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ALLATTAMENTO AL SENO

alcuni consigli pratici


Rev. del 07/05/2020 RA0358MO
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Q uesto libretto nasce dall’espe-
rienza degli operatori sanitari
che credono ed investono, ogni gior-
quentemente chiamati a confrontar-
si con l’allattamento al seno perché
trovino un aiuto per aiutare o con-
no del loro lavoro, nella protezione, frontarsi e indirizzare verso figure
promozione e sostegno dell’allatta- più competenti nell’obiettivo, che ci
mento al seno secondo le indicazio- unisce tutti, di sostenere ogni singo-
ni OMS-Unicef. lo allattamento al seno.
Vorrebbe essere un compagno di La natura non compie nulla per caso,
viaggio, semplice e ricco di imma- diceva Aristotele, e l’allattamento al
gini, per stare un po’ al passo con i seno, che giunge da una selezione di
tempi, di ogni coppia di genitori che milioni di anni, ne è un esempio illu-
inizia la grande avventura, di cre- minante; merita e meriterà sempre
scere un figlio/a. Un compagno di tutte le energie che ciascuno di noi
viaggio per chiarire dubbi, superare operatori ed ogni singolo, nella sfe-
piccole difficoltà, offrire spunti di ra delle scelte individuali, compie e
approfondimento o riferimenti per compirà per sostenerlo.
accedere ad una rete di professio- Non ci rimane che augurare un buon
nisti in grado di dare aiuto concreto allattamento a tutti, ai papà a cui
nelle situazioni più difficili o dove sempre più spesso, e per fortuna,
solo l’esserci può fare la differenza. sentiamo dire: “ oggi abbiamo allat-
Nasce anche per gli operatori sani- tato 6 volte”, “ lo/a abbiamo allattato
tari stessi, meno esperti o meno fre- per due anni….”

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L’allattamento, non è uno strumento per
garantire la salute, ma una parte della
salute stessa.
Non è un mezzo, ma un fine.
E’ un dono, sebbene sia difficile stabilisce
chi da e chi riceve.
Carlos Gonzalez
L’allattamento al seno ancestrali e potentissimi (tatto,
costituisce il miglior inizio alla odore, voce...). Anche questi
vita e rappresenta il naturale aspetti sono nutrimento per il
proseguimento del rapporto nuovo arrivato/a.
iniziato durante la gravidanza
tra la mamma e bambino/a.
I benefici dell’allattamento al
Il latte materno è il primo alimento seno si riflettono sulla salute dei
dell’uomo, il solo che si adatta singoli mamma e bambino/a,
perfettamente sia ai bisogni per tutto l’arco della loro vita e si
fisiologici che a quelli relazionali. moltiplicano in salute per l’intera
comunità.
Mentre viene appagato il senso
della fame si crea un legame
profondo, un microcosmo L’allattamento al seno è un grande
relazionale di protezione e di dono d’amore non solo verso il
amore, un dialogo, una danza proprio figlio/a, ma anche verso la
che passano attraverso messaggi comunità e l’intero pianeta.

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BONDING
Numerose ricerche hanno evidenziato che favorire il bonding fin dai primi momenti dopo il parto periodo
sensibile permette un migliore avvio dell’allattamento al seno, riduce il rischio di depressione materna,
promuove la stabilità emotiva del neonato/a ed il processo dell’attaccamento.

Ma cos’è il bonding?
È un legame profondo, speciale, indissolubile, assolutamente unico che unisce la triade madre-bambi-
no/a-padre per sempre.

Il modo più semplice ed efficace per iniziare a creare un legame stabile


e positivo tra i genitori e il bambino/a è quello di mettere il neonato/a in
contatto pelle-pelle appena possibile. Se il suo stato di salute lo permette,
con la mamma o con il papà.

Il neonato/a, nei primi 60-120 minuti dopo la nascita, si trova in uno stato
di veglia tranquilla nel quale può aprire gli occhi, guardare i genitori,
riconoscere la loro voce, cercare il seno della mamma (breast crawl),
sentirsi rassicurato e abbracciato come in utero.
Dopo circa due ore dal parto il neonato/a passa in uno stato di sonnolenza
o di vero e proprio sonno, recupera le forze e la sua percezione del mondo
si riduce fin quasi ad annullarsi. Questo può essere il momento per
svolgere le routine assistenziali senza temere di disturbarlo.

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ROOMING IN
l’emozione dell’innamoramento reciproco
È la pratica di lasciare mamma e neonato/a nella stessa stanza subito dopo la nascita, 24 ore su 24.
Ciò permettere l’instaurarsi di un legame intenso fra mamma e figlio, la naturale prosecuzione di quello
vissuto durante la gravidanza.

È inoltre la migliore opportunità per favorire l’allattamento al seno a richiesta.

È il modo più semplice per far emergere le competenze materne. Eventuali dubbi e/o timori potranno
essere risolti con l’aiuto del personale sanitario.

Perchè il ROOMING IN è importante?

Rooming In:
Imparo a

tieni il bambino/a vicino Imparo a capire


quando il mio
riconoscere la
mia mamma
bambino/a ha fame

Si raccomanda che il bambino/a condivida


la camera con i genitori per i primi 6 mesi
di vita al fine di ridurre il rischio della Sin- Imparo ad Posso nutrimi
drome di morte improvvisa (SIDS). occuparmi del ogni volta che
mio ho fame
bambino/a

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TUTTE le MAMME
POSSONO ALLATTARE
La maggioranza delle donne è in grado di allattare esclusivamente al seno se lo desidera e se
adeguatamente informata e sostenuta.

Tutte le donne hanno tutto ciò che è necessario per allattare: le ghiandole mammarie che fabbricano
il latte e due ormoni la prolattina e l’ossitocina, che lo fanno produrre e fuoriuscire. La natura pensa a
tutto e prepara le mammelle e il corpo della mamma fin dalla gravidanza.

L’ipo isi in risposta produce:

PROLATTINA

LA SUZIONE INVIA
STIMOLI SENSITIVI E OSSITOCINA FAVORISCE
SENSORIALI AL CERVELLO LA PRODUZIONE
DEL LATTE

STIMOLA CAUSA L’AMENORREA


L’EMISSIONE RITARDANDO
DEL LATTE L’OVULAZIONE

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Seni e capezzoli possono avere forma e dimensione diverse: vanno tutti bene.

Il meccanismo alla base della produzione di latte è semplice: se il bambino/a succhia, il seno produce
latte; se il bambino/a succhia di più, il seno produce più latte; se il bambino/a succhia di meno, il seno
produce meno latte.

Il seno dunque non è un contenitore ma una sorgente continua di latte.

CAPEZZOLI INTROFLESSI
Anche i capezzoli introflessi sono adatti all’allattamento: con il tempo il neonato/a provvederà a
modellarli per rispondere alle proprie esigenze di attacco.

Normalmente Piatto Introflesso


sporgente
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Il COLOSTRO il nettare della vita

È il latte prodotto nei primi giorni dopo il parto.


È denso e giallastro, talora di colore più chiaro.
Si tratta di un latte speciale e prezioso, oro liquido,
adatto a rispondere ai bisogni del neonato/a nei
primi giorni di vita (funzione immuno protettiva,
lassativa, ecc...)
È prodotto in piccole quantità adeguate alle dimen-
sioni dello stomaco del neonato/a.

Dopo le prime 18-24 ore durante le quali


il neonato/a è solitamente tranquillo an-
drà incontro a un periodo di irrequietezza
fisiologica che può mettere a dura prova
l’equilibrio familiare. Non è unicamente
espressione di fame, ma anche di biso-
gno di contenimento.

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La MONTATA LATTEA

Dopo alcuni giorni il colostro si trasforma in latte maturo, attraversando uno stadio chiamato latte di
transizione.
Aumenta la produzione di latte generando così la montata lattea.
In alcune madri i seni divengono turgidi, congestionati, caldi e spesso dolenti.
E’ molto importante allattare spesso, al seno onde evitare la complicanza più comune: l’ingorgo mam-
mario.

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La CURA del SENO
Durante la gravidanza le mammelle e i capezzoli si preparano naturalmente all’allattamento. Non
occorre una particolare attenzione: creme e/o lozioni non servono a prevenire le ragadi.

• Non è necessario lavare spesso il seno ed è preferibile utilizzare


raramente il sapone sui capezzoli, per non privarli delle naturali
sostanze emollienti, protettive e curative presenti.

• È buona prassi non lavare le mammelle e i capezzoli prima e dopo la


poppata. E’ importante lavare le mani sempre prima di allattare.

• La pelle del capezzolo deve essere morbida con un giusto grado di


umidità. A tale scopo puoi utilizzare gocce del tuo latte da distribuire
sul capezzolo.

• L’utilizzo delle coppette assorbilatte, in particolare foderate di plastica,


è sconsigliato in quanto possono rendere la cute dei capezzoli più
sensibile e meno protetta. È preferibile l’utilizzo del cotone o delle
coppette raccoglilatte.

• Possono essere indossati reggiseni comodi, di taglia adeguata e che


non comprimano il seno. Durante la poppata l’uso del reggiseno può
essere evitato.

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QUANDO INIZIARE ad ALLATTARE
SUBITO DOPO IL PARTO
Le prime due ore dopo il parto, o appena possibile, sono il momento migliore affinché il neonato/a inizi
a succhiare.

QUANTE VOLTE DEVI ALLATTARE


IL TUO BAMBINO/A?
Ogni coppia madre-neonato/a è diversa e pertanto non vi sono
regole fisse.
Allatta tutte le volte che il tuo bambino/a mostra segni di fame.
È normale che un neonato/a voglia succhiare fra le 8 e le 12 volte,
anche di più, nelle 24 ore. Nel primo mese di vita non meno di 6-8
volte al giorno.
Il neonato/a si nutre anche di notte ed è quindi fisiologico che
si svegli più volte per poppare. Il modo migliore per gestire le
poppate notturne è tenerlo vicino a te, cercando di evitare troppi
stimoli (luce e rumori) affinché entrambi riprendiate a dormire
subito dopo la poppata.

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I SEGNALI di FAME del BAMBINO/A
SEGNALI PRECOCI "ho bisogno del seno"

mi muovo apro la bocca giro la testa di lato,


cerco il seno

SEGNALI INTERMEDI "ho molta fame"

mi stiracchio mi muovo porto la mano


sempre di più alla bocca

SEGNALI TARDIVI "aiutami a calmarmi, poi nutrimi"

piango mi agito divento rosso

È il momento in cui calmare il bambino che piange:


coccolalo, tienilo in contatto pelle a pelle sul petto, parlagli e accarezzalo.

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QUANTO deve DURARE una POPPATA?
La regola è: NON CI SONO REGOLE E TEMPI DA RISPETTARE.
Il neonato è l’esperto e quindi l’ideale è permettere al neonato/a di succhiare in base alle sue esigenze.
Questo consente alla madre di essere sicura che il suo bambino/a succhi la quantità di latte di cui ha
bisogno.

UN SENO O DUE?
È bene lasciare che il neonato/a succhi liberamente da un seno fino a quando si staccherà da solo fa-
cendo fisiologicamente alcune pause. Dopo prova ad offrirgli l’altro seno: a volte lo vorrà, altre volte no.
La poppata successiva avverrà nell’ordine inverso iniziando dal seno offerto per ultimo.
Questo perché IL LATTE MATERNO CAMBIA COMPOSIZIONE DURANTE LA
POPPATA.
Il primo latte, all’inizio della poppata, è povero di grassi e ricco di lattosio e
acqua, soddisfa il bisogno idrico del bambino/a.
Il secondo, a fine poppata, è ricco di grassi.
Il tuo piccolo/a può variare la frequenza e la durata delle poppate in base alle
sue esigenze. Ad esempio nel periodo estivo può richiedere di succhiare più
spesso e per breve tempo per dissetarsi.

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REGOLE D’ORO per un BUON INIZIO
dell’ ALLATTAMENTO al SENO

1. INIZIARE PRESTO AD ALLATTARE: Le prime due ore dopo


il parto sono il momento migliore affinché il neonato/a inizi a
succhiare correttamente.

2. ALLATTARE CON ATTACCO E POSIZIONE CORRETTI

3. ALLATTARE FREQUENTEMENTE E A RICHIESTA. Giorno e


notte assecondando il ritmo del neonato/a.

4. ALLATTARE ESCLUSIVAMENTE. Solo latte materno, senza


aggiunte di altri latti o liquidi (nemmeno l’acqua).

5. NON USARE CIUCCI E BIBERON, fino a quando l’allattamen-


to non è ben avviato.

6. NON ASPETTARE A CHIEDERE AIUTO, SE HAI BISOGNO

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SEGNI di una BUONA
ALIMENTAZIONE

• 1-2 pannolini bagnati durante i primi giorni, 5-7 pannolini bagnati in seguito.

• Frequenti evacuazioni giornaliere di feci gialle, cremose, maleodoranti nel primo mese,
che in seguito possono diminuire

• Almeno 6/7 pasti al giorno

• Il neonato/a deglutisce rumorosamente all’inizio della poppata

• Il bambino/a cresce almeno 100-200 gr alla settimana.

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CALO FISIOLOGICO e
SCATTI di CRESCITA
Durante i primi giorni non preoccuparti se il tuo bambino perde peso; è normale è il “calo fisiologico”.
Di solito i neonati perdono dal 4 a 6%, del peso alla nascita. A volte posso perdere di più.
Se la perdita è superiore al 10% saranno valutate le condizioni del neonato.
La pedita di peso iniziale viene recuperato nei primi 10-15 giorni di vita.
Gli scatti di crescita sono periodi, che durano da 2 giorni a una settimana, in cui il bambino/a richiede di
attaccarsi molto spesso, sembra insaziabili.

Questi periodi si collegano all’incirca alla 2°/3° settimana, alla 6° settimana


e 3° mese di vita, ma non riguardano tutti i bambini/e, ne’ hanno la stessa
intensità e durata.

E’ sufficiente assecondare il bambino attaccandolo tutte le volte che lo richiede


e per tutto il tempo che lo richiede. E’ importante non temere di non avere
più latte e di non interferire somministrando latte formulato, tisane o ciucci.
Se il bambino si attaccherà secondo le sue richieste, il latte aumenterà per
soddisfarle. Sicuramente sono periodi che mettono a dura prova i genitori,
ma sapere che si risolveranno può essere di aiuto per affrontarli.

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Le POSIZIONI per l’ALLATTAMENTO

Non esiste un’unica posizione per allattare


Scegli la posizione per l’allattamento in base a ciò che è più comodo
ed efficace per te e il tuo bambino/a; puoi variarla di volta in volta,
aiutandoti, ad esempio, con il sostegno di cuscini.
Sostieni con un braccio il bambino/a, ben accostato al seno, mentre
con l’altro favorisci l’attacco al seno.

POSIZIONE SEDUTA O A CULLA


È la posizione classica.
Il corpo del bimbo è girato verso di te, pancia a pancia, la testa del bim-
bo poggia sul braccio, non necessariamente nell’incavo del gomito, in
modo tale che il bambino si trovi con il naso proprio davanti al tuo
seno in modo da non dover girare la testa per arrivare al seno.
Devi cercare di sostenere bene le spalle: così che il bambino sia como-
do e possa estendere lievemente il collo.

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POSIZIONE INCROCIATA
Variante della posizione seduta, ottima posizione per chi ha problemi di
attacco.
Sostieni il bambino con il braccio opposto al seno che offri sorreggendogli
la nuca e non la testa, con la mano (vedi foto).
Sostieni il seno con la mano dello stesso lato (posizione a C/U).
Evita di spingere la testa perché stimola il bambino/a ad inarcarsi,
allontanarsi dal seno.
L’avambraccio sorregge la sua schiena e il sederino.

POSIZIONE CON IL BAMBINO/A SEDUTO


Può essere seduto sulla gamba o comunque posizionato/a in modo tale
che la testa sia più alta del resto del corpo (vedi foto).
Questa posizione è utile: per la mamma quando è presente un’abbondante
flusso di latte e/o “dolori” al seno, per il bambino/a quando tende a
stringere la bocca sul capezzolo o, in caso di rifiuto del seno per naso
chiuso/otite o in caso di utilizzo di presidi (esempio divaricatore).

POSIZIONE SDRAIATA
Nei giorni dopo il parto e per le poppate notturne, allattare sdraiata con il
bambino/a di fianco è più fisiologico.
Evita di posizionare il bambino/a sul tuo braccio e fai attenzione che la
testa sia troppo piegata in avanti.
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POSIZIONE SEMI INCLINATA
Utile dopo un parto cesareo e consigliata in caso di forte flusso di latte.

POSIZIONE SDRAIATA CON IL BIMBO SOPRA


Utile dopo un parto cesareo e consigliata in caso di forte flusso di latte.

POSIZIONE A RUGBY
Il bambino/a è tenuto sotto il braccio, come un pallone da rugby,
sostenendolo sulla nuca con la mano e sulla schiena con l’avambraccio.

È una posizione utile in caso di parto cesareo, per allattare


contemporaneamente i gemelli, quando il seno è molto pieno o molto
grande.

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POSIZIONE DELLA LUPA
E’ utile in caso di ingorgo o ragadi molto dolorose o per drenare una
particolare zona del seno.

ALTRE POSIZIONI
Variare le posizioni del bambino/a durante la poppata o da una poppata all’altra
consente di svuotare meglio tutto il seno esercitando la pressione di suzione
ogni volta su parti diverse dell’areola e della ghiandola mammaria.

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ALLATTARE SENZA DOLORE
e SENZA FATICA SI PUÒ!
• Mettiti comoda, in posizione semi-reclinata su una poltrona, su una sedia o su un letto sorretta
da cuscini.
• Tutto il tuo corpo è appoggiato e rilassato: eviti così tensioni e contratture muscolari
• Il neonato è a pancia in giù con il viso vicino al tuo seno: il suo corpo è sorretto dal tuo
• Il tuo respiro stimola e regolarizza il suo
• Siete a una distanza ideale per guardarvi negli occhi
• Il neonato riesce a muoversi, si posiziona da solo nel modo migliore per succhiare senza farti
male

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Come SOSTENERE il SENO
LA POSIZIONE U e C

Nella posizione ad U il pollice è da un lato del seno e le altre dita sono


dall’altro, lontane dal bordo dell’areola. Qualunque sia la tua posizione, il
pollice deve essere allineato al naso del piccolo/a.

Nella posizione a C il pollice è sulla parte superiore del seno e le altre dita
sotto.

posizione a U

posizione a C posizione a forbice


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REGOLE D’ORO per un CORRETTO
POSIZIONAMENTO al SENO
1. Sdraiato sul fianco.
2. Pancia contro pancia o seno della madre (non si vede l’ombelico)
3. Capezzolo all’altezza del naso del bambino/a
4. Collo del bambino/a dritto o leggermente all’indietro in modo da non doversi allungare verso il seno
e poter deglutire facilmente.
5. Orecchio, spalle, anche, in linea retta.
6. Non deve girare la testa per poppare.
7. Il braccio del bambino/a che sta in basso può trovarsi sotto il seno o intorno al fianco della mamma.

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ATTACCO del BAMBINO/A
Il corretto attacco del tuo piccolo/a è fondamentale per iniziare e
mantenere un buon allattamento.
Sostieni il seno.
Tocca le labbra del bimbo con il capezzolo dal labbro superiore a
quello inferiore finché non apre bene la bocca.
Quando il bambino/a spalanca la bocca, avvicinalo a te puntando il
capezzolo verso il labbro superiore in modo che il mento tocchi il
seno per primo.
La bocca deve essere ben aperta, il labbro inferiore estroflesso; il
capezzolo deve arrivare in profondità nella bocca, le labbra e le gen-
give devono premere contro l’areola.
L’attacco non deve essere centrato sull’areola, ma asimmetrico: si
deve vedere più areola vicino al naso che vicino al mento.

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SUZIONE del BAMBINO/A
Il bambino/a inizia la poppata al seno con una fase di suzioni rapide e brevi allo scopo di stimolare il
riflesso materno di emissione del latte.

In seguito rallenta alternando 2-3 suzioni lente, ritmiche e profonde ad una deglutizione e qualche pausa.

Verso il termine della poppata le suzioni diventano irregolari con sporadiche deglutizioni.

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REGOLE D’ORO
per una POPPATA EFFICACE
POSIZIONE
• Neonato/a sul fianco allineato
• Rivolto verso la madre (pancia-pancia)
• Naso, e non bocca, di fronte al capezzolo.
• Neonato/a sostenuto

ATTACCO
• Il naso e il mento del bambino/a toccano il seno.
• La bocca è spalancata.
! •

Il labbro inferiore è rivolto in fuori.
Si vede più areola vicino al naso che al mento.

SUZIONE
• La mandibola si muove fino all’orecchio.
• Il ritmo della suzione all’inizio è veloce per poi rallentare e
fermarsi a tratti per deglutire.
• Guance tonde senza fossette.
• Non rumori.

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Il MASSAGGIO del SENO
E’ preparatorio all’allattamento o alla spremitura manuale.
Cerca una posizione comoda e rilassata, possibilmente vicino al bambi-
no/a.
Massaggia delicatamente il seno per uno o due minuti e puoi farlo con le
mani aperte o chiuse a pugno, con i polpastrelli o con il palmo della mano.
Fai movimenti circolari o lineari verso il capezzolo oppure puoi
produrre una vibrazione con una mano sola o con entrambe.
Il massaggio deve interessare tutte le parti del seno/i. e non deve
provocare dolore.

- 29 -
La SPREMITURA MANUALE
La spremitura manuale delle mammelle non causa traumi al capezzolo, e per tanto non è dolo-
rosa. Molte donne trovano questa tecnica più facile e pratica rispetto all’utilizzo del tiralatte.

  

  

  

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COME SPREMERSI IL LATTE: PREMI – COMPRIMI –RILASCIA
1. lavati le mani;
2. rilassati;
3. stimola il riflesso d’emissione massaggiandoti il seno (vedi fig. 1-2-3-4-5)
4. chinati in avanti e se necessario, sostieni la mammella da sotto;
5. posiziona la mano a forma C (vedi fig.6);
6. premi le dita in dentro verso il torace;
7. poni il pollice e l’indice in maniera opposta e simmetrica al capezzolo, premi l’areola. Comprimi
stringendo il pollice verso l’indice e rilascia;
8. utilizza questo ciclo ritmicamente, se non esce il latte, sposta le dita tutto attorno all’areola
fermandoti in più punti e ripeti la stessa operazione (vedi fig. 8)
9. esegui la sequenza per alcuni minuti e alterna i seni per 5-6 volte o comunque finché il latte non
cessa di uscire ruotando anche la posizione delle mani in tutte le sue zone.

La spremitura può essere utile per molti motivi:


• per nutrire un bimbo troppo piccolo per alimentarsi al seno
• dopo la poppata se il piccolo/a ha bisogno di integrazione
• per ridurre il fastidio di un seno ingorgato
• per ammorbidire un seno troppo pieno e facilitare l’attacco del
bambino/a
• per aumentare la produzione di latte
• per fare scorte di latte se devi tornare al lavoro
• per raccogliere poche gocce di latte e facilitare l’attacco del bambino/a
• per raccogliere poche gocce di latte da utilizzare come lenitivo sul
capezzolo
- 31 -
Il MASSAGGIO OSSITOCINICO
della SCHIENA
Il massaggio ossitocinico può facilitare la fuori uscita del latte.
Si effettua sullla schiena compiendo dei piccoli movimenti circolari ai lati della colonna vertebrale/
dorsale, stando in una posizione comoda e leggermente reclinata in avanti (vedi immagine).

Il disegno mostra
la direzione
del movimento
dei pollici che
effettuano il
massaggio

- 32 -
L’USO dei TIRALATTE
I tiralatti possono essere manuali o elettrici, si possono acquistare o
prendere a noleggio, sono di facile utilizzo e pulizia.

Tiralatte manuali
I più comuni sono quelli che con un meccanismo a molla, possono
essere azionati da una mano sola, sono leggeri ed economici.
Generalmente sono indicati quando vengono utilizzati per estrarre
un quantitativo non superiore ad 1 poppata giornaliera.

Tiralatte elettrici
A batteria, o mini-elettrici, elettrici
Sono relativamente economici e considerati comodi e pratici.
generalmente indicati quando la produzione è già avviata e comunque
stimolata anche dal bambino/a.
Segui attentamente le istruzioni del produttore e lava bene le mani
prima di iniziare.
Comincia con un massaggio delicato su tutto il seno di 1-2 minuti e
assicurati che la coppa sia della misura adatta alla conformazione del
tuo seno, per permettere al capezzolo di muoversi liberamente nel
punto di giunzione con l’areola, senza generare frizione.
Con i tiralatte elettrici regola la forza di vuoto alla massima
potenza che non ti faccia male (la massima potenza a cui può
arrivare l’apparecchio non equivale alla massima produzione) e usa
contemporaneamente le tue mani per massaggiarlo e comprimerlo.

- 33 -
La RACCOLTA e CONSERVAZIONE
del LATTE MATERNO
La raccolta del latte può essere effettuata con la spremitura manuale o
l’utilizzo di tiralatte manuali/elettrici.

È importante rispettare le indicazioni igieniche sia per la raccolta del latte


con la spremitura manuale sia con l’utilizzo di tiralatte manuale/elettrici.

Il latte può essere raccolto direttamente nel contenitore in cui verrà con-
servato.

Ogni contenitore deve essere etichettato, applicando l’etichetta a cavalie-


re in parte sul coperchio e in parte sul contenitore a garanzia dell’integr
tà, l’etichetta deve riportare la data.

Nello stesso contenitore può aggiungere il latte di più spremiture purché


effettuato nell’arco delle 12 ore.

I contenitori in platica o vetro, permettono di raccogliere dai 60 ai 150 ml.

Prima di riunire il latte raccolto in due spremiture diverse deve essere


lasciato raffreddare in frigo

- 34 -
Raffreddare il contenitore chiuso sotto l’acqua fredda corrente e
subito dopo posizionarlo in frigorifero, ponendo in fondo al ripiano,
lontano dalla porta di apertura o in freezer.

Evitare di mettere i contenitori a contatto diretto con altro materiale


stoccato in frigo (si suggerisce di utilizzare un ulteriore contenitore
di protezione).

Il trasporto del latte (ad esempio al nido) deve avvenire in borsa


termica, per evitare eccessivi sbalzi di temperatura, nel più breve
tempo possibile.

Tempi di conservazione del Latte Materno per un bambino sano nato a termine

LATTE TENUTO DOVE TEMPERATURA IDEALE/ACCETTABILE

Fresco Temperatura ambiente <26° 4 ore - 6 ore


Fresco Frigo (parte più fredda) <4° 4 gg - 8 gg
Fresco Congelatore Frigo a 2 porte -18° 3 mesi - 4 mesi
Fresco Congelatore separato -20° 6 mesi - 12 mesi
Congelato posto nel frigo <4° 24 ore

La durata non è cumulabile - Non ricongelare il latte scongelato


Temperatura di un elettrodomestico più elevata = Minor durata del latte

- 35 -
SCONGELAMENTO
Il latte potrà essere decongelato lentamente in frigorifero, o mettendolo
a bagnomaria in acqua tiepida.
Non si deve mai lasciare scongelare il latte a temperatura ambiente, né
nel forno a microonde.
Una volta scaldato va agitato bene per ridistribuire i grassi.
Il latte non va mai ricongelato e se scaldato va usato al momento.
Se lo si scongela in frigorifero andrà utilizzato entro 24 ore e dovrà essere
gettato oltre tale termine.
Va da ultimo ricordato che il latte congelato può avere delle caratteristi-
che organolettiche particolari, talora poco attraenti, che dipendono dal
suo contenuto in grassi e che comunque sono da ritenersi normali. Fra
queste ti ricordiamo:
• la visibile separazione della componente grassa nella parte
superiore del contenitore dal resto del liquido;
• un lieve odore di rancido per idrolisi dei grassi come effetto della
lipasi.
Nessuna delle caratteristiche citate mette in discussione la sicurezza d’u-
so di questo latte conservato per l’alimentazione del tuo piccolo/a.

- 36 -
ALIMENTAZIONE della MADRE
ALLATTARE RICHIEDE ENERGIA
Scegliendo nella grande varietà degli alimenti, seguendo i tuoi gusti/abitudini, garantirai un’alimenta-
zione ricca, variata sana ed equilibrata basata sui principi generali della corretta alimentazione.

TUTTI GLI ALIMENTI VANNO BENE


Alcuni alimenti possono modificare il sapore o l’odore del latte, ma non è detto che diano fastidio al
piccolo/a perché ha imparato a conoscere i gusti alimentari della sua mamma attraverso il liquido am-
niotico.
Il fabbisogno di acqua è lievemente aumentato, ma non occorre bere oltre la propria sete.
Limita al minimo il consumo di eccitanti come il caffè, the, cioccolata, coca cola, etc..

Evita il consumo di alcool perché passa nel latte. Quando


asssunto occasionalmente non superare un’unità alcolica, che
corrisponde ad esempio a 125 ml di vino o ad una bottiglia di
birra da 33 ml. o ad una dose si superalcolico di 40 ml. In ogni
caso non allattare nelle due ore successive all’assunzione di
alcool.

Evita il fumo perchè riduce la produzione di latte. Se non riesci


non rinunciare ad allattare, cerca di ridurre il numero delle si-
garette. In ogni caso non fumare mai vicino al bambino/a e fuma
subito dopo aver allattato.

- 37 -
ALLATTARE è DOLOROSO?

Nei giorni successivi al parto è fisiologico che il capezzolo si irriti e che


dia un po’ fastidio. Il capezzolo si deve plasmare e adattare alla bocca
del bambino/a.

Solitamente tale fastidio/dolore si manifesta all’inizio della poppata


per poi attenuarsi nel corso della poppata stessa.

E’ importante verificare che il neonato/a sia attaccato bene al seno. Se


il neonato/a non apre abbastanza la bocca ed esercita la suzione solo
sul capezzolo, la lingua, invece di appoggiarsi all’areola, lo friziona
causando dolore e, a volte, ragadi.

Se hai dubbi sull’attacco oppure se il dolore persiste puoi provare a


staccare il piccolo/a introducendo un dito all’angolo della bocca e
provare a riattaccarlo.

Se non trovi soluzione al dolore puoi sempre chiedere sostegno al


personale qualificato.

- 38 -
ALCUNI INCIDENTI di PERCORSO

LE RAGADI
Si tratta di ferite dolorose sui capezzoli dovuti principalmente ad uno
scorretto attacco del bambino/a al seno.
• Attaccare correttamente il bimbo/a e nel caso riprovare fino a quando
l’attacco non è adeguato.
• Cambiare spesso posizione di allattamento.
• Offrire prima il capezzolo meno dolente.
• Applicare alcune gocce di colostro/latte ricco di proprietà antii
• fiammatorie antibatteriche sul capezzolo.
• Evitare reggiseni stretti e sintetici.
• Vedi norme igieniche a pag 12.
• La prevenzione delle ragadi si basa sul corretto attacco al seno e non
sull’applicazione di creme, burri, unguenti o pomate, o sull’uso di
paracapezzoli (in silicone o caucciù) e/o proteggi capezzoli in argento
che, possono al contrario, se utilizzati impropriamente, complicare e
aggravare la situazione.
• Ricorda che è possibile usare una terapia antidolorifica e
antinfiammatoria per bocca, da concordare con il personale sanitario.

- 39 -
L’INGORGO MAMMARIO
L’ingorgo mammario è un’infiammazione e congestione della mam-
mella che provoca tensione, dolore, malessere, non associato a feb-
bre.
Il seno si presenta: duro, caldo, dolente, pesante, teso e lucente. Il
capezzolo può essere stirato e appiattito rendendo difficile l’attacco
del bambino. Il latte fuoriesce con difficoltà sia alla suzione che alla
spremitura manuale.

• Fare impacchi caldi-umidi, non bollenti oppure una doccia calda


appena prima della poppata o dello svuotamento ad esempio con un
pannolino del bambino impregnato di acqua calda è molto pratico,
aiuta il flusso del latte.
• Massaggiare delicatamente il seno (vedi pagina 32) al fine di far
uscire il latte e ammorbidire l’areola.
• Se il bambino/a non riesce ad attaccarsi o svuotare il seno, puoi
usare la spremitura manuale o il tiralatte.Fare impacchi caldo umidi
sul seno oppure una doccia calda.
• dopo aver ammorbidito il seno e’ fondamentale incrementare la
frequenza delle poppate (anche 8-12 volte nelle 24 ore).
• Dopo la poppata o la spremitura potresti trovare beneficio nel fare
impacchi freddi sul seno per diminuire la congestione.

- 40 -
LA MASTITE
La mastite è un’infezione della mammella che può presentarsi ad un solo
seno o anche ad entrambi.
Di solito è una conseguenza di un ingorgo mammario non risolto o delle
ragadi.
Il seno si presenta con una zona dolente, arrossata e lucida.
Si associa a malessere generale (simil influenzale con stanchezza)
spossatezza, dolori diffusi alle articolazioni, brividi o vampate,
sudorazione.

• Si deve trattare come l’ingorgo mammario, (vedi pag. 40).

• Si raccomanda alla mamma il riposo.

• È molto importante continuare ad allattare o a spremere il latte


perché il drenaggio del seno, può risolverla. Se la situazione non
migliora nell’arco di 24 ore, senza remissione dei sintomi, è necessario
intraprendere a terapia antidolorifica e antibiotica prescritta dal
medico.

- 41 -
ALLATTAMENTO e LAVORO
Informazioni utili a decidere
La decisione se continuare ad allattare o meno quando si rientra al lavoro è molto personale.
Per capire quale sia la cosa giusta per te e il tuo bambino/a possono esserti utili alcune considerazioni:
− Se il bambino/a è affidato al Nido, il tuo latte lo aiuta a combattere quei germi a cui può essere
esposto e di conseguenza si riduce il rischio di malattie, (molti nidi sono organizzati in modo da
poter dare il latte materno tirato).
− Far sì che il bambino/a assuma il tuo latte ti aiuta a prenderti cura di lui anche se non sei con lui.
− L’allattamento può facilitare il rientro al lavoro e può essere una piacevole opportunità per
“recuperare” anche di notte il tempo che non si sta più insieme.
− Inoltre, per fortuna, l’allattamento è flessibile. Non importa che sia “o tutto o niente”. Se il bambino/a
ha già compiuto i sei mesi e assume anche altri alimenti o se non riesci o non desideri spremere il
latte, puoi sempre continuare ad allattare solo quando sei con lui/lei.

si puo’!
Se interrompi l’allattamento tieni presente che la produzione di latte
diminuirà gradualmente dopo un po’ di tempo che il latte non viene assunto
dal bambino/a e/o drenato.
Per evitare disagi o problemi al seno, tutte le volte che hai una sensazione
spiacevole di pienezza, spremi appena quel poco che basta per alleviare la
tensione.
Se cambi idea e vuoi tornare a produrre più latte, ricomincia ad allattare il
tuo bambino/a e/o aumenta i momenti in cui spremi il latte.

- 42 -
ALLATTAMENTO e
STILE DI VITA MODERNO
L’allattamento rende più semplice per te ed il tuo bambino/a uscire di casa e vivere una vita sociale
appagante.

Puoi allattare fuori casa ovunque: al ristorante, al mare, durante un viaggio (anche in aereo); tutto quello
che vi serve per uscire è un cambio di pannolino!

Puoi riprendere l’attività fisica e una moderata attività sportiva, farti la


tinta ai capelli, riprendere l’attività sessuale, scegliere eventualmente
un metodo contraccettivo che, su consiglio di un professionista
sanitario, sia adatto a te ed al tuo compagno.

ALLATTARE È ANCHE ECOLOGICO:


PUOI NUTRIRE IL TUO BAMBINO/A CON UN PRODOTTO
A “MILLIMETRO ZERO”. INOLTRE ALLATTARE È GRATIS!

- 43 -
FINO a QUANDO ALLATTARE?
FINO A QUANDO VUOI!
L’OMS CONSIGLIA DI ALLATTARE IN MANIERA ESCLUSIVA FINO A 6 MESI, COMPLEMENTARE AI CIBI
SOLIDI FINO AI 2 ANNI E OLTRE, SE LA MAMMA LO DESIDERA.

Il tuo latte è il cibo appropriato per soddisfare completamente i bisogni del tuo bambino/a fino al sesto
mese compiuto, momento in cui comincerai a offrirgli anche altri alimenti, che sostituiranno alcune
poppate.
L’allattamento continua ad avere importanza sia per te che per il tuo bambino/a dopo il sesto mese e per
tutto il tempo che desiderate proseguire, anche oltre il secondo anno di vita.
La composizione del latte cambierà con le esigenze nutritive del tuo bambino/a e sarà sempre buono.

IL TUO LATTE RIMANE


UN ALIMENTO FONDAMENTALE
PER LA CRESCITA DI TUO FIGLIO

- 44 -
RIPOSO LAVORATIVO
per ALLATTAMENTO
Disciplina della normativa relativa alla Tutela dell’allattamento delle donne lavoratrici (riposi
per l’allattamento, a chi spetta, quanto spetta, a chi presentare la domanda, ecc.).

A chi spetta
Hanno diritto ai riposi per allattamento solo le lavoratrici/lavoratori dipendenti, anche assicurati
ex IPSEMA* (non hanno diritto le colf/badanti e le lavoratrici a domicilio, lavoratrici autonome e
parasubordinate) a condizione che per tutto il periodo richiesto abbiano un valido rapporto di lavoro in
corso e che il minore sia vivente.

Il lavoratore padre non può richiedere l’allattamento se:

• la madre lavoratrice dipendente si trova in astensio-


ne obbligatoria o facoltativa;

• la madre non si avvale dei riposi in quanto assente


dal lavoro per sospensione (es. aspettativa o permes-
si non retribuiti, pause lavorative per part time ver-
ticale).

- 45 -
Quando spetta
La lavoratrice/il lavoratore dipendente ha diritto fino all’anno di vita delbambino e nel caso di adozioni
o affidamento, entro un anno dalla data di ingresso del minore in famiglia a:
• 2 ore al giorno di riposo per allattamento se l’orario di lavoro è pari o superiore alle 6 ore
giornaliere;
• 1 ora al giorno di riposo per allattamento se l’orario stesso è inferiore alle 6 ore;
I riposi per allattamento si raddoppiano nei casi di:
• adozione o affidamento di 2 o più bambini, anche non fratelli, entrati in famiglia anche in date
diverse;
• parto gemellare o plurimo.

Quanto spetta
Si ha diritto ad una indennità pari all’ammontare dell’intera retribuzione.

La domanda
La domanda per riposi per allattamento per lavoratrici/lavoratori dipendenti, deve essere consegnata
prima dell’inizio del periodo di riposo per allattamento richiesto:
• direttamente ed esclusivamente al datore di lavoro (nessuna
domandava presentata all’INPS) per le lavoratrici;
• sia alla Sede INPS di appartenenza che al proprio datore di
lavoro per i lavoratori.

* L’IPSEMA è l’Istituto di Previdenza per il Settore


Marittimo, confluito, dal 31 maggio 2010, all’ INAIL.
- 46 -
Prolungamento del congedo per figli con handicap
Spetta un prolungamento del congedo parentale per un periodo massimo di 3 anni alla madre o al padre
di minore con disabilità grave fino al compimento del dodicesimo anno di vita del bambino, a condizione
che non sia ricoverato a tempo pieno in una struttura sanitaria salvo che, in tal caso, sia richiesta dai
sanitari la presenza del genitore.

Trattamento economico e previdenziale


L’art. 34 del T.U. come di recente modificato riconosce per i genitori che fruiscano del congedo
parentale sino al 6° anno di vita del bambino, il diritto all’indennità pari al 30% della retribuzione (e la
contribuzione figurativa per il diritto alla pensione) per un periodo massimo di 6 mesi complessivo fra i
due genitori. Per i primi 6 mesi e entro il 6° anno di vita del bambino, l’indennità è dovuta a prescindere
dalle condizioni soggettive di reddito del richiedente.

Per gli ulteriori 5 mesi di astensione e nel periodo intercorrente tra il 6° e l’8° anno del bambino,
l’indennità spetta soltanto a chi sia titolare di un reddito individuale inferiore a 2,5 volte l’importo del
trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria.

Per chi superi la soglia di reddito così definita, e nel periodo dagli 8 ai 12
anni del bambino, non è prevista indennità, ma solo il diritto a fruire di
un periodo di assenza dal lavoro non retribuita coperto da contribuzione
figurativa ridotta, ferme restando le condizioni più favorevoli stabilite dalla
contrattazione collettiva nazionale.

- 47 -
Modalità di fruizione
Il congedo può essere fruito dai genitori contemporaneamente e il padre può utilizzare il congedo
parentale durante il congedo di maternità o i riposi giornalieri della madre.
Il periodo di congedo può essere utilizzato in modo continuativo o frazionato.
Se in passato la frazionabilità doveva intendersi possibile solo per mesi, settimane o giorni, a partire
dall’entrata in vigore del D.L. 216/2012 (cd. “Salva infrazioni”, convertito con la Legge di stabilità 2013)
è ammessa anche su base oraria all’interno della giornata lavorativa. Inizialmente la legge rinviava alla
contrattazione collettiva di settore il compito di stabilire le modalità di fruizione del congedo su base
oraria. Di recente (D.Lgs. 80/2015) la legge ha introdotto dei criteri generali che permettono l’attuazione
dell’istituto anche in caso di mancata regolamentazione da parte della contrattazione collettiva, per un
numero di ore sino alla metà dell’orario medio giornaliero.
Il Legislatore consente inoltre di sostituire la fruizione del congedo parentale con
altre misure (che sono state confermate anche per gli anni successivi al 2015 dal
d.lgs. n.148/2015): voucher di maternità (contributi per l’acquisto di servizi per
l’infanzia) e trasformazione del rapporto di lavoro in part-time per il periodo di
congedo parentale ancora spettante.

Congedo parentale in favore del padre lavoratore


La legge 28 giugno 2012 n.92 istituisce un congedo obbligatorio (un giorno) e un
congedo facoltativo di paternità, alternativo al congedo di maternità della madre
(due giorni), fruibili dal padre, lavoratore dipendente, anche adottivo e affidatario,
entro e non oltre il quinto mese di vita del figlio.
La legge 28 dicembre 2015, n.208 (legge di stabilità 2016) dispone la proroga di
tali congedi anche per l’anno 2016, aumentando il congedo obbligatorio del padre
da uno a due giorni.
- 48 -
CURARSI in ALLATTAMENTO
Curarsi in allattamento è un diritto della mamma e non è in conflitto con il diritto del bambino ad essere
allattato.
Effetti collaterali legati all’assunzione di farmaci vengono riportati solo nei bambini allattati in modo
esclusivo limitatamente ai primi tre mesi.
La maggior parte dei farmaci passa nel latte, ma in misura limitata o molto limitata, senza determinare
effetti tossici per il bambino o provocando effetti collaterali minori o trascurabili. La valutazione della
prescrizione di un farmaco in una madre che allatta dovrà essere ponderata di volta in volta dal medico
curante, dal pediatra di libera scelta o dallo specialista, in base alle caratteristiche del farmaco e alla
situazione specifica di mamma e bambino. Un farmaco viene considerato compatibile con l’allattamento
quando gli effetti collaterali per il bambino sono poco probabili o, se presenti, poco rilevanti.
Bisogna fare moltissima attenzione al ‘fai da te’ con farmaci da banco o prodotti di erboristeria e/o
fitoterapia e/o omeopatici che devono essere sempre sottoposti a valutazione.
Se si deve assumere un farmaco controindicato in allattamento, per un breve periodo, si può decidere
di tirare il latte e gettarlo via per il tempo di eliminazione del farmaco, riprendendo poi ad allattare.
Naturalmente nel periodo della sospensione dell’allattamento al seno il latte va estratto con la
stessa frequenza con cui si allatta il bambino. Se si può prevedere prima il periodo di sospensione
dell’allattamento si può spremere/tirare una quantità di latte giornaliera da congelare da poter dare
poi al bambino nei giorni di sospensione dell’allattamento al seno.
Nel caso che si debba assumere un farmaco, considerato sicuro da un medico o da un centro di
riferimento, è sempre preferibile assumerlo dopo la poppata. Così verrà metabolizzato dalla madre ed il
principio attivo giungerà al bambino in quantità ridotta. In tal senso è opportuno modificare l’orario di
assunzione del farmaco piuttosto che il ritmo delle poppate del bambino.
Si possono eseguire esami radiologici; solo in caso di esecuzione di esami RM e TC con mezzi di contrasto
la sospensione dell’allattamento per 12-24 ore, va suggerita quando vengono utilizzati i seguenti tre
agenti: gadopentato dimeglumina, gadodiade e gadoversatamide.
In caso di dubbi sono consultabili i seguenti centri di riferimento attivi 24 h su 24.
• Centro antiveleni degli Ospedali Riuniti di Bergamo 800883300
• www.e-lactancia.org (per operatori sanitari)

- 49 -
SOSTEGNO FAMILIARE
del PARTNER e degli AMICI
L’allattamento è fisiologico e tutto quello che serve è una mamma ed un
bambino/a, tuttavia far parte di una comunità che li sostiene è molto
importante, per il loro benessere e per il successo dell’allattamento.

Gli amici, i famigliari, le persone, possono influenzare le donne


che allattano e possono dare un aiuto consistente al successo
dell’allattamento se hanno acquisito informazioni corrette
informandosi, scambiando esperienze con genitori esperti, leggendo.

Puoi anticipare ad amici e famigliari che desideri allattare ed avvisarli


che avrai bisogno di incoraggiamento, apprezzamento, appoggio
morale ed aiuto pratico, soprattutto nelle prime settimane. Ogni
situazione è diversa e solo tu puoi sapere cosa sia giusto per voi; è
importante che tu ascolti i tuoi bisogni e le tue preferenze.

- 50 -
UNA NEO MAMMA HA BISOGNO DI TANTE ENERGIE

Alcune mamme riescono ad organizzarsi per avere un aiuto pratico per le faccende domestiche
quotidiane (fare la spesa, preparare da mangiare, lavare i piatti e fare il bucato, pulire in casa, occuparsi
di eventuali altri bambini). Altre, nell’ultimo periodo di gravidanza, fanno scorte di cibo nel congelatore.
Molte mamme danno istruzioni su come gestire e limitare visite e
telefonate per potersi riposare assieme al figlio. I famigliari ed il partner
possono anche condividere la cura del bambino/a.

Il bambino/a può piangere per molti motivi, non solo per fame. Una
volta controllato che la poppata non sia la soluzione richiesta in quel
particolare momento, ci sono altre maniere di confortarlo: tenerlo pelle a
pelle, cullarlo, portarlo in giro, fargli il bagnetto, cambiargli il pannolino,
parlargli. Tutte cose che può fare anche un partner o una nonna!

L’arrivo di un nuovo bambino/a cambia indubbiamente la vita ed è normale


avere emozioni anche contrastanti di fronte a questi cambiamenti, al di là
di come si nutre il proprio figlio. L’appoggio del padre è importante per il
successo dell’allattamento. L’allattamento aiuta la relazione tra mamma e
bambino/a e fornisce alla mamma consapevolezza delle proprie capacità.

È IMPORTANTE PER LE FAMIGLIE,


E NON SOLO PER
IL PARTNER, CAPIRE L’IMPORTANZA DELL’ALLATTAMENTO.
POTRANNO TUTTI COLLABORARE PER SOSTENERTI.

- 51 -
Il RITORNO a CASA: a chi rivolgersi?
Le possibilità di ricevere un sostegno per mantenere l’allattamento sono diverse, anche a seconda del
luogo dove risiedi.
Alla dimissione puoi chiedere indicazioni più precise all’équipe che ti ha assistita durante la degenza.

Una volta a casa puoi rivolgerti a:

• Operatori sanitari specificamente formati (pediatri, ostetriche,


OSTETRICHE
infermiere)

CONSUL • Ambulatori per l’allattamento in consultorio o in ospedale, dove


TORIO
disponibili

• Consultori familiari

• Consulenti professionali in allattamento - International Board


AUSL Certified Lactation Consultant (IBCLC)

• Consulenti in allattamento della Lega per l’Allattamento Materno


(La Leche League Italia)

• Figure volontarie di sostegno fra donne (peer support)

- 52 -
I 10 passi dell’Ospedale Amico dei Bambini 2018
PROCEDURE DI GESTIONE CRITICHE
1. A. Rispettare pienamente il Codice internazionale di commercializzazione dei
sostituti del latte materno e pertinenti risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità.
B. Redigere un protocollo scritto per una politica di alimentazione infantile
e allattamento che viene regolarmente comunicata al personale e ai genitori.
C. Stabilire sistemi di monitoraggio e gestione dei dati in corso.
2. Garantire che il personale abbia sufficienti conoscenze, competenze e capacità per
sostenere l’allattamento al seno.
PRINCIPALI PRATICHE CLINICHE
3. Discutere l’importanza e la gestione dell’allattamento al seno con le donne incinte e le
loro famiglie.Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno,
tranne che su precisa prescrizione medica.
4. Facilitare il contatto diretto e ininterrotto pelle a pelle e aiutare le madri ad iniziare
l’allattamento al seno il più presto possibile dopo la nascita.
5. Sostenere le madri per iniziare e mantenere l’allattamento al seno e gestire le più
comuni difficoltà.
6. Non fornire ai neonati allattati al seno alimenti o liquidi diversi dal latte materno, se
non indicato dal punto di vista medico.
7. Consentire alle madri e ai loro bambini di rimanere insieme e praticare il rooming-in
24 ore al giorno.
8. Supportare le madri a riconoscere e rispondere ai segnali dei loro bambini per
l’alimentazione.
9. Aggiornare le madri sull’uso e sui rischi di biberon, tettarelle e ciucci.
10. Coordinare l’informazione in modo che i genitori e i loro bambini abbiano un accesso
tempestivo al supporto e all’assistenza sul territorio.
- 53 -
SE HAI BISOGNO DI AIUTO CI PUOI
CONTATTARE A QUESTI NUMERI

 CESENA Consultorio di San Piero in Bagno


Via Marconi, 26
Ospedale Bufalini
Tel. 0543.904134
OSTETRICHE
Dalle 08:30 - 9:30
Tel. 0547.352806
Dalle 15:00 alle 16:00 Consultorio di Savignano sul Rub.
Via F.lli Bandiera
NIDO
Cell. 334.1559475 Tel. 0541.801830
Dal lun. al ven dalle 09:00 alle 13:00 Dalle 08:00 - 09:00
mercoledì dalle 14:00 alle 19:00
allattamento.ce@auslromagna.it  FORLÌ
Consultorio di Cesena Ospedale di Forlì
Piazza Magnani, 146 OSTETRICHE ...... 0543.731770
Tel. 0547.394204 NIDO....................... 0543.731773
Dalle 12:00 - 13:00
consultoriogravidanza.ce@auslromagna.it
Consultorio di Forlì
Via Colombo, 11
Consultorio di Cesenatico
Tel. 0543.733100
Largo San Giacomo, 15 consultoriogravidanza.fo@auslromagna.it
Tel. 0547.394090
Dalle 13:00 - 13:30 Spazio primi giorni
Consultorio di Gambettola Presso Centro Famiglie
Via Viole, 35 mercoledì e venerdì dalle 11 alle 13
Tel. 0547.394715 con accesso libero e gratuito.
Dalle 13:00 - 13:30
Consultorio di Mercato Saraceno  RAVENNA
Via Decio Raggi, 16 Ospedale di Ravenna
Tel. 0547.699943 OSTETRICHE...... 0544.285439
Dalle 08:15 - 08:45 NIDO ...................... 0544.285446
- 54 -
Ospedale di Faenza  RIMINI Consultorio di Riccione
OSTETRICHE... 0546.601988-601453 Via Sanminato, 16
NIDO ................... 0546.601430 Ospedale Infermi Tel. 0541.698719 – 698722
Consultorio di Ravenna OSTETRICHE - rooming-in martedì: ore 08:00 - 09:35
DIMISSIONI PROTETTE Tel. 0541.705033 mercoledì: ore 09:00 - 12:30
Cell. 335.8283354 NIDO..... Tel. 0541.653238 giovedì: ore 08:00 - 09:00
dal lun. al ven. 08:30 - 13:00 Tutti i giorni: ore 8:00 - 20:00 venerdì: ore 10:00 - 12:00
Via Berlinguer, 11
Consultorio di Rimini Celle Consultorio di Morciano
Tel. 0544.286930
Via XXIII Settembre, 120 scala B Via Arno, 40
dal lun. al ven. 10:00 - 17:30
Tel. 0541.747604 Tel. 0541.854421
Via Pola, 15
Tutti i giorni: ore 11:00 - 13:00 mercoledì: ore 10:30 – 12:30
Tel. 0544.287213
lunedì - giovedì: ore 08 - 14:00
lun - merc - ven. 10.00 - 13:00
accesso libero Consultorio di Cattolica
consultoriogravidanza.ra@auslromagna.it
consultoriogravidanza.rm@auslromagna.it P.zza della Repubblica, 18
Consultorio di Cervia
Tel. 0541.834228
Via Ospedale, 17 Consultorio di Santarcangelo
martedì e giovedì: ore 10:00 - 12:00
Tel. 0544.917634 - 0544.286930 P.zza Suor A. Molari, 3
dal lun. al ven. 10:00 - 13.00 Tel. 0541.326505
mart. e giov. 14:00 -16:30 giovedì: ore 10:00 - 12:00
Consultorio di Faenza Consultorio di Villa Verucchio
DIMISSIONI PROTETTE P.zza Borsalino, 17
Cell. 335.1374825 Tel. 0541.314104
dal lun. al ven. 08:30 - 13:00 lunedì e giovedì: ore 12:00 - 13:00
Via della Costituzione 38
Tel. 0546.602139 Consultorio Bellaria
dal lun. al ven. 10:00 - 13:00 P.zza del Popolo, 1
mar. e merc. 14:00 -17:30 Tel. 0541.327176 - 327170
Consultorio di Lugo lunedì, giovedì: ore 12:30 - 14:00
DIMISSIONI PROTETTE
Consultorio di Novafeltria
Cell. 335.7714760
Via XXIV maggio
dal lun. al ven. 08:30 - 13:00
Tel. 0541.919440
Viale Masi, 22 0545.213941
lunedì, mercoledì e venerdì:
dal lun. al ven. 10:00 - 13:00
ore 10:00 – 12:30
lun. e merc. 14:00 - 17:30
- 55 -
BIBLIOGRAFIA
I documenti disponibili in questa sezione includono 10. BLUEPRINT: Protezione, promozione e sostegno
solo alcuni dei provvedimenti adottati a livello inter- dell’allattamento al seno in Europa: un program-
nazionale sull’allattamento. ma d’azione
1. WHO- Protecting, promoting and supporting 11. SaPeRiDoc; saperidoc .it
breastfeeding in facilities providing maternity
Risorse web e informazioni sull’allattamento
and newborn services - 2017 - (nuova linea guida
sull’allattamento) • TAS - Tavolo tecnico operativo interdisciplinare
sull’Allattamento al Seno. www.salute.gov.it
2. WHO: Global Strategy for Infant and Young Child
Feeding, Geneva 2003 • La Leche League - www.lllitalia.org
3. WHO: Childhood nutrition and progress in imple- • UNICEF Italia - www.unicef.it
menting the International Code of marketing of • Movimento Allattamento Materno Italiano - www.
Breast-milk Substitutes, A55/14, Geneva 19 March mami.org
2002 • Ibfan Italia - www.ibfan.org
4. WHA: WHA 55.25Infant and young child nutrition, • Associazione Consulenti Professionali - www.
Fifty-Fifth World Health Assembly Resolutions, aicpam.org
Geneva, 13-18 May 2002 • La Gazzetta della Prolattina- www.lagazzettadella-
5. ILO: Recommendation 2000, No. 191 prolattina.it
6. ILO: Maternity Protection Convention 2000, No. • Epicentro - www.epicentro.iss.it/argomenti/allat-
183 tamento/allattamento.asp
7. OMS/UNICEF: Campagna mondiale “Ospedale • Genitori Più - www.genitoripiu.it
amico dei bambini”, 1991 • Associazione Italiana Banche del Latte Umano
8. OMS/UNICEF:Dichiarazione degli innocenti sulla Donato - www.aiblud.com
protezione, promozione e sostegno dell’allatta- • Centro Tossicologico dell’Ospedale Papa Giovanni
mento al seno (1990) XXIII Bergamo (informazioni sui farmaci in gravi-
9. OMS:Codice internazionale sulla commercializza- danza e allattamento);
zione dei sostituti del latte materno, 1981 • Federazione Nazionale Collegi Ostetriche - www.
fnco.it

- 56 -
indice

Introduzione ........................................................ 3 Il massaggio al seno ......................................... 29


Bonding .................................................................. 6 La spremitura manuale .................................. 30
Rooming in ........................................................... 7 Il massaggio ossitocinico alla schiena .... 32
Tutte le mamme possono allattare? .......... 8 L’uso del tiralatte ............................................... 33
Il colostro .............................................................. 10 Raccolta e conservazione del latte ............. 34
Montata lattea ..................................................... 11 Alimentazione della madre ........................... 37
La cura del seno .................................................. 12 Allattare è doloroso? ........................................ 38
Quando iniziare ad allattare? ....................... 13 Alcuni incidenti di percorso ......................... 39
I segnali di fame ........................................... 14 Allattamento e lavoro ........................................ 42
Quanto deve durare una poppata? ............. 15 Allattamento e stile di vita moderno .......... 43
Buon avvio dell’allattamento al seno ........ 16 Fino a quando allattare? ................................... 44
Segni di un abuona alimentazione.............. 17 Riposo lavorativo per l’allattamento ........... 45
Calo fisiologico e scatti di crescita.............. 18 Curarsi in allattamento ...................................... 49
Le posizioni.......................................................... 21 Sostegno familiare, del partner
Come sostenere il seno................................... 24 e degli amici ............................................................ 50
Corretto posizionamento al seno .............. 25 Il ritorno a casa: a chi rivolgersi? .................. 52
Attacco del bambino/a ................................... 26 10 passi dell’ospedale amico ........................... 53
Suzione del bambino/a .................................. 27 Numeri utili ............................................................. 54
Corretto attacco al seno ................................... 28 Bibliografia .............................................................. 56

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La presente guida è stata realizzata a cura di UU.OO. Consultori Familiari,
Pediatria di Comunità e Punti Nascita dell’Azienda Sanitaria della Romagna.

Nello specifico il Gruppo di Lavoro del Piano della Prevenzione 3.2 AllatRER:
Casadei Katia, Cosmi Francesca, Gori Barbara, Marvulli Lucia, Spazzoli Sandra (Forli-Cesena)
Bolognesi Serenella, Gambuti Monica, Mazzocchi Antonella (Rimini)
Cappelli Giovanna, Gallanti Cosetta, Gasperoni Oriana, Muratori Claudia (Ravenna)

Testi elaborati da:


Claudia Muratori
Cosetta Gallanti
Oriana Gasperoni

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OSTETRICHE

CONSUL
TORIO

AUSL

Insieme , sulle vie della cura

Ausl della Romagna - Centro Stampa Cesena

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