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Lunedì 10 settembre
Diritto: idea di direzione giusta non deriva da ius che è il diritto in latino. Diritto
deriva da dirigere. Giustizia deriva da ius come molte altre parole. Ius può avere
due significati: diritto in senso soggettivo o oggettivo. Oggettivo significa un
insieme di norme giuridiche. Soggettivo significa la posizione giuridica di un
soggetto, posizione di vantaggio di un soggetto rispetto ad altri soggetti. Un
soggetto con questo diritto soggettivo ha diritto di pretesa rispetto ad altri soggetti
che hanno un dovere o un obbligo rispetto al soggetto di pretesa. Diritto romano
usiamo l espressione oggettivo. (Es diritto di proprietà è un diritto soggettivo).
Nella lingua inglese non c'è questa differenza di diritto soggettivo e oggettivo
perché hanno due parole differenti per farlo: LAW (oggettivo) e RIGHT
(soggettivo).
Diritto in senso oggettivo: che cos è? È un insieme di norme giuridiche, la norma
giuridica è un enunciato che si distingue per la sua funzione: disciplinare e
risolvere conflitti di interesse inter soggettivi (Tra soggetti). Quando gli interessi
tra due persone configgono si risolvono trovando una norma che dica chi ha
ragione. Esistenza delle norme presuppone una organizzazione socievole.
Tipi di norme: di qualificazione e di relazione.
Qualificazione: sono meno numerose e sono norme che esauriscono la loro
funzione nel dare delle definizioni. Fissano delle convenzioni tra le quali le parti si
devono orientare. Es. articolo 1321 del codice civile: articolo che definisce il
contratto. È una norma che da una definizione.
Norme di Relazione: si caratterizzano per avere due elementi
fondamentali:contengono un comando generale e astratto. Comando può
essere esplicito. Queste norme prevedono anche la possibilità che quel comando
possa essere disatteso, ovvero che il destinatario non obbedisca al comando.
Allora la norma giuridica di relazione contempla questa possibilità di non obbedire.
Coergibilitá: la norma prevede una sanzione, conseguenza del mancato rispetto
dell ordine. Struttura norme di relazione si divide in due parti: FATTISPECIE ed
EFFETTO. fattispecie vuol dire una certa situazione, verificarsi di un certo fatto.
Norme partono da fatti da situazioni concrete.Fattispecie è il punto di partenza delle
norme. Es articolo 575 codice penale (Omicidio). Fattispecie: uomo che uccide un
altro uomo. Effetto: punito con la reclusione non inferiore a 21 anni. C'è un
comando generale astratto che è implicito: non uccidere le persone.
Coercizione: nello stato ci sono organi che si occupano della coercizione della
sanzione. coercizione della sanzione = infliggere la sanzione. Altro articolo es
2043codice civile. Noi stiamo parlando di norme giuridiche. Norme principali:
morali, religiose e sociali.
Norme morali: dettano dei comportamenti ma che non hanno una sanzione es
lasciare posto alla vecchietta sul bus.
Norme religiose: prevedono una sanzione nel mondo ultraterreno: manca la
coercizione delle norme da parte della società in modo concreto.
(Società pregiudiche = società di vergogna perché...)
Nelle società giuridiche invece abbiamo norme giuridiche generali e astratte e
coergibili.
Codice di Hammurabi (re Babilonia) 1750 ac.
(LE SLIDE DEL PROF SI TROVANO SU BBOARD)
C'è bisogno di organi che infliggano sanzioni.
Leggi delle 12 tavole (450 ac) “si membrum rupsit, ni cum eo pacit,talio esto” se
uno ha rotto un arto all altro e se non trovano un accordo su quanto pagare l effetto
sarà che avrà luogo la legge del taglione: occhio per occhio dente per dente.
Capiamo che manca l organo statalo. Chi infligge la sanzione è il soggetto
leso.questa è una norma giuridica del tipo arcaico in cui non esistono organi. Si
parla di agente socialmente autorizzato.definizione data nel (”Diritto nelle società
primitive” scritto da Hoebel nel 1954): abbiamo norme giuridiche ma non un organo
che infligge sanzioni.
Romano significa che è il diritto di Roma. Alla fine della guerra di Troia quando i
greci (Agamennone ulisse ecc) si salvò Enea che arrivò fino in sud Italia e salendo
si sarebbe fermato nel Lazio dove sposò la figlia di Latino, Lavigna. figlio di Enea e
Lavigna fonda una città ad Albalonga e due figli litigano (recupero questa parte).
Rea Silvia generò due figli Romolo e Remo. Fonderanno Roma e Romolo giura che
chiunque varcherà il perimetro lo ucciderá. Siamo nel 753 ac. Remo tira un calcio al
muro che cade e Romolo lo ammazza. Romolo è il primo re di Roma. Questo mito
ci dice che Roma è stata fondata da una migrazione d oriente. Fondata dai
discendenti di Enea che vengono dalla Asia minore. Dal 3000 fino al 1000
arrivano queste migrazioni di popoli dal oriente. Popoli diversi ma con lingue con la
stessa radice. Questo è quello che è accomuna la lingua italiana con quella
indiana. Tra questi popoli c'è il popolo dei latini che si instaurerà nel Lazio.
Albalonga era la città più Famosa del Lazio dalla quale nascerà Roma. Persone
che si staccano da Albalonga. Roma nasce dove c'è l isola tiberina nel Tevere. Tutti
maschi questi che hanno fondato Roma allora questi soldati invitano i sabini per
una festa. Allora rapiscono donne e cacciano gli uomini(ratto delle sabine). Una
donna fa entrare di notte i sabini per riprendersi le loro donne. La guerra non si fa
tra romani e sabini perché queste donne avevano sposatelo i romani e si fa una
alleanza tra romani e sabini e Romolo governerà con tito tazio, re dei sabini. I
romani si chiamavano POPOLUS ROMANUS QUIRITES dove Quirites riprendeva
le lance dei sabini. I re di Roma sono alternati romano Sabino per i primi 4 fino a
Tarquinio il 5 perché c'è stata una invasione etrusca. È il re sarà etrusco perché gli
etruschi sottomettono i romani. nel 509 c'è la cacciata degli etruschi.
3 fasi costituzionali della storia romana: prima è la fase del regno/monarchia
(753 a 509). Nel 509 c'è la cacciata degli etruschi e fino al 27 c'è la seconda fase.
Questa seconda fase è caratterizzata dalla repubblica. A capo dello stato ci sono
due supremi magistrati (consoli) eletti dal popolo e rimangono in carica un anno.
Dal 27 al 565 dc c'è la terza fase grazie a Ottaviano Augusto che prese il potere e
iniziò così l impero. Dal 27 al 235 è il sottoperiodo in cui gli imperatori non hanno
poteri assoluti e si parla di principato. Dal 235 abbiamo il dominato, dove imperatori
hanno poteri assoluti.
Distinguiamo nel trattare gli istituti 3 età: arcaica, classica e post classica.
Età arcaica è l età in cui il diritto romano è arcaico, si sta formando.
Età classica:eta in cui diritto romano riceve il suo massimo sviluppo.
Età post classica: diritto inizia ad impoveristi e semplificarsi.
Età arcaica dal 753 al 242 ac: troviamo la Roma regia più un pezzo di repubblica.
Finisce nel 242 perché cambia la costituzione ma dal punto di vista di diritto privato
perché nel 509 la società non cambia il diritto rimane uguale anche se si passa da
re a repubblica. Cambierà nel 242 perché Roma ha completato espansione in Italia
ed è l anno della prima guerra punica anche. Alla fine della guerra Roma inizia una
grande espansione nel mediterraneo che la porta a conquistare la Sicilia Sardegna
Ecc...
Dal 242 Roma da città stato diventa un grande stato con territori in Europa. Da città
agreste diventa uno stato devito al commercio. Diritto cambia. Da qui nasce il diritto
classico. Si arriva al 235 dc queso della età classica , quindi sia fase repubblicana
che principato. Con la fine della dinastia dei severi nel 235.
SIAMO ARRIVATI A PAGINA 76 DEL MANUALE MA COSE DA SAPERE SOLO
QUELLE CHE HA DETTO LUI. Cerco sul libro queste cose.
12 settembre
PRIMO SISTEMA DEL DIRITTO
Il ius quiritium: piccolo nucleo di norme, prime norme del diritto romano e
trattavano di proprietà, matrimoni , famiglia, potestà paterna.
Poi questo ius quiritium si arricchisce col tempo già in età arcaica con delle norme.
E si parla di ius civile che è il vero diritto romano. È il sistema delle norme del
diritto romano come comprende le norme del ius quiritium e se ne aggiungono di
nuove. Viene introdotto l aspetto delle obbligazioni(rapporti di debito e credito). È
un diritto completo. Ius civile ci fa capire che viene da cives (cittadini) quindi era un
diritto riservato ai cittadini. Ius civile applicabile soltanto ai cittadini romani. Civile
perché era riservato esclusivamente ai cives. avevano per questo anche lo ius
gentium che era un sistema di norme, diritto in senso oggettivo, che era esterno al
ius civile. Ogni popolo aveva un suo diritto nazionale (romani, etruschi,...) ma
quando avennivano scambi commerciali tra nazioni, come facevano? I romani ci
dicono che nei rapporti con gli stranieri usavano lo ius gentium (diritto dei popoli)
che era un diritto non scritto, nato dalla prassi commerciale, si era formando
non a Roma ma nei luoghi di scambio commerciali come i porti. esistevano alcuni
negozi dello ius civile che appartenevano anche nello ius gentium (per questo nello
schemino una parte di ius civile è dentro nello ius gentium, perché ius civile era
utilizzato in parte anche dalle altre nazioni).
242 ac Roma inizia la sua espansione e inizia molti rapporti con gli stranieri. Roma
ha conquistato Sicilia e Sardegna (territori extritalici) in eta classica. Territori che
Roma non annette. Fuori l Italia, Roma non vuole allargare i confini ma rende
questi territori extraitalici province, quindi controllate da Roma. Gli abitanti di questi
territori extraitalici rimangono stranieri e diventano sudditi dei romani. Roma si trova
ad amministrare enormi regioni fuori dal Italia con dei sudditi stranieri, che erano
chiamati “peregrini”. Tanti stranieri andavano a Roma ad abitare e a fare affari.
Allora occorre una regolamentazione perché queste persone non usano lo ius civile
ma lo ius gentium. Nasce allora un nuovo sistema giuridico utilizzabili dagli
stranieri che abitano a Roma. Si istituisce un nuovo magistrato, pretore
peregrino, che si occupi dei rapporti giuridici tra romani e stranieri o tra stranieri
che vivono a Roma. Si occupa anche di creare questo diritto utilizzabile da queste
persone. Questo pretore peregrino crea lo ius honorarium, nuovo sistema di
norme che prende il nome da honos, onore, che è la carica del magistrato perché i
magistrati a Roma ricoprivano la carica gratuitamente. Chi sono i magistrati
parlando della città antica di Roma? È una parola che non coincide con il
magistrato di oggi (giudici o pubblici ministeri), mentre a Roma in età arcaica non
esistevano giudici di professione(magistrati come li chiamiamo noi) ma erano
coloro che svolgevano attività di governo, includendo attività militari e attività di
giustizia, avevano potere esecutivo. In età regia solo un magistrato, il re. In età
repubblicanai i sono due consoli che erano magistrati ma ce ne erano anche altri. I
magistrati romani restavano in carica un anno E per diventarlo bisognava fare il
cursus homorum, corso degli onori(magistrati). Pretore peregrino fa una cosa
nuova: lo mette per iscritto lo ius onorarium. Scrive un atto: editto del pretore
peregrino, che prende a modello dal ius gentium. I romani si rendono conto che
ius onorarium era un diritto più comodo e funzionale rispetto allo ius civile. Es. Un
romano per vendere un cavallo ad un altro cavallo aveva bisogno di 5 persone e
una che faceva dei rituali. Mentre per lo ius honorarium uno che doveva vendere un
cavallo bastava mettersi d accordo sul prezzo e poi venderlo. Allora il pretore
urbano (dei romani) vuole usare lo ius honorarium allora inizia a creare lui uno ius
honorarium che possano usare i romani. Il pretore urbano pubblica un editto, editto
del pretore urbano, che prende a modello l editto del pretore Peregrino. Questo è
il diritto romano vero e proprio. Pubblicato circa 100 anni dopo l editto del pretore
peregrino.
All interno del diritto romano ci sono due sistemi di norme giuridiche, ius civile e ius
honorarium. Ius honorarium non copriva tutto, per esempio il matrimonio che è
semore stato nello ius civile. Che contratto usavano? Quello dello ius civile o
honorarium? Si mettevano d accordo e se non si arrivava all accordo non si faceva.
Ius honorarium era un diritto più dinamico perché ius civile aveva le sue fonti nella
consuetudine invece lo ius honorarium aveva la sua fonte nel editto del pretore
urbano che era scritto dal pretore urbano che stava in carico per un anno. Alla
fine dell anno il nuovo pretore urbano staccava l editto dal foro e ne pubblicava uno
nuovo che conteneva innovazioni che il pretore riteneva necessarie. È perciò un
diritto dinamico e moderno. Ius civile invece mutua attraverso consuetudine,
quindi ci vogliono parecchi anni. Istituti nuovi di ius honorarium erano recepiti dal
ius civile, avviene la civilizzazione del ius honorarium. Nascono nel ius honorarium
e poi passano nel ius civile, che ci vuole circa 1 secolo per fare ciò.
Ius honorarium serviva ad aiutare, a supplire (sostituire) e a correggere il ius
civile infatti aveva 3 funzioni: adiuvandi, supplendi, corrigendi.
13 settembre
17 settembre
FONTI DI COGNIZIONE DEL IUS sono quelle fonti che permettono al giurista di
conoscere il diritto. Capire da dove conosciamo le fonti del diritto romano:
1) Epigrafi, supporti per scrivere di materiale durevoli (pietra e bronzo). Epigrafe
come fonte è preziosa perché siamo sicuri che quel testo è sicuramente esistito
e scritto esattamente come lo leggiamo. È un documento originale e
affidabile.
2) Papiri, sono affidabili perché arrivano dall’antichità. Sono dei supporti realizzati
col papiro, tronco di una pianta, che era molto diffusa in nord Africa e penisola
Arabia (regioni dei romani). Gli abitanti di queste regioni usavano papiri per
compiere atti giuridici. I romani di Roma usavano tavolette di legno che
venivano riempite con la cera e quando seccava la usavano per scrivere. Molti
fogli di papiro sono stati conservati sotto la sabbia, sotterrati magari da
tempeste di sabbia.
3) Tradizione manoscritta, opere scritte da uno scrittore sono state tramandate
attraverso la ricopiatura. La tradizione manoscritta si dividono in fonti non
giuridiche o letterarie (opere di scrittori che non si occupavano
espressamente di diritto ma in qualche luogo della loro opera citano una legge,
es. Cicerone. Ma non siamo sicuri che la citazione sia autentica) e fonti
giuridiche (sono fonti dei giuristi, le troviamo nel corpus iuris civilis).
PERSONE
Persone sono i soggetti del diritto. Persona fisica sono i destinatari del diritto. I
romani non consideravano persone quelli che nascevano con deformazioni, o con
aspetti mostruosi, gli ermafroditi che venivano buttati in mare perché ritenuti
contagiosi. Concetto di persona giuridica: una persona artificiale. Collettività di
persone che l’ordinamento equipara ad una sola persona. Persone giuridiche in età
romana non esistevano. Al mondo d’oggi persone fisiche si dice che hanno delle
capacità:
1) Capacità giuridica, capacità di essere soggetti di diritti e obblighi. Persona
fisica può avere o no questa capacità, può essere titolare di diritti e obblighi.
Tutte le persone fisiche hanno la capacità giuridica, possono avere diritti e
obblighi.
2) Capacità di agire, capacità di porre atti validi per ordinamento giuridici.
Capacità di amministrare il proprio patrimonio. (es. bambino piccolo se muoiono
i suoi genere ha la capacità giuridica ma non di agire). Oggi per avere capacità
di agire bisogna avere più 18 anni e deve avere la capacità di intendere e di
volere.
20 settembre
STATUS LIBERTATIS
Schiavitù in età arcaica: Roma era un piccolo borgo e gli schiavi erano pochi e
schiavi avevano un grande valore economico (erano pochi e si trovavano con
difficoltà). Cause di schiavitù:
1) cattura in guerra: romani combattevano e quando catturavano un avversario lo
facevano diventare schiavo.
2) Nascita: ci sono regole generali: “gli schiavi non si sposavano” e “una persona
che nasce se nasce da due persone sposate segue lo status del padre al
momento del concepimento. Se nasce da una donna non sposata seguirà lo
status della madre al momento della nascita”. Chi è il padre del bambino? Se
nasce da due persone sposate: il padre è colui che le nozze indicano, il padre è
il marito della donna. Se nasce da una donna non sposata non si può sapere
chi è il padre. Quindi un figlio nasce schiavo quando nasce da una donna
schiava.
3) Vendita trans Tiberim: cittadini romani che perdono la libertà e diventano
schiavi e e dovevano essere venduti “trans Tiberim”, non potevano restare a
Roma dovevano andare al di la del Tevere dove c’erano gli etruschi. Questo
accadeva se un cittadino rifiutava l’arruolamento nell’esercito (infrequens); se
uno rifiutava l’incensamento e di pagare le tasse (incensus) e infine il debitore
insolvente, se uno aveva debiti e non poteva pagarli, diventava schiavo del
suo creditore ma un romano non poteva essere schiavo in patria, quindi veniva
venduto fuori da Roma. Un romano non poteva essere schivo in patria perché
un romano non poteva esercitare potere su un altro romano.
Per i romani catturati in guerra c’era la regola del “postliminium”: se questi romani
catturati riacquistavano la libertà tornavano a Roma e riacquistavano tutti i diritti
che avevano ma non riacquistavano il matrimonio e il possesso che era un potere
sulle cose senza averne la proprietà. Un soggetto poteva vivere da libero essendo
schiavo, per esempio se era scappato da un padrone. Poteva anche accadere che
uno fosse nato libero ma, essendo catturato da piccolo, veniva utilizzato da grande
come schiavo. Se uno dice di essere libero anche se è schiavo e il padrone lo vede
in giro, il padrone deve portare delle prove per dimostrare che quello è uno schiavo.
Allora c’ era il Processo di libertà: dove c’era il “adsertor libertatis”, che è colui che
difende lo schiavo dicendo che quella persona è libera.
Il processo iniziava davanti al pretore e poi il pretore chiamava dei giudici che
avrebbero deciso se sarebbe stato schiavo o no utilizzando le prove che venivano
portate. Se il processi era da libero a schiavo (uomo libero reclamato a schiavo): i
giudici erano “Decemviri stlitibus iudicandis”, dieci magistrati (primo passo del
cursus honorum) cittadini per giudicare questa grave causa. Se la causa era da
schiavo a libero (schiavo reclamava di essere libero): i giudici erano
“Recuperatores”, 5 giudici che valutavano se una persona sempre vissuta da
schiavo fosse un uomo libero. Permettevano di recuperare la libertà.
Cosa può fare il padrone sul proprio schiavo? Può venderlo, usarlo, menarlo,
ucciderlo. È una cosa sua. Può anche liberarlo: manomissioni civili (libertà +
cittadinanza). Le manomissioni hanno una caratteristica: attribuiscono allo schiavo
liberato inscindibilmente la libertà e la cittadinanza. Per liberare uno schiavo si
usavano tre modi:
1) Manumissio testamento; il padrone lo usava come schiavo per tutta la sua
vita e poi il padrone metteva nel testamento che questo schiavo sarebbe stato
liberato.
2) Manumissio censu; il padrone scriveva il nome del suo schiavo nel
censimento. Quindi quello schiavo diventava libero e cittadino. Censimento
avveniva ogni 5 anni.
3) Manumissio vindicta (finto processo di libertà): era utile se si voleva liberare
subito lo schiavo senza aspettare 5 anni per il censimento. Padrone vuole
manomettere il proprio schiavo, quindi si utilizzava un finto processo di libertà.
Quello che voleva liberare lo schiavo doveva trovare un amico che fungesse da
“adsertor libertatis”, che dicesse in giudizio che quell’uomo era libero e quindi lo
“citava in giudizio”. L’ Adsertor libertatis tocca lo schiavo con una bacchetta che
si chiama “vindicta”, a questo punto il convenuto chiamato in giudizio (padrone)
o si oppone oppure può decidere di non opporsi (quindi riconosce che chi l'ha
chiamato in giudizio ha ragione). Quindi il vecchio padrone non si oppone e il
pretore tocca con la “vindicta” il vecchio schiavo che diventa libero.
Moanomissione è un atto pubblico perché comporta la immissione nel corpo dei
cittadini di un nuovo cittadino e questo comporta una necessità di pubblicità.
Lo schiavo liberato era un liberto. Aveva delle limitazioni tra cui: non poteva
candidarsi alle magistrature (punto di vista pubblico) e il liberto era obbligato a dare
delle prestazioni all’ex padrone, che si chiamava patrono (dal punto di vista
privato).
24 settembre
Schiavi in età arcaica poteva essere uccisi senza sanzioni. In età classica con
l’impero tra primo e secondo secolo dopo cristo compare il divieto di uccidere gli
schiavi.
ETA POSTCLASSICA Roma non si espande più e inizia a perdere territori. Non ci
sono più conquiste e non arrivano più schiavi. Si aboliscono le leggi Fufia Canina e
Aelia Sentia. Aumenta il costo degli schiavi. Problema per i ricchi latifondisti che
devono coltivare le loro terre e fanno fatica a trovare la manodopera che coltivi le
loro terre. Ricchi latifondisti allora iniziano ad usare gli uomini liberi che non
avevano lavoro (lavoratori salariati detti coloni). Occorre dettare una nuova
disciplina per questa situazione. Imperatore Costantino allora nel 330 circa
disciplina la situazione dei coloni e stabilisce che i coloni da quel momento in
poi hanno uno status perenne, saranno coloni per sempre e sono vincolati alla
terra che lavorano e il salario dei coloni è stabilito dallo stato per soffocare le lotte di
classe (scioperi). Non possono essere liberati a meno che il padrone non gli dia un
pezzo di terreno sufficientemente ampio da uscire dallo stato di coloni. La madre
colona genererà figli coloni. Nel medioevo resteranno i grandi latifondisti con i
coloni e i latifondisti acquisteranno un potere politico e saranno dei rappresentati
del regno. I coloni continueranno ad esistere e nel medioevo saranno chiamati servi
della gleba.
STATUS CIVITATIS
Le persone si dividono in cittadini romani e stranieri. Come si acquista la
cittadinanza?
1) per nascita (coloro che nascono o da due cittadini romani sposati o se una
persona nasce fuori dal matrimonio con la madre romana)
2) Per manomissione civile
3) Concessioni di cittadinanza
4) Concessioni individuali
5) Concessioni collettive
Vantaggio essere cittadini romani: cittadino può votare (diritti politici), non potevano
essere messi a morte dai magistrati consoli perché i cittadini potevano dar parola ai
cittadini e iniziava un processo di appello al popolo e il popolo poi decideva se
dovevano essere messi a morte. In più nell’esercito i romani non potevano essere
fustigati e torturati. I cittadini quando c’era da spartire un bottino e delle terre i
cittadini romani si spartivano le terre tra di loro, andava tutto a loro, gli stranieri non
prendevano niente.
I LATINI
Erano latini coloro che abitavano nel Lazio quindi anche i romani erano latini.
Romain erano presuntuosi e dicevano che erano i romani perché erano i più
importanti dei latini. I romani riconoscevano agli altri latini. Latini erano chiamati:
1) latini prisci che erano gli abitanti del Lazio. I romani riconoscevo ai latini prisci
dei privilegi (che vedremo dopo). Lega latina del 493 a.c. che era una lega,
alleanza militare di mutuo soccorso tra latini e romani in caso di aggressione.
338 a.c. ci sarà la guerra latina tra romani e latini dove vinsero i romani e quindi
sciolsero la lega.
2) Latini coloniarii: latini delle prime colonie romane. Roma fonda delle colonie,
conquista terreni e fa colonie per controllarle. Si chiamavano colonie latini,
perché erano fondate dalla lega latina. I romani che andavano a vivere in
queste colonie perdevano la cittadinanza e diventavano latini coloniarii.
Esistevano colore solo romane dove i romani non perdevano la cittadinanza,
ma ci andavano a vivere per lo più militari.
3) Iuniani (schiavi manomessi con manomissione pretoria)
4) Aeliani (spiegati sopra; schiavi manomessi da manomissioni civili)
Res mancipi e res nec mancipi (res che non sono mancipi).
Res mancipi si acquistavano con: [sono atti che si caratterizzano per una certa
pubblicità, trasferimento delle res mancipi non si pro fare in modo privato, deve
compiersi o davanti ai 5 testimoni o davanti al pretore. Questo è ciò che accomuna
la mancipatio e in iure cessio]
1) mancipatio (detto prima con i 5 testimoni,…)
2) In iure cessio: finto processo; se uno voleva vendere ad un altro uno schiavo e
non volevano fare la mancipatio allora si poteva andare davanti al pretore e
l’acquirente citava in giudizio il venditore dicendo che quello schiavo dicendo
era suo. Dopo lo toccava con la vindicta. Pretore toccava lo schiavo e lo
schiavo diventava dell’acquirente.
STATUS FAMILIAE
Persone divide in sui iuris (pater) e alieni iuris.
Familia proprio iure: famiglia costituita dal pater e da tutti i suoi sottoposti.
Due tipi di parentela:
1) Adgnatio: parentela giuridica, che aveva rilevanza per il diritto a vari fini. Gli
adgnatti sono coloro che si trovano sottoposti al potere del pater o che
sarebbero sottoposti al potere del pater, se egli fosse ancora in vita entro il
limite del sesto grado. Agnazione si divide in: in linea retta (quella che va
dall’ascendente al discendente) e agnazione in linea collaterale (tutti i restanti).
(guardo foto sul telefono) Figlio 1 e 2 sono agnati in linea collaterale di secondo
grado. Figlio 1 e n1 sono agnati tra loro di terzo grado. N1 e n2 sono tra loro agnati
di secondo grado. N2 e la figlia sono agnati di terzo grado perché si risale sempre
all’ascendente comune che in questo caso è il pater. Due cugini sono agnati di
quarto grado. La morte del padre non faceva venire meno l’adgnazione. Dopo la
morte del padre si arrivava alla “familia communi iure”, diventavano adgnati di
secondo gradini line collaterale i fratelli. I fratelli diventavano tutti sui iuris anche la
sorella.
2) cognatio: vincolo di sangue. Parentela di sangue. Non aveva rilevanza per il
diritto perché la cognatio non aveva rilevanza per esempio nell’eredità al
contrario dell’ adgnatio che ce l’aveva. Nell’eta classica la cognizione
guadagnerà importanza e l’adgnatio la perderà.
Quando la figlia si sposava lei usciva dal legame agnatizio col padre e andava a
formare il legame agnatizio con il marito. Esce dalla “familia proprie iure” ma
rimane cognata. Lei sarà adgnata della famiglia del marito. Questa è una
disgiunzione tra cognatio e adgnatio e lo stesso vale per esempio per l’adozione.
27 settembre
1 ottobre
Poena cullei: figlio che aveva ucciso il pater veniva chiuso in questo sacco di cuoio
con 4 animali: cane, gallo, vipera e scimmia. Sacco era attaccato a un bue che
attraversava tutta Roma e poi il sacco veniva gettato nel Tevere.
[Romani tendevano a sposarsi a 30 anni i maschi e 20 le donne, scoperto da Saller
dallo studio sulle lapidi. Dato che l’età media di vita era 50 anni e Saller dice che se
un uomo si posava a 30 e moriva a 50 anni i figli già a 20 anni arrivava a una
condizione di sui iuris. Quindi ci sta dicendo che la patria potestas non durava
tanto].
4 ottobre
MATRIMONIO IN ETA POSTCLASSICA
Con il cristianesimo si iniziò con un rito iniziale per distinguere il matrimonio dal
concubinato. Per quanto riguarda il divorzio; può aversi anche per volontà della
moglie. Si fissano nuove cause per il divorzio: per giusta causa (per quanto
riguarda il marito: moglie commette adulterio o condannata per reati come
l’avvelenamento o che la moglie intrattenesse attività di mezzana, tenesse un
bordello. Le giuste cause per la moglie: marito che la induce a prostituirsi, marito
condannato per suicidio e qualora il marito tenesse una concubina fissa). Dal punto
di vista economico dopo il divorzio di giusta causa da parte della moglie, la moglie
aveva il diritto di portarsi via la dote. Se non c’era giusta causa la moglie perdeva la
dove e viceversa se il marito divorziava per giusta causa si poteva tenera la dote il
marito.
TUTELA
Persone assoggettate a tutela:
1) donne puberi sui iuris
2) Puberi sui iuris (minori a sui iuris, fino a 12 per femmine, fino 14 per maschi).
A 14 anni il maschio acquistava la capacità d’agire ed usciva dalla tutela mentre
le femmine con il compimento del 12 anni uscivano dalla tutela dei minori e
ricadevano nella tutela sulle donne. Quindi la femmina sui iuris era sempre
assoggettata a tutela.
Tutela sulle donne: donne incapaci di agire e avevano sempre la tutela. Anche in
eta arcaica le donne sui iuris compivano i loro atti ma avevano bisogno della
auctoritas (ratifica) del tutore per lo ius civile. Donna amministra il suo patrimonio
ma ha sempre bisogno dell’aiuto del tutore. In eta classica c’è la progressiva
emancipazione femminile, le donne conquistano un crescente potere. Nasce e si
sviluppa lo ius honorarium in eta classica e le donne furono ritenute capaci di agire
per lo ius honorarium. Con lo ius honorarium si abolisce il tutore legittimo e
rimane il tutore atiliano e si introduce la possibilità per le donne di scegliersi da
sole il tutore, il tutore optivo. In eta post classica il tutore sulle donne è ormai
scomparso, le donne hanno piena capacità d’agire. In eta post classica la madre
può essere nominata tutrice dei propri figli impuberi (a cui è morto il padre). Morto il
padre il tutore può essere la madre che deve chiederlo all’imperatore.
Le persone incapaci di intendere e di volere avevano un curatore, avevano un
bisogno di un aiuto. Non avevano capacita di agire. Quelli che non avevano
capacità di intendere e di volere erano i:
1) furiosi sui iuris: i pazzi
2) Prodigi sui iuris: coloro che sperperano il patrimonio. Hanno le mani bucate.
Curatore, in origine era l’agnato prossimo, mentre ora è nominato dal pretore.
NEGOZIO GIURIDICO
Diritto distingue i fatti (accadimenti naturali) e gli atti (sono umani). Ci possono
essere atti con rilevanza giuridica e non. I negozi giuridici sono degli atti, sono dei
sottotipi di atti. I negozi giuridici sono dei particolari atti giuridici in cui la volontà del
soggetto e non solo sul compimento dell’atto in sé ma è anche sulle sue
conseguenze, ovvero la persona fa degli atti per determinare degli effetti.
Quindi negozio giuridico è un atto di autonomia privata. Es. di negozio giuridico è
il contratto. Esistono negozi unilaterali (fatti da uno come per esempio il
testamento), bilaterali (come contratto fatto da due parti), plurilaterali (fatti da più
parti).
Negozio deve avere presupposto fondamentale: capacità d’agire del soggetto
che lo compie. Colui che agisce può farsi rappresentare: esiste rappresentanza
diretta (il rappresentante agisce in nome e per conto del rappresentato, il
rappresentato dice al rappresentante di andare e compiere un certo negozio. Il
rappresentato conferisce al rappresentante la cosi detta procura) e indiretta (il
rappresentante agisce in nome proprio ma per conto del rappresentato. Non nasce
dalla procura, perché la rappresentanza indiretta nasce da un contratto che si
chiama mandato e il rappresentato si chiama mandato e mandatario è il
rappresentante). I romani non conoscevano la rappresentanza diretta, esisteva solo
la rappresentanza indiretta. Esistevano due tipi di rappresentanza indiretta:
volontaria e legale (dei tutori e dei curatori).
Lunedì 8 ottobre