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Tra 1800-1900 nacque lo stato moderno, una nuova forma politica a carattere nazionale.

Non si trattò di un percorso predeterminato bensì di una lunga catena di eventi imprevedibili
operate da soggetti economici, sociali e politici. Questo processo di costruzione dello Stato
moderno prende il nome di State Building, il quale cominciò alla fine del Medioevo.
Il processo di costruzione dello Stato è il processo che nell’arco di molti secoli porta a
costituire degli enormi organismi. E’ un processo molto lungo che proseguirà anche nei
prossimi secoli, e che porta alla trasformazione di regole di convivenza (norme, ruoli, posti,
istituzioni). E’ uno Stato che si incarica di fare molti compiti: ex. La difesa, l’esercito, battere
moneta, l’ordine pubblico); nei secoli lo stato acquisirà funzioni progressive. Ai giorni d’oggi
si incarica per ex dell’istruzione, della sanità pubblica, dell’ambiente (monitora l’acqua, l’aria,
le radiazioni).

Nel 1330 l’IMPERO era la potestà più importante. A capo c’era l’imperatore, il quale aveva
una sovranità universale, ovvero superiore a quella degli altri principi, salvo quella del papa.
Inoltre spettava all'imperatore governare la società terrena seccondo le leggi di Dio, ma il
suo titolo non era ereditario bensì elettivo e il suo dominio a causa dei numerosi territori da
amministrare, venne suddiviso in principati, vescovati e città autonome, perciò egli non
esercitava alcuna sovranità concreta.
Il suo impero prendeva il nome di “Sacro romano impero”, e con Federico III d'Asburgo, che
stava a Vienna, l’impero iniziò una fase di stabilità, prendendo la denominazione di “Sacro
romano impero della nazione germanica”.

L’altro imperatore nell’Europa del Trecento era l’imperatore che risiedeva a Istanbul. Il suo
impero era l’impero bizantino: dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente, quello
d’oriente si trasformò in quello che viene chiamato l’impero Bizantino della dinastia dei
Paleologi; era un impero cristiano che però nel XIV secolo si separò dalla Chiesa di Roma e
Costantinopoli divenne la sede della regione ortodossa.
la dinastia dei paleologi venne poi rovesciata dagli Osmanli o Ottomani, dinastia di religione
islamica, che , dopo aver sconfitto il regno dei serbi, nel 1453 assaltarono le mura di
Costantinopoli e instaurarono sul Bosforo una dinastia musulmana. Nacque l’impero
Ottomano, al cui capo c’era un imperatore che prendeva il nome di sultano. Costantinopoli
prese il nome di Istanbul.
La più importante cattedrale cattolica diventa la più importante moschea del mondo
musulmano. I Commerci cristiani verso l’Oriente si trovarono così in pericolo.

L’altra forma di Stato diffusa nel mondo europeo era la MONARCHIA, a cui capo c’era un re
che governava il suo regno.
Le tre monarchie erano l’Inghilterra, la Francia e la penisola iberica.

→ Dall’XI secolo in Inghilterra si stabilì una dinastia, costituendo un regno la cui capitale era
Westminster, presso Londra. Era caratterizzato da strutture centrali amministrative e
giudiziarie di governo, un ordinamento giuridico formalizzato (common law) e una rete di
ufficiali regi che avevano il compito di amministrare territori più piccoli definiti contee. I
sovrani si confrontavano con potenti élite territoriali che già nel 1200 grazie alla Magna
Charta avevano ottenuto la possibilità di discutere con il re su varie questioni amministrative
e fiscali in specifiche riunioni.
Queste assemblee si trasformarono in un parlamento, composto da:
- una camera alta ereditaria dove sedevano i rappresentanti della nobiltà (lords);
- una camera bassa dove sedevano i rappresentanti dei comuni, cioè delle città inglesi
e gallesi (commons).
I rappresentanti delle House of Commons venivano nominati dalle città con un sistema
all’interno delle Inns of Court (corti giudiziarie che si tenevano all’interno degli Inns, le
taverne).
Il parlamento costituì una sorta di luogo dove il re condivideva le sue scelte di governo con
una serie di corpi della società: assemblea di ceto.

Tra 300 e 400 l’Inghilterra attraversa due crisi belliche:


1. Guerra dei cent’anni contro la Francia, che si concluse a metà Quattrocento e segnò
l’abbandono da parte dell’Inghilterra dei suoi possedimenti in Francia
2. La guerra delle due rose, dove due famiglie inglesi (Tudor e Lancaster) si
scontrarono, che si concluse con la vittoria dei Tudor, i quali ebbero la possibilità di
limitare i poteri feudali della nobiltà del paese, affermando la presenza dello Stato.

→ La trasformazione dello stato della Francia fu contrassegnato da una crescita molto più
forte degli apparati amministrativi. Anche in Francia sorse un assemblea di ceto: gli Stati
generali, dove il re ascoltava i rappresentanti del clero e della nobiltà. Più importante in
Francia è la corte, luogo dove avvengono le mediazioni tra il sovrano e gli altri ceti. Per la
gestione delle tasse e per l'amministrazione della giustizia venne creato un corpo di ufficiali
regi.

→ Nella penisola iberica del Quattrocento vi erano alcuni regni, come quello del Portogallo,
più altri tre regni grandi:
1. Navarra
2. Aragona
3. Catalogna
Anche qui ci sono assemblee di ceto: le cortes, dove le città hanno un ruolo molto
importante.
Tuttavia fu la Guerra dei Cent'anni a dare origine ad entrambe le monarchie: il re d'inghilterra
era legato a quello di Francia da alcuni rapporti feudali che vantava sul suolo francese. Dopo
una prima fase dove il sovrano francese perse quasi del tutto il controllo del proprio territorio,
la dinastia dei Valois riuscì a risollevarsi imponendo l'autorità regia.

Francia, Inghilterra e Spagna erano quindi le grandi monarchie nazionali, ma all'epoca non vi
era ancora una forte identità colettiva, poichè il signolo individuo si identificava piuttosto nel
villaggio o nella città d'origini e non con la "nazione", ma aumentò anche il senso di
devozione al sovrano. Cominciò infatti a diffondersi l’idea di un parallelismo geometrico tra la
figura di Dio, del re e del padre della famiglia, che testimoniò l’antropologia maschile
secondo la quale il figlio era subalterno al padre, mentre la donna era suddita e sottomessa.
All’infuori dello stato della Chiesa, dove vigeva la soluzione della monarchia elettiva,
vennero precisate regole di successione dinastica; in alcuni stati vigeva la successione
salica, che escludeva le donne dalle elezioni. Si affermò inoltre l'idea che solo il corpo
naturale del re fosse mortale e che la sua essenza mistica restasse integra fino
all'incoronazione del nuovo sovrano.
[monarchia composita]
Un’altra forma di governo presente in questi anni era la REPUBBLICA: città come Firenze,
Venezia e Genova segnalarono che la soluzione della città-stato era un’alternativa concreta
e possibile. La repubblica è un sistema basato su una serie di istituzioni di governo, di cui vi
prendono parte solo i nobili.
La svizzera alla fine del XIII secolo divenne una repubblica federale tramite l’unione dei
cantoni svizzeri, i quali iniziarono ad autogovernarsi con proprie istituzioni.
Anche i Paesi Bassi, che si erano resi indipendenti dalla Spagna a metà del Cinquecento,
formarono una Repubblica delle Sette Province Unite d’Olanda.

Nel Quattrocento due nuovi cambiamenti nell’arte della guerra furono fondamentali: l’utilizzo
dell’artiglieria come fattore strategico decisivo e la nascita di nuove compagnie di picchieri.
Tra il 1494 e il 1559 ebbe luogo la prima guerra europea moderna: le “guerre d’Italia”.
In questo periodo si diffuse un'instabilità politica in tutto il continente. Gli stati italiani furono
il campo di battaglia tra Francia e Spagna.
- Francia: dinastia instaurata;
- Spagna: matrimonio che ha unito la Castiglia e l’Aragona, dando luogo a una corona
federativa.
All’origine di tale guerra vi fu la diversa velocità alla quale gli stati si stavano trasformando:
mentre le nuove monarchie si irrobustivano, in Italia non si affermò alcuna entità statale. →
Per rivendicare i suoi diritti sul trono di Napoli, il re di Francia Carlo VIII scese nel 1494 in
Italia con il suo esercito, senza incontrare alcuna efficace resistenza.
Fu solo con l'elezione di Carlo V d'Asburgo che la dimensione del conflitto si ampliò a tutti i
principali stati europei, e le guerre d'Italia si trasformarono in una disputa per la supremazia
continentale, con due importanti appendici: da una parte i conflitti a carattere religioso che
stavano dividendo il mondo tedesco, e dall'altra lo scontro tra le potenze cristiane e l'impero
ottomano.
→ Nel 1527 avvenne il sacco di Roma, ovvero quando militari svizzeri e tedeschi di religione
riformata saccheggiarono la città per mesi.
→ Carlo V d'Asburgo riconobbe non solo che non avrebbe potuto creare un'unica respublica
christiana e perciò pose fine alle lotte in Germania legittimando il protestantesimo con la
pace di Augusta nel 1555, lasciò il titolo imperiale al fratello Ferdinando, intestò i suoi
possedimenti spagnoli al figlio Filippo II ed infine pose fine al conflitto con la Francia con la
pace di Cateau-Cambresis nel 1559.

Le guerre furono un fattore fondamentale per lo Stato.


Si trasformò il modo di fare guerra: presero importanza la fanteria e l’artiglieria.
Nella Francia occidentale e a Costantinopoli iniziò a essere utilizzata una nuova artiglieria da
campo: cannoni trasportabili molto più potenti, che sparavano palle di ferro. Le mura
medievali erano alte ma fine e merlate, per evitare gli assedi, e di conseguenza non erano
adatte a un’artiglieria molto più potente e soprattutto mobile. Questo fece sì che il sistema di
costruire le mura difensive cambiò: cominciò a diffondersi un’architettura bastionata,
caratterizzata da mura più larghe. Ciò creò una crescita esponenziale del costo della guerra.
Per far fronte ai costi vennero imposte delle tasse (debito pubblico), che segnarono il
passaggio dell’abbandono delle vecchie forme di prestito medievale.
I sovrani francesi idearono un sistema efficace di finanziamento dello stato francese: le
tasse, che si dividono in:

1. Tasse dirette —> pagate direttamente allo Stato (ex. IRPEF)


2. Tasse indirette —> il tassato paga indirettamente allo Stato (ex. IVA, accise)

Queste tasse nacquero già all’epoca dei romani (tassa sul sale/tassa sul vino - tassa
indiretta). Il riscuotere le tasse fece aumentare la macchina dello Stato. Inoltre, tra Trecento
e Quattrocento si codificarono i diritti nazionali.

I nuovi sovrani uscirono rafforzati dalle guerre d’Italia, che segnarono un vantaggio netto per
le monarchie nazionali.
Il principato a sovranità monarchica fu la forma di potere che si consolidò nel Cinquecento
anche nell’Europa orientale e scandinava.

Nel frattempo nella seconda metà del XV secolo nacque la Russia moderna. Ivan III unificò i
vari principati presenti nella pianura russa e si proclamò “zar di tutte le Russie” e protettore
della Chiesa greco-ortodossa.
Tuttavia, la situazione dell’Europa centro-orientale era instabile, in quanto le tre grandi
formazioni, Russia, Polonia-Lituania e Svezia, furono coinvolte in una serie quasi ininterrotta
di conflitti.
Il percorso di trasformazione dei poteri politici tra 1300-1500 in tutta Europa si basò dunque
sull'affermazione dell'autorità monarchica, la centralizzazione delle funzioni statali e
l'elaborazione di specifici diritti nazionali. Inoltre mentre nell'Europa mediterranea le strutture
feudali si dissolsero, a oriente lo stato rinsaldò l'aristocrazia fondiaria e il suo ruolo
nell'esercito, ma l'urbanizzazione rimase scarsa.

RAGION DI STATO: Machiavelli sostenne nella prima metà del Cinquecento che il fine della
politica è il potere (che chiama governo). E’ un’idea che venne proseguita nella seconda
metà del Cinquecento dai politiques, gruppo che ritenevano più importante la sicurezza dello
Stato rispetto alla religione, alle dinastie ecc. → gli avvenimenti politici non devono mettere a
repentaglio la sicurezza dello Stato.
Perciò i sovrani erano legittimati a violare le norme legislative, morali e politiche, per il solo
scopo di difesa dello stato.

Alla fine del 1500 le dimensioni e la complessità degli apparati statali avevano raggiunto
livelli superiori rispeto agli anni prima non solo per le flotte e gli eserciti, ma anche per
l'amministrazione civile; inoltre avevano acquisito stabilità istituzionale le assemblee
(Parlamento in Inghilterra, le Cortes in Spagna), nelle quali il principe si confrontava con i
vari ceti sulle questioni centrali che regolavano il rapporto tra soggetti privati e collettività es.
tasse.

Inoltre durante tale metamorfosi ogni stato era soggetto a crisi ricorrenti: dopo le guerre di
religione del 1500 la Francia attraversò mezzo secolo di sovranità regia debole; la Spagna
scontò le rivolte dell'Aragona; i Paesi Bassi riuscirono a rendersi indipendenti e la Russia
attraversò una fase di instablità durante il quale alcuni zar si contesero il paese e solo con
Michele Romanov l'ordine venne ristabilito.
Nel 1649 per la prima volta un re inglese venne ucciso tramite un atto del Parlamento.
vedi capitolo XII, Carlo I Stuart
Nel 1600 un nuovo conflitto internazionale sconvolse il continente: le irrisolte divisioni
religiose e la crescente aggressività di alcuni stati come l'Austria asburgica portarono alla
guerra dei 30 anni (161-1648), che provocò devastazioni in tutta l'Europa centrale.
Protagonisti di tale conflitto furono gli eserciti militari di dimensioni imponenti, composti da
soldati-macchina dotati di armi standardizzate. Si aprì l’età dei grandi eserciti permanenti.
La guerra si concluse con la pace di Westfalia, che segnò una nuova accelerazione nel
processo di consolidamento dell’autorità sovrana. I paesi vincitori furono Francia, Svezia e
Prussia, un nuovo stasto che impose nuovi elementi innovativi. e l'imperatore Ferdinando II
d'Asburgo rinunciò all'egemonia e al controllo sulle religioni

Questa trasformazione degli Stati europei da luogo a una forma: STATO ASSOLUTISTICO ,
governato da sovrani assolutisti (ex. Luigi XIV, gli Asburgo, e Pietro I il Grande) sciolti dalle
leggi. Lo Stato in realtà tendeva a essere qualcosa di sempre più separato rispetto al re;
comincia ad avere una sua identità ideologica che prescinde dal re, e comincia ad avere una
serie di istituzioni nelle quali quei ceti cominciano ad avere un’identità sempre più forte.
Ma è vero che i sovrani europei del 1600-1700 si ritenevano sciolti dalle leggi, ovvero
esistevano governi assolutistici? Il re Sole Luigi XIV in Francia non cercò di imporre
un'autorità sciolta dalle leggi che governavano il suo regno, mentre Pietro I il Grande in
Russia guardò all'occidente per modernizzare il suopaese arretrato importanto il sistema
svedese della leva, creando una marina grazie a maestranze inglesi e organizzando le città,
i commerci e le industrie sul modello tedesco, ma non si tocccò la struttura gerarchica russa
perciò l'assolutismo di Pietro I viene considerata un'occidentalizzazione.
Quindi sebbene sia impossibile delineare un modello unico di costruzione dello stato
moderno tra 1300-1700, è possibile trovare dei punti comuni tra gli sviluppi di tutti gli stati.

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