famiglie nobili, riconducibili ad una lista dei consoli e quindi in forma sicura
MA possibili falsificazioni date dal modo in cui è stato scelto il materiale trasmesso.
- Neibhur; sostiene che le leggende di Roma sono presenti dei Canti recitati ai banchetti ovvero i
carmina convivalia
- Archeologia: sostiene la tesi di N. e quindi appare possibile che i canti abbiano creato una memoria
comune MA solo per una stretta cerchia di aristocratici, per le persone illetterate secondo Peter
Wiseman, mediante le ballate di cantastorie itineranti.

Famiglia:

- prima forma di aggregazione, comprendeva un raggruppamento sociale ampio.


- Tutti coloro che ricadevano sotto l’autorità dello stesso pater familias. Esercitava il potere sui beni
e sulle persone. Ne facevano parte tutti, anche figli adottati purché sceglievano di sottoporsi alla
potestas del pater. Rimaneva sotto la sua autorità finché lui era in vita. Doveva mantenere
economicamente la famiglia.
- Un’unità economica, religiosa e politica.
- Fine principale era la perpetuazione
- Primo diritto del pater sui figli era quello di rifiutarli al momento della nascita, che veniva palesato
con gesti pubblici, o di diseredarli.
- Le bambine potevano essere rifiutate in quanto ‘’meno utili’’ in un contesto agricolo.
- Vincoli fondamentali; quello religioso.

Donna:

APPUNTI, epigrafe latina.

- Ruolo della DONNA aristocratica, non si esauriva nella vita domestica MA accompagnava il marito
nella vita pubblica ed educava i figli.
- Il potere dell’uomo su di essa si chiamava ‘’manus’’ e non conosceva limiti; poteva punirla se
commetteva mancanze e ucciderla in caso di adulterio. La rigida tutela della castità femminile spiga
anche la severità con la quale venivano giudicati i comportamenti poco consoni al buon costume.
- Matrimonio presto ma non prima dei 12 anni, il padre decideva il marito e venivano promesse
quando ancora erano bambine. ( unico scopo del matrimonio; fare figli), cerimonia con appositi riti
detta sposalia.
- La loro felicità subordinata alla capacità di avere figli.
- Donne sterili, ripudiate o procedeva con l’adozione, magari di orfani con un ricco patrimonio.
- Matrimonio; istituzione privata; forme diverse per contrarlo: conferratio (divisione della focaccia di
farro per i due sposi) mancpatio ( atto compravendita) e usus (interrotta convivenza dei coniugi per
un anno).
- Il ripudio; voluto dall’uomo, al divorzio consensuale dopo anni.

Agricoltura e Alimentazione:

Agricoltura ed allevamento sono compresenti secondo le caratteristiche del territorio.

Riorganizzazione dell’economia pastorale:

- da seminomadismo a pastorizia stanziale ovvero un regolare trasferimento del bestiame in


altura con modalità e in spazi migliori.
- Nasce la ‘’primavera sacra’’, trasmigrazione verso pascoli estivi
- Tevere diede a Roma un prodotto importante: Sale, proveniente dalle saline situate sulla foce del
fiume – Via Salaria, all’interno verso il territorio Sabino.
- Agricoltura limitata, terreno poco favorevole e bassa qualità delle tecniche agricole.
- Cereale maggiormente coltivato: Farro, la sua farina indispensabile per fare la mola salsa e il plus
un piatto tipico romano.
- La calata dei Volsci nel Lazio meridionale V sec, provocò carestie, epidemie, e tensione sociale in
quanto era l’unico territorio che potesse dare rifornimenti alimentari adeguati.
- La proprietà era limitata solo a casa e orto: heredium e sors quindi assegnate per via ereditaria o su
sorteggio

L’ideologia indoeuropea sui racconti delle origini: indoeuropeo: proveniente da una regione della grande
pianura russa, ma che migrano in varie direzioni imponendo la loro lingua ai popoli conquistati. Duzmil
(studioso francese) ha cercato di ricostruire l’universo mentale degli indoeuropei e racchiudendolo nella
forma di ‘’ideologia trifunzionale’’ tre ambiti distinti per vedere il reale:

- Potenza del sovrano.


- Forza fisica.
- Fecondità degli uomini, degli animali e della natura.

Duzmil ritrova dei tratti comuni con Roma (ratto delle Sabine, Giove dio di prima funzione e le due divilità
minori, figura di Servio Tullio).

Lapis Niger: archeologia ha ritrovato con Giacomo Boni alla fine dell’ XIX sec, nel Foro. –‘’ pietra nera del
Comizio’’, forse la tomba di Romolo.

La grande Roma dei Tarquini

Con il loro avvento periodo si grande espansionismo romano. Tullo Ostilio, distrutta Alba Longa fece
passare sotto Roma tutta la fascia compresa tra Roma e il mare; esiti importanti tra cui la costruzione di un
ponte di legno, isola Tiberina. + indubbia omogeneità culturale, pur mantenendo ciascuno la propria
identità specifica. Roma città + estesa del Lazio

LA NASCITA DELLA REPUBBLICA: (CAP1)

Grazie a Livio e Dionigi

- Sesto Tarquinio, figlio dell’ultimo re di Roma, violentò Lucrezia; un’aristocratica. Lei prima di
suicidarsi rivelerà tutto al padre Spurio Lucrezio, al marito Lucio Tarquinio Collatino e ai loro amici
Lucio Giunio Bruto e Publio Valerio Publicola. Guidata da questi ultimi scoppiò una rivolta che portò
alla caduta della monarchia, la cacciata di Tarquinio il Superbo nel 510ac
- 509ac primo anno della REPUBBLICA; potere nelle mani di 2 magistrati eletti dal popolo, uno dei
quali è lo stesso Bruto.

MA c’è incoerenza in questa versione tradizionale dobbiamo soffermarci sui:


Fasti; liste di magistrati eponimi della Repubblica (davano il nome all’anno). Tra di essi
incongruenze; segnati anni di anarchia, dittatura, comparsa di diversi personaggi con nomi di gens
plebee MA nonostante questo documenti importanti

- La storia di Lucrezia soggetta a drammatizzazione che ne mira fortemente la credibilità. Il ruolo


preminente che un ristretto gruppo di aristocratici ha esercitato sulla prima Repubblica: induce a
pensare la fine della monarchia data da: una rivolta del patriziato romano contro un regime
autocratico. --- RIVOLUZIONE.
- La sconfitta inflitta dai Latini, dopo la cacciata dei Tarquini, fu un colpo duro per l’influenza Etrusca
sul Lazio, grazie a questo Roma darà avvio ad uno sviluppo e ad una modifica delle istituzioni.

Poteri del re passarono subito a 2 consoli che avevano il compito di:

- Comando dell’esercito
- Mantenimento dell’ ordine interno della città
- Esercizio della giurisdizione civile e criminale
- Potere di convocare senato e assemblee
- Curia del censimento, compilazione delle liste senatorie
- Eponimato.
- Controllo sugli asupici
- Alcune competenze religiose MA la maggior parte nelle mani di una nuova figura ‘’ rex sacrorum’’
che non poteva però rivestire cariche di natura politica.

LIMITAZIONI: in carica solo un anno, ciascuno aveva eguali poteri e poteva opporsi all’azione del
collegio, possibilità di ogni cittadino di appellarsi al giudizio dell’assemblea popolare contro le
condanne inflitte dal console ‘’provocatio populum’’

Esigenze dello stato, bisogno di nuove magistrature

- Questori: 2, assistevano i consoli nella sfera delle finanze + questori parricidii processi x delitti di
sangue che coinvolgessero parenti, x alto tradimento ci si appellava ai duomviri perduellionis
- Censori: 2, tenere il censimento + redazione delle liste dei membri del senato, si sviluppò quindi la
curia morum; intervento sugli aspetti della vita pubblica e privata, in carica 18 mesi.

In caso di necessità: appello alla dittatura: nominato da un console su istruzione del senato, assistito
dal magister equitum da lui scelto, NON valeva l’appello al popolo o opposizione al veto dai tribuni della
plebe. Carica massimo 6 mesi. (soprattutto per problemi militari, l’inappellabilità alla plebe fece si che
diventò strumento di controllo da parte dei patrizi).

Sacerdozi: NON c’è una distinzione tra cariche politiche e massime cariche religiose, la stessa persona
poteva ricoprire una magistratura e un sacerdozio. Flamini: eccezione; personificazione del Dio in terra,
erano 3 + 12 minori addette al culto di altre divinità, tabù che non li facevano entrar nella sfera politica.

3 importanti collegi religiosi che coinvolgevano la politica;

- Collegio dei pontefici: guidato da un pontefice massimo, nomina dei 3 flaminii maggiori, controllo
sull’interpretazione delle norme giuridiche e sul calendario.
- Collegio degli auguri: trarre auspici da eventi naturali o elementi scarificati, consentiva al senato
bloccare o intraprendere un procedimento.
- Duomviri sacris faciundis: custodire i Libri Sibillini connessi alla Sibilla Cumana, nel caso di giorni
nefasti si chiedeva appello ai Libri.

Accanto ad essi anche Aruspici (auguri) e i Feziani; dichiarare guerra in nome della volontà degli
dei.. bellum iustum.

Senato:

- perno della nuova Repubblica


- principale strumento istituzionale del senato era l’ auctoritas patrum; diritto di sanzione che si
applica negli atti legislativi e ai risultati delle elezioni.
- Carica vitalizia e essendo ex magistrati NO interesse ad andare contro l’assemblea.

Assemblee popolari:

- Riservate ai maschi adulti e liberti e in possesso della cittadinanza.


- NON potevano autoconvocarsi ne assumere iniziativa autonoma.
- Il presagio di qualche evento infausto consentiva ai consoli di interrompere i lavori di non

Comizi curiati:

- Conferivano potere ai nuovi magistrati

Comizi centurati:

- Assemblea + importante di Roma


- Le risoluzioni prese a maggioranza delle unità di voto costituite dalle centurie, assicurandosi così
un vantaggio ai + anziani
- Non avevano tutte lo stesso numero di componenti, perché le persone con censo + alto e in età tra
i 46 e 60 anni erano di +.
- Funzione ELETTORALE, dei consoli e degli altri magistrati

Comizi tributi:

- Elezione dei questori, popolo votava per tribù


- Forma di disuguaglianza: il numero delle tribù urbane rimase fissato a 4 mentre il numero delle
tribù rustiche si accederebbe dal 16 di età regia alle 31 nel 241ac, così la popolazione delle
campagne + agiata aveva nei comizi tributi un peso maggiore rispetto alla popolazione urbana.

CONFLITTO TRA PATRIZI E PLEBEI: (CAP2)

Dalla nascita della repubblica al 287ac numerosi contrasti civili che opposero due parti della popolazione; il
patriziato e la plebe ( vista come i ‘’non patrizi’’ quindi in negativo’’).

La caduta dei Tarquini e i mutamenti internzazionali ebbero importanti ripercussioni nella situazione
economica di Roma. La sconfitta subita dagli Etruschi nel 474ac portò al crollo del dominio etrusco in
Campania, causando un grave danno per Roma perchè punto di passaggio sul Tevere lungo la via
cocmmerciale che conduceva dall’etruria alla Campania + problemi con i sabini; quato fece si che tra Roma
e i vicini numerose razzie e devastazioni dei campi.
- Ripercussioni intere: crescenti difficoltà interne, in particolare le annate di cattivo raccolto che
provocarono carestie ed epidemie.
- Crisi economica: ruolo centrale lotta tra patrizi e plebei
- Indebitamento: colpivano i piccoli agricoltori che spesso per sopravvivere si indeitavano nei
confronti dei ricchi proprietari terrieri, era così costretto a porsi sotto al creditore e ripagarlo.
‘’nexum’’ riudceva coloro ad una situazione simile a quella di uno schiavo. Poteva anche essere
venduto o messo a morte.

La PLEBE chiedeva mitigazione sui debiti e + equa distribuzione dei terreni. Gli strati + ricchi di essa e
meno interessati alla crisi chiedevano una:

- parificazione dei diritti politici tra i 2 ordini ( patriziato completo monopolio della
magistratura).
- Codice scritto di leggi.

Non furono gli unici problemi: dietro anche la presa di coscienza della propria importanza da parte
della plebe. L’esercizio dei diritti civili era connesso alla capacità di difendere lo stato e la relazione
tra i diritti politici e i doveri militari è dimostrata dall’ordinamento centuriato. Questo fece si che
nuovo modello tattico: i fanti con armatura pesante (opliti) combattono l’uno con l’altro uniti in una
formazione chiusa: la falange ordinamento oplitico-falangitico (riguardare meglio libro 59 e
appunti). Legione su base censitaria: indifferentemente tra patrizi e plebei.

Conflitto si apre nel 494 ac:

- Plebe, esasperata dalla crisi economica, soprta di sciopero generale che lascia la città priva di forza
lavoro e indifesa contro le aggressioni esterne. Si ritirò sull’Aventino secessione
sull’Aventino.
- Assemblea generale: poteva emanare provvediementi che prendevano ikl nome di plebiscita, non
avevano valore vincolante per lo Stato ma solamente per la plebe. Vennero poi scelti come
rappresentanti della volontà dell’assemblea i tribuni della plebe: diversi poteri:
▪ Soccorso di un cittadino contro un magistrato
▪ Potere di porre il veto su leggi a scapito della plebe
▪ L’inviolabilità personale della plebe
▪ Messo a morte chi commetteva violenze contro la plebe.
+ gli edili plebei; organizzavano i giochi, sorvegliavano strade, ponti,edifici pubblici.
- Prima secessione risultato politico; riconoscimento dell’organizzazione interna dei plebei da pate
dei patrizi MA probelam dei debiti rimase insoluto.
- Spurio Cassio propose una legge per la ridistribuzione delle terre MA venne accusato di aspirare
alla tirannide quidi vene eliminato.
- La plebe iniziò a premere per la redazione di un codice di leggi; 451ac nominata una commissione i
10 uomini il DECEMVIRATO, scelti dal patriziato e incaricati di stendere un codice giuridico, questo
avrebbe assunto controllo dello Stato: tradizionali magistrature, il consolato e il tribunato della
plebe vennero sospese + la commissione NO soggetta al diritto di appello.
- Redassero un codice su 10 tavole inizialmente e il secondo avrebbe redatto le ultime due
formando così le LEGGI DELLE XII TAVOLE. (infuenza di diritto greco)

La commissione sotto Appio Claudio assunse il potere totale dello stato MA in seguito ad una
violenza che A.c. recò a Virginia ci fu una seconda secessione al termine della quale i Decemviri
deposero i propri poteri. Dopo questo evento M. Orazio e L. Valerio leggi che ribadiscono
l’inviolabilità dei rappresentanti della plebe, proibiscono creazione di magistrature senza diritto di
appello e si rendono i plebisciti votabili dall’assemblea della plebe.

- Venne varata anche legge che impediva matrimoni tra Patrizi e Plebei MA tolta pochi anni dopo
da Canuleio. La conseguenza: il sangue delle due famiglie poteva mescolari e quindi
l’accesso al consolato viene possibile anche per i plebeii celatamente. I patriziato sentendosi
togliere il monopolio ricorre ad un espediente: ogni anno il Senato decide se alla testa dello
Stato vi debbano essere 2 consoli esclusivamente dal patriziato o un erto numero di tribune
military con poteri consolari plebei, questa rimarrà in vigore fino al 367 MA i patrizi avevano
comunque il massimo controllo sulla magistratura.
- Non poneva rimedio alla crisi così Spurio Melio intervenne donando spese ai poveri ma venne
accusato di tirannide e giustiziato.
- La crisi accellerò dopo che la minaccia dei Galli si era allontanata da Roma. E dopo il tentativo di
Capitolino; Licinio Stolone e Lucio Sestio Laternano (ricche famiglie plebe) presentarono una
proposta sul problema dei debiti, la distribuzione delle terre e l’accesso dei plebei al consolato
che ben presto divenero proposte di legge: Le leges Liciniae Sextiae:
o prevedevano in particolare che gli interessi che i debitori avevano già pagato sulle
somme avute in prestito potessero essere detratte dal totale capital e il restante diviso
in 3 rate annuali
o massima estensione delle terre di un private
o abolizione del tribunato militare con potestà consolare
o completa reintegrazione dei consoli, uno dei quail SEMPRE plebeo ( ma non escludeva
entrambi patrizi).

+ 2 nuove cariche: il pretore, amministrare la giustizia tra i cittaini romani e due edili
curuli: organizzare i Ludi maximi

- Le Leggi posero fine alla fase + acuta del conflitto: Sestio Laterano divenne 1 console plebeo (anche
se spesso negli anni successivi entrambi patrizi). Nel 342, secondo Livio introdotto che entrambi
potevano essere plebei. Grazie ad esse, da li a poco, ebbero accesso a tutte le cariche dello Stato e
ingresso nel senato.
- Nel 326 una legge Petelia aboliva la servitù per i debiti MA la vera risoluzione del prolema grazie
alle terre conaquistate che misero a disposizione estensioni terrene, divise o sfruttate per la
creazione di colonie.
- Appio claudio, nel completare la lista dei senatori avrebbe incluso persone abbienti che non
avevano rivestito la magistratura + tribù: voleva favorire i membri della plebe urbana onsentendo
di iscriversi a qualsiasi unità MA entrambe le riforme caddero. I consoli si rifiutarono di
approvarle. Il Censo però venne valutato in questi anni anche anche in base al capitale mobile
dando così la possibilità di vedere il loro peso economico anche se non erano agricoltori. Appio
Claudio emanò Ius Civile Flavianum; divulgato anche il clendario con giorni fasti e non.
Direttamente alla sua censura connessa anche costruzione dell’acquedtoot e la via che congiungeva
Roma a Capua: Via Appia.

287 ac punto di arrivo della lunga lotta

- Legge Ortensia; stabilì che i plebisciti votati dall’assemblea della plebe avessero valore per tutta la
cittadinanza di Roma.
- A partire da quest’anno i comizi tributi e l’assemblea della plebe uguale sistema di voto per tribù e
stessi poteri.
- Nasce una nuova aristocrazia formata dalla plebe più ricca + dai patrizi che avevano saputo
adattarsi meglio a questa situazone. Il suo nome è NOBILITAS da lì a poco si rivelò non
molto diversa dal vecchio patriziato.
- L’ingresso alle cariche era riservatola pochi membri e per coloro che raggiunsero i vertici pur non
avendo origini nobili venne coniato il termine: homines-novi. Per intraprendere la carriera politica
dovevi essere nobile MA il denaro non era tutto, potevi anche godere per patronato di qualche
nobile.

LA CONQUISTA DELL’ITALIA: (CAP3)

Alla caduta della monarchia etrusca: ROMA controllava territorio dal Tevere alla regione Pontina, grazie
anche ai re Etruschi e alla loro politica matrimoniale. Dato confermato da trattato romano-cartaginese; i C
si impegnavano a non attaccare ogni città sotto Roma, per quanto concerneva le città latine NON sotto
Roma, se un esercito punico le avesse conquistate, avrebbe dovuto consegnarle all’alleato.

Fine del IV e inizio V: città latine approfittarono delle diffivoltà interne a Roma x stringersi in una lega; in cui
condivisione di stessi diritti: ius connubii (matrimoni con altre città), ius commerci (siglare contratti di
natura legale) ius migrationis (assumere pieni diritti civici anche in una città diversa).

- Lega sconfisse il figlio di Porsenna nella battaglia di Aricia


- Poi tentò di attaccare Roma, con la speranza di far tornare T.i.S al trono MA nel 496ac sul lago di
Regillo i romani sconfissero la Lega;
- venne fatto un accordo bilaterale tra i due; sancito da Spurio Cassio; trattato Cassiano: si
impegnavano a mantenere rapporti di pace e prestarsi aiuto nel caso fossero state attaccate a
vicenda; eventuale bottino equamente diviso e si riconoscevano i 3 diritti sopra citati. ( da ricordare
fondazione di collonie sul territorio sottratto ai nemici; sono colonie latine perchè facevano parte
della Lega e stessi diritti; alleanza con gli Ernici).

- Rapporti importanti x fronteggiare Equi, Volsci e Sabini (comprendeva quasi tutta italia centro-
meridionale) , le loro sedi originarie non assicuravano la sopravvivenza... in cerca di terre + fertile.
interminabili conflitti:
Volsci; popolazione che riuscì ad occupare tutta la pianura Pontina e in pochi anni tutta la parte
meridionale del Lazio
Equi; avanzarono conquistando la regone dei monti Prebestini. I romani riuscirono a bloccare
avanzata presso i colli Albani, importante vittoria dei R contro E e V
Sabini: minacciavano direttamente Roma a nord.
- MA importante minaccia la città di VEIO; rivale a Roma x le vie di comunicazione del basso Tevere.
Contrasto tra R e V apre nel V sec e comprende 3 GUERRE;
1) (483-474ac) Veio occuparono sx del Tevere, il tentativo di relazione di Roma fu una tragedia,
esercito di circa 300 soldati annientato sul fiume Cremera (ultimo esempio di Guerra
aristocratica). A seguito di essa a Veio possesso del Fidane.
2) (437-426ac) Romani vendicano la sconfitta; Fidene conquistata e distrutta.
3) (405-395ac) lungo le mura di Veio, assediata x 10 anni dai Romani. Conquistatore Marco Furio
Camllo; private i veienti della loro dea protettrice Giunone, promettendo il suo culto a Roma.
Veio venne presa e distrutta e alcune città etrusche si schierarono alla parte di Roma.
- Presa di Veio; evento che segna una svolta importante x Roma; le guerre avevano tenuto i soldati
lontani dai loro campi quindi introduzione di uno stipendium e introdotta una tassa straordinaria
chiamata tributum. + questa vittoria frutto conquista di un territorio ampio e fertile.
- Questi risultato reso in pericolo dalla calata dei Galli; nei decennia precedenti alcune tribù Senoni
insediate nell’italia settentrionale occupando ‘’l’ager gallicus’’ quindi marche settentrionali e
Romagna meridionale. Propria i Senoni invasero l’italia centrale e attaccarono Roma. Loro
obbiettivo Chiusi. L’esercito romano si dissolse letteralmente perchè frettolosamente arruolato, si
rifugò sulle rovine di Veio. ROMA priva di difese presa e saccheggiata. POI i Galli scomparvero
rapidamente in cerca di nuove imprese.
- Roma si riprese con estrema rapidità. Riorganzzarono il terreno di Veio in 4 nuove tribù e inizio la
costruzione delle mura serviane x proteggere la città da nuove invasion galliche ROMA città +
grande d’italia già in quell periodo.
- Atteggiamento di Roma improntato su un’azione difensiva con Camillo. Dopo pochi anni gli Equi
vengono annientato, + lunga la lotta con i Volsci; Tusculo annessa a Roma, la città stessi struttura di
governo MA diritti e doveri romani. Tusculo diviene il primo municipium. Volsci costrettia cedere la
piana Pontina e gli Ernici parte dei territori della valle del fiume Sacco; in entrambi i territori
insediate cittadini romani.

La posizione di potere di Roma trova espressione nel trattato con i Sanniti


Popolazione che occupava una area molto + vasta di quella romana, area prevalentemente
montuosa favorevole alla pastorizia MA territorio povero e non Poteva sostenere una crescita
demografica. Struttura politica organizzata in pagi in cui c’erano ì villaggi; vici governato da un
magistro elettivo meddiss. Le tribù erano 4 e formavano la lega sannitica. Sotto l’influenza degli
Etruschi e dei Greci alcune città politica di città-stato e si distaccarono creando la Lega Campana:
Tensione tra le 2 leghe sfociò con delle GUERRE sannitiche:
1) (343-341ac) Sanniti contro Sidicini che chiesero aiuto alla lega campana e in particolare a
Capua, la quale chiese l’aiuto di ROMA; Capua si consegna ai romani e la Guerra termina con un
parziale successo dei romani MA non fu in grado di proseguire l’offensiva quindi accetta
richieste di pace dei Sanniti riconoscendo a Roma Capua e ai Sanniti Teano.
Nascono nuove alleanze, a Roma si aggiunse anche la popolazione dei Volsci e Aurunci. Mentre
con i Sanniti si schiera la Lega Latina che si voleva staccare da un alleato così soffocante.
Scoppia così la GUERRA LATINA; successo dei romani, decisive per l’organizzazione dell’Italia
Romana. Lega Latina viene sciolta, alcune città incorporate nello stato romano, altre
indipendenti MA con i 3 diritti di roma. Nasscono nuove colonie latine con anche cittadini
romani e lo status latino diventa una condizione giuridica in rapporto con i cittadini romani,
quindi città diventano ‘’socii’’ e il rapport sancito da trattato che consentirono a Roma di
ampliare la propria egemonia. Nelle città fuori dall’antico Lazio come i Volsci create una civis
sine suffragio; stessi obblighi dei cittadini ma NO voto ne elezione + nasce colonia di Anzio.
2) (326-304ac) fondazione di colonie a Cales che i sanniti consideravano loro provocò tensioni, ma
lo scoppio della Guerra da ricercare nelle divisioni interne a Napoli (ultima città greca campana)
chi con i Sanniti e chi con Roma. I Romani sconfiggono i Sanniti e conquistando la città MA
tentativo di penetrare fallimentare, circondati dalle Forche Cudine e resa.
Tregua momentanea; Roma rinforza le posizioni in Campania 2 nuove tribù e allaccia rapporti
con città contro la Lega Sannitica. Le ostilità si riaccesero nel 316 con una vittoria dei Sanniti.
Negli anni successive Roma recupera il terreno perduto e prepara l’esercito x lo scontro finale;
legione divisa in 3o parti dette monopoli, 60 soldati, 120 uomini; l’ordinamento manipolare in
grado di asssicurare maggiore flessibilità + cambio dell’equipaggiamento. ROMA in grado di
attaccare su 2 fronti a sud, sanniti e a nord; coalizione dei stati etruschi. Scacciato il problema si
concentrarono sulla conquista di Sannio fino a che nel 304 il trattato di pace rinnovato. ( Ernci
inglobati a roma, Equi sterminati e popolazione minori concludono trattato di alleanza con
Roma).
3) (298-290ac) sconfitta dei S grave MA non li aveva indeboliti. Lo scontro si riapre quando i
Sanniti attaccarono i Lucani. Gnelio Egnazio aveva messo in piedi una coalizione anti romana
che comprendeva Etruch8i, Galli e Umbri. Lo scontro decisivo avvenne nel 295 dove vediamo la
vittoria dei Romani. Tanto grande era stato il pericolo corso da Roma, tanto grandi sono stati i
frutti della vittoria; Sanniti sconfitta in un’altra battaglia ad Aquilonia chiedono la pace nel
290ac + attacco dei Galli e degli Eruschi bloccato nella battaglia di Vadimone nel 283ac + nuove
colonie e il risultato fu l’ampliamento dei confini settentrionali lungo la linea che andava
dall’Arno a Rimini.
- Nel 283ac, una città greca sulle rive calabresi del golfo minacciata dai Lucani chiese l’aiuro di
ROMA; i romani inviarono una flotta davanti alle acque di Taranto, prevalse la funzione
democratica ostile a Roma. I Tarantini attaccarono le navi romane e la guerra divenne inevitabile.
Taranto decise di ricorrere al soccorso di un condottiero alla madrepatria greca PIRRO, il quale con
un abile mossa politica diede alla spedizione il carattere di una sorta di crociata in difesa dei Greci
d’Occidente, provocandosi cos’ l’appoggio di tutte le città elleniche.
PIRRO; si richiama alla sua discendenza di Achille, per giustificare l’attacco contro la ‘troiana’
roma. Pirro imparentato con Alessandro il Grande poteva rivendicare la conquista dell’occidente.
Inoltre aveva sposato Lanassa, figlia del re di Siracusa e con la scomparsa di quest’ultimo era
crollato Pirro poteva sperare di prendere il suo ruolo. Re dei Molossi.
- 280ac Pirro sbarca in Italia, Roma arruolà i capite censi i nullatententi esentati dal serivio militare
MA subirono una grave sconfitta ad Eraclea; dovuta all’abilità tattica di Pirro e al devastante effetto
psicologico che gli elefanti ebbero sui soldati romani.
- Pirro non seppe cogliere il frutto del suo successo il suo tentativo di suscitare la ribellione tra gli
alleati di Roma fallì + il suo esercito incapace di assediare la città nemica e quindi trattative di pace
che però furono respinte da Appio Claudio. (P chiedeva libertà e autonomia per le città greche
dell’italia meridionale e la restiruzone dei territori strappati ai Lucani, Bruzi e Sanniti).
- In risposta la fallimento Pirro mosse verso L’Apulia e combatte contro Ascoli Satriano, vinse MA le
perdite furono grandissime,aveva vinto 2 grandi battaglie ma non riusciva a concludere la guerra,
Roma sembrava poter resistere all’infinito mentre i rapporti di Pirro con gli alleanti andavano
deteriorandosi a causa delle pesanti richieste finanziarie.
- Pirro accolse l’aiuto che chiedeva Siracusa che non riusciva + a sostenere la lotta con i Cartaginesi e
credeva che il possesso dell’isola avrebbe arricchito la sua potenza, d’altro canto se avesse rifiutato
tutta la sua propaganda sarebbe crollata. Decise quindi di recarsi in Sicilia.
- Cartagine e Roma alleanza difensia. Pirro passò alla vittoria costringendo i Cartaginesi a chiudersi a
Lilbeo. Pirro immaginò di sbloccare la situazione invadendo l’africa MA fallì perchè le continue
richieste di denaro avevano alienato le simpatie con gli alleati.
- Romani avevano conquistato molte posizioni e Pirro decise di lasciare incompiuta la sua impresa in
Sicilia e di tornare in Italia subendo gravi peridite.
- SCONTRO DECISIVO 275ac con la battaglia di Benevento; le truppe di Pirro messe in fuga. Pirro x
non dare l’impressione di essersi ritirato lasciò una guarnigione a Taranto. Pirro morì nel 272ac e
Taranto entrò nel novero dei socii di Roma.

La conquista del Mediterraneo:

Nel 264ac Roma controllava tutta la l’italia peninsulare, fino allo stretto di Messina, in quest’area in
collisione con Cartagine scontro precipitato dalla questione di Mamertini; Mercenari italici
impadriniti di Messina saccheggiavano le città vicine provocando la reazione di Siracusa che avanzarono,
accettarono l’aiuto di Cartagine che aveva paura dell’avanzata siracusana. MA i mamertini si staccarono
presto dalla tutela cartaginese e decisero di fare appello a Roma; aiuto x R Poteva apparire incongruente
con il comportamento di prima a Reggio + problemi con Cartagine: colonia fondata dai Fenici di Tiro al
centro di un vasto impero che comprendeva le coste dell’Africa settentrionale e quelle della spagna
meridionale, della Sardegna alla parte occidentale della Sicilia; regime oligarchico, mezzi finanziari
permisero grandi esercito. Molte regioni consigliavano la pace MA lasciare a C il controllo dello stretto,
zona strategica si votò x l’ingresso in Sicilia con una flotta, R non aveva dichiarato Guerra MA questo
aprì la porta alla prima GUERRA Punica:

- (264-241ac) I Roma i riuscirono a respingere da Messina Cartaginesi e Siracusani, il re Ierone capì


che l’alleanza con Cartagine era pericolosa x Siracusa, conclusero con una pace che lo lasciò in
possesso di un ampio territorio e si schierarono dalla parte di Roma. il sostegno di Ierone
indispensabile x rifornire gli esercito romani. La grande base cartaginese della sicilia; Agrigento,
cadde nelle mani di Roma. MA grazie alle sue abilità navali C controllo du molte località della Sicilia
x questo Roma creò una flotta di quinquiremi. Vinsero così nelle acque di MIlazzo.
Così decise di dargli il colòpo finale e attaccarla dalla sua base africana , l’invasione inizio nel 256aC,
la flotta romana sconfisse C a capo Ecnomio. Le operazioni furono favorevoli al console Marco
Attilio Regolo, che tuttavia non seppe sfruttare i successi: condizione durissime fece fallire le
trattative di pace, rafforzando la determinazione di Cartaginesi. Nel 255aC Regolo battuto da
Cartagine, la flotta romana incappò in una tempesta e perse buona parte delle navi.
La flotta romana fu poi sconfitta nella battaglia navale a Trapani nel 249aC , Roma ormai priva di
forze navali. C non seppe però sfruttare la sua superiorità sui mari non solta decisiva della guerra.
Solo dopo quache anno Roma ricostruisce la flotta e sconfissero i Cartaginesi sulle Isole Egadi nel
241aC; a Cartagine si comprese che non vi era alcuna possibilità di resistere e domandò la pace,
CLAUSOLE fine conflitto, sgombero dalla Sicilia e dalle isole tra Sicilia e Italia.
Dopo la 1 Guerra Punica ROMA; ampio territorio fuori la penisola. In Sicilia alle comunità che prima
erano sotto Cartagine venne imposto il pagamento di un tributo annuale: versamento di un decimo
della produzione. Mantenimento dell’ordine affidato a un magistrate, vennero eletti 2 nuovi pretori
uno in Sicilia e l’altro in Sardegna nasce così la provincia. Esistevano ancora Stati indipendenti,
Regno di Ierone e città di Messina alleata.

TRA LE 2 GUERRE: consolidamento di Roma e Cartagine x lo scontro decisivo.


Cartagine: anni successive drammatici, città NON era in grado di asssicurare il pagamento dei
mercenari; i quali stanchi si ribellarono la rivolta fu però sedata. Quando però i Cartaginesi
allestirono una spedizione x recuperare la Sardegna chiedettero soccorso ai romani MA Roma si
oppose e C fu accusata di aprire l’ostilità con Roma che si disse pronto a dichiarare Guerra. MA i
Crataginesi si piegarono accettando di pagare di + e cedere la Sardegna.
Pochi anni dopo i Romani intervennero direttamente sull’Adriatico, approfittando del declino di
Pirro del regno di Illiria: le scorrerie dei pirate illiri arrecavano danni considerevoli alle città greche
della costa orentale dell’adriatico e ai numerosi mercanti italici che frequentavano quei porti.
Davanti al rifiuto della regina di far cessare le azioni ostile dei suoi sudditi, Roma dichiarò guerra.
Prima Guerra Illirica 229aC; si risolse a favore di Roma; agli Illiri fu proibito du navigare con + di 2
navi e rinunciare a ogni pretesa sulle città greche della costa adriatica, divennero una sorta di
protettorato di Roma. Demetrio, collaboratore della regina, passato dalla parte di Roma venne
ricompensato con la concessione di possedimenti.
Qualche anno dopo Roma intervenne nuovamente in Illiria, a seguito degli atti ostili di Demetrio.
Seconda Guerra Illirica 219ac; impresa di poco conto x i romani MA che gettò le prime ostilità
contro la Macedonia.
Maggiori sforzi richiesti x la conquista dell’Italia settentrionale: Negli anni tra le 2 guerre puniche,
conclusione solo nel 2 secolo. Incursione dei Galli richiama l’attenzione di Roma, che si arrestò
davanti alla colonia di Rimini, 4 anni dopo Caio Flaminio propose di distribuire a singoli cittadini
romani l’ager galligus, questo consentiva di sorvegliare meglio il corridoio adriatico. Per questo
motive la legge Flaminia destò l’allarme dei Galli Boi e fu una delle cause della guerra gallica;
scontro tra Boi e gli Insuburi. Mentre i Galli Cenomani si schieranono dalla parte di Roma. I Galli
vennero annientati nel 255ac, a ROMA decisero di conquistare la Valle Padana x allontanare i Galli.
Vinsero così a Casteggio nel 222aC e conquistarono Mediolanum e fondarono 2 grandi colonie
Piacenza e Cremona. All’indomani della vittoria della seconda guerra punica Roma sottomise la
pianura padana che aprì un territorio vasto e fertile. + rete stradale La Via Flaminia da Roma a
Rimini. Nel mentre Cartagine cercava di costruire una nuova base in Spagna; questa conquista
appare un fatto private della famiglia Barca. Condotte prima da Amilcale poi dal genero Asrubale e
infine dal figlio di Amilcare ovvero Asdrubale. Questa avanzata destò l’allarme di Marsiglia e di
Roma che era sua fedele alleata. Nel 226aC un abasceria del senato concluse con A un trattato
secondo il quale gli esercito Cartaginesi NON potevano andare oltre il fiume Ebbro. ( elemento di
contrasto tra R e C alleanza di Roma con Sagunto città a sud dell’Ebbro).

- Seconda guerra punica; Cartagine mossa da un grande sentimento di rivincita verso Roma,
soprattutto la famiglia Barca. La qustione di Sagunto viene sfruttata da Annibale x far esplodere il
conflitto loro chiesero aiuto a Roma MA si preparò concretamente alla guerra solo dopo che i C
erano già nella città.
Il piano di Annibale: Roma aveva vinto la guerra grazie all’immenso potenziale umano e finanziario;
necessario colpire il nemico alla base, attaccando Roma e i suoi alleati italici. Via terra e contava
sull’appoggio dei Galli.
Partì nel 218ac, valicati i Pirenei e le Alpi e riscuotendo sostegno dei Boi e Insburi, sul Ticino
prevalsero sui romani e sconfisse gli eserciti di Publio Cornelio Scipione. L’anno seguente riuscì a
oltreasare gli appennini l’esercito romano vinene annientato.
L’ex console Quinto Fabio Massimo sostiene che dovevano evitare attaglie campali, controllare le
mosse e impedire che vengano a lui degli aiuti lui fu detto il cunctator ‘’il temporegiatore’’.
Questo piano a lungo termine funzionò ma ora R doveva vedere la distruzione dell’Italia. Scaduto il
consolato di QFM si passò all’attacco MA nel 216ac Annibale sconfisse i Romani in una battaglia
considerata un capolavoro di arte militare.
Nel 215ac Ierone di Siracusa decise di schierarsi con Cartagine. I Romani vennero a conoscenza
dell’alleanza tra Annibale e Filippo di Macedonia. Gli alleati dell’Italia centrale rimasero fedeli e
fecero riguadagnare le posizioni perdute nel mezzogiorno. Taranto coon cartagine MA un piccolo
presidio che impedì gli aiuti via mare era dalla parte di Roma. Nel 211ac Roma riconquista Capua
le cose volgevano al meglio x Roma riuscirono a saccheggiare e conquistare Siracusa. Nell’Adriatico
ipedì il supporto delle flotte di Filippo V, creando una coalizione con stati greci a lui ostili MA Roma
si affrettò a concludere con lui una pace. Svolta decisiva: Spagna, Publio Cornelio Scipione
raggiunse il fratello e i due Scipioni riuscirono a impedire che Annibale ricevette aiuti dalla Spagna
MA sconfitti e uccisi. Venne poi nominato comandante il figlio: Publio Cornelio Scipione L’Africano
per le sue qualità personali, riuscendo ad impadronirisi della base cartaginese in Spagna e
configgendo Asdrubale MA non riuscì a impedire che Asdrubale eludesse la sorveglianza romana e
portasse aiuto al fratello in italia. La spedizione Cartaginese distrutta sul fiume Metauro, Annibale si
vide costretto a ritirarsi. Con la battaglia di Ilipa del 205ac Scipione sconfisse Cartagine
definitivamente in Spagna tornato in Italia fu eletto console + iniziò preparativi x la conquista
dell’Africa: importanza fondamentale alleanza con Massinissa. Lo sbarco in Africa avvenne nel
204ac e insieme vinsero nella battaglia dei Campi Magni. MA le trattative di pace fallirono a causa
delle dure condizioni dettate da Scipione. La battaglia che pose fine al conflitto avvenne nel 202ac;
la cavalleria numida di Massinissa diede la vittoria ai Romani. IL trattato di pace prevedeva la
consegna di tutta la flotta cartagiese, pagamento di una forte indennità . Cartagine dovette
rinunciare ai suoi possediementi fuori dall’Africa + riconoscere ai suoi confini il regno di Numidia
governato dai M (grande Roma in Africa) NON era permeso dichiarare guerra senza il permesso di
Roma.

pochi anni dopo un altro conflitto di grandi proporzioni contro Filippo V di Macedonia

- Seconda guerra macedonica; le cause: attivismo di F nell’area dell’Egeo e sulle coste dell’Asia
Minore che lo portarono a scontrarsi con Rodi e Pergamo tensioni sfociarono in una guerra
aperta; Filippo fu battuto MA poco dopo inflisse severa sconfitta a Lade. Gli alleati capirono che da
soli non potevano sconfiggere la Macedonia. Nel mentre in Egitto, difficoltà interne con la Siria
stessa e chiesero aiuto a Roma, clima di paura di avere nuova invasione italica.
Contemporaneamente ultimatum a Filippo V ma lo ignorò. Nel 200 l’esericito romano sbarcò ad
Apollonia, primi 2 anni NO guerra svolta nel 198ac Filippo dovette sgomberare le posizioni nella
gola del fiume Aoo + con il console Tito Quizio Flaminio si avviarono le trattative di pace chiese la
liberazione della Tessaglia (sotto a M da Alessandro) MA rifiutarono, uno ad uno gli stati della
Grecia si schierarono dalla parte dei ‘’liberatori’’. Nel 198ac Filippo decise di fare una serie di
trattative di pace interrotte da Flaminio; l’esericito di Filippo viene annientato e fu costretto ad
accettare le trattative di pace: ritiro delle guarnigioni in Grecia, pagamento di un indennità,
consegna della flotta + potà conservare il suo regno di Macedonia. ROMA NON intendeva
assumersi la diretta responsabilità della Grecia , l’esercito romano evacuò nel 194ac.

il re di Siria approfittando della debolezza dell’Egitto e delle difficoltà della Macedonia stava estendendo la
sua egemonia sulle città greche dell’Asia Minore così scoppiò la:

- La guerra siriaca; Le richieste di Roma verso la cessazione degli attacchi contro le città autonome
dell’Asia Minore furono respinte. Nonostante Scipione Africano consigliasse di lasciare un presidio
in grecia, Flaminio riuscì a imporre il rispetto dei Giochi Istmici. L’esercito romano si era trattenuto
fin troppo in Grecia alimentando la propaganda ostile della Lega Etolica. Gli Etoli sostenevano che
la Grecia aveva solo cambiato padrone da Macedonia a Roma.
La guerra fredda tra Roma e Siria si trascinò fino al 192ac quando la Lega Etolica invitò Antioco III a
liberare la Grecia dai suoi falsi liberatori. Re di Siria duramete battuto a Termopili dai Romani e
fuggì in Asia Minore. Roma decise di colpire Antioco nel suo stesso regno. Nel 190ac ROMA si
preparò ad invadere L’Asia minore x via terreste, nel frattempo le flotte romane sconfiggeva i Siriaci
nell’Egeo proteggendo l’Ellesponto, lo scontro decisivo si ebbe nella Magnesia al Sipilo: l’esercito di
Antioco venne disfatto. La pace: siglata ad Apamea nel 188ac, Roma NON aveva intenzione di
impegnarsi direttamente nel Mediterraneo d’Oriente. Antioco dovette pagare un’enorme
indennità, affondare la sua flotta, consegnare nemici inveterati di Roma che avevano trovato rifugio
alla sua corte. I suoi territori spartiti tra i due alleati di roma: Rodi e Pergamo, tranne alcune città
che ottennero l’autonomia.

Trasformazioni politiche e sociali:

Repentino ampliamento degli orizzoni di Roma; ventata di cambiamento anche nell’assetto politico
e sociale interno;
- La prima ‘’processo degli Scipioni’’, l’acuirsi del contrasto all’interno della stessa classe dirigente
romana e i nuovi scenari di lotta politica che si andavano aprendo. Alcuni tribuni della plebe
accusarono Cornelio Scipione Nel 187ac di essersi impadronito di parte dell’indennità di guerra
versata dal re di Siria. Nonostante l’intervento del fratello L’Africano, solo il veto di uno dei tribuni
della plebe impedì che Lucio fosse condanaro a pagare una multa pesantissima. Nello stesso anno
attacco rinnovato con Scipione l’Africano MA rifiutò di rispondere alle accuse e condannato
all’esilio dove morì. Catone sostenne che questo processo attacco contro le personalità eccezionali.
Colpendo l’Africano, Catone colpiva una spinta verso l’individualismo che richiava di mettere in
pericolo la nobilirtas.
- La legge Villia 180ac introdusse l’obbligo di una minima età per rivestire le diverse magistrature e
un intervallo di un biennio tra una carica e l’altra; tentativo di regolare una competizione politica.
- Culto di Bacco è il segno di una tensione regliosa, culturale e sociale dal momento che i devoti a
Bacco provenivano dalle classi inferiori. La reazione neel 186ac del senato diede mandato ai consoli
di condurre una severissima inchiesta. I baccanali stroncati in ogni modo , molti sacerdoti messi a
morte e la devozione di Bacco messa a regolamentazione. Paura dello stato data dal fatto che i
devoti di Bacco si fossero dati ad un’organizzazone interna che poteva configurarsi come stato nello
stato o contro di esso.

La pace di Apanema aveva creato una voglia di riscossa contro Roma Filippo dovette cedere
rinuncinando alla Tracia e inviando il figlio minore Demetrio perorare la sua causa, segretamente stava
preparando la rivincita.

- Terza guerra macedonica; la posizione di Roma nelle città greche si faceva delicata, numerose
controversie. Roma adottò una linea privilegiata x gli aristocratici, contro il volere dei democratici
che si alleavano con i paesi democratici. Nel 179ac la morte di Filippo vedeva la successione del
figlio Perseo che si era sbarazzato del fratello Demetrio. L’elemento democratico contro roma iniziò
a sostenere Perseo, questo fu visto da Roma come una minaccia, questi sospetti alimentati da
Eumene di Pergamo che presentò a roma una lista di accuse contro Perseo. GUERRA iniziò nel
171ac, nei primi anni i romani rapine ai greci. Svolta nel 168ac Perseo accettò la battaglia campale
nella località di Pidna dove il suo esercito fu distrutto. Re prigioniero in Italia e monarchia abolita
inMacedonia, regione divisa in 4 repubbliche matrimoni tra i diversi abitanti probiti dove ogni
regione versare un tributo a Roma. Simile fu la sorte dell’Illiria.
- Quarta guerra macedonica; sistemazione della Grecia inadeguata. La morte di Callicrate romano, e i
tentativi di secessione di Sparta alla Lega coincisero in una rivolta in Macedonia. Qui Anrisco
facendosi passare x il figlio di Perseo riunì le forze macedoni sotto la bandiera monarchica MA
venne eliminato nel 148sc con Quinto Celio Metellio. Il senato si occupò così della questione degli
Achei, ordinando che fosee staccata dalla Lega non solo Sparta ma anche altre città tra cui Corinto
e Argo. MA l’assemblea della lega, dominata dai nazionalisti ostili a Roma decise la guerra. Che fu
brevissima ( Guerra Acaica), Corinto fu saccheggiata e distrutta. Macedonia ridotta quindi a
provincia romana.
- Terza guerra punica: 146ac veniva distrutta anche un altra città simbolo del mondo antico;
Cartagine. Dopo le guerre puniche Cartagine si era ripresa in maniera sorprendente e con estrema
rapidità, riuscendo a saldare il pagamento con anticipo e fornendo grandi quantità di cereali x gli
eserciti romani + a livello politivo Annibale fu eletto magistrato MA nonostante lui stava prendendo
provvedimenti interni Roma lo accusò di preparare un’alleanza con Antioco III e fu così costretto
alla fuga in oriente. Altro elemento di disordine furono le dispute di confine tra Numidia di
Massinissa e Cartagine. Il Re Numida avanzò pretese sempre + ambziose sui territori confinanti MA
Cartagine NON poteva dichiarare guerra senza il conseno di Roma, si rivolse a lei ma fu + volte
delusa. A Cartagine prevalse il diritto di guerra MA questa mossa fu disastrosa; l’esercito
Cartaginese venne fatto a pezzi + violata la clausola della pace 201ac diede voce a coloro che a
Roma volevano distruggere Cartagine. MA timore che C diventasse un grave pericolo e la
constatzione che chi avesse abbattuto Cartagine grande gloria e bottino.
Nel 149ac Roma sbarcò in Africa, i Cartaginesi acconsentirono a cedere armamenti quando tuttavia
i romani gli chiesero di abbandonare la città loro decisero di resistere; vita a un LUNGO assedio
risolto solo nel 146ac; quando Cartagine fu saccheggiata e rasa al suolo.

La Spagna:

Dopo la seconda guerra punica i Romani erano saldamente stabiliti in 2 zone della penisola iberica;
meridione e settentrione; nel 197ac le due aree organizzate in 2 province di Spagna: Citeriore a nord e
Spagna Ulteriore a sud. Le comunità spagnole soggette a Roma dovevano pagare uno stipendium e fornire
truppe ausiliarie.

- La penetrazione verso l’interno si rivelò lenta e difficile (tanto che venne completata solo con
Augusto). La sfuggente guerriglia costrinse Roma a lasciare lì forti eserciti sconfitte numerose e
vittoria mai decisive, tra i legonari romani serpeggiava il malumore x una guerra ‘’sporca’’ questo
malcontento sfociò in episodi di renitenza alla leva. Fu infatti creato un tribunale speciale: quaestio
perpetua de repetundis su i casi di abuso da parte dei governatori provinciali.
2 grandi nomi di governatori delle province spagnole: M. Procio Catone: nella Spagna C nel 195ac
in qualità di console, procedette alla sottomissione delle tribù della valle dell’Ebbro MA successi
effimeri. L’altro Ti. Sempronio Gracco: tribuno della plebe, governatore della Spagna C cercò di
muovere le ragioni dell’ostilità verso roma; strategia conclusa con trattati di pace che assicurarono
a Roma Qualche anno di respiro.
Dopo la conclusione della guerra contro i Lusitani la lotta si concentrò intorno alla città di Numanzia
nella Spagna settentrionale; nel 137ac sotto le mura di questa città si consume un episodio
emblematico delle difficoltà di Roma: Caio Ostilio Mancino fu costretto dai Numantini a firmare una
pace umiliante x Roma questo trattato disconosciuto dal senato e la guerra affidato a Scipione
L’Emiliano, il quale la assediò e la conquistò nel 133ac.

L’età dei GRACCHI:

La tradizione storiografica aristocrafica identifica con l’età dei Gracchi l’origine della degenerazione dello
Stato Romano e l’inizio delle guerre civili.

Mutano equilibri sociali:

- La guerra annibalica aveva portato profonde ferite all’agricoltura: Le continue campagne belliche
avevano tenuto i romani lontani dalle loro case + le conquiste avevano portato ricchezze nelle mani
di pochi a Roma bottini di guerra consistenti nelle mani dei soldati e generali. Gli indennizzi e le
tasse avevano portato grandi capitali che avevano permesso la modifica della struttura economica
e sociale che fino ad ora era solo agricola. I Romani e Gli Italici introdotti nel grande commerico:
esercitavano azioni bancarie e in + gli equites grande ascesa, esclusi dalle cariche pubbliche
interessati a difendere i propri interessi entrarono in un tribunale permanente 149ac perseguiva le
estorsioni che magistrati avessero portato ai danni delle comunità dei singoli. Diffusione
dell’ ELLENISMO.
- Agricoltura si rinnova; la concentrazione fondiaria aveva accellerato la tendenza verso un
agricoltura incentrata alla commercializzazione + che all’autoconsumo modello tendeva a
diventare una grande azienza agricola. MA per le piccole proprietà non c’era la possibilità di farlo
quindi iniziarono a vendere flussi migratori verso ROMA che diventò una grande metropoli.

Si moltiplica x questo il numero di schiavi per questo RIVOLTE SERVILI: teatro dei moti schiavili la
Sicilia in cui si sollevarono nel 140-132 e 104-100ac. La 1a rivolta ad Enna si distese in tutta l’isola,
Roma costretta ad inviare 3 consoli E soltanto l’ultimo di essi riuscì a sedare le rivolte.

- Squilibri che si ripercuotono nell’aristocrazia nella divisione di 2 fazioni della nobilitas:


- Optimates: autodefiniti ‘’boni’’, cercavano di ottenere l’approvazione dei
benpensanti, buoni principi e sostenitrice dell’autorità e delle prerogative del
senato.
- Populares: difensori dei diritti del popolo descritti da loro come ‘’padroni del mondo’’
necessità di riforme sociali e politiche; un esempio sono le 3 leggi tabellarie che
prevedevano l’espressione scritta del voto.

Le guerre avevano fatto crescere l’ager publicus, che venne concesso ad uso privato a titolo di ocupatio,
con dietro il pagamento di un canone. La crisi progressiva aveva messo questo nelle mani dei + ricchi,
necessità di riforme che lo rendevano accessibile a tutti:

- Tiberio Gracco (nobilitas) fece nel suo anno di tribunato della plebe 133ac una riforma agraria che
limitasse la quantità di agro pubblico posseduto; questo progetto fissava l’occupazione con un
limite di 500 iugeri + 250 iugeri x ogni figlio a un massimo di 1000 x famiglia. Un collegio di triumviri
eletto dal popolo con Tiberio, il fratello Cio e il suocero Appio Claudio Pulcro con il compito di
recuperare i terreni in eccesso e distribuiti ai + poveri, i fondi ricavati dal tesoro di Attalo II il quale
dopo la morte, non avendo eredi, consegnato al popolo di Roma. Sotto il profilo del diritto
progetto legittimo MA aspetto ostici che toccavano il senato. L’oligarchia dominante ritenne di
opporsi. Marco Ottavio impedì l’approvazione Tiberio Gracco propose di destituirlo perchè non
difendeva interessi del popolo, una volta fatto la legge fu approvata. MA la parte conservatrice non
si placò e Tiberio pensò di presentare la sua candidatura anche x l’anno successivo MA avversari
insinuarono che interesse solo x potere personale e quindi lo assalirono e uccisero.
La sua morte NON pose fine alle attività della commissione triumviarale malcontento degli
alleatiche si trovavano a restiturire terreni a beneficio dei soli nullatenenti romani interprete
delle loro lamentele Scipione l’emiliano e dopo la sua morte Flavio Flacco propose la cittadinanza x
tutti gli alleati MA opposizione vastissima.
- Nel 123ac eletto Caio Gracco ( fratello minore di Tiberio) nel corso di 2 mandatiriprese e ampliò
l’opera del fratello: Caio propose istituzione di nuove colonie di cittadini romani in Italia e a
Cartagine + una legge frumentaria: assicurare ad ogni cittadino una quota mensile di grano, grandi
granai dovevano costruire grandi quantità di cereali + una legge giudiziaria: limitare il potere del
senato in questo campo e potere ai cavalieri, così i senatori-governatori giudicati anche da cavalieri
che gestivano i commerci. + il sento deveva decidere prima delle elezioni quali tra le province
dovevano essere classificate consolari x impedire condizionameni a posteriori. Al problema degli
alleati; legge + moderata concedere ai latini la cittadinanza romana e la cittadinanza di diritto latino
agli Italici MA grandi ostilità l’oligarchia senatoria contrasta e si servì di un altro tribuno: Druso,
quando Caio non c’era, che fece promesse larghe tanto che quando tornò Caio non venne rieletto.
Alla fondazione della colonia cartaginese presagi funesti e si propose di revocarla; Caio e Fulvio
Flacco votarono NO MA scoppiarono gravi disordini così che il senato fece riscorso alla procedura:
senatus consultum ultimum tutelare lo Stato con tutti i mezzi necessari, si ordinò il massacro di
Fulvio Flacco e Caio Gracco e così fu.

Poichè le riforme dei Gracchi rispondevano a problemi reali, gli optimates non le abolirono ma ne
ridussero gli effetti tornando la questione agraria nelle mani dei + ricchi per questo abolirono la
commissione agraria.

Province espansionismo e nuovi mercati:

Prima del 133ac Roma aveva dedotto 6 province: Sicilia, Sardegna e Corsica, Spagna Citeriore,
Spagna Ulteriore, Macedonia, Africa Roma aveva la gestione diretta su terreni con una
molteplicità di di condizioni; per questo il magistrato coadiuvato da una commissione senatoria
decemvirale fissava delle linee di riferimento: Lex pronvinciae; una delle + note è la Lex Repilia
(sicilia) l’espressione che indicava l’atto, redactio in formam provinciae, faceva riferimento alla
formula provinciae; una sorta di rispetto ufficiale che descriveva gli ambiti geografici, gli statuti e gli
obblighi delle singole comunità.

- Nel 133ac il re Pergamo Attalo III aveva lasciato il suo regno ai romani Eumene III si pose a capo
di una rivolta x rivendiacre i terriori a Roma, fece da prima appello all’indipendenza delle città
greche MA con scarso successo, si rivolse alle popolazioni facendosi promotore di uno stato utopico
dove tutti sarebbero stati liberi e uguali. Solo nel 129ac ribellione potè essere spiegata e il
console Manio Aquilio riorganizzò il territorio Asiatico terminando nel 126ac; in questo modo Roma
poneva piede stabilmente nell’Asia.
La Gallia meridionale attirò l’attenzione del regno romano, rispondendo ad una richiesta di aiuto di
Marsiglia contro tribù celto-liguri e galliche, Fulvio Flacco e poi un altro ristabilirono l’ordine e
instaurarono il centro delle Aquae Sextiae controllando così Marsiglia. Nel 122-121 altri 2 consoli
con le loro vittorie posero le basi x una nuova provincia narbonese creando la Via Domizia che
congiungeva Italia-Spagna. Furono conquistate anche le Baleari e fondate 2 colonie romane
Palma e Pollenzia. Nel contempo ripetute campagne militari contro le tribù illiriche della Dlamazia
avevano portato armi e mercanti romani a contatto con quei paesi.
- Scipione l’emiliano aveva regolato le questioni africane tramite la costruzione di una piccola e ricca
provincia e i rapporti di buon mercato con Massinissa. MA tra di essi si era imposto Micipsa, che era
diventato l’unico re di Numidia, morto anche lui il trono fu conteso dai suoi 3 eredi principali: il +
spregiudicato era Giugurta e Aderbale; costretto a rifugiarsi a Roma chiese l’arbitrario del senato
che optò x la divisione tra loro due: Aderbale la parte orientale + ricca e a Giugurta quella
occidentale + vasta. MA Giugurta voleva impossessarsi anche dell’altra quindi assediò la capitale,
importante centro di commercio e base operativa x molti mercanti romani Giugurta fece
trucidare non solo il rivale MA anche i Romani. Roma costretta a scedere in guerra nel 111ac.
Svolta quando a capo Quinto Celio Metellio + Caio Mario Metello riuscì a sconfiggere Giugurta
MA NON riuscì a concludere questa battaglia fatta di agguati e imboscate. Caio Mario (homo
novus) ignorando la proroga concessa a Metellio fu eletto e gli venne affidato il comando.
A roma gravi difficoltà nel reclutamento legionario, Mario aveva bisogno di nuove truppe e quindi
aprì l’arruolamento ai capite censi, iscritti x la loro persona non x i loro beni. Con il suo nuovo
esercito tornò in Africa ma 3 anni x far fronte al conflitto. + che le vittorie valsero le trattative
imposte da Metellio x rompere l’alleanza tra Giugurta e il suocero Bocco. Grazie allìopera diLucio
Cornelio Silla; Bocco tradì Giugurta e lo consegnò ai romani. La Numidia fu assegnata al
nipote di Massanissa e la parte rimanente a Bocco. Giugurta fu trascinato prigioniero a Roma.

Nel frattempo 2 popolazioni germaniche i Cimbri e i Teutoni avevano iniziato un movimento migratorio
verso sud a causa del sovrappopolamento che aveva reso le loro sedi invivibili:

- Furono affrontati al di la delle Alpi da Cneo Papiro Carbone inviato x proteggere confini e la ricca
miniera d’oro Noreia, i Romani subirono una disatrosa sconfitta. C e T comparvero in Gallia,
minacciando la nuova provincia narbonese MA disfatta di Aurasio nel 105ac una delle +
vergognose catastrofi della sua storia. Mario venne rieletto console e affidata la guerra; tentò
così di riorganizzare l’esercito; 10 corti di circa 600 uomini lavorare in una certa autonomia.
Quando tornarono i Germani I Romani in grado di reggere l’urto. C e T si erano divisi: I T
avanzavano verso la Gallia meridionale e i C valicare le alpi centrali. Mario riuscì ad annientarli
entrambi.

Mario, dati gli impegni, si era appoggiato a Lucio Apuleio Saturnino nel 104ac con l’incarico di
quaestor Ostiensis; soprintendende frumentario degli approdi alle foci del Tevere. Mario l’aveva
aiutato ad essere eletto in cambio lui approvare una distribuzione delle terre in Africa nelle
campagne di Mario + legge frumentaria che riduceva il prezzo del grano + lex de maistate puniva il
reato di lesione dell’auorità del popolo romano.
Nel 100ac Mario eletto al suo 6 consolato, Saturnino rieletto come tribuno della plebe e Caio
Servilio Glaucia pretore. Saturnino presentò la legge agraria e peR bloccare ogni opposizione aveva
fatto approvare la clausola che obbligava i senatori a giurare di osservare la legge. X poter
sviluppare il programma riottene la rielezione MA durante le votazioni tumulti nel quale il
competitore di Glaucia fu assassinato. Il senato proclamò in senatus consultum ultimum Mario si
trovò a doverlo applicare contro i suoi alleati e S e G furono uccisi. Mario e il suo prestigio indeboliti
e si allontanò da Roma.
L’alleanza di Roma in Anatolia l’aveva condotta in stretto contatto con LA PIRATERIA:

- Nella conformazione dell’Asia Minore meridionale c’erano le 2 Cilicie: la C Tracheia a occidente e


montuosa e la C Pedias a oriente, pianeggiante e urbanizzata. Nella Cilicia T brigantaggio
interno, essa minacciava pesantemente l’asse marittimo che dall’Egeo conduceva a Cipro. Rodi e
l’Egitto di avvalsero dei pirati in funzione aniseleucide Roma se ne disinteressò e comunque con
la creazione di un porto franco a Delo aveva enormemente incentivato le loro opere di razzie e di
commercio degli schiavi. Mentre roma concludeva le guerre cimbriche i pirati attaccarono,
azione molto pericolosa x i commerci romani.
Nel 102ac si decise di intervenire Marco Antonio azione coronata da successi si protrasse per un
paio di anni + costruzione di una provincia costiera di Cilicia. Nel 101-102 promulgata lex de
provinciis praetoris aveva misure antipiratesche dimostra quindi che il problema era ancora
irrisolto.
- Le numerose guerre indussero Mario a chiedere contingenti soldati anche agli alleati, tra di essi
Nicomede III di Bitinia declinò perchè una parte del suo regno rapida dai pirati, MA roma non fece
nulla di che, dopo pochi anni ritorno di alcuni allo stato libero MA forte oppsizione che condusse a
numerose rivolte servili. I comandanti mandati a sedarle scarsi risultati e perdite gravi ma alla fine
riuscirono a reprimerla. Qualche anno dopo venen lasciata a Roma una parte cospicua di territorio
telemaico, la Cirenaica. Al lascito non fu dato alcun seguito e la questione fu ripresa solo nel 75-74
quando dovettero rìcreare una provincia.

Il decennio successivo forti tensioni politiche per porre ordine x presentare le leggi nel 98ac, rese
obligatorio un intervallo di 3 nundinae tra l’affissione e la votazione. Veniva inoltre vietata la formulaizone
di una lex satura che includesse argomenti non connessi tra loro + Continuava intanto conflitto tra senatori
e cavallieri.

- Nel 95ac Licinia Mucia istituì una commissione x verifivare le richieste di cittadinanza romana che
venivano avanzate. Fu eletto tra i tribuni della plebe Livio Druso, figura enigmatica di aristocratico,
politica di reciproca compensazione. Da un lato promulgò provvedimenti di contenuto popolare
come la leggeagraria, dall’altro restituì ai senatori i tribnali x la concussione proponendo
l’ammissione dei cavalieri in senato + proporre la concessione della cittadinanza romana agli alleati
italici MA grandi opposizioni. Druso venne assassinato, le aspettative erano molto alte e gli alleati
avevano raggiunto un punto di non ritorno.

Scoppia una guerra sociale:


Problema si è presentato ora che l’Italia era penetrata in uno spazio commerciale e di conquista +
ampio + serviva a giustificare una disuguaglianza di trattamento che si verificava in tutti gli ambiti
della vita civica. Condizione del cittadino romano sempre + vantaggiosa:
- Distribuzioni agrarie
- Sfruttamento economico delle province ma in funzione subalterna
- Non avevano parte nelle decisioni politiche, economiche, militari
- Esercito a favore dei cittadini romani.
L’assassinio di Druso aveva dato voce al fatto che unico modo era la rivolta armata contro Roma.
MA a Roma non si comprese la gravità della situazione; il segnale dato da Ascoli Piceno dove tutti i
romani residenti lì vennero uccisi. La GUERRA fu lunga e sanguinosa, si trovavano a combattere
con gente armata e addestrata allo stesso modo. Anche gli obbiettivi dei non romani non erano
unitari: da una parte la cittadinanza, dall’altra desiderio di rivalsa contro Roma.
A fronteggiare la guerra nel 90ac 2 consoli: Publio Rutilio Lupo e Lucio Giulio Cesare MA sconfitte su
entrambi i fronti ROMA prese un primo provvedimento: accordare la cittadinanza agli alleati
che combattevano ai loro ordini + lex Iulia de civititate (cittadinanza ai romani rimasti fedeli +
coloro che avessero deposto le armi) la lex Plautia Papiria (cittadinanza a coloro che si fossero
registrarti presso il pretore entro 60g) e infine lex Pompeia ( diritto latino agli abitanti dei centri
urbani a nord del Po + ai magistrati di queste comunità aperto l’accesso alla cittadinanza).
Tali misure circoscrissero la rivolta, con la concessione della cittadinanza su tutta l’italia
transpadana si inaugurava un processo di unificazione Roma = grande metropoli cosmopolita.

I primi grandi scontri tra fazioni in armi:

Mentre i Romani affrontavano la guerra sociale situazione arlarmante in Oriente. I Parti che
provenivano dalle zone del Caucaso al di là del mare Caspio avevano sotratto possedimenti al regno di
seleucide fino ad occupare la Mesopotamia e la Bitinia. Nel 95ac avavano imposto come loro vassallo il re
Armenia Tigrane.

- Nella penisola Anatolica; frazionamento politico e Roma, che avevano favorito la coesistenza di
molti piccoli Stati dinastici. MA divenuto re del Ponto 112ac Mitridate VI Eupatore, aveva preso
accordi con la Bitinia stava estendendo il suo regno a sud e a nord, per questo i Romani attenti
alle sue mosse e in seguito alla presa della Cappadocia iniziata una missione di osservazione.
Approfittandosi della sguerra sociale Mitridate avava ripreso la sua politica espansionistica. Così,
verso le fine del 90ac, Roma decise di inviare in Oriente una legislazione x rimettere sul trono oi
legittimi sovrani di Bitinia e Cappadocia. Nicolmede IV si ritenne autorizzato a condurre scorrerie
nel territorio del Ponto. Mitridate ne chiese soddisfazione e non avendola ottenuta decise alla
GUERRA contro i Romani; nell aposizione di vittima aggredita azione di propaganda rivolta al
mondo greco, fu abile a presentarsi come benefattore sollecito al bene e alla libertà di tutti,
sfruttando anche il malcontento che serpeggiava in Oriente verso Roma.
Travolse le forze romane e fu presto padrone di TUTTA l’Asia; la guerra acquisiva il carattere di una
vera e propria sollevazione del mondo greco contro il dominio romano. Attraversarono la
Tracia, Macedonia,tessagia, Grecia centrale, Sparta, Peloponnesi quindi ROMA decise di agire
comandata da Lucio Cornelio Silla; il quale si trovava impegnato in una spedizione a Nola.
MA Roma, Pulbio Sulpicio Rufo si adoperava di privarlo del comando della guerra + riprese
problema dell’inserimento dei nuovi cittadini italici nelle tribù romane. Il governo nobiliare
aveva cercato di evitare che essi potessero stravolgere gli equilibri MA mutamenti radicali, si era
perciò usato l’espediente di immeterli in un numero limitato di tribù e si contava un voto solo x
tribù.
La guerra sociale e le azioni di Mitridate avevano avuto come conseguenza impoverimento, per far
fronte a questi problemi Rufo propose provvedimenti:
- Richiamo all’esilio di quanti erano stati perseguiti x collusioni con gli alleati italici.
- L’inserimento dei neocittadini in tutte e 35 le tribù
- Limite massimo di indebiamento di 2000 denari x ciascun senatore, oltre
espulsione.
- + trasferimento comando Guerra a MARIO
- Saputa la notizia Silla marciò su Roma alla testa dei suoi soldati i quali si sentivano + legati a lui che
da uno stato ostile. Impadronitosi di Roma, Silla fece dichiarare i suoi avversari nemici pubblici.
Prima di recarsi in Oriente fece approvare alcune norme tra 81-79ac ovvero; ogni proposta di legge
prima passare dal senato poi al voto popolare + i comizi centuriati dovevano divenire la sola
assemblea legittima Sbarcato in Epiro nel 87ac assediò Atene, direttosi nuovamente verso la
Grecia centrale sconfisse le truppe dpontiche e la Boezia FINE del predominio delle armate di
Mitridate. MA prima di partire non riusci a fermare l’elezione di 2 consoli ostili.
Uno dei 2 consoli: Lucio Cornelio Cinna; aveva ripreso la proposta di iscrivere i neocittadini italici in
tutte le tribù MA venne cacciato da Roma e si rifugiò presso Mario nuova Marcia su Roma; città
presa con forza e Silla dichiarato nemico pubblico. Mario eletto console ma morì poco dopo.
Nuovo corpo di spedizione x combattere contro M. Cinna fu rieletto console 84ac promuovendo
ampia opera legislativa + risolta questione cittadinanza + debiti ridotti e nuovo rapporto con la
moneta. Verso fine 84ac alla notizia del ritorno di Silla, Cinna cercò di anticiparlo MA ucciso in una
rivolta dai suoi stessi soldati.
- Nel 86ac due armate romane: Silla e Cinna, a gli ordini di flacco, presenti in Grecia, NON si
scontrarono MA agirono parallelamente. Silla iniziò le trattative di pace sul Dardano; Mitridate
conserva il suo regno MA evacuare il resto dell’Asia + versare forte indennità di guerra + Nicomede
IV recuperava Bitinia e Ariobarzane la Cappadocia. Ristabilito l’ordine e puniti gli avversari
mentre ricomepensati i fedeli. MA la pace non pose fine alle osilità, Lucio Licino Murena fece
incursioni sul territorio accusando Mitridate di prepararsi alla guerra, MA finì per sconfiggere
Murena finchè entrambi vennero fermati da Silla e finì la 2 guerra mitridatica.
- Silla impegò 2 anni x trionfare sugli avversari, si impadronì ben presto di Roma e distrusse le lrime
resistenze avversarie nella battaglia di Porta Collina 82ac + per rendere definitiva la vittoria; liste di
proscrizione fino alla fine dell’81ac: chiunque poteva uccidere gli avversari, i loro beni confiscati
evenduti all’asta + figli e discendenti esentati da ogni carica caccia all’uomo.
- Poichè entrambi i consoli morti nel conflitto il senato nominò un interrex, il princeps senatus: Lucio
Valerio Flacco il quale decise di attribuire a Silla l’incarico di dictator legibus scribundis ei rei
publicae constituendae, DITTATORE a tempo indeterminato. Silla fece dunque una serie di riforme:
- Ogni proposta di legge prima senato poi popolo.
- Comizi sola assemblea.
- Senato a 600 membri di cui 300 cavalieri.
- La sua integrazione annuale sottratta ai censori.
- Questori aumentati a 20 e 8 i pretori.
- Competenze del senato vennero divise in modo che a ognuno un tipo di reato.
- Legislatura santuaria: limitava spese banchetti e funerali x non ostentare ricchezze.
- Ordune di succesione allamagistratura: questura 30 anni, edilità 36, pretura 39,
consolato 42 con intervallo di 10 anni.
- Ridimensionati poteri dei tribuni della plebe, limitato diritto di voto e eliminata
facoltà di proposta di legge.
- Estensione del pomoerium, lungo via virtuale tra Arno e Rubicone.
Fatto questo Silla abdicò alla dittatura.
- Già nel 78ac Marco Emilio Lepido tentò di ridimensionare l’ordinamento sillano: richiamo dei
proscritti in esilio, ripristino distribuzioni frumerarie e la restituzione agli antichi propretari delle
terre confiscate. L’opposizione scatenò una rivolta in Etruria. Lepido si fermò in Etruria dove
fece causa comune con i ribelli marciò verso Roma, reclamano un secondo consolato e la
restaurazione dei poteri dei tribuni della plebe senato convocò il senatus consultum ultimum
poichè non si erano ancora tenute le elezioni consolati venne conferito a Pompeo l’imperium . La
rivolta venne rapidamente stroncata e Lepido fuggì e morì da lì a poco.
- Quinto Sertorio aveva raggiunto il suo posto di governatore della Spagna Citeriore, aveva costruito
una sorta di stato mariano in esilio. Tutti i tentativi di abbatterlo si erano rivelati vani Verso la
fine del 77ac si erano Congiunte a lui anche truppe supersiti di Lepido e istituriono a Osca un senato
di 300 membri e una scuola che educava alla romana. Corsero a Roma le voci di alleanze strette x
ampliare la loro sfera di azione e così il senato decise di ricorrere a Pompeo; arrivato in spagna
si trovò in una posizione difficile, subendo alcune sconfitte da Sertorio tanto che dovette chiedere
aiuto a Roma e così la situzione andò lentamente migliorando. Sertorio venne catturato e ucciso nel
72ac.
Nel 73 scoppiò la 3 rivolta servile a Capua, i schiavi si erano serragliati sul Vesuvio. A differenza
delle altre rivolte questa abbracciava anche uomini di condizione libera condotti in miseria,
sbandati, espropriati ecc... se ne posero a capo 2 gladiatori Spartaco e Crisso. Mancava tra loro
però un piano unitario, Spartaco intendeva condurli rapidamente al dilà delle Alpi mentre altri
preferivano il saccheggio. Il senato decise di affidare il comando eccezionale Crasso che riuscì a
isolare Spartaco e furono sconfitti definitivamente in Lucania. Una consistente schiera di superstiti
tentò la fuga verso il nord ma Pompeo li annientò.
- Pompeo presentò la sua candidatura per il consolato x il 70ac e con lui anche Crasso e vennero
entrambi eletti consoli. Portato a smantellamento l’ordinamento sillano. Pompeo e Crasso
restaurarono i poteri dei tribui della plebe e furono rieletti i censori. Infine Lucio Aurelio Cotta fece
modificare la composizione delle giurie dei tribunali permanenti, togliendo l’esclusività ai senatori e
dividendola tra cavalieri, senatori e tribuni aerarii*
- Tra anni 80 e 70ac in Oriente riemerse 2 gravi minacce: Pirati e Mitridate :
o La pirateria: ripreso forza x l’instabilità, conflitti, l’indebolimento delle strutture politiche e
commercio degli schiavi. Basi lungo l’Asia Minore; Creta e litorale africano. Attaccavano le
navi commerciali e riuscivano a dileguarsi davanti alle navi di Guerra, trasporto merci
sempre + difficile e pericoloso Roma decise di rafforzare la sua potenza in Cilicia e nel 74
inviato Marco Antonio a combattere contro i pirati che si concetrò su Creta riportando
tragiche sconfitte. QUINDI affidate a Quinto Celio Metellio che riconquistò l’isola e ne fece
una provincia romana.
o Nuova guerra contro Mitridate; dopo la pace di Dardano desiderio di rivalsa e nel 7ac, alla
morte di Nicomede IV (risultò che questo re aveva lasciato il suo regno in eredità ai Romani
ma boh alterava gli equilibri dell’Asia Minore). Mitridate decide quindi di invaderla. Fu
mandato Lucullio a combattere e occupò il Ponto costringendo Mitridate a rifugiarsi in
Armenia, Lucullio invase l’Armenia conquistandola e si spinse ancora + a nord
all’inseguimento di Mitridate MA la sua marcia fermata da un dublice malcontento: 1) i suoi
soldati, stanchi si rifiutarono di proseguire 2) I finanzieri romani fecero pressione perchè
fosse destituito sdegnati dai provvedimenti avuti in Asia x alleviare la situazione economica.
Nel 64ac, un tribuno della plebe propose misure drastiche contro i Pirati, in quanto le incursioni
stavano colpendo le forniture di grano a Roma; così attribuirono x 3 anni a Pompeo un imperium
infinitum su tutto il Mediterraneo con pieni poteri anche in entroterra fino a 50km dalle coste.
Nonosante l’opposizione senatoria fu approvato. Ripartito il Mediterraneo in 13 sezioni, Pompeo
cacciò i pirati dal Mediterraneo occidentale, sconfiggendoli in Cilicia. I pirati furono stanziati in
piccole counità. A Pompeo affidato anche guerra contro Mitridate; riuscì a convincere il re
dei pirati a tenere impegnato Tigrane mentre marciava verso il ponto. Mitridate privo dell’appogio
del genero fu costretto a rifugiarsi a nord dove si fece trafiggere per non cadere nelle mani dei
romani. Confermato a Tigrane il trono dell’Armenia lo privò della Siria, poi si impadronì di
Gerusalemme e costru’ l’ uno stato autonomo + riunì Bitinia e Ponto in un’unica provincia. Infine
Pompeo tornò a Roma e gli venne immediatamente decretato il trionfo.
- Durante l’assenza di Pompeo GRAVE CRISI a Roma; Lucio Sergio Catilina si era molto arricchito
durante gli eccidi in età sillana MA delapidato enormi somme x tenere alto il tenore di vita
indispendabile x le sue ambizioni politiche. Iniziò la campagna x ottenere il consolato del 65 MA
respinta x indegnità. Si ripresentò alle elezioni per il 63, sostenuto da Crasso MA venne eletto un
homo novus Marco Tullio Cicerone Catilina non demorse e mise a punto un programma
elettorale basato sulla cancellazione dei debiti da parte dei ricchi aristocratici MA nuovamente
battuto alle elezioni anche perchè abbandonato dai suoi sostenitori. Mise allora a punto
un’ampia cospirazione che mirava a sopprimere i consoli, terrorizzare la città e assicurarsi il potere
MA piano scoperto da Cicerone che indusse il senato a emettere il senatus consultum ultimum che
e costrinse Catilina ad allontanarsi da Roma. Acquisite le prove scritte della congiura; Cesare
arrestò 5 capi della cospirazione e consultare il senato sul da farsi, la maggioranza si pronunciò x la
pena di morte MA Cesare voleva la condanna a vita. Catilina cadde combattendo contro un esercito
di Pistoia e Cicerone vantò tutta la vita di aver salvato la patria da un pericolo mortale.

La grande distanza e i buoni rapporti avevano tenuto il re tolemaico d’Egitto lontano dalle mire
dirette di Roma. I 3 nuclei principali del regno ovvero Egitto, Cipro e Cirenaica, erano a volte uniti
sotto un unico sovrano e alcune volte rette da differenti monarchi. Alla mortedi Tolemeo VIII le
contese tra i successori fecero si che ci si rivolgesse a Roma come garante del trono. Nel 96ac
sarebbe stata lasciata a Roma la Cirenaica. Gi unici Tolemi rimasti nell’80ac erano i 2 figli di Tolemo
IX, il maggiore dei quali gli Alessandrini proclamarono re d’Egitto il minore re di Cipro. La
preoccupazione fu, per il figlio maggiore, di farsi riconoscere da Roma come re amico e alleato dei
romani ne venne a capo solo nel 59ac con l’appoggio di Cesare. Il problema egiziano
ridivenne attuale x Roma solo nel 63-64 quando Pompeo, ebbe ridotto la Siria a provincia. Dopo un
primo tentativo, voluto da Crasso, una legge agraria parve includere anche l’Egitto in un vasto
progetto di assegnazioni fondiarie; fu combattuta strenuamente da Cicerone che riuscì a farla
bloccare. Nello stesso anno il maggiore fu cacciato dall’Egitto e si rifugiò a Roma, ponendosi sotto la
protezione di Pompeo. Nel 55ac, Aulo Gabino, lo riportò ad Alessandria con forza.

Dal primo triumvirato alle idi di Marzo:

- Nel 62ac sbarcava a Brindisi Pompeo, smobilitò il suo esercto convinto di ottenere dal senato la
ratifica degli assetti territoriali da lui decisi in Oriente e la concessione di terre ai suoi veterani. In
senato però i suoi avversari politici lo umiliarono rimandando di giorno in giorno e alcuni
opponendosi. Pompeo si riavvicinò allora a Crasso e al suo emergente alleato Cesare con i quali
strinse un accordo chiamato dai moderni: ‘’primo triumvirato’’: accordo segreto e privato, eistenza
chiara solo dopo Cesare avrebbe dovuto diventare console per 59ac e varare una legge agraria
che sistemava veterani di Pompeo, Crasso ottenuto vantaggi x i cavallieri e appaltatori legati +
accordo cementato dal matrimonio di Pompeo e la giovane figlia di C, Giulia. Accordo subito
i suoi frutti votare ai vetrani di Pompeo tutto l’agro pubblico rimanente in Italia e x i fondi i
bottini di guerra di Pompeo + a Crasso ridotto un terzo il canone d’appalto delle imposte della
provincia d’Asia. Approvata la lex Iulia de repetundis; x i procedimenti di concussione che
apmpliava e migliorava la legislazione sillana + pubblicazione dei verbali delle sedute senatorie e
delle assemblee popolari. Sul finire del consolato di Cesare, un tribuno della plebe, attribuì a Cesare
x 5 anni protettorato della Gallia Cisalpina e dell’Illirico con 3 legioni con diritto di fondare colonie +
dopo su proposta di Pompeo: Gallia Narbonese + provincia e quarta legione.
- Cesare, Pompeo e Crasso x mettere una spina ai senatori ostili, appoggiarono la candidatura di
Publio Clodio Pulcro, ex patrizio, coinvolto in uno scandalo quindi no carriera politica del suo rango,
si era fatto adottare da una famiglia plebea x farsi eleggere al tribunato della plebe. Eletto tribuno
fece approvare una serie di leggi:
o Potere ai censori di espellere membri del senato viene limitato perchè consenso di
entrambi i senatori.
o Nessun magistrarto interrompere assemblee pubbliche.
o Legalizzati i collegia, associazioni private con fini religiosi di mutuo soccorso.
o Distribuzioni frumentarie gratuite ai cittadini romani.
o Esilio a chiunque condannasse un cittadino romano senza appello al popolo.
Clodio sfruttare le funzioni iniziali di queste associazioni di mutuo soccorso per farne
bande armate organizzate al suo servizio.
(Cicerone che aveva fatto giustiziare Catilina bersaglio evidente e si era già allontanato da Roma,
Pompeo non aiuto + Catone allontanato da Roma con l’incarico di rivendicare possesso dell’isola di
Cipro dal Tolomeo. Tolomeo di Cipro scelse la via del suicidio e isola provincia di Cilicia).

Grandezza di Cesare:

- Cesare arrivò nelle sue province e l’ era in atto una migrazione di Elvizi (svizzera) Cesare li attaccò e
li sconfisse 58ac e diede così inizio a la lunga conquista cesariana della Gallia.
- Nel frattempo Svevi (tribù germanica stanziata oltre il Reno) condotti da Ariovisto, furono chiamati
in aiuto dai Sequani, Roma intervenuta e aveva condotto il capo germanico a ritirare le sue genti al
dilà del Reno così venne proclamato re amico dei Romani e Cesare procedette verso i Sequani che
sconfisse sul Reno 58ac
- Cesare tornò poi in Cisalpina MA la presenza dei romani in Gallia suscitò la reazione di Belgi, Cesare
riuscì ad impadronirsi delle loro roccaforti riducendo alla resa. (Nel mentre Crasso si spingeva verso
la Normandia, sottomettendo numerose tribù di essa e della Gran Bretagna 57ac). I successi di
Cesare dovuti alla disunzione delle tribù galliche MA anche dalla capacità di Cesare di adattare le
tecniche di attacco e di condividere le fatiche militari che lo rendevano popolare e legato alle
truppe. Alla fine del 57ac date le notizie che venivano da Roma comunicò che la Gallia poteva
ritenersi pacificata MA metà non attraversata da Roma.
Terminato l’anno Clodio tornato privato cittadino Ma utilizzava le bande come strumento di
pressione, i suoi avversari imporre ritorno di Cicerone. Uno dei suoi bersagli era Pompeo che
pentitosi, aveva appoggiato i fautori x far tornare Cicerone tornò a Roma.
Pompeo grave stallo politico. Prigioniero della sua stessa fama non osava impegnarsi nei conflitti
MA paura che così facendo nessun prestigio mentre Cesare era in ascesa fu così molto lieto di
accettare poteri straordinari della dyurata di 5anni x provvedere all’approvvigionamento della città
cura annonae, a causa di Clodio. Contro Cesare veniva richiesto che revocasse legge sull’agro
Camoani e la revoca del proconsolato in Gallia così incontrò P e C a Lucca e decisero che:
comando di Cesare in Galli altri 5 anni + 10 legioni a sua disposizione, impegnati a far elegger e
Pompeo e Crasso consoli nel 55ac, dopo il consolato province x 5 anni a Pompeo le due Spagne e a
Crasso la Siria. Tutto si risolse come programmato.
- Tornato in Bretagna trovò una rivolta*
- Sul Reno 2 tribù germaniche che Cesare annientò e fece costruire un ponte di barche su questo
fiume. Nello stesso anno 55ac incursione in Britannia, dove giungevano rinforzi e aiuti dalle
popolazioni della Gallia.
- L’anno successivo Britannia vera e propria campagna militare con 5 legioni che consentì di
raggiungere il Tamigi + sottomissione di molte tribù delle costa.
- Nel 52ac GRANDE CRISI nell’Italia centro-occidentale; Cesare si precipitò lì in inverno e pose
l’assedio al centro fortificato MA non riuscendo a mantenere il blocco tentò di espugnare la città e
fu respinto. Si diresse verso nord e inseguì le forze di Vercingetorige. Cesare fece cingere dai suoi
uomini la città con linnee di fortificazione. Dopo un lungo e durissimo assedio gli assalitori furono
respinti, Vercingetorige si arrese e fu inviato a Roma. Cesare provvide per conto proprio a dare un
primo ordinamento alla nuova provincia.

Giunto in Siria Crasso aveva cercato di inserirsi nella contesa dinastica nel regno dei Parti x dare
dimostrazione anche lui di quella fama di cui godevano Cesare e Pompeo. Contesa dei Parti x la
successione dinastica; Orode o Mitridate, salito il primo Crasso decise di schierarsi dalla parte
dell’altro e varcato l’Eufrate si era spinto in Msopotamia senza incontrare grandi resistenze MA
l’anno successivo 53ac accompagnato dal figlio Publio si mise in marcia verso la Mesopotamia e
battaglia di Carre dove i Romani furono massacrati e lo stesso figlio di C cadde sul campo di
battaglia una delle sconfitte + gravi di Roma, Crasso fu preso e ucciso.

- Trascorso l’anno del consolato comune Pompeo era rimasto nei dintorni di Roma MA nel 52-52
vennero a meno i vincoli politici che univano Pompeo e Cesare:
- 54 era morta di parto Giulia
- L’anno seguente morto Crasso
Pompeo iniziò a accostarsi alla parte anicesariana. Intanto la violenza e il caos politico dilagavano a
Roma, non erano riusciti ad eleggere i consoli e nominarono Pompeo dittatore. Nle 52 anarchia
giunse all’apice si affrontarono sulla Via Appia le bande di Clodio e di Milone e Clodio rimase ucciso.
Per evitare la disgregazione dell’ordine Pompeo venne nominato console senza collega, fece votare
leggi repressive in maniera violenta che portarono alla condanna di Milone e il ristabilimento
dell’equilibrio pubblico.
- Approfittando dell’occasione; alcuni nemici di Cesare volevano rimuoverlo dalla sua carica e farlo
tornare a Roma da privato cittadino, così da condannare i modi che aveva adottato x la guerra.
Cesare come preconsole era stato assente a Roma e nel 58ac il suo mandato sarebbe scaduto.
Cesare necessità di rivestire una nuova carica, oltre a conservare il suo comando fino al termine
stabilito presentata candidatura restando assente a Roma, tale privilegio attribuito ad personam
grazie a delle leggi dei tribuni della plebe del 52ac. Pompeo aveva però proposto altri
provvedimenti che prescriveva che dovessero trascorrere 5 anni tra una magistratura e una
promagistratura (minaccia x gli arrivisti e x Cesare). Pompeo si era fatto allungare il proconsolato in
Spagna con il diritto di restare Roma. Un’altra legge vedeva le candidature solo di persona MA
eccezione di Cesare.
- A partire dal 51 inizio le discussioni sul termine dei poteri di Cesare; nel 50ac un tribuno della plebe
x uscire dalla crisi sostenne che dovevano essere aboliti tutti i comandi straordinari sia di Cesare
che di Pompeo, il 1 dicembre del 50 il senato si pronunciò che ambedue i proconsoli dovessero
deporre le loro cariche (stessi anni Cicerone propugnato il De republica e l De Legibus, interessati
alla pacificazione e la convivenza civile). All’inizio del 49ac Cesare inoltrò al senato la sua
disponibilità se anche Pompeo l’avesse fatto MA ottennero che si ingiungesse a Cesare di porre fine
unilateralmente le sue cariche. Il senato votò il senatus consultum ultimum affidando ai consoli e a
Pompeo di difendere lo stato Cesare varcò il Rubicone dando così inizio alla guerra civile.
Pompeo abbandonò la città diretto a Brindisi x imbarcarsi verso l’oriente. Cesare percorse
rapidamente l’Italia ma non in tempo x fermare Pompeo. Ritornato x breve tempo a Roma,iniziò ad
affrontare la minaccia occidentale rivolgendosi contro le forze pompeiane in Spagna e con le sue
truppe concentrate in Gallia. Cesare assalì e sconfisse i pompeiani spagnoli presso Ilerda.
Tornato a Roma 40ac rivestì la carica che il pretore Marco Emilio Lepido gli aveva conferito; di
dittatore al solo scopo di convocare i comizi elettorali. I comizi lo elessero console x il 48ac.
- Nel frattempo Pompeo quartier generale a Tessalonica, compiendo la traversata in pieno inverno,
riuscì a traghettare 7 legioni e a porre assedio a Durazzo poichè pompeiani bloccavano la costa.
Cesare fu respinto . Avanzò verso la Tessaglia, inseguito da Pompeo che non intendeva dare
battaglia finchè non imposto dai senatori. Lo SCONTRO DECISIVO; in Tessaglia a Farsalo nel 48ac
vide la disfatta pompeiana. Pompeo fuggì in Egitto dove contava di trovare rifugio presso Tolomeo
XIII Aulete MA lì in corso contesa dinastica tra lui e la sorella Cleopatra quindi non volendo creare
ulteriori casini lo fecero assassinare.
- Cesare restò in Egitto 1 anno e chiese rinforzi x uccidere il re che fuggì e morì nel Nilo; Cleopatra VII
confermata regina d’Egitto e partito Cesare diede alla luce un figlio che chiamarono Tolemeo
Cesare. Nel mentre Farnace, figlio di Mitridate approfittò della situazione x occuopare territori
parterni MA Cesare lo sconfisse a Zela, nel Ponto.
- Nell’autunno del 47ac Cesare tornò a Roma e ripartì per l’Africa dove erano insediati i pompeiani
vinti. Cesare li abbattè a Tapso e il regno dell’Africa divenne provincia romana sotto il nome di:
Africa Nova.
- Ritornato a Roma in luglio, Cesare celebò i trionfi sulla Gallia e sull’Egitto. Fu costretto a partire x la
Spagna doveva avevano ripreso piede gli avversari sotto la guida del figlio di Pompeo MA abbattuti
solo il figlio di P riuscì a fuggire e Cesare tornò a Roma.
- Mentre era in Egitto nominato dittatore x un anno, prima di partire x l’Africa eletto il suo 3
consolato 46ac, e nello stesso anno conferitala dittatura x 10 anni. Nel 45 4 consolato e nel 46 5
consolato + titolo di dittatore a vita.
o Poi stato fatto per 3 anni praefectus moribus con l’incarico di vigliare sui costumi e di
controllare le liste di senatori, cavallieri con competenze analoghe a quelle dei censori
o Facoltà di sedere tra i tribuni della plebe e esercitando diritto di veto pur essendo patrizio
o Potere di fare trattati di pace o dichiarazioni di guera senza consulta del senato
o Designare sui candidati alle elezioni + assegnare propri legati province pretorie
o Primo posto in senato e titolo di imperator
Politica di rinnovamento:
- Senato da 400 a 900 immissione gran numero di seguaci di Cesare + Da 30 a 40 questori +
Da 4 a 6 numero edili + Da 8 a 16 i pretori
- Abbassate le qualifiche censitarie
- Le giurie dei tribunali permanenti ripartite tra senatori e cavalieri
- Durata dei governatori limitata a un anno x i propretori e 2 x i proconsoli
- Legge santuaria per porre freno all’ostentazione di ricchezza
- Divieto ai cittadini tra 20 e 60 anni di rimanere assenti dal paese x + di 3 anni
- Figli dei senatori di allontanarsi solo x incarico dello Stato.
- Sciolte le associazioni popolari e riportato i collegia alla loro funzione originaria.
- Distribuzioni gratuite di grano ma numero dei beneficiari ridotto a 150000
- Vasto programma di organizzazione e ditribuzione delle terre
- Ristrutturazione urbanistica ed edilizia e lavori pubblici x migliorare la città
- Per abbattere la disoccupazione proprietari obbligati a impegnare nei pascoli un terzo o +
di uomini liberi
- Calendario civile, ritardo di quasi 3 mesi rispetto a quello astronomico, regola ancora oggi
anni ordinari e anni bisestili (completat da papa Gregorio XII nel 1582).
L’eccessiva concentrazione dei poteri, moltiplicarsi degli onori creare un allarme non solo tra gli ex
pompeiani superstiti MA anche tra i filocesariani senatori e cavalieri.
Nei primi mesi del 44ac Cesare aveva organizzato una grande campagna militare contro i Parti x ristabilire
l’egemonia e rimdiare al disastro di Crasso, MA a Roma messa in giro la voce che quel regno poteva essere
sconfitto solo da un re, alimentando i sospetti delle aspirazioni monarchiche di Cesare. Fu allora ordinata
una congiura con a capo Marco Giunio Bruto e Caio Cassio. Prima della sua partenza, alle Idi di
Marzo del 44ac Cesare cadde trafitto dai pugnali dei cospiratori nella curia di Pompeo nel Campo Marzio.

Agonia della repubblica:


- Abbattuto Cesare, i cesaricidi non si erano preoccupati di eliminare i suoi collaboratori: Marco
Emilio Lepido e Marco Antonio loro iniziarono a riorganizzarsi. I congiuriati avevano
trovato a Roma un’accoglienza così fredda che preferirono ritirarsi sul Campidoglio x discutere sul
da farsi. Antonio riuscì a imporre una politica di compromesso: da un lato l’amnistia pe ri
congiurati, dall’altro la convalida degli atti del defunto dittatore e il consenso dei suoi funerali di
Stato. Dolabella, destinato a sostiruire Cesare sarebbe stato console insieme a Marco Antonio. Fu
stabilito che dopo il consolato, ad Antonio sarebbe toccata la Macedonia e a Dolabella la Siria.
Antonio seppe trasformare le esequie in un grandiosa manifestazzione di furore popolare, tanto
che i cesaricidi abbandonarono Roma. Fu comunque abolita la dittatura delle cariche di Stato.
Antonio entrò in possesso delle carte private di Cesare per far passare nel corso dell’anno tutta una
serie di progetti di legge che egli sostenne di aver trovato alla lettura del testamento di
Cesare, si scoprì che aveva nominato suo erede effettivo il figlio adottivo non ancora diciannovenne
Caio Ottavio suo pronipote.
- Alle Idi di Marzo, Ottavio si trovava ad Apollonia, per l’istruzione militare che intendeva aberlo
come magister equitum. Si diresse subito verso Roma, accompagnato dall’amore dei veterani del
padre e reclamò ufficialmente l’eredità. Onorò gli ingeni lasciti in denaro prebisti dal
testamento ponendo come priincipale caposaldo la tutela e la celebrazione della memoria del
padre e rivendiacare la sua uccisione.
- Antonio per controllare + da vicino l’Italia si era fatto assegnare le due Gallie Cisalpina e Comata.
Quando però Antonio mosse verso la Cisalpina, Decimo Bruto, rifiutò di cedergliela e si rinchuse a
Modena iniziò così la cosiddetta ‘’guerra di Modena’’, mentre Cicerone attaccava Antonio, il senato
ordinò di muovere in soccorso di Decimo Bruto e ad esso associato Ottavio con l’imperium. Vicino
Modena Antonio fu battuto e cotretto a ritirarsi verso la Narbonese dove contava di unire le forze
con Lepido.
- Poichè entrambi i consoli scomparsi Ottavio chiese il consolato x se e x i suoi soldati MA al rifiuto
marciò su Roma nell’agosto nel 43 venne eletto console, insime al cugino Quinto Pedio. I due
consoli fecero revocare tutte le fisure di amnistia e isiturirono il tribunale x perseguire i cesaricidi.
Ottavio fece ratificare adozione ai comizi curiati fregiandosi del nome Caio Giulio Cesare.
- In Gallia Antonio congiunto a Lepido Decimo Bruto abbandonato dai suoi soldati fu ucciso
mentre cercava di varcare le Alpi. Annullato provvedimento che dichiarava A nemico pubblico; i 3
si riunirono e stipularono un accordo e venne istituito un triumvirato rei publicae constituendolae;
magistratura ordinaria x 5 anni che conferiva diritto al senato e il popolo di promulgare editti e di
designare i candidati alle magistrature. Antonio governato Gallia Cisaplina e Gallia Comata, Lepido
ottenuto la Gallia Narbonese e le due Spagne e Ottaviano; Africa, Sicilia, Sardegna e Corsica; parte
peggiore perchè Sicilia e Sardegna minacciate da Sesto Pompeo. Vennero fatte delle liste di
proscrizione con i nomi degli assassini di Cesare e dei nemici triumviri e una delle vittime + note fu
Cicerone.
- I triumviri volsero le armi verso l’Oriente dove i cesaricidi si erano costruiti una base solida e
raccolto un esercito (42 divinizzazione di Cesare e istituzione del suo culto; Ottaviano divenne così
Divi Filius). Antonio e Ottaviano partirono verso la Grecia e lo scontro decisivo ebbe luogo a Filippi,
in Macedonia. Ottaviano subito in difficoltà. Cassio battuto da Antonio e credendo che anche Bruto
sconfitto si tolse la vita. Bruto, vinto definitivamente si suicidò.
- Le proscrizioni avevano decimato l’opposizione senatoria; nasce quindi una NUOVA aristocrazia,
composta da membri delle classi dirigenti municipali italiche e da persone di fiducia dei triumviri.
Mutamento radicale nella composizione e nelle mentalità delle elite, molto + inclini i rapporti di
dipendenza politica e personale che istituì la premessa x il regime imperiale che si istituirà da lì a
poco.
- Dallo scontro con i Cesaricidi rafforzato il prestigio di Antonio, si riservò il comando su tutto
l’Oriente. A Lepido fu assegnata l’Africa e a Ottaviano le Spagne, sistemare legioni ai veterani e
vedersela con Pompeo. Per Ottaviano somma di impegni gravosa ma che se riuscita assicurava una
base politica e militare forte come quella di Antonio + permanenza in Italia tenuto stretto contatto
con Roma. l’incarico dell’assegnazione delle legioni ai veternai difficile perchè agro
pubblico poco da assegnare, venivano quindi colpiti interessi dei piccoli e medi proprietari terrieri,
nel 41 aperta rivolta, subito sfruttata dalla moglie di Antonio. Ottaviano fu costretto ad affrontarli
ma si chiusero a Perugia ma la città fu saccheggiata dopo un lungo assedio.
- Ottaviano provveduto ad appropiarsi delle Gallie. Profilandosi la possibilità di un’allenanza tra
Antonio e Sesto Pompeo, Ottaviano si avvicinò a quest’ultimo sposando Scribonia, sorella del
suocero di Pompeo. Antonio preoccupato si mosse verso l’Italia MA impedito di sbarcare. Ottaviano
e Antonio si incontrarono a Brindisi 40ac e sottoscritta un’alleanza in forza di quale Antonio veniva
assegnato L’Oriente e ad Ottaviano L’Occidente. In + A rimasto vedovo sposava Ottavia, sorella di
Ottaviano MA situzione complicata dalle rivendicazioni di Sesto Pompeo, che gli aveva
permesso di bloccare le forniture di grano a Roma. Antonio fu costretto a tornare in Grecia x
accordo di Miseno con Ottaviano; Sesto Pompeo vedeva riconsociuto ad Ottaviano il governo della
Sicilia, Sardegna e Corsica e ad Antonio parte del Peloponneso + augure e futuro consolato.
- MA equilibrio durò molto poco, Sesto Pompeo riprese scorrerie verso l’Italia e Ottaviano ripudiò
Scribonia e si sposò con Livia Drusilla (divorziata con Tiberio Claudio Nerone). Nel frattempo Sesto
aveva perduto Sardegna e Corsica lotta x la Sicilia, Ottaviano iniziò con una sconfitta e fu
costretto chiedere l’appoggio di Antonio e a fare accordo di Taranto 37ac, rinnovato x altri 5 anni il
triumvirato + Ottaviano ricevuto 120 navi x guerra contro Pompeo.
Nel mentre Marco Vipsanio Agrippa, console x il 37ac e amico d’infanzia di Ottaviano aveva fatto
collegare i laghi Averno e Lucrino al mare costruendo un porto militare a Pozzuoli. Con queste navi
Agrippa sconfisse Sesto a Milazzo e Naucolo 36ac e fuggì in Oriente dove venne ucciso l’anno dopo.
Lepido pretese di rivendicare possesso dell’isola MA truppe lo abbandonarono e Ottaviano lo
dichiarò decaduto dai poteri del triumviro e si impossessò dell’Africa.
Al suo ritorno a Roma Ottaviano colmato di Onori, tra essi l’inviolabilità dei tribuni della plebe +
l’imperium che costruì la base per fondare il principato. La gloria militare se la procacciò con l’aiuto
di Agrippa con 2 anni di campagne contro Illiri in Pannonia e in Dalmazia.

Negli anni successivi alla battaglia di Filippi, Antonio concentrato tutte le sue azioni in Oriente:
Necessità finanziarie, pesanti tributi in Asia
Alleanza di re e di principi orientali, regno + potente era L’egitto, con immensa riserva di risorse
economiche sotto il regno di Cleopatra VII, la regina indusse Antonio a trascorrere l’inverno del 41-
40 ac come suo ospite, dalla loro unione nacquero 2 gemelli.
- Nella primavera del 40 i Parti invasero la Siria e dilagarono in Asia Minore e in Giudea, Antonio non
potè reagire perchè richiamato in Italia a causa della guerra di Perugia. Rimase lì fino agli accordi di
Brindisi e al matrimonio e poi partì con Ottavia alla volta di Atene.
Poco prima della fine del 39ac, il generale di Antonio Publio Ventidio Basso riuscì a respingere i Parti
divenuto governatore di Siria, froteggiò un loro nuovo tentativo di invasione che li ricacciò al di là
dell’Eufrate. Nel 37ac si aprì in Partia una crisi dinastica.
- Dopo l’accordo di Taranto tornò in Oriente lasciando Ottavia in Italia. Cercò di dare nuovo assetto
ai territori d’Orienre attraverso la creazione di una serie di principati fedeli. Nell’autunno del 37ac
ritrovò Cleopatra e riconobbe i gemelli. L’assegnazione all’Egitto di una parte delle Cilicia, della
Fenicia, della Celesiria e di una porzione dell’Africa portò sdegno alla campagna diffamatoria nei
confronti di Antonio che nel frattempo Ottaviano stava incominciando a diffondere.
- Nella primavera del 36 Antonio grande spedizione, giungendo ad assediare Fraaspa. Avendo però
perduto le macchine d’assedio non riuscì a prendere la città e dovette ritirarvi x gravi perdite. Nel
35 nuova invasione della Partia e dell’Armenia.
- Nel 35ac consumata la definitiva rottura tra Antonio e Ottaviano. Ottaviano restituì ad Antonio solo
70 delle navi da lui ricevute e gli inviò la sorella Ottavia con 2000 uomini. Antonio cadde nella
provocazione e ingiunse a Ottavia di ritornarsene indietro. La trappola ribaltò la sitazione;
Ottaviano era l’offeso dato l’oltraggio a una donna romana e moglie legittima scacciata a causa di
Cleopatra.
- MA Antonio in risposta celebrò la conquista dell’Armenia con una cerimonia ad Alessandria e
confermò a Cleopatra e al figlio Tolomeo Cesare il trono dell’Egitto, Cipro e della Celesiria.
Ottaviano non poteva gradire di vedere innalzato il figlio del suo divino padre.
- I due consoli in carica 32ac chiesero la ratifica delle decisioni prese da Antonio in Oriente MA
Ottaviano ne impedì l’approvazione. Entrambi i consoli e i senatori fugirono dall’Italia e si
rifugiarono da Antonio, lui rispose inviando ad Ottavia atto di ripudio, rivelando un testamento
dove chiedeva di essere sepolto ad Alessandria accanto a Cleopatra e attribuiva regni ai figli avuti
con lei.
- Ottaviano ottenne che Antonio privato dei suoi poteri e si presentò come difensore di Roma e
dell’Italia contro una regina perfida che aveva corrotto l’animo di un valoroso generale fino a
trasformarlo in un despota orientale. Sorta di GUERRA SANTA dell’occidente contro l’oriente,
la dichiarazione di guerra contro Cleopatra.
Lo scontro avvenne nel Mar Ionio dinnanzi ad Anzio 31, con battaglia navale vinta da Agrippa x
Ottaviano. Antonio e Cleopatra si rifugiarono in Egitto, preparando un’ultima resistenza MA
quando Ottaviano, penetrò in Egitto prese Alessandria (1 Agosto 30ac) prima Antonio e poi
Cleopatra si suicidarono. L’Egitto fu dichiarato provincia romana e nel frattempo anche l’altro
Cesare era stato eliminato.

Augusto:

Nel 31ac, Ottaviano grazie alla vittoria ad Azio padrone assoluto dello Stato romano. La conclusione
delle guerre lasciava aperta la veste legale da dare al potere personale del vincitore. L’ipotesi di un regime
apertamente monarchico era forse stata progettata da Cesare MA la sua morte, fallimento di quest’idea. Le
soluzioni adottate da Ottavaino segnano una svolta nella storia romana, ciò che noi chiamaiamo impero
non è stato fondato unilaterlamente in un solo momento ma si è definito e consolidato x tappe successive.
Con il 31ac s inizia il Principato; regime istituzionale incentrato sulla figura di un princeps che detiene il
potere. La razionalizzazione dell’amministrazione attuata da Augusto faranno sì che la storia romana
divenne da oggi storia dell’impero.
- Il ritorno in Italia di Ottaviano 3 trionfi: campagne dalmatiche del 35-33, vittoria ad Azio 31, vittoria
sull’Egitto 30ac.
Dal 31 Ottaviano viene initerrottamente nominato console, quindi ricopriva la carica + alta dello
stato a completezza dell’imperium. MA il processo di riconoscimento giuridico della nuova
forma istituzionale iniziò solo nel 27ac quando entrò nel settimo consolato. In una seduta del
senato Ottaviano rinunciò a tutti i suoi poteri accettando solo imperium proconsolare x 10 anni
sulle province Non pacificate ( Gallia, Siria, Cilicia, Cipro e Egitto). Poco dopo il senato lo proclamò
AUGUSTO, epiteto che lo proiettava in una dimesione sacrale e religiosa (augere: innalzare) +
concessione della corona civica e l’onore di uno scudo d’oro dove venivano elencate le su virtù.
Per comprendere il suo valore basta leggere l’opera autobiografica: Res Gestae, un testamento
politico, qui sottolinea l’alone carismatico che ne faceva principe, ovvero il 1 uomo dello stato.
La nuova riorganizzazione dello Stato rappresentava il definitivo superamento delle istituzioni. Il
principe diventava punto di riferiemnto e il suo potere poteva dirsi imperiale in quanto mediava gli
equilibri tra; senato, esercito, province, plebe.
- Tra il 27-25ac Augusto si recò in Gallia e poi in Spagna dove combattè contro gli Asturi e Cantabri,
dimostrando di provvedere con solerzia alla pacificazione + rafforzava rapporti con l’esercito.
(Augusto alernerà dei periodi triennali di permanenza nelle province e biennali a Roma).
Nel 23ac grave crisi; in Spagna si era ammalato e si sentì in fin di vita uno degli aspetti +
delicati riguardava la successione*, in linea di pirincipio problema NON esisteva perchè erano
individuali ma dalla situazione creatasi presupponeva che alla testa dello Stato bisogno di UNA sola
persona nel 23 la scomparsa di Augusto avrebbe potuto far ricominciare le guerre civili.
- Furono così adottate delle correzioni che definivano i suoi poteri: Augusto depose il consolato ed
ottenne un imperium proconsulare che gli consentiva di agire come magistrato su tutte le province,
questo potere fu definito imperium maius non consentiva di agire nella vita politica così ilprinncipe
ricevette dal senato il potere di tribuno della plebe, vitalizio. Augusto così protettore della plebe
godeva della sacrosantitas, diveniva sacro e inviolabile. (aveva poteri che isolatamente compatibili x
la repubblica MA incompatibile contemporaneamente.
Quanto alle elezioni, controllate da Augusto con 2 procedure: nominatio; l’accettazione della
candidatura da parte del magistrato che sovraintendeva l’elezione e commendatio;
raccomandazione da parte dell’imperatore.
- Negli anni successivi maggiori prerogative; nel 22ac in seguito ad una carestia, Augusto rifiutò la
dittatura e assunse la cura annonae; provvedere all’approvvigionamento di Roma. + 19ac e 18ac
anche censore.
Anche Agrippa aveva ricevuto nel 23ac un imperium proconsulare di 5 anni grazie al quale andò in
Oriente. Tra il 22 e il 19ac Augusto portò sul confine orientale e con una trattativa diplomatica
riuscì a recuperare le insegne delle legioni di Crasso e Marco Antonio, gli emblemi riportati a Roma.
Nel mentre Agrippa tornato a roma sposava la figlia di Augusto, Giulia. Ad entrambi fu rinnovato
l’imperium proconsulare x 5 anni. + Agrippa anche tribunicia potestats, così posizione sempre +
vicina a quella del princeps + Augusto adottò i 2 figli di Augusto x poi farne i successori. Da questo
momento non + variazioni del suo potere, tranne quando morì Lepido 12ac affidata la carica di
pontefice massimo, guida religiosa di Roma + titolo di pater patriae nel 2ac.
- Il suo potere personale NON riconducibile alla somma delle magistrature repubblicane. Duplice
sfera di competenza: quella del senato e quella dei princeps. Il senato: trasformazione nella sua
composizione tradizionale, aumento dei suoi membri fino a 1000, Augusto agì x riportare la dignità
del senato favorendo accesso alle elitè romanizzate. Le misure prese da Augusto furono adottate in
2 occasioni:
o Nella prima, nella sua veste di console, si fece conferire la potestà censitoria e procedette
alla lectio senatus, revisione della lista dei senatori.
o Nel 18ac radicale revisione, riportando numero senatori a 600 + rese la dignità senatoria
una prerogativa ereditaria.
- Durante la Repubblica chi possedeva censo pari a 400.000 sesterzi apparteneva al ceto equeste,
quindi anche i figli dei senatori erano semplici cavalieri se non accedevano allla questura.
I senatori si distinguevano dagli equites solo x la carriera politica + laticlavio; striscia color porpora
sulla toga. Augusto proibì l’uso di essa si figli dei cavalieri, mentre lo consentì ai figli dei
senatori. Infine innalzò il censo minimo x entrare in senato separando i due ceti in termini di censo.
(Augusto poteva concedere il diritto di entrare in senaro anche a chi non apparteneva alla famiglia
senatoria grazie alla procedura dell adelectio). Distinzione netta tra equeste e
senatus:
▪ Ordo senatorius; non vincolato alla partecpazione effettiva al senato.
Senatori +importante magistratura, comando civile e militare in
provincia.
▪ Ordo equeste; condificata attraverso principi generali e senatoconsulti.
Si definivano i 2 raggruppamenti da cui veniva reclutata la classe
dirigente; gli amministratori militari e civili e gli ufficiali dell’esercito.
Ambuto giudiziaro, campo militare e cariche amministrtive.

ROMA: azione di Augusto su 2 piani: monumentale e razionalizzazione dei servizi:

- Monumentale: nel vecchio Foro repubblicano fece costruire un tempio x cesare divinizzato.
Restaurò la sede del senato ed eresse una basilica in nome dei figli di Agrippa e Giulia morti
prematuramente. Costruì il nuovo foro; Forum Augustii con al centro il tempio di Marte Ultore.
Trasformò l’aspetto del Campo Marzio, edificandovi il Phanteon, dedicato ad Agrippa e il suo
mausoleo dove veniva celebrata l’opera del princeps, le immagini Augusto ricordo delle sue
imprese e della sua famiglia erano mantenute vive x tutta roma + Ara Pacis.
- Servizi: restaturati edifici pubblici, acquedotti, terme, mercari, teatri + organizzazione di servizi x
l’approvvigionamento alimentare e idrico furono creati appositi servizi.
La carestia che colpì Roma nel 22 indusse Augusto ad assumere la cura annonae e riuscì a
fronteggiare l’emergenza. Solo diversi anni dopo, in seguito ad un’altra grave crisi, Augusto istituì
un serizio che doveva provvedere al riforimento granario delle province con a capo il praefectus
annonae. Alla morte di Agrippa, passò nelle mani dei collegi senatori. + creò un corpo di vigili del
fuco. Al governo di Roma attribuito un praefectus Urbi dell’ordine senatorio.

ITALIA: tutti gli abitanti dell’Italia erano cittadini romani, le circa 400 città godevano di autonomia interna,
Augusto divise l’Italia in 11 regioni che servivano x il censimento. I + importanti provvedimenti riguardarono
in primo luogo l’organizzazione di un sistema di strade con invenzione di un praefectus vehicolorum, porte
mura,acquedotti, strade.

PROVINCE: cambiamento di struttura politica, una parte nelle mani del princeps e l’altra popolo e senato:

- Sotto responsabilità di Augusto: quelle in cui si trovavano una o + legione, province ‘’non
pacificate’’, crebbero da 5 a 13. Venivano governate da appositi legati, i cosiddetti legati Auguati
pro praetore, cioè subordinati all’imperium, essi avevano il governo della provincia e il comando
delle legioni MA non il potere di riscuotere le tasse, x quello c’era il rango equestre che si occupava
anche del controllo dei beni fondiari imperiali.
- Sotto responsabilità del Popolo: prive di legioni al loro interno, i governatori erano sempre senatori
ma sceti a sorte tra i magistrati che avevano ricoperto pretura o consolato. Anche su queste
Augusto poteva intervenire grazie al suo imperium maius.
*ECCEZIONE: l’Egitto, assegnato ad un prefetto di rango equeste da Augusto, che comandava le
legioni ivi installate e responsabile dell’amministrazione e della giustizia. UNICA così.

Tutto In continuo cambiamento a seconda delle necessità.

+ nuovi criteri per esazione di imposte e tasse + determinare l’ammonatre dei tributi meglio commisurati
alle capacità contributive dei provinciali parte da come presupposto una misura dei terreni, il
tributum soli, e il censimento della popolazione con cui si determinava il mumero dei cittadini romani che
pagavano tassa pro capite.

L’esercito, la pacificazione e l’espansione:

All’indomani di Azio, gli uomini dell’esercito erano troppi. La paga dei soldati gravava sulla cassa dello Stato
MA i costi della liquidazione dei veterani rappresentavao un peso straordinariamente alto e in un primo
tempo sostenuti con il bottino di guerra e con il patrimonio personale. I veterani ricevettero soprattutto
terre e successivamente denaro. Venne creata una cassa speciale nel 6dc e inoltre garantì al soldaro
che avesse ottenuto l’honestia missio un premio di congedo.

- Con Augusto il servizio militare fu volontario. L’esercito era formato da professionisti che restavano
in servizo per 20 e + anni e ricevevano un soldo di 225 denari all’anno.
- Istituì una guardia pretoriana permanente, affidata al comando di un prefetto di rango equestre,
quindi un corpo militare elitè che godeva di privilegi quali un soldo + elevato e contingenti regolsri
di truppe ausiliarie. Al congedo chi vi aveva militato otteneva la cittadinanza romana.
- La flotta stazinava in 2 porti; Miseno e Ravenna sotto al comando di un prefetto equestre. Anche i
marinai congedati divenivano cittadini romani.
- ‘’politica estera’’: compì in 3 occasione nel 29 nel 25 e nel 10, un atto di grande valore simbolico; la
chiusura del tempio di Giano; gesto propagandistico x indicare che inziava una stagione di pace. Si
affidava alla diplomazia pittosto che alle armi. In Egitto estesi i confini meridionali grazie al prefetto
+ i confini con il regno partico vennero stabilizzati grazie atrattative diplomatiche e ai rapporti di
alleanza patronato-clientelare con l’imperatore definiti ‘’regni clienti’’. Al dilà dell’Eufrate zona
particolarmente critica (Armenia) dove interessi di roma si scontravano con quelli dello Stato
partico. Augusto fece restituire le insegne delle legioni romane di Crasso e Antonio da parte del re
dei parti e divenne cliente di Roma questa politica di accordi riduceva l’intervento
militare e amministrativo in Oriente x concenrarsi sull’Occidente.
- Occidente; teatro dei suoi scontri politici. Interventi militari concentrati nella penisola iberica
finalmente pacificata e nell’area alpina Occidentale: sottomessi i Salassi della Val d’Aosta e fondata
la colonia di Augusto Praetroiae. Il proconsole in carica 20-21 estese il controlli romano nell’Africa
meridionale e sud-occidentale. MA sul confine renano e danubiano gli eserciti romani impiegati x
lungo tempo e i confini ampliati. + conquista dell’arco alpino centrale fino al Danubio. Nel 16-15
campagna dei figliastri di Augusto; Tiberio e Druso occuparono la Pannoia (Ungheria). + Mesia
(Bulgaria). La propaganda di Augusto non riuscì a mascherare insuccesso; mancata sottomissione
della Germania. All’Elba i romani arrivarono con Druso nel 9ac MA il territorio germanico a oriente
del reno mai sottomesso grande rivolta delle tribù che fecero fronte all’invasione. Altre
spedizioni in Germania Ma solo di carattere limitato. La frontiera doveva rimanere il RENO.

La successone:

Tutti i poteri di Augusto creato l’auctoritas ma NON costituivano un vera e propria carica che qualcuno
potesse prendere dopo la sua morte. Augusto non aveva figli maschi e fece sì che la sua posizione
non finisse con la sua morte MA rimanesse nella sua famiglia senza imporre una svolta monarchica alle
istituzioni: Prima preoccupazione; integrare famiglia nel nuovo sistema politico. Nella sua veste di pater
familias sottolineava carattere romano della propria gens e la ampliava con matrimoni a Giulia e adozioni. Il
ruolo di primo piano assunto dalla domus principis conseniva di trasferire al proprio erede anche clientele e
prestigio. La posizione le princeps veniva rafforzata dai meriti acquisiti dai suoi figli (es: Agrippa avrebbe
rcevuto anche una sorta di prestigio e accesso privilegiato alla carriera politico-militare). Sul modello di
Augusto, la potestà tribunizia e l’imperium proconsolare veniva di fatto designato alla successione alle
funzioni pubbliche del princeps:

- Marcello: matrimonio di Giulia con il nipote Marcello 23ac, x inserire maschio nella famiglia, visto
che si sentiva vicino alla morte a causa del malore in Spagna. MA Marcello morì nello stesso 23ac.
- Agrippa: sposò Giulia e ricevette l’imperium proconsolare e la potestà trinunizi. Nel 17ac Augusto
adottò i due figli dei due; Caio e Lucio Cesari x eventuale successione al padre MA Agrippa morìe i
due figli ancora minorenni.
- Tiberio e Druso: figli della terza moglie Livia nati dal primo matrimonio di essa con Tiberio Claudio
Nerone: Tiberio e Druso. Tiberio divorziò con la figlia di Agrippa x sposarsi con Giulia nell’11ac.
Tiberio ricoprì due volte il consolato e trionfò x le sue campagne germaniche, poi ottenne potestà
tribunizia MA poi si ritirò dalla vita politica e si autoesiliò a Rodi; forse x rapporto con Giulia o per la
predilizione che A riservava ai figli di Agrippa.
- Caio Cesare e Lucio Cesare, non potevano diventare reali avversari perchè morirono giovanissimi.
Giulia colpita da uno scandalo a cauda dei suoi amanti e fu condannata all’esilio dal padre stesso;
Augusto aveva proposto a Roma leggi moralizzatrici che non mancò di applicare a sua figlia stessa.
- Tiberio e Germanico: Augusto pretese che T. Adottasse Germanico, il figlio del fratello Druso, anche
se Tiberio aveva un suo proprio figlio di nome Druso minore. Tiberio adottò Germanico e Augusto
adottò di conseguenza Tiberio. A Tiberio furono attribuiti la potestà tribunizia e l’imperium
proconsolare. Celebrato il trionfo sulla Germania gli venne conferito un imperium.

L’organizzazione della cultura:

La politica culturale si manifestò anche in pubbliche cerimonie, nella monetizzazione, nella letteratura e nel
coinvolgimento degli intellettuali nella promozione del consenso al suo programma di restaurazione morale
all’interno dello Stato e di pacificazione all’estero.

Uno dei documenti + importanti furono le sue Res Gestae, in cui Augusto ripercorre tutte le tappe
del proprio operato e in che modo abbia reso soggetto il mondo al potere del popolo romano e
abbia portato pace e prosperità estendendo i confini.
- MA anche grazie a opere di storici come Tito Livio, grazie ai quali possiamo conoscere e
interpretare quali fossero i messaggi e le idee della politica augustea. Virgilio nelle Ecloghe e nelle
Georgiche canta la pace che il nuovo regno ha garantito e il ritorno della sicurezza tradizionale nella
vita dei campi, nell’Eneide celebra Enea come antenato di Augusto e profetizza il suo dominio
universale.
- Così pure Orazio, Properzio, Ovidio; in cui si riflette la propaganda dominante dell’epoca.
L’adesione degli intellettuali al programma si doveva a Mecenate. Questi con un’opera di
persuasione o intervenendo per aiutare chi, come Orazio e Virgilio, si trovava in situazioni critiche
dopo le guerre civili, riuscì a riunire poeti e artisti agli ideali della politica augustea facendo fiorire
una raffinata letteratura basata sui modelli e sui valori romani. MA fuorviante pensare ad
un’adesione completa al programma, probabilmente testi subivano un processo di cancellazione
delle parti non consone all’atmosfera dominante.
MA esistevano anche voci dissidenti come Asilio Pollione ma anche Ovidio, del circolo di Mecenate,
fu esiliato a Tomi nel Ponto x carmi che non erano in linea con la riforma moralistica di Augusto.
- + vero e proprio culto x la sua persona: ludi saeculares x proclamare la rigenerazione di Roma e la
vittoria ad Azio.
- Vero e proprio CULTO X LA SUA PERSONA, soprattutto in Oriente (nome inserito nelle preghiere dei
Salii). Mentre in Occidente culto di Cesare divinizzato, alari o templi di Genio di Augusto ma non
direttamente alla sua persona.

La morte di Augusto avvenne in campania nel 14dc corpo trasportato a Roma e le ceneri furono
tumultate nel mausoleo del Campo Marzio.

Fu allora che Tiberio fece presente allo stato che sarebbe stato difficile assumere tutte le cariche di A e gli
suggerì di affidargli solo la cura dello Stato a + persone MA senato spinse ad accettare i poteri e prerogative
di Augusto, lui acconsentì con l’augurio che si trattasse di una cosa temporanea. Mostra l’impossibilità da
parte del senato di concepire un ritorno alla Repubblica.
Tra il 14 e il 68dc il potere rimase all’interno della famiglia Giulio-Claudia (Iulii a cui apparteneva Augusto +
Claudii a cui apparteneva Livia ultima moglie di Augusto).

Dinastia Giulio-Claudia:

Alla morte di Augusto non si avverò quanto voluto da Augusto, una successione con Tiberio, Germanico e
Druso Minore, perchè G morì nel 19ac e DM nel 23dc. La succcessione passò nelle mani di Galio, Caligola,
figlio di Germanico soluzione che prescindeva dalla carriera politico-militare MA si basava solo sulla
linea familiare perchè lui adottato da Tiberio. Caligola discendeva x madre da Augusto e x padre dai Claudi +
anche da Marco Antonio (‘’desiderava essere condiserato discendente di Antonio + che di Augusto’’). Alla
morte potere nella famiglia di Germanico, Claudio, fratello di G, primo princeps estraneo alla casa Giulia
prese il nome di Cesare senza averne il sangue. Ultimo esponente Nerone, figlio di un aristocratico estraneo
alla famiglia di Augusto, erede solo x madre Agrippina che avveva sposato poi C che aveva adottato lui. Non
+ legame di consangueneità.

- TIBERIO (14-37dc):
Scarsa notorietà MA governo positiva prosecuzione di quello Augusteo. Tacito ci sottolinea
caratteri negativi di T: la diffidenza e l’invidia di personaggi della casa imperiale + popolari di lui che
oscurano la sua volontà di rispettare le riforme del governo repubblicano + rifiuta gli onori divini e
dimostra il suo spirito tradizionalista. Tiberio amministratore accorto dello Stato; modificò il
sistema elettorale dai comizi a partecipazione del popolo. MA si trovò a fronteggiare i nostalgici
della Repubblica che rivendicavano libertas del senato. All’inizio stabilizzazione della frontiera reno.
Morte di Germanico; caso di delitto politico perchè, come ci dice Svetonio, era un uomo
predestinato all’impero con grandi abilità.Tiberio x impedirgli di conquistare la Germania e
rafforzarsi lo mandò in Siria ma qui in contrasto con il proconsole Pisone che forse lo avvelenò e
morì. La sua morte crea contrasto con Agrippina che unì un gruppo di sostenitori contro di lui.
La vera svolta il questo rego fu a partire dal 23, quando un prefetto pretorio Seiano iniziò ad
acquisire notorietà, guadagnandosi fiducia di Tiberio di cui fu collaboratore. Deriva dal fatto che
Tiberio nel 26dc aveva deciso di lasciare Roma e andare a Capri. Seiano gestiva i contatti con
Tiberio e agiva, dominando la vita politica. Asirò anche alla successione MA quando Tiberio capì i
sospetti su arrestato, processato e giustiziato.
Ultimi anni; grave crisi finanziaria; periodo di uccisioni e suicidi e condanne x lesa maestà. Agrippina
si suicidò e figli uccisi. Rimanevano come successori Tiberio gemello (figlio druso minore) o Caligola,
li nominò entambi eredi ma quando morì salì Caligola che adottò Tiberio Gemello.

- CALIGOLA (37-41dc):
Filgio di Germanico, impero breve e ricordato x le sue stravaganze. Gaio fu accolto con grande
entusiasmo proprio perchè figlio di G. X guadagnarsia pprovazione del popolo: politica di donativi e
ambiziosi piani edilizi che portarono all’esaurimento delle risorse finanziarie di Tiberio. MA
atteggiamento senato molto + freddo.
Svetonio ce lo descrive come ‘’folle tirano’’, preoccupato solo a rafforzare potere personale, fonti
imputano alla malattia mentale la sua inclinazione verso forme di dispotismo e ondata di
esecuzioni. In questo contesto decisione di uccidere il re Tolemeo (Egitto) per ragioni non
note, ebbe così inizio la guerra che si concluse solo con Claudio. In politica estera istaurò sistema di
‘’stati cuscinetto’’ con cui sovrani aveva amicizia. MA fu con gli Ebrei che nacque uno dei conflitti
meglio documentati; Caligola volle porre una propria statua nel centro di Gerusalemmme ma
proteste della popolazione. La richiesta aveva svegliato conflitti tra Greci e Ebrei.
Nel 41ac Caligola cadde vittima di una congiura. Sua morte evitò conflitto in Giudea e pose fine ai
dissidi orientali. Questo breve espisodio di Caligola; premonitore dei rischi inerenti alla struttura del
Principato, ai rischi di assolutismo.

- CLAUDIO (41-54dc):
Zio di Caligola, cinquantina di anni MA presentato da tutti come uno sciocco inetto.
Politica Interna: necessitò di razionalizzare il governo che condusse Claudio a una riforma di
amministrazione: proprio essa divisa in 4 grandi uffici: un segretariato generale, altri tre: per le
finanze, per le suppliche, per l’istruzione ai processi davanti l’imperatore. L’impero di Claudio
ricordato come ‘’regno dei liberti’’ poichè a capo di questi dipartimenti furono chiamati i liberti. +
nuove soluzioni x l’approvigionamento nelle mani del prefetto e non del senato. Costruì il porto di
Ostia, nuovo acquedotto, bonificò la piana di Fucino. Massimo interesse per le province , tramite
opera di integrazione + fondazione di colonie Britannia, Germania, Mauretania e altre e la
concessione della cittadinanza ad alcune popolazione alpine (Tabula Clesiana) + militari ausiliari.
Politica estera: risolvere guerre di Caligola, guerra in Mauretania vinta e venne divisa in 2 province
affidate apreocupatori equesti + questione orientale; i loro privilegi ristabiliti tutelando le poleis
greghe e evitare confliti. X prevenire disordini esplusione degli Ebrei da Roma + conquista della
Britannia ridotta a provincia.
Regno di Claudio ricco di intrighi di corte. Aveva sposato terza moglie Messalina da cui ebbe un
figlio Britannico MA accusata di intrigare contro il marito fu messa a morte. Claudio sposò allora
Agrippina la quale riuscì a far adottare da Claudio il figlio avuto dal suo precedente matrimonio. Lei
avvelenò Claudio 54dc x favorire successione al trono del figlio.

Alla base della concezione dell’antica società vi dovesse essere una articolazione e una dfferenza
riconosciuta formalmente dello status giuridico delle persone. Augusto introdusse degli elementi di
distinzione x i ceti dirigenti dei municipi + regolare i privilegi di coloro che avevano la cittadinanza
romana + meccanismi di promozione sociale.
La schiavitù: fenomeno caratteristico della società e dell’economia (40% degli schiavi in Italia):
▪ Schiavi agricoli:
▪ Schiavi domestici
▪ Schiavi di oroigine greca, per l’insegnamento intellettuale
▪ Schiavi imperiali: gestione del patrimonio finanziario imperiale, divisi in gerarchie, e
potevano raggiungere livelli di ricchezza superiori a quelli sella nobiltà senatoria
MA lo status giuridico rimaneva quello di schiavo e non c’entrava nulla con la
ricchezza.
Se gli schiavi riuscivano a raggiungere la libertà con il patrimonio guadagnato rimaneva sempre
legato al padrone im un rapporto di clientela MA sempre con limitazioni x vita pubblica. Nella corte
imperiale potere dei liberti poteva raggiungere massimi livelli.
Altro gruppo importante quello dei provinciali liberi, categoria articolata che comprendeva gli
abitanti delle poleis greche, Britanni o nomadi del deserto. L’imperatore poteva intervenire sulle
questioni interne allo status e ai privilegi dei cittadini, infatti alcuni gruppi godevano di uno stato
giuridico privilegiato. Una volta ottenuta la cittadinanza passo successivo accesso al senato o
alla carriera equestre. L’esercito, accanto al denaro, fu uno dei fattori + importanti di promozione
sociale in età imperiale.

- NERONE (54-68dc):
Premesse del tutto diverse da quelle augustee. Caligola aveva aperto la strada agli elementi di
arbitrio e autocrazia. Il mutamento nella concezione del potere del princeps è evidente già dal De
Clementia di Anneo Seneca; manifesto teorico e di un programma di governo per Nerone; la res
publica è nelle mani di una sola personalità.
In un primo tempo Nerone, assecondò l’autorevole influenza di Seneca, della Madre e del prefetto
pretorio di Burro, creando una froma di collaborazione con il senato MA se ne distaccò
progressivamente verso una idea teocratica e assoluta del potere imperiale. La vena artistica e gli
interessi culturali si trasformano in senso assolutistico e monarchico provocando opposizione
senatoria.
Nerone gesti propagandistici; come la concezione di esenzioni fiscali alla Grecia che lo fece
sembrare un imperatore vicino alla plebe che ne apprezzava l’istrizionismo e la demagogia.
Nerone si macchiò di delitti gravi. Dopo aver fatto assassinare il fratello Britannico fece uccidere
anche la madre Agrippina. Nel 62ac Nerone divorziò da Ottavia e sposò Poppoea (non accettata
dalla madre) da lì processi di lesa mestàna carico di alcuni senatori, con cui Nerone cercava di
annientare l’opposizione ed eliminare gli ultimi nobili.
Il dispotismo di Nerone che culminò nell’incendio di Roma del 64dc furono incolpati i cristiani e fece
tante vittime anche tra i senatori.La situazione che dovette affrontare dopo l’incendio fu molto
grave e i costi furono molto alti che lo portarono ad una perdita di consensi. Nerone cercò
di rimediare con una riforma sulla moneta: riduzione del peso della moneta d’argento. denario,
moneta principale di Roma. Tale provvedimento si spiega con la necessità di moneta legata al
grande programma edilizio che doveva finanziare ad iniziare dalla costruzione della domus aurea, in
pieno centro a Roma.
Nelle province grave ribellione, duro comportamento dei procuratori imperiali impegnati nelle
esazioni fiscali. Parimenti in Giudea la requisizione di parte del tesoro del regno di Gerusalemme
scoppio di una violenta ribellione contro i Romani.
Nerone fu minacciato nel 65dc da una grave congiura, nota come ‘’congiura dei Pisoni’’; Seneca tra
le principali vittime MA anche nell’anno successivo Nerone proseguì con l’eliminazione degli
avversari.
In politica estera: Nerone qualche successo significativo, qui un suo valoroso generale ha avuto la
meglio sul regno dei Parti e riportato l’Armenia sotto l’influenza romana. Il re Tridate incoronato a
Roma come simbolo della pacificazione dell’impero.
Assicurata la situazione partì x la Grecia; turnee artistica e agonistica partecipando ai festival delle
poleis greche, vinse giochi e proclamò la libertà delle città greche.
In Giudea gravissima ribellione che fu rapidamente domata da Vespasiano MA solo inizio di una
catena di sollecitazioni. Anche i pretoriani abbandonarono Nerone e lo stato lo dichiarò nemico
pubblico, quindi si suicidò.

La sua morte segna la fine della dinastia Giulio-Claudia. La mancanza x la successione fu la causa di una
grave crisi che fece rivivere x breve tempo all’Impero lo spettro delle guerre civili.

L’anno dei quattro imperatori (il 68-69dC):

Si erano create le condizioni per una nuova guerra civile contrapposti i senatori e comandanti militari che,
forti del sostegno dei loro eserciti, assunsero il titolo di imperatore. Tacito definì questo anni: longus et
unus annus che svelò un arcanum imperii quindi un ‘’caposaldo del potere’’, quindi la proclamazione di un
imperatore che poteva anche essere fuori Roma e appannaggio dell’esercito. Sopratutto alla fine con
Vespasiano mostrò che il Principato poteva essere rivestito anche da un uomo di origini modeste.

Crisi dell’impero 69dc; con 4 imperatori: il primo esponente dell’aristocrazia senatoria, il secondo dei
pretoriani e gli ulitmi due dell’esercito mostra come l’asse si fosse spostato lontano Roma.
L’impero non poteva + essere appannaggio di una sola famiglia.

- VESPASIANO (69-79ac):
Con lui ebbe inizio la dinastia dei Flavi, Vespasiano stesso e i suoi figli Tito e Domiziano. Il fatto di
avere figli in successione creava un clima di stabilità all’Impero, necessario infondere sicurezza
dopo le guerre civili. Dinastia durò fno al 96dc, quando Domizano ottene totale opposizione da
portare alla sua uccisione.
Principato di Vespasiano rappresenta un sensibile progressi nella realizzazione dei poteri
dell’imperatore + consolidamento dell’Impero come istituzione. La sua autorità definita da un
decreto del senato in cui vengono elencati tutti i poteri del princeps (ricapitolazone e
formalizzazione delle prerogative dell’imperatore acquisite da Augusto).
Dovette fronteggiare il deficit nel bilancio della politica neroniana e della guerra civile. Si rivelò un
ottimo amministratore riuscendo a risanare bilancio dello Stato:
▪ Estese ai cavalieri la responsabilità di alcuni uffici della burocraza; tolti ai liberti
▪ Favorì l’estensione della cittadinanza ai provinciali e reclutando sempre spesso pià
legionari delle province per far fronte alla crisi di reclutamento e le gravi condizioni
economiche dell’Italia.
▪ Politica di integrazione; concessione del diritto latino alle città peregrine della
Spagna + immissione in senato di esponenti di elitè provinciali occidentsli.
Il denaro per la ricostruzione di buona parte dei Templi romani venne dal bottino di guerra.
Sotto Vespasiano, nel 70dc il figlio TITO conuqistò Gerusalemme e ne distrusse il famoso Tempio +
73-74 ditruzione delle ultime fortezze tra cui Masada.
All’inizio del suo regno fu stroncata anche la rivolta di un capo batavio Giulio Civile, che aveva dato
vita ad un impero gallico lungo il Reno; Vespasiano ristabilì definitivamente l’ordine nelle zone di
confine. In Britannia politica di estensione dei confini ma che fu portata a termine solo da
Domiziano. Anche in Germania annettè l’arte dell’agri decumates che servirono a Domiziano x
costruire le basi del limes germanico. In Oriente abbandonò politica dei regni clienti creando nuove
province.
Vespasiano godè di un certo consenso (solo UN episodio di opposizione da parte di alcuni senatori
cinici e stoici che bannò mettendoli a morte ed allontandandoli da Roma.
Suo impero basato sulla lex de imperio; aveva seguito i voleri di Augusto.

- TITO (79-81dC):
Figlio di Vespasiano, oltre a ricoprire con lui le magistrature (consolato e censura) era stato anche
prefetto del pretorio. Nel 71dc aveva ricevuo l’imperiumproconsolare e la potestà tribunizia MA
anche titoli di Augusto come; pater patriae.
Alla morte del padre continuò su quell linea; il suo regno molto breve ma riconrdato come ‘’amore
e delzia del genere umano’’, fu funestato da gravi calamità naturali tra cui eruzione del Vesuvio
(dove morì Plinio il Vecchio) che provocò la distruzione di Pompei ed Ercolano.
Popolarità di Tito era legata ad una politica di manuficienza, giustificata da questi eventi
catastrofici, che si discostava dalla parsimonia del padre.

- DOMIZIANO (81-96dc):
La sua fama risente dell’ostilità della tradizione storiografica. Regno relativamente lungo
caratterizzato da uno stile di governo autocratico quindi inviso al senato. Si preoccupo:
- Amministrazione delle province,
- Reprimere gli abusi di governo,
- Promuovere compiti burocratici del ceto equestre, assegando uffici che
Claudio aveva dato ai liberti,
- Rinuniciare a conquiste militari e consolidamento della frontiera.
Dopo una campagna in Germania contro i Chiatti, il territorio viene conquistato e controllato da
accampamenti fortificati collegati con una linea di strade. In questo periodo segnata la linea
esterna di confine oltre il Reno. Domiziano provvedeva alla sicurezza di tutti sul limes, con la
costruzione di torri di guardia e trrapieni che collegavano gli accampamenti = sistema di difesa dei
confini. La parola limes, passò al sigificato di frontiera artificiale: in Oriente e nell’Africa
l’articolazione delle strade militari e dei forti che costituivano il limes fu tracciata a rete, a
sorveglianza così da includere le zone possibili all’agricoltura, mentre in altri casi il limes costituito
da una linea di castra fortificati collegati da un muro di pietra.
Nell’81 problema della Dacia (Romania); il re Decebalo era riuscito a unificare le tribù e guidarle in
varie incursioni contro Roma. La prima campagna non ebbe successo mentre la seconda guidata da
Domiziano non riuscì a causa di una rivolta di Lucio Antonio Saturnino; governatore della Germania
Superiore e nominato imperator dalle sue legioni. Domiziano fu costretto a sigillare una pace in
cui Decebalo accettava di dipendere dall’Impero R in cambio di denaro. La rivolta di Saturnino fu
domata MA Domiziano si recò in Germania x punire i + rivoltosi.
Questa rivolta ebbe ripercussioni sulla politica di Domiziano perchè iniziò un periodo di
persecuzioni ed eliminazioni di persone sospette a tramare contro lui. Lo stile autocratico costò
caro a lui. Si era autoproclamato ensore a vita e chiamare come ‘’signore e dio’’ ma gli costò una
congiura nel 96dc. Il senato dopo la sua morte proclamò la damnatio memoriae; imponendo che
fossero abbattute tutte le sue statue e in generale distrutto ogni suo ricordo.

Sorgere del cristianesimo:

- Il Cristianesimo nasce dall’ebraismo, viene fromandosi come religione strutturata nel I e II sec,
scaturita dalla predicazione del fondatore; Gesù Cristo, nasce al tempo di Augusto e morto in croce
sotto Tiberio. Riconosciuto dai confessanti come figlio del Dio creatore, in un messagggio di
salvezza universale. Le prime comunità, nascono in seguito alla predicazione di Gesù e
dell’annuncio della sua resurrezione dai morti.
Ebbe inizio come un movimento all’interno del giudaismo, in un perido in cui gli ebrei si trovavano
sotto la denominazione straniera tra i diversi gruppi religiosi in cui il giudaismo era articolato si
distinguevano gli aristocrartici-conservatori (sadducei) e i più popolari e liberali (i farisei) in +
aggiunta la comunità dei esseni; vivevano isolati dal resto della società ebraica.
Le condizioni politiche e sociali non potevano riservare un futuro alle aspirazioni religiose dei
sadducei ne degli zeloti (rivoluzionari volevano indipendenza da roma MA annientarono la Giudea
con le 2 rivolte ebraiche contro i romani con la caduta del Tempio di Gerusalemme e quando fu
rasa al suolo nel 132-135dc). Quindi scelta tra farisei o cristiani, mentre i primi meticolosa
osservanza della Legge di Mosè, i secondo aveva come fondamento la fede il Cristo e il piccolo
gruppo di seguaci di Gesù iniziò con con la predicazione della sua parola.
Nel Isec la figura che si impone sulle altre è Paolo di Tarso, era stato un fariseo che si convertì al
cristianesimo divenendo la figura-simbolo della necessità di diffondere il Vangelo tra i non ebrei. Da
qui emerge missione universale della Chiesa e la rottura totale con il conservatorismo giudaico che
affrontandolo lo riduceva ad un problema di nazionalità + che di religione.
in + occasioni comunità ebraiche viste come elemento estraneo. Sotto Tiberio furono espulsi da
Roma perchè contro il mos maiorium, con Caligola unico culto quello dell’imperatore e crisi con i
Giudei. Claudio ristabilì la tolleranza MA li espulse da Roma. Con Nerone contrasto con l’autorità
imperiale, anche l’opinione pubblica li vedeva come dediti a pratiche mostruose quindi Nerone ne
approfittà x incolparli dell’incendio di Roma. Con Nerone anche la loro rivolta in palestina.
Con Vespasiano e Tito stroncato la rivolta e distrutto tempio di Gerusalemme ma il culto continuò.
Con Domiziano ostilità lui volle presentarsi come rappresentazione di Giove.
Importante testimonianza di Plinio il Giovane; mentre era governatore della Bitinia mandò lettera a
Traiano e chiese come dovesse comportarsi con i cristiani Traiano prescriveva che NON
dovevano essere cercati e puniti solo se denunciati. Le denunce anonime non valevano e prese in
condizione, chi non affermava di esserlo e ne dava prova non doveva essere perseguitato.
Nel corso del II secolo Cristianesimo mise salde radici che non potevano essere ignorate.

Il II secolo

Età + prospera dell’impero romano che gode di un notevole sviluppo economico e culturale. La stabilità
conseguita con il regime successorio istauratosi a partire da Nerone. L’adozione di Traiano, da parte di
Nerva, avvenne in uno stato di necessità, quando sembrava riaprirsi il prospetto x le guerre civili.

- NERVA (96-98dc):
Durato solo due anni, restaurazione delle prerogative del senato + riassetto degli equilibri interni.
La prima preoccupazione di Nerva fu controllare le reazioni all’uccisione di Domiziano e di
scongiurare l’anarchia. Abolì le misure + impopolari di Domiziano. L’accusa di lesa maestà fu
sospesa e delatori di Domiziano subirono un processo.
Nerva politica finanziaria e sociale a favore di Roma e dell’Italia; fu votata una legge agraria x
assegnare terreno ai nullatenenti + varato il programma delle ‘’istituzioni alimentari’’ ovvero in
prestiti concessi dallo Stato agli agricoltori, accettando di ipotecare i loro terreni. L’intersse
dell’ipoteca serviva x sostenere bambini bisogno. Nerva trasferì alla cassa imperiale il costo del
cursus publicus, ovvero il mantellamento delle strade e delle stazioni + riorganizzazione del sistema
di approvvigionamento. Nel 97dc, sintomi di crisi che minacciavano questa politica; sgravi fiscali e
politica sociale segnano una svolta di Nerva rispetto alla pressione tributaria dei Flavi.
Sul versante politico; i pretoriani chiesero la punizione degli assassini di Domiziano. Nerva
acconsentì ma così avrebbe punito chi lo portava al potere unico sistema assegnare un
successore che fosse in grado di affermarsi anche militarmente contro i pretoriani; M.Ulpio
Traiano.

- TRAIANO (98-117dc):
Svolgeva funzione di governatore in Germania meridionale, si recò a Roma solo nel 99 preferendo
finire lavoro del consolidamento del confine. Seppe unire esperienza militare + senso di
appartenenza al senato. Occhi della popolazione optimus princeps.
Le fonti letterarie mostrano un ambiente favorevole; Plinio il Giovane definisce Traiano ‘’uno di
noi’’, Il Panegirico; l’orazione che Plinio pronunziò in senato nel 100dc, cerca di delineare il modello
di comportamento del buon princeps.
Tra i suoi programmi di rilievo c’è l’espansione territoriale; Le campagne daciche. Decebalo era
una minaccia x il confine danubiano così la Dacia fu ridotta a provincia e la popolazione fu in parte
deportata + forte immigrazione di coloni impegnati nello sfruttamento delle risorse (l’oro delle
miniere daciche) che servì x finanziare imprese militari e spese pubbliche.
Mostrò grande interesse x la frontiera orientale quindi si ebbe annessione del territorio dei Nabatei
à Petra e Bostra e l’istituzione della provincia dell’Arabia grazie ad essa controllo delle vie
commerciali x l’India e grande campagan contro i Parti dove furono occupate; Armenia, Assiria,
Mesopotamia MA nessuna ebbe fortuna. Traiano fronteggiare rivolta degli ebrei in Mesopotamia +
in altre province; decise di abbandonare le nuove conquiste e morì in Cilicia dopo essersi
ammalato. Marcato interesse x i bisogni dell’impero e della stessa Italia; programma di sussidi
alimentari.

- ADRIANO (117-138dc):
Secondo alcune fonti Traiano lo adottò come suo successore sul letto di morte ma secondo altri
completato dalla moglie di Traiano.
Non abbaimo un’adeguata opera storiografica. La famiglia di Adriano, discendente da italici
emigrati in Spagna nell’epoca degli Scipioni, aveva percorso la carriera senatoriale a Roma grazie
all’aiuto di Traiano. Le tappe del cursus magistraturale lo aveva visto come fedele collaboratore
nella guerra partica, assegnandogli incarico di governo in Siria e fronteggiare comando dell’esercito
contro rivolta degli Ebrei. Adriano politica di consolidamento interno e fine alla guerra di
espansione ma opposizione dei sostenitori di Traiano; un esempio la messa a morte di 4 ex
consoli fedeli di Traiano che erano contro il nuovo principe.
Adriano si preoccupò di alleviare malessere economico cancellado i debiti arretrati + distribunzione
al popolo e programma alimentare di Traiano. Adriano riforma la disciplina militare; rinvigorì la
disciplina e favorì il reclutamento dei provinciali + grande uomo di cultura e favorì la letteratura
dimostrando predilizione x la cultura ellenica; volle restituire infatti splendore ad Atene e alle polis
greche con un rivitalizzazione delle istituzioni e incoraggiò l’ingresso delle elitè in senato + ricostruì
palazzi e fondò nuove città. A Roma si fece costruire un mausoleo e a Tivoli la sua villa.
Gran parte del tempo a viaggiare x le province; in Africa iniziò la costruzione del fossatum Africae:
fortificazioni scopo di controllare spostamenti dei nomadi. Durante il secondo dei grandi viaggi
scoppiò in Palestina una rivolta, provocata dall’intenzione di Adriano di assimilare gli Ebrei alle altre
popolazioni manifestatasi attraverso la fondazione sul sito di Gerusalemme della colonia Aelia
Capitolina; qui Adriano avrebbe dovuto essere oggetto di culto La ribellione grave minaccia x
l’esistenza dell’impero quindi spietata repressione.
Adriano trascorse 12 anni fuori Roma; riorganizzò il gruppo dei propri consiglieri introducendo
giuristi e 2 prefetti del pretorio; efficente amministrazione della giustizia così l’Italia fu divia in 4
distretti assegnati ai senatori x alleggerire lavoro dei tribunali + importanza del ceto equestre
riorganizzò la carriera + introdusse distinzione tra carriera civile e militare; i nuovi funzionari
incarichi burocratici tolti ai liberti. Adriano scelse il console Lucio Elio Cesare che adottò MA morì e
quindi scelse Arrio Antonino il quale adottò a sua volta Lucio il Vero insieme a un ipote della moglie
Marco Aurelio la complessità di questa procedura: precarietò di un un sistema che
non sapeva resistere alle tensioni interne.

- ANTONINO PIO (138-161dc):


Rinunciò ai grandi viaggi MA privilegiò gli incarichi amministrativi piuttosto che militari. Si tratta di
un periodo privo di grandi avvenimenti. Il principe ebbe rapporti buoni con il senato e riuscì a far
divinizzare Adriano. In questo regno non furono recate minacce alla sicurezza dell’Impero (solo in
Mauretania ci fu una ribellione).

Nell’età di Antonino Pio l’impero raggiunse l’apogeo del proprio sviluppo e del consenso presso le
elitè delle province e delle città grazie al processo di inetgrazione dei ceti dirigenti con il
conferimento della cittadinanza + valore attribuito alla vita contadina nella quale la cultura greca
trovava ampio spazio.
Nell’impero romano grande varietà di tipologie cittadine e diversi statuti; Civitates in Occidente e le
poleis in Oriente; organizzate secodno 3 tripologie fondamentali a seconda della loro integrazione:
1. Le città peregrine: preesistenti alla conquista e alla riorganizzazione dell’impero. Sono le +
numerose all’inizio e si distinguono in base al loro stato giuridico nei confronti di Roma:
▪ Le città stipendiarie (pagano un tributo).
▪ Le città libere (diritti speciali concessi unilateralmente da Roma).
▪ Le città federate (città libere che hanno concluso contratto di uguaglianza con
Roma).
2. I municipi: è una città a cui Roma ha concesso di elevare il suo status precedente di una
città peregrina e ai cui abitanti è accordato il diritto latino o quello romano
3. Le colonie: cittò di nuova fondazione con apporto ai coloni che godono della cittadinanza
romana. Adotta in pieno il diritto romano ed è organizzata a immagine di Roma.
Si realizzava così una gerarchia tra le città tale da favorire lo spirito di emulazione. L’evoluzione
dello statuto delle singole comunità comportava l’integrazione dei provinciali nell’Impero.
Le città costituivano il punto di riferimento della vita economica e i nuclei della vita culturale molto
diversi da provincia a provincia. Nell’oriente ellenistico tradizione della polis mentre nelle zone
dell’Europa tradizione celtiche.
La complessità delle situazioni giuriche è il riflesso di una molteplicità di culture, tradizioni o
religioni che convivrvano dell’impero. Le città fungevamo da raccorod tra Roma e le disperse realtà
locali dell’impero. Roma diffondendo la cultura e promuovendo ascesa delle elitè assicurava il
controllo dell’ordine e della stabilità su tutto l’impero.

- MARCO AURELIO (161-180dc):


La sua successione non sembrava prevista, appena salito divideva il trono con l fratello adottivo
Lucio il Vero; primo caso di un ‘’doppio Principato’’.
All’inizio del regno di Marco si riaprì la questione orientale. La guerra condotta a Veio si concluse
vittoriosamnete nel 166dc MA fu causa diretta della crisi l’esercito romano portò con se la
peste. Inoltre lo sguarnimento della frontiera settentrionale creò condizoni perchè i barbani del
nord giunsero a minacciare direttamente L’Italia. Marco Aurelio e Lucio il Vero furono impegnati
nella difesa del Dnubio, come risposta a questa situaizone si creò la praetentura Italiae et Alpium
‘’difesa avanzata dell’Italia e delle Alpi’’. Morto Lucio il Vero, Marco Aurelio riuscì a ristabilire la
situazione e respingere i barbari a nord.
Un sintomo di malessere è dato anche dalla rivolta in Siria con Avio Cassio che si autodichiarò
imperatore MA fu ucciso dalle sue stesse truppe quindi no conflitto.
Marco Aurelio seguace della dottrina stoica e autore dell’opera A se stesso è l’esempio
dell’imperatore-filosofo. Durante il suo regno a Lione nel 177dc avvenne un episodio di
persecuzione contro i cristiani ‘’i martiri di Lione’’.

- COMMODO (180-192dc):
Diviene imperatore a solo 19 anni, perfetta antitesi del padre. Suo primo atto fu quello di
concludere la pace con le popolazioni che premevano sul Danubio, rinunciando al progetto del
padre di controllare anche regioni a nord di esso.
Inclinazioni dispotiche e stravaganza portarono ad una rottura con il senato di cui egli perseguitò
molti membti.
- Dal 182-185 il governo nell mani del prefetto del pretorio Perenne.
- 185-190 fu preso da un liberto; Cleandro: approfittò del disinteresse di Commodo x le
istituzioni così da promuovere i liberti nel senato. La necessitò di rimpinguare le casse dello
stato fu alla base di processi di tradimento con la confisca dei beni illustri ai senatori e
cavalieri + sospese sussidi x donativi ai soldati. MA una grave carestia colpì Roma nel 190dc
e fece cadere il potere di Clenadro.
- 192 l’imperatore lasciò l’incarico nelle mani di un cortigiano; Ecleto e Leto che
completarono il dissesto delle finanze e ordirono la congiura che mise fine al regime nel
192dc.
Commodo non dimostrò cura x le province ne x i soldati che avvertivano segni di inquietudine a
causa dei mancati pagamenti. Il consenso fondato sulla plebe piuttosto che sull’aristocrazia.
Grandi fenomeni di integrazione e l’accoglimento di molte divinità straniere che entrarono nel
Phanteon roomano nasce una sorta di carisma divino intorno alla sua figura e deciso di porsi
anche lui come divinità MA dissenso del senato. La tradizione filosenatoria lo dipinse come il
peggiore dei tiranni e alla sua morte ogni ricordo fu eliminato.
l’economia imperiale in età romana:

- la storia economica dell’impero romano caratterizzato dall’eccezione fabbisogno alimentare;


appellativo di ‘’megalopoli’’ verosimile che quasi un sesto della popolazione italiana si
trovasse a ROMA.
La gestione del complesso dei servizi alimentari era finalizzata ad una magistratura; la prefettura
dell’annona. Il rifornimento dei viveri soprattutto di grano coinvolgeva afflusso di merci al mare.
o Vino: saraebbe ammontato a circa mezzo milione di ettolitri x anno MA i vigneti non ernao
in grado di soddisfare la domanda quindi altre ozne di produzione; Gallia.
o Grano: roma doveva importare almeno 200.000 tonnellate di grano ogni anno. Le aree di
provenienza erano diverse rispetto a quelle del vino; si deve tener conto dell’instabiilità
dell’andamento dei raccolti.
Importante distinguere: consumi di base e consumi di lusso.
Lo stato incentivava x la produzuone e la circolazione di beni; in particolare l’esercito condizionava
l’economia: con le sue esigenze e la capacitò di spesda dei soldati attirava grandi quantità di
deterrate e di manufatti dalle coste del Mediterraneo.
Con le province si andò realizzando l’incremento dell’area del mercato a spese dell’autoconsumo. L
a differenza rispetto all’Italia è che data la minore incidenza nelle province del laoro servile, la via
percorsa da questo sviluppo non è quella della villa schiavista.
La questione del mercato x una società precapitalista è delicata: circuiti regolari di scambio nel
Mediterraneo che sono risultato di un’unità politica che favorisce l’integrazione.
Il grado di sviluppo conosciuto dall’economia romana ci permettedi considerarla come una
‘’peculiare economia precapitalista’’ enorme innovazione.

La crisi del III secolo e Diocleziano

Già durante Commodo alcuni fattori di crisi portarono ben presto ad una disgregazione. In campo politico il
senato si trovò esautorato a vantaggio dei militari, dato che i bisogni dell’esercito crescevano x contenere la
spinta delle popolazioni barbariche; in campo fiscale la svalutazione della moneta aveva condotto ad una
decadenza economica. Tali elementi di crisi condussero lo stato ad una situazione difficilissima, i
fattori di crisi sono 2: l’esercito e i barbari, l’esercito si trovò nella condizione di nominare imperatori a suo
piacimento e va messa in relazione con la pressione dei barbari al confine + grave situazione economica
dovuto alla necessità di finanziare un esercito esigente + crescita della pressione fiscale e dell’inflazione.

- Il nuovo ruolo dell’esercito dato dalla trasformazione dell’ideologia del potere imperiale diventata
assolutistico. + cambia il rapporto dell’imperatore con il senato. Ormai l’imperatore era un princeps
che riconosceva al senato solo la funzione burocratica sotto la sua autorità assoluta. Gli imperatori
con l’adozione del culto solare incrementava la forza del potere imperiale.

Il cristianesimo; crisi morale dell’impero romano si diffonde una sfiducia nei lavori religiosi, civili e
tradizionale quindi nuove tendenze religiose x soddisfare bisogni esistenziali dell’uomo in un ‘’epoca di
angoscia’’. Sempre + potere la Chiesa cristiana e avversione da parte dell’autorità politica. Il potere
imperiale decise di scatenare la prima grande persecuzione dei cristiani.

Dinastia dei severi: dopo Commodo periodo di regni effimeri:


Pertinace; tentò una restaurazione in senso filosenatorio + Dido Giuliano; cercò di appoggiare i pretoriani
MA si capì subito alla vera lotta x il potere che riguardava chi aveva il controllo delle forze militari, tra questi
Settimo Severo.

- Settimo Severo: ottenne vittoria decisiva nel 197dc, mosse con i suoi soldati alla volta di Roma e si
impossessò del potere e diede vita ad una dinastia che resse le sorti dell’impero fino al 235dc.
Ha inizio con lui un perido di monarchia militare; imperatore si basa sulla forza degli eserciti.
Rivolse subito la sua attenzione verso la frontiera orientale nuovamente minacciata dai Parti; si
impossessò della capitale nemica che fu rasa al suolo. Severo portò la frontiera al Tigri MA suoi
obbiettivi del tutto propagandistici. Negli anni successivi nessuna nuova campagna militare solo nel
208 decise per una spedizione in Britannia. Le operazioni di difesa dei confini non si erano ancora
concluse quando lui morì a York.
La sua filosofia di governo; raccomandazione date ai suoi figli sul punto di morire; era cresciuto il
soldo, la paga dei soldati + serie di privilegi; fu abolito il Divieto di matrimonio sino a quando si
trovavano in servizio.
- A lui successero i due figli; Caracalla e Geta MA diarchia di breve durata perchè Caracalla assassinò
il fratello. Il nome di Caracalla legato ad un provvedimento famoso: nel 212 espose la concessione
della cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero alla base promulgazione della
Constitutio Antoniniana con anche ragioni di carattere sociale; politica di forti concessioni ai
legionari e pretoriani e coniazione dell’antoniniano; moneta che valeva di +.
Disegno ambiziosi di una campagna in Oriente contro i Parti ma qui fu assassinato nel 217 con una
congiura; senza che avesse nominato successore allora nominato uno dei capì di congiura:
- Macrinio: (217-218) prima volta che uno che apparteneva ad un ordine equestre diventava
imperatore svolta MA opposizione del senato e scontentezza dell’esercito, insoddisfatto della pace
proclamato con i Parti durò solo 1 anno.
Ruolo importante della figura femminile; moglie di Settimo e la zia di Caracalla che fece approvare
la successione di suo nipote Elagabalo.
- Elagabalo: uno dei momenti + oscuri della storia imperiale. Arrivato al trono a soli 14 anni.
Innumerevoli stranezze e misticismo; tentativo di imporre come relgione un culto esotico e
stravagante, portò a Roma un simulacro. La stessa zia impose al nipote di associare al potere
Bassiano. Elagabalo fu assassinato e prclamarono imperatore il cugino.
- Severo Alessandro: era anche lui un ragazzino ma trasse profitto dall’adozione di governo di
Ulpiano il prefetto pretorio quindi miglioramento dei rapporti tra imperatore e senato. Duarnte il
suo regno evento importante; in Persia scatenarono un offensive contro la Mesopotamia romana
arrivando a minacciare anche la Siria. Il suo intervento riuscì a bloccare l’offensiva poi chiamato in
Gallia fin quando fu assassinato nel 235dc da una congiura di militari che lo accusavano di trattare
con i barbari.

Finiva così in modo brusco la storia dinastica dei Severi; provocando un indebolimento dello stato e
accentuate la forza dell’esercito.

- Massimino: con lui inizia l’epoca considerata di massima crisianche considerato ‘’fase dell’anarchia
militare’’ (235-284). Lui dotato di scadente curriculum militare ma con una nota forza fisica
impressionò i contemporanei. Successi contro i barbari. Regime duro con forte pressione fiscale x
far fronte alla situazione grave dell’impero MA il senato giunse a dichiararlo nemico pubblico.
- Gordiano: che si associò il figlio Gordiano II. Quando la rivolta fu repressa dai soldati fedeli a
Massimino i due Gordiani trovarono la morte 238dc Mass muove contro roma MA ucciso.
- Augusto Pupieno e Balbino: uccisi dai pretoriani.
- Gordiano III: 243dc
- Filippo: stipulò una pace con il re dei persiani. Malgrado alcuni successi conseguiti nella difesa delle
frontiere Filippo terminò in modo cruento.
- Messio Decio: breve regno e tradizionalista, si sentiva in dovere di difedere le frontiere imperiali +
volontà di rafforzare l’osservanza dei culti tradizionali; forte discriminazione dei cristiani perchè chi
non accettava di sacrificare agli dei e all’imperatore veniva condannato a morte; lui responsabile di
una violenta persecuzione contro i cristiani 250-251. Morì nei Balcani avvenne mentre l’impero
minacciato su + fronti e messa in discussione la sopravvivenza.
- Valeriano: arrivò al trono in una situazione di incertezza grvosa, lui ebbe l’accortezza di associare
immediatamente il figlio Galieno. La sua campagna contro i persiani finì tragicamente, fu sconfitto.
- Galieno: rimasto solo a reggere l’impero tra il 260-268 riuscì a bloccare avanzata degli Alamanni e
dei Goti MA con la perdita della Dacia. Gallieno dovette tollerare che all’iterno dell’impero si
formassero regni separatisti: quello delle Gallie e quello di Palmira. Lui deve essere ricordato x una
serie di riforme destinatate ad avere sviluppo in seguito; sotrasse comando legioni ai senatori e lo
affidò ai cavalieri, notevole fu l’innovazione nella difesa dei confii: privilegiò alcuni contingenti bel
territorio con la funzione di difesa. Morì nel 268dc.

La sua uccisione aprì la scalata deigli imperatori detti ‘’illirici’’ perchè originari di lì il primo:

- Claudio II: (268-270dc) conseguì due importanti successi uno contro gli Alamanni, giunti nella
padana e Goti che avevano occupato Atene. MA morì di peste.
- Aureliano: conclude l’opera di C. che riuscì a cacciare i barbari. Costruì una cinta murarua con
la quale fece circondare Roma + riuscì a sottomettere i due stati autonomi che si erano costruiti
negli anni precedenti, si impadronì della Siria e della Palimria. La città punita poi con la
distruzione x essersi ribellata. L’unità dell’impero sembrava così ricostruista.
Restaurò la figura del sovrano e riorganizzazione dello Stato + impulso di divinizzazione del
monarca. Riforma monetaria; nuova moneta chiamata ‘’antoniniano’’ + intriduzione del
culto di Sol invictus (divinità cara ai soldati). L’autocrazia militare si avvicinava così ad una
forma di teocrazia. Morì ucciso nel 275dc
- Tacito: breve regno
- Probo: pressione barbarica sul confine renano e danubiano , lui ottenne significativi successi su
questi fronti ma fu ucciso mentre preparava una campagna contro la Persia, il cuo prefetto del
pretorio riuscì a conquistarla ma ucciso anche lui,

Alla fine solo detentore del potere l’illirico Diocleziano; proclamato imperatore dall’esercito 284dc:

Il suo avvento al trono segna una delle cesure + nette della storia dell’impero romano. Con lui si
chiude definitiamente l’età buia che va sotto il nome di crisi del III secolo. Serie di riforme e novità e
questa fase viene detta ‘’Dominato’’; età di rinnovamento nella storia dell’impero romano.
Il regno di Diocleziano; forte volontà restauratrice dello Stato a tutti i livelli; politico-militare,
amministrativo, ed economico. Stabilì la sua sede in Oriente a Nicomedia. L’ideologia
conservatrice ispirò le sue forme ed ebbe come esito la riorganizzazione della compagnia imperiale
su basi diverse rispetto a quella originaria. Concepì un sistema alla base c’era un collegio di 4
monarchi detti ‘’tetratchi’’, due dei quali erano (Augustii) di rango superiore ai secondi (Cesarii).
Tale sistema deve avere risoluzione per le varie crisi regionali attraverso una ripartizione territoriale
x garantire una successione ordinata attuata con delle tappe.
Il suo impegno nell’riordino dell’amministrazione fece crescere la burocrazia statale; l’esercito fu
ulteriormente potenziato. Anche il numero delle province aumentò e si riduceva l’estensione del
territorio. Diocleziano si impegnò nella riorganizzazione del sistema fiscle con l’introduzione di una
nuova forma di tassazione che gravva sul reddito agricolo impero diviso in 12 unità dette
‘’diocesi’’ per semplificare il calcolo dle tributo, quindi anche l’Italoa perse il suo privilegio di non
far parte del sistema provinciale + riforma monetaria; coniò monete d’oro e d’argento di ottima
qualità MA scomparvero presto dalla circolazione perchè preferiva gente tesaurizzarle.
Il suo spiritio conservatore anche sugli editti: tutela del matrimonio ispirata ai valori morali romani
e messa a bando setta dei Manichei (nuova religione).
In campo militare soppressione di rivolte in Beritania e Egitto.
Come previsto fal sistema tetrarchico il 1 Maggio del 305dc Diocleziano e Massimiliano abdicarono
e al loro posto subentrarono i Cesari, essi ne nominarono a loro volta altri 2 MA sistema entrò
subito in crisi. Nel 306 alla morte di uno di loro l’esercito proclamò imperatore figlio Costantino
rivincita del principio dinastico su legami di sangue.
Diocleziano; intensificazione del culto imperiale; si faceva chimare Iovius. La violenta perscuzione
scatenata contro i cristiani iniziò quando la Chiesa godeva di una situazione di pace. Le vicende
delle persecuzioni legate alla tetrarchia. In Occidente essa cessò quasi subito, in Oriente fu cruenta
e durò diversi anni. La fine delle persecuzioni fu ordinata da Galiero, prossimo a morire. Esse
continuarono nelle regioni sotto il governo di Massimino Daia e definitivamente concluse con la
vittoria conseguita su di lui da Licinio nel 313dc.

La Tarda Antichità e la cristianizzazione dell’impero

Periodo che inizia con Costantino e arriva a Giustiniano Tarda Antichità. 2 concetti la vedevano in
maniera negativa ‘’Dominato’’ e ‘’stato coecitivo’’ con riferimento ad una società in cui la divisione tra
poche categorie privilegiate; gli honestiores e i deboli; gli humilitores. Ad esse si sottintendono i concetti di
dirigidmo e assolutismo. MA oggi pregiudizio superato.

- Prima fase va da Costantino fino alla morte di Teodosio (395dc); coincide con il IV secolo dc e
l’affermazione del cristianesimo come religione ufficiale.
L’impero dopo Diocleziano; irrigidimento in ogni settore. Lo stato diretto da i detentori delle
cariche + alte tra civili e militari: in conseguenza alle riforme di D l’imperatore non risiede + a Roma
quindi distacco dell’aristocrazia senatoria dagli organismi di potere. In + scompare l’ordine su cuo
ricadevano le cariche burocratiche; cavalieri che viene assorbito ai senatori. Roma e il senato
rapporti cambiati, l’aristocrazia impegnata a difendere òa propria dignità e i propri interessi.
Senato NON ha + potere reale, l’ingresso tramite le magistrature non ha + potere. Ai questori e
pretori compito di orhanizzare giochi x la plebe, e il consolato titolo onorifico.
Rapporto con la plebe delicato, a carico degli approvvigionamenti alimentari le famiglie senatorie e
la vera chiave è la prefettura urbana (appannaggio del senato). + pressione fiscale valore negativo e
preoccupante; la risposta si ha nel patrocinium; patronato rurale dei grandi proprietari sui
lavoratori. MA la società creata non è immobile possibilità di ascesa sociale tramite la
cultura e la scuola.

Costantino:
Attorno alla sua figura varie leggende come quella del ritrovamento della Croce di Cristo; la maggior parte
delle volte legate alla madre Elena.

Gli anni che seguirono la morte di Costanzo Cloro vedono il fallimnto della tetrarchia. Costantino
condusse politica prudente ssvolta nel 310dc: a partire da qui propenso x una religione
monoteistica.
Mentre Galerio moriva Costantino conquistò Massenzio nel 312dc e si impadronì di Roma; vittoria
significativa fu ottenuta nel segno di Cristo da un imperatore che abbandonava il paganesimo x il
cristianesimo. Conversione elemento di portata rivoluzionaria.
La sua conversione frutto di un calcolo politico; voleva una protezione ultraterrena che si
identificava bene nel cristianesimo e nel monoteismo; speranza e aiuto x la sua missione.
Nel 313dc Costantino e Licinio si accordarono x una politica relgiosa; ‘’Editto di Milano’’;
importanza fondamentale MA contrasti tra i due che si diresse verso una persecuzione anti-
cristiana fin quando Licinio venne uccuiso nella battaglia di Adrianopoli Costantino solo imperatore.
Quindi convocò ad Arles un concilio di 33 vescovi x risanare il contrasto aperto in Africa tra rigoristi
e moderati. Costantino sempre preoccupato di salvaguardare l’unità della Chiesa quindi nel 325dc
‘’Concilio di Nicea’’; x trovare un accordo sollevato sulla questione della natura divina di cristo
sollevata da Ario.
X rendere + efficente amministrazione province; 4 grandi prefetture rette ciascuna da un prefetto
del pretorio.
Con la vittoria Di Adrianopoli viene fondata Costantinopoli; ‘’nuova Roma’’ nel 330dc. I motivi:
o Dar vita a una capitale non contaminata dal paganesimo
o Roma non era la sede dell’imperatore da un po’
o Posizione strategica all’ingresso del Mar Nero
o Riconoscimento importanza Orientale nell’impero.
Dotata di tutte le strutture in pochi anni x equiparare roma. L’assemblea non ebbe presigio di
quella romana; la sua teologia politica incentrata sulla figura di un imperatore cristiano presentato
come ‘’vescovo di quelli che sono fuori’’ tanto da equipararlo agli apostoli.
Riforma + significativa riguarda l’esercito; creato esercito mobile detto comitauts ricevevano una
paga + alta, quindi gli altri soldati di secondo ordine. Il comando dell’esercito affidato a un generale
della fanteria e uno della cavalleria. L’esercito mancava di soldati; si rafforzò l’ereditarietà,
privilegi ai volontari MA sempre + reclute barbare.
La minaccia barbarica non consentì soluzioni definitive; ‘’barbarizzazione della società’’. 2 battaglie
decisive; Strasburgo 357dc e Adrianopoli nel 378dc quando la disfatta portò alla penetrazione
nell’area dei balcani di molti barbari che crearono le premesse di negoziazione con Teodosio.
Costantino riceva il battesimo solo in punto di morte da Eusebio vesconvo della città; considerato
un ‘’modo x essere sicuri’’. Importanti le indicazioni che C da per la sua sepoltura; nella chiesa
dedicata ai Santi Apostoli aveva fatto mettere 12 cenotafi + al centro sarcofago x lui, imperatore
‘’isoapostolo’’; vescovo universale + coniata anche una moneta dopo la sua morte.
Costantino non ha affrontato seriamente in probelma della successione; aveva previsto che
ciascuna delle cariche dei tetrarchi ai 2 figli e 2 nipoti clima di incertezza; la partecipazione
dei figli poteva riportare ad un potere retto da una pluralità di sovrani. Costantino aveva concepito
il suo impero come un ristabilimento dell’unitò di esso attraverso il regno di un solo imperatore.
Successori di Costantino:
Alla morte di Costantino i due nipoti furono eliminati; Costantino II e Costante accordo x il governo
congiunto MA precario; Costantino II morì nel 350dc da un usurpatore e Costanzo rimasto unico
imperatore cercò un collega Giuliano; nominato Cesare, riuscì a garantire sicurezza nelle Gallie
MA possibilità di un nuovo conflitto a causa della vittoria degli Alamanni a Strasburgo. Giuliano
regnò come solo imperatore x 18 mesi , tentativo di reintrodurre paganesimo + amministrazione
efficiente e rivitalizzazione del ruolo delle città. NoN possibile reintrodurre paganesimo. Città era in
una grave crisi economica. Lui uomo di grande cultura e scrittore valente, chiamato dai cristiano
‘’Apostata’’ quindi ‘’rinnegato’’.

IV secolo impero romano relativa stabilità dal punto di vista interno fino alla morte di Teodosio, nel 395dc.

- L’unico episodio gravoso fu la proclamazione di Giuliano in Gallia nel 360dc e l’uccisione di


Costanzo l’anno seguente. La morte di Giuliano in Persia richiese la nomina di un successore e
dopo il breve regno di Gioviano pace con i Persiani dove fu acclamato imperatore Valentiniano.
Quest’ultimo si associò subito al fratello Valente cui affidò il governo dell’Oriente (passo
importante x quella che sarà la divisione tra Oriente e Occidente). Valentiniano scelse di risiedere a
Treviri e Valente a Costantinopoli. Valentiniano politica di tolleranza religiosa e sostegno delle classi
umili + efficace contenimento dei barbari. Alla sua morte gli successe il figlio Graziano; proclamato
Augusto e Valentiniano II; nel frattempo Valente affrontò l’incursione degli Unni e fu sconfitto ad
Adrianopoli nel 378dc segna declino della capacità dell’esercito di fronteggiare la situazione.
- Quindi Graziano chiamò il generale spagnolo Teodosio x far fronte alla situazione drammatica in
Oriente. Teodoso concluse 382dc un accordo con i Goti che ricevevano terre nell’impero come
popolazione autonoma; i foederati. In Occidente situazione complicando, usurpazione della
Britannia da un ufficiale spagnolo che invase anche la Gallia. Quindi Graziano si tolse la vita.
Teodosio sconfisse il generale. T particolare attenzione alla religione; editto 380dc religione
cristiana religione ufficiale dell’impero romano. Teodosio convocò un concilio ecumenico a
Costantinopoli promulgò legislazione x i pagani.
Grande protagonista vescovo di Milano Ambrogio; intreccio con vita politica; fu acclamato vescovo
nel 374dc, personalità energetica e decisa, impose la propria autorità anche su Teodosio quando
punì un vescovo x aver incendiato una sinagoga. Nel Natale del 390dc impose a Teodosio una
penitenza pubblica x riammetterlo nella comunità cristiana.
Il trionfo del cristianesimo porta con se novità fondamentali anche nella società; vescovo, uomo
santo e la donna diventano protagonisti. MA a Roma nell’aristocrazia senatoria coaugulo pagano.

Crisi economica:

Tra il II e il II secolo dc; trasformazione dei sistemi di gestione delle aziende; manifestazione della crisi in
atto. La villa schiavistica aveva esaurito il suo ciclo come centro produttivo autonomo; molte ville
abbanodnate processo porta ad un mercato sempre + limitato. Le incursioni barbariche deterinano la
rottura del limes, quindi chiusura dei circuiti commerciali mediterranei.

Il tipo di stato che emerge: maggiore pressione coercitiva e irrigidimento sociale + fiscalismo.
Nuova figura: ‘’colono’’ ovvero il coltivatore, libero ma vincolato dalla sede in cui lavora.
Con Diocleziano Italia perde il suo privilegio e Roma cessa di essere residenza dell’imperatore.
Nascono nuove classi sociali come magistrati, funzionari statali ed ecclesiastici.

Cosa si intende x Tarda Antichità?


Nell’Ottocento considerata come ‘’eliminazione dei migliori’’ MA oggi caratteri + originali e distintivi;
ovvero epoca portatrice di valori positivi che non risuterebbero comprensibili se inseriti in un contesto di
pura decadenza. Come fine di quest’està si valuta l’invasione longobarda in Occidente 568dc e la fine del
regno di Giustiniano x l’Oriente 565dc.
La terminologia; risale a 100 anni fa con Alois Riegl. L’imperatore tardoantico; idea di un sovrano visto
come ‘’immagine dell’ordine divino sulla terra’’, governava come ‘’legge vivente’’ e incarnazione perfetta
della giustizia. Dall’altra parte è un potere irresponsabile perchè non deve rendere conto a nessuno. Un
buon compito x il sovrano consiste nel sentimento morale x i suoi sudditi. Re diventa intermediario tra Dio
e gli uomini. Lui è diventato tale x grazia divina. ( Diocleziano utlizza questo fondamento teolgoico x ridare
vigore all’impero romano vacillante a causa dell’anarchia interna). Ecco allora importanza del volto
fisiognomica importante; la bellezza del monarca, immune alle umane manchevolezzze, era un criteerio di
derivazione orientale con cui Costantino aveva dato l’immagie di se. Estrema antitesi con Giuliano.

Tardo Anitchità anche periodo di forti contraddizioni; caratteri autoritari e repressivi rese
ammissibile la tortura a chiunque fosse sospetto di complottare contro l’imperatore + accusa di
magia, astrologia e divinizzazione.
A Costantino si deve una costituzione nel 316dc che estendeva la tortura alle elitè provinciali in
caso di falsificazione di documenti + pena detentiva a vita x casi cui prima si dava esilio o multe +
condanna a morte e spesso esecuzioni; questo dato da diversi fattori di natura diversa;
▪ Di natura politica; parallelismo tra assolutismo e il culto imperiale.
▪ Difficoltà dell’amministrazione centrale x applicazione delle leggi.
▪ Venir meno delle limitazioni che le procedure frapponevano nel sistema giudiziario.

Nel 395dc Teodosio MUORE.

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