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Oliver Cromwell
Quando
Eventi storici
Frase celebre
"Non sistemeremo mai le cose in Inghilterra finché non avremo liquidato i Lord" (Oliver
Cromwell)
In questo periodo di tirannia, tuttavia, non mancheranno alcune riforme utili volte a
risanare il bilancio inglese. Dalla stipulazione della pace con Francia e Spagna all’ingresso
della Ship money, una tassa il cui denaro viene destinato alla flotta da guerra, pur non
essendo l’Inghilterra in guerra con nessuno. Per quanto contestatissima, sarà proprio
questa tassa a dare inizio alla potenza navale inglese e a rimpinguare le semivacanti casse
dello Stato. E così, alla fine degli anni Trenta, sembrava che anche l’Inghilterra degli
Stuart, come la Francia di Richelieu o la Spagna di Olivares, fosse pronta ad avviarsi verso
un regime di tipo assolutistico.
Ma a deviare il corso degli eventi ci penserà, ancora una volta, una questione religiosa. Carlo
I deve dapprima fronteggiare le proteste popolari, giunte fino a Westminster contro la Ship
Money, ritenuta illegale vista l’assenza del Parlamento, e inoltre deve vedersela con la
rivolta dei presbiteriani scozzesi con cui fallisce ogni tentativo di riconciliazione. Scoppia
così la cosiddetta Guerra dei Vescovi, e Carlo è costretto a convocare di nuovo
il Parlamento per ottenere i mezzi necessari a condurre le imminenti battaglie.
Ma nel Parlamento gli avversari della politica del sovrano sono in numero maggiore e
vengono sostenuti anche dalla pressione popolare. E mentre anche in Irlanda scoppia una
rivolta cattolica, ponendo il problema su chi dovesse condurre la repressione, il parlamento
cerca invece di costringere il monarca a cedere il controllo delle forze armate, che
tradizionalmente gli spettava.
Carlo non può sopportare questo ulteriore affronto e così lascia la capitale, chiama a
raccolta i sudditi a lui fedeli e prepara la vendetta. Nel 1642 ha inizio la guerra civile, che in
un primo momento sembra volgere proprio a favore del re che può contare su una
cavalleria valorosa. Ma il sostegno finanziario della City al parlamento e l’alleanza con gli
scozzesi fanno ben presto pendere la bilancia dalla parte del parlamento, soprattutto grazie
al valoroso comandante dell’esercito: Oliver Cromwell.
Compiuta una prima breve esperienza come parlamentare nel 1628, prima che questo
venisse sciolto dal re, torna nel ricostituito Parlamento nel 1640, schierandosi apertamente
contro l’assolutismo di Carlo I. Oliver Cromwell dichiara a gran voce di voler abbattere la
diffusa corruzione di corte, creare un sistema fiscale sottoposto al controllo del Parlamento
e di mirare a una più energica difesa degli interessi nazionali in politica estera.
Per le sue decise e fiere posizioni, quando nel 1642 scoppia la guerra civile, lo ritroviamo a
capo dell’esercito di insorti che comanderà con una disciplina ferrea. Da grande stratega
militare, attraverso la riorganizzazione dell’esercito rivoluzionario, chiamato New model
army, porterà in soli quattro anni i cavalieri del re alla totale disfatta.
È il 1648. Nonostante la schiacciante vittoria, sono ancora in pochi a ritenere che si possa
fare a meno della monarchia. E lo stesso Cromwell si dichiara favorevole all’accordo con il
re sconfitto, purché si salvaguardino le conquiste della rivoluzione. Ma non c’è unanimità di
vedute sul nuovo assetto politico e religioso. Il parlamento è favorevole a dare alla Chiesa
una svolta presbiteriana a cui però si ribella chi vuole l’indipendenza delle singole religioni
(cattolica esclusa) venutesi a creare durante lo scontro tra corona e parlamento in quel
clima di relativa libertà. Tra questi ci sono i quaccheri (letteralmente “coloro che tremano
di fronte a Dio”, quaker) e i battisti (che conferiscono il battesimo in età adulta).
Curiosità
La maschera funeraria di Oliver Cromwell è visibile ancora oggi: è esposta infatti al castello di
Warwick.
Nel frattempo, nel 1649 Carlo I viene condannato a morte ed è la prima volta che accadde
nella storia dell’Europa in nome della sovranità popolare. Dopo la morte del re viene creato
un Consiglio di Stato, soppressa la Camera dei Lord e proclamata la Repubblica con il
nome di Commonwealth, al fine di governare per il “benessere comune” attraverso l’unione
della corona di Inghilterra, Scozia e Irlanda.
Scozzesi e irlandesi, però, non ci stanno — e in realtà non ci staranno mai — così le rivolte
che scoppiano in seguito verranno sedate nel sangue da Cromwell che per questo motivo è
ancora oggi ricordato in Scozia e Irlanda come una figura assai controversa. In particolare
a causa della brutale repressione del 1649 durante l’assedio di Drogheda, quando la città
viene espugnata con il massacro di quasi 3.500 persone. Questo episodio alimenterà per
oltre tre secoli l’odio fra inglesi e irlandesi, così come quello fra cattolici e protestanti.
Oliver Cromwell invaderà anche la Scozia nel periodo 1650-1651, dopo che gli scozzesi
avevano deliberatamente incoronato re d’Inghilterra Carlo II, figlio di Carlo I, in
un tentativo di restaurazione monarchica. Cromwell sarebbe stato anche disposto a tollerare
una Scozia indipendente, ma in quel momento è costretto a reagire quando gli scozzesi
tentano di invadere a loro volta l’Inghilterra.
Oliver Cromwell, da par suo, era meno ostile agli scozzesi, che erano in gran maggioranza di
religione presbiteriana, che non ai cattolici irlandesi, e, quando si riferiva a loro, li definiva
«Popolo di Dio, sebbene ingannati». Ciò tuttavia non gli impedirà di agire con spietatezza
anche nei loro confronti. Sebbene inferiori di numero, i suoi veterani infliggeranno pesanti
sconfitte agli scozzesi nella Battaglia di Dunbar, nel 1650 e nella successiva Battaglia di
Worcester occuperanno anche il Paese. Da allora la Scozia è sotto il dominio inglese,
rimanendo a lungo sotto occupazione militare, con una linea di fortificazioni che
dividevano le Highlands dal resto del paese.
Nel 1661 il corpo di Oliver Cromwell fu sottoposto per volere del parlamento inglese a quella che
viene definita "esecuzione postuma". La mattina del 30 gennaio, anniversario dell'esecuzione di
Carlo I, i corpi di Oliver Cromwell, John Bradshaw ed Henry Ireton, all'interno di bare aperte,
furono trascinati su una slitta per le vie di Londra fino al patibolo. Ogni corpo venne impiccato «dal
mattino fino alle quattro del pomeriggio», sezionato e privato dellea testa, che venne esposta su pali
alti venti piedi (circa sei metri) sopra il Palazzo di Westminster.
Gli anni successivi lo vedranno impegnato nel tentativo di consolidare le conquiste della
rivoluzione e di dare al paese nuove istituzioni. Una serie di privilegi concessi alla nobiltà
verranno soppressi, fu introdotta una relativa tolleranza religiosa (non però per i cattolici),
ma nei successivi anni non gli riuscirà di dare al paese un’adeguata stabilità istituzionale.
Nel 1657 il Parlamento gli chiederà di restaurare la monarchia assumendo lui stesso la
corona, ma lui rifiuta. Alla sua morte gli succede il figlio Richard, il quale non si dimostrerà
all’altezza dei propri compiti, tanto che nel 1660 verrà restaurata la monarchia degli Stuart.