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Monarchie nazionali
Queste erano stati territoriali, con confini precisi, con questo i confini venivano ben difesi e estendeva il diritto ai
sovrani, cioè alcuni sudditi di un sovrano dovevano rispettare le stesse leggi e pagare le stesse imposte. Tale processo
favorì una relazione molto stretta tra popolazione e territorio. Alcuni abitanti di uno Stato ampliavano la loro cultura e
conoscenza, ma allo stesso tempo si diffondeva l’odio di un nemico esterno e comune. Le monarchie nazionali
cominciavano a riconoscerci reciprocamente e nacque la diplomazia e l’esigenza di inviare rappresentanti a corti
straniere. Il sovrano iniziò a sottrarre anche i poteri ai signori feudali, come la giustizia penale si inizia a nominare
direttamente i giudici, portando l’alta giustizia che si occupava dei diritti più gravi, mentre la bassa giustizia
amministrava localmente. Inoltre il re era il garante dell’ordine pubblico, ma anche il controllo della forza militare
necessaria per il controllo delle truppe e del popolo. Nel mondo feudale esistevano le milizie temporanee nel 400,
esigenze di espansione e di rafforzamento portarono alla formazione di soldati, mercenari ed eserciti permanenti
formati da soldati fedeli al re per via dell’inserimento degli eserciti. Il re dovettero incrementare le tasse ai sudditi.
Estendere le imposte indirette come i dazi doganali e le tasse dirette sui redditi. Le monarchie assunsero il diritto di
battere moneta. Per riscuotere le imposte, controllare le finanze e giustizia, si formò una rete di ufficio e funzionari a
livelli più alti. Le cariche pubbliche diventano ereditarie, portando la ricaduta sociale. Nacque la nobiltà di toga. I
sovrani dovettero continuare a confrontarsi con le assemblee rappresentate dai sudditi, sede di dialogo tra potere
centrale e sociale.
Francia e Inghilterra, superarono la struttura feudale, dato che l’accentramento di potere era già iniziato. La guerra dei
Cent’anni fu combattuta sul suolo francese, costituita da periodi di guerra e di tregua, dal 1337 al 1453. Metà XIV
secolo, il sovrano inglese era Vassallo del re francese e vi era un legame economico, in cui l’Inghilterra era la
produttrice di tessuti di lana grezza. La causa occasionale della guerra fu la crisi dinastica che seguì nel 1328 alla morte
di Carlo IV. I due pretendenti alla corona erano Edoardo III, re d’Inghilterra e Filippo IV, che divenne successivamente
re. Edoardo III inizialmente accettò il ruolo, ma nel 1337 si rifiutò di rendere omaggio a Filippo. Allora il sovrano
francese decise di confiscare la Guienna e il re francese, sbarcò nelle Fiandre per rivendicare la corona. In realtà i
sovrani francesi volevano ampliare i confini del Regno includendo i feudi inglesi. Gli inglesi, invece, volevano arricchirsi
nelle Fiandre.
1346: Battaglia a Créci, in cui gli Arcieri diedero grande contributo con l’arco lungo.
1356: Sconfitta umiliante per i Francesi in cui nella battaglia di Poitiers, Giovanni II fu fatto prigioniero.
1360: Pace firmata a Brétigny, in cui si stabilì la liberazione del re attraverso un riscatto e cessione dei territori con
rinuncia di Edoardo III alla corona.
Seconda Fase (1369 - 1422)
1380: Carlo VI figlio di Carlo V, salì al trono nonostante la sua mentalità malata. Si scontrò con il fratello sostenuto dai
Armagnacchi e Borgognoni per il potere.
1415-1420: Enrico V di Lancaster, approfittando della guerra civile, sconfisse i francesi ad Azincourt.
Concluse il trattato di Troyes, sposò la figlia del re francese e ottenne il diritto di successione.
Nel sud governava il delfino di Francia Carlo VII, che guidò una sorta di riscossa nazionale per ottenere i territori del
Nord.
1429: Giovanna d’Arco, analfabeta, si presentò al re sostenendo di essere stata inviata da Dio per salvare la Francia. Il
re affidò il comando delle truppe e liberò Orleans dagli inglesi.
La guerra dei cent’anni segnò il passaggio di una guerra che iniziò come lotta fra 2 stati, fino a terminare come guerra
nazionale. Da questa guerra è emerso che era presente la necessità di un esercito permanente e ben equipaggiato,
imposizione di tributi, e della fanteria che introduceva un nuovo metodo di combattere e di nuove armi. La Francia
raggiunse un assetto territoriale stabile in cui, oltre a riconquiste e l’acquisizione di un importante crocevia
commerciale, nel 1475 Carlo il temerario, tentò di formare uno Stato coeso col mare, progetto che fallì. Con la sua
morte Luigi XI, ottenne il Ducato. L’Inghilterra fu colpita da una crisi demografica ed economica minore rispetto alla
Francia. Ma si aprì una crisi dinastica e una guerra civile in cui i Lancaster e gli York furono protagonisti.
Fu chiamata così per via degli emblemi delle rose delle 2 famiglie. La guerra si concluse con l’ascesa al trono nel 1485
di Enrico Tudor, discendente dei Lancaster, che fu proclamato re da Enrico VII. Il suo regno era governato da una
stabilità politica in cui i Tudor avrebbero governato fino all’inizio del XVIII secolo. Enrico VII istituì il tribunale, detto la
Camera stellata, che esprimeva gli abusi dei signori feudali che avevano un esercito personale e a vessare le persone
che lavoravano per i loro possedimenti. Inoltre, convocò un Parlamento che perse potere e autorevolezza.
L’impero Ottomano
Nella parte orientale del Mediterraneo si diffondeva l’islam tramite i turchi ottomani. Delle tribù inizialmente
conquistarono l’Asia minore, con Osman I (Territorio sotto controllo dei selgiùchidi). Nel 1302 cercarono di espandersi
verso il Bosforo occupato dai Bizantini. Con Maometto II, inflissero un duro colpo all’impero d’oriente. Costantinopoli
fu conquistata dai turchi nel 1453 introducendo armi moderne e ponendo fine al millenario impero d’oriente.
Successivamente fu rinominata a Istanbul la con la cattedrale di Santa Sofia. I turchi conquistarono dopo Serbia,
Bosnia, Albania.