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L'Antico Regime

Per Antico Regime si indica la società


europea degli ultimi anni del 1600 rimasta
uguale sino alla Rivoluzione Francese e che
apre il passaggio alla società
contemporanea. Il termine Antico Regime è
stato pensato proprio negli anni della
Rivoluzione Francese per distinguere la
vecchia società da quella nuova.

La caratteristica principale dell'Antico


Regime è l'immobilità economica, cioè,
malgrado lo sviluppo dei commerci, la
società del tempo era una società ancora
agricola, legata alla terra e al lento scorrere
dei tempi naturali.
In secondo luogo i rapporti umani erano
importanti per il rispetto della tradizione
che, infatti, dettava i rapporti tra figli e
genitori, tra uomini e donne, tra diversi
gruppi sociali e tra sudditi e sovrani. Si
pensava che tutto questo rispecchiasse il
volere di Dio: il sovrano era invitato da Dio a
governare gli uomini, la Chiesa lo aiutava a
governare le anime e la nobiltà a difendere e
governare lo Stato. All'interno della famiglia
il potere era esercitato dal padre (il capo
famiglia) e le donne e i figli erano sottomessi
alla sua autorità. Qualsiasi tentativo di
modificare questo ordine sarebbe stato
come una sfida alla volontà di Dio.

La società del tempo voleva cambiare e


tornare alla tradizione e ripristinare i privilegi
della nobiltà e del clero al quale si chiedeva
di tornare alla purezza del messaggio evangelico a modello delle prime comunità
cristiane. Si chiedeva dunque di fare una
riforma che non si proiettasse verso il futuro
ma verso il passato. Questo modello era
valido solo in teoria. Infatti, la società
dell'Antico regime era attraversata da
cambiamenti politici, istituzionali e culturali.

Una seconda importante caratteristica della


società dell'Antico Regime era la divisione in
ceti. Questa nasce in seguito alla rivoluzione
industriale. Era divisa in: nobiltà, clero (i
cosiddetti ceti privilegiati) e il terzo stato che
comprendeva chi non apparteneva ai primi
due.
Il nobile era tale in quanto nato da una
famiglia nobile. Nel clero potevano entrare,
ovviamente, solo chi intendeva farsi prete o
voleva entrare in convento. La mobilità
sociale era limitata: chi apparteneva al terzo
stato era destinato a rimanere tale anche in
possesso di enormi quantità di denaro.
Questa situazione era definita dalla legge a
differenza di oggi dove non esistono
distinzioni tra classi e tutti sono uguali
davanti allo Stato.

Il clero
Al clero spettava il compito di fare
da tramite tra uomo e Dio e amministrare il culto religioso ed era diviso in secolare
(dipendevano dal vescovo ed esercitavano le funzioni sacerdotali nella parrocchia) regolare
(viveva in comunità proprie e obbediva all’ordine religioso a cui apparteneva) alto clero
(vescovi e cardinali) basso clero (sacerdoti).)Erano considerati
il ceto più prestigioso, quello che ricopriva
l'incarico più importante e, in quanto tale,
godeva di importanti privilegi:
- le proprietà ecclesiastiche erano esenti da imposte (immunità reale)
- potevano essere processati solo da
tribunali ecclesiastici (immunità personale)
-il clero poteva ospitare e proteggere chiunque di rifugiasse in un luogo sacro (immunità
locale)

La nobiltà
La nobiltà era il secondo ceto privilegiato. Il
suo compito, secondo la tradizione, era
quello di difendere la società da eventuali
minacce e per questo avevano dei privilegi
riconosciuti dalla legge.

Alcuni di questi privilegi erano l'esenzione


dal pagamento delle tasse e potevano essere
giudicati solamente dal re o dalle giurie
composte da altri nobili, potevano portare la spada e avere uno stemma nobiliare.
Il nobile per essere tale doveva avere dei
comportamenti precisi ed era
contraddistinto da tre caratteristiche: la
casata, l'onore e la virtù. I nobili dovevano
avere un comportamento virtuoso e
decoroso, eccellere nelle attività marziali e
avere uno stile di vita lussuoso degno del
ruolo che ricopriva nella società. Inoltre
dovevano essere raffinati nel vestirsi ed
avere un atteggiamento
sprezzante e distaccato dimostrandosi
superiore alle noie e alle avversità della vita.
Il nobile non doveva fare lavori manuali perché riguardavano i ceti inferiori. Al contrario
doveva occuparsi degli investimenti finanziari e occuparsi del commercio.

La nobiltà si divide in due parti, da un lato


c'erano le casate più antiche, la cosiddetta
nobiltà di sangue, dall'altra c'era una nobiltà
più recente chiamata nobiltà di toga. Alla
nobiltà di toga appartenevano quelle
famiglie che avevano raggiunto la nobiltà
grazie al servizio prestato al sovrano.

Il terzo stato
La borghesia e i ceti inferiori
Il terzo stato comprendeva gruppi sociali diversi per ricchezza e importanza: dai ricchi e attivi
mercanti, ai professionisti, ai piccoli proprietari, ai contadini, ai lavoratori salariati. Come era
possibile per pochi passare dallo stato di mercante allo stato nobiliare, così era
frequente per molti passare dallo stato di
piccolo proprietario o di salariato alla
completa indigenza.

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