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LE FORME DI STATO NELLA STORIA

STATO PER CETI


Con il termine “Stato per ceti”, solitamente si definiscono quelle formazioni politiche che
si sono configurate nel XII e nel XIV secolo, in cui all'autorità del principe si
contrappongono assemblee composte per lo più da tre camere rappresentanti il clero, la
nobiltà, e le città.

STATO ASSOLUTO
Per Stato assoluto s'intende una forma di governo libera da qualsiasi condizionamento
che provenga dall'esterno, ma limitato all'interno dalla presenza di ceti sociali, quali la
borghesia, la nobiltà ed il clero.

STATO COSTITUZIONALE
Complesso dei principi che caratterizzano la forma di governo detto costituzionale, che
sorge in reazione allo Stato assoluto e ha il suo ordinamento regolato con norme stabili,
scritte, contenute appunto in una , carta o statuto.
STATO PER CETI NEL MEDIOEVO
Nel Medioevo la società era divisa in tre classi sociali o ceti: clero, nobiltà, terzo stato
Secondo l'idea medievale, l'ordine sociale era stato dato da Dio e ciò significava che
un'ascesa avrebbe violato l'ordine voluto da Dio. In quasi tutti i paesi europei poi, esisteva
un'ulteriore suddivisione all'interno delle classi. La posizione dipendeva dalla la professione
il ruolo all'interno della comunità. Al vertice della piramide si trovavano i principi e il
sovrano e, per il clero, i vescovi e il papa. Il terzo stato comprendeva la gran parte della
popolazione, che disponeva di pochissimi o nessun diritto. Un esempio è il feudalesimo,
nato dall’esigenza di dividere l’Impero carolingio in diversi territori a causa della sua
vastità. Perciò per un maggiore controllo Carlo maglio instaura un sistema di vassallaggio
affidando questi territori a dei vassalli. Al vertice stava quindi l’imperatore e sotto di lui i
duchi, marchesi e conti i quali giuravano fedeltà all’imperatore.
STATO PER CETI NELL’ETA’ MODERNA
Un esempio di stato per ceti nell’età moderna è l’antico Regime, anch’esso diviso in nobiltà,
clero e il terzo stato. Del clero venivano a far parte solo chi intendeva farsi prete o voleva
entrare in convento ed erano considerati un tramite tra uomo e Dio. Essi godevano di
importanti privilegi, uno di questi era non pagare le tasse. II nobile era tale in quanto nato da
una famiglia nobile. Il loro compito, secondo la tradizione, era quello di difendere la società
da eventuali minacce e per questo avevano dei privilegi riconosciuti dalla legge, tra cui
l'esenzione dal pagamento delle tasse. Il nobile non doveva fare lavori manuali poiché questi
riguardavano i ceti inferiori. Il terzo stato comprendeva gruppi sociali diversi per ricchezza
e importanza: dai ricchi mercanti, ai contadini, ai lavoratori salariati Chi apparteneva al
terzo stato era destinato a rimanere tale anche in possesso di enormi quantità di denaro.
STATO PER CETI NELL’ETA’
CONTEMPORANEA
Nel 1974 l'economista Labini pubblicò un Saggio sulle classi sociali, in cui la società
italiana era ripartita in diversi gruppi, sulla base non solo del reddito, ma soprattutto del
modo con cui esso veniva procurato. Oltre alle categorie principali di reddito (rendita,
salario e profitto), Labini considerava anche i redditi misti, che erano il frutto della
combinazione dei tre principali, e i redditi dei lavoratori improduttivi.
I vari ceti sociali si diversificavano in:
Borghesia "vera e propria", che comprendeva grandi proprietari di fondi, imprenditori e
professionisti autonomi (redditi misti);
Piccola borghesia che comprendeva coltivatori, artigiani, commercianti, piccoli
professionisti;
Piccola borghesia composta da categorie particolari, come militari e religiosi;
Classe operaia (salari);
Sottoproletariato.
STATO ASSOLUTO NEL MEDIOEVO
Lo Stato Pontificio fu uno Stato italiano costituito dall'insieme dei territori su cui la Santa
Sede esercitò il proprio potere temporale dal 756 al 1870.Lo Stato della Chiesa ha una
importante peculiarità: il Papa è contemporaneamente capo politico di un territorio
delimitato e capo spirituale di tutta la cristianità europea. Come il potere dell'imperatore,
anche quello del Papa deriva dalla tradizione medievale che aveva idealizzato l'esistenza di
un solo potere temporale universale e di un solo potere spirituale universale, cioè la Chiesa e
l'impero. Il Papa viene eletto da un'assemblea di principi della Chiesa, i cardinali, pertanto è
una monarchia elettiva e non ereditaria. L'elezione può essere analizzata da due punti di
vista, uno religioso e uno laico: secondo la visione religiosa il Papa viene eletto per
ispirazione dello Spirito Santo; secondo la visione laica, le grandi famiglie dello Stato
pontificio, legate ai cardinali, cercano di far eleggere il cardinale che più gli conviene.
STATO ASSOLUTO NELL’ETA’ MODERNA
Già alla fine del Medioevo gli Stati moderni assoluti, come Francia, Inghilterra, Spagna, si
caratterizzano per due elementi determinanti: «l'accentramento del potere nelle mani del
re e l'unificazione territoriale. Il re fa riferimento per l'esercizio del potere sul territorio a
funzionari che egli sceglie e compensa con uno stipendio. Un governo molto più
tranquillo ed affidabile di quello feudale perché il re può quindi governare facendo
affidamento su funzionari che se ribelli ai suoi voleri saranno privati del loro
sostentamento monetario.
STATO ASSOLUTO NELL’ETA’
CONTEMPORANEA
Un esempio di monarchia assoluta dell'età contemporanea è l'Arabia Saudita. L'Arabia
Saudita, ufficialmente conosciuta come Regno dell'Arabia Saudita, è il più grande Stato
arabo del mondo arabo dopo l'Algeria. Il Regno dell'Arabia Saudita è stato fondato nel
1932 , anche se le conquiste che infine hanno portato alla creazione del Regno presero
l'avvio nel 1902 . Sin dalla sua nascita il governo dell'Arabia Saudita è una monarchia
assoluta e segue le linee guida islamiche in materia di successione. L'Arabia Saudita è il
luogo di nascita dell'Islam e il regno è talvolta chiamato "la terra delle due sacre moschee"
in riferimento a quella di Mecca e quella di Medina, i due santuari più sacri dell'Islam.
STATO COSTITUZIONALE NEL
MEDIOEVO
Anche in età medievale, dove era prevalente la concezione che tutto il potere discendesse
dall’alto, dall'imperatore o da Dio, ci fu un primo pensiero costituzionale. Infatti si può
ricavare l'esistenza, anche in questa fase storica, di una vera e propria costituzione
medievale. Si possono definire dei tratti comuni nelle costituzioni medievali:
Nel medioevo la costituzione è un ordine giuridico dato, cui tendere, per ottenere l’unità e
la coesione ed evitare le fazioni, i particolarismi e gli interessi economici. Nel medioevo ci
si interroga sul limite del potere, su quando un principe diviene tiranno, sul diritto di
resistenza, contro ogni arbitrio o dominio sulla complessità delle relazioni e realtà esistenti,
in cui le conquiste economiche divengono un valore fondante. Il discorso sulla costituzione
esce dalla sfera esclusiva del campo politico e morale, entrando nel campo del diritto, delle
regole, patti, contratti, equilibri.
STATO COSTITUZIONALE NELL’ETA’
MODERNA
La prima forma di Stato costituzionale si realizzò nel 1689 in Inghilterra, quando
Guglielmo III d’Orange accettò dal Parlamento, insieme alla corona, una Dichiarazione
dei diritti che fissava i limiti del potere regio. Nel 1685 il parlamento decise di offrire il
regno a Guglielmo d'Orange, principe olandese, protestante, che nel 1689 venne
dichiarato re con il nome di Guglielmo III.
A coronamento di questa Gloriosa rivoluzione ovvero l'insieme degli eventi che, attorno al
1688-1689, portarono alla deposizione di Giacomo II d'Inghilterra e alla sua sostituzione
con Guglielmo III, e chiamata così perché portata a termine senza spargimenti di sangue,
vennero compiuti due atti formali:
•Il parlamento infatti dichiarò decaduto Giacomo II affermando l'idea che l'autorità dei re
inglesi traesse fondamento da un patto stabilito con il popolo.
• Emanò la Dichiarazione dei diritti in cui furono elencate le leggi che il sovrano si
impegnava a rispettare prima di venir eletto: nasceva la monarchia costituzionale
parlamentare.
STATO COSTITUZIONALE NELL’ETA’
CONTEMPORANEA
L’organizzazione dei poteri dello Stato Italiano è racchiuso all’interno della
Costituzione Italiana e contiene la disciplina relativa alla struttura e alle competenze
dei diversi organi chiamati ad esercitare i tre tradizionali poteri: legislativo, esecutivo
e giudiziario. Ci sono principalmente tre organi costituzionali che caratterizzano la
nostra forma di governo: il Governo; il Parlamento; il Presidente della Repubblica.
La Costituzione italiana delinea una forma di governo di tipo parlamentare,
caratterizzata dalla presenza di un rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo.
Il Parlamento è l’organo elettivo che emana direttamente il Governo. Il quadro è
completato dal Presidente della Repubblica, figura distinta e autonoma e dotata di poteri
propri,cui spetta il compito di garantire gli equilibri costituzionali tra i diversi organi. Il
Presidente della Repubblica non ricopre il ruolo di Capo del governo e non è eletto
direttamente del corpo elettorale. Questa è una differenza tra la forma di governo
parlamentare e quella presidenziale nella quale invece il Capo dello stato è anche Capo del
governo ed è eletto direttamente dal corpo elettorale, senza che il Parlamento possa
sfiduciarlo nel corso del suo mandato.

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