E XIII SECOLO
FEDERICO BARBAROSSA
INNOCEZNO III
FEDERICO II
Federico Barbarossa:
lo scontro comune-
impero
Lo crociate non raggiunsero gli esiti
sperati anche a causa della debolezza
dell’impero, la massima istituzione
politica del mondo cristiano, logorato
dalla lotta per le investiture e le
ricorrenti crisi dinastiche
1125: morte dell'imperatore francone
Enrico V (aveva firmato il Concordato di
Worms),
Germania: durissima lotta dinastica,
durata circa 30 anni,
2 schieramenti
sostenitori della Casa di Baviera
(guelfi)
quelli della Casa di Svevia (ghibellini).
Il compromesso fu raggiunto con
l’avvento al potere di Federico I di
Svevia, detto il Barbarossa, legato da
parentele ad entrambe le fazioni
La lunga lotta aveva impedito agli
imperatori d'intervenire efficacemente
nelle vicende italiane e favorito la
monarchia normanna e, soprattutto, i
Comuni (che riconoscevano solo
formalmente l’autorità dell’imperatore)
Quando assunse la corona
imperiale Federico Barbarossa si
impegnò subito a riportare sootto la
sua autorità l’rea italiana, i Comuni
del centro-nord e la monarchia
normanna
E l'occasione si presentò quando il suo
intervento venne richiesto da più parti:
1) dal papa Adriano IV
Preoccupato della situazione della città di
Roma
Contro della crescita della potenza normanna
nel Sud;
2) dalle piccole città lombarde (Como, Lodi
…) in lotta contro Milano, che mirava a
estendersi sempre di più, come molte altre
grosse città (Firenze, Pisa...).
Il programma politico di Federico I era
il seguente:
1) ristabilire la sua autorità sulle città
italiane;
2) estendere il suo dominio nell'Italia
Diffusione dell’istruzione.
Università ed inquisizione