Sei sulla pagina 1di 30

SCUOLA REALISTA: con Hobbes,concezione conflittuale della poltica internazionale, gli stati si trovano in un

contesto anarchico caratterizzato da rapporti di forza tra gli stati stessi. La guerra è la soluzione tra i diversi
conflitti d’interesse, l’equilibrio è l’unica condizione possibile.

SCUOLA LIBERISTA: Kant, è orientata a la cooperazione fra gli stati che fa perno sullo sviluppo economico.
Sottolinea la necessità che gli stati si muniscano di governi e istituzioni garanti della legge. Obiettivo è la
confederazione fra stati con centralità del diritto. Es: societa delle nazioni
Kant: costituzione repubblicana è la condizione fondamentale per la confederazione

Rousseau: la confederazione era uno strumento di difesa dei piccoli stati, la cost repubblicana era in
grado di conciliare il buon ordine.
Non c’era bisogno di un esercito stabile perché i cittadin dovevano difendere lo stato.
Il sistema economico gantiva pace e libertà.

Montesquieu: sosteneva la repubblica federativa come mezzo per affrontare gli attacchi delle
grandi potenze. Monarchia portava guerra ≠ repubblica dava pace e moderazione.

Comte: sostiene che la guerra debba essere cancellata

Constant: sosteneva che chiunque volesse istigare alla guerra commetterebbe un errore

SCUOLA DI GROZIO: GIUSNATURALISMO: si colloca in mezzo alle altre due. Sottolinea la dottrina della
guerra giusta, si basa su una società anarchica degli stati e i vincoli posti dal diritto naturale per limitare i
conflitti.

SOCIALISMO: Marx e Hegel: volevano cancellare il dominio di classe e mettere fine ad un potere politico
oppressore della classe dominante, volevano uno scontro.
≠REVISIONISMO: Bernstein: la democrazia è caratterizzata dall’assenza del dominio di classe, democrazia e
socialismo saranno in grado di integrare il liberismo ed evitare l’egemonia borghese.

DOTTRINA GIUSNATURALISTICA: si affermo nel 600 e trovo realizzazione a fine 700 con la dichiarazione dei
diritti. Pero il senso che i diritti naturali assunsero nelle dichiarazioni americane fu molto diverso rispetto a
quella francese (diritti dell’uomo e del cittadino 1789).
Caso americano: difendere i diritti violati alla corona inglese (indipendenza:1776)
Caso francese: proclamare i diritti che erano negati dal vecchio ordine cetuale. (Dic. diritti: 1789)

POSITIVISMO GIURIDICO: affermato dopo le rivoluzioni del fine 700, la borghesia esce vittoriosa dallo
scontro con l’antico regime e vuole sicurezze. Si basa sulla centralità del diritto.
Caratterizzato da: rappresentanza, separazione dei poteri e introduzione della giustizia
amministrativa (controllo di conformità degli atti).
Il fondamento era la costituzione.
I principi base in questa età delle democrazie erano:
- Superiorità e inviolabilità dei diritti da parte delle maggioranze parlamentari
- Il controllo di costituzionalità delle leggi
- Tutela della realtà esistenziale individuale con i diritti sociali.

Concetto di rivoluzione: manca. Riv.Americana, Riv.francese

DIRITTI a livello INTERNAZIONALE: gli stati a livello internazionale erano privi di limitazioni dalla pace di
Westfalia 1648 fino alla seconda guerra mondiale, la sconfitta dei totalitarismi ha infatti permesso di
limitare gli stati anche a livello internazionale.
Con la carta delle nazioni unite si prevede tra le finalità dell’ONU: sviluppo di relazioni amichevoli
Inoltre: NON ricorso alle minaccia e all’uso della forza e ammette che il consiglio possa
intraprendere azioni per mantenere la pace e la sicurezza internazionale.

1
Con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo si concepiva ogni essere umano come soggetto di
diritto internazionale.
L’universalismo dei diritti proclamato dalla dichiarazione del 1948 è espressione della storia
costituzionale occidentale. Problemi:
- Necessità di un ordine giuridico che limita la sovranità degli stati
- Necessità di rinunciare alle pretese occidentali di universalismo dei diritti per ricercare la
convivenza tra le civiltà

MACHIAVELLI
Opere: “il principe” (1532) , “istorie fiorentine” (1532)
- Rifiuto della religione nell’ambito politico
o La religione permette di istituire buoni ordini è strumento di educazione e virtù, ed è
capace di fronteggiare il non calcolabile ovvero la fortuna
 La fortuna è sempre ambigua: segno che l’uomo non può dominare tutto
 L’uomo deve accettare quindi il rischio del fallimento
 La virtù è la possibilità di avere un riscontro positivo risolvendo una situazione
difficile per il bene comune (se no uomo è tiranno)
o La relgione cristiana va rifiutata perché glorifica gli uomini umili e contemplativi
piuttosto che gli attivi.

- Storia= frutto del conflitto tra diverse forze


o La fondazione di Roma è un ottimo criterio per leggere la storia. L’Italia infatti dovrebbe
nascere da uomini liberi capaci di dotarsi di leggi proprie come Sparta e Roma.
 Stato è basato sul riconoscimento da parte dei sudditi
 Potere è combinazione fra FORZA e CONSENSO.
o Roma divenne grande perché riuscì a regolare i tumulti che derivavano dalla richiesta di
partecipazione al governo da parte della plebe. Il riconoscimento era necessario sennò
Roma avrebbe dovuto rinunciare ad espandersi e la plebe sarebbe poi diventata
pericolosa.
o Firenze era caratterizzata dalla frammentazione dei conflitti, ma secondo Machiavelli
dovevano essere vissuti nella sfera pubblica poiché L’Unità dello stato fiorentino era
sempre aperta.
 Machiavelli proponeva: 3 organismi basati sulla turnazione delle cariche e con
poteri di controllo reciproco: la signoria, il consiglio dei duecento e il consiglio
dei mille. FORTE INTERRELAZIONE.
 L’unione era sempre frutto di un conflitto, che però deve essere regolato

- Pace = assenza di guerra, ma c’è sempre un conflitto interno che è ineliminabile.


L’esercizio delle armi e della vita non sono separabili perché il eserciti sono fondamentali per uno
stato che vuole essere libero e la disciplina è il modo attraverso cui si può acquisire la virtù e
contrastare la fortuna.
- Disuguaglianza e solitudine degli uomini

BODIN
Opere: “oratio” (1559) , “methodus” (1566) , “republique” (1576)
Nell’oratio Bodin mette in luce la nozione di interesse pubblico e della sua superiorità rispetto al privato.
Il bene pubblico corrisponde ad un sapere multidisciplinare fonte di prudenza, verità, fede illuminata.
 Modello giurista umanista: colui che è impegnato negli studi ma anche nell’esercizio delle
cariche giudiziarie
 Occorre un Analisi comparativa per trovare il metodo scientifico corretto

In “methodus” Bodin introduce il tema della scienza poltica che tratta della varietà e dei fini delle azioni
umane orientate sia dalla ragione che dalle passioni inferiori (avidità e ambizione).

2
La civis disciplina deve definire i compiti dei diversi uffici pubblici.
L’obiettivo dello scienziato poltico è capire quali sono i fattori che contribuiscono a stabilizzare la
comunità politica e sovrana.
Bodin evidenzia gli errori di metodo e di conoscenza dati da ulcuni politologi, a cominciare dalle
erronee definizioni aristoteliche di cittadino, stato e sovranità.

Requisiti essenziali dello stato: potere sovrano e l’insieme dei popoli accomunati dalla soggezione alla
legge divina e alla legge naturale.
Nel genere umano sono tutti uguali, condanna quindi le dottne razziste.

Guerra: inevitabile ma è un modo pessimo per regolare i rapporti.


Bodin giusta solo le guerre difensive o preventive di attacchi al territorio dello stato, quindi lo stato
deve avere l’esercito per difendersi.
Unico vantaggio della guerra: possibilità di liberarsi dagli individui peggiori.
- Per evitala Bodin propone l’istituto dell’ARBITRATO.

Strumento per regolare i rapporti: COMMERCIO libero, aperto e sostenuto dallo stato.

La sovranità è il potere assoluto, ma ci sono dei limiti: dritto divino e diritto naturale e leggi fondamentali.
Lo stato misto è impossibile perché la sovranità è indivisibile, le possibilità per lo stato sono: governo
monarchico, aristocratico e popolare. Ma il più importante per bodin è il primo.

GOVERNO GIUSTO: bisogna imporre un certo grado di giustizia, uno stato ben ordinato quello in cui la
legge di Dio e la legge di natura sono rispettate dal sovrano.
Ottimo stato: monarchia fondata sulla giustizia armonica che evita l’esclusione dello stato.

GROZIO
Opere: “il diritto della guerra e della pace” (1625)

Il suo pensiero si fonda sulle deduzioni da principi e nozioni manifeste. Respinge il concetto di diritto come
sola forza ma riconosce che questo aspetto è il fondamento della sua coercibilità.
- Contrappone la concezione di diritto naturale come prodotto della razionalità dell’uomo ≠ alla
sua concezione utilitaristica.

Nella sua opera più famosa sottolinea la necessità di un trattato di diritto internazionale: obiettivo
regolare i rapporti tra più nazioni o tra più governi.
Questa necessità del diritto internazionale nasce dopo la rottura del concetto di impero, e di
religione (dopo la riforma Protestante).

Uomo: portato a vivere in società, il diritto trova fondamento nella natura razionale e sociale dell’uomo
 Grozio era il padre del GIUSNATURALISMO: Concezione razionalistica e laica
 Vuole sottolineare la validità del diritto naturale basata sulla sua razionalità, ma non nega che essi
sia da far risalire come causa ultima a Dio.

Diritto divino ≠ diritto naturale


Diritto divino: non comanda o vieta una cosa in quanto buona o cattiva in sé ma rende buona o
cattiva una cosa in quanto la comanda o la vieta.

Diritto naturale: è l’obbligo di mantenere le promesse ed è basato sul diritto positivo.

Il diritto positivo ha un origine contrattuale mentre nel diritto internazionale alcune norme hanno avuto
origine in vista dell’utilità non dei singoli aggruppamenti sociali ma del loro intero complesso.
Es: la proprietà introdotta per effetto della volotà dell’uomo

3
Guerra: Grozio fonda il concetto di diritto alla guerra
Ci sono guerra “giuste ed “ingiuste”. Le giuste sono una sanzione conseguente alla violazione di un
oridnamento giuridico.
L’idea di guerra come sanzione trova fondamento nel diritto, ovvero il dover tener fede ai patti.
In caso di guerra ci deve essere una condotta secondo regole precise.

Esprime il concetto di Diritto penale, in cui esclude:


 atti interiori (quelli che non toccano la società umana)
 Azioni della fragilità umana, gli uomini non sono perfetti e le conseguenze meno gravi non
dovrebbero essere considerate crimini
In altri casi la pena deve prevedere il risarcimento per il danno arrecato, deve essere proporzionata alla
colpa, e il poter essere soggetto a pene tra gli uomini. Obiettivi:
1. Correzione del colpevole
2. Deterrenza e ammaestramento per gli altri
3. Tener lontano il colpevole per la sicurezza pubblica

HOBBES
Opere: “il leviatano” (1651), “De cive” (1642), “ de corpore” (1655), “de homine” (1658).

Individuo: non ha conoscenza riguardo il bene e il male ma è nella continua ricerca di soddisfare i propri
desideri, questo però lo porta ad una condizione di ansietà. Nello stato di natura è sottomesso ai propri
desideri.
Felicità: continuo progredire dal desiderio di un oggetto ad un altro
Tempo: fondamentale per l’agire individuale
Potere: desiderio perpetuo e senza a tregua di un potere dopo l’altro che cessa solo con la morte

Stato di natura: guerra tra individui caratterizzato dal continuo timore e pericolo della morte violenta.
Non è assenza di diritto ma consiste nel diritto di ognuno a tutte le cose

Diritto ≠ legge
 Diritto: libertà più piena
 Legge: ha vincoli che sono l’autorità sovrana può far rispettare
Per questo, per avere pace occorre che tutti gli individui rinuncino al proprio diritto su tutte le cose e che
que a rinuncia sia duratura.
PATTO: la rinuncia ad esercitare un certo diritto nella convinzione che nel futuro si otterranno
benefici. Può essere fatto solo da uomini liberi.

Conseguenza del patto: Commonwealth, ovvero lo stato moderno per Hobbes.


 È sovrano su tutti indistintamente
 Ai suoi comandi nessuno può decidere perché è costituito da coloro che hanno rinunciato
alla loro libertà per il patto
Viene negata qualsiasi possibiltà di diritto di resistenza. (Che c’era nelle altre dottrine precedenti).

Contesto internazionale: non esiste la possibilità di una pace duratura fra diversi stati.
lato positivo: la guerra serve per sostenere il benessere interno degli stati, il nemico è quindi colui
che reca danno allo stato.

Se la guerra porta alla conquista di uno stato allora questo evento dissolve il patto dei cittadini (che
si erano accordati per istituire il loro sovrano). Ora c’è uno stato per acquisizione che è
dispotico/tirannico.

4
LOCKE
Opere:“due trattati sul governo” (1690),“epistola sulla tolleranza”(1689),“saggio sull’intelletto umano”1690

Stato di natura: stato di perfetta libertà ed uguaglianza, caratterizzato da assenza di governo in cui vige la
sola legge di natura che previene ogni abuso. Può esistere anche nella società civile.

Stato di guerra: definito dall’uso della forza senza diritto o nell’interazione dichiarata di impiegare la forza
sulla persona di un altro.
Possibilità di guerra all’interno dello stato civile: reso possibile quando la forza coercitiva del giudice
non è in grado di intervenire perché lontana o manca tempo.

Stato di pace e stato di guerra per Locke permangono.

Concetto chiave: POTERE DI PUNIRE che ognuno possiede in quanto esecutore della legge naturale.
Consiente nel potere che ognuno ha di conservare la propria vita contro gli attacchi altrui:
1. Espressione della perfetta libertà naturale di godere di tutti i diritti e privilegi della natura
2. Pretesa di ogni individuo di esercitare un potere di giurisdizione sull’altro, produce conflitti

La comunità politica è caratterizzata da un PATTO di incorporazione di uomini liberi.


Solo il principio di MAGGIORANZA può trasformare la moltitudine in un corpo politico in grado di
obbligare tutti.
L’Uguaglianza originaria va abbandonata e va costruita subordinazione politica.

Il potere congiunto della società non può essere maggiore del potere che detengono gli individui nello stato
di natura. Elemento centrale: trust ossia la fiducia che la società da al legislativ di fare le leggi.

Per avere fiducia È bene che la società sia ben ordinata e le funzioni legislative ed esecutive siano in mani
diverse e che l’esecutivo risponda al legislativo.
Propria dell’esecutico è la “prerogativa” ovvero il potere di fare il bene pubblico senza una norma.

Solamente il potere FEDERATIVO è detto NATURALE perché risponde al potere naturale di conservarsi e
punire le offese degli altri. Qui federativo ed esecutivo sono nelle stesse mani.

Nel caso di una violazione della fiducia si ha una crisi di governo, questa può avvenire da:
 Legislativo: dà una tirannia
 Esecutivo: produce un alterazione della governo

Locke afferma anche che se avviene una crisi di governo, la società permane infatti il popolo in quanto
maggioranza conserva un potere di resistenza collettiva o individuale all’arbitro io dell’esecutivo.
In base a questo concetto: il popolo è l’unico giudice della violazione della fiducia.
In quanto se c’è una violazione si chiede “l’appello al cielo” e questo con l’appello alla spada ovvero
il popolo.

5
SPINOZA
Opere: “Trattato teologico-politico” (1670), “trattato poltico”(1675),“principi sulla filosofia di cartesio” 1663

Uomo: sempre soggetto a passioni e segue l’ordine della natura adattandovisi. Non significa che è
assoggettato ad un destino che lo trascende, anzi, l’uomo è teso verso la perfezione e persevera la sua
esistenza.

Critica ad Hobbes: Spinoza contesta la posizione privilegiata del filosofo come creatore di regole universali,
al quale nessuno potrebbe negare il suo assenso. Spinoza sostiene che la teoria dovrebbe essere in grado di
incidere sulla prassi ponendosi ad un livello adeguato per interagire con tutti.
Inoltre attacca le teorie filosofiche che non sono basate sull’esperienza, ma solo sulla base della
morale e dell’agire umano.

Diritto naturale individuale: insieme di regole della natura di ciascun individuo che determinato le
relazioni. Diritto di ciascuno si estende fin dove si estende la sua potenza.
Tutti gli uomini sono uguali: uguaglianza fondata sulla concessione tra metafisica e politica.
- Uguaglianza Sancita dal diritto naturale
- La ragione non richiede alcuna uscita dallo stato di natura ma una RICERCA, ovvero un
mutamento verso di esso
- Dipendenza reciproca degli individui: ognuno ha i bisogno degli altri per esistere ma cerca di
sottormetterli

Correlazione fra società e potere


La Società richiede un potere comune per esistere, ed il potere esiste finchè permette lo sviluppo
della società.
- La società deve esercitare il potere collegialmente
- PATTO SOCIALE: inteso come mediazione immanente tra società e potere politico
o Prevede il trasferimento del diritto naturale dei sudditi a chi detiene il potere
o Basato sull’immaginazione: ciascuno immagina di traferire il proprio diritto al potere
supremo e da quel momento agisce come se egli fosse realmente privo del diritto
naturale
o Conseguenza: democrazia = Unione di tutti gli uomini che sono sottomessi al patto

Diritto collettivo: condizione di possiilità di un diritto individuale di convertirsi in effettivo. Non prevede un
contratto. Il diritto rimane della moltitudine ma ora il problema è quello di individuare il modo di
governare.
Nel “trattato politco” Spinoza propone una dialettica continua tra aurotità politica e i suoi sudditi.
Quando i sudditi hanno timore della legge si ha uno stato di ostilità.

Moltitudine: esprime i carattere originariamente democratico di ogni aggregato politco: la democrazia.

MONTESQUIEU
Opere: “lo spirito delle leggi” 1748, “lettere persiane” 1721, “difesa dello spirito delle leggi” 1750

La sua opera principale affronta il problema della decadenza della monarchia Francese. Teme il dispotismo
e vuole difendere le istituzioni monarchiche.
È con lo spirito che le leggi devono essere coerenti.

Società: stato di guerra latente sia tra gli stati che tra i singoli individui, da qui si creano le leggi positive:
1. Diritto delle genti (regola i rapporti interazionali)
2. Diritto politico (regola i rapporti tra i governanti e i governati)
3. Diritto civile (regole i rapporti tra i cittadini)

6
Un governo è conforme se concorda con la disposizione del popolo per cui è stato creato. 3 tipi di governo:
 Governo repubblicano: che comprende:
o Democrazia: tutto il popolo è sovrano
 Principio: VIRTÙ (risiede nel popolo, che si sottomette alle leggi)
o Aristocrazia: parte del popolo è sovrano
 La migliore aristocrazia è quella in cui il popolo è così povero che la classe
dominante non ha interesse nell’opprimerlo ≠ imperfetta in cui il popolo è schiavo
di chi sta al potere
 Principio: MODERAZIONE (può evitare la disuguaglianza estrema
tra governanti e governati)
Le repubbliche devono essere poco estese e potrebbero proteggersi mediante convenzioni con altri
stati, formando così le repubbliche federative.

 Governo monarchico: uno solo governa


È importante che il principe sia fermato da poteri intermedi e subordinati, quali: nobilità, clero, le città
e un deposito delle leggi.
 Principio: ONORE (presuppone nobiltà originaria)

 Governo dispotico: uno solo impone la sua volontà a tutti senza regole o leggi
 Principio: PAURA

Montesquieu connette la corruzione della democrazia con la corruzione del popolo quindi quando vengono
a mancare i loro princip costitutivi il governo è corrotto. Tranne il dispotico che è corrotto per natura.

Libertà politica: c’è solo nei governi moderati e consistete dell’estistenza di leggi e nella certezza della loro
applicazione ed efficacia. Occorrono però dei limiti costituzionali che evitano l’abuso di potere.
Il fondamento della libertà è la costituzione.

In ogni stato ci sono 3 tipi di potere: legislativo, esecutivo e giudizario, che devono essere separati.
- Unione legislativo ed esecutivo: leggi tiranniche
- Unione giudiziario e legislativo: legislatore avrebbe un potere arbitrario sulla vita e sulle libertà
dei cittadini
- Unione giudiziario ed esecutivo: giudice sarebbe oppressore

Secondo Montesquieu legislativo ed esecutivo hanno bisogno di freni:


 Inoltre nobili e popolo dovrebbero partecipare al legislativo attraverso assemblee separate.
Necessità di 2 camere:
1. Alta: ereditaria
2. Bassa: elettiva
 Il potere esecutivo: affidato ad un monarca che dovrà convocare il legislativo e dare le
autorizzazione all’esercito permanente. Sarà inoltre controllato dal legislativo.

Concetto di MODERAZIONE nel diritto intenazionale: oltre che il principio delle repubbliche aristocratiche
è anche quello dei governi liberali.
Lo spirito generale di una nazione deriverebbe dalle molte cose che governano gli uomini, ovvero:
clima, costumi, usanze, religione, leggi.
Lo spirito della nazione è quindi un equilibrio che non va alterato.
Il diritto pubblico è alla base del diritto internazionale.

Guerra: le monarchie fanno la guerra ≠ stati dispotici si invadono a vicenda.


Una monarchia è forte se non è molto estesa.
Montesquieu non è favorevole alla conquista: il commercio è l’unico mezzo per la pace fra le nazioni.

7
ROUSSEAU
Opere: “il contratto sociale” 1762, “discorso sull’origine della disuguaglianza”1755, “discorso sull’economia
politica” 1755, “le confessioni” 1782.

Nel “discorso sull’origine della disuguaglianza” Rousseau ricostruisce il processo evolutivo dell’uomo
sociale, dove lo stato di natura è un’ipotesi razionale.

Stato originario: con libertà e uguaglianza, gli uomini sono liberi non sono dipendenti fra loro, ma esiste
soltanto una diseguaglianza naturale/fisica (età, salute, forze fisiche).
Tutto il male deriva dalla diseguaglianza innaturale (morale e politica).
Le qualità degli individui formano differenze sociali che producono poi privilegi.
Le prime qualità dell’uomo sono: pietà e amor di se (qualità positive).
L’uomo poi con la perfettibilità (dote ambigua) che genera ineguaglianze. I più dotati imparano
dalle circostanze, dimenticando quindi le qualità positive iniziali e ne sviluppano di nuove come
l’amore proprio che è un amore egoistico generato da amore e cultura.

Con la proprietà e la divisone del lavoro si generano ancora più diseguaglianze, infatti vengono costituiti la
legge e il diritto di proprietà (che hanno una portata civilizzatrice negative).

Inoltre, i privilegiati secondo Rousseau hanno l’opportunità di legittimare la loro situazione con un patto
che è definito patto iniquo (convalida l’ineguaglianza morale; è un patto tra diseguali da cui nascono
rapporti ingiusti).

Nel “contratto sociale” Rousseau esprime il concetto di patto equo.


 Possibile solo tra le popolazioni incorrotte e libere, basate sulle qualità buone. È un patto
fra eguali e di uno stato che genera un’unione.
 È un patto volontario deciso dall’umanità in modo che vincoli tutti allo stesso modo.

Il patto è la soluzione al problema fondamentale ovvero trovare la forma di associazione che difenda tutti.
 Basato su uguaglianza e libertà e volontà generale, forma con la sua unione una vera e
propria persona pubblica (chiamata repubblica, corpo politico) che persegue l’interesse
comune.

Lo stato è una democrazia diretta in cui il popolo sovrano si riunisce in assemblea al legislativo. La sovranità
popolare è:
 Inalienabile
 Indivisibile
 Infallibile
Gli atti della volontà generale sono anch’essi generali, considerano i sudditi come corpo collettivo e le
azioni come astratte.

Il legislatore è l’interprete supremo della volontà generale. Condizioni che facilitano il lavoro: (rare)
1. Piccola estensione del territorio
2. Scarsa densitá della popolazione
3. Conoscenza reciproca dei membri
4. Assenza di leggi e superstizioni
5. Auto efficienza economica

Importanza della diversità dei popoli: costumi, consuetudini sono importanti e sono vere e proprie leggi.
Ma libertà e uguaglianza sono imprescindibili.

Governo: corpo intermedio istituito dai sudditi ed è il corpo sovrano incaricato dall’esecuzione delle leggi e
del mantenimento della libertà civile e politica,
Può essere: democratico, aristocratico, monarchico e misto. Rousseau preferisce l’aristocrazia elettrica.

8
Problema principale: rapporto tra esecutivo e legislativo perché il governo tende ad abusare il
proprio potere. Questo introduce meccanismi giuridici che frenano questo fenomeno.

L’uomo naturale è un uomo libero quando dipende solo da sé stesso, ≠ uomo civile lo è quando dipende
dalla volontà generale.

Religione: Rousseau considera l’atesmo nocivo perché la religione porta ad amare i propri doveri, tipi:
1. Religione dell’uomo: controproducente perché estranea ai problemi del corpo politico
2. Relgione del cittadino: impone il culto dello stato, che è inaccettabile
3. Religione del prete: difettose in quanto impone due capi
4. Religione civile: è l’unica adatta ad una repubblica: ha pochi dogmi tra cui la santità del contratto.

SMITH
Opere: “teoria dei sentimenti morali” (1759), “Ricchezza delle nazioni” (1776)

Smith interpreta il sentimento della simpathy e il ruolo svolto dallo spettatore imparzaiale per mezzo
dell’immaginazione.
 Simpathy: possibilità di immedesimarsi con i sentimenti di un io agente
o Si tratta quindi del giudizio dello spettatore imparziale per comprenderla ed
esprimere un giuddizio di appropriatezza o meno
o Mezzo normativo per capire la natura di un giudizio morale

Allo spettatore è negata l’esperienza immediata di ciò che gli altri sentono ma con l’immaginazione
simpatetica si mette nei panni dell’altro.

Smith distingue diversi tipi di passioni:


 Sociali: l’immedesimazione è scontata perché mirano al bene altrui
 Egoistiche: lo spettatore ne giudica l’appropriateza seconfo un giudizio ispirato ad un
criterio di medietà
 Asociali: creano biasimo

Nella “teoria dei sentimenti morali” il sistema delle passioni e degli interessi è delineato da un criterio di
medietà applicabile alle virtù inferiori (prudenza, generosità, franchezza)
Da qui deriva la justice: virtù primaria

La teoria stadiale: concezione secondo la quale lo sviluppo della società avviene per tappe successive
distinte. In ognuna di esse c’è un diverso grado di sviluppo.
Critica al contratto e definisce le origini e il progresso dell’attività di governo sulla base di un progresso
naturale degli uomini.

Dovere di obbedienza deriva da:


1. Principio di autorità: coloro che la esercitano pretendon obbedienza
a. Governo monarchico, in cui l’obbedienza è dovuta a sentimenti di deferenza verso il capo
2. Principio dell’interesse comune: chi detiene il governo sostiene la sicureza e l’indipendenza di tutti.
Tutti considerano opportuno sottomettersi al governo
a. Governo repubblicano e democratico, in cui l’obbedienza è dovuta interamente all’utilità
Il diritto di obbedienza deve tenere conto del diritto di resistenza.

Economia politica
In “la ricchezza delle nazioni” Smith propone la political economy ovvero un ramo ella scienza dello statista
e del legislatore che si propone di arricchire il popolo sovrano e ha 2 fin distinti:
- Provvedere di abbondante reddito e mezzi di sussistenza la popolazione
- fornire allo stato/repubblica un reddito sufficiente ai servizi pubblici

9
Il sovrano ha 3 compiti:
1. Proteggere la società dalla violenza e dall’invasione delle altre società
2. Proteggere ogni membro della società da ingiustizia ed oppressione
3. Erigere e conservare certe opere pubbliche ed istituzioni

Nel libro V delinea le spese che il sovrano deve sostenere:


1. Deve preoccuparsi della difesa e quindi deve dare la supeirorità all’esercito permanente
2. Deve amministrare la giustizia
3. Deve organizzare la spesa per le opere pubbliche e le pubbliche istituzioni

Da qui si ha un analisi delle entrate del sovrano e quella del debito pubblico: dimostrano che l’economia
politica debba essere considerata come ramo dello statista.
L’economia ricopre gli ambiti della police: governa per mezzo della politics e secondo justice.
Ciò da Luogo al sistema di autoregolarsi e mostra attraverso l’agire individuale che persegue
l’interesse privato e preserva il benessere comune che la società sia governata da una mano
invisibile.

Il COMMERCIO è capace di discenrnere tra interesse generale e quello del singolo.


 Il rapporto tra commercio, libertà e giustizia è stretto.
 Smith critica i monopoli ingiustificati perche li considerava dannosi e allontanavano un dato
paese dall’Europa.
L’integrazione economica nelle relazioni internazionali era molto importante.

SIEYÈS
Opere: “che cos’è il terzo stato” (1789), “scritti politici” (1985)

Nel suo saggio “che cos’è il terzo stato” che la Francia dovrebbe passare da un modello cetuale ad una
forma unitaria di rappresentanza politica.
Le rivendicazioni del 3 stato (raddoppio del numero dei suoi deputati e votazione per testa e non per
ordine) vanno abbandonate in favore di una rapprenstanza esclusiva della nazione.

La nazione è il prodotto di un originario atto di associazione con il quale individui isolati, viventi sotto la
legge di natura danno vita ad unione e danno volontà comune.
 Basata su leggi ugualitarie che sono espressione anch’esse della volontà comune.
 Corpo politico della nazione: costituzione (non si può modificare).
 La nazione si costituisce solo in virtù di un potere naturale

Rappresentanza: Una grande nazione non si può riunire ogni volta che circostanze eccezionali lo esigono,
occorre cosi avere dei rappresentati straordinari.
Il sistema rappresentativo per Sieyès era fondamentale ed era basato su una volontà comune
rappresentativa.
Ci si doveva basare sul principi della divisione razionale del lavoro: anche la politica va considerata
come un’attività altamente specializzata che richiede persone istruite e competenti.
Conia il termine democrazia dei moderni.
La nazione non esiste se non nelle azioni dei suoi legittimi rappresentanti.

Sieyes chiarisce che al momento della costituzione di un’associazione politica gli uomini mettono in comune
il meno possibile è unicamente quanto è necessario.
Considera l’esposizione dei diritti dell’uomo e del cittadino come indispensabile premessa
all’attività di rifondazione costituzionale.

Esclusione sociale nella politica: sieyes rimuove l’aristocrazia feudale dalla comunità politica. Ha infatti una
concessione censataria dei diritti politici che si fa strada verso quella di classe.

10
Distingue:
 Cittadinanza passiva: tutti i cittadini godono di questi diritti ovvero protezione della propria
persona, proprietà, libertà.
 Cittadinanza attiva: sono i cittadini he esercitano un ruolo attivo sulla formazione dei
pubblici poteri. Non lo sono: donne, stranieri, bambini.

BURKE
Opere: “riflessioni sulla rivoluzione in francia” (1930), “analisi filosofica sull’origine delle nostre idee di
sublime e bello” (1756-1759)

Burke è ricordato per le polemiche contro la rivoluzione francese.


Alla base della struttura politica si pongono le norme fondamentali e consuetudinarie.
La nazione è idea di continuità. Un individuo è stolto ma la specie è saggia e quando le si concede tempo
come specie agisce sempre giustamente.

Caratteristiche del pensiero di Burke:


 Istituzioni sono il prodotto della storia
 Le istituzioni incarnano un livello di perfezione superioriore a quello di chiunque altro
 La vera saggezza politica consiste nel prendere parte a questo processo

La saggezza è un ordine voluto da Dio e inscritto nella struttura stessa dell’universo, gli uomini devono
concordare.
 Burke si oppone ad ogni riforma del sistema britannico. È convinto che la struttura costituzionale
britannica sia caratterizzata da una dinamica evolutiva.
 Glorious Revolution: efficaci e impostazione storica che dimostra che l’ordine costituzionale
poteva essere salvaguardato solo attraverso modifiche alle sue singole componenti istituzionali.

 Modello di ispirazione: IDEALE DI CONSERVAZIONE ATTRAVERSO IL CAMBIAMENTO


Ovvero il constante perfezione monto dell’equilibrio dei poteri.
Burke difendeva la centralità del parlamento ed inoltre l’indipendenza della camera dei comuni equivaleva
nel trasformare la maggioranza parlamentare in maggioranza governativa.

Nuovo soggetto politico: elettorato.


La libertà è bel tutela solo quando il governo è controllato dal parlamento e quest’ultimo e
sottoposto al controllo degli elettori. (Gov - controllato da - parlamento — elettori).

Visione aristocratica della rappresentanza: i deputati svolgono le loro funzioni parlamentari.


Ogni membri del parlamento agisce come una rappresentante dell’intera nazione, rifando poi la
rappresentanza virtuale intesa come relazione di interessi e simpatia nei sentimenti del popolo.

 L’interesse commerciale, agricolo e professionale sono componenti necessari del sistema politico.

Teorizza: ELETTORATO A BASE CENSITARIA e portatore di interessi soggettivi indipendenti al singolo


individuo. Da qui si considera il popolo come l’insime di tutti coloro ch hanno una proprietà sufficiente a
costruite un effettivo contrappeso di potere.
Spicca la figura dell’aristocrazia naturale.

Rivoluzione:
Burke nega che il processo di totale rivolgimento in atto in Francia possa derivare dalla Glorious Revolution.
I Francesi infatti hanno agito come se non avessero mai conosciuto la società civile e avessero dovuto
ricominciare d’accapo.

11
Al concetto di “metafisica politica” Burke contrappone il modello di politica empirica fondata sulla
rimeditazione di tutti quei fattori che la ragione illuministica sembra volere cancellare: la scienza che
insegna a costruire uno stato e rinnovarlo, non si conoscenza priori.

Il nuovo oridnamento della Francia va condannato perché uguaglianza e libertà assoluta porteranno al
dispotismo.

Nel pensiero di Burk l’aspetto più temibile è la sua tendenza a sconvolgere la naturale gerghi di valori
dell’ordine sociale.
 Declino francese della proprietà terriera si manifesta in crisi delle istituzioni di religione e
cavalleria.

Burke offriva una linea di pensiero contro-rivoluzionaria.

KANT
Opere: “ Sopra il detto comune: quest può essere giusto in teoria, ma non vale nella pratica” “risposta alla
domanda: che cos’è l’illuminsimo”
“per la pace perpetua” 1795,”metafisica dei costumi” 1797, “Critica del giudizio” 1790, “critica della ragion
pratica” 1788, “critica della ragion pura” 1781, “la fine di tutte le cose” 1794,

Nello scritto “sul detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la prassi” Kant traccia
una separazione fra diritto e morale.
- La morale è la scienza che insegna come diventare degni della felicità.
- Lo scopo del diritto invece è la libertà nei rapporti esterni degli uomini, perciò comporta delle
limitazioni delle libertà.

Lo stato di diritto si basa sulle leggi coattive e sui seguenti principi:


1. Libertà degli uomini
2. Uguaglianza dei sudditi
3. Indipendenza dei cittadini
Stato civile/giuridico = stato retto da un sovrano cui si affianca un corpo rappresentativo formato su base
censitaria.

Contratto originario: concepito diversmente che dalla dottrina giusnaturalista e racchiude l’obbligo del
legislatore di emanare le leggi.
Criterio di legittimità delle leggi: non è lecito opporre un diritto di resistenza alle leggi ingiuste
(=anteporre bene individuale al pubblico).
Ogni cittadino è titolare di “diritti inalienabili” perciò può esprimere pubblicamene ciò che ritiene
giusto. — concetto di “libertà di penna” ossia l’uso pubblico della ragione.

Nella “metafisica dei costumi” Kant afferma che l’unico diritto innato è la libertà.
La legge è giusta solo se garantisce i diritti di libertà di ogni uomo e se è formulata come se fosse
espressione della volontà unita del popolo.

Sul “detto comune” voleva individuare i principi nell’ambito della morale. Kant ritiene che il cammino
dell’umanità possa asserte interrotto ma mai arrestato.
Convinzione che deriva dalla natura umana che attuerà qualcosa per far abbandonare alla società la
condizione di guerra perenne tra gli stati e dia il via a una costiuzione cosmopolita.
Obiettivo: confederazione fra stati con uno stato dei popoli.

 Nella “critica alla ragion pura” discute sulla concezione della repubblica come mondo delle idee
dove tutte le libertà coesistono.
 Nella “critica del giudizio” sviluppa una prospettiva teologica in cui l’uomo è concepito come lo
scopo ultimo della natura.

12
Guerra: azione sconsiderata degli uomini ed è anche un oppotunità per la concilaiazione della legalità con
la libertà degli stati, favorendone l’unione.

Nello scritto “ idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico” Kant elabora la sua
concezione del diritto, della società e del futuro del genere umano.
Le azioni umane sono date da leggi universali: non riconoscibili dai singoli ma dalla collettività.
Il mezzo fonadamentale attraverso cui si manifestano: ANTAGONISMO
o Kant sottolinea cosi la nozione di: insocievole socievolezza che porta l’uomo a:
 Unirsi alla società
 Resistere a questa tendenza perché sono spinti da interessi egoistici

L’antognismo genera il progresso e da qui si ha la possibilità di generare l’ordine.


Sul piano interazionale le miserie prodotte dalla guerre spingono gli stati ad entrate in una lega dei popoli.
Condizioni per una pace durevole:
 Piano interno: migliore forma della costituzione civile
 Piano di internazionale: assetto cosmopolitico (o lega dei popoli).
 Leggi coattive accettate da tutti per garantire le libertà di tutti

Repubblica Mondiale
Nello scritto “per la pace perpetua” Kant stabilisce una relazione tra il diritto interno e quello
internazionale. Per la sua realizzazione:
1. La costituzione civile dello stato deve essere repubblicana. Le due forme sono: repubblica (con la
separazione dei poteri e principio d rappresentanza), e il dispotismo (volontà pubblica è esercitata
dal sovrano).
La democrazia rappresentativa è la prima necessaria condizione della pace perpetua, perché i
cittadini sono responsabili delle decisioni su guerra e pace.

2. Forma istituzionale delle relazioni internazionali: federalismo di liberi stati


Inoltre Kant osserva che gli stati possono sottrarsi ad una condizione senza legge dominata dalle
guerre solo dando via ad uno stato di popoli e la sua forma sarà una repubblica mondiale.

3. Diritto di visita: diritto di ingresso in stati ai quali non si appartiene.


Diritto che spetta agli uomini e mette in luce i rapporti reciproci reciproci. Kant denuncia a
conquista dei popoli del nuovo mondo e dichiara che le violazioni dei diritti vengono percepite in
tutti.

Questo concetto di stato di popoli è impraticabile, però è la finalità del diritto delle genti:
 Kant confida nella natura umana, non è cosi malvagia
 L’uomo ha una si posizione morale che lo aiuterà contro i cattivi principi.
 L’umanità non è cattiva ma è formata da esseri ragioanevoli che si sforzano di andare dal bene al
male.

Kant individua nella Rivoluzine francese l’avvenimento che può confermare il pregresso dell’umanità.

FICHTE
Opere: “saggio di una critica di ogni rivelazione” 1792, “fondamento del diritto naturale” 1796, “sistema
della dottrine morale” 1789, “logica trascendale” 1812. “Contributo per rettificare il giudizio del pubblico
sulla rivoluzione francese”.

Fichte accetta l’ipotesi di un patto sociale quale origine teoria della società civile.
Distinzione tra saggezza e legittimità della rivoluzione come mutamento della costituzione politica
di uno stato e la proclamazione del diritto di un popolo di sostituire una costituzione non più
corrispondere ai criteri di legittimità.

13
 Il criterio per stabilire la legittimità è la ragione e la legge morale che da essa scaturisce.
o Distinzione fra:
 Diritti inalienabili (garantiti dalla legge morale)
 Diritti alienabili (legge morale tace, diritto lecito)

Autonomia del pensiero e della volontà: dalla libertà morale scaturisce il rifugiato di qualsiasi principio di
autorità e dispotismo. L’individuo deve porre in ARMONIA la parte razionale con la parte sensibile e deve
armonizzare i rapporti con gli altri uomini. — ARMONIA SOCIALE.

L’uomo è suscettibile di perfezionamento ciò comporta l’opposizione dello stato di natura come stato di
guerra.
Obiettivo: “cultura in vista della libertà”

Punti cardinali:
 Dignità dell’uomo
 Diritto di proprietà
 Diritto del lavoro
 Condanna della guerra, schivitù e servitù
Guerra: strumento di potenza dei monarchi e estensione ed espansione del loro potere, a danno delle
popolazioni.

Relazioni con gli stati: il punto di partenza sono i rapporti con gli stati confinanti, che stringono un alleanza
che può essere ampliata fino a diventare una confederazione universale.
Il diritto alla guerra: nasce dalla violazione di questa alleanza/patto.

Fichte, come Kant, vuole una pace duratura attraverso un’alleanza di stati.

Diritto: obiettivo: creazione di una comunità di liberi


Nel “fondamento del diritto naturale” è il contratto statale, che è il prodotto tra vari tipi di contratto:
1. Unione
2. Proprietà
3. Protezione

Aspetti importanti da considerare:


 Separazione fra morale e diritto: L’individuo è costretto a limitare la propria libertà, delegando la
propria capacità di giudizio.
 Rapporto tra libertà e necessità = rapporto tra diritto originario e diritto di coazione
o Diritto originario=diritto fondamentale dell’uomo
o Diritto di coazione= diritto che assicura la sopravvivenza di una comunità
 Deve essere esercitato da un potere forte per diventare reale
La costituzione funziona se diritto di coazione e legge coincidono: ovvero se il detentore del potere
opera con giustizia.

Da qui il problema del controllo e la creazione di un istituto di rilevanza costituzioanle:


 Eforato: a cui è affidato il controllo della legalità.
o In caso di violazione interviene ex post, sospende esecutivo e giudiziario, convoca la
comunità che riappropriandosi del podere costituente diventa soggetto politico.

Fichte venne accusato di ATEISMO, ritiratosi a Berlino pubblica “stato commerciale chiuso” dove
sistematizza il proprio pensiero in campo economico.
Si era reso conto delle ragioni economiche dei tentativi di indebolire ed eliminare le “barriere
cetuali”.

14
Lo scritto celebra l’intervento statale in economia, rispetto a due motivi:
1. Solo una visione dall’alto, capace di una visione d’insieme è in grado di garantire un sistema
equo
2. Una via d’uscita rispetto alla minaccia della guerra

La guerra si scongiura evitando i rapporti commerciali con l’esterno.


La ricchezza di una nazione consiste nel valore prodotto dal lavoro, soprattutto dall’agricoltura e
artigianato, così un equa ripartizione della proprietà del suolo diventa la garanzia dell’espansione del
settore primario.

Lo stato deve assumersi l’onere del commercio con l’esterno e limitare l’imposizione fiscale.
 Cosmopolitismo fichtiano: ripensamento dopo varie rivoluzioni e Napoleone
o Cosi Fichte tenne i suoi “discorsi alla nazione tedesca” a Berlino.
Obiettivo: costruzione dell’unità nazionale

In fichte sono gli intellettuali i più importanti interlocutori, hanno lo scopo di far giungere il messaggio al
popolo.

Scrisse poi la “dottrina del diritto”, espone il caso in cui il detentore del potere non è il migliore, da qui il
problema dell’efficacia del controllo di legalità.
Conseguenza: eliminazione eforato e basamento sulla morale, sperando che la volontà del governante sia
giusta.

HEGEL
Opere: “lineamenti di filosofia del diritto”1820, “fenomenologia dello spirito” 1807, “scritti teologici
giovanili”, “propedeutica filosofica” 1860.

Libertà: concetto fondamentale per Hegel, va compresa in maniera filosofica.


Comprensione del reale: in “lineamenti della filosofia del diritto” afferma “ciò che è razionale è reale, e ciò
che è reale è razionale”.
Si individuano quindi due tipi di Hegel, in base a queste le interpretazioni divergono:
1. Se si intende che è il razionale ad essere reale, esso deve farsi strada e affermarsi contro un
concetto già esistente, che non può più esistere
2. Se è il reale ad essere razionale è legittimato ad esistere in quanto tale
Entrambe le posizioni sono unilaterali e perciò false: essere razionale non è una realtà data, ma la realtà in
quanto espressione nel proprio tempo.

Realtà: per comprenderla bisogna capire il motivo per cui è razionale e conforme al principio della lbertà
soggettiva.
Principi per lo sviluppo: libertà nel diritto, nella moralità e nell’eticità.

Nell’eticità, la libertà è reale perché ha sviluppo nei rapaporti della famiglia, della società civile..
Hegel cerca di comprendere il concetto di libertà dalla pluralità dei rapporti.

Se consideriamo la libertà come la “libertà di fare ciò che si vuole, a patto di non ledere la libertà altrui”: la
libertà è concepita come un capriccio accidentale e un arbitrio. È un idea contraddittoria perché:
1. La libertà può essere garantita solo dallo stato
2. Lo stato è un limite esterno ed un ostacolo per la libertà

Concretezza dei rapporti


Hegel intende negare il carattere astratto della libertà soggettiva, conservare il senso moderno ed elevare
il suo carattere alla concretezza.
Bisogna superare il modo di pensare in cui la libertà comporta la limitazione della libertà di un altro.

15
La realtà di rapporti concreti e articolati in cui si trova lo stato formano L’ETICITÀ.
 Eticità è l’idea della libertà.
 L’eticità è il superamento di un modo astratto di intendere la libertà.
 Famiglia e società civile sono sfere di rapporti che l’individuo stesso mette in forma e nelle quali
trova la propria realtà.
o Famiglia è la radice etica dello stato

Distinzione tra società civile e stato: aspetto che pone il problema della riesumazione dei ceti
Hegel non vuole restaurarli e vuole trovare una soluzione, ma al tempo stesso trova che la
rivoluzione non porti a nulla, anzi, porta solo il rischio della disgregazione sociale.

Il contratto sociale è un modo contraddittorio di intendere la libertà, il dualismo tra volontà individuale e
universale assume nella rivoluzione la forma di negazione soprattutto del singolo.
Mancanza di mediazione tra singolo e universale: è il limite della concezione liberale della libertà.
Il problema della mediazione tra singol e sttao è il problema dell’epoca moderna.
Concezione del popolo come mero aggregato di persone private che dovrebbero essere poi elevate a
qualche esistenza politica, problema dato dall’istituto del voto.

Hegel accusa la concezione del popolo come una “moltitudine di individui”che tengono separata sfera
vigile e politica. Invece Hegel sosteneva l’importanza nel rappresentare politicamente la molteplicità dei
rapporti.
 Rappresentazione di rapporti viventi.

I ceti sono visti come organo di mediazione tra il governo e il popolo, attraverso questi la società civile
infatti prende parte agli affari generali.
Si ha qui il superamento della concezione astratta che dovrebbe elevate i singoli alla politica.
L’indiviudo invece ha la libertà di svilupparsi secondo il principio della propria soggettività.
Libertà concreta= insieme di differenze e pluralità di rapporti esistenti.

Pluralità di stati
Stato afferma la propria identità ponendosi in rapporto esclusivo, cioè di indipendenza sovrana verso le
altre identità statali.

Guerra: forma di riconoscimento, come stato sovrano e di conseguenza dell’indvidualità di questo.


Conseguenze:
1. La guerra è una forma di riconoscimento appunto perché fra gli stati non è possibile alcun arbitrio
(se ci fosse sarebbe già un sovrano riconosciuto). Un patto/alleanza è quindi accidentale.
2. Limite alla guerra: da un lato è una possibilità sempre presente, dall’altro la pace è posta come una
condizione di persistenza di più stati.
La sovranità di un dato stato è tale a causa della possibilità di guerra e come condizione di pace.

La possibilità della guerra dipende dal fatto che le controversie non possono essere decise da istanze
soprastatali. Anche la possibilità di pace non sta nelle buone intenzioni del sovrano ma sulla necessità
logico-politica del riconoscimento fra stati.

CONSTANT
Opere: “dello spirito di conquista e dell’usurpazione”, “principi di politica” 1806, “la libertà degli antichi
comparata a quella dei moderni” 1819.

Posizione mediana dell’autore: prendeva le distanze dall’assolutismo e anche dalla democrazia


parlamentare.
Costant sostiene il modello della monarchia costituzionale: sovranità popolare moderata ha il suo
fondamento in una costituzione rappresentativa, con la distinzione dei poteri.

16
In “principi di politica” inizia dal concetto di sovranità popolare. Distingue tra:
- Il potere derivante dalla forza: illegittimo
- Potere basato sulla sovanità popolare: legittimo
È la limitazione del potere a sancirne la legittimità. Il primo garante è l’opinione pubblica.
Il capo dello stato ha un potere neutro: autorità superiore intermedia neutrale ed astratta che
mantiene l’ordine.

Monarchia costituzionale ≠ monarchia assoluta


 Monarchia costituzionale: il capo dello stato non può agire in luogo ad altri poteri

Organizzazione politica di Costant: monarca emana il potere esecutivo esercitato dai ministri dotati di
responsabilità e soggetti a legge, vicino a questi c’è un potere giudizatio e un rappresentativo durevole.

Le due camere:
 Prima camera: assemblea ereditaria, affidata ai nobili, non può essere sciolta dal
governo e il numero dei componenti è illimitato.
 Seconda camera: elettiva e si può sciogliere in via elettiva (per garantirne forza e
equilibrio)

La proprietà fondiaria è la condizione principale per l’elezione diretta, infatti chi è legato alla terra è in
grado di assicurare uno “spirito di preservazione”, al contrario, non è cosi per la prorietà industriale.

Constant infine nega il concetto di proprietà intellettuale, evidenziando gli errori degli intelluati in politica.

I temi affrontata nel “discorso sulla libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni” sono:
 Guerra e conseguenza in campo economico
 Esiti della rivoluzione del 1789
 Analisi delle dottrine politiche del ‘700

Critica a Rousseau: Constant afferma che Rousseau ha sbagliato a traferire, in tempi più moderni, una
sovranità collettiva che apparteneva ad un'altra età. Questo ha favorito la tirannia.

Rapporti tra singolo individuo e potere politico che prevedono una contrapposizione tra:
 Individualismo moderno
 Concezione della cosa pubblica come totalità destinata ad assorbire l’individuo

Concetti importanti:
 Libertà civile: indipendenza privata
 Condizione di pace: ineliminabile presupposto per il suo godimento
 Guerra: anteriore al commercio (l’ha sostituita)
 Opposizioni di Constant: Pace/guerra, indipendenza/schivitù
 Individuo moderno non tollera più l’antichità e nemmeno l’assoggettamento completo alla
società
 L’analisi di Constant abbraccia anche il perido napoleonico, analizzando i vantaggi del
governo.
 Distinzione tra libertà civile e libertà politica
 Libertà individuale è il primo bisogno dei moderni, la libertà poltica è la garanzia della
libertà individuale
o Ad entrambe le libertà non si può rinunciare, il compito è saperle combinare
attraverso il sistema rappresentativo

17
TOCQUEVILLE
Opere: “la democrazia in America” 1835, “L’antico regime e la rivoluzione” 1856, “saggio sulla povertà”
1835.

In “la democrazia in America” aveva sottolineato la “grande rivoluzione democratica” occidentale ovvero
una rivoluzione nata con i principi d uguaglianza.
Gli sforzi per fermare questo cammino sono inutili, l’uguaglianza è un fatto provvidenziale.

Democrazia: concetto legato ad un assetto sociale caratterizzato dall’ugauglianza nelle condizioni, che negli
USA ha raggiunto i suoi stremi limiti.

Di fronte al movimento verso la democrazia, la sola speranza è di educarla correggendone i difetti e


risaltandone i pregi: occorre una nuova scienza politica.
Obiettivo di TOCQUEVILLE: democrazia in cui ciascuno ha dei diritti e la sicurezza di poterli conservare.
USA: immagine della democrazia stessa.

Libertà: aspetto fondamentale in base al quale occorre agire per salvare la democrazia dalla tirannia.

In “la democrazia in america” Tocqueville sottolinea il problema dell’onnipotenza della maggioranza,


definita anche legge del pensiero che esercita pressione al conformismo nella società.

Nel secondo libro invece descrive la spoliticizzazione delle società democratiche in favore
dell’individualismo, tendenza che porta l’indivduo ad isolarsi con famiglia e amici. Dopo essersi creato una
piccola società l’individuo abbandona la grande società a se stessa.
La massa automatizzata di individui porta a concepire il governo secondo l’immagine di potere
unico. Ad un governo democratico si accompagna la costruzione di uno stato che fa perno su un
forte apparato amministivo.

La libertà poltica è un RIMEDIO AI MALI e può ridurre l’uguaglianza. USA è l’esempio.


Tocqueville affida il compito a tre principali forze motricei
1. Le autonomie locali
a. Occorre dare vita ad ogni singola parte del territorio in modo da moltiplicare le occasione
dei cittadini di agire insieme
2. Le libere associazioni
a. Fondate anch’esse sul principi della scienza dell’associazione, come le precedenti
3. La religione
a. Tocqueville lamenta il grande stato di confusione intellettuale, morale e materiale: è stato
infatti sciolto il vincolo che lega la libertà al cristianesimo e quest’ultimo ai principi di
uguaglianza
b. Occorre che sfera poltica e religiosa siamo distinte ed autonome
c. Lo spirito religioso diventa garante dei buoni costumi

Nel primo libro Tocqueville sottolinea gli elementi di debolezza dei regimi democratici. Da rilievo al binomio
democrazia-civiltà che tende a spegnere lo spirito militare:
“se i popoli democratici sono quelli che amano la pace i loro eserciti sono quelli che desiderano di
più la guerra”.

L’uguaglianza si sviluppa nella nazione e contemporaneamente anche nei popoli vicini, sarà difficile
spingere i popoli a farsi guerra comprendendo uno scenario cosi vasto di popoli.
Il rimedio alla minaccia dell’esercito è nelle società democratiche stesse.
 L’appello di Tocqueville va ai cittadini per far si che imparino a fare un tranquillo uso della
libertà e della forza dell’opinione pubblica.

18
MILL
Opere: “un sistema di logica” 1843, “saggi su alcune questioni aperte in economia politica” 1844, “principi
di economia politica” 1848, “saggio sulla liebertà” 1859, “utilitarismo” 1861, “saggi sulla religione” 1874.

Uomo: spinto dalla ricerca del piacere per sfuggire alla sofferenza.
L’azione politica deve far raggiungere la massima felicità come il benessere materiale.
 Concezione aritmetica della felicità: il bene di tutti è la somma del bene dei singoli.

 Progressivo allontanamento dalla concezione individualistica della società.


 Mill pensa che libertà politica e sociale non siano un bene di per sé: vivere la propria vita
liberamente nel rispetto di sé e degli altri è l’essenza della felicità.
 Il governo deve ritrarsi dalla società, ma intervenire per rimuovere gli ostacoli.
o In “i principi di economia politica” Mill definisce fli ambiti in cui l’intervento dello stato è
utile e necessario.

Libertà: è un bene e su questa si deve fondare la società liberale. Concetto centrale nell’omonimo saggio
“la libertà”, Mill individua i limiti del potere che la società può imporre sull’individuo.
Mill analizza le opinioni maggioritarie all’interno della società, l’obiettivo è quello di proteggere il singolo
dall’ingerenza di governo e società.
Occorre proteggere l’anello debole (individuo) dalle dinamiche tra governo società e popolo.

Critica il “governo del popolo”: in quanto il popolo non è un soggetto unitario e la società è organizzata in
classi, il governo ne rispecchia pertanto la sua divisone.
 Bisogna trovare l’equilibrio tra indipendenza individuale e controllo sociale legittimo
 Criterio da seguire: bene comune

Libertà da garantire:
 Libertà di coscienza (pensare, sentire, di opinioni e sentimenti in qualsiasi campo)
 Libertà di gusti e scelte
 Libertà di associazione (unirsi per scopo comuni che non vadano contro gli altri)

Solo con il confronto continuo tra opinioni differenti l’intelletto umano può riconoscere i propri errori e
perfezionarsi. Infatti i grandi problemi della vita trovano soluzione solo attraverso la conciliazione e la
combinazione degli opposti.
Se un opinione è vera è in grado di tollerare obiezioni o contestazioni, se non viene mai sottoposta
a critica si riduce a mero giudizio.

La totale libertà di espressione si scontra con problema del tempo legato alle donne che non potevano
organizzare autonomamamente la propria vita. Mill scrive un saggio con le sue riflessioni al riguardo, che
sono frutto del confronto con la moglie, Harriet Taylor.
 H. Taylor è un intellettuale impegnata nel movimento femminile per il diritto di voto.
 Mill e H.Taylor concordano sul fatto che la donna corra il rischio di sposare un individuo che le è
inferiore per intelligenza, sensibilità e morali ma si deve sottomettere perché cosi vuole la legge.

Nello scritto “considerazioni sul governo rappresentativo” Mill sottolinea l’importanza delle modalità di
espressione della rappresentanza politica per impedire il dispotismo della maggioranza.
Lo scopo del governo rappresentativo è il benessere collettivo.

In una democrazia in cui i cittadini sono uguali, ogni parte dovrebbe raccogliere una rappresentanza alla sua
reale forza. Questo presupposto è smentito dal sistema elettorale inglese maggioritario e a suffragio
ristretto, in cui il voto dei partiti minori si perde a vantaggio dei maggiori
 Il governo quindi postula solamente ineguaglianza e i privilegi.
È necessario adottare un sistema PROPROZIONALE oltre che all’universalizzazione del suffragio.

19
Mill affronta due problemi:
1. Come garantire alle classi numericamente inferiori una rappresentanza adeguata
2. Come concialire la rappresentanza popolare e competenza politica

Obiettivo: gestire il potere con una prerogativa sempre più ampia verso la democrazia.
Per raggiungerla, la concessione del suffragio deve essere regressiva e Mill prevede alcune restrizioni e
correzioni al diritto di voto. Ci sono inoltre alcune esclusioni:
1. Individui privi di istruzione: concessione del suffragio è accompagnata da un test pubblico che
certifichi il livello di alfabetizzazione dell’elettore
2. Coloro che godono dell’assistenza comunale e dipendono dal denaro pubblico
3. Coloro che hanno commesso reati quali l’evasione fiscale e fallimento con frode (anteponendo il
loro interesse privato al collettivo)

Il voto è un dovere: votando si esercita un potere sugli altri e si influisce sul benessere collettivo.
Voto plurimo: assegnato ai cittadini considerati intellettualmente più dotati. È legato al sistema elettorale
di Thomas Hare, che dà ad ogni elettore la facoltà di votare per un candidato di un qualsiasi colegio.
Il maggior peso delle elite intellettuali permette di selezionare rappresentati competenti e attenti al bene
comune. Pertanto è una prospettiva che smentisce il criterio di uguaglianza del suffragio universale.

Assemblea rappresentativa: ha il compito di individuare gli obiettivi in ordine al benessere comune.


Attività legislativa ed esecutiva: affidate a tecnici in grado di elaborare le leggi ed attuare le politche per gli
scopi definiti dal parlamento.
Parlamento nomina il primo ministro del governo.

Controllo popolare (affidato ad un comitato molto ristretto):


 Sul governo
 Sull’attività legislativa

Mill sottolinea l’importanza di una democrazia che preveda un elettorato competente che esprima una
classe poltica competente. La rappresentanza politica è una selezioni di personale che garantisce il
funzionamento dello stato e del benessere collettivo.
Un tipo di governo rappresentativo è la FEDERAZIONE in cui il livello di rappresentanza è duplice: dei
cittadini e degli stati.
 I piccoli stati si uniscono per avere sicurezza verso l’esterno e pace all’interno.
 Esempiio: USA dove c’è un govero centrale forte con poteri sia in poltica interna che esterna. In cui
la legislazione arminizza il tutto e salda i legami. L’autorità è sottoposta al potere giudiziario che
vigili sull rispetto dei limiti imposti.

Secondo Mill è utile che ci siano più federazioni stabili perché la diminuzione del numero dei piccoli stati
comporta la riduzione dell’utilizzo di una politica estera aggressiva.
 Analoghi effetti: imperi coloniali (es: GB)
 Il governo inglese secondo Mill dovrebbe lavorare per agevolare lo sviluppo della
popolazioni indigena, mettendo a disposizione buoni governatori che conoscano il
territorio e amicando pensando a quetso e non alla madrepatria.
o L’ineguaglianza tra madrepatria e colonie non deve sottomettere nessun paese.

MARX
Opere: “il capitale” 1867, “il manifesto del partito comunista” 1848, “la questione ebraica”1844, “l 18
brumaio di Luigi Bonaparte”1852, “la guerra civile in Francia”1871.

Gli anni giovanili sono occupati dalla critica alla politica, ovvero un confronto con Hobbes Spinoza,
Rousseau e Hegel.
Secondo Marx: La politica non occupa un Luogo esclusivo ma emerge in tutta la sua
contraddittorietà per Marx nello scontro costante tra individui e nel rapporto di lavoro.
20
La società non è vista come un unità o un luogo impolitico dato che presenta molte fratture.

Individuo: soggetto della politica per i suoi caratteri di universalità e uguaglianza. Si presenta con una
duplice veste ovvero:
 in quanto membro della società civile borghese: uomo egoista ma la proprietà privata, la
divisone del lavoro, l’alienazione dell’operaio ed emancipazione politica ne impediscono la
piena manifestazione
 come cittadino dello stato: considerato formalemente uguale a tutti i suoi simili

Si crea un antagonismo fra interesse particolare e interesse collettivo che le istituzioni politiche avranno il
compito di mediare, stabilendo rapporti e ambiti autonomi.
Marx prende in considerazione l’idea di rovesciare i rapporti sociali tramite l’amministrazione delo stato.
Nel “manifesto” Marx e Engels considerano lo stato come uno strumento del quale il proletariato
può appropriarsi per usarlo a suo favore.
Solo con l’isurrezione che porta alla Comune di Parigi questa posizione cambia perché Marx
interpreta gli avvenimenti parigini come un evento dove la costruzione del proletariato giunge ad
impadronirsi del potere politico, destrutturandolo.

Marx considera il modo di produzione capitalistico come una selva di apparenze che bisogna
destrutturare. Alla sua origini c’è lo scambio di merci, anche la capacità lavorativa ha a suo modo un valore
di scambio, l’operaio infatti viene pagato per il suo servizio.
Nel capitalismo: RAPPORTI ASIMMETRICI, le due figure unite dal contratto hanno diritti e doveri diversi:
 Il capitalista ha il dominio assoluto
 Il lavoratore può solo ubbidire

Il denaro opera da coniazione sociale stabilendo quali sono le possibilità di ogni individuo, il denaro media
il rapporto tra le persone. L’operaio è costretto a vendere la sua forza lavoro (insieme di attitudini fisiche e
intellettuali). È necessario che il valore creato sia superiori e a quello retribuito.
o Lavoro necessario: parte di giornata lavorativa che viene impegnata dagli operai per produrre il
valore corrispondente a quello della propria forza lavoro.
o Pluslavoro: crea plusvalore, si traduce poi nell’appropriazione indebita da parte del capitalista di
questo plusvalore ovvero in sfruttamento.

Capitale: potenza sociale, è un rapporto sociale fra persone mediato da cose.


Forza lavoro e capitalista tendono a sottrarsi dal loro naturale rapporto, la prima afferma politicamente la
propia autonomia e il secondo sostenendo il suo primato naturale.
Si crea un nuovo principio di legittimazione dell’autorità sociale.
Il rapporto di produzione capitalistico stabilisce le condizioni del dominio politico, mostrando una
società artificiale e asimmetrica fondata sulla schiavitù.
 Per sottrarsi i proletari devono rompere l’isolamento reciproco facendo valere la forza della
cooperazione sociale.

Proletariato: insieme di individui che sono sottomessi alle condizioni sociali del capitalismo.
Non è destinato a sostituire la borghesia nel predominio della società, ma forma un movimento che
destruttura l’ordine sovrano del capitale contrapponendo al capitalista collettivo, l’operaio
collettivo. (In questa lotta si superano i rapporti capitalisitici).

Per Marx il comunismo è il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.

Atto capitalistico = guerra, sia nelle relazioni tra gli individui che tra stati.
Prende forma uno scontro che aveva lo scopo di sfruttare le aree africane, asiatiche e sudamericane.
Questa guerra è una riproduzione su scala allargata della competizione che si svolge tra i diversi capitalisti.

21
Alla base di questo vi è anche una guerra interna alla società che deve essere costantemente negata in
nome dell’unità politica e sociale. (Battaglie vengono vinte con il licenziando degli operai).

Vi è inoltre una guerra sotterranea che continua da secoli: guerra civile che si svolge dentro la società
borghese in cui prende corpo la rivoluzione proletaria.
 guerra civile sociale
 Guerra che si svolge contro il potere dello stato e che dovrebbe dare vita ad una dittatura del
proletariato in grado di distruggere lo stato e dissolvere le leggi di produzione capitalistiche.
 Dittatura del proletariato: accompaganata da un processo democratico che si conclude con un
governo di classe operaia.

Dopo Marx
1. Revisionismo: Bernstein
Ciritca le analisi di Marx perché prive di fondamento e privilegia gli scopi politico-pratici, quindi la lotta per
l’uguaglianza sociale diventa lotta per la democrazia politica.
2. Lenin
Secondo Lenin il partito rivoluzionario deve anticipare le condizioni dello scontro tra proletari e capitalisti
ed agire come avanguardia. Il potere è l’insime de mezzi per destrutturare la supremazia borghese.
Il soggetto rivoluzionario era la classe operaia industria al.

Anni 60 del Novecento; forte spinta innovativa del capitalismo (es: operaismo italiano).

MOSCA
Opere: “sulla teorica dei governi e sul gruppo parlamentare”1884, “appunti sulla libertà di stampa” 1885,
“questioni costituzional” 1885, “elementi di scienza politica” 1896 e 2parte 1923

In “teorica dei governi” mette in luce i criteri che possono servire a cogliere l’organizzazione dei popoli,
andando oltre all’esteriorità. La scienza poltica è basata su una dimensione comparativa.

Teoria delle classe politica: ogni forma di governo si esercita sempre e comunque da parte di una
minoranza sulla maggioranza.
Il concetto di organizzazione è legato al fatto che la minoranza trionfa.

Problema della formazione della classe politica: dato che le minoranze governanti devono potersi
dirstingure dalla massa dei governanti per il possesso di alcune qualità che attestano la superiorità. I criteri
di reclutamento delle classi politiche sono:
1. Valore militare
2. Ricchezza
3. Nascita
4. Merito personale : ovvero le attitudini speciali nel sapere disimpegnare una funzione politica
5. Raramente si conserva anche la classe ecclesiastica.

Formula politica di Mosca: si pone il problema della legittimazione del potere e delle tecniche di consenso.
La classe politica cerca di legittimare il proprio dominio in conformità alle idee e alle convinzioni
prevalenti nella società, utilizzando formule politiche, come:
1. Formule basate in una credenza soprannaturale
2. Formule basate in un apparenza razionale

La nozione di classe politica ha una doppia connotazione:


1. Classe poltica composta da colore ch esercitano un potere formale (monarca, ministri, burocrati)
2. Classe politica che si allarga all’insieme di perone ch esercitano la direzione poltica sostanziale di un
paese (ceti economici, intellettuali, professionisti, dominanti)

22
Il concetto di classe politica viene ripreso anche in “elementi di scienza politica”. Mosca analizza qui la
durata delle diverse classi politiche:
 Perpetrazione: tendenza aristocratica, mira alla stabilizzazione del potere da parte della classe che
lo detiene
 Rinnovamento: tendenza democratica, punta verso lo spostamento di queste forza e
l’affermazione di nuove

Le rivoluzioni avvengono quando fra l’organizzazione poltica e i costumi, valori e sentimenti di un popolo si
ha una grande disarmonia.

L’organizzazione di una classe politica invece si può distinguere in:


 Principio autocratico: autorità viene trasmessa dall’alto verso il basso
 Principio liberale: il potere passa dal basso verso l’alto

Concetto di difesa giuridica, sinonimo di divisione sostanziale dei poteri soprattutto tra potere temporale e
spirituale e la distinzione del potere politico da quello economico e militare.
La miglior difesa giuridica si può ottenere solo con la partecipazione al governo e il controllo reciproco di
molteplici forze politiche.

Mosca ribadisce come il dogma della sovranità popolare possa dar luogo a conseguenze analoghe al
dispotismo. Molte pagine del suo scritto sono dedicate alla critica di: collettivismo, anarchia e democrazia
sociale. Inoltre sottolinea la superiorità del sistema rappresentativo.
Gli altri modelli sono impossibili in quanto segnarono la decadenza del mondo occidentale.

La scienza politica per Mosca è incaricata di fondare sulla scienza i propri obiettivi e arrivare alla creazione
di una vera politica scientifica.

Uomo: caratterizzato da impulsi e passioni differenti, in cui le peggiori sono alla base della violenza.
In “elementi di scienza politica” il tema del conflitto politico viene sviluppato a proposito della lotta fra
classi.

Guerra: la natura umana tende a prepotere sui propri simili e non può essere frenata sulla prevalenza
sempre peggiore degli interessi materiali.
I costi degli armamenti, degli interessi economici e le ripugnanze morali sono temi dello scritto
“gli eserciti stanziali”.
Mosca qui afferma che lo spirito miliare è portato a ripresentarsi sempre ma su scenari
diversi.
 Inevitabilità della guerra: male necessario da qui derivano conseguenze positive a difesa degli
stessi valori della civiltà. La guerra ogni tanto è necessaria perché non decada ciò che vi è di meglio
nelle società moderne.

WEBER
Opere: “l’etica protestante e lo spirito del capitalismo” 1905, “la sociologia delle religioni” 1921, “economia
e società”1922, “metodo delle scienze storico-sociali” 1922.

Vi sono due importanti teorie per Weber: la teoria sociologica del potere e dello stato, e la teroia della
poltica moderna.

Teoria sociologica del potere e dello stato


In “economia e società” Weber definisce il potere come possibilità di trovare obbedienza, presso alcune
persone. Questo ha un fondamento nella credenza nella legititmità, ci sono infatti 3 tipi puri di potere
legittimo:
1. Potere razional-legale: forma di potere impersonale e ordinaria, la cui legittimità si basa sulla
credenza nella legalità di ordinamenti statuiti.

23
2. Potere tradizionale: forma di potere ordinaria e personale, la sua legittimità si fonda sula credenza
quotidiana nel carattere sacro delle consuetudini. È l’obbedienza ad un signore. Due tipi:
a. Struttura patriarcale: i servitori non hanno i mezzi amministrativi necessari e non possono
opporsi
b. Struttura di ceto: i servitori sono indipendenti, hanno i mezzi e possono contenere il potere
del signore
3. Potere carismatico: forma straordinaria e personale che si fonda sulla dedizione straordinaria al
carattere sacro di una persona. Si manifesta in situazioni eccezionali o di crisi con la dedizione nei
confronti di questa persona. È adeguato a rispondere alle sollecitazioni delle masse e tende, con il
tempo a trasformarsi in una pratica quotidiana.

Gruppo politico: gruppo che garantisce, con l’impiego o la minaccia di coerciaizone, la sussistenza degli
ordinamenti del gruppo entro un dato territorio

Stato: impresa istituzionale di carattere politico in cui l’apparato amministrativo avanza con successo una
pretesa di monopolio della coercizione fisica legittima.
Teoria della politica moderna
Costituita da due nuclei:
1. Visione pessimistica delle prospettive di libertà e democrazia: sviluppata sulla rivoluzione russa
dove la civiltà dei diritti dell’uomo aveva avuto una serie di presupposti unici ed irripetibili.
2. Analisi disincantata delle forza che agiscono sulla scena della modernità politica: al centro di questa
questione vi è la burocrazia e lo stato burocratico.
Queste amministrazioni infatti concentrano nelle loro mani un potere che difficilmente si
può controllare e bilanciare da parte di chi non possiede le giuste qualificazioni.
Cosi le moderne burocrazie si configurano quasi come dispotiche.

Weber fa una riflessione sul tema della natura e del ruolo dei partiti politici di massa: distinzione fra
 Partiti di notabilato: sorgono quando la borghesia si afferma come soggetto politico, e si
fondano sull’agire delle persone che si dedicano occasionalmente alla politica e quindi non
hanno un organizzazione stabile.
 Partiti politici di massa: sorgono quando la poltica diventa esercizio professionale diretto a
conquistare il consenso elettorale e il potere. Due conseguenze:
o Diventano macchine permanenti del consenso e della propaganda
o Eliminazione del ruolo centrale del parlamento come sede ei processi di formazione
della volontà politica

Tutto questo comporta l’avvento della democrazia plebiscitaria, con due condizioni:
 Introduzione del suffragio universale paritario
 Adozione di meccanismi istituzionali che consentissero a chi conquista la maggioranza dei voti di
accedere realmente al potere
Queste condizioni secondo Weber non si erano ancora verificate in Germania per la presenza di Bismarck.

Altro concetto importante: fede incondizionata nei destini di potenza della Germania imperiale.
Era inoltre convinto che la Germania fosse condannata da un inesorabile destino geopolitico di “Stato-
Caserma”.
Weber critico la struttura del Reich guglielmino perché indaguata ad affrontare la politica mondiale
imperialista.

24
DEWEY
Opere: “scuola e società” 1899, “democrazia ed educazione” 1949, “esperienza e natura” 1925, “outlines of
a critical theory of ethics” 1891, “comunità e potere”

Fu il protagonista di una rivolta contro il formalismo (rifiuto di una concezione del sapere fondata
sull’adozione di metodi deduttivi di analisi e di valori assoluti).

Dewey fu fedele alla concezione in cui esiste un legame fra teoria e prassi.
Idea che proseguì anche quando divenne esponente del movimento progressista e della sua ala più
riformatrice.
Con la 1GM si vide Dewey impegnato nello sforzo bellico dell’amministrazione Wilson, qui ebbe la
possibilità di mettere in pratica le riflessioni in tema di ridefinizione di un ordine politico fondato
sull’adozione di criteri scientifici e razionali di controllo sociale.
Dewey vede la democrazia come un processo di partecipazione, ridefinizioni dei legami comunitari e
interazione dell’individuo nel processo sociale.

Concetto di esperienza: l’evoluzionismo aveva immesso nella filosofia il principio di transizione e permesso
l’abbandono della logica formale.
 La filosofia era lo specchio della società e doveva assumere il compito di individuare gli strumenti in
grado di dare ordine al caos. (Soprattutto la nascita di forze impersonali caratterizzate da
accentramento politico e tendenza al conflitto).
 In una società plurale l’unica dato osservabile era il processo sociale
 Se la conoscenza era il frutto di un processo di condivisione allora i principi che da esso
emergevano erano il frutto del senso comune

In “outlines of a critical theory of ethics” Dewey identifica il self , ovvero un intero e la sua realizzazione
come espressione delle potenzialità del self come persona. Rappresentava quindi due aspetti:
 Il carattere, le potenzialità, e i desideri propri del soggetto
 Contesto sociale in cui il soggetto era inserito

Per Dewey l’individualità era quindi sia capacità specifica che ambiente specifico. Da qui deriva il concetto
di “società progressiva” che si riferisce ad una società che deve tenere conto delle potenzialità proprie di un
individuo.
 Obiettivo: il bene comune
 Nuovo concetto di diritti naturali: che non potevano più essere considerati come aprioristici e
immutabili ma dovevano essere ridefiniti sulla base dell’esperienza e della capacità di verifica
dell’individuo

Liberalismo rinascente
“Comunità e potere” era la risposta di Dewey a due saggi di Walter Lippmann che risentivano dle clima di
disillusione e di crisi a seguito del fallimento di Versailles e al riesplodere di conflitti etnici razziali e di
classe.
Lippmann mette in discussione il principio democratico del popolo di essere in grado di discernere il bene e
il male e di autogovernarsi. Inoltre sostiene che l’indiviudo è soggetto guidato da istinti irrazionali e
condizionato da pregiudizi e stereotipi.
Dewey non contestò il processo di decostruzione che aveva condotto Lippmann alla critica bensì ne
criticò l’obiettivo: quest’analisi infatti doveva portare ad un allargamento delle basi della
democrazia.
 Questo avrebbe potuto ottenersi solo dando vigore al concetto di individuo e a quello di comunità.
 Obiettivo: formazione di un “democratic public” con la costruzione di uno spazio pubblico

Comunità: concetto più consono per la protezione della Great Society. I tessuti connettivi della Great
Community riguardavano infatti i processi sociali e psicologici che regolavano i rapporti collettivi.
 Rete comunicativa basata sulla simpathy

25
 Solo la comunicazione poteva creare questo tessuto connettivo e favorire la partecipazione
di altri membri.
o Questo concetto è il fondamento della teroia che cercava una via d’uscita al
liberalismo progressista.
o Dewey voleva dare un nuovo impulso al liberalismo.
o Ipotesi che fu espressa in “Liberalismo e azione sociale”: in cui diceva che il
liberalismo dell’800 era rimasto prigioniero dei propri dogmi.
 Il liberalismo però aveva una finalità duratura e flessibile e doveva
diventare radicale percepire perciò la necessità dei cambiamenti.

La sfida al liberalismo nascente di Dewey rappresentava la possibilità di conciliare il liberalismo e welfare,


libertà individuale e genera will.
 Non si realizzò a causa della assunzione del dogma dell’individuo agente razionale.

KELSEN
Opere: “democrazia e cultura” 1929, “essenza e valore della democrazia” 1929, “general theory of law and
state” 1945, “fondamenti della democrazia” 1955, “la democrazia” 1955, “la dottrina pura del diritto” 1960.

Teoria della democrazia: Kelsen mette in discussione la dottrina politica delo stato tedesco dell’800 e pone
le basi per una nuova analisi dei rapporti.
Kelsen critica la centralità dello stato in quanto soggetto sovrano e unitario, legge e diritto sono
espressione del suo potere.
Critica inoltre:
1. Presupposti: basati sull’identificazione tra stati e società: stato visto come interprete delle esigenza
della società.
o La dottrina tedesca si basa sull’idea di stato come espressione di una volontà comune
presente in una società omogenea e non conflittuale
 Stato e società hanno quindi gli stessi scopi

2. Esiti: secondo Kelsen lo stato crea diritto, impedisce di concepire i vincoli giuridici e trascura il
pluralismo sociale.
o Bisogna invece partire dal pluralismo sociale e politico
 Idea formalizzata in “essenza e valore della democrazia”, in cui si esprime il
pluralismo politico e sociale come qualcosa che rende necessario i limiti
costituzionali della democrazia e richiede un’articolazione istituzionale che permetta
la convivenza delle diverse posizioni.
 Democrazia: fissa limiti al potere di decisione della maggioranze politiche
 Dottrina della “democrazia costituzionale”
(forme in cui lo stato di diritto si realizza nella democrazia).
Concetti chiave: giustizia costutuzionale, visione della democrazia
nella sua versione palrmentare.

L’analisi della democrazia di Kelsen ha quindi come oggetto il pluralismo sociale e politco e le sue
ripercussioni.

Popolo: molteplicità di gruppi distinti, divisi da contrasti nazionali, religiosi ed economici. Questo concetto
intende anche i partiti politici e per questo la volontà dello stato può essere vista come il risultato della
volontà degli stessi partiti.
Da qui emerge l’analisi della libertà nella demorazia: intesa non solo come libertà negativa (spazio
di autonomia individuale del potere dello stato), ma anche libertà positiva (partecipazione al
potere dello stato).
o Queste teoria presuppone un indivudo sociale (che trova la sua diemensione essenziale
nelle formazioni sociali della vita associata.

26
Supremazia della costituzione: necessità individuata da Kelsen in quanto il pluralismo ha bisogno dell’
individuazione di una norma superiore alla decisione politica, che fissi le regole del gioco democratico.
 La costituzione rigida rappresenta la garanzia di un corretto svolgimento di creazione del
diritto, che implica l’individuazione di dirtti fondamnetali quali la protezione delle
minoranze.
o Problema dell’arbitrio della maggioranza
 Duplice valore della costituzione:
1. Garanzia delle regole procedurali di formazione della volontà politica:
possibile grazie al “sindacato di costituzionalità” che verifica le procedure.
2. Garanzia della protezione delle minoranze e del pluralismo: possibile
grazie alla giustizia costituzionale che controlla l’effettiva garanzia delle
minoranze ed è lo strumento che attua un constante comporomesso tra i
gruppi parlamentari.

Principio di maggioranza: non ha solo valore egualitario ma è legato alla possibilità in cui: chi cambia
opinione può essere libero di trovare nuovamente una maggioranza più in linea con la sua nuova opinione.
 Principio maggioritario-minoritario: ovvero la possibilità in cui una minoranza diventi maggioranza.

Istituzioni democratiche: volte all’integrazione sociale. La centralità del parlamento è vista come un
meccanismo di integrazione degli interessi contrapposti.
Parlamentarismo deriva dalla necessità di divisone del lavoro e di mediazione degli interessi.
Il sistema rappresentativo è la base per una comune convivenza con l’obiettivo della pace sociale.
Il compromesso è relazionato alla possibilità di mediazione dei partiti politici.
Partito politico= strumento che rende possibile la mediazione e permette il superamento delle
ideologie contrapposte.
 È fondamentale il sistema elettorale, Kelsen preferisce il sistema proporzionale perché
garantisce la formazione di una maggironza e minoranza effettive.
 È importante anche il RELATIVISMO sul piano culturale, in quanto di fonda
sull’inaccessibilità della verità e di valori assoluti e si concretizza nella necessità del
confronto delle opinioni, del compromesso e della tolleranza.

Diritto internazionale
Pacifismo giuridico: elemento importante nel concetto di sovranità internazionale.

Dubbio riguardo la natura giuridica del diritto internazionale dato da due tesi:
o Primato del diritto statale su quello internazionale: il diritto internazionale è visto infatti come un
diritto statale esterno
o Versione dualistica del rapporto tra i due diritti, visti come indipendenti: il diritto internazionale qui
è visto come un accordo che uno stato sottoscrive volontariamente.

Kelsen a queste tesi contrappone una visione monistica basata sul primato del diritto internazionale, che
implica l’assunzione dell’idea di comunità di stati con uguali diritti.
Teoria possibile solo se al di sopra dei singoli stati viene posto un ordinamento giuridico che ne
delimita la validità e regoli con norme uguali per tutti l comportamento reciproco degli enti.
 Il primato del diritto internazionale è la condizione del pacifismo, nega infatti l’imperialismo
e la guerra nelle relazioni internazionali
 È necessaria un organizzazione sovranazionale che crei organi particolari
 Kelsen propone la creazione di:
o una giurisdizione obbligatoria sulle contorversie internazionali
o un tribunale per le responsabilità individuali in caso di guerra

27
SCHMITT
Opere: “il no os della terra nel diritto internazionale dello Jus publicum europaeum” 1950, “dottrina della
costituzione” 1984, “legalità e legittimità” 1932, “terra e mare” 1942, “teologia politica” 1922.

Schmitt diventò membro del NSDAP, fu un nazonalsocialista in favore del Fuhrer. È convinto che la scienza
giuridica moderna è stata influenzata dalla secolarizzazione della concettualità teologica.

Lo stato, come istanza assoluta secolarizzata è la forma più intensità di unità politica. È un unità decisiva,
totale e sovrana.

Schmitt vuole superare il funzionalismo presente nella determinazione delle maggioranze aritmetiche, che
contribuisce a violentare le minoranze in parlamento.
 Soluzione: uguaglianza formale ed una sostanziale uniformità di tutto il popolo.
o Uniformità che comporta l’esclusione o l’annientamento dell’eterogeneo.
o Polarità: distinzione tra amico e nemico che per Schmitt è l’autenticità distinzione politica.
Il nemico è lo straniero.
 Determinazione del nemico extrastatale: attraverso lo jus belli
 Determinazione del nemico interno: attraverso l’eliminazione di coloro che
disturbano la tranquillità dello stato.

Democrazia plebiscitaria: unica forma di governo consentita per Schmitt. In uno stato uniforme non sono
necessarie le votazioni perché la volontà del popolo può essere espressa tramite plebiscito, l’acclamazione
e senza contraddizioni.
I metodi dittatoriali e cesaristici sono forme immediate della forza democratica.

Costituzione, distinta in:


1. Costituzione in senso assoluto: non ha carattere normativo ed è rappresentata dallo stato in
quanto la sua origine sta nella volontà unitaria, presupposta e presente.
2. Costituzione in senso relativo: ovvero la legge costituzionale (= costituzione scritta). È una
decisione il cui presupposto è la costituzione in senso assoluto.

La distinzione fra le due: legge costituzionale trova legittimazione nella costituzione assoluta, la
costituzione assoluta è legittimata in quanto tale.

Funzioni dello stato


Separazione delle funzioni statali in legislativo, esecutivo e giuridico contraddistinguono lo stato di diritto
borghese. Ma dopo il XX secolo con la crisi del parlamento borghese per schmitt è venuto a mancare il
ruolo del legislatore.
Per schmitt però la norma o la regola non fondano l’ordinamento, ma hanno solo una funzione
regolativa. Quindi per poter applicare le regolazione ci deve essere prima ordine.

 Il diritto è nomos, del quale si può parlare solo se con esso si intende un ordinamento concreto,
totale e complessivo.
 Sovrano è colui che crea una condizione normale di ordinamento e impedisce la dissociazione
dell’unità. Il sovrano ha sempre l’ultima decisione.
 La legittimità della sentenza del giudice sta che nelle sue decisioni deve essere fatto valere
l’interesse del popolo nel complesso.
 Quindi: la funzione legisltiva, esecutiva e giudiziaria concidono nel Fuhrer.

Diritto internazionale
Si interroga sulle questioni del “nemico reale” e della “guerra giusta”.
Speranza: trovare un nuovo nomos sulla terra
 NOMOS: ovvero la forma nella quale diviene visibile l’ordinamento sociale e politico di un popolo.
Dopo la dissoluzione dello jus publicum europaeum: non c’è possibilità di soluzione con i comporomessi.

28
ARENDT
Opere: “le origini del totalitarismo”, “vita activa”, “la banalità del male”

Hannah Arendt nasce da una famiglia ebraica. È infatti dalla sua esperienza personale che scrive la sua
prima opera “le origini del totalitarismo”
Totalitarismo: prodotto imprevisto degli sviluppi economico-politici e scoiali dell’Europa tra
il 19° e il 20° secolo.
 Non è un fenomeno da trascurare infatti secondo Arendt non bisogna esaurirne la portata
catastrofica con facili generalizzazioni
 Obiettivo: “Comprendere senza giustificare”

Temi d’analisi:
1. Antisemitismo: che è in parte la conseguenza del processo di emancipazione degli ebrei
o La società borghese percepiva nella comunità ebraica grandi diversità, non vi era
uguaglianza formale.

2. Imperialismo: fase storica che sottolineò le teorie razziste.


o In questo periodo storico la Arendt individua il primo sintomo del crollo degli stati nazionali
che abbandonano la tradizionale politica coloniale
o Decisivo fu lo sviluppo della dottrina imperialista su base continentale, a questo
contribuirono i panmovimenti

 Panmovimeti: ideatori di un identità di sangue tra membri di una stessa


tradizione storica, predicano al separazione fra le etnie esaltando la propria
acomunità di sangue e incitano la lotta per la supremazia razziale.
 Si svilupparono: Austria-Ungheria e la Russia zarista

3. Combinazione tra burocrazia e razzismo: la gestione razionale del potere si combina con l’idoelogia
razzista che sancisce la superiorità dell’uomo bianco sulle popolazioni conquistate.
o In questa funzione la Arendt individua un principio di ideologia razzista dei totalitarismi.

Il movimento totalitario auspica una mobilitazione delle masse, tuttavia il totalitarismo più moderno e più
occidentale è caratterizzato dall’ideologia come strumento di indottrinamento delle menti
Attraverso al propaganda promulga una visione del mondo perfetta.

 Perenne mobilitazione ideologica delle masse sradicate, composte di individui automatizzati e privi
di legami sociali.
 L’ideologia da sola non è sufficiente ai fini della mobilitazione sociale, interviene quindi il terrore.

o Terrore: vero principio del totalitarismo, caratterizzato da superfluità


o Pratica che si dirige contro individui innocenti
o È praticato nei campi di sterminio

Per la Arendt quindi il totalitarismo è un regime nichilistico (che distrugge i valori) che tende a mobilitare e
distruggere le proprie risorse ed istituzioni. Non dà stabilità.

La politica dopo il terrore


Nella critica “vita activa” l’autrice critica la tradizione del pensiero politco e vuole ottenere un recupero
della “tradizione nascosta” dell’agire politico.

Vita activa= vita politica, una dimesione in cui tutti gli uomini nella loro unicità si mostrano agli altri.
La politica è quindi l’ambito in cui si realizza la natura umana: l’uomo è definito animale politico che
possiede linguaggio.

29
Tripartizione della vita activa:
1. Lavoro: sviluppo biologico del corpo umano, è un fattore di sopravvivenza. Si fonda
sull’ininterotta ciclicità della sfera della necessità
2. Opera: diemensione non-naturale dell’esistenza umana. Rappresenta il mondo trasformato
dall’uomo faber (artigiano, fabbro..). È durevole e permanete e pertanto accogliente (casa)
3. Azione: attività che relaziona gli uomini senza la mediazione di cose materiali, corrisponde alla
condizione umana della pluralità. L’essere umano quindi implica:
a. Uguaglianza nella specie
b. Distinzione individuale

 Biologicamente siamo uguali ma vogliamo essere unici ed irripetibili.


 La nascita conferisce la facoltà di un “nuovo inizio”
 La politica è quindi lo spazio in cui questa capacità d’iniziativa si mette in scena. È
caratterizzata da uno spazio pubblico in cui gli uomini parlano ed interagiscono
dando vita a qualcosa di nuovo.
 Alla politica che crea qualcosa di nuovo si collega il concetto di rivoluzione,
vista come un’azione collettiva destinata a cambiare il corso delle cose e
degli eventi.
o Rivoluzione Americana è l’unica espressione autentica di azione
collettiva che ha dato vita a qualcosa
o Rivoluzione francese e russa: hanno solo instaurato modelli di
ordine alternativi ai precendnti

La glorificazione della “tradizione nascosta” ha una duplice funzione:


1. Sottrarre la politica all’eccessiva teorizzazione propria dell’Occidente e far emergere la possibilità di
agire singolarmente (singolo)
2. Gettare le basi di una nuova comunità umana basata sulla reciprocità, sull’agire concreto e
collettivo che ha a cuore l’interesse pubblico. (Collettivo) .

30

Potrebbero piacerti anche