LA SOCIETÀ DI ANTICO REGIME: GLI ORDINI E I PRIVILEGI
Che cosa è l’antico regime? È il periodo che dura in Francia dalla fine del ‘500 fino alla Rivoluzione Francese. Luigi XIV e la Francia sotto il suo governo, sono appunto l’espressione perfetta per definire questo antico regime. Questa espressione era stata coniata (creata) dai rivoluzionari francesi per indicare il sistema sociale, economico e giuridico vigente in Europa continentale (soprattutto in Francia) prima della rivoluzione. La cosa che ci interessa durante l’antico regime è che la società era suddivisa in ordini o stati (divisione in base al sangue): Clero (oratores); Nobiltà (bellatores); Terzo stato (laboratores). Il clero era formato dai rappresentanti della Chiesa, la nobiltà comprendeva coloro che avevano il compito di guidare gli eserciti in battaglia mentre facevano parte del Terzo Stato i lavoratori; in particolare nel periodo dell’antico regime ne facevano parte tutti i lavoratori dal più povero contadino all’avvocato più prestigioso. Quindi l’’Antico regime si fonda su tutti quei principi contro cui combatterà l’Illuminismo e cioè sulla diseguaglianza per nascita e sui privilegi di clero e nobiltà (che erano esentati dal pagamento delle tasse). Sul Terzo Stato, ovvero sui lavoratori (tra cui i contadini) gravava quasi l’intero peso del prelievo fiscale.
CHE COSA È L’ASSOLUTISMO?
L’assolutismo è il regime politico, originatosi in Francia in seguito alle guerre di religione, in cui il sovrano assoluto (absoltus = sciolto dalle leggi) accentra nelle sue mani tutto il potere dello Stato. Esercitando questo potere assoluto costituirà un esercito Regio, controllerà la finanza e anche tutta la burocrazia dello Stato. Durante la monarchia assoluta: scompare il policentrismo medievale che era la suddivisione del territorio in vari piccoli feudi governati da Signori; la figura del sovrano diventa centrale per cui controlla sia la politica estera che quella interna; LUIGI XIV NOTO COME RE SOLE Re Luigi XIV ha regnato dal 1643 al 1715 ed è il figlio di Luigi XIII. Anche Luigi XIV, quando sale al trono, è lo stesso molto piccolo perché quando muore il padre ha solo 5 anni. Quindi anche in questo caso la reggenza viene affidata alla madre e chi governerà realmente sarà il cardinale MAZARINO. In seguito alla guerra dei Trent’anni il regno attraversava una grave crisi economica, fiscale, sociale e politica. Proprio a causa di questo malumore politico, sociale, fiscale ed economico scoppiano due rivolte: La Fronda parlamentare cioè sono gli stessi nobili di toga che si ribellano nei confronti del re e vorrebbero aumentare il potere del parlamento perché anche in Francia esiste il parlamento che si chiama gli Stati generali. La Fronda dei principi rivolta della nobiltà di spada parigina con l’appoggio dei contadini che erano furiosi per l’eccessiva tassazione. Alla morte di Mazarino Luigi XIV ha 23 anni e da quel momento assume pieni poteri. Luigi XIV, come i suoi predecessori, governa una monarchia assoluta cioè con tutti i poteri concentrati nelle sue mani, le decisioni le prende solo lui e infatti è passato alla storia per la frase: “lo Stato sono io”. Convinto dell’origine divina del potere monarchico, si autodefinisce Re Sole perché il sole era quanto di più luminoso ci potesse essere. Cosa fa Luigi XIV? - ridimensiona il potere politico della nobiltà di spada con l’obbligo della residenza a corte per poterla controllare e li obbliga a dimostrare l’autenticità del titolo nobiliare; - potenzia gli intendenti cioè i più stretti collaboratori del re; - fa di tutto per unificare lo Stato dal punto di vista religioso: siccome lui è cattolico quindi perseguita gli Ugonotti e impone la fede cattolica a tutti, facendo una cosa gravissima che è la revoca dell’editto di Nantes che era stato emanato da Enrico IV e con il quale era stata concessa la libertà di culto. - fa costruire la reggia di Versailles, che dal 1682 diventa la dimora del sovrano e della sua corte. Si crea la società di corte, regolata da una rigida etichetta. Nella reggia di Versailles non si fa niente dalla mattina alla sera: si passa il tempo tra feste, battute di caccia, ecc… Il palazzo di Versailles diventa il simbolo dell’assolutismo francese. - riorganizza l’amministrazione dello Stato partendo dalla razionalizzazione della riscossione delle tasse. Il suo consigliere Colbert risana le finanze pubbliche attuando una politica economica che si basava sulla protezione del mercato interno incentivando il consumo dei prodotti interni e disincentivando i prodotti esteri con l’imposizione di elevate tasse sugli stessi. Con questa politica Colbert riesce a rimpinguare (riempire) le casse dello Stato ma poi tutte le guerre alle quali Luigi XIV partecipò dilapideranno i guadagni accumulati da Colbert. - in politica estera rafforza l’esercito e inizia una serie di guerre di potenza al fine di stabilire l’egemonia francese nei confronti degli altri paesi europei in particolare Spagna e Impero Asburgico. Inoltre vuole assumere un ruolo centrale nell’economia degli scambi commerciali e quindi cerca di osteggiare sia l’Olanda che l’Inghilterra tassando pesantemente tutti i beni che arrivavano da questi paesi e disturbando i loro traffici mercantili sui mari con le navi francesi. Tra 1667 e 1678 la Francia attacca i Paesi Bassi spagnoli (Belgio) e l’Olanda, rafforzando i confini orientali. In seguito tenta di espandersi nella regione del Reno ma viene bloccata da una coalizione antifrancese. Nel senso che quando cerca di spingersi ulteriormente verso oriente la Lega di Augusta formata da Impero asburgico, Spagna, Svezia, Prussia, Olanda e Inghilterra, praticamente tutto il resto dell’Europa, si coalizza contro Luigi XIV e riesce ad arrestare questi attacchi.