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Cap. I, Introduzione alla storia romana .......................................................................................................................... 1 Cap. II, Le origini di Roma e i primi re ......................................................................................................................... 3 Cap. III, La civilt etrusca e la monarchia dei Tarquini ................................................................................................. 4 Cap. IV, Il passaggio dalla monarchia alla repubblica ................................................................................................... 5 Cap. V, La composizione della societ romana: patriziato e plebe ................................................................................ 6 Cap. VI, La lotta per il controllo dellItalia centrale ...................................................................................................... 7 Cap. VII, La competizione con Roma: i Sanniti ............................................................................................................ 7 Cap. VIII, Laffermazione di Roma nellItalia meridionale: Taranto e Pirro ................................................................ 9 Cap. IX, La prima guerra punica e le sue conseguenze ............................................................................................... 10 Cap. X, La guerra annibalica. Il recupero dellItalia settentrionale ............................................................................. 11 Cap. XI, Roma e loriente ellenistico ........................................................................................................................... 12 Cap. XII, Graecia capta ............................................................................................................................................ 13 Cap. XIII, Eversiones Urbium, da Cartagine a Numanzia ........................................................................................... 14 Cap. XIV, Effetti e ripercussioni della conquista: i Gracchi ........................................................................................ 15 Cap. XV, Dalla guerra giugurtina alla dittatura di Silla ............................................................................................... 16 Cap. XVI, Lo smantellamento della costituzione sillana: Pompeo .............................................................................. 17 Cap XVII, Cesare dal cosiddetto primo triumvirato alla dittatura ............................................................................... 18 Cap. XVIII, Il secondo triumvirato e laffermazione di Ottaviano .............................................................................. 20 Cap. XIX, Augusto e listituzione del principato ......................................................................................................... 22 Cap. XX, I Giulio-Claudi eredi di Augusto ................................................................................................................. 23 Cap. XXI, La crisi del 69 e la dinastia Flavia .............................................................................................................. 25 Cap. XXII, Gli albori del cristianesimo (I-II sec. d.C.) ................................................................................................ 26 Cap. XXIII, Gli imperatori per adozione ..................................................................................................................... 27 Cap. XXIV, Da Commodo alla monarchia militare dei Severi .................................................................................... 28 Cap. XXV, Crisi e anarchia nel III secolo ................................................................................................................... 29 Cap. XXVI, Limpero fra invasioni e lacerazioni ........................................................................................................ 30 Cap. XXVII, Diocleziano e lesperimento della tetrarchia .......................................................................................... 32 Cap. XXVIII, La rivoluzione costantiniana. Giuliano ................................................................................................. 33 Cap. XXIX, Limpero cristiano-barbarico. Teodosio .................................................................................................. 34 Cap. XXX, La fine dellimpero romano doccidente ................................................................................................... 35
Pater familias: ha pieni poteri sui figli: abbandonarli, venderli come schiavi, uccidere una figlia adultera, stabilire matrimoni e divorzi. Le donne non erano mai sui iuris, ma avevano un tutore. Potevano sceglierlo; se quello era condiscendente, avevano libert e potere. Matrimonio: il pi arcaico la manus maritalis. Il vincolo poteva essere pi religioso (confaerratio) o un acquisto laico (coemptio). Un altro vincolo si stabiliva con lusus (tipo usucapione); le XII tavole la resero evitabile con lassenza da casa della moglie per tre notti. Il divorzio era previsto e frequente. Le nozze erano valide solo tra cittadini, chi non lo era praticava il concubinato. Schiavi: condizioni migliori in casa. Per Varrone, instrumentum vocale. Giustizia: anticamente risolta a livello personale con legge del taglione definita dalle XII tav, che tuttavia incoraggiano i risarcimenti pecuniari. Poi la repressione diventa responsabilit della collettivit; nascono i processi. Nel 367 a. C. si istituiscono i pretori, per la giurisdizione civile. Emanano editti che sono dichiarazioni di principi ed entrano nella giurisprudenza. IV-III sec. a. C.: primo trattato giuridico e raccolta di legis actiones, di Appio Claudio Cieco. Avvia laicizzazione diritto, prima affidato ai pontefici. Con limpero, la decisioni del princeps fanno giurisprudenza. Testi diritto romano: Institutiones di Gaio (II sec.) e Corpus iuris civilis di Giustiniano.
4. Leconomia
Basata sullagricoltura. Nel 218 a. C. un plebiscito vieta ai senatori di possedere navi per commercio. Nei primi secoli non ci sono grandi differenze di reddito; alcuni iniziano ad arricchirsi solo con le conquiste (nel 280 a. C., Sabina) di terre e schiavi, e soprattutto con le conquiste di province dal II sec. a. C.. Ricchezza giustificata usandola per opere pubbliche. Scambi commerciali (e quindi citt) lungo vie dacqua, molto pi economiche; via terra solo seta e spezie, abbastanza costose perch convenisse il trasporto. Poca tecnologia per mentalit tradizionalista e disponibilit di schiavi.
5. La religione
Numina indefiniti da propiziarsi tramite rituali; la fede del singolo accessoria. Importati gli dei antropomorfi greci, cui si aggiungevano dei per ogni aspetto della vita, genii personali, lari e penati. Vari tipi di sacerdoti; pontifex maximus a capo del collegium pontificum, decemviri sacris faciundis a custodire i libri sibillini, auguri (con auspici in genere favorevoli, durante le lotte politiche usati sfavorevoli per bloccare attivit). Tolleranza: gli altri dei venivano inglobati. Repressi solo i baccanali, perch frutto non di scelte statali ma individuali e rischiose per lordine pubblico. Imperatori divinizzati solo dopo la morte, mentre in oriente anche in vita. Influsso divinit orientali (come Mitra e teologie solari) e filosofie (che sottolineavano gli aspetti morali).
2. La Roma primitiva
Lorigine albana rivendicata da alcune gentes romane; quella sabina da alcuni re di Roma e dallorigine di certi vocaboli, ad es. quirites dal sabino curis, asta. Roma si costitu attorno allisola Tiberina, che rendeva facile attraversare il Tevere, il quale segnava il confine tra Lazio ed Etruria. Roma quindi nel Lazio, abitata da Latini, ma molto vicina alletrusca Veio, sulla riva destra.
3. Lordinamento romuleo
Secondo lannalistica, popolazione divisa in tre trib e trenta curie i nomi delle trib sono per etruschi, perci probabilmente si riferiscono alla seconda fase monarchica, in cui molti etruschi arrivarono a Roma. 3
Curia non verrebbe dal sabino curis ma da coviria, riunione di uomini. E impensabile che dallinizio ogni curia fornisse cento uomini allesercito, lo schema 30 curie arrivato gradualmente. La sede del senato si chiama curia: forse perch il senato primitivo era composto dai capi delle singole curie? Probabilmente i senatori iniziali erano meno dei 100 citati da Livio; a loro spettava il comando militare e religioso, mentre la vita cittadina era guidata da capifamiglia e capiquartiere.
4. I re indigeni
I sette re furono inventati per colmare il tempo tra la fondazione a met VIII sec. e la prima data sicura, linizio dellera capitolina coi Fasti, nel 501/509. La monarchia era elettiva; lo si deduce dallistituto dellinterregnum citato dalle fonti: morto Romolo, in attesa dellelezione i senatori regnavano a rotazione. Si sceglieva il re fra comandanti di esperienza, perci non pi giovani regni brevi pi di sette re, in realt. I loro nomi sono cmq storici; scelti tra quelli rappresentativi e alternati tra sabini (Numa) e latini (Tullo Ostilio) per simboleggiare lintegrazione tra i gruppi. Met VII sec.: distruggono Alba Longa; poi si assicurano il controllo del Tevere e delle saline col porto di Ostia. Anco istituisce i feciali, addetti a dichiarare guerra (res repetere: erano abituati a controversie per richiedere cose rubate).
2. Tarquinio Prisco
Etruschi a Roma dalla fine del VII secolo, per ragioni commerciali. E probabile che una personalit etrusca forte abbia trasformato la monarchia in un primato del proprio casato: in questo pu trovare fondamento la storia di Tarquinio Prisco, che secondo la tradizione avrebbe ottenuto successi militari, avviato opere pubbliche, ecc.. In questa fase la popolazione (e i senatori) aumenta, nasce un quartiere etrusco; forse ora che avviene la tripartizione nelle gentes dei Tizi, Ramni, Luceri.
4. Servio Tullio
Le fonti concordano nel considerarlo un re illegittimo ma positivo. Organizz la citt in 4 trib urbane, col Campidoglio come terra comune. Con lespansi one in Italia si aggiunsero via via trib rustiche, fino alle 35 del 241 a. C.. 4
Trasform il sistema dei comizi curiati (che pur rimasero) in quello dei centuriati. Secondo la tradizione, cerano 193 centurie, suddivise in 5 classi che ne comprendevano 80, 20, 20, 20, 30, pi 18 di cavalieri e 5 di inermes. Prima classe e cavalieri, insieme, avevano dunque la maggioranza si votava per centurie. Chi non poteva procurarsi unarmatura non aveva diritto di voto. Dallesigenza di verificare la ricchezza dei cittadini nacque, nel 443 a. C., la censura.
dellesercito, e poi definiti consoli; i quali nel tempo avrebbero scavalcato nei fatti la carica formalmente pi alta (come avvenne al rex sacrorum, sopraffatto dal pontifex maximus).
4. Le ultime rivendicazioni plebee e la conclusione della lotta fra gli ordini (287 a.C.)
Le cariche religiose si aprono ai plebei, e si riducono molto i casi di applicazione del nexus. Nel 287 a. C. la lex Hortensia, di un dittatore plebeo, rende vincolanti per tutto il popolo i plebisciti; mentre in quegli anni i comizi tributi, non pi solo assemblea della plebe ma di tutti, acquisiscono competenza su ogni genere di legislazione.
Inizia lespansione verso sud. Casus belli: i Sidicini, attaccati dai Sanniti, chiedono aiuto a Capua; questa per ha lo stesso problema e chiede aiuto a Roma. Dato che nel 354 Roma aveva fatto un patto coi Sanniti, affinch la guerra fosse ugualmente giusta Capua si affid a Roma in deditionem: le si consegn totalmente, cosa che legittimava i romani a soccorrerli in nome di un valore ancora pi alto del patto stipulato. 341 nuovo trattato coi Sanniti con spartizione influenza: Sidicini sannitici, Campani romani.
Il bottino del Sannio permise lemissione della prima serie monetale, laes grave, e lattribuzione di molte terre ai militari; in generale aument il benessere e lo sviluppo edilizio.
2. Spedizione di Pirro in Sicilia (278-276 a.C.) e sua sconfitta a Benevento (275 a.C.)
Chiamato in soccorso dai Sicelioti, Pirro non riesce a scacciare i Cartaginesi dalla Sicilia occidentale e torna in Italia, dove Curio Dentato lo batte definitivamente nel 275. A Taranto si impone un foedus e ad altre citt magnogreche si impongono alleanze che li obbligavano a fornire navi.
senatori di possedere navi da commercio, cosa necessaria a evitare limprovvisa distruzione dei patrimoni della classe dirigente.
Anche dopo la riconquista del sud, nel nord i Galli resistettero a lungo. Ma la padania fertile attirava immigrazione dei romani, che la resero ancora pi produttiva; gli indigeni furono gradualmente assimilati e collaborarono coi coloni, fornendo loro manodopera.
Catone riusc a imporre la divisione della Macedonia in quattro repubbliche autonome, contro chi voleva arricchirsi rendendola provincia. Ma fu dura la repressione contro le popolazioni non filoromane, come gli Epiroti e gli Achei: di questi ultimi 1000 furono deportati in Italia, tra cui Polibio, trattato con favore. Il bottino fu tale che dal 167 i Romani non pagarono pi imposte dirette, rimesse poi con le guerre civili nel 43 a.C..
ostacolato. Comunque labitudine a spendere stava ormai diventando normale, grazie allaumento di ricchezza dei ceti aristocratici. Redditivit conquiste: aumento schiavi e disponibilit di capitali per investimenti. I pubblicani, che dovevano essere almeno equites, riscuotono anche dalle province (anticipano i soldi allo stato, ma poi ne chiedono molti di pi ai tassati).
2. La prima fase delle guerre in Spagna (197-179 a.C). Le campagne contro Lusitani e Celtiberi fino alla caduta di Numanzia (154-133 a.C.)
197: rivolta dellHispania Ulterior e poi della Citerior ai soprusi dei pretori. Le rivolte continuano con guerriglie logoranti per molti anni. Sulpicio Galba massacr migliaia di Lusitani inermi, e Catone lo cit in giudizio (149). Limbattuto capo dei Lusitani fu ucciso a tradimento. 143: la guerra riprende a Numanzia; nel 134 ci viene mandato Scipione Emiliano, derogando alla regola della non ripetibilit del consolato. 133: Numanzia distrutta.
3. Limperialismo romano
Polibio inserisce limperialismo in un disegno provvidenziale (gli dei sono favorevoli per ricambiare la pietas romana) legittimato dalla bont delle istituzioni. Il bellum iustum rimaneva come obbligo di difendere gli alleati, ma la guerra si giustificava anche soltanto con la prospettiva del profitto; solo pochi tradizionalisti avevano ancora scrupoli. Dopo il 167 (fine regno macedone) si susseguono le dure repressioni: Cartagine e Corinto (146), Numanzia (133). Polibio spiega che tutti gli imperi si mantengono col terrore, dopo esser stati conquistati con coraggio e saggezza, e ingranditi con la moderazione. Panezio offre una giustificazione morale: i migliori hanno la supremazia sui pi deboli, che ne traggono vantaggio.
136: prima rivolta a Enna; mette in difficolt i Romani, ma P. Rupilio riesce a reprimerla. 104: seconda rivolta, perch il propretore rifiuta di applicare la decisione senatoria che liberava gli schiavi nati liberi in paesi alleati. I ribelli furono sterminati nel 101 da M. Aquilio.
3. La riforma agraria dopo Tiberio Gracco e il consolato di Fulvio Flacco (125 a.C.)
129: Scipione Emiliano cerca di bloccare i triumviri agrari incaricati dellapplicazione della legge agraria, assegnando ai consoli il compito di dirimere le controversie sui campi. Fu trovato morto. Per contrastare le opposizioni degli Italici alla riforma agraria, Flacco offre loro la cittadinanza, ma la sua proposta non passa.
4. Le riforme di C. Sempronio Gracco (123-122 a.C.) e la fine violenta dei Graccani (121 a.C.)
123 e 122: tribuno della plebe il fratello minore di Tiberio: Gaio Gracco. Promuove: Lex frumentaria: grano a prezzo politico. Lex iudiciaria: non pi i senatori, troppo indulgenti, ma gli equites giudicano i senatori colpevoli di estorsioni nelle province. Trova lappoggio degli equites, ceto in ascesa, distinto dai senatori solo per lassenza dalle magistrature, e alleato ora dei tribuni ora delloligarchia. E contro i privilegi oligarchici. 15
Continua la riforma del fratello; promuove infrastrutture che danno lavoro ai braccianti e denaro ai pubblicani appaltatori. Un suo collega propone colonizzazione di Cartagine, in sfida al senato (Scipione Emiliano ne aveva maledetto il terreno); sar per un fallimento, per i presagi negativi che gli vengono opposti. Nel 121 un tribuno antigraccano propone di abrogare la colonia; scoppiano tumulti; il senato annulla le garanzie costituzionali dando pieni poteri ai consoli; negli scontri molti graccani vengono uccisi e Gaio Gracco si fa uccidere da uno schiavo. La legislazione graccana sar smantellata. Dallet graccana Appiano fa iniziare il periodo delle guerre civili. Daltra parte la prima volta che lo scontro tra fazioni si fa cos violento, e da ora continuer ad esserlo sempre. Le leggi graccane tentavano di ricostruire un ceto medio di agricoltori reclutabili; cosa che Mario far con danni ancora peggiori per i possidenti, dato che assicurer ricompense agrarie anche ai proletari arruolatisi.
95: lex Licinia Mucia istituisce tribunale per giudicare chi si spaccia per cives malcontento. 91: il tribuno Druso, oppositore di Gaio Gracco, propone riforme per pacificare le controversie, tra cui concessione cittadinanza agli Italici per compensarli della perdita di ager publicus. Il console Marcio Filippo si oppone e fa assassinare Druso. Scoppia la guerra sociale: gli Italici insorgono, mentre colonie latine e comunit greche non si ribellano. Gli Italici, che Roma aveva tenuto divisi, si uniscono per loccasione in una confederazione con tanto di istituzioni simili a quelle romane, capitale, moneta propria. Il loro esercito efficiente quanto quello romano, perch molti vi avevano combattuto; molte perdite su entrambi i fronti. 90: lex Iulia de civitate: il console L. Giulio Cesare offre la cittadinanza a chi si arrende, ma si continua a combattere, finch nell89 la concessione viene perfezionata. Tutte la penisola e le colonie latine in Gallia diventano ager romanus, organizzato in municipia molto autonomi, dove viene avviata lurbanizzazione secondo lo schema romano.
2. La guerra in Spagna contro Q. Sertorio (80-72 a.C.) e la rivolta servile di Spartaco (73-71 a.C.)
Q. Sertorio, mariano di fama, organizza rivolta dei Lusitani in Spagna. Mitridate gli si allea. Sertorio viene ucciso da un soldato che ne prende il posto, Peperna, che per si fa sconfiggere e giustiziare da Metello e Pompeo. Questultimo rese la Spagna sua base clientelare. 73: rivolta di schiavi capeggiata dal gladiatore Spartaco. Non ha una precisa strategia, pi che altor saccheggiano la penisola per tre anni. 72: il ricco Crasso si fa assegnare un imperium proconsolare speciale per reprimerli. Spartaco viene tradito dai pirati che avrebbero dovuto traghettarlo sullo stretto di Messina; e nel 71 viene sconfitto e ucciso da Crasso, che crocifisse i sopravvissuti sulla via Appia. Pompeo stermina altri superstiti (rivalit tra lui e Crasso).
3. Pompeo e Crasso consoli (70 a.C.) e la terza guerra mitridatica (74-63 a.C.)
Smantellano i provvedimenti sillani: reintrodotte frumentationes e prerogative dei tribuni. 67: proprio un tribuno promuove un plebiscito che d a Pompeo un ampio imperium proconsulare contro i pirati. Il Senato teme tutto quel potere ma i comizi tributi lo approvano. Pompeo vince e attua riconciliazione con chi si arrendeva, stabilendoli in citt spopolate. 74: Mitridate aveva ricominciato la guerra invadendo la Bitinia, temendo il blocco dei suoi accessi al mar Nero. Lucullo lo sconfigge nel 72 e riduce il suo debito ormai impossibile da pagare ostilit finanzieri romani. Mitridate si rifugia dal re armeno Tigrane; Lucullo lo attacca vittorioso, ma poi i soldati si rifiutano di proseguire; il senato ostile a Lucullo per la sua iniziativa personale, e favorevole a Pompeo, cos autorizza i soldati ad andarsene: Mitridate e Tigrane si riprendono i loro regni. Pompeo li riaffronta, battendoli. Mitridate subisce una rivolte interna e si fa uccidere. Pompeo organizza loriente. Conquista Gerusalemme, ma lascia autonoma la Giudea, imponendole un tributo. Tornato in Italia scioglie lesercito per fugare i timori di dominio personale.
Cesare emerge col buon governo dellHispania Ulterior, le cui entrate gli permisero di acquistare appoggi, specialmente dei democratici, opposto a Silla. 59: accordo segreto primo triumvirato con cui riesce a riavvicinare Pompeo e Crasso. Cesare console; il collega Bibulo lo ostacola anche con auspicia sfavorevoli, allora Cesare li fa abrogare e Bibulo, cacciato in malo modo dallassemblea, costretto a restare in casa. Approvate terre per veterani di Pompeo, e ratificato il suo operato in oriente; mentre Crasso ebbe un provvedimento a favore dei pubblicani. Un tribuno cesariano fa approvare il proconsolato di 5 anni e assegna a Cesare quello di Gallia Cis. e Illirico, cui poi si aggiunge la Gallia Narb.
3. Laccordo di Lucca (56 a.C.) e lo scoppio della guerra civile (49 a.C.)
58, tribuno Clodio: collegia di artigiani fra cui reclutava bande armate, frumentationes gratuite (per finanziarle annette Cipro e costringe lo scomodo Catone ad andarvi), condanna allesilio per chi ha fatto giustiziare senza processo quindi anche Cicerone, ma nel 57 Pompeo lo fa tornare, ben accolto dal popolo. Pompeo recluta banda armata contro quella di Clodio. Divisioni Pompeo-Crasso e triumvirato-optimates (questi ultimi volevano togliere il comando a Cesare). 56: incontro a Lucca tra triumvirato, senatori e magistrati; si rinnova il proconsolato a Cesare e si d consolato del 55 a Pompeo e Crasso, che si faranno assegnare proconsolati. Crasso cerca gloria militare e attacca i Parti in Mesopotamia, ma il suo esercito massacrato e lui poco dopo ucciso. 54-52: caos alle elezioni, dilagante corruzione, violenze culminano nelluccisione di Clodi o. Senatusconsultum ultimum: nominato Pompeo console unico per riportare lordine. Represse violenze e impose che i candidati fossero presenti a Roma, con una dispensa per Cesare che pot ricandidarsi nel 48. Grande potere di Pompeo, per prolungamento proconsolato e ottimati che lo strumentalizzavano contro Cesare. 51: Cesare chiede proroga del comando, per non trovarsi privatus processato prima di essere di nuovo console nel 48. Viceversa, i consoli cercano pi volte di togliergli il comando prima, spt Gaio Claudio Marcello, che inviter Pompeo a salvare lo stato. Altri, come Curione, per scongiurare la guerra civile proponevano che Cesare e Pompeo lasciassero il potere entrambi
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I tribuni Cassio e M. Antonio pongono il veto alla proposta di sostituire Cesare con Domizio Enobarbo: i pompeiani li costringono alla fuga. Un altro senatusc. ult. d ai consoli (= Pompeo) la difesa dello stato. 49: Cesare sa che o si arrende o marcia su Roma: sceglie questultima, oltrepassa il Rubicone e occupa Rimini.
Nella battaglia di Modena muoiono i consoli Ottaviano unico comandante, e non segue il consiglio del senato di unirsi al cesaricida D. Bruto (il quale, abbandonato poco dopo dai suoi soldati, fin ucciso). Il senato fallisce nel proposito di strumentalizzarlo a difesa della repubblica: lui ormai ha un esercito e, quando gli rifiutata la candidatura a console, marcia su Roma (43 a.C.) e si fa eleggere console a nemmeno ventanni.
2. Laccordo fra Ottaviano, Antonio e Lepido (43 a. C.). La vendetta sui cesaricidi a Filippi (42 a. C.)
I consoli del 43 rendono di nuovo perseguibili i cesaricidi. Ottaviano si riavvicina a Antonio; Lepido intermediario; i tre si spartiscono i domini, con lItalia zona comune. Il secondo triumvirato diventa vera magistratura per cinque anni. I tre: Mantennero le magistrature ma ci misero persone a loro fedeli. Liste di proscrizione ancora peggiori delle sillane; ucciso Cicerone e molti anche solo per dare terre a veterani. Ristabiliscono il tributo e molte nuove tasse. Culto di Cesare giustifica attacco a cesaricidi. Bruto e Cassio ottengono alcune vittorie in oriente, ma sono poi sconfitti a Filippi nel 42 da Antonio e Ottaviano e si suicidano.
Egitto alle dirette dipendenze di Ottaviano, amministrato da prefectus equestre. Riduzione soldati, accontentati col tesoro egiziano e fondazione di colonie. Esercito non di leva ma professionale. Servizio retribuito di 20 anni. Stanziati ai confini pi esposti. Pretoriani: guardia del corpo imperiale costituita da italici; ferma pi facile e breve, paga maggiore, terre al congedo. Vince varie battaglie contro i barbari grazie ai suoi comandanti. 20: il re dei Parti chiede lamicizia coi romani, che ottengono giusto lascesa al trono armeno di un filoromano, ma si pubblicizza come una conquista. 12: campagne in Pannonia e Germania. 9, Variana clades: lincapacit di Varo provoca una rivolta che a Teutoburgo massacra tre legioni. Leffetto psicologico tale che Augusto fissa i confini sul Reno e rinuncia ad espandersi oltre.
un amico di Tiberio che si credeva avesse il ruolo di sorvegliare Germanico. Pisone si suicida; la gente sospetta di Tiberio; il quale taglia anche le spese in spettacoli ecc., e la sua popolarit crolla. Tiberio si ritira a Capri e lascia mano libera al prefetto del pretorio Seiano per neutralizzare la famiglia di Germanico; poi si accorge della sua violenza e lo fa uccidere da un prefetto ancora pi sanguinario. Il principato di Tiberio si chiude nel terrore.
2. Caligola (37-41)
Le fonti, di parte senatoria, dipingono male i Giulio-Claudi; possono esagerare, ma si concorda sullessenziale. Gli imperatori del primo secolo temono di perdere il potere e per mantenerlo appoggiano di volta in volta senato o popolo. In genere al dissenso si reagisce col dispotismo. Le lotte di potere sono comunque circoscritte alla capitale. Caligola, unico superstite di Germanico, designato coerede col figlio di Druso Minore ma scelto come unico erede dal senato per i tumulti del popolo. Onora la memoria di Tiberio e Germanico. A un tratto cambia: o per malattia, o per la morte della sorella, o perch non ha esperienza di governo, o per i trascorsi di strage nella sua famiglia e la paura di esser rovesciato. 39: sventa una congiura promossa da suoi familiari; mette a morte i congiurati tranne le sorelle. Gerusalemme sconvolta dalla sua volont di mettere una propria statua nel tempio; scontri anche in Egitto fra Greci ed Ebrei. 41: gli ufficiali del pretorio, temendo per le continue condanne a morte, lo uccidono.
3. Claudio (41-54)
Fratello di Germanico, sopravvissuto perch zoppo e considerato deficiente, in realt si fa istruire da Tito Livio. Alluccisione di Caligola si pose il problema del successore: i pretoriani lo trovarono per caso e lo proposero, anche grazie alla sua parentela col mito Germanico. Cerca di riavvicinarsi alla strategia di Augusto. Caccia da Roma astrologi ed ebrei (tumultuavano per Cristo). Impone ai governatori delle province di seguire i suoi ordini dissenso di senatori e cavalieri sfiducia di Claudio, che preferisce dare grandi poteri a liberti fidati. Spese molto in opere pubbliche, non per s come Caligola. Invade la Britannia. 48: la moglie Messalina, gi traditrice, sposa pubblicamente un altro uomo. I liberti di Claudio, in sua assenza, la fanno uccidere. Claudio, lussurioso, si mette con Agrippina, sorella di Caligola, che lo convince ad adottare il proprio figlio di primo letto, Domizio Enobarbo (Nerone), che nella successione avrebbe scavalcato i diritti di Britannico, figlio di Claudio. Agrippina si para le spalle ingraziandosi il Senato col richiamo dallesilio di Seneca e mettendo il fido Burro come prefetto del pretorio; poi avvelena Claudio.
4. Nerone (54-68)
Agrippina non riesce a controllare il figlio, il cui potere gestito da Seneca e Burro, mentre lui si d ai divertimenti; cos minaccia di sostenere Britannico, e per tutta risposta Nerone lo fa uccidere. Poi uccider anche la madre, su suggerimento dellamata Poppea, millantando che congiurasse contro di lui. 60 : rivolta in Britannia, forse per usura di Seneca. Conflitto coi Parti. Riduce tasse indirette. Reprime abusi nelle province. Repressione dissenso, causato dalla riforma assiologica che imponeva il culto della sua personalit. Si esibisce in teatro, dando scandalo. 24
64: grande incendio distrugge interi quartieri; si cavalca il malcontento insinuando che Nerone labbia fatto per estendere la sua domus aurea. Riversa la colpa sui cristiani, malvisti per il loro vivere appartato: prima persecuzione. 65 e 66: scopre due congiure e la reprime duramente. Eleva la Grecia al rango di federata, che non pagava tributi rabbia per lalta pressione fiscale invece altrove, necessaria a fronteggiare le dilapidazioni. Alcuni governatori di province galliche, tra cui Galba, organizzano una rivolta. Virginio, che avrebbe dovuto reprimerla, vi si allea, ma il suo esercito odia i Galli e li attacca ugualmente, massacrandoli. Dopodich per offre la porpora a Virginio, che la rifiuta. Nerone con un esercito di fortuna va verso nord; i pretoriani si convincono che stia scappando e che bisogna riconoscere Galba; il senato dichiara Nerone nemico pubblico, questi si suicida.
3. Vespasiano (69-79)
Inizialmente resta in Egitto, lasciando che i collaboratori affrontino linevitabile malcontento dei primi tempi. Presto emana la lex de imperio, con cui definiva i suoi poteri al di sopra della legislazione vigente. Designa i figli Tito e Domiziano come successori. 70: repressa ribellione in Gallia. Tito prende Gerusalemme e ne distrugge il tempio; nel 73 rasa al suolo Masada inizia diaspora ebraica. Varie campagne sui confini. Impulso alledilizia civile; costruzione del Colosseo. Migliore riscossione di tasse (anche sulle latrine pubbliche) e burocrazia, affidata alla borghesia scontento aristocratico. Immette senatori provinciali e scaccia astrologi sembra reprima dissenso. Facile concessione di cittadinanza ai provinciali legioni non pi solo italiche. Represso un complotto contro di lui. Muore naturalmente nel 79.
Domiziano era convinto di essere al pari di Tito, e si sent defraudato da questi, tuttavia lo divinizz per trarne vantaggi in quanto suo fratello. Cerca gloria militare. 89: rivolta militare. Accetta di versare un indennizzo ai Daci, cosa considerata intollerabile. Rende lamministrazione pi efficiente e aderente alla tradizione repubblicana, mantenendo le magistrature; tuttavia amministra personalmente la giustizia con crudelt malcontento ottimati. Uniche concessioni alle mode, spettacoli e edilizia. Ultimi anni caratterizzati dal terrore; nel 93 bandisce i filosofi; accoglie denunce anche infondate 96: ucciso da una congiura di pretoriani e senatori.
2. Ebrei e cristiani
Gli ebrei aspettavano il regno dei cieli o un messia vendicatore dei dominatori. Sacerdoti: farisei o sadducei, aborrivano gli infedeli ma scendevano a patti coi Romani. Grandi proprietari terrieri e pubblicani aderivano alla cultura greco-romana, pur mantenendo la loro fede, resa accessibile agli uomini di cultura dalla Bibbia dei Settanta, traduzione greca del III-II sec. a.C.. Estremisti: zeloti (rivoluzionari antiromani) ed esseni (asceti), questi ultimi confusi coi cristiani per la somiglianza di certe pratiche. La denominazione latina di cristiani fu usata solo dal 40. Divisi: per gli Ebrei della diaspora la torah era superata, i Giudei di Palestina erano pi tradizionalisti. I primi erano perseguitati dei Giudei, i secondi pi tollerati. Paolo proselitismo. Re Erode Agrippa, legato ai farisei, rilancia la persecuzione; alla sua morte la Giudea torna provincia, fase di malgoverno proteste, estremisti predicano guerra santa.
culto dellimperatore, ovvio per i pagani, e non si presentavano alle celebrazioni pubbliche, stando appartati. Frange estremiste poi rifiutavano cariche e leva accusa di disfattismo. La scelta del martirio piuttosto dellapostasia dimostrava unincomprensibile pervicacia nellerrore.
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Limpero ormai fatto di citt, piccole riproduzioni di Roma dotate di autonomie in diversi gradi: colonie e municipia, poi provinciali liberae, immuni da tributi o meno. 2-4 magistrati locali eletti dai comizi e un senato. Diffuso levergetismo locale gare di emulazione fra citt nel II sec. revisori dei conti per evitare dilapidazioni. Honestiores (veterani ecc.) non passibili di pene infamanti; humiliores (diseredati) tutelati in teoria ma in pratica vessati. Dualismo occidente romanizzato oriente ellenistico. Zone di montagna rimaste impermeabili a entrambe le influenze. Urbanizzazione crisi piccola propriet agricola, meno remunerativa (meno conquiste meno schiavi); declino anche del latifondo.
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Verso una monarchia militare: aggiunte tre legioni, una delle quali lasciata a Roma per controbilanciare i pretoriani; pi paghe e agevolazioni ai soldati. Scarsit di reclute a causa di peste e guerre arruolato Germani. Campagne contro Parti e Britanni qui si abbandona il vallo antonino per tornare sulladrianeo. Severo muore.
Peste endemica da Marco Aurelio pi reclutamenti fra i barbari pi esperti dei luoghi, ma scontri interni e saccheggi.
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Ai tempi di Decio, si attribuisce la crisi allallontanamento dagli dei autentici. Infatti i culti si erano moltiplicati, tanto che Settimio Severo aveva cercato di riassumerli sincretisticamente in un dio Sole accettabile da tutti tranne che dai cristiani. Una minoranza di cristiani si riteneva inconciliabile con limpero; molti invece credevano possibile la convivenza a patto del rispetto dei propri principi basilari. Traiano e poi Adriano avevano sancito lilliceit dei cristianesimo, ma senza persecuzioni sistematiche, cosa che aveva permesso proselitismo. La Chiesa, non senza contrasti, riconobbe il primato del vescovo di Roma; promuove opere di carit colmando le inefficienze statali. Risultava inaccettabile la reticenza di alcuni a svolgere pubblici uffici, e lidea che il contributo migliore alla societ fosse la preghiera. Decio verifica la compatta adesione interna in un atto formale: la partecipazione al culto. Chi rifiutava solo i cristiani, nei fatti venne ucciso. Polemiche nella cristianit su come trattare chi abiurava (i lapsi), o chi sera salvato ricorrendo alla corruzione. Si concluse di riammettere nella Chiesa quanti si pentivano del tradimento; molti dei lapsi divennero poi martiri sotto Treboniano o nella persecuzione di Valeriano (257), che prese di mira spt il clero, per privare la Chiesa di gerarchia e beni. Gallieno revoc la persecuzione e restitu i beni. Daltra parte i cristiani si stavano integrando nei normali impieghi, e i pagani li ammiravano per le opere di carit.
2. La frantumazione dellimpero
Gallieno, figlio di Valeriano, affronta attacchi barbari da pi parti e usurpatori (i trenta tiranni) toglie ai senatori conduzione legioni. Potenzia cavalleria. Il generale Postumo si proclama imperatore di Gallia, rendendola indipendente dal resto; nel 263 Gallieno lo sconfigge, ma il capo della cavalleria, Aureolo, sospende linseguimento e pi tardi si ribeller a sua volta. Mentre questi lo assedia a Milano, Gallieno sar ucciso da ufficiali danubiani.
Aureliano assassinato da un gruppetto di ufficiali che temevano una punizione. Seguono: Claudio Tacito, vittorie in oriente, muore presto; Aurelio Probo (276-282), generale aureliano, vittorie in Gallia, ma dopo il trionfo viene ucciso; Caro, prefetto del pretorio, si associa i figli come Cesari, recupera lintera Mesopotamia, d il titolo di Augusto al figlio Carino, cos viene ucciso dallaltro, geloso. I fratelli Carino e Numeriano regnano insieme, finch Carino uccide laltro. I soldati per non lo accettano come Augusto, preferendo un comandante di Numeriano: Diocleziano.
3. Le riforme di Diocleziano
Raddoppia province per diminuire potere ai governatori, gi privati del comando militare grazie a Gallieno. Raggruppa province in 13 diocesi rette da vicarii, dipendenti da 4 prefetti del pretorio per ciascun tetrarca. Il consilium principis di Adriano diventa consistorium. Magister officiorum dirige i ministeri; comes rei privatae e sacrarum largitionum gestiscono le finanze. Principale consigliere dellimperatore il comes sacri palatii aura di sacralit per Diocleziano (che appare poco, impone di genuflettersi ecc) fa meglio digerire al popolo i provvedimenti, tra cui molte tasse per mantenere 4 corti Riforma imposte su base annonaria, cio contributi in natura chiesti per ogni persona abile al lavoro (caput) e ogni appezzamento sufficiente a mantenere una persona (iugum), censiti ogni 5 anni aumento addetti catastali. Il sistema era molto rigido alimentava tentativi di evasione e corruzione drastiche punizioni. Meno schiavi pi manodopera libera, spt coloni che partecipavano agli utili schiavi e coloni liberi hanno di che vivere, ma solo al servizio del latifondista; sono accomunati dalla condizione di humiliores, spremuti da padroni, fisco, esercito, pene pi dure. Fissare i contadini alla terra (cosa che porter alla servit della gleba) serviva a evitare che scappassero verso le citt per evitare le 32
tasse sulla terra; daltra parte anche i cittadini erano tassati e progressivamente legati alla professione familiare, per evitare che mestieri indispensabili restassero scoperti. 301: edictum de pretiis: limite ai prezzi per frenarne limpennata ma inattuabile: borsa nera e scambi in natura. Diocleziano aveva moglie e figlia cristiane; ma Galerio riteneva il crist. pericoloso per lesercito e lo convinse a perseguitarlo. Dal 303, quattro editti successivi ordinano: divieto riunioni culturali, distruzione chiese e sacri testi, rimozione dai pubblici uffici e arresto del clero e poi di tutti i cristiani. Bagno di sangue, spt in oriente.
In realt abbandon il culto del Sol Invictus solo dopo la disfatta di Licinio; mantenne la carica di pontefice e autorizz il culto della sua gens Flavia. Non poteva rompere coi pagani. Tuttavia, privilegi al cristianesimo: no tasse ai preti, tribunali ecclesiastici, aiuti alledilizia sacra. Risposta cristiana: 314, liceit servizio militare per i cristiani. La Chiesa ottiene repressione statale dello scisma donatista in Africa. 325, Costantino convoca il concilio di Nicea: condanna dellarianesimo. Nonostante ci, Costantino in seguito tese allarianesimo e si fece battezzare in punto di morte da Eusebio, vescovo ariano
2. Le riforme di Costantino
Si appoggia alla Chiesa anche perch sopperisce alle mancanze statali in ambito assistenziale. Crollo potere dacquisto del denarius (che Costantino sostituisce col solidus) tracollo di proletariato e piccola borghesia; economia monopolio dei pochi detentori doro. Per il resto, segue politica di Diocleziano: aumento burocrazia, tasse, distinzione comitatenses e limitanei. Essendo stati aboliti i pretoriani, i loro prefetti hanno funzioni civili. Larruolamento garantiva privilegi; se non bastava, era coatto. Capitale Costantinopoli! Perch: posizione strategica e difendibile. Nuovo senato spt cristiano, di pari dignit di quello romano. Si approfondisce il solco tra humiliores e viri clarissimi (detentori di alte cariche). Costantino da morto ebbe onori divini pagani ma sepolto in una chiesa.
3. Leredit di Costantino
Impero spartito fra i tre figli: Costantino II aveva pi potere Costante e Costanzo gli sono avversi; le truppe di Costanzo lo uccidono (340). Costanzo ariano, Costante niceno porta avanti repressione pagani, Ebrei, donatisti. Costante sprezzante verso le truppe insorgono e lo uccidono; ma il capo degli insorti, Magnenzio, viene poi sconfitto da Costanzo, che resta unico imperatore.
Valentiniano respinge i barbari dividendoli fra loro; la guerra rende indispensabile privilegiare i militari (come i Severi) pi tasse per pagarli. Combatte corruzione, parassitismo, favoritismi; crea difensori del popolo che tutelassero i diritti dei meno abbienti. Temuto per durezza, ammirato per equilibrio e tolleranza religiosa. Alla sua morte lo sostituisce il figlio Graziano. Valente, ariano, persecutore cattolicesimo, debella Visigoti e conclude una pace sfavorevole con i Persiani.
3. La riunificazione mancata
Lusurpatore Magno Massimo uccide Graziano; Teodosio prima lo riconosce poi lo decapita, sostituendolo col fratello di Graziano, Valentiniano II, ariano ma antipagano. Questi muore per mano del magister equitum Arbogaste, che proclama un altro Augusto, ma entrambi sono sconfitti nel 394 da Teodosio ma questi non pu riunificare limpero, perch muore.
4. La politica di Teodosio
Vieta ogni discussione religiosa; dichiara illeciti pagani e manichei; tollera i sacrifici pagani ma non interviene contro la distruzione di templi ad opera di cristiani fanatici; pi tardi mette al bando il paganesimo: cristianesimo unica religione ufficiale. 390: Teodosio ordina unesecuzione di massa, il vescovo di Milano Ambrogio gli nega la comunione. subordinazione stato-chiesa. Senatori latifondisti e grandi imprenditori avevano privilegi sfacciati, mentre i ceti produttivi erano sfiancati dalle tasse. Ai coloni era vietato abbandonare la terra. I difensori del popolo furono in pratica neutralizzati.
Figli di Teodosio: Onorio in occidente, sotto tutela di Stilicone, e Arcadio in oriente, dominato da due prefetti del pretorio, Eutropio e Rufino, concordi nelleliminare Stilicone. Alarico, re visigoto, invade province orientali; Stilicone interviene, ma i prefetti gli intimano di ritirarsi, temendo che voglia annettersele. Stilicone fa sopprimere Rufino sostituendolo con leunuco Eutropio; questi offre ad Alarico la prefettura illiriciana e induce lAfrica a secedere dalloccidente per unirsi alloriente sconcerto; rimosso ma la moglie ne continua lopera: incoraggia Alarico a muover contro lItalia, ma Stilicone lo respinge. 404: Onorio sposta la capitale da Milano a Ravenna, appena prima che gli Ostrogoti devastassero lItalia settentrionale poi sconfitti. Invasione della Gallia per non avere conflitti altrove, Stilicone concede enorme indennit ad Alarico il senato sospetta che i due complottino Stilicone ucciso, mentre i suoi soldati disertano alleandosi ad Alarico: marciano su Roma 410 la saccheggiano, ritirandosi dopo tre giorni fine di unepoca! Usurpatore Claudio Costantino III riconosciuto come Augusto da Onorio (intanto Arcadio era morto). 410 muore Alarico. Visigoti, stanziatisi nel sud-ovest della Gallia, riconosciuti come foederati. Impero ai minimi termini: alla morte di Onorio (423) una mera finzione giuridica.
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Varie teorie sulle cause della fine. Gibbon: cristianesimo; marxisti: fallimento economia schiavile; altri: difetti costituzionali, strapotere esercito Ma la deposizione di Romolo Augustolo non fu un gran trauma; peggio il sacco del 410. Dai tempi di Diocleziano era diffusa la commendatio, con cui i meno abbienti potevano evitare tasse e arruolamento mettendosi al servizio di un possidente si arriva alla curtis altomedievale, dove il signore consolida il suo potere pi che la produttivit + guerre e pestilenze carestia, citt in rovina. Loriente sopravvive fino al 1453; Giustiniano tenter riunificazione nel 535 e stiler corpus iuris; ma vera erede delluniversalismo di Roma la Chiesa.
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