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Nel Seicento cambiarono gli equilibri politici europei:

- La Spagna era in crisi, l’Italia e la Germania erano divise in tanti piccoli stati.
- Si svilupparono Olanda, Inghilterra e Francia sia economicamente che politicamente,
rafforzando i commerci mondiali.
LA FRANCIA DI RICHELIEU E MAZZARINO
In Francia, dopo l’assassinio di Enrico IV di Borbone, salì al trono il figlio Luigi XIII, ma essendo ancora troppo
giovane, il potere lo assunse la madre Maria de’Medici. Divenuto maggiorenne Luigi XIII affidò gli affari di
Stato ad un ministro, il cardinale Richelieu, il quale ottenne un grande potere, con l’obiettivo di restaurare la
monarchia:
- limitò la potenza militare degli ugonotti, distrusse tutte le loro fortezze
- limitò il potere dei nobili e salvaguardò la persona del re
- diede gloria alla monarchia conquistando nuovi territori
- riorganizzò l’amministrazione statale, servendosi di funzionari borghesi
Dopo la morte di Luigi XIII, salì al trono il figlio Luigi XIV, ma essendo troppo giovane, il potere venne affidato ad
un ministro, il cardinale Mazzarino, il quale continuò la politica autoritaria del suo predecessore:
- continuò la politica di accentramento assolutistico di Richelieu
- impose pesanti tasse suscitando malcontento e rivolte
- privò l'aristocrazia dei suoi antichi privilegi feudali
A Parigi nacque un movimento rivoluzionario, la Fronda, che fu però un fallimento. Luigi XIV diventato adulto
prese tutto il potere nelle sue mani e venne definito “Re Sole”, perché con il suo potere voleva illuminare tutta la
Francia. La sua era una monarchia assoluta.
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
Il Seicento è il secolo della rivoluzione scientifica, in cui si afferma un nuovo modo di concepire la scienza: si
introduce il concetto di autonomia della scienza, indipendente dalla religione e dalla magia, che si avvale della
collaborazione della matematica, che consente di stabilire tra i fenomeni nessi esatti e rigorosi. Il mondo comincia a
essere immaginato come una macchina o un orologio, dai meccanismi da indagare. Importanti diventano
l’osservazione diretta, la sperimentazione, la manipolazione tecnica. In generale, se la scienza rivendica la
propria autonomia da qualsiasi autorità esterna, sia religiosa che politica, per obbedire solo alle esigenze della
propria ricerca, dall’altro lato ha bisogno di appoggiarsi al potere politico esistente: legandosi alla tecnica e
diventando tecnologia, ha bisogno di ampi finanziamenti e dunque della protezione del ceto dominante.

RIVOLUZIONE INGLESE
In Inghilterra, dopo la morte senza eredi di Elisabetta I, salì al trono Giacomo I Stuart, re di Scozia. Egli unificò il
regno dall’unione di Scozia, Inghilterra e Irlanda con il nome di Gran Bretagna. Giacomo era figlio della cattolica
Maria e per questo motivo i cattolici credettero che fosse giunto il momento di far ritornare il cattolicesimo in
Inghilterra, ma Giacomo deluse le aspettative; i cattolici allora, per vendicarsi di lui, nel 1605
progettarono una congiura, chiamata “Congiura delle polveri”, nella quale avrebbero dovuto far saltare
in aria, con la polvere da sparo appunto, la Camera dei Lord con tutto il re dentro. La congiura fu bloccata grazie
ad una lettera anonima e gli ideatori furono uccisi. Questo fallimento divenne un evento festivo con il nome di
bonfire night e si festeggia ogni 5 novembre.
Dal punto di vista politico, Giacomo I Stuart cercò di instaurare una monarchia assoluta, nella quale il re
avrebbe regnato senza l'aiuto del Parlamento. Per far questo riaffermò il ruolo della chiesa anglicana; non
convocò il Parlamento; instaurò i tribunali regi nei quali c'erano dei giudici nominati dal re e non dal
Parlamento; mise in vendita le cariche pubbliche per avere dei soldi senza chiedere permesso al Parlamento;
aumentò le tasse. Alla sua morte, nel 1625, divenne re suo figlio, Carlo I Stuart.
Carlo divenne re nel 1625 e governò come suo padre: evitò il Parlamento perché credeva di essere re per diritto
divino. Il Parlamento andò contro di lui e scrisse la Petizione dei diritti nel 1628 che affermava: nessuna
reclusione senza processo; nessuna tassazione senza il consenso dei Comuni, ma fu respinta dal re.
Nel 1635 il re estese altre tasse, la ship money. Poiché aveva bisogno di soldi per pagare la guerra contro la Scozia,
fu costretto a convocare il cosiddetto Short Parliament che si rifiutò di dargli il denaro. Così fu eletto il
Parlamento Lungo e riuscì a ridurre i poteri del re. Iniziò così la rivoluzione guerra civile
L'alta nobiltà e il clero appoggiarono il re, la borghesia e la piccola nobiltà invece si schierarono col
Parlamento. A capo dell'esercito parlamentare vi fu Oliver Cromwell, che creò un esercito nuovo, (New model
Army). Cromwell sconfisse l'esercito del re e Carlo I si consegnò agli scozzesi i quali lo spedirono in Inghilterra dove
fu processato come traditore della patria, condannato nel 1649. Cromwell, dopo aver preso il potere, abolì la
monarchia, proclamò la repubblica del Commonwealth. Nel 1653 il suo governo divenne una vera e propria
dittatura, Con l’Atto di navigazione gli inglesi superarono olandesi e spagnoli nel commercio marittimo. Dopo
la morte di Oliver Cromwell, Carlo II salì al trono e restaurò la monarchia. Carlo II, per non fare la fine del
padre, rispettò il Parlamento e impose di nuovo la religione anglicana. Carlo II fece un'alleanza politica con
Luigi XIV.
Il fratello di Carlo II, Giacomo II, gli succedette nel 1685. Si era convertito al cattolicesimo nel 1660. I suoi
tentativi di collocare i cattolici in posizioni di autorità portarono a un conflitto con il Parlamento; giacomo era
vedovo ei suoi eredi erano Maria e Anna. Giacomo, poi sposò la cattolica Maria di Modena e nel 1688
divenne padre di un figlio cattolico che aveva la precedenza su Maria. Temendo una successione
cattolica e una possibile guerra civile, i Whigs e Tories negoziarono con Guglielmo d'Orange, marito della
figlia maggiore di James e protestante Mary. Nel gennaio 1689 Guglielmo e Maria divennero monarchi
congiunti come Guglielmo III e Maria II. Era avvenuta una rivoluzione poiché il monarca era stato scelto dal
Parlamento, non per diritto divino; questa rivoluzione era conosciuta come la Rivoluzione "senza
sangue" o "gloriosa". Essi furono costretti a firmare la Dichiarazione dei Diritti, che limitò il potere del re e
stabilì una monarchia costituzionale parlamentare. Il Bill of rights stabiliva inoltre che il sovrano non poteva
sospendere leggi, imporre tributi o mantenere un esercito stabile in tempo di pace senza l’approvazione del
Parlamento; inoltre, l’elezione dei membri del Parlamento doveva essere libera e godere di piena libertà di
espressione e di discussione. e che il parlamento doveva essere convocato regolarmente Nel corso del Seicento
l’Inghilterra si dedicò anche allo sviluppo delle colonie, la prima colonia fu fondata da alcuni Puritani, giunti nel
Nuovo Mondo con una piccola nave, la MayFlower.

Il commercio triangolare è un meccanismo di scambio di beni e schiavi, che coinvolse tre continenti: Europa,
Africa e America tra il XVI e il XVIII secolo. Permise agli Europei di ricavare enormi profitti dalla tratta degli
schiavi africani e dallo sfruttamento delle risorse americane. Sin dalle prime scoperte geografiche ebbe inizio una
grande espansione commerciale delle potenze europee verso i nuovi territori. Inizialmente gli Stati colonizzatori
nelle Americhe furono Spagna e Portogallo, che occuparono il Sud e il Centro del continente. Nel Sei-Settecento
anche Inghilterra, Francia e Olanda crearono delle colonie in Nord America. Il circuito del commercio triangolare si
basava sulla sproporzione di forze tra la madrepatria e le colonie. I Paesi europei importano materie prime e metalli
preziosi (oro e argento) dalle colonie americane, le lavoravano e le esportavano come prodotti finiti alle colonie
stesse. A questo collegamento tra America ed Europa si aggiunse presto quello dell’Africa, perché per le coltivazioni
intensive di materie prime c’era bisogno di manodopera schiavile. Questo commercio fu abolito solo dopo tre secoli.
L’ANTICO REGIME
Antico regime è il termine con il quale gli storici indicano l'insieme delle istituzioni politiche, giuridiche,
economiche e sociali caratteristiche di gran parte dell'Europa tra il 16° e il 18° secolo. L'espressione
ancien régime ("antico regime") fu introdotta dai rivoluzionari francesi del 1789 per contrapporre il vecchio regime
prerivoluzionario al nuovo regime da loro creato in Francia con la Rivoluzione francese. Il fenomeno più rilevante
dell’antico regime fu una crescita demografica che non si sarebbe più arrestata, cui si legò un’intensa
urbanizzazione. In molte regioni si ridusse la mortalità e aumentò la natalità anche grazie al
miglioramento delle condizioni ambientali. Le popolazione si erano adattate alle difficoltà alimentari e
ambientali grazie alla disponibilità di un posto di lavoro e al matrimonio tardivo (mostra che il comportamento
demografico cambiava). Inoltre nel ‘700 declinò l’importanza della peste. Inoltre la struttura familiare
divenne "nucleare", formata solo da genitori e figli.
Nell'antico regime, l'agricoltura resta la principale attività produttiva, grazie a un aumento delle terre
coltivate, all'uso di nuove tecnologie agricole che permettono uno sfruttamento intensivo del suolo, e alla diffusione
di nuovi prodotti. La maggior parte della terra restava nelle mani dei grandi proprietari che ne affidano la
coltivazione a contadini liberi, spesso ancora soggetti al pagamento di tributi di natura feudale. In alcune aree più
sviluppate nascono le aziende agricole di tipo capitalistico guidate da un proprietario-imprenditore che
impiega braccianti salariati. L’Inghilterra fu il paese in cui le strutture agrarie cambiarono più profondamente
grazie alle recinzioni dei campi aperti, essi regolavano i diritti del proprietario su ciascun apprezzamento.
Nell'europa orientale sopravvivono ancora i rapporti feudali e la servitù della gleba.
La crescita della popolazione causò anche l'aumento della richiesta di prodotti di consumo, con essa
dunque si afferma la produzione a domicilio, in cui i mercanti produttori portano le materie prime nelle case
dei lavoratori e si occupano in prima persona della vendita. Tale sistema si diffonde soprattutto nelle aree in cui
l'attività commerciale è più sviluppata ma verrà poi sostituita da manifatture centralizzate in cui è possibile
utilizzare macchinari più complessi.
La società dell’antico regime non era divisa in classi, ma in ordini.
Il concetto di classe è un concetto economico e sociale, mentre il concetto di ordine è un concetto di tipo giuridico,
che è regolato quindi da un sistema di leggi.
Appartenere ad un ordine garantiva dei privilegi come non pagare determinate imposte, oppure essere giudicato in
particolari tribunali, oppure ancora accedere a cariche pubbliche o militari.
La società era quindi divisa in tre ordini o tre stati:
- il primo stato era costituito dal clero, essi dovevano pregare per la comunità e amministrare il
culto divino;
- il secondo dalla nobiltà, essi dovevano garantire la difesa attraverso l'esercizio delle armi;
- il terzo stato era quello che riuniva borghesi e contadini, essi dovevano garantire all'intera
comunità i mezzi di sussistenza, dovevano lavorare per lo stato.
Il clero e soprattutto la nobiltà godevano di enormi privilegi, erano esentati dal pagamento delle tasse,
non venivano giudicati da un normale tribunale se commettono un reato e controllavano l'istruzione.
Nella società dell’Antico regime era evidente a tutti, che ci fosse un gruppo sociale superiore a tutti gli altri, la
nobiltà. Alla nobiltà non si poteva accedere in alcun modo, erano nobili coloro che nascevano in una
famiglia nobile. Il loro ideale di vita era quella di vivere nobilmente, come gentiluomini, avere un codice di valori
ispirati al prestigio, all'onore, alla forza a tutto quello che li distingue dalla vita plebea. Essi godono delle rendite
senza lavorare. Se un nobile tradiva la sua condizione, cioè praticava un lavoro rischiava la sua derogazione cioè la
cancellazione dei ranghi della nobiltà.
La nobiltà di sangue, o di spada, apparteneva a coloro che discendevano da antiche famiglie feudali.
La nobiltà di toga era costituita da coloro che avevano ottenuto il titolo acquistando una carica pubblica, oppure
compiendo dei servizi al favore del re.
Il termine “borghesia” indicava la condizione giuridica di chi viveva in città, racchiude diverse figure
professionali e sociali. Era un gruppo sociale molto numeroso e stratificato per reddito e stile di vita. I loro ideali
erano: 1) lo spirito d'intrapresa o imprenditoriale, cioè la capacità di utilizzare le proprie ricchezze per organizzare
un'iniziativa economica; 2) la dedizione professionale, l'esercizio di un mestiere con impegno e correttezza 3) il
risparmio, l'attenzione nella gestione del proprio patrimonio. L'obiettivo finale era il guadagno (spirito di
profitto). Per il borghese il tradimento consisteva nell'acquisto di titoli o uffici per acquisire lo status di nobile.
La maggioranza della popolazione è costituita da contadini lavoratori e poveri, proprio questo
aumento di indigenti, è all'origine di una serie di provvedimenti restrittivi contro i vagabondi e spesso obbligati a
lavorare.
L'istituzione politica più caratteristica dell'Europa dell' antico regime fu la monarchia assoluta. La
parola “assoluto” deriva dal latino ab solutus, ovvero sciolto. Dire che un monarca è assoluto significa dire che è
sciolto, slegato dalle leggi, cioè le leggi degli uomini. Il sovrano assoluto non doveva sottostare alle leggi
dello Stato, solo a quelle di Dio. Il sovrano adottò la rex facit legem cioè il re fa la legge. Generalmente
l’Assolutismo si fa risalire al regno di Luigi XIV (1660-1715), detto il Re Sole, e termina invece con la Rivoluzione
Francese, 1798.
In origine il termine assoluto aveva un’accezione negativa, che interpretava l’Assolutismo come un
dominio arbitrario del re. In realtà la teoria assolutistica non è così, il re è al centro dello Stato, ma non
libero di agire a proprio piacimento. Il ruolo del sovrano in questo contesto non era di fare nuove leggi, ma
giudicare secondo un diritto già stabilito. I principali teorici dell’assolutismo sono Jean Bodin e Thomas
Hobbes. Il sovrano è l’unico interprete della legge, a cui non è soggetto. Ma ciò non significa che la sua volontà sia
legge. Si deve sempre attenere alla legge naturale e alla volontà di Dio, a cui invece è soggetto. Hobbes compie, poi,
un altro passo avanti. Da lui in poi si inizia a considerare il potere non più come qualcosa che discende
da Dio, ma come frutto di un accordo tra uomini, di un patto. Molti aspetti della vita sociale vengono
riletti come costruzioni umane, non naturali, e quindi “artificiali”. Lo stato naturale dell’uomo per Hobbes è
uno stato di conflittualità e pericolo, riassunto nella famosa frase: homo homini lupus, “ogni uomo
è lupo per l’altro uomo”. Per proteggersi gli uomini hanno quindi dato potere al Sovrano e si sono sottomessi a
lui. L'immagine della copertina del Leviatano, riassume i concetti di Hobbes, sostenitore di un potere monarchico
senza limiti. Il corpo del sovrano è costituito dai sudditi, che si trovano incorporati nello Stato, senza possibilità
di vita autonoma. Il sovrano tiene nella mano destra la spada, simbolo del potere temporale e della forza. Solo
a lui spetta l'uso della forza per mantenere l'ordine nello Stato. Nella mano sinistra il sovrano tiene il
pastorale simbolo del potere spirituale. Nello Stato assoluto doveva infatti valere l'alleanza tra trono e altare, per
Hobbes il sovrano doveva essere anche capo della Chiesa nazionale. La città e le campagne circostanti
appaiono ordinate e pacifiche, a dimostrare come il sovrano vegli su di esse assicurando la pace e la prosperità.

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