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GUIDA UPPA

Babywearing
e accudimento
✓ Pelle a pelle da subito
✓ La necessità fsiologica del contatto
✓ Babywearing e coliche
✓ Le fasce portabebè

Illustrazioni di Elisa Puglielli

La casa editrice dedicata ai genitori,


a cura degli specialisti dell’infanzia
Zerocinque, il manuale
sulla salute e l’educazione
del bambino da 0 a 5 anni
Uppa magazine - Bimestrale. Poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 1, LO /MI - ISSN 2038-5986

Cosa significa essere genitori? Perché è importante l’allattamento? Quante ore bisogna dormire?
La nascita di un bambino porta con sé una molteplicità di domande e dubbi a cui non è sempre
facile dare risposta. Zerocinque affronta i principali aspetti che riguardano la salute e l’educazione nei primi anni di vita,
con l’obiettivo di fornire una corretta informazione e aiutare i genitori a fare scelte consapevoli. Acquista la tua copia!
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GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

L’importanza del primo contatto


Un neonato separato dalla madre subito dopo il parto piange
molto di più e manifesta evidenti segnali di stress, ma c'è una soluzione
DI LUCIO PIERMARINI, PEDIATRA

N
on c’è un momento in cui gli al seno che inizia a cercare spontanea- Perciò nei reparti di maternità non si
esseri umani iniziano ad aver mente, senza fretta. Un amarcord inin- può più accettare un’assistenza orga-
bisogno di amore, affetto, con- terrotto che lo induce a pensare che nizzata come nessuno si azzardereb-
tatto, vicinanza. Si tratta di un bisogno dopo tutto, “fuori”, non si sta così be a proporla a un bambino più gran-
che nasce con loro. È la naturale con- male e si può provare ad aver fiducia in de. Chi si sognerebbe mai di impedire a
tinuazione di un rapporto esistente già questo nuovo e strano mondo. una madre di stare vicino al suo bam-
in utero, che con la nascita prosegue, D’altra parte, una qualche idea di ciò bino ricoverato in corsia?
semplicemente, anche se con modalità che avrebbe trovato, il bambino doveva
diverse. Le capacità sensoriali del feto pur averla se ora sa già orientarsi così
hanno uno sviluppo graduale, legato bene, trovando subito il seno, fissando
anche alle esperienze ambientali, ne- la mamma negli occhi e accoccolandosi
cessariamente limitate in gravidanza tranquillo e fiducioso fra le sue braccia. Numerosi studi hanno
ma, comunque, sempre presenti. Nel Potremmo paragonarlo a un turista che dimostrato i benefici
suo felice, o quasi, Eden amniotico il arriva per la prima volta in un Pae- relazionali e fisiologici
feto si allena per la lotta alla soprav- se straniero, di cui conosce solo ciò che derivanti dalla vicinanza e,
vivenza che lo aspetta dopo il parto, altri gli hanno raccontato, e che però sa meglio ancora, dal contatto
perfezionando man mano quelle abi- che ad attenderlo ci sarà una guida mol-
fisico del neonato con
lità che un occhio attento coglierà con to esperta, che gli può garantire il mas-
facilità. simo comfort e la massima sicurezza.
il corpo della madre.
Ma immaginatevi come si sentireb-
UN RUOLO DA PROTAGONISTA be se, invece, non trovasse nessuno ad
L’ecografia fetale, infatti, ha ampia- attenderlo.
mente dimostrato le capacità di orien- PELLE A PELLE
tamento del feto verso i suoni e la UN ASPETTO SOTTOVALUTATO Numerosi studi hanno dimostrato i
capacità di discriminarli in graditi e Nutrirlo e tenerlo asciutto: è tutta qui benefici relazionali e fisiologici deri-
non, l’attività respiratoria, la ricchez- la cura del neonato offerta da molti vanti dalla vicinanza e, meglio anco-
za e la precisione dei movimenti spon- ospedali che oggi, come cento anni fa, ra, dal contatto fisico del neonato con
tanei e riflessi. Di questi ultimi si ipo- lo considerano insensibile e incapace di il corpo della madre. Un neonato sepa-
tizza un ruolo importante nell’impegno sentimenti, negando l’evidenza che le rato dalla madre e portato al nido subi-
e nella progressione lungo il canale del stesse madri intuiscono, cioè la capa- to dopo il parto piange molto di più e
parto, per cui il feto non sarebbe l’og- cità del neonato di instaurare una rela- manifesta segnali di stress (pianto a
getto del parto bensì il suo brillante zione con gli altri e di assumere nel cicli, livelli di cortisolo, l’ormone dello
protagonista. Dopo il distacco cruen- rapporto con loro un ruolo attivo. In stress, più elevati) di un neonato tenu-
to, apparentemente definitivo, ecco il passato, quando la morte di un neona- to accanto alla madre. Inoltre i nati a
ricongiungimentomcon chi lo ha gene- to era frequente, negare queste eviden- termine tenuti a contatto pelle a pel-
rato, atteso, portato alla luce. ze poteva essere di aiuto per superare il le con la madre per i primi novanta
Se il bambino, appena nato, viene dolore della perdita dei bambini; allora minuti dopo il parto mostrano, rispet-
lasciato a stretto contatto con la madre, si poteva rimandare un pieno coinvol- to a quelli tenuti in culla, un miglio-
magari pelle a pelle, ritrova qualco- gimento nel rapporto tra madre e neo- re adattamento termico, un più alto
sa del suo recente passato nel tepore nato a quando la sopravvivenza fosse livello glicemico (quantità di glucosio
del contenimento delle braccia mater- stata certa; ma oggi questo atteggia- contenuta nel sangue) e un più rapi-
ne, nella soddisfazione della suzione mento non ha più senso. do ritorno alla normalità dell’equilibrio

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L’IMPORTANZA DEL PRIMO CONTATTO

acido-base, oltre a una notevole ridu- averlo vicino durante il giorno e la not- migliore che ci sia. L’OMS (Organizza-
zione del pianto. te, non relegarlo nel nido e non dargli zione Mondiale della Sanità) e l’Unicef
aggiunte di latte sono alcune delle pra- hanno pubblicato nel 1989 un docu-
OSPEDALE AMICO DEL BAMBINO tiche che favoriscono l’attaccamento mento congiunto in cui spiegano qua-
Mettere il bambino sulla madre pel- madre-bambino e soprattutto aumen- li regole dovrebbero seguire per venire
le contro pelle, attaccarlo al seno già in tano la percentuale di bambini allat- considerati ospedali amici dei bambini.
sala parto, consentire alla mamma di tati al seno, cioè alimentati con il latte Eccole riassunte in dieci passi. ■

Buone pratiche in ospedale


✓ Definire un protocollo scritto per promuovere l’allattamento
al seno e farlo conoscere a tutto il personale sanitario.
✓ Addestrare il personale sanitario affinché possa mettere
in pratica tale protocollo.
✓ Informare le donne, già durante la gravidanza, sui vantaggi
dell’allattamento materno e su come affrontarlo.
✓ Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno
mezz’ora dopo il parto.
✓ Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la
produzione di latte anche in caso di separazione dal neonato.
× Non somministrare ai neonati alimenti, integratori o liquidi
diversi dal latte materno, salvo indicazioni mediche (non fa
eccezione nemmeno l’acqua).
✓ Praticare il rooming in, permettere cioè alla madre e al
bambino di restare insieme 24 ore su 24 durante la permanenza
in ospedale.
✓ Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta.

× Non dare tettarelle artificiali o ciucci durante il periodo


dell’allattamento.
✓ Favorire lo stabilirsi di gruppi di sostegno
all’allattamento al seno ai quali le madri possano
rivolgersi dopo la dimissione dall’ospedale
o dalla clinica.

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GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

Bonding: un legame per la vita


Indica quel legame profondo che si stabilisce a poche ore dal parto tra madre
e fglio, e che permette alla donna di allattare, cullare, giocare con il proprio bambino,
ma anche di proteggerlo, non trascurarlo, non abbandonarlo
DI ALESSANDRO VOLTA, NEONATOLOGO

U
n termine che nasce negli Sta- minuti dopo la nascita, il neonato si Ricordiamoci che per il papà il “suo
ti Uniti nel 1982 e sintetiz- trova nello stato di veglia tranquilla nel parto” avviene quando può finalmente
za in modo straordinario quel quale apre gli occhi, guarda i genito- avere il figlio in braccio, vederlo negli
processo indispensabile senza il quale ri, ascolta la loro voce e cerca da solo occhi e convincersi di essere a sua vol-
l’uomo non sopravvive. Deriva dall’in- il seno della mamma. In questa fase il ta visto e riconosciuto. Subito dopo il
glese bond, che significa attaccare, vin- bambino è molto attento e percepisce- parto deve uscire la placenta e a vol-
colare, incollare, cementare: stiamo ciò che lo circonda: in questo momento te occorre dare qualche punto di sutura
parlando del bonding, parola che indica avviene il suo primo, importantissimo alla mamma; tutti sono ancora indaffa-
il legame profondo, specifico e perma- contatto col mondo. Bisognereb- rati e soltanto il neonato e il papà sono
nente che permette di allattare, cullare, be evitare che queste prime percezioni liberi da impegni: perché non sfrutta-
giocare con il proprio bambino, ma an- avvengano attraverso persone estranee, re la situazione per fare conoscenza? È
che di proteggerlo, di non trascurarlo, in luoghi diversi dal corpo della mam- stato dimostrato che l’unica necessità
di non abbandonarlo. ma, dalla sua voce e dal suo odore. dei neonati sani nei primi minuti è di
Si dice che il bonding permetta di uti- Dopo circa due ore dal parto il neonato essere asciugati e avvolti in un teli-no
lizzare istinti nascosti sfruttando un passa in uno stadio di sonnolenza o di tiepido, ogni altra routine oltre a non
“periodo sensibile”, che favorisce la vero e proprio sonno, recupera le for- essere utile è di ostacolo al bonding e
nascita di una grande capacità comuni- ze e le sue capacità percettive si ridu- pertanto dovrebbe essere rimanda-
cativa, quella stessa capacità che con- cono fin quasi ad annullarsi. Questo è ta. Inoltre, gli studi hanno evidenziato
sente alle madri di rispondere effi- il momento per portarlo al nido e sot- come rispettando l’intimità dei genitori
cacemente alle necessità del proprio toporlo alle routine assistenziali senza e del bambino, quest’ultimo smette di
bambino. temere di disturbarlo: il bonding è ini- piangere a pochi secondi dalla nascita
Come tutti i processi umani, anche ziato e nulla può fermarlo. e si tranquillizza con grande velocità,
il bonding è un processo complesso e viceversa i neonati separati dalla mam-
articolato, ricco di variabili, condizio- ma subito dopo il parto piangono più a
nato dall’ambiente, dalle caratteristi- lungo e si calmano con difficoltà.
che personali, dal tipo di parto, dal-
lo stato di salute della mamma o del Si dice che il bonding COSA FARE QUANDO NON È
bambino. permetta di utilizzare istinti POSSIBILE UN CONTATTO PRECOCE?
nascosti sfruttando un Nelle situazioni in cui il neonato deve
COME FAVORIRE IL BONDING? “periodo sensibile”, essere separato dalla mamma e mante-
Gli studi hanno dimostrato come esista che favorisce la nascita nuto in incubatrice o sotto monitorag-
la possibilità di influire su questo pro- di una grande capacità gio, il bonding deve essere rimandato.
cesso, sia favorendolo sia ostacolan- In questi casi è molto importante che i
comunicativa.
dolo. Il mezzo più semplice ed efficace genitori possano vedere il loro bambi-
per creare un legame stabile e positi- no e che abbiano l’opportunità, appe-
vo tra i genitori e il figlio è quello di na possibile, di toccarlo e accarezzarlo;
mettere il neonato nelle braccia del- un momento di intimità si può ave-
la mamma, in contatto pelle-pelle nel- L’IMPORTANZA DELLE PRIME ORE re anche in presenza di strumentazio-
le due ore successive al parto, senza Le ricerche sul comportamento del neo- ni sanitarie, ma in questi casi saranno
attuare nessuna separazione se il loro nato hanno stabilito la grande impor- molto utili spiegazioni e rassicurazioni
stato di salute lo permette. tanza delle prime ore di vita, che van- da parte di operatori sensibili e attenti.
È stato studiato che nei primi 60-90 no quindi utilizzate nel modo migliore. Un recente studio condotto sui neonati

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CO M’È FATTOU NN EO NA TO ?

pretermine ricoverati in terapia inten-


siva ha dimostrato come le interazio-
ni sensoriali tra la mamma e il bam-
bino producano effetti importanti: non
soltanto migliorano le condizioni emo-
tive di entrambi aiutandoli a superare attraverso un contatto olfattivo (usan-
lo stress della separazione, ma influ- do delle stoffe con l’odore della mam-
iscono in modo positivo sul loro svi- ma), utilizzando la voce, gli sguardi,
luppo cognitivo e comportamentale. le carezze; poi, quando sarà possibile
Anche quando il neonato è in una incu- prenderlo in braccio, attraverso un’as-
batrice si può interagire con lui, prima sistenza con la “marsupio terapia”. ■

Le magie del periodo sensibile


Sono molti gli studi che hanno confermato i vantaggi del “periodo
sensibile”. Nelle due ore successive al parto sono infatti presenti alcuni
ormoni che svolgono un ruolo specifico nell’interazione madre-neonato:
1 Ossitocina: raggiunge le più alte concentrazioni nel sangue materno
dopo mezz’ora dal parto, stimolando comportamenti di accudimento;
è dimostrata una correlazione tra i livelli di ossitocina e la capacità di
empatia e di un migliore rapporto con sé e con gli altri.
2 Endorfine: raggiungono un livello molto alto nelle prime due ore dopo
il parto. Si tratta di oppiacei naturali, determinano capacità percettive e
ricettive, sensazioni di piacere e gratificazione.
3 Adrenalina materna: un picco di rilascio di ormoni adrenalinici nelle
ultime contrazioni rende la madre energica, attenta; l’adrenalina materna
accresce quella fetale: anche il bimbo è all’erta alla nascita.
4 Adrenalina fetale: mette il neonato in grado di adattarsi al mondo
extrauterino e promuovere il processo dell’attaccamento.
5 Prolattina: raggiunge il picco massimo a due ore dal parto, agisce
sui comportamenti materni di “nidificazione” e accudimento.

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GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

Contatto e carezze, buone basi


per una crescita armoniosa
Il tocco afettuoso è un importante e precoce strumento relazionale tra genitore
e bambino, perché aiuta il piccolo a percepire i confni del proprio corpo
e rappresenta un “alimento” indispensabile per la sua crescita fsico-emotiva
DI ROSARIO MONTIROSSO, PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA

F
in dai primi momenti dopo la LA RELAZIONE ADULTO-BAMBINO favorisce il benessere fisico e l’at-
nascita, le mani dei genitori Nei primi mesi di vita, le madri tocca- tenzione verso l’ambiente, lo aiuta a
compiono migliaia di semplici no i propri figli tra il 60 e il 90% delle regolare le sue emozioni, promuove il
gesti: toccano, sostengono, lavano, cu- volte in cui si rivolgono a loro parlando legame con l’adulto; tutti aspetti che
rano, consolano, accarezzano… toccare o guardandoli. Spesso ciò avviene sem- sostengono un’armoniosa crescita fisi-
il corpo del bambino è una delle prime plicemente per scopi pratici (il cam- ca ed emotivo-relazionale.
e principali forme di comunicazione e bio del pannolino, spostare le manine
di interazione con cui i genitori entra- del bimbo per imboccarlo…); altre vol-
no in contatto con i propri figli. te per stimolare e/o richiamare la sua
attenzione, come quando il genitore
cerca di indirizzare lo sguardo su di sé
Attraverso le migliaia
sfioran dogli un braccio. di “incontri tattili” che
Il genitore solletica, stringe, solleva, accompagnano l’interazione
sposta il bambino o semplicemente gli nei primi anni di vita,
allunga o gli flette le gambine con l’o- i genitori aiutano il bambino
biettivo di farlo sorridere. Tutti que- a sperimentare sia il benessere
sti comportamenti tattili implicano
sia i confini del proprio corpo.
una qualche forma di precoce relazio-
ne tra l’adulto e il bambino. In effet-
ti, soprattutto nei più piccoli, il toc-
co è un canale comunicativo speciale
che promuove uno scambio recipro- UN TOCCO RECIPROCO
co di sensazioni e di percezioni. Non a Uno degli aspetti peculiari del tocco è
caso, diversi studi suggeriscono come che, a differenza degli altri sensi, è per
il contatto precoce abbia diversi effet- sua natura bidirezionale: si può vedere
ti positivi sullo sviluppo del bambino: e non essere visti, parlare e non esse-
re ascoltati, ma non si può toccare o
essere toccati senza evitare il contatto
diretto con il corpo dell’altro (si par-
la di “intercorporeità”). Come han-
no dimostrato anche recenti ricerche,
questa reciprocità consente al bambino
di sentire la presenza fisica del genito-
re e allo stesso tempo di fare esperien-
za del proprio corpo; il contatto fisi-
co (in particolare le carezze) potrebbe
dunque favorire un altro importan-
te aspetto dello sviluppo: la percezio-
ne dei propri confini corporei e quindi
CONTATTO E CAREZZE, BUONE BASI PER UNA CRESCITA ARMONIOSA

la percezione di essere un individuo tipica (cioè intorno ai 32 °C) e la sti- Proprio per il loro valore di vicinan-
separato e distinto dagli altri. molazione tattile viene eseguita a una za fisica ed emozionale con l’adulto,
velocità ottimale (tra da 1 a 10 cm/s); le carezze non fanno che “alimentare”
DALLA PELLE AL CERVELLO in altre parole, queste fibre non si atti- questo processo. Peraltro, quest’area
La pelle non è semplicemente un vano (o si attivano di meno) se un toc- del cervello e il sistema specializzato
involucro che ci avvolge e proteg- co viene eseguito più lentamente o più del tocco sono sufficientemente matu-
ge dall’ambiente esterno; attraver- velocemente rispetto a questo range di ri già dalle prime fasi di vita, per cui
so di essa vengono trasmesse al cer- valori. Inoltre, queste caratteristiche si attraverso le mani e il contatto fisico
vello informazioni fondamentali come accompagnano a una percezione sog- affettuoso i genitori partecipano attiva-
il tocco, la pressione, la propriocezione gettiva di piacevolezza da parte di chi mente fin da subito alla percezione dei
(ovvero la capacità di percepire e rico- riceve il tocco. confini corporei da parte del bambino.
noscere, senza il supporto della vista,
la posizione del proprio corpo nello I CONFINI DEL PROPRIO CORPO NUTRIMENTO PER CORPO E MENTE
spazio), il dolore, la sensibilità termica. Ci si potrebbe chiedere cosa ha a che Toccare in modo affettuoso non è
Tutte queste stimolazioni sono rileva- fare tutto questo con la percezione dei ovviamente l’unica modalità attraver-
te attraverso dei recettori nei vari stra- confini del proprio corpo. In effetti, il so cui il bambino matura una più chia-
ti della cute e, grazie a diversi tipi di nostro cervello elabora la percezio- ra percezione del suo “sé corporeo”.
fibre, vengono inviate al cervello, dove ne del corpo integrando informazio- Tuttavia, all’interno della relazione
le caratteristiche dello stimolo sono ni provenienti da diversi sistemi sen- genitore-bambino, la carezza e il toc-
prontamente identificate per rispon- soriali (vista, udito, input relativi al co affettuoso sembrano avere un’im-
dere adeguatamente all’ambiente (ad movimento e alla posizione nello spa- portanza particolare rispetto ad altre
esempio, ritrarre velocemente la mano zio, ecc.), ma anche da un’altra fonte modalità relazionali (ad esempio il
in risposta a uno stimolo doloroso). fondamentale, ovvero le informazioni contatto visivo).
Ma cosa accade quando invece di uno sullo stato di benessere dell’organismo Attraverso le migliaia di “incontri tat-
stimolo termico, pressorio o di altro che provengono dagli organi interni (i tili” che accompagnano l’interazione
tipo, a sollecitare la pelle è una carez- “segnali enterocettivi”). Buona parte di nei primi anni di vita, i genitori aiutano
za? Recentemente si è scoperto che le questi segnali raggiunge un’area spe- il bambino a sperimentare sia il benes-
stimolazioni tattili di natura affettiva cifica del cervello nota come “insula”, sere sia i confini del proprio corpo.
vengono inviate al cervello attraverso che è la stessa dove giungono anche le Forse per gli adulti è difficile esse-
delle vie specifiche (le fibre “C-tattili”), informazioni riguardanti il tocco affet- re consapevoli di quanto un sempli-
ovvero le “vie nervose della carezza”. tuoso attraverso le fibre che abbiamo ce gesto affettuoso possa rappresentare
Queste fibre hanno delle precise carat- menzionato poco fa. In altre parole, in un “nutrimento” fondamentale per il
teristiche che le differenziano da tut- quest’area convergono segnali prove- corpo e per la mente del bambino. Una
te le altre che trasmettono gli stimoli nienti sia dall’interno che dall’esterno buona ragione per ricordare che, così
tattili: sono sensibili alla temperatura del corpo (le stimolazioni tattili affet- come il cibo e l’acqua sono essenziali
e alla velocità con cui le mani eseguo- tuose) e ciò implica che questa struttu- per sostenere la crescita fisica del pic-
no il tocco. In particolare, trasmetto- ra cerebrale, più di altre, potrebbe ave- colo, allo stesso modo le carezze sono
no l’impulso nervoso associato al tocco re un ruolo specifico nell’elaborare i un alimento indispensabile per la sua
quando la temperatura cutanea è quella confini corporei. vita emozionale. ■

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GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

Babywearing: portare
il bambino addosso
I bambini vorrebbero stare sempre in braccio, e se non possono farlo molto spesso
piangono. Si tratta di un’esigenza fsiologica da assecondare il più possibile
DI ESTHER WEBER, GIORNALISTA

«I
l mio bambino vuole sempre condizione che favorisce la sua cresci- ad ascoltarsi), accettando e rispettan-
stare in braccio!»; «Si ad- ta anatomica (maturazione delle anche, do le aspettative di entrambi. Su que-
dormenta in braccio, ma ap- sviluppo della postura), neurologica sto ponte il bambino si trova rispettato
pena lo metto giù si sveglia e piange»; (sviluppo cerebrale), motoria, lingui- e accettato nella sua natura di “por-
«Se lo tiro su e lo tengo in braccio si stica, psichica (attaccamento, sviluppo tato” e nei suoi bisogni di contatto,
calma e si riaddormenta». della fiducia di base) e sociale. Ci sor- movimento, contenimento e legame,
Affermazioni di questo tipo sono mol- prendiamo allora che il bambino recla- e il genitore, con il bambino contenu-
to frequenti tra i genitori e spesso sono mi ed esiga con più o meno veemenza to (e perciò anche contento) e conso-
espressioni di disagio e fatica di fron- queste condizioni favorevoli? labile vicino a sé, si sente competente
te al figlio che esige contatto. Ma que- I genitori si aspettano invece un bam- per il suo benessere, libero e rispettato
sti bambini sono eccezionalmente bino che stia tranquillamente separato nel proprio bisogno di fare anche altre
esigenti? da loro per la maggior parte del giorno cose, oltre a tenerlo in braccio. E scopre
E se i bambini che esigono di stare in e della notte: che mangi e dorma, che serenamente una nuova vita: “insie-
braccio avessero un comportamento del abbia ritmi precisi, che si adatti facil- me”, anziché “nonostante” il bambino.
tutto fisiologico? mente all’attrezzatura comprata appo-
Ci siamo mai domandati se le cure di sitamente per lui, che stia nella car- PORTARE E ASCOLTARE:
maternage europee, dove contenitori rozzina, che dorma nella culla, che non LA RELAZIONE
come il lettino, la carrozzina, il box, la pianga, che stia in braccio a tutti, che Portare, sebbene sia una pratica anti-
sdraietta e il seggiolone fanno parte del si autoconsoli, che si autoaddormenti. ca, nella cultura europea è una moda-
corredo obbligatorio e indiscusso, non lità nuova che spesso non viene con-
impongano ai nostri neonati una note- divisa dal proprio ambiente. «Lo
vole capacità di adattamento a condi- vizierete!» si sentono dire i genito-
zioni innaturali? ri che portano i loro bambini addosso.
Portare il bambino con un Quindi oltre alla fatica (perché portare è
LA NECESSITÀ FISIOLOGICA supporto adeguato diventa faticoso), i genitori devono confrontar-
DEL CONTATTO un ponte che aiuta genitori si con i condizionamenti provenienti da
Secondo la biologia comportamentale e bambini a incontrarsi, chi dubita della loro competenza geni-
il cucciolo d’uomo è un “portato atti- accettando e rispettando toriale. «Povero bambino, sicuramen-
vo”, che alla nascita dispone di istinti, le aspettative di entrambi. te gli fa male essere portato così. Vedi
riflessi e comportamenti che lo predi- come sta stretto! Certamente sta soffo-
spongono a stare sul corpo dei genitori cando». Queste affermazioni sono pri-
e a essere portato da loro. Ciò significa ve di fondamento scientifico, ma sono
che nasce con l’aspettativa di ritrovare difficili da sradicare, nonostante molti
la dimensione di “portato”: il contat- Aspettative che non corrispondono a dati e ricerche confermino la fisiologia
to con il corpo dei genitori – sicurez- quelle del bambino: da qui un conflitto del portare. Inoltre portare è faticoso,
za tangibile e concreta e primo terre- che fa disperdere una grande quantità non solo fisicamente, ma soprattut-
no di esperienze plurisensoriali, che di energia a entrambi. to a livello emotivo. La maggioran-
coinvolgono il tatto, l’olfatto, l’udito e Perciò portare il bambino con un sup- za dei genitori di oggi è stata cresciu-
la vista, il movimento e il ritmo, sti- porto adeguato diventa un ponte che ta con le modalità di non-contatto e di
moli vestibolari e propriocettivi – è una aiuta genitori e bambini a incontrarsi (e separazione precoce: le loro esperienze

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BABYWEARING: PORTARE IL BAMBINO ADDOSSO

primarie possono riattivarsi e rende- a suo tempo, a una maggiore sicu- all’età in cui possono camminare. Si
re difficile l’ascolto e la “sopportazio- rezza e autonomia del piccolo quan- trovano in vendita nei negozi di artico-
ne” del proprio bambino. È più faticoso do sarà il suo momento di “partire”, li per l’infanzia e su Internet; ma non
tenere il proprio neonato a contatto se e a una fiducia più radicata dei gran- è difficile realizzarli con il “fai da te”:
non si è stati tenuti in braccio da pic- di quando dovranno “lasciarlo andare”. basta una striscia di stoffa resistente e
coli. Proprio quando si sceglie di por- lavabile, di lunghezza variabile fra 2,5 e
tare in modo consapevole ed esplicito NON SOLO MARSUPI 5 metri, a seconda della taglia del geni-
(con un supporto adatto), è importan- Fascia lunga, fascia elastica, marsupio, tore, larga 70 centimetri, con i bordi a
te ascoltare e rispettare i propri limiti zaino, amaca: tutti strumenti sempli- doppia cucitura. La mamma (o il papà)
fisici e psichici. Mai si dovrebbe portare ci che consentono di portare i bambi- imparerà presto come legarla intorno al
sulla base di una ideologia del contat- ni a contatto con il proprio corpo, fino proprio corpo. ■
to 24 ore su 24. Nelle società cosiddette
tradizionali, dove il bambino sta con-
tinuamente a contatto, nessuna madre
è sola ma ha il sostegno di tutta la
comunità attorno; del bambino picco-
lo si occupano così a volte una ventina
di persone. Nella nostra società tutto il La “marsupio terapia”
peso invece grava sulle spalle dei geni- Si chiama anche ‘‘marsupio terapia’’ (Kangoroo Mother Care), non richiede
tori e spesso della madre: è indispensa- attrezzature biomediche, può essere applicata ovunque a bassi costi e
bile che i genitori che portano si rifor- condotta anche a domicilio, dopo una prima fase di avvio ospedaliero.
niscano e si ricarichino periodicamente
È l’uovo di Colombo che ha rivoluzionato l’assistenza ai neonati di basso
attingendo a delle fonti di energia e di
peso nei Paesi poveri e da alcuni anni è stata adottata anche nei Paesi
tempo per sé. Infine, portare non è una
industrializzati. Molto semplicemente, il corpo della madre viene utilizzato
bacchetta magica o una ricetta per far
come incubatrice: il neonato di basso peso (dai 600 grammi in su) può
tacere il pianto del proprio bambi-
venire ‘‘attaccato’’ al corpo della madre o del padre mantenendo il contatto
no; infatti ci sono bambini che pian-
pelle a pelle per tutto il tempo necessario a raggiungere una sufficiente
gono molto e spesso anche se portati,
omeotermia. È provato che in questo modo i bambini raggiungono una
e nonostante abbiano dei genitori mol-
to disponibili e attenti ai loro bisogni.
temperatura migliore, si ammalano meno e vengono allattati al seno più
Portare è un supporto alla relazione che facilmente dei bambini tenuti solo in incubatrice.
si basa sull’ascolto reciproco (e solo così
funziona), una relazione che va impo-
stata e calibrata individualmente per
trovare la vicinanza giusta e la distan-
za necessaria a seconda del momento.
In questo senso è un modo per cono-
scersi e per crescere, per fare, letteral-
mente e spiritualmente, strada insieme.
Una strada che porterà probabilmente,

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GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

Con la fascia è meglio


Quella di portare il bambino in fascia, a stretto contatto con il corpo
di mamma e papà, è un’abitudine ancora poco difusa nel nostro Paese
ma che conferisce numerosi benefci al piccolo e ai suoi genitori
DI SIMONA NIGRO, PEDIATRA

“P
ortare” il proprio cucciolo Che senso ha allora cercare dei sur- fasce lunghe che consentano legature a
è una delle più arcaiche rogati artificiali? La risposta potreb- più strati.
modalità di accudimento. be essere racchiusa nella mancan-
In tutto il mondo, da sempre, i bebè za di sostegno cui devono far fronte i 1 FASCIA ELASTICA
vengono portati addosso, anche se con neogenitori: la vastità di supporti in Lunga circa 5 metri e fatta di un tessuto
finalità, supporti e modalità differenti, commercio, infatti, è tale da manda- di maglina di cotone o bambù. Una vol-
in relazione alla cultura del Paese di re in confusione chi si vuole accosta- ta indossata è come una sorta di T-shirt
origine. re a questa “novità”. A ciò va aggiunto da allargare per poter inserire (solo
In Africa utilizzano per lo più teli di che le informazioni fornite sono falsate davanti) o tirar fuori il proprio bim-
cotone lunghi poco meno di 2 metri e al solo scopo di vendere: come la posi- bo senza necessità di slegarla. Ideale
i bambini sono portati sulla schiena sin zione fronte-mondo, assolutamente per iniziare, ha il limite di risultare
dalla nascita, in Cina troviamo il mei inadeguata sia in termini anatomico- cedevole quando il bambino raggiunge
tai, in Messico il rebozo, e così via. E posturali (viene meno il rispetto della i 7-8 kg di peso.
in Italia? fisiologica curvatura della colonna ver-
Nel nostro Paese la fa da padrone il trio tebrale) sia in termini psico-relaziona-
navicella-ovetto-passeggino, minimal o li (eccesso di stimoli ricevuti dal bam-
super-accessoriato, senza il quale, bino). Inoltre è ancora poco diffusa la
L’ideale è affidarsi a istruttori
“vogliono farci credere”, non si può “cultura del portare”.
portare in giro il bebè. I più pratici
certificati per scegliere
inseriscono nella lista nascita il mar- COME SCEGLIERE? il supporto più adatto alle
supio, mentre gli alternativi scelgono A ciascuno il suo, quindi, ma qua- proprie esigenze e per imparare
di portare il proprio bambino in fascia le? Distinguiamo in primis supporti legature che rispettino
tra gli sguardi curiosi e compassio- “non strutturati” da quelli “struttura- la fisiologia di chi porta
nevoli dei passanti: «Povero piccolo! ti”. Appartengono alla prima categoria e di chi è portato.
Respira? Soffre!». le fasce: lunghe, corte, elastiche. Nel-
la seconda, invece, rientrano i marsupi.
RISCOPRIRE LA CULTURA Qualunque sia la scelta, bisogna tene-
DEL “PORTARE” re a mente alcune caratteristiche indi-
I benefici di tenere il bambino a con- spensabili: rispetto della fisiologia, 2 FASCIA LUNGA “RIGIDA”
tatto con il corpo materno sono nume- sicurezza nel portare e libertà di movi- Trama particolare che conferisce otti-
rosi e noti da tempo. Basti pensa- mento per il genitore. Infine sarebbe ma stabilità in tutte le direzioni (il
re alla Kangaroo Mother Care “rubata” auspicabile che il prodotto scelto sia di termine “rigida” intimorisce, ma in
alla natura, sperimentata per i pre- un tessuto privo di sostanze nocive. realtà è utilizzato per distinguer-
maturi, ma perfetta per tutti i neona- È importante anche tenere in conside- la da quella elastica); la fascia è per lo
ti: il corpo materno (o paterno) diventa razione l’età del bambino. Un neona- più 100% cotone, ma esistono diver-
un’incubatrice naturale, con vantaggi to necessita di un supporto che offra un se combinazioni di tessuto (lino, seta,
in termini di stabilità cardio-respira- ottimo sostegno alla colonna vertebrale canapa). È l’unico supporto con cui
toria e di termoregolazione, riduzione e alla testa, che consenta di mantenere portare il proprio bambino sin dal-
del rischio infettivo e del pianto, faci- le gambe a “ranocchietta” prima, e nel- la nascita: davanti, sul fianco o sul-
litazione dell’avvio dell’allattamen- la posizione seduta-divaricata in segui- la schiena, con legature mono o pluri-
to, e indiscussi benefi ci psicologici per to, e che garantisca il contenimento. strato in base alle proprie preferenze.
genitore e bambino. Ecco perché sarebbe preferibile scegliere Il suo utilizzo, però, potrebbe risultare

9
CON LA FASCIA È MEGLIO

non immediatamente comprensibile, fisiologia del portato né quella del por- Istruzioni per l’uso
necessitando di un supporto qualifica- tatore. Sono quasi tutti eccessivamen-
Oltre alla scelta del supporto più
to per apprendere in sicurezza tecniche te rigidi, spesso non testati né certifi-
adatto alle proprie esigenze, occorre
e legature. Se si decide di confezionar- cati per l’assenza di sostanze tossiche,
imparare come legare la fascia porta
ne una in casa è bene tenere presente non vi è possibilità di regolazione late-
bebè in maniera corretta! Ecco un
che nei negozi di scampoli non si tro- rale in altezza e manca un buon soste-
vano tessuti con trama diagonale, ma gno regolabile per collo e testa. Infi-
piccolo vademecum del buon portare:
si può optare per un tessuto con carat- ne, caratteristica evidente anche a Sicurezza prima di tutto! Chiudere
teristiche analoghe (come la gabardi- occhi non esperti, i bambini risultano sempre ogni legatura con doppio
ne), mentre sono da evitare tessuti ela- “appesi”, facendo perciò gravare tutto nodo. Non portare in fascia il proprio
sticizzati e l’assemblaggio di pezzi di il peso sulla zona genitale. La parte che bambino in auto, né sulla bicicletta
stoffa diversi. accoglie il sederino ha spesso larghez- o altro mezzo. Prudenza sui mezzi
I benefici di tenere il bambino a con- za insufficiente (minore di 18-20 cm) e pubblici, da utilizzare solo per brevi
tatto con il corpo materno sono nume- risulta troppo morbida o troppo rigida, tragitti. Naso e bocca del bambino
rosi e noti da tempo. non garantendo la posizione divarica- devono essere liberi da ostacoli!
ta-seduta. In alcuni casi l’articolazio-
Garantire al piccolo una posizione
3 FASCIA CORTA AD ANELLI (RING) ne tra femore e bacino viene costretta a
fisiologica. Ciò vuol dire simmetrica,
Consente legature monostrato per un’angolatura troppo aperta, con risul-
verticale dalla nascita e divaricata-
portare davanti o sul fianco, a parti- tati dannosi sullo sviluppo fisiologico
re dai 3 mesi circa, o comunque quan- delle anche.
seduta, con sederino più basso e
do il bambino regge il capo. Una buona ginocchia più in alto; bambino con
fascia ring deve garantire la posizio- E ALLORA, COME SCEGLIERE? testa ad “altezza bacio” – senza però
ne divaricata-seduta con ginocchia più L’ideale è affidarsi a istruttori certifi- intralciare la visuale del portatore – e
in alto del sederino (posizione a M), in cati per scegliere il supporto più adat- sederino sempre al di sopra o a livello
modo che il peso non venga scaricato to alle proprie esigenze e per imparare dell’ombelico del portatore, mai al di
sui genitali. legature che rispettino la fisiologia di sotto; piedini paralleli al pavimento;
Versatile per il “sali e scendi”, quindi chi porta e di chi è portato. Insomma, nel neonato garantire la fisiologica
perfetta per brevi tragitti, e soprattut- teniamo stretti i nostri cuccioli, portia- cifosi (curvatura a C della colonna
to per quando il bimbo inizia a esplo- moli addosso e lasciamo che ci “senta- vertebrale).
rare il mondo sulle proprie gambe. Ha no” con tutti e cinque i sensi. ■
Concedersi tempo e spazio.
il limite di scaricare il peso su una sola
Mettersi in ascolto di sé per ascoltare
spalla ed è quindi meno indicata per
l’altro. Portare è assai bello quanto
essere utilizzata per molte ore.
impegnativo perché è prendersi
carico di qualcuno fisicamente ed
4 MARSUPIO
emotivamente.
Utilizzabile dai 6 mesi circa, è il più
“occidentale” dei supporti e quello che
si trova più facilmente in commercio.
Purtroppo, però, la quasi totalità dei
marsupi prodotti dalle aziende di arti-
coli per l’infanzia risulta non esse-
re ergonomica, non rispettando né la

10
GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

Cosa ha a che fare


il babywearing con le coliche?
Riduzione delle coliche e miglior sincronizzazione motoria sono tra i benefci
apportati dal contatto con il corpo dei genitori nei primi mesi di vita
DI COSTANTINO PANZA, PEDIATRA

P
ubblichiamo una lettera di Co- con l’osteopatia, con i massaggi, con anche per i cuccioli d’uomo? I ricer-
stantino Panza, pediatra e neo- i probiotici, con le tisane o le medici- catori hanno studiato anche questo e,
natologo, da anni collaboratore ne (ahimè) senza apprezzabili risul- sì, capita anche ai nostri cuccioli. La
di Uppa, al nostro direttore Sergio Con- tati se non che il problema del pian- mamma però non li morde sulla nuca
ti Nibali, su tutti i benefici derivanti dal to si risolve spontaneamente al terzo o ma li tiene in braccio verticalmente,
tenere i lattanti “in prossimità”, ossia quarto mese, qualsiasi cura medica si petto contro petto, e cammina facendo
a contatto con la propria pelle, in brac- proponga. una lunga passeggiata.
cio o in fascia. Nelle popolazioni che usano tenere È dimostrato che in questo modo il
fasciato il bambino all’adulto, e non in cucciolo d’uomo, se agitato, si rilas-
Caro direttore, carrozzina, durante il giorno, le coli- sa e si calma. Se la mamma interrom-
ho letto l’articolo che invita a pratica- che del neonato, pur essendo presenti, pe la passeggiata, il bimbo “si risve-
re il babywearing e a lasciare da par- sono di più breve durata e molto meno glia” e riprende a piangere o agitarsi.
te carrozzine e passeggini, e mi sono importanti. I ricercatori hanno stu- Non è questo un altro buon motivo per
rituffato a pensare a come trasporta- diato questo comportamento metten- utilizzare la fascia? Mi sono chiesto se
vamo i nostri figli vent’anni fa, quan- do a confronto un gruppo di lattanti, ai tenendo i bambini in fascia per tan-
do le fasce e i marsupi erano visti come cui genitori era stato chiesto di tener- to tempo non si provocassero defor-
oggetti da appendere in un museo li spesso in braccio o in fascia (i dottori mazioni alle ossa o alla colonna ver-
etnografico. Poi ho iniziato a studia- dicono “in prossimità”), con un grup- tebrale, oppure se non si rallentasse lo
re il pianto del lattante e le modali- po di lattanti allevati all’europea, ossia sviluppo motorio. Andiamo per ordine:
tà di accudimento dei bambini presso lasciati dormire di giorno in carroz- le deformazioni alla colonna vertebra-
i popoli, e desidero raccontarti quello zina o nel lettino da soli, in modo da le non sono mai state descritte da nes-
che ho appreso e che mi ha sorpreso. allevarli a una sorta di autonomia. Se suno studio scientifico, e la contropro-
Tutti sappiamo che i bambini pian- tenuti in prossimità per circa otto ore va sono le migliaia di bambini allevati
gono, qualcuno anche molto, nei pri- al giorno, i lattanti piangevano mol- in fascia per i primi 2-3 anni di vita in
mi tre mesi di vita. Questo pianto che to di meno rispetto al gruppo allevato popolazioni dove abitualmente è que-
può durare anche alcune ore in una con pochi contatti pelle a pelle. Quin- sto il modello di cure genitoriali: tutti
giornata, ed è spesso inconsolabile, è di, la cura delle coliche serali può avve- questi bambini non soffrono di disturbi
chiamato tradizionalmente «colica del nire efficacemente tenendo il cucciolo alla schiena. Per le deformazioni del-
lattante». in fascia durante le ore diurne, anche le altre ossa l’avvertimento è di non
Ora, io non sono d’accordo né sul fat- quando dorme: è bene che una neo- fasciare le gambe strette strette, come
to che pianga (secondo me urla o gor- mamma lo sappia. si faceva da noi fino a cinquant’anni fa
gheggia), e nemmeno sul fatto che sia Quando mamma gatta deve spostare nella speranza che il bambino cresces-
una colica, e in effetti a oggi non sono il gattino perché si è messo in perico- se con le gambe dritte. Pertanto, quan-
presenti prove scientifiche che attesti- lo oppure perché è necessario traspor- do teniamo o trasportiamo un bimbo
no che tutti i bambini del mondo abbia- tarlo da un luogo all’altro, lo afferra in fascia dobbiamo avere l’avvertenza
no nei primi mesi di vita una malattia per la collottola con la bocca: il cuc- di lasciare liberi e possibilmente diva-
dell’intestino che li fa piangere. Que- ciolo rimane completamente immo- ricati gli arti inferiori. Invece, lasciare
sti bambini che si mettono a “ululare”, bile, quasi addormentato. Questo sor- sdraiato il bambino per tanto tempo in
solitamente verso sera, sono, come tu prendente comportamento è presente culla o nell’infant sit può facilitare una
ben sai, difficili da calmare. Ci si prova in molte specie di mammiferi. Succede deformazione delle ossa della scatola

11
COSA HA A CHE FARE IL BABYWEARING CON LE COLICHE?

cranica, un evento chiamato dai dot- capacità che praticamente non è ancora Non ti sembrano, caro direttore, moti-
tori plagiocefalia posizionale. Tenere presente nei nostri bambini. Insomma, vi sufficienti per affermare che il cuc-
un bambino piccolo sempre fasciato al portare il bambino in fascia, in realtà, ciolo d’uomo va trasportato per mezzo
proprio corpo, però, forse non gli per- è un’esperienza preziosa perché il pic- del nostro corpo mentre nel passeggi-
mette di fare quelle esperienze moto- colo si possa esercitare nell’equilibrio no possiamo trasportare la spesa o gli
rie utili per apprendere i movimenti? e per sincronizzarsi con i movimen- utensili di uso quotidiano? ■
La risposta a questa domanda me l’ha ti del genitore. Un’ultima riflessione:
offerta un gruppo di antropologi che camminare, cantare, danzare insieme
sono andati per alcuni anni a osser- sono tutte cose che favoriscono i lega-
vare una delle più antiche popolazio- mi interpersonali e stimolano un com-
ni del nostro pianeta, i !Kung, i quali portamento di cooperazione o di aiuto
abitano nelle savane dell’Africa cen- tra le persone che hanno fatto espe-
trale. Le mamme !Kung trasportano i rienze. Questi comportamenti, chiama-
loro cuccioli tramite il Baby sling, stof- ti dagli psicologi “prosociali”, perché
fe o reti che si indossano e contengono stimolano la socialità tra gli appar-
il bambino posteriormente, con il petto tenenti a una comunità, hanno come
a contatto con la schiena della mamma. base comune l’impegnarsi in attivi-
Il volto del bambino è a livello della tà che richiedono la sincronizzazio-
spalla del genitore, ossia può guardare ne, ossia la capacità di coordinarsi nei
quello che osservano mamma e papà, movimenti rispettando gli stessi tem-
in una prospettiva simile. In più, con le pi o ritmi. Sono stati pubblicati recen-
mani può giocare con le collane colora- temente alcuni studi che hanno rileva-
te indossate dalla mamma. Fino all’età to come bambini di poco più di un anno
di 2-3 anni i bambini sono trasporta- di età, dopo aver fatto attività di sin-
ti in questo modo per distanze di 10-15 cronizzazione, danzando in fascia con
km, percorse tutti i giorni alla ricerca di altri adulti, si disponevano più volen-
cibo; poi, quando sono più grandicel- tieri ad attività di aiuto o cooperazione
li, si distaccano dai genitori rimanen- verso gli adulti con cui avevano dap-
do nell’accampamento insieme a tutti prima fatto queste esperienze. Mi chie-
gli altri bambini. Gli antropologi che li do, allora, quale migliore esperienza di
hanno osservati hanno potuto consta- sincronizzazione ci può essere, se non
tare che i bambini !Kung imparano a trasportare il proprio bimbo in fascia?
stare seduti alcune settimane prima dei
bambini allevati con il modello occi-
dentale, imparano ad alzarsi autono-
mamente tutti molto prima dell’anno
di età, e hanno una camminata matu-
ra, ossia presentano i movimenti sin-
cronizzati degli arti superiori e infe-
riori, ben prima dei due anni di età,

12
GUIDA UPPA BABYWEARING E ACCUDIMENTO

«Se lo tieni tanto in braccio, poi...»


Spesso si sente dire che tenere troppo in braccio un bambino può renderlo “mammone”,
ma in realtà è vero il contrario: il contatto e la rassicurazione ricevuti nei primi anni
di vita contribuiscono alla maturazione di una personalità più serena e sicura
nell'immediato e fno all’età adulta
DI GIORGIA COZZA, GIORNALISTA E SCRITTRICE

«S
e lo tieni tanto in braccio, piange, ben sì un essere umano che Anzi, la lontananza dalla madre è vis-
poi lo vizi!»: ecco una manifesta i suoi bisogni: essere nutri- suta istintivamente come una situa-
frase che viene spes- to, tenuto al caldo e pulito, non rima- zione di pericolo, a cui il neonato rea-
so ripetuta ai neogenitori, colpevoli, nere solo e sentire la presenza e la gisce piangendo per richiamare a sé
agli occhi di parenti, amici, colleghi e vicinanza fisica di mamma e papà. A il genitore; un comportamento che,
conoscenti, di rispondere con eccessi- tal proposito, Frédérick Leboyer, oste- secondo il pediatra spagnolo Car-
va sollecitudine alle richieste del pro- trico e ginecologo francese, considera- los Gonzalez, i nostri bambini avreb-
prio bambino. Non si capisce bene per- to l’inventore del “parto dolce”, scri- bero ereditato dai neonati della prei-
ché, ma nella nostra società le coccole veva: «Il bambino ha bisogno di latte, storia, quando la lontananza dal corpo
vengono da sempre viste con diffiden- sì. Ma ancor più di essere amato, cul- materno esponeva il piccolo ai preda-
za e sospetto, come qualcosa che deve lato, carezzato». tori e dunque a una probabile morte.
essere dosato e limitato, altrimenti, Non si tratta dunque di trasmettere il
così dicono luoghi comuni e pregiudi- “vizio delle braccia” (espressione usa- CON LE COCCOLE SI CRESCE BENE
zi, il rischio è che il bambino diventi ta quando si parla dei bambini che Sono ormai numerosi gli stu-
“mammone”, troppo legato ai genito- vogliono stare spesso in braccio di che hanno evidenzia-
ri. In realtà non è così, e la scienza lo ai genitori); poiché il bambino, to gli effetti benefici di
ha confermato da tempo dimostrando prima di nascere, trascorre un accudimento affet-
quanto le mamme già sa pevano: con le nove mesi nel grembo del- tuoso da parte dei
coccole si cresce bene. la mamma, dopo il parto genitori. Si è visto,
non può essere fisio- infatti, che il contatto
IL BISOGNO DI CONTATTO logicamente predi-
Nella sua vita prenatale, il bambino sposto per restare
non è mai solo: è custodito nel grembo lontano da lei.
della mamma, cullato dai suoi movi-
menti, rassicurato dal battito del suo
cuore, accarezzato dal liquido amnio-
tico. Quando la gravidanza si avvicina
al termine, l’abbraccio uterino si fa più
intenso, il bambino è raccolto, conte-
nuto. Al momento della nascita, poi,
il piccolo ricerca le condizioni che ha
conosciuto e sperimentato nei mesi
precedenti, e ciò significa che necessita
della vicinanza del genitore.
Quando ci si riferisce a un neonato,
dunque, non ha alcun senso parla-
re di “vizi”. Il bimbo vive di sensa-
zioni, prova benessere e malessere,
e non è un “furbetto” (come spesso
viene ingiustamente definito) quando

13
«SE LO TIENI TANTO IN BRACCIO, POI...»

e la rassicurazione ricevuti nei primi «NON CORRERE QUANDO PIANGE» rassicurazione dalla loro presenza.
anni di vita contribuiscono alla matu- Una raccomandazione tristemente dif- Insomma, invitare un genitore a non
razione di una personalità più serena fusa è quella di non rispondere subito rispondere intenzionalmente al pian-
e sicura di sé nell’immediato e a lun- al pianto del proprio bambino. L’indi- to – anche se in quel momento potreb-
go termine (anche fino all’età adulta). cazione che viene data ai genitori è di be farlo – è un consiglio che ha effet-
Una ricerca della Duke University del lasciare che il piccolo pianga, ad esem- ti dannosi nei confronti del neonato, il
North Carolina, che ha ricontattato a pio prima di fare la nanna o quando si quale non ha gli strumenti per risolvere
distanza di 34 anni i bambini coinvolti sveglia durante la notte, per interval- in modo autonomo il proprio disagio.
in un precedente studio, ha dimostra- li di tempo sempre più lunghi, in modo
to che a livelli di affetto molto elevati tale che “impari a dormire”. In realtà, IL DESIDERIO DI ESPLORAZIONE
ricevuti nella primissima infanzia cor- quello che imparano i bambini picco- Chi sostiene che sia meglio non tene-
rispondono valori significativamen- li in questo caso è che non sono in gra- re troppo in braccio il bambino spesso
te più bassi di ansia, angoscia e ostili- do di richiamare i genitori, che il loro si giustifica dicendo: «Deve imparare
tà. Vanno nella stessa direzione anche pianto è inefficace, che nel momento a stare giù». Per capire l’insensatezza
le conclusioni dello studio condotto del bisogno nessuno arriva ad aiutarli. di questa affermazione, basta porsi una
dalla Washington University School of semplice domanda: perché dovrebbe
Medicine di St. Louis, che ha eviden- essere tanto importante che un bim-
ziato un collegamento tra le relazio- bo impari a stare giù, quando il suo
ni affettuose con i genitori, nutrite di «Il bambino ha bisogno stesso sviluppo psicomotorio lo porte-
contatto e vicinanza, e un miglior svi- rà a stare sempre più su, prima seduto,
di latte, sì. Ma ancor
luppo dell’ippocampo, regione cerebra- poi in piedi, prima muovendosi a gat-
più di essere amato,
le che svolge un ruolo essenziale nella toni o strisciando e poi accennando i
gestione dello stress. In pratica, le coc-
cullato, carezzato.» primi passi? Il periodo in cui il bimbo
cole aiutano il bambino a crescere più Frédérick Leboyer, ostetrico e ginecologo trascorre molto tempo in braccio, nel-
sicuro di sé. Ma non è tutto. Uno studio la fascia o nel marsupio, è breve. Non è
canadese, condotto dal British Colum- vero che «così facendo, poi vorrà stare
bia Children’s Hospital Research Insti- sempre in braccio», dal momento che
tute, ha dimostrato che il contatto fisi- Ignorare il pianto ha effetti nocivi tutti i bambini desiderano muoversi ed
co nella primissima infanzia lascia anche a livello fisico, poiché nell’orga- esplorare la realtà circostante. Di tanto
una traccia “biologica” nell’indivi- nismo entrano in circolo quantità ele- in tanto tornano a cercare l’abbraccio
duo. Dall’analisi del DNA dei bambini vate di cortisolo (l’ormone dello stress) della mamma per una pausa di rassicu-
coinvolti sono infatti emerse differenze e, oltre una certa soglia, si deter- razione, ma poi ripartono alla scoper-
significative nel meccanismo di regola- mina una memoria dello stress che ta del mondo. Un’ultima osservazione.
zione dell’attività dei geni tra chi ave- può interferire con la capacità futu- Dopo nove mesi in cui madre e bambi-
va ricevuto molte coccole e chi, invece, ra dell’individuo di reagire agli stimo- no sono stati un tutt’uno, la vicinan-
era cresciuto con poco contatto fisi- li negativi. A volte il bambino pian- za e gli abbracci fanno bene anche alla
co; le differenze riguardavano, tra gli ge anche in braccio ai genitori, ma si mamma: è piacevole ritrovarsi, sorri-
altri, alcuni geni coinvolti nel funzio- tratta di una situazione diversa, poi- dersi, coccolarsi, senza badare a luoghi
namento del sistema immunitario e del ché il piccolo sente che la mamma o il comuni e pregiudizi. ■
metabolismo. papà sono lì con lui e trae comunque

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Uppa è la casa editrice specializzata nei temi della genitorialità e dell’infanzia. La nostra
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