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CICERONE Anche la vita di Cicerone come quella di Cesare non appartiene soltanto alla storia politica di Roma di cui

egli fu protagonista in uno dei momenti pi drammatici. Non staremo a ripercorrerla tutta questa vita ricca di movimenti, bens ci contenteremo di ricordare solo alcune cose che meglio possono illuminare sulla sua opera. Nato ad Arpino nel 106 a.C. e morto a Formia nel 43 assassinato dai sicari di Antonio, Cicerone si definisce Homo Novus, cio senza antenati illustri. Con le sue sole forze e soprattutto mettendosi in luce con la sua attivit di brillante oratore percorse tutte la sua carriera politica, fu questore, edile, pretore ed infine nel 63. Durante il suo consolato scoppi la congiura di Catilina che egli ebbe il marito di sventare, riconoscendosi da allora vicino alla posizione dei conservatori. Fu coinvolto nella guerra civile in cui, anche senza molte convinzioni patteggi per Pompeo. Dopo la battaglia di Farsalo rientr in Italia ed ottenne il perdono di Cesare. Riprese lattivit politica solo dopo la morte di Cesare quando si sent in dovere di additare ai cittadini il grande pericolo che Marco Antonio costituiva per lo stato. Tuttavia proprio questinimicizia per Marco Antonio gli cost la vita. Per quanto riguarda la sua formazione culturale ricorderemo che ebbe modo in Atene, dove visse tra l80 e il 75, di perfezionare la sua cultura retorica e filosofica. Come maestro di retorica ebbe Milone di Rodi, nella filosofia sent moltissimo linfluenza dei neo-accademici nonch degli Stoici. Fu autore di una vastissima produzione letteraria che per comodit divideremo in 4 grupi: le opere oratorie, le opere filosofiche, le opere retoriche e alla fine il vasto epistolario. LATTIVITA ORATORIA Dalle orazioni di Cicerone ne sono pervenute a noi 58 delle 106 che egli scrisse. Alcune di esse appartengono al genere forense, oltre a genere politico. Le orazioni pi famose sono: LActio in Verrem che era accusato dai siciliani di concussione; le orazioni contro Catilina, scritte in occasione della famosa congiura con la quale egli svel e denunci alla pubblica opinione le malefatte del suo avversario; lorazione proMilone che aveva ucciso il tribuno Clodio; le 3 orazioni Cesariane, dette cos perch pronunciate alla presenza di Cesare (pro-Marcello, pro-Ligario, pro-RegeDeiotario) ed infine le 14 filippiche che furono pronunciate contro Antonio e furono chiamate filippiche in ricordo delle orazioni che il celebre oratore Demostene aveva scritto contro Filippo di Macedonia. Tra i due stili oratori che erano di moda ai tempi di Cicerone: lo stile asiano ampolloso, lo stile attico conciso e tutto attento alle argomentazioni, Cicerone segue una via intermedia, stile che chiama Rodio, in onore del suo maestro Molone di Rodi, uno stile cio che bada nello stesso tempo alla concettosit del contenuto e alla bellezza della forma, armonizzando ci che di bello e di positivo vie era tanto nello stile asiano che in quello attico. Comunque la grandezza delloratoria Ciceroniana non semplicemente una questione di stile. Egli parte nelle sue orazioni la passione e il vigore dei suoi sentimenti, la forza stringente delle sue argomentazioni, la commozione e il sorriso beffardo, insomma tutte quelle doti che unite alleleganza dellespressione fanno il grande oratore. OPERE FILOSOFICHE Cicerone attese alle opere filosofiche negli anni in cui fu lontano dalla politica. Infatti una buona parte di queste opere fu scritta tra il 51 e il 45 negli anni in cui il governo di Cesare, e la sua affermazione nella vita pubblica tennero il poeta lontano dalla politica. Cicerone non si pu considerare originale nella filosofia ne tantomeno

sistematico. Non originale in quanto si contenta di rielaborare i risultati del pensiero epicureo adattandolo alla sua pi profonda meditazione sulle vicende della storia e della cultura romana. N tantomeno sistematico, in quanto non affronta tutti i problemi della filosofia ma quelli che a lui sono pi utili. Infatti pochissime delle sue opere filosofiche affrontano problemi metafisici, mentre la maggior parte delle sue opere filosofiche affrontano il problema etico e quello politico, quelli che pi si adattavano alla concettualit pratica dei romani in genere e del temperamento di Cicero in particolare. Per comodit divideremo le numerosissime opere filosofiche in pi gruppi: 1)le opere politiche che comprendono il De Republica e il De Legibus. Nel primo passa in rassegno le nuove forme di costituzione politica quale la monarchia, laristocrazia, la democrazia per concludere che la costituzione migliore quella che contiene in se tutte e tre le forme. Fin qui fedele allinsegnamento di Aristotele. La parte pi nuova della sua opera consiste invece nella dimostrazione che la migliore costituzione era quella romana in quanto contemperava in se le tre forme attraverso la coesistenza del potere affidato ai consoli (monarchia), del potere affidato al senato (aristocrazia), del potere affidato ai tribuni del popolo (democrazia). Lopera, quindi, si risolve in una esaltazione dello stato Romano, esaltazione che rimane pi commuovente in quanto viene fatta in un momento in cui lo stato Romano che aveva creato la grandezza dellimpero stava per essere definitivamente sepolto. Dellopera che constava di sei libri sono giunti a noi a noi soltanto i primi tre inoltre la fine del sesto libro che nel medioevo ci ha tramandato con il titolo Sommi Scipionis in cui Cicerone descrive i luoghi luminosi che nella vita illustre terrena sono riservati a coloro che hanno ben meritato dalla patria. Il De Legibus tratta, invece, dellorigine del diritto e a questo proposito Cicerone ci fa una dottrina degli Stoici secondo la quale le leggi non derivano da una convenzione tra gli uomini bens sono innate nella nostra coscienza. Anche questopera si conclude con lesaltazione del diritto romano che Cicerone considera come il pi perfetto e il pi rispondente alle leggi naturali. Ale secondo gruppo delle opere filosofiche appartengono quelle di carattere metafisico che sono certamente le meno interessanti, in quanto in si limit ad esporre le teorie dei filosofi greci senza una profonda e convinta adesione, essendo il problema metafisico estraneo alla sua conoscenza e ai suoi pi profondi interessi. Tra queste opere ricorderemo gli Accademia in cui affronta il problema della conoscenza ed espone il criterio della verosimiglianza formulato da Carneade e Agesilao secondo i quali noi non potremo mai conoscere la verit assoluta ma solo ci che pi o meno si accosta al vero. Ricorderemo inoltre il De Natura Deorum in cui si contenta di esporre tre diverse teorie sulle divinit, la teoria epicurea secondo la quale gli dei esistono ma sono indifferenti ai problemi delluomo; la teoria stoica secondo cui gli dei non solo esistono ma provvedono alla felicit umanta; la teoria infine razionalista secondo cui gli dei non esistono affatto. Al terzo gruppo appartengono le opere di carattere morale in cui mostra profondamente legato allorientamento stoico che poneva la felicit non nel soddisfacimento dei bisogni naturali, bens nella sapienza cio nella capacit dello spirito di dominare se stesso e di trarre nella filosofia i mezzi per superare i mille mali che tormentano lesistenza delluomo. A questo gruppo appartengono tre altre opere il De Finibus Bonorum et Malorum che una serrata critica alletica epicurea e un esaltazione delletica stoica; le Tosculanae Disputationes in cui tratta i modi con cui luomo pu superare il dolore e linfelicit e infine il De Officiis con cui affronta il problema del contrasto che intercorre tra ci che vitale e ci che onesto per giungere alla conclusione che ci che veramente

utile anche onesto altrimenti si tratta di una falsa utilit in quasi tutte le opere filosofiche si serve della forma dialogica tenendo presente il modello di Platone. Tuttavia bisogna riconoscere il dialogo Platonico esorta quella caratterizzazione di personaggi che fa di Platone un artista grandissimo. ATTIVITA RETORICA Nelle opere retoriche Cicerone si interessa dellarte del dire cio chiarisce a se stesso e agli altri i mezzi attraverso i quali si pu divenire un buon oratore. Loratoria viene considerata da Cicerone come la massima espressione della nostra umanit perch con le parole che noi ci distinguiamo dalle bestie, con le parole comunichiamo agli altri la nostra spiritualit, con la parola, infine, luomo ha costruito il grande edificio della civilt. Le dottrine retoriche di Cicerone si riassumono nel principio che alloratore sono necessarie virt naturali, ma anche virt acquistate attraverso lo studio. Loratore si un vir bonus, un uomo cio dotato di una profonda moralit, cio di una profonda nonch di una naturale attitudine a parlare. Tuttavia ci non basta, necessario che loratore alle doti naturali aggiunga una buona cultura letteraria, filosofica e giuridica perch solo questa cultura pu dare nutrimento e sostanze ai suoi discorsi. Tra le opere retoriche ricorderemo il De Oratore, LOrator e il Brutus, il quale ultimo trattato una specie di storia della oratoria latina fino ai suoi tempi. ATTIVITA EPISTOLARE Comprende le raccolte di lettere che ebbe modo di scrivere ad amici e parenti (ad familiares) oppure allamico Bruto (ad Brutum) o al fratello Quinzio (ad Quintum) o infine a Attico (ad Atticum). Le lettere hanno una grande importanza per un duplice motivo, prima di tutto ci permettono di ricostruire la cronaca dei fatti di Roma in uno dei momenti pi drammatici della sua storia, fatti visti da un uomo politico di primissimo rango quale fu appunto Cicerone che di tali fatti fu protagonista. In secondo luogo esse ci rivelano la sua umanit nei suoi aspetti pi intimi e pi segreti. Qui Cicerone veste la toga dellavvocato o del maestro per rivelarsi nella sua natura di uomo con i suoi affetti, le sue speranze, le sue incertezze e anche con le sue miserie spirituali. Proprio per questa profonda variet umana che le lettere presentano esse costituirono lopera pi ammirata da Cicerone durante tutto il Romanticismo. Per molti secoli stato ammirato soprattutto come maestro di stile sicch nelle sue opere si vede soprattutto il modello dellespressione elegante perfetta, completa. Pur non negando tali valori oggi siamo portati a considerarlo soprattutto come grandissimo maestro di umanit. Per umanit o umanesimo, nel suo senso pi lato intendiamo la consapevolezza che luomo ha di se stesso dei dovere che ha verso se stesso e gli altri. La civilt classica ebbe appunto il grande merito di scoprire luomo, di scoprire civilt, la sua superiorit di essere razionale, capace di realizzare pienamente se stesso attraverso lattivit filosofica politica e sociale. Lopera di Cicerone rappresenta la sintesi di questa scoperta operata dalla civilt classica, scoperta che, iniziatasi gi con gli autori classici Cicerone fece sua e tramand a noi come insegnamento perennamente valido.

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