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&
Filippo II
La ventennale lotta
senza tregua,
tra politica e
religione.
Religione e politica
furono le cause scatenanti
di una lotta senza tregua
tra la sovrana britannica
e il re spagnolo, che si
contesero gloria e potere
sul palcoscenico mondiale
nella seconda metà del
1500.
Una lotta che culminerà
con la vittoria della regina
sul re.
Elisabetta I (a destra) e la sorellastra Maria con il marito Filippo di Spagna
(all’estrema sinistra). Al centro Enrico VIII. (allegoria seicentesca della
dinastia Tudor.
Elisabetta I, la «Regina Vergine»
simbolo della potenza inglese.
Durante il lungo regno di Elisabetta I Tudor, nella seconda metà del Cinquecento, l'Inghilterra
divenne una grande potenza politica e commerciale e gettò le basi del suo vasto impero
coloniale. Elisabetta fu l'artefice di questa trasformazione, diventando presto il simbolo della
potenza inglese.
La futura regina Elisabetta I nacque nel 1533, in una difficile situazione, che contribuì a
formarne il carattere:
il padre Enrico VIII aveva rotto con la chiesa cattolica per divorziare dalla prima
moglie, Caterina d’Aragona (dalla quale aveva avuto una figlia, Maria) e sposare
Anna Bolena, da cui sarebbe nata Elisabetta.
Il re inglese non accolse con gioia quella figlia, sperando in un erede maschio. Così,
Anna Bolena fu condannata a morte per tradimento e decapitata, quando Elisabetta
aveva solo 3 anni. perché Enrico VIII potesse prendere nuovamente moglie.
Nel 1547 il sovrano morì ed Edoardo gli succedette, a soli nove anni. Ma il suo regno
fu bruscamente spezzato da una malattia incurabile.
La Regina che sposò il popolo.
Maria prese il suo posto nel 1553, per la gioia dei suoi sudditi cattolici e lo sgomento dei protestanti. Nonostante gli
sconvolgimenti religiosi del regno di Enrico VIII, Maria era rimasta devota alla fede romana e cercava un marito con cui dare
all’Inghilterra un successore cattolico. Lo individuò nel principe Filippo di Spagna, figlio ventisettenne di Carlo V ed erede
dell’impero spagnolo.
Elisabetta aveva 20 anni, quando salì al trono la sorella, passata poi alla storia come Maria la Sanguinaria per le tremende
persecuzioni che inflisse ai suoi sudditi protestanti. Arrivò addirittura a rinchiudere Elisabetta nella Torre di Londra, convinta che
volesse usurparle il trono.
Filippo II era contrario all’idea di processare Elisabetta, perché temeva di suscitare le ire dei protestanti. Il suo intervento salvò
la futura regina.
Quando Maria morì nel 1558, l’Inghilterra accolse Elisabetta come una liberatrice. E mentre il re di Francia la attaccava
definendola una “bastarda” inadatta al governo, fu proprio Filippo a sostenere la legittimità del suo diritto di successione al trono,
spingendosi anche a chiederla in sposa.
Ma la nuova sovrana era coraggiosa e determinata. Rifiutò la sua proposta, come la corte di nobili e sovrani, e volle come sposo
solo il popolo inglese.
Il 17 novembre 1558, a venticinque anni, Elisabetta salì al trono, e per quasi 50 anni, fino al marzo del 1603, governò il paese
con saggezza e grande abilità diplomatica, e riaffermò l’obbedienza alla Chiesa anglicana, pur provando a bandire ogni fanatismo
religioso.
Economia,,cultura e società:
la Golden Age elisabettiana.
I due giovani sovrani avevano molti punti in comune. Colti e intelligenti, dotati di grande intuito strategico,
condividevano anche le stesse passioni, come la caccia e i cavalli.
Per evidenti ragioni strategiche basate sulla costituzione di un’alleanza anglo-iberica, Filippo chiese a
Elisabetta di sposarlo: le nozze tra l’erede al trono francese, Francesco, e la regina cattolica di Scozia,
Maria Stuarda, erano una minaccia sia per la Spagna sia per l’Inghilterra. Ma Filippo pretendeva che
Elisabetta abbandonasse la sua fede: un passo troppo lungo per la giovane regina, che esitò e alla fine lo
respinse, facendone il primo di una lunga serie di pretendenti rifiutati. Rimasero in buoni rapporti, che si
sarebbero però deteriorati negli anni successivi.
Entrambi credevano che i sovrani regnassero per volere divino. Tuttavia Dio poteva essere venerato in
forme differenti. Il rapporto tra protestanti e cattolici era degenerato in conflitto ormai in tutta Europa.
Quando nel 1570 il Papa scomunicò Elisabetta, Filippo inizialmente non appoggiò la sua decisione. Ma col
tempo l’istinto religioso ebbe la meglio sulle considerazioni di ordine politico. Era da sempre un
fervente cattolico e aveva la convinzione che il mondo dovesse essere purificato dall’eresia prima
dell’avvento finale. Elisabetta I, invece, seppur fervente Anglicana, fu convinta oppositrice di qualsiasi
fanatismo religioso.
LA GUERRA TRA INGHILTERRA E
SPAGNA: PIRATI E SOLDATI
La storia ci consegna due epiloghi differenti dei due sovrani che dominarono la scena politica,
economica e militare nella seconda metà del 500.
Dopo la morte di Filippo II, la Spagna, ormai in bancarotta, è costretta a firmare trattati di
pace con molti dei Paesi avversari.
Elisabetta I Tudor, la sovrana più leggendaria e famosa della storia inglese, lascia invece alla
dinastia degli Stuart un’Inghilterra sana e in continua espansione.
Il conflitto tra Inghilterra e Spagna cessò con la morte dei due Sovrani con la firma del Trattato
di Londra nel 1604 fra i rappresentanti di Filippo III di Spagna ed il nuovo re scozzese
d'Inghilterra, Giacomo I.
Al termine della guerra anglo-spagnola durata dal 1585 al 1604, Spagna ed Inghilterra
concordarono nel porre fine ai loro interventi rispettivamente in Irlanda e nei Paesi Bassi
spagnoli e gli inglesi rinunciarono agli atti di pirateria in alto mare.