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L’Inghilterra, l’apice di una crisi europea.

L’ ondata di rivolte di rivoluzioni raggiunse il suo apice in Inghilterra per quattro principali motivi:

1. A causa dell’ampiezza e la durata della crisi

2. Per l’elevato grado di consapevolezza politica e di elaborazione intellettuale che fu raggiunto

3. Per l’estrema violenza del con itto

4. I risultati raggiunti dalle due rivoluzioni, che diedero origine ad un nuovo stabile ordinamento
politico

La vera e propria fase rivoluzionaria iniziò nel 1642, ma poneva le sue basi nei decenni precedenti,
a partire dall’avvento al trono inglese della dinastia Stuart. Era il risultato di un secolare periodo di
profonde trasformazioni sociali, economiche e religiosi, che si avviò e si compì sotto la monarchia
dei Tudor. Le due rivoluzioni inglesi, la prima del 1642-49, e la seconda del 1688-89, a ermarono
un’idea di sovranità non più posseduta per diritto divino, ma originata da un patto tra il monarca e
i suoi sudditi che, erano rappresentati dal parlamento.

La dinastia Stuart e la questione religiosa.

Nel 1603 Elisabetta I morì senza gli e sul trono salì Giacomo I Stuart, già re di Scozia dal
1567.era la prima volta che un unico sovrano deteneva sia la corona di Scozia che la corona
d’Inghilterra. Giacomo I era glio di Mary Stuart, Regina cattolica di Scozia, cugina di Elisabetta I
dalla quale fu condannata a morte. Giacomo fu educato alla fede calvinista ed è per questo che
venne ben accolto in Inghilterra anche se già durante il viaggio verso Londra avrebbe dovuto
a rontare la questione religiosa.nel 1603 un gruppo di protestanti, i puritani, presentarono al
sovrano la cosiddetta petizione dei 1000 che richiedeva una serie di riforme del clero della
dottrina della Chiesa elisabettiano.l’iniziativa diede origine alla conferenza di Hampton Court
durante la quale venne commissionata una nuova traduzione della Bibbia.

La geogra a religiosa delle isole britanniche.

I domini di Giacomo I si presentavano vari:

1. L’Inghilterra era anglicana 2. La Scozia aveva abbracciato la fede calvinista


3. In Irlanda la popolazione era cattolica mentre le istituzioni erano anglicane.

Le diverse aspettative dei sudditi.

L’ascesa al trono di Giacomo I, aveva generato aspettative da parte dei cattolici inglesi che si
consideravano sudditi leali della corona e speravano in una riscossa del cattolicesimo in
Inghilterra. Allo stesso tempo, però, la fede calvinista del re incoraggiava i protestanti più fervidi
ad iniziare una riforma, di carattere religioso e morale, della Chiesa inglese dato che quest’ultima
era profondamente corrotta. Nel 1604, invece, il nuovo arcivescovo di Canterbury impose
l’approvazione di una serie di cannoni che annullavano gran parte di quello che era stato detto
nella conferenza di Hampton Court.questo suscitò il malcontento dei cattolici che nel 1605
ordinarono la congiura delle polveri che non andò a buon ne. Altrettanto scontenti erano i
puritani, Giacomo I, però, ribadì il suo favore verso le istituzioni vescovili così come erano, quindi
concepiti dalla Chiesa anglicana. Anche per questo i puritani si trovarono costretti ad
abbandonare l’isola britannica poiché avevano paura delle persecuzioni da parte dello stesso
sovrano.

Le ragioni dell’impopolarità del re.

Il sovrano aveva portato con sé dalla Scozia una serie di funzionari che col passare del tempo
erano diventati i suoi cosiddetti favoriti. I favoriti erano dei cortigiani di ducia ai quali il sovrano
concedeva favori e privilegi. Questo, contribuì ad aggravare la situazione economica che già in
quel periodo era di cile. Dopo la guerra contro la Spagna, lo Stato si ritrovava impoverito sì
Giacomo I cercò di colmare questi vuoti economici vendendo titoli nobiliari. Bacio, però, non
poteva risolvere i problemi nanziari della corona, che invece avrebbe avuto bisogno di aumentare
le imposte dirette e di tassare le proprietà fondiarie

Le tensioni con il parlamento.

Per aumentare le imposte, il sovrano doveva avere l’approvazione del parlamento, ma


quest’ultimo si ri utò di acconsentire ad alcune delle richieste e lo stesso sovrano. La situazione
nanziaria della monarchia si ritrovò così ad essere ostaggio del parlamento e al termine del regno
di Giacomo era ormai diventato un problema di ordine politico e costituzionale.

Una politica estera sgradita ai sudditi


La politica estera adottata da Giacomo I generò lo scontento nei suoi sudditi dato che tutti i suoi
negoziati intrapresi per far sposare il glio Carlo non andarono a buon ne. Carlo riuscì a sposare
Enrichetta Maria di Borbone nel 1625 un anno dopo essere diventato il re d’Inghilterra con il nome
di Carlo I

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La rivoluzione Inglese: Carlo I e il Parlamento

É una vera e propria guerra civile tra Carlo I, seguito dai così detti lealisti e il Parlamento uniti ai
Calvinisti. Carlo I voleva imporre una politica assolutistica nei suoi domini e il Parlamento gli si
oppose con forza. Da sfondo ci sono anche la Scozia e l’Irlanda che prenderanno parte alla
guerra civile. Alla ne di questa guerra l’Inghilterra é per circa 10 anni una Repubblica guidata da
Oliver Cromwell.

Svolgimento della guerra

La politica di Carlo I mirava ad emarginare il Parlamento e a governare in maniera assolutistica.


Nel 1625, il re, scioglie il Parlamento poiché si stava opponendo alle sue scelte autoritarie ma nel
1628, Carlo I, lo riconvoca dato che gli Ugonotti necessitavano di un aiuto da parte dell’esercito
inglese in Francia. È una mossa che secondo Carlo I lo aiuterà ad acquistare il consenso degli
Ugonotti. Per fare ciò necessitava dell’autorizzazione e dei fondi del parlamento, che dopo essere
stato riconvocato, glieli nega. L’istituzione presenta una carta, il “Petition of Rights” dove
rivendicava i propri diritti come istituzione di parlamento dove, il re doveva promettere di non
sciogliere il parlamento in maniera autoritaria, non doveva alzare le imposte e doveva discutere
con il parlamento prima di avviare spedizioni militari. Carlo I si ri uta di rmare, e chiede ai
burocrati cittadini di raccogliere delle tasse per far partire la spedizione, una “ship money”,
superando così l’autorità parlamentare. Questo è l’evento scatenante della rivoluzione inglese.
Ricordiamo che Carlo I era anche il capo della chiesa anglicana e manda uno dei più grandi
funzionari anglicani in Scozia per convertirla cercando così di limitare il potere dei puritani
scozzese. Questo aumenta la tensione tra Scozia e Inghilterra che si tramuta in una guerra. Carlo I
si trova di nuovo costretto a rivolgersi al Parlamento che nuovamente gli presenta la Petition of
Right. Carlo I ri uta nuovamente e cercando di smuovere la situazione, destituisce questo
Parlamento, durato solo 3 mesi (breve parlamento), e ne riconvoca un altro. Invano però dato che
anche questo Parlamento (lungo parlamento 40-50) tira in ballo la Petition of Rights. È nel 1640
quando scoppia de nitivamente la guerra tra Carlo I e l’esercito a lui fedele ed il Lungo
Parlamento e l’altra parte dell’esercito. La guerra dura 9 anni tra alti e bassi. È rilevante la
presenza dei Calvinisti in questa guerra. Quest’ultimi erano guidati da Oliver Cromwell e
assemblano un esercito molto più grande, forte e motivato che si a anca al Parlamento. Questo
schieramento è chiamato New Model Army, presentava delle novità come la protezione delle
ancate dello schieramento. Questo grande esercito insieme a quello del Parlamento in igge delle
grandi scon tte a Carlo I che tenta di scappare, ma viene arrestato. Nel 1649 dopo il suo
processo viene decapitato. È la prima e unica volta che un re di una delle prime due grandi
monarchie mondiali viene giustiziato. Intanto, nel corso della guerra, anche la chiesa irlandese
cattolica insorge contro quella anglicana inglese.

Oliver Cromwell
È un grande oratore, un leader carismatico che riesce ad assemblare un esercito permettendo ai
soldati stessi di scegliere i propri u ciali. Questo spinse i soldati a combattere più valorosamente
ed è per questo che questo esercito è più motivato di quello di Carlo I. Oltre alle questioni
politiche ci sono anche quelle religiose che ovviamente in uenzano il carattere dell’esercito.

Il Commonwealth

Dopo la morte di Carlo I non viene eletto un altro re. Cromwell, dotato di un potere reale, si fa
nominare dal proprio esercito Presidente della Repubblica Inglese. I parlamentari che gli si
oppongono vengono arrestati. Questo è un colpo di Stato. Si trasforma in un dittatore, ma non nel
senso negativo della parola. Infatti serviva una personalità forte che sapesse gestire con fermezza
gli anni subito seguenti alla morte di Carlo I, questo perchè le forze nobiliari anglicane e Carlo II
avrebbero sicuramente cercato di rivendicare il loro re. Cromwell Fonda così la Repubblica del
Commonwealths, questo perchè lui vuole costruire un Inghilterra per il benessere dei sudditi.
Mette in vendita delle terre che durante la guerra erano state trascurate. Questo per permettere ai
piccoli contadini di produrre, e favorisce il commercio. Da un’impulso di stampo capitalistico
all’agricoltura poiché promuove la proprietà privata. Con un atto di navigazione chiude le porte al
commercio olandese e francese limitandone il potere, per favorire quello inglese. È una tecnica di
protezionismo. Crea delle alleanze con la Svezia il Portogallo e la Danimarca. È una guerra
commerciale. Cromwell non fu abile però a gestire la politica interna tanto che non riuscì a
colmare le richieste di coloro che avevano alimentato la rivolta e il suo potere, basato
esclusivamente sul suo carisma, risultò fragile in quanto non era riuscito a creare una nuova e
stabile istituzione politica.

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Il ritorno della monarchia

Alla morte di Cromwell, doveva succedergli il glio, che però non aveva lo stesso carisma del
padre e per questo non riuscì a mantenere la sua posizione. Nel 1660 l’esercito scozzese eliminò
il glio di Cromwell e riporto Carlo II Stuart sul trono. Il sovrano favorì trattative compromesse fra i
diversi gruppi sociali facevi politiche pur non rinunciando a perseguire i colpevoli della morte del
padre. Fece giustiziare 11 funzionari coinvolti nel suo processo. Nel 1661 limitò la libertà di culto
per le sette più estremiste radicali e nel 1672 l’Inghilterra dichiarò nuovamente guerra alle
province unite. Questo permise al parlamento di rendersi conto ancor maggiormente l’alleanza
dell’Inghilterra con la Francia e si iniziò a pensare che questo fosse un tentativo di Carlo II di far
rientrare il cattolicesimo in Inghilterra altri sospetti furono distati quando il fratello del re sposò con
rito cattolico una duchessa di Modena. Nel 1673 il parlamento approvò il Test Act che vietava la
partecipazione alla vita pubblica da parte dei cattolici.anche per questo motivo il fratello del re fu
costretto a rinunciare alla propria carica di ammiraglio. Si aprirono così nuove ostilità tra la corona
e il parlamento, che si divise in due parti: la prima appoggiava l’ascesa al trono di Giacomo
cattolico e la seconda invece proponeva come erede un glio illegittimo di Carlo II, l’importante
che non fosse cattolico.Carlo II però, per evitare l’esclusione del fratello, il 1679 sciolse il
parlamento e così nel 1685 Giacomo riuscì a salire al trono.

La gloriosa rivoluzione
L’ascesa al trono di Giacomo II Stuart e il suo sciogliere il parlamento generarono dei dubbi
all’interno di quest’ultimo e per questo quando fu Ri convocato dal sovrano nel 1685 l’istituzione
si pronunciò a larghissima maggioranza contro il sovrano. Il parlamento chiamò in proprio aiuto il
capo d’Olanda, Guglielmo III d’Orange, per prendere in mano la corona inglese e cacciare
Giacomo II. Guglielmo aveva sposato una glia di Giacomo Maria Stuart, che a di erenza del
padre era protestante.nel 1688 Guglielmo sbarcò in Inghilterra e Giacomo fuggì in Francia. Il
parlamento dichiarò Giacomo II decaduto e Guglielmo III d’Orange e Maria II Stuart vennero
proclamati sovrani d’Inghilterra, Scozia e Irlanda. Diventato re Guglielmo proclamò l’atto di
tolleranza che garantì la libertà di culto ai non conformisti, ma escluse cattolici e gli atei da ogni
diritto religioso.

Una parte del parlamento non esitò a denunciare la rottura della dinastia ed è per questo che
prima di essere incoronati Guglielmo e Maria giurarono di rispettare la dichiarazione dei diritti (Bill
of Rights). Si trattava di un documento molto importante in quanto de nire delimitava
puntualmente le prerogative del sovrano, tutelando e garantendo lo stesso tempo i diritti le libertà
spettanti al parlamento. L’Inghilterra così riconobbe de nitivamente l’idea di un potere condiviso
tra il sovrano e il popolo. Si instaurò così per la prima volta una monarchia costituzionale
compiuta, nella quale il sovrano esercitava il potere di governare, ma nel rispetto di una serie di
principi sanciti da una costituzione e sotto il controllo del parlamento.

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