I contrasti religiosi e le rivalità politiche del Cinquecento non sono sanati dai trattati di pace stipulati, che si rivelano provvisori. La lotta per l’egemonia in Europa coinvolge nei trent’anni tra il 1618 e il 1648 le principali potenze:
•la Francia (cattolica)
•gli Asburgo di Spagna (cattolici) •i principi tedeschi (di diverse confessioni)
La guerra dei Trent’anni > L’Europa alla vigilia della guerra
L’Europa alla vigilia della guerra La morte di Enrico IV nel 1610 getta la Francia in una nuova crisi interna.
La monarchia si rafforza però grazie al cardinale Richelieu,
consigliere della reggente Maria de’ Medici e poi primo ministro di Luigi XIII (1624-1642), che combatte le forze centrifughe (ugonotti, nobiltà ribelle, resistenze popolari) e impone il potere centrale attraverso l’invio di intendenti del re nelle province. La guerra dei Trent’anni > L’Europa alla vigilia della guerra L’Europa alla vigilia della guerra La Spagna, alla fine del Cinquecento in difficoltà per i contrasti nei Paesi Bassi e in guerra contro l’Inghilterra, deve affrontare nello stesso periodo dei problemi finanziari non indifferenti. In Germania la pace di Augusta (1555) aveva sancito la pluralità religiosa negli Stati secondo il principio cuius regio eius religio, ma permangono i contrasti tra protestanti e cattolici, che all’inizio del Seicento si uniscono in due leghe contrapposte. 1608 Lega evangelica protestanti
1609 Lega cattolica cattolici
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L’Europa alla vigilia della guerra La corona tedesca, in mano al ramo degli Asburgo che discende da Ferdinando I, adotta una politica di tolleranza religiosa fino all’impero di Ferdinando II (1617-1637), il quale avvia una dura repressione dei protestanti.
In tutta risposta i riformati
boemi nel 1618 entrano nel palazzo reale e gettano dalla finestra due consiglieri imperiali: la “defenestrazione di Praga” segna l’inizio della guerra dei Trent’anni.
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La fase boemo-palatina La rivolta boema raggiunge il potere, proclamando re il capo della Lega evangelica tedesca Federico V. L’imperatore Ferdinando II raduna invece intorno a sé, oltre alla Lega cattolica tedesca, il papato, la Polonia e la Spagna: una compagine potente che sconfigge presto i ribelli, riannettendo la Boemia ai domini asburgici. 1620: battaglia della Montagna Bianca
boemi protestanti
Asburgo d’Austria Asburgo di Spagna
cattolici vittoria Papato Polonia
La guerra dei Trent’anni > La fase boemo-palatina
La fase danese La sconfitta lascia nei protestanti una scia di malcontento, che si condensa nel 1625 con l’entrata in guerra della Danimarca luterana contro l’imperatore. Anche l’esercito danese, tuttavia, viene sconfitto dalle truppe cattoliche di Alberto di Wallenstein: ne consegue nel 1629 un doppio giro di vite contro i luterani: •pace di Lubecca ritiro dei danesi dalla guerra •editto di restituzione.
i principi protestanti devono restituire i beni secolarizzati alla Chiesa
1629 editto di restituzione i sudditi protestanti in territori cattolici devono convertirsi al cattolicesimo
La guerra dei Trent’anni > La fase danese
La fase svedese Nel 1630 il re di Svezia Gustavo Adolfo Vasa, con il sostegno francese, attacca l’impero, riportando inizialmente alcune vittorie. In seguito però le sorti però si rovesciano e la pace di Praga sancisce nel 1635 il ritiro degli svedesi e la negoziazione di nuovi accordi tra protestanti e cattolici tedeschi.
1635 pace di Praga
sospensione dell’editto di restituzione
scioglimento della coalizione anti-cattolica
La guerra dei Trent’anni > La fase svedese
La fase francese La prospettiva di un rafforzamento degli Asburgo, vittoriosi nelle tre fasi precedenti, chiama in causa direttamente la principale rivale politica: la Francia.
Nel 1635 Luigi XIII e Richelieu decidono infatti di scendere in
campo a fianco degli svedesi e contro l’Impero ormai prostrato: la vittoria di Rocroi nel 1643 dimostra la correttezza di questa intuizione.
Francia vs Spagna
1643 battaglia di Rocroi:
1648 pace di Vestfalia vittoria francese
La guerra dei Trent’anni > La fase francese
Pace di Vestfalia e sue conseguenze Dopo lunghe trattative tra le parti, nel 1648 la pace di Vestfalia pone fine alla guerra dei Trent’anni. > La decisione riguardo alle differenze religiose è di tolleranza verso tutti i culti, e anche le secolarizzazioni di beni ecclesiastici sono considerate legittime (revoca dell’editto di restituzione).
La guerra dei Trent’anni > Pace di Vestfalia e sue conseguenze
Pace di Vestfalia e sue conseguenze > Le questioni territoriali vengono risolte accrescendo la frammentazione politica tedesca: • la Francia ottiene l’Alsazia e tre vescovati in Lorena • la Svezia ottiene una parte della Pomerania;
• la Spagna deve inoltre riconoscere ufficialmente
l’indipendenza delle Province Unite.
Si inaugura così il principio dell’equilibrio:
nessuno Stato deve essere tanto potente
da costituire una minaccia per gli altri.
La guerra dei Trent’anni > Pace di Vestfalia e sue conseguenze
Pace di Vestfalia e sue conseguenze Se la Francia è la nazione di fatto vincitrice, l’Impero germanico esce dalla guerra dei Trent’anni profondamente indebolito: rinuncia definitivamente all’ideale di un’unità politica e religiosa, mutato in una federazione di Stati con l’arciducato d’Austria in una posizione di rilievo. La guerra dei Trent’anni > Pace di Vestfalia e sue conseguenze Pace di Vestfalia e sue conseguenze Nonostante il ridimensionamento subito, l’Impero riesce a recuperare negli anni successivi alla pace di Vestfalia un’importanza di tipo simbolico, in parte per il contrasto con l’aggressività della Francia di Luigi XIV e in parte per il ruolo super partes riconosciuto, dai popoli tedeschi di diversa fede, all’imperatore.
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