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L'allattamento al seno, se accompagnato da una terapia appropriata, riduce il rischio di infezione dei

neonati. Due ricerche sul New England Journal of Medicine .

I due studi, pubblicati on line sul New England Journal of Medicine, portano nuove evidenze a favore
dell'allattamento al seno anche quando la madre è sieropositiva. Come già sostenuto da diverse
ricerche pubblicate su autorevoli riviste, come The Lancet (Galileo, "Latte materno contro l'Hiv"), è
possibile ridurre il rischio di infezione dei neonati senza rinunciare al latte naturale.
Nei paesi del Terzo Mondo, infatti, le madri sieropositive si trovano di fronte a un dilemma cruciale:
svezzare il neonato al seno rischiando di infettarlo con il virus dell’Hiv, oppure praticare l’allattamento
artificiale, privando però il piccolo della protezione immunitaria contenuta latte materno e, soprattutto,
utilizzando come diluente acqua non sterilizzata.
Il primo dei due nuovi studi è stato condotto nello Zambia da un team di ricercatori della Columbia
University (New York) e dell’Università dello Zambia. L'altro è stato effettuato dall’Università del Malawi
in collaborazione con la statunitense Johns Hopkins University.
La ricerca svolta nello Zambia ha preso in esame due gruppi di neo madri sieropositive: un gruppo di
481 donne ha allattato al seno il proprio bambino fino al quarto mese di vita, mentre un altro gruppo, di
477 donne, ha proseguito l’allattamento anche nei mesi successivi. “La nostra ricerca ha dimostrato”,
spiega la coordinatrice dello studio Louise Kuhn, “che l’allattamento naturale non solo riduce il rischio
di mortalità da Hiv nei bambini che nascono sieropositivi, ma riduce anche la probabilità che i bambini
vengano infettati, dopo il quarto mese, dalla madre sieropositiva.
Questo secondo risultato è il più sorprendente e difficile da spiegare”. I ricercatori ipotizzano che
l’interruzione brusca dell’allattamento al quarto mese porti a un aumento dei casi di mastite nelle
donne. Questo tipo di infezione aumenterebbe la probabilità che i bambini nutriti con latte artificiale
contraggano i virus qualora la madre conceda occasionalmente al piccolo il proprio latte, nella fase di
svezzamento.
Tratto da: galileonet.it

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L'ALLATTAMENTO al SENO CONVIENE


(Robert S. Mendelsohn, da Latte e formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini, Macroedizioni)

Il contributo più importante per la salute futura del vostro bambino sta nell'attenzione che prestate alla
vostra dieta durante la gravidanza e alla corretta alimentazione del vostro bambino dopo la nascita.
Siccome i pediatri ne sanno poco e tanto meno sono interessati alla nutrizione, ogni donna deve
diventare un'esperta su quello che riguarda il proprio bambino.
La vostra prima e più importante decisione in fatto di nutrizione - se allattare o meno il bambino al
seno - deciderà della sua salute e del suo sviluppo nell'infanzia e per il resto della sua vita.
L'allattamento al seno pone le basi per una sana crescita fisica ed emotiva e produce anche molti
benefici effetti sia su di voi che sul vostro bambino. Il latte materno si è dimostrato per milioni di anni il
migliore nutrimento per i neonati perché è il cibo perfetto della natura. Fornisce al bambino tutte le
sostanze nutritive di cui ha bisogno per una crescita sana almeno per i primi sei mesi di vita e tutte le
autorità in campo nutritivo e pediatrico confermano la sua superiorità sia sul latte in polvere che sul
latte vaccino. Il latte di mucca, infatti, non contiene abbastanza ferro e non lo si dovrebbe dare ai
bambini, per lo meno nei primi sei mesi di vita.
Anche dopo dovrebbe essere introdotto nella dieta con estrema cautela poiché molti bambini sono
allergici al latte di mucca. Si presume che questa sia la causa potenziale di molte malattie. Anche
l'alimentazione con latte in polvere è meno soddisfacente dal punto di vista nutritivo.
Se allattate il vostro bambino non c'è alcun pericolo che alcuni elementi nutritivi essenziali manchino
al vostro latte, lo stesso non si può dire per i latti istantanei. Nutrire i bambini con il latte nel biberon li
predispone inoltre ad obesità a causa della carenza di giuste proporzioni tra gli ingredienti. Il latte
umano ha un contenuto di proteine dell'1,36%: il latte vaccino e i latti in polvere ne contengono il 3,3%
o più. Per questo motivo uno studio su 250 lattanti di sei settimane ha rilevato che il 60% dei bambini
nutriti col biberon era sovrappeso, contro il 19% di quelli allattati al seno.
L'eccesso di proteine sovraccarica indebitamente i reni ed alcuni bambini prendono peso più in fretta
perché trattengono più liquidi. Inoltre, i bambini allattati col biberon sono nutriti in dosi prestabilite e ad
ogni pasto viene data loro una certa quantità di latte. Troppo spesso le madri sentono di dover
incoraggiare il bimbo a bere tutto il latte del biberon, dandogliene magari 200 grammi quando 150 gli
basterebbero.
Un bambino allattato al seno riceve inoltre dal latte della madre una naturale immunità ad allergie ed
infezioni, negate invece ai bambini nutriti col biberon.
Il latte della madre contiene sostanze uniche che inibiscono lo sviluppo di batteri e virus, proteggendo
il vostro bambino dalle malattie proprio durante i mesi più rischiosi della sua vita. Il legame madre-
bambino è essenziale per lo sviluppo emotivo del vostro bambino e dà anche a voi ricompense
emotive.
Nutrire il bambino allattandolo è il modo ideale per stabilire questo legame praticamente quasi dal
momento della nascita. A meno che non vi siano stati somministrati troppi farmaci durante il parto
(cosa di cui risente anche il bambino), il suo desiderio di essere allattato giunge al suo apice 20-30
minuti dopo la nascita.
Da quel momento in poi dovrebbe essere nutrito ogni volta che ne manifesti il desiderio, il che
potrebbe anche accadere una ventina di volte al giorno. Le ricompense emotive e psicologiche
dell'allattamento non possono essere sottovalutate.
Il dottor Grantly Dick-Read, considerato il padre del movimento della nascita naturale, dice: “Il
bambino appena nato ha solo bisogno di tre cose: il calore tra le braccia della madre, il nutrimento dal
suo seno e la sicurezza nella consapevolezza della sua presenza. L'allattamento al seno soddisfa
tutte e tre queste sue necessità”.
I neonati dovrebbero essere nutriti quando hanno fame e non in base a qualche tabella arbitraria.
L'appetito del vostro bambino è regolato dal suo bisogno di cibo e non dall'orologio della nursery. Se il
vostro bambino è nato in ospedale cercate di ottenere il permesso di tenervelo in camera, in modo da
poterlo allattare ogni volta che lo desidera. Se ciò non è permesso chiedete che ve lo portino quando
ha fame e non ogni quattro ore. Pregate anche il vostro dottore perché insista che non venga dato al
bambino alcun nutrimento supplementare. Alcune infermiere non possono resistere alla tentazione di
mettergli in bocca un biberon quando piange, anche se il bambino è già stato allattato. Questo gli
toglierà l'appetito per quando lo allatterete, perciò insistete con le infermiere di portarvelo subito
quando piange. Cominciate ad allattare il vostro bambino pochi minuti dopo il parto: questo vi aiuterà a
prevenire eventuali emorragie poiché la suzione provocherà la contrazione dell'utero, affrettandone il
ritorno alle normali condizioni e riducendo così il flusso di sangue. Le madri che allattano riescono a
ritornare al loro peso normale più facilmente di quelle che abbandonano questa fase del ciclo
riproduttivo ricorrendo all'allattamento artificiale.
Normalmente circa quattro chili del peso che la madre prende durante la gravidanza sono di grasso
che si pensa venga accumulato per darle la possibilità di produrre latte per il suo bambino dopo la sua
nascita. Se allattate, questo grasso in eccesso viene consumato durante questa fase. Se non
succede, devono essere prese misure 'eroiche' per ritornare al vostro peso normale.
Le madri mi domandano spesso quante volte devono allattare i bimbi, per quanto tempo e quanto
debbano mangiare.
La risposta: sia che il vostro bambino sia alimentato al seno o col biberon - è che sia il bambino a
deciderlo.
Allattatelo quando sembra nervoso, lasciatelo succhiare e non vi preoccupate se mangia troppo o
troppo poco. Il bambino succhia l'80-90% del latte a disposizione in circa quattro minuti di suzione a
ciascun seno. Comunque è consigliabile tenercelo più a lungo per ragioni emotive e per stimolare la
produzione del latte.
L'atto di allattare, anche quando c'è poco latte, ne stimola la produzione. Se limitate il periodo di
allattamento o se non allattate il bambino abbastanza spesso, la produzione di latte si potrà ridurre a
tal punto che non potrete più soddisfare le esigenze del bambino. Le ragioni emotive che vi possono
spingere a prolungare il periodo dell'allattamento sono molto importanti.
Alcune madri vengono anche intimidite dall'idea che l'allattamento al seno sia una seccatura, scomodo
e poco pratico.
Senza dubbio molte madri la pensano così ma, in base alla mia esperienza, una volta che hanno
provato i piaceri dell'allattamento cambiano rapidamente idea. Allattare è dunque una necessità per la
madre e il bambino, legati entrambi nel periodo post-natale da un meraviglioso e crescente rapporto di
amore e da una interdipendenza reciproca estremamente ripagante.

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Troppi batteri nel biberon


ALLARME Le confezioni del latte in polvere non precisano la temperatura necessaria per eliminare
eventuali microrganismi. Come dimostrano casi recenti di infezione.
L'emergenza latte in polvere è scattata prima in Germania, Gran Bretagna, Spagna, Austria, poi di
nuovo in Germania. Da giugno a settembre in alcune confezioni di formule per lattanti le autorità di
controllo hanno trovato l'Enterobacter Sakazakii, microrganismo che può provocare infezioni serie
quali meningite, diarrea e setticemia.
(NdR: nei soggetti vaccinati, quindi deboli immunitariamente)

E in Italia ? È partito subito l'allerta del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) e sembra
sia tutto sotto controllo. Ma non è il solo batterio a destare preoccupazioni.
Dal 2002 in tutto il mondo sono stati segnalati svariati casi di infezione da Enterobacter e Salmonella
presenti nel latte in polvere. Tutti registrati dal sistema comunitario di allerta per la sicurezza
alimentare. I batteri non sono presenti nell'acqua usata per diluire, ma nelle confezioni ancora
intatte.

Com'è possibile che un prodotto destinato ai neonati contenga agenti patogeni pericolosi ?
A differenza del latte artificiale liquido, che è costoso, quello in polvere non è sterile. «La catena di
produzione, per quanto avanzata, non elimina del tutto il rischio di contaminazione da batteri, che
sono presenti nell'ambiente e provengono dal contatto con aria, macchine, involucri e personale
addetto alla lavorazione del prodotto» spiega Adriano Cattaneo, dell'Unità per la ricerca sui servizi
sanitari e la salute internazionale al Burlo Garofolo di Trieste. «Contaminati da Enterobacter sono fino
al 14 per cento dei campioni di latte in polvere analizzati dalle autorità di controllo».

Eppure, per ridurre il rischio d'infezione basterebbe poco. Basterebbe che sulle etichette dei prodotti
figurassero precise informazioni, soprattutto circa la temperatura dell'acqua da usare per ricostituire il
latte. «Lavarsi le mani, lavorare in un ambiente pulito, mettere la polvere in acqua bollita e subito
portata a non meno di 70 °C, far consumare il latte in tempi brevi e gettare l'eventuale residuo» elenca
Cattaneo.
È quanto raccomandano l'OMS, l'Organizzazione mondiale della sanità, e la FAO, nelle linee guida
per la preparazione del latte in polvere. Ma a dispetto di ciò molte etichette parlano di acqua intiepidita
e nel migliore dei casi portata a soli 5 5 °C. «Temperatura insufficiente a scongiurare i rischi di
infezione» avverte Cattaneo.

Coinvolti nell'allarme europeo sono i colossi degli alimenti per neonati. I nomi dei prodotti ritirati dal
commercio sono stati elencati in un articolo pubblicato sul settimanale il Salvagente lo scorso agosto.

Per quale ragione, a fronte del crescente allarme, le aziende non modificano le informazioni su come
ricostituire il latte in polvere in modo corretto ? «Le raccomandazioni degli organismi internazionali
non sono vincolanti per le aziende» risponde Silvio Borrello, che guida la Direzione generale della
sicurezza degli alimenti del ministero della Salute.

La direttiva UE 2006/141 sugli alimenti per lattanti non contempla una prescrizione specifica sulle
etichette. «In sede di stesura l'Italia aveva richiesto l'inserimento delle indicazioni suggerite da Oms e
Fao, ma non ha trovato il consenso dei partner europei» ricorda Borrello. «Entro la fine dell'anno
l'Italia recepirà la norma UE. Ma non sarà possibile prendere una direzione che si allontani da quella
europea. Anche se il ministero cercherà di sensibilizzare i produttori affinche’ modifichino le etichette».

Le aziende non sembrano farsi troppi problemi. L'Associazione italiana industrie prodotti alimentari
(Aiipa), forte degli studi scientifici che evidenziano la rarità del fenomeno infettivo, in una nota dice:
«Le formule in polvere per lattanti sono intrinsecamente molto sicure».

Le associazioni di consumatori e l'Ibfan, la rete internazionale di azione per l'alimentazione infantile,


non ci credono. E neppure le istituzioni sanitarie.
Nel 2004 il rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità ha elencato le misure da adottare per la
produzione, l'uso domestico e ospedaliero del latte in polvere per neonati. Lo stesso anno, a
settembre, l'Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha diffuso un documento analogo.
Ed a marzo 2006 il ministero della Salute ha chiamato i produttori a seguire le raccomandazioni del
rapporto Istisan e dell'Efsa. Ma c'è una direttiva a ostacolo delle etichette.

Per fortuna, anche quando il batterio è presente, il contagio resta evento raro. «Si infettano soprattutto
i neonati prematuri o con un sistema immunitario debole, (NdR: esempio: i vaccinati) anche se
talvolta si ammalano pure i lattanti sani» dice Cattaneo.
La dimensione dei rischi Enterobacter e Salmonella si legge nei dati epidemiologici. Se in Italia non si
registrano casi d'infezione, in Francia nel 2004 ne sono stati segnalati 4, di cui 2 letali, e l'anno dopo si
sono contati 200 infettati da salmonella.
Anche in altri paesi si sono verificate miniepidemie: Belgio, Usa, Israele, Manda, Grecia.

I numeri ufficiali sono piccoli «ma potrebbero essere sottostimati, soprattutto nei paesi poveri, dove i
segni di malattia sono a stento correlabili con la presenza dell'Enterobacter, difficile da isolare in
laboratorio» puntualizza Cattaneo.
Tanto più che il batterio, isolato solo da una trentina d'anni, è quasi sconosciuto nel Terzo mondo: non
si sa né di cosa i neonati si ammalino, né in quanti per l'infezione da Enterobacter.
Se nel mondo occidentale è difficile informare i consumatori circa le norme igieniche per ricostituire il
latte in polvere, nel resto del mondo, dove scarseggia l'acqua potabile, l'igiene è un'utopia.

Che fare per scongiurare il rischio d'infezione ? «Promuovere e incoraggiare l'allattamento al seno
materno, il sistema migliore di alimentazione del neonato, ferma restando l'esigenza di una chiara
informazione sulle etichette dei prodotti» conclude Borrello.

Ma per i genitori il problema resta e le preoccupazioni pure. «Il rischio non si limita al latte in formula»
avverte Maurizio Bonati del Mario Negri «basta vedere quello che è successo qualche settimana fa in
Spagna, con un preparato di ampio utilizzo, un infuso di camomilla per l'infanzia, con due casi di
botulino a danno di neonati, come riporta il quotidiano ElPais».
Tratto da: panorama.it

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Interrogazione al Ministro della Salute in XII Commissione


Premesso che:
- come denunciato dall'Aduc Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) in Germania il
produttore di cibi per l'infanzia Hipp ha ritirato dal mercato il latte ipoallergico per neonati HA1, per la
presenza dell'enterobatterio sakazakii. Il provvedimento riguarda le confezioni contrassegnate da JSL
MTX e data di scadenza 12 dicembre 2007, come pure JHK MTD, con scadenza 11 gennaio 2008;
- a meta' dello scorso giugno Bebivita e Milupa avevano ritirato del latte in polvere per lattanti per lo
stesso motivo;
- la Hipp ha precisato che il germe comune sakazakii puo' diventare pericoloso solo se lasciato a
temperatura ambiente per varie ore poiche' avrebbe cosi' la possibilita' di riprodursi;
l 'Istituto federale tedesco di valutazione dei rischi (BfR) precisa che l'enterobatterio sakazakii se
assunto in una concentrazione significativa puo' provocare una malattia infettiva seria;
- secondo l'Aduc la nota esplicativa dell'Hipp appare del tutto insensata poiche' difficilmente il latte
viene conservato a basse temperature. Alla luce anche della precisazione del BfR, l'Aduc ha ritenuto
opportuno inviare una nota al Ministero della Salute per sapere quali provvedimenti siano stati presi in
relazione alle notizie giunte dalla Germania; per sapere:
- se il Ministro della Salute e' a conoscenza di questo allerta verificatasi in Germania e quali
provvedimenti ritenga prendere per evitare che i citati prodotti, in cui l'enterobatterio sakazakii
potrebbe pericolosamente svilupparsi, arrivino nel mercato italiano;
- se non si ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare che i citati prodotti, in cui
l'enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, siano gia' presenti nel nostro mercato
e, nel caso venga accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato.
http://www.milkonline.com/fiera/settegiorni/unita221105.htm
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=187704

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Il Latte materno e l'Allattamento lo sostengono, oltre ai Naturisti, anche e non solo gli esperti,
affermando che e' l'alimento ideale per far crescere un bambino sano ed in piu' NON costa niente,
come mai tante donne vi rinunciano ?
The Lancet parla di milioni di casi di morti attribuibili alla mancanza di allattamento al seno
materno.
Ma il problema del latte artificiale per bambini contaminato non e' solo cinese, ma anche in tutti i paesi
del terzo mondo come in quello occidentale le pressioni dei produttori di questi latti sostitutivi del latte
materno, allargano il mercato a discapito della salute dei piccoli - campioni di latte artificiale vengono
spesso regalati alle cliniche ed agli ospedali e le donne sono indotte dai medici ad usarli ! Il
messaggio MENZOGNERO e' che il latte artificiale sia un alimento piu' ricco di quello materno.
NIENTE di PIU' FALSO !
L'OMS raccomanda il latte materno come alimento ESCLUSIVO almeno fino al 6° mese di vita.
vedi: Disfunzioni dello Sviluppo

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Più bravi a scuola e più "svegli" i bimbi che sono stati allattatati al seno.
A confermare una teoria - più volte riproposta dai fautori dell'allattamento naturale - uno dei più vasti
studi mai realizzati sull'influenza del latte materno nello sviluppo dell'intelligenza, pubblicato sugli
'Archives of General Psychiatry' di maggio e realizzata dall'équipe diretta da Michael Kramer
dell'Università canadese McGill di Montréal.

I ricercatori hanno seguito per oltre sei anni, con medici bielorussi di 31 ospedali e cliniche, 14 mila
bambini bielorussi. La metà delle madri aveva ricevuto informazioni e sostegno, con un programma ad
hoc per l'allattamento esclusivo e prolungato, secondo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale
della sanità (OMS). L'altra metà aveva ricevuto le cure e le indicazioni fornite abitualmente dalla
struttura sanitaria. Nel primo gruppo si è avuta una prevalenza dell'allattamento al seno fino ai 12
mesi.

A distanza di sei anni e mezzo i bambini del primo gruppo, allattati in prevalenza al seno, ottenevano
migliori risultati ai test d'intelligenza e avevano voti più alti per lettura e scrittura. Secondo i ricercatori,
dunque, se nei Paesi sviluppati la lotta alle infezioni non è più un argomento a favore dell'allattamento
materno, utile per rafforzare le difese immunitarie, i benefici per lo sviluppo cognitivo, dimostrati dallo
studio, potrebbero servire a convincere le neo mamme a optare per l'allattamento naturale.

Commento NdR: anche quelli che nascono nell'acqua sono piu' intelligenti...

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Carenza di vitamina D: è molto frequente in neomamme e neonati


Una mamma su tre e un neonato su due soffrono di deficienza di vitamina D al momento della
nascita.
Come spiegato dalla studiosa Anne Merewood del Boston Medical center ai colleghi riuniti in
occasione del meeting dell’Accademia di pediatria americana, non è sufficiente nemmeno
integrare questa carenza con supplementi di vitamina D perché il problema persiste
ugualmente. I ricercatori hanno analizzato i livelli di vitamina D su 433 mamme e 376 neonati
entro 72 ore dal parto.
I risultati hanno evidenziato una carenza di vitamina D nel 36% delle mamme e nel 58% dei
bambini, una carenza classificata come “seria” nei due terzi dei casi. Lo studio ha anche
dimostrato che il 30% delle donne che nel terzo trimestre avevano assunto almeno 5 volte alla
settimana degli integratori risultava carente di vitamina ugualmente al momento del parto.
La ricercatrice ha spiegato che il miglior modo per ovviare alla carenza di vitamina D non è
quello di assumerla attraverso integratori ma garantendosi una minima esposizione ai raggi
del sole ogni giorno, per la mamma e per il neonato.

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Le malattie come abbiamo già più volte affermato, sono la conseguenza dei Conflitti Spirituali
che "scendono" dal "cielo dello Spirito" nella "terra fisiologica" e quando trovano il "Terreno" adatto,
proliferano generando il corpo del conflitto, la malattia, ovvero l’azione del male, cioè dell’ignoranza. -
vedi anche Vari terreni

Ricordiamo che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte
dell'organismo.

I neonati impiegano diversi mesi per formare tutte la flora batterica di cui avranno bisogno per tutta la
vita, ecco perche' e' indispensabile, per avere in futuro una buon salute l'allattamento materno, NON
vaccinare il neonato, e svezzarlo nei modi consigliati dalla Medicina Naturale.

Nel caso che bambini nascano con delle malattie, sono gli errori dei genitori (alcuni sono per
esempio i Danni dei Vaccini, e/o le amalgami dentali - gravi tossine - dei genitori, danni che vengono
anche codificati nel DNA dei nonni e genitori ) che vengono ad essere somatizzati nei nipoti-figli (il
processo si chiama slatentizzazione = somatizzazione precoce di malattie), perché tutto ciò ? perché
l’evoluzione ha inserito lo scopo della malattia nel programma educativo della specie, quindi è giusto
che gli errori vengano a galla in ogni modo !; quindi è evidente l’enorme responsabilità di nonni,
nonne, madri e padri (cioe' di tutti quanti), nel comportarsi bene secondo le Leggi che regolano le
strutture Viventi e mantenersi quindi in buona salute per poter donare una vita sana ai propri figli,
nipoti, pronipoti, cioe' alla propria progenie.

La dieta Vegetariana per i Bambini e gli adolescenti


È opinione diffusa, confermata anche dalla maggioranza dei medici, che dalla nascita fino ai 18 anni,
nel periodo più importante per lo sviluppo del corpo e dell'intelligenza dell'essere umano, il consumo di
carne, latte e uova, ossia delle cosiddette proteine animali, sia assolutamente indispensabile. Ma è
proprio vero ?
Luciano Proietti, medico pediatra con alle spalle un'esperienza sul campo, oltre che padre di tre figli, ci
spiega invece come allo stato delle conoscenze scientifiche attuali non solo sia possibile, ma vada
sostenuta la scelta di un'alimentazione vegetariana nel bambino.
Queste considerazioni sono il frutto di una lunga ricerca svolta dall'autore con l'ausilio del Centro di
auxologia della Clinica pediatrica dell'Università di Torino e di una raccolta di dati sui bambini
vegetariani italiani, in collaborazione con l'Associazione Vegetariana Italiana (AVI), la Società
Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) e i Centri di Nascita Naturale.
Ne è risultata una banca dati con più di 2 mila bambini cresciuti con una dieta lacto-ovo-vegetariana
(la maggior parte) e lacto-vegetariana o vegana, in modo esclusivo almeno fino ai 3 anni e in molti
casi mantenuta anche successivamente.

Un'alimentazione povera di proteine animali infatti, non solo è compatibile con le indicazioni dei LARN
(Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti), ma nei primi due, tre anni di vita dovrebbe essere
l'alimentazione raccomandata essendo la più fisiologica e quindi la più salutare.
Negli anni successivi la dieta vegetariana e vegana può diventare anche uno spunto per invitare il
bambino a riflettere e comprendere l'importanza del rispetto di se stessi, degli altri animali e
dell'ambiente.
Ecco perché la scelta vegetariana è un investimento in «salute» di proporzioni enormi per la società
futura.

Indice di APGAR
L'indice di Apgar è un voto, da 1 a 10, dato ad ogni neonato sulla base delle sue condizioni di salute
(respiro, battito cardiaco, riflessi, colorito e tono muscolare). La valutazione si effettua due volte, dopo
1 e 5 minuti dalla nascita.
Serve a sapere subito come sta il bambino: più di 7 = tutto bene; meno di 4 = a rischio grave.
Per poter crescere bene in salute e senza molta fatica un figlio, bisogna assolutamente seguire queste
indicazioni:

1) Allattare il bambino subito dopo la nascita, immediatamente dopo l’uscita del feto dalla vagina e
mentre pulsa ancora il cordone ombelicale, che deve essere tagliato solamente dopo che ha terminato
di pulsare.
Questa pratica è indispensabile al neonato in quanto le difese immunitarie si irrobustiscono
immediatamente per il trasferimento dalla madre al bambino, attraverso il prelatte materno che serve
proprio a questo scopo, delle sostanze necessarie a fissare ed iniziare le difese immunitarie
dell’organismo del neonato nel nuovo ambiente, oltre all’apporto dei giusti valori Termico/Nutrizionali
necessari al neonato.
La Galega favorisce l'aumento del latte materno di circa il 30% in più, anche solo dopo ventiquattro
ore.

L’Avena è il cereale più energetico, ricostituente, infatti è meglio non mangiarla alla sera; formata da
acqua 12%, protidi 14%, estrattivi inazotati 74%, fibre grezze 2%, lipidi 7,7%, ceneri 2,3%; contiene
ferro in abbondanza, potassio, calcio, magnesio, fosforo, sodio, rame, manganese, zinco, nichel, iodio,
zolfo e fosfati, vitamina B quella per la crescita, B6, C, E, PP, e tracce della D, colina, inositolo in
quantità superiori al frumento (grano).
Le sue proteine vegetali contengono amminoacidi quali valina, leucina, fenelelenina, tirosina,
triptofano, serina, cistina, metionina, arginina, istidina, lisina ed amido in granelli tondi.
Abbassa il colesterolo; per il suo alto contenuto di minerali è energizzante e ricostituente per tutti.
Si raccomanda di dare ai lattanti (quando svezzati) un biberon al dì di brodo di verdure e/o
decotto di riso biologico semi integrale, da prepararsi con 60% di avena, 30% di orzo e 30% di
riso.
Pane integrale ed avena non raffinata (contengono ferro e fosforo) preservano dalla carie.
I biscotti all'avena piacciono ai bambini.
Il porridge d’avena, in farina o semi frullati e cotti nell’acqua a colazione, preservano anche dall’infarto.
Semi decotti con miele, sono emolienti, lassativi e diuretici. Semi tostati in infuso, lassativo, bere 3
tazze piccole al dì.
Fiocchi d’avena, ricostituente sopra tutto per i bambini, adolescenti, giovani ed anziani; minestre di
fiocchi, ridanno forza ed aspetto florido ai soggetti gracili, nervosi, deboli di stomaco, affaticati,
senescenti, depressi è sopra tutto utile nell’accrescimento.
I grani fatti germogliare in terreno umido per 5/7 giorni, sono indicati nello svezzamento dei lattanti,
depressi, intossicati da forme intestinali, neurastenici, diabetici, anti costipante, ecc.

La Banana contiene alte dosi di potassio ed è il frutto con la più alta quantità di fibra. Sostituisce un
pasto, ma attenzione le banane (idem per patate, pomodori, ecc., mutati geneticamente=OGM)
provenienti dai paesi esotici controllati dagli americani e dalle loro multinazionali, contengono
farmaci e vaccini inoculati nascostamente !

La Barbabietola, fin dai tempi preistorici è nota per le sua virtù; radice rossa, dolce e zuccherina, è un
sano alimento rinfrescante, mineralizzante per tutti.
Il suo succo crudo, centrifugato è molto utile agli anemici in quanto aiuta la formazione dei globuli
rossi del sangue, preso in dose di 1 bicchiere al dì; è prezioso anche per mantenere un buon
metabolismo ed è un tonico adatto per tutte le età. Allevia tutte le infiammazioni dell’apparato
digerente, aiuta nelle malattie del fegato.
Contiene acqua metabolica 87%, proteine 1,5%, carboidrati 9,2% in zuccheri, grasso 0,08%, ceneri
1% con calcio, potassio, magnesio, fosforo, iodio, ferro, rame, bromo, zinco; vitamine A, B1, B2, C,
PP, pectina; tende ad essere controindicata per certe forme di diabete per lo zucchero contenuto.
Curcuma, ottimo per far aumentare la produzione di latte materno.
Per le malattie alle vie respiratorie e relative cure naturali, vedi: tosse, catarro, raffreddore, influenza

2) Ricordiamo che il sistema immunitario è un sottile gioco di giusti rapporti di "funzioni" che organi e
sistemi organizzano ad ogni nuova situazione che si presenta cercando di aiutare il corpo e la psiche
alla migliore sopravvivenza.
Infatti i Sistemi Nervoso ed Immunitario "nascono" al concepimento e continuano a "crescere", cioè a
mutarsi, ad informarsi, man mano che passa il tempo.
Ecco perché è criminale vaccinare i neonati o dare farmaci a 3 mesi, 6 mesi, 1 anno, 3 anni, 6
anni, in quanto i loro Sistemi Nervoso ed Immunitario sono ancora in fase di crescita e non devono
essere alterati artificialmente con prodotti tossici invasivi (vaccini e farmaci di sintesi), ma devono
essere lasciati reagire in modo naturale alle situazioni che l’ambiente, la Natura gli procura, magari
aiutandoli con prodotti naturali: esempio Propolis e prodotti dell'Ape.
Infatti quando un bimbo si ammala di quelle malattie infettive chiamate "infantili" egli si
immunizza per tutta la vita, mentre se si vaccina sappiamo che egli in realtà non è sicuramente
immune dalle malattie dalle quali si vorrebbe egli fosse, vaccinandolo, oltre al fatto che
sicuramente il suo Sistema Immunitario subirà uno shock irreversibile e per tutta la vita, perché oltre
a tutto il bambino sarà intossicato oltre che dai virus o batteri patogeni (cioè di altre specie animali)
entro contenuti nei vaccini, anche dai metalli tossici: Mercurio, (impedisce la formazione della Mielina
e genera disbiosi (perdita della flora batterica simbiotica intestinale); Alluminio che genera anche
tumori nel Sistema Linfatico; dalla Formaldeide (che è una sostanza cancerogena) e da altri
Contaminanti pericolosi.

3) Attaccare al seno il bambino a domanda, cioè tutte le volte e per quanto tempo desideri, in modo
che possa alimentarsi secondo la sua fame, la sua sete e non secondo orari e tabelle.

4) Non dare il biberon, nemmeno di acqua dopo la poppata, in quanto rendono meno valida la suzione
del neonato al seno.
5) Non dare integrazioni alimentari o di altro genere prima dei 6 mesi, in quanto interferiscono con la
capacità materna di produrre sufficientemente latte e con la capacità del neonato di assimilarle, salvo
il caso in cui il latte materno non fosse sufficiente o assente dei fattori vitali Nutrizionali.
I Latti artificiali hanno una composizione "simile" a quella del latte materno. Però non inducono il
senso di sazietà come il latte materno e il bambino rischia di essere alimentato in eccesso. Inoltre i
latti artificiali non hanno fattori di difesa contro le infezioni e pertanto il lattante risulta molto meno
protetto dal punto di vista immunitario.
Molto meglio le **balie di una volta***.....se la madre non ha il proprio latte.

6) Assicurarsi che la posizione di allattamento sia comoda per entrambi e che il neonato afferri bene
non solo il capezzolo, ma anche l’aureola intorno ad esso. Dare entrambi i seni ad ogni poppata,
alternativamente.
Allattare a letto e' possibile ed utile, ma poi il bambino deve dormire nella sua Culla !
Anche il direttore della fondazione, Joyce Epstein, ha dichiarato: "Bisogna essere consapevoli dei pericoli
connessi col dividere il letto o anche il divano con un bambino così piccolo. Va bene allattare a letto, ma poi il
bebè deve tornare nella sua culla per dormire". In italia circa 1.000 bambini muoiono di Sids (morte nella culla)
dopo le vaccinazioni di routine !

7) Evitare, durante la gravidanza per la madre e per il bambino, come negli anni successivi, la
somministrazione di qualsiasi farmaco o Vaccino; anche i controlli rituali sul neonato sono privi di
significato, come la pesata giornaliera e l’analisi del latte; svezzare gradualmente da dopo 7 mesi,
per evitare interruzioni biologicamente traumatiche per madre e bambino.

8) Effettuare test Bio elettronico; un Mineralogramma sui capelli della madre e del bambino od il test
Kinesiologico detto dell’Ok, per conoscere gli eventuali squilibri dei minerali; dei metabolismi
interessati e delle mal funzioni organiche.

9) Molta importanza si darà all’alimentazione di tipo naturale e biologica, ricche di ortaggi e


verdure crude, con proteine vegetali al massimo 70% per contenuto del pasto, in modo che le feci
siano alcaline (non acide), ciò vale sopra tutto per la mamma che allatta, in quanto essa fornisce
dal proprio latte tutti gli elementi indispensabili alla nutrizione del neonato. Quindi quando il lattante si
ammala, occorre cambiare l’alimentazione della madre e riportarla ai suoi valori normali ed il bambino
guarirà come per incanto.
Negli ultimi decenni abbiamo visto il progressivo cambiamento del tipo di alimentazione, proposta alle
mamme, per l’alimentazione dei lattanti, si è passati dall’allattamento materno all’allattamento
artificiale, dietro la spinta di medici disinformati od in combutta con produttori di latte in polvere, le
classiche multinazionali oppure con l’uso del latte vaccino della Centrale del latte, ciò con l’aiuto della
medicina "ufficiale" ed il desiderio delle mamme di "non rovinarsi il seno" e di essere più sbrigative,
abbiamo visto però crescere un’infanzia sempre più debole e malata anche se la mortalità infantile è
diminuita a discapito della qualità della Vita dei giovani.
Per fortuna da alcuni anni visti i nefasti risultati in tutto il mondo, dove popolazioni intere mal
consigliate dai medici, utilizzavano l’allattamento artificiale al posto di quello materno, si sta
reiniziando a consigliare, sempre da parte di medici rinsaviti, il ritorno all’allattamento al seno materno.
Attenzione nello svezzamento ai vari latti di Riso, Soia ed Avena, NON usare quelli forniti dentro
tetrapack, ne' quelli biologici perche' sono fermentati per mantenerli nel tempo, perche' in certi casi ai
bambini piccoli o quelli celiachi, producono problemi. Meglio prepararli in casa propria con pappe
preparare dai chicchi del cereale ma coltivato in modo biodinamico.

10) Alla nascita la mamma prepara (nel seno) un liquido prezioso a disposizione per il neonato:
si chiama colostro il latte materno prodotto nei primissimi giorni dopo il parto, in modeste
quantità (10 -14 ml al giorno), adeguate al fabbisogno nutrizionale del neonato.
Il colostro, che ha azione lassativa, è ricco di proteine, sali minerali, vitamine e ha proprietà antinfettive
più spiccate di quelle del latte maturo: infatti contiene elevate quantità di cellule e anticorpi, preziosi
per la difesa dalle infezioni.
Il latte materno è così “materno” che crea reazioni basiche nell’intestino (non acide come quelle che
produce il latte vaccino=, di vacca) da contenere tutto ciò che necessita al futuro uomo, compresi gli
anticorpi necessari nei primi giorni, mesi, anni dopo la nascita.
L’allattamento dovrebbe continuare almeno fino al settimo mese di vita e se possibile fino ai 12 mesi;
solo in certi casi, perché la madre non riesce a produrre un latte sufficientemente nutriente, si
dovrebbe iniziare ad integrarlo con delle pappe preparate a base di frullati di frutta, verdure, ortaggi,
crudi ed allungate con acqua; in seguito passare alla verdura cotta, alle farine tostate ed ai cereali.
Parliamo di integrazione NON di sostituzione al latte materno.
In caso di problemi alle ciuccie delle mammelle (tipo feriste e ragadi) oggi in commercio e' possibile
acquistare delle coppettine in cauciu' (gomma), che servono a proteggere i capezzoli, in modo che le
ferite, che si possono formare in seguito al succhiare del bambino con la sua saliva che e' piu' acida
del valore del pH della pelle del capezzolo, si rimarginino piu' in fretta.
Lo svezzamento vero e proprio dovrà essere effettuato, se possibile alle scadenze giuste, ma
sicuramente dovrà essere almeno dopo la prima dentizione; ovviamente si dovranno scegliere per
l’alimentazione cibi biologici, integrali o semi integrali, come del resto per tutta la famiglia.
Per le quantità si dovrà seguire il lattante nei suoi desideri per preparare le dosi.
Per i tempi delle pappe, dovremo all’inizio seguire i desideri del bambino, in seguito modificarli in
modo che i suoi tempi corrispondano ai tempi dei fabbisogni della mamma.
NON si deve mai forzare a mangiare un piccolo, essi seguono sopra tutto l’istintualità che ne
determinerà i comportamenti, per cui è importante che i genitori imparino a seguire le voglie
mangerecce del lattante, non forzando se il piccolo per alcuni giorni non avrà fame.
In quel periodo sicuramente il bambino avrà in corso qualche problema che scomparirà appena il
corpo avrà reagito in modo naturale. Non farsi prendere dall’apprensione in questi casi;
l’indisposizione la si noterà guardando giornalmente le feci. Molta importanza rivestirà
l’alimentazione della madre che dovrà essere assolutamente di tipo biologico-biodinamico semi od
integrale, per poter fornire latte il più completo possibile per il figlio.
Sopra tutto quando il lattante avrà qualche problema di stitichezza o di feci acide, sfatte, troppo
puzzolenti o di colore troppo chiaro o troppo scure, si dovrà cambiare l’alimentazione materna in
modo da modificare di riflesso le digestioni e le feci del bambino che non devono essere acide
ma basiche; munirsi della "cartina torna sole", per il controllo acido/basico delle feci.
Ma soprattutto si dovrà fare molta attenzione che il piccolo non soffra già di infiammazioni o
blocco temporaneo della valvola ileo cecale.
Per poterla normalizzare, occorre controllare i tipi dei cibi e rinfrescare le viscere con un panno di
cotone bagnato di acqua fredda (mettere un cubetto di ghiaccio) od un cataplasma di argilla
fredda, messo sull’intestino per tutta la notte o durante il giorno, usando in certi casi fermenti lattici
multi microbici, cloruro di magnesio e/o magnesio, clorofilla, fior di zolfo.

L’alimentazione con farine cotte di cereali integrali e/o semi integrali, biodinamici e/o biologici,
germogliati, e/o in chicchi, meglio che non in farine (preferibilmente Riso, miglio, segale, avena), orzo,
farro, frumento, grano saraceno, con parsimonia (attenzione al gruppo sanguigno - vedi Emodieta -
come base per preparare una buona dieta), è molto utile nei primi mesi di allattamento perché esse
facilitano la digestione dei latti, modificandone la coagulazione nello stomaco e permettendo alle
diastasi digestive di entrare in azione, ma occorre ricordare di non superare la percentuale del 30% di
proteine nell’ambito del pasto.
Esse inoltre apportano un supplemento calorico e di fattori vitali preziosi, senza aumentare le razioni
idriche e stimolano una migliore secrezione dell’amilasi pancreatica.
Passeremo gradatamente dalle pappe molto allungate a pappe sempre più dense per aiutare il piccolo
a digerire facilmente il nuovo prodotto.
Nel caso di pappine si dovrà provvedere all’alimentazione del bambino con il cucchiaino, in modo che
esso cominci a distinguere fra le varie densità degli alimenti.
Morbidi e cremosi, i formaggini comuni, vengono preparati con miscele di formaggi fusi, panna, burro,
latte e sale in quantità variabili a seconda del tipo. Quindi, essendo troppo ricchi di grassi e di sale,
non sono adatti per i bambini, senza tenere conto del fatto che possono contenere anche i conservanti
!

Si consiglia nei casi di stitichezza di scegliere fra i cereali il RISO semintegrale e l’ORZO mentre nel
caso opposto si prenderà del RISO bianco raffinato; nei casi di mancanza di vitalità si prenderà
l’AVENA, quest’ultimo cereale favorisce anche la secrezione lattea per la mamma che allatta;
ricordiamo di frullare nel caso si utilizzino cereali germogliati, cereali in chicchi, non in farine
(preferibilmente riso semi integrale, miglio, segale, avena), orzo, farro, frumento con parsimonia.
Per favorire l’inizio della masticazione si provvederà a iniziare con le pappine a base di farina ed in
seguito con i fiocchi dei grani di cereali.
Dobbiamo ricordare alle mamme carnivore di NON dare assolutamente prodotti carnei almeno fino
a quando la dentizione del bambino sarà completata, alimentazione carnea che comunque dovrà
essere sporadica, una volta al mese, preferibilmente pesce e/o animali da cortile; anche gli
omogeneizzati industriali di qualsiasi tipo sono da sconsigliarsi per l’alimentazione del futuro uomo,
malgrado la falsa pubblicità che si fa attorno a questi prodotti.
Nel periodo della dentizione qualche volta il piccolo tende ad avere qualche problema di raffreddore,
muco e catarro; in genere se il bambino NON è vaccinato questo NON avviene o se avviene lo è in
forma molto leggera tale da non impensierire.
Ma se invece egli è vaccinato il problema si presenta facilmente sempre più grave e molte volte il
problema tende a trasformarsi in gravi e croniche patologie alle vie respiratorie.
Molto utile in ogni disturbo del piccolo, l’uso esterno sul pancino di un panno bagnato di acqua
fredda da tenere per più ore.
nei casi ostinati ed all'inizio di uno stato di stitichezza e' molto utile effettuare una idro colon terapia
con una perettina di infuso di camomilla tiepida.

ATTENZIONE IMPORTANTE, se dovesse capitare un sintomo di soffocamento del Bambino:


vedi: http://www.pediatric.it/soffocamento.htm

Sconsigliamo vivamente l’uso dei pannolini con la mutandina di plastica, perché ? essi alterano
sempre la temperatura intestinale favorendo fermentazioni e putrefazioni; meglio usare i "ciripà"
ovvero i triangoli di cotone, come si usava una volta; i malesseri dei piccoli sono sempre aumentati
dalle temperature esagerate che il pannolino di plastica (mutandina) crea nella pancia.
Vi consigliamo anche l’utilizzo di una tisana per aiutare il piccolo a reagire a queste situazioni:
Per una tazza da tè da bere molto calda e prima di andare a letto ben coperti, far bollire per 3 minuti in
acqua: 4 chiodi di garofano e 3 cm di tubo di cannella, lasciare in infusione per 15 minuti ed alla fine
prima di bere aggiungere 1 limone spremuto più un cucchiaino di miele; da bere 3 volte al dì in piccole
dosi.
Ma se lo alimentate, nei casi di malattia solo con verdure ed ortaggi crudi (80-90%) senza proteine, il
bambino guarirà facilmente in qualche giorno.
Queste tisane vanno bene anche per gli adulti, variano solo le quantità da bere.
Altra tisana molto utile: in un litro di acqua far bollire 5 fichi e 4 datteri tagliati a pezzetti ed una
manciatina di uva passa; far bollire a fuoco lento fino a quando i fichi sono molli poi diminuire la
fiamma ed aggiungere un grosso pizzico di viola, timo, ortica, lavanda, salvia; lasciare in infusione 15
minuti, passare spremendo bene il tutto, aggiungere un cucchiaio di miele e bere caldo; una o più
volte al giorno questa tisana.
Morbidi e cremosi, i formaggini comuni, vengono preparati con miscele di formaggi fusi, panna,
burro, latte e sale in quantità variabili a seconda del tipo. Quindi, essendo ricchi di grassi e di sale,
non sono adatti per i bambini, senza tenere conto del fatto che possono contenere anche i
conservanti !

Se desiderate curarvi e curare i vostri figli con i vegetali crudi, ricordatevi che in ogni caso i
prodotti andrebbero colti dalla pianta fresca e consumati, cioè masticati molte volte in bocca
per circa 10 minuti indi ingoiare, oppure per i piccoli, frullare il tutto.
Per i piccoli, l’ideale in certi casi, è il succo crudo (centrifugato) o il macerato del prodotto
vegetale in acqua fredda, la più pura possibile.
L’erba, i semi, le radici, le foglie, i rami, le piantine, anche quella medicali, come la frutta o qualsiasi
altro prodotto della terra danno il meglio di loro solamente quando sono appena staccati dalla loro
radice o pianta; se sono secchi forniranno meno elementi vitali; però è sempre meglio che far bollire o
riscaldare i prodotti medicali; se sono freschi e lavorati nell’alcool o nell’acqua fredda (macerati) è
meglio perché il calore tenderà ad eliminare altri fattori vitali che si perdono in parte ovviamente nelle
tisane, infusi ecc.

Ricordiamo che la Salute viene dalle Piante


Esse sono i nostri migliori alleati contro molte malattie, che aiutano a prevenire ma anche a guarire.
Frutta e verdura, dunque, ma con qualche accorgimento.

Per le congiuntiviti e le stomatiti, nei bambini.


Per le congiuntiviti:
Far bollire 5 o 6 foglie di salvia per una ventina di minuti in un pentolino. Con pinzette, garze sterili e
mani lavate, si possono pulire gli occhi 2 o 3 volte al giorno, per almeno 7 giorni, e nel 90 per cento dei
casi guariscono.
Oppure utilizzare la vostra urina, se volete far prima a risolvere il problema..
Per le stomatiti:
Far bollire due cucchiai di foglie di malva in un pentolino d’acqua, poi con un cotton fioc si praticano
tamponature ovunque il bambino abbia le afte. E anche qui, la percentuale di guarigione è del 90 per
cento.
Per le infreddature:
sciogliere 9 grammi (cioe’ un cucchiaio) di sale in un litro d’acqua bollente si ottiene una soluzione
fisiologica.
Con l’asciugamano sulla testa, facciamo respirarne i vapori e, quando è tiepida, prenderla con la
mano e detergere le fosse nasali, o iniettarla con un contagocce (meglio la vostra urina).
Il muco si fluidifica e la persona sta meglio.

MUGHETTO: Capita frequentemente che un neonato abbia il mughetto, cioè di una patina biancastra
che può ricoprire la lingua, le gengive o le guance; è attaccata alla mucosa e richiede un pò di
grattamento per essere rimossa; esso è causato dalla Candida Albicans, una specie di fungo che tutti
noi abbiamo nell'intestino, ma che riesce a farsi strada solo in persone con basse difese
immunologiche e tessuti acidi (i vaccinati) ; infatti i vaccini, ai quali i piccoli sono sottoposti, sono le
sostanze maggiormente responsabili di queste aggressioni fungine continue.

Le coliche nei neonati


Coliche gassose, rigurgiti e problemi intestinali, causa di molte notti insonni per i genitori, ricordarsi
che i fermenti lattici sono INIDSPENSABILI (in genere cio' avviene DOPO i vaccini propinati ai
neonati, bambini).
Uno studio su 30 neonati pubblicato su "The Journal of Pediatrics" dimostra che l'assunzione di
probiotici (fermenti, specie il Reuteri=5 gocce) riducevano od eliminavano questi problemi, inoltre il
loro sistema immunitario compromesso, risultava rafforzato.

NON VACCINARE NESSUN LATTANTE, BAMBINO, RAGAZZO, GIOVANE, ANZIANO e questo per
nessun motivo, anche se il vostro pediatra ve lo consiglia; se lo fa, significa che è sicuramente
all’oscuro dei Danni Perenni che ne derivano, per cui NON è un buon pediatra, perché non si
informa, e se invece li conosce ciò significa che è in malafede, per cui allontanatelo subito
dalle vostre famiglie. I vaccini producono immunodepressione e mutazioni genetiche !
Anche il bambino deve essere alimentato con i migliori prodotti biologici (gli alimenti) quindi
deve essere messo in condizione di poter godere dei benefici dell’urino terapia (bere la propria
urina) ricordando che ci dovremmo alimentare per poter produrre una urina salutare, la quale ci
deve servire per il nostro Nutrimento cellulare, quindi essa va in molti casi, bevuta regolarmente ogni
giorno.
vedi: Disintossicazione + Frutta e verdura + Succhi di Frutta e verdura + Melograno +
Disfunzioni dello Sviluppo

Ricordiamo che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte
dell'organismo.

In aereo con un lattante:


Nessun problema nell'affrontare un viaggio in aereo con un bimbo piccolo. Nella peggiore delle ipotesi
gli si tapperanno le orecchie nell'atterraggio, come del resto capita anche ai grandi.
Per aiutarlo a compensare, può essere utile avere qualcosa da fargli bere, così che la deglutizione
favorisca l'apertura delle trombe di Eustachio e la fine del fastidio.

Meglio la mamma dell'incubatrice


La ipotermia del neonato (cioè un abbassamento della sua temperatura al di sotto di 36°C) ne
aumenta il rischio di malattia e di morte. Uno studio recente ha dimostrato che tenere il neonato “pelle
a pelle” con la madre è efficace non solo nel prevenire l'ipotermia, ma anche nel curarne una in atto.
Che sia una scoperta dell'acqua calda ?

Come conservare il latte materno


Il latte materno puo' essere conservato per 4 ore a temperatura ambiente (25°C); per una
conservazione piu' lunga va refrigerato (4°C) o congelato (-20°C). In frigo si mantiene senza rischi di
contaminazione batterica per 3 giorni, mentre una volta congelato si mantiene per 6-12 mesi.
Lo scongelamento deve essere graduale, passando il contenitore dal freezer al frigo normale.
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I bimbi intelligenti saranno futuri vegetariani + Disfunzioni dello Sviluppo + CRUDISMO


Se il bambino è sveglio da grande sarà vegetariano. Questo è quello che sostiene uno studio
dell'Università inglese di Southampton condotto su più di 8.000 persone di 30 anni. La maggior parte
di quelli che all'età di 10 anni aveva un quoziente di intelligenza superiori di 5 punti alla media, adesso
è vegetariano.
Secondo la squadra medica che ha condotto la ricerca, pubblicata sul "British Medical Journal", i
risultati sarebbero coerenti con altri studi che mostrano come chi è più intelligente tende a seguire una
dieta più salutare: quella vegetariana, infatti, mantiene bassi la pressione e il livelli di colesterolo nel
sangue.
Fonte : http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17175567

"Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la
medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il
tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali
privilegi alle altre “arti”, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica".
(By Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA - 17 Sett 1787)
Rapporto Flexner e Dichiarazione di Alma Ata

I dittatori nascosti (clandestini) della medicina, d’altra parte li conosciamo molto bene…..; che
vestano gli abiti dei “baroni” e degli “scienziati”, che si mimetizzano nelle “lobbies accademiche”
od operino nelle multinazionali del farmaci,
sono loro quelli che “contano” e “governano” la medicina ufficiale.
Alle menti aperte e liberali il compito di reagire a questa marea montante di intolleranza anti-
scientifica, prima che questi nuovi tiranni arrivino ad insegnarci perfino cosa e’ giusto e non e’
giusto pensare…!

220 anni dopo, questa situazione di dittatura sanitaria si e' realizzata


e TU caro lettore cosa fai per contrastarla ??

L'F.D.A. (USA) ha TENUTO NASCOSTE le PROVE della PERICOLOSITÀ dei CIBI


TRANSGENICI

La Merck ammette l'inoculazione del virus del cancro - La divisione vaccini della
farmaceutica Merck, ammette l'inoculazione del virus del cancro per mezzo dei vaccini.
La sconvolgente intervista censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward
Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackwell Science, è stata tagliata
dal libro "The Health Century" a causa dei sui contenuti - l'ammissione che la Merck ha
tradizionalmente iniettato il virus (SV40 ed altri) nella popolazione di tutto il mondo.
Questo filmato contenuto nel documentario "In Lies We Trust: The CIA, Hollywood &
Bioterrorism", prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e
dall'esperto di salute pubblica, Dr. Leonard Horowitz, caratterizza l'intervista al maggior
esperto di vaccini del mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha
diffuso l'AIDS, la leucemia e altre orribili piaghe nel mondo :
http://www.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU

Nei vaccini venduti al terzo mondo si é scoperto che molti di questi contenevano
l'ormone B-hCG un anti fertile se immesso in un vaccino.
La corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni di ragazze e donne hanno
assunto questi vaccini contaminati, cosí come in Nigeria, Tailandia ecc...
Per chi non abbia ancora visto questi video-documenti scioccanti:
http://uk.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU
http://it.youtube.com/watch?v=wg-52mHIjhs&feature=related
Sembrerebbe che oltre al profitto a tutti i costi, ci sia dietro qualcosa d'altro....impedire alle
donne dei paesi del terzo mondo... di avere figli....

I Vaccini creano Mutazioni Genetiche nei Mitocondri delle cellule, mutazioni che sono
trasmissibili alla prole, dalla via materna. Nelle cellule infettate da virus si risvegliano i
retrovirus piu’ vecchi.
Dei ricercatori hanno osservato che quando il metabolismo della cellula infettata da un virus (NdR:
che puo’ essere anche vaccinale) essa viene ingannata al fine di riprodurre il virus che la infetta,
pero’ in essa decade la funzionalità di alcune reazioni biochimiche di contenimento e di funzione
cellulare: sintesi e specializzazione delle proteine, specializzazione degli enzimi e duplicazione
del DNA.
Quindi anche l'infezione da virus vaccinale e’ in grado quindi di riattivare genomi di precedenti
virus, o di quelli iniettati con i vaccini ai genitori, nonni, avi del vaccinato, virus, che erano
divenuti parte del genoma delle cellule dei genitori, nonni, avi, generando anticipatamente qualsiasi
tipo di patologia; il meccanismo si chiama slatentizzazione = liberare anticipatamente patologie.
Di fatto i Vaccini sono un cocktail di Tossine altamente pericolose che possono rimanere inerti
per anni e riesplodere come bombe a tempo anche dopo 30-40 anni o piu’, in uno stato febbrile…
che alterano il Terreno in modo importante, specie negli organismi non perfettamente sani, per
problemi ereditari e/o di alimentazione inadatta alla Perfetta Salute.

Disturbi pervasivi dello sviluppo - Descrizione del disturbo delle funzioni cerebrali = Danni dei
VACCINI (diretti ed indiretti, per le mutazioni genetiche dei genitori vaccinati) - + Alluminio
nei vaccini distrugge cervello + Mercurio e danni al cervello

I Disturbi Pervasivi Dello Sviluppo sono caratterizzati da una compromissione grave e


generalizzata in diverse aree dello sviluppo: nella capacità di interazione sociale reciproca, nella
capacità di comunicazione, e nell’area degli interessi e delle attività.
Le compromissioni qualitative di queste condizioni, sono anomale rispetto al livello di sviluppo o
all’età mentale del bambino.
Fanno parte dei DPS le seguenti patologie: Sindrome Autistica, Sindrome di Rett, Disturbo
Disintegrativo della Fanciullezza, Sindrome di Asperger e il Disturbo Generalizzato dello Sviluppo
NAS ed altri non ancora definiti con diversi nomi, ma facenti tutti parte dei gravi Danni dei
VACCINI....
Questi disturbi si evidenziano di solito nei primi mesi-anni di vita e sono accompagnati da un certo
grado di ritardo mentale.
Come avviene il danno da vaccino ?
Visionare alla pagina: Cellule + Cosa e' un Virus, le modalita' ed i meccanismi che
intervengono sulle cellule, da parte di un vaccino, ed in specie sulle cellule nervose (neuroni), del
Sistema Nervoso e quindi anche del cervello.
Occorre tenere presente che le funzioni cerebrali si formano contemporaneamente allo sviluppo
della massa del cervello, quindi fin dal concepimento alcune funzioni vengono attivate; le altre si
attivano funzionalmente e principalmente al 95%, di esse, fino al 1° anno di eta' !
successivamente solo una piccola parte, delle ultime funzioni, vengono ad essere attivate, con la
formazione completa del cervello che poi' si amplia con sempre nuove connessioni (sinapsi), ma
con le funzioni gia' precedentemente attivate.
Quindi NON solo la diagnosi delle possibili patologie dello sviluppo e' bene che siano effettuata
dalla nascita fino ed entro il primo anno di eta', ma anche e soprattutto nel caso di probabili
malfunzioni riscontrate, occorre intervenire il piu' precocemente possibile !
Nota bene: I produttori dei vaccini, queste cose le conoscono bene ed e' per questo motivo
che fanno fare i vaccini in tenera eta'; cosi' sono sicuri che i piu' o meno danni dei vaccini, in
ogni caso presenti, generano ed ampliano il mercato dei malati..... vedi Ministero della
Sanita' Italiano, e' stato informato (e non solo quell'Ente) sui gravi danni dei vaccini e fino ad
oggi non interviene !

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Quale intervento per un bambino pretermine (prematuro) ad alto rischio per uno sviluppo
patologico
(NdR: ma serve anche per i bambini nati sani che pero' vengono vaccinati e subiscono insulti
nascosti, danni vaccinali al cervello, e/o al sistema nervoso, piu' o meno gravi, senza contare
le mutazioni genetiche occulte...)

Quando un bimbo nasce è veramente difficile poter prevedere con sicurezza le modalità del suo
futuro sviluppo. Alcuni fattori rischio, qualora fossero presenti, potrebbero farci sospettare una
qualche probabilità di sviluppo non normale (prematurità, basso peso …).
Inoltre vi sono anche forti differenze individuali di sviluppo in relazione a diversi fattori sia biologici
che ambientali che possono facilitare le differenze tra individui della stessa età.
Quanto detto rende ragione della effettiva difficoltà di stabilire quando e quanto sia utile o meno
programmare un tipo o un altro di intervento per seguire e valutare un bambino, tanto più se si
tratta di un bambino a rischio. Fare una ricerca in questo campo con gruppi di controllo è per vari
aspetti eticamente inammissibile, vuoi per la difficoltà oggettiva di conoscere esattamente la
situazione reale del neonato pretermine, vuoi per la non possibilità di abbandonare un pretermine
a se stesso per motivi di ricerca statistica.
Del resto sarebbe sicuramente non corretto anche decidere di non intervenire solo sulla base di
una non completa conoscenza oggettiva della situazione e della non riconosciuta effettiva
necessità dell’intervento da proporre.
Quindi, date le premesse su esposte, si rende evidente la richiesta della ricerca di una modalità di
valutazione diagnostica basata più su concetti teorici e statistici che sull’oggettività della
valutazione diagnostica del singolo caso: ricerche di base sul campo clinico e modelli anche
teorici di valutazione prognostica basati sull’esperienza, possono darci indicazioni sufficienti.
Se sappiamo infatti che determinati fattori, per esperienza e/o per ricerche a posteriori sulla storia
cliniche dei pazienti attualmente con problemi di sviluppo, sono altamente significativi
statisticamente nel determinare uno sviluppo anormale o patologico, ci sentiremo obbligati a
seguire e valutare questi casi con una particolare attenzione, in modo da accorgersi
precocissimamente se dai segnali provenienti da dati esclusivamente teorici, si passa a segni
clinici oggettivi che ci permettono di decidere per un intervento educativo-riabilitativo tempestivo.
Infatti la stessa esperienza insegna come, date per scontate alcune premesse teoriche di
situazioni a rischio, una attenta ed adeguata valutazione possa darci talvolta indicazioni ben
precise per differenziare nettamente il caso di un possibile sviluppo normale da un probabile
sviluppo anormale, in quel preciso momento dello sviluppo.
Come i fattori fisici di anormalità sono facilmente individuabili in un neonato, così dovrebbero
essere altrettanto facilmente evidenziabili, se ci sono noti, anche i “fattori funzionali dello sviluppo
normale e anormale”.
Purtroppo in questo campo dello sviluppo neuro e psicomotorio o neurofunzionale del bambino
esiste una grande difficoltà di giudizio per carenza di esperienza e competenza, per cui si è tentati
di seguire o il proprio intuito o tante teorie prive di fondamento pratico. Ma non dovrebbe essere
così, anzi si dovrebbe seguire un protocollo ben chiaro di evidenza per un sospetto di probabile
futuro sviluppo non normale o patologico del neonato.
Vi possono essere modalità diverse di risposta allo stesso stimolo anche nello stesso neonato,
ma ad esempio oltre le sei settimane alcune risposte sono sempre meno presenti e altre sempre
più facilmente evidenziabili in tutti i neonati: diminuisce la reflessologia primaria e fondamentale
(meccanismo innato di difesa o di ricerca vitale); aumenta la capacità di controllo posturale e della
funzionalità dell’uso degli arti, del tronco, del collo; si sviluppa la capacità di orientamento a stimoli
visivi ed uditivi…
Infatti da sei settimane a dieci settimane di vita nel bambino normale avviene come un
“cataclisma imponente di sviluppo”: si passa dalla fase riflessa alla fase di “reattività di
automatismo funzionale” nello sviluppo.

Anche nel neonato pretermine, sia pur con tempi diversi legati proprio alla prematurità, ma che
sempre devono essere calcolati in maniera certa e categorica, avvengono queste trasformazioni
di adattamento allo spazio, alla forza di gravità ed agli stimoli, con l’acquisizione del controllo
posturale e lo sviluppo delle funzioni di movimento e di equilibrio, in risposta a stimoli o a
elementari pulsioni o ricerche personali. Il tempo di prematurità è fondamentalmente un tempo di
adattamento “forzato”, ma pur sempre di adattamento, alla nuova situazione nello spazio libero,
con acquisizione di “fisiologiche competenze” posturali e funzionali e motivazionali.

Sappiamo che la caratteristica fondamentale dello sviluppo fisiologico è la variabilità delle risposte
in relazione all’esperienza ed all’età.
La caratteristica fondamentale dello sviluppo patologico sta nella non variabilità, nella stereotipia,
nella fissazione delle risposte agli stimoli e nella non capacità di adattamento alla nuova
situazione, dimostrando una evidente difficoltà nel controllo posturale ed una altrettanto evidente
incapacità di evoluzione funzionale esperienziale efficacemente finalizzata, armonica, economica,
vantaggiosa. Tutto questo che abbiamo appena descritto a riguardo dello sviluppo normale e
anormale, è altamente significativo in età precoce per discriminare con il nostro giudizio clinico un
valido sospetto, una valida ipotesi prognostica, per un possibile o probabile sviluppo anormale o
normale.
Il fatto della prematurità non esime il pretermine da uno sviluppo armonico e fisiologico, anzi i
maggiori stimoli e le situazioni nuove determinate dalla nascita, lo mettono in condizione di
anticipata facilitazione allo sviluppo nei confronti dei coetanei a termine, a tal punto che, almeno
teoricamente, una volta superato il tempo di prematurità, il pretermine dovrebbe presentare le
stesse potenzialità posturali e funzionali dei coetanei a termine. In altre parole un pretermine di
due mesi, dopo due mesi di vita dovrebbe presentare le stesse abilità e potenzialità di sviluppo
del coetaneo a termine, o ad esse avvicinarsi, senza mai presentare manifestazioni posturali e
funzionali patologiche !
Il non tener presente questa legge di sviluppo ha condannato molti pretermine a far parte del
grande gruppo degli handicappati non autosufficienti!
Infatti il continuo dilazionare la valutazione di normalità dello sviluppo del pretermine, proprio
perché pretermine, porta ad una età cronologica che rende sempre più difficili le potenzialità del
ricupero qualora si rendesse necessario intervenire terapeuticamente.
Un azione terapeutica precoce è sempre ed in ogni caso più efficace di una tardiva. Se si tratta di
un intervento fisiologico facilitante lo sviluppo normale, mai questo intervento potrà avere
conseguenze negative, proprio in nessun caso! … e tanto meno nella situazione in cui l’intervento
fosse non necessario ed applicato solo per eccesso di prudenza.
Diverso è il caso di un grave pre-termine che sia oggetto di un prolungato ricovero in ambiente
protetto per facilitarne la sopravvivenza e/o la crescita ponderale: in questi casi al tempo di
prematurità si deve aggiungere anche il tempo di permanenza in neonatologia o in patologia
neonatale. Dopo tale periodo però (tempo di prematurità, es: 3 mesi, più tempo di permanenza in
ospedale, es: 2 mesi, non si deve più fare “sconti” nel valutare le competenze di sviluppo di quel
bambino, che dovrebbe dopo cinque o massimo sei mesi dalle dimissioni dall'ospedale possedere
le stesse abilità dei coetanei nati a termine, senza alcuna espressione posturale o funzionale
patologica !
Da statistiche nazionali e internazionali si sa che i pretermine hanno un’alta probabilità di soffrire
di un qualche danno cerebrale che può mettere a serio rischio il loro futuro sviluppo ( dal 2 per
mille nella popolazione genericamente intesa, si passa al 40-60 per cento nel pretermine di peso
da 1000 a 1500 grammi!!!).
Il pretermine quindi, proprio per quanto detto fino ad ora e data la effettiva difficoltà di valutazione,
dovrebbe essere sempre e comunque preso in seria considerazione (e quindi sottoposto quasi di
routine a trattamento facilitante lo sviluppo normale, fisiologico, fin dai primissimi momenti della
sua vita, già dalla termo-culla in ospedale) fino a che non dimostrerà di aver acquisito
competenze e funzioni proprie della sua età, corrispondenti alla norma nei coetanei.
E’ questa l’unica strada possibile, scientificamente dimostrabile solo a livello statistico e con
grandi numeri, capace di ridurre drasticamente sia il numero percentuale dei casi patologici sia la
gravità di quelli che persistono.
Riteniamo che tutti questi concetti che siamo andati sviluppando siano di estrema importanza nel
campo della prevenzione delle patologie dello sviluppo in genere e che il non tenerne conto metta
il professionista oggettivamente in una situazione di responsabilità pesante nei confronti dei
piccoli “pazienti”, delle loro famiglie e della società.
Altro problema che a questo punto ci poniamo è quello delle tecniche applicate per facilitare lo
sviluppo in un bambino a rischio come il pretermine. Già in clinica sarebbero necessarie modalità
di approccio particolari anche sul versante della facilitazione allo sviluppo neurofunzionale.
Qualsiasi terapista ben preparato le dovrebbe conoscere e dovrebbe saperle insegnare non solo
agli infermieri del settore ma anche ai famigliari che spesso sono accanto al loro piccolo
ricoverato. Sono molto facili ed elementari da eseguire, anche se molto efficaci nello stimolare il
piccolo ad un corretto e globale sviluppo.
Il pediatra non è certo responsabile delle modalità con cui sono applicate le tecniche facilitanti lo
sviluppo normale, ma è pur sempre responsabile del controllo dell’efficacia delle stesse e della
valutazione oggettiva delle potenzialità e delle abilità acquisite dal suo “piccolo cliente”, e di come
queste abilità variano positivamente nel tempo in relazione anche agli stimoli facilitanti.
Questo aspetto è molto controverso nel nostro servizio nazionale.
L’efficacia o meno di una modalità di approccio abilitativo-riabilitativo non è oggetto di valutazione
da parte di nessuno. Qualsiasi cosa un terapista faccia va sempre bene, e qualsiasi conseguenza
abbia questo intervento va sempre bene !...
… Non è possibile che una modalità di approccio terapeutico che non da i risultati sperati e
possibili venga continuata insistentemente senza valutazioni di merito! o che si decida la
sospensione della terapia per quel tal paziente per il fatto che non fa progressi con quella terapia
che magari è del tutto inutile !
Se ad ognuno spetta tener in grande considerazione le proprie e le altrui competenze e
responsabilità, a tutti spetta anche collaborare al miglior servizio ed alla eccellenza dello stesso
con ogni mezzo, anche con l’aggiornamento continuo e con la critica costruttiva del proprio e
dell’altrui operato, specie in questo campo così delicato ed incerto, ma anche così bisognoso di
sicurezze e garanzie, dei bambini a rischio di futuro sviluppo patologico.
Molto è stato scritto in merito a questo argomento della prematurità e del suo attendimento clinico
e terapeutico.
Quello che è certo è che sono possibili ancora notevoli progressi e che devono essere tenuti
presenti contemporaneamente già in patologia neonatale e in tutti i settori dove i neonati si
fermano in trattamento o osservazione per qualche tempo, tutti gli aspetti dello sviluppo del
bambino ed in particolare, quello dello sviluppo neurofunzionale, neuro e psicomotorio, mediante
un protocollo di facilitazione adatto. Siamo convinti che questo aspetto su descritto delle
competenze neuro e psicomotorie e neurofunzionali, alla fine si rivelerà quello determinante e
decisivo per la qualità della vita del bambino e del suo futuro.
By Dott. Mario Castagnini (2008) – Tratto da aerreci.org

Consulenze e perizie per danni da vaccino dott. M. Montinari + Interrogazione


Parlamentare
Autismo, Vaccini, la prova - Il nuovo libro del dott. Massimo Montinari
leggete anche: Voci Negante ediz. Marianna.

Gli anticorpi che dovrebbero essere indotti da un vaccino NON indicano immunità. Ciò che
mette molti medici in confusione è che parte della reazione nei confronti del vaccino porta alla
produzione di anticorpi. Ciò è falsamente considerato immunità.

Consigli per soggetti danneggiati dai vaccini:


Uso di polveri basicizzanti tipo "Basenpulver", microdiete, Cloruro di magnesio o magnesio ed i
fermenti lattici per nutrire flora intestinale, compresa la bevanda di pane + alga clorella, spirulina e
klamat. Oltre a ciò occorre fare una terapia chelante.

Commento NdR: questi studi dimostrano e confermano cio' che insegniamo da decenni e cioe'
che i Vaccini producono nei soggetti sottoposti a quelle infauste pratiche in-sanitarie, spacciate
per tecniche preventive, Malnutrizione con perdita di fattori vitali essenziali alla vita sana,
alterazione e perdita di: flora batterica autoctona, vitamine, minerali, proteine vitali), oltre alle
mutazioni genetiche occulte, immunodepressioni, intossicazioni, infiammazioni e
contaminazioni da virus e/o batteri pericolosi che nel tempo possono produrre malattie le piu'
disparate ! - vedi: Contenuto dei vaccini

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