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STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO

TARDO ANTICO E CRISTIANESIMO


La storia del diritto rappresenta il settore di incubazione per comprendere l’evoluzione della società civile
dalla fine dell’impero romano fino ai giorni nostri, noi arriviamo fino alle 2 grandi codificazioni (quella
napoleonica e la beghebe).
Partiamo dal tardo impero romano, le cui sommovimentazioni politiche e ideologie, rappresentate
dall’avvento di un elemento di fondamentale disgregazione, che è il cristianesimo, hanno perso origine.
Prospettiva europea ➜ il quadro di riferimento dal punto logistico è un quadro europeo, parleremo di
europa e non di stati nazionali fino al 1500. Prima di questo secolo avremo un quadro di europa cristiana,
il cosiddetto Europeeses, perchè è una visione esclusivamente nazionale.
Prospettiva dalla fine dell’impero romano➜ ci muoviamo quando viene meno l’egemonia dell’impero romano
d’occidente, inteso come grandissima sovrastruttura politica che, in qualche modo, accoglie sotto le proprie
insegne tutte le popolazioni europee. La data che viene segnata per la fine dell’impero è il 426, che segna
la morte di Romolo augusto, anche se Giulio nipote, che portava la corona effettiva, muoia solo nel 480.
Quindi il 426 segna in occidente la fine dell’impero romano, da quel momento in avanti.

La società medievale è caratterizzata dalla omogeneità di valori etico-religiosi rappresentati dal


cristianesimo e dalla omogeneità delle strutture economiche. L’arrivo delle popolazioni germaniche, i
cosiddetti barbari (non sono delle vere e proprie invasioni ma delle migrazioni) NON contrastano il concetto
di romanità universale, perché a Roma sopravvive l’dea di impero, che unitamente all’autorità del papa
rappresenteranno i cardini della società medievale. Sono queste le due istituzioni che delineano i confini
entro cui si definisce la RES PUBBLICA cristiana dei credenti in Cristo, si cimenta una piramide, che
rappresenta la società de medioevo:
•Al vertice ➜ DIO.
•Ai due angoli, alla base, ci sono 2 dignità in armonia ➜ PAPA e IMPERATORE.
•Ai margini ➜ le società che non fanno parte di questo mondo cristiano, che sono quella: ebraica, bizantina
e islamica. Lo stesso vale anche per la civiltà greca che aveva diffuso i valori di giustizia e diritto in
occidente, ma che ormai sta declassando, sta cadendo nell’oblio.
➡ Quindi il medioevo non è un buono diaframma tra 2 luci: Roma e la rinascita dell’impero e dello stato
moderno. Questa è la visione dispregiativa, che ci è stata tramandata dalla cultura del ‘500 e dalla
cultura tedesca dell’800. Queste 2 sono culture entrambe propense a tratteggiare questo periodo
medievale come se fosse un dipinto della storia a tinte fosche, senza tener presente di quel momento
di continuità evolutiva che, nel settore giuridico, si è verificato in questo periodo.
➡ Il nostro libro ci dice che la legislazione, la dottrina e la prassi sono i punti essenziali della provincia
giuridica europea, che non possono essere tralasciate.

Il medioevo affonda le sue radici nella fine dell’impero romano, ed è chiamata l’età TARDO ANTICA.
Durante l’antico periodo romano la giustizia è organizzata in maniera perfetta, lo stato e l’impero romano
è diviso in 2 parti: una parte ORIENTALE e una parte OCCIDENTALE, con 1 imperatore per ciascuna
delle due, assistito da un prefetto del pretorio.
★ IMPERATORE➜ a capo potere esecutivo e giudiziario, ha le maggiori cariche: addirittura in oriente ha
un’origine quasi divina:
➡ Come sei fosse un’emanazione di quella divinità pagana di cui richiede l’omaggio.
➡ Porta un mantello rosso, purpureo.
➡ Porta un anello simile a quello che prenderanno i vescovi, simile a quello che dovranno baciare i
religiosi in omaggio all’autorità vescovile.
➡ Chiedono ai sudditi la Preschilesis, ovvero di inginocchiarsi davanti al capo di questa piramide
gerarchica che è l’imperatore.
Al di sotto di lui, a vari livelli, troviamo:
★ I governatori provinciali ➜ che gestiscono le province.

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★ Vicari dei prefetti, nelle diocesi.
★ 4 prefetti del pretorio.

Riassumendo➜ è una piramide che prevede una gerarchia militare, tributaria e finanziaria, dove
l’imperatore è al livello massimo, comandava tutto:
★ Aveva il potere delle finanze,
★ Comandava l'esercito, ★ Dichiarava le guerre ★ Concludeva la pace.
Quindi aveva tutti i poteri possibili, prerogative esercitate attraverso le figure dopo presentate. Infine,
l'imperatore, proclamandosi di natura divina, sacro, e oggetto di venerazione, interveniva attraverso il
processo dell’adorazione della sua figura negli affari religiosi.
Questa adorazione, in particolare viene portata avanti dalla figura di DIOCLEZIANO, che sta al potere sul
finire del 200 fino al 305, figura studiata al liceo molto controversa, ma in realtà la storia del diritto ci
consente di vedere Diocleziano come un soggetto molto pacato, anche se, è vero, fa tante barbarie contro i
cristiani, è l’ultimo che sta ai giochi con i cristiani sacrificati alle fiere, ai leoni, per divertire nei circhi la
sua popolazione. Ma lui fa tutto questo perché deve mantenere l’immagine di se stesso, di DOMINUS ET
DEUS, lui ha paura e non vuole il riconoscimento del cristianesimo, perché crede di essere lui l’incarnazione
di dio sceso in terra. Quindi il suo impero nel 284, diviso fra oriente ed occidente, con 2 imperatori per
ciascuna delle parti che prendono il nome di Augusti, e 2 cesari, ai quali gli augusti danno di solito in moglie
le figlie adottandole e lasciandogli la carica ereditaria (perché il cesare deve subentrare all’augusto), deve
mantenere in piedi il mondo di mitologia e divinità pagane dell’antica società romana, perché sente che
questo strisciante cristianesimo crea problemi e paura nel vertice del comando romano, perché fa una cosa
terribile: divide l’uomo in 2 momenti
•Momento dell’intimità religiosa: in cui è credente e si inginocchia difronte a Dio.
•Momento del suddito: deve la sua obbedienza come cittadino, civis romano, all’imperatore
➡ DIOCLEZIANO: ritiene che l’imperatore debba incarnare entrambi i ruoli e quindi il civis romano si
deve inchinare come militare e come suddito, dovendogli obbedienza, ma anche come fedele, in
quanto rappresentante di una divinità ultraterrena calatasi nella figura umana di imperatore,
altrimenti il suo potere viene minato.

FONTI NORMATIVE
Anche il potere legislativo esercitato dall’imperatore, che viene ricordato nella LEX REGIA AD
IMPERIO, deve far prevalere le sue norme, quindi le sue LEGES (diritto dell’imperatore) sul diritto
giurisprudenziale. In questa epoca le fonti normative sono piuttosto complesse, esistono costituzioni
generali che si chiamano:
✓ LEGES GENERALES: costituzioni imperiale, proclamazioni normative dell’imperatore, emana dunque
norme valide sul territorio di sua pertinenza.
✓ RESCRITTA: risposte che l’imperatore da a problemi giuridici concreti, che sono inviati a lui
personalmente in lettere, che si chiamano Preces, da funzionari del suo impero (prefetti/governatori)
oppure addirittura da cittadini privati che gli chiedono di intervenire perché in Galilea c'è un problema
di un certo tipo, problemi di natura commerciale/tecnica/penale.
Si contrappongono alle leggi, come fonti di diritto autonomo, gli IURA, che sono invece la vera e propria
giurisprudenza (come negli USA), sono decisioni di casi concreti che sono applicate nella prassi sia
attraverso l’opera dei Giure Consulti piuttosto che attraverso l’opera dei pretori, attraverso gli editti.
➡ Sono parte del cosiddetto IUS RESPONDENDI, persone particolarmente esperti in diritto che
proclamano il loro diritto attraverso questa attività che gli viene concessa dall’imperatore, che
normalmente, per quanto riguarda la sua persona è invece LEGIBUS SOLUTUS, cioè soggetto al di
sopra delle leggi che egli stesso emana. Affermato con Giustiniano, ha una visione di assolutismo
imperiale, il principe è la legge in terra e quindi lui non è sottoposto alla legge che lui stesso pone.
➡ In questo IR alcuni giuristi prendono un’ importanza particolare e sono i cosiddetti giuristi delle leggi

delle citazioni
★ Anche chiamata la LEGGE DEL TRIBUNALE E DEI MORTI legge imp

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★ Emanata 7 nov 426 nella provincia di Italia, Gallia, Costantinopoli e Illirico➜ ovvero sia nell’impero
occidentale (4 province), ma poi filtra quindi vale per tutto l’impero romano.
★ È un provvedimento fondamentale perché indirizzata al Senato di Roma dall’imperatore
Valentiniano 3, vincola le decisioni dei tribunali alle opinioni di 5 giuristi importanti: Papiniano,
Paolo, Gaio, Ulpinano e Modestino. Se sono concordi tra loro, rispetto a qualsiasi altro giurista dotato
di IR, il loro giudizio è quello da seguire, in caso di discordia si usa il principio di maggioranza e in
caso di parità, essendo 5, prevale l’opinione di Papiniano. Quindi Papiniano, è il più importante e gli
altri sono sullo stesso livello; è stata definita dai Neocortese “la corte dei morti”, che sarà poi ripresa
dai codici medievali e sarà addirittura ripresa dai sovrani di Spagna (Isabella di Castilla e Ferdinando
D’Aragona) per dei giuristi medievali.
★ Rappresenta il livello di imp che assume la tradizione essenzialmente occidentale degli IURA. ★
Precedente importantissimo!!!.

Dopo Diocleziano abbiamo COSTANTINO, che fa un cambio politico di tendenza, è il sovrano che, anziché
combattere una religione che ritiene non più emendabile come la religione Cristiana, decide di accoglierla
nelle braccia delle impero e la sdogana, legittima, con l’EDITTO DI MILANO nel 313, in maniera tale
che possa essere praticata alla luce del sole. Sua madre, Sant’Elena, era cristiana, ma la sua era solo
un’operazione politica, quindi le altre religioni potevano essere esercitate, dunque il paganesimo sopravvive
(infatti prima di morire torna ad essere pagano).

Il passo successivo verrà compiuto da TEODOSIO 1, nel 395 consente, attraverso un riconoscimento
ufficiale, che la religione cristiana diventi la religione praticata da tutto l’impero romano. Lo stato diventa
confessionale, religione di stato.
È dunque un cambiamento graduale, con Diocleziano sia la persecuzione, con Costantino si ha il
riconoscimento e infine con Teodosio si ha uno stato confessionale.

DAL PUNTO DI VISTA DELLE NORME


Abbiamo un trittico di codici in questo periodo, che passa dall'imperatore Diocleziano fino a Teodosio:
✦ CODICE GREGORIANO ➜ testo molto antico che raccoglie sia LEGES (provvedimenti imperativi) sia
IURA.
✦ CODICE ERMOGENIANO➜ testo molto antico, emanato in oriente, raccoglie invece principalmente
RESCRITTA dell’imperatore Diocleziano, non ci è giunto.
✦ CODICE TEODOSIANO ➜ primo lavoro ufficiale di costituzioni imperiali che nasce in oriente con
Teodosio, ma viene portato i vigore anche in Occidente da Valentiniano 3 con le legge delle citazioni.
Con la cost del 429 vede la creazione di una vera e propria commissione di lavoro, una commissione
normativa, composta da 8 membri a cui viene affidato l'incarico di preparare delle raccolte.
➡ La prima che raccoglie tutte le costituzioni generali emanate da Costantino fino al tempo attuale
(429).
➡ La seconda che comprende le costituzioni e i passi felti dei giuristi classici.
➡ Viene redatto un unico codice destinato sia allo studio nelle università, sia alla pratica, quindi
come normativa dell’impero.
➡ La sua entrata in vigore abroga sia il codice Ermogeniano sia il codice gregoriano, è
un'abrogazione informale per cui in tribunale si potrà andare a recuperare quei contenuti, ma di
fatto questa nuova legge è così ben fatta che consente di essere il testo di riferimento.
➡ 16 libri in cui la materia e ordine cronologico facevano da filo conduttore, tra i libri:
1. Il primo si occupava delle fonti del diritto e di quei funzionari imperiali di cui erano
ripartite le competenze.
2. La trattazione del diritto privato fino al quinto libro.
3. Il nono riguardava il diritto criminale.
⥥⥥
Quindi la giurisprudenza in età post classica si esprime attraverso una rivisitazione del mondo delle opere
classiche. Esistevano una frammentarietà non organizzata, esistevano i codici e le opere dei frammenti

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giurisprudenziali attribuiti a personaggi della classicità giuridica, non necessariamente in maniera
realistica, perché possono essere delle antologie (ovvero scelta di passi di autori effettivamente esistiti
ricuciti e risistemanti in base alle esigenze dell’epoca). Esempio
✴ “I titoli attribuiti ad Ulpiano” e “le sentenza di Paolo”, entrambi diventeranno parte della normativa
medievale dei visigoti;
✴ “Epitome di gaio” che sono raccolte di testi di gaio ma che non sono originali, anch’esse finiranno nella
normativa medievale die visigoti
✴ “Fragmenta” e la “Collazio” che abbiamo ritrovato in epoca medievale.

LEGISLAZIONE DI GIUSTINIANO
Giustiniano (527-565 d.C.) capisce che deve rifare da capo una legislazione che è molto frammentaria,
quindi dedica gran parte del suo regno a questo lavoro. La legislazione di divide in diversi periodi:
1. Un primo risultato si ha nel 528,
2. E un secondo lavoro si ha nel 534 d.C., quando insieme al codice vengono emanate altre opere che
costituiscono il CORPUS IURIS CIVILIS, su cui lavorerà tutta la giurisprudenza e le scuole
medievali.
➡ Queste opere giustinianee sono un testo, un codice, emanato quando G sale al trono,
succedendo allo zio Giustino, le altre parti sono:
‣ Le ISTITUZIONI: opere fatte durante il suo impero con lo scopo di dare un manuale ali
studenti di giurisprudenza.
‣ Il DIGESTO: 50 libri di normativa giurisprudenziale.
‣ Una nuova versione del CODICE nel 534.
‣ Infine le cosiddette NOVELLE, cioè tutte le norme stanze emanate successivamente a queste
prime opere fino alla morte del sovrano.

LA COMMISSIONE
Per fare questo Giustiniano nel 528 d.C. eman una costituzione con la quale diede incarico a una
commissione di redigere una raccolta aggiornata di costituzioni imperiali che sostituisse i codici
Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano.
A capo della commissione vi era TRIBONIANO, essi avevano la totale libertà di tagliare, rimodellare,
abbreviare, adattare ai tempi nuovi quelle che erano state le opere dei precedenti lavori.

Il primo codice viene pubblicato nel 529, 2 anni dopo da quando Giustiniano è salito al potere, fu sostituito
nel 534 dc dal Codex Retetita Prelexionis, che contiene norme emanavate dall’imperatore.
Gli anni dal 535 al 542 sono caratterizzati da un'intensa produzione normativa: le novelle; dal 543 al 565,
vi fu l'emanazione di leggi, quantitativamente e qualitativamente inferiori.

Poi si dedica sul lavoro del Digesta o Pandecte➜ nel 530 Giustiniano eman la costituzione, per selezionare
i collaboratori collaboratori per D o P, pubblicati nel dicembre del 533 con la costituzione bilingue TANTA
o in greco DEDOCHEN, costituzione che consente la creazione e pubblicazione dei Basilicon Biblia in
oriente e dei Digesta in occidente.
La costituzione del 533 è importantissima perché è bilingue, con cui vengono pubblicati i libri del digesto,
i 50 libro dei Digesta o Pandecte oppure in greco i Balisicon Biblia. Questi sono la realizzazione del progetto
di raccolta di G degli IURA, che è estesa alla parte Occidentale oltre che Orientale, quindi ha unificato nel
segno della legge tutta la normativa.
PRAGMATICA SANZIO➜ è la costituzione che consente di dare vita, anche nella parte Occidentale
dell’impero, nel 554 della continuità del diritto romano.

La commissione che lavora ha delle indicazioni da parte di Giustiniano, che sono:


★ La Reverenza Antiquitatis➜ i compilatori devono mettere ad apertura ad ogni passo che riportano
l’indicazione del soggetto da cui l’hanno preso, es passo di Gaio; in maniera che chi lo andrà a leggere sa
da che giurista è stata presa la norma.

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★ Escursione di ripetizioni e di antinomie➜ ovvero contraddizioni tra i passi; in realtà nei passi troviamo
contraddizioni ma nelle indicazioni fatte a Triboniano c'era il divieto di fare contrarietà tra le norme.
★ Il blocco dell’interpretazione da parte dei giudici in caso di dubbio➜ se qualche norma dovesse risultare
di dubbio significato per opera del giudice che sta decidendo la questione dev’essere rimandata
all’imperatore, al quale solo è concesso di interpretare le leggi. Quindi i giudici sono bloccati alla lettura
letterale del passo oppure, se hanno dei problemi, al rinvio dell’autorità imperiale (è il solo che la pu
interpretare, oltre che il solo a cui non pu sottoporsi alla legge che lui stesso pone).
★ Si vieta di allegare in giudizio fonti prese da altri testi giuridici.


Nel 533 fu redatto un manuale elementare diritto, che sostituì le istituzioni di gaio.
…E GLI ALTRI FRAMMENTI?
Si scrivono antologie, paragrafi, commenti, riassunti, ma non si da a loro un particolare valore; ma il fatto
che vengono trascritti consentirà poi al medioevo di andarli a recuperare in maniera piena e totale.

CRISTIANESIMO E DIRITTO
Prima parte lezione 4/03 (3 sec fino 480) - appunti prof (lezione persa)

La Chiesa, dal suo primo affacciarsi sulla scena politico sociale, comincia a mettere in crisi l’Impero.

L’ultimo grande persecutore, Diocleziano (284/305), la cui immagine ci è stata dipinta con grande livore
(Eutropio narra le sue gesta ca 100 anni dopo la morte), è, agli occhi disincantati dello storico, anche
l’ultimo strenuo difensore della romanità pagana.

Privo di astio preconcetto (disponibile in qualche modo anche a conciliare gli olimpi pagani con il
monoteismo superiore come insegnava il Trattato contro la religione cristiana del filosofo neoplatonico
Porfirio), egli cerca tuttavia di arginare la diffusione di un culto che sembrava gravido di minaccia per la
stabilità politica dello Stato, dimostrandosi critico assai severo dei seguaci di Gesù (303/304 editti
dell’ultima persecuzione- 305 abdica costringendo alla stessa sorte Massimiano, l’altro Augusto). La
Politica del suo Imp. è improntata alla Reparatio e Renovatio nel tentativo di ricompattare una situazione
ormai compromessa. La religio, ossia il culto prestato a ciascuna divinità sottolinea per lui la coesione
sociale e la trasmissione della tradizione nelle famiglie. Gli dei non erano astrazioni nebulose, ve n’erano
per tutti e di ogni livello.

L’autonomia del ‘cristiano’ rispetto al ‘cittadino’, invece, gli da pensare, poiché sollecita la diffusione di un
certo fanatismo antiromano che si esaltava nel mito del martirio e nell’ostinato rifiuto dell’ossequio e della
venerazione del princeps.

Il cristianaesimo è in poche parole un pericolo:


➡ Dissocia il credente dal suddito, minando il principio di obbedienza al sovrano;
➡ Crea, nell’impero, una comunità organizzata ansiosa di precisare la propria
fisionomia;
➡ Diffonde un sistema di valori in parte diverso dal sistema di ideologie e teorie
della cultura antica (es. giustizia, carità e condivisione dei beni).

Dopo un breve periodo di resipiscenza legislativa promosso da Galerio che decreta


l’Editto di tolleranza del 311, ponendo definitivamente fine alle persecuzioni religiose, la svolta è
propugnata da Costantino.
Quest’ultimo, infatti, più che un fervente cristiano (così lo descrive Eusebio di Cesarea) si presenta come
un accorto uomo politico, che, consapevole dell’impossibilità di combattere la forza dirompente della nuova
religione, ne intuisce le potenzialità cercando di sfruttarle per cementare un Impero ormai in disgregazione.
Viene così a creare un ibrido palinsesto politico in cui dopo l’Editto di Milano 313, (dovuto forse alla
vittoria militare di Ponte Milvio ottenuta in segno crucis) si susseguono (negli anni dal 318 al 321)
molteplici concessioni (Episcopalis audientia [sent. Inappellabile e giur. Eccl. Esclusiva - manumissio in

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ecclesia- istituzione ereditaria della Chiesa) e frequenti interventi nelle sedi conciliari, che si affiancano,
tuttavia, ad un paganesimo saldamente e radicalmente incorporato nel diritto pubblico, quasi indice di un
persistente patriottismo e di un ancestrale fedeltà alle antiche tradizioni.
La via per una profonda riforme ideologica è aperta: la Chiesa perseguitata e poi tollerata è, ora,
riconosciuta. Essa è così in grado non solo di imporre un nuovo sistema di valori in parte difforme da quello
pagano, ma anche di dare un’anima unitaria, un filo conduttore a quella ‘babele di culti e lingue’ in cui la
romanità stava naufragando.

Essa, dal canto suo, comincia a definire i ruoli all’interno delle singole comunità cristiane in una scala
gerarchica discendente dal vescovo, titolare del ministero ecclesiastico, residente in città ed unito in mistico
matrimonio con la propria diocesi (viaggi limitati e soggiorno in sede quasi obbligatorio) per arrivare, al di
sotto, a presbiteri, diaconi e, con il tempo, agli ordini minori.
Il Vescovo, di norma scelto dal clero della Chiesa locale con la partecipazione popolare (celebre il caso di
Ambrogio, governatore provinciale, acclamato dai milanesi senza che nemmeno fosse battezzato) era poi
consacrato dal metropolita (arcivescovo).

Le riunioni di vescovi, già presenti nel I e II secolo, si intensificano nel IV, dando vita ad una convulsa serie
di concilii in cui oltre alla precisazione del dogma, tipica linea direttrice dei secoli più risalenti, si affianca
la necessità di un riconoscimento della Chiesa come istituzione pubblica e di una sua immissione nell’Impero.

I canoni elaborati in tali sedi divengono, infatti, punti fermi per la dottrina canonistica (si riteneva fonte
di ispirazione lo stesso S.S), andando a costituire l’originario deposito di regole dottrinali e disciplinari,
costituito da testi di autorità e valenza differente che furono il primo diritto della Chiesa, le cui disposizioni,
valevoli solo sul piano spirituale, si rivelano non meno efficaci di quelle statuali. La ‘scomunica’,
l’esclusione cioè dalla communitas cristiana, emendabile solo attraverso l’espiazione della penitenza
pubblica o privata si presenta infatti come un deterrente talvolta ben maggiore della sanzione civile.

Testimone delle problematiche cristologiche e della necessaria affermazione del vero dogma rispetto a
concorrenti esperienze ereticali è il CONCILIO DI NICEA del 325 (ora Iznick sul Mar di Marmara) a seguito
del quale venne riconosciuta l’oumusia, ovvero la consubstantia del Padre e del Figlio, in spregio alla
dottrina proclamata dal vescovo ARIO. Quest’ultima, estremamente diffusa ed ampiamente praticata
anche dopo le affermazioni nicene, era portatrice di un persistente cesaropapismo e sostenitrice di una ceca
ed assoluta obbedienza al monarca, il cui potere tentava di estendersi pericolosamente alla sfera religiosa,
ingenerando il timore che le propensioni personali del monarca potessero influire sul conferimento della
patente di legittimità della vera fede (N.b. Lo stesso Costantino sul finire della sua vita, sobillato da 2
Eusebi, il suo biografo vescovo di Cesarea e dal vescovo di Nicomedia, si interess alle tesi di Ario e suo
figlio Costanzo II confess apertamente questa fede, tentando di conferirle la vera ‘cattolicità’).

Indubbiamente, dunque, le lotte fra dottrine che reciprocamente si tacciavano di eresia caratterizzano la
vita della Chiesa dei primi secoli, ma se da un lato ne rafforzano gli insegnamenti sollecitando la pronuncia
di numerosi canoni e raduni sinodali alla ricerca della verità cristiana universale, dall’altro contribuiscono
proprio alla sollecitano di una soggettività istituzionale della Chiesa nel tentativo di estorcere ai sovrani
l’ammissione, sul piano del magistero e del dogma, di un assoluto monopolio da esercitare in piena
indipendenza.

La vera vittoria del cattolicesimo viene tuttavia segnata dall’EDITTO DI TESSALONICA (28/2/380)
con il quale Teodosio I il Grande impose a tutti i sudditi di seguire la fede dell’apostolo Pietro, facendo del
cattolicesimo nicenoromano la religione di Stato e del pari sancendo la parità fra le sedi di Roma ed
Alessandria. Ma con il CONCILIO DI COSTANTINOPOLI del 381 che assume anche lo S.S. nella triade
divina, riorganizza le sedi in ordine decrescente da Roma, a Costantinopoli, Alessandria ed Antiochia,
suscitando forti perplessità nella città eterna (che frattanto non era nemmeno più capitale dell’IRO a
favore di Milano prima e Ravenna poi), alimentati poi dal CONCILIO DI CALCEDONIA che ripropone
addirittura sullo stesso piano Roma e Costantinopoli nel 451.

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La stessa Chiesa del resto si era data al suo interno una struttura gerarchica abbastanza rigida, in cui il
vescovo di Roma (Papa) cercava di assumere un ruolo di netta preminenza rispetto agli altri, sia per
l’importanza della propria sede che per l’antichità della chiesa locale, come successore diretto di Pietro.
Numerose in tal senso le affermazioni del primato papale fra il IV ed il V sec.:
✤ GIULIO I - 337/352 - (diritto di appello al papa da parte del vescovo deposto dalla sinodo) Conc. di
Sofia
✤ DAMASO - 366/384 –tentativo di assoggettare a Roma i metropoliti ed affermare in materia di dogma
ed ortodossia una specifica competenza papale
✤ SIRICIO interviene nelle questioni della Chiesa africana
✤ INNOCENZO I (402-417) affermazione della preminenza della consuetudine romana in materia
liturgica e del vescovo di Roma nelle cause d’appello

Nel frattempo le posizioni della chiesa occ. si stavano pericolosamente allontanando da quelle della chiesa
orientale, non sotto il profilo legislativo, ma anche in ragione di una certa autonomia in materia di dogma
che la prima cercava di rivendicare. In occidente ebbero così un peso tutto particolare le pronunce papali,
mentre in oriente furono i concilii, spesso influenzati negli esiti, a dettare legge. Si cercava, in altre parole,
di delineare un confine che anche le autorità temporali erano tenute a rispettare.
In realtà, in questi primi secoli ci che si voleva svincolato dal potere politico era il sacro magistero, cui
doveva sottomettersi qualsiasi fedele, con, o senza corona. Testimonianza diretta viene dall’episodio che
vede coinvolti Teodosio I e Ambrogio nel 390 (narrato da Teodoreto un sec. e mezzo dopo i fatti), ma anche
la lettere di OSIO vescovo di Cordova a Costanzo II si colloca sulla stessa linea.

A livello teorico, lungi dall’affermazione del principio ierocratico, la cui anticipazione sarebbe eccessiva in
questo momento, si ordina il mondo in due sfere distinte, interagenti l’una con l’altra. Dall’epoca della sua
originaria formulazione, ovverosia dal V sec. in avanti, gli ambigui rapporti fra Stato e Chiesa vengono
regolati sulla base del principio gelasiano.

L’intera res publica christiana è dunque come un corpo mistico formato cioè da un’anima, che si esprime
nella Chiesa e di un corpo che si esprime nell’Impero, due entità profondamente ed indissolubilmente
legate, gli angoli, formanti la base di una piramide, idealmente convergenti al vertice nell’unità di DIO.

Gelasio, nella lettera inviata all’Imp. Anastasio, fotografa il dualismo che caratterizzava tutta la vita
dell’uomo medievale, coniando un principio in grado di soddisfare l’esigenza di autonomia espressa tanto
dal potere spirituale (auctoritas sacrata), quanto da quello temporale (regalis potestas), mantenendo la
superiore fonte di legittimazione che trovava la sua composizione in Dio.

Utilizzando un linguaggio giuridico prettamente romano, in cui l’auctoritas evoca un potere carismatico e
la potestas quello esecutivo, esprime una scelta terminologica tutt’altro che casuale, cercando di ricreare il
dualismo fra una fonte superiore di legittimazione degli atti che ben si identifica con il precetto religioso,
contrapposta ad una forza giuridicamente vincolante.

Il principio gelasiano ispirerà per quasi tutto il M.E. le relazioni fra Stato e Chiesa.

L’attenzione che la Chiesa dedica alla propria istituzionalizzazione, è un utile segno rivelatore della sua
volontà di farsi ordinamento, bisognoso di leggi e principi in base ai quali potersi reggere ed organizzare.

Da questo nascerà una profonda differenza fra Or. Ed OCC, poiché mentre saranno imp. e concilii a
spadroneggiare in oriente, sarà l’autorità del pontefice ad essere riconosciuta stabilmente in occ.

Un elemento è tuttavia fondamentale nell’influenza che la Chiesa esercit sulla formazione e l’evoluzione
del diritto: il rapporto di derivazione della legge dalla Scrittura. Di chiara derivazione ebraica, la religione
cristiana è, infatti, la religione di un libro che già nel Deuteronomio vede la prima affermazione di
un’esegesi testuale.

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Ma questa tendenza di fondo si scontra da subito con le aporie della scrittura. La necessità di coordinare il
Vecchio con il Nuovo Testamento, il Vangelo con il Libro della Legge, sono alla base delle’attività di lettura
dei primi Padri della Chiesa (III-IV sec.) .

Origene (greco) ed Agostino (latino) offrono notevoli esempi di questo impegno destinato a profonde
influenze sia sul piano teorico che su quello pratico. Da il principio che le legge è contenuta nel Libro e che
quello è esente da contraddizioni.

REGNI GERMANICI
LA PRIMA GENERAZIONE
Dal 5 secolo (400) fino 8 secolo ha una sostanziale omogeneità culturale - giuridica perché è quello che viene
interpretato come periodo delle invasioni o migrazioni, secondo prof questi 3 secoli sono segnati da
importanti moti migratori, non di invasioni. Perché siamo nel momento della cultura calante, più viziosa
dell’impero romano, dove i romani non vogliono più combattere le proprie battaglie, è un momento di
dissoluzione culturale, morale e economica dei valori della Roma classica➜ arrivati al massimo dello star
bene e al minimo dei valori culturali. C’è chi ha associato la fine impero romano con l’arrivo dei barbari
con questo momento storico degli anni 2000.
Facciamo riferimento all’Europa rispetto zona africana che sta rinascendo ad esempio. Nel senso che
stiamo troppo bene, troppo denaro, i romani direbbero troppo “ozium”. C’è un testo di quell’epoca in cui
si racconta questa triste vicenda, dove il romano non è neanche più di sentinella, e si vive negli agi, nei vizi,
nella corruzione politica. Questo fa chiamare come soldati i mercenari pagati con un accordo che si chiama
FOEDUS (fedus) dall’esterno.
MILITES FEDERATI➜ ovvero soldati legati a Roma da un accordo (oggi li definiremmo contractor) sono
i BARBARI!
➡ Popolazioni tendenzialmente brutali, spesso incolte, ma molto abili nelle armi, ➡ A pagamento
vestivano i panni dell’esercito romano.
➡ Combattevano sotto le insegne (quando va in battaglia l’esercito romano porta i vessilli) per l’impero
occidentale o orientale.
➡ Spesso l’imperatore non teneva fede all’accordo, di natura economica (soldati x denaro), allora
accadeva che i barbari saccheggiavano i territori conquistati, uccidendo la popolazione e derubando la
città, per questo poi vengono scambiati per invasori.
➡ Nel 5 secolo l’occidente vive il dramma delle invasioni barbariche perché arrivano:
‣ Nel 400 i VISIGOTI, che invadono la zona dell’Aquitania (zona oceanica della Francia), poi prendono
parte dell’attuale Russignon e zona della costa azzurra, e poi arriveranno fino in Spagna (Toledo)
dove istaureranno un vero e propio regno.
✓ Sono i più sostenitori di Roma.
✓ Il loro regno si estingue a meta del 700.
✓ Del diritto visigoto ricordiamo: Editto di Teodorico II, Codice Euriciano, Lex romana Visigotorum
(506 o 507, più tecnico di altri testi➜ 3 testi importanti che sono frammenti di opere che sono
conservate, che mescolano soluzioni di consuetudini germaniche e norme romane.
✓ LEX ROMANA VISIGOTHORUM emanata nel 506 o 507 (Alarico), più tecnico di altri testi
perché preparata da un vero e proprio gruppo di giuristi, dotata di Interpretazio (cioè parte
preliminare), fu approvata in Francia (ArL) da un concilio di vescovi , che rappresentava la parte
romana della popolazione (potere religioso chiamato a ratificare delle norme giuridiche). Legge
importante perché si stacca dalle precedenti consuetudini, con sia Leges che Iura (e parti codice
teodosiano, circa 1/6 di questo testo contiene brani del codice teodosiano), e diventa la fonte di
ispirazione. Viene rivolta a tutto il popolo dei visigoti, a differenza delle precedenti norme. Vieta
di far riferimento a contenuti normativi che non siano in essa specificati, per cui ogni fonte
esterna andava eliminata.
✓ I visigoti fanno un salto di qualità verso la creazione di uno stato con la LIBER IUDICIORUM,
testo strutturato in 12 libri con più di 500 testi legislativi. Ha validità territoriale, il re che lo
pone in essere è LEOGIVILDO, quando descrive il contenuto dei libri da la misura della fine del

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dualismo giudiziario, sia sotto il profilo dei tribunali sia sotto il profilo del norme, quindi crea la
struttura di un vero e propio testo e filone normativo germanico (diritto penale, diritto
processuale, diritto civile).
✓ Nel 600 avanzato abbiamo la creazione di un vero e proprio stato visigoto, con tutte le sue
strutture, le sue norme, la sua amministrazione, i suoi tribunali (Comes Gotorum).
‣ Negli anni ’40 del secolo arrivano i BURGUNDI che si stabiliscono nella zona delle Alpi, in alta
Savoia, e poi vanno in svizzera.
✓ Tentativo di infilarsi sotto le insegne dell’impero.
✓ Emanano una prima norma (fine 5 secolo) che si chiama LEX GUNDOBADA o Burgundionum➜
è una similitudine (parallelo) con la Lex Romana Visigotorum, chiamata anche breviario di
Alarico, sono i nomi dei sovrani con cui si indica la legge o il nome del popolo con cui si indica la
legge.
✓ Mix di consuetudini + il contenuto delle norme specifiche legate al momento contingente.
✓ Tutti questi popoli hanno delle consuetudini simili per quanto riguarda il diritto penale, il diritto
di famiglia, modalità di recepire il contratto, diritto di successioni➜ sono chiamati in maniera
diversa a seconda delle lingue. ✓ Non lo chiede
‣ Gli OSTROGOTI sono quelli che chiudono la parabola dell’impero romano di occidente (476 chiusura
IRO), facendo prigioniero Cornelio Nepote (480, 4 anni dopo) e uccidendo Romolo Augustolo, si
stabiliscono poi a Ravenna.
✓ Un re ostrogoto ci dice che Odoacre quando sconfigge l’erede designato per l’impero occidentale
impacchetta le insegne (vessilli fisici che rappresentavano l’impero) e li manda con un
ambasciatore. Bisanzio, dicendo “spero che voi possiate farmi il nuovo imperatore occidentale”.
Invece Bisanzio come risposta gli manda contro un altro esercito: quello di Teodorico.
✓ Odoacre non viene nominato ne Flavio, ne il nuovo imperatore occidentale , ma gli viene mandata
contro un’altra truppa barbara (quella di Teodorico).
✓ Non lo chiede
➡ I primi regni barbarici avevano l’aspirazione a inserirsi nella romanità, arrivano come militari e
mercenari, non hanno la minima intenzione di mettere in discussione il concetto d’impero. Erano
popolazioni nomadi, riconoscevano l’unicità del comando in battaglia, ma poi quando si fermavano su
un territorio ogni famiglia faceva per se, non c’era l’idea di legalità, di struttura, il loro diritto era
consuetudine, era ripetizione nel tempo di comportamenti che si ritenevano giusti. L’applicazione di
questa consuetudine era basata sulla persona, c’erano norme per le donne, altre per gli uomini armati,
altre per i puberi, e altre ancora➜ tutto su base orale, consuetudinaria e personale, tipico di un popolo
che non ha una struttura.
‣ Una norma personale ha 2 caratteristiche: è una norma infantile dal punto di vista giuridico e che
mantiene la separazione fra i vari gruppi etnici.

LA SECONDA GENERAZIONE - inizio MEDIOEVO.


Appartengono FRANCHI e LONGOBARDI➜ si spezza l’unità, parliamo di vero e proprio MEDIOEVO.
•Queste popolazioni hanno un’aspirazione completamente diversa dai gruppi etnici precedenti.
•I FRANCHI arrivano sul finire 400-500, dopo aver sconfitto tutti i regni vanno a cercare una linea di
continuità con l’impero romano➜ CARLO MAGNO si crederà il nuovo erede dell’impero romano.
➡ Questo ruolo gli viene veramente attribuito la notte della sua
incoronazione nell’800.
➡ Infatti con C.M. si parlerà di RENOVAZIO IMPERI. ➡ Primo
imperatore medievale.
•I LONGOBARDI arrivano a metà del 500.
•Iniziano con un atto di rottura il medioevo➜ si vogliono sostituire e a Roma, vogliono creare il loro uovo
mondo.
•Va a sostituire regni nuovi➜ il regno Franco da una parte (che alla fine conquisterà tutto) e il regno
Longobardo.

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I LONGOBARDI
“La perfida gens”

•Il loro arrivo spezza l’unita dell’impero romano: con loro si apre il medioevo.
•La loro calata è descritto come un arrivo di Attila, lo storico che le scrive è Paolo Diacono (storico che vive
negli ultimi anni del regno e scrive la storia dei longobardi), che racconta l’arrivo di questi carri, di queste
teste con i copricapi con le corna, dei fuochi che li seguono, il giorni di pasqua del 568 (non affidabile la
data, ma sicuramente sono armati, violenti e pericolosi).
•Occupano dalla zona centrale della longobarda, e arrivano fino alla Liguria, scendono nella parte mediana
dell’Italia e occupano dal centro-sud, creando il più grosso ducato meridionale a Benevento, quel che
avanza è in mano all’impero romano d’oriente (tranne la zona di Roma che viene fatta salva).
•Alloro arrivo annienta le strutture preesistenti ed è solo con la formazione del regno dei longobardi che si
spezza l’unita politica e amministrativa dell’Italia, avvenendo il trapasso dal tardo-antico al medioevo.
•“Perfida gens”➜ chiamati cosi da un pontefice Gregorio Magno (590-604).
• Sconfitti nel 700 inoltrato da Carlo Magno, che sposerà la figlia del Re più importante (Ermen
Garda). ➡ La sposa per unire franchi e longobardi.
➡ Poi vede che le armate del padre e del fratello (Adelchi) di sua moglie stanno calando di importanza,
allora ripudia la moglie, una volta che ottiene il via libera dal papa, e distrugge i longobardi.

COME SONO STRUTTURATI?


✴ Osservano consuetudini chiamati CAWARFIDE➜ consuetudini antiche di questa popolazione che
regolano tutta la loro vita da popolo nomade.
✴ Come popolazione sono chiamati un “popolo in armi” , ogni famiglia è una cellula dell’esercito.
➡ La moglie prepara il marito alle armi.
➡ I figli fanno da scudieri (se grandi abbastanza).
➡ Gli anziani istruiscono i più giovani, quando non sono più abili a combattere.
➡ Il valore sociale ed economico di ogni individuo è determinato in via esclusiva dalla sua capacità a
combattere sul campo di battaglia= ESTIMAZIO CORPORIS.
‣ Cioè il valore sociale di ogni individuo, si misura sulla sua attitudine al combattimento, ecco
perché ogni famiglia è una cellula dell’esercito.
‣ Le famiglie si chiamano FARE nel nucleo più piccolo (padre, madre, figli e anziani).
QUANDO SI CREA IL REGNO?
•Nei primi anni di calata i longobardi non sono un regno, combattono tutti uniti e disponibili a seguire il
capitano generale= DUX (presa in prestito negli anni nel fascismo); ma quando sono in pace, stanziati
sul territorio, ritornano a fare gli allevatori, non avendo una cultura di stabilita e di legame con la terra,
perché si spostano continuamente.
•In una prima fase non hanno la volontà di riconoscere un unico capo, quindi la formazione di un regno
avviene piuttosto tardivamente quando identificano come capitale, e centro del potere del tribunale e
del palazzo del sovrano, la città di Pavia.
➡ Scelgono questa città perchè c’era già costruito il palazzo di Teodorico (tra comodo istallarsi li).
•Quindi fino all’avvento di un re, che si chiama ROTARI, a metà del 600, i longobardi fanno fatica
culturalmente e praticamente a farsi regno, poi con Rotari organizzano una capitale, un tribunale e
soprattutto un contesto normativo scritto delle loro CAVARFIDE e di norme nuove➜ EDITTO DI
ROTARI (lo chiede sicuro!): ➡ Testo importantissimo.
➡ Emanato nel 643.
➡ Rotari mette non solo per iscritto le principali Cawarfide, ma scrive tutto questo testo non nella
lingua ancestrale dei longobardi, incomprensibile dalla maggior parte della gente, MA in LATINO, la
lingua dei vinti, dei popoli romani che sono stati sconfitti sul territorio, perché è una lingua che ha
maggiore circolazione (=scatto qualitativo).
➡ Il re (probabilmente analfabeta come Carlo magno) l’incarico a qualcuno di occuparsi di redigere
questi 388 titoli/capitoli.
➡ Rompe la tradizione orale perché raccoglie le norme e le scrive in latino.

•Dopo Rotari e il suo editto 643 c’è➜LA LEGISLAZIONE DEL DISGELO:


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➡I longobardi ricordano solo norme sparse, la maggior patte delle quali dovute per il sovrano
LIUTPRANDO (712-740).
➡ Egli scrive un altro gruppo normativo di 153 capitoli sono gli editti= LA LEGISLAZIONE DEL
DISGELO.
➡ Si chiama del disgelo perché longobardi con questo re fanno un cambio, non sono più dei barbari
con religioni pagine, ma sono un regno organizzato e diventato cristiano. Inoltre la maggior arte dei
153 capitoli degli editti di Liutprando (gli editti erano fatti di capitoli, sono i nostri articoli) ha uno
sfondo di natura religiosa (in materia di matrimonio, in materia di schiavi, in materia di liberazione,
in materia di diritto penale), c’è sempre questo desiderio di adempiere al sentimento del
CRISTIANESIMO (per cui grazia, pentimento, compassione), quella fratellanza che cala, questa volta
non più nelle leggi romane, ma nelle leggi di Liutprando ≠ Rotari (semplicemente si mette per iscritto
il diritto longobardo in lingua latina per far si che sia noto a tutti).

L’ARRIVO DEI LONGOBARDI E ALCUNE DELLE LORO CARATTERISTICHE


➡ Con l’arrivo dei longobardi si spezza l’unita politica- amministrativa dell’Italia romana, e avviene il
trapasso dal tardo-antico al medioevo.
➡ Mentre la prima generazione dei popoli germaici (5 secolo-400) erano ancora una generazione di
visigoti, ostrogoti, burgundi che si inserivano nella cornice dell’impero romano, con i longobardi si
trapassa dall’eta tardoantica al medioevo.
➡ l’Italia aveva appena assistito alla fine della guerra greco-gotica, Giustiniano aveva esteso il Corpus
Iuris all’Italia e le strutture preesistenti vengono invece, con la calata di questa popolazione,
annientate. Si creano nuovi capi, che inizialmente sono solo capi militari e civili al tempo stesso, che
guidano queste unità militari minime.
➡ Sono i DUCHI che guidano le FARE, più in basso nella gerarchia ci sono i cosiddetti SCULDASCI,
c’è anarchia: l’autorità dei re non si impone tendenzialmente sui duchi, se non nel momento centrale
della battaglia (per dare uniformità all’agire militare). Tardivamente, con Rotari, il re va a stanziarsi
nel palazzo di Pavia, și crea una cancelleria grigia e addirittura un tribunale centrale.
➡ I longobardi, nel complesso, orrivano consuetudini di ceppo germanico (sono abbastanza simili a
quelle degli altri popoli), che nella loro lingua si chiamano CAWARFIDE.
‣ La grande novità è che Rotari, nel disegno di creare un regno, le porta a Pavia e le mette per iscritto.
Quindi diventano leggi regie, fissate per iscritto in lingua latina (delle persone vinte).
‣ EDITTO DI ROTARI formato da 2 anime:
1. Un’anima stabile➜ cristallizza per iscritto le consuetudini, di nome cawarfine, di questo popolo
(un nucleo di consuetudini). Vengono riportate:
✓ Norme successorie= tipiche della cultura normale, basate solo su ideali di sangue, che prediligono
i maschi alle femmine (figlio maschio succede al padre), non c’era dunque il testamento.
✓ Norme sulla famiglia= rapporti patrimoniali fra i coniugi.
✓ Potere sulla donna che si chiama Mundio.
✓ Norme sul processo - penale principalmente con le composizioni pecuniarie (duello, giuramento,
riti particolari da compiersi nella collettività).
2. Un’anima innovativa➜ una serie di norme nuove che sono più legate al periodo che Rotari stava
vivendo e alla sua necessità di farsi Re di un regno strutturato.
✓ Definizione dei reati politici= puniti con la pena di morte (che si aprono all’inizio all’editto).
✓ Creazione di un corpo di punizione, chiamato multe, il cui denaro veniva raccolto per andare ad
arricchire le casse del re, chiamato Erario.
✓ Una serie di norme nuove in materia di migrazione.
✓ Un grandissimo tentativo di novità= pacificazione del contesto sociale con la gestione economica/
pecuniaria del diritto penale che metta definitivamente in panchina la faida (ovvero inimicizia tra
le famiglie quando viene commesso un reato). Quindi se c’è un reato questo reato si monetizza,
viene ripagato il danno alla vittima oppure alla sua famiglia (se vittima morto).
⥥ editto di Rotari nel complesso ⥥
•Valutazione tecnico-giuridica= sottile, scritto bene per essere una popolazione nomade.

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•Il desiderio di creare un gruppo di norme per un regno si lega la necessità politica che il sovrano ha di
creare una struttura sul territorio, dove lascia delle persone a lui fedeli, gli Arimanni, dove crea delle
strutture di vita sotto i controlli dei duchi (una sorta di piccoli capi militari), e che si espandono in
maniera controllata (attraverso il controllo delle migrazioni) a nord verso il Tirrene e l’Adriatiche e a sud
verso Benevento➜ è l’inizio di un REGNO.

Il secondo gruppo di norme= LIUTPRANDO - LA LEGISLAZIONE DEL DISGELO.


•Liutprando sale al potere nel 712 ed emana norme sino alla sua morte a metà del secolo 744.
•Cambia un elemento fondamentale➜ passaggio alla cultura CRISTIANA-CATTOLICA.
•Liutprando è un sovrano barbaro ma di fede cristiana (probabilmente scelta politica).
•Questo suo essere uomo religioso, oltre che capo di questa gente violenta, gli consente di emanare editti
raggruppati in 153 capitoli.
•Sono editti, raggruppati in 153 capitoli ed aggiunti all'editto di Rotari, che cercano di tradurre in norme
la nuova influenza religiosa che proveniva dal sovrano, dalla sua conversione dall’arianesimo al
cattolicesimo (es passaggio alla libertà dell’individuo).
•Quali sono queste norme? Su che principi fondamentali si basano le CONSUETUDINI LONGOBARDE?
1. Riduzione dell’uomo a bene economico attraverso la sua forza➜ l’uomo longobardo è una macchina
da guerra, produce battaglie, deve essere forte (che si traduce in bene economico), la forza è il valore
positivo e fondamentale in una società che ne ha il culto.
✓ Ai barbari sfugge il concetto di persona giuridica, quale centro incorporeo di imputazione di
obbligazioni. La persona fisica è valutata socialmente in relazione alla sua attitudine alle armi,
di qui limiti stabiliti per età e sesso. La forza e la capacita di combattere è limitata per età e per
sesso:
✓ La donna è incapace per sempre, perché inadatta tanto alla caccia quanto alla guerra, quindi è
una persona diminuita del suo valore.
✓ Il minorato, il disabile alle armi vale di meno, infatti la loro uccisione comportava il pagamento
di una somma bassa, rispetto all’omicidio comune di un uomo libero.
✓ Il nascituro, il neonato, il bambino versano e vedono versati alla famiglia soltanto un piccolo
prezzo, perché non sappiamo se sarebbero nati integri o non tali.
✓ Lo schiavo è una semplice ReS nelle mani di un uomo libero, non è neanche un oggetto di diritto.
✓ Quindi la forza tra chi non ce l’ha, chi l’ha persa perché vecchio, chi non ce l’avrà mai, chi non
ce l’ha perché è giovane, è sempre impunto di riferimento.
✓ La famiglia si muove intorno all’armato, cioè a chi combatte.

2. La donna➜ sottoposta perpetuamente alla incapacità di agire, non pu dunque compiere atti di
rilievo giuridico.
✓ Sottoposta al MUNDIO, potere esercitato da un consanguineo maschio (padre, fratello, cugino,
marito) integrativo della sua capacità di agire (potere di integrare la sua capacita di agire).
✓ ≠ dalla Potestas del PF romano, ci assomiglia ma non coincide pienamente con questa figura

perché pu essere titolare di questo potere una persona diversa dal padre e poi perché ha uno
spiccato valore patrimoniale, dunque pu trasferirsi con vendita.
✓ Si acquistava pagando il Pretium Mundii.
✓ Lo chiede

3. Il matrimonio➜ era un doppio atto gentilizio, diviso in 2 momenti: ✓ SPONSALI➜ ovvero la vera
e propria contrattazione pre matrimoniale ✓ TRADIZIO➜ ovvero la consegna fisica della donna.
‣ Nel diritto romano la Tradizio si faceva per le cose, invece ora si fa per trasferire la donna.
‣ Atto con cui la donna sposata passa dalla famiglia del padre alla famiglia del futuro sposo.
✓ La donna portava dalla famiglia d’origine una SCHERPA, cioè una dotazione in beni e la
famiglia che dava la donna in sposa riceveva la META, cioè un pagamento, se il marito ha più
denaro pu comprare anche il Mundio, se no rimane ancora delle mani del padre.
✓ La donna che si sposa deve su di se pesare un contratto, passa alla famiglia del merito,
quest’ultimo la paga (meta) e porta con se una dotazione in termini materiali (cioè che serve ad
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arredare la casa, il suo baule di concorrendo= scherpa) ed economici (dote che si chiama padezio),
denaro che servirà per il sostentamento della sua famiglia futura e dei figli (donna che mantiene
con la sua dote la famiglia).
✓ Come ogni contratto, anche questo è rescindibile, la moglie pu essere ripudiata o rispedita al
mittente e quindi il matrimonio non è indissolubile (poligamia e concubinato diffusi, il marito
poteva avere più mogli).
✓ Questo non significa che l’adulterio non fosse punito, se il marito trovava la moglie in flagranza
di adulterio con un altro era autorizzato a compiere una vendetta; viceversa se la moglie uccideva
il marito perdeva la propria vita e i propri beni tornavano o alla famiglia del marito o ai figli (se
c’erano).
✓ Lo chiede
✓ + modifiche Liutprando

4. Il diritto penale➜ spicca fra i meccanismi penalistici longobardi il GUIDRIGILDO, ovvero sia
quella valutazione in termini monetari di una persona, segna il valore che ogni individuo maschio
ha in base alla Estimazio del suo corpo, non è una Estimazio status, dunque se è un valoroso
combattente è un uomo integro.
✓ Diritto penale pecuniario, basato sulla composizione valutata in relazione alla CAPITIS
DEMINUZIO di questa forza.
✓ Le donne non hanno il guidrigildo perchè non vanno a combattere.
✓ I vecchi ne hanno uno molto basso.
✓ I bambini, finché non sono abili alle armi, nonne l’hanno ancora.

✓ THINX➜ assemblea degli armati, decide il valore di queste composizioni pecuniarie, Rotari,
invece, le mette tutte per iscritto, in maniera tale che sia chiaro, conoscibile e saldo per tutti i
valori delle composizioni a seconda di che cosa vado a ledere.
✓ Questo serviva ad amministrare una giustizia molto più semplice, che è il modello di quella che
sarà la giustizia processuale dell’alto medioevo.

PROCESSO LONGOBARDO
➡ Il processo è un gioco, un torneo.
➡ È un rito, una gara ludica per accettare la verità.
➡ Processo figurato che si svolge con il duello, quindi il giudice non ha un ruolo tecnico, è solo Arbiter,
verifica che la verità sia estrapolata da questo gioco attraverso una condotta regolare, deve accertarsi
che le regole vengano rispettate.
➡ Il giudice controlla che i contendenti (accusato e accusatore) accettino le prove, le superino, e si
purificano attraverso il giudizio di Dio, dopodiché il processo era chiuso.
➡ La vittima, quindi il danneggiato, se era vivo, lo iniziava (se no i suoi familiari), chiedeva soddisfazione
(di solito lanciava un guanto di velluto viola, ma non necessariamente questo), si nominava un giudice
e si chiamava la collettività a testimoniare e a guardare. La vittima diceva quello che aveva subito (es.
tizio mia cavato un occhio/ tizio a uccido un mio parente..) a quel punto chi era chiamato a dover
rispondere delle sue malefatte diceva “no, io sono una persona che gode di una buona fama” cioè di una
buona reputazione, allora portava delle persone (giuratori), che non sapevano cosa avesse fatto
l’accusato, che testimoniavano che questi gode di una buona fama (so che è un abrasa persona ma non
so cosa è successo). Qui interviene il clan, che non è un vero testimone, ma giura sull’affidabilità del
soggetto. Poi si svolge il processo, ma la verità sarà Dio a dimostrarla attraverso delle prove ordaliche.
La prova più semplice è il duello (più praticato, si potevano chiamare delle persone che combattevano
per te, lo facevano di professione) dove chi vince è quello che, secondo Dio, ha ragione. Ma c’erano
anche altri tipi di prove per accertare la verità, questi rituali si chiamano prove ordaliche, sono: - Acqua
bollente, - Olio bollente,
- Prova del fuoco.
↳L’esito di queste prove (purghe) pulisce la coscienza di chi è stato accusato e se, passando tra le
fiamme, immettendosi nell’acqua e olio bollente, esce senza nessun danno vuol dire che Dio ha

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dato la vittoria a chi aveva ragione. La sentenza che ill giunche dichiara (non emette) chiude la
gara e dice che dio ha indicato anche il vincitore (chi ha veramente ragione).
Col passare del tempo, questa presidenza da parte del giudice dei giochi, viene anche accompagnata
dalla richiesta di una garanzia economica, perchè altrimenti si poteva incorrere ad accuse false.
Allora si chiede la prestazione, a seguito della formulazione dell’accusa, di una VAVIA, ovvero sia
di un versamento (per le cose più gravi) di una somma di denaro (oggi la chiameremmo
fideiussione). Quindi se si accusa qualcuno si mette del denaro che accerti la serietà di quanto
racconti (per evitare che false accuse circolino), se Dio ti darà ragione riavrai il tuo denaro e anche
quello che sarà pagato come composizione pecuniaria in esito alla sentenza.
➡ Nel mondo barbaro l’abito fa la persona! A differenza di oggi. Se le persone sapevano che Tizio non era
una brava persona lo dicevano perchè avevano il terrore di andare all’inferno, erano spaventati da cosa
potesse accadere se avrebbero detto il falso. Giurare significava mettere in gioco la coscienza, erano
molto onesti.
➡ Pena di morte rara, compete solo per alto tradimento e reato politico contro la figura del sovrano, per
altri casi il pagamento è sempre soddisfacente. Privare qualcuno della libertà personale, tramite il
carcere, o condannarlo a morte non è una concezione che, secondo la cultura longobarda, serve a
rieducare (al massimo lo faccio schiavo, gli taglio una mano…).
➡ Lo chiede
➡ Novità Liutprando

NOVITA’ DI LIUTPRANDO
1. Matrimonio
✓ Con l’arrivo di LIUTPRANDO comincia a intervenire con ciascuno di questi punti, novità:

✓ Matrimonio celebrato in chiesa con la concessione, davanti al prete, di un anello (prima non c’era)➜
immagine del vincolo indissolubile, concessione dell’anello prevede la sacralità del vincolo (impegno).
✓ L cerca di limitare il passaggio di denaro, prevede il Mongherbag, cioè che il marito dopo la prima
notte insieme (di nozze), avendo trovato la moglie vergine, le faccia addirittura il dono del mattino,
per moderare il suo atteggiamento nei confronti di questo acquisto puramente economico
✓ MA non riesce ad ottenere che i matrimoni diventino indissolubili, cioè non rescindibili; il matrimonio
presso i longobardi non diventerà mai eterno.

2. Testamento
✓ L’editto di Rotari non prevedeva il testamento, solo la successione legale in cui i maschi legittimi
vegano preferiti rispetto alle figlie femmine. In più le figlie maritate (uscite dalla casa) non hanno
nessun diritto sull’eredità paterna (caratteristica comune di tutta l’eta medievale e all’umanesimo).
✓ La figlia dunque viene dotata, questo è un anticipo sulla sua eredità, ma alla fine è l’unica eredità
che la figlia riceverà (anche alla fine del tardo 700 è così).
✓ Se la figlia si sposava le famiglie si indebitavano, allora se i soldi mancavano (dato che una figlia senza
dote non si sposa) venivano mandate in convento, diventerà una suora senza vocazione. In questo
modo libererà la famiglia e i fratelli maschi dal peso economico della donna (ne bastava una, di più
esano un peso economico elevato).
✓ Con L si cerca di cambiare un po le regole, si ritiene che la decisione di disporre dei propri beni dopo
la morte non sia una decisione sbagliata, quindi si introduce una formula semplice che si compie sul
letto di morte che è la DONAZIONE MORTIS CAUSA - DONAZIONES PRO ANIMA.
➡ Donazione che prevede che chi sta morendo possa chiamare un prete e, senza formalità, lasciare
alla chiesa i propri beni, con la promessa fatta dal sacerdote che non finirà ne nel limbo ne
all’inferno, ma in questo modo si compri la grazia, e quindi la possibilità di andare in paradiso.

3. Processo
✓ Sostituisce il duello per le fattispecie più importanti, ovvero con il pagamento, ???
✓ Quello che vale poco in questo processo sono i documenti cartacei (a differenza di oggi).

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MONACHESIMO
Seconda metà del 500 fino all’anno mille (anno 100= rinascenza del medioevo).
In questi secoli dell’alto medioevo la storia religiosa si intreccia con quella civile con modalità molto strette.
L’incontro con la primitiva civiltà dei germani e quella molto più complessa era assecondata sul terreno
del diritto dalla profonda influenza di questa chiesa, che è stata prima perseguitata, poi dominata e infine
le sue forze spirituali sono state poste alla luce del sole facendola diventare nel 380, da Teodosio, la religione
di stato. In queste forza spirituali comincia a emergere un movimento MONARCHICO-CRISTIANO, che
parte delle estreme regioni del mediterraneo fino ad arrivare all’europa insulare.
★ Questo movimento profondamente spirituale, profondamente religioso, ma che ha un flusso sul diritto

è il
MONACHESIMO.
★ L’istituzione monastica non era una caratteristica specifica del mondo Cristiano perché anche oggi si
trova per lo più rappresentata nella civiltà asiatica-indiana (gli stiliti sono quei monaci-eremiti indiani
che decidono di dedicare la propria vita a una delle loro divinità del panteismo indù).
★ Il monachesimo è una successione fisica dai rapporti normali con la società umana che gli sta intorno➜
vuol dire che l’individuo abbandona il contesto sociale dove vive, opera e lavora per allontanarsi=
allontanamento fisico dalla società con lo scopo, non solo di di stare soli, ma con l’idea di creare le
condizioni per chi mi cerca attraverso la purificazione e la catarsi (purificarsi dai contagi della vita
quotidiana).
↳ Realizzazione dell’individuo verso dio attraverso l’ascesi e la penitenza.
↳ Fuga dal mondo= premessa per applicare un metodo di purificazione interiore, che allo stesso tempo
è un metodo che ci consente di creare un sistema di rinunce esteriori e alla repressione degli impulsi
più basilari (si reprime la fame, l’istinto sessuale, la vita emotiva…).
↳ Liberandoci da tutto questo disordine che la vita di tutti i giorni causa, sono transitorie per il
monaco, perché nella vita ultraterrena si pu pensare di ricreare un ordine terreno più simile a
quello che ci aspetterà dolo la morte.
↳ Questa fuga dal mondo consente al futuro monaco di liberarsi dal disordine dagli stimoli della vita
quotidiana, la catarsi lo conduce all’ascesi (ci avvicinamento a dio), attraverso rinunce, esercizi.
↳ La ricerca della virtù e l’espiazione sono i 2 binari su cui si muove l’ascetismo cristiano. (ascetismo=
complesso delle pratiche esteriori mirate a raggiungimento di una purificazione rituale e spirituale
e alla conquista della perfezione religiosa in un assoluto distacco dal mondo).
↳ La vita monarchica ha motivazioni mortali e religiose complesse, nasce con modalità diverse in
società articolate e rappresenta 3 influssi:
1. I penitenziali di origine ebraica,
2. La lotta che San Paolo descrive nei sacri testi (vecchio e nuovo testamento)➜ lotta fra lo
spirito (nutrito di preghiera) e la carne (impulsi più basici dell’uomo, quasi animaleschi).
3. I motivi più interni della filosofia greca, gli esercizi già proclamati con Socrate, Platone e
Aristotele.

QUANDO E DOVE NASCE?


AFRICA, 3 secolo:
✴ Uomini solitari di provenienza sociale diversa che scelgono di soggiornare in grotte, sepolcri per meditare
nelle tenebre, digiunare e pregare. Era una vita molto semplice che consiste nell’allontanarsi dalla
comunità, smettere di avere beni e di valorare per dedicarsi a una vita che gira intorno alla preghiera,
alla mortificazione del fisico e al digiuno.
✴ Antonio Abate appartiene a questo gruppo di primi eremiti.

EGITTO, 4 secolo:
✴ Si sviluppa una sperimentazione di una soluzione diversa➜ non c’è più il singolo eremita ma gruppi di
persone che si dedicano all’ascetismo= vita di comunità.
✴ Questi nuovi monaci che vivono in gruppo si chiamano CENOBITI.

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✴ Vivono in edifici comuni, obbediscono ad un capo, e hanno un canovaccio molto rigido della loro giornata
con lavori manuali, servizi per la comunità e l’assistenza ai viandanti (i monaci tendenzialmente si
occupano dei pellegrini e degli infermi).
✴ È una vita difficile: prevede il silenzio se non durante la recitazione della preghiera, prevede la limitazione
del cibo, la sveglia durante le ore notturne per recitare le preghiere.
✴ Vita organizzata, non solo seguendo le sacre scritture, ma anche vivendo in una piccola comunità
attraverso criteri di equilibrio che consentono a queste sperimentazioni di diffondersi, di piacere e di
arrivare anche in Italia. ✴ Pacomio.

ITALIA, ‘500:
✴ Benedetto Da Norcia aveva partecipato a questi esperimenti di eremitaggio, era andato sulle montagne
delle Dolomiti, aveva provato la vita delle grotte.
✴ Fonda una comunità a Montecassino (monaci benedettini) e diede la famosa REGULA.
✴ Verso il 529 si reca a Montecassino, dove fonda il monastero.
✴ Da questo momento in avanti si distinguerà sempre:
↳ il clero secolare= vivono nella comunità, e quindi nel secolo e sono i parroci delle chiese, vescovi e tutta
la scala gerarchica che arriva fino al santo padre.
↳ il clero regolare= vivono nei monasteri, nelle abbazie, si chiamano cosi per l’esistenza della “regola”.
Basati non solo sulla castità e obbedienza ma anche sulla povertà.
✴ BDN
↳ Nasce nel 480 a Norcia
↳ Viene mandato a studiare a roma
↳ Cerca di fuggire dalla corruzione e dalla miseria del mondo rifugiandosi nelle sue primitive esperienze
giovanili in un grotta in solitudine, facendo l’esperienza di eremitaggio che apparteneva alla cultura
africana del 3-4 secolo.
↳ Vive per diversi anni una vita difficile, caratterizzata da rinuncia, penitenze.
↳ Altri attirati dalla sua santità lo raggiungono sotto queste montagne e chiedono di vivere sotto la sua
guida, così il suo eremitaggio trasforma e diventa esperienza di vita comune: diventa padre di alcuni
monaci e costruisce 12 piccolissimi monasteri. Nel corso degli anni capisce che è necessaria
un’organizzazione più ampia sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista normativo, quindi torna
verso casa e fonda a Montecassino un monastero enorme. Lascia anche una testimonianza scritta sulla
vita di questi monaci e scrive la regola.
✴ Novità= in queste comunità non si prega e basta ma si lavora anche.
↳ Tramite il loro lavoro si mantengono.
↳ Non facevano solo lavori umili, infatti esisteva lo scrittorio (biblioteca), grazie a loro ci fu una
diffusione della cultura antica perchè trasferivano in lingua latina i testi greci, li conservano.
↳ Grazie a loro la cultura del mondo classico viene mantenuto anche nel medioevo, che, nel complesso,
è un periodo culturalmente buio, la cultura giuridica è diventata molto semplice perchè il modo
romano si era imbarbarito, perchè la lingua latina, con l’arrivo dei germani, diventa un latino non
più puro, sempre con l’arrivo dei barbari si perde la cultura giuridica romana.
↳ I monaci fanno da trasmettitori.
↳ Da questo momento in avanti succedono 2 cose:
- Non solo la chiesa ha un bagaglio di appartenenti fortemente spiritualizzato, mentre il clero che
vive in città è sempre più corrotto (vescovi sposati, pontefici con figli).
- Hanno un importante ruolo nella cura, cioè si occupano di fare i medici dei viandanti, inoltre
detengono il patrimonio della cultura, questo fino al 1700 sarà la caratteristica della chiesa.

COSA CONTIENE LA REGULA?


★ Questa regola obbedisce al principio ORA ET LABORA.

★ Testo legislativo e spirituale.


★ Inizialmente BDN si limita alle organizzazioni che consenta a tutti di vivere e lavorare nel recinto della
clausura, quindi alla stabilità della comunità (piccola organizzazione per far funzionare il monastero).
★ BDN vuole fare tutta l’organizzazione del clero monastico e quindi da ai suoi uomini una sorta di ordine:

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↳ Il
primo ordine è quello di definire chi è il vero monaco dai falsi monaci. Esistevano i sarabaiti, e altri
falsi monaci, che bussano alle case, anche di di povera gente, chiedendo l’elemosina e aiuto perchè
avevano dedicato la loro vita
a dio; ma non è vero perchè molti di loro avevano dedicato la loro vita all’alcool, ai piaceri della carne=
sfruttavano l’immagine del monaco per farsi mantenere da gente altrettanto povera.
↳ Da un’organizzazione di comando all’abate: egli comanda il monastero, viene scelto dai suoi fratelli e
non è necessariamente l’uomo più vecchio (per BDN essere anziani non è essere portatore per forza di
saggezza). Viene dato il potere a chi è più saggio. Viene eletto da tutti nella sala del “capitolo” (cioè la
sala delle riunioni).
↳ Insiste sulla disciplina interiore: la persona deve dedicarsi al lavoro, alla preghiera in egual misura, deve
scandire rigidamente la propria giornata. Deve comportarsi con obbedienza totale a quanto dice la
regola e quanto dice l’abate e umiltà.
↳ Questo piacque tanto all’occidente e si diffuse in tutta europa.
★ Poi poco a poco si aggiungono e si tolgono vari elementi.
★ È strutturato e divisa.
★ La regola venne scritta per molti anni, si pensa fino agli anni 50, anche se probabilmente l’hanno conclusa
i suoi allievi, perché si pensa che BDN sia morto tra il 47e il 50, quindi non sappiamo chi l’abbia
effettivamente conclusa. L’unica certezza è che non la scrive di getto.
★ La regola più importante è quella di BDN, al secondo posto c’è quella di San Colombano (più vanti).
★ Aderì alla regola GREGORIO che divenne personaggio di spicco (sponsor).
↳ Era Prefectosurbi, quindi nobile romano (ruolo giudiziale importante), decide di liberarsi del propri
beni donandoli alla chiesa e si ritira a Montecassino.
↳ Nel 590 viene eletto abate (BDN già morto)per la sua particolare conoscenza del diritto.
↳ Scrive un registro, circa 800 lettere, dove mette tutta la competenza e tecnica giuridica che ha utilizzato
negli anni giovanili in campo civile, per spiegare che le norme di comportamento, in primis dei monaci
ma anche di tutti i fedeli, devono derivare dalla norma scritta.
↳ Novità= deve esistere una norma scritta precedenza che stabilisca un comportamento.
↳ Le sue opere sono:
- I dialoghi (dove descrive i longobardi come Perfida Gens).
- Il registro di 800 lettere, in cui risponde dando principi di diritto.
- I Moralia.
- L’Oculus Pastoralis (l’occhio pastorale).
- A lui anche attribuita la biografia di benedetto (non sappiamo se è vero).
↳ Non rimarrà sempre in monastero, la sua fama si diffonde oltre le mura del monastero benedettino, e
diventa pontefice (590-604 papa Gregorio Magno prima volta in cui il papa è anche un monaco, grande
ripulitura dei costumi corrotti di quel tempo=moralizzazione dei costumi).

MONACHESIMO IN EUROPA
★ Non tutto il monachesimo in europa fu di stampo benedettino, non tutto corrispondeva alla regola.
★ Si diffonde anche, nel territorio irlandese, un monachesimo diverso, che caratterizza la spiritualità delle
isole.
★ Tentarono di organizzare, attraverso queste nuove forme di spiritualità l’isola, qui mancava una
tradizione romanistica, quindi non c’erano centri urbani, proprio questo favorì la formazione di un
sistema diverso da ogni parte della cristianità creato da un unione fra il clero secolare e l’elemento
monarchico, cioè il vescovo fu reclutato fra i monaci.
★ La cristianità britannica e irlandese aveva un controllo efficace e rigoroso sulla popolazione. Qui si

svilupparono norme diverse, più rigide➜ i cosiddetti PENITENZIALI.


↳ Erano usati dai confessori.
↳ Hanno una matrice pecuniaria del peccato (influenza popolazioni barbare-gestione pecuniaria del
diritto penale).
↳ Contengono tariffe con l’indicazione precisa delle penitenze per riscattare ogni singolo peccato (es ho
dato uno schiaffo a mia moglie 3 giorni di digiuno).
↳ Elencazioni drastiche per curare i mali, spesso mortali, dello spirito.

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↳ Hanno un valore e un’importanza dovuta alla valutazione dell’elemento soggettivo di chi commette il
peccato (es ho dato lo schiaffo perché ero arrabbiato o perchè volevo che cadesse cosi da prendere tutte
le sue cose?).
↳ Assonanza con la composizione germanica per la repressione di peccati, dove dietro a questo elenco, vi
è la valutazione dell’intenzione, l’intenzionalità con cui io faccio qualcosa.
CARLO MAGNO E IL SACRO ROMANO IMPERO
Le altre grandi vicende barbare che determinano la nascita di una vera e propria dinastia, sono i Carolingi.
Questi ultimi sono la dinastia dei franchi che si afferma con Pipino di Eristal, maggiordomo, cioè maestro
di palazzo, che deteneva il potere esecutivo (come se fosse un primo ministro), rispetto alla dinastia
regnante dei Franchi, che sono i Merovingi, che da Cleodoveo, grande re storico del 550 in avanti,
rappresentano la calata dei franchi.
I franchi calano e, pian piano, contrapponendosi ai longobardi si sostituiscono, nella gestione dell’Europa
alto medievale, all’altra popolazione.
✴ CONVIVENZA➜ in un primo tempo si attua un tentativo di convivenza pacifica attraverso un
matrimonio tra Carlo e la figlia più bella e principale del re longobardo.
✴ GUERRA➜ ma poi pensano che la via della distruzione del popolo antagonista sia la cosa migliore.
➡ Arrivano entrambi nello stesso secolo, in particolare all’inizio del secolo i franchi e oltre la metà secolo
i longobardi, e si stabiliscono in territori diversi, occupano la attuale Francia (allora Gallia),
scacciando i visigoti che già stavano li (vanno poi in Spagna).
➡ I re dei merovingi, per , a forza di sposarsi e avere figli tra di loro cominciano a dare segni di squilibri
e quindi un maggiordomo, molto attento dal pinto di vista politico, Pipino di Eristal, con l’aiuto del
suo ruolo comincia a emarginare dal comando i re merovingi, finché suo figlio, Carlo Martello, assume
il controllo dell’esercito e ottime la grande vittoria degli arabi nella città di Quatiè nel 732, frenando
i mori al di qua dei Pirenei, quindi prima della Francia (ricaccia in Spagna i mori: disfatta
dell’orlando furioso). Da questo momento, da Carlo Martello in avanti (successioni= Carlo martello-
pipino detto il breve-Carlo magno), la dinastia Carolingia lavora per sostituirsi a quella Nerolingia.
✓ Carlo Martello ha vinto contro i mori.
✓ Il figlio, Pipino (detto il breve), prende il comando di tutto nel 751 e depone il re merovingio,
Childerico III, autorizzato dal papa (altrimenti un maggiordomo non allontanerebbe mai un re
scelto da dio). Il papa Stefano non solo autorizza pipino a deporre il sovrano, ma ottiene, nel 754,
la unzione sacra di se stesso e dei suoi due figli Carlo Magno e Carlo Manno (unzione= quando
sovrano riceve il segno sacro di dio, piccola croce che viene fatta sulla bocca-petto-fronte con
l’olio sacro e benedetto, si fa anche oggi con incoronazione britannica). Pipino fa tutto questo
perché vuole che lui abbia l’investitura di dio, il papa unge pipino e i figli marchiando si sacralità
il comando legale Franco➜ questa operazione si chiama PROMISSIO CARISIACA. È l’accordo
fra il pontefice Stefano e il pipino (accordo non tanto consensuale perché il papa era stato
imprigionato per far ci ), ed era fatto perché pipino pochi anni dopo, nel 768, muore. Eliminato
anche il fratello, Carlo, unico erede, già unto dal signore, attraverso la PC, sale al potere.
✓ Carlo Magno sale al potere e qui la storia si divide:
‣ La storia fa di lui l’interprete della continuità con l’impero romano
‣ Nella rappresentazione medievale lo vede con la spada dei Dux barbari, con la corona
imperiale, e la terra come potere complessivo accompagnata dal segno della croce.

ETA’ CAROLINGIA E FEUDALE


Carlo con i longobardi tenda un accordo, tramite il matrimonio con la figlia del re longobardo (Ermengarda),
ma poi cambia idea: si mette d’accordo con il pontefice, che lamentava che i longobardi avessero invaso le
sue terre, e quindi ripudia la moglie, invade i regni del fratello Carlo Manno, lo sconfigge e lo uccide,
rimanendo cosi solo.
Il papa lo ringrazia con la pubblica incoronazione in cui Carlo diventa il continuatore del sacro romano
impero di occidente attraverso l’incoronazione fatta in modo plateale nel Natale dell’800 (come Napoleone,
richiamerà questa immagine= differenza C si fa incoronare N si incorona da solo).

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Dall’800 in poi, per i prossimi 14 anni, Carlo mette in atto un processo di ristrutturazione di un territorio
devastato dalle guerre, dalle discese barbariche (e dai popoli che vi sono succeduti dopo la guerra greco-
gotica), per rimettere in piedi una struttura organizzativa.
Con il natale dell’800, la chiesa che aveva armato le mani di Carlo contro i longobardi, dando impulso alla
ricostituzione del territorio dell’impero romano d’occidente e cambiando il volto dell’Europa, creando un
vero e proprio impero che si confronta e si contrappone con quello di Bisanzio.
La chiesa controlla, attraverso la figura dell’imperatore, l’intero destino del continente, sfruttando il fatto
che il trono dell’impero Orientale era vacante. C’era un erede ma era un bambino, perchè l’imperatrice Irene
(la madre) aveva ucciso il marito e quindi stava tenendo l’impero il figlio Costantino.
Quindi nasce nella parte occidentale un nuovo impero romano (RENOVAZIO IMPERI ROMANORUM)
marchiato di sacertà (carattere sacro)➜quindi diventa il “SACRO IMPERO ROMANO RINNOVATO”. Il
ruolo di custode della fede, tramite la cerimonia svolta nell’800 a natale, viene attribuito a Carlo, che lascia
al pontefice solo il pastorale delle anime (bastone fatto con il ricciolino in alto) e il ruolo di controllo della
preghiera.
Nel 802 sembrerebbe che tutto l’impero romano si ricompatti perché quando, in quell’anno, gli viene fatta la
proposta di nozze con l’imperatrice Irene, che aveva illegittimamente preso il potere dell’impero d’Oriente
(durante la minore eta del figlio), Carlo sembra dare il proprio assenso. In realtà poi le cose non vanno cosi
perché Irene viene uccisa e al suo posto viene scelto un uomo come tutore del figlio, quindi anche il sogno
di Carlo cane.
Carlo 814 MUORE➜ le cose vengono prese in mano dai 3 fratelli che invadono le terre del padre e inizia a
disgregarsi l’occidente e inizia la formazione delle prime strutture dell’attuale europa, con Ludovico il Pio
che cerca di combattere, non solo i suoi fratelli (e li sconfigge), ma anche i nipoti. Fino al momento in cui
viene imprigionato in un convento (da qui la definizione Pio, convento in cui ha cercato di metterci il
fratello).
TRATTATO DI VERDUN➜ si chiude la fine del regno franco in 3 nuclei, che in seguito divennero: Germania,
Francia, Italia.
Carlo aveva un regno unito, i tre figli lo disgregano, Ludovico cerca di liberarsi dei fratelli (mandandoli in
convento) ma i nipoti gli muovono guerra. Infine si suddividono i nipoti di CM i territori di Germania,
Francia, Italia. A questo punto non abbiamo più un sacro romano impero, ma la corona imperiale segue
fittiziamente l’impero tedesco fino al 1900.

LA PERSONA DI CARLO MAGNO


Si dice che Carlo fosse:
↳Alto più di 2 metri
↳Mani enormi
↳Non sapeva ne leggere ne scrivere
↳Amava la cultura, al punto da far creare da un monaco una grafia, cioè delle lettere che prendono il
nome di Caroline.
↳Ebbe 5 mogli e molti figli (legittimi e illegittimi), tra cui dobbiamo ricordarne 3:
- Carlo Manno= a cui viene attribuito il titolo dei re dei longobardi (sconfitti).
- Pipino= come il nonno, re d’Italia.
- Ludovico detto il Pio= viene affidata l’Aquitania visigota, erede legittimo (perchè primo genito), a
lui rimane tutto il controllo del territorio.

ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO


Il territorio era molto vasto, che richiedeva un’organizzazione.
≠ I Longobardi si muovevano attraverso i ducati, i Franchi, invece, si muovono con le CONTEE.

La struttura pubblica dell’impero Carolingio prevede l’istituzione di 400 contee, controllate da altrettanti
conti. Imp!

CONTI:
↳ I conti governano, al pari del sovrano, da cui sono nominati, attraverso un potere germanico che si
chiama
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VALLUM.
✓ Utilizzato per indicare il potere tanto militare quanto civile per il governo del regno.
↳ A loro spetta gestire il territorio, il controllo locale e la gestione della giustizia.

↳ Per sono corrotti, quindi su tutto il territorio vagano i cosiddetti “missi Dominici” che sono degli inviati
del potere centrale (di Carlo prima e di figli e nipoti dopo) per andare a controllare che cosa stavano
facendo i conti nelle singole contee, quando arriva gestiscono il poter giudiziario e raccolgono le
lamentele dei cittadini.
✓ Carlo gira per il suo impero per farsi conoscere e nomina dei suoi consulenti (missi), di solito degli
ecclesiastici, che, a gruppi di 2, controllino l’operato delle contee, con l’obiettivo ristabilire l’ordine
in nome del sovrano.

SOVRANO:
Il sovrano si giova del giuramento di fedeltà, Carlo voleva avere un rapporto stretto e diretto con i cittadini,
che viene gestito attraverso il più antico degli elementi della cultura germanica barbara, cioè il giuramento
che i maschi (tutti i sudditi maschi del suo impero +12 anni) fanno al proprio capo militare.
Le norme fatte da Carlo si chiamano CAPITOLARI, lui mette in contesti scritti le sue leggi (in latino), la
normazione franca si chiama così.

RIPASSO DATE:
- 751 Pipino re dei Franchi.
- 754 Promissio Carisiaca.
- 768 Carlo magno succede a Pipino che muore.
- 744 Carlo conquisa il regno longobardo.
- 800 Carlo è imperatore (RIR).
- 812 pace di Aquisgrana.
- 814 muore Carlo Magno.
- 843 trattano di Verdun tra i figli di Ludovico che costituiranno i nuclei di quelle che saranno la Francia
e il sacro Romano impero germanico.
RIPASSO SUCCESSIONE:
814 Carlo muore e LUDOVICO gli succede:
➡ Vede come soluzione alla debolezza del potere mandando in convento le sorelle e i fratellastri (tentativo
di liberarsi degli altri eredi).
➡ Trasforma tutti i monasteri del regno in benedettini.
➡ 817 ORDINATIO IMPERII= divide l’impero fra i 3 figli avuti dalla sua prima moglie (ita-fra-germ).
➡ Ludovico mandato in un convento,.
➡ I fratelli fanno la pace di Verdun.

IL FEUDO
Il regime feudale
➡ Il regime feudale è una struttura importante medievale (non c’era nel mondo romano), ma assai
complessa.
➡ I più importanti studiosi di feudo sono Mark Blok e Gans Off, che mettono l’età d’oro (massima fioritura
regimi feudali) intorno al 900 e l’anno 1000.
➡ Le istituzioni feudali non sono sempre statiche.
➡ L’età carolingia è, nel complesso, un’età feudale.

Cos’è il feudo?
Il feudo è un vincolo fra uomini liberi bilaterale (perchè vale tra due persone, un signore e un vassallo), che
si caratterizza per essere prioritario (perchè va al di sopra dei rapporti di sangue, quindi se devo decidere se
ubbidire al mio signore o uccidere mio figlio dovrà obbedire al mio signore) e duraturo. Vale tutta la vita
dei soggetti che lo stringono, quindi si spezza solo con la morte; una rottura ingiustificata è un crimine che
si chiama Felonia, marchiato con l’infamia.

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Nato per necessita di assicurarsi il sostegno armato da parte dei signori, infatti si diffonde rapidamente
cena un insieme di rapporti di subordinazione che caratterizzano tutta l’europa, creando una società a
piramide, basata sui rapporti gerarchici di dipendenza personale, a cui corrisponde un insieme di rapporti
gerarchici sulle terre:
Piramide feudale
1. RE/IMPERATORE
2. VASSALLI LAICI ED ECCLESIASTICI
3. VALVASSORI
4. VALVASSINI
5. CONTADINI LIBERI E ARTIGIANI
6. SERVI DELLA GLEBA E SCHIAVI
Fuori dal feudo
1. Proprietari di piccoli fondi liberi (all di)
2. Clero minore (frati e preti)

IL VASSALLAGGIO
➡ Il vassallaggio è l’aspetto del vincolo che caratterizza il rapporto fra signore e uomo libero.
➡ L’uomo libero si assoggetta attraverso una cerimonia fortemente connotata al signore.
➡ La cerimonia, il vassallaggio e quello che si ottiene è il beneficio.
➡ Il vassallaggio è l’elemento personalissimo.
➡ Il beneficio è l’elemento patrimonialistico, il motivo per cui uno decide di assoggettarsi al rapporto
feudale.
➡ Il vassallaggio si caratterizza dalla cerimonia dell’investitura.
✓ L'investitura è la cerimonia in cui si giura fedeltà al signore in cambio di protezione e assistenza, cioè
beneficio. ✓ Il futuro vassallo si inginocchiava davanti al signore e poneva le mani nelle sue.
✓ Questo gesto simbolico esprimeva sottomissione: con esso il vassallo si impegnava a mettere al servizio
del signore la forza e il suo braccio contemporaneamente pronunciava una formula di omaggio.
✓ Talvolta la fedeltà non basta, in cambio si ottiene il beneficio. Il beneficio normalmente consiste in
terre, ma possono essere anche Honor di qualsiasi tipo, di tipo nobiliare, ecclesiastico, o somme di
denaro (date una volta sola o a pioggia, cioè diverse volte) rimanendo soggetto a condizioni
giuridiche differenziate. I beni che chi è inginocchiato, promettendo la propria fedeltà, riceve sono il
sostentamento del suo gruppo familiare, consente alla famiglia di avere un qualcosa (un territorio…)
su cui potersi soddisfare.
➡ Il problema cade quando il vassallo muore, perchè facendo come attività principale quello del servitore
in armi, spesso queste continue lotte del signore lo espongono a rischio della vita (che talvolta perde).
Allora il signore si riprende il beneficio e lo concede a qualcun altro che lo sostituisca, per tutta la famiglia
che si soddisfava sul beneficio perde tutto.
✓ Quindi nasce la necessita di legiferare su questi benefici:
- 877 capitolare di Quessi (Quierzy-sur Oise) di Carlo il calvo.
- 1037 editto di Milano di Corrado il Salico.
↳Questi 2 sovrani franchi organizzano che il beneficio diventi ereditario, il feudo assume una valenza
patrimoniale del suo beneficio e la patrimonializzazione prevede la possibilità di avere in eredità i
territori maggiori (le contee) con Carlo il calvo e tutti i benefici con Corrado il salico.
- Editto di Milano che si chiama Edictum De BenefiCis, Corrado stabilisce che tutti i benefici
debbano essere ereditari.
- Il diritto feudale è un diritto reale immobiliare che i glossatori chiameranno “Dominio Utile”=
dominio di sfruttamento (una sorta di usufrutto) di questi beni che vengono dati con la cerimonia
feudale ai vassalli. Mentre la detenzione, l’uso e lo sfruttamento spetta ai vassalli, la titolarità dei
beni dati in beneficio rimane sempre nelle mani del signore (la proprietà si sgretola).

IMMUNITA'
Un altro elencato che va a caratterizzare il feudo.

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Derivanti dai diritti rilasciati alle chiese, si atteggiano dapprima in modo negativo e divengono poi positive
consistendo in EXACTIO, INTROITUS E DISTRICTIO con l'assunzione da parte del feudatario in
poteri pubblici corrispondenti sulla popolazione del territorio a lui affidato.

EXACTIO➜ poter chiedere le imposte sui territori che ti vengono dati in beneficio

INTROITUS➜ di far divieto di ingresso di chi non sia gradito al vassallo nel momento in cui riceve
la contea, il ducato o il territorio che riceve

DISTRICTIO➜ l’esercizio della giurisdizione su quel territorio.

Il vassallo non ottiene solo una terra in beneficio o un Honor, ma su quel bene puo disporre pienamente
(piena giurisdizione, facoltà di impedire l’accesso, diritto di trattenere le tasse).

Poteri di derivazione pubblica che nascono da un contratto privato (glossatori feudo= contratto
nominato dalla consuetudine, fuoriesce dai contratti di tipo romano: contratto del medioevo).

Il contratto prevede dei poteri negativi a favore del feudatario (signoria piena).

I feudatari possono essere legati a più persone (un signore maggiore e un signore sottostante), quindi si
devono creare delle regole per distinguere a chi vada la fedeltà principale e la fedeltà secondaria. Si cera la
disciplina del cosiddetto “omaggio ligio”. Tra più signori uno è prioritario a un altro.

CONSUETUDINI
Possiamo dire che ad una struttura basata sulla radicale distinzione tra i servi e i liberi si sostituisce un
altrettanto radicale divisione che è volta ad identificare chi combatte rispetto a chi lavora.
La condizione servile esisteva già presso i Germani, ma in questo caso non integrava quel carattere di
soggezione che la scorta romana esprimeva riferendosi al concetto di schiavitù.

LA SERVITU’
Presso i Germani si è servi:
➡ Per nascita,

➡ Per gli inadempienti sociali,

➡ Per debiti (civili e penali)


➡ Per guerra.

La libertà si ottiene con la manomissione, che grazie al benefico influsso della religione sulle consuetudini
barbariche diviene sempre più informale.
Il lavoro che il servo svolge pu avere luogo sia presso il padrone he su terreni di proprietà del primo, ma
che vengono coltivati in autonomia dai secondi, si parla in questo caso di CASATI.
La soggezione si estende non solo al lavoro ma anche alla vita privata, mantenendosi rigidamente divise
tutte le classi, con il risultato di un totale divieto di unioni miste, anche se con il tempo la situazione va via
via migliorando, riconoscendosi al servo una propria giuridicità che è da intendersi come autonomia
patrimoniale e familiare.
Ci che divide il servo dal libero è la concessione e l’esercizio di una serie di diritti e di doveri, quali possono
essere ad esempio la milizia, la partecipazione ai placiti, la libertà di movimento.
In tutto ci il processo che porta alla scomparsa dei servi è in rapida evoluzione, risalate infatti al 1105
l’ultima menzione (ultima volta che si parla di servi), lasciando contadini e coloni, che attraverso il livello,
cercano di acquisire un maggior controllo sulla terra. In concreto allontanano da se stessi le gravose
prestazioni a favore del Dominus, mentre scompaiono dalla scena i liberi allodiEri e i coltivatori.

IL MONDO DEI LIBERI


In questo caso il mondo dei liberi conta status profondamente diversi tra loro, un caso speciale è quello
degli Arimanni, o dei comunemente detti liberi del Re (imp).
➡ Questi ultimi non sono ne servi ne contadini, ma concessionari di terre fiscali, protetti dal re e a lui soggetti,
in relazione al compito svolto.
➡ Sono protetti dal re, assoggettati al re, soggetti al re in base al compito che devono svolgere (es
assistenza ai pLatici).

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Al vertice di questa piramide troviamo l’aristocrazia maggiore, immediatamente sotto l’aristocrazia
regionale (legata al territorio con più stabilità), al di sotto ancora troviamo i cavalieri, poi i liberi e al di
sotto dei liberi coloro che hanno una condizione servile.
1. Aristocrazia maggiore
2. Aristocrazia regionale
3. Cavalieri
4. Liberi
5. Servi

COME SI DIVENTA ARISTOCRATICI?


Per nascita.
Anche se abbia dei privilegi del tutto simili alle immunità feudali, in realtà non si identifica con quel tipo
di legame per 2 motivi:
➡ Per l’origine= perchè da un lato abbiamo l’investitura dall’altro la nascita.
➡ Per acquisizione del territorio= perchè l’acquisizione del territorio permette l’ottenimento del titolo.

Il nobile:
↳Pu portare le armi (ma questo non fa dell’aristocratico un
Miles), ↳È esente da tributi,
↳Gode della corte dei pari.

MILITES
È una categoria a parte.
↳È abilitato a portare le armi, ma, per il loro esercizio deve esserci necessariamente una tensione sul
territorio (crisi territoriali, perchè a questo punto il signore pu sfruttare questi milites). ↳Al servizio dei
nobili.
↳Poteva seguire più signori, ma di solito c’era un vincolo di fedeltà a un signore.
↳Non sono dei servi! Non è il gladiatore, neanche un cavaliere, è un soldato al servizio di qualcuno.

TEORIA DELLE 3 FUNZIONI


ADALBERONE DI LAON e GERARDO DI CAMBRAI nell’11 secolo enunciarono la teoria delle 3
funzioni, con cui si ripartisce la società organizzata dell’epoca (imp).

LE LEGGI CHE RUOLO HANNO IN QUESTO PERIODO?


Il rapporto fondamentale, in questo periodo, è quello legato alla fedeltà.
In questo periodo ci sono le consuetudini, nella penisola italiana, infatti, accanto alla legislazione
germanica restano sullo sfondo un insieme di norme che interpretano le concerete esigenze della prassi. ➡
Legislazione germanica integrata da queste norme.

Nei secoli 10 - 11 (900 e 1000) la legislazione si atrofizza fino quasi a scomparire, domina quindi in questo
periodo la consuetudine, che viene definita OPINIO IURIS AC NECESSITATIS.
➡ La consuetudine rende vincolante, con la continua ripetizione di un comportamento, che si ritiene
conforme al diritto, una serie di regole, che valgono sia per i singoli che per intere comunità.
➡ Possiamo definire la consuetudine come un fenomeno plastico (❥).
➡ Esistono una pluralità di leggi che vivono contemporaneamente e ciascuna di esse di applica in
relazione alla propria stirpe.
✓ I rapporti tra diverse stirpi possono risultare problematici, quindi si rende necessario un intervento
legislativo,
↳Primo intervento legislativo= nel 727 a opera di LIUTPRANDO (ancora epoca longobarda), che
aveva sancito il possibile ricorso alla propria legge previa (precedente) dichiarazione (se sono
romana posso utilizzare la mia legge purché - a patto che - lo dichiari).
↳Secondo IL= PIPINO sancisce il richiamo della legge di stirpe solo in 2 casi: in caso di controversie
di status e della legge dell’offeso nelle composizioni pecuniarie.

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➡ I comportamenti spontanei, che nella ripetizione dentano degli usi, assumono caratteri che non sono
uniformi ne nel temo ne nello spazio, e quindi rendono di fatto disagevole e praticamente impossibile
una loro elencazione.
✓ Per mettere ordine a questa situazione consuetudinaria il punto di partenza è il CRITERIO DELLA
PERSONALITÀ DELLA LEGGE (imp).
➡ Esiste un LIMITE che vede nel primato delle legge scritta un’autorevole sostenitore nella chiesa,
perchè la chiesa considera il diritto subordinato a principi e norme di ordine superiore. Tutte le norme
di ordine superiore che provengono dal diritto canonico sono normative subordinate.

Riassumiamo:
•Mentre le leggi germaniche nel corso del tempo iniziano ad avere una sorta di valenza territoriale, anche
quelle che inizialmente non l’avevano (es editto di Rotari), la personalità non scompare, divenendo
frequente negli atti la Profissio Iuris (la dichiarazione), viene dichiarata da coloro che si discostano
dall’etnia dominante del territorio per utilizzare la propria.
•La consuetudine nell’alto medioevo cerca di modellare un diritto unitario, ma che non è minimamente
uniforme. Siamo nell’età del particolarismo, ogni stirpe adotta una sua normativa.

CULTURA GIURIDICA
Qual’è la cultura giuridica di questo periodo? (Imp, domanda aperta)
Si tratta di una cultura prevalentemente pratica, nel cui ambito si muovono e assumono un ruolo di primo
piano i GIUDICI e i NOTAI.
➡ Essi rappresentano un ceto pluricompetente ad una classe onnicomprensiva, ben preparata.

➡ Lotario, ad esempio, li pretende, al momento in cui li deve scegliere, LEGIBUS PERITIS (quindi che
siano esperti nelle leggi) e BONI OPINIONIS (di buoni giudizi, buone opinione).
➡ Non devono solo svolgere funzioni giurisdizionali ma anche pubblico istituzionali.
➡ I notai in questo periodo non hanno una capacità certificativa autonoma, ma hanno un saldo legame
con il potere che ne legittima il ruolo (notaio alto medioevo ≠ notaio attuale).
➡ I notai palatini in epoca carolingia sono estremamente legati al Palazium Pavesa (palazzo di Pavia) e
mantengono un legame strettissimo con il potere supremo, infatti questi quando si firmano si firmano
come SaCrii PaLatii (notai del sacro palazzo).
➡ I notai rappresentano il prototipo del giurista altomedievale e la loro importanza si trasferisce nel
documento che si trovano a rogare (stipulare).
➡ Gli atti dei notai sono formati da una struttura che tende a ripetersi in maniera continuativa, anche se
non godono ancora di una capacità certificante, ma sono Unmunimen, ovvero sono un baluardo a difesa
del negozio di cui danno testimonianza. Questo non significa che non sono attaccabile, proprio perché
non hanno capacità certificativa, per il fatto che siano un baluardo fa si che abbiano una forza ulteriore
per il negozio di cui hanno testimonianza.

OPERE SEMPLICI
Se guardiamo altre testimonianze possiamo vedere come testimonianze della cultura giuridica di questo
periodo possano provenire anche da opere semplici, che sono formate da notazioni esegetiche elementari in
cui ignoti autori chiariscono il testo oscuro attraverso l’utilizzo di un sinonimo.
➡ Questi autori anonimi ti spiegano la singola parola (es del termine oscuro ti trovano un sinonimo), non
fanno altro che spiegarti e sostituirti il termine complicato con uno più semplice (massimo di giuridicità
in questo periodo).
Queste opere semplici sono comunque riconducibili ad alcune aree tematiche, quella ad esempio del diritto
Giustinianeo, una ad esempio si chiama codice ovvero Epitomato e Summa Perusina (queste 2 opere fanno
riferimento al diritto giustinianeo, precisamente al codice) così come Epitome IuLiani fa riferimento alle
novelle.

Cultura pratica
✤ Fino ad ora manca una cultura giuridica specialistica perchè siamo in un periodo caratterizzato da

consuetudini e di diritto pratico➜ cultura pratica.


✤ Questo non significa che manchino centri in cui si studia il diritto.

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✤ L’istruzione fu coltivata, in particolare modo, dai carolingi, fra questi spicca il Capitolare Olonese
dell’825 (fatto a Olona - capitolare ecclesiastico di L) di Lotario, che affida l’istruzione alla Chiesa,
concentrandola, non solo presso i monasteri, ma anche dividendo gli studenti secondo l’area geografica
di appartenenza e menzionando la scuola di Dungalo (è un monaco irlandese e maestro di arti liberali
- L si riferisce a questa scuola).
✤ Pavia in questo periodo ha un ruolo di primo piano, perchè tutto questo centro di studi di trova qui,

abbiamo visto che i notai sono estremamente legati al palazzo di Pavia➜ centro di irradiazione della
cultura giuridica di questi secoli.
↳L’ EXPOSITIO AD LIBRUM PAPIENSEM testo di autore e di data ignoti, forse collocabile nel 1070
perchè i dati sembrano confermarlo.
✓ È una singolare esegesi di leggi barbariche.

✓ Per l’interpretazione di queste leggi barbariche si utilizza, per , il diritto romano, perchè è la Lex
Generalis Omniu (quindi la legge generale di tutti).
✓ L’autore dimostra una buona conoscenza del diritto romano e dei testi romani, anche se denota
una vera e propria antistorica convinzione che esista una continuità fra la legislazione degli
imperatori romani e quella dei re barbarici.
✓ Il confronto viene fatto attraverso il ricorso a diversi criteri:
‣ La similitudine,
‣ L’ordine cronologico,

‣ L’uso di QuAestiones➜ (questioneS - questioni) domande con lo scopo di colmare le lacune


utilizzando il diritto romano, perchè valido indistintamente per tutti.
✓ Si tratta di dispute dal sapore scolastico fatto per l’esercizio (qualcuno che si esercitava).
✓ L’idea era quella di commentare il Liber PapienSis, ovvero una raccolta in ordine cronologico sulle
norme longobarde e franche, che sono contenute nel Capitolare ItaLicum (che viene definito
PapiensiS da Merkel che lo ritiene della scuola pavese, per questo questo testo si chiama esposizione
sul libro pavese).
✓ Spiegazione di norme longobardo franche utilizzando il diritto romano.

LA CHIESA - L’ETA’ DELLE FALSIFICAZIONI


Nell’età carolingia Carlo Magno si presenta come Cristinissimus dei sovrani, ovvero sia il più importante
baluardo nei confronti della chiesa , l’impero era nato marchiato di sacertà e CM si era investito del compito
di tutela della fede. Con, per , la disgregazione dell’impero (a opera della sua famiglia: nipoti e figli) le cosa
cominciano a cambiare, la corona imperiale passa con il regno di Germania, dove rimarrà fino al 1900.
I singoli sovrani cercheranno, a cominciare dagli Ottoni, a cercare di rispolverare il concetto di impero
romano occidentale, di cui il Sacrum Romanum Imperium, ideato da CM (promulgato con l’incoronazione
dell’800) doveva essere addirittura una promanazione (diffusione). Quindi l’armonico svolgimento della
vita fra l’impero e la chiesa improntata al principio Gelasiano (dualismo di stato e chiesta con ciascuno la
propria autorità).
Quando nel 962 sale alla corona Ottone I cerca di ordinare anche la sede apostolica, e tutta la dinastia degli
ottoni, che sta a cavallo fine 900 e inizi anni 1000 (tra ottone I/ 2 /3), cerca di affermare la maggiore potestà
dell’impero nei confronti della chiesa.

La chiesa nel frattempo cominciava ad andare in crisi con l’affermasi del movimento monastico, e quindi
si apre per tutto l’800 la cosiddetta “età delle falsificazioni”.
➡ Le falsificazioni sono dei testi che vengono scritti a metà del’800 (verso anni 40), in cui la chiesa,
soprattutto partendo da dei monasteri, pone mano ad una serie di testi scritti che richiamano alla
purezza dei costumi della sede apostolica, richiamando come autore Isidoro di Sivilla (riferimento - lo
attribuiscono a lui - siccome l’impero non era più in grado di purificare occorreva porre ordine).
✓ Vescovo dell’epoca visigota che avrebbe scritto (fingono che l’abbia scritto lui) queste decretali
isidoriane:
↳ Si collocano tra gli anni 40 e 70 dell’800.
↳ Rispondono ad un bisogno della chiesa di far derivare da dei testi scritti il contenuto di un
insegnamento, che sostanzialmente mancava, non esisteva, per porre fine a quei fenomeni sia di
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clero girovago (es sarabaiti) sia di clero regolare (vescovi delle diocesi o pontefici corrotti che si
dedicavano a una vita di lussi, donne, famiglia).

Tra il 900 e il 1100 sono secoli improntati a mettere mano al cosiddetto “diritto canonico pre irneniano”.
Gli ecclesiastici decidono che la chiesa deve avere un diritto scritto (finora mancava).
Dopo la fine dell’impero, occorreva che la chiesa si organizzi da se, quindi i nuoci sovrani, che sono gli
Ottoni e che portano la corona imperiale insieme al regno di Germania, cominceranno, non solo a fare
“pressing” sulla chiesa, ma troveranno una risposta ecclesiastica che deve:
★ Scandire la propria purezza di costumista, andata perduta negli ultimi secoli.
★ Affermare la propria importanza ed egemonia sull’impero.
↳Iniziamo a non essere più in equilibro con il principio Gelasiano (fine 400), non c’è più libera chiesa e
libero stato ma un continuo tira e molla di poteri tra l’uno e l’altro.

DINASTIA DEGLI OTTONI


Ottone I è un sassone che diventa imperatore e decide di confermare l’importanza della sua posizione
all’interno dell’impero di dare il figlio in matrimonio con una principessa bizantina. Il nipote di ottone
(ottone 3) che, soggiornando a Roma, passa per la storia come il restauratore della completa traduzione
imperiale, anche se, in realtà, non riavvia il vero impero romano ma un impero, di fatto, germanico. Dopo
la sua morte ci fu un complessivo restauro di tutti i diritti sovrani che si erano indeboliti, se non si erano
addirittura distrutti nell’impero post carolingio che aveva perduto la sua immagine di unitarietà, e quindi
cerca di riaffermare i diritti dell’imperatore sia a livello politico, sia a livello statale, sui feudi maggiori
(dati ai singoli feudatari nei rapporti di beneficio), sia su tutte le altre cosiddette prerogative
dell’imperatore, che si chiamano IURA IMPERIALIA.
Ottone 3 capisce che se non rinsalda i suoi poteri, decidendo che cosa deve fare il potere centrale, tra uno
stato che bisogna continuamente visitare, un’immagine dell’imperatore che è sempre lontana (difficilmente
la gente sa chi è l’imperatore). Quindi lui deve affermare i cosiddetti IURA REGARIA, cioè i diritti base
legislativi che spettano al potere centrale.
Quali sono i diritti fondamentali che l’impero, a livello centrale, non pu cedere ai signorotti e ai conti
locali?
✤ Battere moneta,
✤ Decidere le guerre, ✤ Fare le paci,
✤ Riscuotere le tasse e i dazi doganali (es se tu ti muovi sul territorio paghi all’imperatore).

SCONTRO CON LA CHIESA


Una forma così assolutistica (autocratica) di potere da parte degli ottoni non poteva che scontrarsi con la
Chiesa, che finora aveva vissuto in un equilibrio instabile, ma pur sempre di equilibrio.
Da più fastidio a ottone la sua intromissione nell’elezione della massima autorità della cristianità, ovvero
sia il vescovo di Roma.
↳Fare eleggere pontefici da parte dell’imperatore, anche se da una rosa di candidati scelti dal clero,
diventa intollerabile per questi soggetti, perchè vorrebbe dire che l’operatore sceglie il suo alter-ego nel
mondo della cristianità.
↳Nomina= cardinali e vescovi indicavano una rosa di eleggibili MA la corona veniva poi decisa
dall’imperatore. ↳La chiesa è fermamente convinta che si debba ribaltare questo principio.
↳Inizierà una sorta di braccio di ferro.

Un ruolo fondamentale nella riscossa della chiesa ce l’ha la diffusione capillare dell’ordine monastico
benedettino e in Francia con l’ordine di Cluni (monastero benedettino che risponde alla regola
benedettina= disciplina di obbedienza diretta al pontefice, non passano tramite il vescovi - erano corrotti).

LOTTA CON L’IMPERO


Inizia una vera e propria lotta con l’impero un monaco della Tuscia:
↳Personaggio autorevole della Toscana, zona dei tufi (Ildebrando di Soana).
↳Nome= ILDEBRANDO DI SOANA che prende il nome di GREGORIO 7.

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↳Ingaggerà quella battaglia che va stoicamente sotto il nome di RIFORMA GREGORIANA con l’impero
per decidere l’autonomia della chiesa e per decidere la sua supremazia nei confronti dell’impero (voleva
una posizione di supremazia).

NOVITA’
Questo lungo arco temporale che comincia con la sua salita al trono pontificale nel 1070 (anno della
Exposizio) e che si conclude con il CONCORDAT O DI WORMS del 1122, per inizia un p prima come
movimento di riforma e finisce un p dopo la sua morte (1122).

Nascono nuovi obiettivi della chiesa, che si vede costretta ad esaltare il primato del papa, la sua preminenza
sul potere temporale, confermando celibato per i preti, la lotta contro la simonia, una rivendicazione della
giurisdizione ecclesiastica (concessa per la prima volta da Costantino - Episcopalis Audencia) e poi
volevano eliminare il processo ordalie dal duello (processo barbaro) sostituendovi il nuovo processo romano
canonico (novità procedura importantissima perché poi questo processo introdotto dalla chiesa e usato
dall’inquisizione - fine anno 1000- diventerà il ritmo normale della procedura civile) ed infine la chiesa deve
sancire l’opposizione al legarsi da parte di qualsiasi esponente del clero con una famiglia (opposizione al
concubinato, prete che fa figli con la concubina).
⥥⥥
Queste novità compaiono riassunte per la prima volta in un testo di Burcard di Worms, scrive questa opera
che si chiama decreto. Egli compare come autore della nuova collezione canonica del millennio, compose
ci nonostante fosse nel giro dell’imperatore, presentando la chiesa nella versione costantiniana ma
sancendo che gli imperatori non potessero disporre liberamente dei beni delle chiese, dell’autonomia dei
vescovi e del clero (quindi noi siamo nell’impero sotto il profilo dell’organizzazione dello stato, ma
l’imperatore non pu disporre delle nostre nomine, dei nostri vescovi e dei nostri beni). Nuovi obiettivi sono:
1. Il papa
2. La sua più importate manifestazione di potere anche sull’imperatore
3. Il celibato
4. La giurisdizione 5. Il processo senza ordalie 6. Nessun concubinato.
↳Questo decreto diventa il modo di lavorare delle opere successive che sono:
★ COLLEZIONE IN 74 CAPITOLI: 1050

✓ Del vescovo Umberto da Sinlva candida .


✓ Opera, nel compresso, abbastanza moderata che non spinge per l’affermazione del potere della
chiesa sull’impero.

COSTITUISCONO IL CORPUS DI DIRITTO CANONICO che antecede l’opera di Gregorio

★ DICTATUS PAPAE DI GREGORIO 7: 1075


✓ La più importante non solo perché di un papa, ma anche nella sua importanza nella riforma
gregoriana.
✓ Gregorio 7, monaco che riesce a diventare pontefice.
✓ Nel 1075 scrive 27 lapidarie proposizioni “secche e autoritarie” (27 punti) rivolte ad esaltare
dignità e poteri del papa sopra l’imperatore.
✓ Scrive questo testo per piegare la resistenza dell’imperatore (Enrico 4).
✓ Scrive che ogni norma canonica che esiste nella chiesa deve essere specificamente approvata non
più dalle riunioni di vescovi ma dal papa, perchè lui ha l’ultima parola su tutto, sia in termini di
processo (perchè ha la giurisdizione delle cause più importanti e ha la giurisdizione d’appello) sia
perché ha la massima interpretazione di qualsiasi norma di diritto canonico.
✓ Gregorio ha una visione che accentra tutto il potere del mondo medievale allora conosciuto nelle
sue mani.
✓ Nei rapporti con l’impero ci sono più rilevanti novità, che non potevano che trovare il fastidio
dell’imperatore, perchè sostiene ad esempio che tutti i principi della terra devono baciare il piede
del papa e inoltre il pontefice pu sciogliere i sudditi cristiani dei sovrani ( principe anche
l’imperatore) dal giuramento di fedeltà al re, deponendo il re stesso per scomunica.

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✓ Il pontefice ha scoperto le sue carte, Enrico 4 si disinteressa e continua a vivere nella sua
Germania, nominando conti, duchi, marchesi e nobili a lui sottoposti ma persino principi
ecclesiastici, cioè stabilisce di dare delle terre con anche il titolo vescovile a chi gli è più fedele.
‣ Fa una cosa gravissima! Si dice “da Anulus Et Baculum”, non solo da l’anello del potere
insieme al territorio sui cittadini che vivono in quel territorio, ma gli da anche il pastorale (il
bastione religioso del controllo della diocesi vescovile).
‣ Il pontefice perde la testa su questa cosa e, dato che aveva fatto il Dictatus PapE, scomunica
Enrico 4. ↳Non ha più il potere di governare nessuno e non ha più il rispetto dei suoi sudditi.
‣ Quindi chiede alla sua interlocutrice principale (Matilde di Canossa), di compiere un atto di
intercessione verso questo pontefice.
‣ Gregorio gli impone una penitenza pubblica che ne marca l’immagine= si deve mettere l’abito
dei francescani, il saio del penitente e andare a piedi fino al Castello di Canossa dove si troverà
per accettare le sue scuse, verificare il suo pentimento e nel caso concedere il perdono.
↳Partecipa l’abate del monastero di Clunì Ugo, il quale consente ad Enrico 4 di ottenere dal
pontefice il perdono, promettendo che non avrebbe più nominato vescovi in Germania.
‣ Quando questo viene abilitato torna a fare l’imperatore come prima, disinteressandosi dalle
promesse religiose, minacce di scomunica e dell’inferno che lo attende, non fa nessun
cambiamento dal punto di vista ideologico e politico.
‣ Gregorio ripercorre la stessa idea di scomunicare il sovrano e invece sta volta Enrico 4 non è
più
disposto a ripetere quanto aveva fatto prima, ne a subire una seconda umiliazione, nomina
un antipapa e comincia a spaccare quella che era l’unità della chiesa.
‣ Gregorio percorrerà i suoi ultimi giorni di vita, ospite dei sovrani di Napoli, in totale cattività
finché morirà.
✓ La chiede

★ COLLECTIO CONONUM DI ANSELMO DE LUCCA: dopo 1085


✓ Collezione più legata a Gregorio, di cui l'autore era amico e seguace fedelissimo.
✓ I 2/3 sono tratti dalla collezione in 74 capitoli.
✓ Nei contenuti, è contraddistinta dalla grande esaltazione del primato del Papa, che culmina con
il potere a lui assegnato di deporre l’imperatore.

★ COLLECTIO BRITANNICA composta a Roma nel 1090 ca. ai tempi di Urbano 2


✓ Collezione un po diversa dalle altre perchè contiene per la prima volta dei testi di diritto civile.
✓ Vi sono alcune parti di un diritto romano scomparso= trascrive infatti 93 estratti del digesto di
Giustiniano, indicando per ciascuno il libro, il titolo e l’argomento in esso contenuto.
✓ Sono testi diversi riscoperti dai glossatori.
✓ Ma quello che a noi interessa è la ricomparsa dei testi di Giustiniano.
✓ Comincia poi ad essere utilizzato nelle controversie alto medievali che spesso si verificavano fra
la chiesa e i signorotti locali
↳Le sentenze prendevano il nome di placiti.
IVO DI CHARTRES
✤ Opera importantissima, traghettatrice verso il futuro.
✤ Ivo vive nel 1100.
✤ Allievo di Lanfranco a Bech, poi vescovo a Chartres.
✤ Gli sono attribuite 3 opere che saranno poi copiate (sviluppate) dal primo testo ufficiale di diritto
canonico.
1. Decretum
↳Sembra essere una sintesi dell’opera di Burcard di
words. ↳Edizione scritta meglio con 2 libri d’aggiunta.
2. Panormia
↳Siamo sicuri che lui sia veramente l’autore della Panormia. Sulle altre 2 abbiamo un dubbio.
3. Tripartita

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✤ Ivo raccoglie una sintesi di questa lunga e articolata traduzione di scritti che hanno consentito di
traghettare, dal 900 al 1100, la storia della chiesa. Fa il punto della posizione in modo molto più pacato
di Gregorio 7 (per quanto lui sia abbastanza vicino all’idea della necessaria supremazia del pontefice
rispetto all’imperatore).
✤ Con Ivo siamo al punto più alto della storia della scienza giuridica canonica che entra prepotentemente
nell’ambito delle norme di diritto da dover studiare, comincia a creare il nucleo essenziale del diritto
della chiesa e quindi anche la necessita di creare dei soggetti che lo studiai, che lo approfondiscano, lo
glossino (cioè ne facciano dei commenti).
✤ Il movimento innovatore gregoriano è ancora forte MA ci stiamo avvicinando, attraverso le parole più
pacate di Ivo, a un momento di moderazione che consentirà, qualche anno più tardi, non solo di gettare
le fondamenta dell’edificio canonico e del suo metodo di studio, ma anche di trovare una composizione
alla riforma gregoriana e a tutte le lotte che ha caratterizzato per poi chiudersi in un momento di
pacificazione (quando sono morti sia Gregorio che Enrico) con i 2 loro successori: Callisto 2 ed Enrico
5➜ CONCORDATO DI WORMS 1122.
↳Con l'adozione di formule non coincidenti con il riformismo gregoriano.
↳Pone fine a tutte le scomuniche da parte del pontefice nei confronti dell’imperatore.
↳Si torna alla pace.
↳Equo contemperamento degli interessi.
↳PAX WORMATIENSIS.
↳Si censurano i comportamenti negativi interni che erano stati criticati ufficialmente e in maniera
severissima da parte di Gregorio, ma si attuano anche una serie di principi, di libertà del sovrano
di scegliere i propri collaboratori e a chi affidare i propri territori, purché (a patto che) l’investitura
della sacralità sia fatta dal pontefice.
↳In questo grande contesto si sviluppano le CROCIATE.
✓ Partono nel 1095.
✓ Fenomeno di rilancio d’immagine assoluta della chiesa.

LE CROCIATE
Clermont Ferrand
➡ Città della Francia completamente nera con una cattedrale gotica al suo centro.
➡ Città dove inizia una rivoluzione mondiale.
➡ Nel 27 novembre 1095 Urbano 2 tenne quel sermone che diede avvio alla prima crociata, cambiando
per sempre le sorti della società cristiana occidentale per i successivi 500 anni.
↳Nel concilio il papa stabilì le finalità religiose e i termini politico - organizzativi della PRIMA
CROCIATA:
1. I principi dovevano combattere i nemici della fede,
2. Sono chiamati a riscattare il sacro sepolcro,
3. E a liberare la cristianità d’oriente dagli oppressori meridionali (mori).

PAPA URBANO 2
↳Papa si chiamava Elxecono Ottone di Lanscerì, nato sulla Marna.
↳Veniva dal clero monastico (Clunì, sotto l’abate Ugo), divenne prima cardinale di ostia e poi,
impiegandosi in missioni in Francia e in Germania, nel 1088 viene eletto pontefice.
↳Riprende i programmi di affermazione della chiesa compiuti da Gregorio 7, stabilisce buoni rapporti
con i principali gruppi territoriali che si trovavano vicino a roma.
↳Vuole riformare la chiesa ripartendo dalla conquista del santo sepolcro, dopo aver condannato (come
il suo predecessore gregorio 7) la simonia, quindi i peccati, il nicolaismo, quindi il sostanziale affetto
e privilegio nei confronti dei figli del clero (che non dovevano esserci, perché doveva essere votato alla
castità), e dopo aver condannato l’investitura da parte degli imperatori decide di promuovere una
totale novità e da inizio alla prima crociata.

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LA PRIMA CROCIATA
↳La chiesa garantisce a chi partiva in battaglia la remissione di ogni peccato e la protezione della famiglia
e dei beni che rimangono in patria (quindi non solo un Barbarossa lascia il suo stato, mala chiesa si fa
garante attraverso un ordine militare creato apposta e di proteggere le famiglie e beni rimasti in patria).
↳Queste guerre oltre avere finalità religiose (es liberare la cristianità dai mori) hanno anche un carattere
di conquista.
↳Si pu andare via terra= attraversando le terre cattoliche fino a Belgrado e poi entrare nel territorio di
Bisanzio e attraverso la Siria passare in territorio mussulmano; oppure si pu passare via mare=
arrivando direttamente a Gerusalemme (la più santa delle mete, ma raggiungerla, fino ad allora, era
stato un problema).
↳Urbano 2 prevede soltanto una prima spedizione ma, in realtà, le spedizioni saranno 8. Il papa promuove
la prima crociata pensando di arrivare al risultato e a meta subito, ma in realtà non è così.
↳Il papa pone a capo dell’impresa Ademaro di Monteil (vescovo cattolico, prima di esserlo era un
cavaliere).
↳Alla prima spedizione partecipa tutta la nobiltà francese, fiamminga, normanna (circa 60mila uomini)
e si radunano a Costantinopoli, conquistando rapidamente in 4 anni la città di Gerusalemme. Questo
assicura ai cristiani il controllo dei luoghi santi del nuovo testamento; mentre Siria e Palestina vengono
sottoposte a un’organizzazione feudale sotto il regno di Gerusalemme che viene cerato in quel
momento.
↳Non c’era solo la nobiltà, ma anche la “crociata dei poveri”= gruppo persone di ogni classe sociale
guidate da un predicatore (Pietro l’Eremita) che partendo da Francia e Germania attraversano il
Boscoro (lo stretto vicino a Bisanzio).
✓ I mercanti italiani impongono il monopolio dei commerci con il medioriente e Goffredo da Buglione
rimane 1 anno a governare Gerusalemme (fatta regno) e poi lascia il fratello Baldovino.

LA TERZA CROCIATA
↳Meno importante della prima è la seconda crociata, mentre assai più prestigiosa la terza crociata.
↳È la crociata e l’occasione degli imperatori e dei sovrani per raggiungere la Palestina e frenare quelle che
erano state le discordie franco - inglesi.
↳Partecipa Riccardo cuor di leone (Ricardo di Inghilterra), va al posto di suo padre di Enrico 2 il
plantageneto perchè è sul letto di morte ormai.
✓ Rimane piuttosto lontano, viene a concordare una tregua per 3 anni, ma venne assicurata la
presenza franca in oriente sul posto nella zona di Cipro (di confine con la Turchia).
↳Partecipa l’imperatore Federico Barbarossa, che muore intrappolato nelle acque mentre attraversa un
fiume in Asia minore (70 anni).
↳Partecipa il re di Francia Filippo 2 Augusto raggiungendo tutti e conquistando San Giovanni d’Acri e la
Palestina, che nel frattempo era stata recuperata dagli arabi e quindi si era creata una situazione di
turbolenza in terra santa.
↳Riccardo cuor di leone rimane piuttosto lontano, viene a concordare una tregua per 3 anni, ma venne
assicurata la presenza franca in oriente sul posto nella zona di Cipro (di confine con la Turchia).

LA QUARTA E QUINTA CROCIATA


↳Volute entrambe dal papa più importante di questi anni che è Innocenzo 3.
↳La 4 è promulgata dal più grande concilio di quegli anni: 4 CONCILIO LATERANENSE (imp perché in
questo concilio vengono sanciti molti principi normativi).
↳L’idea è di raccogliere rilevanti tributi richiesti dai laici, ma anche al clero, per avere denaro sufficiente
per finanziare sia la crociata ma anche la chiesa stessa.
↳Partecipano questa volta anche i veneziani, pattuendo la divisione del bottino che si sarebbe recuperato
dal saccheggio di Costantinopoli.
✓ Cade così anche l’impero Bizantino e nasce l’impero latino di Oriente, che è frutto sostanzialmente
dalla politica commerciale sostenuta dai veneziani (1202).
↳Iniziate da Lotario de segni, ovvero papa Innocenzo 3, e poi portata avanti e conclusa dal suo successore
Onorio, che chiedono entrambi un tributi, per la prima volta anche al clero, per la partecipazione dia

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questa crociata, e che vedono la fine dell’impero bizantino e la nascita dell’impero latino d’oriente
(perché viene saccheggiata la città di Costantinopoli che era il loro unico baluardo).
↳Di Roma non c’è più nulla.
↳Si conclude anch'essa in modo fallimentare: crociati si impadroniscono di tutti i territori e arrivano ad
Damietta e poi vengono solo fermati al Cairo dall’esondazione del Nilo (ma furono battuti nel tentativo
di conquistare il Cairo).
↳Esistono poi una sesta crociata organizzata da Luigi 9, Re di Francia, per questo motivo chiamato il
santo, e da Innocenzo 4; e poi esistono una settima e ottava (non ci sono notizie certe) crociata.
✓ 7= guidata da luigi 9, arriva soltanto fino a Tunisi e poi viene colpito dalla peste, ucciso, e il suo
esercito decimato, lo succede Carlo d’Angi che conclude un trattato di pace con il governatore di
Tunisi, chiedendo soltanto in cambio l’isola di malta e l’isola di Pantelleria, quindi tutti gli ultimi
possedimenti cristiani in terra santa alla fine del 13 secolo sono tornati di nuovo in mano araba.
↳CROCIATE= FINE ANNO 1000 - META' ANNO 1200.

IL COMUNE
Come nel diritto pubblico, nello stesso periodo di tempo, le cose vanno cambiando in Europa?
Un fenomeno istituzionale originale consapevole rivoluzionario, cioè la nascita del comune.
✤ Creazione del medioevo.

✤ Contesto= intorno all’anno 1000 una serie di Ottoni avevano proseguito la politica dei carolingi nel
mantenere un forte potere imperiale, per controllare il territorio spesso avevano investito un vescovo
di funzioni pubbliche, e sono questi vescovi, nei territori della penisola e a nord (fino al baltico), a
sollecitare alla partecipazione della vita pubblica i cittadini. Tra questi ultimi si forma una classe
dirigente, cioè una classe di esperti in questioni pubbliche che è pronta (dato che avevano il denaro, il
lavoro e la struttura cittadina) a deporre il vescovo, attraverso un giuramento di reciproca fedeltà per
la vita comune, e prendersi il controllo di questa realtà.
✤ Creazione originale che non ha nessuna continuità con il mondo antico, che parte da cittadini maturi
per il proprio autogoverno e la creazione di una vita associata diversa del feudalesimo.
✤ I comuni, per la teoria più frequente, si formano spontaneamente attraverso la CONIURATIO, cioè

l’associazione giurata di cittadini che avevano già esercitato funzioni pubbliche perché sollecitate da chi
deteneva il controllo sulla città, gli Ottoni lo avevano affidato ai vescovi.
✤ Fatto rivoluzionario su iniziativa privata, come dice il libro, che assume, per , la rappresentatività
pubblica di tutti coloro che vivono nella città.
↳Quindi l’origine del processo formativo del comune è problematica MA procede per linee evolutive
comuni tra gli storici= un vescovo che sollecita i cittadini a partecipare alle funzioni pubbliche e la
maturità di questi cittadini, che vivono in aggregati urbani, che prendono col tempo il nome di
civitas.
↳Vengono rivitalizzate strutture della romanità, ma non hanno niente a che vedere, si crea una nuova
realtà istituzionale:
✓ Dentro le mura= abbiamo l’URPS, la città in termini latini, e al suo interno vivono i cives, ovvero
uomini liberi. Esiste un antico proverbio “aria della città rende liberi” ma che corrisponde a una
norma giuridica “se io riesco a collocarmi stabilmente nella città e sono uno schiavo, ma per 1 anno
e 1 giorno trovo un lavoro che mi sostenti e mi consenti di vivere in città divento libero”, sollecita
un moto migratorio verso la città dalla campagna.
✓ Intorno alla mura= le mura hanno dei buchi, hanno il SUBURMIUM, cioè chi vive nelle periferie.
Sono la plebe, che ha mezzo tra il cittadino e la campagna, infatti si chiama plebe rusticana.
✓ Al di fuori delle mura= la campagna, dove vivono i rustici, spesso legati come servi o schiavo alla
coltivazione del territorio. Zona del CONTADO vive la plebe dei rustici, sottoposta o al controllo
del signore feudale (se c’è) oppure al mondo del banditismo (mondo pericoloso). Quindi essere
allontanati dalla città e la magistratura ha punito chi si è mal comportato buttandolo fuori dalla
città, attraverso il processo del Bando, lo espone ai rischi della vita del contado, dove esistono
territori desolate in mano ai banditi.
✤ L’atto fondamentale di formazione è il giuramento della popolazione, o di una parte di essa, che vuole
garantire la pace sociale.
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✤ L’11 secolo nell’Italia centrale e settentrionale vede compartire il fenomeno comunale, che diviene la
forma tipica dell’ordinamento delle città.
✤ I cittadini creano un corpus per tutelare gli interessi di tutti ed esercitare le funzioni di governo.

✤ Questa volontà dei cittadini di crearsi un regime LOCALE autonomo è perchè l’impero è lontano, questo
è. Un grande problema del medioevo: l’imperatore è un concetto che nessuno vuole mettere in
discussione come immagine, come idea ma non c’è, non ci sono strutture che possano controllare
capillarmente i territori locali.
✓ Le associazioni si auto definiscono, sono tra cittadini liberi, che si sviluppano per distribuire il
potere locale, trovano una formula di autogoverno.
✓ Gestiscono una struttura istituzionale intermedia tra la campagna, affidata spesso ancora a un
feudatario, e l’impero, lontano e che governa su tutto.
✓ Il comune non vuole contestare l’esistenza dello stato imperiale, anzi la caratteristica principale di
questa nuova istituzione è la sua incapacità di innalzarsi a stato alternativo.
✓ La reazione dell’impero nella storia dei comuni è segnata da avvenimenti spesso drammatici e
tumultuosi perchè l’impero ha paura della Coniuratio.
✓ Questo vale per l’Italia, la Francia, le Fiandre e la Germania.
✤ Associazioni= stabiliscono un impegno di pace tra coloro che vi aderiscono e sviluppano
un’organizzazione per distribuire i poteri pubblici, che vanno per gestiti a livello locale.

FORME DI GOVERNO CHE SI SUSSEGUONO


1. Governo prima attribuito a dei consoli.
2. Poi attribuito a una figura singola: il podestà.
3. Infine il governo del popolo.
↳Gli imperatori si oppongono, perché avere un corpo intermedio fra loro (imperatore) e i cittadini è un
PROBLEMA, perchè un giuramento crea obblighi e conferisce poterei di tipo bilaterali, e quindi questi
enti locali esercitano poteri di giurisdizione, poteri di governo e poteri militari.
✓ Giurando alle autorità cittadine l’imperatore non si sente cautelato, anzi si sente messo in difficoltà
perchè si sente delegittimato dal rapporto diretto con i cittadini.

Domanda su definizione del comune e sua struttura.

1 - IL MODELLO CONSOLARE
★ Primo regime che supera la gestione della città da parte del vescovo.
★ Prima fase costituita dai consoli che controllano l’assemblea (concio / arengo), che rappresenta l’intero
popolo della città.
★ Consoli➜ hanno in potere un’assemblea che gestisce e poi la popolazione.
↳Il numero dei consoli e i loro nomi derivano dalla struttura dell’impero romano (consules), MA non ha
nulla a che vedere ne dal punto di vista del ruolo, ne dal punto di vista di una gestione democratica del
potere.
↳Il numero dei consoli non era fisso (a Roma erano 2).
↳La durata del mandato circa era di 1 anno.
↳Hanno tutte le attribuzioni principali, in particolare l’amministrazione della giustizia, sia per le cause
civili, sia per le cause penali (che erano demandate a dei consoli specifici - consoli di giustizia).
↳Problema di base= lavorare all’interno di una città di cui sono parte, anche sono accompagnati
dall’assemblea. ↳L’accesso al consolato era un privilegio per pochi.
★ L’assemblea➜ formata da una rappresentanza popolare che elegge i consoli, ha una funzione di controllo
e si muove di solito per votazione, ma è anche vero che i consoli, che fanno guerre, gestiscono le alleanze,
nominano le cariche brevi a rotazione all’intento del comune, sono parti delle lobby locali, e quindi spesso
sono espressione del potere di una famiglia, di una certa coalizione e quindi si ritiene, con il tempo, che
il governo consolare debba essere sostituito e si passa alla nascita del primo politico di professione.

2 - IL PODESTA’

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★ Primo politico di professione, una persona che dedica la sua vita a girovagare per città (il podestà) pagato
per questo suo ufficio.
★ Si crea anche una segreteria di lavoro che lo accompagna, e che lui stesso paga di tasca sua.
★ Si passa dal modello consolare al potestà quando, l’inizio del 1200 segna, nei confronti dei comuni italiani,
una novità nella gestione del potere. Nuove famiglie, diverse da quelle che avevano detenuto il potere nei
collegi consolari, premono per ottenere il riconoscimento politico e quindi cercano di impadronirsi dei
comuni➜ il potestà è una soluzione esterna per garantire l’equilibrio all'interno del comune lacerato dalle
divisioni.
↳Figura che emerge in una situazione di emergenza.
↳A Milano il primo podestà, che viene da fuori (arriva da Piacenza) viene eletto nel 1186 ed è UMBERTO
VISCONTI.
✓ I visconti arrivano a Milano e diventerà la prima famiglia cittadina, a seguire gli Sforza.
✓ Originariamente il loro potere è ancora abbastanza instabile, ma nel 1200 ormai sono saldi.
✓ I conflitti che derivano dalle rappresentanze dei consolari trovano un certo componimento, perché
la caratteristica fondamentale del ruolo podestarile è il fatto di essere esterno, di avere un potere
limitato e condizionato nel tempo.
★ Il podestà arriva giura sulle leggi cittadine ed esercita tutte le funzioni, tra cui risalta principalmente
quella giudiziaria, portando dei collaboratori con se che vanno a comporre la sua cosiddetta “famiglia”,
quindi giudici, militari e ufficiali di polizia.
★ La sua condotta dura 1 anno, a volte anche meno (6 mesi).
★ Viene trattenuto alla fine del mandato, prima del pagamento dell’ultimo stipendio, perchè possa essere
sottoposto a sindacato, cioè a giudizio (a vedere se quello che ha fatto l’ha fatto con onestà) altrimenti,
al termine del giudizio di sindacato, anche il podestà potrebbe venire sottoposto ad indagine e,
soprattutto, non essere definitivamente pagato.
★ Al momento della decisione del podestà ne arrivano tanti, ciascuno con il proprio programma politico e
con il proprio gruppo, alla fine ne viene eletto solo uno.
★ Il podestà consente al comune di uscire della fase del dominio degli interessi interni (rappresentati dai
consoli) per entrare nella vera e propria fase del GOVERNO.

3 - IL GOVERNO DEL POPOLO


★ Ultima fase di vita e di governo del comune.
★ Si afferma, in parallelo per un certo periodo di tempo, l’ascesa del popolo che reclama una maggiore
partecipazione al potere.
★ Le forze popolari vogliono utilizzare strumenti di rappresentanza sociale e quindi si organizzano (es
Siena).
★ Si organizzano sulla base di società armate, che esprimono il potere nobiliare, e quindi legano a chi
appartiene al ceto dei cavalieri oppure aggregano corporazioni di arti e mestieri, le più importanti sono
quelle dei mercanti e dei Giure Consulti (giudici, avvocati e notai).
↳Queste sono le società in cui si divide il popolo di più alto rango, società popolari che fanno da contraltare
al potere del podestà.
↳A Milano la più importante è la credenza di sant’Ambrogio, un’unione mercantile e di artigiani.
↳Queste unioni popolari, di persone che svolgono la stessa attività, cominciano ad affermare il loro potere
intorno al 1250; all’inizio si mettono a fianco del podestà e poi cercano di sostituirlo.

GLI STATUTI
✴ Il comune va in conflitto con l’impero perchè il comune deve darsi delle norme per funzionare, deve
legiferare, deve creare delle norme di funzionamento, che sono i diritti particolari, ci chiamano
STATUTI.
✴ Nel 1200 ogni comune ha un LIBER STATUTORUM, cioè un libro delle sue norme di solito incatenato

nella piazza principale della città su un cippo.


✴ Esistono dunque:
➡ Regole generali: che appartengono all’impero.
➡ Regole locali: statuti del singolo comune, spesso diversi tra di loro.

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SCONTRO IMPERATORE - COMUNI
✓ Lo statuto comunale è un mosaico di normative che mina, a parare del potere centrale, l’unica
potestà di legiferare che, in base al diritto Giustinianeo, spettava al legislatore.
✓ Da qui il conflitto che comincia con Federico 1 di Svevia (Federico Barbarossa) che nel 1153 inizia lo
scontro con i territori comunali per recuperare, attraverso le arme, le sue prerogative (cioè il potere
normativo), che il comune gli ha sottratto in parte.
↳I comuni rispondono e lo scontro inizia quando i lodigiani, per interesse personale, chiamano
l’imperatore Barbarossa in occasione della sua elezione, lui contendo di inserirsi nel comune e
scende in Lombardia.
↳A Roncaglia si tiene una dieta, la cosiddetta “dieta di roncaglia” in cui vengono ribadite le
prerogative dell’imperatore, in testa vi è il legiferare su tutta la cristianità (in realtà territori
sottoposti alla corona di Germania).
↳Dopo che nel 1158 Barbarossa ottiene la conferma dai dottori di diritto (giuristi bolognesi) chiede
dei tributi (interesse economico) e Milano, anziché rispondere in maniera adeguata, distrugge la
città di Lodi, allora il sovrano cinge d’assedio (blocca, isola) Milano che nel settembre del 1158 si
arrende e Lodi viene ricostruita.
↳Federico emana la legge delle Regalie e quindi fa un catalogo di rango imperiale di quelli che sono i
pubblici poteri a lui spettanti e che lui intende rivendicare (se necessario addirittura con le armi).
Questa elencazione di poteri a lui spettanti, inseriti poi nei libri feudali, fa riferimento in particolare
a 3 leggi di cui la legge Omnis Iuris Dictzio sancisce il suo potere a legiferare (solo suo).
↳Milano poi si organizza, cerca collegamenti con altre città (Brescia, Piacenza, Crema) soprattutto
trova una sponda positiva nell’appoggio del papa Alessandro 3.
↳Quindi c’è un nuovo scontro fra l’imperatore fra gli alleati e la cosiddetta “lega lombarda”e vi è
finalmente la vittoria di Legnano del 1176 (lega lombarda vince) in cui comune e imperatore
arrivano ad un compromesso solo perchè hanno vinto in campo di battaglia.
↳ PACE DI COSTANZA 1183= viene chiamata “PRIVILEGIUM PACIS”, che in lingua latina significa
concessione che un’autorità fa ai suoi sudditi.
‣ Dal punto di vista del diritto al Barbarossa non interessa di aver perso sul campo di battaglia
(infatti non si chiama pace).
‣ L’imperatore si riserva il diritto di tutte una serie di prerogative:
- Giudizio di appello (primo grado comuni, in via definitiva decide imperatore).
- Giudica le controversie nei feudi e decide i feudatari
- Impone il rispetto delle leggi imperiale come cornice di rango superiore rispetto alle leggi
locali.
- Mette un capitano del popolo, che giura fedeltà all’imperatore e poi entro il comune, nelle
città che ha battuto.
✴ Il comune chiuderà la sua esistenza intorno al 1300 trasformandosi in regni di famiglie, le strutture
tipiche della nostra penisola: ducato, signoria, marchesato. A seconda dei territori avremo
l’affermazione, dopo il comune, di una singola famiglia.
✴ Una delle cose che disturba e quindi crea delle difficoltà con l’imperatore è la POTESTAS CONDENDI

STATUTA, uno dei problemi più grossi è il diritto da parte degli enti intermedi, cioè i comuni, di creare
normativa assestante. Questo potere fa parte degli IURIA LEGALIA dell’imperatore ed è appunto la
Potestas Condendi Statuta.
↳Quindi i giuristi, a cominciare con quelli della scuola della glossa, cercano di creare delle normative, delle
cornici giuridiche per creare l’autorizzazione generale alla legiferazione da parte dei comuni che sia
ricompreso dal diritto, perché in base al diritto romano non erano riconosciute possibilità che non
fossero di prerogativa imperiale di esercitare il potere legislativo che in base alla legge OMNES POPULI
attribuiva il diritto soltanto all’imperatore.
↳I GLOSSATORI utilizzano il testo della pace di costanza (Privilegium Costanzie) e stabiliscono che il
potere di legiferare da parte dei comuni è indispensabile per la loro stessa vita, è lecito in quanto
autorizzato. Se l’imperatore dovesse cambiare idea (avverrà con Federico 2 di Svevia - 1200 - verrà
ritirato - ricominciano scontri militari tra comuni e imperatore) allora viene meno anche la
legittimazione ad emanare delle norme.
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↳Questo problema da parte delle scuole di diritto viene nuovamente riaffrontato durante la discussione
dei giuristi del 1300, che questa volta lavorano nelle città. Qui si scontreranno 2 opinioni fondamentali:
• Bartolo da Sassoferrato= 1343 nel commentare la legge Omnes Populi enuncia una dottrina molto
restrittiva dei poteri dei comuni, prive di autonomia sia sotto il profilo della giurisdizione sia sotto
il profilo del governo. Le comunità a livello locale, secondo lui, possono avere il potere di legiferare
come città SE hanno:
✓ La IURISDICZIO= data dall’imperatore
✓ E solo in materia di Administrazio= materie di loro competenza, e cioè la gestione locale dei beni,
dei redditi ma non possono stabilire norme in materia giudiziari per cause civili o criminali
(potere di legiferare permesso ma limitato in materia di administrazio).
✓ Potere fortemente limitato, l’interpretazione bartoliana dipende sempre da una Permissio
imperiale, fonte di legittimazione del potere che sta dietro allo statuto.
• Baldo degli Ubaldi= muore nel 1401, affronta la stessa questione arrivando alla conclusione
opposta, cioè della piena capacità da parte della città di emanare statuti.
✓ Riconduce il potere di autogoverno della comunità cittadina alla natura stessa della comunità,
riproduce in piccolo la struttura dell’impero, e ovviamente fa parte della sua natura anche il
potere di legiferare, ne sono escluse le materie di pertinenza specifica dei diritti sovrani come
quello di battere moneta, di legittimare i figli e di imporre tasse a livello nazionale.
✓ Più controversa è l’attribuzione del diritto penale, tendenzialmente negato (crimini stabiliti a
livello centrale) ma il potere giudiziario per la loro punizione deve essere per forza anche
applicabile a livello locale, si esercita dunque la giurisdizione.

IL DIRITTO COMUNE CLASSICO


Il potere dei giuristi si afferma con la decisione di attribuire la possibilità alle città il potere di legiferare e
di creare statuti e il loro potere nella decisone di questi statuti, siamo arrivati così all’11 secolo.

Definizione:
Scritturazione ad opera dei legisti medievali (legisti della scuola di Bologna) di un corredo normativo che
ha come nucleo centrale il diritto romano e giustinianeo, ma si accompagna anche ad opere e norme di
esclusiva elaborazione medievale. L’organizzazione in 5 volumina e il suo contenuto e significato variano
nel corso del tempo. Il contenuto si implementa di diritto medievale, diritto medievale che va ad
implementare il contenuto romanistico:
- Diritto canonico
- Diritto feudale (quindi il capitolare di Chersì, l’editto di Corrado il Salico del 1037 e costituzioni
imperiali).
A livello di significato va incontro a 3 momenti:
- Fino alla pace di costanza è l’età del diritto unico (unum ius).
- Dopo la pace di costanza, l’imperatore perde sul campo di battaglia contro i comuni, è l’età degli
ordinamenti particolari. Si creano una serie di fonti normative che sono:

Il diritto dei comuni (diritto statutario).

Sullo sfondo il diritto dei mari e il diritto feudale.

Su tutto questo domina ancora il diritto comune inteso come 5 Volumina (elaborati dai glossatori),
ma che fanno da corredo se i diritti locali non sono in grado di disporre o dispongono in modo
impreciso.
- Età caratterizzata da una pluralità di regni particolari: Pluribus Principatibus

Serie di principati/regni che si contrappongono all’impero, che rappresenta il diritto comune, e
che a livello politico non vogliono dare una preminenza al contenuto del diritto comune perchè ciascun re
nel suo territorio è come se fosse un imperatore. Ma siccome il diritto comune è importante, è un bagaglio
culturale europeo, non lo si abbandona e lo si usa nella misura in cui i sovrani danno il loro placito (il loro
okay) alla partecipazione/esclusione del diritto comune. Lo chiede

Cos’è il diritto comune?

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La scuola della Glossa, che è prima scuola di diritto che si viene a creare in tutta la scuola occidentale,
elabora il concetto di diritto comune. Un concetto che non esprime solvano a livelli di contenuti il diritto
romano e che nemmeno rimasto sempre identico nel temo, ma va incontro a 3 fasi di vita:
★ La PRIMA FASE di vita dell’ordinamento di diritto comune nasce con i glossatori e si mantiene salda e
forte fino la pace di Costanza. Si afferma in questa fase l’idea di UNUM IUS, all'interno di un ordinamento
giuridico universale incarnato nell’impero (un solo imperatore, una sola Potestas Regalis, un solo diritto
incarnato nella figura imperiale valido per tutto l’impero).
↳I giuristi della scuola di Bologna lo realizzeranno anche a livello contenutistico e di struttura perché
prenderanno buona parte del diritto romano giustinianeo ma anche delle parti di diritto medievale.
↳Dal momento che l’impero è uno solo anche il diritto è uno solo (Aut Unum S Ius Cum Unum Sit
Imperium= sintesi unum ius).

★ La SECONDA FASE inizia quando i comuni vincono il panorama si complica e compare il diritto locale
degli statuti, quindi oltre allo Ius Unum Imperiale ci deve essere anche lo Ius Proprium, cioè diritto di
rango inferiore delle realtà locali
‣ Hanno lo stesso vocabolario, la stessa struttura (diritto criminale civile) ma si occupano di terreni
più piccoli (comuni, villaggio) e giustificano la loro esistenza secondo le 3 teorie viste prima.
‣ Quindi la cornice è dello ius comune di emanazione imperiale, la parte sottostante a livello locale è
dello ius proprium delle città
‣ Scala gerarchica delle fonti= lo ius comune ha un valore sovrastante ma interviene dopo per risolvere
le carenze dello ius proprium
↳Quindi prima si va vedere lo IP e poi lo IC, se manca lo IP! Nel caso di contrasto la prevalenza è
assegnata allo IC.
‣ Il diritto comune si complica, non è più UNUM ma ha al suo interno anche lo IP, anche sia una fonte
di grado diverso locale.

★ La TERZA FASE è quella di affermazione degli stati nazionali (fine 1400 - inizio 1500).
‣ L’impero si è definitivamente sgretolato, segue la corona di Germania ma soprattutto gli altri stati
nazionali (Fra - Ingh) si contrappongono come entità territoriali forti con eserciti e sovrani a quelle
dell’impero, che dal punto di vista dell’estensione ha un’estinzione territoriale limitata e quindi
anche una forza nei confronti degli altri stati limitata.
‣ Nel 500 (pieno rinascimento) le realtà emergenti sono la Spagna di Carlo 5, la Francia di Francesco
1 e l’Inghilterra di Elisabetta, quindi ognuno rivendica un proprio pesante ruolo di affermazione a
livello internazionale attraverso le proprie leggi e non vuole più inchinarsi a un diritto romano
comune che rappresenta il diritto dell’imperatore (imperatore= sovrano di Germania)e quindi lo Ius
comune viene accettato come lingua del diritto internazionale.
‣ Quindi aldilà dei confini dell’impero (limitato) solo se i sovrani nazionali lo accettano, quindi siccome
ogni sovrano è imperatore nel proprio territorio, lo IC appartiene a territori diversi da quello
imperiale (accettato dalla Fra e InGh) in virtù di un grazioso atto di accettazione da parte del
sovrano, in questo caso diventa la lingua comune perché comune, attraverso i suoi principi la sua
applicazione ma nel momento in cui la sovrani la adottano volontariamente, quindi diventa Pluribus
Principatibus e Pluribus Partecipatibus.

Questo è il concetto di diritto comune che va ad inserirsi in questa pluralità di ordinamenti medievali, nel
mondo medievale troviamo, in ordine:
๏ Lo IUS CIVILE, ordinamenti a matrice tendenzialmente universale, che è fatto di:
- Civile
- Canonico (ius canonicum)
๏ Gli ORDINAMENTI TERRITORIALI, ordinamenti particolari a matrice territoriale:
- Diritto statutario dei comuni
- Diritto feudale della campagne (dove esistevano i feudi) - Diritto navale
๏ Norme destinate soltanto a determinate categorie di persone, ordinamenti particolari a esclusiva matrice
personale:
- Diritto di mercanti (ius mercatorium - diritto di tutti i mercanti)

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- Diritto corporativo (delle corporazioni- al di sotto c'è il diritto di tutte le categorie, es diritto dei
lanaioli)
↳Appartengono a coloro i quali svolgono una determinata attività e che per svolgerla si associano in
gruppi
๏ CONSUETUDINE DEI LUOGHI, consuetudo loci, antichi comportamenti ripetuti nell’orso del tempo
che si densava fossero pertinenti ad un determinato luogo (all'inizio dell'anno 1000 la consuetudine
giganteggiava, oggi invece è in fondo alla lista).
I GLOSSATORI
La scuola della glossa e la riscoperta del diritto
Dal punto di vista del mondo del diritto questa è considerata la rinascenza giuridica medievale, dopo 5
secoli di totale oblio, cioè di perdita di importanza da parte di questo mondo del giure, la rinascita si ha
con l’anno 1000, più o meno collocata nel 1088, considerata la data di fondazione dell'università di Bologna.
Data fittizia perchè Irnerio, che è il fondatore di quota scuola, inizia un p prima di questi anni a lavorare
e sicuramente i suoi allievi compattano tutto il percorso di studi un p dopo.

I glossatori, chiamati anche legisti, hanno il merito di aver fondato, oltre che riscoperto il diritto comune,
perchè a loro si deve un poderoso lavoro filologico di riscoperta delle fonti del diritto che costituiranno lo
zoccolo duro del diritto comune (cioè il diritto romano tardo-antico) che si era un p perso.

Età detta del diritto comune classico perchè fanno un lavoro di creazione del diritto comune, in questa fase
di rinascita che corrisponde con l’11 secolo il diritto, infatti, acquisisce per la prima volta autonomia dalle
altre artis liberali.
Questa scuola specializza gli studi del diritto, legittimando il diritto romano come diritto vigente. Il diritto
romano diventa diritto vigete perchè è frutto di un atteggiamento che permette ai legisti bolognesi di
rendere il passato e tutta la sua ricchissima normativa una realtà contemporanea.
Il testo legislativo agli occhi di un legista bolognese rappresenta un vincolo sotto la cui direzione procedere
problematiche giuridiche concrete, quindi il diritto antico dell’epoca giustinianea è sanzionato nella sua
validità come legislazione dell’impero medievale.
Traslazio➜ passaggio di una normativa vecchia di 5 secoli all’attualità.

È questa l’età dell’Unum Ius, del diritto unico romanistico letto in contrapposizione ai diritti degli
ordinamenti particolari.
Dopo la pace di Costanza il diritto imperiale è preminente, la corona dell’impero segue la Germania, quindi
il diritto imperiale di questa corona, che in maniera non realistica si impone ideologicamente si quelli locali,
diventa dopo la pace di costanza sussidiario (prima gli Iura locali, poi il diritto comune rappresentato dalla
normativa imperiale).

IRNERIO
✤ Personaggio esistito, ma caricato di significati quasi mitologici, lo chiamano Lucerna Iuris= il fondatore
e lo scopritore del diritto.
✤ È certo che segue l’imperatore, ricevette dalla rappresentante dell’imperatore nei territori italiani,
Matilde di Canossa, un incarico professionale, e al tempo stesso politico, di riscoprire e rinnovare,
rileggere, rendere chiaro il diritto creando una struttura omogenea delle norme che mancavano
all’impero➜ RENOVARE LIBROS LEGUM.
↳Dietro questa opera appartenente di studio c’è anche un rapporto politico perché Irnerio esprime
dietro la sua scuola una concezione filo - imperiale, secolarizzando il sapere (lo toglie alle chiese, dove
per secoli è andata avanti la copiatura dei manoscritti) e creando un settore di studi specialistici, dove
delle persone vengono ad ascoltare, imperano e mentre lui risistema i testi (trovando l’edizione
corretta, la parola giusta) questo ordinamento scolastico diventa anche ordinamento giuridico del
medioevo.
↳ Poco invece sappiamo della sua operazione filologica che egli va compiendo sui testi. Sappiamo che
riceve l’incarico da Matilde di Canossa di leggere i testi giustinianei e di sistemarli, ovvero sia
Renovare Libros Legum, in italiano rinnovare i libri delle leggi, che fino a quel momento erano stati

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tralasciati o dimenticati. Si trattosi un rinnovamento graduale, finché si raggiunse la completezza
(anche se non tutte le parti del lavoro di produzione normativa di Giustiniano ricevette da parte di
Irnerio la stessa attenzione).
✤ I glossatori trasformano un materiale di studio per gli studenti di diritto (creato ex novo) nell’ordinamento
giuridico di una società attraverso delle norme che erano state create per una società di 5 secoli precedenti
(quindi le interpretano e rendono importantissimo il ruolo dei professori che sono il filtro delle norme
vecchie e la loro attuazione in una società dell’anno 1000).
✤ Irnerio viene raccontato come novello Aristotele, ha 4 allievi che descrivendo nella morte rappresentano
la stessa narrativa che viene data da parte degli storici dell’epoca della morte di Aristotele (il suo feretro
centrale e quattro allievi intorno e lui che dice una parola a ciascuno finché designa il suo successore).
✤ I documenti che avevamo fino a qualche anno fa erano 14, adesso uno di questi documenti che parlano
di Wernerius sono rimasti soltanto 13.
✤ Documenti che vanno dal 1112 al 1119 (quindi sono anni già posteriori alla ipotetica nascita della scuola
bolognese).
✤ Forse notaio o giudice.

DI PIU’ SULLA SUA PERSONA…


❖ È un gregario (segue l’imperatore) e per questo motivo nella controversia con il papa viene addirittura
sconfessato e scomunicato.
❖ Non sappiamo se sia italico oppure, cosa più facile, sia totalmente tedesco pare che sia germanico, perché
viene indicato nelle sue firme, cioè da lui medesimo, come Deutonicus (forse di origine tedesca).
❖ Morì dopo il 1122 (data importantissima per la pace di Worms che mette fine agli scontri fra impero e
papato).
❖ Quello che lui fa è fondamentale: insegna e studia il contenuto dei testi romanistici, facendo diventare di
questa sua attività di docenza e di scienza (impara insegna), una vera e propria scuola.
❖ Probabilmente era un notaio, quindi lui inizialmente la prima scuola la apre in casa sua (solo 4 allievi
forse) quindi non fa una vera e propria università.
❖ La metamorfosi di un insegnamento accademico diviene ordinamento giuridico dell’epoca sua.

I SUOI ALIEVI - I 4 DOTTORI


✦ I suoi allievi sono i 4 dottori (Martino, Bulgaro, Ugo, Iacopo) di cui parlavamo prima, cioè quattro dottori
bolognesi che stringono quel rapporto politico con l’imperatore Federico I, detto il Barbarossa, ne
stabiliscono a Roncaglia i diritti appoggiando la sua posizione nello scontro con i comuni e definendoli
gli Iura Regalia.
✦ Il culmine fu raggiunto alla seconda dieta di Roncaglia del novembre 1158, quando i quattro glossatori
appoggiarono la rivendicazioni dei diritti imperiali.
➡ Debito di riconoscenza da parte dell’imperatore Federico che vede riconosciuti, a Roncaglia, i suoi
diritti, chiamati Iura Regalia, una costituzione che viene poi trascritta nei libri Feudorum e vedi
riconosciuti a lui i principali diritti di un imperatore (come battere moneta, stabilire dazi, fare guerre,
concludere contratto di pace).
➡ In cambio concede a professori e a studenti che lavorano presso di loro una costituzione Habita che
è alla base di tutta la nostra libertà di insegnamento oggi.
↳Scolari e professori giunti da altre città sono accolti sotto la protezione imperiale, con gravi pene
per chi li offenda o li molesti in qualsiasi modo.
↳Senza l’autorizzazione del rettore non pu entrare la polizia (anche oggi così).
↳Gli scolari sono inoltre esenti dalla rappresaglia, l'istituto nato per tutelare i cittadini nei confronti
di uno straniero dal quale non avesse potuto ottenere giustizia fuori dalla propria città
(rappresaglia= avviene quando io appartengo a una città, viene recata offesa alla mia città allora
io, che mi trovo nella patria dei soggetti offesi, vengo buttato in prigione anche se non ho fatto
niente, ma solo per il fatto di appartenere a quel gruppo territoriale nei confronti del quale c’è
un debito da dover ripagare) .
↳Agli scolari, infine, viene assicurato un foro speciale, potendo essere convenuti civilmente o
penalmente solo dinanzi a loro professore.

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✦ Dei 4 dottori ci restano moltissime glosse, ma più importanti che tutte sono le Glosse di Bulgaro e di
Martino, che si trovano spesso in disaccordo l’uno con l’altro, perchè vedono contrapposti i metodi di
lavoro di questi uomini.
✓ Bulgaro è uomo del stretto diritto, dell’interpretazio stritti iuris, cioè vuole affidarsi al valore della
parola legislativa (così c’è scritto così si deve fare). Si trova ad occuparsi si procedura civile, le sue
dispute furono raccolte in un’opera che si chiama Stemma Bulgaricum.
✓ Martino invece è più morbido, riteneva che si dovesse andare a cercare l’equità nell’interpretazione
delle leggi. Gli viene attribuita la legge Sacramenta Puberum (1155 - 1158) riguardo all’efficacia
dei giuramenti nei confronti dei minori e inoltre consentiva di legittimare i figli illegittimi.
es ≠ si trovavano contrapposti sulla materia della morte prematura della figlia o della moglie e
sull’obbligo della restituzione della dote.
✦ I 4 dottori furono quelli che ebbero un rapporto speciale con Federico Barbarossa, dietro la scuola c’è
un’idea, il culmine viene raggiunto con la dieta di Roncaglia del 1158 quando i 4 glossatori appoggiano i
diritti imperiali, cioè le Regalie, rutilando addirittura un catalogo, che poi fu mandato all’imperatore
Federico suddiviso in 4 leggi:
1. Regalia
2. Palacia et pretoria
3. Omnis Iurisdictio 4. Tributum
↳Che furono inserite poi nei 5 Volumina, ovvero sia nell’ultimo.
↳Nella stessa dieta Federico concede vari privilegi ai professori e agli studenti, con la costituzione Habita:
scolari e professori giunti da altre città sono accolti sotto la protezione imperiale, con gravi pene per chi ti
offenda o li molesti in qualsiasi modo.
✦ Tra i suoi scolari, oltre ai 4 dottori, ci furono personaggi del mondo della chiesa (Sant’Anselmo, Ivo di

Shark).

LA SCRITTURAZIONE DEL CORPUS IURIS CIVILIS


Viene attribuita alla scuola della Glossa la scritturazione del CIC, cioè dei testi giustinianei che
raccoglievano principi o soluzioni normative, sotto forma di legger o di Responsa, riguardo a fatti e
problemi della vita quotidiana non soggetti a discussione, dei quali non era lecito dubitare. Da questa
operazione ne vengono fuori 5 cosiddetti volumina:
✓ 3 dedicati al digesto (o libri dei basilici),
✓ 1/4 dedicato ai primi 9 libri del codice,
✓ Infine il volume finale, il 5, il volume Emparvum, dove trova spazio sia la normativa di origine
romanistica, sia la normativa di origine medievale (ovvero sia i 3 libri del codice - dal 10 al 12 - tutte le
novelle nella collezione greca Autenticum e i libri Feudorum - questi ultimi si formato col tempo,
contengono le consuetudini per l’età feudale solo nate nel medioevo, vengono inserite le normative come
il capitolare di Chersì 1847 e l’Edictum debeneficis del 1837).

LA SCUOLA DI BOLOGNA
La prima scuola di diritto dedicata al diritto romano, solo negli ultimi decenni del 1100 ci saranno un insieme
di varie scuole di diritto con non si troveranno solo a Bologna. In una prima fase, per è certo che spagnoli,
francesi, inglesi e per tutta l’Italia si veniva a Bologna per ottenere la laurea in diritto.
Nelle scuole i professori leggevano e leggeranno per molto tempo (fino alla fine del diritto comune) soltanto
i libri Legales, come venivano chiamati i testi di Giustiniano risistemati e riorganizzati proprio dagli alievi
di questa scuola in 5 codici manoscritti. Per questo erano necessari molti anni, spesso 8 anni, per poter
concludere gli studi che terminavano con un doppio esame, prima di natura privata (davanti ai professori)
e poi di natura pubblica in cattedrale, consistente nella discussione di un (legge) Casus di diritto civile
davanti alla commissione (argomento scelto dalla commissione - non c’erano esami o prove intermedie).
L’esito finale era la licentia docendi, che consiste nel diritto ad insegnare in tutta l’europa cristiana.
↳Tutte queste informazioni sono presente nel libro QuAestiones De Iuris Subtilitatibus (traduzione=
domande sulle sottigliezze del diritto). Un testo che viene subito attribuito ad Irnerio, ma che poi, studi
più approfonditi, hanno dimostrato non essere suo e probabilmente dei suoi 4 allievi (2 generazione
dopo I).

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↳Narra una fonte del 1100 che, proprio sul letto di morte, Irnerio avesse pronunciato una dedica per
ciascuno dei suoi allievi ma alla fine ha stabilito che il suo successore sarebbe stato Jacopo.

LE GENERAZIONI SUCCESSIVE
SECONDA GENERAZIONE➜ i 4 dottori, negli anni 60 scompaiono.
TERZA GENERAZIONE➜
✴ Bel sud della Francia troviamo Rogerio e Piacentino.
✴ Nella zona della Provenza e della lingua d’oca il diritto giustinianeo era stato coltivato dai monaci, che
avevano scritto vari testi o ne avevano copiati altri,
✴ Invece grandi maestri di origine italiana in questi territori che fondarono scuole autonome sono Rogerio:
✓ Si credeva nato a Piacenza ma era francese di base quindi torna a casa.
✓ Fu formato a Bologna e fu allievo di Bulgaro.
✓ Morì dopo gli anni 60.
✓ Scrisse una importantissima summa codici, ma non riuscì a finire, fu dunque portata avanti da
Piacentino.
✴ Piacentino:

✓ Studiatone Bologna.
✓ Allievo di martino.
✓ Poi si spost a Mompelliè.
✴ Altro personaggio di spicco è il più grande alieno di bulgaro: Giovanni Bassiano
✓ Cremonese.
✓ Particolarmente esperto nelle arti liberali.
✓ Coltiv in modo specifico, come il suo maestro, la materia del processo, per la quale scrisse un:
↳Orso Iudiciarus = sta ad indicare struttura del processo).
↳Arbor Actionum= sta ad indicare un albero con diverse ramificazioni dove si sono esemplificate tutte
le azioni di diritto che potevano essere intentate in un tribunale).
↳Esiste poi un insieme di glosse che sono attribuite a lui che riguardano altre parti del Corpus Iuris
Civilis.
✓ Questo giurista, a differenza di quelli che l'avevano preceduto, manifesta un interesse verso il diritto
feudale, quindi non solo diritto romano, ma anche le consuetudini locali e il diritto dei feudi.
✓ Personaggio di grande successo, ebbe tanti allievi.
✓ Alla sua scuola si formarono anche i penultimi glossatori - penultima generazione - bolognesi Azzone
(morto dopo1220) e Ugolino (morto dopo1233).
PENULTIMA GENERAZIONE➜
✴ Composta da Azzone
✓ Importante perchè scrive la Summa Ordinaria al codice, considerata la migliore della materia.
✴ Composta da Ugolino,
✓ Maestro di Accursio: ultimo esponente della scuola bolognese.

ULTIMA GENERAZIONE➜ Accursio


✓ Ultimo esponente della scuola bolognese.
✓ Autore di 96mila glosse riunite in un unico libro che costituisce la Glossa ordinaria, ovvero la definitiva
interpretazione dei testi ad opera del sistema della glossa (cioè sostituzione di una parola difficile con
una facile o con un concetto un p più ampio a cui sostituire la parola incomprensibile).
✓ Fa la cosiddetta grossa spiegazione valida per tutti e definitiva ai libri dei codice giustinianeo.
✓ Campo di affermazioni veritiere di per sé neanche soggette a discussioni, non è lecito dubitare.
✓ È un testo venerato composto da massime non contrastanti tra di loro, e se sembrano contrastare il
difetto è nel maestro che legge e non nella loro redazione, i testi in sé e per sé erano perfetti (G).
✓ Il compito dell’interprete è quello di mettere in luce l’esito intrinseco, l’ordine e il significato più
incognito, attraverso anche spiegazioni di parole, che sta dentro alle leggi.
✓ Il prodotto intellettuale con la scuola dei glossatori è un prodotto di scuola.

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Si crea il modo di ragionare tipico delle QAESTIONES➜ il significato di una norma giustinianea che doveva
essere studiata che faceva poi nascere dubbi sulla sua risoluzione e potevano essere
➡ Ex faCte, Emergentes oppure Questio pacti= questioni che deriva dalla vita quotidiana , quindi nel
digesto ci sono delle semplificazioni di problemi giuridici con le relative soluzioni ma nella vita di tutti
giorni è possibile che dal fatto emergano non solo situazioni diverse da quelle contenute nel digesto, ma
emergano anche soluzioni che devono adattarsi alla norma senza stravolgerla, quindi trovare la
disciplina di un fatto che non è stato considerato all’interno del diritto romano e, pur essendo un Casus
legiS, merita da parte dei giuristi una loro risoluzione.
➡ QuestIo LegiTime= se ha domande e soluzione nel testo di legge.

UN NUOVO PERSONAGGIO: MAGISTER PEPO


Oltre ad Irnerio in questi anni esisteva un altro personaggio coinvolto nella rinascita del diritto civile
romano, lo sappiamo da Rodolfo il Nero, maestro inglese che insegn a Parigi e scrisse un suo trattato
teologico, dove racconta non solo dei suoi studi, ma anche di aver conosciuto un magister che lui chiama
Pepo che aveva, secondo RIL, promosso la rinascita del diritto civile, iniziando poi a insegnarlo e a
diffonderlo, senza per acquistare una fama pari a quella di Irnerio. Infatti nelle fonti la figura di Pepo è
vaga.

IL METODO DEI GLOSSATORI


LA LEZIONE
✴ La cattedra dove sedeva e teneva l’unica edizione manoscritta del testo da studiare era al centro della
stanza con il professore seduto dietro al tavolo.
↳Spesso di aggiungeva di fianco uno Scriptorium con l’allievo con la calligrafia migliore che potesse
corredare il testo scritto dei commenti e della spiegazione da parte del professore.
✴ La lezione che, secondo la descrizione offerta da Giovanni Bassiano alla fine del 12 secolo (terza
generazione), aveva a quel tempo assunto la seguente struttura, il professore faceva 5 cose:

✓ Pone il CASUS= ovvero il problema di diritto (casus legis) con l’indicazione dei punti della parte scritta
dove questo casus.
‣ Casus= fattispecie dove è esposto un problema giuridico, casus leges= quando la fattispecie è regolata
da una legge.
‣ Es della validità del patto del contratto lo troviamo in tutte queste parti del testo giustinianee, messe
insieme dal professore).
‣ Al primo anno di solito si inizia a leggere il Digestum Vetus (opera di Giustiniano dal 1 al 24esimo
libro), che riguarda principalmente il diritto civile, si prosegue poi con il Digestum Novum (dal
39vesimo alla fine) e si conclude con il Digestum Inforziatum (dal 25esimo al 38 - fisicamente trovato
dopo quindi non lo possedeva Irnerio all’inizio del suo insegnamento).

✓ Poi si passa alla spiegazione delle SINGOLE PAROLE= che è la vera e propria attività di glossa:
‣ Nome che da vita alla scuola di Bologna,
‣ Genere letterario che questi pongono in essere,
‣ Consente di annotare direttamente sul testo attraverso le parole del professore la spiegazione del suo
pensiero, in maniera tale da chiarire o il contenuto di una parole con un’altra (riga per riga), o a
margine un insieme più o meno continuo di glosse, cioè spiego con un gruppo di parole il contenuto
di 2/3 righe difficili da comprendere.
↳Una parola che si sostituisce con un’altra= glossa (es contratto x negozio - lo scrivo riga per riga).
↳Scrivo a margine una spiegazione più articolata (frasi) per spiegare una parola difficile o
particolarmente complessa= reticolo (es definizione di contratto - insieme di più glossa).
≠ Nel 200 questi reticoli marginali (scritti sulla colonna di fianco) diventano abbastanza ripetitivi
(tutti uguali), a quel punto non si parla più di reticoli ma di apparato, tipico del 1200. I più
importanti sono quelli di Azzone e di Ugolino (4 generazione) e la versione definitiva e
conclusiva è quella di Aquorzio (si chiude la scuola di Bologna). L’apparato cristallizza in forma

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definitiva lo studio su in determinato punto del digesto e, alcuni apparati, acquisiscono
un’importanza superiore, divenendo uno stabile corredo di una determinata parte del testo.
↳È in questo modo che si forma la cosiddetta “MAGNA GLOSSA” o glossa ordinaria di

Accursio che approfondisce lo studio degli apparati di tutti i suoi maestri, in particolare
della generazione che lo aveva preceduto - della 4 - sistema dunque il lavoro di Ugolino e di
Azzone, cancella a volte anche le loro sigle e pone come parola definitiva la propria e la
glossa magna è il corredo di spiegazione del testo giustinianeo che con 96mila glosse
Accurzio da a tutte le parti del digesto (vecchio/nuovo/ inforziato= primi 3 volumi
dell’opera di Ius Comune messa insieme nel medioevo - lo IC è formato da 5 Volumine, i
primi 3 sono la suddivisione del digesto (1-24 25-38 39- 50) organizzati nel medioevo
attraverso la loro ricompilaizone manoscritta. Alla metà del 1200 si è anche compiuto
l’opera totale l’opera totale di spiegazione ad opera di Accurzio, che sfruttando il lavoro
del maestri (le glosse marginali o appunti a margine), sistema tutti i reticoli (appunti a
margine) che vengono riprodotti con la sua definitiva elaborazione, che prendono i nome
di magna glossa.

✓ Individuazione di PASSI PARALLELI E CONTRARI:


‣ La grande maggioranza delle leggi contenute nel digesto ha la sua definizione (=casus
legis, succede questo la risposta del Giure Consulto è un altro), altre volte c’è l’esposizione
di casi ma non l’immediata risposta (dobbiamo andare a cercare una soluzione di questa
risposta individuano all’interno dell’opera passi paralleli e passi contrari - che ci dicono
la cosa e il suo contrario - affinché si possa trovare un principio che ci dia la soluzione).
‣ La regola è che il contenuto dell’opera giustinianea non presenti contraddizioni, testi
possono essere diversi ma non contrastanti, i contrasti possono essere risolti facendo
ricorso alla dialettica o all’interpretazione (o generalistica o restrittiva) o al ricordo della
regola a cui si pu fare un’eccezione o alla sostituzione di un termine con un concetto, in
maniera tale che la Soluzio contrariorim ci permetta di evitare di sottolineare l’esistenza
di contraddizioni.

✓ Individuazione di PRINCIPI GENERALI (Notabilia, brocarda):


‣ Noi parliamo di CASUS: o la fattispecie è risolta (CASUS LEGIS) oppure bisogna
lavorarci trovando i passi paralleli e tutti quelli che la richiamano. Se troviamo delle
contraddizioni, dato che i testi possono essere diversi ma non adversi (dire cose diverse
ma non contrastanti), bisogna risolvere il contrasto facendo ricorso alla dialettica,
arrivando così alla loro soluzione. Perché noi dobbiamo andare a cercare il Brocardo.
➡ Ovvero sia dobbiamo trovare i principi che sono stati stabiliti dai giuristi romani o dagli
interperatori, in maniera tale da arrivare a una sua definizione.
➡ Una una particolare categoria di principi generali era costituita dai brocardi. Il brocardo nasce
quando ad un principio generale di un certo segno è possibile associarmi uno e tutto a posto. Per
brocardo si intende appunto una coppia di principi generali contrapposti, sono quindi una sorta di
sviluppo dialettico dei Notabilia, attraverso l’aggiunta di riferimenti normativi ed eventualmente
di (slide 104).
➡ Il Notabilia racchiudono i principi stabiliti all’interno dell’opera per giungere a una determinata
soluzione ed esser impiegati poi per la determinazione di altri nuovi casi. La parola notabilia
significa far notare, mettere in evidenza, quindi lo si fa anche graficamente nei manoscritti sempre
a margine. Non si tratta quindi di glossa in questo caso ma di Raziones Decidendi, cioè ragioni
inespresse che la dottrina medievale estrapola dal testo e dal lavoro di Giure Consulti antichi.
➡ I Nobilitia sono proposizioni che racchiudono i principi via via stabiliti dai giuristi romani o dagli
imperatori nel risolvere i casi concreti oppure i principi utilizzati per giungere ad una determinata
soluzione e suscettibili di essere di nuovo impiegati per la determinazione di altri casi. In questa
seconda evenienza, e si potevano già essere enunciati nei testi romani ed il giurista non doveva far
altro che farli notare, cioè metterli in evidenza.
➡ Es nota che non si possa essere allo stesso tempo giudice e avvocato.

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➡ Una particolare categoria di principi generali che viene messa in evidenza ma che è molto più
semplice è il brocardo, a cui si da il principio generale e se ne accoppia, perché si va avanti per
principi contrapposti, un enunciato opposto. Si distinguono i brocardi dai notabili (che erano
annotati dai giuristi a margine con l’espressione nota quod) perché i N ti dicono solo “nota che del
testatore si evince la volontà da quello che dice prima a quello che dice dopo” (nota che non si pu
essere sia avvocato che giudice), invece con il B si pone in contrapposizione dialettica il principio
con il suo contrario, sono quindi una sorta di sviluppo Ex contrario attraverso la giunta di
riferimenti normativi per il caso opposto e la soluzione della discordanza.
↳Chi fa raccolte scritte di brocardi, libri di B dove mette i pro e i contro, è PIO DA MEDICINA,
anche Azzone le scrive.
↳Di solito il B funziona così: una frase di riferimento (la presunzione legale non ammette prova
contraria), poi ipotesi che ci sembrano dire l’esatto contrario ed infine Soluzio da parte del
professore, basata sull’idea che i testi non siano mai contrastanti e che quindi se esiste una
frase che ci dice una cosa e se esistono soluzioni contrastanti vuol dire che dobbiamo fingere
legalmente il campo di applicazione del caso pro e del caso contro, e cercare di coordinarli fra
loro.

✓ Posizione e soluzione di QUAESTIONES:


‣ Infine abbiamo le Questiones e i Consilia:
↳Consilia= nascono sulla base di pareri di solito dati a pagamento da parte dei giuristi.
✓ I giuristi più autorevoli riescono a fare di questa professione (consiliator), che avviene di
pomeriggio/sera nel suo studio privato, una vera via alternativa al giudizio come fonte di
guadagno.
✓ Alcuni personaggi, come Bartolo, diventano milionari.
✓ I soggetti più importanti delle città si ricolgono a loro per farsi consigliare.
✓ La padronanza del metodo dialettico era richiesta giuristi anche quando si trattava di lasciare i
pareri su questioni concrete.
↳Que

↳aestio iuris= una via diversa di studio rispetto ai Consilia, cioè la questione o problema di diritto.
✓ È un dubbio sulla disciplina giuridica di un fatto. A seconda dei casi, il fatto pu essere regolato
o previsto dal diritto romano o canonico (quaestio legitima) oppure no (quaestio ex facto), la
regolamentazione la devo trovare da solo perché non c’è una disciplina specifica richiamabile.
- Quaestio legitima= quando il fatto è previsto da una norma del diritto romano o canonico,
la soluzione c'è, è considerata certa e indubitabile, non deve essere trovata. Ci nonostante,
un dubbio pu nascere, se lo stesso fatto sembra regolato in modi diversi: questa è la QL.
- Quaestio ex facto= quando il fatto non è previsto, è il giurista che deve trovare la soluzione.
Non lavora più studiati e concepiti come veri, ma su ipotesi: questa è la QEF. Possono essere
Disputatae o magistrales.

Disputatae: sono quelle discusse in pubblico, davanti ad una schola o a più schole. Mario
Bellomo ci racconta che normalmente il risultato non solo è oggettivo ma è anche dibattuto
in particolari momenti della settimana, in maniera tale che si ponga in evidenza della
cittadinanza la capacità dei professori e studenti. Momento dell’attività scolastica e
universitaria in cui il professore e gli studenti di maggior rilievo costituiscono la soluzione,
ma soprattutto i principi normativi per arrivare alla verità che non sono di immediata
identificazione. Si solito si ricorre al metodo dialettico, il professore non enuncia una
soluzione isolata ma il professore si vede presentato da 2 schiere di studenti: la soluzione A
e la soluzione B, ciascuno dei 2 gruppi disputa, secondo le tecniche di retoriche dialettica.
La soluzione meglio argomentata, attraverso diverse prove (allegazioni di passi, punti di
diritto…), avrà la vittoria (parte che ha dato la soluzione migliore).

⇓ GENERI LETTERARI ⇓

DISSENSIONES DOMINORUM
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Genere letterario.
Sono raccolte, di solito ordinate secondo i titoli del Corpus Iuris Civilis, di opinioni divergenti espresse dai
glossatori (professori), in relazione all'interpretazione delle fonti romane. Queste sono le Dissensiones dei
professori.

BROCARDI
Tra le più antiche raccolte di brocardi si annoverano il Perpendiculum canonisti (intorno al 1180) ed il
Libellus disputatorius di Pillio (tre libri, di cui il primo interamente dedicato alle presunzioni), composto
per i suoi studenti modenesi anche in prospettiva di un rinnovamento della didattica tradizionale e
comprendente ben 9000 allegazioni di leggi.
Rappresentano soluzioni a questioni problematiche date in una maniera del tutto peculiare, ovvero sia
l’indicazione del pro, l’indicazione del contro e la soluzione. Pillio scrive circa 2 volte, prima un Libellus
disputatorius che non prevede la soluzione e poi, per i suoi studenti modenesi, passa a trovare una nuova
edizione del LD che prevede un rinnovo della diradica tradizionale anche l'indicazione della soluzione e
delle leggi di riferimento.

QUAESTIONES
Il XII secolo ci ha lasciato altri generi, che sono legati invece alle QuestioneS.
Le QuestioneS sono Legittime se trovano una soluzione nei testi, e sono:
✓ QuestioneS de iuris Subtilitatibus
✓ Le QuestioneS super Institutis
✓ Enodationes quaestionum super Codice
✓ La Summa Vindocinensis
Le QuestioneS sono Ex Facto se derivano dalla pratica quotidiana e impongono un ragionamento
piuttosto complesso per arrivare alla loro soluzione, non riguardano solo i libri del digesto, che
compongono i primi 3 Volumine, ma anche il codice che compone il 4 Volumina fino al libro 9, oppure il 5
che contiene tutto il diritto medievale, gli ultimi 3 libri del codice e le istituzioni.
Alcune di queste Q riguardano il diritto processuale, come:
✓ Lo Stemma bulgaricum= abbiamo un insieme di norme (67 questioni) annotate dagli scolari di bulgaro
che riguardano solo il diritto processuale.
✓ La Collectio Parisiensis
✓ La collectio Gratianopolitana
↳Queste 2 Collectio riguardano le QuestioneS dei primi 4 dottori
✓ Collectio Toletana= prevede una raccolta di QuestioneS di Pillio, Giovanni PassiAno e di Alberico.

IL LIBRO MANOSCRITTO
Il libro manoscritto (unico libro che abbiamo per quegli anni) è suddiviso in un certo numero di fogli, di
solito di pergamena, che sono cuciti insieme. Quindi ogni libro conta di 50/60 fogli e le pagine si chiamano
Recto, per quella di fronte che è numerata, e Verso, che è la pagina dietro che non è numerata (davanti=
1R, dietro=V).
Oggi rimangono in tutto il mondo 80mila codici (cioè libri - 70mila contenuto diritto canonico e 10mila
contenuto diritto civile) manoscritti, che vanno più o meno dal 1100 al 1300.
Del periodo anteriore al 1240 ce ne sono soltanto 600. Questo perché il compito di copiare era affidato agli
Scriptorium delle abbazie.

Curiosità: gli studenti non hanno il testo (i libri costavano tanto, spesso quanto una casa - i prof i avevano
i 5 volumina) devono scrivere in piedi nell’aula, il professore il mezzo, quello più fortunato è quello
chiamato a fare le annotazioni per il professore. Quindi spesso nascono delle Stazio Peciarum, dei negozi
che vendono le pece, ovvero sia botteghe librarie in cui è possibile chiedere di copiare un pezzettino del
testo della lezione con la lectura riportata. Cioè dopo la lezione, il commento del professore che ha detto
la mattina su un passo particolarmente difficile, uno studente povero poteva andare in libreria, appena
fuori dall’università (a volte tenuta dai figli dei professori), per comprare la versione autorizzata della loro
parola (lettura riportata) insieme alla copiatura della pagina con la legge che era stata commentata la
mattina.
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In questo modo Osofredo, con il figlio Alberto, ma anche Acursio con il figlio Francesco (5 generazione dei
glossatori, ultima) mettono insieme moltissimo denaro e riescono a farne una fiorente attività.
Soltanto negli anni 70 del 1400 il libro MANOSCRITTO viene sostituito dal libro a stampa, e le prime
edizioni che vanno tra gli anni 70 e il 1499, quindi in questo trentennio, sono edizioni rarissime➜ si
chiamano INCUNABOLI, primo secolo di stampe. Quelli che vanno dal 1501 al 1599➜ si chiamano
CINQUECENTINE (come valore vengono subito dopo), dopo, dal 1600 in avanti si tratta di libri a
stampa e basta.

SUMME
Accanto al genere letterario che si svolge in aula esiste un’opera importantissima che sono le summe, cioè
sono trattazioni che si fanno a tavolino nell’ora in cui il professore stava nel suo studio in cui la riflessione
prescinde dall’insegnamento. Quindi sono delle trattazioni sistematiche e sintetiche dell’intero contatto
problematico di un libro legale, di solito non riguardano più il Digesto, ma sono inerenti le Istituzioni e il
Codice, e il lavoro è condotto per libro, titolo e non più per legge singola. Una summa è costruita con
materiale derivante dall’analisi
➡ Sono opere definite con una stesura omogenea, che offrono una trattazione sintetica e sistematica
dell'intero contenuto di un Liber Legalis, per lo più le istituzioni o il codice, condotta libro per libro,
titolo per titolo, e non più legge per legge. La disciplina prevista da ciascun libro dell'opera presa in
esame viene esposta in modo continuo e soprattutto sistematico.
Una summa è costruita con materiale derivante dall’analisi esegetica di un punto del codice/istituzioni
dove il professionista si mette a riflettere e arriva alla sistematizzaizone dei concetti (in una maniera meno
elementare di quanto avveniva durante la lezione.
Le più importanti sono le SUMME AL CODICE, la comincia Rugerio e la finisce Piacentino, ma la summa
ordinaria è quella di Azzone(cioè quella che diventa sempre accompagnata alla stampa dopo il 400).

I LIBRI FEUDORUM
Infine arriviamo al contenuto più esplicitamente medievale, che non ha niente a che vedere con l’opera di
Giustiniano. L’autore è Pillio, che è l’originario iniziatore della scienza del diritto feudale che si forma in
parallelo rispetto alla elaborazione, studio e chiarificazione dei testi di Giustiniano.
I libri Feudorum sono infatti il contenuto di una realtà sociale, quella feudale, che avviene tra il 12 e
13esimo secolo. Quindi sono un prodotto del medioevo che i giuristi bolognesi non hanno nessun
problema ad affiancare ai contenuti giustinianei.
Ricordiamo 3 stesure:
1. OBERTINA➜ nasce da una finzione, il suo nucleo originario è rappresentato da due lettere che il
console milanese Oberto dell’Orto manda al figlio che faceva lo studente a Bologna.
↳Il figlio dice al padre giudice che a Bologna non si parla di diritto feudale

2. ARDIZZONIANA➜ seconda edizione chiamata così perché utilizzata dal giurista veronese
Jacopo d’Arizzone, allievo di Azzone e Ugolino.
↳Jacopo si mette a elaborare un insieme di norme sui libri feudorum.

3. La VULGATA➜ l’edizione più frequente è quella di Accursio, che non smette di elaborare,
commentare, tutta l’opera dei 5 Volumina.
Il commento/le summe ai lavori feudali e al contenuto delle norme feudali (ai libri Feudorum) partono da
Pillio, che scrive un apparato, e proseguono con l’opera di Jacopo d’Ardizzone e di Acursio, che scrivono
delle vere proprie summe o lecture a questi testi feudali. Poi nel 1300 si devono ricordare il monumentale
commentario di Andrea d’Isernia (lavoro più grande).

DIRITTO CANONICO
Un ruolo per certi aspetti analogo a quello di Irnerio venne assunto, nel campo del diritto canonico da
Graziano. È il grande personaggio con cui inizia la grande organizzazione del diritto canonico, è più o meno
coevo (vive negli stessi anni) di Irnerio.
Il diritto canonico è una strada parallela del diritto civile.

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Storico di riferimento che ci aiuta con le cronache per sapere come sono andare le cose➜ Burcardo di
Ursberg. Egli descrive irnerio e graziano come 2 viandanti.
Fino all’epoca di graziano abbiamo visto che ci sono state tante collezioni di diritto canonico, che si
chiamano Pregrazianee (Bucard di Worms, collezione 74 titoli, Anselmo d’Aosta), ma fino all’avvento sulla
scena politica di Graziano, che compie il grande passo verso la sistemazione di questo materiale, nessun papa
aveva pensato di dare a questi testi una organizzazione, né di metterle per iscritto in un unico testo, né di
sanzionarle come normativa ufficiale della chiesa.

Quindi è Graziano, un monaco di cui sappiamo poco, che si accorse della necessità di riorganizzare il diritto
canonico, che cominciava ad essere contraddittorio, per una serie di scritti che si susseguivano l’uno dopo
l’altro, cercando di appianarli.
Riassumendo possiamo dire che fino alla prima metà del XII secolo, il diritto della Chiesa era stato oggetto
di diversi interventi di sistemazione, soprattutto dopo la grande riforma gregoriana. Nessuno delle
collezioni gregoriane si era tutta via affermata come testo di riferimento unitario, l’idea è di Graziano!.

UN PO’ DI PIU’ SULLA SUA PERSONA…


✓ Monaco.
✓ Di origini incerte.
✓ È quasi certo che è nato a Chiusi e ha fatto il monaco nel monastero di Sannaborre Felice a Bologna.
✓ Forse apparteneva all’ordine Camaldonese.
✓ Raccolse i testi di tutti le raccolte precedenti asportandoli (enucleandoli) da ogni contesto teologico e
dando loro una base giuridica. Da quindi un’organizzazione che prescinde dal contenuto teologico haha
un contenuto giuridico.
✓ Di certo sappiamo che nel 1150 è morto.

IL CORPUS IURIS CIVILIS CANONICO


Il suo testo che si chiama nella pratica DECRETUM GRAZIANI è alla base dei corpus iuris canonici, cioè
è il primo testo che costituisce i corpus iuris canonici che fa da contraltare (altra faccia) del diritto comune,
formato dal corpus iuris civilis e dal corpus iuris canonici. È una collezione di testi canonistici che vanno
a costituire il diritto della chiesa fino a che nel 1900 non è stato fatto il primo codice, che sarà costituita
da una serie di opere, di cui la prima è il Decretum Graziani.
Anche se, nella gerarchia ecclesiastica, Graziano occupa un ruolo abbastanza basso rimane comunque
un’opera importantissima perché l’opera (decretum - intorno 1140 e continuata sicuramente dagli allievi
di graziano) ha come scopo di concordare, ovvero sia mettere d’accordo i testi di diritto canonico che hanno
preceduto graziano (attingendo soprattutto al lavoro di Anselmo da Lucca e al lavoro di Ivo di Chartes,
che aveva scritto la Panormia, la Tripartita e il decretum).
Il lavoro che ne esce ha un nome ufficiale, il nome originario è CONCORTIA DISCORDANTIUM
CANONUM, esprime il metodo con il quale, secondo Graziano, doveva porre dinnanzi alle fonti al fine di
estrarre una disciplina unitaria ed armonica, eliminando le contraddizioni. Graziano, invece di limitarsi di
raccogliere, come i suoi predecessori, i testi in una sorta di antologia ordinata per criterio, per anno e per
materia, li accompagna con una serie di annotazioni personali, interpretazioni chiamate Dicta (mai fatta
prima - passo avanti di natura epocale).
➡ Il metodo era quello della concordanza: si pose dinnanzi alle fonti con l'intento di estrarne una disciplina
armonica ed unitaria, eliminando le contraddizioni.

Il decretum ha una struttura particolare, tre parti:


1. La prima delle quali divisa DISTINCTIONES (un centinaio), a loro volta suddivisi in capitoli;
2. La seconda in CAUSAE queste ultime in QUAESTIONES (cioè problematiche da risolvere, come
il diritto civile):
3. La terza di nuovo in DISTINCTIONES.
↳All’interno di quest’opera troviamo dei veri e propri trattati (nel mezzo della trattazione su cause e
distinziones troviamo un trattato sul matrimonio e uno sulla penitenza).
↳Opera tripartita che utilizza le stesse strutture del diritto civile.

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↳Infinetroviamo una serie di passi paralleli interpolati (inseriti - introdotti) direttamente dal diritto
giustinianeo, che per questo nome si chiamano “parti antiche” o “alae” (frammento di dritto romano
antico).

I DECRETISTI
Sul decterum, e dopo la morte di graziano che avviene intorno agli anni 50, si apre una scuola a Bologna
per leggere e spiegare il nuovo testo dei discepoli. Si form un primo nucleo di una scuola canonistica
bolognese, quelli che studiavano il decretum si chiamavano decretisti (ci sarà una domanda sulla differenza
tra decretisti e decretalisti). Il genere più elaborato e visitato dei decretisti è la SUMMA:
➡ In diritto canonico, più della glossa, è il genere vincente.
➡ Le summe canonista assomigliano, per , agli apparati di glosse (commenti - in canonico questa struttura
si chiama summa), perchè espongono il contenuto del decretum capitolo per capitolo, quindi partono
da un unto controverso e poi sviluppano un pensiero un p più ampio.
➡ Il primo a scriverle è l’allievo bolognese di Graziano: PAUCAPALEA (significa poca paglia, forse pochi
capelli).
✓ A seguito del lavoro di P abbiamo una prosecuzione della scuola con personaggi diversi che coprono
tutto il 1100 fino a Uguccione da Pisa. E sono:
1. Rolando= che in un primo moneto era stato identificato con papa Alessandro 3 che si chiama
Rolando Bandinelli, ma non sono la stessa persona, poche informazioni.
2. Rufino= francese, poi vescovo di Assisi e arcivescovo di Sorrento
3. Stefano di Tournai= chiamato Stefano Tornacense, vescovo di Tournai, ma nativo di Orleans,
scolaro di Bulgaro (studia diritto civile) e Rufino a Bologna
4. Uguccione da Pisa= il personaggio più importante perché porta il diritto romano nel canonico,
esigendo che anche i maestri di canoni acquisiscano una preparazione civilistica.
➡ Tra gli apparati di glosse bolognesi, il primo è l’“Ordinaturus Magister”, seguono l’apparato “ius
naturale” di
Alano Aglico, la glossa palatina, l’apparato di Giovanni Teutonico, con le aggiunte di Bartolomeo da
Brescia, che fanno il lavoro cosiddetto “ordinario” al decretum. Bartolomeo da BS scrive nel 1234 il
lavoro conclusivo, il commento conclusivo, come la glossa di Accursio, dell’opera di Graziano (glossa
ordinaria al Decretum).
➡ Cominciano i canonisti ad affacciarsi al civile, mentre il contrario (civilisti studiare e laurearsi canonico)
avverrà molto più tardi, sulla fine del 1300 con l’opera di Baldo degli Ubaldi (muore 1401),che è
laureato InutropoIure, perché chi si laurea in civile e canonico prende la doppia laurea.
≠ Ambito civile la summa era l’opera del prof che faceva nel suo studio quando stava con calma a
ragionare sul testo giuridico - sta studiando il contenuto per metterlo per iscritto.

I DECRETALI
Dopo il decretum di Graziano c’è un momento di tranquillità. Graziano andrà a costituire con la
CONCORTIA DISCORDANTIUM CANONUM la prima opera del Corpus Iuris Civilis, ne seguiranno
altre, ma nel mezzo, dopo che lui scrive, il secondo grande fenomeno che investe il diritto della chiesa
medievale, dandone un’impronta per il futuro, è rappresentato da una serie di opere di matrice pontificia,
si chiamano DECRETALI:
➡ Fioriscono tra il 12 e 13 secolo.
➡ Vengono chiamate, rispetto a graziano, lo IUS NOVUM.
➡ Questo fiorire deriva dall’estendersi abbastanza corposo dei ricorsi giurisdizionali al pontefice, che è il
tribunale d’appello (rappresentare l’ultima parola in senso assoluto da parte del papa, nei confronti
delle cause di diritto canonico a lui presentate e di diritto civile per quanto riguarda il mondo della Res
pubblica cristiana).
✓ Chiunque avesse un problema di diritto canonico, ma anche di una problematica civile, si andava
prima davanti al vescovo (primo grado) e poi, in ultima stanza, davanti al papa.
✓ I papi attraverso le risposte di casi specifici cominciano a emettere i DECRETALI, che sono le
risoluzioni di casi.

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✓ I decretali cominciano ad essere tante e raccolte, alcuni papi si dimostrano particolarmente dotati
(versati) nella materia giuridica, sono:
‣ Alessandro 3= che era Rolando Bandinelli).
‣ Onorio 3= ratifica l’esistenza dell’ordine francescano.
‣ Innocenzo 3= quello del concilio Lateranense quarto (1215), nome Lotario De Segni.
↳Con loro si comincia ad impiegare in modo sempre più inteso le lettere decretali, nate per
risolvere casi concreti.

Riassumendo i decretali
Sono lettere con cui il pontefice decide direttamente la controversia a lui sottoposta, oppure redige una
soluzione da inviare al vescovo, o al giudice delegato, perchè la applichi alla fattispecie portata dal fedele,
con un’esplicita indicazione dei principi giuridici per rispondere alla questione.
Le decretali sono collegate direttamente e strettamente alla giurisdizione che devono amministrare e non
nascono come norme di portata generale, ma assomigliano agli Iura (abbiamo vista soluzioni di casi
concreti che l’imperatore dava a richiesta di una specifica provincia, di uno specifico governatore, o
direttamente da un suddito, queste raccolte di cura costituiscono i 50 libri dei digesta o Basilico biblia,
sono studiati e ordinati dai giuristi medievali nel Digestum Vetus Novum Rinforziatum). I pontefici fanno
delle raccolte di decretali che sono il parallelo degli Iura. I decretalisti= sono quelli che studiano le decretali
per secoli.

LE 5 COMPILATIONES ANTIQUAE
A questo scopo bisogna mettere ordine, perchè le decretali cominciano a fiorire in maniera massiccia.
Quindi abbiamo da un lato Graziano che aveva riordinato tutto del decretum e aveva messo un punto su
tutte quelle che erano state ordinate precedentemente e raccolte di diritto canonico, le sistema, le ritaglia
in un unico testo e appone i suoi Edicta e aggiunge anche 2 trattati e alcune norme di diritto romano
antico.

Ma, dall’altro lato, anche le raccolte di decretali hanno bisogno di una sistemazione e cominciano dei
privati a fare delle raccolte di grande attività pratica che vengono molto sfruttate, le più importanti di
queste raccolte, in ordine cronologico, sono 5:
1. Compilatio I di Bernardo da Pavia (1190 - 1191)
2. Compilatio II di Giovanni di Galles (1210 - 1212): contiene decretali di Celestino 3
3. Compilatio III di Pietro da Benevento (1210): contiene decretali di Innocenzo 3
4. Compilatio IV di Giovanni Teutonico (1216 - 1217): include canoni del IV Concilio Lateranense del
1215 e decretali di Innocenzo 3
5. Compilatio V di Tancredi (1226): decretali di Onorio 3.
Prendono il nome di 5 compilaziones Antique raccolgono il numero di decretali che vanno dalla fine del
1100 (1190 con Bernardo Da Pavia) fino agli anni del 1220 (1226 Onorio 3). Queste organizzazioni di
raccolte di decretali hanno dei tagli rispetto al testo originario delle decretali (alcune parti non sono
riportate o sono sistemate attraverso il lavoro dell’interprete in maniera tale da avere una sua
organizzazione).
Alcune di queste raccolte private ricevono la promulgazione da parte del pontefice, e sono la 3 e la 5,
approvare rispettivamente da Innocenzo 3 (la 3) e da Onorio 3 (la 5), le mandano inoltre agli studenti
bolognesi perchè le studino, le spieghino e le glossino.
Questo non dona valore assoluto alle decretali, perchè rimangono sempre nel contesto di autorevoli
precedenti giurisprudenziali e quindi tali restano anche dopo la profazione. Con la profazione il testo della
3 e 5 è certificato come autentico e quindi la raccolta ha valore esclusivo, nel senso che la decretali 3 e 5
devono essere citate in quella forma specifica.

Questo succede con Innocenzo 3 perchè fa il più grande concilio della storia del medioevo: QUARTO
CONCILIO
LATERANENSE 1215.
➡ Contesto= nell’alto medioevo c’era stata una grande fioritura di concili, poi c’è stato un silenzio, la
chiesa era caduta negli scandali, il mondo dei monasteri cerca di mettere ordine con i primi scritti, poi,
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per , non ci sono più frequenti riunioni idi vescovi. Chi prende in mano la situazione è Innocenzo 3, fa
il grande concilio in un momento crociale: la conquista di Costantinopoli e la fine dell’impero bizantino
(greco) in impero latino (1204).

LIBER EXTRAVAGANTES
Serve un ordine!
Gregorio 9 decide che le decretali, che vagano al di fuori del decreto e che creano un disordine nel diritto
della chiesa, devono essere risistemate tutte e 5 e prendere un corpus diverso, pubblica così il LIBER
EXTRAVAGANTES. Questo libro promulga tutte le decretali precedentemente, raccogliendole in un
volume con più di 2mila testi che diventa la seconda delle opere del corpus iuris canonici.
Non solo sono 2mila testi, ma sono disposti secondo un ordine, in 5 libri che da questo momento in avanti
non sarà mai più abbandonata. L’ordine prevede:
✓ Iudex= fonti del diritto, giudici, arbitri dei tribunali ecclesiastici.
✓ Processo= o iudicium.
✓ Clerus= storia di chierici, benefici, prebende (ricavo, reddito) dei monasteri, quindi corpo della chiesa.
✓ Connubia= matrimonio.
✓ Diritto processuale sanzionatorio= crimini, riti, accusa, inquisizione, denuncia, simonia, eresia, omicidi
e scomunica, tutto quello che contiene il magistero punitivo della chiesa.
Per la prima volta, nel 1234, Gregorio 9 prende in mano le Decretali Vagantes Extra Decretum e scrive il
Liber Extravagantes, che circola con un nome più semplice: Liber Extra ed è indicato con LX.
Diviso in 5 parti che diventeranno, poi, la struttura costante dell’opera della chiesa e sono: Iudex, Iudicium,
Clerus, Connubia e Crimen.

Gregorio 9
➡ Papa forte, un papa giurista
➡ Aveva cominciato la sua opera pontificale scomunicando Federico 2 di Svevia, imperatore della 2 lega
lombarda nei contrasti con i comuni e le autorità intermedie.
➡ Liber Extra, preparato per lui da Dominican: lo spagnolo RAIMONDO DI PEGNAFORT (fatto poi

santo), rimette insieme, in una originale riformulazione, il materiale più antico della parte
decretalistica e lo promulga con una bolla pontificale (non una legge), che si chiama REX PACIFICUS.
✓ È una bolla importante perché da alla collezione del Liber Extra valore unitari, considera come testo
unico tutte le decretali incluse come se fossero state emanate, non in periodi diversi, attraverso le 5
complicazioni antiche, ma in un unico momento ed esclusivo, perchè toglie effetto a tutto quello che
non è ivi inserito, e poi un valore universale.
✓ Diventa fondamento così del diritto canonico.

I DECRETALISTI DEL 1200


Anche il Liber Extra, come nel Decretum, ha il suo interprete ufficiale: Bernardo da Parma. Siamo così
arrivati alla canonistica del 200. Ma il 200 non vede solamente BDP come ottimo sistematore dell’opera
del Liber Extra, ma anche altri. I grandi decretalisti, perché studiano le decretali, del 1200 sono: ✤
Sinibaldo dei Fieschi ✓ Genovese.
✓ Studia a Bologna dove studi diritto canonico con Giovanni Teutonico, il diritto civile con Azzone,
Jacopo Balduini e Accursio.
✓ Professore a Bologna, percorse anche una carriera ecclesiastica diventando Papa, con il nome
Innocenzo 4, continuando ad essere un papa legislatore.
✓ Un importante commentario del Liber Extra (1251).
✤ Enrico da Susa
✓ Studia a Bologna (non insegno mai), studente di Jacopo B.
✓ Insegn a Parigi ed in Francia fece una notevole carriera ecclesiastica, che culmin nel 1262, quando
divenne cardinale e vescovo di Ostia (per questo è conosciuto come l’Ostiense).
✓ Scrisse due opere rilevanti, che continuarono ad essere consultate nel corso dei secoli: la Summa
Ordinaria al Liber Extra (spiegazione definitiva, paragonabile a quella che per il corpus iuris civilis
fa Azzone e un’ampia Lettura alle stesse decretali).
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CORPUS IURIS CANONICI
1200 - 1400

La Canonistica continua ad andare avanti e mette mano al cosiddetto CORPUS IURIS CANONICI, cioè
comincia a visionare la necessità di un complesso, di collezioni di norme canonistiche che rimassero poi in
vigore, una volta che sono state compendiate in un unico lavoro, fino al 18 maggio 1918, quando viene
emanato in sostituzione il primo codice di diritto canonico.

Quindi questo Corpus Iuris canonici, che per ora abbiamo visto essere iniziato dal decretum (1 opera - 1140
- opera non ufficiale di un monaco dalle origini incerte e forse finita dai suoi allievi) e liber Extra (2 opera -
1134 - opera ufficiale di un pontefice Gregorio 9), si continua con un lavorio di altri personaggi che
proseguirono l’attività iniziata da questi 2 uomini.

Gli altri testi sono:


✦ Bonifaccio 8 da incarico a 3 giuristi (Berengario Fregoli, Guglielmo Mandagoto, Riccardo Petroni da

Siena) di aggiornare il liber Extra, autorizzandoli espressamente ad intervenire sui testi, anche
modificandoli: la nuova collezione di decretarli, promulgate nel 1298 e chiamata metaforicamente LIBER
SEXTUS (3 opera -lo chiama così perchè è l’aggiornamento del liber Extra, suddiviso per anch’esso in 5
libri che vengono dopo i 5 del Liber Extra) non è più dunque una raccolta di decisioni particolari, ma
di leggi universali della chiesa.
✦ Prosegue un’altra opera nel 1317, il corpus iuris canonici si completa con le clementinae (4 opera) una
serie di decretarli di Clemente 5, lette nel concilio di Vienna nel 1312 e poi promulgate dal suo successore
Giovanni 22. Ultima opera ufficiale.
✦ Chiudono nel CIC 2 compilazioni non ufficiali: EXTRAVAGANTES (che vagano fuori), ELETTRAVAGANTES
COMMUNES. Sono opere non sanzionate di ufficialità, che prevedono la riunione del lavorio normativo
compiuto da Giovanni 22, dopo la pubblicazione del 1317 delle clementine, e poi ancora successivo fino
al 1500 del lavorio dei pontefici successivi.
✦ Nel frattempo nasce la Sacra Rota, massimo tribunale della chiesa, con sede nel palazzo apostolico.
✦ 1500 viene raccolto da Giovanni Chiappo l’opera di tutti questi pontefici, a cui vengono aggiunte le
Extravagantes (G22) ed Elettravagantes communes. Abbiamo quindi un testo di Corpus Iuris Canonico
che possa essere commentato, affaincato al testo del Corpus Iuris Civilis (costituito dai 5 volumi
dell’opera civilistica giustinianea).
La denominazione Corpus Iuris Canonici prende piede, per , solo nell’edizione a stampa che partono dal
1582, rendendo universale tutto il corpus della chiesa per l’occidente. Quindi sanzionando in una raccolta
di valore assolutamente definitivo tutto quello che è il diritto della chiesa.

IL PAPATO DA ROMA AD AVIGNONE


Antefatto= B8 che voleva riaffermare il privilegio della chiesa, del potere pontificio all’interno degli stati,
mettendosi in contrasto da un lato con i feudatari romani (in particolare con la famiglia dei Colon) e
dall’altro con Filippo il bello di Francia, con uno scontro particolarmente aspro e culmina con la
distruzione del feudo dei Colon.
Bonifacio 8 muore a seguito di un infarto dovuto dalla sberla presa da Nagni (ambasciatore) che, per , è
un atto che ne mina complessivamente davanti a tutto il mondo della cristianità di allora l’autorità, è
chiaro che il pontefice ha un colpo e perde la vita (si ammala e muore - non si sa forse la rabbia).

Il suo successore Benedetto 11 si trova in difficoltà perchè Filippo il bello, uno dei sovrani più importanti
d’europa, che è in contrasto con l’autorità pontificia, vuole convocare un concilio del clero francese per
proclamare l’autonomia di Francia e della chiesa francese da Roma e fare il processo post-mortem che non
era riuscito a afre a B8 (da lui considerato servitore del diavolo, mal eletto, simoniaco).

A questo punto l’insicurezza della sede romana suggerisce al sacro collegio di portare un conclave a Perugia,
e da questo momento in avanti alcuni cardinali propendono per una via più conciliante rassicurando il re
di Francia e chiedendo che non venisse fatto lo scisma. Viene nominato Clemente 5 e il nuovo papa chiede
ai cardinali di raggiungerlo in territorio francese e di essere incoronato in questo territorio.

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Riassumendo= a questo punto dato che il re di Francia contestato l’elezione e la legittimità di essa,
sosteneva che la nomina fosse avvenuta per artifici e raggiri, la chiesa si spacca: trasferisce la sede
pontificale, per la prima volta, da Roma ad Avignone ed entra direttamente sotto l’influenza della corona
di Francia e inizia così il cosiddetto GALLICANESIMO. Così rimarrà per 69 anni a partire da Celestino 5 fino
a Giovanni 22 (1309 - 1377).
Dalla lezione n. 11 alla lezione n. 23
I DIRITTI LOCALI
Furono i canonisti, di fronte al formarsi di potenti monarchie nazionali, nel territorio dell’europa cristiana
(territorio con l’impero considerato unico, ma la corona dell’impero segna soltanto il regno di Germania)
a dare i primi segni alla dissoluzione dell’impero medievale.
Furono i canonisti ad interrogarsi sulla latitudine dei poteri dei nuovi re, in risposta a un’esigenza di
giustificare, rispetto all’impero, queste nuove monarchie. La risposta tradizionale corrente negava
ideologicamente la frammentazione della Res Pubblica Cristiana riaffermando una guida ideale
dell’imperatore.
Una posizione nuova, rispetto al passato, viene già alla fine del 12 secolo e all’inizio di quello successivo
(inizi 1200) viene avanzata ed è pronta a demolire il dominio universale dell’Impero sul piano giuridico,
questa teoria dice:
➡ Il re non sono soggetti, de iure, all'imperatore. Quindi non sono quindi tenuti ad osservare il diritto
romano (diritto comune).
➡ Ad essi spetta ogni potere pubblico, all'interno del loro regno, senza bisogno di autorizzazione
imperiale.
↳Questa teorica tradizionale viene suffragata da una nuova idea all’inizio del secolo successivo, quindi
inizio 1200 gli studiosi di diritto canonico affermano che l’impero non fa assoggettare al suo dominio e
al suo diritto gli altri re, perché a egli spetta all’interno ogni potere pubblico, pari a quelli che ha
l’imperatore, Iura Regalia, senza bisogno di alcuna autorizzazione.

L’inglese Riccardo Anglico e Alano Anglico (anglico= inglese) sostengono questa frase: REX SUPERIOREM
NON RECOGNOSCENS IN REGNO SUO EST IMPERATOR.
➡ Ciascun re ha il titolo di imperatore nel suo regno.
➡ Il re che non riconosce alcun superiore ha nel suo regno le stesse prerogative che l’imperatore ha in casa
sua.
↳Riassumendo: canonisti che, di fronte al formarsi di potenti monarchie dalla dissoluzione dell'impero
medievale, furono portati ad interrogarsi sulla latitudine dei poteri dei nuovi re. La risposta
tradizionale e corrente negava la frammentazione dell'impero, riaffermando la potestà di guida
all’imperatore.
➡ Viene affermata da Innocenzo 3 (Lotario dei segni) nella decretale pontificia che si chiama PER

VENERABILEM.
✓ Questa affermazione viene interpretata come una non subordinazione dei singoli re locali, in
particolare del re di Francia, all’imperatore, sia sul piano feudale sia sul piano del diritto. Quindi
autorizza questi stati a farsi le norme da soli; è una svolta per le fonti del diritto.
➡ A rafforzarla, oltre a Innocenzo 3, abbiamo un altro papa legislatore: Onorio 3. Nella sua decretale

SUPER SPECULAM si limita a constatare che le provincie di Francia non sono assoggettate, per la maggior
parte, al diritto romano. In questo modo si rendono i re indipendenti difronte all’impero, esentandoli
non solo dall’osservanza del diritto, ma anche alla obbedienza nei confronti dell’imperatore.
Quindi la regola iniziale del medioevo (anno 1000) secondo al quale tutti i cristiani sono soggetti al papa e
tutti sono pertanto tenuti a rispettare, avendo la stessa fede (secondo le leggi Romane approvare dalla
santa chiesa) in qualche modo si sta spegnendo, affiorando in molti canonisti autorevoli l’indipendenza, di
fatto (anche se non di iure) dai dettami dell’impero e del suo diritto comune.
È qui che vediamo che il diritto comune assume la sua 3 faccia.
➡ Indispensabile per capire cosa studiano le scuole di diritto quando viene acquisito da parte di questi
territori e dei loro sovrani per graziosa concessione, ma non per altro motivo.

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➡ Quindi le decretali suffragate sono quelle emanate da I3 e da O3 che cambiano, già nel 200 - prima
metà quindi sta chiudendosi la scuola dei glossatori e non si è ancora aperto il commento - la chiesa si
è pronunciata dicendo che ciascuno di questi sovrano potrebbe, di fatto, nei propri domini sganciarsi
ed emanare normative autonome.

Cosa succede in questi domini?


✦ FRANCIA

↳In Francia la dottrina della seconda metà del 200 è decisamente ancora arroccata su posizioni
tradizionali, a parte un intervento del feudista JEAN DE BLANOT. È solo con Guglielmo Durante
che si registra un cambio di concezioni, egli è autori di un trattato di diritto processuale
importantissimo - SPECULO IUDICIALE - e registra il cambio di concezione del diritto.
↳E una serie di sovrani che si susseguono dalla seconda metà del 1200 fino al 1300 ne sono interpreti: il
primo persecutore della politica assolutistica è Filippo 4 il Bello (1285 - 1314), poi Filippo 2 Augusto
e Luigi 9 il Santo.
✦ CASTIGLIA

↳In Castiglia la tesi sarà proclamata in un testo normativo regio, la LEGGE DELLE 7 PARTI: non habemos
mayor sobre nos en el temporal.
✦ REGNO DI SICILIA

↳Nel regno di Sicilia il giudice Mariano da Caramanico elabora al al Liber constitutionum di Federico
2 (sovrano nel 1231) la glossa interpretativa.
✓ Nello specifico: dichiarazioni analoghe a favore dell'indipendenza del re di Sicilia, oltre a trovare
uno sbocco precoce nella stessa legislazione regia (Assise di Adriano del 1140), compie l'autore
della glossa ordinaria (glossa interpretativa) al Liber constitutionum di Federico 2 (1231),
Mariano da Caramanico, giudice della Magna Curia vissuto in età angioina, nel proemio di
quell’opera (1278 - 1285).

Abbiamo una serie di testi e una serie di leggi che portano a formarsi diritti locali in Francia che si
chiameranno COTUM, in Spagna FUEROS (+ carte de Pueblas= carte a livello locale). Questi saranno a
fianco della disciplina romanistica in totale autonomia per affermare quel principio che il re nel suo stato
è un sovrano di pari entità e natura rispetto al sovrano imperatore di Germania.
Anche i regni del nord fanno qualche tentativo (da fare sugli appunti della prof):
✤ DANIMARCA

↳LEX IUTLAND
✤ SVEZIA

↳MAGNUS ERIXON da la normativa alla Svezia.


✤ NORVEGIA

↳MAGNUS LABOTER da una legislazione uniforme alla Norvegia.

IL COMMENTO
FINE SCUOLA DELLA GLOSSA
In questo periodo la scuola della Glossa ha esaurito il suo compito e quindi si dissolve facendo mettere un
punto fermo alla loro attività con Accursio che scrive la MAGNA GLOSSA a tutti e 3 i libri del Digesto
(vetus, novum, inforziatum - cioè ai 50 volumi giustinianei raccolti nelle 3 parti medievali) e anche la glossa
alle istituzioni. Il maestro Azzone aveva fatto la SUMMA CODICIS, quindi ai 12 libri del codice in via
ordinaria. Non c’è più nulla da dire in termini di comprensione!.
Prima nella SDG si punta all’esegesi, ovvero sia alla comprensione stilistica del testo (come possiamo
adeguare quello che c’è scritto ai tempi nuovi), a questo punto finita una scuola se ne apre un’altra con un
nuovo metodo: LA SCUOLA DEL COMMENTO.

NASCE LA SCUOLA DEL COMMENTO


Il 1300 è considerato il trionfo del commento, il secolo cosiddetto D’ORO. Una nuova esperienza segna
quindi la realtà della comprensione del diritto, il diritto comune diviene un sistema complesso, scoordinato
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in ordinamento giuridici differenti e a questo punto, essendo stato compreso nel suo significato, dev’essere
identificato nella RAZIO (=cosa voleva il legislatore quando ha sviluppato queste sue normative).

Intanto è cambiato il panorama internazionale:


➡ ITALIA= preminenza delle realtà cittadine, corpi intermedi rappresentati dei
comuni. ➡ EUROPA= monarchie nazionali.
Quindi se l’età precedente è chiamata quella del diritto comune classico per il lavoro creativo fondato dal
nulla del diritto dotto (cioè diritto fatto in università accademico) ora con il diritto comune mi nuova
versione. Si cerca di dare una lingua comune a questo nuovo diritto, facendola andare al di fuori dei confini
nazionali per scelta
politico - istituzionale da parte dei sovrani e con un ruolo sussidiario al di sotto dei Iuria Propria, ma in
grado di sopperire ogni mancanza e ogni lacuna, perché i legislatori nazionali in questo scorcio di fine 1200
- inizio 1300 intervengono ma in maniera leggera. Essi non sanno e non hanno la preparazione per una
normazione assolutamente comprensiva e quindi si sviluppa un nuovo metodo: dottori e maestri si
muovono con libertà e cercano di far studiare il diritto sia locale che comune ai singoli studenti (diritto
comune ha la funzione di interpretare).

Il GIURISTA che, con il glossatori, non aveva nessun contatto con il mondo esterno, se non con l’impero,
diventa:
✓ un personaggio autorevole, molto ricco,
✓ sempre chiamato a dare un parere,
✓ diviene attivo,
✓ lavora in proprio, trionfa come personalità singola.
Quindi la glossa aveva una funzione che i commentatori sviluppano adottando schemi nuovi per penetrare
la norma, dopo che i predecessori l’hanno spiegata. Prima si voleva l’esegesi, ora si punta a conoscere la
ratio e, siccome gli unici preparati erano i giuristi, il loro ruolo diventa importante e ben pagato.
Il giurista anziché comprendere le fonti cerca di comprenderne di nuove, il diritto romano comune diviene
sussidiario e bacino a cui attingere quando il diritto locale (sovrano o comune) non è in grado di provvedere
ai casi concerti, è la ultima razio a cui diffondersi e a cui aggrapparsi.
Si diffonde il giurista come singola personalità, invece per i glossatori era fondamentale il lavoro
comunitario e di scuola (riprendevano il lavoro dei giuristi precedentemente attivi e facevano un lavoro
unitario, quasi senza nome). Invece oggi, soprattutto nella triade Cino da Pistoia, Bartolo da Sassoferrato
e Baldo degli Ubaldi, vediamo maestri che hanno una personalità esorbitante, utilizzano un genere nuovo
ovvero la LECTURA o COMMENTO e che abbandonano definitivamente l’idea di glosse e di summe,
anche se in questo commento si vedrà utilizzare tutte le soluzioni adottate precedentemente, ovvero sia i
casus, le solutiones che erano stati appannaggio dei glossatori, ma in un unico lavoro di spiegazione che
non punta a discernere il significato delle singole parole ma a cercare il perché e la razio delle norme.

LA SCUOLA DI ORLEANS
Questo nuovo modo di svilupparsi della scuola del diritto siamo certi che nasca in FRANCIA, ORLEAN
dopo il 1235.
Alcuni maestri, tra cui molte di origine italiana e allievi di Odofredo, iniziano a porre ad un vaglio più
critico la glossa di Accursio. Ad Orléans, quindi, dove insegnava anche i figlio di Accursio (Francesco),
comincia a nascere un metodo diverso. Commentatori importanti:
✴ JACQUE DE REVIGNY
↳Insegna fino al 1280.
↳Era un vescovo di Verdan.
↳Opere importanti:
✓ Lectura Instirutionum (istituzioni)
✓ Lectura Codicis (codice)
↳Si comincia a metterne in evidenza con questo maestro di diritto ecclesiastico l’indipendenza del
professore nel giudizio del testo romano rispetto alla glossa.

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✓ Dimostra tutta la sua abilità nel plagiare le norme alle soluzioni di casi concreti non previsti, una
qualità che diventerà tipica, prima degli orleanesi, e poi di tutti i commentatori.
↳Morì a Ferentino nel 1296.
✴ PIERRE DE BELLEPERCHE
↳Si pronuncia Belpersc.
↳Consigliere di Filippo il Bello dal 1296 (ruolo politico - fra).
↳Era un vescovo di Auxer.
↳Autori de Lecture.
↳Insegnante di un italiano, CINO, che era andato a sentire le lezioni orleanesi in quel
periodo. ✓ Non è sicuro che Cino si sia recato a Orlean.
‣ È il primo commentatore italiano.
‣ Lavora all’inizio del 1300.
‣ Morì intorno agli anni 13.
‣ Fece una lettura del codice.
‣ A lui si ispira la nuova scuola del commento e importa in Italia il criterio della lettura che arriva
da Orlean.
✴ ALBERICO DA ROSCIATE
↳Giurista versatile, non tenne cattedra, ma fu attivamente impegnato nella vita politica del suo tempo.
↳Esperto di diritto statutario (fu incaricato tra l'altro di compiere gli statuti di Bergamo nel 1331, sotto
la denominazione di Giovanni di Boemia, e nel 1333 sotto la signoria di Azzone Visconti).
↳La sua opera, commentari a tutte le parti del Corpus Iuris Civilis, è una straordinaria ricognizione di
dottrine e questioni trattate dai giuristi della generazione post accursiana, di cui spesso rappresenta
l’unica fonte di cognizione.
↳È l’autore del primo dizionario tecnico di diritto: il Diczionarium Iuris.
↳Nasce nel 1290, a dimostrazione che i commentatori in Italia si muovono tutti intorno al 1300 VS
Francia 1250 e 1300.
Durante il secondo l’oro (14 sec - 1300) vivono i più importanti commentatori e sono:
✴ BARTOLO DA SASSOFERRATO
↳Considerato il maggior giurista di tutti i tempi.
↳Giovane geniale, va all’università a 14 anni, studia tantissimo e si laurea giovanissimo ma muori
altrettanto presto (subito dopo i 40 anni - vita breve ma molto produttiva).
↳Fu il commentatore più importante.
↳Sul piano sistematico e concettuale ogni discussione futura in termini di diritto prenderà avvio dalle
soluzioni da lui proposte.
↳Saranno istituite nel 1500 cattedre di diritto civile per spiegare, non le norme di Giustiniano, ma le
teorie di Bartolo.
✓ A Bologna si terranno ripetizione sul suo pensiero.
↳In pieno rinascimento, in tutta la penisola iberica (Spagna e Portogallo), viene fatta di nuovo la legge
delle citazioni (dal 1427 - 1446 in Spagna e poi nel 1600 in Portogallo) dando non più l’ultima parola
definitiva a Papiniano, Gaio, Paolo, Ulpiano e Modestino, MA a Bartolo. Se c’è un conflitto di va a
vedere cosa dice lui.
↳Dal punto di vista professionale non fece solo l’insegnante (Pisa - Perugia), ma in pochi anni di vita
ricoprì il ruolo di assessore in varie città e di avvocato generale. Era un giurista teorico e pratico.
↳La sua opera tocca tantissimi argomenti: Digesto vecchio, l’inforziato e nuovo, tutto il codice
(compresi anche i 3 libri), le istituzioni e soprattutto volumi di CONSILIA, un nuovo genere.
✓ I consilia sono i pareri che le parti rilasciano, pro Veritate da portare in giudizio per sostenere le
ragioni della part che lo chiede.
✓ Per questo è diventato milionario.
✴ BALDO DEGLI UBALDI
↳Muore a Pavia nel 140.
↳Aveva una capacità e una versatilità maggiore di Bartolo perché era laureato in entrambe le materie
- prima volta che un civilista si laurea ENITROQUE IURE (cioè civile e canonico - le due facce della
medaglia del diritto comune).
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↳Fu allievo di Bartolo.
↳Nato nel 1327 da nobile famiglia, dopo il dottorato, insegna nella sua città natale, ma anche a Pisa,
Firenze e Padova.
↳Ebbe come allievo Gregorio 11.
↳Si occup dello scisma, ovvero dell’allontanamento del papato dall’Italia e dei 69 anni che lo vedranno
ad Avignone (1378 - 1380) prendendo posizione a favore di Urbano 6 contro Clemente 7.
↳Fu chiamato ad insegnare a Pavia dai Visconti, signore di Milano e poi duca dal 1995. Li compose la
LECTURA FEUDORUM e finì la sua vita, nel 1400.
✓ Commento più grande e più importante che chiude la sua vita accademica.
↳Baldo fu un ingegno multiforme: non solo civilista, ma anche perfetto conoscitore del diritto feudale e
del diritto canonico.
↳Vasta sua produzione: commentari a tutte le parti del corpus iuris civili, scrisse la lectura feudorum,
raccolse poi in 5 libri i consilia (coprono una casistica sterminata di ipotesi di diritto e di situazioni
contingenti che ne fanno un giurista veramente eccezionale).

DOPO BARTOLO…
Molta parte della storiografia ritiene che siamo in un momento di caduta. In realtà non è così vero, perchè
siamo, anzi agli albori di un’università importante: PAVIA, formata 1361 da Carlo 4, su impulsa dei signori
Visconti di Milano (Bologna si spegne un po’). Diventa poi un’università di massimo splendore con la
presenta, da Baldo in avanti, di autorità importanti.
Tuttavia questi signori che seguono personalità così importanti come Bartolo e Baldo vengono considerati,
in qualche modo, meno importanti perché ripetitori di un diritto che sanno maneggiare in maniera troppo
complicata, il commento è un lavoro difficile, i commentatori più intelligenti sono passati, questi sono un
po degli azzeccagarbugli. Se questo discorso pu essere valido per i minori, sicuramente non pu essere
accolto per personalità come GIASON DEL MAINO e soprattutto il suo allievo FILIPPO DECIO.
➡ Questi 2 signori chiudono l’esperienza italica della scuola del commento, lasciando poi spazio a un
passaggio internazionale all’umanesimo, dando per agli umanisti la possibilità di partire da basi
concettuali comuni, perché si sono formati alla loro scuola.

GIASON DEL MAINO


↳Personaggio importantissimo.
↳Si forma tra Padova e Pavia.
↳Insegna.
↳È considerato l’avvocato in grado di rendere pareri di ogni tipo più importante di tutti i tempi (l’uomo
più ricco che seppe sfruttare per fini politici e di auto celebrazione il ruolo del giurista).
↳È l’iniziatore delle Law Firme internazionali.
↳Il suo allievo che lo sfida durante una delle riunioni in cattedrale per far vedere come si possono risolvere
dei casi pratici, FILIPPO DECIO diventerà non solo il persecutore dell’opera del suo maestro (in maniera
burrascosa), ma porterà avanti un discorso di chiusura delle capacità esplicative sui testi giustinianei
del commento.

NUOVI GENERI LETTERARI


Anche il diritto canonico ha dei suoi esponenti, ma il 400 diventa particolarmente importante per 2 generi:
1. CONSILIA
↳Rappresentano quello che sono le soluzioni eterogenee di casi concreti portate all’attenzione del
giurista o dalle parti o dai giudici che non sono propriamente ferrati perché hanno studiato, ma
vogliono pararsi la schiena dal prendere soluzioni impopolari che poi tecnicamente non sarebbero in
grado di sostenere.
2. TRACTATUS
↳Genere di natura pratica.
↳Trattazioni monografiche su un argomento di carattere specialistico.
↳Servono agli avvocati per andare in aula.

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ETA’ DELLA PRAGMATIZZAZIONE
Questi nuovi generi letterali “pragmatizzano il diritto”, cioè mettono sul mercato il meglio e il peggio della
produzione scientifica.
✓ Se un parere di Bartolo o di Giason del Maino (es) costa varie denari in oro e in argento, è diverso
rispetto ad andare da un altro avvocato che osta di meno, questo vuol dire avere a disposizione un
qualcosa che ti consente di andare in aula marche hai pagato molto meno.
Pertanto comincia a crearsi quella farraginosa, e poi criticata (motivo per cui tanti autori del 400 di diritto
sono stati criticati e ritenuti degli azzeccagarbugli), quella materia vischiosa di una serie di interpretazioni
che possono essere portate ogni volta in ogni corte a sostenere tutto il suo contrario. Si comincia a cercare
la COMMUNIS OPINIO, ovvero la corrente giurisprudenziale più accreditata, che non è fatta di sentenze
(cosa dicono le corti - questo avverrà più avanti con l’affermarsi di tribunali specializzati), MA è fatta di
pareri. Emerge l’autorità accreditando il valore di un parere dei dottori qui ponderet et mensura sunt maiores.
➡ Significa che chi riesce a portare più allegati che dicono la sua tesi e la sostengono (riportando e
riprendendo gli ideali dei commentatori più importanti). Ci saranno vittorie d parte di chi riesce ad allegare
di più e di meglio. L’età della pragmatizzaizone chiude con lo svilimento (mortificare) dell’attività
conoscitiva.

LA MODERNITA’ GIURIDICA
Con la creazione di diversi pareri giuridici da parte dei commentatori su tutti gli argomenti nasce un
sistema delle fonti confuso, articolato e complesso.
Difronte a questo che viene detto il pluralismo giuridico dell’età della pragmatizzazione, cioè l’età dei
pratici (a livello legale considerata di livello inferiore) c’è, da parte delle accademie, all’inizio del secolo
successivo, cioè il 1500 (16 sec), un rigurgito di orgoglio, di voglia di cambiare, di modificare le cose in nome
di una concezione, nel complesso, diversa del mondo. Dunque il XVI secolo segna l'inizio di un processo di
collasso del mondo tradizionale:
➡ Decadenza di antichi processi intellettuali.
➡ Profonda crisi nella dottrina del diritto europea destinata a durare (dottrina e diritto sono in crisi).

Il 1500 segna un nuovo inizio perchè è cambiata, per capirlo teniamo presente un’immagine iconografica
la figura vitruviana (circonferenza con l’uomo al centro che tange tutti i punti).
Uomo del medioevo➜ credente, religioso, cattolico, inginocchiato difronte alla piramide sociale a cui
appartiene solo se si comporta bene perchè deve seguire le regole di fede e di diritto. Alla base della piramide
abbiamo autorità del papa e dell’imperatore, al vertice d’attimo Dio.
Il mondo del medioevo quando finiscono i regni germanici, fino alla fine del 1400 concluso, vede questa
figura remissiva e penitente inginocchiata difronte ad autorità di cui ha timore. Ha timore della vita
ultraterrena, ha paura della fine del mondo fino all’anno 1000, ma ha paura anche dell’autorità temporale
e, le 2 autorità (papa e imperatore) lo puniscono facendo perno su queste paure con 2 cose che per gli
uomini medievali sono terribili: ➡ l’abbandono da parte della comunità, ➡ la loro fuoriuscita.
↳Il papa ti punisce con la scomunica e punisce tutti (es Enrico 4), l’imperatore ti punisce con il bando,
cioè con il buttarti fuori dalla comunità, imperiale o cittadina (ma comunque intendiamo la società
organizzata). L’uomo che subisce il bando è Bannitus, cioè è bandito, quindi non solo è fuori, ma
diventa anche un fuori legge che chiunque pu assalire, uccidere. Essere buttati fuori anche dalla realtà
civile diventa un problema.

INDIVIDUALISMO OGGI VS IERI


Non si ha la percezione della grandezza individualistica di noi stessi, oggi, nel 3 millennio, l’individualismo
è sfrenato, ma dagli anni 70 alla fine degli anni 90 è stato il massimo momento di individualismo sociale,
dove ognuno correva per se, adesso si è capito che se il mondo non va tutto allo stesso passo è un problema
anche per chi oggi sta meglio rispetto a chi sta peggio.
Nel 1500, invece, questo rigurgito di novità di singolarità ha un influsso benefico rispetto al mondo
medievale, non è negativo, perchè l’individuo impara a pensare, ragionare, studiare con la propria testa.

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Quindi è un uomo che Leonardo ci disegna al centro del mondo, il centro del mondo si è spostato, non è più
l’Italia (non è più il centro culturale attraverso le sue università, la presenza del papato), ma questo
baricentro si sposta più a nord:
✓ Francia: diramazione e centro del sapere giuridico
✓ Wittemberg: centro religioso, communitas fidelium della res pubblica cristina si rompe nel momento in
cui Martin Lutero, nel 1517 va ad attaccare sulla cattedrale di Wittemberg le sue 97 tesi, nasce nel
cristianesimo la nuova confessione alternativa a quella cattolica: il protestantesimo.

Il mondo religioso, quindi, si spacca in 2: questo comporta lotte sanguinose, complotti, sangue versato ma
è certo che abbiamo, a questo punto, in EU un nord e un sud. Il nord è un mondo che funziona ad un passo
diverso: più veloce, più vivo culturalmente, anche perseguito, ma che da vita, nel mondo del diritto, nella
stampa, dei libri a tutto il fermento che caratterizza il rinascimento.
La chiesa non pu che rispondere, la chiesa di Roma viene ferita da questa divisone intangibile dei suoi
fedeli, perché è uno stato con la struttura monarchica, ma è soprattuto la Communitas per definizione,
sotto il soglio di Pietro e sotto il suo pastorale, di tutti i fedeli mondiali (se una parte di fedeli si stacca per
il protestantesimo lui è in difficoltà). Bisogna riporre le armi e cercare un concilio, trovare un punto di
contato, un momento di riorganizzazione anche dei dogmi della chiesa ed ecco che nasce il CONCILIO DI
TRENTO.
➡ Riunioni che si tengono a Trento.
➡ Obiettivo: prendere una distanza da Roma, senza essere troppo a nord.
➡ Va avanti fino al 1565 elaborando tutta una serie di concetti, di riforme, anche nella struttura della
messa e dei libri che si possono legge, che sono poi quelle cose che noi conosciamo oggi.

➡ Nuova disciplina del matrimonio:


✓ prima: coinvolgevano i bisogni delle famiglie e i parenti che dovevano decidere, insieme agli sposi, il
destino economico delle famiglie,
✓ adesso: tutto nelle mani del parroco.

LEGISLAZIONI NAZIONALI
La rinascita coinvolge anche gli stati nazionali e i loro equilibri, per cui ognuno cerca di organizzarsi in
maniera autonoma, anche dal punto di vista politico, cercando di organizzare il proprio diritto attraverso
un’emanazione sovrana di testi normativi che, per tutta l’età medievale, non era stata considerata
necessaria. In questo periodo, oltre alle importanti legislazioni del medioevo, si aggiungono le legislazioni
nazionali.
Le 2 figure enormi sono:
★CARLO V in Spagna
✓ Rappresenta il mondo vecchio, il mondo spagnolo, della cultura dei gesuiti e dei domenicani, i primi
sono quelli che vanno come milizia di cristo a conquistare le colonie, i secondi sono i signori che
rappresentato l’inquisizione.
✓ Carlo V è il figlio sfortunato, ha una madre difficile (si diceva che era pazza) e nipote di Ferdinando
Di Aragona e Isabella di Castilla, i grandi sovrani della “reconquista di Granada”, della “cacciata
degli arabi” e soprattutto di Cristoforo Colombo.
✓ Suo padre Filippo è il re delle Fiandre, gli consente di avere la corona imperiale (e non solo i domini
spagnoli) e di unificare il sud dell’europa (Spagna) e il nord delle Fiandre (il più fiorente mercato del
mondo per tutto il 500 ma soprattutto per il 600 “siglo de oro”).
✓ 600 el siglo de oro

★FRANCESCO I in Francia
✓ È colui che chiama nel suo stato Leonardo Da Vinci, il quale lascerà l’Italia insieme alla gioconda.
✓ Da vita alla dinastia dei Evalua.
✓ Suo figlio, Enrico II, sposa un’italiana Caterina De Medici, considerata la più grande avvelenatrice
di Francia, la quale riesce a mettere tutti i figli e il genero sul trono di Francia, scatenando la prima
repressione dei cattolici contro i protestanti, che in Francia si chiamano ugonotti.

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‣ Fintano che il genero, che aveva sposato la figlia (regina Marg ), decide di porre fine a questa
situazione con la famosa frase “Parigi va bene una messa” e si fa lui stesso cattolica e inaugura i
Borbone (fino alla riv fra). ✓ 600 le grand siecl

Ma anche l'Inghilterra in questo periodo non è da meno, a partire da Enrico 8 alla figlia Elisabetta I. Tutto
il 600 viene chiamato in Inghilterra “the Golden age”, in Spagna “el siglo de oro”, in Francia “la grand
siecl”, in Italia “il barocco”.
Tutto si riflette in tutti i rami della cultura, nelle lettere, nella pittura e nella scultura. È chiaro che la
normativa giustinianea impallidisce, non interessa più, quindi sul piano del sapere vi è una certa decadenza
dei processi intellettuali e una profonda crisi del mondo dottrinale precedente, che è destinata a durare per
tutta la prima modernità giuridica, che è una fase di sperimentazione.
Buona parte del diritto tradizionale, particolare e pragmatizzato, continua ad essere in vigore, ma si sente
la necessità di nuovo rami del diritto, di riorganizzare le aule universitarie e il sapere che vi è insegnato e
da parte degli stati di creare leggi generali. L’Italia da protagonista diventa comprimaria in una miriade
di stati nazionali e le grandi monarchie (Spa, Fra; Ingh) si affacciano pesantemente sulla scena europea.
Abbiamo visto che nel 1300 (14 secolo) gli IURA PROPRIA venivano perfettamente integrati nel diritto
comune, ma la centralizzazione del potere politico nelle mani di questi grandi sovrani e la creazione, da
parte loro, di autonome segreterie politiche e di tecnici ben preparati, finisce per modificare l’equilibrio del
sistema, dando vita al cosiddetto “REX IN REGNA SUA EST IMPERATOR” (supremazia del diritto
dei singoli regni sul diritto comune - il diritto pubblico è diventato il diritto degni stati e il diritto penale è
quello che serve per tenere a bada e tenere la pace del re).

DIRITTO PUBBLICO
Lo stato deve essere definito come concetto e un signore, chiamato SCIAN BODEN, in Francia edita i 6 libri
della repubblica “LE SIS LIVR DE LA REPUBLIC”, in cui enuncia quali sono le caratteristiche di uno stato per
potersi imporre, ovvero sia la forza militare e l’espansione territoriale, con una forte compattezza del potere
interno. Il diritto pubblico è l’elemento cardine di questo lavoro, per la prima volta non ci concentriamo
sul diritto privato, che era stato al centro dei sovrani barbari e medievali, che si erano occupati del diritto
penale (rendendolo risarcitorio e pecuniario) e poi della contrattazione privatistica.
Il nuovo stato del 500 si occupa di diritto pubblico, delle sue prerogative, delle sue strutture, dei suoi organi
e dei suoi uomini. In Francia la redazione viene voluta da 3 sovrani:
★CARLO 7

★LUIGI 11

★ENRICO 2
↳ marito Carerina De Medici e figlio Francesco 1.
In Spagna è la casa di Castilla (ordinanza reales de castela), una codificazione di consuetudini è deliberata
da Isabella. Mentre sta liberando tutta la penisola iberica dagli arabi, riconquistando Granada negli ultimi
anni del 1400 (1492).

In Germania abbiamo al prima organizzazione, da parte di Guglielmo 4, del diritto della Bavaria, ossia del
diritto bavarese inteso come diritto di tutta la Germania. A seguire ci sarà la prima legislazione scritta:
COSTITUZIO CRIMINALIS CAROLINA (unifica il diritto penale).

In Portogallo viene realizzata in tempi diversi la raccolta della legislazione:


✦ Ordenasoa Alfonsinas

✦ Ordenasoa Manuelinas

✦ Ordenasoa Filipinas

↳Raccolgono tutte le abitudini, i costumi locali, organizzandoli per materia.

Anche se ci sono queste norme non tramonta il pluralismo medievale, la legge dello stato non ha ancora il
totale monopolio del diritto, c’è sempre lo spettro del diritto comune (per le lacune, mancanze o altro), ma
la dottrina deve scegliere la via da seguire.

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3 VIE POSSIBILI:
1. LA SCUOLA CULTA
↳Il tramonto del mondo precedente è dovuto a questa scuola, che nega totalmente il valore del
diritto romano come diritto vigente.
↳È il passaggio epocale.ù
↳Da vita ad una scuola completamente diversa.
2. USUS MODERNUS PANDECTARUM
↳Via alternativa di orientamento prevalentemente tedesco.
↳Si dedica ad inserire, nello schematismo concettuale del diritto romano, i contenuti della vita di
tutti i giorni: l’usus loci, cioè l’usus che viene praticato nelle città del nord.
✓ Quindi viene inserito l’usus modernus in schemi strutturali appartenenti al mondo antico.
3. MOS ITALICUS
↳Rappresenta la cultura più stagnante, quella della vecchia europa, quella in cui si rispetta
l’educazione di Carlo 5.
↳ Tipica dei paesi del sud europa.
↳Continua a lavorare alla maniera dei commentatori.
↳Ricostruzione rimasticata dei testi di diritto dei 10 anni di università sui banchi di studio secondo
l’antica moda di allegare i pareri di antichi giuristi.

ECONOMIA: SVILUPPO DISEGUALE TRA NORD E SUD


Nasce uno sviluppo diseguale tra il Nord e il sud Europa che si manterrà, da questo momento in avanti,
sempre. Abbiamo un sud in difficoltà, legato alla vecchia struttura culturale, lunghe guerre, carestie,
epidemie ed un nord splendente fatto di commerci che si spingono fino ai territori più estremi, ma
soprattutto commerciano con le colonie del nuovo mondo che non vengono più considerate inarrivabili.
Lo stato moderno tra il 500 e il 600 si affaccia in una nuova veste, in particolare vi sono tre grandi
monarchie:
Inghilterra Francia Olanda e dall'altra parte, nel mondo antico, Italia e Spagna.
Lo stato è ancora un concetto vago, ma gli elementi essenziali dello stato sono chiari, lo stato deve avere:
✓ un popolo,
✓ un territorio,
✓ si esprime attraverso la sovranità.

Esiste uno stato patrimoniale di cui titolare, in termini economici è il principe che, ancora chiamato da
dio, esercita il potere sul territorio che si dice patrimoniale perchè egli ritenga che sia suo (parte del suo
patrimonio). Considerando così suo il territorio dello stato e suoi i sudditi (cioè sottoposti), che sono privi
di diritti autonomi, sia civili che politici. Ci sono per dei limiti a questa sottoposizione:
✓ i comuni: ovvero corpi intermedi,
✓ la chiesa: entità autonoma da sempre configgente con lo stato, ✓ i signori feudali.
Qual’è la completezza di questa sovranità con tutti questi limiti?
GIAN BODEN risponde e se ne fa portavoce. Ci dice che il principe ha il potere legislativo, emana le norme
ma di per sé non vi è soggetto: LEGIBUS SOLUTUS. Continua dunque l’idea giustinianea aspretta nei Digesta.
2 sole limitazioni a questo principio:
1. le norme naturali: differenziano gli uomini dagli altri animali;
2. le convenzioni: cioè i Pacta che il principe ha stipulato con altri regni o con i suoi sudditi, per
qualsiasi motivo: religioso o normativo del Pacta Servabo (se il principe fa un patto deve
sottoporvisi, perché do la sua parola sia per il diritto - antico o moderno - sia per la chiesa).
Riassumendo: non abbiamo più il re giudice ma il re legislatore, autonomo e indipendente, con uno Stato,
un popolo e un territorio, il cui potere principale è quello di fare le leggi ma non di sottoporvisi.

Un’altra funzione del principe è quella di governare: potere esecutivo. In questo periodo il potere giudiziario
non è più nelle mani del re, ma dei funzionari che lo coadiuvino attraverso i Consilia ed espliciti organi.

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Nel common law: il ruolo principale del re che siede in tutte le contese si svilisce a favore della creazione di
corti più specifiche, abitate da funzionari validi e capaci, che consentono al re di essere sempre più
autonomo. Con tutti questi imperator la situazione diventa, in Europa, difficile da gestire e la Francia e
l’Inghilterra iniziano a configgere con la guerra dei cent’anni: un secolo di conflitti che le lascerà segnate
sotto il profilo economico, nascono dalla metà del 300 (1339) e vanno avanti fino al 1436, quindi alla
seconda metà del 400.
Quando le forze si riprendono la monarchia francese afferma la propria indipendenza e autonomia rispetto
a quella inglese, ognuno riafferma il principio rex in regno sum es imperator, e a quel punto i conflitti e i
momenti di chiusura si spostano sotto il profilo di natura economica.

LE RADICI DELLA PROTESTA


Nel medioevo si erano già verificati dei problemi di ordine religioso, ma la cifra stilistica di questa nuova
versione del mondo risiede nelle radici della protesta. L’elemento religioso è un colpo molto importante,
dato dal monaco MARTIN LUTERO che, il 31 ottobre 1517, affigge 95 tesi a Wittemberg (Germania)in latino
contrastanti il valore delle indulgenze.
↳Erano il perdono dei peccatori a pagamento, concessi dal sovrano.
↳Non solo come aveva fatto il suo predecessore Enrico, che era stato per questo scomunicato, concedeva
Anolum Et Baculum e la signoria sul territorio, cioè nominava i vescovi, ma concedeva il perdono delle
indulgenze.
✓ Questo spacca la chiesa perchè mette in crisi, non il sentimento religioso, ma è un qualcosa che ha a
che vedere direttamente con l’istituzione della chiesa, corrotta tanto da prendere il denaro per
rimettere i peccati ai propri fedeli.
✓ Quest’atto dirompente viene subito punito: Martin Lutero viene scomunicato da LEONE 10.

La fede religiosa è sempre stata una spina nel fianco nel mondo medievale, vi erano contrasti fra chiesa e
impero, tra i secoli 15 e 16 questa prospettiva cambia perchè le monarchie tendono ad inserirsi nella
tensione e se ne giovano, l’unicità della chiesa romana è infatti spazzata via dalla riforma. Il problema è
sostanzialmente la prevalenza del ruolo papale all’interno dei concili. Le tesi mettono in discussione
l’acquisto di perdono, indulgenze e sacramenti, ma mettono anche in crisi il ruolo della supremazia
pontificale.
Non c’è soltanto Martin Lutero a mettere in crisi la chiesa, già ci aveva pensato la Francia con la nascita
di una chiesa propriamente francese e aderente agli interessi della corona, attraverso quello strisciante
sentimento che prende il nome di Gallicanesimo, e che vede addirittura il trasferimento della sede
pontificale, con la nascita di una proclamazione di una chiesa nazionale francese e dei suoi privilegi rispetto
all’accentramento romano.
Ma anche in Inghilterra i malumori verso Roma e il papa salgono abbastanza ribollenti, qui abbiamo la
formazione della chiesa anglicana da parte di Enrico 8 Tudor nel 1531. L’europa è in subbuglio.

Lutero, per , non è solo contro Roma (papa) e Carlo 5 (sovrano) perchè la diffusione di una religione di una
religione riformata porta tutta l’europa al conflitto fra i cattolici e i riformati, che diventano per 100 anni
particolarmente burrascosi, da una parte per difendere l’autonomia religiosa dei territori del nord (del loro
pensiero), e dall’altro lato il tentativo da parte del pontefice di riportare tutti nell’alveo della chiesa di
Roma, ricreando la res pubblica cristiana, che ormai non aveva più motivo di essere.
Il tutto trova una sua composizione nel 1555 con la pace di Augusta, che rappresenta una tappa per il
diritto ecclesiastico di grandissimo rilievo, in base alla quale il principe è libero di scegliere la propria
politica religiosa e i sudditi devono aderirvi: CUIUS REGIO EIUS RELIGIO.

LA RIFORMA IN EUROPA
Tra il 1555 e la pace di Westfalia nel 1648 abbiamo cent’anni di disastri, caos, in mezzo la conciliazione del
concilio tridentino.
La chiesa scende in campo per rispondere alla protesta di Lutero, Calvino e Zasio con la
CONTRORIFORMA. L’esempio che impegna la controriforma è il concilio di Trento, a premere per la

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convocazione di un concilio era stato l’imperatore Carlo 5 già al tempo dell’ultimo papa avignonese per
pacificare Germania e chiesa. La controriforma prevedeva (1545 - 1564):
✦ distacco dai cattolici ai protestanti;
✦ necessità delle opere per la salvezza delle anime;
✦ riconoscimento della Chiesa come fenica autorità nell’interpretazione delle sacre scritture;
✦ valore di legge alle norme del concilio tridentino;
✦ valore di legge alla tradizione normativa della Chiesa romana cui viene dato lo stesso peso delle sacre
scritture, questo è un passo pazzesco;
✦ condannata la riforma protestante e la sua dottrina di giustificazione della fede;
✦ viene ribadita della necessità dei 7 sacramenti (protestanti 2 cose: non sostenere il peccato originale del
bambino, contrasta il sacramento della confessione perché ritiene che non ci debba essere un ministro
filtro tra il fedele e dio);
✦ potere del Papa di nominare i vescovi;
✦ canoni conciliari con valore nominativo;
✦ creato ordine militare cattolico (sono l’esercito di dio) dei gesuiti creato nel 1526 da Ignazio Loyola;
✦ inquisizione
↳Riaffermazione, la più pesante, della repressione dei focolai di eresia in tutti quei punti dell'Europa
dove si stavano manifestando attraverso la recrudescenza dell'ordine inquisitoriale delle sue
procedure.
↳La chiesa con trenta lotta fortemente non solo con la difesa dei propri principi e con la forma
dell'istituzione dell'indice dei libri proibiti, ma anche attraverso la ripresa dell'attività
dell'inquisizione “contro qui sunt rebelles”, ovvero contro coloro che sono ribelli.
↳I processi più famosi si hanno fra il 1590 e il 1605 (strega= donna cattiva amante del demonio).
↳Inquisizione contro il nuovo mondo, la scienza, la medicina e contro i protestanti.
✓ Vengono massacrati in tutta Europa, culminando nell’eccidio della notta di ottobre del 1572 con il
massacro alla Roscell di ugonotti e calvinisti, al soldo di Enrico di Borbone Navarra, che vedendo
la mal partita per tutti i suoi uomini, e essendo il genero di Caterina Di Medici, decide di salire al
trono abbracciando la fede cattolica della moglie (situazione in equilibrio fino all'arrivo del re sole).
✓ Prima inquisizioni al servizio della corona.

Il concilio di Trento viene interrotto 2 volte (entrambe le volte sospeso per 10 anni) e spostato 1 volta di
sede a Bologna, vengono ripresi i lavori poi negli anni ’50 e poi risospesi dopo meno di un anno fino agli
anni ’60. Nel ’65 il concilio arriva a conclusione.

IL CONCILIO DI TRENTO
Voluto da Paolo 3 e Carlo 5; si stabilì che:
✦ alla tradizione storica della Chiesa romana fosse attribuita la stessa rilevanza della sacra scrittura; ✦
venne condannata la dottrina della giustificazione per fede; ✦ venne ribadita l'efficacia dei 7
sacramenti.
Da qui emersero le linee fondamentali della Chiesa che sarebbero rimaste per 4 secoli (1563):
✦ dogma del peccato originale,

✦ riforma disciplinare,

✦ 15 ministeri,

✦ nuovi ordini religiosi (compagnia di Gesù).

Abbiamo visto i regni che si affermano e le situazioni singole:


★SPAGNA
↳In crisi perchè:
✓ È il paese arretrato.
✓ Utilizza il diritto alla vecchia maniera.
✓ I suoi giuristi sono vecchi.
✓ Spese per la monarchia e la macchina burocrati va che era di fatto improduttiva.
✓ Mantenimento di flotta ed esercito.
✓ Cacciata di ebrei e moriscos: unici a tenere vivo il tessuto commerciale del paese.

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★INGHILTERRA ↳Enrico
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↳È finita la guerra dei 100 anni con i francesi.
↳Sviluppo economico: potenziamento delle coloni e pirateria ai danni della Spagna.
↳Nascita delle compagnie commerciali private di tipo monopolistico con una parte del capitale versato
allo Stato.
★FRANCIA
↳Francesco 1: magnificenza del regno di Francia.
↳Qui si percepisce di più lo sviluppo dello stato moderno.
↳La sovranità mette un muro con l’imperatore: REX IN REGNO SUO EST IMPERATOR.

MACCHIAVELLI
✤ L’esempio politico di quest’epoca.
✤ In Italia scrive il primo trattato sui problemi della scena politica.

JEAN BODIN
✤ Scrive nel 1576 i 6 libri della repubblica, cercando di spiegare per la prima volta qual è il contenuto
della sovranità, quali sono i poteri che il sovrano gestisce a suo carico (sovranità): ✓ legislativo,
✓ esecutivo,
✓ giudiziario.
✤ Spiega cosa significa essere titolari di sovranità su un territorio e su un popolo.
✤ Il titolare della sovranità è anche fonte del diritto.

L’UMANESIMO GIURIDICO
La SCUOLA CULTA è la terza scuola in ordine di tempo, dopo la scuola della glossa e la scuola del commento.
È una scuola che risponde al mondo riformato e al mo do protestante, è una diretta appendice alla risposta
che il mondo del diritto da alla rinascenza e al mondo dell’umanesimo giuridico.
➡ Il 400 è il mondo dell’umanesimo, il mondo della cultura, delle scienze riformate e cambiate dal punto
di vista artistico, culturale, letterario, pittorico.
➡ Nel mondo del diritto le cose cambiano a partire dal secolo successivo 500, perché nel 400 giganteggia
ancora la cultura del mos italicus, soprattutto la cultura del tardo commento.
✓ Gli uomini della scuola del mos gallicus in realtà sono dei personaggi, a cominciare dal loro

iniziatore Andrea Alciato, che hanno stufato presso maestri commentatori, si sono formati con
maestri tradizionali, ma cambiano il loro modo di vedere e di muovono contro un sistema obsoleto
e in nome del rinnovamento, non riconoscendo totalmente il mondo passato perchè portatore di un
messaggio considerato antico.
✓ Il rinnovamento del sistema umanistico e della scienza giuridica nasce non soltanto nelle aule
universitarie, ma al di fuori, rinnovando il metodo tradizionale dell’insegnamento del diritto
romano e richiedendo una conoscenza totalmente nuova, filologica della lingua, agevolando la
comprensione dell’insegnamento del testo e l’interpretazione del diritto romano, attraverso la
conoscenza originale dei testi antichi.
✓ Immagine iconografica di LDV: uomo al centro del mondo, ancora cristiano (non necessariamente
cattolico), l’uomo sta tra cielo e terra e tra sole e luna, egli giganteggia e si impone.

Alla tradizione didattica del mos italucus, rappresentato dalla cultura italiana (non è più l’unica possibile),
si oppone con vigore, ai primi decenni del 500, una nuova metodica di insegnamento fortemente innovativa
che si chiama quella dell’UMANESIMO GIURIDICO, che si propone di applicare una nuova critica dei testi allo
studio del diritto.
✤ Si impone in Francia.

✤ Si impone nella scuola dei CULTI, assumendo la denominazione di MOSS GALLICUS IURA DOCENDI.
↳=modo francese di insegnare il diritto.

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↳Ruolo cardine in questo nuovo modo di insegnamento del diritto viene svolto dal pavese ANDREA
ALCIATO,
‣ egli, non trovando una soddisfazione nelle sue scelte di insegnare il diritto nel mondo
accademico pavese, decide di trasferisti in Francia,
‣ dove viene accolto a braccia aperte de Francesco 1
‣ da vita, nei primi anni 30 del 500, insieme a Guglielmo Budè, all’università di Burgs: qui
prende vita questo nuovo umanesimo giuridico.
✤ Punti essenziali:
1. Critico verso i testi.
2. Alla ricerca di soluzioni nuove oltre il conosciuto.
3. Fiducioso nell’intelligenza e nell’intraprendenza dell'uomo, che riesce a piegare la natura alla sua
volontà.
✤ Questa società passa dalla devozione al dubbio critico, questi signori imparano il greco e ritengono di
dover leggere i testi di Giustiniano nella lingua in cui sono stati scritti.
↳GRECA LEGUNTUR.
↳Passaggio epocale questa riflessione perchè ritengono che i glossatori avessero fatto un primo
enorme errore di traduzione proprio nel passaggio dalla lingua greca, con cui Giustiniano aveva
emesso e pubblicato i Basilicon Biblia, nella traslitterazione in latino. Si era perso molto del
contenuto originario di questi testo di diritto.
↳Loro, conoscendo il greco (e questo significa greca leguntur), hanno la possibilità, non solo di darli
alle stampe in lingua greca, ma anche di leggerli in greco e di poterli interpretare nella lingua
madre. ‣ Sicuramente la loro è un’interpretazione più inerente ai testi.
↳Nasce la CRITICA INTERPOLAZIONISTICA dell’opera dei loro predecessori delle 2 scuole precedenti.
‣ Commento e glossa hanno fatto un cattivo lavoro perchè avevano un cattivo materiale.
↳Nasce l’università di Brusj, università di Mompelliè, università a Tolosa, università a Valens,
università a Caors, università ad Avignone, un p in tutta la Francia sorgono molti studi accademici
che contendono il primato negli studi giuridici all’Italia (nell’insegnamento delle materie
giuridiche).
↳Il manifesto di queste contestazioni, della nuova scuola culta, è un testo di Guglielmo gudè (1508)
che sono le ANNOTAZIONES IN 25 LIBROS PANDECTARUM.
‣ Come indirizzo innovatore del Moss Gallicus Iura Docendi.
‣ L’indicazione in questo testo di tutto il pensiero del contributo storico - filologico nell’analisi
delle fonti romanistiche.
‣ È il manifesto dell’umanesimo giuridico e del nuovo modo di insegnare che, lui e Andrea Alciato,
vogliono proporre ai nuovi studenti.
‣ Le annotazioneS piegano come si debba mettere da parte la glossa e il commento polemizzando
con tutta la cultura dei maestri precedenti; una cultura fatta di errori, di cattive
interpretazioni, di fraintendimenti, una sorta di “bad practis” applicata al Corpus iuris civilis
letto in un cattivo latino e come tale da riscoprire da capo.
‣ L’umanesimo giuridico fa proprio questo: storicizza, cioè colloca nella giusta cornice storico
temporale, il contenuto di quegli anni e di quel passato, approfondendo lo studio del diritto
classico e riscoprendo gli amici giure consulti dall’epoca delle 12 tavole in avanti.
‣ Un metodo che comporta storicizzazione, ricostruzione del contenuto originario.
‣ Sotto un altro aspetto rivendica anche l’importanza e le potenzialità della scienza giuridica
francese, dicendo che è importante il diritto romano, ma sono di stessa importanza l’Ecotum
francesi. Nell’ottica di una cultura giuridica totalmente nazionale
‣ In questo modo si vengono subito a creare 2 linee di interpretazione:
1. Un FILONE SISTEMATICO
➡ Filone che si diparte da Andrea Alciato, va avanti con Fransuà Connan (allievo principale
di andrea, alto magistrato memoro del consiglio del re).

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➡ Trova sbocco nella monumentale ed enorme opera di Ugo DOnello (ugonotto, allievo di
andrea) che ritiene che l’opera in 5 volumi, di taglio medievale, non vada più bene ma
debba essere riorganizzata in molti più volumi e vada ritagliata in una nuova cornice.
➡ “LE PANDETTE” nome che viene data all’opera di Giustiniano deve essere ritagliata,
riscritta e risistemata in, a volte, anche 30 volumi, con un’influenza del diritto moderno
nuova e in una versione totalmente filologica.
➡ L’impianto sistematico di Fransuà Connam emerge nei suoi commentari che ripropone
una organizzazione in 10 volumi, mentre Ugo Donello scrive dei commentari in molti più
volumi.
➡ Il filone filologico è portato ai massimi livelli da SCIAC CUSCIAS che organizza il lavoro in
40 volumi.
➡ Tra i diversi autori c’è un filone che si riconnette all’uso delle parole, allo studio filologico,
quasi allo studio da vocabolario dei termini e alla penetrazione del testo giustinianeo, che
ha una nuova logica sistematica e che riorganizza tutto il materiale.
2. Un FILONE POLITICO
➡ Filone che fa capo a Fransuà connan.
➡ Filone francesizzante.
➡ Vuole dare voce al diritto regionale francese, ritiene che sia arrivato il momento di dare
vita ad un codice nazionale.
➡ Questo filone non si concentra sull’esatta comprensione delle fonti del diritto romano dal
punto di vista storico, ma è una corrente che ripropone con violenza la politica per non
esasperare la critica filologica, ma vuole esaltare il problema delle leggi nazionali e vuole
una trattatista volta ad una unificazione politica della Francia.
➡ FC si occupa di dare alla Francia un diritto nazionale, è un lavoro di natura politica.

OPERE DI FRANSUA CONNAN


FRANCO GALLIA
★ Tenta la valorizzazione della legge nazionale per la prima volta dicendo che la Francia abbisogna di un
codice, di una legge nazionale per la monarchia di Francia, individuando l’origine del costituzionalismo
e dell’origine dei poteri del sovrano, ritenendo che questi bisogni del potere sovrano debbano trovarsi
nelle assemblee dei galli e dei franchi come originali popoli che hanno dato vita al territorio francese.
★ È una sorta di primo manifesto politico del partito protestante ugonotto francese, volta a rivendicare
i vicoli e gli estremi dell’assolutismo monarchico di questo paese.
★ La sua opera diventa una delle più lette nella Francia del 16 secolo, il cui successo è paragonare
paragonabile, in qualche misura, a quello del contratto sociale di Russ per il 700.
★ Si trattava di una sorta di manifesto del partito protestante francese volto fissare i termini delle proprie
rivendicazioni e a porre i vincoli dell'assolutismo monarchico.
★ Desiderio di centralizzazione del potere monarchico, comprime esperienze di unificazione linguistica
amministrativi, tipici del secolo successivo, che prende il nome, un p in tutti i paesi, di “grand siecl”

ANTI TRIBONIANIS
★ Viene pubblicata postumo nel 1603, ma che viene redatto nel 1567. Anch’essa è volta a valorizzare il
diritto nazionale francese.
★ Sviluppa inoltre una grande polemica contro la compilazione giustinianea, scagliandosi non contro i
soliti commentatori e glossatori, ma contro la commissione di Triboniano, infatti si chiama “anti
trioboniano”.
★ Dichiara scarso il valore intrinseco di questa compilazione per il cattivo lavoro fatto dalla commissione
imperiale.
★ È evidente che il lavoro di scarsa qualità fatto dalla commissione incaricata da Giustiniano si è
ripercosso sul lavoro si esegesi poi compiuto dalle scuole successive.
★ È necessario che il diritto patrio - francese vada a sostituire questo insieme di norme mal tagliate di
giure consulti che appartengono ad una stagione passata e chi siano adeguatamente sostituiti da norme

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il lingua volgare francese, e non più in lingua latina (novità!), che possano soddisfare le esigenze sia per
il diritto pubblico sia per il diritto privato.
★ Giuristi che per la prima volta si pongono non solo il problema di insegnare e di limitarsi a dire cosa si
deve fare delle aule accademiche, ma che si pongono anche concretante il problema dell’applicazione
del diritto al di fuori delle aule.

RIASSUMIAMO
Le università del 500, a differenza di quelle medievali, non dovevano più formare giuristi con una visione
universalistica del IUS COMUNE, ma operatori del diritto essenzialmente pratici.
Il diritto Giustinianeo, filtrato dalle intermediazioni medievali, veniva studiato in funzione delle esigenze
concrete. Andrea Alciato è l’iniziatore, pur avendo studiato in una cultura classica, tramite maestri
commentatori, di questo nuovo atteggiamento. Lui si forma nello studio pavese, si mostra iconoclasta
rispetto ai suoi maestri, ma poi decide di seguire una nuova via (+ maestri focus prof).

IUS PATRIUM
La trasformazione del diritto comune determina la nascita di un diritto patrio posto al servizio delle
esigenze dei sovrani, ovvero sia delle esigenze di una pragmatizzazione e di una scienza didattica, con un
approccio completamente diverso e con la creazione di cattedre dedicate al diritto di queste singole nazioni,
soprattutto se si tratta di nazioni protestanti.
Nascono così cattedre di diritto francese, di diritto tedesco, che prevedono l’insegnamento e la spiegazione
degli ORDONANS e dell’ECOTUM, la prima in Francia è del 1682 con FRANSUA DELUNE, mentre i
commentari sul diritto di Parigi “IN CONSUETUDINE PARISIENSIS”, sono di SCIAD DUMOLEN del 16 secolo.
Ma questa abitudine di creare cattedre di dritto patrio, che faceva emergere un sentimento di carattere
nazionale, giovando alla nascita di sovrani che incarnano questo desiderio come una rappresentazione di
una forza comune, che giovava sia alla stato che a tutto il popolo e che si diffonde come sentimento di
carattere europeo. Questo sentimento (patria e nazione) torna a diffondersi dopo il congresso di Vienna.
➡ Riassunto: i giuristi fecero quindi emergere il senso di un sentimento nazionale che giovava anche alla
sovranità dello Stato, con la consapevolezza che il diritto romano non è più vigente in quanto antico
offriva principi, mentre il ius municipale aveva uno spazio autonomo ed era opportuno impartire
l’insegnamento.
In questo momento è la prima volta perchè c’è bisogno di rinfocolare l’unità e l’affermazione degli stati
nazionali, allora si creano le cattedre di Ius Patrium.
Ormai gli stati sono forti, i giuristi sono preparati, i funzionari del sovrano sono istruiti (acculturati presso
le uni) e possono insegnare il diritto dei loro sovrani che finalmente lo hanno preparato e, soprattutto,
hanno preparato dei corsi di diritto pubblico e dei corsi di diritto penale.
Le prime cattedre, che si chiamano ius patrium, ius odiernum o ius regni:
✦ 1682 ULRIK HUBER (ius odiernum)

✦ 1688 A JOHAN VOET

✦ 1741 A EDIMBURGO

✦ 1735 A NAPOLI (ius regni)

Quindi dalla scuola culta, con il suo filone politico, si arriva allo ius patrium nell’arco del 600 fino al 700
inoltrato.

Diciamo che in questa ci troviamo in quel momento particolare di “terza fase del diritto comune” che
continua a sussistere solo nel momento in cui è ancora vivo ma è totalmente recepito soltanto nella misura
in cui è desiderato e consentito dai principi, quindi razionis imperis, cioè se la sua validità è considerata
ragionevole dal sovrano dello stato perché ritenuto valido o perchè il diritto dello stato presenta delle
lacune, allora il principe pu ritenerlo valido, altrimenti il principe non ne autorizza l’applicazione. Non è
più obbligatorio in quanto rappresentativo di una volontà imperiale e quindi obbligatorio.
È un atto di graziosa validità perchè la ragionevolezza del diritto comune è considerata superiore, quindi
il diritto comune è intrinsecamente valido per la sua bontà, non imperativamente valido perchè proviene
da un’emanazione imperiale.

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È una scelta del sovrano di Francia, per esempio, rifarsi come ultima gradino delle fonti al diritto comune;
la ricezione viene stabilita d una scelta di ragionevolezza. Il diritto comune è considerato come razio scripta.

LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO COMUNE NELLA PRASSI E NELL’INSEGNAMENTO


continuo…
Abbiamo detto che con la formazione di una divisione del mondo fra protestanti e cattolici, fra ugonotti
nel nord e mos italicus nel sud dell’europa, ricorre un indirizzo culturale che si affida al concetto di IUS
MUNICIPALE, di cui si percepisce un uso allargato non solo localistico del diritto.
Non è facile affermare esattamente in cosa esso consiste, di solito si tende ad individuare il commesso del
diritto civile di ciascun ordinamento, grande o piccolo che fosse, che si affida alla declinazione del diritto
patrio come una comunità coesa, volto a disciplinare il bene comune che rappresenta il diritto dei singoli
membri che lo compongono (si appartiene ad una patria in quanto si sottostà ad uno specifico contesto
normativo di un certo ordinamento verso l’esterno e verso l’interno. Il principe si fa portatore di questo
ordinamento perché ha la forza di avere dei giuristi in grado di rappresentarlo.
Si basa, quindi, sull’idea di una comune appartenenza che ha anche un comune fondamento giuridico,
rappresenta una storia di un popolo che si sintetizza nelle sue leggi.
Il diritto patrio si sintetizza nella storia di una comunità (non sempre la stessa) e rappresenta anche un
concetto di sentimento nazionale, visto che ormai il sentimento religioso, che era il collante della comunità
medievale, non era più in grado di rappresentare adeguatamente la storia di un’europa cristiana che si è
ormai disgregata. Quindi i giuristi non fanno altro che fare leva su questo sentimento nazionale che giova
anche alla sovranità dello stato, con una precisa consapevolezza, oltre che alla distinzione del sentimento
nazionale, anche all’idea che la dissoluzione del sentimento del diritto romano, in quanto diritto antico,
non sia più talmente vigente come diritto dell’impero, mentre il diritto municipale (diritto nazionale del
singolo popolo) abbia uno spazio autonomo nuovo, rappresenta il diritto di quel sovrano e quindi sia
opportuno trovare una dignità di carattere accademico. Il primo ad interpretare questa necessità era quel
ugonotto che venne ucciso nelle notte di san Bartolomeo: SCIAN DE CORA’ , ma poi altri giuristi sentono la
necessità dello spazio autonomo e cominciano a comparire le cattedre che trovano uno sviluppo proprio
nell’arco del 1600 fino al 1700.
Questo diritto patrio andava interpretato secondo lo ius comune e viene ammessa anche la sua
interpretazione analogica, trova così la sua formazione in tutta europa fino alla metà del 1700 e finché si
integra con il diritto comune, che rimane sullo sfondo (razio scripta) come complesso di norme razionali da
cui trarre i principi, oltre che la disciplina di contorno, dei singoli istituiti.

Il supremo tribunale camerale del regno di Germania (nato alla fine 400) continua a funzionare secondo il
diritto comune e non il solo diritto imperiale per la Germania, e quindi valeva solo per quello, ma
rappresenta la normativa di riferimento dal punto di vista scientifico, solo laddove i diritti patri non sono
in grado.
Il diritto particolare (diritto statutario e il diritto patri) prevale normalmente sul diritto comune, se
adeguatamente ha mostrato un giudizio, se non viene provato un giudizio si ricorre e si decide secondo il
diritto comune. Questo modo di decidere è la cosiddetta FUNDATA INTENZIO.
➡ Il diritto particolare, statutario o consuetudinario prevaleva sul diritto comune ma doveva
essere prodotto in giudizio, altrimenti il giudice doveva decidere secondo il diritto comune
recepito.
➡ Nel 600 viene messa in discussione, ma il diritto comune non è ancora totalmente morto. ➡
Si aprono crepe in questo modo di ragionare, si creano cattedre, ma il diritto comune è
solido ➡ Per la fine del diritto comune dobbiamo aspirare la rivoluzione francese.

Questo succede perché è una questione di equilibri e di interessi, non è una questione di lucidità intellettuale
e giuridica, perchè:
✓ da una parte abbiamo un impero troppo debole per continuare a parlare di diritto comune come
imponibile, nel senso che possa essere effettivamente imposto con la forza;
✓ dall’altra parte abbiamo un’autorevolezza del diritto comune inteso come un insieme di principi che è
difficile anche per gli altri sovrani screditare; sono sovrani che hanno vinto molte battaglie, che hanno

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al loro interno eserciti molto forti, lingue diverse, per il latino è la lingua dotta, il diritto romano è
un’immagine, dal punto di vista ideologico, che fa comunque ancora timore ed espande la sua forza
nella mente e nella cultura di molti, sono difficili da eliminare dalla vita, soprattutto agli occhi di popoli
che si inchinano ancora di fronte a questa autorità (capo). Tanti momenti che portano ad accantonare
il diritto comune, ad es:
‣ Negli ambienti dotti la lingua ufficiale è ancora il latino, non il francese.
‣ Si studia in latino se si vuole andare al di là dei confini nazionali.
‣ Nei tribunali si parla ancora in latino, ed è anche la lingua della Chiesa.
‣ Il diritto comune è in latino: il veicolo è sempre quello, ed è fondamentale per capirsi. ↳Il diritto
comune viene accantonato solo con la rivoluzione.

LA SCUOLA ELEGANTE OLANDESE


✤ Si cominciano a creare delle scuole a NORD, la prima di queste, che crea un momento di frattura.
✤ Finalizzata alla realizzazione, non solo di quadri intellettuali, ma di quadri diligenti del nuovo stato
che si è staccato dalla monarchia spagnola.
✤ 1575 UNIVERSITÀ DI LEIDA diventa un centro innovativo di cultura europea.
↳Intensa vitalità calvinista concorre per dare grande splendore alla civiltà fiamminga.
‣ I calvinisti si sentono quasi in colpa per quanto sono ricchi.
‣ “Bolla dei tulipani”= andamento della borsa sui tulipani - prima bolla finanziaria, bolla
speculativa (i bulbi - scopo di bellezza e arricchimento - la città aveva denaro da buttare).
‣ Più fiorenti mercati.
‣ Si dice che che lavavano le strade con il sapone= assurdo vs in Francia le povere donne
partorivano al mercato.
‣ Grandissima ricchezza.
↳Orientamento che coniuga l'insegnamento dei colti e l'attenzione della pratica.
↳ Punto culturale di riferimento per chi vanta il credo calvinista.
↳Centro culturale più moderno della cultura giuridica del tempo, centro culturale protestante.
↳Intensa vitalità religiosa in una terra dove il calvinismo trova terreno fertile, in una cultura religiosa
molto rigorosa dove sopravvive anche il cattolicesimo, quindi nel complesso improntato alla
tolleranza di più credi religiosi.
↳Verso la metà della popolazione era ancora di fede cattolica e l’altra, metà di fede protestante.
↳Molti missionari erano dei gesuiti.
↳Questa multietnica civiltà olandese era compenetrata da tutte le tipologie di tradizioni, anche se la
cultura cattolica era la più precaria. La repubblica era uno stato protestante per i cattolici
potevano praticare i loro culti e lo stesso gli ebrei, anche se costoro avevano difficoltà ad assumere
ruoli più importanti nelle cariche cittadine.
‣ Il calvinismo non era l’unica alternativa, accanto ad esso c’erano tutte le altre tradizioni che si
spartivano la popolazione.
‣ L’idea era che la violenza che aveva caratterizzato la Francia non doveva apparire in questo
territorio, ma le diverse culture dovevano abbracciare la tolleranza.
‣ La tolleranza era il marchio di fabbrica.

SIMMON GRONVEGHEN
✦ La scuola olandese voleva un riscontro tra i testi romani per fare di essi un qualcosa di attuale,
individuando quanto fino ad allora se n’era fatto un uso (quanto mai obsoleto) al fine di introdurvi la
pratica in uno schema romanistico ma con gli usi olandesi.
✦ Fra tutti il più importante era stato il DELEGIBUS ABROGATIS di Simmon Gronveghen.
✦ Questo testo in una serie di titoli indica legge per legge la disciplina locale quando diverge dal ius civile
romanorum, in modo che questo hodio appoggia i costumi moderni, cioè praticati dell’Olanda del tempo,
o al giudicato della suprema corte olandese, al diritto romano; quindi ritaglia dei passaggi romanistici
il diritto olandese (appiccica la vita culturale del suo tempo al diritto romano).

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✦ Quindi da una dimensione della vita culturale del tempo, fondata da Guglielmo D’Orange, la si
appiattisce e inserisce nel diritto romano, dandone una lettura vivace e aprendo la strada a quelli che
saranno gli interpreti più audaci della scuola elegante del suo tempo.
✦ Gli altri signori della scuola all’epoca circolavano con nomi “normalizzati” cioè chiamati in latino. I
principali interpreti della scuola sono:
✓ ARNOLD VINNEN diventa Arnold vinnus (più antico - 500)
✓ GHERARD NOOT rimane così
✓ IOHAN VUZ viene chiamato voez (più famoso - studiato fino al 1800)
✓ SIMON VON LUVEN viene chiamato van leuven (giudice alla suprema corte dell’aia - una sua opera
ora è un testo di diritto romano olandese alla base del diritto sud africano utilizzato dalla corte di
pretoria oggi).

LA SCUOLA DI SALAMANCA
✤ A SUD abbiamo la scuola dei Dominicani di Salamanca.
✤ Scuola apparentemente oscurantista,
✓ essendo vissuta solo da teologi pu rappresentare un mondo più oscuro o un mondo oscurato,
‣ in realtà è una scuola di economisti in abito talare, perchè questi signori sono tutti autori di
una tipologia di trattati, ma che si chiamano per la maggior parte DE IUSTIZIA ET IURE, da un
particolare passo dei digesta, che si occupa di una specifica titolo dal contenuto economico.
✓ Scelgono un contenuto che ha una specifica valenza ed importanza (che non ha niente a che vedere
con il loro ruolo religioso) perché ritengono che in questo momento che sta vivendo la corona di
Spagna loro devono giustificare il rapporto, di natura economica, che la corona ha con i territori
d’oltremare che vanno ad essere conquistati,
‣ che purtroppo sono conquistati malamente e duramente, senza una particolare giustizia nei
confronti degli Indios, i cui diritti sono di continuo calpestati senza alcun interesse da parte di
questi conquistadores che non hanno ne animo ne una linea di condotta, ma si muovono
purtroppo a nome della corona, un nome abusato, senza alcun onore. ✓ Nascono i primi trattati.
✤ Si trattava di fissare in modo moralmente accettabile i rapporti tra governanti e governati.

✓ Questo metodo introdotto dai giuristi di questa scuola, la scuola di astrazione teologica di teologia
morale, era formata dall’ordine dei domenicani, aveva posto al centro della sua riflessione erano
quelli già esposti d Tommaso d’Aquino, infatti questa scuola si chiama “la seconda scolastica”
perchè la prima è quella posta in essere da Tommaso.
✓ Affronta il tema della giustizia degli stati degli indio, spingendosi a trattare tutti i profili, con
particolare attenzione al diritto commerciale privato, del diritto personale.
✓ Fin dalla sua nascita la storia delle idee politica è conosciuta come una storia di contenuti, di
concezioni filosofiche ideologiche che sostengono l’interpretazione della vita sociale che la Spagna
stava conducendo in quel momento.
✤ La scuola segue l’esempio di Francisco de Vitoria, nato alla fine del 400 e morto nel 1546, riprende la
riforma di Tommaso e l’opera teologica cattolica dando vita alla utilizzazione dei materiali di tradizione
tomistica, comprendendo e ristudiando i problemi nati dalla scoperta dell’America e dalla
contrattazione con persone non di fede cattolica, sino al allora consideraste non meritevoli
dell’appellativo di persone.
✓ Quindi cercando di dare una giustificazione morale ai rapporti con queste persone che non sono
considerate tali per non avere lo status di cattolici.
✓ Questo pensiero utilizzato da luterani, cattolici e calvinisti, ha delle radici molto profonde dal
puntosi vista morale, ideologico e teologico, quindi vi è una base profonda. ✤ L’ideatore di tutto
questo probabilmente è DOMINGO DE SOTO, che ha costruito l’identità della scuola di Salamanca,
il cui pensiero politico spagnolo è sicuramente notevole.
✓ La sua è una dottrine e una prassi elaborata e preparata per teologi e canonisti e simboleggia
l’unione di una cattedra, ma anche del pulpito di una chiesa, l’UniSa era infatti il luogo di
formazione dei funzionari regi di rango superiore, che sostenevano la monarchia nel governo di
tutti i regni iberici (al di qua e al di la del mare) ed era concepita per il politico, come per il

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consulente, il consigliere di corte, il ministro, sviluppando il pensiero politico e la formazione del
diplomatico per definizione.
✓ L’interesse per le materie della giustizia era infatti comuni sia ai giuristi, ce ai teologi e trattava
argomenti di tutti i tipi: la politica, la filosofia, la salvezza eterna dell’anima; per cui il politico
spagnolo era sia teologo che giurista che confessore, quindi i testi scolastici avevano tutti queste
funzioni.
✓ Le questioni che potevano essere, quindi, moltiplicate e studiate trattavano sia luoghi comuni, sia
questioni di natura teologica.
✤ In questo schema Francisco de Vitoria commentava la SUMMA TEOLOGICA nelle sue lezioni e elabor una
materia scolastica in un unico corpo disciplinare, mentre Domingo De Soto, nel suo trattato DE IUSTICIA
ET IURE, invent il genere letterario che divent poi eponimo (eroe) della scuola (come per i glossatori
divent genere eponimo il nome della glossa).
✓ Questi praticavano discussioni e l’impatto fu notevole.
✓ In questo loro ponevano l’idea che si dovesse trattare con gli Indios alla pari, ritenendo che anche
costoro, per quanto non fossero cattolici, avessero un’anima.
✓ Nei rapporti con costoro bisogna rispettare la giustificazione tra lucro e danno, quindi nella
contrattazione, che è il primo dei rapporti che nasce tra spagnoli e genti locali, non si poteva non
rispettare il principio del SINNALLAGMA, cioè il principio di un equo contemperamento degli
interessi tra quello che si da e quello che si riceve.
‣ Quindi una giusta posizione fra gli uni e gli altri, cioè prima si cercava sempre di abbindolare
(prendere in giro) quello che si dava ai poveri Indios, non si rispettava il principio della
commutazione tra quello che si dava e quello che si riceveva.
‣ Questi teologi sostengono le loro precetti che la discrepanza tra quanto dato e quanto ricevuto,
un equo contemperamento, deve essere mantenuto per la giustizia commutativa che nuove le
azioni tra gli uomini davanti all’occhio di dio.
‣ Ecco perchè questo deve muovere nei trattati i rapporti sociali secondo regole concordate,
questo è un parametro di riflessione e la cartina tornasole per verificare la tenuta delle norme
rispetto alla loro discrepanza davanti ai precetti eterni ed immutabili della rivelazione.
‣ Questo è il succo dei rapporti di giustizia legge e status davanti alla legge naturale che è la legge
immutabile di dio che muove i rapporti fra le persone.
✤ Il punto di base è che la scuola di Salamanca ritiene che esista una legge naturale che è ispirata da dio,
VS nel secolo successivo, la legge naturale non sarà più ispirata da dio, MA sarà ispirata dagli
uomini, con il gius naturalismo, la legge sar ispirata dall’uomo in quanto tale.
✤ LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!

✓ La scuola di Salamanca traghetta verso il diritto naturale, la cui fonte è il FATTO DI ESSERE
UOMINI!
✓ È un grande passaggio dire che il diritto naturale ci appartiene e ci impone di comportarci in
maniera degna, ma:
‣ 500 la fonte del diritto naturale è il fatto ultimo di ricondurci a dio,

‣ 600 è il fatto di essere uomini di una società organizzata e di uno stato, come se anche dio non
ci fosse.

I GRANDI TRIBUNALI
Siamo alla fine del 1500:
✓ declinazione delle scuole di Leida a nord e di Salamanca a sud,
✓ il diritto comune continua a persistere nel sottofondo come se fosse un filo rosso di riferimento,
➡ rimane come cerniera culturale rispetto al diritto dei sovrani, che autorizzano questo elemento di
sussistenza che rappresenta un p la cifra stilistica culturale rispetto al diritto patrio che si viene ad
affermare,
➡ rimane quando viene autorizzato dagli stessi sovrani come collante di una cultura che è ancora dura a
morire.

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Siamo arrivati al 1600: il secolo d’oro. Si assiste alla formazione delle grandi corti statuali, ne abbiamo già
parlato per il common law per la Gran Bretagna, cioè la crescita di un fenomeno, anche per l’europa
continentale, del prestigio e dell’autorità di una giurisprudenza, di grandi corti dello stato, parallela alla
diffusione di raccolte scritte, di testi, di manuali veri e propri, che compendiano le decisioni di questi
“consessi decidendi”.

A partire da questo importantissimo secolo, ricco, nel complesso abbondante in tutti i paesi, abbiamo la
formazione dei cosiddetti MAGNA TRIBUNALIA, chiamato così dallo storico del diritto Gino Gorla.
➡ GRANDI TRIBUNALI o SUPREMI TRIBUNALI, che significano tutti la stessa cosa.
➡ Supreme corti dello stato, ovvero sia consessi, riunioni, di grande prestigio di autorità.

Sin dalla fine del 1400 si vuole, da parte degli stati nazionali, porre rilievo il fatto che sia necessario da
parte dell’autorità centrale, dare prestigio al potere giudiziario, sia in prima istanza sia in appello.
Quindi la storiografia giuridica ha recepito l’espressione “grande tribunale” per designare le principali
magistrature che nei singoli stati nazionali, nell’epoca di antico regime si sono venute a creare.
Con il primo 500, nel complesso, si assiste più o meno ovunque, al superamento dell’organizzazione
giudiziaria primitiva medievale con la creazione di tribunali che prendono il nome o di ROTE, dunque non
soltanto nello Stato pontificio, o di SENATI.
I CONSILIA, quelli che abbiamo chiamato l’esito del parere di giuristi, che avevano reso tanto ricchi
personaggi come Bartolo, Baldo, Gianson del Maino, cioè come tutti i commentatori.

Riassumiamo: gli stati nazionali, dopo la loro rafforzamento dal punto di vista normativo, dopo la
creazione di una legislazione nazionale si creano anche, dal punto di vista organizzativo, un loro potere
giudiziario. Ovviamente in prima istanza il sovrano cerca di sovrintendere al potere di sovrano giudice,
oltre che legislatore (arrogarsi il potere giudiziario), ma a partire dal 17 secolo queste grandi corti statuali
diventano una costante. La caratterizzazione piena si ha nel 1600, secolo particolarmente proficuo, ricco e
abbondante.
Ma la prima manifestazione si ha nel secolo precedente, ovvero sia nel 1499, quando abbiamo la prima
manifestazione con il supremo tribunal camerale del regno di Germania: primo tribunale centrale che viene
fatto nel continente.

CONTINUA…
Non è una novità, ne abbiamo già sentito parlare per l’area insulare, è la prima cosa che fa Guglielmo il
Conquistatore quando decide di creare un potere forte per frenare la tendenza centrifuga dei signori feudali
nel territorio della Gran Bretagna, quindi evidentemente è uno strumento che viene ritenuto
sufficientemente idoneo per formare un potere centrale abbastanza forte e contrastare lo strapotere dei
signori feudali, che nelle loro prerogative hanno proprio quella di rendere giustizia attraverso la corte dei
pari.
Il signorotto feudale aveva, oltre alla introitus, l’exactio e la districtio, esercitando il potere di giustizia
attraverso l’esercizio della corte feudale, il fatto di richiamare una giustizia superiore attraverso la corte
sovrana è stato uno degli atti che Guglielmo fa. A livello continentale e a livello di attività sovrana si fa la
stessa cosa attraverso la creazione di tribunali regionali o addirittura centrali, quindi il sovrano aumenta le
proprie prerogative, non solo legislative, ma giudiziarie, e queste corrodono, intaccano il potere del diritto
comune.
È chiaro che ci vogliono delle persone che lo coadiuvino, quindi occorrono dei giuristi preparati che siedano
al soldo del re in queste corti, quindi persone che studino diritto non con la finalità che pensavo gli
accademici bolognesi, cioè per fare a loro volta dei professori, ma questa volta per fare dei funzionari, che
fanno i giudici; quindi si studia il diritto con finalità diverse rispetto ai secoli precedenti.
Adesso ci sono facoltà in tutta l’europa molto importanti, si parlano molte più lingue nazionali, non c’è
più solo il latino come lingua madre e in più si studia la giurisprudenza per fare i funzionari e gli uomini
togati, uomini delle corti= I GIURE CONSULTI.
È chiaro che questo mette in crisi il mondo dei CONSILIA, il giurista quindi assume una fisionomia,
un’immagine, una tipologia completamente diversa.
70
➡ Prima: un normotipo, personaggio abbastanza simile in tutta la res pubblica cristiana, in tutta eu stessa
figura:
✓ personaggio che apparteneva a un ceto togato onnicomprensivo,
✓ conosceva un’unica lingua: latino,
✓ studiava da un unico testo di diritto: 5 volumina del digesto, ✓ parlava un linguaggio che più o meno
tutti conoscevano.
➡ Dal 17 secolo in poi: il mondo è molto più vitale:
✓ le fonti creative del diritto comune diventano fonte di produzione di un diritto molto più complicato,
✓ questi organi centrali del poter giudiziario ristrutturano il diritto stesso, perchè diventano loro stesse:
๏ fonte di produzione,
๏ di riorganizzazione della giustizia,
๏ con competenze specifiche,
๏ utilizzano spesso le lingue nazionali, diverse da stato a stato,
๏ si occupano di cause regie, che hanno come contenuto questioni localistiche:
↳ decisi dalle corti in modo differente;
↳ si iniziano a parlare lingue e ad assumere contenuti differenziati;
↳ si forma una potente casta di magistrati, di elevata preparazione tecnica, ma anche di notevole
influenza politica;
↳ gli usus fori (= abitudini dei foro, decisioni dei tribunali) si consolidano a livello delle corti centrali,
svolgendo nel 17 secolo, quel ruolo fondamentale che prima era stato della giurisprudenza
consulente, quindi gli usus fori vanno a scalzare e a travalicare i confini nazionali, sostituendo i
consilia resi dai giuristi nel 400.
‣ Quindi prima si andava a vedere il parere di Bartolo (costava tantissimo), ora si fanno vedere
le decisioni di una corte importante.
‣ Si preferisce le communes opiniones in iudicando, a quelle che erano le opiniones communes
che si pagavano, nel secolo prima, in consulendo.
‣ Tramonta la fortuna del dottore universitario e del dottore consulente.
➡ Il grande tribunale è al vertice del potere e i tribunali hanno una loro gerarchia che travalica i confini
fra gli Stati nazionali.

Nascono nuove parole d’orine, nuovi criteri di potere, nuove forme di arbitrio.
Questi tribunali a livello normativo NON hanno una MISS LEGIS (valore di legge), capiterà solvano nel 1729
che le regie costituzioni dello stato sabaudo andranno ad attribuire alle pronunce delle sentenze delle corti
del regno un vero valore vincolante (ma è solo 1 caso!).
Mediamente, il resto, era lasciato alla sudditanza intellettuale da parte degli altri giudici.
Era un timore reverenziale del giudice della corte inferiore che, a fronte del grosso senato, della grossa rota
della città importante, si vedeva portata in giudizio da una parte una sentenza del tribunale centrale, allora
li se sentiva richiamato a quella applicazione e a quel punto di diritto che magari lui non sapeva, non si
sentiva di interpretare in modo diverso, oppure semplicemente non aveva il coraggio di decidere in maniera
diversa per la semplice incapacità intellettuale di discostarsene, oppure riteneva buona perchè non aveva
gli strumenti culturali per distaccarsi.
In questo modo gli operatori giudici sono i primi a voler ricorrere alle soluzioni contenute alle pronunce
della corte suprema, e in questo contesto si creano gli FILUS IUDICANDI, quei modi di decidere conformi che
diventano veri e propri stili di pronuncia.
Nella prassi, dunque, la miss legis all’interno di uno stato, mostra una grande capacità espansiva e una
incontrattata autorità delle decisioni. Alcuni poi, fra questi tribunali di particolare rilievo, primo fra tutti
la ROTA, come tribunale dello stato pontificio, manifestano una capacità espansiva delle loro decisioni
anche al di sopra e al di fuori del raggio operativo nazionale in tutta l’Eu, travalicando con i propri usi i
confini nazionali, facendo diventare i propri usi forensi addirittura europei, se non mondiali. E quindi le
sentenze della Rota romana diventano internazionali.
Si crea quindi una circolarità degli orientamenti, delle principali corti statuali a livello europeo e una
unificazione a livello internazionale di determinate corti, prima fra tutte le decisioni della sacra rota

71
romana, a livello internazionale, che diventa un fattore non di divisione, ma di unificazione del diritto SUB
SPECIE INTERPRETAZIONIS.
➡ Cioè la capacità interpretativa che il supremo tribunale riesce a dare, in materia di fede e di competenza
delle procedura canonistica, diventa una nuova linfa vitale per il diritto comune che, per il mondo
cattolico, si era perduta al momento della riforma.
➡ Sopravanza quella communis opinio che all’inizio dell’epoca del convento aveva uniformato il diritto
ma che poi quando era diventato una legaziones di tante opinioni di mille azzeccagarbugli aveva creato
quel caos interpretativo, che aveva portato a una pluralità di opiniones, facendo allegare ad ogni
giudizio quintali di opinioni e bilance di autori, al punto che si portava “qui ponderet et mensura sunt
maiores”, si andava a peso, chi ne ha di più e chi ne ha di meglio alla fine vinceva.
➡ L’abitudine della giurisprudenza consiliare viene sovrastata dalla giurisprudenza dei repertori degli
usus fori.

Principali tribunali:
★Senato di Milano

★Regi Consigli Aragona e Castiglia

★Sacra Rota romana

★Grand consiglio d’Olanda

★Supremo tribunale camerale dell’Impero

↳ Hanno tutte una competenza come corti di ultimo appello e di primo grado per materie specifiche o
ratione personarum.
↳ Qui risiedono uomini di Stato che decidono ad arbitrio.
↳ Loco principi constituti= chi siede nel senato milanese è un funzionario ed è investito dello stesso potere
giudiziario che avrebbe la sovrana se fosse seduta li (es hai commesso un reato di alto tradimento ma
per diversi morivi decido di concederti la grazia).
↳ Hanno gli stessi poteri del sovrano, ed erano poteri, essendo sovrani, arbitrari, perchè il sovrano di grazia
divina in questi tribunali era ancora un sovrano assoluto - ab solutus - sciolto dalle leggi (così fino alla
riv fra).

Caratteri comuni della giurisprudenza di tutti i grandi tribunali:


✦ Autorevolezza

↳ dovuta al prestigio, collegi giudicanti di grandissima efficienza, lontani dalla giustizia medievale.

✦ Arbitrio

↳ potere discrezionale, sono politici e diplomatici, soluzioni di giustizia alla ricerca dell’ordine.

✦ Centralità
↳ competenza specializzata ed esclusiva rispetto a sentenza di magistrati inferiori.

RACCOLTE E REPERTORI
Di tutte queste attività di decisione, di tutto questo potere di libero apprezzamento, che a volte pu
trasformarsi in abuso, e sarà proprio questo l’oggetto della critica anti giurisprudenziale fatta
dall’illuminismo, es oggetto della critica di montesqui .
Si faranno delle raccate di usus fori, che prenderanno il nome di REPERTORI.
➡ Prendono il posto delle raccolte dei consilia (di solito si andava dagli avvocati importanti) e delle
raccolte di questiones (dal 1600) - sono allo stesso livello di importanza.
➡ Non sono più di singoli personaggi, ma sono di interi concepti giudicanti, il più rilevante è quello della
sacra rota romana, che mette a disposizione le proprie decisioni, le decisiones che vengono raccolte per
la prima volta è stato nella fine del 1500.

Coma nase la ROTA ROMANA?


✤ Nasce alla fine del 12 secolo.

✤ Più importante organo giudiziario della cura papale per tutto il basso medioevo e nell’età moderna.
✤ Organo che ha importanza sia all’interno dello stato pontificio, sia a livello internazionale.

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✤ Un organo così non ha pari.
✤ È il supremo tribunale ecclesiastico per l’europa cristiana e poi cattolica ed è il supremo tribunale
secolare nello stato pontificio.
✤ 2 ruoli:
✓ sotto il profilo civilistico: è il supremo tribunale dello stato pontificio;
✓ sotto il profilo religioso: è il supremo tribunale nell’intera europa cristiana nelle materie disciplinate
dal diritto canonico per tutti i paesi cattolici (questo è rimasto).
✤ Doveva occuparsi degli affari giudiziali in ultima istanza per le questioni sia del diritto civile che del
diritto canonico per i cattolici.
✓ In un primo periodo, inizio 1200, l’istituzione delle cause risulta svolta in prevalenza dai cardinali,
✓ poi quando le cause aumentano di numero vengono affidate a dei cappellani, che diventano i
consultori dei cardinali,
✓ e chiaramente sottopongono per la decisione finale, soltanto in questa fase, la causa al papa.
✓ Di queste cause cominciano a redigersi dei processi scritti, finché si arriva alla decisione finale, che
viene tenuta e conservata insieme alla motivazione della sentenza.
✤ Delle decisio (raccolte di sentenze) vengono fatte 2 raccolte in molteplici volti che vengono pubblicati
nel 1589:
✓ LE NOVISSIME

✓ LE RECENSIOZIORES (25 volumi).

✤ I SENATI, che sono gli altri tribunali più diffusi, tendenzialmente non motivano.
✓ Le loro sentenze, infatti, hanno la tendenza a non ritenere opportuno sia per essere di mano libera,
sia per affermare il loro svincolo da qualsiasi obbligo (riaffermare il loro arbitrio), a non dover
rimanere vincolati ad un obbligo di indicazione de loro processo decisionale, facendo conoscere
l’operato dei giudici e facilitando in questo modo il ricorso al principe e alla grazia, tanto più che loro
decidono loco principis consitutis.
✓ Soltanto con il tempo furono obbligati a dare delle motivazioni alle loro decisioni.
๏ Il senato di Milano non conteneva mai l’indicazione del PQM (x questo motivo…), ma
semplicemente l’indicazioni delle parti, dell’avvenimento e della decisione.
๏ Egli godeva di un POTERE DI INTERINAZIONE: potere di interinare era una funzione di
natura extra giudiziaria di cui taluni di questi organi godevano nell’atto di registrazione dei
provvedimenti governativi, cioè di provvedimenti legislativi dell’organo centrale, che era un
potere di blocco da parte dell’organo giudiziale nei confronti dell’organo centrale, trasformando
gradatamente queste corti (e quindi il solo potere giudiziario che essi avevano) in organi di
controllo sulla legittimità degli atti governativi, una sorta di potere di rinvio alle corti sovrane per
un esame più attente.

IL GIUSNATURALISMO
UGO GROZIO
★ L’uomo più potente del 1600.
★ A 21 anni è l’avvocato più potente del globo.

★ Per scrivere un’arringa scrive un intero trattato e con quell’arringa giudiziale per la confisca di una
barca che è stata poi riprodotta e inserita in un posto oscuro.
✓ Catturata una nave portoghese dove c’è un carico incredibile che il comandante della compagnai delle
indie sia mai riuscito a catturare.
✓ Nave portoghese che batte, per , bandiera spagnola.
✓ Gli olandesi sono in contrasto con gli spagnoli e sono in dubbio se possono detenersi il carico di questa
barca, che è una caracca (barca grande e pesante), che in realtà è in difficoltà, non riesce a muoversi
per il peso e allora loro se lo prendono.
✓ La compagnia è fatta da mennoniti, che sono, dal punto di vista religioso, sempre in preda a dei forti
dubbi sul pentimento, sulla vita ultraterrena (es se esiste il senso di colpa, se esiste una vita
ultraterrena dove sconteranno i loro peccati) e quindi si sentono in difficoltà per avere attaccato una

73
barca che è portoghese, quindi sarebbe un loro amico, ma che batte bandiera spagnola, e quindi
sarebbe un loro nemico= dissidio di coscienza.
✓ La barca conteneva molto tenero, oggi 3 miliardi di dollari.

↳ Si porta l’operazione davanti al grande tribunale d’Olanda.


๏ Decide la vicenda sulla base della esistenza o meno delle acque territoriali= erano acque di nessuno.

๏ Diritto di preda o diritto di qualcuno?


๏ Ugo combatte con il famosissimo Lord Senden, che era l’avvocato della compagnia di contraltare
inglese, che rappresentava la regina Elisabetta= vince Ugo, il quale sostiene che si trattava di acque
internazionali, perchè fuori dai confini di qualsiasi stato, si tengono il bottino.
๏ Entrambi scrivono un’arringa, che diventa poi un trattato sul diritto di preda in mare e sulle acque
territoriali, si chiama: la battaglia dei libri.
๏ I testi vengono chiamati DEI IURE PREDE, che si studiano e vanno poi a costituire un pezzo molto

più articolato di testi di diritto internazionale privato, sia da una parte che dall’altra, che saranno
poi la carta di presentazione della nascita di questa costola del diritto internazionale.
✓ Il padre del diritto internazionale e del giusnaturalismo.
✓ Diventa anche famoso per aver elaborato al teoria del contratto sociale, infatti il 1600 e il 1700 sono
secoli caratterizzati dall’avvento delle cosiddette teorie giusnaturalistiche che dominano la scena
culturale europea e sono le teorie considerate IPRODROMI, il terreno di cultura dell’illuminismo.
๏ Prende infatti piede un fenomeno che ha dimensioni europee ma un’unica base razionalistica.
๏ Si diffonde una complessa teorica sin dalla pubblicazione delle opere di Grozio, in particolare, aldilà
delle dei iure prede, che il suo biglietto da visita sulla scena internazionale, ma dal punto di vista
giusnaturalistica il suo trattato teorico di riferimento è DE IURE BELLI AC PACIS del 1625(=
della guerra e della pace).
๏ A cui si affiancano altre opere di 2 personaggi inglesi: Hobbes e Locke.

GIUSNATURALISMO
Il giusnaturalismo non è un fenomeno unitario, ma un fenomeno con molteplici sfaccettature, contenuti
diversi, che pu hanno alla base l’idea comune di un sistema, i cui capisaldi sono:
1. una concezione laica del diritto,
2. l’idea di un sistema sociale organizzato, con caratteristiche diverse,
3. la convinzione di una serie di regole che appartengono all’uomo in quanto tale,
‣ idea che esistono regole auto evidenti di giustizia e di valori etico sociali validi per tutto il genere
umano,
‣ quindi il genere umano ha una serie di valori auto evidenti e una serie di diedri che lo distinguono
dalle altre bestie che esistono sulla terra,
‣ gli uomini hanno valori, caratterizzazioni etiche che li differenziano dagli altri esseri viventi e che
sono i diritti naturali che si contrappongono alle leggi scritte valide per ogni singolo paese.
↳ Questi diritti naturali hanno oggi più che mai, dicono Hobbes, Locke e Grozio, bisogno di essere
precisati per porre fine alle inutili guerre di religione (presenti a 2 secoli).
↳ Bisogna riportare l’eu alla calma e all’unità.
↳ Bisogna abbandonare anche l’idea di un ordine sovrannaturale, ontologico che ci viene da dio, è
una costruzione della chiesa, che arriva dal mondo del medioevo e di cui l’uomo si è
continuamente coperto con un mantello per tutto il medioevo, che ci ha portato alle guerre di
religione.
↳ Esiste solo un uomo con dei valori etici, un patto che crea una società organizzata sulla base del
diritto, che viene codificata attraverso questo patto, gli uomini rispondono del patto se lo
violano rispondono delle violazioni, tutto il resto è storia.
↳ Tutti devono rispettare i patti!.
↳ Dio nello stato e nel diritto non ha nulla a che vedere, pu avere a che vedere con il singolo
individuo, ma nella sua sfera morale, più intima, quindi lo stato deve disinteressarsi.
↳ PACTA SUND SERVANDA: principio d’oro, principio sottostante a tutti rami del diritto.

74
✓ Hobbes dice al capitolo 4 del Leviatano: i patti devino essere rispettati, se hai una spada in
mano è meglio.

I singoli autori:
★Grozio
↳ da l’idea,
↳ ritiene che esiste uno stato naturale dove tutti vivono secondo i propri diritti,
↳ tramite la contrattazione si passa alla società organizzata e si fa tramite il contratto, dove tutti
stringono l’accordo con tutti;
↳ si passa una società dove si soddisfano meglio i propri bisogni e quindi ciascuno trova la propria migliore
organizzazione, attraverso le leggi.
★Hobbes
↳ ritiene che lo stato naturale sia uno stato dove la sopraffazione la fa da padrone,
↳ chi è più forte sopraffà il più debole,
↳ è uno stato pericoloso,
↳ quindi più chi è più aggressivo riesce a schiacciare il più debole,
↳ la contrattazione non è di tutti con tutti, è soltanto con l’autorità, che lui identifica nella figura del
leviatano,
↳ leviatano: acquisisce tramite la contrattazione solo diritti, ha l’unico dovere di mantenere la sicurezza
(non rispetti le regole= mangiato dalla figura mitologica); ha il compito di mantenere l’ordine e la
tranquillità; ↳ autore dello stato assoluto, caratterizzato da:
✓ volontarismo,
✓ autoritarismo,
✓ imperativismo.
✓ Il sovrano che lo incarna meglio è luigi 14: il re sole.
↳ Stato con un re forte, completamente svincolato.

★Locke
↳ a lui si attribuisce l’opera “i 2 trattai sul governo” del 1690,
↳ via mediana, potenzia l’individuo sullo stato,
↳ vi è un contratto e uno stato,
↳ potere legislativo è separato da quello esecutivo,
↳ per la prima volta abbiamo l’attribuzione della sovranità al popolo, anche se viene affidata ad un organo
di carattere rappresentazione: primo avvicinamento ad una figura che sarà poi ripresa da Russ ,
↳ governo e giustizia sono invece affidati allo stato,
↳ novità: patto fiduciario che i sudditi stringono con lo stato, prevede che in caso di violazione non l’azione
per l’inadempimento ma la revoca della delega (= è quello che chiederanno le colonie americane a re
Giorgio quando non avranno la loro rappresentanza in patria, per la violazione dei loro diritti,“n taxation
whitout rapresentation”) ↳ imp proprietà.

IL GIUSNATURALISMO SBLOCCO’…
Il giusnaturalismo sblocca un’ideologia totalmente nuova che richiede ai sovrani di intervenire su un diritto
comune ormai fiaccato, fiaccato da una serie di interpretazioni di giuristi ma anche dal lavorio esegetico di
grandi tribunali. Questi ultimi con le loro ripetiziones, raccolte in volumi di repertorie, di decisiones, ormai
diffusi a seconda dei singoli stati, avevano creato una diffusione capillare di interpretazioni a livello
nazionale e sovranazionale, a seconda dell’importanza delle singole decisioni (Rote, senati) che si erano
diffuse in tutta europa.
Nasce la necessità di mettere ordine giurisprudenziale che superasse questa situazione, il giusnaturalismo
crea il terreno (umus) per un nuovo ordine delle cose, prima intellettuale, e poi scientifico che cambiasse
questo tipo di situazione e che rivolgesse questa petizione ideologica ai sovrani indicando loro l’ideologia e
l’ideale, cioè come intervenire e come farlo per modificare una società fiaccata, con un uovo apparato
amministrativo e giudiziario che si era ormai centralizzato, quindi nuove corti e un nuovo apparato
amministrativo.
Il giuslaturalismo sblocc :
75
➡ l’ideologia: perché i sovrani dovevano
intervenire ➡ l’ideale: come dovevano farlo.

LE CONSOLIDAZIONI
Per in questo primo 700 sono ancora prodotti culturalmente e tecnicamente vecchi, che indicano la crisi
di un sistema ma non sono ancora in grado di superarlo.
Infatti il pluralismo delle fonti viene indicato come negativo perché è ancora particolaristico, ma i giuristi
che hanno bisogno di certezza e dicono che l’arbitrio è pernicioso producono ancora opere chiamate
consolidazioni da Mario
Viora.
➡ Egli dice che in questa fine di secolo non si arriva a superare il particolarismo delle fonti che rimangono
comunque tante, hanno sempre come riferimento integrativo il diritto comune e non riesco e non
vogliono ancora superarlo, per non hanno i mezzi, non sono capaci e non hanno al cultura.

Producono queste nuove raccolte di leggi qualcosa di nuovo a livello normativo, in alcuni stati una anche
norme nuove per la tecnica legislativa, perchè sono in grado di porre ordine, fanno un bel ritaglio tecnico
di determinati guazzabugli normativi (es sistemano il diritto civile, penale), fanno una certa catalogazione
di tutto quello che era il pluralistico e il particolaristico.
✓ Sistema delle fonti ma non sono in grado di dire basta con il diritto comune.
✓ Compilazioni giuridiche realizzate privatamente da singoli giuristi, o volute ufficialmente dal potere
sovrano, e in tese a collezionare ai fini di pronta reperibilità il disperso materiale esistente.
✓ Tutti i testi legislativi che talora si pongono sì molto avanti sulla via della codificazione, ma che
funzionalmente e concettualmente si collocano in una teoria delle fonti che è quella tradizionale.
✓ In altre parole, testi che riconfermano il sistema giuridico preesistente, semplificato e non già sostituito
in blocco.
✓ Tollerano:
๏ integrazioni per casi e materie non disciplinate,
๏ hanno come scopo principale quello di raccogliere il materiale normativo esistente al fine di rendere
più pratica e agevole la consultazione e la conoscenza.
✓ Sono amate da giudici e avvocati perchè hanno una buona funzione, ma si inseriscono nella collezione
del materiale che già c’era, pertanto non sono un passo avanti e quindi non sono codici. Come dirà
Montesqui non producono un vero cambiamento.
✓ Quindi rimangono così fino all’arrivo di Napoleone, sia come truppe, sia come lavorio legislativo, ecco
perchè quello di napoleone è il primo risultato normativo che ha degnamente il nome di codice.
✓ Codificazioni:
๏ Costituzioni piemontesi

๏ Costituzioni modenesi: le più reazionarie


๏ In Toscana: tentativo di codificazioni abortito e quindi abbiamo il ritorno a una legislazione di diritto
comune.
✓ In Francia abbiamo, invece, delle ORDONANS, c’era stato qualcosa alla fine del 500, invece è Luigi 14
a un momento importante di unificazione legislativa su tutte le materie:
๏ Ordonans di procedura civile,

๏ Ordonans di procedura penale, ๏ Ordonans del commercio, ๏


Ordonans della marine.
↳ I francesi, con il loro senso di elogiarsi (tipico), dice che si tratta già di veri e propri codici perché
contengono un principio di auto integrazione attraverso il ricorso all’analogia contenuto nell’o. di
procedura civile, in realtà la storiografia giuridica italiana non è d’accordo su questa interpretazione
contenuta in questo testo.
✓ Testi di chiusura fra il 600-700 italiano: opere che tentano una sistemazione, un collage, una raccolta
(antologia) delle opere e delle leggi emanate dai sovrani degli stati assoluti nel tentativo di fare ordine
ma rimangono all’interno del sistema del diritto comune e vengono etichettate da Mario Viora con il
nome di consolidazioni.

76
ILLUMINISMO GIURIDICO
★ Il cambiamento sia solo con l’arrivo dell’Illuminismo giuridico.
★ Movimento riformista, ma non rivoluzionario.
★ Il secolo dei lumi= 1700.

↳ Gli uomini hanno creduto caratterizzata dal diffondersi della luce della ragione, una luce tesa a
diminuire le tenebre del pregiudizio, della tradizione culturale diventata apprensiva.
↳ Il mito della luce che si contrappone alle tenebre non è per invenzione dell’illuminismo, ma è un tema
che ricorre nel pensiero della civiltà occidentale (es Grecia: mito della caverna).
↳ Ma in questo periodo questo mito assume nuove connotazioni che sono diverse rispetto al passato.
★ Lumier, enlightment: un atteggiamento mentale più che una dottrina, provvista di più significati in
Europa.
★ Primato della ragione sulla tradizione.

★ Si parla di illuminismo giuridico nel pensiero di alcuni esponenti italiani e francesi (soprattutto) che
aprono la strada al rinnovamento in europa traducendo principi teorici in azione.
★ Importanti:

✓ MONTESQUIEU,

✓ ROUSSEAU,

✓ VOLTEIRE,

✓ Rappresentanti della scuola milanese:

✓ FRATELLI VERRI,

✓ CESARE BECCARIA,

✓ FILANGELI (del sud),

✓ PILATI (del nord),


↳ Con le idee rappresentano un p una linea di confine fra il vecchio mondo e il nuovo mondo, sono il
debito ideologico della futura rivoluzione francese e poi della successiva codificazione.
↳ L’idea è di creare un nuovo mondo più civile che abbia uno scopo di incivilire le masse e portare alla
felicità.
↳ Rigenerazione dell’uomo, considerato come creatura perfettibile.
↳ Convinzione che l’umanità possa essere fatta progredire verso una costante forma di incivilimento,
ossia verso la felicità.

LE LINEE DIRETTRICI
Le linee direttrici verso le quali ci si muove per incivilire le masse attraverso l’opera dell’illuminismo sono
4:
1. LA POLITICA
↳ È la sede suprema di cui si realizzano i valori, il primo è quello della giustizia, che coincide con la
felicit suprema.
✓ Idea che viene dall’inglese Francis Hukeston: dobbiamo realizzare la felicità maggiore possibile
per il maggior numero possibile di soggetti.
2. L’ARTE DELLA LEGISLAZIONE
↳ Alvezius chiama l’arte del legislatore la pubblica felicità e la capacità di far convergere
l’inclinazione degli individui.
3. L’OPINIONE PUBBLICA
↳ L’opinione pubblica dà il consenso al potere lo fonda e lo costruisce.

4. RUOLO PRIMARIO DEGLI INTELLETTUALI NELLA SOCIETA’


↳ Ruolo portante nella società del 700.

↳ L’opinione pubblica va indirizzata dagli intellettuali.


↳ Presuppone un’oligarchia di intellettuali e politici legittimati a decidere per tutti, perché
l’opinione pubblica è piuttosto infantile e le masse si fanno guidare, e devono essere guidate da
persone in grado di correggere l’orientamento delle masse portano nella giusta direzione.

Riassumiamo:
77
✤ Illuminismo è ancipite: ha volto nobile ma pericolosamente oscuro.
✤ Vuole una libera e critica ricerca la verità, riconducibile a concetti scientifici dimostrabili.
✤ Vuole rigenerare il mondo e l’uomo.
✤ La bussola morale è la ricerca della felicità: è nel proprio interesse essere virtuosi.

KANT
Risponde alla domanda cos’è il nuovo illuminismo?
Kant dice che dobbiamo rigenerare il mondo, dobbiamo rigenerare l’uomo, che nella sua visione migliore è
l’uomo che viene portato ad un atteggiamento critico, che dubita di tutto quello che gli è stato
passivamente insegnato fino ad oggi, che assume una nuova morale, che non critica perchè polemico, che
non critica quello che gli è stato insegnato perchè dubitativo o senza senso.
Le masse vengono portate al dubbio, condotte da una elle di pedagoghi che hanno studiato e attraverso
buone leggi che sono state precostituite da persone pensanti e da un’azione politica mirata, che è stata
condotta con finalità adeguate alla felicità della massa.
Quindi la massa si presume che non abbia gli strumenti adeguati per formarsi, perchè in quell’epoca non
studiava, ma chi ha studiato e chi dirige l’azione politica, attraverso una buona legislazione, pu condurre
alla felicità del maggior numero di persone e abbandona l’umiltà del sapere appreso passivamente, con una
certa percentuale di rischio, a condurre la ragione entro limiti dell’esperienza, nella fiducia che questa
nuova azione di riforma possa condurre alla felicità del maggior numero di persone.
Il pensiero illuministico si ricollega al ripudio di ogni traduzione autoritaria e al ripudio di ogni credo non
fondato sulla ragione.

SPIRITO RIFORMISTA
❖ L’illuminismo per è anche riforma: sovvertimento dell’ordine costituito.
❖ La parte progettuale è bilanciata da una parte distruttiva, e quindi:
1. LAICIZZAZIONE STATO
2. RELIGIONE liberata da ogni superstizione.
3. DIRITTO come oggetto di dibattito e riflessione, idolatrare il diritto.
❖ Per questo pu diventare pericoloso, infatti si intende questo quando diciamo che l’Illuminismo nasce
in una situazione pacata, ma pu sfuggire di mano.
❖ Il monarca pu essere visto come il male, mentre la ragione umana è il bene.

ILLUMINISMO GIURIDICO
✤ Non è possibile individuare una forma unitaria.
✤ Le correnti illuministiche hanno servito differenti politiche del diritto a seconda delle specificità
nazionali.
✤ 2 gli Illuminismi: area germanica e area francese.

✤ La forza di tutto il movimento è il progresso.


✤ L’illuminismo ha l’idea della legge come espressione della ragione, della natura umana,
✓ qui entra in contatto subito con il pensiero giusnaturalistico,
✓ accogliendo il primo postulato, cioè l’idea dell’esistenza di un diritto universale naturale che
trascende le singole legislazioni e appartiene all’uomo in quanto tale,
✓ quindi la legge è la positivizzazione, il calare in parole i diritti imprescrittibili dell’uomo, la tradizione
giuridica di questi diritti che ricevono un loro riconoscimento e una loro tutela nell’area della società
civile.
✤ Quali sono questi diritti base che devono essere calati nella legge dello Stato prima di tutti gli altri
quando l’uomo passa dalla società naturale (disorganizzata) alla società organizzata in ogni stato? Sono
4:
1. Diritto di libertà
2. Diritto di proprietà
3. La sicurezza
4. Diritto all’uguaglianza
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↳Idea della legge come espressione centrale della ragione, il diritto deve trasformare in legge gli
imprescrittibili diritti dell’uomo in quanto tale (libertà, proprietà, sicurezza, uguaglianza).
✤ Il diritto illuministico è volontaristico, cioè traduce gli eterni e intoccabili diritti naturali dell’uomo
come manifestazione della volontà del legislatore, solo allo stato è riservato il compito di fissare la legge
e di imporne coattivamente il rispetto.
๏ Lo Stato in Francia rappresenta prima la nazione e poi direttamente il popolo.
↳ Stato con volontà popolare: fonte legislativa sarà il popolo oppure la nazione.

๏ Lo stato in Austria rappresenta la volontà sovrana, perché lo stato si identifica nel suo imperatore.
↳ Stati con forma monarchica: il sovrano si pone come fonte esclusiva della legislazione, il diritto si
identifica completamente con la legislazione espressione della volontà regia, sovrano: mica fonte
di diritto.

✤ Altro aspetto fondamentale è la certezza del diritto,


๏ la legge è espressione certa attraverso le norme, le quali devono essere semplicemente applicate
perchè chi le applica deve svolgere un’azione dichiarativa,
๏ il giudice interpreta le norme cosi come sono senza corromperne mai il significato,
๏ il giudice è il mero esecutore automatico della legge, ogni tipo di interpretazione diversa da quella
letterale e dichiarativa trasformerebbe l’organo giudiziale in legislatore, quando abbiamo detto che
questo invece spetta allo stato (sovrano o popolo).
✤ L’illuminismo è essenzialmente riformistico, è un movimento che riforma, in nome della razionalità,
ogni aspetto della vita sociale, facendosi promotore di una riforma dello strato amministrativo ed
economico, ma anche religioso: insomma una polemica contro ogni privilegio rispetto allo stato
precedente, semplificando la struttura della società.
✤ L’illuminismo vuole l’individuo fuori da tutte quelle comunità di appartenenza (tranne la famiglia)
anche avevano costituito la sede negativa, vuole il livellamento sociale.
๏ Guarda l’individuo con le sue libertà, a cominciare da quella che si esprime nella proprietà, perchè
essa nasce dalla fatica del lavoro.
๏ Feudo, corporazioni sono esempi che devono essere riconsiderati.
๏ L’illuminismo chiede la tutela dei diritti in un sistema diverso, con l’individuo considerato come
singolo.
๏ La svolta consiste nel far leva sulle leggi anziché sui diritti di nascita.
๏ “Passaggio dal governo degli uomini al governo delle leggi” cit. Pietro Verri, perchè gli uomini hanno
sempre protetto l’interesse di casta, le leggi dovrebbero proteggere gli interessi dei singoli.
๏ Sullo sfondo, quindi, il problema giuridico dell’illuminismo era la ricerca di un nuovo ordine
normativo.

Chiarezza delle fonti giuridiche, semplificazione normativa e livellare la società: l’ENCICLOPEDIA è il
prodotto migliore per questa soluzione, contenendosi i poteri della chiesa, che si era sempre schierata
a conservare lo status quo. Quindi questa nuova cultura si qualifica tendenzialmente come anti
clericale.
๏ In quest’opera tutte le voci del sapere vengono rivoluzionate.

IL 700 E L’ILLUMINISMO
FRANCIA
L’illuminismo è una sorta di moda intellettuale che permea un p in tutta l’europa, si diffonde in:
★GERMANIA
↳ L’illuminismo tedesco ha una connotazione fortemente filosofica.
↳ Kant. ★ ITALIA
↳ Non ha carattere particolarmente originale, anche Adriano Cavanna, uno storico del diritto, ha definito
l’illuminismo italiano “lumi lunari rispetto ai lumi solari francesi”, per indicare un diverso modo di
risplendere, forse minoritario
↳ 2 nuclei: Napoli e Milano.

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↳ Illuminismo milanese: fratelli Verri e Cesare Beccaria, con “dei delitti e delle pene”: è sicuramente un
centro culturale che diventa famoso in tutta europa.
↳ Di minore importanza è l’illuminismo di Napoli, dietro la figura del Filangeri e quello trentino dietro la
figura di Carlo Antonio Pilati.
★SPAGNA ★INGHILTERRA
↳ Anchel’Inghilterra rappresenta un centro di diffusione, dietro la figura di David
Hum. ↳ Illuminismo: fenomeno di cultura europea.

MONTESQUIE
Scia Lui de Secondac (montesquie) scrive e interpreta il diritto, classificandone i meccanismi vitali e le
tecniche giuridiche, che hanno la loro radice in una celeberrima opera che prende il nome di ESPRIT DE LUA.
➡ È la più importante fra quelle prodotte e destinate a lasciare un segno indelebile nelle generazioni
future,. ➡ Fornisce l’architettura e l’impianto ideologico della furia rivoluzione.
➡ Opera giovane: 1748.
✓ Perché pochi anni prima siamo ancora in piena epoca di consolidazioni e di un’opera “dei difetti della
giurisprudenza” che viene elaborata dal bibliotecario di Francesco 3, duca di Modena, che
rappresenta una fotografia critica del sistema del mos italicus, e dei problemi che questo rappresenta
per il diritto comune, ma pure con l’intento di criticarlo rimane ancora una fotografia implicita nel
sistema.
✓ Viene elaborata pochi anni prima di esprit de Lua, ma è un qualcosa di estremamente retrivo
(antiquato).
✓ Opera che fotografa i difetti del diritto comune, ma non lo possiamo superare!
➡ 6 anni dopo: MONTESUIE dice che il diritto comune è un mondo sorpassato, pieno di difetti, ma che
deve essere superato

DI PIÙ SULLA SUA PERSONA…


✦ Laureato in diritto.
✦ Famiglia ceto togato.
✦ Diventa consigliere e poi presidente di uno dei grandi tribunali dell’epoca (pardamon di bordo). ✦
Eredita le cariche giudiziarie dallo zio.
✦ Amava le accademie.
✦ Le lettere persiane: scritto satirico dove 2 viaggiatori provenienti dalla Persia, visitando la Francia,
hanno modo di lodare i costui francesi in maniera satirica (lodano il paese della Francia), questo scritto
circola nei salotti letterali, diventa famoso.
✦ Vende la carica di presidente e inizia il gran tur, in esito al quale pubblica l’esprit de Lua, viene
attaccato dall’ambiente ecclesiastico, il testo viene messo all’indice, ma per la ricchezza dei suoi
contenuti diventa un punto di riferimento negli ambienti intellettuali, largamente diffuso.
ESPRIT DE LUA
➡ Grande trattato di legislazione sulle forme di governo.
➡ Frutto di una ricerca storica che M fa nel suo cosiddetto gran tur (= viaggio che si faceva per tutta
l’europa - 700),
✓ in questo viaggio esamina i modelli istituzionali con i quali viene in contatto e per i quali viene
considerato uno dei fondatori dello studio di diritto comparato e delle scienze sociali;
✓ in esito a questo viaggio fa una valutazione che riporta in quello che è considerato il libro giuridico
più letto fra 700/800;
✓ il suo lavoro viene considerato il momento fondante di tutte le autorizzazioni dell’illuminismo
settecentesco, perchè fornisce il materiate per discutere sul tipo di governo e sui tipi di diritti che
vengono riconosciuti in queste forme di governo ai vari cittadini.
➡ In questo testo ci dice che cosa sono le leggi: sono le regole che determinano i rapporti fra tutti gli esseri
secondo una necessita naturale; quindi sono rapporti necessari che derivano dalla natura delle cose,
mutano da popolo a popolo, e dipendono da fattori esterni.
✓ Novità: contro il giusnaturalismo, perchè per M è frutto di relativismo.

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≠ Giusnaturalismo aveva elaborato un’idea di diritto naturale unico per tutti i tempi e tutti i luoghi,
un diritto universale, che pertiene con una serie i valori uguali agli uomini in quanto tali.
✓ Le norme non sono identiche in tutti i tempi e in tutte le società, sono patrimonio di un diritto
relativo che varia nello spazio e nel tempo, dipende dalla natura delle cose, quindi non vi è un unico
schema di diritto naturale valido per l’itera umanità che forma un modello assoluto e ideale, ma vi
sono schemi di diritto che variano da popolo a popolo e nel corso nel tempo (i popoli cambiano e
anche le leggi).
➡ Anche le forme principali di governo si modificano, dobbiamo catalogarle:
✓ La principale delle variabili è la forma di governo.
✓ Le forme di governo contribuiscono in modo determinante a forgiare il contenuto delle leggi, che
muta da paese a paese in funzione di diversi fattori (es lingua, clima, territorio, lo spirito dei popoli,
principale: forma di governo), infatti è rarissimo che le leggi di un popolo vadano bene ad un altro.
✓ La legge è un fattore relativo ≠ Russ : legge espressione della volontà generale.
✓ Questo contrasterà con lo spirito imperialistico di napoleone, anche gli ideali di Robespierr.
✓ I governi si classificano in base a chi detiene il potere, che natura rivestono le leggi positive, quali
diritti sono garantiti agli associati.
✓ Tutte le forme di governo si possono ricondurre ad essere classificati in 3 forme fondamentali alle
base di un numero costante di parametri, e sono:
๏ chi detiene il
potere, ๏ quali sono
le leggi, ๏ quali sono
i diritti.
↳ In base a questi tre parametri M individua tre forme di governo ⥥.
✓ M descrive le forme di governo che ha conosciuto, senza farci capire qual è la sua preferita, ma da uno
studio comparato delle sue parole possiamo pensare che preferisca la seconda alle altre. Così abbiamo:
1. GOVERNO REPUBBLICANO
2. GOVERNO MONARCHICO
3. GOVERNO DISPOTICO

1. GOVERNO REPUBBLICANO
➡I cittadini (=potere), o almeno una parte di essi, sono eletti quali rappresentanti dal popolo e
partecipano attivamente all’amministrazione della cosa pubblica e godono pertanto dei diritti politici.
➡ Nelle repubbliche le leggi garantiscono l’uguaglianza sociale, sono fondate sul sentimento della virtù,
intesa come moderazione nella partecipazione della gestione pubblica del potere.
➡ Leggi fisse a cui tutti sono soggetti, sono scelte da tutti.
➡ Le repubbliche sono poi, a seconda che tutti (rare, instabili, arcaiche - polis greche) o solo una classe
goda (lui preferisce - elezione di un gruppo che ha il controllo della cosa pubblica) o eserciti i diritti
politici:
✓ DEMOCRATICHE

✓ ARISTOCRATICHE

2. GOVERNO MONARCHICO ❥
➡ Il potere è esercitato dal sovrano, attraverso leggi fisse sono garantite le libertà civili, ma non quelle
politiche.
➡ La monarchia si fonda sul sentimento dell’onore e della fedeltà, proprie delle classi aristocratiche e
militari,
✓ sono classi sociali nobili, i cosiddetti “corpi intermedi”,
✓ che sono necessari perché partecipano, seppur in forma limitata, al governo, facendo una sorta di
freno al potere monarchico,
✓ in modo tale che, seppur avendo il potere esecutivo e in parte legislativo, non si tramuti in potere
dispotico.
➡ Le leggi che più si addicono alla monarchia mantengono la differenza fra le classi sociali, distinguendo
le classi in base al rango, al censo e rafforzando in questo modo l’autorità paterna all’interno della

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famiglia, la soggezione dei singoli rispetto al sovrano, la sua descrizione che fa della monarchia è chiaro
che è modellata sullo stato in cui vive, quindi la Francia a lui contemporanea e legittima una sorta di
assolutismo illuminato.
➡ Vantaggi, perché rietine che un governo affidato a uno solo sia un governo in grado di muoversi
attraverso una certa prontezza, di avere una capacità esecutiva più rapida rispetto ai tempi della
repubblica (gov di tutti frena l’attività politica)

3. GOVERNO DISPOTICO
➡ Il potere è esercitato ad arbitrio e capriccio da una sola persona, mancano leggi fisse, ai sudditi non è
garantito alcun diritto e alcune libertà.
➡ Il dispotismo si mantiene con la paura e con le pene durissime (es sultano).
➡ Commneto negativo.
➡ Mancano le leggi fisse, quasi non ci sono, perché il sovrano è legibus solutius.

IL LIBERISMO
In questo contesto ogni governo ha come fine la propria auto conservazione e, a parte il governo dispotico,
tutti gli stati (monarchie e repubblica) hanno una sorta di temperamento del potere politico che assicura
qualche grado di libertà. Infatti il concetto di libertà fa di MONTESQUIE uno dei padri del liberismo.

La libertà e il diritto di fare tutto quello che la legge permette, è un concetto che lui sviluppa sia in rapporto
alle leggi penali, sia al rapporto all’idea della Costituzione. M parla di libertà dalla paura di essere turbati
nel godimento della vita quotidiana, dell’esercizio dei propri beni, per poter fare in modo che sia così
occorre evitare che ci siano abusi, che ogni potere dello stato sia limitato da qualche altro potere, da una
struttura che consente al cittadini, a differenza che nel diritto comune, di essere assicurato dal potere
centrale, da una struttura che M non solo auspica, ma che ha visto già realizzata in Inghilterra.
Questa struttura è la carta costituzionale, cioè il cittadino deve essere garantito, perchè altrimenti ci sarà
sempre un sovrano legibus solutius.

Perché la libertà si esplichi ne occorrono i requisiti:


✤ Un certo tipo di costituzione.
↳ Carta costituzionale in cui il potere fermi l’altro potere, ma perchè ci avvenga bisogna capire quali
sono i poteri e quanti sono questi poteri e qui la celebre divisione.
↳ M arriva alla divisione dei poteri partendo dalla necessaria libertà dei cittadini, perchè questa libertà
si esplichi e i cittadini non siano turbati e disturbati, occorre che siano protetti, e protrano esserlo
soltanto attraverso il godimento dei loro beni da una carta costituzionale che li enunci e da un diritto
penale che non sia arbitrario.
↳ Riassumiamo:

✓ Si ipotizza una costituzione in cui il potere arresti il potere.


✓ È necessario individuare quali e quanti sono i poteri.
✓ I poteri per M sono tre: legislativo, esecutivo e giudiziario.
✓ È indispensabile che 3 poteri siano esercitati da organi separati e che questi si trovano in un
rapporto di reciproco controllo.
✓ La costituzione deve separare i poteri e il diritto penale li deve garantire.

✤ Un certo tipo di diritto penale.

I POTERI
★LEGISLATIVO

↳ Il
titolare del potere legislativo è il popolo o quella parte di esso che gode i diritti politici.
↳ Neglistati monarchici non è solo il popolo, ma ciascuno dei corpi intermedi (popolo e nobili) che si
esprime attraverso la sua assemblea (es Francia: stati generali).
↳ Il compito non è solo fare le leggi, ma di controllare che le leggi, una volta fatte, siano
eseguite. ↳ Potere che va distribuito.
★ESECUTIVO

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↳ Il
potere esecutivo va invece affidato ad una sola persona, individuata nel sovrano.
↳ Per M il potere esecutivo deve bloccare le iniziative del legislativo.
↳ Una sola persona per far si che sia rapido e veloce (es fare le guerre e la pace: deve essere
veloce). ↳ Potere che va rafforzato.
★GIUDIZIARIO

↳ Il potere giudiziario non deve essere esercitato da professionisti, né da un organo permanente, ma


corti di pari.
↳ In questo modo si sfugge alla strapotere che i giudici hanno da secoli continuato ad esercitare, facendo
del loro lavoro un’altra fonte di arbitrio.
↳ Per M: il giudice è la bocca della legge.
↳ Si vuole in loro un automa, è troppo pericoloso lasciargli in mano il destino della gente: potere
annullato.

Questa teoria della separazione viene assunta come una architettura formale per fare dello strumento
istituzionale lo strumento di una nuova democrazia, oppure di una monarchia costituzionale. Insomma di
un nuovo stato che trova nell’inserimento all’art.16 della dichiarazione dei diritti dell'uomo del cittadino del
1789 forse il suo uso migliore. Non viene accolta la definizione di legge, ma sicuramente l’idea di
costituzione, per la quale ogni società che vuole definirsi garantita dei diritti non è tale se non ha una
separazione dei poteri in una carta costituzionale. Quindi viene accolta l’idea che ci vuole sia una
costituzione sia una divisione dei tre poteri.
Art 16: “ogni società nella quale la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri determinata,
non a costituzione”.

BUON SISTEMA PENALE


❖ M ricalca quello che poi sarà ampiamente il contenuto delle posizioni di Beccaria.
❖ No alle leggi inutili, che reprimono comportamenti irrilevanti.
❖ No alle leggi tiranniche, ovvero norme che comminano sanzioni non proporzionate al delitto.
❖ No punizione dei delitti religiosi.
❖ Funzione rieducativa, ma con mano leggera, insistendo sulla bontà delle leggi penali rispetto alle
normie tiranniche, evitando comportamenti penalmente rilevanti, leggi inutili, punizioni tiranniche e
di comportamenti di delitti religiosi che devono rimanere nell’ambito personale, criticando
l’ordinamento che prevedeva ancora la pena del rogo per magia, eresia, delitti contro natura.

ROUSSEAU
★ Personaggio che esercit decisamente una maggiore influenza sull’età rivoluzionaria rispetto a
Montesquie, egli presenta nell’art 16 sulla dichiarazione ddi diritti dell’uomo e del cittadino per quanto
riguarda la separazione dei poteri.
★ C’è un’idolatria da parte del periodo del terrore, in particolare dalla figura di Roberspierre, nei confronti
di R.
✓ Perché lo identifica con l’ente supremo che sostituisce le figure di ragione e di sentimento, le figure
dell’entità cattolica.
✓ Ente supremo, a cui Robespierre dedica un discorso di massima rappresentazione idolatrante, è
identificato con la figura di Russeau, il cui pensiero trova cittadinanza agli articoli nella dichiarazione
dei diritti dell’uomo e dei cittadino, tanto che quando sarà da criticare, in esito all’epilogo in parte
anche negativo del momento massimo della rivoluzione, che si identifica con il periodo del terrore, sarà
criticata proprio l’ideologia di Rousseau.
★ Non ha mai pensato agli eventi rivoluzionari, persona con tanti problemi, quello che è successo non era
tra i suoi obiettivi, per è stato presto lo stesso come emblema.

UN PO’ SULLA PERSONA…



Nasce a Ginevra nel 1712 (no Fra);

Famiglia estremamente modesta;

Calvinista;
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Severo con l’educazione, ma ha una doppia anima:ù
da un lato esprime tutto questo nei suoi scritti,

‣ dall’altro si rivela un genitore che ha subito pene terribili nei confronti di suo padre e poi riproduce
come genitore;

Uomo introverso, molto serio;

Viene visto con una concezione democratica della legge, divenendone portavoce della rivoluzione,

Diviene poi anche l’emblema di tutte le pratiche della democrazia diretta e della figura totalitaria dello
stato di Robespierre, nella quale l’individuo indicato come singolo non è nulla, mentre lo stato è tutto; ✤
Problemi in famiglia:
‣ la madre muore subito dopo la nascita del figlio per complicazioni al parto,

‣ padre uomo fallito: lo abbandona nel 1722, quando R aveva 10 anni, La vita in particolare:
‣ fa l’apprendista prima presso un notaio, poi presso un incisore,
‣ lascia Ginevra al seguito di una baronessa francese ma cattolica (si converte malvolentieri per seguire
questa donna),
‣ decide di fare il cosiddetto “cicisbeo”, ovvero l’amante di professione,
‣ si trasferisce a Parigi, dove conosce l’accademia delle scienze, tanti personaggi illustri, frequenta il
salotto della sua amante e scrive un sistema di notazione musicale,
‣ diventa segretario dell’ambasciatore francese e ha modo di andare a Venezia,
‣ torna a Parigi e si lega a una persona di più umile condizione sociale e diventa padre di 5 bambini, che
non riesce a mantenere, quindi li lascia tutti in orfanotrofio,
‣ fa amicizia con il nucleo delle Enciclopedì e scrive una serie di articoli, inizialmente legati al discorso
musicale, ma poi si dedica all’economia, e scrive proprio la voce “economia politica” a metà del 700;
‣ poco dopo, per , il suo animo tormentato e la sua paranoia che lo accompagnerà per tutta la sua vita e
in tutti i suoi rapporti sociali, lo fa litigare con Dieder e con tutti gli altri enciclopedisti, i rapporti si
fanno difficili e la sua mania di persecuzione viene fuori;
‣ nel 54 torna a Ginevra e si riconverte (calvinista), riottenendo la cittadinanza ginevrina, qui compone
la sua opera maggiore: “il discorso sulle origini e fondamenti sulla disuguaglianza fra gli uomini”, siamo
alla vigilia del suo più importante testo 61: “Giulia e la nuova Eluisa” e subito dopo “il contratto
sociale”, qui lui consacra la sua immagine pubblica, perché la sua opera più importante è questa;
‣ IL CONTRATTO SOCIALE è l’opera più importante;
‣ a seguire l’EMILIO, che da propio la misura dello scollamento fra la vita intellettuale di Russ e la sua
vita quotidiana, perchè l’Emilio critica l’educazione dell’epoca e la religione, per questo viene bandito
sia in Francia che a Ginevra, fugge, evita l’arresto;
‣ poi si trasferisce nuovamente in Francia, ma le critiche continuano a seguirlo allora si rifugia in Gran
Bretagna, dove conosce un filosofo illuminista: David Hum, rimane un anno emmezzo, ma crede che il
suo nuovo amico stia complottando contro di lui fugge nuovamente;
‣ la sua paranoia è continua, da Russeau di fa chiamare Ren ;
‣ nonostante continui a scrivere torna a copiare musica per poter guadagnarsi da vivere, cosa che fa fino
alla morte (1778);
‣ = una vita in fuga!

IL CONTRATTO SOCIALE
✦ “l’uomo è nato libero, e dunque è in catene”
✦ R non aveva previsto ne il terrore, ne la violenza che Robespierre impone con l’atto rivoluzionario, per
la quale R aveva totalmente orrore, ma nonostante ci la frase scritta prima viene posta come antefatto
della rivoluzione.
✦ Questa frase è un esordio del suo celebre testo con cui si apre anche il postulato giusnaturalistico della
carta dei diritti dell’uomo e del cittadino.
✦ Un postulato che vede l’uomo vittima di un ordine sociale basato sulla disuguaglianza, amministrato
sulla base della legge del più forte di cui R prende atto e che costituisce il punto di partenza da cui si
scatena la rivoluzione, che R ci dice che ignora come sia accaduto e che la soluzione contrattuale per

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salvaguardare la libertà e l’uguaglianza fra gli uomini sia necessaria, e che imponga un traguardo
virtuale da raggiungere.
✦ Visualizza il contratto teorico ideale in cui la libertà e l’uguaglianza si salvaguardano sulla base
dell’istinto e della reciproca collaborazione.
✦ Un accordo, patto conferisce la totalità dei diritti naturali nelle mani di tutti i consociati.
✦ Questo accordo è l’unica via di uscita perchè i consociati possano guadagnarsi la fuga da questa via di
incatenamento, caos, blocco, in cui fatalmente si sono trovati dopo secoli di antico regime di diritto
comune in cui tutti, salvo pochi, si sono trovati.
✦ Il mezzo e il presupposto è l’alienazione totale, quindi l’accordo è la via, l’alienazione, la vendita che
tutti fanno agli altri è il mezzo: tutti devono dare i propri diritti agli altri perchè soltanto in questo
modo tutti guadagnano l’equivalente di ci che perdono.
✦ In questo modo R definisce la legge come espressione della volontà generale, che poi sarà ripresa, questa
volta, nell’art 6 della dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e nell’art 4 della carta
costituzionale del 1793.
↳ Questi 2 articoli ci dicono che la legge è l’espressione della volontà generale, ovvero ia della volontà di
tutti.
↳ Qualcosa di molto diverso dal volontarismo relativo di Montesquie (relativismo giuridico ≠ R).
✦ L’idea è di proteggere con tutta la forza comune persona e beni di ciascun associato, quella che si viene
a creare è una comunità politica.
✦ La comunità politica:

✓ È composta da un io comune, formato da tanti voti, quanti sono i contraenti.


✓ La volontà generale si esprime nella legge.
✓ La legge è la volontà di tutti.
✓ R è contrario ad ogni forma di rappresentanza.
✦ È evidente, quindi, che il sovrano da cui proviene la legge non è più sovrano inteso come re per volontà
divina, ma è il popolo sovrano.
✓ Ingenuità R: come poteva pensare che dopo le sue parole rimanesse lo status quo?

✦≠ Montequie: l’idea di sovranità è per R indivisibile, non esistono filtri di potere, ne fazioni, ne partiti,
il singolo cittadino non è suddito, ma è inteso come un insieme di individui tutti uguali, che non
conoscono differenze di status, nessuno è sovrano o servo o signore.
✦ Il contratto sociale è l’atto con il quale l’individuo rinuncia alla libertà naturale, il patto introduce nella
società l’uguaglianza, contro tutte le disuguaglianze che precedevano la convenzione.
✓ Innovazione: non c’è più atto di sottomissione, dovere di obbedienza, separazione tra popolo e sovrano
perchè IL POPOLO E’ SOVRANO!
✦ In questo contesto le leggi devono essere poche e chiare, sostituiscono l’idea di questo sistema
particolaristico, confuso.
✦ Deve esserci un codice che sia chiaro e semplice, il potere giudiziario non deve essere un potere di
interpretazione ma un potere temporaneo dove il giudice si limita a applicare la legge, supplendo
inevitabili lacune, ma con un correttivo assai debole (funzione limitata).
✦ In questo contesto e con queste posizioni R viene considerato l’emblema del passaggio alla rivoluzione.

VOLTAIRE
✴ L’ultimo personaggio a livello cronologico (1694 - 1778).
✴ Considerato il capo/iniziatore di libertà, uguaglianza e diritto.
✴ Considerata la figura più emblematica rispetto agli altri 2 che sono molto teorici.
✴ Non è un uomo di diritto, fa il tragediografo, romanziere, filosofo, ma soprattutto è autore di quella
che è la letteratura più spinta ma anche più diffusa del tempo, ovvero sia i libelli.
✓ Fa infatti della satira il suo pane quotidiano.
✓ Caratteristica: spudoratezza, per questo viene spesso chiamato presso tutte le corti.
✓ Per partecipare alle serate in cui viene invitato si fa pagare.
✴ Ritratto come una delle figure più rappresentative dell’illuminismo in generale.

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✴ I temi della sua opera sono l’uguaglianza, la libertà e il diritto (in maniera polemica rispetto agli altri
2).
✓ Uguaglianza: professata soprattutto in polemica con la chiesa cattolica, con l’oscurantismo delle
pratiche religiose, portatrici di valori ingiusti, inspiegabili; riteneva che il mercato, le disuguaglianze
e gli squilibri economici che il mercato procurava tra ricchi e poveri, fra chi aveva e chi perdeva, erano
necessarie per mantenere viva la borsa (i crolli erano indispensabili per il rialzo dei titoli e andamento
azioni).
↳ Il problema dell’uguaglianza corrisponde ad un impegno civile a favore dei consociati rispetto al
codice penale, ma sostiene con pari enfasi la necessaria disuguaglianza fra gli individui in relazione
alla genetica delle razze umane, rispetto all’inferiorità del popolo ebraico, rispetto all’inferiorità
delle masse in relazione alla cultura, quindi lui che sarebbe disposto a farsi bruciare perchè gli altri
possano esprimere le proprie opinioni rispetto alle quali lui si possa trovare dissenziente, ritiene che
determinate etnie (come quella ebraica) siano geneticamente inferiori, così come sono inferiori le
masse non acculturate, oppure ritiene che le disparità di condizioni economiche siano indispensabili
perchè il mercato (soprattutto quello delle azioni di borsa) possano funzionare.
↳ Personaggio pieno di contraddizioni.
✓ Diritto: discorso che lui affronta senza mai aver fatto della giurisprudenza un suo tema di interesse,
quindi la sua critica parte dall’idea di una giustizia eminentemente naturale, quindi dal pacchetto di
diritti che appartengono all’uomo in quanto tale (idea giusnaturalistica).
↳ Lui si limita ad una osservazione del territorio francese, che vede frantumato in 144 cotum, questo
dato colpisce V sulla base della diversità e della complicazione del diritto francese, ma come
osservazione di carattere generico, così come lo colpisce la diversità delle giurisprudenze
tribunalizie. Lui dice ci sono 12 grandi consessi tribunalizzi, 12 grandi tribunali di ansiem regim
con altrettante giurisprudenze pubblicate. Bisogna che un sovrano promulghi nuove leggi, aiutate
da un elite scientificamente pesante che metta ordine.
↳ Non è possibile avere un diritto romano comune, 12 grandi tribunali con altrettante raccolte
diversificate sul territorio nazionale perchè tutto questo crea confusione.
↳ Occorre un sovrano filosofo che promulghi nuove leggi, possibilmente un codice, soprattutto
nell’ambito penalistico.
↳ Per questo sono molti i punti di convergenza con Cesare Beccaria, V scrive un commentario all’opera
di Beccaria e un trattato sul prezzo della giustizia e l’umanità, i cui temi di fondo sono la laicità
delle pene, la proporzionalità e l’abolizione della tortura, ma per il resto si muove nella stessa
direzione in cui si muove anche Beccaria.

DI PIU’ SULLA PERSONA… ✤


Nasce famiglia
borghese.
✤ Riceve una buona educazione umanistica.
✤ Si procura subito fama presso gli amici più aristocratici di cui sperimenta anche spesso l’abbandono.
✤ Deluso per questo trova rifugio in Inghilterra dove conosce una società più aperta mentalmente ma
anche meno raffinata.
✤ Da qui inizia a lanciare qualche attacco alla società francese.
✤ Poi si trasferisce a Berlino, presso Federico 2 di Prussia (o amava molto) e comincia a scrivere.
✤ Torna in Francia e inizia a collaborare con gli uomini del mondo del diritto attraverso l’Enciclopedì.
✤ Ormai ricco e amato si trasferisce come opinionista a Ginevra, dove compra un castello, inizia a prestare
denaro ad usura.
✤ Muore a Parigi nel 1778.

SI PONE FINE PER SEMPRE AL DIRITTO COMUNE


Tutti e tre, nel complesso, costituiscono l’ossatura di un nuovo diritto che va a scardinare la società di
antico regime, mettendo per sempre, in questo decennio rivoluzionario (1789 - 1799, poi si arriva al codice),

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il punto definitivo e totale sulla società di antico regime. Per molti secoli il diritto comune era in crisi, ma
che non ne hanno decretata la fine.
Si dice basta e si crea un diritto molto frammentato attraverso una serie di provvedimenti estremamente
confusi, nascono le carte costituzionali, si prendono una serie di provvedimenti finché arriviamo al codice!
ILLUMINISMO ITALIANO
Le idee di Montesquie e di Rousseau trapassano la Francia e arrivano anche in Italia, sono infatti evidenti
segnali di soggezione all’egemonia intellettuale francese e conseguenti ricezioni dei modelli ideologici
d’oltralpe. Ecco perché Tarello, studioso genovese, dice che la nostra è una variante poco significativa
dell’illuminismo d’oltralpe, le nostre le chiama LUCI RIFLESSE, solo per un campo, quello del diritto penale,
l’Italia sembra svettare in maniera autonoma.

UMANESIMO DI RITORNO
È vero che in Italia si diffonde una cultura che si chiama UMANESIMO DI RITORNO (o tardo umanesimo del
700, che non c’entra con la scuola culta del 500).
➡ Questo umanesimo tardo è convinto che il sistema delle fonti del tardo diritto comune, ancorché
imperfetto, vada bene così, quindi il diritto vigente è buono e pu essere recuperato attraverso un lavoro
di giuristi che lo spogli di tutte le sovrastrutture obsolete e lo adatti alle circostanze attuali.
➡ In altre parole: se prima ad es si utilizzava la lingua latina per le leggi, ora si potrebbe utilizzare la
lingua volgare.
➡ In realtà è un movimento conservatore che non ha grosse changes di riuscita e non si ricorderanno i
nomi dei suoi esponenti.

ILLUMINISMO IN ITALIA: MILANO


Anche in Italia (nei suoi domini) si diffonde l’illuminismo da nord a sud della penisola, il centro più
importante di questa diffusione è MILANO, “la contrada del monte” (via monte napoleone), per non
mancano gli esponenti del sud:
★GAETANO FILANGERI: Napoli

↳ Rappresenta la Napoli illuminista della seconda metà del 700.


↳ Muore giovanissimo: a 36 anni, consunto dagli studi.
↳ Muore consumato dal suo lavoro, ovvero la scienza della legislazione, progetta un lavoro

mastodontico in più volumi (4), ma riesce a scrivere solo 2, gli altri 2 escono dopo la sua morte.
↳ Si ispira a Montequie, Rousseau, Vezzius (sincretismo: prende un p di testi da loro e ne fa suoi).
✓ Per la prof: la presenza di tante fonti fa di questa opera una ricapitolazione della cultura dei lumi,
soprattutto nell’ambito penalistico, non dice niente di totalmente nuovo.
★CARLO ANTONIO PILATI: estremo nord

↳ Porta avanti l’idea di unificazione nazionale perchè si trova a lavorare nel territorio trentino dove
invece c’era l’avvento degli austriaci, quindi lui sente le esigenze di una manifestazione di
unificazione nazionale e scrive la riforma d’Italia che viene tradotta in più lingue.
✓ Temi: riforma religiosa, riforma economica, problema della giustizia, esprime posizioni molto
radicali. ↳ Punta alla creazione di un’opera codicistica, quindi il suo lavoro ha una cornice più
salda.

La contrada del monte, arriviamo all’amicizia, intesa del gruppo di giovani nobili che incarnano quel
elitismo pedagogico che doveva essere lo scopo che inciviliva le masse e che aveva il compito di trascinare
il gruppo dei letterati verso la felicità in quel manifesto dell’illuminismo.
★ Periodico il caffè: fratelli Verri, Cesare Beccaria, Alfonso Longo, Secco di Comneno.
✓ Questi sono la rappresentazione iconografica del gruppo degli intellettuali che dovrebbero essere alla
guida delle masse secondo gli ideali dell’illuminismo.

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PIETRO VERRI
★ Pietro Verri nato nel 1728, è ideatore, animatore e direttore di una rivista: IL CAFFE’, a cui collaborano
le grandi firme e tutti i personaggi più in vista del suo tempo, che scelgono temi che per l’ampiezza e
per lo svolgimento rappresentano i problemi più scottanti e problematici dell’epoca.
★ La scelta del nome del periodico è una scelta vivace, perchè la bevanda che viene dalle Americhe è una
bevanda che tiene svegli, quindi l’idea di questo gruppo è di un impegno comune in una guerra continua
contro la stupidità della tradizione, contro l’inosservanza delle regole: NUOVO.
★ Il caffè diventa subito il segno dell’illuminismo lombardo.
★ Le botteghe del caffè erano diventate popolari, luoghi di ritrovo dei giovani, che volevano risvegliarsi
attraverso l’utilizzo di questa bevanda e condurre una vita sopra le righe.
★ Il gruppo di questi ragazzi viene anche indicato come l’accademia dei pugni, si dice che loro alla sera si
trovavano al piano terra della casa di via monte napoleone, erano (7/9) i fratelli Verri: Pietro,
Alessandro e Giovanni, Beccaria, l’abate Alfonso Longo (precettore ecclesiastico), un paio di nobili:
Pietro Secco di Comneno e Giuseppe Visconti di Saliceto, Luigi Lambertenghi: tutti ambiziosi, nobili,
oziosi signori. Vengono chiamati così perchè si dice che una sera, in una delle loro scalmanate
discussioni, sono venuti alla mani.
★ A conferire l’unità di fondo di tutti i materiali che convenivano a confluire nel caffè ci pensava Pietro.

DI PIU’ SULLA PERSONA:


✤ Personaggio contraddittorio, arrogante, in lotta con il sistema.
✤ Scrive dei testi polemici che spesso, per , vedono la luce in anni successivi alla sua morte, es:
✓ Sulla interpretazione delle leggi (1765).

✓ L’orazione panegirica sulla giurisprudenza milanese (1763 ed inedita sino al 1938).

✓ Osservazioni sulla tortura (pubblicate postume nel 1804).

✤ Ha un coraggio ma non totalmente da leone rispetto alle sue posizioni (infatti opere pubblicate dopo -
al riparo per le sue critiche), es osservazioni sulla tortura.
✤ Primo genito, ruolo scomodo, colui che deve accaparrarsi il ruolo e il denaro del capofamiglia, eredità
che non vuole spartire con i fratelli.
✓ Dopo aver sostenuto l’importanza della famiglia, la condivisione dell’educazione, l’iniquità degli
istituti feudali e dei fedecommessi, che permettevano al primogenito di ereditare tutto, ma quando
tocca a lui vuole tutto per sé.

ALESSANDRO VERRI
★ Svolge un ruolo: svolge la funzione del protettore dei carcerati a Milano.
★ Ha dunque un modo e ha una capacità di una lucida sintesi del diritto penale (tutti i giorni etra in
carcere, fa domande ai carcerati).
★ Compila i registri e comincia a riflettere su come rimediare agli effetti delle norme, al disordine
dell’ordinamento.
★ Unica soluzione è quella di elaborare un CODICE, fare leggi nuove che facciano, anche sul piano penale,
una riforma totale, generale, in altre parole: un nuovo codice.
★ Opere che scrive:
✓ Ragionamento sulle leggi civili. ✓

Di Giustiniano e le sue leggi.


↳ L’analisi dei difetti dei testi normativi mette in evidenza i requisiti necessari, sufficienti e ideali della
buona legislazione, di quella che deve essere una buona legislazione e sono la:
๏ generalità della norma, che è unica e astratta;

๏ chiarezza della sua formulazione, in maniera tale che non ci siano incomprensioni.

๏ Per il codice si aggiunge un altro elemento: uguaglianza, il soggetto visualizzato nel codice deve
essere il cittadino, non importano le scie caratteristiche di provenienza.

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CESARE BECCARIA
★ La polemica con Pietro Verri ce lo presenta come un uomo inferiore alla fama della sua opera.
✓ All’inizio grande amicizia, costante ammirazione, e poi una fine di un rapporto triste, Pietro non
parlerà più a Cesare quando deve andare a Parigi a promuovere il suo testo.
✓ Pietro ne disconosce l’amicizia, si rifiuta di sostenerlo, accusandolo di ogni malefatta, dicendo che
l’opera dei delitti e delle pene l’aveva fatta lui! (P), dice di averlo rubato e non lo supporterà più.
✓ Alessandro chiarisce le idee, ci dice nei suoi appunti che l’idea è di Pietro, ma l’ha scritto Cesare.
✓ Pietro geloso per vedersi sottratto un libro nella genesi dei delitti e delle pene.
★ Persona pigra, si annoiava al caffè, conclude la propria esistenza facendo il funzionario statale, viene
sepolto con una cerimonia pubblica come consigliere dell’economia lombarda nel 1794, con una
cerimonia senza spese a cui non partecipa nessuno.
★ Più celebrato penalista d’europa.
★ Mediocrità di un’esistenza, genialità dello scritto.
DEI DELITTI E DELLE PENE
✦ Siamo nel 1764, esce dalla stamperia di Livorno e di Giuseppe Obert un libretto piccolo in forma
anonima, che cambierà le sorti del diritto penale mondale.
✦ La prima copia giunge di nascosto a Milano, da cui il manoscritto originariamente era partito, e si
diffonde rapidamente in tutta Europa (lo sappiamo grazie a una lettera di Pietro agli amici milanesi
dell’anno successivo).
✦ L’opera che esce senza firma è proprio questa, l’amministrazione asburgica ricerca dell’autore.
✦ Cesare ha 26 anni e l’ha fatta in un anno di lavoro (circa).
↳ Lo sappiamo perchè Pietro ci dice che Cesare era sempre, annoiato, non sapeva mai cosa scrivere
allora gli da questo incarico.
✦ L’autore non si aspettava tutto quel successo ed è costretto a partire perchè l’amministrazione
asburgica si mette subito a cercare l’autore di questo libro che crea dei problemi.
✦ Problemi: perchè accolto da tutti come il manifesto del diritto penale, mette in crisi immediatamente
l’apparato correzionale punitivo dell’amministrazione asburgica, al punto tale che è costretto ad andare
a Parigi per, non solo promuovere il suo testo, ma riuscire a sfuggire alle ricerche del vero autore di
questo volume (ha paura), mentre Pietro continua a dire di esserne l’ispiratore, ma di fatto il vero
scrittore.
✦ Tratta:
✓ del fondamento statuale del diritto di punire,
✓ della funzione della pena,
✓ della tortura e sulla sua validità, quindi del funzionamento del sistema probatorio dello stato,
✓ introduce il problema dei diritti dell’imputato; ✓ del ruolo del magistrato.
↳ Insomma tratteggia quello che dovrebbe essere il manuale del buon legislatore criminale, per la prima
volta laicizzando, eliminando qualsiasi problema di caratura morale, religiosa, creando una linea di
demarcazione netta il problema tra peccato e reato.
↳ Novità: creando a prescindere dal problema religioso e morale l’idea se sia o meno opportuno
mantenere in vita tanto la tortura quanto la pena di morte.
↳ Non è un discorso morale, ma meramente utilitaristico ed equalitaristico, in perfetto equilibrio tra
Elvezius e Rousseau, tra filosofia, società e politica.
๏ Dobbiamo valutare se uno stato per non essere accusato esso stesso di crimine debba mantenere in
piedi quel sistema punitiva, quella estrema conseguenza delle pena di morte e quel sistema
probatorio.
✦ La tortura è atroce e le polemiche, quando Beccaria si mette a scrivere, sono ormai arrivate a un punto
morto e l’espressione che viene utilizzata è “RES FRAGILIS ET PERICULOSA” perché si dice
veritatem fallas, cioè fa fallire qualsiasi ricerca della verità.
↳ I metodi utilizzati estremamente dolorosi fino al punto di diventare mortali si rivelavano inefficaci
nei confronti di chi aveva un’ottima resistenza al dolore e si rivelavano estremamente efficaci nei
confronti dei deboli di corpo e di spirito, al punto che li portavano all’ammissione di qualsiasi forma
di colpevolezza.

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↳ Atto probatorio che non consente un’anticipazione della sentenza senza sapere che il soggetto sia reo.
↳ Idea: “NE CRIMINA MANIA MANIA IMPUNITA” scopo affinché i crimini non rimangano
impuniti.
↳ La procedura di solito funzionava così: si spoglia nudo il reo, dopodiché veniva srotolato un lungo
rotolo contenente gli strumenti utilizzabili (pinze, scalpelli, coltelli) in maniera tale che solo vedere
che cosa sarebbe stato usato contro di te incenerava un terrore (idea di quello che ti sarebbe stato
inflitto), questo portava il reo a parlare (per confessare: tortura).
↳ Per Beccaria la tortura non funziona, lui combatte una battaglia sul piano giuridico, tecnico e
processuale.
↳ La tortura è un mezzo di prova, un istituto probatorio, volto a far confessare.
✓ Mezzo di prova che per funzionare deve fare male, si infligge un castigo, ma se questo è un mentitore
continuerà a dire la sua verità, è difficile che si convinca qualcuno.
✓ Se il soggetto è innocente con la tortura si anticipa la pena prima di sapere qual era l’esito del
giudizio, quindi si infligge una pena o errando o andando alla cieca: questo lo stato non se lo pu
permettere.
✓ Viceversa se il soggetto è troppo forte per resistere e mente, si manda impunito un mentitore, che
ha solo dalla sua parte una resistenza fisica.
✓ IN OGNI CASO LA TORTURA E’ FALLACE.

✦ La pena di morte si rivela negativa per 3 aspetti, perchè:

1. INUTILE
↳ B sostiene che l’errore umano è sempre possibile, per questo dobbiamo rifiutare l’applicazione di
una sanzione cui non è possibile ovviare nemmeno dopo aver accettato che vi è stato l’errore
giudiziario.
2. IRRIMEDIABILE
↳ La pena di morte, infatti, se vi è stato un errore nella sua applicazione è irrimediabile.

3. IRREDIMIBILE
↳ Inoltre aderisce alle teorie economiche dell’utilitarismo, per poter funzionare la pena di morte
deve essere pubblica, pronta e necessaria.
↳ Il suo fine non è solo quello di tormentare ed affliggere un essere sensibile, non è la vendetta si
chi sia stato colpito nei propri affetti e quindi a sua volta colpisce, non ha la funzione
retributiva (questo modo di diritto penale lo abbiamo abbandonato da secoli).
↳ Lo stato guarda il futuro, evita che si commettano nuovi delitti, cerca di trarre qualcosa da quello
che è già successo, senza vendicarsi, cerca la pace, la sua funzione previene, rieduca chi li ha già
commessi, deve abbassare il tasso di criminalità ed evitare nuovi danni alla società.
↳ Per questo la pena di morte non aiuta nessuno, pu essere mantenuta ma per casi estremamente
limitati, es alto tradimento, salvo che in questi casi lo ius aggraziandi, cioè la somma autorità,
decida che per un atto pubblico ancora più importante possa intervenire e graziare.

L’ONDATA RIVOLUZIONARIA FRANCESE


L’idea della rivoluzione francese sia un fenomeno circostanziale, cioè compiuto e realizzato dalla
concorrenza di più circostanze, che non sia esclusivamente il prodotto del binomio rivoluzione -
illuminismo.
Il complesso significato della rivoluzione francese, per essere compreso nelle sue dimensioni, deve essere
sfatato di una serie di idee comuni tipici delle teorie della storiografia più tradizionale comune, per vedere
all’interno di esse chi non abbia fatto la rivoluzione (in realtà è così, non si cerca chi l’ha fatta).
Per valutare, nel complesso, il significato della rivoluzione dobbiamo andare a smontare le teorie
storiografiche tradizionali, andando a vedere chi è chiamato fuori.
Di solito la rivoluzione viene indicata come:
✦ un fenomeno che viene da fuori;
✦ frutto dell’illuminismo e della classe borghese.
Probabilmente è il contrario, quindi:
✦ il primo colpo alla monarchia francese fu inferto dall’interno del sistema;

90
soprattutto da chi voleva difendere i propri privilegi che la corona cerca di erodere, ovvero sia dai

membri dai grandi tribunali.
✦ le origini ideologiche della rivoluzione non risiedono nell’Illuminismo ( novoluto dai 3 personaggi); ✦ la
rivoluzione non ebbe una natura di rivolgimento di classe borghese.

1. CRISI INTERNO DEL SISTEMA


Perché la Francia alla fine del 1700, dopo il re sole, si trovava nella più grave crisi finanziaria di tutti i
tempi, una crisi che era dovuta al suo splendido regno, in cui il sovrano aveva sperperato molti soldi per
rendere se stesso, i suoi palazzi, il suo dominio glorioso e magnificato in tutto il mondo, anche attraverso
la spesa pubblica enorme, l’aiuto alle colonie americane che avevano dato l’ultimo colpo, e che aveva
bisogno per mantenersi di qualcosa di più che non fossero le tasse pagate dalla classe borghese, ormai
impoverita.
Il popolo era ridotto alla fame, non aveva di che sopravvivere nella Parigi dell’epoca.
Quindi le tasse non potevano andare a drenare le risorse di chi risorse non ne aveva più, invece nobili e clero
non pagavano le tasse, erano oggetto di continuo privilegio da sempre. Allora i ministri delle finanze, che
si susseguono (luigi 14 - 15) cercano di revisionare il sistema tributario, con alcuni provvedimenti audaci e
innovativi di riforma che cercano di eliminare, piano piano, i privilegi del patriziato, cercando di imporre
a loro stessi qualcosa che metta in crisi i loro privilegi.
Luigi 16 si oppone a queste riforme, sollecitato dai membri stessi dell’aristocrazia, chiaro che questi privilegi
che non vogliono essere eliminati peggiorano la situazione del paese (se non facciamo pagare nulla ai nobili
il paese non respira).
Si arriva così alla riunione degli stati generali, che porta avanti i famosi CALIE DE DOLEANS, una ricognizione
profonda delle lamentele della società civile, i cui membri, espressi nel terzo stato (la popolazione minuta)
si raddoppiano da 300 a 600, andando ad eguagliare di nobili i membri di nobili e clero.
Si auto nominano, sollecitati dal loro porta voce l’ABATE SELIE, un fomentatore di folle, nell’assemblea
nazionale e che quindi sostengono le riforme che erano state più volte progettate dai ministri delle finanze
per ridurre il potere del nobili che sedano degli uffici dei parliamant (grandi tribunali) e che si erano più
volte opposti al sovrano, finché Luigi aveva ceduto.
Il sovrano, ancora una volta, si trovava in mezzo e per decreto riunisce tutti i membri degli stati generali,
quindi l’assemblea nazionale che era costituita dal terzo stato con il numero raddoppiato e gli altri 2
assemblea costituente e liquida i parlamenti che avevano sollecitato la convocazione degli stati generali,
quindi in una mossa sola fa 2 danni:
➡ nomina un’assemblea che dovrebbe votare la costituzione, pensando che avrebbe giovato alla sua
monarchia (poi vedremo che non è così);
➡ liquida i parliamant che volevano mantenere i privilegi della casta nobiliare, che avevano invocato
l’aiuto del re. ↳ Tutti contro in un colpo solo: primo grande errore del sovrano.

2. LE RADICI IDEOLOGICHE
Non risiedono
nell’illuminismo.
L’illuminismo è pronto alla riforma, ma non è pronto al crollo, cioè il sovvertimento dello stato. Quindi non
era e non fu mai causa della rivoluzione, scriveva in modo troppo acuto, non erano in grado di
padroneggiare il linguaggio del lumi.

Non ebbe neanche il ruolo di rivolgimento di classe borghese.


Parlare di borghesia in assenza di una vera rivoluzione industriale non ha senso, è la rivoluzione che cera
la classe borghese, perchè in questo momento manca ancora l’idea, ha ancora un aspetto indefinito,
parliamo della cosiddetta petit obnuar, una classe che si colloca a metà del popolo minuto e la nobiltà.

IL DROIT INTERMEDIER
Tutto questo insieme di fattori, secondo Cavan, ci porta a leggere la rivoluzione come fenomeno
circostanziale, del DROIT INTERMEDIER, come un prodotto, che mentre si discuteva se si dovesse

91
votare per testa o per ordine all’interno degli stati generali, nel frattempo le strade erano innondate da
cittadini che stavano urlando cercando prendere la bastiglia.
Quindi il re, non sapendo più da che parte stare, diede l’ordine di riunirsi agli altri 2 stati e al terzo,
portando alla creazione nel 9 luglio dell’assemblea costituente, che pose fine in agosto, a sistemi di feudalità
e del privilegio che gli crearono probabilmente più problemi di quelli che egli all’inizio aveva in mente di
sedare.

In questo modo venne creare, 26 agosto 1789, quella dichiarazione che doveva mettere i punti fermi sui
risultati conseguiti in modo tale da evitare per sempre un ritorno a un passato, ma non era quello che aveva
pensato di fare.
Da quel momento in avanti, dal 89 fino al 94, la rivoluzione avanza “a passo di Giava” con un’instancabile
opera di ridefinizione di se stessa, delle sue istituzioni e del suo diritto, in un clima di crescente
radicalizzazione ideologica, il clima diventa sempre più incandescente, i suoi rappresentanti sempre più
aggressivi, e se all’inizio ess sono tolleranti, con il tempo diventano sempre più aggressivi.
Quindi se all’inizio abbiamo i girondini (rappresentati della costituente e poi dell’assemblea legislativa) poi
si passa alla convenzione, i girondini lasciano il posto ai giacobini (più scalmanati) ed infine si passa all’ala
più estremista dei giacobini, ovvero sia ai montagnardi, rappresentati da Rebespierre che nel luglio del 94
portano, non più alla vera rivoluzione, ma addirittura al regime del terrore e del grande terrore.
Dopo Robespierre inizia una fase in cui il clima si calma, l’ordine ad essere riportato e il diritto a trovare
una sua garanzia.
Il droit intermedier stabilisce uno starti acque fra il prima e il dopo, l’89 è l’anno di accensione di questi
diritti e stabilisce:
❖ la nazionalizzazione del diritto,
❖ l’abrogazione del diritto passato,
❖ impone l’uguaglianza civile,
❖ abolisce le gerarchie sociali,
❖ garantisce la libertà dei beni e delle loro negoziazione.
È un complesso di norme che risente di tutte le istanze formulate dalla filosofia giuridica pre rivoluzione che
Montesquie aveva espresso, Volteire aveva sostenuto (legislazione uniforme) e Rousseau, teorico della
partecipazione democratica e della legge come espressione della volontà generale, aveva sottolineato
attraverso la necessità di una via verso la codificazione.
Quello che nessuno, a livello teorico, aveva pensato era quello di una presa della bastiglia violenta e
rivoluzionaria ed invece era proprio questo che era successo.
Nessuno di loro aveva pensato ad un ordinamento incentrato sulla violenza, sulla fonte rivoluzionaria e
sulla necessità di passarvi attraverso la lotta armata. Di certo tutti avevano teorizzato la costruzione del
nuovo sistema attraverso la carta costituzionale, scritta contenente norme di carattere precettivo che
tutelasse i famosi diritti naturali dell’uomo (di cui parliamo dalla scuola di Salamanca).

COSTITUZIONI
Le costituzioni sono il tipico esempio della legislazione rivoluzionaria e si susseguono a ritmo serrato, in
pochi anni, ma hanno aspetti e norme del tutto diversi le une dalle altre.
Si tratta di 4 costituzioni giacobine che sono profondamente radicate ma figlie del cambiamento che si
produce in questi pochi anni (10 anni):
✓ 1791
✓ 1793
✓ 1795
✓ 1799
A cui viene premessa la dichiarazione del 1789, che disegna le libertà fondamentali e i pilastri
dell’ordinamento pubblico, infatti la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino è il testo che di solito
si trova in apertura di tutte queste carte costituzionali, che costituisce il nuovo portato dal 1789. Ci da la
misura dell’ordinamento legicentrico voluto dalla rivoluzione.

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DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO DEL 1789
★ Si tratta della sostituzione dell’ALUA al RUA, cui è riconosciuto solo un diritto di veto sospensivo.
★ Il proemio fa riferimento al popolo francese e alla sua assemblea nazionale che affronta e afferma i
diritti naturali sacri e inalienabili dell’uomo.
★ Una premessa e 17 articoli enunciano i principi a cui la costituzione che seguirà la dichiarazione si dovrà
attenere.
★ Centralità alle leggi e al potere legislativo.

★ Sottolinea la supremazia delle legislatore su ogni altro potere.


★ Si condanna tutto il diritto passato, di antico regime, che non dovrà più sussistere, si da centralità
all’aspetto legislativo.
★ Il lessico è tipicamente giusnaturalistico.
★ Un atteggiamento ottimistico, incapace di vedere slittamenti totalitari. ★ La sovranità appartiene alla
nazione (soggetto distinto dalle singole persone) ★ E la nazione il nuovo sovrano.
★ Diritti e nazione divengono allora i 2 pilastri del nuovo ordine.
★ Articoli importanti:

➡ Art 1: Rousseau “tutti gli uomini rimangono liberi”.

➡ Art 2: precisa il fine dell’ordinamento giuridico, che è la conservazione dei diritti naturali
imprescrittibili dell’uomo e li descrive, sono: libertà, proprietà, sicurezza e la resistenza
all’oppressione.
➡ Art 6: la legge è espressione della volontà generale, è uguale per tutti e tutti concorrono alla sua
formazione.
➡ Art 16: nega la legittimità di ogni regime assolutistico che non separi i poteri di legislazione, governo
e di giudicare il potere giudiziario (visto con Montequie).

COSTITUZIONE DEL 1791


★ A seguire alla carta del 1789 compare la costituzione del 1791.
★ È la carta costituzionale che avrebbe potuto salvare il sovrano (luigi), perchè è la prima della monarchia
limitata, avrebbe potuto concedergli di rimanere al suo posto.
★ Prevede una monarchia limitata.

★ La sovranità appartiene alla nazione.


★ Il re è un funzionario della nazione, dotato del solo potere esecutivo, aveva solo potere di veto di cui
abus .
★ Il potere legislativo appartiene ad un’unica assemblea nazionale legislativa.

★ Il re non capisce che il momento è grave, non capisce che questa è l’unica change che ha per potersi
liberare dal peso del suo operato senza doverne rispondere, e aver così salva la vita.
★ Quindi questa costituzione non regge, il re usa spudoratamente del suo potere di veto, non c’è equilibrio
tra il potere legislativo e il potere esecutivo e anche il ruolo dell’assemblea, oltretutto scoppia la guerra
con l’Austria, il re trama, cerca di fuggire al confine Belga e trama con la suocera, vengono scoperte
delle carte di chiaro altro tradimento nei confronti della nazione, viene arrestato e il 21 settembre del
1792 fu proclamata LA PRIMA REPUBBLICA FRANCESE.
➡ Redatta nuova carta costituzionale, pronta soltanto 1793, la cui efficacia rimane sospesa.

COSTITUZIONE DEL 1793


★ Carta del 1793 è quella della costituzione dell’anno primo.
★ Non entr mai in vigore, nel frattempo per la ghigliottina pone fine all’ultimo re di Francia dopo un
processo, in cui l’imputato non è più né re né un cittadino, ma un simbolo da abbattere.
★ 10 agosto 1792 una folla esasperata assale il palazzo dove si trovava il re e la monarchia vien dichiarata
decaduta, nasce la repubblica.
★ Il re era stato richiuso nella torre del tempio di Parigi che era l’ex fortezza dei templari, fatta diventare
una prigione, ed era stata subito chiesta la sotto posizione a giudizio per il crimine contro la patria
contro la convenzione.

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➡I deputati erano divisi, era stato rappresentato un rapporto alla convenzione, in cui si sosteneva che
non si poteva ritenere inviolabile la figura del re, come sostenevano alcuni.
➡ Si riteneva di fatto che, sulla base dei principi giusnaturalistici, luigi avesse rotto il contratto sociale
con il suo popolo (x alto tradimento).
➡ Nessuno voleva sostenere il sovrano, nemmeno la sua difesa.
➡ 11 dicembre viene portato davanti alla convenzione.
➡ Avvocato Malescerb pronuncia l’arringa il 26 dicembre e i deputati vengono chiamati, dopo le
vacanze, ad esprimersi sulla sua colpevolezza e sull’opportunità di rivolgersi direttamente al giudizio
popolare (paura del possibile risultato) e sull’eventuale pena da infliggersi al re.
➡ Processo inizia dopo natale, l’avvocato Malescerb e chi lo difende viene ucciso, la palude (parte
mediana dell’aula dei rappresentati) si schiera per evitare che il popolo decida sulla forte del re, alla
fine tra il 15 e il 17 gennaio si vota sulla decisione.
➡ La colpevolezza del sovrano viene votata a unanimità, no ricorso al popolo perchè la maggior parte
dei deputati si oppone (paura che la maggior parte del popolo sia monarchico).
➡ Il dibattito sulla pena da infiggere è lungo, in quanto molto combattuto, lo scrutinio per decidere se
pena di morte o se condanna a vita, alla fine si ottiene una maggioranza per la pena di morte, bisogna
solo decidere se farla subito o se attendere.
➡ Viene ghigliottinato rapidamente il 21 gennaio 1793 nella piazza di rivoluzione, quel giorno, dopo
essere stato detenuto come prigioniero nella torre del tempio, viene portato in carrozza e con in mano
il libro dei salmi viene eseguita la condanna dove muore come cittadino semplice con il nome di Luigi
Capeto, con parole molto blande.
➡ Alla sua morte il figlio di 8 anni (Luigi Carlo), che diviene automaticamente, per i monarchici, il re
degli iure dei francesi con il titolo di luigi 17, ma viene abbandonato e dimenticato, la regina
ghigliottinata.
★ La costituzione, detta dell’anno primo, fu approvata a un anno dalla proclamazione della Repubblica,
dopo che un esecutivo di 24 membri aveva giudicato e condannato a morte Luigi 16.
★ Proclamata decaduta la monarchia, non prevede più la separazione dei poteri, perché tutti i poteri
appartenevano all’assemblea.
★ La sovranità è popolare.

★ La situazione è sfuggita di mano e il governo diventato rivoluzionario, fino alla pace. Quindi entra in
vigore la situazione temporanea voluta da Robespierre con il governo temporaneo.

COSTITUZIONE DEL 1795


★ Siamo nell’anno terzo della repubblica.
★ C’è stato il colpo di stato, Robespierre è stato ucciso, siamo tornati ad un momento di calma.
★ Stabilisce l’insediamento di un nuovo potere con il suffragio universale ristretto.
★ Anche qui la carta costituzionale è preceduta da una dichiarazione dei diritti e dei doveri, dove ci sono
non solo massime di ordine morale più che giuridico che impongono al cittadino non soltanto cosa pu
fare, ma anche che cosa deve fare.
★ La dichiarazione dei diritti è meno lunga ed è accompagnata da una dichiarazione dei doveri:

✓ POTERE LEGISLATIVO
↳ È bicamerale, affidato a due camere eletti per 3 anni: il consiglio dei 500, che propone le leggi, quello
degli anziani che le approva o le respinge senza possibilità di emendamento.
✓ POTERE ESECUTIVO
↳ Spetta al direttorio composto da 5 membri nominati da una camera tra i nomi proposti dall’altra.

✓ POTERE GIUDIZIARIO
↳ È affidato ad una magistratura elettiva.

➡ In questo contesto compaiono i militari che hanno sempre maggiore potere, visti i distorni interni
che fino al momento avevano caratterizzato la vita della Francia e le minacce esterne che, come aveva
dimostrato l’episodio nell’Austria, minacciavano i confini del potere. È chiaro che comincia a
comparire con insistenza questa figura del generale corso che intanto fuori dal paese, in particolare
dal 96 in avanti, nel territorio nord italico sta vincendo tutte le campagne. Infatti nel 96 l’Italia fu
invasa dalle truppe napoleoniche e le terre liberate (la repubblica bolognese, la cispadana e la
94
cisalpina) vengono create come repubbliche giacobine, tutte grazie alle campagne vincitrici di
napoleone che comincia a segnalarsi sulla scena politica.

COSTITUZIONE DEL 1799


★ Dopodiché si chiude l’esperienza della rivoluzione.
★ Dell’anno ottavo della repubblica.
★ Nasce nel clima napoleonico, ormai napoleone ha consolidato la sua immagine (3 anni= imp).
★ La costituzione riflette questa nuova immagine modellata sull’idea di un esecutivo estremamente forte,
comporto intorno alla figura di questo console (napoleone è il primo console fisso).
★ Costituzione definita dalla storia corte e oscura non si abusa già sui classici 3 poteri (giudiziario,
legislativo, esecutivo, delineati da Montesquie), ma ne vede 5:
1. legislativo di 2 assemblee,
✓ Tribunato e Corpo legislativo,
✓ scomposto nela sua funzione;
2. esecutivo dei consoli,
✓ esercitato da 3 consoli, di cui 1 deve essere onnipotente (napo), così forte che è dal lui che deve
partire l’iniziativa legislativa;
3. il governo del consiglio di Stato,
✓ i progetti di legge sono predisposti dal consiglio di stato per conto dell’esecutivo,
✓ da questo sono rappresentati alle 2 assemblee legislative
4. giudiziario;
5. quello conservatore in capo ad un Senato garante della costituzionalità delle leggi.
↳ Il tutto è basato su in sistema elettorale a più ampia base, perché secondo napoleone dal basso viene
la fiducia, mentre il potere deve venire dall’alto.
↳ I progetti di legge sono predisposti dal consiglio di Stato per conto dell'esecutivo e da questo sono
presentati alle due camere legislative, il tribunato e il corpo legislativo. Il tribunato discute i progetti,
ma non li vota; essi passano al corpo legislativo che, sentiti i delegati di tribunato e Consiglio di Stato,
li vota ma senza discuterli (approva o respinge).
★ A livello di contenuti stiamo tornando indietro, un testo di 95 articoli segna la fine della rivoluzione
(secondo gli storici).
★ Gli stati italiani si ispirano a questo testo.
★ Queste vicende costituzionali del periodo napoleonico mostrano, nel complesso, un distacco dagli ideali
a cui si era ispirata la storia della Francia rivoluzionaria, quello che rimane è l’impegno a favore della
promulgazione del codice generale delle leggi che finora è stato annunciato ma negli esiti, per tutta
l’età rivoluzionaria, nella fratta di emanare norme innovatrici, mai è stato realizzato (né dalle assemblee
rivoluzionarie né da napoleone in questa fase).
★ Quindi il gran intermedier, indicato dalla storiografia giudica francese con un’intensa produzione
legislativa realizzata indubbiamente ha potato avanti interventi urgenti, ma tutti provvisori, destinati
ad eliminare situazioni gravemente incompatibili con i principi di uguaglianza, libertà e fraternità
affermati in questo periodo, che hanno riconosciuto i diritti fondamentali dell’individuo, ma non hanno
dato possibilità, a parte al codice penale e al codice di procedura, di essere riconosciti in un codice,
dobbiamo aspettare il ritorno dell’orine, la nascita dell’impero e l’affermasi del dominino napoleonico
per tradursi in un testo normativo codicistico, nessun codice.
IL DROIT INTERMEDIER
✴ Mira a riconoscere i diritti fondamentali dell’individuo: sono quelli che oggi chiamiamo diritti umani e
che trovano solitamente espressione nella parte iniziale delle costituzioni.
✴ Lo strumento legislativo, per la prima volta affidato a un corpo eletto dal popolo, viene usato per
eliminare le discriminazioni di razza, di sesso e di religione, di condizione sociale, o per abolire la rilevanza
giuridica degli status, per garantire la libertà di parola, di pensiero, di espressione, di stampa, di riunione,
di associazione.
✴ Le corporazioni sono sciolte, così come sono abolite le organizzazioni o le istituzioni basate su una
particolare qualità personale di membri.

95
A LIVELLO NORMATIVO…
Cosa succede a livello di contenuto sul periodo delle legislazione rivoluzionaria. Abbiamo detto che in questi
10 anni (89 - 90) sono molto intensi, ricchi che mirano a riconoscere l’unicità del soggetto legislativo difronte
alla legge, abolendo quelle che sono le caratteristiche principali della società di ansien regim, cercando di
mettere in panchina definitivamente il diritto comune e cercando di procedere all’abolizione dei privilegi di
casta, ecco perchè si cerca di creare un unico soggetto di diritto.
Tuttavia il principale e più ambizioso progetto di questi anni, ovvero sia la creazione di un codice e
soprattutto di un codice civile non si riesce a realizzare perchè la materia è eccessivamente complessa,
troppo frammentata (144 costum presenti sul territorio nella parte nord - diritto romano parte sud)
all’interno della nazione per poter arrivare allo scopo. L’unica branca del diritto che si riesce a realizzare
sotto forma codicistica vera e propria è il diritto penale e la procedura penale perchè sono diritti più
compatti, più facilmente realizzabili e forse anche perché rispondono alle esigenze di maggiore chiarezza,
stabilità e di ordine pubblico che uno stato deve realizzare.
Sono forse anche più coerenti con l’indirizzo antigiurisprudenziale che rappresentano il prevalere degli
interessi che esprimono le fazioni al potere, in particolare la fazione dominante, ovvero quella
montagnarda, che per buona parte della fase intermedia della rivoluzione si esprime nel comitato di salute
pubblica dominato dalla dittatura di Robespierre decisa ad eliminare le altre concorrenti, soprattutto con
la forza, attraverso il processo di radicalizzazione ideologica senza pari, che a partire prima
dall’emarginalizzazioni, poi dalle laminazioni fisica della monarchia con la ghigliottina del re nel 1792 fino
alla fine del terrore al colpo di stato del 9 termidoro del 1794, in cui viene ghigliottinato Robespierre,
caratterizza la fase centrale di questo periodo rivoluzionario e del suo ideatore.

Questo è l’andamento a curva della ricezione, quindi:


✓ la presa della bastiglia, un momento che sale fino all’acne con i comitati di salute pubblica,
✓ la sospensione delle carte costituzionali (unici provvedimenti),
✓ carta del 93 sospesa,
✓ momento massima dell’ideologia, tutti uccisi,
✓ provvedimenti di condanna a morte,
✓ Robespierre che domina su tutti,
✓ la legge sui sospetti che diventa una sorta di periodo di solo norme di polizia segreta, solo norme di
denuncia, tanta gente che viene tutti i giorni arrestata, processata e mandata a morte nell’arco delle
24h,
✓ decapitati anche Danton e Robespierre, Marat ucciso dalla sua concubina (attraverso congiura): uccisi
i 3 che avevano guidato questo processo radicale,
✓ 94 colpo si stato: si torna al direttorio,
✓ 94: carta costituzionale nuova: arriva la pace,

✓ 99: arriva NAPOLEONE➜ FINE RIVOLUZIONE. COME SI RIFLETTONO I CAMBIAMENTI SULLE

ALTRE NORME?

1. ISTITUZIONE DEL REFERE’ LEGISLATIV ↳


1790
↳ La prima norma che riflette questi andamenti “a parabola” .
↳ Meccanismo che è coerente con la sfiducia che da anni si masticava contro i giuridici e quindi lo
strapotere di tribunali e corpo giudiziario.
↳ Coerente con l’indirizzo antigiurisprudenziale che da tempo si covava nell’aria.
↳ Meccanismo che aveva animato le pagine di molti autorizza, a cominciare da Montequie (esprit
de Lua o satira con le lettere persiane) oppure da Ludovico Antonio Muratori.
↳ Un meccanismo attraverso cui i giudici erano invitati (ordine) a rivolgersi al potere legislativo per
chiedere la corretta interpretazione di una legge, e che imponeva loro di sospendere la causa
chiedendo l’intervento del legislatore qualora si verificasse un contrasto ripetuto tra giudici di
merito e cassazione riguardo ad una medesima fattispecie. ✓ Rinvio (obbligatorio) ha luogo in 2
ipotesi:
96
๏ se norma è dubbia: richiede attività interpretativa che va aldilà della lettera della legge;
๏ se il giudice si trova a ricevere una controversia sulla cui soluzione ci sono già pronunce di
sentenze che poi sono state cassate in ultimo grado dal tribunale di cassazione.
↳ Primo caso: sistema ambiguo.

✓ Organo con poter giudiziario abdica la sua funzione giudicante rimettendola nelle mani
dell’organo con potere legislativo, con funzione totalmente diversa.
✓ Organo con potere legislativo, esaminando gli atti, entrerebbe nel merito della controversia,
imporrebbe una valutazione del caso e una decisione retrostante ala valutazione del caso
concreto, dando un potere simil giudiziario al legislativo.
✓ Strumento che va contro al principio di separazioni dei poteri, ecco perché quando arriva
napoleone vieterà il ricorso al referè legislativo.
↳ Secondo caso.

✓ Si viola il principio di irretroattività della norma, principio basilare per la grazia e la certezza
dei diritti dei singoli, perchè da vita a una norma che trova immediata applicazione anche nei
confronti di rapporti che sono già pendenti, invece noi sappiamo che ogni lettura deve valere
per rio futuro ma non per il passato.ù
↳ Stabilisce la creazione per la prima volta di giudici di pace, disseminati su tutto il territorio
francese (che si chiamano bor delape), per deflazionare il mondo dei giudizi ed evitare che tutto
finisca nelle mani dei parliamant, che sono intasati da cause, esperiscano per la prima volta il
tentativo di conciliazione obbligatorio.
↳ Crea il cosiddetto “tribunale di famiglia”.
✓ Con membri della famiglia (numero variabile a seconda delle circostanze) che si pronunci con
una vera e propria sentenza, quindi il pater familias con zii e parenti la cui decisione è
appellabile in tribunale.
✓ Decide anche in materia divorzile.
✓ Quindi se hai una controversia che riguarda il tutore, il pupilli, il divorzio, fa e assume una
decisione che poi puoi portare in tribunale, quindi una decisone di primo grado.

2. TRIBUNALE DI CASSAZIONE ↳
1790
↳ Tribunale con funzione normofilattica.

↳ Diviene corte soltanto con Napoleone!.


↳ Non è un terzo grado di giudizio, svolge soltanto un ruolo nell’interesse della conservazione delle
norme dello stato e mantiene la subordinazione del giudice alla legge.
↳ Allo scopo di mantenere la subordinazione del giudice alla legge tale decreto istituisce il tribunale
di cassazione che, a dispetto delle norme, non è un organo investito di potere giudiziario.
↳Art 21: rende obbligatorio il rinvio della cassazione dopo 2 cassazioni di sentenze dello stesso caso,
qualora la decisione di un terzo tribunale sia stata impugnata per motivazioni analoga alle 2
precedenti.
↳ La cassazione, in questa fase, non è il terzo grado di giudizio: il controllo si svolge nell’interesse
dello Stato e non dell’individuo, e nello specifico, nell’interesse del potere legislativo.
↳ Tribunale formato da 42 giudici che siedono presso l’organo legislativo, per questo è una funzione
svolta negli interessi della legge, ha il compito di controllare che il giudice di merito applichi
correttamente nei suoi provvedimenti, e quindi nelle sue sentenze le norme di diritto.
↳ È un tribunale che vaglia la correttezza la correttezza dell’applicazione della norma, non che le
parti siano state adeguatamente soddisfatte nel merito della loro rappresentanza, quindi non è
un terzo grado di giudizio rispetto alla veridicità dei fatti prospettati, ma il controllo si svolge
nell’esclusivo interesse dello stato e non nell’individuo.
↳ La cassazione non interviene perchè una parte possa ad essa ricorrere, ma opera d’ufficio ogni
volta che venga ravvisato un errore in procedendo, cioè nell’applicazione di norme di natura
processuale oppure in iudicando, cioè nel caso in cui sia stata denegata la giustizia. In questo
caso la corte se vede che non si è proceduto correttamente, oppure laddove si è proceduto ma non
si è effettivamente decido ai sensi di legge, il provvedimento è annullato e ti rimanda davanti al

97
tribunale e la decisione ricomincia da capo, ecco perchè si dice che non c’è un terzo grado di
giudizio, i giudizi sono 2, questo della cassazione non conta e ricomincia.
↳ Nei passaggi di questo periodo anche l’appello viene riformato.

Tutte queste norme dimostrano come la procedura sia penane che civile durante l’epoca della rivoluzione è
uno dei principali nodi tanto che è il primo punto su cui la rivoluzione mette le mani, perchè il primo nodo
(che non sta bene) dei rivoluzionari è proprio il mondo della giustizia, degli avvocati e dei giudici.
La prima cosa che i rivoluzionari non sopportano è il mondo dell’apparato legale, ritengono che tutti i mali
della società di antico regime risiedono in chi si occupa delle leggi, giudici, avvocati e funzionari pubblici.
È la fonte di tutti i mali, della mancanza di libertà, dell’oppressione e la sicurezza, della mancanza della
libertà civile dei cittadini, quindi i 4 pilastri delle libertà rivoluzionarie (libertà, sicurezza, resistenza
all’oppressione) siano proprio non assicurati da questo sistema (diritto penale che fa schifo, procedura che
non ti assicura la libertà e una adeguata difesa, giudice corrotto che si fa pagare per le sentenze). Quindi il
primo anno è dedicato a tutto questo.

L’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO
★ L’appello viene riformato: non si ammette infatti più il ricorso ad una corte superiore, ma ad un tribunale
contiguo.
★ I livelli della giurisdizione non si sovrappongono l’un l’altro, ma piuttosto si giustappongono. Sopprimono
così l’appello ordinario ed istituiscono quello circolare (all’appello del tribunale distrettuale viene
interposto l’appello ad uno dei 7 tribunali distrettuali più vicini, a scelta delle parti).
✓ La procedura di appello viene riformata, non più a gradini, quindi la corte di appello non sta al di sopra
della corte di primo grado, ma gli appelli stanno giustapposti, stanno ad un livello pari a quello che ti
è giudicato, ma in una circoscrizione territoriale limitrofa (es se vado davanti al tribunale di Milano,
l’appello lo faccio al tribunale di Brescia).
★ Non si ammette più il ricorso ad una corte superiore ma ad un tribunale contiguo, “nell’intento di
semplificare al massimo i rivoluzionari spianano i gradini della litigiosità” detto da Cavanna.
★ I processi diventano gratuiti (prima se non avevi soldi odor poter affrontare la questione non si faceva) e
le cariche dei magistrati devono essere elettive.
★Legge sull’ordinamento giudiziario: una macchina da guerra concepita per demolire ogni retaggio di antico
regime, e anche il ruolo dei giudici.
✓ Si abbandona anche quella venalità delle cariche, Montesquie infatti aveva venduto la carica di
presidente del tribunale per fare il gran tur.
★ Anche gli avvocati hanno le loro colpe, si erano trasformati in pochi anni in azzeccagarbugli, che
abbindolavano i clienti, facevano poco e male (soprattutto quelli di basso livello), quindi si pensa di
sopprimere gli ordini degli avvocati che in Francia si chiama Barrö. L’ordine viene soppresso con decreto
del 2 settembre 1790 e poco dopo si istituisce la figura del difensore pubblico, con funzione gratuita
(lavorare gratis) che ognuno pu ricoprire.
✓ I pubblici accusatori diventano gli Avuè, non hanno più un ruolo officiale e hanno una funzione di
carattere pubblico
★ Infine si chiude la facoltà di legge nel 1793.

✓ Non ha senso studiare se ognuno, purché di buona fama e conosciuto da tutta la collettività, pu svolgere
questo lavoro.

Sarà solo con Napoleone che viene riaperta la facoltà legale, ricostruito tutto l’organigramma compreso
l’ordine degli avvocati, anzi Napoleone, anche se non li ama, cercherà di rifarseli amici, scatenando quella
che viene chiamata una vera e propria offensiva di Sciarm, ristabilendo anche il criterio degli esami di
avvocato, ma fino ad allora ci sarà un completo sfavore.

LIBERTA’
★ La rivoluzione assesta anche un grosso colpo alla casta del clero, sappiamo che l’illuminismo era stato
giurisdizionalista.

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★ Uno dei dettati della rivoluzione era libertà: essere liberi significa professare in primo luogo la propria
fede: un editto del 1787 aveva dato lo stato civile ai milioni di protestanti, che avevano vissuto nella paura
da moltissimi anni, ma nell’89 non risulta esser stato registrato.
★ Anche gli ebrei nel 1790 vedono tantissime concessioni e liberalizzazioni a loro favore.

★Costituzione del clero del 1789: vengono messe in vendita le proprietà immobiliari (enormi
numericamente) a favore della nazione la cui messa in vendita servirà a colmare il deficit pubblico.
✓ Unica soluzione= confiscato tutto e venduto tutto,
✓ si chiede ai preti di giurare fedeltà alla nazione, chi non lo fa viene bollato con il titolo di prete
refrattario, che è un reato,
✓ inoltre sono vietati i vori religiosi e poi soppressi ed è approvata la costituzione civile del clero, ✓ si apre
anche un nuovo calendario (deizzazione di Rousseau).
★ Il 13 febbraio 1990 verranno vietati i voti e di poi soppressi i voti religiosi e il 12 luglio sarà approvata la
costituzione civile del clero. Il passaggio si conclude con la laicizzazione del matrimonio e la tenuta dei
registri di stato civile da parte dello Stato.

DIRITTO PENALE E RIVOLUZIONARIO


★ La rivoluzione porta a casa 2 grossi risultati in tema di codici, che saranno ribaltati con il cambiamento
dei codici napoleonici, in materia di diritto penale e in materia di diritto penale proceduale.
★CODICE PENALE 1791:

✓ Il sistema penale viene riscritto dalle fondamenta.


✓ Il progetto di codice è predisposto da Lepeltier.
✓ Concepisce la pena come castigo esemplare, come strumento di deterrenza in cui la sua efficacia cresce
in ragione della sua severità.
✓ Ha un pacchetto di lavoro di norme già elaborato bastato su un sistema inquisitorio, scritto, segreto,
legalizzato, basato sull’assenza di qualsiasi presunzione di innocenza per l’imputato e su una debole
garanzia di difesa che aveva messo Luigi 14 (lavoro di organizzazione delle norme per gli settore del
diritto).
✓ Non fa altro che mettere insieme un’opera legislativa con un progetto predisposto, sull’orma di
Beccaria, alla vigilia della rivoluzione.
✓ Originariamente è un grande sostenitore della condanna a morte, votando a morte del re, questo voto
poi, siccome sarà assassinato avanti al pantheon, gli costa la fama come primo martire della
rivoluzione.
✓ Stabiliva innanzitutto la tripartizione dei fatti illeciti in contravvenzioni, delitti e crimini., ciascuno con
una competenza diversa a livello dell’ordine giudiziario.
๏ In questo testo si occupa della repressione dei reati più importanti, i famosi crimini, meritevoli di
una pena pesante e afflittiva, di competenza dell’ordine giudiziario più importante, ovvero sia dei
tribunali criminali, che comportano l’intervento di una giuria popolare.
๏ Affida le altre 2 fattispecie, i delitti e le contravvenzioni (reati di minore importanza) a leggi
successive.
✓ Lui vorrebbe un diritto penale temporaneo e assolutamente laico (no eresia, magia, suicidio).
✓ Sostiene la necessaria eliminazione sulla scia si Beccaria della pena di morte, che è inefficace.
✓ Idea della pena come terapia dolorosa, ma necessariamente temporanea e con la totale eliminazione
della pena di morte, in realtà lui non ottiene questa unica modifica che richiede, rispetta le ordonans
del passato, il suo estensore voleva che la pena fosse eliminata, ma quando il codice viene approvato
nel 1791 con 200 articoli, ma la modifica che richiede non si ottiene, il testo esce in 2 sezioni.
✓ Per il codice esce! La rivoluzione pu vantare questo grosso risultato di un codice penale che resta in
applicazione per 19 anni, fino al 1810 codice penale di Napoleone. Tutto sommato un’applicazione
limitata ma di grosso successo.
๏ Limitata orche viene sospeso nel momento in cui c’è il terrore giudiziario e la legge sui sospetti nel
periodo di vigenza di comitati di Robespierre e il momento del grande terrore del 94, quindi sospesa
applicazione nel periodo del terrore per il momento di gravità e urgenza che Robespierre proclama
per difendere la rivoluzione.
๏ Per il resto il lavorio del testo continua fino al 1810.

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LEGGE SUI SOSPETTI 1793
✤ Nel momento in cui nasce la legislazione d’urgenza posta in essere dagli organi speciali dei tribunali
rivoluzionari viene approvata la legge sui sospetti.
✤ Legge terribile durante il terrore, nel momento culminante e più aggressivo della rivoluzione francese,
che segna il massimo della riduzione delle libertà individuali ed è il momento della cosiddetta paranoia
rivoluzionaria.
✤ Decreto votato dalla convenzione nazionale su proposta di merlen e di cambassere.
✤ Permette ai più faziosi, esagerati dei rivoluzionari di dare vita alla peggiore legislazione possibile per la
Francia, colpendo in buona sostanza i dissidenti, permettendo ai montagnardi di estendere a loro
piacimento (senza confini e motivi) la categoria dei contro rivoluzionari.
✤ Ogni regime per natura crea una forma di tribunale e una forma di leggi atte a sostenere la sua ideologia
e una polizia segreta in grado di fare in modo che la dissidenza sia soppressa.
✤ Il corollario di questa struttura di mantenimento del proprio potere e di contenimento della dissidenza è
sempre il diritto, il diritto ti consente di fare delle eroe, di solito ammantate dalla necessità della
temporaneità e dell’urgenza che, attraverso strutture giudiziarie puniscano chi è contrario con una
parvenza di legalità.
✓ Lo strumento punitivo rappresentato dalla polizia segreta che va a pescare il colpevole
✓ Lo strumento giudiziario è l’organo che applica le leggi e poi ti punisce
✓ Altrimenti la struttura non regge (es Stalin)
✤ In pratica il decreto permetteva ai montagnardi di estendere a loro piacimento la categoria dei
controrivoluzionari. Ne ebbero a soffrire 3 categorie:
✓ Gli emigrë:

๏ nobili scappati,
๏ sono costretti a lasciare i loro immobiliari al paese,
๏ e spesso anche le mogli, donne che rimangono con i figli e i beni nel paese si vedono conquistare tutto

a prezzo della denuncia, per essere lasciate in pace possono divorziare se denunciano i loro mariti; ๏
quindi gli emigre sono processati in contumacia, solo sula base del sospetto; ๏ se ne è andato: nemico
della costituzione e della rivoluzione.
✓ I nobili in generale, dal momento che praticamente ogni famiglia vantava almeno un emigre.
✓ I preti refrattari, ovvero quei sacerdoti cattolici che non avevano prestato giuramento come imponeva
loro la costituzione civile del clero del 1790, una legge di stretta impronta gallicana che, in pratica,
produsse uno scisma della Chiesa francese da Roma.
↳ Per tutti loro c’è una presunzione di colpevolezza, sono criminali anche se di fatto non hanno commesso
nulla ma potrebbero farlo.

Questo decreto del 93 viene ulteriormente indurito nell’anno dopo il 22 PRATILE DEL 94 (nome del nuovo
calendario) nel GRANDE TERRORE.
✤ Gli arresti sono affidati ai comitati di sorveglianza piuttosto che alle autorità normali di
polizia, ✤ viene escluso l’interrogatorio dell’imputato (tanto è già stato deciso che ha
commesso il reato), ✤ entro 24 h viene pronunciata la sentenza, che non è nemmeno
appellabile.
↳ Quindi non vieni sentito, vieni sentenziato nelle 24 ore, nessuna difesa e la sentenza è o assolto o la morte.
Il nucleo della legge per tutti costoro era la presunzione di colpevolezza: sono criminali impotenza, se non
hanno commesso reati, si presume tuttavia che possono comunque farlo. Vengono imprigionate 500mila
persone!.

IL COD MERLEN - IL CODICE PROCESSUALE PENALE 1795


✦ In questo contesto vede la luce il codice dei delitti e delle pene, il noto cod merlen!
✦ Ha la stessa data della carta costituzionale dell’anno III, che aveva la dichiarazione dei diritti, da cui
per la prima volta si è espunto (tolto) il richiamo al diritto alla felicità.
✦ Siamo tornati a una richiesta di una certa moderazione, al bicameralismo del consiglio dei 500 e del
consiglio degli anziani, mentre il potere esecutivo è tornato non più nelle mani agitate, ma del direttorio.
✦ CODICE DI PROCEDURA PENALE
100
Contiene anche qualche norma di diritto penale sostanziale, in principale modo la nozione di delitto.

✓ Per il resto sono tutte norme, circa 600, che riguardano strettamente il processo.
✓ Comincia per la prima volta a vedere una serie di garanzie per l’imputato, infatti si comincia a parlare
del processo misto, rispettando le garanzie dell’imputato (≠ antico regime con processo segreto e
inquisitoriale).
✦ Merlen, pur essendo stato l’autore delle peggiori leggi del periodo più sanguinario della rivoluzione,
mentre Robespierre viene decapitato, lui e Cambassere si salvano, mentre gli altri muoiono.
PROGETTI RIVOLUZIONARI DI CODIFICAZIONE CIVILE
✦ La necessità di emanare un codice civile unitario per tutti i francesi è stata esplicitamente enunciata al
termine del titolo primo della costituzione del 1791: “sarà fatto un codice di leggi civili comuni a tutto il
regno”.
✦ Una commissione di giuristi presieduta da CAMBASSERE’ fu incaricata di predisporre un progetto di
codice, ma quando nel 1793 questo fu pronto, fu respinto perché troppo prolisso e giuridico: erano i
momenti nei quali erano più accentuate le reazioni contro le ambiguità dei forensi.

CAMBASSERE’
✦ Signore di mompelliè, membro di una nobiltà di basso lignaggio.
✦ Rappresenta forse uno dei migliori volta gabbana dell’epoca che è l’autore dei principali progettatori di
3 autorevoli tentativi di codificazione civili che, ancora una volta, si segnalano per la loro mancata
realizzazione ma non per la loro mancata utilità.
✦ La massima che anima le sue mancate realizzazioni di progetti di codice civile che si affiancano l’uno
dopo l’altro dal 1793 in avanti è quella di essere stato progettatore dell’inutile lavoro imprescindibile se
poi napoleone è riuscito a realizzare veramente in pochissimo tempo il suo codice.
✦ Questo signore è uno dei migliori voltagabbana (banderuola) del periodo rivoluzionario, anche se non il
solo.
✦ Sappiamo che di codice civile non si parla nel periodo rivoluzionario del droa intermedier, perchè
dobbiamo aspettare la proclamazione del cod Napoleon.
✦ Nonostante questo è stato chiamato uno dei grandi trasformisti del diritto.
✦ Dal punto di vista dell’immagine siede nel mezzo della cosiddetta palude (oggi il gruppo misto), quindi
riesce sempre a salvarsi quando c’è da prendere qualche decisione difficile (es decisione sul processo del
sovrano, per il quale lui cambia più volte idea, a seconda andamento votazione).
✦ Ritratto vivace, inedito, acuto uomo di diritto ma infedele alle persone che gli sono state vicine
(=traditore); dal punto di vista tecnico una persona di una certo valore.
✦ Dal punto di vista del diritto sono importanti i suoi 3 progetti: tutti cassati, uno diverso dall’altro, tutti
utili, in particolare l’ultimo, per la redazione del cod civil, ma arrivano troppo tardi.
➡ IL PRIMO:

✓ testo di 719 articoli,


✓ compare nel 1793,
✓ è un testo che si incardina nella tradizione standard romanistica, sono 3 libri realizzati secondo la
sistematica gaiano giustinianea, cioè i libri delle istituzioni (res, persones, aziones),
✓ è un testo ben architettato che tende realizzare l’uguaglianza dei cittadini difronte alla legge,
l’autonomia negoziale delle parti, ma, pur accogliendo le istanze della rivoluzione (soprattutto
famiglia), viene ad essere presentato quanto Robespierre è al potere, quindi quando ormai la fazione
più oltranzista aveva preso le redini,
✓ per cui il progetto che in un primo momento aveva visto un certo favore della maggioranza dei
membri della convenzione, viene fatto oggetto di una serie di critiche da parte di Robespierre che
determina un’inversione di tendenza con l’affermarsi del regime del terrore,
✓ il suo esame viene interrotto, si ritiene che debba essere affidata a un gruppo di filosofi la sua
revisione, C capisce che le cose non vanno più bene e dice che è disposto a revisionarlo e a questo
punto blocca lui stesso i lavori,
✓ il riesame viene affidato a una commissione di 6 filosof, che per non viene mai attuata orche il lavoro
di revisione è portato avanti dallo stesso C e dal comitato di legislazione, in questo momento C
chiama in causa Merlen.
101
✓ Riassumiamo: messo a punto dal comitato di legislazione della convenzione nazionale tra giugno e luglio
1793, subito dopo la sconfitta dei girondini e la presa del potere da parte i giacobini guidati da Robespierre.
Il testo definitivo viene presentato il 9 agosto 1793. Si compone di 719 articoli, è costituito da tre libri
dedicati secondo la classica ripartizione Gaiana Giustinianea a allo stato delle persone, alle cose e ai
contratti.scritto con un linguaggio semplice, chiaro ed unitario nel suo complesso. Nel primo libro propone
un avere propria rivoluzione del diritto delle persone e della famiglia (es abolizione della propria potestà
e della potestà maritale, facilitazione del divorzio).

➡ LA SECONDA VERSIONE:
✓ Nel settembre 94 (ricordare colpo di stato 27 luglio quando Robe viene giustiziato) viene preparata
e diffusa la seconda versione.
✓ 297 articoli.
✓ Stile innovativo, Ettore Dezza lo definisce breviario del radicalismo rivoluzionario.
✓ Seconda commissione presieduta da C, incaricata di preparare un secondo progetto: ne scaturì un
testo molto più snello e semplice.
✓ Le enunciazioni erano generiche e prive di sanzione, più morali che giuridiche.
✓ Anche questo secondo progetto fu abbandonato, perchè presentato troppo tardi: terrore finito.

➡ LA TERZA VERSIONE:
✓ Siamo arrivati al 1795, periodo di una nuova costituzione.
✓ C chiamato a presiedere un’ulteriore commissione che nel 1796 present il terzo progetto di codice,
preparato all’approvazione del consiglio dei 500.
✓ Questa volta prepara, amiche il contenuto, un discorso preliminare, nel quale inserisce le sue
intenzioni programmatiche e nel discorso fa un ragionamento fra la continuità la rottura rispetto
alle precedenti esperienze legislative, e qui mette tutta l’ambiguità del suo carattere, quindi parla di
un ritorno alle origini, al riaffacciarsi sulla scena politica civile della tradizione romanistica, ma parla
anche delle esigenze di mantenere la consuetudine francese, abbiamo circa 1104 articoli e poi entra
nel dettaglio.
✓ La discussione del progetto procedette ad una certa stanchezza, per interrompersi poi, con l’invito
ad ogni parlamentare interessato di presentare progetti alternativi.
✓ Si trattava in pratica quasi di un rinvio “sine die”.
✓ Anche questo progetto non and a buon fine e ne seguirono altri 3 fino al 1799.
๏ 3 progetti (tarscë, sciaqmino, guglielmonö) sempre di carattere privato che hanno 1 solo merito:
quello di riuscire a far comprendere che non è possibile arrivare all’approvazione se si vuole
raggiungere un risultato di discutere norma per norma e testo per testo, ma di poter far approvare
pezzi di progetto, gruppi di norme (famiglia, diritto privato), le singole parti, altrimenti non è
possibile arrivare ad un risultato.
๏ Es approvazione discorso preliminare, approvazione dei testi di famiglia e poi raggruppare: via
seguita per il codice napoleonico.
๏ Perché altrimenti non si pu pensare di arrivare ad un risultato, ogni norma protrerebbe a una
discussione, chiederebbe continui degli emendamenti che passano da una camera all’altra senza
vedere mai la fine. ✓ + focus prof.

IL CODE CIVILE DI NAPOLEONE


La nostra unità nazionale deve tanto a Napoleone, perchè senza di lui non sarebbe nato un sentimento
italiano, nonostante sia stato uno dei più grandi raziatori di opere d’arte, la libertà ha rappresentato un
costo, significava anche dare tributi onerosi a Parigi e a mantenere l’esercito. Insomma è anche un
imperatore che arriva come conquistatore.

CAUSE
Come mai viene realizzato un codice civile nel 1804? Come mai lo realizza solo
Napoleone? A questa domanda ha risposto un ministro della giustizia BADANTER,
dicendo che ci voleva:
102
1. un momento propizio;
2. dei giuristi capaci: napoleone ha saputo sceglierli; 3. una volontà politica
forte.

IL COLPO DI STATO DEL 18 BRUMAIO DELL’ANNO OTTAVO


9 novembre 1799, è già da 3 anni che è arrivato in Italia, dove viene visto come un liberatore:
➡ ha creato le repubbliche,
➡ ha proceduto a una defueudalizzazione, ➡ progressivamente ha liberato i ghetti, ➡ emancipazione degli
ebrei.
Napoleone doveva essere una docile marionetta, nel senso che era colui che doveva realizzare questo colpo
di stato, solo che N diventa progressivamente colui che realizza uno stato che diventa sempre pia personale,
da primo console, console a vita poi si arriva all’impero (imperatore).

MA CHI E’ NAPOLEONE?
Ma allora nella storiografia chi è Napoleone? È un salvatore? È un dittatore? Se si che dittatore è?
➡ Uno dei massimo studiosi francesi TULARD dice che è un dittatore “alla romana” cioè un novello
cincinnato, un dittatore che ha operato solo per il bene della società.
➡ Oppure lo si presenta come il Washington.
➡ Oppure come il Cromwell.
➡ Oppure, tesi più dura, ci troviamo difronte a una dittatura militare.
➡ Quello che è certo è che napoleone è stato una statista senza scrupoli etici, (=statista) ovvero uno che
ha saputo rinnovare completamente la società francese e anche l’europa.
✓ Certamente lo ha fatto accogliendo alcuni postulati della rivoluzione, quindi è un legatario della
rivoluzione, ma anche un legatario infedele.
✓ Paradossalmente Napoleone pu essere considerato anche come il primo dei sovrani della
restaurazione perchè accoglie parte della rivoluzione francese, ma fa acquisire al suo stato uno stato
personale, metterà poi i suoi parenti nei diversi territori che via via vengono conquistati, costituisce
poi alla fine anche una sua nobiltà, quindi non è facile parlare di Napoleone, egli va capito, va
contestualizzato, anche se ci sono alcuni aspetti negativi (es ha fatto creare un santo inesistente: san
Napoleone - c’è nel duomo), eppure dobbiamo molto a lui, i suoi prodotti legislativi sono importanti.
✓ Molte conquiste, per il prof Solidano la importante è il principio della meritocrazia, Napoleone ha

avuto questo di grandioso: aver creato tutti i licei, politecnic, apriva le porte a tutti che volevano
studiare (anche a un povero), così facendo ha garantito la scala sociale, la ascensione, cosa che si dice
che in questi tempi è ancora bloccata (quindi ci sono aspetti positivi e aspetti negativi).

L’EDIFICAZIONE DI UNO STATO PERSONALE


Crea uno stato personale, formato da fratelli, sorelle, ma alla fine realizza qualcosa di importante, ovvero
uno stato personale con una strategia che è fatto di seduzione e repressione:
✦ INTELLETTUALI
↳ Da una parte riesce a sedurre, era un uomo intelligente, con una intelligenza fuori dal comune, riesce
quindi a sedurre gli intellettuali, lui sapeva anche bene la scienza matematica, fa finta di conoscere
il diritto.
↳ Per contrastare questo fenomeno vengono sedotti.

✦ AVVERSARI POLITICI
↳ Cerca di contrastare questo fenomeno comprendoli d’oro, comprensioni magnifiche, quindi ritorno
nel loro buon ritiro senza disturbare.
✦ ACQUIRENTI DEI BENI NAZIONALI
↳ Sono coloro che si sono arricchiti durante la rivoluzione francese, quindi la chiesa, i nobili, proprietari
dei beni della chiesa e dei beni dei nobili sono stati nazionalizzati, sono stati acquistati all’asta.
↳ Gli acquirenti dei beni nazionali hanno paura che questi beni vengano restituiti alla chiesa o ai nobili,
i primi sostenitori di napoleone sono proprio loro! Quello che diventerà il proprietario napoleonico, il
proprietario del codice.

103
✦ GIURISTI
↳ Con loro crea una vera e propri alleanza, perché ci sono programmi collegati, aspirazioni
complementari, identica volontà di terminare la rivoluzione.
↳ I giuristi erano stati maltrattati durante la rivoluzione francese, abolito l’ordine degli avvocati, chiuse
le facoltà di giurisprudenza, era il cosiddetto “pathos anti giurisprudenziale”, il diritto non è
necessario, se non quello scritto intelligibile da tutti (norma è così chiara che non c’è bisogno di
giudici tecnici e di avvocati).
↳ La storia della rivoluzione è subito fatta, perchè ci si rende conto che i processi sono intasati, non è
vero che tutti si possono difendere da soli, quindi Napoleone riesce a sedurre e a creare un’alleanza
per far capire ai giuristi che loro sono importanti e che non si pu vivere senza diritto.
↳ I giuristi sollecitavano il ripristino della gran parte della tradizione, la normalizzazione della società,
Napoleone stava costruendo il progetto autoritario di istituzionalizzazione del suo potere e le
rispettive aspirazioni dei giuristi e di Napoleone convergono in un punto: nell’idea di CODICE CIVILE!
✓ Per Napoleone il cc rappresentava:
๏ una massa di granito della sua autocrazia (ne costruisce tante di masse: amministrazione, stato
forte, una di queste è il cc).
๏ un INSTRUMENTUM REGNI, un mezzo di glorificazione del proprio trionfo (sotto la sua tomba

c’è scritto: N è il suo codice civile).


✓ Per i giuristi il cc rappresentava:

๏ un inestimabile monopolio di
ceto, ๏ per loro codice significa:
‣ ordine,
‣ stabilità sociale,
‣ consacrazione dei nuovi assetti della ricchezza, quindi quei beni acquistati all’asta sono
intangibili,
‣ salvataggio della tradizione giuridica, ‣ rispetto dei costumi.

๏ PORTALIS uno dei giuristi più saggi, intelligenti di tutti i tempi, egli diceva che la formula codice
civile si impone come strumento con cui diffondere le sane idee di ordine, di morale e di bene
pubblico, e in questa prospettiva Napoleone veniva rappresentato come colui che avrebbe
conservato la società e tutte le famiglie.

Per Napoleone il codice non è uno strumento che deve rendere autonoma la società, ma lui concepisce il
codice all’interno di un disegno statualistico, cioè il codice è il realtà diritto pubblico per lui, infatti per es
nel cc non troviamo la persona giuridica, questo è voluto non è un errore perché Napoleone non avrebbe
mai tollerato dei corpi intermedi, esiste Napoleone, la legge, i codice e la società, ma fatta da individui o da
famiglie, non di corpi intermedi.
Il codice è da lui concepito come strumento al servizio del potere pubblico, l’interesse dello stato è ritenuto
preminente rispetto a quello del singolo (es contrario all’adozione: perchè non è essenziale per l’interesse
pubblico, ma solo utile per quello privato, quindi si ammette l’adozione nella misura dell’adozione romana,
cioè adottato maggiorenne e adottante almeno 50 anni). L’orine civile viene concepito per cementare
l’ordine politico.
Paradossalmente il CC diventerà uno strumento liberarle una volta che è scomparso Napoleone, ma in
origine egli non concepisce il codice come uno strumento di totale libertà, lo diventerà dopo N, allora sì che
il cc, insieme a una costituzione e un regime liberale, diventerà uno dei pilastri del liberalismo.
La funzione di magna carta della borghesia di strumento di esaltazione dei valori liberali il cod napoleon
verrà ad assumerla solo nell’800 e nello stesso tempo per il cc rappresenterà per altri, per i socialisti, la
bibbia dell’egoismo, perchè è quello strumento che consente al ricco come al povero di mangiare e dormire
sotto i ponti: problema della socializzazione del diritto privato.
Il codice civile di Napoleone è importante perché è ancora in vigore in Francia, è stata un p modificata la
parte delle obbligazioni, ma grosso modo dal 1804 ad oggi è il cod civil dei francesi. È importanti anche
per gli italiani perchè è stato applicato in tutta Italia, con eccezione della Sicilia e della Sardegna, ha avuto
poi una seconda vita durante la restaurazione, una terza vita nel codice civile del 65, che era per il 60% il
cc francese, in misura è ancora presente.

104
4 AVVOCATI PER UN CODICE CIVILE
Fanno il codice civile:
1. PORTALIS: grande avvocato e proveniva dalla Provenza
2. TROUSCE’: è stato il presidente degli ordini degli avvocati di Parigi
3. MALVIL: grande avvocato
4. PREAMON: grande avvocato in Britannia
Giuristi normotipi che hanno tutti la stessa storia (ecco perchè normotipi), i giuristi scelti da napoleone
hanno tutti le stesse caratteristiche:
➡ grandi professionisti della giustizia durante l’antico regime;
➡ esprimevano 2 esperienza giuridiche diverse, Francia giuridicamente tagliata in 2:
✓ sud: diritto scritto,
✓ nord: diritto consuetudinario,
✓ = nella scelta mediazione tra paesi diritto scritto e paesi diritto consuetudinario;
➡ hanno amato la rivoluzione, ma hanno fatto parte di quei giuristi che hanno pensato alla 1 fase della
rivoluzione: la fase moderata, quindi non sono dei giacobini, non sono dei conservatori, ma sono coloro
che pensano che la rivoluzione ha compiuto delle ottime riforme= conservatori moderati;
➡ giuristi che hanno rischiato di morire durante il periodo del grande terrore (93 - 94), Truscè è stato colui
che ha tentato di difendere Luigi 16, gli avrebbero dovuto tagliare la testa, Portalis ha dovuto
nascondersi, tutti hanno visto da vicino la ghigliottina;

LA FIABA
Napoleone vuole presentarsi ai posteri come Giustiniano, è il Novello Giustiniano, colui che da vita a un
nuovo corpus di norme, prima del cc c’erano stati tanti progetti, alla fine il codice civile napoleonico è fatto
da una serie di anelli di una lunga catena che porta poi al cc, ma Napoleone dolava far giganteggiare la
sua opera, far capire che lui è stato l’unico e che senza di lui non ci sarebbe stato il codice, tutto è stato
realizzato in pochi mesi.
Nel giro di 6 mesi il codice era pronto: ecco la fiaba, in questo periodo circola il mito di napoleone “IL DICT
LUIMEM SO COD IMMORTEL”: detta lui stesso questo codice immortale, è lui a dettare ai giuristi, bisognava
eroicizzare il codice civile, che è uscito di getto, un codice realizzato da Napoleone, che conosceva il diritto,
che aveva dormito da piccolo avendo come cuscino il digesto (mito).

LA VERA STORIA
Il codice nasce dalla fucina dei giuristi, i giuristi hanno fatto il codice, è vero, Napoleone era presente, ma
è tutto frutto della genialità dei giuristi. Ma Napoleone deve incidere le norme del Codice sul marmo, tanto
più che si cita sempre questa frase: “la mia vera gloria non è quella di aver vinto 40 battaglie, ci che vivrà in
eterno è il mio codice civile e i miei processi verbali in consiglio di Stato”.

Tomba di napoleone: da una parte c’è il diritto romano, sotto il diritto francese, dall’altra parte il cod
napoleon, tutto in stile neoclassico, per richiamare la classicità, la romanità, la grecità, dell’immagine della
giustizia: è il novello Giustiniano in tutto e per tutto.

MOMENTO DI CESURA DELL’ESPERIENZA GIURIDICA


Il diritto comune per effetto di Napoleone dovrebbe, nell’intenzione di Napoleone, diventare solamente
materiale destinato alle biblioteche. A partire dal 22 marzo si applica SOLO il codice civile: FONTE UNICA!
(Dice N). Il diritto privato si identifica nel codice civile con una nozione generale e perfettamente
ugualitaria di:
★Soggetto ★Bene ★Rapporto giuridico

Dobbiamo ringraziare Napoleone e la rivoluzione per aver garantito il principio di UGUAGLIANZA


FORMALE!(sulla carta tutti uguali difronte alla legge, invece quella sostanziale garantita con le carte
costituzionali 900).

LO SPIRITO DEL CODE NAPOLEON


105
È eredità della rivoluzione:
➡ Principio di uguaglianza di fronte alla legge.

➡ Matrimonio civile
↳ Durante antico regime chi era cristiano gli atti di nascita, morte, matrimonio valevano solo per i
cristiani, in Francia era esplosa la polemica in rifermento ai sudditi protestanti, ebrei, con il
matrimonio civile si laicizza il diritto di famiglia, partendo dal matrimonio civile, il matrimonio è
cosa della stato in chiave di parificazione dei soggetti indipendentemente dalla religione.
➡ Divorzio
↳ In realtà non è il divorzio alla rivoluzione francese, è un divorzio quasi impossibile da mantenere,
eppure lo mantengono perchè ha una funzione identitaria, un legame con la rivoluzione ma si fa di
tutto per non concederlo.
➡ Proprietà MODERNA
↳ Passaggio dalle proprietà medievali al proprietario unico, defeudalizzata, costruita sul soggetto.

➡ Parificazione successoria fra i figli maschi e femmine.


↳ La donna non è proprio posta su un piedistallo, neanche la rivoluzione francese ha mantenuto le
promesse che aveva voluto compiere.

DISCONTINUITÀ RISPETTO AL REGIME DEGLI ANNI 93 -94


Rinnegamento della rivoluzione stessa:
➡ Concezione della famiglia verticistica

↳ Il padre torna ad essere un padre padrone, che decide tutto in famiglia, non è un padre di antico
regime ma sicuramente non è un padre liberale.
➡ Divorzio concesso con defatiganti (stancanti) cautele
MA il diritto privato continua ad essere concepito come strumento essenziale per cementare l’ordine civile,
Napoleone dice a suo fratello Giuseppe “dovete introdurre il codice perché consoliderà il nostro potere”.
Poi purtroppo permane una certa diffidenza nei confronti dei giuristi.
FORTE FAMIGLIA PER UN FORTE STATO
Rafforzare il potere del padre, che pu :
➡ incarcerare i figli,

➡ premiare e punire i figli con il testamento,


➡ sorvegliare unioni coniugali (norme che possono impedire ai figli di sposarsi con chi si è innamorati -
funzione economica),
➡ tenere in soggezione la moglie.

MALVIL: “è dall’autorità paterna che dipende principalmente il mantenimento della pubblica tranquillità.
Lo Stato deve poter poggiare sull'autorità dei padri di famiglia perché si possa supplire alle leggi,
correggere i costumi e preparare l’obbedienza.”

Carcere per i ribelli: art 376


➡ Fino a 16 anni 1 mese di detenzione.
➡ Dai 16 ai 21 anni detenzioni al massimo per 6 mesi, ma devi valutare il giudice.

BALZAC nel contratto di matrimonio: “tu che ti vuoi sposare hai mai meditato sul codice civile? Sai come si
governano i figli? Con la soggezione”

Potestà maritale
➡ Il marito è il capo, la moglie non pu avere altro domicilio se non quello del marito.
➡ Il marito amministra tutto, sorveglia tutto, i beni e i costumi della sua compagna, è il più forte che hai
chiamato a difendere e a sostenere i più deboli.
➡ La donna è incapace di agire: è necessaria l’autorizzazione maritale per poter stare in giudizio e per
compiere atti di straordinaria amministrazione.

106
Condizione del figlio naturale
➡ Ulteriore arretramento rispetto alla rivoluzione.
➡ “La società non hai interessi che siano bastards riconosciuti” Napoleone. ➡ I figli naturali non sono
eredi (art 756).
➡ 1/3 della quota spetta al figlio legittimo se concorrono altri figli legittimi.

Il controllo del divorzio


➡ La legge pu rendere difficile il divorzio, bisogna rendere il divorzio così caro che siano tentati di
acquistarlo solo coloro ai quali esso è assolutamente necessario.
➡ Requisiti:
✓ età: marito 25, moglie 21;
✓ durata del vincolo: richiesta ammissibile solo dopo 2 anni di matrimonio; ✓ consenso
e autorizzazione ascendenti.
➡ Non ammesso:
✓ dopo 20 anni di matrimonio;
✓ moglie +45 anni.
➡ Cause legali:
✓ adulterio, è sempre adulterio quando è commesso dalla moglie, quando invece lo copie il marito è
adulterio se suscita pubblico scandalo (quando introduce l’amante in casa, altrimenti no adulterio);
✓ eccessi sevizie e ingiurie gravi, il codice non ci dice cosa sono, il prof solidano ha cercato cosa significa
in Italia, ha trovato diversità di orientamenti, es Venezia:
๏ Una donna viene presa a schiaffi per la strada più volte, era necessaria che la domanda venisse
analizzata in primo luogo perchè potesse essere accolta, dicono che questi non sono eccessi ma solo
“alcune guanciate”, quindi era giusto darli perchè al marito spetta la correzione.
๏ I giudici di Venezia dicono “se dovesse aver luogo il divorzio per alcune guanciate la metà di
matrimoni civili dovrebbero essere annullati”.
๏ Potiè dice che uno schiaffo o un pugno dato da un marito alla moglie, che potrebbe essere una causa
sufficiente di separazione tra le persone di civile ed onesta condizione, non sarà tale fra le persone
del basso popolo, a meno che simili offese non siano reiterate.
๏ La corte di appello di Venezia dice che sono gli eccessi, le sevizie, e le ingiurie gravi di ogni specie.
✓ condanna ad una pena
infamante; ✓ mutuo consenso.

IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA
➡ I non uguali: i neri.
➡ Matrimoni misti ammessi 1791.
➡ Abolizione della schiavitù 1794.
➡ Reintroduzione della schiavitù nelle colonie 1802 “io sono bianco e sto con i bianchi” Napoleone.

Sentenza di Bordeaux del 1806


La corte considerando che la signorina, avendo già compiuto 25 anni non aveva altro obbligo se non quello
di notificare un solo atto rispettoso ai sensi dell’articolo 152.
Considerando che la disuguaglianza di condizioni non è previsto dalla legge come impedimento alle nozze,
quando le parti che lo vogliono porre in essere sono maggiorenni e nella piena capacità di disporre dei
diritti propri e che eccezione fatta per i matrimoni tra un bianco e una nera o quello di una bianca e un nero,
formalmente proibito da un atto di governo, la differenza di colore, di nascita, di fortuna, di età o di Stato
non possono più essere ammessi dai tribunali per impedire e vietare un’unione matrimoniale senza incorre
per questo ad un eccesso di potere severamente e ingiustamente proscritto.

Quindi: si possono sposare perchè lui è mulatto, perchè napoleone aveva nel 1803 (un anno dopo esce il cc)
emanato una circolare in cui si dice che non si possono sposare bianchi e neri.

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MA il codice non contiene nessuna circolare! Il codice abroga tutto, quindi anche questa circolare dovrebbe
essere abrogata, ma invece rimane in vigore perchè N ha interesse che questi matrimoni non vengano
celebrati, N non ha bisogno del codice per imporre la sua volontà. Questa circolare è contraria all’art 7 cc.

Per questo il codice diventa liberale senza napoleone, il codice per sua natura è liberale ma con Napoleone
lo è molto meno.

Napoleone ha luci ed ombre


★Ebrei
↳ Da una parte li emancipa
↳ Dall’altra perseguita gli ebrei alsaziani con i decreti infami, impedisce che i creditori ebrei possano
ottenere i loro debiti + stabilisce che gli ebrei devono cambiare il loro cognome in un cognome
francese (francesizzati).
★Successioni
↳ Napoleone introduce principi di primogenitura, a favore del primogenito nobile, con tanto di
feudalità, ritorno dei fedecommessi.

Proprietà
★ Diventa la Bibbia, una delle disposizioni più famose.
★ Art 544 definizione: “la proprietà è il diritto di godere e di disporre delle cose nella maniera più assoluta,
purché se ne faccia un uso proibito dalle leggi o dai regolamenti”.
★ Bartolo aveva definito la proprietà il diritto di godere e di disporre delle cose.

LE FONTI DEL CODICE CIVILE FRANCESE


1. Diritto romano
2. Consuetudini
3. Istituti della rivoluzione francese
4. Ordonans
5. La celebre transazione di Portalis
UN BILANCIO
Molte luci e molte ombre, queste ultime legate più a Napoleone che al suo codice= prodotto legislativo
ottimo.
È stato il primo esempio di globalizzazione giuridica, ha fatto il giro nel mondo in più di 80 paesi, l’hanno
accolto in molti paesi (arrivato fino in Giappone). A un certo punto la stella francese è in declino perchè la
Francia non è più la “gran dör”, è stata colpita quando ha perso la battaglia con i prussiani, quando a Sedà
la battaglia è stata vinta da un nuovo raight tedesco, che viene proclamato a verbali, allora diventa la
Germania il faro.
In Francia è radicato l’immagine di codice civile, i francesi si identificano in lui, per loro è il codice della
rivoluzione, è il codice della “grand dör”, pensano di essere i giuristi migliori di tutto il mondo, invece gli
italiani si identificano nella loro carta costituzionale.

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