La politica di Cromwell
Cromwell si affermò inizialmente come leader
della rivoluzione e dopo la morte di Carlo I,
con l’appoggio dell’esercito, prese il potere
del regno e allontanò dal Parlamento tutti
coloro che erano rimasti fedeli alla
monarchia e all’anglicanesimo.
Proclamò ufficialmente l’Inghilterra una “libera
repubblica governata dai rappresentanti del
popolo” o Commonwealth. Oliver Cromwell
Effettuò una restaurazione religiosa che rappacificava moralmente le persone
esclusi i cattolici che venivano visti come nemici pubblici, poiché considerati
filomonarchici.
L’economia di Cromwell
Egli mirò a favorire gli interessi di quei proprietari terrieri e di quella borghesia
puritana che lo avevano appoggiato durante la rivolta e spronò il commercio
attraverso l’emanazione di leggi propense ad eliminare i privilegi nobiliari e a
ridurre le tasse e i pedaggi.
Nel campo della politica economica estera Cromwell mirò ad un espansione
commerciale sul mare con l’ampliamento della flotta.
L’atto di ostilità verso Scozia e Irlanda
I cattolici irlandesi si ribellarono poiché la
politica di Cromwell non li considerava a
livello politico in Parlamento e si trovavano
sempre più in una situazione di margine.
Ne scaturì una violenta battaglia che portò
all’emigrazione in America di gran parte
della popolazione irlandese.
Nel frattempo gli scozzesi avevano
proclamato re Carlo II Stuart senza
l’approvazione di Cromwell che vide
minacciato il suo potere e li riuscì a
sottomettere.
Con la vittoria su Scozia e Irlanda Cromwell
prese il titolo di “Lord protettore di
Inghilterra, Scozia e Irlanda”.
-L’Habeas Corpus Act (1679): dettava che un suddito non poteva essere
imprigionato finchè non fosse stato giudicato da un magistrato.
Alla morte di Carlo II i membri del Parlamento si trovano nuovamente in
disputa e separati in due gruppi con diverse idee di successione:
-Gli Whigs: favorevoli all’esclusione di Giacomo II (duca di York), fratello di
Carlo, dalla successione;
-I Tories: rappresentanti della nobiltà e quindi favorevoli alla successione.
Giacomo II duca di York (1685-1688)
Il breve regno di Giacomo II
Con la vittoria dei Tories in Parlamento,
Giacomo II fu nominato regolarmente
successore dinastico.
Sotto il suo governo si scatenarono violente
lotte religiose a causa della sua politica
legata al cattolicesimo e in breve tempo si
trovò senza sostenitori.
Fu così che il Parlamento offrì la corona
d’Inghilterra a Guglielmo III d’Orange
principe d’Olanda che appoggiava il
protestantesimo.
Giacomo II
Guglielmo III d’Orange (1688-1702)
La politica di Guglielmo III d’Orange
Riuscì ad assicurarsi il trono d’Inghilterra,
principalmente per il fatto che era sposato
con la figlia del precedente re Giacomo II,
ma anche perchè possedeva il controllo
dell’esercito olandese che fece sbarcare
sull’isola e marciare verso Londra.
Una volta in possesso del regno Guglielmo III
dettò la Dichiarazione dei diritti con la quale
segnò la fine della monarchia. In quanto
limitava alcuni poteri del re come l’esigere
tasse per uso personale, la facoltà di Guglielmo III d’Orange