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FONDAMENTI ROMANISTICI- INTRODUZIONE

Il diritto romano sta alla base dei sistemi giuridici europei attuali → il diritto privato
dell’Italia, dei Paesi europei ed extraeuropei è basato su quello romano
Diritto pubblico → disciplina i rapporti tra Stato e cittadino, rapporto verticale
Diritto privato → disciplina i rapporti tra cittadini stessi (matrimonio, divorzio,
adozione, contratti)
Ad esempio le strutture dei contratti dall’antica Roma sono rimasti gli stessi

L’INFLUENZA DI GIUSTINIANO
Facciamo riferimento dalle origini di Roma (753-754 a.c) fino alla morte di Giustiniano
(565 d.c ). Giustiniano fu imperatore dell’Impero Romano d’Oriente. L’impero romano
d'Occidente era già caduto (476 d.c), l’impero d’Oriente cadrà invece nel 1453 sotto
l’impero ottomano.
Grazie a Giustiniano conosciamo le fonti del diritto romano → lui decide di fare ordine
nel diritto dell’epoca e riorganizzare le fonti del diritto [Corpus Iuris Civilis]
Egli si rende conto che le fonti del diritto sono in disordine, tra leggi vecchie e scritti dei
giuristi. Egli decide di riunire una commissione di esperti, con il compito di raccogliere
e armonizzare tutto il diritto, sia quello che si trovava nelle Leges, leggi imperiali, sia
quello che si trovava nel diritto dei giuristi, Iura. La commissione ha il potere di
intervenire in questi testi, modificandoli, eliminandoli etc… Nel giro di pochi anni si
arriva all'emanazione di molte opere importanti:
➔ 529 d.c Codex Legum (codice delle leggi), che contiene le leggi di imperatori
precedenti a Giustiniano, e di Giustiniano stesso. (costituzioni imperiali = leggi
imperiali)
➔ 534 2a edizione del Codex Legum, con le nuove leggi di Giustiniano. 12 libri
ordinati per argomento
➔ 533 Digesto un’antologia, una raccolta selezionata dei passi migliori delle
opere dei giuristi. 50 libri. Si usano opere della giurisprudenza classica
➔ 533 Istituzioni è un manuale di diritto destinato agli studenti del primo anno,
un testo didattico e al contempo normativo
➔ Novelle : nuove leggi. I giuristi hanno voluto raccogliere, dopo la morte di
Giustiniano, tutte le leggi che lui aveva emanato dopo il 534 d.c

NOTA
CODEX: in latino vuol dire una raccolta di fogli, tenuti insieme da un solo lato (per noi il
libro)
LIBER: per loro era il rotolo
Nel IV secolo c’è un importante passaggio editoriale dal liber al codex, che era più
comodo

Le modifiche apportate dai commissari sono chiamate tecnicamente Interpolazioni


I romani hanno concepito il diritto come una disciplina scientifica separata dalle altre:
hanno inventato la figura del giurista. Nell’Antica Roma si afferma la figura del giurista
laico, che si distacca dalla sfera religiosa.
Cosa fanno i giuristi laici?
- fanno consulenze ai cittadini e danno dei pareri chiamati RESPONSA
- studiano il diritto e lo elaborano scientificamente
- attività di riflessione teorica
- commentano leggi, leggi imperiali e si accumula la massa di Iura, il diritto
giurisprudenziale.

Dalla morte di Giustiniano in poi, in Occidente si hanno dei secoli difficili: irrompono
popolazioni germaniche che hanno una civiltà giuridica molto diversa da quella
romana. Non si studia più, quindi, il diritto romano. Nel 1088 nasce a Bologna nasce la
prima Università occidentale, una corporazione di studenti e docenti insieme che
diventa un centro importantissimo, attraendo studenti da tutta europa. Insegnano lì
tantissimi giuristi, sui testi della compilazione giustinianea. Lo studio bolognese ha
quindi come oggetto di studio il Corpus Iuris Civilis. Il diritto romano diventa la base
su cui si formano tutti i primi giuristi in Italia. A Bologna tutti riconoscevano che il
livello raggiunto dai romani era praticamente insuperato e dall’XI secolo il diritto
romano venne riconosciuto anche fuori dall’Italia. Venne ovviamente adeguato ai
tempi dell’epoca e venne allargato per inserirvi dei nuovi casi (fattispecie). Nel XVII e
XVIII secolo questo sistema va in crisi, perché si affermano le strutture statuali: lo
Stato moderno, che tende ad assumere il monopolio di molti aspetti della società,
come il monopolio dell’esercito. Lo Stato voleva quindi imporsi come creatore del
diritto e si convinse che il diritto dovesse essere espresso attraverso poche e semplici
regole.
Nell’arco di un secolo si affermano i Codici, degli insiemi di regole, creato con un unico
atto normativo → il codice doveva contenere tutto il diritto privato e avere la risposta
per ogni problema giuridico. ETÀ DELLA CODIFICAZIONE: Prussia, Francia (Code
Napoleon 1804), Italia 1865, Austria e Germania (BGB entra in vigore il 1 gennaio 1900)
Fino a quel momento in Germania, si utilizzava ancora come fonte del diritto primaria
il Corpus Iuris, interpretato in chiave moderna.
Si pensò che con l’età della codificazione, il diritto romano avesse cessato di esistere
→ i codici però erano stati scritti da giuristi, che avevano ovviamente applicato il
metodo del diritto romano, alla base della loro formazione. Il codice civile tedesco, ad
esempio, sembrava la traduzione di un manuale di diritto romano.

LE FONTI DEL DIRITTO ROMANO


Fonte: atto o fatto idoneo, in quel periodo storico, a produrre diritto, a creare regole
vincolanti. Abbiamo 4 epoche della giurisprudenza romana:
Epoca arcaica: 753 a.c al 367 a.c, anno in cui sono state emanate le Leggi Licinie-
Sestie, prevedono la creazione della figura del magistrato e del pretore. Vita di stampo
agricolo e pastorale. Il diritto privato è molto chiuso e rigido in quest’epoca, perché la
mentalità è legata a una visione magica del mondo e della vita. Il diritto è solo orale,
in caso di controversie ci si rivolge al sacerdote
Le fonti di quest’epoca sono:
1. Mores (consuetudini/ costumi) che si tramandano di padre in figlio e si
formano spontaneamente. I preti (pontefices) erano soliti giudicare i costumi
2. Leges (Leggi), leggi regie → dei re, emanate e applicate dal monarca.
Provvedimenti unilaterali → il popolo si limitava a ricevere. Il re era capo
militare, sacerdote supremo e il massimo giudice. La monarchia finisce nel 510
a.c con la cacciata dell’ultimo re etrusco, Roma diventa una repubblica. Nasce il
Senato e i magistrati temporanei, in questa nuova fase il popolo inizia ad avere
un potere deliberativo, poteva decidere: Leggi pubbliche.

LEZIONE 16/10
Nel periodo della prima repubblica abbiamo l’emanazione della Legge delle 12 tavole
(451 a.c) → i plebei reclamavano una parità di diritti con i patrizi: rivendicavano che il
diritto fosse messo per iscritto. Viene dunque istituita una magistratura apposita
costituita da 10 membri, Decemviri, che avevano il compito di mettere per iscritto le
principali norme del diritto. Creano 12 tavole che vengono esposte al pubblico

Epoca preclassica: Dal 367 a.c fino al 27 a.c, anno in cui vengono attribuiti poteri
straordinari ad Augusto, finisce la Repubblica e inizia il Principato. Augusto si definisce
Primus inter pares. A capo dello Stato c’è il princeps. È un'epoca di grandi
cambiamenti → Roma si espande nel Mediterraneo e iniziano i commerci, la società è
caratterizzata da una mentalità sempre più laica, razionale, e si emancipa dalla
religiosità arcaica, ciò dovuto anche all’incontro con la civiltà greca. La classe
dominante è la nobiltà e la ricchezza si fonda sul latifondo → nuovi territori e nuova
forza lavoro. In questa epoca le fonti del diritto sono:
❖ le consuetudini e tutto il diritto precedente, che viene attualizzato e mantenuto
[IUS CIVILE VETUS] vecchio diritto civile, interpretato dai giuristi → si fa
spazio la figura del giurista, uno scienziato del diritto. Vengono create delle
categorie concettuali, anche sulla base della filosofia greca
❖ LEGGE PUBBLICA : le assemblee popolari sono sempre più numerose
❖ DIRITTO PRETORIO : il diritto del pretore, figura creata con le Leggi Licinie-
Sestie. Il ruolo del pretore:
- è un magistrato annuale
- ha il compito di fornire dei rimedi giudiziari nelle controversie tra privati,
attraverso il sistema dell’Editto → un elenco che rende noti ai cittadini
tutti i rimedi giudiziari che avrebbe concesso a chi si rivolgeva a lui.
L’editto aveva efficacia annuale. Su delle tavole imbiancate ed esposte al
pubblico, scriveva tutti i mezzi processuali* che intendeva concedere ai
cittadini.
*AZIONE ED ECCEZIONE
L’azione è il mezzo processuale dell’attore → chi agisce in giudizio per difendere un
proprio diritto (esempio: il proprietario agisce in giudizio per difendere il suo diritto di
proprietà). Si dice che l’azione si esperisce [esperire un’azione]

L’eccezione è il rimedio processuale del convenuto, ossia colui che viene chiamato in
giudizio dall’attore. [sollevare un’eccezione] per rispondere alla pretesa dell’attore.

Il pretore protegge gli interessi dei cittadini: gli interessi già riconosciuti dal vecchio
diritto civile, ma anche del nuovo → il pretore agisce perchè mosso da aequitas, ossia
equità nel diritto concreto.
Il pretore può fare tre cose:
- aiuta il Ius civile (1:18)
- integrare il Ius civile, riconoscendo nuovi diritti e nuove situazioni giuridiche da
proteggere
- correggere il Ius civile → quando verifica che l’applicazione del diritto civile
rappresenterebbe un’ingiustizia nel caso concreto, egli non utilizza il diritto civile

Epoca classica: inizia nel 27 a.c e termina nel 285 d.c, con l’ascesa di Diocleziano,
terminando il principato (1:34). Il diritto romano raggiunge il suo massimo splendore.
Classicus : migliore, primo. Epoca caratterizzata da diverse fonti del diritto:
● Leggi pubbliche, ma la loro importanza decade progressivamente
● Senato consulti, provvedimenti emanati dal Senato che però perderanno man
mano importanza
● costituzioni imperiali, leggi emanate in prima persona dall’imperatore
● Responsa dei giuristi : Augusto arriva ad autorizzare alcuni giuristi ad
esercitare la cosiddetta “attività rispondente” → il giurista autorizzato, quando
da un responso, vincolava il giudice, il quale doveva conformarsi a quanto detto
da quel giurista. Questi giuristi facevano parte del consiglio dell’imperatore

Epoca postclassica: 285 d.c - 565 d.c (morte di Giustiniano)


Età del dominato, perché a capo non c’è più un princeps, ma un dominus (padrone),
l’imperatore assoluto. Molti cambiamenti nella società, con l’affermazione del
Cristianesimo
1. le costituzioni imperiali sono l’unica fonte del diritto di quest’epoca

LEZIONE 17/10 - Tripartizione del diritto romano


Giustiniano diceva che il diritto privato romano si può suddividere in tre grandi aree:
1. diritto delle persone [servitù, matrimonio, famiglia]
2. diritto delle res (cose) [diritto di proprietà, di possesso]*
3. diritto delle azioni

*La PROPRIETÀ è un diritto su un bene


Il POSSESSO non è un diritto, è una situazione di fatto
ESEMPIO: sono proprietà dell’astuccio, ho diritto di proprietà, se un ladro me lo ruba,
lui ha il diritto di possesso → ha la disponibilità materiale del bene → io però rimango
proprietaria e posso agire in giudizio per far valere il mio diritto contro chi mi ha
spossessato. AZIONE DI RIVENDICA è l’azione del proprietario, il rimedio giudiziario.

→ DIRITTO DELLE PERSONE


Soggetto di diritto: entità a cui è riconosciuta la cosiddetta “capacità giuridica”
Capacità giuridica: idoneità ad essere titolari di diritti e di obblighi → si acquisisce al
momento della nascita
I soggetti di diritto possono essere sia persone fisiche, sia persone giuridiche
(associazioni, fondazioni etc)

A Roma, invece, la capacità giuridica era concessa soltanto a quelle persone fisiche
che godessero di tre status:
1. status libertatis, essere una persona libera*
2. status civitatis, avere la cittadinanza romana
3. status familiae, doveva essere una persona di proprio diritto (sui iuris), cioè non
doveva essere sottoposta alla potestà di un pater familias → il figlio di famiglia
è una persona alieni iuris (di altrui diritto)

Capacità giuridica ≠ Capacità d’agire → la capacità di compiere atti giuridici, atti di


disposizione del proprio matrimonio
Requisiti della capacità d’agire
- riguarda soggetti con capacità giuridica
- devono essere puberi (avere 12 anni se femmine o 14 anni se maschi)
- essere maschi (le donne sono affiancate da tutore)
- devono essere sani di mente (non pazzi e scialacquatori)

La capacità giuridica può subire una CAPITIS DEMINUTIO, di tre tipi:


- c.d MAXIMA =perdita della libertà
- c.d MEDIA = perde la cittadinanza
- c.d MINIMA = cambiamento nel suo stato di famiglia: da sui iuris ad alieni iuris

*STATUS LIBERTATIS: A Roma si è liberi per nascita, quando si nasce da genitori


uniti in matrimonio → solo i liberi potevano contrarre matrimonio. Il figlio segue la
condizione del padre al momento del concepimento.
● Chi nasce da un’unione non matrimoniale può essere libero, se nasce da madre
libera al momento del parto
● favor libertatis → anche se la madre è schiava al momento del parto, il
bambino nasce libero qualora la donna sia stata libera in qualche momento
della gravidanza
● si può acquistare lo status libertatis dopo la nascita attraverso:
- le MANOMISSIONI → atto con cui il dominus, padrone, libera un
proprio schiavo*
- per disposizione di legge: esempi, il Senato consulto silaniano ha
stabilito, a titolo di premio, che lo schiavo che avesse denunciato i
responsabili dell’uccisione del suo padrone, acquistasse la libertà.
Editto di Claudio: stabiliva che ci fosse una sanzione per quei padroni
che abbandonavano gli schiavi quando erano ammalati → lo schiavo
abbandonato acquista la libertà.
Chi acquista una/o schiava/o, promettendo a chi gliel’ha venduta, di non
farla prostituire, e poi viola il patto → lo schiavo acquista la libertà

*MANOMISSIONI (per i romani gli schiavi sono persone solo per diritto naturale, ma
per il diritto civile sono res) → se lo schiavo scappa, il padrone può agire in rivendica.
Gli schiavi sono sottoposti al DOMINIUM del padrone, che è illimitato in età arcaica e
viene poi regolato più avanti dallo Stato.

Fu introdotto un istituto chiamato PostLiminium → se un cittadino che ha perso la


libertà, riesce a ritornare in patria, viene reintegrato nella sua condizione giuridica
precedente. Se si muore schiavi, il testamento non vale più, e quindi si introdusse una
fictio, finzione, ossia si fingeva che fosse morto al momento della cattura, in modo da
salvare il patrimonio.
Si poteva perdere la libertà anche in seguito ad una condanna per reati
particolarmente gravi, ai lavori forzati. Un’altra causa di schiavitù poetva essere
stabilita dalla legge → esempio Senato Consulto Claudiano : se una donna libera ha
una relazione con uno schiavo altrui, il padrone dello schiavo doveva richiamarla e
imporle di interrompere la relazione. Se dopo tre richiami non veniva interrotta la
relazione, questa donna libera, perdeva la libertà.
Giustiniano cancella questa norma, in ossequio al favor libertatis.

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