Sei sulla pagina 1di 3

L’ASSOLUTISMO IN EUROPA TRA SEICENTO E SETTECENTO.

In Francia dopo Enrico IV sale al trono LUIGI XIII. Con lui e con il suo ministro,
il cardinale Richelieu, lo Stato francese diventò sempre più forte e
centralizzato.
La Francia si trasformò pertanto sempre più in una MONARCHIIA
ASSOLUTA: UNA FORMA DI GOVERNO IN CUI TUTTI I POTERI,
LEGISLATIVO, ESECUTIVO E GIUDIZIARIO, SONO ESERCITATI DAL RE,
che si considera al di sopra delle leggi. Gli Stati generali, che riunivano i
rappresentanti di clero, nobiltà e borghesia non furono più convocati.
LUIGI XIV, il successore, fu in carica dal 1643 al 1715 (72 anni) e impose
L’ASSOLUTISMO. Fu chiamato RE SOLE perché tutto il potere ruotava intorno
a lui e per lo splendore della sua corte. Egli, per tenere meglio sotto controllo i
nobili, fece costruire la reggia di Versailles, dove costrinse a vivere tutta la sua
corte. Il mantenimento della corte e le guerre di espansione volute da Luigi XIV
richiedevano molto denaro. Per questo motivo il ministro delle finanze Jean
Baptiste Colbert avviò riforme ispirate al mercantilismo, che si basava sulla
difesa dei commerci attraverso le Compagnie delle Indie e sull’imposizione dei
dazi sulle merci straniere.

Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento in Europa esistevano regno
molto forti come la Francia e l’Austria e regni ormai molto indeboliti come la
Spagna e la Polonia, che subirono l’espansionismo degli Stati più solidi.
Le grandi monarchie erano guidate da due dinastie, imparentate tra loro da
politiche matrimoniali: i Borbone (in Francia e Spagna) e gli Asburgo (Impero
tedesco e Austria). A seguito di una crisi dinastica si arrivò al conflitto aperto
tra Borbone e Asburgo, che provocò tre guerre:
1) Con la guerra di successione spagnola (1702-1714) i Borbone
mantennero sia il trono di Francia che quello di Spagna, ma in cambio
Filippo v di Borbone, riconosciuto re di Spagna, rinunciò ad ogni pretesa
sul trono di Francia per sé e per i propri discendenti. L’Austria invece
ottenne alcuni possedimenti come i Paesi Bassi, il Regno di Napoli, la
Sardegna e il Ducato di Milano.
2) La guerra di successione polacca (1733- 1738) che vide di nuovo
contrapposti i Borbone e gli Asburgo per la successione al trono in
Polonia. La guerra durò 5 anni, dopo la quale la Polonia cessò di esistere
come regno indipendente.
3) La guerra di successione austriaca (1740-1748), nata quando, in
seguito alla morte di Carlo VI d’Asburgo, sale al trono per la prima volta
una donna, Maria Teresa, grazie ad un editto, la Pragmatica sanzione.
Vi si opposero la Francia, la Spagna, la Gran Bretagna e la Prussia, un
giovane stato a nord della Germania che con un esercito ben addestrato
ed un’amministrazione efficiente si impose sull’Austria. Questa dovette
rinunciare a molti territori che passarono alla Prussia, mentre Maria
Teresa fu confermata al trono austriaco.

La Pace di Aquisgrana, che pose fine alla guerra di successione


austriaca, modificò anche gli equilibri italiani: la Penisola fu divisa tra
Spagna e Austria, mentre Venezia e Genova rimasero indipendenti ma
deboli.
- Il Ducato di Milano passò dalla Spagna all’Austria= rinascita culturale
ed economica;
- Il Granducato di Toscana= all’Austria, con Pietro Leopoldo d’Asburgo
Lorena, figlio di Maria Teresa, divenne nel Settecento un centro di cultura
illuminista importantissimo.
- Il Regno di Napoli e Sicilia tornarono definitivamente ai Borbone di
Spagna= fase di declino legato alla debolezza della Spagna
- La Repubblica di Genova e Venezia rimasero indipendenti, ma con un
ruolo marginale.
- Lo Stato della Chiesa perse il suo ruolo centrale perché le monarchie
europee non avevano più bisogno del riconoscimento papale.
- Il Regno di Sardegna guidato dai Savoia comprende Piemonte, Nizza,
la Savoia e la Sardegna, ottenuta dalla Spagna in cambio della Sicilia.

I conflitti territoriali e la competizione economica portarono alla GUERRA DEI


SETTE ANNI (1756-1763) in cui si affrontarono Prussia e Gran Bretagna
contro Austria, Francia e Russia. La guerra si combatté in Europa e nelle
colonie del Nord America e dell’India, dove Francia e Gran Bretagna erano in
concorrenza. La fine del conflitto confermò la Prussia come grande potenza
militare europea e la Gran Bretagna come potenza commerciale e coloniale.

In Russia lo zar Pietro i Romanov, detto il Grande, modernizzò lo Stato


creando una burocrazia e un esercito sul modello occidentale e imponendo il
suo governo assolutista ai boari (la nobiltà terriera). Pietro I fondò una nuova
capitale sul mar Baltico, San Pietroburgo, ed estese i domini russi: con lui
nacque l’Impero russo.

Potrebbero piacerti anche