Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Dopo aver visto questo, ora facciamo una periodizzazione del diritto romano:
- Età arcaica che va dal 753 a.C al 242 a.C (il 242 indica l’istituzione del
praetor peregrinus, chi era? era un soggetto cui spettava l’esercizio della
giurisdizione nelle controversie tra cittadini romani e stranieri);
- Età preclassica che va dal 242 a.C all’82 a.C (questa è la fase in cui
inizia ad esserci l’influenza della logica nel diritto e il diritto diventa
scientifico);
- Età classica che va dall’82 a.C al 265 d.C;
- Età postclassica che va dal 265 d.C al 565 d.C (il 565 indica la morte
dell’imperatore Giustiniano).
successive fino a quando, intorno alla metà del III secolo d.C. in piena età
Repubblicana, si assiste ad un fenomeno chiamato fenomeno di laicizzazione
della giurisprudenza, dove vi sono altri soggetti laici, ovvero privati cittadini.
Questo fenomeno segnerà un grande cambiamento e sviluppo nella elaborazione
del diritto romano.
Il capo della comunità politica è prima di tutto il Rex e poi i magistrati di vertice
dell'età Repubblicana. Essi devono indirizzare gli uomini a compiere attività
senza offendere il potere divino, poiché devono conservare la "Pax Deorum" ,
questo perché la società del tempo è intrisa di una mentalità superstiziosa e
credevano che offendere le divinità scatenasse la loro ira (come si legge
anche nell'Iliade e nell'Odissea). Bisogna seguire e compiere certi riti (legge
intesa come rito), affinché le divinità non provochino carestie, pestilenze,
guerre.
Ma allora noi dobbiamo porci una domanda e dobbiamo chiederci, ma che cosa
preesisteva alla città? Infatti prima della Civitas erano presenti quelli che
possono essere chiamati “i Gruppi minori”, che erano:
1) Le FAMILIAS, con a capo il Patres familias e il potere di ques’ultimo era
regolato dall’ordinamento giuridico della Famiglia. Infatti si parla di “Famiglia
romana proprio iure”;
3
C’è chi sostiene che la Città vera e propria sia stata fondata solo con la
dominazione degli Etruschi che avrebbero sottomesso i vari villaggi
preesistenti. A questo punto le popolazioni Latine, che erano state sottomesse,
avrebbero costituito la Plebe.
Chi era il Rex? il Rex era al vertice dell’organizzazione politica della Civitas.
Infatti il Rex è il capo della comunità politica e deve indirizzare gli uomini a
compiere attività senza offendere il potere divino (si doveva conservare la Pax
Deorum che è una intesa tra l’uomo e le divinità).
4
Ricordiamo, infatti, che la società del tempo era composta da una mentalità
superstiziosa e credevano che offendere le divinità scatenasse la loro ira.
Il Rex aveva un potere unico e vitalizio (durava tutta la vita il suo potere).
Ma quali erano i poteri del Rex?
- il potere militare;
- il potere religioso.
porzione di cielo nella quale si aspettava che Giove inviasse i segni del proprio
gradimento.
Una volta che la divinità aveva manifestato il proprio gradimento (che poteva
essere anche un fulmine), il Rex Creatus diventava “Rex Inauguratus” perchè
aveva superato la fase della inaugurazione.
A questo punto il nuovo Rex si andrà a presentare innanzi al popolo (per popolo
si intendono i maschi adulti, liberi, in grado di portare le armi). E perchè il
nuovo Rex deve presentarsi davanti al popolo? Perchè vi è un ulteriore atto che
proviene dal popolo che si chiama “Lex curiata de imperio”. Con la Lex
curiata de imperio, si attribuisce l’imperium (il potere militare) al Rex e così si
ha il nuovo Rex.
La tradizione, inoltre, ci dice anche che vi sarebbe la figura del praefectus urbi
che avrebbe esercitato i poteri del Re in assenza di questo.
Parliamo ora della più antica forma di assemblea popolare. Stiamo parlando dei
Comizi Curiati. La tradizione attribuisce a Romolo la distribuzione del popolo
in curie e le curie sarebbero state distribuite in numero di 10 per le tre tribù
(le tre tribù sono i Tities, i Ramnes e i Luceres).
Il nome delle varie Curie era spesso quello dei luoghi nei quali si radunavano.
Le Curie rappresentano un collegamento tra i Gruppi minori (gentas -
familias) e la Civitas.
Le funzioni dei Comizi Curiati secondo Dionigi erano 3:
- Accettare o rigettare le Leggi;
- Decidere della Pace delle guerre;
- Eleggere i Magistrati.
Noi possiamo dire che le funzioni dei Comizi Curiati, in epoca Repubblicana,
si rifacevano alla funzione Elettorale, Legislativa e Giudiziaria.
Però, in epoca monarchica, non risultano essere queste le funzioni dei Comizi
Curiati, e perchè? intanto non avevano funzione elettorale perchè non
eleggevano il Re ma lo accettavano e si sottomettevano a lui tramite una Lex
Curiata; non avevano funzione legislativa poichè questa funzione era riservata
ai Re che emanarono una serie di leggi, le Leges Regiae. Una raccolta di queste
8
Le funzioni dei Comizi Curiati si estendono anche nelle vicende delle familiae.
Tutte queste vicende devono essere svolte davanti ai Comizi per essere
approvate:
- Testamentum Calatis Comtiis, dove il Pater Familias designava i suoi
successori;
- Detestatio Sacrorum, vale a dire la rinuncia di un individuo al culto
familiare;
- Adrogatio, è l’azione con cui il Patres Familias si sottometteva ad un
altro Patres Familias e diventava così un suo sottoposto. Il Comizio qui
che ruolo aveva? Doveva scegliere se era opportuno compiere
l’Adrogatio oppure no, e perchè? Vi erano varie ragioni, magari perchè
una familia diventava troppo potente.
Ricordiamo che sul volgere dell’età regia, la forza militare di Roma era
composta da 1 Legione (unità militare di base) di 3.000 fanti, divisi in 30
centurie, poi abbiamo 300 cavalieri, e 1.000 fanti e 100 cavalieri erano destinati
per ciascuna delle tre tribù.
Antico è anche il collegio dei Feziali. I Feziali erano esperti del Diritto
Internazionale e si occupavano dei trattati e delle dichiarazioni di guerra
tra i Romani e gli altri popoli.
Poi possiamo trovare i Flamines, che erano sacerdoti dedicati al Culto
delle singole Divinità.
Poi possiamo trovare i Salii, che erano sacerdoti che avevano competenze
in ambito militare.
Poi possiamo trovare le Vestali, che erano le sacerdotesse addette al Culto
delle Dea Vesta.
10
Parliamo ora della distinzione fra Patrizi e Plebei. Su cosa si può fondare
questa distinzione? Esistono due orientamenti storiografici:
1) La prima tesi afferma che la distinzione tra patrizi e plebei si rifà alla
natura etnica. Questa tesi, sostanzialmente, afferma che la distinzione si
affaccia su quella che è la differenza etnica: noi possiamo vedere che i
plebei sono una sorta di comunità a sè, è una comunità che ha dei propri
riti religiosi (i Sacra), dei propri culti e hanno anche delle Divinità che si
rifanno alla “Triade Aventina” che è composta da Cerere, Liber e
Libera.
Inoltre, dobbiamo parlare anche della questione della purezza del
sangue. Questa purezza del sangue andava a differenziare i patrizi dai
plebei. Infatti, in età antica, a Roma vigeva un divieto di matrimonio tra
patrizi e plebei e questo perchè il matrimonio poteva mettere in pericolo
la purezza del sangue.
13
Noi dobbiamo dire che nell’età repubblicana sono presenti lotte molto aspre fra
patrizi e plebei. Ricordiamo anche che sul piano economico la Plebe era
impegnata in una lotta per l’assegnazione delle Terre che in origine erano
riservate solo ai Patrizi.
Infine, oltre ai Tribuni, vi sono anche gli “Edili della Plebe” che sono coloro
che si occupano dei templi delle divinità plebee. Erano i sacerdoti più
importanti della Plebe e anch’essi erano inviolabili ma avevano una posizione
inferiore rispetto ai Tribuni. Fungevano da Archivisti e da Tesorieri.
Nel 451 a.C, i Patrizi accettarono l’idea di mettere per iscritto delle Leggi che
nascono dall’esigenza dei Plebei di avere una parità di diritti con i Patrizi.
E così nel 451 a.C, furono sospese le magistrature ordinarie, fu tolta la
provocatio, furono tolti i Tribuni della Plebe, e furono nominati i Decemvri.
Cosa sono i Decemviri? Si rifanno a un collegio di 10 Patrizi (nel primo
collegio vi erano solo patrizi, nel secondo collegio vi erano anche plebei)
nominati per scrivere queste Leggi. Tra questi Patrizi troviamo Appio Claudio
il quale sembrava essere a favore della Plebe.
Dal Primo Decemvritato escono 10 tavole di Leggi che vengono sottoposte al
giudizio e alla discussione pubblica e dopo essere state corrette furono votate
e approvate dai Comizi Centuriati.
Dopo la pubblicazione di queste 10 tavole, si tenne un secondo Collegio di
Decemviri (450 a.C), in cui erano presenti anche plebei. Con questo secondo
collegio vennero scritte altre 2 tavole. E però in questo secondo collegio vi era
ancora Appio Claudio che, in questo secondo collegio, aveva un
15
Però, un episodio che portò alla rottura di questo sistema fu quello di Virginia,
una ragazza plebea che venne uccisa dal padre per salvarla dalle mire di Appio
Claudio che si era invaghito di lei.
In seguito a questa oltraggiosa vicenda si ebbe la decadenza dei Decemviri e la
si ebbe anche la ricostruzione delle Magistrature ordinarie, del Consolato e del
Tribunato della Plebe e fu anche ripristinata la provocatio.
A pubblicare le dodici tavole dei decemviri furono i Consoli Valerio e Orazio.
La lotta della Plebe contro il Patriziato fissa i suoi principali obiettivi in:
1) abolizione del divieto di connubio tra patrizi e plebei;
2) nell’accesso alla Magistratura Suprema.
Il primo obiettivo venne raggiunto dalla Plebe nel 445 a.C. Infatti, l’abolizione
del connubio tra patrizi e plebei, è avvenuta con una richiesta del Tribuno
Canuleio (Lex Canuleia). A questa richiesta, i patres avevano acconsentito
perché era il “male minore” rispetto alle richieste provenienti da altri Tribuni,
come l’accesso al consolato.
16
Però dobbiamo dire che gli altri Tribuni cercavano di ottenere l’approvazione
di fare entrare anche la Plebe nelle scelta dei Consoli, dobbiamo dire che non si
arrivò a tanto però nel 444 a.C si attribuì l’Imperium Consulare ai Tribuni
Militum, nominando così dei Tribuni Militum Consulari Potestate (era il
Tribunato Militare).
Quindi dal 444 a.C in poi i tribuni militum consulari potestate si alternarono
ai consoli ed era il senato a decidere di anno in anno se per l’anno seguente si
eleggessero i consoli o i tribuni militum consulari potestate.
Quindi si può dire che attraverso il tribunato militare la Plebe si è aperta
l’accesso alla magistratura suprema.
Nel 443 a.C venne istituita la Censura che era legata al Censimento che da
molti anni non veniva più fatto. Attraverso il censo venivano redatte le liste dei
cittadini.
Parlando dei Censori, dobbiamo dire che questi sono due e sono dotati di
auspicia maiora e sono eletti dai comizi centuriati. Inoltre, i Censori sono
magistrati patrizi.
Il limite massimo della durata di carica è di 18 mesi e venivano eletti ogni 5
anni, ma non è detto che questo limite debba essere raggiunto.
La carica dei Censori termina con una funzione religiosa chiamata “Lustratio”
che prevedeva l’intervento di 3 animali, tra cui una scrofa, una pecora e un toro.
La loro attività si rifaceva alla quantificazione del patrimonio dei cittadini.
Infatti per essere inquadrati nella prima classe bisognava avere un patrimonio
superiore a 1 milione di assi.
L’operazione si svolge in questo modo: nel campo Marzio il cittadino si reca
dinanzi al Censore, accompagnato dagli apparitores che segnano nelle tabelle
censorie il patrimonio, così che il cittadino romano venga inquadrato nelle classi
di appartenenza.
Inoltre, nel 421 a.C la carica di Questore fu aperta anche ai Plebei (nel 409 a.C
si ha un questore plebeo).
Dopo un periodo di lotte nel 367 a.C furono approvate le Leggi Licinie-Sestie
(furono proposte da dei Tribuni). Le leggi contenevano 3 proposte:
1) De Aere Alieno: ossia che le usure (prestiti con alti interessi) pagate si
valutassero come una diminuzione del capitale e che il debitore potesse
soddisfare il credito in 3 rate annue uguali;
17
2) De Modo Agrorum: cioè che fosse vietato possedere più di 500 iuggeri
(pezzi di terra);
3) De Consule Plebeio: si stabilì che uno dei due consoli dovesse essere
Plebeo. Ci fu poi la nomina di un 3 console chiamato però “collega
minor” che era comunque dotato di imperium, che verrà poi chiamato
“pretore” e aveva il compito della iurisdictio in città.
Nello stesso anno (367 a.c) fu creata un’altra magistratura che era quella degli
Edili Curuli, che era una magistratura analoga agli Edili Plebei, che aveva
funzioni che riguardavano la polizia urbana e la polizia dei mercati.
Inoltre vi fu poi l’ammissione dei Plebei alla Censura, alla Dittatura e alla
Pretura.
Inoltre, nel 300 a.C con una Lex Ogulnia, si portò il numero dei pontefici e
degli auguri da 4 a 8/9 e fu stabilito che i nuovi posti spettavano ai Plebei.
Infine, dobbiamo dire che nel 286 a.C attraverso la Lex Ortensia, ci fu un
evento significativo: cioè il definitivo equipararsi dei plebisciti (leggi decise dai
Concili Tributi) alle Leggi. Quindi i plebisciti iniziarono a valere per tutto il
popolo.
Molto importante è parlare anche delle Leggi Valerie Orazie (449 a.C).
Le tre leggi sono:
1) Lex Valeria Horatia De Provocatione: stabilisce che nessuna nuova
magistratura può essere istituita se non abbia il limite della provocatio ad
popolum;
2) Lex Valeria Horatia De Plebiscitis: stabilisce che tutti i plebisciti hanno
efficacia vincolante anche sui Patrizi e che, inoltre, il loro testo (il testo dei
plebisciti) venga custodito all’interno dei templi della Triade Aventina. Questo
veniva fatto per evitare che i Patrizi andassero a modificare o alterare il
contenuto;
3) Lex Valeria Horatia De Tribunicia Potestate: stabilisce l’inviolabilità dei
Tribuni della Plebe e nessuno può violare la sua persona.
18
Lo Ius Civile viene considerato come Ius dei Cives. Lo Ius Civile si presenta
come un complesso che si era formato al di fuori della autorità degli organi
della civitas, poichè riguardava il rapporto nella società dei gruppi minori
(famiglia-gentes, in quanto anch’essi erano degli organismi politici).
Lo Ius Civile era dunque un ordinamento spontaneo in cui c’era una forte
presenza religiosa ed era basato sulle consuetudini.
La tradizione dello IUS era conservata dai pontefici che ne fornivano
l’interpretazione ufficiale e, inoltre, fornivano consigli tecnici su come evitare
l’ira degli Dei e mantenere, dunque, la Pax Deourm.
Però, dobbiamo dire che col processo di Laicizzazione del Diritto,
quest’ultimo divenne sempre di più una cosa distinta dalla religione.
Lo Ius Civile nella Familia, vedeva come Capo il Patres Familia. Una
particolarità sta nel fatto che nella familia si conservò l’elemento religioso,
anche mentre lo Ius si stava laicizzando.
Dobbiamo dire che la Civitas non poteva non intervenire nel procedimento per
la realizzazione concreta del diritto: Il punto di partenza era regolare la lotta
privata, poichè i privati per l’affermazione dei propri diritti utilizzavano il
metodo “Suis Manibus” (con le proprie mani) con l’intervento dei rispettivi
gruppi. Infatti, la Civitas intervenne allo scopo di impedire che venisse turbata
la pace pubblica. Nacque così il processo per legis actiones, con il quale vi era
una lotta privata simulata con l’intervento del magistrato che esercitava la
Iurisdictio.
19
2) Leges Publicae che sono votate dal popolo su rogatio (richiesta) del
magistrato; Quindi oltre alle Leges Rogatae (che sono queste fatte su
richiesta del magistrato), poi abbiamo anche le Leges Datae che fanno
riferimento a quelli disposizioni legislative (come le leggi delle XII
tavole) che sono frutto di una emanazione messa in atto attraverso una
potestà conferita dal Popolo e dal Senato. Infatti, nel caso delle XII
tavole, sono leggi che sono frutto di una emanazione messa in atto da un
collegio di magistrati nominati con lo scopo di scrivere le leggi.
Il Dominium era la proprietà che il Patres aveva sulla Res (anche gli schiavi
erano una Res, infatti non erano considerate persone).
Le Res potevano essere:
- Res Mancipi: si rifanno alle cose più preziose che potevano essere
spostate di proprietà solo tramite la mancipatio (un modo formale per
l’alienazione della res mancipi);
- Nec Mancipi: cose meno preziose che potevano essere spostate anche
tramite la traditio (consegna).
Noi possiamo vedere che le sanzioni erano di carattere religioso per ristabilire
l’ordine e la pax deorum.
Per le infrazioni più gravi, la pena era il Supplicium che poteva essere:
1) La Sacertà: il cittadino trasgressore veniva qualificato come Sacer esto
(espulso dalla comunità dei cittadini) e la conseguenza era la possibilità,
per qualunque altro membro della società, di ucciderlo senza avere
23
Vi erano anche degli organi ausiliari del Re che coadiuvavano il re nel suo
esercizio di repressione criminale: questi erano i Questori Parricidi e i
Duoviri Perduellionis.
I Questori Parricidi erano delle figure che aiutavano il re quando si trattava di
sanzionare l’omicidio e avevano due compiti:
1) verificare se si trattasse di un atto volontario o involontario;
2) presiedere l’esercito per l’applicazione concreta della pena dinanzi al popolo.
I Duoviri Perduellionis si rifaceva a un tribunale straordinario che doveva
verificare la colpevolezza del Reo e poi procedere alla sua uccisione nel caso in
cui il reato fosse un reato colto in flagrante.
24
CAPITOLO 9. MAGISTRATURE
Parliamo dell’Intercessio.
Per i tribuni della Plebe, l’intercessio era il loro massimo potere. Con esso
potevano, infatti, bloccare le decisioni dei magistrati supremi e questa è stata la
loro arma più forte nella lotta tra patrizi e plebei. Infatti per i Tribuni la
graduazione non conta e poteva bloccare bloccare qualsiasi atto di qualsiasi
magistrato (ad eccezione del dittatore).
designati.
Nel caso di morte di un magistrato durante l’anno di carica, si facevano delle
elezioni suppletive.
Invece, qualora i consoli venissero entrambi a mancare, senza che fossero
nominati i successori, allora aveva luogo l’Interregnum, come accadeva con il
Rex nella fase monarchica.
Noi dobbiamo dire che i soggetti più giovani (soldati) venivano chiamati
iuniores; mentre, i soggetti più anziani venivano chiamati seniores.
Quindi il cittadino che dichiara più di 100.000 assi viene iscritto alla prima
classe e fino al compimento dei 45 anni rimarrà negli iuniores.
La seconda, terza e quarta classe sono composte da 20 centurie: dieci
iuniores, dieci seniores.
La quinta classe è composta da 30 centurie: quindici iuniores, quindici
seniores.
Poichè si votava per Tribù, le Tribù Rustiche (circa 31), anche se erano meno
popolate, andavano a prevalere sulle Tribù Urbane (circa 4).
Quindi vi era una prevalenza del piccolo ceto agricolo sul proletariato urbano.
I Comizi Tributi sono considerati più democratici dei Comizi Centuriati
perchè non si basavano sul censo.
Parliamo ora delle funzioni dei comizi centuriati, comizi tributi e dei concilia
tributa plebis.
-Parliamo prima della funzione elettorale: Noi dobbiamo dire che la funzione
elettorale dei Comizi è avvenuta nel momento in cui le magistrature iniziarono
ad essere indipendenti e la designazione (dei nuovi magistrati) veniva
effettuata dal magistrato predecessore che presentava la lista delle
candidature.
Noi dobbiamo dire che:
- i comizi centuriati eleggevano le magistrature maggiori (consoli,
pretori, censori);
- i comizi tributi eleggevano le magistrature minori (edili curuli e
questori);
- i concilia tributa plebis eleggevano i magistrati plebei (tribuni della
Plebe, edili della Plebe).
Più tardi il principio elettivo si estese anche nei confronti dei Sacerdoti che
venivano eletti dai “comizi tributi dei sacerdoti” che era una assemblea
parziale delle Tribù che era presieduta dal Pontefice Massimo.
Marte il comizio. Questa rogatio (richiesta) deve essere discussa prima di essere
sottoposta alla deliberazione del popolo, per un periodo di 3 mercati
(trinundinum, erano tre mercati che si tenevano a distanza di otto giorni).
Durante questo periodo, il trinundinum, gli appartenenti all’assemblea
saranno chiamati a esprimere un voto con il quale possono approvare o
respingere la rogatio.
L’ultima parte della Legge era la Sanctio che aveva lo scopo di garantire
l’efficacia della legge con le rispettive sanzioni per chi non l’avesse rispettata.
Una volta concluso il periodo del trinundinum, viene nuovamente convocata
l’assemblea e votano le 18 centurie dei cavalieri, poi voterà la prima classe della
fanteria e se non si raggiunge la maggioranza si farà votare la seconda e così
via. Però, dobbiamo dire che nei comizi centuriati più antichi votavano prima le
6 centurie dei cavalieri (sex suffragia) e poi la prima classe di fanti e così via.
Come avveniva il voto? vi erano delle tabelle sulle quali si scriveva il voto e se
si era d’accordo alla proposta si scrive “(U-R) Uti rogas”, se invece si voleva
dare un voto contrario si scriveva “(A) Antiquet”.
Così, gli ausiliari contano le tavolette e una volta raggiunta la maggioranza si
esprime il risultato con un atto chiamato “Renunciatio”.
Detto questo, noi possiamo dire che di competenza esclusiva dei Comizi
Centuriati erano:
- la Lex centuriata de bello incendio (deliberazione dell’entrata in
guerra);
- la Lex centuriata de potestate censoria (durata di carica dei censori).
- iniziava quella che veniva chiamata l’Anquisitio che era composta dal
fatto che il magistrato annunciava l’accusa e mostrava le prove; il reo
presentava le sue difese; infine, il magistrato se lo riteneva formulava
l’accusa;
- Alla fine, dopo l’eventuale incriminazione iniziava il vero e proprio
giudizio popolare e il Comizio decideva se condannare o assolvere.
Prima che fosse pronunziato l’ultimo voto decisivo per la condanna,
l’accusato poteva sfuggire alla pena con l’esilio.
I giorni in cui si poteva svolgere attività giuridica erano chiamati “giorni Fasti”.
Ricordiamo che vi erano dei giorni chiamati “intercisi” che erano dei giorni che
risultavano essere fasti solo in alcuni orari del giorno.
I giorni in cui potevano riunirsi i Comizi erano in tutto 191 all’anno.
Nella notte precedente al giorno fissato per fare il Comizio, il Magistrato che
doveva presiedere il comizio doveva consultare gli auspicia. Se questi erano
favorevoli allora poteva avere luogo il comizio.
I rapporti con la Lega Latina erano sempre stati tesi e dopo la guerra latina
(340-338 a.C) Roma vinse e sciolse questa lega.
I Latini avevano una posizione privilegiata poichè avevano una posizione
intermedia tra lo status di Cives Romani e quello di Peregrini.
Noi possiamo distinguere:
- i Latini Prisci: che erano i Latini originari;
- i Latini Coloniarii: che erano coloro che facevano parte delle colonie
latine fondate da Roma;
- i Latini Iuniani: gli uomini diventavano latini tramite la manumissione.
Ricordiamo che la “manumissio” era l’atto con cui il padrone rendeva
libero lo schiavo. Infatti in questo caso ci riferiamo al fatto che gli schiavi
diventati liberi non diventavano cittadini romani ma latini.
40
Abbiamo parlato per un secondo di Gaio, ma chi era? Gaio è un giurista romano
che vive nel II secolo d.C. E’ una figura molto importante nella storia del diritto
romano perché è l’autore di un’opera di carattere didattico: le Istitutiones, che
era un’opera finalizzata all’insegnamento del diritto romano.
Questa è l’unica opera pervenuta quasi integralmente al di fuori della
compilazione di Giustiniano. Infatti, quasi tutte le altre opere dei giuristi
romani di età classica, ci sono note in una forma alterata dai compilatori
giustinianei e questa forma alterata dei testi ovviamente non corrisponde alla
forma originale.
Infatti, si assiste alle cosiddette “interpolazioni”, vale a dire delle modifiche
volontarie effettuate dai compilatori giustinianei per adattare i testi allo stato
del diritto vigente.
Questa opera, le Istitutiones, è stata scoperta in un palinsesto (cioè un
manoscritto sul quale veniva cancellato ciò che non era rilevante, per riscriverci
43
Infatti assistiamo a vari fenomeni che hanno portato alla laicizzazione della
giurisprudenza:
- la divulgazione per iscritto da parte di Gneo Flavio di quelle che sono le
Actiones (in particolare le forme e i tempi del processo) e dei Fasti (cioè
i giorni nei quali potevano essere fatti i processi);
- Tiberio Coruncanio, che fu il primo pontefice massimo Plebeo, mentre
era pontefice massimo forniva dei Pareri pubblicamente.
Ricordiamo anche Sesto Elio Peto Cato, che fu prima console e poi censore,
scrisse l’Opera Tripertita che era composta da 3 parti: la prima parte
conteneva la conoscenza delle leggi delle XII Tavole; la seconda parte trattava
della interpretatio del ius civile; la terza parte trattava delle Actiones.
Le attività dei giuristi laici si riassumevano nei tre verbi: cavere, agere,
respondere.
-Agere: significa dare dei consigli al privato cittadino circa la formula
processuale più adatta alla esigenza del privato cittadino;
-Cavere: consiste nel consigliare ai privati cittadini gli schemi negoziali più
adatti alle loro esigenze;
-Respondere: rimanda al responso, ossia la tecnica con la quale il giurista
risponde alla domanda che il privato cittadino gli pone.
Una figura molto importante è quella del giurista Quinto Mucio Scevola, che fu
il primo che provò a redigere il Ius Civile in 18 libri. Questa fu una opera
fondamentale poiché divenne un punto di riferimento per tutta la letteratura
giuridica.
Fondamentale è parlare anche di Servio Sulpicio Rufo, che era un giurista. Lui
scrisse l’opera “Notata Mucii”, che è una opera nel quale va a correggere
alcuni punti dell’opera di Quinto Mucio Scevola, con i quali non si trovava
d’accordo.
Queste modifiche introducono la caratteristica principale della giurisprudenza
romana, ossia lo Ius Controversum. Cosa è lo Ius Controversum? si rifà al
fatto che ogni singola questione decisa da un giurista, diventa oggetto di
46
Ricordiamo che chi era condannato alla pena capitale, poteva andare
volontariamente e per sempre in esilio. In questo modo il condannato perdeva
per sempre la propria cittadinanza e vi era anche la confisca di tutti i beni.
All’esplosione della crisi si può dare una data, l’anno del tribunato di Tiberio
Sempronio Gracco, il 133 a.C.
Tiberio Gracco riveste la carica di Tribuno della Plebe e questa è una cosa
particolare perchè lui appartiene ad una nobile famiglia che è la famiglia degli
Scipioni. Ma come ha fatto a candidarsi se era patrizio? Questa cosa può
accadere solo a una condizione: abbandonare l’ordine patrizio e passare
all’ordinamento plebeo. Questo atto comporta la rinuncia ai Sacra familiari
Patrizi che avviene con un atto che si chiama “Detestatio Sacrorum” e si
compie dinanzi ai Comizi Curiati e questo passaggio prende il nome di
“Transitio ad Plebem”.
Quindi possiamo dire che gli aspetti rivoluzionari che non sono in linea con la
costituzione repubblicana sono stati:
- far deporre un Tribuno dai concilia plebis;
- allungare la propria carica;
- usare il senatus consultum ultimum per fini differenti rispetto a quelli
per cui era stato creato. Infatti, era stato creato per fronteggiare un
pericolo esterno, no un pericolo interno.
Caio Gracco fa votare una nuova Lex Agraria: dove si afferma che le stesse
regole introdotte da Tiberio andavano estese anche ai Latini.
Inoltre, Caio dà il via a una politica di forte incremento di colonie. E lo fa per
creare situazioni nelle quali potessero insediarsi degli sviluppi economici posti
in essere dai piccoli e dai medi proprietari terrieri.
Nel 121 a.C Caio Gracco venne ucciso.
Nell’88 a.C vi fu come Console Cornelio Silla. Nello stesso anno come
Tribuno vi fu Publio Sulpicio Rufo che fece delle proposte come: una legge
che vietava ai Senatori di avere debiti superiori a 2000 dramme.
Questa proposta passò ma vi fu l’opposizione da parte del Senato e di Silla.
51
Il fine di Silla era una restaurazione aristocratica. Nell’80 a.C, Silla senza
deporre la dittatura, fu eletto Console, e in ciò già violava la sua legge de
magistratibus, non essendo decorsi 10 anni dal primo consolato;
52
Silla si rifiutò di essere rieletto Console nel 79 a.C, depose anche la dittatura e
morì.
Cesare fu Console nel 59 a.C. Gli ordinamenti dati da Pompeo furono approvati
e si andò a conferire per 5 anni a Cesare quella che era la Gallia Cisalpina e
l’Illirico con tre legioni.
Dopo un periodo di gelosie e screzi, il rapporto fra i 3 uomini fu ripreso.
Nel 56 a.C si incontrarono a Lucca dove fecero un accordo: fu stabilito che
Pompeo e Crasso avrebbero ricoperto il Consolato per l’anno 55 a.C.
Noi dobbiamo sapere che Cesare ambiva a potersi presentare al consolato e
un plebiscito del 52 a.C gli accordò la facoltà di presentare tale candidatura
restando anche se era assente, perchè assente? perchè Cesare era a governare
la Gallia Cisalpina e l’Illirico.
Però cosa accade? accade che Pompeo fece approvare due leggi:
1) Una De Iure Magistratum: che rinnovava la disposizione per cui i
candidati dovevano essere presenti a Roma per fare la loro
dichiarazione;
53
L’opera di Cesare fu interrotta dal pugnale dei congiurati alle idi di marzo del
44 a.C. E’ innegabile la tendenza monarchica di Cesare. Egli aspirava al titolo
di Rex.
Va sottolineato anche la tendenza di Cesare ad attuare un livellamento fra
l’Italia e le Province: tendenza che si esplicò nella larga concessione della
cittadinanza romana, infatti Cesare estese la cittadinanza romana alla Gallia
Cisalpina. Voleva attuare un processo di romanizzazione attraverso attività di
colonizzazione dell’impero.
54
Nel 23 a.C Augusto rinuncia al consolato e gli vengono attribuiti 2 poteri che
sono i pilastri su cui si reggerà il principato, ossia:
- La Tribunicia potestas a vita, cioè il diritto di intervenire in senato e di
trattare in qualsiasi momento con l’assemblea senatoria. Inoltre aveva la
facoltà di porre il veto a qualsiasi atto magistratuale;
- un Imperium proconsulare maius (cioè superiore a quello dei
governatori delle Province) e infinitum (cioè non limitato dal pomerium,
e quindi abbracciava sia Roma che l’Italia e le relative Province).
Il rafforzarsi del potere del Principe portò a una stretta monarchica, dove
Roma era il centro di tutto. Questa concezione troverà il suo punto più alto
nella politica dei Severi e nella concessione della Cittadinanza Romana a
tutti i sudditi dell’Impero, questo grazie all’Editto Di Caracalla del 212 a.C.
Cosa sono le leggi? la legge è la fonte di produzione del diritto per eccellenza
perchè è quel provvedimento che scaturisce dal coinvolgimento diretto del
popolo (comizi centuriati). Gaio afferma che la legge è ciò che il popolo
prescrive e stabilisce.
Cosa sono i plebisciti? Gaio afferma che il plebiscito è ciò che prescrive e
stabilisce la Plebe, fino alla Lex Hortensia del 286 a.C che dispose che i
plebisciti vincolassero tutto il popolo.
Cosa sono i senatoconsulti? sono dei pareri emessi dal senato. Vi sono dei
dubbi sul fatto che questi senatoconsulti abbiano avuto valore normativo
durante l’età repubblicana, di sicuro acquistano valore normativo nell’età del
Principato.
Infatti, durante l’età del Principato, i senatoconsulti saranno vincolanti e
andranno anche a sostituire la Legge e quindi diventa lo strumento normativo
per eccellenza.
Cosa sono gli editti? Gli Editti erano ordinanze generali che il principe
andava ad emanare. Gli Editti potevano avere vario contenuto: da
comunicazioni di fatti a ripetizione di norme vigenti e potevano anche contenere
disposizioni aventi il carattere di norme nuove.
59
Per quanto riguarda quello che è il Processo Criminale si può dire che oramai
tutto lo sviluppo della materia criminale avviene secondo il principio
inquisitorio. Infatti viene riconosciuta una posizione di privilegio all'offeso (la
persona cui è mossa l’accusa) e si ammettono all’accusa anche le donne e gli
impuberi (coloro che non hanno ancora raggiunto la pubertà).
Sotto il Principato il Senato interveniva direttamente come collegio
giudicante. L’accusa era portata da cittadini, o dal magistrato, poi si
espletavano le prove e il Senato procedeva alla votazione circa la colpevolezza
e circa la pena.
La Provocatio ad Populum colpiva il Magistrato con una sanzione, cioè si
poteva impedire che i magistrati torturassero o uccidessero un cittadino
Romano.
Il sistema delle pene in questa nuova forma di processo che era la cognitio
extra ordinem, era vario:
- vi era la Poena Capitis che era la pena di morte eseguita con la
decapitazione e con lo strangolamento;
- poi vi erano le condanne ai lavori forzati nelle miniere;
- poi vi era la perdita della libertà;
- poi vi erano pene pecuniarie.
Inoltre, vi erano differenziazioni di pena a seconda delle condizione sociale
dell’imputato.
Nel II secolo a.C con la Lex Calpurnia (La lex Calpurnia de repetundis,
emanata nel 149 a.C. nell'antica Roma, introdusse il reato di concussione.), si va
a costituire il primo esempio significativo di una legge che istituisce una questio
publica, dove per questio si intende una commissione giudicante.
Chi era Calpurnia? Lucio Calpurnio Pisone era un tribuno della plebe che aveva
proposto questa Lex Calpurnia per istituire alcune corti giudicanti.
Ricordiamo che era la legge che andava a istituire la questio (la commissione
giudicante) e quindi era la legge che si preoccupava di stabilire quale procedura
dovesse essere seguita nel corso del processo e di stabilire i criteri con cui
scegliere i giurati.
Infatti, bisognerà aspettare il 17 secolo a.C con Augusto che con una legge
62
andrà a dettare delle caratteristiche che risultano essere omogenee per tutti i
procedimenti della questiones publiche.
Qual era il compito della giuria? Il compito della giuria sarebbe stato quello di
stabilire, al termine del dibattimento, se il soggetto accusato di un crimine fosse
colpevole o innocente. Però la corte giudicante si limitata a svolgere solo questa
funzione perchè ove il soggetto fosse stato colpevole si andava, comunque, ad
applicare una pena che era già predeterminata dalla legge istitutiva della
questio.
l’accusa innanzi alla corte giudicante in maniera molto morbida, facendo così
assolvere il soggetto che ha compiuto il fatto illecito.
Che tipo di prove venivano prodotte? La prova regina era costituita dalle
dichiarazioni rese dai testimoni. Questi testimoni, però, potevano anche rendere
delle dichiarazioni circa il carattere dell’accusato, perchè se questo accusato era
un soggetto dedito abitualmente a delinquere è probabile che abbia compiuto
anche quel fatto per il quale è accusato.
Un’altra prova, che era quella principale, era quella delle argomentazioni e
quindi si rifà a delle prove di carattere logico che l’oratore spende nel corso del
giudizio per avvalorare la tesi che sta sostenendo.
I giurati come danno il loro giudizio? Hanno a disposizione delle tavolette sulle
quali segneranno la lettera A se vogliono assolvere l’accusato; oppure
segneranno la lettera C se sono convinti che il soggetto in questione vada
condannato. Però se i giurati si rendono conto che nella fase dibattimentale non
vi sono stati elementi di prova che abbiano reso chiara la questione, allora lì
possono segnare lì le lettere NL (non è chiaro). E in questo caso, se una grande
quantità di giudici segnano NL, allora si andrà a ripetere il dibattimento, ma
dopo almeno un giorno di distanza dal dibattimento precedente.
facevano parte come Consiliarii retribuiti (cioè venivano pagati per svolgere
questa funzione) del Consilium del Principe.
La prima esigenza che si poneva in rapporto alle fonti del diritto era un
bisogno di ordine e semplicità. E questo perché? perché vi era un ammassarsi
delle Costituzioni Imperiali (e ci riferiamo alle Leges) su quello che è il
farraginoso complesso dei “Iura”, cioè ci riferiamo alle opere dei
giureconsulti classici.
Le raccolte di Leges (costituzioni imperiali quindi) rispondevano a un
elementare bisogno di riunire il materiale legislativo delle Costituzioni
Imperiali, e questo prende il nome di “Codices”.
I primi Codices sono opera di privati e infatti abbiamo:
- il Primo Codex risale a Settimio Severio nel 196 d.C;
- il “Codex Gregorianus 291-292 d.C (da Gregorio che ha vissuto nel
tempo di Diocleziano)”: fu composto in Oriente ed era una raccolta di
rescritti imperiali che si concentrava maggiormente su quello che è il
diritto privato. Il Codice era composto da 15 libri;
- poi abbiamo il “Codex Hermogenianus (da Ermogeniano, che ha
vissuto nel tempo di Diocleziano)”: si presentava come una integrazione
del Gregoriano e raccoglieva i rescritti di Diocleziano ed era diviso in
titoli.
Però noi dobbiamo dire che la prima raccolta di Leges (costituzioni imperiali)
è il Codice Teodosiano, ordinato e promulgato da Teodosio II.
Lui cosa fece? Nel 429 d.C fu nominata una commissione di 8 membri: 7
funzionari e 1 Professore di Diritto. Questi dovevano raccogliere le
Costituzioni generali e le dovevano ordinare secondo il sistema dei due
Codici precedenti: Codice gregoriano ed Ermogeniano e queste Costituzioni
generali dovevano essere disposte in ordine cronologico.
Questo doveva servire agli studenti ma l’opera non fu compiuta per
l’impreparazione dei Commissari. Così Teodosio II modificò il programma nel
435 d.C nominò una nuova commissione di 16 membri, che aveva il compito
di fare una raccolta di Costituzioni da Costantino in poi, con facoltà di
togliere, aggiungere, mutare, e tutto ciò per evitare ridondanze e
contraddizioni.
68
Così nacque il Codice Teodosiano, che fu pubblicato in Oriente nel 438 d.C ed
entrò in vigore per l’Occidente nel 439 d.C.
Era composto da 16 libri divisi in titoli e vi era una prevalenza del diritto
pubblico su quello privato.
Alcune raccolte miste di Iura e Leges sono state fatte da privati e le più
importanti, anteriori alla compilazione di Giustiniano, vi vengono
dall’Occidente:
- “Fragmenta Vaticana” è una raccolta frammentaria in quanto lo
scriba della seconda scrittura ha utilizzato solo alcuni quatermiones
(cioè quaderni di otto pagine) e ha ritagliato i fogli di un’opera ben più
vasta.
Fu scoperta in un palinsesto dal Cardinale Angelo Mai nel 1821;
- La più antica delle Costituzione è quella di Severio e Caracalla, del 205
a.C;
- Attraverso 3 manoscritti ci è pervenuto un lungo frammento di
un’Opera che è la “Mosaicarum et Romanarum legum collatio”.
Questa opera fa un confronto di leggi mosaiche e leggi romane. Nelle
leggi mosaiche viene ripresa la fonte divina;
Anche nel processo civile si ebbe l’affermazione della cognitio extra ordinem.
Questa divenne la forma esclusiva del processo civile.
Infatti attraverso la Costituzione di Costanzo e Costante (i figli di
Costantino) del 342 d.C, si andavano ad abolire le formule.
Nella cognitio extra ordinem possiamo notare l’intervento dello Stato.
Infatti, Costantino regolò la litis denuntiatio, ossia la dichiarazione dell’attore
che era rivolta al convenuto, e questa doveva essere redatta con la cooperazione
di un funzionario autorizzato, il quale si occupava di notificarlo al convenuto.
E quindi fu abolita la “privata testatio” che era un invito direttore dell’attore
nei confronti del convenuto, senza l’intervento dell’autorità.
Si formò la procedura per libello al tempo di Giustiniano. Il libellus era un
piccolo rotolo di papiro, ed era redatto e sottoscritto dall’attore e veniva
trasmesso al magistrato per ottenere la chiamata in giudizio e quindi veniva
successivamente notificato all’altra parte e ciò avveniva ad opera
dell’executor negotii, che era un subalterno del magistrato.
Quindi, la cognitio extra ordinem era divenuta la forma ordinaria di processo e
trovava fondamento nella gerarchia dell’Impero.
Gli organi della giurisdizione erano rappresentati dai gradi nella gerarchia dei
Funzionari Imperiali e infatti si andava a classificare fra: iudices maiori,
medii, minores.
Questo però non avveniva nelle due capitali (Roma-Costantinopoli) dove la
giurisdizione spettava al Praefectus Urbi.
Però, dobbiamo dire che i funzionari cui spettava la giurisdizione la
esercitavano spesso attraverso subalterni, ai quali delegavano singoli atti
processuali e talvolta la stessa pronunzia della sentenza.
70
Tra i fattori che hanno influito sulla trasformazione del Diritto Romano c’è il
Cristianesimo. La religione Cristiana andò a influire sulle concezioni e sulle
regole del diritto.
Punti importanti da ribadire sono il fatto che da parte del Cristianesimo vi era
una influenza direttamente esercitata sulla vita giuridica e vi era una
interferenza, da parte della Chiesa, su quella che è l’applicazione del diritto.
Molto presente è la concezioni secondo cui il tramonto della schiavitù sia
dovuto alla fraternità e l’eguaglianza affermata dal Cristianesimo e da qui si
ebbe una spinta alle manumissioni che è l’atto con cui si rende libero lo
schiavo,
Giustiniano salì al trono nel 527 d.C e visse fino al 565 d.C.
Questo grande Imperatore proveniente dalla Illiria, recava sul trono un grande
sogno di unità romana e cristiana e viene ricordato per la grandiosa opera
legislativa.
Ricordiamo anche che Giustiniano nominò una nuova commissione cui affidò
una nuova edizione del Codice (che aveva già scritto prima, l’ho detto
all’inizio) e nel 534 d.C pubblicò il Codex Iustinianus repetitae praelectionis,
che è quello che è giunto a noi.
Questo Codice è diviso in 12 libri, divisi in titoli, che comprendevano le varie
Leges (le costituzione imperiali).
72