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1.FONDAMENTI
A COSA SERVE LA STORIA
- Romani, Storia MAGISTER VITAE (Cicerone)
- Medioevo. Storia come VOCE DEL SIGNORE; Cristo oltre giudice supremo diventa il Maestro al posto della storia.
L’idea di una RUOTA DELLA FORTUNA.
- Marc Bloch, “Apologia della storia o mestiere dello storico”: A cosa serve la storia? La storia ha un VALORE
ISTINTUALE: ci fornisce i mezzi per guidare il nostro operato nel presente
- Lucien Febvre. Riprende il valore istintuale di Bloch. Sostiene pertanto che alla storia VANNO AFFIANCATE LE
“SCIENZE UMANE” (sociologia, psicologia, antropologia, ecc.)> nasce la Novelle Historie
- Framtisek Graus (medievista). Riprende il valore istintuale di Bloch; vi affianca l’idea che la storia deve aiutare noi
del presente a PRENDERE UNA “POSIZIONE” NELLA SOCIETA’ e l’idea che la storia deve servire a RISOLVERE
PROBLEMI ANCORA ESISTENTI NELL’UMANITA’ (es. dicotomia potere e diritto, perché le strutture giuridiche si
sgretolano); si concentra sulla “STORIA DELLE MENTALITA’”. NON SOSTIENE L’AFFIANCAMENTO DELLE
SCENZE UMANE DI FEBVRE: le scienze umane sono SINCRONICHE, mentre LA STORIA E’ DIACRONICA.
L’IDEA DI MEDIOEVO
-Nasce già nello stesso medioevo (medias aetas), ma nell’idea di una partizione cronologica di carattere teologica (e
non storiografica): Età dell’Incarnazione-Età del Cristo (il nostro medioevo)-Età del Giudizio universale.
In quest’ottica allora la medias aetas è collegata al passato e al futuro, tutto in un disegno divino (Fortuna)
-Umanisti di Trecento e Quattrocento. Rivisitano l’idea di un’età media, ma solo in una cronologia storiografica
applicata ai fenomeni letterari e artistici
- Per come la intendiamo oggi, il Medioevo nasce nell’800
- E’ un concetto oggi presente in tutte le storie nazionali
Nel Medioevo IL DIRITTO ebbe un RILIEVO PECULIARE, in ragione dell’ASSENZA DELLE CATEGORIE
STATUALI. Ma cos’era il diritto nel Medioevo? Il diritto per gli uomini medievali era visto come una GRANDE
ESPERIENZA GIURIDICA CHE CONTENEVA UNA PLURALITA’ DI ORDINAMENTI “NATI DAL BASSO”, cioè di
ordinamenti CHE POSSONO ESSERE ESERCITATI DAI CETI DOMINANTI.
Alla base del diritto medievale vi era il DIRITTO ROMANO. Il primo a coglierne la sua importanza fu GIUSTINIANO,
che realizzò un’OPERA DI RIORDINO DELLA LEGISLAZIONE (= rispetto e applicazione delle leggi) ROMANA per
amministrare non solo l’impero, ma anche la famiglia, l’ereditarietà e l’elemento ecclesiastico. Risultato di questo
processo fu il CODEX IURIS CIVILIS, scritto da TRIBONIANO nel 529 e terminato nel 534, in un totale di 12 LIBRI, e
LE NOVELLAE, leggi di di Giustiniano che offrivano chiarimenti sulla posizione dei vescovi nell’Impero.
Il diritto romano venne poi utilizzato nei REGNI ROMANI-BARBARICI, a cominciare a quello egli OSTROGOTI
(EDITTO DI TEODORICO), e poi a quella dei VISIGOTI con RE RECAREDO.
Tra i LONGOBARDI l’influsso del diritto romano fu MARGINALE, SONO NELL’EDITTO DI ROTARI, perché metteva
per iscritto soprattutto consuetudini longobarde. ANCHE NEI FRANCHI ESSO FU MARGINALE, avendo loro le loro
raccolte.
IL DIRITTO ROMANI INIZIO’ A STIMOLARE LA NASCITA DI NUOVI DIRITTI con la riscoperta nel IX secolo del
“CODICE FIORENTINO” (chiamato così perché portato a Firenze dopo essere stato sottratto a Pisa nel 1406). Con
esso si posero le basi per il DIRITTO CIVILE, quello esercitato dall’IMPERATORE e dai SOVRANI, e il DIRITTO
CANONICO, quello esercitato dal PAPA.
Nel diritto canonico le leggi prendono il nome di DECRETALI (sono decisioni riguardanti un caso singolo, poi elevate
alla validità generale). RACCOLTE DI DECRETALI:
- DIONISYANA: secolo VIII, prima raccolta di decretali, NON UFFICIALE; fatta da ADRIANO I per richiesta di Carlo
Magno
- DECRETALI PSEUDO ISIDORIAANE: NON UFFICIALE; qui si sottolineava l’autorità dei papa sui vescovi; qui
troviamo il falso della Constitutum Costantini
- IL DECRETO: scritta nel 1140. NON ERA UFFICIALE: non venne scritta da un papa, ma da un ecclesiastico di come
GRAZIANO; nonostante questo venne visto come IL PRIMO MANUALE DEL DIRITTO CANONICO E COME
RACCOLTA NORMATIVA SU CUI IL DIRITTO CANONICO SI BASAVA (venne anche insegnato nelle università).
Data poi la Riforma e la Lotta per le investiture, il Decreto fu soggetto a modifiche e ad aggiunte chiamate
APPENDICI, per AGGIUSTARE LE CONTRADDIZIONI INTERNE AL TESTO.
[Dopo il Decreto si vollero creare RACCOLTE CON DECRETALI UFFICIALIZZATE DAI PAPI; si vollero creare
raccolte di cui se ne occupavano i papi direttamente]
- CINQUE COMPILAZIONI ANTICHE: riordino del Decreto di Graziano
- COMPILATIO TERRIA: PRIMA RACCOLTA DECRETALE UFFICIALE
- REX PACIFICUS: raccolta di GREGORIO IX, uno dei pilastri della legislazione della Chiesa ancora oggi
-LIBER SEXTUS: raccolta di BONIFACIO VII; percepito come AGGIUNTA AL REX PACIFICUS
. CLEMENTINAE: raccolta di CLEMENTE V; si limita a sottolineare il primato papale
Nel Medioevo centrale si iniziò a elaborare l’idea di un DIRITTO COMUNE, che sia articolava in DIRITTO CIVILE E
DIRITTO CANONICO STRETTAMENTE LEGATI. Inizialmente esso fu ritenuto contrapposto ai vari diritti particolari;
piano piano però iniziarono ad affermarsi al loro posto gli IURIA PROPRIA: erano I DIRITTI DEGLI ORDINAMENTI
LOCALI (QUINDI DEI COMUNI).
IURIA PROPRIA E DIRITTO COMUNE SI SCONTRANO, ma alla fine IL PRIMO VINCE (PACE DI COSTANZA del
1183, Barbarossa riconosce le autorità cittadine.
Alle origini delle forme processuali si afferma il PROCESSO ROMANO-CANONICO. Esso venne applicato soprattutto
nel contesto delle LOTTE ANTIERETICALI. Il diritto applicato era ufficializzato o dal GIUDIZIO DIVINO o dal
GIURAMENTO DI PURIFICAZIONE. Il processo avveniva per mezzo di un GIUDICE, che avrebbe esercitato il suo
potere tramite la valutazione di PROVE SCRITTE (“SEMIPIENE” O “PIENE”) E TESTIMONI.
3. IL FEUDO
Cos’è il feudo? Riguardo ai Carolingi, FORMAZIONE SIMBOLICA DI RAPPORTI PERSONALI, DI RELAZIONI CON
LE ISTITUZIONI RELIGIOSE, DI PROTEZIONI E DI SFRUTTAMENTI SANZIONATI DALLA CONSUETUDINE;
UNA RETE OPERANTE NELLA SOCIETA’ CON UNA SUA SPONTANEA TENDENZA COERCITIVA, E CON UNA
INTENSITA’ DA RIDURRE FORTEMENTE O ADDIRITTURA VANIFICARE L’ORDINAMENTO PUBBLICO.
Cos’ è il feudalesimo? PERIODO IN CUI ESISTE UNA SOCIETA’ FEUDALE > All’inizio il feudo coinvolse solo il ceto
di guerrieri, ma tutti i ceti sociali.
Tutti questi legami avvengono tra DUE SOGGETTI LIBERI, un VASSALLO (NON UN SERVO: non è libero) e un
SIGNORE> “LIBERO NELLA DIPENDENZA”
Notiamo che:
- I sistemi feudali sono diversi nel TEMPO (nessuno è il degeneramento o il perfezionamento di un altro)
- I sistemi feudali sono diversi nello SPAZIO (si parla di FEUDALESIMO MEDITERRANEO e D’OLTRALPE)
Allodio = TUTTO CIO’ CHE ERA DI PROPRIETA’ DI UN SIGNORE CHE NON ERA INSERITO NEL SISTEMA
FEUDALE; è di piena proprietà del signore; sono una sorta di isola indipendente, di ricchezze
5. I SOVRANI E L’IMPERATORE
REGNI “CATTOLICI”
Durante l’impero romano LA CARICA IMPERIALE AVEVA UNA VALEZA SACRALE > CARICA DI PONTEFICE
MASSIMO (nella concezione costantiniana): l’imperatore era il custode di tutti i culti, quello cristiano incluso.
Ciò significa che l’IMPERATORE SI PERCEPIVA SUPERIORE AL VESCOVO DI ROMA.
Essendo la carica imperiale come modello dei regni in Occidente, LE MONARCHIE D’OCCIDENTE ASSUNSERO UN
CARATTERE SEMPRE PIU’ CATTOLICO. Dopo i conflitti arianesimo-cattolicesimo (problema “europeo”), il
COMPLETAMENTO DELLA CONVERSIONE AVVENNE SOTTO IL REGNO DI LIUTPRANDO (Longobardi); tuttavia
fu L’ALLEANZA PAPATO-FRANCHI AD ESSERE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA.
IL CROLLO IMPERIALE
Punti deboli della carica imperiale erano 2:
1) IL PROBLEMA DI UNA BASE TERRITORIALE (non c’era una sede fissa)
2) LA NOMINA IMPERIALE ERA ELETTIVA E NON DINASTICA
Ciò rafforzò LE AUTORITA’ MONARCHICHE (con Federico I Barbarossa l’imperatore era subordinato ai principi) E
LA CHIESA (concezione di Innocenzo III, secondo la quale l’imperatore era subordinato al papa, come se egli fosse un
suo vicario).
La riduzione del ruolo imperiale crollò tra XIV e XV secolo, con L’ASCESA DELLE MONARCHIE
Per diventare indipendente la Chiesa capì che doveva liberarsi dei lacci che la legavano all’aristocrazia romana e
all’impero>uno dei primi interventi sono le NORME DELL’ELEZIONE PAPALE del 1059: il papa poteva essere eletto
anche al di fuori di Roma e avrebbe dovuto essere realizzata dai cardinali vescovi.
Nell’ atto della Riforma, la Chiesa aveva anche bisogno di ALLEATI>CLUNIACENSI, CAMALDOLESI E CERTOSINI.
Gli alleati li cercava anche nei SOVRANI (es. battaglia di Hastings, 1066), ma non sempre l’esito era positivo (es.
RUGGERO I D’ALTAVILLA VS URBANO II, per la riorganizzazione delle istituzioni ecclesiastiche siciliane).
La Chiesa aveva anche bisogno di RAPPRESENTARSI come un’entità forte e indipendente> DICTATUS PAPAE del
1075: insieme testuale articolato in 27 ENUNCIATI che fanno a pieno titolo del registro delle lettere di Gregorio VII.
Tra queste ricordiamo: 1) La Chiesa è stata fondata direttamente da Dio 2) Il papa ha potere universale 7) Il papa è il
supremo legislatore della Chiesa, solo lui può produrre nuove leggi 12) Al vescovo di Roma è dato possibile deporre
l’imperatore.
La rigidità della Riforma delle chiesa IRRIGIDI’ IL RAPPORTO TRA OCCIDENTE E ORIENTE La conflittualità venne
incarnata dal conflitto tra FEDERICO DI LORENA E UMBERTO DI SILVACANDIDA (rappresentanti di papa Leone
IX a Costantinopoli) CONTRO MICHELE CELURARIO (patriarca di Costantinopoli): i due rappresentanti papali nel
1054 erano venuti a chiedere aiuto alla parte orientale contro i Normanni dell’Italia meridionale, ma venne rifiutato.
Fu allora che si consumò LA SEPARAZIONE DALLA CHIESA D’OCCIDENTE E LA CHIESA D’ORIENTE. Già da
tempo il rapporto era critico, per le differenze dogmatico-liturgiche (es. la Processione dello Spirito Santo, pretesa che
fosse adottato anche in Oriente, in quanto si riteneva genuinamente “romana”) e per personalità ostili al primato
papale (es. Leone I). I tentativi per sanare la frattura furono tutti fallimentari.
La lotta per le investiture riguardò anche IL RECUPERO DELLE DECIME ECCLESIASTICHE e L’ELIMINAZIONE
DELLE CHIESE PRIVATE. Dalla prime vittorie NASCE LA CURIA PAPALE
In questo modo la Chiesa cominciò a prendere potere contro l’impero: 1076, GREGORIO VII INIZIA LA SCOMUNICA
DI ENRICO IV; 1080-1100, SCOMUNICA DELL’ANTIPAPA CLEMENTE III
La lotta per le investiture raggiunse il suo apice con LA DIETA DI WORMS del 1122. Con essa si operò una
DIFFERENZIAZIONE DELLE ZONE D’INFLUENZA DELL’IMPERATORE, e si stabilì che L’INVESTITURA
SAREBBE DOVUTA AVVENRIE TRA L’ELEZIONE E LA CONSACRAZIONE.
La Chiesa riuscì così a CAPOVOLGERE IL RAPPORTO TRA POTERE ECCLESIASTICO E POTERE SECOLARE:
adesso era il primo a dominare il secondo, erano i papi a pretendere e deporre gli imperatori.
Per gli obiettivi come la realtà del celibato, la vittoria contro la simonia e la libertà nelle elezioni ecclesiastiche non
sappiamo se sono stati effettivamente raggiunti.
7. ERESIE E CROCIATE
Il concetto di eresia fu posto inizialmente da AGOSTINO E GEROLAMO.
Esistono varie tipologie di eresie. Ciò che raggruppa i vari esponenti e gruppi ereticali era UN ATTEGGIAMENTO
NON PROPRIAMENTE FAVOREVOLE ALLE ISTITUZIONI ECCLESIASTICHE.
ISIDORO DI SIVIGLIA stilò un primo lungo ELENCO DEI RAGGRUPPAMENTI ERETICI E DELLE LORO
POSIZIONI DOTTRINAL. In questa lista vi sono L’ARIANESIMO, IL NICOLARISMO, LA SIMONIA e IL
CATARISMO.
Altri gruppi in seguito considerati eretici ma non presente nell’elenco sono L’ARNALDISMO e LA PATARIA.
Con il PROGRESSIVO POTENZIAMENTO DELLA CHIESA, soprattutto nel Duecento, la situazione si fece più
complessa: cominciarono ad entrare questioni anche di genere non dottrinale, elaborando un CONCETTO DI ERESIA
COME INOBBEDIENZA AL PONTEFICE.
E’ per questo che la Chiesa INCORAGGIO’ ALTRE FORZE (tribunali episcopali, forze laiche e comuni, imperatori) AD
AGIRE CONTRO GLI ERETICI:
- LA DECRETALE AB ABOLENDAM: condanna di ogni genere di eresia e menzionò tutti i suoi raggruppamenti
- EDITTO DI FEDERICO II: obbliga i suoi funzionari pubblici ad agire contro gli eretici
E’ in questo progressivo attacco che si arrivò poi alle CROCIATE. Oltre alle famose PRIME QUATTRO CROCIATE ve
ne furono altre 3, ma esse avevano altre finalità in quanto si trattò di spedizioni contro chi a vario titolo fosse ritenuto
un nemico della fede.
8. LA VITA RELIGIOSA
Nel CLERO vanno distinti i gruppi di CLERO SECOLARE E CLERO REGOLARE. Il clero secolare è l'insieme dei
rappresentanti della Chiesa gerarchica; il clero regolare è l'insieme degli ESPONENTI DELLA VITA RELIGIOSA.
A far parte del clero regolare sono I MONACI e GLI ORDINI.
Del MONACHESIMO, il MONACO era COLUI CHE ABBANDONAVA IL MONDO PER REALIZZARE IL SUO IDEALE
DI PERFEZIONE RELIGIOSA. Il monachesimo in realtà nasce in Oriente, perciò si ritiene che il MONACHESIMO
OCCIDENTALE è IL FRUTTO DI UN'IMPORTAZIONE. In questo processo giocarono un ruolo chiave BASILIO DI
CESAREA E LA CITTÀ DI ROMA.
Roma in particolare si legò subito la MONACHESIMO ANGLOSASSONE e accolse in seguito il MONACHESIMO
CASSINESE, così che IL PAPATO DIVENNE IL CENTRO PROMOTORE DEL MONACHESIMO BENEDETTINO.
Si ritiene che BENEDETTO FU SOLO IL PARZIALE FONDATORE DEI BENEDETTINI, POICHÈ LA RILEVANZA DI
QUESTO MONACHESIMO FU DATA PRINCIPALMENTE DAI CAROLINGI E DAL PAPA.
Nel IX LUDOVICO IL PIO usò il monachesimo di carattere benedettino per regolarizzare i territori dell'impero. Ne
nacquero I MONACI NERI/I CLUNIACENSI, il quale diedero vita ad una CONGREGAZIONE: FONDARONO IL
PRIMO ORDINE RELIGIOSO D'EUROPA, inteso in questa fase come UN MODO DI VITA.
Il concetto di ordine cambiò con i CIRCENSI. Con loro l'ordine divenne un ORGANISMO ISTITUZIONALE
CENTRALIZZATO, REGOLATO DA UNA LEGISLAZIONE PROPRIA PER MEZZO DELL'ISTITUTO DEI CAPITOLI
GENERALI. L'ordine circense era caratterizzato da uno STRETTO RAPPORTO CON LA CHIESA DI ROMA (venne
regolarizzato da CALLISTO II).
9. UNIVERSITATES
Il concetto di “universitas” era inizialmente APPLICATO ALLE REALTA’ CITTADINE> per indicare IL COMPLESSO
DI ABITANTI DI UNA CITTA’ si utilizza il termine “UNIVERSITA’ DEI CITTADINI”
LE CITTA’ ITALIANE
Nella tardo antichità molte città erano di ORIGINE ROMANA O PRE-ROMANA.
IL RINGIOVIMENTO URBANO NELL’ITALIA CENTRO SETTENTRIOALE avvenne nella SECONDA META’ DEL XI
SECOLO. Fattori che portarono a questo sviluppo: L’ORDINAMENTO CAROLINGIO e LA CHIESA (città vescovili).
Alla fine del secolo si parla di COMUNI nell’Italia centro-settentrionale, mentre si parla di AUTONOMIE CITTADINE
nell’Italia meridionale (questo perché a sud la legislazione urbana non poteva porsi in contrasto con la legislazione del
sovrano).
CARATTERI DEI COMUNI
-Uno degli scopi primari dei comuni fu il conseguimento di una SERIE DI LIBERTA’, che coincidevano spesso con i
PRIVILEGI DELL’IMPERO > I REGALIA (=i diritti regi); tra questi rientravano L’AMMINISTRAZIONE DELLA
GIUSTIZIA e IL FODRO (importa per il mantenimento della corte, in questi caso i cittadini)
-Il comune progressivamente tende a DIVENTARE UNA SIGNORIA TERRITORIALE
-Istituzioni che espressero maggiormente le autorità cittadine: PARLAMENTO, CONSIGLIO O CONCIONE
LE UNIVERSITA’
Le università, che avevano anch’esse un carattere corporativo, erano ENTI MORALI GIURIDICI “PRIVILEGIATO”, IN
QUANTO LE LORO LIBERTA’ (di istruzione, culturale) ERANO FONATE SUI PRIVILEGI > inizialmente era fondata
sui PRIVILEGI DELLA CHIESA (solo la Chiesa disponeva dei luoghi di istruzione, deteneva il potere della cultura),
MA INSEGUITO INIZIO’ A VACILLARE E A ENTRARE NELLE MANI DEI LAICI.
Le università nel Medioevo ebbero dunque un ruolo in primo piano non solo dal punto di vista culturale ma anche dal
punto di vista sociale e istituzionale.