Sei sulla pagina 1di 9

Il 1800 in Europa

1)La Restaurazione
1.1 Il Congresso di Vienna
Dopo la disfatta di Napoleone si tenne un congresso a Vienna (3 novembre 1814 - 9 giugno 1815) a cui parteciparono sia le potenze vincitrici del conflitto, ovvero Inghilterra, Prussia, Russia e Austria, sia la Francia che grazie ad un abilissimo delegato, Charles-Maurice de Talleyrand, non ottenne conseguenze pesanti. Anzi fu lui stesso a proporre uno dei criteri che vigeva nella Restaurazione: il principio di legittimit. Esso implicava lannullamento delle modifiche dei confini e la riconsegna del trono ali legittimi proprietari. Inoltre, al fine di evitare nuove espansioni francesi, furono rafforzate alcune potenze, quali il Belgio, fuso con lOlanda (paesi Bassi), e il Regno di Sardegna, a cui furono annesse Genova e Savoia. Alla Prussia furono dati invece territori al confine con la Francia (Sassonia). Questo principio dequilibrio, quando entrava in conflitto con il primo, avevo sempre il sopravvento. Ad esempio Venezia, che sarebbe dovuta essere libera, fu consegnata allAustria per

renderla pi compatta. Dal suo canto la Russia ottenne parte della Polonia e la Finlandia.

1.2 LAustria e la Santa Alleanza


Loperato del Congresso di Vienna port ad un sistema abbastanza stabile, che resse per un periodo ri relativa pace senza grandi guerre fino al 1914, tranne che per la guerra di Crimea (1854-56). Tuttavia questo ordire risultava sotto alcuni aspetti, violento e oppressivo; allinterno di molti Stati europei vigeva lassolutismo rigido, dove i sovrani, impauriti dai precedenti moti liberali , non ammettevano alcuna critica o limitazione dei loro poteri. A parere dello zar e del primo ministro austriaco, Klemens Lothar von Metternich, ogni tipo di innovazione che mettesse in discussione la concezione ascendente del potere andava repressa. Perci, nel settembre del 1815, Austria, Russia e Prussia si riunirono nella Santa Alleanza, al fine di impedire qualsiasi modifica allordine viennese. Essi rappresentavano i tre rami della fede cristiana (cattolica, protestante e ortodossa) e avevano il dovere di proteggere il mondo dai pericoli della rivoluzione. Sebbene condividesse lo stesso obiettivo, il papa declin linvito a unirsi allAlleanza, perch non poteva accettare come pari monarchi eretici come lo zar russo o il re di Prussia (luterano).

1.3 La repressione dei moti del 1820-21


Il principio di equilibrio pot dominare al Congresso in quanto i sovrani non presero assolutamente in considerazione laspirazione allindipendenza delle nazioni. Nel biennio 1820-21 si verificarono i primi moti rivoluzionari rivolti allapprovazione di una Costituzione (Napoli, Piemonte e Palermo). In particolare in Italia i moti nacquero grazie a societ segrete che facevano riferimento a simboli e rituali massonici (illuministi). La pi famosa di queste la Carboneria di Napoli; i membri erano nobili e militari e non avevano legami con la popolazione. Pertanto quando lAustria decise di intervenire, gli insorti si ritrovarono soli e senza speranza. Per lo stesso motivo fall la rivolta decabrista in Russia del 1825.

1.4 La Costituzione di Luigi XVIII


Dopo Napoleone prese il potere in Francia Luigi XVIII di Borbone, che trovandosi in una terra in fervore, eman furbescamente una costituzione, il 14 luglio 1814. Nellintroduzione, ribadisce la concezione ascendente del potere, ma il sovrano - dice la costituzione - decide liberamente di limitare il suo potere. Questa carta ottriata (dal fr. octroye, concessa) riconosceva luguaglianza di fronte alla legge, la libert di culto e linviolabilit della prpriet privata. Inoltre la carta prevedeva due camere: la prima composta da aristocratici di nomina regia, la seconda a suffragio censitario. In pratica, potevano votare solo 110.000 francesi.

1.5 Le insurrezioni degli anni 1830-31


Nel 1824 divenne re di Francia Carlo X. Sostenitore dellorigine divina del potere, entr in contrasto con il parlamento e nel 30 eman quattro ordinanze contro il popolo e il governo. I parigini insorser

e lo costrinsero ad abdicare, incoronando al suo posto Luigi Filippo dOrleans. Sovrano liberalista, adott subito posizioni strategiche e comp gesti simbolici, quali la concezione discendente del potere e contratto sociale con i cittadini, eliminando cos il preambolo della precedente costituzione. La camera regia divenne in secondo piano in confronto a quella dei deputati, eletta dai cittadini con un suffragio che restava comunque censitario. Seguendo lesempio francese, anche il popolo belga insorse e ottenne lindipendenza, mentre in Polonia e Italia (Bologna, Modena e Parma) le rivolte furono schiacciate rispettivamente da Russia e Austria.

1.6 Giuseppe Mazzini e la Giovine Italia


Questa tragica situazione italiana costrinse un giovane genovese ad uscire allo scoperto. Giuseppe Mazzini (1805-72) elabor un programma politico finalizzato a scacciare lAustria che amministrava in diversi modi gli stati italiani. Secondo Mazzini lerrore delle rivolte precedenti era la prospettiva limitata ad un piccolo territorio; lui invece accentu lobiettivo dellunit politica dellItalia, per trasformarlo in uno stato compatto. Fond cos la Giovine Italia, movimento politico aperto al popolo e con il fine dellunit nazionale. Inoltre era assolutamente trasparente e mirava ad unItalia unita, repubblicana e democratica; per questo motivo si distingueva dalle societ segrete e comuniste di Buonarroti.

1.7 Il pensiero politico di Giuseppe Mazzini


Nonostante Mazzini fosse fortemente religioso, non si riconosceva in nessuna Chiesa. Era convinto che Dio avesse assegnato agli uomini il dovere della costruzione del nuovo mondo libero e giusto, richiesto da Dio stesso. In particolare aveva assegnato agli italiani, secondo Mazzini, un ruolo primario in quanto sarebbe dovuto essere lesempio per le altre nazioni per la liberazione dal dominio straniero.Lidea di nazione era al centro del pensiero mazziniano e per lui tutti i cittadini avevano pari dignit e diritto alla libert e allindipendenza; per questo fond nel 1834 la Giovine Europa, movimento che avrebbe dovuto coordinare la lotta dei popoli oppressi e gettare le basi di una convivenza per ogni gruppo etnico. LItalia liberata doveva costituire uno Stato unitario, repubblicano e democratico; questo concezione mazziniana colp per la sua radicalit, in quanto aboliva il potere temporale del papato, entit statli sempre esistite, e rifiutava ogni soluzione federalista. Infatti il potere apparteneva solamente al popolo e non a potenziali tiranni come i re. Inoltre lItalia doveva essere democratica, ovvero implicava lintroduzione del suffragio universale; tuttavia questo non comportava labolizione della propriet privata, infatti Mazzini fu ostile al marxismo e ai movimenti socialisti, senza fede religiosa.

2) LEuropa delle classi e delle nazioni


2.1 Il fallimento del progetto politico democratico
Tutti i tentativi insurrezionali da parte della Giovine Italia tra il 1830 e il 1840 fallirono: i tumulti del 1833-34 nel Regno di Sardegna, la spedizione dei fratelli Bandiera (1844) in Calabria e di Carlo Pisacane del 1857. Per giustificare questi clamorosi insuccessi Mazzini elabor una campagna basata sullidea del martirio, cercando di fondare una specie di religione civile, basata sulla totale dedizione alla patria e allindipendenza. In questo periodo trov spazio la proposta moderata di Vincenzo Gioberti, sacerdote cattolico, che sosteneva il concetto del papa come punto di riferimento in una federazione di stati italiani. Le speranze giobertiane parvero avverarsi alla nomina di Pio IX (1846). Infatti con lamnistia per i prigionieri politici, crebbero le speranze di un papato liberale; inoltre lo Stato della Chiesa, il Regno di Sardegna e il Granducato toscano presero in considerazione la possibilt di una lega doganale, prima tappa verso il federalismo.

2.2 Lo Statuto albertino


I sovrani di Torino, Roma e Firenze non erano affatto liberali, tuttavia la situazione cambi nel 1848, quando numerosi moti constrinsero i sovrani di Palermo, Toscana e il papa a promulgare delle carte costituzionali. Anche a Torino il re Carlo Alberto di Savoia fu costretto il 4 marzo 1848 a promulgare lo Statuto albertino, che sarebbe in seguito diventato costituzione del Regno dItalia fino al 1946. Come quello francese, lo Statuto era una carta concessa, perci ribadiva la sovranit del re che decide autonomamente di limitare il suo potere. Inoltre la separazione dei poteri non era netta, anzi il re controllava di fatto ogni organo dello Stato. Infatti i giudici (potere giudiziario) erano di nomina regia, i ministri (potere esecutivo) dovevano rispondere delle loro azioni solo al sovrano e il re stesso aveva il diritto di veto in campo legislativo e poteva approvare o respingere le leggi approvate dal Parlamento. Esso era costituito da due Camere, di cui una di nomina regia (Senato) e laltra eletta a suffragio censitario. Perci lo Statuto albertino non era per nulla democratico, poich escludeva il popolo dalla gestione del potere. Inoltre, al contrario del modello americano, non era una Costituzione rigida, perci qualsiasi legge ordinaria avrebbe potuto modificarla.

2.3 La rivoluzione del 1848 in Francia


Nello stesso periodo dello Statuto albertino, in Francia, gi da alcune settimane, vi era aria di rivoluzione. Il 24 Febbraio 1848 scoppi un tumulto, che costrinse Luigi Filippo ad abdicare; per evitare lintervento dellesercito il popolo francese blocc le strade principali con grandi barricate, strumenti democratici per eccellenza gi usati nel 30. Fu istaurata la Seconda repubblica democratica, che abol la pena di morte, ripristin la libert di riunione e fond i Laboratori nazionali, finalizzati a dare lavoro agli operai disoccupati. Tuttavia lanimo conservativo riprese corpo e venne emanato un decreto che escludeva gli operai scapoli dai laboratori. Considerato come gesto verso una politica moderata, questo provvedimento caus una vasta insurrezione operaia che venne per

repressa dopo tre giorni (23-26 Giugno 1848). La notizia si diffuse in fretta in Europa e i democratici (che fossero nobili o borghesi) furono terrorizzati dal pensiero che la repubblica e la democrazia fossero il primo passo verso labolizione della propriet privata e la distruzione dellordine sociale. In Francia fu varata una nuova costituzione che concesse ampi poteri al presidente della Repubblica. Alle elezioni del 10 Dicembre 1848 fu eletto a grande maggioranza Luigi Napoleone Bonaparte, nipote del ben pi celebre imperatore. Forte del consenso cittadino dato dal suo nome, il 2 Dicembre 1851 Luigi Napoleone fece un colpo di stato e si proclam imperatore con il nome di Napoleone III.

2.4 La prima guerra dindipendenza in Italia


Lesempio parigino provoc in Europa numerose insurrezioni, dicui le principali furono Vienna, Budapest, Praga, Berlino e Francoforte. In italia, Venezia espulse gli austriaci e proclam risorta la Repubblica di Venezia (22 Marzo 1848). Milano dopo cinque giornate (18-22 Marzo) obblig gli austriaci a ritirarsi in un territorio limitato, chiamato quadrilatero, tra Peschiera del Garda, Verona, Legnago e Mantova. Il regno sardo-piemontese, per le pressanti richieste, decise di entrare in guerra contro lAustria, e successivamente si unirono anche Napoli, la Toscana e lo stato della Chiesa. I primi successi piemontesi consentirono lannessione (luglio 1848), sebbene temporanea, di Lombardia e Veneto. Lobiettivo di Carlo Alberto era creare un regno del nord Italia, aprofittando delle difficolt austriache. Tuttavia lAustria si dimostro ancor pi forte reprimendo le rivoluzioni nel proprio territorio e resistendo in quello italiano. I tre alleati dei piemontesi si ritirarono, impauriti dal potenziale rafforzamento del Regno di Sardegna, e Carlo Alberto fu costretto, dopo la sconfitta a Custoza (25 Luglio 1848) a chiedere larmistizio. Nella primavera dellanno successivo la guerra riprese ma si concluse presto con la sconfitta e abdicazione di Carlo Alberto, sostituito dal figlio Vittorio Emanuele II. Ad ogni modo in Italia le turbolenze rivoluzionarie non cessarono: a Roma si era instaurata una repubblica democratica capeggiata da Mazzini, che aveva nel mentre intrapreso una campagna di riforme. Nonostante ci, Napoleone III arriv a Roma, per portare dalla sua parte i cattolici francesi, e la espugn il 4 Luglio 1849. Anche a Venezia, che non si era arresa del tutto agli austriaci, fu definitivamente espugnata.

Michele Spiga

IV F Riassunto:

A.S. 2012/2013

Unificazione italiana e tedesca


Lunificazione italiana
Il dopoguerra: laffermazione di Cavour Lunificazione italiana non sarebbe stata possibile senza il decisivo contributo dellaristocrazia moderata sabauda, incarnata, a partire dal periodo successivo la disfatta della prima guerra di indipendenza (1848-49), da Camillo Benso, conte di Cavour. La sua figura si mise in luce a partire dal 1850, durante la presentazione della legge Siccardi che aboliva i privilegi ecclesiastici tornati in vigore dalla Restaurazione : Cavour, nei suoi viaggi in Europa, si era reso conto che soltanto una politica liberista e liberale disponibile a prudenti riforme, sul modello monarchico inglese, avrebbe reso il regno sabaudo il fulcro dellunificazione italiana e avrebbe scongiurato le insurrezioni popolari. Grazie alla sua proposta, lo statista ottenne lappoggio della sinistra (con la quale fu firmato il Connubio) ed una grande maggioranza alla Camera. Dunque, nel 1852 Cavour fu nominato dal re Vittorio Emanuele II capo del governo. Per quanto riguarda la politica interna, egli si preoccup di investire ingenti risorse statali nella costruzione di ferrovie per stimolare leconomia del regno, che per contro accrebbero il debito pubblico. Questo obiettivo fu perseguito anche in politica estera, tramite lacquisto dei manufatti industriali inglesi in cambio dei prodotti agricoli piemontesi. Inoltre, Cavour si preoccup fortemente di intessere relazioni diplomatiche con i paesi esteri affinch aiutassero il regno sabaudo ad unificare lItalia attraverso la diplomazia e senza lappoggio dei democratici , visto lesito fallimentare della prima guerra dindipendenza. La seconda guerra dindipendenza Loccasione si present allo scoppiare della guerra di Crimea (1854-56), nella quale allimpero russo, desideroso di conquistare uno sbocco sul Mediterraneo, si contrappose lImpero Ottomano affiancato da Francia e Inghilterra, queste ultime preoccupate dalle aspirazioni russe. Cavour mand un manipolo di 15 000 soldati sul fronte di guerra; ci permise ai sabaudi, durante le trattative di pace successive alla vittoria anglo-francese a Parigi, di esporre la propria questione alle grandi potenze e di cercare con esse un dialogo. LInghilterra si mostr neutrale, mentre la Francia di Napoleone III, intravedendo uninfluenza francese sullItalia, stipul con il primo ministro piemontese un accordo segreto a Plombires (20 luglio 1858), in Francia: in cambio di Nizza e della Savoia, i francesi avrebbero appoggiato il Piemonte nella guerra contro lAustria. Cavour perci organizz le sue armate; lAustria, preoccupata, diede al regno di Savoia lultimatum, che venne ignorato: il 27 aprile 1849 ebbe inizio la seconda guerra dindipendenza. Lesercito italo-francese riport numerose vittorie a Magenta, Solferino e San Martino; la Lombardia venne liberata. Tuttavia, le rivolte esplose in Toscana, a Parma e a Modena che richiesero pi volte lannessione al Regno di Sardegna , furono motivo per 1

Michele Spiga

IV F

A.S. 2012/2013

Napoleone III di firmare un armistizio con lAustria a Villafranca (11 luglio 1859): il mi sullItalia era ormai diventato impossibile, e appariva sempre pi probabile un intervento prussiano nella guerra. In base allaccordo stipulato allinsaputa di Cavour , la Lombardia sarebbe passata al Piemonte attraverso la Francia; il Veneto rimaneva invece ancora sotto dominio austriaco. La delusione fu tale che Cavour si dimise dallincarico di Primo Ministro. Rimaneva tuttavia aperto la questione delle regioni insorte: Cavour, richiamato al governo, colse loccasione per annettere la Toscana, lEmilia e la Romagna, cedendo alla Francia Nizza e la Savoia (che la Francia non poteva riscattare altrimenti, dal momento che aveva disobbedito ai patti firmando larmistizio). La svolta democratica: la spedizione dei Mille Il processo dellunificazione dopo larmistizio di Villafranca sembrava essersi arenato. La situazione si sblocc soltanto grazie allazione dei repubblicani che, sfruttando la rivolta scoppiata nel 1860 a Palermo, decisero di intervenire per stringere i tempi. Garibaldi allora, sicuro del successo che avrebbe avuto limpresa, organizz a Genova un corpo formato da un migliaio di uomini senza essere ostacolato dai sabaudi. Partiti da Quarto (Genova) il 5 maggio, i Mille giunsero, dopo una sosta a Talamone, presso Grosseto, a Marsala (16 maggio). In Sicilia il manipolo garibaldino riport numerose vittorie a Calatafimi, Palermo e Milazzo. Prima di lasciare lisola, tuttavia, dovette essere pacificata la rivolta dei contadini di Bronte, che si erano ribellati al ceto possidente (da cui i sabaudi avevano bisogno di essere supportati). Una volta sbarcati in Calabria, lesercito risal lo Stivale senza incontrare problemi, entrando a Napoli il 7 settembre. A questo punto, intervenne Vittorio Emanuele II in persona: intimorito dal successo di Garibaldi e dal suo possibile assedio su Roma, egli, dopo aver sconfitto lesercito pontificio a Castelfidardo e conquistato le Marche e lUmbria, pose simbolicamente fine alla spedizione dei Mille attraverso il celebre incontro a Teano, presso Capua, nel quale Garibaldi consegn il suo esercito e il potere al re. Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno dItalia; Vittorio Emanuele II fu creato re dItalia. Il nuovo regno assunse il modello sabaudo, sia per quanto riguarda lordinamento statale (ad esempio, lo Statuto Albertino e la leva obbligatoria vennero estese a tuttItalia) che quello economico (il liberismo avrebbe ulteriormente danneggiato il gi arretrato Mezzogiorno).

Michele Spiga

IV F

A.S. 2012/2013

Lunificazione tedesca
La Germania dalla Restaurazione al post-Quarantotto Al Congresso di Vienna, la Germania venne riunita in una Confederazione di 39 Stati indipendenti, disomogenei per dimensioni e per sovranit, presieduta dallAustria che fu di conseguenza piuttosto debole e incapace di avviare un processo di unificazione . Nel 1848, sullonda delle insurrezioni viennesi, vi furono violenti disordini in tutta la Germania. Nella Dieta convocata il 18 maggio si pose subito la questione dellunit nazionale: tra la scelta di creare una Germania austriaca ( grande Germania) e una prussiana ( piccola Germania), i membri optarono per lintervento prussiano, che nellultimo ventennio aveva subito un grande sviluppo industriale e militare. Tuttavia, quando nel marzo 1849 venne offerta la corona a Federico Guglielmo IV, questultimo rifiut, aborrito dallidea di ricevere il potere dal basso; comunque, egli concesse una Costituzione che istituiva un sistema bicamerale, seppur fortemente influenzato dallautorit del re e dellesecutivo. La possibilit di un appoggio democratico si infranse definitivamente: la Germania sarebbe stata unificata dallalto, per mano della politica fortemente conservatrice degli Junker, il ceto che rappresentava la grande aristocrazia terriera e i pi alti gradi militari. Otto von Bismarck: la nascita di una potenza Nel 1862 il nuovo re di Prussia Guglielmo I primo nomin cancelliere Otto Von Bismarck, resosi gi noto per le sue idee fortemente reazionarie e per il suo forte desiderio di guidare lunificazione tedesca col sangue e col ferro piuttosto che con la diplomazia. Egli, a questo proposito, addusse linvasione di due ducati tedeschi da parte della Danimarca di Cristiano IX come pretesto per sostenere una guerra (1863), peraltro vinta facilmente. Questa espansione territoriale della Prussia allarm lAustria: lo scontro tra le due potenze fu inevitabile. La schiacciante vittoria prussiana a Sadowa (3 luglio 1866) e la conseguente pace a Vienna sancirono la creazione di una nuova Confederazione tedesca del Nord, comprendente gli stati a nord del fiume Meno e guidata dalla Prussia. Nel frattempo lUngheria, approfittando della debolezza dellAustria, minacci uninsurrezione: ad essa fu concessa unampia autonomia nelle questioni interne. Nacque cos nel 1867 limpero austro-ungarico. Frattanto si acuirono le tensioni con la Francia, che mal tollerava linfluenza prussiana sugli Stati a sud del Meno. Anche in questa occasione Bismarck cerc in tutti i modi lo scontro: la pretesa della Prussia sul trono vacante della Spagna fu eccessiva per limpero dOltralpe. La guerra ebbe inizio il 19 luglio 1870; dopo la vittoria di Sedan, nella quale Napoleone III venne incarcerato dai nemici, in Francia venne proclamata la Terza Repubblica. Il 18 gennaio 1871, in una Versailles occupata dai prussiani, Guglielmo I fu proclamato Kaiser dellImpero Tedesco. Parigi si arrese soltanto a marzo; le condizioni di resa per la Francia furono tremende: oltre alla cessione delle ricche regioni carbonifere dellAlsazia e della Lorena, lo Stato sconfitto fu costretto a pagare cinque miliardi di franchi come indennit.

Michele Spiga

IV F

A.S. 2012/2013

Gli sviluppi del Regno dItalia (1861-1870)


Lalleanza con la Prussia e la presa di Roma Lunificazione italiana avvenne nel 1861; tuttavia il processo non poteva definirsi concluso, dal momento che la Venezia Giulia, il Trentino, il Veneto e Roma appartenevano a potenze straniere (Austria e Stato Pontificio). Mentre per i primi due territori sarebbero diventati italiani solo dopo la prima guerra mondiale (1918), il Veneto e Roma furono annessi allItalia per il 1870. Nel 1866 la giovane monarchia italiana, lacerata dalla questione meridionale e dal debito pubblico in costante ascesa, appoggi la Prussia nella guerra contro lAustria intravedendo lacquisizione veneta. Lepilogo fu doppiamente disastroso, a causa delle sconfitte di Custoza (24 giugno) e Lissa (20 luglio); tuttavia, la vittoria prussiana port comunque alla cessione del Veneto allItalia attraverso la Francia . Nel frattempo, la questione romana era gi ampiamente discussa: gi Cavour aveva espresso la necessit di Roma capitale, nella quale il papa doveva rinunciare al potere temporale (libera chiesa in libero stato). Tuttavia, dal momento che le negoziazioni fecero emergere solamente lopposizione di Pio IX e dellalleato francese, i democratici, pronti a tutto, tentarono la via armata. Garibaldi prov, senza successo, di marciare su Roma per ben due volte: nel 1862 fu bloccato sullAspromonte, venendo ferito ed incarcerato; nel 1867 si dovette arrendersi alle truppe francesi a Mentana. Loccasione favorevole si verific alla sconfitta francese di Sedan: richiamato \in patria lesercito francese che proteggeva dal 1849 lo Stato Pontificio, il 20 settembre 1870 le truppe italiane entrarono a Roma sfondando la Porta Pia. Il 3 febbraio 1871 Roma divent capitale del Regno dItalia. Pio IX si consider prigioniero dello Stato italiano, e rifiut qualsiasi compromesso con esso (egli rinunci infatti al diritto di sovrano e un indennizzo annuale, stabiliti dalla legge delle guarentigie del 1871). Egli proib inoltre ai cattolici ( non expedit) di partecipare alla vita politica della nazione divieto che dur fino al 1913, in funzione antisocialista . Questi attriti, gi esplicitati dal Sillabo degli errori del mondo moderno redatto nel 1864 una lista delle teorie politiche, economiche, sociali scaturite dalla rivoluzione illuministica rigettate dal papato , si risolsero completamente solamente nel 1929 con la stipula dei Patti Lateranensi tra la Santa Sede e il regime fascista.

Potrebbero piacerti anche