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Il liberismo economico
1. Il pensiero economico di Adam Smith
La moderna scienza economica fu il tratto pi significativo della cultura britannica tra Settecento e
Ottocento, e fu fondata da Adam Smith, molto legato allIlluminismo. Nel 1776 egli pubblic la sua opera
pi importante, Ricerca sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni.
La riflessione di Smith fu tipicamente illuminista: egli concepiva lumanit al centro di un cosmo retto da
leggi orientate al benessere delluomo, e partendo da tale concezione, rivalut legoismo come ricerca
dellinteresse privato e personale compiuta da ogni singolo individuo; secondo Smith ci non era da
considerarsi come peccato, bens come strumento che permetteva allintero sistema della natura di
raggiungere la felicit, e proseguendo su questa strada arriv ad osservare che gli individui offrono il frutto
del loro lavoro ad altre persone solo per desiderio di profitto; in tal modo non si persegue esclusivamente
ad inseguire il proprio guadagno ma si contribuisce al soddisfacimento delle necessit altrui e quindi al
raggiungimento della felicit del prossimo.
Smith inoltre considerato il fondatore del liberismo, che si basa su tre pilastri fondamentali:
Lo Stato non deve intervenire nella dinamica economica, governata solo dalla legge della domanda
e dellofferta che determina il costo delle singole merci, che aumenter quando la domanda sar
alta e lofferta debole e diminuir in caso contrario;
Libero scambio: unestensione del primo pilastro con applicazione pratica, e significa rinuncia da
parte dei governi a ostacolare con dazi o altre misure finalizzate a proteggere leconomia del
proprio paese, la libera circolazione delle merci;
Protezionismo concepito come ostacolo allo sviluppo di un ordine economico internazionale,
basato sulla divisione del lavoro, cio su attivit complementari che permettono lo scambio delle
merci.
2. Il pensiero di Thomas R. Maltus
Thomas Robert Malthus si occup di demografia ed economia politica, e in particolare fece unaccurata
analisi sullaumento della popolazione britannica, che pass da 11 milioni a quota 16 milioni e mezzo in soli
trentanni. Secondo Malthus, lo Stato non avrebbe dovuto mantenere con la carit pubblica i poveri, cio
coloro che sarebbero caduti nello squilibrio tra risorse disponibili e aspiranti consumatori, anzi sarebbe
stato necessario limitare la loro capacit riproduttiva: fu proprio questo fatto che distingue lincremento
demografico del Settecento da quello dellOttocento, secolo in cui prevalse un decisivo aumento della
natalit e dei matrimoni precoci, non pi stabiliti dalle famiglie e favoriti dallimpiego industriale. Malthus
dunque proponeva un ritorno al matrimonio posticipato e addossava interamente ai poveri il compito di
combattere la miseria, senza che lo Stato dovesse intervenire in favore dei bisognosi.
Inoltre Malthus fu il primo ad intuire che leconomia industriale soggetta a crisi di sovrapproduzione: a
causa della povert degli operai e in seguito alla perdita del loro potere di acquisto leconomia britannica
avrebbe finito per produrre molti pi beni di quelli che la popolazione avrebbe potuto comprare, e questa
situazione poteva essere risolta solo con labbandono della concezione del liberismo secondo cui lo Stato
non sarebbe dovuto intervenire n nella realt economica n nellassistenza dei poveri.
3. Borghesia e proletariato
Nel corso della storia, la borghesia ha avuto una funzione rivoluzionaria, in quanto si liberata dal dominio
della nobilt divenendo a sua volta classe dominante capace di impiantare un sistema economico
imponente; cos come le classi dominanti precedenti, essa ha difeso i propri interessi presentando la
propriet come condizione di supremazia legittimata e come esito di circostanze storiche. Secondo Marx
invece la borghesia non ha nulla di naturale e quindi di legittimo, e non riesce a controllare il sistema
produttivo moderno, tant che periodicamente va incontro a crisi di sovrapproduzione, permettendo cos
al proletariato di toglierle il potere mediante un atto rivoluzionario. Il primo atto della rivoluzione proletaria
dovr essere quindi la conquista del potere politico, in modo da porre lo Stato al servizio dei proletari (per
controllarne la forza), che aboliranno la propriet privata dei mezzi di produzione e favoriranno la nascita di
un sistema sociale pi giusto.
Nel suo saggio Il Capitale, Marx si sforz di dare rigore scientifico al suo pensiero e defin il concetto di
plusvalore, con il quale egli volle affermare che gli operai ricevevano una retribuzione inferiore a quella
dovuta, evidenziando i termini dello sfruttamento del proletariato da parte della borghesia.
Lindustrializzazione in Europa
1. Il ritardo dei Paesi continentali
Gli imprenditori dei diversi Stati Europei compresero lentamente limportanza che lindustrializzazione
stava assumendo in Inghilterra, e lattenzione si concentr maggiormente sugli effetti che questa stava
portando: urbanizzazione selvaggia, degrado della moralit degli operai, alcolismo, sfruttamento lavoro
minorile ecc.
In Francia il primo impianto di filatura azionato da macchine comparve solo nel 1843, e la lavorazione della
terra continuava ad essere considerata il capitale pi sicuro, cosicch nel 1856 pi del 50% della
popolazione era impiegata in quel settore. Dal 1831 al 1851, la popolazione del Lancashire (regione
cotoniera per eccellenza) crebbe del 47%, mentre nella zona di Parigi e del bacino della Loira aument del
32%, e ci era dovuto alle minori densit della popolazione nei centri urbani francesi. Minori erano anche le
ferrovie, rispetto a quelle inglesi. Il primo paese che segu le orme dellInghilterra fu il Belgio, doverano
notevoli le riserve di ferro e di carbone sfruttate con razionalit moderna; nel 1834 fu progettato un vasto
sistema ferroviario che permise agli operai di spostarsi sul luogo di lavoro, riuscendo cos ad evitare la
drammatica urbanizzazione che caratterizz lInghilterra.
2.
Tra il 1850 e il 1870 in Inghilterra si ebbe un aumento vertiginoso sia nella produzione di carbone e ghisa,
sia nella costruzione di ferrovie. Lo sviluppo economico inglese coinvolse lintera Europa in un moto di
crescita nel commercio con lInghilterra e nella costruzione di ferrovie, con un aumento nella produzione di
carbone, ghisa ed estrazione mineraria.
Nel 1807 furono collaudati i primi battelli a vapore; tra il 1836 e il 1837 vi fu linvenzione del telegrafo,
diffusosi universalmente con lintroduzione di cavi sottomarini. A partire dal 1851 si tennero a Londra e a
Parigi le prime Esposizioni universali, alle quali parteciparono migliaia di ditte e imprese che presentarono
le loro innovazioni tecniche; per questo motivo i decenni 1850-1870 furono definiti epoca del progresso.