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Impero Romano

Una realtà che si era affermata a forza nel corso dei secoli, una realtà caratterizzata da un governo
centralizzato, da una appartenenza ad una determinata realtà che è quella dei cittadini romani,
una dominazione talmente ampia che si espandeva quasi su tutto il territorio fino ad allora
conosciuto, quindi che aveva una accezione di carattere universale, caratterizzata da una struttura
che per vivere si è evoluta nel corso della storia.

Tra il 3 e il 4 secolo fu introdotta la tetrarchia: visto che l’impero era diventato enorme ne
prevedeva la gestione suddivisa tra 2 entità imperiali (imperatore romano d’occidente e
imperatore romano d’oriente), i 2 Cesari

Quindi una realtà che aveva maturato nel tempo una struttura organizzativa enorme a cui erano
sottoposti non solo i cittadini romani ma tutte quelle popolazioni talvolta sottoposte alla
dominazione romana.

Caratterizzato dal Diritto romano, di cui ancora oggi possiamo goderne i benefici.
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Fine dell’Impero Romano d’Occidente (Romolo Augustolo spodestato da un barbaro,


Odoacre nel 416 d.C.)

Cause:
Ragioni interne
Ragioni esterne

Ragioni Interne:
 Gigantismo dello Stato lo stato per essere adeguatamente amministrato diventa
autoritario/ centralizzato dove tutto parte dall’imperatore e totalitario, cioè che si impegna
a promuovere tutte le fasi della vita dei cittadini
 Mancanza di risorse per gestire questo enorme apparato, quindi si parla di un sistema
fiscale che prevedeva dei costi di amministrazione altissimi caratterizzato da imposte
sempre più crescenti
 Esercito non in grado di difendere tutto il territorio dalle invasioni esterne e di gestire
contemporaneamente le questioni interne (che non sono era costituito dalla popolazione
romana ma anche da tutte le popolazioni da assoggettate dai romani).
Cresce quindi l’esercito, che a quel punto non è formato solo da militari romani ma
cominciano ad associarsi anche militari delle popolazioni assoggettate.
 Affermazione del cristianismo, inizialmente religione considerata illecita, quindi i cristiani
vengono perseguitati; tuttavia, nel corso del tempo fa proseliti e raggiunge un’espansione
tale che l’imperatore Costantino nel 313 d.c. emana L’Editto di Milano, “l’editto di
tolleranza”, che rende lecito il cristianesimo all’interno dell’Impero Romano professabile
così come gli altri culti.
Criticato però da un punto di vista economico perché contro la schiavitù. (i cristiani
liberavano gli schiavi)
 Sviluppo delle aree di campagna e dei latifondi enormi proprietà terriere dove il
proprietario si faceva carico dell’esercizio del potere di natura pubblicistica per gestire la
popolazione su quel territorio (ordine pubblico, riscossione delle tasse ecc.)
Ragioni esterne:
 Attacchi esterni

L’esperienza dell’Impero Romano si conclude nel 476 d.C., in realtà non fu un vero e proprio crollo,
cioè non ci fu una vera e propria orda di barbari che invase Roma, anche se intorno al 410 era
stata saccheggiata, ma si parla di una successione all’apice dello stato con il visigoto Odoacre che
faceva parte dei miles federati era un Magister Militum (comandante dell’esercito).
Nel 476 Romolo Augustolo chiamato così perché era un imperatore giovane, fu deposto e il
governo passò ad Odoacre che non assunse la carica di imperatore, e infatti si parla di Regni
Romano-Barbarici perché convivevano con l’istituzione e con la popolazione romana, ma si
nominò Patricius Romanorum, inviò le insegne imperiali all’imperatore d’Oriente Zenone, quindi la
dignitas imperiale torna ad essere unica, e si proclama re del suo popolo, che era quello stanziato
sul territorio.
Quindi sostanzialmente governa il territorio per conto dell’Imperatore Romano d’Oriente.

Dopo la deposizione di Romolo Augustolo i affermano in quell’area territoriale dell’Impero


Romano d’Occidente una serie di Regni Romano Barbarici:
 Gallia meridionale Spagna-Visigoti
 Svizzera, Ginevra e valle del Rodano-Burgundi assorbiti al Regno franco nel 533
 Gallia settentrionale-Franchi
 Regno di Odoacre (Italia e Rezia, l’attuale Austria)
Successivamente abbiamo gli Ostrogoti di Teodorico, tuttavia tra il corso del 535 e il 553 c’è la
cosiddetta guerra Greco-Gotica dove Giustiniano l’Imperatore d’Oriente cercherà di conquistare i
territori della penisola italiana; quindi, i bizantini riusciranno a conquistare alcuni territori altri
vengono lasciati ai germani (Monza-Ravenna), dopodiché scendono i Longobardi nel 568, che
invadono l’Italia e spazzano via tutte le istituzioni precedenti.

Si perde, con Odoacre:


 L’idea di uno stato unitario fortemente centralizzato
 L’idea di una gestione del potere affidata interamente all’autorità dell’imperatore che era
assoluto, infatti si parla di princeps legibus solutus, al di sopra della legge perché
incarnazione della legge, unica fonte normativa, che però non poteva agire in maniera
arbitraria perché doveva osservare il principio di Res-Publica quindi in pratica governava in
nome e per conto del popolo.

L’Impero Romano ci ha lasciato:


 Il concetto di res publica ovvero un’entità al quale sono preposte tutte le funzioni
 Laicità del potere politico, poiché all’interno dell’Impero Romano erano tollerati una serie
di culti
 Il diritto romano: sia di carattere pubblico che privato, amministrativo, sostanziale e
procedurale e questo perché romani avevano sviluppato grandi tecniche di carattere
giuridico.
Non c’era distinzione tra i codici ma raccoglieva una serie di materiale: le Legias, ovvero le
leggi emanate dall’imperatore e gli Iura, ovvero le opinioni date da giuristi di un certo peso
che divenivano vincolanti per casi omologhi (avevano lo ius publice respondendi).
Altra compilazione da ricordare è indubbiamente il Corpus Iulis Civilis di Giustiniano,
risalente intorno al 533, imperatore d’Oriente, importato in Occidente e contenente una
selezione vincente di tutto il patrimonio giuridico prodotto nei secoli dall’Impero Romano,
formato da Codice, Digesto, Novelle e Istituzioni.

 Codice conteneva tutte le costituzioni imperiali raccolte in maniera sistematica per materia
ma non per tempo
 Digesto conteneva tutti i pareri dati dai giuristi (raccolti allo stesso modo del codice)
 Novelle conteneva le leggi emanate da Giustiniano
 Istituzioni un libro di 4 libri di carattere prettamente didattico

Tutto ciò si perde in epoca germanica e solo la Chiesa si erge come unica tutrice di questo
patrimonio fino al XII secolo, con i monaci che venivano copiati

 Una sorta di organizzazione territoriale: con l’Impero Romano avevamo una tetrarchia
diviso in 2 parti e caratterizzato da grandi prefetture, a loro volta formate da diocesi,
province, i municipia o città e la cosa particolare, parlando in questo caso di istituzioni
politiche gli amministratori di queste realtà sommavano funzioni civili, amministrative e
giurisdizionali e poi c’era chi era preposto all’esercizio dell’ordine pubblico che era invece il
capo dell’esercito.

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Regni Romano Barbarici


caratterizzate da una coesistenza di istituzioni romane e istituzioni germaniche almeno nel periodo
iniziale.
Con il passare degli anni, tuttavia, i romani si “imbarbariranno” e i barbari si “romanizzeranno”;
quindi, si verificherà una involuzione dal punto di vista cultura, politico e giuridico rispetto
all’epoca precedente.

 Visigoti
 Burgundi
 Franchi
 Regno di Odoacre

Questi regni hanno un concetto di potere politico totalmente diverso, si applica una visione
politico di tipo particolaristico; quindi, il potere in questi regna era basato sulla comunanza etnica
e legato al concetto di stirpe.

In questi regni non vigeva più la condizione dell’unicità del diritto e avevamo una condizione
giuridica completamente confusa e incerta; si verificherà il fenomeno della “personalità della
legge”, quindi era assente il concetto di territorialità in quanto sui romani veniva applicato il diritto
romano, mentre sui barbari venivano applicate le regole dei barbari; quindi abbiamo una
coesistenza di istituzioni e norme di tradizione romana e di tradizione germanica basato sul
principio dell’Ospitalitas, dove i barbari si si insediano nel territorio e si occupano principalmente
di funzioni di carattere militare e di ordine pubblico.

Si perde inoltre il concetto di Stato e di Pubblico Ufficio.


L’organizzazione sociale delle popolazioni germaniche era caratterizzata da popolazioni nomadi e
specializzate nella guerra; si trattava si popolazioni legate da vincoli agnatizi, cioè erano tutti
parenti tra di loro e decidevano di eleggere tramite un’assemblea a cui partecipavano gli uomini in
armi un capo che in realtà aveva la funzione primaria di essere il capo delle spedizioni militari,
quindi il potere deriva dal basso verso l’alto, che non aveva il potere di fare le leggi.
I germani seguivano un diritto consuetudinario legato alla loro popolazione, non scritto ma
tramandato oralmente e non avevano strutture istituzionali.
C’era una visione patrimonialistica del potere monarchico, nel senso che il re considerava quel
territorio di sua proprietà acquisito tra i suoi beni personali a seguito di conquista e basato sul
concetto di ereditarietà: i territori venivano divisi egualmente tra i suoi figli.
In questo caso quindi il re non era una figura astratta ma il re era tale perché era riuscito a
coagulare intorno a sé la fedeltà della sua popolazione (potere basato sulla comunanza etnica)

Caratteristiche:
 Monarchia non assoluta, poiché anche lui assoggettato alle consuetudini del popolo
 Organizzata su base tribale e su regole consuetudinarie
 Assemblea delle famiglie agnatizie
 Concezione patrimoniale dello stato dove il re gestiva il territorio nei propri interessi che
poi veniva ereditato dai suoi figli maschi
 Vigenti il sistema della faida e del taglione

Con il tempo assumono una connotazione stanziale, il capo militare germanico diventa di fatto re e
comincia ad assumersi dei ruoli che prima non aveva e comincia a porsi il problema della
convivenza delle due popolazioni sul territorio.

I giudici chiedevano la professio iuris, i soggetti dichiaravano la propria natio e quindi a quel
soggetto si applicava il diritto di quella natio.
Per le questioni però tra romani e barbari fu promulgata ad esempio la Lex Romana Visigotorum
del 506 ossia norme di diritto romano applicate sui romani in territorio visigoto da Eurico II re dei
Visigoti: lui non è fonte di legge, si limita a promulgare leggi, quindi si passa alla norma scritta con
la Lex Visigotorum del 654 applicata a entrambe le popolazioni, quindi si supera il principio di
personalità

I Burgundi invece producono nel 500 la Lex Romana Burgundiorum per poi passare alla Lex
Burgundiorum; poi abbiamo l’Editto di Teodorico e la Legge Salica dei Franchi

 Erano devoti all’arianesimo, disciplina dichiarata a seguito del Concilio di Nicea dove erano
stati definiti i dogmi del cristianesimo.

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