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INIZIO STORIA DEL DIRITTO ROMANO.

IL DIRITTO PUBBLICO ROMANO SI DIVIDE IN 4 PERIODI:


( non possiamo avere sicurezza storica per quanto riguarda le date
(regnum)
1° REGNO(754a.c.-509 a.c.): Il potere era nelle mani del RE
periodo dei 7 re (rex) di roma: Romolo/Numa P./Tullio O./Anco M./Tarquinio P./Servio T.
e con la tirannia di Tarquinio il superbo, l’ultimo re di roma, termina il primo periodo.

(libera res publica)


2° ETÀ REPUBBLICANA(509a.c.-27a.c.): Con la caduta della tirannia di
Tarquinio, il potere va nelle mani del popolo, sono liberi dal potere del re, rappresentati dai
magistrati, dai senatori, partecipanti e attivi alla gestione della LIBERA RES PUBLICA.

3° PRINCIPATO(27a.c.-235 d.c.): → Sistema repubblicano con i principi.


Con l’arrivo di Ottaviano, che diventa successivamente Augusto,comincia il periodo del
principato.
Siamo nell’età Giulio-Claudia/età Flavia/età degli imperatori adottivi/età dei severi.
Nel 235 d.c. scoppia una grande crisi e si evolve un anarchia militare, muore Alessandro
Severo (l’ultimo dei Severi)

4° DOMINATO(284 d.c.-565 d.c.): In questo periodo di crisi, prende il controllo


del potere il generale Illirico DIOCLEZIANO.
Nasce un nuovo tipo di imperatore, perché si faceva lodare come un Dio.
l’impero si divide in due parti: l’impero d’occidente(476d.c.) e l’impero d’oriente(565 d.c.)

CON LA MORTE DI GIUSTINIANO SI AFFERMA LA FINE DEL DIRITTO PUBBLICO ROMANO!


IL REGNUM

Regnum → si divide in 3 fasi:

1. Fase romulea o carismatica


2. Fase Latino-Sabina
3. Fase Etrusca

i quirites sono i discendenti di ROMOLO


● FASE ROMULEA o CARISMATICA → Puntualizziamo Romolo come re di
Roma,affiancato da Tito Tazio e durante la fondazione invitò schiavi
fuggitivi, esiliati, criminali per creare la città di Roma.Per quanto
riguarda le donne, riuscì a rubare le donne Sabine nelle vicinanze,
distraendo gli uomini dei vari territori vicini con un grande spettacolo→
RATTO DELLE SABINE. →
- È nella FASE ROMULEA che si attribuisce la formazione delle prime istituzioni
cittadine, così come poi queste saranno conosciute per tutto il regnum, ma anche
durante la libera Res publica.

Fu proprio Romolo, secondo quanto scritto nel 1° libro di “Tito Livio”, che
avrebbe creato il primo”senato”, composto da 100 senatori.

- Sempre nel primo libro, Tito scrive anche che divise il suo popolo in curie.

→ p.s. le fonti da Tito scritte si presumono attendibili, ma non prettamente


sicure.

LA SOCIETÀ DURANTE IL PERIODO DEL REGNUM VENIVA


DIVISA QUINDI IN “CURIE” → C/UR/IA→ UR= Maschio adulto.

● FASE LATINO SABINA→ Puntualizziamo un REX di una comunità di enti


che ha delle necessità, la 1° necessità è quella di difendersi dagli altri
popoli. Per questo motivo comincia ad istitualizzarsi il potere politico e
si creano le prime assemblee “politiche”:

- 1) PATRES→ un’assemblea di anziani saggi che sta accanto al REX,


componenti del senato, ma non ancora istituzionalizzato perfettamente.
-2) CURIAE→ assemblee formate da gruppi di cittadini (soldati) solo di
sesso maschile, perché le donne erano, in quel periodo, prive di diritto
pubblico, il compito della donna era quello di occuparsi dei figli e della
casa. ( SIMMETRIA TRA POLITICA ED ESERCITO)

● FASE ETRUSCA → Ormai il REX, governa un popolo più


urbanistico, si crea la città-stato.
- L’assemblea dei PATRES diviene un vero e proprio senato che
consiglia al re.

IL REX oltre che essere quindi affiancato dal senato era affiancato da
alcune assemblee popolari

I comizi curiati sono la più antica forma di assemblea e si basavano sulle trenta curie, 10
curie per ogni tribù:

- quella dei TITIES,

- quella dei RAMNES

- e quella dei LUCERES.

★ Successivamente con
Servio Tullio, quindi in
piena età etrusca, si
sarebbe affiancata a
questa forma di assemblea
un altro tipo di assemblea
che è chiamata
CENTURIATA e che è legata ad una riforma dell'esercito, una riforma che si distingue
tra Cavalleria e fanteria: la fanteria oplitica:

→ TUTTO L’ORDINAMENTO GENTILIZIO VIENE REGOLATO SUL PIANO GIURIDICO FINO ALL’ETÀ’ DELLE
XII TAVOLE, ( si presuppone che queste tavole siano state fatte da un legno di quercia
o addirittura dall’avorio) CHE SAREBBE TUTTO IL DIRITTO PUBBLICO E TUTTO IL DIRITTO
PRIVATO ROMANO E ANCHE IL DIRITTO DEL SACRO ROMANO ( 450-451 a.c)
“fons omnis publici privatique iuris.” E’ la fonte di tutto il diritto pubblico e privato.

- 450-451 a.c. è una data importante perché dietro al numero c'è una frattura nella
storia giuridica di Roma, che consiste in un primo corpo di leggi scritte con il
passaggio dall'oralità alla scrittura i romani sentono l'esigenza di avere una
disciplina certa, non più affidata all'oralità. Le XII tavole furono distrutte
durante l’incendio gallico.

● i Romani hanno sempre 3 nomi:Un prenomen, Il nomen cioè il nome gentilitium


cioè quello che indica l'appartenenza alla gens, (pensate a Caio Giulio Cesare) , poi
hanno un cognome che segna alcune caratteristiche.
la traccia della persistenza struttura gentilizia Romana , che ha una rilevanza
anche sul piano giuridico, si trova nei Tria nomina.

Innanzitutto cos’è una GENS? → Sono più famiglie che sono convinte di avere un capostipite
comune, come tutti gli appartenenti alla gens IULIA sono convinti che il loro capostipite
comune sia il mitico Jurus.

★ Dando uno sguardo alle fonti antiche, troviamo ISIDORO DI SIVIGLIA che scrive
nelle sue “etimologie” , dette anche “Origines”, nel 9° libro →

Gens gentis è una parola che è connessa al verbo gigno, Che vuol dire generare, per cui vi
sono più generazioni di famiglie nei quali pensano di avere un capostipite comune che è
riflesso nel nomen gentilicium,quindi i romani Quando si incontrano per strada lo sapevano
se erano appartenenti alla medesima gens.
- Questa struttura gentilizia ha una sua rilevanza ed è ricordata
anche da alcuni autori: Cicerone e “festo” che ci fanno
intendere, attraverso i loro testi, che sussiste realmente questa
struttura gentilizia, che fanno parte della stessa gens coloro i
quali hanno lo stesso NOMEN GENTILICIUM preso dal comune
progenitore

Le gentes anzitutto sono accomunate sul piano sacrale; c'è


sempre una intima connessione tra l'elemento che noi oggi
chiameremmo religioso e l'elemento giuridico, non c'è una distinzione netta fra la sfera
giuridica e la sfera religiosa/morale; Siamo in un mondo arcaico nel quale le regole di
condotta che valgono sul piano giuridico e sul piano religioso sono le stesse

➢ Le gentes hanno pure in comune i RITI SACRI:


I Romani avevano 2 tipi di riti:

- Riti pubblici → questi sono compiuti dal Rex, i riti che rilevano per l'intero popolo
romano, per l'intera comunità politica.

- Riti Sacra privata → fatti dalle singole gentes che sono compiuti all'interno delle
singole famiglie in cui il sacerdote cioè colui che è incaricato di compiere questi
riti è il PATER FAMILIAS che è colui che è posto al vertice dell'organizzazione familiare.

● il Pater familias è l'unico soggetto che ha piena capacità giuridica e piena capacità
d'agire:

- La capacità giuridica → è l'idoneità di un soggetto ad essere titolare di diritti e di doveri

- La capacità di agire → idoneità a porre atti che sono rilevanti nel mondo del diritto
Romano ( aspetta soltanto a lui avere queste due capacità).

➔ Quando un Pater familias muore, trasmette ai suoi eredi i propri beni patrimoniali ma
l’erede eredita dal suo de cuius (pater familias) anche i SACRA ( sacra gentilicia).

- Persistono anche una serie di regole che valgono per quella gens, questo nucleo di
regole di condotta, viene chiamato decreta gentilicia.

● A volte questi gruppi gentilizi necessitano un capo ( per esempio quando Roma è in
guerra è i gruppi parentali partecipano per difendere Roma) e questi gruppi gentilizi
possono designare di volta in volta un proprio capo. → PATER GENTIS.
- Il pater gentis quindi non è il capo biologico ma della gens; in altre fonti viene definito
anche princeps Gentis.

Quindi come ci possiamo immaginare noi la struttura giuridica di Roma antica?

come un gruppo di gentes, gruppo parentali Ampi, dotati al proprio interno di strutture
sul piano religioso che trovavano espressione nel culto dei sacra, dotate di regole
interne che sono in “gentilizi” e dotate in caso di necessità di un proprio capo.

● Questa struttura gentilizia Romana viene caratterizzata anche da un altro dettaglio,


cioè il rapporto con un altro tipo di soggetto: IL CLIENTES

- Ognuno di questi gruppi parentali vedeva aggregati dei soggetti in una posizione di
subordinazione, rispetto alla gens, che proprio per il fatto che si trovavano in questa
posizione di subordinazione, erano legati al gruppo della gens da un rapporto di
fiducia → LA FIDES, la buona fede è molti rapporti erano basati sulla Bona fides.

- Il rapporto che determinava il CLIENTES con il PATRONE era caratterizzato dalla


Bona fides, che non è da intendersi come noi intendiamo la parola fiducia, perché ha
un valore giuridicamente rilevante.(Anche oggi il termine creditore viene dal verbo
credere, cioè il creditore, crede, si fida di colui che deve quel determinato servizio
bene ecc…)

- Il clientes otteneva dalla gens protezione e anche benefici → EX: poteva ottenere
anche terreni , ma Rompere la FIDES è gravissimo giuridicamente per il clientes;
Semmai il patrono dovesse frodare (rompere) il rapporto con il clientes, nelle XII
tavole, c’è scritto che subirà una sanzione gravissima, cioè diventare SACER, cioè
,vuol dire essere consacrati alle divinità.
→ La persona che abbia violato la Fides nei confronti del proprio cliente, diventata
una sorta di vittima sfuggita al sacrificio, una vittima che stava per essere sacrificata
dagli dei sull'altare, ma è scappata e chiunque la può impunemente uccidere, diventa
un'uccisione lecita

- Ma questi benefici hanno un prezzo, perché sono anche obbligati ad una serie di
comportamenti nei confronti di coloro che li proteggono EX: aiutare economicamente
il patrone che deve far sposare la figlia.

- Questo è un fenomeno che non è esclusivo della roma antica;C’è per esempio anche
presso gli etruschi. Quindi in questa zona del centro Italia, avviene questo fenomeno
in cui i soggetti volontariamente ubbidivano, clientes viene da “cuio”che in latino
vuol dire obbedisco, e creano questi vincoli giuridici basati sulla Fides, su
questo elemento.

- I clientis in generale non hanno personalità,rilevanza giuridica, perché non sono


dei soggetti che hanno una propria autonomia e non potendosi sostenere si fanno
affidare da un gens.

● Parlando ancora dell’ORDINAMENTO GENTILIZIO, troviamo in un versetto della


quinta tavola una rilevanza dell’ordinamento: “si intestato moritur” → “ se qualcuno
muoia intestato” ( senza che abbia redatto un testamento), quindi non avendo
indicato un EREDE→ heredis.

- In questo caso il bene si trasferisce: adgnatus proximus. → Cioè a colui che è


legato da vincoli di parentela civile, che è più vicino. → AGNATIO

- Questa parentale può essere di sangue è in questo caso si chiama “cognazione”, ma


anche no, perché si possono trasferire i beni anche ai figli adottivi, quindi non relativi
ad una parentela di sangue.

- Un altro versetto delle XII tavole ci dice che: se manca Questo parente legato da
vincoli di egnatio il patrimonio si devolve ai gentiles.

- Quindi se il defunto non lascia nessun testamento ( la forma più antica di testamento
è quella che si compie dinanzi all'assemblea delle curie: “il testamentum calatis
comitius” → prevedeva l’istituzione del proprio heres innanzi al popolo in comizio) , o
abbia fatto un testamento non valido, la successione testamentaria prenderà il nome
di “ab intestato” → cioè secondo la legge → scritta nelle XII tavole.

- Nel caso in cui il defunto non abbia nemmeno nemmeno un agnatio, si tiene in
considerazione il gruppo parentale più ampio, (argentiles) e quindi che dopo il quinto
secolo dopo Cristo,la gens ha una propria rilevanza giuridica.

● DOVE SI TROVA ROMA? → Roma è situata al centro, sul fiume Tevere, circondata
dalle altre popolazione è assume

- un atteggiamento ostile con la guerra


- o si crea un rapporto stipulando dei patti: i
“ federa”. → Questi federa, sono stipulati da un
collegio sacerdotale che si trova, come tutti gli
altri collegi sacerdotali, sotto la direzione del
Rex. Questo collegio sacerdotale è formato dai fetiali.
- Roma andrà stringendo su base religiosa, con altri appartenenti al mondo laziale, si forma
la cosiddetta lega latina ( la parola latina viene da lazio). Il latino non è la lingua dei
romani,ma la lingua di queste comunità, che si applicano nel Lazio).

Queste comunità quindi hanno in comune l’aspetto religioso, pregavano lo stesso


Dio cioè GIOVE→ garante del rispetto degli accordi

● Se i trattati Non vengono rispettati oppure se Roma ritiene che sia stato fatto
un torto, bisogna provvedere a disciplinare la risoluzione di queste
controversie.Questo complesso di norme, prende il nome di
Ius Fetiale → insieme di leggi che interagisce nei rapporti di pace e di
guerra tra roma e gli altri popoli→ diritto internazionale di oggi

(Il primo trattato internazionale viene ricondotto al primo libro di Ugo Grozio che si basa
sulle norme dello ius spetiale per tutta l’età intermedia)

★ Semmai non si dovessero rispettare i patti o se Roma ritiene che quel determinato
popolo abbia fatto qualcosa di negativo nei suoi confronti inizia una procedura che è
una procedura prevista dal iuris Fetiale:

- I romani mandano due appartenenti del collegio di questi sacerdoti, due fetiali
presso la comunità straniera, allo scopo di chiedere la riparazione del torto che
ritengono di avere subito → questa richiesta prende il nome di “Rerum repetitio” cioè
<<richiesta dei beni>>

- I nomi di questi due Fetiali:Sono il pater patratus e il pater berberarius ( perché


reca con sé dei ramoscelli di questa pianta che si chiama Verbena) → sfera giuridica
è sfera sacrale vanno di pari passo

- Il loro compito è quello di recarsi presso il popolo nemico, illustrano le ragioni per le
quali ritengono che la comunità Romana abbia ricevuto un torto e danno 33 giorni di
tempo agli stranieri per riparare il torto→ . Trascorsi questi 33 giorni, la comunità
straniera può accettare la richiesta dei romani o rifiutare, per cercare di evitare
spargimenti di sangue .

➢ Se il popolo nemico rifiuta la richiesta fatta dai due pater, cominciano le ostilità,
anche le ostilità sono segnate dal iuris spetiale

- la procedura comincia con in due pater che si recano nuovamente nel territorio
nemico, con dei testimoni; viene scagliata una lancia simbolica→(che deve essere
fatta di un legno particolare: è un legno di Corniolo di colore rossiccio che deve
avere la punta passata sul fuoco e appuntita ) che segna ufficialmente l’inizio delle
ostilità.
- Questa situazione di conflitto prende il nome di Bellum (guerra) iustum → una
guerra sotto le procedura dello iuris Fetiale.

- La guerra viene condotta rispettando questa procedura perché:

1) → Per non agire contro la volontà di Giove


2) → Le conseguenze della guerra avranno una rilevanza sul piano giuridico
2.1) → i nemici imprigionati diventano schiavi (captivi), e La prigionia bellica è una delle
cause antiche di schiavitù; perché si può essere schiavo se sei nato da una schiava ( si
guarda la madre perché il padre è sempre incerto). QUESTO AVVIENE SOLO SE LA
GUERRA È AVVENUTA SOTTO LE PROCEDURA DEL IURIS FETIALE.
3) Il bottino conquistato con le forme del bellum iustum, diventa di proprietà dei romani
che lo portano nell’ aerarium.

● ESISTENZA DEL REGNO ROMANO→

-una delle prove che è stata addotta


per l'esistenza effettiva dell'età del
regno, età che era stata dubitata da
parte degli studiosi dell’800

-in latino arcaico con scrittura


bustrofedica che vuol dire che
tengono il tracciato di una coppia di
buoi che sta arando un campo( da
sinistra a destra e viceversa).

- In un’altra evidenziata
archeologica viene menzionata la
parola Rex. Questa parola si trova in
un'altra evidenza archeologica che
però è scritta con caratteri tratti da
l'alfabeto greco, non dall’alfabeto
latino, come questo, e insieme ad altri dati queste evidenze archeologiche ci fanno
capire che nell'età Antica c'era una figura che aveva una funzione anche di natura
sacrale che si chiamava Rex è poteva anche emanare delle prescrizioni: Les regiae

IL REX
● La carica del REX non è una carica elettiva→ questo vuol dire che non che viene
scelto con procedimento di Elezioni in latino → electio= scelta.
- nemmeno ereditaria→ cioè che la carica si tramanda da padre in figlio.
- È una carica burocratica, in cui nel potere è accentrato nelle mani di un unico
soggetto,morto un rex bisogna poi mettere in moto una procedura che individui la
nuova figura del Rex

-La storia del diritto romano è stata impregnata dal testo di uno dei più grandi studiosi del
diritto romano
→ Theodor mommsen (morto-1903)

-una delle caratteristiche che più ha avuto successo


è quella del “Rex come una sorte di magistrato
dell’età repubblicana” → caratteristica da non
prendere in considerazione poiché al Rex mancano
tutti i caratteri che invece contraddistinguono le
magistrature romane della libera res publica.
( le magistrature romane avranno tutte le
caratteristiche al contrario di quello che abbiamo
detto).

- Il rito ci è descritto da Tito Livio con


riferimento a Numa Pompilio e ci dice che
orto Romolo si pone la necessità di individuare il nuovo rex.

- Il Rex è capo della comunità religiosa e dunque deve possedere delle qualità
personali che lo pongono nelle condizioni di dialogare con le divinità. C’è dunque
bisogno di interrogare previamente gli dei per vedere se il candidato a diventare Rex
abbia o non abbia queste caratteristiche.

- morto il Rex gli auspici di cui il Rex è titolare ritornano alla comunità degli antichi
patres, quelli che formano il collegio più antico che sarà poi chiamato Senato; Gli
auspicia “ritornano” ai pater e non “vanno” ai pater
perché evidentemente gli auspicia di cui è titolare il Rex sono gli auspicia della
comunità dei pater che, quando hanno un Rex, glieli affidano, cosicché il padre della
comunità politica possa esercitare le sue funzioni:

➢ Si apre una pre-fase che è detta INTERREGNUM →

- E’ una fase che si produce tra la morte del Rex e la presa di potere di un nuovo Rex
in cui questi auspici ritornano ai senatori. I senatori si riuniscono in gruppo di dieci
senatori che si chiamano “De Curiae”, perché sono formate da dieci membri e questi
appartenenti alla de curia esercitano il potere ognuno per cinque giorni. Sono titolari
degli auspici e comandando la comunità politica come interrex. Ciascuno di questi
senatori dunque diviene inter-rex per un periodo di cinque giorni. fino a quando non
individua all’interno della comunità un possibile
successore....
1. Si subentra nella 1° fase detta CREATIO quando uno di questi interrex individuano
un successore, questo potenziale successore prende il nome di Rex creatus, poiché
viene quasi CREATO, nel senso di individuato dal nulla da un senatore che svolge le
funzioni di interrex. Questo soggetto individuato ancora però non è Rex, vi è bisogno
della approvazione da parte delle divinità.

2. Si entra nella 2° fase detta INAUGURATIO che ,come dice il termine stesso rinvia
all’augurium, È una procedura che serve ad accertare la sussistenza del soggetto in
questione delle qualità personale che gli consentano di dialogare con le divinità.
Questa procedura, è una cerimonia ovviamente caratterizzata sul piano religioso e Il
soggetto creatus viene portato sul punto più alto dell’arce capitolina (la punta più alta
del campidoglio), viene accompagnato dal sacerdote che traccia nel cielo con un
bastone ricurvo che si chiama “lituo”; una porzione della sfera celeste e tenendo con
la mano la testa del Rex creatus si rivolge alle divinità e dice alcune parole che Livio
ci ha tramandato:
“Tu, padre Giove, se vuoi che questo Numa (noi lo sappiamo per Numa Pompilio) di
cui io tengo il capo diventi Rex, dammi segni certi”.
Dunque, chiede a Giove di mandare segni certi e divini nella
porzione della sfera celeste che lui con questo bastone ricurvo detto “lituo” ha
tracciato. A quel punto si aspetta che la divinità dia segni certi (un fulmine, pioggia).
Vengono interpretati questi segni e se c’è la volontà di Zeus, il Rex da creatus
diventa Rex Inauguratus . Questa porzione celeste tracciata con il lituo prende il
nome di templum, vuol dire “taglio”. E’ la porzione in cui si verificano i segni augurali
che confermano la sussistenza, nel Rex in questione, delle qualità personali.

3. Una volta che il Rex è creatus ed è stato inauguratus si presenta ai comizi curiati
dove si ha quella che le fonti chiamano LEX CURIATA DE IMPERIO che non è una
legge come atto normativo emesso dal popolo che si riunisce, qui la lex nel suo
significato antico indica un rito che formalmente serve ad attribuire al Rex il potere di
imperium, ovvero il potere di comando militare che all’esterno è simboleggiato dai
littori che portano i fasci littori.

➔ Con questa lex curiata de imperio si perfeziona il procedimento dell’investitura del


rex. Il Rex in quel punto della procedura è oramai Rex in senso pieno. Dunque, le tre
fasi sono: la creatio,l’inauguratio e la Lex curiata de imperio che sono precedute
dall’apertura dell’interregno. →
- In età antica è probabile che non si trattasse di una votazione, anzi il voto era l’acclamazione. Erano i
soldati riuniti nelle curie che battendo contro gli scudi le lance producevano un rumore chiamato
“suffragium”, suffragium proprio perché vi era questo fragore provocato. Era il Rex che si presentava al
popolo riunito nei comizi.

● IL POTERE DEL RE SI SUDDIVIDE IN 2 FRONTI:SACRALE E


POLITICO MILITARE
-Inizialmente non c’erano leggi scritte, mancava un ordinamento→ tutto era
governato da REX→ con la manus con cui si intende un potere che viene
soltanto da lui.

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IL RE POSSEDEVA IL CONTROLLO POLITICO MILITARE

❖ IMPERIUM: è un potere che detiene il re,


cioè di emanare ordini
→ a cui i cittadini non possono opporsi.

-chiunque volesse andar contro il re, può


dar l’ordine ai LITTORI di punire chi ha
rifiutato il compito con la:
-la VERBERATIO→ fustigazione
-o la SCURE→ che serve per la decapitazione

I littori erano accompagnatori che agiscono sotto


di chi possiede l’imperium

- L’imperium MILITIAE invece contiene la


SCURE e quindi è un potere illimitato.

● L’esercito ormai formato dai CENTURIONI (Equites) che avevano anche una valenza
politica all’interno . 3000 fanti sono accompagnati dai centurioni che provvedevano a
aumentare la potenza dell’esercito.

● Un’altra novità che caratterizza la monarchia Etrusca, che influenza e modifica le


strutture dell’antico diritto romano: E’ l’ingresso a Roma della cosiddetta “economia
monetaria”.
- L’economia precedentemente era fondata principalmente su un’economia non
monetaria: il baratto

- Ad un certo punto a roma fa ingresso la moneta (dei pezzi di bronzo) poi dopo lo
stato mette un punzone che attesta qual è il peso del bronzo. Questa è la forma più
antica di moneta e prende il nome di aes signatum. Aes vuole dire bronzo, chiamato
così perché il pezzo di bronzo segna, reca un simbolo..

Secondo le fonti…

- Secondo quanto ricorda Plinio il Vecchio (Naturalis Historia 33.13.43), richiamandosi


a Timeo di Tauromenio, il primo a contrassegnare il bronzo (aes) con immagini di
pecudes (aes signatum) sarebbe stato il re Servio Tullio:
→ “Il re Servio per primo contrassegnò il bronzo. Timeo tramanda che prima a Roma
ci si serviva del bronzo rude. Fu contrassegnato con il segno delle pecore, sicché fu
chiamata anche pecunia...” (in latino denaro = pecunia).

- Ci dice che in età antica le prime monete erano costituite da pezzi di bronzo il cui
valore era espresso da un immagine di animale. Non vi era più bisogno di pesare il
bronzo che era utilizzato per lo scambio.

● IL REX COME UN VERO E PROPRIO SOMMO SACERDOTE, colui


che sovrintende a tutti i collegi sacerdotali e aveva il potere di confrontarsi con
gli dei:

❖ AUSPICIUM: Quando il re doveva intraprendere qualsiasi attività, consultava,


chiedeva auspicio alle divinità.
A/USPICIUM→ A=uccello ;USPICIUM= Guardare. Quindi tramite gli uccelli
riuscivano a confrontarsi con di dei.

- AUSPICIA OBLATIVA (minora)→ Attraverso i segni celesti captano i segnali delle


divinità→ si presentano senza alcuna richiesta, spontaneamente:EX AVIBUS→
Quando i cavalli si sbizzarrivano/ EX COELHO→ apparizione di un fu
- AUSPICIA IMPETRATIVA (maiora)→ sono dei segni che arrivano non
spontaneamente, ma sotto richiesta

● Il REX è a capo di tutti i collegi sacerdotali e per interloquire con le divinità esisteva il
Collegio degli AUGURES (auguri): collegio che conosce la scienza dell’interpretazione
del volere delle divinità, scienza importante in piano politico poiché è da questa
interpretazione che si ricava il volere degli dei contro cui gli uomini non dovevano
andare poiché si esporrebbero alla rottura della
pax deorum→ espressione adoperata per indicare una situazione di concordia tra i
cives e gli dei.
➢ AUSPICI→ auspici riguardano il quando si può o non si può compiere, quella
determinata attività.

➢ AUGURES → parere sulle qualità personali di una persona


EX: nell’elezione del Rex

★ Il collegio gio più importante è il collegio PONTIFICALE e svolgono attività


giuridicamente rilevanti e consigliano il Rex

- Il compito più importante era→ L’interpretazione del IUS

- Ogni anno nei collegium si designava un pontefice che aveva lo scopo di dare
risposte ai cittadini incerti sulle loro attività giuridiche→responsa
senza alcun tipo di motivazione dato che erano gli unici a sapere le fonti del diritto e a
saper leggere e scrivere.Davano anche consigli pratici sull’utilizzo degli schemi
negoziali che servono per raggiungere uno scopo (E’ come quando oggi si chiede
all’avvocato quale contratto fa raggiungere l’obiettivo). Questi consigli erano
monopolio del collegio pontificale. Non dicono solo se c’è una disposizione, ma la
interpretano.

● IL REX è anche in età antichissima il sommo giudice,colui che nelle ipotesi in cui
bisogna stabilire o portare certezza in alcune controversie fra privati, sia nel campo
del diritto privato sia nel campo criminale può IUS DICERE → ovvero stabilire qual è
la regola di condotta da applicare

- Questi atti giuridicamente rilevanti può compierli soltanto in dei giorni prestabiliti dal
calendario è cioè nei giorni DIES FASTI; in questi giorni si distingue un’altra tipologia
di giorni cioè i
DIES COMITIALES→ SONO I GIORNI DELL'ANTICO CALENDARIO ROMANO IN
CUI IL RE PUÒ CONVOCARE LE ASSEMBLEE POPOLARI, I COMIZI CURIATI E
POI A PARTIRE DAL VI a.C. anche l'assemblea dei comizi.

- Ai giorni dies fasti si contrappongono altri giorni, nei quali non era lecito compiere
attività giuridicamente rilevanti e questi giorni invece si chiamano DIES NEFASTI. →
ciascun giorno era segnato da una sigla per far capire se quel giorno fosse fasto o
nefasto
➢ Il calendario Romuleo (il calendario romano più antico) è formato da 10 mesi, perché
il mese di Luglio e Agosto sono stati aggiunti successivamente in onore di Giulio
Cesare e Augusto.

- Esistevano anche giorni che per un certo numero di ore era FASTO e per altro tempo
era NEFASTO cioè →DIES INTERCISI

- anche i mercati avevano dei giorni stabiliti → DIES NUNDINAE che cadevano ogni 9
giorni → i giorni hanno rilevanza giuridica.

- inoltre hanno il compito di redigere gli annales, registri di attività che hanno rilievo
politico (guerre, carestie).

● Collegio dei SALII (saltatori) → curavano le feste nel passaggio tra periodo di pace
e periodo di guerra, anch'essa scandita dal calendario. Nello specifico nei mesi
compresi tra marzo e ottobre → le porte del tempio di Giove erano aperte .

● Vi è una vera e propria commistione tra la sfera giuridica del comportamento, ius, e la
sfera giuridica religiosa, fas.

★ La distinzione fra ius e fas è scolpita molto bene in un passo delle Origines di Isidoro
di Siviglia, in quanto afferma che → “Fas è la legge divina, ius la legge umana ...”.

- Fas → attiene alla religione(come ci dicono le fonti scritte da Servio, uno scoliaste
delle Georgiche di Virgilio), questo termine indica ciò che è lecito (fas est) sul piano
religioso-sacrale; è un termine indeclinabile e ricorre nell’espressione “fas est”.

- Ius→ attiene agli uomini(come ci dicono le fonti scritte da Servio, uno scoliaste delle
Georgiche di Virgilio), questo termine non è estraneo dal mondo sacrale-religioso,
anzi, indica una condizione di purezza rituale; si devono compiere atti secondo un rito
preciso.Il termine iustum è invece un aggettivo che rinvia alla conformità al rito
prescritto dall’antico diritto (es. bellum iustum, nuptiae iustae).

● LA FIGURA DEL REX COME FONTE DEL DIRITTO

- Nel mondo antico mancava l’idea di norma , di regole di condotta.

- Il mondo romano antico conosceva norme di carattere specifico, non generale, le


cosiddette→ privilegia→ norme mirate a singoli soggetti.

● Quali sono le fonti dell’ordinamento del diritto romano antico?


- Le fonti ci vengono fornite da un giurista del II secolo a.c. → Pompinio, che scrive a
un secolo di distanza dall’età di Romolo.

- in una sua opera:Liber Singularis Enchiridii → ci parla dell’origine del diritto e del suo
sviluppo→ alcuni frammenti di quest'opera sono stati trascritti nel digesto di
Giustiniano.


- La concezione del diritto antico viene considerata
ESEMPIARE → modelli di comportamento a cui bisogna conformarsi poiché
assumono vincolatività; questi modelli di comportamento MORES ET ISTUITA degli
antichi col tempo diventano delle vere e
proprie regole da rispettare.

- Un esempio di MORES ET ISTUITA si trova nel libro di Benedict nel 1946, che
cercava di chiarire attraverso lo studio di documenti il comportamento dei prigionieri
Americani e Giapponesi.

nel mondo Giapponese vi erano 2 civiltà:

si tratta di tipi “ideali” che convivono nella realtà, è che si possono riscontrare anche in Roma
antica

- Civiltà della vergogna → le MORES ET ISTUITA venivano prese come norme di


comportamento in maniera volontaria.

Nonostante non fosse obbligatorio, se non si aderiva al MORES ET ISTUITA si veniva


emarginati e si provava vergogna. Non esiste precetto generale astratto ma c’è il timore
dell'esecuzione sociale.
- Civiltà della colpa → esiste un precetto fare/non fare che se non viene rispettato si
rincorre in una sanzione che sancisce il precetto.
Nell’età antica però prevale la MORES ET ISTUITA quindi la civiltà della vergogna.

● La parola latina lex (gen. legis; pl. leges) ha assunto nel tempo vari significati. La sua
etimologia è da riconnettere al verbo lego, da intendere nel suo significato di “io dico”
(Ma dobbiamo dimenticarci di vedere questo termine nello stesso modo che abbiamo
oggi, dato che non è una norma che è stata accettata delle due camere del
parlamento e che ha delle caratteristiche come l’astrattezza, la generalità, la
coercibilità). In origine il sostantivo indica una pronuncia rituale (ossia conforme al
rito) produttiva di effetti giuridici. Il sostantivo lex-legis, in corrispondenza al suo
significato, al suo nucleo semantico comunque anche alla lingua greca, significa
“pronuncio”. La parola lex va pensata non come legge ma come “pronuncia”.

- DANDO UN’OCCHIATA ALLE FONTI…

★ Un tipico esempio di lex regiae è la lex contenuta nell’iscrizione del Lapis


Niger, il cippo arcaico del foro romano. →

nel 2° libro dell’Antiquitates

-Alicarnasso scrive che nell’età di


Romolo furono confermate tante
leggi utili, ma non scritte

nel 3° libro dell’Antiquitates:


- Alicarnasso scrive che durante il
regno di Anco Marcio, le leggi
cominciarono ad essere scrit
-Questo reperto è una prova di
legge scritta che prevedeva di non
sporcare l’oggetto stesso, sennò si
andava contro ad una sanzione,
cioè quella di diventare Sacer.
-Un altro tipo di esempio lo con Tito Livio scrive riferendosi al regno di Numa
Pompilio “nell’Ab URba Condita” →
-Le Les Regiae (a parte il caso fortunatissimo del lapis Niger che è una fonte di legge
diretta) le fonti danno prova di queste leggi sempre in maniera indiretta attraverso gli
scritti dei Grandi scrittori.

- Ad esempio il giurista Papiniano (II sec. d.C.), all’interno del suo libro sulla materia
dell’adulterio →
Ci sarebbe dunque stata, secondo Papiniano, un’antica legge regia che attribuiva al capo del
gruppo familiare, il pater familias, il diritto di fare dei propri figli ciò che voleva e addirittura,
fino ad ucciderli.

Quindi semmai il padre uccidesse il figlio non sarebbe un crimine dato che è sotto la sua
potestà.

Conferma ancora Dionisio di Alicarnasso →


-Questa possibilità di vendere più volte i figli trova un limite in una disposizione della Legge
delle XII Tavole (451-450 a.C.). Si stabilisce che se il padre vende tre volte il figlio, il figlio,
da alieni iuris subiecti, cioè soggetto a diritto altrui,
diventa un soggetto diventa sui iuris, quindi acquista piena capacità giuridica diventando
libero dalla potestà paterna (questo mutamento di stato veniva chiamato capitis deminutio).

-Le leggi regie furono raccolte da un certo Papirius e prendono il nome di IUS CIVILE
PAPIRIANUM → che a sua volta viene contenuto nelle XII tavole.
È un complesso di disposizioni frutto di pronunce orali e vincolanti del Rex.
Gli studi più recenti hanno dimostrato che il nome originale era mos ritusque sacrorum. Che
ci fa capire, ancora una volta entra in gioco il termine
mos… il termine ritus che, ancora una volta, rimanda a questo carattere sacrale religioso.
Tutte le informazioni indirette che citano antiche leges regiae, quasi tutte hanno un contenuto
di tipo sacrale. Non sono leggi che direttamente dispongono in materia di persone e famiglia,
ma la maggior parte di queste sono leggi emanate dal Rex in quanto sommo sacerdote.
Dettano regole di condotta che hanno rilevanza soprattutto nel campo dello ius sacrum, il
diritto romano antico oltre allo ius privato e pubblico ha anche una componente
notevolissima di ius sacrum. Ancora alle XII tavole (quindi ancora alla metà del quinto secolo
dopo cristo) abbiamo molte disposizione che riguardano la materia sacrale. Si spiega per il
fatto che il Rex può svolgere la propria attività poiché è sommo sacerdote.

- La Legge delle XII Tavole Sanziona (rafforzamento dell’osservanza della legge) la triplice
vendita del figlio con la liberazione del figlio dalla patria potestas.

Il collegio PONTIFICALE dato che avevano il compito di interpretare il Ius, dovevano a volte
creare un nuovo diritto in base all’attività interpretatrice:

- Ad esempio uno dei problemi interpretativi potrebbe essere la possibilità di


estensione oltre che a un figlio anche a una figlia.

→ I pontefici interpretarono il dato dicendo che il termine filius si applicava anche alle figlie di
sesso femminile.

- Un pater familias che ha l’esigenza che il figlio diventi libero e che si formi una sua
famiglia in piena capacità giuridica, grazie all’istituto dell’emancipatio, riesce a
venderlo tre volte (La mancipatio è un atto di alienazione; la vendita) ad un soggetto
di fiducia ottenendo l’emancipazione.

→L’Emancipatio è un istituto creato di sana pianta dall’interpretazione della giurisprudenza


pontificale per ottenere uno scopo utilizzando già una disposizione (iuris civile papirianum)
che era contenuta nella Legge delle XII Tavole. Un pater familias che vuole che il figlio
diventi libero si mette d’accordo con una persona di fiducia, allo scopo di porre in essere
un’operazione che ha come fine ultimo la volontaria liberazione del figlio o della figlia dalla
potestà paterna.
-L’emancipatio è il complesso degli istituti (mancipium) tramite cui veniva impiegato
l’esercizio della mancipatio, il tutto tramite ricorso all’interpretazione di una disposizione
legislativa, giurisprudenza orientata all’ottenimento di risultati pratici. Un pater familias che
ha l’esigenza che il figlio diventi libero e che si formi una sua famiglia in piena capacità
giuridica, grazie all’istituto dell’emancipatio, riesce a venderlo tre volte (mancipatio) ad un
soggetto di fiducia ottenendo l’emancipazione. Non si crea dunque una legge nuova, ma si
utilizza una legge esistente da interpretare e gli effetti sono piegati consapevolmente per
raggiungere l’effetto che si vuole. Il figlio diventa sui iuris solo se il padre muore. Per
esigenze concrete i pontefici crearono l’istituto dell’emancipatio, interpretando liberamente il
verso delle dodici tavole. E’ un versetto che quando viene posto e creato serve a sanzionare il
comportamento di un padre che vende più volte il figlio. La giurisprudenza pontificale
consente di liberare il figlio mentre il padre è vivo.

● PERIODIZZAZIONE DEL DIRITTO PRIVATO ROMANO

● Età arcaica, dalla fondazione di Roma alla battaglia delle Egadi (754-753 a.C./242
a.C.);

● Età pre-classica, dalla battaglia delle Egadi e dall’istituzione del Praetor Peregrinus
fino ad Augusto (242 a.C./27 a.C.);

● Età classica (età di massimo splendore), da Augusto fino all’anarchia militare (27
a.C./235 d.C.);

● Età post-classica e Giustinianea, dell’anarchia militare fino alla morte di Giustiniano


(235 d.C./565 d.C.).

1)La data di inizio della prima di queste quattro fasi è, ovviamente, la data della fondazione di
Roma (prima che esista Roma non c’è un diritto privato dei romani), 754-753 a.C. Questa età
è molto lunga perché arriva fino all’anno 242 a.C., quindi copre tutta l’età del Regnum e
buona parte dell’età della Libera Res Publica. Abbiamo come fonte del Diritto il IUS CIVILE
che padroneggia il diritto privato Romano dell’età arcaica.

2)L’avvenimento storico che segna la fine dell’età arcaica e l’inizio dell’età pre-classica, è
dato dalla conquista da parte dei romani della prima provincia (Sicilia), che fu conquistata
dopo la battaglia delle Egadi (l’altra aria che è la parte della Sicilia orientale era sotto
l’influenza Greca).

- Si forma la prima provincia Romana e viene creata una figura di magistrato


→ Praetor Peregrinus,

- Il Praetor Peregrinus ha un compito→ La sua iurisdictio gli compete il potere di


svolgere attività giurisdizionali nelle controversie fra i cittadini romani e coloro che
invece non sono cittadini romani (peregrini), cioè coloro che non hanno la
cittadinanza romana.

- Questa distinzione è molto importante perché:


i cittadini romani → possono usufruire del diritto Romano
i non cittadini romani→ Non possono utilizzarlo

Esiste questa diversità perché vige il principio della personalità del diritto.

- Roma inizia ad esercitare la propria influenza sul Mediterraneo, i traffici commerciali


pongono l’esigenza di escogitare un diritto nuovo che risponda a questa mutata realtà
economica e sociale.

l’evento significativo, del passaggio dall’età arcaica a quella pre-classica, non è la caduta
del Regnum, come nel diritto pubblico, ma è la creazione di una figura di praetor nella cui
iurisdictio si sviluppa un nuovo tipo di diritto, che non è quello esclusivo dei romani, ma tiene
conto dei rapporti con i peregrini e anche dei rapporti commerciali.
Questa nuova forma di processo privato tra cittadini segna una nuova età del diritto
privato cioè l’età pre-classica.

→ DI CONSEGUENZA SI HA UN SUPERAMENTO DELL'ARCAICO IUS CIVILE.

3)Questa età si fa finire solitamente con la fine dell’età repubblicana, quando nel 27 a.C. si
afferma Augusto (nasce il principato), e la giurisprudenza romana, in questa nuova età, inizia
a sistemare e ad elaborare il diritto romano con caratteri scientifici e a svilupparlo facendo
raggiungere il punto di massimo splendore.

-Questa fase di enorme splendore si conferma nel periodo del Principato, il quale Roma si è
affermata in tutto il Mediterraneo come potenza dominatrice
Le cose cambiano quando, dal punto di vista politico, l’impero romano comincia a
manifestare i primi segni di una crisi. Con la morte di Alessandro Severo, l’ultimo degli
imperatori dei severi, nel 235 d.C. inizia la fase dell’anarchia militare (una fase di scontri e
difficoltà sul piano economico, costituzionale e sociale) che fa sì che le condizioni sociali
segnano un punto di frattura rispetto all’età classica.

4)In questa fase, che la storiografia considera di decadenza, nasce un nuovo tipo di diritto
privato che viene chiamato post-classico (non c’è un nome autonomo, c’è solo un nome che
indica che viene dopo l’età classica- per cercare di evitare questa espressione si è recuperata
l’espressione tardo antico→ è un’etichetta coniata alla storia dell’arte)

- È un’età di abbandono delle forme splendide compiute del diritto dell’età classica.

- Questa età post-classica arriva a Giustiniano, con la realizzazione del Digesto, delle
Istituzioni, del Codice di Giustiniano e poi delle Novelle; e si ha la fine del diritto
romano privato con la codificazione Giustinianea.

- Con la morte di Giustiniano, la storia del diritto privato romano (come quella del
diritto pubblico romano) è considerata definitivamente conclusa
5) Si ha un nuovo diritto privato che viene chiamato Diritto Bizantino, perché fatto in lingua
greca nelle regioni orientali dell’antico impero romano.

● Caratteristiche principali del diritto privato romano

- Il diritto privato romano è figlio di una società arcaica, che all’inizio è quella di una
comunità di pastori e di agricoltori (quelli dei sette colli) e che ha strutture sociali che
sono improntate sul mondo patriarcale ed ha esigenze economiche, che sono quelle
dei contadini e degli agricoltori.

- È un diritto che ha il carattere di ruralità, quindi che risponde alle esigenze di questo
mondo rurale antico, con un’economia pastorale e di contadini, che ha anche poche
strutture giuridiche

- C’è un altro aspetto che è fortemente connesso a questa società antica, che è quella
della oralità. È un mondo ad oralità primaria che non conosce la scrittura; per cui le
forme giuridiche devono necessariamente esprimersi per mezzo delle parole e che
prevedono dei riti, non solo di parole, ma anche di gesti (ritualità) → Che devono
essere fatti in maniera perfetta.

Esempio:

Se un soggetto voglia trasferire la proprietà di un bene, a chi lo abbia comprato, deve


compiere un negozio giuridico (una manifestazione di volontà che si chiama Mancipatio),
nell’ambito della quale il compratore e il venditore partecipano ad un rito, che prevede certi
gesti determinati e parole predeterminate.

Se voglio trasferire la proprietà di beni particolari, i Res Mancipi, che sono i beni che
nell’economia agricola-pastorale hanno maggior valore (Kaio le chiama le Res Pretiosiores,
cioè le cose più preziose), non basta la semplice consegna del bene (che si chiama Traditio).
Nel diritto romano arcaico è necessario porre in essere un negozio giuridico con certe
caratteristiche.

Esempio n°2

Compratore e venditore si incontrano e in presenza del bene che deve essere venduto, per
esempio lo schiavo, compiono l’atto in presenza di almeno cinque testimoni, che devono
essere cittadini romani, devono aver raggiunto la maturità sessuale (puberi) e deve intervenire
un altro soggetto (Libripens), che tiene in mano una bilancia. In presenza del bene da
vendere, il compratore afferrando fisicamente lo schiavo che deve acquistare, afferma
solennemente che lo schiavo gli appartiene e che lui l’ha acquistato in virtù del bronzo che ha
pagato al venditore, che deve essere posto sulla bilancia per essere quantificato e
successivamente consegnato all'alienante, cioè al soggetto che trasferisce la proprietà.
- Basta che una parola venga sbagliata o non pronunciata o che si pronunciano parole
che non devono essere pronunciate, che l’atto di trasferimento è considerato invalido.

Esempio n°3- la promessa che si può fare da parte di un debitore nei confronti di un creditore:

Il debitore promette al creditore, rispondendo a una domanda, che terrà un certo


comportamento. Il creditore, per esempio, domanda al debitore “Prometti di darmi 100?” e il
debitore risponde “Prometto”. Scambiandosi questa domanda e la risposta con questa
formula prestabilita, nasce un rapporto giuridico, che lega il debitore al creditore, in forza del
quale il debitore è tenuto a compiere un comportamento in favore del creditore, a compiere
una prestazione, la prestazione di trasferirgli 100 sesterzi. Da questo scambio di domanda e
risposta fatta con il verbo spondere, nasce una Sponsio, un negozio giuridico ad effetti
obbligatori. Ad effetti obbligatori perché nasce l’obbligazione, a carico del debitore e in
favore del creditore, di dare i 100 sesterzi.

Cosa succede se un debitore non adempie la prestazione alla quale si sia obbligato?

Può citare in giudizio il debitore. La sentenza deve sempre essere emessa da un giudice. Il
giudice, rispetto all’attore (il creditore che assume un’iniziativa processuale) e al convenuto
chiamato in giudizio (il debitore inadempiente), e un terzo che ha la funzione imparziale.
Quindi, per stabilire chi ha ragione, c’è bisogno di un processo. C’è bisogno di instaurare,
secondo le forme previste dall’ordinamento, un accertamento della sussistenza della pretesa
della domanda del creditore. Un giudice imparziale, valutate le affermazioni delle parti alla
luce delle prove che le parti adducono, deve emettere una decisione (sentenza, iudicatum),
quindi pronuncia qual è il diritto da applicare, ponendo fine alla situazione di incertezza.

- Nell’età Arcaica invece, i processi venivano decisi dal Rex. Il re non era soltanto capo
della comunità politica, ma era anche sommo giudice. Nel mondo arcaico, la
testimonianza è basata sulla fides, quindi il testimone che dice il falso e che crede
nelle divinità, ci stavano molto attenti, perché ha paura che questi si vendicano contro
di lui.

Che tipo di processo possiamo immaginare nell’ipotesi di violazione di un diritto reale, come
il diritto di proprietà?

- Si può agire in giudizio per rivendicare il diritto di proprietà, cioè chiedere in giudizio
di essere riconosciuti come proprietari rafforzando questa pretesa con delle prove

- Sussiste una nuova forma di processo, in cui bisogna guardare al momento in cui
questi diritti entrano in crisi, perché non vengono rispettati e bisogna trovare le
modalità che servono a ridare certezza a questo momento.
- Questo è un tipo di diritto processuale che riguarda il cosiddetto processo di
accertamento, detto anche dichiarativo, perché serve a declarare/accertare qual è la
situazione giuridica.

Dopo che il giudice ha emesso la sentenza, a chi dobbiamo rivolgerci affinché questo credito
venga pagato?

- Ci si rivolge sempre all’autorità giudiziaria con un’altra forma di processo, che non è
più diretta ad accertare il diritto, ma serve a realizzare il diritto senza la cooperazione
del debitore che non ha adempiuto spontaneamente.

➢ Oggi si darebbe vita al cosiddetto pignoramento con l’intervento dell’autorità, della


forza pubblica, si va a casa del debitore e si effettua il pignoramento. Si pignorano
alcuni beni, che poi verranno venduti secondo una procedura e dal ricavato della
vendita di questi beni, il creditore ottiene la somma, più eventuali interessi di mora o
vengono pagate le spese di questo procedimento. Quindi, è il debitore che risponde col
proprio patrimonio, in questo altro tipo di processo detto esecutivo

- Non è un processo dichiarativo o di accertamento, come quello che serve a stabilire


se sono dovuti o non sono dovuti i 100 sesterzi richiesti dall’attore

- è un procedimento che presuppone che la situazione giuridica sia già certa e serve a
realizzare la posizione del creditore, visto che il debitore spontaneamente non
collabora all’adempimento.

➢ In età antica è un procedimento che presuppone che la situazione giuridica sia già
certa e serve a realizzare la posizione del creditore, visto che il debitore
spontaneamente non collabora all’adempimento.

- è un’esecuzione sulla persona del debitore (esecuzione personale)

- Si prende il debitore nella sua fisicità e, se si accerta che non ha pagato, viene portato
a casa del creditore, dove quest’ultimo lo tiene in catene

- Se nessuno del gruppo al quale fa riferimento salda il debito, il creditore può vendere
il debitore inadempiente e soddisfarsi sul ricavato della vendita

- (Addirittura, c’era una legge che stabiliva che se ci fossero stati troppi creditori
insoddisfatti, il debitore poteva essere condannato a morte e squartato (le parti del suo
corpo venivano divise tra i vari creditori)

● Forma più antica dell’antico processo privato romano

-La forma più antica di processo privato romano è quella degli Legis Actiones→ “azioni di
legge” ma ancora meglio→ “pronunce”
- Le Legis Actiones non sono un processo unitario, ma sono in realtà 5 moduli processuali.
→ In questi cinque moduli processuali si distinguono 2 tipi di funzioni:

➔ 3 che assolvono una funzione di natura dichiarativa e accertamento; → si


caratterizzano perché le parole che devono essere pronunciate presuppongono un
dialogo tra attore e convenuto (struttura dialogica, c’è uno scambio di battute fra
attore e convenuto)
e si chiamano:

- 1°→ Legis actio sacramenti, si chiama così per la presenza di un Sacramentum e si


articola in due moduli:
uno per le pretese di carattere assoluto (Legis Actio Sacramenti In Rem)
una per pretese di carattere relativo (Legis Actio Sacramenti In Personam).
Non si sa quando sono state introdotte, ma si pensa già dagli arbori di Roma;

- 2°→ Legis actio per iudicis arbitri postulationem, (Legis actio attraverso la
richiesta di un giudice o di un arbitro) introdotta dalle XII tavole nel 51-50 a.C.

- 3°→ Legis actio per condictionem, fu introdotta dalla lex Silia per crediti aventi per
oggetto somme determinate di denaro e poi estesa dalla lex Calpurnia a tutti i crediti
che avessero per oggetto beni determinati diversi dal denaro.

➔ 2 che invece svolgono la funzione di processo esecutivo; → sono monologiche


(parla soltanto una delle parti, l’attore)

- 1°→ Legis actio per manus iniectionem, il nome rimanda al gesto nel quale l’attore
afferra con la mano il corpo del convenuto e l’origine è molto antica, ma non si sa con
certezza a quando risale;

- 2°→ Legis actio per pignoris capionem, prende il nome dalla presa di un pegno ed è
diversa dalle altre per le sue caratteristiche, una tra queste era che si poteva svolgere
nei dies nefasti ed anche in assenza dell’avversario.

➢ Noi conosciamo questo processo per Legis Actiones in maniera incompleta, dato che
la fonte principale è è rappresentata proprio da ciò che viene scritto dal giurista Kaio
nell’ultimo dei quattro libri di cui è composto il manuale che noi ricordiamo come
Institutiones, cioè gli elementi fondamentali del diritto, articolato in quattro libri
(l’ultimo dedicato all'Actiones). Le Legis Actiones furono abolite del tutto nel 17 a.C.,
è chiaro che quando Gaio ne parla ai propri studenti nel II secolo d.C. non le conosce
più direttamente e di conseguenza compone una ricostruzione guardando al passato, e
sapendo che questo processo antico non era più in vigore (tranne due casi che erano
rimasti in vita, ma che avevano natura eccezionale).

→ Gaio diceva che queste Legis Actiones pian piano furono odiate dal popolo
perché presupponevano il rispetto rigido del formalismo, per il quale chi avesse fatto
un errore minimo perdeva la vita.

- con l’età pre-classica le legis actiones furono affiancate da un nuovo tipo di processo:
processo formulare→ (Questo processo si pensa che sia nato nella prassi del Praetor
Peregrinus, che dà avvio a questa nuova forma di processo basato su un documento
scritto che si chiama formula).

→ Augusto nel 17 a.C. con la “Lex iulia iudiciorum privatorum” abolisce formalmente
Le Legis Actiones e rende il processo formulare l’unica forma di processo ordinario

- Poco dopo nasce una nuova forma di processo privato, che si sviluppa accanto
a quello formulare (ormai divenuto lordo), che prende il nome di Cognitiones
extra ordinem di diritto privato ed è la terza e ultima forma di processo privato
romano che noi conosciamo, che si sviluppa nel corso dei secoli fino ad
arrivare al processo dell’età Giustinianea

→ Con il processo Cognitiones extra ordinem, per la prima volta, nasce la


possibilità che la sentenza emessa da un primo giudice (giudice di primo grado, di
prima istanza), venga riesaminata da un grado superiore. Nasce quello che noi
chiamiamo oggi Appello, il secondo grado di giudizio in cui ci si appella al principe
(poiché siamo nel periodo del Principato) e si chiede che il principe, in virtù della sua
auctoritas, possa riformare la sentenza emessa in primo grado.

★ Sempre con Servio Tullio, quindi in piena età etrusca, si sarebbe affiancata,
all’assemblea dei comizi curiati, un altro tipo di assemblea che è chiamata
CENTURIATA (tanto da diventare l’assemblea centrale nell’organizzazione politica
dell’età repubblicana.) e che è legata ad una riforma dell'esercito, una riforma che si
distingue tra Cavalleria e fanteria:--> che i comizi centuriati sono un sistema
timocratico.
la fanteria oplitica: che combatte con una nuova tecnica, che è quella di soldati riuniti
in falangi ed hanno degli scudi per difendersi e con delle lance che fuoriescono, una
sorta di testuggine, che è anche una delle ragioni per cui Roma risulta molto
vittoriosa, quasi sempre vittoriosa, ebbe anche sconfitte, ma queste vittorie
consentirono a Roma di espandersi non soltanto nel Lazio ma anche verso il nord,
verso l'Etruria e poi verso il sud per diffondersi pian piano nella penisola italica.

- La falange oplitica ha una rilevanza e delle ricadute anche in ambito giuridico.


Se da un lato l’espansione di Roma in Italia è ottenuta grazie a questo sistema di
combattimento introdotto in età etrusca, l’introduzione della tecnica oplitica nella
roma dell’età etrusca comporta la modifica dell’esercito Romano.

- Questo esercito Romano in età di Servio Tullio, dunque nel 6^ sec a.C, rappresenta
la base della formazione di una nuova assemblea, che prende il nome il nome di
comitia centuriati.
➢ I comizi centuriati, ovvero comitia centuriata, sono un’assemblea di armati formati
sulla base del cosiddetto esercito centuriato. E’ un’assemblea del popolo inteso come
cittadini maschi adulti che portano le armi e che sono organizzati in unità che
originariamente erano composti da 100 uomini. Questo esercito centuriato è
comandato dal rex, lo comanda è lo convoca in virtù del potere militare
(imperium).(che successivamente andremo a vedere)

- Questo potere connesso all’imperium che dà il diritto di convocare i comizi centuriati


prende il nome di ius agendi cum populo.

- assume anche importantissime funzioni nell’ambito del “diritto costituzionale” di


questa fase antica.

- Proprio per il fatto che si tratta di una assemblea di armati, non si possono riunire
all’interno della città di roma. La città di roma era delimitata da un confine chiamato
pomerium ed i comizi centuriati potevano riunirsi unicamente al di fuori del
pomerium ed, in particolare, nel campo martio, il campo di Marte (Dio della guerra).

- l’esercito centuriato, così come ci è descritto nelle fonti, è un esercito centuriato in cui
i cittadini combattenti occupano nell’ambito dell’assemblea,posto importante,non
soltanto nell’ambito militare.

- La grande contrapposizione è tra soldati che combattono a cavallo


(cavalieri, in latino equites), cittadini più ricchi che si possono permettere di
mantenere un cavallo, e soldati che combattono a piedi (fanteria, in latino pedites).
→ (Questa è la prima distinzione, poi vi sono alcune centurie di inermi, cioè
che non hanno armi, coloro che fanno parte dell’esercito ma non combattono
attivamente).

- All’interno dei “pedites” della fanteria, la posizione occupata dalle centurie e dai
cittadini inclusi nelle singole centurie, dipende dal patrimonio, che a partire
dall’introduzione della moneta coniata può essere quantificato.

- Questa unità di misura prende stessa il nome di “asse”, e a seconda del patrimonio
quantificato in assi i cittadini sono organizzati nei comizi centuriati.

- Questa assemblea è composta da 193 centurie che sono articolate in base alle
funzioni che svolgono all’interno dell’esercito centuriato:

- all’interno di ciascuna classe si distingue tra già anziani (seniores) e più giovani
(juniores), → soldati combattevano dai 17 anni fino a quando avevano le piene forze,
ai 45 combattevano come riserve, dai 45 ai 60 non erano inquadrati nelle centurie dei
più giovani, ma in quelle dei più anziani. All’interno di ciascuna classe vi era un
eguale numero di centurie iuniores e seniores.

➔ I cavalieri esprimono 18 centurie di equites→ coloro che si possono permettere di


avere e mantenere un cavallo e che combattono a cavallo.
(possedere un cavallo era una dimostrazione concreta di ricchezza, mantenere un
cavallo richiedeva un certo patrimonio.)

➔ 5 centurie composte dagli inermi (soggetti che fanno parte dell’esercito centuriato
ma che non portano le armi, suonano gli strumenti antichi - la cosiddetta fan-fara -
sono strumenti a fiato che servono ad incitare i combattenti.

➔ poi vi sono coloro che si occupano di questioni tecniche. Sono quelli del genio
militare, gli appartenenti al genio NON combattono

➢ Il resto dell’esercito è formato dai dalla fanteria (pedites)

➢ I fanti sono articolati in 5 classi censitarie (cioè, all’interno della fanteria i cittadini
sono organizzati in centurie a seconda del patrimonio quantificato in assi):

1. i cittadini il cui patrimonio complessivo è superiore a 100.000 assi.


→ esprimono 80 centurie

2. cittadini il cui patrimonio è compreso tra 75.000 e 100.000 assi.


→ esprimono 20 centurie (10 di juniores e 10 di seniores)

3. cittadini il cui patrimonio è compreso tra 50.000 e 75.000 assi.


→ esprimono 20 centurie (10 juniores e 10 seniores)

4. cittadini il cui patrimonio è compreso tra 25.000 e 50.000 assi


→ esprimono 20 centurie (10 juniores e 10 seniores)

5. i cittadini con un patrimonio compreso 11.000 e 25.000 assi


→ esprimono 30 centurie (15 juniores e 15 juniores)

❏ Quindi, abbiamo in totale: 80 centurie della prima classe, 20 della seconda, 20 della
terza, 20 della quarta e 30 della quinta classe. + 5 centurie degli inermi + 18 degli
equites = 193

➢ La fanteria è composta da 170, sono le unità votanti dei comizi centuriati, questo vuol
dire che ogni qual volta l’assemblea sia convocata dal titolare dell’Imperium e chi
convoca l’assemblea poi la invita a votare, fa votare i soldati che appartengono ai
comizi centuriati, non per testa (ogni cittadino un voto), ma per centurie.
→ i comizi centuriati decidono con la maggioranza, che si forma sul numero 193.

- Il numero che ci vuole per la maggioranza è la metà più uno, in questo caso viene 98
(97,5). Quindi 98 centurie sono in grado di formare la maggioranza di questa
assemblea.

(In età repubblicana…)


- Per votare una legge pubblica romana, ci deve essere una sorta di disegno di legge
(che si chiama rogatio), viene presentata ai comizi centuriati da parte del magistrato
che convoca l’assemblea e poi le centurie votano.

- Ogni centuria esprime un voto. La maggioranza richiesta per approvare la rogatio è


98. → che i più ricchi della popolazione ordinaria ordinata all’interno dei comizi
centuriati hanno in mano un pacchetto di voti che da soli consente loro di controllare
la maggioranza nei comizi curiati, poiché sommando il numero di 18 (centurie dei
cavalieri) a quelli dei cittadini più abbienti (che esprimono 80 centurie). Per
controllare il voto all’interno di questa assemblea popolare bastano i voti dei cittadini
più ricchi.

(ATTENZIONE!!

Non dobbiamo pensare che il populus che si riunisce nell’assemblea centuriata è il popolo
come quello di oggi… in primis perché non ne fanno parte le donne, e poi perché è un
popolo nel quale le distinzioni sociali ed economiche incidono profondamente nella volontà
popolare. Il popolo esprime la volontà ma i voti non sono uguali per tutti. Il voto oggi è
uguale, segreto, libero…E’ una conquista recente. Nella prima parte dello stato votavano
unicamente gli uomini che avevano un certo censo. La ricchezza ha un valore fondamentale
in questo tipo di assemblea. Noi sappiamo che questo comizio centuriato che risponde ad
una nuova organizzazione, è nato nell’ultima età del regnum, nell’età etrusca. Tuttavia noi
conosciamo bene il funzionamento di questi comizi per l’età repubblicana.)

- In età repubblicana→ i comizi centuriati svolgono 3 funzioni nell’ordinamento


dell’assetto repubblicano. Sono funzioni legislative. E’ una assemblea chiamata ad
approvare le proposte di legge dei magistrati (Approvano la rogatio).

- Altre funzioni riconosciute in età repubblicana sono le cosiddette competenze


elettorali, poiché eleggono i magistrati.

- in età repubblicana, ai comizi centuriati sono riconosciute anche competenze di


natura giurisdizionale. Il popolo riunito nei comizi centuriati è il giudice che emette le
sentenze nei processi criminali, cioè nei processi che riguardano l’accertamento della
commissione di illeciti pubblici (chiamati nel diritto romano antico “crimina”). E
dunque, quando viene commesso un “crimen” e bisogna accertare che questo
crimine è stato commesso e bisogna irrogare la pena, il cittadino romano può
chiedere l’instaurazione di un giudizio innanzi al popolo riunito nella forma dei comizi
centuriati, e il comizio centuriato vota con il sistema della maggioranza più uno (193
centurie), per stabilire se condannare o assolvere il soggetto accusato di un crimine.
- Tito Livio, esso ci dice che questi comizi centuriati votavano con un sistema
particolare, votavano in ordine.

1. Prima venivano chiamati a votare le centurie dei cavalieri (le 18 centurie dei
cavalieri), tra cui le prime sei venivano chiamate “sex suffragia”.
2. dopo venivano chiamati a votare le centurie della prima classe (le 80 centurie della
prima classe), se queste 80 centurie esprimevano un voto conforme alle 18 centurie
che avevano votato per primo, si raggiungeva la maggioranza di 98

3. le altre classi nemmeno venivano chiamate a esprimere il proprio voto. Raggiunta la


maggioranza si fermavano le votazioni.

➢ ci dice Tito Livio, che spesso ci si fermava lì, perché l’accordo politico tra i ceti più
abbienti (18 equites + 80 petites) faceva sì, che già si raggiungesse la maggioranza
e Tito Livio ci dice che raramente si arrivò a far votare la seconda classe di fanti e
ancor più raramente le altre classi.
➢ Quindi in realtà, è una democrazia che va letta e interpretata tenendo conto di
questo particolare sistema.

❖ Tito Livio quando riferisce di questo mutamento costituzionale significativo, che è


quello del passaggio dal “Regnum” alla “Libera res publica”, ci dice che ci sono
delle contraddizioni, delle incertezze nelle fonti.

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