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Dopo la morte di Edoardo Il Confessore, il principe Herold fu riconosciuto come suo successore

legittimo dalla nobiltà inglese, ma la sua legittimità a salire al trono fu contestata da William the
Conqueror: vichingo francesizzato => i vichinghi (north men) infatti, secoli prima avevano invaso
parti della Francia, mischiandosi con la popolazione locale e diventando quindi francesi nell’arco di un
paio di secoli. William prima era Duca di Normandia, poi mette gli occhi sull’Inghilterra. Infatti,
invade il paese da sud e riesce a sconfiggere il re Herold, già indebolito, nel 1066 nella Battaglia di
Hastings (battaglia epocale che cambia la storia del paese in maniera radicale). Dopo aver vinto la
battaglia di Hastings, William the conqueror entra nella città per essere successivamente proclamato
re. La cerimonia si tiene nell’abbazia di Westminster, dove l’arcivescovo incorona il re come in tutta
Europa, ma secondo una tradizione inglese il re veniva incoronato anche per acclamazione dei nobili
e del popolo, presenti durante l’incoronazione William è in territorio straniero, è francese e non
parla la lingua inglese: riceve il giuramento di fedeltà dei nobili inglesi che vivono e governano le altre
parti dell’Inghilterra, ma non da tutti, soprattutto nel nord alcuni rimangono fedeli alla vecchia
aristocrazia (parte dove la presenza dei vichinghi che avevano invaso l’Inghilterra tre secoli prima era
più forte) William deve conquistare York (roccaforte dove erano insediati da diversi secoli i
vichinghi che non gli si erano sottomessi), così York viene distrutta e rasa al suolo.

William è stato anche un amministratore molto in gamba:


 DOMESDAY BOOK (registro catastale): lo compilano gran parte dell’Inghilterra e del
Galles.
Importante per poter amministrare il pagamento delle tasse su tutto il territorio.

FAMIGLIE REGNANTI:
- Normanni: 1066
- Plantageniti: 1154, sempre normanni, imparentati ai duchi di Normandia
- Tudor: 1485, inglesi per metà, il fondatore è un piccolo nobile gallese Elisabetta I no figli
- Stuart: 1603, scozzesi, Anna no figli
- Hanover: 1714, ramo di parentela più vicino agli Stuart, erano tedeschi. Regnano tutt’oggi e
sono chiamati Windsor.

Successori di William:
 1110-1135 Henry I: lotta per le investiture, cioè conflitto tra chiesa e re per chi deve
nominare i vescovi;
 1154 Henry II: primo della casa dei Plantageniti. Sposa Eleonora di Aquitania, francese.
Prima di sposare Enrico II è stata moglie del re di Franciagrazie a Henry II l’Inghilterra
diventa un regno grande, conquistando anche gran parte della Francia e Irlanda.

Rapporto conflittuale con la chiesa: Thomas Beckett, vescovo di Canterbury ucciso da lui, e per farsi
perdonare dal papa conquista l’Irlanda dove c’era un clero troppo indipendente dal clero romano:
prima conquista dell’Irlanda da parte degli inglesi. Queste controversie tra il re e il papa sono state
regolate con la Constitutions of Claredon, 1164: atti con cui il re è riuscito a restringere i privilegi
ecclesiastici e i poteri dei tribunali ecclesiastici.

Richard the Lionheart (1189-99): archetipo dell’eroe britannico, re guerriero vincitore. Allevato da
sua madre Eleonora nella corte di Aquitania, cresciuto e formato in Francia. Diventa re dichiarando
guerra a suo padre Enrico II istigato dalla mamma Eleonora che nel frattempo aveva avuto dei
contrasti con lui, il padre muore e lui diventa re. Appena diventato re parte per una crociata (grande
leader militare, unico dei nobili Europei che in quel periodo ha tenuto testa al Saladino), sulla strada
del ritorno è stato preso prigioniero dall’imperatore del sacro romano impero nonostante fossero alleati
nella crociata, ma non in Europa per rilasciarlo chiedono un riscatto in forma di 34 tonnellate di
argento, e per questo riscatto l’Inghilterra va quasi in bancarotta.

John Lackland (1199-1216): senza terra, soprannome dato dal padre, non era rimasta nessuna terra da
dare in eredità. Per ragioni casuali poi diventò re perché il fratello Richard muore. Non
particolarmente abile, sul fronte francese: il re francese era molto abile che riconquista gran parte dei
territori conquistati dall’Inghilterra in Francia in precedenza. (1214)

Questi sono il retroterra della Magna Charta (1215): documento imposto a John con cui il re è stato
costretto a fare concessioni in vari ambiti dell’amministrazione pubblica, fatte sia alla nobiltà sia al
clero. 63 articoli e un preambulo, essa riguarda vari aspetti legati alla struttura feudale della società, il
commercio, le città, altre specificamente la chiesa. Clausola 39 nessun uomo può essere arrestato,
imprigionato, privato, esiliato, oppresso ne aggredito o fatto aggredire, se non sulla base di un giudizio
legale da parte dei suoi pari o dalla legge inglese. IMPORTANTE => clausola di garanzia di libertà
personale, nessuno può essere condannato senza un motivo effettivamente reale; Edward Coke
definisce questa clausola come simbolo di libertà per gli inglesi, simbolo anche per distinguersi dalle
altre nazioni. Legato a questo principio formulato nella Magna Charta abbiamo l’Habeas Corpus Act,
atto in periodo medioevale ma riformulato in maniera sempre più chiara e completa durante i secoli
successivi la prima riformulazione con una completezza moderna risale al 1679. Habeas Corpus
(abbi il tuo corpo) per una persona coinvolta in un processo legale è una norma che serve a garantire
e tutelare la libertà dell’individuo e a prevenire l’arresto illegale.

BRITISH LAW
LAW parola di origine scandinave, risale al IX secolo e non mostra basi del diritto romano, a
differenza della maggior parte dell’Europa. Fonti della British Law, dato che non deriva dal diritto
romano:
- COMMON LAW: è il tipo di legge più antica ed è quella che distingue il diritto inglese da
quello presente nelle altre nazioni. Origine alto-medioevale, precedente all’invasione
normanna. Costumary law = Legge consuetudinaria (basata sul precedente, il giudice vede se
questo reato è gia stato trattato in precedenza su altre persone e la applicherà la sentenza
prodotta in precedenza): in pratica sono le sentenze prodotte dai giudici, che diventano
norma che tutti devono rispettare. Non si possono abrogare, bisogna sempre rifarsi al
precedente. Questo crea un grande accumulo tale di norme difficile da gestire;
- EQUITY: sorge nel 1474-1875 secolo, data l’inefficienza della common law la cancelleria
(una sorta di secondo tribunale) veniva in contro alle proteste dei cittadini ai quali veniva
concesso una specie di secondo processo; anch’essa è una legge consuetudinaria, ma
prodotta solo dalla Court of Chancery (dipendeva dal Lord Chanselor, cancelliere, uomo
politico con più potere dopo il re => es Thomas Moore, Francis Bacon). Aree di interesse
soprattutto proprietà e contratti. (1873-1875): equity e la common law sono state unificate in
un unico corpus e sistemate pur rimanendo separati, equity ritenuta gerarchicamente superiore;
- STATUTE LAWS: leggi promulgate dal parlamento, discusse, emendate e promulgate poi
nella gazzetta ufficiale. Possono essere abrogate: il parlamento risale sempre al medioevo ma
ha cominciato ad avere una funziona legislativa alla fine ‘300, scritte in inglese dal ‘400 e
diventate la principale fonte della legge inglese dalla fine dell’800;
- DOCUMENTI ANTICHI: es Magna Charta, Habeas Corpus
- EU LAWS: da quando è entrata a quando è uscita con la Brexit nel 2019

Più antica democrazia europea, non ha una costituzione scritta ma ha questo insieme di leggi.

PARLAMENTO
Il primo parlamento risale al 1295: Model Parliament di Edoardo I. Egli ha aperto questo parlamento
per dare voci a vari settori della società inglese. È stato sovrano in un periodo molto lungo a cavallo
tra 200 e 300 e visse anche molte rivolte così capì l’importanza di creare un’assemblea dove almeno
una parte della popolazione potesse avere diritto di parola per evitare rivolte armate e disordini. Due
camere: Lords e Bishops; House of commons, rappresentanti della borghesia più ricca. Il re governa
attraversa il King’s Council, il consiglio che riuniva i suoi consiglieri più stretti (ministri). Edoardo I
era chiamato “the Hammer of the Scots” => rapporto conflittuale con la scozia, varie battaglie per
sottomettere la Scozia dove però fu anche sconfitto da Robert Bruce. Sotto il suo regno ci furono
cambiamenti importanti dal punto di vista dell’amministrazione, ma ha perseguitato gli ebrei.
STUART E GUERRA CIVILE
James VI di Scozia, re di questa terra dal 1567, diventa James I d’Inghilterra. Diventa re succedendo
Elisabetta I, la quale non ebbe figli, così diventa re di Scozia e di Inghilterra. Figlio di Mary, la quale
era stata condannata a morta da Elisabetta I. Ruolo importante nel pacificare il regno in un periodo di
conflitti soprattutto religiosi tra Inghilterra e altri paesi europei. Gay, esplicitamente con favoriti
uomini, il più importante è il Duca di Buckingham ma era apprezzato per il suo modo di governare.
Successore: Charles I, secondo figlio, diventa re perché il primo è morto da piccolo. Re insicuro,
Buckingam diventa il suo consigliere e dopo la morte di Buckingam (ucciso) la moglie e i figli
diventano i suoi consiglieri. Charles, come tutti i re del periodo era convinto che il diritto del re a
regnare fosse basato su un diritto divino (presenza di arcivescovi all’incoronazione per testimoniare
questa cosa). Quindi governa più per conto suo e cercava di non convocare il Parlamento, chiuso per
tempi prolungati provocando il malcontento dei nobili e borghesi:
 1642: Charles si presenta in parlamento per arrestare 5 deputati (MPs), ma i deputati non lo
fanno entrare nel parlamento così inizia una guerra tra monarchici e parlamentaristi (leader
Cromwell, puritani, esercito parlamentare);
 Guerra civile per sette anni 1642-1649, poi il Re sconfitto e arrestato nel 1649 e portato a
processo dove viene giustiziato. Eco molto grande in Europa, è stata la prima volta.
Il re ha giudicato il tribunale come illegittimo, ma il tribunale non ha riconosciuto il suo potere
divino, bensì lo ha riconosciuto come basato sulla legge, e in nome della legge inglese (messo per
iscritto) è stato condannato a morte. 1649-1660: Interregno, unico periodo repubblicano. Dopo la
morte del re c’è stato un periodo di discussione in parlamento con emersione di fazioni con idee
abbastanza avanzate, poi pian piano la parte conservatrice ha preso il potere e Cromwell è stato
nominato Lord Protector, specie di dittatore. Nel 1658 muore e viene succeduto dal figlio, poi nel
1660 viene richiamato il re dal continente.

1660: RESTORATION, chiusura dell’interregno e comincia una fase nuova per la politica e società
inglese. Il re che viene richiamato è uno Stuart, Charles II (figlio di Charles I, i quali figli erano
scappati in Francia dopo la cattura). Re accolto volentieri dopo Cromwell, e cerca di riportare un clima
di tranquillità. Anche cambiamento culturale e politico, il re e i suoi nobili portano dalla Francia la
moda e la cultura francese che caratterizza la cultura inglese. Vengono riaperti i teatri dopo la
chiusura da parte dei puritani ma sono dei teatri diversi da quelli rinascimentali inglesi (chiusi a ferro
di cavallo, viene introdotta la danza, la musica e le attrici che nel rinascimento non potevano recitare).
James II, re solo dal 1685-1688, re cattolico perché cresciuto in Francia, sposa una principessa
italiana cattolica e hanno un figlio. Allevato nella Francia del re sole, aveva un’idea del potere reale
come un potere assoluto, in più è cattolico gli inglesi protestanti decidono di cacciarlo per questi
motivi. Cospirazione per sostituirlo con un altro re.

1688-89: Glorious Revolution/Bloodless Revolution Come re viene scelto un principe olandese,


William of Orange (protestante), sposato a Mary Stuart (nipote James II ma allevata come
protestante), cioè i principi ideali. Vengono incoronati re e regina alla pari entrambi (unico caso nella
storia inglese). I nobili scelgono i re alle spalle di James II, viene quindi organizzata un’invasione e
sbarcano a sud dell’Inghilterra a Devon, salutati festosamente dalla popolazione => stranieri, accolti
come dei liberatori. William promette di dare libertà e stare sotto le leggi dell’Inghilterra. Non è stata
bloodless soprattutto in Scozia e in Irlanda, perché William ha dovuto combattere contro delle sacche
di persone rimaste fedeli a Giacomo, soprattutto in Irlanda (cattolici). Con William e Mary possiamo
segnare la fine di quest’aura di sacralità che circonda la figura del monarca, loro rinunciano in
maniera esplicita a questo (differenza con il re sole in Francia).

CREAZIONE DI UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE


I nobili che avevano “scelto” William come re avevano posto delle condizioni: lui sarebbe stato il re,
ma sotto le condizioni scelte dal parlamento, il quale impone al re una serie di limiti più restrittivi
rispetto alle monarchie precedenti, promulgati nel Bill of Rights, 1689. Non viene promulgato solo
questo ma una serie di altri atti nel decennio successivo che danno un assetto istituzionale nuovo,
come il Toleration Act, che ha dato libertà di culto a tutti i protestanti dopo quasi 200 anni di
guerre di religione. Act of Settlment, 1701 norma che regola la successione al trono: il re deve essere
protestante, norma che vige ancora oggi.

BILL OF RIGHTS:
- il re non può interferire con le leggi, le leggi vengono fatte dal parlamento
- il re non può imporre tasse, ma solo il Parlamento
- soppressi i tribunali ecclesiastici, conflitto chiesa-stato chiuso
- possibilità di fare petizioni/lamentele al sovrano
- no esercito armato se non con il consenso del parlamento, prima vari eserciti che rispondevano
a vari poteri coesistenti in Inghilterra
- libertà di parola in parlamento

Un cambiamento istituzionale così importante non nasce improvvisamente, ma ha dietro un pensiero.


C’è infatti una parte del pensiero filosofico, ispirato soprattutto a John Lock e Montesquieu (uno dei
filosofi più importanti del secondo 600):
- supremazia della legge: tutti sono sottoposti allo stesso modo alla legge, nemmeno il re è
superiore alla legge (diversità con la francia, il re sole dice la legge sono io)
- sistema di checks and bounces: tripartizione del potere (potere legislativo, giudiziario,
esecutivo) in modo che queste parti si equilibrino e non stia tutto nelle mani di una sola delle
parti istituzionali

XVIII SECOLO
Dopo William e Mary, segue la regina Anna (sorella di Mary Stuart), abbastanza debole e regna per
poco. Non riesce ad avere figli, con lei finisce l’era Stuart. Il parlamento così diventa ancora più forte,
essendo ormai l’attore più importante nel panorama politico inglese. Segue la famiglia Hanover,
famiglia tedesca imparentata con gli Stuart. Il re diventa Giorgio I, passando da un piccolo principato
tedesco all’Inghilterra era a tutti gli effetti tedesco, non conosceva neanche la lingua. Era un sovrano
relativamente debole (straniero) così il parlamento rafforza il suo ruolo, ed emergono anche figure
istituzionali nuove che prendono sempre più potere a discapito dei re.

Si parla di EPOCA GIORGIANA: serie di re Giorgio che hanno regnato per più di un secolo, dal
1714 al 1830. (George I, II, III, IV). È un’epoca nuova, di trasformazione importante della società
inglese, lo segnalano lo stile architettonico (la campagna si riempie in stile palladiano, neoclassico)
e gli inglesi cominciano a considerarsi come un nuovo Impero Romano (epoca dell’espansione
dell’Impero britannico). Il gusto francese barocco importato dopo la restoration nel 1660 comincia a
declinare, per poi essere sostituito da questo stile neoclassico.

Giorgio I, oltre al fatto che chiuse sua moglie in un castello, dal punto di vista istituzionale ha avuto
un rapporto conflittuale con il figlio: si formarono due corti che rispondevano una ad uno e l’altra
all’altro.
È anche l’epoca della prima crisi finanziaria al mondo (South Sea Bubble, 1720): primi segni del
capitalismo moderno, dovuta al fatto che l’Inghilterra ha venduto il suo grandissimo debito pubblico
ad una serie di banche che vendono azioni che salgono di valori. Queste salgono molto di valore per
poi scoppiare e provocare un disastro.

Giorgio II, il successore, parlava inglese con un accento straniero e anche lui fu in conflitto per molto
tempo con il figlio Frederik e anche li si formarono due corti. Fu un uomo non molto interessato alla
politica inglese, invece fu sempre legato a quella tedesca e spesso si trovava in Germania. La moglie,
Queen Caroline, ha iniziato a cambiare il ruolo della consorte nella politica inglese: donna colta, è
stata lei a sostenere l’importazione dalla Turchia della vaccinazione contro il vaiolo e la sua
diffusione, incoraggiando quindi l’illuminismo.

È stato sotto il Regno di Giorgio I e Giorgio II (prima metà del 700) che, parallelamente a questa sorta
di trasformazione e di riduzione del ruolo politico del re, si afferma il ruolo del Primo Ministro e il
gabinetto dei ministri. È con la regina Anna (inizio 700) che il cabinet comincia ad affermare in
maniera definitiva la sua funzione di organo che fa la politica (policy-making body), ossia di organo
dell’esecutivo. Robin Walpole (primo ministro in questo periodo) è stato il primo grande primo
ministro, e la figura che ha consolidato questo ruolo nella politica inglese, governando mentre i reali
non si trovavano in Inghilterra: impone la pratica che il primo ministro fosse il capo dell’esecutivo e
che quest’ultimo dovesse agire in maniera unitaria. Un altro importante Primo Ministro si trova a
cavallo tra 700 e 800 è William Pitt the Younger, leader durante il periodo del conflitto tra Francia
rivoluzionaria poi napoleonica e Inghilterra qui la figura assume le caratteristiche del primo ministro
moderno: capo dell’esecutivo, protagonista della vita politica inglese, artefice della politica.

JACOBITE INSURRECTION

Unico episodio di guerra all’interno delle isole britanniche nel 700: Jacobite Insurrection 1745.
Altri discendenti degli Stuart, dopo che erano scappati nel continente si erano rifugiati a Roma e
Charles Eduard Stuart è stato allevato li. Lui decide di tentare un colpo di mano, di sbarcare con
truppe in Scozia e rivendicare la corona inglese dicendo che Giorgio II era un usurpatore. Sbarca in
Scozia con delle truppe, ed è benvenuto. Marcia verso l’Inghilterra dove Re Giorgio II manda delle
truppe capitanate dal duca di Cumberland e lo scontro avviene a Culloden nel 1745 dove gli inglesi
sconfiggono lo Stuart. Jacobite perché era James nel 1688 ad aver perso il trono, o anche Rivolta degli
Stuart. Per gli scozzesi viene ritenuta la fine dei tentativi di rendersi indipendenti dall’Inghilterra.

1760: diventa Re Giorgio III, nipote di Giorgio II. Non diventa re il figlio Frederick perchè era morto
prima del padre. Giorgio III si presenta come British (non come i suoi precedenti). Malattia con crisi
epilettiche, oggi si pensa che abbia avuto qualche discorso depressivo, malattia che lo rendeva non in
grado di regnare e apparire in pubblico. Confinato nella sua residenza di Kew poi dopo il 1810 in
maniera permanente: per questo motivo il Parlamento prende pienamente il suo posto, non lo si
consultava neanche più il re. Ha avuto 15 figli, quindi, a differenza delle altre dinastie che avevano
problemi di successione, qui problemi sono anche di carattere politico per la successione.

XIX SECOLO

Guerre dopo il 1789 con la Francia rivoluzionaria e poi con Napoleone, quasi 20 anni molto difficili
che si concludono poi con il Congresso di Vienna del 1815 il congresso, a cui partecipano le
potenze vincitrici e antifrancesi, vede il trionfo dell’Inghilterra: periodo d’oro dell’Inghilterra
imperiale, e lo rimarrà per 100 anni fino alla Prima guerra mondiale. Cambiamento più importante
nelle istituzioni politiche: 1832 Reform Bill (legge di riforma elettorale) che allarga molto la base
elettorale: prima votavano solo un uomo su quindici su base di censo, ora invece votano un uomo su
cinque, sempre su base di censo ma il parametro è stato abbassato; poi nel periodo vittoriano (1867 e
1884) ogni riforma ha allargato sempre di più la base elettorale.

PARTITI POLITICI

Lo svilupparsi di una vita parlamentare sempre più influente porta alla formazione dei partiti politici.
Prima della metà del 600 non esistevano, si creavano delle sorte di gruppi a seconda dei temi di cui si
parlava. I partiti emergono durante la Restoration. Cominciano a formarsi due partiti che dal punto di
vista sociale rappresentano:
- Tories: rappresentano la vecchia aristocrazia terriera (old landed aristocracy), familgie più
antiche e legate alla tradizione
- Whigs: nuova nobiltà e la borghesia più ricca, perlopiù di Londra
Rappresentano degli interessi che non sempre coincidono: la seconda è una classe più mercantile,
saranno più interessati a provvedimenti che interessano il commercio, l’espansione coloniale, gli altri
no. Dai Tories derivano gli attuali conservatori a partire dal XIX secolo, i Whigs si evolvono nel
corso dell’800 nel partito liberale (oggi liberaldemocratico, dal 1988). Questi due partiti hanno
dominato la politica inglese nel 700 e nell’800. Poi a partire dal tardo 800, il partito più importante
dopo i conservatori è diventato il partito laborista (Labours) nato nel tardo 800, d’ispirazione
socialista e dai sindacati; nel 900 ha una forte affermazione dato che potevano votare anche le classi
più basse, e dagli anni 80 del 900 si parla di New Labour con uno spostamento più verso il centro. In
epoca più recente ci sono “i Verdi – Greens” (importanti ma più piccoli degli altri) sorto nel tardo
900, e i partiti regionali:
- Sinn Féin e Ulster Unionists fanno parte dell’Irlanda del nord: il primo è il partito dei
cattolici repubblicani che vorrebbero uscire dalla Gran Bretagna e unirsi alla Repubblica
d’Irlanda. Il secondo invece è il partito dei protestanti nordirlandesi (unionisti)
- In Scozia c’è lo Scottish National Party: ha cancellato il partito conservatore inglese in
Scozia e vorrebbe che diventasse indipendente. Partito più forte in Scozia.
- Partito nazionalista gallese (Plaid Cymru): anche loro vorrebbero essere una nazione
indipendente, ma mentre la Scozia ha una certa autonomia economica, il Galles è abbastanza
povero.

PARLAMENTO OGGI

Composto da due camere, oggi la più importante è la House of Commons composta da 650
parlamentari (MPs). I deputati hanno un salario molto più basso rispetto ai deputati italiani e ogni
gruppo parlamentare è guidato da un capogruppo che si chiama whip (anche documenti che vengono
stilati settimanalmente per essere discussi in aula). Poi c’è la House of Lords, in passato più
importante oggi molto meno rilevante rispetto alla House of Commons. Non ha un numero fisso di
componenti, poiché non vengono eletti circa 700, si dividono in due categorie:
- Lords Spiritual: i 24 vescovi e i 2 arcivescovi della chiesa anglicana (Canterbuty e York)
- Lords Temporal: nobili. I nobili che hanno un titolo ereditario sono solo circa 100
(Hereditary Peers), gli altri sono nobili che ricevono il titolo personalmente ma non possono
trasmetterlo ai figli, sono chiamati Life Peers (=> motivo posti variabili, dipende dai titoli dati
ogni anno per vari meriti)

Bisogna arrivare al ‘900 per arrivare a prendere Primi Ministri dalla House of Commons. Il potere dei
membri della House of Lords è stato molto ridotto, non possono nemmeno intervenire sulle leggi di
carattere economico-finanziario approvate dai Commons. Le leggi di altro genere possono essere
discusse e rimandate ai Commons per essere migliorate, ma al massimo due volte in un anno. I Lord
proprio perché non eletti non sono soggetti a partiti politici.

DEVOLUZIONE

Trasferimento di potere dal centro (Londra) ad una periferia, quindi a livello di governo
locale/regionale. È una forma di decentramento del potere riguarda solo alcune regioni che hanno
avanzato richieste di maggiore autonomia, cioè Irlanda del Nord, Scozia, Galles. Partito da richieste
fatte dalla Scozia a partire dal 1979: la Scozia ha ottenuto una serie di poteri, poteri giuridici che
possono essere utilizzati localmente senza dover più consultare il parlamento di Londra. Nel 1999
riapre il Parlamento scozzese dopo quasi tre secoli (1707): gode di una grandissima autonomia, un
esempio fu la richiesta di referendum che si tenne nel 2014 a proposito dell’indipendenza della
regione. Anche il Galles e l’Irlanda del Nord hanno un parlamento che gestisce con una certa
autonomia queste regioni: questi due non hanno lo stesso potere decisionale di quello scozzese (questo
può anche raccogliere delle tasse e tenerle in Scozia ad esempio), poiché dal punto di vista finanziario
dipendono da Londra.

TITOLI NOBILIARI

Lord – Lady: non significa sempre che la persona sia un membro della House of Lord o che abbia un
titolo ereditario. Anche alcuni giudici della High Court hanno questo appellativo ad esempio. The
Honourable: the Right Honorauble titolo che ricevono persone che fanno parte del Prevy Concil.
Alcuni titoli sono ereditari (conte, marchese…), mentre altri vengono concessi dalla Regina due
volte all’anno: circa 100 ogni anno ricevono il titolo di dama/dame e cavaliere/knight. Si è sempre
cavaliere o dama di un qualche ordine, gerarchicamente stabiliti: più grande è il merito più grande è
l’ordine, per esempio il più prestigioso è Lord of the British Empire.
SISTEMA ELETTORALE 650 collegi elettorali (Constituencies). Sistema elettorale
maggioritario: chi prende più voti degli altri vince, ma poco rappresentativo.

SEPARAZIONE DEI POTERI

Principio imposto nel XVII secolo ispirato da John Lock. Il potere non è tutto nelle mani del sovrano
assoluto, ma viene diviso per evitare assolutismo.
- Monarca: capo di stato – head of state
- Potere legislativo: nelle mani del parlamento
- Potere esecutivo: governo, ministri e Primo Ministro con sede a Downingstreet
- Potere giudiziario: nelle mani della magistratura, il capo di essa è il Lord Chief Justice,
questo dopo una riforma avvenuta nel 2005. Prima del 2005 non c’era un capo della
magistratura, il Lord Chancellor era il capo del potere giudiziario.

Il monarca al giorno d’oggi è il capo dello stato, il capo dei tre rami del potere, della chiesa
d’Inghilterra e dell’esercito, anche se è un ruolo per lo più formale non possono introdurre tasse o
leggi in maniera arbitraria (già dal Bill of Rights), non possono spendere denaro pubblico in
maniera arbitraria, hanno il potere di conferire onorificenze e titoli e presiedono le riunioni del Privy
Council.

PRIVY COUNCIL

In origine, cioè dal Medioevo fino all’inizio 700 era l’organo di governo privato del sovrano
(riuniva una parte dei consiglieri più stretti del re). È andato declinando a fine 600, venendo poi
rimpiazzato dal cabinet che ne prende le funzioni in modo un po’ modificato. Il prevy concil esiste
ancora oggi, è composto da circa 400 componenti (circa 20 ministri nel cabinet) e discutono dei
documenti – audising council – che riguardano:
- il governo dei territori inglesi d’oltremare (es Gibilterra).
- conferiscono delle cariche della chiesa Anglicana
- tratta alcuni aspetti delle relazioni internazionali, più di carattere formale.
Concede delle Royal Charters, alcune istituzioni per agire devono avere questa licenza concessa dal
sovrano che si consulta con il Council. In più all’interno del Council esiste un comitato giudiziario e
una sorta di tribunale d’appello per i paesi del Commonwealth.

SESSIONI PARLAMENTARI

Speaker: capo della camera dei common (come il nostro presidente della camera), dopodiché esiste
la “Question Hour”, cioè 30-40 minuti in cui i ministri rispondono a delle domande. Il parlamento poi
discute i disegni di legge (bills) e alla fine della discussione si entra in corridoi per votare ( yes or no
lobbies). Quando una legge viene approvata viene pubblicata sull’Handser, equivalente della nostra
Gazzetta Ufficiale.

BILLS: sono di due tipi, pubbliche e private. Si definiscono private quando vengono presentate da
un singolo MP ed è una questione che riguarda il suo collegio elettorale, la sua contea ecc.
COMMITTEES: nostre commissioni parlamentari che discutono i disegni di leggi, discusso ed
emendato tre volte in entrambe le houses; se approvato da entrambe viene passato al monarca che lo
firma e diventa un Act of Parliament.

GOVERNO (EXECUTIVE) Sede a Whitehall, mentre primo ministro a Downingstreet. Ci sono


vari ministeri/dipartimenti composti da circa 20/30 componenti. Si avvalgono del lavoro dei
dipendenti pubblici – civil servants, piuttosto efficenti in inghilterra, i quali dipendono dal Cabinet
Office
AMMINISTRAZIONE LOCALE

L’amministrazione locale com’è oggi è stata creata dal parlamento nell’800. Le tasse vengono
mandate da Londra (non tanta autonomia finanziaria a livello locale). Livelli di divisione
nell’amministrazione locale inglese:

- Civil Parish: piccola unità che provvede alla gestione di parchi, illuminazione ecc, esiste solo
nei piccoli centri
- Borough: titolo attribuito permettendo una certa autonomia amministrativa ad alcune zone
- District Council: formano le contee
- Contee: in ciascuna contea c’è un Lord Lieutenant, che è il rappresentante della regina in
ciascuna contea.

Londra ha uno statuto particolare: nel 1963 è stata creata la contea di Londra (Greater London) che
oggi ha circa 8 milioni di abitanti, di cui 3 milioni nella Inner City cioè la parte più interna.
È divisa in 32 boroughs (zone) formati da circa 250 mila abitanti l’uno e hanno una certa autonomia
gestionale, ognuno gestisce le scuole, le strade ecc. In passato non c’era un vero e proprio sindaco di
Londra, o meglio esisteva ma era solo sindaco della City (solo del distretto finanziario); circa 30
anni fa è stato deciso di istituire un sindaco vero e proprio. C’è quindi una London Assembly, i due
boroughs più antichi sono la City e Westminister.
Il governo locale (Londra è un po’ un’eccezione) viene eletto con sistema di simple mayority ogni 4
anni; le amministrazioni locali non ricevono salario. Councils sono presiedute da officer. Le città
hanno un sindaco (in Scozia si chiamano Provost, essendo stata uno stato separato per molto tempo,
ha mantenuto delle istituzioni un po’ diverse nella struttura). Committes: commissioni per gestioni del
governo locale; esistono poi i Civil Servants (gli impiegati pubblici).

CRIMINAL COURTS

C’è come da noi una distinzione tra ramo civile e penale (criminal). I tribunali in cui viene
amministrata la giustizia penale, le criminal courts, sono divisi in due grandi settori:
- Magistrates courts: gestiscono i reati meno gravi (circa il 95% dei reati). Gestiti dai Justices
of Peace, circa 30.000 e una buona parte non sono magistrati di professione, ma persone che
svolgono questo genere di attività per un periodo nei tribunali minori. Nei centri urbani più
grandi, le Magistrates courts sono presiedute da Stipendary Magistrates => magistrati di
carriera, giudici professionisti. I magistrati possono solo dare multe fino a circa 5.000 sterline
e combinare delle condanne fino a 6 mesi per i reati. Le condanne più leggere a volte sono dei
lavori utili per la comunità.
- Crown courts: vengono giudicati il 5% rimanente dei crimini, reati più gravi. Condanne
sopra i 6 mesi. Presieduti da un giudice aiutati da una giuria popolare composta da 12
persone (diversa dai tribunali italiani). Tra questi tribunali il più noto è Old Bailey.

In Scozia, con tradizioni diverse dall’Inghilterra, ci sono differenze: si parla di Sheriff Courts,
corrispondenti delle Magistrates Courts; poi c’è la High Court of Justiciary, corrispondente delle
crown courts.

Esistono dei tribunali d’appello, appeal courts, presieduti da un Lord Justice. C’è poi una Supreme
Court of the United Kingdom (un po’ come la corte di cassazione) in Italia si può ricorrere in
appello se la condanna in primo grado non si ritiene giusta. In Inghilterra non è possibile, non si è
liberi di fare appello, si può andare solo se emergono delle prove sostanziali rispetto a ciò che è stato il
primo grado. Per farlo bisogna fare domanda al giudice che ha giudicato l’imputato la prima volta.

ATTORI NEL PROCESSO:


- Pubblico Ministero (PM), cioè l’accusa si chiama CPS (Crown Prosecution Service)
- I verdetti: un imputato può essere dichiarato solo guilty o not guilty. In Scozia esiste invece
“not proven”, come in Italia.
- Difesa: avvocati, che si dividono in:
a. Solicitors: avvocati che operano nelle Magistrates Courts, circa 80.000, appartengono
alla Law Society, lavorano non solo per i tribunali, ma anche per le aziende. Hanno a che
fare soprattutto con questioni di eredità, affari, tasse, aspetti di carattere amministrativo,
non con crimini efferati.
b. Barristers: operano nelle Crown Courts, sono chiamati advocates in Scozia. Avvocati di
livello più alto, penalisti, sono circa 6.000, e hanno un iter di formazione più lungo
rispetto ai solicitors, formazione che avviene negli Inns of Court a Londra. Ognuno di
questi avvocati appartiene a un bar alla fine del loro percorso formativo. QC: Queen’s
Council, è un bar con un certo numero di anzianità, sono gli avvocati con più esperienza
che possono diventare giudici.

I giudici vengono chiamati con l’appellativo di Mister Justice. I tribunali penali sono collocati solo
nelle città più grandi e c’è un minister of justice dal 2007, prima di allora il Lord Chancellor fungeva
anche da ministro della giustizia.

RAMO CIVILE, CIVIL COURTS

County Courts, ogni distretto ha una sua county court, quindi sono 250. In ognuna di queste County
Courts c’è un giudice che lavora da solo. A Londra c’è la High Court of Justice, il più importante di
giustizia civile. Esistono anche qui le corti d’appello e poi anche qua una Supreme Court.

FORZE DELL’ORDINE

Dal 1829 esiste una metropolitan force: all’epoca Londra e Parigi erano le due città più grandi, così
emerse l’esigenza di formare un corpo che si occupasse di crimini e giustizia. Viene formata questa
metropolitan police che agisce solo a Londra, ha sede a Scotland Yard. Le forze di polizia sono
poco centralizzate in GB, hanno ognuna una certa autonomia a livello di contea. Ci sono infatti 52
Local Police Forces nelle maggiori città e nelle contee. I crimini vengono gestiti localmente senza
coinvolgere altre contee, solo i delitti di più ampia portata si crea una collaborazione tra le zone.
Ognuna di queste 52 corpi di polizia locale ha un Chief Constable (capo della polizia). Le forze
dell’ordine sommate sono circa 300.000 persone in Italia, più del doppio di quelle inglesi.

RELIGIONE

Il primo a portare il cristianesimo nelle isole britanniche è St. Patrick nel 432 CE con
cristianizzazione dell’Irlanda. In Inghilterra: fine 500 Sant’Agostino che converte i sassoni poi gli
altri germanici stanziati in Inghilterra. 664, Synod of Whitby: scontri tra chiesa romana e celtica, e
per risolvere queste differenze si organizza questo sinodo che si conclude con la prevalenza della
chiesa romana, quelle celtiche vengono più sottomesse a quella romana pur mantenendo un certo
grado di autonomia. 1534: conflitto tra monarchia inglese e chiesa romana, in Europa occidentale
tutti cattolico-romani, nella parte orientale invece dottrina ortodossa: inizialmente Inghilterra si
schiera dalla parte del papa, della religione cattolica, ma nel 1534 Henry VIII si scontra con la chiesa
romana perché vuole ottenere il divorzio dalla prima moglie (che ovviamente non gli viene concesso)
e usa questo pretesto per rompere con la chiesa romana (si dichiara come capo della chiesa inglese).
Due anni dopo, nel 1536, vengono soppressi i monasteri e ciò significa che i preti e i monaci
vengono soppressi, e i monasteri che hanno proprietà immense vengono incamerate dalla corona. La
corona inglese quindi si arricchisce tantissimo. Henry riesce ad avere tre figli, avuti da tre mogli
diverse, i quali regnano tutti per un periodo:
- Edward VI, 1547-1553: era il primo designato ma regna per 6 anni e muore. Era fermamente
protestante
- Mary Tudor, 1553-1558: fermamente cattolica, soprannominata “Bloody Mary” perché
essendo cattolica ha cercato di reintrodurre il cattolicesimo in Inghilterra, di far ridiventare
l’Inghilterra cattolica. Si sposa con il figlio del re di Spagna (cattolica e nazione più potente
in Europa). COPPIA DI RE CATTOLICI, e questo crea confusione e conflitti all’interno
dell’Inghilterra: il paese era diventato protestante nel 1534, poi dopo 20 anni vi è un ritorno
di nuovo al cattolicesimo. Quindi Bloody perché di tutto questo processo caotico fa parte
anche la condanna a morte di tanti protestanti proprio per la loro fede. Il suo regno si
interrompe rapidamente dopo cinque anni perché muore. Nonostante sia vista come uno dei
sovrani peggiori, ha avuto un ruolo significativo nella storia della monarchia perché è stata la
prima regina donna, il parlamento dunque è dovuto intervenire per legittimare la regina non
come figura di secondo piano, ma con stesso valore del re.
- Elizabeth I, 1558-1603: Elisabetta (prima figlia di Anna Bolena), diventa regina dopo la
morte di Mary regnando per quasi 50 anni. Allevata come protestante, quindi si torna al
protestantesimo e ne rafforza il ruolo, fonda una chiesa nazionale e restringe lo spazio per i
cattolici (discriminati, perseguitati, emarginati). Una delle grandi regine, non si è mai sposata
“io sono sposata al regno di Inghilterra”. Con lei il paese ha una fase di rafforzamento e
ingrandimento su tutti i punti di vista. Mary Stuart, regina di Scozia era cugina di
Elisabetta che per un conflitto interno in Scozia deve lasciare il paese. Lei è cattolica ma
cerca protezione da Elisabetta sicura che l’avrebbe protetta, ma per Elisabetta è un grosso
problema. Per i cattolici, infatti, Elisabetta è una figlia illegittima di Henry VIII e per tutto il
regno non l’hanno mai riconosciuta (nasce da un matrimonio non riconosciuto dal papa),
quindi secondo i cattolici Mary Stuart avrebbe più diritto al trono, essendo le famiglie Stuart e
Tudor imparentate. Quindi, per Elizabeth Mary è un pericolo e infatti la tiene imprigionata
proprio perché avrebbe potuto pretendere il trono, fino a condannarla a morte nel 1587.

Sotto Elisabetta viene creata una chiesa inglese indipendente da quella cattolico-romana, e i pilastri
su cui viene costruita sono:
- Book of Common Prayer, 1549: libro di preghiere della chiesa anglicana scritto tutto in
inglese (lingua della chiesa cattolica era sempre stata il latino). Materiale in parte dalla bibbia
altre create ex novo, c’è una revisione nel 1662.
Quindi anche traduzione della Bibbia alla traduzione collaborano tanti studiosi tra inizio 500 e
inizio 600, arrivando alla conclusione della King James Bible 1611, chiamata anche authorized
version. Letta ancora oggi anche se esiste una versione modernizzata. Questo libro ha avuto una
grandissima influenza sulla lingua inglese, dato che tutti hanno letto questa Bibbia e tutt’oggi la
leggono e viene citata con molta facilità dagli anglofoni. 39 Articles of Faith, 1562: definiscono le
caratteristiche di base della chiesa di Inghilterra, una persona deve accettare questi articoli per
potersi definire anglicano; da qui in poi tutti i funzionari pubblici per avere cariche pubbliche
dovevano giurare su questi articoli.
Scozia: anch’essa diventa protestante ma in modo diverso. Il predicatore che porta la riforma in
Scozia nel 1560 è John Knox: calvinista molto rigoroso che introduce una forma di protestantesimo
più integralista rispetto a quello inglese. La chiesa viene chiamata “the Kirk”, Church of Scotland, e
ha una struttura diversa da quella inglese, con istituzioni diverse.

SVILUPPI OTTOCENTESCHI

Tentativo di rinnovamento della chiesa di Inghilterra, chiamato Tractarian Movement (parte da


Oxford) che parte dagli anni 30 dell’800. Nell’800 si creano tre rami principali nella chiesa
d’Inghilterra:
- High or Anglo-Catholic Church: circa il 20% delle persone aderiscono a questo ramo.
Anglo-catholic non vuol dire che sia cattolica, cioè che fa riferimento al Papa di Roma; infatti,
è una parte della chiesa d’Inghilterra completamente indipendente dalla chiesa romana,
però dentro la chiesa d’Inghilterra è il ramo che sottolinea di più la continuità con la tradizione
antica del cattolicesimo romano/sottolineano le loro origini nel cattolicesimo romano. Il rituale
è più vicino a quello delle chiese cattoliche (ornamenti, messe elaborate, vestiti del prete più
ricchi), questo perché nella chiesa anglicana, come nella maggior parte delle chiese riformate,
non c’è un culto unificato: ogni prete può proporre un tipo di allestimento, riti che preferisci.
- Low o Evaneglican Church: a questa aderiscono circa l’80% degli anglicani. Viene
enfatizzata molto di più la tradizione protestante, quindi si enfatizza la fede nella Bibbia,
nella conversione personale cioè nel rapporto personale tra il fedele e Dio e viene invece
ridotto al minimo tutto il legame con il cattolicesimo romano. Pochissimi arredi, abbellimenti
e anche le cerimonie sono molto semplificate.
- Al centro questi due rami principali c’è la Broad Church, che ha avuto molta importanza
nell’800, alla quale aderirono molti liberali del secondo 800 poiché desideravano una Chiesa
attiva anche a livello sociale, partecipe ai miglioramenti sociali che si puntava a realizzare in
questa epoca. Chiesa che ha raccolto molti seguaci fino a inizio 900.

ISTITUZIONI ANGLICANE

La chiesa anglicana è, tra le chiese riformate, una di quelle che ha mantenuto una struttura più simile a
quella romana. Ovviamente non riconosce l’autorità del Papa, il capo supremo è il Re, grazie
all’atto con cui si è dichiarato Henry VIII. L’arcivescovo di CANTERBURY e YORK sono i capi
spirituali effettivamente più importanti. Struttura piramidale ed episcopale: piramidale a partire
dagli arcivescovi per arrivare ai vescovi, preti e parroci comuni. Molte chiese protestanti non hanno
gerarchia, esiste un clero ma senza gerarchia in cui viene eletto un portavoce ma dal punto di vista
dottrinario non è superiore agli altri questa struttura episcopale era proprio una delle cose che non
piaceva ai protestanti inglesi più radicali, perché ritenevano che questo rendesse la chiesa inglese
troppo simile a quella romana, una chiesa ancora mezzo cattolica. L’organo direttivo è il General
Synod in cui si discutono le questioni interne e dottrinarie. Una riunione particolarmente importante è
stata la Lambeth Conference (1867, periodo vittoriano) per ridefinire meglio la fede anglicana, in che
cosa consistesse. È stato stabilito che ci fossero quattro punti essenziali per chiunque volesse aderire
alla fede anglicana:
1. Ritenere vere le sacre scritture
2. Accettare il credo niceno: credo che si recita anche nelle chiese cattoliche (credo in un solo
dio…)
3. Battesimo come sacramento essenziale
4. Comunione: non come la nostra, è solo simbolica.
I 39 Articles of Faith non bisogna per forza accettarli o giurali per dichiararsi anglicani.

Un’altra differenza importante con la chiesa romana è l’introduzione del sacerdozio femminile nel
1994 allargando la spaccatura con la chiesa romana è stata molto discussa e ha provocato l’uscita
dalla chiesa anglicana di un certo numero di vescovi che non hanno voluto accettarlo. Oggi ci sono
circa 90 milioni di anglicani sparsi soprattutto in Inghilterra, ma anche nei paesi anglofoni delle ex
colonie.

CHIESA SCOZZESE

The Kirk, fondata nel 1560 da John Knox, di impostazione calvinista. Dal punto di vista dottrinario è
abbastanza diversa dalla chiesa inglese che è una chiesa riformata ma è più verso la tradizione
cattolico-romana, mentre la Kirk no. Inoltre, è una chiesa presbiteriana, cioè gestita da preti e
anziani non è una chiesa gerarchica, non c’è una struttura episcopale (come molte chiese
riformate): abbiamo un clero ma senza gerarchia, ci sono solo Ministers, preti (anche donne) e
Elders, membri attivi delle varie parrocchie e contribuiscono alla gestione di esse. È una chiesa in cui
i fedeli partecipano attivamente alla gestione della chiesa. General Assembly: organo direttivo, senza
gerarchia, c’è semplicemente un Moderator che coordina i lavori ma non ha nessuna superiorità
gerarchica e a questa assemblea partecipano sia Ministers sia Elders. Circa 800 mila aderenti  90
milioni chiesa anglicana.
Essenzialmente c’è solo in Scozia o in qualche ex-colonia dove si erano stanziati dei migranti.

CATTOLICESIMO ROMANO

I cattolici esistono ancora nonostante siano stati avversati e siano diventati una minoranza. Ci sono 29
diocesi cattoliche in Inghilterra oggi, l’autorità suprema dei cattolici inglesi è l’arcivescovo di
Westminster Cathedral a Londra (da non confondere con la chiesa anglicana cioè la Westminster
Abbey dove vengono sepolti i re britannici e dove vengono incoronati). 5 milioni di fedeli inglesi, e
anche in Inghilterra la chiesa è piuttosto attiva nell’istruzione, esistono anche le scuole cattoliche.

FREE CHURCHES

Chiese riformate/protestanti ma che non sono quelle anglicane, raccolgono i protestanti inglesi che non
si sono riconosciuti nella chiesa anglicana. Le persone appartenenti a queste Chiese venivano chiamate
dissenters o non-conformists (ormai non si usa più questo termine ma nell’800 si). Con il Toleration
Act a fine 600: i protestanti hanno avuto libertà di culto ma non con stessi diritti degli anglicani, li
hanno avuti solo nel 1828. I Dissenters hanno tradizionalmente sempre avuto un legame con il
radicalismo politico e poi a partire dal tardo 800 con il laborismo, quindi sempre legati alla sinistra
politica. Quindi sono chiese che attirano in maggioranza ceti più bassi ma anche persone della fascia
intellettuale molto forti nelle aree industriali dell’Inghilterra, nelle zone celtiche e anche in
Scozia.

ALTRE CONFESSIONI

C’è una grandissima varietà di confessioni religiose riformate in Inghilterra:

- Chiesa metodista: fondata nel 1784, sorta di chiesa nazionale per i gallesi che nasce dal basso
per venire in contro ai bisogni della working class lasciata a se stessa dalla chiesa anglicana
- Chiesa Battista: soprattutto in USA nella parte meridionale
- Salvation Army: non è un’organizzazione no-profit, ma una chiesa fondata da W. Booth nel
1865, tipico esempio di chiesa vittoriana creata proprio con intento di essere utile socialmente
e di intervenire per risolvere i problemi della società

Attualmente la Gran Bretagna è un paese multietnico, quindi ci sono diverse confessioni: 300mila
Ebrei, 1 milione e mezzo musulmani, induisti, buddisti. Poco più della metà della popolazione si è
rivelata protestante, circa il 10% cattolici, 2,6% musulmani e altri non religiosi o atei il 30%.

BRITONS-INTRODUCTION

Formazione dell’identità britannica moderna dal 1707 al 1837. Come si arriva all’identità britannica,
quindi alla Gran Bretagna: Giacomo VI di Scozia che diventa Giacomo I in Inghilterra nel 1603,
unendo quindi le corone di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Il nome di Gran Bretagna viene
proprio citato per le prime volte in questo periodo. Il 1707 è l’anno dell’Act of Union fra Inghilterra,
Scozia e Galles nell’atto si dice, riferendosi in particolare alla Scozia, che sarebbero state unite sotto
un unico regno chiamato Great Britain, rappresentato da un unico parlamento: nel 1999 è stato
riaperto il parlamento di Edimburgo, che era stato chiuso proprio nel 1707 quando si era deciso di
sciogliere i parlamenti regionali per avere soltanto il parlamento di Londra in cui confluirono anche i
parlamentari scozzesi e gallesi. L’unione parlamentare con l’Irlanda avvenne solo nell’800 nel corso
delle guerre tra Francia e Inghilterra, dopo i vari tentativi di ribellione dell’Irlanda, soffocate con il
sangue e poi prendono la scusa per unire questi due parlamenti.

Daniel Defoe - The Tue-Born Englishman 1701 è un nazionalista inglese e descrive l’inglese in
modo satirico: gli inglesi vengono descritti come nati da una mistura di tutti i generi, una cosa
eterogenea che è un’Inglese: si ha una descrizione degli inglesi tutt’altro che esaltante, in quanto
vengono visti come una nazione in cui sono passati tantissimi popoli diversi mescolando tutto questo
sangue.

L’identità britannica che emerge dal 700 in poi, che ora coinvolge non solo Inghilterra, ma anche
Scozia, Galles e anche parte dell’Irlanda, è un’identità completamente diversa. Questa identità viene
creata in larga parte come reazione a un Altro: un Altro in parte reale in parte immaginario, anche se
solo due cose continuano a ritornare:
- Cattolicesimo romano da cui gli inglesi si distinguono continuamente essendo anglicani
- La Francia e la Spagna dal punto di vista politico ed etnico-culturale

Queste sono le due cose da cui gli inglesi vogliono distinguersi per autodefinirsi: sono i due nemici
principali dell’Inghilterra in questo periodo. La Gran Bretagna, malgrado la differenziazione regionale
anche conflittuale, era comunque un’ampia area di libero scambio protetta invece dalle tasse e dalle
dogane dal commercio straniero (fattore unificante) area economicamente integrata, in cui non
c’erano tasse per spostare le merci da una parte all’altra. In più godeva di un sistema di strade tra i più
efficienti dell’epoca e una flotta navale molto efficiente per commerci sia con estero sia interni.

Un secondo fattore unificante è la lingua, ma fino a un certo punto: nelle aree celtiche (Scozia e
Galles e Irlanda) si parlava prevalentemente gaelico: gallese, irlandese e scottish/scots (lingua
germanica), con inglese diffuso ma non del tutto. Però queste aree celtiche non hanno mai avuto dei
legami tra di loro (tranne tra Scozia e Irlanda), scozia e galles mai, sia perché le due lingue celtiche
che si parlano sono incomprensibili tra loro, sia perché non hanno mai avuto molto a che fare l’una
con l’altra; quindi, non si crea un’unità celtica/un fronte comune contro gli inglesi. Il rapporto
conflittuale degli inglesi con scozzesi e gallesi esiste ma separatamente. C’è un’identità scozzese,
irlandese, gallese (frammentate a loro volta all’interno) e poi un’identità nazionale britannica che si va
formando. La popolazione dell’Inghilterra era quattro volte quella di Galles, Irlanda e Scozia messe
insieme, e anche questo fattore pesa.

JACOBITE INSURRECTIONS

Battaglia di Collode 1795: ultima battaglia di uno Stuart scozzese che cerca di prendere il potere.
Dagli inglesi viene vista più come una minaccia cattolica più che non come una minaccia scozzese,
quindi una minaccia alla libertà. Dalla Glorious Revolution del 1689 al Congresso di Vienna (1815),
l’Inghilterra è stata in guerra con la Francia per circa la metà del tempo, e spesso c’erano state minacce
di invasione da parte francese. Nel 1710 c’è stata la dichiarazione della House of Commons:
BRITONS: termine per dire scozzesi, irlandesi, gallesi, inglesi “Siccome siamo britannici è nostro
interesse e dovere preservare l’unione tra le parti della Gran Bretagna e da questa unione dipende la
salvezza del tutto”.

Altro fattore unificante è la religione: circa il 90% dei britannici sono protestanti. Ai cattolici ed ebrei
anche dopo il Toleration Act non sono stati concessi alcuni diritti base (di cui godevano tutti i
protestanti anche non anglicani) e venivano anche perseguitati. Malgrado questo senso di identità
legato alla religione, il rapporto con la Francia non è solo negativo: opposizione forte su tanti lati
soprattutto politico e religioso, ma dall’altra parte questo non impediva gli scambi culturali; infatti, la
moda francese così come la lingua francese erano molto apprezzate. 1829: legge sull’emancipazione
cattolica, legge che ha soppresso tutte le discriminazioni della legge inglese contro i cattolici.
Particolarmente ben vista in Irlanda, concessa dagli inglesi perché a quel punto i cattolici inglesi non
venivano più ritenuti una minaccia, l’Altro (da cui distinguersi) non erano più i cattolici ma tutte le
popolazioni nelle varie colonie che avevano conquistato. A questo punto gli inglesi la loro identità la
costruivano distinguendosi dagli indiani, dalle popolazioni africane, della polinesia ecc.

L’unità della Gran Bretagna emerge come risposta ad un senso di vulnerabilità. Quando l’Inghilterra
nel 700/800 si sente in pericolo, tira fuori per sentirsi unita questo senso di britishness. I pericoli
anche prima, come nel 1588 con la tentata invasione dell’Inghilterra da parte degli spagnoli (con 132
barche) per eliminare il protestantesimo in Inghilterra e sottometterli. Durante il 1689 e il 1815 serie di
guerre tra Gran Bretagna e Francia, per un totale di 57 anni su 126. Queste guerre non sono state tanto
combattute sul continente come in precedenza, ma soprattutto nelle colonie. La più importante è quella
dei 7 anni 1756-1763 e naturalmente il periodo napoleonico. Nel periodo napoleonico la paura che
Napoleone usasse l’Irlanda per conquistare l’Inghilterra, porta all’atto d’unione con l’Irlanda per
controllarla meglio: incorporano il parlamento europeo, mandano più truppe in Irlanda, questo perché
avevano paura che gli irlandesi cattolici anti-inglesi potessero accordarsi con Napoleone per favorire
la conquista francese. Dopo la Rivoluzione francese c’è anche una guerra tra la Monarchia
Costituzionale inglese e la repubblica francese giacobina post-rivoluzionaria dopo il 1789.
COLONIE NORDAMERICANE Ci sono tante vittorie da parte degli inglesi, ma la sconfitta più
importante è quella della perdita delle colonie nordamericane. Gli americani sono sempre stati
sostenuti dai francesi nella guerra contro gli inglesi per indebolire l’impero britannico.

RAGIONI POSITIVE PER L’UNIONE

Non ci sono soltanto delle ragioni difensive che spingono alla creazione di un’identità britannica,
esistono anche però, altre motivazioni positive che spingono le persone a concepirsi come “ british”
invece che semplicemente come inglesi, gallesi, irlandesi, scozzesi:
1. IMPERO: più si ingrandiva l’impero più era conveniente essere britannici, gli inglesi si sono
arricchiti tantissimo, diventando sempre più importanti nel 700/800.
2. MOTIVI RELIGIOSI
3. ATTEGGIAMENTO DELLA WORKING CLASS VERSO LE CLASSI DIRIGENTI:
l’attivismo dei lavoratori è stato spesso antigovernativo, ma pur essendo antigovernativo, le
classi basse erano sempre nazionaliste e patriottiche. Anzi, il governo veniva spesso accusato
di non essere abbastanza patriottico e di non lavorare per la nazione. Questo atteggiamento ha
caratterizzato qualsiasi movimento di protesta, anche i movimenti femministi che nascono in
quel periodo o anche antischiavisti. Sono tutti movimenti nazionalisti, che chiedono alle
classi dirigenti di essere più nazionalisti, antifrancesi, anticattoliche ecc.

Perché ci sono così tanti patrioti britannici che sostengono questi sforzi umani/economici contro i
nemici? I nazionalisti attraverso questa partecipazione allo sforzo contro i nemici volevano il diritto
di partecipare di più alla vita politica britannica. Non c’è mai stato da parte della classe dirigente
un tentativo di sradicare l’identità locale, nel 700/800 le due identità coesistono (locale e nazionale
britannica), e a seconda della situazione in cui si è coinvolti prevale l’una o l’altra.

ASPETTO GEOGRAFICO

I confini delle isole britanniche sono molto definiti e molto chiari, a differenza dell’Europa. Con il
periodo vittoriano (1837) e nel 900, il clima sociale, culturale e politico dell’Inghilterra cambia
completamente, cambia il ruolo della monarchia in maniera ancora più chiara ed è più facile parlare di
identità britannica perché ci sono molti più movimenti interni, anche se poi in tempi recenti abbiamo
visto riemergere questi regionalismi. In più, nel 900, come effetto dell’impero ci sono molti immigrati
ormai integrati in Gran Bretagna, magari perché le generazioni precedenti si erano stanziate la da
secoli: ci sono quindi black-britons, british-muslims ecc.  ci sono quindi vari tipi di identità,
stratificate nella società inglese

BREXIT

Il rapporto GB-Continente è un rapporto sempre molto conflittuale. Il brexit ha mostrato un desiderio


di allontanamento dal resto d’Europa. In Scozia e in Irlanda del nord dopo il brexit, non si sa ancora
cosa succederà, non si sa che tipo di posizione terranno all’interno della gran Bretagna. L’Inghilterra
sta cercando di riallacciare i rapporti con le vecchie colonie, l’anglosfera (es. Australia, accordo del
Pacifico in funzione anticinese).

PROTESTANTS

CHIESA PROTESTANTE:
- No transubstanziazione: non c’è nessun ruolo speciale assegnato al clero di trasformare il
pane in vera carne o il vino in vero sangue. De-potenzia il ruolo del clero agli occhi del
credente. In molte chiese riformate non viene mantenuta neanche la comunione
- Giustificazione per una sola fede: per la salvezza della propria anima l’unica cosa che conta
è la fede, non le opere. Vuol dire che le azioni da sole non fanno guadagnare la salvezza, viene
concessa da Dio in maniera imperscrutabile; ciò non vuol dire che le opere non contano nulla.
La ricaduta sulla chiesa è: non si fanno offerte alla chiesa, viene abolito il purgatorio, e
dunque, le indulgenze non sono più ammesse.
- Bibbia unica autorità riconosciuta: ognuno può leggere e capire le scritture e ne può
discutere. In alcune chiese protestanti non c’è neanche il clero, in ogni caso c’è un
depotenziamento del ruolo del clero. Non vengono più date delle tasse a Roma, e il clero e
papa non più riconosciuti
- Sacerdozio universale: ogni credente può essere una specie di sacerdote, modo per indebolire
il prestigio e il potere del clero
- Gloria solo rivolta a Dio e non ai santi o alla vergine

Effetto economico: dopo la rottura nel 1534 con la chiesa, il parlamento decide l’illegalità di pagare le
tasse al Papa. La chiesa era proprietaria di circa ¼ degli edifici dell’Inghilterra; quindi, l’impatto è
stato enorme sulla chiesa e ci fu un arricchimento grandissimo della corona inglese, avendo confiscato
tutte queste proprietà; anche i monasteri sono stati abbandonati. Le due città universitarie storiche
inglesi, Oxford e Cambridge: i loro college erano monasteri, ma in quel caso la chiesa inglese li ha
riconvertiti per l’istruzione. Il protestantesimo ha ridotto il potere del clero e ha potenziato
l’autonomia dell’individuo: come effetto dal punto di vista politico, questo depotenziamento ha visto
il rafforzamento del potere del parlamento e della monarchia.

CONFORMISMO: una chiesa nazionale anglicana, compromesso tra i contenuti cattolici e


protestanti, dove i vescovi sono eletti dal re
PURITANO/NON CONFORMISTA: aderire alle free churches, più radicalmente protestanti in cui
il rapporto tra fedele e dio è molto più diretto e a volte non c’è neanche il clero.

GUERRA CIVILE

Uno degli elementi scatenanti delle guerre civili è legato alla religione: Carlo I molto legato alla
chiesa d’Inghilterra, ha voluto imporre i rituali della chiesa anglicana in tutto il paese. Carlo I
affiancato dall’arcivescovo di Canterbury nel desiderio di centralizzare tutto il regno e imporre il
modello di stato assoluto. Grande nemico di Carlo I, Cromwell: capo dei puritani, grande generale
che organizza un esercito dei rivoltosi antimonarchici, per imporre la vera fede ed eliminare il re con
queste pretese assolutistiche ed imporre un regime anglicano.

Dopo l’Act of Toleration viene un po’ chiusa l’epoca dei conflitti religiosi (durata più di un secolo e
mezzo) e incremento rapido dell’attività commerciale. L’Inghilterra è il primo stato europeo in cui
il conflitto chiesa-stato che ha lacerato l’Europa per tutto il 500 e 600 finisce, a inizio 700. Il pericolo
cattolico aleggia per tutto il 700 in Inghilterra. Già nel 600 ogni pericolo era fatto risalire a un
complotto dei cattolici, esempi:
- 1605 Guy Fawkes per cercare di far saltare in aria il parlamento, tramato con la complicità di
alcuni gesuiti
- 1666: incendio a Londra attribuito ai cattolici, da parte di cospiratori pagati dai
francesi/spagnoli
- Jacobite invasions: tentativi degli Stuart per tornare a prendere il trono. Gli Stuart erano
cattolici, e anche se la Scozia era diventata fortemente protestante, non vennero mai ripudiati
dagli scozzesi però (1708, 1715, 1745).

In generale il protestantesimo da più autonomia ai pensieri dell’individuo rispetto al cattolicesimo.


Es. un protestante ha un rapporto interpretativo diretto con la Bibbia: quindi, per far sì che tutti la
possano leggere, è necessaria un’istruzione scolastica di base l’alfabetizzazione è importantissima
nella cultura. Nei paesi cattolici è il contrario dove l’analfabetismo è altissimo, non si crede che la
Bibbia debba essere letta da tutti, la Chiesa è l’unica mediatrice autorizzata tra le persone e Dio
non è importante saper leggere, loro sono gli unici a poter mediare. Es. Scozia inizio 700: tutti
sapevano scrivere / Italia: 1870, 70% di analfabeti. La maggior parte dei libri presenti almeno fino a
tutto il 700 erano di carattere religioso.
Foxe’s Book of Martyrs: una delle opere più lette dal 500 al 700, resoconto delle sofferenze dei
protestanti durante il regno di Mary; uscito nel 1563, popolare in tutte le classi sociali, è uno dei libri
che per intero o a puntate veniva venduto per tutti (molto economico), ha un tono molto caricato con
illustrazioni molto forti. John Bunyam, Piligrim’s Progress, 1678: opera di pieno gusto seicentesco,
pieno di allegorie e in poco più di un secolo ci sono state 57 edizioni solo inglesi poi scozzesi e
gallesi, stati uniti ecc.; c’è un uomo qualunque che si chiama Christian (non a caso) che da solo,
senza aiuto di preti o uomini di fede, cerca di raggiungere la città celeste: è quindi il viaggio del
pellegrino, pellegrino simbolo dell’essere umano che percorre la vita, quindi come fare per
raggiungere il paradiso. Christian appunto è da solo, tipica opera di spirito protestante: incontra
tantissimi ostacoli, i principali sono il Papa (cattolici) e i pagani. Da solo arriva al paradiso.
Nonostante sia tutta un’allegoria, ha delle implicazioni radicali dal punto di vista politico: individuo
che deve salvarsi da solo e si può solo appoggiare alla Bibbia con contro delle grandi potenze (papato
e tutti i cattolici, le potenze straniere cattoliche). È un libro molto popolare tra i soldati inglesi nelle
due guerre mondiali, che si sentivano un po’ Christian. L’implicazione era che la Gran Bretagna si
sarebbe salvata proprio perché protestante. La GB nel corso del 700 si crede benedetta da Dio e il
popolo britannico si vede eletto da Dio, come una nuova israele quindi la Jacobite Rebellion e
Charles che interviene è visto un po’ come l’anticristo.

Rule Britannia (1740), James Thomson, uno scozzese. Fin quando la Britannia è emersa dall’oceano
seguendo il comando del cielo, gli angeli cantavano “domina Britannia, domina le onde, I Britanni non
saranno mai schiavi” senso di identità legato alla libertà.
Questo inno così celebre è stato scritto come un segno di rivolta contro il re: perché c’erano conflitti
all’interno della famiglia reale (Giorgio I e Giorgio II non andavano d’accordo con i figli e si creano
delle corti parallele). Il gruppo di politici e nobili riuniti attorno a Prince Frederick, pensava che la
GB dovesse diventare una potenza imperiale e smetterla di interessarsi alle guerre continentali
Giorgio II era molto legato alla Germania, mentre il figlio Frederick era molto più inglese del padre.
La canzone, quindi, è un invito a cambiare politica proprio in questo verso: dominiamo i mari,
allarghiamo i nostri domini. L’inno nazionale britannico risale sempre a questo periodo, 1745:
invito a Dio a distruggere i nemici, religione e politica strettamente legate.

In Inghilterra le tasse erano più alte rispetto a tutti gli altri paesi, che però venivano usate per una
serie di strutture pubbliche molto più efficienti che negli altri stati. C’erano più prigioni rispetto agli
altri stati, la legge era molto più severa. Però nel paese dopo la fine della Glorious Revolution c’è
stata una carestia solamente in Scozia tra il 1695-1699, dopo quello non ci sono mai più state carestie
in Inghilterra. In Francia tra il 1700-1789, ci sono state 16 carestie a livello nazionale è stato più
volte sul punto di fallire, fu uno dei fattori che favorì lo scoppio della rivoluzione. In GB solo 1/3 delle
persone lavorava nell’agricoltura, in Francia 2/3: c’era già un tipo di economia diversa, dove più
persone lavoravano nel commercio, c’erano le colonie quindi c’erano più persone disponibili per la
carriera militare pur avendo minore popolazione.

I giornali dopo la Glorious Revolution, il Licensing Act del 1695 permette libertà di stampa, e ciò
permette un’esplosione della stampa non solo di libri ma anche dei giornali (novità di inizio 700).
Negli anni 30 c’erano 6 quotidiani a Londra e 50 nelle contee, mentre in Francia non c’era libertà di
stampa e un quotidiano c’è stato nell’ultimo quarto di fine 700.

Parlamento il suo prestigio cresce enormemente nel corso del 700, situazione unica
dell’Inghilterra. Il rispetto da parte delle persone è notevole, mentre la monarchia si era molto
indebolita e aveva perso di credibilità in quel periodo, le persone avevano questa fiducia quasi cieca
nel parlamento.

Suffragio le elezioni erano molto limitate, votava un piccolo gruppo di grandi proprietari terrieri.
Tra il 1760 e il 1790, circa 60 parlamentari scozzesi sono stati eletti come parlamentari in Inghilterra e
nel Galles; tra 1790 e 1820, 130 scozzesi eletti parlamentari in Inghilterra.
Petizioni richieste da persone che non avevano accesso al parlamento. Ne arrivavano tantissime,
quindi questo vuol dire che le persone si fidavano del parlamento perché venivano date risposte.
Veniva visto come un legislatore efficiente, e questo elemento di distinzione doveva essere difeso
contro la Francia assolutista, dove il re è la legge mentre in GB la monarchia stessa era soggetta alla
legge.

Napoleone aveva pensieri di invadere l’Inghilterra ma non ci ha mai provato perché capiva che non era
fattibile (voleva diventare padrone d’Europa), mentre la GB non ci ha mai provato nemmeno dopo la
caduta di Napoleone. Il protestantesimo non può essere ridotto solo a una questione di intolleranza:
ha dato alle persone il senso di avere un posto nella storia, una missione, di avere un senso di
distinzione e di valore in più rispetto agli altri. Le persone si sentivano orgogliose dei vantaggi che
avevano e cercavano di ampliarli, oltre a dare un senso di identità fino a tutto l’800 per sentirsi
britannici e non parte solo delle singole regioni a cui appartenevano.

WOMAN POWER

C’è una discussione, non solo in Inghilterra, per quanto riguarda il ruolo delle donne nella società. In
GB, quando una donna si sposava, la sua esistenza legale veniva sospesa. Non poteva possedere nulla,
prima era figlia di qualcuno poi era la moglie di qualcuno. Non erano proprietarie di nulla. Nel pieno
700 comincia a svilupparsi una discussione e una una protesta da parte delle donne e non solo: anche
da parte di alcuni uomini come William Alexander (1779) dice: in GB permettiamo ad una donna
di tenere in mano uno scettro, senno una donna deve stare a casa semplicemente a governare la propria
cucina. Da un certo livello sociale in su le donne davvero non facevano niente, ma tra le classi più
basse le donne lavoravano (per esempio contadine, serve).

SUFFRAGIO

Si parlava di allargare il suffragio senza però allargarlo alle donne, su cui praticamente tutti erano
contrari. Per escludere le donne dalla vita pubblica, bisognava insistere sulla presunta differenza
intellettuale tra uomini e donne. Rousseau, con tutto il suo progressismo sotto certi aspetti, era
totalmente un tradizionalista su questo punto di vista anche se la donna possiede talenti genuini,
ogni pretesa da parte sua li degraderebbe, la sua dignità dipende dal restare sconosciuta. La dignità
delle donne sta nel rimanere nascoste, nel non mostrare i propri talenti in pubblico se ne hanno. Il suo
grande piacere deve essere nella famiglia, mentre l’uomo si occupa della sfera pubblica.

Vengono fondate anche delle società, es. charity, per le donne sposate e le loro abitazioni: il motto è
“l’aumento dei bambini è la forza della nazione”, quindi ci sono delle società che danno soldi e
aiutano le donne in questo ruolo. 1778: alle donne è vietato assistere ai dibattiti della House of
Commons, perché si stavano interessando troppo alla politica.

URBANISATION

Questo cambiamento è anche legato all’urbanizzazione: Londra e le altre città iniziano ad ingrandirsi
(rivoluzione industriale secondo settecento), vi è una concentrazione delle persone nelle città
industriali. Nei grandi centri urbani la popolazione è meno tradizionale, dove le donne lavorano
nelle fabbriche e iniziano a interessarsi sempre di più alla vita pubblica e quindi alla lavorativa, quindi
alla vita sociale e anche politica.
Questa maggiore visibilità comincia a creare sconcerto negli uomini più tradizionalisti uno degli
aspetti più visibili era quello della moda: per esempio, alcune donne portavano dei vestiti da uomo
(vietato in pubblico dalle leggi suntuarie).

Fine Settecento: caso di Georgiana, duchessa del Devonshire. Diventa amica stretta di Fox, capo
politico della fazione Whig, il quale sosteneva il voto per tutti gli uomini e anche alcune donne.
Georgiana divenne la sua sostenitrice e lo aiutò in vari modi, tra i quali fare discorsi in pubblico prima
di un’elezione nel 1784 fece scalpore e fu presa a bersaglio, si disse che era l’amante di Fox, che
tradiva la dignità femminile ecc.

Guerra fra Francia rivoluzionaria e Inghilterra che poi si prolunga nelle guerre napoleoniche:
- Polemica contro le donne francesi: ritenute troppo frivole rispetto alle donne inglesi più
morali, più sobrie. L’idea era quella di dire che la cultura britannica era più maschile e più
autocontrollata, quella francese era invece più effeminata e incline a lasciarsi andare ai
piaceri anche sessuali (idea comune)

- Nella propaganda antifrancese, molti sostennero che la Rivoluzione francese fu dovuta proprio
in parte alle donne. Edmund Burke, 1790 portavoce dei conservatori inglesi e difensore del
tradizionalismo monarchico dopo la rivoluzione. Dough parla della marcia su Versailles
avvenuta prima della rivoluzione, in cui si sapeva che avevano partecipato molte donne, come
queste donne erano delle furie dell’inferno, le più vili delle donne, degli esseri demoniaci che
camminano verso Versailles per distruggere la monarchia francese (donne del popolo).
Dall’altro lato si santificava la regina Maria Antonietta, decapitata dai rivoluzionari.
L’epoca della cavalleria ormai passata in cui le donne venivano trattate secondo le tradizioni
di galanteria cavalleresca, ora siamo nell’età del denaro in cui le donne non avranno
assolutamente più quella posizione.

Le guerre costringono sia i francesi sia gli inglesi a far partecipare a tutto il processo che la guerra
mette in moto, anche le donne le donne da entrambe le parti devono partecipare, non si può più
tenerle chiuse in casa come volevano i tradizionalisti, possono fare qualcosa per le loro comunità dato
che ora gli uomini sono al fronte. Rivoluzione francese nonostante ci fossero degli ideali di
uguaglianza, fu dato piuttosto poco spazio alle donne malgrado abbiano partecipato in maniera
abbastanza estesa al movimento rivoluzionario. Dal punto di vista legale ottennero poco: 1793, il
governo francese mise fuori legge le associazioni femminili (pericolo per una nazione che tentava di
stabilizzarsi dopo la rivoluzione). 1804: Napoleone rafforza l’autorità dei mariti sulle mogli attraverso
provvedimenti legali questo fece si che le donne inglesi non sviluppassero un atteggiamento di
simpatia verso la rivoluzione, ma le rese più patriottiche, filobritanniche.

Le donne, nonostante l’idea che fossero addette alla vita familiare come luogo sicuro, vengono
coinvolte nella vita pubblica stando a casa, sviluppando il “female patriottism” cioè lo spirito
nazionalista che si sviluppò manifestandosi nel disprezzo contro gli uomini che non volevano
arruolarsi per combattere contro i francesi in Inghilterra le milizie erano volontarie. Si creò una
pressione sociale sugli uomini da varie parti, tra cui le donne furono sempre piuttosto attive nello
spingere gli uomini ad arruolarsi.

Statua di Achille monumento per cui furono raccolte 10.000 sterline raccolta in una sottoscrizione
a cui hanno partecipato solo le donne nel 1814 per erigere una statua per il Duca di Wellington (eroe
nazionale che ha sconfitto Napoleone). Iniziativa di sole donne, prima statua di un nudo maschile
collocata a Londra e conosciuta come “The Lady’s Trophee”. Suscitò scalpore perché era ritenuta
troppo ardita e oscena, alla fine si coprirono i genitali con una foglia di fico.

Le donne partecipano anche allo sforzo bellico dell’Inghilterra contro i francesi: raccoglievano soldi
da mandare agli uomini coinvolti nelle battaglie, fornivano vestiti, creavano bandiere per le milizie,
altre hanno tenuto in pubblico dei discorsi dando alle truppe le bandiere da loro cucite in pubblico. La
guerra da un certo punto di vista ha accentuato le differenze tra uomini e donne, ma dall’altra stando a
casa hanno molto più spazio per partecipare alla vita pubblica rispetto a prima. Donne che fanno cose
che prima erano fatte solo dagli uomini.

Peterloo Massacre 1819 folla di persone radunate ad ascoltare uno dei politici che cercava di
aiutare le fasce più basse della popolazione, seguiti da soldati che però persero il controllo della
situazione e caricarono la folla sparando dove vennero uccise diverse persone, tra cui donne. La
stampa si concentrò molto sul fatto che le donne fossero state caricate e uccise dalla cavalleria, come
se fosse avvenuta una rottura di questo contratto di mutuo rispetto, di divisione delle due sfere, con
l’idea che gli uomini dovessero proteggere le donne.

REGINA CAROLINE

La principessa Caroline sposata con il principe di Galles (Giorgio IV) nel 1795: matrimonio mal
combinato, hanno un figlio poi hanno una vita separata, Caroline addirittura va a vivere nel continente.
Nel 1820, Giorgio III muore e diventa Giorgio IV, che era stato reggente negli anni 10, anni della
regency. La moglie di Giorgio, Caroline ritorna perché vuole il suo posto da regina. Giorgio però,
cercò di portarla a processo per adulterio ma la legge inglese prevedeva che per la famiglia reale, nel
caso in cui lei fosse stata riconosciuta colpevole, fosse condannata a morte (cosa che non valeva per il
marito). Le donne cominciarono a raccogliere firme a sostegno della regina, identificazione nella
regina. Queste firme ebbero successo e il re e il governo dovettero fare marcia indietro: il processo non
ci fu e anche il re dovette accettarla prima volta che l’opinione pubblica attraverso delle petizioni è
riuscita ad imporre le proprie richieste in presenza di una legge che avrebbe fatto altro. Le donne
potevano identificarsi con queste regine così amate, o con un ruolo nuovo e potevano guadagnare
uno spazio pubblico. Questa funzione delle regine inglese può aver avuto una funzione sostitutiva al
culto della madonna che in Inghilterra non esiste (donna idealizzata con cui le donne britanniche
possono identificarsi)

Ruolo molto attivo delle scrittrici: aumento dell’alfabetizzazione con il protestantesimo, quindi nei
paesi protestanti e nel 700 si moltiplicano le scrittrici, in particolare in Inghilterra. Una particolarmente
importante fu Mary Woodstock Craft, fu molto attiva a livello politico come scrittrice. Scrisse “a
vindication of the rights of women”, in risposta al fatto che c’era un’opera simile sui diritti
dell’uomo opera in cui, in risposta a Rousseau, che diceva che le donne dovessero vivere
modestamente, restando a casa a curare la famiglia, Woodstock la gira a proprio vantaggio: se è vero
che le donne devono stare a casa a educare i loro bambini, allora devono prima ricevere un’istruzione
scolastica loro stesse per poter sviluppare nei loro figli il sentimento patriottico, di partecipazione
attiva alla vita della comunità. Mary aveva posizioni molto radicali politicamente, quindi ebbe molti
nemici, anche dopo la sua morte durante il parto. Il marito pubblica una biografia della sua vita
sicuramente al di fuori dei canoni accettati all’epoca, quindi la sua reputazione fu rovinata per molto
tempo.

Hannah Moore: apre una scuola per ragazze a Bristol, scrive opere di varia natura alcune
commissionate anche dall’arcivescovo di Londra. Attiva dal punto di vista nazionalista, conservatore,
antifrancese; riesce a vivere della propria scrittura; capofila delle donne conservatrici, ma allo stesso
tempo, ribadendo il ruolo tradizionale delle donne, sosteneva l’istruzione per sapere come fare queste
cose tanto quanto la Woodstock. Contraddizione: dice di stare a casa e che le cose devono rimanere
così, ma nella pratica diventando una delle prime scrittrici professioniste, di fatto ha già cambiato la
posizione delle donne intervenendo tantissimo nella vita pubblica

Liberty Caps le donne sono coinvolte nei movimenti di riforma, per esempio quello antischiavista.
Regalano questi liberty caps ai loro uomini, diventa una scusa per andare agli eventi pubblici per dare
questi berretti, per fare parte attivamente della vita politica, e quindi allargare la base elettorale. Donne
coinvolte in altre campagne: es. anni 90 boicottaggio dello zucchero, legato alla tratta di schiavi.
Tattica che fu ripresa anche negli anni 20, non più solo durante le guerre con la Francia: una volta
imparato il metodo, che si poteva coinvolgere le donne in queste azioni politiche si continuò a farlo
anche dopo la guerra. I riformatori (anche uomini) che volevano ottenere qualcosa, avevano imparato
anche a coinvolgere le donne così da avere più massa critica per chiedere qualcosa alla classe
dirigente. A questa partecipazione delle donne, c’erano anche resistenze: alcuni riformatori uomini
pensavano che facendo firmare alle donne le petizioni, queste si svalutavano.

Daniel O’Colonell: anni 20-30 dell’800 riconosce alle donne un ruolo importante nel movimento che
ha portato all’abolizione della schiavitù nel 1833 riconosce che fu in parte un successo grazie anche
alle donne.
1869: voto concesso alle donne nelle elezioni locali; 1878 vieto delle donne di lavorare più di 56 ore a
settimana nelle fabbriche; Voto alle donne sopra i 30 anni compare nel 1918 dopo la Prima guerra
mondiale dove si ripete la stessa cosa delle guerre napoleoniche; nel 1919 è stata eletta la prima
deputata; nel 1928 stessi diritti di voto degli uomini.

MAN POWER

Molti, consideravano le low classes peggio dei nemici francesi, e quindi li temevano di più. C’era una
certa ansia della classe borghese, che era preoccupata di un attacco francese, e quindi dell’eventualità
di dover dare le armi in mano ai componenti del popolo inglese (gli eserciti inglesi erano formati da
poche persone ma ben addestrate). La classe dirigente sarà poi costretta a doversi fidare del popolo,
coinvolgendolo nella guerra e nella battaglia politica. Tra il 1775-1825, sono gli anni della rivoluzione
industriale, che prende appunto piede in Inghilterra, e in questi anni le persone provenienti da diverse
zone del regno si “mischiano” con lo sviluppo delle città industriali da allora iniziano ad esserci
diverse proteste per il cibo, gli stipendi ecc. Sul fondo di questa situazione di sviluppo, ma allo stesso
tempo di disagio (causato dal distacco dalle zone d’origine), si cercava di capire come poter
convincere il popolo a combattere in difesa del paese, in maniera quasi patriottica. Durante le guerre
napoleoniche, l’esercito, la marina e i corpi volontari, aumentarono esponenzialmente i loro numeri,
arrivando ad aver più di 150 mila componenti.

Le militias (milizie) ogni contea inglese forniva una quantità d’uomini, che venivano addestrati per
un mese all’anno per la guerra. Prima della Rivoluzione francese, si trattava più di persone provenienti
dalla middle class (prendevano quasi la cosa come un’esperienza, e non come un impegno). A volte
venivano impiegati per sopprimere le rivolte e le proteste, e quindi potevano essere visti come un
corpo di polizia militarizzato. Dal 1797 si diffonde il pericolo di un’invasione francese, da parte di
Napoleone. Quindi l’Inghilterra deve reagire, e sa che non basta più il solito esercito e i pochi
volontari addestrati, ma bisogna reclutare e addestrare decine di migliaia di persone. Prima bisogna
fare un censimento, il primo nel 1800, per sapere quante persone ci sono e quali sono adatte per andare
in guerra (fisicamente, status ecc.). Viene fatta una legge nel 1798, la defence of the realm Act, che
chiede ad ogni contea di fornire uomini e mezzi in vista di una guerra. Agli uomini viene chiesto, dalle
autorità locali, se volevano arruolarsi per combattere contro i francesi in Inghilterra non c’era la leva
obbligatoria, ma si poteva scegliere. Ovviamente molti rifiutarono, a causa della paura crescente di
questa invasione: “nessuna legge mi costringerà mai a prendere le armi, prego dio di non vedere mai il
mio paese diventare una provincia della Francia”. La risposta a questa richiesta fu molto diversa a
seconda delle contee: nel sud/sud-est, si arrivò a più del 50% di risposte positive, che diminuirono a
mano a mano che le contee andavano verso la parte nord del regno; nelle nuove città industriali, la
risposta patriottica di arruolamento, è molto più alta che nelle altre zone. In alcune zone, come la
Scozia e il Galles, alcune contee non mandarono nemmeno le informazioni richieste.

Il governo, prima di fare queste proposte, si aspettava un arruolamento in grandi numeri, più dalle
zone rurali che da quelle radicalizzate industrializzate, credendo ci fosse un senso di identità nazionale
più forte. Nelle zone di campagna, le persone non avevano molta voglia di lasciare le terre per andare
a combattere anche loro dicevano di aver bisogno di persone per lavorare i campi in quel periodo
dell’anno per produrre i beni di prima necessità. Nelle contee rurali i volontari furono il 22%, in quelle
industriali circa il 35%  nelle zone urbane le informazioni circolavano meglio e più velocemente,
favorendo così una maggiore coscienza politica. Questo è il primo segno della mentalità
individualistica moderna più le persone comunicano tra loro, nonostante provengano da luoghi
diversi, scambiandosi idee e pensieri, più conformismo si tende a produrre. Che ragioni c’erano per
arruolarsi? La disoccupazione, soprattutto nelle aree urbane, perché alcune attività vengono chiuse, e
quindi le persone trovano una sorta d’occupazione andando in guerra; la minaccia del modello di
costrizione come in Francia, e la creazione del modello di pressione reciproca/imitazione tra le
persone ad arruolarsi nell’esercito (=neighbourliness); l’influenza delle classi dirigenti, dal clero ai
proprietari terrieri e industriali, che premevano sulle classi medio-basse per spingerli ad arruolarsi; la
pressione dei commercianti che vendevano l’equipaggiamento militare i corpi volontari erano dei
corpi dove l’attrezzatura doveva essere comprata dalle persone (non come nell’esercito di
professione), e quindi rappresentò un affare per i commercianti; l’idealismo dei giovani con l’idea di
opposizione nei confronti della Francia (riduzione ad usare stereotipi dispregiativi in alcuni casi); il
culto dell’eroismo. Il 55% della popolazione aveva meno di 25 anni; c’erano tutta una serie di attività
di propaganda fatta da delle squadre/ bande (press gangs), che veniva attuata nei piccoli paesi, che
promettevano avventura nel momento in cui le persone si sarebbero arruolate in questo modo, questi
sogni di gloria, fecero si che molte persone decisero di prendere in mano le armi in difesa del paese.

Perché non venne introdotta la leva obbligatoria? Non venne mai presa in considerazione come
idea, perché si pensava non sarebbe piaciuta alle persone e al popolo. Quando si cercava di fare
pressione, ogni tanto si avevano anche delle reazioni e delle risposte violente. Alla fine,
l’arruolamento volontario arrivò a raccogliere abbastanza persone. Questa campagna di reclutamento
può essere paragonata con quello che era successo nel 1745  nonostante quella fosse una minaccia
reale, ossia l’arrivo di Charles Stuart in Scozia che voleva marciare su Londra, in quelle settimane in
Inghilterra non ci fu un grande sgomento. Nel 1802 il primo ministro Henry Eddington, disse che
armare le persone aveva creato un effetto di doppia protezione sia interna che esterna, poiché vi fu una
grande risposta pubblica al reclutamento, andata molto aldilà delle aspettative del governo.

Il tema della libertà come caratteristica distintiva degli inglesi torna sempre fuori anche dopo la
Rivoluzione francese, e che quindi adesso si riuniscono spontaneamente per difendere i propri diritti
contro le minacce esterne. L’esercito era formato da persone che provenivano dalle zoni più disparate
del regno, cosa già accaduta nelle zone industriali si passa da un’identità più individualista, legata a
delle zone specifiche, alla consapevolezza di una collettività più larga. Coleridge, un intellettuale
inglese simpatizzante della Rivoluzione francese, è diventato sempre meno filo-rivoluzionario
arrivando ad essere antifrancese e più conservatore “Quando la nazione è in pericolo…gli interessi
cittadini prendono il sopravvento su quelli privati”.

JACOBITISM= è il movimento di sostegno agli Stuart cattolici.


JACOBINISM= quell’ala di sinistra, filofrancese/rivoluzionaria, più radicale dei rivoluzionari
francesi.

Si crea una solidarietà tra i vari battaglioni, ma anche con i poveri i corpi volontari erano tenuti in
patria per soffocare le ribellioni, ma molto spesso si rifiutavano di combattere in questi casi, dicendo
che si erano arruolati per combattere contro i francesi o per proteggere le leggi della tradizione inglese
e non contro i loro compaesani che protestavano per differenti motivi (la maggioranza delle volte per
le malsane condizioni di vita in cui si trovavano). Molti radicali, di sinistra, che criticavano la classe
dirigente dall’interno e in alcuni casi simpatizzavano la Rivoluzione francese, si arruolarono
ugualmente in queste forze volontarie, insieme ai dissenters e i catholics questi ultimi due erano
stati esclusi da molti aspetti della vita sociopolitica, ma in questo caso vennero “accettati” perché c’era
bisogno di molte persone in queste squadre volontarie.

Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo e il Congresso di Vienna, i britannici diventarono la


grande potenza mondiale, ma psicologicamente rimasero un po’ disorientati da questa vittoria, poiché
per secoli avevano basato la politica e la loro identità nazionale sulla base dei conflitti e del confronto
con la Francia, la quale era ancora “lì”, ma non costituiva più una grande minaccia. Nel 1800 viene
incorporata al regno anche l’Irlanda, tramite un atto d’unione, che era per la maggior parte cattolica.
Dopo il 1815 l’impero britannico si trova al suo apogeo, fino alla Prima guerra mondiale circa, ed
include circa 1/5 della popolazione mondiale questo porta a riconsiderare il concetto di identità
nazionale inglese. Seguiranno poi una serie di riforme: nel 1829 l’atto di emancipazione cattolica,
dove vengono riconosciuti ai cattolici gli stessi diritti dei protestanti, e anche la libertà di culto; nel
1832 il Reform bill con un’estensione del diritto di voto rispetto al periodo precedente; nel 1833
l’Emancipation Act in cui tutti gli schiavi del regno e delle colonie vengono liberati, rendendo illegale
lo schiavismo.
Il Parlamento nel 1834 è bruciato quello nuovo è stato progettato da Charles Barry (protestante) e da
Augustus Pugin (figlio di un cattolico francese): questo testimonia anche il fatto che i risentimenti
verso la Francia erano ormai una cosa passata e che non aveva più senso di essere portata avanti. I
radicali, la parte più critica della classe dirigente e favorevoli alle rivoluzioni, erano patrioti
nazionalisti. I governanti elitari del paese, venivano rappresentati come una fazione di minoranza,
poiché avevano si il potere, ma erano effettivamente pochissime persone. I detentori del potere
vengono così visti nella grande maggioranza, che è quella del popolo. L’emancipazione degli schiavi è
stata a lungo discussa, ed è stata approvata anche per motivi propagandistici, proprio perché
l’Inghilterra cercava anche una sorta di giustificazione morale sopprimendo la schiavitù prima degli
altri paesi, di conseguenza si sentiva più superiore agli altri.

BRITISH EMPIRE

L’impero era formato da molte colonie, tutte diverse tra loro:


- le settler colonies dove sono andate ad abitare un grande numero di cittadini britannici, e
che quindi hanno un forte legame anche a livello di usi e tradizioni (Canada, USA, Australia e
Nuova Zelanda);
- le self-governing colonies sono le prime ad avere una certa autonomia governativa, e non
avevano bisogno di essere gestite dal governo londinese;
- le dependent colonies hanno sempre visto un piccolo numero di cittadini britannici (India e
Nigeria), e la loro gestione era completamente diversa da quelle precedenti;
- i protectorates c’erano o un monarca o delle assemblee locali che governavano sotto la
protezione britannica, e le loro decisioni dovevano essere approvate dal governo britannico;
- le crown colonies (o più tardi dominions) erano governate direttamente da Westminster, e
quindi non c’era un sovrano locale con una sua apparente autonomia, ma c’era una gestione
diretta del parlamento da Londra (Hong Kong).
Per quel che riguarda le guerre coloniali, che in realtà cominciano nel ‘500, l’Inghilterra diventa una
potenza coloniale a partire del 1700, dopo aver affrontato una lunga serie di guerre (circa 7). La più
importante è stata la Guerra dei 7 anni, combattuta tra il 1756 e il 1763 è stata combattuta in varie
colonie, con la quale l’Inghilterra è passata da essere un impero puramente commerciale ad un impero
territoriale. Gli inglesi cambiano strategia, ed estendono così i loro domini combattendo
principalmente contro la Francia, che viene sconfitta sia in Canada che in India.
LA TRATTA DEGLI SCHIAVI
In generale sono state deportate circa 12 milioni di persone tra i l ‘500 e l’800. Esse venivano
comperate sulla costa occidentale dell’Africa e portate nel Nord America, per lavorare nelle
piantagioni che richiedevano una grande manodopera (es. canna da zucchero e cotone). Questi schiavi,
circa 1/3, morivano prima ancora di arrivare a destinazione, e molti di più morivano nel primo periodo
dopo essere arrivati in America a causa delle difficoltà nell’adattarsi al nuovo e durissimo stile di vita.
Le condizioni migliorarono un po’ nel ‘700, non dal punto di vista umanitario, ma più che altro perché
si cercava di mantenerli in vita, dal momento in cui erano della vera e propria merce di scambio. I figli
delle schiave prendevano lo status giuridico della madre e non del padre. In alcune colonie si
trovavano dei lavoratori bianchi, i quali erano arrivati lì attraverso dei contratti detti indenture
contracts, che li obbligavano a ripagare il viaggio per arrivare nelle colonie prestando servizio come
lavoratori, in condizioni leggermente migliori rispetto alle persone di colore. Vi erano anche dei
deportati, tra i quali criminali e prigionieri politici, che venivano esiliati in queste colonie. La tratta
degli schiavi continuerà ancora illegalmente in alcuni punti dell’impero, soprattutto nell’Africa
occidentale, anche dopo il 1807.
Il nord America fu l’area geografica più importante per l’impero britannico. La prima colonia risale al
1607 a Jamestown in Virginia e poi nel 1620 l’arrivo dei Padri Pellegrini (=Pilgrim Fathers). Nel 1730
vi erano circa 600mila bianchi, diventati poi 1,5 milioni nel 1783 di questa popolazione, una parte
era formata da schiavi, circa il 20%. Queste colonie, avevano una certa autonomia di gestione, però
pagavano delle tasse per il commercio al governo inglese; vennero fatte delle proteste, fino a quando
rimase solo la Tea tax, cosa che diede il pretesto per lo scoppio della Guerra d’indipendenza
americana contro la Gran Bretagna nel 1773-74 in Francia perché i francesi avevano aiutato gli
americani a liberarsi degli inglesi.

CANADA i vichinghi nella parte orientale già intorno al 1000, ma non sopravvissuti perché uccisi
dalle popolazioni native. La storia degli arrivi europei inizia nel 1497 con l’arrivo di John Cabbot:
all’inizio gli inglesi non hanno un grandissimo interesse per questi territori ma nel 1660 fondano la
Hudson Bay (baia rivolta verso il polo), compagnia non solo con scopo commerciale ma funge anche
da amministrazione politica, militare del Canada principale obiettivo è il commercio delle pelli,
importante perché le pellicce servivano per produrre il feltro, per produrre cappelli e proteggersi
contro la pioggia. Lotta tra inglesi e francesi perché era una zona dove procurarsi molte pelli; a fine
700 ci sono varie battaglie finché gli inglesi riescono a conquistare i territori francesi del Canada.
Quando gli USA diventarono indipendenti, gli inglesi corsero ai ripari perché temevano che il Canada
potesse ribellarsi allo stesso modo al dominio britannico: anticiparono questa mossa dando al Canada
un governo rappresentativo, quindi divenne una colonia self-government. Malgrado questo nel
1869, al Canada fu concessa l’indipendenza; nel 1871, la Hudson Bay Company vendette al governo
canadese gran parte del terreno di loro proprietà che ancora erano nelle mani inglesi.

INDIA per antonomasia la colonia più importante per l’impero britannico soprattutto dopo
l’indipendenza degli USA. 1600: fondazione dell’East India Company (west india company che
gestiva gli USA, Hudson Bay Company che gestiva il Canada) che gestiva l’India e zone intorno.
Aveva un monopolio commerciale in queste zone che era talmente significativo da rendere questa
compagnia qualcosa di più di un semplice ente commerciale: diventano una specie di governi di queste
colonie, forze politiche, amministrative e persino militari. In India l’impero Moghul si sbriciola in vari
staterelli, non c’è più unità così forte da poter far fronte ai tentativi di penetrazione da parte delle
potenze coloniali europee (in India ci sono portoghesi, francesi e dopo si aggiungono gli inglesi). Il
punto di svolta è durante la guerra dei 7 anni, nel 1757: conquista del Bengala, una delle regioni più
ricche e popolose, che diventa un possedimento governato dalla compagnia. Calcutta diventa la sede
dell’East india company, nonostante sia collocata nella parte opposta rispetto all’Europa (parte est).
Campagna militare molto costosa che suscitò molti malumori in Inghilterra, ma alla fine della guerra
dei 7 anni (1763) gli inglesi estromettono i francesi dall’India e gli inglesi possono man mano
allargarsi diventando quasi l’unica potenza coloniale che si espande in India. Gli inglesi riescono a
conquistare altre parti dell’India sempre con politiche molto astute di alleanza con gli stati più forti
per conquistare quelli più deboli, dividendosi con la classe dirigente indiana queste conquiste. Gli
inglesi si alleano con le fasce più potenti della popolazione indiana, per esempio con i grandi
latifondisti e in questo modo tolgono la terra ai piccoli proprietari dandole ai grandi proprietari con i
quali spartiscono i benefici di governare una nazione: la classe dirigente locale è quindi indotta a
stabilire compromessi con i coloni.
Stessa cosa a livello di gruppi religiosi: appoggiano quelli più grossi (induisti) dandogli privilegi,
stando dalla loro parte e creano alleanze di interessi. Stessa cosa a livello militare: inglesi troppo
pochi, senza l’aiuto di una parte della popolazione locale non sarebbero potuti diventare padroni
dell’India. Creano un esercito con i volontari locali che pagano, sepoys, e si creano delle truppe
indiane utilizzate nel corso dei secoli anche al di fuori dall’India, come nelle due guerre mondiali,
anche se primariamente per espandere e poi mantenere il controllo sull’India. Introdotto nel tardo 700
la figura del governatore generale della compagnia, quindi dell’India. Il primo governatore è stato
messo sotto processo e condannato una volta tornati in india per cose illecite.

Il ruolo della compagnia delle indie diventa un punto di discussione nel 1858, quando passa il suo
potere nelle mani direttamente del parlamento, smette di essere un’istituzione che governa l’India
direttamente. Dall’india partiva anche il commercio dell’oppio, soprattutto con la Cina: i britannici,
come le altre potenze europee, avevano cercato nel corso dell’800 espandendosi in Asia di
commerciare anche con la Cina, la quale era però poco interessata perché era una nazione
essenzialmente autosufficiente. Gli inglesi però volevano allargare il loro mercato e la Cina era un
mercato molto grande siccome gli inglesi compravano molti prodotti dalla Cina, per pareggiare la
bilancia commerciale trovarono l’escamotage di vendere alla Cina l’oppio che non produceva. La
compagnia delle indie era monopolista del commercio di questo materiale e la Cina cercò di impedire
la vendita dell’oppio; gli inglesi insistevano su questa vendita e ci furono le “guerre dell’oppio” vinte
dall’Inghilterra che costrinsero i cinesi a comprare l’oppio. 1857: registriamo la “great mutiny”, cioè
una rivolta partita dall’ammutinamento militare allargato poi alla popolazione civile, è la più
importante delle ribellioni della popolazione indiana nell’800. Finisce soffocata in un bagno di sangue,
uno dei motivi per cui dopo che questa rivolta viene soffocata, il governo inglese pensa che l’east india
company non sia più in grado di gestire l’India. Proseguendo in questo periodo, la regina vittoria nel
1876 viene proclamata imperatrice dell’India e si impegna ad eliminare le peggiori pratiche coloniali
introdotte dall’east india company il titolo di imperatrice non piacque tanto all’Inghilterra, suonava
un po’ dittatoriale. In quel periodo nelle scuole indiane vennero introdotti programmi uguali a quelli
delle scuole inglesi, perché si riteneva che non fosse sufficiente un dominio di tipo
militare/amministrativo ma bisognava “inglesizzare” un po’ gli indiani, educandoli con la cultura
inglese. L’India National Congress 1885 è il partito indipendentista che ha portato all’indipendenza
dell’India, fondato con l’obiettivo di arrivare all’indipendenza. Circa 30 anni dopo il leader fu Ghandi,
indiano che veniva dal Sudafrica: Ghandi era un avvocato che inizia a interessarsi alle questioni
politiche indiane, nel 1915 torna in India e decide di partecipare a una battaglia politica di liberazione
del proprio paese idea della lotta non violenta, sotto la sua guida gli indiani misero in atto rivolte
non violente. 1947, INDIPENDENZA DELL’INDIA. Appena dopo ci sarà una guerra tra India e
attuale Pakistan, di carattere politico ma anche ideologico e religioso guerra piuttosto violenta e
provocò spostamenti di enorme quantità di persone che dal pakistan si spostano nell’attuale india e
molti musulmani in india si spostarono in Pakistan. Nella parte est stessa cosa con Bangladesh che nel
1971 volle l’indipendenza dall’India, guerra sanguinosa che fini nel 71 con indipendenza dello stato.

REGINA VITTORIA

1837-1901, ebbe un’educazione molto severa e vive abbastanza da reclusa con l’idea di allevarla come
regina. Si sposa con Alberto, un suo cugino principe tedesco (Inghilterra e Germania legate), ebbero
molti figli e furono anche molto attivi dal punto di vista culturale e reinventarono un’immagine nuova
di creazione di un nuovo modello di famiglia reale (royal family: termine coniato da alberto). L’idea
era quella di creare un modello per le famiglie borghesi, nelle loro intenzioni potevano essere
imitabili da tutti, è un tipo di monarchia borghesizzata. Alberto muore nel 1861 con grande dispiacere
da parte della nazione, sovrano molto attivo per miglioramento delle condizioni dei suoi sudditi. Dopo
la morte si creò l’immagine della regina vedova, e sparì per molti anni dalla scena pubblica. Nel 1897
c’è il giubileo del regno imperiale, 60 anni di regno: la regina ha questo nuovo ruolo di simbolo,
smette quasi di intromettersi negli affari politici soprattutto dopo la morte del marito.

COLONIA INDIANA

Per antonomasia la colonia più importante dell’impero britannico, soprattutto dopo la “perdita” degli
Stati Uniti che diventano indipendenti, è l’India. La storia coloniale britannica in India inizia nel 1600
con la fondazione della East India Company  questa compagnia aveva un monopolio commerciale,
che era talmente importante e fruttuoso, che la rese un qualcosa più di un semplice ente commerciale.
In India c’è una situazione di debolezza politica, che porta anche alla rottura dell’impero Moghul, il
quale si frammenterà in diversi staterelli. Gli indiani, molto indeboliti, non riescono a far fronte alle
numerose invasioni europee (prima degli inglesi, in India c’erano già stati, portoghesi e francesi):
alcuni sovrani indiani affidano alla India East Company la riscossione delle tasse e la battaglia contro
la pirateria. Il punto di svolta lo si ha nel ‘700, nel 1757, con la conquista del Bengala, una delle
regioni più popolose e prospere dell’India l’attuale Calcutta diventerà il centro operativo della
compagnia. Questa fu una campagna militare molto costosa, che generò anche molto malcontento in
Inghilterra, ma alla fine della guerra dei 7 anni, gli inglesi riescono a estromettere il dominio francese
in India, e iniziano piano piano ad espandersi. Gli inglesi riescono a conquistare molti stati, sempre
usando politiche d’alleanza molto astute (si alleano con gli stati più forti, per poi mirare a quelli più
piccoli): si alleano quindi con le classi sociali più alte, come i latifondisti, con i quali si spartiscono i
territori per toglierli alla classe operaia; fanno lo stesso con la religione, appoggiando così la religione
più influente che era quella degli induisti; a livello militare sarà lo stesso, dato che gli inglesi non
avevano un esercito abbastanza grande da conquistare un territorio così grande come l’India, che li
porterà a creare dei battaglioni di soldati indiani chiamati Sepoys. Gli uomini della compagnia delle
indie non sono visti molto bene in Inghilterra perché vengono visti come degli avventurieri che
tornano dopo molti anni con ingenti ricchezze, prima tipiche solo delle classi nobili. Viene introdotta,
nel tardo ‘700, la figura del Governatore generale, una sorta di dirigente di questa grande colonia. Il
ruolo della compagnia delle indie viene sempre più discusso, sino a quando nel 1858 passa il suo
potere completamente nelle mani del parlamento inglese di Westminster. Fino alla metà dell’800, in
India c’erano 45mila coloni inglesi per circa 150milioni cittadini indiani; dalla metà dell’800, arrivano
più funzionari pubblici mandati dal governo e meno avventurieri e mercanti l’India diventa quindi
una colonia chiave, venendo definita poi come il gioiello della corona della regina Vittoria.

COMMERCIO DELL’OPPIODall’India partiva un particolare commercio, di oppio, con la Cina:


i britannici, come tutti gli europei, cercavano di commerciare con la Cina, che invece non era molto
interessata a certi scambi in quanto il suo stile di vita Gli inglesi compravano molte cose dalla Cina,
quali tè e ceramiche, e per cercare di compensare il tutto decise di commerciare l’oppio, che non
veniva prodotto in Cina quest’ultima cercò di impedire lo scambio, visti gli effetti che aveva tale
sostanza sulla popolazione (dipendenza), ma la compagnia delle indie insistette, il che diede vita alle
cosiddette Guerre dell’oppio, che continuarono fino alla fine dell’800, creando comunque danni
sociali sulla popolazione cinese.

Nel 1857 ci sarà la Great mutinity, o grande ammutinamento, ossia una rivolta partita da un
ammutinamento militare, considerata una delle ribellioni più importanti della popolazione indiana che
andrà avanti per molto tempo, per poi terminare in un bagno di sangue. La regina Vittoria nel 1877
viene proclamata imperatrice dell’India, e si impegnerà in prima persona per cercare di umanizzare il
dominio inglese sul paese indiano in Inghilterra questo titolo di imperatrice non era ben visto, in
quanto suggeriva un carattere dittatoriale. Nelle scuole indiane vennero introdotti dei programmi
uguali a quelli delle scuole inglesi, perché si credeva che non bastasse il semplice dominio politico
militare, ma che bisognasse anche cercare di ‘inglesizzare’ il popolo indiano istruendoli come i
giovani ragazzi inglesi. CI furono, oltre a molti movimenti migratori dall’Inghilterra all’India, anche
diversi 1889 la prima moschea in Gran Bretagna. L’Indian National Congress nasce nel 1885, ed è il
partito indipendentista e nazionalista che portò all’indipendenza dell’India dalla Gran Bretagna, che 30
anni dopo vede diventare suo leader Ghandi un avvocato che iniziò ad interessarsi alle vicende
politiche del suo paese d’origine. Nel 1947, si arriverà finalmente all’indipendenza dell’India dalla
Gran Bretagna la perdita di questa colonia verrà vista come un grosso shock, e darà inizio al
processo di decolonizzazione inglese. Appena dopo l’indipendenza indiana scoppierà una guerra con
l’attuale Pakistan, di carattere politico e ideologico religioso (in Pakistan vi era una maggioranza
musulmana), che portò alla morte milioni di persone, e lo spostamento di altrettante da un paese
all’altro; nella parte est del paese succederà lo stesso col Bangladesh, che nel 1971 farà la stessa cosa
del Pakistan, volendo anche lui la sua indipendenza.

PRIMA DI VITTORIA, IL REGGENTE (The regency)

Principe George di Galles aveva avuto una educazione rigida ma poi in quanto reggente, data
l’infermità mentale del padre, si dà ad una vita di piaceri e viene visto molto male dalla popolazione,
soprattutto durante la guerra con la Francia. Nella società inglese, viene introdotto un nuovo stile, più
teatrale, vengono costruiti una serie di edifici (soprattutto dopo la guerra con la Francia) che danno un
nuovo carattere a certe zone di Londra. Giorgio diventa re alla morte del padre per dieci anni, con il
nome di Giorgio IV, la sua popolarità non cambia anche quando vuole mettere sotto processo la
moglie Caroline, ma attraverso molte petizioni popolari da parte di donne, Caroline può rientrare come
regina
alla morte di Giorgio IV nel 1830 la reputazione della monarchia è al suo punto più basso, votato
come peggior re nella storia d’Inghilterra, anche peggio di Bloody Mary. L’architettura introdotta da
questo principe reggente voleva imitare quella parigina, imitando la grandiosità, sebbene una guerra
che durava da molti anni e molti debiti: Waterloo Bridge per celebrare la vittoria di Waterloo
costruito con fondi privati e non pubblici.
APOGEO

Tra il 1815 e il 1914 c'è l'apogeo dell'impero, ci sono 23 milioni di migranti dall’Inghilterra verso le
colonie: il 60% vanno negli USA. L'estensione massima dell'impero avviene dopo la Prima guerra
mondiale. Nel 1900 in 12 su 47 colonie c'era già un governo autonomo. Nel passaggio tra 800 e 900
da commercio libero si passa ad un commercio tassato: ciò accade perché nell’800 quando l’impero
britannico era dominante come potenza commerciale, gli inglesi spingevano per il libero scambio (ha
da vendere più che da comprare), man mano che anche gli altri stati iniziano a diventare forti in
ambito commerciale (USA, Germania, Francia), allora l’impero britannico ricominciò ad introdurre
dazi per impedire di essere troppo invaso dalle merci straniere. Per quel che riguarda la politica
scolastica, nel 700 gli inglesi, che avevano un impero commerciale, non si interessavano molto di ciò
che accadeva nelle colonie: si lasciava che ogni popolazione continuasse la propria istruzione con la
propria lingua e i propri programmi. Man mano, dalla fine del 700 e nell’800, diventando impero
territoriale, gli inglesi tendevano a introdurre nelle colonie programmi scolastici in inglese e quindi
uno stesso tipo di programma per tutto l’impero si capì che non bastava un dominio militare e
commerciale, ma anche culturale

CULTURE AND SOCIETY

L'impatto culturale e sociale è enorme. Noi diciamo la “cultura africana” ma non è un qualcosa di
così ovvio: il continente Africa è enorme e spesso le diverse popolazioni africane non hanno neanche
mai avuto contatti tra di loro (es. il nord africa è a tutti gli effetti una cultura mediterranea, e non ha
nulla a che fare con il sud-africa). L’idea di “cultura africana” è un concetto messo in atto dal
colonialismo ottocentesco, nonostante la diversificazione dell’Africa certe popolazioni africane non
avevano dei veri e propri capi, queste popolazioni dovevano nominare un capo che prima non c'era, i
cosiddetti chieftains (i Kikuyu e gli Igbo), perché quando gli inglesi arrivavano volevano parlare con
dei capi. I conflitti culturali e anche etnici esistono non solo tra colonialisti e colonizzati ma anche tra
membri delle diverse colonie c’erano spostamenti da una colonia all’altra, es. colonie cinesi nei
caraibi, in africa meridionale ecc.

LE DONNE E L’IMPERO

L'impero fu primariamente una storia maschile, nella maggior parte delle colonie andavano solo
uomini, tranne ovviamente nelle settler colonies. La visione degli inglesi era quella che le popolazioni
delle colonie fossero dei debosciati, troppo dediti ai piaceri dei sensi e non sufficientemente
controllati. Il fatto che andassero solo uomini nelle colonie faceva sorgere l'ansia della omosessualità,
che era un reato all’epoca in Inghilterra, perciò, venne legalizzata la prostituzione. La prostituzione
era ritenuta meglio del concubinaggio (da cui potevano nascere figli illegittimi, malvisti sia dagli
europei sia dai nativi). Tutte queste manovre ovviamente non risolsero più di tanto, il concubinaggio
con figli illegittimi continuava ad esistere. Caso dell’Australia dal 1910 al 1970: i figli illegittimi
venivano strappati dalle madri aborigene e allevati in orfanotrofi poi impiegati in lavori di bassissima
lega.

IL XX SECOLO

Un punto significativo lo si ha con la Guerra Boera dal 1899 e il 1902: boeri = olandesi insediati in
Sud Africa, ci fu una guerra con inglesi contro olandesi per il controllo del Sud Africa  fu una guerra
sanguinosa e anche dispendiosa e soprattutto fu la prima volta che una guerra coloniale fu seguita dai
giornali e viene apertamente criticata da una parte della popolazione inglese. La Prima guerra
mondiale è lo spartiacque che chiude il periodo ottocentesco. Durante la Prima guerra mondiale c'è un
episodio che riguarda il rapporto fra l'Irlanda e la Gran Bretagna: l’Irlanda non è mai stata
assimilata alla GB nonostante i tentativi degli inglesi, ci sono stati molti tentativi irlandesi di ribellarsi
durante la Prima guerra mondiale quando gli inglesi erano molto più impegnati su altri fronti. Gli
irlandesi prendono l'occasione della Prima guerra mondiale per l'Easter Rising, soffocata con il
sangue. Questa fu un po’ il preludio, al quale segue nel 1921-22 una guerra civile e l'Irlanda ottiene
l'indipendenza. La Repubblica d’Irlanda ottenne lo status di “dominion” indipendente, e gli altri
dominion erano molto interessati a questa situazione dell’Irlanda, così da seguirlo in futuro  Irlanda
primo dominion che esce dall’impero britannico. Ovviamente parte all'Irlanda è rimasta nella Gran
Bretagna, dove più della metà della popolazione è protestante.

Il re che salì al trono dopo il regno di Vittoria fu il figlio Edoardo VII nel 1901 era l'opposto di
Vittoria interessato solo alla bella vita, non gli interessava la politica e il decennio edoardiano è un
po’ l’equivalente della belle époque francese. Dopo Edoardo c'è Giorgio V che regna fino al 1936, a
cui non piace molto apparire in pubblico cambia il nome della famiglia reale da Saxe-Coburg and
Gotha (lo cambia perché erano in guerra con la Germania) in Windsor. Il figlio di Giorgio V è
Edoardo VIII che abdica per stare con l'amante americana divorziata: tra l'altro erano entrambi
simpatizzanti per Hitler il parlamento aveva deciso che non poteva diventare re se era sposato con
lei. Dopo diventa re Giorgio VI, fratello di Giorgio V nel 1936 era balbuziente. Dopo di lui c'è
Elisabetta II che diventa regina nel 1952.

DECOLONIZZAZIONE
Indipendenza dell’Irlanda nel ‘900; indipendenza dell’India nel 1947: prime di un processo molto
importante, cioè della decolonizzazione. Negli anni 40 la decolonizzazione ha riguardato soprattutto
l’Asia meridionale, negli anni 50/60 le colonie africane e dopo i tardi anni 60 le restanti colonie.
L’ultima è stata Hong Kong nel 1999. Le colonie, anche dopo l’indipendenza non sono subito fiorite
dopo l’indipendenza, e spesso durante la guerra fredda sono state campi di battaglia tra i due blocchi
URSS e USA.

CRISI DI SUEZ DEL 1956

È ritenuta un episodio simbolico proprio come spia del declino della Gran Bretagna come potenza
coloniale. Nel 1869 il canale apre, permetteva di andare ad Oriente senza circumnavigare l'Africa,
canale molto strategico per i commerci soprattutto per l’Inghilterra, ed è così strategico tanto che nel
1882 conquistano l'Egitto, attraverso il quale possono avere il controllo del canale. Nel 1922 l'Egitto
ottiene l'indipendenza tranne la zona del canale di Suez, controllata dagli inglesi. Però il presidente
Nasser decise di nazionalizzare anche la zona del canale nel 1956: scatena la risposta armata della
GB, la quale si allea alla Francia e a Israele. In sede di organizzazioni internazionale (ONU e
Commonwealth), questa azione militare fu criticata e i tre dovettero fare marcia indietro, soprattutto
sotto pressione degli USA e dell’Unione Sovietica dopo la Seconda guerra mondiale questo
episodio mise in chiaro che la Francia e la Gran Bretagna, per quanto molto importanti, non erano più
le potenze dominanti a livello globale.

COMMONWEALTH

Organizzazione creata dalla Gran Bretagna nel 1931, per mantenere dei legami tra ex colonie e colonie
inglesi. Si capiva che l’impero si stava dissolvendo, quindi si crea un’organizzazione che avrebbe
mantenuto dei canali privilegiati tra GB ed ex colonie. Oggi ne fanno parte 53 paesi, rivitalizzato dopo
l'ingresso del sud africa alla fine dell'apartheid. Ci sono scambi di carattere istituzionale e politico,
commerciale di scambi senza dazi o con dazi ridotti, ci sono scambi di carattere di istruzione, gli
studenti che fanno parte dei paesi del Commonwealth hanno tasse ridotte per studiare a Londra. Il
secretariat è l’ente che gestisce questa organizzazione.

1973 UK entra nell'unione economica europea, aveva fatto domanda nel 1961 ma De Gaulle, il
primo ministro francese, si oppone: non perché fosse ostile alla Gran Bretagna, ma per paura che
l’ingresso della GB dati i rapporti privilegiati con gli USA, fornisse un’influenza americana sulla
comunità europea. La partecipazione della GB è stata un po’ sempre riluttante, e nel 2017 c’è stato il
referendum per il quale è avvenuta la Brexit, ma ci sono cose ancora da negoziare come il confine
tra la Repubblica d’Irlanda e l'Irlanda del nord.

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