La Guerra dei Trent'anni è una delle più distruttive della storia europea.
Inizia nel 1618 e finisce nel 1948, con la Pace di Vestfalia.
Coinvolge diversi Paesi e provoca, insieme alla peste (che contribuisce a diffondere), una drastica
diminuzione della popolazione europea.
La Guerra scoppia per motivi religiosi, ma in realtà ha anche radici economico-politiche.
Premessa - La Pace di Augusta (1555) aveva concesso a ogni principe tedesco dell'Impero Germanico
la libertà di scegliere se essere cattolico o protestante luterano.
Il protestantesimo calvinista non era ammesso.
I sudditi avrebberro dovuto adeguarsi, secondo il principio “cuius regio eius religio”, cioè "Di chi è la
regione, di lui si segua la religione".
I sudditi cattolici di principi protestanti e viceversa, se non volevano abiurare la loro fede, dovevano
lasciare il dominio del principe nella cui scelta religiosa non si riconoscevano.
La guerra
1617: la scintilla del conflitto è l'elezione in Boemia di un re cattolico (Ferdinando d'Asburgo) e la
conseguente ribellione dei calvinisti boemi, che non vogliono convertirsi.
Nel 1619 Ferdinando, divenuto imperatore, con l'aiuto dei principi cattolici e della Spagna,
sconfigge i ribelli.
La guerra diventa europea - I principi protestanti allora chiedono e ricevono l'aiuto, in sequenza:
del re di Danimarca (sconfitto);
del re di Svezia (sconfitto);
della Francia (cattolica!) governata dal cardinale Richelieu (primo ministro): vittoria dei protestanti.
La pace di Vestfalia
Dal punto di vista religioso, i trattati di pace confermano le regole della pace di Augusta (cuius regio
eius religio), includendo però i calvinisti ed estendendo i diritti delle minoranze religiose.
Dal punto di vista politico, i grandi sconfitti sono:
• la Spagna (che combatté con la Francia fino al 1659), che si avvia al declino e deve accettare
l'indipendenza delle Province Unite (futuri Paesi Bassi) e del Portogallo (1668)
Alla morte di Richelieu, la sua politica è continuata dal cardinal Mazzarino (di origine abruzzese), che da
primo ministro affianca per circa venti anni il nuovo re Luigi XIV (1643)
Dal punto di vista economico, pratica una politica protezionistica, che cerca di favorire le merci e i
prodotti francesi nel commercio con gli altri Paesi:
• aumenta le tasse sui prodotti importati dall'estero,
• aumenta le esportazioni di merci francesi
Annulla l'Editto di Nantes e obbliga tutti i sudditi a praticare il cattolicesimo.
Combatte guerre contro la Spagna, l'impero germanico e i Paesi Bassi, conquistando nuove terre.
L'inevitabile aumento delle tasse porterà però la Francia in una crisi economica.