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IL CONCETTO DI MODERNITA’

Con la nascita dell’età moderna (1500 circa) si perde la concezione di “imperi” (intesi come
regni), poiché prendono a modificarsi tutti quei confini geopolitici del tempo, ridefinendone di
nuovi ma soprattutto instaurando il concetto di stato moderno. Lo stato moderno diventa
ente sovrano, cioè non sottoposto ad altri enti che lo governano.
Con lo stato moderno, le strutture fino a quel momento organizzate tendono a stabilizzarsi,
dando il via a novità e critiche.

❖ L’identificazione - come punto di critica - presuppone che uno Stato, per nascere,
debba necessitare di elementi ( che altro non sono che strumenti e/o possibilità ) in
comune ( ad es. religione, etnia, lingua … ) e questo non sempre avviene ( come
vedremo con la globalizzazione ) - tutto ciò si traduce in una necessità di natura
pragmatica di governare gli STATI esclusivamente basandosi su elementi comuni,
poiché viene compreso e sviluppato un certo pensiero secondo cui in questo modo
diventa più facile governare se si parla di un gruppo di persone unite da qualcosa
che condividono.
❖ Avviene la normalizzazione religiosa - poiché lo stato moderno nasce anche per
porre la parola “fine” alle guerre sanguinolente tra religiosi ( cattolici e protestanti ),
viene affermato un potere di tipo laico: alla religione rimane un’importante funzione di
coesione sociale e creazione del consenso, ma dev’essere sottoposta alla tutela
dello stato; da qui la nascita di chiese nazionali o comunque correnti ecclesiastiche
disposte a subordinarsi alle esigenze del sovrano. Questo porterà a numerose
guerre con conseguente interrogativo che matura in Europa principalmente, portando
poi alla concezione della tolleranza religiosa.
❖ Il potere - rispetto al sistema feudale, in cui il potere era diffuso tra più soggetti,
seppur disposti gerarchicamente, lo stato moderno punta a concentrare i poteri nei
suoi apparati centrali, in modo da avere su tutto il territorio un controllo diretto e non
mediato da potentati locali o domini personali. Un (1) potere sovrano cioè l'autorità
dello stato, che è riconoscibile, unica legittimata a donare il monopolio. ( es. in
Inghilterra vi è invece l'assemblea del Parlamento )
❖ STATO come OGGETTO OMOGENEO - avviene l’unificazione dei territori in un
quadro giuridico unitario e coerente, garantendo in ogni suo angolo – almeno in linea
di principio – la certezza e l’uniformità della legge. Se questo, da una parte, offre
maggiori garanzie, dall’altra rende la legge un freddo e implacabile meccanismo,
poiché non è più possibile appellarsi alla protezione di qualche signore o della
chiesa, né contare su spazi interni di extraterritorialità giudiziaria.

Viene inoltre creato un nuovo modo di percepire lo Stato, intendendo esso come nazione (
sentimento nazionale, che negli anni diviene NAZIONALISMO ) .

L’età moderna termina a tutti gli effetti nel 1800 circa, in particolar modo con il Congresso di
Vienna (1815) a cui parteciparono le principali potenze europee con lo scopo comune di
ridisegnare la carta dell'Europa e ripristinare il cosiddetto Ancien régime (*) in seguito agli
sconvolgimenti apportati dalla rivoluzione francese e le guerre napoleoniche.
Le decisioni prese dal Congresso di Vienna si basarono su due principi ben distinti: 1) il
principio di legittimità, per cui fu assegnato il trono a coloro che erano ritenuti i legittimi
sovrani; 2) il principio di equilibrio, concepito con lo scopo di non concedere ad alcun Paese
la totale supremazia territoriale in Europa, in modo tale da riequilibrare le forze delle varie
potenze europee in modo tale che nessuna prevalesse sulle altre.
E' proprio con quest'evento che si apre quella che a tutti gli effetti viene chiamata età della
Restaurazione.

Durante il passaggio dall’età moderna a quella contemporanea, avviene un cambio di


mentalità/percezione degli uomini, vedi la frattura religiosa dell’Europa nel secolo XVI, si
modifica ancora una volta la concezione del potere, vi sono importanti rivoluzioni scientifiche
e filosofiche oltre che nuove scoperte a livello geografico degne di nota.
L’età moderna è contemporanea? Effettivamente, l’età moderna ha creato profonde
strutture che nel tempo sono rimaste immutate: il potere politico parla ancora attraverso
simboli, rituali, protocolli.

@ 2 ULTERIORI APPROFONDIMENTI …

definizione di stato moderno: forma di organizzazione politica caratterizzata dall'esistenza


di un ente sovrano ( stato ) dotato di personalità giuridica, che esercita su un dato territorio
un potere eminente - prevalente - ( sovranità ) disponendo del monopolio dell'uso legittimo
della forza.

Si fa largo la proposta di stato moderno nel momento in cui i modelli precedenti - papato e
impero / religione e politica - vanno in crisi : mentre Carlo Magno fonda il sacro romano
impero come erede dell'impero romano fonda anche il feudalesimo ( una modalità di
controllo dei territori che parcellizza il potere ) a cui segue la nascita delle monarchie
nazionali , i poteri di Impero e Papa si scontrano in quanto non si riesce a trovare un punto
di incontro sulla gestione del governo e sul rispetto delle leggi, quindi questo porta alla
nascita dello stato moderno.
Il potere del Papa entra in crisi sul fronte della proiezione universale ma il potere della
chiesa / stato del Papa diventa il cosiddetto “laboratorio” dello stato moderno. Il Papa viene
visto come un corpo e due anime : la stessa persona assume poteri diversi [ capo di una
struttura universale quale la chiesa cattolica MA è anche sovrano di terre di quello che viene
chiamato “stato della chiesa” ( oggi stato pontificio ) ] in riferimento a ciò ad es. il re di
Francia e il Re d'Inghilterra per mantenere il governo imitano la curia ( chiesa ) per via della
struttura di governo “fondata” con lo stato moderno.

In questo periodo vengono a svilupparsi determinate caratteristiche e problematiche:

❖ Si pone il bisogno di un accentramento della forza pubblica in due direzioni :


all'interno e verso l'esterno. La forza dev’essere di uno solo, del sovrano o dei suoi
delegati. Questo potere non è mediato ma immediato.
❖ Il problema è che attorno all'esercizio della forza, sia nei confronti dei sudditi che
negli altri Stati spesso si arriva alla conclusione di dover fare la guerra per gestire
entrambe le cose allo stesso modo; l'ipotesi che fa N. Machiavelli per la risoluzione
del problema è che ci sia bisogno di una milizia popolare ( oggi esercito, sistema di
leva obbligatoria ); le milizie nell'età moderna erano detti mercenari ( cioè
percepivano un pagamento ), perciò si viene a creare una reazione a catena ( per la
costruzione di uno Stato c’è bisogno necessariamente della costruzione di un
esercito… ) con conseguente problemi riguardo la fiscalità dello Stato.
❖ Avviene la creazione di un sistema di tassazione ( fiscalità ) come filo conduttore
che attraversa l'età moderna. Viene percepita come la struttura dello stato moderno,
che porta però a non pochi problemi. Quando vi è la necessità che lo stato costruisca
un sistema fiscale, spesso si ritrova a non poterlo fare poiché per la gestione della
fiscalità si pone la necessità di comporre un gruppo di funzionari che esercitino il
potere per conto del sovrano.
❖ Gli apparati burocratici sono estremamente importanti poiché c’è necessità di
diplomazia perciò avviene la costruzione di un corpo di rappresentanza diplomatica
( funzionari che si scambiano di Stato in Stato, oggi chiamati ambasciatori ); questo
non è altro che un modo di codificare le relazioni internazionali tra Stati. Questi sono
tra le figure più importanti dell’età moderna poiché svolgono un ruolo fondamentale
in quanto consentono la circolazione culturale.

LE DATE CARDINE DELL’ETA’ MODERNA

- 1492 : scoperta dell'America;


- 1494 : Carlo VIII scende in Italia - - inizia un periodo di stabilità politica in Italia;
- 1517 : Lutero affigge le 95 tesi - - inizia la riforma protestante;
- 1519 : Carlo V imperatore;
- 1534 : atto di supremazia di Enrico VIII ( scisma anglicano );
- 1545-63 : concilio di Trento;
- 1555 : pace di Augusta ( cattolici e protestanti all'interno dell'impero devono
convivere in tolleranza );
- 1556 : abdicazione di Carlo V ( spacca il suo impero in due : Spagna e Colonie e
Impero Asburgo );
- 1559 : pace di Cateau-Cambrésis ( rapporto di forza tra Francia e Spagna/Asburgo );
- 1571 : battaglia di Lepanto ( data simbolica, da ampliare );
- 1588 : sconfitta dell'invincibile armata ( l'Inghilterra inizia ad affermarsi come una
potenza autonoma e inizia la flotta marittima [ invincibile armata ] col fine di
conquistare maggiori territori );
- 1598 : editto di Nantes ( editto che pone fine alle guerre di religione in Francia e che
consente di fatto ai calvinisti, con una serie di limitazione, di poter professare il loro
culto ) - primo tentativo di convivenza tra confessioni religiose diverse *si lega
all'editor di F.
- 1618-1648 : guerra dei trent'anni ( da defenestrazione di Praga a Pace di Vestfalia da
ampliare );
- 1642 : rivoluzione inglese ( decapitazione Carlo I ( modello assolutista ), sale al
potere Cromwell ( regime dittatoriale fortemente parlamentare );
- 1643 : Luigi XIV sale al trono in Francia ( politica fortemente assolutista, forte
accentramento del potere, il contrario di quella inglese );
- 1685 : editto di Fontainebleau* ( cancella l'editto di Nantes :
- 1689 : Bill of Rights ( Guglielmo II d'Orange promuove la seconda rivoluzione inglese
: la Gloriosa rivoluzione. Gli inglesi non vogliono un re cattolico di fatti Guglielmo III
d'Orange è protestante ).
I PASSAGGI CRUCIALI - - IL 1500 .

- Scoperte geografiche e Imperi : il mondo si allarga e iniziano a formarsi dei nuovi


soggetti ( imperi o varianti sul tema ), agglomerati sempre più ampi — — vi è la
scoperta di nuovi ( inteso come "non percepiti prima" pur essendoci sempre stati )
mondi → a questo proposito si innesca un forte dibattito : "gli esseri che si trovano in
questi nuovi mondi sono come noi o sono qualcosa di diverso? hanno i nostri stessi
diritti oppure no? sono creature di dio? hanno l'anima?" ( l'anima è qualcosa che
rende l'uomo un animale destinato all'eternità ) nel momento in cui avvengono certe
scoperte importanti che cambiano il mondo, si instaura un nuovo sistema di pensiero
che necessita di essere articolato da zero — — conseguenza antropologica delle
scoperte .
> Conseguenza economica - geopolitica — — grazie alle scoperte e alla posizione
geopolitica il mondo cambia completamente baricentro, i rapporti di forza, gli equilibri
e le potenzialità .
- Non solo conseguenze positive ma anche negative nella possibilità di poter formare
nuove tipologie di politica : questo comporta delle retroazioni sul modo in cui la
madrepatria concepisce se stessa, avviene un cambiamento all'interno
dell'ordinamento; da qui nasce una profonda riflessione politica, specialmente sul
declino e la decadenza dell'impero romano, perché la riflessione sugli esempi della
storia prima di noi consente di capire e di prevedere cosa si può evitare o si può fare
per ottenere il successo .
- Riforma protestante e controriforma : Lutero ( 1517 ) si ribella al Papa . In questo
periodo si affronta l'interrogativo della coscienza individuale in rapporto con il
trascendente e su quale sia il suo ruolo ( trascendente inteso come ciò che non
vediamo ) e l'immanente ( vita terrena ) . Ci si domanda chi è che detiene le vele
sulle nostre azioni, chi è che ci giudica? Lutero sostiene che si possa interpretare
liberamente la bibbia, cioè è possibile interfacciarsi con la divinità e divenire noi i
mediatori tra la vita reale e il divino … In questo modo però non vi è alcun arbitro
perché ognuno pone la propria soggettiva interpretazione .
> Il cattolicesimo risponde e sostiene che ci sia effettivamente un arbitro ( vantaggio
) ma proprio perché vi è l'arbitro si tratta di uno svantaggio poiché è l’individuo stesso
che decide ma un’altra entità ! - - qual è il limite dello Stato nei confronti della
coscienza individuale?
- Gli Stati nazionali e gli scontri geopolitici ( Francia, Spagna, Impero, Impero
Ottomano) : 1) si crea una tensione tra Francia e Spagna che si esercita molto in
riferimento all'Italia; Italia viene vista come "snodo geopolitico/ merce di scambio"
debole; in quel periodo infatti l'Italia era politicamente fragile, così come lo è stata
lungo tutto il corso del 1500 e 1600 : l'identità italiana era, prima di tutto, un'identità
culturale dovuta al periodo del rinascimento e tutto quello che ne consegue; nel
1600 il ruolo culturale italiano viene adottato dal papato, così l'arte diventa uno
strumento di cui il papato si serve.
Vedi la Roma dei Papi che progressivamente però diventa un soggetto politico che
perde peso, fino ad uscire di scena. Dopo il 1600 l'Italia perde il suo baricentro,
lasciando posto alla Francia con la rivoluzione.
2) scontro tra impero Asburgico e l'impero Ottomano : l'impero ottomano è una
presenza estremamente importante per l'Europa dell'età moderna, che sfida ogni
pregiudizio ( è governato da un sovrano assoluto che ha un assetto molto diverso
rispetto agli stati europei e assoluti, inoltre non vi è mediazione tra il sultano e i
sudditi ); questo stato così diverso e costellato da grandi conflitti religiosi è uno stato
molto accogliente per chiunque ( ad esempio gli “stranieri” o chi è di un'altra
religione ) . L'impero ottomano è una straordinaria possibilità di conflitto per
l'Europa cristiana poiché è un nemico "già pronto" dal momento in cui, accettando
altre religioni, va contro la cristianità .
E’ Carlo V a compiere una crociata contro l'impero ottomano con la finalità di
riaffermare il suo potere cristiano. Questo schema si scardina nel 1600, poiché già
verso la fine del 1500 iniziano a manifestarsi altri soggetti che sparigliano molto il
quadro generale delle cose.

I PASSAGGI CRUCIALI - - IL 1600 .

★ Guerra dei Trent’anni ( 1618-1648 con la Pace di Vestfalia ) - Rivoluzioni inglesi -


La rivoluzione scientifica .

Con l’avvenire del 1600 diventa sempre più chiaro che ci troviamo di fronte ad una
frattura religiosa; così come la religione assume sempre di più significato all'interno
della politica, la politica inizia ad assumere un ruolo di maggiore importanza rispetto
alla religione, allo stesso modo si inizia a porre maggiore importanza al "dato
economico" piuttosto che al “dato religioso”.
Vi è un aumento della tecnologia ( rivoluzione culturale e scientifica ) sia a causa
delle rivoluzioni ma anche perché la religione perde gradualmente di importanza, dal
momento in cui si inizia a dare più importanza alla politica e alla cultura.

La religione, intesa come professione di fede e struttura, entra all'interno degli


ordinamenti statali nel momento in cui, a seguito della frattura religiosa che si è
compiuta nel 1555 ( cento anni prima — Pace di Augusta ), nel 1648 prendono ad
instaurarsi due principi concatenati tra loro ( due strade che l'Europa inizia a
prendere ) :

— 1) il culto pubblico dei cittadini deve essere lo stesso del loro sovrano : la
religione viene stabilita, i comportamenti dei cittadini devono essere conformi alla
religione prestabilita, non è importante o necessario il coinvolgimento interiore, bensì
quello che si dimostra al pubblico.
Questo sistema apre varie problematiche poiché il culto pubblico e il coinvolgimento
privato possono differire tra di loro anche se il più importante è il culto pubblico
poiché possiede una dimensione politica .
— 2) viene ritenuto legittimo, all’interno dell’Impero, avere tre confessioni
possibili : cattolica, luterana e calvinsita.

Nel 1600 è importante che l'individuo non manifesti altre credenze in religioni che
non siano la religione decisa dallo Stato; l'importante non è crederci ma dire di
crederci.
Con la guerra dei trent'anni viene affermato che tutta la società ha la stessa
religione - pubblica - del sovrano.
Ciò significa che : la religione è all'interno del DNA dello stato / fa integralmente
parte dello Stato.
Il culto pubblico ha delle sue regole : la società deve mostrarsi come compatta e
uniforme proprio in virtù del fatto che la religione sia una struttura di governo della
società, ad es. la partecipazione ad eventi pubblici contribuisce a dimostrare come la
religione sia in grado di plasmare la società.

➔ La scelta della pace di Vestfalia è una scelta di intolleranza religiosa, poiché


enfatizza la differenza tra le religioni.

Le rivoluzioni inglesi hanno due “ingredienti” di base : la religione e il rapporto tra i


poteri all'interno del governo.

- La religione : l'Inghilterra è la culla della tolleranza religiosa; gli inglesi decretano di


non volere un Re cattolico. L'essere cattolici di Inghilterra in quel periodo significa
diventare nemici politici.
- La politica : è la politica che “determina” la religione; la religione diventa una scelta
politica non decisa esclusivamente dal sovrano, da chi è decisa? E’ qui che scatta
la seconda fase della rivoluzione inglese, dove si apre uno scontro tra sovrano E
parlamento.

›› il Parlamento si concepisce come una struttura ( potere ) che in qualche modo


deve condividere la sovranità con il sovrano; non rifiuta l'esistenza di un sovrano ma
è come se lo mettesse sotto tutela ( il potere deve avere dei bilanciamenti ) .
Il potere del Parlamento arriva a determinare ciò di cui può o non può occuparsi il
sovrano; il Re inizia ad avere un potere “derivato” da altri enti ( ovvero il Parlamento
) → il rapporto tra sovranità e il resto della società iniziano ad avere le prime crepe.

Con l’avvenire della rivoluzione scientifica ( fondazione del metodo sperimentale )


viene posto l'interrogativo su come si produce il sapere, ovvero come si stabilisce la
verità? Non esistono più delle autorità predefinite il cui valore è indimostrato e
indimostrabile, cioè ???
Il metodo sperimentale apre quindi un nuovo modo di produrre la conoscenza.

I PASSAGGI CRUCIALI - - IL 1700 .

❖ Assolutismo ed evoluzioni della carta politica;


❖ Illuminismo;
❖ Le tre rivoluzioni: industriale, americana, francese;
❖ Napoleone.

L’assolutismo come sistema di governo si rafforza e giunge al suo modello compiuto (


questo accade specialmente in Francia ).
L'illuminismo in qualche modo cerca di mitigare l'assolutismo ma in realtà l'intenzione è
quella di sfasciare il potere del modello assolutista.
La rivoluzione industriale avviene esclusivamente come reazione a catena della rivoluzione
scientifica, in quanto senza l’avvenire di quest’ultima non ci sarebbero stati strumenti adatti
per l’avvenire della prima.
Le rivoluzioni americana e quella francese sono di tipo politico-culturale, con una fortissima
ispirazione di carattere ideale, le due rivoluzioni non lavorano solo su strutture politiche ma
soprattutto su strutture culturale; in seguito alla rivoluzione francese, infatti, non si riesce ad
ottenere una vera e propria Restaurazione, poiché non è più possibile tornare indietro in
quanto ha cambiato il modo di pensare della società, contribuendo dunque a cambiare le
strutture mentali della società stessa.
Il secolo si “chiude” con Napoleone che rinnova profondamente le strutture dello Stato
attraverso una serie di azioni che sono tipiche dello Stato moderno ( e che porterà delle
conseguenze anche allo Stato contemporaneo ).

L’ASSOLUTISMO : nel '700 si sviluppa questa idea secondo cui dal sovrano discende
ogni potere che poi plasma la società; il sovrano è assoluto e non vincolato. vedi Luigi XIV “
re Sole “ [ revoca l'editto di Nantes ] .
Il potere dell’assolutismo però si divide in due poteri fondamentali :
- clero : clero cattolico ( nel caso di Luigi XIV ) o clero inteso come potere religioso
il sovrano nell'assolutismo vuole controllare il potere del clero, perché controllare il
clero significa in qualche modo controllare il territorio.
- nobiltà : serie di figure che per ragioni patrimoniali e per ragioni di controllo dei
territori diventano potenzialmente antagonisti rispetto al potere del sovrano.

In questa epoca storica si teorizza l'idea di una monarchia assoluta.

Illuminismo : Voltaire - conservatore, Montesquieu - centro, Rousseau -


protorepubblicano.
Una delle prime cose che l'illuminismo prova a fare dal punto di vista politico è “giustificare”
( rendere accettabile ) l'assolutismo, cioè si sviluppa l'idea secondo cui di fianco al sovrano
c'è bisogno dei “filosofi” filosoff che affiancano il sovrano per prendere delle decisioni (
assolutismo illuminato ) tali figure fungono da uno o più consiglieri che orientano la
politica sulla base di una filosofia che è basata su determinati principi ( pubblica autorità,
pubblica felicità… ).

Montesquieu invece sostiene che i tre poteri dello stato ( esecutivo, legislativo e
giudiziario ) debbano essere separati, cioè che hanno funzioni diverse e si controllano e
riequilibrano reciprocamente.

Il potere legislativo ( il Parlamento ) emana le leggi; l’esecutivo ( governo, principe, capo


dello stato ) applica le leggi; il potere giudiziario ( magistratura ) controlla che le leggi non
vengano infrante. Questi tre poteri devono cooperare per il funzionamento dello Stato ma al
tempo stesso devono controllarsi reciprocamente, non perché uno debba prevalere sull'altro
ma poiché nessuno invada le prerogative dell'altro.

La riflessione politica dell'Illuminismo parte da una considerazione più profonda :


Perché l'illuminismo? La “luce” come ragione. La ragione diventa l'autorità a cui si deve
obbedire ( non è più il potere divino di un sovrano, non è più dio etc etc ) ciò significa
mettere al centro della crescita della società la razionalità . Viene segnata una discontinuità
rispetto alla metodologia usata in precedenza.
Se la ragione è al centro vuol dire che il ruolo delle religioni all'interno della società deve
essere un ruolo più “smussato”, “confinato”, è lo Stato che mette al centro la ragione e non
la religione, poiché essa viene proposta come contraria alla ragione; per cui la giurisdizione
di uno Stato diviene più importante dell’autorità della Chiesa - cessione di giurisdizione,
giurisdizionalismo.

Rimettendo al centro della ragione principi come l’utilità sociale a la felicità pubblica
guadagnano spazio e da un lato la felicità diventa di fatti uno dei punti della Costituzione
americana ( ritenuto ideale imprescindibile, nella rivoluzione francese considerati diritti
che sono propri degli uomini dalla nascita, cioè scorrono all’interno dell’uomo e non arrivano
a noi da parte di Dio ).

Un risultato importante dell’Illuminismo è infatti la proclamazione dei diritti dell’uomo e del


cittadino.

Napoleone è il detonatore finale che fa esplodere il tutto, egli sostiene di fatto che tutti i
cittadini debbano avere un diritto unico, poiché la legge deve essere unica, organizzata e
conosciuta da tutti, quindi pubblica.
Tutti i cittadini devono avere pari diritti e opportunità poiché è fondamentale per far crescere i
commerci e gli scambi - ad es. se tutti adottiamo le stesse unità di misura allora le nostre
economie ( scambi ) possono integrarsi tra di loro. Non si tratta di qualcosa a sfondo politico
ma soprattutto dal punto di vista di comunicazione culturale e personale.

Napoleone crea un sistema di governo in cui la presenza dello Stato appare come una
presenza organizzata; ogni territorio possiede un governo ( un prefetto ) e quel governo
esercita il potere su quell'unico territorio.

Egli non solo esercita un controllo sulla chiesa cattolica bensì lascia che il potere politico si
appropri del potere religioso, difatti avviene un'inversione della polarità, non è più la
chiesa che influisce sullo Stato ma è lo Stato che influisce sulla chiesa :
→ CESAROPAPISMO - Cesare diventa Papa ( vuole controllare la leva religiosa ).

Napoleone pone l'intenzione di fondare una religione alternativa, introducendo festività


laiche.

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