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L’EUROPA NEL PRIMO SEICENTO

L’ASCESA DELLA FRANCIA E LA CRISI DELLA SPAGNA

All’inizio del Seicento l’Europa vive un periodo di pace illusoria, ma sono ancora
attive le tensioni tra:
 cattolici e protestanti;
 Spagna asburgica e Francia;
 Spagna asburgica e Province Unite (Olanda);
 dinastie inglesi (Tudor e Stuart).
Il re di Francia Enrico IV pone fine ai conflitti religiosi con l’editto di Nantes (1598),
rafforza il potere monarchico e migliora la situazione economica dello Stato.
Il sistema della vendita delle cariche pubbliche permette la nascita di una nuova
classe sociale, la nobiltà di toga, che indebolisce la tradizionale nobiltà di spada a
vantaggio della monarchia.
Alla morte di Enrico la corona passa al figlio minorenne Luigi XIII e la reggenza viene
affidata alla madre Maria de’ Medici. Nel 1624 viene nominato primo ministro il
cardinale Richelieu, il quale avvia un’opera di accentramento politico e di
potenziamento della sovranità monarchica. Questa tendenza a concentrare tutto il
potere nelle mani del re era cominciata con Enrico IV e continuerà fino allo scoppio
della Rivoluzione Francese.

Politica interna di Richelieu


 Favorisce la nobiltà di toga (coloro che occupavano le più alte cariche dello
Stato cioè chi lavorava in amministrazione, gli alti funzionari politici, ecc) a
discapito della nobiltà di spada (grandi proprietari terrieri).
 Cerca di migliorare la gestione della pubblica amministrazione.
 Limita l’autonomia degli ugonotti (i protestanti francesi).

Politica estera di Richelieu


Cerca di fare in modo che la Francia abbia un ruolo di comando su tutta l’Europa e,
praticando questa tipo di politica estera si inimica l’impero asburgico perché, in
questo caso, sono i suoi diretti concorrenti. E, addirittura, malgrado Richelieu sia
cattolicissimo, pur di andare contro gli Asburgo d’Austria si allea con i protestanti.
Questo è un disegno politico che non ha nulla a che fare con la religione.

LA GUERRA DEI TRENT’ANNI


L’imperatore Rodolfo II è l’imperatore degli Asburgo cioè del Sacro Romano Impero
e concede, in linea con le tendenze di tolleranza del tempo, ai calvinisti boemi alcune
libertà religiose, ma nel 1617 la corona di Boemia passa a Ferdinando d’Asburgo, il
quale non condivide queste libertà religiose perché lui è fanatico della Controriforma
e vorrebbe forzare al cattolicesimo tutti i sudditi dell’impero.
Cosa succede allora? Ferdinando manda due ambasciatori a Praga che avevano
appunto il compito di sedare la ribellione che era nata quando lui aveva annunciato
di volere forzare tutti al cattolicesimo. I due inviati di re Ferdinando vengono buttati
giù da una finestra del castello di Praga da un gruppo di nobili ribelli boemi di fede
calvinista.
L’episodio, passato alla storia col nome di Defenestrazione di Praga (1618) unito
all’ascesa al trono imperiale di Ferdinando II (1619), dà inizio alla guerra dei
Trent’anni tra forze cattoliche e protestanti in Europa.
La guerra dei trent’anni si divide in varie fasi:
Nella prima fase chiamata, Fase boemo-palatina (1618-1621), Ferdinando II invade
la Boemia, appoggiata dal principe tedesco protestante Federico V. Con la vittoria
imperiale nella battaglia della Montagna Bianca (1620) la Boemia viene
ricattolicizzata.
Successivamente c’è la Fase danese (1625-1629) perché anche la Danimarca decide
di partecipare a questa guerra e, approfittando del fatto che i tedeschi sono
impegnati ad aiutare i boemi, invadono i territori tedeschi. Però le truppe imperiali
riescono anche in questo caso a sconfiggere i danesi e alla fine il re di Danimarca
rinuncia alle pretese espansionistiche in terra tedesca.
Infine abbiamo la Fase svedese (1629-1635) in cui il re Gustavo II di Svezia attacca
l’impero con il suo potente esercito e l’appoggio dei principi protestanti tedeschi.
Dopo alcune vittorie iniziali gli svedesi vengono sconfitti e costretti a sottomettersi
all’imperatore con la Pace di Praga (1635).
Ultimissima fase della guerra è la Fase francese (1635-1648) in cui la Francia di
Richelieu entra in guerra per contrastare l’egemonia degli Asburgo d’Austria e di
Spagna. La coalizione di Francia, Svezia e Province Unite riesce a sconfiggere l’impero
nella battaglia di Rocroi (1643).

Ed ecco L’Europa durante la guerra dei Trent’anni


Alla fine della quarta fase si firma la Pace di Westfalia (1648) che pone fine alla
guerra dei Trent’anni sancendo definitivamente l’egemonia francese in Europa.
Le conseguenze della guerra dei trent’anni furono:
 La Francia diventa la potenza egemone in Europa.
 La Svezia diventa la potenza egemone nel mar Baltico.
 Viene riconosciuta ufficialmente l’indipendenza delle Province Unite.
 Fallisce definitivamente il progetto di unità del territorio tedesco: a ogni stato
viene attribuita piena sovranità.
 La pace di Westfalia chiude il ciclo delle guerre di religione ma segna l’inizio di
una stagione caratterizzata dalla lotta per l’egemonia in Europa tra i vari Stati
in competizione.

La situazione in Europa dopo la pace di Westfalia si può osservare in questa


cartina:
La pace di Westfalia ufficializza la diplomazia come strumento
di risoluzione delle controversie internazionali in un contesto di multipolarismo
geopolitico.

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