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B&B IL PALAZZO

Mete che consigliamo da visitare nel soggiorno a Montalcino.


Bagno VIGNONI.

In provincia di Siena si possono ammirare paesaggi eccezionali e nella Val d'Orcia si concentrano alcuni dei pi belli. In questa valle si alternano paesaggi da cartolina, vigneti tra i pi pregiati al mondo, borghi medioevali, splendide e austere abbazie creando una perfetta alchimia riconosciuta anche dall'UNESCO che l'ha dichiarata patrimonio dell'umanit. In questo contesto di rara bellezza una menzione speciale la merita Bagno Vignoni. Questo borgo si trova nel comune di San Quirico d'Orcia (SI) e, come ci suggerisce il nome, noto per le sue sorgenti termali di acque solforose, note per le loro virt terapeutche gi in epoca romana. Il minuscolo e affascinante paese raccolto attorno alla grande vasca che costituiva l'antica struttura termale. Questa singolarit urbanistica pone lo specchio d'acqua al centro del paese, ove solitamente si trova una piazza, rendendolo davvero unico. Bagno Vignoni nasce come stazione termale nel medioevo, anche se le sorgenti calde a 52 venivano gia sfruttate anche in et romana, come ci conferma il ritrovamento di una epigrafe dedicatoria in latino. Il nome deriva dal castello di Vignoni, gi noto nel XI secolo, posti su una vicina altura che domina il borgo.
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Nel XII secolo il Bagno era di propriet della famiglia Tignosi, signori di Tintinnano, ora Rocca d Orcia, sotto la cui signoria rimase no alla ne del 200. Allinizio del 300,insieme ai castelli e borghi circostanti, pass in possesso della famiglia senese dei Salimbeni, a cui rimase no al 1417, quando il secondo marito di Antonia Salimbeni, Attendolo Sforza, lo vendette al comune di Siena. Nonostante le numerose guerre e devastazioni che coinvolsero la Val dOrcia nel corso del medioevo, laspetto del borgo di Bagno Vignoni rimasto immutato no ai nostri giorni. Il villaggio si svilupp in una spianata, a met fra il colle di Vignoni e la gola formata dal ume Orcia, intorno ad una grande vasca rettangolare, entro cui ben visibile il gorgogliare della sorgente termale. Introno a questo elemento si sviluppa il centro del villaggio, ricalcando alcuni aspetti propri degli impianti termali romani. Le abitazioni e le locande furono costruite intorno alla vasca ed in seguito vi fu edicata la chiesa di San Giovanni Battista, dove attualmente possibile vedere il frammento restaurato dellaffresco rafgurante Cristo risorto attribuito a Ventura Salimbeni, originariamente situato nella cappella di santa Caterina. Dalla vasca, oltrepassato un ponte porticato, le acque raggiungevano le terme e poi andavano ad alimentare una serie di mulini disposti sul ripido ciglio degradante verso il ume. Le cronache dell'epoca riportano che Caterina da Siena soggiorn pi volte a Bagno Vgnoni, portata dalla madre che intendeva distoglierla dal proposito di farsi monaca. Ma sono molti i personaggi illustri che con la loro presenza attestano la fortuna delle terme, come papa Pio II Piccolomini e Lorenzo il Magnico, che vi trascorse un periodo nel 1490. Nel 500 il dotto senese a Lattanzio Tolomei dett un'iscrizione votiva dedicata alle Ninfe, con versi in greco scolpiti su una lapide tuttora visibile su uno dei pilastri del loggiato di santa Caterina. Il gran successo delle terme testimoniato anche dal Comune di Siena, sempre molto attento a regolamentare lo svolgimento delle cure nel suo territorio, e proprio ai bagni di Vgnoni sono dedicati due articoli del Costituto della citt, dove si prescrive la separazione dai bagni degli uomini da quelli delle donne. Viene inoltre stabilito il prezzo da pagarsi per le camere. Dal 1592 le gabelle dei bagni furono concesse dal
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Granduca alla famiglia Amerighi, con l'obbligo di provvedere alla manutenzione necessaria: nel 1599 questo accordo divenne perpetuo insieme allobbligo di mantenere al Bagno una panetteria, una macelleria, un osteria ed il personale necessario per le cure termali, mentre per la vuotatura annuale della vasca da effettuarsi in maggio, venne concesso agli Amerighi di avvalersi degli abitanti della Val dOrcia. A questa famiglia si deve inoltre la costruzione della piccola cappella di santa Caterina, situata al centro del loggiato che si affaccia sulla grande vasca termale. Nel 1677 11 Granduca Cosimo III infeud San Quirico dOrcia al cardinale Flavio Chigi, insieme ai piccoli borghi di Vignoni e Bagno Vignoni, ai cui discendenti tuttora in parte appartengono. Oggi Bagno Vignoni nota e apprezzata in tutto il mondo come pregiata localit termale, situata in un comprensorio paesaggistico dimponente bellezza, nel cuore del Parco Artistico Naturale e Culturale della Vai dOrcia. Una sosta e una visita alla vasca soffermandosi sotto il loggiato di Santa caterina non lasceranno deluso il visitatore. Sotto al borgo inoltre c' da visitare il parco dei mulini recentemente risanato dal comune di San quirico, ove le acque si dividono in piccoli canali e vasche per poi cadere verso il ume Orcia formando concrezioni, cascatelle e pozze.

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SAN QUIRICO D'ORCIA.



San Quirico d'Orcia un paese di antiche origini etrusche che conserva una bella struttura medioevale. Si trova in provincia di Siena, su quello che era il percorso della via Francigena che in questa parte e prossimo all'attuale percorso della via Cassia. posizionato sulle alture che separano la Val d'Orcia dalla val d'Asso, in un territorio dai panorami mozzaato, inserito dall'UNESCO tra i patrimoni dell'Umanit.
Il primo documento su San Quirico risale al 712 d.C. in un atto relativo a una disputa fra le diocesi di Siena e Arezzo per il possesso di alcune pievi. Fra fra queste gura una pieve di San Quirico in Osenna. "Osenna" ci riconduce alla probabile origine etrusca di questo abitato. Il toponimo rimarr in auge no al XVII secolo. Nel corso del secolo XI gli effetti della vicinanza alla via Francigena, percorsa dai pellegrini diretti a Roma dal nord Europa, determinano una crescita rapida del borgo. San Quirico viene nominato come importante localit di sosta nelle cronache dell'epoca. Nel 994 Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, cita S.Quirico come una delle principali stazioni di posta lungo la Francigena. Nel 1154 si accampa a San Quirico addirittura l'imperatore Federico I, diretto a Roma per essere incornato da Papa Adriano I; Proprio nei paraggi avviene l'incontro tra il sovrano e i messi del Papa.

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Nell'XI secolo il territorio viene in parte infeudato alla famiglia dei conti Ardengheschi. Ma tra XI e XII secolo San Quirico soggetto all'autorit imperiale e sede di un vicario. Nel 1180 San Quirico nisce sotto la giurisdizione senese che ne fece uno dei suoi capisaldi nel contado meridionale. Nel 1205,nel borgo si riun la Lega Toscana, con lo scopo di prendere accordi sulla politica da condurre nei confronti dell'ostile Montepulciano. Quest'ultima citt, e a tratti anche Orvieto, contrastarono spesso legemonia Senese: apportando a San Quirico gravi devastazioni come nel 1234 e nel 1251. Per scongiurare altri attacchi lautorit senese port avanti unopera di potenziamento delle forticazioni. Nel 1262 il borgo divenne sede di Vicariato e el 1385 fu concessa agli abitanti la cittadinanza senese. Il borgo si svilupp lungo lasse viario principale, ove sorsero numerose botteghe, laboratori e osterie. Fu stabilito un mercato settimanale che contribu ad aumentare i commerci, grazie anche allesenzione dal pagamento dei dazi e gabelle emanata nel 1385. Lungo la Via Francigena sorse anche la Grancia dellOspedale di Santa Maria della Scala di Siena, con funzione di magazzino agricolo e Spedale per i pellegrini. Nel quattrocento venne pi volte restaurato e potenziato l'apparato difensivo. Nel 1552 San Quirico uns delle basi delle truppe di Carlo V, discese in Toscana fare cadere la Repubblica Senese. Il comandante Don Garzia sceglie il borgo per farne la base d'appoggio delle sue scorribande in Val d'Orcia. Con la caduta di Siena, nel 1559, San Quirico entra a far parte dello Stato mediceo. Nel 1667 il borgo fu concesso in feudo da Cosimo III al cardinale Flavio Chigi, alla cui famiglia rimase no al 1749. Tra i monumenti di maggiore rilievo citiamo la bellissima Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, sorta sull'antica pieve di Osenna del secolo VIII, con un grandioso portale romanico con sculture zoomorfe e un architrave con una lotta tra mostri. Sul anco destro un altro portale lombardo sorretto da cariatidi della scuola di Giovanni Pisano. Sul retro della collegiata troviamo Palazzo Chigi, eretto da Carlo Fontana per il Cardinale Flavio Chigi. Seguendo la via Francigena, oggi Via Dante
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alighieri, si giunge in piazza della Libert con la chiesa di S.Francesco che conserva una Madonna robbiana. Sulla piazza si apre la porta nuova, afancata dagli Horti Leonini, un parco costruito da Diomede Leoni nel 1540 con un giardino all'italiana. Proseguendo si giunge alla chiesa di S. Maria assunta in stile romanico lombardeggiante, con un altro interessante portale costruito con materiale proveniente dall'abbazia di S. Antimo. Delle strutture difensive rimane buona parte della cinta muraria quattrocentesca, mancante della porzione nord-ovest e di un tratto a sud. Sono ancora visibili ben 14 fra torri e torrette, alcune delle quali incorporate in altre strutture. Non si sono conservate le porte Nord e Sud: rimane la Porta Nuova, pi volte modicata nei secoli, - e la porta dei Cappuccini con un originale corpo centrale a sei lati coronato da piccole mensole in pietra a sostegno della porta che ad arco. Inne negli Horti Leonini si trovano i resti della Torre del Cassero distrutta durante la ritirata Tedesca del 1944.

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